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Dettaglio seduta n.527 del 01/02/05 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


GALASSO ENNIO LUCIO



(Alle ore 9.35 il Consigliere Segretario Galasso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.05)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROSSI



(Alle ore 10.07 il Presidente Rossi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.40)



(La seduta ha inizio alle ore 10.38)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 688 "Legge finanziaria per l'anno 2005"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame del disegno di legge n. 688, di cui al punto 3) all'o.dg.
Dobbiamo proseguire con il dibattito generale, sospeso ieri.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, anche noi, come Gruppo dell'UDC, vogliamo dare il nostro contributo all'approvazione di questa legge finanziaria per l'anno 2005.
Voglio partire da un ragionamento fatto all'interno della Commissione che ha visto il nostro Gruppo esprimersi con la moderazione e il buonsenso di sempre. Mi spiace - lo dico sinceramente - che quell'episodio, che ha fatto lievitare le tensioni, sia capitato all'interno della Commissione.
Ritengo, comunque, che quanto è avvenuto sia stato fatto nella legittimità.
Il fatto di tornare in Commissione e lavorare, all'interno della stessa, anche in vista di un recupero dei rapporti, è comunque la cosa più importante, perché siamo alla fine della legislatura (mancano, ormai, 15 giorni alla chiusura di questo Consiglio regionale).
Oltre alla legge finanziaria e alla legge di bilancio dobbiamo approvare e siamo al 1° febbraio, quindi con un giorno di ritardo - altri provvedimenti che considero importanti, che solamente attraverso un dialogo e un rapporto corretto tra maggioranza e opposizione potranno vedere l'approvazione in questa legislatura. Sono provvedimenti che interessano la cittadinanza, molte sono questioni di carattere tecnico, pertanto è importante che il lavoro svolto all'interno della Commissione sia servito a stemperare i termini polemici dei giorni scorsi.
Devo dire, però, che è anche dovere di questa maggioranza cercare di approvare il bilancio e dare un bilancio a questa Regione.
I ragionamenti che faceva l'opposizione, rispetto alla presentazione di un bilancio il più tecnico possibile, non possono vederci favorevoli perché alla vigilia di una campagna elettorale che, come tutte le campagne elettorali, alzerà i toni della polemica, è giusto dare un segnale, come maggioranza, delle scelte prioritarie che sono state compiute per il 2005 avendo la possibilità, dopo il 4 aprile, di effettuare qualsiasi tipo di variazione e di assestamento di bilancio. Mi sembra che questa sia una richiesta legittima della maggioranza, che non preclude il lavoro futuro della prossima legislatura.
Dico questo anche rispetto ad un ragionamento che l'opposizione ha fatto rispetto ai conti della sanità. I conti della sanità sono stati richiesti più volte. Spesso è stata data una risposta in prospettiva rispetto ai dati del 2004, con le proiezioni degli ultimi mesi dell'anno quindi con una proiezione la più veritiera possibile. Queste proiezioni sono state viste - l'abbiamo detto in Commissione, ma voglio ripeterlo in aula - anche dai revisori dei conti. Quindi, c'è una sorta di certificazione che attesta che i dati forniti dall'Assessore Galante corrispondono al quadro del 2004.
Venerdì scorso c'è stato un importante incontro a livello nazionale dove bisogna riconoscere che il ruolo ricoperto dal Presidente - non solo in questa Regione, ma a livello delle altre Regioni - è stato determinante perché, come ricordato anche dall'opposizione, siamo riusciti ad ottenere 635 milioni di euro in più e altri 20 che sappiamo già destinati a Candiolo, quindi 655 milioni di euro.
Ieri, abbiamo insistito proprio su questa discussione.
Ritengo, proprio sulla base della correttezza che deve improntare i rapporti tra maggioranza e opposizione, che ci sia stato, ancora una volta da parte dell'Assessore Pichetto e della Giunta, un comportamento estremamente corretto nel voler predisporre un bilancio che potremmo definire prudenziale. Quindi, conseguentemente, un bilancio che, sul comparto sanitario, si avvicina alla richiesta dell'opposizione di avere un bilancio il più tecnico possibile, anche perché non si potrebbe fare diversamente, in quanto sappiamo che tali cifre non possono essere inserite in questo momento nel disegno di legge che riguarda l'approvazione del bilancio.
Mi pare che il lavoro svolto dalla maggioranza dia il senso della responsabilità rispetto al momento attuale (il fatto che siamo ormai a due mesi dalle elezioni, a 15 giorni dalla chiusura di questo Consiglio regionale), quindi la possibilità, per chi vincerà le elezioni, di effettuare una variazione di bilancio, un assestamento inserendo le cifre che arriveranno secondo le indicazioni che la nuova maggioranza vorrà dare.
Complessivamente, il comportamento di questa maggioranza nei confronti di tutto il Consiglio mi sembra essere stato estremamente corretto. Mi auguro che, a fronte delle riunioni che abbiamo avuto all'interno della Commissione, si possa oggi - mi auguro, veramente, che non vi siano più ritardi, anche per la responsabilità che istituzionalmente abbiamo - andare rapidamente all'approvazione della legge finanziaria, del bilancio e del collegato, perché non possiamo lasciare una regione come il Piemonte senza risposte per quel che riguarda il disegno di legge più importante, che caratterizzerà tutta la vita di questo territorio per il 2005.
Mi auguro che il senso di responsabilità, che ha dimostrato questa maggioranza, investa tutto il Consiglio regionale e che, proprio per la responsabilità che abbiamo si vada, velocemente, verso una rapida approvazione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROSSI



