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Dettaglio seduta n.524 del 27/01/05 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ROSSI ORESTE



(Alle ore 14.44 il Presidente Rossi comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.15)



(La seduta ha inizio alle ore 15.19)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente e colleghi Consiglieri. Noi chiediamo una sospensione di circa trenta minuti per due motivi: in primo luogo, per dare l'opportunità, con gran disponibilità e correttezza, ai colleghi del centrosinistra, di ultimare la loro conferenza stampa nella sala dei Presidenti al piano terra di questo palazzo; in secondo luogo, perché a nostra volta anche noi l'avevamo convocata, quindi, volevamo almeno avere un quarto d'ora per conferire con alcuni giornalisti. Per essere in orario potremmo riprendere i lavori alle ore 15.55. Grazie.



PRESIDENTE

Si aggiorna la seduta alle ore 16.00.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.20 riprende alle ore 15.58)



PRESIDENTE

*****


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta riprende.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Brigandì, Costa Enrico, Cota D'Ambrosio, Ferrero, Ghigo e Racchelli.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 688 "Legge finanziaria per l'anno 2005" Esame disegno di legge n. 685 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005 e bilancio pluriennale 2005-2007" Richieste d'inversione argomenti punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori da dove c'eravamo fermati stamattina.
Immagino che i colleghi che ne hanno fatto richiesta abbiano ottenuto il plico delle richieste degli argomenti da inserire all'o.d.g., licenziati dalla Commissione o richiamati ai sensi dell'articolo 34 del Regolamento.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Manica, Ronzani, Suino Placido, Marcenaro, Muliere, Riba e Riggio: proposta di deliberazione n. 413 "D. lgs. 31 marzo 1998, n. 114, art. 12 l.r. 12 novembre 1999, n. 28, art. 9 Orari delle attività commerciali.
Proposta al Consiglio regionale dei criteri per l'individuazione delle località ad economia turistica".
La parola al Consigliere Muliere, che interviene a favore di tale richiesta d'inversione.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Come ricorderà l'Assessore Pichetto, questo è un provvedimento che abbiamo discusso a metà del 2004, presentato, se non ricordo male, come un provvedimento urgente. Siamo all'inizio del 2005, alla scadenza di questa legislatura, e intravediamo un rischio evidente, cioè che questo provvedimento non venga esaminato dall'Aula. E' un provvedimento che si richiama ad una vicenda molto particolare, che aveva coinvolto centinaia di Comuni e tutte le Province della nostra Regione, nel momento in cui l'Assessore Racchelli aveva definito quali dovevano essere, non soltanto i criteri, ma anche i Comuni turistici della nostra Regione, sollevando una reazione molto forte da parte dei Comuni che erano stati esclusi dall'elenco.
La proposta di deliberazione n. 413 stabilisce tutta una serie di criteri che permettono a Comuni turistici di poter ovviare ad una situazione di difficoltà, che oggi impedisce a molti Comuni di aprire i negozi o attività commerciali in momenti particolari durante, e garantisce l'opportunità di usufruire della possibilità di aprire i negozi in alcuni momenti dell'anno.
Ecco perché è indispensabile l'approvazione della proposta di deliberazione n. 413, anche perché è un provvedimento che ha creato molte aspettative tra i Comuni e, devo dire, anche qualche reazione tra le forze sindacali, che vogliono tutelare chi lavora nelle attività commerciali.
Credo che andrebbe esaminato, approfondito e forse anche rivisto in alcune parti. Noi abbiamo sollevato un problema e riguarda la tutela dei lavoratori costretti dai propri datori di lavoro a lavorare nella giornata del Primo Maggio. L'Assessore Picchetto sa che avevamo sollevato questa questione, una questione delicata , difficile da affrontare e da risolvere ma forse c'è la possibilità di affrontare anche questo tema.
La crisi economica delle attività commerciali è dimostrata da un'accentuata diminuzione dei consumi, dovuta alla situazione generale di crisi. Anche l'Assessore Pichetto ha riconosciuto che viviamo in Piemonte una situazione di difficoltà economica, soprattutto una forte difficoltà industriale. Sono stati chiesti provvedimenti straordinari al Governo quindi anche la Giunta ha riconosciuto quello che noi stiamo dicendo da molto tempo. E' chiaro che questa situazione di crisi non si risolve soprattutto per le attività commerciali, aumentando l'orario d'apertura com'è previsto nella proposta di deliberazione, però in ogni caso è un provvedimento che cerca di dare delle risposte. Non è del tutto condivisibile da parte nostra, però siamo convinti che sia utile, perché i Comuni stanno premendo affinché venga affrontato. Se non lo approviamo adesso, rischiamo di non fare più in tempo.
Ecco perché noi chiediamo che venga inserito all'ordine del giorno e affrontato immediatamente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente e colleghi Consiglieri.
E' ovvio che col deposito di una serie significativa d'inversioni di punti dell'o.d.g. e di nuovi inserimenti, su cui stiamo cominciando a confrontarci anche nel merito, si evince ormai un'attività, da parte dei Democratici di Sinistra, con un coinvolgimento più ampio delle opposizioni del centrosinistra, tesa ad impedire a questa maggioranza, a questa Giunta regionale e al suo Presidente l'approvazione del bilancio della Regione.
Questo, dal nostro punto di vista, e lo dico preliminarmente su questo punto, è un fatto grave, è un fatto di cui le opposizioni, in particolare il Gruppo dei DS, se ne deve assumere la responsabilità piena. Noi riteniamo che dopo settimane e settimane di discussione in Commissione di merito prima e in I Commissione poi (scusate il gioco di parole) vi sia stata un'ampia occasione di dibattito e di confronto per quanto concerne la fase istruttoria del provvedimento o, meglio, dei provvedimenti all'attenzione dell'Aula.
L'incidente di cui voi parlate, mai avvenuto, cioè di un colpo di mano di questa maggioranza, non solo non è vero, ma è smentito sostanzialmente da due circostanze: dal fatto temporale e dalla testimonianza di dirigenti e funzionari della Commissione e, cosa non irrilevante, dal fatto che un autorevole esponente della minoranza, il Presidente del Gruppo della Margherita, abbia espresso in Commissione parere sfavorevole su almeno uno dei due provvedimenti licenziati.
Nondimeno, alcuni esponenti autorevoli della minoranza - mi limito a fare riferimento agli interventi a microfono acceso e non a quelli a microfono spento per correttezza e per poterli riscontrare - hanno anche detto, in un'occasione successiva, che gli assenti hanno sempre torto.
Questo è il punto. Tutto si può chiedere ad una maggioranza tranne che dopo oltre venti minuti d'attesa di Consiglieri della minoranza, debba ancora aspettare non dico tutti i Consiglieri della minoranza (nel frattempo, qualche membro della minoranza era arrivato, la Margherita l'ho citata prima), ma addirittura quella parte della minoranza particolarmente affezionata all'ostruzionismo che, già in sede istruttoria, stava operando con il deposito d'atti.
Se a questo si aggiungono frasi del tipo: "Mascalzoni, siete dei mascalzoni, fate schifo! Che schifo! Schifo!", magari con un po' di: "delinquenti, antidemocratici e inaffidabili" e un pizzico di "truffatori" che abbiamo sentito in interventi particolarmente accesi in quella Commissione e rivolti in parte alla Presidenza, quanto meno con lo sguardo sicuramente alla maggioranza presente (con lo sguardo e con le braccia) e alcune volte con riferimenti personali, facendo nomi e cognomi, credo che bisognerebbe accantonare e cercare di stemperare gli animi e le situazioni.
Non voglio dire di essere dalla parte della ragione, ma quanto meno mi sia consentito dire di avere ricevuto insulti di quella levatura ingiustificati, che calpestano, ancora prima che la nostra dignità di uomini politici, quella di uomini e di donne che fanno parte di un consesso che rappresenta il Piemonte. Che calpestano anche la dignità e l'onorabilità complessiva delle istituzioni cui noi stessi apparteniamo, il Consiglio regionale, e che noi stessi in primis dobbiamo rispettare. Credo che, quanto meno, possiamo affermare, con una certa ragionevolezza, di non essere dalla parte del torto.
Ciò detto, Presidente, credo che stiamo prendendo una brutta piega. Si stanno scontrando due interessi e due responsabilità diverse: la nostra che è quella di approvare un bilancio e una legge finanziaria della Regione per dare importanti risposte al Piemonte e ai piemontesi, ascoltando anche le sollecitazioni espresse in un consesso ufficiale, come la Conferenza delle Autonomie Locali proprio una settimana fa, quando UPI, UNCEM (abbiamo il nuovo Presidente in aula, cui porgo gli auguri, il Consigliere Riba) l'ANCI, la Lega dei piccoli comuni e la Lega delle autonomie hanno raccomandato, a Giunta e Consiglio, di approvare il bilancio al più presto.
Tuttavia, una parte, quella parte che ambisce a proporsi all'elettorato come alternativa di governo al Presidente Ghigo e a questa maggioranza e mi sia consentito dirlo nell'intimità del Consiglio, certamente inadeguata e irresponsabile, ha un altro interesse e un solo fine: mistificare alcuni dati, quelli della sanità.
Nel frattempo, abbiamo ricevuto autorevoli prese di posizione nei confronti dell'Assessore con il suffragio del Collegio dei Revisori dei Conti, delle aziende e quant'altro, ma qualcuno vuole iniziare la campagna elettorale impedendo al Consiglio regionale di confrontarsi e di votare il bilancio. Anche per queste considerazioni, ma non solo, voteremo contro l'inversione del punto del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Poiché il Consigliere Cattaneo ha svolto un intervento di ordine politico-procedurale (correttamente, l'ho anche apprezzato), mi sembra ci sia la necessità di un minimo d'approfondimento del punto. Veda lei Presidente, se ritiene che si possa fare, altrimenti lo farò sul punto successivo.



PRESIDENTE

Consigliere Riba, eravamo in fase di votazione. Proporrei di votare il punto; dopodiché, se lei riformula la richiesta, provvediamo a valutare la situazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, sulla richiesta d'inversione rubricata n. 1.
Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mercurio; ne ha facoltà.



MERCURIO Domenico

Vorrei che fosse messo a verbale che ho votato dal banco del Consigliere Cota perché il mio tesserino non funziona. Voterò anche dopo. A verbale vorrei che risultasse che la votazione del Consigliere Cota è, in realtà, del Consigliere Mercurio.



