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Dettaglio seduta n.499 del 27/10/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 15.56)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Burzi, Casoni, D'Ambrosio D'Onofrio, Ferrero, Ghigo, Rossi Giacomo e Scanderebech.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Assegnazione temporanea di funzioni delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Gilberto Pichetto Fratin


PRESIDENTE

Comunico che, con decreto n. 114 del 25 ottobre 2004, il Presidente della Giunta regionale Ghigo ha attribuito temporaneamente, le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, per la giornata pomeridiana del 27 ottobre 2004, all'Assessore Pichetto Fratin.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

c) Modifica assegnazione funzioni ai componenti la Giunta regionale (Assessorato turismo e sport al Presidente Ghigo)


PRESIDENTE

Comunico inoltre che, con decreto n. 116 del 26 ottobre 2004, il Presidente Enzo Ghigo riconduce alla competenza del Presidente le funzioni relative al turismo, sport, navigazione, acque minerali e termali, fiere coordinamento delle politiche di promozione nazionale ed internazionale accoglienza ed offerta Olimpiadi 2006, impianti di risalita, a far tempo dalla data del presente decreto.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame disegno di legge n. 663 inerente a "Assestamento al bilancio di previsione 2004 nonché disposizioni finanziarie per l'anno 2005"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 663, di cui al punto 4) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 3 Si è prenotato il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Assessore Pichetto, l'articolo recita: "E' autorizzata la contrazione di mutui per euro 398 milioni a copertura del disavanzo derivante dalla mancata stipulazione di mutui autorizzati per l'anno 2003". Se ne dovrebbe desumere che, se i mutui sono già autorizzati, non è necessaria una nuova autorizzazione a contrarre mutui; se i mutui autorizzati e non stipulati hanno prodotto un disavanzo, il disavanzo dovrebbe risultare o direttamente o con un allegato finanziario. In ogni caso, mi sembra che agli oneri ricadenti sull'anno 2005 si faccia fronte con le risorse dell'UPB e credo che questa - a meno di spiegazioni convincenti - non sia una formulazione da introdurre all'interno di questa legge, perché questa legge deve occuparsi dell'assestamento del bilancio.
In buona sostanza - può darsi che al riguardo non mi sostenga sufficientemente la competenza, la conoscenza - non si può autorizzare la contrazione di mutui a copertura di disavanzi derivanti dalla mancata stipulazione di mutui autorizzati, perché se i mutui autorizzati hanno prodotto un disavanzo, la mancata stipulazione dovrebbe emergere, se non si tratti di un disavanzo di cassa, non di un disavanzo finanziario. Basta una spiegazione; poi eventualmente potremo approfondire, se ve ne sarà l'esigenza.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

La questione è solo questa. Noi avevamo avuto un'autorizzazione a questi mutui sul bilancio 2003. Nel bilancio 2003 non abbiamo contratto i mutui né abbiamo ripetuto l'autorizzazione per il 2004; adesso si autorizza sul bilancio 2004. In sostanza, c'è uno slittamento di questi importi dal 2003 al 2004. Diciamo pure che poteva non essere citata l'autorizzazione sul 2003, perché di fatto quella è decaduta, ma visto che si tratta di importi precisi, gli uffici hanno richiamato la vecchia autorizzazione con lo slittamento sul 2004.
"E' autorizzata la contrazione di mutui per euro 398 milioni a copertura del disavanzo derivante dalla mancata stipulazione di mutui autorizzati per l'anno 2003": è un disavanzo di cassa, perché non c'era la corrispondenza tra quella che era la copertura delle spese complessive...
RIBA Lido (fuori microfono) Non sappiamo dov'è il disavanzo!



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Allora faccio un riepilogo. La copertura delle spese sul bilancio è data dall'elenco delle spese, dalle entrate ordinarie e dalla copertura tramite finanziamento, tramite indebitamento. La copertura di queste spese era prevista con un indebitamento - la solita questione che ogni tanto richiamate: i mutui si scrivono e non si fanno - con mutui sull'esercizio 2003. In realtà questi mutui non sono stati contratti e siamo arrivati al 2004; adesso si sposta l'autorizzazione del 2003 al 2004.
Non so se sono stato chiaro.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

RIBA Lido (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Parole giuste!



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Colleghi, non è un disavanzo di competenza. Risulta chiaro il fatto che, avendo una copertura di cassa data dalle entrate più un minor mutuo contratto rispetto all'iscritto e all'autorizzato, c'è una differenza che è un disavanzo. Potevamo chiamarla differenza e non chiamarla disavanzo, ma non è un disavanzo d'amministrazione, non parliamo di avanzo o disavanzo d'amministrazione, infatti si parla espressamente solo della parte mutui.
Se volete, provate a riscriverla con parole diverse, di maggior fantasia. A me pare che la dicitura sia chiara: richiama espressamente il 2003 e cita un importo preciso.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere per dichiarazione di voto.



RIBA Lido

Avevamo fatto una domanda all'Assessore; lui ha risposto riconoscendo che bisogna cambiare l'articolo. Sulla base della spiegazione, cioè del tentativo di spiegazione, è rimasto ulteriormente incomprensibile il fatto che qui si parli di una mancata stipulazione di mutui nel 2003 e della stipulazione nel 2004 per la copertura di un disavanzo del 2003 che, nel conto consuntivo 2003, non figurava da nessuna parte. Siccome l'avanzo è dato dal fondo di cassa più i crediti meno i debiti e dato che da quella cifra non risulta assolutamente questo disavanzo, bisogna che scriviate l'articolo in un'altra maniera e che ci diate una spiegazione plausibile.
Questo è un avanzo piuttosto consistente: sono 800 miliardi. O lo scrivete con altre parole, altrimenti...



(Commenti in aula)



RIBA Lido

Non facciamo una conferenza stampa su questo subito, però bisogna che ci sia.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

La terminologia in campo contabile è vasta. Sotto l'aspetto strettamente finanziario, il termine può essere "disavanzo". Gli uffici mi comunicano che, se non vogliamo chiamarlo "disavanzo", si può dire "della differenza derivante dalla mancata stipulazione del mutuo".
Ricordo che si tratta di una differenza di cassa. Sono opere che sono state realizzate ma, poiché i pagamenti si facevano negli esercizi successivi, sarebbe stata cattiva amministrazione contrarre il mutuo. Il termine "disavanzo" possiamo sostituirlo con "differenza", ma il termine corretto è "disavanzo". Si tratta di un disavanzo di cassa, non di amministrazione.



PRESIDENTE

Propongo alcuni minuti di sospensione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.06 riprende alle ore 16.15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico la presentazione del seguente emendamento: Emendamento rubricato n. 6 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: all'articolo 3 dopo "autorizzati" scrivere "a pareggio del bilancio per l'anno 2003".



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo se l'Assessore Pichetto Fratin lo può illustrare.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Ha ragione il Consigliere Chiezzi, altrimenti era una spiegazione per pochi intimi, non corretta, chiedo scusa.
A seguito delle considerazioni emerse nel dibattito, è meglio chiarire la formulazione del comma 1 dell'articolo 3. La formulazione è intesa con il fatto che viene ripreso per 398 milioni e 235 mila euro l'importo del mutuo esatto iscritto a pareggio del bilancio del 2003, autorizzato con la legge di bilancio 2003. Sapendo che le leggi di bilancio durano un anno bisognava richiamarlo nel 2004 per poterlo contrarre. Chiarito anche con i Consiglieri che avevano espresso dei dubbi, scriviamo, dopo la parola "autorizzati", "a pareggio del bilancio per l'anno 2003", invece che "per l'anno 2003". Cosa significa? Che si autorizza la contrazione di mutui per l'importo di 398 milioni e 235 mila euro, a copertura del disavanzo, che è di cassa, derivante dalla mancata stipulazione di mutui, autorizzati allora a pareggio del bilancio 2003, che richiamiamo nel 2004 perché è la durata temporale di un anno. E' chiaro che sul 2005, come giustamente mi diceva il dottor Moratto prima, ritroveremo nuovamente le eventuali differenze e ci sarà una formulazione che richiama gli eventuali mutui autorizzati sul bilancio 2004, non contratti durante il 2004, che vengono contratti nel 2005 perché la cassa va in copertura con le esigenze dei pagamenti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato SI' 28 Consiglieri si sono astenuti 5 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 3 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato SI' 26 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione nominale sull'articolo 4 nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 32 Consiglieri hanno votato SI' 26 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Sull'articolo 5 comunico la presentazione di tre emendamenti rubricati 3, 4 e 5.
Emendamento rubricato n. 3 presentato dai Consiglieri Marengo, Cantore Cattaneo e Galasso: all'articolo 5, comma 2 la somma di "50 milioni di euro" viene modificata in "55 milioni di euro".
Emendamento rubricato n. 4 presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 5, comma 2 la somma di "50 milioni di euro" viene modificata in "40 milioni di euro".
Emendamento rubricato n. 5 presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 5, comma 2 la somma di "50 milioni di euro" viene modificata in "56 milioni di euro".
Ha chiesto di intervenire, sull'articolo 5, il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

C'è un'indicazione di tutta una serie di UPB che riguardano le spese in conto capitale che sono state ridotte per coprire e consentire la stipulazione del mutuo di 300 e passa miliardi a copertura del cosiddetto disavanzo (la partita che abbiamo discusso a proposito dell'articolo 3).
Quindi non era un saldo gratis, era con detrazione, con riduzione di somme che erano state stanziate nel bilancio preventivo per interventi in conto capitale. Altrimenti non ci sarebbe bisogno dell'articolo.
Dato che credo che ci sia questo elemento e poiché in Commissione non c'era stato fornito, chiedo di nuovo quant'è l'ammontare delle somme che sono state detratte dai vari capitoli complessivamente per euro. Dopodich non ritengo sia necessario che la copertura venga prevista nell'anno 2005.
Nell'anno 2005 verrà nuovamente prevista con il bilancio del 2005 se il Consiglio regionale riterrà di prevederle nel 2005. Il bilancio del 2005 siamo ancora lontani dal predisporlo e dal presentarlo, se ne parlerà nel corso dello stesso esercizio. Sarebbe opportuno eliminare il comma terzo perché "alla copertura finanziaria delle spese specificate, si provvede in sede di predisposizione del bilancio", quindi questo trasferimento e questo impegno sul conto del nuovo bilancio per finanziare quello che era in qualche maniera un disavanzo di 398 miliardi. Prima abbiamo cercato di fare bella figura non stipulando mutui nel 2003, adesso li stipuliamo del 2004 riducendo però gli stanziamenti del 2004 per far fronte a debiti del 2003.
Mi sembra che l'operazione, dal punto di vista tecnico, finanziario e politico, non regga.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Sono d'accordo con il Vicepresidente Riba che il secondo e il terzo comma sono "politica". Se noi autorizziamo, nell'assestamento 2004, una spesa del 2005 dicendo che l'autorizziamo con la Finanziaria 2005, è come se facessimo un ordine del giorno che recita: "Stai tranquillo, Comune di Torino, che cinquanta milioni di euro li mettiamo sulle Olimpiadi, tanto è vero che lo scriviamo nell'assestamento, anche se poi li finanziamo con la Finanziaria del 2005". Obiettivamente, non capisco il senso di un'operazione di questo tipo.
Qui c'è un'autorizzazione legislativa di spesa, relativa ad un anno finanziario su cui questo provvedimento non interviene (il 2005) e c'è lo slittamento, dal 2004 al 2005, di una parte di spesa di investimenti (quindi il comma 1 è corretto). Per quanto riguarda l'autorizzazione di spesa per il 2005, sia per quelle UPB slittate sia per le ulteriori spese autorizzate, deve essere inserita nella Finanziaria del 2005.
Dal punto di vista normativo, a che cosa è autorizzato da questa norma l'Assessore Pichetto? E' autorizzato a scrivere, nella Finanziaria 2005 cinquanta milioni di euro per le Olimpiadi e l'importo sulle UPB degli investimenti slittati dal 2004 al 2005. Il secondo e il terzo comma non significano nulla, se non, politicamente, l'impegno, da parte della Regione, di fare una serie di cose che la Regione stessa, però, deve ancora deliberare.
Non so se sono stato chiaro, Assessore Pichetto.



PRESIDENTE

Diamo atto che, nel frattempo, il Vicepresidente Riba ha presentato un emendamento che chiede di sopprimere il comma 3...



