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Dettaglio seduta n.467 del 06/07/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(Alle ore 10.23 il Vicepresidente Riba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.45)



(La seduta ha inizio alle ore 10.53)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Chiezzi, Costa Enrico, Ferrero, Galasso, Ghigo, Predale, Picchetto Fratin, Pozzo Racchelli, Tapparo, Vaglio..


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Adesione e nomina Presidente e Vicepresidente Gruppo consiliare


PRESIDENTE

Comunico che in data 30 giugno 2004 l'Ufficio di Presidenza ha preso atto dell'adesione del Consigliere Rolando Picchioni al Gruppo Centro per il Piemonte-popolari.
Con lo stesso provvedimento ha anche preso atto della nomina a Presidente del Gruppo del Consigliere Giacomino Taricco e a Vicepresidente del Consigliere Rolando Picchioni.


Argomento:

d) Distribuzione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono stati distribuiti ai Consiglieri i verbali del 27, 28, 29 e 30 aprile e 4 e 5 maggio 2004, che verranno posti in votazione nella prossima seduta consiliare.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Opere idrauliche ed acquedotti

Interpellanza n. 1902 della Consigliera Costa Rosa Anna inerente a "Casa Circondariale di Asti non collegata alla rete acquedottistica"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interpellanza n. 1902, presentata dalla Consigliera Costa Rosa Anna.
Risponde l'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Il problema sollevato dalla Consigliera Costa è noto, non solo a me quanto cittadina di Asti, ma a tutti i Consiglieri che s'interessano dell'argomento: cito per tutti il Consigliere Mellano, che più volte ha sottolineato quest'esigenza.
Noi non abbiamo compiti diretti. Purtroppo, non siamo noi che riusciamo a risolvere il problema e più volte abbiamo chiesto chiarimenti al Provveditorato regionale.
Leggo la risposta ricevuta: "Si fa seguito a quanto già comunicato informalmente per le vie brevi, per rappresentare che il Protocollo di Intesa per l'allacciamento della Casa Circondariale di Asti all'acquedotto comunale, è stato sottoscritto in data 20 febbraio 2003 e prevede la consegna dei lavori per il giugno 2004. Per quel che concerne il problema relativo al trasporto pubblico, allo stato non sembra risolvibile poiché, a seguito di opportuni contatti con la Direzione dell'Istituto, il Comune di Asti ha reso noto che un eventuale collegamento del trasporto pubblico con l'Istituto risulterebbe antieconomico per l'esenzione del pagamento riconosciuto al personale di Polizia Penitenziaria e per l'esigua affluenza dei familiari dei detenuti in considerazione della capienza dell'Istituto".
Sono problemi che vengono rappresentati un po' da tutte le forze politiche, ma che, purtroppo, non sono ancora risolti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Costa Rosa Anna.



COSTA Rosa Anna

Ringrazio l'Assessore Cotto per aver indicato anche date, rispetto all'interpellanza. Se ho ben capito, Assessore, il 20 febbraio 2003 è stato sottoscritto quest'accordo e per il giugno 2004 si dovrebbe vedere l'allacciamento e, quindi, la risoluzione del problema che pongo nell'interpellanza.
Chiederei espressamente, avendo verificato la situazione de visu, (tra l'altro, ringrazio l'Assessore per avere evidenziato anche la questione del trasporto, pur non avendolo sollevato nella mia interpellanza) un'ulteriore verifica da parte dell'Assessorato, al fine di darci il benestare sull'avvenuto allacciamento della Casa Circondariale all'acquedotto. Siamo nel mese di luglio e il termine dei lavori era previsto per giugno 2004..
Visto che è un'interpellanza del novembre 2002, vorrei oggi ringraziando l'Assessore della risposta, richiedere un'ulteriore certezza sulla definizione dei lavori e sul chiarimento della situazione, terminando quindi l'imbarazzo in cui si trovavano questi detenuti: una condizione, non solo con problemi igienici, ma addirittura con la necessità di acquistare acqua per cucinare.
Grazie, Assessore. Chiederei, anche se per via orale, una certezza e una definizione di una situazione chiusa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Chiedo formalmente all'Assessore di avere risposta scritta dell'interpellanza della collega Costa, perché - intervengo sull'ordine dei lavori - credo che l'Assessore abbia letto la risposta che già diede, circa un anno fa, ad un'interrogazione del Gruppo Radicali che, in effetti prevedeva due ordini di problemi: l'acquedotto e il trasporto pubblico.
Visto che è evidente un'urgenza specifica, e dato che nell'ultima mia visita, nel maggio scorso, ho visto i tubi davanti all'Istituto carcerario presumo che siano in fase ultimativa i lavori. Ribadisco che è davvero cosa urgente terminare adesso i lavori, per evitare di trascorrere un'altra estate senza acqua potabile in uno degli Istituti più grandi della Regione Piemonte; un istituto che, scandalosamente, è stato per quindici anni non collegato all'acquedotto pubblico comunale.
So che il Comune, la Provincia e la Regione, con l'intervento del Provveditorato regionale, hanno ampiamente tentato di intervenire sulla questione e, opportunamente, si è raggiunto il Protocollo d'intesa.
In questo momento - approfittando dell'interpellanza della Consigliera Costa, che ringrazio - credo che sia necessario e urgente, per il Consiglio, avere una risposta definitiva se oggi siamo riusciti ad allacciare l'acqua all'acquedotto comunale. Farlo a settembre vorrebbe dire un'altra estate passata senza acqua, con le bottiglie di acqua gasata senza poter fare le docce e senza avere davvero un clima minimo di sussistenza in uno dei carceri più importanti della Regione Piemonte.
Chiedo quindi, se è possibile, di avere una risposta scritta aggiornata almeno al 30 giugno, visto che l'impegno era di chiudere i lavori al 30 giugno. L'Assessorato, quindi, può benissimo verificare, con una telefonata e dare nota alla collega Costa - che sicuramente me ne fornirà copia - di una puntuale risposta scritta, in cui si dice: "Purtroppo non ce l'abbiamo fatta", oppure "Sì, da ieri c'é l'allacciamento".



PRESIDENTE

Collega, la segnalazione del collega Mellano corrisponde all'esposizione del suo diritto - motivato - di avere la risposta scritta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interpellanza n. 2601 presentata dai Consiglieri Contu e Papandrea inerente a "Pazienti di neurochirurgia 'trasferiti' come pacchi postali?"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 2601.
Risponde l'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

Fatte le opportune verifiche, si precisa quanto segue. Il percorso diagnostico-terapeutico del paziente in esame risulta corretto e coerente rispetto all'utilizzo in rete delle strutture ospedaliere a differente specializzazione.
Il paziente soccorso e trasportato all'Ospedale di Rivoli, dopo aver eseguito un esame TAC del cranio, è stato tempestivamente trasferito presso la Neurochirurgia dell'Azienda Ospedaliera S. Giovanni Battista di Torino per eventuali indicazione ad intervento neurochirurgico.
In questa struttura, effettuate le cure e gli accertamenti del caso, i sanitari, vista la stabilità del quadro neurologico (la TAC di controllo non evidenziava un aumento del focolaio contusivo) ed escludendo, quindi l'indicazione di un intervento chirurgico, ne disponevano il trasferimento.
Il paziente, non avendo più necessità di cure strettamente neurochirurgiche, ma di ulteriori accertamenti neurologici, è stato trasferito presso il presidio di riferimento della sua ASL di residenza, e precisamente presso la struttura complessa di neurologia dell'Ospedale di Ivrea, in cui sono presenti tutte le competenze per il proseguimento delle cure del caso.
Durante la degenza non si sono verificati altri episodi critici e le condizioni neurologiche si sono mantenute stazionarie, confermando quindi, il quadro di stabilità rilevato alle Molinette.
L'ASO in questione, nel caso in esame, non ha dirottato presso altri presidi un paziente neurochirurgico, come sostengono gli interpellanti, in quanto il paziente, come precisato più sopra, presentava necessità di cure che adeguatamente potevano essere assicurate, come nei fatti è avvenuto presso l'Ospedale di Ivrea.
La presenza, inoltre, presso le strutture ospedaliere regionali di una rete telematica per il teleconsulto specialistico, già consolidata nel trattamento dei traumi cranici, permette di accedere in tempo reale ad eventuali esigenze di un consulto specialistico.
Il percorso indicato non è motivato dal taglio dei posti letto, ma si inquadra nel contesto di un corretto utilizzo dei posti letto di altre specialità, al fine di garantire a tutti i pazienti le competenze specialistiche più appropriate, in particolare per l'emergenza ed urgenza neurochirurgica.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu.



CONTU Mario

Ringrazio l'Assessore per la dettagliata risposta che ha fornito.
La segnalazione proveniva da alcuni amici o conoscenti, diciamo così del paziente in oggetto, che erano le uniche persone di riferimento dal punto di vista della carenza di una rete parentale di supporto.
una variabile, e me ne rendo conto. Le ASO prendono in carico i pazienti e ne determinano, diciamo così, il grado di urgenza, cercando di rilevare quella che può essere la struttura più idonea. Ma la denuncia era proprio questa, sostanzialmente per il quadro, così come lei ha illustrato delle difficoltà del paziente. Ciò che si segnalava era l'opportunità, per quanto possibile e compatibile, di coniugare il bisogno di cura - stante la patologia, in particolar modo - con la necessità di un supporto e di un sostegno psicologico da parte delle persone che possono fornire un aiuto al paziente stesso, perché di questo sostanzialmente si tratta.
Mi riservo di acquisire copia scritta della risposta e, nel merito, gli approfondimenti, anche in relazione alla coerenza fra la scelta del Nosocomio di Ivrea per il periodo di cura e l'ASO di competenza in relazione al luogo di residenza del paziente, anche se mi rendo conto che non vi è un automatismo. Ma su questo mi riservo un approfondimento.
Grazie.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione n. 2654 del Consigliere Muliere inerente a "Comportamento del Direttore Generale dell'ASL 21"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 2654 presentata dal Consigliere Muliere.
Risponde l'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

Come premesso dallo stesso interrogante, i Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Regionali sono emanazione della Giunta regionale individuati in base ai requisiti di carattere professionale e il cui mandato fiduciario è soggetto a valutazioni esclusivamente tecniche, legate al raggiungimento di obiettivi gestionali e di produzione di salute.
L'interrogante lamenta, quindi, la presenza del Direttore Generale dell'ASL 21 a tutte le iniziative messe in campo, in quel territorio dalle forze politiche del centrodestra ed afferma che tale comportamento definito "devastante", produce nell'opinione pubblica il messaggio di una stretta corrispondenza tra alcuni partiti e l'amministrazione delle ASL.
Appare del tutto evidente che se la Giunta regionale nomina il Direttore Generale sulla base dei sopracitati criteri, non mantiene anche la facoltà di sindacare e di indirizzare i loro comportamenti afferenti l'insieme della sfera delle pubbliche relazione. In altri parole, non è indubbio che, ferma restando l'esclusività del rapporto di prestazione d'opera intellettuale a favore dell'Azienda Sanitaria, permane in ogni caso il diritto alla libera espressione delle proprie idee e delle proprie convinzioni politiche.
Si è pertanto ritenuto di interpellare personalmente il Direttore generale dell'ASL 21, il quale ha affermato di aver partecipato ad un incontro organizzato dalla Lega Nord nel mese di gennaio in qualità di uditore e, in veste istituzionale, in altre due manifestazioni pubbliche politicamente connotate, tenutesi rispettivamente in data 02/02/2004 e 10/03/2004, alle quali era stato invitato, peraltro, anche se non vi ha partecipato, in qualità di relatore su temi riguardanti la sanità e dov'era prevista la partecipazione dell'Assessorato alla sanità e del Presidente della IV Commissione regionale.
Il Direttore stesso ha inoltre assicurato la sua disponibilità ad intervenire, in veste di relatore, a qualsiasi manifestazione organizzata dai partiti politici, i cui temi vertano sulla sanità in generale, e, in particolare, sulle attività dell'ASL 21.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Ringrazio l'Assessore per la risposta e le chiederei di farmi pervenire la copia scritta.
Forse, bisognerebbe raccomandare quantomeno maggior cautela e maggiore attenzione nell'agire dei Direttore Generali. Mi rendo conto che ognuno è libero di manifestare le proprie idee, però è evidente che, in certe occasioni, forse una maggior prudenza è quantomeno consigliabile.


