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Dettaglio seduta n.454 del 04/05/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


GALASSO ENNIO LUCIO



(Alle ore 10.02 il Consigliere Segretario Galasso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.39)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cantore, Casoni, Racchelli Tomatis, Vaglio.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Assegnazione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Pichetto Fratin Gilberto


PRESIDENTE

Con decreto n. 33 del 3 maggio 2004, il Presidente della Giunta regionale Ghigo attribuisce temporaneamente le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, per le sedute antimeridiane del 4 e 5 maggio 2004 all'Assessore Gilberto Pichetto Fratin.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 604: "Legge finanziaria per l'anno 2004"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame del disegno di legge n. 604, di cui al punto 6) all'o.d.g.
ARTICOLO 1 BIS Emendamento rubricato n. 110 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Riba, Muliere e Suino: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Interpretazione autentica DGR n. 1-6053 1bis. La Regione Piemonte garantisce per l'anno 2004 l'esenzione totale dal pagamento dei ticket sui farmaci per tutti i pensionati, indipendentemente dall'istituto o ente erogante, secondo le modalità previste dalla DGR n. 1 6053 del 14.05.2002 (UPB 28051).
La misura è finanziata per l'esercizio in corso per 1.000.000,00 euro mediante una equivalente riduzione della UPB 09011".
La parola al Consigliere Marcenaro per l'illustrazione.



MARCENARO Pietro

Volevo dire che ritiriamo l'emendamento rubricato n. 110 perché lo modifichiamo e lo ripresentiamo riformulato come articolo aggiuntivo n. 18 bis.



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 110 è dunque ritirato e sostituito con emendamenti, collocati all'articolo 18 bis, rubricati n. 539 e n. 540.
Emendamento rubricato n. 111 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Riggio, Riba, Muliere e Suino: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "1 bis. La Regione Piemonte garantisce per l'anno 2004 l'esenzione dal pagamento dei ticket sui farmaci antistaminici per le patologie allergologiche (UPB 28051).
La misura è finanziata per l'esercizio in corso per un milione di euro mediante una equivalente riduzione della UPB 09011".
La parola alla Consigliere Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. L'emendamento riguarda i farmaci antistaminici e le patologie allergologiche. Abbiamo presentato recentemente - a marzo - una serie di interrogazioni e interpellanze, perché esiste una situazione di forme allergiche in aumento, che costituiscono, in taluni casi, una certa emergenza. Esiste un contesto di inquinamento da micropolveri che ne favorisce l'estensione ed esiste un'alta concentrazione di traffico, per cui molte persone sono colpite da questo problema.
Inoltre, sono colpiti soprattutto i bambini e i soggetti anziani.
A febbraio, il Ministero provvede con un'ordinanza ad ammettere al rimborso, da parte del Servizio Sanitario Nazionale, tutti i medicinali antistaminici che fanno capo a questo tipo di problematica, quindi tutti gli antistaminici che vengono prescritti a pazienti affetti da patologia su base allergica di medio e grave grado.
La suddetta ordinanza del Ministero è vigente e ha una durata a tempo cioè vige per tutto il periodo dell'estate (credo siano quattro o cinque mesi).
La Regione Piemonte, però, decide di non applicare l'ordinanza ministeriale e ne dà un'interpretazione soggettiva, dicendo che i pazienti avranno diritto a questa esenzione - che è importante, essendo un fenomeno piuttosto diffuso - solo se avranno avuto la diagnosi svolta dal centro regionale della rete allergologica ospedaliera. Capite che l'ordinanza viene fatta e impostata sul rapporto medico di famiglia-paziente.
In Piemonte si decide di aggiungere un passaggio: il paziente che normalmente è ritenuto allergico dal suo medico di base, deve rivolgersi ai centri diagnostici regionali - che per la precisione sono pochi - che hanno delle liste d'attesa paurose e non emettono immediatamente la diagnosi poiché occorre una procedura piuttosto lunga.
Con questo emendamento proponiamo di ripristinare l'applicazione dell'ordinanza, poiché non si capisce per quale motivo in Piemonte si debba usare un metodo diverso rispetto alle altre Regioni. Se questo avviene, è perché la Regione non dà fiducia ai propri medici di base! Togliamo un passaggio inutile: i medici di base sono coloro che danno applicazione a questa ordinanza e consentiamo ai numerosissimi allergici soprattutto bambini e anziani, di fruire gratuitamente degli antistaminici per i quattro mesi, come avviene per l'intera popolazione italiana, poich questa si configurerebbe come una sorta di devolution veramente imbarazzante, un'anomalia nelle anomalie. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Non c'è l'Assessore Galante? Non so se ho capito male le notizie di stampa, ma ci sono alcune campagne stampa rituali, nel senso che inizia l'anno scolastico e si parla del problema dell'apertura dell'anno scolastico; scoppia il problema delle allergie e i giornali parlano delle problematiche connesse alle allergie.
Non vorrei aver capito male, ma non c'è l'Assessore Galante, quindi non ho risposta. Mi pare che in quell'occasione vennero fatte delle dichiarazioni estremamente impegnative da parte dell'Assessorato nei confronti dei cittadini colpiti da questa patologia, che sostanzialmente erano di grande apertura. Non so se la Consigliera Suino ricorda, ma si parò allora (qualche mese fa) proprio di questa problematica, rispetto alla quale sarebbe utile conoscere qual è l'orientamento della Giunta.
La problematica sollevata dalla collega Suino sostanzialmente pone al centro dell'attenzione le questioni legate al rapporto che deve intercorrere fra il sistema sanitario e i medici di base. Ma perché le dichiarazioni, le attestazioni dei medici dovrebbero essere messe in discussione e sottoposte ad un organismo sovraordinato, ho capito bene? Perché, se fosse questo, è evidente che c'è qualcosa che non quadra. Oltre all'appesantimento burocratico e al disagio conseguente che si crea per i cittadini, si ha una sorta di atteggiamento vessatorio. Poi l'emendamento nella sua semplicità, sembra quasi taumaturgico, nel senso che si chiede una cosa che credo debba colpire la sensibilità dell'esecutivo, perché si chiede l'esenzione dal pagamento del ticket su queste tipologie di farmaci che sappiamo essere orientate alla cura di patologie che hanno subito un incremento notevole; tanti sono i fattori, sicuramente molti derivano dal peggioramento della qualità ambientale delle grandi città, ma non solo queste sono anche patologie che si riscontrano molto in campagna e sono legate a tutta una serie di altri fattori.
Quindi sarebbe opportuno - ma l'Assessore Galante non c'è - conoscere il parere dell'Assessore in primis e quindi del Presidente della Giunta sulla possibilità o meno di accogliere questo emendamento.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a bilancio e finanze

Rispetto all'emendamento rubricato n. 111 il parere della Giunta è negativo per quanto riguarda la parte finanziaria e, di conseguenza, tutte queste iniziative devono andare nell'ambito dello stanziamento già previsto sulla sanità.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 111.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, chiede la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Questa mattina abbiamo letto sui giornali che è ieri, da parte della Giunta regionale, è stata approvata e sottoscritta una convenzione con l'Ordine Mauriziano a proposito dell'ospedale. Volevo semplicemente sapere essendo questa una materia che ha rappresentato un certo interesse e avendo questa questione un collegamento al bilancio, quando, come e se la Giunta regionale intende fornire al Consiglio un'informazione sulle scelte che sono state compiute. Vorrei sapere quando pensate di informare e di comunicare al Consiglio queste cose.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Nulla osta relazionare in Consiglio su questa tematica che, come giustamente ricordava il Consigliere Marcenaro, è stata oggetto delle più ampie, articolate, fantasiose considerazioni. Di conseguenza, visto e considerato che la Giunta risponde invece con un atto nel quale assume impegni ben precisi, siamo ben felici di poter relazionare in Consiglio il contenuto dell'atto che abbiamo assunto.
Onde nessuno possa dire che anteponiamo discussioni che possano rallentare l'iter di discussione del bilancio, mi permetto di proporre al Consiglio di fare la comunicazione e subito dopo l'approvazione dello stesso.



PRESIDENTE

Sempre sull'ordine dei lavori, la parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Ringrazio il Presidente della Regione per la disponibilità.
Abbiamo visto anche noi che ieri è stata approvata questa convenzione.
Chiederei se successivamente al bilancio, visto che ci sono anche altri elementi che riguardano l'Ordine del Mauriziano, fra cui una relazione della Procura Regionale della Corte dei Conti, fosse possibile avere qualora disponesse di questi atti la Regione, un'informativa complessiva anche su questi elementi.



PRESIDENTE

Raccolgo questa disponibilità e organizzerò i lavori in modo da attuarla.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 604 "Legge finanziaria per l'anno 2004" (seguito)


PRESIDENTE

Continuiamo l'esame degli emendamenti relativi al punto 6) all'o.d.g.: Disegno di legge n. 604: "legge finanziaria per l'anno 2004".
Emendamento rubricato n. 109 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Riba, Muliere e Suino: aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "1 bis. La Regione Piemonte istituisce, ad implementazione del sistema sanitario regionale, la Rete regionale per le Malattie Rare (UPB 29061).
La misura è finanziata per l'esercizio in corso per 500.000,00 euro mediante una equivalente riduzione della UPB 09011".
La parola al Consigliere Muliere per l'illustrazione.



