Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.429 del 27/01/04 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(Alle ore 15.17 il Vicepresidente Toselli comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.45)



(Alle ore 16.43 il Vicepresidente Toselli comunica la possibilità a tutti i Consiglieri di partecipare in sala Viglione all'audizione con una delegazione di Lega ambiente e comunica altresì che la seduta avrà inizio alle ore 16.00)



(La seduta ha inizio alle ore 16.08)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Vicepresidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Vicepresidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Brigandì, Cota, Ghigo, Leo Mercurio, Pichetto Fratin e Rossi Giacomo


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL) - Presidi privati di diagnosi e cura

Richiesta di inversione del punto 4) all'o.d.g.: Proseguimento esame disegno di legge n. 437 "Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55 'Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984'", con il punto 8) all'o.d.g.: disegno di legge n. 575 "Costituzione di società per azioni consortile per la gestione degli ospedali della CIOV - Commissione Istituti Ospedalieri Valdesi"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 437. Ricordo che la relazione sul provvedimento era già stata espletata dal Consigliere Godio.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori, il Consigliere Saitta; ne ha facoltà



SAITTA Antonio

Chiedo un'inversione, se il Presidente ha la bontà di ascoltarmi, anche a nome dei Consiglieri del Centrosinistra e di Rifondazione. Chiediamo che venga anticipato il punto 8) all'o.d.g.: "Costituzione di Società per Azioni per la gestione degli ospedali Valdesi". Se posso brevemente spiegare le motivazioni. Questa fretta e questa proposta immediata ed urgente deriva soltanto dalla presa di posizione assunta ieri dal neo Assessore regionale alla Sanità, a proposito del disegno di legge n. 575 della Giunta regionale. Ieri, con grande stupore, anche da parte della maggioranza, l'Assessore ha detto che il disegno di legge della Giunta non può andare avanti perché "contiene presupposti di illegittimità".
Un'affermazione di grande importanza e di una certa gravità.
L'Assessore ha anche detto "mi riservo, nei prossimi giorni, di presentare gli emendamenti per trovare una soluzione al problema". A parte le contraddizioni del neo Assessore rispetto all'Assessore precedente e a parte le modalità della soluzione che si vuole dare al problema, resta la preoccupazione che tutti quanti abbiamo per la situazione degli ospedali valdesi. Una soluzione va trovata immediatamente, perché gli ospedali valdesi sono già in ginocchio per il fatto che la Regione continua a non trovare una soluzione. Per cui continua a rivolgersi alle banche, paga degli interessi enormi, e oggi è in difficoltà. Perché questa preoccupazione? Per queste affermazioni, ma perché, mettendo assieme quali sono stati gli atteggiamenti della Regione per la soluzione del problema notiamo, alla fine, un grande disimpegno. Per questo chiediamo che si proceda immediatamente. Penso al novembre 2001 quando la Giunta diede l'incarico per fare i conti degli ospedali valdesi, penso alla soluzione del 2003, che poi non è stata applicata. Invito anche i Consiglieri che hanno a cuore la situazione degli ospedali valdesi di votare a favore di questa richiesta di inversione.



PRESIDENTE

Il Consigliere Saitta ha formalizzato la proposta. In base al Regolamento può intervenire un Consigliere contro e uno a favore.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Presidente, vorrei parlare in presenza dell'Assessore. Il problema sollevato dal Consigliere Saitta, è un problema che dobbiamo affrontare con chi ha fatto determinate dichiarazioni all'interno della Commissione. Non so se queste corrispondano al vero - non ho partecipato alla Commissione e non so se l'interpretazione del Consigliere Saitta sia quella corretta.
Forse sarebbe meglio discutere in presenza dell'Assessore.
Voglio solo sottolineare al Presidente che la richiesta del Consigliere Saitta cade in una contraddizione. Se è vero quello che ha detto l'Assessore, mi auguro che possa essere rivisto con attenzione e non discusso questo pomeriggio, altrimenti la richiesta del Consigliere Saitta non sta in piedi. Ho sentito delle parole ben precise da parte del Consigliere Saitta che ha detto "i contenuti di quel disegno di legge erano illegittimi". Se è vero, non lo so, non ho ascoltato, certamente non verranno discussi oggi. Ecco perché parlo ed intervengo in senso contrario rispetto alla richiesta del Consigliere Saitta che è in forte contraddizione con la stessa richiesta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta di inversione dei punti all'o.d.g.
Dichiaro non valida la votazione constatando la mancanza del numero legale.


Argomento: Problemi energetici - Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Richiesta di inversione del punto 4) all'o.d.g.: Proseguimento esame disegno di legge n. 437 "Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55 'Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984'", con il punto 6) all'o.d.g.: Testo unificato proposte di deliberazioni n. 412, 414 "Piano energetico ambientale. Seconda adozione a seguito degli esiti del confronto in sede di Forum regionale per l'Energia"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine di lavori, il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Il Presidente ha due possibilità: sospendere il punto oppure passare ad altri punti dell'o.d.g. Se si passa ad un punto successivo, in particolare il Piano energetico, penso che il numero legale possa essere garantito.



PRESIDENTE

Il Consigliere Papandrea chiede l'inversione dei punti all'o.d.g., cioè di esaminare invece del punto 4) all'o.d.g., il punto 6) all'o.d.g.
In base al Regolamento può intervenire un Consigliere contro e uno a favore.
Non essendoci interventi pongo in votazione la richiesta di inversione dei punti all'o.d.g.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale richiesta di inversione.
Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Dopo aver verificato che neanche l'opposizione è unita nelle proposte che presenta e fa mancare il numero legale sulle stesse, a questo punto...



(Commenti in aula fuori microfono)



ANGELERI Antonello

No, no, lei ha parlato e ha detto: "Su questo noi saremo favorevoli".
Ha votato solo lei. Ha votato solo lei. Ho detto che l'opposizione non è unita neanche nelle proposte che presenta; lasciatemelo sottolineare, per una volta, visto che verifichiamo in Consiglio un dato evidente di fatto.
Detto questo, chiedo che il Presidente proceda con l'ordine normale che abbiamo concordato con i Capigruppo e, quindi, si proceda, normalmente, la seduta.



PRESIDENTE

Collega Angeleri, c'è stata una votazione; è mancato il numero legale e la seconda votazione su due tipi di inversioni di o.d.g. differenti, quindi è giusto sospendere la seduta per trenta minuti e riprendere dalla votazione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.20 riprende alle ore 16.50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ripetiamo la votazione sulla proposta di inversione dei punti all'o.d.g., presentata dal Consigliere Papandrea.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta di inversione dei punti all'o.d.g., presentata dal Consigliere Papandrea.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri sull'ordine dei lavori.



ANGELERI Antonello

Capirò poco, ma la prima votazione, su cui è mancato il numero legale è relativa all'inversione dell'o.d.g. che richiedeva, a nome dell'opposizione, per voce del Consigliere Saitta, di esaminare il punto 8).
Quindi, dobbiamo rifare quella votazione, non la seconda, la quale ha dato la conferma della mancanza del numero legale. Abbia pazienza ricominciamo dalla prima votazione.



PRESIDENTE

Le rispondo, collega Angeleri...



ANGELERI Antonello

Richiedo che sia rifatta la votazione, perché ho dei dubbi sulle presenze in aula.



PRESIDENTE

Lei, collega Angeleri, eccepisce sulla votazione e le rispondo rispetto a quanto ha voluto indicare all'aula attraverso le sue considerazioni. Rifacciamo la votazione di inversione dei punti all'o.d.g.
proposta del Consigliere Papandrea.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta di inversione dei punti all'o.d.g. richiesta dal Consigliere Papandrea.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
La seduta è riaggiornata alle ore 17.25, ripartendo da questa votazione.



(La seduta, sospesa alle ore 16.55 riprende alle ore 17.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ripetiamo la votazione sulla richiesta di inversione dei punti all'o.d.g.
richiesta dal Consigliere Papandrea.
Indìco quindi la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale proposta di inversione.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Proseguimento esame disegno di legge n. 437 "Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55 (Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 4) all'o.d.g.: proseguimento esame disegno di legge n. 437 "Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55 (Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984)" Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Riggio; ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Prendo atto che, con una votazione, non si è voluto procedere alla discussione sulla questione degli Ospedali Valdesi.
Tuttavia, penso che, prima di appartenere a questo o a quello schieramento, siamo tutti quanti amministratori, e quindi responsabili delle situazioni che esistono sul territorio.
Noi siamo consapevoli che ogni giorno che passa la situazione negli Ospedali Valdesi peggiora sempre di più. Approfitto della presenza dell'Assessore alla sanità per chiedere che i tempi di discussione della vicenda degli Ospedali Valdesi vengano ristretti al massimo. Chiedo alla cortesia dei Capigruppo, della Giunta e dell'Assessore che questo sia il primo punto all'o.d.g. del prossimo Consiglio regionale. Esistono tutte le condizioni, esistono le competenze tecniche e professionali per correggere quello che eventualmente va corretto, ma nei tempi più rapidi.
La Giunta si assuma la responsabilità degli atti che ha proposto in Commissione e che sono arrivati all'attenzione dell'aula. Abbiamo tutti gli spazi per potere eventualmente migliorare la proposta fatta dalla Giunta in sede di Statuto, in sede di convenzione, in sede di applicazione pratica, in sede di eventuale revisione della legge e degli altri atti che ho citato.
Sollecito il Presidente del Consiglio, i Presidenti dei Gruppi, la Giunta e, in particolare, l'Assessore alla sanità affinché questo sia il primo punto all'o.d.g. del prossimo Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, abbia pazienza. Chiederei di rifare la votazione, perch non vedo tutti questi Consiglieri presenti. Quindi, non essendo convinto eccepisco sulla votazione. Prima ha eccepito il Consigliere Angeleri: eccepisco anche io.



PRESIDENTE

Il Consigliere Angeleri ha eccepito subito. Consigliere Chiezzi, lei ricorda perfettamente che, in altre occasioni, quando lei ha eccepito la Presidenza ha sempre ripetuto la votazione.



CHIEZZI Giuseppe

Il Consigliere Angeleri ha eccepito quando lei aveva già sospeso la seduta.



PRESIDENTE

Il Consigliere Angeleri l'ha fatto in chiusura di votazione.



(Proteste del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, lei sa perfettamente che non posso far rifare la votazione.
Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Noi riteniamo particolarmente grave quello che è avvenuto oggi in Consiglio regionale, perché dietro ad un fatto tecnico, in realtà vi è un fatto di grossa rilevanza politica. Quello che è avvenuto in aula conferma peraltro un giudizio che noi abbiamo ampiamente dato dopo il dibattito della IV Commissione di ieri.C'è una spaccatura evidente e molto consistente all'interno del Gruppo di Forza Italia in ordine alla problematica degli Ospedali Valdesi e al disegno di legge presentato dalla Giunta, che potremmo chiamare "disegno di legge Pichetto" definito ieri illegittimo in IV Commissione dal neo Assessore alla sanità. Rispetto al disegno di legge è stata dichiarata non solo l'illegittimità - non sappiamo se il Presidente Ghigo e l'Assessore Pichetto di questo siano informati e anche il resto della Giunta, nella fattispecie il Vicepresidente Casoni visto che è presente - ma nello stesso tempo sono stati chiesti ampi rinvii e allungamenti dei termini. Noi sappiamo che questa notizia si è già riverberata con grande drammaticità all'interno dell'Ospedale Valdese, dove è del tutto evidente che non si fa chiudere un ospedale semplicemente tagliandogli i flussi finanziari, ma lo si può fare chiudere anche perch si crea un clima di collasso e di fuga dalla stessa struttura, di conseguenza, nel momento in cui si riattivano i flussi finanziari, la struttura non è più in grado di ricominciare a vivere. Pertanto, ci pare che questa spaccatura all'interno della maggioranza, il fatto che il neo Assessore alla sanità si sia inserito dentro a questa vicenda di Forza Italia, che abbia aperto una questione piena, politicamente ampia all'interno della Giunta, non solo richiedano la pubblicità del dibattito dell'aula, ma è del tutto evidente che domani alle ore 13 ci sarà una riunione dei Capigruppo e che, o il Presidente rivede, nella seduta odierna, la parte relativa a questo dibattito oppure annunciamo che il primo punto all'o.d.g. della riunione dei Capigruppo di domani sarà la calendarizzazione del dibattito sulla questione degli Ospedali Valdesi in aula al più presto possibile, alla prima seduta utile del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea sull'ordine dei lavori.