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Ho ascoltato con attenzione, come faccio sempre, l'intervento del collega Angeleri. Ha parlato di un provvedimento responsabile, ma dal nostro punto di vista è un provvedimento che si caratterizza per una sorta di galleggiamento, di carestia progettuale. Francamente, pensavamo di ritrovarci, a chiusura di questa tornata, in una situazione di altro tipo.
Anche perché le priorità avrebbero imposto e imporrebbero delle scelte sì di responsabilità molto serie e molto severe, ma ben diverse.
Gli squilibri finanziari, che questo provvedimento evidenzia sono tanti e diventa preoccupante, comunque sia e qualunque sia il governo futuro di questa Regione, lasciare un'eredità e un contesto di questo tipo.
Pesante è stata ed è la crescita delle disuguaglianze tra territori e tra ceti sociali. La legge finanziaria e il bilancio sono documenti dai contenuti provvisori e inadeguati, che non consentono di valutare i processi finanziari e di comprendere gli impegni assunti dalla Regione. Va garantita la copertura finanziaria di tutti i provvedimenti in essere e così non sembra. Questa copertura finanziaria c'è in parte, ma non è così esplicitata. Vanno date risorse adeguate per l'emergenza sociale e per le iniziative di sostegno allo sviluppo e alla ripresa economica.
Certamente, tra le priorità dei piemontesi ritroviamo una forte preoccupazione per la crisi economica, che non è soltanto un fattore legato alla nostra Regione, ma un fattore più generale, per una pesante crisi occupazionale sul nostro territorio, per una crescita delle disuguaglianze che, in modo particolare, si percepiscono quando si deve fruire di servizi sanitari, di servizi nel campo delle politiche sociali.
Quel 20% di popolazione, la popolazione ricca che fruisce del 51% di sgravi non corrisponde a quella che è la situazione dei nostri concittadini. Chi vive di pensioni e di salari incomincia a fare veramente fatica ad arrivare alla fine del mese, incomincia a toccare con mano le difficoltà del pagare, perché pensate che in dieci mesi i piemontesi hanno sborsato 400 miliardi di vecchie lire in ticket, solo per fare un esempio.
E a questi si aggiungono altre gabelle nate in questa Regione come una tantum, che sono diventate definitive e croniche, pesantemente croniche.
Vanno date risorse adeguate a garantire il mantenimento dei livelli essenziali sulla materia sanitaria e socio-assistenziale. Non si è concluso il tavolo dei LEA, non si è trovato un accordo sui livelli essenziali di assistenza, non siamo in grado di dire in questa finanziaria qual è l'UPB che dà copertura ai livelli essenziali di assistenza.
Sul fronte delle entrate perdura un'incertezza che, se teniamo conto dell'inferiore disponibilità di risorse statali e comunitarie, non permette di programmare il rilancio dell'economia piemontese. E questo non lo dice soltanto la minoranza, ma l'hanno detto organismi significativi ed importanti per questa Regione.
Occorre riflettere in modo critico sulla gestione dei fondi in generale. C'è stata un'eccedenza di clientelismo rispetto alle scelte di responsabilità, e questo pesa sulle categorie sociali più esposte, pesa su quello che sarà il giudizio che verrà espresso su questo Governo.
Occorre riflettere in modo critico anche sulla gestione dei fondi per le pari opportunità; così non va, se si vuole ed è necessario effettivamente permettere alle donne di potere accedere in condizioni di parità ed equità al mercato del lavoro.
Le famiglie non si sono accorte degli sgravi fiscali di cui tanto si è parlato demagogicamente anche attraverso i vari media. Le famiglie si accorgono quotidianamente della fatica del fare supplenza, perché è una supplenza continua ormai di tutta una serie di servizi che prima erano avocati allo stato sociale, che prima facevano capo ad un sistema. Adesso sono le famiglie che devono rispondere a vario titolo e in questi nuclei familiari chi deve sostenere di più questo peso normalmente è la figura femminile, la donna.
La necessità di rafforzare le politiche a sostegno dei servizi di domiciliarità, favorendo politiche di deospedalizzazione e prevenzione dei ricoveri mediante cure a domicilio. Così non è, noi non abbiamo concluso la trattativa sui LEA, non abbiamo onorato l'impegno assunto nella precedente finanziaria di andare ad un mantenimento di quella serie di finanziamenti devoluti alle liste d'attesa che, crescono inesorabilmente. Non c'è stato un segnale serio sul versante dell'assegno di cura e della domiciliarità.
Colleghi, siamo a questo punto, con degli impegni assunti coralmente in questo Consiglio. Non sto facendo la lista della spesa del superfluo, sto parlando di ciò che cambia veramente la vita delle famiglie normali di questa Regione. E lo dico con il senso di responsabilità che compete, da qualunque parte si stia, minoranza o maggioranza. Questi sono i problemi seri, ai quali va data risposta; non si può fare finta che queste cose non esistano perché cambiano la vita a 360 gradi di persone normali, che fino a ieri aveva un lavoro normale, uno stipendio normale e potevano pensare ai prossimi mesi. Adesso non è così per tanta gente.
La possibilità di individuare un modello organizzativo efficace rispetto alla domiciliarità e all'integrazione socio-sanitaria avrebbe il beneficio di contenere la spesa sanitaria e di consentire al malato di vivere in condizioni di maggiore serenità, riducendone al minimo i disagi.
Risulta necessario e urgente fornire indicazioni chiare ed omogenee per tutto il territorio regionale sull'applicazione dei LEA; senza una corretta interpretazione circa le quote di partecipazione dei Comuni e dei privati si rischia di autorizzare una lettura distorta e in aperto contrasto con il diritto costituzionale alla salute.
Il criterio dell'equità e della distribuzione dei posti letto sul territorio regionale va attentamente considerato, anche prevedendo risposte integrative ai percorsi di cura, in particolare dopo la fase di acuzie.
Le difformità delle quote sanitarie nella Regione penalizzano i soggetti gestori; occorre tenere conto dei costi veri di gestione.
L'adeguamento delle rette, ma anche la necessità di evitare pratiche di sfruttamento e di deprofessionalizzazione degli operatori sociali richiedono azioni di indirizzo, vigilanza e monitoraggio rispetto all'applicazione dei contratti nazionali.
Per le aree non coperte dai LEA, il cui accordo non si è concluso occorre prevedere azioni di sostegno e supporto sia per le persone che per le famiglie; così com'è sbagliata l'azione intrapresa dalla Giunta regionale in psichiatria e tossicodipendenza, dove urge un modello socio sanitario integrato.
Il problema dei tempi di pagamento delle prestazioni socio-sanitarie si pone anche per quelle socio-assistenziali e educative. La qualità del lavoro e quella dell'impresa sociale, cioè la qualità delle prestazioni: ci sono troppi fenomeni di cooperative spurie che non rispettano più né i minimi contrattuali né i più elementari diritti del lavoro. Ci avete detto che per la sanità i finanziamenti disponibili erano pari a 6,2.
Oggi il disavanzo era di 232; vi abbiamo preso in parola. Oggi diventa evidente, a seguito della trattativa Stato-Regioni, che c'è una disponibilità significativa maggiore. Si ragiona su 6,5 e 6,6 e non potete venirci a dire che questa è una finanziaria prudenziale. Ci dovete dire, a questo punto, che ci avviamo ad un bilancio tecnico, quindi concludiamo in poche ore questo iter con onore sia per la maggioranza che per la minoranza, altrimenti, onestamente, rivedete quelle cifre e date delle risposte ai piemontesi. Altrimenti quelle cifre serviranno soltanto a elargire i clientes, e non è giusto, è un'ulteriore iniquità, un'ulteriore ingiustizia nei confronti dei piemontesi.
E' noto che quei soldi oggi ci sono, quindi facciamo un bilancio tecnico, in mezza giornata concludiamo l'operazione e il Piemonte ha tutte le prerogative per procedere, maggioranza e minoranza. Altrimenti, visto che quei soldi esistono, diamo delle risposte, diciamo cosa facciamo sull'IRPEF, diciamo cosa facciamo sui ticket, diciamo che cosa facciamo per garantire la copertura dei LEA e per le liste d'attesa. Diciamo che cosa facciamo per dare un po' di fiato alle ASL, non per elargire solo soldi ai clientes.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Io e i miei colleghi abbiamo inteso compiere un atto di trasgressione per sottolineare intanto il nostro apprezzamento per l'intervento della nostra collega, che ha affrontato temi seri e che la maggior parte dei Consiglieri non ha avuto neanche la cortesia di ascoltare. Non si va avanti così, è vero che può succedere, ma bisogna ristabilire un minimo di condizione istituzionale; qui ci sono persone che parlano con il telefonino a voce alta, ci sono Assessori che ricevono dappertutto, portaborse che circolano.
Altro che il tempio di cui si parlava, questo è un mercato! Veramente, Presidente, se è così, sospendiamo, non ci sono le condizioni per andare avanti e lo dico con rispetto del foro boario.



