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Dettaglio seduta n.528 del 02/02/05 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


GALASSO ENNIO LUCIO



(Alle ore 10.16 il Vicepresidente Galasso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.45)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROSSI



(Alle ore 10.45 il Presidente Rossi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.15)



(La seduta ha inizio alle ore 11.29)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco Maria, Brigandì Cantore, Casoni, Cota, Cotto, Ghigo, Racchelli e Vaglio.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

c) Assegnazione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Pichetto Fratin


PRESIDENTE

Comunico che con decreto n. 10 del 1 febbraio 2005 il Presidente della Giunta regionale Ghigo attribuisce temporaneamente, le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, per la mattinata di mercoledì 2 febbraio 2005, all'Assessore Gilberto Pichetto Fratin.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 688 "Legge finanziaria per l'anno 2005"


PRESIDENTE

Riprendiamo con la discussione generale dell'esame del disegno di legge n. 688, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Grazie, Presidente.
Questa è una liturgia che vede spostare in aula il lungo dibattito credo anche approfondito e serio - compiuto nei lavori di Commissione. Il problema è di fondo, non è un problema che si può rincorrere attraverso aspetti di dettaglio; su quelli di dettaglio, attraverso il deposito di un numero elevato di emendamenti, si potrà, poi, lavorare.
Quelli che voglio evidenziare sono dei giudizi di fondo: siamo arrivati in questa condizione e certamente non c'è stata un'operazione ostruzionistica nei mesi scorsi.
Il forte ritardo con il quale questo Governo regionale ha presentato i documenti di programma e i documenti di bilancio denota la difficoltà. Se le cose fossero state presentate a tempo debito, messe in discussione quando, tra l'altro, non la logica, ma la normativa impone, il Documento di programmazione economica finanziaria sarebbe stato approvato già l'estate scorsa, come normalmente avviene in Parlamento. Voglio ricordare che il Parlamento normalmente licenzia il Documento di programmazione economica finanziaria nel mese di giugno e anche nella nostra normativa era stata prevista questa tempistica. Se vogliamo seguire la falsariga delle massime Assemblee italiane - Camera e Senato - l'organizzazione dei lavori in quelle Assemblee prevede che già sul finire di settembre venga presentata la legge finanziaria. Il Governo Berlusconi ha spostato un po' più avanti questo termine, ma qui sono slittati tutti i tempi; ci siamo portati l'onere dell'approvazione di un documento complesso, di fondo, strategico come il Documento di programmazione economica finanziaria, l'abbiamo portato a gennaio, quindi anche questo ha accresciuto le difficoltà e l'intralcio e non si può dire che ci sia stata una volontà ostruzionistica o attendista, per quanto riguarda quest'operatività.
Ci troviamo, per l'ennesima volta, a vivere in una fase convulsa: l'approvazione dei documenti di programmazione e dei documenti di bilancio.
Adesso, ovviamente, si aggiunge una difficoltà: la legislatura sta finendo e da due giorni siamo senza bilancio, perché ci troviamo in quella terra di nessuno che vede l'operatività della Regione più vuota che nella fase di esercizio provvisorio, che è già una fase che non caratterizza l'operatività della Regione.
Tutto questo viene addebitato all'opposizione, ma le responsabilità sono le responsabilità di scelta, di difficoltà. Poiché personalmente non voglio danneggiare l'interesse generale della nostra Regione, quindi dell'operatività della Regione Piemonte, voglio solo far notare che forti limiti e forti carenze sono state implicite e poi esplicite nel comportamento della Giunta regionale.
Poi, ognuno si assume le proprie responsabilità. Se il Governo regionale fa queste scelte come scelte di fondo, sono sue. Io citavo l'operatività dell'Assessore Pichetto, che ho seguito un po' più da vicino e che, per certi versi, in molti casi apprezzo anche per alcune sensibilità di fondo che mi vedono non lontano dal suo sentire. Ma per un comune cittadino la questione è diversa, perché se i meccanismi di conoscenza dei dati non sono sempre facili da comprendere nemmeno per noi, immaginiamo per un cittadino! Non c'è mai la visione dei grandi aggregati.
Credo che anche l'Assessore si sia formato nella scuola keynesiana, in voga negli anni '70, prima che si passasse ad una scuola successiva anch'io ho vissuto in quel contesto, ad Economia e Commercio. Cioè insegnare che si ragiona per aggregati per capire i fenomeni economici. Se ragioniamo per aggregati, Assessore, constatiamo che la politica che adesso, con la finanziaria e il collegato si cerca di fare, magari qualche aggiustamento, nei grandi aggregati vede questa Regione relativamente poco impegnata nella difesa e nella valorizzazione del sistema economico, specie manifatturiero, e più impegnata in quello che è l'intervento infrastrutturale e l'intervento territoriale. Questa scelta, in questa fase nella quale possiamo fare dei danni irreversibili senza intervenire sul sistema economico, nel senso che qui si rischia che gli effetti indotti determinati dalle grandi infrastrutturazione, siano assai nocivi, arriva troppo tardi, quando si sono già determinate rotture irrecuperabili dell'impianto economico, soprattutto in quello manifatturiero. E' un po' come il bilancio di una famiglia. Se in una certa fase c'è un'emergenza perché un figlio deve studiare o perché c'è una malattia, non fai le decorazioni o una nuova finestra, né migliori la vivibilità del terrazzo ma ti concentri su quelli (formazione o salute in questo caso) che diventano poi danni irreversibili, se la tua famiglia li ha subiti.
Infatti, il terrazzo, la nuova scala, il bell'accesso al garage, che possono accrescere la funzionalità della casa, hanno poco effetto se una persona è morta, oppure se ha perso il lavoro, oppure se non è riuscita a formarsi. Trasferiamo quest'esempio domestico, che gli economisti di scuola inglese usano sempre quando spiegano la grand'economia, facendo esempi molto legati alla vita quotidiana (questa è la gran differenza tra la cultura economica anglosassone e la cultura economica europea continentale che fa molte astrazioni), alla realtà regionale. Assessore, se in quest'esercizio noi non spariamo - usando questo termine, spero di non avere spaventato l'Assessore alla sanità - tutte le risorse che si possono concentrare attorno alla trasformazione e alla crescita della competitività del sistema economico, noi perdiamo settori strategici che non abbiamo più la possibilità di recuperare.
Una riflessione sul settore del tessile e abbigliamento va fatta. Se continuiamo in questa linea di tendenza, è vero che possono esservi riconversioni, ma resterà un nucleo troppo piccolo rispetto alle esigenze occupazionali, come alle esigenze di apporto che, in termini di PIL, devono dare certi settori. E' un po' come quelle aziende che si sono concentrate sul core business e che hanno ridotto da mille a cento gli addetti: vivono felicemente, hanno conservato la parte che rende, ma hanno lasciato novecento persone fuori.
Noi non dobbiamo fare la politica del core business, dobbiamo guardare ad una ripresa del sistema economico piemontese, che non può essere semplicemente guardato, che non può essere semplicemente accompagnato, ma espresso da una forte politica industriale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Grazie, Presidente.
Ieri ho seguito con interesse l'intervento del Consigliere Cattaneo sul dibattito generale relativamente a questa finanziaria. Devo dire che ho prestato molta attenzione ai suoi ragionamenti e alle sue riflessioni, nei quali, dal suo punto di vista, giustamente rivendicava la sua convinzione.
Alla luce di quello che è successo in questi cinque anni di Governo e per alcune questioni, ritornando indietro addirittura a dieci anni di governo, Cattaneo asseriva che, oggettivamente, la maggioranza aveva lavorato bene e aveva risposto ai problemi. Ricordo che addirittura aveva detto che, in qualche misura, era orgoglioso di poter dire che la maggioranza aveva onorato oltre l'80% delle promesse su cui si era impegnato. Sostanzialmente, rivendicava un buon lavoro fatto in questi anni e rivendicava tutta una serie di dati, a partire da quelli occupazionali rilevando tutta una serie di risultati che, in qualche misura, confermavano questa lettura positiva del quadro generale.
Ho la sensazione che, probabilmente, la lettura che facciamo e i presupposti da cui partiamo - l'analisi della realtà delle situazioni da cui partiamo - sia oggettivamente molto diversa, nel senso che i molti fatti avvenuti anche in questi giorni ci evidenziano una realtà che è meno ottimisticamente positiva di quanto potrebbe sembrare. Abbiamo una situazione complessiva del territorio piemontese tale per cui un sistema economico sta facendo fatica a individuare la propria strada e la propria mission per le prospettive future.
Abbiamo un sistema che, complessivamente, sta perdendo competitività.
E' vero che i dati delle nostre esportazioni, che testimoniano la nostra capacità di reggere la competizione internazionale, sono in crescita, ma è anche vero che, complessivamente, il sistema mondiale sta crescendo molto più velocemente di noi, per cui noi cresciamo ma perdiamo, rispetto agli altri, capacità competitiva.
Siamo in un sistema che sta denotando problematicità sul piano occupazionale e, all'interno dell'occupazione complessiva, cala la qualità dell'occupazione che esiste. C'è un sistema sanitario che denota lunghissime liste di attesa per aver diritto ad accedere alle cure. Abbiamo un sistema dei trasporti che affronta problemi enormi (ancora ieri, le delegazioni dei pendolari ci hanno fatto presente che le difficoltà a raggiungere il posto di lavoro o il posto di studio spesso li penalizzano pesantemente).
Abbiamo una situazione anche gestionale che evidenzia grossi problemi.
La situazione del comparto sanitario sicuramente potrebbe essere migliore ma scarica costi non indifferenti sui cittadini piemontesi. Abbiamo ticket abbastanza consistenti sulle tasche dei cittadini piemontesi, abbiamo l'addizionale IRPEF elevata al massimo di quello che sarebbe possibile. In più, complessivamente abbiamo una situazione economica regionale che denota difficoltà. Una Regione che, nei suoi pagamenti, accusa ritardi consistenti, mette ulteriormente in difficoltà le aziende e il sistema Piemonte quando deve interfacciarsi con la Regione stessa.
Siamo approdati, utilizzando tempi molto lunghi nel dibattito, alla predisposizione della finanziaria e del bilancio preventivo. Questo sicuramente, è un ulteriore problema, perché ci costringe ad affrontare una riflessione seria e approfondita, come abbiamo già avuto occasione di dire a proposito di altri versanti di questo percorso di discussione sulla predisposizione di finanziaria e bilancio di previsione, sulle scelte che dovevano essere fatte in una situazione difficile. Fare questa riflessione ad un mese e mezzo dalle elezioni sicuramente non aiuta ad avere la serenità necessaria per discutere e confrontarsi su questi temi soprattutto se quello che andiamo a fare e quello che stiamo facendo deve essere capace di rimettere in funzione e in movimento un sistema che ha evidenziato e sta evidenziando molteplici problematicità.
Ci troviamo a discutere in una situazione nella quale il quadro complessivo è quanto meno singolare. Si evidenzia, almeno tecnicamente, un bilancio che non ha problemi; ci è stato detto che i fondi che arriveranno dal Governo relativamente alla sanità sono superiori a quelli previsti per cui, teoricamente, ci troveremo anche in un avanzo di risorse in questo senso, in una situazione che, se così sarà teoricamente, non ci permette neanche di ragionare sulle priorità. Una serie di discussioni, io penso sarebbero quanto meno necessarie, perché molti sono gli indici che ci dovrebbero dire che c'è necessità di fare un ragionamento su questioni che sono indispensabili e centrali e su quelle che dovremmo rinviare in seguito perché mancano le risorse.
In realtà, è una discussione che fatichiamo ad affrontare perché il quadro che viene prospettato, seppur con tutte le incertezze e tutte le incredibilità del caso, non ci mette in condizione di poter fare questo.
