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Dettaglio seduta n.497 del 26/10/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(Alle ore 15.36 il Vicepresidente Riba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 16.00)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(La seduta ha inizio alle ore 16.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Dutto, Leo, Pichetto Fratin Racchelli e Rossi Giacomo.



PRESIDENTE

Dobbiamo ripetere la votazione perché era mancato il numero legale.
Prima però do la parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

L'Assessore Pichetto Fratin è assente per seri motivi di carattere personale. Ha pregato l'Assessore Cavallera, che è noto a tutti come uomo piuttosto capace nelle questioni di bilancio, di rappresentarlo in nome della Giunta riguardo alla discussione di cui all'o.d.g. del Consiglio di oggi.



PRESIDENTE

Sulle comunicazioni del Presidente Ghigo, ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, ieri ho ricevuto una telefonata. Si trattava di un sondaggio del Gruppo Forza Italia sull'azione del Governatore Ghigo.



PRESIDENTE

Questo non è pertinente alla comunicazione.



CONTU Mario

Purtroppo, la segreteria si è interrotta molto presto ed io non ho avuto il tempo di rispondere.



PRESIDENTE

La faremo richiamare, collega Contu, così potrà scegliere il da farsi.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Proseguimento esame disegno di legge n. 641 "Rendiconto generale per l'anno finanziario 2003"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 641, di cui al punto 3) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) sull'articolo 2.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 Consiglieri hanno votato Sì 32 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Riba, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Presidente e Assessore al Bilancio facente funzione (lo faccia seriamente, perché il titolare non è stato in grado di darci alcuna risposta ed aveva rinviato a questa sede), mi spiace che tocchi a lei, ma mi accingo con fiducia ad illustrare le nostre perplessità per quanto riguarda le spese di competenza.
Abbiamo un'indicazione di spese di competenza dell'anno finanziario 2003 che ammontano a circa dieci miliardi di euro.
I pagamenti effettuati ammontano a circa otto miliardi di euro, ma ne restano da pagare circa due miliardi. Questa cifra non è esatta, usiamo i sinonimi che sono compatibili con una correttezza formale. Non è vera perché - credo che l'Assessore alla Sanità potrà testimoniare la correttezza di ciò che abbiamo detto, sostenuto e richiesto - i conti delle aziende sanitarie ASO e ASL si sono chiusi con un disavanzo complessivo di circa trecento miliardi di lire, quindi centocinquanta milioni di euro.
Queste somme, proprio perché rappresentano una spesa maturata e non pagata devono essere iscritte, per correttezza tecnica e per regolarità formale del bilancio, tra le spese maturate, impegnate e non pagate.
All'occorrenza, potrei sottolineare che spese fuori del bilancio non se ne fanno, né nelle aziende sanitarie, né nella Regione. Una spesa fuori del bilancio costituirebbe addirittura un reato amministrativo, un reato contabile. Queste somme, che rappresentano delle spese impegnate poich riguardano acquisti, non rappresentano solo stipendi, quindi l'acquisto è un impegno di spesa formalmente assunto con l'ordinativo della spesa - mi spiace che non ci sia l'Assessore Pichetto perché, da professore, potrebbe avallare - ma, se lei si fida, su questa materia non vorrei rischiare un insufficienza proprio in questa sede.
A questo punto, ci troviamo di fronte ad un ammontare di spese del tutto definite, del tutto certe per quanto riguarda l'impegno, e non iscritte nel bilancio. Non essendo iscritte nel bilancio, non possiamo affermare che le spese sono solo queste. Queste sono le spese che riguardano i capitoli della Regione ed escludono gli impegni relativi alle aziende sanitarie, che tuttavia non sono delle aziende autonome, ma sono dei capitoli del bilancio regionale della sanità.
Avevamo presentato un emendamento su questi punti per la reiscrizione di queste cifre. L'Assessore Pichetto ci aveva detto che l'emendamento non può essere accolto o, meglio, che può benissimo essere accolto, ma che non c'era la volontà di rettificare quest'impostazione. Le conseguenze non sono piccole, sono conseguenze che ci sono già nel bilancio 2004, dove sono stati iscritti per il ripianamento 130 milioni di euro. Poi ne mancano ancora, al netto di quello che dovrebbe eventualmente assegnare il Ministero, ma questo può benissimo essere pagato dal Ministero, era un debito nostro da registrare alla chiusura del conto.
Concludo, Assessore, dicendo che è proprio la posticipazione di quattro mesi rispetto alla data di chiusura dell'esercizio per la presentazione del conto consuntivo, perché, a differenza della compilazione della situazione finanziaria al 31 dicembre, che registra le situazioni note, la chiusura con il conto consuntivo richiede l'iscrizione di tutte le partite di entrata e di spesa che sono da attribuire all'esercizio trascorso.
Non potremmo ulteriormente accettare che quella somma non sia inclusa nel conto consuntivo del 2003 approvato o sottoposto all'approvazione al 20 ottobre 2004.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Credo che il ragionamento fatto dal Consigliere Riba e che il nostro gruppo ha fatto in Commissione, Assessore Cavallera, dimostrando che abbiamo cercato di porre una questione, alla quale la Giunta non ha ancora risposto in maniera persuasiva e convincente, non possa essere, nel momento nel quale discutiamo il rendiconto, affrontato nei termini in cui è stato discusso ed affrontato in Commissione.
Voi dichiarate nel rendiconto che nel 2003 la sanità piemontese ha chiuso con un disavanzo di 200 milioni di euro - e qui c'è una prima considerazione che forse vale la pena di fare ai colleghi - al netto dell'addizionale IRPEF. Una volta che avete incamerato tutta l'IRPEF presentata e pensata come strumento con il quale realizzare politiche attive di sviluppo - cosa che non è successa perché l'avete impiegata per risanare il disavanzo della sanità - nonostante questo e nonostante quel gettito, voi avete chiuso il 2003 con un disavanzo che dichiarate, come maggioranza di governo, essere 200 milioni di euro.
Tant'è vero che ne iscrivete 260 riconosciuti dal Ministero. Questo è un dato indiscutibile, che non può non essere considerato nel momento in cui discutiamo qual è l'avanzo di amministrazione di questa Regione. E' del tutto evidente che quantificare correttamente il disavanzo della sanità è essenziale per valutare la veridicità dell'avanzo di amministrazione che indicate nel rendiconto consuntivo del 2003. Questa è la prima questione.
La seconda è quella che abbiamo sollevato in tutti i modi nel dibattito in Commissione. Le cito soltanto il capitolo 980: noi abbiamo iscritti sotto la voce "protezione civile" residui attivi che risalgono al 1989. Non sto qui a ripetere che per noi sono residui attivi inesigibili, perch questo mi sembra evidente. Il buonsenso amministrativo avrebbe dovuto consigliare al governo regionale di centrodestra di depennare questi residui attivi.
Nonostante voi abbiate sostenuto, senza dimostrare la loro effettiva esigibilità, che quei residui erano attivi, i due dati (uno relativo alla sanità, il cui disavanzo continuate a sottostimare, e il fatto che vi ostiniate a considerare attivi residui che ormai sono obiettivamente inesigibili - cito il caso emblematico dei residui che vengono iscritti a carico della protezione civile - danno la misura di un avanzo di amministrazione che non corrisponde a quello che voi dichiarate.
Questo è un punto che noi riteniamo della massima importanza. E' chiaro che, se per giustificare o per dimostrare che i conti dell'amministrazione regionale sono a posto, si chiude il 2003 con un avanzo di amministrazione che non avete voluto, saputo e vi ostinare a non volere suddividere, ai sensi dell'articolo 33 della legge sulla contabilità, per ragioni sulle quali vale la pena di ritornare, questo è un altro punto non risolto.
Ricordo ai colleghi che, nonostante le nostre sollecitazioni, la Giunta regionale e l'Assessore competente si sono ostinati a non suddividere quell'avanzo di amministrazione, ai sensi dell'articolo 33 della legge sulla contabilità. Tutto questo un problema lo crea, nel senso che siamo alla presenza di un rendiconto che, fittiziamente, indica un avanzo che invece non è nei termini e non esiste nei termini indicati nel documento che dovremmo votare.
Tutto questo naturalmente ha due conseguenze. La prima conseguenza è che rischiamo di votare un consuntivo che non fa giustizia della situazione effettiva della nostra Regione, e proprio per questo s'incarica di indicare un avanzo di amministrazione che andrebbe ridimensionato e che non esiste come ha dimostrato il collega Riba. Poi ha un effetto a cascata sui documenti contabili successivi. Discuteremo in questa fase del bilancio di assestamento, ed è del tutto evidente che, se partiamo da quel presupposto sbagliato, a cascata discutiamo di un assestamento di bilancio nel quale voi ritenete che esiste un avanzo di amministrazione che, invece, noi pensiamo non esiste nei termini in cui avete indicato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

E' chiaro che prima i colleghi parlavano del professor Pichetto Fratin.
Passiamo dal docente al discente, quindi vi prego di considerare le mie risposte improntate alla linea portata avanti dal collega. Devo dire che per quanto mi risulta - visto che questi documenti passano in Giunta e si esaminano dovendo essere approvati collegialmente dall'amministrazione e della Giunta - il bilancio della nostra Regione, da un punto di vista economico, è comunque un bilancio stabile, che non ha delle situazioni messe in ombra, oppure in qualche modo accantonate per tempi migliori.
Semmai vi è, a mio avviso, un orientamento storico, una prassi che si può discutere e si può anche correggere. Credo che, da un punto di vista di principio, un richiamo nella considerazione di tutte le partite sia da valutare, e sia un approccio senz'altro positivo.
Faccio un esempio: mettiamo il caso che ci troviamo in una situazione con un ritardo nella contrattazione sindacale e, dopo due-tre anni, si va a stipulare un contratto che prevede degli arretrati riferiti agli anni precedenti. Quindi, o si parte da un presupposto che si fa uno stanziamento cautelare, in termini di un 5% per avere un fondo per futuri aumenti oppure si fa, come si è fatto fino ad ora, cioè valutare le risultanze al 31 dicembre dei vari soggetti che sono collegati direttamente o indirettamente al bilancio regionale. E' chiaro che se andiamo al 2005/2006 ad approvare il consuntivo 2003, emergeranno sempre fatti nuovi e la possibilità di specificare meglio.
Io credo che l'ottica giusta sia quella di fotografare la realtà al 31 dicembre 2003 e pensare la gestione finanziaria come ad un qualcosa di dinamico che presuppone una costante correzione del tiro. L'importante è che non ci sia nessuna volontà sistemica di sottrarre determinate valutazioni, ma che ci sia una valutazione di interesse dell'amministrazione di seguire, per quanto riguarda la sanità, il dibattito e l'evoluzione a livello nazionale (sappiamo quanto il Presidente Ghigo segua direttamente tutte la vicende in sede di Conferenza Stato Regioni).
Circa i residui attivi. Da quanto mi risulta sono in corso, sono stati dati alle direzioni obiettivi precisi di ripetizione allo Stato di fondi che devono essere versati.
Ci sono in quasi tutte le direzioni costanti contatti, lettere di richieste che vanno, anche da un punto di vista formale, ad interrompere determinati decorsi di tempo. Sono d'accordo con voi che bisogna lavorare fissando, come obiettivo dell'amministrazione l'essere tempestivi nel ripetere le cifre. Da un punto di vista quantitativo, l'avanzo, se non vado errato, rispetto ai primi anni nel quale ero nell'amministrazione quantitativamente è diminuito. L'avanzo è da considerare prima di tutto un saldo e prima di considerarlo come una risorsa, si deve seguire tutte quelle cautele e quelle normative che consentono una sua applicazione agli esercizi successivi, solamente a fronte di una certezza della disponibilità delle risorse.
Le precisazioni fornite dall'Assessore Pichetto in sede di Commissione sono state esaustive, e in questa sede non posso che ribadirle.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, per questione procedurale, il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Intervengo per procedura. Aggiungo, come questione di procedura, che sono assenti anche i funzionari dell'Assessorato al Bilancio. Va bene, ma non possiamo pensare di portare a casa un provvedimento, con una presenza che può essere considerata muscolare da un punto di vista numerico, ma che è assolutamente formale dal punto di vista della partecipazione politica.
Come lei vede, Presidente, siamo in una situazione di relax, che peraltro è giustificata dal fatto che questo diventa un colloquio tra noi e l'Assessore che non è più presente. A questo punto chiedo al Presidente di poter fare due domande all'Assessore alla Sanità, visto che è presente.
Chiedo in nome del mio Gruppo, perché devo poter dichiarare se questo bilancio è soltanto superficiale oppure non veritiero. Poiché utilizzare il termine "non veritiero", è una responsabilità grossa, chiedo di poter fare due domande all'Assessore alla Sanità.
Prima domanda, Assessore alla Sanità: è vero o non è vero che nel bilancio preventivo 2004 sono stati stanziati 130 miliardi a copertura di debito della sanità registrato al 31 dicembre 2003? Credo sia vero perch questo è stato sostenuto dall'Assessore Pichetto, per quanto con delle cifre da decifrare. Posso dire che sia vero? E' vero.
Seconda domanda: è vero o non è vero quello che afferma l'Assessore Pichetto che ci vorranno almeno altri 90 miliardi per pareggiare il conto 2003 oppure è una falsità detta dall'Assessore Pichetto? Risponda alle mie domande, d'altra parte l'Assessore Pichetto lo ha detto qui e in Commissione. Lei, Assessore Galante, conferma o sostiene che sia falso?



