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Dettaglio seduta n.484 del 21/09/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 15.05)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Godio e Pozzo.



PRESIDENTE

Prima di dare la parola all'Assessore Racchelli, per comunicazioni desidero tornare brevemente su una questione sollevata questa mattina dai Consiglieri Papandrea, Moriconi e Chiezzi, relativa alla mancata autorizzazione ad entrare nel Centro di Permanenza Temporanea di Corso Brunelleschi.Vorrei esprimere semplicemente ai Consiglieri la mia piena e completa solidarietà, ritenendo che questo diniego sia sbagliato, sia da un punto di vista giuridico, per quello che ho potuto capire anche facendo una ricerca presso gli Uffici, sia dal punto di vista istituzionale, nei rapporti con rappresentanti del popolo, Consiglieri regionali, eletti sul territorio del Piemonte.
Detto questo, sono disponibile a supportare qualsiasi iniziativa pacifica che si muova nell'alveo dei corretti rapporti tra istituzioni, per risolvere il problema.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni - Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Comunicazioni dell'Assessore Racchelli relativamente a "Modalità di erogazione, da parte della Regione Piemonte, di fondi per l'ampliamento dell'offerta turistica nel VCO", che assorbe l'interrogazione urgente n. 2958 inerente a "Gestione dei fondi regionali a sostegno dell'offerta turistica nel Verbano-Cusio-Ossola", presentata dal Consigliere Placido


