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Dettaglio seduta n.469 del 15/07/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


GALASSO ENNIO LUCIO



(Alle ore 10.17 il Consigliere Segretario Galasso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.45)



(La seduta ha inizio alle ore 11.04)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Ho fatto pervenire una richiesta d'inserimento di un nuovo punto all'o.d.g. Poiché dovrebbe essere annunciata all'inizio della seduta, le chiedo se devo farlo adesso, oppure se è meglio rimandare questa richiesta dopo la conclusione della discussione sulle interrogazioni e interpellanze.



PRESIDENTE

Direi di svolgere il punto inerente alle interpellanze, poi discuteremo l'inserimento del punto all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, voglio segnalarle che è stata iscritta all'o.d.g. la proposta di legge n. 450: "Rapporti tra il Consiglio regionale del Piemonte e i Consiglieri cessati dal mandato". Non solo per prassi, ma per correttezza del procedimento legislativo, quando ci sono provvedimenti omogenei devono essere collegati e raggruppati. Faccio presente che, a suo tempo, avevo presentato un provvedimento riguardante gli ex Consiglieri regionali, che prevede l'istituzione dell'archivio storico dei Consiglieri regionali, cioè la possibilità che la biblioteca regionale possa gestire i fondi o la documentazione che gli ex Consiglieri abbiano intenzione di consegnare.
Le chiedo, pertanto, se è possibile collegare i due provvedimenti perché quello che le segnalo è stato approvato dalla Commissione competete quindi è in condizione di essere inserito nella discussione unitamente al proposta di legge n. 450.



PRESIDENTE

Grazie, collega Tapparo. In effetti, condivido e la ringrazio per avere esposto questa segnalazione. Mi dicono, però, che il provvedimento non è ancora stato licenziato dalla Commissione competente.
Prima di arrivare al punto, vedremo di proporre una procedura che tenga conto dell'assoluta obiettività della proposta, nel senso che, tra l'altro l'utilizzazione della biblioteca attrezzata per accogliere questo materiale prezioso sarebbe sicuramente un atto dovuto e importante per la realizzazione di una storia, minima ma utile, del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Botta Franco Maria Casoni, Ferrero, Ghigo, Manica, Marcenaro, Pedrale, Pichetto Fratin Racchelli, Toselli e Vaglio.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Assegnazione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta all'Assessore Cavallera


PRESIDENTE

Con decreto n. 51 del 13 luglio 2004 il Presidente della Giunta regionale Ghigo ha attribuito, temporaneamente, le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, per la seduta di giovedì 15 luglio 2004, all'Assessore Ugo Cavallera.


Argomento: Bilanci preventivi

c) Variazioni al bilancio per l'anno finanziario 2004


PRESIDENTE

La Giunta regionale in data 13 luglio 2004 ha trasmesso, per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), n.
4 deliberazioni del 24 maggio 2004, n. 8 deliberazioni del 7 giugno 2004.
(allegati a disposizione presso l'Ufficio Aula).


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, poiché questa è una seduta unica, proporrei di seguire il criterio della seduta unica, che chiude alle ore 17, con un intervallo di un'ora alle 13.30.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, vista l'agenda dei lavori, che non è particolarmente pesante, potremmo snellire i lavori superando il punto inerente le interrogazioni e le interpellanze e, passare al successivo.
Potremo, quindi, esaminare il punto 4) all'ordine del giorno: Proseguimento esame disegno di legge n. 256 "Nuova disciplina regionale sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici (in attuazione della legge 36/2001)" e proposta di legge n. 97 "Norme in materia di impianti radioelettrici per telecomunicazioni e radiotelevisivi e tutela dall'inquinamento elettromagnetico" e Petizione popolare per una adeguata legge regionale contro l'elettrosmog.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Presidente e colleghi, la proposta del collega Contu mi sembra, come sempre, non dico strumentale, ma sicuramente nasconde sotto qualche trucco! Naturalmente non manco di rispetto al collega Contu, né come uomo né come politico - lungi da me - ma ormai lo conosco da qualche anno! E, allora voglio fare un intervento molto sincero e aperto. Rimuovere le interpellanze, in una seduta come quella odierna, è una scelta che non credo si possa operare con un voto di maggioranza o di opposizione; poich il numero è un po' risicato, magari si chiede di passare direttamente al punto, per vedere se c'è il numero legale o no. Non vorrei che rimanessimo vittime di una strategia per la quale non si fa né la legge né le interpellanze.
Il sindacato ispettivo è una prerogativa di tutti i Consiglieri ed è uno dei ruoli più importanti dell'opposizione rispetto al governo regionale. Quindi, se c'è una condivisione, perché la legge sull'elettromagnetismo è una legge importante per il Piemonte, che si aspetta da molto, per noi va bene. Se, invece, c'è un po' di dietrologia ma non voglio pensarlo - e una strategia diversa, allora converrebbe lasciare l'o.d.g. così com'è, quindi esaminare le interrogazioni e le interpellanze, per prendere, poi, in mano il provvedimento.
E' una scelta squisitamente di competenza, nella proposta, da parte della minoranza, e nella decisione, da parte della sensibilità e capacità di chi adesso sta presiedendo l'Aula.
Poiché la considero una persona sensibile e capace, Presidente, faccia una valutazione nell'interesse del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La ringrazio per questa attribuzione di responsabilità; probabilmente il collega Contu apprezza di essere considerato alla stregua di Diomede comunque vedo, dalle presenze degli Assessori, che potremmo iniziare l'esame di alcune interpellanze. Semmai, conteniamo lo spazio dedicato ad esse.
La ringrazio, collega Contu, per il suggerimento.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interpellanza n. 2687 presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea inerente a "Risarcimenti danni alle imprese agricole"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interpellanza n. 2687, presentata dai Consiglieri Chiezzi Moriconi, Papandrea inerente a "Risarcimento danni alle imprese agricole".
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'agricoltura e qualità

