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Dettaglio seduta n.424 del 17/12/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 15.54)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Botta Franco Maria Brigandì, Cavallera, Di Benedetto, Ghigo, Pedrale, Pozzo, Rossi Giacomo Rossi Oreste e Vaglio.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Proseguimento esame proposta di legge n. 338: "Valorizzazione degli sport tipici del Piemonte"


PRESIDENTE

L'esame della proposta di legge n. 338, di cui al punto 5) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 4 (che diventa articolo 3) 4.1) Emendamento rubricato n. 70 presentato dai Consiglieri Dutto Gallarini, Tomatis e Costa Enrico: L'articolo 4 è sostituito dal seguente: "Art. 4 1. La Regione eroga contributi ai soggetti individuati dall'articolo 2 per la realizzazione di pubblicazioni, ricerche, mostre, convegni e celebrazioni aventi la finalità di tutelare, valorizzare e promuovere il patrimonio storico e culturale delle società sportive e la tradizione in genere della pallapugno e della pallatamburello.
2. La Regione concede altresì ai medesimi destinatari contributi in conto capitale finalizzati alla promozione delle seguenti iniziative: a) organizzazione e svolgimento di manifestazioni con particolare riguardo alla pubblicizzazione delle stesse ed alla funzione divulgativa della disciplina sportiva b) acquisto di attrezzature necessarie all'esercizio delle attività sportive ed alla preparazione degli atleti c) organizzazione di corsi di avviamento al gioco di giovani in età scolare e per progetti inerenti i settori giovanili d) manutenzione straordinaria, potenziamento e messa a norma degli sferisteri e) istituzione di uno o più musei regionali della pallapugno e della pallatamburello, con sede in città che abbiano una forte connotazione culturale attraverso questa disciplina tradizionale piemontese f) predisposizione di cartellonistica stradale sulle principali strade di accesso ai paesi, indicante l'ubicazione dello sferisterio e nella quale si segnali l'abbinamento ed il legame delle discipline della pallapugno e della pallatamburello con il Piemonte".
Colleghi, dobbiamo ripetere la votazione dell'emendamento n. 4.1 rubricato n. 70, della proposta di legge n. 338, interamente sostitutivo dell'articolo 4.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 4.1, rubricato n. 70.
Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale.
Ai sensi dell'articolo 52, comma 4, del Regolamento del Consiglio regionale, sospendo la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 15.56 riprende alle ore 16.27)



PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta con la ripetizione della votazione dell'emendamento n. 4.1, rubricato n. 70 interamente sostitutivo dell'articolo n. 4.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sul nuovo articolo 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 (che diventa articolo 4) 5.1) Emendamento rubricato n. 79 presentato dai Consiglieri Bussola, Dutto Gallarini, Caramella e Marengo: L'articolo 5 è sostituito dal seguente: "Art. 5. (Azione di indirizzo e coordinamento).
1. La Giunta regionale, entro centoventi giorni dall'entrata in vigore della presente legge, sentita la competente Commissione consiliare determina con proprio atto deliberativo le procedure ed i termini per la presentazione delle domande di contributo.
2. La Giunta regionale presenta annualmente alla competente Commissione consiliare una relazione sull'andamento della gestione degli interventi attivati".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 5.1, rubricato n. 79.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sul nuovo articolo 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 (che diventa articolo 5) 6.1) Emendamento rubricato n. 80 presentato dai Consiglieri Bussola Gallarini, Caramella e Marengo: All'articolo 6 è aggiunto il seguente comma 2: "2. I contributi erogati alle federazioni sportive di cui all'articolo 7 comma 1, lettera b) non possono superare il 5% del totale dei finanziamenti".
La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Signor Presidente e Consiglieri, collega Bussola, credo che ci sia un errore materiale nel testo dell'emendamento. Credo si debba intendere "articolo 7, comma 2, lettera b)", perché l'articolo 6 non ha né il secondo comma né le lettere.



PRESIDENTE

Consigliere Mellano, questo emendamento aggiunge un comma...Certo, deve leggersi "articolo 7".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 6.1, rubricato n. 80.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sul nuovo articolo 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 (che diventa articolo 6) 7.1) Emendamento rubricato n. 81 presentato dai Consiglieri Bussola, Dutto Gallarini, Caramella e Marengo.
"Art. 7. (Norma finanziaria) 1. Per l'attuazione della presente legge e' prevista la spesa complessiva di euro 774.688,00, suddivisa in spese correnti nell'Unita previsionale di base (UPB) 21041 (Turismo sport parchi - Sport - Titolo I - spese correnti) e in spesa in conto capitale nell'UPB 21042 (Turismo sport parchi - Sport Titolo II - spese di investimento): a) 'Contributi a favore delle associazioni e società sportive per la valorizzazione, promozione e sostegno degli sport tipici del Piemonte' pari a euro 193.672,00 b) 'Contributi a favore delle federazioni, degli enti di promozione sportiva, degli enti locali e delle comunità collinari per la valorizzazione, promozione e sostegno degli sport' pari a euro 193.672,00 c) 'Contributi in conto capitale a favore delle associazioni e società sportive per l'acquisto di attrezzature necessarie all'esercizio degli sport' pari a euro 193.672,00 d) 'Contributi in conto capitale a favore delle associazioni sportive proprietarie degli impianti, degli enti locali e delle comunità collinari per la manutenzione straordinaria, il potenziamento, la messa a norma degli sferisteri e di altre strutture necessari all'esercizio degli sport' pari a euro 193.672,00.
2. Per gli anni 2004 e 2005 alla spesa quantificata in euro 774.688,00 per ciascun anno, si fa fronte ai sensi dell'articolo 30, comma 1, della legge regionale 4 marzo 2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)'".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.1, rubricato n. 81.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sul nuovo articolo 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
Comunico che, per coordinamento, al titolo del progetto di legge in esame, vengono eliminate le parole "sport tipici del Piemonte" e sostituite con "sport della pallapugno e della pallatamburello".
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge.
La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Caro Presidente e cari colleghi, in particolare, cari colleghi primi firmatari di questa proposta di legge che ci ha tenuti così interessantemente occupati per varie sedute del Consiglio regionale.
A nome del Gruppo Radicale, anche per sfatare l'opinione corrente che la lobby cuneese è una lobby così serrata e così coesa, credo che, per onestà culturale nei miei confronti e del Gruppo che rappresento, sia opportuno votare contro questa legge, in quanto la legge in sé era inadeguata e,nella formulazione originaria, aveva il vizio di essere percepita come una leggina ad hoc.
Nell'attuale formulazione, come emergerà dal lavoro e dal lavorio dell'aula, diventa, invece, una legge mirata ad alcuni sport che non si ha neanche la forza e l'onestà di affermare essere gli unici sport tipici piemontesi degni di nota. Credo che vi possa essere, alla base di questo provvedimento, una realtà sociale - come quella dei paesini delle Langhe e storica che ha portato al mantenimento di una pratica sportiva di rilevanza anche culturale, ma si poteva, forse con un po' più di coraggio difendere l'impostazione originaria del testo e rivendicare (anche se qualche dubbio poteva rimanere) l'importanza di un provvedimento specialissimo, perché si trattava di una pratica sportiva di rilevanza sociale, culturale e storica.
Ora diventa, invece, un provvedimento specifico per due sport, che aprirà il campo a quei provvedimenti che già si volevano aggregare a proposta di legge. Si aprirà, dunque, un ulteriore fronte di presentazioni di leggi e leggine: sicuramente il Gruppo della Lega Nord lo farà, ne sono sicuro, e certamente alcuni componenti del centrosinistra apporranno le loro autorevoli firme su provvedimenti in difesa e sponsorizzazione, ad esempio, dell'hockey su pista, o della pelota basca del collega Marco Botta.
Il problema è questo: esiste una radice culturale interessante dietro a questi fenomeni sportivi, ma forse si poteva trovare il modo per valorizzarla. Per quanto riguarda il finanziamento a pioggia ad una serie di enti, durante il lavoro d'aula abbiamo autorizzato tutti i soggetti possibili ed immaginabili (anche oltre il limite dell'immaginazione) a chiedere finanziamenti. Abbiamo previsto la possibilità di costruire musei più di uno - sul territorio della mia Provincia, ovviamente.
un provvedimento che poteva sostanzialmente ricevere condivisione (da parte mia l'ha avuta, anche in sede di valutazione in VI Commissione e durante le varie audizioni), ma onestamente è diventato - vorrei trovare l'aggettivo corretto per non essere volgare - un provvedimento un po' imbarazzante.
Nonostante gli obiettivi che potevano essere condivisibili, il provvedimento che esce da quest'aula riceverà il nostro 'no' forte e chiaro, perché non è così che si fanno le leggi. Non è così che si lascia da parte - lo dico con una punta di polemica, ma l'ho ribadito poco fa anche durante la Conferenza dei Capigruppo - il Piano Energetico Ambientale, perché non lo voteremo prima della fine della chiusura dei lavori di quest'aula per le sospensioni natalizie, mentre abbiamo impiegato quattro sedute - ribadisco quattro - per approvare sei articoli relativi ad una legge per la pallapugno e la pallatamburello.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Costa Enrico per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.