PAPANDREA Rocco

Innanzitutto, mi associo alle dichiarazioni della Consigliera Manica ricordando che ai Capigruppo avevo chiesto esattamente che quello fosse il primo provvedimento che si affrontava causa l'urgenza. Credo che la maggioranza debba assumersi la responsabilità di non voler discutere questo provvedimento, così come altri, tra cui il Piano energetico.Ricordo che in sede di Capigruppo era stato deciso di introdurre una "finestra" - così era stata definita - secondo la quale alle ore 17, in ogni caso, si sarebbero sospesi gli altri lavori per affrontare questo punto.Mi pare che la maggioranza, anche su questo, con il voto che ha dato prima, dimostri di non avere nessuna sensibilità sui problemi esistenti.Anche qui sappiamo tutti che in Piemonte c'è una situazione legata alle concessioni che vengono fatte a livello nazionale che rischiano di compromettere fortemente la realtà e di rendere inefficace lo strumento di pianificazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Inizio a considerare abbastanza intollerabile questo minuetto sugli ospedali valdesi. E' evidente che attorno a questa vicenda non c'è una spaccatura, ci sono più spaccature, emerse in maniera consistente da voti di Commissione e anche da voti di Aula, che attraversano le forze politiche e le coalizioni, che contrappongono schieramenti abbastanza eterogenei visto che alcuni di questi emendamenti vedono insieme il Consigliere Papandrea, il sottoscritto e - mai citarlo invano - il Consigliere Burzi, e altri emendamenti trovano un consenso trasversale di segno diverso rispetto ad ipotesi sostanzialmente alternative, che vanno esaminate con grande attenzione.
Rispetto ad un dato sollevato dalla Consigliera Manica penso che non si possa giocare con troppi cappelli. Se chi, come me, durante la discussione del provvedimento, insieme a molti altri colleghi della maggioranza, che poi, hanno votato a favore del provvedimento stesso, solleva una eccezione di illegittimità rispetto ad un istituto della legge Bindi applicato al caso degli ospedali valdesi, dovrebbe, dal mio punto di vista, tripudiare nel momento in cui la Giunta riconosce che l'illegittimità sollevata è una illegittimità fondata che comporta, inevitabilmente, la rivisitazione del provvedimento.
Se addirittura i rilievi mossi da parte dell'opposizione o di una parte dell'opposizione - guardate che paradosso! - che prima li solleva per poi votare a favore del provvedimento stesso, vengono recepiti dalla Giunta secondo me, si apre, nella pubblicità e nella decenza, un dibattito sulle prospettive di quel complesso ospedaliero e non si nasconde nulla. Se invece, si chiede un'urgenza che, in realtà...
Chiedo che il Consigliere Chiezzi mi consenta di parlare.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Palma, prosegua.



PALMA Carmelo

Arrivo buon ultimo, collega Chiezzi, avete parlato in 7-8 prima di me avrei volentieri rinunciato a tutto questo.
Se su questo si vuole montare uno scandalo, una campagna politico mediatica, si faccia, sia chiaro che, se si monta questa campagna, ce n'è evidentemente, per tutti, perché questa è una vicenda che davvero tutti riguarda.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo sull'ordine dei lavori.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, non vorrei che qui si facessero ad ogni costo alcuni interventi per cercare di portare in modo surrettizio, prima, e in modo concreto, poi, il dibattito sulla questione di merito e, nel contempo, che si volesse quasi ingigantire una situazione che, almeno dal nostro punto di vista, nella fase attuale, nella giornata di oggi, riveste quegli elementi di gravità che abbiamo ascoltato.
Voglio fare alcune considerazioni. In primo luogo, relativamente alla Conferenza dei Capigruppo di domani, adesso verificherò la convocazione, mi risulta che il Presidente del Consiglio regionale oggi non sia presente.
C'era stata un'intesa nella scorsa Conferenza dei Capigruppo che la stessa si sarebbe svolta nella giornata di venerdì, se sono convocato, ci sar però, voglio sapere da lei, o dal Vicepresidente Riba, dal vicario di turno, come mai è stata convocata, se ci sono le 24 ore, quali sono le motivazioni della convoca, visto che si va a rivedere una pianificazione prevista dal Presidente nella giornata di venerdì scorso.
In secondo luogo, la questione degli ospedali valdesi: qui non è la questione di dire che Forza Italia è divisa e quant'altro, cioè elementi di giudizio politico, come diceva la collega Manica. Avremo modo di verificarlo nel percorso legislativo, quindi, in quel momento, vedremo le varie situazioni e le varie posizioni.
Presidente e colleghi, ieri si è svolta una riunione della Commissione Sanità nella quale l'Assessore Regionale alla Sanità ha sollevato, in merito alla questione della sperimentazione gestionale pubblico-privata l'eventualità che vi possano essere, e limitatamente a questo aspetto elementi di illegittimità, riservandosi - l'Assessore Galante e il Presidente della Commissione sono presenti - di fare una propria valutazione e, successivamente, con i metodi e con i percorsi che sono previsti dal nostro Regolamento e dalla procedura legislativa riaffrontare questo provvedimento nelle sedi più opportune, che possono essere il Consiglio regionale o la Commissione permanente del Consiglio regionale.
Se si vuole fare polemica, la si può fare nella giornata di oggi senza nessun tipo di problema. Non credo che questo sia utile, perché, comunque sarebbe sterile e non riusciremmo comunque ad arrivare ad un percorso finito e iniziare un percorso che possa farci convergere verso quell'obiettivo. Mi sembra di intuire che la stessa Giunta regionale si sia riservata, solo nella giornata di ieri, quindi, poco più o poco meno adesso non ricordo l'ora della Commissione di 24 ore fa, una posizione di merito su questa questione.
Nella giornata di domani, se saremo convocati su questo tema indubbiamente, non abbiamo alcuna difficoltà a confrontarci e a calendarizzare un confronto su questo tema in Commissione o in Aula secondo le modalità che la Conferenza indicherà al Presidente e la decisione del Presidente del Consiglio regionale e le richieste della Giunta regionale stessa.
Mi auguro che, se c'è stata l'urgenza di convocare questa Conferenza dei Capigruppo, ci sia una posizione della Giunta regionale domani precisa che sia esplicitata attraverso il rappresentante della Giunta regionale che sarà presente in Conferenza dei Presidenti di Gruppo. La Conferenza dei Presidenti potrà lì confrontarsi e, sulla base di una richiesta di una posizione precisa, espressa nell'ambito della Conferenza dei Presidenti prendere una decisione.
Invito a rimuovere, a fronte di questa disponibilità e serietà, ogni forma di polemica e ogni forma di giudizio di merito politico perché la ritengo, da un lato, sterile e, dall'altro lato, totalmente improduttiva.
Abbiamo una convocazione con un o.d.g. preciso, con altrettanti punti importanti, domani ci confronteremo, ascolteremo la Giunta regionale cosa ha da dirci e in Conferenza dei Presidenti prenderemo una decisione.
Mi sembra che si possa, da un lato, continuare a lavorare in modo serio, perché non stiamo dando certamente uno spettacolo di efficienza e di operatività di questo Consiglio regionale, sapendo - mi rivolgo ai colleghi che hanno sollevato lecitamente i problemi - che domani, a fronte di una posizione, si prenderà una decisione, qualunque essa sia.



PRESIDENTE

Consigliere Cattaneo, la Conferenza dei Capigruppo convocata per domani è stata formulata per fare il punto sul calendario e, poi, per verificare l'iter nelle Commissioni rispettivamente al bilancio.
Queste sono le motivazioni per cui il Presidente Cota, assente oggi perché influenzato, ha deciso di convocare domani la conferenza dei Capigruppo.
Sulle mie comunicazioni ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Ho ricevuto anch'io la comunicazione per la Conferenza dei Capigruppo.
Però, sull'ordine dei lavori, volevo fare un'altra considerazione che porgo proprio a lei. Riguarda l'ospedale valdese e la procedura che stiamo utilizzando per esaminare questo tema.
E' una procedura un po' strana. Mi trovo parecchio a disagio, perché il provvedimento presentato dalla Giunta è fermo in aula. E' stato fermato da una parte dei colleghi Consiglieri; poi, cosa succede? Viene presentata una proposta di legge sul medesimo tema. E' un fatto che non ricordo sia mai avvenuto o che sia avvenuto molto spesso.
Il provvedimento è in aula; qualcuno si sveglia un po' in ritardo e propone un'altra proposta di legge che viene assegnata dalla Presidenza (quindi da lei o da chi per lei) ad una Commissione. Mi sembra una procedura un po' bislacca.
Se per ogni provvedimento di legge fermo in aula se ne può presentare uno nuovo sotto forma di proposta di legge, immagino quali scenari si possono aprire! Una volta approdata in aula, una legge può essere sospesa in qualsiasi modo e, se non è di gradimento di un Consigliere o di un certo numero di Consiglieri, si può presentare un nuovo progetto di legge riazzerando tutta la procedura e ottenendo dal Presidente del Consiglio che quel provvedimento venga "scaricato" in Commissione.
Le segnalo nuovamente che questa mi sembra una procedura un po' bislacca che non mi convince.
Noi abbiamo un disegno di legge su cui l'aula è competente. Non vorrei che si aprisse una prassi in forza della quale ciascuno di noi pu richiedere l'assegnazione alle Commissioni di un pdl relativo a un provvedimento di legge fermo in aula che non si gradisce.
La pregherei di valutare questo elemento.



(Commenti del Consigliere Palma)



PRESIDENTE

La procedura è legittima. Il Presidente del Consiglio assegna di fatto il pdl alle Commissioni. Quindi, rispettivamente alla sua proposta l'assegnazione è legittima rispetto alla Commissione competente, come tutte le altre.
Stiamo esaminando il disegno di legge n. 437; la relazione è stata svolta dal Consigliere Godio.
Sul dibattito generale ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Riassumo la storia di questo disegno di legge n. 437.
Il 21 ottobre 2003 il Consigliere Godio svolge la relazione, quindi viene incardinato il provvedimento.
Il 28 ottobre 2003, seduta antimeridiana, viene proposto di soprassedere all'esame, perché manca il Gruppo UDC.
Il 28 ottobre 2003, seduta pomeridiana, viene votata una sospensiva dell'esame.
Il 25 novembre 2003 il Consigliere Brigandì, che non vedo presente chiede un'inversione di punti al o.d.g. dal disegno di legge 407 al disegno di legge 437. Dopo vari interventi, viene ritirata la richiesta e si prosegue con l'esame del disegno di legge 407.
Il 23 dicembre del 2003 il Presidente propone di soprassedere all'esame del disegno di legge 437 e, con l'assenso dell'aula, si passa all'esame degli ordini del giorno sulla polizia penitenziaria.
Presidente, questo è un piccolo, ma sentito provvedimento che giace da tempo alla nostra attenzione. Ripeto. è un provvedimento piccolo, ma che ha la sua importanza e che, ultimamente, ha subìto un ritardo nell'esame perché nella programmazione dei lavori la maggioranza del Consiglio regionale ha fatto altre scelte.
Di questo provvedimento se n'è occupato in modo autorevole il collega Angeleri che, secondo me, in tutti questi mesi - giustamente- ne ha sollecitato l'esame e, finalmente, possiamo procedere in tal senso.
Presidente, nel fascicolo che ci avete consegnato vi sono parecchi emendamenti; alcuni di questi sono semplicemente soppressivi (l'articolo 1 è soppresso, l'articolo 2 è soppresso).
Erano emendamenti presentati quando c'era questa "maretta", che risulta anche dal diario di questo provvedimento, all'interno della maggioranza.
Lei potrà riconoscerli, in quanto sono semplicemente soppressivi. Dal punto di vista tecnico sono ritirati, perché avevano il significato politico di poter discutere il provvedimento in tempi accettabili.
Rimangono gli altri.
Cosa dire di questo "disegnino" di legge? Forse che si cerca di allargare un po' le maglie che controllavano un'attività delicatissima come quella dei laboratori. A me sembra che di questo si tratti. Si allargano le maglie, si allentano le condizioni, si pone un pregiudizio a un'elevata qualità e sicurezza delle attività e all'attendibilità delle qualità delle prestazioni offerte dai laboratori. Questo è un po' il rischio.
Gli emendamenti che sono stati presentati, in parte insieme ad altri colleghi, tendono a correggere questa sorta di lassismo implicito nell'indicare regole precise e cogenti, per attività che riteniamo debbano essere sempre svolte con la massima attenzione, con il minimo rischio e con la massima certezza di risultati attendibili.
Questo è un po' il senso generale di tutti gli emendamenti che ho sottoscritto insieme ad altri colleghi e che illustrerò nel momento in cui passeremo all'esame dell'articolato.



