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Dettaglio seduta n.462 del 11/05/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(Alle ore 10.30 il Vicepresidente Toselli comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 11.08 il Presidente Cota comunica l'immediata convocazione della Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari)



(La seduta ha inizio alle ore 11.38)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del Consigliere Vincenzo Tomatis


PRESIDENTE

Colleghi, in apertura vorrei chiedervi di osservare un minuto di silenzio per la scomparsa del nostro collega Vincenzo Tomatis. Nella seduta di mercoledì prossimo faremo una commemorazione ufficiale in Aula, alla presenza della famiglia, come ritengo sia giusto.



(L'Aula, in piedi, osserva un minuto di silenzio)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi:


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Casoni, Costa Enrico Ghigo, Leo, Marcenaro, Rossi Giacomo.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Assegnazione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Pichetto Fratin


PRESIDENTE

Comunico che con decreto n. 38 del 10 maggio 2004, il Presidente della Giunta regionale Ghigo ha attribuito, temporaneamente, le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, per la seduta antimeridiana dell'11 maggio 2004, all'Assessore Gilberto Pichetto Fratin.


Argomento: Bilanci preventivi

c) Variazioni al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2003


PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale in data 29 aprile 2004 ha trasmesso per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della legge regionale 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), n. 8 deliberazioni del 6 aprile e n. 2 deliberazioni del 13 aprile 2004.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Si è svolta la Conferenza dei Capigruppo che ha stabilito che il punto "Interrogazioni e interpellanze" verrà trattato nella prossima seduta, dopo la commemorazione del Consigliere Tomatis.
La seduta odierna andrà avanti in orario continuato, fino alle ore 16.00 circa.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Proseguimento esame disegno di legge n. 627 "Disposizioni collegate alla legge finanziaria regionale per il 2004" ed esame ordine del giorno n. 917 "Impianti di risalita Oulx, Sauze d'Oulx e Chiomonte" collegato


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 627, di cui al punto 7) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso presentati.
ARTICOLO 10 La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente e colleghi, chiedo la parola perché vorrei che l'Assessore Pichetto Fratin e la Giunta ci informassero su una questione che riteniamo essere molto delicata.
Abbiamo votato la legge finanziaria la scorsa settimana; una legge finanziaria che dava per scontato la possibilità che venisse rifinanziato il fondo unico per i trasferimenti alle imprese della nostra Regione.
Abbiamo ragionato pensando alla possibilità che venissero messe in campo le risorse con le quali fare le politiche previste dalla legge finanziaria.
Per la verità, sulla base delle ipotesi di trasferimento delle risorse dello Stato al fondo unico, abbiamo costruito il DPEF. Non voglio aprire una discussione che non è il caso di fare, ma abbiamo considerato quelle ipotesi di crescita sbagliata, abbiamo tutti ragionato dando per scontato che il fondo unico venisse rifinanziato. Lo stesso Assessore Pichetto Fratin ci aveva tranquillizzato in Commissione asserendo che le risorse relative ai trasferimenti sul fondo unico, sarebbero state le stesse del 2003.
Siamo in presenza, invece, di fatti nuovi, rischiamo di mettere un'ipoteca sulla legge finanziaria che abbiamo approvato. Potremmo prendere e considerare carta straccia quella legge finanziaria per quanto riguarda alcune scelte se è vero che il Governo, dopo che si è impegnato con le Regioni a rifinanziare il fondo unico su cui, ripeto, noi abbiamo costruito le ipotesi del DPEF e la stessa legge finanziaria, ci sta dicendo che sta valutando la possibilità di azzerare i trasferimenti previsti sul fondo unico. Azzerarli significa azzerare tutti i trasferimenti che, a vario titolo, avremmo tradotto in politica di incentivi per le imprese le quali avrebbero potuto accedere, attraverso le leggi, a questi incentivi e trasferimenti.
Ricordo ai Consiglieri, che stiamo discutendo di questa eventualità che si somma un'altra preclusione che abbiamo stabilito, che il Governo ha stabilito, con l'articolo 3 della legge finanziaria del Governo, quello che preclude alla Regione Piemonte di indebitarsi per realizzare, anche in questo caso, trasferimenti alle famiglie e alle imprese nell'ordine di 380 milioni di euro. Vorrei che fosse chiaro che il combinato disposto tra l'articolo 3 della legge finanziaria del Governo e la decisione eventuale di non rifinanziare più il fondo unico - perché di questo si tratta finanziare una riforma fiscale che il governo intende varare e che avrà effetti dal 2005 - avrà effetti dirompenti sull'economia della nostra regione. Non so se sia stato apprezzato questo, noi si parla molto di finanza creativa, ma se queste decisioni avessero seguito e diventassero decisione operativa da parte del Governo, tutto questo avrebbe conseguenze inenarrabile sull'economia della nostra regione.
Vorrei che l'Assessore Pichetto Fratin ci dicesse quello che sa, in particolare vorrei chiedere all'Assessore: avete quantificato cosa significa per la Regione, dopo che il Governo si era impegnato a trasferire le risorse, azzerare i trasferimenti sul fondo unico? (che per noi sono essenziali per assicurare trasferimenti e incentivi alle imprese). Secondo è in corso una discussione tra questo Governo autonomista - che esalta il federalismo, l'autonomia delle Regioni in questo modo? Stiamo freschi - e le Regioni medesime, dopo che noi abbiamo stabilito e concordato con le Regioni che avremmo trasferito sul fondo unico le stesse risorse del 2003? Se la risposta è affermativa, qual è l'opinione dell'Assessore Pichetto Fratin e della Giunta regionale sul punto? Intendiamo noi, su questo punto prendere atto che di questo si tratta o vogliamo, come io credo, aprire una discussione forte con il Governo? In nessun modo il Piemonte, che ha una crisi economica che noi abbiamo più volte discusso in Consiglio, si può permettere il lusso di trovarsi di punto in bianco nell'impossibilità di finanziare il sistema economico piemontese attraverso, e non solo, il fondo unico. Sappiamo cosa significa questo? Non siamo solo alla presenza del fatto che si dica "noi azzeriamo il fondo unico e i trasferimenti alle imprese", ma se questo è, in assenza d'altro, Assessore Pichetto Fratin, mi chiedo: che senso ha discutere in Commissione la legge quadro sull'industria. Come la finanziamo? Noi pensavamo di finanziare quella legge con un fondo unico nel quale avremmo fatto confluire le risorse che lo Stato trasferiva, a vario titolo, alla Regione per finanziare politiche industriali. Con quali risorse potremmo finanziare il fondo unico se noi ci troviamo di fronte ad un governo che decide di azzerare i trasferimenti perché intende, con quelle risorse, fare la riforma fiscale.
Non è questione di poco conto, perché noi rischiamo di trovarci di fronte ad una legge finanziaria che, per quanto riguarda la politica industriale, i trasferimenti alle imprese, può essere presa e cestinata.
Abbiamo ragionato immaginando che il Governo avrebbe garantito quei trasferimenti che oggi vengono messi in discussione, perché quei trasferimenti dovrebbero servire per finanziare la riforma fiscale. Mi sembra un modo di procedere allucinante, Presidente, e io mi auguro che su questo punto la Giunta voglia protestare e aprire un negoziato e un confronto molto duro con il Governo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Intervengo sul comma 3 dell'articolo 10. Invito l'Assessore Pichetto Fratin e i colleghi a tenerlo in considerazione, perché questo articolo è collegato alle prossime Olimpiadi invernali del 2006, per cui merita ritengo - una particolare attenzione. Vado subito al dunque dell'argomento.
Al momento, per le opere olimpiche - sto parlando del dossier olimpico, le opere principali, quelle fondamentali per lo svolgimento delle stesse Olimpiadi, come senz'altro l'Assessore Racchelli potrà confermare, essendo in cabina di regia - mancano all'incirca 80 milioni di euro. Poi, in ordine di importanza, ci sono le opere connesse, quelle che in qualche modo sono connesse all'evento olimpico (lo dice anche il termine); infine, ci sono le opere d'accompagnamento, che sono le ultime, quelle sulle quali in qualche modo è intervenuta e interviene anche la Regione (vi risparmio le cifre più preciso potrà essere l'Assessore).
Tuttavia, Assessore Racchelli e Assessore Pichetto Fratin, noi facciamo fatica a capire, nel momento in cui mancano 80 milioni di euro sul dossier olimpico per le opere principali, per le opere connesse e per quelle secondarie, come mai inserite nel collegato ufficiale alla finanziaria 5 milioni 200 mila euro per il Monterosa 2000 S.p.A., che di fatto è una società privata, per realizzare opere funzionali.
Mi rivolgo direttamente agli Assessori Racchelli e Pichetto Fratin.
Cari Assessori, mancano 80 milioni di euro per il dossier olimpico - queste sono le notizie che circolano e lei, Assessore Racchelli, essendo nella cabina di regia, può confermare, confortare o precisare meglio - mancano risorse per le opere connesse, e noi ci troviamo nel collegato alla legge finanziaria un comma per 5 milioni 200 mila euro per un comprensorio importante, per carità, a sostegno di una società privata. La Monterosa 2000 S.p.A. non mi risulta che sia una società pubblica; se poi è una società pubblica, non cambia la sostanza delle cose, perché personalmente sono abituato ad andare per priorità: dossier olimpico, opere connesse opere d'accompagnamento. Mancano le risorse sia per il primo, al di là delle risorse nazionali, della legge 285, di tutto quello che vogliamo mancano le risorse per il secondo, e noi abbiamo fatto una fatica incredibile, gli anziani, finanche sulla Chiesa del Sacro Voto che aveva la Curia, pur con qualche precisazione da parte del mio stesso Gruppo. E qui voi presentate 5 milioni 200 mila euro sul comprensorio Monterosa 2000 S.p.A.? Veramente noi siamo perplessi, il che non vuole dire essere contrari allo sviluppo delle località sciistiche, ma ci troviamo di fronte - e l'ho detto nella discussione sul bilancio e sulla legge finanziaria - a tutta una serie di iniziative e anche di dichiarazioni del Presidente Ghigo sugli impianti olimpici che, a cascata, riguarderanno anche gli impianti che noi abbiamo. Questo come informazione per i colleghi che seguono meno le vicende olimpiche: ci sono gli impianti olimpici esclusivamente con risorse pubbliche; ci sono impianti che erano già esistenti e ammodernati con i soldi pubblici e quindi sono nella situazione intermedia; ci sono impianti completamente privati.
Tutto questo comparto in qualche modo sarà interessato alla discussione sul da farsi e noi in questo ambito, senza problemi inseriti nel collegato alla legge finanziaria, destiniamo 5 milioni 200 mila euro per il comprensorio Monterosa 2000 S.p.A. Fateci capire, perché a usare un eufemismo, noi siamo a dir poco molto perplessi, quindi avremmo piacere di ricevere delle informazioni un po' più precise da parte vostra. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Intervengo per riprendere gli argomenti sviluppati dal Consigliere Ronzani, che ovviamente hanno un intreccio forte con quanto stiamo discutendo e soprattutto con quanto abbiamo discusso.
Credo che, per quanto riguarda la Giunta, occorrerebbe: 1) conoscerne l'opinione 2) che eventualmente questa opinione venga anche fatta sentire. La cosa è in particolare rafforzata dal fatto che il Presidente Ghigo è anche il Presidente dei Presidenti delle Regioni, quindi mi pare che abbia un particolare peso.
Già nell'ambito della discussione sul bilancio ci siamo trovati a dover valutare tutta una serie di problemi che derivano dalla gestione, dal mettere in campo un bilancio in grado di affrontare i problemi del Piemonte; problemi che derivano proprio dal fatto che i trasferimenti sono tendenzialmente in diminuzione. Esiste un patto con il Governo per far sì che, di anno in anno, ci sia un calo, ma invece le esigenze sono quelle che conosciamo, quindi esigenze spesso in espansione.
Credo che non sia possibile rimanere nel vago rispetto a questa questione, cioè al fatto che ci sono delle scelte governative che vanno a creare un danno reale ai bilanci regionali e alle popolazioni, perch l'alternativa poi qual è? Che si trova un'altra strada per far sì che la tassazione che è uscita della porta con le scelte governative magari rientri dalla finestra con una tassazione regionale, oppure c'è il massacro del bilancio stesso, il massacro delle spese sociali e, anche in questo caso, viste le scelte che ha fatto il governo regionale, delle scelte che riguardano in particolare le tematiche legate allo sviluppo e all'occupazione in questa Regione, che è la Regione del nord che più ha bisogno invece di politiche di questo genere. Brevemente, ma vorrei che l'Assessore Pichetto Fratin e poi anche la Giunta su questo facciano sentire la loro voce, perché mi pare che non sia ininfluente rispetto alle scelte che le Regioni devono poi compiere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Sono sempre abbastanza perplesso esaminare emendamenti o pezzi di collegati alla Finanziaria che, a botte di decine di miliardi di vecchie lire, provvedono a ricapitalizzare, in forma confusa e non chiara nemmeno negli indirizzi e negli obiettivi, una serie di società partecipate controllate.
Questo è un articolo da 50 miliardi di capitale, e quindi di investimento, che va per una parte su un'opera di accompagnamento alle Olimpiadi Invernali del 2006 e per un'altra parte, mi riferisco alle Terme di Acqui, su qualcosa che non so in che termini si configura come opera di accompagnamento rispetto all'evento olimpico. Essenzialmente un buco nero di carattere finanziario, e forse anche di carattere politico, che la Regione Piemonte continua, da anni, a ricapitalizzare contribuendo in questo modo non già al suo risanamento, ma alla sua definitiva distruzione assicurando, di fatto, il ripiano della situazione debitoria e quindi consegnando all'irresponsabilità più assoluta gli amministratori di questa società.
Mi rendo conto che al termine di una lunga sessione di bilancio all'ultimo articolo, dell'ultimo provvedimento il tono, il senso della discussione rischia di essere anche abbastanza sfilacciato; vorrei che gli Assessori competenti mi spiegassero, prima di tutto, la ratio di questa configurazione delle Terme di Acqui come opera di accompagnamento rispetto all'evento olimpico, non potendosi intendere finalizzate al refrigerio e al ritempramento degli atleti impegnati nelle Olimpiadi Invernali del 2006.
Spiegassero più complessivamente, questo forse più l'Assessore Pichetto Fratin che l'Assessore Racchelli, in che termini, un intervento di questo tipo, si configura nel quadro generale della mai realizzata riforma o razionalizzazione delle partecipazioni regionali; banalmente capire a che cosa servono 40 miliardi per le Terme di Acqui, se non sia paradossalmente più conveniente abbandonare questa società al suo destino e porla in liquidazione, oppure se non sia conveniente cercare, rispetto ad un'impresa che ha un evidente finalizzazione turistica, una qualche forma di partnership privata.
Questi dati più generali per votare un qualcosa che, in una botta, fa 40 miliardi, sono obiettivamente necessari al Consiglio e a ciascuno Consigliere che deve votare l'articolo 10 e lo deve votare con una qualche cognizione di causa. Non è possibile, a tutti gli interventi sulle società controllate e partecipate, discutere unicamente provvedimenti di ricapitalizzazione senza avere mai un quadro generale della politica sulle partecipazione, né un quadro specifico delle finalità e dell'obiettivo concreto e misurabile dell'intervento che si provvede in questo modo a finanziare. Qualcuno mi dica, visto che io non ho una conoscenza così approfondita della situazione della società Terme di Acqui, a che punto è.
Da quello che ho appreso da notizie di stampa, non particolarmente bene. Se esiste una qualche forma, chiamiamolo così, di piano industriale per il loro rilancio, quali sono le partnership che su questa impresa possono essere attivati, eventualmente i contatti che sono già stabiliti. Si dia una qualche forma di sostanza politica ed istituzionale ad un articolo che sembra semplicemente dire,e nella sua testualità semplicemente dice, che si danno 40 miliardi alle Terme di Acqui aderendo ad un aumento di capitale deliberato dell'assemblea della società di cui la Regione Piemonte fa parte e di cui la Regione Piemonte dovrebbe essere ampiamente edotta e di cui anche il Consiglio, nell'approvare una cosa che fa 40 miliardi e non poche lire, dovrebbe avere un qualche tipo di consapevolezza.
Chiederei, prima del parere della Giunta che è favorevole rispetto all'articolo presentato dalla Giunta sul collegato, avere un minimo di chiarimento dai due Assessori competenti di questo tipo di operazione.