In merito al risarcimento dei danni determinati dalle avversità atmosferiche nella campagna agraria 2002 alle imprese agricole, e con particolare riferimento alla situazione di circa 400 aziende della Provincia di Torino danneggiate dagli eventi in argomento, si precisa quanto segue.
Il decreto ministeriale n. 103 del 16 dicembre 2002, relativo al terzo prelievo dal Fondo di Solidarietà Nazionale assegnava, tra l'altro, la somma di euro 3.048.000 a favore degli interventi di cui al comma 2 lettera e), della legge n. 185/92, importo di gran lunga inferiore all'ammontare presunto e quindi con D.G.R. n. 16 del 30 giugno 2003, la Direzione Territorio Rurale della Regione, Settore Avversità e Calamità naturali, ha provveduto al riparto dell'assegnazione Ministeriale in modo proporzionale rispetto all'importo del fabbisogno finanziato, anche se si trattava di somme insufficienti.
Successivamente, il D.M. 23 giugno 2003, n. 101, primo prelevamento dal Fondo di Solidarietà Nazionale e riparto 2003, pervenuto il 10 luglio 2003 con nota del 1' luglio 2003, assegnava alla Regione Piemonte 2.523.380 euro, di cui 1.012.000 euro per consentire alla Regione l'attivazione di un mutuo con limite d'impegno quindicennale tale da mobilizzare risorse per un totale complessivo di 11.064.591 euro.
A fronte di ciò la Direzione Territorio Rurale, con nota n. 8094 del 7 agosto 2003 ha richiesto alla Direzione Bilanci e Finanze della Regione Piemonte di stipulare il mutuo relativo all'impegno disposto con il Decreto Ministeriale citato.
In seguito all'approvazione della l.r. 24 dicembre 2003 n. 34, relativa all'autorizzazione all'esercizio provvisorio di Bilancio per l'anno 2004 la Direzione Territorio Rurale ha provveduto, nei primi giorni del mese di febbraio, a richiedere la reimpostazione dei fondi sui capitoli di competenza.
La D.G.R. n. 278 del 23 febbraio 2004 ha disposto il riparto finanziario agli Enti Delegati e in ragione di ciò la Direzione Territorio Rurale, ha provveduto a comunicare con nota n. 2054 in data 4 marzo 2004 agli stessi di procedere per quanto di competenza. Gli Enti delegati sono le Province e le Comunità Montane per i territori di propria competenza.
La procedura delle assegnazioni del Fondo di Solidarietà per il sollievo dei danni causati alle strutture agricole danneggiate dagli eventi 2002, si è attuata paritariamente per tutti gli Enti territoriali piemontesi interessati dai danni, compresa pertanto la provincia di Torino.
A commento della risposta formale, devo dire che indubbiamente il meccanismo della legge n. 185/92 era insoddisfacente. Dico era, perché è stato sostituito dal nuovo decreto legislativo n. 102, che prevede l'assicurabilità delle produzioni agricole, attraverso un meccanismo entrato repentinamente in vigore nell'anno 2004.
Noi però, nella settimana scorsa, quando abbiamo incontrato il Ministro dell'Agricoltura, come Assessori facenti parte del Comitato Tecnico dell'Agricoltura, abbiamo chiesto al Ministero alcune cose. Innanzitutto di differire di un anno l'entrata in vigore dell'assicurabilità. Questo perché, a fronte delle grandinate precoci che ci sono state in Piemonte, si è rilevata l'estrema difficoltà di andare a regime con il sistema delle assicurazioni.
Non è che questo non sia condiviso, anzi tutti condividono questo nuovo sistema che semplificherà le procedure, soprattutto in una Regione come la nostra dove gli operatori si riuniranno sostanzialmente in consorzi della difesa per avere condizioni assicurative migliori, ma il lasso di tempo che intercorre tra aprile (che è la data nella quale sono stati emanati i decreti che fissano i parametri) e maggio-giugno (i mesi nei quali si sono verificate già delle grandinate) è troppo breve; quindi, il sistema ha bisogno di qualche mese per andare a regime.
Questa proroga dovrebbe essere introdotta in un decreto-legge che è in discussione al Parlamento in materia agricola.
In più abbiamo chiesto il completamento dei trasferimenti delle risorse per chiudere gli eventi pregressi. Inoltre abbiamo chiesto in prospettiva un'adeguata dotazione di risorse, vale a dire il consolidamento, in termini di spesa storica, delle risorse che precedentemente andavano a favore degli interventi post-evento sotto forma di contributi.
Questo proprio per avere un piano di contribuzione a sostegno delle assicurazioni, che la legge prevede fino ad un massimo dell'80% del costo gravante sulle imprese agricole che si assicurano, e per avere il decollo di un nuovo sistema che garantirà un risarcimento dei danni più rapido perché le assicurazioni intervengono a 60-90 giorni. Quindi, questo è un periodo delicato nel quale bisogna operare su questi due versanti.
La risposta specifica è quella che ho esposto, e quindi riguarda tutti gli iter burocratici che intersecano i decreti ministeriali con la contrattazione di un mutuo e con la chiusura del bilancio e la riapertura del nuovo bilancio provvisorio.
La Provincia di Torino è stata soddisfatta di quanto attendeva, però ho ritenuto di cogliere l'occasione per dare anche questa informazione aggiuntiva e per dire che è una materia molto delicata, sulla quale stiamo lavorando e prestiamo un'attenzione continua, perché vorremmo che questo nuovo regime, peraltro anche mutuato da orientamenti comunitari dell'assicurabilità, possa decollare nel migliore dei modi, e dovrebbe mettere la nostra produzione lorda vendibile al riparo con un sistema più snello.
Infatti oggi ad ogni evento è necessario che il Comune segnali, la Provincia verifichi, la Regione delimiti, lo Stato faccia un decreto ministeriale; le Regioni si riuniscono con il vecchio sistema, dividono il fondo, e quando arrivano i soldi la Regione deve ripartirlo tra gli enti interessati, e finalmente arriva a destinazione.
In futuro, dovrebbe esserci una spesa storica, una contribuzione preventiva per il pagamento delle assicurazioni e le assicurazioni, secondo i canoni assicurativi, intervengono poi nell'arco di 60 o 90 giorni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Un ringraziamento all'Assessore Cavallera, perché ha fornito una risposta con due diversi contenuti. Un contenuto di carattere tecnico ed amministrativo, e un contenuto di carattere politico.
Un ringraziamento particolare, perché questa che dovrebbe essere la prassi normale con la quale un Assessore risponde alle interpellanze viceversa in quest'aula viene praticata non da tutti gli Assessori. Anzi spesso la maggioranza degli Assessori si limita a leggere il documentino preparato dagli uffici e poi si siede.
Quindi, esprimo il mio apprezzamento per la professionalità con la quale l'Assessore Cavallera svolge il suo ruolo, ed è una cosa risaputa.
Posso solo dichiararmi non soddisfatto per due aspetti non marginali, e parlo della risposta politica.
Primo aspetto. Sottolineo, cosa che l'Assessore non ha fatto l'insufficiente organizzazione prevista dalla legge 185 del 1992 e quindi un'organizzazione che prevedeva lunghi passaggi e ritardi; segnalo che questo grave ritardo è avvenuto perché la dotazione prevista in un primo tempo dal fondo di solidarietà nazionale di 3.000.004 euro era insufficiente. Come oppositore, sono costretto a segnalare che questa insufficienza è una scelta politica del Governo centrale, che ha fatto mancare l'acqua là dove l'acqua doveva arrivare. E quindi l'Assessore Cavallera - sottolineo - sta dentro un quadro politico di gestione della finanza pubblica che, per le calamità naturali che colpiscono le annate agrarie, ha previsto di fare soffrire gli agricoltori un po' di tempo e quindi ha versato una prima tranche di 3 milioni e poi li ha fatti soffrire un bell'anno e solo l'anno successivo li ha messi in condizione di ricevere il riparto degli altri 2 milioni.
Allora questo punto è un punto politico che non mi sembra superato, nel senso che la contribuzione, sia pure adesso a sostegno delle stipule dei contratti di assicurazione, rischia, in una politica di taglio delle spese e delle risorse, se nei prossimi anni la politica del Governo Berlusconi dovesse continuare in questo senso, di diventare ripetitiva e endemica.
I cosiddetti tagli delle tasse vogliono essere realizzati a breve tempo; visto che non si è ancora trovato il sistema per tagliare senza tagliare altre spese, temo che questo tipo di spesa sia un tipo di spesa che rientra nella manovra economica negativa di riduzione dell'impegno delle risorse pubbliche a favore dell'economia. Teniamo presente che questo è un tipico settore primario che viene ciclicamente colpito da eventi calamitosi e quindi mi sembrerebbe un settore da mettere al riparo, dal punto di vista delle finanze disponibili, da ogni situazione di crisi indotta.


