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Dettaglio seduta n.441 del 30/03/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(Alle ore 10.27 il Vicepresidente Toselli comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00)



(La seduta ha inizio alle ore 11.11)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g., "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bolla, Botta Franco Maria, Cantore Cavallera, Costa Enrico, D'Ambrosio, Dutto, Galasso, Ghigo, Leo, Manica Marengo, Pedrale, Pichetto Fratin.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

c) Impugnazione del Governo avverso legge regionale n. 1 del 8 gennaio 2004 "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento"


PRESIDENTE

Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha proposto ricorso notificato il 15 marzo 2004 - contro la Regione Piemonte, in persona del Presidente della Giunta pro-tempore, per la dichiarazione dell'illegittimità costituzionale dell'articolo 32, comma 1 e 2, della legge regionale 8 gennaio 2004, n. 1: "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi dei servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento".


Argomento: Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale)

Interpellanza n. 2626 del Consigliere Contu, inerente a: "Corsi di lingua piemontese (L.R. 10/04/1990, n. 26): contributi annuali, ma l'ecumenismo di Leo non ha già dato anche alla Lega?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il sindacato ispettivo, di cui al punto 2) all'o.d.g.: "Svolgimento interrogazioni e interpellanze".
Esaminiamo l'interpellanza n. 2626, presentata dal Consigliere Contu.
La parola all'Assessore Farassino, per la risposta.



FARASSINO Giuseppe, Assessore al patrimonio linguistico

In riferimento alle considerazioni svolte dal Consigliere Contu secondo il quale: 1) "uno dei beneficiari (l'Associazione Nòste Rèis) dei finanziamenti regionali per l'insegnamento facoltativo della lingua piemontese agli allievi delle scuole è un'associazione nata all'interno del movimento politico "Piemont Autonomista" e che "tale Associazione ebbe come prima sede (dal 1.2.1988) i locali del movimento 'Piemont Autonomista' successivamente confluito nel partito Lega Nord", si dichiara che l'Associazione in oggetto, come risulta dal suo Statuto sociale e da una missiva del suo Presidente, prof.ssa Vera Bertolino, è un'organizzazione culturale apolitica 2) "il direttivo dell'associazione Nòste Rèis, che si considera una vera e propria "Ca del Piemont" è formato in gran parte da iscritti, militanti e candidati nelle liste del partito politico Lega Nord", si dichiara che in forza della vigente normativa in materia di riservatezza dei dati personali non è possibile, da parte dei competenti uffici e da parte nostra conoscere chi siano i componenti dell'organo direttivo ed, inoltre verificare se questi siano o meno iscritti, militanti o candidati del movimento politico Lega Nord. Mi chiedo anche come faccia, il Consigliere Contu, a saperlo.
3) "tale associazione è regolarmente ospitata sul sito Internet (www.padania.to.it) della Sezione di Torino nord della Lega Nord" e che "su tale sito è ampiamente e ripetutamente reclamizzata l'attività dell'Associazione nelle scuole della regione, l'intervento finanziato gli anni scorsi dall'Assessorato alla cultura della Regione con centinaia di migliaia di euro", si dichiara che, come risulta dalla missiva di diffida della Segreteria Nazionale della Lega Nord (copia allegata), trattasi di sito non correlato o riferibile in alcun modo al partito medesimo.
Inoltre, si ricorda che ai sensi dell'articolo 21, comma 1, della Costituzione italiana "tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione", onde per cui non può essere vietato né censurabile né tanto meno considerare inopportuno che in un sito Internet privato venga reclamizzata l'attività di un'organizzazione culturale apolitica, qualunque essa sia 4) "l'Associazione Nòste Rèis ha beneficiato nel 2001 di 116.719,26 euro (pari al 30,4% delle risorse disponibili) e nel 2002 di 139.970,93 euro (pari al 36,6%), si dichiara che le percentuali riportate dal Consigliere Contu, relative ai finanziamenti erogati all'Associazione suddetta, sono assolutamente errate, e precisamente: nel 2001, la percentuale è del 15,56% e non del 30,4 nel 2002, il 18,66% e non il 36,6 Ho allegato una tabella riassuntiva, prodotta dal Settore Promozione Patrimonio Culturale e Linguistico.
5) "nell'ottobre 2001 l'attività della medesima Associazione veniva presentata in bell'evidenza nel foglio informativo del Gruppo consiliare Lega Nord Piemont Padania 'Piemonte Cultura', diffuso a cura del Gruppo stesso", si rimanda a quanto affermato al precedente punto 3), in ordine alla libertà di manifestare il proprio pensiero (articolo 21 della Costituzione).
Relativamente al primo quesito dell'interpellanza: "se non sia noto che una parte considerevole del denaro dei contribuenti destinati dalla Regione a finanziare attività per la promozione del patrimonio linguistico piemontese sono stati utilizzati per le attività di cui sopra e come intenda comportarsi in merito", si dichiara che questo Assessorato e i competenti Uffici regionali sono a perfetta conoscenza dei finanziamenti erogati agli Enti ed Associazioni che promuovono il patrimonio culturale e linguistico piemontese.
Infine, si precisa che questo Assessorato intende assicurare e garantire il rispetto e l'osservanza della vigente normativa regionale in materia di erogazione dei contributi e finanziamenti in oggetto e ritiene che non sia censurabile, in alcun modo, l'operato degli Ufficio regionali relativamente alla concessione del finanziamento all'Associazione Nòste Rèis.
Relativamente al secondo quesito dell'interpellanza: "In base a quali criteri la Giunta abbia definito le priorità di intervento e i criteri di verifica sui soggetti beneficiari dei finanziamenti della legge regionale in oggetto", si dichiara che i criteri sono individuati nel Programma di attività 2002-2004 della Direzione Promozione Attività Culturali Istruzione e Spettacolo, approvato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 1-6162 del 27 maggio 2002. Tali criteri sono suscettibili di modifiche, accorgimenti e suggerimenti provenienti da tutte le forze politiche.
Per quanto afferisce il lamentato conflitto di interessi e l'inopportunità che l'Assessorato regionale alla Valorizzazione dell'Identità del Piemonte e alla Promozione del Patrimonio Linguistico sia in capo a Gipo Farassino, si rimanda a quanto significato dal sottoscritto e alle valutazioni del Presidente della Giunta regionale, On.
Enzo Ghigo, già espresse nelle precedenti sedute assembleari nel mese di gennaio ultimo scorso. Grazie.