MULIERE Rocco

Immagino e conosco già la risposta dell'Assessore Pichetto, il quale dirà che anche questa proposta va inserita nel budget assegnato all'Assessorato alla sanità. Tuttavia vorrei fare un brevissimo ragionamento sull'emendamento, e mi auguro che ci sia una risposta da parte dell'Assessore alla sanità.
Oggi, se non sbaglio, nella nostra Regione non esiste una rete regionale per le malattie rare come invece esiste in altre Regioni. Mi pare che non sia un grande sforzo per la Regione istituire una rete di questo tipo, che sia un punto di riferimento per i malati che soffrono di malattie rare.
Non so quanti siano in Piemonte, però so che chi soffre di malattie rare vive una situazione particolare di estremo disagio e molte volte ha bisogno di punti di riferimento, di informazioni che non riesce ad avere so di alcune persone che soffrono di malattie rare, le quali si sono dovute rivolgere ad altre Regioni per avere un punto di riferimento, per avere delle informazioni. Alcuni, per esempio, si sono rivolti alla Regione Lombardia, la quale ha una struttura di questo tipo, cioè ha costituito tempo fa una rete per le malattie rare. Questa proposta, con una richiesta di finanziamento non elevata, mira proprio a questo, cioè costituire una rete che sia un punto di riferimento per chi soffre di malattie rare.
Mi auguro che l'Assessore al bilancio e l'Assessore alla sanità assumano quest'impegno. Sarebbe un impegno ancora più preciso se passasse l'emendamento con questo finanziamento.
Se la risposta dell'Assessore al bilancio è quella che c'è già il budget che va all'Assessorato alla sanità, se ci fosse in quest'Aula un impegno da parte dell'Assessore alla sanità, un impegno chiaro e preciso di costituire, entro un termine che ci possiamo assegnare, questa rete sarebbe una risposta molto forte e precisa da dare a quelle persone che vivono una situazione di disagio particolare, non solo perché malate, ma anche perch soffrono di malattie rare e vivono una situazione di disagio ulteriore Sarebbe davvero un fatto positivo se venisse, da parte della Giunta, un impegno di questo tipo accogliendo l'emendamento e, in ogni caso, l'impegno a risolvere in tempi brevi questo problema.
Vorrei ricordare all'Assessore che, a tale proposito, il nostro Gruppo aveva già presentato un'interpellanza e un ordine del giorno che, come capita spesso in quest'Aula, non sarà mai discusso. Questo è un fatto negativo, tanto più che stiamo parlando di una questione estremamente importante e delicata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, volevo anch'io sottolineare l'importanza di quest'emendamento presentato dai colleghi, che sottoscrivo virtualmente, e anche per rappresentare la mia opinione a tutta la Giunta, in particolare al Presidente Ghigo, che ringrazio per la presenza.
Mi permetto - il Presidente Ghigo lo saprà di sicuro - di illustrare nuovamente il tema delle malattie rare. La sanità nella Regione Piemonte si occupa di questo problema da qualche tempo e ha fatto crescere una struttura dedicata alle malattie rare in questi anni. Mi pare che questa struttura si sia consolidata attraverso l'istituzione di una divisione che si occupa di questo. Sappiamo che le malattie rare sono un tema, lo dice la parola stessa, molto sfuggente dal punto di vista dell'analisi e della capacità di cura. Ci sono diverse migliaia di situazioni legate alle malattie rare, però la Regione Piemonte, a livello di apparato sanitario non è stata disattenta e, sia pure con molta fatica, ha costruito una divisione che si occupa di questo.
Vedrei con molta attenzione il fatto di rinforzare quanto la sanità piemontese ha già costruito con l'accoglimento di un emendamento di questo genere. Non so, i colleghi hanno messo una cifra, però, al di là della cifra, l'accoglimento dell'emendamento darebbe un segnale netto di attenzione a quanti, nel servizio sanitario, si stanno occupando da anni e con molte difficoltà, perché è un interstizio da riempire. Le malattie rare sono poche, è difficile individuare le cure e richiede molta analisi e molta attenzione. Rispondete di sì a quest'emendamento nelle forme che il bilancio e l'UPB può consentire, ma non togliete validità a questa attenzione, da parte della Regione Piemonte, ad un settore della sanità che si è autorganizzato e che copre una serie di patologie difficili da curare.
Sarebbe un segnale di grande attenzione che anch'io, personalmente apprezzerei molto, nelle forme in cui l'Assessore Pichetto e l'Assessore Galante saranno in grado di realizzare, ma non rispondete di no, perché è un settore che deve essere sostenuto. Come dice l'emendamento, giustamente messo in rete fareste del bene alla sanità piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Signor Presidente, anch'io sosterrò questo emendamento, di cui tengo a sottolineare l'attualità. Credo che tutti i Consiglieri, ma anche il Presidente, avranno letto che, proprio in questi giorni, notizie giornalistiche avevano riportato i problemi relativi ad una sindrome che sembra collegata ad una patologia complessa, dovuta ad un'intossicazione fra virgolette, relativa alla presenza di troppe molecole chimiche nell'ambiente. Questa è un tipico caso esemplificativo di quali sono le problematiche della salute che dovremo affrontare. Nel senso che, accanto alle malattie tradizionali, sempre più arrivano forme patologiche nuove collegate in maniera molto stretta a scelte produttive e di vita che facciamo anche in campi diversi. Quindi, è anche difficile da stabilire il collegamento diretto.
Dico questo perché da molto tempo seguo le problematiche relative ad alcune forme che sono collegate all'alimentazione e, in questo senso, si vede come vi è una grande sottovalutazione del problema. Le malattie cosiddette rare tenderanno sempre ad aumentare proprio perché continuamente immettiamo nell'ambiente fattori di pericolo, fattori che possono originare forme patologiche senza che noi ne abbiamo un controllo. L'ideale sarebbe fare quello che viene più volte sottolineato, ovvero vera opera di prevenzione, quindi non fare entrare le eventuali cause di malattia nel circuito alimentare o nell'ambiente. Finché non riusciremo a compiere una vera prevenzione (sappiamo bene che costa e non è molto accetta dai settori produttivi perché costringe a rivedere le linee di produzione e le linee di sviluppo), finché non riusciremo a fare una vera prevenzione, aumentiamo almeno la disponibilità per curare le patologie che si producono quando non si fa prevenzione. Anch'io sottolineo l'importanza di questo emendamento.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Signor Presidente, intervengo soltanto con due battute. E' doveroso sottolineare, da parte nostra, un'attenzione a questi temi, ma allargo un attimo il ragionamento e chiedo alla Giunta, in particolare al Presidente Ghigo, per quale motivo in questa Regione abbiamo delle condizioni speciali senza essere una Regione speciale, una Regione ordinaria, ma, guarda caso sulle malattie allergologiche abbiamo un ordinamento diverso, diverso anche dall'ordinanza ministeriale. Sulle malattie rare, ciò che vi proponiamo è l'istituzione della rete. Certo, non mancano gli specialisti di qualità ci sono le sedi dove queste malattie vengono seguite e curate: il problema qual è? E' che se un piemontese capita di ritrovarsi in una situazione di questo tipo, fa prima ad abbandonare il lavoro, ammesso che qualcuno lo mantenga, perché ci si sbatte in corse continue: se si va all'ASL ci dicono che è competenza del medico di base, si va dal medico di base e ci dicono che è la sede specialistica diagnostica, si va alla sede e ci dicono che non è istituita la rete di ritornare tra un po' di tempo. Se si fugge nella vicina Lombardia, ad esempio, per le malattie rare, si trova la risposta.
Poiché siamo convinti dell'eccellenza dalla sanità piemontese - che era più eccellenza prima della venuta Ghigo, ma continua comunque a caratterizzasi una sanità seria - vi domandiamo: per quale motivo cose semplici come questa, dove si tratta di inserire quattro soldi ed istituire un sistema, diventano difficili? Non facciamo convegni su convegni parlando di sistemi di rete? Qui si tratta di istituire un sistema. Vedete lo dico con molta convinzione, sono tanti i casi di persone che si rivolgono a noi, ma credo che capiti anche ad ognuno di noi: quelli che sono diabetici, quelli che hanno malattie rare, quelli che hanno malattie da antistaminici, ma sapete quanto tempo e lavoro si giocano, quanto stress (che tra l'altro non aiuta per un certo tipo di malattie) in corse inutili perché manca il sistema con l'eccellenza e la qualità che abbiamo? Veramente, Giunta, uno sforzo di fantasia! Avete gli uomini, avete i mezzi abbiamo una buona storia in materia di sanità, si tratta di dare quel valore aggiunto di sistema. Anche perché questa gente, oltre a vivere male si domanda: perché se vado in Lombardia sto meglio? Che poi non è così vero, ma lì si trovano le risposte che in Piemonte non si trovano. Questa gente, oltre a vivere male, arreca un danno all'economia perché lavora di meno. Ma non abbiamo parlato per anni di semplificazione a favore delle famiglie e delle persone? Ma che sistema stiamo creando. Questo è un emendamento spia perché in sé, come entità economica, non sposta nulla, ma è chiaramente un segnale di intelligenza, di presenza cronistica sulle condizioni di vita della gente normale. Vediamo se almeno su questo sapete rispondere affermativamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Le ragioni per cui sarebbe interessante, su materie come queste - prima parlavamo delle allergie, adesso delle malattie rare - che ci fosse un'attenzione diversa da parte della Giunta é che, con i fondi attualmente destinati alla sanità, a malapena copriamo le esigenze e il fabbisogno di prestazioni sanitarie richieste dal Piemonte e i budget delle ASL in modo sempre più risicato. E' del tutto evidente che con quei fondi non riusciamo minimamente ad intervenire su elementi nuovi con progetti-obiettivo delle campagne straordinarie.
Nel momento in cui la Giunta nega l'accoglimento di questi emendamenti rimandando alla disponibilità già prevista per la sanità, si sa perfettamente che questi interventi non verranno effettuati. E' una risposta, nei fatti, compitamente negativa.
Una risposta, nei fatti, compiutamente negativa su temi come questi, ci preoccupa particolarmente per una ragione. Non so se voi abbiate fatto una riflessione su questi punti, gli emendamenti non sono stati presentati a caso, ma sulla base di un attento esame di come queste patologie si siano incrementate in modo particolare in questi ultimi tempi e, in modo inusitato, rispetto a momenti precedenti. Vi è stato un aumento quantitativo e qualitativo di queste malattie nelle loro varie forme legato anche all'incidenza di fattori ambientali, di fattori legati all'alimentazioni, legato a tutte le forme di stress, più o meno consistenti, della vita tradizionale nelle nostre città, così come si svolge quotidianamente in questi anni. C'è, indubbiamente, un aumento che richiede una diversa attenzione che non in passato, che non in una vicenda assolutamente tradizionale come noi l'avevamo immaginata già nell'ultimo Piano sanitario (che peraltro da lungo tempo, nei fatti, scaduto). Non poteva neanche, a nostro avviso, contenere più di tanto una previsione in questa direzione. Sapendo che abbiamo un Piano sanitario datato, che da quel Piano sanitario ad oggi sono intervenute delle profonde modificazioni per quanto riguarda malattie rare e per tutta una serie di forme di allergie, trovo abbastanza stupefacente che voi neghiate il problema, non lo consideriate nel modo più assoluto, e inviate una sbrigativa risposta nei fatti, compitamente negativa. Questi sono problemi che richiederebbero addirittura, si facesse un progetto obiettivo ad hoc. Dopodiché, siccome siamo ormai a quattro mesi dell'anno dal momento in cui entrerà in vigore il bilancio, non si avrà l'intero esercizio a disposizione. Diteci che ci proponete una riduzione della cifra, quanto meno per coprire l'ultimo semestre di quest'anno, cominciando ad attivare un progetto obiettivo.
Questa sarebbe una risposta che avrebbe un senso, potrebbe essere per noi comprensibile e capiremmo i problemi di ordine finanziario della Giunta ma dall'altra parte, ci sarebbe anche un segnale di attenzione significativo nei confronti di una problematica che ha questo rilievo. E' questa la proposta che farei alla Giunta: se non l'accoglimento integrale dell'emendamento, valutiamo, almeno, sulla base di quale riduzione possiamo ritenerlo accoglibile.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Galante per il parere della Giunta.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