Argomento: Contratti ed appalti - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 2324 presentata dal Consigliere Contu, inerente a "Presunte anomalie nelle procedure d'appalto del servizio di ingegneria clinica dell'ASL 3"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 2324, presentata dal Consigliere Contu inerente a "Presunte anomalie nelle procedure d'appalto del servizio di ingegneria clinica dell'ASL 3".
La parola all'Assessore Galante per la risposta.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

In relazione all'interpellanza n. 2324, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
La documentazione trasmessa è quella richiesta dal Consigliere Mario Contu, relativa ai "rapporti tra l'ASL 3 e la CSEA-Poliedra", che non potevano essere intercorsi prima del 1995. In ogni caso, il consorzio CSEA Divisione Elettromedicale incaricato nel 1992 è soggetto diverso rispetto alla società Poliedra SpA costituita alcuni anni dopo.
La lettura dei documenti a cui il Consigliere fa riferimento permette di comprendere che per diversi anni la gestione dei servizi di ingegneria clinica è stata affidata da molte strutture regionali (prima e dopo la costituzione delle ASR) al Consorzio CSEA-Divisione Elettromedicale attraverso affidamenti diretti, in quanto non esisteva in concreto la possibilità di affidare tali attività ad altri soggetti. In anni più recenti molte ASR hanno preferito gestire i servizi di ingegneria clinica nell'ambito di contratti d'appalto comprendenti l'affidamento dei servizi di manutenzione e di servizi di consulenza tecnica per la gestione degli acquisti di tecnologie biomediche. L'ASL 3 ha scelto nel 1998 di bandire una gara d'appalto che escludeva dalla fornitura di servizi le attività di manutenzione di norma svolte dai produttori o da soggetti da questi appositamente qualificati. E' ben vero che "le ASL torinesi si sono regolate in modi differenti, quantunque non omogenei". Le scelte dell'ASL 3 si collocano nell'ambito dell'autonomia imprenditoriale riconosciuta alle ASR.
E' opportuno ricordare che, prima dell'approvazione del nuovo inquadramento del personale del Comparto Sanità, le possibilità di assumere personale con la qualifica d'assistente tecnico con lo specifico profilo professionale di tecnico biomedicale erano limitate in modo considerevole dalla necessità di prevede tra i requisiti per l'ammissione ai concorsi il possesso dell'abilitazione professionale, raramente conseguita dai tecnici operanti nel settore elettronico. Per quanto riguarda la posizione contributiva, il personale non era dipendente dell'ASL 3. Le tariffe applicate per le prestazioni fornite da ingegneri e tecnici erano del tutto congrue; quanto alla misura delle retribuzioni, si evidenzia che non si trattava di rapporti di lavoro individuali, ma di attività di servizio affidate a consorzio/società, e che quindi le tariffe orarie non corrispondevano alla retribuzione del personale.
Era conveniente che la mobilità del personale messo a disposizione da un Fornitore di servizi fosse del tutto indipendente dalla disponibilità di automezzi dell'ASL 3, per la differenza che corre tra la prestazione di un servizio e la semplice fornitura di manodopera.
Le condizioni contrattuali si riferiscono alla disponibilità di un'autovettura, ad un canone mensile comprensivo di tutti i costi di gestione (quindi anche assicurazione, bollo auto, manutenzione carburante). Inoltre dal 1999 (e non dal 1998) le autovetture sono 2 (alla prima, al canone mensile di L. 500.000, n'è stata aggiunta una seconda con caratteristiche superiori, al canone mensile di L. 1.000.000). Nel 1998 formalmente risulta la disponibilità di un'autovettura, e si tratta di quella fornita al canone mensile di L. 1.000.000; in realtà la prima autovettura è stata sempre disponibile, per un anno a titolo gratuito, ma questa circostanza non risulta dai documenti contrattuali. L'incidenza dei canoni per la disponibilità delle due autovetture nell'ambito dei servizi affidati è del tutto irrilevante (3,4% dell'importo contrattuale!); non si comprende, pertanto, come sia possibile ipotizzare che i canoni indicati possano rappresentare un'anomalia del prezzo del contratto.
