Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.443 del 15/04/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(Alle ore 10.28 il Vicepresidente Riba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.30, in quanto è in corso la Conferenza dei Capigruppo)



(La seduta ha inizio alle ore 11.33)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Casoni, Cavallera Dutto, Ghigo, Mellano, Ronzani, Tomatis, Vaglio e Valvo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Bilanci preventivi - Variazioni di bilancio

c) Variazione al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2003


PRESIDENTE

La Giunta regionale in data 11 marzo 2004 ha trasmesso, per comunicazione al Consiglio, in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della l.r. 7/2001 (Nuovo ordinamento contabile della Regione Piemonte), 17 deliberazioni. (L'elenco delle deliberazioni sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Caccia - Pesca: argomenti non sopra specificati

d) Questione di illegittimità costituzionale (legge regionale n. 70/1996 Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio)


PRESIDENTE

Con ordinanza pronunciata in data 18 marzo 2004 nella causa civile iscritta al n. 10690/2001 promossa da Azienda agri-turistica venatoria Montacuto contro la Regione Piemonte - comunicata al Presidente del Consiglio il 23 marzo 2004 - il giudice istruttore in funzione di giudice unico presso il Tribunale di Torino - Sezione prima civile - ha dichiarato non manifestamente infondata la questione di legittimità della nota alla voce 16 della tariffa allegata al D.P.R. 22 giugno 1991 n. 230, per contrasto con l'articolo 76 della Costituzione e delle voci 16 e 17 della tabella A richiamata dall'articolo 54 della legge della Regione Piemonte n.
70 del 1996 (Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio) per contrasto con l'articolo 119 della Costituzionale, disponendo la sospensione del giudizio in corso e l'immediata trasmissione degli atti del procedimento alla Corte costituzionale.



(Copia della suddetta ordinanza è depositata presso la Segreteria dell'Assemblea Regionale)


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

e) Decisione della Corte Costituzionale in ordine a legge della Regione n. 46/1995 - Nuove norme per le assegnazioni e per la determinazione dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.


PRESIDENTE

Con ordinanza n. 104/2004 la Corte Costituzionale ha dichiarata la manifesta infondatezza della questione di illegittimità costituzionale dell'articolo 2, comma 1, lettera c) della legge 28 marzo 1995 n. 46 "Nuove norme per l'assegnazione e la determinazione dei canoni degli alloggi di edilizia residenziale pubblica" sollevata in riferimento agli articoli 3, 97, 117 e 118 della Costituzione dal tribunale di Torino.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

f) Assegnazione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta Regionale all'Assessore Caterina Ferrero.


PRESIDENTE

Con decreto n. 23, del 13 aprile 2004, il Presidente della Giunta regionale Ghigo attribuisce, temporaneamente, le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, per le sedute del 15 e 16 aprile 2004 all'Assessore Caterina Ferrero.



PRESIDENTE

Comunico che la seduta consiliare convocata per domani 16 aprile 2004 non avrà luogo; la Conferenza dei Presidenti dei gruppi consiliari convocata per oggi 15 aprile 2004 alle ore 15.00 non avrà luogo; sono convocate le sedute consiliari per i giorni martedì 20, mercoledì 21 giovedì 22 e venerdì 23 aprile 2004; per domani 16 aprile 2004 è convocata la I^ Commissione.


Argomento: Prevenzione infortuni

Interpellanza n. 2573 presentata dai Consiglieri Suino, Placido e Papandrea inerente a "SPRESAL e cantieri olimpici. Risorse e attenzione per l'attività di vigilanza e di prevenzione degli infortuni"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., che reca "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze", procediamo all'esame dell'interpellanza n. 2573, cui risponde l'Assessore Galante, che ha pertanto facoltà di intervenire.



GALANTE Valter, Assessore all'assistenza sanitaria

La realizzazione delle opere necessarie allo svolgimento dei giochi olimpici invernali, comprese le opere infrastrutturali quali le strade comportano indubbiamente un accresciuto impiego di manodopera, in un periodo di tempo breve e non procrastinabile.
In tali condizioni è evidente come la sicurezza dei lavoratori coinvolti possa passare in second'ordine, se non vengono progettati interventi specifici atti a sollecitare l'attenzione dei soggetti responsabili a norma di legge.
Con questa consapevolezza, la Giunta Regionale, con D.G.R. n. 21-7994 del 16.12.2002, ha elaborato ed avviato il Progetto Regionale di Prevenzione per le Grandi Opere Pubbliche, che non riguarda solamente le opere olimpiche, ma anche importanti opere oggi in fase di realizzazione sul nostro territorio quali la TAV Torino-Milano la Metropolitana torinese il Passante Ferroviario torinese e l'Autostrada Asti-Cuneo. Tale progetto ha la doppia finalità di aumentare la sicurezza e la salute dei lavoratori impegnati nei cantieri di realizzazione di tali opere, ma anche quello di cogliere l'occasione per diffondere il più possibile, in un consistente numero di addetti al settore, la cultura della sicurezza del lavoro.
Analizzando i caratteri fondamentali del progetto, esso può essere suddiviso in sei punti: 1. assistenza ai coordinatori della sicurezza ed al sistema di gestione della sicurezza delle imprese costruttrici, sia in fase progettuale che esecutiva 2. formazione specifica dei lavoratori e degli RLS 3. assistenza sanitaria di base per i lavoratori non residenti in Piemonte 4. diagnostica specialistica a supporto della sorveglianza sanitaria 5. progettazione e gestione coordinata delle attività di vigilanza, sia per quanto riguarda le infrazioni alla normativa in materia di igiene e sicurezza del lavoro che per la lotta al lavoro irregolare 6. Creazione di un osservatorio sanitario per controllare e regolare i flussi di informazioni necessarie alla realizzazione del progetto Di seguito vengono in estrema sintesi i contenuti di ciascuna attività.
Attività di assistenza.
Prevede l'istituzione di un gruppo di tecnici specializzati coordinati dalla Direzione Sanità Pubblica della Regione Piemonte ed appartenenti agli enti che compongono il comitato di coordinamento di cui all'articolo 27 del D.Lgs. 626/94 ed alle parti sociali, con il coinvolgimento operativo dei comitati paritetici territoriali. Tale gruppo, brevemente detto "gruppo di assistenza" ed eventualmente suddiviso in più sottogruppi, ha il compito di coadiuvare le figure responsabili della gestione della sicurezza nei cantieri, sia in fase progettuale che esecutiva. In particolare, organizza incontri specifici, prima della realizzazione dell'opera o di particolari fasi lavorative, con i coordinatori della sicurezza in fase di progettazione per esaminare e discutere insieme i piani di sicurezza e coordinamento (ed eventualmente determinati POS), al fine di apportare eventuali migliorie.
L'attività prosegue poi con la realizzazione dell'opera, durante la quale il gruppo di assistenza esegue sopralluoghi, stabiliti d'intesa con il progettista per l'esecuzione dei lavori e con le imprese, al fine di coadiuvare l'attività del coordinatore e degli RSPP aziendali, verificando in concreto l'applicazione di quanto discusso a tavolino.
Formazione.
Un'importanza centrale nel progetto di prevenzione è data alla formazione specifica dei lavoratori e degli RLS. E' una formazione che mira a sensibilizzare sui rischi propri di ciascuna attività e viene infatti progettata di volta in volta in base alla tipologia dell'opera e alle metodologie costruttive, tenendo in forte considerazione proprio i piani di sicurezza e coordinamento. L'approccio didattico è quindi fortemente operativo e le lezioni vengono, dove possibile, svolte direttamente nei locali dei campi base o dei cantieri. La Regione Piemonte ha già prodotto una serie di opuscoli informativi, distribuiti ai lavoratori TAV ed utilizzati per l'attività di formazione. Altri saranno prodotti in seguito.
Assistenza sanitaria di base.
Poiché la realizzazione delle grandi opere pubbliche in Piemonte richiederà l'utilizzo di una manodopera in gran parte proveniente dall'esterno del territorio regionale, viene data la possibilità, a chi ne fa richiesta, di essere iscritto gratuitamente negli elenchi dei medici di medicina generale, per ottenere standard di assistenza sanitaria, per sé e per la propria famiglia, se temporaneamente trasferita in Piemonte, uguali a quelli dei cittadini piemontesi.
Diagnostica specialistica a supporto della sorveglianza sanitaria La predisposizione di un servizio di diagnostica a supporto della sorveglianza sanitaria, per le ditte appaltatrici e subappaltatrici, ha lo scopo di creare le condizioni affinché gli accertamenti sanitari, svolti con metodiche e strumentazioni altamente affidabili, possano servire al duplice obiettivo del raggiungimento di un livello adeguato di sorveglianza sanitaria e della raccolta di dati attendibili per condurre seri studi epidemiologici. Per far questo vengono istituiti appositi centri di prenotazione unificata, che provvedono a programmare l'esecuzione delle prestazioni presso le Strutture complesse di Medicina del Lavoro delle ASL o altri centri accreditati, in base anche alla localizzazione geografica dell'opera stessa.
Attività di vigilanza.
I soggetti istituzionalmente deputati all'attività di vigilanza in materia di igiene e sicurezza del lavoro e sulla regolarità contributiva sotto i diversi aspetti e con le diverse competenze, sono molti e generalmente suddivisi in articolazioni territoriali a livello provinciale o di ASL. Si è ritenuto quindi utile prevedere la redazione di uno specifico progetto di vigilanza per ogni grande opera, mediante il quale un responsabile designato possa svolgere una funzione di coordinamento ovviamente concordata, tra i vari enti, favorendo così il raggiungimento di importanti risultati quali, tra gli altri, l'uniformità delle procedure e dei metodi, l'ottimizzazione delle risorse umane ed economiche ed il raccordo con l'osservatorio sanitario di cui si dirà in seguito.
Osservatorio sanitario.
Il funzionamento di una macchina così complessa richiede un efficiente sistema di raccolta e gestione delle informazioni necessarie, quali i dati riguardanti i lavoratori (anagrafici, ma anche relativi alla mansione svolta all'interno dell'impresa), i dati concernenti le imprese stesse, la programmazione dei lavori, con le diverse fasi lavorative ed i dati sugli infortuni occorsi. In tal modo i soggetti incaricati dalla realizzazione di ciascuna delle attività prima descritte hanno a disposizione un "serbatoio" unico, affidabile ed aggiornato con le informazioni ad esso utili.
Naturalmente la raccolta e l'incrocio di tali dati consente anche lo svolgimento, da parte dello stesso osservatorio, del suo compito istituzionale, cioè la conduzione di studi epidemiologici fortemente significativi in un settore produttivo ad alto rischio come quello edile.
Come si può chiaramente evincere da quanto detto fino ad ora la Direzione Sanità Pubblica della Regione Piemonte, promotrice e coordinatrice del progetto, scommette decisamente su un approccio coordinato fra i vari enti competenti, per incrementare l'efficienza e l'efficacia del sistema pubblico di prevenzione nell'affrontare un problema ancora forse poco sentito, ma sicuramente fondamentale, come quello della prevenzione dai rischi negli ambienti di lavoro in queste grandi opere. La stessa Direzione Regionale ritiene inoltre indispensabile favorire la consapevolezza del ruolo dei committenti delle grandi opere nel promuovere la sicurezza, non solo mediante il rispetto formale della norma, ma collaborando con il sistema pubblico di prevenzione, anche mediante la messa a disposizione di una parte delle risorse necessarie, alla realizzazione di azioni concrete e specifiche, così come descritte.
Quanto previsto nel Progetto appena descritto è stato recepito e concretizzato attraverso due importanti documenti. In data 10.03.2003 infatti, è stato sottoscritto da Regione Piemonte, Ufficio territoriale del Governo - Prefettura di Torno, Provincia di Torino, Provincia di Cuneo Città di Torino, Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 (TOROC), Agenzia per lo svolgimento dei XX Giochi Olimpici Invernali (Agenzia Torino 2006), ANAS, ATIVA SPA, SITAF SPA, il protocollo d'intesa per la sicurezza dei cantieri degli interventi dei Giochi Olimpici Invernali Torino 20006.
Il suddetto protocollo è stato inoltre sottoscritto per adesione da: Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino, INAIL Direzione Regionale del Piemonte, CISL Provinciale di Torino, UIL regionale del Piemonte, CGIL Torino, FILCA - CISL, FENEAL - UIL, FILLEA - CGIL, Collegio costruttori Edili di Torino, ASSISTAL - Sezione Piemonte. Di conseguenza in data 09.10.2003 la Regione Piemonte e l'Agenzia Torino 2006 hanno siglato un accordo tecnico attuativo. Tale accordo prevede la messa a disposizione di circa 2 milioni di euro da parte dalla committenza per la realizzazione di quanto previsto nel succitato protocollo e quindi, tra le altre cose, per il potenziamento degli SPRESAL territorialmente competenti nelle attività di vigilanza sui cantieri per la realizzazione delle opere olimpiche (ASL 1, 5 e 10).
Da quanto detto, è evidente come la Regione Piemonte, per quanto di propria competenza, non ha affatto sottovalutato il problema della sicurezza dei lavoratori impegnati nelle grandi opere pubbliche, ma ne ha anzi fatto una propria priorità, dedicando numerose risorse interne e coinvolgendo gli operatori dei Servizi di Prevenzione. Pur nella convinzione che quella dalla repressione non può essere l'unica strada che porti ad un aumento della cultura della sicurezza sia nei datori di lavoro che nei lavoratori, come d'altronde dimostrato nella complessa articolazione del Progetto Regionale di Prevenzione per le Grandi Opere Pubbliche sopra descritto, l'attività di vigilanza rimane comunque di fondamentale importanza e pertanto, come già detto, buona parte delle risorse messe a disposizione dai committenti è dedicato proprio al potenziamento degli SPRESAL della ASL piemontesi.
Per approfondire dal punto di vista quantitativo le attività di questi servizi, si può consultare la Relazione sull'Attività svolta dai Servizi di Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro che annualmente la Direzione Sanitaria Pubblica della Regione Piemonte elabora e diffonde



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Spiace che un argomento di questo tipo venga affrontato in un certo disorientamento: non c'è l'attenzione che meriterebbe.
Siamo parzialmente soddisfatti, Assessore. Ricordo, a chi ascolta, che l'interpellanza era urgente e riguardava la serissima questione dello SPRESAL e dei cantieri olimpici; per dirlo in un altro modo, un po' crudo ma realistico, riguarda le morti.
Presidente, le spiace richiamare un po' di attenzione, non tanto per me quanto per l'importanza dell'argomento?