COSTA Enrico

Grazie, Presidente.
Intervengo semplicemente per ribadire la soddisfazione per l'approvanda legge regionale a tutela di quelli che erano originariamente definiti "sport tipici piemontesi" (continuo a definire la palla pugno e la palla tamburello, o tamburello, come sport tipici piemontesi).
La ratio di questa legge era fondata sulla diffusione in prevalenza sul territorio piemontese di determinate discipline sportive, che erano state individuate appunto nella palla a pugno e nel tamburello.
Vorrei addirittura ricordare che la Federazione Italiana di Pallapugno ha sede a Torino e questo rappresenta un elemento assolutamente dimostrativo della tipicità di questa disciplina sportiva, praticata moltissimo in provincia di Cuneo, di Alessandria e di Asti. Al di fuori del Piemonte è praticata poco, se non sbaglio soltanto in provincia di Imperia.
Anche a Torino vi è stata una diffusione della palla a pugno con lo sferisterio. Successivamente sono venute a mancare le sponsorizzazioni per la squadra torinese, ma si auspica che la Federazione possa comunque incentivare un'azione di questo genere.
Questa proposta di legge regionale era incentrata su due aspetti: l'aspetto storico, nel senso di fare rivivere la tradizione di questi sport tipici attraverso l'incentivo alla creazione di musei, di libri e di pubblicazioni, e l'aspetto agonistico, ovvero l'attività dell'istituzione Regione tesa ad incentivare la pratica di questi sport, che, con le difficoltà e con le ristrettezze della Federazione e soprattutto delle società sportive, non era più garantita per i prossimi anni.
Questa legge regionale, oltre a fornire ossigeno dal punto di vista economico a queste società sportive, darà sicuramente un'iniezione di fiducia, nata dal riconoscimento, da parte dell'istituzione regionale del Piemonte, di questi sport tipici o comunque di queste discipline sportive.
Saluto, pertanto, questo provvedimento con grande soddisfazione.
Ovviamente la dichiarazione è a nome del Gruppo, perché i firmatari sono in prevalenza del Gruppo di Forza Italia. Sono particolarmente soddisfatto per l'andamento del dibattito, che ha visto l'adesione di numerose forze politiche.
Il Consigliere Mellano ha fatto delle considerazioni che possono far riflettere: in Commissione sono state apportate alcune modifiche, ma nella sostanza non hanno lasciato segni particolari, perché due erano le discipline sportive indicate nel testo di legge originario e due rimangono nell'attuale. C'é stata una lieve modifica in ordine ai destinatari, perch sono state aggiunte le Federazioni (soltanto nei limiti di una parte dello stanziamento). La sostanza del provvedimento sicuramente non cambia, per cui annuncio il voto convintamente favorevole del mio Gruppo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Placido per dichiarazione di voto.
Ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Rilevo una serie di perplessità - più di una - in questo lungo iter del provvedimento, che è forse inversamente proporzionale all'importanza. Ha ragione il collega Mellano quando afferma che in questo scorcio di fine anno si sono tralasciati importanti provvedimenti per dare la precedenza a questa legge (senza voler nulla togliere agli sport tipici del Piemonte, al di là del percorso). Questi sport tipici sembravano la pelle che si tira e si allunga da una parte e dall'altra, e chiunque è pronto ad inventarsi la tipicità di uno sport piuttosto che di un altro.
D'altronde, per certi versi, mi ricorda un altro importante provvedimento (è un invito che rinnovo al Capogruppo di Forza Italia, il collega Cattaneo), ovvero la legge sui walser, che interviene su una legge già esistente.
Non dico bugie, quindi il naso non mi si allunga, è a prova di bomba sotto questo punto di vista.
La legge regionale del 1990 e successive modifiche riguarda tutte le minoranze linguistiche piemontesi, compresi i walser.
Quella legge si inserisce sulla legge già esistente. Così questa legge per certi versi, si inserisce su altre leggi già esistenti (alcune parti di questa legge, non tutta la legge) in particolare sotto l'aspetto museale cimeli e quant'altro.
Voglio prendere per buona, sia in termini di impegni che di buona fede e di volontà, la necessità di mettere mano, complessivamente, a questa parte delle leggi riguardante lo sport, le società sportive storiche, gli sport tipici del Piemonte.
Con tutte le perplessità, con un atto di buona volontà e di fiducia verso questa maggioranza, vogliamo prendere per buono l'aspetto migliore che è contenuto in questo provvedimento, pur con tutti i limiti, le preoccupazioni, le perplessità ed i nuovi disagi, che aggiungiamo senza problemi (accetto anche altri suggerimenti che rimangono agli atti), che in qualche modo cerca di rivolgersi ad alcune realtà che non certo godono di ottima salute in termini sportivi e di risorse.
Al di la di una predisposizione personale, chiunque abbia praticato uno sport a livello amatoriale, partendo dall'oratorio, può conoscere le difficoltà che si hanno a praticare gli sport. Non c'è solo il calcio di serie A o anche la pallacanestro, lo sci agonistico e quant'altro.
Dicevo, vogliamo prendere la parte migliore, in termine di intenzioni.
Per questo, voteremo a favore del provvedimento, pur con tutte le perplessità sull'iter, su come ci si è arrivati, su come si è ritornati a discuterla per qualche verso in Commissione e daremo il contributo a ridiscutere, complessivamente, la parte riguardante gli sport tipici e le società sportive storiche.
Non è detto che non si arrivi a presentare noi una proposta che in qualche modo metta mano a tutta la materia.
Con un atto di fede e di fiducia, sperando di non essere poi smentiti dai comportamenti, voteremo a favore di questo provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Dutto; ne ha facoltà.



DUTTO Claudio

Cercherò di essere breve. La Lega Nord ha approvato sin dall'inizio questa proposta di legge. Abbiamo, sicuramente, contribuito al suo miglioramento con diversi emendamenti. Ringraziamo la maggioranza e la Giunta per la benevola accoglienza di questi emendamenti.
Noi vediamo nella sopravvivenza di questi sport tipici (aggiungerei oltre a tipici, storici, perché provengono dalle nostre radici e fanno veramente parte della nostra terra) uno dei tasselli del nostro programma cioè quello della rivalutazione di tutte le nostre radici, della nostra storia e del nostro passato.
Voteremo sicuramente a favore, come ho già detto, e ringraziamo i colleghi per questo ennesimo passo avanti nei programmi di rivalutazione della nostra storia e del nostro passato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri hanno votato NO 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame proposta di deliberazione n. 443: "Bilancio annuale di previsione del Consiglio regionale per l'anno 2004. Determinazione del fabbisogno finanziario del Consiglio regionale per lo stesso periodo, ai sensi degli articoli 42 e 43 della legge regionale 11 aprile 2001, n. 7"


PRESIDENTE

Proseguiamo i nostri lavori esaminando la proposta di deliberazione n.
443, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



RIBA Lido

Il bilancio del Consiglio, in base alla legge regionale di contabilità, n. 7, costituisce un atto di sovranità del Consiglio che lo approva come elemento organizzativo finanziario autonomo, nell'ambito del bilancio unitario dell'intera Regione, per cui la procedura che si segue è quella di una deliberazione, da parte del Consiglio, di approvazione del bilancio del Consiglio, che costituisce un'area dei capitoli del bilancio unitario della Regione Piemonte.
Vi invito a prendere gli atti di cui disponete, in cui c'è una pagina riassuntiva dopo l'indicazione delle entrate per chi abbia interesse a seguire, altrimenti il bilancio è scritto ed è stato discusso in Commissione.
Gli elementi che caratterizzano questo bilancio sono un incremento significativo della spesa per il Consiglio regionale, trattandosi del capitolo sul quale confluiscono i miglioramenti dei vitalizi, da un lato, e il miglioramento dei rimborsi, delle retribuzioni e dei compensi ai Consiglieri.
Tuttavia, si tratta di un incremento del tutto inferiore rispetto al 20%, che corrispondeva all'incremento del fondo delle spese correnti per il Consiglio, e all'aumento del 50%, che corrispondeva al fondo per le indennità di fine rapporto.
L'incremento che trovate su questo bilancio è ridotto, rispetto a questo ammontare teorico, perché, come sapete, nel corso del 2002 una parte degli incrementi retributivi sono già stati concessi. Quindi la differenza si riferisce esclusivamente alla parte che riguarda la differenza tra un intero esercizio e la parte di esercizio del quale, nello scorso anno, è già stato corrisposto il nuovo compenso.
Per quanto riguarda le indennità di fine rapporto, naturalmente l'indicazione è maggiore, perché non si sono evidentemente corrisposte indennità di fine rapporto. D'altra parte, non se ne prevede la corresponsione nel corso di quest'anno, se non relativamente agli acconti.
Sapete che c'è la questione degli acconti, che rappresentano un dato particolarmente problematico, ma non è questa la sede per affrontare l'argomento, che richiederebbe, tra l'altro, quel tipo di tensione e di attenzione che non si può sollecitare in una giornata come questa.
Altre spese che segnalano un incremento sono il finanziamento ai Gruppi consiliari, perché nella determinazione dei finanziamenti ai Gruppi consiliari si tiene conto degli incrementi retributivi previsti dai nuovi contratti per il personale.
Per quanto riguarda le quattro direzioni generali, cioè la Direzione degli Affari generali, della Comunicazione e del Personale, abbiamo realizzato un risparmio sulle spese correnti e sulle spese di rappresentanza, a parziale compensazione degli incrementi delle spese per il personale, sia per i dipendenti sia per i Consiglieri. Il totale complessivo della spesa registra un incremento di circa il 3%, cifra del tutto contenuta che, alla fine, rispetta un aumento dei costi corrispondente all'infrazione.
Ovviamente, nell'impostare il bilancio abbiamo tenuto conto di non impostare un bilancio teorico su cui si caricavano tutte le partite di spesa teoricamente possibili per anticipi e liquidazioni, ma soltanto quelle che si prevede di utilizzare nel corso dell'esercizio.
Questo è quanto. Chiedo, a nome dell'Ufficio di Presidenza, il voto favorevole di tutti i Gruppi, com'è consuetudine sul bilancio che rappresenta un documento di indirizzo finanziario per l'attività dell'intero Consiglio.
Grazie per l'attenzione.