PRESIDENTE

Le ricordo che ha depositato ventotto emendamenti, di cui sette ritirati. Restano quindi in vigore i rimanenti.
Sul dibattito generale ha chiesto di intervenire il Consigliere Riggio; ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Mi rammarico - lo faccio esplicitamente - con il nuovo Assessore alla Sanità che ha accettato di discutere oggi, con una necessità quasi impellente, questo provvedimento; per contro, non si discute della questione degli ospedali valdesi.
Debbo dire che è un rammarico forte, perché tutti siamo consapevoli di quale sia la situazione attuale e di come sia pericoloso perdere un patrimonio e anche un marchio di qualità. Sappiamo che è opinione comune fra l'utenza del Piemonte, ma soprattutto della città di Torino, che cosa vuol dire una prestazione presso l'Ospedale Valdese. Un pezzo di storia, un modus operandi.
Può essere anche molto interessante il fatto di ragionare attraverso i percorsi diagnostici, anziché attraverso le singole prestazioni, quindi anziché ragionare sul supermarket delle prestazioni che ci porta ad aumentare i costi, ragionare sull'efficacia piuttosto che sulla efficienza astratta dell'efficacia che sono dei pregi. Non è che il disavanzo degli Ospedali Valdesi ci deve far dimenticare che, in realtà, dietro questo ci sono dei pregi da salvare.
Spero il rinvio che è stato proposto ieri in Commissione, e che oggi è stato avvallato con il voto del Consiglio non sia "sine die". Andiamo invece, a questo provvedimento che adesso viene ad essere sollecitato e che ha conosciuto un iter travagliato. In parte lo ricordava il Consigliere Chiezzi. Questo provvedimento, così minuscolo, è stato particolarmente importante perché, attraverso la presentazione di 200 emendamenti, il Consigliere Brigandì è entrato in Commissione come Consigliere e ne è uscito Assessore. Il Consigliere Brigandì aveva presentato ben 200 emendamenti a questo provvedimento dichiarando che esisteva un problema di moralità dell'ex Assessore D'Ambrosio, che aveva visto troppi inquisiti e condannati contattare l'Assessore D'Ambrosio presenti nei corridoi del Consiglio regionale. Sono delle affermazioni a verbale nelle sedute della Commissione. Dopodiché, il Consigliere Brigandì, per un periodo molto breve, grazie a quei 200 emendamenti presentati e ritirati, è diventato Assessore della nostra Regione. Non fosse che per questo, un provvedimento così minuscolo, meriterebbe un minimo di attenzione.
Quello che ci preme rispetto alla vicende, che è minuscola rispetto alle grandi questioni che abbiamo davanti nella nostra sanità, è quello che diceva ieri l'Assessore Galante: "Tutto quello che è al di fuori della programmazione, rischia di avere una severa involuzione". Ha perfettamente ragione, ed è un motivo per cui, ad esempio, bisognerebbe avere subito una programmazione sanitaria, quindi un Piano sanitario. Avremmo bisogno di meccanismi di controlli ben più severi, avremmo bisogno di far entrare in fase quella che è la programmazione sanitaria con la progettazione di nuove strutture, di nuove sedi fisiche per i nostri ospedali, di eccellenza per gli ospedali territoriali, per le nostre strutture poliambulatoriali. Il fatto di fare in modo che l'edilizia sanitaria programmata sia in fase con la programmazione sanitaria è uno dei grandi nodi che abbiamo davanti.
Abbiamo, l'ho ricordato prima, la questione degli Ospedali Valdesi abbiamo la grandissima questione dell'ospedale Mauriziano, ma qual è l'urgenza? L'urgenza è consentire, a qualche privato, di potere avviare l'apertura di un altro punto di prelievo, non relativamente vicino. Noi sappiamo - e lo posso testimoniare come operatore sanitario - che il trasporto dei liquidi biologici che devono essere esaminati comporta sicuramente, degli errori nella determinazione d'analisi a cui i prelievi sono sottoposti. In generale, la possibilità di errore è inversamente proporzionale a quanto il liquido biologico è trasportato. Se il liquido viene trasportato per un lungo tragitto, il rischio di contaminazione, il rischio di alterazione, aumenta notevolmente, quindi aumenta il rischio di avere un risultato scorretto. Poiché la valutazione di laboratorio è uno dei punti di partenza per la costruzione della diagnosi e poi, quindi della terapia, vediamo come possa essere compromesso se noi non facciamo un minimo di attenzione. Ripeto, stiamo parlando di una questione minuscola ma è singolare come viene affrontata.
Viene ipotizzato che il liquido possa essere trasportato non a pochi chilometri di distanza, non nell'ambito dello stesso distretto, non nell'ambito della stessa azienda sanitaria, ma nell'ambito della Regione Piemonte. E' forse di cattivo gusto ricordarlo, ma è bene ricordare che cosa ha significato, per un nostro concittadino, girare per tutto il Piemonte prima di trovare un posto dove essere ricoverato. Non facciamo fare la stessa fine a quelli che sono i nostri prelievi biologici, abbiamo l'opportunità di costruire qualcosa di più serio. La sanità piemontese richiederebbe ben altro che questi provvedimenti. Questo ci somministra, al momento attuale, la Giunta e il Consiglio regionale e su questo, andremmo a confrontarci dicendo subito che è un provvedimento che, per il percorso che ha avuto, per le vicende a cui è stato legato (la vicenda del Consigliere Brigando, dei 200 emendamenti presentati e poi ritirati, addirittura l'ipotesi di corrutela che poteva esserci dietro al provvedimento) ce lo fanno apparire poco gradevole. Sicuramente non è adeguato a quello che oggi servirebbe alla sanità piemontese.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà



PAPANDREA Rocco

Anch'io esprimo il mio disappunto e stupore per quanto sta avvenendo a livello di scelte, di discussioni che vengono introdotte e che riguardano sia i problemi della sanità, ma anche quelli più generali. Siamo di fronte al fatto che tematiche ben più importanti e significative non vengono affrontate, oppure vengono affrontate con una consistente leggerezza, con un pressapochismo per cui si dice che si fa un provvedimento che poi per va ritirato. Si fa un provvedimento che non viene verificato nella sua correttezza - e poi si deve intervenire sopra - tenendo conto che si tratta di un tema importante, grave e da tempo alla nostra attenzione, su cui tutti ci siamo dichiarati d'accordo, ma che poi, alla fine, i comportamenti sono completamente diversi.
Nello stesso tempo, altri provvedimenti di programmazione di politica sanitaria giacciono dimenticati (addirittura si dice che neanche più devono essere discussi) e si passa a provvedimenti di valore ben minore che, non solo non fanno compiere passi avanti, ma rischiano di creare una situazione ancora più difficoltosa, sia dal punto di vista operativo che dal punto di vista economico.
Mi pare che sia un ulteriore pezzo di un progetto che tende allo smantellamento e al non funzionamento della sanità pubblica, a vantaggio della sanità privata. Rispetto ad un'impostazione più generale, continuo a segnalare che provvedimenti con un'importanza strategica per il Piemonte vengono messi, da questa maggioranza, in secondo piano rispetto a provvedimenti sollecitati, anche in modo insistente, in questa fase.
I colleghi che mi hanno preceduto hanno già espresso una serie di critiche al provvedimento ed io stesso ho sollecitato il fatto che si riducono i controlli e si stendono le maglie per permettere che laboratori privati agiscano. Opportunamente, il collega Riggio ha messo in rilievo aspetti di assurdità. Adesso si può far viaggiare il materiale, ma si incrementeranno enormemente i costi e i rischi che le analisi effettuate non siano corrette. Introduciamo, anche qui, un criterio della territorialità assurdo, senza tener conto del tipo di prestazione e di intervento richiesto.
Per queste ragioni cercheremo, con una serie di emendamenti presentati da me e da altri Consiglieri, di arrivare a correggere gli aspetti più assurdi del provvedimento per far sì, se esso dovesse uscire, che esca il meno dannoso possibile, con una politica di riduzione del danno.
Resta il fatto e la sensazione che oggi, essendosi intestardita la maggioranza nel far valere le scelte fatte in una fase precedente, che si sia, come al solito, sprecato buona parte del tempo di questa giornata che rischia di essere infruttuoso. Si continua con una situazione di sostanziale atteggiamento di boicottaggio e di vero e proprio ostruzionismo da parte della maggioranza, nei confronti del funzionamento di questa Regione e dei suoi provvedimenti più importanti.



PRESIDENTE DEL



CONSIGLIERE SEGRETARI GALASSO



GALASSO ENNIO LUCIO



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Va detto, per onore del vero e in parte già anticipato dal collega Riggio, che una parte sostanziosa degli emendamenti e delle osservazioni espresse dalle opposizioni a questo disegno di legge sono dovute a quanto accadde in quelle Commissioni. Con una battuto felicissima il Consigliere Riggio diceva: "Con quei duecento emendamenti qualcuno entrò Consigliere ed uscì Assessore". Di fatto, quei duecento emendamenti pesarono molto e mi dispiace che il collega D'Ambrosio abbia frainteso quanto veniva detto prima, perché, di fatto, in quel contesto di Commissione ci ritrovammo in un grave imbarazzo, trattandosi di una pesante accusa di corruzione. Dato che venne esplicitato con estrema chiarezza nel contesto della IV Commissione, a proposito di personaggi inquisiti e condannati che vanno e vengono...



(Commenti del Consigliere D'Ambrosio fuori microfono)



