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Dettaglio seduta n.457 del 05/05/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 10.34 il Presidente Cota comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.23)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri: Albano, Botta Franco Maria Cantore, Casoni, Cavallera, Costa Enrico, Dutto, Riggio e Tomatis.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 604 "Legge finanziaria per l'anno 2004"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 604, di cui al punto 6) all'o.d.g.
prosegue con la discussione degli emendamenti ad esso riferiti.



PRESIDENTE

ARTICOLO 2



PRESIDENTE

Legge regionale 24/1996 "Sostegno finanziario ai Comuni per l'adeguamento obbligatorio della strumentazione urbanistica".



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 146 (connesso emendamento rubricato n. 147) presentati dai Consiglieri Manica, Papandrea, Moriconi, Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 24/1996 è aumentato di euro 250.000,00 (spese di investimento Direzione 19 - Pianificazione gestione urbanistica) L'UPB 32011 (l.r. 10/2003 Esercizio del diritto alla libera scelta educativa) è diminuita di pari importo".



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 183 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Contu, Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea Moriconi, Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 24/1996 è aumentato di euro 250.000,00 (spese di investimento Direzione 19 - Pianificazione gestione urbanistica) L'UPB 05911 (spese per consulenze) è diminuita di pari importo".



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 219 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Contu, Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea Moriconi, Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 24/1996 è aumentato di euro 250.000,00 (spese di investimento Direzione 19 - Pianificazione gestione urbanistica) L'UPB 06011 (spese per comunicazione) è diminuita di pari importo".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 146 (connesso emendamento rubricato n. 147)



(L'esito della votazione rileva l'assenza del numero legale)



PRESIDENTE

Ho ragionevole motivo di ritenere che non funzionasse la scheda di un Consigliere che ho visto presente in aula; pertanto, dispongo la ripetizione della votazione.



(Proteste dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

L'ho visto che inseriva la scheda: se non l'avessi visto non avrei ripetuto la votazione! La votazione è aperta!



(Commenti dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Votate, colleghi! Quando è aperta la votazione non si può più parlare! Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tali emendamenti.
Il Consiglio non approva.



(Alcuni Consiglieri eccepiscono sulla votazione risultata non valida per mancanza del numero legale)



PRESIDENTE

Dispongo la ripetizione della votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti rubricati nn. 146 (connesso emendamento rubricato n. 147), 183, 219.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

Legge regionale 54/1975 "Interventi regionali in materia di sistemazione di bacini montani, opere idraulico-forestali, opere idrauliche di competenza regionale".



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 137 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Contu, Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba Papandrea Moriconi, Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 54/1975 è aumentato di euro 2.000.000,00 (spese di investimento Direzione 23 - Difesa del suolo.
L'UPB 32011 (l.r. 10/2003 Esercizio del diritto alla libera scelta educativa) è diminuita di pari importo".



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 174 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Contu, Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba Papandrea Moriconi, Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 54/1975 è aumentato di euro 2.000.000,00 (spese di investimento Direzione 23 - Difesa del suolo) L'UPB 05911 (spese per consulenze) è diminuita di pari importo".



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 210 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Contu, Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba Papandrea Moriconi, Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 54/1975 è aumentato di euro 2.000.000,00 (spese di investimento Direzione 23 - Difesa del suolo) L'UPB 06011 (spese per comunicazione) è diminuita di pari importo".



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione degli emendamenti.



RIBA Lido

Spero che la Giunta sia d'accordo. Ne approfitto per chiedere alcune delucidazioni all'Assessore Racchelli. Ieri abbiamo visto, sulla Repubblica una grossa illustrazione dei risultati degli incrementi del turismo relativa al 2003. Sono confortevoli e a macchia di leopardo, nel senso che nell'Albese ci sarebbe una frenata, non dovuta a motivi politici, perch per contro nel Verbano, territorio guidato dalla stessa maggioranza, ci sarebbe un'avanzata; il vero consolidamento sarebbe invece a Torino, e qui c'è un grosso lavoro alle spalle.
Non so se corrisponde a verità la notizia di fonte camerale che dice che, in realtà, il turismo in Piemonte incide per il 2% del PIL, il che sembrerebbe un elemento da ricondurre a qualche riflessione.
Io pensavo ai tempi in cui era Assessore Angeleri; lui affermava che il turismo in Piemonte, allora, incideva per il 3-3,5% sul PIL, ma sono passati 10 anni e, vorrei dire, 10 anni di governo del centrodestra, che ha significato qualcosa di importante nella scelta sviluppistica rispetto a questo settore. Bisognerebbe capire questo aspetto perché credo che sia un elemento necessario ai fini di una serie di valutazioni.
Detto questo e avendo già impegnato una parte del mio tempo prezioso riprendo un attimo la questione della stabilizzazione dei versanti dei territori montani. Il problema dell'assetto idrogeologico credo che dovremmo, in base ad una serie di normative, trasformarlo in competenza delle Province o delle Comunità montane, quindi qui si dovrebbe trattare dell'assicurazione di un'area di finanziamento necessaria per affrontare il tema. L'ultima relazione in cui si dispone in merito alla valutazione dell'impegno finanziario occorrente per la stabilizzazione delle zone a rischio geologico nel Piemonte era una relazione dell'Assessore Rivalta del 1982-'83 (inizio della legislatura 1980-'85), che stimava in 150 mila miliardi dell'epoca la somma necessaria per affrontare i problemi della stabilità del territorio regionale dal punto di vista geologico dell'attrezzatura e del consolidamento dei versanti.
Tra l'altro, vorrei far presente al Presidente Ghigo - disturbo un attimo il Presidente Ghigo, a titolo di frequentatore del territorio delle Langhe, anche come ciclista applaudito, quando transita in modo un po' anonimo - che lui stesso, per esempio, può constatare quanto siano ingenti i danni stagionali al territorio delle Langhe, che è franoso per tutto ci che riguarda i versanti a mezzanotte, quindi la più parte. Data l'esposizione, è una parte importante, difatti noi abbiamo una collina che a differenza del Chianti, ha una vocazione viticola limitata proprio per il tipo di esposizione, che ci consente di utilizzare il versante esposto e non l'altro versante, mentre diverso sarebbe se avessimo un'esposizione a sud-est.
Comunque, in quel territorio c'è una serie di eventi franosi che tutti gli anni si ripetono, per cui si è finito per organizzare una specie di economia della manutenzione: tutti gli anni va giù un pezzo, tutti gli anni si tira su il pezzo. Ma va giù un pezzo perché mancano sempre i soldi per fare delle opere di stabilizzazione.
Lo stesso discorso vale anche per alcune strade. Per esempio, c'è una strada di una certa vallata che dava da vivere ad un'intera impresa, poi sono stati tagliati i soldi dall'ANAS, l'impresa è fallita e la strada è crollata; allora, per fronteggiare la situazione con il minore impegno finanziario possibile, anziché mettere dei parapetti, sono stati messi dei fili di corda che non proteggono più di tanto e quindi la strada della Valle Maira è un po' disabilitata.
Allora questo intervento, che dal punto di vista della quantità finanziaria è assolutamente minimo, è però un elemento necessario, assieme ad altri, per affrontare la situazione, anche nella pluralità delle competenze assessorili che credo vadano da quelle della collega Ferrero a quelle di Vaglio, forse anche Casoni per certi versi. Sicuramente è importante la parte che riguarda la manutenzione del territorio e quindi i valori ambientali, perché le frane, ecc. spesso distruggono dei valori ambientali e anche dei valori architettonici, con il crollo di aggregati architettonici che poi si perdono, mentre potrebbero essere assolutamente salvati con un piano minimo di risorse dedicate.
Quindi volevo un po' capire se è una risposta positiva dall'inizio e nel frattempo, chiedo al Presidente se può concedere due o tre minuti all'Assessore Racchelli per illustrarci un po' la situazione del mercato turistico dell'anno scorso. Prometto che ridurrò di altrettanto tempo anche i miei interventi su altre partite, visto che questa per noi ha una certa urgenza. Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, collega Riba, ma cosa c'entra con le opere idrauliche?



