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Dettaglio seduta n.444 del 20/04/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


POZZO GIUSEPPE



(Alle ore 10.10 il Consigliere Segretario Pozzo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 11.00)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.,: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Botta Franco, Burzi Casoni, Cavallera, Costa Rosa Anna, Cota, Dutto, Ghigo, Pedrale, Tomatis.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

c) Attribuzione delle funzioni di Vicepresidente all'Assessore Gilberto Pichetto Fratin


PRESIDENTE

Con decreto n. 26 del 19 aprile 2004 il Presidente della Giunta regionale Ghigo attribuisce temporaneamente, le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, per la seduta (antimeridiana) del 20 aprile 2004 all'Assessore Gilberto Pichetto Fratin.


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL) - Personale del servizio sanitario

Interrogazione n. 2539 del Consigliere Tapparo, inerente a: "Copertura del servizio di soccorso avanzato in 118 in Piemonte"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., "Interrogazioni e interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 2539, del Consigliere Tapparo.
La parola all'Assessore Galante, per la risposta.



GALANTE Valter, Assessore all'emergenza 118

In relazione a quanto riportato dal quotidiano "La Stampa", si forniscono all'interrogante garanzie in merito alle corrette e tempestive procedure assunte nei confronti dei sanitari coinvolti dall'indagine della Magistratura da parte dell'ASL 1. La copertura dei turni sulle autoambulanze di soccorso avanzato nella città di Torino è stata comunque garantita per l'80% delle ore complessive necessarie alla copertura totale continuativa delle ambulanze in questione.
Tra la Regione Piemonte e l'ASL 1 non sono in corso convenzioni alcune l'ASL è competente per la messa a disposizione di personale medico convenzionato sulle autoambulanze del territorio del Comune di Torino e pertanto, procederà alla pubblicazione delle ore vacanti per la copertura dei posti attualmente lasciati liberi.
I medici convenzionati sul territorio piemontese risultano al 31/12/03 un numero di 310 e sono utilizzati in forma sovra-territoriale. Attualmente la copertura del territorio è garantita al 93% con un "plus" orario del 15 da parte dell'attuale organico nella provincia di Torino, mentre nelle restanti sette province, dai dati forniti all'Assessore alla Sanità dalle Centrali Operative, non risultano turni con assenza di personale sanitario.
Il competente ufficio dell'Assessorato alla Sanità preposto al controllo dei dati e alla verifica delle attività è il Settore Emergenza Sanitaria della Direzione Regionale della Programmazione Sanitaria. I meccanismi di verifica da parte del citato Settore avvengono mediante la trasmissione semestrale, al bisogno anche mensile o in tempo reale, di ogni dato richiesto relativamente al numero complessivo di interventi suddivisi per codice di gravità, comune e/o località di prelievo del paziente e ospedale di destinazione, tempi di intervento, tipo del mezzo di soccorso intervenuto, patologia di invio del mezzo e patologia riscontrata sul posto, interventi nei quali non è stato necessario il ricovero in quanto il paziente è stato trattato al propri domicilio e qualunque altro dato rilevabile dal sistema informatico delle Centrali Operative. Inoltre, sono attive in forma permanente riunioni quindicinali di coordinamento tra l'Ufficio regionale competente e i responsabili medici e infermieristici delle otto Centrali Operative.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Ringrazio l'Assessore per questa risposta, perché arriva non in tempi storici, come in genere, purtroppo, siamo abituati a ricevere nella nostra funzione ispettiva.
Avevo segnalato questo problema, che gli organi di stampa avevano ripreso e che è oggetto di attenzione anche da parte della Procura della Repubblica, perché - come viene confermato nell'intervento - si è verificata una scopertura del 20%. Questo parrebbe un dato marginale, ma all'interno c'è una capacità di intervenire adeguatamente su dei punti rilevanti di crisi sociale, della salute, e quindi anche con rischi per le persone.
Dovremmo avere una copertura generale, uniforme; bisogna capire qual è stato il problema e come si arriva a questa piena copertura.
Da quanto ha detto l'Assessore - se non ho interpretato male la sua risposta - c'è una situazione più grave a Torino, rispetto al resto del Piemonte. Questo certamente mi conforta, perché, anche come Consigliere di opposizione, sono perché il sistema della Regione Piemonte sia un sistema valido.
L'Assessore dice che la rilevazione è semestrale, ma mi pare non sia così per il resto del Piemonte. A questo punto, Assessore, le pongo un problema: questa mancanza di copertura da lei rilevata può trovare rapidamente completamento o è un problema di pianta organica oppure organizzativo? E' legato anche a queste assenze arbitrarie? Dobbiamo riuscire a dare, soprattutto per l'Area Metropolitana torinese, l'obiettivo di comportamento come probabilmente esiste nel resto del Piemonte.
Sarò, quindi, soddisfatto della sua risposta quando lei potrà venire a dire: "La copertura è completa, è equilibrata, è ben bilanciata; il sistema di rilevazione funziona" (non so se questo semestralmente sia giusto; lei sa che le spese in informatica sono tendenzialmente crescenti, nelle strutture, quindi dovremmo avere una capacità di informazione molto più puntuale e avanzata).
Abbiamo avuto vicende in Piemonte di mancanza d'informazione rispetto ai posti letto disponibili nelle emergenze; questo ha permesso di rilevare che le informazioni di queste disponibilità vengono fatte telefonicamente alle 18 della sera e al mattino. Pensavo che l'informatica si potesse già essere affermata in questo contesto.
Resto, quindi, con una riserva rispetto alla risposta che lei mi ha dato oggi, sperando che prossimamente mi possa fornire una compiuta attuazione di una copertura adeguata, completa e che anche le carenze date da comportamenti individuali scorretti possano trovare delle risposte immediate in automatico, come in un'azienda che produce, o in una qualsiasi altra realtà dove, in caso di assenze, assenteismo o altri aspetti, non c'è un danno al processo produttivo o ad altre forme di servizi, ma c'è una forma di intervento che sa essere in grado di rispondere a queste microemergenze che si determinano.
Spero, quindi, magari dandole l'opportunità con una nuova interrogazione, che lei mi possa fornire dei dati confortanti per quanto riguarda, soprattutto per Torino, una piena, equilibrata ed efficace copertura di questo importante servizio.



PRESIDENTE

Chiarisco un punto. Sarei grato al Consigliere Tapparo se potesse evitare di intervenire per permettere all'Assessore Galante di integrare con il suo intervento e a me di rispettare il Regolamento.
La parola all'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore all'emergenza 118

La questione del semestrale l'abbiamo scelta noi, perché abbiamo ritenuto che guardare continuamente tutti i dati non servisse. Poi nel caso in cui avvenisse un fenomeno critico, è chiaro che la registrazione automatica degli interventi, fatta dalla centrale operativa, consente di ottenere anche il giorno dopo o la sera stessa il recupero dell'informazione dall'archivio.
Per quanto riguarda la mancanza di organico, abbiamo un problema storico dovuto al fatto che non si riesce, nonostante i bandi di concorso a recuperare il 100% dell'organico previsto, perché i bandi, una volta emanati per un certo numero di concorrenti, non ottengono mai la risposta completa al numero richiesto. Manca proprio quel tipo di figure professionali (cioè quei medici a convenzione, come la guardia medica eccetera).
Vorrei sottolineare che il servizio non va solo su un punto, ma c'è una centrale operativa che fa il coordinamento della mobilitazione delle risorse. In realtà quella carenza non lascia scoperto il servizio, perch la regia della centrale operativa può reperire risorse maggiori dallo scacchiere, quindi questo consente di avere una buona affidabilità.
Le propongo questa interpretazione, perché abbiamo notato che la regia della centrale operativa dà un certo tipo di affidabilità, quindi supplisce spostando dallo scacchiere un supplente verso il punto critico. Sulle altre zone del Piemonte effettivamente la copertura è al 100%, quindi c'è la copertura ottimale di sistema.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 2535 dei Consiglieri Riba, Papandrea, Di Benedetto Saitta, Giordano, Caracciolo, Moriconi e Chiezzi, inerente a "Nomina del Primario di Medicina Generale dell'Ospedale di Saluzzo"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 2535, presentata dai Consiglieri Riba Papandrea, Di Benedetto, Saitta, Giordano, Caracciolo, Moriconi e Chiezzi inerente a "Nomina del Primario di Medicina Generale dell'Ospedale di Saluzzo".
La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