(Proteste dai banchi dei Consiglieri dell'opposizione)



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, posso precisare che il numero legale è 28. I voti sono 26, se anche l'Assessore Pichetto avesse votato avremmo avuto 27 voti.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Il Presidente, se non ravvisa le condizioni, non fa rifare una votazione solo perché ad un Consigliere della maggioranza, a capocchia, gli viene in mente di farlo. E' chiaro? Consigliere Angeleri, è un uso privatistico del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, queste ultime frasi sono quasi manifestazioni di complimenti, da parte dell'opposizione nei confronti della maggioranza, più tolleranti rispetto a quelle ricevute dai miei colleghi in Commissione e quindi, non ci spaventiamo.
Ci sono stati alcuni colleghi - ed è sempre avvenuto - che non hanno potuto votare, come ha spiegato il collega Mercurio. In questi casi, sia quando è capitato all'opposizione sia quando è capitato alla maggioranza abbiamo sempre potuto rifare le votazioni, quindi non vedo perché non si possa procedere in tal senso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Questa situazione è veramente singolare: noi saremmo quelli che vogliono colpire le prerogative. Si rende conto di come le parti si rovescino, nella discussione in questo Consiglio? È paradossale. Noi saremmo minoranza che sta impedendo alla maggioranza, in questo Consiglio di esercitare la propria funzione. Il fatto è che in questa votazione la maggioranza non era maggioranza ed è mancato il numero legale.
Presidente, non nego che possa essere capitato a qualche collega di non poter votare, ma, come lei ben sa, era sufficiente che questo collega alzasse la mano durante il tempo nel quale era aperta la votazione, per invitare il Presidente a prendere atto del fatto che un collega non potesse votare.
Siccome questo non è avvenuto - e lei ha dichiarato la mancanze del numero legale - la prego di aggiornare la seduta di venti-trenta minuti com'è previsto dal Regolamento. Punto.



PRESIDENTE

Sì, colleghi, ritengo che sia meglio aggiornare alle 16.50 la seduta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.20 riprende alle ore 16.50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Perché la votazione precedente non ha raggiunto il numero legale, ripetiamo la votazione nominale sulla richiesta di inversione rubricata n. 1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 2 Consiglieri ha votato NO 32 Consigliere Il Consiglio approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Manica, Marcenaro Suino, Ronzani, Muliere, Placido, Riba e Riggio: il punto 1) dell'odierno o.d.g. è sostituito dal seguente punto contenuto nell'allegato separato: disegno di legge n. 498 "Nuove disposizioni in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi".
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

L'intervento che aveva concluso la fase precedente, quando è mancato il numero legale (che chiedeva di votare contro la nostra richiesta di inversione all'ordine del giorno proposto dal Consigliere Cattaneo), non riguardava tanto il merito della proposta stessa, quanto introduceva una serie di considerazioni generali su quanto era accaduto in questi giorni.
L'oggetto della nostra proposta è inerente alla discussione in atto, perch uno degli elementi che ha caratterizzato la discussione in questi giorni in I Commissione, determinandone anche una certa difficoltà ad avanzare, è la difficoltà di avere, in tempi rapidi, informazioni necessarie al nostro operato. Pensiamo a tutta la vicenda sanità, ad esempio, dove la documentazione necessaria per capire quanto avviene arriva sempre con difficoltà. La discussione di questi giorni non si è fermata su questioni vaghe, ma su questioni di sostanza, per capire che tipo di bilancio stavamo discutendo, qual era la sua sostanza, quanto era realistico il bilancio che c'è stato sottoposto. Intorno alla valutazione della parte più importante del nostro bilancio, cioè la sanità, ed in particolare la valutazione del suo deficit, ci siamo un po' arenati, perché sono arrivati con delle cifre presunte di deficit, a nostro avviso, piuttosto imprecise. Quella stima si fermava ad ottobre ma, essendo passati tre mesi abbondanti, ritenevamo che si potesse avere una stima più precisa alla fine dell'anno.
Seconda questione. C'è un elemento che ritenevamo sbagliato, ma che non conteneva informazioni, come il presumibile deficit del Mauriziano e del Valdese. Terzo, il problema dei crediti non esigibili, da parte dell'università, nei confronti della sanità. Questo dà una dimensione completamente diversa al bilancio.
L'altro aspetto riguardava quelli che saranno i reali trasferimenti dello Stato, nei confronti della Regione, a favore della sanità. Quindi, ci siamo trovati di fronte ad un elemento di non chiarezza che chiedeva di essere affrontato e risolto. Qual è stata la reazione? Ci siamo trovati di fronte ad atteggiamenti incomprensibili, ma anche scorretti, che giustificano la reazione e le dichiarazioni fatte dai Consiglieri che si sono espressi in quella Commissione, perché a fronte di un accordo raggiunto qualche giorno fa, verso le 12.30, di procedere il pomeriggio in un certo modo, per riprendere il mattino successivo i conti della sanità ci siamo trovati di fronte ad un vero e proprio colpo di mano che quantunque formalmente ineccepibile, resta inaccettabile politicamente e non degno del tipo di rapporto che, fino a quel momento, vi era stato tra di noi, nei termini di una discussione seria. La minoranza aveva molte volte non solo tollerato, ma preso atto dei ritardi della maggioranza subendoli, ma rimanendo presente, non chiedendo il rinvio delle riunioni e aspettando che i banchi della maggioranza si riempissero. L'altro pomeriggio, a fronte di un ritardo di qualche minuto della minoranza, ci siamo trovati di fronte ad un colpo di mano.
Visto che i cinque minuti a disposizione sono passati, riprenderò in parte le considerazioni - come altri colleghi - per finire il ragionamento nella presentazione della prossima proposta d'inversione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Mi dichiaro contrario alla richiesta d'inversione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Manica, Marcenaro Suino, Ronzani, Muliere, Placido, Riba e Riggio: il punto 1) dell'odierno o.d.g. è sostituito dal seguente punto contenuto nell'allegato separato: ordine del giorno n. 963: "Unione Europea - Direttiva Bolkenstein" presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi, Papandrea e Suino.
La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

L'ordine del giorno n. 963 è stato presentato poco tempo fa e sarebbe un ordine del giorno che potrebbe passare con il voto unanime del Consiglio se solo se ne potesse discutere. In parole semplici, dietro alla direttiva Bolkenstein si nasconde una scelta dell'Unione Europea che è vista da parecchie persone con particolare criticità.
Di cosa si tratta? Si tratta di una direttiva molto complessa, che ha parecchi aspetti inquietanti. E' una direttiva che, complessivamente intende portare l'Europa all'applicazione di quelli che sono i cosiddetti GATS (Accordi generali sul commercio dei servizi). Tanto per specificare era esattamente uno dei temi discussi a lungo al vertice del WTO tenutosi a Cancun. Abbiamo una situazione per cui quelli che sono intesi come servizi pubblici, che rappresentano un ingente fatturato, lasciato tutto - dicono le imprese private - ad una gestione pubblica, potrebbero essere oggetto di commercio e di intervento del privato.
Gli accordi GATS proposti, di cui si era discusso a Cancun e che erano stati respinti, prevedevano di imporre ai Paesi che aderivano al WTO quella che viene definita la privatizzazione dei servizi. Praticamente, si prevedeva che lo Stato, per quanto riguarda tutti quei servizi pubblici che potevano essere gestiti in concorrenza da imprese private, laddove fossero già operanti imprese private a gestire un servizio pubblico, avrebbe dovuto garantire ai privati che gestivano questi servizi pubblici le stesse identiche garanzie anche economiche che riservava ai propri servizi pubblici. Al di fuori di questi accordi potevano rimanere solo le forze dell'ordine e gli istituti religiosi. Per fare un esempio, se in Italia due università straniere vogliono aprire una propria sede, lo Stato italiano in questo caso - lo stesso potrebbe avvenire, in base alla direttiva, anche in qualsiasi altro Paese europeo - sarebbe obbligato a concedere ai gestori privati dell'università le stesse identiche garanzie che fornisce alle nostre università pubbliche. Ciò significa chiaramente, dal punto di vista pratico, che lo Stato dovrebbe erogare a queste università private le stesse risorse economiche che riserva alle università pubbliche. E questo naturalmente, non è che un esempio.
Essendo al di fuori di tale accordo, come dicevo, solo le forze di polizia e gli istituti religiosi, questo significherebbe che lo stesso principio varrebbe per le distribuzioni essenziali quali l'acqua, ma analogo discorso varrebbe per la sanità e la previdenza. In altre parole questo significa la privatizzazione di tutti i servizi. La direttiva Bolkenstein, di cui l'Unione Europea sta discutendo, ma senza che in giro se ne parli e se ne discuta come sarebbe necessario, intende introdurre le privatizzazioni in questi campi. Conformemente a quanto la Regione e il Consiglio regionale ha sempre sostenuto sulla tutela dei servizi pubblici credo che la maggioranza dei Consiglieri presenti condivida il concetto dell'essenzialità di un servizio pubblico. Per quanto riguarda la gestione dei beni primari, un ordine del giorno di questo genere dovrebbe essere votato all'unanimità da questo Consiglio. Per queste ragioni, mi sembra un argomento importante e da trattare al più presto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Sono contrario. Chiedo la votazione per appello nominale. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta di inversione rubricata n. 3.
presenti 30 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

MULIERE Rocco (fuori microfono) Chiedo la verifica della votazione, perché i conti non tornano!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo



CATTANEO Valerio

Se, oltre agli insulti, ci accusano anche di essere dei furbi, non ci sta bene. Sono tutti presenti: Dutto, Mercurio, Manolino, Albano, Burzi Caramella e Pedrale. Ci sono tutti e, per quanto mi riguarda, la verifica non si deve svolgere.



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Manica, Marcenaro Suino, Ronzani, Muliere, Placido, Riba, Riggio: il punto 1) dell'odierno o.d.g. è sostituito dal seguente punto contenuto nell'allegato separato: ordine del giorno n. 962 "Tutela dei pendolari e degli utenti delle ferrovie", presentato dai Consiglieri Di Benedetto, Taricco, Caracciolo Deorsola, Chiezzi, Moriconi, Ronzani, Suino, Tapparo, Muliere, Cattaneo Gallarini, Albano, Riba, Contu, Giordano, Rossi O., Cota, Marcenaro Manica, Piccioni, Costa R., Placido, Marengo, Scanderebech, Bussola, Rossi G., Mercurio, Costa E., Mellano, Palma, Toselli, Manolino, Angeleri, Dutto Brigandì e Bolla.
La parola alla Consigliera Manica per l'illustrazione.



