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Dettaglio seduta n.471 del 30/07/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 12.10 il Presidente Cota dichiara aperta la seduta)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Bussola, Ghigo, Pozzo e Vaglio.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Assegnazione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Ugo Cavallera


PRESIDENTE

Comunico che con decreto n. 82 del 27 luglio 2004, il Presidente della Giunta regionale Ghigo ha attribuito temporaneamente le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale per la seduta antimeridiana del 30 luglio 2004, all'Assessore Ugo Cavallera.


Argomento: Interventi per lo sviluppo dell" offerta - Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Sull'ordine dei lavori con particolare riferimento alle interrogazioni n. 2958 e 2959


PRESIDENTE

Colleghi, per la seduta odierna erano state presentate delle interrogazioni, in particolare alle interrogazioni urgenti nn. 2958 e 2959 da parte di alcuni Gruppi, ad esempio il Gruppo dei DS, alle quali era stata data la disponibilità, da parte dell'Assessore Racchelli, a rispondere. Ho pregato, però, l'Assessore e i colleghi di non trattarle nella seduta odierna, perché era stata prevista la seduta per la discussione dello Statuto e non lo spazio per le interrogazioni ed interpellanze, stante la solennità della seduta statutaria.
A queste interrogazioni verrà data risposta nella prossima seduta.


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame proposta di legge regionale n. 655 inerente a "Statuto della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Iniziamo il lavoro sulla discussione dell'esame della proposta regionale inerente a "Statuto della Regione Piemonte", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Prima di avviare la discussione generale, con la relazione da parte del Presidente della Commissione Statuto, devo esaminare, ai sensi dell'articolo 51 del Regolamento interno del Consiglio regionale, alcune richieste di inserimento di punti all'o.d.g. depositate presso la Presidenza.
Poiché queste richieste erano numerose e i proponenti mi hanno fatto sapere questa mattina che sarebbero state ridotte a dieci, chiedo al Consigliere Papandrea se può fornire indicazioni al riguardo.
La parola al Consigliere Contu, sull'ordine dei lavori.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Devo essermi perso qualcosa, però ricordo che...



MARCENARO Pietro

Scusi, Presidente, se può dare notizia delle dimissioni della Giunta...



PRESIDENTE

Invito, anche per ragioni estetiche, almeno un rappresentante della Giunta a sedere sui banchi del Governo.
Prego, Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, mi deve essere sfuggito qualcosa, però è consuetudine, non so se sia previsto dal Regolamento, che quando il Consiglio regionale si interrompe per mancanza del numero legale, riprendere quello successivo laddove si era lasciato, a meno che oggi lei comunichi che il provvedimento che ha provocato l'interruzione del Consiglio regionale la volta precedente sia definitivamente accantonato.
Presidente, attendo una risposta sul piano regolamentare: se la seduta deve ripartire dal punto in cui si era interrotta o se la Conferenza dei Capigruppo ha deciso di accantonare quel provvedimento riguardante l'ampliamento del numero dei Gruppi consiliari.