RIBA Lido

Riteniamo di illustrarla perché questa interpellanza è proposta, oltre che dal nostro Gruppo, dai Consiglieri Riba, Papandrea, Di Benedetto Saitta, Giordano, Caracciolo, Moriconi e Chiezzi, per sottolineare il grande problema che si ritiene sia stato aperto a causa della violazione dei principi di equità, trasparenza e correttezza nella definizione dell'assunzione di un primario di Medicina generale per l'ospedale di Saluzzo.
Le cose stanno così: sulla Gazzetta ufficiale del 14/12/2001, il direttore generale, dott. Fabbricatore, promuove e comunica il bando per l'attribuzione di un posto di primariato di Medicina (Unità operativa autonoma di Medicina generale). D'altra parte il posto di primario di Medicina generale è scoperto da tre anni: infatti, un medico ha svolto per tre anni le funzioni di primario incaricato.
Nell'indicazione dei titoli, evidentemente, era richiesta la presentazione del curriculum formativo e professionale finalizzato alla dimostrazione dei titoli di idoneità allo svolgimento del primariato di Medicina generale. Il bando richiedeva un Primario di Medicina, con titoli attestanti l'idoneità allo svolgimento del primariato o direzione dell'Unità operativa autonoma di Medicina. Di conseguenza, i titoli da valutare in questo caso sono quelli che dimostrano l'idoneità allo svolgimento del primariato di Medicina.
Stia attento, Assessore, perché sulla questione ci sono delle procedure in corso, quindi è importante che la Regione definisca la posizione che intende assumere come organo di controllo e vigilanza.
Dopo la pubblicazione del bando e dopo che sono state presentate le domande, il direttore generale, con una sua determina, stabilisce di voler utilizzare questo primariato secondo un'individuazione di specialità di pneumologia, di avvalersi sui due ospedali di Savigliano e Saluzzo.
Questa è una di quelle cose che, quando non sono indicate diversamente sono frutto di arbitrio. Soltanto che questa determinazione è successiva al bando e alla scadenza delle domande.
Correttezza e legalità vorrebbero che, a questo punto, se viene cambiata la definizione o indicato un elemento di tipo preferenziale per l'attribuzione del primariato, automaticamente si riaprano i termini o si annulli il bando per poi bandire un altro concorso.
L'unico che aveva la specializzazione in pneumologia è stato escluso per mancanza di titoli, perché il bando non la prevedeva. Se avessero richiesto la specializzazione in pneumologia, evidentemente, tutti gli pneumologi avrebbero presentato la loro domanda (ce ne sono in giro). A cominciare da quelli di Saluzzo che non l'hanno presentata, l'unico che l'ha presentata è stato escluso per mancanza di titoli.
A questo punto, premesso che per un primariato di Medicina doveva essere innanzitutto legittimamente considerata l'esperienza di direzione di Unità operativa autonoma di Medicina generale, Assessore, se viene fatto un concorso per un primariato di Medicina, come valuta lo svolgimento di un'attività di direzione di fatto di un primariato di una divisione di Medicina generale? Successivamente, veda come è stato trattato nella definizione dei punteggi per l'ospedale di Saluzzo.
L'illegittimità è aggravata dal fatto che il Direttore generale ha deciso di valorizzare l'esperienza nel settore pneumologico dopo la scadenza delle domande, quindi sulla base di quelle che gli erano pervenute. Ben sapendo, ovviamente, che altri aspiranti dotati dei titoli avevano rinunciato alla domanda proprio perché la specializzazione in questione non era indicata come requisito per il concorso.
Il bando in modo inequivoco comportava l'individuazione del vincitore in quanto soggetto qualificato per la direzione di Medicina generale, senza alcun riferimento alla mission pneumologica, cosa confermata dal fatto che l'unico candidato in possesso di un'idoneità pneumologica non è stato ammesso al concorso per carenza di requisiti.
Si arriva al punto che il direttore generale invece attribuisce il titolo di primario scegliendo fra quelli che avevano presentato la domanda ma non con riferimento alla specializzazione pneumologica, che serviva come una qualsiasi altra specializzazione, perché non era indicata dal bando. Il direttore individua e chiarisce che lo sceglie perché ha la specializzazione in pneumologia e lo nomina primario di Medicina con una mission pneumologica da svolgere tra i due ospedali di Saluzzo e Savigliano.
La situazione è molto critica. Naturalmente l'interpellanza consegue a tutte le iniziative, allo sconcerto, al disagio che la situazione ha creato e ai problemi di organizzazione del settore.
L'ASL di Saluzzo, Savigliano e Fossano mi pare sia già martellata da altri elementi di politica regionale, ma in questo caso non si possono compensare a vicenda.
Assessore, le chiediamo se rispetto al Direttore, nello svolgimento della procedura d'individuazione del primario di medicina generale di Saluzzo, alla luce di quanto esposto ed in particolare del fatto che l'individuazione di una mission pneumologica è intervenuta solo dopo la scadenza del bando, mentre i titoli di supplenza nella Direzione di medicina generale non sono stati considerati, lei ravvisi un profilo di illegittimità.
Naturalmente, siccome il profilo di illegittimità c'è, la mia è una domanda retorica. Faccio un bando per un primario di medicina generale aspetto che mi abbiano consegnato le domande ed escludo quello che ha la specializzazione in pneumologia per carenza di titoli di ordine generale dopo aver visto le domande, procedo all'individuazione del nominato e escludendo quelli che hanno il titolo di Direttore generale, ne prendo uno che, tra gli altri titoli, non ha quello di Direttore generale di una unità operativa autonoma di medicina generale (non lo aveva), ma ha una specializzazione pneumologica e dico che adesso mi serve uno specialista in pneumologia. Assessore, ha ben chiaro che cosa è successo?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

Sicuramente adesso il senso di tutta la domanda è più chiaro.
Dall'esame delle documentazioni fornite dall'ASL 17, risulta quanto segue.
In via preliminare occorre far rilevare che, ai sensi del D.P.R. n.
484/97, del D.Lgs. n. 502/92, nonché della contrattazione collettiva nazionale della Dirigenza Medica, la procedura per l'attribuzione degli incarichi di direzione di struttura complessa è perfettamente normata e posta in capo all'Azienda (tant'è che attualmente non è più previsto nella Commissione il membro di designazione regionale).
Nel caso specifico e da quanto appurato, risulta che: Procedura adottata: nel conferimento dell'incarico di cui trattasi, il Direttore generale si è attenuto alle risultanze delle operazioni di selezione effettuate dalla Commissione di esperti, la quale, pur non esprimendo una graduatoria dei concorrenti, ha formulato giudizi tecnici che hanno diversificato i candidati in base alle capacità gestionale, organizzativa e di direzione dei candidati, consentendo al Direttore generale di ricavare validi elementi di valutazione e di giudizio.
I criteri di scelta, peraltro, non si sono basati esclusivamente sulle valutazioni della Commissione di selezione, ma sono stati confrontati con il richiamo alle concrete esigenze dell'ASL 17, la quale sta da tempo perseguendo un disegno complessivo di dipartimentalizzazione dei presidi ospedalieri di Fossano, Saluzzo e Savigliano, all'interno del quale ciascun presidio ospedaliero concorre ed opera, in stretta collaborazione e suddivisione dei compiti, personale, attrezzature e strutture.
Coerenza bando di selezione/titoli valorizzati per conferire l'incarico de quo: i bandi di selezione, e nello specifico quello dell'interpellanza, non contengono un elenco dettagliato dei titoli che debbono essere valorizzati limitandosi a richiedere a ciascun concorrente di produrre un curriculum formativo e professionale, riportante tutti i titoli, le esperienze professionali, di studio, direzionali, ecc. ritenuti utili ai fini della loro valutazione, in rapporto all'incarico oggetto della selezione.
In particole, per il conferimento dell'incarico di Direttore di Struttura Complessa Medicina Interna dell'Ospedale di Saluzzo, il bando di selezione si è attenuto a tale principio, richiedendo ai singoli candidati di produrre un curriculum professionale, contenente l'elenco dettagliato dei titoli posseduti ritenuti utili per il conferimento dell'incarico stesso.
Ciascun candidato ha elencato i propri titoli che la Commissione preposta alla selezione dei candidati e il Direttore generale hanno preso in considerazione e valorizzato ai fini del conferimento dell'incarico di cui trattasi: sono stati così presi in considerazione non soltanto i titoli riconducibili all'attività di fisiopatologia respiratoria, ma anche gli altri titoli prodotti dai candidati.
La deliberazione del Direttore generale di conferimento dell'incarico ha dato atto della comparazione effettuata tra tutti i titoli prodotti dai concorrenti e ha motivato la scelta del candidato, con la particolare coerenza degli stessi con l'incarico da conferire, e precisamente: specializzazione in medicina interna conoscenza sufficiente dei modelli organizzativi proposti pluriennale preparazione ed esperienza professionale quale medico ospedaliero di medicina generale maturata esperienza di pronto soccorso e guardia divisionale maturata (l'urgenza e l'accettazione sanitaria ospedaliera rientrano tra i compiti istituzionali dei reparti di medicina generale) attività di medico supplente di cardiologia, maturata presso altre ASL attività formativa e di aggiornamento scientifico attraverso la partecipazione a numerosi convegni, seminari, corsi e la pubblicazione di lavori scientifici.
L'Azienda ha precisato che il richiamo ai titoli ed alle esperienze riconducibili alla specializzazione in pneumologia, contenuto separatamente nella deliberazione di nomina del vincitore dell'incarico, non ha introdotto nuovi elementi rispetto al bando di concorso, ma ha avuto il solo fine di sottolineare come anche il possesso di questi titoli (al pari di tutti gli altri che fanno parte del curriculum professionale) stia a sottolineare la coerenza della nomina con il ruolo della medicina generale di Saluzzo.
Nello stesso provvedimento di nomina vengono sottolineate le caratteristiche di ciascun reparto di medicina generale esistente presso i presidi ospedalieri di Savigliano, di Fossano e Saluzzo e specificato che quest'ultima struttura ospedaliera, oltre a svolgere al pari degli altri due reparti di medicina generale funzioni tipiche di tale specialità, è da tempo particolarmente impegnata nell'attività di fisioterapia respiratoria essendo dotata di n. 6 posti letto di terapia subintensiva e svolgendo altresì attività di collaborazione con il reparto di anestesia/rianimazione dell'ospedale di Saluzzo, che effettua un servizio di ventiloterapia domiciliare per tutti gli utenti dell'ASL 17.



PRESIDENTE

Chiede la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Noi eravamo preoccupati prima, rispetto a questa problematica; dopo la risposta dell'Assessore, siamo preoccupatissimi.
L'Assessore ci spiega cose che sono note nell'universo, ad esempio che la Regione non nomina più nelle Commissioni i membri di Direzione regionale. Non vorrà mica venirci a spiegare che ormai le Commissioni servono semplicemente a stabilire le indennità e che poi il Direttore generale sceglie con una certa libertà? Non ci vorrà mica spiegare questa cosa? Abbiamo fatto una Commissione d'inchiesta sulla sanità in cui, su alcuni primariati in sospeso o di dubbia attribuzione, abbiamo - penso scritto un volume.
La cosa che però l'Assessore non ci riesce assolutamente a spiegare è come questa discrezionalità, che a noi pare eccessiva, il Direttore generale a questo punto la usi. E ha difficoltà a dirci come mai il Direttore generale, rispetto alle idoneità definite con una graduatoria stilata, a un certo punto decide di scegliere un soggetto a caso che non è il primo della graduatoria, ma è a un altro livello, per ragioni che lui motiva sulla base dell'organizzazione del reparto, delle capacità direzionali, ecc.
Già siamo in un ambito estremamente complesso di definizione, tuttavia si sarebbe tentata una risposta. Invece no, l'Assessore ci dice che la Commissione non stila una graduatoria, quindi non c'è; si limita, nei fatti, a stabilire le idoneità primariali (funzione banale e ovvia cui queste Commissioni sono deputate perché se non facessero neanche questo la discrezionalità del direttore generale sarebbe incompiuta).
L'Assessore non ci spiega come mai la specializzazione in pneumologia viene richiesta dopo che il concorso è stato bandito e le domande presentate e che quella richiesta non fa parte delle qualifiche principali che vengono inserite prima. L'Assessore non ci spiega perché uno dei concorrenti, che ha ampie capacità di incarichi direzionali come responsabile di unità operativa autonoma, non veda valutata le sue competenze. Non ci spiega assolutamente niente.
Assessore, le voglio rivolgere una domanda: voi, come Regione, avete fatto un intervento sul Dottor Fabbricatore, su questo concorso, per capire le ragioni di così strana e particolare procedura? Una procedura assolutamente illegittima, procedura che si apre a qualsiasi ricorso e su cui non vedo come tutti quelli che hanno presentato domanda per questo concorso non presentino un ricorso immediato - con ampie probabilità di poterlo vincere - tenendo il reparto in una condizione di non soluzione del problema e mantenendo aperta una situazione direzionale. Non ci spiega questo e, soprattutto, non ci dice (a questo punto, il dubbio emerge) se la discrezionalità del direttore generale sia stata da voi sollecitata, sia stata da voi coordinata, ci sia stata una relazione in questa direzione.
Chi è quel direttore generale in Piemonte che assume determinazioni come queste su un concorso, forzando tutte le procedure, assumendo la più alta discrezionalità, assumendo decisioni successive al bando di concorso, se non ha una copertura dall'Assessorato regionale? Ho detto una cosa precisa in quest'aula. Questo è il punto cui voi dovete rispondere. Voglio sapere in che modo e in che termine un direttore generale possa aver compiuto un'azione di questo genere e se era da solo.
Ma penso che una parte di risposta l'Assessore me l'abbia data, con quel tentativo di copertura generale di una procedura quanto meno al limite, lei non ha avanzato un dubbio, l'ha risostenuto tutto.
Chiedo: l'avete suggerita voi al dottor Fabbricatore o il Dottor Fabbicatore ci ha pensato da solo e vi ha telefonato dopo?