Argomento: Ricerca scientifica (Istituti regionali di studi e ricerche)

Interpellanza n. 2669 del Consigliere Giordano inerente a "Riconoscimento economico per la frequenza alle scuole di specializzazione medica per il periodo 1983-1991"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 2669 presentata dal Consigliere Giordano.
L'interpellanza n. 2324 presentata dal collega Contu, inerente a "Presunte anomalie nelle procedure d'appalto del servizio di ingegneria clinica all'ASL 3", forse era già stata esaurita la scorsa seduta.
Pregherei comunque gli Uffici di verificarlo.
La parola all'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

In riferimento all'interrogazione n. 2669 presentata dal Consigliere Giordano, si ritiene necessario precisare quanto segue.
Annualmente viene predisposta una puntuale programmazione, a livello regionale, del fabbisogno formativo degli specializzandi nelle varie discipline mediche, oltre naturalmente alla programmazione del fabbisogno dei medici in medicina generale. Detta programmazione regionale è presentata al Ministero della Salute che, d'intesa con il MIUR, decreta l'assegnazione alle Università delle borse di studio per l'ammissione dei medici alle scuole di specializzazione per ogni anno accademico.
Di conseguenza, l'erogazione del compenso economico di cui trattasi destinato ai medici specializzandi per l'attività svolta presso le strutture sanitarie, viene regolata dall'Università destinataria di borse di studio ministeriali.
In considerazione di quanto sopra, non si raffigura, per l'Ente Regione, la possibilità di alcun intervento presso le Università interessate, al fine di un riconoscimento economico per i medici specializzandi.
Si precisa che eventuali benefici economici sono a richiesta individuati, come si può evincere anche alla sentenza, e peraltro i benefici economici sono soggetti a prescrizione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

La ringrazio, Assessore, anche se per la verità non ho capito granch della sua risposta. L'interrogazione risulta chiara ed in qualche modo vuole evidenziare se la Regione ha competenza nel retribuire, per il periodo 1983-1991, gli specializzandi che hanno svolto questo tipo d'attività.
Intanto, Assessore, le chiedo la risposta scritta; in ogni caso, quello che ha formulato non mi sembra che risponda a quella che è l'esigenza dell'interrogazione. Siccome c'è un giudizio da parte della Corte di Giustizia Europea che obbliga lo Stato al risarcimento del danno e ci sono dei ricorsi al TAR da parte delle Organizzazioni Sindacali dei medici vorrei cercare di capire effettivamente qual era il ruolo dell'Università qual è il ruolo della Regione, quali sono i rischi effettivi per poter intervenire nel risarcire questo tipo di danno e a quanto ammonta quest'ultimo, perché il periodo 1983-1991 è un periodo abbastanza ampio e presumo che, se dovesse mai capitare qualcosa, in termini di remunerazione sarebbe un onere molto gravoso per la nostra Regione.
Di conseguenza, Assessore, mi dia pure la risposta scritta, anche se le problematiche dell'interrogazione erano ben altre.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 2672 presentata dal Consigliere Giordano, inerente a "Smantellamento dei servizi dell'Ospedale di Lanzo Torinese"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 2672, presentata dal Consigliere Giordano.
La parola all'Assessore Galante per la risposta.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

In merito all'interrogazione n. 2672 si precisa quanto segue.
L'attività di day-surgery nel Presidio di Lanzo è fortemente limitata dalla carenza di apparecchiature tecnico-sanitarie e di personale. Le apparecchiature tecnico-sanitarie lasciate dal Mauriziano permettono solo interventi di bassa complessità. Per quanto concerne il personale, sia le limitazioni alle assunzioni imposte dall'articolo 34 della legge 289/2002 sia il mancato passaggio di parte dei dirigenti medici e sanitari dal Mauriziano all'ASL 6 (per dimissioni precedenti o per esercizio del diritto di opzione) hanno reso necessaria un'immediata riorganizzazione dei servizi della struttura.
La riorganizzazione ha comportato, con i necessari interventi strutturali, la ricollocazione delle funzioni ambulatoriali, del day hospital e day surgery, della lungodegenza e della riabilitazione cardiologia e pneumologica e l'allocazione del nuovo servizio di dialisi.
Il reparto di lungodegenza è stato spostato per poter ampliare la riabilitazione; si è concentrata nell'area dell'ex Urologia l'attività ambulatoriale trasferendo nel presidio anche quella che l'ASL garantiva in altre strutture dislocate a Lanzo; si sono adeguati i locali dell'ex Otorinolaringoiatria per ospitarvi la Dialisi. Entro il mese di luglio c.a.
l'Hospice verrà ampliato con l'aggiunta di 2 p.l. che ne porteranno la capienza a 10 p.l. totali.
Attualmente sono operanti presso il Presidio di Lanzo, oltre agli ambulatori indicati nell'allegato A: n. 48 p.l. di Medicina Generale n. 25 p.l. di Lungodegenza n. 40 p.l. di Riabilitazione n. 8 p.l. di Day-hospital n. 7 p.l. di Day-surgery relativamente alle specialità di: . Chirurgia generale . Oculistica . Otorinolaringoiatria . Urologia.
L'attività di day-surgery relativamente alle specialità di ginecologia ortopedia e chirurgia vascolare non è stata ancora avviata a causa delle carenze strutturali dell'organico, difficilmente superabili nell'immediato e dalla necessità di acquisire la necessaria strumentazione. Tali problemi impongono un rinvio dell'inizio dell'attività a fine 2004.
Comunque, per utilizzare al meglio le risorse disponibili, è stato attivato sin dal mese di luglio il day-surgery oculistico, che ha ridotto il tempo di attesa per un intervento di cataratta dai 455 giorni di luglio 2003 ai 283 giorni attuali.
Per quanto riguarda il Pronto Soccorso, il numero di passaggi non pare abbia avuto sostanziali mutamenti rispetto agli anni precedenti e i 3.813 passaggi del secondo semestre 2003 paiono congruenti con la popolazione di riferimento di circa 25.000 abitanti. E' da rilevare che, per quanto concerne la dotazione organica del Pronto Soccorso, non ci sono state variazioni rispetto alla gestione del Mauriziano con la presenza continuativa di un medico di guardia e di due infermieri, un anestesista reperibile o in guardia attiva, reperibilità o guardia attiva di tecnici di radiologia, laboratorio e di medici di radiologia, oltre che delle altre specialità presenti in struttura.
I provvedimenti sopra citati sono contemplati nel protocollo d'intesa firmato il 17 marzo 2003 tra l'Assessore regionale alla sanità, il Presidente della Rappresentanza dei Sindaci dell'ASL 6, il Presidente della Comunità montana Valli di Lanzo e l'Azienda Sanitaria Locale 6.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano per la replica.



GIORDANO Costantino

Con quest'interrogazione, pur riconoscendo una buona managerialità da parte del Direttore generale dell'ASL 6, in qualche modo si voleva dare un minimo di supporto al Direttore generale affinché l'Ospedale Mauriziano di Lanzo non diventasse un onere per la struttura e per la stessa comunità ospedaliera, ma diventasse un'opportunità.
Sono convinto che, anche nell'ambito della modifica dell'Assessorato alla sanità che lei auspica in qualche modo rientrassero anche queste cose che vanno ad ottimizzare le risorse. Insomma, il Dottor Bertone ha delle grandissime difficoltà, pur essendo un esperto; in molti casi conosce bene il tessuto sanitario del suo territorio, tuttavia, a quest'ospedale non mi sembra che sia stato dato un supporto coerente da parte della Direzione centrale e dell'Assessorato, anzi è stato considerato solo una palla al piede.
L'impressione è che si sia trattato di un'operazione utile a far sì che non rimanesse nessuno senza lavoro. E' per questi motivi, Assessore, che l'interrogazione vuole essere di stimolo ad una riflessione su quella che possiamo chiamare la "sanità di montagna", vista l'ubicazione dell'ospedale Mauriziano di Lanzo e della popolazione residente nella zona. Ospedale, a mio parere, da non trascurare, ma nello stesso tempo, non si comprende di cosa si occupino le 300 persone che lavorano all'interno di una struttura di circa 15.000 mq.
Chiedo all'Assessore se gentilmente può fornirmi la risposta scritta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 2694 del Consigliere Giordano inerente a "Reparto di Oculistica dell'Ospedale Mauriziano di Torino: quali prospettive?"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'interrogazione n. 2694 del Consigliere Giordano inerente a "Reparto di Oculistica dell'Ospedale Mauriziano di Torino: quali prospettive".
La parola all'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

In relazione all'interrogazione n. 2694 si precisa quanto segue.
In una condizione generale di riorganizzazione del complesso contesto ospedaliero, anche l'Ordine Mauriziano è stato oggetto di una profonda azione di riordino, tenuto conto della particolarità dell'istituto.
Con delibera n. 34-9460 del 26 maggio 2003 è stato approvato un Protocollo d'Intesa tra la Regione Piemonte e l'Ordine Mauriziano nel quale viene previsto di rinviare ad un successivo provvedimento l'approvazione di una convenzione specifica, convenzione approvata e sottoscritta dalle parti in data 18/5/04, nella quale vengono mantenute tutte le attività finora svolte; per tale ragione non possono essere fatte valutazioni circa i vantaggi relativi alla chiusura o meno delle attività, in quanto non risulta essere stato disattivato alcun reparto.
Nell'accordo suddetto l'Ospedale Umberto I viene collocato tra gli ospedali della rete regionale, caratterizzato da funzioni di alta complessità tecnico funzionale equiparabile ad una Azienda ospedaliera e configurandolo come presidio ospedaliero di riferimento dell'ASL 1. Viene così mantenuta la natura dell'Ospedale Mauriziano, conservandone le sue potenzialità produttive.
Per ciò che concerne l'oculistica non è prevista la chiusura del reparto, in quanto la relativa attività è contemplata dalla sopraccitata convenzione ed è tuttora svolta dall'Ospedale Umberto I.