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Riba, non è che può fare domanda e ricevere risposte, seguiamo...



RIBA Lido

Faccio delle domanda perché devo sapere se devo dichiarare che questo bilancio è anche falso...



PRESIDENTE

Lei si può arrabbiare finché vuole, ma devo applicare il Regolamento.
Abbia pazienza, in qualità di Vicepresidente dovrebbe conoscere il Regolamento. Non è che lei possa permettersi di fare domanda in continuazione e accettare risposte, per cortesia! Cerchiamo di essere rispettosi del Regolamento.
Le faccio dare le risposte dall'Assessore, ma poi non mi può fare una terza domanda. E' già intervento sull'articolo 3, l'Assessore ha replicato adesso intervenie per dichiarazione di voto.



RIBA Lido

Quando faccio una domanda e l'Assessore mi risponde che non era presente, era da un'altra parte, ho il diritto di chiedergli dov'era mentre io facevo la domanda? Ho chiesto di poter rivolgere due domande all'Assessore Galante, sto aspettando le risposte, me le avete accordate. Assessore, ripeto le due domande: è vero o non è vero che abbiamo iscritto nell'anno 2004 130 miliardi a copertura di spese 2003? E' vero o è falso?



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

Mi consta che sia vero.



RIBA Lido

Seconda domanda: è vero o è falso quello che dice l'Assessore Pichetto che ci vorranno altri 90 miliardi?



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Assessore Galante, facciamo terminare il Consigliere Riba. Lei può rispondere; se il Consigliere Riba interverrà nuovamente, lo farà per dichiarazione di voto. Questa è una procedura corretta.



RIBA Lido

Presidente, lei capisce che qualsiasi collega del Gruppo poteva fare queste domande. Noi non le avremmo fatte se l'Assessore alla Sanità ci avesse già risposto o se l'Assessore Cavallera fosse stato messo in condizione di avere i dati. E' anche difficile fare un dibattito sul bilancio in assenza dell'Assessore al Bilancio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

Sono entrambe vere le considerazioni svolte dall'Assessore Pichetto Fratin.



PRESIDENTE

Ci sono interventi per dichiarazioni di voto? La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Se queste cose sono vere, richiamiamo l'attenzione del Consiglio sul fatto che è vero che c'erano almeno 220 miliardi di debiti della sanità che erano già noti alla chiusura dell'esercizio 2003, trattandosi di spese impegnate e non pagate. Questa è esattamente la definizione che la legge n.
7 di contabilità (ma anche qualsiasi dizionario) dà del termine "residuo".
Quelle voci, quindi, riguardavano spese del 2003 che diventavano residui da pagare nell'anno 2004. Capisco la difficoltà, perché non c'era la copertura o, se c'era, non ci sarebbe stato più questo tipo di avanzo ma ci sarebbe un sottile avanzo che per altre voci, che poi descriveremo diventa un disavanzo. Assessore Cavallera, lei che è così noto per il rigore e la correttezza, non incominci adesso, che siamo alla fine della nostra terza comune legislatura, a raccontarci delle storie. Non è per legittima difesa; le storie si raccontano per casi estremi di legittima difesa, ma è non questo il caso.
Secondo lei, in una partita di spese che, secondo quanto è stato dichiarato qui, sono state fatte nell'anno 2003, tant'è che sono già state in parte, iscritte nell'anno 2004 come pagamento debiti del 2003, è corretto che queste spese, impegnate e non pagate, non siano iscritte nei residui passivi? Lei lo farebbe sul suo Assessorato?



(Commenti dell'Assessore Cavallera fuori microfono)



RIBA Lido

Impegnate, Assessore. Allora lei vuol dire che addirittura qui si fanno delle spese senza la relativa copertura? No, no, se qui si fanno delle spese senza la relativa copertura lo dichiari e può darsi che la questione risolva il problema. Delle due l'una: o sono state impegnate e non pagate visto che esistevano nell'anno e sono diventati debiti dell'anno prima, o sono state addirittura fatte senza copertura. Delle due l'una. Ci dica solo qual è la verità.
In ogni caso, non è esatto questo tipo di indicazione di spese effettuate perché, tra le spese coperte o non coperte, erano compresi anche quei duecento e passa milioni della sanità, occultati in sede di conto consuntivo. Non scuota la testa, Assessore, scuota le idee, vediamo che cosa ci comunica, da questo punto di vista.



PRESIDENTE

Non essendoci altre dichiarazioni di voto, indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) sull'articolo 3.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 32 Consiglieri hanno votato NO 7 Consiglieri Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro sull'ordine dei lavori.



MARCENARO Pietro

un intervento d'ingerenza umanitaria: se l'Assessore Cavallera e l'Assessore Galante si avvicinano, il direttore Lesca evita di correre da una parte all'altra.



PRESIDENTE

Grazie per il suggerimento, Consigliere Marcenaro.
ARTICOLO 4 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Vorrei ribadire, perché restasse almeno registrato nei verbali dell'Aula, fermo restando che ci riserviamo di valutare quali altri passi compiere su questa discussione, che per noi è stato un errore gravissimo non presentare l'avanzo suddiviso per fondi.
Dato che questa questione è stata oggetto di animate discussioni in Commissione (dove l'Assessore competente non ha risposto ai nostri quesiti o, meglio, ha risposto senza assumersi le proprie responsabilità, ma declinando e delegando la questione ai direttori e agli uffici), vorremmo che fosse chiaro che l'avanzo di amministrazione, che ha tutte le contraddizioni di cui parlava prima il collega Riba, non è un avanzo altrimenti sarebbe stato suddiviso. Le mie considerazioni sono a favore del fatto che voi avete violato, sistematicamente, l'articolo 33 della legge sulla contabilità.
Cosa recita l'articolo 33 della legge sulla contabilità? Recita - ed è stato oggetto di discussione tra noi in Commissione - che l'avanzo di amministrazione deve essere suddiviso in fondi non vincolati, in fondi vincolati, in fondi per il finanziamento delle spese in conto capitale, in fondi di ammortamento. Un'amministrazione regionale trasparente, corretta e ligia all'articolo 33 della legge sulla contabilità (legge che voi, con noi, avete approvato), avrebbe dovuto suddividere l'avanzo in questo modo.
Questo è il punto politico. Voi avete preferito, anche quest'anno, non spiegarci com'è suddiviso l'avanzo di amministrazione e, sul punto, si è aperta un'infinità discussione in Commissione.
Badi, Presidente, non è una discussione di lana caprina, come alcuni hanno sostenuto, ma è, in primis, l'esigenza che voi presentiate i conti in conformità al dispositivo dell'articolo 33 della legge sulla contabilità.
Ma, soprattutto, definisce il modo attraverso il quale leggere l'avanzo di amministrazione e consente, di conseguenza, una corretta applicazione dell'articolo 33.
In Commissione, invece, abbiamo discusso sul fatto che tutto questo fosse opinabile. Anzi, i legislatori - cioè noi che siamo qui, perch abbiamo approvato noi quella legge - in realtà intendevano un'altra cosa.
In quella sede ne abbiamo sentite di tutti i colori sull'interpretazione che andava data all'articolo 33 della legge sulla contabilità.
Noi abbiamo voluto acquisire dei pareri su tale questione, anche perch è sempre meglio muoversi con i piedi di piombo quando si affrontano queste tematiche; inoltre, è sempre bene avere, dalla nostra parte, opinioni che hanno un minimo di fondamento.
Oggi siamo in grado di dire - mi rivolgo all'Assessore Cavallera - che l'articolo 33 della legge sulla contabilità non ammette ignoranza, n interpretazioni.
L'articolo 33 della legge sulla contabilità stabilisce, in maniera inequivocabile e senza ombra di dubbio, che l'avanzo va suddiviso.
E allora, avendo chiesto un parere a qualche esperto, abbiamo appurato che quella battaglia era giusto farla. Ma soprattutto abbiamo constatato che avevamo ragione a sostenere che l'avanzo va suddiviso nei termini in cui ricordavo prima.
Da cosa nasce l'articolo 33 della legge di contabilità, che stabilisce quanto ho esposto poco fa? Il comma 2 dell'articolo 33, quello cui facevo riferimento poc'anzi, si rifà al dispositivo contenuto nel Testo Unico delle leggi sull'ordinamento degli Enti locali, provvedimento che è stato emanato in attuazione della delega contenuta nell'articolo 31 della legge n. 265 del 1999.
In particolare, l'articolo 187 del Testo Unico stabilisce la distinzione e l'utilizzo dell'avanzo d'amministrazione. Quella norma, che noi abbiamo recepito e che così va interpretata - perché non si presta ad altre interpretazioni - stabilisce, senza ombra di dubbio, la distinzione in seno all'avanzo di amministrazione, dei fondi vincolati, dei fondi non vincolati, dei fondi per il finanziamento delle spese in conto capitale e dei fondi di ammortamento.
Questo, ormai, mi sembra chiarissimo; ma poiché si è discusso per giorni in Commissione, e siccome nel frattempo ci siamo riservati di approfondire la questione, vorremmo ricordarvi che avete presentato l'avanzo violando apertamente l'articolo 33 della legge sulla contabilità.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Volevo soltanto un chiarimento in merito ad una questione di procedura.
Eventualmente, interverrò successivamente sul merito.
Noi riteniamo che questa definizione di avanzo non possa essere votata da parte del Consiglio, perché è formalmente difforme da quanto prescritto dall'articolo 33, appena citato dal collega Ronzani, della legge n. 7 di contabilità, la quale richiede e prevede che l'avanzo sia iscritto con l'indicazione dei quattro elementi di destinazione.
Sicuramente mancano gli ammortamenti, che non sono stati neanche calcolati, aspetto che rende il bilancio naturalmente difforme da quanto prescritto.
Volevo pertanto sapere, come nota di procedura, se il Presidente intende ugualmente porre in votazione un bilancio non che non corrisponde alle indicazioni che sono state richieste dall'articolo 33 della legge di contabilità, perché in tal caso chiederemmo che prima si voti sulla correttezza dell'indicazione dell'avanzo, solo per avere degli elementi da sottoporre, eventualmente, agli organi di controllo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Sono stato colto da improvviso interesse rispetto a quanto dicevano i colleghi Ronzani e Riba sull'applicazione dell'articolo 33 della legge n.
7, legge che mi è particolarmente cara.
Se l'articolo 33 sia stato o meno rispettato non è un fatto politico ma un fatto tecnico. Io non credo che si debba votare se una legge sia stata applicata o meno. Credo che si debba chiedere, ammettendo che questo non sia stato già fatto, se la "funzione", che è l'unica responsabile all'applicazione delle leggi, ritenga, in maniera documentata o meno, di aver applicato l'articolo 33 della legge n. 7. Bisognerà, quindi, prenderne atto; dopodiché, qualora questa motivazione non sia ritenuta sufficiente si faranno le opportune valutazioni. Ma il rispetto o meno delle leggi non si vota.
Anch'io, quindi, mi associo alla richiesta poc'anzi formulata, perch desidero sapere, non da parte della Giunta, ma da parte dell'Assessorato se l'articolo 33 della legge n. 7 sia stato o meno rispettato.
Temo di poter dire di sì, però vorrei sentirmelo confermare.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera, per una breve replica.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Nel riferire all'Assemblea, non posso che far riferimento ad un documento protocollato e firmato dalla Ragioneria, dove si dà conto di aver seguito le procedure di cui alla legge n. 7 e si certifica, in fondo, un avanzo netto di 246,4 milioni di euro, precisando, attraverso un ragionamento (questo documento è senz'altro noto), che questo fondo fa parte di quella partita di avanzo vincolato e viene destinato alla reimpostazione dei fondi statali.
In sostanza, come risposta alla richiesta del collega Burzi e di altri Consiglieri, si è seguita la procedura e il risultato è ampiamente dimostrato: vi è un altro percorso per arrivare allo stesso risultato comunque qui, in modo sinottico, viene riportato il totale delle economie meno le partite di giro per deposito in Tesoreria, meno le economie su fondi regionali, meno le economie su fondi riportati, per un netto di 246,4 milioni di euro.
Questo è il documento che ci viene sottoposto dalla Ragioneria: credo che si debba partire da questo dato.
Questo per quanto attiene la questione dei numeri, posto che il collega Riba chiedeva una precisazione in merito ai conti su cui si basa l'approvazione del bilancio. Se mi è consentito un giudizio, però, è innegabile una gestione complessiva prudenziale che anche altre Regioni riconoscono, dal un punto di vista finanziario, alla Regione Piemonte.
Questa è una discussione sulla formalità, che non mi vede andare più in là di quelle che sono le cifre che, nella loro aridità, sono comunque probanti, con i documenti originali che lo dimostrano. Di contro, dobbiamo anche riconoscere che, comparativamente ad altre realtà regionali, il Piemonte non ha mai lasciato consolidare situazioni pregresse più di tanto e ha sempre considerato i vari passaggi finanziari nel corso dell'anno (consuntivo, preventivo e assestamento) come un unicum, cioè come una partita che va complessivamente tenuta in equilibrio. Questo è il documento da un punto di vista formale. Ritengo che su questo documento, che è già stato distribuito in Commissione, possa essere più preciso il relatore del provvedimento. Non dimentichiamo che questo provvedimento è passato in Aula in seguito ad una relazione e un'approvazione in Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Riba, in qualità di Consigliere, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