MANICA Giuliana

E' del tutto evidente che siamo in una situazione particolare, che ha portato - non abbiamo capito per quale ragione - la maggioranza ad anteporre, in luogo di un normale confronto sul bilancio e della dialettica tra maggioranza e opposizione in occasione dell'ultimo bilancio di legislatura, la scelta di non affrontare questo tema attraverso una serie di forzature e introduzioni di argomenti diversi, come quello della legge elettorale. Non ho capito perché dobbiamo rimanere con l'esercizio provvisorio, è una scelta che ci lascia tutti pieni di stupore, anche perché vorremmo discutere compiutamente dei problemi del Piemonte.
Siamo particolarmente insoddisfatti del dibattito in Commissione, dove abbiamo chiesto una doppia serie di dati relativi agli argomenti su cui si esercitava maggiormente il confronto. Chiedevamo i dati della sanità, ma ne parleremo successivamente in modo più diffuso. Gli altri dati richiesti riguardavano le questioni legate al trasporto e al trasporto pubblico locale. Tutti sanno che, in questo momento, la situazione dei trasporti in Piemonte - non solo il trasporto pubblico locale, ma anche le grandi linee che attraversano il Paese, come la Torino-Milano e la Torino-Venezia, oltre a tutte le altre linee distribuite in tutte le province piemontesi, su cui da lungo tempo stiamo discutendo ampiamente - è a dir poco grave, per non dire drammatica. Abbiamo assistito, in queste ultime settimane, prima ad uno sciopero indetto dai sindacati dei ferrovieri del comparto piemontese che giustamente protestano per la grave situazione in cui gli addetti si trovano a dover lavorare (sotto organico e, nello stesso tempo, in condizioni di non rinnovamento e di pulizia del materiale viaggiante delle carrozze). Il giorno successivo un gruppo di pendolari, esasperato, ha occupato i binari sulla linea Torino-Milano. Il giorno dopo, i treni erano ancora fermi per lo sciopero dei ferrovieri francesi. Il giorno successivo (questa è stata una settimana un po' particolare) gli impianti di riscaldamento dei treni di quella linea si sono rotti e quindi tutti i viaggiatori sono rimasti al freddo, come capita spesso sulle linee del trasporto pubblico locale. Nei due giorni successivi, per la rottura di uno scambio tra Torino Porta Nuova e Torino Porta Susa, vi sono state anche ore di ritardi, ma i ritardi che vanno da dieci minuti a un quarto d'ora fino all'ora e mezza sono ormai all'ordine del giorno su una tratta come quella tra Torino e Milano. A questi inconvenienti si aggiungono quelli segnalati in tutti i mesi precedenti. Noi ci chiedevamo a cosa serva quel fido di 1.800 miliardi che la regione Piemonte eroga annualmente e senza i venticinque milioni dell'IVA a Trenitalia; a fronte di che cosa viene realizzato un così ingente trasferimento finanziario, ammesso che nei confronti di Trenitalia non si opera e non si attua alcuna vigilanza utilizzando le possibilità che la legge offre alle Regioni, applicando anche le opportune sanzioni in questa direzione. Quindi, vogliamo capire quale risultato concreto esiste per i cittadini e le cittadine del Piemonte a fronte di queste risorse, che sono di ordine molto consistente e che investono il bilancio in maniera significativa, perché un impatto del bilancio ci dovrà pur essere sulla realtà piemontese. Questo è un problema estremamente urgente, rispetto al quale abbiamo avuto non soddisfacenti risposte in Commissione, e che certamente deve essere inserito all'ordine del giorno di questo Consiglio non oggi, perché oggi è già tardi. Doveva già essere inserito più di qualche settimana fa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Voto contro e richiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Se il Consigliere Cattaneo lo ritiene, può formulare la richiesta di votazione per appello nominale per tutte le votazioni successive, così procediamo in automatico.



CATTANEO Valerio

La richiedo.



PRESIDENTE

Pertanto, indìco la votazione nominale sulla richiesta di inversione rubricata n. 4.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri Non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Vi ricordo che per domani mattina era già stata convocata la Commissione Nomine alle ore 9.45.
Inoltre, è convocata la Conferenza dei Capigruppo alle ore 13.30 con le associazioni della Valle Bormida e gli amministratori locali. Volevo solo avvisare che vi arriverà l'avviso che ci riuniremo come Capigruppo alle ore 13 per concordare un calendario di massima per la prossima settimana, anche perché è stata avanzata una richiesta dai colleghi del gruppo DS che deve essere valutata.
Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Chiederemmo di anticipare la Conferenza dei Capigruppo almeno di un'ora, in quanto è già stata fissata una riunione delle Consigliere regionali domani nell'intervallo del pranzo con gli uffici per verificare gli ultimi importanti provvedimenti della Consulta delle elette. Le due riunioni coinciderebbero.