PRESIDENTE

La parola all'interrogante, Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Ringrazio l'Assessore della risposta, anche se - per carità, Assessore non ho nulla contro lei! Ma questo è il compito della minoranza: in qualche modo cerchiamo di dialogare... - prendendo lo spunto dal reparto dell'Oculistica, occorre approfondire, in modo corretto, quale sia il ruolo della sanità pubblica e quale quello della sanità privata. Tengo a sottolineare che sia personalmente sia - credo - per l'intera area della Margherita, non impressiona che una parte della sanità sia gestita dal settore pubblico ed un'altra dal settore privato. Vogliamo però riuscire a comprendere meglio alcune situazioni: come Regione potenziamo al massimo la clinica Cellini, dove, per un costo di 1000 euro ciascuno, vengono effettuati 40 interventi alla cataratta alla settimana, per un totale di 160 interventi mensili, e, nello stesso tempo, da anni continuiamo a ribadire che l'Ospedale Mauriziano è in situazione di difficoltà. La conclusione è la sola: si vuole togliere il lavoro ai nostri ospedali avvantaggiando così le cliniche private.
Pur riconoscendo il ruolo del settore privato, non dobbiamo - a mio giudizio - dimenticare l'ammontare dei costi per il funzionamento di questi ospedali. Relativamente all'Ospedale Mauriziano, nonostante le interrogazioni, le disquisizioni, le analisi effettuate in quest'aula, non ho mai rilevato sufficiente passione né da parte dell'attuale Assessore n da parte del mio amico e collega D'Ambrosio. Del Mauriziano si è sempre parlato come di un qualcosa che "scotta": "Non è di nostra competenza, non appartiene al nostro circuito: non possiamo intrometterci più di tanto...." Collega D'Ambrosio, sicuramente ricorda le mie richieste di aiuto nel tentare di capire la marea di spesa del settore, spesa che continuo a non capire: sotto il profilo sanitario il Mauriziano è un ente importante che serve un certo territorio ed una certa comunità. Non possiamo continuare a ripetere che i debiti sono del Mauriziano e che la Regione - e su questo punto concordo - non ha né potenzialità né capacità di liquidarli. Non è neppure corretto, a mio giudizio, riproporre una convenzione con l'ospedale, considerandolo sempre ed esclusivamente come un ospedale di tipo privato: risulta evidente che il Mauriziano non potrà mai esserlo.
Innanzitutto, perché non è reale: si tratta infatti di una struttura pubblica, pur non rientrando nel circuito regionale; occorre per interessarsene maggiormente: se per un qualsiasi motivo l'ospedale dovesse chiudere l'attività, il servizio sul territorio dovrebbe comunque essere garantito. Ricordo che gli 850.000 interventi di Pronto Soccorso effettuati dal Mauriziano non sono stati così numerosi nemmeno alle Molinette.
Si tratta, dunque, di un ospedale di tutto rispetto. Vogliamo o no avere l'accortezza, prima di stipulare convenzioni, di mettere in equilibrio i costi del settore sanitario pubblico e quelli del settore privato? Andrebbe tutto bene se la progettazione sanitaria fosse sostenuta da una certa logica e non da quella di svuotare il settore pubblico per affidarne le competenze a quello privato, permettendo a quest'ultimo di arricchirsi, senza alcun servizio di Pronto Soccorso e quant'altro l'ospedale pubblico è obbligato a mantenere.
Assessore, ha ancora tempo per risolvere il problema del Mauriziano, e lo deve risolvere "bene" se intende restare nella storia della sanità piemontese, non fingendo che il Mauriziano non esista, non riconoscendone i debiti. Un'azienda di produzione, sia essa anche di tipo sanitario, pu esistere solo se su ogni singola "produzione" perde il 20-30% - e questo non per difetto di struttura. Non si capisce il motivo per cui il costo per esempio, di un posto-letto per trapianto, alle Molinette ammonta a 3000 euro al giorno e al Mauriziano, invece, deve essere di 800-900 euro.
La prego, Assessore, di verificare questi aspetti; le interrogazioni vengono presentate non perché lei ci risponda, in due-tre minuti, e per dire, dal canto nostro, se siamo o meno soddisfatti: la "tarantella" è sempre la stessa da quando siedo in quest'aula. Qualche problema, ogni tanto, occorrerebbe risolverlo. Quando parliamo di Mauriziano, intendiamo un ospedale ed un servizio di tutto rispetto. Vi prego, "nuovo" e "vecchio" Assessore - sono nato, in questo Consiglio, con l'Assessore D'Ambrosio e sono rimasto un po' alla sua vecchia gestione - fate qualcosa, risolviamo questo tipo di problema: il Mauriziano non è ente che possa essere lasciato a se stesso, con la convenzione di cui ho già detto.
Legato all'ospedale c'è il centro ricerche di Candiolo: anche in questo caso, non ho capito il tipo di ragionamento fatto e le convenzioni stipulate; anziché prevedere un polo oncologico nazionale ed internazionale creando una fondazione tra il Mauriziano, Candiolo ed il Politecnico sta avvenendo che l'ospedale Mauriziano sia sottomesso amministrativamente a Candiolo. La prego di rivedere tale situazione: si tratta di un ospedale che dà un servizio corretto e coerente di cui cittadini non si possono privare. Le dirò di più: meglio la struttura del Mauriziano di quella vuota del Valletta inaugurata pochi giorni fa: quattro piani vuoti e cinque posti letti... L'ospedale del Mauriziano, in questo momento, sta funzionando bene: Assessore mi faccia il favore, diamogli una mano, non facciamo soltanto inaugurazioni inutili.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Fondi sanitari

Interpellanza n. 2815 presentata dal Consigliere Ronzani inerente a "Ospedale di Biella - Emodinamica"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interpellanza n. 2815, alla quale risponde l'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

La programmazione regionale in ambito cardiologico ha definito precise linee di indirizzo per l'attività di emodinamica in quanto attività specialistica con un bacino di utenza sovraziendale.
Trattandosi di procedure invasive che possono comportare complicanze anche gravi per i pazienti, sono stati definiti precisi standard qualitativi e quantitativi per garantire sicurezza ed efficacia delle prestazioni, in particolare deve essere garantita una casistica elevata e adeguata formazione degli operatori in linea con gli standard e i requisiti previsti dai provvedimenti regionali: D.G.R. n. 26-29928 del 13.4.2000 e D.G.R. n. 29-8203 del 13.1.2003.
opportuno, per quanto sopra richiamato, che l'attività in questione venga attivata a livello sovraziendale per non parcellizzare le prestazioni, con conseguente riduzione della casistica per centro che non garantirebbe un alto livello qualitativo.
Di fatto, in ambito regionale tale attività non è presente capillarmente in tutte le strutture di cardiologia in quanto per il paziente è più importante avere la prestazione ad un livello qualitativo adeguato, con minor rischi di complicanze, piuttosto che nel presidio ospedaliero più vicino.
A Biella l'attività in questione evidenziata negli anni 1999-2000, al monitoraggio regionale, parametri molto inferiori rispetto agli standard previsti, come evidenziato tra l'altro per altri centri che non sono stati confermati nella rete dei laboratori di emodinamica.
L'attività è poi cessata per mancanza delle professionalità necessarie.
La sala inaugurata a gennaio di quest'anno dotata delle apparecchiature finanziate dalla Fondazione Biverbanca viene indicata dalla Azienda come nuova Sala Polifunzionale finalizzata tra l'altro "all'impianto dei pace makers e all'applicazione dei defibrillatori". La possibilità di effettuare, nella nuova sala, anche prestazioni di emodinamica è in primo luogo subordinata dalla Azienda alla formazione di "personale medico ed infermieristico altamente specializzato".
L'attivazione del Centro di Emodinamica deve quindi comportare necessariamente una adeguata formazione degli operatori in linea con gi standard previsti dai provvedimenti regionali, attualmente gli operatori sono in formazione presso la cardiologia dell'ASO di Novara.
Il servizio in questione deve poi rientrare nella programmazione regionale specifica, che in tale ambito è stata particolarmente attenta a definire la localizzazione dei Centri in relazione al fabbisogno atteso regionale e di quadrante.
Con riferimento al Quadrante di Novara e relativamente alla localizzazione dei Centri di emodinamica, con D.G.R. n. 29-8203 del 13.1.2003 sono stati localizzati due Centri con emodinamica diagnostica ed interventistica: presso l'ASO di Novara e l'Ospedale di Vercelli (che, da monitoraggio regionale, possiedono i requisiti richiesti); tali Centri, in rete con le Centrali 118 e le restanti UTIC del Quadrante, devono garantire, oltre all'attività in elezione, l'attività di angioplastica primaria in emergenza.
presente, inoltre, per l'attività di elezione la Casa di Cura S.
Gaudenzio.
Il fabbisogno per tale area di circa tremila diagnostici e mille interventistici è ampiamente soddisfatto dall'offerta presente nel Quadrante che ha evidenziato nel 2003: 3.459 procedure diagnostiche e 1.177 procedure interventistiche (dati tratti dai codici d intervento specifici delle Schede di Dimissione Ospedaliera dei presidi sopraccitati).
Nel primo trimestre 2004 per i cittadini biellesi sono state eseguite 50 angioplastiche e 178 coronarografie presso strutture esterne, in particolare ASO di Novara. La valorizzazione di queste prestazioni, sulla base dei DRG specifici, evidenzia un costo di circa 930.000 euro.
Il ruolo del Quadrante nella attivazione della attività in questione è determinante in quanto, come precisato più sopra, trattandosi di attività sovrazonale rientra nella programmazione interaziendale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Assessore Galante, cosa aspetta a licenziare il Direttore dell'ASL 12 di Biella, dopo la risposta che ha letto? Si rende conto della risposta che mi ha dato? L'ha letta bene? Sì? Quella risposta comporta il licenziamento in tronco del Dott. Frascisco, Direttore dell'ASL 12.
Le spiego il perché, Assessore. Avete soppresso l'Emodinamica di Biella nel 2001, sulla base delle motivazioni che lei ha prima ricordato. Non sto a dirle che l'avete soppressa a Biella attivando convezioni con i privati in particolare con la clinica Maria Pia di Torino, perché già il fatto che un biellese debba andare in quella clinica per farsi fare una coronarografia, è già tutto un programma. Giusto? Ma lasciamo perdere.
Di per sé è già un programma che, francamente, mi rifiuto di pensare che sia stato scelto, motivato e giustificato sotto il profilo sanitario e funzionale. Le decisioni che in allora avete assunto fanno tremare le vene dei polsi: D'Ambrosio Assessore e Zenga Direttore generale dell'ASL.
Le ricordo che abbiamo ospedali importanti, quanto e come Biella, a Tortona, a Moncalieri e a Savigliano, dove il servizio, giustamente funziona. Ma questa è storia del passato.
Il passato recente dice un'altra cosa: dice che voi avete concordato o condiviso la scelta della Fondazione Biverbanca di finanziare l'attivazione di un nuovo servizio di Emodinamica.
Delle due l'una, Assessore: o non andava soppresso o non andava attivato. Non c'é una terza via. Non c'é una terza via, Assessore, perch il ragionamento che lei fa, per tre/quarti della sua risposta alla mia interrogazione, depone a favore del fatto che non andava attivato quel servizio, in quanto lei sostiene che la programmazione spinge nella direzione di trovare, nel quadrante, quel tipo di risposta a quel tipo di bisogno.
Giusto? Quella è la sua risposta, non la condivido, ma è la sua risposta. Nello stesso momento in cui mi lei mi dà questa risposta, ha un Direttore generale (che andrebbe preso a calci nel sedere e che lei invece, confermerà il 31) che concorda con la fondazione Biverbanca di attivare quel servizio. La Biverbanca, quindi, spende risorse pubbliche per attivare quel servizio che oggi non funziona, nonostante un suo collega di Giunta regionale, l'Assessore Pichetto, l'abbia inaugurato.
Non vi vergognate, Assessore Galante? Non prova un po' di vergogna? Io andrei sotto quello scranno se fossi nei suoi panni. Sopprime il servizio lo riattiva, non lo fa funzionare (oltretutto, il servizio viene inaugurato da un Assessore, non uno qualsiasi, ma del bilancio) e lei oggi dice che il quadrante dovrebbe risolvere il problema? Vergognatevi. Vergognatevi.
Parliamo di un'ASL che in questi mesi ha aumentato la mobilità passiva perdendo le migliori professionalità. E' di queste ore la notizia che stiamo perdendo il primario di urologia che tutti ci invidiavano. Torna a casa, non perché è di Aosta, ma perché dice: "Ho chiesto a questo Direttore di potenziare il reparto e non l'ha fatto". Tre mesi fa abbiamo perso il primario di chirurgia vascolare, anch'essa persona capacissima. Le migliori professionalità se ne vanno e chi paga per questo? Si rende conto che avete una sanità in questo stato, per quanto riguarda quell'ASL, che prima sopprime e poi attiva l'Emodinamico, o non lo fa funzionare, perdendo i primari? C'è un problema che riguarda il quadro generale. Sicuramente, riguarda la vostra politica sanitaria, ma anche il quadro di quell'ASL, chi dirige chi ha in mano il "bastone del comando" di quell'ASL, perché non si spiegano, a mio giudizio, una serie di errori e di sottovalutazioni come queste o, ancora, il fatto che non ci si ponga il problema di come impedire che questo ospedale abbia un'emorragia di professionalità così qualificate e così importanti, e non si faccia nulla per impedirla.
Sono sconvolto di fronte al fatto che l'Assessore regionale mi dà una risposta che va in una certa direzione: enfatizza il ruolo della programmazione in questo caso, mentre in altri no, mi dice che il quadrante dovrebbe essere, in realtà, la sede in cui affrontare e risolvere quel problema. Lei, Assessore Galante, afferma questo nello stesso momento in cui un Direttore di sua nomina riattiva l'Emodinamica con i soldi pubblici, non la fa funzionare e lei mi dice: "La risposta andrebbe cercata fuori da questa ASL, perché quel servizio è di troppo". Non ho parole! Non ho parole! Provo un senso di vergogna che mi si possa rispondere in questo modo.
Provo un senso di vergogna perché non capisco per quale motivo voi non decidiate, di fronte a vicende come queste, di rimuovere chi, in quella ASL - naturalmente lui ha una parte di responsabilità, non tutte - ha per gestito in questo modo una vicenda che dà la misura della condizione di sfascio in cui voi avete portato la sanità piemontese.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ronzani.


