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Dettaglio seduta n.440 del 16/03/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 15.48)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco Maria, Brigandì Costa Enrico, Leo, Marengo, Pichetto Fratin, Pozzo e Vaglio.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Polizia rurale, urbana e locale

Proseguimento esame testo unificato disegno di legge n. 306, proposta di leggi n. 250, n. 308, n. 65 "Politiche regionale integrate in materia di sicurezza" e proposta di legge n. 326 "Interventi per contribuire a garantire il diritto alla sicurezza dei cittadini" (Ordine del giorno di non passaggio ai voti ex art. 79 Regolamento)


PRESIDENTE

L'esame del testo unificato disegno di legge n. 306, proposte di legge n. 250, n. 308, n. 65 "Politiche regionale integrate in materia di sicurezza" e proposta di legge n. 326 "Interventi per contribuire a garantire il diritto alla sicurezza dei cittadini", di cui al punto 3) all'o.d.g., prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti ARTICOLO 10 CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono) Dov'è il Presidente Ghigo?



PRESIDENTE

La sua passione per il Presidente Ghigo, Consigliere Chiezzi, è nota però non tutti la pensano allo stesso modo. Abbiamo un primo emendamento il n. 83, che chiede di sopprimere l'articolo 10. L'emendamento n. 84 recita: "Il comma 1 dell'articolo 10 è soppresso". Cosa facciamo degli emendamenti n. 111, 112, 113 e 114:? Poiché è arrivato il Presidente Ghigo, facciamo esprimere il parere su questi emendamenti dal Presidente. Sospendiamo la seduta qualche minuto e diamo tempo al Presidente Ghigo di ambientarsi.



(La seduta, sospesa alle ore 15.51 riprende alle ore 15.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Consigliere Chiezzi, interviene su questo grappolo di emendamenti?



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo anche sul grappolo di emendamenti, ma a certe condizioni.
Prima che il Presidente Ghigo si sia ambientato come suggerito dal Presidente del Consiglio. Se il Presidente Ghigo si è ambientato, se il Presidente Ghigo è a conoscenza del motivo per cui è venuto in Consiglio regionale, che presuppongo sia anche quello di sostituire l'Assessore Vaglio che è assente, discuto anche a grappolo gli emendamenti e non ho volontà di tirarla per le lunghe. Se capisco dalla voce del Presidente Ghigo le ragioni della sua presenza e se effettivamente intende sostituire l'Assessore Vaglio. Se lo intende sostituire, mi va bene è capisco il contesto, però questa è una decisione del Presidente Ghigo. Chiederei un chiarimento: se siamo in assenza dall'Assessore, ma in presenza del Presidente che lo sostituisce, andiamo avanti e dirò due parole sugli emendamenti.



PRESIDENTE

Lei sa, Consigliere Chiezzi, ubi maior, essendoci il Presidente Ghigo.
La parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Mi verrebbe da ripetere una storiella simpatica che in questi giorni un Consigliere raccontava sul mio conto, ma la racconterò in separata sede.
La prima notizia è che mi sono ambientato e, naturalmente, nella logica del seguire e dell'assumere le determinazioni sugli emendamenti che il Consigliere Chiezzi propone, in tutti gli effetti, sostituirò l'Assessore Vaglio anche se sono qui nella mia funzione di Presidente della Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie al Presidente Ghigo, ma penso di dipanare in modo abbastanza veloce questo grappolo di emendamenti. Tuttavia, devo dire al Presidente Ghigo, assente nelle scorse sedute, che da parte dei firmatari c'è un contrasto molto netto su questa legge che qualifichiamo in modo molto negativo e anche piuttosto pesante nei suoi contenuti, nella sua ispirazione e via dicendo. Detto questo, abbiamo anche cercato di inserire degli elementi di correzione a questa legge, alcuni dei quali sono stati accettati dalla maggioranza del Consiglio regionale e quindi sono entrati a far parte della normativa: questo è un elemento che ci ha fatto piacere.
Volevo informare il Presidente anche del prossimo incidere nella illustrazione degli emendamenti: adesso che lei è presente, Presidente, non rigetti tutti gli emendamenti senza dedicare loro una qualche attenzione.
Li esamini, senza bisogno di una nostra illustrazione, proprio grazie alla sua autorevolissima presenza veda lei come condurli, nel senso che decida quali possono essere accettati e quali meno. Vorrei pregarla di evitare un atteggiamento di disinteresse, anche malinteso, verso una pratica emendativa comunque da respingere. Dimostri l'interesse che meritano i colleghi presentatori di emendamenti. Dal mio punto di vista non far dichiarazioni, né illustrazione degli emendamenti, però gradirei un'attenzione motivata su ogni emendamento.
Come prova di buona volontà posso dire, Presidente, che pur rimanendo la contrarietà politica, gli emendamenti puramente soppressivi possono essere considerati ritirati. Rimangono in vita dal punto di vista politico ma dal punto di vista tecnico possono essere ritirati.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 83 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: l'articolo 10 è soppresso.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 84 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 10, il comma 1 è soppresso.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 85 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 10, il comma 2 è soppresso.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 111 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Contu: all'articolo 10, comma 1, le parole: "...da soggetti privati..." sino a: "...valorizzazione del territorio", sono soppresse.
Consigliere Chiezzi, lei vorrebbe finanziare solo i progetti per la sicurezza elaborati dagli Enti locali?



CHIEZZI Giuseppe

Il motivo concerne la scarsità di risorse di questa legge. E' inutile dire che finanzieremo tanti soggetti. Le risorse sono poche e già individuare un solo soggetto la rende comunque incapace di dare un segno netto. La ragione pratica è la seguente: la legge ha pochissimi soldi limitiamola agli Enti locali.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Enzo Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Se il Consigliere Chiezzi ha la pazienza di arrivare all'articolo successivo, credo che la considerazione di mantenere più soggetti beneficiari dei finanziamenti sarà anche da lui condivisa, in quanto è nostra intenzione aumentare la dotazione del disegno di legge.



(Commenti del Consigliere Ronzani fuori microfono)



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 111 è ritirato dal Consigliere Chiezzi, così come i seguenti: Emendamento rubricato n. 112 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Contu: all'articolo 10, comma 1, le parole: "...da soggetti privati...".
Emendamento rubricato n. 113 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Contu: all'articolo 10, comma 1, le parole da : "...dalle associazioni..." sino a: "...valorizzazione del territorio", sono soppresse.
Emendamento rubricato n. 114 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Contu: all'articolo 10, comma 1, le parole: "...nel campo sociale e nella valorizzazione del territorio", sono soppresse.
Emendamento rubricato n. 119 presentato dai Consiglieri Ronzani, Placido e Riggio: al primo comma, dopo le parole: "elaborati dagli Enti locali", sostituire le parole "da soggetti privati", con le parole: "anche di concerto con i soggetti privati".
La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Volevo richiamare l'attenzione dei colleghi su questo emendamento del quale, peraltro, si era discusso in Commissione.
In questo comma dell'articolo 10 citiamo coloro i quali possono elaborare i progetti integrati per la sicurezza: Ente locali, Associazioni.
Ad un certo punto, recita: "da soggetti privati".
La filosofia della legge valorizza il ruolo dei Comuni e le politiche integrate. Chi può decidere in quale misura un progetto sta dentro una politica integrata? L'Ente locale. Quindi, noi non vogliamo negare in via di principio che i soggetti privati possano anch'essi porsi il problema di concorrere con un progetto a costruire un sistema integrato della sicurezza, ma in concerto e d'accordo con gli Enti locali.
Noi vogliamo che l'Ente locale interagisca e, soprattutto, abbia una visione d'insieme degli interventi che si intendono realizzare, in modo che i progetti che possono essere anche presentati da privati rientrino in un contesto, quello della politica integrata della sicurezza, per l'appunto che è bene che sia l'Ente locale a valutare e a decidere.
Francamente, mi sembra un emendamento che rafforza l'idea che una politica integrata della sicurezza deve ruotare attorno al ruolo centrale delle Autonomie locali, che non significa che non ci possono essere, anzi la legge lo prevede, Associazioni o soggetti privati che pensano di elaborare o realizzare un progetto. Noi vorremmo che tutto questo avvenisse di concerto con il sistema delle Autonomie.