(Commenti in aula fuori microfono)



PRESIDENTE

Do pertanto lettura degli emendamenti presentati: Emendamento rubricato n. 7 presentato dai Consiglieri Riba, Ronzani e Suino: i commi 2 e 3 dell'articolo 5 sono soppressi.
Emendamento rubricato n. 8 presentato dal Consigliere Chiezzi: all'articolo 5 i commi 1, 2 e 3 sono soppressi.
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Se il Consigliere Chiezzi vuole sopprimere l'articolo 5 perché lo vuole abolire, è un discorso, però, se l'emendamento era nella logica del mio intervento e del collega Riba, il comma 1 si giustifica, essendo lo slittamento di una spesa di investimento dal 2004 al 2005, quindi prende sul bilancio 2004. I commi 2 e 3, invece, sono relativi all'esercizio finanziario 2005 e, quindi, non prendono sul bilancio esistente, ma fanno finta di prendere su un bilancio successivo che deve ancora essere approvato.
In altre parole, è un auspicio politico.
Anche il comma 2, Vicepresidente Riba, deve essere abolito per la stessa ragione e poi, in sede di votazione finale, proporrete un ordine del giorno che dice: "Stai tranquillo, Comune di Torino, mettiamo cinquanta milioni di euro sulle Olimpiadi".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Mi sembra che le tre decisioni siano analoghe e prive, adesso, di portata normativa. Per chiarirmi le mie idee, faccio una domanda all'Assessore: quando si predisporrà il bilancio 2005 e la relativa finanziaria, il Consiglio regionale può compiere scelte diverse da quelle qui indicate? Sulle Olimpiadi, ad esempio, saremmo liberi di decidere se confermare la spesa di cinquanta milioni di euro in quella sede e in quel momento oppure no? Perché se si sarà liberi di decidere, come riterremo giusto fare, quando l'evento sarà maturo, allora questa portata normativa è pari a zero. È una promessa che non potrà essere mantenuta.
Vorrei sapere dall'Assessore Pichetto se le cose scritte qui saranno vincolanti, cioè indiscutibili nel bilancio e nella Finanziaria 2005 oppure no. Se saranno discutibili, allora propongo che tutto venga stralciato, perché sono promesse che si potranno o meno mantenere, secondo il giudizio politico di opportunità che daremo nel 2005.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Chiezzi. Dichiaro chiusa la discussione generale sull'articolo.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

L'articolo 5 può essere diviso in due parti: il comma 1, che interviene sul 2004 slittando al 2005 e il comma 3, che va a garantire il comma 2 che iscrive, ex novo sul 2005, cinquanta milioni di euro per le opere olimpiche.
La domanda del collega Chiezzi su cosa faremo in sede di bilancio 2005 è pertinente, ma dipende da cosa avrà fatto la Giunta in forza di questo articolo sull'assestamento 2004. Questo articolo permette alla Giunta - in questo caso al soggetto che opera sulle Olimpiadi, che non so se direttamente a livello regionale o ai Comuni perché non conosco, nello specifico, quali opere sono contenute nei cinquanta milioni di euro - di avviare le procedure giuridiche e di definire rapporti giuridici che, se definiti dalla Giunta o dal soggetto finale di cui se ne fa carico (o comunque, dalla Giunta che ha il compito di gestione, in forza della legge al Consiglio regionale), diventano un vincolo del bilancio 2005.
Qualora si vada al 31 dicembre e non ci siano atti giuridici con valenza probante, cioè non vengono impegnati, è chiaro che in sede di bilancio 2005 potranno essere stornati e destinati ad altri fini. Ora ci troviamo nella condizione che, per un'esigenza legata alle opere olimpiche è necessario procedere con appalti o con contratti in merito a queste opere.
La Giunta regionale, per procedere, ancorché si tratta di opere che vedranno gli esborsi finanziari a definizione negli anni successivi, deve avere la copertura giuridica, che verrà garantita tramite questo articolo.
Nessuna Giunta regionale (né Direzione) avvia procedure senza la copertura in una legge regionale.
Potreste chiedermi di spostarlo, forse, nella legge collegata, anzich nella legge sull'assestamento; ma anche su questo, come ho avuto modo di ribadire in Commissione, mi rimetto alla tecnica legistica: mi si dica se inserirlo in questo provvedimento o in quello successivo. Ma certamente per agire e operare immediatamente, deve esserci una norma che garantisce giuridicamente la copertura. È prevista, sul 2005, come copertura finanziaria, e vincolerà il bilancio 2005.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi, per un chiarimento.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Non sono convinto per questo motivo: ha parlato di impegno sul 2005 oggi, quindi, non vi è alcuna copertura? Nessuna? Lei dice: "Attenzione perché se devo compiere atti giuridici, che copertura ho?". Nessuna Assessore Pichetto. Se lei compie atti giuridici entro il 31 dicembre, non vi è alcuna copertura. Ma quali atti giuridici devi compiere propedeutici ad una spesa? Sono atti giuridici che, a mio giudizio, possono essere compiuti anche senza questo articolo, perché nessuno impedisce ad una Giunta di concordare degli impegni politici per l'anno successivi.
Sono impegni politici, non atti giuridici! La Giunta decide che sottoscrive un protocollo con qualche altro soggetto, nel quale precisa che nel 2005 spenderà dei soldi. Gli stessi atti che lei presuppone, a mio modo di vedere - magari sbaglierò - sono possibili.
Questa norma non copre nulla, perché non entra in vigore quest'anno bensì l'anno successivo. Ogni atto fatto quest'anno o è coperto quest'anno o non serve dire: "Sarà coperto dopo". Se posso dirlo, posso farlo in virt della facoltà che ho di prendere quell'atto anche senza questo articolo.
Ma questa è una mia opinione.



MANICA Giuliana

Possiamo avere un minuto di riflessione in Aula, Presidente?



PRESIDENTE

Va bene.



(La seduta, sospesa alle ore 16.36 riprende alle ore 16.38)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiedo scusa, Consigliere Palma: lei mantiene il suo emendamento?



PALMA Carmelo

Sì, sì.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro, sull'ordine dei lavori.



MARCENARO Pietro

I nostri Gruppi, in merito all'articolo 5, sarebbero orientati a chiedere un voto per parti separate. Grazie.



PRESIDENTE

Credo che non si possa votare per parti separate, comunque verificher sul Regolamento.
Il Regolamento precisa che la votazione per parti separate è ammessa solo sugli ordini del giorno. Devo, pertanto, mantenere la strutturazione delle votazioni sugli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 10 presentato dai Consiglieri Mellano e Palma: abrogare il comma 2 e il comma 3 dell'articolo 5.
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

possibile che mi sia distratto durante l'intervento dell'Assessore Pichetto, ma non so per quale ragione magica o mitologica una norma che noi votiamo pregiudica la possibilità dell'Aula di intervenire sul bilancio 2005.
Comunque la si metta, l'Aula, che alla fine del 2004 voterà la legge finanziaria per il 2005 e il bilancio per il 2005, prenderà sostanzialmente questa "roba" e la butterà, oppure la confermerà, oppure la raddoppierà...



PALMA Carmelo

PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)



PALMA Carmelo

Salvo che vi siano rapporti giuridici già instaurati, contratti già definiti, ovvero che vi siano già in atto degli elementi di vincolo giuridico. Ho precisato questo.



PRESIDENTE

Prosegua, Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Stiamo, però, peggiorando: l'Assessore Pichetto sostiene che, sulla base di una norma che autorizza la spesa del 2005, la Regione assumerebbe nel 2004, un'obbligazione contrattuale senza copertura di spesa? Sta dicendo questo l'Assessore Pichetto Fratin? Cioè che oggi la Regione stipula un contratto: dov'è la copertura? Non c'è. Ma la Regione si è impegnata politicamente a votarla nella finanziaria del 2005: questa sarebbe la norma di copertura dell'impegno contrattuale per il 2004? Se questa è la spiegazione che fornisce l'Assessore, la questione è ancora più preoccupante.
Allora, anche rispetto ai colleghi del centrosinistra che hanno presentato emendamenti diversi, così come si ragionava anche sul rendiconto, se trattiamo questi provvedimenti per quello che sono probabilmente meno ci sbagliamo; se iniziamo, in maniera fantasiosa e creativa, ad utilizzarli in maniera diversa, probabilmente ci sbagliamo di più.
Noi stiamo votando un assestamento che interviene sull'esercizio 2004.
Non stiamo votando il pluriennale 2004-2006, né la finanziaria 2005: quindi, dal punto di vista metodologico, non esiste alcuna possibilità di intervenire con autorizzazioni di spesa, con norme finanziarie, o con norme di alcun tipo che non siano norme di rimando alla finanziaria del 2005 all'interno di questo assestamento.
Questo è un elemento su cui scolasticamente l'Assessore Pichetto potrebbe convenire.



PRESIDENTE

Prosegua pure, collega Palma. Vi invito a non interrompere ulteriormente l'intervento.



PALMA Carmelo

Si tratta di un problema che va risolto.
Se innoviamo e iniziamo sull'assestamento 2004 a scrivere un pezzo di finanziaria 2005, sostenendo che questa sarebbe una copertura rispetto ad un'obbligazione contrattuale, penso che scendiamo su di un piano inclinato al fondo del quale, se c'è qualcosa, c'è metodologicamente un muro. Se noi votiamo un provvedimento di questo tipo, poi gli diamo il contenuto che vogliamo, ma votiamo un provvedimento di questo tipo, votiamo norme di assestamento sull'esercizio 2004. Tutto quello che è impegno, decisione politica, norma rispetto all'esercizio 2005, va nel 2005. Non si scrive qui una norma di programma sulla finanziaria 2005 per rassicurare, non si sa bene chi, sul fatto che la Regione ha davvero intenzione nel 2005 di mettere 50 milioni di euro. La Regione può scrivere anche in sottolineato e grassetto, ma le prossime elezioni magari le vincerà una forza politica non presente all'interno di questo Consiglio regionale, quei 50 milioni di euro non ci sono più, non coprono nessuna obbligazione contrattuale.
Per questa ragione, dal punto di vista puramente tecnico, mentre il comma 1 interviene fotografando lo slittamento in diminuzione che l'assestamento delinea, quindi incide sull'esercizio 2004, lo rappresenta la norma di rimando al 2005 invece è ultronea, ma è un unico comma. I commi 2 e 3 non dicono nulla rispetto all'assestamento 2004. Quindi non solo secondo me, la Giunta non li deve scrivere, ma, se mi posso permettere neanche il Presidente dovrebbe metterli in votazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Mi pare abbastanza evidente, come emerge dal dibattito, che c'è una contraddizione che si manifesta tra un'esigenza politica, largamente condivisa, di individuare, reperire e garantire risorse che sono necessarie. E' di solo poche ore fa un appello del Capo dello Stato affinché sulle Olimpiadi invernali di Torino si ricostruisca un elemento di cooperazione. Da un lato c'è questa esigenza, da un altro c'è un problema tecnico formale, che è stato posto, mi pare con qualche ragione, dal Consigliere Palma, che riguarda il rapporto fra queste esigenze e come vengono collocate.
Possiamo chiedere su un punto così importante e delicato di avere, da parte dell'Assessore al bilancio e dei suoi collaboratori, un minuto di riflessione che permetta di affrontare questo problema così delicato, ma anche di una certa importanza, e di arrivare ad una conclusione positiva? Se lo abbiamo fatto prima su un problema minore, lo si può fare adesso su un problema che ha un rilievo maggiore.



PRESIDENTE

Penso sia nell'interesse di tutti trovare un punto di contatto.
Sospendo la seduta qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.48 riprende alle ore 17.09)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Solo per dire che è ferma la valutazione sul merito, invece si è ritenuto correttamente di spostare quello che è l'impegno sul 2005 relativo ai commi 2 e 3 dell'articolo 5 e relativo a tutto l'articolo 6 su legge ordinaria, che è la successiva iscritta a questo provvedimento quindi andrà successivamente anche perché quella norma già prevede una serie di altri impegni sul 2005.
Questi impegni erano rimasti assemblati sull'assestamento in quanto erano stati un po' assimilati agli slittamenti, ma certamente, trattandosi di nuovi iscrizioni per permettere l'avvio del percorso burocratico, è opportuno che vadano sull'impegno legge ordinaria e poi con le relative coperture di bilancio ordinario



PRESIDENTE

Informo dunque il Consiglio che vengono presentati dalla Giunta regionale gli emendamenti rubricati n. 11/1 e 11/2; gli emendamenti rubricati nn. 7), 8), 9) e 10) vengono ritirati dai proponenti e conservati agli atti; quelli rubricati nn. 3), 4) e 5) sono invece dichiarati superati Emendamento rubricato n. 11/1 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: i commi 1 e 2 dell'articolo 5 sono soppressi.
Emendamento rubricato n. 11/2 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: l'articolo 6 è soppresso.
Indìco la votazione nominale, sull'emendamento rubricato n. 11/1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SI' 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 5 come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SI' 28 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 11/2 (interamente soppressivo dell'articolo 6).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 Consiglieri hanno votato SI' 28 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 (che diventa l'articolo 6) Indìco la votazione nominale sull'articolo 7, che diventa articolo 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SI' 28 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 (che diventa l'articolo 7) Indìco la votazione nominale sull'articolo 8, che diventa articolo 7.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SI' 28 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SI' 28 Consiglieri hanno votato NO 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Vi è un ordine del giorno collegato,il numero 947, a firma del Consigliere Taricco, inerente a "Borse di studio a sostegno della maggiore spesa per l'istruzione delle famiglie residenti nelle fasce montane ad alta e media marginalità", sempre relativo al finanziamento alle Comunità montane per l'erogazione di borse di studio. Avendo l'Aula, però, già respinto un emendamento, sempre a firma del Consigliere Taricco, sulla stessa questione, anche l'ordine del giorno diventa superato e se ne fa carico l'Assessore Pichetto Fratin come raccomandazione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 651 inerente a "Integrazione alla legge regionale 14 maggio 2004, n. 9 (Legge finanziaria per l'anno 2004")


PRESIDENTE

Proporrei di esaminare il punto 9) all'o.d.g, "Esame disegno di legge n. 651, integrazione alla Finanziaria del 2004", strettamente connesso con l'assestamento testé approvato.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo sull'ordine dei lavori.
Siamo al disegno di legge n. 651, Presidente?



PRESIDENTE

Sì.



CHIEZZI Giuseppe

Ho alzato la mano quando lei ha detto "cominciamo dalla relazione" perché la relazione al disegno di legge è molto semplice; si dice che si integra la legge finanziaria sull'efficacia della tassa automobilistica.
una legge di cinque righe.
Se facciamo questa legge, va bene, ci impieghiamo poco tempo e la predisponiamo; ma se, viceversa, vogliamo inserire, in questa legge di cinque righe, altre novantacinque righe di norme come emendamenti, allora bisogna riscrivere la relazione e parlare di cose nuove che sono preponderanti, rispetto alle cinque righe iniziali.
Secondo me, Presidente, è dubbio che si possa continuare l'esame di una legge che non è più tale, cominciando proprio da una relazione che non corrisponde più al senso delle cose che ci accingiamo a fare.
Le chiedo, quindi, di riflettere sulla questione, sentendo anche l'Aula e i Capigruppo.