In effetti, in termini concreti, l'emendamento sulle malattie rare, a parte la dimensione finanziaria per cui, tecnicamente, con l'Assessore Pichetto abbiamo delle difficoltà a reperire fondi in questo modo, nella sostanza è non solo accettabile, me realizzabile. Siamo già in una situazione di questo genere. Tuttavia c'é un punto di riferimento di un'azienda con una serie di specialisti professionali sull'argomento.
Stiamo preparando una determina per fare un comitato scientifico che lavori innanzitutto sul primo passaggio, cioè per la rete - che cito tra virgolette, perché c'è un ripensamento metodologico anche delle Regioni su questo, ma lo valutiamo successivamente - per concludere l'esperienza del registro delle malattie che stiamo facendo. Il primo passaggio è quello della conoscenza concreta del fenomeno su tutto il territorio regionale. Ci sono due scelte da fare e saranno argomento del dibattito e del comitato scientifico stesso, cioè se conviene adottare un modello di individuazione di centri di riferimento, che è il modello applicato dalla Lombardia, ma su cui ci sono dei ripensamenti, anche da parte del Ministero, sulle sue linee di indirizzo, oppure lasciare una possibilità più estesa di trattamento della malattia rara, a fronte di protocolli clinici, diagnostici e terapeutici molto precisi.
Questo è un dibattito aperto nella comunità scientifica, quindi lascerei il termine rete ancora un po' indistinto, e non so se la formula potrebbe essere quella di riportare questa discussione in IV Commissione.
Siccome l'emendamento sulla finanziaria non è accettabile, proporrei di spostare questo ordine di lavori in IV Commissione, tenuto conto che siamo ad un buon passo del lavoro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere per dichiarazione di voto.



MULIERE Rocco

Ringrazio l'Assessore. Chiedo, proprio perché c'è stata questa risposta da parte dell'Assessore, un'attenzione a questo emendamento e la volontà di affrontare questo tema delicato.
Assessore Pichetto, per evitare che venga bocciato questo emendamento vorrei sapere se c'è la volontà, da parte della Giunta, di accogliere la proposta, al di là della cifra. Possiamo diminuire la cifra da 500 mila ad un'altra cifra più bassa, però la cosa importante è accoglierlo come espressione di volontà politica da parte della Giunta, altrimenti è un lavoro inutile.
Se c'è la volontà, da parte della Giunta, di andare in quella direzione, è vero che la cifra avrebbe importanza, ma siamo disponibili a diminuirla, ad esempio da 500 mila euro a 100 mila euro. Però se lo modifichiamo, accogliete l'emendamento? Questa è la domanda che rivolgo all'Assessore al bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta regionale; ne ha facoltà.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

La risposta dell'Assessore Galante, dal punto di vista del recepimento dei principi che hanno ispirato questo emendamento, ha rappresentato e rappresenta, dal mio punto di vista, un elemento di risposta più che sufficiente.
Cionondimeno, visto e considerato che l'Assessore Galante proponeva di riportare il tema in IV Commissione per poterlo inserire nella discussione che in quella Commissione si svolge sul tema della sanità, mi permetto di assumere questa decisione, che sottopongo chiaramente alla mia maggioranza ed all'opposizione, visto e considerato che di emendamento si tratta: approvare l'emendamento, in modo che ci sia il segno di un impegno che assumiamo in quest'aula, e rappresentare nello stesso una cifra simbolica che significhi che, in realtà, c'è l'impegno, tenendo presente che le risorse per assolverlo, fanno parte o faranno parte di quello che è il budget che l'Assessore Galante ha a disposizione.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.22 riprende alle ore 11.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola l'Assessore Pichetto Fratin; ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a bilancio e finanze

La questione è che dovrebbe essere un'operazione all'interno della stessa UPB, secondo quello che è l'intervento del collega Galante. Quindi senza un trasferimento da UPB non dovrebbe esserci un emendamento in questo senso, ma un ordine del giorno che vincoli nell'ambito della stessa UPB.



PRESIDENTE

L'anno scorso abbiamo introdotto una prassi, che è quella di accoglierli come raccomandazione. Se lo diamo a verbale, è ovvio che la Giunta è vincolata.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a bilancio e finanze

Chiedo di sospendere un momento l'esame di questo emendamento. Nel frattempo, cerchiamo di trovare una soluzione tecnica.



PRESIDENTE

La soluzione può essere quella di un ordine del giorno collegato, con il quale il Consiglio impegna la Giunta, nell'ambito della UPB con un certo numero, a realizzare una serie di questioni.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a bilancio e finanze

Presidente, si può fare un'operazione diversa. Se mi concedete tre minuti di tempo, mi consulto con i Dirigenti e i funzionari per tentare di trovare un altro percorso.



PRESIDENTE

Propongo un'unica discussione sugli emendamenti nn. 526, 527, 528 529, 530 e 531 in quanto sono tutti relativi al rilevamento della qualità dell'aria.
Emendamento rubricato n. 526 presentato dai Consiglieri Suino, Riggio Placido e Muliere: aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "1 bis. La Regione Piemonte finanzia la ristrutturazione rete rilevamento qualità dell'aria (cap. 27070) di cui alla DCR n. 351-3642 del 3.4.2004.
La misura è finanziata per l'esercizio in corso per 4.000.000,00 euro mediante una equivalente riduzione della UPB 09012 e relativo aumento UPB 22992".
Emendamento rubricato n. 527 presentato dai Consiglieri Suino, Riggio Placido e Muliere: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "1 bis. La Regione Piemonte cofinanzia il Programma Nazionale per interventi solare termico (cap. 26779) di cui alla DCR n. 351-3642 del 3.4.2004.
La misura è finanziata per l'esercizio in corso per 900.000,00 euro mediante una equivalente riduzione della UPB 09012 e relativo aumento UPB 22082".
Emendamento rubricato n. 528 presentato dai Consiglieri Suino, Riggio Placido e Muliere: aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "1 bis. La Regione Piemonte cofinanzia con proprie risorse il I° Programma Nazionale per impianti fotovoltaici (cap. 26770) di cui alla DCR n. 351 3642 del 3.4.2004.
La misura è finanziata per l'esercizio in corso per 1.700.000,00 euro mediante una equivalente riduzione della UPB 09012 e relativo aumento UPB 22082".
Emendamento rubricato n. 529 presentato dai Consiglieri Suino, Riggio Placido e Muliere: aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "1 bis. La Regione Piemonte finanzia l'acquisto di mezzi a metano e GPL per flotte di pubblico servizio e pubblica utilità di cui alla DCR n. 351-3642 del 3.4.2004 (cap. 26938).
La misura è finanziata per l'esercizio in corso per 2.000.000,00 euro mediante una equivalente riduzione della UPB 09022 e relativo aumento UPB 22992".
Emendamento rubricato n. 530 presentato dai Consiglieri Suino, Riggio Placido e Muliere: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "1 bis. La Regione Piemonte finanzia l'acquisto di mezzi a metano e GPL per flotte di pubblico servizio e pubblica utilità di cui alla DCR n. 351-3642 del 3.4.2004 (cap. 26938).
La misura è finanziata per l'esercizio 2005 per 2.000.000,00 euro mediante una equivalente riduzione della UPB 09012 e relativo aumento UPB 22992".
Emendamento rubricato n. 531 presentato dai Consiglieri Suino, Riggio Placido e Muliere: aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "1 bis. La Regione Piemonte cofinanzia i programmi relativi alla L. 448/98 D.M. 337/2000 (Carbon Tax) di cui alla DCR n. 351-3642 del 3.4.2004 (cap.
26792).
La misura è finanziata per l'esercizio in corso per 7.000.000,00 euro mediante una equivalente riduzione della UPB 09012 e relativo aumento UPB 22082".
Ha chiesto la parola l'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a bilancio e finanze