PRESIDENTE

Passiamo alle Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Racchelli, che svolgerà comunicazioni inerenti ai fondi erogati per l'offerta turistica nel VCO, che assorbono anche l'interrogazione urgente n. 2958, presentata il 26 luglio dal Consigliere Placido.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Signor Presidente, signori Consiglieri, Consigliere Placido, mi è stato chiesto di illustrare le finalità della legge n. 18/1999 ed indicare come la stessa sia stata gestita dalle varie strutture, non solo tecniche, ma anche politiche.
La legge regionale n. 18 è una legge attiva dal 2000. Attraverso essa la Regione Piemonte finanzia, tramite bandi annuali, con contributi a fondo perduto, la piccola e media impresa privata: i privati cittadini, per bed and breakfast, e gli enti no profit, per gli interventi di natura non imprenditoriale, che presentano progetti per la creazione e il potenziamento del sistema turistico piemontese.
Per potenziamento del sistema turistico piemontese s'intende la costruzione di nuove strutture ricettive, l'ampliamento e riqualificazione di quelle esistenti, la trasformazione in strutture ricettive di edifici nati per altri scopi, anche di pregio storico, l'acquisto e la dotazione di nuovi servizi per la ricettività, dai bagni alle cucine, dai parcheggi alle piscine interne, l'acquisto di strutture per migliorare la fruizione turistica, come ad esempio di imbarcazioni per il trasporto dei turisti e di apparecchiature per i centri fitness degli alberghi.
Qual è il finanziamento che può ricevere la piccola e media impresa dalla Regione, per la realizzazione di un progetto presentato ai sensi della legge n. 18/1999? La percentuale di contribuzione viene stabilita dal programma annuale e non può mai superare il 7,5% dell'investimento, per la media impresa, ed il 15%, per la piccola impresa, i limiti stabiliti dalla normativa dell'Unione Europea sugli aiuti di Stato e sulla libera concorrenza.
Inoltre, le piccole e medie imprese possono beneficiare di un ulteriore contributo cumulabile con il precedente, nel rispetto del principio del de minimis, nella misura massima di 100 mila euro, come previsto dal Regolamento CEE n. 69 del 12/01/2001.
In ogni caso, la somma massima erogabile dalla Regione Piemonte varia da programma a programma; in particolare, per l'anno 2000 corrisponde a euro 774.635, per l'anno 2001 a euro 1.291.142, per l'anno 2002 a euro 5 milioni, per l'anno 2003 a euro 5 milioni, per l'anno 2004 a euro 5 milioni, quota richiestaci per soddisfare e ottemperare alle richieste derivanti dall'infrastrutturazione olimpica, soprattutto per quanto riguardava i siti olimpici.
Di quale documentazione deve essere corredato un progetto per poter essere ammesso all'istruttoria regionale? Il progetto deve essere presentato utilizzando il dossier di candidatura, predisposto dal Settore Offerta Turistica, e deve essere corredato, tra le altre cose, da una relazione tecnico-descrittiva relativa alla proposta progettuale presentata e dal relativo computo metrico redatto a misura, sia per le opere murarie sia per gli arredi che per le attrezzature.
Qualunque progetto che non presenti la documentazione di cui sopra è giudicato non accettabile e, pertanto, è escluso dalla successiva fase di valutazione di merito e dall'ammissione al contributo, così come previsto dai criteri di valutazione approvati con atto della Giunta regionale, per ogni programma annuale di intervento.
Quali sono le tappe dell'iter di un progetto presso gli uffici regionali, dalla presentazione della domanda alla concessione del finanziamento? La presentazione della domanda deve avvenire nei termini stabiliti dal programma. Le domande inviate vengono protocollate e trasferite presso gli uffici competenti per la valutazione istruttoria.
I dati relativi alle domande pervenute vengono caricati su una procedura informatizzata a cura del CSI Piemonte; successivamente, le istanze vengono istruite e viene assegnato loro un punteggio sulla base dei criteri di valutazione approvati con atto della Giunta regionale.
Quali sono i requisiti che determinano l'assegnazione del punteggio e di conseguenza, il posizionamento di un progetto all'interno della graduatoria? La Giunta regionale, per ogni programma e nel rispetto dei criteri di valutazione in esso indicati, provvede all'approvazione di apposite procedure di valutazione che stabiliscono l'entità e le modalità di applicazione dei punteggi assegnabili, al fine della formulazione delle graduatorie di idoneità dei progetti.
Operativamente, la suddetta procedura di valutazione prevede una fase preliminare di controllo sotto il profilo formale, in cui viene verificata la presenza di tutta la documentazione richiesta con il dossier di candidatura predisposto a cura del Settore Offerta Turistica.
Sono, poi, previste due successive fasi relative alla valutazione di merito del progetto ed una terza fase in cui ai punteggi assegnati precedentemente viene sommato un punteggio aggiuntivo correlato agli ambiti territoriali individuati come prioritari dal medesimo programma regionale annuale.
A titolo esemplificativo, per l'anno 2003, la procedura prevede: per quanto concerne la cantierabilità, l'assegnazione di un punteggio variabile da 0 a 4 moltiplicato per 3; a seconda che il progetto sia conforme alla sola variante urbanistica adottata, punteggio pari a 0; oppure subordinato all'approvazione di strumenti urbanistici esecutivi, punteggio pari a 1 per 3; oppure riguardante un immobile soggetto a vincolo in attesa di parere favorevole dell'autorità competente, punteggio pari a 2 per 3; oppure che il progetto sia in attesa del rilascio di concessione di autorizzazione edilizia, punteggio pari a 3 per 3; oppure, infine, l'intervento sia immediatamente realizzabile, punteggio pari a 4 per 3.
Il punteggio assegnato, relativo alla cantierabilità, viene poi sommato ad altre voci, tra le quali, per continuare l'esempio, quelle relative alla realizzazione di nuove strutture alberghiere classificabili come cinque stelle, punteggio pari a 11; quattro stelle, punteggio pari a 9; tre stelle, punteggio pari a 7.
Un ulteriore fattore preso in considerazione per la valutazione del progetto è rappresentato dal numero dei nuovi posti letto creati in seguito alla realizzazione dell'intervento: oltre 199 posti letto, punteggio pari a 9; da 150 a 199 nuovi posti letto, punteggio pari a 7; da 100 posti letto a 149 posti letto, punteggio pari a 5.
In quale fase dell'istruttoria viene assegnato il punteggio e quindi determinato il posizionamento del progetto in graduatoria? Attraverso la somma dei punteggi ottenuti nelle tre fasi di valutazione e istruttoria precedentemente descritte, viene formulata la graduatoria definitiva delle istanze. Appare opportuno precisare che, ai fini della definizione della graduatoria stessa, a parità di punteggio viene preso in considerazione l'ordine temporale di presentazione della medesima istanza.
La graduatoria finale così definita viene approvata con delibera della Giunta regionale.
Come e quando viene decisa l'entità del contributo assegnato a ciascun progetto? La Giunta regionale, con atto proprio, quantifica lo stanziamento complessivo utilizzabile per il finanziamento delle istanze idonee presentate ai sensi di ogni singolo programma annuale. La Giunta regionale inoltre, ripartisce tra le diverse graduatorie riferite alle tipologie di intervento previste dal programma, l'entità delle risorse da utilizzare per il finanziamento di ognuna. Con successivo atto dirigenziale e sulla base di quanto definito dalla Giunta regionale vengono concessi i contributi seguendo l'ordine decrescente di graduatoria precedentemente approvata con delibera della Giunta regionale, fino all'esaurimento delle risorse riservate alla stessa graduatoria della Giunta regionale.
Quando e in presenza di che condizioni viene materialmente erogato il contributo al beneficiario? Ogni programma annuale definisce le modalità di erogazione dei contributi a titolo di acconto. Il saldo, invece, viene erogato solo dopo presentazione della documentazione tecnico-contabile richiesta, attestante la completa realizzazione del progetto e dell'atto trascritto presso la competente conservatoria dei registri immobiliari, contenente l'impegno a mantenere la destinazione turistico-ricettiva della struttura oggetto del finanziamento. E' prevista, inoltre, l'erogazione del contributo dopo presentazione di dichiarazione d'inizio lavori, previa presentazione di un'apposita fideiussione bancaria.
La gestione dei medesimi contributi, una volta assegnati ai beneficiari, è demandata alla Finpiemonte SpA, con la quale il Settore Offerta Turistica ha sottoscritto apposita convenzione. Pertanto, sulla base di quanto stabilito dal programma e in ordine alle modalità di erogazione dei contributi, Finpiemonte SpA provvederà a controllare che le documentazioni necessarie per l'erogazione dei medesimi acconti e del saldo finale del contributo in un'unica soluzione sia conforme a quanto stabilito dalla Regione Piemonte. Ad esempio, il programma degli interventi per l'anno 2003 prevede la liquidazione dei contributi secondo la seguente modalità: 50% previa dimostrazione, da parte del beneficiario dell'avvenuto inizio lavori e a seguito di presentazione di garanzia fideiussoria pari all'importo dell'acconto di contributo richiesto (50%) ulteriore 30% all'avvenuta dimostrazione di aver sostenuto almeno il 50 della spesa messa a contributo, previa presentazione di fideiussione bancaria di importo pari all'acconto del contributo richiedibile; il saldo del contributo ad avvenuta rendicontazione finale della spesa totale effettivamente sostenuta, previa verifica della conformità dell'intervento avvenuto con il progetto presentato.
In alternativa, i contributi possono essere liquidati in un'unica soluzione (100%) sia ad inizio lavori, dietro presentazione di idonea fideiussione a garanzia dell'importo erogabile, sia a fine lavori, in seguito alla rendicontazione contabile della spesa effettivamente sostenuta e, successivamente, alla verifica della conformità dell'intervento realizzato con il progetto approvato.
Si sottolinea, inoltre, che Finpiemonte SpA, sulla base della citata convenzione sottoscritta annualmente per ogni singolo programma di intervento, è tenuta ad effettuare il monitoraggio fisico e finanziario dei progetti gestiti, al fine di avere un quadro esatto della spesa effettivamente erogata, nonché dello stato di avanzamento dei lavori relativo ai progetti finanziati.
Quali categorie sono state finanziate, anno per anno, nella citata legge 18? Il programma annuale degli interventi della legge 18 per l'anno 2000 come localizzazione degli interventi, dettava l'intero territorio regionale; come interventi finanziabili, vanno nella nuova ricettività alberghiera ed extra-alberghiera, al recupero e alla ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente, alla realizzazione e riqualificazione di nuove ricettività presso dimore storiche, fino all'ampliamento delle strutture ricettive esistenti.
Criteri generali di valutazione.
Le proposte progettuali concernenti le tipologie d'intervento finanziabili sono valutate in relazione alla dimostrata efficacia efficienza, fattibilità urbanistica e sostenibilità economico-finanziaria in particolare in relazione alla qualità complessiva del progetto presentato, alla creazione di nuove imprese, all'imprenditoria giovanile nonché all'occupazione diretta e indiretta generata.
Le priorità.
La valutazione della proposta progettuale è svolta secondo quanto definito dal medesimo programma considerando i seguenti ordini di priorità: coerenza con i criteri specifici, definiti in relazione ai criteri generali di valutazione precedentemente indicati tipologia di interventi ambiti territoriali.
Per quanto concerne le tipologie di interventi, vengono individuate come prioritarie le proposte progettuali di seguito elencate: realizzazione della ricettività alberghiera ed extra-alberghiera presso le dimore storiche realizzazione di nuove ricettività alberghiera ed extra-alberghiera, nuove imprese attraverso il recupero e la ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente.
Per quanto concerne gli ambiti territoriali di intervento, viene data precedenza alle proposte localizzate nei comuni facenti parte di comunità montana ed in quelli non compresi nelle aree definite dalla programmazione comunitaria vigente, in materia di fondi strutturali per analoghe iniziative.
Sulla base di quanto precedentemente esposto con DGR n. 502950 del 1 marzo 2000, sono approvate le procedure di valutazione dei progetti presentati ai sensi della legge n. 18/1999 per l'anno 2000. Operativamente la procedura di valutazione prevede la fase preliminare di controllo sotto il profilo formale, con cui viene verificata la presenza di tutta la documentazione. Numero di stanze presentate: 895. Funzionari coinvolti nell'istruttoria: 5 funzionari e il dirigente responsabile del settore.
I tempi. Le pratiche sono state istruite nei 180 giorni previsti dalla legge n. 18/1999.
Programma annuale degli interventi 2001.
Localizzazione degli interventi: intero territorio regionale. Interventi finanziabili: realizzazione di nuova attività ricettiva alberghiera ed extra-alberghiera, sia mediante nuova costruzione sia attraverso il recupero del patrimonio immobiliare esistente; realizzazione, ampliamento e qualificazioni di ricettività presso le dimore storiche vincolate ai sensi della legge n. 1089/39; realizzazione e potenziamento di strutture per la ristorazione, aventi caratteristiche la tipicità piemontese.
Criteri generali di valutazione: le proposte progettuali concernenti le tipologie d'intervento finanziabili sono valutate in relazione alla dimostrata efficacia, efficienza, fattibilità urbanistica e sostenibilità economico-finanziaria, in particolare in relazione alle qualità complessive del progetto presentato, alla creazione di nuove imprese, all'imprenditoria giovanile, nonché all'occupazione diretta ed indiretta generata.
Inoltre, rispetto al programma degli interventi per l'anno 2000 vengono introdotti nuovi criteri, tra cui l'innovazione tecnologica, la creazione di nuovi posti letto e nuovi posti tavola, e il collegamento funzionale con le iniziative previste in Piemonte in relazione all'evento olimpico Torino 2006.
Priorità. La valutazione della proposta progettuale svolta secondo quanto definito dal medesimo programma, considerando i seguenti ordini di priorità: tipologia d'intervento e ambiti territoriali.
Per quanto concerne le tipologie d'intervento, vengono individuate come prioritarie le proposte progettuali di seguito elencate: realizzazione di ricettività alberghiere ed extralberghiere presso dimore storiche realizzazione di nuove ricettività alberghiere ed extralberghiere sia attraverso il recupero e la ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente, sia attraverso la loro costruzione; realizzazione, potenziamento e qualificazione di strutture per la ristorazione tipica piemontese integrate o collegate funzionalmente con ospitalità ricettiva.
Per quanto concerne gli ambiti territoriali d'intervento, viene data precedenza alle proposte localizzate in Comuni facenti parte di Comunità Montane e in quelli non compresi nelle aree definite dalla programmazione comunitaria vigente in materia di fondi strutturali per analoghe iniziative.
Sulla base di quanto precedentemente esposto, con delibera di Giunta regionale n. 6335540 del 16/07/2001, sono approvate le procedure di valutazione dei progetti presentati ai sensi della legge 18/99 per l'anno 2001.
Numero delle istanze presentate: 1246.
Funzionari coinvolti nell'istruttoria: cinque funzionari e il diligente responsabile del settore.
Tempi: le pratiche sono state istruite nei 180 giorni previsti dalla legge n. 18/99.
Programma annuale degli interventi 2002 Localizzazione degli interventi: intero territorio regionale.
Interventi finanziabili: realizzazione di nuove attività ricettive alberghiere ed extralberghiere sia mediante nuova costruzione, sia attraverso il recupero del patrimonio immobiliare esistente; realizzazione di nuove ricettività presso dimore storiche vincolate ai sensi della legge n. 1089; potenziamento delle strutture ricettive esistenti; realizzazione d'interventi a favore degli Alloggi-Vacanze.
Criteri generali di valutazione: le proposte progettuali concernenti le tipologie d'intervento finanziabili sono valutate in base alla dimostrata efficacia, efficienza e fattibilità del progetto, e in base alle priorità.
La valutazione della proposta progettuale è svolta secondo quanto definito dal medesimo programma annuale, considerando i seguenti ordini di priorità: la tipologia d'intervento e gli ambiti territoriali.
Per quanto concerne le tipologie d'intervento, vengono individuate come prioritarie le proposte progettuali di seguito elencate: realizzazione di nuove strutture alberghiere classificabili cinque stelle e quattro stelle realizzazione di nuove strutture alberghiere e nuove CAV (Case Albergo Vacanze) con capacità ricettiva non inferiore a 100 posti letto ampliamento di strutture alberghiere e CAV in misura non inferiore al 30 di quelle già in dotazione; ricettività alberghiera ed extralberghiera presso dimore storiche; realizzazione di almeno quindici unità abitative o acquisto di almeno dieci unità abitative da destinare ad Alloggi-Vacanza ai sensi della legge regionale n. 22 del 2002.
Per quanto concerne gli ambiti territoriali d'intervento, viene data precedenza alle proposte localizzate in Comuni compresi nell'area olimpica o nei bacini turistici transfrontalieri, nei Comuni facenti parte delle Comunità Montane e in quelli non compresi nelle aree definite dalla programmazione comunitaria vigente in materia di fondi strutturali per analoghe iniziative.
Numero di istanze presentate: 667.
Funzionari coinvolti nell'istruttoria: sei funzionari e il dirigente responsabile del settore.
Le pratiche sono state istruite nei 180 giorni previsti dalla legge n.
18/99.
Programma annuale di interventi 2003, approvato con delibera della Giunta regionale n. 788830 del 25/03/2003.
Localizzazione degli interventi: intero territorio regionale.
Realizzazione di nuove attività ricettive alberghiere ed extralberghiere sia mediante nuova costruzione, sia attraverso il recupero del patrimonio immobiliare esistente; realizzazione di nuove ricettività presso dimore storiche vincolate ai sensi della legge n. 1089; potenziamento di strutture ricettive esistenti; realizzazione di interventi a favore degli Alloggi Vacanze.
Per quanto riguarda le priorità, la valutazione della proposta progettuale è svolta secondo quanto definito dal medesimo programma considerando i seguenti ordini di priorità: tipologia di intervento e ambiti territoriali.
Per quanto concerne le tipologie di intervento, vengono individuate come prioritarie le proposte progettuali di seguito elencate: realizzazione di nuove strutture alberghiere classificabili cinque stelle, quattro stelle e tre stelle; realizzazione di nuove strutture alberghiere e nuove CAV (Case Albergo Vacanze) con capacità ricettiva non inferiore a 100 posti letto; ampliamento di strutture alberghiere e Case Albergo Vacanze in misura non inferiore al 30% di quelle già in dotazione; ricettività alberghiera ed extralberghiera presso dimore storiche; realizzazione di almeno quindici unità abitative da destinare ad Alloggi Vacanze ai sensi della legge regionale n. 22 del 2002.
Per quanto concerne gli ambiti territoriali di intervento, viene data precedenza alle proposte localizzate in Comuni compresi nell'area olimpica o nei bacini turistici transfrontalieri, nei Comuni facenti parte delle Comunità Montane e in quelli non compresi nelle aree definite dalla programmazione comunitaria vigente in materia di fondi strutturali per analoghe iniziative.
Sulla base di quanto precedentemente esposto, con delibera della Giunta regionale n. 10578 del 29/09/2003 sono approvate le procedure di valutazione presentate ai sensi della legge 18/99 per l'anno 2003.
Numero di istanze presentate: 908.
Funzionari coinvolti nell'istruttoria: sei funzionari.
Tempi: le pratiche sono state istruite nei 180 giorni previsti dalla legge n. 18/99 relativamente alle graduatorie n. 1 (nuove ricettività alberghiere e Case Albergo Vacanze), n. 2 (nuovi Alloggi Vacanze) e n. 3 (ampliamenti e miglioramenti di strutture ricettive esistenti alberghiere e CAV). È in fase di completamento la quarta graduatoria riferita alle altre tipologie di intervento finanziabili ai sensi del programma sopramenzionato.
Come emerge dallo schema relativo alle tipologie finanziabili dei diversi anni di attuazione della legge regionale n. 18 dell'8 luglio 1999 Interventi regionali a sostegno dell'offerta turistica - l'obiettivo primario della normativa in esame è la crescita, il potenziamento e la qualificazione dell'offerta turistica dell'intero territorio regionale piemontese. In particolar modo, in tutti gli anni è stata identificata quale tipologia ammissibile al finanziamento la nuova ricettività alberghiera ed extralberghiera. Per "nuova ricettività" si intende sia la nuova costruzione, sia il recupero del patrimonio immobiliare esistente, ma destinato ad altri usi. Per tutti gli anni è prevista la possibilità di ampliare le strutture ricettive esistenti attraverso la creazione di nuovi posti letto e di nuovi impianti complementari. Inoltre, per l'intero periodo di attuazione, è sempre stata prevista, tra le tipologie di intervento finanziabili, la dotazione di parcheggi pertinenziali alle ricettività alberghiere ed extralberghiere.
Rientrano fra gli interventi finanziabili ai sensi dei programmi 2001 2003 e 2004 il miglioramento delle strutture ricettive esistenti alberghiere ed extralberghiere (esclusi bed and breakfast).
I programmi di intervento per gli anni 2000 e 2004 prevedono la realizzazione di strutture di ristorazione tipica piemontese, mentre il programma relativo all'anno 2001, oltre alla realizzazione di nuove attività, ammette a finanziamento anche la qualificazione e l'ampliamento delle strutture esistenti. Per quanto concerne la fornitura di arredi e di attrezzature di strutture ricettive e di ristorazione esistenti l'ammissibilità a contributo è prevista esclusivamente negli anni 2000 e 2001, mentre per tutti gli altri anni l'ammissibilità a contributo degli arredi è subordinata alla realizzazione di lavori di natura edile.
I programma 2000 e 2001 prevedono, tra le tipologie d'intervento ammissibili, gli impianti turistico-ricreativi destinati alla fruizione delle risorse naturali.
Il Programma 2000 prevede, quale ambito d'intervento, quello fluviale e lacuale. Il Programma 2001 prevede, in aggiunta, anche le strutture congressuali e similari.
Rientrano tra le tipologie finanziabili, per il Programma riferito all'anno 2000, i nuovi impianti di risalita, collegati funzionalmente a stazioni sciistiche esistenti, e la sostituzione e l'adeguamento tecnico di quelli già attivi. Per l'anno 2001 è previsto l'ampliamento e la qualificazione di strutture e attrezzature complementari al sistema degli impianti di risalita e agli sport invernali, compresi gli impianti di innevamento artificiale. Tra tali interventi rientrano quelli tesi alla realizzazione di piste per lo sci di fondo e impianti, non competitivi, per il pattinaggio e gli sport su ghiaccio.
La realizzazione, il potenziamento e la riqualificazione dei servizi turistici rientra tra gli interventi ammissibili a contributo e per tutti gli anni considerati. In particolare, però, il Programma relativo all'anno 2003 prevede la manutenzione straordinaria di dimore e giardini storici (ex legge 1089-39 finalizzata all'apertura al pubblico).
A partire dal Programma 2002 viene inserita, per la prima volta, una nuova tipologia di struttura ricettiva, che verrà ammessa a contributo anche dai successivi programmi riferiti agli anni 2003 e 2004, denominata "Alloggi vacanze" e disciplinata dalla legge regionale n. 22/2002, come unità abitative di tipo residenziale affidate in gestione a cooperative e imprese operanti nel settore turistico.
L'anno 2004 vede poi l'ammissione a contributo delle opere relative alla realizzazione, potenziamento e miglioramento di campeggi, villaggi turistici all'aperto e rifugi alpini-escursionistici, tipologie precedentemente finanziate solo nell'anno 2000.
Le domande presentate sui bandi 2000-2004 sono un totale di 4526. Sono stati presentati 2895 progetti sul bando 2000, 1250 progetti sul bando 2001, 667 progetti sul bando 2002, 909 progetti sul bando 2003 e 805 progetti sul bando 2004.
Le tipologie finanziabili le ho già esposte, ma vale la pena rimarcare che quelle che sono sempre state inserite e che sono state oggetto di una politica di continuità sono: la nuova ricettività alberghiera ed extra-alberghiera, mediante nuova costruzione e un recupero di patrimonio immobiliare esistente la realizzazione e la riqualificazione delle attività alberghiere ed extra-alberghiere presso le dimore storiche l'ampliamento di ricettività alberghiera ed extra-alberghiera esistente la realizzazione di parcheggi pertinenziali alla ricettività alberghiera ed extra-alberghiera la realizzazione, qualificazione e potenziamento dei servizi turistici.
Mentre le altre hanno avuto annate nelle quali erano state ricomprese e annate dove non sono state ricomprese.
La legge regionale n. 18/99, nei bandi fino ad oggi istruiti, ha approvato 1516 progetti relativi a tutto il Piemonte, a fronte di 274 milioni di euro di contributi regionali, a fronte di investimenti privati pari a 1.541.375.133 euro, così suddivisi: Provincia di Alessandria, 153 progetti finanziati, con un contributo regionale pari a 21.064.444 euro, per un investimento complessivo da parte delle imprese di 108.103.840 euro Provincia di Asti, 141 progetti finanziati, con un contributo regionale pari a 16.845.149 euro, per un investimento complessivo da parte delle imprese di 76.463.616 euro Provincia di Biella, 42 progetti finanziati, con un contributo regionale pari a 4.305.300 euro, per un investimento complessivo da parte delle imprese di 17.414.663 euro Provincia di Cuneo, 484 progetti finanziati, con un contributo regionale pari a 66.516.900 euro, per un investimento complessivo da parte delle imprese di 303.420.481 euro Provincia di Torino, 426 progetti finanziati, con un contributo regionale pari a 103.394.537 euro, per un investimento complessivo da parte delle imprese di 634.480.002 euro Provincia di Vercelli, 53 progetti finanziati, con un contributo regionale pari a 13.446.000 euro, per un investimento complessivo da parte delle imprese di 74.522.372 euro Provincia di Novara, 70 progetti finanziati, con un contributo regionale pari a 21.869.801 euro, per un investimento complessivo da parte delle imprese di 133.931.879 euro Provincia di Verbania, 147 progetti finanziati, con un contributo regionale pari a 27.320.419 euro, per un investimento complessivo da parte delle imprese di 193.038.281 euro.
Dai quattro bandi e dai dati che vi sto esponendo, mancano le istruttorie relative agli 805 progetti che sono oggetto del bando 2004 e che non sono ricompresi in questi dati, quindi, vanno estrapolati dai 4526 progetti che vi ho descritto in partenza e le cui pratiche non sono ancora state istruite.
I progetti istruiti, finanziati e quindi realizzati rispetto alle tipologie di strutture finanziabili, hanno generato questo tipo di divisione: 156 progetti di affittacamere 217 progetti di agriturismo 514 alberghi uno-due-tre stelle 85 alberghi a quattro stelle 11 alberghi a cinque stelle 4 alloggi vacanze 21 altri impianti e strutture turistiche 124 bed and breakfast 16 campeggi 27 case per ferie 137 case albergo-vacanze 81 esercizi di ristorazione 7 foresterie presso dimore storiche 4 impianti di innevamento 8 impianti di risalita 14 impianti turistici ricreativi 9 ostelli per la giovent 7 parcheggi pertinenziali 59 residenze turistiche alberghiere 5 rifugi alpini 3 rifugi escursionistici 7 servizi turistici.
Questo credo sia un panorama complessivo della legge n. 18. Una legge che, evidentemente, ci ha portati a sviluppare un sistema e un'economia nella nostra regione. Una legge che ha permesso al sistema imprenditoriale di tornare ad investire in un settore che era stato dimenticato e soprattutto, non apprezzato anche dai sistemi economici produttivi diversi che non tendevano e non volevano investire più nel turismo.
Da una ricerca che si è fatta abbiamo visto che molte delle strutture alberghiere realizzate con questo programma sono state oggetto di investimento da parte di altri settori economici e produttivi.
Mi spiego meglio: imprenditori dell'edilizia, dell'industria, del commercio, che hanno capitalizzato i loro risparmi o le loro attività realizzando strutture che poi hanno dato in affitto o in gestione ad altri imprenditori.
E' una legge che ha determinato un fortissimo incremento del prodotto interno regionale, che è passato, solo sulla spesa, dall'1,9 % al 2,3% dal 2000 al 2002 e che ha sviluppato il PIL regionale, considerando le spese e gli investimenti, portandolo all'8% del totale regionale. In una regione nella quale la controtendenza dava un sistema turistico in crisi, e dove proprio oggi e ieri, nell'ambito della Conferenza nazionale del turismo gli imprenditori di tutte le regioni e di tutte le associazioni si sono lamentati per il calo delle presenze degli arrivi turistici, ma anche per il calo degli addetti (si parla a fine anno di un esubero di circa 6000 unità sul territorio nazionale).
Nella nostra regione abbiamo realizzato un progetto di sviluppo che ha portato alla realizzazione di 11.670 nuovi posti di lavoro e che ha portato ad un incremento dei flussi e delle presenze turistiche, dal 1999 al 2002 pari, negli arrivi, del 7,32% e del 5,25%.
Questi sono i dati che la legge ha portato. Non ho nessun dubbio che la legge abbia creato, all'interno della comunità piemontese, attraverso le forze politiche, attraverso il rapporto tra maggioranza e opposizione, una forte conflittualità.
E' evidente che una politica di successo, come quella che è stata la politica del turismo in questi anni da parte della Regione Piemonte, ha dimostrato che il centrodestra era in grado, capace e assolutamente idoneo a sviluppare politiche di crescita e, soprattutto, ad individuare strade che sdoganassero la regione da una crisi economica, da una crisi industriale, da una crisi occupazionale che ci aveva condizionato per tanti anni e messo al limite dello sviluppo del nostro Paese. Sono convinto che la politica che noi abbiamo perseguito sia stata una politica che ha portato freschezza, innovazione e sviluppo.
Certo, dico con molta franchezza - magari deludendo qualcuno di voi: che non ho nessuna intenzione, per nessuna ragione al mondo, e vi spiegher anche perché, di trasformare questo intervento in un atto di difesa contro un'accusa che ancora non conosco. Non intendo assolutamente entrare nel merito di un'indagine di cui non conosco assolutamente nulla. Ho già assistito, in quest'aula, negli anni precedenti a situazioni analogo rispetto ad alcuni Consiglieri e colleghi, divenute facile arma e oggetto da parte dell'opposizione, di strumentalizzazione, di attacco e soprattutto, di demonizzazione di chi rappresentava o di chi, in quel momento, assumeva il ruolo e la delicata attività di governare una determinata delega.
Non lo faccio per due motivi. Il primo per rispetto della Magistratura che considero un'Istituzione assolutamente legittima, assolutamente in grado di fare il suo mestiere, assolutamente in grado di capire se rispetto ad un teorema, ci possa essere o meno una soluzione. Mi ricordo che, all'esame di maturità - non è che fossi uno studioso - mi proposero nel tema d'esame, un teorema: o ero in grado di risolverlo (la soluzione assicurava la mia promozione, quindi il diploma), oppure, se non fossi stato in grado di risolvere il teorema, mi avrebbero bocciato, quindi sarei tornato sui banchi di scuola. Per il rispetto che ho della Magistratura non parlo di un'indagine di cui non conosco i limiti.
Il secondo motivo - lo voglio dire chiaramente a tutti i Consiglieri di quest'aula - per il grande rispetto che ho dell'Aula. In questi sette anni ho assistito in aula alla "strage degli innocenti"; molti attori di quella commedia cui ho assistito per sette anni, sono ancora presenti in aula. Mi risuonano ancora nelle orecchie le accuse che il Consigliere Cavaliere fece al caro amico Consigliere Angeleri, demonizzandolo, dipingendolo come un delinquente, come un guappo di periferia. Mi ricordo ancora come tanti Consiglieri dell'opposizione, che sono ancora seduti tra quei banchi dipinsero l'Assessore Viglietta o tentarono di dipingere l'Assessore Burzi o tentarono di dipingere l'Assessore Brigandì, che fu addirittura arrestato. Non vi nego che quando fu arrestato l'Assessore Brigandì qualcuno di noi pensò addirittura che potesse essere colpevole, perché fu tanta e tale la pressione che sconvolse tutti noi. Invece, man mano che passa il tempo, ci accorgiamo che l'Assessore Brigandì forse - non sta a noi dirlo - non è quella persona che ci hanno dipinto. Io ne sono certo.
Fui l'ultimo a telefonargli quando lo arrestarono e fui il primo a telefonargli quando lo liberarono e ne sono orgoglioso.
Vedete, Consiglieri, sapete perché non vi rispondo sulla questione dell'indagine? Perché mi ricordo ancora, e qualche Consigliere conserverà ancora il testo, che cosa disse un Consigliere di opposizione al Consigliere Angeleri, che fu costretto a dimettersi: azione che non far mai, lo preannuncio; non mi dimetterò mai dal ruolo che copro, le deleghe me le possono solo togliere e, se me le tolgono, vuol dire che qualcosa di grave ho compiuto, ma io da questo posto non me ne andrò mai. Lei Consigliere Placido, può fare tutti gli attacchi che vuole, può fare scrivere sui giornali, a quei signori che sono seduti lì, tutto quello che vuole. Lei può terrorizzare gli uffici regionali, comunque.
Vede, Consigliere Placido, l'essere umano è un animale particolare, è un animale che ha la capacità di adattarsi a tutto. Mi ricordo quando ero bambino e leggevo sui giornali che avevano stuprato una donna: mi faceva molto effetto, come ancora oggi. Crescendo, quando ho letto sui giornali che c'erano i pedofili, non sapevo chi fossero, ho dovuto farmelo spiegare la prima volta: ebbi orrore. Passando il tempo e diventando grande, ho imparato a vedere le azioni che gli uomini sono in grado di fare, le infinite bassezze, le nefandezze, le miserie degli uomini.
Consigliere Placido, lei ieri ha voluto puntarmi una pistola alla testa perché sapeva che oggi sarei venuto in aula e pensava, facendo scrivere dei dati falsi, e lo dico a tutti voi che avete scritto cose false...



(Commenti dai banchi dei giornalisti: "Siamo sul banco degli imputati?")



PRESIDENTE

Chiedo scusa, sta parlando l'Assessore Racchelli...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Oggi ho letto sui giornali, Consigliere Placido - e non è colpa dei giornalisti perché quei dati li hanno avuti - dati che sono un'infamia.
Consigliere Placido, che differenza c'è tra uno come lei, che ha fornito quei dati ieri sapendo che oggi sarei venuto in aula a rispondere sulla questione, e un atto come quelli che avvengono nel mondo e che leggiamo tutti i giorni sui giornali? Che differenza c'è tra lei e uno che punta la pistola alla testa ad una persona? Nessuna. Politicamente, lei l'ha fatto.
Di lei non ho nessuna stima! Lei può farlo tutti i giorni, lo può far scrivere tutti i giorni: l'Assessore Racchelli è una persona onesta, è una persona che risponde alla giustizia e non a lei.
Le devo dire di più, Consigliere Placido. Mi sono abituato a vivere anche vicino a lei, avendolo di fronte, come mi sono abituato a vivere vicino ai pedofili, vicino ai terroristi, vicino a quelli che fanno del male a tutti...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

CONTU Mario (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Non è ammissibile, Presidente...