PRESIDENTE

La ringrazio dell'intervento, Consigliere Chiezzi. Voglio solo precisare che proprio per esaminare questi emendamenti, la Commissione ha svolto una seduta apposita dove sono stati esaminati quasi tutti gli emendamenti.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

No, alcuni.



PRESIDENTE

Va bene, allora diciamo alcuni, la maggioranza. A me hanno detto che ne sono stati esaminati 9 su 14, quindi direi alcuni.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin sull'ordine dei lavori.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Intervengo sulla precisazione del collega Marcenaro, cui do ragione.
In Commissione, è stata dibattuta la scelta di agire con un emendamento su un provvedimento di Consiglio, al punto che è stata fatta una seduta di Commissione dove abbiamo esaminato un blocco di emendamenti, come fosse un provvedimento legislativo licenziato in Commissione. Ho visto anch'io adesso, che si sono aggiunti emendamenti. Su quelli aggiunti nel percorso che sono veri emendamenti d'Aula, ma esaminati in Commissione - la stessa Giunta si riserva di vederli man mano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Stiamo veramente creando un precedente che non so come definire.
Noi facciamo un'operazione, alle porte della Finanziaria del 2005 sulla Finanziaria dell'anno scorso, sulla quale agganciamo emendamenti di materia varia e più o meno amena. Facciamo almeno questa operazione sulla Finanziaria del 2005. Del resto, i tempi di operatività cambiano di poco.
Mi rivolgo al Presidente Cota, che dovrebbe essere garante del processo legislativo: lei non può permettere che si faccia sulla finanziaria già chiusa un'operazione impostata dal disegno di legge n. 651, al quale colleghiamo una serie di emendamenti molto disomogenei.
Sarebbe un'originalità estrema che altera tutto, perché, a questo punto, durante l'anno non c'è più bisogno di fare le leggi: aspettiamo la legge finanziaria e su quella carichiamo il contenuto delle leggi, così abbiamo risolto tutto! E non perdiamo neanche tempo e gli uffici istruiscono le procedure in modo più semplificato.
Presidente Cota, proceduralmente non è corretto che sulla finanziaria passata si faccia l'operazione con un disegno di legge già discutibile e neanche che a questo si agganci materia non omogenea.



PRESIDENTE

Grazie, collega Tapparo. Lei ha individuato il problema, nel senso che già il testo originario era una modifica alla legge finanziaria.
Una volta che un testo di legge viene approvato in modifica alla legge finanziaria - peraltro è stato approvato con una votazione abbastanza amplia in Commissione - è possibile presentare su questo testo degli emendamenti.
La materia omogenea è la materia trattata dalla legge finanziaria, nel senso che l'omogeneità si misura sul contenuto della legge finanziaria.
Questa è l'unica valutazione che posso fare.
Peraltro su un altro tipo di valutazione, per la quale comunque è l'Aula sovrana, rimarco, senza dare un giudizio, che su undici dei quindici emendamenti c'è già stato un esame o in Commissione con una seduta apposita o in Consiglio, perché l'Aula ha chiesto proprio di spostarli su questo provvedimento. Quindi, devo rispondere in questo modo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Solo per segnalarle che su questo modo di agire in Commissione c'è stato chi ha protestato vivacemente. Poi talvolta succede che in Commissione si dice che ci rivediamo in Consiglio. Adesso siamo in Consiglio, e in questa sede ci rivediamo, perché questo modo di agire - ha ragione il collega Tapparo - non è corretto. In questo modo prendiamo in giro noi stessi.
La finanziaria 2004 è fatta; si voleva fare una modifica? Va bene. Si voleva una tassa automobilistica? Va bene, si fa una modifica, si fa un'eccezione. Ma dall'eccezione si passa ad un ampliamento esteso su materie non comprese, e adesso si aggiungono altre materie.
Mi appello anch'io - come ha fatto il collega Tapparo - alla Presidenza, perché non permetta questo modo di agire, al quale sinceramente non posso partecipare, perché svilisce il lavoro del Consiglio regionale e lo rende ridicolo. Cerco di fare l'opposizione di cui sono capace, se ci fossero altri colleghi d'accordo con questa posizione oltre al collega Tapparo, inventeremmo dei sistemi per riuscire ad impedire questo sfregio al Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Grazie, Presidente.
Non so, collega Tapparo, se questi emendamenti presentati al disegno di legge n. 651 possano essere definiti ameni. Vorrei richiamare l'attenzione anche del collega Chiezzi, perché a volte noi, recitando un po' la parte della maggioranza e dell'opposizione, ci intestardiamo sulle procedure.
Ho letto i nove emendamenti presentati, e vorrei ricordare che sono emendamenti già ampiamente discussi nella Commissione competente con un'ampia convergenza. Vorrei ricordare inoltre che, nel mese di luglio quando si è discusso in Commissione VII e in Aula della crisi della FIAT e dell'indotto, il Consiglio ha approvato all'unanimità un provvedimento che destinava due milioni di euro ai lavoratori delle imprese artigiane sospesi dal lavoro senza salario tramite l'ente bilaterale dell'artigianato piemontese. Ricordo che il collega Ronzani, con una lettera che mi ha indirizzato in qualità di Presidente della Commissione VII, ha sollecitato a convocare in Commissione l'Assessore Laratore, perché desse attuazione a quell'ordine del giorno approvato all'unanimità da parte di quest'Aula.
Cosa che è stata puntualmente fatta, e dalle verifiche fatte dagli uffici è emerso che questi due milioni di euro potevano essere erogati all'ente bilaterale solo attraverso una modifica dell'art. 22 della legge 21/97, cioè il Testo Unico sull'artigianato. Tale modifica è stata preparata dagli uffici della Direzione Artigianato ed è stato presentato l'emendamento in Commissione in fase di discussione dell'assestamento di bilancio.
In quella sede si era poi stabilito di stralciare l'emendamento e di collegarlo al disegno di legge n. 651. Ricordo che in quella seduta nessuno ha contestato questo tipo di procedura, proprio per il contenuto del provvedimento.
Quindi, rivolgo un appello ai colleghi: facciamo tutte le questioni procedurali che vogliamo, però cerchiamo di non danneggiare i destinatari di questi provvedimenti.
Qui c'è un provvedimento importante, perché la Regione ha ricevuto i fondi dallo Stato, è intervenuta sui lavoratori licenziati dalla FIAT, ma esistono migliaia di lavoratori in Piemonte che sono sospesi senza salario e attendevano questo provvedimento già dal mese di luglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Credo che l'intervento del collega Valvo innanzitutto abbia riportato un elemento di verità su quanto è successo in I Commissione quel giorno e il giorno precedente, quando si è cominciato a trattare e a discutere nella fase finale sia l'assestamento e, successivamente, l'integrazione alla cosiddetta legge finanziaria per l'anno 2004.
In particolare, dobbiamo dividere anche gli emendamenti presentati. Ci sono emendamenti presentati dalla Giunta regionale e fu chiesto proprio da una parte delle opposizioni che gli emendamenti della Giunta regionale fossero non trattati ed inseriti nella legge di assestamento, ma trasferiti in quanto andavano ad incidere su meriti particolari - nella legge finanziaria.



(Commenti del Consigliere Tapparo)



CATTANEO Valerio

Consigliere Tapparo, lei è venuto qualche volta in I Commissione, ma noi ci abbiamo lavorato di più e abbiamo un elemento di riferimento complessivo. Quindi, le dico con sicurezza che non si parlava della finanziaria del 2005, ma della finanziaria che sarebbe cominciata nella stessa Commissione il giorno dopo - ed è presente il collega Gallarini che tutti riconosciamo essere una persona seria.
Quindi, presumo che si intendesse la legge di modifica del 2004, visto che il giorno dopo il disegno di legge sulla legge finanziaria del 2005 non era sicuramente all'ordine del giorno. Questo è il primo punto.
La maggioranza ha presentato alcuni emendamenti e, anche in quel caso per analogia, si è chiesto di trasferirli. Sono stati trasferiti sulla modifica della legge finanziaria del 2004. Successivamente, siamo andati in Commissione il giorno dopo - collega Riba, era presente anche lei - e ne abbiamo discusso pacatamente: sono emerse delle posizioni diverse, ma alla fine si decise, dopo l'illustrazione, la presentazione e per alcuni emendamenti anche un breve dibattito, di fare quel famoso "pacchetto" dei nove emendamenti e di trasferirli come allegato all'Aula. Poi, l'Aula pu cancellarli, buttarli via, bocciarli, dire che sono una vergogna e quant'altro. Ogni singolo Consigliere - siamo in sessanta in quest'Assemblea - potrà assumere la posizione che crede, ma insieme si fece un accordo e così si svolsero i lavori di Commissione.
Dico questo ad onor di verità, perché si può cambiare idea, ma non si può asserire che vi sia stato qualche atto di furbizia da parte dell'Assessore Pichetto o della Giunta regionale, che ha subito la richiesta della Commissione stessa di trattare i propri emendamenti in sede di modifica della legge finanziaria e dei colleghi Consiglieri, tra cui il sottoscritto, che hanno partecipato sia al dibattito che alla presentazione di altri emendamenti.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Cattaneo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Colleghi, c'è una questione che, a mio giudizio, non possiamo eludere.
Credo che non sia fuori luogo porsi il problema della piega che sta prendendo, sempre più spesso, la discussione sulle leggi finanziarie.
Durante l'anno abbiamo discusso sulla legge finanziaria, che diventa un provvedimento omnibus, perché inseriamo tutto: questa è la legge finanziaria. Purtroppo, sarà così anche per la legge finanziaria di quest'anno, perché diventa il provvedimento sul quale inseriamo una serie di norme che sono poco compatibili, poco in linea e poco conformi allo spinto e alla lettera di una legge finanziaria.
Inoltre, come se non bastasse, quest'anno abbiamo immaginato un'integrazione alla legge finanziaria del 2004: è corretto, collega Gallarini? In origine, questo provvedimento prevedeva soltanto un articolo, e veniva giustificato come un provvedimento dettato da ragioni di urgenza tant'è che, quando discutemmo in Commissione questo provvedimento integrativo alla legge finanziaria 2004, l'Assessore Pichetto disse che queste integrazioni alla legge finanziaria 2004 si giustificavano con il fatto che bisognava dare una certa efficacia temporale alle norme sulle tasse automobilistiche. E questo si giustificava col fatto che noi, in questo contesto, ricorrevamo al provvedimento di legge che integrava le norme sulla finanziaria 2004. Le cose sono andate così.
Allora, aveva un senso discutere il rendiconto dell'esercizio 2003 l'assestamento di bilancio e, in forza del fatto che la Giunta riteneva necessario dare efficacia temporale ad un provvedimento sulle tasse automobilistiche, ecco che si diceva: "In questo contesto si giustifica il provvedimento integrativo alla legge finanziaria".
Cos'è capitato, Presidente? Che in maniera legittima, per l'amor del cielo, abbiamo finito per presentare una serie di emendamenti che non c'entrano nulla con la legge finanziaria.
Le ricordo, Presidente, che dovremmo discutere, tra gli altri, un emendamento che stabilisce che la finanziaria del 2005 dovrà prevedere una serie di interventi, aspetto che francamente non si giustifica. In pratica discutiamo adesso, nel mese di novembre 2004, un'integrazione alla legge finanziaria che prevede che la finanziaria 2005 - che la Giunta deve presentare fra qualche giorno - dovrebbe contenere una serie di norme relative al finanziamento di alcune opere.
Ecco perché dico che siamo alla presenza di emendamenti che opportunamente, andrebbero stralciati: perché la finanziaria, così com'è stata presentata dalla Giunta, conteneva un articolo e aveva un suo preciso significato, che, in corso d'opera, penso sia stato stravolto. Per questo motivo andrebbe ricondotto il ragionamento alla sua fase iniziale.
Vorrei rispondere, inoltre, al collega Valvo: noi siamo assolutamente d'accordo sul merito dell'articolo 21. Vi domandiamo, però, se ha senso inserire, in un disegno di legge che prevede integrazioni alla legge finanziaria 2004, la norma di riforma dell'articolo 21. Collega Cattaneo mi sembra fuori luogo.
Noi inseriamo nella legge finanziaria del 2004, che avrebbe dovuto integrare un aspetto delle questioni (le tasse automobilistiche), la riforma dell'articolo 22 della legge sull'artigianato.
certamente un problema che va affrontato e risolto, ma è improprio farlo in questa sede.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.
Ho ascoltato sia il suo intervento che quello del collega Chiezzi, e su un punto avete ragione: questo non può essere il carro dove si "attaccano" i provvedimenti che non sono stati esaminati in Commissione, perché si stravolge un testo che, invece, era stato esaminato dalla Commissione.
Pertanto, venendo incontro alle considerazioni che sono state fatte, vi chiederei di ritirare tutti quegli emendamenti e di non presentarne altri che non siano stati esaminati in Commissione. Si discutano, quindi, gli emendamenti esaminati in Commissione più i due emendamenti che l'Aula (quindi anche voi) ha deciso di far slittare dall'assestamento a questo provvedimento.
Riconosco che le osservazioni per gli emendamenti non esaminati hanno un loro fondamento - è un po' come tirare troppo la corda - pertanto vi chiedo di ritirarli e di discutere soltanto gli emendamenti già esaminati.
Possiamo procedere in tal senso? Ha chiesto la parola il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Presidente, avendo partecipato, con i colleghi del mio Gruppo, a tutto il lavoro della Commissione, posso riportare quella che è stata la situazione rispetto agli emendamenti e alle indicazioni presentate in Commissione.
Ovviamente alcuni emendamenti erano improponibili; in alcuni sono addirittura rimasti elementi e proposte in aggiunta alla legge di approvazione del conto consuntivo dell'assestamento che finanziariamente non possono ospitare... A tal proposito, ciò che ha detto lei è assolutamente chiaro.
Alcuni di questi emendamenti non sono stati affatto discussi, ma soltanto presentati, dicendo: "Questi li inseriremo nella legge".
Ma quando siamo arrivati alla conclusione di questa legge, siccome il conto consuntivo doveva essere approvato, abbiamo naturalmente rimosso quanto non poteva essere iscritto e abbiamo approvato il conto.
Per quanto riguardava l'assestamento di bilancio, è avvenuta la stessa cosa: bisognava approvare la legge.
Per quanto riguardava, invece, la legge di modifica della finanziaria che era già in aula, non vi era più l'esigenza, da parte della Commissione di approvare alcunché. Quegli emendamenti, quindi, non sono stati esaminati: sono stati semplicemente scartati rispetto all'inserimento nelle due leggi che abbiamo approvato (conto consuntivo e assestamento di bilancio). Poi, i Consiglieri li hanno riproposti in questa sede, ma non sono stati esaminati, tantomeno approvati.
Questo credo che possa essere confermato anche dal collega Gallarini che, in qualità di Presidente della I Commissione...



