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Dettaglio seduta n.453 del 30/04/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(La seduta ha inizio alle ore 8.10)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Burzi, Cavallera, Rossi Giacomo Tomatis.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Sull'ordine dei lavori, in particolare sul proseguimento dei lavori senza interruzione


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea sull'ordine dei lavori.



PAPANDREA Rocco

Ho visto che ci sono alcuni lavoratori che sono qui da circa 24 ore.
Noi non abbiamo vincoli, alcuni di noi sono andati a dormire, oppure hanno fatto quello che hanno voluto, mentre i lavoratori no: hanno vincoli di orario e di presenza effettiva. Le chiedo di verificare la situazione e di far sì che i lavoratori, che hanno già svolto 24 ore di lavoro interrompano il servizio, altrimenti lei è responsabile di una situazione che mi pare di illegalità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Il tema posto nell'intervento del Consigliere Papandrea non è irrilevante.
In effetti abbiamo notato, e la ringrazio, senza nulla togliere agli altri collaboratori, che le dottoresse Garabello, Bertini, Spagnolini e il dottor Fraudatario, sono qui da circa 24 ore.



(Intervento fuori microfono del Consigliere Papandrea)



CATTANEO Valerio

Come al solito, voi della sinistra, oltre a presentare gli emendamenti facendo ostruzionismo, avete l'abitudine di gridare, di intimidire le persone. Io provo anche un certo disagio e una certa preoccupazione: voi intimidite le persone.



PRESIDENTE

Capisco, colleghi, che siamo tutti stanchi, vi chiedo comunque di abbassare il tono di voce e di lasciar parlare i Consiglieri. Prosegua Consigliere Cattaneo, il suo intervento in merito all'ordine dei lavori.



(Voci in aula)



CATTANEO Valerio

Ritengo ci possa essere una soluzione, soprattutto, e principalmente nel rispetto di chi con noi ha collaborato. Colgo l'occasione per ringraziare tutto il personale.
Siccome il Consiglio è stato convocato per questa mattina alle ore 8.00, senza termine, quindi fino alle ore 24.00, propongo formalmente una sospensione della seduta dal momento in cui viene votata tale sospensione fino alle ore 16.00. Propongo di riprendere i nostri lavori alle ore 16.00 con la previsione di fine lavori alle ore 24.00, così come da convocazione.
In modo credo si possa permettere ai dirigenti, ai funzionari e ai collaboratori, che stanno lavorando da oltre 24 ore, di andare a riposare.
D'altro canto credo che ci siano anche dei Consiglieri regionali che hanno il diritto di andare, a loro volta a riposare, e di essere, in un'ulteriore seduta, avvicendati.
Mi sembra una proposta che possa essere perseguita.
Ricordo che alle ore 24.00 scade l'esercizio provvisorio, e che abbiamo il dovere, come Consiglio regionale, di tentare in ogni modo di votare il bilancio, anche se siamo imbarazzati dall'attività ostruzionistica.
Infatti, sono stati presentati circa 600 emendamenti (un plico di 11 centimetri di spessore), ma noi abbiamo voglia di confrontarci, di discutere emendamento per emendamento, e di lavorare.
Questa è la proposta che propongo formalmente e che chiedo venga messa in votazione.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Chiedo formalmente, visto che ravviso dei problemi complessi e di natura tecnico-giuridico, relativamente alla proposta formulata da parte di un Capogruppo, di convocare l'Ufficio di Presidenza perché in quella sede ritengo di avere il diritto di esporre le perplessità che nutro in ordine all'accettabilità e alla ricevibilità della proposta formulata.
Chiedo, pertanto, la convocazione dell'Ufficio di Presidenza, come previsto dal Regolamento quando ci sono problemi che riguardano posizioni dei membri dell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Se viene richiesto da lei, che è Vicepresidente del Consiglio regionale, concordo la sospensione e riunisco l'Ufficio di Presidenza.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

on voglio assolutamente intimidire nessuno. Chiedo solamente che tale riunione avvenga in una saletta vicino all'aula consiliare, vista l'ora in modo da non dilungarsi molto e assumere al più presto una decisione per permettere ai nostri dirigenti, funzionari e collaboratori di andare a riposare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Avrei voluto anche replicare per fatto personale al Consigliere Cattaneo che diceva che noi di sinistra intimidiamo, non credo di averlo mai intimidito, e sono notoriamente di sinistra.
Ripeto, al di là delle decisioni che si assumeranno, che ci sono dei lavoratori che sono qui da circa 24 ore.



PRESIDENTE

Valuteremo.



PAPANDREA Rocco

Questo non c'entra con quanto decideremo noi sul proseguo dei lavori.
Credo che si debba dire ai lavoratori che è finito il loro turno di lavoro.



PRESIDENTE

Vi è nel merito una proposta di sospensione della seduta che credo sia a tutela, detto anche dal collega Cattaneo, dei funzionari dipendenti.
L'Ufficio di Presidenza è convocato nella sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 8.19 riprende alle ore 8.49)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
A seguito della riunione dell'Ufficio di Presidenza, in merito alla questione sospensiva formulata dal Consigliere Cattaneo, l'Ufficio di Presidenza, tenendo conto che la convocazione di stamane alle ore 8.00 garantiva a tutti i 60 Consiglieri l'avviso di fatto della convocazione della seduta, non avendo posto l'ora di riconvocazione nella stessa giornata, come di solito avviene (per esempio 10.00-14.30-20.00) ma un unico orario di inizio alle ore 8, si ritiene che si possa proseguire.
Quindi, non ci sarà pausa tra le 13-13.30, come spesso accade.
L'Ufficio di Presidenza, a maggioranza, si è espresso con la decisione di mettere in votazione la richiesta di sospensione presentata dal Consigliere Cattaneo.
Cito testualmente l'articolo di Regolamento: "Art. 8 'Funzionamento dell'Ufficio di Presidenza' 3. Tuttavia, nel caso in cui su questioni politico-amministrative di rilevante importanza non si raggiunga l'unanimità, qualsiasi componente l'Ufficio ha diritto di chiedere che l'argomento venga rimesso al Consiglio regionale, che su di esso delibera nella prima seduta." Quindi, per questa ragione, do la parola al collega Riba, ricordando all'Aula che, in applicazione del Regolamento, i Consiglieri possono intervenire per dieci minuti sull'intervento del collega; espletati gli interventi, si pone in votazione la richiesta.
La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di componente dell'Ufficio di Presidenza.



RIBA Lido

Signor Presidente, poiché mi sono trovato nell'Ufficio di Presidenza di fronte ad un atteggiamento un po' imbarazzante - che voglio evitare di riferire all'Aula, ma ho comunque il dovere di esporre ai colleghi della minoranza, di cui sono rappresentante nell'Ufficio di Presidenza - le chiederei la cortesia di una sospensione di venti minuti per poter riferire e discutere con le minoranze di questa situazione, naturalmente, in una seduta del tutto riservata e a porte chiuse.
(Commenti fuori microfono)



RIBA Lido

No, compete al Presidente concedere la sospensione, a termine di Regolamento.



PRESIDENTE

Capisco che siamo tutti stanchi, ma si è sempre concessa la sospensione a qualsiasi Gruppo. Ci si deve comportare in modo lineare. Concedo la sospensione alla minoranza. Chiedo, cortesemente, se possono ridurre leggermente il tempo; credo lo possano fare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 8.54 riprende alle ore 9.17)



PRESIDENTE

Possiamo riprendere la seduta del Consiglio.
La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di componente dell'Ufficio di Presidenza.



RIBA Lido

La ringrazio, Signor Presidente, anche per avermi autorizzato ad intervenire dai banchi della Presidenza. Non si tratta di una questione postasi relativamente al ruolo di Consigliere, bensì alla funzione dell'Ufficio di Presidenza.
Colleghi, chiedo se posso soltanto intervenire un attimo per spiegare un po' la questione, cercando di essere assolutamente breve.
Esprimo la situazione di fatto, poi, se ci riesco, farò qualche valutazione di diritto, chiedendo scusa agli avvocati per l'assoluta approssimazione dell'esposizione giuridica.
Il punto di partenza è la riunione di mercoledì, che ho presieduto insieme al collega Toselli, perché avevo concluso l'ultimo turno di Presidenza della seduta. In quella riunione, si valutò come proseguire il dibattito nel caso che non si fosse potuto concludere in tempi brevi tenendo conto che la data del 30 aprile era impegnativa, ma anche che era seguita, il giorno dopo, dalla data del 1° maggio, che si ritenne nei Capigruppo di non impegnare, retrocedendo, in qualche maniera, la seduta notturna e la prosecuzione successiva alla notturna alla giornata del 29 anziché del 30.
Questo portò alla convocazione del Consiglio per la giornata del 29 aprile con l'indicazione della seduta alle ore 10.30, 14.00, 20.00 e, poi ore 00.01. In quella fase, anche su proposta e su valutazione di un funzionario - questo è secondario - si indicarono le ore 8.00, essendoci i turni dei congedi.
Ritengo che l'orientamento fosse di proseguire la riunione nella mattinata del giorno 30 e, a tal fine, furono indicate anche le ore 8.00 certo che si trattasse di una convocazione che si sarebbe protratta nella mattinata. Così credo fosse stato inteso da tutti, però tale valutazione non spetta a me, ci sarà una discussione al riguardo.
Successivamente, cioè questa mattina, alcuni colleghi, in modo particolare il Capogruppo di Forza Italia, hanno posto il problema di una sospensione della seduta immediatamente dopo l'apertura delle ore 8.00 e di una ripresa nel pomeriggio alle ore 16.00.
Anche con un po' di imbarazzo, non essendoci il Presidente Cota, che in genere, in queste circostanze, è anche di grande aiuto, ho ritenuto che la prosecuzione dei lavori nel pomeriggio configurasse comunque, di fatto un impegno nella parte della giornata che non era stata prevista per tre ragioni. In primo luogo, quando facciamo una convocazione anche per il pomeriggio, scriviamo ore 10.00, ore 14.30 e ore 20.00, se del caso.
Quando, invece, indichiamo un'ora sola, mettiamo anche l'ora di conclusione: dalla ore 10.00 alle ore 17.00, dalle ore 15.00 alle or e19.00. Quando non la indichiamo, la prassi consolidata, che diventa - mi dicono - giuridicamente consuetudine, perché è norma, perché viene utilizzata per l'interpretazione dei casi quando la norma può essere ragione di contestazione, nella norma, noi non abbiamo mai fatto delle sedute convocate, se non previa intesa, naturalmente, soltanto con un'ora e proseguite oltre l'ambito di tempo, che si configura come collegata ad una determinata ora: fino alle ore 14, ore 13.00, ore 12.30 per il mattino fino alle ore 19.00, alle ore 20.00 per il pomeriggio, fino a mezzanotte per la sera.
In questo senso, ho posto una domanda, anche perché poi ci sono ragioni di ordine pratico, nel senso che bisognerebbe avvertire dei colleghi, ma questo è secondario e irrilevante.
Naturalmente, a mio parere, e in questo senso sono intervenuto nell'Ufficio di Presidenza, una riunione alle ore 16.00, anche per la ragioni procedurali illustrate, costituirebbe sicuramente una nuova convocazione nell'ambito del pomeriggio. Questo non sarebbe possibile non essendo intervenute le 24 ore di anticipo della convocazione, poste dal Regolamento a presidio dei diritti dei Consiglieri di essere informati e di poter organizzare il loro lavoro e di poter partecipare.
Di fatto, con l'intesa che la convocazione e il lavoro si esauriva il mattino, molti Consiglieri non sono in condizione di poter considerare la seduta del pomeriggio come prosecuzione. Né dal punto di vista giuridico o di fatto la si può considerare prosecuzione.
Questo è quanto. Naturalmente, non essendo intervenuto un accordo nell'Ufficio di Presidenza, credo per la prima volta da quando sono in Consiglio regionale, si è posta la necessità di utilizzare l'articolo 8, mi pare, del Regolamento, che rimette le decisioni e le valutazioni degli argomenti sui quali non è intervenuta l'intesa alla sovranità dell'Aula. Il Presidente ha già illustrato correttamente quale sarebbe la procedura della discussione.
Se posso aggiunger una annotazione, mi dispiace che si debba intervenire con posizioni divaricanti. Prego veramente i colleghi di considerare il mio intervento su questo punto esclusivamente suggerito dalla necessità, in una condizione particolare e, magari, anche di tensione, che per quanto mi riguarda non esiste, ma diciamo di tensione oggettiva, circa l'adozione di una procedura che mi sembrerebbe in contrasto anche con la volontà che era stata espressa in quella riunione dei Capigruppo e alla quale, in ultima analisi, ritenevo che ci si dovesse riferire per decidere il calendario dei lavori odierni.
Vi ringrazio molto anche per l'attenzione con la quale avete seguito questa informazione di tipo tecnico-giuridico.



PRESIDENTE

La ringrazio, Vicepresidente Riba, per avare illustrato all'Aula le considerazioni che riteneva opportune.
La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Ringrazio il collega Riba che ha posto con garbo il problema.
L'introduzione così come offerta alla riflessione dell'aula dal Presidente Toselli, mi consente, però, di dire che non c'è alcun problema che possa essere portato all'esame dell'aula.
Infatti, il terzo comma dell'articolo 8 del Regolamento recita: "Tuttavia, nel caso in cui su questioni politico-amministrative di rilevante importanza non si raggiunga l'unanimità, qualsiasi componente dell'Ufficio ha diritto di chiedere che l'argomento venga rimesso al Consiglio regionale che su di esso delibera nella prima seduta".
Poi esaminerò la questione di fatto, proprio perché ha rilevanza nell'interpretazione del comma in questione, ma qui non siamo in presenza di alcuna questione che abbia il carattere politico-amministrativo né che possa rientrare nel novero di quelle di rilevante importanza. Ci troviamo in presenza di una convocazione che ha un'ora di inizio e non ha un'ora finale.
Correttamente, il collega Riba pone il problema come un problema di fatto. Tanto è vero che quando deve svilupparlo come tema giuridico, pone un problema che riguarda la prassi che dovrebbe costituire consuetudine.
Sgombrato il campo dall'aspetto squisitamente normativo, dobbiamo dire che non c'è nemmeno questione politica, anzi, bisogna dire che il comma 3 parla di questioni politico-amministrative, quindi è un particolare tipo di questione in cui un problema meramente di disciplina del tempo all'interno del Consiglio non può rientrare. Non rientra, pertanto, nel concetto politico né in quello amministrativo, tanto meno in quello politico amministrativo.
Quanto alla prassi e consuetudine cui faceva riferimento il collega Riba, devo dire che proprio il fatto che venga indicato il momento di chiusura della seduta nell'arco della giornata, fissando un primo orario, e poi se ne indica un secondo, in quanto inizia un'altra seduta, quando relativamente a quest'ultima viene indicata l'ora di inizio e non viene indicata l'ora finale, è evidente che ha valore per tutta la giornata, fino alle ore 24.
Questo, sempre stando alla riunione intervenuta nell'Ufficio di Presidenza e ancora una volta devo riconoscere la correttezza del collega Riba, che introduce l'ipotesi dell'accordo; in effetti, le ore 8 era un orario che non costituiva un momento iniziale senza soluzioni di continuità fino alle ore 24. Per due volte, infatti, introducendo questo concetto e volendo ritenere che la riunione doveva essere limitata e non ad oltranza il collega ha utilizzato prima il verbo "ritengo" e poi il verbo "credo" che sono ovviamente due approcci corretti al problema, nel senso che dà un'interpretazione e suppone che nel colloquio, nell'incontro in sede di Presidenza di Gruppi - dico questo perché non c'ero - si era posto un problema di interpretazione con il Presidente Cattaneo.
Sempre in sede dell'Ufficio di Presidenza - presenti soltanto noi quattro - è stato fatto presente che era vero che il Consigliere Riba aveva parlato di un orario che avrebbe dovuto porre termine alla seduta, ma è stato anche fatto presente che sul punto il collega Cattaneo aveva parlato di seduta ad oltranza e che alle osservazioni del collega Riba aveva risposto dicendo: "Poi vedremo".
Quindi, sotto un profilo rigoroso, una seduta fissata per le ore 8 senza un termine di scadenza e senza l'inizio di una seconda seduta, non può che essere interpretata come seduta ad oltranza.
Sono state fatte, poi, altre considerazioni di opportunità proprio da parte di un Consigliere di minoranza, ma non voglio sfruttarle e non le richiamo; dico solo che è argomento ulteriormente a favore della tesi che ho testé esposto.



