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Dettaglio seduta n.422 del 16/12/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 15.13 il Presidente Cota comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.45)



(La seduta ha inizio alle ore 15.48)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Brigandì, Burzi, Casoni Chiezzi, Costa Rosa Anna, D'Ambrosio, Ghigo, Rossi Oreste, Scanderebech e Tapparo.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Signor Presidente, sono del tutto sicuro che lei, quando presiede, si dimentica di essere Segretario regionale della Lega Nord, è solo Consigliere regionale. Ecco, così ce ne dimentichiamo anche noi. Grazie.



PRESIDENTE

Quando presiedo non metto mai il fazzoletto; con gli occhiali ogni tanto mi...


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Proseguimento esame disegno di legge n. 407 "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 407 "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento", di cui al punto 4) all'o.d.g., prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
ARTICOLO 41 Ripetiamo la votazione dell'articolo 41 nel suo complesso.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 41, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 42 42.1) Emendamento rubricato n. 73, presentato dai Consiglieri Suino Manica, Tapparo, Papandrea, Contu, Riggio, Placido, Marcenaro, Ronzani Muliere, Riba, Chiezzi, Saitta e Moriconi: Il titolo dell'articolo è così riformulato "sostegno alle famiglie".
42.2) Emendamento rubricato n. 74, presentato dai Consiglieri Suino Manica, Tapparo, Papandrea, Contu, Riggio, Placido, Marcenaro, Ronzani Muliere, Riba, Chiezzi, Saitta e Moriconi: il comma 1 è così riformulato: "La Regione sostiene e incentiva i consultori familiari e costituisce centri di informazione per i disabili".
La parola all'Assessore Cotto per il parere.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Il parere è negativo perché non si parla di un generico sostegno alle famiglie, ma si prevede l'istituzione di appositi centri per le famiglie.
Il parere, quindi, è negativo sugli emendamenti rubricati n. 73 e n. 74 perché, per quanto riguarda i centri di informazione per i disabili, è già attivo l'Informa Handicap Regionale per tutti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 42.1, rubricato n. 73, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 42.2, rubricato n. 74, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
42.3) Emendamento rubricato n. 83, presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cotto: al comma 1 le parole "Al fine di sostenere gli impegni e le responsabilità dei genitori" sono sostituite con le parole "Al fine di sostenere gli impegni e le reciproche responsabilità dei componenti della famiglia".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 42.3 rubricato n. 83.
Il Consiglio approva.
42.4) Emendamento rubricato n. 371, presentato dai Consiglieri Botta Marco D'Onofrio, Galasso, Godio e Valvo: all'art. 42, 1 comma, è aggiunto "inseriti e/o collegati nell'ambito dei servizi istituzionali pubblici dei soggetti gestori delle funzioni socio assistenziali".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 42.4) rubricato n. 371, sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 42, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 43 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico dell'articolo 43 nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 44 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico dell'articolo 44 nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 45 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico dell'articolo 45 nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 46 46.1) Emendamento rubricato n. 75 presentato dai Consiglieri Suino, Manica Tapparo, Papandrea, Contu, Riggio, Placido, Marcenaro, Ronzani, Muliere Riba, Chiezzi, Saitta e Moriconi: al comma 2 è inserita la lettera k) così formulata: "servizi finalizzati all'accoglienza di bassa soglia per minori stranieri non accompagnati".
La parola all'Assessore Cotto per il parere.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Penso che la collega Suino ritirerà l'emendamento, perché i servizi proposti con l'emendamento sono già correttamente previsti all'articolo 45 lettera h).



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

SUINO Marisa (fuori microfono )



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Lo ritiro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 46 nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 47 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 47, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 48 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 48, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 49 Il Consigliere Cattaneo ed altri hanno presentato due emendamenti.
Il primo, rubricato n. 364, introduce la lettera m) nel comma 2 dell'articolo 49 e il secondo - che prego di distribuire - n. 529, che riformula le lettere a)... ma questo emendamento non va bene perché occorre spezzarlo in altri emendamenti.
Chiedo scusa colleghi, o si presenta un emendamento interamente sostitutivo, in uno stesso emendamento non si possono fare interventi qui e là sull'articolo.
Lo chiamiamo 529 a), 529 b), 529 c) e 529 d); l'altro è il 364.
La parola al Consigliere Cattaneo per l'illustrazione.



CATTANEO Valerio

La ringrazio e mi scuso per la formulazione, che, naturalmente, mi rendo conto è inusuale, di norma, va presentata come emendamento interamente sostitutivo. Siccome lo abbiamo formulato nell'ultima ora perché è da qualche giorno che ci stiamo lavorando.
Di fatto, si tratta di una riscrittura di alcuni commi con due filoni principali: da un lato, il più ampio coinvolgimento di tutti gli attori rendendo, nel contempo, più graduale il passaggio dall'autosufficienza alla non autosufficienza, così come riportare al centro dell'attività la famiglia, che credo sia un po' il leit motiv del nostro disegno di legge e dei disegni di legge della Giunta.
Li avremmo voluti presentare separatamente, però, siccome questo era un emendamento quasi strumento di lavoro, non abbiamo fatto in tempo, poi, nel frattempo, il Consiglio è partito, e anche speditamente, e siamo arrivati a ridosso degli articoli 49 e 50. Quindi, lo abbiamo presentato con questa formulazione, ma intendiamo, se la Presidenza ritiene, credo che non possa fare diversamente, rubricarli così come diceva testé il Presidente del Consiglio regionale e porli in votazione in quella successione.



PRESIDENTE

Non c'è problema, li trattiamo distintamente.
49.1) Emendamento rubricato n. 529/a, presentato dai Consiglieri Cattaneo Dutto, Tomatis e Botta Marco: "La lettera a) del comma 2 dell'art. 49 è così sostituita: a) la realizzazione di interventi diretti a mantenere l'autonomia della persona anziana, prioritariamente in un contesto familiare, ad evitare i rischi della non autosufficienza e a favorire un passaggio graduale dalla autonomia alla non autonomia favorendo il più ampio coinvolgimento di tutti gli attori del percorso di presa in carico;".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 49.1) rubricato n. 529 a, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



(Commenti in Aula)



PRESIDENTE

Un attimo, fermiamo la votazione.
Rispiego: il Gruppo di Forza Italia ha presentato, li abbiamo...



(Commenti in Aula)



PRESIDENTE

Perfetto.
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Signor Presidente, gli articoli con questo titolo, come quello di cui abbiamo discusso questa mattina, in genere, sono fumosi nella loro formulazione, non si capisce cosa dicono. Si capisce abbastanza, ma non in maniera esplicitata che cosa mi pare la maggioranza voglia indicare con la proposta di modifica in particolare della lettera a) del comma 2. Cioè, se ho capito bene, però, sarebbe bene che i proponenti lo esplicitassero e la Giunta esplicitasse il parere favorevole rispetto all'emendamento, quello che si richiede è un elemento, per me assolutamente positivo, da guardare in modo favorevole, di riconversione delle politiche di sostegno dell'autonomia residua delle persone anziane, ovvero di sostegno familiare a persone anziane non autosufficienti, che comporta, in termini di organizzazione, ma anche di assetto, una rivisitazione abbastanza complessiva delle politiche rispetto agli anziani non autosufficienti o parzialmente autosufficienti.
Se questo emendamento scritto in modo così moroteo significasse, come io spero e intendo, il passaggio più marcato e radicale verso una politica di assegni di cura e sostegno intrafamiliare delle situazioni di non autonomia delle persone anziane, sarebbe una cosa assolutamente significativa dal mio punto di vista, assolutamente favorevole, ma gradirei che chi presenta l'emendamento lo scrivesse e chi dichiara che l'emendamento è accettato lo dicesse, cosa che mi sorprende ancora di più perché dà la misura di che tipo di discussione facciamo su questi provvedimenti e di quanto poco i beneficiari e gli utenti della nostra legislazione si possano fidare di noi.
Ricordo di avere discusso di questo in Commissione per settimane senza sostanzialmente, essere minimamente considerato da nessuno, né dalla maggioranza né devo dire, se non dal punto di vista genericamente culturale, dall'Assessore. Prendo atto che la maggioranza ci ha ripensato questa è una cosa significativa ed importante.
Non rivendico diritti di primogenitura rispetto agli assegni di cura non sia mai, avevo dato la cosa per persa e nemmeno avevo presentato l'emendamento in Aula, però, se questo è quello che stiamo facendo, vorrei che lo scrivessimo in modo comprensibile a tutti e non moroteo. Passare da "realizzazione interventi diretti a mantenere l'autonomia delle persone anziane" a "la realizzazione degli interventi diretti a mantenere l'autonomia della persona anziana, prioritariamente in un contesto familiare ad evitare i rischi della non autosufficienza, a favorire un passaggio graduale dell'autonomia alla non autonomia, favorendo il più ampio coinvolgimento di tutti gli attori del percorso di presa in carico" quando, nella sostanza, significa fare un mix di interventi diretti dei servizi e di prestazioni monetarie da parte dell'Amministrazione, per favore scrivetelo, altrimenti, vi assicuro, parlo a nome della mia famiglia, nessuno capisce la differenza tra la prima e la seconda formulazione.In secondo luogo, si dà il senso, per di più favorevolmente dal mio punto di vista, di una scelta che è una scelta politica significativa, che introduce delle modifiche, ancorché inserita nel Capo "persone anziane" e in un articolo in cui, normalmente, è inserita aria fritta, perché inserite dichiarazioni di principio che non hanno nessun significato, sono articoli, in genere, titolati "attività di promozione regionale".
Chiedo se il primo firmatario dell'emendamento e l'Assessore, anche per chiarire la ratio legis, ci vogliono spiegare l'accordo su cosa è. Io l'ho capito, ma non sarebbe sbagliato se venisse esplicitato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Qui è ben spiegato come dichiarazione di principi un percorso che già si sta attuando, perché l'assegno di cura è già una realtà presso diversi Consorzi e Enti gestori.
Quando abbiamo approvato in Consiglio regionale la deliberazione di riparto dei finanziamenti provenienti dalla legge 328, noi avevamo scritto proprio molto chiaramente: "finalizzati a mantenere l'anziano a casa anche attraverso l'assegno di cura". Adesso, è in dirittura di arrivo anche una deliberazione regionale, perché noi li abbiamo lasciato liberi riconoscendo l'autonomia dei Comuni, di conseguenza, dei Consorzi, di stabilire le regole secondo le necessità. Quindi, sono stati diversi i modi per mantenere l'anziano a casa: o con l'assegno di cura alla famiglia, o con il servizio, sono tante modalità.
Il percorso che noi stiamo attuando con fatica, ovviamente, per il discorso delle risorse, è ben delineato.
Sono veramente confortata da questo emendamento della mia maggioranza che ha voluto sottolineare con queste dichiarazioni di principi un percorso già in atto e che ci auguriamo possa avere, in parte ha già, i finanziamenti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Signor Presidente e Assessore, quando discutemmo in Commissione l'articolo 49, ci venne detto che le nostre osservazioni tendevano a rendere l'articolo pleonastico, perché cercavamo di introdurre delle esplicitazioni (noi chiedemmo che vi fossero delle esplicitazioni).
L'Assessore ci disse, ripetutamente, che l'articolo era chiarissimo così adesso, invece, ci dice che un testo che viene completamente riscritto - le faccio notare, qualora le fosse sfuggito, che è completamente riscritto non è pleonastico. Chiediamo ai proponenti di darci qualche elemento di comprensione ulteriore, adesso che sappiamo dalla Giunta che sono ritenuti meritevoli tutti quanti gli emendamenti.
Il comma A non è più realizzazione di interventi diretti a mantenere l'autonomia delle persone anziane, ma introduce, di fatto l'intrafamiliarità, e introduce gli assegni di cura. Tuttavia, poniamo un quesito perché, così formulato, garantisce tutti nell'ambito dell'autonomia, diventa un accompagnamento che si fa dalla fase in cui da autonoma si passa a non autonomia e quindi si prefigurano degli interventi economi e di integrazione fra servizi che attualmente non sono previsti. Va benissimo, però venga esplicitato a quale strumento normativo si fa riferimento. Il comma D "integrare l'attività della famiglia". Mentre il disegno di legge prevede, nella situazione attuale, prima dell'accoglimento dell'Assessore, che vi sia una realizzazione di servizi e di strutture di sollievo per sostenere le famiglie nel lavoro, in questo caso si prevede l'integrazione che, tradotto in soldi, significa che la sanità si deve far carico delle spese attinenti. Allora significa, sulla partita sanitaria, sulla finanziaria, che dovrà esservi un riconoscimento conseguente.
Dopodiché, non comprendiamo gli emendamenti al punto E e al punto H.
Il punto E è una riscrittura che vuole dare più enfasi agli strumenti tecnologici. Occorre che i presentatori diano qualche elemento di comprensione ulteriore, poiché, di fatto, il testo viene riscritto completamente mantenendo la stessa identica questione di merito prioritaria che era già formulata nel comma E dell'articolo 49.
Il comma H aggiunge, di fatto, "per favorire le relazioni sociali delle persone anziane". In Commissione avevamo detto perché oggi le residenze sono chiuse, l'Assessore ci rispose: no, esistono delle leggi, ci mancherebbe che le residenze fossero chiuse. Noi qui non solo non abbiamo tolto quel comma che dice che le residenze sono aperte, ma abbiamo aggiunto "per favorire le relazioni sociali delle persone anziane".
Sul comma E interveniamo successivamente perché è un altro emendamento.
Ci limitiamo all'emendamento 529 che tocca i punti A, B, E e H, per chiediamo un supplemento di informazione non ritenendoci assolutamente convinti proprio con precarietà di elementi anche dalla risposta fornita dall'Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo, ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Mi verrebbe da dire agli amici Radicali, in particolare, che alla fine facciamo oggi un ravvedimento, se sarà operoso, e quindi rispondo in parte anche alla Consigliera Suino, lo vedremo in futuro. Questi emendamenti è vero che sono stati promossi dal nostro Gruppo, ma sono emendamenti presentati dall'intera maggioranza perché sono stati sottoscritti dai Presidenti di Gruppi delle altre forze della coalizione o, in loro sostituzione, da quei Consiglieri, come nel caso dell'Unione di Centro, che si occupano di questa materia e che hanno seguito sia in Commissione che in aula il proseguo di questo disegno di legge.
Alcune considerazioni di merito inerenti alle domande che sono state poste. Il comma A, in effetti, introduce, rispetto alla prima formulazione che viene richiamata a lato del comma, la questione della priorità del contesto familiare, collegato soprattutto al fatto di evitare i rischi che sono propri della non autosufficienza favorendo il passaggio, come ricordava la Consigliera Suino, dall'autonomia alla non autonomia. Questo per essere realisti.
Per essere concreti volevo esprimere alcune considerazioni su quello che ha richiamato l'Assessore Cotto e che è stato puntualmente ribadito dall'intervento della Consigliera Suino. Non si vuole passare, tout court agli assegni di cura; le residenze per anziani sono strutture importanti significativamente indispensabili, in questa fase, e in futuro, nella nostra regione. Vogliamo introdurre la possibilità di offrire la possibilità - scusate il giro di parole - agli anziani e alle famiglie di scegliere in futuro, se ci dovesse essere una normazione di questo tipo tra il ricovero della persona anziana nella RSA oppure, in un sistema alternativo, che è quello di tenere l'anziano in famiglia con il valore sociale che questo comporta, anche con il valore di carattere generale che comporta sotto l'aspetto economico.
Sapete che un posto in una RSA costa almeno la metà rispetto ad un ricovero ospedaliero? Ricoveri impropri, nel nostro paese e anche nella nostra regione, ce ne sono ancora. Con le risorse con le quali la Regione finanzia questo o quel posto di RSA potrebbe finanziare magari tre anziani in aggiunta a quello regolato nella RSA. Con i soldi e con il costo di un posto in RSA, in alternativa, si possono pagare un numero tale o sostenere un numero tale di badanti che offrono la possibilità di risolvere il problema di due o tre anziani al posto di uno, nella libertà della scelta e con un principio di economicità da un lato e di soluzione economico dall'altro, ma soprattutto anche introducendo la possibilità morale per la famiglia e per il soggetto di fare una libera scelta.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà



RONZANI Wilmer

Non capisco perché la questione venga caricata di un significato che non mi pare esista, perché oggi - lo ricordava il collega Palma e lo riprendeva l'Assessore Cotto -abbiamo avviato con successo, in alcuni casi l'esperimento degli assegni di cura. Ci sono persone anziane non autosufficienti i cui familiari possono ottenere un assegno di cura utile ad ospitare l'anziano presso la propria abitazione o presso la casa del figlio.
Questo esperimento è positivo e va incoraggiato, perché la politica verso gli anziani deve essere sempre più articolata con strumenti adeguati ad avere risposte diverse. Non tutto è struttura residenziale, non tutto è residenza per non autosufficienti: occorre mettere in campo un insieme di politiche. E la politica o lo strumento che consente all'anziano di starsene a casa insieme al proprio familiare è proprio uno di questi.
Se il problema è mettere nella legge che stiamo votando l'istituto dell'assegno di cura - più tutto ciò che comporta il fatto che l'anziano rimane a casa - inseriamolo, Consigliere Cattaneo. Però mettiamolo: questo è il problema. Non stiamo inventando qualcosa di nuovo, stiamo normando un'esperienza e un esperimento che si sta compiendo in questa Regione e che alcune famiglie stanno utilizzando; non so quante siano, ma sarebbe interessante che l'Assessore ci quantificasse il fenomeno.
So che esistono parecchi consorzi socio-assistenziali che lo stanno praticando; non tutti, per la verità. E il nostro problema è esattamente questo: fare in modo che anche questo strumento venga utilizzato in tutte le situazioni in cui è possibile utilizzarlo. Di questo parliamo.
Se è così, hanno ragione i colleghi Palma e Suino. Parlo di questo aspetto della questione: chiamiamo le cose con il loro nome e il loro cognome. Parliamo cioè della possibilità che dentro una politica rivolta alle persone anziane ci sia - inserendola nella legge regionale - la possibilità di far ricorso all'assegno di cura, come già oggi sta avvenendo.
Quindi, se questo è il problema, pensiamo che l'emendamento presentato vada quanto meno riscritto, perché di questo si tratta, e che quindi sia in parte pleonastico, ridondante e impreciso al tempo stesso l'emendamento che hanno presentato i colleghi della maggioranza, perché affogano in un ragionamento generale un problema che invece meriterebbe una definizione concreta nella norma che stiamo scrivendo.
In verità, noi stiamo proponendo di mettere nella legge il riferimento all'assegno di cura come uno degli strumenti a cui è possibile ricorrere qualora una persona anziana voglia stare presso la propria abitazione ed essere assistito dai figli o dai parenti.



PRESIDENTE

Do lettura del subemendamento.
49.1.1) Submendamento rubricato subemendamento n. 529/a.1, presentato dai Consiglieri Cattaneo e Botta Marco: subemendamento art. 49 lettera a) sostituire le parole "favorire un passaggio pedonale" con "rendere graduale il passaggio".
Mi permetto di fare una riflessione. Se da questa lettera a) noi togliessimo il periodo tra le virgole, e cioè dalle parole "ad evitare" fino "autonomia"; non cambia niente: il testo sarebbe semplicemente più scorrevole e rimarrebbe la seguente dizione: "... la realizzazione di interventi diretti a mantenere l'autonomia della persona anziana prioritariamente in un contesto familiare" - ed è spiegato il principio per cui c'è la valorizzazione del contesto familiare e quindi della dinamica familiare - "favorendo il più ampio coinvolgimento di tutti gli attori del percorso di presa in carico e ad evitare i rischi della non autosufficienza e favorire un passaggio graduale dall'autonomia..." Si chiede di sostituire "un passaggio graduale" con le parole "rendere graduale il passaggio". Quindi, il testo diventerebbe: "... ad evitare i rischi della non autosufficienza e a rendere graduale il passaggio dall'autonomia alla non autonomia".
Proseguiamo la discussione, tenendo conto che l'emendamento rubricato n. 529/a ha questo subemendamento.
Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Presidente, c'è un subemendamento e noi prima abbiamo fatto un minimo di discussione su quattro emendamenti, chiedendo però anche delle delucidazioni ai proponenti. Abbiamo avuto una risposta non soddisfacente ma comunque solo sull'emendamento a).
Quindi, ripetiamo il ragionamento. Dell'emendamento a), di fatto, ci dicono che è finalizzato a sostenere la libera scelta nel passaggio dalla non autosufficienza alla non autonomia e a sostenere un passaggio graduale.
Alla domanda: perché non esplicitiamo qual è lo strumento normativo (chiamasi assegno di cura o quello che è), non viene data risposta. E' imbarazzante, perché è stato firmato da tutti i gruppi: Forza Italia, Lega Nord, UDC e Alleanza Nazionale. Qual è la motivazione o a che cosa si tende credo che vada assolutamente esplicitato.
Sul comma d) si aggiunge: "e integrare l'attività della famiglia nel lavoro di cura". La domanda è: s'intende giustamente prevedere dei finanziamenti a carico della sanità per sostenere questa parte? Non è stata data risposta.
Sul comma e) s'introduce il monitoraggio e la tutela attraverso gli strumenti tecnologici. Detto così, sembra facile, ma attraverso che cosa avviene il monitoraggio? L'emendamento non lo dice. E' il televideo? E' questo a cui si tende? In pratica, nel comma a) si tende ad una cosa tipo i buoni-scuola in versione buoni-residenzialità.; nel comma e) è sostanzialmente il televideo? Sono domande, Presidente; mi rendo conto che solitamente ci si limita ad esprimere delle opinioni in questo contesto, ma comprenderà che c'é anche l'imbarazzo di emendamenti presentati sul momento che non hanno avuto un minimo di illustrazione e di dibattito. Pertanto, diventa necessario comprenderne il senso.
In merito all'ultimo emendamento, perché quell'aggiunta per favorire le relazioni sociali delle persone anziane e questo insistere sulle strutture aperte? Su tali questioni rinnoviamo la necessità di ricevere ulteriori delucidazioni. Grazie.