Con il dott. Lesca e la dott.ssa Bertini abbiamo chiarito brevemente la questione, che è la seguente.
Per destinarli specificatamente all'iniziativa prevista dall'emendamento, con atto di Giunta verrà individuato il capitolo; si tratta quindi di individuare un capitolo specifico. Il Consiglio, come atto di indirizzo, può vincolare la somma nell'ambito dell'UPB, quindi l'emendamento, secondo loro, potrebbe essere formulato nel seguente modo: "La misura è finanziata per l'esercizio in corso per euro 100 mila mediante una disponibilità dell'UPB 28011", quindi andando in legge il vincolo della disponibilità per 100 mila euro, automaticamente gli Uffici devono procedere all'apertura del capitolo destinato alle malattie rare. Di conseguenza propongo la seguente modifica: le parole "riduzione della UPB 09011" sono sostituite dalle parola "disponibilità della UPB 28011" e l'importo passa dai 500.000,00 euro a 100.000,00 euro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 109 come modificato Il Consiglio approva.
Discutiamo ora gli emendamenti rubricati nn. 526, 527, 528, 529, 530, e 531 che fanno riferimento al Piano energetico.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Assessore, c'era un altro emendamento (n. 525) che riguardava lo sviluppo di tecnologie a bassa produzione di emissioni negli impianti produttivi di riscaldamento, climatizzazione, elettrodomestici, che è stato bocciato dalla sua maggioranza. Noi, nell'ultima seduta, avevamo evidenziato come trattasi di materia, questa, di applicazione rigorosa, da parte nostra, così com'è stato rigoroso il contributo e la collaborazione che abbiamo dato al Piano energetico regionale ambientale sia in sede di Commissione che in sede d'aula; trattatasi di un'applicazione rigorosa del Piano e non aveva molto senso che la maggioranza bocciasse quell'emendamento, considerato che quell'emendamento faceva riferimento ad un budget che questa Regione doveva, in questi ultimi tempi, avere confermato da parte del Governo nazionale.
Tutti questi emendamenti vanno nella direzione di dare finanziamenti concreti a quella serie di azioni conseguenti al Piano energetico regionale ambientale, quindi riguardano la qualità dell'aria (quello precedente bocciato riguardava la bassa produzione di emissioni e quindi tutto il sistema riscaldamento, climatizzazione, elettrodomestici come sviluppo della tecnologia), gli interventi per il solare termico che necessitano di finanziamenti ad hoc, gli interventi per gli impianti fotovoltaici che necessitano di risorse ad hoc, ma anche tutta la serie di interventi per le flotte di distribuzione di pubblico servizio e pubblica utilità per GPL e metano, che sono ancora assolutamente rarissimi nella nostra Regione, e quello sulla carbon tax. Credo di averli elencati tutti.
Allora, qual è il problema? Il problema è che questa Regione attende dal Governo nazionale un certo budget e che quel budget dovrebbe essere destinato a sostenere questo tipo di azioni. Abbiamo detto in occasione del Piano energetico regionale che, se c'era una debolezza evidente in quel Piano, sul quale abbiamo dato il nostro importante contributo favorevole era proprio quella di non aver sostenuto in modo significativo, soprattutto in termini di finanziamenti e di azioni politiche conseguenti, tutta la partita del rinnovabile, tutta la partita dell'alternativo, che è assolutamente la parte più importante per creare le condizioni di uno sviluppo sostenibile in questa Regione, come nel resto del nostro Paese.
Poi certo che sappiamo perfettamente che il protocollo di Kyoto è stato firmato e abbandonato, ma sappiamo anche che quel Piano per la Regione Piemonte indica una serie di priorità, a partire dal sostegno dell'alternativa solare termica e delle fonti rinnovabili. C'è poi un altro ragionamento. I fondi che ci spettano di diritto come Regione Piemonte sono arrivati? Come vengono destinati? Non è che, per caso, quei fondi non sono nell'entità che la Regione aveva pattuito e sulla quale ci si è impegnati in occasione del Piano? O che quei fondi, quando arriveranno, verranno destinati ad altri scopi (vedasi il buco della sanità o qualcos'altro del genere)? Primo ragionamento. Secondo ragionamento. La carbon tax dov'è finita? Con l'introduzione della tassa sulle emissioni di anidride carbonica sono state disposte maggiori entrate e queste maggiori entrate dovevano essere dirette a compensare dei settori per la riduzione delle emissioni inquinanti: i soldi che spettavano al Piemonte sono arrivati sono stati utilizzati a questo fine? Ecco, l'insieme di questi emendamenti tocca questi temi, ma concludo appellandomi all'Assessore perché chieda alla Presidenza di recuperare anche l'emendamento n. 525. Ripeto, con quell'emendamento noi proponevamo lo sviluppo delle tecnologie a bassa produzione di emissioni. Ci è stato bocciato dalla sua maggioranza. Allora qual è il ragionamento? Si applica il Piano energetico, ci riprendiamo i soldi che ci aspettano da questo governo e li spendiamo per applicare quanto previsto in un Piano votato all'unanimità, oppure chi stiamo prendendo in giro?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

E' sicuramente opportuno quanto evidenziato dalla Consigliera Suino però vorrei aggiungere un altro elemento che rappresenta la capacità di programmazione e di orientamento che dovrebbe - e potrebbe - essere svolta dalla Regione nel campo dell'energia rinnovabile.
Si tratta della questione della quota verde, la quota del 3% legata all'energia rinnovabile, che è d'obbligo per le società che producono energia elettrica ed è connessa a questa grande campagna di costruzione di centrali termo-elettriche. Questa quota verde è lasciata muoversi in piena libertà. Vediamo che le scelte sull'idroelettrico minore, che stanno compiendo le imprese, rappresenta il segno di un'incapacità, da parte della Regione, di governare questi processi. Insieme al problema delle mancate risorse, o di come si vorrà dislocarle e di che priorità dare alle energie rinnovabili, bisognerebbe anche vedere come la Regione intenda governare il processo di questa quota verde del 3% prevista dalla legislazione nazionale.
E' curioso notare come nei giorni scorsi sono state fatte consultazioni su un provvedimento specifico della Giunta regionale sulle biomasse. Mi sembra che non rientri con l'organicità nel programma. È un'iniziativa che ha dei limiti, emersi nelle consultazioni, nel rapporto tra scelta della biomasse e della silvicultura. È stato fatto presente che solo una politica della forestazione, vista nel suo insieme, può dare dei risultati e delle iniziative specifiche, per quanto riguarda l'utilizzo delle biomasse. La produzione di bosco ceduo, per l'utilizzo del cippato e di altre tecnologie analoghe, non sembra, se fatta in modo isolato, coerente con le linee direttrici del Piano energetico regionale.
Oltre a questa risorsa, abbiamo delle risorse aggiuntive gratuite, dalla capacità di programmazione della Regione, nei confronti della quota verde del 3%. Qualcuno potrebbe sostenere che questa quota del 3% è lasciata alla libera disponibilità dei grandi produttori elettrici e che la Regione Piemonte, nella logica centralistica di alcune norme, non può inserirsi. In effetti, Assessore e Presidente, la Regione in questa materia ha un "moral suasion" di un certo livello e di una certa caratura e, sia pure senza competenze, potrebbe anche aiutare ad orientarsi. Un esempio potrebbe essere sul piccolo idroelettrico che vede le Province, con una certa autonomia, obbligare questi grandi produttori, che utilizzano la quota verde, a delle limitazioni di un uso sfrenato.
Ricordo interventi sui fiumi Sesia e Chisone. Sono interventi che colpiscono la portata vitale del fiume, la Sesia è un bacino importante per pratiche sportive della canoa e per il turismo. Andrebbero, quindi, visti in modo generale e complessivo.
Raccomando all'Assessore, che ha la possibilità di intervenire adeguatamente sul punto, di accogliere l'emendamento che mi sembra estremamente costruttivo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Indubbiamente, quando si era discusso il Piano energetico ambientale si era fatta riserva di poter valutare, in sede di bilancio, delle disponibilità di risorse. Giustamente, il Consigliere Tapparo faceva riferimento alla necessità di improntare le varie politiche al raggiungimento di obiettivi di tipo ambientale.
Faccio un esempio. Da tempo, quando si erogano i contributi nel settore dei trasporti per sostituire gli autobus, si può notare come si sia consolidata una filiera di autobus a gas, a GPL o a metano, proprio perch la Regione subordina, la contribuzione alle varie aziende pubbliche di trasporti, ad andare in certe direzioni.
Condivido la necessità di considerare gli obiettivi ambientali come obiettivi di tipo trasversale su cui improntare le scelte dei vari settori.
Ci sono però interventi diretti, quindi occorrono risorse specifiche per portar avanti iniziative di tipo dimostrativo e promozionale, ma anche di intervento attivo, cioè di intervento che produca effetti.
Quest'anno, non essendo andato a regime il sistema del federalismo fiscale, ed essendo ancora in un regime di proroga dei trasferimenti abbiamo la previsione di introitare 32 milioni e 450 mila di euro.
Questo finanziamento, a fronte del trasferimento di competenze alla Regione, in precedenza era gestito in modo arzigogolato attraverso i famosi Piani triennali dell'ambiente che scorrevano ogni anno e avevamo mandato avanti una serie di iniziative.
Quest'anno, prevediamo di indirizzare queste risorse nella direzione che adesso vi elenco. Per quanto riguarda la sperimentazione e le politiche legate all'idrogeno (capitolo sul quale la Regione sta già investendo), si pensa di utilizzare sia i fondi della ricerca sia i fondi del Docup soprattutto in quelle aree che sono diventate capofila sotto questo profilo (richiamo tutta la partita dell'Environment Park) e della collaborazione importante con i centri di ricerca, ad esempio Fiat. Non a caso, è prossimo ad entrare in funzione un mezzo ad idrogeno della Grandi Trasporti Torinesi e dell'ATM, che è stato, a suo tempo, il frutto di un finanziamento del Piano Triennale dell'Ambiente. In questa direzione soprattutto nella direzione della sperimentazione dell'idrogeno in produzione fissa, visto che quella mobile è già stata, in qualche modo praticata e adesso avrà un utilizzo sulla strada - pensiamo di destinare 8 milioni di euro.
Per quanto riguarda lo sviluppo di tecnologie a bassa produzione di emissione negli impianti produttivi, negli impianti di climatizzazione e per avviare un programma di contributi nella rottamazione degli elettrodomestici, soprattutto quelli più impattanti (il discorso del gas che produce effetto serra), sono previsti 7 milioni di euro.
Dato che il Piano Triennale dell'Ambiente finanziava anche interventi di bonifica (per fortuna riceviamo dei fondi dalla legge n. 426, ma abbiamo una miriade di interventi da sostenere), pensiamo di mandare in questa direzione 14.450.000 euro.
Pensiamo di farci carico di un problema che sta destando attualmente preoccupazione, quello del RADOM: è un gas che si insinua soprattutto nelle abitazioni e nei luoghi chiusi. Naturalmente ha un diretto collegamento con il suolo e il sottosuolo e occorre realizzare una mappatura. In questo senso eravamo già intervenuti, a suo tempo, quando si era fatta la valutazione sullo stato dell'ambiente con l'ARPA.
L'ARPA sarà incaricata di un "Progetto RADOM" del costo di 1 milione di euro; bisognerà mappare tutto il nostro territorio regionale.
Abbiamo anche da sostenere delle attività di ricerca in campo ambientale con gli atenei piemontesi (quindi l'Università di Torino e in parte anche l'Università del Piemonte Orientale) per altri 2 milioni di euro.
Queste sono le destinazioni che noi riteniamo di dare a questi fondi: praticamente, in buona parte, vanno ad agire sul fronte della mobilità sostenibile, della ricerca, dell'innovazione e degli interventi che possono anche indurre altre attività.
chiaro che nel momento in cui si dovesse mettere a punto un modello dal punto di vista della frigoconservazione, si cercherà di sostenere anche gli sforzi che, ad esempio in una realtà quale quella casalese, si stanno portando avanti per adeguare quelle produzioni, atteso che ci sono fenomeni anche di produzioni mature; credo che si vada poi a sensibilizzare e a poter utilizzare i fondi di investimento di comparto.
Per quanto riguarda l'utilizzo di altri fondi, escludo, in linea di principio, che fondi ambientali vadano a finanziare il Bilancio. Sotto questo profilo posso assolutamente assicurarlo.
Vado un po' fuori del seminato, ma visto che ho la parola offrirei una panoramica generale: nel campo delle acque, abbiamo la possibilità di utilizzare fondi CIPE. Questi sono tutti iscritti quando sono accertati con atto amministrativo, tanto le entrate quanto le uscite.
Per quanto riguarda la disponibilità della carbon tax, devo condividere quello che diceva la Consigliere Suino in ordine ai ritardi che ci sono in questo campo. Con la nostra quota, abbiamo cercato di andare avanti nelle graduatorie estese dal Ministero. Tuttavia, è emerso un fatto importante dal punto di vista procedurale: non avevano notificato a Bruxelles il provvedimento; pertanto abbiamo provveduto a notificarlo noi. Stiamo cercando di portarlo in porto.
Per concludere, tutti i fondi che siamo riusciti ad individuare dal punto di vista ambientale vanno in direzione ambientale.