PRESIDENTE

La parola al Presidente della Giunta regionale, Enzo Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Il Consigliere Ronzani, indubbiamente, pone un punto che mi permetto di considerare anche condivisibile, però, in realtà, questo concetto da lui espresso è ampiamente assolto dal punto 2), secondo la lettura che io ne do. Il punto 2) recita: "I progetti di cui al comma 1 sono presentati dai Comuni, singoli o associati, e dalle Province".
Quindi, in buona sostanza, il meccanismo di filtro degli Enti locali avviene attraverso questo passaggio.
Questo è quanto interpreto nel leggere il comma 2 dell'articolo 10.
Facciamo un'ipotesi: se un privato presenta un progetto - poi, Consigliere Chiezzi, se ho capito male, me lo farà notare - e il Comune, la Provincia gli Enti associati o le Comunità montane non giudicano questo progetto accoglibile, lo stesso non può andare avanti.
Questo è quanto dice l'articolo 2, così intendo io. Pertanto ritengo che l'articolo 2 sia sufficiente a garantire il principio che lei ha sottolineato attraverso l'emendamento.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta Marco.



BOTTA Marco

Oltre al ragionamento perfetto del Presidente, c'è il fatto che la Giunta inserisce al potere regolamentare i criteri di priorità rispetto anche alla destinazione delle cifre e tra questi, sicuramente, uno dei criteri di priorità sarà quello legato ai progetti presentati dagli Enti locali.
E' comprensibile la volontà di limitare, ma oltre al ragionamento che già è compreso nel comma 2 dell'articolo c'è anche da tener presente il discorso della fissazione delle priorità, che può essere un altro momento in cui articolare questo discorso.



PRESIDENTE

Sospendo la seduta per un minuto.
(La seduta, sospesa alle ore 16.06 riprende alle ore 16.09)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Presidente della Giunta regionale, Enzo Ghigo sull'emendamento rubricato n. 119.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Dopo un approfondimento sull'emendamento presentato dal collega Ronzani, la Giunta esprime parere favorevole all'accoglimento dell'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 119, sul quale il Presidente della Giunta ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 115 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Contu: all'articolo 10, comma 2, le parole da: "...dalle organizzazioni di categoria..." sino a: "...nel privato sociale" sono soppresse.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 116 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Contu: all'articolo 10, comma 2, le parole da: "...dai consorzi fra privati..." sino a: "...nel privato sociale" sono soppresse.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 117 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea e Contu: all'articolo 10, comma 2, le parole "...dai consorzi fra imprenditori..." sono soppresse. Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 86 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 10, il comma 3, è soppresso.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 87 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 10, comma 3, la lettera a) è soppressa.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 88 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 10, comma 3, la lettera b) è soppressa.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 89 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 10, comma 3, la lettera c) è soppressa.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 90 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 10, comma 3, la lettera d) è soppressa.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 91 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 10, comma 3, la lettera e) è soppressa.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 92 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 10, comma 3, la lettera f) è soppressa.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 93 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 10, comma 3, la lettera g) è soppressa.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 11 presentato dai Consiglieri Ronzani, Manica Muliere, Placido, Riba, Suino, Marcenaro e Riggio: alla lettera e) del secondo comma dell'articolo 10 dopo le parole: "artigianali" aggiungere le seguenti parole: "escluse le tipologie distributive medie e grandi ai sensi dell'articolo 4 del Decreto Legislativo 114. Tale esclusione non vale per i centri commerciali organizzati con soli esercizi di vicinato".
Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Riversiamo in questo emendamento una parte delle osservazioni che il sottoscritto e il collega Riggio sostenemmo durante il dibattito svoltosi in Commissione. Con questo emendamento vorremmo evitare che venissero finanziati impianti tecnologici per prevenire furti, rapine e quant'altro se questi riguardano centri commerciali di certe dimensioni.
Francamente non vediamo l'utilità che la Regione Piemonte finanzi interventi di questo tipo. L'articolato prevede questa eventualità, la subordina al fatto che il progetto contenga oltre a questa ipotesi di intervento anche un secondo requisito.
Ciò nonostante riteniamo che da questo tipo di finanziamento dovrebbero essere esclusi i centri commerciali. Questo è il senso del nostro emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Toselli, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Condividiamo la proposta di emendamento del collega Ronzani.
Chiederemmo però al collega Ronzani che questo emendamento venisse inserito dopo la parola "commerciali" invece che "artigianali", perché ci sembrerebbe tecnicamente più organico. Solo questo, poi nullaosta e quindi lo voteremo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Solo per una questione di lettura della legge, mentre raccogliamo il suggerimento del collega Toselli, proponiamo di invertire le parole "commerciali e artigianali", per una migliore lettura della legge.



PRESIDENTE

La parola al Presidente Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

La Giunta dà parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco quindi, la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 11, nel testo riformulato dal Consigliere Toselli.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 12 presentato dai Consiglieri Toselli, Cattaneo D'Onofrio e Botta M.: aggiungere all'articolo 10 il comma 4: 4."La Regione contribuisce altresì al finanziamento di 'convenzioni in materia di sicurezza' che siano definite ai sensi dell'articolo 39 della legge 16 gennaio 2003, n. 3 tra il Ministero degli Interni e soggetti pubblici o privati per far fronte a situazioni di particolare disagio ed insicurezza sociale".
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Toselli, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



TOSELLI Francesco

Grazie, Presidente. Questo emendamento nasce rispetto alle direttive impartite dal Ministero degli Interni, ove va ad indicare che si possono stipulare convenzioni con soggetti pubblici o privati, convenzioni previste da apposita legge di Stato, la n. 3/2003, e specificatamente all'articolo 39. L'intento è ovviamente quello di incrementare la sicurezza pubblica.
Quindi, con l'emendamento chiediamo di non perdere questa opportunità, che ci viene peraltro data proprio da una legge nazionale.



PRESIDENTE

Indìco quindi la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 12, sul quale il Presidente della Giunta ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Non essendoci interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 10, come emendato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 118 presentato dai Consiglieri Ronzani, Muliere e Manica: è istituito l'articolo 10 bis: Articolo 10 bis (Modificazioni alla legge regionale 30 novembre 1987, n. 58) L'articolo 17 della legge regionale 30 novembre 1987, n. 58 (Norme in materia di Polizia locale), è sostituito dal seguente: "Articolo 17 (Uniformità delle attrezzature. Divise) 1. La Giunta regionale, sentita la commissione tecnica di cui all'articolo 16, stabilisce per i servizi di Polizia locale degli enti locali della Regione, al fine di assicurarne l'omogenea caratterizzazione e immediata riconoscibilità sul territorio: a) le caratteristiche delle uniformi e dei relativi simboli distintivi di grado, nel rispetto del divieto di assimilazione a quelli militari b) le caratteristiche delle attrezzature e dei mezzi operativi di cui i servizi devono essere dotati c) le caratteristiche di placca e tesserino personale di riconoscimento" 2. A far data dalla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale dei singoli provvedimenti di cui all'articolo 17, comma 1, della l.r. 58/1987, come modificato dalla presente legge, sono rispettivamente abrogate le seguenti disposizioni della legge regionale 16 dicembre 1991, n. 57: i commi 2 e 4 nonché l'ultimo periodo del comma 6 dell'articolo 4 l'articolo 5 i commi 2, 4 e 5 dell'articolo 6.
3. Gli enti locali danno attuazione a quanto stabilito dalla Giunta regionale nei termini della stessa fissati nei singoli provvedimenti di cui all'articolo 17 della l.r. 58/1987, come sostituito dalla presente legge.
4. Con l'entrata in vigore della presente legge sono abrogati gli articoli 7 e 10 della l.r. 57/1991" La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione di tale emendamento.