PRESIDENTE

Le rispondo subito: la Conferenza dei Capigruppo aveva previsto in questi giorni una seduta costituente per la discussione e approvazione del nuovo Statuto; come ha visto, non c'è neanche lo spazio per il sindacato ispettivo.
Procediamo quindi ad esaminare le richieste di inserimento di nuovi punti all'o.d.g.
Richiesta rubricata n. 20 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Disegno di legge n. 286 Modifiche alla legge regionale 4 settembre 1996 n. 73 (Finanziamento residenze assistenziali flessibili, residenze sanitarie assistenziali e interventi di manutenzione straordinaria alle strutture sanitarie)".
Richiesta rubricata n. 28 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Proposta di legge n. 478 (Finanziamento del SSR 2004, criteri di riparto)".
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Illustro, innanzitutto, una questione più generale. Avevamo presentato una serie abbastanza ampia di inserimenti di punti all'o.d.g. per sollevare un problema: il fatto che da molti mesi questo Consiglio regionale non si occupi di politica e dei problemi del Piemonte. In questi ultimi mesi perlomeno a partire da aprile, c'è stato un peggioramento della situazione.
Anche riguardo allo Statuto, abbiamo avuto una prima riunione la scorsa settimana, ma abbiamo rinviato la discussione perché abbiamo discusso la legge elettorale, pertanto nonostante l'importanza dello Statuto, ci sono delle priorità che il Consiglio ritiene fondamentali. Queste priorità non sono quelle che interessano la stragrande maggioranza dei cittadini piemontesi.
Ho selezionato una serie di richieste, anche accorpandole, chiedendo tra l'altro, proprio riguardo all'accorpamento, un po' più tempo per illustrarlo, per sottolineare esattamente gli aspetti che riteniamo più significativi e gravi.
In questo primo intervento voglio ricordare come la quantità dei problemi sia vasta, come comprenda praticamente l'insieme dei problemi del Piemonte.
Mi riferisco ai problemi sanitari, che sono fondamentali perch riguardano la salute dei cittadini; ci sono dei periodi dell'anno, ad esempio il periodo delle vacanze estive, in cui questo problema è più acuto ed evidenzia più significativamente il problema delle residenze per anziani, ma generalmente il problema degli anziani e delle fasce deboli.
Per questo noi riteniamo che sia sicuramente importante che il Consiglio affronti i problemi specifici, che riguardano il Consiglio stesso, tuttavia vorremmo sottolineare come i provvedimenti che noi abbiamo richiamato, siano provvedimenti che giacciono in questo ordine del giorno da molto tempo e non vengono affrontati (riguardano tutti la sanità). Ce ne sono altri sulla sanità che riprenderemo, in cui denunciamo il fatto che avviandoci a fine legislatura, forse approveremo un nuovo Statuto, ma non abbiamo il Piano sanitario. Non ci sembra questione di poco conto, perch oltre a discutere degli Statuti nuovi, sarebbe utile pensare agli Statuti esistenti e all'applicazione delle leggi. Le questioni che solleviamo dimostrano come il rispetto degli Statuti, perlomeno quelli in vigore siano una delle considerazioni ultime di questo Consiglio.
Un'ultima considerazione: mi pare deprimente l'assenza del Presidente della Giunta in una discussione che lo dovrebbe vedere interessato alla discussione stessa. La Giunta brilla per la presenza dell'Assessore Racchelli e per l'assenza di tutti gli altri Assessori.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulle richieste di inserimento rubricate n. 20 e n. 28 Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 1 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Dibattito sulla proposta di trasferimento di un nuovo modello auto FIAT a Mirafiori da altri stabilimenti del gruppo".
Richiesta rubricata n. 2 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Dibattito sulla crisi FIAT e sulle reali prospettive di rilancio dell'azienda torinese".
Richiesta rubricata n. 3 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Dibattito piano Marchione per FIAT Auto, stimata in perdita fino al 2006".
Richiesta rubricata n. 5 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Dibattito sul futuro della Power Train".
Richiesta rubricata n. 10 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Dibattito sulla crisi economica che attraversa il Piemonte con particolare riguardo alle aziende legate al settore automobilistico".
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Siamo tutti a conoscenza che questa settimana le istituzioni piemontesi e il Consiglio regionale si sono incontrati con i vertici della FIAT. La FIAT resta la più importante presenza economica privata nella nostra regione. Nell'incontro spero che la Regione abbia espresso le sue preoccupazioni e sia riuscita a cogliere qualche elemento di comprensione della realtà.
Come voi sapete, dall'ultimo dibattito in Consiglio relativo la questione, la FIAT ha cambiato amministratore delegato e Presidente; ormai non fa più notizia perché un fatto di questo genere avviene con scadenze sempre molto più ristrette. Una volta aveva scadenze molto più lunghe adesso credo che se un amministratore delegato FIAT o un Presidente restano in carica un anno diventa quella la notizia. I nuovi vertici sono stati salutati come i migliori possibili ed immaginabili, esattamente come era avvenuto per tutti i vertici precedenti.
Stiamo raggiungendo livelli di eccellenza nei vertici FIAT veramente pazzeschi, anche gli ultimi vertici non ci hanno eliminato le preoccupazioni, anzi, ci hanno detto che le previsioni di risanamento dell'auto devono essere posticipate.
La Giunta, come dicevo, si è incontrata con la direzione della FIAT: sarebbe importante che quell'incontro venisse comunicato in Consiglio e discusso. Come ho ricordato prima, i nuovi vertici hanno detto di non essere in grado di rispettare la tempistica prevista dal piano Morchio precedente, quindi la prospettiva di andare ad una parità di bilancio dell'auto si è ulteriormente spostata in avanti (credo che la prima previsione fosse nel 2004).
In un contesto di mercato dell'auto non negativo, la situazione FIAT resta tutt'altro che brillante, anzi, gli elementi di miglioramento non ci sono. Si sono avuti forti segnali di preoccupazione per la presenza del sito produttivo FIAT, l'ultimo che resta in Piemonte. Abbiamo la situazione della Powertrain, cioè la vecchia meccanica FIAT, che sta progressivamente esaurendosi interrompendo ogni tipo di produzione, si tratta di un pezzo molto significativo. Altro elemento che ci ha allarmato è la richiesta di nuovi periodi di cassa integrazione agganciato alle ferie. Tutti segnali che dovrebbero allarmarci in modo notevole. Questa situazione colpisce l'insieme del comparto auto, per cui molte altre aziende dell'indotto sono segnate da questo tipo di realtà. Su questo sarebbe utile per tutti noi non chiuderci qui dentro, ma chiedere una presenza della Giunta e una discussione.