PRESIDENTE

Lo faccio con convinzione. Per cortesia, colleghi, cerchiamo di rendere utile questo lavoro di sindacato ispettivo, che finisce per perdere le sue prerogative se non è rispettato per l'importanza che ha. Grazie.



SUINO Marisa

Infatti, non è tanto per l'importanza che può avere o meno soggettivamente, nei confronti di un Consigliere o di una persona, quanto per l'argomento, trattandosi di interpellanza riguardante le morti nei cantieri.
E' evidente che è uno di quei dati sui quali ogni buon Consigliere deve essere vigile, attento e scrupoloso, a maggior ragione quando la nostra regione continua ad avere un trend piuttosto alto di incidenti, di mortalità nei cantieri.
Siamo una regione che fortunatamente ha una serie di cantieri aperti di grandi infrastrutture, quindi c'è un rischio altissimo di non provvedere con tutte quelle misure necessarie che possano contenere il rischio di morte, di incidente grave, di sicurezza sui luoghi di lavoro.
L'interpellanza aveva questa funzione. Siamo parzialmente soddisfatti perché, Assessore, lei ci ha comunicato che è stata redatta una DGR importante, una DGR di cui condividiamo il merito, sia per l'approccio coordinato sia per la scelta della prevenzione che è stata comunque fatta quindi è una procedura assolutamente condivisibile.
Il problema che rimane, dal nostro punto di vista, è che non abbiamo avuto risposte in merito all'ammontare delle risorse aggiuntive che si prevede di stanziare a tale scopo, che non sono i due milioni di euro per il protocollo di sicurezza stipulato con Toroc per i cantieri olimpici.
Quali sono i finanziamenti che la Regione Piemonte intende stanziare e investire per il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro, nella fattispecie sui grandi cantieri, sulle grandi opere e infrastrutture? A questa voce e domanda non è stata data risposta ed è questione stringente, anche perché siamo in occasione di dibattito - prima o poi ci arriveremo - sul bilancio ed è assolutamente influente sapere se viene fatta una scelta in tal senso, ovviamente nell'ottica della prevenzione.
Secondo ragionamento: i numeri dell'attività SPRESAL in Piemonte. Gli operatori, i carichi di lavoro, le responsabilità, il numero di sopralluoghi effettuati, le risultanze di questi sopralluoghi, le misure sanzionatorie adottate per le inadempienze nei cantieri e nelle grande infrastrutture: a questa domanda, Assessore, non è stata fornita risposta.
Ecco perché siamo parzialmente soddisfatti.
Pertanto, accogliamo positivamente - e chiediamo copia della risposta la prima parte della stessa, relativamente all'emanazione e allo spirito della DGR, al metodo che è stato adottato, alla scelta della prevenzione.
Rinnoviamo, presentando immediatamente una nuova istanza, le altre due questioni, poiché non sono ininfluenti ai fini della finanziaria e del bilancio: qual è lo stanziamento che la Regione prevede per questa partita e quali sono i numeri dei lavoratori, degli operatori, degli addetti alle funzioni dello SPRESAL, cioè coloro che, di fatto, girano nei cantieri e svolgono l'opera di deterrenza e prevenzione? E' evidente che, qualora questi fossero pochi, nel numero e nelle deleghe, qualunque metodo ed approccio, per positivo che sia, viene vanificato sul territorio, nella realtà.
Presidente, trasformiamo, dunque, gli ultimi due punti - ai quali, per svariati motivi, l'Assessore non ha ritenuto di dare risposta - in nuova interpellanza urgente, che le presentiamo seduta stante. Grazie.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 1573, del Consigliere Giordano, inerente a: "Carenza degli infermieri"


SUINO Marisa

interpellanza n. 2174 del Consigliere Giordano, inerente a: "Carenza degli infermieri"



SUINO Marisa

interpellanza n. 2462, del Consigliere Giordano, inerente a: "Cronica carenza degli infermieri"



PRESIDENTE

Esaminiamo congiuntamente le interpellanze nn. 1573, 2174 e 2462 presentate dal Consigliere Giordano.
La parola all'Assessore Galante, per la risposta.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

Parto dall'interpellanza n. 1573, del 28/2/2002.
In riferimento a tale interpellanza, si precisa quanto segue: il Decreto Legislativo 7/12/1993, n. 517: "Modificazioni al Decreto Legislativo 30/12/1992, n. 502 recante il riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della Legge 23/10/1992, n. 421" all'articolo 7, comma 3, ha normato che la formazione del personale sanitario, infermieristico, tecnico e della riabilitazione avvenga in sede ospedaliera, ovvero presso altre strutture del Servizio Sanitario Nazionale ed istituzioni private accreditate i requisiti di idoneità e l'accreditamento delle strutture sono disciplinati con decreto del Ministero dell'Università e della ricerca scientifica e tecnologica (MURST), d'intesa con il Ministero della Salute i relativi ordinamenti didattici sono definiti, ai sensi dell'articolo 9 della Legge 19/11/1990, n. 341, con decreto MURST emanato di concerto con il Ministero della Salute per tali finalità, le Regioni e le Università hanno attivato appositi protocolli d'intesa per l'espletamento dei corsi, di cui all'articolo 2 della Legge 19/11/1990, n. 341 i rapporti di attuazione e delle predette intese sono regolati con appositi accordi tra le Università, le AA.SS.RR. e le istituzioni accreditate Sulla base di quanto sopra evidenziato, si deve riscontrare che il cambiamento intervenuto nel sistema formativo ha comportato una diminuzione delle iscrizioni nei corsi per Diploma Universitario di Infermiere fenomeno, questo, esteso a tutto il territorio nazionale.
Va precisato altresì che la programmazione relativa al fabbisogno formativo per i Diplomi Universitari sanitari è coordinata a livello nazionale dal Ministero della Salute, attraverso una rilevazione sulla dotazione organica delle Aziende del S.S.N. delle strutture private, dei liberi professionisti iscritti ai collegi. Da detta indagine viene rilevato il fabbisogno formativo annuale presso ciascuna sede universitaria per ogni profilo.
Nonostante i numeri programmati, relativamente alti, è comunque costante il minor numero di domande nelle iscrizioni ai corsi di Diploma Universitario per Infermiere. Si è cercato di ovviare attraverso: l'ampliamento, a far tempo dall'anno formativo 1999/2000, delle sedi dei Diplomi Universitari, nell'ambito dei capoluoghi di provincia collegati alle sedi universitarie; ciò costituisce già una prima concreta risposta al fine di garantire una maggiore offerta sul territorio, anche se per ottenere nuovo personale diplomato occorre la conclusione del triennio formativo previsto le campagne informative per la professione infermieristica, attivate annualmente dall'anno 2000.
Passiamo all'interrogazione n. 2174 del 24/04/2003.
Dai dati acquisiti dalle Aziende, il livello di conflittualità, legato al mancato riconoscimento da parte dell'Azienda di ore di lavoro straordinario a personale infermieristico, sembrerebbe circoscritto a poche realtà. Uno strumento che potrebbe limitare gli effetti del fenomeno è rappresentato dal ricorso alle cosiddette "prestazioni aggiuntive" infermieristiche (peraltro possibile anche per l'anno 2004, in quanto rinnovate con Decreto legislativo n. 355 del 24/12/2003). Inoltre, le recenti e ripetute campagne di sensibilizzazione sulla professione infermieristica stanno producendo effetti positivi sul numero dei soggetti che si iscrivono ai corsi universitari. Con l'avvio, a partire dall'anno accademico 2000-2001, della campagna pubblicitaria, il numero degli iscritti è aumentato di 637 unità, a fronte dei 700 programmati, nettamente superiore agli iscritti dell'anno accademico 1997-1998 (primo anno di avvio dei diplomi universitari) che ammontavano a 197 iscritti, a fronte dei 300 programmati. Inoltre, per l'anno accademico 2000-2003 gli iscritti ammontavano a circa 750 unità a fronte dei 900 programmati.
In riferimento all'interrogazione n. 2462 del 23/10/2003, si precisa quanto segue.
I provvedimenti adottati tra la Regione Piemonte e l'Università di Torino Piemonte Orientale riguardano prevalentemente l'aumento delle unità di infermieri da 900 a 1000 per quanto attiene il fabbisogno formativo e l'istituzione di nuove sedi formative (ad esempio Cottolengo di Torino e Alba, per l'anno 2004).



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Ringrazio il Presidente e l'Assessore per le risposte che ha fornito.
L'auspicio è che questa serie di interrogazioni inerenti la carenza di infermieri voglia essere da stimolo, perché in effetti la sanità risente di questa grandissima mancanza di professionalità.
Quello che mi stupisce un pochino, Assessore, è che negli ultimi anni nonostante la carenza sia stata sempre evidenziata da tutti gli ospedali (dai dati forniti dall'Assessorato alla sanità risulta che il personale infermieristico in servizio è di 16.639 unità a fronte di un'esigenza di 17.913 unità), l'Assessorato sapeva che, in effetti, mancava questo tipo di professionalità: per formare il personale infermieristico occorrono ovviamente tre anni e se moltiplichiamo questo disservizio per il numero di anni emergono dei dati particolarmente allarmanti.
Volevo soltanto cercare di sensibilizzare il suo lavoro, Assessore esortandolo a gestire, a mio giudizio, un pochino meglio il rapporto con l'Università. Ciò che non riesco a capire è che in passato era tutto gratis e questi corsi si facevano; oggi, che lo studente è disposto a pagarsi il corso, si fa fatica a raggiungere un certo numero di iscritti.
Si concentrano molto più gli sforzi sulla formazione dei medici: statisticamente, lo stesso Ministro Sirchia sostiene che in Italia occorrono 1.000 medici; e noi 1.000 medici li facciamo soltanto in Piemonte! Di conseguenza abbiamo un numero elevato di medici, e visto che gli ospedali non ne assumono, possono emergere delle difficoltà.
Allora, anziché creare delle categorie autoreferenziate senza lavoro sarebbe auspicabile concentrarsi maggiormente sulla professionalità infermieristica, risolvendo, in questo modo, due problemi: da un lato quello di offrire un miglior servizio ospedaliero, dall'altro creare occupazione.
Come ripeto, lo scopo di questa interrogazione era volto a sensibilizzare l'Assessorato ad una migliore gestione del rapporto universitario, perché molte volte capita che, a fronte delle indicazioni che lo stesso Assessorato fornisce, queste risultano insufficienti. Siamo certi che l'Università di Alessandria fornisca i 100 infermieri che aveva programmato, oppure no? Nutro forti dubbi.
A fronte di certi numeri e di una certa programmazione, temo che si lasci perdere e si controlli poco quello che è il rapporto con l'università; e alla fine, i numeri non vengono.
La ringrazio comunque per la risposta e le chiedo di fornirmene copia scritta.
Spero che il lavoro svolto in questo modo posso servire a qualcosa.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 2608 presentata dal Consigliere Tapparo inerente a "Degrado dell'area dell'ex ospedale psichiatrico di Grugliasco (TO)"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interrogazione n. 2608. Risponde l'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

Si riporta di seguito la relazione predisposta dall'A.S.L. 5 di Collegno che individua lo stato dell'arte in relazione all'argomento dell'interrogazione.
Nel corso dell'anno 2001 l'area di proprietà dell'A.S.L. 5 sita in Grugliasco, già sede dell'ex O.P., è stata oggetto di frazionamento catastale, per consentire le alienazioni a favore dell'Università degli Studi di Torino ed i trasferimenti patrimoniali all'A.R.P.A.
L'area restante, oggetto dell'interrogazione, con ingresso da via Sabaudia 164/P.zza Morselli 1, è ripartita ed utilizzata dai seguenti Enti: ASL 5: Ex Palazzina Direzionale - Servizio di Epidemiologia Ex Casa delle Piante - Centro Crisi del Dipartimento di Salute Mentale 5B Ex palazzina Villa Azzurra -Parzialmente utilizzata dal SERT con ingresso da via Leonardo da Vinci Ex palazzina D - Da tempo inutilizzata, e scollegata da ogni utenza



ASO CTO/CRF/MA

Ex palazzina A - lato N.E. - utilizzato per la Centrale Operativa 118, a seguito di apposita convenzione di comodato. (nello stesso immobile hanno sede anche: l'ANPAS Piemonte, Il Consorzio Piemonte Emergenza ed il Soccorso Alpino)



AGENZIA REGIONALE PER LA PROTEZIONE AMBIENTALE

Ex palazzina B e parte della palazzina A - lato S.O. - Sede dell'A.R.P.A.
subdipartimento di Grugliasco.