PRESIDENTE

La parola al collega Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Ringrazio il Presidente Toselli , il Vicepresidente Riba e il Consigliere Segretario Galasso per gli interventi e gli argomenti che hanno utilizzato e anche e soprattutto per il tono con il quale hanno illustrato le loro posizioni.
Cercherò di stare in sintonia con questo atteggiamento, che penso sia per tutti noi di rispetto per l'Aula che ospita questa civile convivenza democratica, che riguarda le regole.
Ci sono interpretazioni diverse, punti di vista diversi; va tutto bene.
Certo rimane che l'organizzazione di questi nostri lavori è stata decisa in sede di Conferenza dei Capigruppo, che è deputata storicamente a decidere le cadenze e le scadenze dei nostri lavori.
La Conferenza dei Capigruppo, dopo discussioni e ripensamenti, ha deciso un ritmo dei lavori che prevedeva anche la convocazione alle ore 8 di questa mattina della riunione del Consiglio regionale.
Durante quella riunione dei Capigruppo si discusse molto di questa cadenza, di questo ritmo, e in molti capirono che questa convocazione delle ore 8 era una convocazione determinata da una scadenza naturale, che era cioè la scadenza dell'inizio dell'eventuale seduta pomeridiana. Molti intesero così, in buona fede. Io sono tra questi: pensavo che finisse così.
Adesso ci sono interpretazioni differenti. La mia impressione è che, se non si vuole fare di questo argomento un argomento di contenzioso e di litigio - cosa di cui non vedo l'utilità, la necessità e nemmeno l'opportunità - il modo giusto per ricalibrare le scadenze del nostro lavoro sia quello di riprendere il discorso là dove è nato e quindi in sede di Conferenza di Capigruppo, per vedere cosa ha capito uno e cosa ha capito l'altro, ma soprattutto decidere se programmiamo nuovamente i lavori e in che modo.
Il cambiamento proposto dal collega Cattaneo non è un piccolo cambiamento, perché una parte dei Capigruppo aveva capito che alle 14 si smetteva, un'altra parte adesso sostiene che in termini formali quella convocazione permette di andare fino a mezzanotte, ma dato che è indubitabile che tra quello che avevano capito una serie di Capigruppo cioè dalle ore 8.00 in avanti, finché durava e comunque non oltre le ore 14.00, e quello che propongono alcuni Capigruppo adesso, in particolare del Consigliere Cattaneo, è un mutamento non indifferente di prospettiva di lavoro. E' una sorta, per come la vedono chi aveva inteso terminare i lavori verso le ore 14.00, di riprogrammazione dei lavori.
Pertanto, sarebbe giusto, secondo me, tornare nella sede competente in cui è nato l'equivoco. Non è possibile pensare ad un Consiglio in cui si riprogrammano così pesantemente i lavori, non in forza non di una riunione dell'Ufficio di Presidenza, che si occupa della programmazione dei lavori ma in forza della richiesta di una parte politica. Questo è un altro elemento che sarebbe da evitare, perché i nostri lavori li decidiamo in Conferenza dei Capigruppo. Ci siamo capiti male, ci sono interpretazioni diverse, convochiamo nuovamente la Conferenza dei Capigruppo e, spero, che in questa riunione ci si metta d'accordo sul da farsi. Altrimenti se i Capigruppo decidono una cosa o pensano, alcuni di essi, di aver deciso una cosa e poi la programmazione viene cambiata a voto di maggioranza in aula, allora la Conferenza dei Capigruppo cosa ci sta a fare? Riportiamo in Conferenza dei Capigruppo questi punti di vista e anche questi modi di aver inteso una convocazione alle ore 8.00. In tale sede facciamo una breve discussione - sperando di metterci d'accordo - e riconsegniamo all'Aula un programma di lavori nato in sede di Conferenza dei Capigruppo. Se sui calendari dei lavori andiamo avanti a colpi di maggioranza, il rispetto dell'Aula e la convivenza non ne traggono beneficio. La Conferenza dei Capigruppo è sempre un filtro - non è scritto nel Regolamento - ma politicamente vuole intendere che nell'organizzazione dei lavori ci si deve mettere d'accordo tutte le volte che si può.
Non perdiamo questo elemento che finora ci ha sempre accompagnati convochiamo nuovamente la Conferenza dei Capigruppo, scambiamoci le opinioni, non si perda tempo e io chiedo che sia la stessa, magari a maggioranza, come ha fatto tante volte, a programmare i lavori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Presidente e colleghi, parto anch'io dall'ultimo intervento del Consigliere Chiezzi. Dal mio punto di vista non è possibile acconsentire alla convocazione della Conferenza dei Capigruppo per una riprogrammazione, perché altrimenti andrei ad ammettere che esiste la necessità di riprogrammare, quando, dal mio punto..



(Commenti dai banchi dell'opposizione)



CATTANEO Valerio

Abbiamo partecipato in tanti alla Conferenza dei Capigruppo quando avevamo programmato la sessione di bilancio.
A meno che si intende convocare la Conferenza dei Capigruppo nel rispetto di chi collabora con noi, dipendenti, che vedo ancora tutti qui la dottoressa Spagnolini, la dottoressa Garabello, la dottoressa Bestini: sono 24 ore che sono qui in Aula, naturalmente non da sole, ci sono anche altre persone che collaborano con loro e con noi. A meno che, ripeto, si intenda riunire la Conferenza dei Capigruppo - anche se mi sembra quasi di prendervi in giro, lo dico, assolutamente senza spirito polemico - per sospendere i nostri lavori fino alle ore 16.00, liberando Consiglieri dirigenti e funzionari, ma è ovvio che questo sembrerebbe addirittura, come dire, una presa in giro, se non addirittura un punto di offesa, all' intelligenza di ognuno di noi.
Noi ci siamo trovati alla Conferenza dei Capigruppo e abbiamo, come maggioranza, insieme alla Giunta regionale, posto all'attenzione della stessa l'esigenza dell'Ente Regione di rispettare la data di scadenza fissata nella legge dell'esercizio provvisorio, (30 aprile 2004) entro la quale la Regione deve dotarsi di una propria legge di bilancio e di una propria legge finanziaria.
Questa data è oggi intaccata per 9 ore e 40 minuti, abbiamo ancora potenzialmente poco più di 12 ore di lavoro, la scadenza sarà alle ore 24 di oggi. Tant'è che in una prima fase - lo ricorderanno e mi daranno ragione, mi auguro, i colleghi che sono intellettualmente onesti e non solo intellettualmente - si convocò il Consiglio regionale tenendo conto di una serie di giornate, cominciando dalla giornata di martedì, con convocazione al mattino, al pomeriggio e alla sera.
Infatti, il Presidente Cota, diede disposizione di convocare le sedute in tal senso. Successivamente, quando chiesi al Presidente Cota e alla Conferenza dei Capigruppo di tenere conto dell'opportunità, formalizzandole la richiesta, di svolgere la seduta notturna oltre al 30 aprile, mi è stato rilevato che il primo maggio è la festa dei lavoratori e che non si poteva convocare il Consiglio.
Condividendo questa riflessione, ho detto: bene, anticipiamo la notturna al giorno prima, cioè alla notte tra giovedì 29 e venerdì 30 aprile. Si tratta della notturna che abbiamo svolto, adesso è cambiata la seduta. Fu detto in quella sede, e mi sembra che questo sia il problema che venerdì 30 aprile, era anche un giorno particolare, perché veniva inaugurato - mi pare alle ore 16.00 o alle 17.00 - nel comune di Bra, a Pollenzo, l'Università del gusto.
Allora dissi, bene, convochiamo il Consiglio almeno alle ore 8.00, in modo da dare la possibilità - ed ho questa esigenza come maggioranza eventualmente di cambiare il turno potendo porre altri Consiglieri in congedo e magari cambiando qualche Consigliere.
Questo, purtroppo non è avvenuto - ringrazio tutti i collega di maggioranza che sono qui da ieri sera e la maggior parte di loro da 24 ore.
Si era definito che la convocazione del Consiglio delle ore 8.00 serviva anche per finire di esaminare la legge sul bilancio, comunque si tratta di una seduta unica.
Così interpreto.
Rispetto comunque l'Ufficio di Presidenza e le differenziazioni all'interno dello stesso, che probabilmente sono emerse anche in un momento di tensione, ma così interpreto. Quando sono stato convocato in questi quattro anni, ad esempio alle ore 00.00, è sempre stato detto che tale convocazione - e chiedo testimonianza ai funzioni e ai dirigenti ancorch stanchi di 24 ore di lavoro - non prevedendo delle convocazioni successive nell'arco delle 24 ore, era una convocazione unica. Se questo discorso vale per la convocazione delle ore 00.00, come più volte ci siamo comportati in sede di bilancio, in sede del buono-scuola, in un caso addirittura passando le ore 12.00, vale anche per la convocazione delle ore 8.00.
Quindi sotto l'aspetto tecnico, regolamentare, noi siamo convocati dalle ore 8.00 (lo ha spiegato molto bene il Consigliere Galasso) fino a mezzanotte.
Io non ho dubbi: c'è un problema politico. Quindi non credo sia corretto, per non prenderci in giro dopo 24 ore di lavoro, cercare di risolvere il problema con una soluzione regolamentare, peraltro controversa, o con un aspetto tecnico: siamo di fronte ad un problema politico.
La scadenza del 30 aprile, per approvare la legge di bilancio, non è un'esigenza della maggioranza o di questa Giunta regionale, ma dell'ente Regione Piemonte; è un dovere del Consiglio regionale, che è l'Assemblea legislativa dell'Ente a cui noi tutti apparteniamo.
E' ovvio che chi collabora con noi da 24 ore, con responsabilità, non essendo, soprattutto parte di loro, insostituibili, non essendoci dirigenti e funzionari, pertanto li ringrazio, ha il diritto di riposare almeno qualche ora.
E' ovvio che le Consigliere e i Consiglieri regionali non sono né di marmo né di granito. Sono donne e uomini in carne e ossa, hanno anche loro il diritto di riposare qualche ora.
Vista la condizione verificatasi, tenuto conto che siamo convocati dalle ore 8.00 fino alle ore 24.00, abbiamo formalizzato correttamente una richiesta di sospensione già alle ore 8.00. La riunione dei Capigruppo non serve a nulla, questo problema non lo risolviamo, perché il 30 aprile è per noi un'esigenza. Formalmente siamo convocati e io, come Consigliere regionale, come i miei 59 colleghi, ho il diritto di proporre una sospensione, che il Consiglio regionale nella sua sovranità deve valutare esprimendo un voto: favorevole, se la condivide, o negativo, per respingerla.
Signor Presidente e colleghi, ribadiamo questa richiesta. Mi auguro che non andremo avanti ancora di dieci minuti in dieci minuti con gli interventi, così come da Regolamento, ma, se sarà così, staremo qui.
L'unica cosa che otterrete sarà di tenere qui ancora per un'ora o un'ora e mezza chi collabora con noi, togliendo ad ognuno di noi Consiglieri, ma soprattutto ai collaboratori, funzionari e dirigenti, un po' di riposo.
Noi siamo determinati a votare questa sospensione. Siamo convinti di questa convocazione e siamo determinati, alle ore 16.00, in perfetto orario e con il numero legale, a presentarci in quest'Aula e a lavorare fino a mezzanotte ottenendo un grande risultato, che per noi non è un diritto, ma è un dovere, che è quello di seguire ogni percorso per dotare la Regione di un bilancio e, nel contempo, di rispettare la festa dei lavoratori.
Solo se entro la mezzanotte del 30 aprile non dovessimo riuscirci, così come deciso nella riunione dei Capigruppo, ci ritroveremo lunedì, questa mattina ci arriverà la convocazione.
Chiedo una valutazione seria, perché dobbiamo ricordarci che noi siamo al servizio dei cittadini e che i cittadini da questo Ente, da questa Amministrazione, da questo Consiglio regionale, si aspettano risposte e senso di responsabilità. Può darsi che io stia sbagliando. La mia interpretazione del senso di responsabilità è questa: alle ore 16 non sar a Pollenzo, né a casa mia. Alle ore 16 sarò qui in Consiglio regionale e chiederò al Presidente della Regione, Presidente Riba, di essere presente.
Mi auguro che il Presidente della Regione, che spesso, per non dire sempre ha dimostrato senso di grande responsabilità verso questa Amministrazione sarà presente, non si preoccupi. Non glielo posso garantire, mi impegno come Presidente di un Gruppo e a nome di tutta la maggioranza a chiedere al Presidente Ghigo di essere in Aula. Le posso dire che, se conosco bene il Presidente Ghigo, sono certo che alle ore 16 sarà qui. Chi vorrà, potrà essere qui a lavorare, a confrontarsi e a fare il proprio dovere di Consigliere regionale. Chi non vorrà essere qui e vorrà andare a Pollenzo a casa o partire per il week-end del primo maggio, lo potrà fare in piena legittimità.
Sono certo che questo Consiglio regionale ha una situazione e una rappresentanza politica tale che tutti i Gruppi politici, maggioranza opposizione e Giunta saranno degnamente rappresentati, e che la Regione potrà vedere un percorso per arrivare all'approvazione del bilancio, da un lato, e ognuno di noi, rispetto alla forza politica che rappresenta, fare anche l'attività che, forse, si era preposto e che, sotto un certo aspetto e un po' mi dispiace, forse, non ha avuto il coraggio di dire.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Dopo una nottata come questa e un dibattito teso, la tentazione di fare interferire le questioni di merito che ci hanno divisi con una questione di interpretazione regolamentare è forte ed è anche umana. Se, però, noi indulgiamo a questa frammistione, rischiamo di fare un'operazione che non aiuta l'interpretazione regolamentare e, comunque, la risoluzione di un problema di regole, se consentiamo ad altri elementi di merito, che ci dividono, che ci hanno divisi e, forse, ci divideranno, di interferire in questo dibattito. Anche perché consentendo alla vicenda contingente di merito, che ci divide e crea elementi di tensione, di interferire in un dibattito sulle regole, che poi devono valere per sempre e per chiunque qualunque sia la maggioranza o l'opposizione, noi creiamo oggettivamente un vulnus regolamentare o istituzionale.
Per questa ragione, vorrei svolgere un ragionamento, rivolgendomi al Presidente Cattaneo, che, semplicemente, riguarda il merito della questione. A termine di Regolamento, non esiste una stretta regolamentazione della vicenda relativa agli orari delle sedute. Cercatemi un punto nel Regolamento, io non l'ho trovato. Penso che l'Ufficio di Presidenza mi possa confortare nel fatto che precisa definizione regolamentare non ci sia.
Cosa si verifica in assenza di una definizione regolamentare? C'è una prassi che diventa regola di funzionamento del nostro Consiglio, che penso sia tale da sette Legislature. Come tale diventa regola istituzionale di fatto, anche se non scritta nel Regolamento. Questa è una prima parte. Poi esiste una riunione dei Capigruppo, di cui tento una mia ricostruzione relativamente a ciò che de facto lì è avvenuto. Ovviamente, la mia ricostruzione è soggettiva come quella di qualsiasi altro collega. Ognuno di noi si ricorda quello che si ricorda, sono passati un po' di giorni e di riunioni ne abbiamo fatte tante, però, c'erano anche i funzionari che verbalizzavano.
Di fatto, le nostre convocazioni funzionano nel seguente modo, questo è il testo della prima convocazione del primo giorno: martedì 27 aprile ore 10.00, 14.30; mercoledì 28 aprile ore 10.00, 14.30 e 20.00; giovedì 29 aprile ore 10.00, 14.30, 20.00; venerdì 30 aprile ore 10.00, 14.30 e 20.00.
Questa è la convocazione originaria, queste sono le convocazioni.