PRESIDENTE

Non ha offeso il Consigliere, ma chiedo solo ai Consiglieri di stare più tranquilli



(Proteste del Consigliere Contu)



PRESIDENTE

L'Assessore ha il diritto di parlare, non di offendere, non penso che abbia offeso nessuno.
Ha concluso il suo intervento, Assessore Racchelli?



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Lei offende l'opposizione!



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Deve ritirare gli apprezzamenti che ha fatto!



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Io non ritiro nulla!



PRESIDENTE

Non ha detto proprio così. Vada avanti.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Il Consigliere Placido ieri fa ha fatto un'azione che moralmente...perché qui dentro facciamo politica, signori! Noi siamo uomini politici. Noi rappresentiamo, comunque, rispetto alla società, dei valori rappresentiamo un'etica; rappresentiamo un rapporto tra chi fa il bene e chi fa il male; decidiamo, con le nostre leggi, i comportamenti; decidiamo se una cosa che fa una persona è lecita o illecita.
Io, avendo subito questo, giudico quello che è avvenuto ieri come un atto di profonda ingiustizia umana, perché quanto è stato detto, è stato detto nel giorno sbagliato, nel modo sbagliato e con i dati sbagliati.
Signori, c'è modo e modo di rapportarsi! Come potete pensare che una persona possa venire in questa sede a dire le cose che sto dicendo io, se non fosse più che tranquilla, trasparente lineare e pulita? Io le dico perché ho la fierezza di appartenere al centrodestra; ho la fierezza di avere avuto la stima del mio Presidente; ho la fierezza di avere avuto il consenso del mio Segretario regionale; ho la fierezza, fino in fondo, di fare il mio mestiere.
Non è con atti come quelli che ha fatto lei, Consigliere Placido, che può pensare di condizionare l'immagine dell'Assessore regionale al turismo rispetto alle indagini in corso e riempiendo le pagine dei giornali di nefandezze! Perché se lei fosse stato corretto, avrebbe presentato un'interrogazione qua, senza darla ai giornali, e avrebbe ricevuto una risposta politica e istituzionale.
Comunque, anche questo fa parte di quella che è la differenza che divide noi e voi, di come noi consideriamo gli avversari e di come li considera lei.
Mi è già capitato in quest'Aula, però facevo il Consigliere ed ero più libero. Ho detto delle cose in quest'Aula che quelli che c'erano ancora se le ricordano, perché la gran differenza tra noi e voi è il gran regalo che ci ha fatto il Signore!



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Però, Assessore Racchelli, chieda scusa per l'accostamento che ha fatto.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Assolutamente no!



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Per quel pezzo d'intervento sì. Tutto il resto va bene, ma per quel pezzo dovrebbe chiedere scusa e ritirarlo.
Tutto il resto va bene, ma quello no. Le è scattata la frizione!



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

No, io le posso dire questo...



PRESIDENTE

No, è concluso l'intervento. Altrimenti ci facciamo tirare in battibecchi! Assessore Racchelli, la prego!



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, si sta scusando.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

No, è giusto. Lo faccio in questo modo: mi farò inviare dal Consiglio regionale tutti gli interventi contro l'Assessore Angeleri nella prima legislatura fatti da tutti i Consiglieri d'opposizione. Li manderò a tutti i Consiglieri affinché li leggano.
Io chiedo scusa al Consigliere Placido, non per il resto, ma per quell'aggettivo o quello che è. Ma manderò questi interventi a tutti i Consiglieri, perché sappiano cos'é successo, quando loro non c'erano nell'altra legislatura, a chi era innocente.
Perché l'Assessore Angeleri è stato dichiarato innocente: innocente! Ricordatevi cosa soffrono le persone e come vengono demonizzate in quest'Aula. E quando vengono dichiarate innocenti, nessuno ha detto all'Assessore Angeleri in quest'Aula: "Scusa".
Perché voi mi avete chiesto le scuse, ma all'Assessore Angeleri qualcuno ha chiesto scusa in quest'Aula, dopo averlo trattato come un delinquente? A me non pare, Consigliere Chiezzi. Io lo faccio. Lei me l'ha chiesto, poi di lei ho anche stima, per cui mai l'avrei accostata a quello che ho detto per il Consigliere Placido. Tanto, i rapporti sono rapporti personali!



PRESIDENTE

Va bene, è stato chiarito anche questo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Placido.
Ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Mi concederà, visto che l'Assessore nella lunga e articolata risposta ad una parte della nostra interpellanza - anzi, della mia interpellanza ha toccato anche altri argomenti, io, per una questione di precisione Assessore Racchelli, penso di lei qualcosa in più di quello che lei pensa di me.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo (fuori microfono)

Non avevo alcun dubbio!



PLACIDO Roberto

L'unica cosa che, ahimè, ci unisce, è il tifo per la stessa squadra. A parte quello, non abbiamo niente in comune.
Dopodiché, in ordine sparso, partendo da alcune delle ultime cose che ha detto (al di là di "troppo potente", ma non lo vorrei nemmeno), a controllare la stampa - assolutamente! - ci pensa già qualcun altro vicino a voi. I rapporti con alcuni, come loro stessi sanno, almeno i miei spesso sono anche conflittuali, quindi è proprio fuori strada. Ma rispetto alle notizie false - Assessore, se vuole, in qualsiasi sede - le notizie sul nuovo Assessorato sono tutte in base a documenti regionali ufficiali.
Io, quindi, sono pronto, in qualsiasi sede a rendere conto; perché le opinioni sono tutte legittime, condivisibili o meno. Ma i documenti ufficiali della Regione sono un'altra cosa. Questo lo dico rispetto al "terrorizzare".
Vado proprio in ordine sparso, perché poi arriviamo alla parte più importante che lei non ha toccato - Presidente Ghigo ci guardiamo direttamente uno di fronte all'altro - e che lei dovrebbe toccare, perch qua c'è un problema politico e non solo meramente burocratico e amministrativo: poteva leggercela anche tutta la legge n. 18.
Sono due cose distinte fra loro: c'è un problema tecnico-burocratico e uno politico, che è un macigno grosso come una casa, al quale il Presidente Ghigo non può sottrarsi. Poi, per carità, è legittimo a farlo. Non sono abituato ad obbligare nessuno. Non ho neanche fatto il militare: pistole alla tempia mai; non le uso! Ma veniamo al problema politico. Assessore, capisco il nervosismo: è legittimo. Io non sono bravo nelle citazioni, quindi mi scuso in anticipo.
Assessore Racchelli, excusatio non petita, accusatio manifesta: ma chi le ha chiesto le dimissioni? Faccia un po' lei! Veda lei!



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo (fuori microfono)

Il suo Capogruppo.



PLACIDO Roberto

Lasciamo stare, è fuori strada, perché non risulta da nessuna parte.
Dopodiché - e su questo una risposta non c'è stata, da lei o dal Presidente Ghigo - siccome gli organi di stampa si citano a volte a proposito, a volte a sproposito, io ho letto di un "complotto" dei DS contro di lei. Chiedo le prove, perché l'affermazione è grave! Altrimenti la sede è un'altra. E lo dico anche a lei, Presidente Ghigo.
Si parla di un "complotto" dei DS. Siccome è un'affermazione grave sarebbe stato altrettanto grave se un Assessore dei DS, rispetto a Forza Italia, principale partito di maggioranza (o di opposizione in quel caso) avesse detto la stessa cosa.



(Commenti del Consigliere Brigandì fuori microfono)



PLACIDO Roberto

Collega Brigandì, mi scuserà sull'inesattezza di alcune affermazioni perché questo è un altro aspetto politico serio: "Un complotto di importanti esponenti dei DS". Allora, o si ritratta, o le scuse, o la sede è un'altra.
Si parla, altresì, di "terrorismo" negli uffici regionali: ho l'abitudine - utilizzando fra l'altro una prerogativa che è riconosciuta a tutti i Consiglieri - di recarmi negli uffici regionali, avvisando in anticipo di ciò di cui ho bisogno e del momento in cui andrò. Se poi l'andare in un ufficio regionale alle 8.30 del mattino, in uno stabile ancora in parte vuoto, trovarsi al cospetto di tre dipendenti regionali e chiedere gentilmente di essere accompagnato, è terrorismo. Assessore Racchelli, rimango veramente senza parole.
Assessore Racchelli, si ricorda la BIT e la Maison du Piemont? Poi, mi toglierò la curiosità di andare a rivedere alcune questioni, perché passa il tempo e ci si dimentica. Le cose vanno in un certo modo, proseguono o non proseguono.
Il problema delle auto, lo ricordiamo tutti, con le appendici che sono seguite così come i contributi alle società sportive per le attività fisico motorie. Poi arriviamo al nuovo Assessorato al Turismo, al nuovo palazzo.
Adesso è colpa del Consigliere Placido per la tempistica per cui - destino cinico e baro - alcune inchieste della Magistratura combaciano con la scelta di prendere una nuova sede per l'Assessorato al Turismo.
C'è ancora un po' di tempo per la fine della legislatura. Le assicuro Assessore Racchelli, che ci ritorneremo.
Presidente, le chiedo ancora un minuto, anche perché io, rispetto alle affermazioni dell'Assessore Racchelli, non ho ancora replicato. Avrei potuto approfittarne, ma non è mia intenzione avere un intento provocatorio, siamo in questa sede per discutere di politica e per restare nel merito dei fatti.
L'ultima parte è quella più importante: si tratta di un problema politico-morale e c'è un'inchiesta della magistratura. Noi ci auguriamo che faccia il suo corso e che tutti verranno assolti senza strascichi e nel minor tempo possibile, ma rimane il problema. Lei, Presidente Ghigo, non ha niente da dire? Ci conferma, in questo Consiglio - personalmente, mi auguro di sentirlo dire - tutta la solidarietà e la completa fiducia nei riguardi dell'Assessore Racchelli? Assessore Racchelli, al di là dell'indagine della Magistratura, che ci auguriamo vada nell'esito positivo, nel senso che non ci siano elementi di colpevolezza per nessuno, quello che ci sconcerta - ed è la differenza fra noi - è il modo disinvolto in cui si comporta.
E' un problema anche morale oltre che politico, il fatto che lei gestisce, tramite il suo Assessorato, le risorse sulla legge n. 18 e ci sono realtà, vicine a lei e alla sua famiglia, che in quel settore hanno rapporti economici con soggetti che ricevono i contributi. Questo è un modo disinvolto di agire sia sotto l'aspetto politico che morale.
Vorrei sentire il Presidente Ghigo se non ha niente da dire rispetto alla solidarietà, alla completa fiducia, per capire se questo problema, che è un macigno, c'è o non c'è. Questo è il problema, caro Assessore Racchelli. Questo è un modo disinvolto di agire: questa è la gran differenza.
Per quanto riguarda l'opportunità, l'etica e la morale del comportamento possiamo discuterne quando vuole, io non ho problemi, sono tranquillo circa le mie attività e i miei comportamenti. Mi auguro che lo possa essere anche lei.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Per quanta ci riguarda, in quest'occasione, come in altre, non ci consideriamo titolati in diritto di esprimere giudizi e pareri su questioni che non riguardano la politica, ma che riguardano la Magistratura.
Se siamo o meno in presenza di reato, è una questione sulla quale personalmente credo che il Consiglio regionale non sia titolato ad esprimersi. Per questo, da questo punto di vista ci asteniamo. Anche se credo sia del tutto normale e faccia parte dell'attività istituzionale, di vigilanza e di controllo che, in particolare, l'opposizione deve svolgere quella di chiedere, di fronte ai dati emersi, che siano fornite informazioni e chiarimenti che fanno parte di una normale attività di Consiglio.
Non ho intenzione di giudicare, però questa discussione non può essere ridotta ad una specie di duello rusticano fra l'Assessore Racchelli e il Consigliere Placido.
Pongo una questione politica: dalle notizie che noi abbiamo letto sulla stampa, è emerso un problema che non riguarda il Codice penale, ma la politica. Su questo problema che riguarda la politica, noi vorremmo avere una risposta.
Questo problema si limita a questo, per un uomo politico non è sufficiente non commettere dei reati.
Questo è un aspetto essenziale, ma non è un aspetto sufficiente.
Per un uomo politico è necessario avere un comportamento che dia all'Istituzione e ai cittadini un quadro di certezza, sostanzialmente su un punto essenziale, sull'imparzialità dell'amministrazione e, soprattutto una separazione netta e chiara tra pubblico e privato.
Voi sapete benissimo che le notizie emerse intorno a questa questione le notizie che sono state pubblicate e che abbiamo letto mettevano esattamente in dubbio quest'aspetto e, in qualche modo, facevano intravedere un rapporto fra pubblico e privato - del quale io, veramente non so valutare se abbia risvolti penali e non m'interessa - che costituisce un problema politico per chi abbia a cuore un'idea di imparzialità dell'amministrazione, per chi abbia a cuore un'idea di una gestione delle risorse nella quale la separazione e la distinzione dei ruoli e degli interessi avvenga nel modo più chiaro.
Questo è il punto politicamente rilevante e l'accertamento di questo problema e di questo punto investe la responsabilità politica. Perché siamo di fronte ad una questione - questa è la mia convinzione - che riguarda il modello di governo che noi gestiamo e che noi perseguiamo.
Lo ripeto, che riguarda beni preziosi come la separazione fra interesse pubblico, interesse privato e beni preziosi come quello dell'imparzialità dell'amministrazione per i cittadini e per chiunque ad essa si rivolga.
Questo è il punto, fuori da ogni altro aspetto, sul quale noi vi chiediamo un chiarimento che sia basato sui fatti.
Le notizie che ho letto sui giornali non sono mai state smentite. Sul fatto che un Assessore, mentre era parte nella decisione politica di regolazione di un contributo, fosse, nello stesso tempo, interessato in una commessa da parte di un'azienda - è stato scritto da tutti i giornali - non ho letto sul punto una smentita.
Smentite questo punto, smentite che ci sia un intreccio di interessi pubblici e interessi privati, smentite che ci sia anche solo l'idea di quello che questo corrisponde, e a questo punto noi potremmo dire di aver fatto un passo in avanti. Se, di fronte ad un'informazione di questa natura, l'opposizione non deve legittimamente avanzare una domanda di chiarimento, è un'idea delle istituzioni sulla quale mi riserverei un giudizio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marengo; ne ha facoltà.



MARENGO Pierluigi

Ringrazio prima di tutto l'Assessore per quanto ci ha detto: credo abbia illustrato perfettamente i fatti, sia sotto il profilo tecnico sia sotto il profilo personale.
Siamo entrati in campagna elettorale, la sinistra è in campagna elettorale. Quando la sinistra è in campagna elettorale, "tutto è buono alla guerra come alla guerra".
Ovviamente, credo totalmente a quanto riportato dall'Assessore Racchelli, che, credo, abbia rappresentato il vero della vicenda; do merito all'Assessore di aver portato il Piemonte da fanalino di coda ad eccellenza del turismo italiano.
Intendo chiudere completamente l'argomento perché non credo ci sia altro da aggiungere: ritengo che l'Assessore ci abbia detto tutto. Ai Consiglieri Marcenaro e Placido dico che non abbiamo intenzione di prendere i loro insegnamenti morali. Prima di tutto perché non ne abbiamo bisogno noi la morale la conosciamo. Per noi, mischiare interessi pubblici a interessi privati, non costituisce regola, "non esiste proprio". Per voi forse, è regola.
E' molto difficile sentir parlare di questione morale dalla forza politica che ha gestito il Mauriziano: parlano le carte della Procura.
Vogliamo parlare di piazzale Fusi? Vogliamo parlare delle esumazioni? Ricordate cosa sono le esumazioni? Ricordate quando sono stati "dragati" i cadaveri del cimitero di Torino? Ricordate chi lavorava nella vicenda esumazioni? Quali cooperative lavoravano? Oppure vogliamo parlare della "questione Filadelfia"? Dei legami tra il Sindaco e il Presidente Cimminelli sulle varianti ai piani regolatori? Lì non c'è pubblico e privato che si intrecciano? Vogliamo parlare dell'Assessore Corsico e della Giunta di centrosinistra, che sulla vicenda stadi si recava allo stadio di Manchester, con delibera del comune, la sera della partita Manchester Juventus? Vogliamo parlare di Gianbologna? O vogliamo parlare di Appaltopoli? Più di venti funzionari comunali, più di 200 imprenditori inquisiti.
Perché ho voluto proprio porre l'accento su Appaltopoli? Non per una questione morale, perché di questioni morali su di voi si potrebbe scrivere non un libro, come sto facendo, ma un'enciclopedia. Siete i principi della questione morale: da voi pubblico e privato sono un'unica cosa. Andiamo ad Appaltopoli, così entriamo anche in un altro discorso che riguarda le mie spalle.
Appaltopoli: un Sindaco, precisamente il sindaco di Torino, viene inquisito. Successivamente, la sua posizione sulla vicenda dei finanziamenti viene archiviata nel giro più di ore che di giorni.
Sicuramente era tutto regolare: lo ha detto la Magistratura, e io credo sempre a quanto sostiene la Magistratura, ho piena e totale fiducia nell'opera della Magistratura, sia quando si occupa di questioni riferite al centrodestra sia di quelle riferite al centrosinistra.
Quella vicenda dovrebbe quanto meno farvi meditare prima di parlare in quest'aula di intrecci tra pubblico e privato. Se non sbaglio, la persona che versò materialmente il contributo siede nel Consiglio di Amministrazione dell'ATIVA, ma non vorrei sbagliare.
Perché ho detto che Appaltopoli apre un altro argomento? Apre l'argomento "La Stampa".
Consigliere Placido, su questo non condivido quanto detto dall'Assessore Racchelli quando l'ha attaccata duramente come artefice di un certo modo di fare. Caro Consigliere Placido, lei è solo un soldatino un fante. Lei è un fante come lo siete un po' tutti. Siete fanti di un sistema. Voi siete quelli che vanno materialmente a creare il caso. Siete piccoli fanti, dietro c'è un sistema che ha nel quotidiano "La Stampa", il giornale cittadino, il monoorgano di informazione, il vero fulcro di tutto.
Non è tanto quanto scrive il collega Tropeano, altro soldatino di un sistema, è come queste notizie vengono...