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliera Manica.
Volevo chiedere un attimo di attenzione all'aula. Volevo, tutti quanti rivolgere un augurio e un "in bocca al lupo" al nostro collega, il Consigliere Vicenzo Tomatis, che ancora riversa nelle stesse condizioni che ieri conoscevamo tutti. Il Gruppo dell'UDC questa mattina è assente proprio perché si è recato al Santa Croce di Cuneo. Giungano al Consigliere Tomatis i nostri migliori auguri e il più sentito in bocca al lupo, che possa vincere questa campagna elettorale anticipata, quella della vita; e di vederlo presto in Consiglio a chiacchierare amabilmente come sempre ha fatto con ognuno di noi.
Consigliere Riba, non può intervenire sull'interrogazione. Parla un Consigliere per Gruppo, per il suo Gruppo ha già replicato la Consigliera Manica. O interviene un altro firmatario di un altro Gruppo consiliare e la parola gliela do volentieri, ma avendo già replicato la Consigliera Manica del suo Gruppo, non le posso dare la parola.



PRESIDENTE

RIBA Lido (fuori microfono)



PRESIDENTE

Intervengo per fatto personale.



PRESIDENTE

Mi esplichi il fatto personale.



RIBA Lido

Intervengo per fatto personale perché mi sento preso in giro dall'Assessore il quale si è bene guardato dal rispondere all'interpellanza. L'Assessore ha letto una lunghissima dissertazione che non c'entra niente. Non ha risposto sul perché, dopo che era stato promosso un concorso per titoli di medicina generale, abbia affidato l'incarico ad una persona che non possedeva i titoli richiesti escludendo, invece concorrenti che possedevano titoli di medicina generale per aver svolto attività di primariato a lungo.
L'interpellanza chiede di sapere se l'Assessore condivide, se secondo lui il profilo di legalità e di legittimità è totalmente rispettato e quali provvedimenti intende assumere nel caso che, come mi pare del tutto evidente, questi titoli non siano rispettati. Per questi motivi considero personalmente scorretto l'atteggiamento di un Assessore che, di fronte ad un problema grosso che anche il Presidente conosce perché vive in quella realtà e di fronte al quale c'é sconcerto per gli atteggiamenti che sono stati tenuti, non ritiene di rispondere all'interpellanza. Se questa è la copertura che gli si vuole dare, lei non ha risposto.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione n. 1684 presentata dai Consiglieri Suino, Manica, Placido inerente a "Riparto del fondo nazionale per le politiche ai sensi della legge 328-art. 20" interpellanza n. 2450 presentata dai Consiglieri Suino, Riggio Manica Placido inerente a "Riparto fondo per le attività socio-assistenziali"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare le interrogazioni n. 1684 e n. 2450 inerenti lo stesso argomento.
La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Con riferimento alle interrogazioni voglio ricordare la deliberazione del Consiglio regionale del 24 ottobre 2001 che detta le norme per la ripartizione delle risorse indistinte attribuite alla Regione Piemonte nell'ambito del fondo nazionale per le politiche sociali, che utilizza le stesse percentuali e si base sugli stessi criteri previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 3 maggio 2001 "Piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2001-2003" (decreto emanato ai sensi dell'art. 18 della legge 328/2000). Tale deliberazione pertanto si armonizza con i provvedimenti sanitari e assistenziali assunti a livello nazionale. Ai sensi della citata deliberazione del Consiglio regionale gli enti gestori destinatari delle risorse indistinte sono tenuti a relazionare semestralmente, all'amministrazione regionale in merito agli interventi ed ai risultati conseguiti con l'utilizzo dei fondi assegnati, relativamente alle singole voci di riparto. Tali relazioni consentono di effettuare un monitoraggio puntuale concernente l'impiego dei suddetti fondi.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione n. 1814 presentata dai Consiglieri Ronzani e Suino inerente a: "Assegno di cura"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 1814, presentata dai Consiglieri Ronzani e Suino inerente a: "Assegno di cura".
Risponde l'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

La Giunta regionale, con delibera n. 6-3918 del 17 settembre 2001, ha approvato i criteri per il riparto delle risorse attribuite dalla legge n.
328/2000 agli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, così come ho già risposto per l'interpellanza precedente.
In particolare, la somma ripartiti fra gli Enti gestori, sulla base dell'incidenza delle persone con età superiore ai 65 anni, dev'essere prioritariamente destinata a favorire la permanenza delle persone anziane non autosufficienti presso il proprio domicilio, anche mediante l'erogazione di assegni di cura alle famiglie che se ne fanno carico.
Inoltre, la legge regionale n. 1 del 2004 "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali" all'articolo 49 fra le "Attività di Promozione regionale" promuove il "potenziamento dei servizi di supporto alla famiglia, compresi contributi economici e assegni di cura per quei nuclei che si fanno carico di garantire l'assistenza di un proprio componente non autosufficiente".
Nel mese di maggio ultimo scorso è stata effettuata una verifica delle modalità di erogazione degli aiuti economici da parte degli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali, al singolo o alla famiglia, per favorire il mantenimento dell'anziano il più possibile a domicilio, con particolare riguardo all'assegno di cura.
L'intenzione era quella di attuare una ricognizione puntuale di quali fossero i criteri e le modalità con cui veniva al momento erogato, presso i vari Enti, il servizio di assegno di cura a favore della popolazione anziana, mettendo a confronto le diverse situazioni.
Dall'esame delle schede di ricognizione sulle modalità di erogazione dell'assegno di cura è emerso che: circa il 90% degli Enti (57 Enti) ha risposto alla nostra ricognizione oltre il 60% (39 Enti) sta attualmente erogando con modalità diverse l'assegno di cura il 20% (13 Enti) circa dichiara di non averlo attivato presso il 9% (5 Enti) circa degli Enti gestori l'assegno di cura non è ancora attivo, ma è in corso di stesura o di approvazione il Regolamento attuativo per il 2003 è stato indicato dagli Enti gestori per l'erogazione dell'assegno di cura un impegno complesso di oltre 15 milioni di euro.
I risultati della ricognizione sono stati illustrati durante gli incontri periodici con gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali in data 9 giugno e, durante lo stesso incontro, è stato anche istituito un gruppo di lavoro col compito di stilare "Linee guida per le definizioni delle modalità di erogazione e di interventi economici a sostegno della domiciliarità" omogenee per tutto il territorio regionale (è ciò che chiedeva da sempre il collega Ronzani).
Tale gruppo, coordinato dalla Direzione Politiche Sociali, è composto da rappresentanti dell'Assessorato alla Sanità, dagli Enti gestori, dalle ASL e dal mondo della cooperazione sociale.
Durante gli ultimi mesi del 2003 il gruppo ha presentato una prima bozza di linee guida, che é attualmente in consultazione sul territorio presso gli Enti gestori, le Organizzazioni Sindacali, le Associazioni che operano in favore della popolazione anziana, i Patronati, le Associazioni di pensionati delle categorie autonome.