PRESIDENTE

La parola il Consigliere Contu.



CONTU Mario

Ringrazio l'Assessore anche per il modo dettagliato con il quale ha risposto all'interpellanza, che credo sia opportuno contestualizzare anche storicamente.
Questa interpellanza, infatti, è nata nel momento in cui, sciogliendo una riserva che ormai durava da molto tempo, il Presidente Ghigo ha optato per l'attribuzione delle deleghe a Gipo Farassino, superando un dibattito che ha attraversato, per un paio di anni, l'agone regionale (conosciamo tutte le difficoltà).
La preoccupazione, quindi, nasce (e nasceva) da due elementi apparentemente distanti fra loro, ma sufficientemente vicini per indicare con cautela alcune ragioni di opportunità su un possibile conflitto di interessi.
Da cosa nasce un conflitto di interessi? Sinora, l'operato dell'Assessore competente Leo aveva mantenuto - io lo riporto nell'interpellanza - un profilo ecumenico di economicità, dosando e valorizzando con molta attenzione la molteplicità di attori in un settore così delicato, ma importante, come quello della valorizzazione della lingua, della cultura e delle tradizioni piemontesi, come se dovesse necessariamente guardare alla qualità delle proposte e - assunto il dato della qualità - garantire che non si determinassero, nell'attribuzione dei progetti, situazioni di monopolio.
Oggi, lei in parte attenua le percentuali. Probabilmente abbiamo assunto riferimenti diversi rispetto ai budget complessivi, perché in questo settore particolare abbiamo limitato il dato percentuale ai progetti relativi alla valorizzazione della lingua piemontese.
Come dicevo, la cautela che deve guidare l'azione dell'Assessorato è volta a garantire una pluralità di interventi che abbiano, come retroterra comune, la competenza, la professionalità e la qualità.
In merito alla denuncia relativa al fatto che un'associazione possa essere più o meno emanazione di questa o di quella forza politica, ci sono una serie di associazioni che, per la loro collocazione (oltretutto beneficiari anche di contributi e di attenzione da parte dell'Assessorato alla cultura), sono sicuramente, dichiaratamente e manifestatamente collocabili a sinistra: penso a realtà associative come l'Hiroshima Mon Amour o ad altre realtà giovanili di aggregazione che pure hanno beneficiato di una serie di interventi da parte dell'Assessorato. Però la denuncia riguarda in particolar modo - aspetto che, invece, non è dato anche per queste associazioni di sinistra - la reiterata situazione di intrecci.
Oggi apprendo dalla sua risposta che il sito della Lega Nord Padania non ho sottomano elementi scritti, per cui parlo a ruota libera - è stato diffidato ad operare da parte della Lega a livello nazionale: ho capito bene? Bene o male, Internet rappresenta una grande "Agorà", che dà accesso ad informazioni facilmente raggiungibili da qualsiasi ufficio. Mi far promotore di una norma che attenui le problematiche legate ai conflitti di interesse, affinché, fra le documentazioni relative allo status delle associazioni e allo Statuto, gli uffici richiedano anche quelle inerenti l'assetto degli organi direttivi quadro.
Guardi, che non si viola assolutamente nessuna norma che tuteli la privacy, perché questi elementi sugli organi direttivi di un'organizzazione, insieme al deposito dei bilanci laddove previsti, sono elementi di facile accessibilità per chiunque.
Per quanto concerne la contestualizzazione storica dell'interpellanza era uno sprone, una raccomandazione, una denuncia, ma allo stesso tempo una sollecitazione perché l'operato del suo Assessorato non scivoli comportamento che talvolta si può constatare - nel privilegiare le appartenenze rispetto ai destinatari dei progetti, ma sappia volare più in alto e, soprattutto, agire in funzione di quello che dovrebbe essere lo spirito originario di quella legge, ovvero la valorizzazione della lingua della cultura piemontese e delle sue tradizioni culturali attraverso quella che è la comunicazione orale e il patrimonio scritto della nostra Regione.
Se lei riuscirà ad ottenere questo, farà cosa buona e potrà ottenere riconoscimenti per quello che svolgerà.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Farassino.



FARASSINO Giuseppe, Assessore al patrimonio linguistico

Do quest'informazione a titolo personale. Ringrazio il collega Contu delle sue parole e vorrei dirle, forse in modo non usuale, che ho apprezzato il suo intervento, principalmente in quest'ultima parte.
Condivido, infatti, certe sue idee, per esempio che finora questo tipo di distribuzione sia stata un po' troppo "torinocentrica".
Per quale ragione? Riflettendo sulla situazione, con tutto il rispetto per quanto operato finora dall'Assessore Leo, i contributi sono stati un po' troppo torinocentrici, per la mancanza di un protocollo d'intesa che stabilisca quali debbano essere i meriti e i criteri di distribuzione. Pu anche dare adito a questa distribuzione, distinta, con buonsenso, ad un qualcosa che può essere interpretato in malo modo.
Non più tardi della scorsa settimana, mi è stato accordato un appuntamento con il Direttore dell'ex Provveditorato, dottor Catalano, al quale ho chiesto - mi è stato garantito, con molta disponibilità, che ovviamente, il Provveditorato si accollerà i costi dell'operazione - uno studio su un protocollo d'intesa che stabilisca i meriti e i criteri di distribuzione. Non solo a "chi", ma anche che ci sia una regolamentazione su chi sono coloro che vanno a fare le lezioni.
Purtroppo, siamo in un campo anomalo, per cui, dato che sempre più difficilmente troviamo persone che parlano piemontese, a volte si dà l'abilitazione all'insegnamento del piemontese a chi conosce benissimo il piemontese, ma magari non ha nozioni di pedagogia, soprattutto per quanto riguarda i bambini. E' quindi essenziale che sia abilitato, meglio ancora se come maestro elementare.
L'indirizzo è lì. Non sono tanto per le conferenze nei teatri sulla letteratura piemontese, perché a quelle partecipano le persone che già conoscono il piemontese. Lo spirito della legge è di non far morire una lingua preziosa, come tutte le lingue ancestrali, di gran valore ed espressione di una popolazione. Si tratta di agire sui bambini, il che pu anche essere, in questo momento, un discorso di aggregazione e d'integrazione di elementi estranei alla nostra cultura (parlo di immigrati extracomunitari).
Il professor Catalano mi ha assicurato che entro breve tempo ci sarà questo protocollo di intesa, nel quale comprenderemo tutti gli insegnanti anche fuori dalla provincia di Torino, che esistono già e che trovano grosse difficoltà. Diremo di mandare quelli che loro considerano insegnanti idonei, che affronteranno un colloquio - non so come si svolgerà - a seguito del quale sarà dato un piccolo attestato di idoneità a questa funzione, una specie di diploma da inquadrare ed esporre in salotto.
In questo modo, regolamentando i criteri di accesso ai contributi per l'insegnamento della lingua, ci saranno maggiori garanzie. Penso che le discussioni non debbano più esserci assolutamente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore, per quest'informale intervento.