PRESIDENTE

Quindi, ci riuniremo alle ore 10.15 per valutare il calendario, per c'è anche la convocazione delle 13.30 per incontrare la delegazione della Valle Bormida.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 688 "Legge finanziaria per l'anno 2005" esame disegno di legge n. 685 "Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005 e bilancio pluriennale 2005-2007" Richieste d'inversione argomenti punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo con l'esame delle richieste di inversione dei punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi Papandrea, Riba, Placido, Manica, Ronzani, Papandrea e Suino: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento Interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "disegno di legge n. 486 "Modifiche alla legge regionale 3 aprile 1995, n. 50 (Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali, di alto pregio naturalistico e storico del Piemonte".
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi. Ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Chiediamo la discussione di un disegno di legge che non ci vede del tutto favorevoli all'articolato così com'è stato presentato, in quanto riteniamo che il titolo di questo disegno di legge ("Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali e di alto pregio naturalistico e storico del Piemonte") sia un titolo che è di rilevante impegno ed è di rilevante interesse per quanto riguarda la difesa e la tutela del nostro ambiente naturale.
Sappiamo che per alberi monumentali s'intendono quegli alberi di rilevante importanza per particolari ricordi storici o letterari che richiamano, o anche semplicemente per il fatto di essere alberi molto longevi, quindi sicuramente di notevole importanza.
Il motivo per il quale abbiamo delle perplessità - non per questo non vorremmo discutere della legge, anzi proprio per questo vogliamo discutere della legge ed affrontare il problema - è proprio relativo a quanto avviene normalmente nei riguardi degli alberi che, secondo noi, hanno notevoli ricadute dal punto di vista naturalistico.
Quello che ci troviamo a verificare è che sovente questi alberi di pregio, se hanno la sfortuna di essere nati, cresciuti e vissuti fino ad oggi in qualche punto del nostro territorio nel quale, con le nostre scelte successive, si decide che si deve costruire qualcosa, come un'infrastruttura o anche un fabbricato destinato ad attività privata improvvisamente vanno incontro a delle malattie e vengono giudicati malati e non recuperabili.
Invece riteniamo che il ragionamento da fare sia esattamente opposto ovvero che un albero che ha una sua storia debba rappresentare un valore intrinseco, tale per cui le eventuali decisioni costruttive assunte in un tempo successivo devono essere modulate non sulla possibilità che l'albero venga asportato, bensì sul fatto di poter far coesistere, se c'è un'opera da costruire, l'opera salvaguardando al tempo stesso la presenza dell'albero stesso.
Invece la strada che, troppe volte, viene individuata è quella di riuscire a dimostrare che l'albero in questione, anche se di valore improvvisamente è colpito da malattia e si può asportare. Faccio presente che, se vogliamo fare una facile profezia, alcuni alberi situati in una delle curve di piazza Alfieri, dove si svolge il Palio, sono alberi di pregio naturalistico perché vivono in quel luogo da molti anni. Alcuni alberi potrebbero essere tra quelli che, nel prossimo futuro, potrebbero cadere vittima di qualche malattia perché in questo modo si potranno asportare e si potrà modificare quella curva che, durante il Palio di Asti dà dei problemi.
Questo è uno dei modi nei quali sovente si affronta il problema degli alberi, anche di gran pregio, e che noi vorremmo vedere tutelati con questo provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta Marco.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente. Voteremo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta di inversione rubricata n. 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Manica, Marcenaro Suino, Muliere, Ronzani, Riggio, Placido e Riba: il punto 1 dell'odierno o.d.g. è sostituito dal seguente punto contenuto nell'allegato separato: ordine del giorno n. 964 "Stati Generali degli Enti Pubblici Europei contro AGCS", presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi, Papandrea e Suino.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Quest'ordine del giorno, come quello sulla direttiva Bolkenstein l'avevamo presentato perché esiste una continua azione da parte della Commissione dell'Unione Europea su una politica di tipo liberista che spinge allo smantellamento dei servizi pubblici che in Europa hanno caratterizzato gli ultimi cinquant'anni. L'idea di stato sociale europeo era legato anche ai servizi pubblici. Non solo si è andati in quella direzione, ma si continua imperterriti, senza trarre un minimo di valutazione rispetto a quello che già è avvenuto. Le politiche di liberalizzazione hanno già colpito settori importanti dell'economia dei servizi. Pensiamo ai settori energetici, pensiamo ai treni. Non si fa nessun bilancio.
Parto dall'ultimo intervento. La Consigliera Manica ha ricordato la situazione nefasta in cui versano i treni in Piemonte nelle ultime settimane. Non credo che questo sia dovuto al fatto che l'Assessore Casoni porti "sfiga", credo che il problema sia di tipo diverso, più strutturale.
Quest'anno sono avvenuti in tutt'Italia incidenti ben più gravi, purtroppo anche in Piemonte, che testimoniano una cosa che gli oppositori del liberismo avevano spesso sostenuto, cioè che la privatizzazione avrebbe portato ad una politica dei costi che avrebbe ridotto fortemente le politiche di sicurezza e di manutenzione. Ciò è quanto è avvenuto. La crescente quantità di incidenti è esattamente dovuto a questo. Un Paese che ci ha preceduto, antesignano di queste politiche, l'Inghilterra, ha già invertito politica. In Inghilterra una situazione analoga alla nostra si è riscontrata negli anni precedenti, il degrado delle Ferrovie era generalizzato così come gli incidenti. Ed è stato a causa di alcuni gravi incidenti con morti che si è ricominciato a ripensare quella politica.
Tant'è vero che l'Inghilterra, nonostante continui ad essere alfiere di queste politiche, ha deciso di istituire un'agenzia nazionale che riporta le ferrovie sotto il controllo pubblico non per ragioni ideologiche, perch ideologicamente pensano esattamente l'opposto, ma per aver preso atto che affidare il servizio ai privati ha comportato la distruzione di un patrimonio importante.
Analogamente sta avvenendo nel settore dei trasporti, dove esiste un paradosso. Ci sono Paesi che sono meno celeri di noi nel seguire le direttive europee, anche nei trasporti, come la Francia e la Germania, ma anche gran parte dei paesi del nord (la stessa Svizzera, che non è entrata nell'Unione Europea). Nel campo energetico ci sono Paesi che mantengono i loro monopoli, eppure sul terreno dei prezzi, nonostante che in Italia l'esistenza dei monopoli veniva considerato come uno dei fattori dell'innalzamento dei costi, quei Paesi sono più concorrenziali dell'Italia e vendono energia a più basso costo. Una di quelle che erano le considerazioni originarie (si liberalizza affinché i prezzi siano più bassi) viene smentita dalla logica. Nei Paesi in cui non si è proceduti verso la liberalizzazione, i prezzi sono più bassi. Insieme a questo, c'è anche un'efficienza del servizio decisamente superiore. Mi ha impressionato il fatto che un anno fa, in questo periodo, a fronte di pochi centimetri di neve che si sono abbattuti sul Piemonte, intere zone siano rimaste senza corrente elettrica proprio per l'abbandono della manutenzione dei servizi.
I nostri ordini del giorno, che cercano di contrastare la politica da parte dell'Unione Europea di continuare in questa direzione, indicano politiche che meriterebbero una valutazione attraverso un'assemblea generale degli enti pubblici per analizzare effettivamente le ricadute concrete, sociali ed economiche, delle politiche liberiste che sono state fatte in questi anni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Voteremo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta di inversione rubricata n. 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Manica, Marcenaro Suino, Muliere, Ronzani, Riggio, Placido e Riba: il punto 1) dell'odierno o.d.g. è sostituito dal seguente punto contenuto nell'allegato separato: Nomine.
La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Innanzitutto, desidero esprimere una considerazione sul tipo di discussione che si sta svolgendo, che avremmo potuto tranquillamente evitare se, ad un certo punto, il dibattito sul bilancio in I Commissione non avesse avuto quella conclusione che, personalmente, considero una forzatura, un vero e proprio colpo di mano.
Da questo punto di vista mi domando qual è stato il ragionamento dei Consiglieri di maggioranza, o di settori di essa. In Commissione era in corso una discussione di merito vera, non finta. Quando oggi il collega Cattaneo affaccia una contrapposizione dividendo il Consiglio regionale tra coloro che vogliono il bilancio e tra coloro che non lo vogliano, sa esattamente di dire un'affermazione non vera, perché non era questo l'oggetto della discussione in corso in Commissione. Stavamo tentando di affrontare un nodo della questione del bilancio, quello più importante per le implicazioni sul bilancio della nostra Regione: l'esatto accertamento del disavanzo della sanità per il 2004 e, di conseguenza, una valutazione sul riparto del fondo nazionale, relativamente al bilancio del 2005.
Sono questioni intrinseche con la discussione sul bilancio, che avrebbero avuto, com'era successo fino a quel momento, una propria evoluzione abbastanza naturale. C'erano opinioni differenti che si confrontavano, perché c'era, da parte dei Gruppi di opposizione, non solo la volontà di esercitare un controllo e di conoscere l'esatta dimensione del fabbisogno del disavanzo della sanità piemontese, ma anche di realizzare, per quella via, una proposta di modifica della legge finanziaria e del bilancio del 2005.
Ad un certo punto tutto questo si è bloccato, e non perché esiste una parte della minoranza e del centrosinistra che ha interesse a strumentalizzare la vicenda del bilancio. Non era questo l'oggetto del contendere.
Per questo motivo trovo strumentali le accuse di chi sostiene che noi saremmo, in questa fase, impegnati a discutere in questo modo il bilancio chiedendo che prima si facciano altre discussioni, soltanto perché al fondo vi sarebbe la volontà di impedire che il bilancio venga approvato.
Chi conosce il Gruppo dei DS - in cinque anni il Consigliere Cattaneo avrebbe dovuto conoscerlo - dovrebbe sapere che noi abbiamo sempre tentato sia in Consiglio sia in Commissione, di ispirare la nostra attività ad una discussione fortemente di merito. Così era anche questa volta.
Proprio per questa ragione non capisco ancora adesso il motivo per cui ad un certo punto, si è posta la minoranza, o un Gruppo di essa, fortemente impegnata in quella discussione e impegnata a riprenderla nel primo pomeriggio, di fronte ad una Commissione che aveva già preso, a nome e per conto di tutti, una decisione attraverso un atto che non posso che considerare un colpo di mano.
Questo proprio non lo capisco. Un atteggiamento del genere ha determinato un aggravamento ed una tensione nei rapporti fra maggioranza ed opposizione, che francamente non considero mai una cosa positiva, perch rischia di impedire un confronto costruttivo e di merito al quale tutti sarebbero interessati e dal quale, sicuramente, guadagnerebbero le istituzioni. Da qui la domanda: perché si è fatta una cosa del genere? Davvero qualcuno poteva pensare che le opposizioni non dovessero, come hanno fatto per quattro anni in Commissione, chiedere di sapere esattamente i conti della sanità? Bastava portarli. Bastava che l'Assessore, invece di farsi pregare due o tre volte per portali, li portasse subito. E' naturale anche sulla base dell'esperienza fatta negli anni precedenti, venire in Consiglio o in Commissione ed assumersi delle responsabilità. L'Assessore avrebbe dovuto indicare una cifra della quale si assumeva, in primis, la responsabilità.
Ricordo ai colleghi che abbiamo discusso dei dati della sanità sulla base di una proiezione del disavanzo fornitaci in Commissione durante la discussione sull'assestamento, cioè quattro mesi prima. Capite che un Gruppo serio, che vuole tentare di fare una politica di bilancio seria, non può dare per scontato o prendere per buoni dei dati frutto di una proiezione che si riferisce a quattro mesi precedenti; tanto più che noi parlavamo del bilancio 2005 nel gennaio del 2005, cioè in una fase nella quale l'Assessore stesso avrebbe dovuto avere la sensibilità di dirci qual era esattamente la dimensione del disavanzo, alla luce del rendiconto del consuntivo che le ASL hanno sicuramente predisposto al 31/12/2004.
Francamente non capisco il perché; tanto più che il risultato di quella forzatura lascia completamente in sospeso la discussione sul bilancio ritardandone l'approvazione. Questo è un dato oggettivo che oggi abbiamo potuto toccare tutti con mano ed ha il risultato concreto di non sapere quando il bilancio verrà approvato. È una situazione che dovrebbe preoccupare la maggioranza, soprattutto perché impegna il Consiglio in una discussione che avremmo potuto evitare se soltanto ci fossimo mossi, in I Commissione, con quella correttezza, quella sensibilità e quell'attenzione dovuta tutte le volte che si affrontano, in una Commissione di merito discussioni di questa importanza, evitando - cosa che invece non si è fatta di compiere una forzatura che ha determinato un clima di contrapposizione che non giova al Consiglio, non giova al bilancio e, soprattutto, non giova ad un confronto di merito che noi stavamo facendo e del quale vorrei Presidente, rivendicare, a nome del Gruppo dei DS, una parte di paternità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente e colleghi.
Voglio subito sgombrare il campo dall'idea, almeno sulla parte che mi riguarda, sia personale sia di Gruppo, che si voglia accusare qualcuno, in particolare questa opposizione, o che si voglia avere la presunzione di dividere il Consiglio regionale tra i buoni che vogliono il bilancio e i cattivi che invece non lo vogliamo. Ovviamente, ognuno ha il proprio ruolo da portare avanti, politicamente e correttamente, nell'alveo delle istituzioni a cui tutti apparteniamo. Nel contempo, è ovvio, ma è normalissimo, che una maggioranza o un'opposizione abbiano obiettivi diversi, alcune volte radicalmente diversi, altre volte semplicemente differenti.
Sulla questione della Commissione, penso che potremmo parlarne per un'intera legislatura, le posizioni sono abbastanza - non me ne vogliano i colleghi Palma e Mellano - radicali, nel senso etimologico del termine.
L'opposizione è convinta di aver subito una grave violazione dei suoi diritti, la maggioranza è convinta di avere operato correttamente, nel rispetto del Regolamento e dell'istituzione. Nel contempo, la maggioranza si sente - mi sia consentito, ma lo voglio dire molto blandamente - anche per quanto avvenuto, anche se è un fatto non fortemente pertinente, ma certamente collegato, offesa, ma anche su questo non voglio fare richiami perché ne abbiamo già parlato, maggioranza e opposizione Ho apprezzato l'intervento del Consigliere Ronzani perché ha richiamato, nella disattenzione dell'Aula, un punto che ritengo fondamentale e, in un certo senso, il vulnus di questa impasse che si è verificata in Consiglio regionale, di merito e di metodo. Il merito è sicuramente quello della sanità; il metodo riguarda il discorso che si voleva affrontare - vedremo se si vorrà discutere - per arrivare a una soluzione per metterci in condizione, come Consiglio regionale, di assumere delle decisioni, qualunque esse siano.
La questione della sanità. Della sanità abbiamo parlato approfonditamente, non faccio il riassunto perché ho poco tempo e tutti eravamo presenti, se non individualmente come Gruppi politici. Ovviamente ritengo che la questione della sanità sia un punto difficile su cui trovare un accordo. Perché l'unica forma d'accordo che perseguiamo è quella della verità e della situazione dei conti così come sono. Per quanto ci riguarda ci riconosciamo pienamente nella nota scritta che l'Assessore competente il dottor Valter Galante, ha inviato a tutti Gruppi - quindi anche al vostro Gruppo - sui conti contenuti nel bilancio, che è un disegno di legge della Giunta e di cui l'Assessore Pichetto, presente in aula, è titolare.