PRESIDENTE

La ringrazio, Assessore Cotto. Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Ringrazio l'Assessore per la risposta che ha dato alla nostra interrogazione, firmata anche dalla collega Suino, oltre che dal sottoscritto.
Assessore Cotto, mi ritengo solo parzialmente soddisfatto della risposta che lei ha fornito alla mia interrogazione, perché seguendo la risposta si evince un fatto: pur avendo investito molto sulla politica degli assegni di cura, considerata obiettivamente un'alternativa in molti casi alle case di riposo, noi constatiamo, ahimè, che una parte degli Enti che dovrebbero erogare questo tipo di assegno non lo fanno, o perlomeno non lo fanno con l'efficacia che sarebbe necessaria.
Allora, sorge un problema, che non credo possa essere imputato solamente a questi Enti, ma che dev'essere ricondotto direttamente al quadro di comando delle politiche in questo settore.
Io ritengo, anche se ammetto di non essere un esperto in questo campo che si debba attivare una serie di iniziative che consentano di svolgere sul territorio una politica verso gli anziani e di utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione. L'offerta di servizi che dobbiamo garantire dev'essere articolata. Una delle risposte che dobbiamo e possiamo dare è quella di sviluppare la politica degli assegni di cura che sono lo strumento attraverso il quale consentire alla persona anziana che vive in determinate condizioni (o può vivere in determinate condizioni) di stare nel proprio nucleo familiare.
Per questo motivo ritengo che non possiamo limitarci a prendere atto del fatto che alcuni Enti sono in ritardo nell'erogazione dell'assegno di cura; dobbiamo viceversa svolgere, come Assessorato, un'azione di governo e di indirizzo, in modo che questa politica si possa sviluppare in tutto il territorio della nostra Regione.
L'occasione mi è propizia per sollevare un'altra questione, che esula da questa interrogazione, ma che, in qualche modo, ci rinvia ad un problema di fondo, ovvero come noi governiamo la politica verso gli anziani alla luce di un dato che ieri, francamente, è stato riferito in Commissione e che ha lasciato me e i miei colleghi perplessi, per non dire esterrefatti.
Mi riferisco al fatto che lo scorso anno abbiamo condotto una battaglia in questo Consiglio regionale, durante la discussione sulla legge Finanziaria, con l'obiettivo di destinare risorse maggiori alla politica degli anziani. In quell'occasione noi individuammo, insieme a lei e agli Uffici dell'Assessorato, la possibilità di attivare immediatamente 1600 posti letto per anziani non autosufficienti. La logica, la sensibilità, il buonsenso, la necessità di avere una politica che rispondesse, nella misura del possibile, ad un'esigenza avvertita e reale, avrebbero voluto che, a quella decisione, seguissero impegni conseguenti, ovvero che l'Assessorato per primo, e la Giunta naturalmente, onorassero quell'impegno preso solennemente di fronte al Consiglio regionale. Il Piemonte, in quel momento, venne inondato da decine di manifesti: Forza Italia annunciava si appropriava, per la verità, anche di un impegno e di una battaglia nostra - che avremmo attivato, nel corso dell'anno, 1600 posti letto per anziani non autosufficienti. Ieri, Assessore Cotto, ci hanno riferito in Commissione che soltanto una parte di quell'impegno è stata onorata.
Per la verità, nel tentativo di edulcorare il fatto che si era inadempienti, qualcuno si è spinto all'estremo e ha presentato in Commissione bilancio dei dati che, come dire, sono in parte anche truccati perché improvvisamente sono emersi 300 posti letto che sono frutto di un calcolo che i colleghi del mio Gruppo hanno ovviamente smontato in Commissione bilancio.
Dico questo perché noi avvertiamo che esiste una contraddizione fra le politiche enunciate sui giornali e negli organi di informazione. Non passa giorno in cui l'Assessore Cotto, l'Assessore Galante e il Presidente Ghigo non perdono l'occasione per sottolineare l'urgenza e la necessità di sviluppare una moderna ed organica politica verso gli anziani. Poi, per alla prova dei fatti, molte volte scopriamo che questa politica non viene sviluppata con quella coerenza che invece sarebbe necessaria. L'esempio degli assegni di cura lo dimostra. Lei ci ha appena detto che questa esperienza - per fortuna - si sta sviluppando, ma riteniamo che avremmo dovuto investire, con maggior determinazione, risorse e impegno per sviluppare questa politica.
Infine, la vicenda scandalosa ed incresciosa dei posti letti per anziani non autosufficienti ci consegna un problema di fondo: una maggioranza e una Giunta, che in Consiglio regionale sottoscrivono un impegno, non sanno rispettarlo ed onorarlo, anche quando questo comporta privare tante persone anziane, in lista di attesa, della possibilità di avere un posto letto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Non intervengo nel merito perché il Regolamento non lo consente, chiedo solo copia dell'interpellanza e dell'interrogazione cui è stata data risposta, la n. 1684 del 15 luglio 2002 e la n. 2450 del 20 ottobre 2003.
Mi trovavo nel Palazzo, ma non sono riuscita ad arrivare in tempo in aula quindi ne chiedo copia.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione n. 2227 presentata dai Consiglieri Giordano, Suino, Saitta Manica, Caracciolo e Di Benedetto, inerente a: "Interventi urgenti presso i Consorzi socio assistenziali"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2227, inerente a: "Interventi urgenti presso i Consorzi socio assistenziali", alla quale risponde l'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Per realizzare migliori e pari condizioni per le persone disabili potenziando la rete dei servizi e incrementando le azioni di appoggio e sostegno alle famiglie, è stata rifinanziata la Legge Regionale 43/1997 che, in relazione a tali finalità, prevede la concessione di contributi in conto capitale per l'acquisto, la ristrutturazione, la nuova costruzione nonché gli arredi e le attrezzature di immobili destinati a strutture semiresidenziali e residenziali per persone disabili.
Con D.G.R. n. 60-9690 del 16 giugno 2003 sono stati stabiliti i criteri per l'assegnazione e la concessione dei contributi, approvando specifici indirizzi per la realizzazione di strutture rispondenti alle tipologie individuate non solo dalla L.R. 43/97, ma anche dalla DGR n. 42-6288 del 10 giugno 2002, e cioè comunità familiari e comunità socio assistenziali, a sostegno dell'ampliamento della rete dei presidi per persone disabili.
Nella formulazione degli indirizzi da applicare in attuazione del bando, la deliberazione suddetta stabiliva altresì che gli interventi oggetto di finanziamento dovessero concorrere al miglioramento ed al raggiungimento di una equa distribuzione di strutture sul territorio regionale e di ciascuna provincia e consentire la realizzazione di strutture dotate del grado di autonomia richiesto dalle esigenze del regolare funzionamento.
La deliberazione inoltre fissava come termine per la presentazione delle richieste di contributo il giorno 31 dicembre 2003 ed entro tale data risultano pervenute da tutto il Piemonte n. 84 istanze che determinano un importo di lavori pari a 57.225.900,48 di euro e conseguente importo di contributo richiesto pari a 28.093.309,85 di euro.
Le posso anche dire il numero delle tipologie delle istanze pervenute: 42 riguardano il Centro Diurno 10-20 persone; 2 riguardano il Centro Diurno con dieci posti letto; 22 riguardano le Residenze flessibile da 10-20 posti letto; 5 riguardano le Comunità Familiari; 7 le Comunità Socio Assistenziali; 8 i Gruppi di appartamento.



POZZO GIUSEPPE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano per la replica.



GIORDANO Costantino

Grazie Presidente e grazie Assessore per la risposta. Gradirei avere copia della risposta scritta per esaminare in modo più attento i numeri da lei citati.


Argomento: Edilizia scolastica

Interrogazione n. 2563 presentata dal Consigliere Giordano inerente a: "Sollecito di contributo a favore dell'ampliamento e dell'adeguamento igienico funzionale della Scuola Elementare di Osasio (TO)"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2563, inerente a: "Sollecito di contributo a favore dell'ampliamento e dell'adeguamento igienico funzionale della Scuola Elementare di Osasio (TO)", alla quale risponde l'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'assistenza e all'edilizia scolastica

Caro collega Giordano, ho una risposta spero completa e, data la cortesia con cui lei pone sempre le questioni, spero anche adeguata e positiva.
Relativamente alla sua interrogazione, le posso comunicare che l'allegato B della Determinazione Dirigenziale n. 322 del 28.11.2002 (pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte n. 50 del 12.12.2002), riporta l'elenco dei 148 soggetti in possesso dei requisiti di ammissibilità suddiviso per ambito provinciale di appartenenza. Accanto a ciascun intervento è riportato l'importo ammissibile a contributo, pari al 50% delle opere ammissibili (come specificato al punto 5.1 del bando approvato con D.G.R. 50-6296 del 10.06.2002).
Sulla base delle risorse stanziate a bilancio nel corso del 2002, e a seguito di rifinanziamento, nel corso 2003, sono stati finanziati complessivamente 77 interventi.
Il Comune di Osasio, che ha presentato un progetto di ampliamento e adeguamento igienico funzionale della scuola elementare, risulta essere al n. 50 della graduatoria dei soggetti in possesso dei requisiti di ammissibilità nell'ambito della provincia di Torino, che prevede 56 interventi, ottavo della pagine 14 dell'allegato B sopra indicato.
Il medesimo edificio era già stato finanziato, nell'ambito della L.R.
18/84, nel corso dell'anno 2000, in merito ad un intervento di adeguamento alle vigenti norme di sicurezza degli impianti termico ed elettrico.
Quindi garantisco l'attenzione e la celerità su questo; la interr informato di ogni passaggio tecnico con il Comune di Osasio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano, per la replica.



GIORDANO Costantino

Grazie, Presidente e grazie Assessore, E' la prima volta che capita che, a seguito di un'interrogazione, l'evento si sia verificato. Grazie Assessore, speriamo che si verifichi ancora, perché le strutture di queste scuole effettivamente lasciano un pochino a desiderare e va fatto, in una maniera o in un'altra, un piano di riqualificazione affinché tutte le scuole e tutti i bimbi siano al sicuro.
Se mi dà copia scritta di questa interrogazione, la ringrazio ancora,.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche) - Attivita' di promozione

Interrogazione n. 2728, presentata dal Consigliere Galasso, inerente a: "Serie televisiva 'Elisa di Rivombrosa'"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 2728, presentata dal Consigliere Galasso, inerente a: "Serie televisiva 'Elisa di Rivombrosa'" La parola all'Assessore Leo, per la risposta.