(Commenti del Consigliere Valvo fuori microfono)



RIBA Lido

Non so se quello relativo al Ponte di Oleggio...



(Commenti del Consigliere Valvo fuori microfono)



RIBA Lido

So bene quello che lei ha proposto!



PRESIDENTE

Colleghi!



RIBA Lido

Vuole stare a sentire un attimo, visto che ha partecipato sommariamente ai lavori di Commissione?



PRESIDENTE

La stiamo ascoltando, collega Riba.



RIBA Lido

Anche perché se si deve litigare, bisogna avere il tempo per farlo.



PRESIDENTE

No, no, in questa sede non bisogna litigare.
Termini il suo intervento.



(Commenti in aula fuori microfono)



RIBA Lido

Se risolviamo il problema del Consigliere Valvo, vorrei rivolgere al collega Gallarini la seguente domanda.
Collega Gallarini, non abbiamo approvato nulla. Sono stati esaminati alcuni "pezzi". Sono stati discussi, ma non dovevano essere neanche approvati, perché non era quella la sede. E quindi ricompaiono qui a prescindere dal fatto che siano stati sommariamente discussi perché non era quella la sede in cui dovevano essere approvati. Poi che alcuni abbiano parlato del ponte di Oleggio o di altre cose non costituisce nessun elemento formale di validazione di questi emendamenti, la cui sede di presentazione diventava l'Aula e non la Commissione.



PRESIDENTE

Penso che abbiamo chiarito il quadro. Confermo che non ammetter emendamenti nuovi.
La parola al relatore, Consigliere Brigandì. Prego.



BRIGANDI' Matteo, relatore

Il disegno di legge presentato dalla Giunta regionale ed approvato dalla I Commissione nella seduta del 10 settembre u.s. contiene un unico articolo che integra la legge finanziaria per l'anno 2004, L.R. n. 9/2004 in merito all'efficacia temporale di agevolazioni concernenti la tassa automobilistica.
Il dispositivo normativo rappresenta la risposta ad osservazioni fatte dal Ministero dell'Economia e delle Finanze volte a precisare quanto previsto dall'articolo 4 della legge n. 9/2004 e ai sensi e in attuazione dei commi 22 e 23 della legge n. 350/2003.
L'articolo in oggetto, in particolare, specifica che l'esenzione della tassa automobilistica per gli autoveicoli elettrici e quelli alimentati a gas metano e a gas propano liquido, già dotati di dispositivo per la circolazione con gas metano Gpl all'atto dell'immatricolazione (articolo 5 comma 2, lettera g) della L.R. 23 settembre 2003 n. 23 si applica fino al 31 dicembre 2006.
La norma aggiunge che dal 1' gennaio 2007 si applicherà l'articolo 2 commi 22 e 23, della legge 24 dicembre 2003, n. 350.



PRESIDENTE

Passiamo ora alla discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Bisogna dare atto al collega Brigandì di avere letto il contenuto del provvedimento così come era stato pensato. Le cose che dice il collega Brigandì confermano e danno ragione a chi, come noi, ha sostenuto che questo era il progetto che la Giunta aveva presentato: un articolo unico.
Veniva giustificato dicendo che si riteneva necessario presentare una norma integrativa alla finanziaria 2004, e questa norma è quella che il collega Brigandì ha letto.
Il fatto è che poi questa discussione presentata esattamente in questi termini è diventata un'altra discussione. Si è svolta nel modo in cui ha ricordato il collega Riba, ma è diventata un'altra discussione, perché un provvedimento che avrebbe dovuto essere composto soltanto da un articolo sta diventando, se verranno esaminati ed accolti gli altri nove emendamenti, un provvedimento composto da 9 articoli.
Questa è la questione, Presidente, nonostante lei abbia già detto all'Aula che eventuali emendamenti che avrebbero potuto diventare articoli di legge non verranno presi in considerazione.
Assessore Pichetto, le domando: davvero ha senso che il Consiglio regionale il 27 ottobre 2004 approvi un provvedimento che ha il titolo e si chiama "Integrazione alla L.R. n. 9 - finanziaria 2004" che diventerà una legge fatta di 9 articoli? Io mi scandalizzo, perché sarebbe potuta diventare una legge di 16-17 articoli se lei, Presidente Cota, non ci avesse detto che una parte degli emendamenti non sarebbero stati presi in considerazione.
Mi sembra una cosa eccessiva. Ci sono esigenze che giustificano l'esame di alcune delle norme contenute negli emendamenti? Troviamo la sede per farlo ma che un provvedimento integrativo della finanziaria 2004 - che si giustificava per ragioni di necessità e di urgenza con un unico articolo di cui ha reso conto il collega Brigandì - diventi un provvedimento che ha nove articoli e che si chiamerà "Integrazione alla Legge finanziaria 2004" che noi approviamo nell'ottobre 2004, mi sembra una cosa fuori dal mondo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Vorrei cercare di portare un contributo per risolvere questo problema perché è ovvio che è vero tutto e il contrario di tutto. Cercherò di separare sia lo stato di fatto e il metodo dalla questione invece più rilevante che, dal mio punto di vista, è il merito.
Anzitutto non lo volevo dire prima, ma visto che ci sono stati altri interventi legittimi che hanno ribadito alcune posizioni, voglio fare una prima riflessione.
La verità sulla I Commissione l'abbiamo ristabilita, perch l'intervento del Consigliere Valvo ed il mio forse sono stati criticati, ma non ho sentito interventi che li abbiano smentiti nei contenuti rispetto alla verità qui riportata. Ciò significa che almeno un paio di Consiglieri della minoranza erano a conoscenza che c'erano questi emendamenti collegati alla modifica della legge finanziaria? Penso di sì.
Collega Riba, lei lo sapeva che c'erano questi nove emendamenti? Sì conferma. Lei, Consigliera Manica, quando ha detto che avrebbe firmato a titolo personale l'emendamento riguardante il ponte di Malpensa, lo sapeva? Sì.Quindi, perché non abbiamo detto prima, almeno su una parte di questi emendamenti, che la Giunta regionale - lasciamo un momento da parte quell'iniziativa consiliare - ha scelto e ha condiviso il percorso richiesto dalle opposizioni di trasferirle sulla finanziaria, prima del voto sull'assestamento, dicendo: "Pensiamo che su questo pacchetto dell'assestamento, del rendiconto e della modifica della legge finanziaria 2004, quegli emendamenti che abbiamo chiesto di spostare sulla finanziaria l'alveo più naturale sia di trattarli all'interno dell'assestamento, non quelli che modificano la legge in corso, ma quelli che modificano e vanno ad interferire sulle UPB del bilancio".Siccome non è una questione di malafede o di buonafede, credo che siamo seri e che possiamo anche confrontarci sul merito di questa o quella proposta. Molte questioni di merito che noi proponiamo sono state condivise in Commissione, e faccio alcuni esempi. Sulla questione legata agli ospedali valdesi mi sembrava che non ci fosse una grande contrarietà; sulla questione del ponte, mi sembrava che, a titolo personale o meno, tutti riconoscessero che la Lombardia si sta timidamente avviando a fare la propria parte su quel problema. La Consigliera Manica, a titolo personale - ma questo è irrilevante - dice che anche lei ritiene, come i colleghi novaresi, che sia giunto il momento di risolvere un problema, che non è della Provincia di Novara, ma è un problema dell'intera Regione, perché l'aeroporto di riferimento è Malpensa quanto meno per i voli internazionali.
Potrei fare altri esempi. Guardiamo nel merito quello che è possibile perché non è neanche vero che tutto si potrebbe trasferire nel 2005, perch il 2005 inizia l'uno gennaio, ma sappiamo benissimo che andremo in esercizio provvisorio. Noi faremo di tutto per approvarlo entro il 31 dicembre, ma voi farete di tutto, legittimamente, per non farcelo approvare. Nel merito dobbiamo cercare di trovare una soluzione, con buona volontà e serietà, come abbiamo dimostrato anche in momenti più difficili.
Sono sicuro che troveremo un percorso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Primo vorrei protestare perché la vostra maggioranza, convincendo il Presidente della Commissione europea Barroso a spostare di un mese il voto a Bruxelles, impedisce a Prodi di tornare in Italia per tempo, quindi ci provocate un obiettivo danneggiamento: questo per il verbale e come premessa. Emerge una questione di forma che altri Consiglieri più volte hanno rilevato e che in parte il Presidente ha riconosciuto proponendo, per quanto parziale, una soluzione. Oltre ad un problema di forma, a mio parere, la questione penso si possa risolvere attraverso una valutazione di sostanza. Non possiamo fare un provvedimento nel quale si sommano tante leggi, senza che queste siano discusse come deve essere discussa una legge.
Senza che siano analizzate, viste, discusse e motivate. Ci sono emendamenti che, al di là della forma, hanno un'effettiva motivazione e che per il loro peso e per la loro urgenza fanno si che siano riconosciuti come provvedimenti che l'aula deve adottare, discutere e valutare. Altri emendamenti che magari possono anche essere anche condivisi, ma per i quali non viene riconosciuta la stessa sostanza.
Quando si presenta un emendamento che riguarda il rilascio di licenze di pesca di tipo "B" - di cui io anche sono stato per lungo tempo titolare francamente, perché nella legge finanziaria bisogna presentare oggi un emendamento che riguarda le licenze di pesca? E' questa urgenza che non riesce a convincermi anche se questo fosse nell'elenco dei primi nove provvedimenti.
Si fa una discussione di merito sui singoli punti, si discutono, si affrontano e su questa base verrà espressa una valutazione. Non vedo altra strada. Alcuni emendamenti, secondo me, sono stati più esaminati in Commissione, altri no. Io ricordo, per esempio, per quanto riguarda la discussione sul ponte di Oleggio, come si ricorderanno bene anche i Consiglieri Valvo e Cattaneo, abbiamo anche avuto qualche scontro con alcuni Consiglieri, ma la discussione è stata metodologica e riguardava il fatto se affrontarla o meno. Nessuno ha discusso il merito. Questo vale per tutti, o quasi tutti, gli emendamenti presentati.
Come avete visto, veniamo da una discussione sull'assestamento che non è stata particolarmente laboriosa. Vuol dire che su questo punto ci sarà una discussione più laboriosa e noi chiederemo di poter valutare, punto per punto, le questioni che vengono presentate e di esaminarle. Vedo questa come l'unica soluzione realistica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Mi sembra una proposta seria quella di rivedere. Invece non posso accogliere, per quanto mi riguarda, la proposta del Presidente di cassare gli emendamenti.
Non vedo il motivo perché dobbiamo esaminare i nove emendamenti che sono già stati visti in Commissione e non quelli che sono stati presentati in Consiglio. Premesso che non c'è nessuna norma regolamentare che vieta ai Consiglieri di presentare emendamenti in aula - perché allora facciamo una norma nuova e va tutto bene - si può benissimo esaminare anche quei tre o quattro emendamenti che sono stati presentati, visto che si esaminano quelli già visti in Commissione. Ci sono alcuni emendamenti che potrebbero anche essere eliminati. Questo, se vogliamo dare importanza al collegato alla finanziaria, non penso che comporti un aggravio di lavoro particolare per il Consiglio.



PRESIDENTE

Non voglio complicare le cose, ma....



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Voglio chiedere scusa del tempo che ho fatto perdere all'Aula con il mio intervento precedente, che considero del tutto ritirato.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, ho fatto questa proposta per due motivi. Il primo perché, onestamente, ritengo ragionevole le osservazioni sollevate sulla procedura e secondo per un motivo di carattere pratico legato allo svolgimento dei lavori dell'aula.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Se il Presidente mi consente, vorrei fare il punto della situazione. Mi pare che l'Ufficio di Presidenza abbia detto che intende cassare gli emendamenti presentati al di fuori della Commissione. E' evidente che questa strada non è percorribile perché è un diritto soggettivo del singolo Consigliere presentare emendamenti in qualsiasi momento purché abbiano determinati requisiti. Per altro verso, mi pare evidente l'atteggiamento tenuto dalla minoranza. In riferimento alla posizione che lei, Presidente ha preso, non c'è altra soluzione se non quella di pregare il Consigliere Gallarini, Presidente della I Commissione, di convocare in tempi strettissimi una Commissione in modo da non perdere tempo. Altrimenti perdiamo tempo e torniamo in Commissione.



PRESIDENTE

E' ciò che vi stavo proponendo, non vedo altre soluzioni.
Consiglieri Gallarini, convochi immediatamente la I Commissione ed esaminiamo anche gli altri emendamenti.



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma non si può convocare adesso la Commissione.