PRESIDENTE

Passiamo ora alle dichiarazione di voto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Annuncio, a titolo individuale, il mio voto contrario, rompendo una consuetudine. Non sfuggirà a nessuno - se le cifre non sono opinioni - che l'incremento più consistente della voce di bilancio è pari a 3 milioni 403.904,92 euro. Essendo un importo così consistente, continuo a ritenere ingiustificata questa scelta, fatta con un colpo di mano e contrastata dall'opposizione, quando votammo contro quegli emendamenti "lampo e rapina" che considero, dal punto di vista della correttezza degli atti legislativi assolutamente impropri rispetto allo strumento utilizzato, quale l'assestamento di bilancio, e non la legge finanziaria. Molti atti si potevano compiere. Ritengo che questa scelta, da parte del Consiglio, sia una scelta poco felice e certamente la più lontana dai bisogni dei cittadini e dalle crisi dei vari settori lavorativi delle quali quotidianamente, ci ritroviamo a discutere.
Per questo motivo annuncio il mio voto contrario, rompendo la tradizione di unitarietà sul voto di bilancio del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Non sarei certamente intervenuto - normalmente non accetto, più di tanto, le provocazioni - ma voglio esprimere una mia considerazione.
Voteremo il bilancio del Consiglio regionale già predisposto, valutato e votato dall'Ufficio di Presidenza (dove, peraltro, il Gruppo che presiedo ha due rappresentanti) anche se l'intervento del collega Contu mi mette in condizione di rilevare una possibilità. Nel suo intervento ho rilevato due aspetti: una grande sincerità e una grande sofferenza quando richiamava quegli emendamenti definiti "lampo e rapina" (un sostantivo un po' più impegnativo che non mi sento di condividere, anche se rientra nella valutazione politica e nella responsabilità del collega Contu).
Ricordo al collega, proprio con spirito natalizio (quindi anche da buon cristiano oltre che da Consigliere regionale) che ha sempre la possibilità per alleviare la propria sofferenza e il proprio dolore, di non percepire la parte del proprio emolumento relativo a questi emendamenti così definiti e devolverla in beneficenza. Sono certo che ne vorrà dare atto in modo puntuale e documentato all'Ufficio di Presidenza, in modo che anche noi possiamo, a nostra volta, avere il conforto di non vedere più così sofferente il collega. Quando si vede un collega così sofferente, la politica - come sosteneva un ex Assessore di Verbania - "non è polenta" e non essendo solo una questione di numeri o di leggi, occorre mostrare anche una parte umana che noi oggi abbiamo deciso di anteporre.
Quindi, Consigliere Contu, la invitiamo a fare questa valutazione. Se lei dovesse cogliere questa opportunità, sono certo che sarebbe meno sofferente e potrà trascorrere in un modo più cristiano e più sereno le festività di Natale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Noi non interromperemo la consuetudine di un voto favorevole al bilancio del Consiglio regionale, in quanto condividiamo la considerazione del Vicepresidente Riba: il bilancio regionale è una questione che attiene alla complessiva attività dell'Aula e, quindi, appartiene a tutti noi.
Nello stesso tempo, non ritengo che il nostro voto favorevole contrasti con la nostra opposizione ad un provvedimento che non abbiamo condiviso e rispetto al quale ci siamo opposti in tutti i modi e le forme possibili consentite dal Regolamento che vige e regola i lavori dell'Aula. Dato che oltre alla legislazione esiste anche il buon senso, constatiamo che il bilancio del Consiglio regionale non poteva che prendere atto della normativa vigente. Non era quindi possibile agire se non conformemente alla normativa vigente. Ciò non toglie nulla alla nostra contrarietà, espressa in allora nelle sedi e nel momento dovuto, ad un provvedimento che non abbiamo condiviso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea, ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Esprimo il voto di astensione del Gruppo cui appartengo, ma anche dei Comunisti Italiani, dei Verdi e, in generale, dei Consiglieri che un anno fa, al momento del rinnovo dell'Ufficio di Presidenza, avevano espresso la propria sofferenza, con un voto contrario o con la non partecipazione al voto.
Tutto questo per segnalare che per il modo in cui è avvenuto il rinnovo, senza aver voluto introdurre elementi di rotazione o altre questioni da noi sollevate, vorremmo mantenere una coerenza di comportamento e quindi ci asterremo sul bilancio proposto da quell'Ufficio di Presidenza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Signor Presidente, lo scorso anno annunciammo e formalizzammo un voto di astensione, quindi un voto politicamente contrario al bilancio del Consiglio regionale. Quest'anno non ripetiamo questo tipo di voto, ma non parteciperemo alla votazione.
La ragione è presto detta: da una parte, il voto di astensione formalizzava una evidente contrarietà rispetto ad un bilancio di cui allora contestammo nella puntualità alcune dinamiche, in particolare il rimbalzo delle spese discrezionali e le conseguenze che queste hanno inevitabilmente avuto, in termini di politica di bilancio del Consiglio, nell'incremento dell'avanzo e nell'incremento dei residui.
Diamo atto che quest'anno il bilancio del Consiglio regionale ha operato - immagino per merito anche dell'Ufficio di Presidenza e degli Uffici - una pulizia formale superiore; ha razionalizzato una serie di elementi. Ritengo - poi si dovrà vedere il consuntivo - abbia innescato una dinamica per cui non ci troveremo nell'esame del consuntivo a verificare che circa un sesto delle risorse stanziate finiscono nell'avanzo e nei residui, quindi, in forma di immobilizzazione sostanzialmente inefficienti di risorse disponibili nel bilancio.
Diamo atto di tutto questo tenendo fede ad una tradizione e consuetudine che ci ha contraddistinti in questi tre anni e mezzo: votiamo favorevolmente solo rispetto agli atti alla cui determinazione in una certa misura abbiamo partecipato e alla cui responsabilità scegliamo di portare un elemento effettivo di condivisione. Quest'anno non esistono i rilievi che formulammo lo scorso anno. Ci limitiamo a segnalare questo elemento positivo, pur in assenza di un voto positivo.
Svolgo ora una seconda considerazione di carattere più istituzionale: ho l'impressione che le motivazioni addotte sia dal Consigliere Contu sia per altro verso, dal Consigliere Papandrea siano, nel migliore dei casi si direbbe con un termine non so quanto proprio, ultronee, nel senso che è evidente che la contrarietà rispetto ad una legge votata dal Consiglio regionale è una contrarietà politica che può rimanere. Questo non significa che l'Ufficio di Presidenza poteva adottare un bilancio del Consiglio regionale che non tenesse conto dell'adeguamento delle indennità dei Consiglieri regionali. Il mancato adeguamento delle indennità, in termini di previsione di bilancio, avrebbe dovuto rappresentare una ragione di voto contrario anche per un Consigliere che quell'adeguamento non avesse condiviso.
In secondo luogo, pur condividendo la condizione pratica e politica con il Consigliere Papandrea...
Lei ha annunciato il voto di astensione, se non mi sbaglio?



(Commenti fuori microfono del Consigliere Papandrea)



PALMA Carmelo

Questo era l'argomento del Consigliere Contu, adesso arrivo a lei.
Il primo argomento riguardava l'intervento del Consigliere Contu.
Il fatto che non si sia in tutto o in parte condivisa la scelta di componenti dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, per il nostro Gruppo questo è valso per la prima parte della Legislatura, per un'altra parte della Legislatura abbiamo provveduto a votare i Consiglieri di opposizione, non è una ragione di astensione. C'è un voto di contrarietà politica ai sensi del nostro Regolamento e rispetto alle previsioni di bilancio, nel senso che una cosa è valutare complessivamente gli equilibri politici rispetto alla gestione dell'Assemblea, un'altra cosa è pronunciarsi rispetto ad un atto che va giudicato nel suo contenuto.
Credo di aver dimostrato ampiamente di quale critica siamo capaci anche nei confronti dell'Ufficio di Presidenza rispetto ad alcune scelte. Mi pare che lo scorso anno il voto del bilancio di previsione del Consiglio regionale si realizzò solo con la nostra astensione o qualche voto contrario, forse, da parte del Gruppo di Rifondazione Comunista - vado a memoria, mi posso sbagliare. Però, i voti rispetto agli atti si misurano sul contenuto degli atti e non sui contesti politici generali che hanno prodotto l'elezione degli organi responsabili della presentazione degli atti a questa Assemblea.
Dico questo non solo per ragioni di stile, ma anche per ragioni istituzionali, perché le Presidenze e gli Uffici di Presidenza si giudicano per gli atti che compiono nell'esercizio delle loro funzioni e non per motivazioni politiche più generali che hanno portato alla loro elezione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu che interviene per fatto personale.



CONTU Mario

Siccome il mio Capogruppo ha espresso il voto - per dichiarazione di voto, prima siamo interventi nel merito - voglio ribadire che l'espressione di voto contrario è legata alla vicenda dell'aumento delle indennità per la forma scelta poco chiara e trasparente; d'altronde, questo è ormai assolutamente documentato dagli atti.
Nel merito del richiamo alle festività natalizie, è tradizione che alcuni atti si consumino sempre in momenti particolarmente delicati della vita amministrativa: fine luglio e primi di agosto, feste natalizie. E' chiaro che colpiscono ulteriormente la sensibilità dell'opinione pubblica quando la coincidenza dell'approvazione degli atti amministrativi cade del tutto casualmente con queste scadenze.
La sfida posta dal Presidente di Forza Italia è altra. Sostanzialmente si tratta della possibilità data al Consigliere di rinunciare agli aumenti dovuti. Dell'utilizzo delle risorse e dell'indennità, forse, non c'è nessuna forza politica rappresentata in questo Consiglio che meglio di Rifondazione Comunista possa rispondere pubblicamente dell'utilizzo di queste risorse, tanto che nelle dichiarazioni che ogni Consigliere dà quale atto dovuto per legge il Consigliere del partito della Rifondazione Comunista esprime puntualmente il dato e il versato al proprio partito.
Siamo in quest'ambito. Se il Consigliere Cattaneo riterrà necessario un ulteriore approfondimento pubblico su questo aspetto, apriamo un altro tavolo di discussione.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale deliberazione, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 606: "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione Piemonte per l'anno 2004"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 606, di cui al punto 7) all'o.d.g.
La parola al relatore, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Signor Presidente e colleghi, il disegno di legge in oggetto ha per scopo l'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio per l'anno finanziario 2004.
La nuova legge regionale di contabilità n. 7/2001 prevede che il Consiglio autorizzi l'esercizio provvisorio con legge per periodi non superiori a quattro mesi. Con tale legge si autorizza, in particolare l'accertamento e la riscossione delle entrare, l'impegno e il pagamento delle spese sulla base del bilancio presentato al Consiglio, contenuto nel disegno di legge n. 605 (Bilancio di previsione per l'anno finanziario 2004 e bilancio pluriennale per gli anni finanziari 2004-2006).
E' in consultazione. Gli enti consultati verranno in I Commissione il 12 gennaio, come è stato programmato. Dopodiché, il disegno di legge andrà nelle Commissioni di merito, per quanto riguarda le Commissioni ordinarie e i pareri delle Commissioni di merito, unitamente alle osservazioni che emergeranno in consultazione torneranno in I Commissione, che potrà disporre di tutti gli elementi per la valutazione di merito del ddl.
L'articolo 1 propone al comma 1 di esercitare provvisoriamente il bilancio della Regione per l'anno finanziario 2004 sino al 29 febbraio 2004, limitatamente ad un sesto degli stanziamenti. Cioè un dodicesimo al mese, quindi essendo due mesi un sesto del totale annuo.
Il comma 2 dello stesso articolo esclude l'applicazione dei limiti previsti al comma 1 agli stanziamenti relativi agli interventi in merito di calamità naturali.
La I Commissione consiliare ha licenziato nella seduta di mercoledì 10 dicembre 2003, a maggioranza, il testo del disegno di legge e lo ha rimesso all'aula per la sua sollecita approvazione.