Anche l'assenza di azione da parte degli Enti locali e di chi governa questo Paese è un elemento che influisce sulla crisi FIAT, è uno degli elementi che l'ha accompagnata e favorita. Continuare a fingere che non esiste questo problema e continuare ad avere degli incontri come quelli che si sono avuti senza poi tradurli in iniziative concrete da parte delle Istituzioni, è un elemento molto negativo. Per questo pensiamo che non sia accademica la nostra richiesta. Sarebbe stato importante partire anche in una fase come questa, in cui discutiamo lo Statuto, sarebbe stato importante dedicare un giorno ad affrontare alcuni problemi di fondo che il Piemonte ha per inserire anche le discussioni di modifica statutaria e di altre modifiche che noi proponiamo nel contesto territoriale del Piemonte dei problemi che il Piemonte vive.
Mi pare che da parte nostra ci sia una totale mancanza di sensibilità verso questo problema, non credo che la nostra Istituzione faccia una grande figura. Mi pare che sia particolarmente un problema del Consiglio regionale, se apriamo i giornali e seguiamo la cronaca ci accorgiamo che gli altri livelli istituzionali affrontano il problema. Per noi non è un bell'esempio continuare ad ignorare, per lo meno lo ignoriamo nel fatto che non ne discutiamo, problemi che sono così gravi e che colpiscono una fetta così significativa della popolazione piemontese.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulle richieste di inserimento rubricate nn. 1 2, 3, 5 e 10.
Il Consiglio non approva Richiesta rubricata n. 11 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Dibattito sul Piano Socio-sanitario regionale e nuovo ordinamento del Servizio sanitario".
Richiesta rubricata n. 39 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Petizione popolare 'Ripristino dei livelli essenziali di assistenza e ritiro dei provvedimenti sull'introduzione dei tickets sui farmaci'".
Richiesta rubricata n. 38 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Petizione popolare 'Tutela al diritto alla salute ed alle cure per la fascia più debole della popolazione piemontese e contro l'applicazione del decreto sui livelli essenziali di assistenza'".
Richiesta rubricata n. 37 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Petizione popolare 'Ripristino dei livelli essenziali di assistenza e ritiro dei provvedimenti sull'introduzione dei tickets sui farmaci'".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Credo che questa proposta d'inversione dell'o.d.g.
sia sicuramente la più significativa. Un piano socio-sanitario, non ho sotto mano la cronologia di quell'atto, ma ritengo rappresenti il modo più evidente di come l'esecutivo cerchi di non rispondere ad uno degli elementi cardine del proprio programma, che riguardava appunto il governo della sanità.
Si continua a governare la sanità con singoli atti della Giunta, sulla base del vecchio piano, dopo aver annunciato ripetutamente all'Aula e in Commissione, sul piano delle proposte, e in incontri del Presidente Ghigo con la Conferenza dei Capigruppo, che il piano socio-sanitario era cosa fatta.
L'Assessore D'Ambrosio ricorderà bene: si è passati dal modello lombardo, salvo poi scoprire che poteva essere un modello troppo avanzato rispetto alla realtà piemontese e comunque sottoposto ad una critica durissima e serrata da parte delle opposizioni, alla grande svolta annunciata personalmente dal Presidente Ghigo in un incontro con tutti i Capigruppo. Tale svolta sposava il modello toscano, come un riferimento all'interno del quale coniugare il varo del piano con la necessità del contenimento della spesa, procedendo, in modo abbastanza intransigente alla razionalizzazione della rete ospedaliera minore. Si sosteneva che laddove le maggioranze di governo avevano avuto questo approccio così decisionista sulla questione del contenimento della spesa, erano in fin dei conti state premiate anche dal voto, seppure magari la forza politica di maggioranza relativa che esprimeva quel governo era stata penalizzata perché come dice un famoso detto, governare vuol dire decidere.
Questa frase mi ha colpito molto e ho pensato come si possa governare senza decidere ed espropriando il Consiglio regionale da ogni possibilità di espletare il proprio mandato su un tema così delicato come quello del varo del piano socio-sanitario, che è fermo in Commissione ormai da tre anni.
Bisognava fare altro; ci sono altre priorità, per cui oggi siamo qui in una seduta che il Presidente ha solennemente definito "una seduta costituente", che interrompe il normale ordine dei lavori assembleari e sospende ogni ipotesi di sindacato ispettivo.
Si vuole solennizzare questa data dimentichi di un fatto: che l'atto di priorità dello Statuto non ce l'ha ordinato il dottore, tanto per restare in tema sanitario! Se guardiamo il quadro degli Statuti sinora approvati in prima lettura, sono solo sei le Regioni che hanno proceduto in questo senso (la Calabria, la Puglia, il Lazio, l'Umbria, l'Emilia Romagna e la Toscana).
Oltretutto, tutti compiono un atto in nome della riforma del Titolo V della Costituzione; peccato che quella riforma, totalmente incompiuta perché non completata sull'approvazione del federalismo da parte del Governo e quindi da parte dei due rami del Parlamento, pesa come un'incognita su quello che sarà il futuro assetto di governo del Paese, nel rapporto fra lo Stato, il Parlamento, e le Regioni.
Tutti, dunque, si cimentano con questa questione, dimentichi del fatto per quanto riguarda la Regione Piemonte - che questa Regione ancora non ha approvato il piano socio-sanitario promosso e promesso da tanto tempo da parte dell'Amministrazione Ghigo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulle richieste di inserimento rubricate nn. 11 39, 38 e 37.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 4 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Dibattito sulla grave situazione economico occupazionale dell'industria meccanica torinese, anche in relazione al recente studio presentato dalla FIOM - CGIL".
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