PRESIDENTE

Allora è convocata una Conferenza dei Capigruppo e vediamo di concordare l'ordine dei lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.10 riprende alle ore 18.15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Innanzitutto, devo precisare che non è il Presidente che "cassa" gli emendamenti, semmai li cassa l'Aula. Il Presidente può invitare i Consiglieri a ritirare gli emendamenti che non sono stati esaminati dalla Commissione. A fronte di questo, chiedo se la maggioranza ritira gentilmente, questi emendamenti e se la minoranza, sempre gentilmente ritira gli emendamenti non esaminati dalla Commissione.
Detto questo, li ritira la maggioranza e quindi proseguiamo con la trattazione del provvedimento.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1 nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 1, aggiuntivo del nuovo articolo 1 bis) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: dopo l'articolo 1 del disegno di legge n. 651 (Integrazione alla legge regionale 14 maggio 2004, n. 9), è aggiunto il seguente: art. 1bis - Sostituzione del comma 7 dell'articolo 3 della legge regionale 18 maggio 2004, n. 11.
"1 Il comma 7 dell'articolo 3 della legge regionale 18 maggio 2004, n. 11 (Misure straordinarie per i presidi ospedalieri della Commissione Istituti Ospedalieri Valdesi (CIOV) è sostituito dal seguente: 'I debiti ed i crediti della CIOV, quali risultano dalle scritture contabili e sino alla data di acquisizione definitiva della proprietà da parte della Regione Piemonte dei complessi immobiliari e degli altri beni indicati nel presente articolo, nonché i crediti e i debiti che, alla medesima data, sono oggetto di contestazione in sede giudiziale, sono trasferiti in capo alla Regione Piemonte che provvede alla relativa gestione liquidatoria con le modalità di cui all'articolo 6, sollevando la CIOV e gli altri coobbligati, anche in qualità di garanti, da eventuali richieste di pagamento rivolte nei loro confronti da creditori. Sono esclusi dal trasferimento in capo alla Regione Piemonte i debiti di natura fiscale e previdenziale giuridicamente non trasferibili a terzi'".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Chiedo alla Giunta, quale firmataria dell'emendamento, di illustrarcelo motivandone la presentazione, offrendo i termini per una discussione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento si spiega perché stiamo trattando, con gli istituti bancari, la chiusura dell'indebitamento CIOV. In realtà, ci eccepiscono - è una formalità di ordine giuridico - la non titolarità del debito nei confronti dell'istituto bancario; quindi la mancanza di titolo per trattare e concludere transazioni. Pertanto, con questo articolo si va a chiusura della transazione.
un chiarimento rispetto alla legge originaria che permette di avere titolo per firmare le transazioni nei confronti degli istituti di credito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Così com'è stato illustrato dall'Assessore Pichetto non lo capisco. Ho letto il comma che viene sostituito da questo articolo, e l'unica modifica è nel riferimento all'esclusione dei debiti non trasferibili a terzi (quelli di natura fiscale e previdenziale).
Se ho capito il tenore dell'emendamento - e vorrei essere sicuro di averlo capito - non solo non sono posti in carico alla Regione i debiti e i crediti della CIOV che stanno nelle scritture contabili sino alla data di acquisizione, ma viene anche escluso che vadano in carico alla Regione quei debiti di natura previdenziale o fiscale non trasferibili a terzi, che sono oggetto di contestazione in sede giudiziale.
Sostanzialmente, si chiarisce che, se ci sono contenziosi aperti su debiti di natura previdenziale o fiscale che non transitano a carico della Regione, i dipendenti non fanno causa alla Regione, ma continuano a farla alla CIOV.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze (Commenti fuori microfono)

Era una questione di virgole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

La questione che emerge dall'intervento del Consigliere Palma è che permangono, in capo alla CIOV, obbligazioni, quali quelle riguardanti i debiti di natura fiscale e previdenziale non trasferibili. Dovrebbe chiedo di essere corretto se sbaglio - far supporre che continui ad esistere un ente di nome CIOV, dotato della propria autonomia. Se fosse così, qualsiasi formulazione che riguardi la CIOV non potrebbe essere adottata unilateralmente con provvedimento della Regione, ma attraverso un'intesa e un accordo fra la Regione e la CIOV stessa. O dite che la CIOV non esiste più e che c'è qualcuno che è titolare di stabilire e decidere in sua vece, o non potete dire che esiste qualcuno che mantiene in capo a se stesso degli obblighi, senza avere quella autonomia che impedisce che qualcuno intervenga sul campo dei suoi diritti e doveri.
Lo chiedo per capire qual è il provvedimento che stiamo discutendo perché è evidente una contraddizione logica.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Doppia precisazione, anche a chiarimento dell'intervento procedente del Consigliere Palma. Partendo dalla seconda domanda, la CIOV esiste perch abbiamo acquistato, dalla stessa, gli ospedali valdesi. La CIOV, quindi come soggetto giuridico esiste. Verrà posta in liquidazione e avrà tutti i suoi percorsi, però continua a rimanere e, pertanto, può essere titolare di obbligazioni di ordine giuridico, come di debiti e di crediti di qualsiasi tipo (la Tavola Valdese potrebbe decidere di affidarle altre missioni).
L'interpretazione dell'articolo è la riscrittura del comma 7 dell'articolo 3, perché la frase "esclusi i debiti di natura fiscale e previdenziale giuridicamente non trasferibili ai terzi ed i crediti e debiti che, alla medesima data..." risultava di difficile interpretazione.
Essendo stato contestato ed eccepito dalla controparte bancaria, abbiamo rielaborato lo stesso articolo e queste due righe sono state autonomamente, riscritte in fondo all'articolo.
Si tratta di una riscrittura del comma 7, rimanendone praticamente inalterato il senso. Chiamiamola interpretazione autentica.
In Commissione c'era il testo vecchio a disposizione; io ho il testo della norma sulla CIOV, quindi è possibile fare una verifica. Stando a quanto mi è stato assicurato dai funzionari della struttura assessorile, la CIOV esiste.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1 Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 2, aggiuntivo del nuovo articolo 1 ter, presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente Articolo 1 ter (Sostituzione dell'art. 22 della l.r. 21/1997): 1. L'Articolo 22 della legge regionale 9 maggio 1997, n. 21 (Norme per lo sviluppo e la qualificazione dell'artigianato), come modificata dalla legge regionale 31 agosto 1999, n. 24 è sostituito dal seguente: "Art. 22 (Salvaguardia e sostegno del lavoro artigiano) Per salvaguardare il patrimonio di professionalità di lavoro dipendente e imprenditoriale delle imprese artigiane la Regione concede contributi integrativi all'Ente bilaterale dell'artigianato piemontese - EBAP, e all'EBAP Formazione.
I Contributi regionali sono determinati annualmente nel limite massimo di spesa autorizzato con legge di approvazione del bilancio e sono concessi in relazione alle finalità contemplate dagli statuti degli enti di cui al comma 1, per l'attuazione di programmi di intervento predisposti con lo scopo di: incoraggiare l'esecuzione di accordi sindacali sottoscritti a salvaguardia dei livelli occupazionali contenere le esigenze finanziarie delle imprese connesse alla realizzazione di piani di riorganizzazione aziendale favorire la ripresa produttiva nei casi di interruzione dell'attività aziendale derivante da eventi dannosi di carattere straordinario e imprevisto realizzare programmi di aggiornamento tecnico e professionale favorire il sostegno ai lavoratori dipendenti da aziende artigiane piemontesi sospesi dal lavoro a seguito di situazioni straordinarie e prolungate di crisi settoriali.
Per le finalità di cui al comma 2, lettere a), b), c) e d) il contributo non può superare l'80 per cento della spesa ritenuta ammissibile.
La concessione ed erogazione dei contributi è disposta dietro richiesta dell'EBAP e dell'EBAP Formazione da presentarsi entro il 31 ottobre di ogni anno, corredata da una relazione illustrativa che documenti le attività finanziate, le caratteristiche del programma e il piano economico finanziario delle iniziative in esso previste.
Per le tipologie di intervento di cui al comma 2, lettere a), b), c) ed e) la Giunta regionale definisce i criteri di concessione dei contributi con proprio provvedimento. Per la tipologia di intervento di cui al comma 2 lettera d) i criteri e le modalità di rendicontazione sono determinati con il provvedimento di concessione del contributo.
Per l'anno 2004 la richiesta di contributo dell'EPAB, per gli interventi di cui al comma 2, lettera e), è presentata entro il 30 novembre 2004.
Per gli interventi di cui al comma 2, lettera e) sono ammissibili ai contributi regionali 2004 le somme erogate dall'EPAB a partire dal 1 gennaio 2004".
La parola all'Assessore Pichetto Fratin, per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

L'articolo successivo prevede la sostituzione dell'articolo 22 della legge 21/1997. Si tratta di un emendamento tecnico.
Nel momento in cui era stato scritto l'articolo, avevamo previsto che la concessione e l'erogazione dei contributi fosse disposta, dietro richiesta dell'EBAP, entro il 31 ottobre di ogni anno. Oggi è il 28 ottobre 2004, pertanto si propone una nuova formulazione: 6. "Per l'anno 2004 la richiesta di contributo dell'EBAP per gli interventi di cui la comma 2, lettera e), è presentata entro i 15 giorni successivi dalla data dell'entrata in vigore della presente legge".
Si precisa, inoltre, quanto segue: 7. "Per gli interventi di cui al comma 2, lettera e) sono ammissibili ai contributi regionali 2004 le somme erogate dall'EPAB a partire dal 1 gennaio 2004".
Dal 2005 si ritorna al 31 ottobre.



(Commenti del Consigliere Ronzani fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Abbiamo quindi, un emendamento aggiuntivo, che prevede di aggiungere il comma 6 e il comma 7, il cui testo recita: "6. Per l'anno 2004 la richiesta di contributo dell'EBAP per gli interventi di cui la comma 2, lettera e), è presentata entro i 15 giorni successivi dalla data dell'entrata in vigore della presente legge.
7. Per gli interventi di cui al comma 2, lettera e)sono ammissibili ai contributi regionali 2004 le somme erogate dall'EPAB a partire dal 1 gennaio 2004".
L'EBAP ha anticipato delle somme su questi fondi. Abbiamo previsto questa modifica per evitare che, andando avanti nel tempo, non possa compensare quanto anticipato dalle banche, nella sostanza.
Spero di essere stato chiaro.



PRESIDENTE

Diamo atto che vi è una modifica dell'emendamento, da parte dell'Assessore Pichetto Fratin, con l'aggiunta dei due commi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Volevo soltanto fare una dichiarazione.
Come ricordava il Consigliere Valvo, all'origine di questo provvedimento vi è una decisione del Consiglio, sotto forma di ordine del giorno, assunta in occasione della scorsa legge finanziaria, che prevedeva in relazione ai casi di crisi aziendale, la possibilità di intervenire a sostegno del reddito dei lavoratori delle aziende minori (in questo caso artigiane) colpite da crisi aziendale, trattandosi di lavoratori che non disponevano di altri ammortizzatori sociali. Questo, per quanto ci riguarda, è un punto essenziale.
Ritengo che il sostegno agli enti bilaterali sia un aspetto lodevole: mi riferisco, cioè, al sostegno di quegli enti che gestiscono varie attività.
Tuttavia - su questo vorrei una risposta dall'Assessore Pichetto Fratin, vista l'assenza dell'Assessore Laratore - non vorrei che attraverso questa operazione, delle risorse che abbiamo deliberato di assegnare ai lavoratori siano, invece, destinate al sostegno di queste istituzioni, per quanto esso sia importante. Non so se è chiaro ciò che dico.
Assessore, lei sa che si tratta di un problema delicatissimo nei rapporti con quelle organizzazioni che pure di questi enti bilaterali sono soggetti costitutivi.
Bisogna che sia chiaro che quei due milioni di euro di cui si è parlato devono andare ad integrazione del reddito dei lavoratori che non hanno altre possibilità.
Poi, se vogliamo decidere di concedere altre risorse agli enti bilaterali, lo possiamo fare, naturalmente nelle modalità che la Giunta provvederà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Faccio mio l'intervento del collega Marcenaro, perché questa era l'intenzione nel momento in cui abbiamo previsto lo stanziamento nella legge finanziaria. Questo era il punto di riferimento.
Pertanto, la dichiarazione del collega Marcenaro è condivisa dalla Giunta, perché questo era l'obiettivo.
Le altre questioni vanno affrontate in altro modo.



PRESIDENTE

A fronte di questa dichiarazione, possiamo procedere alla votazione dell'emendamento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2, così come modificato dalla Giunta.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 3 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Leo: dopo l'articolo 1 è aggiunto l'articolo 1 quater, che recita: 1. Al comma 2 dell'articolo 3 della l.r. 20/2004 sono aggiunte, dopo le parole "i requisiti di merito fissati dalla Giunta regionale" le seguenti: "secondo i criteri previsti, per la valutazione del merito, dalla normativa statale".
2. Al comma 3 dell'articolo 3 della l.r. 20/2004 sono aggiunte, in fine le parole: "in applicazione dei criteri fissati, per la valutazione del merito, dalla normativa statale".
3. Al comma 2 dell'articolo 5 della l.r. 20/2004 sono aggiunte dopo le parole: "Le borse di studio sono concesse sulla base dei criteri fissati dalla Giunta regionale" le seguenti parole: "in applicazione di quanto disciplinato dalla normativa statale".
La parola all'Assessore Leo per l'illustrazione.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

E' una questione tecnica che è sorta in sede di Presidenza delle Regioni per questa vicenda, secondo i criteri previsti dalla normativa statale. In sostanza, abbiamo concordato con il Ministero questa modifica perché venisse accolta la norma.
Il dottor Vanelli, responsabile della Direzione competente, ha garantito che bastava questa piccola modifica per consentire l'approvazione da parte del Governo. Quindi, la pone come una questione assolutamente tecnica.



