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Dettaglio seduta n.504 del 12/11/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(Alle ore 10.13 il Vicepresidente Riba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.45)



(La seduta ha inizio alle ore 10.47)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del Presidente palestinese Yasser Arafat


PRESIDENTE

E' mancato il Presidente dell'Autorità nazionale palestinese Yasser Arafat. Il nostro Paese partecipa ufficialmente alle esequie, il nostro Consiglio esprime il proprio cordoglio con un minuto di silenzio. Grazie.



(L'Aula, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione per l'anniversario della morte dei soldati italiani vittime di un attentato terroristico a Nassirya, in Iraq


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente.
La ringrazio per aver proposto un minuto di silenzio per la perdita di un Capo di Stato. Parimenti, ricorrendo oggi l'anniversario dell'attentato terroristico in cui morirono 19 militari e civili italiani a Nassirya, in particolare Carabinieri anche figli della nostra regione, in concomitanza ad una serie di iniziative promosse proprio oggi, 12 novembre, con la partecipazione del Capo dello Stato e del Governo, ed anche per iniziativa dell'Arma dei Carabinieri e di molti Comuni del nostro Paese, le chiedo se è possibile osservare un minuto di silenzio anche per quei martiri, in modo che il loro ricordo non si spenga all'interno di questo Consiglio regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Apprezzo sinceramente la proposta del Consigliere Cattaneo e credo sia condivisa da tutto il Consiglio. Se vogliamo adempiervi adesso, prima dell'inizio dei lavori, credo sia opportuno. Grazie.



(L'Aula, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Caramella, D'Ambrosio, Ghigo Pichetto Fratin e Vaglio.


Argomento: Caccia

Esame testo unificato proposte di legge n. 185 e 333 "Tutela della fauna e del prelievo venatorio"


PRESIDENTE

Richieste inserimento nuovi punti all'o.d.g, pervenute ex articolo 51 del Regolamento interno



PRESIDENTE

Comunico che sono pervenute, ai sensi dell'articolo 51 del Regolamento interno, delle richieste di inserimento di nuovi punti all'o.d.g.
Passiamo, pertanto, all'esame delle stesse.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dal Consigliere Palma: "Adempimenti connessi alla procedura di convalida del Consigliere Rolando Picchioni, così come previsto dall'art. 16 del Regolamento interno del Consiglio regionale" La parola al Consigliere Palma, per l'illustrazione.



PALMA Carmelo

Grazie, Presidente.
Non è una richiesta digressiva, perché è già stata presentata nella seduta di ieri e motivata in conformità a ragioni che ovviamente non ripeto, perché sono a conoscenza dell'intero Consiglio regionale.
Non è - dicevo - un'iniziativa digressiva, ma serve ad impedire un'anomala digressione rispetto ai termini comunemente utilizzati dal Consiglio regionale, per l'esame della situazione di compatibilità dei propri membri.
Per questa ragione, rinnovo al Consiglio l'invito a procedere su questo caso, esattamente come si è proceduto su tutti gli altri casi, quindi chiedo l'iscrizione e l'immediata discussione di questo punto all'o.d.g.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente e colleghi Consiglieri.
Do atto alla coerenza del Presidente Palma e del Gruppo dei Radicali su questa richiesta che, a differenza di quelle che saranno oggetto dell'attenzione dell'Aula e di una successiva votazione - ma avrò modo di intervenire contro sulle ulteriori richieste - è di altro tipo, perch come dicevo, è in coerenza con la posizione che da sempre il Gruppo Radicale ha assunto su tale questione. Voteremo, dunque, contro questa richiesta di inserimento, anche se è un punto importante. Mancano ancora alcuni giorni alla scadenza del termine fissato dalla legge e dal Regolamento, pertanto ritengo che, come è sempre stato fatto per gli atti di convalida dei Consiglieri, sia di inizio legislatura che nelle surroghe sarà posta l'attenzione entro la scadenza di tale termine. In quella sede naturalmente, ci confronteremo sulla relazione giunta in Aula, la proposta di deliberazione della Giunta delle Elezioni, e naturalmente esprimeremo un voto in piena libertà. Ci tenevo ad intervenire contro, ma a dare anche atto al Presidente Palma della sua coerenza e di una posizione che non nasce per ostruzionismo al provvedimento sulla caccia, ma da un annuncio avvenuto anche nella Conferenza dei Presidenti di Gruppo, dove il collega aveva confermato la propria posizione politica.
Detto questo, voteremo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 1.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: proposta di legge n. 20 "Tutela della persona che lavora da violenze morali e persecuzioni psicologiche nell'ambito di attività lavorativa" La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Oggi è iscritto un unico punto all'o.d.g. e sappiamo che ci sono molte attese, da parte di alcuni Consiglieri, per discutere questi argomenti.
Intendiamo presentare una serie di argomenti che consideriamo prioritari nella discussione, rispetto al tema che si vuole affrontare oggi. E' noto a tutti che l'o.d.g. prevede la discussione delle modifiche sulla legge che riguardano l'attività venatoria ed è proprio questo l'argomento fondamentale che noi intendiamo affrontare.
Sappiamo che ci stiamo avvicinando alla fine della legislatura; credo che si possa, oggettivamente e in modo realistico, prevedere quante ore avremo ancora di discussione da qui alla fine, alla caduta del nostro mandato consiliare e legislativo. Proprio in considerazione del tempo che ci resta e delle problematiche che ancora dobbiamo affrontare, pensiamo che sia importante non andare a intervenire su un testo di legge quale quello della caccia, un testo che peraltro è stato molto, se si può dire "coccolato" da parte delle assemblee legislative e che è un testo di legge o, meglio, un argomento che ha avuto, nel corso degli anni, un'attenzione esasperata da parte delle assemblee legislative, mentre altri argomenti che io ritengo ben più importanti, non sono stati considerati.
Dobbiamo ricordare che, proprio su questo argomento.



(Interruzione del Consigliere Botta Marco)



MORICONI Enrico

Presidente, l'interruzione mi ha fatto perdere il filo del ragionamento.
Ricapitolando, con questa inversione dell'o.d.g. noi proponiamo un argomento che riteniamo molto importante perché riguarda quelle situazioni che vengono definite col termine mobbing, che concernono quei problemi che investono ormai in maniera sempre più vasta i rapporti lavorativi.
In questo senso, da un lato, abbiamo un argomento che è stato oggetto di 17 provvedimenti legislativi (mi sembra) in pochi anni, mentre dall'altro abbiamo un argomento che sta diventando sempre più importante e che riguarda la vita di migliaia, se non di milioni, di lavoratori, sui posti di lavoro; un argomento che attiene proprio alla qualità della vita dei cittadini e che dobbiamo affrontare pensando anche al fatto che le condizioni lavorative si riflettono direttamente sulla qualità della vita delle persone. Non solo. Sappiamo che su questo argomento esiste l'esigenza di quantificarlo, di definirlo, di inquadrarlo in una visione che sia accettata e accettabile. Allora mi sembra che sarebbe logico e più produttivo affrontare prima argomenti di questo tipo piuttosto che dilungarsi in discussioni su argomenti che sono già ampiamente coperti dalla legislazione attuale.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Galasso; ne ha facoltà.



GALASSO Ennio Lucio

La contrarietà questa volta è ferma e senza alcun apprezzamento, perch mentre la richiesta del Consigliere Palma obbediva ad una linea di coerenza, quella del Consigliere Moriconi è affetta da pregiudizio ideologico che sfugge al controllo sulla legge oggettiva e vola evidentemente verso orizzonti che sono ignoti o, soprattutto, che sono contrari alla dignità istituzionale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: proposta di legge n. 285 "Pulizia dei fiumi" La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Innanzitutto, preciso che si tratta di inserimenti e non di inversioni dell'o.d.g., perché la giornata odierna ha un unico punto all'o.d.g. e quindi non possono che essere inserimenti.
Questo e altri sono inserimenti che pescano all'interno di provvedimenti che giacciono da tempo e che noi, credo coerentemente riteniamo che abbiano una netta priorità rispetto al provvedimento in discussione. Proponiamo di trattare un problema sicuramente serio, attuale ben più importante che non quello che riguarda un'attività molto dubbia che alcune migliaia di persone svolgono nel tempo libero.
Riteniamo di grande interesse esaminare i problemi legati ai fiumi e analizzare come vengono gestiti i fiumi. Sappiamo bene che in questa Regione ci sono problemi di ben altro spessore, ben altra serietà e che riguardano l'intera comunità, perché la nostra è una Regione che ha subito moltissimi eventi alluvionali nell'arco degli ultimi anni, di cui alcuni (almeno due) particolarmente gravi nell'arco di soli dieci anni.
Il problema dell'attenzione che si deve rivolgere alla cura dei fiumi è fondamentale, anche perché ogni volta che si è verificato un evento alluvionale, in particolare nei casi più gravi, il costo - a volte purtroppo anche in vite umane, ma oltre a questo vi è il costo sociale economico, oltre ai disagi che si creano - è stato altissimo, quindi è un problema che si ripercuote e ricade sull'intera comunità piemontese.
Noi vogliamo segnalare come questa Giunta regionale non operi sulle questioni serie e non prioritarie, sulle questioni importanti, ma sostanzialmente operi su questioni che interessano componenti e parti della maggioranza.
La questione ci preoccupa perché ci stiamo avviando agli ultimi mesi della legislatura e non vorremmo che nel prossimo periodo - a parte qualche provvedimento assolutamente non rinviabile, di cui non si può discutere l'insieme dei provvedimenti che tratterà il Consiglio regionale, abbiano una logica strettamente elettoralistica, cioè di rispondere a pressioni di alcune forze politiche, magari di alcuni Consiglieri all'interno di forze politiche. Forze politiche che su quei provvedimenti hanno scommesso nella loro campagna elettorale e hanno fatto una serie di promesse che quella legge sarebbe stata varata. Questo potrebbe essere il primo di una serie di provvedimenti che affronteremo nel prossimo periodo.
Cominciare ad affrontare da subito la questione è forse un bene, per evitare, nella prossima fase, un percorso di questo genere, un percorso che non tenga assolutamente conto dei problemi seri che la nostra Regione ha ma che tenga conto solo della campagna elettorale. Non mi stupisce il comportamento della Giunta, che è abbastanza coerente con l'azione di questi anni. Vi è uno scarso interesse verso problemi più importanti che la Regione vive e deve affrontare; invece, ci si concentra su altri problemi che danno una ricaduta, presunta a volte, di immagine positiva. Su questo si costruiscono le scelte, le priorità, lo stesso calendario del Consiglio regionale.
Con un elemento di coerenza, dovuto anche al fatto che noi ci opponiamo a una legge che riteniamo non solo inutile, ma dannosa, noi vogliamo segnalare, con la richiesta di inserimento del nuovo punto all'o.d.g., come si sacrifichi alla discussione sulla caccia una serie di altri provvedimenti che sono più importanti, più urgenti, più ricchi, che vengono sollecitati da un numero ben più consistente di cittadini del Piemonte.



PRESIDENTE

Per l'intervento contro la richiesta di inserimento di nuovo punto all'o.d.g. ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie Signor Presidente.
Consiglieri, siamo e rimaniamo - nonostante l'abitudine in questi anni su provvedimenti contrastati - sorpresi dall'attività ostruzionistica da parte dell'opposizione, in particolare dai Gruppi più estremi all'interno del centrosinistra. Ancora una volta si vuole impedire alla maggioranza e alla Giunta regionale di governare. Si preferisce introdurre un'attività ostruzionistica per impedire un percorso di dibattito e di confronto democratico, su una proposta, o più proposte di legge, il cui titolo la dice lunga. Non è, come viene detto, la legge sulla caccia, ma è una legge in materia di protezione della fauna selvatica omeoterma e di prelievo venatorio. Quindi bisognerebbe anche ritrovare un campo di confronto e di rispetto.
Quando si sente dire "attività dubbie" o interventi di questo tipo, io credo che tutte le persone - le categorie, se vogliamo chiamarle impropriamente così - hanno il diritto di avere un unico rispetto.
Ripeto, siamo sorpresi dall'attività ostruzionistica, ma è ovvio che alcuni Gruppi di sinistra del Consiglio regionale preferiscono - in luogo del confronto democratico, eventualmente anche con il loro apporto migliorare una proposta, delle proposte di legge - bloccarla, come spesso fanno, perché non hanno proposte alternative credibili. Alternative a posizioni estremiste che sono già state evidenziate, se non ufficialmente nella loro ufficiosità. Si vuole fare ostruzionismo anziché confrontarsi.
E' grave che il capo di questo ostruzionismo - non me ne voglia il Consigliere Moriconi - sia anche uno dei relatori del testo unificato della proposta di legge. L'aspetto istituzionale del ruolo del relatore dovrebbe in un principio di responsabilità democratica, venire prima della posizione di estremista politico, anche se legittimamente tale.
Noi vogliamo parlare, come sempre, in modo chiaro. Lo ha fatto il Consigliere Galasso prima di me, lo faranno altri Consiglieri del Gruppo di Forza Italia, impegnati su questo tema insieme all'Assessore Cavallera, del Gruppo di Alleanza Nazionale e di altri Gruppi della nostra coalizione.
Abbiamo l'obiettivo di confrontarci su un testo di legge importante certamente su un argomento contrastato con posizioni diverse. Le posizioni diverse devono essere, come sempre nei consessi democratici, anche un punto di partenza per un confronto che possa portare l'assemblea legislativa e la maggioranza che sostiene il governo regionale a far di tutto per legiferare e per fare una buona legge.
Vi invito a fermare questa sterile attività ostruzionistica, che ci da anche l'impossibilità di confrontarci con il Consigliere Moriconi, con il Consigliere Papandrea, con Rifondazione Comunista, con i Verdi su temi contrastati ed importanti. Voglio parlare ancora più chiaro. Non è una "marchetta" elettorale, usiamo il sostantivo che non avete avuto ancora il coraggio di usare, ma che userete più avanti. Questo è un impegno preciso che il Presidente della Regione, a lato della sua candidatura, ha preso e con lui la sua maggioranza: Alleanza Nazionale, Forza Italia, UDC, Lega.
Rivendichiamo il diritto di governare, vogliamo portare avanti la discussione sulla legge, vogliamo, con un confronto duro e con un impegno qui, in quest'aula, arrivare ad un voto: magari oggi, magari un altro giorno, ma arrivare a concludere un percorso.
Se lo si vuole impedire, ci si assuma le proprie responsabilità. Noi abbiamo preso questo impegno preciso in un programma, in un confronto e come sempre, lo vogliamo rispettare. Se non riusciremo a rispettarlo perch la sinistra, ancora una volta, quando non concorda su una legge (vedi il buona scuola, vedi tutti le leggi che possiamo citare di questa legislatura) vuole fare blocco ed impedirlo, si assumerà le proprie responsabilità davanti ai piemontesi, sia coloro i quali sono favorevoli e attendono una risposta dal Consiglio regionale con l'approvazione della legge, ma soprattutto davanti a quei piemontesi onesti e corretti che sostengono anche la vostra parte politica e che, magari, non sono aprioristicamente contro, ma che vorrebbero, se fossero seduti al posto vostro, confrontarsi nel merito e cercare di fare una buona legge. Per questo e per tanti altri motivi, voteremo contro alla richiesta di nuovi punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: proposta di legge n. 287 "Misure per favorire il miglioramento della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro" La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Alcune settimane fa, un cantiere a Cesana finanziato con i soldi pubblici, dove si stanno svolgendo lavori sul territorio, sicuramente non condivisibili perché hanno un aspetto di devastazione notevole del territorio, è stato chiuso dalla Magistratura, perché non venivano rispettate le norme di sicurezza. Questa è una situazione particolarmente grave perché avviene in un cantiere, come quello per le Olimpiadi, il cui committente, che ha fatto sì che quest'opera venisse realizzata, è pubblico. In questo caso, ci dovrebbe essere una nostra interna attenzione al problema della sicurezza, ben più alta e vigile di quella dimostrata con questa vicenda.
Quando il pubblico investe e chiede che si faccia un'opera, la prima condizione che deve porre è che i lavori vengano svolti nel rispetto di tutte le regole. La prima fra tutte riguarda la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori. Ciò non avviene perché si ha fretta. I lavori vengono svolti con una notevole fretta e alla fine deve intervenire la Magistratura per bloccare i lavori. Questa fretta, tra l'altro, è controproducente perché ottiene effetti non sperati.
Affrontare questo tipo di tematica è ben più serio che affrontare il tema della caccia. Credo che tutti i presenti sappiano che oggi si parla di caccia e non di tutela degli animali; e se noi utilizziamo questa terminologia è perché vogliamo far capire qual è la discussione.
Mi rivolgo anche agli ascoltatori - di cui una parte sarà sicuramente favorevole al provvedimento - per affermare che non stiamo discutendo di introdurre la caccia, perché la caccia esiste già. Non siamo di fronte ad un divieto - che personalmente ritengo sia opportuno introdurre - ma ad una materia già lungamente normata, quindi non vedo la necessità di interventi per normarla diversamente, a meno che non si vada effettivamente nella direzione di quello che è il titolo della legge ("Tutela dell'ambiente e della fauna"). Il modo più attento per la tutela della fauna, tra l'altro sarebbe quella di non farla abbattere dai cacciatori. Nonostante queste siano le nostre posizioni e nonostante in passato abbia votato a favore dei referendum che tentavano di abolire la caccia, non abbiamo proposto una legge in questa direzione. Ciò che sosteniamo è il non capire perché, a fronte di una materia normata (che, quindi, i cacciatori possono già esercitare) non necessaria ed urgente, rispetto a tutta un'altra serie di aspetti, il Consiglio regionale la voglia discutere.
Il fatto che la marchetta elettorale non fosse di qualche Consigliere ma del Presidente Ghigo, non cambia la sostanza. Semplicemente, è un po' più consistente.
Per questo, riteniamo che l'urgenza, oggi, è che si arrivi alla scadenza delle elezioni, tralasciando di affrontare importanti priorità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. L'argomento che dobbiamo trattare sicuramente crea discussione e dibattito, anche con posizioni trasversali.
Com'è noto, ho approvato la revisione della legge 70/1996; revisione che è stata approvata circa un anno fa dalla Commissione. Personalmente e come Gruppo, anche se al nostro interno abbiamo posizioni diverse, siamo per affrontare e discutere del merito della revisione della legge.
Sicuramente, non attuiamo una posizione di ostruzionismo per discutere anzi, sono co-relatore, insieme al Consigliere Valvo, della proposta; per voglio dire una cosa molto chiara al collega Cattaneo, alla maggioranza e all'Assessore Cavallera. Si è sbagliato ad aspettare un anno per discutere la proposta. C'era tutto il tempo, da parte della maggioranza e della Presidenza del Consiglio, di portarla in aula un anno fa perch all'interno dei programmi di lavoro del Consiglio, era possibile e doveroso affrontarla nei tempi dovuti.
Oggi, purtroppo, si arriva in ritardo, in un forte ritardo, dovuto anche al periodo particolare in cui stiamo vivendo. Ci sarebbe stato un clima diverso se un anno fa l'avessimo portata in Consiglio per rivedere dopo otto anni, una legge che, come molte leggi provate sul terreno, hanno bisogno di essere riviste, nell'interesse generale.
Ecco perché siamo per entrare nel merito, per discutere e per confrontarci come abbiamo fatto in Commissione. È stato un lavoro molto lungo ma produttivo; penso che il dibattito in aula, nel merito delle questioni, possa essere altrettanto produttivo.
Invito tutti, quindi, ad entrare nel merito della discussione e chiedo innanzitutto alla maggioranza, di garantire il numero legale. Voglio ancora ribadire, al collega Cattaneo, che i tempi sono stati sbagliati. Qui c'è una responsabilità chiara e forte della maggioranza, di aver ritardato per più di un anno nel portare in aula questo provvedimento. Si poteva benissimo affrontarlo nel gennaio di questo anno, visto che il provvedimento era passato in Commissione nel novembre 2003.
Per quanto ci riguarda, siamo pronti ad entrare subito nel merito della questione ed aprire un confronto leale e chiaro all'interno dell'aula, per rivedere la legge 70/1996.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo Bolla e Gallarini, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g.
rubricata n. 4.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: proposta di legge n. 291 "Testo unico delle leggi in materia di forestale" La parola al Consigliere Contu, che interverrà a favore.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Muliere ha fatto rilevare all'Aula, al di là dell'adesione al d.d.l., una questione assolutamente non secondaria sui tempi di approdo all'Aula del provvedimento.
La prima sfida che le forze di opposizione che si oppongono al provvedimento lanciano alla maggioranza prende spunto dall'intervento del Consigliere Cattaneo. Il Consigliere Cattaneo considera l'ostruzionismo un atto scorretto sul piano politico, perché impedirebbe il confronto. Io invece ritengo, insieme ad altre forze politiche tra le quali vi è certamente il nostro gruppo, che l'ostruzionismo rappresenti un momento alto della democrazia consiliare.
Lo è stato storicamente ed è l'impegno istituzionale degli eletti nelle istituzioni che, nelle sedi opportune, che sono le assemblee elettive utilizzano tutti gli strumenti previsti dal regolamento per porre all'attenzione dell'opinione pubblica, e soprattutto a quelle sensibilità che rappresentano, la giustezza della battaglia politica.
Il compito della maggioranza, Presidente, è quello di garantire che cosa? Accettare questa sfida, garantire la presenza del numero legale organizzarsi per vincere questa battaglia, perché le inversioni di punti all'o.d.g. vanno ad esaurimento, gli emendamenti vanno ad esaurimento ed è evidente che la sfida si sposta su un altro terreno.
Lì si misura la coerenza tra la volontà reale di perseguire un atto oppure il prevalere dell'aspetto propagandistico. Cioè si sostiene un atto lo si propone, lo si porta all'attenzione dell'Aula in tempi sospetti a ridosso della campagna elettorale, si fa l'accusa alle opposizioni di volere ostruire in modo artificioso il provvedimento, quindi tutto il sistema si imballa perché non si consente la discussione sul merito.
Presidente, faccio un'ultima considerazione. Non l'abbiamo presentata ma prima dell'inserimento dei nuovi punti all'o.d.g. era nostra intenzione presentare una pregiudiziale. E' pur vero che questa materia è materia concorrente, ma non sfuggirà alla maggioranza che è in discussione un provvedimento altrettanto importante a livello nazionale, presso la Camera dei Deputati, che norma tutta la materia. Quindi, come ci segnala l'ENPA il fatto che approviamo questa legge a livello regionale potrebbe comportare la necessità di modificarne ulteriormente i contenuti e il portato, perché nel frattempo un provvedimento del Governo è subentrato nelle more di questa approvazione.
Quindi, Presidente, il senso di responsabilità impone a questa maggioranza di fare un atto sicuramente alto: accantoni il provvedimento prenda atto della impossibilità oggi di portarlo all'approvazione.
Credo che farebbe cosa buona e, prima ancora che alle associazioni che si battono per una normativa a tutela della fauna e della natura, farebbe un grande favore a chi in quest'aula non ha diritto di voce: la fauna e le specie protette inserite all'interno del provvedimento.