AREE VERDI

Al momento in proprietà dell'ASL 5, ma per le quali l'Amministrazione comunale di Grugliasco aveva manifestato interesse, individuandole come "Parco Pubblico Lorenzoni", senza però occuparsi della loro gestione.
L'Azienda Sanitaria, avendo accertato che sia la rete fognaria, sia la rete interna di distribuzione dell'acqua, allacciata all'acquedotto comunale, presentavano gravi danni a causa della loro vetustà, ha ritenuto indispensabile procedere alla loro sostituzione con un tracciato e con una rete completamente nuova, predisponendo inoltre per tutti gli immobili nuovi allacci dotati di apposito contatore autonomo.
I lavori di cui sopra furono progettati ed appaltati a cura del Servizio Tecnico dell'ASL 5, che ne ha curato anche la loro direzione, ed affidati a seguito di licitazione privata semplificata, alla Ditta Aurelio BORGATTA con sede in Nichelino (To), per un importo complessivo di Euro 166.000,00.
Attualmente i lavori di posa delle reti sono stati conclusi e collaudati; i conseguenti ripristini hanno subito un lieve ritardo in quanto alcuni allacci di competenza dell'ARPA non sono stati realizzati secondo il cronoprogramma e sono attualmente in fase di completamento.
Per quanto riguarda gli aspetti della sicurezza e degli infortuni richiamati nell'interrogazione, si precisa che negli atti costituenti gli elaborati di appalto era compreso anche il Piano di Sicurezza ai sensi della 626/94 ed il relativo Piano operativo di Sicurezza curato dalla Ditta appaltatrice. L'esecuzione dei lavori, per quanto riguarda la sicurezza, è stata curata dal Coordinatore della Sicurezza in fase di esecuzione, nominato dall'ASL 5.
Pertanto, si ritiene che negli standard di sicurezza di cui alla nota in oggetto, siano stati garantiti e rispettati nei termini di legge.
Per quanto riguarda l'accesso al posto di lavoro dei dipendenti, l'ASL ha assunto le seguenti iniziative: Ripristino delle condizioni del manto stradale danneggiato a seguito dei lavori: tali opere, comprese nelle previsioni e nei costi progettuali risultino in corso di completamento alla data della presente comunicazione e se ne prevede il loro completamento entro i prossimi giorni, salvo avverse condizioni metereologiche Per gi aspetti legati alla continuità di idoneo e sicuro accesso al posto di lavoro dei dipendenti occupanti in tale area, l'ASL 5 ha provveduto a convocare, in data 11.02 u.s., una riunione con l'ARPA Piemonte, l'ASO CTO, in quanto gestore del Servizio di Emergenza 118, ed il Comune di Grugliasco, per confrontare le rispettive intenzioni ed addivenire ad una stesura di un Regolamento per la gestione delle parti comuni.
In tale sede si sono raccolte le disponibilità in tal senso del CTO e del Comune di Grugliasco, il cui Sindaco ha dimostrato interesse all'utilizzo pubblico delle aree verdi e del patrimonio immobiliare ancora libero, mentre si è ancora in attesa delle decisioni dell'ARPA, assente a tale incontro.
Tale regolamento, oltre a definire l'utilizzo degli spazi di interesse comune di competenza degli immobili ivi esistenti ripartirà, secondo criteri millesimali, le spese di carattere generale per gestire secondo criteri di sicurezza equità ed economicità l'area già a suo tempo occupata dal ex O.P. di Grugliasco, che al momento gravano completamente sul Bilancio dell'Azienda Sanitaria.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Ringrazio l'Assessore per il relativamente breve tempo trascorso tra la mia richiesta di chiarimenti e la sua risposta. Sono argomenti che non dovrebbero aver ragione di entrare in un'assemblea elettiva di rango e di livello come questa; dovrebbero, invece, essere trattati autonomamente, con sensibilità e attenzione naturale.
Al momento della presentazione dell'interrogazione, ho accertato direttamente la serie di elementi che un qualsiasi amministratore avrebbe avuto a disposizione per intervenire, oltre che sulla canalizzazione delle acque piovane - che mi pare possa trovare soluzione - anche sul "nodo" dei parcheggi.
In una struttura come quella oggetto dell'interrogazione sono indispensabili - vista la particolare utenza che utilizza, all'80% l'auto parcheggi ragionevoli per logistica, sistemazione e numero.
Aree verdi sistemate. Non possiamo palleggiare un po' di qua e un po' di là, in attesa di un accordo: qualche minima soluzione si deve trovare.
Alla pulizia delle aree verdi potrebbe anche provvedere una struttura importante e potente come un'azienda sanitaria locale, pur di dare dignità e decoro al luogo in cui opera. Relativamente al ripristino dell'illuminazione interna, oggi carente, non si dovrebbe attendere l'appalto generale; a volte, interventi pur sommari e di emergenza, possono dare sicurezza.
Esiste un padiglione diroccato con problemi di sicurezza, nonché di utilizzo improprio da parte di estranei. Trovare una soluzione non è compito di un'autorità astratta e generale; si interviene puntualmente, si sollecita, si sta sul campo.
Il rapporto tra un atteggiamento burocratico - uso il termine "burocratico" non in termini weberiani, ma nel senso peggiore - e quello attento e responsabile dell'imprenditore collettivo, sta nel cogliere particolari e dettagli, che spesso danno il segno di una capacità operativa più generale. Lo stato di abbandono in cui versa la struttura dà invece il senso di un atteggiamento puramente burocratico. Pur dovendo affrontare tali situazioni con un intervento generale, ci sono interventi, magari in emergenza e provvisori, che possono dare dignità alla struttura.
Ringrazio l'Assessore della risposta. Questa mia interrogazione è tesa a dare capacità operativa all'operatore pubblico, portatore dell'imprenditorialità collettiva e dell'autonomia conferita alle aziende sanitarie locali; questo, per un approccio nuovo e non più burocratico tradizionale e stanco, che non soddisfa gli utenti e che infastidisce qualsiasi tipo di operatore.
Sono soddisfatto delle soluzioni di utilizzo congiunto delle aree verdi, a beneficio della comunità. E' però mio interesse, Assessore, far sì che questa interrogazione sia un segnale anche rispetto a quei casi, a volte estremamente ridotti, che potrebbero essere risolti con un'attenzione e un'operatività diversa da quella adottata da alcuni amministratori delle ASL.
Chiedo che è possibile avere copia della risposta. Grazie.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interrogazione n. 2646 presentata dal Consigliere Giordano inerente a "Totale gratuità dei farmaci indispensabili per i casi certificati come assolutamente bisognosi"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2646 presentata dal Consigliere Giordano inerente a "Totale gratuità dei farmaci indispensabili per i casi certificati come assolutamente bisognosi".
La parola all'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

Le specialità medicinali sono classificate, ai sensi del DM 27/09/02 "Riclassificazione dei medicinali ai sensi dell'art. 9, comma 2 e 3 della legge. 178/02", in fascia "A" (farmaci a carico del SNN e considerati essenziali) e fascia "C" (farmaci a totale carico del cittadino indipendentemente da età, reddito e patologia, considerati non essenziali).
La fascia "B" (50% del costo a carico del cittadino) è stata pertanto abolita. Per quanto riguarda la copertura assistenziale economica per cittadini indigenti, riconosciuti tali dai propri Comuni di residenza, la stessa è a carico dei Comuni nell'ambito delle proprie disponibilità finanziarie e della propria autonomia decisionale.
In ultimo questo Assessorato, in attuazione della D.G.R. 57-5740 del 03/04/02 "Compartecipazione alla spesa farmaceutica" ribadiva alle ASL e alle farmacie sul territorio, con propria nota prot. 5262/29 del 05/04/2002, le corrette modalità operative per l'erogazione dei farmaci agli assistiti piemontesi, tra cui i cittadini "indigenti", per i quali era riconfermata la procedura operativa già in atto ed individuata sin dal 1991 e cioè gli stessi non devono corrispondere alla farmacia la quota fissa per confezione di farmaco che viene successivamente addebitata, con le consuete procedure, ai Comuni presso i quali sono in carico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Questo è un lavoro che, come ho sempre detto, può servire un pochino da stimolo a quello che è il lavoro dell'Assessorato.
Sulla questione dei farmaci di questa categoria di persone che, in effetti, non si possono permettere nulla (i Comuni stessi non hanno la possibilità di pagar loro i farmaci) bisogna che in qualche modo la Regione preveda la gratuità.
Ci troviamo di fronte a persone che non hanno la possibilità di pagare la ricetta, ma sono persone che hanno bisogno di questi farmaci.
Nel bilancio che stiamo per approvare, non ho visto nessuna voce in proposito. Non voglio chiamarla ingiustizia, perché riguarda la legislatura nazionale e quella regionale, però mi affido alla sua sensibilità Assessore, c'è una categoria di persone che hanno effettivamente bisogno di quei farmaci.
Non dico di dar loro l'alta sanità, ma almeno i farmaci per sopravvivere, perché la sopravvivenza è fondamentale.


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione n. 2647 dal Consigliere Giordano inerente a "A Crescentino l'assenza di un pronto soccorso mette a repentaglio la vita della popolazione anziana"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2647 dal Consigliere Giordano inerente a "A Crescentino l'assenza di un pronto soccorso mette a repentaglio la vita della popolazione anziana".
La parola all'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

In merito all'interrogazione n. 2647, si precisa quanto segue. Un presidio di Pronto Soccorso trova la sua naturale collocazione all'interno di una struttura ospedaliera, dalla quale non può assolutamente prescindere, stante la necessità di assicurare interventi diagnostici e terapeutici sia medici che chirurgici nonché di garantire le reperibilità relative alle discipline specialistiche in rapporto alla tipologia dell'ospedale (vedasi L.R. 61/97-PSR). L'assenza di un Presidio Ospedaliero nel Comune di Crescentino rende quindi impossibile la presenza di un Pronto Soccorso.
La risposta alle emergenze sanitarie della zona viene comunque garantita dalla presenza in loco di un mezzo di soccorso di base (MSB) gestito dalla C.R.I. - Comitato Locale convenzionata in forma estemporanea con l'ASL 7; questa soluzione risulta adeguata considerato il numero di interventi effettuati nell'anno 2003 nel territorio del comune di Crescentino (559) confrontato con il numero totale di interventi della Centrale Operativa di Torino (191.611). Bisogna altresì tener conto della presenza sul territorio limitrofo di cinque postazioni tutte attrezzate con Mezzo di Soccorso Avanzato (MSA): Chivasso, Casale Monferrato, Trino Vercelli e Santhià; a bordo di tali mezzi il personale medico e infermieristico è in grado di garantire il trasporto assistito presso i vicini ospedali di Chivasso e Vercelli.
Pare opportuno e pertinente richiamare, per quanto riguarda la distribuzione dei mezzi di soccorso avanzato nell'ambito del territorio regionale, le indicazioni della DGR n. 23-24889 del 27 giugno 1998, che individua il numero massimo di MSA attribuibile ad ogni azienda sanitaria locale riferendosi in via principale alla seguente combinazione di parametri: 1 MSA ogni 60.000 abitanti e comunque per copertura di territorio non superiore a 350 Km quadrati ( a fronte di una popolazione di circa 10.000 abitanti riferita all'area in questione) secondariamente ad alcune caratteristiche specifiche quali: vie di comunicazione vincoli orografici tempi di percorrenza per l'arrivo sul luogo e relativa ospedalizzazione del paziente distribuzione dei presidi ospedalieri con D.E.A. o Pronto Soccorso integrazione di risorse in seguito alle limitazioni operative dei Pronto Soccorso flussi turistici stagionali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Ho presentato questa interrogazione perché alcuni abitanti di Crescentino mi hanno fatto presente il problema. In effetti, prendo atto che la trazione nei movimenti non è più di tipo animale. Se fosse ancora così, per percorrere trentacinque chilometri da Crescentino a Chivasso, a Vercelli o ad altri posti sarebbe stato un po' più difficile. Adesso, con la trazione meccanica e con la rapidità di cambio si arriva prima.
Il problema è di tipo diverso. Bisogna vedere se questo tipo di impostazione sanitaria è utile, se conviene di più effettivamente tenere un presidio di tipo leggero che non trasportare il paziente in giro per le varie zone.
La comunità di Crescentino e tutti noi non vogliamo che venga realizzato qualcosa che costi tantissimo, preferiremmo un minimo di sicurezza, quindi un pronto soccorso leggero che, alla fine, costa meno che non correre tutti i momenti a Vercelli o in altre località.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interrogazione n. 2653 del 29/01/2004 presentata dal Consigliere Giordano inerente a: "Senza le polizze assicurative si discreditano i medici e non si tutelano i pazienti"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2653 del 29/01/2004 presentata dal Consigliere Giordano inerente a: "Senza le polizze assicurative si discreditano i medici e non si tutelano i pazienti".
La parola all'Assessore Galante.