Argomento: Informazione

Risposta scritta ad interpellanza n. 2659 inerente a "Lettura quotidiani nelle scuole della provincia di Cuneo e della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Comunico che verrà data risposta scritta, da parte dell'Assessore Leo all'interpellanza n. 2659 presentata dai Consiglieri Toselli, Cattaneo Pedrale, Costa Enrico, Bolla e Manolino inerente a "Lettura quotidiani nelle scuole della provincia di Cuneo e della Regione Piemonte"


Argomento: Zootecnia

Interrogazione n. 2590 presentata dai Consiglieri Moriconi, Papandrea Chiezzi e Suino inerente a "Abbattimenti di cinghiali nel Parco Alta Valle Pesio"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 2590 presentata dai Consiglieri Moriconi, Papandrea, Chiezzi e Suino.
Risponde l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla pianificazione e vigilanza parchi

Relativamente ad abbattimenti di cinghiali nel Parco Alta Valle Pesio si fa presente quanto di seguito riportato. È opportuno premettere che una rilevante presenza del cinghiale nelle aree protette rende più grave il problema collegato all'eccessiva espansione del suide, in quanto, ai danni di natura economica arrecati nelle aree coltivate adiacenti, va sommato il danno derivante all'equilibrio ecologico, per la conservazione del quale tali aree sono state istituite.
Al fine di ricomporre gli squilibri ecologici così determinatisi è necessario attuare interventi di contenimento della specie. La gestione del cinghiale, dotato di un elevato potenziale riproduttivo e di notevoli capacità di colonizzazione di nuove aree, deve però essere realizzata attraverso una pianificazione dell'azione di contenimento che interessi le diverse realtà territoriali sottoposte a differenti vincoli di tutela e/o di gestione della specie. Vanno escluse, cioè, operazioni di controllo "puntiformi" che si sono rivelate inefficaci in quanto focalizzate su territori di limitata estensione ed avulse da quanto realizzato sul restante territorio.
Risulta pertanto indispensabile che gli interventi realizzati all'interno delle aree protette siano coordinati con la gestione delle popolazioni di cinghiale presenti all'esterno delle stesse aree protette.
Infatti, gli interventi realizzati esclusivamente all'interno di tali aree risultano scarsamente efficaci stante la limitata estensione e la frammentazione delle stesse.
La legge regionale n. 9 del 2000 ha riconosciuto la necessità di tale coordinamento e ne ha attribuito la titolarità alla Provincia territorialmente competente.
L'articolo 2, comma 2, della citata legge regionale n. 9, stabilisce che le Province e gli Enti di gestione delle aree protette regionali devono predisporre annualmente, ciascuno per il territorio di propria competenza, un motivato programma per il controllo del cinghiale ripartito in almeno in tre interventi all'anno.
L'attribuzione di tale competenza agli enti di gestione delle aree protette deriva dalla prevanlente finalità di tutela della specie di fauna selvatica e di conservazione dei biotopi in essa presenti.
L'attività di contenimento della specie cinghiale in tale territorio può avvenire fatto salvo il rispetto di tale preminente finalità. Le azioni di controllo andranno pertanto attuate con metodi in grado di garantire la massima selettività ed efficacia d'azione, unitamente ad un disturbo minimo.
Nel caso del cinghiale gli interventi che riuniscono le suddette caratteristiche sono i seguenti: catture con trappole autoscattanti (chiusini) abbattimento individuale alla cerca o all'aspetto con carabina di calibro adeguato, provvista di ottica di mira e con eventuale ausilio di faro per l'intervento notturno impiego della tecnica girata che, prevedendo l'impiego di un solo cane di un limitato numero di poste, comporta un disturbo assai limitato.
Si ritiene che debba essere esclusa la battuta con cani (braccata) in ragione dell'eccessivo impatto che essa produce su altre componenti della zoocenosi.
L'esigenza di limitare la presenza del cinghiale sul territorio regionale ed i conseguenti danni alle attività antropiche sono stati ulteriormente ribaditi nelle disposizioni attuative della legge regionale 9/2000.
Qualora gli Enti gestori delle aree protette non provvedano ad attuare gli interventi di controllo ai sensi della legge regionale 9/2000, le Province esercitano il potere sostitutivo ai sensi degli articoli 20 della legge regionale 12/1990 ed 11 della legge regionale 36/1992.
Ciò premesso e più nel merito della vicenda segnalata, il Settore regionale Pianificazione Aree Protette ha richiesto informazioni e chiarimenti all'Ente di gestione del Parco naturale Alta Valle Pesio, che ha comunicato quanto segue: il piano di riequilibrio faunistico nei confronti del cinghiale è stato disposto, ai sensi della legge regionale 27 gennaio 2000, n. 9, con deliberazione della Giunta esecutiva dell'Ente Parco n.88/2003. Detto Piano è stato poi approvato dalla Provincia di Cuneo esso prevedeva cinque giornate di intervento nel Vallone di Carnino in cui precedentemente erano stati segnalati ingenti danni alle coltivazioni gli abbattimenti sono stati effettuati in periodi infrasettimanali (da novembre a dicembre) per ridurre al minimo eventuali disturbi ai turisti e alle persone che nei periodi festivi frequentano l'abito di Carnino nella giornata dell'11 dicembre sono stati abbattuti due cinghiali che sono stati caricati su di un pick-up che ha stazionato nei pressi del casotto di sorveglianza in località Carnino; in tale occasione si è verificata una perdita di sangue che ha determinato una chiazza rossa sulla neve i guardaparco presenti durante l'intervento e successivamente a Carnino non hanno rilevato comportamenti irregolari da parte dei cacciatori, peraltro scelti dall'Ente di gestione del Parco tra quelli residenti. Infine, non risulta che gli animali siano stati sviscerati nel centro della borgata come segnalato nell'interrogazione.
A commento finale, devo dire che è assolutamente necessario che ci sia un attivismo da parte di tutte le componenti che hanno titolo per mantenere gli equilibri faunistici sul territorio, perché giustamente - come abbiamo scritto nella prima parte della risposta - questi contenimenti hanno un'efficacia se sono coordinati sia nelle zone di caccia libera, di caccia controllata, quindi nelle aree protette, sia anche nelle cosiddette oasi di protezione o zone di rifugio o di ripopolamento che sono gestite delle Province.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Ringrazio l'Assessore per la risposta.
Devo dire che tutta la prima parte della risposta ricalca una visione che conosciamo bene. La presenza dei cinghiali viene sempre desunta dai danni, ma questa abitudine di desumere il numero di cinghiali presenti dai danni che sono denunciati, di cui si chiede il rimborso alla Regione, dà luogo a delle evidenti contraddizioni, perché nella stessa relazione si dice che i danni erano irrilevanti e quindi si era deciso di passare all'abbattimento dei cinghiali e poi, nella giornata in questione, i cinghiali abbattuti erano due: se le presenze sono rilevanti l'abbattimento di due cinghiali non trova giustificazione in un'ipotetica abbondanza di cinghiali.
L'altro fatto che occorre constatare è che continuiamo in questa ambiguità, per cui continuiamo a dire che abbiamo numerose presenze di cinghiali, ma non diciamo niente sul numero degli allevamenti di cinghiali che continuano ad esserci. Sappiamo bene che gli allevamenti di cinghiali sono permessi per legge, però gli organi di stampa e anche gli stessi addetti del settore, quando parlano a microfono spento, ammettono che continuano le abitudini del lancio dei cinghiali, pratica assolutamente proibita e vietata, e sappiamo che per fare i lanci da qualche parte gli animali devono arrivare. Quindi in Regione continuiamo a mantenere un circuito che è negativo per la Regione, perché permettiamo gli allevamenti abbiamo i danni sul territorio e per far fronte ai danni permettiamo queste attività di caccia mascherate dal controllo della popolazione di animali in questo caso di cinghiali, e quindi continuiamo a tenere in vita un circolo vizioso che provoca danni, costa alla Regione e non risolve il problema. Non risolve il problema proprio perché incentiva coloro che in queste attività hanno un guadagno e un interesse. Per quanto riguarda il fatto specifico, dalle parole dell'Assessore e da quanto rispondono i responsabili dell'iniziativa di contenimento, siamo evidentemente in presenza di due verità diverse, nel senso che chi aveva sollecitato l'interpellanza aveva ugualmente presentato il fatto che ci sarebbe stata l'eviscerazione degli animali in centro abitato; invece, dalla risposta risulta che questo non è avvenuto. Ritengo che su questo punto bisognerà in qualche modo dirimere la questione, vedere chi ha detto la verità e chi non l'ha detta. Credo che il punto successivo che rimane aperto è proprio questo discorso, nel senso che come possiamo e chi stabilisce dove sta la verità? Penso che coloro che hanno segnalato questo evento non avevano nessun interesse a presentare una situazione che non era reale, mentre magari quelli che dovevano controllare forse non erano presenti al momento e quindi non hanno assistito a quell'episodio così come viene denunciato.
Quindi mi sembra che ci siano ancora parecchi punti oscuri.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione delle interrogazioni ed interpellanze.