(Commenti, fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



MANICA Giuliana

Aspetti, mi faccia svolgere il ragionamento.
C'è un punto oltre a quello, secondo me, poi, magari, mi sbaglio, che rende vera questa prassi che diventa Regolamento.
E' del tutto chiaro che la scansione della nostre sedute è antimeridiana, pomeridiana, serale e notturna, e che per svolgerle in quel modo devono essere specificate. Quando si mette un'ora senza indicare il termine si intende la seduta antimeridiana, se è convocata alle ore 8.00 o alle ore 10.00; se è convocata alle ore 14.30 si intende che termini alle ore 20.00; se è convocata alle ore 20.00 il termine si intende alle ore 24.00; e così via, perché questo è l'ordine di convocazione che noi facciamo. Tant'è che noi lo abbiamo modificato in quella riunione dei Capigruppo. Se andava bene così, che bisogno c'era di fare questo altro o.d.g.? C'era bisogno di aggiungere le ore 0.01, ma non le ore 8.00.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



MANICA Giuliana

Aspetti un attimo! Se noi avessimo voluto aggiungere alle ore 8.00 un'altra scansione mantenevamo la scansione della giornata del 30, cioè scrivevamo: "Convocazione per le ore 8.00, per le ore 14.30 e per le ore 20.00".
Invece, noi produciamo una modifica, togliamo tutta la parte delle ore 14.30 e delle ore 20.00, quindi, intendiamo che quelle sedute non si svolgono.
(Commenti fuori microfono)



MANICA Giuliana

E' scritto.
Semplicemente, mettiamo nella modifica una convocazione alle ore 0.01 e una alle ore 8.00. Ricordo l'intervento della dottoressa Garabello che davanti al fatto che lasciavamo solo le ore 0.01, disse di mettere anche le ore 8.00, perché, se fosse finita in mattinata, qualcuno avrebbe potuto avere il problema dei congedi. Io ricordo questa frase.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



MANICA Giuliana

Io ricordo una frase. Non sua, non detta da lei.
Ricordo un suggerimento tecnico che venne dato ai Gruppi - poteva essere anche il mio - giustamente, tecnicamente, la struttura ci consigli di non indicare solo le ore 0.01, pur terminando la seduta nella mattinata ma anche le ore 8.00, perché qualche Gruppo avrebbe potuto avere il problema dei congedi (poteva essere il mio, poteva essere qualsiasi altro era un'indicazione ad adiuvandum, ritengo, che ci venne data).
Secondo me, la definizione sta in queste due lettere di convocazione.
Una che riconferma quella prassi per cui le sedute sono così scandite, che diventa di fatto regolamento, cioè si deve specificare e, quando non si specifica il termine, i lavori terminano alla fine di quella parte di seduta che, se è antimeridiana, è antimeridiana, se è pomeridiana, è pomeridiana, se è serale, è serale.
Questa cosa è talmente vera che alla riunione dei Capigruppo produciamo una modifica: non inseriamo solo la seduta delle 0.01 in aggiunta a quella delle 20.00 di giovedì, ma cambiamo la scansione del venerdì, cioè indichiamo un'unica seduta per le 8.00, quindi antimeridiana, e togliamo le sedute pomeridiane delle 14.30 e delle 20.00 presenti nella convocazione originaria.
Questa è la ragione per cui mi sembrava utile accedere alla proposta del collega Chiezzi di riunire i Capigruppo, perché è oggettivo che qui vi è un dubbio di interpretazione.
Non sono affatto certa dell'interpretazione che in parte è stata data e invece penso sia chiarissimo, anche da come abbiamo formulato gli ordini del giorno, che l'interpretazione possa anche essere l'altra, tanto più che questa decisione è stata presa a maggioranza in una riunione dell'Ufficio di Presidenza in cui mancava il Presidente, in cui mancavano alcuni membri.
E' la prima volta, su una cosa controversa come questa, che si assume una decisione in assenza del Presidente, su una cosa che è oggettivamente de jure e de facto controversa, tant'è che io vi prego, e pregherei anche quei membri dell'Ufficio di Presidenza che erano invece molto convinti dell'altra interpretazione, di riesaminare, per cortesia, queste due lettere di convocazione.
Non mi interessa il merito di che cosa discutiamo in questi Consigli via quel merito lì, togliamo la tensione di quel merito, guardiamo alla struttura di regola che questa cosa definisce. E la definisce, secondo me in modo chiaro in questa convocazione.
A mio avviso, questa convocazione ricostruisce anche i termini del dibatto dei Capigruppo. Per questa ragione chiedo se, alla luce di queste ulteriori riflessioni, non sia meglio, stante la difficoltà di svolgere un chiarimento come questo in aula, non sia utile fare quella riunione dei Capigruppo che il collega Chiezzi chiedeva. D'altronde, la maggioranza ha sempre la maggioranza e in qualsiasi riunione dei Capigruppo, se la maggioranza vuol decidere una cosa, la può decidere in quella sede così come la può decidere in aula. Ma quella può essere una sede in cui svolgere, su questo punto, un chiarimento che comunque, qualunque decisione si prenda, non lasci margini d'incertezza a nessuno e non lasci neanche scoperto l'Ufficio di Presidenza, che ha assunto una decisione a maggioranza e non nell'interezza dei suoi membri, a partire dall'assenza del Presidente, davanti a un caso controverso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Siccome è alta la confusione sotto il cielo, vorrei alimentarla un pochino, per creare ulteriore confusione.
Allora, credo che l'Ufficio di Presidenza abbia operato senza soluzione di continuità dall'inizio della legislatura, o sbaglio? E' stato rinnovato è stato allargato.



PRESIDENTE

Il Consigliere Segretario Galasso sostituisce di fatto il Capogruppo di Alleanza Nazionale Botta, che a sua volta sostituiva Mancuso, il quale è andato a fare il parlamentare.



CONTU Mario

Bene, quindi ciò non altera - diciamo così - la composizione. Allora faccio una proposta al buio (non gioco a poker, però faccio una proposta al buio).
Presidente, c'è stato un precedente in quest'aula che mi ha riguardato direttamente - gli uffici potrebbero essere in grado di ricostruirlo rispetto al quale dovetti chiedere un parere legale sulla vicenda.
La cosa era in questi termini. Era stata convocata una riunione alle 14.30 e io avevo chiesto all'Ufficio di Presidenza che alle 20.00 venisse considerata conclusa la sessione antimeridiana per dare luogo alla sessione notturna, (così l'avevamo classificata). Proprio su questa vicenda, non essendo indicato sul foglio di convocazione 8.00-20.00, cercai di far valere il diritto che alle 20.00 di sera il Consiglio chiudesse la sessione perché, come da consuetudine, da sempre i Consigli erano stati convocati con la prassi indicata dalla Consigliera Manica.
Quella volta, per ragioni di opportunità rispetto agli argomenti che erano in discussione, l'interpretazione dell'Ufficio di Presidenza fu che la convocazione alle 14.30 era intesa come convocazione senza soluzione di continuità.
Ora chiaritemi questi precedenti. Adesso è un peccato che non abbia l'archivio a portata di mano, ma il fatto successe in occasione di un dibattito come questo.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Intervengo molto brevemente.
E' evidente che il mio Gruppo non ha partecipato alla strategia dilatoria e digressiva in ordine all'analisi e alla votazione dei documenti di bilancio, quindi l'intervento a sostegno, in sede tecnico-regolamentare dell'interpretazione data dal Vicepresidente Riba prego non venga confuso con una forma di sostegno della manovra politica, più che della manovra finanziaria, che le opposizioni del centro-sinistra hanno innescato nella discussione dei documenti di bilancio.
Temo - in particolare per i Capigruppo di maggioranza - che le cose dette dai colleghi Riba e Manica risolvano la questione in un senso sfavorevole rispetto alla determinazione dell'Ufficio di Presidenza, sia in via formale sia in via sostanziale.
Mi pare difficile poter dimostrare all'interno di una materia non regolata da disposizioni regolamentari, ma da una prassi consuetudinaria sostanzialmente accolta unanimemente, che esistono credibili precedenti circa modalità di convocazione delle sedute diverse da quelle che il Presidente Riba ha illustrato nel suo intervento.
In via "di diritto", anche se ci troviamo di fronte ad una prassi consuetudinaria, è assolutamente evidente che, se per un'intera legislatura un Consiglio regionale viene ripetutamente convocato secondo una modalità che distingue in maniera precisa le sessioni di discussione e d'aula, tutte le successive convocazioni rispetteranno la stessa regola e modalità.
Pertanto, il singolo Consigliere che riceve al proprio domicilio la convocazione per le ore 8, in assenza di ulteriori determinazioni intenderà questa convocazione esattamente come intende tutte le convocazioni d'aula perché la prassi di Commissione - come è noto - è diversa.
Questo, per dirla in via "di diritto". In via "di fatto" è ancora peggio, perché abbiamo visto come erano fatte le convocazioni prima della rettifica della convocazione e come è stata fatta la rettifica della convocazione.
Avevamo un quadro precedente che, mantenendo la distinzione fra le varie sessioni dei lavori dell'aula, trascinava i lavori stessi alle porte del 1' maggio; convocazione assolutamente sufficiente per ordinare e disciplinare i lavori del Consiglio regionale fino alla scadenza del 30 aprile.
Se tutto questo fosse stato sufficiente e se tutto questo avesse riflettuto nella determinazione dei Capigruppo, non sarebbe stata necessaria la rettifica di quell'avviso di convocazione. Se, cioè, la determinazione dei Capigruppo, più o meno desumibile, come ratio, dalla seconda convocazione fosse stata quella di arrivare alla mezzanotte del 30 aprile, abbastanza evidentemente non si sarebbe rettificato un o.d.g. che portava alla mezzanotte del 30 aprile, ma si sarebbe proceduto con l'avviso di convocazione precedente.
Se si è proceduto a una rettifica, quella rettifica, in via sostanziale, riflette un mutato atteggiamento in ordine alla convocazione del Consiglio da parte della Conferenza dei Capigruppo, altrimenti - ripeto diventa difficilmente comprensibile il significato della rettifica che formalmente rettifica qualcosa che in via sostanziale non viene rettificato, perché continua a essere disciplinato dalla precedente convocazione.
Questo lo devo e lo dobbiamo come Gruppo. Ritengo che, rispetto a materie così delicate e così tragicamente caduche, forse anche a causa dell'insipienza del legislatore, che non ha previsto certe cose in sede di definizione del Regolamento, quindi sostanzialmente regolate da una prassi consuetudinaria, procedere a strappi possa essere congiunturalmente conveniente per una o per l'altra parte politica, ma sconveniente per l'Assemblea nel suo complesso.
Lo dico dalla prospettiva di un Gruppo, ma anche dalla prospettiva personale di un Consigliere, che ritiene questo Regolamento non già un Regolamento garantista dei diritti delle minoranze e di ciascun singolo Consigliere, ma sostanzialmente terrorista del funzionamento di un'istituzione parlamentare. Infatti, è un Regolamento essenzialmente concepito per impedire l'approvazione di leggi a maggioranza, per consentire l'approvazione delle leggi accolte unanimemente o concordate maggioritariamente da vasti settori del Consiglio regionale.
Questa, però, sarebbe una ragione per prendere il Regolamento, dal punto di vista legislativo, a picconate; non è una ragione per prenderlo in misura antiregolamentare, a cannonate.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Proprio perché pensavate di continuare la seduta fino a questa sera considero una grave colpevolezza il fatto che non abbiate previsto di far turnare il personale.



(Commenti fuori microfono)



RONZANI Wilmer

La state ponendo voi la questione, io non volevo parlare di questo!



(Commenti fuori microfono del Consigliere Angeleri)



PRESIDENTE

Collega Ronzani, la dottoressa Garabello mi ha informato che gli Uffici hanno predisposto la turnazione secondo le regole del personale. E' soltanto perché evitiate di farvi carico di un problema che la dottoressa Garabello mi dice essere stato risolto come dovuto da parte degli Uffici.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Angeleri)



PRESIDENTE

Collega Angeleri, per cortesia, o si iscrive a parlare.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Se c'è un tumulto, sospendo la seduta! Io non prendo gli ordini da nessuno! Collega Angeleri, per cortesia!



(Commenti fuori microfono del Consigliere Angeleri)



PRESIDENTE

Ho richiamato lei perché sta urlando. Collega Ronzani, proceda.