LEO Giampiero, Assessore alla promozione delle attività culturali e spettacolo

E' un discorso sul quale mi permetto di richiamare anche l'attenzione di quei colleghi che sono particolarmente versati alle vicende del cinema ad esempio il collega Placido, affinché non interpreti in maniera impropria, involontariamente, le mie posizioni sul cinema.
L'interrogazione presentata dal Consigliere Galasso è completa e complessa, molto ricca, pari alla cultura del collega, quindi la risposta è articolata.
L'attivazione di un'organica e coordinata politica di interventi degli Enti pubblici piemontesi nel settore dell'incentivazione alla produzione cinematografica costituisce un nuovo, importante tassello di quel sistema cinema profondamente radicato nella vita culturale della nostra regione e che vede la qualificata presenza di prestigiose istituzioni quali il Museo Nazionale del Cinema, di affermati festival, primo fra tutti il Torino Film Festival, e di una rete di associazioni particolarmente attive nell'opera di diffusione della cultura cinematografica, quali AGIS, AIACE, ASIFA Italia, Associazione FERT, Documentary in Europe.
L'individuazione di questo settore di intervento non è sorta quindi da un'isolata ed estemporanea volontà della Pubblica Amministrazione, bensì da un tessuto culturale sensibile e attivo che si anzi fatto promotore nella ricerca di concreti strumenti di intervento.
Le scelte maturate in Piemonte in questi anni si sono inserite all'interno di una più generale strategia che mira a far crescere sul nostro territorio settori produttivi di carattere innovativo in un quadro complessivo di diversificazione delle vocazioni del sistema economico piemontese, nel quale anche l'industria culturale, e al suo interno quella audiovisiva, può giocare un ruolo di rilievo.
Il recente Rapporto sull'Internazionalizzazione del Piemonte realizzato da Unioncamere ha confermato come l'economia piemontese sia aperta ai mercati internazionali, non solo in quanto le nostre aziende investono all'estero, ma anche in quanto il nostro territorio attrae a sua volta rilevanti capitali e investimenti stranieri. Il Cinema, per le sue caratteristiche specifiche, si inserisce potenzialmente a pieno titolo in questo quadro quale settore foriero di rilevanti investimenti nell'ambito di coproduzioni internazionali.
A questo proposito, ringrazio per quanto detto, a suo tempo, dal collega Galasso, dal collega Placido e dal collega Giordano, sempre attenti alle vicende della cultura, su questo sviluppo che la politica della Regione ha prodotto.
Ne costituiscono già esempio, pur in un quadro complessivo che presenta ancora debolezze e precarietà, importanti realtà nel settore pubblicitario la più importante realtà produttiva nel settore del cinema di animazione (ricordate che abbiamo salvato e rilanciato "Lanterna Magica"; vi do in anteprima una notizia importante: siamo addirittura in trattative con il Centro di Animazione Nazionale, che oggi ha sede a Milano, presieduto dal prof. Alberoni, il quale ha manifestato l'intenzione, per la creatività e la ricchezza del tessuto piemontese, di spostare la sede nazionale da Milano a Torino. Lo sottolineo ai colleghi; è un'informazione che non abbiamo ancora dato e che il collega Galasso, con la sua interrogazione, mi permette di fornirla in anteprima), coproduzioni cinematografiche di rilievo e, su dimensioni ovviamente più ridotte, significative esperienze nel settore del documentario di creazione che, pur scontando i gravi problemi produttivi e distributivi esistenti nel nostro Paese, hanno saputo affacciarsi con caparbietà sul mercato europeo.
Al di là, quindi, di un più generale obiettivo di promozione turistica del nostro territorio e del nostro patrimonio paesaggistico, storico e architettonico attraverso la veicolazione delle immagini cinematografiche e televisive, assumono in quest'ottica un ruolo prioritario: il potenziamento qualitativo e quantitativo delle professionalità tecniche e artistiche e delle infrastrutture di servizio che il Piemonte può offrire alle società di produzione esterne, mirando a creare un circolo virtuoso fra progetti produttivi e risposta del nostro territorio in termini di efficienza ed efficacia dei servizi offerti l'innovazione di politiche che consentano in prospettiva di consolidare e sviluppare in Piemonte un settore produttivo autonomo, in grado di affrontare le impegnative scommesse che il mercato impone.
Importanti azioni in tal senso sono state avviate negli anni passati: la creazione del Virtual Reality &Multimedia Park e, al suo interno, la nascita della società Lumiq, le cui strutture avrete occasione di visitare in questi giorni, costituiscono certamente un grande segnale positivo anche tenuto conto della coesistenza in una stesa area di attività pubbliche e private, di attività formative e produttive, di attenzione per la produzione "tradizionale" a fianco dell'utilizzo delle tecnologie più innovative.
Il panorama complessivo del settore si presenta quindi gravido di positive aspettative, ma ancora gracile nel suo complesso. Si tratterà quindi, di confermare e, anzi, potenziare gli sforzi profusi in questi anni, prestando attenzione anche ai segnali di criticità che da esso provengono: la relazione 2002 dell'Osservatorio Culturale del Piemonte indica, quale fattore positivo del 2001, un aumento rispetto all'anno precedente del 24% del fatturato delle aziende monitorate, che si attesta complessivamente sui 211 milioni di euro; aumento da ascriversi esclusivamente alle aziende di grandi dimensioni. Ma ad esso non è corrisposto un aumento del numero degli addetti che, al contrario, sono diminuiti, tra il 2000 e il 2001, del 6%, attestandosi su circa 970 addetti a tempo pieno. Il calo è da imputarsi in particolare all'incidenza delle innovazioni tecnologiche, che consentono alle aziende di modificare i processi produttivi e di ottenere aumenti di produttività attraverso l'incremento della dotazione tecnologica.
La costituzione nell'anno 2000, da parte della Regione Piemonte e della Città di Torino, della Fondazione Film Commission Torino - Piemonte agenzia per la promozione e l'incentivazione della produzione cinematografica, televisiva e audiovisiva sul territorio regionale, ha segnato la conclusione di un articolato processo di elaborazione e sperimentazione iniziato nel 1996, che ha portato all'avvio di forme di sostegno a produzioni sia di affermati autori sia di giovani registi.
Su queste basi, è partita l'impegnativa scommessa della Film Commission che, grazie alla sua agilità e autonomia operativa - e mi permetto di dire a quei colleghi come il collega Galasso, che sanno valutare il ruolo positivo della politica, che non dicono qualunquisticamente che tutto quello che avviene nella politica è sbagliato, che le scelte della Film Commission sono state politiche, che il Presidente è stato frutto di una scelta politica che ha dato risultati straordinari.
Voglio ringraziare ufficialmente i due rappresentanti della Regione, il dott. Doglione e la dott.sa Emanuela Lamberti della Film Commission, come pure il Presidente Ciampi che, davanti al David di Donatello, ha fatto un elogio pubblico alla Film Commission e alla politica del cinema. Il Presidente Ciampi, a differenza di altri politici, è uno che parla sempre sensatamente, con precisione ed equilibrio.
Riprendo la lettura della relazione: "... si è in breve tempo posta al servizio di quanti intendono scoprire ciò che offre un territorio cinematograficamente ancora in gran parte inesplorato e si è rapidamente imposta all'attenzione del mondo produttivo nazionale.
Un appassionato e duro lavoro di promozione verso l'esterno accompagnato da una costante attenzione nei confronti del livello qualitativo dei servizi offerti ha consentito alla Film Commission di portare in Piemonte in questi tre anni ottantadue milioni di euro di investimenti, ottanta produzioni per il cinema e la televisione, 845 contratti per attori piemontesi, 1611 per tecnici".
Tralascio un'altra serie di dati, ma le farò pervenire la risposta scritta, perché so che il collega Galasso fa tesoro di questi elementi.
"Sulla base degli scenari sopra descritti risulta chiaro agli attori in campo che è necessario andare oltre i risultati, pur soddisfacenti conseguiti in questi anni.
Le linee direttrici che ci apprestiamo a intraprendere per l'immediato futuro sono proprio volte a intervenire sui citati ambiti (sostegno alla produzione, attività di servizio) e, in particolare: la creazione da parte della Film Commission Torino Piemonte, grazie agli investimenti congiunti di Regione Piemonte e Città di Torino, di un Centro di Servizi alla Produzione cinematografica, denominato 'Cineporto' che sarà importante per la riqualificazione urbanistica; un punto di riferimento completo e articolato secondo tutte le necessità produttive di chi farà cinema a Torino e in Piemonte.
l'individuazione di strumenti di sostegno alla produzione (quali, ad esempio, forme di prefinanziamento) per produzioni cinematografiche e televisive realizzate sul territorio piemontese; il progetto, redatto in collaborazione con Finpiemonte, di prefinanziamento per produzioni cinematografiche e televisive realizzate sul territorio piemontese consiste nell'attivazione di un prefinanziamento a tasso agevolato garantito da un fondo regionale, in grado di generare un effetto moltiplicatore, in quanto alla somma garantita dalla Regione corrisponderebbe un impegno finanziario tre volte superiore da parte degli istituti convenzionati;" Quindi formule modernissime non sperimentate in nessuna Regione in Italia. Ringrazio per avermi dato l'opportunità per comunicare questo.
Rispetto alle ultime - il collega Placido citava "Dopo mezzanotte" - è un esempio di come un atto di amore alla città abbia un effetto straordinario.
Non voglio annoiare i colleghi, ma penso che la proiezione di "Dopo mezzanotte" sia raccomandabile per la Commissione cultura, anche perch l'ho visionato, è un film proiettabile per tutti (famiglie e bambini compresi), è molto bello e dimostra come si può amare questa città venendo da fuori. Ferrario ha detto che non ha trovato un humus culturale analogo in nessun'altra Regione (lui è stato anche a Milano e a Roma).
"Per quanto concerne lo specifico caso individuato dall'interrogazione la fortunata serie televisiva "Elisa di Rivombrosa" ha comportato da parte della produzione una spesa sul territorio piemontese che supera i 3.110.000,00 euro (a noi è costato infinitamente meno, un ventesimo) Il notevole successo di pubblico televisivo riscontrato dalla serie ha avuto quale ricaduta, come già sottolineato dal Consigliere Galasso nell'interrogazione, un forte incremento dei visitatori al Castello di Agliè, con un'ovvia e positiva ricaduta economica sull'indotto dell'area circostante.
E' evidente che si pone ora quale obiettivo importante la conferma del territorio piemontese quale luogo per la realizzazione della seconda serie.
Sono al riguardo in avanzata fase di definizione le trattative fra la società di produzione e la Film Commission".
Inutile dire che se sul bilancio regionale (fra l'altro, sono state chieste delle informazioni proprio per la Commissione di domani mattina, ma so che con il Consigliere Galasso sfondo una porta aperta) ci fosse un'attenzione per un rafforzamento della Film Commission, ci sarebbe una ricaduta immensa.
Voi avete posto la questione di quanto torni di utilità, ma è ovvio che se investiamo uno, torna venti e se investiamo cinque, torna cento, è tutto proporzionale. Mi sembra un settore assolutamente proficuo.
"Si può però già al momento affermare che la direzione della produzione ha ribadito l'interesse per il nostro territorio, avendo già individuato al riguardo non solo il Castello di Agliè, ma anche altri importanti elementi del nostro patrimonio storico architettonico quali, in particolare, il Parco e il Castello di Racconigi, per la realizzazione delle riprese.
I recenti contatti con il produttore esecutivo di "Elisa di Rivombrosa" hanno confermato le buone prospettive per una riconferma del Piemonte come sede principale, se non preponderante, delle riprese della seconda serie.
Entro le prossime settimane si terrà un incontro fra Regione, Film Commission e Società di produzione per individuare in modo definitivo modalità di intervento idonee ad agevolare la fase realizzativa".
E' inutile dire che, se in occasione del dibattito sul bilancio e sulla Film Commission - lo dico apposta,non lo sto dicendo nascondendomi - ci fosse un segnale di attenzione, potremmo trarre vanto da questo intervento.
"Parallelamente la Film Commission ha avviato anche una verifica dei costi per l'utilizzo delle sedi, cosciente, come sottolinea il Consigliere Galasso, che l'elevato esborso per tale voce di spesa (che pretende lo Stato, purtroppo) può indurre la Società di produzione a optare per le altre aree che offrano condizioni più vantaggiose. A tale proposito la Sovrintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici ha dimostrato sensibilità e disponibilità nel considerare le esigenze e le problematiche del settore, anche grazie al corretto approccio e ai positivi rapporti che in questi anni Film Commission ha saputo costruire con la stessa Sovrintendenza".
Oltretutto se un domani avessimo Fondazioni come il Museo egizio e le Residenze reali, potremmo noi direttamente disporre di benefici e non avremmo bisogno di autorizzazioni statali.
"La possibilità di utilizzare luoghi e edifici storici del Piemonte come locations per produzioni cinematografiche e televisive costituisce d'altra parte un elemento fondamentale di un virtuale "pacchetto di offerte" che servono a incentivare le società di produzione, a investire e lavorare sul nostro territorio".
A questo proposito e solo alla conclusione mi permetto, per quei colleghi che fossero interessati, di dare alcune anticipazioni di quanto avverrà nel cinema e nella televisione sul nostro territorio. Ripeto, non mi si dica che non ho informato il Consiglio, perché vi comunico sinteticamente alcune importanti notizie: "- Virginia - La monaca di Monza di Alberto Sironi Locations: Abbazia di Staffarla, Ricetto di Candelo, Casa Cavassa di Saluzzo la Contessa di Castiglione di Josée Dayan Locations: Castello di Racconigi, Palazzo Reale Le cinque giornate di Milano di Carlo Lizzani Locations: Castello di Moncalieri, Palazzo Saluzzo Paesana, esterni Real Collegio di Moncalieri, esterni piazza Palazzo di Città e via Conte Verde a Torino L'educazione delle fanciulle di John Irving Castello di Racconigi.
E' importante sottolineare che il ritorno in Piemonte di prestigiosi autori, quali Carlo Lizzani, che aveva realizzato due anni fa "Maria José" costituisce prova della positiva accoglienza che il Piemonte sa offrire a che viene a produrre sul nostro territorio, sia in termini di possibilità di utilizzo di location idonee, sia in termini di ospitalità adeguata per le troupe e gli artisti, sia, infine, per il livello di elevata professionalità dei tecnici che concretamente lavorano alla realizzazione dei film".
Non cito quanto ha detto Lizzani, perché sarebbe di grande elogio per la nostra Regione, ma di meno per altre Regioni alleate. Il collega Galasso l'ha ascoltato alla cena a Stupinigi, quindi non lo cito testualmente, ma il regista Lizzani si è complimentato per l'operato della Regione Piemonte.
Ringrazio molto il collega Galasso a cui ho voluto fornire, data la ricchezza della sua interrogazione, tutti gli elementi possibili di giudizio, ma anche perché lui aveva seguito con attenzione questa politica anzi, l'ha incentivata e sostenuta dall'inizio. Volevo semplicemente che avesse contezza di quanto si è realizzato e si realizzerà ancora.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Grazie, Assessore Leo, esprimo soddisfazione per aver inquadrato la vicenda in un più ampio contesto di iniziative culturali. Debbo dire che a proposito di Film Commission ci sarà qualche altro ragionamento da fare ci saranno altre riflessioni per obbedire sempre ad un indirizzo di stimolo da dare all'Assessorato, che comunque ha sempre mostrato grande fervore per le iniziative culturali anche sul piano innovativo di una cultura aperta.
E' chiaro che io auspico anche una maggiore ricchezza di contenuti culturali, inseriti in un contesto storico e filosofico che dovremo poi trovare.
Ritengo che anche le trasmissioni televisive possano essere giusto veicolo per far transitare sia la cultura di rilievo, di qualità che quella popolare, non perché sia di minore qualità, ma perché ha una capacità di incidere e di diffondersi che è forse ancora più salutare di quella meramente intellettualistica.
Ritengo che l'aumento delle visite al castello di Agliè e alle altre residenze sabaude non costituisca soltanto un momento di ritorno in chiave turistica, che comunque è importante perché diventa anche rilevante sotto il profilo sociale, ma perché si pone come motivo di addolcimento anche dei caratteri, dei temperamenti, pur nel coltivare le passioni, e quindi diventa un primo momento educativo del popolo.
Sotto questo profilo, mi dichiaro soddisfatto. Le aspettative possono essere soddisfatte, ma - come diceva un mio amico - sazio sì, soddisfatto mai, proprio per indicare questa continua tensione verso una prospettiva che deve essere sempre più premiante.
Stando sempre al caso specifico, ovviamente noi salutiamo positivamente tutti i successi che ha avuto la Regione e che quindi il Piemonte si impone, avendo ben presente che, quanto più uno è stimato, tanto più gli è facile diventare messaggero di interessi diffusi anche di altro tipo.
Quindi, sotto questo profilo, ritengo sia senza dubbio meritorio. Considero molto importante - e ho raccolto al riguardo delle indicazioni, alcune già le avevo avute dagli interessati - il rapporto tra il produttore Film Commission e la possibilità di avere il Piemonte e le sedi sabaude del Piemonte come sede principale, se non esclusiva: è un aspetto che non ci deve solo fare inorgoglire rispetto a una manifestazione dello spirito sempre sana e salutare, ma deve metterci nelle condizioni di coltivare sempre di più questo aspetto, perché i dati che sono stati forniti con investimenti in milioni di euro, con 1611 tecnici, mi pare che, da un punto di vista sociale, siano anche una risposta seria.
Tutto questo ci situa in quel contesto amministrativo che non privilegia più le monoculture, senza ovviamente dimenticare le culture e le storie antiche, ma che si proietta verso culture nuove o, meglio, verso nuovi modi di realizzare la cultura e gli interessi sociali, economici e turistici.
Grazie, sono soddisfatto, ma - ripeto - mi farò risentire sempre in funzione di stimolo.