Argomento: Istruzione e Formazione Professionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 2600 del Consigliere Giordano inerente a "Gravi carenze della gestione dell'Istituto Professionale J. Beccari di Torino, unica scuola media superiore di proprietà della Regione Torino" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2600 del Consigliere Giordano inerente a "Gravi carenze della gestione dell'Istituto Professionale J.
Beccari di Torino, unica scuola media superiore di proprietà della Regione Torino".
Non essendo presente in aula il Consigliere Giordano, verrà data, ex articolo 89, comma 8, del Regolamento, risposta scritta.
Dichiaro chiuso il sindacato ispettivo.


Argomento: Trasporti e comunicazioni: argomenti non sopra specificati

Comunicazioni della Giunta regionale relative a: "Incidente ferroviario sulla linea del Sempione, in località Stresa"


PRESIDENTE

Passiamo ora al punto 3) all'o.d.g.: "Comunicazioni della Giunta regionale".
Le comunicazioni sono relative a "Incidente ferroviario sulla linea ferroviaria del Sempione, in località Stresa" La parola all'Assessore Casoni.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Relativamente all'incidente occorso alle 4.10 del giorno 20 marzo, è bene precisare quanto segue: sostanzialmente, da verifiche fatte sono state costituite tre Commissioni. Una della Magistratura, una di Trenitalia e una di RFI, che sono le Commissioni incaricate di verificare le cause di questo incidente.
Alla luce dei fatti, nessuna di queste tre Commissioni è giunta alla pronunciazione finale, ma abbiamo elementi che fanno pensare a una serie di situazioni.
L'apparato tecnico della linea è stato verificato prima, durante e dopo ed era perfettamente funzionante. Quindi, non si tratta di un problema tecnico, perché tutto il treno è passato su questa linea, solo l'ultima carrozza è stata coinvolta; anzi, solo la prima parte dell'ultima carrozza è andata su un binario, la seconda parte è stata instradata sull'altro binario.
L'infrastruttura e la linea aerea erano a posto, la manutenzione del treno e della carrozza - in particolare, di quella carrozza - era stata fatta addirittura tre giorni prima dell'incidente. Quindi, sostanzialmente sia il treno, sia l'infrastruttura, sia l'apparato tecnico, sia la linea aerea erano a posto.
Proprio questi fatti fanno pensare logicamente che l'incidente, pur non essendo ancora giunte a conclusione le tre Commissioni, sia stato determinato da un errore umano.
Sostanzialmente, l'apparato automatico di scambio, quando il treno è sopra, non permette scambio di linea se non infrangendo le procedure di attivazione dello scambio. Presumibilmente, una persona è intervenuta per modificare quell'apparato, non con la finalità di creare l'incidente, ma per velocizzare delle procedure per guadagnare tempo nell'attivazione.
Queste sono le conclusioni. Ripeto, non vorrei portare questa comunicazione oltre certe situazioni perché, come dicevo, la stessa Commissione della Magistratura - ho parlato stamattina con il Prefetto del Verbano Cusio Ossola - non è ancora giunta alle conclusioni finali.
Però, tutti danno per scontato - lo stesso Magistrato Argenteri in dichiarazioni pubbliche l'ha fatto intendere - che si è trattato di un errore umano, essendo stata attivata una procedura ed infrangendo le procedure di attivazione da parte di un addetto della stazione.
Questi sono gli elementi che abbiamo ad oggi - non sto a ripetere quello che tutti sanno - cioè dove, come e quando è avvenuto l'incidente quali sono state le tragiche conseguenze (un morto e molti feriti). Posso solo comunicare che, ad oggi, tutti i feriti sono stati dimessi tranne uno che è ancora ricoverato.
C'è da dire che la procedura di emergenza si è immediatamente attivata e nell'arco della mattinata sono state espletate tutte quelle operazioni di assistenza ai passeggeri e ai feriti con generi di conforto e di reinstradamento verso le località di destinazione ai passeggeri che erano rimasti fermi.
L'apparato di risposta all'incidente è stato coordinato dal Prefetto del Verbano Cusio Ossola in collaborazione con Trenitalia e le forze di polizia ed è stato molto efficace ed efficiente. Immediatamente i passeggeri sono stati tutti trasferiti in un albergo, sono stati poi reinstradati, i feriti sono stati immediatamente portati negli ospedali vicini, alcuni già dimessi in giornata, altri alcuni giorni dopo. Insomma la gestione post-incidente è stata positiva.
La mia conclusione non può essere altro che quella di aspettare formalmente il termine di queste tre Commissioni che - come dicevo - sono state istituite una logicamente e doverosamente, dalla Magistratura, una da Trenitalia, che è la proprietaria del treno, e una da RFI, che è la proprietaria dell'infrastruttura.
Sia da parte di Trenitalia che da parte di RFI si è verificato che l'incidente non è stato dovuto a carenza tecnica, ma si ipotizza purtroppo, l'errore umano, che ha infranto una procedura codificata.
Non doveva esserci questo intervento manuale che andava a modificare una procedura automatica per la quale il treno sarebbe passato in quel punto senza nessun danno, evitando l'incidente che poi si è verificato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Ringrazio il Vicepresidente della Giunta regionale per la succinta, ma estremamente chiara e puntuale comunicazione al Consiglio. L'avevo richiesta in sede di Conferenza dei Capigruppo poco più di una settimana fa.
Essendo residente in quei territori, ho avuto l'opportunità di essere presente sul posto, dopo l'incidente, e la possibilità di vedere che la situazione è stata ben organizzata, quindi condivido l'affermazione dell'Assessore.
Vorrei cominciare da quest'ultimo punto e dire che, fortunatamente, si svolgeva a Baveno un convegno della Croce Rossa Italiana, che ha avuto l'opportunità di essere coinvolta, quasi come se si trattasse di un'esercitazione durante un momento convegnistico.
Infatti, dopo un quarto d'ora che era successo l'incidente, c'erano già le forze dell'ordine, i vigili del fuoco e un'ingente partecipazione da parte della Croce Rossa, della Croce Verde e di tutti i mezzi di soccorso anche in funzione di questo convegno.
Però, devo dire che la più grande soddisfazione è stata l'immediata risposta - come mi diceva il Prefetto sabato mattina - da parte dei volontari a vario titolo, che pur non essendo reperibili, si sono messi subito a disposizione.
Così come c'è stato un intervento puntuale da parte delle Ferrovie quindi sia di Trenitalia che di RFI, che erano sul posto in quanto proprietari del convoglio e della rete ferroviaria.
Credo sia doveroso, da parte della Regione - se la Giunta ritiene - far giungere, sia ai Comandanti provinciali delle forze dell'ordine (Guardia di Finanza, Carabinieri, signor Questore) che ai responsabili di questa organizzazione di soccorso, un attestato di plauso e di ringraziamento perché tutto ha funzionato molto bene.