RONZANI Wilmer

Abbiamo già avuto modo di sostenere durante la prima parte della discussione che questa legge non affronta un problema che, invece, sarebbe stato giusto normare. Questa legge enuncia e ha l'obiettivo di normare la Polizia locale. Pensiamo che questa questione verrà rinviata alla prossima legislatura, e pensiamo che sia un grave errore, giacché avremmo dovuto utilizzare questa legge, così come ci è stato raccomandato dal Presidente Ghigo in qualità di Presidente della Conferenza Stato-Regioni.
Avremmo dovuto normare tutta la partita che riguarda la polizia locale che, a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione, è competenza nostra. Questo giustificava che, in legge, avremmo dovuto definire le funzioni e gli organici della polizia locale, individuare le figure professionali, normare i problemi dell'assunzione e della formazione fissare ruoli e competenze dei Comandanti della polizia locale, stabilire come finanziare i processi di formazione del corpo della polizia locale e a dare vita, come hanno fatto altre Regioni e come è stato proposto dalla stessa Conferenza Stato-Regioni, ad un Comitato tecnico della polizia locale, inteso come organo di coordinamento tra le iniziative e gli interventi delle varie forze di polizia. Qui, invece, avete scelto di non affrontare queste questioni.
E' un serio errore. È strano che la Regione Piemonte abbia, dapprima ritardato di un anno l'approvazione di un provvedimento che affrontasse i temi della sicurezza e infine, giunta buona ultima, ha deciso di non affrontare un problema che nel frattempo ci è stato delegato, in forza del Titolo V. Francamente, non capiamo per quale ragione abbiate deciso di espungere, dal provvedimento, il problema di normare la funzione della polizia locale.
Abbiamo presentato questo emendamento che è, per la verità, della Giunta. Altro non è che un articolo che la Giunta regionale propone nel collegato alla legge finanziaria (secondo noi, mescolando aspetti che non si giustificano in questo contesto) e che l'Assessore Pichetto Fratin discutendone in Commissione, ha spiegato essere una scadenza per la quale vi è una certa urgenza.
Fermo restando che avremmo voluto comunque affrontare le questioni della polizia locale, se è una emergenza, allora tanto vale affrontarle in questo contesto. Non si capisce perché non avremmo dovuto inserire, in un provvedimento che affronta i problemi della sicurezza, una norma come questa, per quanto parziale e scollegata da un ragionamento d'insieme e da una normativa organica sulla polizia locale, per ritrovarcelo poi nel collegato alla legge finanziaria.
Riteniamo, quindi, che se l'emendamento ha da essere, e se questo articolo ha da essere, tanto vale che prevediate di inserirlo in un provvedimento che, più che non il collegato alla legge finanziare, ha una qualche attinenza con i problemi della sicurezza e della polizia locale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente.
Siamo confortati dall'intervento del collega Ronzani, perché vuole dire che l'emendamento, presentato sulla legge finanziaria dall'Assessore Laratore, è condiviso dall'opposizione, nella fattispecie dal Gruppo dei Democratici di Sinistra che ne propone, semplicemente, una ricollocazione non nella legge finanziaria, ma nella legge sulla sicurezza, questione su cui ci stiamo confrontando da alcune sedute di Consiglio e sulla quale ci stiamo, nella fattispecie, confrontando nella giornata di oggi.
Condividiamo il merito della proposta della Giunta regionale - che come abbiamo più volte ribadito, sosteniamo - ma abbiamo forti dubbi (per non dire riserve, anche se ci uniformeremo al parere della Giunta regionale) sul collocarle in questa legge, per una serie di motivi.
Innanzitutto, non vorremmo che una legge importante come la sicurezza sulla quale ci siamo ampiamente confrontati (prima in Commissione e poi in Aula) e siamo giunti, non senza difficoltà, all'articolo 10, diventasse la legge di finanziamento delle divise dei vigili urbani. Ovviamente, non per sminuire l'intervento, ma perché uno degli aspetti rilevanti, su cui ci siamo più volte confrontati, è la dotazione finanziaria della legge stessa.
stato più volte detto dalla maggioranza, e in maniera più incisiva dall'opposizione, che lo stanziamento di un milione di euro è insufficiente per far fronte a quanto previsto dalla legge sulla sicurezza, tant'è che abbiamo predisposto - ne parlerà meglio il collega Botta, primo firmatario un emendamento per aumentare la dotazione finanziaria, anche alla luce della discussione e delle istanze giunte dal Consiglio, nella fattispecie dal Gruppo dei Democratici di sinistra.
Il merito è confermato e riteniamo indispensabile mantenere questa azione, sulla quale ci confronteremo anche sotto l'aspetto finanziario, nel collegato della legge finanziaria della Regione Piemonte. Ricordiamoci comunque, che il Piemonte non è, come è stato detto erroneamente, l'ultima Regione, ma è una delle prime a confrontarsi sulla legge della sicurezza e a predisporre maggiori investimenti, ad esempio nella formazione e nei corsi di aggiornamento della polizia locale.
Probabilmente, il Piemonte ha privilegiato la professione e la qualità professionale della polizia municipale, rispetto al fatto di avere tutti sulla spallina il rombo, piuttosto che la stella. È un fatto importante tant'è che la stessa Giunta regionale lo presenta nel collegato alla legge finanziaria.
Ci confronteremo e, come ulteriore passo nella professionalità, c'è l'immagine e l'uniformità; aspetto importante, rilevante ed indispensabile nel sistema delle polizie europee. Una per tutte la Svizzera dove, dal vigile urbano alla polizia federale, passando per la polizia cantonale e comunale, hanno tutti la stessa divisa, la stessa autovettura e lo stesso lampeggiante, in modo che il cittadino abbia davanti un poliziotto indipendentemente se vigile, poliziotto federale, comunale o nazionale.
Chiediamo che l'emendamento venga ritirato. Certamente lo sosterremo nel collegato alla legge finanziaria e ci confronteremo per vedere la dotazione finanziaria.
Vorrei anche ricordare che, a fronte di uno sforzo del Consiglio (la maggioranza ha già presentato un proprio emendamento e la stessa opposizione un incremento dei fondi rispetto al milione di partenza) dobbiamo vedere se si trova anche solo qualche centinaia di migliaia di euro, soldi importanti e necessari per interventi a favore della vera politica della sicurezza, sulla quale mi sembra ci sia un'unanime o almeno, una grande condivisione. Fondi che è meglio utilizzare in questo modo, anziché per servizi di Istituto, miglioramenti delle divise, dei gradi, dei distintivi e dei lampeggianti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Non abbiamo difficoltà a ritirare l'emendamento, nel senso che ricordiamo - e ho chiesto conforto all'Assessore Laratore - che si tratta di un emendamento che non ha costi. Non è vero, quindi, che, se approvato comporterebbe minori disponibilità per realizzare i progetti di cui alla legge in discussione.
Personalmente - lo dico con molta onestà intellettuale - mi sono posto soltanto l'obiettivo che nel collegato alla legge finanziaria fossero inclusi il meno possibile norme, emendamenti ed articoli che finiscono per attribuire al collegato un ruolo che non dovrebbe avere. Riteniamo, invece che sarebbe più giusto affrontare la questione in questo contesto. Avremmo già dovuto, con questo provvedimento, regolamentare le funzioni della polizia municipale amministrativa e locale, non lo facciamo per una scelta che ha fatto la maggioranza. Ma, dovendo decidere - sono d'accordo con il Consigliere Cattaneo su questo - un emendamento o un articolo che ha un carattere di urgenza, era naturale inserirlo in questo provvedimento, che richiama i temi della sicurezza. E' evidente che questo articolo, per quanto monco, avrebbe richiesto ben altre norme, però la mia discussione e la nostra proposta erano pertinenti, perché era più omogeneo con la materia che stiamo discutendo.
Detto questo, Presidente, noi ritiriamo l'emendamento. Francamente però, non capiamo perché la maggioranza non abbia previsto di voltarlo qui in aula. Non si spiega, era un contributo che vi davamo, perché avremmo approvato già oggi in questa legge, questo articolo.
Non capisco il vostro atteggiamento. Era chiaro che avremmo facilitato e accelerato, da questo punto di vista, la soluzione di un problema.
Siccome voi ci avete detto che questa è una scadenza - è un problema che avete - prevedevo di risolverlo qui dentro, insieme ai colleghi del mio Gruppo, dato che è un articolo sul quale c'è un accordo. Prendiamo atto che la maggioranza preferisce approvarlo con il collegato fra un mese, due mesi o due mesi e mezzo, quando sarà.
Ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ronzani.
L'emendamento rubricato n. 118 è pertanto ritirato.
ARTICOLO 11 All'articolo 11 comunico il ritiro dei seguenti emendamenti: Emendamento rubricato n. 94 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: l'articolo 11 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 95 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 11, il comma 1 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 96 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 11, il comma 2 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 97 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 11, il comma 3 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 120 presentato dai Consiglieri Botta M., D'Onofrio e Toselli: al comma 3 dopo le parole "Ammessa al contributo", è aggiunta la frase: "ed alla determinazione delle modalità d'erogazione del contributo".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 120, sul quale il Presidente della Giunta ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 121 presentato dai Consiglieri Botta M., D'Onofrio e Toselli: il comma 4 dell'articolo 11 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 98 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 11, il comma 4 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 99 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 11, il comma 5 è soppresso.
Emendamento rubricato n. 30, presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Vaglio: il comma 4 dell'articolo 11 è soppresso e sostituito dal seguente: "il contributo è concesso in misura non superiore al 50% dell'importo delle spese ritenute ammissibili".
L'emendamento rubricato n. 98 del Consigliere Chiezzi è uguale all'emendamento rubricato n. 121 del Consigliere Botta Marco, che chiede di sopprimere il comma 4 dell'articolo 11.
C'è però un problema: l'Assessore Vaglio ha presentato un emendamento sostitutivo del comma 4. La Giunta ritira l'emendamento rubricato n. 30 dell'Assessore Vaglio. Il Presidente Ghigo dà parere favorevole sull'emendamento rubricato n. 121.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riggio; ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Quello che mi chiedo è che, nel momento in cui viene eliminato il comma 4, non viene definita la misura del contributo. Se si elimina il comma 4 rimane una discrezionalità totale da parte della Giunta nell'erogazione del contributo.