PRESIDENTE

Si sta parlando dell'articolo 10 perché ci sono due emendamenti rubricati n. 12 e 13, che sono stati ritirati.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Per dare agio all'Assessore Pichetto Fratin di riordinare le idee, per scoprire quali sono le ragioni di fondo che spingono, economicamente, la Regione Piemonte ad intervenire, con un intervento così consistente, sulle Terme di Acqui, con un collegamento quanto mai precario con la questione delle Olimpiadi Invernali del 2006.
Come Gruppo Radicale chiediamo - in genere non siamo propensi a fare sceneggiate o scenette per attirare l'attenzione della Giunta - di avere delle risposte. Se non si vogliono dare risposte su questo tema, vuol dire che anche la Giunta ha degli imbarazzi almeno per giustificare il collegamento politico e funzionale di un provvedimento che serve per coprire un buco, una voragine che si alimenta continuamente nelle Terme di Acqui. Da anni vediamo e sentiamo proposte sulla via di un nuovo rilancio e di un nuovo futuro.
Poi sentiamo anche nel dibattito sulla Finanziaria Consiglieri che ricordano come si fanno accordi. Il Consigliere Placido aveva ricordato come c'era un collegamento fra le Olimpiadi Invernali piemontesi e le terme bulgare, con un collegamento ancora più funzionale di questo.
Assessore Pichetto Fratin, non so se ha avuto occasione di riordinare le idee, ma stiamo parlando di 40 miliardi per le Terme di Acqui, per una società che, sicuramente, è partecipata della Regione Piemonte ma che evidentemente, è una società per azioni. Noi diamo soldi ad un soggetto terzo, che ha una responsabilità, che ha un'autonomia decisionale, ma che può ricorrere alla Regione Piemonte per sanare i propri deficit per tentare di rimanere in piedi. Un rilancio operativo e concorrenziale rispetto ad una struttura che tutti siamo pronti dire essere importante, ma io speravo che qualcuno in più, oltre ai Radicali, fossero pronti a dire che questa struttura deve reggere sul mercato autonomamente, (siamo all'ennesimo intervento di aiuto per far rimanere società vive sul territorio). 40 miliardi collegati con le Olimpiadi alle Terme di Acqui, qualcuno o li giustifica in qualche modo oppure sono davvero incredibili.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale sull'articolo 10.
La parola all'Assessore Racchelli per la replica.



RACCHELLI Ettore, Assessore all'accoglienza ed offerta Olimpiadi 2006

Rispetto a quello che ho avuto modo di ascoltare, posso semplicemente fare delle considerazioni di carattere generale. Probabilmente non avete seguito l'evoluzione del progetto del Piemonte Olimpico, oggetto di discussione con il Governo e che ci ha portato a chiedere al Governo stesso una somma da destinare al Piemonte, nel suo complesso, per adeguare le strutture turistiche e potenziare i prodotti turistici piemontesi, in ottica olimpica.
Questo progetto, presentato e finanziato dal Governo (che ci ha trasferito fondi su una legge dello Stato), risponde a quegli obiettivi e a quei criteri.
Non è assolutamente possibile, quindi, confondere le opere di accompagnamento con le opere della legge n. 285. Le opere connesse rispondono ad una legge dello Stato, la n. 285; mentre le opere di accompagnamento, per potenziare il Piemonte turistico, rispondono alla legge dello Stato n. 166.
Gli investimenti della legge 166 sono stati destinati attraverso una discussione con tutte le Province piemontesi che hanno sviluppato, sui propri territori, un'analisi di quello che, dal punto di vista turistico risulta esser più funzionale ad una crescita della potenzialità economica di quelle aree. Attraverso protocolli d'intesa - successivamente con accordi di programma - sono stati individuati e finanziati quei progetti.
È successo per la Provincia di Asti, per la Provincia di Vercelli, per la Provincia di Torino, per la Provincia di Cuneo, per la Provincia di Verbania e per la Provincia di Biella.
Per quanto riguarda questi due finanziamenti, è stata scelta una strada che potremmo anche non seguire in questo modo, non avendo bisogno di questo articolo per finanziare queste due iniziative. È una scelta di carattere tecnico e procedurale della Giunta regionale per far sì che questi fondi oggetto di un accordo di programma stipulato con le banche locali, con la società delle Terme, con il Comune di Acqui e con la Provincia di Alessandria - fossero finalizzati alla realizzazione di un progetto di sviluppo delle Terme di Acqui. Non sono soldi erogati alle Terme di Acqui per coprire buchi di bilancio, è un progetto di sviluppo, firmato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, dal Comune di Acqui Terme e dalla Provincia di Alessandria (che versano anch'essi il doppio di quello che mettiamo noi), per realizzare il processo di rilancio delle Terme di Acqui, finalizzato alla costruzione di un nuovo albergo, di nuove terme, di nuovi bagni e, soprattutto, di una serie di iniziative finalizzate alla crescita e all'apprezzamento del polo termale di Acqui Terme.
Abbiamo fatto una scelta: invece di erogare contributi ad una società sia pure dove la Regione Piemonte ha la maggioranza, i cui contributi andassero a beneficio di altri, abbiamo scelto la strada di ricapitalizzare la società, finalizzando l'aumento di capitale all'effettiva realizzazione del progetto di sviluppo, in maniera che la Regione Piemonte aumentasse la propria posizione all'interno della società stessa. Al posto di regalare contributi, abbiamo preferito aumentare il capitale.
Questo è avvenuto anche per la società Monterosa 2000, società partecipata pubblica, dalla Comunità montana Monterosa, dalla Regione Piemonte attraverso Finpiemonte e da altri enti pubblici, che ha avuto anche dallo Stato nella precedente Finanziaria, circa 40 miliardi di finanziamento per completare le opere relative al completamento di impianti scioviari.
Quel complesso ha ottenuto dallo Stato anche altri finanziamenti, non dando contributi alla medesima società che vanno a beneficio di tutti, ma aumentando le quote di capitale della Regione, mantenendole in quella società.
Lo stesso atteggiamento ha tenuto lo Stato, dando i soldi alla Comunità montana, che ha aumentato la propria presenza all'interno della società.
Questa è una scelta tecnica. Non è assolutamente un finanziamento per la copertura di bilanci finanziari, è finalizzato all'aumento delle potenzialità turistiche, di offerta turistica, delle varie componenti del turismo piemontese.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Ringrazio l'Assessore Racchelli per la spiegazione perché è servita a chiarire, almeno dal punto di vista tecnico, qual è la configurazione di questa operazione. Continuiamo, comunque, ad eccepire sull'opportunità di affidare, a forme di partnership, unicamente pubbliche e parapubbliche progetti di rilancio di una società che ricordo - ma posso anche sbagliarmi negli scorsi anni non aver versato in ottime condizioni economiche finanziarie. Probabilmente, il rilancio del termalismo acquose, come gli altri settori del comparto turistico, passa molto di più attraverso interventi di capitale pubblico e accordi tra soggetti pubblici e parapubblici, tramite l'attivazione di capitali di rischio privati disposti ad intervenire in questo settore, come già avviene su altri settori del turismo della nostra Regione. Prendiamo atto che si tratta, a tutti gli effetti, di una ricapitalizzazione della società che, come sostiene l'Assessore Racchelli, è finalizzata, non già a rimediare ad una situazione debitoria pregressa, ma a finanziare un progetto di sviluppo che trova ulteriori finanziamenti anche nella rete istituzionale locale.
La nostra impressione continua ad essere quella che a questo modello di intervento, di finanziamento e di Governo di un settore economicamente strategico, non si possa affidare una grande speranza di rilancio delle Terme di Acqui. Temo che il passato di questa società dimostri quanto credibile sia la nostra riserva ed il nostro sospetto.
Per altro verso, ringraziamo l'Assessore Racchelli per aver fatto comprendere almeno il senso di questo articolo posto in votazione nel collegato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Assessore Racchelli, la ringrazio per le sue precisazioni su leggi che intervengono sulle Olimpiadi, perché un ripasso non guasta mai.
Rimane però un problema: si possono condividere o no gli interventi a sostegno del turismo di società partecipate e controllate di piccole o grandi realtà (ne abbiamo viste e ne vedremo ancora, dove siamo intervenuti a favore, contro o astenuti), ma la perplessità è che nel momento in cui mancano - si parla di scelte di priorità - risorse sul dossier olimpico o sulle opere connesse, indipendentemente che siano legate alla legge 285, la coperta diventa corta e stretta.
La Regione ha sicuramente delle priorità: può fare scelte, pu integrare o può intervenire automaticamente per chiudere queste priorità invece voi non intervenite sulle priorità o, almeno vedere come risolverle o sperando che il Governo intervenga ancora una volta. Mi riferisco all'intervento su Avigliana, con un intervento della società privata, voi scegliete la strada di lasciare nel limbo, nella precarietà, nell'attesa di definire le opere importanti, quelle principali, e intervenite su altre.
Il problema non è condividere o no l'essere contrario, perché se poi qualche atleta, dopo le fatiche sportive, vorrà ritemprarsi, se non l'anima almeno il corpo, andando alle terme, benissimo, incrementerà il flusso turistico dell'acquese, ma è una scelta di priorità. Noi non siamo contrari o a favore in assoluto, tanto è vero che sul punto ci asterremo. Non siamo contro lo sviluppo del turismo o l'incremento di alcune località, siamo contrari al fatto che, ancora una volta, alle priorità voi preferite il particolare. Questo, al di là dell'astensione, non è da noi condiviso.
Alla fine della fiera - come si usa dire - vedremo se la coperta sarà stata sufficiente per le opere del dossier olimpico o per le opere connesse della legge 285, come diceva l'Assessore; se ci troveremo di fronte a qualche intervento fondamentale che sarà completato solo in parte e non come avrebbe dovuto essere; o se avremo, in due realtà importanti, risorse necessarie sulle opere di accompagnamento alle Olimpiadi.
La priorità è di realizzare al meglio le Olimpiadi, con tutti gli interventi previsti dal dossier e dalle opere connesse.
È per questo motivo che ci asterremo sulla votazione dell'articolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta Marco; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Esprimo la nostra piena adesione a questo articolo al collegato.
Le terme di Acqui rappresentano un grande impegno per questa Regione ma anche una grande volontà di dare uno sviluppo multipolare alla nostra offerta turistica. Che il termalismo acquese necessiti l'impegno del pubblico, a tutti i livelli, per una prima fase di start up, come accade in qualsiasi grande impresa, è un fatto evidente.
È chiaro che i privati saranno interessati alla vicenda, perché solo loro potranno, com'è già successo in altre occasioni a livello gestionale dare il proprio contributo.
A chi molto spesso si lagna del fatto che il Piemonte sia una Regione troppo "torinocentrica" o troppo "lagocentrica", vorremmo ricordare la capacità di porre in rilievo le eccellenze turistiche e i territori che potranno, forti di una caratterizzazione come quella acquese, rappresentare un punto di attrazione per un turismo sicuramente di qualità.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
Comunico il ritiro dei seguenti emendamenti: Emendamento rubricato n. 12 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Racchelli: dopo l'articolo 10 è aggiunto il seguente articolo 10 bis: "10 bis (Utilizzo degli impianti olimpici dopo l'effettuazione dei giochi) Quale fase prodromica è necessaria per una gestione organica e coordinata degli impianti sportivi realizzati a scopi olimpici, la Giunta regionale è autorizzata a costituire una società per azioni, anche come unico azionista, che acquisisca la proprietà degli impianti costruiti con i fondi di cui alla Legge 9 ottobre 2000, n. 285 e per il cui tramite la Regione eventualmente, possa detenere partecipazioni in società esercenti gli impianti stessi.
La società rappresenta lo strumento attraverso il quale la Regione, dopo l'evento olimpico, organizza la propria presenza strategica e strutturale nel settore, anche nell'ottica di favorire - mediante la messa a disposizione degli impianti in proprietà - l'aggregazione di altri enti pubblici o privati al fine di realizzare una gestione integrata e coordinata dell'offerta turistico-sportiva.
La Regione partecipa alle società di cui al comma 1 direttamente o tramite Finpiemonte S.p.A.. In questa seconda ipotesi Finpiemonte agirà come mandatario senza rappresentanza, ai sensi degli artt. 1703 e seguenti del codice civile.
Ai fini di cui sopra, è stanziata la somma di euro 250.000,00 nell'UPB 21022 in termini di competenza e di cassa per l'anno finanziario 2004.
Alla copertura della spesa si provvede mediante riduzione di pari importo della UPB 09012".
Emendamento rubricato n. 13 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Racchelli: dopo l'articolo 10 è aggiunto il seguente articolo 10 ter: "10 ter (Iniziative finalizzate al rilancio dell'attività convegnistica congressuale e fieristica) Al fine di preservare e potenziare l'attività convegnistica, congressuale e fieristica nel capoluogo regionale, la Regione partecipa a nuove iniziative imprenditoriali che abbiano ad oggetto l'acquisizione, la valorizzazione ed il miglior utilizzo del 'Centro Congressi' e del "Centro fiere del Lingotto".
L'intervento, consistente nell'acquisizione di partecipazioni societarie dovrà rispondere ai seguenti principi e vincoli: essere sussidiario rispetto all'impegno finanziario all'uopo dispiegato dagli enti locali e dunque di entità inferiore a quello essere accompagnato dal fattivo coinvolgimento di importanti soggetti privati che dovranno quindi detenere significative quote azionarie essere finalizzato a favorire migliori condizioni di economicità di gestione del Centro Congressi anche attraverso la separazione della vocazione gestionale da quella immobiliare favorire la reciproca integrazione funzionale fra attività fieristica e congressuale-convegnistica in modo da ottenere utili sinergie.
L'importo della spesa autorizzata ammonta ad euro 5.755.000,00 per l'anno finanziario 2004, ad euro 1.832.500,00 per l'anno finanziario 2005 ed euro 2.275.000,00 per l'anno finanziario 2006.
Ai conseguenti oneri, da ricomprendersi nell'unità previsionale di base n.
08042 (Programmazione e Statistica - Settore Rapporti con società a partecipazione regionale - Titolo II - spese di investimento) del bilancio regionale per l'anno finanziario 2004 (DDL 605 - Bilancio annuale di previsione per l'anno finanziario 2004 e bilancio pluriennale 2004-2006).
Per gli anni successivi si fa fronte ai sensi dell'articolo 8 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7 (Ordinamento contabile della Regione Piemonte)".
Gli emendamenti rubricati n. 12 e n. 13 sono pertanto ritirati.
Emendamento rubricato n. 14 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: dopo l'articolo 10 è aggiunto il seguente articolo 10 quater (nuovo capo): "Capo V (Disposizioni transitorie) Art. 10 quater (contributi straordinari) E' autorizzata l'erogazione di un contributo straordinario di 50 milioni di euro a favore dell'Ordine Mauriziano. L'importo e le modalità di erogazione sono definite in base al protocollo d'intesa approvato con DGR n. 57-11013 del 17.11.2003.
E' attribuita a favore del Comune di Torino l'erogazione di un contributo straordinario di euro 12.042.215,00 per l'assistenza residenziale ad anziani non autosufficienti prestata in istituti del Comune di Torino.
Alla copertura degli oneri di cui ai precedenti commi si provvede con le disponibilità iscritte all'interno dell'UPB 28051".
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e alle finanze