PRESIDENTE

Non rivolgiamoci a persone presenti, perché non è il caso.



MARENGO Pierluigi

"Lesa Maestà".
Il problema è che siete tutti soldatini di un sistema, che è entrato in campagna elettorale. Ne abbiamo preso atto. Questo sistema sta giocando la partita, la solita partita, quella che gioca ormai da trent'anni. E' la partita del suo azionista, che magari adesso, anziché di automobile, si interessa di poltrone, visto che è anche proprietario della fabbrica di poltrone, il suo nuovo gran capataz.
Il punto è questo: se noi vogliamo parlare di politica, possiamo parlarne. Parlare di politica vuol dire, prima di tutto, togliere dal campo la frase "questione morale": in bocca a voi non sta bene. Vogliamo parlare di politica? Parliamone. Noi sappiamo di parlarne per il verbale, voi sapete di parlarne per gli organi di informazione. Questa è la grande differenza. Non siete voi che controllate gli organi di informazione, ma loro che controllano voi. Questo è il passaggio finale. Sono loro che dicono che va tutto bene; sono loro che danno enfasi alle notizie; sono loro che, a pagina 45, in un articolo in fondo grosso così, su tre piccole colonne - ma proprio piccole! - e con un titolo di nessun significato hanno detto che "Appaltopoli è stata rinviata a giudizio". Lo hanno detto in fondo a pagina 45.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Marengo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, mi pare che oggi si stia scrivendo una pagina del Consiglio regionale di degrado istituzionale.



CONTU Mario

BURZI Angelo (fuori microfono)



CONTU Mario

Aggiungi la tua firma, allora, collega Contu!



CONTU Mario

Certo, mi sono prenotato.
E mi spiego meglio. L'attacco dell'Assessore Racchelli alle opposizioni tout court per il ruolo di sindacato ispettivo, che credo sia una delle poche prerogative che restano alle opposizioni, la dice lunga.
Ma ciò che più sconcerta è l'attacco del collega Marengo al "quarto potere", ovvero alla stampa, rea di aver pilotato e orchestrato una campagna contro l'Assessore Racchelli.
Oggi mi aspettavo le comunicazioni del Presidente Ghigo così com'erano annunciate all'ordine del giorno.
Presidente, con gran sorpresa, non ci sono all'ordine del giorno le comunicazioni del Presidente Ghigo. Mi auguro che in sede finale di questo dibattito ci voglia almeno nobilitare della sua presenza, onorando l'impegno assunto all'interno dell'ordine del giorno.
Se dovessi esprimermi nel merito di quello che ho sentito, mi sembra che l'Assessore Racchelli abbia risposto in modo diligente all'interrogazione urgente che è stata presentata, perch nell'interrogazione il Consigliere Placido ha chiesto i criteri con i quali sono stati erogati tutti i contributi, a partire dal 2000, sino ad oggi.
Credo che questo compito lo abbia svolto egregiamente. È chiaro che il compito del sindacato ispettivo sarà quello di assumere la conoscenza di quegli atti e di verificare se c'è qualcosa che non va.
Su questo "qualcosa che non va", nel quale si è concentrata l'attenzione della Magistratura, oggi assistiamo ad un diniego di una risposta chiarificatrice che lei non ha pronunciato, al di là dell'inchiesta in corso, su quello che il Consigliere Marcenaro, con rigore istituzionale, chiedeva, affinché fosse fatta chiarezza anche all'interno di questo Consiglio regionale, per allontanare il sospetto e l'idea che nella realizzazione del proprio compito istituzionale ci possa essere un rapporto fra il ruolo istituzionale ricoperto e l'interesse privato.
Il degrado istituzionale di cui parlavo si riferiva al fatto che oggi abbiamo parlato fuori del tema: da una parte vi è la risposta sui finanziamenti, dall'altra mi pare che all'ordine del giorno ci sia l'ennesimo scandalo, l'ennesima attenzione da parte della Magistratura, non pilotata e non guidata dall'opposizione - in questo caso lo possiamo dire in relazione all'accertamento dei fatti.
Da questo punto di vista, esprimo la mia delusione e mi auguro che il Presidente Ghigo, come da impegni, si esprima.
Un'ultima cosa, Presidente, per come si definisce l'ordine dei lavori.
Certo è successo un fatto grave, perché l'intervento della Magistratura è un fatto amministrativo. Però lei è stato destinatario di numerose altre missive, fra le quali, oggi, a dieci giorni dall'evento, forse sarebbe stato più doveroso sentire in Aula le comunicazioni dell'Assessore Casoni sul disastro ferroviario - il terzo in un anno - che ha colpito la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Collega Contu, questa mattina si è deciso di calendarizzare queste comunicazioni anche per acquisire maggiori informazioni. Non penso che il Consiglio, di fronte ad un evento di questo tipo, rimanga insensibile e non faccia i dovuti approfondimenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Costa Enrico.



COSTA Enrico

Grazie, Presidente.
Quando ho letto sui giornali, come tutti, le vicende che oggi occupano la nostra discussione, ho riflettuto e ho osservato, altresì nell'atteggiamento dell'opposizione, quelle che erano le reazioni, le richieste e le valutazioni.
In quei giorni, tra me e me, una riflessione è scaturita. Dissi: "Per una volta - forse in passato la situazione era stata diversa - forse c'è stato un atteggiamento corretto, sicuramente non giustizialista, ma attendista".
C'era un'interrogazione e una richiesta di dibattito, insomma una richiesta di chiarimenti all'Assessore, ma non pareva ci fosse fretta di affrontare il discorso; non pareva ci fosse fretta di fare della propaganda; non pareva ci fosse fretta di apparire immediatamente sui giornali con slogan più elettoralistici che politici.
Leggendo i giornali di questa mattina, mi è parso di cogliere, su un profilo diverso, un cambio di strategia. Rilevo che è una mia interpretazione, perché gli argomenti che apparivano sulle pagine dei giornali questa mattina attenevano ad altre vicende, in particolare ad una vicenda legata alla spesa pubblica o alla giustificazione relativa alla spesa pubblica.
Devo dire che il concetto e il metodo non l'ho condiviso. Invece condivido sicuramente l'esigenza di fare un'analisi su questo.
Inviterei il collega Placido ad estendere magari la sua analisi ad altri settori della pubblica amministrazione, perché mi sembra che oggi leggere sui giornali quelle cose rappresenti una coincidenza troppo stringente rispetto al dibattito che stiamo affrontando.
Magari - per usare un argomento di attualità - possiamo andare a vedere i conti del TOROC; possiamo verificare se vi sono delle spese ingiustificate in questo settore; possiamo analizzare se ci sono delle consulenze non troppo necessarie, o se sono stati fatti dei viaggi un po' troppo esosi. Insomma, possiamo estendere questo concetto ad altri settori della pubblica amministrazione.
chiaro che leggere oggi, dopo quattro anni, un intervento di questo genere suona leggermente stonato. Non mi permetto di usare dei termini più forti, ma suona leggermente stonato.
Dall'intervento dell'Assessore Racchelli, sono stato colpito da un particolare, anzi da un precedente che è stato citato: quello del collega Angeleri.
Per professione faccio l'avvocato e devo dire che in molte circostanze mi è capitato di avere di fronte delle sentenze di primo grado ribaltate in appello. Per tale ragione, è giusto cercare di essere garantisti. Il garantismo è un principio che non va invocato solo quando conviene, ma è un principio di civiltà giuridica.
In quest'Aula il principio di civiltà giuridica non è stato applicato non dico sotto il profilo politico, perché sotto quel profilo tutto si pu dire, ma anche sotto il profilo giuridico. Addirittura in questa legislatura, il 26 ottobre 2000, è apparsa sui giornali la notizia della condanna in primo grado - lo ricorderà bene il collega Angeleri - di Antonello Angeleri.
Pertanto, in quella sede, ci fu una richiesta del Gruppo dei DS, da parte della Consigliera Giuliana Manica, di una comunicazione ufficiale in merito a quella vicenda, ritenendo quello un fatto molto grave. Il collega Angeleri non era più Assessore all'epoca, ritenendo che quella fosse - io ne ho qua la copia - una condanna definitiva.
Ebbene, ho la memoria corta, lo ammetto, ma non mi pare di aver sentito la stessa richiesta allorché dieci righe su "La Stampa" ci annunciarono che Antonello Angeleri era stato assolto in appello. Dieci righe, a fronte di pagine intere che ci annunciavano la notizia.
Ecco, questa è la differenza tra garantismo e giustizialismo.
Ricordo anche una dichiarazione - cito un altro precedente - quello che disse il Presidente Ghigo, allorché venne in evidenza la notizia che il Sindaco di Torino era iscritto nel Registro degli indagati. Il Presidente Ghigo fece una dichiarazione di solidarietà e di certezza dell'estraneità ai fatti contestati del Sindaco di Torino. Questo è garantismo, questo è principio di civiltà giuridica, principio di innocenza fino a prova contraria, principio in base al quale deve essere dimostrata la responsabilità. L'imputato non è tenuto, come invece vuole il principio giustizialista, a dimostrare la sua estraneità dai fatti.
Mi pare che oggi venga chiesto all'Assessore Racchelli, alla luce di un principio giustizialista, di dire: "Dimostraci che sei estraneo". Noi non abbiamo avuto nessuna condanna, siamo in fase di indagini preliminari.
Abbiamo, lo leggiamo tutti, una procura della Repubblica che lavora 24 ore su 24 su questo caso. Probabilmente, si tratta di un'isola felice perch non ci sarà altro da trattare, ma ritengo che da altre parti cose del genere vengano trattate sotto altri profili.
Noi abbiamo fiducia nella Magistratura e nella giustizia. Abbiamo fiducia in una giustizia che sia imparziale, che rispetti le regole, che consenta ai soggetti indagati, di poter far valere i loro diritti, che cerchi le prove anche a favore degli indagati come ci viene chiarito dal Codice di procedura penale e non della giustizia a senso unico.
Ritengo che chi sta occupandosi delle vicende che oggi affrontiamo lo farà sicuramente con serenità. Il dibattito di oggi cerchiamo di chiuderlo alla luce di un principio di garantismo che salvi un'apparenza di umanità di questo Consiglio regionale, perché, ricordiamocelo bene, oggi possiamo accapigliarci però ci sono aspetti umani toccati dalle vicende giuridiche che sono poi sempre difficili da cancellare. Lo si vede nell'esperienza giudiziaria di tutti i giorni e lo dico anche ai colleghi dell'opposizione che, in certi momenti, possono essere forse attratti dal facile propagandismo.
E' bene sempre pensare che le stesse situazioni possono verificarsi anche al contrario, è bene pensare anche a chi si trova dentro una vicenda di questo genere e a tutte le emozioni che sta vivendo.
Ritengo che questo possa essere un appello per ridare un po' di serenità al dibattito.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Probabilmente, se avessimo iniziato il dibattito di questo pomeriggio come avevamo convenuto ai Capigruppo, cioè con una comunicazione del Presidente Ghigo che non riguardasse interrogazioni, che ormai sono oggettivamente datate rispetto all'evolversi dei fatti, ma riguardasse il complesso della vicenda nelle sue caratteristiche politiche, forse non avremmo avuto certi toni, all'interno di questo dibattito che, a mio avviso, non sono pienamente confacenti alla dimensione del problema.
Ritengo, però, che il Presidente, dopo le comunicazioni dell'Assessore Racchelli, a conclusione del nostro dibattito avrà senz'altro importanti considerazioni da svolgere e potrà dare risposte politiche e rassicurazioni a quest'Aula.
Qual è la questione di cui noi stiamo discutendo? La questione di cui noi stiamo discutendo è una questione che emerge alla nostra attenzione sulla base di un'indagine aperta dalla Procura della Repubblica di Verbania, che ha inizialmente coinvolto alcuni imprenditori e successivamente degli amministratori.
Il dibattito che noi vogliamo fare in quest'Aula non è certo sulle caratteristiche e sullo sviluppo che avrà un'indagine giudiziaria.
Anche noi, come l'Assessore Racchelli, abbiamo una grande stima della Magistratura, riteniamo che sia un organismo autonomo e che in questo modo debba poter svolgere il proprio lavoro. Tuttavia attribuiamo nello stesso tempo altrettanta importanza alla solennità di questa Istituzione e di questa Assemblea, che deve parlare ai piemontesi in ordine a fatti che avvengono e deve dare, rispetto a questi fatti, delle risposte, delle rassicurazioni e delle certezze di ordine politico e amministrativo.
Ed è per il rispetto di quest'Aula che noi, oggi, vogliamo discutere dell'aspetto sostanziale della vicenda, quello che, fino a questo momento se non nell'intervento del collega Marcenaro, non è assolutamente emerso.
Più volte, abbiamo constatato, presso alcuni Assessori della Giunta Ghigo, un particolare modo di concepire il rapporto pubblico-privato. Vi sono stati casi diversi che hanno coinvolto rappresentanti della Giunta ed altri (penso anche alle vicende che riguardavano la partita della sanità).
Non so se sia una concezione sottoscritta anche dal Presidente, ma essendo stati diversi e numerosi i casi, forse sì, di una un po' libera interpretazione del rapporto tra interessi pubblici e privati, del confine tra il ruolo che svolge come pubblico amministratore, garantendo il principio di imparzialità della pubblica amministrazione, e gli elementi di ordine privato che lì confliggevano ed interferivano.
Ci siamo trovati diverse volte davanti ad un'interpretazione un po' facile e un po' libera in questa direzione, che ha riguardato casi diversi: questo è il punto centrale della vicenda. Un contributo pubblico consistente, dato per la ristrutturazione prima di un albergo, Villa Patrizia a Cannobio, poi per la trasformazione di un vecchio sanatorio in villaggio turistico.
Cosa non è mai stata smentita, ma che anche lo stesso imprenditore interrogato conferma come fatto vero? Conferma come fatto vero l'acquisto di mobili e cucine per 600 mila euro da una ditta che ha riferimento con la famiglia del pubblico amministratore che erogava, in quel momento, gli stessi contributi. Questo è il punto su cui noi abbiamo bisogno di un ordine di rassicurazione politico-istituzionale. Certo, la legge n. 18 è legge che funziona, che possiede quei criteri, che ha quegli elementi di verifica, di graduatorie, ecc. Ma cosa ci garantisce che elementi come questi non avvengono? Cosa ci garantisce che il principio di separazione che è un principio reale, importantissimo all'interno della pubblica amministrazione, sia perseguito nei fatti e che questa struttura, che fa riferimento ad una legge pur così rigorosa nelle procedure, applichi tutti quegli elementi di controllo che abbiamo visto spesso, anche nei casi della sanità, essere l'elemento su cui poi anche le procedure, apparentemente più rigorose, cadevano e creavano una serie di problemi.
Noi ci chiediamo se il Presidente Ghigo ci risponde di questo. Lo stesso Presidente che sui giornali ha dichiarato la sua piena fiducia all'Assessore, che ha dichiarato la piena consapevolezza e fiducia a che tutto si sarebbe risolto nel modo migliore possibile - anche noi certamente, ci auguriamo che tutto si risolva nel modo migliore possibile nell'interesse dei piemontesi, non certo delle singole persone o solo delle singole persone sedute in quest'aula. Quello stesso Presidente che ha preso le difese e rinnovato la fiducia all'Assessore, oggi ci deve dare rassicurazioni, per se stesso e per la Giunta, dell'assunzione, in modo chiaro, di quel principio di separazione tra interessi pubblici e interessi privati, di quell'assunzione in modo chiaro del principio di imparzialità della pubblica amministrazione.
Ci deve dire, rispetto a questi elementi, qual è l'ordine di verifica politico-amministrativa che il Presidente ha compiuto, e qual è l'ordine di intervento che il Presidente intende fare; come ci avviamo a fasi successive e importanti di tutta la vicenda che riguarda gli alberghi e la vicenda olimpica, in modo tranquillo e sereno. Nello stesso tempo, faccio una considerazione (lo avevamo già verificato nel caso della sanità): non vi sembra strano, sul piano politico, che ci siano province trasformate in vicereami del singolo Assessore o del singolo Consigliere? Non vi sembra strano che ci siano parti del territorio dove, per 150 mila abitanti vengono erogati fondi pubblici assolutamente esorbitanti rispetto a quelli che vengono erogati in altri territori? Non vi sembra strano - se lo è chiesto anche il coordinatore regionale di Forza Italia - che, nonostante questo, e vi siete stupiti, in quel territorio abbiate perso le elezioni? Questo non parla alla politica di un sistema di potere in cui l'interesse pubblico e privato e l'uso della spesa pubblica avviene al fine di costruire un sistema di appartenenza e di un sistema di potere? Non è la logica che gran parte di questa Giunta, quanto meno diversi esponenti della stessa, hanno perseguito e rispetto alla quale il Presidente Ghigo riconferma la sua fiducia? E' la fiducia a questo, Presidente, che lei riconferma? Oppure ritiene che quel sistema di potere, costruito in alcuni territori, e quel rapporto e quell'uso della spesa pubblica a fine di costruzione di consenso e di sistema di potere, non sia il brodo di coltura dentro al quale si annidano rischi che noi vogliamo vengano assolutamente scongiurati per la collettività e per i singoli?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Anch'io intendo, nei tempi consueti e senza debordare, svolgere una qualche considerazione.
Ho sentito diversi Consiglieri, ma il Consigliere Marcenaro in primis dire: "La questione è politica", però nessuno si è soffermato sulla questione politica. Si è scivolati lungo il piano inclinato, voluto credo della questione che inerisce alla Magistratura, sulla quale, dopo aver fatto affermazioni del tipo "lasciamola lavorare, non dobbiamo entrare nel merito", si finisce con il parlare solo di questo. Per politica, intendo le comunicazioni che l'Assessore ha fatto.
Sono un componente di maggioranza, sono un Consigliere di Forza Italia vivo anch'io, come tutti voi, il quarto anno e mezzo di questa legislatura e non abbiamo mai avuto modo, forse perché non siamo eccessivamente zelanti, di parlare, al nostro interno, a quanto ammontasse il bilancio dell'Assessorato al turismo di questi anni. Si è parlato molto di sanità si è parlato d'altre questioni, ma di turismo si è parlato poco. Se si dice "stiamo alla politica", occorre stare alle comunicazioni che l'Assessore Racchelli ci ha fornito.
L'Assessore Racchelli ha enucleato una serie di interventi svolti negli ultimi tre anni, in sostanza dall'inizio di questa legislatura. La Regione Piemonte, quindi il Presidente Ghigo (il Presidente valuterà se rispondere o meno, se intende dire qualcosa o meno), ha già parlato. Il Presidente Ghigo è il Presidente della Giunta che, visto che stiamo parlando di turismo, nel settore turistico ha investito qualche migliaio di miliardi ne ha parlato l'Assessore Racchelli - a fronte dei quali c'è stata un'erogazione nei confronti di privati, che hanno concorso ad alleggerire la crisi economica e finanziaria che il Piemonte ha vissuto e vive in questi anni. Questo è il dato politico.
L'Assessore Racchelli e la Giunta Ghigo hanno iniziato la legislatura sostanzialmente, con un turismo che era in determinate condizioni: condizioni di abbandono, condizioni di scarsi investimenti, condizioni di manodopera impiegata relativamente scarsa dal punto di vista numerico.
L'Assessore Racchelli - questo è politica - ci ha snocciolato gli investimenti nella varie province e ha parlato degli investimenti a privati attivati attraverso le leggi regionali che hanno consentito di erogare una dinamo iniziale di finanziamento pubblico.
A fronte di una situazione nella quale ogni giorno la Giunta riceve attacchi da parte delle opposizioni, oggi abbiamo avuto l'occasione di mettere a fuoco, con una lente di ingrandimento, che cosa ha fatto la Giunta nel settore del turismo, la cui delega è in capo all'Assessore Racchelli in questa legislatura. Mi sento onorato di appartenere a questa maggioranza.
Quelli sono dati, non sono intenzioni o programmi. Sono consuntivi di quattro quinti di legislatura: migliaia di miliardi attivati nel privato centinaia di miliardi investiti da parte del pubblico e della Regione Piemonte per alimentare quell'investimento privato.
Allora, se vogliamo stare alla politica, senza correre il rischio di cedere alla lusinga di scivolare lungo il piano inclinato che ci porta sulla questione Magistratura, sulla quale già il collega Costa ha detto come la pensa, credo che chi è impegnato in politica non debba dimostrare ogni giorno, che i propri interessi privati sono al di fuori della politica. Semmai è l'opinione pubblica - le strutture che la società si è data - che deve dimostrare che c'è stata commistione. Nel caso in cui, un giorno, fosse dimostrato questo, potremmo ritrovarci in quest'Aula e parlare alla luce di queste risultanze.
Oggi le cose non stanno in questi termini, se vogliamo stare nella politica e alla politica. Non so se altri colleghi avessero già notizia di quella mole di investimenti (sia pubblici che privati) che ha consentito di ottenere quegli 11.000 posti di lavoro in più nel settore, che ha consentito quell'8% d'incremento del PIL, che ha consentito, come diceva l'Assessore, di passare dall'1,9% al 2,3% per quanto riguarda la presenza turistica nella nostra Regione, a fronte di un mosaico complessivo delle altre Regioni italiane che vedono una regressione in questo settore, così come in altri, purtroppo.
Questo è il dato politico che mi ha impressionato e che mi soddisfa dal punto di vista politico come Consigliere di maggioranza e di Forza Italia.
Dunque, se stiamo a questo, questo è il risultato.
Ringrazio il Presidente Ghigo, la Giunta, e l'Assessore Racchelli in particolare, per aver invertito questa tendenza, per avere investito, in questa legislatura, ingenti risorse sul turismo.
Dopodiché, se un giorno saremo costretti o vorremo parlare di Magistratura e di implicazioni della Magistratura, lo faremo allorquando ci saranno dei dati.
Scusate, ma io sono qui da diverse legislature: ricordo - così come se lo ricorda qualcun altro - l'affermazione che il collega Racchelli fece nella scorsa, quando disse: "Oggi, venendo in macchina da Verbania, mi interrogavo e riflettevo. Ho ringraziato il Padreterno per avermi fatto nascere di centrodestra". Ricordo che ha detto questa frase; io mi limito a riportare ciò che non ha fatto lui.
Così come ricordo la vicenda del collega Angeleri: certo che me la ricordo, anche se siamo sempre qui. Penso che il collega Angeleri avrebbe preferito avere un faro che lo illuminasse e lo sostenesse allorquando si verificò la questione - io fui anche componente della Commissione d'indagine e di inchiesta e mi resi conto, anche personalmente, prima che la Magistratura emettesse il verdetto finale, di come stava la questione relativamente al collega Angeleri, che si dimise da Assessore al turismo anziché una candela postuma, come quella che gli abbiamo accesso oggi (ovviamente di luce della ribalta). "Postuma" perché viene accesa sei anni dopo l'evento per il quale fu messo sulla graticola in quel modo e con quelle connotazioni. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mercurio.