PRESIDENTE

Presidente Riba, lei sa benissimo come sia una situazione quasi normale, quando i tempi si allungano. Anche ieri sera, non mi pare che i Consiglieri fossero molto attenti e poteva essere da parte della sinistra.
Comunque ha ragione, credo che occorra il rispetto dovuto, che il personale che non c'entra coi lavori dell'aula non stia nell'emiciclo e che i colleghi che telefonano si spostino da un'altra parte.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Commentavamo adesso, con il Consigliere Marcenaro, che se dobbiamo discutere della caduta della Giunta di Arona, noi siamo pronti a mettere la questione all'ordine del giorno, sollevando il Consigliere Caramella dall'incombenza di doverlo fare solo al cellulare. Noi siamo pronti al dibattito.
Detto questo, tornerei al contesto della legge finanziaria e dei documenti di bilancio, argomenti di grande importanza, che ci coinvolgono in questi giorni di dibattito. Vi è stata una prima importante discussione sul Documento di programmazione economica finanziaria e adesso ci apprestiamo alla discussione generale sull'altro testo di grande importanza: la legge finanziaria. Si tratta dell'altro strumento, insieme al Documento di programmazione economica finanziaria, introdotto nella contabilità regionale, se così vogliamo chiamarla, come significativo elemento di innovazione che, come tale, andava assunto dalle Regioni. Molte Regioni lo hanno fatto, come, per esempio, Regioni governate dal centrosinistra (Toscana, Emilia e altre).
Noi qui procediamo sempre, come per il DPEFR, nell'assoluta normalità delle situazioni, al di sotto dei bisogni e delle cose che ci servono.
Spesso questa finanziaria - il Vicepresidente Riba lo dirà meglio di me - è stato il carretto su cui, anche negli anni passati, abbiamo caricato tutto dalle tasse alle questioni che interessavano singoli Assessori e componenti della maggioranza; un carretto che è diventato sempre più sgangherato sempre più appesantito da una serie di interessi e di provvedimenti.
Devo dire che, per non ripetere le considerazioni generali che ho già fatto ieri sul Documento di programmazione economica-finanziaria, che riprendo sinteticamente in un punto, ci troviamo davanti - lo possiamo ripetere per il bilancio, quindi, dico solo una frase sintetica - davanti a documenti inadeguati. Inadeguati dal punto di vista delle scelte di governo, in quanto non c'è un'idea dello sviluppo del Piemonte; inadeguati a rispondere alla grave crisi del welfare regionale che questa Giunta sostanzialmente, ha determinato.
In sostanza, è evidente quella carestia progettuale da cui questa Giunta e il Presidente Ghigo sono afflitti, che non consente di prefigurare un governo del Piemonte. Consente, invece, di perpetuare quel sistema di potere, legato all'uso e alla disseminazione indiscriminata della spesa pubblica, in senso orizzontale e verticale, sui territori e sui settori che è servito a costruire un sistema di appartenenza, collegato più o meno a tutti i partiti del centrodestra, al Presidente Ghigo e a quelli che erano considerati gli uomini forti della sua Giunta.
Detto questo, ci troviamo in una situazione particolare e vorrei sollecitare l'Assessore Pichetto ad una riflessione, ma anche il collega Cattaneo, Capogruppo del partito più importante all'interno di questo Consiglio regionale - se fossi maliziosa direi "per ora", ma non lo dico.
La riflessione che vorrei sottoporre all'Assessore e all'attenzione del Consiglio è questa: voi pensate che ci siano davvero le condizioni per affrontare - seppur sgangherati, stando a come ce li avete presentati - una legge finanziaria e un bilancio preventivo - l'ultimo della legislatura compreso il collegato e la variazione che abbiamo infilato? Ci sono secondo voi, queste condizioni? Siamo in grado di arrivare ad un passaggio di questo genere, oppure non sarebbe più saggio, per il Piemonte e per le legislature che verranno, ma soprattutto per il Piemonte, per le donne e per gli uomini che ci vivono, approvare un bilancio più essenziale, una legge finanziaria selezionata in tutti gli strumenti più importanti e che affronti tutte le voci e le spese di carattere obbligatorio, cioè che non lasci il sistema degli Enti locali piemontesi allo scoperto neanche per una riga, e così tutti gli altri mondi e settori che aspettano la risposta regionale? Riusciamo in questo modo a traguardare quella data di inizio aprile? Assessore Pichetto, è la data rispetto alla quale voi avete quasi sempre, nelle due legislature in cui Enzo Ghigo è stato Presidente presentato i documenti economici all'approvazione di questo Consiglio.
Allora, non è possibile pensare di arrivare ad un documento più essenziale che non lasci gli Enti locali e il Piemonte in difficoltà, che sia un documento credibile, tale da consegnare alla prossima legislatura quelle grandi scelte di ordine programmatico che, come ritengo, se ci sarà un'altra maggioranza, verranno adeguatamente fatte? Qualora ci fosse questa maggioranza, ci sarà magari un atto di resipiscenza tardiva a non continuare nella mancanza di programmazione. Non lo credo, ma non voglio porre ipoteche in questa direzione. Sottopongo per a voi una questione importante, che sostanzialmente è questa.