RIBA Lido

In precedenza ero intervenuto solo per la procedura, infatti avevo parlato per una ventina di secondi. Quindi, devo ancora svolgere il mio intervento, mi spiace che sia sfuggito.
Assessore Cavallera, se dovessi prendere per vero quello che lei ha appena affermato - ma credo che non lo sia - la situazione sarebbe un po' più grave del previsto.
Intanto dovrebbe precisare se le somme da reimpostare sono solo quelle che corrispondono al supposto avanzo o sono superiori. Secondo me le somme da reimpostare sono maggiori, lo sono sicuramente, basta guardare quanti sono gli avanzi.
Ciò significa, per prima cosa, che questo avanzo non corrispondeva a nessuna disponibilità e, in secondo luogo, che in questo avanzo non sono stati conteggiati gli ammortamenti. Ma scherziamo, Assessore? Abbiamo centinaia di miliardi di valori e su questi non conteggiamo gli ammortamenti, ai sensi dell'articolo 7 della legge di contabilità? Non venga a dirci che non li avete conteggiati o che non sono mai stati conteggiati, perché mi sembrerebbe puerile, oltre che pretestuoso. Quindi vorrei sapere quanti sono gli ammortamenti che abbiamo conteggiato, perch sono un elemento passivo di costo e di riduzione degli avanzi.
La terza cosa, Assessore, riguarda l'eventuale occultazione dei debiti mi pare un termine assolutamente chiaro e blando nello stesso tempo - che riguardano la sanità. In sede di chiusura di bilancio, credo sia un modo per trasferire delle passività occulte - quello che Tremonti chiamava extradebito - ma, indipendentemente dal fatto che fosse tale o meno, non vorrei che la questione della finanza creativa, ormai tramontata con Tremonti, rinascesse nelle inventive di Pichetto e, malauguratamente coinvolgesse anche la fantasia, dovuta al momento difficile in cui si trova, dell'Assessore Cavallera.
Smettiamola con la finanza creativa. Se questi miliardi di debiti della sanità c'erano, li ritroviamo di conseguenza come debiti del 2003 sul 2004 a meno che ci sia l'intenzione di occultarli. Infatti, sui conti consuntivi del 2003 sono stati occultati, neanche tanto abilmente.
Ora, se li volete occultare, fatelo con un voto di maggioranza, ma non credo che regga di fronte alla richiesta di trasparenza. Se c'è una cosa su cui siamo sempre stati d'accordo con il collega Burzi è che il bilancio deve essere completo e trasparente. Un bilancio che occulta duecento o trecento miliardi di debiti della sanità, non è un bilancio trasparente concreto e veritiero; a parte il mancato calcolo degli ammortamenti e l'indicazione di un avanzo di amministrazione, che non esiste perch riguarda tutte somme da reimpostare, quindi finanziamenti già predestinati su attività che non possono essere riportate in bilancio.
Capisco che, con il gioco delle partite da reimpostare, si creano degli avanzi e si crea, come prerogativa della finanza creativa, la possibilità di andare avanti con questo caravanserraglio di debiti, accertati solo nel momento in cui si trovano i soldi per pagarli. Però, Assessore Cavallera questo non è ammissibile. Succede poi che, per pagarli, si tolgono soldi da altri capitoli, che riguardano essenzialmente il trasferimento agli enti locali e l'assistenza.
E' da tempo che la sanità toglie i soldi dall'assistenza, perch finisce per essere l'unico capitolo sul quale le spese non sono così obbligatorie. Lei no, perché ha un'altra opinione, ma l'Assessore D'Ambrosio lo sa benissimo.
La verità, in effetti, Assessore Cavallera, è che noi abbiamo accertato più di duecento miliardi di debiti della sanità che sono stati iscritti abbiamo accertato che l'avanzo è un'iscrizione di voci che devono essere reimpostate, quindi è soltanto un trasferimento, una partita di giro tra i bilanci e non corrisponde a nessun tipo di avanzo; abbiamo accertato che venendo meno alle indicazioni della legge, non abbiamo calcolato gli ammortamenti. Lei sa che le aziende, quando non calcolano gli ammortamenti sono a un passo dal fallimento, quindi cominciano a manipolare creativamente sul modo di redigere il bilancio.
Ci manca poco che iscriviate anche le scorte come voci attive, così avremo un bilancio che può diventare una voce di attività.
Assessore, se vuole essere così serio, fermiamoci qui, perché prima di andare avanti bisogna che ci sia concesso di vedere iscritto il debito della sanità. Guardi, Assessore, che non è pretestuoso, non le sto dicendo di iscrivere i debiti verso il Mauriziano e di togliere i crediti verso le università, perché le università non li hanno iscritti e voi non li avete accertati. Le sto solo dicendo di iscrivere ciò che era il debito accertato della sanità a fine esercizio 2003.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Mi spiace che ci siano delle sintonie d'onda non convergenti. Non vorrei essere monotono nel portare quello che è il pensiero dell'Assessorato al bilancio. Credo che si debba ricordare, come credo abbiano già fatto in Commissione, che la nostra è una contabilità finanziaria e che, per quanto riguarda gli ammortamenti, ci sono poste indicative, quindi, dal punto di vista formale, la questione è risolta. Si può discutere nel merito, ma questo può essere un impegno di lavoro che riguarda un'impostazione e non ha una rilevanza ai fini degli equilibri che andiamo ad approvare.
Per quanto riguarda la differenza tra i residui perenti o i fondi statali da reimpostare, faccio presente che ci sono nuove regole che sono intervenute negli anni, in base alla legge 7, per esempio la durata, per cui si conservano dei fondi. Questo, tutto sommato, ha un'incidenza per la verifica dei numeri finali che sembra che cambino da un anno all'altro, ma siamo in una fase nella quale le cose stanno andando a regime.
Sotto questo profilo, mi ricordo l'impostazione del collega Burzi, in cui si vanno a stimare, di volta in volta, le esigenze sia di reimpostazione dei perenti, sia di reiscrizione dei fondi statali, in modo tale che, visto che la quadratura del bilancio avviene anche ricorrendo all'esposizione finanziaria, questa sia richiesta nella stretta necessità effettiva legata alle erogazioni.
Credo quindi che si debba coniugare, da un lato, il rigoroso rispetto della norma da un punto di vista contabile, e dall'altra si debbano fare delle scelte che consentano di disporre di ossigeno nelle fasi dell'anno quando questo ossigeno è assolutamente necessario.
Quindi, da quello che riportava il collega Riba, che è stato confermato e che, in sostanza, può aver detto il collega Pichetto, complessivamente le esigenze sono soddisfatte.
Invito i colleghi a superare una ricerca di risposte che, in questa sede, non possono che essere quelle impostate dal responsabile del bilancio, e vedere complessivamente l'andamento della gestione finanziaria dell'amministrazione.
Credo che la filosofia che ha preceduto l'impostazione del collega Pichetto, a proposito del conto consuntivo, secondo me, anche sulla base di questi approfondimenti, consente di rispettare le esigenze fondamentali di comprensione dei fatti che, nell'attivo e nel passivo, caratterizzano il nostro rendiconto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani per dichiarazione di voto.