PRESIDENTE

Per l'intervento contrario ha chiesto la parola il Consigliere Valvo ne ha facoltà.



VALVO Cesare

Grazie, Presidente.
Intanto sono abbastanza imbarazzato perché ci troviamo in una sede istituzionale composta da Consiglieri regionali eletti dal popolo, nella quale le persone venute ad assistere ai lavori dell'Aula consiliare sono state accolte all'esterno da un gruppo di esaltati che gridava ad alcuni Consiglieri regionali, che entravano in quest'aula, ed alle persone che venivano assistere alla seduta, l'appellativo di "assassini".
Io non so se ci sia mio figlio tra il pubblico, ma voglio dire, signor Presidente e colleghi, che sono orgoglioso di avere un figlio di 21 anni che va a caccia da quando ne aveva 18. Ciascun Consigliere, ciascuna parte politica rappresenta dei valori e degli interessi di questa società, ed io sono orgoglioso di rappresentare, in questi banchi, i cacciatori.
"Assassini", si è detto. Vorrei richiamare l'attenzione dei colleghi sul fatto che i cacciatori, per avere la licenza di caccia, devono avere la fedina penale pulita. Quindi, certamente, i cacciatori venuti questa mattina ad assistere ai lavori consiliari hanno la fedina penale pulita altrimenti non potrebbero avere il porto d'armi. Non so se la stessa cosa possa essere detta delle persone che stanno fuori e gridano "assassini" agli altri.
E' chiaro che siamo di fronte ad un atteggiamento ostruzionistico perché vengono presentate delle richieste di inserimento all'o.d.g. di altri argomenti che non sono quelli all'o.d.g. odierno del Consiglio.
Quindi, funziona una sorta di democrazia al rovescio, perché un partito come quello dei Verdi, che è autoreferenziale, perché ha preso alle elezioni regionali del 2002 il 2%, mette quest'Aula nelle condizioni di dover subire un atteggiamento ostruzionistico che ritengo, diversamente da quello che ha sostenuto il collega Contu, deleterio per la democrazia nel nostro Paese.
La democrazia vuol dire confronto di posizioni, confronto di argomenti non vuol dire atteggiamento ostruzionistico, vuol dire entrare nel merito delle cose, confrontarci sul merito delle cose e non adottare il Regolamento consiliare per porre in essere un atteggiamento ostruzionistico.
Fate ostruzionismo, Rifondazione Comunista, Verdi e Comunisti italiani perché non vi volete confrontare su questo argomento.
Mi rivolgo al collega Muliere. Il collega Muliere è un collega che rispetto, che ha avuto in Commissione, durante l'esame del provvedimento sulla caccia, un atteggiamento responsabile. Mi auguro che tutto il suo partito adotti lo stesso atteggiamento e dimostri di voler discutere e votare la legge sulla caccia.
Collega Muliere, mi permetta di contestare alcune sue affermazioni. Se abbiamo dovuto attendere un anno per portare il provvedimento in Aula è perché l'opposizione ha assunto un atteggiamento altrettanto ostruzionistico su vari provvedimenti di legge.
Vi pongo alcune domande: quando la maggioranza ha chiesto di vedere il Regolamento, qual era la posizione della minoranza? Quando vi abbiamo proposto di attuare, in quest'Aula, un Regolamento come quello votato alla Camera (Regolamento proposto dal Presidente Violante), qual è stato l'atteggiamento dell'opposizione? Quando abbiamo discusso lo Statuto, qual è stato il vostro atteggiamento? Quando abbiamo discusso la legge elettorale, qual è stato il vostro atteggiamento? Quando abbiamo discusso del buono scuola, qual è stato il vostro atteggiamento? E' vero che discutiamo di un provvedimento di legge importante (lo Statuto della Regione Piemonte) dal novembre 2003, quando è stata approvata questa legge, ad oggi, ma se siamo in ritardo è perché il Regolamento del Consiglio funziona in questo modo e perché si è potuto pervenire all'esame di questo provvedimento solo oggi.
Certamente, non è il provvedimento più importante che abbiamo all'o.d.g. Vi sono altri provvedimenti importanti da esaminare provvedimenti che riguardano la società piemontese e che, dal novembre 2003 ad oggi, ci hanno impegnato nella discussione.
Oggi assistiamo all'ennesima sceneggiata. Dobbiamo scoprire le carte ed entrare definitivamente nel merito del provvedimento, votare e chiarire una volta per tutte chi è a favore di una regolamentazione della caccia che tenga conto che il territorio è mutato rispetto a dieci anni fa, quando è stata approvata la legge n. 70, che siamo di fronte ad una realtà diversa e che quindi dobbiamo modificare la legge regionale n. 70.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 25 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 24 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: testo unificato delle proposte di legge n. 47, n. 6 e n. 54 "Regolamento del possesso e della detenzione di cani potenzialmente pericolosi e divieto di impegno di animali in lotte e competizioni" La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

A proposito di argomenti e di tempi, anche questo è un testo che abbiamo affrontato in Consiglio molto tempo fa e che non viene discusso.
Forse, c'è più interesse da parte della maggioranza a discutere i testi di legge che riguardano il modo in cui uccidere gli animali che non piuttosto i testi di legge che riguardano come trattare gli animali quando sono vivi.
Posso ricordare che alcuni provvedimenti firmati dalle opposizioni, che riguardano, ad esempio, il mantenimento degli animali esotici, oppure il miglioramento della legge regionale 34, relativa agli animali di affezione non sono neanche arrivati in Commissione, proprio a dimostrazione che a questa Giunta interessa di più come uccidere gli animali che non come trattarli quando sono vivi.
E' chiaro che noi riteniamo più importante discutere questi testi di legge che non parlare dell'uccisione degli animali, anche se viene detto che dalla discussione può nascere un miglioramento di questa legge. Quello che noi contestiamo e che cerchiamo, da lungo tempo, di far comprendere alla maggioranza è che comunque tutte le proposte che arrivano dai banchi della maggioranza si catalizzano in un unico argomento, cioè quello di aumentare il numero delle prede, di aumentare i tempi e tutte quelle condizioni che sono a favore di chi vuole uccidere gli animali.
Voglio fare una precisazione rispetto a quanto ha detto il Consigliere Valvo riguardo al concetto degli assassini. Credo che più volte in questo Consiglio regionale ho affrontato il tema della visione etica dell'uomo nei riguardi degli animali. Sono tra quelli che pensano che l'etica che si stia diffondendo sempre di più nella società - l'etica che riconosco come mia è quella che vede in ogni essere vivente un essere che ha diritto non solo a non soffrire, ma anche ad aver salva la vita.
In questo senso, il termine "assassino" viene utilizzato dai movimenti animalisti, perché per gli animalisti è un termine usato non in riferimento alla persona umana, ma agli esseri viventi. Nel senso che, per la visione etica biocentrica, uccidere un animale è un atto grave. Ma su questa strada ho provato a spiegarlo parecchie volte - non siamo i primi e non è solo in questo nuovo millennio che si parla di questi argomenti.
E' sempre più diffuso il vegetarianismo etico di chi rifiuta di mangiare la carne per rispettare la vita degli animali. Questa visione è talmente vecchia che la troviamo addirittura in Plutarco, cioè prima di Cristo. Posizione che poi è stata ripresa, per esempio, da Leonardo Da Vinci e da molti altri.
Rivendico il concetto di difendere la vita di ogni essere vivente. Per gli animalisti uccidere una lepre è un atto gravissimo, perché si priva quell'animale del suo diritto ad aver salva la vita. Questo è l'abisso che separa due mondi. So anche che su questo argomento non potremo mai trovare un punto di vicinanza. Capisco che per un cacciatore possa esserci un tentativo di andare a caccia mantenendo una visione non del tutto distruttiva dell'ambiente, ma per un animalista l'atto di uccidere un animale, dal più piccolo al più grande, è un atto eticamente intollerabile.
E' questo l'abisso che ci separa e di cui, in ogni caso, dobbiamo prendere atto.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

L'esercizio dell'ostruzionismo è una pratica che abbiamo utilizzato tutti, anche la maggioranza a modo suo, non iscrivendo gli argomenti all'o.d.g., ma personalmente lo riserverei a questioni di maggiore dimensione etico-sociale (questioni che riguardano la vita e la morte e il modo di essere delle comunità).
La caccia, invece, non può essere un oggetto di particolare accanimento, ma è un diritto stabilito da tutte le leggi, che deve essere esercitato nell'ambito delle normative che le Regioni autonomamente si danno, compatibilmente con le caratteristiche del loro territorio.
Consigliere Valvo, lei ha dalla sua parte il fatto che non era storicamente presente quando si è discusso di questa legge. Tuttavia, dato che si è richiamato al Regolamento, è bene che lei e la maggioranza sappiate che il mio Partito ha presentato, ormai da anni, una proposta di modifica dello Statuto e del Regolamento e l'istituzione del Consiglio delle autonomie. Se si volesse accomodare a leggerla e a richiedere al suo Partito la relativa iscrizione all'ordine del giorno, offrirebbe certamente un contributo al miglioramento del percorso lavorativo in queste istituzioni, che apprezzeremo anche noi.
Per quanto concerne, invece, la legge sulla caccia - a tal proposito chiamo a testimonianza i Consiglieri più anziani, come l'Assessore Cavallera - i cacciatori presenti sanno che questo tipo di legge, che è stata approvata nel 1996, sebbene contenga alcuni aspetti apprezzabili necessita di una modifica.
Tutto questo lo dicevo già nel 1996: la legge del 1996 - questo per dire che il mio partito è fedele ad una propria impostazione - fu dedotta da quella presentata dalla Giunta regionale nel 1994 (periodo in cui, per brevissimo tempo, ho svolto la funzione pro tempore di Assessore, pertanto ricordo perfettamente quella legge), ma fu peggiorata dall'Assessore di Forza Italia Viglietta attraverso un accordo con il Gruppo dei Verdi, in allora rappresentati da un collega che purtroppo non c'è più. In quell'accordo, si decise di ridurre le giornate di caccia, mettendole fisse ed escludendo la domenica, di eliminare l'allenamento dei cani e di dare un'ulteriore potatura alle specie, indipendentemente dal fatto che ce ne fossero o meno.
Quel tipo di accordo non fu condiviso né dal sottoscritto, né da coloro che avevano svolto il lavoro di organizzazione di una proposta di legge che fosse dimensionata rispetto alle esigenze, alle caratteristiche e alle possibilità operative.
Naturalmente, da lì nacque il problema di una rivisitazione di alcune norme, che, evidentemente, erano ideologiche, nate da una contrattazione che aveva, come obiettivo, la definizione di un accordo politico e non l'approvazione di una buona legge sulla caccia.
Qualcuno mi può spiegare quale problema potrebbe costituire l'allenamento dei cani da caccia nel territorio piemontese? Anche perché se fanno un passo avanti, li allenano nel territorio ligure, ad esempio.
L'allenamento senza sparo può essere un'attività che non ha niente di particolarmente sanguinoso. Questo non riuscimmo ad inserirlo. Naturalmente si tolse la domenica, perché si capisce che la domenica è questione che non riguarda alcuni soggetti particolarmente capaci di decidere del loro tempo e si concentrarono le giornate di sparo in modo da creare un finimondo.
Tutti furono contrari a quell'accordo. Era contraria anche gran parte di Forza Italia, ma fu deciso in quei termini.
Per noi, evidentemente, non si tratta di fare una cosa particolarmente complessa o complicata, ma si tratta di rimeditare due o tre aspetti evitando possibilmente di peggiorarli ulteriormente.
Per esempio, in quella legge, non ci si pose il problema del controllo delle popolazioni nocive, come i cinghiali, i corvi, i cormorani o altre specie ancora.
È una vita che si continua a riproporre il problema dei cinghiali.
Vogliamo togliere le alzavole? Ce n'è ovunque e chi conosce la situazione dal punto di vista venatorio lo sa. Vogliamo prevedere come cacciabile la ghiandaia? Facciamolo pure, si vede che è stata suggerita evidentemente attraverso una suggestione. Ma chi conosce gli animali, in particolare i volatili, sa che la ghiandaia è un animale assolutamente tollerabile per quanto riguarda la sua presenza; è un animale gradevole e con pochissimi esemplari.
Noi concordiamo sul fatto che questa legge vada rivisitata relativamente ad alcuni aspetti, come ha poc'anzi ribadito il collega Muliere.
Però, collega Valvo, faccia attenzione a montare in cattedra, perch quelle inadempienze sono tutte del Polo, e se ne renderà conto.
Dal 1996 in avanti.



(Commenti del Consigliere Valvo fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Valvo, nessuno l'ha disturbata nel suo intervento. Pertanto, la pregherei di non interrompere il collega Riba.



RIBA Lido

Io mi rivolgo a lei, perché lei si è rivolto a noi in modo assolutamente improprio, perché non conosce le cose! È dal 1996 che bisogna fare il Piano faunistico-venatorio!



(Commenti del Consigliere Valvo fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Valvo, nessuna l'ha interrotta. La invito nuovamente a rimanere in silenzio.
Prego, Consigliere Riba.



(Commenti in aula fuori microfono)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, si interviene soltanto quando si ha la parola e non si interviene mentre qualche Consigliere sta esponendo le proprie considerazioni.
Il Consigliere Valvo non è stato interrotto e ritengo che non debba essere interrotto neanche il Consigliere Riba.
La prego di concludere, per cortesia.



RIBA Lido

Il Consigliere Valvo non è stato interrotto nonostante abbia fatto affermazioni non vere, o quantomeno improprie. Io, comunque. le ho ascoltate.
Però, permettetemi di dire, affinché rimanga agli atti, che è dal 1996 se non erro, che Forza Italia detiene ininterrottamente le deleghe dell'Assessorato alla caccia e dal 1996 non ha ancora provveduto a fare il Piano faunistico-venatorio. Si continuano a concedere autorizzazioni alle riserve di caccia che non hanno niente a che vedere.



(Commenti del Consigliere Valvo fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Riba, concluda, altrimenti devo toglierle la parola.



RIBA Lido

Non si metta anche lei a creare problemi, Presidente. Mi faccia quantomeno finire il concetto.
È dal 1996, come dicevo, che deve essere fatto un Piano faunistico venatorio e non si è ancora provveduto in tal senso.
È dall'inizio della legislatura che si parla di modifiche alla legge regionale e si porta in approvazione solamente adesso, per evidenti ragioni contingenti elettorali.
In conseguenza alla mancanza del Piano faunistico-venatorio...



(Commenti del Consigliere Valvo fuori microfono)



RIBA Lido

Lo vuole espellere, per cortesia? Perché non consente di terminare.



PRESIDENTE

Collega Riba, deve concludere.
Capisco che sia stato interrotto, ma la invito cortesemente a concludere.



