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Dettaglio seduta n.515 del 01/12/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 15.30 il Presidente Cota comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.00)



(La seduta ha inizio alle ore 16.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Botta Franco Maria, Botta Marco, Casoni, Cotto, D'Ambrosio, D'Onofrio, Ghigo, Riba, Rossi Giacomo e Vaglio.


Argomento: Gruppi consiliari

b) Variazione Presidenza (Consigliere Bruno Mellano) e Vicepresidenza (Consigliere Carmelo Palma) Gruppo consiliare Radicali-Lista Bonino


PRESIDENTE

Comunico che con deliberazione n. 162 del 01/12/2004 l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha preso atto che il Presidente del Gruppo consiliare Radicali Lista Bonino, per le sole funzioni previste dal Regolamento, è il Consigliere Bruno Mellano e il Vicepresidente è Carmelo Palma.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Palma, sull'ordine dei lavori.



PALMA Carmelo

Vorrei sottoporre alla Presidenza come richiesta e all'Aula come opportunità, di fronte ad un empasse prolungato del Consiglio rispetto ad una nomina che costituisce un adempimento obbligatorio del nostro Consiglio, la possibilità di ricorrere a quanto previsto dall'articolo 72 comma 7, del nostro Regolamento, ovvero al decreto presidenziale da parte del Presidente del Consiglio regionale, che provvede, in questo modo, ad una nomina cui non abbia provveduto, nei termini previsti, il Consiglio regionale.
Il nostro stesso Regolamento, all'articolo 72, comma 7, fa esplicito riferimento alla legge del 15 luglio 1994, n. 444, che, all'articolo 4 prevede, in maniera esplicita, quanto segue: "Nei casi in cui i titolari della competenza alla ricostituzione siano organi collegiali - come il Consiglio regionale - e questi non procedano alle nomine o designazioni ad esse spettanti, almeno tre giorni prima della scadenza del termine previsto per la proroga, la relativa competenza è trasferita ai rispettivi Presidenti, i quali devono comunque esercitarla entro la scadenza del termine medesimo".
Trattandosi di un adempimento obbligatorio e trattandosi di un adempimento a presidio del funzionamento di un organo statutario (perché il Difensore Civico è, nel vecchio come nel nuovo Statuto, non già un organo della Regione ma un istituto previsto dallo Statuto), a mio parere ovviamente affido alla valutazione tecnica del Presidente questa opportunità - il Presidente del Consiglio non solo può, ma deve ricorre a quanto previsto dal nostro Regolamento, perché di fronte ad una inadempienza del Consiglio su un adempimento obbligatorio, non può passare il principio per cui quello che è obbligatorio, per il fatto che non viene fatto, diventa facoltativo e l'adempimento non viene compiuto.
Visto che ci troviamo di fronte, per di più, ad un ritardo che non è semplicemente di qualche giorno, ma una sostanziale impossibilità, da parte del Consiglio (nel caso in cui ulteriormente si verificasse), a procedere a questa nomina, chiedo al Presidente e sottopongo all'Aula la valutazione sulla possibilità di ricorrere a quanto previsto dall'articolo 72, comma 7 del Regolamento.
chiaro che tutto questo non è possibile su due piedi: immagino che vadano fatti degli approfondimenti anche di carattere tecnico. Però questi approfondimenti, a questo punto, vanno compiuti, perché è difficile immaginare che, di fronte ad un adempimento, l'uscita di quest'Aula sia "non adempiere": l'Aula non adempie, il Difensore Civico non viene nominato, l'organo non viene costituito e un istituto statutario viene sostanzialmente vanificato.
Visto che il ricorso alla nomina presidenziale è stato ripetutamente utilizzato nel corso di questa legislatura e visto che né la legge n. 444 né la legge istitutiva del Difensore Civico, né il nostro Regolamento esplicitamente impediscono di ricorrere a questa norma per la nomina del Difensore Civico, sarebbe il caso che, prudentemente ma urgentemente, il Presidente provvedesse ad approfondire tale questione, forse, in questo modo, anche contribuendo a fare in modo che quest'Aula scelga di decidere in un momento in cui, manifestamente, in moltissimi Gruppi si sceglie di non decidere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Sappiamo che esiste la possibilità di un decreto presidenziale.
Tuttavia, troverei politicamente imbarazzante che un Presidente, per una nomina che richiede un voto di 40 Consiglieri su 60 (cioè una larga convergenza), che non ha preventivamente convocato i Gruppi, che non ha cercato di realizzare le convergenze necessarie e che non ha esaminato le varie possibilità istituzionalmente previste se non all'ultimo momento quando si è trovato in difficoltà e in ritardo, su questo punto esercitasse un decreto presidenziale.
Troverei questa scelta veramente imbarazzante da parte sua per le responsabilità che lei riveste nella gestione di questa vicenda.