Il primo, è l'autorizzazione alla Giunta regionale, sull'operazione Mauriziano, di provvedere per l'intervento straordinario, a seguito delle deliberazioni di convenzione di accordo.
Il secondo, riguarda l'erogazione di autorizzazione, a seguito di una transazione con il Comune di Torino, per un paio di Istituti - uno è il Carlo Alberto e l'altro, scusatemi, ma non lo ricordo. È una questione ultra decennale che è stata chiusa, con una transazione, circa un anno e mezzo or sono.
Ora si rende necessaria l'autorizzazione legislativa, per l'intervento di erogazione dell'importo definito a seguito della transazione.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione l'emendamento.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 14.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 15 presentato dal Consigliere Mercurio: si istituisce il seguente articolo 11: "Art. 11 Il Personale non di ruolo, in servizio alla data del 11-05-2004 presso i gruppi consiliari, ai sensi dell'art. 2, comma 2, della L.R. 11 novembre 1998, n. 33, oppure presso gli uffici di comunicazione, ai sensi dell'art.
1, comma 5, della L.R. 1 dicembre 1998, n. 39, con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato, è inquadrato, a domanda, e con le modalità indicate nei commi successivi, nei ruoli della Giunta e del Consiglio regionale.
L'inquadramento è subordinato al superamento di apposito concorso ed al possesso dei requisiti di legge per l'accesso alle categorie previste dai contratti collettivi nazionali del comparto cui appartiene la regione nonché di una anzianità lavorativa di almeno sei mesi maturata con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato ai sensi della L.R. 11 novembre 1998, n. 33 e/o della L.R. 1.12.1998, n. 39, alla data di scadenza del termine previsto dal bando di concorso per la presentazione delle domande di partecipazione.
La competente Direzione della Giunta regionale e l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale definiscono, per i rispettivi ruoli, modalità e contenuti delle prove concorsuali.
La dotazione organica del ruolo della Giunta regionale è incrementata di n.
11 posti di cat. D, di n. 9 posti di cat. C, di n. 4 posti di cat. B.
La dotazione organica del ruolo del Consiglio regionale è incrementata di n. 21 posti di cat. D, di n. 48 posti di cat. C, di n. 7 posti di cat. B.
Agli oneri previsti, in euro 1.500.000,00, dal presente articolo si fa fronte UPB 9071".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, mi stupisce che, rompendo un impegno già sottoscritto continui la pratica emendativa. Adesso assistiamo alla novità di un emendamento, nonostante gli accordi assunti, tra opposizione e maggioranza di rendere inammissibile qualsiasi altri emendamento.
Vorrei richiamare, a questa prassi consolidata e riutilizzata anche in altre occasioni, che se vengono meno queste regole, che sono anche atti di lealtà reciproca all'interno del Consiglio regionale, assistiamo ad un'azione di una tale gravità che non può essere trascurata e va al di là del singolo Consigliere.
Gli impegni assunti erano di sbloccare la situazione d'aula in relazione agli emendamenti presentati. Ogni Gruppo ritirava i suoi emendamenti e non si procedeva a presentarne altri.
Mi appello alla correttezza del Presidente nella conduzione dei lavori d'aula. Vorrei ricordare che c'è un precedente illustre, che riguarda la legge sui buoni scuola (la legge n. 10), sulla quale la decisione assunta in Conferenza dei Capigruppo, in deroga al Regolamento, di non dover presentare o poter presentare più emendamenti, è atto e accordo perdurato per tutta la durata della discussione di quel provvedimento in aula.
Presidente, adesso mi appello alla sua correttezza nella conduzione dei lavori d'aula sapendo che sono stati assunti impegni che ledono la dignità dei singoli Consiglieri e dei Gruppi presenti in Aula.



PRESIDENTE

Lei può fare quello che vuole, ma non tiri in ballo l'Ufficio di Presidenza. L'Ufficio di Presidenza ha fatto di tutto e di più per gestire il bilancio, e ci siamo capiti! Lei faccia tutta la polemica che vuole, ma non tiri in ballo l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.



(Proteste del Consigliere Contu fuori microfono)



PRESIDENTE

Le ho risposto e le ho detto, per cortesia, di non tirare in ballo l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. La mia risposta è questa.
Mi appello alla sua coscienza: non tiri in ballo l'Ufficio di Presidenza del Consiglio, lei lo sa il perché. Ha già parlato sull'ordine dei lavori e le ho dato la risposta, esamini l'emendamento e si determini come crede. Le ho chiesto, per cortesia, con garbo, di non tirare in ballo la Presidenza del Consiglio regionale..



(Reiterate proteste del Consigliere Contu fuori microfono)



PRESIDENTE

Per cortesia, io sono il garante, le tolgo la parola.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Sono stupefatta dal modo in cui è arrivato questo emendamento. Ricordo che, alla Conferenza dei Capigruppo, come la ricordiamo tutti relativamente a questa vicenda del personale si era definito altro tipo di orientamento e di percorso.
Non è questa, sappiamo, l'unica legislatura in cui si è arrivati ad una formulazione di questo tipo, quindi non voglio fare un discorso di nostre contrarietà di principio rispetto a questa cosa. Tuttavia, è anche vero che noi avevamo detto che la questione andava vista, studiata, meditata elaborata con tempi e modi diversi che non erano assolutamente i tempi del disegno di legge n. 627.
Non siamo indisponibili ad affrontare il merito della questione, il merito ci trova in una posizione, non so rispetto a cosa potrebbe essere scritto nel provvedimento, ma non c'è una nostra indisponibilità di principio ad affrontare una questione di merito e a rivederla. C'è certamente, rispetto ad un metodo come questo e ad un atteggiamento come questo, una nostra contrarietà di fondo. Si è assunto un accordo preciso nella Conferenza dei Capigruppo, questo non doveva essere argomento collegato alla legge e da discutere in Consiglio. Noi tutti abbiamo concordato un percorso, su Finanziaria e Bilancio, ritirando una serie di emendamenti e concentrandoci solo su alcuni, rispetto ad impegni complessivi presi nella Conferenza dei Capigruppo. Voglio capire che cosa è intervenuto da quel momento di diverso, che faccia modificare in questo modo così sostanziale e gravemente scorretto, una situazione. Che senso ha convocare le Conferenze dei Capigruppo, definire una serie di percorsi nella differenza delle reciproche posizioni che, come tali, permangono dopo una battaglia anche aspra qual è stata quella sul bilancio sulla finanziaria e sul DPEF, e trovare un'intesa di metodo. Non di merito perché le nostre posizioni sono rimaste divaricate in modo molto ampio adesso neanche sul percorso individuato si riesce a tener fede agli impegni assunti.
E' un elemento molto grave, dopodiché non so che cosa l'opposizione possa venire ancora a fare alle Conferenze Capigruppo a concordare percorsi. Percorsi di funzionamento dell'aula e di definizione dei tempi in cui si affrontano i provvedimenti, al di là della diversa opposizione che suoi provvedimenti si può mantenere anche con divaricazione molto radicale ripeto, cosa ci veniamo a fare se neanche allo scopo cui la Conferenza dei Capigruppo serve, cioè a definire delle regole e dei percorsi comuni, poi si riesce a tener fede? Questo è un atto gravissimo. L'emendamento è firmato solo dal Consigliere Mercurio, ma non posso non essere assolutamente convinta che dietro al nome del Consigliere Mercurio ci sia trincerata tutta la maggioranza, come al solito. Questo è il sistema con cui si approvano questioni che riguardano argomenti di questa delicatezza e di questa compilazione che, tra l'altro, creano una difficile situazione con le Organizzazioni sindacali. Abbiamo ricevuto comunicati dalle Organizzazioni sindacali, dai lavoratori precari, tutti siamo a conoscenza di queste situazioni e la maggioranza non intende minimamente tenerne conto.
La nostra contrarietà è massima: ai modi, ai tempi e al fatto che si sia presentato adesso un emendamento al disegno di legge 627 avente queste caratteristiche.
Vi chiediamo di ritirare l'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, ribadisco la gravità della scorrettezza nella conduzione dei lavori d'Aula. Lei, in una situazione analoga, sulla questione della legge sui buoni scuola, ha rifiutato gli emendamenti, perché quello era l'accordo preso in Conferenza dei Capigruppo. Io la invito a mantenere l'impegno assunto. Lei è garante del funzionamento di quest'aula..
ANGELERI Antonello (fuori microfono) Dovresti vergognarti!



CONTU Mario

Perché non lo caccia via?



(Reiterate proteste del Consigliere Angeleri)



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Angeleri, lasci finire l'intervento al Consigliere Contu. Ha ragione nel voler continuare senza essere interrotto.