RIBA Lido

Siccome c'è questa notizia che ha fatto il giro di tutto il Piemonte rispetto ai tassi di sviluppo del turismo dello scorso anno, che però viene in qualche maniera a dividersi con una valutazione dell'Unioncamere, la quale dice che il prodotto turistico rappresenta in Piemonte soltanto il 2 del PIL regionale, volevo solo... E' un discorso un po' a latere, per togliamo altri emendamenti sul punto, se è per questo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli per la replica.



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Consigliere Riba, forse questa domanda dovrebbe rivolgerla all'Unioncamere, nel senso che ognuno è responsabile dei dati che fornisce.
Io ho dei dati che nascono da un'approfondita analisi svolta dall'Osservatorio che la Regione Piemonte ha alle sue dipendenze, che è oggetto di comunicazioni da parte degli operatori del turismo; di conseguenza, i dati che posso fornire sono dati che nascono dall'elaborazione matematica e che sono frutto di una sequenzialità che deriva dall'aver acquisito i dati, averli inseriti e averli trasmessi.
Io sono assolutamente soddisfatto di come va il turismo in Piemonte non lo sono soltanto io, che alla fine ho una funzione generale e quindi posso esprimermi dal punto di vista personale e per il ruolo che ho, ma è una soddisfazione di tutti gli operatori delle Province stesse. E' un trend di crescita del turismo piemontese che non è solo di quest'anno, ma è del 2002, del 2001 e 2000. D'altronde, se abbiamo avuto 1684 imprenditori che hanno investito 1 miliardo e 640 milioni di euro nel turismo, qualcosa sarà vero, perché questi sono dati veri.
Vi è anche un altro aspetto: il numero delle imprese nuove che abbiamo generato, che sono 567 su 1.600 domande finanziate. E poi c'è il PIL.
Evidentemente questo miliardo e 640 milioni di euro investiti dal sistema delle imprese avrà generato una crescita del PIL che noi giudichiamo intorno al 3%, e lo abbiamo dichiarato in funzione dell'analisi fatta senza contare gli investimenti, ma solo ed esclusivamente per la spesa fatta dal turista. Se consideriamo gli investimenti, siamo intorno al 7%.
Ma sarebbe anomalo considerare gli investimenti nel PIL perché sono già ricompresi, per cui diciamo che l'apporto del turismo nel PIL piemontese è molto superiore perché gli investimenti hanno determinato un mantenimento di posizioni di PIL che sono derivate dall'economia del turismo, che ha ritornato a fare investire molti privati, ma che, evidentemente, la spesa stessa ha generato un aumento, perché se quest'anno abbiamo riscontrato 9 milioni di presenze, a fronte degli scarsi 8 milioni solo del 2000, è chiaro che questi turisti in più hanno speso più soldi, generando un aumento del PIL.
Si legge spesso "Fonti del turismo", ma bisogna capire con che supporto di ricerca forniscono questi dati e con quale approssimazione fanno le elaborazioni (che sono delle proiezioni). Noi abbiamo dei dati matematici perché derivano da rilevamenti fatti dal sistema di imprese, che ci sono stati comunicati e autocertificati.
Tra parentesi - l'ho dichiarato anche in conferenza stampa - questo aumento del 6% delle presenze nasce da un 3,9% di reale aumento e da un 2 di riemersione del sommerso, di implementazione attraverso quella norma che abbiamo fatto che ha maggiormente responsabilizzato le imprese a fare una comunicazione più puntuale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