RONZANI Wilmer

Assessore Cavallera, io non gliene faccio una colpa, ma lei continua a non rispondere.
Questo è successo in Commissione, ma c'è da aggiungere una questione che è un'aggravante.
Noi abbiamo detto all'Assessore Pichetto in Commissione che non ritenevamo chiusa la vicenda dell'articolo 33 e che l'avremmo riproposta in aula.
Mi fa specie che la Giunta abbia ritenuto di affrontare questa discussione, dando per scontato che noi ci saremmo accontentati di una risposta come quella che ci avete dato in Commissione.
Questo francamente non è corretto da parte vostra, perché voi potete difendere le vostre opinioni, però dovete aggiornare le valutazioni. Noi abbiamo sollevato delle obiezioni e per l'Aula abbiamo arricchito il nostro ragionamento, perché crediamo di avere ragione. Da parte sua, lei ha ripetuto la giaculatoria che avete ripetuto in Commissione.
Quindi, torno a porre la questione: l'articolo 33 della legge sulla contabilità stabilisce tre cose; al comma 1 stabilisce che l'avanzo deve essere quantificato. Quant'è? 200, 300 o 1000 milioni di euro? Questa è una cosa che va fatta.
Noi, con il collega Riba, abbiamo dimostrato che quell'avanzo è un avanzo fasullo, ma questo è un altro problema. Però il comma 1 dell'articolo 33 dice che l'avanzo deve essere quantificato.
Il comma 2 dice che, una volta quantificato l'avanzo di amministrazione, bisogna distinguerlo e bisogna distinguerlo in fondi non vincolati, fondi vincolati, fondi per finanziamento di spesa in conto capitale e in fondi di ammortamento.
Il comma 3 dice che l'avanzo suddiviso e distinto per fondi può essere utilizzato per fare alcune operazioni, ed elenca per quali finalità questo avanzo distinto per fondi può essere utilizzato.
Assessore Cavallera, la questione non è opinabile, è chiara nei suoi termini. Non è che possiamo dire che abbiamo ritenuto di fare in un altro modo, perché la questione è questa e voi dovete rispondere a questa questione e dirci perché, nonostante l'articolo 33 sia chiarissimo, seguite a darci un avanzo sommario.
Ripeto: non pongo il problema della qualità dell'avanzo; il collega Riba è stato chiarissimo. E' un altro il problema che pongo in questo momento: vi domando perché, nonostante sia chiarissimo l'articolo 33, voi vi ostiniate a non distinguerlo per fondi, come recita, stabilisce ed impone il comma 2 dell'articolo 33.
La questione mi sembra di una chiarezza cristallina, e non capisco perché vi ostinate a dire che non è così.
Io non voglio mettere in imbarazzo nessuno. Infatti, abbiamo evitato di fare pronunciare gli uffici del Consiglio regionale, evitando una contrapposizione tra uffici del Consiglio e uffici della Direzione dell'amministrazione regionale; non è questo il problema.
Però francamente, di fronte ad un'impostazione normativa che non lascia ombra di dubbio, il fatto che vi ostiniate a dire che quello che avete dato è dato, che quello che avete detto è detto, e che non vi ricrediate su questa interpretazione, quando tutti potrebbero convenire sul fatto che questa è l'interpretazione corretta da dare a quell'articolo, mi sembra un'ostinazione, una caparbietà e un modo di affrontare il problema che vi mette in difficoltà e in cattiva luce, non rispetto alla politica, ma rispetto ad una legge che avremmo tutti insieme - maggioranza e minoranza il dovere di rispettare. Voi avreste avuto il dovere di presentarci l'avanzo (e noi potevamo eccepire su quell'avanzo) e distinguerlo in fondi.
Noi avremmo avuto maggiore trasparenza e maggiori elementi di valutazione per capire la qualità e la composizione di quell'avanzo di amministrazione. Voi non avete fatto nulla del genere.
Vi abbiamo anche chiesto: vi ricordate che c'è l'articolo 33 e che andrebbe interpretato in un certo modo? C'è stata una discussione durata giorni e giorni in Commissione, rispetto alla quale avete dato un'interpretazione di questo articolo che non siete neppure capaci di sostenere con dovizia di argomenti.
Non basta dire che non è così, dovete almeno dirci perché non è così ma siccome non ci spiegate perché non dovrebbe essere così, sono dell'opinione che vi ostiniate a difendere una posizione sbagliata.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Presidente, colleghi a questo punto intervengo anch'io. Non ho assolutamente la presunzione di portare versioni particolarmente autorevoli; semplicemente, avendo vissuto all'interno della Commissione tutta la vicenda e avendo sentito gli interventi dei colleghi Riba e Ronzani e non essendo presente l'Assessore Pichetto, voglio solo ricordare che, all'interno della Commissione, si discusse per giorni e giorni, ma alla fine si concordò - e l'avallo di quanto si concordò fu espresso nel voto finale della Commissione, espresso a maggioranza - sul fatto che il rendiconto innanzitutto è inemendabile, nel senso che i numeri del rendiconto sono quelli che sono. Altra cosa può essere la discussione politica sull'assestamento, laddove esistono delle voci che hanno origine da certi capitoli e che hanno destinazioni ad altri capitoli o ad altri settori del sociale, della cultura, della formazione e del lavoro.
Quindi, rispetto a quelle provenienze e a quelle destinazioni sicuramente ha senso, dal punto di vista politico, commentare e sviscerare.
Dell'articolo 33 abbiamo discusso anche con la dottoressa Bertini per vedere la versione Manacorda, che fu il tecnico consulente sia per la Giunta che per il Consiglio. Quello fu un disegno di legge che l'Assessore Burzi in allora portò in Giunta e poi in Commissione.
Dire: "Non è sufficiente stabilire la cifra, bisogna scomporre quella cifra e vedere da dove proviene", va bene, ma una volta verificato da dove proviene, se non facciamo una discussione meramente disquisitoria e badiamo solo alla sostanza delle cose, quella è la cifra che entra nel rendiconto.
Il rendiconto è la sommatoria algebrica di alcune voce e numeri che hanno segno "più" e di alcune voci e numeri che hanno segno "meno". Per cui il rendiconto è inemendabile, è matematico. Non pretendo di convincere nessuno, dico semplicemente che non è discutendo per ore che si riesce ad incidere su un rendiconto che è la sommatoria algebrica di numeri e che è inemendabile perché, dal punto di vista tecnico, le cose stanno così.
Avrebbe più senso, e per quanto ci riguarda mi sembra che si possa prendere l'impegno, sviscerare in sede di esame di assestamento e sottolineare maggiormente, dal punto di vista politico, quali sono le provenienze che alimentano quell'avanzo di amministrazione, oltre a quali sono le destinazioni evidenziate.
Anch'io esprimo un certo imbarazzo - con tutto il rispetto per l'Assessore Cavallera, che probabilmente è l'unico, non me ne vogliano gli altri Assessori della Giunta, che può indifferentemente passare dalle proprie deleghe a quelle sul bilancio - per l'assenza dell'Assessore Pichetto. Voglio fornire all'Aula la testimonianza in base alla quale all'interno della Commissione, c'è stata una lunghissima discussione che alla fine abbiamo superato perché ci trovavamo in una contrapposizione dalla quale non saremmo usciti in quanto era un vicolo cieco ed inefficace dal punto di vista della modifica dei numeri. I numeri sono immodificabili.
Altra cosa è l'interpretazione politica e la ricerca dei settori di provenienza - perché solo questi sono indicati - oltre che i settori di destinazione, all'interno della politica dell'assestamento di bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Il Consigliere Gallarini, con la solita cortesia e con la squisita diligenza politica che sempre lo caratterizza, ha detto una cosa molto semplice: "Noi rivendichiamo il diritto di violare le norme, perché, tanto alla fine, i numeri sono immodificabili; quindi, anche se noi non rispettiamo quanto previsto dalla legge di contabilità, pazienza". Io prendo atto di ciò, ma in sostanza questo è quello che il Consigliere Gallarini, con la solita squisita gentilezza, ha detto.
Quando noi chiediamo rispetto di una procedura e di una forma, vuol dire che chiediamo semplicemente di avere degli elementi di comprensione maggiori che, dal dato aggregato che voi oggi ci proponente, non riusciamo a ricavare. Poiché riteniamo che questo ci sia dovuto non per il fatto che siamo maggioranza o minoranza, ma perché ci sono delle norme che lo prevedono, prendiamo atto che voi dichiarate che potete non fornirlo in base ad una vostra interpretazione politica, che nega quello che è esplicitamente previsto. Le maggioranza può fare tutto. Ma anche se queste cose vengono dette con la squisita gentilezza di un Consigliere stimato come Gallarini, il fatto politico rimane.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) sull'articolo 4.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato Sì 27 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Dobbiamo procedere facendo un discorso a rate. Poiché c'è una situazione chiarissima, ribadita e nota a tutti, dalla quale si evince Consiglieri, che noi occultiamo (che voi occultate, noi non vorremo, ma voi occultate) almeno 250-260 miliardi di debiti della sanità, voi, in quanto maggioranza, potete anche deliberare che la terra gira in senso antiorario ma la terra gira in senso orario lo stesso, non lo potete cambiare, ne potete ritornare al principio tolemaico soltanto perché vi è più comodo. I 250 miliardi sono 250 miliardi di debiti della sanità. Assessore Cavallera visto che lei improvvidamente, comunque debitamente, cerca di sostenere un ruolo che è sicuramente oneroso anche dal punto di vista etico e morale mi vuole spiegare come facciamo ad iscrivere sul bilancio 2004 debiti dell'anno 2003 che non avevamo accertato come debiti del 2003? Me lo pu spiegare? Noi paghiamo debiti del 2003 di cui nel 2003 non avevamo riconosciuto l'esistenza.
Sarà inevitabile far ricorso alla Corte di Conti, perché non vi consentiremo di calpestare, fino a questo punto e in questo modo l'aritmetica, la geometria, le regole, l'articolo 33 e la legge 7. Questo abuso di diritto di maggioranza non è compatibile con il minimo di regole della trasparenza contabile amministrativa. Avete appena dichiarato - è scritto ovunque - che il debito della sanità era, come minimo, di 260 miliardi (veramente, l'Assessore Pichetto ha detto 315); dopodich cominciate ad iscriverne l'ammortamento nel 2004, tanto stiamo ancora pagando quello del 2001. Questo dal punto di vista tecnico.
Dal punto di vista politico, lei Assessore Cavallera, come buona parte dei Consiglieri di maggioranza, sa bene che abbiamo istituito 500 miliardi all'anno di sovrattasse con lo 0,50% di pagamento di sovrattasse IRPEF che, per esempio, in Regione Emilia e in Regione Toscana non hanno mai decretato. Noi riscuotiamo 200 miliardi all'anno di ticket sulla farmaceutica, che per esempio la Regione Emilia e la Regione Toscana non hanno mai previsto. Nonostante questo, accumuliamo altri 615 miliardi di debito sulla sanità e vorremo chiudere l'esercizio 2003 senza neanche ammetterlo? Occultandolo? Facendo un bilancio che non è veritiero per poter poi, nel 2004, cercare il modo di coprirlo con altri mutui, altri debiti ed altre imposte? Meno male che non ve le lasceranno fare.
Dal punto di vista tecnico, Assessore Cavallera, questo è insostenibile. Dal punto di vista politico, Assessore Cavallera, è un'azione ignobile, che non potete deliberare soltanto perché avete il vantaggio di essere maggioranza, perché non è né legittima né nobile. La maggioranza dovrebbe comportarsi con maggiore senso di responsabilità e rispetto delle norme, né dovrebbe abusare dei suoi numeri.
Vorremmo una risposta, non elusiva, Assessore Cavallera, perché i 300 miliardi di debito della sanità ci sono, sono riconosciuti, li avete fatti nonostante abbiate omesso lo 0.50% di sovrattassa IRPEF e i balzelli del ticket. Dopodiché, visto che giustamente c'è da imbarazzarsi, preferite occultarli, ai fini di fare un bilancio che al momento sia più sostenibile o, perlomeno, meno indecente di fronte ai piemontesi. Questo non è possibile.



PRESIDENTE

Dichiaro aperto il dibattito generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Colgo l'occasione del dibattito generale per dire che non tollero più il linguaggio usato in quest'Aula. Non so cosa stia facendo la Giunta ed è giusto che l'opposizione, anche in maniera virulenta, esprima il proprio pensiero, ma il problema è un altro. Non tollero che si dica "Voi occultate". Il bilancio mi pare non essere stato redatto dal Consiglio, per cui, se il Vicepresidente Riba intende parlare con la Giunta, specifichi il soggetto della frase - che è la Giunta - che certamente nulla ha a che vedere con il Consiglio, il quale, non occulta niente e nessuno.
Quest'atteggiamento mi offende profondamente.
Seconda questione. Nel momento in cui si parla di occultamento, occorre precisare che l'occultamento è un concetto ben diverso da un errore formale o materiale. È un atto volontario. Quindi, se il Vicepresidente Riba ritiene di credere in quello che dice, ha un indirizzo molto noto - molto noto a quella parte politica, visto che c'è una parte partitica che sta a quell'indirizzo - in cui andare, ma si dovrà assumere le responsabilità civili e penali delle proprie affermazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Riba per fatto personale ne ha facoltà.



RIBA Lido

Ribadisco che la Giunta occulta e se la maggioranza lo approva occulterà assieme alla Giunta. Di questo sono assolutamente certo. Non capisco a quale parte si riferisca il collega Brigandì, perché non frequento determinati ambienti, non per scelta e neanche per disgrazia. Non è certamente questo il modo di rispondere, rispetto ad un problema che implica il modo di gestire la sovranità di quest'Aula e di questo Consiglio.
Questo è un problema che esiste qui dentro. I colleghi hanno il dovere di sapere, prima di associarsi a questo tipo di operazione, che cosa fanno.
Tutti, ovviamente, rispondono delle proprie azioni. Per me è in sede politica, Consigliere Brigandì. Questa è la sede nella quale io opero ed è questa la sede che considero il mio riferimento.
Spero di essere stato assolutamente chiaro.



PRESIDENTE

I colleghi decideranno di porsi come meglio credono.
Non sussiste il fatto personale e mi pare che si sia sostanzialmente chiarita la situazione, collega Brigandì.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Botta Franco, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BOTTA Franco Maria

Intervengo sull'ordine dei lavori. Invito il Vicepresidente Riba a non scaldarsi così tanto. Noi conosciamo i suoi argomenti e, quindi, mi dispiace vederlo così animato e così animoso. Era solo sul tono.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Ogni tanto, tra di noi ci si può anche concedere qualche battuta e qualche scherzo, però, se a lei dà fastidio il tono e il calore con cui una persona, come il Vicepresidente Riba, sostiene le proprie affermazioni, è pregato di amministrare il suo fastidio. Questa non è una sede nella quale...



BOTTA Franco Maria (fuori microfono)

Mi sono espresso.



MARCENARO Pietro

No, lo trovo un elemento grave.



PRESIDENTE

No, non era nelle intenzioni dell'Assessore Botta, perché la veemenza e la passione che i colleghi usano nei loro interventi è riconosciuta rispetto all'importanza dell'argomento, quindi non sussiste, di fatto, il problema.
Si sente molto di più la voce, indipendentemente dalla veemenza e dalla passione, quando un oratore parla più vicino e più lontano dal microfono.
Questo può, di fatto, portare chi parla a non rendersi conto che sta parlando troppo vicino al microfono e quindi troppo forte. Ciò non vuol dire che arreca disturbo.
Questo vale per ogni singolo Consigliere, rispetto all'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Prima, il Consigliere Brigandì ci ha invitato, se riteniamo che questo bilancio sia un rendiconto consuntivo non veritiero o fasullo - non veritiero tra virgolette - di compiere i passi necessari. È una questione da valutare.
Il fatto che Gruppi di opposizione possano valutare questa eventualità non è un fatto positivo per il Consiglio regionale. Vorrei che fosse chiaro che se un Gruppo come il nostro, o i Gruppi di opposizione, ritengono, in forza di ragionamenti che hanno compiuto in questo Consiglio regionale e in forza del fatto che non hanno ottenuto risposte esaustive, di compiere un passo nei confronti della Corte dei Conti, questo è, per il rendiconto consuntivo, un problema politico di prima grandezza.
Non è questione che può essere affrontata con questa noncuranza o invitando l'opposizione, quasi a mo' di sfida, a compiere questo atto.
In realtà, questa situazione ha implicazioni molto serie. Presidente credo che lei avverta qual è il tipo di discussione che stiamo facendo oggi pomeriggio. Noi torniamo su un punto: abbiamo la convinzione che il disavanzo della sanità sia stato, solo in parte, indicato nel rendiconto consuntivo. È una parte di questo disavanzo che esiste, che è stato quantificato e che viene gestito extra rendiconto consuntivo.
Questo è un punto di una gravità inaudita. Diciamo che quel disavanzo che avete accertamento, va tutto nel rendiconto consuntivo; com'è giusto che sia; com'è normale che sia. La discussione in Commissione - parlo qui dell'aspetto di merito - verteva esattamente su questo punto: avete sottostimato il disavanzo della sanità e non lo avete completamente compreso nel rendiconto consuntivo per una ragione politica. Perché se aveste dovuto indicare esattamente i termini del disavanzo della sanità del 2003, avreste avuto difficoltà a indicare quel livello di avanzo.
Questo è un punto non soltanto di valore generale, ma politico. Come sostiene il collega Riba, occultate una parte del disavanzo per dimostrare che l'esercizio del 2003, in sede di consuntivo, si chiude con un avanzo che quantificate in 246 milioni di euro.
Noi sosteniamo che questo avanzo non esiste, perché per arrivare a determinare questo disavanzo vi ostinate non soltanto a non distinguere il disavanzo in fondi (questo è un modo per occultare, in realtà, la qualità di quell'avanzo), ma soprattutto vi ostinate a tenere fuori dal rendiconto consuntivo dell'esercizio 2003 almeno una parte del disavanzo della sanità piemontese.
una questione seria, Presidente, alla quale seguitate a non rispondere: vedremo quali altri passi fare, ma prendo atto che, nonostante la nostra insistenza nel riproporre la questione, la replica che ci viene dal collega Brigandì è di dire che se riteniamo che sia così, abbiamo soltanto da fare determinati passi, che sono quelli che noi sappiamo che vanno compiuti, per l'amor del cielo! Noi volevamo che il Consiglio prendesse atto di questo fatto, perché votare quel rendiconto sull'esercizio 2003, significa votare un documento che tiene fuori una parte del disavanzo della sanità piemontese.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Nel rispondervi, richiamerò l'intervento del collega Gallarini, che ho inteso, forse, in modo diverso: il rendiconto, per la sua formulazione richiede determinate procedure e forse, tra tutti i documenti, è il meno discrezionale, a differenza del bilancio di previsione, del bilancio pluriennale e degli assestamenti, che hanno degli elementi di discrezionalità. Questo, in sostanza, è ciò che voleva dire il collega.Semmai, confrontiamoci sui cespiti di spesa e sugli stanziamenti che ci saranno nell'assestamento, che, come saggiamente affermava il collega Gallarini, possono essere collegati o derivare dalle risultanze del consuntivo.
Da un punto di vista formale, credo che non siano stati ancora definitivamente approvati i rendiconti delle ASL.
Signori, la spesa della sanità è fortemente governata e articolata per settori, che sono condizionati dalle scelte compiute a livello di Conferenza Stato-Regioni. Pertanto, se esaminiamo la situazione nazionale nei bilanci di tutte le Regioni emerge, in questi anni, un'azione sempre più tendente a far coincidere al cento per cento i fatti con lo stanziamento.
conclusa l'epoca del "piè di lista" e si procede verso una programmazione della spesa sanitaria. Credo, comunque, che questo aspetto debba essere considerato, perché anche le cifre cui faceva riferimento il collega Riba rispetto all'universo della spesa sanitaria, raggiungono indubbiamente dei livelli bassi, da un punto di vista percentuale (parlo della spesa sanitaria regionale).
Al di là di questi elementi, ribadisco che la scelta che è stata compiuta dall'Amministrazione e dall'Assessorato al bilancio per governare anche questa partita si è basata sostanzialmente sui fatti assolutamente certi al 31 dicembre. Questa è l'ottica.
Faccio presente, altresì, che quando ci si trova di fronte a spese che hanno una continuità inderogabile, è molto facile - o difficile - calare la "mannaia" alle ore 24 del 31 dicembre, perché c'è l'imputabilità della spesa ricorrente; qui non parliamo di spese per investimenti o una tantum ma parliamo di copertura di quello che è un budget di tipo complessivo. Si potrebbe ulteriormente argomentare nello specifico, ma personalmente credo di condividere totalmente quanto ha suggerito il Presidente di Commissione Gallarini (nonché relatore del provvedimento), perché, in sostanza, non è un discorso che si chiude, ma essendo una spesa fondamentale della nostra Regione, avremmo la possibilità, anche nel documento successivo, di approfondire la questione.
Ritengo, inoltre, di poter tranquillizzare i colleghi sul fatto che possiamo sicuramente riferirci alle risultanze contabili che provengono dalla Ragioneria.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere, per dichiarazione di voto.