GALANTE Valter, Assessore alla programmazione sanitaria

In riferimento all'interrogazione n. 2653, sulle polizze assicurative è noto come la materia della responsabilità civile in ambito sanitario rilevi oggi soprattutto a causa della difficoltà crescente di fornire un'adeguata copertura assicurativa alle strutture sanitarie ed agli operatori interessati, a fronte di un contenzioso in aumento ed economicamente molto rilevante. Tale situazione, purtroppo, andando ben oltre la nostra realtà regionale, è comune alle strutture sanitarie dell'intero territorio nazionale, e si manifesta altresì a livello internazionale.
La necessità di intervenire in materia, dunque, non è certamente sfuggita alla Giunta Regionale, che, con provvedimento n. 68-8310 del 27.1.2003, ha affrontato il problema dell'eccessiva onerosità dei costi assicurativi sostenuti dalle Aziende Sanitarie regionali, ed indirettamente dalla Regione, approvando uno specifico progetto per la gestione dei rischi di responsabilità civile e l'ottimizzazione della spesa assicurativa.
In particolare, nell'affrontare la problematica sotto il duplice profilo, economico, in relazione all'aumento dei costi delle polizze, e tecnico, in relazione a garanzie e livelli di franchigia offerti, l'Organo di governo ha manifestato l'esigenza di verificare la possibilità, per la Regione, di assumere in proprio, senza ricorrere al mercato assicurativo almeno parte dei rischi sanitari, predeterminando il limite di intervento diretto regionale e devolvendo al mercato assicurativo la copertura per danni di ammontare superiore al limite suddetto.
La scelta amministrativa non poteva prescindere da un accurato lavoro di accertamento della natura ed entità dei sinistri verificatisi sull'intero territorio regionale e di analisi dei dati relativi al rischio per individuare le possibili modalità di trattamento e trasferimento del rischio e acquisire elementi di valutazione utili per negoziare, con le imprese del settore, le coperture assicurative, i livelli di franchigia e il costo dei premi, in rapporto alla frequenza e tipologia di sinistri occorsi e all'onerosità dei risarcimenti dei sinistri stessi.
In esito alla recente conclusione della descritta attività di riscontro ed analisi, effettuata con l'impiego di consolidati modelli statistici in grado di misurare efficacemente il reale impatto economico-finanziario del rischio, si è potuta evidenziare la convenienza della politica di autofinanziamento dei rischi e si è individuata la quota ipotetica di rischio che risulterebbe vantaggioso assumere a carico dell'Amministrazione regionale.
Gli uffici regionali competenti sono attualmente impegnati a verificare la sostenibilità di un impegno economico regionale determinato in euro 45.000.000,00 per un triennio, di cui euro 15.000.000,00 relativi al primo esercizio, per il risarcimento, nei limiti dell'importo annuale così predeterminato, dei sinistri di valore compreso tra euro 1.500,00 ed euro 500.000,00 (si stima infatti che tale somma sia in grado di coprire buona parte delle richieste di risarcimento).
L'esito positivo della verifica consentirebbe l'istituzione di un fondo speciale, destinato al finanziamento degli esborsi sostenuti dalle Aziende Sanitarie regionali per il risarcimento dei sinistri. In tal modo solo la parte eccedente l'importo stabilito sarebbe posta a carico delle imprese assicuratrici scelte, ovviamente, mediante procedura ad evidenza pubblica.
E' certamente intendimento della Giunta regionale, acquisiti i suddetti riscontri finanziari, sottoporre tempestivamente al Consiglio regionale la proposta di specifico intervento legislativo per istituire il sistema regionale di auto-assicurazione.
Se, peraltro il sistema di autofinanziamento regionale risulta essere tra i diversi ipotizzabili, quello di realizzazione più semplice ed immediata, attesa la drammatica urgenza di provvedere, questo Assessorato non ha comunque trascurato di affidare ai propri Uffici lo studio finalizzato alla regolamentazione più organica dell'intera materia mediante l'equilibrato contemperamento delle esigenze di protezione degli operatori del settore e di tutela delle pretese risarcitorie dei pazienti danneggiati.
Infatti, considerato che la responsabilità dell'errore dipende da molteplici fattori correlati, oltre che alla componente umana e alla qualità tecnica della prestazione, anche all'organizzazione dei sistemi aziendali ed ai percorsi di diagnosi, cura ed assistenza, assume rilevanza l'elaborazione e l'implementazione di metodologie di gestione del rischio in ambito sanitario, ad esempio mediante la costituzione, a livello di singole Aziende Sanitarie, di Unità di "Risk Management", cui affidare compiti di messa a punto di strumenti di analisi dell'errore e dei suoi fattori, di individuazione delle situazioni e delle procedure cliniche ritenute più a rischio, nonché di gestione iniziale del reclamo.
Deve poi trovare attuazione l'obiettivo di conformare l'attività sanitaria all'osservanza di metodologie e procedure operative stabilite dai protocolli medico-diagnostici riconosciuti e validati da parte delle competenti società scientifiche, essendo ciò fondamentale per elevare il livello di qualità delle attività sanitarie e ridurre il grado di responsabilità degli operatori sanitari (dovendosi ritenere rilevanti, ai fini dell'addebito di responsabilità, i soli casi in cui non siano state rispettate dette metodologie e procedure).
Si pone infine l'esigenza di individuare strumenti correttivi della rigidità del contesto delineatosi nel corso degli anni in ambito sanitario assicurativo, quali l'introduzione di metodi e procedure di concertazione che prevedono la partecipazione della Regione e delle altre istituzioni interessate, oltre che il coinvolgimento delle associazioni delle imprese assicuratrici, per la definizione, auspicabilmente su base regionale, delle condizioni generali di polizza assicurativa, di procedure conciliative extragiudiziali per la composizione delle controversie, di criteri per contenere alcune delle principali criticità che affliggono il contenzioso (es. termini temporali troppo onerosi per il danneggiato), nonché per disciplinare aspetti frequentemente sottovalutati (es. la tematica della successione nel tempo dei contratti assicurativi).
Su questi argomenti l'Assessorato è fortemente impegnato ed intende proporre quanto prima una bozza di testo normativo, sul quale avviare il confronto e la discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giordano; ne ha facoltà.



GIORDANO Costantino

Grazie, Presidente.
Assessore, sul discorso delle assicurazioni l'argomento si fa un po' più complesso che non il Pronto Soccorso.
Il problema è veramente delicato, perché stiamo parlando del primo ospedale italiano, e non avere il conforto da parte delle compagnie di assicurazione è un fatto molto grave. Che le compagnie dicano che l'ospedale Molinette non è assicurabile perché non ha i requisiti, è preoccupante per la sanità piemontese e per la stessa gestione delle Molinette e per l'Università di Torino, ma è preoccupante anche per i pazienti e per gli stessi medici.
Non so se in Italia sia già successo che un ospedale non è assicurabile, ma è una cosa particolarmente grave. Io mi chiedo: come fa un paziente a dare il consenso informato se tutte le assicurazioni nazionali dichiarano che è un'attività ospedaliera non assicurabile e che risulta talmente ad alto rischio che si può più assicurare? Inoltre ho dei forti dubbi su questa compagnia assicurativa di Sidney che ha fatto questo tipo di assicurazione. Mi chiedo se qualcuno abbia controllato che sia solvibile.
Un'altra cosa che mi chiedo: se l'ospedale Molinette è così fortemente indebitato come fa a cauzionare e a mettere da parte 5 milioni di Euro senza creare problemi sulla stessa gestione? Pertanto il problema dell'assicurazione è particolarmente delicato che va riqualificato sia nell'immagine sia nella sostanza. Onestamente diventa complicato per una persona che deve essere operata dare il consenso informato; oltre tutto anche per il modo in cui viene richiesto, perché si entra prima in sala operatoria dopo avere subito la pre-anestesia e poi bisogna dare il consenso informato. Al di là di questo, nemmeno in questa fase di stordimento si riuscirebbe ad accettare un rischio di questo tipo.
Quindi, non è giusto che la sanità piemontese che, com'è stato ribadito più volte, non è l'ultima sanità d'Italia, non debba essere assicurata.
Questo è uno smacco che dobbiamo superare e auspico che l'Ospedale Molinette assuma una posizione giusta e corretta, essendo l'ospedale più grande e più importante d'Italia.


Argomento: Commercio

Interrogazione n. 2619 presentata dal Consigliere Giordano inerente a "Rispetto del codice etico-deontologico degli istituti di credito e istituzione di un tutor per il risparmiatore"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2619, presentata dal Consigliere Giordano inerente a "Rispetto del codice etico-deontologico degli istituti di credito e istituzione di un tutor per il risparmiatore".
La parole l'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessorato all'industria, lavoro

Trattasi dell'interrogazione del Consigliere Giordano inerente al "Rispetto del codice etico-deontologico degli istituti di credito e istituzione di un tutor per il risparmiatore".
Il Consigliere interrogante chiede se: sia istituita una figura regionale ("tutor") che, presente all'interno di ogni istituto di credito, fornisca informazioni sulla terminologia usata nei mercati finanziari e ogni notizia utile ai clienti sia illustrato nei dettagli il codice etico-deontologico degli istituti di credito e che la Regione si adoperi per vigilare ogni eventuale violazione.
Al riguardo, si forniscono le seguenti considerazioni.
In merito alla richiesta di istituire una figura regionale, il cosiddetto "tutor", che svolga attività di informazione a supporto degli utenti di prodotti finanziari, va rilevato che tale tipo di attività viene svolta in maniera capillare sul territorio della Regione dalle associazioni a tutela dei consumatori.
Tra le attività di tali associazioni rientra, in particolare per quanto qui interessa, proprio quella di fornire ogni tipo di informativa riguardante contratti di cessione di prodotti finanziari e, quindi, anche spiegazioni relative a sigle, diciture e terminologie utilizzate in tale ambito, avvalendosi dell'opera di esperti del settore che collaborano con esse.
Considerate l'importanza sociale e l'utilità dell'attività svolta dalle associazioni in questo campo, questa Amministrazione da tempo sostiene economicamente le suddette attività, in maniera importante, utilizzando a tal fine le risorse messe a disposizione dal Piano triennale di cui alla legge 21/1985. Nel dettaglio, e con riferimento al Piano triennale 2002 2004, i contributi a sostegno dell'attività delle associazioni, in particolare per gli Sportelli del Consumatore e per il funzionamento dei numeri verdi di cui il consumatore può rivolgersi per ogni esigenza ammontano a circa Euro 950.000 per il triennio 2002-2004. E' intenzione della Regione, soprattutto in un momento congiunturale delicato qual è quello attuale, continuare nella politica di sostegno all'attività delle associazioni consumeristiche, ponendo tale obiettivo tra le sue priorità anche per il futuro e informandosi al principio costituzionale di sussidiarietà orizzontale.
Quanto alla richiesta di illustrazione del codice etico deontologico degli istituti di credito si evidenzia anche in questo campo la positiva azione realizzata fin qui dalle associazioni. Infatti, grazie all'iniziativa di queste ultime, è stato stipulato un protocollo d'intesa con l'ABI che ha portato all'istituzione del progetto Patti Chiari. Tale progetto, diffuso on line tramite la creazione di un sito internet dedicato, ha tra i propri obiettivi il miglioramento del rapporto tra banche e clienti, tramite informazioni chiare, facili da comprendere e confrontabili su risparmio, credito e servizi, con particolare attenzione a quelle fasce di popolazione che, per ragioni di età, condizioni sociale o economica, sono difficilmente raggiungibili attraverso i sistemi di comunicazione tradizionali. Inoltre lo sforzo delle associazioni ha portato ad altri significativi risultati. Si pensi all'accordo stipulato di recente tra Intesa Consumatori e Banca Intesa, per indennizzare gli acquirenti dei bond Cirio, Parmalat e Giacomelli, o agli altri analoghi accordi stipulati con Unicredit e Monte dei Paschi di Siena. Pertanto non si può che ribadire le considerazioni sopra svolte a favore di un'azione di sostegno alle associazioni che questa Amministrazione intende continuare ad esercitare.
Riguardo ad un intervento della Regione nel campo della vigilanza sulle violazioni al codice etico deontologico commesse dagli istituti di credito, va detto che tale materia non rientra tra le competenze di questa Amministrazione, essendo la stessa, per espresso dettato costituzionale attribuita alla potestà legislativa dello Stato (art. 117, comma 2, lettera e) della Costituzione) e tenendo presente che, attualmente, i poteri di vigilanza e sanzionatori vengono esercitati dalla Banca d'Italia.
Faccio ancora una considerazione. La fraudolenza o la dolosità da parte di soggetti, non dico da parte di istituti, nel rapporto con i risparmiatori, più che colpita con il tutor, andrebbe colpita con le leggi penali e con le denuncia. Questa è la considerazione che anche l'interrogante esprime, ancorché non esplicitata nell'interrogazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Capisco che questa sia una materia particolarmente importante, capisco anche lo sforzo della Regione. Tuttavia l'argomento risulta particolarmente delicato. Quando una massaia, una persona anziana, un lavoratore si presenta in banca viene meno la richiesta di trovare uno strumento, non dico di controllo, non so neanche se si possa definire uno strumento di tipo giuridico, ma uno strumento di tutela per le persone che vivono su questo territorio di avere un minimo di rapporto con le banche. Trovare uno strumento in modo che i cittadini non debbano sentirsi completamente abbandonati.
Nel Piano triennale è previsto un qualcosa attraverso le associazioni dei consumatori, tuttavia secondo me sarebbe più auspicabile, facile e semplice, avere un dialogo direttamente con gli istituti di credito. Non sempre le cose funzionano se c'é un grosso supporto giuridico, possono funzionare bene anche solo parlando con il Presidente del San Paolo, anche quella è un'opera di sensibilizzazione. Non è un problema di titolo V della Costituzione, di legittimità, di fare provvedimenti legislativi che dipendono dallo Stato o dalla Regione, non è richiesto questo. Ritengo che sotto il profilo giuridico i rapporti siano estremamente chiari.
Bond Parmalat, Cirio, ecc. tutto quello che si poteva "bidonare" questo territorio li ha ricevuti tutti quanti. Non è un mio problema risolvere questo tipo di problema, l'interrogazione ha solo il compito di evidenziare il fatto che c'é un problema che qualcuno deve risolvere.



POZZO GIUSEPPE



PRESIDENTE

Sospendo la seduta per qualche minuto.