Ringraziamo l'intervento formidabile da parte dell'ASL n. 14, da parte del dipartimento emergenza e accettazione di Verbania, che anche in quel caso ha saputo coinvolgere tutti i medici che non erano reperibili: pur essendo il sabato un giorno ad orario ridotto, si sono messi immediatamente a disposizione.
Prendo atto che sono in corso tre indagini, da parte della Magistratura, di Trenitalia e di RFI, per accertare, nell'interesse di tutti, la verità. E' stato un momento difficile c'é stato un morto e molti feriti. Bisogna capire cos'è successo esattamente in modo che, con lo sforzo di tutti, si possa in futuro evitare, o comunque cercare di evitare al massimo, come giornalmente avviene, questi incidenti.
Vorrei capire un altro aspetto - sarò grato se il Vicepresidente della Giunta mi facesse pervenire le risultanze di queste indagini, soprattutto quelle che fossero eventualmente trasmesse ufficialmente alla Regione Piemonte - quello relativo all'ultimo vagone, che fa parte della leggenda metropolitana. Mi rendo conto che, a caldo, quando accadono incidenti di questo tipo ognuno, sia nel luogo dell'incidente che lontano, aggiunge un pezzettino alla storia, mi riferisco al fatto che c'è una leggenda metropolitana secondo cui un vagone è stato aggiunto all'ultimo momento. Un aspetto che deve essere chiarito, mi sembra che lo stesso Magistrato sia informato di questo (l'ho appreso semplicemente dai giornali).
Un vagone che sarà stato anche maltenuto, non ho dubbi, a detta "degli interessati" - non uso il condizionale, ma l'indicativo perché ho avuto modo di ascoltare con le mie orecchie all'interno del dipartimento Emergenza e Accettazione dell'ospedale "Castelli" di Verbania alcuni interessati. Viaggiatori di quel singolo e ultimo vagone dell'incidente reclamavano lo stato della condizione del vagone, che indubbiamente non è da mettere in correlazione all'incidente; un vagone, a loro dire, sporco privo parzialmente di illuminazione. Se questo fatto inerente allo stato del vagone fosse confermato, la manutenzione sarà anche stata fatta, ma fino ad un certo punto.
Concludo con questa riflessione, Assessore. Come lei sa, in II Commissione Trasporti, su richiesta della Commissione stessa presieduta dal Consigliere Enrico Costa, è stata richiesta un'indagine conoscitiva relativamente alla questione degli orari, allo stato del servizio, alle condizioni dei vagoni, ai ritardi e quant'altro. Chiederei, poi lo far tramite le procedure previste dal nostro Regolamento, che l'indagine conoscitiva della Regione riguardi anche un aspetto fondamentale, che è quello della sicurezza. Ritengo che le nostre linee ferroviarie, i nostri treni, siano sicuri, ma credo che, su un tema importante come quello della sicurezza, sia possibile da un lato, ma sia dovere delle Istituzioni dall'altro, sollecitare l'impegno di tutti e fare sempre di più. Chieder che l'indagine riguardi anche la sicurezza in modo che, in futuro, siano veramente esclusi il più possibile, come fino ad oggi è stato (ma nel caso dell'incidente di Stresa non è stato così), elementi di insicurezza che causano incidenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea: ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Siamo tutti molto colpiti dell'incidente che ha causato anche la perdita di vite umane, nonché il ferimento di decine di persone e un disagio più vasto per i viaggiatori per l'interruzione della linea.
Un fatto che deve preoccupare per l'accadimento grave, che deve portarci a fare delle riflessioni perché, evidentemente, emerge un problema di sicurezza. Si può anche pensare che quel problema di sicurezza sia risolvibile o meno, ma che esiste un problema di sicurezza non c'é dubbio. Un treno è uscito dalla sede dei binari scontrandosi con il treno che arrivava dalla parte opposta. L'incidente poteva avere conseguenze anche più gravi.
Bisogna riflettere sulla sicurezza, anche se l'incidente fosse causato da un errore umano bisogna interrogarsi sulla sicurezza, non si pu affidare la sorte di centinaia di persone a possibili errori umani. Non sono convinto che non esistano soluzioni per cui, mentre un treno è in transito, si possa intervenire manualmente sugli scambi ed evitare, così incidenti. Può darsi che ci siano condizioni tecniche che permettano di intervenire per rendere impossibile l'errore umano. L'incidente poteva avere conseguenze più gravi, potevano esserci centinaia di morti.
Ragionare su questo ci deve portare ad un eccesso di sicurezza e a tutte le possibili soluzioni, non possiamo pensare di abbassare la guardia.
Soluzioni si devono e si possono trovare. Soluzioni, sia di natura tecnica che di natura diversa, che non devono contrastare con la filosofia con cui si gestiscono le reti di trasporto in Italia e altrove. In altri paesi, in particolare in Inghilterra, la privatizzazione delle ferrovie e la gestione con criteri privati ha creato, come sa bene l'Assessore, dei disastri nel campo della sicurezza. Infatti dove si è tagliato? Si è tagliato sulla sicurezza, si è tagliato sulla manutenzione e sulla qualità del materiale sia delle ferrovie che dei treni. Noi stiamo andando in quella direzione quindi bisogna intervenire prima che sia troppo tardi e non creare un caso inglese bis. L'Inghilterra, dopo 15 anni di politiche di privatizzazione portate avanti dalla Tacher, ha deciso di intervenire con lo Stato, di riprendere la gestione. Bisogna evitare di arrivare a quella situazione e intervenire prima.
Sono convinto che quanto sta avvenendo nelle reti di trasporto piemontesi attraverso i processi di taglio che si operano, colpiscono soprattutto gli aspetti manutentivi e di sicurezza. Anche tutta la politica di esternalizzazione del personale, fa si che ci siano dei problemi.
Mettiamo lavoratori che hanno condizioni molto più precarie e, quindi anche una sensibilità minore rispetto ai problemi della sicurezza.
E' un problema che, in Europa, così come in Italia, riguarda l'insieme delle strutture, perché nelle scorse settimane, ad esempio, a fronte di una nevicata neanche tanto eccezionale, migliaia di persone sono rimaste senza luce per parecchi giorni.
Questo è incredibile! Non è possibile che 20 o 30 centimetri di neve facciano sì che intere comunità si ritrovino senza luce! Se riflettiamo, vediamo come anche qui vi siano le stesse politiche attuate sulle reti e sulla gestione del personale: si penalizza tutta la manutenzione, con gli effetti che ho ricordato.
In questo campo, che può provocare disastri immediati, è importante fare una riflessione generale proprio su questi aspetti, che purtroppo riguardano non solo il sistema e l'infrastruttura ferroviaria, ma, più in generale, il problema delle infrastrutture stradali e di altra natura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tomatis.