CONTU Mario

Era stato raggiunto un accordo. Voi oggi venite meno, con un colpo di mano, all'accordo sapendo che questo è un provvedimento che sta a cuore a tutti. A tutti e a chi? E su che cosa? Vorrei lasciare a verbale le mie dichiarazioni perché è evidente che un atto di pirateria istituzionale come questo, lede i diritti di altri.
I posti vacanti alla data del 1° aprile 2004 presso il Consiglio regionale erano 64: 8 nel ruolo dirigente, 14 nella categoria D, 29 nella categoria C, 13 nella categoria B. Le graduatorie aperte, cioè di lavoratori che hanno vinto un regolare concorso e che attendono di essere chiamati presso il Consiglio regionale, sono rispettivamente: 19 nel profilo D, 6 nel profilo C e 2 nel ruolo di collaboratore tecnico sempre nel profilo C, quindi complessivamente 15 lavoratori del profilo C.
Presidente, lavoratori che hanno vinto un regolare concorso e che aspettano di essere chiamati in servizio: 13 nel profilo C e 19 nel profilo D, per un totale di 32 lavoratori.
Attualmente lavorano presso i Gruppi consiliari 88 Co.Co.Co. (rapporto di collaborazione coordinata e continuativa) e 82 tempi determinati, dei quali una parte sono già dipendenti di ruolo della Regione.
La situazione dei ruoli della Giunta. Allora, i posti liberi nei ruoli della Giunta regionale sono: 16 nel profilo D, 94 nel profilo C, 26 nel profilo B e 4 nel profilo A, a fronte però di 15 lavoratori che hanno vinto il concorso e attendono di essere chiamati in Regione nel profilo D3 e 60 nel profilo D1; quindi complessivamente, nel profilo D, 75 lavoratori vincitori di concorso attendono di essere chiamati in servizio, 59 nel profilo C e 25 nel profilo B1, per un complessivo di 159 lavoratori che hanno vinto un regolare concorso e che attendono di essere chiamati in servizio.
Attualmente, presso il ruolo della Giunta regionale, vi sono 35 collaboratori in rapporto di collaborazione coordinata e continuativa e 46 lavoratori a tempo determinato. A fronte di questa situazione, se non ho capito male, oggi si procede con l'immissione in ruolo di 100 lavoratori dei quali 24 presso la Giunta regionale e 76 presso il Consiglio regionale.
Rispetto a questo atto mi riservo in seguito, in seguito di dichiarazione di voto, di poter meglio illustrare la questione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Sono nate alcune considerazioni, alle quali voglio puntualmente rispondere in quanto Consigliere e Presidente di un Gruppo della maggioranza.
La prima, quella cui tengo di più. Nessuno si nasconde dietro al Consigliere Mercurio. Il Consigliere Mercurio è Presidente del Gruppo consiliare per il Piemonte. Solo per una questione rilevante, dal mio punto di vista, in quanto non tutti i Presidenti di Gruppo erano presenti, ho chiesto, insieme ad altri Capigruppo, al Presidente Mercurio di sottoscrivere questo emendamento. Il Presidente Mercurio lo ha sottoscritto e lo ha presentato a nome dell'intera maggioranza. Quindi non è corretto dire che noi vogliamo nasconderci dietro al Presidente Mercurio né, tanto meno, che vogliamo fare del Presidente Mercurio, persona intelligente e corretta in questo Consiglio regionale e fuori da questo Consiglio regionale, un materasso politico. Ritengo anche, signor Presidente, se lei valuta positivamente questa mia richiesta, che dopo il mio intervento possa essere data la parola direttamente al Presidente Mercurio per l'illustrazione dell'emendamento, che può favorire il prosieguo del dibattito.
Relativamente a quanto è stato detto dal collega Contu, prima di rispondere alla Presidente Manica, debbo dire che lui ha sciorinato ancora una volta una serie di dati. Dovrebbe sapere che questo emendamento prevede, sì, 100 opportunità (le voglio chiamare così) complessive, ma se lui ha i dati - e mi sembra che li abbia - complessivamente può verificare che, secondo quanto previsto da questo emendamento, si tratta di un numero significativamente inferiore ai 100 aventi titolo eventualmente per partecipare allo stesso concorso, perché se dovesse sommare tutti i dipendenti a tempo determinato che hanno questi requisiti sia della Giunta che del Consiglio, siamo circa a 90 persone. Ed è un primo punto.
Secondo punto: i Co.Co.Co. non c'entrano nulla, anche perché i Co.Co.Co., per quanto mi riguarda - parlo per il mio Gruppo - non lavorano non hanno i requisiti, ma collaborano col mio Gruppo o con i Consiglieri del mio Gruppo. Pertanto, tirare in ballo questa categoria in questa fase dal mio punto di vista, è quanto meno un elemento di confusione. Lo dico in termini corretti e certamente non polemici, collega Contu.
Riguardo alla questione delle graduatorie aperte, contesto la previsione di 150; non ho però elementi precisi per dirlo, ma è irrilevante e ne spiegherò anche il perché. Credo che invece il collega Contu abbia introdotto un elemento di confronto e, se si vorrà, anche di impegno per questo Consiglio regionale non di poco conto. In effetti, è vero, abbiamo ricevuto tutti una serie di richieste significative, di segnalazioni della problematica nei termini dell'interesse generale da parte delle forze sindacali e non solo: c'è la situazione dei circa 14 (mi sembra) precari, i cosiddetti cinquantenni da "ruolizzare"; c'è la situazione di chi ha collaborato per una serie di anni con l'ufficio alluvioni con un contratto a tempo determinato (circa una trentina di persone); ci sono altre situazioni rilevanti di persone che hanno fatto un concorso e poi non hanno avuto la possibilità di essere assunti per carenza di pianta organica, ma nel frattempo la legge nazionale ha introdotto il blocco delle assunzioni e, conseguentemente, il termine di scadenza delle stesse graduatorie è stato puntualmente e correttamente prorogato.
C'è anche poi il problema del concorso dei passaggi interni, che credo faccia parte di una dialettica corretta tra le forze sindacali e l'Amministrazione regionale; al riguardo, questo Consiglio può sollecitare e sostenere un atto di sensibilizzazione, ma certamente non può entrare nel merito, almeno dal mio punto di vista, perché sono scelte che spettano all'Amministrazione regionale.
Rispondo, infine, alla Presidente Manica. Noi sappiamo che ci assumiamo delle responsabilità, questo è ovvio, ma in questo Consiglio - scusatemi non voglio essere presuntuoso nell'introdurre un elemento di polemica quelle poche volte che si è dovuto portare avanti dei provvedimenti, a prescindere dal merito, non condivisi dalle opposizioni (ricordo, uno per tutti, il buono scuola), mi sembra che ci siano state delle grosse riserve.
Lo stesso è avvenuto su questo provvedimento, e lo si è dovuto portare avanti con atti - su questo Contu può anche aver ragione - forse al limite dei rapporti istituzionali. Però non è colpa mia o, quanto meno, non esclusivamente mia se i rapporti all'interno di questo Consiglio sono così insomma, ci metto la mia parte, questo è indubbio, però credo che gli altri 59 colleghi la propria parte l'abbiano messa a loro volta.
L'impegno della Giunta regionale deve essere quello di avviare una trattativa e un confronto serio con le forze sindacali per perseguire un atto importante che risolve anche una situazione di precariato, di chi collabora con noi, comunque dipendenti regionali ancorché espressione dei Gruppi.
A lato di questo, si deve trovare una soluzione al più presto anche di tutte quelle vertenze aperte nell'interesse generale di un rapporto corretto con le forze sindacali, ma soprattutto nell'interesse dei lavoratori. Oggi noi andiamo a "ruolizzare", giustamente, perché hanno una situazione precaria, ragazzi e ragazze che lavorano con noi, ma si potrà applicare anche negli altri ambiti. Nell'assoluta attenzione che l'Assessore Pichetto Fratin mi ha dedicato, sono certo che la Giunta regionale potrà farlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Ricordo che alcune sere fa, nella giornata di giovedì, c'era stato un accordo tra i Capigruppo presenti alla Conferenza, un diverso percorso rispetto a questo problema che era quello di garantire la possibilità che il provvedimento arrivasse in aula e fosse discusso entro giugno, ma l'iter doveva essere diverso. L'iter da seguire doveva essere un passaggio in Commissione, attraverso una proposta di legge. Mi pare che, da come ha precisato il Consigliere Cattaneo, venga meno questo tipo di accordo e che ha permesso, entro la seduta di venerdì mattina, di sbloccare la vicenda bilancio (che non sarebbe stata una vicenda eterna, entro qualche giorno sarebbe, comunque, stato approvato).
Siamo di fronte ad un atteggiamento grave e molto diverso da quello che era emerso per i buoni scuola. Sui buoni scuola non c'è stata nessuna limitazione dei vincoli previsti dal nostro Regolamento, c'era stato un patto, in quel momento rispettato da tutti, nel dire che non si sarebbero presentati ulteriori emendamenti nel corso della discussione. Patto rispettato da tutti, ma il Presidente, se ci fosse stato una rottura del patto, non poteva che prenderne atto, non poteva rifiutare gli emendamenti proprio perché non è stato modificato alcunché da un punto di vista regolamentare: quel patto ha retto perché ha retto l'accordo.
In questa occasione, questo non sta avvenendo e mi auguro che possa avvenire con il ritiro dell'emendamento. Se non avviene ciò si tratta di un elemento grave che fa sì che, nelle prossime scadenze, nel momento in cui convocheremo Conferenze Capigruppo, dovremo tener conto del modo in cui un accordo che era stato stipulato non è stato mantenuto. C'era anche un impegno da parte di tutti i Capigruppo, anche quelli che come me non condividevano e voteranno contro il provvedimento, di analizzarlo meglio e più approfonditamente in Commissione, ed entro il mese di giugno portarlo in aula.
Si poteva seguire quel percorso fino in fondo, la vicenda dei buoni scuola ha dimostrato che un impegno preso, ci vincola ad attenerci ad esso.
Questo modo di operare mi stupisce e mi dispiace perché fa sì che, nel futuro delle Conferenze Capigruppo, ci troveremo di fronte ad atteggiamento in cui la credibilità nostra e di chi attiva questo tipo di comportamento è ridotta.
Non entro nel merito del provvedimento, per entrare nel merito bisognerebbe convincere i promotori dell'emendamento a ritirarlo per discuterlo in un contesto come quello delle Commissioni in cui si pu entrare nel merito in modo più efficace.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mercurio; ne ha facoltà.



MERCURIO Domenico

Voglio intervenire nel merito dell'emendamento che ho firmato volentieri e convintamente.
Non credo di aver scoperto l'acqua calda se è vero come è vero che nei giorni scorsi se n'è parlato pubblicamente sul quotidiano più diffuso del Piemonte, se è vero come è vero che c'è stata un presa di posizione dei sindacati su un presunto emendamento che non è stato presentato nei giorni scossi e che io mi sono permesso di presentare questa mattina. Detto questo, c'è una ricca giurisprudenza nella Corte Costituzionale in materia di concorsi riservati a chi ha acquisito precedenti esperienze nelle pubbliche amministrazioni. Per quello che ho capito, ma meglio di me potrebbe aver capito l'avvocato Brigandì, nella giurisprudenza della Corte Costituzionale, è detto a chiare lettere, è ammessa la deroga al pubblico concorso nell'ambito del principio di ragionevolezza e del principio del buon andamento della pubblica amministrazione.
Non so se ci sono stati accordi o meno, mi risulta di no, non ero presente in nessuna di quelle riunioni dove si sono presi accordi e se ci sono stati non valgono più dopo le prese di posizione su La Stampa e dei sindacati. Ormai è stato detto il peggio che si poteva dire, ed è stato scritto.
Vediamo nel merito. Invito i Consiglieri ad intervenire nel merito di questo presunto obbrobrio come è stato chiamato l'emendamento. Il merito è molto semplice, ripeto: viene violato il principio di ragionevolezza o il principio del buon andamento della pubblica amministrazione? Questi sono i corni del problema, il resto mi sembra aria fritta, il resto mi sembra il volere a tutti i costi creare un problema che non esiste. Il problema è: ragionevolezza e buon andamento.
Non so adesso quale sia il numero totale dei dipendenti della Regione Piemonte, se dovesse passare una legge - auspico - per fare un ruolo unico dei dipendenti regionali con la Regione, perché tanto i finanziamenti sono tutti a spesa corrente della Regione. La Regione Piemonte avrebbe circa 60 mila dipendenti. Mi limito a tremila, quindi ad un centinaio dipendenti nell'ambito di questi tremila. Siamo cento a tremila. Questo è il rapporto.
Non credo che in questo modo si vada ad insidiare, relativamente al principio di ragionevolezza, posizioni consolidate.
Vorrei far presentare a quest'aula che già in molti concorsi questo principio è passato; addirittura si richiedeva un anno di esperienza in una certa direzione, proprio per valorizzare l'esperienza acquisita.
Mi dovete spiegare come mai in molti concorsi di questa Regione, non solo negli ultimi anni ma da sempre, si impone, quale partecipazione ad un concorso per giustificare la deroga del pubblico concorso, l'esperienza acquisita a tempo definito per un anno, in una certa direzione.
Se volete vi porto dei documenti a testimonianza, non c'è un solo concorso in questo senso. Non ho firmato da incosciente, come qualcuno ha voluto prendere; non ho firmato come il "cretinetti" di turno; ho firmato tecnicamente convinto, anche sulla base della giurisprudenza.
Mi fa specie, quindi, che ci sia gente che voglia parlare tanto solo per parlare e a vanvera.
Mi dia il tempo e parlerò quattro ore continue sull'argomento.



PRESIDENTE

Comunico che è giunto un emendamento regolarmente sottoscritto da un Capogruppo e che ora, rispettando il Regolamento, lo farà distribuire.
È un emendamento soppressivo dell'articolo comma 1 dell'articolo 11.
Terminiamo la discussione e poi voteremo prima il sub emendamento dell'emendamento, consentendo la dichiarazione di voto sul sub emendamento e sull'emendamento.
Procediamo con gli interventi.
Emendamento rubricato n. 15/1 presentato dai Consiglieri Contu, Papandrea Manica, Palma e Caracciolo: al nuovo articolo 11 "il comma 1 è soppresso".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Ci troviamo di fronte ad una questione, politicamente e istituzionalmente, molto delicata, che ha coinvolto, nell'elaborazione di una serie di ipotesi, tutti i Gruppi consiliari. È una questione che risponde ad una prassi consolidata di questa elezione elettiva (e non solo di questa). Proprio per queste ragioni, abbisognava di una discussione franca, aperta e pubblica; di un'assunzione di responsabilità diretta, da parte di tutti i Gruppi consiliari che ne avrebbero beneficiato e di una valutazione più complessiva in ordine a situazioni analoghe che all'interno della nostra Regione, presentano analoghe caratteristiche che avrebbero potuto diventare oggetto di un provvedimento analogo o del corpo di questo provvedimento.
Ci troviamo di fronte ad una questione delicata nell'oggetto, ma altrettanto delicata nella forma e nella modalità in cui un'assemblea istituzionale deve affrontarla.
La scelta compiuta - credo di averlo rilevato nel consensus all'ultima conferenza dei Capigruppo - è stata quella, raccogliendo le indicazioni di alcuni Gruppi di opposizione (ipoteticamente favorevoli ad assumere una parte della responsabilità del provvedimento), di farne oggetto di un provvedimento specifico e non di un emendamento alla legge finanziaria o al collegato della Finanziaria, con una serie di riserve emerse dai settori della maggioranza, per assicurare, alla discussione del provvedimento e all'approfondimento del proprio contenuto normativo, il tempo e la modalità di discussione più significativa e più decorosa, dal punto di vista istituzionale.
Ora ci troviamo di fronte alla forzata di qualcosa che non è un vincolo regolamentare, perché un accordo politico tra Gruppi consiliari non costituisce un vincolo regolamentare rispetto al funzionamento del Consiglio, ma ci troviamo di fronte ad un emendamento regolamento presentato da un Capogruppo di maggioranza e totalmente al di fuori del quadro di un accordo politico maturato - così l'avevo inteso - all'interno della Conferenza dei Capigruppo, che avrebbe rimandato l'oggetto del provvedimento, e il provvedimento medesimo, ad una fase di discussione successiva.
Tutto questo rende la situazione più difficile per la maggioranza e molto più semplice per l'opposizione. Molto più difficile per la maggioranza perché, non solo assume la responsabilità di un provvedimento che, come sappiamo e senza ipocrisia, rischia di essere molto impopolare ma l'assume fuori da un quadro di accordo politico istituzionale generale consegnando, ai Gruppi opposizione che in parte avevano elaborato al provvedimento, la libertà di votare contro al provvedimento, sia nell'oggetto sia nel metodo con cui esso giunge, come ultimo emendamento dell'ultimo provvedimento della sessione di bilancio.
Per tutte queste ragioni, non posso che ripetere l'invito della collega Manica alla maggioranza: ritirate l'emendamento, rientrate nel quadro dell'accordo politico, politicamente e non regolamentarmente, stipulato da tutti i Capigruppo, per farlo ridiventare un provvedimento autonomo che approfondisca quei profili già emersi nella discussione preliminare e che non sono stati recepiti nel corpo dell'emendamento e rappresentano, per molti Gruppi consiliari (a partire dai Radicali), un limite insormontabile circa la sua approvazione.
Se la maggioranza deciderà di procedere come è, ovviamente, nei suoi diritti, alla discussione e all'approvazione di questo emendamento, non solo si assumerà per intero la responsabilità del contenuto e della forzatura che sta dietro al contenuto, ma renderà più difficile concepire realizzare e mantenere accordi stabiliti all'interno della Conferenza dei Capigruppo.
Rispetto ad un emendamento di questo tipo, la scelta è essenzialmente una scelta di tipo politica. Il problema non è, adesso, impedire alla maggioranza di presentare, com'è nei suoi diritti, un emendamento, ma è di ricordare alla maggioranza che, di forzatura in forzatura, si rischia inevitabilmente, di imbarbarire il dibattito del nostro Consiglio allontanando possibili punti di convergenza sul provvedimento (possibili punti registrati nella discussione preliminare).
Se poi, su provvedimenti di questo tipo, il gioco del "tanto peggismo tanto meglismo" da una parte e, dall'altra, della demagogia a buon mercato può funzionare per qualche collega, non deve però impedire al Consiglio regionale di discutere serenamente e approfonditamente il contenuto di provvedimenti che hanno, purtroppo, anche un grande significato politico.
L'eventuale propaganda su questo tema, quindi, non avrebbe dovuto impedire alla maggioranza - ma anche a quella parte consistente dell'opposizione - di assumersi fino in fondo (e pubblicamente davanti agli elettori di questa Regione), la responsabilità del provvedimento.
In caso contrario, se la maggioranza procederà in questi termini inevitabilmente sarà sola ad approvare tutto questo, ma ancora più sola nello stipulare e nel garantire il rispetto degli accordi stipulati nella Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Palma.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Brigandì sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Chiederei alla Presidenza di valutare l'ammissibilità dell'emendamento perché mi pare che, ove approvato l'emendamento, il resto dell'articolo sarebbe anacoluto.



