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Dettaglio seduta n.458 del 05/05/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(La seduta ha inizio alle ore 16.46)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:7


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Botta Franco Maria Cavallera, Riggio e Tomatis.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 604 "Legge finanziaria per l'anno 2004"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 604, di cui al punto 6) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Cominciamo dagli emendamenti rubricati ai nn. 220 e 184, presentati dal Gruppo dei Democratici di Sinistra, e nn. 410, 409 e 408, presentati dai Consiglieri Moriconi e altri.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Scusi Presidente, abbiamo convocato una Conferenza dei Capigruppo alle ore 13.00, nella quale abbiamo discusso, credo civilmente, alla presenza della Giunta regionale per trovare un'ipotesi d'intesa e di soluzione del percorso di bilancio che è all'attenzione di quest'aula; l'opposizione ha gentilmente chiesto mezz'ora - dalle ore 15.00 alle ore 15.30 - per convocare una loro riunione.
Sono le ore 17.00 e sono trascorse due ore: penserà mica che questa silente e paziente maggioranza sia disposta a riprendere alle ore 17.00 una seduta di Consiglio regionale, cominciando da tre emendamenti accorpati, senza che nessuno ci dica quali siano le risultanze della riunione dell'opposizione da un lato e, dall'altro, le determinazioni che sono scaturite da essa? Se qualcuno immagina questo, con tutto quello che potete immaginare su di noi, io credo (parlo quantomeno per una buona parte di noi) che ci sottovaluti, come direbbe il collega Giordano, un pochettino.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Penso che chi deve riferire sia il Presidente del Consiglio.
Lo invito a riferire all'aula.



PRESIDENTE

Faccio due considerazioni.
La prima. Siamo in una situazione particolarmente delicata: siamo senza bilancio, è scaduto l'esercizio provvisorio il 30 aprile, oggi la Regione è sostanzialmente bloccata nei pagamenti.
In più, voi sapete che quando non è approvato il bilancio entro il 30 aprile, si attivano le procedure per lo scioglimento del Consiglio regionale. Penso che questa situazione non faccia onore alla Regione nel suo complesso, oltre che al Consiglio regionale come assemblea legislativa deliberante.
Seconda considerazione. In qualità di Presidente del Consiglio regionale ho cercato in ogni modo di sbloccare la situazione, ho tentato di trovare una soluzione che possa venire incontro alle richieste dell'opposizione.
Richieste che, per altro, da un punto di vista politico, possono anche trovare una rispondenza da parte della maggioranza.
Se adesso vi fornisco dei numeri, penso di non rendere un buon servizio ad un possibile sblocco e ad una possibile soluzione della questione. Se dovessi dire due in più o due in meno, 0,5 in più o 0,5 in meno comprometterei anche il lavoro di discussione e le determinazioni che l'aula, sovrana, potrebbe prendere.
Vi dico soltanto che le ore di sospensione sono state dedicate a questo tentativo che io ritengo di dover fare come Presidente del Consiglio regionale.
Detto questo, e io spero che, a breve, ci sia un percorso che ci consenta di uscire da questa situazione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 604 "Legge finanziaria per l'anno 2004" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con la discussione degli emendamenti del disegno di legge n. 604.
ARTICOLO 2 - ALLEGATO A - Legge regionale 23/2002 "Disposizioni in campo energetico. Procedure di formazione del piano regionale energetico ambientale. Abrogazione delle leggi regionali 23 marzo 1984, n. 19, 17 luglio 1984, n. 31 e 28 dicembre 1989, n. 79".
Emendamento rubricato n. 220 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Suino, Muliere, Placido, Riba, Riggio, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 2 bis così come segue: "Articolo 2bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 23/2002 è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento Direzione 22 - Tutela ambientale gestione rifiuti).
L'UPB 06011 (Spese per Comunicazione) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 184 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Suino, Muliere, Placido, Riba, Riggio, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 2 bis così come segue: "Articolo 2 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 23/2002 è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento Direzione 22 - Tutela ambientale gestione rifiuti).
L'UPB 05911 (Spese per Consulenze) è diminuita di pari importo)".
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino per l'illustrazione; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Sono una serie di emendamenti che si preoccupano di ritornare su quello che è stato uno dei principali provvedimenti varati da quest'aula, in una coralità di intenti, cioè il Piano Energetico Ambientale regionale. Vi sono tutta una serie di azioni che quel Piano prevedeva che sono state, sino ad ora, solo parzialmente finanziate e riconosciute da scelte dell'amministrazione regionale. Nello specifico, vi sono una serie di azioni che hanno visto un finanziamento ad hoc che fa parte di un budget che spettava in quota alla Regione che è stato, fuori tempo massimo riconosciuto e riassegnato alla Regione Piemonte e che è stato destinato a finanziare una serie di azioni. Nello specifico, la sperimentazione per l'utilizzo dell'idrogeno, lo sviluppo di tecnologie a bassa produzione di emissioni, interventi di bonifica e un finanziamento ad hoc per il progetto del Radon. Tuttavia, vi è tutta un'altra serie di azioni che rimangono in sospeso e che facevano parte di quella tabella, chiamiamola così, di indirizzi specifici e generali di piano varata con il Piano energetico. Ad esempio - ed è uno dei riferimenti in capo all'emendamento n. 220 e l'altro lo ritroviamo nell'emendamento n. 184 - tutta una serie di iniziative previste da questo Piano, relativamente al settore rifiuti. Che cosa prevedeva il Piano? Di andare ad un finanziamento nei confronti dei Comuni per sostenere l'azione in direzione della termovalorizzazione, ma prevedeva, altresì, soprattutto dico io, per mia scelta personale continuando ad essere convinta che vi sia tutta un'altra filiera, un'altra strada che viene prima dell'incenerimento e che può dare ben altri risultati in termini ambientali, di salute, di sicurezza, ma anche in termini di efficacia e di efficienza nell'ambito del settore rifiuti, il sostegno nei confronti degli Enti locali per la raccolta differenziata.
Prevediamo cifre assolutamente modeste e contenute, che tengono conto di un ragionamento a monte che noi abbiamo fatto nel presentare la manovra complessiva di aggiustamento, in taluni casi, in altri casi di sostituzione. Vedete che le grandi scelte sulle quali abbiamo chiesto un impegno, fonte del dibattito nelle varie sedute e sospensioni dell'aula mirano ad altre priorità. Dal nostro punto di vista la scelta che abbiamo fatto è stata quella nel settore del Welfare, è la scelta prioritaria sulla quale continuiamo a rinnovare, nei confronti della maggioranza e della Giunta, un impegno esplicito. Quando dico Welfare, mi riferisco al settore degli anziani, al settore della scuola pubblica e così via. Ma su questo settore specifico, che peraltro continua a non vedere presente l'Assessore Cavallera, noi rinnoviamo una serie di sollecitazioni che, peraltro sappiamo far parte di azioni che lo stesso Assessorato ha richiesto in finanziamento con fondi straordinari a livello governativo. Riteniamo che ci sia una serie di azioni conseguenti a quel Piano che sono stati scelti come linea da parte di questo Consiglio regionale e che la Finanziaria e il bilancio regionale, quindi nell'assunzione di responsabilità da parte della Giunta regionale, occorreva avere la capacità di trovare nei vari capitoli, nelle varie UPB le fonti necessarie di finanziamento, senza rinviare ad operazioni di sostegno o di doveroso riconoscimento da parte dell'organo nazionale. Ecco perché risollecitiamo che vengano finanziati nello specifico con gli emendamenti nn. 184 e 220, quelle due azioni relative al Piano energetico regionale ambientale, che erano state previste, ma che non hanno ancora avuto i finanziamenti necessari per il settore rifiuti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti rubricati n. 220 e n. 184, sui quali la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 410 (connessi emendamenti rubricati n. 407 e n.
396) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1, la legge regionale 23/2002 "Disposizioni in campo energetico. Procedure di formazione del piano regionale energetico ambientale" Direzione 22 Tutela Ambientale Gestione Rifiuti è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 6.000.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 6.000.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 6.000.000,00.
Emendamento rubricato n. 409 (connessi emendamenti rubricati n. 406 e n.
395) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 23/2002 "Disposizioni in campo energetico. Procedure di formazione del piano regionale energetico ambientale" Direzione 22 Tutela Ambientale Gestione Rifiuti è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 5.500.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 5.500.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 5.500.000,00.
Emendamento rubricato n. 408 (connessi emendamenti rubricati n. 405 e n.
394) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 23/2002 "Disposizioni in campo energetico. Procedure di formazione del piano regionale energetico ambientale" Direzione 22 Tutela Ambientale Gestione Rifiuti è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 5.000.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 5.000.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 5.000.000,00.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti rubricati nn. 470, 409 e 408, sui quali la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Legge regionale 32/1982 "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale".
Emendamento rubricato n. 411 (connessi emendamenti rubricati n. 399 e n.
404) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 32/1982 "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale" Direzione 22 Tutela Ambientale Gestione Rifiuti è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 3.000.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 3.000.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 3.000.000,00.
Emendamento rubricato n. 412 (connessi emendamenti rubricati n. 398 e n.
403) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 32/1982 "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale" Direzione 22 Tutela Ambientale Gestione Rifiuti è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 2.000.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 2.000.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 2.000.000,00.
Emendamento rubricato n. 413 (connessi emendamenti rubricati n. 397 e n.
402) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 32/1982 "Norme per la conservazione del patrimonio naturale e dell'assetto ambientale" Direzione 22 Tutela Ambientale Gestione Rifiuti è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 1.500.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 1.500.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 1.500.000,00.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti rubricati nn. 411, 412 e 413, sui quali la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Legge regionale 22/1983 "Interventi per la salvaguardia e lo sviluppo di aree di elevato interesse botanico".
Emendamento rubricato n. 390 (connessi emendamenti rubricati n. 375 e n.
381) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 22/1983 "Interventi per la salvaguardia e lo sviluppo di aree di elevato interesse botanico" Direzione 21 Turismo Sport Parchi è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 1.500.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 1.500.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 1.500.000,00.
Emendamento rubricato n. 389 (connessi emendamenti rubricati n. 374 e n.
380) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 22/1983 "Interventi per la salvaguardia e lo sviluppo di aree di elevato interesse botanico" Direzione 21 Turismo Sport Parchi è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 1.000.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 1.000.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 1.000.000,00.
Emendamento rubricato n. 388 (connessi emendamenti rubricati n. 373 e n.
379) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 22/1983 "Interventi per la salvaguardia e lo sviluppo di aree di elevato interesse botanico" Direzione 21 Turismo Sport Parchi è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 500.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 500.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 500.000,00.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti rubricati nn. 390, 399 e 388, sui quali la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Legge regionale 12/1990 "Nuove norme in materia di aree protette (Parchi naturali, Riserve naturali, Aree attrezzate, Zone di preparco, Zone di salvaguardia)".
Emendamento rubricato n. 392 (connessi emendamenti rubricati n. 370 e n.
376) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 12/1990 "Nuove norme in materia di aree protette" Direzione 21 Turismo Sport Parchi è così incrementata: Stanziamento spese di correnti 2004 euro 3.500.000,00 Stanziamento spese di correnti 2005 euro 3.000.000,00 Stanziamento spese di correnti 2006 euro 3.000.000,00.
Emendamento rubricato n. 391 (connessi emendamenti rubricati n. 371 e n.
377) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 12/1990 "Nuove norme in materia di aree protette" Direzione 21 Turismo Sport Parchi è così incrementata: Stanziamento spese di correnti 2004 euro 3.000.000,00 Stanziamento spese di correnti 2005 euro 2.500.000,00 Stanziamento spese di correnti 2006 euro 2.500.000,00.
Emendamento rubricato n. 393 (connessi emendamenti rubricati n. 372 e n.
378) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 12/1990 "Nuove norme in materia di aree protette" Direzione 21 Turismo Sport Parchi è così incrementata: Stanziamento spese di correnti 2004 euro 2.360.000,00 Stanziamento spese di correnti 2005 euro 1.832.000,00 Stanziamento spese di correnti 2006 euro 1.832.000,00.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti rubricati nn. 392, 391 e 393, sui quali la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Legge regionale 50/1995 "Normative per la ricerca e la raccolta di minerali a scopo collezionistico, didattico e scientifico.
Emendamento rubricato n. 366 (connessi emendamenti rubricati n. 360 e n.
363) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 50/1995 "Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali, di alto pregio naturalistico e storico, del Piemonte" Direzione 19 Pianificazione Gestione Urbanistica è così incrementata: Stanziamento spese di correnti 2004 euro 1.375.000,00 Stanziamento spese di correnti 2005 euro 1.258.229,00 Stanziamento spese di correnti 2006 euro 1.258.229,00.
Emendamento rubricato n. 365 (connessi emendamenti rubricati n. 359 e n.
362) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 50/1995 "Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali, di alto pregio naturalistico e storico, del Piemonte" Direzione 19 Pianificazione Gestione Urbanistica è così incrementata: Stanziamento spese di correnti 2004 euro 875.000,00 Stanziamento spese di correnti 2005 euro 758.229,00 Stanziamento spese di correnti 2006 euro758.229,00.
Emendamento rubricato n. 364 (connessi emendamenti rubricati n. 358 e n.
361) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 50/1995 "Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali, di alto pregio naturalistico e storico, del Piemonte" Direzione 19 Pianificazione Gestione Urbanistica è così incrementata: Stanziamento spese di correnti 2004 euro 500.000,00 Stanziamento spese di correnti 2005 euro 500.000,00 Stanziamento spese di correnti 2006 euro 500.000,00.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi per l'illustrazione ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Nelle caratteristiche del paesaggio piemontese, l'albero monumentale è una delle caratteristiche salienti di qualità e di rarità sul territorio.
Si tratta di un bene paesaggistico, legato alla natura, di forma di vita vegetale non riproducibile.
L'albero monumentale, quindi, è un bene di grande rilievo, che ha accompagnato la storia di una comunità (basti pensare alle alberate di Cherasco e di Torino).
Nel momento in cui il bene paesaggistico è valorizzato, non solo dalla legge nazionale Galasso, che ne ha fatto un bene superiore ad altri beni e ad altri interessi, ma è entrato nella cultura diffusa del nostro Piemonte e nell'attenzione che i cittadini singoli o le amministrazioni hanno nei confronti di questo bene, ci sembra che sia particolarmente importante riservare a questo tipo di bene un'attenzione particolare con finanziamenti adeguati.
La natura, il paesaggio, l'ambiente gradevole sono non solo elementi di carattere culturale, ma sappiamo che possono divenire elementi con forte valenza economica. Pensiamo a quando ci impegniamo ad incrementare, nella misura del possibile e nel rispetto delle caratteristiche che ha il nostro territorio, il turismo e le attività turistiche e culturali. Il fatto di conservare, individuare e proteggere l'albero monumentale e - perché no di progettare interventi di piantumazione volti a costruire e fare nascere altri alberi che potranno diventare monumentali (avendo lo sguardo spinto negli anni, nei decenni e secoli) penso sia una politica che potrebbe caratterizzare la Regione Piemonte come una Regione che non è stata ultima nell'individuare questa specie vegetale come specie che connota un paesaggio, accompagna la storia dell'uomo, arreda ed è un esempio di come il rapporto tra l'uomo e la natura possa portare a risultati parecchio interessanti.
Quindi, solleciterei, in particolare, l'attenzione del Presidente Ghigo, che non vedo presente. Qualcuno riferisca al Presidente Ghigo di avere la cortesia di prestare attenzione a questi argomenti, in modo tale da dare indicazioni all'Assessore Pichetto Fratin di accogliere questo emendamento, che ha il suo rilievo.
Non vogliamo enfatizzare la questione, però è una segnalazione che l'albero monumentale fa parte di una politica di valorizzazione del nostro territorio, con piccole spese, ma grandi risultati sul piano dell'immagine e della qualità dell'ambiente.
Mi sembra che siano argomenti meritevoli di attenzione. Quindi chiederei di sospendere per cinque minuti la seduta per dare modo al Presidente Ghigo di raggiungere la propria postazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Solo il Consigliere Chiezzi poteva manifestare un'attenzione così significativa ad un problema di grande rilievo come questo, ma che non trova l'attenzione del Piemonte, o quanto meno della Giunta, che forse è impegnata in più smaglianti iniziative di carattere propagandistico.
Penso che il Consigliere Chiezzi abbia voluto valorizzare un particolare patrimonio presente in Piemonte, un patrimonio spesso misconosciuto. Devo dire che sotto questo profilo, una Regione come la nostra, così ricca di parchi, di elementi boschivi e di paesaggi montani è una regione particolarmente dotata.
Anzi, ritengo che il collega Chiezzi, con questo aumento proposto alla legge regionale, volesse da un lato rendere più incisivo e significativo l'intervento nei confronti di questa importante risorsa naturale e, nello stesso tempo, consentire un monitoraggio della situazione ed una verifica da questo punto di vista.
Ritengo che l'entità della cifra non è particolarmente rilevante. Sono diversi emendamenti e bisognerebbe sommare gli importi. Se il Presidente mi aiuta in questo senso, possiamo avere il quadro dell'importo complessivo.