PRESIDENTE

Passiamo ora alla discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Non c'è alcun motivo perché si voti questo provvedimento. E' relativamente incredibile che arriviamo in aula senza aver neanche iniziato i lavori sulla finanziaria e sul bilancio, a votare il bilancio provvisorio.
Credo che sia il segnale di un modo di funzionare di questo Governo che, sostanzialmente, ritiene del tutto superfluo il ruolo di quest'aula ma è anche incapace di programmare persino i propri lavori. Perch sicuramente, nell'autunno non ci sono stati, qui dentro, dei problemi seri che abbiano impedito alla Giunta di fare il suo dovere e di programmare in tempi utili la presentazione della legge finanziaria, poi approvarla e arrivare con una legge di bilancio, invece, l'atteggiamento è quello di non prendere minimamente in considerazione il minimo di regole che dovrebbero governare questa Regione e si va avanti, si governa comunque: avviene in sanità, avviene in altri settori, si adottano atti spesso al di fuori di una logica e di una possibilità di legislazione.
Stamattina, in IV Commissione, abbiamo affrontato un provvedimento molto importante che riguarda la sanità, che trattiamo, come molti altri in assenza del piano regionale sanitario. Nonostante tutto, si va avanti.
Credo che sia il metodo di questo Governo, instaurato da Ghigo. Credo che sia legato a problemi, che la maggioranza ha, di compattezza sua perché non abbiamo avuto nessun problema, però abbiamo discusso a lungo degli assetti della Giunta, abbiamo avuto Assessori coinvolti in vicende poco edificanti e tutta una serie di altri aspetti che, invece, si sono rovesciati su di noi e hanno determinato una scarsissima efficienza del lavoro d'aula.
Penso che, oltre a questo, ci sia un vero e proprio disprezzo del Consiglio stesso, nel senso che tanto si può andare avanti lo stesso. In qualche modo, il bilancio verrà gestito, anche se le leggi che dovevano permetterci di dare una trasparenza a questa gestione, che sono le leggi finanziarie di bilancio, non sono approvate.
Credo, tra l'altro, che non sarà la prima volta che quest'aula interverrà sul bilancio provvisorio, perché penso che ci torneremo sulla richiesta di allungamento dei tempi di esercizio del provvisorio stesso.
Insieme agli atteggiamenti che ricordavo prima, c'è un velleitarismo della Giunta, che sottovaluta il ritardo pazzesco dei lavori. Cominceremo nelle Commissioni la discussione sul bilancio alla fine del prossimo mese però poi si fissano i tempi per poter dire di approvarlo rapidamente sapendo benissimo che le condizioni sono tali perché questo non avvenga.
Per queste ragioni, nonostante possa sembrare che il bilancio provvisorio sia un atto dovuto, si dice oggi che non abbiamo fatto nulla sul bilancio, quindi è ovvio che si deve andare almeno a votare il bilancio provvisorio. Credo che non sia affatto una cosa banale perché c'è chi ha la responsabilità di tutto questo, che è la maggioranza. La maggioranza di quest'aula lascia fare tutto questo e pensa anche al fatto che oggi è utile votare questo provvedimento, così il prossimo martedì la propria presenza non sarà neanche indispensabile, quindi si può già pensare alle vacanze natalizie con qualche giorno d'anticipo.
Per queste ragioni, credo che noi non possiamo che dirci scandalizzati del modo in cui si procede e non possiamo che dare un voto negativo rispetto alla richiesta di approvare questo provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Mi devo scusare, dopo l'intervento devo raggiungere il Museo di Fuso per la presentazione, a nome dell'Ufficio di Presidenza, della mostra "La nostra patria sulle montagne. La resistenza in valle Susa e in Val Sangone".
Presidente, mi consenta di ringraziare in questa occasione l'Ufficio di Presidenza per il sostegno che ha dato convintamene a questa attività che abbiamo promosso con dei risultati eccellenti. Normalmente i Consiglieri hanno molti impegni e quindi non possono frequentare, se non in qualche situazione, queste iniziative, ma la presentazione di questi documenti della nostra storia contemporanea registra ormai presenze che sono sempre dell'ordine di duecento-trecento cittadini, quindi abbiano dovuto spostare queste iniziative in sedi più ampie.
Lunedì scorso c'erano circa duecentocinquanta cittadini ad assistere alla ripubblicazione del libro sulle donne, con il contributo della Consulta femminile.
Spero che avremo modo di dare un rendiconto più completo.
Per quanto riguarda il bilancio, penso che i colleghi più giovani avranno, rispetto alla presentazione del bilancio, una delusione minore ma quelli che sono in Consiglio regionale da più legislature sanno Gallarini in modo particolare, posso chiedere la tua testimonianza - che non era mai successo, neanche quando abbiano avuto le alluvioni o le situazioni più tragiche, che un bilancio per un esercizio venisse presentato per l'autorizzazione all'esercizio provvisorio senza che il bilancio non fosse stato neanche acquisito. Nel senso che un documento è tale quando è assunto da una Commissione consiliare che dice: "Questo bilancio lo abbiamo guardato, lo consideriamo o non lo consideriamo".
Mi pare che sia un segno pericoloso dei tempi, Presidente Cota. Mi permetto di richiamare questo elemento a me stesso, a lei e ai colleghi dell'Ufficio di Presidenza, perché questa fattispecie non può passare inosservata. Noi abbiamo da far osservare una normativa che prevede che il bilancio, in base alla legge n. 7 appena approvata, sia presentato ad agosto, affinché vi siano i tempi per le consultazioni.
Capisco che il cattivo esempio viene dall'alto, perché il Governo soltanto adesso approva una legge finanziaria che è completamente dissolutiva della finanza regionale, peraltro con il voto di fiducia, ma questa non è una giustificazione.
Colleghi - mi rivolgo in particolare al Capogruppo di Forza Italia e al Presidente della Commissione, con i quali, in genere, si può instaurare un colloquio - rilevo una situazione di preoccupazione istituzionale che precede il merito dei contenuti di questo bilancio, perché non abbiamo argomenti che, in qualche maniera, possano ricondurre ad una situazione di emergenza tale per cui non è stato possibile far assumere dalla Commissione il testo di un bilancio, discuterlo, consultare i soggetti interessati sulla base delle nostre normative, e, sulla base di un lavoro che può presentarsi più ponderoso rispetto a quello consentito dai tempi prevedere l'esercizio provvisorio.
Abbiamo fatto sempre così, ma se questa volta non lo si autorizza, non è che il Consiglio regionale chiude. Il Consiglio regionale svolgerebbe l'ordinaria attività - oramai siamo edotti e possiamo considerarci sufficientemente informati - nel senso che l'Amministrazione andrebbe avanti per tutte quelle spese di carattere obbligatorio, in quanto derivanti dai contratti, o di carattere ricorrente, come possono essere tutte le normali attività di funzionamento.
In presenza di un fatto di questo genere, chiederei ai colleghi della maggioranza di non approvare adesso l'esercizio provvisorio. Passiamo almeno a svolgere le consultazione; discutiamone in I Commissione e poi, a metà gennaio, quando non sarà accaduto assolutamente nulla perché le spese obbligatorie avranno avuto il loro corso normalmente (di questo siamo assolutamente certi, perché ci siamo adeguatamente informati), svolta la consultazione e discussa in Commissione la presa d'atto della proposta di Giunta, discutiamo del bilancio di esercizio provvisorio, ma senza violare un principio imprescindibile, quello di autorizzare l'esercizio provvisorio sulla base di un ragionamento e di una presa d'atto della proposta sulla quale si autorizzano i dodicesimi di spesa per ciascuno dei due mesi dell'esercizio provvisorio.
Ci sarebbe molto da richiamare. Si pensi che all'enoteca regionale del Piemonte, sulla quale si ostinano a non fornirci delle risposte, hanno erogato finora quasi cinque miliardi, una parte dei quali se n'è andata per promuovere il film "Vino, patate e mele rosse", di cui ride tutto il Piemonte e mezza Italia. Sono state sborsate cifre rilevanti! Noi, invece, non possiamo permetterci di ridere. Siamo andati dall'Assessore, ma non riesce a trovare gli elementi. Naturalmente la ragioneria ha gli elementi dell'erogazione fatti in questi tre anni.
Non me la sento più di non sottoporre al Consiglio regionale situazioni di questo genere. Il collega Scanderebech, quando era Assessore, aveva provveduto, a tamburo battente, ad insediare una situazione che diventò un canale formidabile di spese incontrollabili. L'Assessore insegue questo canale di spesa secondo me con una situazione di appiattimento che non sappiamo. Arriva la notizia che è stato richiesto a Finpiemonte, anche in opposizione alle leggi che regolano la materia, di assumere il 51 dell'Enoteca regionale. Se andiamo ad approvare i dodicesimi, sono sicuro che perlomeno quelle spese saranno di nuovo un altro elemento che non potrà che generare imbarazzo, preoccupazione e allarme. Qualcuno usa altri termini, io preferisco quelli istituzionali.
Esiste una situazione di crisi del Piemonte. Vi è una situazione di spese per la ricerca e abbiamo tutto quello che serve per inquadrare le strategie e le grandi linee di un documento di impegno finanziario per l'anno prossimo.
Chiedo sommessamente e istituzionalmente a tutti i colleghi del Consiglio regionale di voler mostrare questo atteggiamento di minima consapevolezza di cosa stiamo facendo. Non dico che non si approverà l'esercizio provvisorio, perché abbiamo sempre acconsentito a farlo, ma prima svolgiamo quella consultazione che è essere stata fatta, facciamo la discussione in Commissione, sentiamo l'Assessore, facciamo prendere atto delle posizioni di ogni Gruppo e poi, sulla base di questi elementi di affermazione, si disporrà l'esercizio provvisorio. Si preciserà eventualmente, se non di dovrà concedere l'autorizzazione su alcune spese.
Abbiamo sempre valutato - il collega Gallarini ne è testimone - se c'erano capitoli sui quali era opportuno non concedere delle autorizzazioni, perch potrebbero avere un carattere ricorrente ma non obbligatorio o urgente.
Ribadendo, dunque, che siamo assolutamente consapevoli e certi che le spese obbligatorie non sono interdette dalla mancanza di una autorizzazione, vi chiediamo 15 giorni per fare la consultazione prevista per il 12, per poi convocare successivamente una riunione e procedere con un minimo di coerenza rispetto ai principi istituzionali e alle norme che regolano le decisioni su questa importante, delicata e - a quanto mi pare di poter sommessamente dire - per certi versi imbarazzante maniera di erogare le spese. Non voglio generalizzare; ho citato un caso, magari non è l'unico, ma mi limito a denunciare le situazioni che conosco.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Condivido le critiche svolte dai colleghi intervenuti precedentemente (mi riferisco ai Consiglieri Papandrea e Riba) e vorrei aggiungere qualche considerazione. Stiamo assistendo ad un preoccupante scivolamento verso il basso della qualità politica dell'azione di governo.
Su questo fatto provo a svolgere qualche riflessione nei confronti dell'intera attività dell'aula: alcune cose succedono a causa di fattori esterni che costringono, altre succedono perché le decidiamo noi.