PRESIDENTE

L'abbiamo sempre accettato come significato politico e come valenza politica. La ringrazio, comunque, dell'intervento.
La parola al Consigliere Botta Marco.



BOTTA Marco

Presidente, colleghi, interverrò molto brevemente, perché nessuno qui ha intenzione di imbarbarire il clima del Consiglio regionale, ma è giusto ristabilire, per quanto possibile, un minimo di verità storica rispetto a chi ha partecipato alle varie riunioni dei Capigruppo e per chi è stato informato in maniera diversa.
Innanzitutto, alle varie riunioni dei Capigruppo, nonostante un accordo di massimo per una certa soluzione, i Capigruppo di maggioranza hanno sempre sostenuto, in maniera netta e chiara, che qualora, dopo l'apposizione dei principali documenti di bilancio, ci fosse stato un mutamento della situazione politica interna al Consiglio, si sarebbe potuto prendere anche in considerazione una valutazione diversa, rispetto al problema che oggi stiamo esaminando.
Questa situazione politica diversa c'è stata perché, anche successivamente a quelle riunioni di Capigruppo, sono apparsi articoli su molti giornali relativi ad un provvedimento che allora neanche esisteva (e non esisteva neanche il deposito presso la Presidenza del Consiglio) che ha messo in allora, con una sorta di dottrina di guerra preventiva probabilmente mutuata dal Presidente Bush, una situazione già nocumento e danno per la maggioranza, senza che la stessa avesse fatto alcunché.
Questo - mi si permetterà di sostenere - cambia i termini della situazione.
Si è molto richiamato alla correttezza politica dei comportamenti, che riconosco, a priori, a tutti, ma poi, passare per chi vuole fare provvedimenti di un certo tipo senza che in quel momento non fossero stati neanche depositati, e poi non poter neanche fare quel provvedimento, allora diventa una situazione paradossale per questa maggioranza.
Se questa era la posizione dei Capigruppo, devo anche dire che la scelta del collega Mercurio - scelta che rivendichiamo tutti uniti come Capigruppo di maggioranza - è stata una scelta di grande coerenza e di grande chiarezza.
Noi, come maggioranza, ci assumiamo in toto la responsabilità dell'emendamento presentato. Ci assumiamo in toto la responsabilità di averlo presentato, non alle ore 4 o alle 5 del mattino, ma alle ore 12 di una seduta normale, con i giornalisti presenti in aula e, quindi, volendo fare un provvedimento alla luce del sole.
Questo deve essere valutato e deve essere un indice di chiarezza riconosciuto a questa maggioranza che ritiene di intervenire, con il provvedimento, su un problema reale, un problema che si inquadra in un più ampio problema di trasparenza, ma anche di correttezza, nei riguardi dei dipendenti.
Ribadisco, altresì, che il problema è stato affrontato anche con l'ausilio dei sindacati. Questa volta, a differenza di altre richieste, i sindacati che hanno richiesto di essere auditi, sono stati auditi e rispetto ad alcune loro richieste, c'è stata la disponibilità, per quanto ci riguarda dal punto di vista politico e poi anche dal punto dal punto di vista amministrativo relativamente ai poteri della Giunta. Nessuna volontà quindi, di stilare un provvedimento strappato, nascosto o imposto, ma una chiara volontà di rivendicare un diritto della maggioranza di assumere provvedimenti, che poi vanno a vantaggio di tutti (ma questo lo dimentichiamo quasi sempre), assumendoci la responsabilità delle nostre azioni, che sappiamo essere una responsabilità non sempre facile.
È bello, come maggioranza, andare sui giornali quando si finanzia la sanità o lo sviluppo del Piemonte o i posti letto, forse è meno bello andarci con provvedimenti che non riscontrano il favore delle folle, anche perché molto spesso sono strumentalizzati e mal spiegati, ma noi lo facciamo perché riteniamo che sia un anche dovere di questa maggioranza assumere provvedimenti che non danno esiti politici positivi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente e colleghi, pur non trattandosi di forzatura regolamentare ma politica, qualche grosso problema lo crea comunque. Avevamo di fronte un percorso individuato, per affrontare una questione che sia i Gruppi di maggioranza sia i Gruppi di opposizione ritenevano di dover affrontare, sia pure con valutazioni diverse, ricorrendo allo strumento ordinario del disegno di legge.
Questo percorso avrebbe consentito di evitare che oggi si aprisse questa discussione, che viene percepita da me e dal mio Gruppo come una forzatura francamente inaccettabile. Avrebbe consentito di approfondire la questione anche dal punto di vista normativo, e avrebbe - credo velocizzato l'esame del provvedimento, perché anche quei colleghi dell'opposizione (penso al collega Contu) che pure avevano manifestato la propria contrarietà nei confronti del provvedimento avevano poi finito per condividere un'impostazione che non avrebbe modificato le posizioni politiche, ma consentiva di facilitare un esame del provvedimento, rispetto al quale avremmo avuto magari voti diversi da parte di alcuni Consiglieri ma insomma c'era un percorso condiviso, dentro il quale potevano manifestarsi atteggiamenti diversi.
Ora, perché questa forzatura? Noi avevamo individuato un percorso chiarissimo e avremmo potuto affrontare questa questione nei tempi dovuti.
Ricordo ai colleghi della maggioranza che in quegli incontri - io ho partecipato ad uno di essi perché discutemmo di questa questione anche durante alcune riunioni fatte per discutere gli emendamenti sul bilancio convenimmo sull'esigenza di non posticipare troppo in là nel tempo la discussione e anche l'approvazione del provvedimento e convenimmo sul fatto che era ragionevole invitare la Giunta a presentare un disegno di legge ordinario, a fronte dell'impegno del Consiglio a discutere e a valutare la possibilità che questo venisse approvato entro e non oltre il mese di giugno. Parlammo di giugno; mi ricordo che si aprì la discussione per indicare una data in maniera che risultasse evidente.
Ricordo che io dissi testualmente questo, colleghi della maggioranza: "Indichiamo una data, in maniera che risulti evidente che la scelta di individuare come percorso ideale quello del disegno di legge ordinario non era una furbizia che veniva escogitata per prendere tempo e non fare i conti con i problemi che pone questo emendamento". Si conveniva sul fatto che andasse approfondito il merito; alcuni Gruppi di opposizione addirittura ritenevano che quello fosse un modo per affrontare e risolvere un problema reale che esiste, ma si era però individuato un percorso più corretto, io ritengo, perché quando si affrontano - e qui vengo al punto politico, Presidente - problemi come questi, che obiettivamente hanno talune implicazioni e in qualche modo rappresentano un nervo scoperto nel rapporto nostro con il personale, con il sindacato, con l'opinione pubblica, perché è indubbio che sia così, è indubitabile che sia così, è naturale che si cerchino quelle soluzioni e quell'impostazione che ci consente di trovare, su un percorso dato, il massimo di convergenza possibile.
Una forzatura, questa, quindi che, per esempio, spinge il mio Gruppo a votare contro questo provvedimento. Vi dico molto francamente che, se avessimo invece sostenuto un'impostazione concordata e condivisa, il nostro atteggiamento, alla fine, avrebbe anche potuto essere diverso.
Allora, prima di concludere, domando: ma chi ve lo fa fare a compiere questa forzatura, quando dall'altra parte avremo tranquillamente la possibilità, sulla base di un calendario di massima concordata, di approvare un provvedimento non a colpi di maggioranza, ma ritrovando un consenso molto ampio da parte di quest'aula? Se è così, io non posso che sostenere e fare mia la richiesta che hanno fatto i colleghi Manica e Palma, e cioè invitare il collega Mercurio a considerare la possibilità di ritirare questo emendamento, perché si ritorni a quell'impostazione che insieme abbiamo condiviso e che io credo sia l'unica in grado di consentirci di affrontare nel modo migliore, con un voto positivo di questo Consiglio, il problema che stiamo discutendo.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione e passo alla votazione del sub emendamento del Consigliere Contu e altri.
Consigliere Contu, può intervenire per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 15/1.



CONTU Mario

No, lo illustro, è un emendamento.



PRESIDENTE

Ma abbiamo fatto una discussione unica.



CONTU Mario

Ho diritto di illustrare il mio emendamento.



PRESIDENTE

Lo illustri.
Lei è polemico, io non sono polemico e sto cercando di non innescare la polemica. Lei ha presentato un sub emendamento mentre era in corso la discussione dell'emendamento. Non si interrompe la discussione sull'emendamento: si fa una discussione unica e dopo si vota prima il sub emendamento; poi è consentita la dichiarazione di voto anche sul sub emendamento, ovviamente, ed è consentita anche l'illustrazione del sub emendamento. Quindi, per questo motivo, lei ha il diritto di parlare e di illustrarlo.



CONTU Mario

Mi avvalgo della possibilità di illustrare il sub emendamento. Grazie Presidente.
Cito testualmente il primo comma: "Il personale non di ruolo, in servizio alla data dell'11/5/2004 presso i Gruppi consiliari, ai sensi dell'articolo 2, comma 2, della legge regionale 11 novembre 1998, n. 33 oppure presso gli uffici di comunicazione, ai sensi dell'articolo 1, comma 5, della legge regionale 1 dicembre 1998, n. 39, con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato è inquadrato a domanda con le modalità indicate nei commi successivi nei ruoli della Giunta e del Consiglio regionale".
Perché chiedo di sopprimere questo comma? Non per rigettare il diritto di questi lavoratori ad essere assunti nei ruoli regionali, Assessore Pichetto Fratin, ma perché voi avete innescato un'autentica battaglia fra poveri. Allo stesso modo, portatori di diritti sono anche gli altri lavoratori assunti a tempo determinato e non sono stati assunti dai Gruppi ma sono assunti in Consiglio regionale, e non sono assunti negli Assessorati e quindi negli uffici di comunicazione degli Assessorati, ma sono assunti presso le varie divisioni: sono tutti lavoratori portatori di diritti.
Ringrazio il Consigliere Palma, che con coraggio, senza paura di essere smentito, ha riportato all'aula i termini del problema. Su questo provvedimento c'è un accordo di tutti di i Gruppi consiliari. Io lo ringrazio per la correttezza, maturata nella riunione della Conferenza dei Capigruppo di mercoledì della scorsa settimana.
Devo dare atto al Presidente Cattaneo di aver sostenuto sempre questa tesi; con coerenza, la maggioranza si assume l'onere dell'impopolarità però alla fine tutti portiamo a casa il risultato nel gioco delle parti e ognuno ha fatto il suo ruolo.
Io ho rotto questa conventicola, lo sai, Presidente Cattaneo, lo sai che sempre con coerenza ho detto: "Su questo provvedimento non sono d'accordo, non dobbiamo prendere in giro i cittadini, bisogna che le posizioni politiche abbiano e assumano la loro dignità", e non capisco perché, a un certo punto, si faccia retromarcia e qualcuno dica adesso: "E' tutta colpa della maggioranza". Adesso chiedo, Presidente, un'interruzione di cinque minuti (non me l'ha mai negata) per riunire l'opposizione perch è venuto meno un accordo politico che sanciva che non si sarebbero più presentati emendamenti. Si riaprono così i termini per presentare tutti gli emendamenti che si vogliono al collegato alla Finanziaria come articoli aggiuntivi. Lo possiamo fare in corso d'opera. Io non ho difficoltà a reggere.
Quello che deve essere chiarito è: si è venuti meno ad un accordo? A me sembra che si sia venuti meno ad un accordo. Dobbiamo dare una risposta a trenta dipendenti assunti nel 2000 e 2001 in occasione degli eventi alluvionali ed assunti a tempo determinato. Bisognerà pur fare chiarezza sui lavoratori assunti in relazione all'emergenza amianto, se non è già stato risolto. Provo a buttare giù una serie di elementi per ricordare che in questa regione, tutti i cittadini sono uguali davanti alle opportunità tutti i dipendenti regionali sono uguali davanti alle opportunità occupazionali che offre il Consiglio regionale o la Regione Piemonte.
Ristabilire una norma di diritto è atto che farebbe onore al Consiglio Regionale, anche perché l'accordo era chiaro: l'impegno con una legge ordinaria a vedere la posizione e ad inquadrare la posizione di tutto il personale con rapporto di tempo determinato negli uffici di comunicazione dell'Assessorato, nei Gruppi consiliari e anche tutto l'altro personale che, naturalmente, non è figlio di un Dio minore e ha un rapporto con la Regione Piemonte.
Per questo, Presidente, chiedo la soppressione del comma 1 dell'articolo 11, così come proposto nell'emendamento presentato dal Consigliere Mercurio, per una questione di coerenza fermo restando che nella dichiarazione di voto, intendo esplicitare, dal punto di vista giuridico, la grande novità nel momento in cui si proporrà questa proposta di legge.