L'aggiudicazione triennale dei servizi tecnici e di ingegneria nei settori delle Tecnologie Biomedicali e Informatiche alla società Poliedra per il periodo 1999-2001 ha anche determinato, dopo ulteriore negoziazione dell'offerta, la fornitura gratuita per un anno del servizio di sorveglianza radioprotezionistica e della gestione dei controlli di qualità per le apparecchiature radiologiche, il cui valore copre quasi per intero il costo delle due autovetture per i tre anni di durata del contratto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Sono sconcertato dalla risposta nel merito, perché non mi sembra di aver assistito a una risposta che pone in capo all'Amministrazione pubblica comportamenti di evidenza pubblica, ma mi sembra di cogliere, dal tenore della risposta, una modalità del tutto compatibile in un mercato privato nella quale le diverse prestazioni si determinano anche sulla base della parola e non del contratto scritto. Ma francamente vedere la compensazione fra l'affitto, la locazione di un'autovettura nell'ambito di un contratto precedente come ambito di compensazione per la prestazione di un servizio gratuito per l'assistenza nel campo del radio-allarme, se ho ben compreso mi lascia sconcertato.
Può darsi che nell'ambito dei contratti si possano inserire delle clausole che prevedano, tra l'altro, questo tipo di prestazione, ma sembra che l'operazione dimostri una sorta di gestione "familiare" dei rapporti con un fornitore di servizi, alla quale, però, non si accompagna la diligenza del "buono padre di famiglia".
Assessore, a parte il fatto che omette una risposta importante che, per quanto ricordo, le chiedevo nell'ambito dell'interpellanza, ma concorderà su un aspetto: com'é possibile che il personale della società Csea o Poliebra (adesso non ricordo i termini contrattuali) sia transitato, nei ruoli, alle dipendenze dell'ASL? In un settore così delicato come quello dell'assistenza in campo informatico a supporto degli apparati medicali, che hanno un elevato contenuto tecnologico, come mai, a partire da quegli anni di cui parliamo nei contratti di consulenza e di servizi non si è favorito quel processo virtuoso che consentisse di recuperare le professionalità interne, pur presenti, dell'ASL 3? Questo è il dato che mi lascia assolutamente sconcertato, sapendo che bisogna operare con molta attenzione.
Se non ricordo male, i termini contrattuali prevedevano un monte ore di prestazioni, nel senso che non erano lasciate al libero arbitrio del fornitore dei servizi. E nel momento in cui si determina un contratto che prevede una certa quantità di personale e l'espletamento di un certo monte ore, bisognerà pur individuare delle figure responsabili all'interno dell'ASL che verifichino la quantità del personale impiegato e la corrispondenza ai profili professionali richiesti. E non si può fare semplicemente un'operazione di "conto delle teste", perché come potrà intuire - glielo dico per conoscenza diretta - una parte del personale transitata all'ASL con compiti di formazione del personale interno, in qualche occasione ha chiesto allo stesso personale interno come si accendeva un computer.
Assessore, le chiederei maggior cautela e più attenzione da questo punto di vista. Mi auguro che questa interpellanza, che aveva anche il tenore di denuncia verso alcune modalità troppo "allegre" di gestione dei rapporti con i fornitori di servizi, rappresenti un punto di riferimento perché non bisogna mai dimenticare, dal momento che stiamo parlando di un'Amministrazione della Cosa Pubblica, anche laddove l'autonomia imprenditoriale è dato conclamato dall'aziendalizzazione di queste strutture sul territorio, che vi è un patrimonio umano di professionalità interne che, molto spesso, sul piano delle competenze, fanno la differenza rispetto alle professionalità esterne acquisite.
Questo è ciò che lamento in senso generale con questa interpellanza.
Vorrei fare un'ultima considerazione: non ricordo se si trattava di una vecchia Uno o di una 850; chiunque può avere a disposizione un'automobile (la prima oltretutto vetusta): quando si paga un affitto di 500.000 lire al mese, tutto compreso, lei comprenderà che in due anni, a parità di cifra stante il valore, quell'auto l'ASL l'avrebbe abbondantemente comprata ed introitata.
Poi è chiaro che ci sono tanti altri aspetti. Adesso non ho presente il testo completo dell'interpellanza, che ricordo essere corposa. Mi auguro che altri intendano fare chiarezza sulla regolarità storica delle modalità con le quali si sono espletate anche le gare per l'affidamento di questi servizi.
Chiederei copia scritta del testo dell'interpellanza e della risposta resa dall'Assessore Galante. Grazie.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 2667, presentata dal Consigliere Contu, inerente a "Conferenze dei servizi - mancata convocazione da parte dell'Azienda CTO CRF Maria Adelaide"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 2667, presentata dal Consigliere Contu inerente a "Conferenze dei servizi - mancata convocazione da parte dell'Azienda CTO - CRF Maria Adelaide".
Risponde l'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