Noi siamo in questa situazione, Presidente del Consiglio. Questa Regione, che ha la legge contabile approvata e ha una struttura di programmazione ben definita, non assolve i compiti decisi da lei stessa. Si governa con un documento di programmazione economico-finanziaria, con la legge finanziaria che dà fiato a questo documento, con il bilancio annuale e pluriennale, che danno le gambe concrete alle singole scelte.
Caro Presidente del Consiglio - lei è un Presidente di nuova nomina quindi si sta facendo le ossa in questi anni - da quando è seduto a quel posto di governo non ha avuto la fortuna di dirigere un'aula che facesse fronte ai propri doveri. Spero che anche lei sia imbarazzato per questa situazione. Spero che anche lei rifletta su questo dramma, su questo scandalo. Ha ragione il Consigliere Papandrea: è scandaloso. È scandaloso.
Quando il Consigliere Burzi era seduto nei banchi della Giunta regionale come Assessore al bilancio (come anche il collega Gallarini) doveva faticare in corrispondenza della fine dell'anno, quando si accorgeva che non sarebbero giunti in tempo a discutere il bilancio. Facevano fatica iniziavano a preoccuparsi e arrancavano nelle ultime settimane, in presenza di un'opposizione decisa, in prima battuta, a portare a casa il bilancio "vero" e, solo in seconda battuta, a ricorrere al calcio d'angolo dell'esercizio provvisorio.
Ora, l'aspetto incredibile è che tutto questo accade senza nessuna fatica e senza alcun contrasto, in presenza di un'impudenza politica del Presidente Ghigo che ogni giorno migliora la propria prestazione impudente.
Si giunge ad una situazione di questo genere senza alcun documento pronto di programmazione, in assenza del Presidente Ghigo che invece dovrebbe perlomeno, essere qui tra noi a chiarirci per quale motivo si giunge il 17 dicembre, facendo quasi finta di nulla, a chiedere l'esercizio provvisorio.
Questo, Presidente del Consiglio, glielo segnalo. Lei è giovane di quest'Aula, ma siete su una china veramente scandalosa.
Ci sono fatti esterni: il Governo nazionale ritarda a definire gli elementi di programmazione, ma, colleghi, ci siamo anche noi. Il tempo non è un fattore che può essere moltiplicato: i secondi non possiamo moltiplicarli per due, ogni secondo passato è passato, e di questo elemento siamo anche noi responsabili.
Tengo a sottolineare anche in Aula - l'ho già fatto nelle Commissioni competenti - che la maggioranza del Consiglio (forse una maggioranza straripante) ha deciso un uso dei tempi, destinando, all'obiettivo Statuto una gran parte dei tempi stessi. L'ha deciso la maggioranza del Consiglio.
Ho criticato questa scelta perché non l'ho condivisa e non la condivido, in quanto sottrae tempo all'attività ordinaria del Consiglio che, difatti, langue e non si affronta il bilancio. Si è deciso di discutere dello Statuto nel modo peggiore: in presenza di una Commissione che ha perso due anni di tempo e adesso costringe, nell'ultimo mese di questo anno e nella metà del primo mese del prossimo anno, a fare discussioni continuative ogni giorno su temi dello Statuto che mai, in due anni, sono stati affrontati in termini di serietà. Questo abbiamo deciso e allora voglio segnalare anche all'Aula che la presentazione, in questo modo indecente, della domanda di autorizzazione all'esercizio provvisorio, è figlia di fattori esterni di bassa qualità del Governo e di decisioni d'aula fortemente condivise che agevolano un percorso, non di contrasto al bilancio provvisorio, ma di testimonianza vocale, cartacea e di voto contrario, che, penso, lascerà poco o nulla di concreto.
Diverso sarebbe stato se l'appello del Vicepresidente Riba fosse avesse indotto qualche Consigliere regionale, anche di maggioranza, con la spina dorsale ancora diritta, a dire: "Sì, il Consigliere Riba ha ragione. Noi lavoriamo sino almeno alle consultazioni; dobbiamo comunque presentare il documento, avviare il processo di esame del documento di bilancio, ed è certo che se non si farà a tempo a fare tutto, allora d'accordo, ci presenteremo anche questa volta con il piattino in mano chiedendo al Consiglio regionale l'autorizzazione all'esercizio provvisorio".
Spero anch'io che l'appello del Vicepresidente Riba ottenga un buon risultato. Vediamo se questa speranza sarà soddisfatta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Vorrei ricordare, anche se questo dibattito mi sembra stanco e i Consiglieri poco interessanti all'argomento (nonostante l'importanza della discussione in corso), che in certe parti del mondo, come il Brasile, si adottano tecniche amministrative, tra cui il bilancio partecipativo, in cui una parte del bilancio pubblico non viene discussa dagli eletti, ma direttamente dai cittadini. Non risulta che in Italia ci siano molte Assemblee che vadano in quella direzione. Ciò che stiamo attuando in questi anni, a proposito di bilancio, è proprio all'opposto delle discussioni che hanno portato alla costituzione di ciò che è conosciuto come bilancio partecipativo, che rappresenta sicuramente una scelta di grande valore democratico, riconosciuta da tutto il mondo.
Noi, come Regione Piemonte, non solo non discutiamo sul bilancio partecipativo ma, di fatto, neanche del bilancio. Invece di pensare di far partecipare direttamente i cittadini alle scelte economico-finanziarie almeno di una parte del bilancio, noi, nella nostra Regione democraticamente decidiamo che anche gli eletti non hanno diritto di discutere e di ragionare sul bilancio.
Come ha spiegato, credo in maniera esaustiva, il Consigliere Riba, noi non abbiamo avuto la possibilità di avere a disposizione il bilancio quindi, questo bilancio provvisorio viene votato a scatola chiusa.
Oggi, arriviamo a questa decisione non già perché sia mancato il tempo semplicemente, il tempo è stato impiegato per una certa serie di leggi, e la legge sugli sport tipici di oggi non è altro che l'ultimo esempio.
Sarebbe interessante fare un bilancio relativamente all'impegno che ci è stato chiesto dalla maggioranza. Sappiamo che è la maggioranza a imporre i tempi e le scelte, pertanto sarebbe interessante un'analisi del tempo impiegato per certe leggi e di quello che, invece, non si è trovato per altre leggi che noi riteniamo fondamentali, penso al Piano Sanitario, al DPEF regionale, alla legge finanziaria, solo per citare qualche esempio poi, naturalmente, il bilancio.
La maggioranza e la Giunta dovrebbero fare un brevissimo esame e ragionare su come è stato impiegato il tempo nella scelta tra le leggi fatte e quelle che, invece, non sono state fatte.
Su questa base, l'ipotesi avanzata dal collega Riba dovrebbe essere presa in considerazione con serietà, non già, come avviene per la maggioranza delle decisioni assunte in quest'Aula, pensare semplicemente al fatto numerico. Sappiamo che la maggioranza con il 51% dei voti ha il 66 dei rappresentanti in quest'Aula. Sappiamo che la maggioranza, su questa base, può cercare di passare nella maniera più rapida possibile alla fase della discussione, per poi arrivare a quella che è per lei il momento che conta di più, ovvero il momento in cui si contano i voti disponibili quindi, valgono le leggi della maggioranza.
Penso che, anche in questo caso, si perda di nuovo l'occasione e, come è stato ricordato da altri, si vada verso una china pericolosa, che ritengo contribuisca ad allontanare sempre di più i cittadini e la popolazione dai palazzi della politica. L'allocazione delle risorse - come vengono spesi i soldi, per dirla in maniera più semplice - è una parte fondamentale della costruzione delle politiche di una Giunta, quindi di una maggioranza.
Se è vero che la coperta finanziaria della Regione Piemonte diventa di anno in anno più corta, è anche vero che scegliere cosa fare e come distribuire le risorse disponibili diventa sempre più importante. Non è certo questa la strada che si è scelta, non è certo questa la strada che noi vorremmo che fosse seguita.
Credo che, da parte della maggioranza, chiedere di votare questo bilancio provvisorio sia quasi una forzatura e quasi un sopruso, perch nonostante tutto il tempo a disposizione per iniziare e concludere il percorso regolare, ha preferito operare altre scelte, non ultima quella un po' dissennata di lasciare languire la Commissione Statuto per quasi due anni per poi cercare, in questo mese di dicembre e inizio mese di gennaio una accelerazione assolutamente non giustificata, che, di fatto interferisce con il lavoro e la programmazione consiliare.
Per quanto mi riguarda, annuncio il voto contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Signor Presidente e colleghi, anch'io credo che debba far riflettere il fatto che noi votiamo l'esercizio provvisorio al buio. Questa è la prima volta che succede. E' pur vero che abbiamo votato il ricorso all'esercizio provvisorio anche negli anni precedenti, ma dopo essere stata avviata nella Commissione competente una discussione di merito, relativa ai documenti di bilancio che componevano la manovra finanziaria presentata dalla Giunta.
Questo, oggi, non avviene dopo che la Giunta ha dichiarato che avrebbe presentato i documenti di bilancio e avrebbe evitato l'esercizio provvisorio, anche quando, ormai, tutta una serie di fatti spingevano nella direzione di far ricorso al bilancio provvisorio.
Naturalmente, colleghi, questo un problema ce lo pone, lo pongo anche a lei, Presidente del Consiglio. E' legittimo che la Giunta ricorra all'esercizio provvisorio, ma c'è un'anomalia che, per la prima volta, si verifica quest'anno. Essa è rappresentata dal fatto che questa discussione avviene senza che siano chiari i termini del quadro finanziario in cui si colloca questa manovra di bilancio.
E' vero che la Giunta ha trasmesso alla Commissione i documenti, ma è pur vero che la Giunta ha ascoltato una comunicazione dell'Assessore Pichetto sui grandi numeri senza avere la possibilità, il tempo e anche l'occasione di entrare nel merito.
Questo si giustifica in una condizione ordinaria. Se noi avessimo un quadro di compatibilità finanziario ordinario tutto questo avrebbe una sua giustificazione, ma noi discutiamo, quest'anno soprattutto, i documenti finanziari e discuteremo la legge finanziaria in un quadro straordinario di grave crisi finanziaria ed economica della nostra Regione.
Assessore Pichetto, mi rivolgo a lei: è vero o non è vero che quest'anno, avremo minori trasferimenti statali, che finiranno per incidere, inevitabilmente, sul bilancio e sulle politiche di sviluppo della nostra Regione? Questo è un Governo che ha tagliato, colleghi della maggioranza, ha sforbiciato i trasferimenti statali.
Questo è il primo dato con il quale confrontarsi, altro che federalismo fiscale, collega Dutto! Mi ricordo quando lei dai banchi dell'opposizione nelle precedenti legislature, o dai banchi del Governo in questa, dava per scontato che l'avvento di una classe dirigente di centrodestra al governo del Paese avrebbe, finalmente, avviato il federalismo fiscale. Qui non c'è niente di tutto questo. Anzi, siamo in presenza di una politica di tagli che sta colpendo duramente il sistema delle autonomie, a partire dalle Regioni fino ai Comuni. Questo è il primo dato col quale confrontarsi: il bilancio che state impostando sconta una fortissima riduzione dei trasferimenti statali. E questo - badate - avviene in una condizione nella la crisi che investe la nostra Regione produrrà minori entrate fiscali.