SUINO Marisa



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Questo emendamento non viene accolto, perché tecnicamente noi mandiamo tutto sulla Unità Previsionale di Base che fa riferimento al capitolo 26938 con un emendamento che adesso il Dott. Lesca stava predisponendo.
Presenteremo quindi un emendamento con il quale inseriremo tutte queste risorse da articolare, come vi ho detto, nei capitoli specifici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo, per dichiarazione di voto.



TAPPARO Giancarlo

Ringrazio l'Assessore.
Certamente ha fornito un'interessante costruzione, anche se non mi pare contraddittorio che lei accolga questo emendamento rispetto all'esposizione che ha fatto.
Però ha taciuto in una cosa che mi ero permesso di sottolineare più volte. Probabilmente non è recepibile dall'emendamento in quanto tale, ma cosa dice in questo momento l'Assessore dove la Regione ha dato l'autorizzazione per la costruzione di centrali importanti come quella di Livorno Ferraris o, ahimè, di Leinì o i vari rifacimenti, per la quota verde? Credo che lì ci sia un elemento di capacità contrattuale, in mano sua, innegabile.
Torno a dire che è difficile dare un inserimento emendativo a questa parte, ma rappresenta proprio la capacità di programmazione, da parte della Regione, a costi zero: cioè "ti passo" un'autorizzazione, ma la quota verde che fai in Piemonte la concordiamo insieme (idroelettrico biomasse, eolico, solare o altro). Al di là dei limiti di una logica da grande Comune - ci sono i soldi, ed allora opero - la mancanza di una volontà politica programmatica che sappia porsi, rispetto ai grandi produttori energetici, con una capacità e una volontà di Governo è nella natura e nella possibilità di una regione..
Chiedo all'Assessore se non sia possibile inserire questo aspetto.
Altrimenti saremmo sottoposti - accennavo ancora alla questione della Sesia e del Chisone - agli sfasci territoriali che vediamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Ho chiesto la parola sull'ordine dei lavori: se ho ben capito l'Assessore Cavallera ha dichiarato di condividere lo spirito e la lettera dei nostri emendamenti e di presentare un emendamento della Giunta che li riassume in tutto o in parte. Questo dice l'Assessore Cavallera? Vorremmo capire.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera, per una breve replica sull'ordine dei lavori.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Consigliere Ronzani, non accolgo gli emendamenti, perché ho illustrato un emendamento che mette a disposizione fondi in una UPB apposita e ho anche dato un dettaglio di come la Giunta intenderà utilizzare questi fondi.
Quindi, da un punto di vista pratico si incrementano i fondi per l'ambiente, non seguendo gli emendamenti, ma seguendo le possibilità che sono le uniche offerte dalla disponibilità di fondi che arrivano e che possono essere orientate in direzioni energetico-ambientale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 526.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 527.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 528.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 529.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 530.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 531.
Il Consiglio non approva.
Colleghi, adesso abbiamo l'articolo 2 che approva l'allegato 1.
L'allegato 1 individua l'elenco delle leggi con i relativi finanziamenti.
Gli emendamenti li raggruppiamo a seconda della materia, seguendo, nei limiti del possibile, l'ordine previsto dall'allegato 1, che raggruppa le leggi, a seconda della materia. Quindi, tratteremo gli emendamenti all'articolo 2, allegato 1, a seconda degli argomenti e, nell'ambito degli argomenti, facendo una suddivisione per legge.
Partiamo dal settore "industria"; ovviamente le leggi vengono trattate a partire dalla legge più lontana nel tempo, fino ad arrivare alla legge più vicina.
Incominciamo con gli emendamenti all'articolo 2, allegato 1, comparto "lavoro", con riferimento alla legge regionale n. 17/1984.
ARTICOLO 2 - Legge 17/1984 (Interventi per l'attuazione in Piemonte della legge 21 maggio 1981, n. 240, recante provvidenze a favore dei Consorzi e delle società consortili fra piccole e medie Imprese nonché delle Società consortili miste).



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 116 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Di Benedetto, Riggio, Riba, Muliere, Suino, Papandrea Moriconi e Contu: aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (Modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Esercizio 2004 Lo stanziamento della legge regionale 17/1984 è aumentato di euro 1.000.000,00 (Spese d'investimento).
L'UPB 3204 (l.r. 10/2003 Esercizio del diritto alla libera scelta educativa) è diminuita di pari importo".
La parola al Consigliere Ronzani, per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Con questo emendamento poniamo un problema, sollevato anche da altri Gruppi dell'opposizione, durante la discussione generale di questo provvedimento.
Non torno sull'analisi che credo non soltanto noi facciamo per quanto riguarda le tendenze dell'economia piemontese. Però è di questi giorni, di queste ore la notizia apparsa su molti giornali di una difficoltà del sistema delle piccole e medie imprese piemontesi a mantenere quelle quote di mercato che fino a ieri rappresentavano un valore aggiunto per l'economia piemontese, dato che il sistema delle piccole e medie imprese piemontesi aveva in questi anni contribuito, con un forte fatturato che riguardava le esportazioni, a mantenere attiva la nostra bilancia dei pagamenti.
Oggi siamo un po' a una svolta, su questo ormai concordano in molti. La svolta è rappresentata dal fatto che l'economia piemontese e quella italiana stanno ormai da tempo registrando segnali di difficoltà; la crisi non è soltanto una crisi di congiuntura, perché se così fosse potremmo intervenendo sulla domanda interna se non sulla domanda internazionale favorire una ripresa dell'economia regionale e quindi una crescita della produzione e una ripresa dell'attività produttiva del sistema delle piccole e medie imprese.
Oggi siamo in presenza di fenomeni più strutturali, più di fondo. Prima di me, hanno ricordato alcuni altri colleghi - voglio riprenderlo per sommi capi - che c'è un problema che riguarda la qualità dei nostri prodotti, la competitività del sistema delle piccole e medie imprese. In questo quadro è un problema di dimensioni, di soglia delle imprese piemontesi. Come affrontiamo questa questione? Naturalmente in tanti modi; noi riteniamo però che una delle operazioni che vanno compiute sia quella di favorire i processi di aggregazione del sistema delle piccole e medie imprese e in questo senso abbiamo ritenuto di dover prevedere stanziamenti a favore dei consorzi fra piccole e medie imprese.
Le imprese piccole e medie sono per natura imprese che hanno difficoltà, per esempio, a fare ricerca autonoma; le piccole e medie imprese sono per natura imprese che hanno difficoltà a gestire da sole perché hanno dei costi non indifferenti, una serie di servizi, che invece sono sempre più essenziali per essere competitivi sui mercati interni e soprattutto sui mercati internazionali.
Allora quale può essere la risposta che la politica regionale dà a queste problematiche? Naturalmente le risposte non le riprendo tutte, sono tante, le abbiamo riassunte nella nostra discussione di questi giorni. Qui parliamo di un problema: utilizzare le politiche pubbliche per favorire i processi e i consorzi fra piccole e medie imprese. C'è tutta una discussione anche sul piano nazionale; il nostro Gruppo, per esempio, ha depositato in Parlamento una proposta di legge a questo riguardo, che si pone per l'appunto il problema di individuare nei consorzi, e non soltanto nei consorzi, gli strumenti con i quali mettere insieme e realizzare una serie di attività congiunte fra le piccole imprese, per abbattere i costi realizzare sinergie, essere più competitivi anche per quanto riguarda la ricerca, la logistica e altri campi ancora.
Ebbene, noi pensiamo che, avendo la nostra Regione la possibilità di dare incentivi e contributi a questo tipo di consorzi, sia opportuno, in questa finanziaria, prevedere uno stanziamento adeguato a favore di questa legge.
Non tocco qui un campo che rimane aperto. Ho detto, in discussione generale, che noi siamo perché venga approvata rapidamente la legge quadro sulla piccola e media impresa e sull'industria piemontese. Noi pensiamo che in questo quadro sia possibile affrontare, per esempio, anche problemi come questo, perché la legge che stiamo discutendo - o, meglio, che non stiamo discutendo - in Commissione offre anche questo ventaglio di possibilità.
Oggi però non parliamo di qualcosa che non esiste, parliamo delle leggi che esistono, e una legge che esiste è la legge n. 17 del 1984, che prevede misure e stanziamenti a sostegno dei consorzi fra piccole e medie imprese.
Ritenendo noi questo uno dei campi nei quali occorre intervenire prevediamo per l'appunto un adeguamento dello stanziamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 116).
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 153 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Di Benedetto, Riggio, Riba, Muliere, Suino, Papandrea Moriconi e Contu: aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (Modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Esercizio 2004 Lo stanziamento della legge regionale 17/1984 è aumentato di euro 1.000.000,00 (Spese d'investimento).
L'UPB 05991 (Spese per consulenze) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 189 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Di Benedetto, Riggio, Riba, Muliere, Suino, Papandrea Moriconi e Contu: aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (Modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Esercizio 2004 Lo stanziamento della legge regionale 17/1984 è aumentato di euro 1.000.000,00 (Spese d'investimento).
L'UPB 0604 (Spese per comunicazione) è diminuita di pari importo".
La parola alla Consigliera Manica per l'illustrazione di entrambi gli emendamenti.