Per l'ennesima volta ci troveremo a discutere in quest'aula di scelte strategiche in un contesto nel quale, per le condizioni nelle quali si svolge il dibattito, per un verso, e per i dati che ci sono stati forniti per un altro, non avremo il quadro di riferimento. Penso che questo sia un problema non piccolo, perché non ci permette di fare delle scelte oculate.
Il rischio grosso che noi corriamo in questa situazione è di affrontare una discussione complessiva nella quale si rischia di approvare una quadro di scelte, come se fosse un quadro assolutamente tecnico. In realtà, sappiamo che molti provvedimenti compresi nelle piaghe delle scelte che andremmo a fare hanno una valenza che sicuramente può avere una grossa ricaduta elettorale, ma sicuramente non sono il frutto di quella riflessione sulle scelte strategiche di fondo che sarebbero necessarie in questo momento. Se un'affermazione si può fare, è che rischiamo di perdere, per l'ennesima volta, una grande occasione di fare una seria riflessione su come affrontare la politica economica e finanziaria complessiva del governo della Regione.
Le argomentazioni che sono state avanzate dai Democratici di Sinistra sia in Commissione che nelle tante Conferenze dei Capigruppo, sono opportune e utili. Mi ricordo che in Commissione, ad una mia osservazione che feci sul fatto che il Documento di programmazione economica e finanziaria, la Finanziaria e il bilancio denotavano un approccio che non aveva solide correlazioni tra il quadro di contesto cui si faceva riferimento e le condizioni oggettive nelle quali ci troviamo ad operare e le sfide che ci sono all'orizzonte, mi fu risposto che era giusto che fosse così. Eravamo in approvazione di un percorso di Documento di programmazione finanziaria e bilancio in vista delle elezioni, era giusto che i documenti che andavamo ad approvare non dovessero contenere delle scelte strategiche e politiche perché, in vista di una tornata elettorale, sarebbe stato inopportuno fare delle scelte che avessero valenza politica strategica, in quanto le stesse sarebbero toccate a chi avrebbe successivamente governato il Piemonte. Paradossalmente, nel momento in cui, accogliendo la provocazione, chiediamo di fare un bilancio che sia squisitamente tecnico e che rimandi a dopo le elezioni le scelte strategiche, così come ci era stato suggerito, ci si risponde che non compete a noi, come minoranza, fare questo ragionamento, perché è giusto che la maggioranza che è in carica in questo momento, faccia le scelte politiche che è titolata a fare.
Al di là delle schermaglie verbali che ci sono quando si discute di queste questioni, penso sia opportuno che si torni a riflettere su una provocazione che mi fece l'Assessore Pichetto in Commissione, il quale disse: "E' vero che i documenti sono scarni e non hanno il giusto legame tra riflessione sul quadro di riferimento che abbiamo di fronte e le scelte strategiche, ma è giusto che sia così perché, essendoci le elezioni all'orizzonte, queste scelte dovrà farle chi governerà". La provocazione che hanno lanciato i DS era di dire: "Facciamo il ragionamento il più scarno possibile e lasciamo a chi verrà fare le scelte strategiche di fondo". Il rischio, diversamente, è quello di avere condotto un percorso senza i necessari elementi di riflessione strategica di fondo, di fare, sì delle scelte con valenza politica, ma non perché fanno riferimento ad un quadro articolato e complesso, ma semplicemente perché devono rispondere a delle necessarie scelte che sono funzionali non tanto al Piemonte, quanto alla campagna elettorale che si sta per aprire.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Non avevo intenzione di intervenire, ma l'ultima parte dell'intervento del Consigliere Taricco me lo impone.
Non possiamo passare sotto silenzio questa serie di provocazioni e strumentalizzazioni che il centrosinistra sta mettendo in atto per impedire, alla maggioranza e al Governo regionale, di definire un bilancio che sia di sviluppo e di crescita per il Piemonte. E' veramente buffo il ragionamento di chi pensa che un esecutivo liberamente eletto, una maggioranza che voglia fare la maggioranza, debba, per accontentare una minoranza che da dieci anni non governa in Piemonte, dover rinunciare allo strumento principale di governo, che è proprio il bilancio, per rifugiarsi in un bilancio amorfo, senza senso, un bilancio così detto tecnico che serve a pagare gli stipendi. Mi sembra una proposta veramente irresponsabile. In un momento in cui il Piemonte ha bisogno di sfruttare tutte le risorse che gli sono proprie; in cui la Regione deve dare la possibilità ai piemontesi e alle aziende piemontesi, a chi ha bisogno di essere aiutato per sviluppare le proprie attività, a chi ha fatto progetti e iniziative e necessita, a volte, anche dei finanziamenti della Regione ecco che la minoranza, che si candida ad essere maggioranza mantenendo un senso di responsabilità, chiede al Governo piemontese e alla maggioranza: "Facciamo un bilancio tecnico e poi a maggio, giugno e luglio, vedremo il dar farsi". Come se i mesi di interruzione di una vita normale, propria di una Regione, non significassero niente; come se le riprese o i momenti di ripresa passassero tutti i secondi, tutti i giorni, che quindi perdere sei mesi non voglia dire niente.
Questo è un atteggiamento veramente irresponsabile della minoranza alla quale continuiamo a dare la possibilità di migliorare con noi, di collaborare con noi, di dialogare con noi per migliorare le previsioni del bilancio. Non vogliamo vederci certamente spogliati del diritto-dovere di fare un bilancio politico, perché questa maggioranza e questo governo sono ancora nel pieno delle loro funzioni, quindi gran parte di queste argomentazioni si smontano da sole.
Devo dire che questo ci dispiace perché la correttezza che la maggioranza doveva dimostrare l'ha dimostrata non solo in queste ultime settimane, ma sempre. Ci spiace che ogni volta, ad ogni bilancio, ci sia la volontà di tagliare le ali alla ripresa del Piemonte cercando di renderlo sempre innocuo, di renderlo un'arma spuntata, non dando la possibilità di mettere in campo tutte le azioni che questo bilancio potrebbe mettere in campo. Non comprendere che si tratta di un atteggiamento contro la società e la comunità piemontese, e non contro il governo Ghigo o la maggioranza che governa la Regione Piemonte, è una responsabilità grave, soprattutto per quelle forze che si candidano, o vorrebbero candidarsi, a guidare il Piemonte. E' un fatto che va sottolineato e fatto conoscere ai quei piemontesi che tra qualche giorno non riceveranno più i finanziamenti per l'attività delle microimprese giovanili, che non riceveranno più i soldi a sostegno dell'artigianato, che non vedranno più rinnovati i soldi a sostegno del commercio. Questo dovremmo far sapere ai piemontesi; come dovremmo far sapere che la responsabilità di tutto ciò è di coloro che mentre vanno in giro a dilettarsi di ricette di sviluppo, poi sul campo impediscono che questo vada veramente avanti.
Oltre questo sfogo - che andava fatto, perché altrimenti sembra che i cattivi siano sempre e solo da una parte, mentre dall'altra c'è sempre comprensione e attenzione verso ogni questione - devo dire che questo bilancio va approvato perché al proprio interno contiene importanti risposte ai problemi dei piemontesi.
Certo, ci sono le risposte sulle infrastrutture, collega Taricco perché, come abbiamo detto ieri in Commissione, è troppo facile venire oggi a prendere la parte dei pendolari che, giustamente, si lamentano di alcuni problemi delle nostre reti ferroviarie quando, avendo governato per cinquant'anni questa Regione e l'Italia, l'avete costretta al Medioevo infrastrutturale. Lo sa lei, collega Taricco, a quando risale l'ultima ferrovia costruita dalle sue maggioranze? Lo sa lei, collega Taricco, a quando risale l'ultima autostrada costruita dalle sue maggioranze? Lo sa quanti decenni di gap infrastrutturali questo Governo e questa maggioranza di centrodestra, sia a livello nazionale sia a livello locale, stanno recuperando? È una maggioranza coesa su questi temi, non è una maggioranza che si fa a mettere in un angolo da gruppuscoli estremisti che preferiscono difendere le libellule piuttosto che dare, alla nostra Regione e al nostro Paese, nuove infrastrutture.
risaputo che i nostri Ministri, quando hanno assunto il loro incarico governativo, hanno trovato cassetti pieni di soldi e di progetti per queste infrastrutture, ma erano cassetti che non venivano mai aperti perch qualcuno non poteva aprirli. Certo, sono progetti che impiegheranno alcuni anni ad essere avviati e ultimati, ma incominciamo a vedere le prime manifestazioni concrete.
chiaro che noi siamo solidali con quei pendolari che in questi mesi si trovano in difficoltà, ma ricordiamo loro che la causa di tutto ciò è dovuta a chi non è mai intervenuto sul sistema infrastrutturale e sul rinnovamento dei macchinari ferroviari, ormai obsoleti, che noi stiamo cercando di sostituire. I quaranta Minuetto che arriveranno entro pochi mesi su tutte le linee regionali piemontesi sono, rispetto agli investimenti fatti negli ultimi ventenni, un'enormità e rappresentano una chiara risposta alle esigenze dei piemontesi. Quindi basta strumentalizzare questi argomenti, perché attraverso l'azione dell'Assessore Casoni sono già stati trovati dei correttivi che permetteranno ai colleghi pendolari perché molti sono colleghi nostri colleghi - di venire a lavorare e di essere, come è giusto che sia, puntuali. A questo discorso va aggiunto l'introduzione del bonus in caso di ritardo: sicuramente non risolverà il problema, ma vuole essere un'altra manifestazione di attenzione di questo governo e di questa maggioranza regionale nei confronti di questa categoria.
Molti altri sarebbero gli spunti di interesse, come la stessa sanità oggi sventagliata. Quando non ci sono i soldi per fare andare avanti la sanità ci sono problemi di un tipo; quando i soldi arrivano, ecco che qualcuno pone problemi di altro tipo. Bisognerebbe mettersi d'accordo.
Dovremmo veramente ringraziare il Presidente Ghigo e l'Assessore Galante per avere ottenuto una maggiorazione per la sanità piemontese.
A chi oggi ci chiede cosa faremo di questi soldi e di iscriverli chiaramente in bilancio, rispondiamo che oggi è impossibile farlo perch informalmente, questi soldi non sono ancora entrati nella disponibilità della Regione Piemonte. Nessun atto formale ce li ha assegnati; verranno assegnati tra qualche settimana, purtroppo oltre il limite per iscriverli nei nostri bilanci.
Sicuramente, chi governerà il Piemonte nella prossima legislatura dovrà affrontare una gran questione: trovare un'allocazione giusta per questa massa di risorse. Siamo d'accordo che molti problemi della sanità piemontese - pur essendo una sanità di ottimo livello - sono ancora aperti.
Il Governo nazionale ritiene giusto e doveroso aumentare le risorse delle Regioni in questo campo, smentendo così la fama di un Governo e di una maggioranza nazionale di centrodestra affamatrice dei bisogni sociali delle Regioni. Tutte le Regioni italiane hanno ricevuto fondi più consistenti: non siamo più, per fortuna, come prima del 2001, quando eravamo il fanalino di coda dell'Europa, per quanto concerne i fondi assegnati al servizio sanitario nazionale, ma stiamo lentamente risalendo quella china, grazie al Governo nazionale. Gli ulteriori fondi che arriveranno in Piemonte dovranno servire per far fronte alle emergenze enunciate da qualche collega prima di me. Mi riferisco al discorso dell'amianto, che deve essere affrontato in maniera più approfondita e con maggiore disponibilità di finanze. Il discorso amianto interessa tutto il Consiglio regionale in maniera trasversale, ma ci sono anche altre emergenze: come sicuramente il discorso relativo al rafforzamento dei nuovi ospedali. Purtroppo, la rete ospedaliera piemontese invecchia e necessita di nuovi interventi. Molti sono già stati programmati, altri andranno programmati, non ultimo anche quello relativo al nuovo ospedale di Alessandria.
Quindi non c'è cattiva volontà, non c'è volontà di nascondere queste risorse e di non dire dove verranno allocate. C'è la necessità di rispettare i tempi; c'è la necessità, per questa Regione, di fare un bilancio che sarà politico, perché espressione di una maggioranza politica e non elettoralistico. Sfido chiunque a trovare, in questa finanziaria, un provvedimento elettoralistico. È sicuramente un bilancio politico su cui chiediamo, come Governo e come maggioranza regionale, di essere giudicati proprio per l'ultima volta, dai piemontesi.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio agli allievi e ai docenti della Scuola media "G.C. Pola" di Torino, in visita a Palazzo Lascaris