In merito a questo emendamento, inerente la stabilizzazione e le opere idrauliche, vorrei ribadire ulteriormente che, come ambientalisti, vediamo con molta preoccupazione l'idea di incrementare ulteriormente in Piemonte la diffusione degli invasi e, quindi, la realizzazione di opere di contenimento al fine di realizzare degli invasi. Questo fa parte di un discorso molto complesso che abbiamo già affrontato ripetutamente, perch riteniamo - dati alla mano - che gli eventuali problemi della siccità e di mancanza di risorse idriche andrebbero risolti partendo dalla causa che origina queste carenze: come abbiamo già avuto modo di ribadire, il depauperamento dell'humus e del terreno agricolo portano il terreno ad una maggiore siccità e inducono, conseguentemente, una maggior richiesta d'acqua. Questa situazione viene ulteriormente accresciuta di anno in anno dal permanere di coltivazioni cerealicole che, com'é noto, favoriscono questo trend, perché richiedono grandi quantità di acqua.
A parte questo, concordiamo pienamente con quanto è stato detto precedentemente dal collega Riba in merito alla stabilizzazione dei versanti e alla necessità di intervenire sugli assetti idrogeologici.
Sovente gli ambientalisti sostengono che nei bilanci e nelle leggi finanziarie si dovrebbero tenere in maggiore considerazione gli interventi legati alla tutela e alla difesa dell'ambiente, anche per gli effetti inevitabilmente positivi che noi ci attendiamo da questi interventi.
Come ambientalisti, siamo sempre convinti che per quanto riguarda l'ambiente è necessario pensare soprattutto agli interventi che vadano nel senso della prevenzione dei problemi. Certamente, quando i problemi si verificano, è chiaro che bisogna anche intervenire per la correzione e per ristabilire lo status quo ante, ma sarebbe opera essenzialmente più positiva lavorare per la prevenzione.
Lavorando per la prevenzione e puntando alla stabilizzazione dei versanti, com'è stato efficacemente illustrato, pensando, cioè, di intervenire su quello che è l'aspetto idrogeologico, intravediamo una possibilità di sviluppare quel tipo di occupazione che rientra, in senso lato, in ciò che viene definito "ecolavoro", ovvero un lavoro ambientalmente tollerabile, che non va ad incidere sull'utilizzo delle risorse, non va a mobilizzare altre risorse, non va a depauperare le risorse disponibili, ma le salva. Inoltre, è anche in grado di creare posti di lavoro durevoli: questa è una caratteristica contraria a tanti posti di lavoro, contraddistinti, spesso, dalla temporaneità del loro impegno.
Sarebbe auspicabile, quindi, che questo emendamento venisse osservato con attenzione dalla Giunta, proprio perché le valenze positive sono molteplici e non si riferiscono ad un solo aspetto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti rubricati nn. 137, 174, 210 sui quali la Giunta ha espresso contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 416 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea (vedi tabella allegata) Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 416, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 417 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea (vedi tabella allegata) Dichiaro ammissibile l'emendamento rubricato n. 417 (pur facente parte degli emendamenti per i quali manca la previsione di copertura, in quanto coperto finanziariamente da leggi in diminuzione e attingente al fondo di riserva).
La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

Questo emendamento, propone un aumento dello stanziamento su una legge che riguarda le calamità naturali. Noi ambientalisti sosteniamo la necessità di aiutare opere di prevenzione per le calamità naturali.
Sappiamo che le calamità naturali sono legati ad un'evenienza che stiamo vivendo su scala non solo regionale, ma su scala planetaria (mi riferisco al cambiamento climatico in corso). E' chiaro che non possiamo pensare di risolvere, a livello locale, una problematica che è molto più ampia e discende da scelte più generali. Noi ci troviamo, come molte volte in questa regione quando si discute di questioni legate all'ambiente, a dover affrontare una situazione che, in parte, non dipende da noi, ma in parte noi contribuiamo a realizzare e mantenere in questa situazione. Le vicende climatiche dimostrano bene quali sono i problemi che su campo ambientale si devono affrontare.
Inizialmente, quando gli ambientalisti avevano presentato proiezioni sul tempo futuro legate alle caratteristiche e ai problemi conseguenti alle variazioni climatiche che l'uomo, con le sue scelte produttive di vita stava provocando, c'era molto scetticismo e non erano state accolte. Il mondo del petrolio, quel mondo che, in massima parte, ha contribuito a creare le cause di questo peggioramento climatico che dipende, in massima parte, dall'emissione di gas climalteranti tra i quali compare la CO2 che deriva dalle combustione dei quei mezzi che utilizzano carburanti fossili quali petrolio e, in misura minora, metano e altri gas. Anche il Presidente Bush ha dovuto leggere il documento, che lui stesso aveva richiesto relativo ai danni che si potranno prevedere nel corso dei futuri prossimi anni legati alla conseguenze indotte dal cambiamento climatico.
Possiamo ricordare il Protocollo di Kyoto che non é ancora applicato possiamo ricordare la Carta di Torino, sottoscritta a Torino, che non hanno ancora apportato conseguenze concrete per quanto riguarda il cambiamento di indirizzo del nostro sistema produttivo e del sistema di vita. Noi continuiamo a sostenere un sistema produttivo che invece di diminuire, come si vorrebbe e come dovrebbe essere necessario, la produzione di CO2 continuiamo ad aumentarla. Naturalmente i limiti previsti dal protocollo di Kyoto non saranno rispettati né dall'Italia né dal Piemonte.
Non vogliamo essere profeti di sventure e sappiamo che non è detto che un peggioramento climatico provochi necessariamente danni nella nostra regione. I tempi di ritorno delle alluvioni hanno una periodicità difficile da prevedere, quindi possiamo anche pensare di passare indenni attraverso i cambiamenti e le calamità indotte dal cambiamento climatico. Se vogliamo essere uno po' sciovinisti, possiamo sperare di passare indenni dalle calamità che in qualche parte del pianeta si verificheranno. In quest'ottica, sperare che non avvengano calamità, non vuol dire non attrezzarsi e non destinare fondi. Se queste calamità si verificassero, più fondi ci sono a disposizione e meglio si affrontano le calamità.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 417, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Legge regionale 21/1999 "Norme in materia di bonifica e d'irrigazione".
Emendamento rubricato n. 134 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Contu, Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea Moriconi, Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 21/1999 è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento Direzione 13 - Territorio rurale).
L'UPB 32011 (l.r. 10/2003 Esercizio del diritto alla libera scelta educativa) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 135 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Contu, Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea Moriconi, Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 21/1999 è aumentato di euro 100.000,00 (spese di investimento Direzione 13 - Territorio rurale).
L'UPB 32011 (l.r. 10/2003 Esercizio del diritto alla libera scelta educativa) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 171 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Contu, Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea Moriconi, Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 21/1999 è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento Direzione 13 - Territorio rurale).
L'UPB 05911 (Spese per consulenze) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 172 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Contu, Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea Moriconi, Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 21/1999 è aumentato di euro 100.000,00 (spese di investimento Direzione 13 - Territorio rurale).
L'UPB 05911 (Spese per consulenze) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 207 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Contu, Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea Moriconi, Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 21/1999 è aumentato di euro 1.000.000,00 (spese di investimento Direzione 13 - Territorio rurale).
L'UPB 06011 (Spese per comunicazione) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 208 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Contu, Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea Moriconi, Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 21/1999 è aumentato di euro 100.000,00 (spese di investimento Direzione 13 - Territorio rurale).
L'UPB 06011 (Spese per comunicazione) è diminuita di pari importo".
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere, ne ha facoltà.