PRESIDENTE

un intervento sul subemendamento, ma dovevo concederlo per forza.
La parola al Consigliere Contu, che interviene in merito al dibattito che coinvolge l'emendamento e il subemendamento.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Guardando il punto a) di questo emendamento, Assessore, mi è venuta in mente un'annosa questione - perché ha attraversato il dibattito in questa aula - che anche la collega Suino ricordava: la legge sulla libera scelta educativa.
Il ragionamento fatto dalla maggioranza di centrodestra è sostanzialmente questo: ogni famiglia ha il diritto di iscrivere i propri figli nella scuola che più ritiene opportuno. A questa famiglia è dovuto anche se la scelta cadesse su una struttura privata, l'analogo costo che lo Stato sostiene per garantire la frequenza degli allievi nelle scuole pubbliche, in nome della libera scelta educativa (salvo la riserva costituzionale, che impone che lo Stato offra la propria scuola, a questa ponga le proprie cure e la metta a disposizione dei cittadini).
Sembrerebbe, per analogia, che il comma a) di questo emendamento stabilisca il principio della libera scelta assistenziale e, portato agli estremi termini, stabilisca quanto segue: quanto costa alla collettività mantenere un anziano all'interno di una casa di cura? 10 o 5 milioni all'anno? Bene. Alla famiglia che decide di mantenere il proprio anziano in famiglia viene trasferito l'analogo importo che invece la collettività sostiene per garantire questo tipo di struttura.
Lo trovo un percorso estremamente pericoloso. Un conto è far riferimento agli strumenti legislativi che pure esistono e agli strumenti che la legislazione ordinaria mette a disposizione, altro conto è, in una concezione certamente ultraliberista, pensare che questo possa essere una merce di scambio.
Credo che l'assistenza agli anziani sia un fatto doveroso per tutti che, in primo luogo, investe la famiglia, ma rappresenta un carico dell'intera collettività. Pensare a strumenti così parziali, senza approfondire la problematica relativa al contesto abitativo nel quale i nuclei devono forzosamente convivere, solleva una serie di problemi.
Sconcerta; è un emendamento dell'ultimo momento che, probabilmente, non aiuta ed è poco rispettoso del percorso. Sono colpi di mano ai quali siamo abituati, ma non credo che le leggi possano essere emanate a colpi di mano o a colpi di maggioranza.



PRESIDENTE

Colleghi, stanno pervenendo ulteriori subemendamenti. Avendo ammesso il primo, è ovvio che dovrò ammettere anche il secondo.
Chiedo scusa, Consigliere Ronzani: il suo emendamento è interamente sostitutivo, quindi va votato prima di questo, per il quale era già iniziata la discussione. Era pur vero che era già iniziata anche la discussione dell'emendamento.
Diamo atto che è stato presentato anche un subemendamento da parte del Consigliere Ronzani. Completiamo, dunque, il dibattito unico sull'emendamento e sul subemendamento, e procediamo alla votazione di entrambi. Direi che questa è la soluzione migliore.
49.1.2) Subemendamento rubricato subemendamento n. 529/a.2, presentato dai Consiglieri Suino, Ronzani e Muliere: il secondo comma, lettera a), è sostituito dal seguente: "a) realizzazione di interventi volti a mantenere la persona anziana all'interno del contesto familiare anche attraverso l'erogazione di specifiche provvidenze".
La parola al Consigliere Ronzani per illustrare del subemendamento.



RONZANI Wilmer

L'emendamento della collega Suino, che ho firmato insieme a lei, ha questo significato: siccome abbiamo inteso che l'obiettivo è quello di scrivere nella legge che esiste la possibilità di mantenere le persone anziane nel contesto familiare, prevedendo, in questi casi, l'erogazione degli assegni di cura, pensiamo che di questo si debba trattare. Il nostro emendamento, quindi, prevede la realizzazione - questa è la dizione esatta di interventi volti a mantenere la persona anziana all'interno del proprio contesto familiare anche attraverso l'erogazione di specifiche provvidenze (non usiamo il termine "assegno di cura" perché è improprio).
Parliamo di questo, intendiamo riferirci a questo. Vogliamo che nella legge regionale si faccia menzione esplicita allo strumento dell'assegno di cura, che chiamiamo "provvidenza". Questo è il nostro obiettivo e ci pare giusto richiamare questo aspetto nella legge, perché, come ha ricordato la collega Suino, per la verità già sollevammo tale questione in occasione della discussione che si fece in Commissione.
Siamo altresì dell'opinione che sia giusto riferirsi esplicitamente a questo strumento nella legge giacché, avendo già messo in piedi questa esperienza, che, in taluni casi, ha prodotto anche dei risultati positivi e considerandolo uno degli strumenti a cui fare riferimento, è giusto richiamarlo nella legge.



PRESIDENTE

Chiudiamo il dibattito su questo punto e sentiamo il parere dell'Assessore Cotto. Ricordo che l'emendamento presentato dalla Consigliera Suino è rubricato col n. 529/a.1 La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

In merito a quest'ultimo subemendamento, ho poc'anzi citato la delibera consiliare per il riparto dei finanziamenti della legge n. 328 anche attraverso l'assegno di cura. Era molto chiaro.
L'assegno di cura, che non dev'essere inteso come assegno di cura sanitario ma assegno di cura del sociale, cura del proprio congiunto.
Quindi, è una cosa diversa. So che è chiaro a tutti, ma conviene sempre precisarlo. E' uno degli strumenti che noi vogliamo attuare per mantenere l'anziano a domicilio.
Voglio ancora dire che non è automatico il discorso della libertà di scelta, l'abbiamo già scritto proprio nei primi articoli, nelle dichiarazioni di principio: all'articolo 3 si fa riferimento al diritto di scelta.
Il discorso non è: "Sono in una casa di riposo" o "Scelgo di stare a casa mia", purtroppo, noi sappiamo che questa non è la realtà.
Presidente, chiedo ai colleghi di mantenere un certo silenzio altrimenti non riesco a capire cosa dico.
Giustamente, mi faceva anche notare il dirigente che, all'articolo 50 è specificato: "Per il raggiungimento delle finalità di cui all'articolo 49, i Piani di zona prevedono le forme d'intervento attraverso la realizzazione dei seguenti servizi: l'attività di prevenzione per il mantenimento dell'autonomia, assistenza domiciliare, assistenza domiciliare integrata, contributi economici, servizi di accoglienza residenziale semiresidenziale e temporanea, servizi di sollievo alla famiglia, di affidamento familiare, centri diurni e di aggregazione sociale".
Voglio ricordare che questa è una legge e come tale deve contemplare tutta la materia, non scendere nel particolare.
Noi dobbiamo organizzarci per dare le giuste risposte ad una popolazione che, per fortuna, invecchia sempre di più. I quarantamila cittadini che alloggiano nelle case di riposo, difficilmente lo hanno fatto per libera scelta, sono stati altri a scegliere per loro.
Non ho difficoltà ad accogliere emendamenti che meglio precisano le situazioni.
Penso che la legge in esame sia un buon provvedimento, proprio perch nella stesura ha avuto il contributo di tutto il territorio. E' una legge che ha bisogno di molti strumenti operativi, che noi abbiamo delegato alla Giunta, sentita la maggioranza.
Non ho difficoltà ad accogliere gli emendamenti, l'importante che si sappia e nella legge è scritto (" ... anche attraverso l'assegno di cura ..."), che l'assegno di cura non può essere l'unico strumento per mantenere l'anziano a domicilio.



PRESIDENTE

Però, c'è un problema, se lei dà il parere favorevole sul 529 decade il subemendamento).



CATTANEO Valerio

Presidente, è importantissimo ed autorevole il parere della Giunta.
Però, ha la facoltà di fare una scelta, motivata, diversa dal Consiglio.



CATTANEO Valerio

Presidente



CATTANEO Valerio

Posso sospendere la seduta per tre minuti per evitare delle incomprensioni.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Volevo solo ricordare che questo subemendamento è contenuto, pari pari nella delibera votata dal Consiglio regionale sulla ripartizione dei finanziamenti della legge n. 328.
E' scritto esattamente così: "... anche attraverso l'assegno di cura ...".
Quindi, non posso dire, adesso, che sono contraria ad una decisione del Consiglio regionale che ha approvato esattamente questo testo. Questo lo dico al mio Capogruppo. Poi, se ci sono delle difficoltà tecniche e legislative tra l'emendamento ed il subemendamento, sta all'Assemblea valutarle.
Però, non c'è una contraddizione da parte mia, ma c'è la coerenza, e voglio richiamare il Consiglio regionale alla coerenza con quanto è già stato deliberato, probabilmente all'unanimità.



PRESIDENTE

La ringrazio Assessore Cotto, sospendo tre minuti, così vediamo di sistemare le cose da un punto di vista tecnico. Chiedo ai colleghi Consigliere di non presentare più emendamenti, così da programmare la discussione ed esaurirla nella giornata.
Sospendiamo tre minuti i lavori dell'aula.



(La seduta, sospesa alle ore 16.40 riprende alle ore 16.43)



PRESIDENTE

Prendiamo atto che l'emendamento, che ha come prima firmataria la Consigliera Suino si trasforma in un subemendamento integrativo della lettera a) e cioè al secondo comma della lettera a) dopo le parole "la realizzazione di interventi diretti a mantenere l'autonomia della persona anziana ..." si aggiungono le parole "... all'interno del contesto familiare ...". Scusate, potremmo farne uno unico.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

L'emendamento 49.1, rubricato 529/a), lo manteniamo così come proposto.
Nella pausa, abbiamo avuto modo di confrontarci anche con l'Assessore Cotto, che ha espresso parere favorevole rispetto al subemendamento dei colleghi del Gruppo Democratici di Sinistra, sostanzialmente, per due motivi.
Primo, perché quanto definito nell'emendamento è contenuto in un successivo articolo del disegno di legge all'attenzione dell'aula; secondo perché è coerente con la deliberazione di Giunta assunta dallo stesso Assessore Cotto sulla materia.
In considerazione di questo, abbiamo parlato con la collega Suino, che mi sembra la collega più attiva del Gruppo dei Democratici di Sinistra, che sta seguendo questo provvedimento, e abbiamo concordato di accogliere una parte importante che è quella relativa alle provvidenze, sostenuta in fase di discussione.
Manteniamo l'emendamento, ma chiediamo, a nostra volta, di ritirare i subemendamenti. Perché, inevitabilmente, pur in presenza del parere favorevole e per le motivazioni che ho detto poc'anzi, non potremmo che votare in modo contrario, altrimenti viene a decadere il nostro emendamento.
Quindi, manteniamo l'emendamento che inizia con le parole: "a) la realizzazione di interventi diretti a mantenere l'autonomia della persona anziana, ...", formulandolo nel seguente modo: "la realizzazione, anche attraverso l'erogazione di specifiche provvidenze, di interventi diretti a mantenere l'autonomia della persona anziana ...". Mi sembra che sia una forma generalista, ma fortemente chiara, nel rispetto dei contenuti e del merito evidenziato dal Gruppo dei Democratici di Sinistra e dall'altra parte della minoranza.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ma il subemendamento a firma Botta e Galasso è ritirato?



GALASSO Ennio Lucio (fuori microfono)

L'emendamento è ritirato.