(La seduta sospesa alle ore 12.45 riprende alle ore 12.55)


Argomento: Musei

Interrogazione n. 2731 presentata dai Consiglieri Placido, Ronzani, Suino inerente a "Quale futuro per il Museo Regionale di Scienze Naturali"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2731 presentata dai Consiglieri Placido, Ronzani, Suino inerente a: "Quale futuro per il Museo Regionale di Scienze Naturali ".
La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore museo regionale di scienze naturali

Chiedo scusa ai Consiglieri interroganti Suino e Placido, ma non era previsto che rispondessi questa mattina all'interrogazione perché ero in congedo. Chiedo scusa per questo fuori programma, anche i miei Uffici non avevano preparato il materiale per la risposta perché ero a Roma per il David di Donatello, ma quando il Consiglio chiama si lascia qualsiasi cosa.
Con un briciolo di dispiacere, mo solo un briciolo, ho lasciato la premiazione (anche se sono riuscito a premiare il maestro Olmi) e mi sono precipitato qui. Le interrogazioni non erano calendarizzate, quindi la responsabilità è mia e non certo degli interroganti.
In merito all'interrogazione n. 2731. Avendo ricevuto la nota del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale con la quale si richiede risposta all'interrogazione n. 2731 sulla quale si domanda quale sia il futuro del Museo di Scienze Naturale, desidero rispondere percorrendo alcuni passaggi nodali. Intanto comunico ai colleghi che la Presidente della Commissione Cultura, la Consigliera Rosanna Costa ha ipotizzato un'ampia discussione in Commissione. Bisogna dire che le Commissioni sono state alquanto imprevedibili negli ultimi periodi e tutti i colleghi che sono attenti protagonisti delle varie Commissioni sanno come questo sia stato un susseguirsi di imprevisti.
Quindi, ai colleghi Suino e Placido dico che con la Presidente Costa abbiamo concordato di fare un'ampia discussione in Commissione. Ripeto: non è stato molto agevole convocare le Commissioni, per le ragioni che tutti conoscete; in ogni caso, non solo l'impegno permane, ma è stato riconfermato testé.
Pertanto, in Commissione avevo illustrato la procedura che avremmo seguito al fine di rilanciare questo particolare Museo, visto il valore scientifico e gli importanti investimenti operati da Regione Piemonte.
Tale percorso, volto a valutare l'opportunità e la fattibilità dello sviluppo gestionale del Museo Regionale, valutandone, tra le altre, anche quella relativa ad una costituenda Fondazione, deve tenere conto della disponibilità di altri partner. Al fine di acquisire i pareri delle Istituzioni, ho già preso contatto con l'Università degli Studi di Torino che ha, da qualche settimana, all'attenzione del Rettore Bertolino questa proposta della Regione Piemonte. Devo dire che il Rettore Bertolino, con la cortesia e l'attenzione che gli riconosciamo, ha chiesto del tempo per approfondire, avendo anche letto sui giornali autorevoli interventi in materia. Pertanto, il Rettore Bertolino si è detto molto interessato e sostanzialmente favorevole, ma ha chiesto del tempo per approfondire la proposta fatta dalla Regione, sia sulla convenzione sia sulla Fondazione.
Posso comunicare, dunque, che appena si potrà riunire la Commissione discuteremo ampiamente su questo e che il Rettore Bertolino ha alla sua attenzione sia la proposta di convenzione sia la proposta di Fondazione. Su entrambi - ripeto -mi ha autorizzato a dire che sostanzialmente è favorevole, ma, proprio perché ritiene che il Consiglio abbia diritto al miglior prodotto possibile, ha chiesto del tempo per poter approfondire adeguatamente. Inoltre, nell'Università è tempo di elezioni e, quindi, pur essendo Rettore uscente, egli ha molte questioni da seguire.
Inoltre, il Rettore è stato tentato da alcune ipotesi di candidatura sulle quali non ha sciolto le riserve; ha avuto diverse preoccupazioni, ma mi ha voluto riconfermare personalmente che sta seguendo la questione e che entro una settimana, dieci giorni, darà le informazioni più dettagliate.
Quindi, cari colleghi, se fra una settimana, dieci giorni, riuscissimo a riunire la Commissione, avremmo un'analisi dettagliata da parte dell'Università.
Per intanto, ritengo che il dibattito sollevato pubblicamente sia stato molto utile e costruttivo e una volta espletato tale adempimento - la risposta del Rettore dell'Università - abbiamo concordato che relazioneremo in Commissione, onde assumere decisioni in merito alla definizione anche delle modalità gestionali del Museo. Sulla base di questa riflessione contiamo di venire anche su una proposta gestionale rispetto al Museo (direzione e quant'altro), che è stata giustamente sollecitata e che ha avuto anche dei suggerimenti in Commissione.
Ritengo, dunque, per razionalità, che debba avere la logica sede di analisi nei lavori della Commissione.
Desidero, però, sottolineare che, come auspicato e deliberato dalla Giunta, la Commissione tecnica, a suo tempo appositamente creata, ha ottimamente lavorato al fine di definire le priorità e ha fornito ipotesi risolutive volte a completare le opere in corso e a garantire piena autonomia scientifica ed organizzativa al Museo. La Direzione del Museo affidata in aggiunta alla Direzione Gabinetto, ha garantito la piena funzionalità del Museo; soprattutto, ultimamente c'è stata una serie di iniziative, di mostre, che, come avete visto anche nei giorni pasquali hanno avuto un grande consenso di pubblico.
Voglio ancora sottolineare la continua e rilevante attività del Centro Didattico e la proposta di mostre temporanee a tema scientifico e culturale. Il Museo, in questo senso, si è molto mobilitato. So bene che questo non risolve i problemi a monte, sui quali vi chiedo la cortesia di consentirmi di mettere un punto mediano, ma decisionale, in una riunione in Commissione, dopo la risposta del Rettore, in modo da acquisire i suoi elementi e valutazioni.
Ripeto: se la Commissione si potrà riunire, confido che la risposta del Rettore possa avvenire non oltre dieci giorni, anche meno, quindi seguirà la mia relazione scritta e dettagliata ai Consiglieri. Poi, come dicevo il Consiglio è sovrano, talmente sovrano che oggi mi ha fatto rientrare di corsa da Roma, dove ero presente per questioni di rappresentanza, sulla quale mi sono già troppo pronunciato.
Alla luce di quanto sovraesposto, penso che la situazione del Museo Regionale possa andare nella direzione di una discussione in tempi e modi necessari. Ritengo si stia definendo un percorso strutturale ed organizzativo volto a dare strumenti efficaci, in modo da dare a questo Museo, che in effetti ha enormi potenzialità e che ultimamente dei passi avanti ha fatto, ma che oggi pensiamo possa prendere quella via da molti Consiglieri e da tempo auspicata, quindi poter integrare, completare e dare indicazioni "definitive", con una relazione scritta, con allegata la relazione del Rettore, che conto di inviare entro sette, dieci giorni dando la disponibilità come priorità ad affrontarlo in Commissione, in qualsiasi momento.
Grazie per l'interrogazione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Leo.
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Devo dire che l'Assessore ha ragione perché prima con un importante collega, abbiamo fatto una digressione cinematografica e avevamo proposto all'Assessore, che era molto interessato, di realizzare un cult movie degli anni Settanta che, fra l'altro, è di grande attualità in questo momento. Con il collega avevamo anche delineato il Cast, che parte dal mitico ormai famosissimo Alvaro Vitali, con l'imprenditrice cinematografica Edwige Fenech, la Carmen Villani e la Enrica Bonaccorti. Si potrebbe dire: "Prossimamente su questi schermi"! In particolare, c'era un titolo - perché rimanga agli atti - l'Assessore era interessato a quel film che recitava "L'Ubalda." ecc.



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Leo)



PLACIDO Roberto

Fra Ines Sastri e Olmi non avevamo dubbi che l'Assessore avrebbe scelto Olmi, con nostro grande disappunto.
Ma, venendo, al di là dei cult movie degli anni Settanta, che sono rivalutati quanto mai in questo momento. C'é stata anche una deviazioni sui nuovi melodici napoletani, ma ci porterebbe molto lontano e l'Assessore apprezza il mitico Gigi D'Alessio.



(Commenti dell'Assessore Leo fuori microfono)



PLACIDO Roberto

Non si finisce mai di avere sorprese! Apprezzato, tra l'altro, sia da me che dal collega.
Venendo al problema del Museo, prendiamo atto di questa richiesta di ulteriore proroga: poi, se sarà entro aprire o entro maggio, è irrilevante: sono sedici o diciassette annui che il Museo aspetta e non saranno certo due o tre settimane in più che creeranno un problema aggiuntivo a quelli che già esistono.
Lo scambio di interventi sul quotidiano "Il cittadino" ha sollevato dei problemi, ma, con tutta la simpatia, rileviamo che non siano state fornite risposte, se non quelle dovute, per certi versi, o obbligate.
Noi rimaniamo fiduciosi, al di là dei diciassette anni e dei 100 milioni di euro fin qui spesi. Non vogliamo neanche parlare del quattordicesimo lotto - l'elenco sarebbe lunghissimo - che sono ormai due anni e mezzo che attende l'inaugurazione. È stato terminato da due anni e mezzo, con vicissitudini che hanno dell'incredibile, fra liti della direzione lavori di un'impresa che scompare e riappare - sembra un artificio del Mago Udinì - di un direttore che non esiste, di un direttore pro-tempore che ha altre cose di cui occuparsi (sperando che lo faccia bene), di un vicario che non ha titolarità per poterlo fare, di un Comitato Scientifico che è in prorogatio, di un progetto complessivo sulla struttura che manca, di un progetto complessivo sul bene Museo che manca, che non sono certo - lo voglio ripetere - l'impegno e la passione dei lavoratori del Museo, ma neanche alcune mostre estemporanee (che poco hanno a che vedere con la sede nel suo complesso, sia museale che architettonica), che possono risolvere quel problema.
Con grande dimostrazione di fiducia verso l'Assessore, ma anche verso il Presidente - naturalmente la fiducia ha tempo limitato - attendiamo una risposta che non potrà che essere (perlomeno noi non potremmo accettare cose diverse) che un progetto complessivo credibile sul Museo, con dei partner credibili (se ci sono) e con responsabili credibili, n estemporanei, né di risulta, né collocati lì perché non si sa dove metterli. Non è accettabile, da parte nostra, una cosa del genere.
Aspettiamo fiduciosi, perché la fiducia si dà alle persone seri. E noi vogliamo credere - non basta solo che lo creda io, però - che l'Assessore Leo e il Presidente Ghigo siano persone serie. Lo pensiamo. lo crediamo.
Aspettiamo a termine, però, Assessore. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'assessore Leo per una breve replica.



LEO Giampiero, Assessore museo regionale di scienze naturali

Ribadisco l'impegno formale, ringraziandovi anche per questa apertura di credito che impegna ancora di più, a fornire entro dieci giorni la relazione scritta dettagliata.
Nego per i posteri, per la mia famiglia e per la mia curia di aver preso impegni in quell'altro senso. Lo nego, anche per la collega Costa e per il collega Botta. Lo nego assolutamente e sono disposto ad un dibattito lungo. Come ripeto, il premio a Olmi indica una linea di tendenza culturale che vorrei perseguire.


Argomento: Edilizia scolastica

Interpellanza n. 2477 dei Consiglieri Suino, Placido, Riggio, Marcenaro e Ronzani inerente a "Sicurezza degli edifici scolastici"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interpellanza n. 2477. Risponde l'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'assistenza e all'edilizia scolastica