TOMATIS Vincenzo

Presidente, che le Ferrovie Trenitalia siano in una situazione molto precaria, che qualche volta crea un disservizio all'utenza, ormai è cosa risaputa; che l'Assessore stia lavorando per migliorare questa situazione è cosa altrettanto vera.
Credo, però, che questo incidente grave, che ha anche causato la morte a una persona, sia un momento importante, perché deve porre all'attenzione più di quanto non lo sia stato sinora, l'importante settore dei trasporti.
Più volte abbiamo segnalato il disservizio derivante dagli orari, e questa situazione sta leggermente migliorando. C'è, dunque, il grande problema della sicurezza.
Si è consumato un momento grave, ma il problema della sicurezza continua ad esistere, perché, ad esempio, le carrozze continuano ad avere le porte chiuse. Non dimentichiamo che presto la linea ferroviaria Torino Savona sarà riattivata e che in quel tratto di percorrenza ci sono parecchie gallerie; se dovesse persistere questa situazione di non sicurezza, sicuramente potrebbe derivare un disastro molto grave a causa della mancata apertura delle porte.
Ho visto con soddisfazione che l'Assessore ha creato un gruppo di lavoro per prospettare nuove soluzioni. Ho visto un lungo elenco di Enti persone, sindacati.
Vorrei avanzare una richiesta: è vero che ci sono dei comitati segnalati e presenti in Regione; ci sono, però, alcuni comitati che sono nati a causa del mal funzionamento, che non sono presenti nell'elenco.
Considerato che non più tardi di domani ci sarà una nuova riunione in merito a questi problemi, chiedo se è possibile integrare questo lungo elenco per dare una risposta e un'attenzione maggiore ai problemi della sicurezza e non solo, anche a quelli della pulizia. Non dimentichiamo che il problema della pulizia sui treni e sui vagoni è altrettanto importante.
Chiedo, pertanto, di convocare, se è possibile, alcune persone che rappresentano una serie di pendolari che viaggiano su alcune tratte, perch potrebbero essere utilizzate positivamente, per il miglioramento del nostro servizio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Anche in questo caso, come purtroppo spesso accade in seguito a lutti o danni alluvionali, si sentono discorsi di rammarico cordoglio, dolore.
Tante volte, però, ci si ferma a questo. Così come, in caso di calamità cosiddette naturali, la responsabilità dell'uomo e delle sue attività è cresciuta in questi ultimi decenni - e di questo bisognerebbe parlare quindi di politiche che tendano a ridurre i rischi che gli episodi meteorologici di alto livello inducono sul territorio - anche in questo caso, la sicurezza sulle ferrovie è un fatto controllabile, che può essere confinato entro certe percentuali di rischio molto basse.
In questi ultimi anni, invece, stiamo assistendo - almeno, sino ad ora poi si spera che le cose cambino - al dominio del ragionamento di carattere economico. Anche sulle ferrovie, lo schema ideologico e innovativo non è più quello della priorità al servizio pubblico, della priorità agli spostamenti, alle tasche dell'utente e alla sicurezza della rete, che era garantita da personale qualificato e da tecnologie.
Il discorso si è spostato sull'economicità ed ha condotto le Ferrovie ma anche altri servizi (anche nella sanità sta succedendo questo), a esternalizzare e a dare in appalto o in subappalto, molte funzioni.
Come si è ben visto nell'Inghilterra della Tacher, dove i disastri ferroviari sono aumentati quando politiche di questo genere hanno preso il sopravvento, anche qua l'esternalizzazione, la mancanza di qualificazione del personale, la restrizione del personale e l'aumento delle ore di lavoro dei turni hanno provocato una disattenzione sulla sicurezza.
Il problema, detto lo sgomento e il cordoglio per la vittima e lo sgomento per quanto sarebbe potuto accadere - ed è ancora più grave - va accompagnato a un cambiamento di rotta: bisogna porre la sicurezza al primo punto e raggiungerla.
Poiché ci sono diversi sistemi per aumentare la sicurezza, sia di carattere tecnologico sia facendo leva sulla presenza del personale, si potrebbe agire su due filoni per guardare negli occhi questa tristissima realtà ed assumersi la responsabilità affinché episodi di questo genere non accadano più, non perché si spera che non accadano più, ma perché si porta avanti una politica del sistema ferroviario che mette la sicurezza al primo posto, da raggiungere secondo i due filoni della tecnologia e degli impianti, ma anche della presenza umana, perché le morti di questo genere sono insopportabili. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente. Condivido le considerazioni svolte dai colleghi intervenuti prima di me.
Se c'è stato un errore umano, non possiamo scaricare la responsabilità soltanto su quella persona; sarebbe troppo facile e commetteremmo un errore di valutazione.
Ci sono delle cause che hanno sicuramente portato all'errore umano. Non è la prima volta che succede e la situazione che oggi si vive mette in evidenza le responsabilità e le scelte che sono state fatte nei confronti del trasporto su rotaia, del trasporto pubblico.
C'è bisogno di un intervento delle istituzioni. Ne abbiamo parlato più volte in quest'aula; tra l'altro, Presidente, ricordo che dovevamo affrontare la discussione di un ordine del giorno che è stato presentato in aula e che compare e scompare dall'o.d.g. del Consiglio. E' un ordine del giorno presentato da più Consiglieri, sulla situazione del trasporto su rotaia nella nostra regione.
Sarebbe opportuno parlarne, come credo sia utile il lavoro che abbiamo deciso di attuare in Commissione; con un gruppo di lavoro poi si è deciso in Commissione, di condurre questo lavoro d'inchiesta sulla situazione delle ferrovie sul territorio regionale.