PRESIDENTE

Le chiedo scusa, Consigliere Marcenaro, però ho convocato più volte i Capigruppo e ho trattato l'argomento ripetutamente: mi dispiace che lei non sia stato informato di tutta questa procedura.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Signor Presidente.
Vorrei fare due considerazioni. La prima: il Difensore Civico in carica, come i colleghi sanno, perché ne abbiamo parlato più volte sia in Aula che in sede di Conferenza dei Capigruppo, è stato prorogato, de facto per una serie di anni. L'ufficio era retto, fino a ieri, dalla buona volontà e dalla disponibilità di un Dirigente del Consiglio, che, se non ho inteso male, si è anche reso comprensibilmente indisponibile a continuare oltre tale data.
Indubbiamente, bisogna cercare di eleggere il nuovo Difensore Civico della Regione.
Veniamo alla seconda considerazione, che rivolgo a nome del Gruppo che presiedo: anche se il discorso del collega Marcenaro ha una sua logica (che la maggioranza arrivi con una proposta prevalente), ho sempre sostenuto in ogni luogo istituzionale, quindi sia in Aula che in sede di Conferenza dei Capigruppo, ma anche nella informalità (credo che molti colleghi dell'opposizione possano darmene atto), che l'elezione del Difensore Civico non dev'essere una responsabilità e un patrimonio esclusivo di una maggioranza, perché vi lascio immaginare - poi arriverò al decreto - se qui fosse arrivata una maggioranza compatta di 40 Consiglieri che, in forza del risultato elettorale del 2000, costituiscono, per la prima volta nella storia delle sette legislature della Regione, una maggioranza dei due terzi impropria, cioè senza nemmeno dover coinvolgere l'opposizione o una parte di essa. Se fosse venuta qui con una candidatura squisitamente e sfacciatamente di parte, l'avesse proposta e l'avesse eletta, altro che lo schiaffo del decreto! Concordo, comunque, sul fatto che questo debba costituire l'ultima ratio.
Ho ascoltato, forse in maniera un po' distratta - me ne scuso l'intervento del collega Palma.
Il Consigliere Palma ha anche ragione, perché, sia pure nello scenario della posizione radicale, condivido. Si potrebbe dire che il decreto - non vorrei essere nei panni del Presidente Cota se lui dovesse, un giorno firmare quel decreto - dal mio punto di vista, fa quasi un regalo al Consiglio regionale. Non è semplice per un Presidente, chiunque esso sia ancorché eletto a grande maggioranza (il Presidente Cota è stato riconfermato con 46 voti, se non ricordo male) firmare un decreto. Non a caso, il nostro Regolamento prevede, per l'elezione del Difensore Civico una maggioranza dei due terzi. Non possiamo, però, lasciare la Regione Piemonte senza l'istituto del Difensore Civico, non tanto perché facciamo un favore all'amministrazione regionale di turno - oggi è il Presidente Ghigo, domani può essere un altro - ma certamente perché priviamo i cittadini piemontesi di un istituto fondamentale, sul quale i nostri predecessori hanno creduto e che noi stessi, con la votazione del nuovo Statuto della Regione (proprio, recentemente, in seconda e definitiva lettura) abbiamo ripreso e reintrodotto. Pertanto, dobbiamo essere coerenti.
Secondo me, può essere giusto procedere con una serie di votazioni per vedere se si riesce, stante l'autorevolezza di alcuni nomi proposti, a trovare una convergenza, non solo all'interno della maggioranza, ma del Consiglio, perché alcuni nomi hanno avuto una condivisione certamente più ampia della maggioranza, forse per l'autorevolezza della candidatura stessa. Se non si riuscisse, oggi o un altro giorno, a convenire su un nome, anch'io ritengo che la via del decreto, pur essendo l'ultima ratio l'ultima via, l'ultima possibilità, non potrà che essere obbligata; non invidiandola, Presidente Cota, perché è indubbiamente grande la responsabilità di un Presidente del Consiglio regionale a firmare quel decreto - oggi è Presidente lei. Responsabilità, però, vuole anche dire decidere. Se un Consiglio regionale non avesse la maturità e la capacità di addivenire al consenso dei due terzi dei suoi membri su un nominativo qualcuno lo deve surrogare. A norma del quadro legislativo