PRESIDENTE

Passiamo ora alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Ho sottoscritto l'emendamento per far riflettere la maggioranza, ancora una volta, sulla possibilità concreta di elaborare una proposta di legge in Commissione che sia non solo condivisa dai Gruppi, ma complessivamente dai lavoratori coinvolti non solo nei Gruppi, ma anche altri che si trovano in una situazione di precarietà. Quindi una legge con certe caratteristiche.
Invito la maggioranza a riflettere su questa possibilità, garantendo un atteggiamento corretto nel corso della successiva discussione, qualora si avvii.
Detto questo, ovviamente, voto a favore del sub emendamento e voter contro, se non viene ritirato, l'emendamento complessivo. Non ritengo di dover condurre un'iniziativa ostruzionistica sulla legge, su una proposta che, è bene precisare, mi ha sempre visto contrario, anche in sede di Conferenza dei Capigruppo. Un conto è non voler avere un atteggiamento ostruzionistico, un altro è la contrarietà alla proposta che, come Gruppo ho sempre espresso. Da quando sono Capogruppo non c'è mai stata la volontà di andare ad una legge con queste caratteristiche.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, la Consigliere Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Il sub emendamento ha uno scopo preciso: aprire, come ha detto il Consigliere Papandrea, la discussione sulla possibilità e sulla richiesta che noi avanziamo di ritirare l'emendamento, di ritornare dentro il percorso che si era definito nella Conferenza dei Capigruppo e di ritornare a quel percorso che bene sintetizzava il Consigliere Palma, con cui sono d'accordo, che era quello di non inserire alcun elemento di questo tipo nel disegno di legge n. 627; di ragionare alla luce del sole in Commissione e con i confronti necessari, su un testo che fosse una legge autonoma in questa direzione e che tenesse conto di tutte le osservazioni, di tutti i bisogni che il personale, ai vari livelli, ai vari stadi di precarietà in questa regione, esiste.
Detto questo, noi avevamo anche detto, ed era anche l'esito della riunione che avevamo fatto come centrosinistra insieme a Rifondazione, che non ci saremmo sottratti ad un confronto nella maniera più assoluta.
L'avremmo fatto nel merito, fino in fondo e con lealtà, ma su un provvedimento che avesse quelle caratteristiche. Il fatto che surrettiziamente, adesso si presenti un emendamento in questo modo, la dice lunga sulle relazioni istituzionali in Consiglio e sulla capacità di mantenere delle intese, che sono politiche, che alla Conferenza dei Capigruppo si tengono.
Una strada è ancora possibile: accogliendo questo sub emendamento o ritirando direttamente l'emendamento da voi presentato, ritorniamo dentro quel percorso e si aprirà una discussione in Commissione e in Aula su un provvedimento autonomo, con altri modi e altre caratteristiche.
Discussione, cui ho detto, nessuno di noi si sottrarrà, anzi, siamo qui pronti a farla e a realizzarla. In questi termini noi riteniamo la situazione assolutamente inaccettabile. Penso che la maggioranza abbia tutti i termini per riflettere, anche perché i Capigruppo di maggioranza erano tutti presenti a quella Conferenza.
Voglio vedere, onestamente, con quale faccia guardate l'assemblea se negate che alla Conferenza dei Capigruppo era stato detto questo. E' la prima volta che assisto ad un fatto del genere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Nel merito dell'emendamento. Ho formulato una proposta e mi pare che non sia stata accolta dall'opposizione. Non si nega una sospensione, se siamo d'accordo. Io ho chiesto una sospensione per decidere l'atteggiamento da mantenere nei confronti della maggioranza che, tradendo un accordo raggiunto in Conferenza dei Capigruppo, oggi viene meno ad un impegno e forza la situazione presentando un emendamento e non una proposta di legge ordinaria come da accordi raggiunti in Conferenza dei Capigruppo.
Rinnovo, quindi, la richiesta, dopodiché è un problema che vediamo con l'opposizione: cinque minuti di sospensione per conferire con i colleghi di opposizione. Se poi i Consiglieri di opposizione non lo ritengono opportuno, qualcuno dica che non è d'accordo, ma chiedo cinque minuti di sospensione.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, lei sa che la sua è una richiesta isolata, non pu dare luogo ad una sospensione. Fino a questo momento è isolata, lei lo sa.



(Proteste del Consigliere Contu)



PRESIDENTE

Ma io non voglio entrare nel merito, mi dispiace entrare nel merito.



(Proteste del Consigliere Contu)



PRESIDENTE

Continui con la sua dichiarazione di voto. Consigliere, sa bene che se non c'è nessun altro Consigliere che chiede la sospensione, di nessun Gruppo, io non posso concederla perché un Consigliere singolo fa richiesta.
Se vuole finire la sua dichiarazione di voto, finisca.



CONTU Mario

Ribadisco quanto già detto precedentemente. Credo sia, lo ripeto e lo lascio a verbale, atto doveroso da parte del Consiglio regionale, occuparsi di tutto il personale dei Gruppi e di tutto il personale degli uffici di comunicazione.
Vorrei aprire una parentesi, anch'io ho rivestito il ruolo di Capogruppo e ho proceduto con l'assunzione del personale. Come ben sapete il Capogruppo propone e il Presidente sottoscrive il contratto e la situazione del nostro Gruppo consiliare alla data del 30 marzo è questa: sette lavoratori in rapporto di collaborazione ordinata e continuativa e tre tempi determinati. Io ho sempre richiesto ai lavoratori di rifiutare il rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, ma di procedere attraverso l'assunzione a tempo determinato. E' evidente che l'assunzione a tempo determinato, a differenza del rapporto di collaborazione coordinata e continuativa, dà la possibilità ai lavoratori di rivendicare, nell'ambito di un rapporto di lavoro, il loro diritto ad una stabilizzazione alla pari con tutti gli altri lavoratori a tempo determinato dipendenti della Regione.
L'elemento che qui si configura, se non si stabiliscono analoghe condizioni, è quello di palese violazione dell'articolo 97 della Costituzione che obbliga la pubblica amministrazione ad operare su un terreno di imparzialità tanto che la Corte Costituzionale, con sentenza n.
373 del 23 luglio 2002, ha considerato incostituzionale una legge della Regione Puglia che nasceva sulla stessa onda di questo atto che oggi andiamo a compiere.
Per di più, Presidente e Assessore al Personale, sapete benissimo che ci sono 350 lavoratori che si sono iscritti al concorso dei passaggi per la progressione di carriera sulla base di 70 posti disponibili. La saturazione delle piante organiche, senza il loro allargamento, qualche problema lo crea per il personale interno. Quindi sono tutti portatori di diritti.
Io chiedo e continuo e lasciare a verbale queste condizioni: che non vengano trascurati i diritti di tutti quei lavoratori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Caracciolo; ne ha facoltà.



CARACCIOLO Giovanni

Non sono contrario all'emendamento presentato dal Consigliere Mercurio per una serie di considerazioni. Tuttavia, quello che non condivido, è che concorrenti che hanno vinto un regolare concorso, non possano accedere all'occupazione del posto vinto. La mia firma a questo emendamento vuole essere solo un attestato di solidarietà e queste persone e non altro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 15/1.
Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Papandrea per dichiarazione di voto.
Consigliere Contu, vuole intervenire a nome di Rifondazione Comunista o a titolo personale? Sono tenuto a regolamentare i lavori.



PAPANDREA Rocco

Ovviamente voteremo contro l'emendamento. Ci stupisce il fatto che la maggioranza abbia voluto operare in questo modo e non abbia accolto la proposta di ritirare l'emendamento medesimo. Abbiamo dato la possibilità con circa un'ora di discussione, di riflettere sul punto.
Il ritiro dell'emendamento avrebbe portato ad una discussione in Commissione ed in Aula di un provvedimento che, sicuramente, avrebbe avuto caratteristiche diverse, avrebbe potuto intervenire anche su tutta una serie di casi che dopo il voto di questo emendamento avranno ragione di sentirsi discriminati.
Credo sia un grosso errore avere insistito in questa direzione.