PRESIDENTE

Comunico il ritiro del subemendamento n. 529/a.2.
Rimane solo il seguente emendamento, come riformulato: 49.1) Emendamento rubricato n. 529/a: "La lettera a) del comma 2 dell'art. 49 è così sostituita: a) realizzazione, anche attraverso specifiche provvidenze, di interventi diretti a mantenere l'autonomia della persona anziana, prioritariamente in un contesto familiare, ad evitare i rischi della non autosufficienza e a favorire un passaggio graduale dalla autonomia alla non autonomia prevedendo il più ampio coinvolgimento di tutti gli attori del percorso di presa in carico;".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 49.1, rubricato n. 529/a come modificato.
Il Consiglio approva.
49.2) Emendamento, rubricato n. 529/b, presentato dai Consiglieri Cattaneo Dutto, Tomatis e Botta Marco: la lettera d) del comma 2 dell'art. 49 è così sostituita: "d) realizzazione di servizi e strutture di sollievo per sostenere e integrare l'attività della famiglia nel lavoro di cura;".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 49.2) rubricato emendamento n. 529/b.
Il Consiglio approva.
49.3) Emendamento rubricato n. 529/c, presentato dai Consiglieri Cattaneo Dutto, Tomatis e Botta Marco: la lettera e) del comma 2 dell'art. 49 è così sostituita: "e) diffusione e utilizzo di strumentazioni tecnologiche per il collegamento, anche a fini di monitoraggio e di tutela, della persona anziana che vive nella propria casa con centri di pronto intervento, nonch informazione sulle nuove tecnologie che facilitino il mantenimento della qualità della vita all'interno della propria casa sia all'anziano con limitata autonomia sia ai familiari e agli operatori coinvolti nel percorso di cura;".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 49.3), rubricato n 529/c.
Il Consiglio approva.
49.4) Emendamento rubricato n. 529/d, presentato dai Consiglieri Cattaneo Dutto, Tomatis e Botta Marco: la lettera h) del comma 2 dell'art. 49 è così sostituita: "h) apertura delle strutture residenziali e diurne alla comunità locale per la promozione dell'incontro intergenerazionale e per favorire le relazioni sociali delle persone anziane;".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 49.4), rubricato n 529/d.
Il Consiglio approva.
49.5) Emendamento rubricato n. 364, presentato dai Consiglieri Cattaneo Gallarini e Bolla: Introduzione della lettera m) nel comma 2, dopo la lettera l), è aggiunta la seguente lettera: "m) adozione, ferme restando tutte le normative in materia igienico sanitaria, di qualsiasi fonte e rango, e ferma la determinazione dei livelli minimi di prestazione stabiliti con atti statali e regionali, di misure di umanizzazione delle condizioni di soggiorno nelle strutture residenziali e semiresidenziali, come previste dal successivo articolo 50 comma 1, lettera d), e dagli altri atti normativi e di pianificazione in modo da assicurare agli utenti e ai prestatori di opera sanitaria e assistenziale, professionali e volontari, condizioni ambientali, climatiche e operative ottimali; in particolare, previsioni dell'obbligo di mantenere mediante appositi impianti e strumenti, condizioni di temperature e umidità adatte alle condizioni fisiche e psichiche dei soggetti in questione".
Il Consigliere Cattaneo chiede una breve sospensione.
La seduta è sospesa.



(La seduta sospesa alle ore 16.50 riprende alle ore 16.51)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo per l'illustrazione dell'emendamento n. 49.5, rubricato n. 364.



CATTANEO Valerio

E' un emendamento nato da una discussione del Gruppo; primo firmatario di fatti, è il Consigliere Gallarini, relatore del provvedimento.
Tutti ricorderanno le condizioni climatiche di eccezionale calura nella nostra Regione, nel nostro Paese e in Europa nella scorsa estate, che hanno causato un significato incremento di decessi di persone molto anziane.
Come Gruppo consiliare abbiamo presentato una proposta di legge in materia, per incentivare e favorire, sia in termini di strutture sanitarie sia socio-assistenziali, una maggiore umanizzazione, creando quelle condizioni ambientali, soprattutto nella stagione estiva (stagione in cui gli anziani hanno maggiori problemi di salute dovuti alla calura) per cercare, progressivamente, di condizionare gli ospedali e le case di riposo. Climatizzare l'ambiente socio-assistenziale e sanitario, non pu che favorire le condizioni del paziente e dell'anziano ricoverato.
L'avevamo proposto dopo una discussione di Gruppo perché era emersa, a lato di una discussione che ci ha portato alla presentazione di una proposta di legge, la necessità di presentare questo emendamento, per lasciare già un segno in questa direzione.
Pertanto, confermiamo l'emendamento e ci dichiariamo disposti a confrontarci sul tema - avendo già sentito battute spiritose - senza alcun tipo di problema.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma.
Ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Non credo assolutamente che la questione vada affrontata con battute spiritose perché il problema posto dal gruppo di Forza Italia è reale.
Nessuno mette in discussioni il fatto che la climatizzazione nelle strutture di residenza e di cura debba essere ottimale, ma non vorrei cadere in questa "bulimia" legislatrice, per cui, se non inseriamo un qualcosa nella legge, questa cosa non esiste più.
La differenza fra ciò che deve entrare nella legge e ciò che non deve entrarci, è che deve stare in legge ciò che, se non sta in legge, non c'è.
Se in una legge inseriamo una norma che disciplina una certa materia lo dobbiamo fare nella consapevolezza che, se non la inseriamo nella legge quell'elemento di disciplina normativa non esiste.
Questa non è una specificazione che deve stare in una legge, perché, se non scriviamo che vanno mantenute, mediante appositi impianti e strumenti le condizioni di temperatura e di umidità adatte, c'è qualche matto che stabilisce, invece, che nella propria struttura assistenziale le condizioni di umidità e di temperatura sono non adatte. Più ancora, se scriviamo in una legge, ferme restando tutte le normative in materia igienico-sanitaria cosa succede? Si rimuovono le normative? È evidente che le normative continuano ad essere normative in vigore che, nell'attività amministrativa dobbiamo rispettare. Proprio perché comprendo il senso della proposta, essa deve amministrare - fra virgolette - l'esecutivo. In altre parole l'esecutivo, con atti regolamentari, deve imporre, alle strutture di gestione di questi servizi, l'osservanza di alcune disposizioni, ma non è che noi in una legge dobbiamo scrivere: punto A, che rimangono ferme le leggi; punto B, che nelle strutture assistenziali non bisogna morire di caldo. La mia impressione è che se anche non scrivessimo nessuna parola di questo emendamento, condivisibile nell'ispirazione, nella legge di riforma e nella legge 328, non cambierebbe assolutamente nulla, né in positivo n in negativo.
Il problema è dell'Assessorato, cioè capire se esiste una regolamentazione amministrativa, rispetto agli Enti autorizzati, che imponga questo livello di prestazione, come condizione necessaria per l'esercizio di certi servizi, oppure no.
Continuo a ritenere che scrivere in legge ciò che non deve stare in legge, nella convinzione che così si rafforza un'indicazione di principio significa riempire una legge di sciocchezze, perché, obiettivamente significa riempire una legge di sciocchezze, se riempiamo una legge di cose assolutamente giuste che non devono stare in una legge. Altrimenti arriviamo all'assurdo che sugli anziani bisognerebbe fare il primo articolo del Capo: "Fermo restando che gli anziani vanno trattati bene, che bisogna rispettare le loro condizioni di vita, che bisogna rispettare i loro desideri". Sono tutte cose assolutamente condivisibili, ma che, mi darà atto l'Assessore, immagino essere già garantite da altro, anche se non lo scriviamo nella legge di attuazione.
Anche questo emendamento, come gli articoli di questa mattina, non è sbagliato, è inutile, quindi, visto che sta in una legge, è dannoso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

In fondo siamo ragionevoli, Presidente.Siccome il nostro obiettivo è quello di lasciare un segno preciso, quindi, non solo con un indirizzo che si potrebbe formare con un ordine del giorno, ma segno preciso nella norma dovuto anche alla eccezionalità della situazione degli ultimi anni e alla eccezionalità, in particolare, della situazione verificatasi nel nostro Paese, in Piemonte, questa estate, formuleremmo un subemendamento interamente sostitutivo e voglio aggiungere un aggettivo importante...



PRESIDENTE

Ritirare l'emendamento e presentarne un altro?



CATTANEO Valerio

Lo riformuliamo così, poi vediamo come presentarlo.
Tutto quello che c'è in premessa, lettera m): "Adozione di misure di umanizzazione delle condizioni anche ambientali di soggiorno nelle strutture residenziali e semiresidenziali".



PRESIDENTE

Diamo atto che è ritirato l'emendamento n. 49.5), rubricato n. 364, ed è stato presentato il seguente emendamento: 49.5bis) Emendamento rubricato n. 364/bis, presentato dai Consiglieri Cattaneo, Gallarini e Bolla: nell'articolo 49, del disegno di legge 407, al comma 2, dopo la lettera l è aggiunta la seguente lettera: "m) adozione di misure di umanizzazione delle condizioni, anche ambientali di soggiorno nelle strutture residenziali e semiresidenziali." Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su sull'emendamento 5 bis, rubricato n. 364/bis, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 49, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 50 C'è un emendamento che sdoppiamo in tre, poi, eventualmente, diamo la stessa votazione.
50.1) Emendamento rubricato n. 528/a, presentato dai Consiglieri Cattaneo Dutto, Tomatis e Botta Marco: la lettera a) del comma 1 dell'art. 50 è così sostituita: "a) attività di prevenzione per il mantenimento dell'autonomia e per ridurre i rischi di non autosufficienza;" 50.2) Emendamento rubricato n. 528/b, presentato dai Consiglieri Cattaneo Dutto, Tomatis e Botta Marco: la lettera c) del comma 1 dell'art. 50 è così sostituita: "c) contributi economici compresi quelli ai familiari per il mantenimento al domicilio;" 50.3) Emendamento rubricato n. 528/c, presentato dai Consiglieri Cattaneo Dutto, Tomatis e Botta Marco: la lettera f) del comma 1 dell'art. 50 è così sostituita: "f) centri diurni e di socializzazione." Questi emendamenti sono chiari anche con riferimento agli altri articoli approvati in precedenza, vero Consigliere Cattaneo? Li dà per illustrati?



(Il Consigliere Cattaneo fa un cenno di assenso)