MERCURIO Domenico

Anch'io, Signor Presidente, vorrei stare al dato politico, così come proposto dal collega Marcenaro e dalla collega Manica.
Vorrei restare, quindi, alla domanda posta all'Assessore, che per permettetemi di dirlo - si pone in un contesto un po' più ampio.
Sempre rimanendo alla politica, viviamo in un Paese in cui, come giustamente è stato richiamato da altri colleghi, esiste non il principio di innocenza, ma la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.
Il collega Marcenaro ha detto: "Qui non c'entra il penale. Il problema è di natura morale, pubblica, privata, eccetera".
Collega Marcenaro, questo è uno dei motivi per cui io sono di qua e lei è di là (perlomeno negli ultimi anni, visto che per molti sono stato seduto da quella parte).
Nel nostro ordinamento giuridico, a proposito del principio di innocenza, non esiste un confine netto per cui, per la parte penale vale mentre per la parte morale no: è la verità giuridica che fa testo! Quando c'è un procedimento giudiziario, la sentenza è la verità.
Non so cos'altro poteva dire l'Assessore Racchelli rispetto alle cose che ha detto, anche se ieri o domenica Alberoni, su quel giornalaccio che io ogni tanto leggo, scriveva, in prima pagina, che gli uomini di successo sono un poco altezzosi, un po' snob o "incazzosi", come l'Assessore Racchelli, per il quale nutro massima stima e simpatia: si creano malumori fra gli amici e odi fra gli amici. Ma il problema non è di natura sociologica. Hanno ragione i colleghi Marcenaro e Manica a sostenere che è un problema politico. In politica, al primo punto - dopo la dichiarazione dell'ONU, perché noi avevamo il principio di innocenza - vige la presunzione di innocenza, che è cosa diversa, fino a sentenza definitiva.
Dobbiamo considerare l'Assessore Racchelli in via presuntiva innocente non solo dal punto di vista del diritto penale, ma anche sul piano morale fino a prova contraria. Ma la prova contraria chi ce la può dare, se non la sentenza? C'è in atto un'azione giudiziaria. È prassi che quando c'è un'azione giudiziaria si ferma l'azione amministrativa: dobbiamo fare una commissione amministrativa per appurare se c'è un parente di terzo o di quarto grado che ha venduto qualcosa ad un soggetto che ha ricevuto i finanziamenti, se poteva farlo o no? Non credo che questo sia un punto politico, Consiglieri Marcenaro e Manica. Non è questo il punto politico.
Il punto politico è a monte: esiste o no la presunzione di innocenza? E non solo sul piano penale, ma anche sul piano morale. C'è o non c'è? Se abbiamo dei dubbi, facciamo un'azione amministrativa per verificarlo. Ma l'azione amministrativa possiamo farla noi? E ancora, è il caso di farla? Allora discutiamo su questo. È assorbente l'azione giudiziaria? Aspettiamo l'azione giudiziaria? Andiamo noi a verificare se questo parente ha comprato o no? Questo è l'aspetto secondario, perché ormai questo film, personalmente sono abituato a vederlo da più di dieci anni. Questa è la punta dell'iceberg, cioè si va avanti con parole, mezze parole, allusioni e accostamenti maliziosi, e poi si dà al Consigliere Placido la parte di quello che sembra affermare che l'Assessore sia un delinquente comune. Poi si lascia da parte il Consigliere Placido e si esce con la montagna che partorisce il topolino. Ma allora la domanda politica è: "Il tuo parente ha venduto o non ha venduto?". Aspettiamo, verifichiamo e allora c'era bisogno di scrivere una pagina sui giornali di stamattina? Concludo, Presidente, dicendo che in tutta questa vicenda di politica non c'è niente. Di politica c'è soltanto la presunzione di innocenza, da un lato, e una legge eccellente che già conoscevamo, assieme a una gestione eccellente di questa legge e ad un risultato eccellente della medesima, che è stata chiarita bene dal collega Gallarini.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Taricco.



TARICCO Giacomino

Vorrei fare alcune osservazioni circa le questioni emerse oggi. Mi pare che le interrogazioni che erano state presentate, sia quella sulle vicende del Verbano-Cusio-Ossola, sia quella degli arredi non devono e penso che non avessero come scopo quello di andare ad infilarsi nel verificare quali erano le conseguenze giuridiche dei fatti .
Penso che questo aspetto della vicenda riguardi e riguarderà la Magistratura laddove questa ritenga, come in parte ha già ritenuto, di dover procedere e come tutti riceveremo comunicazione, nel corso della sua indagine, quelli che saranno gli esiti che emergeranno in questo senso.
Da alcuni consiglieri sono state fatte alcune riflessioni sul ruolo dell'opposizione. Io sono un componente dell'opposizione, seppur da poco tempo, in quest'Aula. Ritengo che sia compito dell'opposizione quello di impegnarsi per stimolare comportamenti, per quanto possibile, virtuosi e corretti da parte di chi ha l'onere e l'impegno di governare.
I due interventi del Consigliere Marengo e del Consigliere Costa, che ho ascoltato prima, hanno tirato in ballo tutta una serie di presunte questioni analogamente complicate e complesse ; tale ragionamento mi sembrava rispondesse di più all'esigenza di affermare una sorta di mal comune mezzo gaudio, per cui alla fine di ogni confronto si colora di blu tutto e non ha più senso di parlare di nessuna differenza .
Penso che questo non sia il compito di quest'Aula e non sia il senso delle riflessioni che stiamo facendo oggi. Per quanto concerne gli aspetti politici di questa vicenda,ciò che quest'aula deve far emergere è la chiarezza. Una chiarezza che serve a chi questa settimana ha letto il giornale e probabilmente ha avuto tutta una serie di seri dubbi sul fatto che questa amministrazione, nella gestione di ingenti risorse pubbliche non abbia adottato quei criteri di correttezza e di trasparenza cui una Pubblica amministrazione è chiamata a fare riferimento.
Vorrei solo affermare questo. Non entro neanche nel merito dei fatti così come ha fatto l'Assessore, citando dati e numeri, rivendicando la qualità della sua politica. Non ritengo che sia il caso in questa sede di esprimersi sul fatto che la legge n. 18, così come è stata gestita, abbia fatto bene, o sia stata sufficientemente efficace , sul fatto che le risorse investite in questo settore abbiano innescato significative rilevanti azioni conseguenti e se siano state proporzionalmente rapportabili alla quantità delle risorse investite.
Qualcuno ha detto prima che è iniziata la campagna elettorale. Penso che la campagna elettorale, come tante altre stagioni, sia anche occasione per ragionare sulla qualità e la modalità di gestione delle risorse e sugli effetti derivati.
Penso però che sia un pieno diritto dell'opposizione e della minoranza chiedere chiarimenti politici su queste vicende.Penso non sia da intendere come una sorta di atto intimidatorio o di violenza sulle persone.
Penso che chi si assume l'onere di governare sappia di doversi assoggettare, forse più di altri, alla necessità di chiarezza e di trasparenza nei comportamenti. Penso che questo sia un legittimo diritto dei cittadini richiederlo .
Sono intervenuto solo per dire che, come componente dell'opposizione e della minoranza, non mi sento assolutamente in debito con alcuno nel momento in cui pretendo e chiedo che mi sia data certezza di trasparenza e di correttezza nella sua attività gestionale da parte di chi si è assunto l'onere di governare nell'interesse del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Innanzitutto, vorrei ringraziare per la candela che è stata accesa nei miei confronti oggi, rispetto al faro che attendevo sette anni fa. Questo è sicuramente motivo di soddisfazione personale.
Voglio fare un intervento che rappresenta il pensiero del mio Gruppo politico e non un intervento che riguarda la mia persona. Poi farò qualche accenno, essendo gli altri ad avermi tirato in ballo, alle mie vicende.
Vorrei dire che a me piacerebbe che il dibattito di oggi fosse un'occasione di riflessione per tutti noi. Di riflessione su un modo di fare politica, un po' diverso da quello che abbiamo visto negli ultimi mesi e negli ultimi anni.
C'è una certa sinistra, non tutta, che cambia nome, ma alla fine non cambia nel sistema di condurre la lotta politica. L'abbiamo visto anche in questa ultima occasione. Per la verità, l'abbiamo visto anche in passato ma proprio perché non voglio ricordare cose che abbiamo vissuto insieme ad alcuni colleghi, parliamo dell'oggi.
Vi è una differenza profonda del modo di affrontare la lotta politica che ci divide in maniera netta: c'è, da una parte, un'ondata fortemente giustizialista che ovviamente utilizza questo sistema per bloccare l'iniziativa politica della maggioranza; dall'altra parte, c'è un partito un sistema e un modo di governare che invece fa del garantismo la propria bandiera. Se permane questo dualismo, difficilmente si riesce ad attuare una vera e propria democrazia decidente, un vero e proprio modo di lavorare all'interno dell'Istituzione limpido e cristallino (come diceva un mio collega del Consiglio comunale alcuni anni fa).
E' vero, siamo arrivati a sei mesi dalle elezioni, siamo in campagna elettorale, tuttavia penso che ci sia modo e modo di lavorare all'interno dell'Aula. Vede, Consigliera Manica non si può lanciare il sasso e nascondere la mano. Non si può mettere sulla piazza un Assessore costantemente tempestato e martoriato sui giornali (non certo per colpa dei giornalisti), è una pressione psicologica che influisce sul lavoro che si deve svolgere. Una pressione politica produce anche dei risultati sul modo di governare che esiste in Regione, c'è una sorta di condizionamento.
Consigliere Marcenaro, non è un problema di "duello rusticano", non interessa neanche a noi assistere ai battibecchi tra l'Assessore Racchelli e il Consigliere Placido, a noi interessa qualcosa in più. Interessa, per esempio, fare una riflessione in Consiglio sull'uso e l'utilizzo della giustizia a fine diversi cui questa è preposta. Per fare questo Consigliere Marcenaro e Consiglieri dell'opposizione, ci vuole comunanza ci vuole collegialità, che non è la collegialità e la comunanza di maggioranza, ma è la collegialità e la comunanza del Consiglio regionale dell'Istituzione. Nessuno vuole prevaricare gli altri poteri, si devono trovare delle regole che valgono per tutti e non solo per qualcuno, perch qui c'è qualcuno che è più uguale rispetto a qualcun altro.
Domani ricorrono sette anni che il sottoscritto si è dimesso (quest'Assessorato porta "sfiga"), non è certamente un invito a lasciare l'Assessorato, ma una considerazione che volevo fare alla maggioranza è che, in fondo, questa crisi è stata affrontata diversamente, con maggiore maturità e con maggiore collegialità. E' una risposta politica forte che io condivido; il Presidente Ghigo non ha accesso un faro, ma se non altro una candela l'ha accesa.
Vorrei aggiungere un'ultima considerazione. Diceva Voltaire nella "Breve storia della morte di Jean Calais": "Se un innocente padre di famiglia è consegnato nelle mani dell'errore, della passione, del fanatismo; se l'accusato ha come unica difesa la sua virtù; se quelli che decidono della sua vita non rischiano che di sbagliarsi; se questi insomma possono con una sentenza uccidere impunemente, ecco che si leva la pubblica protesta".
Ho citato questo pezzo di Voltaire perché ci sarebbero altre cose da dire su com'è stata condotta in questi ultimi anni la battaglia da una certa parte politica. Non voglio oggi speculare su questo, voglio solo che si raccolga l'invito del nostro Gruppo politico a fare una riflessione seria. Non si può affrontare una campagna elettorale in questo modo, non si può lavorare seriamente con un confronto politico che interessi i cittadini. I cittadini possono anche essere interessati per una manovra scandalistica che è stata operata nelle ultime settimane, ma i cittadini penso siano più interessati ai provvedimenti che escono dall'Aula e che toccano le loro tasche. Per fare ciò occorre la volontà di tutto il Consiglio regionale. Se non si farà questo sforzo, allora, si sarà falsato tutto quel sistema democratico che, con fatica e sacrifici, i nostri padri della Repubblica avevano costruito. Non penso che gli intendimenti di allora fossero quelli interpretati oggi, in modo forse un po' troppo disinvolto, da una parte dell'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giordano; ne ha facoltà.