RIBA Lido

Siamo un po' al cospetto della storia: avete presente che data ricorda il 5 maggio? Tutti dicono: "5 maggio, la morte di Napoleone". Per noi invece, che siamo progressisti, il 5 maggio 1945 ricorda la liberazione del campo di Mauthausen.
Non c'entra niente, era solo per fare qualche citazione. Mi veniva in mente una citazione padana, però qui dovrebbe aiutarci l'Assessore alla cultura, dato che la nostra cultura arriva soltanto su "quel ramo del lago di Como", che probabilmente vuol dire Lecco, visto che è l'altro.



PRESIDENTE

Consigliere Riba, la invito ad intervenire sul merito della questione che lei, peraltro, essendo ex Assessore alla cultura, conosce molto bene.



RIBA Lido

Era anche per non fare troppo sfoggio di competenza specifica. Cercavo di parlare della montagna, dell'assetto idrogeologico e del lago di Como che volge a mezzogiorno. Comunque, se dà fastidio, ritorno subito all'argomento e ne parleremo un'altra volta.
Su questo punto, Presidente, abbiamo sommessamente cercato di spostare alcune somme, prelevandole da capitoli sui quali non sarebbe disastrosa un po' di parsimonia (pensiamo alle consulenze). Tra l'altro, Assessore Pichetto, quando ci presenta, con umiltà, questi 40 miliardi di spesa di consulenza, accetta la critica senza batter ciglio, forse perché - pare che le consulenze, nell'ambito della sanità, siano tre o quattro volte più grosse. Quindi capisco la generosità con la quale state tentando di difendere il giovane Assessore alla sanità (dico giovane nel senso di anagrafe politica).
Chiedo formalmente di poter avere, dall'Assessore alla sanità l'informazione su quante sono le consulenze che le aziende sanitarie hanno pagato lo scorso anno. Se la sente di prendere questo impegno, Assessore? Dato che alla fine della fiera si ha l'impressione che abbiamo mandato via i capi equipe, come l'ultimo partito per Firenze (e non mi risulta che siano in arrivo dal treno Trevico-Torino, come arrivavano gli operai della Fiat a suo tempo: c'era già una catena di montaggio per trasportarli, prima della catena di lavorazione), vogliamo sapere quanti sono i soldi che le USL hanno speso per le consulenze.
Chiedevo il totale delle consulenze perché si potrebbero prelevare senza danni per la stabilità economica della Regione, soldi dalle consulenze, per spostarli verso quelle opere per le quali l'Assessore Cavallera solea riconoscere che abbiamo avuto, negli ultimi dieci anni, un danno di mille miliardi all'anno. Come danni diretti sono veramente tanti oltre tutte le altre perdite. Questo è il danno emergente, cui si dovrebbe poi aggiungere anche il lucro cessante.
Rispetto a questa situazione, dopo dieci anni del governo di centrodestra, non sarebbe eccessivo se la Giunta regionale si presentasse con un minimo di progetto e di piano che preveda come e quanto intenda affrontare, con un po' di chiarezza, questo tipo di problema.
Presidente, mi farebbe leggere quella parte del lago di Como, per cortesia? "Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda rincomincia, per ripigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni".