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Semplicemente, la cosa che non va, Consigliere Cattaneo, è il fatto che non comprendiamo perché abbiate dovuto, anche in questo caso, presentare un emendamento e, in secondo luogo, perché nella discussione fatta per alcune settimane in Commissione non siano mai emerse queste valutazioni. Il comma a) si aggiunge, di fatto, per ridurre i rischi di non autosufficienza. Va bene, riteniamo che sia una utile esplicitazione.
La lettera c) è, a dir poco, pleonastica, farebbe il paio con la dichiarazione che faceva prima il Consigliere Palma a proposito dell'elenco.
Adesso ci viene il dubbio che dobbiamo elencare tutte le cose che non si dovrebbero fare o che si fanno. Prima la domanda era: "Perché adesso non è così nelle strutture?".
Allora, non ci preoccupiamo del fatto che in questa Regione c'è un'anomalia che si chiama RAF e, di conseguenza, del fatto che ci siano 56 denunce ultime dei NAS su case di riposo per anziani sulle quali non è stato fatto assolutamente nulla. Non ci preoccupiamo del fatto che le UVG hanno l'ordine di mandare in RAF anche gli anziani cronici non autosufficienti per una questione di costi, dopodiché, andiamo a "sfrugugliare" su contributi economici, compresi quelli ai familiari, per il mantenimento al domicilio. Per carità, ma la dicitura così come formulata "contributi economici" dovrebbe essere un qualcosa che riguarda la totalità. Perché precisare? Allora, vuol dire che si escludono delle categorie, ma allora si complica la vicenda. Perché, se non è pleonastico quali sono le categorie che avete intenzione di escludere? Noi lo intendevamo solidaristicamente equo per tutte, universale per tutte quante le categorie.
Terzo e ultimo ragionamento sui centri diurni di socializzazione. La legge che è stata portata in Aula reca: "centri diurni di aggregazione sociale", che esistono e sono identificati. I centri diurni di socializzazione non esistono. Cioè, per socializzazione si intendono i centri di incontro, però, non credo che voi vi riferiate a quelli.
Come mai andare a chiedere una precisazione che modifica la tipologia "socializzazione", "aggregazione sociale" in "socializzazione"? Da quanto ci risulta esiste una casistica di centri diurni che sono conosciuti come centri diurni e di aggregazione sociale. Noi diciamo - e fate bene anche voi a preoccuparvene - che sono pochi e che vanno sostenuti.
Come mai modificare "socializzazione"? Sono i centri di incontro, ma è una cosa assolutamente diversa. Chi ha competenza amministrativa di Comuni ben sa che c'è una netta differenza tra un centro diurno, o un CST, e un centro di socializzazione. Forse, c'è stata una valutazione impropria che risente del periodo caldo nel quale questo provvedimento è stato visto da parte della maggioranza.
In ogni caso, sia sull'articolo 49, che è stato testé votato, che sull'articolo 50, la maggioranza che si è resa protagonista di questi emendamenti, ben facendo - ripetiamo il dubbio: come mai in Commissione non è avvenuto, ma non importa? - ci dica anche che ci sarà sulla Finanziaria che prima o poi avremo l'onore di vedere, una precisa intenzione conseguente di finanziamento per queste tipologie, perché il problema vero è quello. Non c'é un finanziamento vero dei Piani di zona, non c'é un finanziamento vero degli assegni di cura, non c'è un finanziamento vero sulla domiciliarità. Attenzione, i 7000 anziani morti per il caldo killer, sono una spia che deve preoccupare tutti quanti; dopodiché, non sottovalutiamo quel 56% delle strutture visitate dai NAS che hanno dato un riscontro di grave preoccupazione perché lì altro che umanizzazioni, siamo ben lontani da quello.
Su queste strutture; sulla vigilanza, che è un altro di quegli argomenti sui quali si generalizza sempre in Consiglio ma non vi è provvedimento conseguente, c'é l'intenzione di fare sul serio? Le RAF perché continuano ad essere così sostenute dalla Giunta mentre la maggioranza, giustamente, presenta degli emendamenti che tendono ad andare verso il sostegno della domiciliarità? Guardate che l'esecutivo sta portando avanti interventi a sostegno delle RAF, sta portando interventi che favoriscono l'inserimento nelle strutture private che sono salite in un modo esponenziale, e non sulla domiciliarità e quindi a sostegno del nucleo familiare. Sono dubbi minimi che provengono da un'indeterminatezza di questo emendamento, per cui chiediamo che ci siano delle precisazioni nel merito.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo, ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Parto dall'ultima affermazione della Consigliera Suino, per riprendere un proverbio che diceva sempre mia nonna morta a 99 anni: "Non bisogna mai lasciare il certo per l'incerto". E' ovvio che oggi la Giunta e l'esecutivo devono agire sulla RAF. Oggi, la possibilità prioritaria è questa, ma è altrettanto ovvio che il legislatore, noi siamo il Consiglio regionale, deve poter introdurre quegli elementi di novità e di possibilità di alternanza e di alternativa, che daranno la possibilità, a questo e ai prossimi esecutivi, di compiere delle scelte diverse, o, comunque, delle scelte miste. Ciò detto, in parte la Consigliera Suino mi ha convinto con alcune considerazioni, ragion per cui vorrei riformulare gli emendamenti magari ricomprendendoli in un unico emendamento.
Mi sembra che sulla lettera A, ancorché viene definito il fatto di esplicitare per ridurre i rischi di non autosufficienza, che è un obiettivo, vi sia una condivisione, quindi la si possa mantenere. La lettera C - anche in considerazione dell'intervento della Consigliera Suino alla quale ho gia riconosciuto un'attenzione particolare al provvedimento e una competenza in materia - la eliminerei perché resta traccia da un lato del dibattito ma, soprattutto, la Giunta, il Governo regionale, ci darà una spiegazione. Chiedo, quindi, all'Assessore Cotto, di darci un conforto ulteriore rispetto a quello che ci ha dato la Consigliera Suino anche se la stessa è già stata convincente. La ritiriamo, in questo caso, perché rimane la formulazione originaria della lettera C dell'articolo 50 e quindi dei "contributi economici." Sulla lettera F, potremmo trovare una soluzione. Noi non siamo così contrari alla questione del centro di incontro, anche se ci rendiamo perfettamente conto che è altra cosa. Tuttavia, proprio in funzione di quanto abbiamo visto all'articolo 48 ed altri articoli, riteniamo che possa essere importante e possibile, con un richiamo di legge precisa ad esprimere una legge di riferimento come questo, per la Regione, di sostenere quelle attività, ancora prima che l'anziano sia non autosufficiente, quindi disicentivare prima per un aspetto morale e civile che per un aspetto sanitario ed economico, il fatto che si debba sempre ed esclusivamente riferirsi ai centri di aggregazione sociale.
Pertanto la lettera F la riformuleremo in questo modo, se la Consigliera Suino è favorevole: dopo la parola "diurni" aggiungere le parole "Centri diurno, di aggregazione sociale e di socializzazione ".



PRESIDENTE

Il Consigliere Cattaneo, ritira l'emendamento 50.2) rubricato n.
528/b).



CATTANEO Valerio

L'emendamento 50.1, rubricato n. 528/a lo manteniamo perché mi sembra che ci sia una condivisione, anche con un distinguo di valutazione.
Si propone la seguente modifica dell'emendamento 50.3, rubricato n. 528/c: dopo la parola "diurni" aggiungere le parole "di aggregazione sociale e".



PRESIDENTE

Indìco la votazione, mediante procedimento, con il parere favorevole della Giunta sull'emendamento 50.1 (rubricato n. 528/a).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 50.3, rubricato n. 528/c, così come modificato dal Consigliere Cattaneo.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 50 come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 51 51.1) Emendamento rubricato n. 526, presentato dai Consiglieri Palma e Mellano: "Modificare l'ordine dei punti contrassegnati con le lettere a), b),c) d) nel seguenti modo: b) d, c, a)." La parola al Consigliere Mellano per l'illustrazione.



MELLANO Bruno

Due emendamenti all'articolo 51, che è un articolo di grande importanza: attività di promozione regionale verso le persone detenute ed ex detenute. Il primo emendamento è puramente formale, pur sapendo ed apprezzando che i punti in cui si elencano le attività previste per le persone detenute ed ex detenute, non siano indicate con un ordine gerarchico. Credo che sia opportuno anche proprio per una lettura più agevole, per dare maggiore importanza agli interventi più consistenti e più significativi rispetto alla popolazione detenuta, cambiare l'ordine con cui, credo in modo un po' casuale, forse era stato scritto il provvedimento, sostanzialmente per focalizzare l'attenzione degli interventi della Regione Piemonte sulle persone detenute ed ex detenute prima, oltre che sul contesto sociale, sull'inserimento sociale e sulle problematiche derivanti dal carcere e dal territorio. Si tratta, quindi, di una mera riscrittura formale, che spero possa essere accolta dall'Assessore.
Approfitto della parola per sottolineare un ulteriore aspetto in merito all'articolo 51.
L'articolo 51 si apre che con la dichiarazione che la Regione, in accordo con il Ministero della Giustizia, nelle sue diverse articolazioni mette in campo questi interventi. Vorrei richiamare l'attenzione dell'Assessore Cotto su questo aspetto: da anni la Regione Piemonte, in particolare l'Assessorato che lei guida con passione e con attenzione, sta cercando di rinnovare il protocollo di intesa fra la Regione Piemonte e il Provveditorato regionale alle Carceri. Approfitto dell'illustrazione formale del mio emendamento per dire che prima di tutto è assolutamente necessario e urgente firmare il protocollo. Pur sapendo quali sono le difficoltà e le esigenze di attendere eventuali riforme, come il diritto processuale rispetto ai minori, credo che ormai sia arrivato il momento indipendentemente dalle riforme nazionali, di imporre, esigere e chiedere il rinnovamento del protocollo scaduto da quattro anni, che dovrebbe indicarci le priorità di intervento con, tra l'altro, un Provveditorato alle carceri che, come sappiamo, è sensibile, attento e che utilizza come tutti sappiamo - in modo opportuno e apprezzato, gli interventi che la Regione Piemonte mette a disposizione.
opportuno, a nostro giudizio, formalizzare il lavoro svolto in un protocollo rinnovato, che dia certezza di intervento a tutti quei soggetti citati nell'articolo 51. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Ho chiesto la parola soltanto per esprimere una valutazione positiva da parte del nostro Gruppo, su questo emendamento. In effetti, era un modo per richiamare l'attenzione su questo tema, essendo particolarmente delicato e importante.
l'unico articolo che inerisce le problematiche dei detenuti, degli ex detenuti e, quindi, del personale che opera in questi centri.
Hanno ragione i colleghi ad evidenziare la necessità di rimodulare l'ordine dei commi. Anche dal nostro punto di vista è condivisibile che vi sia, in primo luogo, la realizzazione di politiche tese al reinserimento sociale, poi il sostegno e il miglioramento delle condizioni di vita quindi la promozione delle attività di formazione e, infine, la riduzione della conflittualità sociale.
nostra intenzione sostenere questo emendamento, rinnovando una particolare sollecitazione alla Giunta e alla maggioranza affinché venga manifestato un impegno straordinario e deciso in questa fase per il rinnovo del protocollo.
Assessore, finora è mancato un richiamo da parte della sua stessa Giunta e della maggioranza. Quattro anni sono lunghi. In quattro anni non si è stati capaci di andare ad un rinnovo del protocollo, indipendentemente da quelle che sono le decisioni a livello nazionale.
La Regione Piemonte deve assumersi la scelta di procedere in tal senso.
A questo proposito, sollecitiamo anche un'attenzione particolare, che sinora ci è parsa non esservi, da parte della Giunta e della maggioranza sulla protesta che gli Agenti stanno portando avanti.
La loro protesta, visti gli argomenti, non può che riscontrare la nostra condivisione, perché evidenziano delle carenze gravissime in ordine alla sicurezza del loro lavoro, in ordine ai loro contratti, in ordine ai tempi, allo stress e alle condizioni nelle quali si ritrovano a lavorare.
Abbiamo presentato, come minoranza, degli ordini del giorno e non ci risulta che la maggioranza e l'Esecutivo sinora abbiano dato segnali in tale senso. Potrebbe essere un'occasione - e la invitiamo a farlo Assessore Cotto - per richiedere, in questa seduta, la trattazione dell'ordine del giorno che è stato presentato a sostegno di queste categorie. Potrebbe trovare, con le modifiche del caso, l'unanimità di questo Consiglio, dimostrando un segnale forte e chiaro di attenzione nei confronti delle carceri e dei detenuti, ma anche degli Agenti che ivi operano.



PRESIDENTE

In merito alle questioni connesse alla Polizia Penitenziaria, ritengo che l'aula acconsenta a questa iscrizione e trattazione nella seduta di oggi o di domani. Penso che ci siano queste condizioni.
In merito all'emendamento rubricato n. 526) come si esprime la Giunta?