GIORDANO Costantino

L'Aula oggi ha un po' esagerato nel valutare le interrogazioni del Consigliere Placido. Conosco personalmente l'Assessore Racchelli. Ritengo sia un persona a modo, sul rapporto personale nessun dubbio. Relativamente al discorso delle interrogazioni, non mi sembra che siano contenute questioni particolarmente sgradite. La Giunta e l'Assessorato può decidere i programmi da attuare, ma mi sembra legittimo che un'interrogazione possa chiedere se sia giustificato o meno spendere ulteriori soldi, considerato il contesto economico in cui versa la comunità piemontese: circa 152 mila disoccupati, con quasi 48 milioni per i cassintegrati ordinari e straordinari; un prodotto interno lordo che non cresce.
Lo spirito dell'interrogazione era: è giusto spendere 3700 euro questa era la domanda - per un angolo cottura? Le minoranze possono chiedere quante frittate l'Assessorato deve cucinare per attuare il programma? Non sto sollevando una polemica. L'Assessorato ha acquistato una cucina industriale per cucinare 3000 frittate per i turisti. Va bene, ma cosa c'è di male se il Consigliere Placido fa una domanda di questo tipo? Nell'interrogazione si chiede se sia giustificato pagare 1 miliardo e 200 milioni di affitto in un contesto di questo tipo: stiamo parlando di politica, non vogliamo infierire.
Vogliamo cercare di capire, se ci togliete anche la riflessione significa annullare completamente l'opposizione. Assessore, non è che i Consiglieri lo hanno aiutato tirando fuori il caso del Mauriziano, con i costi che non ha ancora sostenuto. Si ha comunque l'abitudine - noi, forze di opposizione - di attingere queste informazioni sempre ed esclusivamente dai giornali.
Noi vogliamo valutare la qualità dell'Amministrazione, visto che, in qualche modo, attraversiamo un momento particolarmente difficile. Come dicevo prima, il Prodotto Interno Lordo non cresce e la povertà è visibile.
Che c'è di male nel chiedere se certe operazioni sono state fatte bene oppure no? Per carità, lei non prenda questa richiesta come un attacco personale.
una domanda semplice e normale. Non voglio intromettermi sugli aspetti giudiziari: non ci penso lontanamente, conoscendo la sua persona. Una risposta sotto il profilo politico, in un contesto in cui 150.000 persone non vedono in questo momento luce, con 50.000 problemi, permetterebbe di vedere realizzare il sogno di una vita, di vivere tranquillamente e vedere se la gestione di quest'Amministrazione è una corretta oppure no.
Volevo ricordare che, attraverso i vari Enti che abbiamo l'indebitamento sfiora i 6.000 miliardi, ma l'Assessore al bilancio fa finta di niente. Noi facciamo delle spese che, a mio giudizio, sono un pochino sbilanciate, ma questo non significa che siano da condannare.
Vogliamo soltanto delle spiegazioni e ci auguriamo che lei le fornisca.
Anzi, visto che ha dato una risposta così dettagliata, la pregherei di fornirci la copia scritta della comunicazione, Assessore, in modo da poter analizzare più attentamente il suo lavoro. Se lei avrà lavorato bene, noi le daremo il nostro plauso e la ringrazieremo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Signor Presidente.
Colleghi Consiglieri, abbiamo seguito con attenzione sia le comunicazioni dell'Assessore Racchelli, sia gli interventi che si sono succeduti da parte di un numero considerevole di Consiglieri di maggioranza e di opposizione. Molti, come ricordava il Presidente Cota, sono tuttora annunciati, quindi credo che questo dibattito abbia quantomeno suscitato la volontà di confrontarsi su un punto estremamente delicato.
Dirò subito - molti lo hanno ricordato, ma a mia volta lo voglio ribadire in maniera chiara e precisa - che, per quanto riguarda la questione giudiziaria, esprimiamo la nostra piena fiducia alla Magistratura e al suo operato: piena fiducia e rispetto. "Rispetto", dal nostro punto di vista, vuole anche dire saper aspettare l'esito di un'indagine, di un lavoro delicato, professionale e difficile. Poi, alla fine, la politica, a verità accertata, si confronterà anche sotto l'aspetto morale, come giustamente ricordava il collega Mercurio.
La sinistra, invece, e lo abbiamo visto anche oggi, Signor Presidente non a parole, ma nei propri comportamenti, preferisce trarre conclusioni affrettate, per certi versi scontate dal suo punto di vista, solo per fini politici e partitici, e per alimentare la demagogia e la propaganda. Forse perché la campagna elettorale, come molti ricordavano, è alle porte.
All'Assessore Ettore Racchelli va la solidarietà umana, anzitutto, e politica da parte del nostro Gruppo, il Gruppo cui appartiene, il Gruppo di Forza Italia. Egli vive un momento difficile, soprattutto sotto l'aspetto umano, come ricordavano molti colleghi e come ha ricordato, senza citarlo ma in un modo molto chiaro, il collega Enrico Costa.
Signor Presidente, all'inizio di questa seduta volevo intervenire sull'ordine dei lavori e mi sono un po' pentito per non averlo fatto.
Cercherò di spiegare il perché.
Pazienza il collega Contu, che da quando è stato silurato dalla Presidenza del suo Gruppo - abbia pazienza se parlo così, ma lo dico in maniera simpatica - è stato un po' isolato (mi sia consentito, ma glielo dico a onor del mondo) dal proprio Capogruppo, che evidentemente lo informa parzialmente (o non sempre). Ma anche la collega Manica, che è ancora in carica e che ha davanti a sé una brillante carriera politica, mi darà atto lo ricorderanno anche i colleghi Presidenti di Gruppo - che è stato sì convocato questo Consiglio regionale con le comunicazioni del Presidente probabilmente per un lapsus degli uffici, ma che si è sempre parlato di una comunicazione della Giunta assorbente l'interrogazione rivolta all'Assessore competente, cosa che è stata puntualmente fatta, e con la presenza del Presidente della Giunta regionale, cosa puntualmente avvenuta perché il Presidente Ghigo è sempre stato qui in Consiglio regionale dall'inizio di questa seduta. Se il Presidente della Giunta regionale riterrà di intervenire o no, spetterà ad una sua scelta esclusiva e ad una sua sensibilità. Lo vedremo alla fine di questo dibattito.
Il collega Marengo ha fatto un intervento duro, che magari qualcuno pu aver definito, sotto un certo punto di vista, esagerato, riguardo agli organi di informazione, in particolare citando una testata. Indubbiamente lo voglio riprendere in un modo più garbato: è ovvio che noi questa mattina, in una giornata particolare, nella quale sta avvenendo una comunicazione delicata, abbiamo visto una particolare attenzione per un'interrogazione presentata da un autorevole esponente del centrosinistra il collega Placido, dei Democratici di Sinistra, che, dal nostro punto di vista, ma lo dico sommessamente, probabilmente ci fa registrare una maggiore attenzione da parte degli organi di informazione (in particolare Repubblica e La Stampa) riguardo agli atti di sindacato ispettivo.
Questo ci fa certamente piacere, perché vuol dire che cambia forse una tendenza o c'è più spazio. Quindi, sicuramente anche a quegli atti di sindacato ispettivo che i colleghi di centrodestra, nella fattispecie di Forza Italia, presenteranno in altri consessi, come la Provincia o il Comune di Torino (sono i primi due che mi vengono in mente) sarà mostrata o quantomeno valutata, attenzione. Non possiamo che rallegrarcene e ringraziare gli organi di stampa per l'attenzione agli atti di sindacato ispettivo che per noi, semplici Consiglieri, sono forse gli atti più importanti, quando apparteniamo ad un'assemblea legislativa, come il Consiglio regionale, o amministrativa, come il Consiglio provinciale o comunale (in questo caso per la città di Torino).
A questo proposito, volevo dare una mano al collega Placido. Visto che si parlava di sprechi, perché abbiamo letto tutti l'articolo - sarà oggetto di una nuova interrogazione alla quale l'Assessore Racchelli nelle prossime sedute dovrà rispondere - se il collega Placido volesse eventualmente coordinare un gruppo interregionale (o interamministrativo) per la presentazione di interrogazioni o di interpellanze che riguardano anche Amministrazioni esterne alla Regione Piemonte, volevo offrire alcuni suggerimenti che possono essere certamente utili.
Città di Genova, due milioni e mezzo di euro; hanno rifatto il look della fontana di Piazza De Ferrari: 75.000 euro, a spruzzo, e hanno sostituito trenta platani perfettamente sani con altrettanti trenta ciliegi, sprecando 20.000 euro dei cittadini. Amministrazione di centrosinistra più Rifondazione.
Città di Torino: il Comune - qui abbiamo l'Ulivo e un po' di Rifondazione - ha invece istituito una sorta di Ministero degli Esteri con una spesa di 150.000 euro e un incarico di politiche internazionali per l'ex Senatore dei Democratici di Sinistra Giangiacomo Migone.
Toscana, sempre Ulivo (lì non so come siete messi con Rifondazione; so che sulla legge elettorale avete litigato abbastanza, perlomeno così ho letto sui giornali). Ad un certo punto, guarda guarda, spende significativamente migliaia di euro (in questo caso il Sindaco di Firenze Leonardo Domenici) per un consulente di immagine. Si vede che non è un vizio solo dei Governatori: anche i Sindaci di centrosinistra hanno questo vizio.
Potrei andare avanti con una serie di altri fattori, ma non voglio farlo. Ne cito ancora uno, per rimanere in argomento: visto che si parla spesso di arredamenti, a Torino, la Giunta, da quanto risulterebbe pubblicato su un autorevole organo di informazione (credo sia corretto usare il condizionale), ha pagato una provvigione di 47.000 euro ad un designer per progettare una sedia da passeggio. Credo che questo possa eventualmente servire per chi vuole magari allargare legittimamente la propria attività politica di sindacato ispettivo e andare, per par condicio, su altre Amministrazioni.
La collega Manica ha fatto alcune considerazioni sulle quali ci potremo confrontare anche durante l'imminente campagna elettorale. Lei afferma: "Avete perso in alcune Province". È tutto vero. Rimane il fatto che, salvo smentita, ma vedremo nell'aprile 2005, nel Verbano-Cusio-Ossola, Novara e Biella, stando ai dati del primo turno (solo per un incidente di percorso perché con la Lega avevamo avuto un momento di sbandamento, per cui siamo andati separati in casa al primo turno, poi il ballottaggio lo abbiamo visto), se facciamo la somma dei voti, sfioriamo il 60% e in due su tre, il solo partito di Forza Italia - ringrazio il collega Brigandì per averlo ricordato e difeso a microfono spento - in due province su tre ha una serie significativa di migliaia di voti in più di Uniti per l'Ulivo che come sapete, racchiude ben tre forze politiche.
Cara opposizione, non vorrei che stiate per impostare una campagna elettorale - che non comincia solo oggi, come hanno ricordato alcuni colleghi - con una campagna moralistica che recita, come un vecchio percorso deja vù: "A sinistra stanno i buoni e gli onesti, a destra stanno i cattivi ed i disonesti".
Questo non potrebbe che inasprire il clima politico, sia all'interno sia all'esterno del Palazzo, facendo venir meno un alto confronto sui programmi, sulle potenzialità e sul futuro del nostro Piemonte che dovrebbe essere caro, a chi legittimamente si propone come coalizione alternativa per governare, almeno quanto a noi che governiamo il Piemonte da quasi dieci anni con il Presidente Ghigo.
Vede, Presidente Ghigo, dal mio punto di vista, la campagna elettorale dovrebbe essere impostata, anche alla luce del dibattito di oggi, facendo sapere e facendo immaginare ai nostri elettori piemontesi che cosa sarebbe il Piemonte amministrato da questo centrosinistra.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Di fronte all'apertura di un'indagine della Magistratura, la politica anche all'interno delle Istituzioni, ha diverse scelte da compiere in libertà. Può liberamente reagire in tanti modi. Di fronte all'apertura di un'inchiesta su atti di governo, un Governo può decidere per atteggiamenti di grande prudenza; può decidere di astenersi dal compiere nuovi atti nella stessa materia oggetto di un'indagine della Magistratura; o può scogliere situazioni che reputa, liberamente, imbarazzanti.
La stessa persona individuata come soggetto di attenzione da parte di queste indagini, può liberamente decidere come comportarsi: voglio stare tranquillo; voglio rimuovere una mia presenza che potrebbe generare qualche discussione; risolvo i problemi con la Magistratura e poi torno.
Quest'ultima soluzione è gia avvenuta in aula: persone che sotto indagine hanno preferito farsi da parte e rientrare in attività successivamente.
Oltre alla scelta prudente che ho appena citato (rimuovere ogni situazione di co-presenza degli stessi soggetti oggetto dell'indagine della Magistratura con i soggetti che governano), ce ne potrebbe essere un'altra diametralmente opposta: "Continuo a governare. Continuo a governare come se nulla fosse successo perché sono innocente, perché non ho nulla da rimproverarmi; anzi, dal punto di vista del lavoro che ho svolto, mi ritengo benemerito per le sorti di questa Regione che governo e allora perché dovrei andarmene? Oltretutto - ed è la posizione che abbiamo di fronte - chi mi ha nominato Assessore mi dà la piena fiducia e quindi proseguo".
Ora ci troviamo di fronte a questa scelta compiuta dal Governo Ghigo.
Quando un Governo compie una scelta prudente, cioè astenersi e occuparsi della propria difesa invece che del governo del paese, l'opposizione, alla luce di questo comportamento, prende atto della sensibilità di fronte ad un fatto di questo genere e poi si procede nell'attività di confronto.
Quando invece un governo, di fronte ad un'indagine della Magistratura che prende in considerazione l'operato di un Assessore - come in questo caso rimane al proprio posto proclamando la propria innocenza, avviene che l'opposizione, fatto salvo il principio della non colpevolezza e fatti tutti gli auguri all'Assessore di turno perché riesca a dimostrare la propria innocenza di cui tutti sono, bene o male, (avessero prove in contrario andrebbero dal Magistrato) sono convinti, fa quello che la democrazia le chiede di fare in queste circostanze: un'indagine.
C'è un'indagine, vedremo come va e l'opposizione comincia a pensare: ma cosa ho fatto io? Cosa ha fatto l'Assessore? Come si è comportato l'Assessore in questi anni? E l'opposizione incalza l'Assessore con delle critiche su aspetti della propria attività di governo che sono imparentati con quanto la Magistratura sta verificando. Se l'accusa è quella di aver fatto intersecare, in modo anomalo e irregolare, interessi privati con interessi pubblici, l'opposizione deve obbligatoriamente, se siamo in democrazia, incalzare l'Assessore, richiamando comportamenti che riteneva scorretti, al limite del lecito e inusuali. Chiede chiarimenti e stringe l'Assessore con critiche e controlli attorno al proprio operato. Critiche pungenti e fastidiose, perché il confronto democratico è anche fastidio.
La democrazia è un esercizio, è una prassi non semplice, ma è una prassi - per adesso la migliore inventata, non la perfetta, ma la migliore che ha, come obiettivo, quello di raggiungere, tutti insieme, interessi comuni.
Nell'affrontare questo fatto, il rapporto democratico che innesca logiche di confronto vero tra una maggioranza e un'opposizione, è un confronto di fronte al quale si possono tenere vari comportamenti. Per contro, un troglodita con la clava in mano, che si trova improvvisamente a conformarsi alle regole democratiche, mal si adatta e risolverà i propri problemi in altro modo.
Ciò che mi ha stupito dell'Assessore Racchelli, non è la sua difesa appassionata e limpida - si è difeso, è innocente, perché dovrei credere il contrario, di fronte ad una persona che con tanta sicurezza dice questo? ma è l'insofferenza verso il confronto democratico.
All'Assessore Racchelli la democrazia fa male, non la sopporta. Questa è l'impressione che ho avuto, perché nulla è stato fatto, da questa parte se non l'ordinario dovere di incalzare, chi è sottoinchiesta della Magistratura, con argomenti che tengono conto di correttezza di comportamento.
In quest'aula abbiamo già assistito a questi scontri, Assessore Racchelli, non è nuovo (lo ricordava già qualche collega). Lei è una persona di carattere, forse anche di carattere spigoloso - secondo me anche di qualche arroganza politica - ma questo fa parte dello stile di ogni persona. La democrazia, però, è un'altra cosa. Ho visto che l'Assessore mal sopporta le regole democratiche, perché dire quello che ha detto - non proclamarsi innocente, ma dire, ad un avversario politico: "Non ti stimo" va bene, vanno bene tutte le critiche, anche le metafore, anche le più portate al limite. Ma dicendo ad un Consigliere, che sta criticando e svolgendo il proprio mestiere, che lo stesso alla sua pancia, più che al suo cervello, dà lo stesso fastidio che dà un terrorista, si passa il segno, Assessore Racchelli. In quel caso bisogna chiedere scusa e, quando ci sarà il verbale, cancellare quelle righe, perché se l'Assessore mantiene quelle parole vuol dire che la democrazia l'Assessore non la digerisce.
Invece, la democrazia è il sale di tutto quanto.
L'Assessore ha voluto rimanere al proprio posto, rispetto questa decisione, si considera innocente - tanti auguri, lo dimostri anche in sede di giudizio - ma rispetti il lavoro della democrazia. Nella democrazia c'è anche l'opposizione. L'opposizione la incalza? Lei deve anche sopportare e rispondere con gli argomenti e non insultare. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valvo; ne ha facoltà.