RIBA Lido

Sono sinceramente dispiaciuto per aver disturbato, con il mio tono l'Assessore Botta nel corso delle sue non particolarmente assidue frequentazioni di quest'aula.
Tuttavia, vorrei rispondere allo stesso Assessore Botta e agli altri Assessori, che io sono ancora più disturbato - se questo è possibile - dal vedere tutti i momenti (soprattutto in questo periodo), su tutti i giornali locali, le enormi manchette di propaganda di tutti gli Assessori, a cominciare dal Presidente Ghigo, che, coi soldi della Regione, si fanno la loro propaganda personale e politica! Detto questo, mi pare particolarmente imbarazzante...



(Commenti in aula fuori microfono)



RIBA Lido

Vuole fare un intervento? Collega Botta, io non ho alcun problema a discuterne. Io sono imbarazzato dalle sue manchette di pubblicità. E sono imbarazzato, assieme ai piemontesi, per le lettere di taluni di voi, che scrivono agli utenti piemontesi che, grazie al loro personale intervento e all'amicizia con il Presidente Ghigo, hanno avuto il triplo di quello che gli spettava.
Pensi un po' che razza di spettacolo garantite e che razza di morale spiegate ai piemontesi! Siamo a posto! Io devo sentirmi fare la predica dall'Assessore Botta, perché ne ho disturbato il riposo in questa seduta?



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Collega Riba, si riferisca all'intervento e non direttamente agli Assessori!



(Commenti in aula fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, abbassiamo il tono di voce! Evitiamo personalismi!



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! Il Presidente deve fare il Presidente quando è di sua pertinenza gestire direttamente il Consiglio. Non mi faccia aggiungere altro, collega Manica! Vi invito a mantenere un tono di voce più sommesso. Collega Riba prosegua la sua dichiarazione di voto.



RIBA Lido

Presidente, ha tutta la mia solidarietà. Capisco che dopo il risultato della partita di ieri sera...
Le partite di Juventus e Milan non le guardo, ma quelle politiche sì per cui comprenderà la mia deviazione; capisco che non tutti, il giorno dopo, possano avere lo stesso tipo di stato d'animo.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, evitate di interloquire! La invito a fare la sua dichiarazione di voto, collega Riba, non pu commentare ogni considerazione che viene fatta in Aula.



RIBA Lido

Dalla dichiarazione un po' dimessa dell'Assessore Cavallera, ho arguito che la sua proverbiale capacità di mediazione, per la quale viene sempre messo in campo nei frangenti più drammatici (non avendo in passato sbagliato alcuna mediazione, ma questo non vuol dire che non faccia altri sbagli) è del tutto sotto tono. Non mi sembrava un argomento da utilizzare con veemenza.
Lei ha detto che, quand'anche ci fossero questi trecento miliardi, si tratta di una cifra talmente piccola rispetto al debito della sanità che la questione sarebbe di natura veniale. La natura la considereremo a parte, il fatto invece rimane assolutamente certo. Ed è certo che il debito della sanità, Assessore Cavallera, si avvicina anche quest'anno ai mille miliardi.
Seicento miliardi di vecchie lire è quello che è già stato riconosciuto ed ammesso dall'Assessore Pichetto. Naturalmente, sarebbe un po' più difficile registrare ammissioni di questa franchezza da parte dell'Assessore Galante. Però, l'Assessore Pichetto ha detto: "L'avanzo che sta incedendo è di trecento milioni circa".
Abbiamo più di trecento miliardi che rivendichiamo come credito nei confronti delle università, ma loro non li hanno riconosciuti come debito quindi abbiamo un bello scrivere dei crediti inesigibili o inesistenti verso altri soggetti: questo significa manipolare il bilancio. Ci sono poi circa cinquanta miliardi di debiti per il Mauriziano e per il Valdese, che porteremo all'anno prossimo. Se fate un po' di conti, siamo intorno ai mille miliardi. Colleghi, quando discutiamo dei conti della sanità, non possiamo prescindere da questa partita.
Mi irritano alcuni commenti che considerano improduttivo discutere in Consiglio sul conto consuntivo, perché si tratta di cifre che non si possono alterare, ritenendo più utile discuterne in altra sede. Ma quelle sono cifre che occultano la realtà dei conti al termine dell'anno 2003 sono proprio quelle che occultano i trecento miliardi di debiti della sanità, ammessi per il fatto stesso che si cerca di ricoprirli quest'anno.
Esiste una normativa giuridica, una tecnica o una procedura. Non so se gli uffici vi hanno avallati su questo terreno, ma credo che abbiano ricevuto quelle che si chiamano direttive. Vede, Assessore Cavallera, ci sono delle direttive per la realizzazione del bilancio, ma anche se viene prescritta la direttiva di non iscrivere i debiti della aziende sanitarie ciò non significa che i debiti non ci siano e non per questo il debito complessivo della Regione si riduce.
Quindi, di fronte al fatto che, grazie ai debiti dell'anno scorso e a quelli che cumuleremo quest'anno, ci stiamo avvicinando a mille miliardi di debiti sulla sanità, dopo che abbiamo aggiunto i ticket e la sovraimposta lei capisce che c'è qualcosa da spiegare in termini politici - che sono quelli che preferirei - e, se vi ostinate su questa linea, anche in termini contabili.
L'Assessore Cavallera non ha dato risposta riguardo alla motivazione per cui, sul conto consuntivo, non figurano gli ammortamenti previsti dalla lettera c), l'articolo 33, della legge 7. Perché, Assessore Cavallera, lei si presta? L'articolo 33 della legge 7 recita che bisogna scrivere le destinazioni vincolate, che bisogna segnare gli ammortamenti. Possibile che non ci sono ammortamenti? Non mi pare si tratti di chiamare questo o quel funzionario, ma di richiamare le direttive che sono state date per la redazione del bilancio.
Posso capire che, nel trasferimento da un Assessore all'altro, visto che l'Assessore Galante gestisce certe deleghe e l'Assessore Pichetto ne gestisce altre, una parte delle materie potrebbero disperdersi per strada.
Potrebbe capitare che nel trasferire l'indicazione dei trecento miliardi di debiti della sanità al 31 dicembre 2003 dall'Assessore Galante all'Assessore Pichetto, queste risorse siano state dimenticate e non più iscritte sul bilancio. Siamo qui per ricordarvelo e per richiamarvi con insistenza all'opportunità di non dare ulteriore corso al bilancio redatto in queste cifre, ma di ricomporlo sulla base della situazione reale, in base al principio della verità, che è uno dei principi imprescindibili che regolano la redazione di tutti i documenti contabili.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Riba.
Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) sull'articolo 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri hanno votato NO 7 Consiglieri Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Mi corre l'obbligo per correttezza, visto che voglio e tento di essere una persona corretta, di testimoniare che ho visto e sentito, come tutto il Consiglio, il collega Brigandì che se ne andava dall'Aula dicendo: "Vado via perché il Presidente di turno non mi dà la parola" - secondo me sbagliando - però vedo che ha votato. Credo che ci sia un problema. Per me è un problema il fatto che il collega Brigandì se ne sia andato senza poter parlare e senza poter votare.



PRESIDENTE

Accolgo quanto lei ha riferito e predispongo la votazione per appello nominale.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Marcenaro)



PRESIDENTE

Consigliere Marcenaro, come posso accertare, non avendo visto? Mi sembra che la prassi preveda di rifare la votazione.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Chiedo che la votazione sia ripetuta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Certamente, ciò che è stato rilevato dal Consigliere Mellano pu spiegare e motivare il rifacimento della votazione.
Vorrei far presente che, magari sbagliando, ma si fa da anni sia da una parte che dall'altra (più da questa che non dall'altra), siccome stava arrivando il Consigliere Rossi, ma stava per finire il tempo, ho schiacciato il pulsante della presenza e, in fase di votazione, ho schiacciato sì a quello scranno, pensando in buona fede che fosse quello del Consigliere Rossi. Di questo chiedo scusa.



PRESIDENTE

Ovviamente, le scuse sono accettate dall'Aula, visto che l'ha dichiarato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, sull'ordine delle votazioni - dato che il disordine che solitamente impera in quest'aula è un disordine che avvolge anche il momento del voto - le chiederei, almeno per la sessione odierna, di spiegarci in che modo possiamo votare, secondo la Presidenza.
Ad esempio, posso andare a sedermi sui banchi della Giunta e dire ad un collega di votare al mio posto? Ci spieghi se dobbiamo votare al nostro posto.



PRESIDENTE

Ognuno vota dal suo posto.



CHIEZZI Giuseppe

Quindi, l'ex Assessore Burzi non può votare se continua a rimanere seduto dove si trova in questo momento?



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, la ringrazio per l'esempio specifico, ma il Consigliere Burzi è materialmente in aula. Poi è ovvio e normale che ogni singolo Consigliere abbia il dovere di votare dal proprio posto.



CHIEZZI Giuseppe

Quindi, si vota dal proprio posto. Grazie.



PRESIDENTE

Ripetiamo la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) sull'articolo 5.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 27 Consiglieri hanno votato NO 7 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Passiamo ora al dibattito generale sull'articolo 6.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Ho sentito dire dall'Assessore Pichetto che aveva tolto dai residui attivi 200-300 miliardi di vecchie lire o milioni di euro, perché questo fa parte della manutenzione dei residui attivi, che non erano più residui attivi esigibili.
Questo però nasce da una valutazione, non da una documentazione, perch noi abbiamo chiesto agli uffici la documentazione che viene richiesta per iscrivere dei residui, e in oltre la metà delle situazioni il documento era una lettera degli uffici degli Assessorati richiedenti.
Come tale, è un documento destituito di valore esterno formale, nel senso che siamo alle solite. Io posso dichiarare di iscrivere un residuo passivo, ma nella fretta - dice l'Assessore Pichetto - e anche per prassi non chiede né indaga sulla effettiva iscrivibilità di quei residui passivi.
Molte volte si tratta di residui attivi generati da valutazione di fondi che dovrebbero arrivare dal Ministero, ma che evidentemente, ove arrivassero, vanno a coprire delle spese già fatte su altre partite con la tecnica dei trasferimenti e delle reimpostazioni. Oppure addirittura vengono soltanto iscritti per conservare una partita attiva a pareggio delle spese, però in realtà non si tratta di somme esigibili.
Assessore Cavallera, quando registriamo qualcosa come 27 milioni di euro di residui attivi che risalgono dall'esercizio 1988 all'esercizio 1993, cioè vecchi di oltre dieci anni, si tratta di residui attivi che sono tali ed immutati da dieci anni, e sono sommatorie di residui che non sono esigibili, perché il Governo non li ha più nelle sue contabilità.
Quella cosa non c'è più da tempo e ormai di tratta di residui relativi a materie trasferite da almeno cinque anni alla competenza delle Regioni, e che certamente non sono più conservati da nessuna parte.
Quindi, abbiamo come iscrizione una somma indicata come residui attivi che in questo caso, non dico che non è vera, ma non è attendibile, e sulla attendibilità non abbiamo ricevuto nessun elemento correttivo, perché così come abbiamo tolto 230 miliardi che erano residui attivi che sono stati tolti, se ne potrebbero togliere altrettanti 50 o 80. Quindi, questa è una valutazione, perché non esiste né una norma né un documento ministeriale che prescrive di toglierli né un altro documento che prevede di metterli.
Sono stati definiti ad occhio, come si usava un tempo e purtroppo anche oggi.
Quindi, ritengo che, restando a quella tecnica, almeno una trentina di ulteriori milioni di euro di residui precedenti al 1993, cioè vecchi di più di dieci anni, dovrebbero sempre tolti.
Anche questo sarebbe un elemento di perfezionamento contabile e sicuramente di migliore attendibilità e chiarezza sul piano dell'iscrizione di partite che, a questo punto, mi viene il fondato e ragionevole dubbio non servano a nient'altro se non ad indicare dei crediti fasulli o inesigibili per coprire debiti e spese che sono sicuramente certe e che andranno ad aumentare il disavanzo di gestione.