SUINO Marisa

Appunto, quello era il contesto e fu anche il contesto per il quale, da quella che era stata una discussione di merito (perché in IV Commissione avevamo discusso sulla modifica della 55/87, legge madre che ha disciplinato i criteri, le modalità e le procedure per l'apertura di laboratori privati) siamo arrivati ad un contesto di una tensione assolutamente diversa che, peraltro, credo che abbia fatto perdere abbondantemente tempo a questo provvedimento.
Non dimenticando - il percorso l'ha già ricordato il Consigliere Chiezzi - che questo disegno di legge ha comportato circa quattro sedute di Commissione, a fronte di necessità - consentiteci di dirlo, cari colleghi e caro neo-assessore - e di priorità che sono di ben altra natura per il sistema sanitario in questa Regione.
Detto questo, ciò che a noi oggi preme rievidenziare a questa Giunta e a questa maggioranza, confermando la stessa espressone di voto che avemmo allora, un voto di contrarietà, è che, di per sé, questo disegno di legge non va a creare chissà quali disastri, ma abbiamo preso atto di un'oggettiva contrazione di finanziamenti sulle ASL congelate, tagliate e sospese. Usiamo le espressioni che vogliamo, però, di fatto, Assessore Galante, la situazione che abbiamo presentato nelle interrogazione e nelle interpellanze è di capire che cosa sta, ulteriormente, succedendo su queste ASL.
A noi è già bastato il taglio che queste hanno subito, che cosa succede ancora? Probabilmente verremo rincuorati, perché si tratta di una sospensione di spesa per tre o quattro o cinque mesi, ma lei sa, Assessore Galante (essendo stato un tecnico) che la sospensione, in taluni casi, corrisponde alla vanificazione di quel progetto per un'intera annualità.
Parliamo di fondi per le ASL; parliamo di poliambulatori; parliamo del sistema sanitario pubblico. Noi potremmo, con il collega Placido, fare l'elenco di cinque poliambulatori - per fare un esempio, ma non voglio prendere tempo e quindi non mi dilungo - solo nella realtà della città di Torino che da oggi non hanno più le condizioni per svolgere la loro attività. Suona strana questa cosa. Suona strano che si "spinge" comunque un provvedimento che va ad aprire ovunque, e senza alcun vincolo territoriale e numerico, dei punti-prelievo e dei laboratori privati sul territorio regionale, mentre si mettono a stecchetto con una doppia cinghia i poliambulatori pubblici. C'è qualcosa che non quadra, e questo è il primo fatto che continua a crearci preoccupazione.
Dopodiché rimane la questione dell'appropriatezza clinica, che peraltro è stata una delle poche definite dal Ministro Sirchia, una delle poche con una parvenza di rilevanza.
Assessore Galante, Giunta regionale e maggioranza, siamo sicuri che con questo provvedimento garantiamo e discipliniamo quell'appropriatezza clinica indispensabile, che deve stare alla base di tutte le prescrizioni diagnostiche? Noi su questo qualche perplessità c'è l'abbiamo.
La terza questione riguarda i controlli, questione sulla quale la nostra Regione si è spaventosamente trovata in difficoltà. Non voglio polemizzare, quindi non aggiungo aggettivi; dico solo che, in molti casi, è dovuta intervenire la Magistratura.
In un sistema dove i controlli si sono dimostrati ciò che sono nella nostra Regione, per diversi fattori e responsabilità, noi andiamo a creare uno strumento di questo tipo, che non prevede nessun tipo di controllo e non solo: va a modificare la legge n. 55/87, che, pur essendo datata, pone dei paletti ed alcuni criteri nell'ambito del controllo dei laboratori privati.
Questi sono i nodi che continuiamo a vedere in questo provvedimento.
Per quanto riguarda gli emendamenti, anche noi ne ritiriamo alcuni e per l'esattezza - mi rivolgo al Presidente - ritiriamo quelli che vengono rubricati con il numero 6, 7 e 8, perché pensiamo che siano poco accettabili. Erano nati in un contesto di provocazione che veniva dalla maggioranza ed avevano una funzione legata a quel contesto.
Quindi li ritiriamo, ma manteniamo gli altri, con lo scopo di aiutare la maggioranza e il neo Assessore a valutare se non esistano le condizioni, considerati i tre macro problemi che abbiamo evidenziato. In questo caso lo facciamo sul Valdese, urgenza delle urgenze, e non lo facciamo su un provvedimento di questo tipo che si arrampica sui vetri in modo imbarazzante.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Godio; ne ha facoltà.



GODIO Gianluca

Non penso che sia un problema d'urgenza, anche perché - come ricordava il Consigliere Gallarini - questa modifica aspetta ormai da due anni. Ne abbiamo già ampiamente dibattuto in Commissione e tutto sommato si era arrivati anche ad un punto di intesa.
Per quanto riguarda gli emendamenti presentati a suo tempo dal Consigliere Brigandì, come giustamente ha ricordato la Consigliera Suino penso che anche il Consigliere Brigandì abbia ragionato in un contesto di provocazione. Il provvedimento è supportato anche dalla valutazione e dal fatto che altre Regioni in Italia, come la Toscana, l'Emilia e Lombardia offrono ai laboratori di analisi la possibilità di poter aprire ulteriori due punti oltre al punto ubicato dove c'è la sede legale ed amministrativa e dove chiaramente il laboratorio svolge la sua attività maggiore, non vincolandoli al territorio dell'ASL di pertinenza. Quindi, questa possibilità in altre Regioni ha dato i suoi frutti.
Per quanto riguarda il trasporto dei liquidi biologici, dobbiamo tenere in considerazione che attualmente già molti liquidi biologici vengono trasportati da Torino in Emilia Romagna e in Lombardia per essere analizzati.
Per cui la questione del trasferimento dei liquidi non sta in piedi anche perché era già stato ricordato in Commissione, e lo voglio ricordare anche qui, che ad esempio quando si fanno i prelievi antidoping, questi non vengono analizzati nei laboratori dove viene prelevato il sangue o l'urina ma i campioni vengono portati nei centri antidoping, che sono a Roma. Così avviene per le gare ciclistiche in tutta Italia: le analisi sono fatte in un altro laboratorio.
Se il discorso non vale per il laboratorio di analisi situato a Torino, a Cuneo o a Novara, penso che non valga neanche per il resto delle cose.
Quindi, non si vanno ad allargare le maglie per favorire il privato, ma semmai si va ad offrire un servizio in più al cittadino piemontese che ancora una volta, grazie alla politica del centrodestra, ha la possibilità di scegliere e di andare dove vuole a fare i propri esami.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

I colleghi Riggio e Suino hanno spiegato le ragioni per le quali siamo contrari nel merito a questo provvedimento. Tuttavia credo che valga la pena tornare su una questione, che già loro hanno ripreso.
Tutti i provvedimenti hanno, naturalmente, una loro dignità, e anche questo, dal punto di vista dei presentatori che lo hanno sostenuto e lo sostengono, ha una sua dignità. Però vi è chi vede anche in questa discussione qualcosa che c'entra poco con l'oggetto del contendere. Già alcuni colleghi hanno ricordato come il collega Brigandì, della Lega Nord avesse usato questo provvedimento per riaprire un contenzioso all'interno della maggioranza.
Anche allora era urgente approvarlo, ma nessuno contestò dai banchi della maggioranza il fatto che il collega Brigandì sollevava questioni in maniera strumentale e pretestuosa (che hanno poi finito per ritardare l'esame del provvedimento). Non solo: erano questioni che non c'entravano nulla con l'oggetto del contendere.
Questo provvedimento, come tanti altri, veniva utilizzato da settori della maggioranza per discutere di questioni che non c'entravano nulla con il merito dello stesso.
Lo dico, perché è giusto oggi invocare l'urgenza del provvedimento purché non si dimentichi che anche questo provvedimento, come tanti altri se hanno avuto un iter complicato e difficile dipende innanzitutto dall'atteggiamento assunto da un pezzo di questa maggioranza. Oppure per il fatto che, alla prova del nove, questa maggioranza molte volte ha fatto mancare il numero legale.
Il neo Assessore alla sanità si è trovato questo provvedimento tra capo e collo, e quindi non gli faccio quindi carico di questo fatto, ma gli pongo una domanda: questa è oggi un'emergenza e l'urgenza? Il Consiglio Regionale piemontese oggi, dovendo discutere di problemi sanitari, deve affrontare questa questione per prima? E' la più importante tra quelle che abbiamo sul tappeto? Francamente nessuno lo crede! Ancora oggi, per esempio - Assessore alla sanità - non sappiamo qual è il disavanzo delle aziende sanitarie piemontesi. Siamo nel mese di gennaio inoltrato e non avete ancora il consuntivo delle aziende sanitarie piemontesi, anche se mi risulta che l'Assessore ha comunicato alle aziende che una parte del gettito IRPEF dell'addizionale deve essere impiegato e verrà impiegato per risanare il disavanzo del 2003, esattamente come dissero in quest'Aula i colleghi Suino e Riggio, cioè che l'addizionale che voi presentavate dettata come scelta avrebbe consentito di lanciare gli investimenti in questa Regione.
Noi contestammo questo fatto e, oggi, ne abbiamo la riprova: quell'addizionale serve a coprire il disavanzo delle aziende sanitarie piemontesi, come testimonia una comunicazione dell'Assessore alla sanità alle aziende sanitarie piemontesi.
Insomma, ciò che emerge, secondo me, colleghi, è che noi, oggi dovremmo discutere di questioni di fondo che riguardano la sanità. In quest'Aula si potrebbero confrontare opinioni molto diverse sul modo con il quale affrontare i problemi. Per esempio, avverto un tentativo strisciante di modifica del rapporto tra pubblico e privato nella sanità piemontese a vantaggio del privato, perché l'assenza del Governo è una politica. Posso non fare il piano, posso non fare le riforme esattamente perché voglio fare un'altra politica.
L'assessore è molto impegnato nella discussione con il Consigliere Cattaneo, invece, vorrei che mi ascoltasse il nuovo Assessore alla sanità perché pongo questioni a lui direttamente e, magari, sarebbe il caso che l'Assessore rispondesse.
Assessore, avverto nell'assenza di governo della sanità piemontese una politica, esattamente una politica! L'assenza di riforme e di piani di governo è un modo per fare una politica, che individuo nel fatto che voi avete o state tentando di modificare il rapporto tra sanità pubblica e sanità privata nella nostra Regione, ovviamente, a vantaggio della seconda della sanità dei privati.
Potremmo fare molti esempi, ma questo è un processo che oggi sta avvenendo nella nostra Regione. Rispetto a queste questioni qual è la politica del nuovo Assessore della Giunta regionale piemontese? Oggi, invece, non discutiamo di queste questioni, che saranno oggetto di non so quando e quali discussioni, discutiamo di provvedimenti che hanno la loro dignità, ma che, francamente, sono marginali rispetto alle questioni che, invece, noi dovremmo affrontare.
Allora, Assessore e Presidente del Consiglio, qui c'è una critica di fondo nostra. Voi vi concentrate su questi provvedimenti per alcune ragioni, lo dico in maniera un po' provocatoria, innanzitutto, c'è sempre un qualche Consigliere da accontentare a fine Legislatura, caro Presidente del Consiglio regionale. Molto spesso il calendario dei lavori dell'Aula viene definito non in base alle priorità vere, che tutti noi conosciamo.
Forse, tra qualche giorno, discuteremo della sicurezza, ma stanziamo due miliardi per la sicurezza piemontese quando tutti noi sappiamo che quel provvedimento non garantirà nessuna sicurezza alla nostra Regione. Per c'è un fatto indiscutibile: questo provvedimento verrà agitato come una bandiera politico-ideologica, perché serve in questo momento caratterizzare l'attività di alcuni Gruppi consiliari e di alcuni Consiglieri con un'attività rivolta ad un tema sul quale vi è una particolare sensibilità dell'opinione pubblica della nostra Regione, e così via discorrendo.
Per queste ragioni, Presidente, diciamo che entreremo nel merito del provvedimento, ma anche questa discussione, che dura da mesi, è stata rallentata dalle divisioni interne alla maggioranza e dall'atteggiamento ostruzionistico assunto da un Consigliere della maggioranza, come hanno ricordato i colleghi Suino e Riggio. Anche questa discussione è la prova provata del fatto che noi, in questo momento, stiamo tenendo in stand by grandi questioni sulle quali questa maggioranza non ha un'idea su come affrontare i problemi del Piemonte. Non ha questa idea e, allora discutiamo delle piccole questioni, che hanno un'importanza molto residuale rispetto ai problemi che questa Assemblea, invece, dovrebbe affrontare nella nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Signor Presidente e colleghi, anch'io voglio svolgere qualche osservazione e qualche considerazione relativamente a questo DDL della Giunta. Riferendomi a quanto dicevano i colleghi Ronzani e Suino, con i quali ho dal punto di vista personale ottimi rapporti, mi permetto di svolgere la seguente considerazione: se questo provvedimento arriva in Aula oggi, dopo 20 mesi che la Giunta lo ha adottato - dal luglio 2002 ad oggi sono trascorsi 19 mesi - e lei, Consigliere Ronzani, interpreta questo fatto come un andare incontro ad un Consigliere che riesce a spingere, mi chiedo per la maggioranza dei Consiglieri che a spingere non riescono quando arrivano in porto i provvedimenti, non bastano due Legislature. Se uno che riesce a spingere, quindi, uno che conta, impiega 20 mesi, certo con tutti gli ostacoli disseminati sul percorso che avete ricostruito e che tutti abbiamo vissuto, nessuno vuole distogliere l'attenzione da quello che è stato il percorso...