PRESIDENTE

Abbiamo appena approvato un emendamento che stabilisce che la Giunta provvede sia alla definizione delle graduatorie delle domande ammesse al contributo, che alle modalità di erogazione del contributo.



RIGGIO Angelino

Le modalità di erogazione non definiscono la quantità, la misura in cui questo contributo viene erogato. Debbo dire che la norma di legge, nel momento in cui viene a mancare il comma 4, risulta essere monca.
Chiederei ai colleghi che hanno presentato l'emendamento soppressivo di riformulare in modo diverso il comma 4. La totale soppressione significa infatti, la non determinazione a priori e quindi la mancanza di un criterio, valido erga omnes, della misura di erogazione del contributo.



PRESIDENTE

Il Consigliere Riggio ha sollevato un problema. E' ovvio che se la legge non stabilisce tutto il potere di stabilire le modalità di erogazione, esso va in capo alla Giunta con Regolamento.
La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Credo che il collega Riggio abbia individuato il vero problema di questo combinato disposto dei vari emendamenti. Il Regolamento del precedente emendamento del Consigliere Bolla è collegato a una decisione posteriore alla scadenza, a novanta giorni dalla scadenza delle domande per cui la regolamentazione sarebbe successiva alla presentazione delle domande. Non possiamo dire agli enti locali o ai privati che saranno finanziati al massimo al 50% interamente dopo la presentazione delle domande. Per questo credo che almeno l'emendamento Vaglio debba rimanere in vita, proprio perché sancisce nel comma 4 un tetto imprescindibile, come diceva il collega Riggio, erga omnes, e quindi a tutela e a garanzia degli enti locali, dei privati, di quelli che presenteranno le domande dando almeno un quadro generale prima delle presentazione delle domande.
Altrimenti, così com'è, c'è una discrezionalità assoluta e negativa della Giunta, perché comunque è successiva alla presentazione delle domande.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Invito il Presidente Ghigo a fare una riflessione sul punto. Voi potete dirci che il 50% è tanto, questa è una opinione che possiamo non condividere, ma legittima. L'idea che una legge non debba prevedere che tipo di contributo viene dato a chi presenta un progetto, voi capite che è un problema. Non possiamo avocare la questione in capo alla Giunta e affrontarla di volta in volta; la legge deve definire chiaramente qual è il tipo di contributo che spetta agli Enti locali, alle associazioni che decidono di utilizzare la legge e presentano un progetto.
Noi possiamo scoprire tra un anno, con il bilancio, che il 50% è troppo poco o troppo, ma va sempre inserito in legge una norma che dia un quadro di certezze agli amministratori locali. Come possiamo pensare che un Comune non sappia quel tipo di progetto, se viene presentato, che tipo di contributo consente a quel comune stesso di ottenere. Elaboro un progetto individuo un termine massimo di contributo, il bando prende atto del fatto che per quel progetto ho un contributo, non posso inventarmi un contributo a seconda delle convenienze o delle situazioni lasciando indeterminata la norma che riguarda il contributo della Regione a finanziare questo tipo di progetto, è sbagliato. Il legislatore non può ignorare la questione.
Tra l'altro, chi ce lo fa fare di creare un clima di ulteriore confusione e incertezza nei confronti di coloro che un domani saranno disincentivati anziché incentivati a presentare progetti.



PRESIDENTE

Alla luce del dibattito, anche per aiutare, il Presidente Ghigo ha deciso di ritirare l'emendamento soppressivo e di modificare l'originario emendamento Vaglio fissando un limite del 70% dell'importo delle spese ritenute ammissibili.
Il comma 4 dell'articolo 11 è soppresso e sostituito dal seguente: "Il contributo è concesso in misura non superiore al 70% dell'importo delle spese ritenute ammissibili", così c'é un tetto che il Consiglio fissa.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 30, come modificato Il Consiglio approva.
Diamo atto che gli rubricati emendamenti nn. 98, 99 e 121 sono ritirati e conservati agli atti.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 11, nel testo come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 100 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: l'articolo 12 è soppresso.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 101 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 12 il comma 1 è soppresso.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 102 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: all'articolo 12 il comma 2 è soppresso.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento rubricato n. 13 presentato dai Consiglieri Ronzani, Manica Muliere, Placido, Riba, Suino, Marcenaro e Riggio: "Per l'attuazione della presente legge è autorizzata la spesa di 7,5 milioni di euro per l'anno finanziario 2004.
Agli oneri derivanti dall'applicazione della presente legge si provvede con riduzione per pari importo della U.P.B. n. 09012".
Emendamento rubricato n. 107 presentato dai Consiglieri Botta M.
D'Ambrosio, D'Onofrio, Galasso, Godio, Valvo, Toselli, Cattaneo, Costa R.
Rossi O. e Mercurio: "Il comma 1 dell'articolo 12 (Norma finanziaria) è soppresso e sostituito con il seguente: "Per l'attuazione della presente legge è autorizzata la spesa di 4 (quattro) milioni di Euro per l'anno finanziario 2004".
Gli emendamenti rubricati nn. 13 e 107 sono entrambi interamente sostitutivi dell'articolo 12.
Ai sensi dell'articolo 80, comma 3 del Regolamento interno, sospendo la seduta e chiedo al Presidente Gallarini di riunire la I Commissione per esprimere il proprio parere sugli emendamenti rubricati n. 13 e 107.