Argomento: Delega di funzioni regionali agli enti locali - Norme generali sui trasporti

Proseguimento esame disegno di legge n. 471 "Modifiche alla legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1 (Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422)"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 3) all'o.d.g., che prevede l'esame del disegno di legge n. 471, la cui trattazione si era interrotta per mancanza del numero legale.
Procediamo con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 2.1 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: dopo il comma 1 dell'articolo 2 è aggiunto il seguente: "2. Il comma 3 dell'articolo 8 della legge regionale 1/2000, è sostituito dal seguente: 3. Al fine di assicurare la concorrenza, i servizi extraurbani su gomma attribuiti al consorzio ed eserciti non prevalentemente nei confini dell'area della conurbazione di Torino, sono appaltati separatamente da quelli eserciti nell'area della conurbazione. I servizi eserciti prevalentemente nei confini dell'area della conurbazione di Torino possono essere suddivisi in più lotti ove ciò sia opportuno per garantire l'economicità, l'efficienza e la qualità del servizio. Per servizi eserciti prevalentemente nei confini dell'area della conurbazione di Torino corrispondente ai confini esterni dei comuni aderenti al consorzio, si intendono quelli la cui produzione chilometrica annua sia svolta per almeno i due terzi all'interno dell'area della conurbazione".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 3.1 presentato dai Consiglieri Riba, Muliere Manica e Marcenaro: all'articolo 3 le parole "La Giunta regionale è autorizzata a costituire una società propria o a partecipare a società pubbliche costituite" sono sostituite con "La Regione può promuovere la costituzione di una o più società pubbliche definite".
La parola al Consigliere Muliere per l'illustrazione.



MULIERE Rocco

Signor Assessore, credo che la chiarezza dell'emendamento ne renda superflua l'illustrazione. L'emendamento presentato recita: "La Regione pu promuovere la costituzione di una o più società pubbliche", in modo che non vi sia una società, a senso unico. Gradiremmo conoscere la posizione della Giunta regionale sull'emendamento, che mi pare assolutamente chiaro nella sua formulazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Una brevissima considerazione, sulle procedure e sui tempi; purtroppo termineremo oggi - spero - un iter iniziato circa un anno e mezzo fa. In ogni caso, mi impegno personalmente, se il problema è quello di "informare", a far sì che la Commissione competente possa valutare la proposta, prima del passaggio alla Giunta regionale. La posizione è quindi non quella dell'esimersi di informare, ma di evitare un passaggio consiliare che allungherebbe oltremodo i tempi.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Assessore, stiamo trattando l'emendamento "...la Giunta regionale è autorizzata a costituire...."



CASONI William, Assessore ai trasporti

Se le parole "la Giunta regionale" vengono modificate in "la Regione" intendendo il Consiglio, non sono d'accordo. Relativamente al fatto di sostituire le parole "a costituire", con "a promuovere la costituzione" c'è ampissima disponibilità; potremmo comunque aggiungere "sentita la Commissione consiliare competente".



PRESIDENTE

Con il consenso dei proponenti l'emendamento è così riformulato: all'articolo 3 dopo le parole "La Giunta regionale" sostituire le parole "è autorizzata a costituire una società propria o a partecipare a società pubbliche costituite" con "sentita la Commissione consiliare competente può promuovere la costituzione di una o più società pubbliche definite...".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.1, come riformulato, sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 3.2 presentato dai Consiglieri Costa Enrico e Dutto: all'articolo 3 le parole "ai sensi dell'articolo 35 della legge 28 dicembre 2001, n. 448 (Legge finanziaria 2002)" sono sostituite dalle seguenti: "ai sensi dell'articolo 113 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), come da ultimo modificato dall'articolo 4, comma 234, della legge 24 dicembre 2003 n. 350 (Legge finanziaria 2004)".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3.2, sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 3.3 presentato dai Consiglieri Riba, Muliere e Marcenaro: all'articolo 3 sono eliminate le parole da "Proprietà" fino a "conferite".
La parola all'Assessore Casoni, per il parere della Giunta regionale.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Il parere è negativo perché "proprietà" e "gestione" si intendono della infrastruttura, non gestione dei servizi che gli passeranno sopra. Com'è noto, la legge divide infrastrutture e gestione.
Due esempi molto chiari per capire meglio. RFI è proprietaria della rete e la gestisce; Trenitalia è proprietaria dei treni e gli interventi sulla loro manutenzione li fa Trenitalia, non un'altra società.
Questo caso è esattamente nella stessa logica, perché alla riga precedente si specificano i compiti. Se vogliamo chiarirlo meglio potremmo scrivere: "e la gestione della infrastruttura stessa". Del resto è obbligatorio farlo, come fanno RFI, Trenitalia e GTT. GTT, se deve gestire la manutenzione dei propri autobus, lo fa lei stessa, non lo esternizza ad altre società.
In questo caso, il concetto è il medesimo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Ritiriamo l'emendamento, ma sarebbe utile apportare il chiarimento indicato poc'anzi dall'Assessore.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 3.3 è ritirato dai proponenti e conservato agli atti.
Propongo di sostituirlo con il seguente: Emendamento rubricato 3.4: all'articolo 3 dopo "gestione" inserire "delle infrastrutture".
Indìco la votazione palese sull'emendamento n. 3.4.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 3.5 presentato dai Consiglieri Riba, Muliere e Marcenaro: All'Articolo 3 è aggiunto il seguente comma 2 "La proprietà e la gestione non possono essere conferite alla medesima società costituita ai sensi del precedente comma 1".
Comunico che l'emendamento rubricato n. 3.5 è ritirato.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 E' stato presentato, da parte della Giunta regionale un emendamento interamente sostitutivo dell'articolo 4, (rubricato n. 4.1), già illustrato in Commissione.
Ricordo che ma ne esisteva già un'altro, aggiuntivo, a firma del Consigliere Riba ed altri. Tale emendamento è ritirato o dobbiamo ricollocarlo sull'emendamento interamente sostitutivo?



PRESIDENTE

MULIERE Rocco (intervento fuori microfono)



PRESIDENTE

Riconfermiamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Comunico, dunque, la presentazione di un subemendamento (sub 4.1).
Subemendamento rubricato n. 4.1 presentato dai Consiglieri Riba, Muliere e Marcenaro: all'articolo 4 è aggiunto il seguente comma 3 "3. Nella definizione dei capitolati di appalto e nelle norme per l'aggiudicazione dei servizi di cui al precedente comma 2, la Regione dovrà inserire clausole contrattuali finalizzate a: salvaguardare i livelli occupazionali esistenti garantire il rispetto, da parte delle aziende aggiudicatarie, dei contratti aziendali in essere".
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Mi auguro che, essendo un emendamento aggiuntivo che si va ad aggiungere a quello sostitutivo presentato dalla Giunta regionale e fissa alcuni punti che riteniamo estremamente importanti, la Giunta lo accolga.
Quando si scrive che bisogna salvaguardare i livelli occupazionali esistenti nel momento in cui si andranno a fare le gare, è indispensabile ed importante garantire i livelli occupazionali che già esistevano prima della gara. È fondamentale.
In altre occasioni abbiamo visto, nel momento in cui si bandiscono gare per appaltare un servizio, che i livelli occupazionali non vengono garantiti. Questo sarebbe grave; così come sarebbe grave non rispettare i livelli contrattuali già esistenti.
Sempre nel campo dello ferrovie abbiamo avuto un problema molto grande in parte risolto.
Per quanto riguarda i servizi di pulizia delle stazioni e delle carrozze sono state indette delle gare e, in quel caso, non sono stati rispettati i livelli contrattuali esistenti. Tutto ciò aveva creato proteste notevoli - che personalmente ritengo giuste - da parte dei lavoratori.
Di fronte ad una simile situazione, di forte disagio, con scioperi ad oltranza da parte dei lavoratori, l'azienda era ritornata sui propri passi.
Sarebbe bene, quindi, in questo caso, prevedere questa clausola molto importante a garanzia dei lavoratori stessi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Chiedo un momento di riflessione perché con questo emendamento, in fin dei conti, si chiede di salvaguardare i livelli occupazionali esistenti e di garantire il rispetto dei contratti aziendali in essere da parte delle aziende aggiudicatarie. Ci mancherebbe! Questo sarebbe da considerare, in punto di diritto, assolutamente ovvio! Se ci addentriamo in una discussione, risulta ancora più cogente perché nel corso dello sviluppo di un rapporto di lavoro possono cambiare le condizioni, ma non nella fase in cui si fanno delle aggiudicazioni o dei trasferimenti.
Questa è la condizione per la quale si fa un'assegnazione o si accetta un trasferimento. Che si garantisca questo: è una fase delicata che va protetta. Assessore, ci pensi!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Casoni, per una breve replica.