MANICA Giuliana

Questi due emendamenti insistono su un punto particolare, quello relativo alla legge n. 17/84. Anche qui noi chiediamo che ci sia uno stanziamento preciso in questa direzione; siamo sempre a un milione di euro, su cui chiediamo lo stanziamento su questa legge e la diminuzione di pari importo sull'UPB 059991 "Spese di consulenza". Così facciamo anche per quanto riguarda l'altro emendamento, ma lì richiediamo di diminuire l'UPB che riguarda le spese di comunicazione.
Ci pare che l'entità delle consulenze regionali sia veramente esorbitante, così come quella delle spese di comunicazione, che rappresentano alcune tra le voci più significative per quanto riguarda la Giunta regionale e per quanto riguarda in particolare la struttura della Presidenza della Giunta stessa.
C'è un utilizzo di consulenze generalizzato molto consistente in tutti gli Assessorati. Noi ci ricordiamo ancora quando l'Assessore D'Ambrosio ci disse che le consulenze, per quanto riguardava la sanità, erano troppe e denunciò lui in aula il fatto che non solo erano troppe, ma anche non sufficientemente produttive e che in particolare le ASL ne attivavano in modo esorbitante.
Lo stesso noi possiamo dire per quanto riguarda le spese di comunicazione. Anche le spese di comunicazione, a nostro avviso, sono in questa Regione esorbitanti.
Anche con cifre non particolarmente rilevanti, in sottrazione alle spese di comunicazione, potremmo realizzare significativi impegni di carattere sociale in questa Regione ed intervenire non solo in modo efficace diminuendo quelle voci su una riorganizzazione e potenziamento del Welfare regionale dalla questione degli anziani, così come sulla questione del diritto allo studio, ma intervenire, anche significativamente, in diminuzione da quelle voci, spostando significative cifre su tutte le politiche di sviluppo, che hanno il loro centro, ovviamente, nella ricerca nell'innovazione, nei temi dell'università, ma che, certamente, trovano tenendo conto dell'importante necessità di diversificazione produttiva della nostra Regione, un interlocutore importantissimo nella piccola e media impresa, soprattutto nell'incentivazione alle forme di consorziamento e di associazione da parte delle piccole e medie imprese.
Un'incentivazione in questa direzione la riteniamo cosa di gran rilievo, perché sappiamo che la piccola e media impresa, al momento in cui deve realizzare opportuni salti di qualità o anche elementi importanti di supporto alla ricerca, ha bisogno di momenti e di dimensioni che siano superiori a quelle della singola impresa, ma attraverso consorzi e forme di associazione è possibile sia aggredire in modo diverso i mercati, sia accedere in modo diverso ad assolutamente importanti elementi di innovazione e di ricerca.
Noi sappiamo che la piccola e la media impresa è, oggi, nella nostra Regione, soggetto importantissimo. Abbiamo intere aree della nostra Regione penso al Cuneese e ad altre Province - che hanno conosciuto un significativo aumento in questa direzione. Sappiamo anche che, proprio queste realtà e queste strutture, oggi, richiederebbero un intervento regionale davvero significativo.
Anche qui, come per altri emendamenti, riteniamo difficilmente comprensibile il parere negativo della Giunta, a meno che sia dovuto ad un disinteresse a questo problema o, se non a un disinteresse, ad una sopravvalutazione delle difficoltà finanziarie.
Qualora fosse questo il problema, si possono dare diverse risposte alle cose che noi chiediamo. Ci può essere una risposta che è un no compiuto. Un no compiuto vuol dire non affrontare questo problema e non metterlo nell'agenda politica come una priorità. Invece, eventualmente, una discussione con i presentatori dell'emendamento in ordine a cifre, anche con una proposta di una cifra inferiore rispetto a quella che noi proponiamo in tre emendamenti successivi, marcando un segnale di interesse tanto più se la si toglie- voglio essere molto sincera - è fattibile.
D'altra parte, l'emendamento parlava del diritto allo studio, ma del buono scuola avete fatto una campagna ideologica. Invece, sulle voci relative alle consulenze e alla comunicazione, avete fatto un'importante campagna pratica, ma ancora ideologica non possiamo considerarla. Quindi, penso ci sia una possibilità concreta in diminuzione, anche perché è talmente esorbitante questa cifra che l'immagine complessiva della Giunta e della Presidenza non ne avrà alcun danno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 153 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 189 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Legge regionale 28/1984 (Interventi per l'inserimento qualificato di giovani disoccupati e di lavoratori in C.I.G. o ex-dipendenti di Aziende in crisi in Cooperative già formate o di nuova costituzione) Passiamo alla legge regionale n. 28/1984, sulla quale insistono alcuni emendamenti, così rubricati: n. 28, a firma del Consigliere Contu; n. 338 a firma dei Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea; n. 154 a firma della Consigliera Manica e DS; n. 190 a firma della Consigliera Manica e DS.
Potremmo, se siete d'accordo, comportarci così: visto che gli emendamenti sono di tre Gruppi differenti, uno del collega Contu, l'altro del collega Chiezzi e gli altri due dei DS, propongo di concedere la parola ai tre Gruppi, ovviamente, in ordine per emendamento. Se i DS mi danno l'opportunità di andare in questa direzione, essendo loro firmatari di due emendamenti, potremmo procedere in questo modo.
Emendamento rubricato n. 28 presentato dal Consigliere Contu: dopo l'articolo 5 inserire l'articolo 5 bis "Interventi in materia di politiche sociali" Incrementare l'UPB 15102 (Formazione professionale lavoro sviluppo dell'imprenditorialità - Titolo II - Spese d'investimento) di euro 2.500.000,00 per finanziamenti e contributi in conto capitale alle cooperative per l'attuazione di progetti di sviluppo (L.R. 7/2001 e L.R.
28/84).
Alla copertura della spesa si provvede, per gli esercizi 2004, 2005 e 2006 con riduzione di pari importo dell'UPB 32011 (Attività culturali Spettacolo - Istruzione - Titolo I - Spese correnti) relativamente al capitolo 11306R (Contributi alle famiglie per l'esercizio del diritto alla libera scelta educativa - L.R. 10/2003).
Emendamento rubricato n. 29 presentato dal Consigliere Contu: dopo l'articolo 5 inserire l'articolo 5 bis "Interventi in materia di politiche sociali" Incrementare l'UPB 15102 (Formazione professionale lavoro sviluppo dell'imprenditorialità - Titolo II - Spese d'investimento) di euro 2.500.000,00 per finanziamenti e contributi in conto capitale alle cooperative per l'attuazione di progetti di sviluppo (L.R. 7/2001 e L.R.
28/84).
Alla copertura della spesa si provvede, per gli esercizi 2004, 2005 e 2006 con riduzione di pari importo dell'UPB 09011 (Bilanci e finanze - bilanci Titolo I - Spese correnti).
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione degli emendamenti rubricati n. 28 e n. 29.



CONTU Mario

Perché accorpa l'emendamento rubricato n. 29 Presidente?



PRESIDENTE

Perché viene solo cambiata l'UPB, il resto è tutto assolutamente identico.



CONTU Mario

No, viene cambiato l'importo.



PRESIDENTE

No, l'importo è il medesimo, gli anni sono gli stessi, idem per la legge. Cambia solo l'UPB dove lei intende prelevare.



CONTU Mario

Sono due cose ben diverse.



PRESIDENTE

Collega Contu, se vuole, possiamo discuterli anche tutti e due, ci mancherebbe altro, però, sinceramente, mi sembra esagerato se non li avessimo accorpati come Presidenza, lei non crede?



CONTU Mario

Sono due proposte diverse.



PRESIDENTE

Sono due proposte diverse. Lei ha facoltà di discuterli entrambi glieli lascio discutere, mi richiamo solo al buonsenso.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

L'emendamento propone di innalzare i contributi per la formazione professionale, il lavoro e lo sviluppo dell'imprenditorialità e prevede lo storno, chiamiamolo così, o il reperimento delle risorse: 2 milioni e 500 mila euro per finanziamenti e contributi in conto capitale, alle cooperative per l'attuazione di progetti di sviluppo. L'emendamento chiede che si renda giustizia. Chiede di prelevare queste risorse per gli esercizi 2004-2005-2006, riducendo, per pari importo, il capitolo relativo alla legge n.10 del 2003: "Contributi alle famiglie per l'esercizio del diritto alla libera scelta educativa". Perché si è scelto di operare sulle spese di investimento? Perché, come l'Assessore ben ricorderà, la dotazione finanziaria a copertura della legge n. 10/2003, avvenne con un bel colpo di mano. La coperta è stretta, i soldi sono pochi, ma dove andare a reperire 18 milioni di euro? La cosa che va denunciate è che, per reperire quelle risorse, si rinunciò ad un pezzo di una politica di sviluppo della nostra Regione. Non essendoci soldi disponibili sulla spesa corrente, si pens bene di posticipare l'attivazione dei mutui di 12 mensilità - mutui per le spese di investimento - attingendo, così, dalla riduzione degli oneri per gli interessi con i quali si devono onorare i mutui. Non vorrei ricordare male, ma si era dovuto operare un trasferimento dell'attivazione dei mutui per un importo della quale non mi azzardo a dire la cifra (mi pare che l'ordine fosse nel rapporto tra i 18 milioni di euro come finanziamento, ad un tasso corrente del 4,5%). 18 milioni di euro che rappresentano il 4,5 di un mutuo che doveva essere richiesto per spese in conto capitale attivandone la posticipazione di 12 mesi per finanziare una legge, che definisco clientelare, assolutamente non giustificata da nessuna emergenza sociale. Anzi, come sta dimostrando la pubblicazione dei dati, sicuramente una legge iniqua sul piano sociale. La Giunta, nel suo regolamento di attuazione, non ha avuto il coraggio di richiedere agli aspiranti al beneficio che dimostrassero, fattivamente, la loro condizione economica e sociale che li autorizzava a godere di un beneficio della Regione. Una legge iniqua, fatta per motivi altri, e tutti politici, che guarda ad una fetta dell'elettorato che è quella che ha scelto per i propri figli la frequenza delle scuole private paritarie. Questo rappresenta, in questa legislatura, un'autentica vergogna che non fa onore alla maggioranza che governa la Regione.
Nell'altro emendamento si propone, in modo più generico, stante la qualità dell'intervento richiesto, che non vengano prelevate risorse, dando per scontato un voto negativo della maggioranza, nel capitolo relativo alla legge regionale 10/2003, ma nell'UPB 09011 (il cosiddetto fondo di riserva). Quindi è indistinto nella sua modalità che potrebbe essere un'ottima occasione per incrementare il finanziamento della legge regionale n.7/2001 e della legge regionale n. 28/1984 che riguardano l'aumento di contributi in conto capitale alle cooperative per attuazione dei progetti di sviluppo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato 28 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato 29 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 338 Presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi Papandrea. (vedi tabella allegata) La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 338).