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Riba.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Anche questa "batteria" di emendamenti mette in rilievo alcuni aspetti importanti; primo fra tutti, la necessità di intervenire su un territorio che nel corso degli ultimi anni è stato colpito e devastato da una serie di traumi e di eventi, ma anche da azioni fatte da noi, che ne hanno determinato la non fruibilità e la necessità, per essere utilizzato, di opere di bonifica.
Sarebbe una priorità fondamentale e una politica di grande infrastruttura primaria importante, ben più di tutte quelle infrastrutture che, pur essendo finanziate e promosse, arrecano danni al territorio.
Credo che una scelta che individui, nel territorio, l'elemento primario da valorizzare e da porre al centro delle iniziative, permetterebbe una grande opera di infrastruttura che avrebbe molteplici ricadute sulla qualità del territorio, sulla vita, sull'occupazione e, soprattutto, sullo sviluppo di un settore cui, apparentemente, la Regione tiene molto: il turismo.
Questo è un tipo di scelta che deve essere tenuta in considerazione.
L'altro aspetto della manovra proposta, riguarda il fatto di suggerire una manovra nei confronti delle proposte di bilancio elaborate dalla Giunta regionale e dall'Assessore Pichetto: razionalizzare quel tipo di scelte assunte e dimostrare come si possono ottenere risparmi da dedicare a politiche alternative ben più utili. Lo abbiamo già fatto nel corso di questi giorni, rilevando come ci sia tutta una parte della spesa che si giustifica poco, sopratutto nella fase in cui i cordoni della borsa tendono a restringersi e i trasferimenti di risorse alle Regioni calano.
Insistere, su una serie di voci di bilancio, è un errore. In particolare, pensiamo che un'opera di razionalizzazione dovrebbe essere condotta su tutte le spese di comunicazione e di rappresentanza, fatte sia dagli Assessorati sia dalle strutture collegate alla Regione.
In particolare, credo che, in campo sanitario, ci sarebbe molto da fare e non solo, ma questa è un'attività estremamente rilevante. Quindi bisognerebbe accettare questo tipo di suggerimenti e affrontare un problema di politiche diverse, anche solo utilizzando risorse che sono presenti dentro il bilancio.
Faccio un'ultima considerazione sul come bisogna stare attenti a sviluppare quel tipo di opere infrastrutturali, essendo prudenti e diffidenti verso altre.
Leggevo ieri sul giornale che uno dei problemi per la costruzione della linea dell'Alta Velocità verso Lione è quello del territorio e delle sue caratteristiche, e la forte presenza di amianto nelle montagne. Non vorrei che domani si dovesse affrontare un'enorme spesa di risanamento e di bonifica di un territorio, che devastiamo con un'opera che abbiamo deciso di realizzare, per poi sostenere dei costi enormi per bonificare, perch conosciamo bene i problemi che pone l'amianto e come ci sia molto da fare su quanto è stato sviluppato in questi anni rispetto all'amianto, senza dover aggiungere altri tipi di problemi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Come ha ricordato poco fa il collega Riba, sarebbe interessante quantificare - perché serve per la manovra di bilancio che stiamo impostando - il problema delle consulenze, non solo per la parte che riguarda quelle che la Regione dà. Noi, da questo punto di vista, ci affidiamo a dati ufficiali, che sono quelli che compaiono nei documenti della Corte dei Conti, ma anche alle consulenze, che sono escluse da questo conteggio, che danno le ASL e le ASO.
In un momento nel quale vi è un problema di finanza pubblica e vi è il problema di reperire le risorse per finanziare, per quanto riguarda le ASL e le ASO, un sistema sanitario regionale che, nel 2003, nonostante i ticket e l'addizionale, ha chiuso i suoi conti con un deficit di 170 milioni di euro (vi è quindi un problema di governo della spesa sanitaria e di reperimento delle risorse con le quali sviluppare il sistema sanitario pubblico) è singolare che non ci sia, da parte del governo regionale, un impegno forte per capire l'entità del fenomeno.
Per quanto riguarda invece le consulenze conferite e date da questa Regione, sono pari a 22 miliardi di vecchie lire, che non sono uno scherzo.
Non è il caso di riassumere, ma una parte di questa manovra potrebbe e dovrebbe essere finanziata attraverso un intervento di questo tipo. E' evidente la contraddizione di un governo regionale che, per quanto riguarda la sanità, non si è ancora posto il problema di un governo del fenomeno per capire se alcune di queste consulenze vengano date nel rispetto dello spirito e della lettera della legge, cosa che non credo assolutamente.
Mi rifiuto di pensare che la struttura regionale debba, per ragioni sue di merito, decidere di conferire consulenze per 22 miliardi di vecchie lire. Francamente mi sembra una di quelle cose che non stanno né in cielo né in terra e che si giustificano soltanto perché è invalsa la brutta abitudine di usare la consulenza per risolvere problemi che non c'entrano niente con le consulenze stesse.
Vi devo ricordare che l'articolo 1 della legge regionale n. 6/88 stabilisce come eccezione il ricorso alla consulenza, eccezione che deve essere fortemente motivata con il fatto che l'amministrazione regionale non trova nel suo apparato le professionalità con le quali affrontare quel problema che, in via eccezionale, si risolve con la consulenza.
Qui stiamo facendo diventare il meccanismo delle consulenze una scelta fisiologica e patologica del sistema, che rappresenta l'11% del costo del personale della Regione Piemonte. E a fronte di questo fatto e a fronte del fatto che abbiamo un bilancio regionale che dà segni di grande sofferenza al punto che questa maggioranza pone a noi opposizione il problema di come reperire le risorse per fare politiche alternative a quelle che si configurano in questo bilancio, voi ci dite che non ci sono i margini. E ci dite questo, perché prescindete totalmente dalla possibilità, che invece esiste ed è concreta, di aggredire, insieme ad altri, anche questo problema.
Vorrei che su questa questione si facesse un po' di chiarezza Presidente, perché penso che esistano in questo bilancio delle zone d'ombra; una di queste è il fatto che si è nell'impossibilità di quantificare le consulenze che danno le ASL e le ASO, e poi c'è un problema di trasparenza dei numeri. Infatti, è singolare che mentre la Corte dei Conti certifica in un documento ufficiale - che, come tale, considero veritiero e non potrei fare altrimenti - che le consulenze sono state nel 2003 di questa entità, sui giornali compaiono dati che fornisce la Regione (e non capisco che rapporto esista tra il primo dato e il secondo), dai quali si evince che le consulenze sarebbero inferiori.
Siccome parliamo del 2003, Presidente del Consiglio, e parliamo di dati che, nel primo caso, compaiono in documenti ufficiali della Corte dei Conti, la quale addirittura ci rivolge una critica e ci invita a mettere sotto controllo il fenomeno e a ristrutturare le consulenze, ho il sospetto che, in certi casi, i dati che forniamo alla stampa, magari con la volontà dichiarata di dimostrare che stiamo controllando e governando il fenomeno siano dati parziali, e che facciano invece testo - come io credo - i dati che abbiamo, come Gruppo, dichiarato e ricordato in quest'aula, pubblicati nei documenti ufficiale della Corte dei Conti.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione per appello nominale (richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri), mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 134, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 7 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale (richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri), mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 135, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 7 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale (richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri), mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 171, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 7 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale (richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri), mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 172, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 7 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale (richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri), mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 207, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 7 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione per appello nominale (richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri), mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 208, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 Consiglieri hanno votato Sì 7 Consiglieri hanno votato NO 27 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Chiudiamo dunque il fascicolo degli emendamenti riguardanti la legge regionale n. 21/1999 (bonifiche irrigue) e passiamo al prossimo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola sull'ordine de lavori il collega Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Intervengo solo per prendere atto, come fatto politicamente significativo, di un voto favorevole del Presidente di Forza Italia ai nostri emendamenti.



PRESIDENTE

Ritengo si tratti di un voto con il quale il nostro Capogruppo ha voluto lanciare un segnale di amicizia, di solidarietà e di simpatia nei confronti dell'opposizione.
Legge regionale 59/1995 "Norme per la riduzione, il riutilizzo e lo smaltimento dei rifiuti" Comunico il ritiro degli emendamenti rubricati n. 400 e n. 415.
Emendamento rubricato n. 187 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Contu, Marcenaro, Placido, Riggio, Muliere, Suino, Riba, Papandrea Moriconi, Contu e Di Benedetto: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Lo stanziamento della legge regionale 59/1995 è aumentato di euro 300.000,00 (spese correnti). L'UPB 06011 (Spese per comunicazione) è diminuita di pari importo".
La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

L'emendamento è ritirato.