RIBA Lido

Dal momento che lei continua ad interrompermi, io non riesco a terminare il concetto: se me lo fa finire, in trenta secondi concludo. È possibile? Come dicevo, conseguentemente alla mancanza del Piano faunistico venatorio, si fanno delle operazioni che sono già state condannate dal TAR da questa Regione e da questa Giunta, per l'apertura delle aziende faunistico-venatorie.
Questo è un attacco alla caccia, ai diritti dei cacciatori e ai diritti dell'ambiente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: proposta di legge n. 202 "Incentivi a sostegno della medicina di gruppo".
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Stiamo chiedendo l'iscrizione all'o.d.g. di alcuni provvedimenti largamente discussi ed approvati con ampie maggioranze in Commissione, che tuttavia, non vengono affrontati in aula. Questo è uno dei tanti.
Volevamo segnalare questo aspetto, perché si opera una selezione di ci che si porta alla discussione dell'aula, e noi ci opponiamo a tale scelta.
Vorrei far notare che tra i sostenitori della caccia c'è molto nervosismo, come abbiamo appena assistito. Avvertiamo una certa tensione.
Sono stati portati alcuni argomenti che non avevano a che fare specificamente con il merito delle nostre richieste di inversione e volevo anche soffermarmi brevemente su questo.
La prima è questa, ed è molto rilevante: non credo che si debba abusare del Regolamento e dell'ostruzionismo; si può usare in casi politicamente gravi (che vi sia un caso "politicamente grave" naturalmente è soggetto a valutazione), ma si può usare in quei momenti, perché il Regolamento lo permette.
Molti dicono che il Regolamento va cambiato. Devo dire che sono disponibile ad un confronto sul Regolamento, anche per arrivare a cambiarlo, purché non sia un Regolamento che tratti esclusivamente i lavori dell'Aula, ma che riguardi la vita del Consiglio.
Oggi, 12 novembre, esiste un provvedimento di importanza strategica enorme per la vita dei piemontesi: il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria per l'anno 2005, che le nostre leggi prevedono debba essere approvato entro il 31 luglio di quest'anno. Al 12 novembre, la Giunta regionale non solo non lo ha presentato all'Aula, ma non lo ha ancora elaborato e - ripeto - si tratta di un documento che riguarda le scelte economiche di fondo che bisogna compiere, in una Regione che ha qualche problema economico.
Se facciamo una discussione regolamentare per cui questi provvedimenti devono essere portati in discussione nei tempi logici, se si fa un provvedimento per cui il Piano regionale sanitario si deve approvare (non si può intervenire sulle strutture sanitarie se non c'è il Piano regionale), noi siamo disposti ad un confronto. Se, invece, la Giunta presenta un provvedimento con mesi di ritardo e, poi, in due giorni lo vuole approvare in Aula, allora il confronto non c'è.
Ripeto: siamo di fronte ad atti enormemente importanti che non sono stati neanche elaborati, e sono trascorsi molti mesi.
Per quanto riguarda le questioni sollevate rispetto alla legge, ritengo che bisognerebbe avere una visione più dinamica. Quand'ero bambino c'era un obbrobrio all'interno della legislazione italiana, il cosiddetto delitto d'onore; infatti, se si uccideva una persona per ragioni legate ad un malinteso, le pene venivano radicalmente ridotte e potevano esserci addirittura delle assoluzioni.
Ritengo, pertanto, che, con l'evolvere dei tempi, le leggi debbano recepire il progresso e penso che, parlando di caccia, questo sia pertinente. Pratiche che potevano avere una giustificazione millenni fa nel terzo millennio non hanno senso.
Un'ultima battuta: si parla spesso di regolamentazione delle specie.
Non ho mai sentito qualcuno chiedere di regolamentare la caccia dei topi che pure è una specie che infastidisce tutti. Pertanto, non è affatto vero che la caccia abbia questa funzione; la legge può prevedere ben altri mezzi per prevedere il controllo delle specie nocive.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Presidente, non entriamo nel merito di un provvedimento ormai datato che ha atteso parecchi anni in Commissione; le sedute delle Commissioni consiliari non sono pubbliche, ma fortunatamente le sedute del Consiglio regionale lo sono, quindi ci si può rendere conto di come si lavori in quest'Aula.
Oggi abbiamo in previsione una seduta persa, tempo perso che viene riempito da richieste di inversione dei punti all'o.d.g., sul merito delle quali si potrebbe anche discutere.
In questo momento, parlo contro il provvedimento sulla medicina di gruppo, nei confronti del quale non sono assolutamente contrario, ma faccio ovviamente un ragionamento diverso, che parte anche da una priorità e dai termini di presentazione di questi progetti di legge.
In questa legislatura abbiamo svolto sicuramente molto lavoro, anche sulle medicine non convenzionali, in particolare con la collega Suino insieme alla quale sono stato relatore per ben due leggi che si sono susseguite e che hanno avuto un diverso iter. Oggi intervengo contro questo provvedimento, sul quale peraltro avrei piacere di confrontarmi. Lo faccio perché è evidente che c'è una scaletta di priorità; sappiamo qual è stato l'iter partito tanti anni fa, terminato in Commissione, dopo parecchie discussioni, addirittura l'anno scorso, alla fine dell'anno.
Oggi, a distanza di un anno, arriviamo finalmente in Aula, non certo per portare un provvedimento che non vuole essere discusso, ma che vuole essere approvato sic et simpliciter dall'Aula stessa. C'è la volontà da parte di questa maggioranza di discuterlo e siamo partiti proprio dai ragionamenti fatti in merito all'applicazione della legge n. 70.
Se siamo qui, il motivo vero è stato quello di correggere gli aspetti che nell'applicazione pratica si sono rivelati critici, proprio rispetto alla legge n. 70. E' avvenuto anche per altre leggi; oggi siamo qui per confrontarci e la risposta dell'opposizione è la stessa che abbiamo ricevuto, per esempio, sul buono scuola: nottate e nottate di richieste di inversioni dei punti all'o.d.g., emendamenti molto spesso pretestuosi, che ci hanno impedito per molti mesi di approvare quella che è stata poi considerata una buona legge. Ricordo, anche negli anni passati, nottate sui bilanci e quant'altro.
Mi pare che, rispetto all'ostruzionismo, la maturità di quest'Aula potrebbe accettare il confronto-scontro, sul quale la stessa maggioranza è disponibile a dialogare. Non c'è - e parlo in particolare al collega Valvo che so essersi impegnato forse più di altri su questo provvedimento - una posizione precostituita; si cerca di migliorare quello che oggi si è rivelato per molti aspetti di difficile applicazione, rispetto alla legge n. 70 del 1996. Questo va anche nella direzione di offrire non solo a chi caccia, ma agli stessi cittadini, una legge che possa essere realmente interpretata nel migliore dei modi.
Ricordo che nella passata legislatura, sull'onda di un'invasione che peraltro non è terminata, presentai una legge speciale per l'abbattimento dei cinghiali che provocano danni alle colture e che sono veramente una delle piaghe di molti territori piemontesi. Ebbene, questo progetto di legge va anche in questa direzione, perché dà una maggiore possibilità di controllo agli ATC e CAA proprio per intervenire in questo senso.
Ho citato un esempio - non posso andare oltre perché il tempo non me lo consente - per far capire che esiste la volontà concreta di perfezionare una legge, che magari potrebbe andare, con un confronto ma anche uno scontro, ad un dialogo con l'opposizione, dando motivi di soddisfazione alle loro legittime richieste. Di conseguenza, mi pare doveroso essere contrari rispetto a questa richiesta di inversione all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 7 L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 26 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 8 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi Papandrea e Tapparo: testo unificato delle proposte di legge n. 255 "Valorizzazione sociale e turistica delle stazioni ferroviarie dimesse" e n. 307 "Conservazione e valorizzazione linee ferroviarie dimesse e fabbricati ferroviari inutilizzati" La parola al Consigliere Tapparo per l'illustrazione.



TAPPARO Giancarlo

Presidente e colleghi, con questo mio intervento voglio significare un fatto spesso sorprendente per chi svolge un po' da peone l'attività di Consigliere regionale e presenta dei provvedimenti.Questi giacciono a lungo in Commissione; una volta superato il vaglio della Commissione, arrivano in Aula e si trovano iscritti magari al quarto o quinto posto, quindi il presentatore aspetta fiducioso.
Addirittura, il servizio televisivo interno del Consiglio regionale fa l'intervista a me e al collega Dutto, che siamo i promotori di questi provvedimenti, perché è imminente la loro trattazione e deve andare nell'informazione televisiva.
Tuttavia, guardando l'o.d.g. con cui abbiamo iniziato in settimana a lavorare (un lungo elenco), sparisce questa nostra proposta, che ha una sua urgenza, nel senso che il patrimonio delle piccole stazioni ferroviarie dismesse e delle tratte ferroviarie dismesse è oggi venduto da Rete Italia a spizzichi e a bocconi, distruggendo quella che potrebbe essere la strategia di poter utilizzare a fini sociali, a fini turistici e a fini di sviluppo locale il sistema delle microstazioni ferroviarie che oggi vengono chiuse, dismesse, automatizzate.
E' evidente, e io me ne rendo conto, che una maggioranza deve avere il diritto di poter far passare dei provvedimenti e l'opposizione ha anche i suoi diritti di poter frenare questi processi, ma in questo caso specifico vorrei evidenziare a lei, Presidente del Consiglio, questi fatti anomali.
Addirittura il servizio interno, che è molto attento, fa le interviste ai promotori; queste vanno nella rete televisiva come informazione e poi ripeto, guardando questo lungo elenco, i provvedimenti che adesso voglio brevemente illustrare (il mio è il 255, inerente alle stazioni ferroviarie dimesse, quello del collega Dutto è il 307, inerente alla valorizzazione dei fabbricati ferroviari inutilizzati) scompaiono completamente.
Come ho detto c'è anche una certa urgenza; tra l'altro, è un provvedimento che potrebbe passare rapidamente e quindi potrebbe superare questo ostacolo. Presidente, io manifesto il mio disagio e il mio disappunto per questo modo di procedere. Non voglio dire che ci sia il mercato delle vacche attorno a questi provvedimenti, ma quando si stabilisce una gerarchia temporale di questi, non dovrebbero poi sparire improvvisamente dall'elenco dell'attività di aula.
Volevo ricordare una frase del compianto Presidente Viglione. Dinnanzi alle varie legislature che videro questo tipo di tema trattarsi, lui ricordava quanto Giolitti, all'inizio del secolo, nei vari Governi che aveva presieduto disse: "Un Governo può cadere più facilmente sul tema della caccia che su una dichiarazione di guerra".
E' significativo come questo tema già dall'inizio del secolo scorso (siamo a cent'anni) fosse in qualche modo un tema complesso, un tema carico anche di forte partecipazione e forse anche di suggestione.
Quindi in questo momento noi affrontiamo un tema rilevantissimo, un tema rispetto al quale la maggioranza ha ovviamente il diritto di voler tentare di far passare la propria proposta e l'opposizione ha il diritto di utilizzare in modo fisiologico gli strumenti a sua disposizione per ostacolare. Anche perché quando voi - attuale maggioranza - siete all'opposizione, utilizzate questa pratica; siete o sarete, e io sono convinto che, se sarete all'opposizione, la utilizzerete a man bassa.
D'altronde, l'ho visto in Parlamento quando, nella scorsa legislatura governata dall'Ulivo, voi praticavate la stessa forma di ostruzionismo che lamentate essere applicata oggi in Parlamento; applica cioè da chi è all'opposizione, cioè dal centrosinistra. Quindi non dobbiamo nemmeno scandalizzarci, si tratta di comportamenti fisiologici.
Probabilmente a coloro che seguono attraverso Internet o che assistono a queste sedute sembra incomprensibile questa partenza della discussione di un provvedimento importante, ma fa parte , ripeto, del fisiologico delle procedure; poi, evidentemente, si entrerà, presto o tardi, nel merito e si affronteranno i nodi del provvedimento.
Ripeto che il tema è molto importante e non a caso citavo la frase di Aldo Viglione, che appunto diceva: "Quando affrontiamo questi temi, lo diceva già un prestigioso governante d'Italia, si rischia di far cadere un Governo più che su una dichiarazione di guerra". E' una cosa paradossale evidentemente, ma così è la nostra storia. Anche in questo caso dobbiamo tener conto di questo aspetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bolla; ne ha facoltà.



BOLLA Emilio

Intanto ho da dichiarare che noi voteremo contro la richiesta di inserimento di questo punto all'o.d.g. e, contemporaneamente, vorrei fare una considerazione.
La considerazione è che mi sembra che con l'intervento del collega Riba si sia raggiunto un livello di eccitazione non produttivo rispetto ai compiti che ci sono affidati, cioè di discutere e di entrare nel merito di un provvedimento che ha avuto modo di essere approfondito lungamente.
Credo che l'ostruzionismo che viene praticato oggi da alcuni Gruppi dell'opposizione sia legittimo, certo, ma mi rivolgo a loro con un appello.
Mi sembra che, con la discussione del provvedimento in III Commissione (tra l'altro, io ho potuto seguire presiedendo a lungo anche i lavori), sia stato affrontato seriamente e ci sia stato un confronto su proposte diverse. Non vogliamo dimenticare che sono state diverse le proposte di legge avanzate in sede di Consiglio, una delle quali era proprio del Gruppo di Forza Italia, ma, a seguito della presentazione delle stesse, c'è stata una fase di consultazione molto importante, che non ha visto solo coinvolto i rappresentanti dell'attività venatoria, ma ha visto un confronto serrato con le rappresentanze degli agricoltori e le rappresentanze del mondo degli ambientalisti.
A seguito di queste consultazioni, la discussione ha avuto modo di essere approfondita lungamente attraverso un'attività emendativa molto forte, che alla fine ha prodotto un testo che ritengo non sia il testo voluto dalla maggioranza o dalle opposizioni, ma una sintesi alla quale ha contribuito in modo determinante l'attività dell'assessorato dell'Assessore Cavallera in particolare. Su questa sintesi, credo dobbiamo confrontarci.
Ci sarà modo di approfondire alcuni temi che, probabilmente, possono essere contrastati e la discussione in Consiglio potrà migliorare eventualmente la legge che abbiamo oggi in discussione. Se vogliamo fare un passo in avanti, se non vogliamo solo pensare, come mi pare di aver capito in alcuni interventi, al momento particolare di vicinanza con la consultazione elettorale, ma vogliamo davvero pensare ad una modifica della legge n. 70, che tutti hanno detto va rivista e revisionata proprio perch nell'applicazione pratica si sono riscontrati delle anomalie che è necessario correggere e che non riguardano solo ed esclusivamente l'attività venatoria, ma anche settori che sono coinvolti, ritengo che possiamo davvero fare un'azione positiva che serve alle istituzioni, serve a chi fa l'attività venatoria, ma serve anche all'agricoltura e agli ambientalisti. Facciamo questo sforzo insieme e credo potremmo produrre una buona legge che non accontenterà tutti, ma che comunque è utile per il Piemonte.
Noi voteremo contro la richiesta di inserimento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 8.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SI' 3 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 9 (e connesse rubricate nn. 10 e 11) presentata dai Consiglieri Papandrea e Moriconi: "Discussione e valutazione su situazione FIAT" La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Non pratico la caccia e cerco, anche in questa occasione, di non praticare una specie di caccia che, viceversa, in politica ha degli addetti di carattere trasversale, che è la caccia alle streghe. Qui streghe non ce ne sono, perché se la legge sulla caccia, anzi, l'aggiornamento della legge sulla caccia, sino ad ora, non è giunta alla discussione dell'Aula, non è perché c'è qualche strega che lo ha impedito. La ragione vera è che questa legge, sino ad ora, non è stata una delle priorità politiche della maggioranza. Questa è un'affermazione che non può essere contestata. Non è rientrata sino ad ora nelle priorità politiche, quindi abbiano pazienza quanti attendevano, e attendono, l'aggiornamento della legge sulla caccia perché la ragione per cui solo adesso si giunge a discutere, è che la maggioranza ha scelto altre priorità politiche, non semplici. Ha scelto di passare mesi sui buoni scuola, ha scelto di passare mesi sullo Statuto, ha scelto di fare altro. Quindi la responsabilità è della maggioranza.
Quando la maggioranza decide di assumere un provvedimento anche molto contrastato, il provvedimento viene assunto, qualunque sia il comportamento dell'opposizione. Questo è stato dimostrato con i buoni scuola. I buoni scuola sono passati nel momento in cui le divisioni che non erano molto evidenti pubblicamente, ma che esistevano al di sotto delle dichiarazioni ufficiali, sono passati tranquillamente con qualche settimana di discussione nel momento in cui la maggioranza ha deciso che rientrava in un'assoluta priorità politica. Non c'è nessuna massa di emendamenti di minoranza in grado di fermare una maggioranza decisa a porre una questione.
Gli emendamenti delle minoranze, qualunque essi siano, sono emendamenti che hanno lo scopo di evidenziare con quanto contrasto e quanta contrarietà si ha su un provvedimento. Sono emendamenti che servono per portare al di fuori della semplice Aula istituzionale le proprie idee, di vedere quali tipi di sostegno ci siano nella società, ma di per sé contano nulla al fine dalla possibilità di una maggioranza di realizzare i propri progetti.
Questo vale anche per la caccia. Sappiamo che è un provvedimento molto contrastato, un provvedimento sul quale una maggioranza che vuole portarlo a casa deve impegnarsi, ma sul serio, non in modo propagandistico, dicendo: "Noi siamo per fare la legge sulla caccia, ma ci sono 100 emendamenti: come si fa?" Si fa, Consiglieri di maggioranza. Se voi volete, lo fate. Se non lo volete tanto, se avete atre priorità, se dalla prossima settimana ripartiamo sullo Statuto o altro, vuol dire che anche per voi la propaganda sarà che lo volevate, ma la realtà dei fatti è che non volevate una legge sulla caccia perché quella c'è, non volevate quello che secondo voi è un miglioramento alla legge sulla caccia. Noi non vogliamo quello che, secondo noi, è un peggioramento alla legge sulla caccia. Da questa semplice frase si capisce che la questione non è così capitale, perché la caccia è regolamentata; qualcuno vuole regolamentarla meglio, qualcun altro dice che sarebbe peggio, non è un grande problema. O meglio, è un problema che è messo in coda ad altri. Vediamo se dopo questa giornata voi siete conseguenti alle roboanti dichiarazioni che fate e dite: "Basta, la maggioranza mette la caccia al primo punto, adesso si fa caccia fino a che non si finisce". Se fate questa scelta, la legge sulla caccia passerà.
Passerà la vostra legge, dovrete sudare perché vi faremo sudare, ma alla fine lo farete.
Invece io penso che questo non rientra veramente nei vostri progetti che il regolamento non conta nulla perché il Regolamento non vive solo al chiuso di un'aula, vive anche all'esterno nell'opinione che i cittadini si fanno di come noi lavoriamo, e non c'è nessuno tanto stupido in quest'aula da lavorare in modo stupido. Noi lavoriamo in modo serio e con una ferma opposizione. Vediamo se siete fermamente capaci di sostenere la vostra volontà di fare, di questa legge, una delle vostre priorità. Una priorità per noi è la FIAT. Allora perché, invece di parlare di caccia, non parliamo di FIAT o, come diceva il Consigliere Papandrea, del DPEFR? Ci sono tante questioni per noi più importanti. Questa non lo è, quindi ci opponiamo con tutte le forze che possiamo sviluppare.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Pedrale; ne ha facoltà.