Devo poi dirvi che la preoccupazione cresce, se noi vediamo come in questa finanziaria e in questo bilancio, a fronte di 220 milioni di addizionale IRPEF e a fronte di più di 200 di ticket, vi è il massimo uso di tutte le forme di tassazione regionale, oltre all'ingresso ulteriore di finanziamenti per quanto riguarda lo Stato così come stabilito nella conferenza Stato-Regioni per quanto riguarda la sanità e tutto quel comparto. A fronte di tutto questo, non solo all'interno della finanziarie e dei bilanci queste cifre non sono allocate. Non sono allocate le scelte quindi ci troviamo in una situazione grave: le questioni essenziali di questa Regione, con i grandi e necessari interventi da realizzare attraverso la spesa pubblica - la protesta dei pendolari di oggi alle porte del Consiglio è un esempio, ma penso anche ai trasporti e al welfare - sono totalmente assenti.
Pertanto, ripensiamo alla possibilità di approvare un bilancio che risponda alle questioni più urgenti, che consenta di guardare ad aprile.
Dopo aprile, con il Consiglio che verrà, si potrà svolgere un dibattito serio sulle grandi partite che riguardano il Piemonte. A partire da queste due questioni essenziali di cui vi ho voluto parlare, non solo siamo lontani all'interno di questi testi, ma non sfioriamo neanche il minimo delle esigenze che in questo momento ci vengono rappresentate. Non solo sarebbe una scelta saggia, ma sarebbe anche una scelta giusta; la scelta che un qualsiasi Consiglio, che arriva in queste condizioni alle ultime adunanze della legislatura, non può che compiere saggiamente. Ci sono 11 congedi, 11 congedi in occasione dell'ultimo bilancio preventivo, e il Presidente, che "c'è" sui manifesti elettorali in giro per tutto il Piemonte, per l'ultimo bilancio preventivo della sua legislatura, in quest'aula, drammaticamente non c'è.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Questa mattina ho letto, come voi, che il Presidente Ghigo è andato ad inaugurare un nuovo ospedale, (naturalmente non ultimato, così riportava il giornale). Sono abituato a queste cose perché mi pare che un po' di tempo fa anche l'Assessore Casoni avesse inaugurato i primi 100 metri di una strada. In realtà era il primo lotto, l'altro chilometro era un ponte quella era la strada di adduzione al ponte, poi hanno dovuto mettere alcuni metri cubi di terra per chiuderla (se avete visto la circonvallazione di Dronero, fatti i primi 100 metri, la strada è chiusa, transennata). Il torrente c'era già, il primo ponte l'aveva realizzato Giolitti. Mi risulta che Giolitti avesse proposto al Governo la variante statale n 22,800 metri ma il progetto era passato indifferente e lui ha fatto il ponte lungo un chilometro. Quello era Giolitti, questo è l'Assessore Casoni, siamo in un'altra epoca.
Queste inaugurazioni ci riempiono di apprensione anche per la tenuta psicologica dei nostri amministratori ed Assessori, perché se la strada da seguire diventa quella ho l'impressione che i piemontesi verranno sottoposti ad un tour de force per seguire tutte queste attività.
L'ospedale di Alba è già stato inaugurato quattro o cinque volte: per vedere dove si realizzava, per la posa della prima pietra, per quando si poserà la prima pietra, ecc. Sono delle cose incredibili! Circa quattro anni fa ero presente ad un'assemblea organizzata dall'USL, pagata naturalmente con i fondi nostri, per l'organizzazione della quale la stessa affittò un locale per duemila persone solo perché il Presidente Ghigo avrebbe annunciato la realizzazione dell'ospedale di Alba.
Quell'anno il Presidente Ghigo disse: "State tranquilli, entro sei mesi sarà posata la prima pietra". Naturalmente, credendo a quello che diceva dopo sei mesi si recò per l'inaugurazione, ma la gente non sapeva dove andare perché, nel frattempo, avevano spostato il progetto di mezzo chilometro,e quindi divenne un tour delle Langhe risoltosi turisticamente come tanti altri. In presenza di una situazione come questa, cosa volete mai che noi possiamo considerare rispetto ad un bilancio che, da parte vostra, dovrebbe essere confrontato - ma questo contributo ve lo diamo con le promesse contenute nel programma di governo della Giunta Ghigo (naturalmente varato con la dovuta solennità e presentato con la dovuta solennità all'inizio della legislatura)? Per esempio, quel programma di governo, presentato ad inizio della legislatura, prevedeva non dico la realizzazione della Asti-Cuneo (sono parole grosse, alle volte dire "facciamo un'autostrada" sono parole in libertà, ormai ci credono soltanto più personaggi di periferia o le persone che a ciò sono tenute in relazione al loro rapporto in genere professionale con la Giunta regionale), ma soltanto l'elettrificazione del tratto della Cuneo-Nizza a partire da Limone Piemonte fino a Breil. Dico ancora di meno: il raddoppio della ferrovia tra Fossano e Cuneo (ricordo che in quel tratto vi è stato un incidente con un morto). Non avete fatto niente, niente di niente! Questa è la situazione drammatica! Poi ci sono dei regolamenti, e li rispettiamo, ma politicamente non pensiamo di partire da quello che ci state proponendo perché non c'è credibilità in niente.
Vorrei richiamare l'attenzione dell'Assessore alla Cultura su un aspetto: in alcuni paesi europei la frequenza all'università è del 50% dei giovani, in Giappone dell'80%; in Piemonte è del 26% e di quelli che si iscrivono solo il 10% raggiungono la laurea. Lo sa che tra questi ce ne sono tanti che non ce la fanno perché non possono pagarsi il soggiorno di un milione e mezzo al mese nelle topaie di via Ormea, in una mescolanza sociale che non voglio approfondire qui, ma che certamente è quello che noi offriamo come ospitalità a coloro che vengono a Torino?