PRESIDENTE

La ringrazio. L'emendamento rubricato n. 187 è dunque ritirato come così come gli emendamenti nn. 410 e 415. Sempre sui rifiuti, relativamente alla legge n. 24/2002, è stato presentato l'emendamento n. 401, che è uguale al n. 414; entrambi sono coperti finanziariamente da leggi in diminuzione, come aveva già annunciato il Presidente Cota.
Legge regionale 24/2002 "Norme per la gestione dei rifiuti" Emendamento rubricato n. 401 (e connesso emendamento rubricato n. 414) presentati dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Papandrea (vedi tabella allegata)



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Sono pressoché identici: cambia solo il tipo di carta! Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Quello della tutela ambientale e della gestione dei rifiuti è uno dei nodi più spinosi su cui si sono confrontate le Amministrazioni locali.
Con questa proposta noi intendiamo sollecitare una maggiore attenzione un maggiore investimento ed una maggiore spesa per tutte le politiche che ne favoriscano la riduzione e il riciclaggio, politiche che continuiamo a pensare come fondamentali, essenziali per affrontare questo tipo di aspetto.
Rileviamo invece che, dopo un periodo in cui era stato posto l'accento sul al problema, ci troviamo ora di fronte ad un impasse. Gli obiettivi che ci eravamo prefissati nelle leggi regionali e nei Piani regionali sui rifiuti sono lungi dall'essere raggiunti, e credo che dovrebbe essere un segnale di allarme per tutti.
All'epoca di questa discussione, noi ci eravamo contrapposti alle proposte contenute nei Piani; in particolare, avevamo rilevato come il mettere al centro della proposta la costruzione di inceneritori avrebbe finito per creare un alibi a quanti non volevano portare avanti una politica di raccolta differenziata e di riduzione. E credo che ciò si sia verificato, cioè io credo che dietro le difficoltà del raggiungimento degli obiettivi ci stia proprio questo tipo di logica, ci stia quasi un fatalismo che fa dire: "Non si può fare nulla", "Più di tanto non si pu andare oltre", "Siamo già andati molto in là", ragione per cui cerchiamo di accelerare una soluzione alternativa alle discariche che permetterà di ridurre la quota di territorio dedicata alle discariche che, come sappiamo creano una serie di problemi alle comunità locali.
Ovviamente si sottovalutano i problemi che pone un inceneritore.
Personalmente ritengo che la costruzione degli inceneritori tenderà crescere e non a diminuire, e alla fine tutto ciò si trasforma nel non avanti politiche virtuose nei confronti della gestione dei rifiuti.
Mi pare che questo sia l'elemento più preoccupante per tutti noi ed è per questo che con gli emendamenti vorremmo sollecitare uno stanziamento crescente per i prossimi anni che rimetta al centro del dibattito questo tipo di priorità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

E' interessante questo emendamento, perché riguarda un problema reale che le nostre comunità vivono quotidianamente e rispetto al quale non riusciamo mai a capire effettivamente quali sono le operazioni da fare e in che modo questo tipo di attività deve essere condotto per risolvere l'annosa questione dei rifiuti.
Vorrei però svolgere una piccola considerazione assieme a voi; poich quello dei rifiuti è un argomento delicato e si tratta di un servizio che va dato al cittadino, è fondamentale mettere d'accordo tutte e due le parti: l'Ente pubblico che deve dare il servizio e il cittadino che lo riceve.
In questi ultimi anni parecchi sono stati gli esperimenti sulla raccolta differenziata e sui rifiuti in modo particolare; bisogna però dire che la riuscita di questo tipo di servizio risulta sempre scarsa e non accontenta né il territorio né i cittadini né l'Ente pubblico.
Vogliamo di conseguenza fare una piccola riflessione, signor Presidente, assieme a lei e all'aula, per cercare di far approvare questo tipo di emendamento e cercare di investire nella direzione giusta.
Sono particolarmente convinto che al cittadino bisogna dare un elemento in più per poter contribuire al discorso della raccolta differenziata.
A mio giudizio, l'errore che in questi ultimi anni l'Ente pubblico ha fatto sulla questione rifiuti è quello di non aver fatto capire in modo chiaro il significato effettivo del decreto Ronchi e della sua l'innovazione per risolvere questo problema.
Quando parliamo di raccolta differenziata parliamo di un tema così vasto che, se non c'è la collaborazione del cittadino, ossia se il rifiuto non viene suddiviso nell'ambito domestico, risulta difficile e particolarmente gravoso risolvere il problema una volta che il rifiuto domestico è uscito dall'abitazione. Il decreto Ronchi dà delle indicazioni chiare e precise con l'inserimento della quota proporzionale. Ritengo dunque opportuno riuscire ad applicare il decreto in modo corretto, non forfetario, perché essendo la tassa la controprestazione di un servizio deve essere applicata in modo corretto e proporzionale.
Poiché la tariffa è applicata a prescindere dalla quantità dei rifiuti che vengono prodotti, il meccanismo non funziona. E' qui che a mio giudizio il cittadino non è incentivato a diversificare il rifiuto. E' chiaro che il cittadino accorto cerca di differenziare il rifiuto, perché un cartone messo da parte costituisce un combustibile e non un rifiuto. Tuttavia bisogna far capire a tutti che ci sono dei rifiuti per cui lo smaltimento è già pagato all'origine. Faccio un esempio: se comperiamo un televisore che ha un imballaggio, lo smaltimento di questo imballaggio è già stato pagato al momento in cui è stato fatto l'acquisto.
Se il cittadino non comprende certi passaggi, diventa difficile fargli capire che se questo involucro viene piazzato nel cassonetto dei rifiuti lui sta pagando il rifiuto due volte. Occorre dunque un po' più di collaborazione, sia da parte del cittadino sia da parte della Pubblica Amministrazione, altrimenti questo problema non si risolve nel modo più assoluto.
Quello che risulta fondamentale è l'inserimento della quota proporzionale, perché bisogna stabilire sul territorio dei criteri per il conferimento dei tipi di impianti urbani. Se si producono 10 Kg di rifiuti al mese o al giorno, non si capisce perché se ne debbano pagare 50 o perché si debba pagare in base alla grandezza dell'appartamento. In questo momento, la tassa è determinata dalla superficie dell'alloggio, il che non ha alcuna attinenza, perché un discorso è la superficie dell'alloggio e un altro discorso è la quantità di rifiuti che il cittadino produce.
A mio giudizio, se la Pubblica Amministrazione fa capire bene al cittadino che per la riduzione dei volumi bisogna fare tutti attenzione, in qualche modo se il cittadino sa che facendo la raccolta differenziata risparmia, non perché costa meno il servizio ma perché ne conferisce meno in discarica, di conseguenza l'inserimento...



PRESIDENTE

Consigliere, il tempo a sua disposizione è terminato. Sono cinque minuti ogni intervento.