Credo - su questo concordo con il collega Cattaneo - che il tema della sicurezza dovrà essere uno degli argomenti principali da affrontare in questo lavoro. Chiedo, però, all'Assessore di avere un rapporto più stretto con la Commissione consiliare; infatti, nell'ultima riunione abbiamo chiesto che l'Assessore venga in Commissione per comunicare il lavoro che sta facendo, sia in riferimento al rapporto con i Comitati dei pendolari sia per quanto riguarda il rapporto con Trenitalia, in modo tale da conoscere la situazione e poi decidere come lavorare, anche come Commissione, da questo punto di vista.
Quindi credo che ci sia bisogno di un'attenzione particolare da parte della Regione su questi temi. Mi pare che ci siano dei ritardi e credo che un lavoro della Commissione e dell'Assessorato su queste tematiche, non dico che possa naturalmente risolvere i problemi che oggi abbiamo di fronte, ma perlomeno può far sentire il peso, l'intervento delle istituzioni nei confronti di Trenitalia sulle scelte sbagliate che sta compiendo e sulla politica che sta seguendo.
Visto che, come Regione, abbiamo delle responsabilità per quanto riguarda il trasporto sul territorio piemontese, credo che non possiamo perdere l'occasione di questo drammatico evento non soltanto per fare una riflessione, ma per decidere quali sono gli interventi della nostra istituzione nei confronti di Trenitalia per migliorare questa situazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Assessore, la situazione dei trasporti in Piemonte sta diventando abbastanza incresciosa. Debbo riconoscere che Lei si sta dando fare parecchio, e faccio anche i complimenti ai suo collaboratori per il lavoro che stanno svolgendo. Tuttavia, va fatta una profonda riflessione sul rapporto che intercorre tra la Regione e Trenitalia.
Assessore, lei, se vuole, può approfondire ulteriormente il problema della sicurezza, il problema della pulizia dei treni e tutto l'insieme delle cose che non vanno nel settore sicurezza. Certo, lei ha una buona volontà; in quest'aula non si può sempre contestare i lavori che vengono effettuati, vanno anche riconosciuti, e io glieli riconosco. Tuttavia, la gravità del settore sta nel fatto che, nonostante la sua buona volontà nonostante lei abbia cercato di riprendere il Direttore generale di Trenitalia, nonostante si siano svolte continue riunioni in fondo non funziona.
Il settore dei trasporti è veramente importante per la vita quotidiana di questa comunità, secondo me non possiamo più limitarci a fare delle multe, perché l'Assessorato ha già fatto qualche multa anche pesante a Trenitalia, però la situazione continua a persistere e assistiamo a questo stato di degrado dei trasporti che, francamente, non possiamo più tollerare.
Onestamente, Assessore - glielo dico con il cuore, perché qui ci sarebbero mille cose per poter fare opposizione, ma noi vogliamo essere collaborativi - la situazione è più grave di come viene descritta e tutti i pendolari piemontesi si lamentano per i trasporti. Lei è responsabile di questa posizione; capisco che abbia buona volontà - l'ho già detto prima l'abbia già messa, però mi auguro che si assumano posizioni coraggiose.
Bisogna rivedere la posizione con Trenitalia, qual è il potenziale operativo, capire se effettivamente con la privatizzazione vogliamo che i trasporti migliorino o vogliamo affossarli direttamente. Capisco pure che le imprese private hanno i loro diritti, va bene, rientra nella teoria dell'impresa, però non si può mortificare il cittadino di questa comunità oltre il dovuto. Non è possibile che un utente delle ferrovie, che esce di casa alle 6.00 o alle 7.00 del mattino, arrivi sul posto di lavoro alle 10.00-10.30. In ufficio ho un'impiegata che abita in Valle di Susa: tutti i giorni devo andare a recuperarla lungo il percorso, altrimenti arriva sistematicamente con un'ora, un'ora e mezzo di ritardo.
Adesso, al di là di qualsiasi tipo di protesta, Assessore, mi rivolgo a Lei come responsabile dei trasporti affinché trovi al più presto una soluzione. E questa non è solo una lamentela strumentale: lo dimostrano le migliaia di firme ed i Comitati che continuano ad organizzarsi sul territorio. Il perno principale è Lei Assessore, che deve risolvere questa situazione in modo corretto e coraggioso.
Se bisogna modificare il rapporto contrattuale con Trenitalia, in che modo non so, approfondiamo tutti insieme il discorso dal momento che vengono spesi un sacco di euro, senza risolvere un problema che interessa la collettività.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Al nostro Assessore chiedo di dare un maggiore ruolo e un maggiore peso alla Regione rispetto alla vicenda dei trasporti.
Debbo dire che non sono fra gli entusiasti della riforma che è in discussione in Parlamento, ma già oggi noi, nell'ambito del federalismo abbiamo un ruolo estremamente importante per quello che riguarda la questione del trasporto locale.
Assessore, io non faccio parte della Commissione trasporti, però ho stima di lei e sono convinto che, in tempi rapidi, bisogna che l'Amministrazione regionale, la Giunta regionale e lei in prima persona si diano un piano di intenti e di intervento, perché non è possibile avere con le Ferrovie dello Stato, un rapporto che è esclusivamente quello di multarle.
Faccio tre esempi, che sono esempi eclatanti, e una proposta. Gli esempi eclatanti sono: il primo, l'ultimo gravissimo incidente che è successo; il secondo, Trenorario; il terzo è quello che riguarda i treni per il sud, che sono stati oggetto di discussioni anche qui in Consiglio treni che molto spesso sono sporchi, inadeguati e così via.
Su queste questioni noi dobbiamo smetterla di agire a posteriori. Noi siamo un Ente di governo, e lei, essendo in Giunta, rappresenta questo governo come noi e ancora più di noi. Allora, Assessore, si doti di un piano di intenti e di intervento che dica in modo cogente quello che riguarda direttamente l'Amministrazione; per quello che riguarda la Commissione trasporti, è disposta ad affiancare l'Assessore.
Faccio un esempio estremamente semplice: adesso si sta discutendo delle modifiche di Trenorario. Abbiamo saputo dalla televisione che finalmente con l'intervento della Regione, Trenitalia è disposta ad ascoltare i Comitati dei pendolari, che, ahimè, non sono le Organizzazioni Sindacali: non hanno, cioè, dei livelli di rappresentanza e di rappresentatività diffusa.