CASONI William, Assessore ai trasporti

bene chiarire il quadro nel quale ci muoviamo: nel 2001 abbiamo già approvato - è la legge di riferimento per tutte le procedure che si attueranno - la legge n. 1 sul Trasporto Pubblico Locale, che, del resto, è scritta nel quadro esatto del decreto legislativo n. 422, approvato dal Governo precedente, che dettava le norme quadro nelle quali attenersi senza vincolare a deroghe, in quanto eventuali gare potrebbero essere distorsive di elementi di differenziazione.
Il comma 4, dell'articolo 11, recita: "Il trasferimento del personale dall'impresa cessante all'impresa subentrante è disciplinato dall'articolo 26, del Regio Decreto 8 gennaio 1931, n. 148 (Coordinamento delle norme sulla disciplina giuridica dei rapporti collettivi del lavoro con quelle sul trattamento giuridico-economico del personale delle ferrovie, tranvie e linee di navigazione interna in regime di concessione), con applicazione per le singole tipologie del comparto dei trasporti dei rispettivi contratti collettivi di lavoro". Vengono salvaguardati, quindi, tutti i contratti di lavoro stipulati a livello nazionale tra la parte sindacale e il settore trasporti, quindi il Ministero. Pertanto, questi sono diritti assolutamente salvaguardati.
Inoltre, si specifica ancora: "Tale disposizione non si applica ai servizi gestiti con mezzi alternativi a quelli di linea", perché entriamo nel comparto dei taxisti o di altri soggetti. Comunque, quelli del comparto Trasporto Pubblico Locale (autisti dei bus, dei treni e altri soggetti) hanno il Contratto Nazionale Collettivo di Lavoro. Noi, tra l'altro, siamo richiamati dal decreto legislativo n. 422 a non introdurre elementi distorsivi, in quanto trattasi di gare pubbliche; pertanto devono essere chiari i contorni di riferimento delle normative sindacali che rispettano pienamente il Contratto Nazionale Collettivo di Lavoro stipulato tra Confederazione dei Sindacati e Ministero delle infrastrutture.
Tutti questi diritti, riscritti, sono salvaguardati nelle procedure di gara.
MULIERE Rocco (fuori microfono) Noi manteniamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul sub-emendamento rubricato n. 4.1), sul quale l'Assessore Casoni, a nome della Giunta regionale, ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 4.1 (interamente sostitutivo dell'articolo 4) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: l'articolo 4 del disegno di legge 471 è sostituito dal seguente: articolo 4. (Modifiche all'articolo 11 della legge regionale 4 gennaio 2000, n. 1) 1. Il comma 1 dell'articolo 11 della legge regionale 1/2000, è sostituito dal seguente: "1. Gli enti contraenti gli accordi di programma di cui all'articolo 9 stipulano i contratti di servizio con i soggetti aggiudicatari o affidatari, a seguito dell'espletamento di gare con procedura ad evidenza pubblica o di altra forma di affidamento prevista dalla normativa nazionale vigente. I soggetti devono essere in possesso dei requisiti di idoneità morale, finanziaria e professionale richiesti, ai sensi della normativa vigente, per il conseguimento della prescritta abilitazione all'autotrasporto di viaggiatori su strada.".
2. Il comma 2 dell'articolo 11 della legge regionale 1/2000, è sostituito dal seguente: "2. Qualora il servizio sia affidato a seguito di espletamento di gare con procedure ad evidenza pubblica, l'aggiudicazione avviene sulla base del criterio previsto dall'articolo 24, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 17 marzo 1995, n. 158 (Attuazione delle direttive 90/531/CEE e 93/38/CEE relative alle procedure di appalti nei settori esclusi), secondo le procedure previste dall'articolo 12, comma 2, e dall'articolo 13 limitatamente ai casi contemplati, del d.lgs 158/1995, nonché secondo quanto stabilito dall'articolo 18, comma 2, lettera a), ultimi tre periodi del d.lgs. 422/1997 e successive modificazioni.".
3. Dopo il comma 2 dell'articolo 11 della legge regionale 1/2000, sono inseriti i seguenti: "2 bis. In coerenza alla normativa nazionale non sono ammessi a partecipare alle gare di cui al comma 2 le società che, in Italia o all'estero, gestiscono a qualunque titolo servizi pubblici locali in virt di un affidamento diretto, di una procedura non ad evidenza pubblica, o a seguito dei relativi rinnovi; tale divieto si estende alle società controllate o collegate, alle loro controllanti, nonché alle società controllate o collegate con queste ultime. Sono parimenti esclusi i gestori delle infrastrutture ferroviarie, metropolitane, tranviarie e, in generale di impianti fissi di trasporto e telecomunicazioni funzionali all'esercizio del trasporto".
2 ter. Il divieto di cui al comma 2 bis si applica a decorrere dalla scadenza del periodo transitorio di cui all'articolo 21, comma 1, salvo nei casi in cui si tratti dell'espletamento delle prime gare aventi ad oggetto i servizi specifici antecedentemente forniti dalle società partecipanti alla gara stessa.
2 quater. La Giunta regionale può prevedere criteri di gradualità nella scelta della modalità di conferimento del servizio ai sensi dell'articolo 1, comma 1, lettera b)".
L'Assessore Casoni lo dà per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4.1, interamente sostitutivo dell'articolo 4.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, sull'articolo 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato 5.1 presentato dai Consiglieri Riba, Muliere e Marcenaro: il comma 1 dell'articolo 5 è soppresso ed è sostituito con il seguente testo: "Le norme per l'eventuale revisione delle tariffe di trasporto pubblico locale devono essere previste nei contratti di assegnazione dei servizi medesimi".
Su tale emendamento la Giunta regionale aveva già espresso il parere favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5.1.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6, nel testo originario Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 7.1 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: il comma 1 dell'articolo 7 è sostituito dal seguente: "1. Al comma 1 dell'articolo 21 della legge regionale 1/2000 prima delle parole: 'In fase di prima applicazione' sono inserite le seguenti: 'Fermo restando quanto disposto dall'articolo 11, comma 2 quater,'".
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7.1.
Il Consiglio approva.
Pongo in votazione palese sull'articolo 7, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 BIS Do lettura dell'emendamento aggiuntivo del nuovo Articolo 7 bis: Emendamento rubricato n. 7.1 bis presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: dopo l'articolo 7 è inserito il seguente articolo 7 bis: "7 bis (Modifiche all'articolo 22 della legge regionale 4 gennaio 2000, n.
1) Dopo il comma 5 dell'articolo 22 della legge regionale 1/2000 è aggiunto il seguente: '5 bis. I contratti di servizio di cui al comma 5 possono essere prorogati o rinnovati sino al 31 dicembre 2005 o per tutto il periodo transitorio concedibile ai sensi dell'articolo 21'".
La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Si tratta di un emendamento molto semplice; in sostanza dice che i contratti di servizio possono essere prorogati o rinnovati, mentre prima potevano essere solo prorogati. Possiamo prorogare una volta oppure rinnovare, e rinnovare s'intende per un periodo anche diverso. Peraltro, è un emendamento che ci hanno richiesto proprio le aziende.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese di tale emendamento, che diventa articolo 8.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 (che diventa articolo 9) Indìco la votazione palese dell'articolo 8, che diventa articolo 9.
Il Consiglio approva.
Comunico che è stato presentato il seguente emendamento aggiuntivo del nuovo articolo 8 bis: Emendamento rubricato n. 8.1 bis presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: dopo l'articolo 8 è inserito il seguente: "Articolo 8 bis (Differimento termine) Il termine di cui all'articolo 21, comma 1, della legge regionale 1/2000 è differito al 31 dicembre 2005 o, comunque, alla data di conclusione del periodo transitorio prevista dalla normativa nazionale in materia".
Indìco la votazione palese dell'emendamento rubricato n. 8.1 bis, che diventa articolo 10.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 (che diventa articolo 11) Indìco la votazione palese dell'articolo 9, che diventa articolo 11.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 All'articolo 10 è stato presentato dalla Giunta regionale un emendamento soppressivo, che si è reso necessario in conseguenza dell'approvazione di un precedente emendamento, quello sul Regolamento.
Gli altri emendamenti si intendono ritirati.
Do pertanto lettura del seguente emendamento: Emendamento rubricato n. 10.1 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: l'articolo 10 del disegno di legge n. 471 è soppresso.
Indìco la votazione dell'emendamento rubricato n. 10.1.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 11.1 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Casoni: l'articolo 11 del disegno di legge 471 è sostituito dal seguente: "Articolo 11. (Disposizioni finanziarie) 1) La Giunta regionale e' autorizzata ad assegnare nell'anno 2004 euro 1.250.000,00 per le spese di funzionamento del consorzio di cui all'articolo 8 della legge regionale 1/2000 nella sua fase di avvio.
2) La Giunta regionale è autorizzata ad assegnare, a titolo di anticipazione, nei limiti di cui all'articolo 8, comma 1, della presente legge, le risorse finanziarie per far fronte alle spese di funzionamento del consorzio di cui all'articolo 8 della legge regionale 1/2000.
3) Agli oneri derivanti dall'applicazione dei commi 1 e 2 si provvede con le disponibilità dell'Unità Previsionale di Base (UPB) 26031 (Trasporti Trasporto pubblico locale - Titolo I - Spese correnti) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione per l'anno finanziario 2004 e del bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2004-2006".
Indìco la votazione palese dell'emendamento rubricato n. 11.1, che diventa articolo 12.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 (che diventa articolo 13) Indìco la votazione palese dell'articolo 12, che diventa articolo 13, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Prima di passare alla votazione dell'intero testo, il Consigliere Muliere chiede di intervenire per dichiarazione di voto; ne ha facoltà



MULIERE Rocco

Noi, pur condividendo gran parte di queste modifiche che si sono rese necessarie per un adeguamento alle normative nazionali, abbiamo fatto alcune osservazioni in particolar modo nel dibattito generale considerazioni sul trasporto pubblico locale che riteniamo estremamente importanti ed estremamente valide. E' per questo che, inserendo queste modifiche al testo di legge sul trasporto pubblico locale, vanno inserite le nostre considerazioni. Ecco perché manteniamo il nostro voto di astensione sulle modifiche stesse.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 24 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ricordo ai Consiglieri che la seduta avrà termine alle ore 17.00 cercheremo quindi di ridurre la pausa, prima della quale propongo di esaminare i seguenti punti all'o.d.g.: punto 6) all'o.d.g.: esame proposta di deliberazione n. 501 "Ratifica DGR 34-12465 'Approvazione in via d'urgenza ai sensi articolo 40 dello Statuto regionale delle disposizioni transitorie in materia di revisione dei dimensionamenti delle Autonomie scolastiche statali e attivazione di indirizzi ordinamentali di istruzione secondaria superiore - a.s. 2004 2005'", la cui scadenza è il 9 luglio punto 7) all'o.d.g.: esame proposta di deliberazione n. 503 "Modifiche alla DCR n. 29-28174 del 10 ottobre 2000. Nomina dei componenti il comitato di gestione del fondo speciale presso le Regioni ai sensi della legge regionale 19 agosto 1994, n. 38 (Valorizzazione e promozione del volontariato). Individuazione delle associazioni maggiormente rappresentative ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 23 marzo 1995, n. 39" (Divenuta DCR 376 20638) esame proposta di deliberazione n. 511 "Convalida dell'elezione del Consigliere Giacomino Tarocco (adempimenti ex articoli 15 e 16 del regolamento interno)" (Divenuta DCR n. 377 - 20714).


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 501: Ratifica DGR 34-12465 "Approvazione in via d'urgenza ai sensi articolo 40 dello Statuto regionale delle disposizioni transitorie in materia di revisione dei dimensionamenti delle Autonomie scolastiche statali e attivazione di indirizzi ordinamentali di istruzione secondaria superiore - a.s. 2004-2005" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame della proposta di deliberazione n. 501, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Illustra l'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