PRESIDENTE

Sono tre emendamenti. L'incremento maggiore è pari a 1 milione e 375 mila; poi c'è una richiesta di incremento di 875 mila ed un'ultima di 500 mila.



MANICA Giuliana

Questi tre emendamenti rappresentano una cifra che non è particolarmente consistente. Questa è spesa corrente, e nonostante le difficoltà che abbiamo appreso esserci nel reperire cifre sulla spesa corrente, è una cifra che può essere reperita.
Gli emendamenti sono tre e se il collega Chiezzi è d'accordo, se ne pu anche scegliere uno. Si può scegliere di accogliere uno dei tre emendamenti e di fare un gesto significativo nei confronti di una realtà naturalistica così importante.
In quest'aula abbiamo discusso questioni più particolari, dal contributo al tamburello alla pallamano, così come delle tradizioni storiche del Piemonte. Questa è senz'altro una risorsa naturalistica importante presente nella nostra Regione.
Implica una possibilità di intervento non molto consistente dal punto di vista economico, quindi, se non tutti e tre gli emendamenti, è possibile prenderne in considerazione magari una parte? Questa è la risposta differenziata che chiedevamo alla Giunta.



PRESIDENTE

Indìco quindi la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti rubricati nn. 366, 365 e 364, sui quali la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Legge regionale 47/1995 "Norme per la tutela dei biotopi".
Emendamento rubricato n. 385 (connessi emendamenti rubricati n. 369 e n.
382) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 47/1995 "Norme per la tutela dei biotopi" Direzione 21 Turismo Sport Parchi è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 3.000.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 3.000.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 3.000.000,00.
Emendamento rubricato n. 386 (connessi emendamenti rubricati n. 368 e n.
383) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 47/1995 "Norme per la tutela dei biotopi" Direzione 21 Turismo Sport Parchi è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 2.500.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 2.500.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 2.500.000,00.
Emendamento rubricato n. 387 (connessi emendamenti rubricati n. 367 e n.
384) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1 la legge regionale 47/1995 "Norme per la tutela dei biotopi" Direzione 21 Turismo Sport Parchi è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 2.000.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 2.000.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 2.000.000,00.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti rubricati nn. 385, 386 e 387, sui quali la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Legge regionale 31/2000 "Disposizioni per la prevenzione e lotta all'inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche".
Emendamento rubricato n. 326 (connessi emendamenti rubricati n. 327 e n.
328) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: inserire tra le leggi regionali da finanziare con legge finanziaria la legge regionale 31/2000 "Disposizioni per la prevenzione e lotta all'inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche": Stanziamento spese di investimento 2004 euro 500.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 500.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 500.000,00.
Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

L'emendamento propone di incrementare la disponibilità della legge relativa all'inquinamento luminoso.
Sull'argomento è stato presentato anche un testo di legge a firma di più Consiglieri regionali, quindi diventa quasi inutile sottolinearne le problematiche, soprattutto a seguito di un convegno realizzato a Torino, in cui sono state sviluppate tutte le tematiche principali relative all'inquinamento luminoso.
noto che ci sono problemi sia di tipo economico sia di tipo ambiente.
La prima osservazione è di contrastare subito, o perlomeno minimizzare il problema principale: la sicurezza. Quando si parla di inquinamento luminoso non si pensa solo ad iniziative che possono pregiudicare quel lato della sicurezza collegato al problema dell'illuminazione delle strade, ma il fatto è che, sovente, i sistemi di illuminazione delle strade sono realizzati in modo da non disperdere molta parte del potere illuminante riflesso verso il cielo. In questo modo, si dà origine al fenomeno dell'inquinamento luminoso, fenomeno poi ingigantito e aumentato dall'abitudine di illuminare i monumenti.
Non si tratta di adottare soluzioni "negazioniste", ma di prevedere periodi di funzionamento di queste illuminazioni che potrebbero, ad una certa ora della notte, essere interrotte.
Altro punto riguarda l'inquinamento luminoso relativo all'illuminazione delle case isolate. Talvolta, sono le stesse forze dell'ordine a consigliare di tenere accesa la luce - peraltro, norma assolutamente ininfluente per contribuire ad abbassare il livello degli atti illegali quando sarebbero utili sistemi automatizzati che accendono le luci solo quando si avvicinano persone. In questo caso si avrebbe un effetto di risparmio, oltre che garantire la sicurezza senza contribuire ad aumentare l'inquinamento luminoso.
L'inquinamento luminoso, se fosse affrontato, risolto e diminuito avrebbe il grande vantaggio di produrre un doppio beneficio: uno, dal punto di vista economico e, l'altro, dal punto di vista ambientale.
Dal punto di vista economico, abbiamo il vantaggio di un notevole risparmio da parte degli Enti pubblici. È stato calcolato che la predisposizione di sistemi di illuminazione delle città, delle strade, dei palazzi e dei monumenti, secondo principi di risparmio energetico e soprattutto, di un corretto utilizzo dell'illuminazione (che deve svolgere solo la funzione primaria di illuminare le strade e non dare fenomeni di riverbero e di riflessione nel cielo), porterebbe un notevole risparmio nelle casse degli Enti pubblico.
Dal punto di vista ambientale, dobbiamo ricordare che l'illuminazione quando produce fenomeni di inquinamento luminoso, crea problema, non solo alla vita degli animali notturni, ma anche al ciclo vitale delle piante.
Infine, occorre ricordare che l'inquinamento luminoso rappresenta un problema per tutte quelle categorie di persone che si dedicano allo studio e all'osservazione del cielo notturno.
Intervenire nella lotta contro l'inquinamento luminoso è un intervento che risponderebbe ad una notevole mole di interessi e di legittime aspettative.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Dato che il collega Moriconi ha affrontato l'argomento da un certo punto di vista, intendendo l'inquinamento luminoso come i punti di fonti luminose esistenti nelle città, io vorrei sfiorare almeno altre due problematiche connesse a questo tema generale.
La prima, riguarda la compatibilità con gli strumenti esistenti di pianificazione. Mi riferisco ai piani che vengono emanati dalle varie amministrazioni comunali e, quindi, ad una necessità di rendere compatibili gli uni con gli altri - cosa che sempre più difficilmente avviene - anche in ossequio ad un decreto legislativo del 1999 che prevedeva questo tipo di attenzione da parte delle Istituzioni.
Essendo nel campo dell'inquinamento luminoso, quindi dei piani definiti delle amministrazioni comunali nelle varie realtà, un altro aspetto che troppo spesso viene sottovalutato riguarda i piani energetici comunali inteso come riconoscimento dell'esistenza di aree che vengono individuate come aree ambientalmente critiche e sulle quali vanno apportate tutta una serie di azioni mitigatrici da parte delle amministrazioni di riferimento.
Per un certo periodo, questo tipo di pianificazione è esistito nei nostri Comuni, ma oggi è fortemente in deregulation e non è richiamata, da parte della Regione, come una delle necessità che nel settore della pianificazione territoriale, dell'urbanistica e dell'energia, avrebbe un senso portare a sintesi e, quindi, ad azione politica conseguente.
Si tratta di individuare, come prevede la legge n. 137, i punti più delicati e più sensibili nelle varie città e su quelle individuare azioni di mitigazione.
Tutto questo perché, tenuto conto della necessità di ridurre il più possibile il consumo ambientale, che soprattutto nel settore dei campi magnetici a bassa e ad alta frequenza (mi riferisco, in particolare, agli elettrodotti), assolutamente intenso in una Regione come il Piemonte, lo scopo è anche quello di ridurre e di contenere, il più possibile, il danno presunto e presumibile per la salute.
Ricordo, a tal proposito, che proprio recentemente, per i campi magnetici che vengono generati dagli elettrodotti, si è verificato come questi potrebbero essere fonte di aumento di effetti tossici e di sostanze inquinanti che vengono normalmente ritrovati nell'aria. Sostanzialmente farebbero da "moltiplicatore artificiale", producendo una serie di conseguenze sulla salute dei cittadini, ovviamente con un'attenzione particolare a quelle che sono le realtà più esposte a rischio, nella fattispecie i bambini.
Ci tengo a precisare che questo dato, che sinora nel campo della ricerca scientifica e della medicina era stato ritenuto presunto, oggi ha sempre più fattori di dimostrazione: sta diventando una realtà scientifica e medica.
A seguito dell'ultimo summit di Erice vi sono tutta una serie di scienziati - anche coloro più favorevoli, diciamo così, ad una teoria rassicurante che nel passato era assolutamente diffusa - che lanciano sostanzialmente questo allarme. Andare nella direzione di fonti energetiche rinnovabili e alternative (nella fattispecie parliamo dell'energia solare) andare nella direzione di pianificare il più possibile e di contenere le aree sulle quali insistono maggiormente fenomeni di rischio di inquinamento luminoso, potrebbe essere una buona politica che ci consente di andare assolutamente nella direzione di uno sviluppo, ma di uno sviluppo più compatibile.



PRESIDENTE

La Giunta esprime il parere negativo.
La parola alla Consigliera Manica, per dichiarazione di voto.