L'interpellanza riguardava la convocazione della Conferenza dei Servizi del CTO.
Il Decreto Legislativo 30/12/92 n. 502, all'articolo 14, quarto comma in attuazione del principio della trasparenza e della partecipazione, come sancito dalla legge 241/90, prevede che, al fine di favorire l'orientamento e facilitare l'accesso dei cittadini ai servizi del sistema sanitario nazionale, siano posti in essere strumenti idonei, quali un sistema di informazione sulle prestazioni erogate, sulle tariffe applicate e sulle modalità di accesso ai servizi stessi.
Al contempo, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 19 maggio 1995 sancisce, al punto 3.4, che siano posti in essere, dalle stesse Aziende Sanitarie, iniziative a favorire l'interazione, nonché la partecipazione dei cittadini al servizio sanitario.
Allo scopo, è stato individuato un controllo di qualità sui servizi erogati secondo alcuni standard stabiliti dalle leggi nazionali, ed in conformità ad altre fonti, quali le leggi regionali sui diritti dei cittadini e le Carte dei diritti del malato, il tutto finalizzato a migliorare il servizio di rapporto tra l'ammalato e il personale.
Gli strumenti di rilevazione vanno dai questionari o griglie di domande, proposti all'utenza al momento della prenotazione o a prestazione sanitaria avvenuta, ai gruppi di monitoraggio, a cui segue un momento di analisi dei fatti osservati, documentati e riferiti.
Il decreto 502/92 (articolo 14, quarto comma) e il DPCM del 19 maggio 1995 prevedono l'istituto della Conferenza dei Servizi da convocarsi a cura dei Direttori Generali delle Aziende Sanitarie almeno una volta l'anno e in mancanza, dall'Ente Regione, quale momento di verifica sull'attuazione dei controlli di qualità e quindi sull'andamento del servizio erogato come eventuale messa a punto di interventi migliorativi.
Ciò detto, si segnala che la Conferenza dei Servizi dell'ASO CTO/CRF/Maria Adelaide relativa all'anno 2003, alla quale è stata richiesta la partecipazione anche dell'Assessore alla sanità, e nella quale è stata sottolineata l'indispensabilità per una collaborazione e confronto mirante a migliorare e creare nuove iniziative per la qualità dei servizi, si è regolarmente tenuta in data 27 febbraio a seguito di formale convocazione da parte dell'Azienda.
Per il passato, si segnala come la Conferenza si sia già tenuta nel dicembre 2001.
Si precisa che il termine indicato nel quarto comma dell'articolo 14 è un termine di carattere ordinatorio; pertanto, ancorché non convocata la Conferenza dei Servizi nell'anno 2002, la questione segnalata pu considerarsi superata.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Assessore, può dirmi la data dell'interrogazione?



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

5 febbraio 2004.



CONTU Mario

Assessore, concorderà nel fatto che le segnalazioni sono importanti nel senso che ci si è accorti che ci si era dimenticati di un atto importante, ma che segnala quella "pecca" da me indicata - il fatto che nel 2002 non si sia fatta - che non è una consuetudine così rispettosa delle leggi di riferimento.
La ringrazio, Assessore, perché è una denuncia che ha avuto pronta risposta, pur essendo una dimenticanza che è meglio non ripetere nel tempo perché la Conferenza dei Servizi, ancorché svilita nei suoi ruoli rappresenta comunque un confronto importante con l'unità locale e con le rappresentanze degli utenti.
Preferiremmo - ma purtroppo sono leggi di riferimento - che si pensasse ad istituire una sorta di Comitato di sorveglianza sulle aziende, perch troppi particolari non quadrano.
A tal proposito, a breve depositerò un'interpellanza sulla trasparenza dei bilanci delle aziende sanitarie. Sarà molto utile approfondire questa tematica. D'altronde, ogni Direttore sanitario fa al meglio cosa può fare.
Se lei, la Giunta regionale e l'Esecutivo, imponeste un traguardo come il pareggio di bilancio, le sopravvenienze passive che diventano attive dovrebbero pur trovare un ambito in cui operare attentamente delle verifiche.
Assessore, l'opposizione si candida a governare questa Regione aspirazione legittima - ma credo che sarebbe veramente riprovevole se, nel momento in cui si aprono i conti di cassa e, soprattutto, si esaminano con più attenzione i bilanci delle varie aziende sanitarie, vivessimo un periodo di lacrime e sangue perché, magari, non vi è una corrispondenza veritiera tra il dato reso pubblico e la reale situazione di disponibilità delle aziende sanitarie.
Lavori in questa direzione, Assessore. Presti attenzione ai bilanci delle varie aziende. Ci auguriamo, attraverso la lettura dei bilanci, di comprendere meglio lo stato reale della sanità.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interpellanza n. 2644 presentata dal Consigliere Rossi Oreste, inerente a "Raccomandazione per esami clinici - Ospedale di Carmagnola"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 2644, inerente a "Raccomandazione per esami clinici - Ospedale di Carmagnola", alla quale risponde l'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

Nei primi giorni della seconda settimana di gennaio, la signora "X" si è presentata presso l'ambulatorio di Ostretricia dell'Ospedale San Lorenzo di Carmagnola per prenotare una ecografia ostetrica munita di una richiesta urgente redatta dal suo Medico di Base.
Detta ecografia veniva prenotata per il giorno 19/01.
Il giorno 14/01 veniva segnalato dall'on. Dacia Valent al Direttore Sanitario del Presidio Ospedaliero che la signora in questione si accingeva a lasciare l'Italia entro sabato 17 gennaio, e che non sarebbe più stata in condizione di eseguire l'esame nel Paese di destinazione.
Come è avvenuto in altre occasioni in cui sono state segnalate, da parte di familiari o di associazioni di assistenza sociale, le particolari condizioni della paziente, la Direzione Sanitaria di Carmagnola ha ritenuto di consentire nel caso specifico un accesso alle prestazioni in tempi rapidi.
stato quindi chiesto alla S.C. di Ostetrica e Ginecologia di eseguire un esame di soprannumero rispetto a quelli prenotati.
L'esame è stato quindi eseguito nel primo mattino di giovedì 15 gennaio, prima dell'effettuazione delle ecografie già prenotate.
Si sottolinea che la prestazione è stata eseguita in aggiunta a quelle già programmate, senza minimamente interferire sulle liste di attesa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi Oreste.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Non sono soddisfatto della risposta dell'Assessore perché, di fatto non ha risposto. Ha parlato di avvenimenti di cui si era già perfettamente a conoscenza, essendo stati pubblicati sui giornali.
La richiesta era assolutamente diversa, nel senso che si chiedeva se c'era l'intenzione di avviare un'inchiesta. La risposta era sì o no risposta che l'Assessore non ha dato.
A parte questo, l'Assessore non ha neanche risposto sul fatto se sia vero o meno che poi la signora non ha lasciato l'Italia e che, quindi, non c'era alcuna procedura d'urgenza. L'Assessore non ha risposto sul fatto che fosse o meno in uno stato di condizione di gravità - quindi di reale necessità ed urgenza - perché, da quanto si è potuto apprendere dai giornali e da quanto dichiarato dai medici dell'ospedale, la signora non era in condizioni di necessità ed urgenza tali da essere inserita, extra nelle liste.
Assessore, o fornisce risposte serie, o non venga neanche in aula a rispondere ad interpellanze su cui non ha risposte da dare.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 2721 presentata dal Consigliere Contu inerente a "Ospedale di Avigliana e Giaveno congelati i lavori"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 2721, inerente a "Ospedale di Avigliana e Giaveno congelati i lavori", alla quale risponde l'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