GALASSO Ennio Lucio

DI BENEDETTO ALESSANDRO


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione n. 2664 del Consigliere Giordano, inerente a: "Estensione delle sovvenzioni per i soggiorni termali dei disabili"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 2664, del Consigliere Giordano inerente a: "Estensione delle sovvenzioni per i soggiorni termali dei disabili".
La parola all'Assessore Galante per la risposta.



GALANTE Valter, Assessore all'assistenza sanitaria

L'ASL assicura i cicli di cure termali previsti dai livelli essenziali di assistenza.
L'INAIL, in caso di infortunio, provvede ad assicurare le cure idonee al recupero del soggetto. Tra le cure è prevista, in alcuni casi, la possibilità di fruire di cure termali e, sulla base di studi scientifici il periodo utile di tali cure è fissato in dieci anni, oltre i quali è dimostrato che non si hanno ulteriori miglioramenti.Le cure termali, già di libero accesso per tutti i cittadini (compresi i disabili riconosciuti ai sensi della normativa vigente, non solo infortunati INAIL), sono riservate alla cura di patologie individuate dal Ministero della Salute, ugualmente sulla base di specifiche ricerche scientifiche alle quali partecipano attivamente tutti gli stabilimenti termali del Piemonte.L'eventuale copertura dei costi per spese di vitto e alloggio non possono comunque gravare sul fondo sanitario, semmai tale istanza potrà essere richiesta all'Assessorato alle politiche sociali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Assessore, avevo presentato questa interrogazione perché così mi era stato richiesto esplicitamente in modo particolare da parte degli invalidi.
Lei, comunque, nella risposta ha sostenuto che va bene là dove c'è necessità di prevedere il soggiorno marino, ma le spese di vitto devono essere a carico del soggetto. Va bene, diremo a queste persone che non ci sono soldi: per il vitto, si aggiustino un pochino mentre vanno al mare.
Grazie.


Argomento: Sistema informativo regionale - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interpellanza n. 2691 dei Consiglieri Placido, Manica e Marcenaro, inerente a "Commissione Tecnica per l'informatica in sanità"


PRESIDENTE

Passiamo a trattare l'interpellanza n. 2691 dei Consiglieri Placido Manica e Marcenaro, inerente a: "Commissione Tecnica per l'informatica in sanità" La parola all'Assessore Galante per la risposta.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