(Commenti fuori microfono)



GALLARINI Pierluigi

Comunque, sono passati 20 mesi.
Vorrei dire al collega D'Ambrosio che, quando l'ho chiamato, in termine di battuta, schizzo, non l'ho fatto per sminuire il valore del provvedimento. E' un provvedimento di due articoli, di cui uno ha efficacia, il secondo è semplicemente un adeguamento sulle leggi esistenti.
Il fatto che un disegno di legge così breve impieghi 20 mesi, pur con tutte le difficoltà per arrivare in porto, e non sappiamo ancora quando verrà votato dall'Aula, per essere realisti, significa che, molte volte, ci si arrampica sui vetri, come diceva la collega Suino, ma ci si arrampica a velocità di lumaca, perché 20 mesi per approvare un articolo e mezzo ci paiono un ritmo non da Paese civile europeo, tanto per essere realisti.
Relativamente all'altra questione posta dal collega Riggio, non sono un tecnico di sanità, però, lei che lo è, ha ascoltato come me, perché era presente quella mattina, quando il direttore di Cuneo Moirano, in IV Commissione, disse, e nessuno contestò questa affermazione, che in Giappone hanno unificato i laboratori di analisi ad uno solo, che è a Tokyo pertanto dall'intero Giappone tutte le provette per le analisi vanno in un unico laboratorio.



(Commenti fuori microfono)



GALLARINI Pierluigi

Comunque, a confronto, in Piemonte possono circolare provette da uno a tre laboratori, così come previsto dalla legge, come ha già avuto modo di dire il collega Godio, altre Regioni (la Lombardia, l'Emilia Romagna e altre ancora) lo hanno già fatto e mi sembra - io non me ne intendo - che dal punto di vista tecnico, le garanzie ci siano.
Questo solo per dire che per quanto ci riguarda, così come ci esprimemmo in allora in Commissione, il nostro atteggiamento è positivo anche se avremmo voluto, probabilmente, che questo provvedimento fosse discusso prima.
Consigliere Ronzani, lei ci chiede se riteniamo che l'odierno DDL, con tutti i problemi della sanità piemontese, costituisca la priorità. No, ha ragione, non è sicuramente la priorità, però, il tempo che dedicheremo a questo provvedimento, quantomeno, porterà - non entro nel merito pubblico o privato - un servizio migliorato al cittadino. Il fatto di avere prelievi su tre punti anziché su uno solo comporta il miglioramento del servizio. Il fatto che si possa anche andare a domicilio a fare il prelievo, come prevede il disegno di legge, è sicuramente un miglioramento di servizio.
Quindi, è un tassello minuscolo, ma va nella direzione di un miglioramento di servizio.
Mi chiedo se i mosaici che abbiamo dedicato per giornate intere a dibattere orga omnes su tutto lo scibile della sanità hanno determinato anche un solo millimetro di avanzamento nel senso del miglioramento dei servizi sanitari piemontesi e per i cittadini.



PRESIDENTE

La ringrazio anche per averci ricordato le risorse propulsive del Consiglio.
La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, non mi par vero che in quest'Aula si dibatta di un argomento che, a detta di alcuni Consiglieri, in particolare del collega Riggio, richiedeva un impellente intervento, urgente, da parte di questo Consiglio per l'approvazione. Era talmente urgente, lo ha già detto il collega Gallarini, che questo provvedimento è stato presentato in data 25 luglio 2002, ossia quasi 20 mesi fa, e stato richiesto più volte all'interno della Conferenza dei Capigruppo, ma è arrivato solamente oggi.
Questo fa capire quale lobby particolare ci sia dietro e fa capire chissà quali interessi ci siano dietro a questi provvedimenti.
Vorrei essere estremamente chiaro dichiarando la motivazione per la quale il nostro Gruppo, insieme ad altri Gruppi, diciamo a tutti i Gruppi della maggioranza, ha richiesto l'inserimento all'o.d.g. e l'approvazione di questo provvedimento. Innanzitutto, per cercare di migliorare la qualità del servizio, non certo per appesantire quelli che sono i costi della sanità pubblica. Se è vero che quanto diciamo in quest'Aula viene verbalizzato, collega Suino, ad un certo punto della relazione, svolta già da qualche mese dal Consigliere Godio, si legge che la possibile apertura di nuovi punti prelievo non comporta nessun aumento della spesa sanitaria per la diagnostica di laboratorio.
Questo è quanto è scritto sulla relazione. Non sono un tecnico, non sono un medico, ma faccio le mie verifiche politiche e la mia verifica dice che si va in una direzione esattamente opposta.
La richiesta di apertura di due punti prelievo sul territorio regionale è sicuramente ben modesta e supportata sia da un'esigenza di normalizzazione giuridica, perché vorrei ricordare, ed è stato ricordato anche nella relazione, che il Piemonte a tutt'oggi applica una legge che è giudicata incostituzionale, e sia per agevolare quello che è un miglioramento qualitativo delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Regionale, non certo per avere sul territorio regionale centinaia e centinaia, come vuol far credere l'opposizione, di punti prelievo.
Poi, ci sono dei dati oggettivi, che sono ben specificati dal testo della relazione, sui quali diventa difficile dare una valutazione di tipo diverso, così come è stato chiaramente evidenziato anche nella relazione tecnica dell'Assessorato alla sanità.
Innanzitutto, lo dicevo prima, la Corte Costituzionale ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l'articolo 12 del DPCM del 1984, che considerava l'apertura dei punti prelievo vincolata al territorio dell'ASL su cui insiste il laboratorio stesso. In secondo luogo, altre Regioni hanno già legiferato, non ponendo alcun vincolo, né territoriale né numerico, in relazione ai punti prelievo. Tra queste Regioni vorrei ricordare che, oltre alla vicina Lombardia e al Veneto, c'è una certa Regione Emilia Romagna e una certa Regione Toscana che il collega Placido in più discussioni, anche pubbliche, anche televisiva, cita con orgoglio come due delle migliori Regioni gestite dal punto di vista della sanità. Prendiamo solo ad esempio quanto capita altrove.
In terzo luogo, il numero delle richieste di esami di laboratorio è stabile da anni, quindi, come dicevo prima, dalla modifica di legge sul punto prelievo non ne deriva un aumento della spesa.
Tenuto conto che negli ultimi anni tutte le ASL hanno accentrato in un unico laboratorio i prelievi eseguiti presso tutti i loro numerosi punti prelievo, smantellando tutti i laboratori esistenti nei distretti, il mantenimento di tale laboratorio è reso obbligatorio dalla gestione di un ospedale con DEA, per gli esami meno richiesti si appoggiano non solo al di fuori del territorio della loro ASL, ma anche fuori Regione, la normativa dell'accreditamento auspica una razionalizzazione delle risorse ed identifica nel numero degli esami eseguiti uno dei parametri fondamentali per la valutazione della qualità analitica. Ha ragione il Consigliere Gallarini a definirlo provvedimento schizzo, perché è un provvedimento di ben un articolo.
Mi auguro che per i motivi suddetti, oggi, questo provvedimento venga approvato da quest'Aula, perché, veramente, anche se è un piccolo contributo, anche se non è un contributo determinante, tende a migliorare quella che è la qualità del servizio.
Termino l'intervento dicendo che ci sono state polemiche all'interno della Commissione, c'è stato anche un utilizzo di questo provvedimento che ha sicuramente promosso qualcuno. Però, vedete, c'è modo e modo di fare politica e, sicuramente, il comportamento del sottoscritto e del Gruppo dell'UDC non è quello usato in questo Consiglio da altri Consiglieri, di questo ce ne vantiamo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Non so perché il collega Angeleri si sia così risentito del fatto di avere sostenuto un provvedimento che intorno a sé e alle sue richieste pu avere dietro di sé anche delle lobby, non c'è niente di male.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Angeleri)



MANICA Giuliana

Benissimo. Rilevarla come cosa negativa è una escusatio non petita, a mio avviso, anche perché le uniche che qui potrebbero avere qualche elemento di risentimento sono quelle lobby che eventualmente lo hanno proposto e che si sono rivolte ai referenti sbagliati, perché, dal momento in cui lo hanno sollecitato al momento in cui è arrivato in Aula l'efficienza nel seguire, eventualmente, delle sollecitazioni e delle lobby di questa maggioranza è assolutamente quasi vicina allo zero. Quindi eventualmente, un problema ci potrebbe essere da quel versante.
Detto questo, perché me lo ha sollecitato nel suo intervento il Consigliere Angeleri....



(Commenti fuori microfono del Consigliere Angeleri)



MANICA Giuliana

Appunto, siete inefficienti nel seguire e nel perseguire...



(Commenti fuori microfono del Consigliere Angeleri)



MANICA Giuliana

Ho detto che siete inefficienti nel perseguire...



PRESIDENTE

Consigliere, lasci proseguire la collega Manica.



MANICA Giuliana

...sollecitazioni che possono venire da gruppi di interesse o di lobby ma in tutto questo non capisco perché si facciano questioni di ordine particolare, si fa semplicemente una affermazione che riguarda lo stato di fatto.
Detto questo, noi non riteniamo questo provvedimento né particolarmente significativo né scandaloso, lo dico con grande tranquillità. Non ci convince per una serie di ragioni. Abbiamo espresso in Commissione e lo esprimeremo anche qui un nostro voto non favorevole in questa direzione, ma non riteniamo che questo sia l'elemento a sé e da solo che costituisca chissà quale problema portando a due punti di prelievo in sedi diverse da quella della ASL di riferimento rispetto al laboratorio di analisi la possibilità per quanto questi li riguarda.
C'è solo un piccolo particolare che rende questo provvedimento preso a sé, con questi due scarni articoli, avulso dal contesto o inserito in un altro, particolare contesto, e che rende questa situazione un po' complicata per quanto riguarda la Giunta regionale.
La Giunta regionale sta perseguendo, in modo occulto, da molti anni a questa parte, un tentativo - peraltro riuscito nel modo peggiore sia sul versante pubblico che su quello privato - di strisciante privatizzazione della sanità pubblica.
La privatizzazione si può fare in tanti modi. Io non condivido quel modello, preferisci il modello toscano che, in questo momento, nel paese mi sembra uno dei più avanzati.
Però, quello lombardo, perseguito dal Presidente Formigoni, è un modello chiaro. C'è separazione tra gli ospedali e il territorio. Il territorio compra, le strutture ospedaliere pubbliche e private vendono.
C'è un processo di mercato ampio, di relazione tra il pubblico e il privato, con percentuali che non sono quelle piemontesi. Ed è proprio l'esistenza di quel mercato più alto tra pubblico e privato che consente quel modello. Se ce ne fosse un altro, saremmo, più o meno, come in Piemonte, quasi in regime di monopolio - mi sembra del tutto evidente - e quel modello non riuscirebbe.
Tuttavia, quello è un modello chiaro ed esplicito che, alla fine porterà i costi della sanità a livelli molto alti, ma che, per un certo verso, ha ridotto le liste d'attesa.
Poi, se si fanno tre TAC, invece di una, in una serie di situazioni e si esagera con gli esami particolarmente costosi, perché vengono erogati in questo modo, questa sarà storia della sanità lombarda che scriveremo tra alcuni anni, a proposito dell'appropriatezza delle cure e della diagnostica.
Però, lo ribadisco, quello è un modello chiaro ed esplicito. Qui invece, si è perseguito, facendo finta di difendere una sanità pubblica che si è depredata, un modello surrettizio, che consiste nel fare chiudere senza dichiararlo, altrimenti si avrebbe la rivolta - piccole strutture ospedaliere o grandi, come il Mauriziano e i Valdesi, consentendo nello stesso tempo altre operazioni.
In questa regione abbiamo un gruppo, quello del Policlinico di Monza che è uno dei più squalificati nella sanità lombarda, perché se parliamo del San Raffaele è una cosa, ma andate a chiedere in Lombardia informazioni sul gruppo Policlinico di Monza; tutti sanno che cos'è. E' un gruppo che dal 1997 ad oggi ha aumentato il suo fatturato del 500% in Piemonte, in regime di quasi assoluto monopolio; vedasi, ad esempio, alcune nicchie molto produttive come la cardiochirurgia e i pazienti fuori regione.
Questo è il processo e il quadro dentro al quale si è perseguito, in modo non esplicito, assolutamente surrettizio e che ha portato a questi risultati, un processo e un rapporto tra sanità pubblica e privata che si poteva fare in un modo solo, in assenza di qualsiasi forma di programmazione e di Piano; dopodiché si imponevano rigidi budget alle ASL e si pagava a piè di lista il privato. Si pagava tutto, anche quando non c'erano i requisiti, tutto: con delibere preventive e altro con delibere in sanatoria. L'ultimo accordo siglato recentemente, di cui ha parlato in quest'aula il Presidente Ghigo, è esattamente il sanzionamento di una cosa come questa.
Voi capite che, se una delibera, anche minimale come questa, si inserisce all'interno di questo quadro, potrebbe essere una "boccettina" che fa traboccare alcuni vasi che già sono, per alcuni aspetti, stracolmi.
Se una delibera come questa si inserisse in un altro quadro di programmazione, in un altro ordine esplicito, pubblico e verificabile democraticamente di rapporto tra il pubblico e il privato, come avviene in altre regioni, pur perseguendo modelli diversi - quello della Toscana che condivido, quello della Lombardia che non condivido, ma che è più pubblico più esplicito e più verificabile democraticamente del vostro, che peraltro non funziona, mentre loro qualche livello di funzionamento ce l'hanno, a differenza della realtà piemontese - questa delibera sarebbe in un contesto diverso. Dentro a questo contesto, anche questa delibera si inserisce nell'ordine del disastro perseguito fino a questo momento.
Bisognerebbe, con grande determinazione, sapere mettere mano in modo diverso a tutta questa partita che riguarda la diagnostica e, insieme alla diagnostica, a tutta questa partita che riguarda le lista d'attesa cercando di dare una risposta in questa direzione, visto che sono aumentate da tutte le parti in Regione, e provare ad inserire un provvedimento come questo, che deve riguardare il pubblico e il privato in un contesto diverso.
Inserito nel contesto in cui l'avete messo - consentitemi - pur non ritenendolo la cosa peggiore che voi abbiate fatto, è semplicemente un elemento in più che arriva ad un certo punto.
Non è la cosa peggiore, perché peggiori sono tutte quelle delibere di accreditamento fatte dalla Giunta una dopo l'altra, dalla cardiochirurgia ad altri settori, che avete cominciato a fare in una sequenzialità tutta orchestrata in un gioco di scatole cinesi dal 1997-1998 ad oggi: Quello è il quadro disastroso che si è determinato.
Era questo che le volevo dire Consigliere Angeleri. Dovendo lei guardare a qualche cosa di più che sia l'ottica ristretta di questa piccola legge.
Debbo poi dire che noi su questo stiamo esprimendo delle considerazioni di merito. L'abbiamo fatto in Commissione, l'abbiamo fatto qui, spieghiamo chiaramente qual è l'ordine della nostra posizione.
Non volendo enfatizzare più di tanto, dico che un provvedimento come questo, se fatto bene, poteva essere inserito in un contesto giusto ed essere un elemento di efficienza, efficacia e produttività del nostro intervento sanitario; in questo contesto, invece, si iscrive in un altra logica.
Facciamo una osservazione di merito. Chi ha fatto l'ostruzionismo su questo è la maggioranza. Ha cominciato il Consigliere Brigandì, presentando migliaia di emendamenti. Siete andati avanti, di volta in volta, facendo finta di iscriverlo all'o.d.g., senza dire mai esplicitamente perché; non si è mai capito se qualcuno si volesse arrogare la rappresentanza o meno di alcune lobby.
Quello che vogliamo dire anche a quelle lobby, qualora esse ci fossero intendendo la parola lobby nel senso inglese autentico della sua interpretazione, non nel senso negativo che assume questa parola nella interpretazione italiana, cioè riferendomi a gruppi di interesse, gruppi di pressione, termine difficilmente traducibile dall'inglese in italiano con il suo stesso spirito -è che dovrebbero rivedere la propria posizione nei confronti di questa maggioranza, perché non è in grado di fare neanche quello.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giordano; ne ha facoltà.