La proposta di sospensione formulata dalla Giunta regionale con la D.G.R. n. 2-11222 del 9 dicembre 2003 trova fondamento nella necessità di inserimento del nuovo ospedale in un più ampio processo riorganizzativo della rete regionale ospedaliera che si indirizza alla realizzazione di poli di eccellenza a supporto degli ospedali generali, sia per l'attività programmata che per l'emergenza urgenza.
Il cosiddetto "polo di eccellenza" non é, e non deve essere, l'unico centro di cura per il paziente, ma si inserisce nel percorso assistenziale che coinvolge gli altri ospedali della rete secondo modelli differenziati per patologie, localizzazione, potenzialità.
pertanto doveroso, già in sede di pianificazione degli interventi e conseguente ricerca delle risorse necessarie, inserire questa struttura nel più generale ambito della strategia di ammodernamento funzionale ed edilizio della rete ospedaliera regionale e procedere alla quantificazione globale dei fabbisogni e dei finanziamenti attualmente disponibili e/o di quelli che potranno esserlo in futuro. E' con tale spirito e impegno che la Giunta regionale ha proposto la sospensione al Consiglio regionale dei finanziamenti già accordati alle Aziende del "Quadrante 1" della Provincia di Torino, così come specificati nell'allegato "A" alla deliberazione n. 2 11222 del 9 dicembre 2003, dandosi quattro mesi di tempo per riprogettare la rete dei servizi sanitari dell'area torinese, definendo in tal modo il nuovo assetto della rete ospedaliera del "Quadrante 1".
Occorre comunque precisare che le eventuali, necessarie rimodulazioni progettuali, scaturenti dal riassetto della rete ospedaliera, non comporteranno uno stravolgimento di fatto, in ordine agli aspetti sostanziali dei progetti stessi. La strategia perseguita è comunque volta al conseguimento di un adeguato recupero di efficienza sui costi di gestione: più in particolare, ogni qualvolta dovesse emergere l'esigenza di apportare dei cambiamenti ad un progetto, si è ritenuto preferibile porre in stand-by il progetto stesso, apportando quindi le dovute varianti progettuali, anziché sospendere il relativo intervento in corso di realizzazione. Tale opzione garantisce notevoli risparmi di tempi e di costi rispetto alla prospettiva di intervenire in corso di esecuzione delle opere stesse.
Pur rimanendo la garanzia della fruibilità dei finanziamenti per le progettazioni in corso, potrebbe essere necessario rimodulare i programmi per i quali si usufruisce delle succitate somme.
Con la recente deliberazione n. 63-12025 del 15/03/2004 la Giunta regionale ha di fatto proposto al Consiglio regionale l'approvazione della conferma o del mantenimento della sospensione dei finanziamenti relativi agli interventi elencati nella precedente deliberazione n. 2-11222 del 09/12/2003. Contestualmente ha impegnato i direttori delle ASL, beneficiari dei finanziamenti di cui all'allegato A della DGR 63-12025, tra i quali compaiono anche l'intervento relativo al presidio Amedeo di Savoia e quelli relativi ai presidi di Avigliana e Giaveno, a verificare entro 30 giorni dall'approvazione della medesima deliberazione, la congruenza degli interventi a suo tempo proposti e oggetto del finanziamento in relazione al futuro maggior carico di lavoro secondo gli indici indicati nella premessa della deliberazione stessa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Assessore, 30 giorni sono trascorsi dalla data indicata, è inutile che nascondiamo i fatti. Non vorrei sbagliare, ma l'interpellanza partiva da una delibera di Giunta del dicembre 2003 (c'era ancora l'Assessore D'Ambrosio che lo può confermare) che, in relazione all'ipotesi della costruenda "cittadella della salute", poneva il problema di drenare una serie di risorse; si operò attraverso un intervento drastico sul piano economico che, in pratica, sospese buona parte degli interventi previsti sulla rete ospedaliera minore. Questo è il dato politico.
Non ricordo i particolari nello specifico, anche perché discutiamo queste interpellanze a distanza di anni dalla loro presentazione. In questo caso, chiedo venia se quella dell'inizio del 2004 riguarda la delibera del dicembre 2003.
Quella delibera sospendeva i finanziamenti, li congelava e poi la Giunta, in modo molto elegante, richiedeva di verificarne la congruità. Mi fa specie che questi tre centri citati, l'ospedale Amedeo di Savoia Giaveno e Avigliana, siano stati oggetto dell'interpellanza e mi pare di comprendere che nella delibera si è chiesto ai direttori sanitari competenti su quelle ASL, di verificare entro 30 giorni la congruità.
In particolare sull'Amedeo di Savoia, che lei ha citato, ci fu uno scambio. Mi pare che la situazione si fosse sbloccata perché era assolutamente insostenibile che un centro di eccellenza dovesse patire limitazioni così gravi stante la specialistica, rispetto alla quale interveniva con gravi conseguenze e ricadute negative sull'utenza.
Assessore, il dato politico sostanzialmente è questo: il progetto della "cittadella della salute" ha posto all'o.d.g., di nuovo, la problematica della razionalizzazione della rete ospedaliera.
Non so se abbiamo la soluzione a questo problema. Certamente la richiesta che insorge sul territorio è, per quanto possibile, negli adeguamenti necessari alle condizioni di salute delle popolazioni che esistono su quei territori, di mantenere dei centri qualificati sul territorio stesso in grado di dare risposte proporzionate a come si sta connotando oggi la domanda di salute, e vedere la Regione pronta a cercare di comprendere, insieme alle ASL competenti, quale sia la struttura più idonea a dare risposta a questi bisogni emergenti.
Registro solo un dato: in tutta la rete ospedaliera minore voi state determinando, in modo ambiguo, da una parte la sospensione degli interventi previsti per gli ambiti di saturazione, dall'altra la fuga di professionalità eccellenti che chiedono, non sapendo quale sarà la fine di quell'ospedale (penso a Lanzo, ad Avigliana e a tanti ospedali minori) trasferimento in altre ASL.
Chiedendo il trasferimento in altre aziende ospedaliere determinano quella situazione per cui voi, senza colpo ferire, riuscite a chiudere una struttura ospedaliera minore, semplicemente perché a chiuderla sarà soprattutto la voce degli utenti, che avranno la sensazione e l'esperienza pratica che in quel luogo e in quella realtà territoriale non sia possibile avere quella sicurezza che tutti i cittadini richiedono nel momento in cui necessitano di un intervento a sostegno e cura della loro salute. Questa è la problematica.
L'invito che formulavo in quell'interpellanza è un appello a favore degli ospedali minori, certo della loro riqualificazione, ma la scelta che ha operato allora la Giunta, a mia modesta opinione, è una scelta sciagurata.