RONZANI Wilmer

Presidente ho cominciato a parlare, ma sono stato interrotto dal collega Angeleri e dal collega Cattaneo. Loro prima hanno parlato e io non li ho interrotti, quindi, per favore state zitti! Parlerete dopo.
Torno alla questione: penso che la prova provata del fatto che si pensasse di concludere la seduta questa mattina sta nelle lettere di convocazione di questa seduta, colleghi della maggioranza.
Io ho ricevuto a Biella, presso casa mia, la lettera di convocazione del Consiglio regionale, che era scandita seduta per seduta. Per quanto riguarda la seduta odierna, avremmo dovuto riunirci alle ore 10, alle ore 14 e alle ore 20.
Questo era ciò che risultava dal programma spedito originariamente ai Consiglieri di maggioranza e di minoranza. Questo è, non c'è niente da fare. Io, infatti, pensavo di stare qui questa sera, e non ho problemi; ero fermo a quella convocazione.
Poi, Presidente, abbiamo ricevuto una seconda convocazione che non si è limitata ad aggiungere la seduta notturna delle ore 00.01, perché così poteva essere, e così molte volte è successo. Noi abbiamo aggiunto una seduta, a quelle previste, inserendo la frase di rito: "resta inteso che le altre sedute sono come da convocazione originaria".
Avremmo quindi dovuto ricevere una convocazione che recitava: badate che rispetto al programma originario voi avete un'altra convocazione quella notturna, perché per il resto rimane inteso che la seduta di venerdì è convocata per le ore 10.00 - 14.30 - 20.00. Se voi avete ritenuto - voi, non io - di prevedere invece che la seduta di oggi dovesse iniziare alle ore 00.01 e poi alle ore 8.00, è del tutto evidente che voi pensavate di cancellare la prima programmazione dei lavori della seduta di oggi e di immaginarne un'altra, che prevedeva una seduta notturna e una seduta antimeridiana.
Ditelo come volete, ma non penso a nessun fraintendimento, colleghi della maggioranza. Io sono meno diplomatico della collega Manica. Penso che voi, volutamente, abbiate frainteso la convocazione di questa seduta per una ragione politica..



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



RONZANI Wilmer

Ripeto, per una ragione politica, questa è la mia opinione.
Presidente posso finire il discorso?



PRESIDENTE

Direi proprio di sì. Nessuno si deve adombrare perché la propria tesi non viene accolta. Io per primo sono stato smentito, per la prima volta in 15 anni, dall'Ufficio di Presidenza e da tutta un'interpretazione della maggioranza, ma ritengo di essere ugualmente sereno.
Consentiamo che ci sia il dibattito.



(Commenti fuori microfono dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

Sono stato smentito nella mia interpretazione, ma con tutto questo non mi adombro, mi dispiace. Però ho preso atto dell'impegno del Consigliere Cattaneo di avere la presenza, se si riprenderanno i lavori, del Presidente Ghigo. Lo considero un atto dovuto e un atto di etica. Io ho soltanto sottolineato adeguatamente una questione posta.
Continui l'intervento, Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Concludo sostenendo che leggendo questa lettera di convocazione, la seconda lettera di convocazione, dubbi non ve ne dovrebbero essere, perch la seconda lettera di convocazione modifica il programma della prima, e stabilisce che nella seduta di oggi noi avremmo dovuto avere una seduta notturna, che avrebbe dovuto incominciare stanotte alle ore 00.01 e una seduta questa mattina alle ore 8.00.
Poiché da questa seconda convocazione scompaiono completamente i riferimenti alle altre due sedute, 14.30 e 20.00, è evidente che noi avremmo dovuto terminare questa seduta alle ore 14.30.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Dico soltanto questo: sgombriamo il campo dalle questioni di carattere politico. Il Consigliere Palma nel suo intervento ha sottolineato che non ha partecipato al lavoro dell'opposizione. Però il Consigliere Palma nel suo intervento spiega, dal punto di vista formale, il perché è sbagliata l'interpretazione che la maggioranza dà alla convocazione del Consiglio di questa mattina. Lo dice appunto il Consigliere Palma che non condivide l'impostazione che noi dell'opposizione abbiamo dato.
Quindi non c'é una questione di carattere politico e il Consigliere Palma, per quanto ci riguarda, ha ragione, cioè condivide l'opinione di molti che sono intervenuti in quest'aula. Anche l'ultimo intervento del Consigliere Ronzani pone una questione vera: ci sono state due convocazioni e l'ultima smentisce la precedente.
Mi pare che quest'interpretazione segua la prassi utilizzata in questo Consiglio. Se non c'é una norma regolamentare c'è una prassi.
Seguiamo quindi la prassi che dice che non è possibile sospendere e riconvocare il Consiglio per oggi alle ore 16.00.
Non ci sono questioni politiche, perché noi siamo disponibili a stare qui oggi e quando lo si riterrà opportuno, per continuare il nostro lavoro, ma non è questo il punto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Trovo singolare che dovevamo terminare i nostri lavori alle ore 8.00 sono le ore 10.20, e siamo ancora qui. Rimane il problema di un'interpretazione forzata di quella che è la prassi consolidata dall'inizio della settima legislatura. Cioè il tentativo, comprensibile rispetto all'obiettivo che avete, di dare un'interpretazione di parte, di convocazioni che sono molto chiare, perché se non ci fosse stata l'ultima convocazione, non si sarebbe presentato il problema, saremmo qua tutta la giornata di oggi, fino alle ore 24, a provare a dibattere sul bilancio e sul DPEFR.
Non riesco a capire un'interpretazione che mette in discussione una prassi consolidata, quando oramai mi sembra chiaro che entro le ore 24.00 di oggi il bilancio non sarà approvato. Potrei capire un tentativo estremo se ci fosse all'orizzonte, verso la notte , la possibilità, ma questa possibilità non esiste.
Sarà la stanchezza che fa venir meno il buonsenso, in un caso come questo si va oltre l'interpretazione di Regolamenti, di prassi, di consuetudine, di convocazione uno, di convocazione due: basterebbe un minimo di buonsenso. Forse la stanchezza non aiuta, diventa difficile chiedere un'ulteriore pausa al Presidente. Per chiedere una pausa dovrei chiedere il cambio della Presidenza, perché, vista la situazione, non vorrei che qualcuno potesse interpretare la correttezza estrema del Presidente Riba, anzi che qualche volta è stato fin troppo corretto e rigoroso, "danneggiando" - uso questo termine - piuttosto il centro sinistra che la maggioranza.
Non vorrei arrivare a chiedere il cambio della Presidenza, con il Vicepresidente Toselli, per poter chiedere una sospensione per arrivare ad un'interpretazione serena, al di là delle lettere delle convocazioni.
Se arrivasse un segnale, io sono anche pronto a farlo. Il Presidente Toselli guarda con viso enigmatico, non so se sia la stanchezza, stavo dicendo la confusione, perché dopo 26 ore, considerando che io ero andato anche a Verbania, avevo dormito pochissimo e quindi personalmente ho qualche ora in più di stanchezza.
A questo punto, visto che il Vicepresidente Toselli, preso dalla stanchezza, non è in grado di dare segnali percettibili, mi rivolgo al Capogruppo di Forza Italia, il Presidente Cattaneo, per capire se ci pu essere il margine di una sospensione.



CATTANEO Valerio

No, perché siete inaffidabili.



PLACIDO Roberto

Comunque, quello che volevo dire l'ho detto; pensavo che, per una soluzione del genere, potesse bastare un minimo di buon senso. Mi rendo conto che l'interpretazione è diversa; vedremo come si risolverà la questione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il collega Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Colleghi, mi stupisco che non sia stata accolta la richiesta di riunire i Capigruppo, perché i Capigruppo rappresentano il momento in cui si programmano i lavori: è avvenuto regolarmente così, in precedenza.
Essendoci una diversa interpretazione, vuol dire che, come minimo, non era così chiaro per tutti, perché altrimenti non avremmo sollevato il problema.
Anch'io avevo capito che si faceva dalle 8.00 fino al massimo alle 14.00.



(Commenti fuori microfono)



PAPANDREA Rocco

Evidentemente la stanchezza crea un eccesso di tensione, si perde il controllo più facilmente, perché normalmente i colleghi sono più tranquilli.
Lo abbiamo fatto innumerevoli volte: per qualsiasi piccolo problema, si svolgeva la riunione dei Capigruppo.
Mi stupisco anche che l'Ufficio di Presidenza, a fronte dei Capigruppo di minoranza che chiedono che si faccia la riunione, non pensi che la si debba convocare, perché - ripeto - tutte le volte che i Capigruppo di maggioranza hanno chiesto una sospensione per effettuare la riunione dei Capigruppo, la cosa è avvenuta, non si è posto il problema.
Mi pare che questa mattina ci sia un atteggiamento assolutamente incomprensibile, se non dovuto all'elemento di stanchezza che probabilmente non ci permette di essere al massimo dell'efficienza e di ragionare nel modo più razionale.
Ribadisco tuttavia questa richiesta. Secondo me è inutile andare avanti in questo modo assurdo. Tutti sanno, soprattutto i colleghi seduti fra i banchi di maggioranza, che per oggi non si finisce, tant'è vero che già nella scorsa riunione dei Capigruppo si era previsto di riprendere i lavori lunedì e martedì. Ma, insieme a questo, credo che sarebbe utile verificare la possibilità di programmare anche i lavori nella giornata odierna.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Anch'io condivido quanto è stato detto in precedenza. Vorrei aggiungere il fatto che sicuramente la lettura che noi proviamo a proporre è una lettura che difficilmente può trovare degli argomenti di contrapposizione sul merito.
Il merito è stato illustrato con abbondanza di argomenti. Noi non contestiamo e non vogliamo discutere sul proseguimento della discussione relativamente alla finanziaria e al bilancio, ma la discussione è relativa alle modalità con cui è stata convocata o si crede che sia convocata la riunione del Consiglio di quest'oggi.
Non ci sono argomenti che vadano nel merito delle osservazioni che sono state portate da chi ritiene che la riunione del Consiglio di oggi debba intendersi che vada a terminare nel primo pomeriggio, così come si evince chiaramente dalla convocazione.
Per tutte le riunioni in cui si prevedeva la continuazione, ciò veniva comunque indicato nell'atto della convocazione. Mi sembra che insistere su una lettura che è chiaramente forzata dipende dal fatto che, con le parole che ogni tanto ricorrono della sovranità dell'aula, si voglia fare una forzatura. Con la consapevolezza di avere i numeri dalla propria parte, mi pare che si voglia forzare, con questa idea dell'aula sovrana l'interpretazione di una regola e di una prassi che è sempre stata osservata.
Mi sembra che sia veramente incredibile questa idea di poter superare un problema di gestione riguardante le regole con una forzatura sul numero dei Consiglieri: sappiamo già come potrà andare a finire un'eventuale votazione.



PRESIDENTE

Ci sono altri iscritti? Occorre una pausa di due minuti prima di decidere? Chiede la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

A questo punto, chiedo che venga posta in votazione la proposta di riprendere alle 16.00 il Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, permettetemi di fare una breve comunicazione della quale naturalmente sono del tutto consapevole.



ANGELERI Antonello

Voglio solo precisare: venga posta in votazione una sospensione sino alle 16.00, per consentire a noi e a tutti i dipendenti - com'è stato detto da tutte le parti - di avere, nel più breve tempo possibile, la giusta pausa e poi riprendere per cercare, per quanto ci riguarda, di approvare il bilancio entro la fine di questa sera.



PRESIDENTE

Colleghi, in questo momento sto presiedendo e non ritengo affatto che la proposta che voi avanzate di sospendere la seduta fino alle 16.00 sia un atto proponibile. C'è un'interpretazione diversa da una parte dell'Ufficio di Presidenza.



(Accesi commenti dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

Consentitemi di finire. Per cortesia, Consigliere Cattaneo, mi consenta di finire. Mi consentite di finire, si o no? Ho mai dato prova di scorrettezza qui dentro? Allora, per cortesia consentitemi di terminare. E in silenzio, per favore, come faccio io quando ascolto voi, anche quando non condivido. Il fatto che sto presiedendo non vi autorizza in qualche maniera a dubitare della mia correttezza.
Voglio ribadire che io non condivido questa proposta, e su questo ho chiesto un dibattito; il dibattito si è svolto. A questo punto, io non continuo a presiedere, perché non mi voglio trovare in contraddizione con la mia posizione, una posizione della quale sono assolutamente convinto ma, per lealtà, per cortesia, statemi a sentire.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

E' una situazione ingestibile.



PRESIDENTE

E' ingestibile, quindi, per cortesia, siccome la mia gestione non mi consentirebbe di avvallare questa posizione,richiamo il Vicepresidente Toselli, che è Vicepresidente vicario, e si agisca come si ritiene. Per per quanto mi riguarda, non posso, evidentemente, adottare una posizione che considero lesiva degli interessi oggettivi di una parte almeno del Consiglio regionale.
E' chiaro questo? Mi restituite il rispetto?



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

Vorrei aggiungere qualcosa. Questa mattina, entrando qui, qualche Assessore e più Consiglieri hanno fatto una battuta relativamente alla presenza di un medico, riferendosi ad uno stato di salute generale che non è proprio.



(Commenti fuori microfono)



CARACCIOLO Giovanni

Non sono uno psichiatra, sono un medico. Tra gli esami che ho dato c'è anche neuropsichiatria.



PRESIDENTE

Lasciamo intervenire il Consiglieri Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

Non devo dire cose importanti.
Il problema dello stato fisico, psichico e astenico di salute c'è, è fuori discussione.
E' stata avanzata la richiesta di una sospensione fino alle ore 16.00.
Vogliamo trovare un punto di mediazione e fare due ore di sospensione essendoci uno stato generale che richiede almeno un'ora o due di sospensione? Non direi fino alle 16.00, ma chiedo, se è possibile, trovare un accordo magari fino a mezzogiorno, per riordinare un po' le idee distendersi un pochino, al di là della prassi, delle regole o delle norme che, sicuramente, sono valide, come è stato dimostrato dai miei colleghi del centrosinistra.



PRESIDENTE

Sempre in applicazione dell'articolo 8 e del comma 3, che recita: "Tuttavia, nel caso in cui su questioni politico-amministrative di rilevante importanza non si raggiunga l'unanimità, qualsiasi componente dell'Ufficio ha diritto di chiedere che l'argomento venga rimesso al Consiglio regionale che su di esso delibera nella prima seduta", chiedo al collega Riba se conferma la sua decisione di rimettere all'Aula la decisione dell'UdP. Se conferma, come da Regolamento, si vota.
Chiedo scusa, se stiamo attenti, sappiamo cosa stiamo facendo.
Siccome abbiamo dibattuto rispetto alla questione posta dal collega Riba rispetto alla decisione dell'Ufficio di Presidenza, chiedo se la conferma. Se la conferma, a norma di Regolamento, la metto ai voti.
La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Credo di avere messo a disposizione tutta la mia lealtà verso il Consiglio abbandonando la casuale funzione di Presidenza, che rebus sic stantibus poteva consentire anche di decidere sulla base delle competenze che spettano al Presidente di turno, in questo caso. Per me queste cose non sono mai vale e non varranno mai. Credo che le regole.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Continui l'intervento, Consigliere Riba.