PRESIDENTE

Desidero salutare gli allievi e i docenti della scuola media "G.C.
Pola" di Torino, che ci rendono visita.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 688 "Legge finanziaria per l'anno 2005" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo nuovamente con l'esame del disegno di legge n. 688 "Legge finanziaria per l'anno 2005", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, signor Presidente. Da un punto di vista generale, la discussione sulla legge finanziare ci porta a discutere sulle direzioni sugli impegni e sulle scelte che la Giunta regionale intende effettuare.
Come abbiamo già detto in altre occasioni, è chiaro che la scelta e il modo in cui si utilizzano le risorse economiche a disposizione è la cartina di tornasole, è l'indicatore più evidente delle intenzioni e degli interessi che muovono la Giunta. Intenzioni e interessi che si manifestano anche durante l'amministrazione di tutto l'anno. A seconda che si propongano delle leggi che vanno in una direzione piuttosto che in altre si vede in modo chiarissimo quali sono gli interessi ai quali la Giunta regionale intende rispondere. D'altronde, è una conseguenza quasi naturale di quelle che sono le motivazioni e le dinamiche che portano all'atto legislativo.
Sappiamo che nella società sono presenti diverse posizioni e diversi modi di interpretare le varie esigenze. Inoltre, sappiamo che sovente si possono delineare due grandi elementi di diversità: da una parte vi sono degli interessi economicamente molto forti, concentrati nelle mani di poche persone (fenomeno che aumenta sempre di più, a causa della globalizzazione); dall'altra vi sono interessi diffusi nella società che fanno capo a molte persone, il cui potere economico è assai meno rilevante.
Dovrebbe essere compito di chi amministra saper mediare tra le richieste che arrivano da tutta la società e rispondere agli interessi più conformi al proprio modo di vedere, ma anche alle richieste più pressanti che arrivano dalla società. E' chiaro che, dal nostro punto di vista, le richieste più pressanti sono quelle delle categorie deboli, mentre per altri le richieste più pressanti sono quelle che provengono da quei centri di interesse economico-finanziario che detengono il maggiore potere economico. Ecco che, in questo caso, torna il vecchio discorso, sempre valido, della coperta corta, che è sempre corta rispetto a tutti gli utilizzi che potrebbero essere previsti.