PEDRALE Luca

Cari colleghi, oggi mi sembra di assistere ad un film di fantascienza.
Da gran parte dell'opposizione si cerca di accusare il centrodestra e la maggioranza di non aver voluto discutere, in tempi celeri, questo provvedimento di legge sulla riforma della legge venatoria, addirittura tirando in ballo la crisi FIAT. Ricordo che soltanto due giorni abbiamo dedicato un'apposita Commissione a discutere del caso FIAT. Tirarlo fuori adesso - sia pure problema rispettabilissimo - è veramente un atteggiamento ingiusto e cronologicamente sbagliato. Voler anche discutere il provvedimento sui caselli ferroviari, pur di rallentare l'esame della nuova legge sulla caccia, è un atteggiamento altrettanto ingiusto e ingeneroso nei riguardi del mondo venatorio.
Oltretutto, mi sembra che si faccia finta di dimenticare che per un anno siamo rimasti bloccati sul provvedimento - questo sì, sicuramente molto importante - della riforma dello Statuto della Regione Piemonte. Si fa finta anche di dimenticare - ed è bene che si sappia - come è stato difficile e terribile superare l'ostruzionismo di gran parte della sinistra in Commissione sul tema della caccia. Per un anno siamo stati bloccati in Commissione; abbiamo dovuto superare montagne di emendamenti presentati da diversi Gruppi della sinistra. È stata una discussione lunga, dura, ma alla fine proficua, perché grazie alla presenza dei Gruppi della Casa delle Libertà, del centrodestra, dell'abile intervento dell'Assessore Cavallera e della sua struttura, siamo riusciti a portare un provvedimento in Aula. È un provvedimento innovativo e necessario, perché la vigente legge ha ormai denunciato una serie di limiti. Bisogna modificarla e, soprattutto adeguarla a normative regionali di altre Regioni vicine al Piemonte.
E' stato anche detto, quando i cacciatori sono stati chiamati assassini, che era stata usata una metafora. Facciamo attenzione, colleghi ad usare queste metafore. Le parole sono molto pericolose; creano pregiudizi e antipatie, rendendo difficile sviluppare un confronto corretto e civile fra parti, fra Gruppi ed associazioni che la pensano diversamente.
È ingiusto cercare ancora oggi di demonizzare e criminalizzare una grossa parte della società piemontese - il mondo venatorio - forse più corretto di altri. In questi ultimi anni, ho personalmente constatato che più di altri ambientalisti sulla carta o di ambientalisti teorici, i cacciatori (quindi il mondo venatorio) conoscono bene i problemi del territorio e dell'ambiente, suggerendo, con buon senso ed equilibrio misure correttive per tutelare meglio il territorio.
Mi sembra veramente deludente che anche in questa occasione, come in Commissione, gran parte dell'opposizione cerchi di utilizzare, per l'ennesima volta, lo strumento dilatorio dell'ostruzionismo. Cerchiamo invece, di entrare nel merito del provvedimento. È un auspicio, un appello che temo non sarà raccolto, ma che è giusto che questa parte rivolga all'opposizione. Cerchiamo di entrare nel merito del provvedimento e confrontiamoci. Sappiamo che ci sono differenti e profonde opinioni; ma dobbiamo confrontarci, soprattutto per liberarci da pericolosi pregiudizi.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 9.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 32 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 31 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 12 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: "Dibattito sulla crisi economica che attraversa il Piemonte con particolare riguardo alle aziende legate al settore automobilistico" La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Questa richiesta, che va oltre alla questione FIAT, vuole segnalare la reale ampiezza del problema principale che il Piemonte ha di fronte.
In settimana, abbiamo avuto un incontro in Commissione, con il Presidente della Regione e con l'Assessore Pichetto, per discutere del futuro della FIAT, per capire se nel prossimo periodo il Piemonte si troverà di fronte al problema della chiusura della FIAT Mirafiori, ultima azienda rimasta a produrre automobili in questa che è stata la culla della produzione automobilistica.
A settembre c'era già stata una sorta di annuncio di cosa sarebbe potuto avvenire con il definitivo arresto della produzione di motori perché, come lo stesso Presidente Ghigo ha detto all'apertura dei lavori in Commissione, le automobili sono definite tali perché c'è il motore. Senza il motore è difficile pensare ad una produzione automobilistica.
Non è più un'azienda FIAT. È un'azienda in cui FIAT ha una partecipazione importante, al 50%, ma si chiama Powertrain perché dentro il capitale c'è la General Motors, che nelle prossime settimane potrebbe - a sentire i giornali, addirittura nei prossimi giorni - essere obbligata a diventare proprietaria della FIAT, se quest'ultima eserciterà un'opzione chiamata "put", che non sto qui a spiegare. Anche in questo caso, per come si è comportata General Motors, la situazione non sarebbe diversa. Le scelte che ha portato avanti il gruppo dirigente FIAT sarebbero le stesse che porterà avanti il gruppo dirigente della General Motors che, tra l'altro, ha anticipato la decisione di sospendere le produzioni di motori e ridurre tutte le altre produzioni meccaniche nella nostra Regione.
Quindi, siamo di fronte ad un elemento grave. L'elenco delle aziende collegate all'auto coinvolte nella crisi, e che addirittura hanno chiuso nell'ultimo periodo, è ormai allarmante.
Lungo l'asse di strada che va tra Torino ed Alessandria, passando per Poirino ed Asti, è un vero cimitero di fabbriche che, in passato producevano per la FIAT e per l'auto; sono fabbriche che vengono definite dell'indotto FIAT e che hanno chiuso in questi ultimi periodi. L'ultima è uno stabilimento della Valeo nei pressi di Alessandria.
Si parla ormai di decine di migliaia di posti di lavoro che sono stati soppressi. Di questo continuiamo a non occuparci; di questo, che è veramente il problema principale della nostra Regione, continuiamo a non occuparci.
Devo dire, riprendendo una questione che avevo sollevato prima, che il problema è più complesso, perché il fatto che non si faccia il DPEFR per la Regione è un segno di quanto non ci si renda conto di quello che sta avvenendo.
Una crisi economica ed industriale così grave richiede degli strumenti di intervento delle politiche economiche, e il fatto che questa Giunta non elabori nessuna minima strategia è una cosa che ci preoccupa enormemente ma soprattutto ci preoccupa per le conseguenze che ha sulla vita di decine di migliaia di famiglie. Credo che sarebbe più utile utilizzare il nostro tempo per affrontare queste tematiche e non per proseguire una discussione su una legge la cui utilità stento a capire.
Il fatto che si modifichino le condizioni sulla caccia, qualche giorno in più di caccia o che si possa uccidere qualche animale in più, cosa c'entra con tutti i problemi che abbiamo? Il fatto che ci siano alcune migliaia di persone che si dedicano a questa pratica e che ci chiedono di fare questo, credo non sia un elemento sufficiente per dire che il Consiglio Regionale del Piemonte deve occuparsene.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Grazie, Presidente.
Intervengo contro la richiesta di iscrizione di questo argomento all'ordine dei lavori per una ragione di merito. Noi condividiamo in larga misura molti emendamenti e le posizioni dei gruppi consiliari che più si oppongono a questo provvedimento.
Non condividiamo però affatto i toni e le parole che spesso vengono utilizzate per motivare la contrarietà. Riteniamo altrettanto fermamente che questo sia un provvedimento che va discusso ed affrontato dall'Aula innanzitutto perché comporterà moltissime ore di discussione di merito e non dovrebbe comportare moltissime ore di non discussione su argomenti di carattere procedurale. Se tali aspetti, per un verso, non impediranno ai sostenitori del provvedimento in esame di approvarlo, magari nella versione più brutta, per contro non consentiranno a quanti vogliono discuterlo o modificarlo ed emendarlo in profondità, di avere materialmente la possibilità di discuterlo e di confrontarsi sul testo.
Gli strumenti procedurali e regolamentari sono molto delicati e molto spesso l'uso "regolamentare" di alcuni di essi comporta problemi di carattere istituzionale. Rispetto ad un provvedimento di questa natura che esigerà, nel caso in cui iniziasse la discussione, moltissime ore di dibattito, esattamente com'è successo in Commissione, le eccezioni di carattere procedurale rischiano semplicemente di rimandare l'inizio della discussione e di costringerla in un clima più teso e meno collaborativo.
Il nostro Gruppo non condivide affatto questa legge ed ha denunciato per primo il "furto" di legalità consumato da questa Regione e da questa Giunta regionale, nel momento in cui ha sostanzialmente decapitato un referendum richiesto su questi temi dai cittadini piemontesi.
Quindi, pur non volendo questa legge e pur volendo, nel caso in cui la si discutesse, emendarla molto in profondità, vogliamo che la discussione su questa legge si svolga secondo le modalità ordinarie della discussione consiliare, non secondo le modalità straordinarie della guerra di religione.
Per altro verso, quest'Aula è ormai specialista nelle eccezioni di carattere procedurale; è un'Aula che, nel suo complesso, nelle sue maggioranze e nelle sue opposizioni ha un'idea molto a la card del Regolamento e della legalità istituzionale.
Secondo noi, i Gruppi di opposizione devono tenersi il più possibile ancorati ad una correttezza nella gestione dei rapporti che un dibattito serio esige; proprio perché questo dibattito sia serio e approfondito, il nostro parere su questo provvedimento è assolutamente negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n.
12.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 33 Consiglieri hanno votato NO 33 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 13 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: "Dibattito sull'impatto delle nuove misure economiche, varate dal Governo sul bilancio regionale e sull'economia piemontese" Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Credo che gli argomenti che stiamo affrontando non abbiano bisogno di specificazioni relativamente alla loro importanza; infatti è sotto gli occhi di tutti il modo con il quale andiamo verso il futuro relativamente alle decisioni prese da parte del nostro Governo.
E' appena di ieri l'apposizione della firma su un documento, sulla proposta di intervenire sul sistema fiscale riferita agli scaglioni delle imposte e delle tasse con delle conseguenze che saranno tutte da verificare, ma si può già dire che saranno conseguenze che ricadranno pesantemente sulla vita e sulle condizioni economiche di tutti i cittadini italiani e, quindi, anche dei cittadini piemontesi.
Penso che sarebbe giusto e inevitabile, per certi versi, discutere per darsi degli strumenti, a livello regionale, per cercare di correggere e moderare le conseguenze che ricadranno sui nostri cittadini.
Noi, da sempre, siamo sostenitori di un approccio di tipo sociale ai rapporti tra le varie classi e tra i vari settori presenti nella società.
Crediamo che solo con una politica finanziaria corretta sia possibile superare e moderare quelle distinzioni pesanti che ci sono all'interno delle società.
Il welfare, come si dice in inglese, anche se non amo usare termini inglesi, cioè una strutturazione di tipo sociale della società, ha bisogno non di minori tasse, ma di tasse giuste, che vadano ad individuare e a reperire le risorse che poi devono essere usate in maniera corretta per superare le disuguaglianze presenti nel corpo sociale e per arrivare almeno ad una mitigazione delle differenze, con chiari e facilmente individuabili vantaggi per tutto il corpo della società.
Se ci sono più persone in grado di fare i mitici acquisti, ovvero di sostenere il mitico mercato, ecco che le ricadute favorevoli si allargano anche alle altre categorie. L'idea di puntare tutto sulla riduzione delle tasse ha dimostrato di non funzionare, basta vedere gli esempi che abbiamo davanti a noi. Che poi i risultati elettorali possono andare in un senso piuttosto che in un altro, questa è un'altra valutazione. Se noi per esaminiamo, ad esempio, l'evoluzione della società statunitense, vedremo come l'applicazione, in maniera ancora più drastica di quanto non avvenga nel nostro Paese, di questa idea socio-economica di indurre sviluppo attraverso il mercato, semplicemente, tagliando le tasse a partire dai redditi superiori, che poi sono quelli più avvantaggiati dalle politiche della riduzione delle percentuali di tassazione, ha dimostrato di non riuscire a superare il problema principale della società americana, ovvero di essere una società opulenta che, però, genera più del 10% di povertà assoluta nella sua popolazione.
Questa è un idea che, spero, non diventi Vangelo, verbo o linea di indirizzo e di applicazione della nostra società. Per questo ritengo opportuno, necessario e fondamentale iniziare a discutere di questi argomenti piuttosto che di come uccidere gli animali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Costa.



COSTA Enrico

Il mio sarà un intervento più di metodo che di merito in ordine a questa richiesta di inversione. Anche perché si tratta di richieste di inversioni chiaramente strumentali, di evidenti utilizzazioni in modo elusivo del Regolamento consiliare tese ad evitare il dibattito. Ed è su questo che mi vorrei soffermare. Il Consigliere Chiezzi ha detto ed ha sostenuto di non essere un cacciatore, ma di essere contrario anche alla caccia alle streghe. Probabilmente però si è dedicato alla pesca in questi tempi, perché ha cercate di "pescare" dagli archivi tutti i provvedimenti legislativi, che magari aveva anche ostacolato in Commissione, per cercare oggi di agevolarne la discussione.
Ebbene, ci troviamo oggi con una parte dell'opposizione che non solo dimostra di essere contraria a questo provvedimento sulla caccia - questo è lecito e consentito - ma dimostra di essere contraria addirittura a che venga discusso. Viene evitato al Consiglio regionale di discutere, di approfondire e di dibattere su un problema che ritengo sia lecito da affrontare in modo compiuto.
Comprendo anche il disagio di alcuni Consiglieri del Gruppo dei DS favorevoli alla discussione sul provvedimento, ma imbarazzati di fronte all'atteggiamento di taluni colleghi di coalizione, che sono arrivati ad accusare il Gruppo di AN e di Forza Italia di aver favorito, in passato situazioni di difficoltà legislativa in ordine a questo provvedimento.
Mi rivolgo, per esempio, al Consigliere Riba, che prima è intervenuto dicendo loro di guardarsi in casa, di guardare alla proposta politica che sta costruendo la sua coalizione, perché, nel caso in cui fosse premiata dagli elettori, vi sarebbero in Giunta esponenti dei Verdi o di Rifondazione Comunista che, non solo, li limiterebbero in Consiglio, ma già in Giunta non uscirebbe un disegno di legge unitario in materia di caccia perché probabilmente neppure dalla Giunta potrebbero uscire questi provvedimenti.
Quindi, capisco il disagio, ma consiglierei di non forzare la mano nei confronti di una maggioranza che oggi è compatta e vuole poter discutere.
Vi sono forze di minoranza (i Verdi e Rifondazione Comunista) che non lo consentono.
Vorrei che questo fosse chiaro, è una questione di metodo. Noi vogliamo discutere, siamo disponibili a proporre aperture, siamo disponibili alla mediazione, siamo disponibili ad affrontare le tematiche nel merito. Siamo indisponibili ad una forma di ostruzionismo così forte, che non consente di entrare nel merito delle problematiche.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Costa.
Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n.
13.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 14 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: "Dibattito sulle politiche regionali per il rilancio delle esportazioni con particolare riferimento ai nuovi mercati (Cina, Sud-est Asiatico, USA)" Ha chiesto la parola il Consigliere Contu per l'illustrazione: ne ha facoltà.



CONTU Mario

È indubbio, Presidente, che la nostra Regione sia attraversata da una profonda crisi di sviluppo. È in atto una massiccia opera di "deindustrializzazione", che, in parte, ricalca quella più generale che attraversa tutto il nostro Paese. La nostra Regione non è immune.
Vi è la possibilità di rilanciare il prodotto "Italia", il "prodotto Piemonte". Credo che questa maggioranza abbia prestato molta attenzione alla valorizzazione dei prodotti naturali e dei prodotti tipici.
Si sono investite ingenti risorse sul terreno della valorizzazione e promozione internazionale delle nostre produzioni di qualità, soprattutto in campo agricolo.
Poco viene fatto, invece, per il rilancio del settore secondario, verso il quale la nostra Regione, in quest'ultimo periodo, ha, diciamo così perso un po' di attenzione e di mordente.
Parlando di esportazioni, è evidente che occorre parlare anche di promozione internazionale delle nostre produzioni.
Noi abbiamo un settore importante, che è quello dell'auto, con un'azienda leader come la FIAT, che è fortemente in crisi: occorre rilanciare questo settore, caratterizzato da un sistema sufficientemente infrastrutturato, che gode di grandi risorse, competenze e professionalità affinché l'industria dell'auto, che ha rappresentato il volano di sviluppo della nostra Regione, possa ritrovare, a livello internazionale, quel ruolo che le è proprio.
Recuperare quote di mercato è un compito che certamente spetta, in primo luogo, all'azienda che produce questo prodotto, ma è indubbio che le istituzioni locali e la Regione, di concerto con gli enti locali, possano svolgere un ruolo assolutamente non secondario. Da qui, la necessità di riporre al centro del nostro dibattito la questione della "deindustrializzazione" della nostra Regione.
Il Piano di sviluppo presentato annualmente dalla Regione, da questo punto di vista, è zoppo, perché ha questo grave limite: ha concentrato risorse e attenzioni sul terziario, ma poco o niente è stato fatto sul terreno della trasformazione dei beni, rispetto al quale l'azienda "Piemonte" è ancora in grado di dare molto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dal Consigliere Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n.
14.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere CONTU Mario (fuori microfono) Presidente, controlli la votazione!



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Contestiamo la votazione!



PRESIDENTE

Se contestate la votazione, la ripetiamo.
Si proceda alla ripetizione della votazione contestata.
Indìco la votazione nominale su tale richiesta.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, come fanno ad esserci cinque voti nell'ultima fila con tre presenze?



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi! CONTU Mario (fuori microfono) Presidente, le chiedo un po' di attenzione!



PRESIDENTE

Sono attento: abbiate pazienza, non c'è un voto a favore su questa richiesta! CONTU Mario (fuori microfono) Presidente, l'ultima fila ha cinque voti e quattro presenze!



PRESIDENTE

Ma è presente la Consigliera Albano!



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! Consigliere Contu, proseguiamo con la votazione.
Dispongo pertanto il rinnovo della votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 14.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 15 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: "Dibattito sullo stato di avanzamento dei lavori per la TAV nel tratto autostradale Torino-Milano" La parola al Consigliere Cattaneo, che interviene contro tale richiesta.



CATTANEO Valerio

Grazie, Signor Presidente.
Non vorrei che si archiviasse così facilmente, senza neppure un dibattito, la richiesta di inserimento all'o.d.g. di un argomento così importante.
Anche per una forma di rispetto verso quei Consiglieri che lo sostengono, credo che sia corretto che almeno uno dei Consiglieri che voterà contro tale richiesta possa esprimere alcune considerazioni al Consigliere Chiezzi e agli altri colleghi propositori di questo inserimento.
Siamo abbastanza fiduciosi - questo sono iniezioni di fiducia - perch se questa opposizione del centrosinistra si accinge a preparare una campagna elettorale proponendo un Governo alternativo al centrodestra ormai le divisioni sono evidenti. Do atto che c'è un Gruppo responsabile come i Democratici di Sinistra, che vuole discutere sul merito, Presidente Manica, anche se alcune volte, magari, non votate conseguentemente per opporvi, con un atto reale e concreto, alla richiesta di inserimento.
Quindi siete, vostro malgrado, per distrazione, annoverabili tra coloro che vogliono impedire.



(Commenti della Consigliera Manica fuori microfono)



CATTANEO Valerio

Nelle dichiarazioni lo avete fatto molte volte: ringraziamo e vi diamo atto di essere seri, ma altre volte non lo avete fatto.



(Commenti della Consigliera Manica fuori microfono)



CATTANEO Valerio

Siccome non ho interrotto nessuno, chiederei la stessa cortesia.
È un centrosinistra che si propone alle elezioni così diviso: immaginate una Giunta in cui ci sia magari il collega Moriconi come Assessore alla caccia e all'attività venatoria, i DS magari in un'altra posizione, la silente ed assente Margherita magari alla Presidenza della Regione e voi potete anche immaginare cosa succede, quindi credo che, sia chi è collegato via internet - come diceva il collega Riba - sia coloro i quali sono presenti possono vedere questa grande divisione.
E' stato citato l'ex Assessore Viglietta, il quale aveva fatto un accordo con il Consigliere Cavaliere. Io non ero presente e non mi permetto di controbattere il collega Riba, il quale invece lo era. Indubbiamente con l'esperienza maturata in questa legislatura, posso dire che quando ci sono leggi molto contrastate, che introducono elementi di divisione, o si trova un accordo oppure non si fa la legge. Infatti, se è vero che il Gruppo del collega Riba ha presentato - come il nostro, d'altronde - una proposta di Statuto e, insieme a questa, una proposta di Regolamento e di istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali, è altrettanto vero che proprio così come avviene sulla caccia, su un problema istituzionale più ampio, come quello delle regole, la stessa coalizione di centrosinistra è fortemente divisa. Non c'è dubbio che ci sono dei gruppi nel centrosinistra che il Regolamento lo vogliono cambiare. Il problema non è nostro, collega Riba, è vostro! Sull'Assessore Viglietta non discuto, ma sulla questione del Regolamento sì, perché noi abbiamo detto: "Cambiamo il Regolamento introduciamo alcune modifiche limitate per dare a una maggioranza qualunque essa sia, anche con la vigenza della prossima legislatura, la possibilità di governare e di poter votare doverosamente e democraticamente una legge, pur con un confronto aspro, partecipato e impegnato".
Voi siete - e ve ne do atto - a sostegno di un governo regionale che vivaddio, speriamo non ci sia in Piemonte! Su questo punto siamo al paradosso: non si può dare la colpa a Forza Italia o alla Casa delle Libertà, collega Riba; il problema sulla modifica regolamentare è squisitamente, realmente e, in amore di verità, da questa parte dell'emiciclo, tranne i due colleghi radicali che, con le loro posizioni sono sempre disponibili al confronto, ma non fanno ostruzionismo gratuito.
Pertanto, condanniamo la posizione ostruzionistica di questa sinistra che non vuole confrontarsi sul merito di una legge, che arriva tardivamente in Aula, magari anche per qualche responsabilità nostra, ma sicuramente ci ha tenuto qualcuno fermi un anno e mezzo in Commissione - Assessore Cavallera, lei ne è testimone - dove c'era una sinistra con la stessa attività ostruzionistica che attua in Aula.
L'opposizione ci ha tenuti fermi un anno e mezzo, poi ci ha fatto perdere sette-otto mesi, in cicli di due anni, sul buono scuola, e arriviamo così a fine legislatura. Oggi, calpestando la democrazia, con un Presidente di Regione che si è presentato alle elezioni nel 2000 con un impegno su questo punto, ci vuole impedire di riformare questa legge.
La Casa delle Libertà, che sostiene il Presidente Ghigo, non ha, non solo il diritto di approvare questa legge, ma nemmeno il diritto di confrontarsi nel merito ed eventualmente di valutare quelle proposte avanzate dagli stessi oppositori che oggi fanno ostruzionismo, valutarle per il loro valore intrinseco - cosa che siamo disposti a fare - senza tenere conto di chi le propone.
Tutto questo è grave. Pertanto, voteremo contro questo atto ostruzionistico.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n.
15.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.