VALVO Cesare

Grazie, Presidente e Consiglieri.
Assessore Racchelli, mi fa piacere vederla così sereno. Vorrei essere altrettanto sereno come lei, ma, francamente, non ci riesco. Questa mattina ho letto "La Stampa" come faccio normalmente quando vengo a Torino; è mia abitudine leggere il giornale partendo dall'ultima pagina: leggo le notizie di Torino, quelle del Verbano-Cusio-Ossola, lo sport e poi le vicende nazionali. Devo dirle, Assessore, che ancora adesso, a distanza di molte ore, sono turbato. La notizia mi ha "schifato", quello del Consigliere Placido è stato un attacco meschino.
Come spesso capita in questi casi, mi sovvengono una serie di pensieri e gliene voglio raccontare qualcuno. Prima di ritornare a far politica mi ero spesso chiesto il perché di taluni comportamenti della politica torinese, della sinistra torinese. Frequentando Torino, mi avevano spiegato che quella di Torino è una sinistra aristocratica, è una sinistra dei salotti, è una sinistra moderata, è una sinistra che subisce l'influenza della radici sabaude di questa regione. E' una sinistra che piace all'avvocato Agnelli. Alla faccia, vedendo il comportamento del Consigliere Placido, della sinistra aristocratica! Un altro pensiero riguardava l'Assessore, mi riguardava, e riguardava tutti: pensavo all'Assessore come a un politico non di mestiere, ma come a un imprenditore che è sceso in campo e ha deciso di far politica. Come il sottoscritto è un consulente del lavoro e ad un certo periodo della propria vita ha deciso di ritornare a far politica. Per essere un imprenditore di successo non basta fare un buon prodotto e vendere un prodotto appetibile, ci sono altri fattori. Per essere un buon imprenditore bisogna essere corretti con i committenti e con la clientela, bisogna essere seri, bisogna rispettare la parola data: fattori che sono anche dei valori che forse l'Assessore, come me, credeva di trovare nella politica. Tuttavia, così come per gli imprenditori, anche in politica, purtroppo - ho avuto modo di dirlo ancora in aula in un'altra circostanza a proposito di un atteggiamento di un Consigliere dei DS - la deontologia non esiste. Allora non esiste la correttezza, non esiste il rispetto della parola data, valori che non sono obbligatori, così come non è obbligatoria l'educazione.
Per questa sinistra è molto facile criticare. Vede, Assessore, noi abbiamo ereditato, a livello nazionale, come a livello regionale, ma anche a livello provinciale, una situazione di arretratezza del Paese di trent'anni. Per trent'anni la sinistra, questo centrosinistra, ha governato senza far nulla, allora è facile criticare. E' facile criticare la Provincia di Novara che in vent'anni ha realizzato il 25% di una tangenziale, mentre in una legislatura il governo di centrodestra ha realizzato il resto della tangenziale trovando i finanziamenti per completarla. Verificare se l'asfalto era fatto più o meno bene o se quel tipo di viadotto era fatto più o meno bene quando per vent'anni non è stato fatto nulla.
La vicenda oggetto di questo dibattito, se non fosse per la tristezza e per la pochezza e se fossi capace di vedere in un altro modo, potrebbe essere la sceneggiatura di una commedia di Gilberto Govi, tra le tante mi sovviene quella dal titolo "I maneggi per maritare una figlia", che qui potremmo intitolare "I maneggi per incastrare l'Assessore Racchelli", dove la parte della Giggia, la moglie perfida del povero Gilberto Govi, è affidata al Consigliere Placido.
All'inizio ho detto schifato; schifato, ma non meravigliato. Non meravigliato perché questa sinistra, in quattro anni di opposizione, non ha fatto altro che strumentalizzare parole - estrapolandole da discorsi di esponenti del governo nazionale e regionale - e sollevare polemiche e demagogie su come il Presidente del Consiglio d'estate va in giro vestito una sinistra incapace di proporre agli elettori un programma elettorale per la prossima legislatura, ma anche incapace di esprimere e di proporre agli elettori un leader che possa governare il Paese dal 2006 in avanti. Con gli atteggiamenti e comportamenti che vediamo in Aula, credo proprio che una certa difficoltà a trovare un leader meritevole di quest'incarico ce l'abbiano, se è vero, com'è vero, che sono costretti a rispolverare la solita ministra riscaldata, e quindi i DS, partito di maggioranza relativa che dovrebbe esprimere il premier per la prossima legislatura, va alla ricerca del riciclato Prodi pregandolo di fare da leader di questa maggioranza eterogenea, visto e considerato che loro non hanno e non sono in grado di proporre un leader credibile.
Dicevo, schifato, ma non meravigliato. Al mio paese, mi riferisco all'intervento del Consigliere Taricco e del Consigliere Giordano, si dice: "Ma non abbottonato di dietro". Mi sono sembrati un po' ingenui i Consiglieri ex democristiani che fanno parte della compagine di centrosinistra. Credo, Assessore Racchelli, che lei abbia lavorato non solo con impegno in questi anni di reggenza di un Assessorato così importante ma abbia lavorato con gran capacità, tentando di togliere un po' di ragnatele e un po' di muffa - quelle ragnatele e quella muffa che abbiamo ereditato da un Governo di centrosinistra - e tentando di accreditare nel 2006 il Piemonte come una Regione moderna, degna del nome che porta.
Non dimentichiamoci che nel 2006 la Regione Piemonte sarà alla ribalta del mondo intero, quindi dovremo fare bella figura non solo come Regione Piemonte, ma come Italia.
Credo che questi signori, al di là delle segreterie dei partiti, non abbiano mai girato il mondo, perché, caro Assessore, se si va in una sede di qualsiasi associazione appena organizzata, o presso la sede di un'impresa (non dico di una grande impresa, ma di una piccola impresa che lavora con l'estero) o ancora presso un istituto bancario, si vedono sedi di rappresentanza degne di questo nome. Fanno sorridere, quindi, le battute del collega Giordano sulla cucina o sull'angolo cottura. Credo che anche nell'azienda dalla quale provengo il massimo dirigente abbia un angolo cottura.
Lei dovrà ospitare delegazioni di tutto il mondo e le siamo grati, come Gruppo di Alleanza Nazionale, per aver cercato, perlomeno nei limiti di tempo e del denaro a disposizione, di creare una sede che ci faccia fare bella figura.
Siamo reduci dalle Olimpiadi di Atene. Abbiamo visto gli sforzi fatti da questa nazione, che è riuscita a far bella figura a livello mondiale.
Cerchiamo di fare altrettanto. Purtroppo il tempo stringe; il denaro è quello che è, e le ragnatele da togliere, caro Assessore, sono tante.
Io le rinnovo gli auguri personali e la mia personale fiducia. Per il Gruppo, parlerà poi il collega Botta.
Diceva il poeta: "Guarda e passa e non ti curare di loro". Se ce la fa Assessore, segua questo consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
La discussione è già molto avanti e sono stati sollevati molteplici problemi.
Uno degli aspetti politici che questa vicenda dovrebbe sottolineare è proprio legato della gestione delle risorse economiche.
Leggendo un articolo di questa mattina, in tutta questa vicenda le Olimpiadi, bene o male, sono "l'ospite di pietra".
L'Assessore Racchelli, giustificando la costruzione e la realizzazione della nuova sede, sostiene di aver bisogno di una vetrina per le Olimpiadi.
Allora vorrei portare politicamente il discorso sul tema delle Olimpiadi e sulle relative risorse. Tutto sommato, in questo Consiglio di Olimpiadi abbiamo parlato poco; abbiamo parlato poco anche dell'utilizzo delle risorse legate proprio a questo evento. Ma soprattutto, per le cose che si stanno realizzando sul territorio e che si possono vedere (in verità, la situazione era facilmente prevedibile), credo che non regga, in parte, il discorso che faceva l'Assessore Racchelli sull'uso delle risorse olimpiche e sulle ricadute positive attese.
In questo momento, non ho in mano i dati per contestare gli elementi che l'Assessore Racchelli ha portato relativamente alle risorse impegnate e allo sviluppo del turismo.
Per una Regione come il Piemonte, credo che lo sviluppo del turismo debba svolgere un ruolo importante e possa dare un contributo al bilancio economico regionale.
Il problema che non viene però evidenziato - che invece andrebbe sottolineato con forza - è il fatto che le Olimpiadi, in questa vicenda di promozione turistica, purtroppo non svolgono quella funzione centrale che invece viene richiamata non solo dall'Assessore Racchelli, ma anche da molti altri interventi.
Chi parla delle recenti Olimpiadi di Atene, com'è successo ripetutamente anche questo pomeriggio, dovrebbe ricordarsi che probabilmente, tutti i contribuenti greci avranno, davanti a loro, molti anni di tasse aggiuntive per ripianare le spese che queste opere hanno comportato. Sono spese esorbitanti, che hanno richiesto un impegno finanziario ben superiore a quello che era stato preventivato.
Noi vivremo esattamente lo stesso problema con le Olimpiadi Invernali: impegneremo moltissime risorse, che non daranno, però, quelle ricadute positive che alcuni ipotizzano.
Difatti, questo è proprio uno dei discorsi da fare: a parte la questione relativa all'eventuale uso illecito e illegittimo delle risorse sul quale non voglio addentrarmi in questo momento - ma dal punto di vista dell'amministrazione pubblica è opportuno esprimere un giudizio sullo spreco delle risorse che, come amministratori, dobbiamo gestire.
Gestire le risorse in questo modo, per scegliere opere di un certo tipo, come il bob o l'impianto dei trampolini, o ancora gestire una serie di interventi sul territorio, come la superfetazione e la sovrapposizione di parcheggi che si stanno realizzando anche in montagna, anche laddove non saranno mai utilizzati, non significa fare "buona amministrazione".
Qual è il discorso che si dovrebbe fare, ad avviso degli ambientalisti? Sarebbe stata opportuna la seguente domanda: con le risorse utilizzate per costruire determinate opere, che cosa si sarebbe potuto realizzare, in grado di portare maggiori ricadute positiva sul territorio? Questo è il discorso che vorremmo si facesse, magari a partire dalla discussione odierna.
Si è parlato di "imparzialità" della pubblica amministrazione: questa imparzialità, secondo noi ambientalisti, dovrebbe riscontrarsi anche nello scegliere le opere e le infrastrutture. Questa imparzialità dovrebbe garantire una valutazione esatta delle ricadute che comporteranno queste opere, sia dagli punto di vista ambientale, che occupazionale o di crescita del territorio. Perché costruire opere faraoniche, la cui unica conseguenza sarà quella di creare altre voci di spesa per il loro mantenimento, con nessuna ricaduta favorevole per i Comuni? Queste non sono valutazioni che facciamo noi, come ambientalisti, calandole magari dall'alto. E non sono nemmeno opinioni espresse senza dei riscontri concreti. Basta andare a verificare quanto è successo laddove le Olimpiadi sono già state organizzate: si vedrà che quello che stiamo dicendo è la pura realtà che si è verificata in quei Paesi e che si verificherà nel prossimo futuro da noi.
Per quanto riguarda la vicenda specifica, ho notato che l'Assessore Racchelli ha ripetutamente chiamato in causa le decisioni della Giunta. Ho contato all'incirca tre o quattro affermazioni in cui diceva che, ad esempio, la valutazione dei progetti avviene su approvazione della Giunta regionale; che i criteri per il giudizio dei progetti sono indicati dalla Giunta e che anche lo stanziamento complessivo per il finanziamento dei progetti, cui poi segue un atto dirigenziale, è atto di Giunta.
Mi sembra che l'Assessore Racchelli abbia messo "le mani avanti". Ha cercato di sollevare la sua figura coinvolgendo niente meno che il Presidente della Giunta e la Giunta. L'atto di Giunta è un atto che ovviamente vede la partecipazione del Presidente Ghigo.
In questa circostanza, come tutti quelli che non hanno atteggiamenti giustizialisti, non anticipo eventuali conclusioni della Magistratura. Mi sembra solo di rilevare come, nell'elencazione della vicenda, l'Assessore Racchelli abbia opportunamente cercato di ritagliare la propria figura e di metterla al coperto all'interno di una serie di atti di Giunta. In questo modo, se succederà qualcosa, non sarà solo lui ad essere chiamato in causa ma anche altre persone.
Mi sembra di rilevare come di questa vicenda, se avrà seguito e se la Magistratura rileverà irregolarità, non sarà il solo Assessore Racchelli a rispondere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Presidente, Consiglieri, per prima cosa è doveroso un cenno di solidarietà politica e umana all'Assessore Racchelli. Politica e umana, non solo per la dignità con cui si è difeso, ma soprattutto per la verve e il coraggio che ha espresso nella sua dichiarazione di innocenza e nella sua proposizione difensiva.
evidente che, dal punto di vista umano, questo è un colpo estremamente duro. Ricordo quello che è successo ad agosto ad amministratori che si sono visti toccare dalla mano della giustizia esprimo quindi la mia solidarietà e chiedo all'Assessore Racchelli di continuare ad essere il più duro possibile nella lotta che sta combattendo.
Vorrei esprimere alcune brevi considerazioni. Abbiamo sentito profonde offese quando l'Assessore Racchelli ha giustapposto un Consigliere ad un delinquente, a un pedofilo, eccetera.
La logica deve essere una: non si possono fare più pesi e più misure.
L'Assessore Racchelli dice: "Tizio, Caio e Sempronio li metto l'uno vicino all'altro... Io sono offeso perché mi hai accostato a loro..."; per contro usando lo stesso tipo di logica, altre considerazioni appaiono - o vogliono sembrare - legittime.
Mi spiego. Se sostengo la disoccupazione della mamma di qualcuno in riferimento alla data di ieri, è evidente che qualcuno si può offendere facendo un ragionamento logico.
Abbiamo sentito la riprovazione di quanto l'Assessore Racchelli ha detto: "Io distinguo tra chi stimo e chi non stimo". Abbiamo sentito delle proposizioni di questo tipo. L'Assessore Racchelli ci dica che ha speso questi soldi, li ha spesi con questa azienda e che a questa azienda lui era collegato.
Se la logica è logica, lo è sia in un caso sia nell'altro; quindi è offensivo sia un caso sia nell'altro e, quindi, è o può essere distorto sia un caso sia l'altro.
Dico questo, perché è opportuno che non si usino mai due pesi e due misure.
Ho apprezzato l'intervento del Consigliere Marcenaro, e spero sia vera la notizia che sarà il prossimo candidato del centrosinistra: lo spero ardentemente e con tutte le mie forze. Il Consigliere Marcenaro ha detto delle cose sensatissime: quello che interessa alla politica è l'imparzialità della pubblica amministrazione; è la terzietà. Perfetto.
Due considerazioni: l'imparzialità e la terzietà della pubblica amministrazione devono essere considerate sempre, e in tutti i casi devono essere portate alla luce del sole. Sempre. Vedo il Consigliere Gallarini stimo il suo intervento e ricordo al Presidente che forse, in tema di imparzialità, sarebbe ora che quest'Aula raccogliesse il lavoro e la fatica del Consigliere Gallarini. L'imparzialità e la terzietà hanno contraddistinto il suo lavoro in seno ad una Commissione.
Cosa voglio dire? Voglio dire che dobbiamo guardare all'imparzialità e alla terzietà: a questo e non ad altro. Facciamolo, e senza le allusioni successive, chiedendo all'Assessore Racchelli di spiegare come, se e quando. Perché la giustapposizione di soldi, appalti e amicizie finisce per far capire all'interlocutore un'accusa sottostante che è priva di ogni fondamento giuridico, per i principi richiamati dal Consigliere Mercurio e quindi, priva di fondamento e di apprezzamento serio.
Quello che voglio dire è che noi dobbiamo fare un passo avanti.
Dobbiamo fare un passo in più, che serva a distrarre la politica da certi giochi che non servono a nessuno, men che meno alla politica e men che meno agli uomini politici. Credo - l'ho sempre detto - che la madre di tutti i vizi di questa Repubblica sia la mancanza della separazione dei poteri, in quanto resta comodo ad una parte politica andare a sfruttare, ove non li diriga, una certa conduzione giudiziaria a fini politici.
Tutti diciamo e abbiamo detto - l'ho sentito - di avere fiducia nell'opera della Magistratura. Certo, sono il primo a sottoscriverlo, ma resta evidente che non abbiamo fiducia in una certa Magistratura e in certi Magistrati che sfruttano il proprio potere - perché di questo si tratta - a fini diversi da quelli di assolvere il proprio mandato; tant'è che nelle aule giudiziarie, sotto la scritta "La legge è uguale per tutti", si è sentito il bisogno di aggiungere "se amministrata nel nome del popolo italiano". Perché è stato scritto? Perché qualcuno ha ritenuto che venisse amministrato in nome e per conto proprio.
Invito a pensare a quali meriti politici abbia avuto un certo giudice che, come primo incarico politico, ha ricoperto il ruolo di Ministro dei Lavori Pubblici. Ma cosa ha fatto, di così grande politicamente, se non mandare a morte sette persone per le quali non sapremo mai se sono innocenti o colpevoli perché sono state uccise nelle carceri. Bisogna che si ritorni ad un criterio di dignità della politica. Dobbiamo rinunciare a fare una lotta nei confronti di una Magistratura, anche se può essere utile ad una delle parti, per ridare dignità alla politica. Dobbiamo rinunciare.
La devono finire di pensare di essere unti dal Signore, sono lì perché sono sottoposti alla legge e la legge deve essere uguali per tutti e non, come ha detto un Consigliere prima, che il politico deve essere più uguale rispetto ad un altro. Deve essere uguale per tutti, deve amministrare imparzialmente e al di fuori dell'accordo politico.
Concludo dicendo che se è vero che il principio della moglie di Cesare è un principio valido per il politico, per il quale non è sufficiente che sia imparziale e che si comporti bene, ma deve anche apparire come tale, il principio della moglie di Cesare è altrettanto valido per tutti gli altri poteri dello Stato. Quindi, come viene richiesto nel potere esecutivo verso il governo e verso i ministri, il criterio della moglie di Cesare deve essere richiesto anche nei confronti della Magistratura.
Dobbiamo avere il coraggio di far sì che, all'interno di questo corpo dello Stato, perché ci sia serenità, coloro che ritengono che alcune pronunce siano cosa nostra, vengano allontanati seriamente da questo potere e, soprattutto, non vengano riciclati all'interno del potere legislativo (com'è stato fatto) o, peggio, riciclati ad alto livello proprio perch sono in grado di gestire quel tipo di Magistratura. Meglio un giudizio che entra in campagna elettorale e che fa i comizi com'è stato fatto in questa regione sotto il simbolo di uno dei partiti presenti in quest'aula, di chi invece si propone come colui che riesce a gestire la realtà "politica" dei giudici. Questo è il meccanismo che noi dobbiamo evidenziare per pensare ad una società migliore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta Marco; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Ci avviamo in maniera abbastanza stanca al termine di un dibattito al quale vogliamo dare un ultimo contributo rivolgendo due grazie all'Assessore Racchelli.
Il primo grazie per quanto sostenuto nella sua relazione tecnica, che ha evidenziato in maniera precisa e accurata quanto sia stato fatto in questi cinque anni per rilanciare uno dei settori strategicamente più importanti della nostra regione. Per aver permesso al Piemonte di superare con brillantezza normativa e concretezza momenti anche difficili. I numeri spiegano, le realizzazioni spiegano, caro Assessore, perché lei si trova si trovava, probabilmente si troverà al centro del mirino: colpendo lei si colpisce un modo di governare il Piemonte, un modo di far crescere il Piemonte, un modo di vincere la sfida di un Piemonte che cambia, che riesce a superare i conflitti sociali in maniera tranquilla, quasi indolore. Di un Piemonte che governato da una Giunta di centrodestra si trasforma, da regione superindustriale, ad una regione rivolta al terziario e che arriva alla sfida delle Olimpiadi 2006 con un sistema regione preparato all'altezza, capace di reggere la sfida.
Questa è la gran soddisfazione che noi tutti abbiamo provato sentendo quei dati e sentendo le realizzazioni reali, le cifre mosse dall'impegno regionale, ma poi dell'impegno dell'imprenditoria, che ha raccolto dall'impegno regionale anche la sfida di un impegno personale.
Il secondo grazie per la parte più legata al sentimento della sua relazione. Anche lì ha dimostrato di essere diverso, senza cadere in una difesa d'ufficio del suo operato: ha voluto cercare di ristabilire, o cercare di far capire, che di fronte a certi valori, di fronte a certi comportamenti, bisognerebbe avere la capacità di tacere, o comunque, di capire.
Ogni tanto la maggioranza di centrodestra si stupisce, ma non dovremmo più stupirci. Siamo di nuovo all'ennesimo tentativo di trasformare un momento giudiziario, che dovrebbe essere garanzia per chi lo riceve, in un sostanziale atto di condanna. Noi lo abbiamo già detto: doniamo la massima solidarietà all'Assessore perché sappiamo come ha operato, rispettando quelle indicazioni di cui oggi qualcuno voleva avere riaffermazione.
Sappiamo che l'Assessore ha operato secondo imparzialità anche perché le procedure amministrative, come tutti sanno, sono sganciate dalla possibilità di un interesse politico. Sappiamo che, sicuramente, non ci sono connessioni tra pubblico e privato.
Basta, basta, Consiglieri, con la cultura del sospetto gettato lì tanto per farlo! Basta con la cultura che non vi porterà mai a vincere le elezioni! Non potete pensare di vincere le elezioni regionali del 2005 agitando solo e soltanto la questione giudiziaria. Gli italiani sono maturi, ci potevano cadere qualche anno fa, ma ormai hanno visto cosa vuol dire. Hanno capito cosa vuol dire.
Questa mattina abbiamo assistito ad uno sciacallaggio con quei titoli con quegli articoli; mi stupisco che Consiglieri anche di minoranza appartenenti a partiti che hanno subito lo sciacallaggio, che hanno subito comportamenti come quelli che ricordava il Consigliere Brigandì, che hanno patito sulla propria pelle momenti orchestrati dai soliti noti sempre in questa direzione, non dicano nulla. Oppure, addirittura, giustifichino. Con i giornali usciti stamattina, il Consiglio regionale non ha scritto una pagina positiva, non è una questione di interrogazione, è il tentativo di creare un clima di odio, di sospetto, di cattiveria, di miseria che noi dobbiamo rigettare. Domani non vogliamo andare dai nostri Gruppi consiliari, nelle Regioni "rosse" a dire: "Verificate quanto hanno speso per la scrivania del Presidente di quella Regione." Ma non è questa la politica che il Paese necessità per continuare ad avanzare. Non vogliamo andare dai nostri Gruppi provinciali in Piemonte a dire: "Andate a fare le pulci e verificate se hanno comprato la matita d'argento o di plastica". Ma siamo ridotti a questo, per giustificare un momento di dibattito politico e per fare crescere la tensione? Ma poi, rispetto a che cosa? Non vogliamo neanche essere sfiorati dalla cultura del sospetto, che ci porterebbe a rimuginare e a non dormire più pensando che, magari, un nostro parente alla lontana possa avere un rapporto economico con la Regione Piemonte. Lo vorrei dire in maniera molto chiara: è vero che la moglie di Cesare non deve dare sospetti, ma bisogna anche capire che si tratta della moglie. Perché se la moglie vuol dire il nonno, lo zio, il cugino, il nipote fino all'ottavo grado, diventa sinceramente un aspetto abbastanza incomprensibile. Fa parte di quella cultura del sospetto che non possiamo che rigettare.
Secondo questa cultura, la Giunta regionale e l'Assessore Racchelli avrebbero emanato la legge n. 18 per far vendere i mobili (perché poi a questo porta quel tipo di ragionamento)! Signori, è il secondo Consiglio dalla ripresa estiva. Cerchiamo di incamminarci su una strada diversa da quella che abbiamo iniziato in questi giorni, perché altrimenti, come ripeto, otterremo l'immiserimento della politica e di tutto il ceto politico, e offriremo veramente uno scarso servizio al Piemonte, che, invece, ha sicuramente bisogno di un dibattito importante, serio, e di una scelta di uomini che si propongono con programmi seri, e nessuno tenti di iniziare oggi un percorso velleitario legato a poteri che hanno la necessità di fare il loro lavoro in maniera tranquilla, senza essere condizionati o portati a pensare cose che loro devono decidere.
In questo modo, facciamo un servizio al Piemonte, ma facciamo un servizio generale alla politica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Picchioni.