GIORDANO Costantino

Volevo fare una riflessione su questo provvedimento che apparentemente, potrebbe servire per l'ottimizzazione del servizio pubblico o privato sul territorio regionale.
In realtà il concetto non è questo. Mi rivolgo al collega Godio, che afferma "Se non fosse per noi della destra, i cittadini non potrebbero mai avere il laboratorio di prelievo sulla zona nord, est od ovest del territorio". Il principio non è questo.
Il compito di questa sinistra vuole essere quello di incentivare la maggioranza a fare una riflessione che rientra nella logica della gestione complessiva della sanità. E' vero che questo, come diceva la Consigliera Manica, è uno degli errori minori che state commettendo nel contesto complessivo della sanità.
L'Assessore D'Ambrosio, che ha condotto per nove anni la gestione sanitaria, ha sempre sostenuto che l'utilizzo delle strutture private doveva essere garantito nel momento in cui la sanità pubblica raggiungeva il 75% delle capacità. L'Assessore lo ha sempre sostenuto con molta chiarezza, ma poi queste cose non si sono mai verificate. Non riesco a spiegarmi come possiamo offrire un servizio di qualità, come possiamo offrire un servizio che rientra nella logica della spesa, in quanto l'errore sta proprio nella programmazione. Non riusciamo più a capire effettivamente, per quale motivo il 26 giugno 2003 si è convenzionato ed accreditato tutto quello che si poteva nell'ambito sanitario. Abbiamo accreditato reparti di eccellenza quali la cardiologia, la medicina generale, l'oncologia, l'oculistica, l'ortopedia, la Medicina Nucleare l'endocrinologia. Ad eccezione dei trapianti, tutto quello che si poteva dare al privato, è stato dato.
Ora la discussione non deve vertere se offrire al cittadino un'ubicazione di prelievo un po' più a "destra" o un po' più a "sinistra" della città di Torino, ma di invitarvi a riflettere in modo più coerente sulla programmazione sanitaria. Questa sanità nove anni fa, effettivamente era di eccellenza, ma il problema è che la vostra politica sta distruggendo questa eccellenza. Questo è il problema. Tutte le grandi personalità che operano nel settore medico, così come non le avete create voi in nove anni di attività, così le state distruggendo. E' sufficiente girare nelle corsie degli ospedali per sentire medici che, prima di prescrivere una cura al paziente, chiedono alle infermiere "Quanto costa questa medicina o questa prestazione?".
Per alcuni versi il provvedimento potrebbe essere approvato se esistesse la logica del budget, della qualità politica e gestionale di questa sanità. Se io chiedessi all'Assessore qual è il budget sanitario per l'esercizio 2004, in previsione della spesa del 2003, non saprebbe rispondermi. L'opposizione non si oppone nel dare la possibilità ad un laboratorio, già autorizzato, ad aprire un punto di prelievo per evitare le attese. Chi non potrebbe essere d'accordo nel cercare di dare allo stesso costo un servizio al cittadino? Però i vostri conti non tornano: state distruggendo la qualità sanitaria di questa regione e, in qualche modo, vi mancano le idee per ripristinare. Con tutti i difetti che poteva avere la gestione D'Ambrosio comunque è stato sempre un punto fisso l'utilizzo del 75% della struttura pubblica prima di dare tutte le prestazioni al privato. Adesso stiamo facendo il contrario: il 75% va alle strutture accreditate, il residuo resta al pubblico.
Con il 15% del servizio e della quota variabile paghiamo il mantenimento di tutti gli ospedali, tra questi il Valdese ed il Mauriziano.
La confusione è tale per cui non sapete neanche voi se i posti letto sono sufficienti, quale deve essere effettivamente la programmazione sanitaria.
La confusione che regna è totale. Mi auguro che i cittadini di questa comunità ricevano una sanità più corretta e decente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Non citerò la fonte, ma prima parlavo con un simpatico collega, per altro non di maggioranza, e si commentava che nell'ascoltare alcuni interventi veniva in mente una frase del tipo "già mi costringete a parlare, non vorrete che legga il provvedimento".
In effetti il provvedimento, che tutti conosciamo perché assegnato all'aula da circa 20 mesi, è un provvedimento abbastanza corto, con una relazione che aveva predisposto l'allora Assessore alla Sanità quando fu licenziato in IV Commissione. Credo che porti anche nella dimensione quello che si va a confrontare in questa sede e in questa fase e magari ad approvare nella giornata di oggi.
Alcune considerazioni. Una riguarda l'aspetto fondamentale sulla questione dello scandalo della privatizzazione della sanità in Piemonte come abbiamo ascoltato in modo anche non troppo surrettizio, ma addirittura usando aggettivi meno eleganti, in alcuni interventi. Corre l'obbligo ricordare che, in questa fase, l'Assessore D'Ambrosio è stato otto anni Assessore alla Sanità (oggi abbiamo un nuovo Assessore) il Presidente Ghigo è Presidente della Regione da otto anni, quei "cattivoni" del centrodestra hanno vinto le elezioni del 1995 e, dati confutabili ed oggettivi che sono a mano di tutti perché lo abbiamo avuto più volte in distribuzione dal Consiglio regionale (se poi si immagina che i dati siano falsi, ci sono tutte le possibilità di verifica) il Piemonte è una delle Regioni che ha il rapporto più virtuoso tra sanità pubblica e sanità privata. Rispetto ad una Regione a noi vicina che fa della sanità privata un obiettivo, la Regione Lombardia, e rispetto anche ad altre Regioni più lontane e, oserei dire bipartisan (quindi Regioni amministrate dal centrodestra e Regioni amministrate dal centrosinistra).
Chiaro che per chi ha una uguale valutazione della parola privatizzazione, della parola privato, con la parola statalizzazione Stato, questo può essere travisato. Noi abbiamo, anche per la differenza di cultura, di ideali, di valori e di esperienze che abbiamo (vivvaddio nella pluralità della democrazia guai se così non fosse), una percezione e una concezione di privato, diversa dalla concezione di Stato. Noi certamente siamo, e vogliamo restare, e lo abbiamo dimostrato in otto anni e mezzo di governo di questa Giunta e intendiamo dimostrarlo da qui a fine legislatura, per una sanità pubblica. Se poi, nella sanità pubblica, ci fosse un coinvolgimento legittimo, corretto, da parte dei privati nell'ambito di un servizio sanitario pubblico, e uguale accesso da parte dei cittadini, non ci vediamo nulla di scandaloso.
Un punto è chiaro. Il Piemonte è una delle Regioni nel Paese che ha rapporto più virtuoso e più equilibrato tra sanità pubblica e sanità privata. In questi otto anni e mezzo, smentendo con i fatti rispetto a quello che abbiamo ascoltato dall'altra parte dell'Aula, non si è voluto certamente portare la sanità della Regione nella deriva, dal vostro punto di vista, della sanità privata.
Secondo aspetto. Il merito del provvedimento. Anzitutto il provvedimento, per chi ha avuto l'opportunità di leggerlo e di valutarlo ha un punto estremamente importante: è un provvedimento a costo zero. A costo zero miglioriamo un servizio. Questo provvedimento non permetterà di aprire, rispetto a quanto già pianificato dalla Regione, delle aziende ulteriori laboratori, ulteriori punti di intervento, anche privati, in concorrenza con il sistema pubblico. Qui diciamo subito, anche per riportare nella reale dimensione, che circa il 20% dei prelievi sono gestiti dalla sanità privata convenzionata, circa l'80% dalla sanità pubblica. Questo anche per smentire le affermazioni provenienti dall'altra parte dell'aula, questo è stato detto in modo surrettizio. Non permetterà di aprire, ma permetterà di aprire sul territorio, in una regione come la nostra che ha circa 600 Comuni sui 1208 montani, anche ulteriori punti di prelievo a costo zero per la collettività, per migliorare il servizio al cittadino. Comma 2: "L'autorizzazione all'attivazione dei punti di prelievo esterni al laboratorio, è temporanea e può essere revocata con motivato provvedimento". Ciò vuol dire che, certamente deve essere valutata l'apertura; che certamente ci saranno le verifiche e i controlli rispetto a quello sul territorio, ma che, qualora non ci fosse un rapporto equilibrato tra questi benefici e una perfetta qualità uniforme del servizio, ci sarebbe anche la possibilità - dietro l'angolo - di chiudere quel punto.
Comma 3 : "Il direttore è responsabile", quindi c'è...