MANICA Giuliana

Mi pare che questo sia problema di grande importanza. Tra l'altro, su questa legge relativa all'inquinamento luminoso abbiamo discusso a lungo anche nella scorso legislatura. Su questa proposta avevano lavorato diversi Consiglieri (e non solo). Era stata una proposta interessante dal punto di vista del Governo della Regione, ma vi era stato un importante lavoro del Consiglio, anche perché sulla partita dell'inquinamento luminoso soprattutto negli ultimi anni, si è accentuata, diciamo così, una particolare attenzione e una particolare sensibilità.
Il rischio dell'inquinamento luminoso, argomento sul quale in passato non si poneva l'attenzione con sufficiente solerzia, in questi ultimi anni diventato un problema all'ordine del giorno, non solo delle sensibilità ambientaliste più spinte, ma anche della normale e quotidiana sensibilità.
In particolare, gli Enti locali e le Amministrazioni comunali abbisognano di un importante supporto in questa direzione, perché spesso, intervenire su questa materia, non è questione semplice per un Ente locale. Esso non ha le dotazioni non solo finanziarie, ma anche dal punto di vista tecnico in questa direzione, e se non interviene un elemento di programmazione e di coordinamento a livello regionale, oltre che un elemento di incentivazione di ordine finanziario, diventa assolutamente complicato svolgere un'azione in questa direzione.
Ricordo il dibattito che ci accompagnò la scorsa legislatura. So anche che noi ci siamo dotati con lungimiranza, anche come Regione, per iniziativa consigliare, di una strumentazione che ci mette in grado di affrontare il problema. Devo dire, però, che non mi sembra che abbiamo utilizzato quella strumentazione nel modo migliore possibile. Ritengo che si possa fare uno sforzo con questo bilancio per un incremento di ondine finanziario in questa direzione e per offrire ai Comuni più piccoli (quelli più grandi magari hanno strumenti maggiori) la possibilità di intervento.
Dicevo che i Comuni più grandi hanno strumenti maggiori: è vero, per spesso anche nei Comuni più grandi l'entità del fenomeno è maggiore, non solo in modo quantitativamente crescente secondo una proporzione aritmetica, ma spesso molto di più, anche perché nella grande città, e soprattutto nelle metropoli, insistono tutte le cause principali dell'inquinamento luminoso, determinando un effetto di danno, di nocività e di pericolo di ordine ambientale molto più grande che nei piccoli centri.
Nello stesso tempo, non solo dobbiamo incentivare i finanziamenti in questa direzione, ma dobbiamo anche operare un monitoraggio e fornire dei supporti tecnici.
Alla luce di tutto questo, chiedo alla Giunta di tenere conto di questo emendamento intervenendo in questa direzione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 326, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Legge regionale 73/1978 "Nuove norme per la disciplina dei finanziamenti della Regione per opere di interesse regionale connesse agli interventi delle FF.SS., dell'ANAS, delle ferrovie in concessione o di altri Enti pubblici, eseguiti direttamente dagli Enti medesimi".
Emendamento rubricato n. 418 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: (vedi tabella) Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 418, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
"Legge regionale 45/1978 Istituzione del Museo Ferroviario Piemontese".
Emendamento rubricato n. 517 presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Casoni: "Articolo 2, Allegato 1, legge regionale 45/1978 1. Lo stanziamento destinato a rifinanziare la legge regionale 26 luglio 1978, n. 45 (Istituzione del Museo Ferroviario Piemontese) (Trasporto ferroviario, Direzione 26 - Trasporti - spese correnti - UPB 26021) viene aumentato di euro 50.000,00 nell'anno finanziario 2004 quale contributo regionale per le spese di funzionamento del Museo Ferroviario Piemontese.
2. Alla copertura della spesa di cui al comma 1 si provvede con riduzione di pari importo dell'UPB 09011 (bilanci)".
Questo emendamento era stato presentato dai Consiglieri Botta D'Ambrosio, D'Onofrio e Galasso. Poi, però, è stato ritirato ed è diventato di Giunta, firmato dal Vicepresidente Casoni.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi per chiarimenti; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Per un chiarimento. Questo è un emendamento Dutto? Non può esserci un emendamento sul Museo Ferroviario senza la firma del Consigliere Dutto.



PRESIDENTE

C'é la firma del Consigliere Dutto.



CHIEZZI Giuseppe

Quindi è l'emendamento Dutto.



PRESIDENTE

Giusto, non può che chiamarsi "emendamento Dutto" un emendamento sul Museo Ferroviario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 517.
Il Consiglio approva.
Legge regionale 59/1984 "Partecipazione della Regione Piemonte all'Associazione interregionale di coordinamento e documentazione per i problemi inerenti alla neve ed alle valanghe (AINEVA)".
Emendamento rubricato n. 113 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 59/1984 è aumentato di euro 100.000,00 (spese correnti).
L'UPB 32011 (legge regionale 10/2003 Esercizio del diritto alla libera scelta educativa) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 150 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 59/1984 è aumentato di euro 100.000,00 (spese correnti).
L'UPB 05991 (Spese per consulenze) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 186 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 59/1984 è aumentato di euro 100.000,00 (spese correnti).
L'UPB 06011 (Spese per comunicazione) è diminuita di pari importo".
La parola alla Consigliera Manica per l'illustrazione.



MANICA Giuliana

Abbiamo presentato questo emendamento perché, stante la situazione climatica così modificata, riteniamo di grande importanza intervenire in questa direzione. Possiamo dire che le modificazioni delle condizioni climatiche si rappresentano come un fatto strutturale all'interno della nostra regione, così come il problema neve e valanghe sono eventi ricorrenti all'interno di una regione come la nostra (non a caso, si chiama Piemonte: ai piedi delle montagne) per le sue caratteristiche naturalistiche e morfologiche. Se, a questo, aggiungiamo la modificazione delle condizioni climatiche, arriviamo ad una presenza di questo fenomeno molto più rilevante di quanto non l'abbiamo conosciuto in passato.
Il fenomeno neve è relativamente importante, tant'é che offre anche alla nostra regione un'importante occasione, come quella delle Olimpiadi 2006. Noi riteniamo tutto ciò una risorsa. Tuttavia vogliamo, con un incremento che non è esorbitante, ma una cifra abbastanza modesta che noi inseriamo all'interno del bilancio regionale, intervenire sui possibili rischi di eventi calamitosi che possono essere di doppio ordine. Da un lato, semplicemente, ripristino delle condizioni di vivibilità in caso di nevicate eccessive nelle varie realtà della nostra regione, in tempi rapidi che determinano la qualità della vita, dall'altro abbiamo il problema di intervenire sui rischi consistenti di valanghe, o di altre possibili catastrofi, che non solo possono costare vite umane, ma disastrare anche il nostro territorio. Per questa ragione chiediamo di prendere in considerazione questo emendamento che riteniamo più importante, se non più importante quanto meno delle stesso livello, di quello del Museo Ferroviario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Questo emendamento è significativo per quello che propone, al di là della cifra avanzata. Lo diceva la Consigliera Manica, in questi anni abbiamo assistito ad un cambiamento climatico, quindi è utile attrezzarsi tecnologicamente per affrontare le nuove situazioni. E' vero che soprattutto di fronte ai cambiamenti climatici, è opportuno attrezzarsi dal punto di vista della prevenzione. Sappiamo quanto sia utile prevenire invece intervenire successivamente abbiamo visto quanto costa alla collettività. Lo abbiamo visto per le alluvioni e per le altre calamità naturali. Tanto più che, intervenire sulla montagna, è estremamente indispensabile per tutelare tutto il territorio della nostra regione.
Il nostro emendamento va nella direzione di incrementare risorse, anche se di lieve entità, in questo caso incrementare quello che viene fissato dalla legge n. 59/84. Ecco perché, anche in questo caso, un atteggiamento diverso da parte della Giunta sarebbe estremamente utile e indispensabile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Dopo aver approvato l'emendamento Dutto, che credo sia un appassionato di modellistica nel campo dei trasporti, si può fare facile ironia su quanto anche piccole risorse, dopo un dibattito consiliare così acerbo e così aspro, possono dare il segno dell'attenzione della maggioranza rispetto alle emergenze e alle priorità di spesa che le opposizioni segnalano.
La priorità segnalata da questo emendamento, è un tema di estrema autorità. Si chiede di rafforzare la capacità del sistema di prevenzione e poter, attraverso opportune valutazioni, e quindi anche strumentazioni dare la possibilità di informare preventivamente i cittadini sui rischi che, soprattutto in un'epoca come quella in cui viviamo, emergano dal stravolgimento del ciclo naturale delle stagioni e, nello stesso tempo dall'imprevedibilità, spesso non ricorrente sul piano statistico e storico di eventi che possono far trovare disarmata e in estrema difficoltà la popolazione del nostro territorio, sopratutto quelle montane, per le ragioni più volte ribadite: da una parte, il "sacco" che si è fatto delle foreste e delle nostre risorse nel settore del verde e, dall'altra, per uno sviluppo urbanistico spesso non rispettoso delle prerogative che la natura impone e, quindi con tutto quello che ne comporta sul piano del rischio idrogeologico.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti rubricati nn. 130, 150, e 186, sui quali la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



(Commenti del Consigliere Muliere fuori microfono)



(Il Consigliere Angeleri, fuori microfono, chiede di rifare la votazione)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