Ovviamente, abbiamo posizioni diverse, perché voi volete sommare, a quel disavanzo, la questione dell'università e altri aspetti. Noi sosteniamo invece, un'altra tesi che, dal nostro punto di vista, ma anche - mi sia consentito - sotto l'aspetto oggettivo, è più forte e più robusta rispetto a quella che sostenete voi, non fosse altro per il fatto che i conti che noi sosteniamo derivano da una contabilità precisa, sottoscritta dai Direttori delle Aziende sanitarie e delle Aziende ospedaliere, certificati a loro volta dal Collegio sindacale di quelle Aziende, una per una, per tutte le ventinove.
Ovviamente, o s'insinua che i Direttori della Regione - è presente il dottor Lesca - i Direttori della sanità, i Dirigenti delle ASL e, in particolare, una cinquantina o forse più di professionisti di una parte e dell'altra, siano un gruppo di banditi che redigono conti falsi, oppure quando i conti sono certificati dal Collegio dei revisori, per quanto ci riguarda, in aggiunta alle garanzie che dicevamo prima, sono conti veri.
Ciò detto, ricordo che altre volte avete impostato una battaglia sul bilancio della sanità che - mi sia consentita una valutazione politica sembrerebbe essere l'unica materia sulla quale vi siete specializzati in questa legislatura e sulla quale volete impostare - la volete impostare la vostra campagna elettorale, peraltro legittimamente. Però, molte volte siete stati smentiti anche da autorevoli soggetti terzi, fra cui, ad esempio, non poco tempo fa, la Magistratura contabile, quindi la Corte dei conti, che in un certo senso ha certificato la qualità e, soprattutto, la congruità e il fatto che i conti della Regione Piemonte rispondono pienamente ai principi della buona amministrazione e della verità. Questo non è un fatto secondario di credibilità per tutte quelle condizioni che ci mettono - scusate per il gioco di parole - in condizione di valutare che i conti siano giusti.
Al di là della questione dell'università, noi diciamo, rispettando il principio di buona amministrazione, che i 95 milioni di euro sono comunque dei crediti esigibili; invece, voi sostenete che non sono esigibili.
Abbiamo una visione e un'idea diametralmente opposta in questo caso. Per sugli altri aspetti non siete riusciti, in tutti i giorni passati in Commissione, a dimostrare quello che sostenete.
Faccio una proposta e richiamo la sua attenzione, Presidente, perché la riguarda. Lei ha convocato una Conferenza dei Capigruppo per domani: se vogliamo che questa riunione possa essere anche - come direbbe l'amico Galasso - feconda di risultato, è ovvio che già dalla giornata di oggi bisogna reciprocamente dare una registrata al dibattito e cambiare il clima. Siamo in presenza - ecco perché affermo che fate ostruzionismo, poi magari sbaglio, ma lo sostengo e credo anche che sia difficilmente smentibile - di una "pignetta" (non dico pignetta per la qualità, ma per la dimensione) meno carica del solito di strumenti per fermare il bilancio nella fase in cui deve essere incardinato. Allora, se si vuole andare alla Conferenza dei Capigruppo - tanto il bilancio si può fermare quando si vuole - non è che si può pretendere che la maggioranza, Presidente, arrivi domani, alle 10.30, nella stessa e identica situazione in cui siamo a far data 27 gennaio, ore 16.00, con la sola differenza che, invece di esserci 270 pezzi di carta, ce ne sono 259 e si dica: "Va bene, l'avete vinta andiamo in Commissione". Se si riesce a fare un salto di qualità e, se si vuole dimostrare di non fare ostruzionismo in questa fase e, soprattutto di volerci confrontare nel merito, riuscendo, essendo le 17.49 - possiamo anche decidere di finire alle 19.00 - almeno ad incardinare il provvedimento, impostarlo, sospenderlo e poi decidere alla Conferenza dei Capigruppo - potete poi, anche in quella fase, fermare tutto - sarebbe un punto qualificante del lavoro di questa Assemblea, un atteggiamento responsabile di questa opposizione, del quale anche una maggioranza becera e sorda come la Casa delle Libertà non potrebbe non tenere conto, arrivando domani, anche in Commissione, con una disponibilità, con lo sforzo di tutti (noi ne abbiamo fatto uno prima, voi ne fate uno adesso e poi ne faremo noi uno dopo) a trovare una soluzione. Se così non fosse, è ovvio che noi verremo alla Conferenza dei Capigruppo, ma difficilmente si potrà rimuovere la situazione di stallo di oggi, quindi rimarremo inevitabilmente vittime (minoranza e, ancora di più, la maggioranza, perché siamo di più) delle vostre ampie strategie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta di inversione rubricata n. 7.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 8 presentata dai Consiglieri Manica, Marcenaro Suino, Muliere, Ronzani, Riggio, Placido e Riba: il punto 1) dell'odierno o.d.g. è sostituito dal seguente punto contenuto nell'allegato separato: proposta di legge n. 20 "Tutela della persona che lavora da violenze morali e persecuzioni psicologiche nell'ambito di attività lavorativa".
Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente.
Prima, doverosamente, alcune riflessioni a seguito dell'intervento che ha appena svolto il Presidente Cattaneo, che abbiamo ascoltato con molta attenzione.
Noi siamo convinti che si stiano, di fatto, scontrando, all'interno della maggioranza, due opinioni completamente diverse: quella di chi vuole il bilancio e quella di chi non vuole questo bilancio. Perché altrimenti non ci si spiega come sia stato possibile ritrovarci in questa situazione.
Il collega Cattaneo dice: "Riparliamone domani; vediamo di incardinare il provvedimento e di andare oltre quanto è capitato". Noi siamo assolutamente disponibili a tal punto, ma si ritorna allora da dove abbiamo lasciato, quindi si torna in Commissione. La Commissione conclude il suo lavoro, perché, di fatto, il vulnus che si è costituito esiste.
Per come si sono svolte in Commissione nelle ultime ore le procedure per le scelte che la maggioranza ha intrapreso nei confronti della minoranza, è inevitabile che ci ritroviamo in aula con l'intento non celato, ma manifesto, di fare ostruzionismo. Perché voi avete utilizzato il numero che avete, e che giustamente vi deve consentire di svolgere le vostre scelte politiche, introducendo, in modo assolutamente brutale, un elemento che era ben al fondo di quest'ordine del giorno. Non c'era più perché con lo Statuto avevamo, in qualche modo, sancito una pagina diversa per la vicenda della legge elettorale.
La stessa cosa si può dire sulla questione della sanità. Presidente Cattaneo, lei ci dice che ci siamo specializzati in sanità. Può anche darsi, ma di certo è uno degli argomenti prioritari che interessano di più ai cittadini. Di certo, saremo anche molto bravi noi, avremo anche acquisito una qualche competenza e di questo me ne renda, anche in parte merito. Certo è però che anche voi come maggioranza, con le vostre Giunte e i vostri Assessori, ce ne avete dato ben donde. Hanno ripetutamente creato occasioni affinché la sanità fosse assolutamente uno degli argomenti più discussi.
Quindi, qual è l'accusa, Presidente Cattaneo? Di avere preteso in Commissione, magari con due-tre sedute in più di quanto avevate previsto che venissero fornite ulteriori risposte? E' chiaro che i dati che ha portato l'Assessore Galante sono stati verificati, ma è altrettanto vero che si parla di un riequilibrio e di una copertura che dovrebbe venire dallo Stato, a fronte di una copertura che non è certa, che verrà, e che manca ancora una serie di informazioni.
Detto questo, la disponibilità a ritornare in Commissione c'è, è ampia e con quel passaggio in pochissimo tempo si risolverebbe il problema e questa maggioranza potrebbe operare secondo le sue volontà, che peraltro il numero le consente.
Venendo alla proposta in oggetto, era una piccola proposta di legge che risale all'inizio del 2001 - difatti, il numero 20 la dice lunga.
Consisteva sostanzialmente nel dare un percorso attraverso una legge e riconoscere, attraverso una legge regionale, l'importanza di quello viene che ormai normalmente viene definito mobbing.
Di fatto, di strada avanti se n'è fatta parecchia, perché ha provveduto la Magistratura, hanno provveduto le categorie di rappresentanza dei lavoratori, hanno provveduto diversi livelli di questo Stato a far sì che il mobbing sia in qualche modo disciplinabile e che esista come procedura giuridica, alla quale possa appellarsi il lavoratore (uomo o donna) che ritiene di trovarsi in questa condizione.
E' stata un'opportunità persa da parte di questa Regione, perché era un piccolo provvedimento che consentiva di riconoscere un fenomeno, tra l'altro sempre più diffuso e dilagante, perché è evidente che nel momento in cui vengono a crearsi dei contesti di crisi economica e di crisi nel mondo del lavoro, è evidente che casi di questa natura, psicologica e non solo, ma anche legati alla ben più importante tutela dei diritti esigibili resi sempre meno esigibili per la caduta stessa della difesa di questi diritti, diventano argomenti assolutamente importanti.
Questa era un'occasione che questa Regione non ha colto, che la maggioranza e l'esecutivo non hanno colto; costava poco e sanciva un principio che, peraltro, oggi esiste ed è riconosciuto dalle leggi vigenti ma non dalla Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Il Consigliere Botta Marco esprime la sua contrarietà alla proposta d'inversione.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione rubricata n. 8.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 9 presentata dai Consiglieri Manica, Marcenaro Suino, Muliere, Ronzani, Riggio, Placido e Riba: Il punto 1) dell'odierno o.d.g. è sostituito dal seguente punto contenuto nell'allegato separato: proseguimento esame testo unificato disegni di legge n. 404 e n. 377 "Modifiche alla legge regionale 22 marzo 1990, n. 12 ed alla legge regionale 21 luglio 1992, n. 36 in materia di Aree protette".
Ha chiesto la parola la Consigliera Suino per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente.
Voglio esprimere alcune parole per spiegare la motivazione per la quale chiediamo questa inversione di punto all'o.d.g.; peraltro, un punto che esiste in o.d.g., non quello remoto ma quello recente, da molto tempo. Il punto comporta una modifica che abbiamo visto parecchio tempo fa in Commissione.
Sostanzialmente, questo disegno di legge è da leggersi nell'ambito di quello che è stato il processo di adeguamento della normativa regionale al dettato costituzionale, quindi parliamo del Titolo V, e ha la funzione di coordinare alcuni aspetti della disciplina sulle aree protette con le norme vigenti.
La Giunta regionale ha presentato nel 2002, quindi tre anni fa, due disegni di legge; dopodiché in Commissione Ambiente si è deciso di procedere ad una sorta di fusione dei due testi. Un testo proponeva delle modifiche a quella che è una della legge fondamentale in materia per questa Regione, la legge 12, che risale ai primi anni '90 e che detta norme generali in materia di aree protette. Mentre il disegno di legge presentato dalla Giunta riguarda una serie di norme, dal punto di vista della Giunta innovative, per andare nella direzione di adeguare i vari controlli di gestione delle aree protette e di adeguarli alla legge 142. Anche quest'ultima è una legge storica per il nostro Paese. Sostanzialmente, un adeguamento a quelle che sono le norme degli Enti locali.
Va detto che esiste, in sede di Commissione, una serie di perplessità legate soprattutto alla composizione dei consigli direttivi e, quindi, alla nomina dei membri designati dalle organizzazioni agricole e dalle associazioni ambientaliste, considerato che queste future rappresentanze non avranno più obbligo di residenza nei comuni interessati dalle aree protette. Sostanzialmente, questo è il nocciolo della legge stessa.
Dopodiché un'innovazione che la Giunta ha introdotto è certamente quella di una procedura amministrativamente più snella rispetto al quadro normativo attuale, prevedendo la sostituzione del personale, prevedendo la sostituzione dell'indennità soprattutto in capo al Collegio dei revisori e l'abrogazione, come conseguenza, di questo stesso servizio.
Come opposizione, siamo stati molto cauti su questo provvedimento, ma abbiamo compreso l'opportunità di effettuare una sorta di aggiornamento e di adeguamento. Se il provvedimento venisse portato in Consiglio così com'è uscito dalla competente Commissione consiliare, cioè la Commissione ambiente, non vi sarebbero particolari problemi, da parte delle minoranze a consentirne una buona riuscita e, quindi, a permettere il varo del provvedimento stesso da parte del Consiglio regionale, ritenendolo necessario e, per certi aspetti, legato ad un adeguamento della normativa e assolutamente non in contrasto con quelle che sono le più significative finalità delle aree protette e dei parchi. Ovviamente, questo nostro sostegno verrebbe a mancare qualora si volessero introdurre, con colpi di mano, nomine fatte in modo improprio. Ecco perché abbiamo proposto di proseguire il dibattito con questo disegno di legge. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Ovviamente, noi voteremo contro l'inserimento del provvedimento, pur riconoscendo che la proposta di legge, di cui è prima firmataria la collega D'Onofrio, è importante e significativa. Certamente siamo disponibili a confrontarci non appena il bilancio sarà approvato, come su altri importanti provvedimenti da qui alla fine della legislatura, entro il 16 febbraio.
Ho apprezzato la chiarezza della collega Suino su alcuni punti sostanzialmente. Innanzitutto, è significativo che i DS abbiano ammesso di fare ostruzionismo, anche se in un manifesto isolamento, perché ormai è ovvio che Comunisti Italiani, il collega Tapparo, la Margherita, lo SDI e Rifondazione Comunista non sono presenti. C'è solo il Presidente Moriconi autorevole esponente dei Verdi e i DS che stanno facendo quest'ostruzionismo, come ricordava la collega Suino, apprezzandone la franchezza, neanche celato ma ormai manifesto. Questo mi dà l'occasione di renderle merito della correttezza e della lealtà che sempre ha dimostrato in questi anni insieme certamente ad altri consiglieri. Però, a proposito del secondo punto, se la scelta è: "Va bene tutto, torniamo in Commissione al punto dove siamo", forse mi sono spiegato male, non è una situazione praticabile, perché in Commissione si è votato regolarmente. I tre provvedimenti sono all'ordine del giorno. Sulla regolarità, non riapriamo certamente un dibattito, quindi l'unica strada che eventualmente potrebbe essere possibile, sulla quale noi, peraltro, siamo contrari - il dibattito potrebbe farci cambiare idea - è quella di aprire una finestra su un approfondimento a tempo di quello che doveva essere certo, in quanto non siamo in condizioni di metterci di fronte ad un'opposizione che, anzich fare ostruzionismo in maniera manifesta e tentare di entrare nel merito dei provvedimenti, non permette di confrontarci per fare delle valutazioni.
Sulla sanità, non è che mancavano due o tre sedute, ne mancava una come dieci, nel senso che (l'ho detto prima e lo ribadisco) emendamenti non ce n'erano più. La tabella è stata consegnata perché è arrivata, su vostra richiesta, anche a noi, perché è stata mandata a tutti i Gruppi anche per iscritto. Insomma, colleghi, entriamo nel merito, se si vuole, se no continuiamo così. Ricordo a tutti - lo ha detto bene in un'occasione politica e non istituzionale il Presidente Mercurio nella giornata d'oggi lo voglio riprendere e, mi consenta, in maniera pattuale, in aula, all'onor del mondo, perché tutti possano riflettere - che la Commissione è la fase istruttoria. Se il problema è veramente quello di discutere nel merito, e di discutere anche di quei conti ancora in modo più approfondito, come abbiamo fatto anche alla luce dei dati pervenuti con una sorta di relazione amministrativa, di cui l'Assessore Galante si è assunto la responsabilità facendo puntuale riferimento a tutte quelle azioni che stanno a monte da parte delle aziende e della direzione dell'assessorato per arrivare a quel documento, entriamo nel merito e discutiamo. Se invece si vuole continuare con l'ostruzionismo manifesto, non si può mica pretendere che si discuta non potendolo fare.
Detto questo, non vogliatemene, certamente non lo faremo per mancanza di rispetto e non potremmo che continuare a rispondere con un intervento contro e con una votazione per appello nominale, anche per dimostrare che chi chiede l'inserimento e lo fa, come ha ricordato la collega Suino certamente con manifesto ostruzionismo, non ha nemmeno il buon gusto di dire: "Ritiro quest'affermazione e aggiungo al suo posto la volontà di votare lo stesso inserimento". Siamo addirittura al paradosso. Abbiamo visto il collega Muliere quando, in buona fede, ha affermato che ha votato qualcuno che non c'era: un ulteriore paradosso, che dovremmo chiarire perché abbiamo i fantasmi - non ti sto dando del fantasma, caro Muliere. Il Consigliere che non vota, quindi non è presente, formalmente non può vedere chi vota, e che chiede la verifica del voto pur non avendo partecipato alla votazione. Questo lo dico sempre per...