L'abbiamo già affermato affrontando un altro punto, che era il comparto più significativo, ma quello che vogliamo sottolineare con questa richiesta è che il problema è più generale. Tra l'altro, è un problema che non riguarda solo l'industria meccanica; i cittadini biellesi sanno che sono anche altri i settori economici coinvolti da una crisi significativa delle realtà economiche e industriali.
Evidentemente, per le caratteristiche e la storia della nostra regione il comparto meccanico è quello che più ci interessa. Citavamo il settore dell'auto, ma non c'è solo quello; sappiamo, ad esempio, che il settore ferroviario conosce un momento di difficoltà seria, con cassa integrazione procedimenti di riduzione del personale, ecc.
Questa vicenda è stata spesso nell'occhio del ciclone e nell'interesse dei media, ma è una delle tante. Questo Consiglio si è spesso occupato del settore dell'informatica, che ha subito un riacutizzarsi della crisi.
Ricordo che spesso, in passato, ci siamo occupati dell'ex OP Computer e purtroppo, dopo alcuni anni, quella realtà è caduta in una crisi molto acuta, con il rischio di sopravvivenza di quello che resta di questo settore.
Inoltre, abbiamo ricevuto informazioni che alcuni settori dell'industria metalmeccanica potrebbero essere coinvolti - come è già accaduto per il settore finanziario - in dismissioni da parte della FIAT.
Questo, ad esempio, riguarderebbe la Comau e alcuni settori del Gruppo Marelli.
Pertanto, se guardiamo in generale il comparto metalmeccanico, la situazione è estremamente preoccupante e poiché il Piemonte resta una delle regioni più importanti per la presenza di questo settore, ritengo che dovremmo preoccuparci.
Dimenticavo, nella citazione, il settore aerospaziale, che resta uno dei punti importanti e d'eccellenza della presenza economica della nostra Regione, ma anche in questo caso le prospettive future sono tutt'altro che brillanti. E' un settore in cui le istituzioni e il pubblico possono giocare un ruolo fondamentale. Molto dipende dall'azione del pubblico e dalla capacità di promuovere un mercato delle commesse che generano mercato. Anche da questo punto di vista, ci pare che il modo di agire di questa Giunta sia totalmente privo di senso e pericoloso. E' una Giunta che non affronta questi problemi e li considera alla stregua di calamità naturali su cui, tra l'altro, non si fa prevenzione.
Personalmente, credo che come Consiglio dovremmo intervenire per cercare di dare una svolta a questo tipo di comportamento. Per queste ragioni, abbiamo ricordato con questi inserimenti la necessità di intervenire, prima ancora che sui problemi istituzionali, su quelli di natura sociale che la nostra Regione conosce.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inserimento rubricata n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 33 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Ordine del giorno n. 617 'Procreazione assistita. Divieto di discriminazione nell'erogazione della prestazione'".
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