Dispongo la ripetizione della votazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico,sugli emendamenti rubricati n. 113, 150 e 186.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Legge regionale 4/1983 "Interventi per l'attuazione dei programmi infrastrutturali viari dello Stato".
Emendamento rubricato n. 139 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 4/1983 Direzione 26 Trasporti è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 32011 (legge regionale 10/2003 Esercizio del diritto alla libera scelta educativa) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 176 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 4/1983 Direzione 26 Trasporti è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 05911 (Spese per Consulenze) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 212 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 4/1983 Direzione 26 Trasporti è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 06011 (Spese per Comunicazione) è diminuita di pari importo".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Nel dibattito sulla questione dei trasporti c'è stata poca attenzione. L'emendamento in questione ci sollecita ad un'utile riflessione. È vero che abbiamo approvato, circa un anno fa, un importante piano di investimenti per quanto riguarda la rete stradale della nostra Regione (che raccoglieva proposte avanzate dalle Province della nostra Regione e che attualmente l'ARES sta lavorando per dare in appalto progetti che, speriamo, inizieranno quanto prima), però più volte abbiamo sollecitato la Giunta e l'Assessore a dotarsi di un nuovo Piano regionale dei trasporti.
Oggi, affrontare il tema della viabilità è diventato estremamente indispensabile, soprattutto per guardare allo sviluppo del nostro territorio regionale. Quando parlo di viabilità, non parlo solo della rete stradale della nostra Regione, ma anche del sistema delle ferrovie presenti sul nostro territorio.
Dato che si stanno assumendo decisioni importanti, anche dal punto di vista delle nuove linee ferroviarie (mi riferisco alla questione dell'Alta Velocità) che interverranno sul nostro territorio regionale, credo che sia indispensabile, per la nostra Regione, dotarsi di uno strumento di programmazione. Non essendo solo su questo settore che manca la volontà di intervenire, per quanto riguarda la programmazione, diventa difficile capire qual è lo sviluppo che vogliamo raggiungere, quali sono le nostre idee, in termini di programmazione viaria, eccetera. Ecco perch l'emendamento in questione chiede di intervenire con un aumento di un milione di euro sulla legge 4/1983 e di diminuire la legge regionale n.
10/2003 sulla scelta educativa.
importante, quindi, proprio nella discussione di questo emendamento riflettere ulteriormente su un tema così estremamente importante.
Colgo anche l'occasione per sollecitare il Presidente, una volta terminata la fase di discussione del bilancio, a ritornare su un tema sollevato più volte in quest'Aula, relativo alla situazione delle ferrovie presenti sul nostro territorio regionale, soprattutto nelle tratte locali.
sicuramente questione che interessa molti Consiglieri e tutto il territorio piemontese. Abbiamo sollecitato la discussione su questo argomento; sarebbe utile, terminato il dibattito sul bilancio, ritornare nel più breve tempo possibile, a riaffrontare la questione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti rubricati nn. 139, 176 e 212, sui quali la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Legge regionale 23/1989 "Interventi a favore dei Comuni e Consorzi dei Comuni per l'acquisto di scuolabus da adibire al trasporto degli alunni della scuola materna e dell'obbligo".
Emendamento rubricato n. 194 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 23/1989 è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 06011 (Spese per Comunicazione) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 158 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 23/1989 è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 05911 (Spese per Consulenze) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 121 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 23/1989 è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 32011 (legge regionale 10/2003 Esercizio del diritto alla libera scelta educativa) è diminuita di pari importo".
Emendamenti rubricati n. 425, 426 e 427 presentati dai Consiglieri Papandrea, Chiezzi e Moriconi: (vedi tabella allegata) Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Colleghi, mi sembra un emendamento che pone una questione che ha un rilievo sociale.
Io francamente non so - anche se gli importi sono diversi - con quale criterio la maggioranza possa approvare l'emendamento, pure importante, sul Museo ferroviario, e poi votare contro un emendamento come questo. Dovrebbe esserci una logica: stabilito che noi scegliamo, per ragioni finanziarie e per vincoli di bilancio, di fare una selezione della spesa, la più accurata possibile, perché le risorse sono quelle che sono, lo scrupolo e lo sforzo di individuare - è difficile farlo - le priorità delle priorità, dovrebbe essere fatto.
A meno che - ripeto - questa finanziaria sia, quando fa comodo rigorosissima, nel senso che non possiamo deviare da essa perché i vincoli le compatibilità e il saldo deve essere quello, le poste non possono essere modificate e le UPB sono quelle. Salvo poi riconoscere che esistono invece emendamenti ed interventi che, pur non essendo, dal punto di vista di uno schema che individui le priorità delle priorità, noi decidiamo di finanziare una di queste.
Non ce l'ho con l'emendamento e meno ancora con il collega Dutto, che so essere persona che si dedica con attenzione a questa questione. Ho visto in Commissione con quale passione si è dedicato ad affrontare il problema del Museo, e tra l'altro gli riconosco una competenza che altri non hanno.
Tuttavia, ritengo francamente che, discutendo di legge finanziaria questa selezione dovremmo farla, cioè dovremmo individuare quali sono le questioni che riteniamo irrinunciabili, rispetto alle quali dobbiamo decidere le manovre e le politiche di bilancio, e quali sono invece le questioni che, pur essendo importanti, possono essere considerate meno importanti e possono essere messe in stand-by, cioè aspettare, perché si hanno delle risorse date, e quelle devo impiegare in un certo modo.
Rispetto a quest'impostazione, la questione che poniamo - tra le tante forse è tra quelle che, dovendo decidere come spendere una parte delle risorse limitate del bilancio pubblico regionale, meritava più attenzione.
Non c'è dubbio che vi è il problema del trasporto dei ragazzini, dei mezzi e del servizio in una società come quella piemontese, in cui la riorganizzazione del sistema scolastico e la soppressione di tanti plessi di scuola media ed elementare costringono le amministrazioni comunali ad intervenire in prima persona.
Questo è il paradosso. Ricordo che discutemmo la questione della soppressione di molte scuole, valutando esattamente questo dato: da una parte il Ministero a suo tempo decideva un piano di soppressione delle scuole e degli istituti scolastici, salvo poi scaricare sugli Enti locali e le amministrazioni comunali il costo del servizio di trasporto di questi alunni. Questo era il paradosso: da una parte si tagliava per contenere i costi, ma si scaricava un altro costo, ad esempio, quello del servizio di scuolabus, sulle amministrazioni che avevano l'onere di attivare ed organizzare il servizio per portare quegli alunni nella scuola del Comune vicino. Perché questa fu la scelta che in molti casi venne compiuta.
Dentro questo contesto, dentro una politica che esalta il diritto allo studio per tutti, come diritto universale e non scelta che non si pone il problema di un diritto che va riconosciuto a tutti, è evidente che il problema del servizio di trasporto dei ragazzi, dei bambini o degli alunni fa tutt'uno con la questione del diritto allo studio.
Noi ci poniamo, con questa finanziaria, il problema di destinare alla scuola pubblica le stesse risorse che abbiamo destiniamo alla scuola privata con i buoni scuola, verificando quali leggi finanziare. Ci siamo posti il problema di dare un contributo, un sostegno, un finanziamento ad una legge che ha queste finalità.
Ritengo che c'è un ragionamento logico che lega il nostro corpo degli emendamenti. Il ragionamento logico è questo: mentre da una parte ci poniamo il problema di finanziare con eguali risorse il diritto allo studio, cioè la legge n. 49, ci siamo posti anche il problema di finanziare una legge che si pone il problema di dare una risposta a chi gestisce, a chi, attraverso lo scuolabus, si pone il problema del trasporto dei bambini e degli alunni da casa a scuola.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Casoni; ne ha facoltà.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Volevo intervenire brevissimamente prima degli altri interventi per informare che capisco lo spirito del trasporto scolastico, ma con lo stanziamento previsto, così come negli altri anni, soddisfiamo tutte - e ribadisco tutte - le domande arrivate dai Comuni. Anzi, addirittura abbiamo avuto un piccolo avanzo, però per quest'anno ho riproposto la stessa cifra proprio in questo senso.
Com'è noto, il problema riguardava più l'autista del mezzo e su quello purtroppo la nostra legge non prevede di poter arrivare a risolvere quei problemi. La legge è chiara: noi possiamo contribuire solo ed esclusivamente all'acquisto del mezzo. Anzi abbiamo sollecitato alcuni Comuni che nel frattempo avevano presentato domanda gli anni scorsi per chiedere se ne volessero un altro perché avevamo una rimanenza. Quindi aggiungere soldi a questo capitolo vorrebbe dire sprecarli e ritrovarli come avanzo l'anno prossimo.
Capisco lo spirito del trasporto scolastico, del diritto allo studio e altre cose, però è altra materia che riguarda altri capitoli.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Ringrazio l'Assessore, anche perché, tra l'altro, ha posto una minima attenzione al dibattito. Lo apprezziamo, il che vuol dire che s'interviene non soltanto parlando al Presidente del Consiglio, ma anche alla Giunta.
Apprendiamo anche con soddisfazione questa notizia che ci ha fornito l'Assessore Casoni. Questo significa che, in questi anni, l'intervento della Regione e di altri enti ha permesso di soddisfare le esigenze.
Però giustamente l'Assessore Casoni ha fatto rilevare una questione: esiste, semmai, un problema di personale, perché effettivamente ci sono molti piccoli Comuni che hanno difficoltà addirittura ad utilizzare lo scuolabus. Di fronte a questa situazione, molti Comuni, soprattutto quelli piccoli e quelli situati nei territori montani, hanno creato dei consorzi del personale per cercare di soddisfare le esigenze delle famiglie.
Sappiamo benissimo che questo è un servizio indispensabile, soprattutto se vogliamo mantenere una presenza nei territori montani e nei territori marginali della nostra Regione. Semmai, questa situazione ci fa riflettere sul fatto che la politica del blocco del personale e dei tagli dei trasferimenti che oggi il Governo nazionale ha imposto con la legge finanziaria, mette effettivamente in difficoltà i piccoli Comuni nel mantenere i servizi: anche in presenza di un mezzo come lo scuolabus, i piccoli Comuni sono in difficoltà a gestire questo servizio. Questa situazione ci permette di fare un'ulteriore riflessione, che è indispensabile se vogliamo mantenere un servizio estremamente utile alle famiglie, ma soprattutto se intendiamo salvaguardare i territori marginali della nostra Regione, argomento sul quale abbiamo posto l'attenzione più volte nei nostri dibattiti.
Possiamo ritirare o mantenere questo emendamento: in ogni caso, lo manteniamo come atto di attenzione da parte dell'aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Vede Assessore, lei ha detto una cosa importante: i limiti di una legge, a volte, non ci impongono di dare copertura ad un'altra esigenza molto forte, che è quella del pagamento del personale. Ho capito bene? Lei sa bene che uno dei problemi indotti dagli obblighi in capo ai Comuni in relazione al trasporto scolastico, deriva dal fatto che sono portatori o prestatori di un servizio che riguarda i Comuni viciniori, e quindi riguarda un'utenza del servizio che non contribuisce, con la fiscalità locale e con le tasse, a sostenere il costo sostenuto dai Comuni ove ha sede il plesso scolastico di riferimento.
Questo è un obbligo di legge; il compito della Regione credo sia quello di provare a dare una risposta.
La domanda è specifica: stante la buona volontà che lei ha manifestato rispetto al problema e i dati confortanti, con quella legge è possibile attraverso un emendamento, prevedere la corresponsione, anche di una percentuale minima (che è la base, magari, di alcuni prerequisiti, che sia l'attivazione di un servizio in corso per la quale sappiamo i Comuni in sofferenza) di un contributo a parziale copertura delle spese relative al personale? Assessore, volevo sottolinearle che molto spesso il servizio è appaltato e quindi la possibilità che può essere data alla legge...
Siccome di emendamenti che modificavano leggi ordinarie ne abbiamo fatti di più strani, credo che niente ci vieti di lasciare in sospeso questo emendamento proposto dal Gruppo DS e pensare se sia possibile stante l'attualità della problematica, trovare un modalità con la quale, a fronte di risorse disponibili, si possa andare al completamento e all'esaurimento di questa risorsa, corrispondendola anche per la parte di spesa corrente.



PRESIDENTE

Passiamo ora alla votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 194, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 158, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 121, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 425, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 426, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 427, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Chiedo, come Capogruppo di maggioranza, una sospensione di 20 minuti per una riunione.
Essendo le ore 18.15, chiederei una sospensione fino alle ore 18.30 18.35.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Noi chiederemmo un quarto d'ora di pausa perché dobbiamo fare una riunione delle ore 18.45 alle 19.00.



PRESIDENTE

D'accordo, i lavori dell'aula riprendono alle ore 19.00.



(La seduta, sospesa alle ore 18.16 riprende alle ore 19.10)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Passiamo ad esaminare i successivi emendamenti.
Legge regionale 33/1990 "Interventi per la promozione della bicicletta come mezzo di trasporto, attraverso la realizzazione di una rete di piste ciclabili e di percorsi che agevolino il traffico ciclistico".
Emendamento rubricato n. 421 (connessi emendamenti rubricati n. 442 e n.
423) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1, la legge regionale 33/1990 "Interventi per la promozione della bicicletta come mezzo di trasporto, attraverso la realizzazione di una rete di piste ciclabili e di percorsi che agevolino il traffico ciclistico".
Direzione 26 Trasporti è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 3.250.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 2.250.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 1.250.000,00 Emendamento rubricato n. 420 (connessi emendamenti rubricati n. 440 e n.
422) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1, la legge regionale 33/1990 "Interventi per la promozione della bicicletta come mezzo di trasporto, attraverso la realizzazione di una rete di piste ciclabili e di percorsi che agevolino il traffico ciclistico".
Direzione 26 Trasporti è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 2.750.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 2.250.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 1.250.000,00 Emendamento rubricato n. 419 (connessi emendamenti rubricati n. 441 e n.
424) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2, Allegato 1, la legge regionale 33/1990 "Interventi per la promozione della bicicletta come mezzo di trasporto, attraverso la realizzazione di una rete di piste ciclabili e di percorsi che agevolino il traffico ciclistico".
Direzione 26 Trasporti è così incrementata: Stanziamento spese di investimento 2004 euro 2.500.000,00 Stanziamento spese di investimento 2005 euro 2.500.000,00 Stanziamento spese di investimento 2006 euro 2.500.000,00 Emendamento rubricato n. 432 presentato dai Consiglieri Papandrea, Chiezzi e Moriconi: (vedi tabella allegata) La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Parlare, caro collega Burzi, di bicicletta nella città dell'automobile non è facile, però, a differenza di una decina o quindicina d'anni fa quando parlare della bicicletta nella città dell'auto suscitava, per lo più, risolini di compatimento, bisogna riconoscere che oggi questo non succede più.
Al massimo, ci sono atteggiamenti di distrazione o di sufficienza, però ci siamo accorti che il ruolo di questo manufatto - che chi l'ha inventato meriterebbe il premio Nobel - utilizzabile per muoversi più velocemente che a piedi, in ambiti anche ridotti dal punto di vista delle distanze, è un manufatto che può determinare una scelta di organizzazione della vita, in particolare della vita urbana, diversa e qualitativamente migliore, dal punto di vista del consumo delle risorse, rispetto all'attuale.
La bicicletta merita - anche in Italia, anche in Piemonte, anche a Torino molta attenzione, in riferimento, da un lato, a certi Paesi d'Europa e dall'altro, anche a certe Regioni d'Italia, in cui l'uso della bicicletta è molto più praticato che da noi. Questo deve farci riflettere, perché questo mezzo di locomozione è, nel suo ridotto campo d'azione, un elemento in cui chi lavora per un altro mondo possibile, deve inserirlo.
Chi pensa ad un mondo possibile dovrebbe prendere in seria considerazione, nell'organizzare le nostre modalità di movimento sul territorio rispetto alla situazione attuale, l'incremento dell'uso della bicicletta.
La bicicletta è un mezzo di locomozione che costa poco; è il mezzo di locomozione che costa meno (se non vogliamo pensare al monopattino). È un mezzo di locomozione che consente, in ambito urbano o periurbano, delle velocità medie, ad una persona di medie capacità fisiche. E' una velocità che è confrontabile con la velocità media commerciale dei mezzi pubblici.
In bicicletta si va 10/12 chilometri l'ora, quasi senza spingere sui pedali. E' un mezzo di locomozione che non consuma risorse energetiche, se non quelle muscolari di chi la spinge. E' un mezzo di locomozione poco ingombrante, occupa poco spazio, assolutamente non inquinante. E' un mezzo di locomozione ecologico, è un mezzo di locomozione che consente un rapporto diretto tra la persone che lo usa e la natura. Si è immersi nella natura. E' un mezzo di locomozione che, per la sua velocità bassa consente di apprezzare il territorio che si percorre, diversamente da altri mezzi su due ruote più veloci che sono più ingombranti dal punto di vista dell'attenzione (con la bicicletta si può guardare in alto, guardare un palazzo, la riva di un fiume, ecc).
E' un mezzo di locomozione che mette in serie una quantità di caratteristiche positive da tanti punti di vista (economico, ambientale culturale e sociale) che merita in Piemonte un'attenzione maggiore. Si usa la bicicletta se ci sono le piste ciclabili. La pista ciclabile non dovrebbe essere il contentino dato all'associazione "Bici e dintorni" dovrebbe essere il luogo organizzato all'interno del sedime stradale ordinario lungo il quale veicolare il transito attraverso le biciclette.
Non dovrebbe essere un'eccezionalità. Uno dei difetti è che oggi le piste ciclabili sono ancora tante volte intese come il nastro stradale dedicato alle biciclette per andare per lo più a far turismo. Dobbiamo insistere affinché, all'interno di ogni comune, si consideri il sistema viario, come sistema all'interno del quale organizzare la rete viabile ciclistica e non come una stradina nella quale si mette una stradina colorata per indicare che lì si deve andare in bicicletta. Altro elemento, accanto alle piste ciclabili, sono i luoghi in cui le biciclette riposano, sia presso le abitazioni, con l'adeguamento dei regolamenti di condominio, sia presso gli uffici.
Ricordo, Presidente Cota, che il Consiglio regionale qualche anno fa approvò un ordine del giorno con il quale si acquistava cento biciclette da mettere a disposizione di apparati della Giunta regionale, del Consiglio regionale, in modo che certi spostamenti, anche dei Consiglieri, potessero essere previsti con la bicicletta. A questo proposito, la pregherei, se è ancora in vigore, di togliere il divieto di accesso in bicicletta al cortile di Palazzo Lascaris. Mi risulta che sia ancora un divieto esistente. La pregherei, come incarico ufficiale in quanto Presidente del Consiglio regionale, di riprendere quell'ordine del giorno e di proporre un acquisto di biciclette e l'organizzazione del loro deposito presso i cortili degli uffici della Regione in modo da riprendere, con il buon esempio, all'interno del Consiglio regionale, l'indicazione: usare di più la bicicletta è possibile e determina un altro modo possibile di gestire le nostre necessità di trasporto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido che interviene sull'ordine dei lavori.
Ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Prima di proseguire nelle motivazioni che ci portano a sostenere questo emendamento vorrei fare una domanda sull'ordine dei lavori.
Qual è la prosecuzione dei lavori?