PICCHIONI Rolando

Signor Presidente, io non ho avuto modo, oggi pomeriggio, di ascoltare la relazione dell'Assessore Racchelli, ma dagli echi che sono sopraggiunti mi pare che l'Assessore Racchelli sia stato, per una parte, dentro le righe e, per una parte, sopra le righe. Quando dico questo - dentro le righe non posso non cogliere quello che lui ha fatto, perché è indubitabile: lui ha fatto molto.
Io ricordo, nel primo anno della mia funzione di Consigliere regionale quanto il turismo e tutto a ciò connesso fosse una meschina "Cenerentola".
Quello che ha detto sopra le righe non mi convince, anzi mi delude, per la statura dell'uomo, per la sua funzione di Consigliere e di Assessore che deve cogliere dalla democrazia, e pertanto anche dall'uso urticante che essa fa, tutte le stimolazioni, le critiche, i rimbrotti che le sono propri. Certo, la democrazia è un cammino difficilissimo, ma è l'unico cammino che ci può permettere di risolvere alcuni problemi nel senso da tutti auspicati.
Ho sentito l'intervengo del collega Chiezzi, che mi ha colpito particolarmente per il suo ruolo moderato. Vedete, quando si diventa bianchi, di canuto pelo, certi velleitarismi della nostra gioventù politica vengono effettivamente ammorbiditi dall'esperienza, che è l'unica, perch non c'è storia senza memoria. E la memoria ci porta lontano.
Ero Capogruppo di un glorioso partito - la Democrazia Cristiana - in questo Consiglio regionale e avevo ben diciotto Consiglieri. In un certo momento, per un infortunio dovuto a quei teoremi di cui ha parlato prima il Consigliere Brigandì, venni immischiato in una vicenda in cui non c'entravo nulla. Ma essendo, allora, la cuspide di un partito politico (o perlomeno di una corrente di quel partito politico), fu giocoforza mettermi dentro perché la minestra fosse più condita.
Ebbene, ci fu una discussione in questo Consiglio - la dottoressa Spagnolo la ricorderà - e il Capogruppo allora del Partito Comunista domandò le mie dimissioni da Capogruppo della Democrazia Cristiana, perch naturalmente questa comunicazione giudiziaria - di questo si trattava ledeva non solamente me, ma il mio partito e - udite udite - naturalmente tutto il Consiglio.
Poi la cosa si risolse come si risolvono moltissime cose in questo nostro Paese, dove la giustizia naturalmente deve sempre seguire il suo percorso corretto e imparziale, per cui lo stato di diritto dei cittadini deve essere assolutamente salvaguardato. E, infatti, io godetti di quest'imparzialità e di questa terzietà della Magistratura. L'unica persona era un oppositore radicale fortissimo: lo dico perché, come ho detto poco fa, senza memoria non c'è storia - che disse: "Io credo nella presunzione di innocenza" - ma non come una declinazione di riti, come abbiamo sentito in quest'aula oggi pomeriggio - è stato Pino Chiezzi. Io gli sarò grato tutta la vita, perché, al di là dei ruoli che lui aveva assunto e che assumeva in quel momento, mi diede fiducia umana, ma non quella protocollare o stereotipata o quella presa dai glossari politici e dalla convenienza delle relazioni interpersonali.
Pertanto, anche quest'Aula sa dare segni di civiltà. Anzi, questo pomeriggio mi sembra che l'abbia fatto.
Collega Angeleri, è stata ricordata oggi, come una riparazione rispetto al suo passato, una candela accesa. C'è un detto popolare che recita: " meglio avere una preghiera prima che una candela dopo".
La preghiera, al di fuori della sua metafora, che cos'è? È quello che lei ha detto, ovvero la possibilità che, su un tema di questo genere, che tocca certamente l'onorabilità della persona, ma anche del Consiglio e del nostro mandato politico, ci dev'essere certamente una convergenza di tutte le forze politiche, al di là di quello che esse rappresentano e al di là degli interessi ai quali esse sottendono.
Non è sempre così, però stamani, dal collega Marcenaro, alla collega Manica, dal collega Taricco, al collega Chiezzi e al collega Moriconi - a parte la maggioranza, ovviamente - abbiamo avuto una lezione di correttezza democratica, ma perché? Perché si domanda semplicemente al Presidente di sciogliere ancora queste penombre, queste venature. Ora, il problema pubblico-privato è vecchio come il mondo. È un segno distintivo che passerà sopra i partiti e che taglierà in mezzo le persone. Essendo chiamato dalle suggestioni dei due poli, dal pubblico e dal privato, l'uomo è in continua e perenne tentazione.
Però, il sospetto che il pubblico sia al di fuori di quel corto circuito che è stato qui elencato se non erro dal collega Brigandì - per cui le delibere, per cui gli interessi privati, per cui la fornitura di forniture, eccetera eccetera - deve venire fuori da quest'aula in una misura diamantina.
Io le credo quando dice: "Sono assolutamente innocente". Le credo quando si difende con forza. Mi fa piacere che una persona si difenda con forza. Quante cose sono successe, nel passato, in questo Consiglio? Presidente Ghigo, lei si ricorda la questione degli scoiattoli neri e degli scoiattoli rossi? Si ricorda l'altra questione per cui questo fumus persecutionis ha sempre cercato di dettare il tempo come una bomba ad orologeria, per cui se non si riusciva attraverso la computa dei voti di una democrazia, certamente, non solo decidente, ma anche capace di vigilare, si doveva, forse, ricorrere alla scorciatoie di un potere che non era, certamente, di quest'Aula.
Ho sentito il ruspantissimo discorso del Consigliere Marengo. Certo, il problema è sempre di una simmetria in politica. Poi, il Consigliere Cattaneo ha citato anche altre cose. Perché il moralismo in politica deve dimostrare prima di tutto una cosa sacrosanta: di essere assolutamente innocente.
Consigliere Marengo, lei non può dire: "Noi non accettiamo insegnamenti da nessuno", perché gli insegnamenti si accettano da tutti, da quelli che cadono, che sono colpevoli di omissione di un atto, da tutti.
Perché proprio nel momento del riscatto del proprio esercizio, del proprio potere noi possiamo effettivamente prendere quell'abbrivio che altrimenti non ci sarebbe.
Io rifiuto il giustizialismo, rifiuto il ballo degli impiccati, l'ho sempre fatto nella mia vita politica, certamente anche quando ha toccato me. Io non amo le tricoteuses che sotto la forca sferruzzano per cercare di creare una condanna che può essere senza rimedio. Questo non mi piace.
Perché la storia, tante volte, insegna che il furfante e l'eroe dipendono dall'ora che segna l'orologio. Ma insomma, se si vedesse per esempio la storia letteraria del nostro paese, sapete che - lo dico solo perché me lo spiegava il mio insegnante di liceo - Dante morì in esilio e il grande Petrarca fu incoronato in Campidoglio, ma tutti e due cantavano i mali d'Italia ed erano contro gli oppressori della città. Significa che forse, nella stessa amministrazione della giustizia, nella stessa amministrazione della nostra sollecitudine, in certi momenti, certe parti sono più privilegiate di altre.
Allora, ritorna l'antico motto per cui la legge si interpreta per gli amici e si applica per i nemici.
Credo che la funzione di questa Assemblea sia - scusate, Consigliere Giordano e Consigliere Placido - più alta di quella di andare a vedere che cosa c'è nel retrocucina.
Il Consigliere Chiezzi - lei se lo ricorderà - mi fece un'interrogazione, durante la precedente legislatura, perché avevo comprato un tavolo di plexiglas del valore di un milione.



PICCHIONI Rolando

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PICCHIONI Rolando

Era bruttissimo.



PICCHIONI Rolando

Sì, era bruttissimo, però non giustifica il comportamento. Già allora c'era forse questo tentativo di cercare, attraverso vie più o meno spurie di arrivare, con ragionamenti qualunquistici e demagogici, ad inquinare quello che deve essere un rapporto politico preciso.
Il sospetto in politica ha la stessa funzione della falsificazione della scienza. Teniamo presente che questo può essere anche un modo per rapportare sempre i nostri passi a quello che noi dovremo intraprendere nel dibattito di questa Assemblea.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Picchioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Signor Assessore, penso che la discussione di questo pomeriggio confermi la massima di Wittgenstein che, parecchio tempo fa, sosteneva: "Di ciò di cui non si può parlare, occorre tacere".
Noi siamo stati chiamati a discutere di un'interrogazione che, al di là delle correzioni di rotta apportate da altri componenti del Gruppo dei DS chiedeva sostanzialmente al Presidente della Giunta di riferire su di un'inchiesta giudiziaria, presa alla fonte giornalistica, con un'integrazione successiva relativa al Palazzo di via Avogadro, con un'altra parte dell'interrogazione che poteva essere ampiamente assolta e soddisfatta con un atto di accesso alla documentazione, quella relativa alla seconda parte del dispositivo.
Abbiamo confermato e reiterato un'impostazione che ci ha visto spesso all'interno di quest'Aula, discutere della rassegna stampa giornalistica sulle inchieste giudiziarie e rifiutare di discutere degli aspetti di impianto legislativo, oppure degli aspetti di funzionamento amministrativo che alcuni scandali giudiziari che hanno attraversato questa amministrazione hanno fatto emergere con qualche evidenza.
Lo dico con grande chiarezza: quest'Aula continua ad essere sequestrata dalla possibilità di discutere gli esiti del lavoro della Commissione di indagine sui risarcimenti alle imprese bialluvionate. L'alibi dell'esistenza di un'inchiesta giudiziaria è divenuta sistematicamente la ragione per impedire un dibattito anche sulle questioni di profilo squisitamente amministrativo.
Sulle inchieste relative al mondo sanitario, noi abbiamo trasformato uno strumento istituzionale del nostro Consiglio in uno strumento, in un esercito di complemento grazie ad una gestione assolutamente indecente da parte del collega Saitta delle inchieste giudiziarie, rifiutandoci sistematicamente di esaminare quegli aspetti di carattere o normativo o amministrativo che quegli scandali avevano fatto emergere. La scandalistica giudiziaria, che ha attraversato quest'Aula, trova in questo caso il proprio coronamento.
Non discutiamo più neppure di nulla, discutiamo del fatto che alcuni giornali hanno riportato una serie di notizie riferite ad una serie di inchieste. Gli stessi interroganti - lo dico con il massimo rispetto per il collega Placido - non presentano, all'interno della propria interrogazione, neppure un'analisi ed un esame dei documenti amministrativi che dovrebbero supportare o suffragare la supposta responsabilità dell'Assessore. Diamo luogo ad un dibattito che diventa inevitabilmente teppistico e controteppistico, con interventi assolutamente fuori luogo mi consenta, Assessore Racchelli - nei confronti di un interrogante, e con interventi assolutamente fuori luogo e fuori funzione da parte dello stesso interrogante e dei suoi compagni di Gruppo e di coalizione.
Se esistono delle inchieste giudiziarie, che esistono in quanto inchieste giudiziarie e non hanno nessun'altra natura che quella di inchieste giudiziarie, per quello che mi riguarda, se io fossi - non lo sono e, presumibilmente non lo sarò - Presidente del Consiglio regionale io le considererei tecnicamente improcessabili, perché non si può fare una comunicazione di un Assessore che comunica al Consiglio di non volere parlare su di un'inchiesta con tutto il Consiglio regionale, che ripete di non volere parlare su di un'inchiesta, parlando per tre ore e mezza di un'inchiesta puramente giudiziaria ed esclusivamente di questa.
Se esistono, ed esistono, strumenti di accesso, di sindacato ispettivo strumenti istituzionali come quelli delle Commissioni di indagine e di inchiesta, che vogliono o possono essere attivati su di un caso di questo tipo, non essendomi mai, in un caso o nell'altro, opposto alla loro istituzione, sarò felicissimo di collaborarvi e di lavorarvi.
Obiettivamente non ritengo che la mia funzione sia quella, in questa fase di commentare le inchieste giudiziarie nei suoi risvolti giornalistici o di esaminare - anche questo lo dico con assoluta chiarezza - l'attività imprenditoriale dell'Assessore Racchelli. Se l'Assessore Racchelli fa affari vendendo cucine agli albergatori e una legge della Regione Piemonte eroga sussidi agli albergatori, l'Assessore Racchelli si trova in una situazione molto simile a quella di moltissimi componenti di quest'Aula che, ricoprendo incarichi più o meno direttivi, professionali, o di responsabilità all'interno del mondo imprenditoriale, traggono giovamento dalla legislazione, dalla politica che la Regione sceglie di intraprendere.
Se questo lo si accetta come dato di sistema rispetto al quale la garanzia è l'imparzialità della pubblica amministrazione e non già la rinuncia all'attività imprenditoriale da par te dell'Assessore Racchelli, si sta su di un piano, secondo me, istituzionalmente corretto. Altrimenti, nuovamente, si scivola su un piano a scelta teppistico o controteppistico per cui, alla cucina dell'Assessore Racchelli, viene contrapposto l'appalto della cooperativa sociale vicino ad un altro partito politico, e l'attività imprenditoriale dei singoli politici viene processata per il solo fatto ripeto, di esistere. Se l'inchiesta giudiziaria dimostrerà - mi auguro complessivamente di no e non solo per l'Assessore Racchelli - che esisteva un interesse privato da parte dell'Assessore, questo non è un problema istituzionale, ma penale. Se l'inchiesta non dimostrerà ciò, io posso senza particolari preoccupazioni, continuare a ritenere che gli affari dell'Assessore Racchelli e delle imprese dell'Assessore Racchelli di fornitura rispetto ad alberghi che vengono beneficati da leggi dell'Assessore Racchelli, gestite da funzionari e non dell'Assessore, non costituiscono né un problema politico né un problema istituzionale.
Lo dico con riferimento all'Assessore Racchelli e a quanti di noi, me compreso, ricoprono, o hanno ricoperto incarichi più o meno professionali in società ed imprese che dalla politica di questa regione hanno tratto svantaggio oppure giovamento.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione.
E' prevista la Conferenza dei Capigruppo per domani alle ore 13.00.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.33)



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