CONTU Mario

Presidente, contestiamo la votazione!



PRESIDENTE

Faccio ripetere la votazione, però capite che anche voi non esistete perché, non partecipando alla votazione, non esistete ai fini della rilevazione.



(Proteste dei Consiglieri Contu e Moriconi)



PRESIDENTE

Poiché la votazione dura un minuto, la faccio anche ripetere, se lo richiedete, però è possibile che ci siano dei colleghi che votano ed escono dall'aula. Vi prego di non mettere in difficoltà la Presidenza, perché voi non esistete, non partecipando alla votazione.
Ha chiesto la parola la Consigliera Manica, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Chiedo alla Presidenza di ristabilire un clima tale per poterci confrontare, perché mi sembra che gli esasperati toni da campagna elettorale, utilizzando questo provvedimento, siano eccessivi per chiunque.
Lo dico dal punto di vista di una forza politica - questa richiesta gliela faccio, Presidente - che si appresta ad esaminare questo provvedimento con un atteggiamento costruttivo, tant'è che il collega Muliere è relatore di maggioranza del provvedimento stesso. Devo dire, quindi, che non possiamo essere tacciati di alcuna posizione, né ostruzionistica né sbagliata, su questo provvedimento, perché la nostra è una posizione coerente da sempre fatti salvi i casi di coscienza che, su temi come questi, emergono trasversalmente in ogni Gruppo consiliare.
Pertanto, abbiamo un atteggiamento coerente e serio; siamo sempre stati favorevoli a discutere nel merito questo provvedimento, non l'abbiamo tenuto fermo un anno e mezzo senza riuscire a portarlo in Aula né abbiamo espresso altri atteggiamenti ostili.
La prego di ristabilire un clima che riporti al merito, perché capisco che siamo a pochi mesi dalle elezioni, ma spartirsi in questo modo quattro voti di ecologisti o quattro voti di cacciatori in questo mercato ignobile è cosa impossibile. Le chiedo di fare in modo che la discussione ritorni nei termini di come stanno le cose, rispetto alle quali siamo qui per dare il nostro contributo.



PRESIDENTE

Colleghi, vi prego di proseguire questa discussione seguendo il Regolamento, quindi attenendoci tutti alle richieste di inserimento dei singoli punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 16 presentata dai Consiglieri Papandrea e Moriconi: "Situazione trasporti piemontesi, impegni della Giunta regionale per il rilancio del servizio del trasporto pubblico su ferrovie e su gomma, stante l'attuale situazione di grave disservizio e degrado che colpisce gli utenti, in particolare i pendolari" La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Anche a nome dei Consiglieri Contu e Moriconi, le chiedo, Presidente di far sì che le prossime votazioni avvengano con appello nominale, in modo che, quando non partecipiamo alla votazione, possiamo verificare come questa si è svolta.
Presidente, le avevo fatto notare, nel corso della votazione, quindi quando era ancora esistente perché non era ancora scattato il sessantesimo secondo, che un Consigliere aveva le mani sulla tastiera per la votazione elettronica, ma non era il suo banco, era quello del Consigliere Angeleri.
Lei, Presidente, non ha detto nulla; lei ha fatto notare a me che non esisto, però, avendo visto un Consigliere mettere le mani sulla tastiera di un altro, non ha fatto nulla. E lo vedeva perché era plateale.
Al di là che io sia esistente o non esistente, il fatto che le votazioni siano effettuate in modo regolare è un problema che riguarda tutti noi, in particolare chi deve garantire il funzionamento regolare dei lavori.
Mi spiace di queste cose, ma è bene che non le prendiamo alla leggera.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, non facciamo polemica. Il fatto di fare le votazioni nel modo più regolare possibile è giusto che venga richiamato.
Consigliere Papandrea, vada pure avanti.



PAPANDREA Rocco

Per quanto riguarda il merito della richiesta, faccio notare che quest'anno sulle linee ferroviarie piemontesi ci sono stati tre incidenti mortali, quindi si tratta di un problema serio perché questi incidenti ripetuti, oltre che i gravissimi lutti che ho ricordato prima, provocano dei disagi.
Chiunque viaggia utilizzando i mezzi pubblici sa che tipo di odissea vive; lo stesso Consigliere Gallarini, normalmente ultrapuntuale, alcune sedute fa è arrivato tardi alla Commissione che doveva aprire perché il treno con cui viaggia di solito è arrivato in ritardo. Ma è una cosa che si verifica con una frequenza altissima.
Più volte in quest'aula sono stati presi degli impegni immediatamente dopo il verificarsi di gravi incidenti e sono stati fatti interventi per segnalare quello che si intendeva mettere in atto per evitare che gli stessi si ripetessero, ma dopo qualche tempo tutte queste cose vengono puntualmente dimenticate e, nei fatti, la situazione perdura nella sua gravità.
Per questo motivo, ci siamo permessi di segnalare questo come uno dei problemi urgenti, di gran lunga più urgenti del provvedimento sulla caccia da discutere in questo Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bolla.



BOLLA Emilio

Voglio essere telegrafico e intervengo solo per dire che voteremo contro questa proposta dell'opposizione. Forse utilmente potremmo ridurre o addirittura annullare i tempi di discussione generale del provvedimento perché la stiamo facendo in anticipo oggi, credo, in parte.
Fornisco un paio di notizie da una ricerca breve che abbiamo svolto. Mi rivolgo simpaticamente al collega Riba, molto critico sulla legge 70, per ricordargli che lui fu uno di quelli che la votarono; altrettanto simpaticamente, senza vena polemica, vorrei dire che il collega Chiezzi non votò né contro né a favore, ma si astenne. Questo per onor di cronaca.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta rubricata n. 16.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 27 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 17 presentata dai Consiglieri Papandrea e Moriconi: "La situazione attuale e le previsioni di conclusione dei lavori degli impianti sportivi relativi alle prossime olimpiadi con particolare riferimento agli impianti di bob" La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

Mi sembra che, tra gli argomenti che oggi portiamo all'attenzione dell'Aula per una discussione che riteniamo indifferibile e urgente, il problema degli impianto di bob non sia un argomento da sottovalutare.
Come Commissione e come Consiglio, siamo andati in missione per verificare i lavori relativi agli impianti del bob e abbiamo visto che erano ancora in uno stato di avanzamento tale da mettere in dubbio il possibile rispetto dei tempi. Oltretutto, lavorando a quelle altitudini c'è da attendersi il problema delle conseguenze che ci saranno secondo la stagione e secondo le precipitazioni che potranno verificarsi.
Ho ascoltato le discussioni che sono state fatte questa mattina e anche il richiamo che alcuni hanno fatto al testo che sta sotto a queste richiese di inserimento di punti all'o.d.g. Noi sosteniamo che, anziché parlare di attività venatoria, sarebbe meglio parlare di altri argomenti, perché non esiste una possibilità emendativa che possa migliorare questo progetto di legge presentato e arrivato in Aula. Quando sento qualche Consigliere dire: "E' possibile, attraverso la discussione, arrivare a migliorare il testo" è proprio il concetto letterale insito nella parola "miglioramento" che non può avere uno sbocco.
Il Consigliere Riba ricordava la vicenda della mediazione della legge precedente. Io non entro nel merito se il collega Riba trova che quella mediazione abbia avuto un miglioramento o un peggioramento dal suo punto di vista; io so che dal mio punto di vista, che non cerca l'adesione o il supporto o il sostegno di nessuna associazione o movimento, ma che rappresenta una mia posizione etica, quella mediazione ha significato comunque una possibilità per aumentare il numero degli animali uccisi.
A me non importa quale sia la mediazione a cui arriviamo; io dico che qualsiasi mediazione si faccia, la facciamo sulla pelle e sulla vita di esseri senzienti che, secondo me e secondo un opinione che è sempre più diffusa nella società, hanno diritto ad avere salva la vita, oltre che a non dover soffrire.
Colleghi, in Italia parlano i numeri dei sondaggi; sondaggi che ormai sono tanto cari a tutti. Devo dire che la moda del sondaggismo ci ha contagiato tutti, anche noi Verdi. Modestamente, con le poche risorse di cui disponiamo, ogni tanto anche noi provvediamo a fare qualche sondaggio.
Allora, gli ultimi sondaggi ci dicono che in Italia c'è circa il 10% di vegetariani etici. Vegetariani etici significa circa 6 milioni di persone che rifiutano di mangiare carne e pesce perché non vogliono che siano uccisi degli animali. C'è l'1% di vegetariani etici che non mangia i derivati degli animali per non dover sfruttare gli animali, quindi che non solo non vuole ucciderli, ma neanche sfruttarli.
Di queste 600 mila persone circa, vegetariane etiche, io non ne conosco neanche una personalmente, ma le conosco in maniera politica, nel senso che io so che queste persone condividono sicuramente il mio pensiero quando dico che noi non vogliamo che sia ucciso neanche un animale in più. Quale mediazione ci può essere se voi ci portate delle leggi che aumentano, in ogni caso, la possibilità di uccidere degli animali? C'è un abisso etico che ci separa ed è inutile che stiamo discutere su questi argomenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta Marco; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Mi sembra che il gioco sia scoperto. Penso che non soltanto noi professionisti del Consiglio, ma anche i cortesi ospiti, abbiano compreso che c'è la volontà di tirare le cose per le lunghe. Ma devo dire che ce l'aspettavamo. Ce l'aspettavamo, ma il messaggio che lanciamo è che noi come per il buono scuola, come per lo Statuto, come per la Finanziaria come per tanti altri provvedimenti, siamo qui per portare a casa questo provvedimento che è un provvedimento bandiera per la Giunta Ghigo, per l'Assessore Cavallera e per la maggioranza. Riteniamo di fare questo perch i piemontesi ce lo chiedono. Ce lo chiede la stragrande maggioranza dei piemontesi di intervenire su questo testo di legge, cercando di ammodernarlo, di renderlo più vicino alle esigenze emerse in questi anni.
Quando poi, cari Consiglieri del centrosinistra, ci sono istituzioni ed enti, tra l'altro non retti dal centrodestra, che si muovono su questa stessa richiesta, noi dobbiamo, e voi dovreste, prenderne atto. Quando vedo che la Provincia di Torino utilizza una pagina de La Stampa per dire ai suoi cittadini: Provincia di Torino, frena perché in virtù dell'aumento dei caprioli, dei camosci, dei daini anche vicino ai centri abitati, c'è pericolo per i cittadini automobilisti di Torino; quando vedo e leggo che ormai i cinghiali uccidono sulle strade degli inermi cittadini, dico che qualcosa bisogna fare e dico che non è vero che la caccia abbassa il numero degli animali.
La Provincia di Torino afferma testualmente sulle pagine de La Stampa: "Cervi, caprioli e cinghiali sono oggi presenti ed in aumento". Quindi cosa ci venite a raccontare? Dovreste veramente prendere atto della necessità di procedere con attenzione, con ponderazione, perché nessuno di noi vuole aprire la caccia libera e indiscriminata. Il provvedimento, che speriamo si ponga in discussione al più presto, vuole dare maggiore responsabilità alle Province, agli ATC, ai comparti alpini, fare le giuste ricerche per fare una verifica degli animali che vanno abbattuti perch sono in soprannumero. E' giusto tutelare gli animali, ma prima di tutto va tutelata la vita civile, la convivenza civile che questi stessi animali potremmo fare una lista di problematiche legate all'agricoltura - i colombi, i piccioni terraioli, i cinghiali, stanno compromettendo. Su questo noi vogliamo che si intervenga.
Con questo, non riteniamo che si debba chiudere il dialogo con l'opposizione, ma con l'opposizione responsabile, con l'opposizione che si rende conto dei problemi, con l'opposizioni che non si ferma soltanto all'ostruzionismo. Ostruzionismo che ci ha impedito, fino ad oggi, di arrivare ad una definizione della legge, quell'ostruzionismo che oggi è composto dalla prima fila, la nostra famosa batteria di Consiglieri dell'estrema sinistra, della sinistra radicale, ma che ieri ci impediva di andare avanti anche su questa legge, fermandoci sulla finanziaria fermandoci sullo Statuto, fermandoci in Commissione per mesi e mesi....



(Commenti fuori microfono del Consigliere Muliere)



BOTTA Marco

Ho parlato di buono scuola? Ho parlato di finanziaria, Consigliere Muliere, ho parlato di Statuto? Non ho parlato, se lei ha sentito bene, di buono scuola.
E' troppo facile scaricare sulla maggioranza che sta portando avanti i suoi provvedimenti bandiera cercando di chiuderli, soprattutto da parte di chi, per non rompere accordi politici che porteranno voi, che oggi bisticciate sul buono scuola, ad essere coalizioni unita, le vostre disarmonie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n.
17.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 26 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri.
Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale. Pertanto sospendo la seduta, ai sensi dell'articolo 51, comma 4, del Regolamento consiliare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.24 riprende alle ore 14.26)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(Il Vicepresidente Toselli comunica che la seduta avrà inizio alle ore 14.55)



(La seduta riprende alle ore 15.00)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ripetiamo dalla votazione.
Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n.
17.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 26 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri.
Dichiaro nuovamente non valida la votazione per mancanza del numero legale.
Pertanto, sospendo la seduta, ai sensi dell'articolo 51, comma 4, del Regolamento consiliare, per aggiornarla alle ore 15.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.02 riprende alle ore 15.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ripetiamo pertanto la votazione.
Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n.
17.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 32 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SI' 2 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Ci sono tre richieste che trattano la stessa materia e che la Presidenza, quindi, ha ritenuto di accorpare.
Richiesta rubricata n. 18 presentata dai Consiglieri Papandrea e Moriconi: "Fondo sociale a favore di assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata" La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Come l'Aula sa, il problema dell'emergenza abitativa è uno di quei problemi su cui un'amministrazione regionale dovrebbe rivolgere la massima attenzione. Sostanzialmente, assistiamo ad una progressiva diminuzione delle risorse che lo Stato trasferisce alle Regioni, per quanto concerne l'edilizia agevolata e convenzionata. Altra ragione è che progressivamente, il fondo GESCAL - fondo trattenuto attraverso i redditi che venivano effettuati, in particolare, per le categorie dei lavoratori dipendenti - sta andando ad esaurimento o, perlomeno, nel corso degli anni è stato dirottato verso altre emergenze di bilancio che il Governo si è trovato ad affrontare.
Solo apparentemente il problema della casa è un problema residuale nel nostro Paese. Stando ai dati ISTAT, il 77% delle famiglie italiane ha l'alloggio di proprietà. È sicuramente un dato che colloca il nostro Paese molto avanti, ma il prezzo che le famiglie hanno dovuto pagare è il frutto di un mancato intervento di verifica e di controllo sugli aspetti relativi alle locazioni, da parte dello Stato. Altre famiglie, invece, hanno dovuto affrontare il problema della spogliazione ventennale del proprio reddito per raggiungere il diritto alla casa; diritto pagato pesantemente dalle famiglie, in termini di sacrifici, proprio perché tutti i Governi che si sono succeduti hanno prestato poca attenzione alla regolamentazione del regime delle locazioni. Il regime delle locazioni rappresenta uno degli strumenti che dovrebbe consentire a tutti i cittadini, a prescindere dal proprio censo e dalla propria situazione economica, di poter avere il diritto alla casa.
È un diritto assolutamente trascurato; è un diritto assolutamente vilipeso. Certamente, da parte della Regione occorrono nuove modalità di intervento e non l'annuncio propagandistico, alla vigilia della competizione elettorale, sulla liberalizzazione o meno della possibilità di procedere all'acquisto di alloggi, magari di edilizia popolare.
Approfitto di questa occasione, Presidente, per denunciare per la terza volta, nel giro di un anno e mezzo, una situazione che non ha precedenti e che riguarda il Comune di Acqui Terme.
Il Comune di Acqui Terme ha instaurato un braccio di ferro con la Regione Piemonte e, nonostante abbia beneficiato di oltre tredici miliardi di vecchie lire per l'acquisto e la ristrutturazione di 54 alloggi in tre edifici storici del centro, non procede ad un'assegnazione che rischierebbe di entrare in contraddizione con il ceto sociale della famiglie che andrebbero ad occupare questi alloggi. Al contrario, il Comune di Acqui fa un'operazione di tipo speculativo, senza neanche preoccuparsi di assegnare questi alloggi, destinati per l'emergenza abitativa, agli aventi diritto e ai beneficiari.
Ho approfittato di questa occasione per porre l'attenzione e ricordare che il problema della casa, al di là dei dati ISTAT, non è ancora risolto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Scanderebech.