PRESIDENTE

Fino alle ore 22,00. In chiusura convocherei una Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

A titolo del tutto personale: sono stato agli orari presi e ho preso un impegno per le 20.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo, che interviene sull'ordine dei lavori.



CATTANEO Valerio

Troviamo tutte le soluzioni, ma ricordo che la pausa è una consuetudine a volte rispettata a volte no. Siamo convocati formalmente alle 10,00 alle 14,30 e alle 20.00. Detto questo, non voglio dire di non fare la pausa, ma poiché già ieri abbiamo trovato una soluzione perché la ripresa dopo cena è difficile, o tiriamo fino alle 21 e aggiorniamo a domani altrimenti rischiamo di far mancare il numero legale.



PRESIDENTE

Va bene. Lavoriamo fino alle 21,00 e aggiorniamo a domani i lavori del Consiglio.



CHIEZZI Giuseppe

Scusi, Presidente, non ho capito l'accordo intervenuto tra lei e il Consigliere Cattaneo.



PRESIDENTE

Non è un accordo tra me e il Consigliere Cattaneo. Alla luce degli interventi penso che la soluzione migliore sia quella di interrompere la seduta alle ore 21,00 e di andare avanti da adesso fino alle ore 21,00



CHIEZZI Giuseppe

E poi?



PRESIDENTE

Poi mi riservo di convocare una breve Conferenza dei Capigruppo.



CHIEZZI Giuseppe

Sollevo una questione d'ordine di questo tipo. Abbiamo fatto una conferenza stampa in cui ognuno ha detto la sua verità, ma c'é una verità che è uguale per tutti ed è quella che proprio a seguito del nostro confronto iniziato in Consiglio regionale, le Organizzazioni sindacali hanno inviato una lettera a tutti noi del Consiglio regionale...



CHIEZZI Giuseppe

BOTTA Marco (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Io non l'ho ricevuta.



CHIEZZI Giuseppe

Lo annuncio, se c'è qualche ritardo nella consegna della lettera è un elemento da valutare, ma, Consigliere Botta Marco, ringrazi che prima di averla ricevuta c'è un collega che le dice di aver ricevuto una lettera delle Organizzazioni sindacali le quali, venute a conoscenza di un confronto di merito su alcuni punti di grande rilevanza sociale e di interesse delle parti sindacali, chiede al Consiglio regionale di potere conferire per esporre alcune ragioni di preoccupazione su fatti che concernano la finanziaria regionale.



CHIEZZI Giuseppe

VALVO Cesare (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Non siamo alla Fiat di Melfi, lei è fuori di testa.



CHIEZZI Giuseppe

Il Consigliere Valvo mi dice che sono fuori di testa: possiamo accertarlo.
Primo, il Consigliere Valvo chiede scusa e ritira quanto detto. Grazie collega Valvo, per le scuse e per aver ritirato questa frase.
Le chiederei, Presidente, di tenere conto di questa scansione dei lavori che, almeno per quanto riguarda alcuni colleghi che hanno ricevuto questa lettera, vedrebbe la necessità assoluta di ricevere le organizzazioni sindacali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mercurio; ne ha facoltà.



MERCURIO Domenico

Signor Presidente, più che di exceptio evitatis, si dovrebbe parlare di exceptio doli. Non ha senso terminare la seduta alle ore nove, alle dieci o a mezzanotte, se non ci si mette d'accordo sull'oggetto. Non ho ancora capito com'è trascorsa questa giornata; ho solo capito che siamo di fronte al sequestro del bilancio.
Il bilancio è stato sequestrato, perché è passata la logica del "tanto peggio tanto meglio", se è vero quanto ha detto l'Assessore all'Industria sul fatto che ci sono quattro/cinquemila mandati fermi per un valore di 600 milioni di euro.
Il problema è politico. Sono disponibile a rimanere anche fino a mezzanotte, purché discutiamo di politica. Perché è fermo il bilancio? Perché rimane fermo? Cosa serve per sbloccarlo? E, soprattutto, si pu sbloccare? Personalmente, lo ritengo incagliato, perché, come ha detto il Consigliere Chiezzi tre giorni fa, le opposizioni hanno fatto l'accordo di stare insieme, ma non possono stare insieme, è una colla che non tiene.
L'avete fatto in vista delle elezioni del 12-13 giungo 2004.
Una cosa è sicura: una maggioranza, un governo, hanno il diritto e il dovere di presentare un bilancio. Voi dite: "Noi presentiamo il controbilancio", ma non avete i numeri per approvarlo. Non ne avete i numeri.
Mi permetto di consigliare, a chi conta molto più di me della maggioranza, che il problema non sono i dieci/venti o trenta milioni in più o in meno, il problema è politico. Allora insistiamo sul punto: chiariamolo una volta per tutte, anche due o tre ore di dibattito, e sveliamo finalmente il nodo, che è un nodo politico, ed è tutto nelle mani delle opposizioni.



PRESIDENTE

Vorrei farvi presente che oggi abbiamo votato una serie di emendamenti domani è convocata anche la seduta notturna, quindi si va avanti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Il Consigliere Mercurio ha posto una questione che, secondo me, merita una discussione. Se fosse possibile, e consentito dalla formalità dell'ordine dei lavori, aprire una finestra, e se il Consiglio lo ritenesse utile per discutere la questione sollevata dal Consigliere Mercurio, sono disponibile a partecipare alla discussione. E' semplicemente un tentativo di rispondere all'esigenza posta. Se viene riconosciuta come un'esigenza da affrontare, chiedo la parola.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ma sono tre giorni che facciamo questo tipo di discussione, l'unica cosa, se non c'è uno sblocco, è di andare avanti e discutere gli emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Non sono pentito di aver chiesto come si intendeva proseguire i lavori perché è servito ad avere una panoramica più chiara.
Prima di entrare nel merito dell'emendamento sulle piste ciclabile (un metodo di trasporto che uso abbastanza di frequente, anche se qua, il ciclista più famoso, è senz'altro il Presidente, che però non ha l'esclusiva dell'utilizzo del mezzo) e al di là della finestra chiesta dal collega Marcenaro, vorrei fare una breve sintesi su questi giorni di Consiglio.
Caro collega Mercurio, non c'è nessun sequestro. Né di persona, né di oggetto, né di bilancio. C'è un'opposizione unita - non per le elezioni provinciali ed europee - che ha posto dei problemi con una contromanovra come qualcuno l'ha definita - di 175 milioni di euro.
Non ci avete risposto che abbiamo posto problemi balzani su cose insensate, su problemi che non esistono? Le residenze per anziani non mi sembra che non siano necessità sentite da decine di migliaia di famiglie piemontesi. Relativamente al diritto allo studio, al di là della diversa scelta politica che avete privilegiato (dare i soldi ha chi li ha già) questo verrà fuori neanche fra non molto tempo, perché sarà chiaro che voi avete dato i soldi a chi li ha già.
Questo lo sapete anche voi e se ne rende conto anche una parte della maggioranza. Abbiamo chiesto risorse sulla ricerca, su cui avete messo una delega, al momento senza soldi e senza portafoglio. E' una delega senza portafoglio.
Sui problemi industriali e produttivi - vi risparmio un elenco di emendamenti sulle attività culturali - ci sono sei milioni e 600 mila euro per poi arrivare ai tredici miliardi di lire, in una piega fra una pausa e una sospensione. 13 miliardi di lire su attività, investimenti culturali. A priori, siamo tendenzialmente d'accordo, perché siamo fra quelli che sostengono il settore, ma ci fa specie che l'Assessore al bilancio si comporta quasi come se fosse una dimenticanza, una dimenticanza assolutamente grave. Siamo qui per discutere senza arroganza e ostruzione (perché l'ostruzionismo è un'altra cosa) cercando di entrare nel merito.
Personalmente, l'ho espresso abbastanza chiaramente venerdì mattina. Ci potevano essere le condizioni per arrivare ad un accordo. Naturalmente un accordo vuol dire riconoscere non solo la fondatezza degli argomenti, ma anche delle richieste fatte in termini economici.



(Commenti del Consigliere Cattaneo)