attuale o meglio, dello Statuto, questo potere di surroga è in mano al Presidente del Consiglio Regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Presidente, anche alla luce di quanto è emerso nella riunione dei Capigruppo di minoranza fatta prima di pranzo, le chiederei di distribuire a tutti i colleghi l'elenco dei sette nominativi delle persone autocandidate, a seguito del bando pubblico, pubblicato sul Bollettino Ufficiale. In quella sede ho verificato che alcuni colleghi non conoscevano che i nomi su cui siamo chiamati a decidere, secondo la nostra interpretazione restrittiva. Quello è l'elenco obbligato, sebbene sia chiaro che nel bando si era lasciata libera la possibilità di trovare altri nomi da aggiungere, ma sarebbe davvero un brutto gesto.
Voglio dire, rispondendo al Consigliere Marcenaro, che ognuno ha i propri imbarazzi. Personalmente, ho l'imbarazzo di aver richiamato più volte, circa due anni fa, l'attenzione della Commissione Nomine (e in almeno in due casi in cui ero presente alla Conferenza dei Capigruppo) per individuare assieme una procedura per uscire dall'imbarazzo in cui si trova il Consiglio regionale, a fronte della legge n. 50 del 1981. Detta legge prevede tre anni di carica e una sola possibilità di rinnovo, ma vi è una persona formalmente in carica ancora oggi da nove anni, a fronte del precedente Difensore Civico, rimasto in carica addirittura più di tredici anni.
Quello è un imbarazzo sostanziale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Sappiamo tutti che questa nomina avviene con il ritardo di cui si è parlato e arriviamo, con questo ritardo, ad una fase, nel cammino del Consiglio regionale, che si avvicina alla scadenza dei propri lavori e al termine della legislatura. Non solo siamo in questa condizione, ma non vi è neppure una convergenza che porti a 40 voti richiesti per raggiungere il quorum necessario: prova di un'evidente spaccatura all'interno della maggioranza. I candidati che la maggioranza sta votando dall'inizio di queste votazioni sono almeno in numero di tre. Ritengo che le altre votazioni - John Fitzgerald Kennedy o cose del genere - siano puramente esercitazioni.
Se la situazione dovesse perdurare in questo modo, i problemi sono due: o il Presidente prende atto dell'impossibilità di procedere, oppure, se su nessuno di questi nomi si riesce a raggiungere la maggioranza significativa, non solo non si dialoga tra maggioranza e opposizione, ma non si dialoga neanche all'interno della maggioranza.
Forse si bisognerebbe prenderne atto, giunti a questo numero di votazioni, e vedere se non ci sia un nome, al di là di questi (un nome super partes con caratteristiche particolari) che possa trovare delle convergenze istituzionali di tutto il Consiglio.
Non è venuto in mente a nessuno che questa potrebbe essere una strada risolutiva, visto che si può scegliere sia tra i sette nomi che hanno presentato la propria proposta e depositato il loro curriculum, sia tra qualsiasi cittadino - o cittadina - che abbia le caratteristiche e i requisiti previsti per poter fare il Difensore Civico.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Vorrei aggiungere solo una considerazione a quanto ho sentito.
Il primo dato è che noi, oggi, proseguiamo una votazione che dovrebbe vedere - ci auguriamo tutti quanti - l'elezione del Difensore Civico, il cui incarico mi pare essere scaduto da tre anni. La scadenza di cui oggi parliamo deriva dal fatto che c'è stata una prorogatio per due anni e mezzo e che negli ultimi due mesi, grazie alla disponibilità di un dirigente, si è riusciti a garantire una supplenza.
Mi spiacerebbe, come Consiglio regionale, che non si riuscisse a trovare un'intesa e il nome non scaturisse da quest'assemblea. Sarebbe veramente poco edificante per la politica abdicare ad una legittima nomina da parte del Presidente del Consiglio, quindi invito ulteriormente a ragionare, per trovare la possibilità di recuperare l'accordo all'interno della maggioranza (direi anche allargato alle minoranze), nell'individuare un nome che sia figura di garanzia per tutto il Consiglio ma, soprattutto per i cittadini.