SCANDEREBECH Deodato

Non sono d'accordo con la proposta. Rimembrando quanto è stato detto questa mattina dal collega Chiezzi, sul fatto che ci farà sudare, e sul voler mettere, all'ordine del giorno, il problema della FIAT, il problema della finanziaria e del PTR. Sono tutte cose importanti che andavano fatte al momento giusto.
Voi, che siete i paladini del diritto del lavoro, avreste dovuto stendervi per terra in corso Unione Sovietica davanti alla FIAT, magari le donne anche simbolicamente nude, così come fecero Adamo ed Eva a suo tempo! Il collega Moriconi, parlando di moralità, ricordava che circa otto milioni di persone non mangiano carne e non mangiano pesce, ma il problema non è di carattere etico-morale. Noi, esseri umani, come Adamo ed Eva, ci siamo dovuti servire della natura sia per nascondere le parti laddove il sole non batte sia per sopravvivere, per mangiare; ci siamo dovuti aggiustare e abbiamo inventato come accendere il fuoco per cuocere e mangiare carne e pesce.
Quindi non si tratta di un problema etico o morale, ma di un problema sostanziale di sopravvivenza. Così come la FIAT è un problema di sopravvivenza per Torino e per il nostro territorio.
Ripeto, sarei venuto dietro a voi, saremmo venuti tutti a darvi una mano qualora voi vi foste distesi nudi davanti alla FIAT per protesta o vi foste incatenati. Andate a incatenarvi davanti alla FIAT, perché quello è il vostro ruolo; ruolo che non avete esercitato come dovevate! Ho un po' di amaro in bocca, anche perché l'altro giorno ho ascoltato il Presidente Marcenaro - adesso non è presente in aula - rimproverare l'Assessore Pichetto sulle politiche industriali.
Quindi, non venite qui a porci questioni etico-morali, ma cerchiamo di portare a termine una legge che, in qualche modo, ha avuto il suo iter in Commissione e che Assessori come lo stesso Riba, lo stesso Scanderebech, il mio predecessore Bodo e poi l'Assessore Cavallera hanno redatto insieme ai dirigenti. Facciamo tutto il possibile per portare avanti questo disegno di legge, perché finalmente oggi abbiamo l'opportunità di chiudere tanto lavoro, di chiudere tanto sudore, come diceva prima il collega Chiezzi.
Ebbene, vediamo di non sprecare altro sudore e cercare di portare a termine questa legge sulla caccia.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n.
18.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 19 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: "Dibattito sul Piano socio-sanitario regionale e nuovo ordinamento del Servizio Sanitario" La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

La data di scadenza del Piano socio-sanitario attualmente in vigore in Piemonte è il 1999: credo si capisca e si comprenda come sarebbe importante discutere di questo argomento. A sostegno della valutazione relativa al Piano socio-sanitario, giova ricordare che, nel frattempo, tutte le gestioni annuali della sanità pubblica piemontese si sono concluse consegnando un pesante passivo alle casse regionali.
Sempre sullo stesso argomento, si può ricordare come le voci che creano deficit a livello della sanità regionale sono essenzialmente quattro: la farmaceutica, la specialistica convenzionata, gli stipendi e i beni e servizi. Ebbene, su almeno tre di queste voci - le voci stipendiali rientrano in forme di contratto di lavoro, quindi non fanno parte della gestione regionale - l'intervento della Regione sarebbe essenziale per cercare di fare quello che altre Regioni sono riuscite a fare e che noi non siamo ancora riusciti a risolvere, ovvero di ricondurre la spesa sanitaria nei canoni di una gestione che non produca deficit.
E' chiaro che la strada per arrivare ad una gestione economico finanziaria della sanità - che, all'interno del finanziamento possibile abbia il finanziamento pubblico da parte dell'Ente centrale - passa proprio attraverso una migliore organizzazione, che vede nel Piano sanitario regionale il suo punto di sintesi e che deve analizzare i problemi che sono alla base del deficit della sanità, cercando di individuare le soluzioni virtuose affinché questo deficit non si ripeta nel tempo. Tra le varie iniziative che si possono assumere relativamente al Piano sanitario, vi è ad esempio, quella di analizzare se le risorse disponibili per la sanità pubblica piemontese sono sufficienti oppure se, essendo insufficienti occorre non solo mettere in atto delle iniziative di risparmio e di miglioramento dell'efficienza e dell'efficacia delle nostre azioni decisioni e indirizzi, ma anche incrementare con fondi regionali propri i fondi disponibili di provenienza nazionale, che secondo alcune interpretazioni potrebbero essere insufficienti, visto che in Italia si destina alla spesa sanitaria una parte percentuale delle finanze pubbliche relativamente al PIL nazionale che è tra quelle più basse, se non quella più bassa in assoluto rispetto a tutte le altre nazioni europee.Il fatto è tanto più grave perché non abbiamo un Piano sanitario regionale né lo vogliamo discutere. Ciò nonostante, non abbiamo assolutamente fermato la programmazione sanitaria, né era possibile altrimenti. Programmazione sanitaria che procede con delibere che, di volta in volta, sono emanate dalla Giunta e che vanno a incidere sulla gestione della sanità pubblica piemontese cambiandola e ristrutturandola parzialmente, senza avere un quadro generale e globale di riferimento, senza avere un indirizzo gestionale preciso e chiaro.
Questa è la situazione piemontese. Purtroppo mi manca il tempo per fare una breve storia del perché siamo arrivati a questa situazione e del motivo per cui è stato bocciato un Piano sanitario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bolla.



BOLLA Emilio

Pensiamo di non contribuire all'ostruzionismo organizzato dalle opposizioni. Quindi, il nostro voto sarà contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n. 19.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 30 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 20 presentata dai Consiglieri Papandrea e Moriconi: "Problemi relativi ai quadranti all'interno dei servizi sanitari piemontesi" La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

Questo è uno dei tipici esempi di ciò che è successo in seguito alla mancata approvazione del Piano socio-sanitario regionale. Ricordiamo la vicenda del Piano socio-sanitario regionale, perché può essere utile una riflessione su quello che stiamo facendo oggi e che faremo nei prossimi giorni relativamente a questa legge sulla caccia.
Il Piano socio-sanitario, dopo essere stato presentato dalla Giunta, è stato discusso in Commissione. Successivamente, una serie di consultazioni avevano portato al risultato che una stragrande maggioranza di Sindaci si era espressa negativamente relativamente a questo Piano socio-sanitario.
La Giunta, di fronte a questa presa di posizione della maggioranza dei Sindaci del Piemonte aveva, di fatto, rimandato di giorno in giorno la stesura di un nuovo Piano, finché siamo arrivati a fine legislatura e non è stato ripresentato nessuno documento di Piano socio-sanitario.
Cosa ci insegna questa lezione sul Piano socio-sanitario? Che, se vogliono, le Istituzioni possono raccogliere i suggerimenti che arrivano dal territorio. Tali suggerimenti non sono stati valutati con attenzione dalla Giunta e dai proponenti di questo testo di legge sulla caccia. Nel senso che è stata ripresentata una sorta di analisi della società piemontese che, a mio modo di vedere, non si fa carico di comprendere sino in fondo quali sono gli umori e i pensieri dei nostri concittadini. Non credo che i piemontesi abbiano dei pensieri diversi dagli altri cittadini italiani.
Stamattina si è detto che i cacciatori e gli agricoltori vogliono questa legge. Al di là dei cacciatori, ipotizzare che questa legge sia gradita dagli agricoltori è tutto da dimostrare, nel senso che, nel mondo agricolo, se una parte condivide la posizione espressa dai cacciatori, una parte sempre più consistente incomincia a manifestare dissapori e insoddisfazione relativamente alla possibilità di attraversare i campi se questi non sono cintati, perché così permettono le leggi nazionali e regionali.
Ebbene, vorrei far presente che forse i nostri interlocutori, anche del Gruppo di Forza Italia, ignorano un dato che, invece, il Presidente Berlusconi a livello nazionale conosce, ovvero che una stragrande maggioranza degli iscritti a Forza Italia e dei relativi votanti è assolutamente contraria a modificare le leggi sulla caccia. Questi dati sono documentati e potrò, in seguito, fornirli a chi li richiede.
Questo discorso era emerso con chiarezza quando quest'estate un progetto di legge nazionale, che conteneva forzature eccessive e incredibili sulla possibilità di estendere a favore dei cacciatori la facoltà di cacciare, a prima firma dell'Onorevole Berlusconi, è stato ritirato e poi ripresentato da alcuni Onorevoli del Gruppo di Alleanza Nazionale. Il Presidente Berlusconi aveva ritirato la sua firma perché si era accorto che non solo la stragrande maggioranza degli italiani è contraria alla caccia, ma che questa contrarietà alla caccia è presente anche all'interno del suo stesso partito.
Non credo sia corretto presentare, come è successo stamattina, una società piemontese che aspetta con ansia questo tipo di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi Oreste.



ROSSI Oreste

Credo che quello che ha appena detto il collega Moriconi sia un controsenso perché non è vero che le leggi si fanno solo a favore della maggioranza dei cittadini italiani o piemontesi. Spesso le leggi si fanno anche per determinate categorie di persone o per determinati appassionati ma ne abbiamo fatte anche a proposito di sport tipici o sport assolutamente marginali. Pertanto, non vedo perché si debba porre come pregiudiziale il fatto che la caccia non interessa alla maggioranza degli abitanti del Piemonte.
Ma quello che deve essere chiaro oggi - non voglio dilungarmi per evitare di perdere tempo rispetto a quello che già ci stanno facendo perdere le opposizioni - è che, se si vuole discutere sul provvedimento, si deve entrare nel merito, si devono presentare emendamenti seri, credibili validi, accettabilissimi, perché chiunque ha il diritto di esprimere la propria opinione.
Il fatto, però, che oggi una componente dell'opposizione ci impedisce di entrare nel merito del testo della legge non vuole dire che sta facendo un servizio ai piemontesi, ma che impedisce di entrare nel vivo della discussione. Insomma, delle due l'una: o non hanno nulla da proporre o vogliono fare mero ostruzionismo, come d'altronde stanno facendo non mantenendo il numero legale, ma percependo lo stipendio da Consiglieri regionali tanto quanto quelli che il numero legale lo mantengono. Quindi credo sia bene smetterla di tenere un comportamento non democratico e andare nel merito della proposta di legge. Così potrete esprimere le vostre posizioni articolo per articolo. Ne possiamo discutere. Poi, visto che siamo in democrazia, la maggioranza deciderà.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n.
20.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 Consiglieri hanno votato NO 29 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 21 presentata dai Consiglieri Papandrea, Moriconi e Chiezzi: legge n. 635 "Norme sulla prevenzione ed assistenza della malattia sociale A.I.D.S." La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Noi chiediamo di discutere di questo argomento in alternativa all'aggiornamento della legge sulla caccia.
Sebbene sia una proposta discutibile, cosa c'entra con l'accusa che vogliamo impedire la discussione della legge sulla caccia? Discuteremo della legge sulla caccia, semplicemente ci sembra più importante dare la precedenza ad altre questioni, così come a voi, fino adesso, è sembrato più importante fare altre cose. Anche voi avete impedito l'esame della legge sulla caccia, dando la precedenza i buoni scuola, allo Statuto e a quant'altro.
Adesso, la discussione della legge sulla caccia è giunta in aula: bene.
Noi, però, prima di discuterne, riteniamo prioritari altri argomenti.
Colleghi, noi non impediamo niente: stiamo per discutere della legge sulla caccia, che, a nostro giudizio, non è prioritaria; pertanto, ne proponiamo delle altre. Se voi foste così decisi ad assumere l'aggiornamento della legge sulla caccia come priorità politica, avreste fatto - ma fareste ancora oggi - altre scelte, colleghi. Direste: "La maggioranza ritiene questo un obiettivo politico primario e irrinunciabile.
Andiamo avanti a discutere della legge sulla caccia finché l'esame della stessa non sarà terminato". Finirete la legge sulla caccia e la voterete: avrete il nostro voto contrario, ma ne discuteremo. Perché non lo fate? Cambiate il calendario delle prossime riunioni di Consiglio, posponete la discussione sullo Statuto. Io sarei senz'altro favorevole, perché penso che si possa fare tranquillamente a meno di uno Statuto come quello. E impegniamoci tutti sulla discussione sulla caccia; ci impiegheremo il tempo necessario.
Rispondete nel merito delle alternative; dite che al momento non vi convincono, ma non urlate all'ostruzionismo.
Stiamo facendo una battaglia perché non ci sembra questa l'agenda condivisibile. Ci sono altre dieci o quindici richieste di inserimento all'o.d.g.: le respingete e poi si passerà alla caccia. Il fatto è che sarete voi a non far passare la caccia ai lavori del Consiglio: sarete voi! Io vi sfido: volete discutere della caccia? Continuiamo, andiamo avanti finché non si finisce. Vediamo se raccogliete questo invito.



PRESIDENTE

Contro tale richiesta, interviene il Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Presidente e colleghi, pur essendo un relatore di minoranza su questa legge, e pur essendo uno dei pochi Consiglieri, insieme al collega Moriconi, ad avere partecipato assiduamente, tutti i lunedì mattina, alle sedute di III Commissione su questo difficile e travagliato testo di modifica della legge n. 70/96, come Gruppo Radicale, ma anche come singolo Consigliere, sono contrario a questo utilizzo del Regolamento per impedire ad una stralarga maggioranza dei Consiglieri di affrontare un testo che trovo del tutto inadeguato, carente, oltre che sbagliato come impostazione (in alcuni tratti, anche con errori davvero clamorosi).
Ma ho la speranza che, come siamo riusciti in Commissione, con fatica e non senza qualche disagio e qualche punzecchiatura, che arrivava proprio dai banchi del centrosinistra - perché non dimentico gli interventi del collega Riba che, in Commissione, veniva ad incalzarci dicendo "Chiudete la discussione sulla legge sulla caccia" - confido in un dibattito aperto e franco, anche sulla base dei tanti emendamenti predisposti dal Gruppo dei Verdi, che ho potuto e voluto firmare per costringere quest'Aula ad un dibattito puntuale e preciso sui singoli argomenti e sulle singole questioni. Come Gruppo, ma anche personalmente, voterò contro queste richieste di inserimento di altri punti e di altre discussioni all'o.d.g.
perché ritengo che quest'Aula debba affrontare, come si dice, il toro per le corna. Se si vuole davvero fare la legge, occorrerà discuterne a lungo perché l'argomento lo merita e perché dall'attenzione mostrata questa mattina dal pubblico all'interno del Consiglio e dalla manifestazione fuori dal Consiglio, emerge un'obiettiva sensibilità su questo testo.
Quello che mi interessa dire al Presidente Cattaneo, che questa mattina, in qualche modo, ricordava la lunga battaglia e la lunga discussione in Commissione come un ostruzionismo, è che ci siamo impegnati affinché quello non fosse ostruzionismo, ma fosse discussione puntuale e precisa di tutti i punti e di tutte le chiavi di volta della legge. Spero lo si possa fare anche in quest'occasione, senza ostruzionismo, ma con razionalità, con capacità di intendersi e di discutere.
Ribadisco, dunque, il "no" del Gruppo Radicale all'inserimento di altri punti, perché se questa è la discussione su cui siamo stati chiamati, per decisione della Conferenza dei Capigruppo e di una maggioranza significativa del Consiglio, io voglio confrontarmi su questi temi, non utilizzando questa parte procedurale per anticipare un dibattito che vorrei fare, invece, su questioni singole e puntuali.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n.
21.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Passiamo ora alla richiesta successiva.
Richiesta rubricata n. 22 presentata dai Consiglieri Papandrea e Moriconi: "Problemi inerenti all'accesso ai servizi di RSA e RAF" La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Questo argomento ci riporta di nuovo al tema della sanità.
Nel corso di questi anni abbiamo organizzato incontri e audizioni con i rappresentanti delle associazioni che trattano il problema della RSA e delle RAF. Ci troviamo di fronte ad una richiesta di migliaia di posti letto di cui, però, non riusciremo a garantire la copertura. Non credo che le discussioni che stiamo facendo oggi siano ininfluenti ed inutili; come non credo che si possa pensare che si voglia procrastinare la discussione sulla legge sulla caccia. Quello che oggi facciamo è un confrontarci e un ragionare, anche in maniera indiretta, sulla legge che è alla base dei nostri interventi.
Vorrei condividere l'opinione del collega Mellano, con il quale concordiamo su molte interpretazioni e su molte analisi, ma ricordo a tutti che il confronto svolto in Commissione ha portato all'emanazione di una proposta di legge che, considerando tutti gli effetti che produrrà significa l'uccisione di due milioni di animali in più. Significa l'uccisione di più di due milioni di prede a disposizione dei cacciatori.
Aumentano le specie, si allungano i periodi di caccia per certe specie; si lavora sulle giornate di caccia e, quindi, si può cacciare praticamente per cinque giorni alla settimana e, via via, con tutta una serie di concessioni al mondo dei cacciatori.
Quello che continuo a non comprendere è come si possa pensare e sostenere che quanto viene detto e fatto abbia un carattere migliorativo.
Ma per chi miglioriamo questa legge sulla caccia? Perché miglioriamo il testo esistente? Lo miglioriamo per la lobby dei cacciatori: lobby che ha diritto di esistere.
Nessuno contesta che i cacciatori esistano nella società e che abbiano diritto di sviluppare la loro attività; quello che non riesco a comprendere è come questa maggioranza di Consiglieri, presenti in aula, non si renda conto di difendere una posizione rappresentata dall'assoluta minoranza dei cittadini piemontesi. È incredibile che non ci si renda conto che, nel corpo della società, l'assoluta maggioranza dei piemontesi è contraria alla caccia - lo dimostrano tutti i sondaggi. Se tutti i partiti ricorrono ai sondaggi per prevedere le proprie fortune elettorali, perché non considerano quei sondaggi che confermano che l'assoluta maggioranza dei cittadini italiani, e anche dei cittadini piemontesi, è contraria alla caccia? Credete veramente di fare, con questa legge, un lavoro che serva a tutto il corpo dei cittadini piemontesi? Come sosteneva qualcuno in risposta alle mie affermazioni precedenti, non vogliamo una legge che tuteli una parte dei cittadini rispetto ad altri; vogliamo semplicemente una legge che non peggiori una situazione già assolutamente negativa.
Chi va sul territorio, non con la doppietta in mano ma per guardare che cosa è avvenuto in questi anni, non può non verificare che tra caccia aggressività chimica e urbanizzazione, stiamo distruggendo tutta la ricchezza faunistica del nostro territorio.
Personalmente, non sostengo una posizione particolare in contrapposizione all'altra; dico che questa legge peggiora una situazione non condivisa dalla stragrande maggioranza dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Mi perdonerà il collega Moriconi se, per argomentare la mia posizione contraria, utilizzerò brevemente i temi toccati dal precedente intervento del collega Chiezzi.
Non sarà sfuggito, al Presidente del Consiglio e ai colleghi, che l'intervento precedente era inusualmente ricco di condizionali e di congiuntivi. Oserei direi ostentatamente ricco, nell'ambito della proposizione di queste modalità, il che non fa che riproporre, da parte di un autorevole membro della sinistra, la ricerca ostentata del teorema della superiorità antropologica dell'uomo della sinistra nei riguarda degli uomini del centrodestra. Trovo che questo atteggiamento, in un momento già denso di pathos - credo che chiunque possa percepirlo, nell'ambito di quest'aula - a proposito di un tema che, quando la democrazia decidente ci consentirà di affrontare, finalmente vedrà anche nel merito il confronto su tesi diverse, non possa che essere colto come elemento di sfida da parte del collega Chiezzi, non inusuale a questa modalità.
Proprio per questo - e per altri argomenti - invito l'Aula a non votare a favore di un'inversione, inopportuna, dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g. rubricata n.
22.
presenti 30 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 23 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: "Dibattito sulle politiche regionali in materia di riciclaggio e smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella Provincia di Asti - Alessandria Biella - Cuneo - Novara - Torino - Vercelli - Verbano Cusio Ossola" La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Presidente, avrà avuto modo oggi di leggere sui giornali, sulla di cronaca di Torino, della notizia che pare in via di approvazione la scelta del secondo sito per l'incenerimento dei rifiuti in provincia di Torino.
Il tema si collega direttamente all'emergenza rifiuti nel nostro Paese.
E' un'emergenza rispetto alla quale da poco abbiamo approvato la legge regionale di riferimento. Abbiamo speso molti argomenti all'interno del dibattito su quella legge, tanto da poter rendere superflua questa ulteriore richiesta di ritornare sul tema perché la materia è in tale e continuo sviluppo. Infatti, nel momento in cui il problema dell'emergenza rifiuti viene affrontato dalle amministrazioni locali, il legislatore è costretto a adeguare i propri disposti legislativi all'addivenire della materia.
E' materia complessa, lo abbiamo già detto. Si parla di un incremento medio del 5% di produzione di rifiuti annui. Eppure qualcosa di nuovo sta succedendo in questo Paese. I Comuni per tanto tempo hanno dormito sugli allori, pensando che il problema dell'emergenza rifiuti fosse un tema così come quello della tutela della natura, della fauna - riservato a pochi e magari romantici difensori dell'ambiente, di questa terra, che sacrifica molte delle sue bellezze e della sua natura in nome di uno sviluppo forsennato.
La questione dei rifiuti emerge ogni qualvolta l'amministratore, dopo aver per tanto tempo latitato, si pone - come sta succedendo - il problema della raccolta differenziata. E qui succede di tutto e di più. Emerge certamente un grande imbarazzo tra i cittadini, costretti a modificare abitudini ormai consolidate, ma, superato il primo sbigottimento, si scoprono altre cose nel giro di pochi mesi. Parlo di una realtà qui vicina di un Comune della prima cintura torinese che, avendo concluso il 2003 con il raggiungimento dell'obiettivo del 28% di rifiuti, a tre mesi dall'inizio della raccolta differenziata, che è iniziata a luglio, quindi in pieno periodo estivo, ha già raggiunto il 62% della raccolta differenziata. Un segnale forte e preciso di attenzione da parte della popolazione. Questo succede in un'area che è stata prescelta per localizzare l'inceneritore.
Si tratta, quindi, una problematica aperta, che però fa comprendere come la raccolta differenziata possa essere, spinta ai livelli ai quali la si sta portando, l'antidoto più efficace contro l'ipotesi di incenerimento dei rifiuti.
E' una realtà con la quale dobbiamo fare i conti e, siccome abbiamo un dato disomogeneo a livello regionale, devo dire che bene ha fatto il Presidente ad accorpare quella proposta di discussione unica, in quanto i problemi del Comune di Verbania o della Provincia di Verbania non sono certo diversi da quelli della Provincia di Torino. Forse l'unica cosa che li connota in modo diverso è dover operare questa scelta in un contesto metropolitano molto ampio com'è la realtà della metropoli torinese, con tutti i problemi che comporta l'avvio di una nuova modalità di selezione dei rifiuti, rispetto a una modalità diversa nei Comuni con popolazione sicuramente inferiore e con un contesto urbano che può facilitare questa modalità.
Presidente, c'è molto da fare. Credo che occorra riproporre all'attenzione dell'Aula - anche alla luce degli ultimi risultati appena diffusi nella Regione - la necessità di non compiere l'irreparabile, cioè di procedere alla costruzione di tanti inceneritori distribuiti sul territorio che aprono altre nuove problematiche, e riaprire anche la strada per una revisione del Piano dei rifiuti nella nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Pedrale.