RIBA Lido

Confermo nell'ordine, anche sulla base della discussione intervenuta gli elementi che sono stati portati. Si tratta, tutto sommato, del confronto di una posizione oltranzista nella determinazione di far valere il peso della maggioranza e di una pacata proposizione degli argomenti di natura tecnica, regolamentare e giuridica.
In una situazione del genere, permettetemi, se avessi il ruolo di dirigere i lavori in questo senso come minimo, rimetterei la questione ad un giudizio della Commissione per il Regolamento, che è istituita proprio per questo.
Non c'è una sovranità dell'Aula, se non come atto finale. Io mi sono dovuto avvalere, credetemi, colleghi, in maniera assolutamente urgente.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



RIBA Lido

RIBA Lido



RIBA Lido

Sto finendo.
Guardi che sono stato considerato pure molto.



PRESIDENTE

Colleghi, abbiamo usato toni pacati.



RIBA Lido

Voi non c'eravate nell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

Abbiamo usato toni pacati, vi chiedo di mantenerli nel rispetto delle persone e del ruolo che noi rappresentiamo a livello istituzionale.
Vi chiedo cortesemente di abbassare il tono di voce e di essere pacati nelle vostre espressioni.



RIBA Lido

Collega Cattaneo, per cortesia, la sua, solita serenità, in questo caso, e anche il mio atteggiamento non mi consentirebbe neanche di contravvenire, sarei in contraddizione di termini. Lei non era presente alla riunione dell'Ufficio di Presidenza, quindi, non può valutare chi è stato trattato peggio. Questo attiene al mio stato d'animo, lo devo dire perché è stato così. Comunque, era una riunione nostra, non è il caso di coinvolgere troppa gente.
Di fronte ad una questione che, come è stato ripetutamente dimostrato dagli atti esposti, dagli interventi e dai documenti, propone uno strappo alla regolarità dei nostri comportamenti e alla regolarità del nostro riferimento al Regolamento, ritengo lo dico soltanto perché rimanga agli atti che la questione dovrebbe essere rimessa alla Commissione Regolamento in quanto si tratta di una interpretazione regolamentare. In ultima analisi, naturalmente, interviene l'Aula.
Non rimettere la questione alla Commissione Regolamento rappresenta un ulteriore strappo. Convocare una seduta nel pomeriggio senza che sia intervenuto il preavviso dovuto rappresenta, a mio parere, uno strappo.
Naturalmente, sono abituato a cercare di dirimere le questioni nelle sedi proprie politico-istituzionali e non in altre sedi, ma devo lasciare questa valutazione perché mi sembra che, obiettivamente, con tutto il rispetto per le loro opinioni, l'Ufficio di Presidenza sia del tutto incompleto, ma non è colpa di nessuno, e abbia assunto un orientamento che almeno doveva essere supportato dal parere della Commissione per il Regolamento.
La partita è grossa, lo strappo è grosso. Le conseguenze cercheremo di renderle il meno pesante possibile, ma, evidentemente, sono quelle che conseguono ad atti che si considerano un po' di prevaricazione. Dopodich naturalmente, mantengo la richiesta del pronunciamento da parte del Consiglio regionale.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, la questione è a norma di Regolamento.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Visto che osserviamo per tutti il Regolamento non vedo perché gli animi debbano essere così adirati.
Colleghi, per cortesia, capisco che siamo stanchi, non è il caso.



RIBA Lido

Sto parlando nella...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Rossi Oreste)



RIBA Lido

Collega Rossi, a parte l'educazione, che da lei.



PRESIDENTE

Collega Rossi, la richiamo alla correttezza nell'espressione quando le sue considerazioni o le considerazione di qualsiasi collega si riferiscono ad altri colleghi come persone e come rappresentanti delle Istituzioni.
Vi richiamo ad una tenuta corretta verbale in Aula. Ognuno deciderà legittimamente in modo democratico il da farsi, come sempre è avvenuto, a norma di Regolamento.
Cortesemente, vi prego di abbassare il tono di voce e di lasciar terminare l'intervento.



RIBA Lido

La ringrazio Presidente. Chiarisco che sto intervenendo come Vicepresidente, membro dell'Ufficio di Presidenza. Sono sempre intervenuto su questa materia come Vicepresidente e membro dell'Ufficio di Presidenza non pretendo da parte sua, collega Rossi, un atteggiamento particolarmente confacente, però non sarebbe male se in qualche maniera la sua esperienza parlamentare le suggerisse un comportamento consono, perché sto parlando da Vicepresidente. Comunque se lei ha qualche cosa da ridire sul mio comportamento, in qualsiasi momento - e questo in particolare - proponga la censura, proponga quello che ritiene, anche lei ha a disposizione degli strumenti regolamentari, io ne uso pochissimi, ma lei non usi un atteggiamento maleducato nei miei confronti, perché non me lo merito! Cercate intanto di utilizzare un linguaggio confacente alle istituzioni.



PRESIDENTE

Non andiamo per cortesia oltre, io chiedo a tutti il rispetto alla persona e all'istituzione che noi tutti rappresentiamo. Quindi toni e modi vanno singolarmente rivisti al fine di tenere un comportamento corretto in una sede istituzionale quale è l'Aula del Consiglio regionale, e rispettosa delle persone prima ancora che dell'istituzione.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla proposta dell'Ufficio di Presidenza discussa nel dibattito svolto.
Il Consiglio approva.
Rispetto alla proposta presentata dal Consigliere Cattaneo, pu intervenire un Consigliere a favore e uno contro.
La parola al Consigliere Cattaneo per l'illustrazione della proposta.



CATTANEO Valerio

Colleghi, ripeto la proposta per evitare equivoci, l'avevo già detto correttamente prima e il verbale mi darà ragione. Inoltre il Consigliere Angeleri è già intervenuto spiegandola molto bene. Noi abbiamo proposto di sospendere i lavori di questa seduta fino alle ore 16.00.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta di sospensione.
Il Consiglio approva.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.45 riprende alle ore 16.05)


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 604: "Legge finanziaria per l'anno 2004"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 604: "Legge finanziaria per l'anno 2004", di cui al punto 5) all'o.d.g., prosegue con la discussione degli emendamenti ad esso riferiti.
Emendamento rubricato n. 525 presentato dai Consiglieri Suino, Riggio Placido e Muliere.
è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "1 bis. La Regione Piemonte finanzia lo sviluppo di tecnologie a bassa produzione di emissioni negli impianti produttivi di riscaldamento e climatizzazione (cap. 26938) di cui alla DCR 351-3642 del 3/4/2004.
La misura è finanziata per l'esercizio in corso per 5.000.000,00 euro mediante una equivalente riduzione della UPB 09012 e relativo aumento UPB 22992".
Siamo all'emendamento rubricato n. 525). Avevamo concordato di riprendere la seduta con l'esame di tale emendamento, che era in fase di discussione, procedere alla votazione e metterlo da parte, per proseguire con l'emendamento rubricato al n. 90 che corrisponde al primo pacchetto di emendamenti.
Sull'emendamento rubricato n. 525 dovevano intervenire i Consiglieri Contu e Manica, che però sono assenti e pertanto rinunciano all'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

L'avevamo sospeso. Erano iscritti a parlare alcuni Consiglieri; non essendo, però, presenti in aula, i loro interventi si considerano espletati. Se qualcuno desidera intervenire, lo può fare, perché eravamo in questa fase. Se il Consigliere Cattaneo chiede la parola, ha cinque minuti per discutere l'emendamento.
Prego, Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Chiedo semplicemente un minuto, per poter partire con l'emendamento all'articolo della finanziaria. Penso possa essere un'esigenza di tutti.



PRESIDENTE

Accordato. Intanto ricordo che si tratta dell'emendamento rubricato n.
525; poi abbiamo il pacchetto degli emendamenti che vanno dal n. 90 al n.
111, che discuteremo subito dopo.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Già nella mattinata, questo emendamento ha suscitato una piccola polemica. Se non ricordo male, è un emendamento presentato dal Gruppo dei DS, con il quale viene istituito un nuovo articolo 1, successivamente all'articolo 1 che è già stato approvato questa mattina e con il quale si va a toccare l'importante tema dello sviluppo e della tecnologia a bassa produzione di emissione, degli impianti produttivi di riscaldamento e climatizzazione.
Questo articolo propone di incrementare di 5 milioni di euro (10 miliardi di vecchie lire) un impegno preciso con il quale la Regione sta operando da una serie di anni. Mi spiace non sia ancora arrivato l'Assessore Cavallera, il quale avrebbe potuto entrare nel merito della questione, con la sua capacità di sintesi che ci ha deliziato anche nella tarda mattinata di oggi.
Naturalmente siamo sfavorevoli all'emendamento e lo respingeremo per una serie di motivi anzitutto politici, che non riprendo per non tediare ulteriormente i colleghi.
Sulla questione del merito, voglio evidenziare che respingere questo emendamento non significa che la Regione non condivida lo sviluppo della tecnologia a bassa produzione di emissione, perché ha già un capitolo istituito per queste azioni. Sono già in atto delle politiche da parte della Regione che tendono alla modernizzazione degli impianti e al loro cambiamento, affinché i nuovi impianti, negli edifici di civile abitazione e delle imprese possano prevedere una bassa emissione inquinante. Questo al fine di evitare, in una politica complessiva del rispetto dell'ambiente aspetti come quelli presentati nell'emendamento dei DS.
Con questo spirito e soprattutto ricordando l'impegno della Regione in questo ambito, voteremo contro l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola, sull'ordine dei lavori, al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Scusi, Presidente, molto brevemente. Poiché questa mattina, nell'ambito di un confronto che ci ha visti profondamente contrapposti nella valutazione delle procedure e dell'interpretazione del Regolamento, ma concordi sull'opportunità che il Presidente Ghigo si comportasse come tutti gli altri, vorrei solo sapere se oggi il Presidente Ghigo è stato a Pollenzo. Naturalmente, voglio anche sapere se arriverà.
E' sufficiente che la Presidenza metta a disposizione del Consiglio l'informazione sulla seguente domanda: il Presidente Ghigo è stato oggi a Pollenzo? Sta arrivando? Quando arriverà? Quando comincerà?



PRESIDENTE

Per cortesia, collega Riba, intervenga in merito all'emendamento.



RIBA Lido

Ho posto una questione di procedura, perché mi sembra che stamattina sia stata data un'informazione in quel senso. Ritengo, dato il rigore al quale ci atteniamo, che una risposta debba essere fornita.



PRESIDENTE

Lei ha svolto un intervento sull'ordine dei lavori, collega Riba.
La parola al Consigliere Cattaneo, sull'ordine dei lavori.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori. Mi auguro che l'intervento del Vicepresidente Riba non voglia introdurre - ma non credo un ulteriore elemento di polemica. Ho rappresentato al Presidente della Regione la sensibilità dell'Aula su una richiesta di presenza; lo ha fatto anche il Vicepresidente della Regione, che era presente in aula, e l'Assessore di riferimento. Il Presidente della Regione ha assicurato che arriverà; credo arrivi nel giro di mezz'ora.
Riguardo a Pollenzo, ritengo che questi siano fatti del Presidente quando arriverà, potrete rivolgere la domanda direttamente a lui. Io ho garantito che avrei rappresentato, e sto rispondendo con educazione e puntualità alla domanda posta dal Vicepresidente del Consiglio, Riba.
Pertanto, se il Presidente è andato a Pollenzo, sono fatti suoi.
Spero non ci siano elementi di ulteriore polemica.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Anche a nome degli altri colleghi dei Gruppi di opposizione, le chiedo qualche minuto di sospensione perché abbiamo visto che è arrivato il Presidente Cota. Come Capigruppo, vorremmo conferire immediatamente col Presidente Cota per acquisire alcune informazioni circa l'andamento della riunione dei Capigruppo nella quale siamo stati impegnati a decidere il calendario dei lavori.
La prego, dunque, di sospendere il Consiglio per qualche minuto, in modo da poter conferire immediatamente col Presidente Cota. Grazie.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Mi associo alla richiesta del collega Chiezzi, perché ci pare molto importante chiarire con i Presidente Cota una questione che attiene alle procedure regolamentari e alla sede istituzionale di quest'Aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Brigandì.



BRIGANDI' Matteo

Grazie, Presidente. Vorrei associarmi alla richiesta del Consigliere Chiezzi e della Consigliera Manica, perché vorrei avere l'autorizzazione a conferire con il Consigliere Tapparo, che ho appena visto entrare. E' un mio vecchio amico, quindi chiedo l'autorizzazione per andare, nei cinque minuti di sospensione, a prendere il caffè con lui.
Chiedo, altresì, se si accoglie questa richiesta, parlandone con il Presidente Cota, che venga data un po' di dignità all'Aula, perché sono quattro anni che vedo questo film e sta diventando un po' noioso.
Conosciamo esattamente le scadenze e le perdite di tempo che effettuiamo sarebbe più dignitoso rinviare a mezzanotte meno cinque minuti, con il fatto che passeranno quindici emendamenti perché verosimilmente è quello che più o meno succederà.
Questo ci permetterà di andare, per chi ne ha bisogno, a fare politica sul territorio. Io, se il Consigliere Tapparo mi darà il permesso, andrò a fare un giro in moto; farò, cioè, delle cose un po' più dignitose di questa farsa.
Per questo motivo, Presidente, farei istanza a lei, affinch evitassimo di stare tutto il giorno a fare assolutamente niente, su una traccia che ormai abbiamo visto quattro volte, per il semplice motivo che questa legislatura dura da quattro anni. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Brevemente, Presidente. Intanto ringrazio il collega Brigandì per la richiesta di sospensiva che ha avanzato, per poterci gustare insieme un caffè; proveremo, magari anche senza che lei conceda questa sospensiva, a trovare lo spazio per farlo ugualmente.
Voglio ricordare, avendo qualche esperienza di assemblee elettive, che in momenti abbastanza cruciali come questo, dove la maggioranza è molto interessata all'approvazione di un provvedimento, in questi momenti non dico topici o fulgidi, ma rilevanti, il Presidente che incarna la rappresentanza più rilevante e primaria dell'Assemblea dovrebbe essere presente. Ovviamente, non dico questo per togliere un giudizio di estrema soddisfazione nel modo di operare dei colleghi Riba e Toselli, ma il Presidente è il Presidente, proprio perché è stato nominato tale.
Vedo che il Presidente arriva, un ritardo super accademico e giustificato.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Collega, ero qui.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, non l'avevo vista e volevo dirle, in questi passaggi che ritengo delicatissimi, che mi dispiace, perché è la prima volta che mi succede in Regione - e sono presente da parecchi anni - di vedere un bilancio che soffre in questo modo. Chiedevo la sua presenza autorevole, in quanto lei incarna la rappresentanza dell'intera assemblea.
Adesso che la vedo, sono più rassicurato.