RIBA Lido

SCANDEREBECH Deodato (fuori microfono)



RIBA Lido

Posso parlare?



RIBA Lido

Lei non può parlare. Prima di parlare con me mi deve rispondere di Garrone e dei quattro miliardi e mezzo dell'enoteca regionale. In privato può dirmi quello che vuole.



RIBA Lido

PLACIDO Roberto (fuori microfono)



RIBA Lido

E anche delle mele rosse.



RIBA Lido

Vino, patate e mele rosse. Per "Vino, patate e mele rosse" deve ancora spiegare perché ha fatto "mangiare" 300 milioni alla Regione per un'operazione di rapporti personali. Se vuole rispondere lei, Consigliere Scanderebech, all'interpellanza cui non risponde l'Assessore Cavallera...



PRESIDENTE

Consigliere Riba, ha fatto prima il richiamo di essere un po' corretti...



RIBA Lido

Ma io sto parlando a microfono nell'ambito dei miei dieci minuti.



PRESIDENTE

Non risponda a provocazioni che arrivano da altri Consiglieri, vada avanti.



RIBA Lido

La questione è seria. Il Consigliere Scanderebech un giorno si è presentato e ha tentato di nominare l'ineffabile Garrone Presidente dell'enoteca regionale. Naturalmente su questo punto c'era una quantità di dissensi, la cosa deve aver preso una piega tale che, ad un certo punto anche una persona seria come il Consigliere Cattaneo, deve avere avallato l'operazione...



RIBA Lido

CATTANEO Valerio (fuori microfono)



RIBA Lido

Cosa avrei avallato?



RIBA Lido

Ha avallato l'operazione della nomina di Garrone alla Presidenza dell'Enoteca regionale del Piemonte.



RIBA Lido

CATTANEO Valerio (fuori microfono)



RIBA Lido

Ha sbagliato, Consigliere...



PRESIDENTE

Consigliere Riba, sa bene che se si nominano persone o si fanno delle considerazioni, si deve predisporre la seduta segreta.