PEDRALE Luca

Mi sembra evidente che continuate a cercare in tutte le maniere di rallentare l'approvazione della nuova legge sulla caccia. Noi, invece faremo di tutto per portare a casa questo risultato, per cui non è il caso di perdere altro tempo: votiamo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Contu Moriconi ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g.
rubricata n. 23.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Richiesta rubricata n. 24 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: "Dibattito sull'assetto idrogeologico della Provincia di Novara - Verbania Cuneo - Biella - Alessandria - Torino - Asti - Vercelli" La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

Anche in conseguenza di un energico accorpamento fatto non solo su questi testi e su queste proposte, ma anche in precedenza, mi sembra quasi pleonastico dire che sarebbe più importante discutere di questo tema rispetto alla discussione che si aprirà successivamente.
Non so se i Consiglieri regionali si sono resi conto che, pochi giorni fa, in conseguenza delle piogge decise che ci sono state, si sono verificate piccole inondazioni, ad esempio in Toscana e in Liguria. Credo che si possa affermare che, rispetto al passato, non siamo più in grado di prevedere quando si verificheranno dei nuovi eventi: potremo solo prendere atto che ad essere interessata sarà una Regione piuttosto che un'altra.
Incredibilmente, fatti del genere non fanno quasi più notizia; ci siamo in qualche modo vaccinati, abbiamo superato il tempo in cui questi eventi ci preoccupavano e si cercava di analizzarne le cause, sovente sbagliando tant'è vero che gli eventi continuano a ripetersi, ma, se non altro, se ne discuteva.
Credo che sarebbe necessario riportare queste discussioni all'interno del nostro lavoro, proprio perché quanto più passa il tempo, tanto più sappiamo - lo sa chi ha voglia di leggere e di informarsi - che gli eventi che stiamo vivendo si possono raggruppare sotto due categorie più generali.
Abbiamo, da un lato, cause generali, dovute all'aumento dell'effetto serra che provoca cambiamenti nei ritmi delle precipitazioni; dall'altro, vi sono le decisioni che prendiamo sul territorio, decisioni che non riescono a far sì che, quando le precipitazioni superano certi livelli, talvolta neanche troppo estremi, le acque defluiscano in maniera sopportabile dal territorio e non creino dei problemi. Ebbene, su entrambi questi punti generali e locali dovrebbero essere messe in piedi iniziative, non solo a livello internazionale o nazionale, ma anche a livello regionale.
Devo ricordare che ormai, anche se lo ripeto, tante volte sembra che ci sia quasi una particolare predisposizione a non ascoltare notizie non del tutto gradite. Il protocollo di Kyoto non è ancora entrato in vigore (entrerà in vigore quando sarà recepito dalla Russia), ma anche quando sarà applicato, chi si occupa dell'argomento sostiene che non sortirà maggiori risultati di chi prova a svuotare il mare con un secchiello. Per affrontare il problema delle emissioni dei gas a effetto serra, c'è stato un accorpamento di ben quattro o cinque punti.



PRESIDENTE

Ogni punto è stato trattato a sé, infatti abbiamo accorpato solo le province. Avrà modo di intervenire successivamente, collega Moriconi sempre in merito alla legge. Di spazio ne ha quanto ne vuole. Vuole concludere?



MORICONI Enrico

Concludo dicendo, mancando il tempo a cui, credo, avrei avuto ancora diritto, che rimane tutto da discutere riguardo agli interventi che, a livello locale, si possono fare in tema di assetto idrogeologico, perch ad esempio, certi interventi, come l'intubazione di tutti i corsi d'acqua minori, le escavazioni e certe difese sfondali, assolutamente non riescono a risolvere i problemi.
D'altra parte, attraverso le scelte che non facciamo (risparmio energetico e utilizzo di fonti alternative) contribuiamo, nel nostro piccolo, ad aumentare il problema dell'effetto serra.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bolla.



BOLLA Emilio

Il voto sarà contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Contu Moriconi ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g.
rubricata n. 24.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 25 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: "Dibattito sul Programma regionale dei Trasporti riferito alla Provincia di Torino - Asti - Alessandria - Biella - Cuneo - Novara - Verbano Cusio Ossola - Vercelli" La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Già in un intervento precedente il collega Papandrea ha posto la questione dell'attualità della problematica trasportistica nella nostra Regione. L'ha fatto partendo da una constatazione e da una denuncia.
Nell'ultimo anno, esattamente nel solo 2004, la nostra Regione è stata funestata da tre gravi incidenti, tutti mortali, con almeno due morti per ognuno degli incidenti e mediamente con una trentina di feriti.
Il problema del trasporto su ferro, passeggeri e merci assume nella nostra Regione un'attualità particolare, in parte imposta dai fatti (lo stato in cui versa il nostro sistema ferroviario) e in parte indotta dalla sistematica e costante denuncia del popolo dei pendolari che quotidianamente, lo utilizza come mezzo di trasporto (certamente un mezzo di trasporto pulito, meno inquinante, da incoraggiare e favorire attraverso una politica attenta dell'applicazione delle tariffe). Basta leggere la rassegna stampa di oggi per avere un quadro reale di quello che è lo stato in cui versa il nostro sistema dei trasporti.
I trasporti non sono solo su ferro. Il trasporto fonda il suo sviluppo all'interno della Regione, sull'affermazione e sulla concretizzazione dell'intermodalità, cioè sulla possibilità di poter utilizzare tutte le modalità di trasporto favorendone l'interscambio. Su questo abbiamo grossi problemi, perché l'intermodalità è scarsa e inconsistente rispetto ad alcuni aeroporti di valenza interregionale, come Cuneo-Levaldigi, per il quale l'intreccio con il sistema viario di quel territorio non è mai stato realizzato. Oltretutto, la legge del 2000 prevedeva un accordo di sviluppo fra i tre aeroporti regionali (l'aeroporto di Caselle, l'aeroporto di Cuneo Levaldigi e l'aeroporto di Biella, del quale non ricordo il nome).
Ebbene, Presidente, anche questo è trasporto? Riguarda la possibilità l'opportunità e il dovere, da parte degli amministratori, di garantire ai cittadini il diritto alla mobilità, che deve passare attraverso lo sviluppo dell'intermodalità.
Il passaggio dal trasporto su gomma per le merci al trasporto su ferro la costruzione di parcheggi di interscambio fra le modalità del trasporto passeggeri dal trasporto su gomma al trasporto su ferro, l'intersezione importante col sistema viario delle aree metropolitane e il suo collegamento con la provincia e, più in generale, con le altre province del Piemonte.
Per "trasporto" intendiamo anche trasporto lacustre e su fiume: non abbiamo grandi fiumi, ma abbiamo una risorsa come il Po, che, se opportunamente curata per la sua parte di navigabilità, può sicuramente offrire un richiamo turistico che va ben oltre la limitata fruizione di cui attualmente si può godere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bolla, che interviene contro tale richiesta.



BOLLA Emilio

Siamo contrari a tale richiesta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Contu Moriconi ed altri, sulla richiesta di inserimento nuovi punti all'o.d.g.
rubricata n. 25.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato NO 28 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 26 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: "Dibattito sull'assetto urbanistico del Comune di Verbania - Novara Vercelli - Torino - Cuneo Biella - Alessandria - Asti" La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
La prima parte del confronto su questa legge è stata impostata sul seguente assunto politico: l'aggiornamento della legge sulla caccia non è a nostro avviso, una priorità politica. Stiamo dentro, quindi, a questo confronto.
Nella seconda fase, invece, discutendo della legge, svilupperemo gli argomenti con i quali sosterremo che è sbagliato - perlomeno noi non lo condividiamo - il modo in cui si intende aggiornare la legge n. 70.
Ma restiamo ancora nella prima fase: a nostro giudizio, quindi, sarebbe meglio discutere, ad esempio, dell'assetto urbanistico dei Comuni capoluogo di provincia. Da questo punto di vista, segnaliamo che la pianificazione territoriale e tutti gli strumenti ad essa connessi non hanno mai goduto presso questa Giunta, della dovuta attenzione. È un segno politico che noi vogliamo dare a questa esigenza. Torino ha il proprio sviluppo; le altre Province hanno uno sviluppo che non può non tener conto delle scelte che si compiono a Torino. Tuttavia, la Regione Piemonte non ha mai messo in rete le diverse opzioni, perché non ha mai fatto un vero e proprio Piano Territoriale Regionale, così come prevede la legge. Ha fatto un Piano Territoriale a maglie molto larghe, una sorta di piccola guida descrittiva delle caratteristiche del Piemonte, senza compiere delle scelte. Ma così è.
Mi è stato riferito che, mentre mi sono assentato per qualche minuto il mio precedente intervento è stato aspramente criticato da un collega.
Adesso non so in quale modo le critiche si siano sviluppate, però, siccome vedo che il collega è ancora presente, se fosse così cortese da ripeterle in presenza dell'interlocutore, sarei ben lieto di potergli rispondere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bolla, che interviene contro tale richiesta.



BOLLA Emilio

Siamo contro tale richiesta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Contu Moriconi ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g.
rubricata n. 26.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 27 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 27 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: "Dibattito sul Piano regionale di Sviluppo riferito alla Provincia di Torino - Vercelli - Verbano Cusio Ossola - Novara - Cuneo - Biella - Asti Alessandria" Contro tale richiesta, interviene il Consigliere Bolla



BOLLA Emilio

Siamo contrari a tale richiesta.
Indìco la votazione nominale, come richiesto dai Consiglieri Contu Moriconi ed altri, sulla richiesta di iscrizione nuovi punti all'o.d.g.
rubricata n. 27.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.


Argomento: Caccia

Esame testo unificato proposte di legge n. 185 e 333 "Tutela della fauna e del prelievo venatorio"


PRESIDENTE

Possiamo incardinare il Testo Unificato delle proposte di legge n. 185 e 333, di cui al punto 2) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Valvo, relatore di maggioranza.



VALVO Cesare, relatore di maggioranza

Grazie, Presidente.
Vorrei ringraziare il collega Muliere, che ha lavorato in tutte le sedute di III Commissione all'esame dei provvedimenti di legge in materia di protezione della fauna selvatica omeoterma e di prelievo venatorio.
Molto sinteticamente, è giunta a conclusione in Commissione, al termine di un iter lungo e complesso, l'analisi delle proposte di modifica alla legge regionale 70/1996.
Un iter lungo, perché intrapreso ad inizio legislatura e conclusosi nel mese di novembre 2003; complesso, perché ha comportato la discussione di cinque (ma erano inizialmente sei) proposte di legge e perché si è intersecato con le vicende legate alla promozione del referendum regionale sulla caccia.
Il testo votato dalla Commissione costituisce l'esito del confronto con gli enti locali, l'Università, le associazioni venatorie, ambientaliste e agricole, gli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e i Comprensori Alpini (CA), che sono stati sentiti in occasione delle consultazioni e le cui osservazioni hanno accompagnato lo svolgersi dell'intero dibattito. A questo contributo si aggiungono quelli richiesti dalla Commissione considerandoli propedeutici all'esame degli articolati, che hanno portato alla produzione di dati, statistiche e cartografie.
Lo scritto che ora si sottopone al voto dell'Aula corrisponde al testo della proposta di legge 185, analiticamente esaminata ed emendata dalla Commissione, nella quale confluisce la proposta di legge 333.
La decisione di procedere alla revisione della legge regionale 70/1996 trova il proprio presupposto nell'esigenza di correggerne gli aspetti all'atto pratico rivelatisi più critici.
L'attenzione dei proponenti le riforme, sensibili a rilanciare lo spirito della legge intervenendo sugli ostacoli che ne impediscono la piena attuazione, si è in particolar modo soffermata su alcuni punti nodali.
Da un lato, essa ha mirato alla valorizzazione del ruolo e dell'autonomia degli Ambiti Territoriali di Caccia e dei Comprensori Alpini, nonché delle Province, mediante il trasferimento alle medesime ed importanti funzioni amministrative; dall'altro, ha puntato sulla riaffermazione in capo alla Regione della competenza relativa all'attività di controllo della fauna selvatica.
Sono state, quindi, decise significative modifiche dell'impianto della legge, non solo incidenti sulla suddivisione delle funzioni come dianzi accennato, ma su molti degli istituti dalla legge medesima contemplati cercando di meglio regolamentare l'esercizio dell'attività venatoria.
Come già messo in rilievo, uno degli elementi cardine dell'attuale modifica va ravvisato nella valorizzazione del ruolo e dell'autonomia degli Ambiti Territoriali di Caccia e dei Comprensori Alpini, deciso anche alla luce degli importanti compiti di programmazione per il miglioramento dell'habitat, attribuiti agli enti citati dalla legge 157/1992.
In particolare, gli elementi di maggiore innovazione in materia si rinvengono nelle modifiche apportate agli articoli 3, 12, 17, 29 e 51 della 70/1996.
Con l'articolo 29, gli Ambiti Territoriali di Caccia e i Comprensori Alpini svolgono l'attività di controllo delle specie di fauna selvatica nei territori di loro competenza sulla base di un piano di controllo approvato dalla Regione. Gli ATC e i CA possono avvalersi, oltre che dei proprietari o conduttori dei fondi ricompresi nei territori oggetto dell'attività di controllo muniti di licenza venatoria, anche dei propri cacciatori iscritti in possesso di abilitazione da almeno cinque anni e delle guardie dipendenti degli stessi comitati di gestione.
È significativa l'introduzione della figura della guardia dipendente dall'Ambito Territoriale di Caccia o dal Comprensorio Alpino, prevista dall'articolo 17, è stata dotata di significativi poteri di vigilanza e partecipa, insieme alle guardie del Servizio ispettivo della Regione, alle guardie delle province e delle associazioni venatorie e ambientali, alla vigilanza sull'attività venatoria.
Agli Ambiti Territoriali di Caccia e ai Comprensori Alpini è stata infine, riconosciuta una duplice funzione: consultiva, allorquando la Giunta disponga la costituzione coattiva di oasi di protezione o di zone di ripopolamento e cattura; propositiva, quando si voglia destinare a caccia specifica i terreni non trasformati in zone di tutela a causa dell'opposizione dei proprietari o dei conduttori.
Rilevanti modifiche all'impianto della legge sono poi state apportate al fine di trasferire talune funzioni amministrative alle province; ciò in un'ottica di valorizzazione dell'ente locale già auspicata da ampia normativa nazionale, in particolare dal decreto legislativo 267/2000, ma mai compiutamente realizzata in questo ambito.
Le modifiche proposte prevedono che la provincia sia competente al rilascio dell'autorizzazione per l'addestramento dei cani utilizzati dalla protezione civile (articolo 13), per la reintroduzione di fauna selvatica a scopo di ripopolamento ex articolo 30 e, infine, per l'imbalsamazione e la detenzione di ogni tipo di animale rinvenuto morto ex articolo 34.
Un'ancor più compiuta devoluzione di funzioni è stata realizzata in materia di cattura e inanellamento a scopo scientifico, materia regolata dall'articolo 31, e in materia di abbattimento per caso fortuito o forza maggiore e disponibilità materiale di fauna selvatica, di cui all'articolo 33. In entrambi i casi la Regione si è spogliata delle proprie competenze riversandole interamente sulle province.
Queste ultime, in un'ottica di finalizzazione delle risorse economiche alla realizzazione della legge sulla caccia, sono poi state ritenute competenti a organizzare i corsi di preparazione ed aggiornamento per gli agenti di vigilanza.
Un'importante modifica riguarda, infine, le competenze della provincia in relazione ai centri privati di riproduzione della fauna selvatica regolati dall'articolo 21. La provincia è, infatti, chiamata a redigere appositi disciplinari che ne regolino la gestione.
Venendo ora alla Regione, è importante sottolineare che le competenze dell'ente sono ampliate e valorizzate soprattutto in relazione all'attività di controllo della fauna selvatica di cui all'articolo 29.
La Giunta regionale, infatti, approva i piani di controllo presentati dai soggetti competenti e dispone del potere sostitutivo nei confronti degli Ambiti Territoriali di Caccia e dei Comprensori Alpini, qualora questi rimangano inerti. La Giunta regionale, inoltre, approva i piani di abbattimento e autorizza gli Ambiti Territoriali di Caccia e i Comprensori Alpini alla loro attuazione in caso di indisponibilità o di silenzio da parte della provincia.
Ulteriori competenze sono attribuite ex novo all'ente dagli articoli 12, 13 e 26.
Ai sensi dell'articolo 12 la Regione, con proprio regolamento determina le distanze minime tra i confini dei territori degli istituti previsti dalla presente legge.
Disciplina, ex articolo 13, le modalità per il rilascio dell'abilitazione al recupero dei capi feriti.
Infine, ai sensi dell'articolo 26, promuove studi e ricerche sui metodi ecologici di controllo della fauna.
Ulteriori significative novità riguardano l'esercizio della caccia.
Seppur limitatamente, si è ritenuto opportuno aumentare il numero delle specie cacciabili. All'elenco di cui all'articolo 44 sono state aggiunte la gallinella d'acqua e la ghiandaia. Il controllo della popolazione della specie volpe viene esercitato tramite appositi piani presentati dagli ATC e CA e approvati dalla provincia. Rispetto al fagiano è stata modificata la data sino alla quale la specie è cacciabile: il 31 gennaio anziché il 31 dicembre, in analogia a quanto previsto dalla legislazione delle regioni confinanti Lombardia e Liguria.
È altresì stato modificato l'articolo che determina il carniere giornaliero e stagionale. In particolar modo è stato aumentato, da due a cinque, il numero di capi annuali abbattibili appartenenti alle specie starna e pernice rossa e, da venti a venticinque, il numero di capi appartenenti alle specie coniglio selvatico, fagiano e minilepre. È stato altresì introdotto il limite di cinquanta capi annuali per le specie cornacchia grigia, cornacchia nera e gazza.
In relazione alle giornate di caccia di cui all'articolo 47, le modifiche apportate alla norma consentiranno ai cacciatori di esercitare l'attività venatoria tre giorni alla settimana - due nel territorio delle Alpi - a scelta tra il lunedì, il mercoledì, il giovedì, il sabato e la domenica, in analogia a quanto previsto dalla legislazione vigente nelle regioni confinanti Lombardia e Liguria.
Quanto ai mezzi, oltre al fucile, è ora consentito l'uso dell'arco e del falco.
Nelle battute di caccia il limite di quattro cani per comitiva è sostituito dal divieto di non usare più di sei cani.
Il precedente divieto di utilizzo di radio ricetrasmittenti o apparecchi telefonici mobili ai fini dell'esercizio venatorio viene invece, completamente meno.
Modifiche significative concernono altresì l'apparato sanzionatorio della legge, elaborato nell'articolo 53.
È introdotta una specifica sanzione amministrativa per coloro che cacciano entro il limite di un'ora dall'orario di apertura o chiusura della caccia; tale sanzione limita l'applicazione di quella prevista per la caccia nelle ore notturne e ne mitiga la severità.
È, inoltre, aggiunta una specifica sanzione per coloro che caccino senza autorizzazione all'interno delle aziende faunistico-venatorie e agri turistico-venatorie.
In materia di pianificazione ambientale è stato deciso che la Regione provvede a rideterminare, con cadenza quinquennale, la superficie del territorio agro-silvo-pastorale di ciascuna provincia.
Norma di analogo tenore è quella che prevede che i piani faunistico venatori di durata quinquennale possano essere aggiornati anche prima della loro scadenza. Entrambe le norme sono state inserite al fine di consentire una programmazione e una gestione fluida dell'attività venatoria.
Uno scopo, questo, che ha caratterizzato per intero la ristesura di ampi stralci dell'articolato e che si può ravvisare non solo nella regolamentazione di temi importanti, quali la devoluzione di funzioni alle province, agli Ambiti Territoriali di Caccia e ai Comprensori Alpini, ma anche nella gestione di questioni di minor rilievo, come agli articoli 24 e 25, ove è previsto che l'organo politico, nell'esercizio delle proprie funzioni, possa essere sostituito dal dirigente della competente struttura amministrativa.
Da ultimo si desiderano illustrare le modifiche riguardanti gli istituti per l'incremento della fauna selvatica e per il miglioramento ambientale.
In primo luogo è stato previsto che, in caso di revoca del provvedimento di istituzione di un'oasi di protezione, la fauna selvatica recuperata mediante cattura possa essere introdotta in altri istituti di protezione, facendo venir meno il vincolo della reintroduzione in altre oasi di protezione disposto dalla precedente normativa.
Per quanto riguarda, invece, le zone di addestramento, allenamento e prove dei cani da caccia, di cui all'articolo 13, ne è stata disposta la diversificazione della tipologia - sono, ad esempio, previste zone per l'allenamento dei cani da tana o dei cani da traccia - e sono stati modificati, generalmente ampliandoli, i limiti alle estensioni di ciascuna zona.
A titolo di raccordo con le norme dell'ordinamento giuridico regionale alla norma abrogativa è aggiunta una disposizione che prevede la soppressione dell'articolo 5 della legge regionale 28 novembre 1989, n. 72 recante la disciplina dell'applicazione delle sanzioni amministrative di competenza regionale.
Infine, accogliendo l'indicazione di carattere tecnico del Settore Commissioni Legislative, è stato deciso di introdurre un nuovo articolo (Art. 60 bis - Clausola valutativa), in virtù del quale ogni tre anni l'Assessore competente per materia è tenuto a presentare una relazione alla commissione consiliare competente in merito agli adempimenti formali all'attività di controllo e al raggiungimento degli obiettivi individuati dalla legge.
La Commissione, evidenziando l'importanza di tale clausola valutativa con una norma transitoria ha impegnato l'Assessore competente a presentare la prima relazione entro il 31 dicembre del 2004.
Proprio la prossimità di questa scadenza sottolinea l'importanza e l'urgenza del provvedimento legislativo, lungamente atteso, che si propone all'esame di questa Assemblea.
Grazie.