GIORDANO Costantino

Presidente, lei sa che sono particolarmente rigoroso sui tempi e ossequioso dell'Aula, dei tempi e dei metodi, però sui rifiuti bisogna fare attenzione, altrimenti ci ritroveremo tutti annegati. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Stiamo parlando di un'autentica emergenza. La crescita dei rifiuti ha un incremento annuo del 5%.
La legge Ronchi prevedeva il raggiungimento di alcuni traguardi sappiamo che molti Comuni della Regione non hanno raggiunto questo obiettivo, ma, dopo averci raccontato per tanto tempo delle "panzane" sull'impossibilità di raggiungere alcuni obiettivi che pure erano fissati dalla legge, oggi dobbiamo registrare che molti Comuni della nostra regione (penso al Comune di Volpiano, 62%), molti Comuni della Val Pellice e della Val Sangone hanno abbondantemente superato l'obiettivo della raccolta differenziata.
Il nodo inceneritore è la negazione di politiche mirate sulla differenziazione della raccolta dei rifiuti.
E' un nodo estremamente delicato, che sta attraversando anche problemi di accordi programmatici, ad esempio fra il centrosinistra e Rifondazione e le associazioni ambientaliste. E' un problema estremamente serio, al quale al di là delle scadenze elettorali, dobbiamo prestare un'attenzione particolare.
L'inceneritore è la negazione della raccolta differenziata. Bene ha fatto il Consigliere Giordano a ricordare come la questione tariffa o tassa sia tornata di nuovo all'ordine del giorno, con una consapevolezza da parte di tutti. Se la scelta è la raccolta "porta a porta" dei rifiuti e dei processi virtuosi che innesca la raccolta differenziata, allora la nuova consapevolezza che dobbiamo assumere è che i cittadini saranno chiamati a dover rispondere in termini economici di un obiettivo (l'incremento delle quote della raccolta differenziata), che però ha uno scopo più alto, quello della tutela ambientale.
Guardando gli accordi raggiunti nei vari Comuni dove si va alla scadenza elettorale - e la questione inceneritore è questione centrale -va notato con piacere che nell'ambito degli accordi di programma, il centrosinistra con Rifondazione si pone obiettivi ambiziosi, che vanno fino al 50-55-60% entro il 2005, anche in realtà dove la raccolta differenziata ha raggiunto obiettivi di poco superiori a quelli previsti dalla legge Ronchi. Quindi, raccolta differenziata come risposta a quanti invocano l'inceneritore, sapendo che l'inceneritore, bruciando in modo indifferenziato, non è altro che la negazione della possibilità di raggiungere questo obiettivo.
E allora, le tecnologie vanno avanti; ci sono ancora degli studi in corso, che forse potranno consentire di coniugare la possibilità di bruciare residui di rifiuti nel rispetto però della tutela della qualità della vita e delle condizioni ambientali delle nostre città e campagne.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Abbiamo proposto questi emendamenti su una tematica che diventa di giorno in giorno più importante e più pressante. Come ambientalisti sosteniamo che la soluzione c'è, ed è quella di adottare politiche adeguate; peraltro, i modelli per la riduzione del rifiuto, che è l'unica vera soluzione ambientalmente corretta, li possiamo reperire in numerosi paesi, a partire dalla Germania. Per esaminare la questione ed arrivare a capire che è da accettare l'idea che la riduzione sia l'unica soluzione possibile, dobbiamo considerare un po' la strana vicenda dei rifiuti.
I rifiuti li produciamo tutti, diventa rifiuto immediatamente quello che un attimo prima era sul nostro tavolo e, dal momento in cui esce dal nostro tavolo, diventa una cosa quasi peccaminosa, di cui non vogliamo sentir parlare e, allo stesso modo, affrontiamo normalmente la problematica dello smaltimento dei rifiuti con quel noto atteggiamento che ben conosciamo: "Li mettiamo dovunque, basta solo che non siano nel mio giardino". Proprio da questa concezione, in fondo, è nata questa proposta dell'incenerimento dei rifiuti.
Da ambientalista, al di fuori degli accordi di programma, al di fuori di quelle che sono le scelte gestionali che le forze politiche si trovano a fare, devo sottolineare un fatto: gli inquinanti che noi produciamo e immettiamo nell'ambiente non vengono valutati dall'ambiente in base a un giudizio politico. L'ambiente, l'aria non fanno il bilancio e dicono: "Però, la valutazione politica ha portato a costruire cinque inceneritori invece di dieci, uno invece di venti", ecc.; l'ambiente fa la somma di tutto quanto noi, con le nostre attività, produciamo.
Parlavamo prima dell'effetto serra e dell'inquinamento: l'ambiente non fa il conto se noi siamo bravi o meno a firmare e sottoscrivere il protocollo di Kyoto; l'ambiente produce delle conseguenze che poi viviamo tutti, sulla base di quanto noi comunque, con le nostre attività produttive, immettiamo nell'atmosfera.
La vicenda degli inceneritori è dello stesso livello. Noi abbiamo ormai dati scientifici circa le problematiche legate all'incenerimento.
L'incenerimento produce ossidi di azoto, ammoniaca, PCB e diossine.
Abbiamo dati relativi al più grande inceneritore d'Italia, quello di Brescia, i cui monitoraggi, per quanto riguarda ad esempio le emissioni del PCB e delle diossine, vengono fatti per otto ore due o quattro volte all'anno, ma pensare che in questo modo si riesca a sapere quello che avviene durante tutto l'arco dell'anno, per quanto riguarda le emissioni francamente mi sembra strano. Eppure, le problematiche dell'inceneritore sono legate anche a questo genere di conseguenze, al fatto che l'inceneritore viene solitamente costruito con una commistione di pubblico e privato, ma poi ben presto la gestione passa ad un livello privatistico e sappiamo come in tutti i casi le gestioni privatistiche finiscono per privilegiare il desiderio di guadagno e di speculazione a quello della sicurezza, soprattutto quando si parla di sicurezza ambientale.
La stessa raccolta differenziata è un momento fondamentale, ma - come ormai è dimostrato anche questo da quello che avviene nella realtà - la raccolta differenziata, per essere funzionale, deve essere promossa col porta a porta a livello delle singole abitazioni. Pensare di poter fare una raccolta differenziata in un tempo successivo è stato dimostrato che non dà origine a dei buoni risultati, soprattutto perché il prodotto che se ne ottiene a livello di compost non ha le caratteristiche fisiche e organolettiche di un buono prodotto che possa essere utilmente utilizzato laddove serve maggiormente.
Sovente raccolte differenziate condotte a posteriori, quindi in tempi successivi e non al momento della produzione del rifiuto a livello casalingo, danno origine a un compost che può essere usato solo per ricoprire le discariche.
Continuo l'intervento nella dichiarazione di voto.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta su questo emendamento è contrario.
La parola al Consigliere Moriconi per dichiarazione di voto.