Cari colleghi, la Giunta regionale, come le Giunte delle altre Regioni con deliberazione n. 38-11542 in data 19/1/2004 ha approvato per l'anno scolastico 2004/2005 le operazioni sul dimensionamento delle istituzioni scolastiche statali, comunicando successivamente il contenuto dell'atto alla Direzione Generale del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, che, a sua volta, ha apportato le conseguenti e necessarie modifiche all'assetto scolastico regionale con circolare regionale n. 14 del 22 gennaio 2004.
Avverso tali atti la Direzione didattica I Circolo di Ovada ha proposto ricorso avanti al TAR eccependo, tra l'altro, l'incompetenza della Giunta regionale ad emettere la deliberazione n. 38-11542 del 19/1/2004.
Il TAR Piemonte, sezione 1, con sentenza n. 653 del 21 aprile 2004 ha accolto il ricorso proposto dalla Direzione didattica del 1 Circolo di Ovada e, ritenendo fondata ed assorbente l'eccezione di incompetenza sollevata, ha annullato la deliberazione di Giunta regionale n. 38-11542 ed ha individuato nel Consiglio regionale l'organo competente.
Mi pare quindi un atto corretto, da parte del TAR, che noi accettiamo.
La definizione dei dimensionamenti scolastici è, però, indispensabile per consentire un'adeguata realizzazione da parte del MIUR di tutti gli adempimenti necessari per il regolare avvio dell'anno scolastico adempimenti da compiersi ai sensi della Legge n. 333/2001 tassativamente entro il 31 luglio di ogni anno. Nel caso di specie, tali atti per quanto concerne l'anno scolastico 2004/2005 alla data di notifica della sentenza del TAR erano già in avanzata fase di realizzazione.
La sede regionale del MIUR ha, infatti, più volte evidenziato la necessità, per rispettare il termine di legge e consentire quindi il regolare avvio del successivo anno scolastico, che qualsiasi variazione sul dimensionamento scolastico le venga formalmente comunicata entro il mese di gennaio di ogni anno; pertanto, solo la tempestiva riadozione delle determinazioni di cui alla deliberazione della Giunta regionale n. 38-11542 avrebbe impedito di compromettere il regolare avvio del prossimo anno scolastico per quelle istituzioni il cui dimensionamento non era compiutamente definito.
Se non avessimo provveduto in tempo come prevedeva il MIUR, e come del resto i colleghi della Commissione hanno sollecitato, avremmo bloccato tutto il sistema scolastico piemontese.
Per questo motivo la Giunta regionale ha ritenuto indispensabile adottare, avvalendosi della facoltà attribuita dall'articolo 40 dello Statuto regionale, in data 10 maggio scorso, la deliberazione n. 34-124655 contenente, per l'anno scolastico 2004/2005, le disposizioni transitorie in materia di revisione dei dimensionamenti delle Autonomie scolastiche statali e l'attivazione di indirizzi ordinamentali di istruzione secondaria superiore attraverso il mero aggiornamento con revisione e/o realizzazione del dimensionamento approvato con DCR n. 613-1208 del 25 gennaio 2000 sulla base dei criteri concertati, e limitatamente ai casi necessari e finalizzati al riequilibrio territoriale e ad una migliore funzionalità nonché l'attivazione di ulteriori indirizzi di studio nelle scuole secondarie superiori purché a carattere ordinamentale.
Tale deliberazione, in data 18 maggio scorso, è stata esaminata e licenziata, a maggioranza, dalla VI Commissione.



PRESIDENTE

Passiamo ora alla discussione generale.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Mi scuso con il collega Placido, ma intervengo soltanto per verificare se ho interpretato bene le parole dell'Assessore.
Lei ha ricordato il ricorso al TAR, che in pratica ha dato ragione ai ricorrenti; siccome non ho seguito la discussione in Commissione - non facendone parte - chiedo come pensiamo di procedere: stralciamo il punto mandando avanti il resto o procediamo comunque?



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Leo: "Accogliamo la sentenza del TAR!")



MULIERE Rocco

Accogliamo la sentenza del TAR.
Non è possibile stralciare quel punto e rivedere la questione? Lei propone di ritornare alla situazione antecedente alla decisione della Giunta regionale?



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Assessore, intervengo solo per riportare alla memoria del Consiglio la vicenda.
Le Province hanno avanzato una loro proposta di dimensionamento delle istituzioni scolastiche - ho capito bene? - in relazione alla legge sull'Autonomia scolastica, secondo alcuni parametri. La Giunta regionale in virtù di una prerogativa statutaria, ha assunto una deliberazione una deliberazione d'urgenza che, però, andava ratificata dal Consiglio - questo è il motivo del contendere - e nel frattempo c'é stato un ricorso al TAR che ha annullato l'atto di Giunta.
Non essendo sufficientemente spiegato nel dispositivo allegato, vorrei capire se questa questione investe le competenze del Consiglio regionale e perché questo atto, assunto solo ed esclusivamente come atto di Giunta, è stato impugnato dal TAR e poi restituito alla competenza del Consiglio?



PRESIDENTE

Originariamente, questo provvedimento era assunto con delibera di Giunta regionale, la quale aveva ritenuto di risolvere la questione in questo modo.
stato presentato ricorso al TAR che ha dato ragione ai ricorrenti ossia al Primo Circolo di Ovada, annullando la delibera della Giunta ed individuando, quale organo competente, il Consiglio.
La Giunta, quindi, ha adottato la delibera in via d'urgenza con i poteri del Consiglio e noi oggi la stiamo ratificando. Oggi, con questo atto di ratifica riportiamo la competenza al Consiglio e rispettiamo il provvedimento del TAR.
La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

La situazione è che il TAR ha soltanto eccepito il fatto che fosse approvata dall'organo consiliare, non ha eccepito sul contenuto; quindi lo abbiamo riportato con l'organo consiliare perché lo approvasse. Questo è il punto.
Certamente, sul punto si possono fare approfondimenti, ma proponiamo che venga riapprovato così come l'aveva presentato l'organo consiliare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

A questo punto si solleva una questione non da poco.
Chiedo copia della motivazione del TAR perché lei segna, probabilmente che il TAR ha assunto una questione dal punto di vista del vizio formale dando quindi la sospensiva dell'atto e rimandando il merito. Dubito che il Circolo di Ovada abbia sollevato una questione di vizio procedurale, ed è per questo che chiedevamo un approfondimento nel merito.
Lei sa benissimo che a giorni aspettiamo la sentenza del TAR sulla questione dei buoni scuola, nel cui ricorso sono state poste questioni relative alla potestà regolamentare della Giunta per un atto che, in base allo Statuto vigente, è di competenza del Consiglio regionale. Il merito però, è altra questione, della cui portata potrebbe essere rimessa alla Corte Costituzionale, riguardando gli articoli 3 e 33 della Costituzione.
Ciò che vorremmo capire, rispetto a questo atto - riformulo la domanda già posta dal Consigliere Muliere - è se sia opportuno, in attesa del merito, stralciare la situazione di Ovada.
Questo era il quesito attorno al quale l'Assessore si sta "sbattendo" e sul quale ha lui stesso sollevato dubbi. Attendiamo, quindi, copia della sentenza per poter visionare, nel merito, l'atteggiamento.



PRESIDENTE

Guardi, Consigliere Contu, l'Assessore Leo è talmente disponibile che mi ha appena chiesto di acquisire la sentenza del TAR e di convocare una breve Commissione in apertura dei lavori pomeridiani per approfondire meglio questo aspetto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

L'articolo 40 dello Statuto recita: "Le deliberazioni suddette (quelle assunte d'urgenza dalla Giunta regionale) sono sottoposte al Consiglio, per la ratifica, nella sua prima successiva seduta, da tenersi non oltre sessanta giorni". Siamo, quindi, in un'urgenza assoluta perché scadano i sessanta giorni, ma è la seconda volta - purtroppo riguarda ancora l'Assessore Leo, dopo circa due anni dal piano giovani - in cui l'Assessore adotta una delibera con i poteri del Consiglio e poi si arriva in Consiglio nell'ultimo minuto utile...



PRESIDENTE

iscritta alla prima seduta utile. Non è stata discussa, però è stata iscritta.



MELLANO Bruno

E' un po' diverso. Dobbiamo assolutamente discuterlo perché è un potere che la Giunta ha preso dal Consiglio e quindi...



PRESIDENTE

stata assegnata il 13 maggio. Lei ha ragione nella forma, ma la delibera è arrivata alla Presidenza il 13 maggio, è stata assegnata subito il 13 maggio, è stata licenziata il 18 maggio ed è stata iscritta alla prima seduta.
Adesso siamo in tempo per ratificarla.
Sospendo pertanto l'esame del provvedimento e propongo di passare al punto 7) all'o.d.g.


Argomento: Nomine - Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 503 "Modifiche alla DCR n. 29-28174 del 10 ottobre 2000. Nomina dei componenti il comitato di gestione del fondo speciale presso le Regioni ai sensi della legge regionale 19 agosto 1994 n. 38 (Valorizzazione e promozione del volontariato). Individuazione delle associazioni maggiormente rappresentative ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale 23 marzo 1995, n. 39" (Divenuta DCR 376 20638)


PRESIDENTE

Procediamo all'esame della proposta di deliberazione n. 503, di cui al punto 7) all'o.d.g Ha chiesto la parola il Consigliere Placido sull'ordine dei lavori.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Le vorrei far notare, con molta educazione, che sono io che posso rinunciare all'intervento.
Avevo chiesto di intervenire prima: avrebbe dovuto chiedermi se ne avevo ancora l'intenzione, e non passare ad altro punto all'o.d.g.
Io rinuncio all'intervento, vista la decisione, ma è una decisione mia.
Non può passare ad altro punto senza chiederlo. La ringrazio.