PRESIDENTE

Considero concluso il punto inerente "Svolgimento interrogazioni e interpellanze".


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 1) all'o.d.g. "Approvazione verbali precedenti sedute".
Comunico che sono stati distribuiti i processi verbali n. 27, 28, 29 e 30 aprile e 5 maggio 2004. Se non ci sono osservazioni li consideriamo approvati



(I processi verbali sono approvati)


Argomento: Gruppi consiliari - Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Iscrizione proposta di deliberazione n. 510 "Costituzione Gruppi consiliari ai sensi dell'articolo 13 del Regolamento interno del Consiglio regionale: criteri interpretativi" e iscrizione del punto inerente a "Dibattito su DPEFR 2005"


PRESIDENTE

Come sapete è stata licenziata dalla Commissione per il Regolamento in data 12 luglio. Inoltre c'è la richiesta di iscrizione di un punto all'o.d.g., ai sensi dell'articolo 51, comma 5, del Regolamento interno. Si richiede l'inserimento all'o.d.g. del seguente nuovo punto: "Dibattito sul Documento di Programmazione Economica e Finanziaria per il 2005", e ordine del giorno collegato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Solo cinque minuti di illustrazione. Abbiamo di fronte un periodo di tempo non molto lungo entro il quale si concluderanno i lavori del Consiglio regionale; in particolare, entro il 30 luglio la legge prevede che la Regione approvi il DPEFR, cioè l'atto guida per altri importanti atti di programmazione di governo come il bilancio preventivo, il bilancio pluriennale e la legge finanziaria.
La situazione economica del Piemonte, come è stata descritta anche recentemente dall'annuario statistico di Unioncamere, non è molto confortante dal punto di vista dell'assetto economico e sociale. L'indagine svolta evidenzia l'invecchiamento della popolazione piemontese e si vede come nel 2002 il PIL italiano sia cresciuto dello 0,4%, ma il Piemonte abbia visto un incremento del PIL dello 0,2%.
La crisi economica in Piemonte, quindi, esiste e attraversa tutti i settori, in particolare quelli legati al comparto automobilistico. Oggi però, la crisi non è resa del tutto evidente perché un freno è rappresentato dal volume di investimenti che, in via eccezionale, vengono veicolati dai finanziamenti per le Olimpiadi, che, però, termineranno.
Pertanto, la crisi è più grave di quanto appaia. Anche dal punto di vista occupazionale, sappiamo che il numero degli occupati (40 mila in più nei confronti del 2003, sul 2002) non ha un futuro, perché si tratta di lavoratori con contratti precari. Nel 2003, inoltre, la percentuale di ore autorizzate per la cassa integrazione è salita del 286%.
Questi dati, dunque, indicano una grave sofferenza del Piemonte.
Di fronte a tutto ciò e di fronte alla manovra di taglio che il Governo Berlusconi ha appena deciso, la prima manovra di taglio che colpisce duramente i settori produttivi, riteniamo che prima della pausa estiva il Consiglio regionale abbia un dovere principale e assoluto che è quello di consegnare una politica economica di governo della regione Piemonte all'intera società e che questo debba essere fatto anche rispettando i termini di legge.
Ci sembra incredibile che in questa situazione di crisi e sofferenza in una regione che ha bisogno di linee di sviluppo e di un sostegno allo sviluppo, da parte delle istituzioni, il Consiglio regionale non incalzi la Giunta, che è competente a farlo, nell'osservare i termini di legge e proporre alla Regione Piemonte un progetto di sviluppo.
Mi chiedo: le Organizzazioni Sindacali, le organizzazioni di categoria (dell'industria, del commercio, dei servizi), come possono guardare al futuro senza avere come attore uno degli attori principali, cioè il governo della Regione Piemonte, che adotta e approva le linee di investimento per il prossimo anno? E' una mancanza capitale, questa; è una disattenzione che non condividiamo e sulla quale sollecitiamo, insieme ai colleghi, l'attenzione di tutti i Gruppi politici presenti in Consiglio regionale. Che in questa congiuntura grave e preoccupante il Consiglio regionale faccia finta di nulla, di fronte a un governo Ghigo che disattende uno degli atti più importanti di programmazione della Regione Piemonte, ci sembra un fatto da segnalare con forza, chiedendo l'inserimento del punto all'o.d.g., invece di assegnare, in modo molto discutibile, altre priorità come quella sullo Statuto, questo fantomatico documento che torna probabilmente a ingombrare i lavori dell'Aula, impedendo importanti decisioni di governo.
L'inserimento del punto è anche accompagnato da un ordine del giorno nel quale si impegna la Giunta regionale a presentare, com'è suo dovere entro il 30 luglio il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria della Regione Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Chiezzi. La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente e colleghi. Ho ascoltato con attenzione l'intervento del Presidente Chiezzi, che, visto da uno scenario di opposizione e da una posizione diversa rispetto alla nostra, della quale ci siamo sempre assunti la piena responsabilità, è un intervento che rispetto, ma che credo abbia una serie di fondamentali ragioni che possono essere anche condivisibili se si siede all'opposizione.