GALASSO ENNIO LUCIO



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Svolgo un breve intervento che ha significato anche di una proposta sull'ordine dei lavori. Se avete sentito gli interventi del collega Riba che condivido, avrete notato che le parole che il Vicepresidente Riba ha utilizzato non sono parole di poco peso.
Ha parlato di dati non veri, di dati inattendibili e ha detto che avete occultato delle cifre e che avete scritto crediti fasulli.
Sono un po' imbarazzato nel vedere che, a fronte di critiche così pungenti, con parole di significato piuttosto importante, la Giunta regionale non rispetta il significato delle parole pronunciate. Le parole hanno dei significati e i significati meritano rispetto e attenzione.
Cos'è? Fate finta di nulla? Allora è vero? State occultando delle cifre? Avete iscritto dei crediti fasulli? Molte delle cifre del vostro bilancio non sono vere? Il mio imbarazzo deriva anche dal fatto che le critiche svolte dal Consigliere Riba, sono critiche indirizzate anzitutto a chi ha predisposto il bilancio e il rendiconto, quindi all'Assessore Pichetto che non è in grado di difendersi perché assente più che giustificato.
Voglio solo dire al Presidente pro tempore del Consiglio, che procedere in una discussione di questo tenore, senza che alcuno rigetti con forza quanto detto e in assenza dell'Assessore competente, è un modo non corretto, dal punto di vista politico, di agire. Non metto ai voti nulla però sottolineo il fatto che, dipendesse anche da me, sospenderei la discussione sino alla presenza dell'Assessore Pichetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani, ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

La questione che il Consigliere Riba, e che il Consigliere Gallarini credo ci dia atto, abbiamo posto ripetutamente in Commissione sono: il disavanzo della sanità che noi riteniamo voi sottostimiate e non vogliate assolutamente considerare nel rendiconto consuntivo 2003, e il dato dei residui attivi. Mi ricordo di aver posto una domanda all'Assessore competente per quanto riguarda, per esempio, il capitolo 980. Qui abbiamo dei fondi della Protezione Civile che risalgono all'88/89, francamente ostinarsi a ritenere che questi residui siano attivi, cioè davvero esigibili, mi sembra un'acrobazia contabile che non dovremmo fare.
Né mi risulta che in questi anni abbiamo compiuto, parliamo del 1989 quegli accertamenti con il Governo centrale che ci consentivano di documentare il fatto che fossero esigibili. Quell'azione di ripulitura dei residui attivi, se davvero fosse stata fatta con il criterio di garantire al bilancio non soltanto la massima trasparenza, ma con l'obiettivo di garantirci che ciò che noi indichiamo, come residui attivi, è tutto ciò che è effettivamente esigibile, quell'azione avremmo dovuto farla, secondo me Presidente. Non si può dire in Commissione: "noi riteniamo che siano esigibili", si deve dire "Sono esigibili". Non: "Dovrebbero essere esigibile", ma: "Sono esigibili". Anche il lavoro che noi abbiamo fatto e la questione che poniamo, hanno un effetto diretto sull'avanzo di amministrazione.
Un effetto diretto nel senso che, un'azione di ristrutturazione dei residui attivi volta a dichiarare non più imputabili quelli che riteniamo essere inesigibili perché datati e risalenti all'89 (e come tali, forse già in prescrizione nel senso che lo Stato non pensa più di trasferirli) avrebbe dovuto essere, a maggior ragione, eseguito in questa fase, in sede di rendiconto del consuntivo 2003. Voi non l'avete fatto, secondo noi, con il rigore necessario. Il combinato disposto tra un disavanzo della sanità che voi vi ostinate a non iscrivere nel rendiconto consuntivo 2003, e il fatto che avete residui attivi che dichiarate esigibili a dispetto dei santi, anche se risalenti all'89, capite che gettano un'ombra sulla qualità e sulla veridicità dell'avanzo che voi ci indicate. E' questa la questione che noi poniamo.
Rispetto a questa questione, non ritengo che voi abbiate fornito, fino a questo momento, risposte esaustive al Consiglio. Aggiungo che, in qualità di Consigliere di minoranza, non avrei nulla da eccepire, anzi, riterrei positivo il fatto che i conti che ci presentate siano quelli, ma mi preoccupa il fatto che l'avanzo sia il frutto, in parte, di un artificio contabile. In parte voi lo raggiungete escludendo una parte del disavanzo per altra parte lo raggiungete stabilendo che alcuni residui sono assolutamente esigibili quando tutto farebbe ritenere che esigibili non siano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Vorrei chiarire un punto. Probabilmente, come è già stato fatto notare sia dal Consigliere Riba che dal Consigliere Ronzani, in questo caso si tratta di cifre relativamente modeste rispetto alla massa dei residui attivi che sono iscritti nell'articolo 6. Poiché la questione, come veniva ricordato, riguarda un combinato disposto di misure, fra queste la questione della sanità, che tolgono credibilità al bilancio, vi è stata prospettata da parte dell'opposizione una strada. Una strada semplice. Vi è stato detto: per quanto riguarda quella parte dei residui che risalgono a tempi antecedenti il 1993, vi chiediamo un'opera di ripulitura. Cosa significa? O documentate in modo chiaro l'esigibilità, quindi offrendo documenti dei ministeri competenti di Governo che dichiarano l'esigibilità e quindi siete in grado di dimostrare che questa è cosa reale, altrimenti vi chiediamo di fare un'operazione di pulizia modesta che dia un elemento di serietà e rigore ad una discussione sul bilancio che stiamo facendo.
Questo è il punto.
Ripeto, si tratta di una cifra relativamente modesta vi chiediamo di documentare che quei residui siano effettivamente esigibili poiché non si può continuare ad iscriverli semplicemente sulla base di una quasi routine burocratica alla quale viene a mancare qualsiasi verifica effettiva di fattualità. Possiamo avere una risposta su questo punto? Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliere Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Abbiamo fatto una lunga discussione in Commissione su questi punti con l'Assessore Pichetto, abbiamo fatto degli approfondimenti sulle partite di merito con gli Assessori per materie di competenza e, in particolare, un approfondimento sulla sanità e sul socio assistenziale. Tuttavia rimane un punto, valutate voi se intendente, come già chiedeva il Consigliere Chiezzi, continuare questa sera, in questa direzione, senza dare alcuna risposta o se vogliamo attendere domani di concludere la discussione per avere una risposta di merito da parte dell'Assessore Pichetto. A meno che il Presidente della Giunta che è presente, avendo lui l'onere più complessivo della direzione della Giunta stessa e quindi su di lui tutte le più alte responsabilità, compresa quella del bilancio, non intenda intervenire sul punto. Abbiamo un rendiconto che ci presenta, come dicevano altri Consiglieri, un avanzo teorico di amministrazione molto alto.
All'interno di questa cifra, però, sono compresi alcuni residui attivi per 4.127.554,746 di euro, di cui molti, come ricordavano i colleghi, sono particolarmente lontani. Molti sono precedenti all'anno 1990; per gli anni dal '90 al '93 c'è un'altra cifra piuttosto consistente, per un totale di residui attivi, a nostro avviso di dubbia esigibilità, nell'ordine di 27 milioni 018 euro.
A questa situazione aggiungiamo un'altra voce che figura come credito ossia i fondi considerati a debito dell'università, che rappresentano, al massimo, un elemento di contenzioso, una vertenza tra la Regione e l'università. Come ha più volte avuto occasione di dire il Vicepresidente Riba, noi le possiamo iscrivere in questo modo nel nostro bilancio, ma come li ha iscritti l'università nel proprio? E poi, sempre come ha detto il collega Riba, siccome il Revisore dei conti non è lo stesso, questa verifica è impossibile da fare. Ma che questo sia un credito difficilmente esigibile e che si manifesti semplicemente una situazione di contenzioso, è cosa vera.
Questi crediti sono di una certa entità, perché sono quelli del San Giovanni Battista, del San Luigi di Orbassano, dell'Ospedale Maggiore, pari almeno a 94 milioni di euro. Se a questo si aggiunge che al 31/12/2003 abbiamo una rappresentazione, per cui ci sono 315 milioni di euro di debiti ancora non ascritti a bilancio per la sanità, che riguardano tutta la partita ASL-ASO, abbiamo una situazione che diventa sempre più complessa.
Questo è ciò che ci ha quantificato e certificato l'Assessore Pichetto perché da conti nostri, per quanto riguarda la sanità, il deficit è molto più alto, soprattutto se oltre i crediti dell'università, a nostro avviso non esigibili, aggiungiamo tutte le partite riguardanti il Valdese e il Mauriziano e se facciamo una valutazione un po' più realistica di quella fatta dall'Assessore, in Commissione e nel corso del dibattito. Per attestare a quel livello del debito della sanità, dovremmo introitare dal Ministero, per la copertura del deficit stesso - discussione aperta nella Conferenza Stato-Regioni, oggetto di una grande vertenza - almeno 226 milioni di euro, cifra massima. Non è assolutamente detto che questo sarà l'elemento che si determinerà e questo sarà ciò che la Regione Piemonte otterrà in questa trattativa, a livello nazionale, tra le Regione e il Governo centrale. Come si vede, il debito della sanità potrebbe consistentemente, aumentare.
Se a questo aggiungete che abbiamo incassato circa 248 milioni di euro di addizionale IRPEF e circa 200 milioni di euro di ticket, utilizzando al massimo la leva della fiscalità regionale, e la situazione permane in questi termini, capite che ci troviamo davanti ad un rendiconto quanto meno problematico. Qualcuno si alzi e ci dica che le osservazioni che noi facciamo possono essere confutate, ma nessuno dice niente, da questo punto di vista, e si continua a dare risposte burocratiche o a tacere.
Non riesco a capire, davanti ad affermazioni quali quelle che noi facciamo, di una certa gravità per quanto riguarda il rendiconto, come e in che modo si possa procedere in questo dibattito, alternando risposte burocratiche e silenzi. Non si può andare alla votazione di un rendiconto in queste condizioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Colleghi, prima di tutto voglio ricordare che ad ogni giro di interventi, fino adesso, con voce un po' più alta o progressivamente calante e tendente al dimesso, ho sempre cercato di rispondere, sulla base delle informazioni in mio possesso e con il supporto dei funzionari della Direzione bilancio.
Innanzitutto, qui non c'è occultamento di nulla. Parliamo di un consuntivo e, quindi, parliamo di stanziamenti che hanno avuto un'origine e, nel momento in cui non si esauriscono, nel corso dell'esercizio possono diventare residui attivi o passivi dell'esercizio stesso o residui degli esercizi precedenti, tutti o parte progressivamente decrescente, fin tanto che le azioni connesse a quegli stanziamenti vanno ad esplicarsi nelle varie condizioni. Parlo, soprattutto, dei fondi trasferiti dall'esterno e sostanzialmente, dallo Stato, che in alcuni casi li versa subito e allora non c'è problema, in altri occorre fare gli interventi (poi devi rendicontare e ad un certo punto si ha la copertura). Ci sono poi i finanziamenti con fondi regionali - in questo caso abbiamo le entrate dirette della Regione - e c'è l'accensione di prestiti, a seconda delle varie finalità.
Non siamo in condizioni di altri settori privatistici, dove si pu decidere di mettere o non mettere. Qui, l'iscrizione a suo tempo è avvenuta, mediamente documenti di bilancio, in sede di bilanci di previsione o di assestamenti. Poi, via via, bisogna seguire l'evoluzione di queste spese o entrate e, non a caso, abbiamo approvato una nuova legge regionale che detta regole precise: ci sono anche regole nazionali. Ricordo ai colleghi che questi documenti vengono visionati anche a livelli ministeriali, laddove ci sono da rispettare determinate questioni che attengono complessivamente agli equilibri finanziari del Paese.
da respingere, da un punto di vista nominalistico e sostanziale, sia l'affermazione relativa all'occultamento di realtà contabili sia alla falsità del documento. Ciascuno esprime la propria opinione nella libertà concessa ad un'assemblea legislativa, ma ciascuno si assume le responsabilità di cosa dice.
Personalmente devo respingere, nel modo più assoluto, per convinzione e non per dovere d'ufficio, queste affermazioni.
Non a caso il Consigliere Gallarini diceva: "Attenzione, la fase del bilancio è un'altra musica dove, ad un certo punto, si possono suonare i tasti in modo più pronunciato, con delle variazioni sul tema". In questo caso, ci sono procedure cui si attengono le direzioni, le sottodirezioni, i settori, gli operatori, i controllori della ragioneria e si arriva ad avere tutti questi documenti.
In Commissione, il collega Riba ricordava che l'Assessore Pichetto aveva citato un episodio particolare. Il dottor Lesca poc'anzi mi ha detto che sulla Gazzetta ufficiale, dopo anni, è stato pubblicato un determinato stanziamento per fondi vecchi trasferiti dallo Stato e abbiamo adeguato la situazione.
A titolo di esempio, vi posso dire che alcuni fondi di copertura della bonifica di Balangero, dopo anni, abbiamo dovuto sollecitarli al Ministero dell'Economia, che li ha finalmente stanziati e quindi inviati. La dinamica, dunque, non è così lineare come può sembrare, perché abbiamo centinaia di leggi, centinaia di procedure e decine di situazioni da esaminare.
Per concludere, le cifre sono quelle: se poi vogliamo aprire un dibattito sulla sanità, da un punto di vista complessivo (sul fatto che sia giusto o meno mantenere un livello di spesa e, a fronte di questo, fare determinate scelte o farne altre, sulla contribuzione con i ticket o con le addizionali o meno, e confrontarsi anche con altre Regioni), lo dovremo fare in altra sede.
Il richiamo del collega Gallarini attiene anche la saggezza e l'anzianità di servizio. Il Consigliere Gallarini ha ribadito: "Guardate che il consuntivo è quello che è, perché è la risultanza di determinate procedure. Sono cifre che possiamo approvare o meno, ma sulle stesse bisogna usare, a mio avviso, le parole appropriate".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere, per dichiarazione di voto.