PRESIDENTE

In dissenso ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Assessore Pichetto Fratin, la Finanziaria per l'anno 2004 vieta alle amministrazioni locali, e quindi anche alle Regioni, in base al comma 1 dell'articolo 11, di procedere all'assunzione di personale a tempo indeterminato.
Presidente sottolineo, abbiamo chiesto il parere agli Uffici e voglio che resti a verbale tutto questo, che stante le attuali norme della Finanziaria, non è possibile, in base al comma I dell'articolo 11 procedere all'assunzione di personale a tempo indeterminato se non nella misura del 50% delle quiescenze maturate e che si sono determinate. Siamo in presenza di un limite di legge e il tentativo di richiedervi di forzare con una legge ordinaria, utilizzando la modifica del titolo V della Costituzione, è atteso da tutte le Amministrazioni regionali. Se il Consiglio regionale, che riguarda la Regione dove esercita il proprio mandato il Presidente e i Presidente delle regioni, riesce a trovare il sistema per aggirare la legge finanziaria, e mio mi auguro non limitandola a quanto previsto dall'articolo 11 e da questo emendamento, ma estendendolo a tutti i lavoratori che operano nella Regione Piemonte e che sono in situazioni di precarietà. La Regione, il Consiglio regionale, dovrebbero avere proprio l'obiettivo di guardare la situazione di tutti i lavoratori che si trovavano in questa condizione, individuando la modalità per superare la legge finanziare e la legge ordinaria.
Ritengo grave che si proceda con l'approvazione, anche perché la stessa legge finanziaria ha previsto, al comma 7 dell'articolo 11, la proroga dei termini di validità delle graduatorie per l'assunzione del personale presso le amministrazioni pubbliche, che per l'anno 2004 sono soggetti a limitazione delle assunzioni. Tutti questi termini di validità sono prorogati di un anno. È per questo motivo che abbiamo 159 lavoratori in graduatoria, vincitori di un regolare concorso nella Regione Piemonte, e 29 nel Consiglio regionale. Per questo motivo, non partecipo al voto. Sarebbe ipocrita anche sostenere lo stesso emendamento che ho presentato, alla luce dei comportamenti non lineari di quest'aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Voteremo contro l'emendamento, per le ragioni illustrate nel corso del dibattito. Ne avevamo chiesto il ritiro; vi avevamo chiesto di ritornare al percorso definito alla riunione dei Capigruppo, cioè un provvedimento autonomo e scollegato dal disegno di legge 627, rispetto al quale non ci saremmo sottratti alla discussione di merito.
Si è voluto - e si vuole ancora - procedere in una direzione che riteniamo profondamente scorretta, sbagliata e che non consente di dare, a tutto questo, la soluzione migliore, più equilibrata, creando, tra l'altro un elemento di disagio nei rapporti istituzionali tra i Gruppi e le intese politiche concordate.
Il nostro voto contrario, quindi, è un voto netto e molto convinto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Confermo la dichiarazione di voto negativa già annunciata nel dibattito generale. Ho l'impressione che a fare le cose in questo modo le si fanno doppiamente male: nel modo e nel contenuto. Un testo discusso in condizioni diverse, comporterebbe approfondimenti e miglioramenti, ma discusso in questo modo, in coda ad un provvedimento di tutt'altra natura evidentemente lo impedisce.
Vorrei sottolineare un ulteriore elemento che doveva essere parte della riflessione che avrebbe dovuto nutrire la nostra discussione sul provvedimento. È vero che si tratta dell'ennesimo provvedimento di questa natura che la nostra Regione adotta, con il sostanziale consenso di tutti i Gruppi consiliari, ma è anche vero che questo diventa un sistema di selezione ormai ordinario del personale all'interno del Consiglio, e in parte anche della Giunta regionale. Si configura, impropriamente, come una sorta di politica del personale del Consiglio regionale che viene selezionato per canali politici - spesso anche ottimi canali di selezione del ceto dirigente - e non attraverso canali più genericamente ordinari.
Che esista un problema generalizzato, e non riguardante solo il personale dei Gruppi, di regolarizzazione di situazioni precarie, è assolutamente vero, ma rinchiudersi in un provvedimento limitato al personale dei Gruppi consiliari e degli uffici di comunicazione della Giunta in questo modo e con questa forma, rende molto più impresentabile di quanto non sarebbe stato possibile, un provvedimento che andava concepito in un modo diverso, discusso in un modo diverso e, se realizzato realizzato in un modo diverso.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 15.
Il Consiglio approva.
Passiamo ad esaminare l'ordine del giorno n. 917 "Impianti di risalita Oulx, Sauze d'Oulx e Chiomonte", presentato dai Consiglieri Marengo Angeleri, Riba, Costa Rosa Anna, Botta M., Placido, D'Onofrio e Pozzo, che viene ritenuto collegato, ex articolo 78 Regolamento, al disegno di legge n. 627.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 917, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale in relazione agli impianti di risalita, altamente strategici per l'offerta turistica in area olimpica, di Sauze d'Oulx-Clotès, Oulx-Sportinia Chiomonte-Pian del Frais impegna la Giunta regionale al reperimento e all'anticipazione delle risorse finanziarie necessarie per dotare gli investimenti, relativi ai tre impianti di cui sopra, di piena copertura finanziaria, onde consentire l'espletamento delle relative gare entro l'estate 2004".
Il Consiglio approva.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo del disegno di legge.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Il provvedimento è giunto in Aula dopo che, con un atto di generosità (che a questo punto è solo motivo di rimpianto che non fa onore a chi poi ha tradito gli accordi), l'opposizione ha ritirato alcuni emendamenti. Li ha ritirati sulla base di un accordo che prevedeva, rispettoso dei diritti di tutti i lavoratori, di esaminare la situazione.
Ripeto. Siamo arrivati alla discussione del collegato alla finanziaria sulla base di un accordo che prevedeva che l'articolo 11 non sarebbe stato portato all'attenzione dell'Aula, ma che quel provvedimento sarebbe stato assunto mediante provvedimento ordinario che non pregiudicasse i diritti di tutti i lavoratori che hanno un rapporto di collaborazione con la Regione Piemonte.
Accordi traditi - ripeto, accordi traditi.
Da questi accordi traditi credo si sia potuto oggi seminare, nel verbale di questo Consiglio, tutti i presupposti perché coloro che così maldestramente sono stati esclusi dal diritto all'assunzione nei ruoli regionali, possano, attraverso il ricorso al TAR, invocare l'illegittimità costituzionale dell'articolo 11 del collegato alla finanziaria e soprattutto, richiamare questa maggioranza alle proprie responsabilità: la responsabilità di aver reso alcuni cittadini più uguali di altri. Alcuni cittadini di questa Regione sono stati portatori di diritti maggiori di altri.
La ritengo una situazione veramente inaudita.
Perché, Presidente, dichiaro di abbandonare l'Aula anche su questo provvedimento? Perché concorderà - glielo vorrei sottolineare per decenza che la discussione sul collegato si è interrotta alle ore 8.00 (o alle ore 7.45) dopo l'approvazione dell'articolo 49. Lì sì che si è stabilito il principio che i Consiglieri regionali sono tutti uguali e non ci poteva essere differenza fra chi aveva preso la buonuscita come anticipo e che quindi bisognava riconoscere un'altra rapina alle casse della Regione di 4 miliardi di vecchie lire malcontate, Presidente.
Vorrei sottolineare questi passaggi, perché ci vuole coerenza negli atti. Abbiamo tenuto la discussione fino all'approvazione del famigerato articolo 4 che rendeva tutti i Consiglieri più uguali.
Rinnovo l'invito che ho fatto in sede di dichiarazione di voto sull'articolo 9: tutti coloro che hanno un interesse diretto sull'articolo 9, per quanto concerne la condizione di aver preso come anticipo parte della buonuscita, abbandonino l'Aula per decenza. Abbandonino l'Aula per decenza. È un regolamento che lì riguarda direttamente. Siano coerenti abbandonino l'Aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Grazie, Presidente. Darò una delusione al collega Mercurio, che è stato così esaustivo, in riferimento ai problemi di diritto costituzionale sollevati e al posizionamento giurisprudenziale da essi derivanti.
D'altronde, che si trattasse di puro fatto pretestuoso, appare pacifico.
Vorrei soltanto segnalare, brevemente e telegraficamente, alcuni punti.
Questo meccanismo arriva da un fatto di ipocrisia della minoranza anzi, di parte della minoranza, per cercare di avere un minimo di visibilità.
Ipocrisia perché, al momento dei finanziamenti ai Gruppi, quei soggetti che hanno detto al mondo, facendo vedere i propri listini di busta paga ben si sono guardati dal dire quanto incassano all'anno come Gruppo, in riferimento a Gruppi più numerosi.
Di ipocrisia, Presidente, perché oggi ho sentito parlare male dell'emendamento sull'apertura del bando del concorso, come ho sentito parlare male degli aumenti, ma non ho sentito dire: "Se mi danno l'aumento io restituirò alla Regione i soldi che prenderò in più". Cosa legittima.
Non ho sentito dire: "Quelli che sono impiegati nel mio Gruppo non li far presentare". Cosa legittima.
Ho sentito dire l'esatto contrario.
E' un aspetto che la dice lunga sulla coerenza che si vuole vantare. In realtà, la lamentata forzatura di questo emendamento è parte integrante del teatrino che viviamo in questo Consiglio regionale. È un teatrino perché ce l'ha detto il Consigliere Contu prima di abbandonare l'Aula. Ha detto: "Potremmo fermarlo in qualsiasi momento, perché si potevano ben presentare gli emendamenti prima alla legge e poi all'intero testo". Cosa che non è stata fatta. Questo significa che, votando positivo o votando negativo, c'è il consenso di tutta l'intera maggioranza e minoranza. Sappiamo che qualsiasi provvedimento può essere bloccato da un solo Capogruppo e quindi è evidente che non si tratta di una forzatura, ma di un criterio che nasce dal principio vim vi repellere licet. E' evidente che la maggioranza ha dovuto usare un meccanismo che è del tutto legittimo.
Di più perché, se si vuole spaccare il capello in quattro, quest'aula ha votato, se non ricordo male, l'esistenza di un Gruppo che si chiama "Per il Piemonte" cui fa capo il Consigliere Mercurio, allora la domanda è: questo accordo preteso è stato preso anche con il Consigliere Mercurio? Oppure, il Consigliere Mercurio serve soltanto quando gli si deve chiedere il voto e nel momento in cui si prendono le decisioni il Consigliere non conta niente? E' evidente che l'accordo non poteva essere rispettato perché carente nella forma, oltre che nella sostanza. E' carente nella forma perché i Capigruppo dovevano prendersi l'onere di interpellare tutti i Capigruppo non di bypassare sulla testa perché "tanto io sono il partito più grosso e comando, degli altri chi se ne frega".
L'ultima questione. Vorrei deprecare formalmente il comunicato sindacale che è stato espresso non nella parte, ovviamente, in cui tutela i lavoratori. Anche se di tutela di lavoratori ne abbiamo vista ben poco, sia dai Gruppi di minoranza che dai Sindacati quando si trattava di andare a difendere i lavoratori di Menfi perché, evidentemente, la controparte dei lavoratori di Menfi sono quelli a cui D'Alema è andato a baciare la pantofola il giorno in cui è stato eletto Presidente del Consiglio dei Ministri.
Il comunicato sindacale recita: "Le Organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL denunciano il comportamento di tutti i partiti presenti in Consiglio regionale: totale assenza di etica, spregio delle regole di imparzialità della pubblica amministrazione, nepotismo e arroganza". Io e tutto il Gruppo cui ho l'onore di appartenere, rimando al mittente tutte queste ingiurie formulate nel comunicato sindacale. Al momento in cui sorgeva il comunicato sindacale, nessuno, all'interno del mio Gruppo, aveva lontanamente l'idea che ci fosse un provvedimento di questo tipo. Mi sarebbe piaciuto sentire il parere di altri Gruppi, se si sono scandalizzati quando viene detto che si ha " totale assenza di etica spregio delle regole di imparzialità della pubblica amministrazione nepotismo e arroganza ".
Con questo concludo e annuncio il voto favorevole del mio Gruppo all'ordine del giorno collegato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Come era prevedibile, l'aver voluto forzosamente inserire l'emendamento che istituisce l'articolo 11, così come altro forzoso inserimento era stato operato in Commissione per quanto riguarda l'indennità di fine mandato, ha prodotto un elemento inevitabile: le intere dichiarazioni di voto sul collegato si incentrano su questi elementi. E' del tutto evidente, avendo voluto operare delle forzature su elementi di estrema delicatezza. Per questa ragione, in particolare l'articolo 11, non doveva essere inserito in questo modo, ma doveva essere oggetto di una proposta di legge a parte, da discutere ampiamente in Commissione con le controparti, con le Organizzazioni sindacali e con i soggetti interessati, garantendo, da questo punto di vista, tutta la disponibilità del nostro Gruppo ad una discussone di merito a cui non ci saremmo sottratti e che avrebbe consentito, qualora fossimo arrivati a capo del provvedimento, di avere un testo e un provvedimento equilibrato nei confronti di tutti i lavoratori e lavoratrici: azione che non consente un'introduzione come questa.
E' inevitabile che due elementi come questi, abbiano trasformato tutto il dibattito sul collegato, in un dibattito nell'espressione di una viva contrarietà nei confronti di questi elementi. E' azione grave aver fatto questo. Questioni di estremo rilievo, non ultimo l'emendamento sul Mauriziano e sull'assistenza residenziali ad anziani non autosufficienti per quanto riguarda gli istituti della Città di Torino - a nostro avviso inadeguate rispetto ai bisogni e ai compiti che ancora davanti alla Regione si ponevano - che certamente meritavano una discussione di merito molto più approfondita e anche un'attenzione diversa nel momento in cui avessimo fatto le dichiarazioni di voto.
La nostra votazione contraria rispetto al disegno di legge n. 627, è contraria dal punto di vista di merito per il complesso degli articoli così come sono stati concepiti e l'ordine degli stanziamenti, ma vi è anche una particolare e ulteriore contrarietà per le questioni di metodo che sono state introdotte sovvertendo un percorso che i Capigruppo avevano molto chiaramente delineato e definito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Volevo intervenire rispetto al provvedimento che va in votazione, ossia al collegato alla legge finanziaria per il 2004. Ritengo sia un documento che è parte essenziale del provvedimento che abbiamo votato nella notte tra giovedì e venerdì mattina in quest'aula, ossia della legge finanziaria e del bilancio.
Non ritengo, al contrario della Consigliera Manica, che questo documento debba essere sottovalutato e passare in secondo piano rispetto ad una polemica che solo l'opposizione poteva sollevare in questa sede. Ancora una volta, semmai ne avessimo bisogno, abbiamo la testimonianza di come si mistifichi la realtà o si tenti di mistificare la realtà. Da una parte si pone in quest'aula i "buoni" e dall'altra i "cattivi". Bisognerebbe capire magari dai dipendenti dei Gruppi, come giudicano i buoni e come i cattivi ma rispetto a questo, saranno coloro fuori dall'aula che valuteranno con attenzione quello che è stato detto qui dentro.
Ogni possibile scusa è emersa in aula in questo momento, come se il Consiglio regionale, dal 1970 ad oggi, in trentaquattro anni, avesse portato per la prima volta in aula un provvedimento del genere. Non è un problema di maggioranza o di opposizione, qui non c'è un problema di colore politico, ma un problema di giustizia nei confronti di persone che hanno lavorato in tutte le peggiori condizioni, che devono - non mi vergogno dirlo - vedere riconosciuto il loro lavoro.
Questo è parlare seriamente e correttamente fuori dall'aula e dentro quest'aula. Qui c'è qualcuno che vuole giustizia rispetto a queste cose e qualcun altro che invece sta dalla parte di Ponzio Pilato.
Noi non stiamo dalla parte di Ponzio Pilato, noi non ci vergogniamo di dire le cose fuori e di dirle all'interno di quest'aula. Questa è la serietà della politica, perché forse ce n'è un po' bisogno, oggi. Allora voglio ribadirla con questa dichiarazione di voto, proprio perché oggi noi abbiamo approvato un emendamento che riconosce giustizia nei confronti di alcuni lavoratori; è vero, non di tutti, di alcuni, se avessimo potuto l'avremmo fatto anche per altri, abbiamo cercato comunque di dare una risposta.
Ci sono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B in questa Regione, ci sono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B in questo Paese? Io penso che i lavoratori debbano essere trattati tutti allo stesso modo. Allora, noi dobbiamo una risposta anche nei confronti dei sindacati rispetto a un comunicato sindacale un po' sopra i toni, sopra le righe, che quasi insulta il lavoro di questo Consiglio regionale.
Come ha detto il collega Brigandì, anch'io voglio rispondere. Rispondo in un altro modo, collega Brigandì: chiedo ai sindacati il perché non ci sia stato un comunicato di questo genere rispetto, per esempio, alle posizioni organizzative che sono state date recentemente. Ma finisco qui la polemica non vado a farla oltre, perché sappiamo quelle che sono le risposte e sappiamo com'è andata a finire anche quella storia, con la partecipazione dei sindacati.
Aggiungo una cosa nei confronti del collega Contu: posso imparare in quest'aula da tutti gli altri 58 Consiglieri regionali, perché sono l'ultimo e mi metto dietro rispetto a tutti gli altri. Mi spiace, collega Contu, rispetto a lei non ho da imparare niente. Se qui c'è qualcuno che si deve vergognare di alcune posizioni e di vendere la pelle dei dipendenti in questo caso, ma anche di altri in altri passati casi, solo per comparire sui giornali o sulle televisioni, quello è lei. Allora, abbia pazienza, di lezioni lei, se vuole, ne fa fuori di qua, a me non ne fa nella maniera più assoluta. Si ricordi e si vergogni lei!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

In verità, preferivo non intervenire nella discussione sul collegato finanziario per una serie di motivi che poi spiegherò in questa rapida dichiarazione di voto.
Però il collega Brigandì mi ha stimolato per quanto riguarda il modo in cui tratta in generale le minoranze.
Attenzione, si possono rispettare le opinioni, ma non utilizzare la tecnica legislativa di quest'aula in modo anomalo e poi, collega Brigandì insultare pure la minoranza. Questo non è consentito perché, come si dice dalle mie parti, buoni si, ma fessi no.
Bisogna fare sull'emendamento dell'articolo 11 un ragionamento coerente perché nessuno sinora ne ha mai parlato con me. Effettivamente non sono d'accordo sulla tecnica: si possono fare le stesse cose utilizzando maggior democrazia.
Ma quello che a me interessa più di tutto è l'intero apparato finanziario di questa Regione. Stiamo solo aggiungendo emendamenti ad altri emendamenti. A prescindere dalla loro utilità non ho ancora capito questo gioco sull'apparato finanziario.
Intanto nessuno ha ancora chiarito come questa comunità faccia ad andare avanti: a fronte di 6 miliardi e mezzo di fiscalità, ne consumiamo 7 miliardi e mezzo. Non ho capito in che modo si intende sviluppare questa società in un momento in cui si sta perdendo la coesione sociale, vuoi le pensioni, vuoi la mortificazione totale di tutti gli abitanti della nostra città che hanno un malessere generalizzato e comune.
Deve essere impegno minimo da parte di ogni Consigliere regionale cercare di fare qualcosa, ma non cose su cui noi non siamo d'accordo e che non portano in nessuna direzione. Attenzione perché questa maggioranza sta sgretolando la coesione sociale; forse parecchi di noi non fanno più qualche passeggiata in certi luoghi della città, in certi luoghi della Regione dove la gente vive al di sotto dei limiti di povertà. Questo non lo dico io, lo dicono gli indicatori e lo dice tutta la stampa; è assurdo che noi non riusciamo a capire una cosa di questo tipo.
Allora altro che articolo 11, nel nostro caso sarebbe da bocciare l'intera manovra finanziaria presenta presentata dalla Regione! Stiamo facendo i preventivi in sostituzione dei consuntivi! Siamo a maggio ed ancora stiamo facendo la programmazione sanitaria. Anche Contu ci insulta dicendo: "Hanno ritirato gli emendamenti". Ci vuole un minimo di coscienza; è chiaro che li ritiriamo in quanto non vogliamo bloccare tutto il sistema.
Vogliamo far funzionare questa Regione, oppure no? Vogliamo leggere un pochino gli indicatori? Ma volete leggere la stampa? Tutti i giornali di informazione dicono che viviamo in una situazione finanziaria disastrosa.
Allora, concludo questa mia dichiarazione di voto con una raccomandazione: attenzione stiamo superando i limiti di tolleranza perch la povertà sta diventando un grande problema per questa comunità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Presidente, io lamentavo dell'errore fatto nei confronti di Mimmo Mercurio. In realtà, molto correttamente, mi ha ripreso Costantino Giordano, per cui desidererei, nell'ottica della logica dell'intervento che ho fatto prima, presentare le mie scuse sia a Costantino Giordano che al Consigliere Caracciolo, sostanzialmente alla parte di centro del centrosinistra.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo di legge così come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 37 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato SÌ 26 Consiglieri hanno votato NO 10 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento internazionale extra-comunitario - Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario

Iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 916 inerente a "Per la revisione delle vigenti norme di cittadinanza", presentato dai Consiglieri Manica, Angeleri, Papandrea, Costa Rosa Anna, Contu, Suino, Muliere Marcenaro, Chiezzi, Caracciolo, Moriconi e Giordano


PRESIDENTE

Il Consigliere Mellano chiede di intervenire sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Come il Presidente sa, e come dovrebbero sapere venti Consiglieri, alle 14.15 è convocata la Giunta per le Elezioni. Un espletamento di un atto dovuto che la Giunta delle Elezioni deve al Consiglio, credo sia opportuno convocare almeno cinque minuto la Giunta per le Elezioni per distribuire il materiale relativo alla questione che la Giunta deve esaminare e che deve comunque esaminare prima della prossima seduta del Consiglio regionale.
Inviterei il Presidente a convocare la Giunta per le Elezioni in sala A invece che in sala Morando, così possiamo farla velocemente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Condivido la proposta del Presidente della Giunte per le Elezione, ma se la convocazione della Giunta avviene tra dieci minuti e terminiamo di esaminare quei due ordini del giorno, lasciamo i Consiglieri liberi.
Votiamo questi ordine del giorno e lasciamo i Consiglieri liberi di andare.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Comunico che con consenso unanime dell'Assemblea l'ordine del giorno n.
916 viene iscritto all'o.d.g.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Esame ordine del giorno n. 913 "Garanzia assicurativa per i casi di colpa grave del dirigente medico", presentato dai Consiglieri Burzi, Cattaneo e Gallarini