PRESIDENTE

Va bene. Concedo la sospensione della seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 17.01 riprende alle ore 18.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La Conferenza dei Capigruppo si è riunita e ha deciso che la seduta di oggi terminerà alle ore 20.30. La seduta di lunedì è convocata, mentre il Consiglio regionale è convocato per martedì prossimo (alle ore 10, 14.30 e 20) e mercoledì (alle ore 10, 14.30 e 20).
Nella giornata di mercoledì si procederà ad una verifica dello stato dei lavori, mediante la Conferenza dei Capigruppo, in chiusura di seduta.
Il Consiglio, comunque, è convocato anche per giovedì alle ore 10 14.30 e 20; la seduta dei Capigruppo di mercoledì potrà decidere un'eventuale seduta notturna per giovedì.
Detto questo, procediamo con i lavori.
Il Consigliere Cattaneo ha chiesto una breve sospensione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.26 riprende alle ore 18.29)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola alla Consigliera Suino, per dichiarazione di voto sull'emendamento rubricato n. 525.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Sull'emendamento rubricato n. 525 svolgo la dichiarazione di voto perché la Giunta non si è espressa. Tra l'altro Presidente, continuiamo a non vedere l'Assessore Cavallera, che è l'Assessore competente su questa materia; in compenso, si è espresso il Presidente Cattaneo dicendo che la maggioranza avrebbe votato no sull'emendamento.
Da parte nostra - ripeto - c'è imbarazzo, perché la Giunta non si è espressa. Abbiamo motivo di supporre che questo emendamento corrisponda a una delle azioni finanziate da questa Regione e che, semmai, vi possa essere una sorta di entità diversa del budget che, ovviamente, non conosciamo.
Invitiamo, pertanto, la maggioranza a ripensare al voto espresso, in quanto i fondi ambientali dell'ex decreto legislativo n. 112/1998 relativamente al DPCM 12 febbraio 2001, al capitolo 26938 e alla destinazione della spesa di euro 32.450.595, potrebbe prevedere, tra le voci, anche quella relativa a questo emendamento. Ricordo che tratta lo sviluppo di tecnologia a bassa produzione di emissione negli impianti produttivi di riscaldamento, climatizzazione ed elettrodomestici.
Abbiamo motivo fondato di ritenere che l'espressione di voto negativo da parte della maggioranza sarebbe perlomeno in palese contrasto con le scelte della Giunta che fa capo alla stessa maggioranza, per cui riproponiamo l'interrogativo. In seconda istanza, Presidente del Consiglio e Presidente della Giunta, le chiediamo se è previsto l'arrivo dell'Assessore Cavallera, essendo l'Assessore competente per una serie di emendamenti che, se abbiamo ben compreso, sono gli emendamenti prioritari in questa sessione.
Attendiamo una risposta in tal senso. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a bilancio e finanze

In merito a questo emendamento, le considerazioni che i colleghi hanno svolto ci trovano perfettamente concordi. I colleghi, però, devono sapere che questo tema è stato affrontato dalla Giunta e dal collega Cavallera quale Assessore delegato di materia. Infatti, lo stanziamento su questo capitolo, anche nell'ambito dell'UPB di riferimento, che nello scorso esercizio era di 24 milioni di euro, quest'anno è passato a 34 milioni di euro, con un incremento, dunque, di 10 milioni di euro.
Pertanto, nel merito chiedo di ritirare l'emendamento, proprio per la valutazione che ho fatto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani per dichiarazione di voto.



RONZANI Wilmer

Annuncio che non parteciperò al voto di questo emendamento, perché ho preso atto adesso delle considerazioni svolte dall'Assessore Pichetto. Se la memoria non mi inganna, noi facemmo queste medesime osservazioni durante la discussione che si svolse in Commissione di merito, su questa questione quando già eravamo in presenza di uno stanziamento in crescita. Però, sia durante la discussione sul piano energetico sia durante la discussione in Commissione, che venne svolta da persone competenti - io non sono tra queste - in particolare dalla collega Suino, facendo un ragionamento sulle priorità e sugli interventi che andavano valorizzati anche dal punto di vista dello stanziamento di risorse aggiuntive, ricordo che in quell'occasione valutammo questo tra gli interventi che meritavano uno stanziamento maggiore rispetto a quanto è previsto in bilancio, seppure in crescita rispetto a quello dell'anno precedente.
In quell'occasione, l'Assessore Cavallera ci disse - e non credo lo disse soltanto per trovare un espediente per non discutere del problema che si sarebbe riservato in aula di valutare la questione.
Prendo atto che l'Assessore al bilancio ha fatto questa valutazione confesso, però, che avrei preferito conoscere - e non è una critica all'Assessore Cavallera, che in aula è sempre molto presente - in quale misura l'Assessore Cavallera pensava di dare seguito all'impegno assunto in Commissione, quindi in quale misura eventualmente l'Assessore Cavallera avrebbe voluto interloquire con l'Assessore che decide i cordoni della borsa, per capire se e come destinare a questo capitolo e UPB maggiori risorse, così come si era impegnato a fare in Commissione. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 525.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 37 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Il nostro Gruppo chiede di inserire gli emendamenti rubricati dal n. 90 al n. 105, nell'ambito della discussione dell'articolo 18 bis.



PRESIDENTE

Va bene. Consigliere Palma, l'emendamento rubricato n. 532 lo vuole lasciare in questo articolo? Prego, Consigliere.



PALMA Carmelo

Grazie, Presidente. Per consentire una discussione più approfondita e consapevole di uno degli emendamenti presentati anche dal mio Gruppo, su materia affine a quella dell'emendamento relativo al RAF RSA presentato dal Gruppo dei DS, anche il nostro Gruppo pospone l'emendamento rubricato n.
532). Mi riservo di spostarlo dall'articolo 1 bis e inserirlo in un articolo che dirò.



PRESIDENTE

Quando chiameremo l'articolo in cui vuole collocare gli emendamento, lo dica e li inseriremo.
Emendamento rubricato n. 106 presentato dai Consiglieri Manica, Suino Muliere, Ronzani, Placido, Riggio, Manica e Riba: è' aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "1 bis. La Regione Piemonte garantisce alle ASL, per l'esercizio 2004, un ulteriore trasferimento finalizzato al potenziamento delle attività svolte dai SERT nei territori (UPB 29061).
La misura è finanziata per l'esercizio in corso per 2.000.000 euro mediante una equivalente riduzione della UPB 09011".
La parola alla Consigliera Suino, per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Abbiamo presentato questo emendamento perché è noto a tutti come sui territori la contrazione della spesa sanitaria, le difficoltà del Governo nazionale a riconoscere alle Regioni i finanziamenti appropriati, ma anche le scelte che le Regioni stanno compiendo - e la nostra è tra queste - penalizzino in particolare la medicina di territorio.
Nella medicina di territorio c'è sicuramente una priorità che fa capo a quella che sinora è stata l'attività svolta in campo sanitario e socio sanitario da parte dei SERT.
I SERT sono quelle strutture che da sempre si occupano della tossicodipendenza; grande attenzione viene dedicata alla prevenzione quindi all'intervento in strada, e altrettanta, se non maggiore, attenzione viene dedicata alla presa in carico dei tossicodipendenti e al conseguente sostegno attraverso prestazioni di tipo psicologico, sanitario, ma anche farmacologico.
Una delle ultime consultazioni avvenute in IV Commissione fu proprio nei confronti degli operatori dei SERT. Tutti gli operatori dei SERT presenti in Piemonte vennero in Commissione a far presente a noi Consiglieri regionali la situazione di grave contrazione del budget destinato alla loro funzione e, di conseguenza, il rischio evidente di contrazione di prestazione nei confronti dei tossicodipendenti.
Perché, quindi, un finanziamento ad hoc e un emendamento specifico? Perché siamo convinti che, per dare sicurezza alle famiglie e ai cittadini piemontesi, una delle attività che dobbiamo continuare a garantire e sostenere è quella che si occupa del settore della tossicodipendenza, in termini di aiuto diretto alle persone coinvolte, che sono persone malate che necessitano di essere sostenute e accompagnate nel loro percorso di guarigione, o perlomeno di riduzione del danno. Altrettanto sostegno e un'azione mirata devono avvenire sui territori, con le politiche delle azioni di strada e un intervento soprattutto nel campo della prevenzione.
Ci risulta che il finanziamento predisposto non tenga conto di questa necessità, e lo esplicito meglio: non tiene conto della necessità di andare a mantenere i budget precedenti.
Non stiamo proponendo un'implementazione, perché ci rendiamo conto delle difficoltà che si incontrano in generale sulla partita sanitaria stiamo proponendo di mantenere il budget che precedentemente è stato dedicato alla partita delle tossicodipendenze e ai SERT di territorio, in modo da non avere un'eccessiva e pesante contrazione di interventi nei confronti degli utenti e degli operatori.
Ecco perché la presentazione di questo emendamento, che ho cercato sinteticamente di illustrare.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Per confermare e aggiungere pochissime cose a quanto ha detto la collega Suino.
Chiediamo di iscrivere alla UPB 09011 due milioni di euro, con la finalità di consentire alle Aziende Sanitarie Locali del Piemonte, per l'esercizio 2004, un trasferimento ulteriore rispetto alle attività che i SERT svolgono nei vari territori.
Sappiamo che l'esperienza dei SERT è importante; è un'esperienza che ha avuto anche elementi di avanguardia in una fase della nostra organizzazione sanitaria, che hanno conosciuto un'importante diffusione territoriale. E' stata un'esperienza pilota; per alcuni aspetti è stata anche un'esperienza di avanguardia per altre Regioni italiane, nel momento in cui i SERT vennero introdotti.
Noi ne abbiamo una diffusione territoriale abbastanza interessante, ma non sufficiente e, nello stesso tempo, a distanza di alcuni anni, siamo in grado di fare un monitoraggio del loro funzionamento e della necessità del loro potenziamento. In questo contesto, ci aiuterebbe rivolgere un'ampia attenzione ai documenti sullo stato di salute in Piemonte, ai documenti di programmazione - che però non c'è - perché il potenziamento di questi servizi e la loro maggiore capillarizzazione sul territorio dovrebbero essere collegati a una nostra analisi sulla diffusione o meno del fenomeno e sulla realizzazione o meno di risultati in questa direzione.
In alcune realtà territoriali del Piemonte possiamo dire di sapere per certo di esperienze significative e di importanti risultati. Sappiamo anche, però, che a causa del disagio del mondo giovanile, di una difficoltà che i giovani conoscono sempre più, soprattutto nella fase adolescenziale ad inserirsi all'interno di un mondo adulto, in cui la popolazione invecchia sempre più e dove lo spazio per i giovani e per i piccoli, anche per i piccolissimi, è sempre più ristretto, ci si deve confrontare con una problematica come questa.
La non offerta di spazi, di alternative, di possibilità di modi e di luoghi di aggregazione a volte aumenta la situazione di disagio e di pericolosità in cui molti giovani si trovano e certamente il fenomeno della droga non è un fenomeno in remissione, ma è un fenomeno rispetto al quale dobbiamo avere la più ampia e grande attenzione.
Il Piemonte è una regione che presenta problemi particolari in questa direzione, con percentuali non trascurabili. Rispetto al quadro nazionale il Piemonte è una regione che conosce degli elementi di forte preoccupazione; basta leggere i dati che fornisce il gruppo Abele, oltre a quelli che abbiamo attraverso le istituzioni pubbliche.
Pertanto, nel momento in cui pensiamo a tutta la vicenda sanitaria diventa significativo individuare al suo interno alcune emergenze o progetti obiettivo.
Tra i progetti obiettivo che recupererei, manterrei e potenzierei anche rispetto al piano sanitario vigente, c'è quello sulle tossicodipendenze. Lo manterrei, potenziando la struttura del SERT.
I SERT - dicevo - hanno una tradizione storica importante in Piemonte al momento della loro istituzione e per un lungo periodo. C'è stata una fase della nostra attività e della nostra politica sanitaria in cui l'attenzione sui SERT è un po' caduta; ad un certo punto, cioè, è caduta l'attenzione sui SERT, ma anche sui livelli di finanziamento, nel momento in cui il fenomeno richiedeva che venissero potenziati.
Questa è la ragione per cui presentiamo l'emendamento, perché si tratta di un fenomeno in espansione, ma, dall'altro lato, le politiche sanitarie riducono i finanziamenti e l'attenzione al problema. Chiediamo una cifra che non è sconvolgente, che non apre voragini nelle casse sanitarie regionali, ma che affronta un fenomeno sociale di grande emergenza e soprattutto si occupa dei giovani, i quali sono fra il futuro a cui guardiamo, senza i quali e senza una vita serena e di alta qualità di ordine complessivo, non solo materiale ma anche psicologico, non rendono la società, la nostra città e regione degne di essere vissute.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Chiedo all'Assessore Galante di dedicarci un attimo di attenzione.
Questa è una questione di cui i colleghi Consiglieri hanno discusso più volte nella Commissione di merito.
Non possiamo non porci il problema di come destinare ai SERT risorse adeguate in controtendenza con ciò che è avvenuto in questi ultimi anni. E' sufficiente guardare la condizione nella quale viene svolto questo servizio per rendersi conto che vi è un non più eludibile problema di personale e di risorse, che incide direttamente sulla qualità del servizio erogato mettendo alcuni SERT della nostra regione nell'impossibilità di mandare i ragazzi in comunità.
La crisi è a questo punto, pertanto il problema che vi poniamo non è di contabilità regionale, ma è politico. E' il problema di come assumiamo la questione dei SERT nel quadro di una strategia di rilancio della sanità pubblica, che, nel caso specifico, significa dotare questo servizio che tutti noi consideriamo strategico.
Ha ragione la collega Manica: per anni ci siamo fatti vanto del servizio regionale, di una struttura che molti ci hanno invidiato, ma che ora stiamo progressivamente smantellando e che, in ogni caso, ha perso quella funzione di indirizzo, coordinamento e rapporto col territorio che ha sempre rappresentato un elemento distintivo della politica sanitaria verso le tossicodipendenze di questa regione.
Occorre capire se avete voglia di invertire questa tendenza o se siamo in presenza di gesti e atti che si possono spiegare con le difficoltà finanziarie e con il problema generale del contenimento delle risorse pubbliche.
Mi sembra che abbandoniate progressivamente una strategia e la sostituiate con un'altra, perché è del tutto evidente che, se sottovalutiamo questo servizio e non destiniamo ad esso le risorse adeguate, l'alternativa rimane il corno della repressione.
Un ragazzo tossicodipendente sta in galera e voi abbandonate completamente una strategia di recupero e reinserimento, che invece rimane fondamentale e che è stata fondamentale per la nostra regione; per non dire del fatto che questa condizione finanziaria in cui versano i SERT impedisce di finanziare tutti i servizi a bassa soglia (questo è un altro problema enorme).
Non vorrei che, trattandosi di un servizio che si rivolge a una minoranza di persone, che ha problemi molto seri di recupero, reinserimento e riscatto, considerassimo questo tipo di intervento residuale nell'ambito della politica sanitaria, finendo col non destinare quelle risorse che potrebbero, non dico far compiere un salto, ma garantire la gestione di una situazione che sta raggiungendo e superando il livello di guardia.
Per questo motivo, proponiamo di compiere un gesto con questa finanziaria e con questo emendamento. Il gesto è quello di un Assessore regionale e di una Giunta che dicono: "Vorremmo tentare di prendere atto del fatto che la situazione, così com'è, non può continuare, che vi è un problema di risorse".
Gradirei che l'Assessore si ponesse di fronte alla questione con quella sensibilità ed attenzione che considero assolutamente necessarie, se pensiamo allo stato d'animo con il quale ormai lavorano tantissimi operatori dei SERT, in condizioni difficili e proibitive.
Una scelta come questa confermerebbe una maggiore attenzione dell'Amministrazione regionale e dell'Assessorato a questi problemi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore a bilancio e finanze