PLACIDO Roberto

Ma no, ci sono delle proposte e noi stiamo aspettando di ricevere risposte. O sono proposte insensate e sono soldi che non vanno destinati in quella direzione, altrimenti se voi pensate che un'opposizione deve presentarsi in Aula per pura testimonianza e dire che siete bravi, che avete ragione, abbiate pazienza, ma non è possibile.
Fateci svolgere il nostro ruolo, che è quello di entrare nel merito del bilancio che voi, con gran ritardo, avete presentato.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti rubricati nn. 421, 420, 419 e 432, sui quali la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Legge regionale 22/1998 "Interventi finanziari della Regione per il risanamento del settore del trasporto pubblico locale" Emendamenti rubricati nn. 433, 431 e 430 presentati dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea: (vedi tabella allegata) La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Se vi ricordate, quando abbiamo affrontato la discussione sul DPEF, nel paragrafo che affrontava il tema dei trasporti e della mobilità, vi era stata una proposta di emendamento di alcuni Gruppi (tra cui quello del sottoscritto) di iniziare questo tema nel seguente modo: la Regione Piemonte considera il sistema dei trasporti locali come la leva prioritaria sulla quale intervenire per dare un assetto infrastrutturali efficiente a tutte le modalità di trasporto.
Era una dichiarazione d'intenti di carattere fondamentale, nel senso che quando si parla di trasporti e di infrastrutture, l'attenzione dei più è sempre rivolta alle grandi opere, ai grandi trafori, alle grandi autostrade, all'Alta Velocità e ai grandi investimenti.
Viceversa, si riteneva che occorresse rovesciare l'attenzione e il senso delle priorità. In questi anni si è proseguito sempre un po' con due binari: il primo, il binario dei giganteschi investimenti multimiliardari cioè decine di migliaia di miliardi per accorciare le distanze di percorrenza di qualche decina di minuti da qui a Venezia o da qui a Milano con investimenti giganteschi; il secondo era quello della promessa, che è sempre rimasta largamente inevasa, di effettuare anche quegli interventi sul territorio interessato da spostamenti casa-lavoro, che sappiamo sono inferiori ai 100 chilometri per l'80-85% dei movimenti.
Quindi, il binario degli interventi per migliorare il trasporto locale che è quello che interessa la maggior parte della popolazione, era esplicitato come campo d'intervento, però poi, nei fatti, il muro da Torino verso Novara sopra il quale correrà questo magnifico treno ad alta velocità pare che non si fermerà nemmeno a Torino (e non si capisce a cosa serva, e magari un giorno faremo una bella discussione sui benefici che porterà a Torino o al Piemonte, visto che forse a Novara si fermerà una volta ogni tanto).
In sostanza, quegli investimenti sono andati avanti, mentre il trasporto locale è asfittico. Noi proponiamo un'inversione di rotta: prima viene il trasporto locale, che dev'essere destinatario di investimenti e di risorse, capaci di cambiarne radicalmente la qualità.
Affrontate le problematiche del trasporto locale, si può poi ragionare su come interrelare la rete del trasporto locale con alcuni investimenti mirati, non certo quelli in atto adesso, ma altri investimenti.
Questi emendamenti stanno nel solco indicato nel DPEF: prima il trasporto locale, che deve essere destinatario di maggiori risorse.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Il problema del trasporto locale è un problema che si è posto in diversi passaggi della nostra discussione. Il punto centrale in ogni caso è sempre lo stesso: c'è un grosso problema di carenza di materiale rotabile c'è un grosso problema di spesa ingente per quanto riguarda le tariffe. E si tratta sempre di vedere quale sia stato l'intervento della Regione per contenere le tariffe.
Gli interventi che facciamo sono un concorso a quel tipo di confronto al quale non siamo noi che cerchiamo di sottrarci, ma è la maggioranza che cerca di sottrarsi. E' chiaro che usiamo gli strumenti di cui disponiamo solitamente non riceviamo neanche delle risposte, ma potrebbe esserci anche qualche valutazione che aiuta.
Noi abbiamo sentito che in Commissione è stato posto il problema, che esiste, di un forte adeguamento del materiale trasportistico (pullman e ferrovie). L'adeguamento vale sotto diversi aspetti; ad esempio, se girate per Torino vi accorgerete che ci sono tram silenziosi ed altri che hanno una rumorosità, il che è un problema.
Noi vorremmo focalizzare la discussione su quei due-tre punti che abbiamo tentato e riproposto come questioni centrali, anche se non sono questioni del tutto secondarie quelle che riguardano l'insieme delle politiche del trasporto locale, che adesso mi sembra - ed è positivo diventato tutto di competenza della Regione. Qualche competenza è rimasta alla Provincia, ma nell'ambito di un rapporto di sussidiarietà tra la Regione e la Provincia.
Capire se un bilancio può sostenere una quota maggiore di interventi per accelerare la riorganizzazione degli strumenti, delle strutture e dei materiali è la prima questione che poniamo.
Seconda cosa, invece, è vedere se è possibile, con una quota di intervento maggiore, ridurre l'onere a carico degli utenti. Tutta la battaglia che si affronta e che condividiamo - credo che anche la Giunta in parte, stia cercando di impostarla - sul trasferimento di traffico dal trasporto privato automobilistico al trasporto pubblico, e dal trasporto su gomma al trasporto su rotaia, aspetto che vale anche per il sistema delle merci, è una questione che si risolve in termini di soldi perché se manca il materiale.
Se i prezzi sono alti, se le fermate sono scomode, se vicino alle stazioni non si può parcheggiare la macchina (evidentemente diventa un percorso misto, parte in macchina, parte a piedi e parte in pullman o in treno), diventa corsa ad ostacoli, per cui non ce la facciamo a realizzare questi impegnativi obiettivi di razionalizzazione della struttura trasportistica (naturalmente parlo del livello locale).
Mi soffermo su una questione, sulla quale torneremo anche in seguito: guardate che la mancanza di parcheggi vicini alle stazioni è una delle questioni che va affrontata con molta priorità (non so su quale tipo di capitolo). Penso alla città di Cuneo, che dispone dello stessa quota di parcheggi adiacenti alla stazione ferroviaria di cui disponeva quando la stazione fu costruita, se non ero nel 1934 o 1935.
A mio giudizio, questi problemi vanno naturalmente affrontati. Credo che il trasporto locale movimenti molti soldi e interessi molta gente: per questo, credo che debba essere affrontato con tutta la serenità e la razionalità che richiede un'operazione di grandi dimensioni dal punto di vista finanziario. Ma è diventata un'emergenza, soprattutto in relazione al nostro desiderio di fargli svolgere un maggior ruolo per l'organizzazione dei servizi della mobilita e anche della sicurezza delle persone.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Mi rivolgevo all'Assessore Casoni, che, come ben sa, a giorni gli uffici predisporranno la delibera di Giunta sul via relativo alla gronda e al nuovo tracciato proposto sul treno ad alta velocità Torino-Lione, in particolare secondo la variante proposta dalle ferrovie.
Pare anche che vi stiate approntando, nonostante le richieste di mitigazione dell'impatto per ragioni comprensibili, a trasferire, dato l'interesse sovranazionale dell'opera, gli elementi di responsabilità su questo stesso atto al competente Ministero.
Detto questo, però, Assessore, siccome stiamo parlando di trasporto pubblico locale, non le sfuggirà sicuramente un aspetto: l'aspirazione media dal cittadino, come diceva il compianto Marchiaro, non è certo quella di arrivare in un'ora a Lione (nella tratta Torino-Lione). Forse l'aspirazione media del cittadino è non perdere un'ora sulle tratte Pinerolo-Torino, Torino-Racconigi o altre vie di comunicazione che attraverso il treno, dovrebbero garantire che cosa, se non la possibilità di rendere compatibile la scelta di vita, anche fuori dal contesto urbano quando questa diventa la sede di lavoro? La risposta che si deve dare in termini di servizi trasportistici, quando, oltretutto in modo virtuoso andrebbe premiata la scelta che i cittadini fanno di privilegiare il treno o la gomma rispetto all'uso dell'autoveicolo privato, è una scelta importante, che economicamente dev'essere sostenuta. Il trasporto locale dovrebbe essere proprio il terreno sul quale dare queste risposte.
Dev'essere data una risposta sul piano delle tariffe, dev'essere data una risposta affinché non diventi concorrente l'uso della macchina dev'essere data una risposta sui tempi della mobilità e quindi sui tempi in cui i cittadini raggiungono il loro luogo di lavoro o, di ritorno, il loro luogo di vita. Assessore, credo che l'emendamento che faceva parte di una serie, richiamano proprio l'attenzione del suo Assessorato a questa problematica.
In ultimo, non va trascurata - perché è stata questione di attualità da poco tempo sui giornali - anche la parte relativa alla navigazione sul Po.
Mi pare che su questo ci sia un'attenzione e un interesse. È un argomento che riguarda l'Assessore Racchelli, ma non si limita agli aspetti turistici, perché vorrei ricordare che quella via di comunicazione - di questo si tratta - può rispondere anche ad un criterio di servizi pubblici collegando in modo ecologicamente più compatibile la città di Moncalieri e il Comune di Torino, quindi il centro di Torino.
Si chiedono più risorse - è normale che l'opposizione svolga questo ruolo - nell'ambito di una scelta ben precisa (qualche posizione discordante nelle opposizioni c'è). Va assolutamente rafforzato l'impegno sul trasporto pubblico locale e va certamente abbandonata l'idea che oggi si debba adeguare la velocità delle persone alla velocità delle merci.
Sarebbe assolutamente una cosa che poco ha a che fare con la qualità della vita e col rispetto della qualità della vita delle persone.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Questo emendamento, col quale chiediamo una maggiore attenzione nei confronti del trasporto locale, si interseca costantemente con il problema delle grandi infrastrutture. Ci troviamo di fronte al fatto che perennemente la stampa italiana dà per risolti tutti i problemi e ad ogni incontro con i francesi viene fuori che, per l'ennesima volta, abbiamo deciso di farlo. Un autorevole quotidiano francese (Le Monde), in merito all'incontro che c'é stato nei giorni scorsi, dà tutto un altro un tipo di informazione: risulta che i nostri partner, ovvero i francesi che devono costruire una parte dell'opera, siano di gran lunga più scettici. Non si tratta di estremisti: sto parlando del Direttore generale della cassa depositi e prestiti. Lo stesso ricordava che, nonostante sia stato firmato l'ennesimo accordo sul finanziamento (finora ne sono stati firmati molti) i problemi non sono risolti, perché i due Paesi devono poi scegliere, tra le varie importanti opere infrastrutturali, quelle che ritengono prioritarie, e la Francia non ha scelto, tra i diversi progetti di infrastruttura, e lo stesso Governo Berlusconi ne propone continuamente di nuovi, come il tunnel dei 56 chilometri sotto il Brennero.
Inoltre, si dice che il finanziamento del 30% da parte dei privati è tutt'altro che sicuro, e bisogna essere prudenti, perché le banche hanno previsto una serie di pagamenti che nessuna compagnia ferroviaria è in grado di pagare.
Per quanto riguarda la Francia, noi continueremo a passare, se non si risolve questo problema, per il Moncenisio, la cui capacità resta di 20 milioni di tonnellate a fronte di un trasporto attuale che è la metà.
Lo stesso direttore delle Finanze mette in guardia contro queste grandi infrastrutture, ricorda che in un precedente studio si era considerato troppo costoso e, non prioritario, il collegamento Lione-Torino. Ricordando il precedente dell'Euro Tunnel, cito la relazione che era stata redatta: "I lavori dell'Euro tunnel sono stati due volte maggiori del previsto rispetto ad un traffico che è stato la metà del previsto stesso". Al di là di questo ennesimo pezzo di carta che l'Assessore ci porta come per dire "abbiamo risolto i problemi" (da quando faccio parte del Consiglio in ogni conferenza con i francesi si dice la stessa cosa), il fatto che per tutti questi anni le cose siano andate diversamente e che occorra ogni volta un documento nuovo, testimonia come questa perplessità sia seria, forte e che forse vale la pena, per l'immediato, concentrarci sul trasporto locale che sta più a cuore ai cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 433, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 431, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 430, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Legge regionale 2/2000 "Promozione del sistema aeroportuale del Piemonte".
Emendamento rubricato n. 141 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 2/2000 Direzione 26 Trasporto aereo è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 32011 (legge regionale 10/2003 Esercizio del diritto alla libera scelta educativa) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 178 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 2/2000 Direzione 26 Trasporto aereo è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 05911 (Spese per Consulenze) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 214 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 2/2000 Direzione 26 Trasporto aereo è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 06011 (Spese per Comunicazione) è diminuita di pari importo".
La parola per l'illustrazione al Vicepresidente Riba, che intervenire in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Abbiamo fatto una discussione in Commissione su questo punto in cui abbiamo preso atto dell'impostazione dell'Assessore Trasporti e Viabilità che sosteneva la necessità, l'opportunità di un forte incremento del traffico aeroportuale. Di certo, è previsto nei prossimi anni un forte sviluppo dei transiti aerei in parte anche per il trasporto di merci soprattutto di derrate di valore tecnologico notevole, come strumento di mobilità considerando anche i costi contenuti che adesso, un sistema di vettori particolarmente aggressivo, sta offrendo alla clientela europea ed extra europea (i costi contenuti sono soprattutto sulla rete continentale).
E' noto che l'aeroporto di Torino, nei confronti del quale siamo intervenuti, con una recente norma, con circa 80 miliardi di interventi significativi, ha qualche difficoltà ad inserirsi nel quadro della rete dell'Italia settentrionale o dell'area europea mediterranea; uno sforzo che pare sia particolarmente complesso. Non so se l'aeroporto di Torino stia guadagnando in una condizione di pareggio, anche l'aeroporto di Cuneo Levaldigi è in una situazione di importanza strategica, ha anche realizzato una ristrutturazione dell'aerostazione particolarmente visibile.
Resta da vedere se noi abbiamo un progetto, un piano di sviluppo della competitività di questo genere di trasporto. Per esempio, credo che manchi tutt'ora una intermodalità di trasporto aereo ferroviario, stradale autostradale, per la collocazione dei nostri interporti. Soltanto di recente si è realizzata una intermodalità tra l'aerostazione di Torno Caselle e il sistema ferroviario del Piemonte. E' una condizione che sicuramente richiede un livello di attenzione, una ricerca approfondita delle possibilità di mercato, probabilmente anche l'attivazione di nuovi tipi di scali.
Non voglio approfondire, tuttavia ci sono alcune destinazioni che possono anche essere interessanti come collegamenti, ma non abbiamo un punto di appoggio per le linee a basso costo che sono quelle che stanno attraendo ingenti e determinanti volumi di traffico in questa fase. Ritengo che sia una valutazione delle possibilità di utilizzare lo strumento del bilancio per definire una forma di attenzione finanziariamente congrua rispetto alle esigenze di una maggiore funzione dei nostri aeroporti, in modo particolare quello di Caselle, ma anche dell'altro aeroporto integrativo. Tutte le regioni con quattro, cinque milioni di abitanti hanno due aeroporti, penso a Rimini e Bologna, penso a quelli del Veneto (Verona Padova Venezia), penso a quelli della Toscana. Soltanto il Piemonte nonostante sia una regione ad un elevato livello di traffico, ha un solo aeroporto che ha ancora qualche difficoltà a competere sulla fascia di mercato che gli sarebbe naturale.