PAPANDREA Rocco

Sono arrivato in ritardo perché questa mattina ero a Scarmagno, negli ex stabilimenti della Olivetti, per un'assemblea per una delle aziende nata dalla crisi dell'Olivetti prima e dell'OP Computer successivamente.
L'azienda si trova nuovamente di fronte ad una situazione di difficoltà e di crisi pesante; c'é il rischio di fallimento dell'azienda o, in alternativa, come sperano le Organizzazioni Sindacali e le Comunità locali un'amministrazione straordinaria.
E' chiaro che per avere l'amministrazione straordinaria dell'azienda occorrerebbe da una parte che l'azienda abbia delle prospettive minime di sopravvivenza, per cui il giudice può prendere in considerazione.
Quello che si nota in questa crisi, come in molte altre crisi che colpiscono le aziende della Regione, è un'assenza della Regione stessa. Mi sono già trovato in altre occasioni in cui incontro dei funzionari volenterosi, che si presentano e prendono appunti sull'andamento dell'assemblea, ma sostanzialmente c'è un'assenza della Regione, perché la Regione non è presente in questi momenti.
Questo succede perché manca completamente di una comprensione di quello che sta avvenendo nella nostra Regione e, di conseguenza, non ha alcuna strategia per affrontarlo.
Noi siamo di fronte ad una situazione drammatica, che vede una crisi che colpisce praticamente tutti i settori tradizionali della nostra Regione. Siamo una Regione che fa un notevole ricorso agli ammortizzatori sociali senza paragone rispetto alle altre Regioni italiane, tant'è vero che nello scorso anno oltre il 50% della cassa-integrazione è stato effettuato nella nostra Regione.
Di conseguenza, ci troviamo di fronte ad una situazione realmente allarmante, ma a fronte di questo non c'è politica, c'è disattenzione; ci si accontenta del fatto che c'è un po' di aumento del turismo e si pensa che questo in qualche modo possa compensare gli altri aspetti drammatici e gravissimi.
Non è così, e la situazione si aggrava anche a causa di un'assenza di politica regionale. L'assenza di politica regionale si vede poi molto bene nelle scelte finanziarie e di bilancio che vengono effettuate, con un calo delle risorse destinate alle attività economiche e a tutto ciò che le pu sostenere.
Questo fatto l'abbiamo già sottolineato nella discussione generale, ma ci pare opportuno doverlo ribadire con emendamenti che cercano di correggere questa politica. Uno di questi emendamenti è quello in discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Sicuramente non interverrò su emendamenti successivi, ma l'emendamento dei colleghi Chiezzi e Papandrea pone un problema di fondo, nel senso che con questo emendamento i colleghi chiedono stanziamenti maggiori a favore delle politiche di formazione.
Noi abbiamo discusso in Commissione una previsione di spesa per quanto attiene alla formazione professionale, che prevede una riduzione degli stanziamenti, se è vero che, per quanto riguarda le politiche della formazione professionale, noi prevediamo quest'anno di spendere 20 miliardi in meno rispetto al 2003.
Ora qui tralascio per un momento ogni riferimento ad una questione peraltro molto rilevante, che riguarda gli stanziamenti sulla formazione che noi realizziamo attraverso il POR; anche in questo sono previste riduzioni che non possono non preoccupare.
Ho un prospetto che mi hanno consegnato gli uffici nei giorni scorsi ma sia che si esamini la Direttiva mercato del lavoro, sia che si esamini la Direttiva occupati, sia che si esamini la Direttiva apprendistato, noi scontiamo, rispetto al 2003, una riduzione degli stanziamenti previsti nel 2004.
Qui c'è un problema serio. Noi parliamo di ruolo strategico della formazione, e ancora ieri i giornali riportavano interviste con le quali alcuni docenti della Bocconi ci invitavano a riflettere sul valore del capitale umano che, in molti casi, è importante quanto - se non di più del capitale tecnologico.
Siamo in una Regione che è alle prese con una crisi molto seria e tutti noi conveniamo sul fatto che la crisi chiederebbe politiche di orientamento e di formazione professionale, senza le quali è difficile immaginare una via di uscita dalla crisi e politiche attive del lavoro che presuppongono l'organizzazione di politiche formative a più livelli.
Per tutta risposta, questa Regione sconta, nel suo bilancio e nella sua politica del lavoro, che è quella che poi emerge attraverso una lettura delle scelte che facciamo con la legge finanziaria, una riduzione degli stanziamenti.
Questo è un problema. Noi possiamo anche fare finta di niente e considerare questa questione irrilevante, per poi fare un'esaltazione del ruolo delle politiche di formazione quando siamo ai convegni pubblici e dichiarare che sono strategiche per affrontare i problemi dello sviluppo di questa Regione e governare le crisi, e utilizzare le politiche pubbliche per ridurre gli stanziamenti per la formazione. Questa cosa non ha capo n coda.
Quindi, è del tutto evidente che se c'è una priorità, questa è una priorità delle politiche formative, che noi dovremmo realizzare andando in controtendenza e destinando più risorse per le politiche formative. Non capisco come possiamo affrontare la crisi di alcuni settori - che abbiamo detto essere una crisi di lungo periodo, e che non può essere risolta attraverso palliativi o pannicelli caldi -immaginando che noi non ci dotiamo di una strategia delle politiche formative che, per essere realizzata, presuppone risorse adeguate. Noi le stiamo tagliando sul 2003.
Quindi, credo che l'emendamento che presentano i colleghi Chiezzi e Papandrea, al di là dello stanziamento, ci invita a misurarci con questa questione, cioè con il fatto che siamo una Regione che è alla prese con una crisi seria, che riguarda alcuni settori industriali che, in passato hanno avuto un ruolo determinante per garantire lo sviluppo di questa Regione.
Questa crisi deve essere governata mettendo in campo una serie di strumenti, e uno di questi sono le politiche di formazione professionale.
Noi questa sfida l'affrontiamo riducendo gli stanziamenti a favore della formazione professionale.
Questo è il problema che pone questo emendamento. Al di là dell'entità dello stanziamento e delle cifre, rispetto a questa questione è bene che noi cerchiamo di dare una risposta, che non può essere quella che il bilancio e la finanziaria danno di una rivisitazione al ribasso, di una decurtazione degli stanziamenti a favore della formazione.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 338 sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 154 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Di Benedetto, Riggio, Riba, Muliere, Suino, Papandrea Moriconi e Contu: aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (Modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Esercizio 2004 Lo stanziamento della legge regionale 28/1994 è aumentato di euro 1.000.000,00.
L'UPB 05911 (Spese per consulenze) è diminuita di pari importo".
Emendamento rubricato n. 190 presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani Marcenaro, Placido, Di Benedetto, Riggio, Riba, Muliere, Suino, Papandrea Moriconi e Contu: aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "Articolo 1 bis (Modifiche all'Allegato A) L'Allegato A è così modificato: Esercizio 2004 Lo stanziamento della legge regionale 28/1984 è aumentato di euro 1.000.000,00.
L'UPB 0604 (Spese per comunicazione) è diminuita di pari importo".
Sono stati ritirati gli emendamenti rubricati n. 154 e n. 190; quindi chiudiamo il capitolo riguardante la l.r. n. 28/84 ed apriamo quello che fa riferimento alla l.r. n. 55/84.
Legge regionale 55/1984 (Impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro di Enti locali).
Emendamento rubricato n. 21 presentato dal Consigliere Contu: dopo l'articolo 5 inserire l'articolo 5 bis 'Interventi in materia di politiche sociali' "Incrementare l'UPB 15091 (Formazione professionale lavoro occupazione promozione sviluppo locale - Titolo I - Spese correnti) di euro 1.500.000,00 per l'assegnazione di somme alle province per la concessione di contributi ai comuni, o loro consorzi, ed alle comunità montane per l'impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro (l.r. 7/2001 e l.r. 55/84).
Alla copertura della spesa si provvede, per gli esercizi 2004, 2005 e 2006 con riduzione di pari importo dell'UPB 32011 (Attività culturali Spettacolo - Istruzione - Titolo I - Spese correnti) relativamente al capitolo 11306R (Contributi alle famiglie per l'esercizio del diritto alla libera scelta educativa - l.r. 10/2003)".
Non essendovi richieste di parola, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 21 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Passiamo agli emendamenti rubricati nn. 316, 317, 318, 319, 320, 321 e 322).
Emendamento rubricato n. 316 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi Papandrea. (vedi tabella allegata) Emendamento rubricato n. 317 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi Papandrea. (vedi tabella allegata) Emendamento rubricato n. 318 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi Papandrea. (vedi tabella allegata) Emendamento rubricato n. 319 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi Papandrea. (vedi tabella allegata) Emendamento rubricato n. 320 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi Papandrea. (vedi tabella allegata) Emendamento rubricato n. 321 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi Papandrea. (vedi tabella allegata) Emendamento rubricato n. 322 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi Papandrea. (vedi tabella allegata) Chiede la parola per l'illustrazione il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Questi emendamenti sono collegati al blocco di emendamenti che affrontano i problemi della situazione economica, della crisi della nostra Regione e fanno ovviamente riferimento alla legislazione esistente.
Da tempo sosteniamo, noi e credo anche la Giunta, che occorrerebbe adeguare il tipo di strumenti che abbiamo a disposizione con una legge più ampia e organica, ma questa legge non va avanti perché - presumo - le priorità che la Regione ha, che la Giunta regionale ha sono altre.
Abbiamo discusso di sport regionali, abbiamo discusso di molto altro e mai la Regione ha fatto notare che esistevano anche proposte di legge più ampie e organiche su cui insistere; tant'è vero che la VII Commissione discute poco, si riunisce poco, è un po' Cenerentola, mentre invece avrebbe alcune cose da affrontare e portare avanti.
Mai finora mi sono trovato in una riunione dei Capigruppo nel corso della quale il rappresentante della Giunta segnalasse che ci sono delle priorità in questo tipo di attività, perché l'Assessore sa bene che, se affrontassimo questi temi, la discussione sarebbe sicuramente ampia e approfondita, probabilmente non celere, ma sarebbe una discussione che andrebbe sicuramente avanti e forse anche proficuamente, mantenendo magari punti di vista diversi, ma riuscendo a elaborare un prodotto che possa essere più adeguato ai tempi.
Purtroppo, non essendoci tutto questo, ovviamente interveniamo sugli strumenti che esistono per segnalare le insufficienti risorse che vengono introdotte e quindi diciamo: "Almeno finanziamo quelle", anche se questa legge potrebbe ridiventare molto attuale, potrebbe ridiventare uno strumento attivato, perché i segnali di crisi del settore industriale della nostra Regione sono veramente consistenti.
Si è fatto ricorso, nel corso degli anni scorsi, a una serie di strumenti per accompagnare le crisi, in particolare si è ampiamente utilizzata la mobilità, che ha accompagnato un numero rilevante di lavoratori alla pensione, ma ormai da questo punto di vista, per via dell'età di quelli che restano c'è poco da fare, quindi il ricorso ad altri tipi di ammortizzatori sociali potrebbe ridiventare urgente e attuale e uno di questi è anche quello dei cantieri di lavori, che noi segnaliamo debba essere finanziato più ampiamente anche mirando magari a far sì che questo periodo di attività sia anche un periodo effettivamente utile alla formazione e all'avere più chance di trovare un posto di lavoro o anche semplicemente per consolidare le attività che vengono svolte.
Questo è il senso di tutti questi emendamenti che sono tutti nello stesso capitolo, ma - ripeto - l'aspetto che vogliamo mettere in rilievo è che le risorse, a nostro avviso, sono molto insufficienti rispetto invece a una situazione che ci pare relativamente drammatica e di grossa dimensione.
Di conseguenza, bisognerebbe che la Giunta votasse e accettasse un'inversione di tendenza, destinando molte più risorse. Se l'Assessore dicesse: "Anziché metterle qui, facciamo un fondo, facciamo la nuova legge", potrebbe essere uno strumento. In ogni caso, credo che un segnale forte che poi trovi anche applicazione di maggiori risorse all'insieme del settore lavoro e attività produttive dovrebbe essere dato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Assessore, abbiamo già ripetuto tante volte come oggi la nostra Regione sia attraversata da una profonda fase di declino industriale, fase che sembra estremamente lunga. Sul punto abbiamo le nostre opinioni; così come sul procedere, nell'ambito di un rinnovato intervento della mano pubblica nel rilancio produttivo della nostra Regione.
Vorrei, però, restare nel tema nell'emendamento che pone, di nuovo, la discussione su termini come "flessibilità sul lavoro" e "versatilità sul lavoro". Sono due termini antitetici. La flessibilità è quella a cui ci sta abituando e con la quale ci misuriamo e ci scontriamo tutti i giorni definita dalla legge Biagi. La versatilità è quella cosa per la quale, per ragioni professionali, me se me sono occupato a partire dagli anni '80. Ho raccontato a migliaia di giovani, in uscita dalla scuola media in questa Regione, che il lavoro era cambiato, che occorreva una maggiore conoscenza dei saperi di base, che bisognava improntare il proprio impegno di studi e di lavoro ad una nuova realtà versatile del lavoro.
Spiegavo a questi ragazzi che non sarebbero arrivati alla pensione dopo essere nati tornitori e aver lavorato per 35-40 anni da tornitori, perch probabilmente, nel corso della loro vita, avrebbero modificato sovente il loro inquadramento contrattuale, anche da settore a settore, soprattutto per quanto concerne le mansioni alle quali sarebbero stati adibiti.
Diventava necessario, quindi, entrare in una logica di formazione permanente.
La domanda è d'obbligo, Assessore: come si possono attuare politiche di formazione, se le risorse economiche che investiamo in un settore così strategico con la formazione professionale, sono lasciate al mercato, alla spietata logica del mercato e ad una concorrenza spietata tra agenzie formative, dove molto spesso la finalità dell'azione formativa non ha niente a che fare con la rispondenza dell'offerta, rispetto alla domanda che proviene dal mercato del lavoro? Certo, Assessore, lei potrà ribattere dicendo che c'è un peccato originale e che forse quel peccato risale da una legge, la 63/2000, che lei non ha contribuito a sostenere, perché lei allora era sicuramente all'opposizione (o magari ha dato il suo assenso non so se era nella precedente legislatura), ma sicuramente molti suoi colleghi che oggi siedono in questi banchi. La legge 63/2000 è stata frutto di un accordo bipartisan o ha dimostrato, alla lunga e a distanza...