PRESIDENTE

Avevo inteso - probabilmente avevo inteso male - che questo rinvio della delibera in Commissione avrebbe quantomeno posticipato tutti gli interventi alla ripresa della discussione in Commissione.
Comunque, non era mia intenzione toglierle la parola così brutalmente.
Ci mancherebbe altro! Procediamo pertanto all'esame della proposta di deliberazione n. 503 di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Questa proposta di deliberazione ricorda un provvedimento analogo adottato all'inizio della legislatura e presenta il medesimo problema.
Si tratta, cioè, di individuare una serie di organizzazioni che abbiano la caratteristica della sempre difficilmente definibile maggior rappresentatività secondo quanto disposto dall'articolo 5 della legge regionale 39/1995. Ci si trova di fronte ad una proposta, diciamo così abbastanza eterogenea, in cui non si comprende qual è il criterio di rappresentatività utilizzato nella proposta al Consiglio, trattandosi - non sono un grande esperto del tema, ma la cosa salta all'occhio - da una parte di associazioni, quindi per definizione rappresentative di una realtà variegata, dall'altra di una serie di organizzazioni la cui diffusione, la cui presenza e il cui grado di partecipazione e mobilitazione anche da parte degli aderenti è, evidentemente, inferiore a quello di altre associazioni presenti sul territorio regionale. Questo problema lo ponemmo anche all'inizio della legislatura, non essendo sospettabili di avere organizzazioni di volontariato collaterali particolarmente desiderose e bisognose di entrare in questo organismo, perché esiste comunque un problema di congruenza fra il dettato, spesso vago, della norma e la ricaduta che questo ha nei provvedimenti amministrativi.
In questo caso, abbiamo la fortuna di avere una norma neppure tanto vaga, perché laddove si parla di "organizzazioni maggiormente presenti operanti sul territorio regionale", il cui criterio, evidentemente, è puramente quantitativo, non dovrebbe essere così difficile proporre al Consiglio organizzazioni che presentino questa caratteristica. Poi si potrebbe discutere - ma questa potrebbe essere una ragione di ridiscussione della norma - se questo criterio di rappresentatività, come diffusione della presenza, sia il criterio più adeguato. Ma questo è il criterio che la legge stabilisce.
Noi ci troviamo, di nuovo, di fronte ad una proposta fortemente eterogenea. Ora io non so - né so se l'Assessore può documentarlo in questa sede - quanti siano gli iscritti, gli aderenti e gli operatori dell'Associazione piemontese per la rieducazione equestre sportiva, ma temo di sapere in anticipo che sono molti meno di quelli di numerosissime organizzazioni di volontariato presenti sul territorio regionale.
Si può sostenere, da parte dell'Assessore, che una norma di quel tipo che fotografa l'esistente, rischia di essere regressiva e di negare l'apporto di organizzazioni più piccole a questo organismo regionale. Per come ripeto, una qualche forma di incongruenza fra quanto stabilisce la norma e quanto decide il Consiglio con un provvedimento deliberativo deve esistere.
In caso contrario, chiederei all'Assessore di fare una cosa più coraggiosa: visto che è una legge regionale quella che disciplina tutto questo, e visto che si può ritenere legittimamente, da parte di una maggioranza più o meno ampia di Consiglieri, di modificare la norma in modo tale da valorizzare alcune organizzazioni per specifiche caratteristiche e di non privilegiare il criterio della diffusione, allora si modifica la norma e, conseguentemente, si modificano i provvedimenti deliberativi.
Così, obiettivamente, non si può andare avanti. Non so, la prossima volta, chi avrà la fortuna di votare una delibera di questo tipo, però è la seconda volta in una legislatura che mettiamo insieme, evidentemente delle cose che insieme non possono stare.
Immagino che l'Assessore comunque su questo voglia replicare. A titolo di curiosità, vorrei sapere il numero di iscritti e di operatori dell'Associazione piemontese per la rieducazione equestre sportiva.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Ricordo anch'io la discussione svolta all'inizio legislatura. Ogni due anni ci presentiamo con queste designazioni per il Comitato di gestione.
Mi auguro che fra due anni il problema sia risolto, perché finalmente dev'essere firmato il decreto sul Consiglio regionale del volontariato.
Tutti gli Enti e le associazioni hanno designato i propri rappresentanti quindi sarà poi il Consiglio regionale del volontariato a modificare questa norma, ovvero a proporre al Consiglio la modifica di questa norma per cercare di essere sempre più efficaci.
Ho notato, nell'intervento del Consigliere Palma, che ha tralasciato le prime tre associazioni, perché anche lui ha visto che sono molto rappresentative: si parla del forum del terzo settore, del forum interregionale del volontariato e della consulta per le persone in difficoltà.
Si è approfondito l'argomento e queste quattro associazioni sono state il frutto di una discussione in Commissione. È emersa, altresì l'Associazione piemontese per la rieducazione equestre sportiva pensando al volontariato in settori dov'è meno presente, ovvero nel settore sportivo. Ha voluto essere un messaggio per poter avere una rappresentatività di questo settore, che conta, se non erro, 15 o 20 associazioni, a fronte delle 800 del settore assistenziale o sanitario (1500 in tutto). È un segnale forte, di un'Associazione che sta lavorando molto bene a favore delle disabilità motorie.
stato un segnale proposto dalla Commissione, che personalmente ho accolto. Non sono di Torino, per cui non la conosco e non so dire di più.
Penso, però, che sia degnamente rappresentativa di un mondo che nel volontariato - pur facendone molto in virtù dell'associazionismo - non si sa bene dove finisce l'associazionismo e dove inizia il volontariato.
Credo possa essere un bel segnale. Ci auguriamo che poi, avuti i nominativi, il Presidente sappia scegliere il migliore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Intervengo per porre una questione in presenza dell'Assessore Cotto. Se non ricordo male, con la legge regionale che abbiamo approvato, abbiamo stabilito che, per esempio, le risorse che le fondazioni devono destinare all'attività dei centri di servizio fossero risorse il cui utilizzo deve essere deciso riconoscendo un ruolo di primo piano al Comitato di gestione e alla Regione, tagliando fuori completamente i centri di servizio, nel senso che noi prevediamo che questo ruolo vada esercitato principalmente della Regione e dal Comitato di gestione. Ma qui c'è un problema che riguarda il volontariato, che si esprime attraverso i centri di servizio c'è un punto di principio.
Ho sollevato la questione durante la legge finanziaria per porre un problema intanto di principio, perché noi, con questa norma, di fatto mettiamo in forse l'autonomia del volontariato, che invece è un principio sancito dalle leggi dello Stato e dalla Costituzione, quindi lì c'era materia addirittura per un ricorso per contestare questa norma. Ricordo però che in quell'occasione l'Assessore disse che l'utilizzo di queste risorse sarebbe stato comunque discusso con i centri di servizio, per evitare che si esercitasse questa potestà d'intervento da parte della Regione e del Comitato di gestione sacrificando l'autonomia dei centri di servizio, comunque - se non ricordo male - condizionando pesantemente le decisioni dei centri di servizio.
Questo è un punto politico fondamentale, Assessore Cotto. All'epoca io ritirai un emendamento che prevedeva di modificare la legge regionale inserendo la norma che comunque l'utilizzo e la destinazione di queste risorse andasse concertata con i centri di servizio riconoscendo un ruolo ai centri servizi in quanto espressione territoriale del volontariato nella nostra Regione. Perfetto. Lei mi disse che avrebbe comunque scritto una delibera o comunque un atto amministrativo coinvolgendo i centri di servizio. Noi - però qui chiedo conforto alla collega Suino che su queste questioni è molto più informata del sottoscritto - chiedemmo quanto meno se non sul piano normativo, che era la via maestra per affrontare questa questione, che vi fosse la sua disponibilità a coinvolgere per davvero il centro di servizio. Vorrei capire qual è lo stato dell'arte di quell'impegno che lei assunse in Consiglio regionale prima di decidere le altre questioni.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto per la replica.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Ho ben presente il problema, ho ben presente la discussione che era stata fatta. Noi dobbiamo predisporre una delibera; abbiamo già fatto un incontro con i centri di servizio, con le fondazioni e costituito anche un gruppo di lavoro proprio su questo snodo. Da parte dell'Assessorato confermo la volontà di sentire sempre i centri di servizio e di coinvolgerli.
Voglio solo sottolineare una frase che tu hai detto, ma senz'altro non davi questo significato; tu hai detto: "Il volontariato si esprime per il tramite dei centri servizio". Ecco, so che non lo volevi dire, ti è venuto così, perché volevo ricordare che i centri di servizio sono centri al servizio del volontariato.
E' stato istituito con legge il Consiglio regionale del volontariato adesso abbiamo dovuto aspettare tutte le designazioni che sono arrivate puntuali, stiamo aspettando solo le nomine degli Assessori provinciali al volontariato per preparare il decreto che il Presidente Ghigo firmerà.
Istituendo il Consiglio regionale del volontariato, siamo certi di poter veramente dare forza al volontariato.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica per dichiarazione di voto.



MANICA Giuliana

Noi, come avevamo già avuto occasione di dire in Commissione certamente su un provvedimento come questo abbiamo, dal punto di vista generale dell'intendimento del provvedimento, una condivisione, cioè riteniamo che momenti come questo vadano valorizzati, che la relazione istituzionale tra il momento istituzionale e lo svolgimento del ruolo pubblico nelle funzioni socio-assistenziali e la relazione sempre più forte col terzo settore e il privato sociale sia la strada maestra su cui indirizzarci. Tra l'altro, nella legislazione che abbiamo adesso a nostra disposizione (Testo Unico di riforma della legge sull'assistenza a cui abbiamo dato anche un'applicazione con normativa regionale), questo è uno degli elementi che vengono introdotti come elemento strutturale, non più semplicemente come elemento di scelta di una Regione piuttosto che di un'altra, di un Ente locale piuttosto che di un altro.
Voglio poi ricordare che, per quanto riguarda il Piemonte, la ricchezza delle associazioni di volontariato è molto ampia. Questa è una delle Regioni che vede al suo interno un maggior numero possibile di associazioni, di strutture, di Enti che in questa direzione vanno, che siano le tradizionali strutture di volontariato, che sia il privato sociale, che sia complessivamente tutto ciò che va sotto il nome del terzo settore.
Detto questo e quindi avendo noi un'impostazione di fondo che è quella della legge nazionale, che è quella delle esperienze più avanzate che in questo momento si stanno facendo anche in altre Regione italiane assumendo sempre il principio che spetta al pubblico dare gli indirizzi, le indicazioni, a esercitare il momento del controllo, a individuare gli standard degli obiettivi, ci preoccupa un po' che questa Regione non abbia più, ormai da due legislature, il Piano socio-assistenziale e che questa volta non abbia neanche quello sanitario. Questo crea un handicap molto forte anche in direzione di una corretta e seria utilizzazione del volontariato e di questo settore e nella costruzione di una limpida proficua e produttiva relazione tra la parte istituzionale e la parte del privato sociale.
Detto ciò, noi abbiamo lo stesso dubbio che hanno i colleghi del Gruppo Radicale sul livello di individuazioni da lei fatte, Assessore, e dalla Giunta penso collegialmente e poi approvate. Bisogna dire che noi in Commissione abbiamo già espresso le nostre perplessità; comunque noi rispetto all'individuazione fatta, abbiamo un dubbio vero, nel senso che abbiamo una condivisione per quanto riguarda in generale il terzo settore e la parte del privato sociale, mentre abbiamo dei dubbi sulle altre forme di individuazione che non ci pare corrispondano alle esigenze, anche perch la prima indicata ci pare assolutamente esaustiva delle realtà di volontariato esistenti all'interno della Regione.
Non riusciamo a comprendere la motivazione come una motivazione oggettiva, limpida di razionalità in questo rapporto se non come un tentativo di altro tipo, che però non corrisponde a dei criteri caratterizzati da livelli di oggettività. Se l'Assessore accogliesse la modifica di questo punto, diventerebbe un elemento importante, perché ci consentirebbe di votare convintamente a favore di un provvedimento che condividiamo. In caso contrario, non potremo fare altro che astenerci.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano per dichiarazione di voto.



MELLANO Bruno

Intervengo per tradurre in espressione di voto quanto già affermato dal Capogruppo Palma. Non potremo che astenerci sul provvedimento in esame perché, come già facemmo notare tre anni fa, non c'è corrispondenza fra la testualità della legge e quella del provvedimento. Anche nelle premesse e nei richiami contenuti nella deliberazione, giustamente e necessariamente l'Assessore richiama criteri che però non sono rispettati per almeno uno dei quattro punti d'individuazione.
Ribadisco quindi il voto di astensione del Gruppo Radicale.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori interventi, indìco la votazione palese sulla deliberazione, il cui testo verrà trascritto sul processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 511 "Convalida elezione del Consigliere Giacomino Taricco" (adempimenti ex articoli 15 e 16 del Regolamento interno)


PRESIDENTE

Passiamo ora alla proposta di deliberazione n. 511: "Convalida elezione del Consigliere Giacomino Taricco".
La parola al Presidente della Giunta delle Elezioni, Mellano.



MELLANO Bruno

Presidente e colleghi, ieri, lunedì 5 luglio, si è riunita la Giunta delle Elezioni, convocata per esaminare la condizione del Consigliere Giacomino Taricco, proclamato da quest'Aula, in data 19 maggio 2004, al fine di proporne la convalida al Consiglio regionale, come stabilito dall'articolo 16 del Regolamento interno. Come Presidente della Giunta delle Elezioni ho dato lettura delle cariche ricoperte in passato e attualmente dal Consigliere Taricco, in base all'autocertificazione prodotta dal Consigliere stesso, e ho proposto alla Giunta di procedere non esistendo cause di ineleggibilità e di incompatibilità, alla proposta all'Aula di convalida del Consigliere. La Giunta delle Elezioni ha accolto all'unanimità la proposta di chiedere all'Aula di votare favorevolmente alla convalida del Consigliere Taricco.



PRESIDENTE

Procediamo ora alla votazione della convalida del Consigliere Giacomo Taricco.
Si proceda alla distribuzione delle schede.



(Il Vicepresidente Toselli effettua l'appello nominale per la votazione a scrutinio segreto)



PRESIDENTE

Si proceda allo spoglio delle schede.
presenti e votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri Schede bianche 1 Proclamo convalidata l'elezione del Consigliere Giacomino Taricco.
Comunico che la seduta pomeridiana avrà inizio alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.23)



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