RIBA Lido

Sarò molto breve: Assessore Cavallera, mi vuol precisare, per cortesia dove sono iscritti i 315 milioni di euro che, secondo le dichiarazioni dell'Assessore Pichetto, rappresentano il debito della sanità a fine esercizio 2003? Mi indichi soltanto dove sono iscritti per cortesia, così chiudiamo la questione. Dei cinque minuti che ho a disposizione per il mio intervento ne cedo quattro all'Assessore Cavallera affinché mi chiarisca dove ha iscritto questo debito che l'Assessore Pichetto ha dichiarato essere stato l'accertamento del debito della sanità delle Aziende Sanitarie a fine 2003.
Usi pure i miei quattro minuti per rispondermi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Caro collega, ne abbiamo già discusso altre volte, ma se crede possiamo ancora ripeterlo.
Ho ricordato - ma lo aveva già ribadito il collega Pichetto - che nel bilancio 2004 vi è uno stanziamento che tiene conto delle esigenze complessive del 2004 e precedenti della sanità, che ammontano a 130 milioni di euro.



(Commenti del Consigliere Riba fuori microfono)



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Lo abbiamo approvato con il bilancio 2004, quindi è legge di quest'onorevole Regione!



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'articolo 6.
Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) sull'articolo 6.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) sull'articolo 7.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri hanno votato NO 8 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Sull'articolo 8 ha chiesto la parola il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Questo articolo, fra tutti, è l'unico sul quale non vi può essere discrezionalità, perché esiste un conto corrente bancario e i relativi documenti di entrata e di uscita.
Sul punto, evidentemente, l'approfondimento può essere assolutamente rapido.
Rileviamo che il fondo di cassa a fine esercizio è significativo questo dato, in qualche maniera, dovrebbe essere antitetico alla successiva condizione di indisponibilità di cassa che ha caratterizzato, nel corso del 2004, la situazione contabile della Regione.
Anche adesso, siamo in presenza di un numero significativo di mandati che non possono essere evasi per mancanza di liquidità.
Tra l'altro, in questo senso, si potrebbe aprire una discussione perché la mancanza di liquidità è dovuta essenzialmente alla non attivazione dei mutui a fronte di spese che, invece, abbiamo sostenuto.
Vorrei che vi fosse una presa di posizione, da parte della Giunta regionale, sul fatto che, in realtà, tra l'ordine di pagamento dei mandati dato dagli uffici e il relativo pagamento passano mesi e mesi, ovviamente per ragioni di tecnica di cassa.
Voi fate esattamente quello che il Ministero fa con voi: naturalmente questo si ripercuote sugli utenti, soprattutto quelli piccoli (quelli grossi, naturalmente, ne tengono conto quando praticano i prezzi).
Assessore, emerge dunque un problema, che solleveremo in modo formale con gli Assessori competenti, perché in questi casi i cittadini piemontesi tra le altre ragioni di disagio, devono subire, quando capita, trattandosi essenzialmente di enti pubblici, un ulteriore aggravio a causa della condizione in cui l'Amministrazione colloca i suoi rapporti con i cittadini.
Però, proprio perché qui abbiamo una situazione di cassa che rappresenta un dato definitivo...



(Brusìo in aula)



RIBA Lido

Assessore, non si faccia suggerire in continuazione; se non siete in grado di gestire questo dibattito, sospendetelo, come suggeriva giustamente il collega Chiezzi.
Anch'io avrei delle delucidazioni da chiedere al dottor Lesca.
Non è possibile, ho ancora due minuti, non è una concessione. Se devo discutere con il dirigente del servizio chiedo una sospensione, ma se si ripeterà un atteggiamento di questo genere, sarò costretto a farlo.
Torno al punto, ma lo faccio con questa riserva, perché c'è un'indicazione di fondo di cassa che è un dato certo. Lei sa come si definiscono i debiti e la situazione patrimoniale? Fondo di cassa, più debiti, meno crediti.
Allora, i debiti della sanità c'erano o non c'erano? Se non c'erano può arrampicarsi sugli specchi e sui vetri, non c'è la possibilità di considerare dei debiti di un anno precedente, ad esercizio chiuso, che non ha considerato nella situazione contabile. Lei non sta considerando nella situazione contabile dei debiti che, successivamente, considererebbe debiti da pagare sul conto degli esercizi futuri.
Sa che cosa accade? Lo sappiamo tutti, compreso lei Presidente, che spero non sia distratto rispetto a quello che comunico alla presidenza: questo serve solo a bypassare la data elettorale del 2004 e caricare i debiti sul 2004 anziché sul 2003, per poi farli gravare sulla futura amministrazione, qualunque essa sia, avendo eluso ben bene ed essendosi messi in condizione di non farli apparire nella chiusura, non solo del bilancio 2003, ma della legislatura che si chiude nel 2004. Questo sarà un problema del 2005.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Questo intervento vorrei farlo come Assessore, come membro della Giunta piuttosto che come supplente del bilancio, per dire che dobbiamo dare atto all'insieme delle strutture regionali (questa è la risultanza del lavoro di un anno) che hanno riscosso 9 miliardi 601 milioni di euro circa e hanno pagato 9 miliardi 597 milioni di euro. Questo è l'insieme di tutto quello che è il movimento, quindi sono pratiche, lavoro e impegno, e anche, in qualche caso, quei ritardi e difficoltà di cassa a cui prima faceva riferimento il collega Riba.
Un fatto che dovrebbe, a mio avviso, essere garantito sempre è quello di arrivare ad approvare il bilancio il più possibile in parallelo con l'inizio dell'anno, perché quanto più andiamo a concentrare l'operatività vera del bilancio in pochi mesi, tanto più creiamo difficoltà a quella regolarità di flussi e di pagamenti che sono attesi dai soggetti che ne hanno titolo.Devo dire che - ed è questo l'aggiornamento finale extra ritenevo opportuno anche un aggiornamento, al di là dell'articolo 8 che stiamo votando. Per quanto riguarda i mutui autorizzati in sede di bilancio, anche 2004, la Giunta regionale ha provveduto a comprendere l'anticipazione di cassa ammissibile ai sensi di bilancio, ma stiamo anche affrontando in modo massiccio un'eliminazione di tutte le pendenze in termini di pagamenti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) sull'articolo 8.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 28 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Non essendoci richieste d'intervento né sul dibattito generale né per dichiarazione di voto, indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) sull'articolo 9.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 Consiglieri hanno votato Sì 29 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere sul dibattito generale.



RIBA Lido

Nel testo che ci è stato distribuito non c'è l'allegato c). Può farcelo avere? Vi è infatti un'indicazione di alcune società e consorzi nei quali c'è una partecipazione diretta della Regione, che è poi incrociata e profondamente modificata dalla partecipazione attraverso la Finpiemonte.
Colgo l'occasione per ricordare al Presidente di turno che, prima dell'inizio del dibattito sul conto consuntivo, c'era stata una richiesta del mio Gruppo, di intesa con l'Assessore Pichetto, con la quale avevamo dato risposta affermativa a un'informazione dell'Assessore Pichetto sulle politiche e su alcune recenti proposte, che a noi sembrano un po' creative della Finpiemonte e della Regione Piemonte verso la Finpiemonte. Lo dico perché così può essere predisposto l'assestamento, prima dell'avvio della discussione sull'assestamento del bilancio prevista per domani, sempre che stasera approviamo il consuntivo, affinché sia predisposta questa informativa.
Tuttavia, qui ci sono indicazioni di società rispetto alle quali la dinamica della situazione finanziaria e la modifica delle quote di partecipazione si è profondamente modificata. Avrei bisogno di una breve informazione da parte della Giunta sugli aspetti partecipativi, per esempio nell'aeroporto di Levaldigi SpA, o sulla Consepi, che ha cambiato parecchie volte nome, ma che risulta essere monitorata da tempo rispetto alle sue attività. Sull'Expo 2000 ci sono proposte particolarmente significative in corso di redazione, come sulla Promarche, che si collega, in parte all'Expo 2000. Texilia, La Cannona, le Terme di Acqui sono tutte questioni sulle quali chiederei, visto che abbiamo avuto tempo di svolgere questo lavoro in Commissione, ma il Presidente Gallarini, giustamente pressato dalla sua Dirigenza e dalla necessità di portare in aula il bilancio, non fu da noi più intrattenuto su questa partita, dicendo che qualcosa si poteva fare in aula. Questa è una delle cose che si possono e si devono fare in Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Mi sembra che il collega Riba abbia fatto una prenotazione di argomenti, dicendo che, nel corso dell'ulteriore dibattito che seguirà sui documenti finanziari, bisognerà fare qualche chiarimento, e a questo proposito ha portato anche qualche chiarimento con esempi e citazioni.
Nello specifico, se non vado errato e chiedo di essere corretto dal Presidente Gallarini o dalla Presidenza, dobbiamo allegare al rendiconto l'elenco delle società che, nell'esercizio di riferimento, sono state a partecipazione regionale.
Quindi, con questo articolo e il relativo allegato abbiamo assolto a questa funzione. Questo è solo un fatto formale, però da un punto di vista sostanziale ritengo che con il percorso che il collega Riba ha ipotizzato senz'altro dovendo discutere l'assestamento che ha dei capitoli di riferimento a queste società, ci sarà la possibilità di intervenire nel merito in questa sede.
Credo che comunque si debba dare atto che la formalità del regolamento di contabilità è stata assolta ed è stato indicato l'elenco. Per il resto credo che le risposte arriveranno, riferirò al collega Pichetto delle esigenze espresse dal collega Riba.
L'assestamento tocca quasi tutte le UPB, quindi anche quelle relative alle problematiche che il collega ha citato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) sull'articolo 10.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri hanno votato NO 9 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Sull'articolo 11 ha chiesto la parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Posso avere una rapida spiegazione sulla consistenza delle passività così nettamente superiori alla consistenza delle attività, visto che manca il raffronto con l'anno precedente e con una comparazione con il 2002?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore regionale

Grazie, Presidente. Credo che, con l'avanzo applicato all'esercizio e con il ricorso all'indebitamento, si trova la quadratura del bilancio che per definizione, deve pareggiare. Quindi, la differenza è quella esposta nei documenti di bilancio.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento interventi, indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) sull'articolo 11.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri hanno votato NO 10 Consiglieri Il Consiglio approva.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge.
Per dichiarazione di voto ha chiesto la parola il Vicepresidente Riba ne ha facoltà.