(La seduta, sospesa alle ore 16.44 riprende alle ore 17.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Emendamento rubricato n. 122 presentato dai Consiglieri Gallarini Mercurio, Toselli, Godio, Caracciolo, Costa R., Manica, Cattaneo, Ronzani Dutto, D'Ambrosio, Botta M., Giordano: all'articolo 12, il primo comma è soppresso e sostituito dal seguente: "Per l'attuazione della presente legge è autorizzata la spesa di cinque milioni di euro per l'anno finanziario 2004".
La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Dopo una discussione emerse fra i vari componenti della Commissione, si è trovata una soluzione che è la seguente: si rimandano al Presidente affinché siano ritirati, i due emendamenti in esame inizialmente e si è composta una soluzione, ad ampia base, su un terzo emendamento che recita: "Il I comma è soppresso e sostituito dal seguente: per l'attuazione della presente legge è stanziata la spesa di 5 milioni di euro per l'anno finanziario 2004".
Ricordo che solo il Consigliere Palma ha votato contro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma, ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Il Consigliere Gallarini ricordava bene. A nome del mio Gruppo ho espresso parere contrario rispetto a questa soluzione che, per usare le parole del Consigliere Gallarini, ha base ampia, ma, aggiungo io, altezza scarsa. Una soluzione che serve per aumentare, accrescere pesantemente quintuplicando, la dotazione finanziaria di un provvedimento su cui una parte consistente dei Gruppi di opposizione, che anche oggi si trovano convergenti nell'approvare questo emendamento, non hanno espresso dubbi e perplessità abbastanza fondamentali che attenevano all'impostazione e alla logica del provvedimento stesso.
Un provvedimento che è entrato nella discussione di questo Consiglio regionale con una dotazione di un milione di euro e che quasi sicuramente uscirà dalla discussione di questo Consiglio con cinque milioni di euro di dotazione per il 2004 e con margini potenziali di crescita ulteriori per le annualità successive.
Noi non possiamo che ribadire quanto abbiamo sostenuto fin dall'inizio di questa discussione che non abbiamo, come si è visto, tentato minimamente di ostruire nel suo sviluppo e nella sulla rivoluzione. Questo è un provvedimento concettualmente sbagliato, che settorializza le politiche di sicurezza dando ad esse un contenitore da una parte legislativo e dall'altra parte operativo, quando, per definizione, le politiche di sicurezza sono politiche trasversali di un'amministrazione che debbono dotarsi di strumenti operativi e anche, magari, di dotazioni finanziarie operativamente utilizzabili da parte delle diverse direzioni senza confluire simbolicamente in un provvedimento che reca il titolo: "Politiche sulla sicurezza", che, in realtà, consiste in una serie di strumenti finanziari e di incentivo di contribuzione rivolta al sistema degli Enti locali o, per altro verso, al sistema delle categorie, che hanno, invece naturalmente, nelle singole Direzioni regionali e nelle legislazioni di settore, non nelle legislazioni sulla sicurezza, il proprio interlocutore privilegiato.
Per altro verso, segnalo che, ormai, su questo provvedimento, come su molti altri provvedimenti che giungono all'approvazione di questo Consiglio, noi assistiamo alla riconversione espansiva di un articolo della legge finanziaria dello scorso anno che era stato concepito e approvato per ridurre i margini di crescita della spesa regionale e per sottoporre ad una disciplina più stringente l'autorizzazione legislativa di spesa. L'articolo 30 della legge finanziaria, che era stato concepito e introdotto per riautorizzare di esercizio in esercizio tutta la legislazione regionale vigente, è diventato il buco nero in cui vengono inseriti tutti i provvedimenti legislativi che non hanno una copertura finanziaria specifica, che vengono rimandati al documento contabile e alla legge finanziaria per l'approvazione della loro dotazione finanziaria, dando, in questo, la dimostrazione di come istituti, concepiti secondo una certa finalità, catapultati nella discussione politica qui dentro, a maggior ragione nella discussione politica cosiddetta bipartisan, subiscono una sorta di eterogenesi dei fini. Quindi, anziché servire a quello per cui erano stati concepiti, servono per l'esatto contrario, cioè, ad esempio per decuplicare o quintuplicare le dotazioni finanziarie di un provvedimento.
Se quella legge con un milione di euro di dotazione finanziaria era concettualmente sbagliata nell'impostazione, evidentemente, cinque volte sbagliata è questa legge con una dotazione finanziaria cinque volte accresciuta e "x" volte peggiore sarà ogni volta che, sulla spinta di fatti di cronaca o di esigenze di mercato politico, questo Consiglio regionale riterrà di ridotarla finanziariamente per dare un segnale particolare di attenzione al sistema degli Enti locali o ad alcune categorie particolari.
Tutta l'architettura propriamente istituzionale di questo provvedimento è, nella sostanza, inconsistente. Tutta la strumentazione politico operativa di questo provvedimento è, evidentemente, ultronea e superflua perché si sovrappone in maniera evidente con le competenze delle singole Direzioni e delle singole legislazioni di settore.
Non capisco perché, per dare incentivi, contribuzioni o altre forme di provvidenze o di beneficio finanziario ai commercianti, non si utilizzi la legislazione sul commercio, bensì una legislazione pomposa che reca nel titolo: "Politiche per la sicurezza". Allo stesso modo, se si ritiene di dare, rispetto alle politiche del territorio, una serie di incentivi o di provvidenze al sistema degli Enti locali, gli strumenti nella nostra legislazione sono ampiamente a disposizione. Noi, peraltro, per l'ennesima volta e sull'ennesimo provvedimento, diamo un'ennesima dimostrazione di come non si legifera e, soprattutto, visto che siamo sull'articolo finanziario, anche un pessimo esempio di come non si fa politica di bilancio.
Se noi ragioniamo sul fatto che questo provvedimento è entrato in questa sede con una dotazione finanziaria cinque volte inferiore ed esce con una dotazione cinque volte superiore, ci rendiamo conto che la logica che porta all'approvazione del provvedimento e delle sue singole parti non è una logica razionale, è una logica di altro tipo di mercato politico, che non dovrebbe rientrare nella legislazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Signor Presidente, il nostro parere sul provvedimento complessivamente non muta, così come dirà il collega Ronzani nella dichiarazione di voto che svolgeremo alla fine dell'esame di questo provvedimento.
Siamo comunque soddisfatti del fatto che questo provvedimento, come dice il collega Palma, esce con un finanziamento di ben cinque volte superiore. Forse, come discusso con il collega Ronzani, avremmo dovuto lasciare che il provvedimento, così come era stato presentato in Commissione, arrivasse in Aula nella miseria che aveva inizialmente miseria di idee e di composizione direttamente. Forse, avremmo dovuto lasciare che anche il provvedimento, così come era arrivato all'Aula, non ricevesse dignità attraverso gli emendamenti che noi abbiamo presentato.
Soprattutto, avremmo dovuto lasciare che questa maggioranza si presentasse ai cittadini piemontesi dicendo che aveva portato un provvedimento sulla sicurezza che li dotava di una forza economica notevole: ben 20 centesimi (cioè 400 lire) in più a testa. Forse, avremmo dovuto permettere una cosa di questo genere.
Noi abbiamo l'ambizione di essere forza di governo che si preoccupa anche dall'opposizione, di fare in modo che i provvedimenti che escono da quest'Aula, se non essere il massimo, sicuramente, non rappresentino un danno per la popolazione piemontese. Sarebbe stato indecoroso per la Regione Piemonte un tale provvedimento, ma, sicuramente, sarebbe stato politicamente molto pagante per noi, come opposizione, denunciare questo sfascio generale per cui veniva presentato un provvedimento con un finanziamento di questo genere, con un finanziamento ridicolo.
Ci prendiamo il merito, con la denuncia che abbiamo fatto sia in Commissione e sia dal primo momento qui in Aula, del fatto che il provvedimento esca con un finanziamento maggiore di quello previsto sicuramente non ridicolo, così come era stato previsto. Non è ancora un finanziamento adeguato. Ad esempio, parlando di quantità e non di qualità del provvedimento - sulla qualità abbiamo molto da dire, tanto che questo lo diremo in termini di dichiarazioni di voto, e non cambia il nostro giudizio, che è molto severo sulla qualità di questo provvedimento - non siamo ancora alle cifre dell'Emilia Romagna, che prevede 15 milioni di euro per cinque anni consecutivi contro i cinque milioni di euro da noi previsti. E' sicuramente una cifra più importante rispetto all'inizio, ma è ancora assolutamente inadeguata. Questo è il massimo che quest'Aula poteva consentire.