MORICONI Enrico

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



MORICONI Enrico

Non avresti il diritto che qualcuno della Giunta ti ascoltasse?



MORICONI Enrico

E' vero.
Facevo riferimento alla coperta corta anche perché risulta chiaro che non si può pensare di utilizzare le risorse per dare una risposta a tutte le domande che arrivano. Importante è capire a quali interessi si risponde.
Un esempio che abbiamo già utilizzato più volte riguarda l'approvazione della legge sui buoni scuola. In quell'occasione - mi spiace che in questo momento non ci sia l'Assessore Leo - avevamo sottolineato l'antagonismo esistente tra il prevedere l'utilizzo di risorse per il buono e l'utilizzo di fondi per il diritto allo studio. E' chiaro a tutti che l'utilizzo sia in un modo che nell'altro significava fare delle scelte di governo ben diverse e, potrei anche dire, antagoniste tra loro.
Il modo stesso in cui arriviamo alla discussione di questa legge e la forma nella quale è presentata (dirò due parole subito dopo) non ci dà modo di capire, analizzare ed eventualmente criticare il fatto che questa legge s'inserisce in un discorso nazionale e internazionale: il cosiddetto patto di stabilità. Sulla base dei ragionamenti, delle indicazioni e delle richieste di ottemperare a questo patto di stabilità, come si può ragionare su questa finanziaria e sulle scelte strategiche che compie? Questa finanziaria è conforme ai dettami del patto di stabilità, quindi il Piemonte si adeguerà al patto di stabilità? Oppure la Giunta del Piemonte pensa di superare le rigidità denunciate da alcune parti in merito al patto stesso? Questa non è una discussione ininfluente, ma dovrebbe essere la discussione ideale dalla quale partire per poi vedere come vengono utilizzate e distribuite le risorse.
La mancanza di un quadro di riferimento e di un indirizzo di governo rende la discussione tutta formale su dei contenuti economici. Anche la scrittura della legge non facilita la comprensione di questi meccanismi che, ripeto, dovrebbero essere prioritari in un contesto e in un atto legislativo di questo genere.
Siamo giunti alla scrittura di questa legge con il fiato grosso, se non con l'acqua alla gola. Penso che questo sia facilmente dimostrabile dal fatto che non si è potuta effettuare neanche una rilettura. Presidente, a questo proposito, la invito a leggere l'articolo 4 ("Norma transitoria").
Credo di capire ciò che è stato scritto, però mi sembra ci sia un errore: "Conferimento alle Regioni delle funzioni amministrative in materia di agricoltura e pesce e riorganizzazione dell'amministrazione centrale." E' chiaro che dovrebbe esserci scritto "agricoltura e pesca", il che conferma quello che volevo dire. Nel testo che mi hanno consegnato è scritto "agricoltura e pesce". Allora, esistono due versioni diverse? Nella versione distribuita c'è un refuso, questo è chiaramente un refuso! Però il fatto che venga distribuito un testo che contiene un refuso è indicativo della fretta con cui questa legge è stata elaborata.
Vorrei concludere l'intervento con il richiamo che è stato fatto dal Consigliere che mi ha preceduto sulla tutela delle libellule. Credo che certi modi di affrontare questi argomenti, cioè pensare che la tutela dell'ambiente in generale, che passa per la tutela della flora e della fauna, sia una sinecura, hanno bisogno di poche parole di contrapposizione in quanto basta osservare quello che avviene attorno a noi per capire che invece di fare della facile e vecchia ironia, sarebbe ora che cominciassimo a preoccuparci di quello che ormai a livello internazionale si chiama bio economia. Ovvero, preoccupiamoci di costruire un'economia che ponga il problema ambientale al centro della propria elaborazione teorica.
Chi pensa che, facendo della facile ironia sulle libellule, si possano risolvere i problemi e distrarre l'opposizione dal discutere dei problemi veri che sono alla base di questa finanziaria, si sta sbagliando.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo all'esame dell'articolato.
Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Siccome sono depositati al testo una serie di emendamenti sia all'articolato che all'allegato, chiediamo che ce li distribuisca per svolgere la discussione, altrimenti facciamo una discussione senza avere a nostre mani gli emendamenti presentati.



PRESIDENTE

Sull'articolo 1 non vi sono emendamenti.
Per provvedere alla distribuzione degli emendamenti, sospendiamo per alcuni minuti i nostri lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.18 riprende alle ore 12.26)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo con l'esame dell'articolo 1 del disegno di legge n. 688.
ARTICOLO 1 Passiamo alla discussione generale sull'articolo 1.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