(Commenti fuori microfono in Aula)



CATTANEO Valerio

...magari come Berlusconi, con un conflitto di interesse, essendo lui medico, vorrebbe forse centralizzare tutto in un unico laboratorio e magari nell'unico studio. Non lo so. Potrebbe essere un aspetto.
E' responsabile del trasporto. Qui cito il collega Gallarini che, a sua volta citava e ricordava il Direttore generale che ci ha fatto un preciso esempio, per un paese come il Giappone, un unico laboratorio a Tokyo.
chiaro, quindi, che per fare un esempio, bisogna anche "colpire" una Commissione, magari con un esempio eclatante. Mi sembra che in Europa ci si stia muovendo in questa direzione: la qualità, l'efficienza, l'uniformità la riduzione dei costi e delle moltiplicazioni, ma, nel contempo, aumentare il servizio al cittadino. In questo ambito, la legge che andiamo ad approvare - se riusciremo ad approvarla - prevede un ulteriore servizio: consentire il prelievo a domicilio, per quei pazienti impossibilitati a recarsi al laboratorio o ai punti di prelievo. Ciò avveniva già per alcuni casi particolarmente gravi, ma se si volesse migliorare l'organizzazione del servizio, andando incontro al cittadino (a fronte di una legge, in piena legittimità), si può affrontare questo aspetto. Sul discorso dei trasporti sostenuto dal collega Riggio, quale esperto di politica e valido e stimato professionista nell'ambito medico, non ho gli elementi, né di scienza né di competenza, per contraddirlo.
Certamente, ho elementi di valutazione per affermare che nell'anno 2004, in un "sistema paese" - "in un sistema Europa"," in un sistema mondo" circolano provette e organizzazioni di trasporto, addirittura di organi che stanno in giro otto/dieci/dodici ore e, in alcuni casi, anche ventiquattr'ore, prima di essere impiantate in un'altra persona, ma da qui a dire che se si mette un laboratorio unico in un arco di cento chilometri al posto dei due o tre esistenti, c'è il rischio che il sangue vada deteriorato, personalmente, pur non avendo elementi tecnici e scientifici per contraddire, ho qualche riserva. Altrimenti, vuol dire che il mondo l'Europa, il Paese e la Regione andrebbero incontro ad un'organizzazione che, non solo può portare maggiore beneficio all'utente, ma, addirittura un danno.
Non ci voglio credere. Non siamo certamente primi ed abbiamo la fortuna che altri l'hanno sperimentato prima di noi.
Queste sono alcune considerazioni che ci portano ad esprimere una condivisione del provvedimento proposto dalla Giunta regionale e che quindi, sosterremo (così come ricordava il collega Gallarini).
Ciò detto, voglio chiudere con una valutazione. Ho sentito molte considerazioni - mi darete atto che non faccio mai valutazioni sugli interventi, perché ognuno qui dice quello che vuole - un po' pretestuose e non vorrei che questo provvedimento fosse vittima di una giornata di tensioni su un precedente punto importante che affronteremo domani: gli ospedali valdesi.
Dall'altro, prima sono stati citati le centinaia o migliaia di emendamenti dell'allora Consigliere, poi Assessore e oggi Consigliere Brigandì, però nella storia più recente, ricordo che questo provvedimento è stato messo - anche il collega D'Ambrosio, nella veste di allora Assessore ricorderà - all'ordine del giorno più volte. È stato richiesto sia dalla Giunta sia dalla maggioranza, e sempre abbiamo trovato un muro contrario non all'approvazione al provvedimento (che legittimamente può essere bocciato), ma alla sua trattazione.
Abbiamo già fatto un passo in avanti perché oggi, quanto meno, lo trattiamo e magari riusciremo ad approvarlo. Se siete coerenti con gli interventi che abbiamo ascoltato, non mi sembra che, nel merito, abbiate avuto parecchie considerazioni per convincerci a cambiare idea sul provvedimento.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale. Proseguiamo con la discussione dell'articolato e degli emendamenti riferiti al provvedimento.
ART. 1 Comunico il ritiro dell'emendamento n. 1.1), rubricato n. 134).
Do lettura del seguente emendamento: 1.2) Emendamento rubricato n. 141 presentato dai Consiglieri Chiezzi Moriconi, Papandrea e Suino: all'articolo 1, comma 1, dopo le parole "...con le procedure della presente legge..." aggiungere le parole: "...sentito il parere del CO.RE.SA...".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Questo emendamento è stato presentato per due ragioni.
La prima ragione concerne l'evidenza di sottoporre al C.O.R.E.S.A. le autorizzazioni in merito all'apertura di altri punti di prelievo. Ci sembra un organismo competente in tema di programmazione. Quanti e come, in quale parte del territorio devono essere i punti di prelievo sono elementi di programmazione e, quindi, ci sembra che il C.O.R.E.S.A. debba essere sentito in merito. La seconda ragione è nei rapporti che la Giunta regionale intrattiene con il C.O.R.E.S.A. che, non mi pare, siano rapporti sempre di correttezza.
Mi risulta che la Giunta regionale, anche di recente, non abbia sottoposto al parere del C.O.R.E.S.A. alcuni provvedimenti, quindi tra Giunta regionale e C.O.R.E.S.A. si è creata una certa difficoltà di rapporti. Questa segnalazione è giunta al nostro gruppo, che ha segnalato la cosa.
Chiederei intanto il parere della Giunta su questo emendamento; inoltre vorrei sapere dall'Assessore se è a conoscenza di questo rapporto non corretto tra Giunta regionale e il C.O.R.E.S.A. Vedo che l'Assessore sta chiacchierando in altra parte dell'aula. Non pretendo che nei primi giorni sia già attento, anzi è già disattento. Evidentemente si interessa di altro.
Viceversa vedo che il collega D'Ambrosio, che assiste per la prima volta ad un provvedimento che lo ha interessato come Assessore, siede attento al suo posto. Anzi, ne approfitto per dire che, pur essendoci tra noi questioni e tensioni politiche e contrapposizioni dialettiche, c'è per anche il senso dell'umanità, che non deve mai essere perso.
Bisogna dare atto all'ex Assessore D'Ambrosio che, come persona, merita il rispetto di una persona che ha deciso di uscire di scena, una persona politicamente coerente, che fa riferimento ad un partito che lo ha caricato di responsabilità enorme, che ha retto per nove anni non da solo. Secondo me, l'ha retta malissimo, ma questa è la politica. Però bisogna anche dire che l'ha retta in nome dell'istituzione, in un corretto rapporto con il Presidente Ghigo, e poi se ne è andato lasciando dietro di sé innanzitutto le "rovine" dal punto di vista dell'organizzazione sanitaria, ma lasciando dietro di sé anche la correttezza di un comportamento politico.
Penso che il collega D'Ambrosio possa metaforicamente e virtualmente sedersi su qualche inginocchiatoio per dire: "Padre mi perdoni, perché ho amministrato". A parte questo, il collega D'Ambrosio lascia un segno di coerenza. Quindi, esprimo, senza alcuna ironia, un rispetto per questo.
D'Ambrosio se ne è andato, ma doveva andarsene anche il Presidente Ghigo che ha lavorato in coppia con D'Ambrosio - l'ha scritto molto bene il collega Riggio, perché è una coppia stretta. Il Presidente Ghigo si è defilato dalle responsabilità, ed è ancora seduto lì.
Invece il collega D'Ambrosio merita il rispetto di persona che ad un certo punto ha preso una decisione e si è assunto la sua responsabilità.
Per questo merita il rispetto umano, che io esprimo a titolo personale.
Invece il neo Assessore, che volta le spalle all'aula, se ne frega dopo poche ore che è stato investito. Evidentemente a questo punto se ne fregherà di tante cose, evidentemente ha una storia forse non di completa coerenza: così si legge sui quotidiani. Mentre D'Ambrosio è nato là e là rimane, e paga i prezzi che deve pagare, forse il neo Assessore ragiona in modo diverso.
Dopo aver passato un pezzo della propria vita alla Camera del Lavoro terminato questo rapporto, ha intrecciato un rapporto con un partito; se facciamo un passo all'indietro e sprofondiamo nei primi decenni del secolo ci sono degli antecedenti politici in cui le Camere del Lavoro si incendiavano; non le si frequentava, gli si dava fuoco. Ma questa è la storia di ciascuno, per cui esprimo ancora questa solidarietà.
Chiedo però all'Assessore distratto un po' di attenzione per rispondere cosa ne pensa di questo emendamento e soprattutto per dirci cosa ne pensa dei rapporti tra la Giunta regionale e il C.O.R.E.S.A., perché il C.O.R.E.S.A. è stato scavalcato più di una volta.
Questo è il senso dei due emendamenti.