Rivolgo una sola raccomandazione a quest'Aula: ricordiamoci che questo provvedimento, estremamente monco, non ci deve far dimenticare che la sicurezza è un problema generale e complessivo, di cui noi dobbiamo farci carico. La sicurezza non è soltanto legata a meccanismi repressivi o a meccanismi di riparazione del danno che deriva da atti illeciti o criminosi. La sicurezza è un problema globale e complessivo di cui, come istituzione, dobbiamo farci carico. La sicurezza è legata ad un posto di lavoro sicuro, è legata a un welfare che comprende una sanità decente, che comprende servizi socio-assistenziali che funzionano. La sicurezza riguarda anche una viabilità decente e trasporti adeguati.
E' un problema generale di governo della Regione Piemonte, che non si affronta con provvedimenti bandierina come questo, che aveva sicuramente grandi ambizioni dal punto di vista propagandistico, ma che, alla fine, è risultato essere il classico topolino partorito dalla montagna.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Presidente e colleghi, nel Codice navale della marina borbonica c'era un simpatico ed istruttivo articolo, il cui numero non ricordo, che regolamentava l'ammuina.
L'ammuina era quella pratica che il Codice navale della marina borbonica ordinava di fare quando su una nave della marina regia saliva un ispettore o si svolgeva un'ispezione di alto rango, o c'erano comunque degli osservatori esterni che potevano, in qualche modo, essere curiosi di sapere cosa succedeva sulla barca.
L'ammuina, in questo articolo codificato dal regio regolamento borbonico, ordinava a chi stava a prua di andare a poppa, a chi stava a poppa di andare a prua, a chi era in centro di andare a sinistra e chi era a sinistra di andare a destra.
Questa ammuina non serviva ovviamente a nulla, ma dava l'impressione di muoversi, di essere attivi, di essere all'erta, di fare qualcosa, e aveva sicuramente un vantaggio: non costava niente.
L'ammuina regionale che state per votare, anche con gli emendamenti elaborati dalla Commissione bilancio, ha, fra tutti gli altri aspetti negativi, quello di costare dieci miliardi di vecchie lire. Bell'affare!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Noi non eravamo presenti in Commissione, quindi non abbiamo visto l'emendamento. Non ha la nostra firma e credo che sia comprensibile, perch fin dall'inizio, cioè da quando è stato presentato in Commissione ma anche in aula, abbiamo ritenuto che fosse un provvedimento sbagliato, non necessario, con caratteristiche demagogiche e anche con fini bassamente elettorali.
Nel corso di questa discussione, abbiamo cercato di fare apparire tutto ciò. Non riteniamo che gli emendamenti accolti cambino sostanzialmente il provvedimento, che mantiene le caratteristiche che ricordavo prima: essere un provvedimento demagogico, con fini bassamente elettorali e perciò relativamente non necessario ed inutile.
Ed è chiaro che finanziare ulteriormente un provvedimento con queste caratteristiche è qualcosa che aggrava e non riduce l'aspetto negativo della legge stessa. E' per questo che siamo contro questo emendamento. Non sono qui presenti i colleghi del Gruppo dei Comunisti italiani e dei Verdi che, con noi, avevano sottoscritto gran parte degli emendamenti che abbiamo discusso e che contenevano la nostra firma, ma anche questi Gruppi, pur non essendo presenti, volevano segnalare la loro opposizione al provvedimento e anche all'emendamento in discussione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Botta Marco; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Grazie, Presidente. Volevo soltanto portare un contributo di conoscenza all'aula, perché questa questione del milione di euro va un momento spiegata e collocata; altrimenti, ciascuno gioca a strumentalizzare la dotazione finanziaria iniziale di questa legge, cosa che non mi sembra corretta dopo quello che cercherò di dire. Comunque, ognuno può esercitarsi nello sport che preferisce.
Il milione di euro è semplicemente giustificato dal fatto che la legge sulla sicurezza esce dalla Commissione nel luglio 2003. Quindi, con l'Assessore Pichetto Fratin si ipotizza che la legge possa passare in aula tra settembre ed ottobre 2003, e che quindi resti, per il 2003, al massimo un trimestre di copertura della legge stessa.
Si stabilisce il milione di euro che, non a caso, è la quarta parte dei quattro milioni di euro che la maggioranza propone oggi come emendamento.
Poi, per decisione diversa, su cui relazionerà il collega Cattaneo, siamo arrivati a 5 milioni di euro, meglio ancora. Ma il milione di euro va collocato in questa logica.
Vi è non una scarsa attenzione, da parte della maggioranza, rispetto a questa legge, che anzi la maggioranza ha sostenuto fortemente, ma una giusta considerazione dei tempi e dei modi, come la capacità di non bloccare risorse, che non avrebbero mai potuto essere utilizzate. Quindi ancora in un'altra occasione, risalta l'utilizzo del metodo del buon padre di famiglia per amministrare la cosa pubblica.
Questo lo dico per verità dei fatti, affinché non si ripetano delle menzogne, che non hanno giustificazione alcuna e sono smentite proprio da quanto succederà tra poco in quest'aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Palma per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Sono costretto ad interloquire con il collega Botta, che ha suggerito una modalità particolare di predisposizione delle norme finanziarie dei provvedimenti legislativi, secondo la quale la norma finanziaria rispecchia la dotazione residua dei mesi rimanenti nell'anno in cui il provvedimento viene presentato, rispetto alla previsione della sua approvazione.
Secondo questo criterio, tutte le leggi non dovrebbero avere una norma finanziaria che copre la spesa del provvedimento per tutto l'esercizio cui il provvedimento si riferisce, essendo - come il collega Botta sa perfettamente - la norma finanziaria un'autorizzazione legislativa di spesa che viene confermata anche per gli esercizi successivi. Ora, la norma finanziaria serve essenzialmente per coprire la parte residua dell'esercizio cui quella legge si riferisce.
Visto che, con ogni evidenza, le leggi non si fanno così, e dall'inizio di questa legislatura non mi pare di avere visto un solo provvedimento concepito in questi termini, per cui se veniva presentato a marzo aveva i tre quarti della dotazione finanziaria, se veniva presentato a giugno aveva la metà della dotazione finanziaria, e così via. Ho l'impressione che sarà un'excusatio petita e non un'excusatio manifesta. Obiettivamente, mi sembra una difesa un po' debole della previsione finanziaria iniziale del provvedimento.
Questo provvedimento aveva un milione di euro perché, come per tutti i provvedimenti che si presentano, la norma finanziaria finanzia l'intero esercizio, non la parte presumibilmente residua di esercizio. Secondo questo criterio, dovremmo votare tutte le leggi per dodicesimi intendendo, per dodicesimi, le mensilità - coperte dall'autorizzazione legislativa di spesa, mentre noi, al contrario, le votiamo dando la dotazione a valere sull'intero esercizio ed, eventualmente, iscrivendo poi a residuo, ovvero in avanzo, i soldi stanziati e non impegnati, cioè quelli impegnati e non liquidati.
La legge, concepita su un milione di euro, è stata estesa a cinque milioni di euro. Non venga, però, fatta passare, come giustificazione, una cosa che non sta minimamente in piedi, cioè che le leggi vengono presentate con una dotazione finanziaria che si riferisce alle mensilità residue. Se in questa legislatura, il collega Botta presenta un'altra sola legge secondo questo schema, ci posso anche credere, ma la mia impressione è che a fine anno, molte volte, abbiamo votato numerose leggi che avevano una disponibilità finanziaria relativa all'intero esercizio, le cui dotazioni sono andate essenzialmente a residuo o in avanzo, e che non si riferivano alle parti residue di mensilità dell'esercizio in oggetto.
una ragione tecnica in più per votare contro l'emendamento.
Nella logica comprensibile del "fai da te", relativa non solo ad alcuni provvedimenti, ma anche ad emendamenti, non vorrei che si introducesse l'ulteriore innovazione per cui le norme finanziarie non si giustificano.
Infatti, considerando che, a norma della legge sull'ordinamento contabile occorre presentare una relazione tecnica che giustifica la previsione di spesa sulla base dell'intero esercizio, le norme finanziarie non vengono presentate sulla base delle esigenze di un intero esercizio, ma sulla base delle esigenze delle mensilità residue. Non è così. Vorrei essere tranquillizzato sul fatto che non c'è questa ulteriore innovazione e che le leggi continuano a presentarsi secondo la stessa logica, perché le relazioni tecniche di accompagnamento alla norma finanziaria non devono essere calcolate in dodicesimi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento rubricato n. 122.
Il Consiglio approva.
Comunico che gli emendamenti rubricati n. 13 e n. 107 sono ritirati.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 12 come emendato.
Il Consiglio approva.
Emendamento rubricato n. 14 presentato dai Consiglieri Ronzani, Manica Muliere, Placido Riba, Riggio, Suino e Marcenaro: le parole: "politiche regionali integrate in materia di sicurezza" sono sostituite dalle seguenti: "Promozione di un sistema integrato di sicurezza".
Tale emendamento è ritirato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge.
La parola al Consigliere Papandrea per dichiarazione di voto.