Ho ascoltato l'intervento delle colleghe Suino e Manica e del collega Ronzani, ai quali devo dire che la valutazione e l'attenzione al tema da parte del competente Assessorato c'è completamente. Purtroppo l'emendamento non è accoglibile perché la capienza dell'UPB 09011 non è così illimitata da poter accogliere molti emendamenti.
Pertanto, con una valutazione strettamente di bilancio, lasciando invariata ogni altra valutazione di merito, il parere è negativo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino per dichiarazione di voto.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Assessore, non abbiamo compreso se da parte della Giunta c'è l'attenzione e la sensibilità nei confronti di questa problematica. Per chiarezza nei confronti dei colleghi che magari si sono per un attimo distratti, stiamo parlando delle tossicodipendenze nei territori e abbiamo abbinato l'argomento ad una questione di salute di queste persone e a una questione di sicurezza, quella parola magica sulla quale si spendono tante campagne immaginifiche pubblicitarie, soprattutto nei periodi elettorali.
Non abbiamo compreso se esiste la volontà di incrementare i finanziamenti relativi alle tossicodipendenze e ai SERT territoriali e se quindi, c'è solo un problema di allocazione di risorse in capo ad una UPB.
Diteci voi quale può essere l'UPB migliore; in fondo non abbiamo scritto 100 milioni, ma 2 milioni di euro! E' un segnale che dice: è vero che in questo paese si sta rivedendo dal nostro punto di vista, purtroppo - la legge antidroga del 1990, è vero che sono state intraprese una serie di azioni politiche di un certo tipo ma ritenendo i SERT tra coloro che svolgono delle prestazioni nell'ambito della prevenzione, della salute e della sicurezza dei cittadini e delle famiglie in questi territori, riteniamo giusto, come piccolo segnale incrementare il budget a loro disposizione, budget che è stato pesantemente contratto, ottenendo come risultato ragazzi drogati che finiscono in carcere. Ma di questo parleremo tra poco, con un altro emendamento.
E' un piccolo segnale, Assessore, è una scelta politica. Francamente non abbiamo capito se c'è stata un'individuazione di UPB errata, e allora ditelo - Assessore Galante e Assessore Pichetto Fratin - e cambiamo l'UPB di prelievo o cambiamo la cifra.
Quello che chiediamo è se c'è condivisione della scelta, oppure no, e allora significa che alla Giunta Ghigo non interessa sostenere in alcun modo le politiche di prevenzione e di riduzione del danno svolte dai SERT.
Questa è la questione che vi poniamo. Di conseguenza, sosteniamo l'emendamento e ci scusiamo con le categorie e gli operatori interessati per l'esiguità del finanziamento, ma non siamo stati nelle condizioni di reperire fondi diversamente.
E' un piccolo emendamento che comporta un finanziamento assolutamente limitato, che va nella direzione propedeutica di un'azione politica, di un segnale e di un'attenzione. E' importante, tra gli operatori che lavorano in settori delicati come questo, ricevere dei segnali di attenzione.
Sapete molto bene anche voi che si possono svolgere delle prestazioni sanitarie complesse in modo assolutamente più significativo professionalmente, quando ci si sente sostenuti e motivati.
Ricordo che questi operatori sono pagati "da fame", che non viene riconosciuta loro una serie di servizi, che si ritrovano a fare una vita da cani, a contatto con molte problematiche e che su di loro ricadono tutte le richieste di sicurezza da parte delle forze politiche e dei cittadini.
Diamo perlomeno un segnale politico, dicendo loro: "Siete importanti, noi vi riconosciamo, aggiungiamo un'inezia al finanziamento e cerchiamo di mantenere questa politica di rete sui territori, nella direzione di prevenire e di garantire una maggiore sicurezza". Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, non avevo intenzione di intervenire, perché mi colloco in pieno sui contenuti e sull'intervento della collega Suino. Le segnalo solo Presidente, e lo segnalo anche all'Assessore, per il buon andamento dei lavori che abbiamo programmato da poche ore, che essendo questa del bilancio una situazione parecchio difficile, che purtroppo ci vede andare oltre il 30 aprile, a fronte di un intervento di questo genere occorrerebbe una risposta dell'Assessore.
L'Aula può anche essere distratta in quasi tutti i suoi componenti, ma nel componente di Giunta, responsabile e destinatario delle cose espresse negli interventi, caro Assessore Galante, ci vuole una risposta; non positiva, se non ritiene debba esserlo, ma una risposta deve essere data.
La Giunta non può stare zitta; rispondete quel che volete! La collega Suino ha parlato di problemi di merito: date una risposta! Se non si fa così, se si fanno gli sberleffi silenziosi, se si snobbano gli argomenti delle opposizioni, non si va avanti né martedì né mercoledì né giovedì! Se, al contrario, ci si rispetta, allora si va avanti! Non è necessario parlare 20 minuti, ma rispondere a tono ad un contributo che la collega ha dato, altrimenti non c'è rispetto reciproco e si ferma tutto.
Pertanto, Presidente, non volevo replicare, ma segnalare che in parecchi attendiamo una risposta civile, breve, argomentata, positiva o negativa - a giudizio dell'Assessore e della Giunta - per rispetto a quest'Aula.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, siamo in dichiarazione di voto e l'Assessore non può più parlare. Risponderà sul prossimo emendamento.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 106 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
La parola all'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