Quando faremo i conti dell'IRAP, non vi è dubbio che rileveremo un gettito inferiore per effetto della crisi che investe alcuni settori industriali della nostra Regione che non può non riverberarsi sul bilancio della Regione, perché incide selle entrate fiscali della stessa.
Il combinato disposto tra i minori trasferimenti statali e le minori entrate fiscali della nostra Regione ci consegnano un bilancio che non è ordinario; è un bilancio che non libera risorse per una politica di sviluppo in una condizione in cui questa Regione, per vostra scelta, non può far riferimento alla leva fiscale.
Altre Regioni possono farlo, colleghi della maggioranza. Vi sono Regioni italiane che possono utilizzare quello 0,4% di addizionale IRPEF per far fronte alla crisi di trasferimenti statali o alla crisi economica che riguarda le rispettive Regioni usando la leva fiscale, perché questo è uno strumento col quale possiamo reperire risorse da destinare a politiche di sviluppo.
Noi dicemmo, allora, che saremmo arrivati a questo punto: ve lo ricordate? Dicemmo, allora, che l'aver deciso di far diventare ordinaria la leva fiscale dell'addizionale IRPEF, impegnandola per lo più per ripianare soprattutto i disavanzi della sanità, avrebbe pregiudicato la possibilità di poter contare, in futuro, su risorse che potevano essere, in talune condizioni economiche (questa è una di quelle), fondamentali ed essenziali per tentare di fare politiche di governo dello sviluppo e di incentivo allo sviluppo della nostra Regione.
Voi, oggi, non avete più a disposizione questo strumento. L'anno scorso, se non erro, avete deciso di far diventare permanente l'addizionale IRPEF. Questo strumento ormai è ordinario, ma soprattutto determina un gettito che utilizzate, se abbiamo capito bene, per lo più per ripianare il disavanzo della sanità, nonostante venne presentata questa decisione come una decisione che avrebbe dovuto - la leve fiscale che abbiamo utilizzato nel massimo livello possibile - per reperire risorse con le quali attuare una politica di investimenti straordinari. Non sarà così.
Questo è il contesto in cui si svolge questa discussione, a cui si aggiunge un altro aspetto parte del problema.
Abbiamo un problema grosso sul versante delle entrate, che è la conseguenza del fatto che avremo minori trasferimenti statali e minori entrate fiscali, e avremo anche l'impossibilità di usare strumenti come l'addizionale IRPEF per reperire risorse con le quali fare queste politiche. Tutto questo a cosa si accompagna? Ad una condizione finanziaria che per quanto riguarda alcuni settori mi pare stia in sofferenza da tanto tempo, come abbiamo denunciato: mi riferisco ai conti della sanità. Vi ricordo, colleghi della maggioranza, che oggi, mentre discutiamo dell'esercizio provvisorio a cui volete fare ricorso, non siamo in grado di fare un punto vero sui conti della sanità pubblica della nostra Regione. Nessuno lo sa (e credo di poter dire che non lo sa nemmeno l'Assessore Pichetto).
Non solo non sappiamo come verrà suddiviso il Fondo Nazionale o se avremo altre risorse dal Fondo Nazionale, ma non conosciamo i conti delle ASL, mentre pendono alcune questioni che non abbiamo ancora risolto: cito soltanto la grande questione tuttora aperta dei valdesi, dove il provvedimento deve essere ancora esaminato dalla Commissione per poi essere votato dall'aula. In ogni caso, c'é un problema da risolvere.
Capite in quale contesto discutiamo di bilancio? In una condizione straordinaria nella quale esiste il problema di capire come in questa Regione le politiche di bilancio non servono o vengono utilizzate per far fronte ad una crisi, perché questo è il nostro scopo. Qual è il senso di una politica di bilancio di una Regione che vuole fare programmazione e politiche di sviluppo? È evidente: usare le leve fiscali, le politiche di bilancio, la manovra finanziaria e la legge finanziaria regionale per tentare di riavviare lo sviluppo in una fase nella quale lo sviluppo stagna e nella quale, però, si stanno manifestando una serie di segnali di ripresa che andrebbero incoraggiati. Noi non siamo in grado di fare questo, perch se ho letto bene il bilancio e se facciamo bene i conti le cosiddette "risorse libere" saranno sempre meno, per cui in questo bilancio non avremo la possibilità concreta di destinare più risorse alle politiche di sviluppo.
Ecco, Presidente, perché siamo preoccupati. Se ritenete, voterete l'esercizio provvisorio. Parleremo di tali questioni a gennaio e forse voteremo il nuovo bilancio, la manovra finanziaria e la legge finanziaria con il nuovo anno, in una condizione che richiederebbe, invece, quantomeno una discussione di fondo per capire in che modo usare la legge finanziaria e la manovra di bilancio per far fronte ai problemi che abbiamo in questa Regione, che non sono soltanto di contenimento e di razionalizzazione della spesa, ma anche e soprattutto di sviluppo.
Vi ricordo, colleghi, prima di concludere, che lo scorso anno abbiamo deciso con la manovra di bilancio e la legge finanziaria di attivare i famosi 1.600 posti letto nelle case di riposo (i cosiddetti nuovi posti letto). Tutti noi credevamo che quel tipo di decisione comportasse un impegno a destinare a questo intervento risorse aggiuntive. Vi comunico invece, che abbiamo finanziato quell'intervento in deficit; abbiamo finanziato, se non ricordo male, 1.600 posti letto in deficit. Questo è un problema che ci portiamo dietro quest'anno.
Queste ragioni ci spingono a dire che discutiamo il ricorso all'esercizio provvisorio quando non vi è stata neppure l'opportunità, in I Commissione, di affrontare una prima discussione di merito su alcune delle questioni che ho posto in questo mio intervento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Grazie, Presidente.
Ho l'impressione che ogni volta la legge di autorizzazione all'esercizio provvisorio della Regione sia un passaggio e un adempimento burocratico rispetto ad un insieme di meccanismi, anche cronologici, che non consentono più di utilizzare il documento contabile in questa fase dell'anno come strumento anche semplicemente di programmazione della spesa. Siamo riuniti a discutere questo provvedimento nelle stesse ore ora più, ora meno - in cui la Camera sta procedendo all'approvazione della legge finanziaria, che peraltro deve arrivare al Senato ancora per il voto definitivo, in una situazione che non può rappresentare un alibi per una maggioranza consiliare, ma che inevitabilmente rappresenta un vincolo per una politica di governo.
vero che la gran parte delle entrate e anzitutto dei vincoli normativi previsti dalla legge finanziaria sono ampiamente prevedibili e per questa ragione, ampiamente iscrivibili anche dal punto di vista tecnico del bilancio regionale, ma è comprensibile che il quadro di compatibilità finanziarie e normative descritte dalla legge finanziaria dovrebbero precedere ampiamente non solo la fase di discussione e di votazione, ma la stessa fase di elaborazione di un documento inevitabilmente subordinato dal punto di vista politico e normativo, come il bilancio della Regione Piemonte o delle Regioni italiane in genere.
L'altro problema che abbiamo è un problema tutto nostro, che non ci siamo abituati a discutere i provvedimenti finanziari secondo un nuovo ordine gerarchico, che riflette anche un ordine logico.
Noi non discutiamo di fatto il documento di programmazione economica e finanziaria, lo abbiamo tenuto per un po' di tempo, accademicamente, in Commissione senza approfondirlo nei suoi aspetti di merito, abbiamo sostanzialmente bypassato la discussione della legge finanziaria e ci troviamo ad approvare un'autorizzazione di spesa, rispetto ad un progetto di bilancio, che riflette da una parte i ritardi della politica nazionale e dall'altra parte le incertezze politiche di questa maggioranza consiliare.
Se tutto questo rappresenta non un alibi, ma una scusante per quanti ricoprono incarichi di responsabilità politica e amministrativa per l'Assessore al Bilancio, per l'intera Giunta, per un certo verso anche per la maggioranza, tutto ciò che sta a valle o a latere di questi vincoli però riflette a nostro parere incertezze e difficoltà che sono tutte di questa maggioranza e di questa Giunta.
Anche, banalmente, su tutto ciò che non dipende da decisioni nazionali e, per altro verso, dalle decisioni sempre più creative e additive della Corte Costituzionale in materia di fiscalità regionale, non è che la proposta di bilancio su cui noi autorizziamo l'esercizio provvisorio definisse scelte particolarmente coraggiose o meno che conservative da parte della Giunta regionale.
L'Assessore Pichetto ha non so bene se preannunciato o già depositato un emendamento relativo all'attuazione di un articolo della legge finanziaria dello scorso anno, l'articolo 30, che imponeva al Consiglio di votare analiticamente l'autorizzazione legislativa di spesa, per quella parte di spesa regionale non obbligatoria, ma di fatto resa rigida dalla rigidità della legislazione.
Questo lavoro tecnico di ricognizione legislativa, se ha un senso in termini di manutenzione tecnica del bilancio ad incrementare la leggibilità del bilancio stesso, sicuramente non riflette orientamenti di scelta politica significativa.
Abbiamo sostanzialmente il bilancio dello scorso anno che è scritto in una maniera più leggibile, abbiamo una serie di leggi vigenti che continuano ad essere autorizzate sostanzialmente nella loro spesa sostanzialmente secondo medesimi meccanismi e questo marchingegno tecnico che lo scorso anno avevamo adottato e che la Giunta aveva accettato è diventato la ragione di un lavoro amministrativo, ma non è diventato l'occasione di una scelta politica.
Di fronte a tutto questo è difficile non giudicare questa scelta, la scelta di procedere senza discussione ulteriore all'esercizio provvisorio una scelta negativa e d'altra parte non si può non giudicare negativo il contesto politico generale, il contesto di scelte di bilancio che, di questa scelta all'esercizio provvisorio, rappresenta la premessa esenziale.
Per queste ragioni annunciamo un voto contrario a questa legge. Non siamo particolarmente convinti che, in una situazione di questo tipo, si potesse fare qualcosa di meglio o qualcosa di più, siamo però convinti che la responsabilità di tutto questo non è interamente ascrivibile alla situazione politica generale, alle incertezze sul federalismo fiscale, alla giurisprudenza creativa della Corte costituzionale, ma riflette una serie di difficoltà politiche anche della Giunta regionale, probabilmente una congiuntura che consiglia a numerosi Assessori e forse alla Giunta nel suo complesso di preservare una serie di piccole capacità di spesa in una prospettiva pre-elettorale, piuttosto che di innescare, a partire da un bilancio tutto sommato pre-elettorale come quello del 2004, elementi effettivi di riforma.
Come è già avvenuto nello scorso anno, nella discussione del bilancio in realtà dovremmo discutere la correzione della previsione di bilancio sulla base della quale abbiamo autorizzato l'esercizio provvisorio, quello sarà il momento delle scelte politiche, le scelte, anzi le non scelte che traspaiono oggi da questo documento non possono che imporre, dal nostro punto di vista, un voto negativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