L'articolo 1 richiama un riferimento importante, ossia le "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato", quindi la legge finanziaria 2005.
Mi pare di comprendere, così com'è articolato, che la legge finanziaria impone agli Enti locali, ma in particolare alla Regione, limiti di spesa definiti all'interno del patto di stabilità.
Presidente, recentemente mi sono dovuto occupare dell'approvazione della legge di bilancio di un medio Comune della cintura torinese. Non le nascondo che la scelta che ha dovuto operare quel Comune è stata una scelta gravosa, un bilancio da lacrime e sangue, utilizzando come prelievo dei cittadini l'unica imposta residua possibile per risanare la spesa corrente rappresentata dall'ICI.
Com'è noto, l'ICI non è di competenza della Regione Piemonte. Alla Regione Piemonte è lasciato, invece, nell'ambito della sua possibilità di prelievo fiscale, quello relativo all'IRPEF e anche questo, pur entrando nel merito della differenza delle due imposte, una colpisce il patrimonio colpisce un bene essenziale e primario come quello dell'abitazione, e il mio partito appartiene a quei pochi - forse isolati - partiti che ritengono che quella dell'ICI sulla prima casa sia una delle forme più inique di tassazione del cittadino. Anche perché al bene della casa i cittadini e le famiglie sono arrivati dopo anni e anni di sacrifici, spogliandosi del proprio reddito mediante la contrazione di mutui decennali, quindicennali e ventennali.
Ora, alla Regione Piemonte è rimasta la possibilità dell'IRPEF, ma la finanziaria blocca anche questo. L'IRPEF è una di quelle forme di prelievo fiscale che, se non altro, colpisce in modo proporzionale e progressivo il reddito imponibile delle persone.
Già su questo, in relazione al prelievo sul solo reddito imponibile, ci sarebbe a lungo da discutere perché, come la vicenda dei buoni scuola insegna, la mancata applicazione dell'ISEE (Indicatore Situazione Economica Equivalente) vi ha consentito di distribuire un bonus preelettorale a chi poi questo buono lo ha utilizzato come argent da poche per i propri figli agiati che appartengono a quelle famiglie agiate. Fa specie sapere che quest'iniquità è un dato anche presente all'interno della legge sull'IRPEF.
Vorrei ricordare che l'IRPEF, Assessore Pichetto, venne in questa legislatura portata dallo 0,9 al 1,4 e che questo forzoso prelievo doveva servire a risanare il deficit della sanità, in virtù dell'applicazione di una legge, allora varata dal Governo di centrosinistra, che consentiva la possibilità di utilizzare il prelievo IRPEF per risanare i conti della sanità.
Voi ci siete andati alla grande. Oggi il Governo vi blocca anche questo strumento, però i conti della sanità sono più dissestati di prima e del prelievo indistinto che è determinato dall'IRPEF. Tutto avete fatto, meno che destinare quella risorsa all'obiettivo primario che giustificava quel prelievo. Avete approvato molte leggi che hanno curato molto gli interessi particolari e lobbistici di questa regione e poco hanno guardato e riguardato gli interessi della collettività.
Pertanto, nel porre dei limiti alla spesa corrente, il Governo ricolloca un fronte nuovo rispetto ai cittadini. E' evidente che, se non ci sono possibilità di utilizzo di forme di prelievo fiscale locale, gli Enti come la Regione Piemonte dovranno ridurre i trasferimenti ai Comuni, i Comuni dovranno necessariamente fare virtù di questa beffa ed operare nel modo che dicevo prima, trovandosi nell'incomoda posizione di essere la prima vera controparte nei confronti dei cittadini.
Complimenti! Voi siete complici, perché siete l'espressione politica di un colore politico che attualmente governa il Paese, un meccanismo che ha mandato in cortocircuito il rapporto di rispetto, di attenzione che deve guidare l'amministrazione pubblica nella trasparenza degli atti nei confronti dei cittadini che amministra.
Assessore, mi sorprende come, stante questi limiti di spesa e il disposto della finanziaria sugli impegni relativi alla spesa del personale in riduzione del 5%, sia stata prevista una deroga in relazione al personale e a una parte privilegiata di esso. Francamente, me ne sfuggono le ragioni, però riesco, forse con la mia limitata capacità, a capirne le intenzioni di fondo.
Su questo, Assessore, vorrei che lei fosse estremamente esplicito perché non riesco a comprendere, ma cercherò di farlo nel corso del dibattito, come sia possibile incrementare la voce "personale" parcheggiando nel limbo dell'incertezza e dell'impossibilità concreta di accedere al pubblico impiego centinaia di cittadini che hanno manifestato questa intenzione, mediante il superamento di prove concorsuali plurime molto spesso gravose per i sacrifici delle famiglie e delle persone interessate.
Non discuteremo adesso sulla legge finanziaria, Presidente Cattaneo, ma ho pensato a lungo se era possibile dare una via di uscita onorevole a una pagina nera della vita amministrativa di questa Regione.
Mi auguro che gli emendamenti presentati al collegato alla finanziaria trovino come firmatari tutti i Gruppi rappresentati in Consiglio regionale parlo della realtà dei lavoratori socialmente utili (14 lavoratori licenziati il 1° gennaio).
Stiamo parlando della legge finanziaria: è evidente che il collegato alla finanziaria lo abbiamo già utilizzato per fare altre scelte poco nobili, che non hanno onorato questo Consiglio. Può darsi che questo apra delle possibilità, ma è meglio farlo nella chiarezza del dibattito politico, perché abbiamo necessità di sanare situazioni pesanti come quella dei lavoratori socialmente utili (ripeto: 14 lavoratori licenziati il 1 gennaio 2005) addetti al monitoraggio e alla prevenzione dell'asbestosi quindi al monitoraggio delle situazioni a rischio, per quanto concerne l'amianto negli edifici pubblici.
Chiedono giustizia, inoltre, per 28 lavoratori assunti per quel lavoro prezioso che è stata l'istruttoria relativa alle imprese bialluvionate, che dal '98 sono stati assunti a scaglioni e a tempo determinato, e che altre Regioni molto coraggiosamente hanno assunto in pianta stabile.
Chiedono giustizia tutte quelle realtà che da tempo aspettano che venga regolarizzata la propria posizione, uscendo dalle condizioni di precariato in cui sono relegate.
Speriamo che il dibattito ci consenta molto serenamente di trovare una via di uscita in questa situazione.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente.
Siamo sull'articolo 1 e ci corre l'obbligo di riformulare un ragionamento. Ho ascoltato con rispetto quanto detto dal Presidente Botta nel precedente intervento, il quale ha affermato: "Quando i soldi non ci sono, urlate che non ci sono i soldi; quando i soldi ci sono, volete che in qualche modo vengano messi in trasparenza". Il succo era questo.
Se è vero che c'è un'operazione di significativo aumento sui budget della sanità, riteniamo assolutamente corretto, vista la complessità di vita di numerose famiglie e persone dell'area della sanità, intese come malati, e di quelle dell'area del socio-assistenziale, intese come persone da assistere, che si espliciti la cifra reale alla quale si addiviene con questa legge finanziaria e si esplicitino le UPB sulle quali si vanno a caricare questi finanziamenti aggiuntivi.
Dopodiché, i conti continuano a non tornare. Vi abbiamo chiesto di tornare in Commissione - cosa che è avvenuta - nel tentativo di capire e ricevere delle risposte, che regolarmente non sono pervenute.
I conti - dicevo - continuano a non tornare e questo è un problema serio. Voi ci avete detto che il bilancio della sanità, che è una parte significativa del bilancio regionale - ed ecco perché richiede anche un'attenzione maggiore da parte di tutto il Consiglio - arriva, a costi netti, ad euro 6.127.841 e ci avete detto che il disavanzo è di 232.845 euro. Noi abbiamo sostenuto che quei costi netti previsti dalle ASL per il 2004, che diventano di fatto il totale al quale voi fate riferimento, sono delle cifre sbagliate. Così come il disavanzo non è solo di 232 mila di euro, ma è almeno superiore di un centinaio. Quindi ragioniamo almeno nell'ordine di 320-350 mila. A questo punto, è avvenuto quel piccolo miracolo, stando a quello che abbiamo letto sui giornali: in occasione della Conferenza Stato-Regioni, si addiviene, con grande riconoscimento del ruolo del Presidente Ghigo, ad un aumento significativo dei finanziamenti sulla sanità.
Anche qui, siamo da capo, i conti non tornano. Quella che voi avete presentato come una significativa conquista, questa cifra che lievita verso 6.500, ma probabilmente 6.600-6.700, dove sta scritta? Secondo: questo aumento c'è stato veramente? A noi risulta che il tavolo Stato-Regioni abbia riconosciuto, per la Regione Campania, un significativo incremento dovuto al fatto che la Regione Campania continua ad avere la più alta mortalità infantile nel nostro Paese, ma non ci risulta che la nostra sia tra le Regioni beneficiate significativamente dal riconoscimento di tale quota capitaria.
Non ci risulta quanto è stato detto ai giornalisti rispetto ad un aumento significativo. A noi risulta che gli aumenti significativi siano andati ad altre Regioni come il Lazio, la Puglia e la Liguria, ma non al Piemonte. Da alcune settimane continuiamo a dirvi che i conti non tornano.
E' un dovere, ovviamente dell'opposizione, evidenziare questa preoccupazione ma - consentitemi, colleghi della maggioranza e della Giunta dovrebbe essere un dovere di questa maggioranza portare chiarezza.
Ma è mai possibile che sulla sanità non si sia in grado di avere certezza dei conti? E' mai possibile che a domande assolutamente legittime ("L'IRAP è stata conteggiata? L'IRAP della sanità è stata conteggiata? Compare da qualche parte l'IRAP della sanità?") non ci è stata data risposta.
Non solo, l'Assessore Galante e l'Assessore Cotto hanno presentato in Commissione, alla presenza dell'assessore al bilancio Pichetto, delle cifre, ma non sono stati in grado di indicarci dove ritrovare i 50 milioni di euro che sono stati pattuiti e definiti nell'accordo per il Mauriziano.
Dove li ritroviamo? Non c'è traccia. Se scorro le tabelle che ci avete fornito, caro Assessore Gilberto Pichetto, sopravvissuto di questa Giunta ma anche Assessore competente, per carità, dove sono questi soldi del Mauriziano? Se scorriamo la lista delle ASL e delle ASO, noi ritroviamo dei soldi in meno per ognuna di queste strutture. Non ritroviamo un aumento nemmeno per alcune di loro. E allora, dove sono? Non avete saputo dirci dove sia L'IRAP. Ma entrano? Andrà segnata nelle entrate e poi nelle uscite? Come mai non c'è traccia.? Per quanto riguarda i fondi per il Mauriziano, ci avete detto che era tutto definito, e che c'erano dei soldi in più che arrivano dallo Stato per Candiolo. Bene! Dove stanno scritti? Sono stati forniti ai giornali dei dati sull'accordo Stato-Regioni, che dal vostro punto di vista porta un grande beneficio al Piemonte, ma a noi non risulta che sia così. Peccato perché a noi non risulta che vi siano questi soldi, i conti continuano a non tornare. Ci avete presentato delle tabelle con cifre che non tornano.
E' ormai una storia cronica, probabilmente dovuta al fatto che, in sanità, tecnici che sappiano fare bilanci, evidentemente non ci sono.