PRESIDENTE

Si tratta dell'emendamento n. 3, che si riferisce alla legge n. 20 del 2004 e che chiede di inserire alcuni commi a questo articolo 20. Se l'Assessore Leo lo ritiene, può darci alcune notizie sul merito.
C'è stata un'impugnativa del Governo sulla legge n. 20 con una serie di rilievi; questo emendamento tecnico si propone di andare incontro a questi rilievi per evitare un pronunciamento negativo della Corte Costituzionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

In Commissione abbiamo esaminato questo punto, e siccome la normativa dell'erogazione delle borse di studio universitarie è normata da una legge dello Stato, nella legge di modifica approvata è stata inserita una formula infelice e che i requisiti di merito per la definizione del punteggio per l'accesso alla borsa di studio, verrebbero fissati dalla Giunta regionale.
Questa non è materia di concorrenza, ma andava riferita alla legge quadro nazionale.
Io l'avevo intesa in questo modo ed è stata operata una correzione formale, perché è stato impugnato il provvedimento di modifica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Condivido il merito, però questo è un altro classico caso non di emergenza, come i due milioni per i lavoratori delle imprese che non hanno la copertura degli ammortizzatori sociali, che è un problema reale.
Se noi questa operazione la effettuiamo nella legge finanziaria dell'esercizio in corso, non succede nulla, nel senso che, tra un mese questa cosa viene caricata e viene approvata.
E' questo che io contesto, cioè che occorre distinguere tra ciò che è di emergenza - e quindi si fa sulla finanziaria vecchia - e ciò che invece è, come in questo caso, un adeguamento della norma per non incorrere in problemi - e lo si può fare nella prossima finanziaria. Sarebbe come forzare e decidere di designare l'arbitro per una partita che si è già giocata. Questa la possiamo fare nel futuro.
Quindi, Presidente, mi permetto sommessamente, visto che lei è responsabile del processo legislativo, di invitarla a distinguere le cose che forzano su una legge finanziaria di un anno fa e di rinviare alla prossima legge finanziaria, che è imminente, le correzioni normative, non gli aspetti operativi (com'era nel caso dei due milioni per i lavoratori non coperti da ammortizzatori sociali delle imprese artigiane).



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 3.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SI' 26 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 4 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente articolo 1 quinquies: articolo 1 quinquies (Variazione della L.R. 18 gennaio 1995, n8 e della L.R. 4 marzo 2003, n. 2).
Dopo le parole "Il bilancio consultivo di esercizio" del secondo comma dell'art. 21 della L.R. 18 gennaio 1995, n. 8, viene inserito quanto segue: ", corredato dal rendiconto finanziario predisposto sulla base dei principi di consolidamento del conto settoriale nazionale della sanità ed utilizzabile ai fini della definizione della configurazione del possibile ripiano finanziario, nonché dalla relazione di revisione avente per oggetto il bilancio stesso ed il relativo rendiconto finanziario,".
2. L'articolo 16 della l.r. 2/2003 è abrogato".
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Questo è un adeguamento, in quanto c'è la necessità di adeguare i meccanismi del rendiconto finanziario, predisposto dalle ASL per la comunicazione dei dati a livello nazionale, con i principi stabiliti a livello nazionale. Questo per evitare elaborazioni.
Quindi, è un accordo sancito a livello di Conferenza Stato-Regioni per adeguare tutti i meccanismi di comunicazione. Di fatto, significa utilizzare anche gli stessi codici e utilizzare le stesse denominazioni a livello di tutte le Regioni.



PRESIDENTE

Indìco quindi la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 5 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente articolo 1 sixies: "1 sixies (Disposizioni in materia di canoni) In attuazione dell'art. 4, comma 38 della legge 24 dicembre 2003, n. 350 con decorrenza dal 1 gennaio 2004, l'introito dei proventi dei canoni derivanti dalla utilizzazione delle acque pubbliche ricadenti nel territorio della provincia del Verbano Cusio Ossola è annualmente trasferito alla Provincia medesima.
Il trasferimento di cui al comma 1 e le modalità di applicazione delle disposizioni di cui all'art. 4, comma 38 della legge 350/2003 verranno definite mediante specifico accordo di programma che determinerà altresì l'entità della riserva sull'importo da trasferire per il finanziamento delle attività regionali di monitoraggio e studio in materia di risorse idriche".
La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Si tratta di recepire il contenuto della legge finanziaria nazionale del 2004 che prevede il trasferimento diretto a quelle realtà provinciali che hanno determinate percentuali di mondanità. L'unica Provincia che ha questa caratteristica nel Piemonte è la Provincia del VCO, e naturalmente è necessaria la copertura normativa per avere la relativa UPB di trasferimento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato SI' 30 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 6 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente articolo 1 septies: "1 septies (Deroga alla legge regionale 18 febbraio 1981, n. 7).
In deroga a quanto previsto dagli articoli 12 e 30, comma 1, della l.r.
7/1981, le licenze di pesca di tipo B previste dall'articolo 9 della l.r 7/1981, qualora siano rilasciate a cittadini stranieri soggiornanti in Piemonte per ragioni di turismo, ai cittadini di età inferiore agli anni 18 o superiore agli anni 65, nonché a tutti i soggetti di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge-quadro per l'assistenza l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate) e successive modificazioni, previa documentazione o autocertificazione della sussistenza di detti presupposti, non sono soggette al pagamento delle tasse indicate dall'allegato A della legge regionale 6 marzo 1980, n. 13 (Disciplina delle tasse sulle concessioni regionali) e dal numero d'ordine 18 della tariffa approvata con decreto legislativo 22 giugno 1991, n. 230 (Approvazione della tariffa delle tasse sulle concessioni regionali ai sensi dell'articolo 3 della legge 16 maggio 1970, n. 281, come sostituito dall'articolo 4 della legge 14 giugno 1990, n. 158) né ad alcun tributo od onere regionale comunque denominato.
2. Il minor gettito erariale regionale derivante dall'applicazione della presente legge, stimato in euro 25.000,00, è compensato riducendo le risorse stanziate nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 2004 nell'Unità Previsionale di Base (UPB) 09011 (Bilanci e Finanze - Bilanci - Titolo I - Spese correnti)".
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

La Commissione ha ritenuto, dopo ampio ed esauriente dibattito, di rendere opportuno l'inserimento di questo emendamento e, per ragioni di tempestività, a far decorrenza dal 1° gennaio 2005. E' un emendamento di esenzione per alcune fasce di soggetti (bambini e terza età).
L'importo di questi pagamenti era di circa 20-25 mila euro all'anno, un importo molto esiguo rispetto al beneficio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

E' un emendamento che avevamo già illustrato bene in Commissione tant'è che alcuni Consiglieri, condividendolo, avevano già annunciato il desiderio di sottoscriverlo ( non so se nel frattempo lo abbiano fatto).
Si tratta di questo. Da quando la norma è stata trasferita, come materia, alle Regioni - peraltro amministrata dalle amministrazioni provinciali - emerge una situazione molto diversa da una Regione all'altra.
Al nord siamo l'unica Regione che non ha ancora recepito un andamento europeo, cioè non far pagare una licenza di pesca. Più che un costo economico è un adempimento burocratico, pensiamo che se un bambino di sei anni volesse pescare i genitori devono procurarsi una fotografia, comprare una marca da bollo. Ci sono anche state situazioni in cui ai genitori sono state elevate contravvenzioni di 52 euro, perché il bambino era sprovvisto di licenza. Così l'anziano, che magari pesca due volte all'anno, così il portatore di handicap, e così il cittadino che soggiorna temporaneamente per turismo nella nostra regione. In Lombardia, in Veneto, in Trentino, in Friuli questa norma è vigente. Com' è noto, abbiamo un testo di revisione della legge sulla pesca che, probabilmente, difficilmente avrà un decorso in questa legislatura. Il 1° gennaio è alle porte se si vuole introdurre la possibilità di eliminare l'adempimento burocratico per le categorie più deboli (bambini, anziani portatori di handicap, turisti) che in buona fede pescano senza licenza con il rischio di prendere una multa: lo si può fare bisogna solo decidere se farlo.
In Commissione avevo registrato sia la disponibilità che la sensibilità su un aspetto civile, che introduce un elemento di giustizia rispetto alla situazione di altre Regioni limitrofe e, soprattutto, con un costo limitassimo, perché 25 mila euro sono una previsione prudenziale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno votato SI' 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.
Diamo atto che sull'emendamento n. 2 il termine di "15 giorni" successivi alla data di entrata in vigore della presente legge è da intendersi come il "30 novembre 2004". E' ovvio, ma ne diamo atto a verbale.
Emendamento rubricato n. 7 presentato dai Consiglieri Casoni, Pichetto Fratin, Manica, Cattaneo, Gallarini, Valvo, Cota, Picchioni e Caramella: dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente: "Art. 1/10 (Infrastrutture) 1. incrementa, per l'anno 2005, di 2 milioni di euro l'UPB 26022 (Cap.
25116) per il progetto preliminare, definitivo ed esecutivo relativo al potenziamento del ponte sul fiume Ticino in località Oleggio (NO).
2. Alla copertura si provvede mediante riduzione di pari importo dell'UPB 09012".
La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

L'emendamento n.7, che peraltro era già stato citato in aula - e vedremo successivamente collegati i due emendamenti di stralcio dal provvedimento di assestamento che abbiamo appena votato - prevede di incrementare l'UPB 26022 per un importo di due milioni di euro, destinando i fondi al potenziamento del ponte sul fiume Ticino in località Oleggio.
Di fatto, si tratta di avviare le procedure per il rifacimento del ponte.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 8 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente: "Art. 1/11 (Esercizio del diritto di prelazione) 1. È autorizzata la concessione di un contributo di 500.000,00 euro al Comune di Miasino affinché possa esercitare il diritto di prelazione per l'acquisto di 'Villa Nigra' in Miasino ai sensi ed attuazione dell'articolo 62 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137).
2. Per l'attuazione di quanto autorizzato dal comma 1 é istituito apposito capitolo con la dotazione di 500.000,00 euro all'interno dell'UPB 31992 (Beni culturali - Direzione - Titolo II - Spese di investimento).
3. Alla copertura della maggior spesa si provvede mediante riduzione di pari importo dell'UPB 09012 (Bilanci e Finanze - Bilanci - Titolo II Spese di investimento)".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8.
Il Consiglio approva.
Sono finiti gli emendamenti esaminati dalla Commissione. L'emendamento rubricato n. 9, ritirato, è stato sostituito dal n. 10, che non è stato esaminato dalla Commissione. Mi è stato detto che se ne vuole fare un progetto di legge autonomo.
Do pertanto lettura dell'emendamento rubricato n. 9.
Emendamento rubricato n. 9 presentato dai Consiglieri Cattaneo, Bolla Gallarini, Pedrale, Caramella, Toselli e Costa E.: dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente: "Art. 1/12 (Proroga dei termini di cui all'art. 2, comma 1, l.r. 6/2003) 1. Il termine per la presentazione dell'istanza di cui all'art. 2, comma 1 della l.r. 6/2003 è prorogato di 24 mesi".
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

L'emendamento rubricato n. 9 è passato in Commissione, è stato ritirato e poi sostituito perché riformulato in modo più compiuto con l'emendamento rubricato n. 10, anche con l'ausilio dell'ufficio dell'Assessore Cavallera.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 9 è pertanto ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Emendamento rubricato n. 10 presentato dai Consiglieri Bolla, Cattaneo Rossi O, Botta F:, Vaglio, Botta M. e Mercurio: dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente: "Proroga dei termini per la presentazione delle domande di autorizzazione per gli scarichi di acque reflue domestiche.
Il termine di cui all'art. 2, comma 1 della legge regionale 7 aprile 2003 n. 6 (Disposizioni in materia di autorizzazione agli scarichi delle acque reflue domestiche e modifiche alla legge regionale 30 aprile 1996 n. 22) è prorogato sino al 31 giugno 2005. La disposizione di cui al presente comma ha efficacia dal 12 ottobre 2004.
il termine di cui all'art. 2, comma 3, della l.r.7 aprile 2003 n. 6 è prorogato sino al 31 giugno 2006".
Si tratta di acque reflue. La proroga dei termini per la presentazione delle domande di autorizzazione per gli scarichi di acque reflue domestiche. Il senso dell'emendamento è di prorogare il termine per la presentazione delle istanze, autorizzazione per gli scarichi di acque reflue domestiche. Questo termine viene prorogato fino al 31 dicembre 2005.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Ne avevamo già discusso in Commissione.



PRESIDENTE

Sì, effettivamente era stato esaminato in Commissione.



CATTANEO Valerio

L'abbiamo riformulato sotto un aspetto tecnico più corretto, anche con l'ausilio dell'Assessore, cui abbiamo chiesto consiglio, quindi l'emendamento rubricato n. 9 non era ritirato, ma solo sostituito da una nuova versione.



PRESIDENTE

L'ho spiegato che era stato sostituito dalla nuova versione.
La Commissione aveva esaminato una proroga dei termini per la presentazione delle istanze di cui all'articolo 2, comma 1, della legge 6/2003 e si era discusso di prorogarle di 24 mesi. La proroga di 24 mesi quindi, andrebbe dal 2004 al 2006. Si tratta di domande di autorizzazione per gli scarichi di acque reflue domestiche.
Questo emendamento ermetico è stato sviluppato in un testo di due commi, dove si fanno tutti i richiami e le precisazioni. C'è, quindi un'abbreviazione del termine, perché è 2005 invece che 2006, in senso più restrittivo e garantista.
La parola all'Assessore Cavallera per l'illustrazione.



CAVALLERA Ugo, Assessore alle risorse idriche

Riguarda le istanze che devono essere accolte. Sulla materia dei termini ci sono norme statali e norme regionali che sono ripetutamente intervenute, creando una serie di situazioni di sconcerto e di confusione.



CAVALLERA Ugo, Assessore alle risorse idriche

RONZANI Wilmer (Commenti fuori microfono)



CAVALLERA Ugo, Assessore alle risorse idriche

una sanatoria!