RIBA Lido

Tanto prima o poi bisognerà farla, magari la chiedo per domani, perch quella seduta segreta non è tanto segreta, come non sono segreti i quattro miliardi e mezzo che la Regione Piemonte ha erogato all'Enoteca regionale le cui attività sono sicuramente del tutto cessate e, a quanto pare, in uno stato di insolvenza. Sarà perché il Presidente è convolato alla Presidenza dell'Enoteca Italiana - Enoteca Italiana suona grosso - sarà perché è distratto da altre cose, sarà perché l'Assessore Cavallera ormai ha smesso di finanziarla, ma mi pare che l'Enoteca regionale del Piemonte sia totalmente fallita.
Siccome il Consigliere Scanderebech ha voluto ritornare sulla questione dell'Enoteca del Piemonte, ci vuole spiegare se ha fatto verificare l'esistenza di 300 milioni di disavanzo? Pare che sia così.
Ritornando al punto in questione, ritengo che non esista nessuna possibilità di caricare di disponibilità, che teoricamente non ci sarebbero, 150 miliardi per opere di merito che, in qualche maniera, non siano verificate sulla base di qualche Documento di programmazione e di indirizzo. Non li può chiedere Casoni, a meno che non li voglia spendere per risolvere, almeno parzialmente, il problema dei pendolari, che certamente verranno qua a chiedere un minimo di solidarietà.
Non credo che li possiamo spendere per la Valle Bormida, dove abbiamo gente che ci sollecita affinché la nostra Regione non sia così poco onorevolmente prona nei confronti dei diktat del Ministro e della Regione Liguria, appartenenti alla stessa parte politica, che avrebbero trovato la soluzione per terminare l'operazione di risanamento della Valle Bormida.
Non so se possiamo pensare ad un intervento che riguardi le situazioni ambientali, visto che non abbiamo più neanche un piano per l'assetto del territorio.
Voglio comunque concludere con un'osservazione, alla quale mi farebbe piacere che almeno il Presidente Rossi prestasse attenzione. Come può una Regione, che si affanna ad approvare una nota di variazione di bilancio e che in dieci anni - perché ormai tanti sono - non è riuscita a portare in aula la legge urbanistica (siamo l'unica Regione d'Italia, siamo nel banco dell'asino perché andiamo ancora avanti con la legge del 1977), ad avere i titoli per garantire una disponibilità a considerare un progetto di 150 miliardi di interventi, che non si faranno come tutti gli altri, ma che sarebbero un credibile presupposto per una manovra di inaugurazione? A questo punto, probabilmente andrebbero ad inaugurare la comunicazione. Personalmente, la sto aspettando. Avviene già un po' così: "Venite tutti che il Presidente Ghigo ha una cosa da dire". Quando è successo per l'ospedale Alba-Bra era così e, quindi, alla presenza di duemila persone si inaugurò la comunicazione che l'opera si sarebbe fatta.
Visto che questi soldi ragionevolmente non potrebbero essere spesi visto che questi soldi dovrebbero essere oggetto di programmi che avremmo dovuto decidere prima, rispetto agli stanziamenti, concludo con una proposta che mi sembra ragionevole: togliete la nota di variazione facciamo quel bilancio che avrebbe almeno il pregio di essere onesto (perché rappresenterebbe le spese dovute) e vedremo, con la prossima amministrazione, di legare la politica degli stanziamenti all'esistenza di condizioni che consentano l'utilizzazione degli stanziamenti. Altrimenti va a finire come per i duemila miliardi stanziati per i trasporti e per le opere stradali. Non abbiamo speso neanche un centesimo, però sono state inaugurate tutte: per ogni cento metri di lavoro fatto, una comunicazione.
Visto che la Lega qualche volta si erge - non che sia particolarmente credibile - come campione di una politica di rigore contro Roma facciamolo, a questo punto, non consentiamo che si vada in questa direzione e che si continui ad utilizzare gli strumenti del Consiglio regionale (il bilancio, gli stanziamenti) per opere insostenibilmente propagandistiche e senza sostanza. Se però non intendete rispondere e dovremo passare al merito, spiegheremo, voce per voce, le motivazioni delle variazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Questo è, per noi, un momento importante. Siamo oltre il termine, non per nostra responsabilità, se non concorsuale, da parte del Consiglio regionale. Comunque, la responsabilità è nostra. Siamo al 1° febbraio affrontiamo l'ultimo bilancio e l'ultima finanziaria, quella dell'anno 2005, un anno particolare perché è l'anno elettorale. Ad ogni modo, anche se il Presidente Ghigo, come noi speriamo e auspichiamo, dovesse vincere le elezioni, è ovvio che dai primi giorni del mese di aprile ci sarà una nuova amministrazione regionale.
Per noi è anche un bilancio e una finanziaria per fare il punto della situazione. Ho cercato di farlo già in quei dieci minuti abbondanti che ho avuto nella giornata di ieri, durante il dibattito generale sul Documento di programmazione economica-finanziaria regionale. Volevo esprimere alcune riflessioni. Dico subito che negli interventi dell'opposizioni sono emersi alcuni aspetti oggettivi - questo lo riconosco. Quello che forse non è oggettivo, complice l'imminenza dell'appuntamento elettorale - fra sessanta giorni i piemontesi saranno chiamati ad eleggere il Consiglio regionale e il Presidente della Regione - è che se tali aspetti vengono rappresentati da un'opposizione legittima, ma di parte, possono certamente essere evidenziate solo le potenziali ed eventuali responsabilità o situazioni che derivano dall'azione di governo della Regione.
Anzitutto, se guardiamo - sono contento che sia presente anche il Vicepresidente della Giunta regionale - questo bilancio, questa finanziaria e, soprattutto, il Documento di programmazione economica-finanziaria, in relazione reciproca (considerando in particolare la parte descrittiva contenuta nelle prime pagine, della situazione piemontese dal 2000 al 2005 con alcuni richiami addirittura al 1995 ed anche prima), abbiamo anche l'orgoglio - e non è poco - sul piano finanziario, con le scelte di bilancio assunte e con gli impegni che abbiamo introdotto, compatibilmente per quanto possibile, con il quadro difficile che caratterizza il nostro Paese e, più in generale, l'Unione Europea, di mostrare che oltre il 90 del programma elettorale e del programma di governo con cui ci siamo presentati agli elettori nel 2000 è stato realizzato. Certamente, si è voluto anche privilegiare e dare soddisfazione alle istanze più urgenti e imminenti; basti pensare agli impegni nell'ambito turistico ed olimpico (l'anno prossimo sarà un anno particolare, un anno di sfida per il Piemonte), dove crediamo che la regia regionale saprà vincere la sfida e l'opportunità dei giochi olimpici invernali, che sono sicuramente uno dei grandi meriti di questo Governo regionale e del Presidente Ghigo.