PRESIDENTE

Passiamo al punto 4) all'o.d.g. che prevede l'esame dell'ordine del giorno n. 913 relativo a" Garanzia assicurativa per i casi di colpa grave del dirigente medico" presentato dai Consiglieri Burzi, Cattaneo e Gallarini.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 913, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale apprezzato il progetto per la predisposizione di strumenti idonei a migliorare l'efficienza e l'economicità della gestione dei rischi di responsabilità civile delle Aziende Sanitarie attuato con la realizzazione di un Fondo regionale destinato alla copertura dei rischi di responsabilità civile verso terzi e dipendenti delle Aziende Sanitarie e delle Aziende Ospedaliere atteso che il testo dell'emendamento votato, assegna esplicito mandato alla Giunta regionale di stabilire, entro il termine di 60 giorni, tra l'altro le modalità di funzionamento del Fondo, le risorse ad esso assegnate, la ripartizione delle spese fra le singole Aziende Sanitarie ed i criteri per la copertura impegna la Giunta regionale in ordine a quest'ultimo aspetto secondo i principi già previsti nei rispettivi C.C.N.L. di verificare l'opportunità di prevedere l'estensione della garanzia assicurativa per i casi di 'colpa grave' del dirigente medico, di cui all'articolo 24 del C.C.N.L., per periodo retroattivo il più ampio possibile, ovviamente compatibile con la disponibilità dei mercati assicurativi".
Il Consiglio approva


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame ordine del giorno n. 915 inerente a "Spese di trasporto per gli studenti delle scuole secondarie" presentato dai Consiglieri Cattaneo Angeleri, Dutto, Botta Marco e Marengo (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 915 inerente a "Spese di trasporto per gli studenti delle scuole secondarie", di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Non capisco, un ordine del giorno con queste caratteristiche, la settimana scorsa abbiamo presentato un emendamento simile alla Finanziaria e ce l'avete bocciato, adesso pretendete di votare questo ordine del giorno? Non esiste.
Noi avevamo presentato un emendamento esattamente su questo punto e non stato accolto dall'aula. Voglio capire perché un emendamento scritto da noi non viene accolto e un ordine del giorno scritto dalla maggioranza sullo stesso argomento, viene accolto. Che sistema è? Chiedo che l'ordine del giorno non venga messo in votazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

A me pare evidente: l'emendamento impone delle scelte concrete e impegnative per la Giunta, l'ordine del giorno serve solo a farsi un po' di propaganda. Ritengo che sia poco serio, direi abbastanza indecente, il fatto che, in una discussione sul bilancio da una parte si respinga un impegno concreto e dall'altro si approvi un ordine del giorno assolutamente generico. Anch'io invito coloro che hanno firmato l'ordine del giorno e che si sono opposti ad accogliere gli emendamenti che abbiamo presentato, a ritirare il documento.



PRESIDENTE

Dal punto di vista della procedura gli ordini del giorno iscritti devono essere messi in votazione. C'è la facoltà di qualsiasi Consigliere di proporre delle modifiche che devono essere accolte dai proponenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Intervengo sull'ordine dei lavori perché credo di interpretare la richiesta di altri Consiglieri. Sono due ordine del giorno un po' complessi, il primo riguarda una materia che, in un modo molto ampio, ha riguardato il dibattito della sessione di bilancio della legge finanziaria e, se si vuole, anche un po' la contrapposizione politica tra maggioranza ed opposizione. Sul tema, quindi, dove paradossalmente c'è una convergenza da parte della maggioranza e dell'opposizione, si possono trovare, con un po' di impegno, le condizioni affinché possa passare un documento di impegno sull'assestamento, condiviso da chi sostiene e concorda sulla reale opportunità e sul reale dovere della Regione di sostenere l'aspetto sulle borse di studio, sui trasporti e quant'altro.
Oggi diventa difficile trovarlo. Potremmo farlo la prossima seduta lavorando, nel frattempo, per trovare le condizioni.
Parimenti, sull'ordine del giorno relativo a bambini, sul quale c'è una condivisione molto ampia all'interno del Consiglio regionale, c'è un aspetto, dal mio punto di vista, che deve essere approfondito. Riguarda l'ultimo trattino che fa riferimento alla riduzione del periodo che, come direbbe il senatore Di Pietro, "ci azzecca" poco con la questione della cittadinanza ai bambini. È qualcosa di più complesso che riguarda una serie ed un "pianeta" di potenziali cittadini molto più ampia che l'infanzia.
Anche questo è un punto che deve essere senz'altro chiarito e sul quale ci si deve confrontare in modo concreto e complessivo, per valutare se mantenerlo, se toglierlo, se modificarlo o se, come ultima ratio per trovare una condivisione, metterlo in votazione su parti separate.
In ultimo, va preso atto che c'è un riferimento al progetto di legge 45/62 di iniziativa di Dalia e al progetto n. 46/48 dell'onorevole Realacci importanti proposte di legge di due autorevoli membri della Camera dei Deputati - ma ci sono anche altre proposte di legge, sia di deputati sia di senatori al Senato della Repubblica di maggioranza o di opposizione che dal mio punto di vista, potrebbero essere citati con la stessa dignità. In alternativa, togliere la citazione dei due singoli progetti di legge, vista la partita della revisione legislativa riguardo l'introduzione delle modifiche al 5 febbraio 1991 sulla cittadinanza.
Terminare il Consiglio di oggi e riaprire il prossimo con questi due ordini del giorno, lavorando insieme per individuare una condivisione su questi due punti, credo che sia, dal mio punto di vista, la mia maestra.
Differentemente, vedrei delle difficoltà ad individuare un'unità sul tema dei trasporti, soprattutto da parte dell'opposizione, e una piena condivisione, da parte nostra, a sostenere un ordine del giorno, in buona parte condiviso da questa maggioranza.
Credo, quindi, che sia possibile individuare le condizioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Mi unisco alle preoccupazioni del Consigliere Cattaneo, che sono anche le nostre, sia per quanto riguarda l'ordine del giorno sui trasporti, su cui riteniamo, legittimamente, di aver fatto una proposta che va in linea con quanto emerso dal dibattito del Consiglio regionale di venerdì scorso sia per quanto riguarda l'ordine del giorno sui bambini stranieri, sul quale abbiamo espresso parere favorevole e sul quale vorremmo che ci fosse la condivisione di tutto il Consiglio regionale.
Per questo motivo, quindi, proprio avere l'unità di intenti di tutto il Consiglio, sarebbe utile rimandarli alla prossima settimana.



PRESIDENTE

I due ordini del giorno n. 915 e n. 916 saranno nuovamente iscritti nell'o.d.g. della prossima seduta consiliare.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 909 inerente a "Ruolo della Regione Piemonte nella difesa dei diritti umani in Tibet: 'La provincia di Sichuan e la condanna a morte del monaco Tenzin Delek Rimpoche'", presentato dai Consiglieri Mellano, Marcenaro, Leo, Papandrea, Chiezzi, Manica, Pozzo Marengo, Galasso, Botta M., Cattaneo e Costa Rosa Anna


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 909 inerente a "Ruolo della Regione Piemonte nella difesa dei diritti umani in Tibet: 'La provincia di Sichuan e la condanna a morte del monaco Tenzin Delek Rimpoche'", presentato dai Consiglieri Mellano, Marcenaro, Leo, Papandrea Chiezzi, Manica, Pozzo, Marengo, Galasso, Botta M., Cattaneo e Costa Rosa Anna, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Mellano per l'illustrazione.



MELLANO Bruno

Vorrei sottolineare l'importanza di questo ordine del giorno, firmato dal sottoscritto e dai Consiglieri Marcenaro e Leo (ovviamente, è aperto alla firma di tutti Consiglieri che lo desiderano).
È un ritornare a parlare della questione Tibet, quindi della questione Cina, collegata ad una sentenza di condanna a morte comminata ad un importante lama tibetano, Tenzin Delek Rimpoche, che due anni fa è stato condannato con un giovane lama, la cui condanna a morte è già stata eseguita.
La condanna del lama tibetano, invece, è a rischio di esecuzione in questi giorni, in queste settimane, in un processo sommario a porte chiuse dove i limiti della procedura sono stati evidenziati in ogni sede e in ogni livello (Parlamento europeo, Parlamento italiano, Commissione esteri).
Il Governo italiano aveva dato il proprio sostegno ad un'iniziativa anche in sede di Commissione dei diritti umani dell'ONU, dove un veto della Cina, però, aveva impedito di procedere all'approvazione di un serio documento di richiesta di riapertura del caso, con osservatori esterni.
Nel chiedere l'attenzione, che merita, di questo ordine del giorno lascio agli atti del Consiglio, e all'attenzione del Presidente, che almeno un capoverso, l'ultimo, quello che inizia "Secondo quanto riferito", è da ritenersi superato. Non è più utile, temporalmente, lasciare, in un ordine del giorno, una frase che è superata, da quanto è successo in sede di Commissione dei diritti umani dell'ONU.
Chiedo al Consiglio di approvare questo ordine del giorno che ha un dato nuovo e importante rispetto ad altri ordini del giorno. Ricordo che la Provincia del Sichuan, dove un'esecuzione è già avvenuta e questa sta per avvenire, è una provincia gemellata con la Regione Piemonte.
La Regione Piemonte, quindi, ha una particolare - dal mio punto di vista e dal punto di vista dei firmatari dell'ordine del giorno responsabilità nel chiedere e nel sollecitare un'attenzione alla questione tibetana e, in particolare, di questo monaco tibetano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marengo; ne ha facoltà.



MARENGO Pierluigi

Vorrei aggiungere la mia firma.



(Commenti in aula fuori microfono)



PRESIDENTE

Accolto. Va bene, diciamo tutte le firme che si vogliono aggiungere.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, l'ordine del giorno n. 909, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale considerato l'ordine del giorno n° 112/2000 approvato all'unanimità da questo Consiglio in data 5 dicembre 2000, che impegna la Regione Piemonte a sostenere la lotta nonviolenta e democratica del popolo tibetano per la salvaguardia del patrimonio culturale, storico e ambientale del Tibet la dichiarazione degli enti locali italiani, riuniti presso la sede del Consiglio regionale del Piemonte per iniziativa della Regione Piemonte e dell'ANCI in data 9 marzo 2002, che ha dato vita all'Associazione Comuni Province e Regioni per il Tibet la risoluzione sul Tibet approvata dalla Camera dei Deputati il 9 ottobre 2002, con la quale, fra l'altro, si impegna il Governo italiano ad 'invitare il Governo cinese a riconoscere e rispettare pienamente i fondamentali diritti politici, sociali e culturali delle minoranze religiose, etniche e di altro genere nonché le loro specificità culturali compresa la libertà di culto' preso atto che lo scorso 26 gennaio 2003 sono state confermate le condanne a morte comminate dalla magistratura della Provincia cinese del Sichuan nei confronti di due religiosi tibetani, Tenzin Delek Rimpoche e Lobsang Dhondup, accusati di 'detenzione di armi ed esplosivi' e di promuovere 'attività politica separatista finalizzata all'indipendenza del Tibet dalla Cina' la condanna a morte di Lobsang Dhondup, un monaco tibetano di 28 anni, è stata eseguita immediatamente dopo la lettura della sentenza che respingeva la richiesta di appello e nonostante le proteste della comunità internazionale la stessa Corte d'Appello ha sospeso per due anni l'esecuzione della sentenza per il secondo religioso, Tenzin Delek Rimpoche, un Lama di 52 anni, molto conosciuto e di grande prestigio fra i tibetani valutato che l'Unione Europea, il 5 febbraio 2004, ha espresso formale protesta per l'esecuzione della sentenza di Lobsang Dhondup ed ha formulato riserve nei confronti della Repubblica Popolare Cinese per le modalità di conduzione del processo, con riferimento alla scarsa trasparenza del procedimento alle palesi violazioni del diritto alla difesa, al disinteresse per gli appelli internazionali alla clemenza il Governo USA ha espresso analoga protesta nei confronti della Repubblica Popolare Cinese ed ha preannunciato una risoluzione di condanna della Cina in sede di Commissione Diritti Umani delle Nazioni Unite la Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei Deputati ha votato all'unanimità, nella seduta del 11 marzo 2004, la risoluzione 7 00386 che impegna il Governo Italiano a fare pressioni politiche e diplomatiche affinché l'esecuzione della pena di morte nei confronti del religioso Tenzin Delek Rimpoche non sia eseguita e che al monaco sia garantito un processo equo alla presenza di osservatori internazionali visto che il Consiglio Regionale è, da anni, impegnato a sostenere le campagne di Amnesty International contro la pena di morte e contro la tortura la Regione Piemonte è, da anni, impegnata a sostenere le campagne di 'Nessuno Tocchi Caino' contro la pena di morte e per la moratoria delle esecuzioni capitali l'ultimo rapporto annuale di 'Nessuno Tocchi Caino' denuncia l'effettuazione di 'almeno 3.138' condanne a morte in Cina nell'anno 2002 e che, secondo varie fonti, compresa Amnesty International, questa sarebbe una stima sottodimensionata rispetto alla realtà tenuto conto che la Regione Piemonte ha, dal 1990, rapporti di collaborazione con la Repubblica Popolare di Cina ed in particolare con la Provincia del Sichuan con la quale è addirittura gemellata la Provincia del Sichuan è una delle province cinesi nate dall'invasione occupazione e smembramento del Tibet e comprende gran parte dei territori delle antiche province tibetane di Admo e Kham impegna il Presidente della Regione ad invitare formalmente il Governo della Repubblica Popolare Cinese e le autorità provinciali del Sichuan a non procedere all'esecuzione della pena di morte nei confronti del religioso Tenzin Delek Rimpoche a richiedere per il monaco tibetano un processo equo alla presenza di osservatori internazionali a tenere in considerazione gli esiti della vicenda processuale e personale del venerato monaco Tenzin Delek Rimpoche nei prossimi rapporti istituzionali ed economici della Regione Piemonte con la Provincia del Sichuan impegna il Presidente del Consiglio a trasmettere il presente ordine del giorno al Ministero degli Affari Esteri del Governo Italiano, all'Ambasciata della Repubblica Popolare di Cina in Italia ed al Governo Tibetano in Esilio".
Il Consiglio approva.
Comunico che è convocata la Giunta delle Elezioni per le incombenze legate alla surrogazione del defunto Consigliere Tomatis La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.46)



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