Con l'interpellanza in oggetto, premesso che è in corso un progressivo sostanziale e rapido depuramento della scuola, si chiede quali siano in Piemonte le scuole senza certificazione di agibilità statica e igienico sanitaria, quante e quali non abbiano ancora la certificazione di prevenzioni incendi, quante e quali non abbiano ancora scale di sicurezza e porte antipanico, quante e quali presentino ancora barriere architettoniche, quali siano le iniziative che la Giunta intende intraprendere e quali risorse siano previste nell'attuale finanziaria regionale per intervenire.
Sono domande estremamente precise e dettagliate, che richiedono risposte altrettanto precise e dettagliate.
Nel corso del 2000 l'Assessorato all'istruzione della Regione ha effettuato un censimento delle strutture scolastiche piemontesi relativo alle scuole materne, elementari e medie statali.
La rilevazione, attuata con il coinvolgimento delle Amministrazioni comunali competenti, ha consentito di censire l'88,73% degli edifici scolastici presenti sul territorio regionale.
L'Assessorato sta attivando le procedure per realizzare, nel corso del 2004, secondo le medesime modalità, il monitoraggio di tutte le strutture scolastiche pubbliche presenti sul territorio regionale (materne elementari e medie superiori). Si tratterebbe, quindi, di un lavoro completo e complessivo, mai attuato finora e che risulta esserci in pochissime Regioni (se non addirittura in nessuna).
Nel 2002 il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha condotto un'analoga relazione a livello nazionale, direttamente attraverso le istituzioni scolastiche autonome.
Tenuto conto della similarità delle domande che sono state poste, è possibile comparare i risultati delle due rilevazioni, consentendo un confronto della situazione edilizia sul territorio regionale a distanza di un biennio.
Vi è stato un incremento di circa l'1% nel corso del biennio 2000-2002 relativamente al numero di edifici in possesso del certificato di agibilità scolastica e statica.
Si è passati dal 50,55% di edifici in possesso del certificato di agibilità igienico-sanitaria nel 2000 al 56,63% nel 2003, con un incremento del 6,08%. Questi dati sono scritti e ovviamente saranno a vostra disposizione. Le domande sono precisissime; mentre prima gli argomenti erano più aleatori (specie le affermazioni culturali aleatorie non comprovate), questa volta sono comprovati da dati.
Si è registrata una notevole crescita nel numero di edifici in possesso del certificato di prevenzione incendi, che passa dall'8,91% nel 2000 al 35,37% nel 2003.
Nel 2000 il 47,57% degli edifici scolastici era provvisto di scala di sicurezza, che invece nel 2002 risultavano presenti in ben il 77,26% degli edifici, con un ragguardevole incremento del 29,69%.
In questi settori, giustamente segnalati e dettagliati, relativamente ai numeri di partenza, i dati sono decisamente confortanti. Sono dati che dimostrano un impegno, facilitato anche da emendamenti, sia di maggioranza che di minoranza, in questo Consiglio regionale, che hanno portato interventi in questi settori.
Particolarmente degno di nota è il cospicuo miglioramento per quanto riguarda l'abbattimento delle barriere architettoniche. Le barriere architettoniche relative ai servizi igienici hanno subìto un abbattimento del 20,07%; del 21,55% le barriere architettoniche relative alle scale; del 23,06% e abbattimento di barriere architettoniche di edifici con barriere architettoniche relative alle porte; e ben del 55,52% e un abbattimento delle barriere di edifici con barriere architettoniche relative agli ascensori. Quindi decisamente cospicua.
Basandosi sui dati forniti dal MIUR, è possibile effettuare anche un raffronto della situazione del Piemonte rispetto alla media nazionale, per quanto riguarda la totalità delle scuole, ovvero comprendendo anche gli istituti superiori. Ne risulta che la situazione degli edifici scolastici piemontesi è qualitativamente nettamente migliore rispetto alla media nazionale, sia per quanto riguarda le certificazioni in materia di agibilità e prevenzione incendi, sia per quanto riguarda la presenza di scale di sicurezza e porte antipanico.
Relativamente a questi dati complessivi, il Piemonte si posiziona in un buon +10% rispetto alla media nazionale (partiva da dati inferiori alla media nazionale e quindi l'intervento del Consiglio e della Giunta su questo settore ha invertito la tendenza, portando il Piemonte sopra significativamente, la media nazionale), mentre rispecchia la media nazionale per quanto riguarda gli interventi in materia di abbattimento delle barriere architettoniche.
Nel corso del 2002 e del 2003 la Giunta regionale ha stanziato fondi straordinari per la promozione ed il sostegno dello sviluppo qualitativo del patrimonio edilizio scolastico nei Comuni con popolazione non superiore a 10 mila abitanti, assegnando contributi in conto capitale a 67 Comuni per un importo complessivo di euro 6.417.548,15.
I 67 interventi finanziati prevedono opere di vario genere, così dettagliate: opere finalizzate all'adeguamento igienico sanitario delle strutture nel 40,30% del totale degli interventi finanziati opere finalizzate al superamento di problemi statici di varia natura (14,93%) opere finalizzate all'adeguamento alla normativa in materia di prevenzione incendi nel 47,76% delle opere opere finalizzate all'abbattimento delle barriere architettoniche (55% del totale degli enti finanziati).
Inoltre, la Giunta regionale - per l'attuazione della L.R. 18/84 in materia di edilizia scolastica - assegna annualmente a ciascuna Provincia finanziamenti per l'attuazione degli interventi di limitata entità economica, per l'adeguamento delle strutture scolastiche materne elementari e medie, nei Comuni, Consorzi di Comuni e Comunità Montane con popolazione non superiore a cinquemila abitanti. Nel corso del 2002 sono stati assegnati euro 3.541.939,28, e nel corso del 2003 un lieve incremento: euro 3.664.344,75, che sono stati successivamente ripartiti dalle singole Province competenti per territorio, agli enti locali che hanno avanzato richiesta di intervento.
Tutto questo è stato concordato, unitariamente, a un Tavolo di concertazione regionale, quindi non ci sono state contestazioni, se non una richiesta, al Governo, di stanziare fondi maggiori, ma sul metodo di ripartizione e sull'utilizzo c'é stato pieno accordo.
Infine, la programmazione di interventi per l'adeguamento delle strutture scolastiche in materia di sicurezza e di eliminazione delle barriere architettoniche si realizza anche, ai sensi della Legge 23/96 nell'ambito dei piani triennali e dei relativi piani annuali, sulla base delle proposte formulate dagli enti territoriali competenti. Come per i piani precedenti, per i piani attuativi 2003 e 2004 sarà data priorità agli interventi che prevedono la risoluzione delle problematiche inerenti la sicurezza e l'agibilità degli edifici.
Ricordo, infine, che in una vicenda collegata all'edilizia scolastica questo Consiglio ha dato una priorità e una celerità all'approvazione della ripartizione e dell'assegnazione dei fondi (adesso in distribuzione) dimostrando, in questo modo, una sensibilità particolare, data anche la situazione complessivamente difficile del Consiglio.
Ringrazio, quindi, la Commissione e il Consiglio per questo lavoro e per questa procedura seguita.
Ribadisco i tempi concordati, visto che la collega Presidente ha avuto la cortesia di seguire tutto, e anche le mie smentite all'intervento del collega Placido.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Innanzitutto, chiediamo copia della risposta.
Lo scopo originario dell'interpellanza non era tanto quello di ritrovarci in un testo di rischio di chiusura di molte scuole, quanto quello di sostenere un'azione intrapresa negli anni, da parte della Regione e della Commissione istruzione (quindi del Consiglio regionale), per aumentare la certezza di sicurezza all'interno degli edifici scolastici.
Eravamo e siamo consapevoli che la situazione piemontese è positiva rispetto a quella di altre Regioni (soprattutto nel sud Italia), ma va comunque notato come l'essere in una situazione di relativa sicurezza (sicuramente migliore rispetto ad altre Regioni) ha dei dati che devono far riflettere: siamo al 56% sulla certificazione di agibilità statica; al 37 sulla prevenzione incendi e al 77% su sicurezza e porte antipanico. Si è decisamente avanti come sistema, però - attenzione - la Regione Piemonte è ferma al censimento del 2000; non c'è stato l'aggiornamento e l'integrazione è avvenuta sui fondi dello scorso anno.
Condivido che non vi sono stati problemi nella ripartizione e nei criteri che tutte le parti interessate, in accordo con l'Assessorato, si sono dati, ma su un'osservazione siamo tutti convenuti: l'esiguità degli stanziamenti.
Il 2003 era l'anno dei disabili, avevamo l'opportunità di portare avanti una legge significativa sulle barriere architettoniche che avrebbe aiutato il settore dell'edilizia scolastica e, contemporaneamente, quello che fa capo all'Assessore Botta, invece, di fatto, non c'é stata alcuna volontà, da parte di questo Consiglio e delle Commissioni, di avviare la discussione; nemmeno come segnale di attenzione, di dono o di regalo, nei confronti di un anno che era l'anno del disabile.
Si è persa un'occasione e l'interpellanza l'abbiamo presentata in quella circostanza. Prendiamo atto, con soddisfazione, che la Giunta ha deciso di procedere con il monitoraggio sul 2004. Lo riteniamo un atto dovuto e positivo che certamente condividiamo.
Chiediamo alla Giunta di prevedere uno stanziamento aggiuntivo su questo bilancio, in modo da variare le percentuali: passare, magari, da 55 al 60% per la certificazione di agibilità statica; dal 37 al 45% per la prevenzione incendi; dal 77 all'85% per la sicurezza e porte antipanico e dal 55% al 65-70% per le di barriere architettoniche. Tutto questo è nell'interesse dei minori, dei giovani che frequentano la nostre scuole delle famiglie, per garantire che gli edifici offrano tutti quei requisiti di sicurezza che in una società evoluta, come riteniamo di essere e per la quale contribuiamo con le nostre azioni politiche, devono assolutamente essere garantite.
Le esperienze accadute in Molise e in altre parti di questo Paese devono essere un monito e non vanno assolutamente dimenticate. È stato un grave errore da parte sua, Assessore Leo, non avere sollecitato, perdendo l'occasione dell'anno dei disabili, e aver lasciato cadere così in sordina questa grossa opportunità. Recepiamo sul 2004. Va benissimo il monitoraggio, ma aspettiamo un incremento di fondi sull'edilizia scolastica pubblica, ma non solo, questo per la sicurezza delle famiglie e dei nostri giovani.
La ringraziamo per la risposta che riteniamo soddisfacente.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione Fabrizio Quattrocchi


PRESIDENTE

La parola alla Consigliera D'Onofrio sull'ordine dei lavori.



D'ONOFRIO Patrizia

Propongo di osservare un minuto di silenzio per la tragedia dell'esecuzione orribile di Fabrizio Quattrocchi in Iraq e per l'angoscia per gli altri tre italiani prigionieri.
E' di pochi minuti fa l'ANSA in cui si annuncia che il Ministro Frattini ha rivelato le ultime parole dell'ostaggio trucidato, che cito testualmente: "Vi faccio vedere come muore un italiano". Queste parole sono state pronunciate ai terroristi iracheni che hanno usato la morte di Quattrocchi per dare una lezione all'Italia.
Sono certa che incontrerò il consenso dell'Aula.



PRESIDENTE

Osserviamo un minuto di silenzio.



(L'Assemblea osserva, in piedi un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Grazie alla Consigliera D'Onofrio e all'aula che ha dato testimonianza di sensibilità verso questa tragedia portata avanti da terroristi che indiscriminatamente, usano le armi contro persone che non hanno nessun tipo di responsabilità.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Esaurito il secondo punto all'o.d.g., passiamo al 3) punto all'o.d.g.: "Nomine".
Tra poco verranno distribuite le schede.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Ieri, nella Commissione nomine, ho avuto modo di sollevare alcuni problemi che riguardano la nomina che andiamo ad effettuare oggi, che è tra le più importanti, se non la più importante, nella Fondazione San Paolo.
Sono contento di leggere, oggi, in prima pagina, sul Giornale del Piemonte, un articolo dell'ex Presidente Gianni Zandano che, preoccupato come penso molti di noi, della situazione economica della nostra Regione e della situazione in cui è oggi il San Paolo, dice alcune cose che personalmente condivido.
Voglio riassumerle prima di andare al voto dicendo innanzitutto che il nostro Gruppo non è interessato a segnalare nessuna persona in questo Istituto. In questo momento non ci sono candidati. Lo dico perché il primo è un mio parente molto prossimo. Vorrei essere chiaro su quanto sto dicendo, perché non vorrei che fosse travisato né dalla mia parte politica né dalla parte politica avversa.
Le obiezioni che avevo sollevato in Commissione Nomine erano essenzialmente due.
La prima: questa nomina arriva in questo Consiglio regionale a scadenza ultima. Ne abbiamo parlato ieri all'ottantanovesimo giorno, oggi è il novantesimo giorno. Avevamo tre mesi di tempo da quando c'è stato segnalato dal Presidente della Fondazione.
C'era la possibilità di discutere della nomina più importante, viste le finalità e visto lo Statuto della Fondazione, ma nonostante tutto arriviamo all'ultimo giorno utile a nominare la persona che dovrebbe fare da trait d'union, insieme a colui che nomineremo in Fondazione Unicredit, tra l'istituzione regionale e il sistema economico e bancario più importante di questa Regione. Considerazione che termino a questo punto, non vado oltre ma che mi preoccupa per la mancanza di strategia rispetto al futuro della nostra economia.
La seconda obiezione andava in un'altra direzione. Insieme al mio Gruppo avevamo sollevato questo problema in una recente interrogazione.
Conosciamo la situazione del San Paolo, in particolare degli ultimi cinque anni (dal 1998 al 2003). Abbiamo visto i bilanci, abbiamo visto qual è la situazione complessiva e abbiamo visto qual è stato il peso dell'IMI dopo la recente alleanza e cosa è successo all'interno di questo Istituto soprattutto in Piemonte.
La dirigenza piemontese è stata completamente messa da parte. E' necessario che questa istituzione regionale dica qualcosa rispetto all'unico istituto di matrice piemontese rimasto. Lo deve dire. Noi abbiamo sollevato il problema, c'è stata una risposta del Presidente Ghigo in quest'aula, da noi condivisa, che chiedeva un maggiore peso dell'istituzione regionale all'interno di queste realtà.
Non possiamo essere paragonati - lo dico con grande rispetto - alla Camera di Commercio di Genova, piuttosto che alla Camera di Commercio di Roma o alla Commissione delle pari opportunità, piuttosto che ad altre realtà, che meritano il nostro rispetto, ma che, al nostro pari, indicano un solo rappresentante all'interno della Fondazione San Paolo.
Sappiamo benissimo che il Comune di Torino indica due rappresentanti.
Sappiamo quali sono gli obiettivi dell'istituzione regionale e quali sono gli obiettivi e le finalità dello Statuto della Fondazione. Su molti aspetti si lavora di comune accordo perché gli obiettivi sono gli stessi.
Non possiamo pensare di essere scollegati e di non avere nessuna strategia rispetto a questa importante realtà che vorremmo rimanesse ancora legata al territorio piemontese; non per una questione di campanilismo, perch sappiamo che ormai si va verso una globalizzazione, ma per la semplice richiesta di vedere la Regione che affianca il sistema economico, bancario e produttivo di questa Regione. Questa deve essere la strategia.
Mi auguro che il Presidente, che so essersi impegnato in questa direzione, io penso che debba proseguire su questo impegno e ci debba essere, da parte del rappresentante che verrà votato oggi, una prima richiesta.
Invito il Presidente del Consiglio a chiedere al futuro nominato, che il primo impegno all'interno del Consiglio di amministrazione della Fondazione sia quello di richiedere una maggiore presenza dell'istituzione regionale con la richiesta esplicita di cambiare lo Statuto che è chiaramente datato e non più adatto ai tempi. Penso che questo sia l'impegno che non dobbiamo chiedere solo noi, so che altri colleghi sono concordi su questo. Senza questo impegno penso sia difficile fare delle strategie sul futuro economico produttivo e bancario della nostra Regione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Le sue osservazioni sono condivisibili da un punto di vista istituzionale. Chiedere un maggior ruolo della Regione, di rappresentare appieno la Regione (essendo un componente nominato dalla Regione attraverso il Consiglio regionale), è assolutamente un obiettivo condivisibile, quindi lo farò.
Ho ricordato alla Conferenza dei Capigruppo l'articolo 72, quindi sapete tutti che agiremo con questo metodo: ci sarà una prima votazione, se sarà raggiunto il quorum alla prima votazione proclamerò eletto il candidato che avrà ottenuto la maggioranza assoluta dei votanti, nel caso negativo procederò ad una seconda votazione perché entro oggi va individuato il candidato.
Si proceda alla distribuzione delle schede per la seguente nomina:


Argomento: Nomine

- Compagnia di San Paolo (art. 8 - 1° comma lettera b dello Statuto) Consiglio Generale. Designazione di un componente


PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Moriconi Enrico e Godio Gian Luca.
Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Galasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Si proceda allo spoglio delle schede.



(Si effettua lo spoglio delle schede)



PRESIDENTE

Proclamo designato, quale componente del Consiglio generale della Compagnia di S. Paolo, il signor Terzoli Luigi, persona dotata di capacità ed esperienza nei settori rilevanti di cui all'articolo 3 dello Statuto dell'Ente.