Come motivato nella DGR n. 47-11710 del 9 febbraio 2004, che si allega le norme che precedentemente disciplinavano la Commissione Tecnica per l'Informatica (CTI), presentavano una certa qual indeterminatezza del quadro di riferimento normativo, non prevedendo né una composizione tipo n una specifica regolamentazione dell'attività che risultava così frammentata.
Si è quindi ravvisata l'opportunità di specificare maggiormente sia i criteri di composizione della Commissione che le regole di funzionamento del procedimento amministrativo. Da un lato si è ritenuto di attribuire maggiore rilevanza a soggetti esterni alla Regione, ed in particolare alle Aziende sanitarie che, per competenze istituzionali, si trovano direttamente coinvolte nei programmi e nei progetti proposti ed esaminati dalla Commissione stessa. Dall'altro si è dotata la CTI di un semplice, ma funzionale regolamento, analogamente a quanto avviene per altre Commissioni. Si è quindi trattato di una revisione di natura tecnico organizzativa, per dare una migliore funzionalità ai lavori.
Il Presidente e i membri della CTI uscente hanno valutato più che soddisfacente il bilancio operativo del lavoro svolto dalla Commissione. E' stato espresso un generale giudizio positivo circa l'operato, sia per il numero che la valenza strategica dei progetti varati. Lo stato di attuazione dei diversi progetti, è stato oggetto di periodico monitoraggio sia da parte della Commissione che degli uffici regionali direttamente interessati o coinvolti. Per quanto riguarda lo stato di attuazione dei progetti indicati dall'interpellanza in oggetto, si riporta quanto segue.
Portale della salute. Progetto approvato in data 24 luglio 2001, per un importo di 329.055,35 euro. In corso di realizzazione da parte del Consorzio per il sistema informativo, CSI Piemonte. Il progetto è stato premiato all'ultimo forum della P.A. Allo stato, si è in attesa di uno sviluppo della funzione redazionale per la gestione permanente dei suoi contenuti. In data 29 aprile 2003 è stata istituita una Commissione scientifica di supporto all'entrata in operatività del progetto, con il fine di vagliare i contenuti informativi da inserire nel sistema. A oggi la spesa raggiunta ammonta a Euro 242.949,06 euro.
Sovracup. Progetto interaziendale approvato in data 23 settembre 2003 e 22 ottobre 2003 per un importo di complessivo di 1.371.290.000 lire per l'anno 2001 e 426.190.000 per l'anno 2002. Allo stato attuale risultano effettuate la progettazione del sistema ed acquisite le tecnologie relative, che sono state integrate su quasi tutti i sistemi informatici aziendali in essere. Resta da sviluppare il profilo della formazione.
Informatizzazione Medici di medicina generale (MMG) Progetto inizialmente approvato in data 29 luglio 1999 e poi successivamente integrato per un importo complessivo di lire 1.532.400.000 lire (oneri fiscali inclusi) pari a 791.418,55 euro. Il progetto è in fase di realizzazione; ad oggi, con il supporto tecnico del CSI Piemonte, risultano essere state svolte le attività relative agli elencati sottoprogetti.
Telerefertazione: Allo stato risulta completata l'attività di sviluppo teste e collaudo del relativo sistema applicativo che tramite la creazione di una base dati centralizzata integrata con il sistema informativo sanitario, sarà in grado di raccogliere i referti degli esami dei pazienti forniti dai laboratori per analisi specialistiche, inviarli telematicamente agli assistiti della Regione Piemonte e dai medici di base per favorirne la consultazione.
Gestione delle disponibilità prestazioni/strutture: A supporto del portale della salute, prevede la creazione di una base dati per la localizzazione geografica delle strutture sanitarie delle prestazioni specialistiche e non erogate dalle stesse indirizzario dei medici di base disponibilità ed orari di apertura ed ancora altre informazioni utili ai cittadini ed agli operatori del settore.
Datwarehouse aziendali e regionali: realizzazione di una prima componente di interrogazioni e reporting (statico e dinamico) sui dati del sistema di prenotazione regionale delle visite specialistiche e degli esami strumentali. I dati di sintesi richiesti riguardano sia il numero di assistiti prenotati presso i vari servizi specialistici, sia il dettagio delle singole prestazioni erogate da tali servizi. A fronte delle attività svolte e puntualmente rendicontate dal CSI, è stato pagato l'intero importo Contact center regionale. Progetto relativo al bando 2002, facente capo all'ASO "Maggiore della carità" di Novara. Il progetto, sottoposto al vaglio della Commissione tecnica, pur approvato in data 12 novembre 2002 non ha, a tutt'oggi, ancora trovato attuazione.
Corsia virtuale. Trattasi di progetto ministeriale a valenza interaziendale.
In data 19 ottobre 2001 è stato approvato il coofinanziamento regionale a favore dell'ASO S. Giovanni Battista, per un importo di 300.000.000 di lire. Sempre in tale data veniva approvato il progetto presentato dall'ASO San Luigi. In data 24 maggio 2002 veniva approvata l'assegnazione dell'importo di euro 154.950 all'ASL 10 per l'attuazione del progetto.
Ancora, in data 24 luglio 2002 veniva approvata la realizzazione del connesso "Sito informativo sulla Tele assistenza", con correlativo finanziamento di 29.000,00 euro. In data 22 ottobre 2002 veniva approvato un finanziamento di 25.000,00 euro per lo studio di fattibilità relativo all'integrazione del Software "Corsia virtuale" con quello della cartella clinica "Philos 2000", da effettuarsi dal CSI Piemonte. In data 20 maggio 2003 la Commissione tecnica approvava la rendicontazione finale relativa al progetto "Corsia virtuale - integrazione con il sistema informativo sanitario - studio di fattibilità" esprimendo una valutazione positiva circa l'attività svolta dal CSI Piemonte. Infine, in data 23 settembre 2003, la Commissione approvava un finanziamento di 150.000,00 euro a favore dell'ASO San Luigi di Orbassano, per la messa a regime del progetto già approvato in data 30 ottobre 2001. Inoltre veniva approvata la richiesta avanzata dall'ASL 10 di Pinerolo, di 150.000,00 euro per il finanziamento dell'upgrade della Centrale d'ascolto in Centrale operativa, al fine di implementare le necessarie funzioni di backup sulla Centrale operativa primaria di Orbassano.
La Regione ha approvato i progetti presentati dai soggetti attuatori, i quali hanno poi assunto direttamente la gestione delle relative iniziative nell'ambito ciascuno della propria autonomia organizzativa e gestionale.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Assessore, che dire su una vicenda sulla quale i principali organi di informazione della nostra regione sono intervenuti ampiamente (magari se ne sta occupando qualcun altro e aspettiamo gli sviluppi in materia). La sua risposta è stata burocratica e assolutamente insoddisfacente. Voglio ricordare - non vorrei annoiare i Consiglieri, e non è certamente responsabilità dell'Assessore, ma è così la prassi quasi normale - che quando le risposte su alcune questioni particolari arrivano in aula o sono esaurite, spesso, oppure il problema si è risolto, o ancora il problema viene affrontato in altre situazioni.
Una cosa è chiara Assessore, e non la voglio caricare di responsabilità che non sono sue perché lei è Assessore solo da qualche mese, ma ricordo che nell'estate del 2002 l'allora Assessore D'Ambrosio, in una partecipata conferenza stampa, alla televisione e ai giornali, annunciò la partenza imminente dell'informatizzazione dei medici di medicina generale. E' agli atti dei giornali. L'Assessore Galante, oggi, ci dice che l'informatizzazione dei medici di medicina generale è di là dal venire, è in essere. Quello che emerge chiaramente, generalizzando, posso anche commettere qualche imprecisione, è che a fronte di una serie notevole di progetti tutti sul settore informatico, come il dossier virtuale (utilizzo uno per tutti) quasi sempre mi sembrano progetti virtuali, peccato che siano costati milioni di euro alla Regione Piemonte. E' stata costituita da voi una Commissione tecnica e da voi è stata sciolta quasi "manu militari" con il responsabile che ha chiesto alla Commissione sanità di essere audito. Non cerco il Presidente Pedrale, solleciterò che l'ex Presidente venga audito in Commissione per sentire cosa vorrà dirci, sapendo che lo ha già detto a qualcun altro, con un responsabile di alcuni di questi progetti in veste di incompatibilità - come la Giunta sa, perché ha dovuto prendere un provvedimento in materia - e con costi notevoli.
A questo proposito, aprirei una piccola parentesi: quando si affidano progetti specialistici - mi rivolgo a lei, Assessore, in veste tecnica anche se si trova spesso comprensibilmente in difficoltà a rispondere in termini politici - su problematiche tecniche a chi tecnico non è (non mi rivolgo a lei, ma basta consultare i curriculum), non ci si meravigli che nessuno di questi progetti sia andato a compimento. Nei casi peggiori come questo, se ne occupano altre istanze. E quando la politica è costretta a rivolgersi ad altre istanze, si segna il fallimento della politica e spesso (mi auguro non in questo caso, ma non ci metto la mano sul fuoco perché uno nella storia l'ha messa ed è passato alla storia proprio perch se l'è bruciata) c'è anche il malaffare.
Abbiamo calcolato l'ammontare totale, in milioni di euro, delle risorse pubbliche spese in un settore come la sanità, che sappiamo tutti quanto costa alla Regione Piemonte, oltre ai sacrifici di tutti per trovare le pezze e le risorse necessarie a questo enorme bilancio della sanità.
Sprecare milioni di euro senza realizzare dei progetti che, in un alcuni casi, sono utili e necessari, è doppiamente colpevole. Io ritengo lei colpevole e responsabile, perché in questo momento riveste il ruolo di Assessore alla sanità. Lapidare milioni di euro senza portare a casa alcun risultato, se non qualche clientela, nello stato di necessità di servizi e di risorse nella sanità, è più che colpevole. Di questo siete colpevoli voi come Giunta e come maggioranza. Questo è il problema.
Di questi progetti seri non ce n'è uno che, dopo due o tre anni, sia arrivato veramente a compimento. E nel frattempo le Commissioni si istituiscono e si sciolgono; i consulenti si nominano e non si sa se si revocano; inoltre, vi ponete nelle condizioni che a revocare o a intervenire sia un'entità terza. Questo è il problema che ci troviamo ad affrontare.
Su questo tema abbiamo presentato un'altra interpellanza, quindi prossimamente ritorneremo su questo schermo. Prima si parlava di film e avevo tutta l'intenzione, con l'Assessore Leo, di affrontare un momento più leggero; non mancherà l'occasione, Assessore, di ritornare sul tema.
Assessore Galante, cari colleghi, questo non è un bel film e neanche un giallo, perché purtroppo le cose sono chiarissime: in alcuni casi, è una telenovela di pessimo gusto, con risvolti negativi.
Assessore Galante, ci aspettavamo che lei arrivasse qua - ma mi rendo conto che era una pia illusione, perché non era possibile - a dirci: "Sono stati spesi 'n' milioni di euro; non c'é ancora nessun risultato, ma ci sono delle responsabilità. Noi, oltre ad aver sciolto la Commissione siamo pronti, entro sei mesi, a far sì che quei 'tal' progetti vadano a compimento".
Come ripeto, di alcuni di questi progetti se ne sente la necessità. Fra un po', l'informatizzazione dei medici di famiglia sarà realizzata a Burchina Faso. È possibile che la Regione Piemonte, dopo aver speso milioni di euro e aver chiuso un contratto onerosissimo con la categoria - a tal riguardo chiedete all'Assessore Pichetto - non abbia ancora realizzato l'informatizzazione dei medici di famiglia? Ditemi voi se questo è possibile in un Piemonte all'avanguardia: ma che film volete raccontare! Chiederei, se è possibile, la copia scritta della risposta dell'interpellanza.


Argomento: Prevenzione infortuni

Interpellanza n. 2698 presentata dai Consiglieri Papandrea e Contu inerente a "Incidente mortale nei cantieri TAV Torino-Milano"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 2698 presentata dai Consiglieri Papandrea e Contu inerente a "Incidente mortale nei cantieri TAV Torino-Milano".
Risponde l'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