QQuesto è uno tra i molti punti che avevamo sollevato e abbiamo mantenuto. Ci sembrava fosse utile discuterne anche per favorire coloro che, in questo momento, stanno raccogliendo le firme per un referendum sulla legge nazionale che è stata approvata e che, a nostro avviso contiene elementi inaccettabili. Per questa ragione il Gruppo di Rifondazione Comunista ha aderito alla raccolta di firme del Gruppo Radicali. Entrambi denunciamo il silenzio che esiste su quest'argomento che vede molti mobilitarsi per la raccolta di firme sul territorio piemontese come anche sul territorio nazionale.
Sollevare questo problema e mantenerlo in discussione oggi, ci sembrava un tentativo di interrompere questo silenzio e far conoscere al Consiglio regionale l'esistenza della problematica e del referendum.
Riterrei molto significativo e molto utile se si decidesse di calendarizzare una discussione in merito. Parecchie forze politiche chiedono il referendum su una legge che ha diviso fortemente il Parlamento italiano; per questo penso sarebbe utile una discussione sul problema in quanto contribuirebbe a dare un'informazione maggiore su questo aspetto.
Mantengo questa richiesta, vorrei che se ne discutesse e che venisse accolta. Si potrebbe calendarizzarla in un momento preciso, decidendo una finestra in questi giorni o immediatamente alla ripresa dei lavori. In questo caso, faremmo un buon servizio.
Nella discussione che faremo in seguito sullo Statuto, parleremo spesso di principi e di diritti, perché mi pare che anche questa questione s'intrecci significativamente con quel tipo di discussione. Quindi, avrebbe un suo valore anche collegata alla discussione delle modifiche dello Statuto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inserimento rubricata n. 33.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 35 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Mozione n. 916 'Per la revisione delle vigenti norme di cittadinanza'".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Questo è un tema che avremo modo di approfondire anche nel corso della discussione dello Statuto, perché affronta la problematica che pone il merito negli articoli specifici. Noi ci auguriamo che già nel preambolo si parta dalla necessità di una discussione che qui non c'è mai stata.
La scommessa del futuro è come garantire, in un mondo globalizzato e in un'economia globalizzata, un'utopia socialista e cioè l'idea, che è tutelata dalla Carta del diritto dell'uomo, che ogni uomo, ogni essere vivente, ogni persona umana (uomini, donne e giovani con i limiti posti dalla legge) possa decidere di scegliere il luogo dove vivere e dove lavorare, avendo la certezza di essere portatore di diritti ed avendo la sicurezza di poter rientrare al proprio paese di origine quando lo desideri.
Appare un'utopia, ma in un mondo sempre più multietnico e multiculturale, in un'economia globalizzata non si può consentire solo alle merci, in virtù degli accordi che intervengono fra gli Stati, di circolare liberamente abolendo i dazi e i protezionismi. Oggi, invece, con un dato di inciviltà che non ha pari nel nostro paese, si pongono i dazi sulla persona e sulla libera circolazione delle persone.
Questo sarà un tema, lo ripeto, che sulla questione dei principi e dello Statuto vedrà sicuramente il Consiglio discutere con passione e con attenzione.
Il diritto di cittadinanza è un diritto al quale aspirano milioni di persone che hanno scelto come luogo di vita e di lavoro questo nostro paese.
Noi a loro dobbiamo molto. Lo deve chi opera nel campo delle attività produttive; lo deve chi ha bisogno di assistenza; lo deve chi ha bisogno di manodopera per svolgere lavori umili che magari, nell'odierna civiltà, le popolazioni autoctone non intendono più garantire.
Ebbene, in tutto questo mare di doveri, questi cittadini, ospiti del nostro Paese, sono privati del diritto alla cittadinanza. Sono chiamati a contribuire con le loro risorse, pagando tasse ed imposte, perché vengono assicurati i servizi in questo Paese, però sono privati del diritto di elettorato passivo ed attivo. Sono privati del diritto al ricongiungimento familiare e molti di loro - aspetto ancora più grave - sono privati del diritto di asilo, cioè di quel diritto che uno Stato, sovrano e democratico, dovrebbe garantire tutte le volte che un cittadino del mondo fugge dalla propria terra perché è in atto un conflitto bellico o perch soggetto a persecuzione di natura razziale, politica, ideologica, culturale o religiosa.
Abbiamo ragione di credere che il diritto di cittadinanza e la relativa discussione debbano impegnare questo Consiglio regionale, in una seduta appositamente dedicata a questa grave emergenza e a questa sospensione dei diritti che caratterizzano il nostro Paese. Molti si sono già cimentati. Il centrodestra ha voluto avanzare le proprie proposte: la proposta dell'On.
Fini in relazione al diritto di voto legato alla necessità di risolvere sul piano costituzionale, la questione della cittadinanza, ha fatto molto discutere il Paese.
Ricordo, come un segnale positivo, che, in attesa di modifiche costituzionali di legge, un Comune non secondario della nostra Provincia il Comune di Ivrea, chiamerà al voto i cittadini per esprimere i propri rappresentanti nelle elezioni amministrative.
un dato di civiltà, al quale speriamo che il Consiglio regionale possa dare risposta nelle norme statutarie.