CAVALLERA Ugo, Assessore alle risorse idriche

No, non c'è nessuna sanatoria. Qui si tratta di coloro che devono presentare domanda perché hanno la fognatura che non recapita direttamente nella fognatura pubblica. Devono, comunque, essere autorizzati provvisoriamente e poi, da parte dell'amministrazione, deve essere fissata tutta una serie di prescrizioni per risolvere il problema. Sono quelle situazioni, 99 su 100 periferiche, molto disassate rispetto alle reti esistenti. Sotto questo profilo, abbiamo avuto molte segnalazioni soprattutto dai piccoli comuni. Molti colleghi, originari di zone dove ricorre questa casistica, me ne hanno parlato nelle settimane precedenti.
Ho visto che è stata presentata in Commissione e avevo fatto presente che, per quanto mi riguardava, ero favorevole ad una proroga fino al 2005 che è stata correttamente riformulata (anche con l'intervento degli uffici). Questa proroga razionalizza, a mio avviso, il percorso per arrivare a risolvere questi problemi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Riba in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RIBA Lido

L'urgente esigenza dell'Assessore Cavallera non è stata rappresentata dall'Assessore stesso, ma da una serie di Consiglieri, che poi dovranno segnalare alla loro clientela che hanno fatto la proposta e hanno così salvato...



(Commenti in aula fuori microfono)



RIBA Lido

Io sono disposto a fare il "finto tonto", ma per un certo numero di ore al giorno, non per tutta la seduta.
Se questo tipo di problema esisteva nella misura in cui esisteva, lo stesso Assessore Cavallera avrebbe dovuto presentare, come ha fatto la Giunta, una sua proposta. Non è certamente questa la sede per affrontare tale questione. No, no, non è il treno della Finanziaria e, soprattutto non è il treno della Finanziaria del 2004; caso mai, sarà quella della Finanziaria del 2005, se ci sarà l'esigenza. Dovremmo anche capire qual è la dimensione di questo intervento, perché sapete bene che la politica dei condoni lo richiede. Questo è sostanzialmente un condono: anziché applicare la multa, ti do un altro periodo di tempo per metterti in regola. Di questa esigenza, l'Assessore Cavallera non si è mai fatto carico, perch evidentemente non la considerava un'esigenza di natura strutturale relativa al bilancio e alla gestione delle attività di Giunta. C'è una presentazione piuttosto sottolineata da parte di alcuni Consiglieri, ma non se ne vede la necessità perché, di questo passo, tanti sarebbero i condoni che dovremmo introdurre e, pertanto, bisognerebbe spiegare meglio e dire dove sono, chi sono e quali sono le situazioni, perché, a quanto pare, qui si tratta di soggetti che non hanno neanche la fossa biologica per lo smaltimento dei liquami. E allora, se non hanno neanche la fossa biologica per lo smaltimento dei liquami, c'è da chiedersi come mai si è acconsentito che si arrivasse fino adesso in questa situazione.



PRESIDENTE

Chiederei ai colleghi un po' di collaborazione per essere pratici perché sono le ore 19 e vedo un po' di fermento in aula.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

E' utile che si discuta con calma l'emendamento, anche a costo di stare qui tutto il tempo necessario, perché la legge 6/2003 ha un anno di vita.
Stiamo modificando l'articolo 2 della legge 6/2003, una legge approvata da questo Consiglio regionale. Immagino che questa legge avesse dei termini per presentare istanze. Immagino che tanti cittadini abbiano, quindi rispettato questi termini e abbiano presentato le istanze, come previsto dalla legge 6/2003. Prima di stabilire se è giusto derogare e modificare i termini, varrebbe la pena che l'Assessore ci dicesse quanti sono i cittadini che hanno rispettato la scadenza prevista dalla legge.
Una legge può non essere rispettata per tante ragioni: ad esempio perché la norma che abbiamo previsto, cioè il termine, è troppo ravvicinato. Potrebbe essere così, non lo discuto, ma per fare questo ragionamento, Assessore Cavallera, deve darci dei dati e deve dirci: "Guardate, cari Consiglieri, che questo Consiglio ha approvato una legge la 6/2003, e risulta che, per una serie di difficoltà oggettive, gran parte di coloro che avrebbero dovuto presentare l'istanza nei termini previsti da quella legge non ce l'hanno fatta e vi spiego perché non ce l'hanno fatta".
Potrebbe essere così. Ma se non fosse così, se fossimo, cioè, in presenza di una grande maggioranza di cittadini che, invece, ha rispettato quei termini "mettendosi a posto" con la legge, come giustificate la deroga? Esiste una motivazione? Perché non basta dire: "Mi hanno telefonato".
Assessore Cavallera, rimango allibito: "Mi hanno telefonato per dirmi che...": anche a me hanno telefonato.
Lei ha riferito di aver ricevuto molte istanze da parte dei piccoli Comuni.



(Commenti fuori microfono da parte dell'Assessore Cavallera)



RONZANI Wilmer

I colleghi: benissimo, allora prendo atto che lei, come Assessore, non risulta investito di questo problema.
Penso che il suo Assessorato - e concludo il mio intervento - prima di condividere un tale emendamento abbia fatto una valutazione e sappia dirci qual è la dimensione del problema. Rispetto a questa legge e alla sua applicazione, che dimensioni assume il problema - o l'eventuale decisione di derogare rispetto ai termini? Facciamo a priori questa valutazione, e poi decidiamo se ha senso che in questo provvedimento, che contiene orme di tutt'altra natura, si prenda in considerazione la possibilità di inserire questa norma che riguarda una deroga dei termini.
Prendo atto, per il momento, che l'Assessore Cavallera, che dovrebbe essere il più attento a valutare la possibilità di concedere deroghe, non aveva ritenuto, fino a questo momento, di prenderlo in considerazione. E aggiungo che, in ogni caso, la logica vorrebbe che un provvedimento come questo non venisse insilato in un provvedimento che recita: "Integrazioni alla legge finanziaria del 2004".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Signor Presidente.
Vorrei fare, innanzitutto, una considerazione: se questo emendamento è diverso da quello presentato in Commissione, allora va considerato alla stregua di quegli emendamenti presentati per la prima volta in Aula, di cui si è parlato prima. Questo aspetto è confermato dal fatto che l'emendamento di cui si era discusso in Commissione constava di un solo comma, mentre questo è composto da due commi (questa è una considerazione di tipo tecnico).
Permane, tuttavia, un motivo per cui è bene discutere questo emendamento e non liquidarlo troppo in fretta: non è chiara, Assessore non so se la competenza riguarda l'Assessore Cavallera oppure l'Assessore Pichetto - l'ultima frase del comma 1, che recita: "La disposizione di cui al presente comma ha efficacia dal 12 ottobre 2004". Nella legge evidentemente, era previsto il termine del 12 ottobre 2004.
Stiamo emanando, quindi, una legge che potrebbe anche essere definita "retroattiva" - siamo, infatti, oltre la data del 12 ottobre - perch prevediamo una data precedente al momento in cui questa legge, se così sarà approvata, verrà scritta.
Un ulteriore dubbio si riferisce al fatto che nel secondo comma è prevista una proroga fino al 31 dicembre 2006: bisognerebbe quantomeno capire quali sono le caratteristiche che sono prorogate fino al 31 dicembre 2005, e cosa, invece, viene prorogato fino al 31 dicembre 2006, perch abbiamo un doppio regime di proroga.
Ma veniamo alla sostanza: come hanno ribadito i Consiglieri che mi hanno preceduto, mi consta che in molte situazioni si sia ottemperato a questa legge: molti cittadini piemontesi si sono adeguati, cioè, a quanto prevede la legge.
Non mi sembra, pertanto, un esempio positivo che, ancora una volta, di fronte alle scadenze stabilite dalla legge, invece di far rispettare i termini, si invoglino i cittadini a prendersi tutto il tempo possibile contando su una proroga fino al 2005 o al 2006, per coloro che non hanno adeguato le proprie abitazioni al 12 ottobre 2004.
Credo che il problema riguardi la sostanza, ma ritengo che l'Assessore Cavallera lo sappia. L'Assessore Cavallera non può ignorare che la situazione fognaria e delle case disperse (così come lui le ha definite) costituisca un problema: è una questione che va affrontata, perché non credo che si possa continuare a rimandare sine die. Le soluzioni, poi, non sono così dispendiose, per cui devono essere trovate, o quantomeno cercate.
Instaurare un sistema di proroga non mi sembra un segnale positivo per i nostri concittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

difficile pensare che si possa inserire anche questo emendamento all'interno della legge finanziaria per le ragioni che sono emerse nel corso del dibattito, che non si limitano soltanto alla questione di ordine formale, se sia stato presentato o meno in Commissione.
Ci sono alcune riflessioni, rispetto alle quali l'Aula è sovrana, a cui, in questo momento, non si può esimere.
Innanzitutto, è un provvedimento che la Giunta, se non con un atto di cortesia, chiamiamolo così, nell'intervento dell'Assessore Cavallera, non ha stabilito, in realtà, né come una delle richieste che faceva in questo momento, né come una delle priorità, in nessun modo per quanto riguarda l'Assessorato. Perché dietro alle parole garbate e cortesi dell'Assessore Cavallera, l'intera Aula ha capito esattamente questo: non poteva smentire un numero così consistente di Consiglieri della maggioranza che avevano firmato l'emendamento; ma che lui lo condividesse come priorità di lavoro per l'Assessorato o come oggetto a cui mettere mano, abbiamo inteso tutti che non è così, tant'è che la sua firma in calce a questo emendamento non c'è.
L'altra questione si riferisce ad un altro ordine di problema.
All'interno della legge finanziaria abbiamo inserito delle "postazioni" di bilancio, ovvero degli interventi di ordine finanziario.
Questa è una modifica di una legge esistente. Con questo provvedimento finanziario noi modifichiamo, cioè, una legge esistente, che è la legge regionale del 7 aprile 2003: ma utilizziamo un provvedimento finanziario per modificare una legge? Guardate che è assolutamente sorprendente una cosa di questo genere! Non è un'indicazione di una cifra che noi vogliamo appostare a bilancio e che non è appostata. Noi modifichiamo una legge precedente. Con un provvedimento finanziario è possibile fare tutto ciò che è di ordine finanziario, ma non certo modificare leggi precedenti! Quindi anche nella forma, oltre che nella sostanza, c'è un problema grave.
Inoltre, con una legge finanziaria inseriamo una logica di condoni con un provvedimento finanziario? Proroghiamo ulteriormente e proroghiamo ulteriormente una situazione come questa. Quando la legge del 7 aprile 2003 venne approvata, venne dato un termine che era assolutamente ragionevole per mettersi in regola. Non si riesce a capire perché si debba prorogare ulteriormente il termine creando una situazione di privilegio di questo tipo in una serie di realtà. Emergono ragioni di merito e di metodo per cui non si riesce a comprendere perché questo emendamento sia collocato all'interno della legge finanziaria.
Qualora i Consiglieri interessati al problema ne vogliano discutere portino la questione nelle sedi e nelle Commissioni competenti sui provvedimenti di merito che riguardano questo argomento, e affrontino questo ordine di problemi. Ma non affrontiamo un problema come questo in un testo di legge finanziaria che con la questione non c'entra assolutamente nulla. Non solo, ma è argomento che necessità e merita una qualche discussione più articolata e una proposta più articolata anche da parte della Giunta.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Ci troviamo di fronte ad un fatto importante e ad una decisione che, se viene presa nel senso proposto dai Consiglieri, peggiorerà le condizioni ambientali del nostro Piemonte. Al fine di conoscere bene le responsabilità di ciascuno, chiedo, in via preliminare, di sapere per cortesia chi sono i firmatari dell'emendamento perché le firme sono illeggibili. Quindi se pu dirmi, Presidente, a quali Consiglieri posso rivolgermi e sapere qual è il gruppo di pressione che ha confezionato questo emendamento. Se vuole solo leggermi i nomi e cognomi, la ringrazio.



PRESIDENTE

Mi pare che le firme siano tutte leggibili. Oltre alle firme, a fianco vi sono i nomi scritti in stampatello. Posso aiutarla dove non vi è la firma in stampatello vicino, ma gli altri non posso leggerli.



CHIEZZI Giuseppe

Solo le firme illeggibili.



PRESIDENTE

La seconda firma è del Consigliere Cattaneo, poi c'è la firma del Consigliere Marco Botta, e la firma del Consigliere Mercurio, che è sotto la firma del Consigliere Botta. Le altre firme sono segnate in stampatello.