(Commenti fuori microfono)



CATTANEO Valerio

Quando non partecipa vuol dire che non è presente, se non è presente non può vedere....



CATTANEO Valerio

MANICA Giuliana (fuori microfono)



CATTANEO Valerio

No, puoi non partecipare pur essendo in aula.
CATTANEO Valerio



CATTANEO Valerio

Va bene, ritiro l'ultima parte dell'intervento e la riprendo quando mi servirà e quando riuscirò a confrontarmi su un esempio più fresco.
Detto questo, voteremo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione rubricata n. 9.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 10 presentata dai Consiglieri Manica, Marcenaro Suino, Muliere, Ronzani, Riggio, Placido e Riba: il punto 1) dell'odierno o.d.g. è sostituito dal seguente punto contenuto nell'allegato separato: proposta di deliberazione n. 541 "Ratifica, articolo 40 dello Statuto della Regione Piemonte: DGR 4-14155 'Programma regionale d'interventi in materia d'immigrazione extracomunitaria - Triennio 2004-2006'" (da ratificare entro il 22 gennaio 2005).
Comunico che la proposta di deliberazione n. 541 è decaduta perché non è stata ratificata entro il 22 gennaio 2005 e la Giunta l'ha riadottata.
Richiesta rubricata n. 11 presentata dai Consiglieri Manica, Marcenaro Suino, Muliere, Ronzani, Riggio, Placido e Riba: il punto 1) dell'odierno o.d.g. è sostituito dal seguente punto contenuto nell'allegato separato: proposta di legge n. 630 "Disposizioni sulla composizione e sul funzionamento degli organi direttivi dell'Agenzia Territoriale per la casa delle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola".



(Commenti fuori microfono della Consigliera Manica)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

E' una questione complessa che dimostra tutta la nostra volontà di dialogare con la maggioranza e di avere un atteggiamento assolutamente di colloquio, nonostante questo ultimo scorcio di legislatura che a qualcuno potrebbe far pensare che magari gli animi si eccitano, o cose di questo genere.
La nostra disponibilità è tale fino al punto di chiedere e di consentire all'Aula la discussione di una proposta di legge, la n. 630 rispetto alla quale noi avremmo dei rilievi sostanziali da fare. Avremmo dei rilievi sostanziali anche per il modo in cui tende a dare soluzione ad un problema che è vero, complesso, che è quello del ruolo che hanno le Agenzie territoriali in Piemonte, che in particolare ha un'Agenzia territoriale importante come quella novarese che ricomprende, al suo interno, tutti gli interventi all'interno del territorio dell'ex Provincia di Novara prima della costituzione della Provincia di Verbania. Sappiamo che le Agenzie territoriali in Piemonte non corrispondono, per ragioni di dimensione dell'intervento, al numero delle province compreso le nuove istituzioni, ma alla vicenda precedente. Questo sappiamo essere un problema, ma sappiamo anche che è un problema consistente il fatto di mettere mano alla modifica sostanziale d'organismi, gli assetti istituzionali stessi.
Sappiamo, invece, che ci sarebbero soluzioni molto più importanti e più ravvicinate come, ad esempio, quella di vedere quale ruolo e quale presenza più significativa ed importante, nell'agenzia territoriale del novarese possono avere rappresentanti di una provincia importante che vede interventi significativi quali quelli della Provincia di Verbania. Sapendo che questo è un argomento complesso, che andrebbe in modo complesso approfondito e pur avendo delle valutazioni che in parte sono compiutamente simili a quelle dei Consiglieri che hanno presentato la proposta di legge e che per altri aspetti possono differire, la ragione per cui la richiamiamo è perché riteniamo che il problema esista. E' un problema reale profondamente sentito all'interno del territorio, in particolare all'interno del territorio del Verbano-Cusio-Ossola e la ragione per cui la richiamiamo in Aula, mentre invece questo non viene fatto della maggioranza, è che questo tema lo vogliamo approfondire. Vogliamo trovare una soluzione che nel modo più compiuto possibile, dia una risposta a quel territorio.
Detto questo, e quindi in attesa da parte del Consigliere Cattaneo in questa direzione, noi vorremo richiamare il fatto che la vostra discussione, a questo punto, per essere produttiva, deve ritornare in Commissione. Deve ritornare in Commissione. Possiamo vedere all'interno della Conferenza dei Capigruppo attraverso quali forme tecnico-procedurali soprattutto per discutere, in particolare di quelle questioni che la Commissione ha lasciato sospese.
L'ordine del giorno che ci eravamo dati (che avremmo concluso entro la giornata di mercoledì perché non c'erano più molte cose da discutere) era relativo a quella famosa tabella sulle questioni della Sanità che l'Assessore stava predisponendo e che poi ha predisposto. Era l'ultimo punto che rimaneva da discutere, essendo tutti gli altri sviscerati, che avrebbe buttato un elemento di chiarezza ulteriore, e d'ulteriore certezza per tutti, sui conti della sanità. Ed è da quel punto, a mio avviso, che la nostra discussione in Commissione deve riprendere per fare in modo che noi abbiamo gli elementi più precisi per comprendere che tipo di bilancio negli effetti, stiamo votando.
C'è un punto reale. Il nostro non è un accanimento terapeutico sulle questioni della sanità, una sorta d'accanimento terapeutico sui conti della sanità, ma voi non potete non sapere che la sanità rappresenta l'80% del bilancio in spesa corrente, più del 70% del complesso del bilancio regionale e che uno sbilancio di qualche genere più o meno consistente sulla sanità, investe l'intero corpo del bilancio e l'intera capacità di bilancio di rispondere, in un modo o in un altro, a tutta una serie di problematiche molto complesse che sono aperte all'interno del nostro territorio regionale. La nostra insistenza è legata ad una questione sostanziale quale questa, Consigliere Cattaneo, non si tratta di un accanimento degno di miglior causa. Si tratta di una volontà d'approfondimento su un punto chiave che investe l'intero bilancio e che rende, quel documento, un documento di un tipo piuttosto che di un altro in modo da trasformarlo in un documento che riesca ad utilizzare l'addizionale IRPEF per fare o per non fare gli investimenti in Piemonte, a fronte della grave crisi occupazionale in cui ci troviamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