PRESIDENTE

Non essendoci interventi contro la richiesta, indìco la votazione palese sulla richiesta di inserimento rubricata n. 35.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n.12 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Dibattito sul DPEFR 2005".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Abbiamo voluto sottolineare questa grave carenza e questa grave dimenticanza dell'esecutivo, che non solo non ha discusso nella Commissione competente, il Documento di programmazione finanziaria atto importante della vita amministrativa della nostra Regione - ma non lo ha neanche assunto come Giunta regionale.
Vede, Presidente, l'occasione dell'inversione dell'ordine del giorno anticipa, in modo puntuale, un aspetto che nello Statuto non abbiamo trattato. È vero che la materia dello scioglimento del Consiglio regionale è normata da leggi dello Stato, ma bisognerà pur trovare una procedura per la quale gli esecutivi, che hanno accentrato presso di sé competenze sempre più ampie, nel momento in cui si rendono responsabili di una così grave omissione, debbano lasciare il campo.
Il Documento di programmazione finanziaria è il documento annuale più importante del quale si dota la Regione Piemonte. Determina le linee di sviluppo economico, come i criteri con i quali definire le entrare dei bilanci e con i quali indirizzare gli ambiti di priorità di spesa.
Oggi, invece, ci troviamo a discutere, in una seduta cosiddetta costituente, di come varare un nuovo Statuto della Regione Piemonte proprio quando quest'aula, in questa giornata, si sarebbe dovuta trovare ad affrontare e a licenziare il Documento di programmazione finanziaria.
Ripeto: non c'è niente e nessuno che ci obbliga a dotare di un nuovo Statuto la Regione Piemonte. Non c'è niente. Probabilmente, allora, la ragione vera è un'altra: si usa il grimaldello dello Statuto per aprire alla questione della legge elettorale, trascurando atti importanti come il Documento di programmazione finanziaria, strumento di guida delle politiche della Regione Piemonte.
una carenza gravissima. Bene hanno fatto i colleghi Papandrea Moriconi e Chiezzi a porre questo problema all'attenzione dell'Aula.
Presidente, lei che è garante del funzionamento di quest'organismo dovrebbe far sentire la voce e l'indignazione del Consiglio nei confronti dell'esecutivo, che omette di compiere un atto che normalmente, e a termine di legge, deve essere espletato entro il 31 luglio.
Lasciare in sospeso l'approvazione di un documento così importante è una grave offesa al Consiglio regionale. Naturalmente, a questa grave offesa si aggiunge una responsabilità, del tutto politica, ben più ampia perché ben altro sarebbe stato il contesto se la Giunta avesse provveduto ad approvarlo. Non ci risulta dagli atti. Niente è stato trasmesso al Consiglio regionale. Riteniamo che questo sia un fatto gravissimo e che quindi, meriti l'attenzione del Consiglio in questa seduta.
Queste sono le ragioni della proposta di inversione dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Qualcuno vuole intervenire contro tale richiesta? Allora, la pongo in votazione.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inserimento rubricata n. 12.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 7 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Dibattito sullo stato di avanzamento dei lavori per la TAV nel tratto autostrdale Torino - Milano".
Richiesta rubricata n. 8 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Dibattito sullo stato di avanzamento del progetto dell'Alta Velocità e dei relativi finanziamenti".
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Oggi, credo che a pochi sfugga l'importanza di questo tema.
Molti cittadini (ma anche tanti Consiglieri) che percorrono l'autostrada Torino-Milano si stanno chiedendo cosa stia avvenendo. Eppure in questi anni, del problema TAV-TAC si è parlato troppo poco in quest'aula.
La questione, in un certo senso, rientra in ciò che si potrebbe definire "rapporto tra le istituzioni e i cittadini", perché della linea di Alta Velocità - di questa in costruzione e di quella che si vuole costruire in Valsusa - i cittadini sono informati essenzialmente attraverso le decisioni che prende la Giunta.
Il Consiglio, che dovrebbe rappresentare il mezzo attraverso il quale i cittadini presentano anche le loro idee politiche, si trova nella condizione di non potersi esprimere se si continua, presumibilmente, a non accettare l'inserimento di questo punto all'o.d.g., come stiamo facendo adesso.
Da ambientalisti, sosteniamo che quest'opera non apporterà alcun vantaggio; al contrario, creerà dei problemi all'ambiente e conseguentemente, anche a noi cittadini.
Nel sostenere che queste decisioni vengono prese con una scelta decisionista, ricordiamo, ad esempio, come il Presidente Ghigo si fosse impegnato ad investire dei soldi per accelerare la realizzazione della linea in Valsusa mentre stavamo discutendo il DPEFR, nel quale, però, non compariva alcuna cifra relativa a questa scelta operata dal Presidente.
Quindi, è di nuovo un indirizzo che va chiaramente a superare quella che dovrebbe essere la normale e la giusta dialettica tra le istituzioni i cittadini.
Su questa linea di Alta Velocità spesso si dice: "Voi ambientalisti che siete a favore del treno, perché vi opponete all'Alta Velocità?".
Parlare di treno, significa parlare di mezzi di comunicazione. Occorre valutare, quindi, cosa comporta la costruzione di una linea ad Alta Velocità. Un altro tema che, come ambientalisti, sappiamo essere molto importante riguarda l'effetto serra. Ebbene, chi tra noi non è a conoscenza del problema? Chi tra noi non lo assume come un punto su cui lavorare e su cui impegnarsi? Certo, lo assumiamo, ma poi pensiamo che siano le nazioni o gli organismi internazionali a dover decidere cosa fare per affrontare il problema dell'effetto serra. Poi, però, nelle singole azioni quotidiane che compiamo, lavoriamo esattamente in senso opposto: ogni decisione che prendiamo, se andiamo a leggere le conseguenze che si ripercuoteranno sull'effetto serra, vediamo che ogni giorno si costruiscono piccoli mattoncini, in Regione Piemonte, nelle Province e nei Comuni, che vanno ad incrementare il problema dell'effetto serra.
La TAV-TAC va esattamente in questo senso, per due motivi. Innanzitutto per l'enorme quantità di cemento che verrà utilizzato per la sua realizzazione; ogni tonnellata di cemento significa tonnellate di gas ad effetto clima alterante. Noi lo ignoriamo (o facciamo finta di ignorarlo) peccato che l'ambiente non sappia fare come i politici, che con le parole aggiustano tutto. L'ambiente è un po' stolto, per cui se creiamo gas ad effetto serra, non può far altro che tenerli e "ribatterceli" addosso.
Un'altra ragione - e termino, ma si potrà tornare successivamente sull'argomento - per cui le linee ad Alta Velocità creano effetto serra è dovuto al fatto che sono grandi utilizzatrici di energia elettrica, che, in qualsiasi modo la si crei, produce gas ad effetto serra.
Questo è un piccolo problema di cui noi, però, come Consiglio, non parliamo mai.