Altrimenti non ci si spiega come mai tutti gli anni si arrivi a delle scartoffie che sono veramente difficili da comprendere e che, tra l'altro non corrispondono mai tra loro. Le stesse tabelle che ci fornite come Assessorato non hanno mai una corrispondenza. A parte questo, l'abbiamo calcolato un incremento, perlomeno per quello che è la cifra del 2%, che a livello nazionale viene riconosciuto? Almeno come lettura dell'inflazione ma proprio al minimo, è scritta da qualche parte? Ci avete detto di no, che non è stata conteggiata, che nel calderone generale ci saranno anche queste risorse. Inoltre, vi abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere: "I contratti, i contratti per la dirigenza medica, i contratti per gli arretrati e per le competenze sono stati conteggiati? Risultano in questo bilancio?" Ci avete sempre detto che in quel calderone ci sta tutto. Non solo, ci avete sempre assicurato che con questi soldi aggiuntivi si pu anche far fronte a ulteriori domande.
Allora, cari colleghi e cari Assessori, i conti non tornano. Ci sono differenze tra le tabelle, ivi comprese quelle che avete consegnato ai giornalisti: ci sono differenze sostanziali. Noi siamo fortemente preoccupati perché ci sono voci importanti che non ricevono la copertura.
Non solo ci ritroviamo per l'ennesima volta in una situazione nella quale il bilancio della sanità, di fatto, non dà quella copertura che doveva essere garantita, ma su quello costruite un'immagine che porta a dire che vi sono pure dei soldi aggiuntivi. E' legittimo che vi chiediamo una trasparenza e un'esplicitazione.
Vi abbiamo anche fornito la soluzione. Non siete in grado di approfittarne? Allora riconosciamo che non siete in grado, andiamo ad un bilancio tecnico che consenta di chiudere civilmente, tra maggioranza e minoranza questa legislatura, che in poco tempo consenta alla Regione di darsi un bilancio. Dopodiché, a bocce ferme, comunque vada, con la certezza di un accordo Stato-Regioni e con dei numeri certi, saremo in grado di fare un buon bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Volevo fare alcune considerazioni riguardo a quello che ho ascoltato sul punto, quindi sull'articolo 1 della finanziaria, su quanto diceva il Consigliere Contu e, soprattutto, su quanto ha affermato la Consigliera Suino, con la quale ritengo sia anche doveroso, da parte della maggioranza confrontarsi.
La Consigliera Suino ha, nel merito, posto l'evidenza del Consiglio regionale, quindi nella disponibilità di ognuno di noi, elementi certamente rilevanti e anche non completamente difformi dal quadro reale, sul quale vorrei confrontarmi perché, dal mio punto di vista e da quanto è in mia conoscenza, non è proprio così.
Voglio prima fare una considerazione generale: abbiamo fatto una Conferenza dei Capigruppo nella quale abbiamo evidenziato la preoccupazione sul fatto che oggi siamo al 2 febbraio. Nonostante da ben 48 ore sia scaduto il termine, quindi la vigenza della legge di esercizio provvisorio e che quindi la Regione Piemonte si trovi in assenza di qualsiasi strumento finanziario (non vi è né il bilancio né l'esercizio provvisorio) registriamo (al di là della pacatezza di questi primi interventi) un irrigidimento da parte delle opposizioni, le quali riconsiderano gli impegni che avevano preso in sede di Conferenza dei Capigruppo, cioè di concludere nella giornata di oggi il percorso di confronto sulle leggi di bilancio e finanziaria in particolare, ed eventualmente, solo qualora non si potesse votare questi due provvedimenti o uno dei due, ritrovarci martedì prossimo semplicemente per le dichiarazione di voto e il voto finale.
Domani e dopodomani a Roma si terrà il Congresso dei Democratici di Sinistra. Ovviamente, da subito abbiamo sgombrato il campo sul fatto che si volesse convocare il Consiglio in queste due giornate perché un Congresso è il momento più alto di una forza politica, a prescindere se grande o piccola. Siamo sempre stati favorevoli alla sospensione di ogni attività istituzionale per dare la possibilità ai Consiglieri che aderiscono a quella forza politica di parteciparvi.
Il punto è che non possiamo, dopo un mese di confronto serrato sul bilancio e dopo il fatto che si è tornati in Commissione per chiarire un equivoco - lo voglio definire così- che era sorto e dove alla fine si è detto, da parte vostra, che l'unica situazione che restava aperta era quella della sanità, ricambiare (al di là del merito, dove si dice: "Bisogna ancora discutere, rivedere, vogliamo cambiare tutto") riconsiderare i tempi e l'impegno che si è assunto in Conferenza dei Capigruppo.
Ovviamente, questo irrigidimento, dal mio punto di vista, è una dimostrazione concreta - si potrà dire che non è vera - di una politica ostruzionistica. Ostruzionista perché, anche in assenza di depositi di atti (lo ha fatto solo il Consigliere Contu), si impedisce un confronto registriamo il fatto che è stato detto: "O fate un bilancio così come sostanzialmente vogliamo noi, oppure il bilancio non passa".
Sul merito. Consigliere Contu, sulla questione dei lavoratori lei sa che abbiamo una grande attenzione, abbiamo anche firmato insieme a lei alcuni emendamenti, con il parere favorevole della Giunta regionale. Sono punti indubbiamente trasversali, perché chi fa politica deve avere anche una sensibilità nei confronti di chi vive in Piemonte momenti di disagio e di difficoltà. Abbiamo cercato di introdurre alcune risposte concrete nel bilancio e nella finanziaria, ma oggi siamo un po' meravigliati della sua presa di posizione che abbiamo letto sui giornali - estremamente legittima perché ognuno presenta le interrogazioni e le interpellanze che desidera e le comunica e le fa conoscere all'opinione pubblica nelle modalità che responsabilmente decide. Tuttavia, il Consigliere ha dipinto sui giornali una situazione diversa rispetto a quella che è la realtà, mistificando un po' il quadro reale, soprattutto sbattendo in prima pagina cognomi e nomi di persone che non hanno nulla a che vedere con una battaglia politica corretta e trasparente. Ha dato colpi a destra e sinistra - non risparmiando neanche il suo partito - ma non è sicuramente uno dei migliori investimenti per mettere in condizione i Consiglieri che sono all'opposizione, ma anche la maggioranza del Governo regionale, di confrontarsi serenamente, così come avevamo fatto in Commissione, dove abbiamo trovato anche delle soluzioni insieme, su un punto estremamente delicato, che è sicuramente non solo una priorità delle opposizioni, ma anche nostra.
La questione della sanità è una questione difficile, è una questione sulla quale il Consiglio regionale, il centrodestra e il centrosinistra protagonisti politici che oggi non ci sono più e altri che non c'erano in allora, si sono divisi e fortemente contrastati nell'ultimo decennio.
Questa sessione di bilancio della legge finanziaria non difetta. Ne abbiamo discusso ampiamente in Commissione, avete sostenuto che il disavanzo della sanità, al di là delle motivazioni che lo hanno creato, come misura, non sia rispondente a quei 270 milioni di euro che la Giunta regionale pone in questa legge di bilancio. Non avete avuto la capacità e non siete riusciti a dimostrare il contrario, almeno fino a questo momento. Si è arrivati al paradosso, Assessore Pichetto, che il centrodestra, in particolare il Presidente della Regione, è, in modo garbato in questa fase ma non troppo sottaciuto, accusato di aver "portato a casa" troppi soldi da Roma per la sanità piemontese.
Tuttavia, abbiamo sentito un distinguo del tipo: "Bisogna vedere se questi soldi ci sono o non ci sono". Ebbene, il Governo ha firmato e sottoscritto con le Regioni un documento sul riparto dove, ovviamente, è stato fatto un accordo, e non poteva che essere così, per il trasferimento di maggiori fondi della sanità, che vede fortemente premiato il Piemonte perché è una grande Regione, perché è una Regione seria, con un'amministrazione seria che ha sempre - a differenza di amministrazioni del Centro-Sud, ma non solo, amministrate anche dal centrosinistra - avuto i conti trasparenti e cristallini in quanto certificati dalla Magistratura contabile, la Corte dei Conti, a cui - ricordo a tutti - due anni fa, ha mandato in Consiglio regionale una relazione in questo senso. Noi non è che possiamo discutere sulla destinazione di questi fondi - cosa faremo e cosa non faremo - come abbiamo giù ampiamente discusso nella Conferenza dei Capigruppo. Innanzitutto, questi fondi danno serenità, perché danno al Piemonte la possibilità, nel 2005, di disporre di maggiori risorse per garantire i servizi e migliorare ancora la sanità. Ovviamente, per poterci confrontare sulla destinazione, bisogna aspettare la cosiddetta "entrata certa", che in questa fase, sotto l'aspetto formale e contabile. non è ancora perfezionata.
Lo stesso discorso vale per i venti milioni destinati al centro di Candiolo. Saranno pochi, saranno tanti, ma è un dato di fatto. Il Governo nazionale, su richiesta del Presidente della Regione, ha specificamente destinato venti milioni - poco meno di quaranta miliardi di vecchie lire al Piemonte, nella fattispecie ad uno dei fiori all'occhiello della sanità piemontese, ossia il centro di Candiolo, protagonista della sanità nazionale.
assai importante e rilevante che, grazie ad un'azione concertata, il Presidente Ghigo, in quanto Presidente delle Conferenza delle Regioni, ma certamente e soprattutto in quanto Presidente di questa Regione, abbia saputo portare a casa un simile risultato.
Anche questo è un dato di fatto.
In buona sostanza, se la battaglia è che voi dite 270, noi 330 e non riusciamo a dimostrarlo (però quei soldi ci sono e vediamo cosa fare), è una battaglia di retroguardia, che vuole semplicemente dare una parvenza di credibilità al vostro ostruzionismo e alla responsabilità che vi state assumendo, di bloccare il bilancio della Regione. Questa Regione - Piemonte e piemontesi - abbisogna di una finanziaria e di una legge di bilancio che contenga soprattutto, in quel merito contenuto in una prima fase quando discutemmo dell'esercizio provvisorio nella cosiddetta nota di variazione un'importante risposta al mondo del lavoro, al mondo sociale, ai trasporti al sostegno delle Olimpiadi e a tutto quello di cui avremo modo di parlare all'onor del mondo con i dati, durante questa discussione.
Voi vi assumete la responsabilità di bloccare il bilancio, nonostante che, in sede della Conferenza degli Enti locali e delle Autonomie locali proprio quelle associazioni, ai cui vertici vi sono esponenti del vostro partito e del centrosinistra (pensiamo all'UNCEM, all'ACI e all'UPI regionali) ci abbiano, ben quindici giorni fa, rammentato l'importanza di una sollecita approvazione del bilancio.
Noi staremo qua e diremo ai piemontesi che lo volete impedire e ringraziamo il Presidente del Consiglio regionale che, ineccepibilmente da un punto di vista istituzionale, ha già convocato il Consiglio regionale a far data da lunedì prossimo fino all'ultimo giorno possibile in questa legislatura. Se approveremo un buon bilancio, il Piemonte e i piemontesi otterranno risposte alle loro domande, perché fin quando si governa si ha la responsabilità di rispondere alle esigenze e ai bisogni di una comunità e di un territorio. Quando toccherà a voi governare - speriamo mai - avrete voi questo problema o, meglio, questa incombenza e questo dovere verso il Piemonte.
Se entro il giorno 16 febbraio non dovessimo approvare il bilancio, la vostra responsabilità sarà piena e sarà un problema vostro. A questo punto il bilancio non è più un problema nostro e, drammaticamente, sarete voi a presentarvi agli elettori con una Regione senza il bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