L'Assessore alla sanità ha inviato una nota, dal mio punto di vista perentoria. Se si vuole discutere di sanità, dobbiamo tenerne conto.
Quando un Assessore alla sanità manda una nota come quella che ha mandato ai Gruppi, supportato anche da una serie d'elementi oggettivi con il coinvolgimento di soggetti terzi che ne garantiscano sia la verifica sia la congruità sia la veridicità, abbiamo a che fare con un elemento nuovo sul quale potremmo anche confrontarci qui in aula.
una ragione di più che qui si dice una cosa e se ne fa un'altra. Se così fosse, sarebbe molto utile che il rimpinguato, ma sempre isolato gruppo dei DS (Gruppo Misto, Comunisti Italiani, Tapparo, La Margherita nelle sue sfaccettature, SDI e Rifondazione Comunista non ci sono ancora una volta in aula), abbandonasse la politica dell'ostruzionismo, ammesso come manifesto non celato, e si incominciasse il confronto di merito, in modo da poter fare una valutazione ed, eventualmente, assumere tutte le scelte, alla Conferenza dei Capigruppo o direttamente qua in aula necessarie per il prosieguo dei lavori, nell'utilità di un percorso che ci veda confrontarci approfonditamente, per poi mettere in condizione il Consiglio regionale, nella libertà del voto democratico, di approvare o di bocciare la legge finanziaria e il bilancio.
Per quanto riguarda la questione dell'inserimento del punto delicato sul quale mi ha particolarmente commosso la disponibilità sincera della collega novarese Manica, relativamente ad un territorio di confine e di vecchia parte dell'impero novarese ante 1995, non posso che registrarlo favorevolmente, anche perché io, come la Consigliera Manica ricorda, ho chiesto ed ottenuto, all'allora Presidente Cota, l'inserimento di tale punto all'ordine del giorno.
La maggioranza, quindi, voterà contro l'inserimento di questo punto semplicemente per par condicio con quelli che lo hanno preceduto e quelli che ci saranno successivamente, essendo un volume spesso circa tre centimetri di nuovi inserimenti e inversioni, la cui finalità è solo ed esclusivamente ostruzionistica, così come ammessa, certamente non mirante ad introdurre una discussione di merito su questo o su altri punti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Il Consigliere Cattaneo mi ha convinto: ritiro la richiesta d'inversione.



PRESIDENTE

La Consigliera Manica ritira la richiesta d'inversione rubricata n. 11.
Richiesta rubricata n. 12 presentata dai Consiglieri Manica, Marcenaro Suino, Muliere, Ronzani, Riggio, Placido e Riba: il punto 1) dell'odierno o.d.g. è sostituito dal seguente punto contenuto nell'allegato separato: disegno di legge n. 629 "Istituzione della Riserva naturale speciale del Sacro Monte d'Oropa e del Centro di documentazione dei Sacri Monti, Calvari e complessi devozionali europei presso il Parco naturale e area attrezzata del Sacro Monte di Crea".
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Mi sembra giusto che sia io ad intervenire sulla situazione della riserva naturale speciale del Sacro Monte d'Oropa e del Centro di Documentazione dei Sacri Monti, Calvario e complessi devozionali europei presso il Parco Naturale, area attrezzata del Sacro Monte di Crea. Nel lungo provvedimento ricorre tre volte il termine "sacro". Non so se c'entra l'Assessore Leo, glielo chiederò al termine del mio intervento sull'inversione del punto all'ordine del giorno.
Mi fa particolarmente piacere il fatto che tra i relatori ci sia la collega D'Onofrio, che ha presentato molti provvedimenti. Questo lo ritengo tra i più significativi, anche perché in questa legislatura, in particolare insieme con la collega Suino, spesso abbiamo sollecitato e cercato di difendere, da alcune iniziative, atti che non condividevamo, rispetto alla valorizzazione e alla difesa della natura e delle realtà ambientali piemontesi.
Fra le tante proposte di legge che la simpatica collega Patrizia D'Onofrio ha presentato, questa mi trova particolarmente ben disposto a chiedere l'inversione; su altre, forse avrei avuto qualche difficoltà in più. Mi auguro, poi, che si possa verificare il contrario di quanto è appeso successo. Come il nostro Capogruppo, Giuliana Manica, è stata, non dico folgorata sulla via di Novara, ma convinta dalle notevoli argomentazioni del Capogruppo di Forza Italia (e dire che sarà l'ora, sarà il periodo, perché era stato molto più incisivo in altre occasioni ma non era riuscito a convincere la mia capogruppo; questa sera, invece, con un intervento dovuto, d'ufficio, ce l'ha fatta), così spero che Valerio Cattaneo, generoso Capogruppo di Forza Italia, possa accettare la nostra proposta d'inversione, alla luce dell'intervento che sto facendo. Potremmo così pareggiare - uno a uno, palla al centro - e magari potrebbe essere di buon auspicio per affrontare l'intero problema di cui stiamo trattando.
Il Presidente Ghigo forse non ci crede, ma continuo ad essere persona di mediazione e di equilibrio, naturalmente se ce ne sono le condizioni.
Se mancano le condizioni, continuiamo senza difficoltà; mi sono riposato oggi pomeriggio, quindi sono disponibile a ripetere l'intervento, sperando di trovare sempre disegni di legge, come questo, che, se non altro, ti danno la possibilità di parlare, avendone trattato in V Commissione avendone parlato con la collega Suino, nostra portavoce in V Commissione ed essendoci la parola "sacro" ripetuta tre volte. Personalmente, sono ateo praticante, ma cresciuto in una famiglia cattolica, quindi quando sento la parola "sacro" mi soffermo un po' a riflettere. Mi auguro che, se non la capacità e la qualità del mio intervento, possa essere la cortesia del capogruppo Valerio Cattaneo a restituire quanto la Giuliana Manica ha appena fatto.
Non vorrei illudermi, Consigliere Cattaneo. Mi faccia un segno, perch se lei mi lancia un segnale da cui deduco che è inutile illudersi, continuo l'intervento in maniera diversa.
Volevo terminare i miei ultimi trenta secondi a disposizione perch tra i vari interventi, i tanti disegni di leggi e magari anche rispetto ad altri disegni di legge che la maggioranza sta pensando di far passare in questo scorcio di legislatura (che mi permetto di avere dubbi sull'utilità per i piemontesi e per la nostra Regione di tali provvedimenti; so che siete capaci di stupirci con effetti speciali, ma andate anche oltre) siamo convinti che questo, che non sarà certo significativo, darebbe un segnale di attenzione ai Sacri Monti, ai Calvari, ai complessi devozionali europei - insomma, mi dovrei impegnare per leggerla - presso il Parco naturale, area attrezzata del Sacro Monte di Crea.
Se ricordo bene, recentemente c'è stato un convegno al quale, come Consiglieri, siamo stati invitati, ma a cui, con rincrescimento, non ho potuto partecipare perché ero impegnato da altri doveri d'ufficio, come si usa dire in questi casi. Aspetto speranzoso che l'intervento del Consigliere Cattaneo possa bilanciare la cortesia della nostra Capogruppo Giuliana Manica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Contro.



PRESIDENTE

La parola ancora al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Devo dire che stavo quasi pensando di ripetere quello che aveva detto la mia Capogruppo, ma così mi è praticamente impossibile. Il Consigliere Dutto mi ha tolto ogni possibilità. Mi auguro che ci sia la possibilità in seguito.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla richiesta di inversione rubricata n. 12.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 13 presentata dai Consiglieri Manica, Marcenaro Suino, Muliere, Ronzani, Riggio, Placido e Riba: il punto 1) dell'odierno o.d.g. è sostituito dal seguente punto contenuto nell'allegato separato: testo unificato delle proposte di legge n. 85, 425 e 482 "Costituzione e disciplina della Consulta per la valorizzazione degli ordini, collegi ed associazioni professionali".
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

La simpatia che ho verso la collega D'Onofrio è nota. Quindi nonostante gli ampi gesti di approvazione del collega Valvo, è proprio così. E' evidente che la mia vicinanza con la collega D'Onofrio - basta guardare la cartina geografica - purtroppo ...
(Commenti fuori microfono della Consigliera Manica)