PRESIDENTE

Qualcuno vuole intervenire contro tale richiesta? No, allora la pongo in votazione.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inserimento rubricata n. 7.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inserimento rubricata n. 8.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 6 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Dibattito sull'impatto delle nuove misure economiche, varate dal Governo sul bilancio regionale e sull'economia piemontese".
La parola al Consigliere Papandrea, per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Sono un po' stupito sia della scarsa attenzione che prestano i colleghi nei confronti di questo argomento, sia dall'atteggiamento della stampa piemontese di queste ultime settimane.
In alcune occasioni abbiamo inviato dei comunicati stampa ai giornali sottolineando, per esempio, come la Giunta del Piemonte non abbia varato il Documento di Programmazione Economico-Finanziaria della Regione.
Esiste una legge di questa Regione che specifica che entro il 30 luglio dobbiamo approvare in Aula il DPEFR. Oggi, dovremmo, cioè, votare il DPEFR che però non esiste, perché la Giunta non lo ha discusso.
Se l'Onorevole Berlusconi tenesse lo stesso atteggiamento, cioè non presentasse il Documento di Programmazione Economico-Finanziaria Nazionale tutte le opposizioni ne chiederebbero le dimissioni.
Noi non solo non lo approviamo oggi, come prevede, invece, la legge che abbiamo votato, ma il Presidente Ghigo non lo ha neanche presentato in Giunta.
Non so se lo sapete, colleghi della maggioranza: non lo ha neanche presentato in Giunta e noi ce ne freghiamo. Non esiste il problema! Non esiste, cioè, il problema che non sia stato presentato questo documento! Mi pare incredibile anche per il Presidente Cota, che, in qualità Presidente di questo Consiglio, non abbia ricordato al Governo della Regione quelli che sono gli impegni che istituzionalmente si deve assumere.
Non ce li siamo inventati noi.
La legge, peraltro, l'aveva preparata l'allora Assessore Burzi, l'ha votata la maggioranza: non l'abbiamo votata noi. Di questo non si parla. La Regione del nord con le condizioni economiche più disastrate può fingere che il problema non esista, neanche quello dell'assenza della Giunta non presso questi banchi, ma dell'assenza della Giunta e degli atti concreti che deve compiere.
Mi pare che arrivare a fine luglio e non sollevare questo problema neanche con una letterina che si manda alla Giunta sia incredibile e ripeto - testimonia una certa nostra miopia o strabismo, nel senso che siamo stati troppo presi dai nostri meccanismi per cogliere queste problematiche.
A me pare invece che questa situazione sia grave, tanto più - come ricordiamo in questa richiesta d'inserimento di argomento all'o.d.g. - che negli ultimi due mesi sono avvenuti fatti significativi sul piano finanziario ed economico.
Il Governo è stato obbligato - il governo nazionale, che non governa meglio del governo Ghigo qui - ad intervenire con una manovra correttiva finanziaria (non rispettava i parametri previsti dall'Unione Europea) e ha deciso una serie di misure, di tagli e di minori trasferimenti di risorse.
Chi legge i giornali e ascolta i telegiornali, che non sempre sono brillanti, e non si limita a frequentare le aule di un Consiglio regionale dove queste cose non sono considerate importanti, sa che quelle misure influiscono anche rispetto ai bilanci regionali, ai bilanci dei Comuni e ai bilanci delle Province: prevedono tagli di trasferimenti alle imprese prevedono un taglio degli investimenti infrastrutturali e tutte cose di questo genere.
Questi argomenti, interessano, non interessano? Ho sentito Ghigo per televisione lamentarsi del fatto che i tagli colpivano anche le Regioni, ma la nostra Regione ne è stata colpita o non è stata colpita? In che modo? E' tardi chiederlo il 30 luglio; avremmo dovuto farlo prima, magari discutendo i provvedimenti che la Regione doveva adottare. Però meglio tardi che mai. Sarebbe interessante dedicare il pomeriggio anche a questo chiedendo che Ghigo e Pichetto siano presenti e ci dicano come stanno le cose. Mi pare che per noi questo problema sia relativamente secondario avendo altre priorità, tra cui decidere se dobbiamo eleggere 60 o 70 Consiglieri.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inserimento rubricata n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 29 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Ordine del giorno n. 277 'Piano regionale di protezione dell'ambiente di decontaminazione di smaltimento e di bonifica ai fini della difesa dei pericoli derivanti dall'amianto'".
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Anche questo argomento fa quasi sorridere. L'idea che si debba chiedere, in un momento come questo, la discussione di questo punto all'o.d.g., vista la situazione che stiamo vivendo in Italia, non deve per far sorridere. Quando parlo con amici e colleghi ambientalisti di diverse Regioni italiane, uno dei temi centrali che unisce tutte le Regioni italiane è il problema dell'amianto. In alcuni centri e in alcune zone della nostra penisola questo problema è diventato più evidente. In Piemonte sappiamo che c'è il problema della cava di Balangero, ma abbiamo anche il problema di Casale. Come riferimento storico ambientale, ricordiamo che le città che ospitano cantieri navali sono state pesantemente coinvolte dal problema dell'amianto. Ricordiamo, in particolare, i problemi di Monfalcone; problemi che sono stati anche evidenziati e rappresentati in occasione di spettacoli teatrali, trasmessi anche alla radio, come da pubblicazioni e libri.