RIBA Lido

Il conto consuntivo, quando è presentato in termini tecnicamente neutri ed oggettivi, può anche ricevere un atteggiamento di astensione da parte delle forze che non hanno responsabilità della gestione. Ma questo caso non si realizza nella circostanza che abbiamo di fronte, perché questo bilancio non è tecnico, non è neutro e non è contabile.
E' un bilancio fortemente influenzato dall'indirizzo politico, che è stato quello di occultare una parte del debito della sanità o, anche se non totalmente, di disperderne una parte su una pluralità di cifre.
Abbiamo un bilancio che, in qualche modo, è fortemente caratterizzato dalla necessità di bypassare il turno delle elezioni dell'anno prossimo con un conto consuntivo apparentemente privo di quella drammaticità che, nella realtà, contraddistingue i conti della Regione.
Sono conti drammatici, come dimostra il fatto che siamo in ritardo con i pagamenti e stiamo scaricando sui cittadini la nostra impossibilità di realizzare i mutui che abbiamo ipotizzato a copertura di spese, che invece siamo tenuti a fare; quindi, la cassa viene utilizzata come una cassa di compensazione a carico dei cittadini.
Vorrei sapere poi, ma qui non risulta nulla, di quei 2 mila miliardi di mutui e di investimenti previsti per quanto riguarda la viabilità. Vorrei sapere che cosa è stato fatto e cosa è stato messo a consuntivo e che cosa viene portato come impegno nei prossimi esercizi.
C'è una pesante gestione su questo, ogni tanto si inaugura un tratto di strada di 50 metri attaccato ad una rotonda che finisce in aperta campagna.
Una volta i contadini mettevano una sbarra e non si passava più, ma una rotonda appena inaugurata da un Assessore è particolarmente invitante. Lo segnalo, in quanto ricordo che il Vicepresidente Toselli all'inizio della legislatura si era fatto carico di tutelare questi aspetti.
Abbiamo messo in cantiere duemila miliardi di spese dalle quali si preleva sulla base di esigenze di intervento e, per quanto si cerchi di accelerare, non sono soldi che si possono utilizzare, perché mancano i programmi, mancano i progetti e le volontà politiche.
In compenso, abbiamo nuovamente perso il controllo della spesa sanitaria, e presentiamo un ben magro risultato del bilancio degli interventi a favore dell'assistenza. Il conto consuntivo del 2003 era talmente al di sotto delle previsioni che erano state fatte nel 2003, che nel 2004 abbiamo dovuto riprendere gli stessi conti e ancora adesso, in fase di assestamento, dobbiamo riprendere gli stessi conti. I cittadini che aspettano, che soffrono per la mancanza di interventi, dovuti, da parte nostra, non sono diminuiti; né è diminuito il numero di coloro che sono iscritti nelle liste di attesa, salvo quelle predisposte da quelle ASL che hanno ritenuto quasi di azzerarle non avendo capito bene come dovevano essere fatte (l'Assessore sa a che cosa mi riferisco), causando sempre danni ai cittadini.
In compenso indichiamo una cifra di crediti di 200 miliardi verso le università (mi sembra come quel tale che aveva una fidanzata bellissima, ma che lei non lo sapeva quindi era inutile che vantasse questi tipo di condizione). Queste somme sono iscritte soltanto da noi, quindi non possono essere vantate.
Abbiamo debiti nei confronti di alcuni ospedali, abbiamo un disavanzo già previsto nettamente, senza nessuna ombra di incertezza, sul 2004 e questo comporta di nuovo una massa di 1000 miliardi (arriviamo di nuovo ai 1000 miliardi). I 1000 miliardi del 2001 li abbiamo pagati con un mutuo che stiamo ancora pagando, quelli del 2002 li abbiamo pagati applicando una sovrimposta dello 0.50%, quelli del 2003 cominciano di nuovo a formarsi e nel 2004 saranno completati con la cifra di 1000 miliardi e questa sarà l'eredità che lasceremo. Sempre sperando che sia sufficiente così e che questa Giunta concluda il suo decennio - magari con una modifica della situazione dopo le prossime elezioni - è già tanto se ha trovato una situazione della sanità in pareggio e, dopo averla caricata di alcuni migliaia di miliardi di passività variamente pagata, la lascia con ulteriori 1000 miliardi di spareggio. Non è una condizione che ci consente di considerare questo bilancio, una situazione di ordine puramente tecnico contabile. Non sarebbe così grave se l'aggravante, di tipo soggettivo, non fosse particolarmente palese ed evidente.
Anche lei oggi, Assessore Cavallera, contravvenendo un po' al suo stile in genere corretto, si è arrampicato su quello che capitava, per dimostrare per lo meno di affermare, perché dimostrare non credo che avesse questa ambizione - cercare di spiegare che quei 300 miliardi di debiti del 2003 in realtà, non esistono. Compariranno soltanto nel bilancio del 2004 che opportunamente, sarà approvato nel 2005 dopo le elezioni previste nella primavera prossima.
Tutto sommato, è una tecnica mediocre, modesta, sarebbe molto più corretto, istituzionalmente e politicamente, presentare i conti per quelli che sono, le liste di attesa per l'assistenza per quelle che sono, i malati di Halzaimer per quelli che sono, non assisiti a carico nostro. Di tutto questo non si è risolto quasi niente, al di là della inaugurazione di alcuni tratti di strade annesse alle rotonde di nuovissima congettura e realizzazione (ma più con i fondi delle Province che con i fondi trasferiti della Regione). Il bilancio è insostenibile dal punto di vista tecnico insostenibile dal punto di vista politico, non corretto e non trasparente.
Questa è la condizione che ci porta a votare contro come misura minima dovuta, non so se non saranno necessarie ulteriori misure per evitare che una situazione di questo genere sia semplicemente avallata da un voto. Se ci fossero i Revisori Contabili, quella potrebbe essere la sede che pu pronunciare un giudizio terzo rispetto alla situazione. Qui proponete il bilancio e lo votate nella stessa sede politica che lo ha predisposto. Mi sembra che questo sottragga ai cittadini piemontesi il diritto a sapere e a conoscere esattamente dal consuntivo quali sono i conti della nostra Regione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo del disegno di legge n. 641.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri hanno votato NO 7 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



RIBA Lido

La nostra richiesta e l'impegno preso in diverse occasioni dall'Assessore Pichetto Fratin era di far precedere la discussione sull'assestamento da una risposta alle diverse interpellanze e sollecitazioni che emergono rispetto all'incrocio di gestione tra Regione Piemonte e Finpiemonte, con particolare riferimento alle ultime proposte di trasferire a Finpiemonte una larga parte dei crediti, probabilmente poco esigibile, ma consistenti, nei confronti dei Tecnoparchi. L'Assessore domani deve assolvere a questo impegno, poi volentieri procediamo con l'assestamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

La richiesta che abbiamo avanzato sul punto poteva avvenire in aula o in sede di I Commissione. Per quanto ci riguarda siamo disponibili a che la discussione avvenga in aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

In seguito a quanto sostenuto dal Consigliere Riba e dal Consigliere Marcenaro, il Presidente Ghigo mi ha pregato di convocare la I Commissione tra dieci-quindici giorni in cui ci sarà un'audizione.
L'assestamento era all'o.d.g. questa sera, non si può più convocare la Commissione.



PRESIDENTE

Faccio una proposta. Domani mattina, in sede di apertura della seduta se è presente, l'Assessore Pichetto, brevemente, con un suo intervento tratta le questioni e poi mi pare che poi si possa fare tutta la discussione.
Ne approfitterei questa sera per approvare la proposta di deliberazione n. 444 "Variante al piano d'area del Parco Naturale del Ticino".
Verificando i vari documenti, le varie delibere, mi sembra una proposta tranquilla che ha ricevuto il voto favorevole di Forza Italia, Alleanza Nazionale, Lega Nord, UDC, Democratici di Sinistra, Unione Civica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta Marco; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Abbiamo presentato un ordine del giorno su Trieste, poiché in questi giorni iniziano i festeggiamenti per il 50esimo anniversario della restituzione all'Italia. È un ordine del giorno "tranquillo"; inerente soltanto ad una richiesta di partecipazione di una delegazione del Piemonte ai festeggiamenti.
I festeggiamenti iniziano oggi e culminano il 4 novembre, con la visita del Presidente della Repubblica. È un documento che si può approvare senza che vi sia il bisogno di discuterlo.



PRESIDENTE

Prima votiamo la proposta di deliberazione n. 444 inerente la variante al piano d'area del Parco Naturale del Ticino.


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di deliberazione n. 444 inerente a: "Variante al Piano d'area del Parco naturale del Ticino"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 444, di cui al punto 7) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla pianificazione e vigilanza parchi

Avevo detto al collega Chiezzi che avrei dato una puntuale spiegazione su un fatto localizzativo, ma confesso che l'impegno precedente non mi ha consentito di rileggere il documento. Devo però dire che in allora, quando avevo interessato la Direzione competente, l'accertamento era stato del tutto tranquillizzante, tant'è che si va a definire bene la zona di tutela del Pelobate, un componente della fauna del Parco. In sostanza, si disciplinavano le zone di afflusso.
Personalmente, conosco l'adeguatezza dell'amministrazione del parco e le previsioni, peraltro vistate anche dal Comitato Urbanistico regionale, e non sollevavano alcuna preoccupazione. Chiederei ai colleghi di approvare questa variante.
Per quanto riguarda il soddisfacimento della domanda puntuale del collega Chiezzi, mi impegno, entro domani o al più presto, a formalizzare una risposta più precisa. Per il resto, le norme sono in linea con la legge regionale n. 12 e attengono alla definizione di esigenza, di tutela e di fruibilità, che sono state portate avanti dall'amministrazione del parco.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente e grazie Assessore, non perché abbia risposto, ma perché ha ricordato di aver fatto una promessa che oggi non è in grado di mantenere. Ripeto quanto avevo chiesto perché, in assenza di una risposta purtroppo non potrò essere tra coloro che approvano questa variante. Le norme in variante prevedono una cosa che, per come è scritta e per il proprio significato, è temeraria ed anche insensata, sempre partendo dal presupposto che le parole abbiano un significato e che i significati contino per quello che sono.
Chi voterà a favore di queste nuove norme, voterà il seguente punto: "Le aree di parcheggio - siamo dentro un parco - potranno essere realizzate all'interno delle aree di conservazione dell'agricoltura". L'incoerenza è netta e stridente. Abbiamo delle norme che indicano aree di conservazione dell'agricoltura. Nulla si dice sull'incongruità di queste aree semplicemente, si varia la norma, dicendo che in quelle aree, che si continua a denominare "di conservazione dell'agricoltura", si costruiranno dei parcheggi.
Chiedevo spiegazioni sul significato di una modifica che mi sembra un gran pasticcio, in modo tale che, se aveva senso, rimanevamo tutti convinti, ma non posso votare a favore un piano che afferma che esistono aree di conservazione dell'agricoltura ma che, proprio all'interno delle stesse, permetta di dire, in virtù della variante: "Facciamo i parcheggi".
Mi sembra veramente troppo.
Se rimane senza spiegazione, non parteciperò al voto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla pianificazione e vigilanza parchi

Richiamo l'attenzione del collega Chiezzi ricordando che, comunque queste aree sono, secondo me, di fruibilità, ma entro certi limiti, perch si sancisce il numero massimo di afflusso di cinquanta persone.
La risposta è quella che ho già dato: complessivamente, presentare una questione organica in ordine agli afflussi ai parcheggi, però non è una variante stravolgente, prevedendo essa stessa una forte limitazione degli afflussi.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sulla deliberazione, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato Sì 30 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento al rinvio dell'esame dell'ordine del giorno n. 943, inerente a "Festeggiamenti per la ricorrenza della restituzione di Trieste all'Italia"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 943, inerente a "Festeggiamenti per la ricorrenza della restituzione di Trieste all'Italia", di cui al punto 14 all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Vorrei ricordare all'Aula che c'è lo stesso anniversario dell'alluvione di Salerno. Lo stesso giorno dello stesso anno c'è stata una tragica alluvione a Salerno, quindi vorrei ricordare all'Aula che la ricorrenza è anche della tragica alluvione di Salerno.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Per quanto ci riguarda, questo testo non è votabile.



PRESIDENTE

Consigliere Botta Marco, può lavorare ad una modifica? Pertanto rimandiamo la trattazione di tale ordine del giorno.


Argomento: Parchi e riserve

Esame disegno di legge n. 416 "Istituzione del Parco naturale del Monte San Giorgio, del Parco naturale del Monte Tre Denti-Freidour, del Parco naturale di Conca Cialancia, del Parco naturale del Colle del Lys, della Riserva naturale speciale dello Stagno di Oulx"


PRESIDENTE

Nel frattempo, esaminiamo il disegno di legge n. 416, di cui al punto 12) all'o.d.g. Relatrice è la Consigliera Rosa Anna Costa.
Questo provvedimento è stato sollecitato, innanzitutto, dalla Provincia di Torino e da tutte le Amministrazioni comunali interessate.
Vi ricordo, inoltre, che in Commissione è stato votato da tutti pertanto ritengo di poterlo porre in votazione.



PRESIDENTE

PAPANDREA Rocco (fuori microfono)



PRESIDENTE

stato votato da tutti o è stato votato all'unanimità?



PRESIDENTE

stato votato all'unanimità.



PRESIDENTE

PAPANDREA Rocco (fuori microfono)



PRESIDENTE

Sicuramente dei Gruppi non hanno partecipato alla votazione.



PRESIDENTE

Erano presenti i seguenti Gruppi: Forza Italia, Lega Nord, AN, UDC Federalisti e DS.
Però, per quanto ho potuto percepire, mi sembra un provvedimento condiviso.
Non essendovi richieste di intervento, procederei all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) sull'articolo 1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 21 Consiglieri votanti 20 Consiglieri hanno votato Sì 20 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 1 Consigliere.
Dichiaro la votazione non valida per mancanza del numero legale.
Constatata la mancanza del numero legale, aggiorno la seduta a domani mattina, ore 10.00.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 19.02)



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