CHIEZZI Giuseppe

La ringrazio molto, Presidente.
Constato che i firmatari coprono un ampio campo della maggioranza, se non tutto. Questo emendamento è stato scritto in data odierna, ma se è stato scritto oggi mi stupisce la disposizione nella quale si dice che l'emendamento, il contenuto, ha efficacia dal 12 ottobre. E' una sorta di condono? Pensavo che l'emendamento fosse stato scritto molto tempo fa e che si prevedesse una data successiva alla discussione dell'emendamento. Invece la data è trascorsa. Adesso vorrei sapere se è trascorsa rispetto ad una previsione che è stata fatta tempo fa, oppure se oggi noi decidiamo che retroattivamente, dal 12 ottobre si può applicare la norma. Se fosse il secondo caso, ci troviamo di fronte ad una sorta di condono? Chi doveva fare una certa cosa entro il 12 ottobre - lo chiedo perché è ermetica la questione - e non l'ha fatta, noi, con oggi, retroattivamente saniamo una posizione irregolare dal punto di vista amministrativo? E' questo che stiamo facendo? Se è così siamo alle solite norme che premiano i "furbi". Dopodiché, una disposizione che permetta di inquinare il suolo, di inquinare le falde acquifere ancora per un anno, mi sembra una disposizione che va contro un sentire comune, va contro delle solenni dichiarazioni che sulla carta, vengono sempre reiterate ogni qual volta si parla di ambiente ma che poi nella pratica, quando si tratta di fare qualche favore a gruppi di inquinatori (perché stiamo facendo un favore a gruppi di inquinatori) allora si trovano molti Consiglieri che si fanno portavoce di questa cosa.
Chiedo spiegazioni, in particolare sulla retroattività della norma.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Dopo l'intervento del Consigliere Chiezzi mi sento particolarmente e personalmente intimidito, perché il Consigliere ha chiesto al Presidente quali erano le firme poco leggibili. Come il Consigliere Chiezzi sa, di questi tempi, noi Consiglieri di intimidazioni ne abbiamo ricevute, magari nell'intimità di qualche Giunta (so che lei l'ha riferito più volte).
Volevo dire chiaramente, al di là della battuta, non perché siamo stati intimiditi, ma riteniamo che gli interventi che abbiamo sentito ci pongano in condizione, se voi li confermate, di ritirare l'emendamento, non senza prima fare una riflessione in Aula di merito. E' giusto, al di là che commentare e individuare le firme, fare anche un confronto di merito con l'impegno, se l'Assessore Cavallera è d'accordo, di andare in Commissione.
Attenzione, chiediamo un'ultima riflessione che è questa: i termini sono scaduti (sono scaduti il 12 ottobre). Sappiamo che, in particolare, la maggior parte dei Comuni stanno realizzando tutti gli interventi che sono o in fase di progettazione, o in fase di appalto, o in fase di esecuzione quindi in corso d'opera, per sistemare tutto l'aspetto previsto dalla legge per la divisione delle acque bianche, delle acque nere e quant'altro.
Questo lo dobbiamo sapere come legislatori, sappiamo che i Comuni, in gran parte in Piemonte, e particolarmente in Provincia di Torino (non lo dico perché amministrata dal centrosinistra, ma semplicemente perché la parte di territorio più ampia della Regione) non sono in regola. A legge vigente dovranno far fronte ad una serie di multe. Dobbiamo, quindi, sapere che ci sono. Noi non vogliamo fare la lobby degli scarichi, ma dato che questa sensibilità ci è stata trasferita, ci confrontiamo. Siamo disposti a ritirarlo se non vi mettete di traverso, però prima vorremmo che ci fosse una riflessione compiuta. Ritirarlo a cuor leggero - si sappia prima - è un aspetto che può comportare molti problemi alla gran parte dei cittadini piemontesi. Questi non hanno colore; non hanno comune, è una situazione evidente in tutta la Regione.
La Giunta è presente. Ci dica l'Assessore Cavallera qual è la posizione della Giunta, perché noi siamo anche disposti a ritirare l'emendamento, per eliminare le insinuazioni, anche se espresse in un modo simpatico, del collega Chiezzi. Non vogliamo fare gli interessi di nessuno. Ci siamo fatti carico, con il coraggio di una firma, di un problema sentito in tutti i 1208 Comuni di questa Regione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Non si capisco perché il Consigliere Cattaneo la prenda così alta.
Secondo me, se ci sono dei problemi reali e dei ritardi, ma è singolare che la Giunta e chi è titolare della gestione di questi problemi non li abbiano affrontati per tempo.Detto questo, non ci opponiamo ad affrontare un problema esistente, ma di ridiscuterlo in V Commissione, quale sede idonea per affrontare lo stato di applicazione della legge di cui si parla e arrivare rapidamente alla determinazione alla quale si deve arrivare.Non capisco perché una situazione così delicata la si debba affrontare in pochi minuti. Se c'è un problema aperto e un ritardo, la responsabilità non è di chi chiede di capire e di discuterne.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alle risorse idriche

Grazie, Presidente.
Prima di tutto, voglio precisare che non si tratta di sanatoria, perch il termine attiene solamente ad una modulazione dei tempi che saranno utilizzati da parte di coloro che vorranno regolarizzarsi. Quindi eliminiamo il termine sanatoria perché può evocare altre situazioni che qui non interessano.
Il Consiglio regionale, con la legge n. 6, aveva già enucleato, dal contesto generale degli scarichi, gli scarichi riguardanti le acque reflue domestiche. Andiamo, quindi, ad escludere tassativamente tutte le realtà produttive intrinsecamente impattanti per le attività che svolgono. Negli ultimi tempi si sono consolidati, direi proprio a cavallo della discussione di questa legge e dell'assestamento all'interno del Consiglio regionale documenti che hanno impegnato le Commissioni e che stanno impegnando l'Aula da parecchio tempo. Per certi versi, quindi, monopolizzano il tempo l'attenzione e l'operatività di tutti. Adesso non stracciamoci le vesti dicendo che è la prima volta che si presenta un emendamento in una dialettica corretta Consiglio-Giunta, nel senso che la Giunta valuta positivamente un emendamento - di maggioranza, di minoranza o di più ampio sostegno - che riguarda questo o quell'altro argomento. Riguarda, guarda caso, l'articolo 2 della legge interessata, riguarda le sanzioni e quindi la temporanea sospensione delle sanzioni, a fronte di un comportamento positivo. In cosa consiste questo comportamento? L'interessato presenta una domanda, la pubblica amministrazione deve dare un autorizzazione provvisoria e risolvere il problema, autorizzando il collegamento di quell'utente alla pubblica fognatura. In questo caso, non c'è un interesse privato; parliamo di scarichi domestici, quindi della casetta che non è certamente l'inquinatore da mettere nel mirino.
Il problema è al rovescio. A fronte di questa legge, stiamo constatando che, per quanto riguarda la programmazione dei lavori comunali (prevedere le opere nel piano annuale di attività) le amministrazioni stanno segnalando, con le modalità più disparate, che necessitano ancora di un certo periodo di tempo. Non per niente, l'estensore dell'emendamento ha graduato i termini in due fasi: primo, una proroga riguardante la domanda secondo, una proroga riguardante l'amministrazione nel comma successivo.
Signori, abbiamo giustamente forzato un po' la dialettica per capirci bene e vedere di cosa stiamo discutendo. Ricordo che riguarda solamente gli scarichi domestici, che dal punto di vista normativo avevamo già separato dalla normativa generale riguardante la massa degli scarichi; riguarda le casistiche che non recapitano la pubblica fognatura; riguarda il fatto di stabilire un termine per certi utenti e di stabilire un termine correlato che già la legge prevedeva (18 mesi rispetto ai 24 mesi). Diamo un delta anziché di sei mesi, di dodici mesi in più per l'operatività. Non vedo assolutamente nulla di stravolgente.
L'articolo di legge di riferimento è un articolo parafinanziario.
Ritengo che ci sia un'urgenza perché o si fa adesso o, ad un certo punto diventa difficile.



CAVALLERA Ugo, Assessore alle risorse idriche

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



CAVALLERA Ugo, Assessore alle risorse idriche

Andiamo in Commissione.



PRESIDENTE

Sì, ho capito, c'è un subemendamento presentato dal Consigliere Chiezzi.



(Commenti in aula fuori microfono)



PRESIDENTE

Ho capito che non c'era un ritiro dell'emendamento. Se va in Commissione sono più contento, perché ovviamente...



(Commenti in aula fuori microfono)



PRESIDENTE

Do atto al Consiglio che nell'emendamento rubricato n. 10) al comma 1 la data "31 dicembre 2005" è da intendersi "30 giugno 2005"; al comma 2 "31/12/2006" è da intendersi "30/6/2006" Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10, come modificato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 11 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente: "(Disposizioni finanziarie per l'anno 2005).
1. Per il completamento delle opere collegate con le Olimpiadi "Torino 2006" è autorizzata, per l'anno 2005, la spesa di 50 milioni di euro.
2. Alla copertura finanziaria delle spese specificate di cui ai commi 1 e 2, si provvede in sede di predisposizione del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2005".
Su questo emendamento si inserisce il seguente subemendamento rubricato n.
11/1 presentato dai Consiglieri Marengo, Cantore e Bolla: nell'emendamento rubricato n. 11, la somma di 50 milioni di euro è rideterminata in 54,5 milioni di euro.
La parola al Consigliere Marengo per l'illustrazione.



MARENGO Pierluigi

Molto velocemente, dalla valutazione fatta dagli uffici in 50 milioni di euro, si è rilevato, proprio nei giorni scorsi, che mancano 4.290.000 euro relativamente ad un impianto, che, peraltro, fu oggetto di impegno della Giunta con un ordine del giorno approvato a maggio, in occasione del documento finanziario. Questo aumento - da 50 a 54,5 milioni di euro serve soltanto per coprire anche questo impianto, in merito al quale la conferenza dei servizi è già chiusa; l'unica cosa che manca è la copertura e si deve aprire la gara entro novembre o dicembre. È un'opera del dossier olimpico. Si rileva, pertanto, un'urgenza assoluta, perché va mandata in gara entro novembre: senza questo ampliamento non si può garantire la copertura.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Ho seguito con attenzione la vicenda olimpica, al di là degli ultimi aspetti. Il dossier olimpico è argomento di discussione ormai da qualche anno: come si è potuto arrivare, soltanto in questo momento, a rilevare la mancanza di 4 milioni e mezzo di euro? Mi sfugge questo aspetto.
Per poter votare compiutamente - sull'argomento "Olimpiadi" non abbiamo mai fatto mancare il nostro contributo - gradiremmo, da parte del proponente o da parte dell'Assessore facente funzioni, maggiori informazioni. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Questo testo prevedeva la cifra di 50 milioni di euro perché, nel momento in cui abbiamo mandato avanti il disegno di legge, poi diventato emendamento all'assestamento, era ancora in corso, da parte del Comitato di regia, l'individuazione delle opere. L'indicazione pervenuta dal Comitato di regia era di circa 50 milioni di euro. Pertanto, la cifra inserita è stata 50 milioni di euro. Effettivamente, ho avuto segnalazione dalla Giunta che l'importo esatto è di 54.290.000 euro. È una prenotazione sul 2005; peraltro sono opere visionate.
La Giunta può accogliere l'invito.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Quando abbiamo letto la cifra di 50 milioni di euro, pur essendo opposizione, abbiamo riconosciuto che esiste un soggetto di Governo che è responsabile delle valutazioni e che arriva offrendoci degli elementi di valutazione sulla base dei quali noi ci adeguiamo.
Per questo motivo, se la situazione è questa, che la Giunta si assuma la proprie responsabilità: il collega Marengo ritiri il suo emendamento e la Giunta avanzi una sua proposta. Noi ne prenderemo atto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Ha perfettamente ragione, collega Marcenaro.
Chiedo al collega Marengo di ritirare la firma dal proprio emendamento perché lo firmerò come Giunta.



MARENGO Pierluigi

Non vi è alcun problema.



PRESIDENTE

Il Consigliere Marengo ritira la propria firma, pertanto diventa emendamento di Giunta.
Pertanto il subemendamento rubricato n. 11/1 e l'emendamento rubricato n. 11 sono ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Emendamento rubricato n. 11 bis presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: la somma di 50 milioni di euro è rideterminata in 54,5 milioni di euro.
Indìco la votazione palese su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 12 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: dopo l'articolo 1 è aggiunto il seguente: "(Interventi in materia di edilizia residenziale) 1. È prevista, per l'anno 2005, l'iscrizione della somma di 7 milioni di euro nell'UPB 18042 (Edilizia - Programmazione e localizzazione risorse Titolo II - Spese di investimento) del bilancio pluriennale 2004 - 2006.
2. Tale iscrizione è finalizzata alla integrazione del programma di edilizia residenziale di cui all'articolo 3, comma 2, della legge 8 febbraio 2001, n. 21 (Misure per ridurre il disagio abitativo ed interventi per aumentare l'offerta di alloggi in locazione). Il programma é volto a porre rimedio alle più manifeste condizioni di disagio abitativo, anche attraverso il recupero ed il riuso di edifici pubblici da destinare, da parte dei Comuni, all'affitto ad anziani ultrasessantacinquenni, il cui reddito convenzionale ai fini dell'edilizia residenziale pubblica non superi, alla data di entrata in vigore della presente legge, l'importo annuo di 23.315,00 euro.
3. Alla copertura si provvede mediante riduzione di pari importo nell'UPB 09012 (Bilanci e Finanze - Bilanci - Titolo II - Spese di investimento) del bilancio pluriennale 2004 - 2006".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12.
Il Consiglio approva.
Comunico che gli emendamenti rubricati 13 e 14 sono ritirati e trasformati in proposte di legge autonome.
Emendamento rubricato n. 15 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: dopo l'Art. 1 è aggiunto il seguente: "(Disposizioni in materia di presidi socio-assistenziali) 1. In attuazione dell'articolo 65 della legge regionale 8 gennaio 2004, n.
1 (Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento), che ha disposto l'abrogazione della legge regionale 2 aprile 1990, n. 22 (Finanziamento presidi socio-assistenziali), ed a modifica dell'Allegato A della l.r. 9/2004, lo stanziamento relativo al capitolo 20640 inserito nell'UPB 30032 (Politiche sociali - Rete delle strutture qualità servizi Titolo II - Spese d'investimento) é ridotto di euro 171.557,09, che sono trasferiti sul capitolo 20480, appartenente alla medesima UPB.".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto, per l'illustrazione.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Si tratta di un emendamento tecnico: abrogando la legge n. 22 con la legge n. 1 del 2004, dobbiamo spostare la cifra di 171.000 euro, anche se sulla stessa UPB, perché è cambiata la legge.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15.
Il Consiglio approva.
L'emendamento rubricato n. 16 è ritirato e trasformato in proposta di legge autonoma.
Diamo atto che il titolo della legge è modificato in: "Modifica alla legge finanziaria 2004 e altri provvedimenti di natura pluriennale".
Procediamo, quindi, alla votazione dell'intero testo di legge.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SI' 25 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.38)



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