PRESIDENTE

Il Consigliere Cattaneo richiede che la votazione degli emendamenti avvenga per appello nominale.
Indìco la votazione, per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 141, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
presenti e votanti 29 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 28 Consiglieri Il Consiglio non approva Indìco la votazione, per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 178, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
presenti e votanti 29 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 28 Consiglieri Il Consiglio non approva Indìco la votazione, per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 214, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
presenti e votanti 29 Consiglieri ha votato SI' 1 Consigliere hanno votato NO 28 Consiglieri Il Consiglio non approva Legge regionale 16/1997 "Provvedimento generale di finanziamento per l'anno 1997 degli interventi previsti da leggi regionali nonché disposizioni finanziarie per l'anno 1998".
Emendamento rubricato n. 140 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 16/1997 Direzione 26 Trasporto ferroviario è aumentato di euro 2.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 32011 (legge regionale 10/2003 Esercizio del diritto alla libera scelta educativa) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 177 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 16/1997 Direzione 26 Trasporto ferroviario è aumentato di euro 2.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 05911 (Spese per Consulenze) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 213 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 16/1997 Direzione 26 Trasporto ferroviario è aumentato di euro 2.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 06011 (Spese per Comunicazione) è diminuita di pari importo".
La Presidenza ha pensato di accorparli perché hanno lo stesso stanziamento di due milioni di euro, ma cambiava l'UPB e fanno tutti riferimento al trasporto ferroviario. L'altro blocco, invece, fa riferimento all'edilizia abitativa.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Abbiamo presentato questi emendamenti a seguito del trasferimento alle Regioni del trasporto pubblico locale, per effetto di una delle leggi Bassanini (che, in particolare, portava la firma dell'allora Ministro Burlando) che ne trasferiva i finanziamenti, ma, soprattutto, la gestione.
Qual era la ratio della Burlando, una fra le più importanti leggi che trasferivano parti significative di competenze statali alle Regione, alle Province e ai Comuni? La ragione di questo provvedimento nasceva dal fatto che la gestione centralizzata del trasporto ferroviario, soprattutto del trasporto pubblico locale, conosceva delle particolari disfunzioni, perché quel livello di centralizzazione non era in grado di arrivare in tempo reale alle esigenze dei singoli territori e risolverle.
Certamente, il trasferimento alle Regioni poteva consentire una nuova e diversa fase nella gestione del trasporto pubblico locale (che poi si doveva articolare in precise competenze assegnate anche a Province e Comuni) ma, casualmente, nella Regione Piemonte assistiamo ad una gestione particolare di questa legge. Dal momento in cui questa legge entra in vigore, tutta la vicenda del trasporto pubblico locale, invece di migliorare, peggiora. L'ultima vicenda piuttosto significativa è quella di Memorario. Perché riteniamo che ci sia una responsabilità regionale? Perch la Regione, dal momento in cui ha in capo questa gestione, ha un potere di contrattazione, nei confronti delle Ferrovie dello Stato, molto alto; molto più alto di quello che si poteva avere in una gestione centralizzata.
Questo rapporto di contrattazione molto alto è legato anche al fatto che la Regione trasferisce precisi finanziamenti alle Ferrovie dello Stato e può rivalersi sulle stesse per inadempienze contrattuali nei confronti della Regione. Si può rivalere decurtando quel finanziamento e ponendo precise penali. È chiaro che se il sistema che utilizziamo è stabilire che alle Ferrovie dello Stato - faccio un esempio a caso - si deve dare 2500 miliardi di vecchie lire, quando in realtà ne chiedevano duemila (è quello era fabbisogno) e poi si fa finta di dargli una penale togliendo cinquecento miliardi già messi, mi sembra del tutto evidente che non si tratta di contrattazione, ma di concertazione al ribasso e rinuncia al potere contrattuale che la legge ha dato alla Regione. Oltretutto, con questo sistema tutta la vicenda peggiora: abbiamo comitati di pendolari infuriati in tutte le aree del Piemonte; assumiamo ritardi dei treni a non sostituzione del materiale rotabile, quindi a condizioni di viaggio particolarmente disagiate. Tutte condizioni che si assommano nel momento in cui i biglietti e anche gli abbonamenti aumentano.
Se noi mettiamo insieme queste cose, abbiamo una situazione particolare. E' recentemente uscito, proprio sui giornali di tutto il nord est del Piemonte, uno studio della CISL-Lombardia che, facendo un esame comparato dei treni in ritardo, si lamentava nei confronti del Piemonte perché i treni che arrivano in Lombardia, transitando per il Piemonte, sono tutti in ritardo, e hanno ritardi record, ritardi storici. E' questo che determinava l'apertura di una contrattazione in questa direzione.
Se ne preoccupa la CISL della Lombardia, mentre la Giunta Regionale del Piemonte è l'unica a non farlo.
Ecco perché noi pensiamo di aumentare, da questo punto di vista, gli stanziamenti per consentirvi di intervenire in modo più serio ed efficace e per alleviare i disagi sempre più gravi che molti pendolari affrontano.
In particolare, con quest'emendamento abbiamo pensato al collega Gallarini, il cui treno subisce in questa Regione ritardi particolari, ma anche il materiale rotabile è veramente scadente. Penso che il collega Gallarini ci sia, da questo punto di vista, riconoscente e possa intervenire insieme con noi in una pressione nei confronti della Giunta per l'accoglimento dell'emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Come sapete, la questione del trasporto e del trasporto ferroviario locale è una delle questioni sulle quali abbiamo chiesto alla Giunta una risposta e una modifica delle posizioni prese.
Lo ricordava prima la collega Manica: siamo di fronte ad un tema che intreccia contemporaneamente questioni che riguardano politiche produttive di organizzazione dei servizi e politiche rivolte ai consumatori, quindi politiche che riguardano il sostegno alle fasce più deboli della popolazione.
La questione è di una certa importanza, e voglio sottolineare un aspetto: la trasformazione che è avvenuta nel sistema di trasporto pubblico locale, la responsabilità nuova che la Regione ha acquisito e il nuovo rapporto che si è configurato fra la Regione e Trenitalia aprono una prospettiva radicalmente nuova. Inoltre, è anche molto interessante soprattutto se la si mette in collegamento con l'altra parte, quella che riguarda il trasporto pubblico locale su gomma e il rinnovo delle concessioni che, in questa materia, doveva avvenire, e l'occasione che questo rappresentava per una modernizzazione di un settore che è stato, in passato, caratterizzato da forte arretratezza.
In tutti i paesi del mondo, in diverse epoche, le politiche di espansione dei servizi sono state sempre una leva di politica anticongiunturale, soprattutto nelle fasi congiunturali negative.
Come voi sapete, è fondamentalmente su questo piano che il keynesismo si è esercitato, con un'utilizzazione della spesa pubblica come leva di sostegno della domanda, quindi come un elemento capace di contribuire e di servire come volano in fasi congiunturali negative.
Quindi, quando si guarda a tutti i problemi che riguardano il trasporto ferroviario, c'è anche il punto di vista dell'utenza. E' un punto di vista molto importante, è la domanda di avere una garanzia di servizi efficienti di treni che funzionano in un sistema di pendolarità che tende ad estendersi e ad accentuarsi.
Sappiamo che più si cambia, si trasforma e s'innova l'economia, più l'idea o addirittura l'illusione di un posto stabile abbastanza vicino alla propria abitazione, che richiede percorsi brevi, è un'idea che si dimostra illusoria per molte persone. Quindi, il concetto di un trasporto efficiente si fa più pressante per le nuove esigenze, e questo richiede determinate misure. Dall'altra parte, invece, abbiamo un'occasione; a me pare che quest'occasione sia oggi sostanzialmente perduta. L'Assessore Casoni ovviamente avrà un'opinione diversa dalla mia, però a me pare francamente che l'occasione rappresentata dal nuovo potere regionale in questa materia e la possibilità quindi di una relazione e di un rapporto con Trenitalia in cui la Regione avrebbe potuto agire come sprone all'innovazione, sia stata in questi anni un'occasione un po' perduta.
Per questo la richiesta di modificare, anche in termini di bilancio, le risorse a disposizione di questo settore, a noi pare una cosa importante che sosteniamo con quest'emendamento.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola il Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
E' un altro di quegli argomenti che meriterebbe maggiore attenzione oltre che risorse decisamente più consistenti dei sei milioni di euro che con questi tre emendamenti abbiamo presentato.
Alla situazione del trasporto ferroviario nella nostra Regione ci pensavo guardando lo spot delle ferrovie italiane, tra l'altro molto bello che presentava l'Alta Velocità che collegherà la Francia (si è tenuto proprio oggi un incontro fra i due Presidenti del Consiglio per arrivare a definire gli ultimi aspetti del collegamento Torino-Lione nell'asse dell'Alta Velocità). Quindi, era un bellissimo spot, che riguardava i grandi investimenti, che chi arriva dalla parte orientale del Piemonte vede sull'autostrada o anche con il treno, ma che stridono con la situazione del resto della rete ferroviaria regionale, cui il nuovo orario ha dato il colpo di grazia.
Nelle riunioni dei tanti comitati sorti nella nostra Regione per denunciare i ritardi cronici delle tratte ferroviarie, è stata illustrata una tabella che mi ha colpito molto, nel senso che i treni in questo momento, sullo stesso percorso, da qualsiasi parte della Regione, ma anche sulle tratte oltre il confine regionale (la classica Torino-Milano) rispetto a dieci, venti o anche quarant'anni fa, impiegano (quando va bene) due o tre minuti in meno. In alcuni casi, impiegano più di quanto ci impiegavano dieci, venti o trent'anni fa.
Tutto questo fa pensare perché ci sono stati i progressi della scienza della tecnica e delle tecnologie; potrei andare avanti con tutta una serie di termini inglesi - ma ve li risparmio - che riguardano anche la mobilità urbana, extraurbana e dei treni: treni per pendolari, treni a due piani...
lasciamo perdere la qualità delle carrozze e le condizioni in cui è costretto a viaggiare chi le usa. Ma ciò che lascia veramente perplessi sono i tempi di percorrenza: alcune modifiche sono il contrario del buonsenso. Chi ha incontrato i Comitati sa che pur nelle tratte dove c'é un solo binario ferroviario e non due, hanno proposto alcune modifiche che sembrano travolgenti e clamorose: hanno solo proposto di effettuare le fermate nelle stazioni privilegiando i sensi dei flussi dei passeggeri: al mattino si favoriscono quelli che vanno verso Torino e al contrario la sera. Ma quando non si arriva neanche a pensare una cosa del genere, siamo ampiamente al di sotto del buonsenso. Allora sorge il dubbio che forse non è solo una questione di investimenti e di risorse economiche. Non so se il buonsenso si vende da qualche parte, ma ce ne sarebbe bisogno per tutti! Una parte di quei 6.600.000 euro dell'emendamento presentato dall'Assessore Pichetto si potrebbero destinare non agli investimenti culturali, ma per acquistare del buonsenso. Non so se in qualche supermercato della grande distribuzione c'è, in un bancone posizionato bene a vista d'occhio, le aziende pagano per posizionare i prodotti all'altezza degli occhi...
Ma torniamo agli emendamenti relativi al trasporto ferroviario. Come dicevo all'inizio, questo argomento meriterebbe maggiore attenzione, e non la parte stanca e terminale di una giornata passata in questa maniera.
Pongo una questione all'Assessore Racchelli: nelle pieghe della discussione fra questa sera e domani, visti i 250.000 euro che la Giunta ha deciso di stanziare come fondo iniziale (per le pratiche notarili, penso) per la partecipazione o per la costituzione della società pubblica o pubblico-privata sugli impianti olimpici (o quello che sarà o quello che intendete), noi avremmo piacere di conoscere le intenzioni della Giunta non tanto sulla cifra, perché ci rendiamo conto che è poco più che simbolica. Siccome non riesco a capire l'ordine con cui si richiamano gli emendamenti da parte della Presidenza, per non rischiare che non vengano pescati in tempo utile - essendo un argomento non secondario - se l'Assessore Racchelli, non dico questa sera, ma nella giornata di domani mattina, più tardi o fra cinque minuti, ci volesse far sapere quali sono le intenzioni della Giunta regionale, noi ringraziamo in anticipo.
Terminavo sul rapporto ferroviario: in un altro momento presenteremo un'interpellanza con la quale chiederemo un incontro in Commissione con RFI per capire, su alcune tratte, quali sono le loro intenzioni. Ma a maggior ragione, con un'interpellanza all'Assessore Casoni, vorremmo capire quali sono le intenzioni della Giunta non solo sul memorario, perché in qualche modo la pressione dei Comitati sta dando qualche risultato, ma, rispetto alle varie tratte, quali sono gli investimenti.
Tanto, non prevalendo il buonsenso, presumo che questi tre emendamenti saranno respinti dalla Giunta regionale.
Sono pronto a ricredermi, Assessore Pichetto!



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 140, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 177, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 213, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Passiamo ai tre successivi emendamenti, che riguardano l'edilizia abitativa.
Emendamento rubricato n. 145 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 16/1997 Direzione 18 Edilizia abitativa è aumentato di euro 2.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 32011 (legge regionale 10/2003 Esercizio del diritto alla libera scelta educativa) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 182 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 16/1997 Direzione 18 Edilizia abitativa è aumentato di euro 2.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 05911 (Spese per Consulenze) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 218 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 16/1997 Direzione 18 Edilizia abitativa è aumentato di euro 2.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 06011 (Spese per Comunicazione) è diminuita di pari importo".
La parola al Consigliere Muliere che interviene per l'illustrazione.