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

La Giunta esprime il parere favorevole. Assicuro che siamo in dirittura di arrivo per quanto riguarda la firma del protocollo.
La mia preoccupazione non è tanto quella di firmarlo, ma di rispettarne i contenuti. Sottolineo che il protocollo firmato nel 1992 non è stato rispettato - non dalla Regione Piemonte - perché non ci sono state le condizioni. Questo lo vorrei sottolineare, anche se so che sono argomenti che conoscete bene.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 51.1), rubricato n. 526).
Il Consiglio approva.
51.2) Emendamento rubricato n. 527 presentato dai Consiglieri Mellano e Palma: al comma 1, lettera g) aggiungere le seguenti parole: "detenuti condannati per reati di grave riprovazione sociale".
La parola al Consigliere Mellano per l'illustrazione.



MELLANO Bruno

Presidente e colleghi, ovviamente sono a disposizione della sua competenza tecnica, che è sicuramente maggiore della mia, rispetto alle parole da usare in questo campo. Ho voluto semplicemente segnalare - e l'ho già fatto personalmente all'Assessore Cotto nell'intervallo di pranzo che, a nostro giudizio, è opportuno, anzi indispensabile, in questo elenco di fasce di popolazione detenuta a cui indirizzare dei progetti mirati cominciare a tener conto della fascia sicuramente più problematica e più reietta delle carceri italiane, cioè quella parte di popolazione che entra in carcere sulla base di reati a grave riprovazione sociale - così la chiamano in carcere - come la pedofilia, lo stupro e il reato sessuale perché sono ghetti che si stanno creando anche nelle nostre carceri piemontesi. Biella, Saluzzo e Alba cominciano ad avere dei reparti a cui difficilmente le Direzioni del carcere e il Provveditorato, i Comuni, gli Enti locali e le Associazioni di volontariato sanno che cosa fare, si muovono per creare dei progetti, delle attività o comunque degli interventi, sapendo che rischia di essere un tema particolarmente impopolare, ma quanto mai necessario.
Il rischio è davvero di illudersi di lasciare il problema dietro la porta e buttare via la chiave. In ogni caso, siccome tendenzialmente l'ergastolo non esiste più, sono persone che rientrano e si reinseriscono nella società, avendo perso, molto probabilmente, anche l'occasione del carcere di partecipare ad interventi o progetti mirati, come recita opportunamente, all'ultimo capoverso, il testo del disegno di legge dell'Assessore.
Mi riferisco alla specifica fascia di detenuti definiti nella legge. Ho inteso utilizzare una frase che è quella comunemente usata negli Istituti di pena che ho frequentato. Se vuole poi specifico meglio, ma è questo quello che volevo dire. Credo che sia urgente inserirlo.
So che si sta tentando di intervenire su questo tema, però credo sia più opportuno, ed anche più onesto, esplicitarlo come un problema che sappiamo esistere e a cui cerchiamo di dare una risposta, anche legislativa.



PRESIDENTE

Mi sembra giusto, sia da un punto di vista logico che di ragionamento.
Sollevo soltanto la preoccupazione che, ad un lettore superficiale, tale testo appaia come una legge che concede un trattamento preferenziale ai detenuti che hanno commesso reati di grave riprovazione sociale, rispetto agli altri detenuti, mentre si vuole insistere sulla finalità rieducativa della pena che, ovviamente, deve essere esercitata a pieno anche nei confronti di questi detenuti.
Pertanto, propongo la seguente modifica: dopo le parole: "detenuti" sostituire le parole "condannati per reati di grave riprovazione sociale" con le parole "che necessitano di un particolare trattamento rieducativo in relazione al tipo di reato commesso ...".
Realizza la stessa finalità e il lettore, magari un po' disattento, non fraintende.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

PRESIDENTE



PRESIDENTE

L'aula acconsente a tale modifica, pertanto pongo in votazione l'emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 51.2) rubricato n. 527, come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 51, come emendato.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 52



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 52, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 53



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 53, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 54



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 54, nel suo complesso.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 55



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 55, nel testo originario.
Il Consiglio approva



PRESIDENTE

ARTICOLO 56



PRESIDENTE

56.1) Emendamento rubricato n. 530 presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cotto: dopo il comma 1 è aggiunto il seguente comma 1 bis: Gli artt. 3 e 4 della l.r. 73/1996 sono così modificati: "1. Il comma 2 dell'art. 3 della legge regionale 4 settembre 1996, n. 73 è sostituito dal seguente: 2. La verifica di congruità è effettuata dai competenti settori regionali sulla base della previsione dei requisiti per l'accreditamento istituzionale, del fabbisogno complessivo e della localizzazione territoriale delle strutture richiedenti, al fine di migliorare l'offerta e la sua distribuzione sul territorio." 2. Il comma 3, dell'articolo 3 della legge regionale 4 settembre 1996, n.
73, è abrogato.
3. Il comma 7, dell'articolo 4 della legge 4 settembre 1996, n. 73, è sostituito dal seguente: "7. Con determinazione dirigenziale, a seguito del collaudo amministrativo e dell'autorizzazione al funzionamento del presidio, sono determinate in via definitiva le annualità del contributo".
Dopo il comma 1 bis è aggiunto il seguente comma 1 ter: "1 ter. Le disposizioni del precedente comma si applicano limitatamente alle richieste di contributo presentate in seguito a bandi approvati dalla Giunta regionale alla data di entrata in vigore della presente legge."



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Chiedo scusa, pensavamo di averli presentati. Forse, conviene distribuire anche quelli sul volontariato, poi li illustro.
Per quanto riguarda l'emendamento all'articolo 56, ne avevamo discusso in Commissione, ma poi non c'è stato il tempo materiale per esaminarlo.
Proponiamo di cancellare il vincolo del convenzionamento ai fini dell'ammissibilità dei contributi di cui alla legge 73 del 1996. Tale legge, nel prevedere il parere delle ASL di competenza, per quanto riguarda la programmazione e le convenzioni, ha visto le ASL rispondere in modo diverso.
Alcune ASL hanno detto: "Va bene, siamo d'accordo". Però, a seguito di una legge che, è vero, eroga il 60% dei finanziamenti, ma a fine lavori, e che tante volte ha visto prolungare nel tempo questi lavori, anche perch l'azienda era fallita - ricordo il Consigliere Saitta che si era interessato, a suo tempo, a queste problematiche - ha portato altre ASL a dare l'assenso generalizzato dicendo che erano d'accordo, di costruite pure delle nuove RSA, delle nuove RAF, però, si sarebbero riservate di convenzionarsi con l'eccellenza.
Di conseguenza, sul territorio sono partite delle strutture, alcune sono finite, altre non lo sono ancora. Faccio un esempio: l'ASL di Alba ha fatto la convenzione, al momento della ristrutturazione e dell'adeguamento con Santo Stefano Belbo, ma poi è rimasta con un'unica convenzione.
Noi vogliamo eliminare questo vincolo, fare chiarezza e in sede di accreditamento rivedere il tutto.



PRESIDENTE

Vorrei mettere insieme tutti gli emendamenti, così riusciamo a fare una discussione un po' più razionale. Assessore Cotto, le farei illustrare tutti gli emendamenti, poi sospenderei cinque minuti, in maniera che i Consiglieri possano esaminare gli emendamenti.
L'emendamento 56.1, rubricato n. 530), è appena stato illustrato.
Emendamento aggiuntivo rubricato n. 531, presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cotto: è aggiunto il seguente articolo 56 bis: "Art. 56 bis 1. Fino all'entrata in vigore della legge regionale di riordino delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza si provvede all'amministrazione ordinaria e straordinaria delle IPAB, già amministrate dagli ECA attraverso un Collegio commissariale composto di cinque membri nominati dal comune in cui l'Ente ha sede legale.
2. In seno al predetto Collegio è garantita la rappresentanza della minoranza consiliare nonché eventuali componenti di diritto, qualora previsti nello Statuto dell'Ente.
3. Il Presidente del Collegio è eletto dal Collegio stesso fra i propri componenti.
4. Il Collegio commissariale dura in carica quanto gli organi di governo del comune che lo ha nominato." La parola all'Assessore Cotto per l'illustrazione degli emendamenti.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Eravamo convinti di averli presentati la volta scorsa. Questo della legge n. 73 ho tentato di illustrarlo; poi però lo approfondiamo con chi ne avverte la necessità, perché ci rendiamo conto che la materia è complessa.
Quello riguardante le IPAB è solo un emendamento tecnico, perché con l'abrogazione della legge regionale n. 62, e in mancanza di una nuova normativa sulle IPAB - nuova normativa che abbiamo già deliberato come Giunta e che è all'esame della IV Commissione - questa tipologia di Ente rimarrebbe non normata, ovvero si provvede all'amministrazione ordinaria e straordinaria delle IPAB già amministrate dagli ECA. Questo per quanto riguarda l'emendamento all'articolo 56 bis (quello che prima era articolo).
L'articolo 57 riguarda il problema delle gestanti e del segreto sul parto. Seguendo la legge n. 328, abbiamo delegato ai Comuni questa materia con l'accordo di tutti. E' arrivata una lettera anche dell'ANCI, dell'UPI della Lega Autonomia che sono disponibili a rivedere la materia, perch probabilmente qualche Comune ha rappresentato qualche difficoltà a gestire la materia.
Abbiamo dunque presentato un emendamento all'articolo 57 per dare la possibilità alla Giunta regionale, sentita la competente Commissione, di adottare entro 180 giorni dall'entrata in vigore dalla presente legge linee guida per gli enti gestori istituzionali relative all'esercizio delle competenze relative agli interventi socio-assistenziali nei confronti delle gestanti e delle madri in condizioni di disagio individuale, familiare e sociale, compresi quelli volti a garantire il segreto del parto delle donne.
Io non avevo accolto gli emendamenti presentati dalle minoranze proprio perché questa era stata materia concordata con i Comuni, e quindi non mi sentivo di apportare delle modifiche. A seguito delle lettere ufficiali delle associazioni dei Comuni, approfondiamo nuovamente con voi e con loro queste tematiche e le inseriamo nell'articolo.
Sovente ci siamo sentiti richiamare in questo Consiglio, e sovente il Presidente è stato invitato a porre all'attenzione dell'Aula la legge istitutiva del Consiglio regionale sul volontariato, che ha un'anzianità di tre anni.
Volevamo cogliere l'occasione di questa legge per potere istituire con deliberazione della Giunta regionale, in questo caso acquisito il parere della competente Commissione consiliare, la composizione e le modalità di funzionamento del Consiglio regionale del volontariato. E' un'esigenza molto sentita dal mondo del volontariato: non c'è riunione dove non mi si dica che è importante avere questo Consiglio regionale. Tanto più che abbiamo delegato e trasferito alle Province le funzioni. Quindi --ripeto la necessità di un Consiglio regionale è molto sentita.
L'altro emendamento della Giunta, richiesto anche questo dal territorio e secondo noi positivo, riguarda l'articolo 61, relativo ai centri di servizio della programmazione e gestione delle attività di sostegno ed organizzazione di volontariato. Noi avevamo scritto: "Con deliberazione della Giunta regionale, sentito il Comitato di gestione del Fondo speciale per il volontariato, sono stabiliti ulteriori criteri rispetto a quelli previsti dalla normativa statale per l'utilizzo dei fondi dei centri di servizio, secondo principi di progettualità integrata con la Regione, gli enti locali e le realtà associative...". Dopo le parole "enti locali" aggiungiamo "le fondazioni". Questo perché le fondazioni bancarie chiedono di essere sentite su questa progettualità.
Questo articolo riguarda l'attuale possibilità legislativa di svincolare i finanziamenti che l'articolo 15 della legge nazionale n. 266 obbligava ad accantonare solo per attività di formazione e di consulenza.
Invece, proprio su richiesta del mondo del volontariato, delle fondazioni e degli enti locali di poter partecipare a tale progettualità, il Ministro Turco aveva fatto una circolare in questo senso. Tuttavia, sappiamo tutti che la circolare non può modificare la legge e, di conseguenza, è necessario legiferare in proposito.