PLACIDO Roberto

Guardate che, nonostante le affermazioni, tutti sappiamo tutto.
Torno subito nel merito del provvedimento, però la simpatia per Patrizia c'è e quella rimane. Fra i correlatori, al di là di Antonello Angeleri, con il quale ci conosciamo da ragazzini, c'è il Consigliere Giordano che invito a farmi sognare, ogni volta che interviene, e devo dire che spesso ci riesce. Quindi, mi sembra doveroso, ma lo faccio anche con piacere, intervenire per proporre l'inversione di un Testo unificato di una proposta di legge che mi trova concorde nell'inversione, ma con forti perplessità sull'esistenza degli ordini professionali.
Cerco di spiegare questa mia posizione che può sembrare contraddittoria. Fra l'altro, partecipai a un dibattito, organizzato da uno degli innumerevoli ordini professionali che esistono in Italia e ad un altro di una categoria che richiedeva di essere costituita in ordine nonostante l'uditorio si aspettasse una condivisione della loro speranza intervenni quella sera dicendo che di ordini in Italia ce ne sono già troppi e che non si sentiva la necessità e l'utilità di inventarne altri.
Fra l'altro, non ho problemi a dire che una delle poche cose non fatte dal centrosinistra e dall'Ulivo quando era al governo fu di mettere mano come anticipato, agli ordini professionali. Tuttavia diventa difficile che un Parlamento, costituito in percentuale molto importante da appartenenti a ordini professionali, vota - e questo trasversalmente sia il centrodestra che il centrosinistra - un provvedimento che in qualche modo metta mano agli ordini professionali.
Ci troviamo di fronte a tre proposte di legge che cercano di disciplinare e valorizzare gli ordini professionali esistenti. E' evidente che, con una proposta di riordino di miglior funzionamento, in qualche caso di miglior rappresentatività, su alcune professioni sorge il problema di chi può ufficialmente essere individuato come professionista esperto di quel settore o di quella materia. Pur condividendo la posizione dei democratici di sinistra in merito alla necessità di mettere mano - mi auguro che il prossimo governo nazionale di centrosinistra mantenga in ritardo quanto promise a suo tempo - di ridurre, di eliminare in molti casi gli ordini, ho delle perplessità. Dovrebbe pensarla così il centrodestra: loro parlano spesso di liberismo, ma, alla prova dei fatti, spesso, come succede anche a noi, non sono conseguenti.
Perché mi convince e sostengo l'inversione del punto all'o.d.g.? Perch si propongono i tre testi unificati alla "Costituzione e disciplina della Consulta per la valorizzazione degli ordini, collegi ed associazioni professionali", quindi si propone di valorizzare e riorganizzare delle cose già esistenti, la cui esistenza o meno non dipende, pur nella legislazione concorrente, dalle Regioni, ma dipende dal governo e dal Parlamento nazionale.
Per questo sono intervenuto e mi auguro di avere maggiore fortuna. Non so chi risponderà per il centrodestra, ma spero che si possa pareggiare questo "uno a zero" di fair play, di gentilezza, di disponibilità, di signorilità - e posso continuare, ma mi fermo - che la nostra Capogruppo Giuliana Manica, ha voluto esprimere.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Ho chiesto di intervenire, Presidente, per ritirare la mia firma e dichiarare la contrarietà a quest'inversione all'o.d.g., perché alcune motivazioni sono state già espresse. Nelle molte riunioni di Commissione avevamo fatto un lavoro approfondito su questo tema. Ricordo le consultazioni che ci sono state in merito a questa proposta di legge.



(Commenti in aula)



MULIERE Rocco

Sono intervenuto per ritirare la firma e per dire che sono contrario all'inversione di questo punto. Ero contrario e mi sono battuto già in Commissione contro questo provvedimento, in quanto lo ritengo estremamente sbagliato nel merito. E qui c'è anche un'autocritica che dobbiamo fare come centrosinistra: noi volevamo riformare gli ordini professionali, non ci siamo riusciti quando eravamo al governo e non ci state riuscendo nemmeno voi. Ciò vuol dire che quello degli ordini professionali in Italia è un problema serio.
Gli ordini professionali vanno riformati, c'è bisogno nel Paese di una riforma degli ordini professionali; né il centrosinistra né il centrodestra sono riusciti a fare questa riforma. Questo è un fatto grave, che pesa soprattutto nei confronti dei giovani. Sappiamo benissimo che questi ordini professionali sono chiusi e molti giovani hanno difficoltà ad iscriversi in alcuni ordini professionali. Ad esempio, è quasi impossibile per un giovane diventare notaio se non è un figlio di notaio, ma potremmo portare altri esempi. Credo che, invece di organizzare e di costituire una consulta per la valorizzazione degli ordini professionali, dovremmo, centrosinistra e centrodestra, lavorare per cambiare gli ordini professionali.
E' vero che bisogna farlo a livello nazionale, ma se ci fosse una spinta anche dalla periferia, in questo caso dalla Regione Piemonte qualche risultato si potrebbe ottenere.
Ecco perché ritengo che sia giusto non parlare, né adesso né dopo, di una proposta di legge che ritengo estremamente sbagliata, inutile e dannosa.



PRESIDENTE

Possiamo procedere alla votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Può chiedere ai colleghi di votare stando seduti al proprio posto?



PRESIDENTE

La prassi instaurata è consolidata.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta d'inversione rubricata n. 13.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 27 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, eccepisco!



PRESIDENTE

Altri colleghi eccepiscono? Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Presidente, mi dia un'assistenza tecnica. Quello è il tabellone della votazione?



PRESIDENTE

Parrebbe essere quello.



CATTANEO Valerio

Dalla parte superiore, guardando della Presidenza è la parte destra, in verticale ci sono la Giunta e i banchi dell'Ufficio di Presidenza. Alla sua sinistra, nonché alla destra di chi le parla, c'è invece l'emiciclo delle opposizioni, che sono alla mia destra, ma alla sua sinistra (non a caso sono il centrosinistra).
Quindi, io sono molto preoccupato a venire qua domani mattina, perché è illuminato soltanto l'emiciclo del centrodestra (Casa delle Libertà), il banco dell'Ufficio di Presidenza e il banco del governo regionale, o Giunta. Il resto è tutto spento, e fantasmi istituzionali che non partecipano alla votazione e che, almeno formalmente, non sono in aula, ma chiedono di verificare un voto a cui non hanno partecipato, in quanto dicono di non avere visto alcuni Consiglieri che invece risulterebbero, a loro dire, aver votato, mi spaventano. Ma se non ci siete, non vedete! E chi non vede, non può chiedere e non può avere il dubbio di non avere visto!



PRESIDENTE

In quest'occasione il Presidente ha visto dietro la tenda il collega Ronzani, che poi, entrando, ha eccepito sulla votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Sarò brevissimo per rispondere al Consigliere Cattaneo. E' come il digitale terrestre, c'è ma non si vede! Quindi, noi ci siamo.
Tra l'altro, a differenza delle schede Fininvest, che si pagano e non si vede la partita, noi, senza pagarci, ci potete vedere. Questa è la risposta tecnica al quesito.



PRESIDENTE

Collega Ronzani, avendola vista dietro la tenda sbirciare in Consiglio se lei me lo chiede nuovamente e a lei si uniscono altri Consiglieri, io riapro la votazione.
La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Io non chiedo di ripetere questa votazione, perché il mio problema non è far ripetere la votazione. Però, poiché da un paio d'ore c'è una discussione e c'è una tensione in aula per quanto riguarda il problema che sta dietro a questa vicenda, e poiché la maggioranza raggiunge il numero legale a volte per il rotto della cuffia - ritengo che poco fa non ci fosse questa maggioranza, perché ho fatto il conto, ma non è questo in discussione - vorrei, onde evitare che nascano discussioni e polemiche tra noi, soltanto che lei invitasse i colleghi, almeno quando si vota, a stare seduti ai propri posti.
Questo faciliterebbe il suo lavoro di Presidente, e ci consentirebbe di capire se ad ogni testa corrisponde un voto. Dico questo perché a volte ho l'impressione che ad una testa corrispondono due voti. Siccome questo non è giusto, vorrei soltanto darle questo consiglio: chieda ai colleghi di votare stando seduti, poi si alzano e fanno quello che vogliono.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Burzi.
Ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Ammetto che l'ora tarda può confondere i pensieri, però trovo disturbante che, alla fine della legislatura, il collega Ronzani invochi norme regolamentari sulle quali avremmo avuto, alcuni di noi dieci anni altri cinque, per discutere.
Trovo altresì disturbante che Ministri della mia coalizione deleghino privati cittadini a diventare in modo improprio pubblici ufficiali in sedi pubbliche e a dire ad altri cosa devono fare. Sconsiglio chiunque, per lo meno per quanto mi riguarda, di dirmi, se non è un pubblico ufficiale, che cosa devo fare, perché credo che il comportamento diventerebbe ibrido.
La prassi del voto è, come ha detto lei, consolidata, quindi vediamo di andare avanti con quest'inutile manifestazione, invitando il Consigliere Ronzani, la cui passione molto spesso tracima, esonda e lo induce a fare cose di cui poi non si pente, avendo probabilmente una fede superiore che gli impedisce di pentirsi - cosa che a noi laici non è consentita. Quindi vorremmo procedere con quest'inutile manifestazione, non perdendo più inutile tempo, avendo già perso quasi cinque anni sul Regolamento che quest'Aula non si è data, sopratutto dai partiti che, essendo democratici ritengono che la democrazia sia quella che conviene a loro, non quella dei numeri.
Possiamo andare avanti?



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Burzi.
Richiesta rubricata n. 14 presentata dai Consiglieri Manica, Marcenaro Suino, Muliere, Ronzani, Riggio, Placido e Riba: il punto 1) dell'odierno o.d.g. è sostituito dal seguente punto contenuto nell'allegato separato: disegno di legge n. 111 "Promozione del servizio civile volontariato delle persone anziane o pensionate".
La parola al Consigliere Cattaneo, che interviene sull'ordine dei lavori.



CATTANEO Valerio

So di arrecare un dispiacere enorme ai miei colleghi, soprattutto a quelli di maggioranza, però mi corre l'obbligo informale di rilevare, in aula, che sentiti alcuni Capigruppo, anzi direi tutti, poiché siamo rimasti pochi intimi, avremmo stabilito, essendo convocata la Conferenza dei Capigruppo, se la Presidenza condivide, di aggiornare i lavori con un leggero anticipo. Tutti sono d'accordo, in modo da poter dare anche ai presenti la possibilità di fare quello che gli assenti stanno già facendo da ore. Grazie.



PRESIDENTE

Se l'Aula acconsente, così come fa il Presidente, alla proposta del collega Cattaneo, dichiaro chiusi i nostri lavori.
Ricordo la Commissione Nomine, convocata alle 9.45 di domani mattina così come la dei Capigruppo, convocata alle 10.15. I Consiglieri si trovino in aula alle ore 10.30.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.48)



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