In occasione della discussione del bilancio dell'anno precedente, del 2003, il bilancio di previsione con relativo documento di programmazione economica e finanziaria e di legge finanziaria, c'eravamo detti che autorizzavamo l'esercizio provvisorio, dopo una lunga preliminare discussione, o quanto meno che la Giunta chiedeva l'autorizzazione all'aula all'esercizio provvisorio in quanto anche l'anno scorso era un anno abbastanza importante e cruciale dal punto di vista della modificazione dei nostri meccanismi di bilancio.
Era la prima volta che ci trovavamo davanti a un documento di programmazione economica e finanziaria, a una legge finanziaria, alla modifica di un'impostazione, la quale legge finanziaria e documento di programmazione economica finanziaria, in particolare, diventava un elemento importante che apriva una nuova fase per la Regione e per le Regioni italiane e diventava anche un grande elemento di programmazione e di previsione da questo punto di vista.
Anzi, siccome noi lamentiamo sempre la mancanza di grandi documenti di programmazione e addebitiamo spesso, a mio avviso molto giustamente, alla Regione una sovrabbondanza di compiti gestionali e un'interferenza eccessiva nei compiti gestionali dei Comuni e di altri enti locali abdicando ai compiti di programmazione, c'era stato detto che potevamo anche non chiedere più le grandi leggi di programmazione come il piano di sviluppo, il piano dei trasporti, perché il dpf sarebbe stato il documento che avrebbe contenuto le grandi scelte di prospettiva e le indicazioni di programmazione sulla base di un'analisi dello stato di fatto della situazione regionale da un punto di vista economico, sociale, eccetera.
L'anno scorso eravamo a questo punto, quest'anno che dovremmo essere a una fase più collaudata di un nuovo meccanismo che introduce appunto il documento di programmazione economica finanziaria, la legge finanziaria e poi il bilancio di previsione, non solo non siamo più pronti di quanto non lo fossimo nell'anno precedente, ma addirittura decidiamo un'abdicazione preventiva.
Abbiamo deciso che si abdicava subito, che non si tentava neanche direbbe il vostro Presidente del Consiglio, di scendere in campo, neanche provare a misurare le forze, provare a prospettare un testo che fosse un testo possibile di bilancio e si potesse, da questo punto di vista cominciare quanto meno a discutere di alcune scelte abbozzate.
Si è deciso preventivamente che si passava direttamente alla richiesta di autorizzazione dell'esercizio provvisorio tant'è che, come giustamente ha detto il Vicepresidente Lido Riba, noi abbiamo fissato, per quanto riguarda il bilancio delle consultazioni al 12 gennaio. Abbiamo semplicemente recepito il documento e fissate le consultazioni, altrimenti non saremmo stati nei termini per poter autorizzare l'esercizio provvisorio. Come ha giustamente sostenuto il Vicepresidente Riba, questo è un grave segnale. Siamo sempre arrivati alla discussione del bilancio prima in Commissione e poi in Aula dove, con qualche nottata, siamo giunti alla determinazione di andare all'esercizio provvisorio, ma non era mai capitata un'abdicazione preventiva di questo genere.
Questa abdicazione, oltre ad essere in controtendenza con le promesse dell'anno scorso sul nuovo modo di impostare la nostra attività (prendendo atto della profonda modificazione che il DPEF e la Finanziaria hanno introdotto nella nostra normativa e nella nostra possibilità di intervento) fa venir meno all'impegno che la Giunta regionale aveva assunto in occasione del voto sul bilancio, oltre ad averlo dichiarato prima dell'esercizio provvisorio dell'anno scorso.
Questo è l'ultimo vero bilancio che il Consiglio regionale discuterà e si troverà ad affrontare. Ci rendiamo tutti conto che il bilancio preventivo dell'anno successivo è praticamente un bilancio pre-elettorale per un esercizio che non durerà neanche sei mesi. Questo, quindi, lo possiamo considerare l'ultimo vero bilancio preventivo che ci troveremo a discutere (al massimo vedremo qualche consultivo).
Non solo è l'ultimo vero, ma è quello che contiene, come sempre dal punto di vista di una maggioranza, le scelte, ultime e fondamentali, per andare alle elezioni. È un bilancio che ha un significato particolare, sia per la maggioranza sia per l'opposizione, in cui si chiudono e si portano a rendiconto ordini di attività e se ne prospettano altri. Non solo. Su questo ragionamento pesa un'enorme ipoteca chiamata "vicenda della sanità".
un'ipoteca di ordine finanziario ancora presente e di grande rilievo: il Mauriziano, che ha trovato una qualche riforma di compensazione ma è ancora questione aperta; e i Valdesi, rispetto alle quali avremmo una congiunta I e IV Commissione, martedì prossimo, prima dell'ultimo Consiglio per le festività natalizie.
Si tratta di due pesanti ipoteche dentro il deficit e dentro una serie di soluzioni; non fosse altro che tutto avviene in presenza di un Assessore dimissionario - oggi ha una lieve indisposizione - di cui leggiamo dichiarazioni del Presidente della Giunta, persino da Parigi, che pare finalmente avere raccolto il nostro appello ancorato in questa direzione.
Siamo in presenza di una situazione finanziaria e politica di una certa gravità che attiene a circa l'80% del bilancio in spesa corrente, dentro ad un possibile rimpasto di Giunta con l'ingresso dell'"Identità Piemontese", che probabilmente implicherà altre ingenti spese.
Salvaguardare l'identità piemontese è un compito non semplice, consistente ed oneroso, e mi chiedo se siamo in condizione di compiere un'operazione come questa, o se un'operazione come questa non sia il sigillo della crisi di una maggioranza e di una Giunta regionale allo sbando, con un Presidente che non riesce più a decidere in ordine al dicastero più importante, quanto meno finanziariamente, o rispetto a rimpasti fantasma che si susseguono a tutti gli effetti. Cosa possiamo dire, dopo una situazione politica come questa, di una abdicazione preventiva e di una fuga in avanti verso la richiesta dell'esercizio provvisorio, senza neanche aver fatto finta di discutere il bilancio, non in una condizione ordinaria e normale, ma trattandosi dell'ultimo bilancio significativo di una legislatura? Questo è grave. È un fatto politico rilevante che va oltre il bilancio.
Non so se avete fatto una valutazione in ordine a questo: c'è tutta una valutazione di ordine tecnico che possiamo fare e, davanti alla proposta del Vicepresidente Riba per risolvere, quanto meno, la vicenda più imbarazzante, vi trovate, non essendo neanche riusciti ad arrivare al 23, a soprassedere a dopo le consultazioni del 12, e a procedere, almeno in quella direzione, salvaguardando le forme istituzionali.
una questione di grande rilievo e la proposta del Vicepresidente Riba non danneggerebbe, finanziariamente, nulla da questo punto di vista essendo illimitato il termine dei tempi ed essendo in grado di fare ugualmente spese ordinarie fino a quella data.
Nello stesso tempo, però, vi chiedo di prendere atto della gravità politica che il gesto di questa sera rappresenta, sanzionando una vicenda di grave imbarazzo e di crisi politica dell'intera maggioranza. Non penso possa essere definita in altro modo, perché se avessimo avuto una maggioranza solida e in pieno possesso delle capacità di Governo, di una Regione che ha molti problemi di ordine economico, sociale, di sviluppo e finanziario, non ci saremmo trovati, per la prima volta nella storia della Regione, davanti ad una scelta come questa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Gli interventi dei colleghi di minoranza ci hanno illustrato e rappresentato, sia sotto l'aspetto politico sia sotto l'aspetto istituzionale, le perplessità e la ferma contrarietà dell'opposizione all'approvazione di un disegno di legge di un esercizio provvisorio con scadenza il 29 febbraio 2004.
E' ovvio che noi siamo di parere esattamente opposto. Non è assolutamente vero, essendo noi Governo e dovendo quindi dare noi le risposte al Piemonte e ai cittadini, che con la non approvazione di un disegno di legge di esercizio provvisorio si possa garantire la funzionalità, non dico piena ma rilevante dell'Ente Regione.
Questo, dallo scenario di governo, di maggioranza e di Giunta regionale, lo vediamo come un aspetto negativo per la nostra Regione e per la nostra comunità. Se è vero che la non approvazione dell'esercizio provvisorio potrebbe garantire, al Consiglio regionale e alla Giunta regionale, di far fronte alle spese obbligatorie, è altrettanto vero che non potendo la Giunta regionale spendere ed impegnare per dodicesimi, non potrebbe dare quelle risposte e continuare quei percorsi che sono fondamentali in un momento delicato per l'Unione europea, per il nostro Paese e per questa Regione, che, certamente, noi dallo scenario di governo non vogliamo né potremmo rinunciarvi.
Svolgo alcune considerazioni di merito, che interagiscono con il metodo. Innanzitutto, è falso, profondamente falso, che noi abbiamo deciso di rinunciare al percorso di bilancio entro il 31 dicembre 2003.
Il collega Chiezzi ha sempre espresso con fermezza la propria contrarietà su un percorso privilegiato che ci vedesse svolgere un confronto sullo Statuto della Regione, ma, da altri Gruppi o dalla maggior parte degli altri Gruppi c'è stato un percorso condiviso, non voglio dire un accordo, ma certamente un'intesa per dare un percorso preferenziale allo Statuto. Non avremmo potuto fare diversamente. Riteniamo fondamentale per questa Regione avere un nuovo Statuto. Conosciamo la scadenza della Commissione: le ore 24 di domenica 18 gennaio 2004. Sappiamo che c'è una indisponibilità a proseguire i lavori della Commissione, in quanto non ci sarebbe più la possibilità, qualora il Consiglio regionale dovesse approvare uno Statuto non gradito a questa o quella parte del Consiglio, di promuovere il referendum abrogativo sul nuovo Statuto.
Allora, abbiamo fatto questa scelta, ci siamo confrontati in Commissione Statuto e anche in I Commissione - il collega Gallarini Presidente di quella Commissione, certamente, può darne atto - così come ci siamo confrontati - e i colleghi Presidenti di Gruppo non possono che darmene atto - anche in Conferenza dei Capigruppo. Abbiamo fatto questa scelta, che è legittima, perché riteniamo che con l'approvazione dell'esercizio provvisorio si possa garantire la funzionalità dell'Ente per l'ordinarietà, ma si possa anche governare secondo i principi e i percorsi fissati dalla Giunta regionale.
Non a caso ricordo un'altra falsità, che, parzialmente, è stata detta da alcuni, non da tutti: non si è a conoscenza del documento di bilancio sul quale poggia e sul quale si riferisce l'esercizio provvisorio. Quel documento è stato a noi tutti distribuito e inviato a ogni Gruppo per iscritto, quel documento è stato quantomeno relazionato e illustrato certamente non nei singoli dettagli, neanche per sommi capi, ma certamente con un'illustrazione verbale dall'Assessore competente, Pichetto, in I Commissione.
Quel documento è stato richiamato anche nella discussione che ha visto la I Commissione, prima, discutere e confrontarsi e, poi, licenziare con parere favorevole il disegno di legge di esercizio provvisorio.
In merito ad un altro aspetto non irrilevante, si è concordato insieme di aprire una finestra, cosiddetta, sul percorso dello Statuto (lunedì 12 gennaio 2004) e in quella data invitare e svolgere le audizioni sul documento di bilancio.
Siamo convinti dell'importanza dell'approvazione di questo esercizio provvisorio. Non abbiamo rinunciato a tentare fino alla fine, dal vostro punto di vista, e, dal nostro punto di vista, invece, a lavorare per cercare di dotare da subito il Piemonte di una legge di bilancio. Abbiamo fatto una scelta che potesse contemperare contemporaneamente sia il percorso della Commissione Statuto, per arrivare ad approvare in prima lettura lo Statuto della Regione Piemonte, sia la possibilità di governare il Piemonte, dando risposte al territorio e alla comunità piemontese entro un termine ragionevole. Non a caso proponiamo un disegno di legge con scadenza dell'esercizio provvisorio il 29 febbraio 2004, e non il 30 aprile 2004.
Volevo fare alcuni riferimenti precisi, avendo ascoltato con attenzione la relazione dell'Assessore Pichetto svolta in Commissione. Non a caso abbiamo voluto appoggiare - uso questo termine poco istituzionale certamente non ricompreso nella tecnica legislativa, quindi, poggiare, per meglio dire - l'esercizio provvisorio sul documento di bilancio preventivo.
Qual è la motivazione? Lo si poteva fare sul bilancio consuntivo, lo si poteva fare sul bilancio dello scorso anno. Invece, abbiamo deciso, e lo abbiamo ribadito nel bilancio, così come approvato dalla Giunta Regione e dal Governo regionale, alcuni punti fondamentali: non abbiamo previsto n un aumento di tasse, né un aumento delle addizionali, né un aumento di ticket o tariffe di competenza regionale.
Questa è una scelta difficile per far quadrare i conti, ma, in questo momento, così abbiamo deciso. L'esercizio provvisorio, se approvato confermerà questa scelta, anche per i primi due mesi dell'anno, ma non solo, con la stessa responsabilità con la quale abbiamo approvato l'addizionale IRPEF negli scorsi anni, abbiamo deciso di mantenerla con una vigenza pluriennale. Non è vero che con l'addizionale dell'IRPEF si sia pagato solo ed esclusivamente il disavanzo della sanità. E' profondamente falso, già dal bilancio 2003, e maggiormente dal bilancio 2004, a disposizione di tutti i singoli Gruppi, che si voglia pagare con l'addizionale questo o quel debito, questo o quel disavanzo.
Prioritariamente, l'addizionale IRPEF serve per un programma di investimento che, ormai, è sotto gli occhi di tutti, sia per le opere realizzate che per le opere che stanno per essere realizzate, i cui cantieri stanno per partire. Sono previste importanti realizzazioni, quale ad esempio, Molinette2, fortemente contrastata dalla Città di Torino. Il nuovo ospedale per la Città di Torino, visto che l'ambito sanitario...