La questione della sanità ci divide da anni: avete già impostato due campagne elettorali sulla sanità, quella del 1995 e, più specificatamente quella del 2000. Evidentemente, non avendo altri argomenti siete un po' con le spalle al muro, perché questo Governo regionale ha governato bene e le risposte importanti al Piemonte le ha sapute dare. State per impostare una nuova campagna elettorale sulla sanità; poiché non c'è il due senza il tre (l'avete fatta nel 1995 e nel 2000, perdendo le elezioni), speriamo che questa massima popolare non sia smentita proprio nel 2005. Auguri e buona campagna sulla sanità! Un dato di fatto è questo: volete far trasparire una situazione che purtroppo colpisce e disinforma proprio quei cittadini che fortunatamente non hanno avuto bisogno della sanità piemontese e, pertanto, non essendo andati all'ospedale o non avendo dovuto usufruire dei servizi sanitari dicono che le cose non funzionano, che vogliono chiudere l'ospedale privatizzare tutto ecc. Questi messaggi purtroppo sono passati.
Chi, invece, ha dovuto sfortunatamente chiedere risposte ai propri bisogni di salute - lo dice non la Regione Piemonte, ma l'indice di soddisfazione, rapportato al quadro della sanità del Paese e dell'Unione Europea - sostiene che la sanità piemontese sia una buona sanità, una sanità di qualità.
Certamente, può essere migliorata, ma non si trova in quel quadro disastroso che, per esigenze partitiche, di coalizione, di parte o elettoralistiche, volete diffondere tra l'opinione pubblica.
Un dato di fatto è anche il grande risultato che il Presidente Ghigo come Presidente del Piemonte, ma anche come Presidente della Conferenza dei Presidenti di Regione, ha saputo ottenere, grazie ad un accordo non facile con il Governo, che assegna importanti risorse per le Regioni (per il Piemonte, anzitutto) e fornisce risposte concrete da parte del Governo, ad esempio con lo stanziamento straordinario per Candiolo, che è uno dei fiori all'occhiello della ricerca e della sanità piemontese.
Importanti introduzioni provengono anche dalle modifiche costituzionali, riguardo alla destinazione dei fondi (i fondi privati l'assistenza al lavoro, i fondi alle imprese, ecc.).
Questo Governo regionale ha saputo, anche grazie al ruolo positivo e costruttivo delle opposizioni, far partire un aspetto innovativo che anche altre Regioni hanno colto, come quello dei fondi rotativi, dove circa mezzo miliardo di euro è stato destinato al sistema delle imprese. Saranno pochi saranno tanti; ovviamente, in una situazione nazionale ed internazionale difficile, hanno contribuito e stanno contribuendo a sostenere il sistema produttivo, che vive le maggiori difficoltà, ma che, anche grazie all'attività e alle scelte del Governo regionale, presenta una situazione migliore rispetto ad altre Regioni.
Vengo, per economia di tempo, alla questione dei trasporti e chiedo l'attenzione in particolare dell'Assessore Casoni.
Fra pochi minuti riceveremo una delegazione dei pendolari che stanno vivendo problemi gravi. Questo problema è anche testimoniato da un numero congruo di colleghi Consiglieri che utilizzano il treno quotidianamente e che, come tutti i pendolari, possono rappresentarcelo molto bene.
E' ovvio che non posso esimermi dal fare un ragionamento più complessivo. Non è colpa del Presidente Berlusconi né del Presidente Ghigo se le Ferrovie sono state privatizzate e se chi le ha privatizzate non ha creato le condizioni per garantire i servizi, come ad esempio hanno fatto i francesi e, in parte, i tedeschi. Infatti, a differenza dei governi francesi e tedeschi, che sul finire degli anni '90 hanno fatto alcune privatizzazioni, anche parziali, fornendo garanzie, regole e revoche, il Governo italiano - Governo di centrosinistra - ha certamente privatizzato alla leggera. Oggi siamo in una situazione difficile in seguito a quella scelta, che non è stata fatta con tutte le garanzie che potevano essere introdotte in fase di privatizzazione.
Questo non vuol dire che siamo contro la privatizzazione delle Ferrovie (ci mancherebbe!), perché la privatizzazione fa parte della nostra politica e della politica liberale, purché il servizio sia pubblico. E' ovvio che una privatizzazione deve garantire che il servizio abbia un pubblico utilizzo e una pubblica fruizione ed il sistema pubblico deve garantire l'efficienza dei servizi.
Questo, purtroppo, non è stato garantito nella privatizzazione delle Ferrovie ed è stata una delle grandi battaglie che i parlamentari piemontesi, sul finire della passata legislatura, hanno denunciato in Parlamento, probabilmente con ragione.
Faccio, poi, due considerazioni di carattere squisitamente politico.
Poiché a me non piace insinuare qualcosa, parlo molto chiaro: la Regione Piemonte ha un indice di puntualità pari o superiore al 92%. Alcune Regioni del Nord, come il Veneto e la Lombardia, guarda caso governate dal centrodestra, hanno una puntualità pari o superiore al 90%. Se guardiamo i telegiornali, vediamo come - guarda caso - tutta la protesta a livello nazionale sia stata impostata su queste tre Regioni: Piemonte, Lombardia e Veneto. Ci sono, poi, Regioni come l'Emilia Romagna, che hanno un indice di puntualità pari o inferiore all'84% e che hanno incidenti gravissimi e mortali sul proprio territorio. Di questo si parla poco, mentre i problemi piemontesi, lombardi e veneti vengono evidenziati e vantati.
Valutiamo anche che in Toscana, altra Regione rossa, i convogli soppressi sono mediamente 500 all'anno, in luogo dei 130 piemontesi.
Ovviamente, il problema c'è e bisognerà impegnarsi a risolverlo per le donne e gli uomini che prendono il treno. Mi sia consentito dire che questo mi insospettisce. Assessore Casoni - lo verifichi se è nei suoi poteri - da alcuni giorni i treni dei pendolari e i treni regionali alla stazione di Torino Porta Susa non si fermano più in banchina, ma vanno avanti 150 metri e, guarda caso, in quei 150 metri la stazione è tappezzata con i manifesti dell'Onorevole Mercedes Bresso, candidata a Presidente della Regione Piemonte.