PRESIDENTE

Sospendo per qualche minuto la seduta per permettere ai Consiglieri di leggere gli emendamenti.



(La seduta sospesa alle ore 17.42 riprende alle ore 17.49)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

L'emendamento rubricato n. 530 è quello relativo all'articolo 56 che modifica la legge n. 73.
In premessa ho un dubbio sull'emendamento rubricato n. 531, in quanto aggiunge l'articolo 56 bis. L'Assessore l'ha illustrato, però la sua illustrazione ci ha lasciato tutta una serie di dubbi e di perplessità.
Francamente, avremmo ritenuto più corretto mantenere l'articolo 56 così com'era stato formulato. Da parte nostra c'è un certo imbarazzo nel ritrovare, nella fase conclusiva del dibattito su questo importante provvedimento, un emendamento così corposo. Come mai non è stato presentato prima, trattandosi di materia complessa che inerisce il finanziamento alle RSA, alle RAF e l'accreditamento? Tra l'altro, due pilastri, due tra gli argomenti su cui ci sono più osservazioni, dubbi perplessità e interrogazioni.
Con questo corposo emendamento (che la stessa Giunta presenta in modifica all'articolo 56 precedentemente presentato che, tra l'altro, non aveva visto emendamenti da nessuna parte) si vanno a toccare questioni come il finanziamento alle RAF, alle RSA, l'accreditamento, ma anche la vigilanza.
Se abbiamo ben compreso, il passaggio che più ci preoccupa è quello che va a modificare l'articolo 3 della 73, poiché esso inerisce le verifiche di programmazione, in particolare la verifica di congruità. Con l' emendamento, la verifica di congruità viene tolta dal territorio, dalle ASL e dai servizi socio assistenziali.
Il comma 2 dell'articolo 3 precisa che, nella legge vigente, la verifica di congruità è effettuata dal settore competente, previo parere favorevole delle ASL e del soggetto gestore dell'attività socio assistenziale competente per territorio. Di fatto, la modifica afferma che la verifica di congruità è effettuata dai competenti settori regionali. Ci significa che i settori della Regione centralizzano la verifica di congruità: decidono se erogare o meno il contributo, a chi darlo e se quella struttura è idonea o meno ai fini dell'accreditamento e delle priorità.
Se è così, Assessore, è un obbrobrio. In ogni caso, le rinnoviamo il nostro imbarazzo nel ritrovare un emendamento così corposo nella fase finale di approvazione di questo disegno di legge. Ci dia, quindi, elementi di merito.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore delle politiche sociali e della famiglia

Innanzitutto, stiamo parlando di adeguamento. Ricordo che l'ultimo bando sulla legge 73 risale a marzo 2000 - il primo era del 1996 - e, per quanto riguarda i finanziamenti, era vincolante il parere delle ASL per la costruzione.
Abbiamo notato che quando si parlava dell'1,5%-2%,per quanto riguarda gli anziani e le convenzioni, c'era un'integrazione a macchia di leopardo.
Avevamo zone già arrivate al 3% ed altre neanche all'1%, in quanto le ASL hanno dato, a queste convenzioni, pareri diversificati: c'era l'ASL che dava parere favorevole a tutti quelli che sul territorio chiedevano di poter costruire, dicendo "Poi vedo".
Le costruzioni impiegano molto tempo a realizzarsi. Dal momento del bando alla scadenza, alla presentazione del preliminare e del definitivo, i tempi sono molto lunghi. Non è sufficiente una legislatura per realizzare quanto progettato e finanziato da quella precedente. È il caso dell'ultimo bando della legge 73. Ancora oggi Consiglieri regionali mi chiedono se è possibile avere delle proroghe, in quanto il territorio non ha ancora presentato tutti i documenti.
Questa situazione è dovuta al fatto che la legge 73 eroga il 60% a fine lavori e quindi il territorio, per poter partire, deve trovare, non solo l'altro 40%, ma il 100% fin dall'inizio.
Avevamo già presentato un disegno di legge regionale su questo argomento, Consigliera Suino, quindi non è una sorpresa. Come Giunta avevamo approvato un disegno di legge regionale n. 286, che giace ormai da più di due anni in IV Commissione. Ho anche consegnato la relazione di questo disegno di legge, quindi non facciamo assolutamente nulla di nascosto. È in Commissione, c'é la relazione, c'é questa legge che va a modificare, ci sono normative cambiate, per quanto riguarda gli accreditamenti e le convenzioni. C'è la necessità di non penalizzare il Piemonte e, quindi, il discorso della programmazione sulle costruzioni a livello regionale ci sembra giusto. Adesso come adesso, il comune di Torino, che, non ha strutture sufficienti a far fronte ai bisogni dei cittadini torinesi, per cui convenzionano le ASL di Torino con strutture del Cuneese, dell'Alessandrino, dell'Astigiano e via di seguito. Così è e voi lo sapete bene. Noi cerchiamo di fare chiarezza. E' inutile che l'ASL di Asti dica: "Va bene, costruiamo la casa di riposo", poi, questa ha le convenzioni da Torino che, magari, dice: "Io non do pareri a convenzionare".
Ritengo necessaria un po' di chiarezza e la volontà di fare ordine su questa normativa, che va un po' per le lunghe, che fatica a decollare. Sono convintissima di questo, che - ricordo - riguarda le costruzioni delle RSA delle RAF, costruzioni che sono già in corso di autorizzazione. Sono stati presentati 153 progetti, ovviamente, non tutti di nuova costruzione, anche in minima parte ristrutturazione e adeguamento, imposto dal bando che era stato da voi approvato nel marzo 2000.
La relazione è molto chiara, io l'ho distribuita. E' la relazione al disegno di legge approvato dalla Giunta e che giace in Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

L'Assessore solleva un problema che, sicuramente, esiste. Al di là dei bandi, esaminiamo la questione che deve essere affrontata. E' un problema di procedura, nel senso che mi pare sia stato verificata, non soltanto dall'Assessorato, l'esistenza di un problema di rapporto con le ASL. Mi pare che il tema sia questo, nel senso che i comportamenti delle ASL sono difformi sul territorio regionale, per quanto riguarda la procedura. Anche l'Assessore ha ricordato le diverse affermazioni delle ASL.
Questo fatto dimostra che i comportamenti delle ASL avvengono al di fuori di una programmazione, viene data una risposta che prescinde dal dato della programmazione a cui dovrebbero attenersi le ASL. E' una risposta possibile, in sostanza, ma, in qualche maniera, si rompe un anello del rapporto della programmazione che avviene attraverso le ASL.
Il problema è di questo tipo, d'altronde la modifica all'articolo 2 vuol dire che le ASL non ci sono più. Si dice che questo parere delle ASL non c'è più, quindi, questo passaggio non c'è più.
Credo che il tema sia da approfondire. L'Assessore, giustamente, dal suo punto di vista, coglie l'opportunità di questo provvedimento per farne uno omnibus, dove aggiunge tutto quello che è fermo in Commissione.
Sicuramente, non è una novità il disegno di legge, ma il disegno di legge non è stato esaminato in Commissione. E' questo il problema: il disegno di legge non è stato esaminato in Commissione per la parte che viene qui suggerita.
Certamente una risposta deve essere data, ma non so se questa è la più utile, su due piedi non sono in grado di esprimere una valutazione.
Sappiamo che, molto spesso, le ASL non sono così determinate e veloci nello svolgere il proprio ruolo, c'è quasi un rapporto di contenzioso con gli uffici regionali - se non contenzioso, dialettico.
Credo che qualunque procedura che serva a definire un percorso il più lineare possibile sia utile per avere a disposizione delle strutture.
Siccome il disegno di legge, quello che è stato citato, che è fermo in Commissione, non è stato esaminato - e, per quanto ci riguarda, non vogliamo esimerci da approfondire il tema - può anche essere definita una procedura prioritaria, o un percorso, affinché questo tema sia approfondito velocemente in Commissione, in modo da inserirlo in questa proposta. Pu essere sicuramente fatto. Se, però, l'approfondimento non avviene, diventa difficile, soltanto attraverso il dibattito in Aula, assumere una scelta.
Se attraverso un esame della Commissione viene rinviato un approfondimento allora, si può inserire anche questa modifica, però, credo sia necessario compiere una qualche riflessione.
Assessore, concordiamo sull'obiettivo...
Non so se l'Assessore mi segue.



PRESIDENTE

Mi sembra ragionevole la sua richiesta.



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Cotto)



PRESIDENTE

Facciamo finire l'intervento al Consigliere Saitta.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Viene abrogata la legge n. 73 con questa legge, quindi, non può...



PRESIDENTE

Consigliere Saitta, termini l'intervento.