(Commenti fuori microfono in aula)



CONTU Mario

'95, chiedo scusa, ho sbagliato solo legislatura. Siccome la campagna elettorale, informazione professionale, con la coalizione uscente (che non mi ricordo di quale segno fosse) la fece spiegandoci la grande novità della 63/2000, da quel momento in poi, tutto il settore della formazione professionale è stato connotato da uno sviluppo importato alla decontrattualizzazione dei rapporti di lavoro, con un numero infinito di Co.Co.Co, di rapporti a contratto, che hanno fatto perdere competenze preziose alla formazione professionale stessa.
Detto questo, nella proposta del nostro emendamento chiediamo che vengano implementati quei capitoli, proprio per il rilancio del ruolo strategico della formazione professionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Sottolineo un particolare legato a questa questione, ed è il motivo per cui chiediamo l'incremento dello stanziamento.
Quando si entra in contatto con coloro che devono usufruire di questi corsi di formazione, e che quindi si rivolgono ad agenzie formative, da più parti viene segnalato un problema dovuto ad una certa separazione tra il percorso formativo e il successivo inserimento al lavoro. Ci troviamo sempre più frequentemente con persone che seguono i percorsi formativi anche con buoni risultati, ma poi non si riesce a comprendere come si riesca, effettivamente, ad introdurle nel mondo del lavoro.
E' un problema grave, perché non possiamo liberarci dall'impegno semplicemente dicendo: "Abbiamo dato la possibilità di nascere e di lavorare a queste agenzie formative" e poi non vedere la partita nel suo complesso. Dobbiamo chiudere il cerchio ed avere, se non la sicurezza almeno la possibilità di incrementare il numero delle persone che attraverso il percorso formativo riescono a reinserirsi nel mondo del lavoro. Altrimenti riusciamo solo a incrementare le attività delle agenzie formative senza avere, però, delle ricadute positive per quanto riguarda chi ha effettivamente bisogno di essere reinserito nel mondo del lavoro.
Incrementare la dotazione economica di queste leggi deve essere il primo passo per realizzare quello che continuo a pensare sia lo scopo primario della formazione professionale: il reinserimento delle persone che hanno avuto problemi col proprio lavoro.
Mi unisco, quindi, alle voci di quanti hanno chiesto un incremento della dotazione finanziaria.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a bilancio e finanze

Non per fare ostruzione, ma i temi che i colleghi hanno affrontato nel complesso, sia dal primo ragionamento sui cantieri di lavoro, sia l'intervento del collega Contu, che andava più sul versante della formazione e dei meccanismi di mercato, erano già stati affrontati nell'ambito della VII Commissione. La questione relativa ai cantieri dei lavori ha anche un piccolo intervento legislativo nell'ambito di finanziaria e collegato (non ricordo più se è rimasto in finanziaria o se è stato inserito nel collegato).



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a bilancio e finanze

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a bilancio e finanze

Nel collegato.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a bilancio e finanze

Sì, perché abbiamo eliminato gli articoli 2 e 3, che si riferivano al 13 e al 14, ma sono rimasti il 5 e il 6, che riguardano i cantieri di lavoro.
La norma sui cantieri di lavoro ha dato un risultato importante specialmente su questa Regione. Al di là delle valutazioni di ordine politico sul concetto di flessibilità, ma le forme che, con il fondo occupazione nazionale, poi in futuro si vedrà anche con l'applicazione della Legge Biagi, possono esserci di accompagnamento all'inserimento o anche le indennità. Ricordiamoci che i meccanismi che abbiamo a disposizione sono comunque sulle situazioni di maggior crisi e arrivano anche a cinque anni (rimanendo nell'ordinarietà di copertura fra cassa integrazione e mobilità). Ha depauperato di molto quello che era il materiale umano che rispondeva alle chiamate dei cantieri.
Nonostante ciò, i cantieri, a questo punto, sono diventati il vero punto di emergenza per quei pochi casi (fortunatamente in questa Regione) che non hanno un'indennità. Dico "quei pochi casi che non hanno un'indennità", perché l'abbiamo potuto riscontrare anche con l'azione di sostegno al reddito dello scorso anno, che abbiamo chiesto di rimodulare nell'azione sociale quest'anno. In questo momento, ho un assenso del Ministero solo verbale; aspetto comunicazione scritta per poter avere a disposizione la somma residua dei 5 milioni di euro che abbiamo speso per poche centinaia di milioni di euro, in quanto la misura di sostegno al reddito non ha avuto, fortunatamente, successo. In questo caso dico "fortunatamente", perché significa che c'erano altre azioni di copertura.
Quindi tutte queste azioni - i cantieri di lavoro, il sostegno al reddito, la ricollocazione, i nuovi programmi che potranno investire gli articoli 13 e 14 della Legge Biagi - devono essere viste complessivamente con un unico sistema che vada incontro a quello che è il mondo del disagio.
In merito agli emendamenti, è chiaro, quindi, che sullo spostamento di cifre che peraltro hanno copertura - perché noi abbiamo sempre garantito la copertura completa, come sui cantieri di lavoro - il parere della Giunta è negativo.



PRESIDENTE

La Giunta esprime, quindi, il parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 316 sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 317 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 318 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 319 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 320 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 321 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 322 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Abbiamo terminato gli emendamenti che insistono sulla legge regionale n. 55/84. Dichiaro conclusa la seduta antimeridiana del Consiglio.
I lavori riprenderanno alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.05)



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