PAPANDREA Rocco

La dichiarazione che ho fatto precedentemente, in merito all'emendamento, aveva in parte caratteristiche generali, cioè dava un giudizio su un provvedimento che, da quando è stato presentato ed è approdato in Aula, ha trovato il nostro Gruppo decisamente contrario per le ragioni che sinteticamente ho ricordato.
Si è trattato di un provvedimento, più che altro, spinto da logiche elettorali e caratterizzato da una notevole dose di demagogia. Su questo terreno, sappiamo quanto scarse siamo le possibilità di azione della Regione. La Regione potrebbe, invece, affrontare in modo ben più ampio i problemi della insicurezze che vivono i cittadini, ma si tratta di qualcosa che, nel provvedimento, non è stato assolutamente tentato.
Con gli emendamenti che abbiamo presentato insieme ai Gruppi dei Verdi e dei Comunisti italiani, cercavamo di mettere in rilievo come il concetto di sicurezza dovrebbe essere esteso e guardato secondo un'altra ottica molto più attenta al sociale e alle condizioni concrete della vita dei cittadini. Riteniamo demagogica e molto elettoralistica l'impostazione che ha prevalso, ma non credo che, alla lunga, darà i risultati che ci si aspetta. Resta la nostra opposizione.
Gli emendamenti apportati in questi giorni di discussione non hanno modificato il testo stesso. Da questo punto di vista, l'emendamento più significativo, quello che aumenta in misura consistente la dotazione economica, lo riteniamo ancora più dannoso, nel senso che contribuisce a peggiorare gli aspetti di negatività del provvedimento.
L'ultima considerazione che volevo fare è questa. Ieri, discutendo in I Commissione, è emerso che un documento fondamentale, come il Documento di programmazione economica e finanziaria della Regione, ha ricevuto l'ultimo parere della Commissione l'8 settembre scorso. Siamo all'anno successivo quindi oltre i tempi massimi. Invece, in quest'aula è arrivata una serie di provvedimenti relativamente poco utili e seri, l'ultimo dei quali è questo.
Questo dimostra, da parte della maggioranza, un disinteresse nei confronti dei provvedimenti più significativi e si fa un autostruzionismo con leggi di questo genere, così come con quelle degli sport tipici e altre che abbiamo discusso nelle ultime settimane.
Mi pare che non sia un buon modo di governare il Piemonte ed è un ulteriore elemento di accusa a questo provvedimento, che mantiene gli elementi di demagogia che ricordavo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Il Gruppo Radicale, nell'affrontare alcune settimane fa in aula il dibattito su questo testo unificato sulla sicurezza, si era assunto la responsabilità di dire che era un testo inemendabile.
Era un testo che non poteva essere sostanzialmente cambiato in meglio.
Questo intendevamo dire affermando che era inemendabile. Purtroppo ci siamo sbagliati, è stato emendato, ma è stato emendato in peggio.
Come abbiamo detto prima, oltre ad essere un provvedimento inutile demagogico e gravemente strumentale rispetto a una campagna politica elettorale, adesso è diventato anche un intervento molto dispendioso.
Nella fase iniziale, in occasione delle dichiarazioni generali su questo provvedimento, abbiamo sostenuto che gli elementi su cui impostare una politica territoriale della sicurezza erano almeno cinque. Li voglio ricordare.
Per quanto riguarda la politica sulla droga, invece, il provvedimento Fini sta comportando un'ulteriore restrizione rispetto al consumo delle droghe, aggravando ulteriormente il circuito penale e la criminalizzazione di un'intera fascia sociale molto importante.
La volta scorsa ho ricordato che quattro milioni e mezzo di italiani sono considerati dalle statistiche ufficiali consumatori normali e abituali di droghe leggere. Saranno considerati tout court delinquenti, quindi saranno soggetti al circuito penale, all'emarginazione e ad una maggiore contiguità al mondo della criminalità. Di conseguenza, nonostante la volontà soggettiva delle persone, saranno alimentatori di un circuito di illegalità e di insicurezza.
Stamattina abbiamo votato all'unanimità un provvedimento che sottolineava la particolare gravità della violenza rispetto agli anziani.
Occorre dire che, in molti casi, la violenza (soprattutto i furti dei pochi euro delle pensioni) è dovuta ad una fascia di popolazione di tossicodipendenti costretta a vivere la propria malattia sociale e fisica in clima di illegalità e di condanna penale di un comportamento. Questo era un nodo da affrontare in modo problematico. Invece, non si è fatto nulla.
L'immigrazione clandestina.
Si fa molta demagogia su questi provvedimenti, ma nessuno ha detto che stiamo affrontando il nuovo allargamento dell'Unione Europea vietando l'ingresso dei cittadini dei nuovi dieci paesi europei, che per sette anni non potranno emigrare nei quindici paesi della vecchia Europa. Potranno venire le merci, i soldi, tutto tranne le persone. E' un modo per incentivare l'immigrazione clandestina e tutte le sue implicazioni con l'insicurezza e il disagio sociale.
La prostituzione.
L'esempio che ho fatto all'inizio del dibattito riguarda uno dei temi su cui molte volte gli enti locali si sono trovati attorno a un tavolo nelle questure e nelle prefetture, sollecitati da un'indignazione popolare ad assumere iniziative rispetto alle prostitute lungo le strade, magari statali.
Gli enti locali hanno più volte coordinato gli interventi o sollecitato le autorità di polizia per coordinare gli interventi sulla prostituzione ma non hanno fatto altro che - in modo ripetuto e ossessivo, ogni tre mesi o sei mesi - riempire il centro di accoglienza di corso Brunelleschi di prostitute nigeriane, da rispedire, quando si riesce, al loro paese, senza intervenire sul problema della gestione criminale della prostituzione.
La preoccupazione per la sicurezza internazionale, che forse è anche oggi causa di questo ulteriore finanziamento del provvedimento, generata dall'indubbia insicurezza in cui vive l'opinione pubblica in questo momento, indubbiamente ha spinto qualcuno ad aumentare i fondi da erogare ma senza nessun intervento concreto.
Infine, la povera Assessore Cotto ha pochissimi soldi a disposizione per gli interventi a favore dei detenuti (l'80% di recidivi in Italia, che vanno e vengono dal carcere). Su quell'80% di detenuti che ricadono nella delinquenza, mentre l'Assessore ha pochissimi quattrini da spendere, oggi stanziamo dieci miliardi di vecchie lire per interventi di propaganda e di campagna elettorale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani per tutta l'opposizione.



RONZANI Wilmer

Colleghi, noi riteniamo che si sia persa un'occasione per approvare una legge che facesse tesoro dell'esperienza compiuta da altre Regioni che da anni e non solo da poche settimane, dispongono di una legislazione sulla sicurezza.
Si è persa un'occasione per non riproporre in legge un istituto come quello dell'osservatorio di cui abbiamo dimostrato obiettivamente l'inutilità e che rischia di trasformarsi in un doppione, ma soprattutto si è persa un'importante occasione per predisporre una normativa organica che, sulla base delle competenze trasferite con la riforma del Titolo V normasse le funzioni della polizia locale. Fatto, questo, che rende il provvedimento zoppo, anche perché la maggioranza ha deciso di rinviare sine die l'adempimento dell'obbligo previsto dalla riforma del Titolo V della nostra Costituzione.
Ho detto e ricordo che, sulla questione, il Presidente Ghigo, in qualità di Presidente della Giunta regionale, ha contraddetto Ghigo Presidente della Conferenza Stato-Regioni, laddove aveva invitato le Regioni italiane a normare questo aspetto della questione predisponendo nelle leggi regionali sulla sicurezza, una normativa specifica rivolta a regolamentare le funzioni della polizia locale.
Noi, colleghi della maggioranza, non solo non abbiamo negato la necessità di approvare una legislazione sulla sicurezza - in questo c'è una differenza con altri Gruppi di opposizione - ma abbiamo, in Commissione e in aula, cercato di modificare questo provvedimento, presentando - ho la presunzione di dirlo - un vero e proprio articolato alternativo, ed è per questo che noi non possiamo ignorare l'importanza del fatto che in legge per esempio, è stato inserito lo strumento della Fondazione per le vittime dei reati che noi abbiamo proposto. Neppure possiamo ignorare il fatto che il provvedimento contiene altre modifiche che il nostro Gruppo ha presentato durante la discussione.
Il fatto è, Consiglieri, che ad un impianto normativo che noi continuiamo a considerare un po' datato, un po' vecchio e che andava reso più organico per le ragioni che prima ricordavo, rischiava di corrispondere una dotazione finanziaria della legge la quale, proprio perché irrisoria, avrebbe finito per ridurre il provvedimento ad un simulacro. Da qui allora ritengo non il mercato politico, non, me lo consenta il mio amico Mellano, le moine, ma una battaglia condotta a viso aperto, in un'aula consiliare come questa, per modificare la legge, le norme ma anche per dotare la legge della dotazione finanziaria necessaria.
Ritengo lo stanziamento che è stato deciso, un passo avanti rispetto lo stanziamento risibile di un milione di euro. Tuttavia, ritengo questo stanziamento, per quanto un passo avanti, ancora inadeguato se consideriamo non nella demagogia, ma l'esperienza che altre Regioni da anni compiono in questo campo. Se consideriamo lo stanziamento con cui una Regione, che in questo caso può essere considerata una Regione avanzata e pilota, sta compiendo da anni, mi riferisco alla Regione Emilia Romagna: 15 milioni di euro da cinque anni a questa parte, non per cinque anni, ma da cinque anni a questa parte, Consiglieri della maggioranza.
Noi rivendichiamo non tutto, questa non è la nostra legge, ma rivendichiamo qualche merito per aver tentato, come è giusto che sia quando si affrontano questione che hanno questa valenza, di modificare e migliorare il provvedimento. Naturalmente io sono perché noi non carichiamo di significato, o di significati diversi, un provvedimento che ha un'ambizione modesta: costruire un sistema integrato della sicurezza.
Aggiungo che una legge regionale, anche perché, ahimè, inadeguata, non rappresenta un antidoto generale e altri problemi vanno risolti non dalle Regioni, ma dai Governi.
Questa legge rischia di essere insufficiente e parziale per tante ragioni, ma è evidente che la politica della sicurezza richiede un impegno diretto del Governo del paese. Allora mi sia consentito dire che questo impegno non si manifesta con la determinazione che sarebbe necessaria se a Varese c'é solo una pattuglia della Polizia, se a Nuoro le auto sono senza benzina, se a Roma mancano i soldi per le divise, se a Bologna hanno chiuso il poligono di tiro, e se Torino ha rischiato i taglia agli organici di cui si è parlato sui giornali nei giorni scorsi. Concludo per dire Consiglieri del Consiglio, che questa non è la legge che noi avremmo voluto, e che questa non è neppure la legge che noi avremmo fatto se fossimo stati al governo della Regione, come dimostra il fatto che noi abbiamo presentato non qualche emendamento migliorativo, ma un vero e proprio corpo di emendamenti che configurava un articolato diverso rispetto a quello che stiamo discutendo ed esaminando.
Tuttavia, come possiamo non vedere che la legge, quella che stiamo approvando, non è la legge, i testi non sono quelli che abbiamo discusso in Commissione e che sono stati discussi in quest'aula. Quei testi sono stati modificati, da qui, Presidente, il nostro voto di astensione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Botta; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Cercherò di essere estremamente sintetico. Mi pare giusto rivendicare il fatto che concludiamo oggi un percorso importante iniziato quasi tre anni fa con la presentazione, per primi, da parte del Gruppo di Alleanza Nazionale, ma poi seguito da altri Gruppi di maggioranza e di minoranza seppur su proposte più limitate, di iniziative legislative nel campo della sicurezza.
Un percorso molto lungo, un percorso durato un anno e mezzo in Commissione, con lo sforzo di tanti Consiglieri che sono arrivati, grazie all'aiuto dell'Assessore Vaglio e del Presidente Ghigo, a formare un testo legislativo che a luglio 2003 la Commissione ha approva e portato in aula.
Un testo legislativo che noi riteniamo più che soddisfacente, un testo legislativo che dota la nostra Regione di una normativa importante. Un testo legislativo che si appaia al grande sforzo del Governo nazionale proprio in tema di sicurezza. A chi dice che il Governo fa poco per la sicurezza dei nostri cittadini, ricordo, come ho già ricordato evidentemente certe orecchie sono chiuse - 6675 milioni di euro di stanziamento per il 2004/2005 al fine di raggiungere una migliore sicurezza generale e di aumentare le dotazioni alle forze dell'ordine per dotare ancora più città dell'agente di prossimità, per il rafforzamento dei Vigili del Fuoco, per la sorveglianza degli obiettivi a rischio. Queste misure sono assolutamente eccezionali e dovuto solo al Governo di centrodestra.
A questo sforzo e a questo impegno del Governo nazionale, segue naturalmente con le giuste dimensioni, anche lo sforzo del governo regionale che dota il Piemonte di una legge quadro, di una legge cornice che sicuramente ci permetterà, e permetterà soprattutto agli Enti locali alle associazioni e alle organizzazioni del volontariato sociale, di affrontare tanti disagi. Evidentemente non ha letto il testo della legge chi sostiene che certe problematiche non sono state affrontate e individuate. La legge tratta chiaramente del problema degli anziani, tratta chiaramente del problema prostituzione, tratta chiaramente dei problemi delle tossicodipendenze. Certamente ne tratta come momenti di particolare significato che poi gli Enti locali e tutti gli altri soggetti che potranno accedere a finanziamenti, dovranno sviluppare con progetti integrati. Come non ricordare gli altri momenti importanti di questa legge, in particolare l'osservatorio sulla criminalità, il discorso della Fondazione per le vittime della criminalità, il discorso degli interventi sulle aree urbanistiche degradate.
A differenza di altri sono contento, e lo abbiamo detto dall'inizio anche dello sviluppo dei lavori in aula della legge. Abbiamo accettato alcuni contributi provenienti non solo dalla maggioranza, migliorativi e ripulitivi del testo, ma anche delle opposizioni. Una forza di governo è capace, se veramente forza di governo, di vedere dove la minoranza pu aiutare a migliorare un testo così importante, quindi riteniamo che il lavoro svolto insieme tanto dalla maggioranza, quanto da tutte le minoranze, stia per produrre un testo legislativo che tante Regioni d'Italia ci invidieranno. E' giusta la dotazione finanziaria, che sicuramente, sarà ripetuta negli anni a venire e con queste cifre a disposizione darà la possibilità agli Enti locali, ai piccoli Comuni, alle Associazioni e alle Associazioni di volontariato di intervenire con progetti che potranno essere seriamente finanziati.
Rivolgo ancora un ringraziamento al Presidente Ghigo, all'Assessore Vaglio e a tutti i colleghi della maggioranza che hanno sostenuto fortemente questo provvedimento. Naturalmente, esprimo anche un apprezzamento per l'attenzione dimostrata dall'opposizione, per lo meno, in questo caso.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo di legge, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 Consiglieri votanti 39 Consiglieri hanno votato SI' 28 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri si sono astenuti 8 Consiglier1 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Colleghi, dobbiamo anche votare l'ordine del giorno n. 800 di non passaggio ai voti degli articoli per la proposta di legge n. 326. Il parere della Giunta sull'ordine del giorno è positivo, è una questione tecnica perché concerne la chiusura dell'iter di un progetto di legge su materia analoga.
Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 800.
L'esito della votazione è il seguente: Presenti 29 Consiglieri Votanti 25 Consiglieri Hanno votato SÌ 25 Consiglieri Non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Esame disegno di legge n. 366 "Modificazione alla legge regionale n. 31/2000: 'Disposizioni per la prevenzione e la lotta all'inquinamento luminoso per il corretto impiego delle risorse energetiche'"