(Commenti fuori microfono della Consigliera Manica)



CATTANEO Valerio

Collega Manica, non leggo i giornali, giudico normalmente i comportamenti delle Amministrazioni e degli amministratori che le amministrano dai fatti e dalle dichiarazioni all'interno delle loro assemblee. In particolare, mi riferivo a quanto detto in altra Assemblea dal Consiglio Comunale della Città di Torino. Non ho avuto tempo - non è un reato - di leggere il giornale; certamente non ho mai avuto né vorrò avere in futuro qualcuno che lo legga al posto mio, oggi il giornale non l'ho letto.
Con grande convinzione voteremo questo esercizio provvisorio. Credo di aver contributo a ristabilire un po' la verità che nella scala dei valori e degli ideali che mi muovono come uomo e come politico certamente è al vertice.
Sono state dette alcune falsità. Capisco che, in un momento di disaggregazione e di forte divisione del centrosinistra e dell'Ulivo (è sufficiente pensare alle cinque proposte di Statuto e alle dichiarazioni di unità, a fronte di atti precisi, che sono il deposito e il confronto), si voglia cercare di mettere le sole e uniche difficoltà dall'altra parte.
Questo, d'altronde, è il gioco della politica, fa parte anche della liturgia della politica in ambito istituzionale, ma noi non possiamo permetterci di non approvare un esercizio provvisorio, che ci darà la possibilità, fin dal primo gennaio 2004, di continuare a dare risposte al Piemonte e ai piemontesi.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per la replica.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
In merito agli interventi sull'esercizio provvisorio, se il collega Chiezzi me lo permette, prenderei spunto dal suo intervento, che concentrava in tre elementi le motivazioni delle sue affermazioni. Il primo è il fattore d'aula, per i tempi di valutazione della programmazione e del bilancio, in merito al quale credo che l'intervento del Capogruppo di Forza Italia sia stato esauriente. Sulla programmazione d'aula, in questa sede non è nemmeno corretto un intervento del Governo regionale.
Il secondo fattore è relativo alla qualità del Governo. Stando dalla parte del Governo, mi si consenta di dire che il sottoscritto e l'intera Giunta hanno un'opinione diversa e opposta.
In merito ai fattori esterni (o complessivi) di redazione del bilancio rilevo, invece, che effettivamente vi è una serie di valutazioni da fare.
Vorrei evidenziare la situazione nazionale - nonché l'incertezza nazionale sui meccanismi di trasferimento. Ricordo che il bilancio 2004 doveva essere il primo bilancio col federalismo fiscale, pertanto avrebbe dovuto venir meno una serie di automatismi previsti, invece, per i bilanci degli anni precedenti.
Con il 2004, scattando il federalismo, era previsto un trasferimento di quote finanziarie diverso da quello previsto dalla legislazione precedente, in particolare dai provvedimenti di attuazione di decentramento fiscale (la cosiddetta legge Bassanini).
Il perno di tutto ciò, sotto l'aspetto finanziario dei trasferimenti è il decreto legislativo 56/2000, che prevedeva una scansione di tempi fino al 2013, ma si fermava al 2003, scattando il federalismo. Visto che il provvedimento di legge per il federalismo prevedeva la scadenza del 2003 automaticamente le certezze giuridiche sui trasferimenti per il 2004 e per gli anni successivi non c'erano e, se vogliamo, non ci sono ancora oggi in quanto non è ancora stata approvata la finanziaria nazionale, con tutte le criticità che si possono avanzare. Questa precisazione era dovuta anche in merito alle considerazioni del collega Ronzani. Una serie di valutazioni, di difficoltà nazionali che si riversano sulle difficoltà regionali, sono oggettive nel dare certezza ad alcune poste inserite nel bilancio e nella finanziaria.
La valutazione era stata fatta da parte della Giunta in modo abbastanza sereno. Sapevamo che si arrivava a fine novembre o inizio dicembre col provvedimento. È chiaro che, in una prima fase, il Governo regionale sperava che ci fossero immediatamente le consultazioni per poi procedere alla discussione. Poi, come è accaduto per il calendario della discussione in sede di Commissione Statuto, si è preso atto di questa priorità stabilità dal Consiglio regionale, che la Giunta rispetta completamente. Pertanto, ha dato automaticamente una scansione di tempi diversa a partire dalle consultazioni, previste a inizio dicembre, per il 12 gennaio.
Per quanto riguarda il percorso di programmazione, permettetemi di ricordare che c'è il Documento di Programmazione Economico-Finanziaria che è stato presentato a luglio, pertanto le valutazioni di questo bilancio la Giunta le ha fatte sul Documento di Programmazione Economico-Finanziaria di luglio, che non ha ancora trovato la conclusione del suo percorso (se vogliamo, dovevamo anche concludere questo percorso).
Nel merito, la discussione la faremo in sede di finanziaria e di bilancio - spero in modo esauriente e completo - durante il mese di gennaio e i primi giorni di febbraio, mi auguro con completa soddisfazione, al di là della condivisione che possono avere le parti politiche, con le differenti opinioni e posizioni di maggioranza e opposizione.
Colgo l'occasione per illustrare l'emendamento di carattere legistico che mi pare sia stato distribuito. Per chi ha seguito il percorso della legge finanziaria e del bilancio dello scorso anno, ci siamo posti il problema giuridico-legistico dell'ordine dei provvedimenti, prevedendo il bilancio a base zero. Lo estremizzo per semplificare e per fare emergere la fattispecie. Di fatto, il bilancio senza la legge finanziaria è una tabella con numeri zero. La formulazione che il disegno di legge dava era la formulazione ordinaria dell'esercizio provvisorio. Giustamente, gli uffici si sono posti il problema di una completezza, con il richiamo a tutti e due i provvedimenti. Ormai il bilancio non prevede più l'approvazione del vecchio bilancio con la tabella completa di numeri, dove nel bilancio e nel disegno di legge del bilancio allegato c'erano le variazioni. Qui abbiamo due disegni di legge, quindi due leggi, dove una va a riempire l'altra. L'emendamento elaborato praticamente richiama i due disegni di legge, perché altrimenti, di fatto, i dodicesimi non avrebbero funzionato, perché riferiti ad una tabella senza numeri. I numeri del bilancio vengono inseriti dalla legge finanziaria. Questo è l'emendamento preparato.
Confido che il Consiglio approvi l'esercizio provvisorio, proprio per partire da gennaio, dalla consultazione del 12 gennaio e con le scadenze che la Presidenza del Consiglio e la Conferenza dei Capigruppo vorranno dare, ad affrontare, in modo completo, la discussione con il Documento di Programmazione Economico-Finanziaria, legge finanziaria e bilancio, in modo compiuto, per dare lo strumento ordinario di governo alla Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
ARTICOLO 1 1.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: Aggiungere dopo le parole "secondo quanto previsto", "dal disegno di legge 604 (legge finanziaria 2004) e...".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 1, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 2, nel testo originario Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 36 Consiglieri hanno risposto Sì 25 Consiglieri hanno risposto NO 11 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni - Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Proposta di deliberazione n. 453: "Art. 34 legge 27 dicembre 2002, n. 289. Proposta nuova dotazione organica del personale del Consiglio regionale" (Divenuta DCR 346 - 41985)


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 453, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Galasso, che interviene in qualità Consigliere.



GALASSO Ennio Lucio

In virtù dell'articolo 34 della legge 27 dicembre 2002, n. 289, le amministrazioni pubbliche di cui agli articoli 1, comma 2 e 70, comma 4 del decreto legislativo n. 165 del 2001 e successive modificazioni, devono provvedere alla rideterminazione delle dotazioni organiche, sulla base dei principi di cui all'articolo 1, comma 1, del predetto decreto legislativo.
Tenendo conto del processo di riforma delle amministrazioni ai sensi della legge n. 59 del 1997 e successive modificazioni e della legge n. 137 del 2002, nonché delle disposizioni relative al riordino e alla razionalizzazione di specifici settori.
Debbono altresì tenere conto dei processi di trasferimento di funzioni alle Regioni e agli Enti locali sempre in virtù della legge n. 59 del 1997 e della legge costituzionale n. 3 del 18/10/2001, inoltre di quanto previsto al capo terzo, titolo terzo della legge n. 448 del 2001.
Dato atto che il medesimo articolo 34, specifico della finanziaria, che in sede d'applicazione delle disposizioni sopradescritte deve essere assicurato il principio d'invarianza della spesa e gli organici rideterminati non possono comunque superare il numero dei posti complessivi vigenti alla data del 29 settembre 2002.
Va sempre tenuto conto inoltre, sempre in virtù dello stesso articolo che prevede che sino al perfezionamento dei provvedimenti di rideterminazione di cui sopra, le dotazioni organiche sono provvisoriamente individuate in misura dei posti coperti al 31/12/2002, tenendo conto dei posti per i quali alla stessa data risultano in corso di espletamento procedure di reclutamento, di mobilità o di riqualificazione.
Viene richiamata a tale riguardo alla deliberazione dell'ufficio di presidenza n. 154 del 15 ottobre 1999, con la quale venivano formulate ai competenti uffici indicazioni circa la predisposizione di un'analisi organizzativa delle strutture del Consiglio regionale. Ciò al fine di definire, con precisione e maggior dettaglio, funzioni, procedure obiettivi, parametri dell'attività e fabbisogno ottimale delle risorse umane.
Va rilevato che, a seguito di tale analisi organizzativa, è stata predisposta un'ipotesi di nuova dotazione organica delle strutture consiliari. Quindi, viene rilevato a tale riguardo che nonostante le nuove competenze, le esigenze di potenziamento rappresentate da alcuni uffici, la nuova dotazione complessiva conferma in buona sostanza quanto già in atto.
Cioè 365 sono i dipendenti proposti rispetto agli attuali 367, provvedendo di fatto, ad una più razionale distribuzione delle diverse categorie negli ambiti dei rispettivi uffici.
Vanno peraltro considerate le linee guida, istruzioni e modalità attuative dell'articolo 34 della finanziaria citatala concernente la rideterminazione delle dotazioni organiche delle pubbliche Amministrazioni formulate dal Dipartimento della funzione pubblica.
Va infine rilevato che è un adempimento previsto dalla finanziaria, che obbliga a disciplinare la pianta organica.
La delibera consentirà le progressioni verticali da categoria C a categoria D del personale del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Non essendovi altri iscritti a parlare, indìco la votazione palese mediante procedimento elettronico, sulla proposta di deliberazione n. 453, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.37)



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