Per quanto riguarda gli emendamenti inerenti alle tematiche sui SERT e lotta alle tossicodipendenze, in consultazione con l'Assessore Pichetto Fratin abbiamo ritenuto necessario utilizzare, in quando indisponibili altre risorse finanziarie, i fondi nazionali che distribuiamo sulla parte territoriale e che vengono ripartiti dalle ASL, in base alle necessità dei SERT.
La realtà descritta sui SERT probabilmente è a macchia di leopardo; in qualche caso è un po' critica, ma in altri è assolutamente di qualità.
Ricordo che a Torino un SERT è stato premiato, a livello nazionale, per il livello di qualità e non a caso è quello che si occupa del problema delle tossicodipendenze nell'ambito del carcere torinese.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 107 presentato dai Consiglieri Manica, Suino Marcenaro, Muliere, Riggio, Placido e Ronzani: è' aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "1 bis. La Regione Piemonte considerati i numerosi cantieri per le grandi infrastrutture e le opere olimpiche, e stante l'elevato numero di mortalità di lavoratori, potenzia l'attività degli SPRESAL con un finanziamento straordinario (UPB 21001)..
La misura è finanziata per l'esercizio in corso per 2.000.000,00 euro mediante una equivalente riduzione della UPB 09011".
Ha chiesto la parola la Consigliera Suino, per l'illustrazione.
Ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Su questo tema, lo SPRESAL, abbiamo avuto modo di dibattere recentemente in aula, in quanto abbiamo presentato un'interpellanza, nel dicembre 2003, alla quale l'Assessore Galante ha fornito un'importante risposta.
Parlando degli SPRESAL, abbiamo appurato che questa Regione ha varato con gli Enti locali un progetto regionale di prevenzione per le grandi opere pubbliche, progetto che riguarda i cantieri olimpici, ma anche infrastrutture rilevanti come la TAV, la metropolitana torinese, il passante ferroviario, l'autostrada Asti-Cuneo, ecc.
La finalità è doppia: aumentare la sicurezza e la salute dei lavoratori impegnati nei cantieri di realizzazione di queste opere e cogliere questa opportunità per diffondere il più possibile, tra gli addetti del settore la cultura della sicurezza del lavoro.
Stiamo parlando dei servizi e delle modalità che si occupano di ridurre e azzerare - spero - le morti nei cantieri o gli incidenti con grande rilevanza di invalidità. Quindi, aumentare la sicurezza nei luoghi di lavoro a partire dalle grandi infrastrutture e dalle opere olimpiche.
Il progetto regionale è significativo: prevede attività di assistenza e formazione, assistenza sanitaria di base, diagnostica specialistica attività di vigilanza e osservatorio sanitario. Scommette, sostanzialmente su un approccio fra enti - e anche questo è da noi ritenuto corretto - e cerca di favorire la consapevolezza da parte dei committenti; viene stipulato un protocollo d'intesa e viene anche definito un accordo tecnico attuativo.
La Regione sinora ha stanziato circa 2 milioni di euro. Con questo emendamento, proponiamo il raddoppio, perché gli SPRESAL che sono ripartiti sui territori hanno ripetutamente segnalato di avere delle difficoltà in termini di numeri di operatori e di strumentazioni.
Questo è importante, perché è evidente che solo la vigilanza può fare da deterrente e può essere propedeutica; senza la vigilanza, i protocolli gli accordi, ecc., possono essere vanificati dalla brutale realtà dei fatti, che comporta tempi strettissimi per la realizzazione dei manufatti e delle opere, a volte lavori con modalità non in sicurezza (l'ultimo recente incidente mortale, proprio a poca distanza da noi, ha coinvolto un operaio in questo caso era un extracomunitario, sono persone che si trovano solitamente in una situazione di disagio e che maggiormente vengono coinvolte da ritmi stressanti, in assenza di regole).
Siamo convinti che la repressione abbia una rilevanza assolutamente inferiore rispetto all'aumento della cultura della sicurezza.
Considerato che la Regione ha ben operato in questo settore, proponiamo un finanziamento aggiuntivo che consenta agli SPRESAL di aumentare il numero di operatori e quindi di aumentare quell'azione di vigilanza e di deterrenza assolutamente indispensabile, per non vanificare questo progetto. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Ritengo che bisognerebbe prendere in considerazione questo emendamento perché il tema della sicurezza, strettamente legato alla prevenzione, è un tema fondamentale per il futuro della sanità.
Sono risorse che, se vengono spese, hanno un ritorno positivo introdurre una dinamica per cui c'è più sicurezza nei luoghi di lavoro determina sicuramente un risparmio per il settore sanitario, perch significa che un numero minore di persone subirà incidenti.
Inoltre, non si tratta solo di mera antinfortunistica, ma più in generale di prevenzione.
Riguardo a questo aspetto sono state fatte parecchie cose: sono state messe in essere una serie di azioni, ma c'è ancora tantissimo da fare.
La realtà è ancora preoccupante e potrebbe conoscere dei miglioramenti significativi; il numero degli incidenti anche gravi sui luoghi di lavoro è altissimo e i miglioramenti avvenuti si sono verificati in un contesto di riduzione delle ore lavorative. Pertanto, da questo punto di vista, il quadro non è altrettanto positivo; lavorando meno, si è certamente meno esposti al rischio.
Un investimento in questo settore è un investimento lungimirante, di prospettiva, che ha una ricaduta abbastanza rapida anche nei confronti delle spese che il sistema sanitario deve affrontare.
Per questo motivo, suggeriamo di prendere in considerazione l'emendamento. Il fatto che siamo una delle Regioni che forse si è mossa meglio in questo ambito, non ci deve far fermare. Dobbiamo rafforzare la nostra situazione e fare un passo ulteriore, perché non ci si deve confrontare con quanto fanno gli altri, ma con la dimensione del problema che resta abbastanza consistente e tutt'altro che risolto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Presidente e colleghi, la questione meriterebbe una discussione più approfondita di quella che facciamo oggi, discutendo l'emendamento in oggetto. Con questo emendamento, però, poniamo una questione, che ha una finalità specifica: il potenziamento dell'attività di vigilanza e di controllo all'interno delle ASL.
Non nego che si stia svolgendo, in questo campo, un'attività sicuramente positiva; è del tutto evidente, però, che occorre dedicare maggiore attenzione a tutta l'azione di vigilanza, essendo, la nostra, una regione alle prese con una serie di attività che comportano apertura di cantieri, lavori e attività che preesistevano a questo nuovo tipo di iniziative. Occorre non soltanto individuare coloro che svolgono attività irregolari - il cosiddetto lavoro nero - ma soprattutto esercitare attraverso la vigilanza, quell'azione che ci consenta di far svolgere una serie di attività in settori importanti - penso ai cantieri - in condizioni di massima sicurezza.
Non c'è soltanto il problema di affermare, anche per questa via, i diritti di chi lavora sovente in condizioni proibitive (come capita e spesso leggiamo sui giornali); questa è anche la via maestra per prevenire attraverso un'attività di vigilanza da svolgere a monte, intervenendo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e nei cantieri, maggiori costi a valle (questo è l'altro problema).
L'attività di prevenzione non è soltanto essenziale e decisiva per consentire che si possa lavorare nelle fabbriche, negli uffici, nei cantieri per l'Alta Velocità o per le Olimpiadi, in condizioni di maggiore sicurezza. C'è una ragione in più, se mi consentite, per fare quest'attività di controllo, prevenzione e vigilanza: il fatto che tanto più si svolge questa azione, tanto maggiori sono le possibilità di ridurre il fenomeno degli infortuni sul lavoro, quindi tanto maggiori sono le possibilità che si hanno di evitare che il servizio sanitario regionale debba prestare la propria attenzione a questi lavoratori che subiscono infortuni sui luoghi di lavoro, con tutte le conseguenze e i costi che questo comporta per il sistema sanitario regionale e nazionale.
Ci poniamo, dunque, il problema di potenziare un'attività, che è fondamentale non soltanto per diffondere la cultura della sicurezza. Tutti noi sappiamo come una moderna impresa, sia essa industriale, edile o artigianale, non possa non porsi il problema delle condizioni in cui si lavora in quell'azienda o cantiere, ponendosi essa stessa il problema che il lavoro si svolga in condizioni di massima sicurezza; c'è anche bisogno però, di esercitare un controllo, che è fondamentale, se vogliamo che il lavoro di vigilanza ci consenta di verificare, reprimere e controllare le attività che si svolgono al di fuori del rispetto delle norme sulla sicurezza, per evitare infortuni e per difendere maggiormente la sicurezza di quei lavoratori. Se mi è consentito, anche per evitare che una non sufficiente politica della sicurezza nei luoghi di lavoro e una non adeguata azione di vigilanza scarichino dei costi aggiuntivi sul sistema sanitario.
Lo scopo di questo emendamento è quello di tener conto di un'esigenza che non è soltanto congiunturale, ma è di fondo, ponendoci il problema di destinare all'attività che svolgiamo attraverso le ASL, il personale e le misure di potenziamento che tutti a parole dichiariamo essere fondamentali ma che molte volte non realizziamo, perché c'è sempre una distonia tra le analisi che compiamo, che ci portano a dire, ad esempio, che è essenziale potenziare questo servizio, e il fatto che poi ci arrendiamo, tutte le volte che siamo chiamati ad assumerci responsabilità e atti coerenti, di fronte ai conti pubblici o della sanità che ci portano a sacrificare un servizio che pure tutti consideriamo assolutamente fondamentale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Molte cose le hanno dette i colleghi Ronzani e Suino: sostanzialmente chiediamo una cifra non particolarmente consistente, ma significativa, per questo servizio. Non crea problemi pazzeschi alle casse regionali, pu essere facilmente reperita e avrebbe una possibilità molto efficace di intervento su un settore importante. Sono 2 milioni di euro da iscrivere all'UPB 09011, considerati i numerosi cantieri per le grandi infrastrutture ed opere olimpiche presenti nella nostra regione. Infatti, non solo abbiamo interventi significativi per le Olimpiadi del 2006, ma abbiamo anche una serie di interventi infrastrutturali di grande significato, connessi alla vicenda olimpica, che stanno ridisegnando il sistema infrastrutturale della Regione Piemonte (penso ai grandi cantieri dell'Alta Capacità aperti sulla Torino-Milano, per i collegamenti con Malpensa, o altre grandi opere che si stanno organizzando all'interno della città di Torino, della parte che da Torino collega ai siti olimpici).
Stante la presenza numerosa di cantieri per grandi infrastrutture e le opere direttamente connesse alla vicenda olimpica, stante il fatto che molti lavoratori in più sono impiegati in questa vicenda, devo ricordare che, ad esempio, per l'ultimazione entro il 2006 dell'Alta Capacità sulla Torino-Milano addirittura si sta lavorando, non su due, ma su tre turni quindi anche con un turno notturno. E', dunque, una situazione che presenta un elevato numero di lavoratori.
Sappiamo come i rischi connessi a questi lavori siano piuttosto consistenti e sappiamo anche che questa regione ha una lunga tradizione di servizi che guardano in direzione della prevenzione della salute dei lavoratori. Riteniamo, pertanto, che l'attività dei cofinanziamenti straordinari debba essere attivata e potenziata.
Ho detto della vicenda relativa alla prevenzione della salute nei luoghi di lavoro: è sempre stato uno degli elementi centrali dei progetti obiettivi dei Piani sanitari di questa Regione. Addirittura, nel rivedere il testo dello Statuto abbiamo verificato come la questione della prevenzione e della salute dei lavoratori fosse diventata uno degli elementi fondanti dei principi statutari di questa Regione. L'abbiamo ritrovata in quel testo e l'abbiamo mantenuta nella bozza di testo che è stata licenziata dalla Commissione e che abbiamo mandato in consultazione presso i vari quadranti nella realtà piemontese.
Il fatto che avesse quella storia, che addirittura si considerasse questo, un elemento importante come principio di fondazione statutaria, che ci fosse quella tradizione e quell'iscrizione nei Piani e che poi successivamente, negli anni, l'attenzione sia calata, non sia adeguata al livello del fenomeno e anche l'ordine di finanziamenti, invece di potenziarsi non solo cresca, ma addirittura decresca, ci fa dire che questa è una richiesta importante, una richiesta necessitata dalla condizione straordinaria della vicenda olimpica, nella costruzione di grandi infrastrutture.
Facciamo, pertanto, una particolare sollecitazione su questo emendamento e lo poniamo in tal senso all'attenzione della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente e colleghi. Questo emendamento lo consideriamo significativo, perché cerca di affrontare un problema assolutamente importante, anche rispetto al numero di incidenti, talvolta anche tragici che avvengono sui luoghi di lavoro.
Come sappiamo, a Torino e in Piemonte vi sono numerosi cantieri riguardanti i lavori delle Olimpiadi invernali del 2006, senza tralasciare tutta la parte metropolitana, il passante ferroviario, che comunque pone un problema particolare rispetto alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
E' evidente che non è sufficiente lo sforzo del TOROC, il quale, con lodevole impegno, ha cercato di contribuire a quelle che sono state definite "le Olimpiadi etiche", mediante l'utilizzo di materiali prodotti non con il lavoro minorile; questo ha voluto dire anche rinunciare ad alcune sponsorizzazioni, a parte i principali top sponsor che, essendo internazionali, non sono sindacabili dal Comitato Olimpico organizzatore.
E' evidente che, accanto allo sforzo del TOROC, uno sforzo altrettanto importante deve essere sostenuto dalla Regione Piemonte, stanziando una cifra - noi abbiamo indicato 2 milioni di euro - per potenziare lo SPRESAL.
Fra l'altro, i compiti dello SPRESAL si allargano a dismisura. Se non sbaglio il settore dipendeva dal dottor Valpreda; non vorremmo che si aggiunga preoccupazione o comunque l'augurio è che non cambi niente, visto che il buon Valpreda è giunto alla pensione.
Siamo convinti che la nostra attenzione e preoccupazione possa e debba essere anche l'attenzione e la preoccupazione della Giunta e della maggioranza, per dimostrare l'attenzione a un problema che non è assolutamente secondario. Quando ci sono notevoli incrementi di cantieri specialmente nell'edilizia, non sempre si ha la certezza e la garanzia della sicurezza o che tutte le leggi vengano rispettate; questa non pu essere solo una preoccupazione del sindacato, ma deve essere una preoccupazione dell'ente appaltante, degli Enti locali, in particolare della Regione, che ha la responsabilità sui controlli delle grandi infrastrutture e le opere olimpiche.
Rispetto ai compiti, lo SPRESAL era gravato da molti compiti e se ne sono aggiunti altri. Per certi versi, 2 milioni di euro sono anche pochi anche se, pur nelle ristrettezze del bilancio, a volte la Regione finanzia cose incredibili, spesso di indubbia utilità.
Al di là dell'impegno economico, apprezzeremmo almeno un segnale di attenzione e sensibilità al problema. Se, poi, fosse supportato anche da una cifra adeguata, l'apprezzeremmo due volte e ci convinceremmo che le preoccupazioni non sono solo le nostre, perché alcuni problemi non possono essere lasciati solo alla sensibilità e all'attenzione dell'opposizione.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Bisogna dare atto alla collega Suino di aver sollevato un problema riguardante l'Assessore Galante, anche perch recentemente abbiamo presentato un'interpellanza sul recente e grave infortunio mortale avvenuto sulla linea ferroviaria Torino-Milano, e questo è un richiamo all'attualità.
Dobbiamo partire da una considerazione: i lavoratori hanno pagato, per lo sviluppo economico e sociale di questo paese, un pesante tributo di sangue. I dati che annualmente fornisce l'ISTAT rappresentano una ragione di allarme per tutti quelli che hanno competenze dirette o indirette sui temi legati alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
In particolare, questo emendamento ci richiama all'attualità delle grandi opere, anche in vista delle Olimpiadi 2006.
Cos'è che contraddistingue o rende diversa, pur nelle stesse e identiche condizioni progettuali, la realizzazione delle grandi opere? E' il fatto che, mentre nei rapporti normali fra le stazioni appaltanti e le imprese si definiscono, attraverso i capitolati, i termini quali le scadenze, la consegna lavori, il risultato in un patrimonio di esperienza ormai acquisita, dove la differenza e la possibilità di raggiungere l'obiettivo di stare nei termini previsti dal capitolato dipendono dalla capacità aziendale, dall'esperienza maturata dall'impresa, in un evento olimpico come quello del 2006, tutte le opere appaltate per questo evento rappresentano gli elementi che hanno obbligato le stazioni appaltanti non a fissare i termini contrattuali a partire da un'ipotesi legata all'apertura di una busta, ma esattamente il contrario: l'opera deve essere completata a due mesi, a un mese dall'evento olimpico, a prescindere dai ritardi accumulati, per le ragioni che ben sappiamo e che anche la Commissione per le Olimpiadi ha voluto accertare.
Dentro l'obbligo della consegna lavori entro quella scadenza prefissata, si annida il pericolo: imprese costrette a lavorare con turni massacranti (24 ore su 24), quindi in condizioni ambientali che spesso non corrispondono a quelle normalmente ritrovabili nella realizzazione di grandi opere e infrastrutture sul territorio. La differenza, dunque, deve essere fatta dagli organi che, per legge, sono preposti alla vigilanza e alla prevenzione sul lavoro. Uno è certamente quello degli organismi paritetici, che però hanno linee proprie di comportamento; l'altro è quello che più ci riguarda direttamente, cioè le convenzioni che il suo Assessorato, Assessore, in particolare del signor Valpreda, che approva quella divisione, fissa nei rapporti di convenzione con le aziende e i consorzi che devono realizzare le opere, per garantire prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Assessore per tornare da dove ero partito, prevenzione vuol dire anche dotare i cantieri o obbligarli a dotarsi di quelle strutture mediche minime di base, ad esempio il posto di infermeria, che sia, sotto il profilo igienico e sanitario, assolutamente all'altezza del compito che devono svolgere.
Nell'interpellanza che le ho sottoposto, il medico del 118, dipendente del servizio sanitario, che è stato rimosso era portatore almeno di 10 denunce preventive sulle condizioni nelle quali si operava in quel cantiere, dove, oltretutto, si verificò l'incidente mortale.
Loro possono svolgere un ruolo importante; compito della sanità piemontese, degli uffici preposti è quello di dare risposta soprattutto laddove la denuncia non dà più alibi agli obblighi di vigilanza che sono in capo alla Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Grazie, Presidente e colleghi. Ritengo opportuno intervenire su questo tipo di emendamento, perché riguarda molto la nostra società, in modo particolare il mondo del lavoro. Questo per cercare di sensibilizzare i vertici della comunità regionale a rivedere il sistema degli appalti perché molti incidenti sono causati da un modo di aggiudicarsi gli appalti ad un costo molto basso. Questo sistema spinge l'imprenditore a far lavorare i dipendenti in condizioni particolarmente pericolose.
E' inutile dire che una buona prevenzione degli appalti si ripercuote positivamente sul costo della sanità piemontese, perché un invalido del lavoro grava a vita sulla collettività.
E' compito di qualsiasi amministrazione cercare di aiutare le persone impegnate, in modo particolare in questo periodo, sui cantieri; persone che, a mio giudizio, hanno sempre fretta e la fretta li espone ad un pericolo più evidente.
I lavoratori sono anche un po' sottoposti ad una pressione psicologica perché la nuova legislazione del lavoro dà ampia possibilità al datore di lavoro di far lavorare il dipendente ad un costo inferiore rispetto ai parametri sindacali e agli standard di sicurezza.
Il suggerimento che mi sento di dare è quello di verificare il nuovo sistema degli appalti e di non utilizzare più il massimo ribasso, perch questo si traduce in un massimo rischio da parte del lavoratore in fase di realizzazione dell'opera. Presenterò anche una lettera in VII Commissione perché c'è un provvedimento che riguarda la riforma degli appalti regionali, dove chiederò di indicare, in sede di appalto, quale tipo di sistema di aggiudicazione si debba fare.
Indicare il sistema di appalto in fase di aggiudicazione, significa che, se deve essere un appalto aggiudicato in media mediata oppure con il massimo ribasso o con uno strumento qualsiasi, lo devono sapere tutti in seduta pubblica, in modo che ogni imprenditore che si reca sul posto prima dell'esecuzione dell'opera, faccia un preventivo equo anche se gli oneri relativi alla sicurezza del lavoro molte volte sono al di fuori dei costi della realizzazione dell'opera.
Sulle grandi opere, c'è l'abitudine di considerare anche quei costi di prevenzione all'interno dei costi di realizzazione.
Ringrazio la collega che ha preparato l'emendamento; sicuramente gli importi indicati sono ridotti, però possono servire a salvare qualche vita umana.
L'eventuale spostamento di questi 2 milioni di euro sull'UPB 09011 è da considerarsi un investimento e non un costo effettivo, perché ogni infortunio evitato costituisce per noi un grande risparmio. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

Devo dire che sulle grandi opere abbiamo iniziato a sperimentare, con i lavori dell'Alta Velocità, un grande programma di prevenzione e di assistenza sanitaria a ridosso dei cantieri. Si è trattato di un'esperienza importante che ci ha portati ad affrontare anche l'evento dei cantieri di Torino 2006, raffinando la metodologia precedentemente utilizzata. Tra l'altro, in questo contesto abbiamo sempre chiesto dei contributi forfetari alle ditte che si presentavano a condurre e realizzare l'opera pubblica, in quanto abbiamo ritenuto coerente che le spese di assistenza sanitaria non ricadessero solo sul nostro servizio.
Così è stato per l'Alta Velocità e così sta accadendo per le opere che riguardano le Olimpiadi, in collaborazione di progetti fatti anche con il TOROC.
Pertanto, per quanto l'emendamento sia di per sé condivisibile, anche in virtù di una valutazione fatta con l'Assessore al bilancio, ritengo di doverlo respingere, anche considerate le necessità di altre voci di spesa regionale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino, per dichiarazione di voto.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. E' chiaro che sosteniamo e difendiamo l'emendamento e ne chiediamo, quindi, la votazione.
Questa dichiarazione di voto mi consente di dire altre due cose: la prima è quella di cogliere l'occasione per ricordare a tutti noi - peraltro siete frequentatori più di me del tratto autostradale Torino-Milano - della pericolosità che questo comporta; la seconda è una nota positiva, che penso accomuni tutti noi, interpretando un sentimento che certamente accomuna il centrodestra, il centrosinistra e l'esecutivo, a partire dal Presidente Ghigo, ma anche dall'ex Assessore D'Ambrosio, che recentemente si è rinnovato in lodi a favore di queste persone.
Colgo, cioè, questa occasione, avendo parlato dello SPRESAL per esprimere un augurio e un ringraziamento al dottor Mario Valpreda, che da domani sarà in pensione.
Riteniamo di interpretare il sentimento comune, a partire dal Presidente Ghigo, nel ringraziarlo e apprezzare il lavoro che ha saputo svolgere con grande professionalità e motivazione in questa Regione augurandogli, quindi, una pensione felicissima.
Capita di rado di collaborare con delle personalità di questo tipo.
Riteniamo giusto ricordarle, quindi ho approfittato di questo intervento per farlo, sperando che anche l'Assessore e il Presidente Ghigo vogliano unirsi alla nostra sollecitazione augurale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Galante.
GALANTE Assessore alla programmazione sanitaria Non solo mi associo, Consigliera Suino, ma devo dire che abbiamo preparato per il dottor Valpreda un terreno di lavoro e quindi non ci sarà ancora un vero pensionamento, nel senso che per via di un accordo fatto con il TOROC si occuperà della sicurezza alimentare che dovremo garantire per tutto il periodo olimpico.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 107.
Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 108 presentato dai Consiglieri Manica, Suino Ronzani, Marcenaro, Riba, Muliere, Riggio e Placido: è aggiunto l'articolo 1 bis così come segue: "1 bis. La Regione Piemonte assegna agli istituti penitenziari regionali un finanziamento straordinario finalizzato al potenziamento delle attività di prevenzione e assistenza ai tossicodipendenti carcerati (UPB 29061).
La misura è finanziata per l'esercizio in corso per 1.000.000,00 euro mediante una equivalente riduzione della UPB 09011".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 108 sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Comunico che la III Commissione è convocata per lunedì 3 maggio 2004 alle ore 10.30.
La seduta è tolta.
(La seduta ha termine alle ore 20.01)



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