Intendo, innanzitutto, chiarire due punti. Il primo: non si preoccupi il Presidente Chiezzi oltre misura, perché è vero che ci sono alcuni indici indicatori, rispetto allo scenario piemontese, che possono superficialmente indurre ad alcune preoccupazioni e disagi, ma è altrettanto vero che la Regione Piemonte in molti ambiti ha degli indici fortemente positivi e molto più alti delle medie nazionali. Questo non vuol dire che non ci si debba confrontare su questi punti, anche alla luce di una manovra di contenimento che ha fatto il Governo nazionale, che contiene alcuni tagli (come li ha definiti il Presidente Chiezzi). Credo che la sua sia una definizione non troppo istituzionale e tecnica, ma la più semplice, per trasmettere quanto ha fatto il Governo; si tratta di una manovra che, nel contempo, contiene alcuni provvedimenti e soluzioni per le problematiche collettive del nostro Paese, in particolare quelle delle classi deboli. Ma non voglio aprire il dibattito su questo.
La Giunta regionale ha ritenuto di non presentare fino ad oggi il piano 2005 della programmazione. Questo è stato motivato, anche se in un modo anomalo - ne do atto al collega Chiezzi - attraverso il sottoscritto quindi attraverso un Capogruppo di maggioranza e non il rappresentante della Giunta , che non era presente alla Conferenza dei Presidenti di Gruppo.
Come sa bene il Presidente Chiezzi, il termine è ordinatorio, quindi non dico che possa essere eluso, ma è una scadenza, pertanto chi la rispetta la rispetta e chi non la rispetta avrà i suoi motivi e se ne dovrà assumere le proprie responsabilità.
Ritengo che responsabilmente la Giunta saprà dare le motivazioni in Consiglio regionale e il Consigliere Chiezzi liberamente e giustamente potrà fare le proprie valutazioni.
Per quanto riguarda le priorità, lo Statuto e quant'altro, non credo che lo Statuto piomberà in Commissione e in Aula per ingombrare e bloccare come è avvenuto all'inizio del 2004 - i lavori del Consiglio regionale.
E' indubbio che, come abbiamo detto in Conferenza dei Capigruppo, dove si è deciso a stragrande maggioranza, i tempi ormai sono maturi. Poi non è detto che faremo lo Statuto, però quanto meno dobbiamo affrontare questa priorità, perché a ridosso dell'appuntamento elettorale del prossimo anno essendo questa una legislatura costituente, il Consiglio dovrà prendere una decisione, quindi se approvare o meno un nuovo Statuto.
Di questo mi darà atto il collega Chiezzi, al quale riconosco di aver sempre tenuto una posizione cristallina sul punto - e questo non è poco perché credo che la coerenza non sia una caratteristica troppo generale nella politica di oggi.
Ritengo però che non ci sia stato un atto da parte della Conferenza dei Capigruppo o del Presidente del Consiglio regionale tale da dire che se non si fa questo, non si fa più nulla. A meno che io abbia inteso male, mi pare che sia stata fatta una calendarizzazione anche con tempi "umani" rispetto ad altri momenti caratterizzati invece da tour de force o da azioni di muro contro muro o di testa contro il muro.
Il Consiglio regionale vedrà se ci sono le condizioni, anche alla luce della disponibilità - e parlo per il mio gruppo, ma sono sicuro di interpretare il sentire di molti gruppi della maggioranza - a confrontarci e di ripristinare una sorta di rispettoso e concreto dibattito, di dare l'attenzione nel merito ad alcuni punti che probabilmente in una prima fase di Commissione - e l'abbiamo visto registrando la presa di posizione della società civile durante le audizioni - abbiamo liquidato con troppa fretta.
Su questo faccio ammenda per quanto mi riguarda.
Quindi, non ho un preconcetto negativo come espresso dal Presidente Chiezzi. Credo che la richiesta del collega Chiezzi sia motivata, e debba avere una forma di rispetto istituzionale e politico pieno. Ritengo per altresì che una Giunta regionale e la maggioranza che la sostiene possa fin quando è maggioranza e governa, assumersi la responsabilità anche di fare scelte difficili come questa.
Certamente l'impegno di confrontarci al più presto su questo piano c'è e resta, e anche la maggioranza solleciterà la Giunta in questo senso. Se questo non dovesse avvenire entro il 31 luglio, dal mio punto di vista non succede nulla per il Piemonte, purché non vada nel dimenticatoio.
Per quanto ci riguarda voteremo in modo sfavorevole alla richiesta di inserimento del punto all'o.d.g., perché credo che sia la Giunta che lo debba richiedere. Nel contempo, alla luce dell'intervento del Consigliere Chiezzi, credo che questo punto dovrà essere affrontato al più presto, e se non lo faremo entro il 31 luglio, lo faremo ai primi di agosto; in caso contrario, lo faremo certamente a settembre.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g.
(Il Consigliere Botta, fuori microfono, eccepisce sull'esito della votazione) Ripetiamo la votazione sull'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g.
Constatata la mancanza del numero legale, sospendo la seduta ai sensi dell'ex articolo 52, comma 4, del Regolamento.



(La seduta sospesa alle ore 12.17 riprende alle ore 14.34)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Come prevede il Regolamento, ripetiamo la votazione per appello nominale, come richiesto dal Consigliere Cattaneo e altri, sulla proposta di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.
Costato la mancanza del numero legale e sospendo la seduta ai sensi dell'ex articolo 52, comma 4, del Regolamento.
Do atto della presenza in Aula del Consigliere Mercurio (che per motivi tecnici non è riuscito a votare) e convoco la riunione del Comitato di Solidarietà.



(La seduta sospesa alle ore 14.37 riprende alle ore 15.22)



PRESIDENTE

Dovevamo ripetere la votazione sulla richiesta di inserimento del punto all'o.d.g.
Il Consigliere Cattaneo e altri chiedono la votazione per appello nominale.
Indìco la votazione nominale sulla richiesta di inserimento di nuovi punti all'o.d.g.
Costato la mancanza del numero legale e chiudo la seduta.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 15.27)



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