PRESIDENTE

L'Assessore Cavallera mi faceva notare che il disegno di legge n. 366 che consta di un articolo, è stato approvato dalla Commissione all'unanimità. Il Consiglio pertanto ne approva l'iscrizione e l'immediata trattazione.
Il Consigliere Cantore dà per letta la seguente relazione: "Il disegno di legge ha l'obiettivo di portare un correttivo alla legge regionale 24 marzo 2000, n. 31, per permetterne un'attuazione maggiormente in sintonia con le finalità della legge stessa.
Infatti, ai sensi dell'articolo 7 della l.r. 31/2000, 'Non sono in generale soggette alle disposizioni di cui alla presente legge ... gli impianti che non impiegano sorgenti luminose superiori ai 25 mila lumen'.
L'interpretazione letterale di questa disposizione porta ad escludere dall'applicazione della legge tutti gli impianti costituiti da più sorgenti luminose 'ognuna delle quali' non sia superiore ai 25 mila lumen.
E' evidente che tale norma, come formulata, è in contrasto con lo spirito e le finalità della legge, diretta alla prevenzione e alla lotta all'inquinamento luminoso e al corretto impiego delle risorse energetiche.
Si rende, quindi necessario modificare la disposizione al fine di renderla coerente con le altre.
La V Commissione alla quale il disegno di legge è stato assegnato in sede referente il 13.12.2001, ha deciso di esaminarlo congiuntamente alla proposta di legge n. 335 (che si propone di sostituire la vigente legge regionale 31/2000), in quanto entrambi i provvedimenti riguardano la lotta all'inquinamento luminoso. Sono state quindi indette consultazioni il 20 settembre 2002 con i vari enti e le associazioni interessati i quali hanno prodotto un'ampia documentazione ed aperto un dibattito che merita il dovuto approfondimento.
La Commissione condivide le finalità della proposta di legge 335, di riduzione dei consumi energetici e tutela del cielo stellato ormai non più visibile a causa dell'intensità e del proliferare delle fonti luminose, e considerato che si tratta di un testo organico complesso, ritiene che meriti attente valutazioni, anche alla luce delle problematiche sollevate durante le consultazioni.
Di fronte però, all'urgenza, di far rientrare nell'ambito di applicazione della legge vigente quegli impianti finora esclusi, la Commissione ha deciso di licenziare subito il disegno di legge, sul quale non erano stati rilevati pareri negativi da parte dei consultati.
All'unanimità è stata così approvata la modifica della l.r. 31/2000 limitatamente alla parte in cui esclude l'applicazione della legge per gli impianti che impiegano più sorgenti luminose le quali 'complessivamente' non devono essere superiori a 25 mila lumen.
Il problema della tutela dall'inquinamento luminoso sarà ancora oggetto di esame da parte della Commissione, dopo gli opportuni approfondimenti tecnici".
Non essendovi richieste di intervento si proceda alla votazione dell'articolo 1.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale articolo.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto.
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Non voto su nulla, visto che non ho capito di cosa stiamo discutendo.
Chiedo se nell'interstizio il Presidente è così gentile da chiedere all'Assessore Cavallera di spiegare in un minuto che cosa abbiamo inserito nell'interstizio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Ci riferiamo ad una sollecitazione che era venuta dagli astrofili, in quanto la no stra legge vigente prevede un parametro di 25 mila lumen, al di sotto del quale ci sono determinate procedure più semplificate, mentre al di sopra ci sono procedure più pregnanti da verificare.
Quando avevamo approvato la legge pensavamo che questi 25 mila lumen dovessero essere intesi complessivamente nell'impianto luminoso, vale a dire in una strada, invece, è invalsa l'interpretazione punto per punto cioè voleva dire escludere da queste procedure qualsiasi impianto.
In questo modo, diamo un'interpretazione autentica e, di fatto riportiamo la legge nell'ambito della volontà del legislatore iniziale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: Presenti e votanti 34 Consiglieri hanno votato SI' 34 Consiglieri Il Consiglio approva.
Comunico che la settimana prossima ci sarà lavoro di Commissione.
Lunedì prossimo, 22 marzo 2003, come convenuto, alle ore 13, si svolgerà la Conferenza dei Capigruppo per fare il punto sulla discussione del bilancio in sede di Commissione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.22)



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