Questo incontro con i Comitati dei pendolari ha una valenza democratica sicuramente rilevante, ma è altrettanto importante che la Regione Piemonte si faccia garante dell'incontro fra Trenitalia e tutte le Amministrazioni locali, perché c'è il rischio - faccio un esempio molto banale - che nell'interesse del Comitato pendolare le fermate a Nichelino vengano soppresse, perché così è possibile ottenere le coincidenze al Lingotto. Non sto parlando di astrazioni, ma di cose concrete e quotidiane.
Occorre costruire una dichiarazione di intenti e di programma da parte dell'Assessorato, in particolare su una cosa: bisogna che la Regione Piemonte si doti di un progetto che chiaramente superi l'ambito di questa Giunta (forse anche della prossima legislatura). È impossibile non metterlo all'orizzonte: noi dobbiamo trasformare le nostre ferrovie locali in metropolitana regionale. Sarebbe un crimine mandare al degrado la nostra rete. Abbiamo il dovere di fare un intervento di carattere selettivo sulla rete, in modo tale che, lavorando insieme alle Amministrazioni locali, alle Amministrazioni comunali, all'imprenditoria (che è molto interessata allo sviluppo dei territori), alle Amministrazioni provinciali (perché il sistema delle reti stradali e dei trasporti provinciali può integrarsi perfettamente con la questione della RER), si riesca a sviluppare qualcosa di veramente molto interessante.
Ancora una volta, ahimé, Cicero prodomo sua, io parlo della zona sud di Torino, dove un'Amministrazione coraggiosa come quella di Nichelino, ha messo insieme le Amministrazioni della linea Torino-Pinerolo in un progetto che, nel giro di poco tempo, può trasformare quella linea in una metropolitana regionale.
Cosa manca a quel progetto? Di fondi non ne mancano tantissimi perché le Amministrazioni comunali sono disposte ad intervenire in prima persona con risorse proprie. Manca pochissimo, perché c'é il progetto di fattibilità che è stato fatto dalla Provincia.
Mancano due cose fondamentali: manca una regia, che spetta a lei Assessore, perché tocca alla nostra istituzione garantirla, e manca l'intervento di quella quota di fondi decisivi che la Regione può fare, non in una logica di favori o di lobby territoriali, perché sarebbe quanto di peggio potrebbe venir fuori, ma in una logica di programmazione.
Quindi, per cortesia, una dichiarazione di intenti e di programma e un più forte coinvolgimento della Commissione trasporti e delle istituzioni locali per arrivare ad un'utilizzazione, come metropolitana regionale, del nostro trasporto locale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Sono naturalmente d'accordo con molti colleghi che sono intervenuti in precedenza.
Come in molte altre situazioni, dobbiamo affrontare questi eventi tragici e luttuosi avendo un occhio non solo per l'analisi sulle cause immediate, ma cercando di approfondire la nostra indagine e allargarla a quelle che sono le cause che definirei lontane, o che arrivano da lontano.
Quelle vicine sono state illustrate in modo esaustivo dall'Assessore, il quale non ha potuto naturalmente dire nulla su quelle che sono le cause che arrivano da lontano.
Non ha potuto dire nulla, perché le politiche e le scelte che si stanno facendo nel campo dei trasporti, come in altri campi, sono alla base delle cause lontane, di ciò che sta accadendo alle nostre ferrovie.
L'evento tragico che ha colpito la nostra Regione potrebbe essere un primo segnale (ma ve ne sono stati già altri anche in altre Regioni) di quella che può essere una deriva pericolosa che noi denunciamo; deriva che guarda caso, hanno già vissuto altri Paesi che hanno intrapreso, prima di noi, quella strada della privatizzazione e dell'esternalizzazione dei servizi sulla quale ci stiamo incamminando.
Se osserviamo quanto è successo in Inghilterra, possiamo capire quello che è avvenuto e trarne degli insegnamenti per non ripetere i medesimi errori.
Se guardiamo all'episodio globale e a tutta la situazione che ci troviamo a vivere, ecco che potremmo pensare di parlare di prevenzione di questi eventi tragici in maniera più corretta, perché prevenire vuol dire anche evidenziare quelli che sono i bisogni e le richieste che provengono dal territorio e modulare, quindi, le nostre scelte e le nostre decisioni su questi bisogni.
In questo senso, le privatizzazioni e le esternalizzazioni che stiamo vivendo in questi come in altri campi sono elementi che svolgono un ruolo importante nel diminuire i livelli della sicurezza che noi viviamo nei trasporti.
Bisogna passare dall'analisi a posteriori degli eventi, ovvero dall'analisi puntuale di quello che è avvenuto (e che va fatta inevitabilmente per evitare che questi episodi si ripetano), ad un'analisi complessiva, che vada a smontare i meccanismi che fanno sì che, invece episodi di questo genere possano ripetersi; tutto questo in una situazione in cui da un lato, per rispondere a delle false esigenze di mercato, di concorrenzialità, di abbassamento dei costi o quant'altro, noi di giorno in giorno, proponiamo di passare verso un sistema privatizzato, e dall'altro pensiamo di investire somme miliardarie per imprese faraoniche come l'Alta Velocità.
L'Assessore Casoni dovrebbe riflettere su quanto sta avvenendo nella nostra Regione: da un lato, abbiamo un depotenziamento e un abbassamento del livello del servizio delle reti locali (ne sono la prova i Comitati che sono stati citati e che sorgono continuamente), dall'altro lato abbiamo previsioni di spese multimiliardarie per opere faraoniche, come l'Alta Velocità.
Queste scelte si fanno anche in altri campi, come in quello sanitario dove, di fronte alle difficoltà a gestire l'ordinario, pensiamo di fare investimenti faraonici in nuove strutture.
Un sistema per prevenire eventi come quello che abbiamo vissuto potrebbe essere quello di destinare meglio le risorse e gestire più adeguatamente l'ordinario prima di pensare ad opere faraoniche.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Casoni per la replica.