(Commenti fuori microfono)



CATTANEO Valerio

Dico solo che a pensare male si fa peccato ma, come dice il Senatore Andreotti, che stimo, spesso ci si azzecca.



PRESIDENTE

Vorrei ricordare ai colleghi che era stata convocata una Conferenza dei Capigruppo alle ore 13.00 per incontrare la delegazione dei pendolari della tratta Torino-Milano. Siccome sono arrivati in anticipo ed hanno dei problemi di orario, perché alcuni di loro devono andare a Roma, li incontreremo alle ore 12.00. Quindi alla stessa ora sospenderemo il Consiglio e lo riprenderemo domani.
Vi ricordo che alle 13.00 faremo comunque la Conferenza dei Capigruppo per organizzare i lavori del Consiglio dei prossimi giorni ed eventualmente anche per la settimana prossima. Quindi, sappiate che la convocazione delle 13.00 rimane per organizzare i lavori.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Volevo rassicurare il Consigliere Cattaneo, perché è indubbiamente vero che, nel 2000, sulla questione della sanità non abbiamo ottenuto brillanti risultati, però alle ultime provinciali a Verbania è andata meglio. Quindi non si sa mai, si può sempre sperare che le cose migliorino.
Presidente, sono abbastanza contento delle caratteristiche di questo Consiglio, in cui si può parlare con un Gruppo che garantisce la presenza e anche un certo senso delle istituzioni con la sua partecipazione a questa discussione.
Se avessimo un Governo in grado di assumersi una responsabilità, questa mattina l'Assessore al bilancio o il Vicepresidente della Giunta - ancora meglio se ci fosse stato il Presidente Ghigo - avrebbero chiesto la parola per dare qualche motivazione su quello che è stato detto ieri dalla Corte dei Conti piemontese, e che si legge su tutti i giornali, a proposito della correttezza con la quale le risorse della Regione vengono amministrate. Una Giunta con un po' di senso di responsabilità avrebbe sentito il dovere di spiegare all'Aula e ai piemontesi che cosa sta capitando. Tuttavia, mi pare che questo sia un quadro e una situazione alla quale ci dobbiamo rassegnare.
Ho sentito l'intervento del Consigliere Cattaneo, che ha esposto le sue ragioni. Ha fatto un po' di campagna elettorale - come tutti in questo periodo - sprecando tempo e risorse, ma le persone che hanno preso la parola, a partire dai Consiglieri Suino, Manica, Ronzani e Riba, hanno fatto una proposta, ma non abbiamo sentito risposte. La proposta è di andare rapidamente - la ripeto anch'io contribuendo, come gli altri Consiglieri del mio Gruppo, a chiarire il senso della discussione all'approvazione di un bilancio che abbia le caratteristiche di un bilancio essenziale, privo di quelle voci che, a nostro parere, non ci possono stare, che risponda ai problemi essenziali della Regione e possa così essere approvato.
Questa è una strada che ripropongo e, ripeto, è l'unica strada realistica, se non vogliamo non solo trasformare i discorsi che facciamo in discorsi elettorali, ma se non abbiamo la pretesa ben più grave di trasformare il bilancio che approveremo in un bilancio elettorale. Questo l'opposizione non lo consentirà. Noi non siamo disponibili all'idea di un bilancio nel quale non c'è nessuna decisione effettiva, ma costituito solo di effetti annuncio, non per rispondere ai problemi, ma per organizzare un po' di propaganda elettorale nelle prossime settimane.
Voglio porre solo tre questioni, nel modo più rapido. La prima è questa ne parleranno poi nel merito altri colleghi. Questa mattina, finalmente abbiamo avuto una tabella che ci dà, come si dice, un piccolo bilancio consolidato delle spese di comunicazione. Risultano come spese di comunicazione, per il bilancio del 2004, circa 15 milioni di euro.
Moltiplicando per gli esercizi viene fuori che spendiamo più in propaganda che in diritto allo studio. Questo è il risultato che emerge dai dati che finalmente riusciamo a vedere. Questo la dice lunga più di tante altre cose. Parliamo di Uffici di comunicazione, cioè di propaganda della Giunta regionale, di cui parlava anche il Consigliere Riba. Non si fanno delle cose, si annunciano, si comunicano. Vengono destinate più risorse a questi annunci di quante non siano state destinate al diritto allo studio con il finanziamento delle leggi che lo riguardano nell'anno in corso.
Seconda questione. E' stato posto un problema e vorremmo una risposta.
E' stato detto che oggi c'è una differenza attiva fra le poste previste a bilancio per spesa sulla santità, nell'ordine di sei miliardi e 194 milioni di euro, e le risorse attese per trasferimenti statali nell'ordine di sei miliardi e 500 milioni di euro. La domanda che abbiamo fatto, alla quale non abbiamo avuto, per adesso, il piacere di una risposta né dalla Giunta né dagli esponenti della maggioranza che hanno parlato, è: "Questa differenza di oltre 300 milioni di euro, pari a oltre 600 miliardi di lire visto che siamo di fronte a una differenza attiva, consente di reimpostare una politica che faccia in modo, anche cercando una corrispondenza con le affermazioni che, nella stessa legge finanziaria 2002 per il 2003, la Giunta aveva fatto, di prendere queste cifre, che sono più di quanto viene garantito dall'aumento dell'IRPEF, e destinarle ad iniziative importanti?" La Consigliera Suino ne ricordava alcune che riguardano, in particolare, le politiche sociali; altre possono riguardare le questioni della formazione, il diritto allo studio e la ricerca, come altri settori ma non parliamo di cose indifferenti. Quando si parla di 300 milioni di euro, Presidente, bisogna ricordarsi che siamo stati qui a discutere mesi e mesi per una legge sui buoni scuola che aveva a bilancio 18 milioni di euro. Quindi, 300 milioni di euro è una cosa enorme.
Voi non potete presentare un bilancio nel quale risulta una differenza attiva di 300 milioni di euro e non dire una parola su quali conseguenze pensate che questo abbia sull'insieme delle risorse.
Su questo punto, o siamo in presenza di dati completamente inattendibili, o siamo in presenza di una Giunta che non si sa se è più irresponsabile o più incapace nel programmare un'utilizzazione consona delle risorse che ha a disposizione. Questa è una delle questioni che rimane di fronte a tutti noi.
A questo si uniscono tutti i problemi che abbiamo e tutte le questioni che riguardano i vari campi e i vari settori, però, signor Presidente, siccome lei ha annunciato che alle ore 13, finito l'incontro con i pendolari, ci sarà una riunione dei Capigruppo, mi permetto di suggerire che la riunione dei Capigruppo valuti il quadro e lo scenario, valuti se è conveniente che ci addentriamo, punto per punto, capitolo per capitolo, legge per legge, a verificare l'impegno delle risorse, o se non convenga un'altra scelta.
Una scelta che, nello spirito di garantire al Piemonte le risorse necessarie ma, al tempo stesso, di impedire che quest'ultimo bilancio della Regione Piemonte diventi il terreno per operazioni improprie, prediliga una strada che, se la adottiamo insieme, ci può consentire in poche ore un'approvazione conclusiva dei documenti finanziari e dei documenti di bilancio che sono indispensabili per la vita regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marcenaro. Ho visto l'Assessore che si è allontanato, abbiamo previsto questo incontro alle ore 12. Sospenderei la seduta e la riprenderei domani mattina.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Poiché avremmo tutto il bilancio, una serie di emendamenti, alcune giornate perché magari non basterà domani, quindi dovremo lavorare anche venerdì e quant'altro, farei una proposta.
Mancando solo due interventi, si chiuda la discussione generale anche se non c'è l'Assessore Pichetto, ma è presente il Vicepresidente della Giunta regionale e anche altri suoi membri, in modo che si possa chiudere la discussione generale per andare avanti con ordine.
Alle ore 13 era previsto l'incontro, lo faremmo alle ore 12.15 e risolviamo il problema, in modo che, se non dovesse essere sufficiente il tempo e se la Conferenza dei Presidenti di Gruppo dovesse incominciare alle ore 13.15, non succede nulla. Però andiamo avanti con ordine e domani mattina sappiamo da dove ripartire.



PRESIDENTE

Per me è una proposta valida.
Ha chiesto la parola il Consigliere Taricco; ne ha facoltà.



TARICCO Giacomino

Stante il fatto che manca l'Assessore competente, chiedo invece di intervenire domani mattina, in riapertura dei lavori, alla presenza dell'Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giordano; ne ha facoltà.



GIORDANO Costantino

Presidente, grazie della sua buona volontà però non mi ero accorto che parlando di bilancio, l'Assessore al bilancio non è presente, perché è partito per Roma.
Quando sarà presente, faremo le nostre valutazioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Devo dire che l'Assessore aveva informato che si sarebbe allontanato lo sapevamo tutti, per cui non è assolutamente una scortesia da parte sua.
Quindi, sospendo i lavori e aggiorno il Consiglio domani mattina alle ore 10. Vi ricordo in Sala Morando l'incontro con i pendolari e, a seguire, la Conferenza dei Capigruppo, dove terrò in considerazione le richieste del Consigliere Marcenaro, perché credo che vada valutato il modo in cui si dovrà procedere con i lavori.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 11.58)



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