La realizzazione della linea ferroviaria "Alta Capacità" Torino-Milano rappresenta una sicura opportunità di sviluppo per il territorio piemontese, con evidenti benefici sia in termini di occupazione, sia di miglioramento nei trasporti. Ma ha anche reso consapevoli del fatto che l'esecuzione di un'infrastruttura di tale importanza avrebbe necessariamente determinato un forte impatto ed un significativo impegno da parte di tutto il sistema prevenzionistico.
La costruzione dell'opera ha comportato l'apertura di numerosi cantieri sul territorio regionale con il coinvolgimento di un cospicuo numero di lavoratori e di diverse imprese provenienti da altre Regioni, fenomeno che spesso, soprattutto se connesso alla necessità di realizzazione in tempi stretti, può determinare un incremento di accadimenti infortunistici.
Sulla base di tali presupposti nel 2001, d'intesa con la TAV S.p.A., il Consorzio CAVTOMI e le parti sociali, è stato dato avvio ad una serie di iniziative di formazione, di informazione, di assistenza, di vigilanza coordinata, di monitoraggio degli infortuni e delle malattie professionali e di attività sanitaria a supporto della tutela della salute degli addetti attraverso la promozione di una metodologia di prevenzione innovativa sinergica e caratterizzata da una forte interdisciplinarità e integrazione operativa tra più Enti, in grado, quindi, di coinvolgere tutto il sistema pubblico di prevenzione.
Per l'espletamento delle funzioni suddette, con propria deliberazione n. 35-3753 del 06/08/2001, la Giunta regionale ha approvato gli schemi di accordo che sono stati sottoscritti in data 02/10/2001 con la società Treno Alta Velocità S.p.A. (TAV) e con il Consorzio Alta Capacità Torino-Milano (CAVTOMI), al fine di garantire l'immediato inizio di tutte le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi posti.
In applicazione degli accordi generali sono stati predisposti specifici protocolli tecnici operativi per disciplinare le tempistiche, le procedure i criteri di effettuazione di ciascuna iniziativa e individuare compiti e responsabilità dei soggetti e degli Enti coinvolti; sono stati istituiti appositi gruppi di lavoro, incaricati di gestire le attività e rendere operativo il sistema e stipulate apposite convenzioni e protocolli d'intesa con le Amministrazioni interessate (ASL, Enti che costituiscono il Comitato regionale di coordinamento, organismi paritetici territorialmente competenti) per l'acquisizione delle professionalità da impiegare nelle diverse attività.
Le attività e le prestazioni oggetto di accordi possono essere così sintetizzate: promozione dell'informazione, realizzata attraverso la pubblicazione e la consegna a tutti i lavoratori, all'assunzione, di manuali per la sicurezza a supporto dell'attività formativa attivazione di corsi di formazione per i lavoratori e gli RSL attuati d'intesa con le Organizzazioni Sindacali, sulla base di programmi specifici, che tengono conto dei documenti di valutazione dei rischi, delle fasi di lavoro e delle mansioni del personale occupato, e per gli RSL sulla base di metodologie e programmi volti a far acquisire la conoscenza dei rischi specifici esistenti nel proprio ambito di rappresentanza e capaci di assicurare le adeguate nozioni sulle principali tecniche di controllo e di prevenzione dei rischi stessi organizzazione di attività di assistenza al sistema di gestione della sicurezza e di supporto a CAVTOMI, finalizzati a offrire validi indirizzi per le attività connesse all'igiene e sicurezza del lavoro, attraverso l'analisi dei Piani di Sicurezza e Coordinamento (PSC), dei Piani Operativi di Sicurezza (POS) e la redazione di linee guida regionali e mediante la promozione di momenti di raccordo in cantiere con i delegati delle figure aziendali di riferimento (datori di lavoro, medici competenti, responsabile del servizio di prevenzione e protezione, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, dirigenti, preposti e coordinatori per la sicurezza), per definire modalità operative per l'effettuazione dei lavori in sicurezza sulla base delle disposizioni contenute nei documenti di valutazione dei rischi assunzione di uno specifico progetto di vigilanza coordinata e programmata sulla base della tipologia delle opere, della previsione dei lavori e delle specificità degli approntamenti di sicurezza adottati, per verificare il rispetto delle condizioni di sicurezza nei cantieri e l'impiego di lavoro regolare costituzione di un osservatorio sanitario per il monitoraggio e la sorveglianza delle attività e degli accadimenti infortunistici, avente altresì il compito di gestire e divulgare periodicamente i dati raccolti ed elaborati, quale utile supporto informativo a coloro che sono coinvolti ed interessati dall'opera, costituendo, in tal modo, un sistema di rilevazione e di interpretazione delle informazioni, che consente di ottimizzare l'operatività organizzazione di servizi di assistenza sanitaria di base e guardia medica per assicurare ai lavoratori non residenti standard di assistenza analoghi a quelli stabiliti dalla programmazione sanitaria per i residenti, di servizi di emergenza-urgenza attraverso il potenziamento delle attuali risorse e l'attivazione di mezzi dedicati ai cantieri della linea, di prestazioni di diagnostica ed effettuazione di indagini strumentali a supporto della sorveglianza sanitaria affinché gli accertamenti sanitari vengano svolti con metodiche e strumentazioni tali da consentire buona affidabilità e confrontabilità dei risultati ottenuti in sedi e tempi diversi.
Ulteriori approfondimenti, inerenti le iniziative assunte, possono essere effettuati attraverso la consultazione di un sito specifico, dove è possibile altresì scaricare i primi due rapporti semestrali dell'attività svolta fino a giugno 2003 e sul quale, a breve sarà pubblicato il terzo repor, relativo al periodo giugno-dicembre 2003. Da ultimo occorre ricordare che l'esperienza "TAV" ha consentito all'Amministrazione Regionale di assumere uno specifico progetto sulle grandi opere in Piemonte, approvato con DGR n. 21-7994 del 16/12/2002, per la riproposizione del medesimo modello per le opere che per dimensione economica complessiva, intesa come sommatoria dei singoli lotti facenti parte di un'unica grande opera definita, numero di personale coinvolto estensione territoriale, attenzione sociale, necessitano di uno specifico programma di prevenzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea per la replica.



PAPANDREA Rocco

Esprimo la mia notevole insoddisfazione per la risposta. Ponevamo problemi sugli infortuni che si verificano, non sulle politiche predisposte per evitare che infortuni - in questo caso mortali - si verifichino.
chiaro che il verificarsi di incidenti, alcuni anche mortali, vuol dire che le misure adottate non sono sufficienti o hanno elementi nell'applicazione, che non funzionano. Di questo, si sarebbe dovuto parlare.
Il problema è capire se tutto questo ha ridotto, come invece non è stato, la percentuale degli incidenti rispetto ad altri tipi di lavoro con queste caratteristiche. Non è accettabile, tanto più in grandi opere pubbliche dove si spendono soldi in grande quantità, rischiare la pelle.
Non è accettabile una situazione del genere, oltretutto per lavoratori che non percepiscono uno stipendio da "Corridori di Formula Uno". Non è accettabile, tanto più quando si lavora in progetti pubblici, morire ferirsi e subire mutilazioni, cosa che continua ad avvenire, nelle grandi opere e nell'Alta Velocità, in modo significativo; se non in modo superiore alla media del settore, è sicuramente in modo più frequente di quanto è avvenuto in altri tratti dell'Alta Velocità. È un problema per tutti e significa che l'insieme delle misure qui elencate non vanno bene, fanno acqua; non so se nella fase di impostazione delle misure stesse o nella fase della loro applicazione.
La mia seconda considerazione è più generale, visto che l'Assessore esprimeva, rispetto alla ricaduta di quest'opera, considerazioni più da Assessore al lavoro e allo sviluppo che non da Assessore alla sanità.
Relativamente alla fretta posta ad un'opera, vi è stata una forte enfatizzazione nel rimarcare l'avanzamento dei lavori e la tempestività con cui essi venivano eseguiti. Sono stati forniti molti dati dalla Giunta regionale per dire quanto siamo bravi.
Non capisco a cosa serva tutta questa fretta. Nel 2006 avremo comunque un tratto che si ferma a Novara e non si rapporta ad altri, in quanto il resto non si sa quando verrà attuato. L'aver impresso ai lavori un ritmo forte che, probabilmente, ha a che fare con la frequenza degli incidenti non aveva una giustificazione, se non di immagine legata alle Olimpiadi. In ogni caso, si sta creando (se vi saranno ricadute economiche positive, lo vedremo alla fine) una serie di disagi e di problemi economici non irrilevanti. Complessivamente, il problema della sicurezza sui cantieri di lavoro non è stato affrontato. Oggi, l'autostrada Torino-Milano, e tutte le strade di comunicazione intorno, sono molte più insicure. E' difficile quantificare come, ma non c'è il minimo dubbio - penso che anche Consiglieri che siedono in quest'aula lo sappiano bene perché percorrono quotidianamente quell'autostrada - che sia più insicura e più a rischio. E' sempre un'avventura, che ha inciso nei tempi di percorrenza della gente che si muove in modo pazzesco, oltretutto creando folli disagi notturni.
Personalmente, mi è capitato di arrivare ad uno svincolo e di trovarlo chiuso, senza essere avvisato, quindi ho dovuto fare 50-60 chilometri in più. Come a me, è successo a centinaia di altre persone passate in quella notte.
un fatto quotidiano, sta avvenendo quotidianamente. Anche in questo caso è legato a quei ritmi di lavoro imposti, a danno di tutti noi, ma soprattutto di chi, finito il turno di lavoro, si deve anche sobbarcare di notte molti chilometri in più. Credo che anche questo abbia a che fare con un problema di pericolosità complessiva. Il lavoro notturno è, in genere più rischioso nei cantieri veri e propri, anche se sono illuminati artificialmente. Le condizioni di lavoro di notte sono, per i ritmi del corpo e per una più scarsa luminosità, decisamente più rischiose. Tutto questo avviene per una volontà di imporre ritmi che non hanno giustificazione. Quest'opera rimarrà - lo vedremo dopo il 2006 - un bel monumento scarsamente utile, se non inutile.
Tutto questo ha sacrificato una situazione che credo, per chi ci lavora ma anche per una larga fetta della popolazione, peggiorata in modo pesante in tutto questo periodo.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Comunico che non verrà trattato il punto all'o.d.g. relativo alle nomine, data l'assenza dei colleghi appartenenti al Gruppo dell'UDC.
Comunico, altresì, che non avranno luogo le sedute consiliari già convocate per martedì 20 aprile alle 15.30, mercoledì 21 e giovedì 22. Al momento resta confermata la seduta di venerdì 23 aprile, alle ore 10.00 e alle ore 14.30. E' confermata la riunione dei Capigruppo giovedì 22 alle ore 10 e oggi, alle ore 14.30, è convocata la I Commissione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Presumo di sfondare una porta aperta, ma chiedo ufficialmente che il prossimo Consiglio regionale si apra di nuovo con la questione delle nomine al primo punto all'o.d.g. Credo che sia davvero una questione che rischia a questo punto, di precipitare nel ridicolo, visto che ci trasciniamo da mesi la questione delle nomine in una serie di Enti, ovviamente meno importanti di quelli su cui abbiamo già provveduto ad effettuarle. Per giovedì è convocata una riunione della Commissione Nomine, so che ci sarà un intero pacchetto, forse conclusivo rispetto agli obblighi del Consiglio e rispetto alle leggi che esso si è dato, quindi chiedo ufficialmente che come concordato nelle precedenti riunioni dei Capigruppo, si affronti la questione nomine.



PRESIDENTE

L'o.d.g. è quello, e al primo punto, a parte le Comunicazioni, ci sarebbero le nomine.
La parola al Consigliere Cattaneo per precisazioni



CATTANEO Valerio

Il Gruppo UDC mi aveva chiesto una cortesia, perché era totalmente assente quindi ci impegniamo, come avevamo detto, a trattarle come primo punto quando incominceremo la sessione che ci vedrà impegnati per alcuni giorni in aula.
Abbiamo una riunione dei Capigruppo giovedì, non ricordo se dopo la riunione della Commissione Nomine. In quell'occasione valuteremo se ci sono le condizioni per procedere, perché ci riserviamo a prevedere l'entità e la qualità delle nomine proposte. Ci confronteremo al nostro interno, ma è ragionevolmente prevedibile che affronteremo quelle già pronte oggi, che sono tutte quelle licenziate dalla Commissione competente.
Le altre le valuteremo successivamente.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.54)



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