singolare il discorso del Consigliere Cattaneo, come lo era lo svolgimento di questa discussione, perché pochi minuti fa abbiamo concluso un dibattito generale abbastanza approfondito, nel quale mi pare che i Consiglieri intervenuti abbiano portato argomenti di rilievo. Per contro la Giunta regionale non ha degnato questo dibattito neanche di una replica o di una conclusione, contrariamente alle consuetudini d'Aula. A parte tutto, è mancata qualsiasi risposta alle molte domande poste e che rimangono senza risposta. Ancora oggi le ripropongo.
Non potete stupirvi che al centro di una discussione sul bilancio, come diceva la collega Suino, quando c'è una materia di tanto peso nella nostra attività, finisca per assumere un interesse maggiore rispetto ad altre.
D'altra parte, noi siamo una Regione che quando discute di sanità discute di qualcosa nell'ordine di sei miliardi di euro; quando discute di diritto allo studio, discute di quindici milioni di euro. Siamo nell'ordine di millesimi di grandezza, quindi è evidente che l'attenzione e il peso si concentrano sulla sanità. Se dovessi fare, come ha fatto il collega Cattaneo, propaganda elettorale, direi che quattro volte bisogna stare con gli occhi aperti sui conti della sanità dopo tutto quello che avete combinato in questi anni, però adesso mettiamo la sordina su questi argomenti.
Noi vi abbiamo posto un problema e non abbiamo ricevuto nessuna risposta; un problema che ricordava, da ultimo, la collega Suino: voi presentate un'ipotesi di bilancio preventivo, per quanto riguarda la sanità, intorno ai sei miliardi e 194 milioni di euro, e presentate un'ipotesi di risorse in arrivo, per trasferimento dal centro, di oltre sei miliardi e 500 milioni di euro.
A questo punto, apro una parentesi. Nessuno di voi ci ha detto se si tratta di una cifra una tantum, perché quanto si assesta un bilancio su determinati valori, di solito si sa che si assesta una struttura su certi livelli di spesa e si immagina che sia assestata su livelli costanti perché se io l'anno dopo dovessi avere entrate che cadono ad un livello più basso, questo determinerebbe, indubbiamente, problemi nel funzionamento delle strutture.
Fatta questa parentesi, se il dato che lei ha enunciato, rispondendo ad una mia precisa domanda all'Assessore Pichetto, fosse vero e attendibile (lei mi ha risposto affermativamente confermando che si tratta del bilancio preventivo) avanzo tre ipotesi di spiegazione delle cifre che ci avete fornito. La prima ipotesi è che le uscite siano sottostimate, cioè che noi in conclusione di questa legislatura, non riusciamo a conoscere la verità sui conti della sanità piemontese.
La seconda ipotesi è che, nel caso non siano sottostimate, vi abbiamo detto che esiste un problema di risorse che possono essere diversamente destinate. Non per niente, abbiamo chiesto di aprire una discussione sul punto, per ottenere spiegazioni sul perché e su come queste risorse possono essere diversamente destinate. Vi abbiamo detto che ci sono risorse che sono entrate nel corso di questi anni, in particolare a seguito dell'aumento dell'IRPEF, ma non solo. Infatti, ci sono state risorse importanti che, come lei sa benissimo (complessivamente sono, all'incirca quattromila miliardi di vecchie lire) nel corso della legislatura sono state sottratte a consumi e investimenti per le sedi destinate e a ripianare questi conti. Se oggi esiste la possibilità di un'operazione che dia un'altra destinazione a queste risorse, si renda esplicito e si determini come la questione può essere affrontata. Questa era la seconda ipotesi.
La terza ipotesi è semplicemente che ci sia una cosa in cui voi tenete le mani libere, in cui voi ritenete una situazione di incertezza e di ambiguità. Questo è quello che oggi si determina, riassunto da questi tetti di spesa e da questi tetti di entrata e di uscita come voi li indicate.
Questo è il punto principale. Su questo, aspettiamo una risposta, che non è venuta. Se sono stato disattento, naturalmente, me ne scuso, ma una sua risposta, Assessore Pichetto, su questo punto non l'ho sentita. Mi ha detto che questi numeri corrispondono al vero, ma non mi ha detto perché, in presenza di una differenza attiva di quelle dimensioni, voi non reimpostate, per quanto riguarda quelle somme così consistenti e importanti, un'operazione di bilancio. Questo è il punto.
Quello che vi abbiamo detto l'Assessore Pichetto lo conosce bene, anzi lui pensava che la nostra ipotesi fosse ragionevole e molte volte abbiamo visto una sua tendenza ad annuire, per dirci che quella potrebbe essere la strada. In realtà, quel po' di buon senso della Giunta e dell'Assessore Pichetto, che hanno pensato che la strada di un bilancio essenziale fosse una strada percorribile, ha trovato i suoi ostacoli.
Ci sono quelli che, all'idea di poter utilizzare l'ultima occasione di bilancio per dare qualche colpetto elettorale, non intendono rinunciare perché a loro non importa niente di come va la discussione di bilancio. Ci sono quelli che non intendono rinunciare, hanno le loro promesse, i clienti che aspettano, hanno assunto degli impegni e chiedono che in quest'aula utilizzando un po' di numeri, si aprano gli spazi per potersi fare la propria campagna elettorale.
Parlo come una persona che non sarà ricandidata alle prossime elezioni per cui non farò una campagna elettorale.