CASONI William, Assessore ai trasporti

Alla luce del dibattito svolto, voglio fare una breve replica precisando alcuni punti che mi sembra non essere a conoscenza di tutti specialmente di coloro che non partecipano alla II Commissione e che quindi, non conoscono esattamente le procedure attivate.
Innanzitutto, tengo a precisare che dall'argomento "incidente" che, per nostra competenza, era puramente territoriale, si è poi, com'è noto cominciato a parlare di treni regionali, dei ritardi, della pulizia e della programmazione. Questi due treni non erano nazionali, ma internazionali gestiti dalle ferrovie italiane in combinazione con le ferrovie francesi.
La stessa composizione del treno era, per la maggior parte, francese altrettanto, la maggior parte del materiale.
Senz'altro, faremmo giungere il nostro plauso a tutti quegli intervenuti, che mi sembra abbiamo dato dimostrazione di precisa efficienza nell'intervenire a margine dell'incidente che, come ho detto prima, è all'esame di tre Commissioni.
Possiamo tranquillamente dire che tutte e tre le Commissioni lasciano intendere che si sia trattato di un errore umano che ha infranto una procedura obbligatoria, una procedura che doveva essere attivata per guadagnare, probabilmente, tempo su situazioni successive.
Per quanto riguarda il tema oggi molto dibattuto, relativo all'intervento e al ruolo della nostra Regione nella politica dei trasporti, evidentemente non tutti sono a conoscenza che la nostra Regione è quella che ha ruolo più incisivo, in Italia, in materia di trasporti. La nostra voce a Roma la facciamo sentire, tanto è vero che le risorse destinate alla nostra Regione sono adeguate e il materiale rotabile, che arriverà nei prossimi mesi in Piemonte, non è quantitativamente pari a quello destinato ad altre Regioni italiane.
A causa dell'introduzione del memorario, è stata sollevata la problematica del pendolarismo. Immediatamente - forse questo il Consigliere Riggio non lo sa - su mia iniziativa, ho imposto a Trenitalia di anticipare la composizione dell'orario. Siamo l'unica Regione che sta facendo questo in Italia, confrontandoci su un Tavolo, dove non solo sono invitati i Presidenti o i Comitati pendolari tout court con Trenitalia, ma i Comuni di tutte le linee; tutte le Province; tutte le Comunità montane; tutti i Comitati pendolari a nostra conoscenza e, addirittura, le organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro, l'Unione industriale, le Camere di Commercio, i Provveditori agli Studi e i dirigenti scolastici.
Al Tavolo, diviso in quadranti, tutti questi soggetti intervengono.
Abbiamo molta partecipazione da parte dei Comitati dei pendolari, cioè di coloro che usufruiscono del treno, ma meno, invece, da parte dei Comuni pur invitati a parteciparvi, tramite una mia lettera di invito.
Posso già anticipare, anche se faremo una discussione sul tema, che dopo questi interventi, gli indici attuali di puntualità dei treni sono decisamente migliorati. Siamo a livelli superiori rispetto all'anno passato. Anche qui, per sfatare un po' di dicerie, essendoci stato un periodo di cattiva gestione successivo all'introduzione di questo nuovo memorario, la situazione di oggi, se paragonata agli anni scorsi, è migliore. Non siamo ancora giunti a modificare l'orario, ma è nella comune volontà di questi Tavoli di quadrante, in accordo con Trenitalia e sotto la mia direzione, di fare entrare in vigore il nuovo orario nel prossimo futuro. Si parlava anche di azioni da intraprendere. Ne sono già state prese molte: abbiamo acquistato treni nuovi; abbiamo fatto modificare le procedure di Trenitalia; abbiamo fatto verificare la sicurezza sulle linee regionali. Devo precisare che ritardi addebitati ai treni spesso sono dovuti a motivi di sicurezza. Si potrebbe, anche in Piemonte, accelerare la velocità di percorrenza dei treni di qualche minuto, ma a scapito della sicurezza. Personalmente, come primo input, ho già dato quello della sicurezza: preferisco essere accusato che vi sono cinque minuti di ritardo piuttosto che di correre un milionesimo di rischio di incidenti in prossimità delle stazioni. Piuttosto adeguiamo i nuovi orari, modifichiamo gli orari in partenza, di modo che i treni possano confluire meglio sulla rete regionale.
Riguardo alle linee metropolitane regionali, il mio Assessorato ha da due anni pronto il piano. Peccato che le linee, con il passante non realizzato, non permettano ai treni di poter entrare in città e, quindi, di formare il piano di servizio metropolitano regionale che - anche questo il Consigliere Riggio non sa - è un documento di 120 pagine con quattro...



(Commenti del Consigliere Riggio fuori microfono)



CASONI William, Assessore ai trasporti

Non è il problema della linea di Nichelino. Il problema è già, con i treni attuali, l'ingresso nel nodo di Torino, dove si creano tutte le difficoltà. Come sapete, sono in corso i lavori del passante. A passante realizzato, automaticamente tutti questi ingressi saranno percorribili e potremo potenziare le linee, istituendo il servizio di trasporto regionale metropolitano con quattro linee che, sostanzialmente, formano un asse che va da Ivrea a Torino a Carmagnola e da Pinerolo a Torino a Chivasso, e che ripeto, l'Assessorato, lavorando più veloce dei tempi di realizzazione delle infrastrutture, ha pronto da due anni. Sono le quattro linee che formano una croce sull'asse di Torino, con tanto di previsione di fermate di orario e di cadenzamento previsto. Logicamente, non può entrare in servizio finché il passante non sarà terminato, ma questo non dipende dalla nostra volontà. Ci sono i lavoro in corso, possiamo solo sollecitarne un'accelerazione.
Parleremo di questo argomento, porterò tutta la documentazione e a quel punto si vedrà come la politica dei trasporti della nostra Regione sia unanimemente riconosciuta, anche dalle altre Regioni, come quella che ha dato più indirizzi, ha introdotto più servizi e novità, in sinergia con l'azione di Governo.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Prima di passare al disegno di legge n. 575, chiedo all'Aula se ritiene opportuno iniziarlo adesso per poi, vista l'ora, sospenderlo e riprenderlo alle ore 14.30. È un provvedimento ritenuto da tutti importante e, quindi se lo iniziamo adesso e lo riprendiamo alle ore 14.30, spezzeremmo i lavori, soprattutto all'inizio, costituito dalle relazioni, dal dibattito generale e dalla replica dell'Assessore. Credo che, qualora sia possibile tutto debba essere collegato in un'unica organica discussione.
Se l'Aula acconsente, dichiaro chiusa la seduta antimeridiana. Nella seduta pomeridiana inizieremo i lavori con l'esame del disegno di legge n.
575.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore12.36)



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