GALASSO ENNIO LUCIO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi, relatore di minoranza.



MORICONI Enrico, relatore di minoranza

La scelta di modificare la normativa esistente in materia di caccia nella nostra Regione è una scelta unicamente volta a favorire i cacciatori a scapito dell'ambiente, degli animali e di tutti quei cittadini, la maggioranza, che è contraria a questa pratica crudele e obsoleta.
Infatti tutte le modifiche vanno in un'unica direzione e tendono a scardinare quelle regole nell'attività venatoria che un faticoso lavoro di mediazione degli scorsi anni era riuscita ad ottenere.
D'altra parte, che la legge regionale 70/96 andasse ormai stretta ai cacciatori ed ai loro referenti in Regione era palese come testimoniano determine, delibere e leggine di questi anni. Le proposte che sono arrivate ora in aula tendono a scardinare lo spirito che, nonostante tutti questi attacchi, ancora governava la legge in vigore.
Semmai, se modifica era necessaria - considerata la nocività dell'attività venatoria, il numero esiguo di cittadini che la praticano, la sua condanna da parte della maggioranza degli abitanti della nostra Regione e lo stato in cui versa il nostro ambiente - essa doveva andare verso una limitazione drastica di tale pratica e non certo nella direzione in cui va il testo in esame.
Senza dimenticare che non si è voluto dare corso al referendum chiesto da migliaia di cittadini ed anzi sono state fatte proposte di modifiche completamente opposte alla volontà dei firmatari della richiesta di referendum.
La caccia continua ad essere insostenibile per l'ambiente nonostante che i cacciatori spesso si definiscono ambientalisti, anzi con le trasformazioni del nostro territorio, che sono avvenute e sono in atto l'uccisione degli animali selvatici è ancora più gratuita e dannosa di un tempo.
La caccia, e le varie attività ad essa connesse, sono negative non solo direttamente per tutti i milioni di animali che ogni anno vengono uccisi ma anche per gli altri animali a causa del disturbo loro arrecato da cani spari, cacciatori; per gli equilibri ecologici in quanto interviene in modo brutale sottraendo animali, portando alla sparizione o comunque a livelli di grave deficit intere specie animali e anche immettendo animali nell'ambiente per scopo di ripopolamento; nonché per il territorio che viene inquinato da tonnellate di piombo sotto forma di pallini.
L'ambientalista pone al centro dei suoi interessi la conservazione dell'ambiente, dei suoi equilibri naturali e cerca di adottare e diffondere comportamenti che incidano il meno possibile sulla natura o la salvaguardino. L'interesse del cacciatore è andare a caccia e, anche quando segue diligentemente le regole imposte dalla legge, la sua finalità non è certo l'ambiente se non nella stretta misura in cui lo vuole utilizzare per avere ancora prede disponibili.
È andare a caccia non è certo un atteggiamento che salvaguardi la natura anche quando la caccia viene utilizzata nell'intento, più o meno in buona fede, di "riequilibrare" gli equilibri ecologici perduti.
L'uomo come "superpredatore" non ha infatti fondamento né scientifico né filosofico.
L'uomo non segue le regole naturali che sono proprie dei predatori naturali, l'uomo si muove in base a prerogative sue. Le specie predatrici in natura sono contenute e soggette anch'esse a fattori limitanti come tutte le altre. L'uomo in continua crescita ha occupato quasi tutto il territorio con le sue attività, le sue costruzioni, di fatto relegando a marginali tutte le altre specie; è assurdo che dopo tutto questo l'uomo debba ancora ricorrere alla uccisione di animali per aggiudicarsi il ruolo di "predatore".
Semmai, volendo giocare un ruolo attivo, dovrebbe cercare di riparare i danni provocati cercando di non distruggere altro territorio e di ricreare quegli equilibri compromessi dalle sue attività tra cui anche la caccia.
L'uomo ha ormai perso di vista la complessità e problematicità dell'equilibrio della fauna e così considera l'esistenza della specie come frutto di immissioni e di "prelievi", quando invece questa è frutto di un'interazione tra molteplici fattori che si evolve nel tempo.
Il predatore naturale adatta i suoi comportamenti alla situazione reale e al numero di prede disponibili e la sua stessa esistenza è legata alla loro presenza, non così per l'uomo che si è creato un mondo "artificiale" .
Ad ogni trasformazione ambientale la natura reagisce in un certo modo ed è per questo che nel nostro territorio fortemente antropizzato, con un certo tipo di sviluppo urbanistico, industriale e agricolo certe specie sono scomparse ed altre hanno occupato il loro posto. Non sarà certo la caccia anche se chiamata "di selezione" a riequilibrare le cose l'uccisione di centinaia e centinaia di animali potrebbe dare nell'immediato questa percezione ma di fatto si otterrà un deserto inanimato e non un ambiente in equilibrio.
Purtroppo l'attività di uccidere individui di alcune specie ritenute troppo numerose e/o dannose, negli ultimi anni, si è ampliata, pare quasi che i cacciatori abbiano cercato in questo modo di attribuirsi e farsi attribuire una "missione" per nobilitare uno sport che, in quanto tale, è sempre più inviso alla maggior parte dei cittadini.
Questa attività non è praticata solo nel territorio destinato alla caccia ma ovunque, anche nelle aree protette; in questo modo si disturba tutta la fauna e si assiste alla negazione della funzione di laboratorio dove sperimentare e mettere in atto nuove tecniche di gestione della fauna che dovrebbero avere i Parchi ed anche alla loro funzione culturale.
Infatti anche nei Parchi si ricorre, salvo poche eccezioni, all'uccisione degli animali con metodi più o meno cruenti invece di ricreare le condizioni di equilibrio ecologico, di rifugio sicuro per gli animali minacciati dai mille pericoli esterni, di far crescere il rispetto per la vita degli animali negli abitanti e nei fruitori del Parco. Spesso permettere l'uccisione di animali viene accettato come mezzo per far cessare critiche e polemiche su regolamentazioni che il Parco attua sul suo territorio ed è ben triste che si debba agire così da parte dell'Istituzione Regionale. Si dovrebbe dare il massimo appoggio a sperimentazioni innovative e non invece tacere, o peggio ancora, imporre interventi cruenti come nel caso della legge "speciale" sui cinghiali.
L'altra faccia della stessa medaglia è quella dei ripopolamenti. Il concetto che sottende a tale pratica è lo stesso: una visione semplicistica e meccanicistica della natura.
È chiaro che i ripopolamenti sono unicamente finalizzati a immettere nuove prede per i cacciatori. Se si volessero davvero ricreare le condizioni per il ritorno di certi animali o per una loro crescita numerica si agirebbe ben diversamente.
Spesso i cacciatori si vantano in questo di investire nell'ambiente ma a parte che ciò è fatto per loro esclusivo interesse, la pratica delle immissioni è nociva dal punto di vista ambientale. Le popolazioni di animali di un certo luogo si sono formate nel tempo e sono caratterizzate da un certo patrimonio genetico (DNA) che è il risultato di progressivi incroci naturali e che portano nell'insieme il risultato di linee ereditarie diverse. Questa complessità è una ricchezza ed è un elemento fondamentale per la sopravvivenza degli animali e per l'integrità stessa dell'ambiente.
Animali e vegetali hanno due modi per sfuggire ai pericoli dell'estinzione. In caso di bruschi cambiamenti climatici, ad esempio, il modo più immediato e la capacità di cercare luoghi più favorevoli alla sopravvivenza (per questo tra l'altro è sempre più urgente e importante la creazione ed il mantenimento dei cosiddetti "corridoi ecologici") l'altra possibilità è quella di adattarsi alle cambiate situazioni ambientali e questo può avvenire proprio grazie alla ricchezza del DNA.
Gli animali immessi quand'anche riuscissero a sopravvivere (il 58 muore nei primi giorni) non saranno stati selezionati per quell'ambiente avranno un DNA diverso e quindi non si potrà dire che servono per mantenere la popolazione di quella specie.
A volte, come è già successo, si fanno introduzioni di animali e poi dopo alcuni anni si chiede di abbatterli perché dannosi. Questo è stato il caso di cervi, caprioli e cinghiali. Le richieste di introduzione fatte ad esempio da associazioni di cacciatori vengono spesso valutate positivamente anche da un punto di vista ambientale da un esperto, di norma un docente universitario. Quando incominciano ad arrivare le prime lamentele per danni provocati dalla fauna gli stessi esperti fanno relazioni negative sulla loro presenza e così vengono permessi o addirittura sollecitati gli abbattimenti.
E' infine da ricordare che, spesso, parlando di caccia, pur sapendo che vuol dire uccidere, ci si dimentica di una cosa fondamentale e cioè della sofferenza di milioni di esseri senzienti. I termini asettici che vengono comunemente e appositamente, utilizzati quando si parla di caccia, cercano di nascondere il sangue, il dolore, la paura e gli spari. Dietro ai termini "prelievo" e "controllo" dobbiamo ricordarci che ci sono milioni di animali braccati, stanati, colpiti e uccisi.
Gli animali sono esseri senzienti in grado di provare dolore e sofferenza e non solo fisica, ma anche psichica come ormai è anche scientificamente provato. Se anche questo sentire è diverso dal nostro, per quell'animale è il massimo della sofferenza che può provare. Eticamente tutto questo è ancora più grave dal momento che questa sofferenza è procurata per mero divertimento.
Se è da condannare, per motivi scientifici ed etici, lo sfruttamento degli animali su cui poggia gran parte della nostra società (basti pensare agli allevamenti), a maggior ragione è da condannare la caccia che non rappresenta nessun motivo di sopravvivenza per l'uomo. Molti filosofi (Regan, Singer e da noi Vattimo e Ferrajoli) parlano dei "diritti degli animali" e sempre più grandi fette della nostra società condividono il principio che gli animali abbiano dei diritti.
Esiste un movimento vasto per il riconoscimento dei diritti degli animali e questo principio è già entrato nella Costituzione di alcuni Paesi e questo stesso Consiglio l'ha inserito all'unanimità nello Statuto regionale.
Purtroppo la proposta sulla caccia che si porta alla votazione stride fortemente con questa dichiarazione di principio. Come si fa, infatti, a rispettare i diritti degli animali ed a promuovere la cura e la presenza sul territorio, come recita l'articolo 6 del nostro Statuto, quando si chiede di votare l'uccisione? Se questa proposta diventerà legge provocherà addirittura la morte di almeno due milioni in più di animali rispetto alla legge attuale! Diritti di base dovrebbero essere quelli alla non sofferenza ed alla vita; vista la gratuità della pratica venatoria sono diritti che facilmente e senza grandi problemi potrebbero essere concessi agli animali selvatici.
L'unica rinuncia che si chiederebbe sarebbe quella di smettere di ucciderli per il gusto di farlo.
Di fronte al dato di fatto che la caccia è una pratica inutile quando non dannosa, alla constatazione che il nostro ambiente è sempre più povero e compromesso, che la gestione compartecipata della caccia si è rivelata fallimentare, ai numerosi atti illegali o provocatori dei cacciatori sul nostro territorio come testimonia la fitta attività di vigilanza messa in atto dalle guardie volontarie delle associazioni o anche i racconti di cittadini che abitano in zone interessate dalla caccia, è immorale e ambientalmente dannoso votare favorevolmente al testo in discussione che amplia la possibilità di cacciare.
Ci sarebbe bisogno, invece, di un profondo ripensamento per affrontare con approccio diverso tutta la tematica, ripensamento anche sul ruolo che noi vogliamo avere non solo come Consiglieri che con la nostra votazione ci prendiamo la responsabilità di decidere del destino di tanti animali, ma anche come umani che possono, proprio per la loro peculiarità, decidere quale posizione avere nei confronti delle altre specie che condividono con noi la vita su questo pianeta.
Le osservazioni che vado a fare in merito alle modifiche proposte e gli emendamenti presentati si collocano sullo sfondo di queste riflessioni di carattere generale e nella volontà di dare voce alle migliaia di cittadini a cui è stato negato il diritto di pronunciarsi sulla caccia tramite referendum.
Analizzando alcune delle modifiche della L.R. 70/96 contenute nel testo in discussione vediamo come siano tutte volte ad ampliare gli spazi ed i tempi della caccia.
Articolo 7 che modifica l'articolo 13 della legge regionale 70/96 e riguarda le prove e l'allenamento dei cani da caccia. L'allenamento diventa pretesto per andare a caccia tutto l'anno, infatti, anche quello con facoltà di sparo è permesso durante il periodo in cui la caccia è chiusa in netto contrasto con ciò che stabilisce la legge nazionale che permette l'allenamento solo durante il periodo venatorio.
Vengono inventati altri due tipi di zone di allenamento: quello per i cani da traccia, pratica crudele che viene effettuata mettendo sul campo un animale semi sgozzato e quello per l'allenamento dei cani da tana, vere trappole dove l'animale viene braccato senza vie di scampo.
Articolo 8 che modifica l'articolo 17 della L.R. 70/96 sugli ATC e CA.
Il comma aggiunto dice che il comitato di gestione di ATC e CA possono avvalersi di loro guardie. Questo va nella direzione di demandare la vigilanza venatoria agli stessi cacciatori in quanto questi organi, bench formalmente rappresentino tutte le componenti interessate, sono nelle mani dei cacciatori.
Articolo 18 che modifica, riscrivendolo, l'articolo 29 della L.R. 70/96 sul controllo della fauna selvatica.
Questi interventi, finora affidati alla Provincia, vengono ora demandati ai cacciatori, infatti, le Province potranno predisporre ed attuare piani di controllo solo nei territori di loro competenza mentre in tutti i territori degli ATC, CA, AFV e AATV saranno questi stessi istituti ad occuparsene anche se previa autorizzazione della Regione. In pratica è un altro pretesto per andare a caccia tutto l'anno.
Articolo 19 che modifica l'articolo 30 della L.R. 70/96 che riguarda le emissioni di fauna.
Questa modifica introduce in grande stile l'immissione di animali "pronta caccia". Infatti viene permessa l'immissione di animali fino al primo di agosto (anziché come ora 1 aprile) e il divieto di immissione è stabilito solo da questa data al termine della caccia ma alla singola specie. Quindi vi saranno anche animali buttati nell'ambiente a caccia già iniziata. Il massacro a cui abbiamo assistito in questi anni sarà ancora più grande.
Vero e proprio maltrattamento di animali, a nostro parere, anche perseguibile ai sensi appunto delle leggi sul maltrattamento.
Articolo 23 che modifica l'articolo 35 della L:R. 70/96 riguarda i mezzi permessi per esercitare l'attività venatoria.
Una modifica di una sola parola che introduce una pratica di caccia crudele e subdola: quella con l'arco. Per accontentare pochissime persone ma questo, tra l'altro, non favorirà il dilagare di questo mezzo.
Si permette di uccidere animali con le frecce piantate nel corpo e dopo lunghe agonie. Il tiro con l'arco, inoltre, è silenzioso, agevola il bracconaggio ed è anche pericoloso per le persone.
Articolo 30, che modifica l'articolo 44, riguardante le specie cacciabili, e articolo 32, che modifica, riscrivendolo, l'articolo 46 della legge regionale 70/96: in questi due articoli vengono apportati ritocchi che permetteranno l'uccisione di circa due milioni di animali in più ogni anno. Vengono introdotte, tra le specie cacciabili, la gallinella d'acqua e la ghiandaia, senza alcuna motivazione scientifica. E' prolungato di un mese il periodo di caccia al fagiano, cioè fino al 31 gennaio. La volpe entra tra le specie cacciabili tout court e non più in base ai prelievi numerici. Si aumenta il numero di capi per le specie: fagiano, coniglio selvatico, minilepre, starna e pernice rossa.
Articolo 33, che modifica l'articolo 47 della legge regionale 70/96 riguardante le giornate e l'orario di caccia: si aumentano le giornate di caccia da 3 a 5, inserendo anche i giorni di venerdì e lunedì. Non ci sarà più pace per gli animali liberi e ci saranno maggiori difficoltà di controllo. E' da ricordare che tutte le richieste in questi anni erano volte all'abolizione della domenica a tre giornate di caccia.
Articolo 35, che modifica l'articolo 49 della legge regionale 70/96 inerente agli al tri divieti: riguarda il numero dei cani che si possono utilizzare. Aumenta il numero dei cani da 4 a 6 per la caccia in comitiva ed esclude questo limite, oltre che per la caccia al cinghiale, anche per la volpe e la lepre. Ciò apporta maggiore stimolo per gli animali e maggiore facilità per i cacciatori di scovare prede e quindi un aumento complessivo del danno.



PRESIDENTE

E' iscritto ora a parlare il Consigliere Mellano, che ha già fatto pervenire richiesta di poter differire l'illustrazione della relazione alla prossima seduta. Se l'Aula acconsente, chiudiamo qui i nostri lavori.
Grazie a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 17.02)



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