PRESIDENTE

Grazie molte.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
A differenza di altri colleghi, la invito a voler provvedere al più presto ad emanare un decreto e ad indicare la persona. Se, come si è detto a distanza di tre anni le forze politiche non si sono ancora messe d'accordo, credo che questo Consiglio regionale abbia anche altro da fare e di assai utile per il nostro territorio. Continuare a perdere sedute di Consiglio in questo modo, lo ritengo assolutamente infruttuoso.


Argomento: Difensore civico

Nomina Difensore Civico regionale


PRESIDENTE

Passiamo dunque alla nomina del Difensore Civico Regionale come dal punto 2) all'o.d.g.
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Nomino scrutatori i Consiglieri Pozzo e Caracciolo.
Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Di Benedetto effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti n. 43 Consiglieri Hanno ottenuto voti: INCANDELA n. 26 MAJORINO n. 2 NOTARISTEFANO n. 6 Schede bianche n. 7 Schede nulle n. 2



PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione poiché nessun candidato ha raggiunto il quorum di due terzi dei Consiglieri assegnanti alla Regione, richiesto dall'articolo 12, comma terzo, della legge regionale 50/1981.



PRESIDENTE

Si proceda nuovamente alla distribuzione delle schede.



PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Pozzo e Caracciolo.



PRESIDENTE

Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Di Benedetto effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti n. 40 Consiglieri Hanno ottenuto voti: INCANDELA n. 27 MAJORINO n. 1 NOTARISTEFANO n. 5 Schede bianche n. 7



PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione poiché nessun candidato ha raggiunto il quorum di due terzi dei Consiglieri assegnanti alla Regione, richiesto dall'articolo 12, comma terzo, della legge regionale 50/1981.



PRESIDENTE

Si proceda nuovamente alla distribuzione delle schede.



PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Pozzo e Caracciolo.



PRESIDENTE

Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Di Benedetto effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti n. 39 Consiglieri Hanno ottenuto voti: INCANDELA n. 23 MAJORINO n. 1 NOTARISTEFANO n. 5 Schede bianche n. 8 Schede nulle n. 2



PRESIDENTE

Dichiaro non valida la votazione poiché nessun candidato ha raggiunto il quorum di due terzi dei Consiglieri assegnanti alla Regione, richiesto dall'articolo 12, comma terzo, della legge regionale 50/1981.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.48)



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