Di fronte a questa situazione, noi ci troviamo in una condizione nella quale più o meno sappiamo, ma solo in modo approssimativo, che il problema dell'amianto esiste davvero nella nostra regione, come - ripeto - in quasi tutte le regioni italiane. Noi sappiamo che esiste il problema dell'amianto, ma non sappiamo in che modo la Regione Piemonte pensa di risolverlo. Perché? Perché a fronte della conoscenza del problema bisognerebbe anche sapere quante risorse disponibili abbiamo per arrivare ad un'effettiva bonifica. Ma dove il problema assume quasi una dimensione kafkiana è in Piemonte, perché noi, mentre siamo in questa situazione, nel momento in cui non sappiamo ancora che cosa avviene dell'amianto che abbiamo nella nostra regione, mentre conosciamo bene i problemi che ha dato e sta continuando a dare in termini di morti e di malattie, ci accingiamo a bucare montagne piene di materiale asbestifero. Mentre viviamo un dramma mentre migliaia di persone in Piemonte vivono il dramma provocato dall'amianto, ci accingiamo tranquillamente, di nuovo, nell'assoluta indifferenza dei Consiglieri regionali, che dovrebbero rappresentare comunque la voce dei cittadini piemontesi, a liberare nell'ambiente migliaia di milioni di fibre di amianto, che saranno inevitabilmente scaricate nell'aria, perché andiamo a bucare rocce amiantifere in una zona dove il vento arriva anche a 120 km. l'ora. Se siamo in grado di fare due moltiplicazioni, sappiamo quanto possono impiegare le fibre amiantifere dalla Valle d'Aosta ad arrivare a Torino. Possiamo anche immaginare, dal punto di vista epidemiologico, quanto sarà esposta al rischio la popolazione di Torino, ma possiamo anche non preoccuparci, perché da politici sappiamo che quell'opera si deve fare e quindi sappiamo che i danni epidemiologici emergeranno tra molti anni, quando magari nessuno andrà a fare il collegamento. Sappiamo che i danni epidemiologici della salute, anche quando sono rilevabili, sono difficilissimi da fare accettare, perché cominceranno le dispute tra le varie perizie, quindi noi politicamente possiamo stare tranquilli. Andiamo a bucare rocce che producono amianto, facciamo tranquillamente inalare le fibre, tanto come politici siamo "adamantini".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di inserimento rubricata n. 29.
Il Consiglio non approva.
Richiesta rubricata n. 15 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: ai sensi dell'articolo 51, comma 5 del Regolamento interno si chiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Proposta di legge n. 287 'Misure per favorire il miglioramento della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro'".
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Invito il Presidente ad un minimo di controllo sullo svolgimento delle votazioni: ho visto dai banchi della Giunta voti che non corrispondono alla presenza degli Assessori.
Potevamo sollevare molti più problemi, ci pare di averne affrontati alcuni, tutti significativi, anche questo credo che nel contesto piemontese sia particolarmente significativo. La nostra regione è stata sconvolta da una serie di grandi lavori che stanno migliorando, forse, l'aspetto del Piemonte, ma sicuramente stanno peggiorando la vita di tutti noi. Lavori che ci obbligano a tempi di percorrenza sulle strade veramente pazzeschi per percorrere tratti che normalmente facevamo in breve tempo. Dentro questa proliferazione di lavori, c'é sicuramente un problema di scarsi controlli, c'è una prassi di sub appalti veramente incredibile e chi ne paga le conseguenze credo sia chi lavora all'interno dei cantieri. Ragion per cui sarebbe interessante fare un controllo sul rispetto degli accordi contrattuali e verificare quanto vengono effettivamente pagati i lavoratori, controllare le condizioni di lavoro e i rischi di incidente che l'insieme di queste opere che si stanno realizzando stanno trascinando. Una regione attenta amplierebbe anche questo tipo di controlli. Sull'autostrada Torino-Milano sarebbe interessante, oltre che monitorare i cantieri stessi controllare quanti incidenti gli stessi stanno provocando, anche con vittime. Il tipo di lavoro che viene svolto e la fretta con cui viene svolto, il fatto che nell'autostrada la segnaletica sia molto carente e ci si trova improvvisamente di fronte ad ostacoli. Qualche Consigliere che percorre quella strada più del sottoscritto, mi raccontava di incidenti accaduti proprio perché i lavori non sono adeguatamente segnalati provocando problemi a tutti.
Al di là di problemi quotidiani, di allungamento dei tempi, ci sono problemi più seri che riguardano non solo chi ci lavora, ma anche gli altri e che dovrebbero sentirci coinvolti. Penso che un dibattito su tutti questi temi, forse, ci porterebbe ad intervenire, rispetto alla programmazione dei lavori che prevediamo nelle grandi infrastrutture, in modo un po' più attento; avere un'attenzione affinché i lavori si esauriscano nel più breve tempo possibile senza moltiplicarli eccessivamente. Magari prevedere di intervenire prima su una parte di strada e poi su un'altra, e non nel modo in cui avviene adesso segno di una totale mancanza di programmazione e di intervento minimamente coordinato sul territorio. Sarebbe un interessante dibattito, soprattutto per capire come in futuro evitare di ripetere certe prassi che non sono sicuramente positive.



PRESIDENTE

Nessun intervento contro la richiesta di inserimento di nuovo punto.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inserimento rubricata n. 15.
Il Consiglio non approva Sono esaurite le richieste di inserimento dei punto all'o.d.g., La seduta riprenderà alle 14,30 con la relazione del Presidente della Commissione Speciale per lo Statuto, il Consigliere Galasso, e con l'inizio del dibattito generale.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.28)



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