(Commenti fuori microfono)



MARCENARO Pietro

E' una scelta totalmente autonoma.
Diciamo le cose come stanno. Se rinunciate a fare dell'ultimo bilancio della Regione l'occasione per continuare a ripetere quello che tanto volte abbiamo visto e decidete che si fa una scelta lineare - lo abbiamo già detto - chiudiamo la discussione sul bilancio in poche ore, ma se l'idea è perché avete la maggioranza, di fare quello che si vuole, noi vi diciamo: c'è una maggioranza, gestitela secondo i regolamenti previsti da questo Consiglio regionale e vedete come fare. Noi non rinunciamo a chiedere delle risposte nel merito e a contestare l'idea che possa esserci l'ultima carica dei 101 prima della fine della legislatura.
Vorremmo consegnare al prossimo Governo regionale, che sia di centrodestra o di centrosinistra, una situazione gestibile e non ulteriormente dissestata dall'assalto degli affamati e degli assetati.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Continuiamo stancamente questa discussione, ma tutti sappiamo che tanto è già stata convocata una conferenza stampa per le 13.30. Ovviamente, la maggioranza dirà quali sono le sue valutazioni. Ovviamente, noi cercheremo di rappresentare ai cittadini del Piemonte quali sono le nostre valutazioni. Mi sembra che la situazione sia abbastanza chiara: lo era nei giorni scorsi in Commissione, lo è stata in Aula, lo è stata nella precedente riunione dei Capigruppo.
Si può cercare di fare finta di non capire, oppure si può cercare, pur tenendo conto delle diverse posizioni, di provare a vedere se i linguaggi diversi riescono ad essere riportati metodologicamente ad uno e, fatte salve le differenze di merito, individuare un percorso d'Aula per quanto riguarda questo bilancio.
Da vari giorni diciamo che ci sono solo due alternative, Assessore Pichetto. La prima: si fa il bilancio di previsione e la legge finanziaria.
Il Documento di programmazione economico-finanziaria è già stato licenziato e approvato. Per arrivare al voto, sul testo che è approdato in Aula così come è approdato, esiste una piccolissima questione, che probabilmente fino a questo momento non siamo riusciti a risolvere, ma magari ce la facciamo nel prosieguo dei lavori, se la Giunta e l'Assessore Pichetto magari con la presenza del Presidente Ghigo, che decide, davanti a quest'impasse di svolgere, con una resipiscenza tardiva, l'ultimo dovere istituzionale, se ne viene a capo. Si viene qua, si cerca di spiegare e di riportare, con l'approssimazione più vicina possibile alla verità, in modo chiaro due piccole voci all'interno del bilancio. Assessore Pichetto, sono solo due! E' vero che rappresentano l'80% di spesa corrente e più del 70 nel complesso del bilancio. Quelle due voci sono le voci in entrata e in uscita per quanto riguarda la partita relativa alla sanità.
La voce in entrata va in qualche modo definita? Assessore Pichetto, ce l' ha detto lei, insieme al Presidente Ghigo, che l'ha strombazzato a tutti i giornali del Piemonte (in Aula non c'è, ma per i giornalisti c'è sempre).
Alla Conferenza Stato-Regioni, sulla base di una richiesta della Regione Piemonte, si è stabilito che sarebbero state assegnate risorse ulteriori e superiori rispetto a quanto furono assegnate l'anno precedente o furono previste nel bilancio di previsione. Queste risorse serviranno, essendo un numero di milioni di euro piuttosto consistente, a realizzare una serie di politiche. Si dichiara questo ai cittadini piemontesi sui giornali proclamandolo come cosa certa e come destino magnifico e progressivo della Giunta Ghigo per la prossima legislatura, come momento rispetto al quale le attese messianiche si fanno sempre più grandi; dopodiché, nel bilancio di tutto questo non c'è traccia.
Siccome stiamo discutendo del bilancio in tempo reale, accompagnandoci alla Conferenza, vogliamo capire se quanto dichiarato è reale ed ha un livello di realizzabilità e fino a che punto, oppure se si tratta semplicemente di un annuncio preelettorale, perché, come dice la collega Suino, i fondi certi in maggiorazione andranno alla campagna perch esistono delle ragioni concrete di ordine complessivo rispetto ai problemi della salute; ragioni di ordine sociale di grande rilievo. Quindi, questa era l'ennesima propaganda elettorale e non ha effetti sul bilancio.
Noi, però, vogliamo saperlo perché stiamo discutendo del bilancio e non della campagna elettorale del Presidente.
C'è poi, una piccola voce in uscita, che anche quella deve in qualche modo - non vi chiediamo la certezza assoluta, la perfezione, è un bilancio preventivo, approssimiamoci alla verità - è l'ultimo bilancio della legislatura, vogliamo lasciare fuori dalle voci in uscita l'ultimo quadrimestre delle ASL? Abbiamo aspettato una settimana perché l'Assessore Galante facesse dalle 25 alle 30 telefonate in Piemonte, con tutto lo staff dei suoi funzionari - capisco che è un'impresa ardua, perché da quando il direttore Robino è andato all'ARES e da quando altri funzionari si sono spostati, il massimo della dirigenza e dell'efficienza che lì era realizzata ha avuto qualche elemento di caduta - però magari quelle 30 telefonate l'Assessore con chi gli è rimasto, poteva continuare a farle e dirci, grosso modo quali potevano essere i conti definitivi di ASL e ASO e cosa potevamo con una certa certezza imputare.
I 95 milioni di euro dell'università sono credito che noi cominciamo a ritenere - anzi, siamo certi che lo sia - quasi inesigibile. Voi invece continuate a dirci che non solo è esigibile, ma lo sarà senz'altro e comunque lo dovete iscrivere, ma siamo in grado, alla fine della legislatura, di avere almeno una lettera, che intercorra tra voi e l'università, che dica, rispetto a quei 95 milioni di euro: "Pensiamo a un rientro graduale che ha queste caratteristiche?" Almeno questo, una cosa minima! Rispetto ai conti del Mauriziano e dei Valdesi, visto che avete annunciato di aver risolto tutto e che avete chiesto a Stato e Regioni una maggiorazione dell'assegnazione al Piemonte in questa direzione, dite due cose certe, una minima approssimazione alla verità sulle uscite. E' chiedere troppo? Sulla base di un chiarimento su questi due punti si può procedere alla discussione anche di questa principale voce di bilancio e poi delle altre compresa quella voce dei trasporti di più di 180 milioni di euro trasferiti a Trenitalia, mentre ci sono tutti i pendolari del Piemonte che si chiedono: "Dove sono i treni? Quali sono gli orari?", i sindacati dei ferrovieri si chiedono dove siano gli organici in grado di farli funzionare e tutti si chiedono dove sia la Polizia e un po' più di sicurezza.
L'Assessore che, a fronte di quel trasferimento finanziario, su queste cose dovrebbe vigilare e mettere sanzioni e controlli, non lo fa.
Due piccole questioni che vi chiediamo di risolvere prima di passare al voto finale del bilancio, altrimenti potete ironizzare fino a quando volete, ma ha ragione il collega Marcenaro, se vi rifiutate di fare chiarezza su questo: in realtà, il collegato e la nota di variazione servono a un'altra cosa. La nota di variazione e il collegato servono a caricare sul treno di questo bilancio tutte quelle promesse preelettorali che sono state fatte, da Assessori più o meno forti, perché dire quali sono quelli forti e quelli deboli in questo momento della Giunta Ghigo diventa difficile, perché ci sono oscillazioni e fortune politiche che girano a una velocità vorticosa, ma degli Assessori, dei Consiglieri che sono in quest'aula.
Se la nota di variazione e il collegato servono solo a quello, non è neanche un atto dignitoso nei confronti dei cittadini e del Piemonte. E' molto più dignitoso, visto che un bilancio lo dobbiamo dare e noi siamo i primi a dire che bisogna dare un bilancio per tempo a una Giunta che ha votato i bilanci preventivi in una media del 90% sempre ad aprile, siamo noi i primi a dire che bisogna dare un bilancio alla Regione Piemonte, e allora si dia un bilancio vero, certo e sobrio nelle migliori tradizioni di questo parlamento subalpino. Un bilancio sobrio, che contenga tutte le spese obbligatorie, tutte le spese necessarie che non facciano mancare nulla di ciò che abbisogna agli Enti locali e alle varie realtà del Piemonte in questa direzione, e poi ad aprile o a maggio, quando verrà convocato il nuovo Consiglio, il Presidente o la Presidente che saranno eletti e avranno ricevuto un mandato dagli elettori potranno compiere in tempi assolutamente utili e con un dibattito assolutamente più certo ed affidabile l'opera complessiva, inserendo una nota di variazione che non sia il carretto preelettorale, ma che sia invece il bilancio di prospettiva per l'inizio di una legislatura che noi ci auguriamo fruttuosa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Costa Enrico, sull'ordine dei lavori.



COSTA Enrico

Grazie, Presidente. Chiedo se è possibile aggiornare la seduta al pomeriggio. Sono le 13.23, mi sembra che alla fine delle dichiarazioni di voto ci fosse questa intesa. Chiedo che venga rispettata.



PRESIDENTE

Collega Costa, abbiamo detto che si chiudeva alle 13.30; io avrei chiuso quattro minuti prima, ma c'è la richiesta di arrivare alle 13.30.
Arriviamo alle 13.30.
La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Volevo chiedere, se si aggiorna a oggi pomeriggio, intervengo oggi pomeriggio; diversamente, intervengo sull'articolo 1 ades so.



PRESIDENTE

Proseguiamo con le dichiarazioni di voto. Prego, Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Intervengo sul dibattito generale.



PRESIDENTE

L'ho già dichiarato chiuso il dibattito generale.
Non essendoci interventi per dichiarazione di voto, procediamo con la votazione dell'articolo 1.
Indìco la votazione palese sull'articolo n. 1.
La votazione non è considerata valida per mancanza del numero legale.
Vi ricordo che sono convocate due Commissioni: la I alle ore 13.45, la II alle 14.15. Presumibilmente, il Consiglio non inizierà prima delle ore 15.15.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.30)



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