Argomento: Presidi privati di diagnosi e cura

Inversione punti all'o.d.g. (Il Consigliere Marcenaro chiede di discutere l'esame disegno di legge n. 575 "Misure straordinarie per i presidi ospedalieri della Commissione Istituti Ospedalieri Valdesi")


PRESIDENTE

Visto che alle ore 15 è convocata la Commissione, chiedo all'Aula se si vuole concludere la seduta.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Guardando l'o.d.g. vediamo che successivamente è iscritto il proseguimento della discussione sul disegno di legge n. 575 "Misure straordinarie per i presidi ospedalieri della Commissione Istituti Ospedalieri Valdesi".
Noi chiediamo che il proseguimento di quella discussione avvenga nella seduta odierna, non solo perché è iscritto all'o.d.g., dal momento in cui abbiamo calendarizzato nell'odierna riunione dei Capigruppo le sedute della prossima settimana per discutere in modo accorpato del bilancio e il DPF da sempre discussi in modo accorpato, ma perché questo è un proseguimento di provvedimento che, utilmente in questa ora e mezza, anche per il numero ristretto degli emendamenti, può essere esaurito.
Devo inoltre dire che non vi è né giustificazione tecnica rispetto alla costituzione del bilancio né ci può essere tanto meno giustificazione politica per non affrontare nel modo più rapido possibile questo provvedimento che, da più di un anno, si sta discutendo. Ne parlavamo già ai tempi del bilancio precedente, ne abbiamo discusso per un intero anno con diversi e reiterati provvedimenti della Giunta, con i maxi-emendamenti con il ritiro del provvedimento del maxi-emendamento e la riscrittura del nuovo provvedimento al sopraggiungere dell'Assessore Galante in sostituzione dell'Assessore D'Ambrosio.
Sappiamo che è una delle questioni più rilevanti che riguardano non solo la rete ospedaliera torinese, ma l'intera rete ospedaliera regionale.
Tutti abbiamo più detto in quest'aula che consideriamo gli Ospedali Valdesi un esempio importante di capacità di erogazione di servizi e di presidi sanitari di rilievo.
Sono intercorse tra questa Regione, la Giunta e le varie sedi (audizioni in Commissione) vari incontri con la Tavola Valdese e con i rappresentanti dei lavoratori all'interno della struttura di questi ospedali. Non solo con loro si sono raggiunti importanti intese in alcune direzioni, ma c'era un impegno preciso della Giunta regionale, del Presidente e degli Assessori competenti, oltre che un impegno preciso della IV Commissione competente a licenziare velocemente questo provvedimento per l'aula e per una sua discussione accelerata. Anche perché sappiamo benissimo che, alla fine dell'anno scorso, abbiamo dovuto produrre un'anticipazione di cassa della Regione all'ASL di riferimento affinché gli Ospedali Valdesi potessero espletare il pagamento degli stipendi e delle tredicesime.
Noi, in questo modo, ritardiamo sempre più un provvedimento con giustificazioni che non esistono, perché ogni volta il gruppo di Forza Italia, insieme ad altri gruppi e alla maggioranza, inventa una giustificazione diversa. Ogni volta c'è una motivazione diversa, fondata e fondante per non fare questo provvedimento, nonostante si sbandieri sul territorio che è un provvedimento di grande rilievo.
Non ho dubbi che ne inventerete un'altra anche oggi, di qualche tipo più o meno fantasiosa, per non affrontare il problema dei valdesi.
Debbo dire che nella misura in cui continuiamo a ritardare questo provvedimento creiamo disagio e sfiducia negli operatori e negli utenti, e produciamo un danno grandissimo che si va a sommare a quello che la Regione ha già prodotto, non finanziando per tempo gli Ospedali Valdesi e portandoli in questa situazione.
Chiediamo pertanto non solo la prosecuzione della discussione di un provvedimento incardinato, ma anche la procedura d'urgenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Faccio questa dichiarazione anche a nome del Gruppo dei Verdi e del Gruppo di Rifondazione Comunista. I tre Gruppi sono decisi a discutere il tema dell'Ospedale Valdese in Consiglio Regionale prima di ogni altra incombenza.
Ci sembra che questo tema debba essere messo al riparo da contingenze e polemiche politiche sopravvenute, ed è troppo tempo che l'Ospedale Valdese non conosce il proprio destino.
I tre Gruppi sono quindi non solo disponibili a discutere, ma sono disponibili a discutere in modo conclusivo questo tema nella giornata di oggi; quindi, di portarlo in discussione e di giungere ad una votazione entro la giornata di oggi.
Aggiungo un'ultima cosa: gradiremmo conoscere l'opinione su questo tema dell'Assessore, che è l'autorità responsabile di questa vicenda.
Quindi, sapere se l'Assessore si impegna di richiedere al Consiglio regionale di potere discutere immediatamente della sorte dell'Ospedale Valdese e la soluzione dei suoi problemi nella giornata di oggi. Chiederei la presenza anche dell'Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giordano; ne ha facoltà.



GIORDANO Costantino

Grazie, Presidente.
Solo per esprimere il parere sulla questione. Ritengo che il provvedimento n. 575 sull'Ospedale Valdese vada discusso oggi, perché c'era già l'impegno da parte del Consiglio di portarlo avanti.
Ricordo che parliamo di un argomento particolarmente importante parliamo della salute dei cittadini, parliamo di un ospedale molto importante, che non è problema né di destra né di sinistra.
Signor Presidente, mi appello quindi al suo buonsenso, con il quale quando vuole, riesce a fare i miracoli in quest'aula; questa volta il miracolo lo deve fare veramente, perché l'argomento è molto importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente.
Abbiamo ascoltato con attenzione gli interventi svolti sul punto da parte dei colleghi dell'opposizione, in particolare dalla Consigliera Manica.
Avevamo già affrontato questo problema in sede di Conferenza dei Capigruppo e, come avevo detto in quella sede, non abbiamo alcuna difficoltà ad esplicitare in aula la posizione politica della maggioranza.
Non senza prima fare alcune riflessioni ed alcune considerazioni. La prima: non è che l'Assessore - come dice il Consigliere Chiezzi - è il garante e quant' altro, com'è stato detto. Semplicemente la Giunta regionale sostenuta da questa maggioranza e, nella fattispecie, l'Assessore che lo ha firmato - l'Assessore Galante - è titolare del disegno di legge.
La maggioranza che lo sostiene, così come l'intero Consiglio regionale è titolare del percorso legislativo che porterà a legge questo disegno di legge, che - ripeto - è fortemente voluto, sostenuto e condiviso unanimemente dall'intera maggioranza che sostiene la Giunta regionale Ghigo.
Secondo punto: non abbiamo alcuna giustificazione né ci sarebbe bisogno di alcuna giustificazione, perché ribadiamo in aula una posizione politica chiara e cristallina, Presidente Manica. L'ultima volta che ho avuto bisogno della giustificazione è stato l'8 giugno del 1983, in quinta liceo quando mia madre mi ha firmato una giustificazione per un'assenza, poich non ero ancora maggiorenne.
La posizione politica è questa, Presidente Manica, lei lo sa, perch gliel'ho detto in modo molto chiaro all'interno della Conferenza dei Presidenti di Gruppo: riteniamo questo provvedimento indispensabile. Lo riteniamo certamente urgente, lo abbiamo detto l'altra volta; sarebbe già stato votato la volta scorsa, se non fosse successo quello che è successo ma non voglio riaprire questioni emerse la volta scorsa. Avevamo detto, e ribadiamo, che avremmo riportato questo provvedimento in aula e che avremmo affrontato un percorso in aula che portasse alla votazione di questo disegno di legge, in modo che la legge cosiddetta impropriamente - ma, se si vuole, si può definirla così - "per salvare gli Ospedali Valdesi" sia approvata al più presto.
Questo è e resta una nostra priorità. Nondimeno, è e resta una nostra priorità l'approvazione della legge finanziaria della Regione e del bilancio della Regione Piemonte, anche perché ricordo ad ognuno di noi che l'approvazione di questa legge senza l'approvazione del bilancio della Regione sarebbe meramente un foglio di carta da sbandierare in questa o in quella campagna elettorale e non avrebbe alcuna efficacia. Infatti, come certamente i colleghi che vivono la I Commissione sanno, la posta di bilancio inerente anche alla operatività e al reale effetto di questa legge è contenuta nel bilancio.
Ciò detto, la posizione è politica, lo diciamo in modo molto chiaro: si è aperto un ostruzionismo, all'interno della Commissione bilancio, da parte del Gruppo dei Democratici di Sinistra nei confronti della legge di bilancio e della legge finanziaria. Riteniamo che questi siano provvedimenti urgenti, ma che lo siano anche quelli che citavo prima quindi siamo responsabili e riteniamo che si possano affrontare entro qualche giorno entrambi i provvedimenti, cioè che avvenga un sereno ed acceso dibattito sulla finanziaria e sul bilancio, che ponga la Regione Piemonte in condizione di avere una legge finanziaria ed un bilancio approvato.
Certamente, anche rispetto a questi provvedimenti, abbiamo già avuto momenti di tensione durante questa sessione d'aula e abbiamo sempre trovato una soluzione; non abbiamo condizioni da porre né lo vogliamo fare né siamo soliti a farlo, però nella sede del dibattito d'aula approveremo anche questo disegno di legge.
Dunque, nessuna giustificazione e nessuno stratagemma tecnico, perch volendo rispettare un certo tecnicismo d'aula e il Regolamento, mi corre l'obbligo di evidenziare che il provvedimento successivo, quello della nomina del rappresentante della Regione nella compagnia San Paolo e la proposta di deliberazione n. 437: "Documento di programmazione economica finanziaria - DPEFR 2004/2006, ottemperante la legge 7/2002", se è pur vero che di norma il DPEFR viene trattato nella sessione di bilancio e insieme al bilancio, è altrettanto vero che, essendo questo atto autonomo, essendo deliberazione del Consiglio regionale ed essendo stato posto all'attenzione del Consiglio regionale regolarmente all'o.d.g. non dal Gruppo di Forza Italia o dalla Casa delle Libertà, ma dalla Presidenza del Consiglio regionale, su richiesta del Governo regionale, è un punto che andrebbe trattato precedentemente al punto 6).
Credo ci sia riconosciuta una chiarezza e una posizione politica espressa chiaramente, senza nasconderci dietro una colonna o volendo evidenziare questo o quel problema. Come abbiamo detto espressamente riteniamo il provvedimento n. 575, "Misure straordinarie per i presidi ospedalieri", importante e determinante. Siamo determinati a convertirlo in legge, ma siamo altrettanto determinati ad approvare il bilancio in modo che siano disponibili quei fondi contenuti nella legge, qualora lo diventasse, derivante dal DDL n. 565 della Giunta regionale, risolvendo così non in modo formale, ma sostanziale, operativo, reale e concreto, un problema che ancora oggi abbiamo sentito definire impropriamente "un danno fatto dalla Regione".
Questo provvedimento non è un danno e non è un dono della Regione, ma è una scelta responsabile di questo Governo regionale e di questa maggioranza che ha deciso di assumere una posizione e di impegnare i soldi dei cittadini piemontesi per riparare a dei danni che non noi, ma altri, hanno fatto e per responsabilità di gestione, nel bene e nel male, che è stata fatta.
La Regione Piemonte non ha alcuna responsabilità, ma riteniamo che sia il caso del Mauriziano sia il caso dei Valdesi siano due realtà importantissime per il Piemonte, per il territorio della città di Torino della provincia di Torino e dell'intera regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