MULIERE Rocco

Presidente, credo che questi emendamenti siano particolarmente importanti (non che gli altri non lo fossero), perché affrontano la questione dell'edilizia abitativa.
Dovremmo, anche in questo caso, mostrare una particolare attenzione su quello che sta accadendo nella nostra Regione. Siamo di fronte ad una nuova emergenza abitativa e noi possiamo scegliere due strade: la prima è quella di non affrontare la questione e lasciarla, in qualche modo, alle regole di mercato, che, con le sue logiche, può risolvere in un certo modo - io credo in un modo sbagliato - il problema, oppure cercare di intervenire e affrontare questa nuova emergenza.
Abbiamo ricordato nel dibattito generale che oggi siamo di fronte a questa nuova emergenza abitativa per una serie di motivi: in primo luogo assistiamo ad un nuovo impoverimento, perché le famiglie hanno difficoltà a pagare affitti elevati e si rivolgono sempre di più, per questioni di reddito, all'edilizia pubblica.
L'edilizia pubblica, a sua volta, ha delle difficoltà: le Aziende Territoriali per la Casa nella nostra Regione hanno difficoltà a dare una risposta concreta in termini di nuove abitazioni. Come abbiamo già ricordato, i Presidenti della ATC facevano rilevare una nuova questione: di fronte a questa situazione, si riscontra un calo delle entrate e conseguentemente, c'é una difficoltà maggiore ad investire per costruire nuovi alloggi. Credo che, da parte della Regione, ci sia la necessità di aumentare le risorse da investire in questo settore.
La questione non è difficile soltanto nella città di Torino, è una questione che si sta estendendo su tutto il territorio regionale. C'é una richiesta notevole di nuovi alloggi, soprattutto di alloggi di edilizia popolare. Ecco perché aumentare le risorse diventa indispensabile altrimenti non c'é altro modo per dare una risposta concreta a questa nuova emergenza. Altrimenti si lascia tutto al mercato e alle regole del mercato.
Soprattutto in questa fase, le regole del mercato significano approfittare di una situazione difficile dal punto di vista sociale. Questo sarebbe estremamente negativo.
Naturalmente conosciamo la risposta, ma se non in questa fase, penso sia utile affrontare la questione. Dobbiamo affrontarla, non possiamo chiudere gli occhi di fronte a questa situazione. Del resto, le affermazioni del Presidente dell'azienda territoriale per la casa di Torino, ma anche di altri Presidenti, ci fanno capire che bisogna affrontare con celerità, trovare delle soluzioni per affrontare questa nuova emergenza che avanza sul territorio della nostra regione. Possiamo non accorgerci di questa situazione, ma prima o poi dovremmo affrontarla perché è una situazione pesante che richiede un intervento da parte della Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Quando si parla della questione delle abitazioni, si parla di una grande questione che evoca un'analisi: la visione della società. Nel 1887 Federico Engels pubblicò un famoso saggio dal titolo: "La questione delle abitazioni", una delle più brillanti analisi della classe operaia inglese delle sue condizioni di vita e di lavoro ricostruito attraverso l'analisi e la valutazione delle abitazioni come punto nodale di osservazione della condizione sociale. Le affermazioni che faceva oggi il Consigliere Muliere richiederebbero una certa attenzione, una certa valutazione. Il fatto che la questione dell'abitazione ridiventi un'emergenza, è un segnale non meno forte dal punto di vista delle analisi, delle tendenze della società italiana, di quello costituito da quelle trasformazioni che riguardano il mondo del lavoro, dell'insicurezza che si diffonde in molti ambienti e in molti settori. Ragion per cui, la questione delle abitazioni, per questa sua caratteristica, merita un'attenzione particolare. Ci sono tutte le ragioni per fare di questo punto, di una crescita dell'attenzione dell'impegno sulla questione dell'edilizia abitativa, il fulcro di una politica sociale.
Pensate a cosa vuol dire la questione dell'abitazione, se la guardiamo da un punto di vista particolare come quella dell'immigrazione. Raramente ci pensiamo. Ma quando pensiamo alla questione dell'immigrazione, non si pone soltanto un problema di crescita quantitativa dell'abitazione, si pone il problema di una domanda di abitazione che si configura in modo radicalmente diverso. E' una domanda di abitazione fatta da persone che hanno, molto spesso, una gestione del loro tempo molto diversa da quella la quale siamo abituati.
I meccanismi attraverso i quali il mercato si conforma a questa domanda, soprattutto quando si tratta di una domanda debole, di una domanda che dispone di poche risorse da investire direttamente, hanno bisogno di forze e sostegno, questo costituisce una questione molto rilevante.
Pensavo, nella mia ingenuità, non è che mi illudessi che si potesse arrivare al cuore di questa maggioranza attraverso l'evocazione dei percorsi dell'analisi sociale, ma mi illudevo che la particolare contingenza che fa oggi dell'Assessore Botta il candidato del centrodestra alle elezioni provinciali di Torino, rendesse la maggioranza più aperta su questo punto ad accogliere suggerimenti che potevano aiutare un uomo impegnato in una difficile battaglia elettorale. Pensavo che su questo punto ci fosse la disponibilità ad aprire un po' di più il cordone della borsa sulle politiche abitative e una ragione politica pratica che poteva consiliare in questa direzione. Per questo chiederei ai Consiglieri di valutare se per ragioni più di principio o per ragioni di maggiore opportunità - lascio aperta le due porte -, per una possibilità che deriva da una condivisione di scelte o una valutazione che può nascere da una valutazione di opportunità, fosse possibile arrivare al cuore di pietra della maggioranza che non mostra dei varchi a queste domande.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere placido ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Siamo in prossimità dell'anniversario dei trent'anni del divorzio, che è stata una data, comunque la si pensi, importante per il nostro Paese.
Anche i Radicali possono servire a qualcosa, ma sui meriti della battaglia sul divorzio si potrebbe discutere a lungo, ma voglio invece parlare della casa, degli emendamenti relativi alla casa.
Sono un po' imbarazzato, perché parlare di casa dovrebbe essere quasi un'esclusiva della Casa delle libertà, ma mi rendo conto che siete affaccendati in altre faccende, a cominciare dall'Assessore Franco Maria Botta, che ha la delega al problema.
Il problema della casa esiste davvero ed una delle nuove povertà, come ha ricordato anche il Cardinale. Sull'argomento abbiamo provato a lanciare una sollecitazione, ricevendo quasi unanimi consensi, sia di critica sia di pubblico, ma non abbiamo segni tangibili da chi poi dovrebbe seriamente intervenire, per provare a dare una risposta. Su questo non c'è imbarazzo.
Mancano risorse per il sostegno alla locazione; per il recupero dei centri storici (nonostante molti Comuni del Piemonte, sia di centrodestra sia di centrosinistra, hanno progetti pronti per il loro recupero); per le ATC (qualsiasi Presidente di ATC, da qualsiasi parte sia stato nominato, stila un elenco lungo dei bisogni); per la ristrutturazione e per la costruzione di nuove case.
In tutto questo quadro, l'Assessore alla casa dov'è? Giorni fa avevo criticato la grigia campagna elettorale dei manifesti dell'Assessore Botta. Devo confessare che, professionalmente, in termini di comunicazione, è un'ottima campagna, però sono soldi sprecati, perch nonostante l'ottima campana e la buona agenzia, non saranno assolutamente sufficienti. Certo, i conti si fanno sempre alla fine, ma penso che, visto che siamo nel mese Mariano, non vi resta che rivolgervi alla Madonna perché per il resto la vedo molto difficile.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti rubricati nn. 145, 182 e 218, sui quali la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 131 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 16/1997 Direzione 29 Attività di controllo è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 32011 (legge regionale 10/2003 Esercizio del diritto alla libera scelta educativa) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 168 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 16/1997 Direzione 29 Attività di controllo è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 05911 (Spese per Consulenze) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 204 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 16/1997 Direzione 29 Attività di controllo è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 06011 (Spese per Comunicazione) è diminuita di pari importo".
Tali emendamenti sono ritirati dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 133 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 16/1997 Direzione 21 Turismo Sport Parchi è aumentato di euro 100.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 32011 (legge regionale 10/2003 Esercizio del diritto alla libera scelta educativa) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 170 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 16/1997 Direzione 21 Turismo Sport Parchi è aumentato di euro 100.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 05911 (Spese per Consulenze) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 206 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea, Moriconi Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 16/1997 Direzione 21 Turismo Sport Parchi è aumentato di euro 100.000,00 (spese di investimento).
L'UPB 06011 (Spese per Comunicazione) è diminuita di pari importo".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bolla; ne ha facoltà.



BOLLA Emilio

Grazie, Presidente. Vorrei fare un appello ai colleghi, soprattutto ai Consiglieri Marcenaro e Placido, ricordandogli che quest'aula deve mantenere una certa dignità.
Siamo stati ad ascoltarvi in tutto questo periodo, dove è stato applicato un sistema, che non condivido ma democraticamente l'abbiamo accettato, di opporsi in modo strumentale a quello che si sta discutendo cioè il bilancio e la Finanziaria, strumenti fondamentali per i cittadini della nostra Regione. A questo punto, vorrei richiamarvi alla responsabilità che tutti i Consiglieri devono avere qui dentro. Non utilizziamo certi termini, come quelli che sono stati utilizzati nei nostri confronti, perché non ritengo che siano degni di quest'aula. Abbiamo avuto pazienza, abbiamo ascoltato, ma non credo che nessuno di noi voglia essere preso in giro.
Ritengo che nei vostri ultimi due interventi abbiate leggermente superato la misura. Siamo qui da diversi giorni ad ascoltarvi; vogliamo almeno capire se quando intervenite parlate dei vostri emendamenti, quindi parlate di cose concrete, o se parlate di altro. In questi giorni abbiamo ascoltato, in molti dei vostri interventi, cose che con il bilancio o con la Finanziaria hanno poco a che fare.
Vi chiederei, anche per rispetto della nostra pazienza, non di maggioranza ma di singoli Consiglieri, di tenere un atteggiamento più corretto.



PRESIDENTE

Vedo qualche disappunto, ma essendo un intervento, occorre avere rispetto dell'opinione del collega.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Lo voglio interpretare come dettato dall'ora tarda e, comunque, non sul merito degli emendamenti ma per fatto personale, altrimenti ci sarebbe da eccepire, visto che ha chiesto la parola sull'intervento, ma non è stato nel merito degli emendamenti da noi presentati.
Venendo agli emendamenti 133 e 170 sul turismo, la presenza dell'Assessore Racchelli mi porta a ricordare alcune questioni, e ne approfitto sempre per porre delle domande e dei quesiti. In questi giorni si è parlato molto di turismo, di presenze turistiche, di dati di località che sono ai primi posti, ai secondi e ai terzi posti. Le località più care all'Assessore sono posizionate bene, e questo mi fa assolutamente piacere.
Spero che l'Assessore sia in grado di poter rispondere: quanto ha inciso la rilevazione dei dati sulle presenze turistiche? Queste sanzioni non sono neanche leggere, perché, se ricordo bene, si è passati da 600 a 900 e da 300 a 900 euro. Noi, tra l'altro, non condividiamo che il rifugio alpino, la casa alpina di una qualsiasi delle valli del Piemonte, debba pagare la stessa sanzione dell'hotel a 4-5 stelle, perché c'è una sperequazione nel ritardo della comunicazione dei dati non paragonabile.
Quindi, non discuto il tetto della sanzione, ma ci lascia perplessi il fatto che la sanzione sia la stessa per il rifugio alpino, per la casa alpina, per la pensione e per un albergo a 4-5 stelle.
Ci viene un dubbio e poniamo un problema all'Assessore: rilevare le presenze turistiche è una competenza delle Province, poi si è istituito l'Osservatorio regionale. E' credibile ed è pensabile mantenere una duplice potestà, un duplice incarico sul rilevare la stessa cosa? Forse il ragionamento da fare sarebbe se, essendo competenza della Regione, deve continuare l'Osservatorio regionale, o se devono continuare le Province. Qualche riflessione in merito forse converrebbe farla.
Hanno i notevoli investimenti sul turismo, sulla legge n. 18, sulle strutture sia sulla comunicazione o su quanto l'Assessorato fa, portato ai risultati fin qui ottenuti? Noi qualche perplessità, qualche dubbio e qualche critica al problema la vorremmo esprimere. Mi chiedo, per esempio se l'incremento di questi ultimi dati non abbia fatto emergere delle presenze che, senza le sanzioni, non venivano segnalate - voglio dare la buona fede, anche solo per dimenticanza.
Allora cosa voglio dire? Che in realtà è un po' come l'occupazione.
L'occupazione è aumentata perché con i provvedimenti legislativi è emerso il sommerso, ma quelli erano già occupati.
Per cui è emersa una presenza turistica che ha fatto fare un salto in avanti di presenze turistiche che c'erano già. Il vero risultato del 2004 si potrà verificare nel 2005, quando avremo una situazione stabilizzata.
Io mi auguro che ci sia ancora un balzo in avanti, ma qualche riflessione sarebbe utile; ecco perché abbiamo presentato tre emendamenti che sono simbolici, perché non è certamente con 100 mila euro ciascuno che si affrontano questi problemi.
Ci auguriamo però dall'Assessore Racchelli, in quanto siamo sensibili e attenti ai problemi del turismo, qualche risposta in merito.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valvo; ne ha facoltà.



VALVO Cesare

Grazie, Presidente.
Prendo la parola, visto che siamo in chiusura della seduta pomeridiana per rivolgere un invito all'Assessore Pichetto. Volevo rivolgerle un invito ad inviare una formale comunicazione alle associazioni di categoria imprenditoriali dell'industria, del commercio e dell'artigianato, affinch a loro volta informino le aziende associate, i sindaci, le organizzazioni di volontariato e tutti i destinatari dei proventi e dei contributi regionali sulle motivazioni che stanno portando la Regione a sospendere le erogazioni.
Vorrei inoltre auspicare che, nella seduta di domani, gli interventi siano, come sostenuto correttamente dal collega Bolla, incentrati sul contenuto dei singoli emendamenti.
Noi, con grande pazienza, abbiamo ascoltato interventi sull'unghia incarnata e sulle vicissitudini ospedaliere del collega Placido, interventi che facevano apprezzamenti sulla campagna elettorale dell'Assessore, e nostro collega, Franco Maria Botta.
Abbiamo ascoltato interventi che magnificavano la sanità cubana interventi sui meriti del gruppo dei DS rispetto al gruppo che ha promosso il referendum sul divorzio; disquisizioni sociologiche sulla storia della classe operaia inglese e chi più ne ha, ne metta.
Un anno fa feci una battuta, dicendo che la mia fede democratica stava vacillando, poi il collega e Assessore Pichetto disse: "La tua recente fede democratica". Ribadisco questo concetto: sono convinto e mi hanno insegnato che chi vince le elezioni, normalmente governa. La maggioranza che ha vinto le elezioni ha l'onore e l'onere di predisporre il bilancio. La minoranza ha il dovere di fare le osservazioni su questo bilancio, ma non pu pretendere che il bilancio sia dettato dalla minoranza, o che addirittura si debbano sospendere i lavori - come sostenuto dal collega Chiezzi.
Mi dispiace di avere reagito nel modo che avete ascoltato, ma pensare che il Consiglio regionale debba sospendere i suoi lavori per ascoltare le organizzazioni sindacali è veramente il massimo di quello che potevamo ascoltare in quest'aula.
Quindi, francamente auspico che domani questo Consiglio possa porre fine a questo teatrino, che definire vergognoso è un eufemismo. Quindi, mi rivolgo al Presidente Riba, che presiede il Consiglio in questo momento, e al Presidente della Giunta, on. Ghigo, auspicando che domani si possa pervenire una volta per tutte al voto di questo bilancio, non nell'interesse nostro, della maggioranza e dei partiti della maggioranza ma nell'interesse dell'intero Piemonte, e che la campagna elettorale la si faccia correttamente al di fuori di quest'aula.



PRESIDENTE

Bisogna dare atto al collega Valvo che è stato attento, perché ha fatto alcune citazioni che dimostrano che ha prestato attenzione.
Peraltro, neanche lei, poi, si è attenuto al merito dell'emendamento ma credo che possiamo fare una sanatoria generale in merito a questo.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti rubricati nn. 133, 170 e 206, sui quali la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ricordo che è convocata, in Sala A, una Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 21.00)



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