PRESIDENTE

Anche io voglio dare atto che per quanto ho presieduto io, in tanti e lunghi dibattiti, il collega D'Ambrosio è sempre rimasto attento agli interventi con un atteggiamento di attenzione nei confronti dell'aula, di cui va dato atto.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.2), rubricato n. 141.
Il Consiglio non approva.
1.3) Emendamento rubricato n. 1, presentato dai Consiglieri Riggio, Suino Manica e Placido: al comma 1 dell'articolo 1 dopo le parole "due punti di prelievo" aggiungere le parole "purché dotati di rispettivo laboratorio di analisi".
Ha chiesto la parola il Consigliere Riggio; ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Noi non illustreremo i nostri emendamenti proprio perché non vogliamo rischiare che il primo argomento da discutere della prossima seduta di Consiglio sia ancora questa questione, mentre speriamo che sia la questione degli Ospedali Valdesi. Per questo motivo non li illustreremo.
A proposito del trasporto dei materiali biologici, sicuramente oggi esistono le tecnologie per garantire l'inalterabilità dei campioni biologici prelevati. Sicuramente esistono, ma io domando all'ex Assessore D'Ambrosio e all'attuale Assessore se esiste la capacità di controllare i laboratori privati nei loro meccanismi di trasporto.
Quindi, vorrei sapere se qualcuno effettua questi controlli e i risultati che hanno dato.
Inoltre, quando qui in modo demagogico qualcuno dice che saranno aperti dei punti di prelievo da parte dei privati nei piccoli paesi, io chiedo: ma ci credete davvero? Siete convinti che l'anno prossimo ci verrete a dire che i privati hanno aperto 20 o 100 punti di prelievo nei piccoli paesi? Ma questo lo fa solo il pubblico, perché nei piccoli paesi non c'è nulla da guadagnare. Lo fa solo il pubblico, se viene sostenuto.
Allora diciamo anche la verità: che mentre si dà l'opportunità al privato di fare questo tipo di operazione, il pubblico sta chiudendo i punti di prelievo.
Andate a Virle a chiedere se è vero o no (tanto per citare un paese che probabilmente nessuno di voi ha sentito nominare).
Quindi sicuramente si possono trasportare in tutto il Giappone, collega Gallarini! Figuriamoci se io non so che esiste la possibilità di trasportare i liquidi biologici pure dallo spazio alla terra! La questione è di avere le tecnologie e di avere i meccanismi di controllo.
Io domando, collega Gallarini, tu che una sei persona molto attenta in Commissione ed una persona che reputo sicuramente onesta: tu pensi veramente che noi abbiamo la capacità di controllare i privati nei loro meccanismi di trasporto di questi liquidi biologici? Ultima cosa. Il collega Cattaneo dice che ci è stato riconosciuto che noi abbiamo un rapporto ottimale come sanità. Io voglio riportare un articolo de La Stampa del 18 dicembre, in cui veniva intervistato, a proposito del resoconto ISTAT nazionale, il sociologo Barbagli. Alla domanda: "Professore, cosa la colpisce nei dati organizzati Regione per Regione?", il professore Barbagli, che è un collaboratore dell' ISTAT ed è uno dei più profondi conoscitori da decenni della realtà socio-economica della famiglia italiana, rispondeva: "Il disagio del Piemonte, gli indicatori di difficoltà nell'utilizzo dei servizi, ad esempio Pronto soccorso ed ASL , sono accentuati; il Piemonte ha valori più alti delle regioni centro-settentrionali".
Questo è quello che risultava dai dati ISTAT ed è quello che viene riportato da un grande giornale nazionale, in una pagina nazionale.
Noi siamo in una situazione di grande difficoltà. Non vogliamo infastidire l'Aula con un dibattito troppo lungo su tale questione; non vogliamo assecondare la legge di Parkinson, non quella del morbo, ma quella che dice che nelle assemblee elettive gli argomenti ricevono più tempo di trattazione in un rapporto inversamente proporzionale all'importanza che hanno.
Non vorremmo quindi dedicare troppo tempo a questa che consideriamo una cosa da nulla: speriamo che al più presto si possa discutere seriamente della questione degli Ospedali Valdesi, della crisi del Mauriziano, della programmazione sanitaria, dei controlli - e questo attiene a questa vicenda dei tagli dei servizi, che sono le cose che veramente interessano ai cittadini piemontesi.
Dopodiché, noi non diremo una parola su questo provvedimento: abbiamo gia detto, come ha detto la collega Suino, che ritiriamo parte dei provvedimenti. Vogliamo toglierci davanti al più presto tale questione, che consideriamo un piccolo favore che viene fatto nell'ambito di una politica sbagliata, di cedimento nei confronti del privato, un piccolo ulteriore favore che viene fatto al privato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.3), rubricato n. 1.
Il Consiglio non approva 1.4) Emendamento rubricato n. 2, presentato dai Consiglieri Riggio, Suino Manica e Placido: al comma 1 dell'articolo 1, dopo le parole "ovunque ubicati nel territorio della Regione" sono sostituite con le parole "purché nello stesso territorio distrettuale".
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Tanto più si sta zitti da una parte, tanto più si parla dell'altra Siamo all'esame dell'emendamento rubricato n. 2, che recita: al comma 1 dell'articolo 1 le parole "ovunque ubicate nel territorio della Regione", sono sostituite con "purché ubicati nello stesso territorio distrettuale".
Francamente, non capisco perché il collega Riggio non abbia voluto illustrarlo. Io lo illustro, perché mi sembra che ci sia una bella differenza tra i due testi.
Il testo vigente dice, come sottolineava il collega prima, che il laboratorio di Domodossola può duplicarsi ed aprire un punto di lavoro ad Acqui Terme o a Fossano. Il collega Riggio, insieme ad altri, dice "Attenzione, limitiamoci almeno ai distretti".
Nella discussione precedente si è detto: "Ma cosa volete che sia trasportare materiale biologico da un posto all'altro? Ci sono i trapianti ci sono fegati e cuori che partono della Sicilia, prendono aerei, macchine di scorta, vanno anche a Domodossola". Certo che è così! In casi di eccezionalità, ci sono misure, procedure, personale e specializzazioni eccezionali che fanno anche fanno questo.
Però, quello è un livello di problema; ben diverso è quando abbiamo le 10, 100 o 200 "provettine" raccolte qua e là, che su una macchina percorrono le strade del Piemonte tutti i giorni. E' diverso. Non si pu dire: "Ci sono le tecnologie che lo permettono". Certo che ci sono le tecnologie che lo permettono, però è anche certo che rimane un po' difficile pensare, in modo meccanico, che la sicurezza con cui si trasporta un cuore o un fegato, sia la stessa sicurezza in grado di garantire da una disseminazione, ovunque nel territorio, dei punti di prelievo.
Per garantirla, occorrerebbe dettare norme che la garantiscano; invece su una Panda, parte un autista qualunque; gira; fa 10-40-50-100 km con le provette traballanti: che tipo di garanzia c'è? L'emendamento del collega Riggio mi sembra molto puntuale e anche di buon senso, nel senso di restringere i chilometri di rischio, di disattenzione, di qualità non eccelsa nella conservazione dei liquidi. E' una forma di prudenza, a meno che non ci sia qualcuno - collega Angeleri che sappia che c'è l'esigenza di portare da Domodossola ad Acqui Terme o a Cuneo la provetta biologica.
Questo è il motivo per cui scherzosamente dicevo "No", perché se c'è un esigenza di questo genere, possiamo anche esaminarla. Ma se i nomi non ci sono, e penso - spero - non ci siano, allora restringiamo, Consiglieri, il viaggio di questo materiale che tutti i giorni se ne produce in quantità.
Restringiamo i viaggi. Vuol sempre dire restringere rischi di trasporto e di conservazione. La qualità può sempre essere mantenuta al meglio se il tragitto è minore. Mi sembra una proposta di prudenza limitare il raggio di trasporto dei liquidi biologici. Io voterò a favore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico,sull'emendamento n. 1.4), rubricato n. 2 Il Consiglio non approva.
1.5) Emendamento rubricato n. 3, presentato dai Consiglieri Riggio, Suino Manica e Placido: al comma 1 dell'articolo 1, le parole "ovunque ubicati nel territorio della Regione" sono sostituite con le parole "purché ubicati nella stessa ASL".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico,sull'emendamento n. 1.5), rubricato n. 3 Il Consiglio non approva 1.6) Emendamento rubricato n. 4, presentato dai Consiglieri Riggio, Suino Manica e Placido: al comma 1 dell'articolo 1, le parole "ovunque ubicati nel territorio della Regione" sono sostituite con le parole "purché ubicati nella stessa provincia".
La parola al Consigliere Chiezzi



CHIEZZI Giuseppe

L'emendamento del Consigliere Riggio recita: "Al comma 1: sostituire purché ubicati nella stessa provincia". C'é un nuovo riferimento territoriale che ha caratteristiche diverse dal precedente. Il livello provinciale è un livello istituzionalmente formalizzato, la Provincia è un ente, diversamente dal distretto. E' un Ente che fa riferimento ad un'assemblea elettiva, ha delle organizzazioni che interessano anche il sistema sanitario e socio sanitario assistenziale, quindi è uno di quegli elementi territoriali forti che possono fare da riferimento per limitare il trasporto di questo materiale. E' un'altra gradazione, ma è una gradazione che non convinceva la descrizione precedente, potrebbe convincere la maggioranza ad accoglierlo.
Sostengo questo emendamento, ed esprimo voto favorevole sempre nella speranza che ci sia un colloquio e non un soliloquio su questi temi perch in politica ci si parla



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico,sull'emendamento n. 1.6), rubricato n. 4 Il Consiglio non approva 1.7) Emendamento rubricato n. 5, presentato dai Consiglieri Riggio, Suino Manica e Placido: Al comma 1 dell'articolo 1, le parole "ovunque ubicati nel territorio della Regione" sono sostituite con le parole "purché ubicati nello stesso quadrante".
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Con questo emendamento mi sembra, dico mi sembra, perché essendo emendamento presentato da un altro Consigliere interpreto, quindi posso anche interpretare male, che il Consigliere Riggio pensasse alla sorte che questi emendamenti avrebbero avuto una volta giunti al voto. Allora, il Consigliere Riggio, con questo emendamento ha fatto un passo indietro perché ha rinunciato a qualcosa. Ha detto pazienza, siete contrari a restringere a livello provinciale il limite entro il quale possono essere trasportati i campioni biologici e ci propone il quadrante. Non è che sia un grande riferimento territoriale. Il quadrante è nato come non so bene cosa, ma l'Assessore D'Ambrosio lo vendeva come un'area che ne comprendeva altre, all'interno della quale dovevano succedere certe cose buone (nelle intenzioni di D'Ambrosio). Doveva succedere che ci si parlava di più, che i direttori non facevano due volte una cosa che poteva essere fatta una volta sola, non era, se mi ricordo bene, una programmazione, perché la programmazione sanitaria era nel Piano sanitario, però prefigurava possibili scenari di programmazione, pur senza eludere la possibilità di programmare. Secondo me era un gran pasticcio, ma appartiene al passato.
Dico queste cose perché il quadrante era un'invenzione a freddo, era un ambito inventato dalla Giunta regionale scavalcando anche pareri, ecc. Come è stato introdotto, è stato introdotto quando certe procedure si sono fermate, quando l'Assessore D'Ambrosio ha visto il Piano sanitario bocciato dall'universo quasi totale del mondo sanitario piemontese: disperato ha introdotto i quadranti.
Per venire incontro alla maggioranza il Consigliere Riggio dice non vogliamo la Provincia, l'allarghiamo, facciamo i quadranti, ma almeno all'interno dei quadranti, cerchiamo di tenere una posizione di prudenza che consenta al materiale biologico di essere trattato con la doverosa attenzione e prudenza. Sembra che sia meritevole di attenzione e di approvazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.7), rubricato n. 5.
Il Consiglio non approva.
Do lettura dei seguenti emendamenti: 1.8) Emendamento rubricato n. 142, presentato dai Consiglieri Chiezzi Moriconi, Papandrea e Suino: all'articolo 1, comma 1, dopo le parole "...nel territorio della Regione..." aggiungere le parole: "...a condizione che non esistano altre strutture di prelievo nell'ambito del distretto...".
1.9) Emendamento rubricato n. 143, presentato dai Consiglieri Chiezzi Moriconi, Papandrea e Suino: all'articolo 1, comma 1, dopo le parole "...nel territorio della Regione..." aggiungere le parole: "...a condizione che non esistano altri laboratori o punti di prelievo nell'area circostante, per un raggio di due chilometri...".
Avrei l'esigenza di vedere un minimo di raggruppamento di questi emendamenti, perché si riferiscono....
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Per cortesia, Presidente, mi rispiega che cosa ha detto?



PRESIDENTE

Mi sembra che gli emendamenti rubricati con i numeri 142 e 143 abbiano degli elementi di affinità, ma non stiamo adesso qui a decidere.
Se li vuole illustrare insieme, evitiamo la discussione su eventuali accorpamenti.
La parola al consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Prendo in considerazione il suo invito.
I due emendamenti mi sembrano distinti, a meno che il distretto non abbia un raggio di due chilometri. E' vero collega D'Ambrosio? Ma il distretto non ha un raggio di due chilometri, ha un raggio ben superiore.
I due emendamenti, quindi, sono sulla scia degli emendamenti del collega Riggio e di quelli a scalare, nel senso che propongono diverse fattispecie di risoluzione del problema.
Se lei crede, tratterrei prima l'emendamento n. 142.
L'emendamento in questione si propone a condizione che non esistano altre strutture di prelievo nell'ambito del distretto. L'ho già illustrato perché è analogo all'emendamento Riggio, quindi lo do per illustrato.



PRESIDENTE

Allora dichiaro aperta la votazione.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.8), rubricato n. 142.
Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione dell'emendamento n. 1.9), rubricato n. 143.



CHIEZZI Giuseppe

Se nel raggio di due chilometri ci sono altri laboratori o punti di prelievo, non se ne fa proprio niente, perché è assurdo duplicare strutture e servizi già esistenti. Dato che qui non facciamo azioni di lobbismo, non agevoliamo tentativi di realizzare servizi privati dove esistono altri servizi privati.
La proposta, come sosteneva prima la collega Manica, è venata da un pizzico di estremismo e quindi, a questo punto, la sostengo con convinzione, di fronte ad una maggioranza che non ragiona, collega Botta sulle proposte dell'opposizione.
Io non voglio niente; sono in un'Istituzione che dibatte delle cose da fare; verifico che c'è una maggioranza che non risponde e usa solo la forza dei numeri.
Mi lamento di questo: la democrazia, se si usa solo la forza dei numeri, non è una gran democrazia. Lavorare in un'Istituzione, nel tentativo di rafforzare il sistema democratico e la dialettica democratica significa conseguire tutti insieme, sia pure da parti opposte, il bene comune. Ciò vuol dire rafforzare la politica e le relazioni umane, perch la dialettica in politica, non solo rafforza l'azione di governo, ma anche quelle relazioni umane che dentro le azioni di governo forse non sono poi nemmeno così ininfluenti. Viceversa, se si hanno rapporti con l'inesistenza, allora tutto diventa più difficile e ci si arriccia, ci si rinchiude in un angolo, l'angolo dei venti Consiglieri contro i quaranta.
Ci si difende come si può, anche con questo emendamento di impostazione radicale. Se in due chilometri c'è un altro laboratorio, non fate un bel niente.
A questo punto ripropongo l'emendamento con convinzione, perché segna anche il livello di rapporto che la maggioranza vuole intrattenere con le proposte di chi ritiene questo provvedimento correggibile.



PRESIDENTE

Prima di passare alla votazione, confermo che la seduta potrà essere sospesa alle ore 20.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.9), rubricato n. 143.
Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.43)



< torna indietro