La storia del provvedimento di cui stiamo discutendo è conosciuta, è un provvedimento che data almeno la fine dell'estate scorsa e forse prima, che ha conosciuto - come è stato ricordato - varie traversie, che è passato attraverso numerosi cambiamenti di posizione da parte sia del Governo regionale sia della maggioranza.
Tutto questo, in una situazione che si configurava e si configura come una situazione di emergenza, riconosciuta da molti, compresa la Giunta regionale, che, se ricordo bene, ha chiesto su questo provvedimento la procedura d'urgenza.
Questa era un'emergenza legata alle difficoltà finanziarie, che permangono e che rischiano di dilatare le conseguenze negative per la comunità e per le finanze regionali, ma anche legata a quell'effetto che è impossibile non vedere e di cui è impossibile sottovalutare il rilievo, che consiste nella demoralizzazione, nella sfiducia che può insediarsi tra il personale, quando vede che una prospettiva rischia di venire meno, che gli impegni assunti non si concretizzano, che le soluzioni discusse e concordate vengono, di volta in volta, rimandate.
Dopo una lunga discussione e lunghi incontri che hanno visto protagoniste tante forze della maggioranza e dell'opposizione, i Valdesi le Organizzazioni Sindacali, il personale, eravamo arrivati a un punto conclusivo.
Nel corso dell'ultima riunione di Consiglio regionale nella quale si è affrontato questo problema siamo arrivati ad situazione conclusiva: noi, a fronte di alcuni emendamenti già presentati, avevamo addirittura dichiarato la nostra disponibilità a ritirare questi emendamenti se questo avesse potuto consentire un'immediata approvazione del provvedimento, così com'era stato definito e così com'era stato concordato.
Immagino che ricorderete che la volta scorsa ci siamo misurati con un altro ostacolo: un emendamento presentato a sorpresa della Giunta che riguardava, diciamo così, la questione della risoluzione delle pendenze finanziarie. Anche su quello ci siamo sforzati di trovare una soluzione accettabile per contribuire alla risoluzione del problema.
La volta scorsa, il Presidente Cattaneo, che è stato uno dei protagonisti di questa discussione, ad un certo punto, nella sorpresa generale, si è alzato in piedi e ha detto che l'asprezza e il linguaggio tenuto da alcuni esponenti dell'opposizione costituiva un problema politico tale da impedire l'approvazione di questo provvedimento. Naturalmente ci siamo meravigliati, perché non è consueto che una maggioranza, o una Giunta, blocchi un proprio provvedimento per l'asprezza delle critiche dell'opposizione. Perché se così fosse, avremmo trovato una via molto efficace per contrastare le decisioni che non condividiamo.
Questa è la motivazione che è stata resa la volta scorsa. La volta scorsa, non abbiamo sentito parlare del fatto che, in assenza del bilancio il provvedimento non sarebbe stato operativo; non abbiamo sentito parlare nemmeno delle altre motivazioni che oggi, improvvisamente, sentiamo.
Oggi vengono dette altre cose: oggi viene detto che il Gruppo dei Democratici di Sinistra fa un'opposizione troppo aspra - su questo punto aprirò successivamente una parentesi - sul bilancio regionale. E in presenza di un'opposizione troppo aspra del Gruppo dei Democratici di Sinistra sul bilancio regionale non è possibile approvare il provvedimento.
Vorrei dire in questa sede - faranno fede i verbali della I Commissione che per quanto ci riguarda non abbiamo condotto, non conduciamo, n condurremo nessuna battaglia ostruzionistica sul bilancio regionale. Sul bilancio regionale facciamo una battaglia politica indispensabile: abbiamo impiegato molto tempo per convincere, fra le altre cose, l'Assessore alla Sanità a mettere a disposizione, non solamente nostra, ma della comunità piemontese, i dati di informazione che permettessero di valutare la situazione di un settore di questa importanza e di questa delicatezza. Noi ci avviamo, così, ad una discussione che avrà i suoi tempi e che, per quanto ci riguarda, non ha nessuna caratteristica ostruzionistica, anche se comporta l'asprezza di questa opposizione per un bilancio a nostro parere così negativo.
Abbiamo sentito dire adesso - personalmente ho ascoltato con interesse questa dichiarazione - che fino a quando i Democratici di Sinistra non cambieranno atteggiamento - perlomeno questa è la sostanza politica della dichiarazione che è stata resa - il provvedimento dei valdesi rimarrà fermo. Ieri c'era l'asprezza del linguaggio del collega Saitta; oggi c'é la durezza, da parte del Gruppo dei Democratici di Sinistra, rispetto al bilancio; non so cosa inventerete domani. So solo che fra le parole che dite e le azioni che concretamente state compiendo c'é una differenza che non abbiamo bisogno di commentare. È una differenza che si commenta da s e ciascuno potrà giudicarne la natura.
Naturalmente, sul fatto che si prende in ostaggio qualcuno, è come se i valdesi fossero un problema che riguarda soltanto i Democratici di Sinistra, e non tutti: noi siamo molto legati - direi quasi onorai - di questo; lo consideriamo certo un nostro problema, ma non potete dire: "Fino a quando il Gruppo dei Democratici di Sinistra non cambia atteggiamento se costoro hanno una posizione che non condividete - noi ci rivaliamo sulla legge degli Ospedali Valdesi".



(Commenti del Consigliere Cattaneo fuori microfono)



MARCENARO Pietro

È la mia interpretazione di quello che ho ascoltato dalle vostre parole. Tutti hanno ascoltato e mi pare che tutti abbiano capito.
Si è detto: "I DS stanno bloccando il bilancio e di fronte a questo noi blocchiamo.".



(Commenti del Consigliere Cattaneo fuori microfono)



MARCENARO Pietro

Io lo nego, ma usa pure il termine "ostruzionismo".
È stato detto: "Di fronte all'ostruzionismo dei DS", che il sottoscritto nega, tu dici: "Noi blocchiamo la legge per i valdesi". Ma che senso ha tutto questo? Che senso ha prendere in ostaggio un provvedimento che tutti ritengono indispensabile? Per cosa, poi? Per colpire i DS? Certo che i DS sono colpiti, ma non solo loro, semmai l'intero Consiglio regionale su un provvedimento che insieme stavamo facendo, che potrebbe avere, in pochi minuti, il voto unanime del Consiglio regionale e, su questa base, essere approvato.
Noi siamo in grado di riprendere alle ore 15.00 la Commissione Bilancio avendo già approvato in quest'aula la legge che stiamo discutendo.
Se si usa il buonsenso e si valuta che le relazioni politiche e istituzionali hanno un qualche peso, anche dal punto di vista del proseguimento della discussione sul bilancio, non sarebbe un segno negativo se questo potesse accadere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea.
Ci stiamo avviando rapidamente alle ore 15.00.



PAPANDREA Rocco

Cercherò di essere sintetico per favorire la possibilità che si discuta il provvedimento.
Credo anch'io che gli argomenti portati dal Capogruppo di Forza Italia il Consigliere Cattaneo, siano del tutto pretestuosi.
Non solo si è già utilizzato varie volte (almeno l'ultima) un pretesto inesistente per non approvare la legge, ma questo fatto dimostra la pretestuosità di quello di oggi. Quindici giorni fa il bilancio non c'era eppure era iscritto all'ordine del giorno e lo stavamo votando. All'epoca il bilancio era in Commissione esattamente come adesso. L'assenza di bilancio non impediva, cioè, la discussione sul provvedimento.
Dirò di più: è vero, come sostiene il collega Cattaneo, che in assenza del bilancio non si possono finanziare le leggi. Lo sappiamo tutti (è l'ABC!), ma in assenza delle leggi, l'approvazione del bilancio non ha efficacia su leggi inesistenti.
Questa legge dovrà essere approvata e saranno necessari alcuni giorni perché entri in vigore. Se oggi approviamo questa legge, facciamo in modo che, al momento dell'approvazione del bilancio, tutto sia più rapido. Se non si fa questo, sarà più complesso.
Sappiamo tutti che all'approvazione del bilancio saremo molto vicini alla scadenza elettorale e il rischio che non passino più leggi in questa sede è alto.
Mi pare che sia fortissima, quindi, la preoccupazione che si voglia far saltare, perlomeno fino a quest'estate, se non in modo definitivo, questa legge.
Oggi, esiste ancora la possibilità di trovare un modo per colmare e riparare all'incidente della volta scorsa e approvare la legge.
Mi pare che siano proprio la maggioranza e la Giunta (che tace di fronte a questa cosa) a voler questa situazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta Marco.



BOTTA Marco

Presidente, ho chiesto la parola soltanto per ristabilire, se è possibile, un minimo di verità, anche storica, perché sul fatto che qualcuno ricatti qualcun altro, sinceramente, secondo me, non ci siamo.
Siamo invece tutti consapevoli di come sia cambiato, in maniera sostanziale, l'atteggiamento dei Democratici di Sinistra rispetto alla questione bilancio negli ultimi sette, otto o dieci giorni, tanto che tutti ci chiediamo quale sia la motivazione di questo cambiamento repentino cambiamento così forte che ha isolato, addirittura, i Democratici di Sinistra. Sono solo loro, in questo momento, che continuano a fare ostruzionismo (perché di altro non si può parlare), proseguendo con una richiesta infinita di documenti, anche non molto legati al discorso di bilancio, non ritenendo mai sufficienti le risposte che, in particolare sulla sanità, l'Assessore cerca di dare, con i limiti imposti di una discussione di bilancio e non sull'oggetto di alcune richieste.
La seduta di ieri, ma anche quelle precedenti, sono servite per cercare di approfondire argomenti che hanno altre sedi proprie di approfondimento in cui, a volte, si sono avute divisioni e opinioni opposte anche all'interno degli stessi schieramenti. Il collega Riba non me ne vorrà, ma ricordo che su Amos c'è qualche candidato importante alla Provincia di Cuneo che ha espresso un parere sostanzialmente favorevole. Non è la sessione di bilancio che ci può fare interessare di questi argomenti.
Siamo disponibili a discutere, a convocare sedute di IV Commissione e a rispondere ad interrogazioni, ma non sul bilancio. Il cambiamento di atteggiamento, al di là delle minacce - minacce tra virgolette - di portare il bilancio a dopo le elezioni amministrative, crea solo irrigidimenti. Di fronte a queste battute (perché adesso mi viene detto che queste minacce sono delle battute) è chiaro che c'é un irrigidimento.
Ciò detto, nessuno ha mai collegato, e meno di tutti il collega Cattaneo, l'esaurimento della partita di bilancio, cioè l'approvazione del bilancio in aula, all'approvazione della legge sugli Ospedali Valdesi.
Diciamo solo che dopo diverse settimane di attenzione e di approfondimento del bilancio in Commissione, è possibile arrivare rapidamente in aula.
Quando il bilancio sarà in aula, come è già stato fatto per altri importanti provvedimenti che avevano un interesse trasversale, si potrà aprire, con grande tranquillità, una finestra per trattare la questione Valdese, questione che non brandiamo come una mazza nei confronti di nessuno. È un provvedimento della Giunta regionale, non è un progetto di legge dell'opposizione, quindi sarebbe assolutamente illogico che ci avvenisse.
Dobbiamo, però, segnalare come, di fronte ad un provvedimento importante come quello dei Valdesi, c'è il provvedimento base della politica regionale: il bilancio regionale che entro il 30 aprile deve essere votato, per dare la possibilità al Piemonte di continuare ad andare avanti e continuare ad essere governato, oggi da noi (speriamo anche domani), ma non è detto che domani non sia governato da qualcun altro.
Personalmente, ritengo che questa non sia una posizione di ricatto o di durezza, è una posizione rispettosa, anche della diversità e del diverso peso di alcuni provvedimenti. Terminiamo, com'è giusto che sia, senza avere mai lesinato tempi o approfondimenti sulla discussione di bilancio e la settimana prossima, nei primi giorni, sarà possibile individuare una finestra per la questione Valdesi, all'interno dell'incardinata e iniziata discussione di bilancio.



PRESIDENTE

Grazie colleghi. Cerchiamo di trarre un elemento comune da tutti questi elementi. Questa legge si deve approvare assolutamente. La settimana prossima abbiamo tutti i giorni seduta, da martedì fino a venerdì, e mi pare che tutti i Gruppi si siamo esposti, nel senso che la legge deve essere approvata, almeno un risultato.



(Commenti del Consigliere Marcenaro fuori microfono)



PRESIDENTE

Se non ho fatto una sintesi fedele, al limite ho espresso un auspicio una mia opinione.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Chiediamo che si prosegua nella discussione con l'ordine del giorno sulla questione degli Ospedali Valdesi.



PRESIDENTE

Va bene, allora tecnicamente le devo chiedere di formalizzare e motivare l'inversione dell'ordine del giorno, come ha fatto.
La parola al Consigliere Cattaneo per parere contrario.



CATTANEO Valerio

Abbiamo detto prima, e lo voglio ribadire alla luce di interventi che ho ascoltato in successione, in particolare da parte del collega Marcenaro che non siamo contrari a questo provvedimento, o di sottoporlo alla pregiudiziale dell'approvazione del bilancio. Abbiamo semplicemente sostenuto che il bilancio è fermo in Commissione - almeno secondo il nostro punto di vista - per un'attività ostruzionistica.
Credo che si possa prevedere di arrivare in aula con il bilancio e che tutto l'ordine del giorno resti così com'è: quindi, se viene licenziato, ci sarà al punto 4) il DPEFR, al punto 5) il bilancio e al punto 6) la CIOV.
Abbiamo detto - e lo ribadiamo - che quando saremo in aula, con tutti i provvedimenti, si deciderà in quel momento - chiamiamola finestra, prima o dopo - come fare.
Per quanto ci riguarda, non ci scandalizzeremo se dovessimo trattare prima la CIOV della votazione sul bilancio o sulla Finanziaria, ma il tutto lo vedremo in quel momento. Votare adesso un'inversione su un provvedimento che in questo momento non è ancora all'ordine del giorno perché è solo prenotato, mi sembra, da un lato.



PRESIDENTE

Chiedo scusa perché forse non ci siamo capiti.
Abbiamo un o.d.g. con al punto 4) il DPEFR e al punto 6) gli Ospedali Valdesi, perché il punto 5) non c'é. Il Consigliere Marcenaro ha formalizzato, con una richiesta, di voler trattare questo tema anche nei 35 minuti a disposizione fino alla fine della seduta.



CATTANEO Valerio

Allora chiedo scusa, sia al Presidente sia al collega Marcenaro.
In questo caso è ovvio che voteremo contro, per quanto stavo dicendo e per quanto ho detto prima.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Prendo atto di una questione che ho sentito per la seconda volta. Il nostro atteggiamento sulla questione bilancio può essere giusto o sbagliato, condiviso o non condivisa, ma quello che è certo è che il collega Cattaneo, per la seconda volta, condiziona l'approvazione e la discussione di questo provvedimento, ad una modifica dell'atteggiamento dei DS su altra materia da quella in discussione. Questo è, per quanto mi riguarda, il punto essenziale.
Per questo motivo, esprimo una dichiarazione di voto a favore.



PRESIDENTE

Sto cercando di non inasprire il clima perché abbiamo molte sedute e dobbiamo approvare il bilancio.
La parola al Consigliere Cattaneo per fatto personale.



CATTANEO Valerio

Dato che il collega Marcenaro dice che voglio condizionare e che l'ha sentito per l'ennesima volta, rispondo subito che non è così. Ho detto esattamente il contrario. Quando saremo in aula, con i provvedimenti, valuteremo, in quel momento, come procedere. Certamente Presidente e colleghi, non siamo né in imbarazzo né mettiamo alcuna condizione, ma valutiamo insieme. Se si dovrà trattare prima la CIOV rispetto alla Finanziaria, lo vedremo in quel momento.
Non è quindi corretto che il collega Marcenaro dica che io condiziono quando, non solo non condiziono, ma auspico una votazione in aula, in segno esattamente contrario rispetto a quanto diceva.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere Cattaneo, ha precisato la sua posizione.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'inversione dei punti all'o.d.g.
Il Consiglio non approva.
Dichiaro chiusa la seduta.



(La seduta ha termine alle ore 14.29)



< torna indietro