MORICONI Enrico

Finisco il riassunto del mio breve discorso sull'argomento, perché sul problema dei rifiuti il discorso da fare sarebbe molto più lungo; tra l'altro, sono stato assolutamente superficiale, non ho approfondito gli argomenti e le tematiche come sarebbe necessario.
Per stare nei tempi, devo dire che la raccolta differenziata è uno strumento indispensabile, così come prevede il decreto Ronchi, che va promossa come adesso in tante città, in tanti Comuni si comincia a fare porta a porta a livello domiciliare. Tuttavia la raccolta differenziata, di per sé, non ci pone al riparo da quello che è il problema che stiamo vivendo in questi ultimi anni, ovvero l'aumento esponenziale della produzione del rifiuto.
Noi verifichiamo sempre più frequentemente che, nonostante la raccolta differenziata, vi è comunque un aumento della produzione del rifiuto cosiddetto tal quale o indifferenziato. Questo avviene perché aumenta comunque la produzione del rifiuto. Di conseguenza, l'unica strategia utile per riuscire a gestire meglio il problema dei rifiuti non può che essere quella della riduzione, ma per muoversi nel campo della riduzione occorre inevitabilmente che la Regione investa delle risorse su questo punto.
Ci sono - ripeto - dei modelli già attuati e validi in altri Paesi che permettono di abbattere in maniera decisiva la produzione del rifiuto a partire dal punto dove il rifiuto inizia il suo percorso, ovvero a partire dall'imballaggio. Si sa che, ad esempio, una delle esigenze dei supermercati è quella di procedere ad un certo tipo di imballaggio anche per evitare o per rendere più difficile la possibilità di piccoli furti dagli scaffali del magazzino. Ebbene, questa necessità può essere facilmente superata e risolta. Come? Predisponendo dei luoghi di raccolta dell'imballaggio già a livello di primo punto di vendita, cioè già a livello di grande magazzino.
Questa è una soluzione che è stata adottata in Germania. Ugualmente sempre per fare un semplice esempio, si potrebbe prendere in considerazione la predisposizione di vendita di liquidi in bottiglie di plastica ri riempibili, anziché in quelle di vetro, che, com'è noto, sono più pesanti di quelle di plastica. Le bottiglie di plastica non ri-riempibili vanno immediatamente a finire nel rifiuto, mentre l'utilizzo di contenitori di plastica ri-riempibili abbatterebbe in modo decisivo la produzione del rifiuto. Ma questi sono solo due esempi, molti di più se ne possono fare.
Tutto questo per dire che quello che noi chiediamo è un impegno deciso serio ed economicamente rilevante della Regione per lavorare sulla politica della riduzione del rifiuto. Questa è l'unica strategia che permette di risolvere il problema del rifiuto, risolvendo tutte quelle problematiche che invece noi abbiamo di fronte con gli altri sistemi: il problema dell'inquinamento dei suoli, il problema della cattiva gestione delle discariche, il problema dell'inquinamento dell'aria nel caso dell'incenerimento. Sono tutte problematiche che, di volta in volta vengono minimizzate o per le quali ci propongono delle soluzioni che sono delle "non soluzioni". A Brescia, ad esempio, dov'è in funzione il più grande inceneritore italiano, le soluzioni che proponiamo non sono in grado né di controllare né di diminuire o minimizzare.
Chiediamo alla Regione un segnale forte, anche di attenzione per la salute dei cittadini, nella vera prevenzione, investendo delle risorse finanziarie laddove servono per risolvere il problema di inquinamento da rifiuti, promovendo una decisa riduzione della produzione dei rifiuti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino per dichiarazione di voto.



MANOLINO Giuliano

Grazie, Presidente.
Volevo semplicemente fare un intervento di rettifica, se così si pu definire, perché ho sentito alcune dichiarazioni in merito al problema dei rifiuti, cioè alla necessità che parrebbe esserci di potenziare o di dare una strategia di rifiuti, specialmente dal collega Papandrea prima e poi dal collega Moriconi dopo.
Probabilmente i colleghi non sono a perfetta conoscenza di quella che è la strategia sui rifiuti che la legge regionale n. 24 ha posto in essere ormai da un anno a favore di tutti i bacini di utenza, di tutti i consorzi e i bacini omogenei, ma soprattutto di quella che è la strategia che le Province - mi riferisco, in particolare, alla Provincia di Torino, che è la più vicina oltre che la più grande - per la quale si sta lavorando nell'ambito dei vari bacini secondo un piano che prima è stato programmato e poi completamente contraddetto.
Mi riferisco, naturalmente, al Piano Territoriale dei Rifiuti che la Provincia di Torino ha approvano nel 1998, predisponendo aree di pianificazione, tipologie di impianti e modalità per la raccolta dei rifiuti, che poi, nel nome e del segno di un business azionario e societario che é stato perfettamente costituito e costruito dall'Azienda di Torino e dalla città di Torino, questo Piano Territoriale è stato palesemente e totalmente contraddetto, al punto che oggi si sta parlando di un inceneritore che, invece di avere le 600 tonnellate al giorno, ha una previsione di 1000, 1200 o anche 1400 tonnellate.
La Giunta provinciale ha annullato il suo Piano Territoriale dei Rifiuti non più tardi di 15 giorni fa, eliminando le aree di pianificazione per fare in modo che l'A MIAT e la città di Torino, principali azionisti della TRM, riescano ad avere questo grande business con un coinvolgimento che non è più la sola area di pianificazione territoriale nord-est qual era prevista in origine ma tutte le aree della Provincia di Torino.
Volevo solo dire ai Consiglieri Moriconi e Papandrea che evidentemente non conoscendo queste situazioni, non hanno capito qual è l'ente a cui si devono rivolgere per chiedere maggiori contributi, maggiori finanziamenti ma soprattutto maggiore serietà di indirizzo, cosa che in questo momento la Provincia di Torino non sta facendo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale (richiesto dai Consiglieri Cattaneo ed altri), mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 401 (e connesso emendamento rubricato n. 414).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 28 Consiglieri ha votato SÌ 1 Consigliere hanno votato NO 27 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
A questo punto, convocherei una riunione dei Capigruppo per fare il punto della situazione. Pertanto, la seduta è aggiornata alle ore 15.00.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.00)



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