SAITTA Antonio

Non è di contrarietà. Il fatto è che c'è il disegno di legge sull'assistenza, si utilizza questa occasione per agganciare tutti i disegni di legge che sono fermi in Commissione. Capisco il ragionamento però, quel disegno di legge non è stato neppure esaminato in Commissione il contenuto di questa modifica non è stato esaminato in Commissione.
Concordiamo sull'obiettivo, è necessario semplificare e superare le difficoltà per mettere velocemente a disposizione le strutture. Abbiamo il dubbio - nel senso che non abbiamo esaminato, non il dubbio sulla proposta che questa sia la risposta più utile. Abbiamo la sensazione - magari sbagliamo - che questo mettere in capo esclusivamente alla Regione questa competenza, facendo riferimento soltanto alle previsioni dei requisiti, sia la risposta più utile. Però, attraverso il confronto che deve avvenire per un assetto di maggiore competenza e approfondimento, nulla vieta che si possa anche fare. Al limite, domani mattina presto, in Commissione, avendo gli elementi, l'operazione può essere fatta, altrimenti credo che si debba aspettare il disegno di legge presentato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Parto dall'ultima considerazione del Consigliere Saitta. Capisco le ragioni che hanno spinto l'Assessore a proporre di fatto una modifica della legge n. 73/1996, però, Assessore Cotto, qui c'è un primo problema. Siccome lei propone una modifica sostanziale della legge e non una piccola correzione, è impropria la scelta di utilizzare questo provvedimento per infilarci una modifica e una riforma della legge n. 73, non soltanto per ragioni di fondo e di metodo (non possiamo fare le leggi omnibus), ma in quanto il tema è tale da richiedere - vorrei che mi ascoltasse, Assessore Cotto - un approfondimento, che noi siamo pronti ad affrontare con l'urgenza necessaria in Commissione, per evitare che qui si accavallino ragionamenti e discussioni che, poi, finiscono per non essere le più approfondite, come, invece, sarebbe necessario.
Ad ogni buon conto, Assessore, riterremmo opportuno stralciare questo emendamento e non presentarlo, assumendoci, invece, la responsabilità e l'impegno di esaminare con urgenza il provvedimento in Commissione: due anni, ma non per colpa nostra! Lei lo chieda al Presidente della Commissione, si scriva l'o.d.g., si faccia una seduta, si affronti la questione.
Diversamente, emergono due problemi. Per quanto riguarda il primo, di fatto, modifichiamo la procedura attraverso la quale decidiamo se autorizzare o meno un contributo per realizzare una casa di riposo o per ristrutturarla. Questa è la prima modifica che voi introducete con questa norma, saltando a piè pari due pareri, quello delle ASL e quello dei Consorzi, stabilendo che, da adesso in avanti, l'autorizzazione viene data dai competenti settori regionali, prescindendo totalmente dal parere delle ASL e dei consorzi. Questo è un punto politico, non è un aspetto di poco conto. Non credo che sia questo parere, l'elemento di ostacolo ad una maggiore velocizzazione delle pratiche, non credo che il fatto che abbiamo chiesto un parere alle Asl, abbia ritardato e abbia contribuito a ritardare. Nemmeno credo, Assessore, che valga il ragionamento che lei ha fatto secondo il quale le ASL hanno dato quasi sempre un parere favorevole è vero, ma per un problema di fondo perché l'offerta di questo tipo di servizio è insufficiente in tutti i territori.
E' evidente che l'ASL di Biella, piuttosto che l'ASL di Novara, deve per forza dare un parere favorevole relativamente a questo o a quell'intervento. In quella provincia, come abbiamo più volte dimostrato in aula, vi è una carenza di questo tipo di servizio. Il problema dobbiamo non risolverlo bypassando l'ASL, perché questo è uno snodo fondamentale della programmazione di questi servizi. Non ha senso parlare di sussidiarità quando poi noi, alla prova dei fatti, troviamo il modo di bypassare un livello istituzionale che, invece, è lo snodo di una politica di programmazione. Per questo ho dubbi sul fatto che la norma si riduca all'intervento che stabilisce che noi dobbiamo togliere di mezzo i consorzi e le ASL. C'é un secondo problema che voi affrontate, lo dico non avendo avuto modo di approfondire la questione, con il dovuto rigore, che riguarda l'altra modifica che proponete. Adesso non intervenite sull'entità del contributo, quella non lo modificate assolutamente, quindi non è vero che con le norme che voi proponete in questa fase, mettete i soggetti e gli enti interessati in condizione di ricevere più celermente il contributo.
Non stiamo intervenendo su questo, se ho capito bene. Noi interveniamo su un altro punto. Stabiliamo che non debba più esistere un rapporto di causa ed effetto per il contributo che voi date all'ente X per realizzare una struttura, (la convenzione o l'accreditamento) perché fino ad oggi cosa capitava? Capitava che il sindaco del Comune Y cedeva un contributo per realizzare la sua casa di riposo, sborsando risorse proprie, contando sul vostro contributo e sapendo, poiché vi era un rapporto molto stretto fra la convenzione e il contributo, che una volta che veniva attivata quella struttura, la stessa, avendo avuto il parere favorevole dell'ASL, era la struttura che avrebbe avuto, sulla base della vecchia normativa, la convenzione e domani l'accreditamento.
Insisto nel dire che noi dobbiamo stabilire un qualche rapporto tra il fatto che diamo oggi contributi per realizzare strutture di questo tipo, e poi immaginare cosa capita dopo. Vorrei capire qual è quell'amministratore pubblico che decide di imbarcarsi in un investimento di questo tipo, se non ha la garanzia che l'ASL, o la Regione, intervengano con il convenzionamento.
Il punto rimane completamente aperto. Prima lo definivate stabilendo un rapporto diretto fra contributo e convenzione, oggi lo lasciate in miniera a se stante come problema da risolvere. Capisco che sia un problema che finisce, paradossalmente, per aggiungere problemi anziché risolverli.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso la discussione sull'emendamento rubricato n. 530.
La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Non ho la forza di far discutere provvedimenti miei quando ce ne sono tanti altri prima, magari anche più importanti a giudicare da chi decide l'o.d.g., le priorità. Per me è importante questo provvedimento. Sul territorio, se ognuno di noi facesse mente locale, vediamo di tutto: imprese fallite, realizzazione di case di riposo che vanno avanti negli anni, convenzioni scritte così, dall'ASL.
Sono cambiate le norme, l'accreditamento, le convenzioni devono essere normate in un altro modo, non ha senso che le ASL di Torino vadano a confezionarsi con territorio fuori, quando magari i cittadini preferirebbero che ci fosse la casa di riposo, la residenza in Torino.
Penso che la Regione non debba mancare al suo ruolo di programmazione e permettere che là dove c'é l'imprenditore che ottiene dall'ASL la convenzione, possa realizzare la casa di riposo; magari con il Sindaco vanno avanti sette, otto anni e poi, quando arrivano alla fine, non ci sono i soldi per le convenzioni e quindi si vanifica il discorso. C'é la necessità di snellire. Tenete presente che con questa legge ci saranno i piani di zona, e sarà poi a livello di piano di zona a decidere se serve non serve, a cosa serve, se è superata la casa di riposo o se servono mini alloggi per gli anziani.
Con l'Assessore Botta stiamo approfondendo queste tematiche. Sono convinta che di case di riposo, sul territorio piemontese, ce ne siano tantissime. Adesso abbiamo il problema di farle funzionare attraverso le convezioni, l'integrazione, altrimenti rischiano di non poter operare. Nei piani di zona si deciderà cosa serve, ma anche tipologie nuove, dobbiamo avere il coraggio, la fantasia dell'innovazione. Rispondere ai problemi della gente non sulla base della nostra organizzazione, e della legge n. 73 che noi vogliamo abrogare, ma sulla base dei nuovi bisogni dei cittadini.
Se non riusciamo fare questo salto di qualità, questo salto culturale, se rimaniamo ancorati a legge di settori, rimaniamo bloccati. Io sono fiduciosa. Se non ci fosse l'approvazione della nuova legge, piani di zona che decidono cosa è meglio fare su quella zona e magari trovare nuove forme per venire incontro a cittadini sempre più anziani, se non ci fosse tutto questo, non potremmo aiutarli a vivere meglio.
Così come ho colto l'opportunità per il Consiglio regionale del volontariato, chiedo di accogliere questo emendamento.



PRESIDENTE

Il problema è cercare di sbloccare la situazione e di rendere più snelli possibili i lavori: come possiamo fare per realizzare questo obiettivo. Facciamo cinque minuti di sospensione



(La seduta, sospesa alle 18.16 riprende alle ore 18.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola l'Assessore Cotto; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Chiamo in causa il Presidente della IV Commissione. Non ho problemi a ritirare questo emendamento e a rivedere il disegno di legge n. 286, che è in Commissione da due anni, per dare la possibilità ai colleghi di approfondire la materia.
Chiedo però un percorso privilegiato, quindi alla prima riunione della IV Commissione. Inoltre chiedo al Presidente del Consiglio di metterlo in discussione nella prima seduta utile di Consiglio per l'eventuale approvazione.
In questo caso ovviamente non abroghiamo la legge n. 73, che deve rimanere in vita; presenteremo l'emendamento a quel disegno di legge per poi abrogarla.



PRESIDENTE

L'Aula acconsente.
L'emendamento n. 56.1, rubricato n. 530 è ritirato.
Ovviamente c'è un impegno del Presidente della IV Commissione, Pedrale ed ovviamente anche del sottoscritto ad inserire il disegno di legge all'o.d.g. del Consiglio regionale.
Indìco quindi la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 56.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento aggiuntivo rubricato n. 531.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 56 bis, che diventa articolo 57.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ARTICOLO 57



PRESIDENTE

57.1) Emendamento rubricato n. 532 presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cotto: aggiungere il comma 2: "2. La Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare adotta, entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, linee guida per gli enti gestori istituzionali per l'esercizio delle competenze relative agli interventi socio-assistenziali nei confronti delle gestanti e delle madri in condizione di disagio individuale, familiare e sociale, compresi quelli volti a garantire il segreto del parto alle donne che non intendono riconoscere i figli, e gli interventi a favore dei neonati nei primi sessanta giorni di vita, di cui alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 6 della presente legge".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

E' quello che ho già illustrato che riguarda le gestanti dove c'è già un accordo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 57.1, rubricato n. 532.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 57, che diventa articolo 58, come emendato.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 58, che diventa articolo 59.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 59, che diventa articolo 60.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 60, che diventa articolo 61.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 61 61.1) Emendamento rubricato n. 524 presentato dai Consiglieri Suino Muliere, Ronzani e Placido: al comma 1 numero 1 sono aggiunte al termine le seguenti parole "e in applicazione dell'articolo 10 del d.lgs. n. 460 del 4/12/1997." Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Ci dispiace che vi sia un parere negativo, poiché in questo caso proponiamo soltanto di aggiungere in applicazione di una legge esistente cioè del decreto legislativo n. 460/97 all'art. 10.
Perché presentiamo questo emendamento? Alcuni funzionari dell'Assessorato continuano a richiedere alle associazioni di volontariato che presentano domanda di operare, ad iscriversi soltanto in un settore.
Viene sollecitato da parte delle stesse associazioni di volontariato la necessità di esplicitare quali sono tutti i settori di riferimento - cosa che è stata fatta - ma anche di richiamarsi ad un decreto legislativo vigente.
Nell'articolo c'è, di fatto, un elenco che ripercorre tutte le leggi di riferimento del volontariato esistenti, fatto salvo questo decreto legislativo.
Noi chiediamo soltanto che al primo comma, insieme all'elenco dell'art.
155 della legge n. 44 e la l.r. n. 5, si inserisca anche il riferimento all'art. 10 del decreto legislativo n. 460/97, relativo alle ONLUS, cioè le associazioni di volontariato, ed è quello che esplicita che queste associazioni di volontariato possono iscriversi a più settori.
Tra l'altro, rileviamo come sia proprio una carenza dell'Assessorato quello di avere orientato frequentemente le associazioni in alcuni settori e non in altri. Quindi, ci parrebbe assolutamente corretto fare riferimento anche a questo decreto. Per cui manteniamo l'emendamento sul quale chiediamo un'espressione favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 61.1, rubricato n. 524, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva 61.2) Emendamento rubricato n. 533 presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cotto: art. 61, comma 9 bis: Il comma 2 dell'articolo 11 della legge regionale 38/1994 è così sostituito: "2. Con deliberazione della Giunta regionale, acquisito il parere della competente commissione consiliare, vengono definite la composizione e le modalità di funzionamento del Consiglio regionale di cui al precedente comma 1.".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 61.2), rubricato n. 533.
Il Consiglio approva.
61.3) Emendamento rubricato n. 525 presentato dai Consiglieri Suino Muliere, Ronzani, Placido: al comma 10 il punto 2 è così formulato: "2. I centri di Servizi al Volontariato (CSV) nell'assumere direttamente i costi per il funzionamento dei progetti elaborati e proposti dalle Organizzazioni di Volontariato, a cui spetta la realizzazione, garantiscono priorità ai progetti elaborati e proposti dagli autocoordinamenti interassociativi comprendenti EE.LL. e/o i Comuni dei Servizi rivolti a corrispondere ai bisogni ed esigenze assistenziali, sanitarie, culturali sociali e ambientali delle popolazioni piemontesi.
Presso ogni provincia viene istituita la Consulta del Volontariato costituita dalle Organizzazioni iscritte alla sezione provinciale dell'Albo regionale, alla quale gli autocoordinamenti trasmettono copie dei progetti proposti ai CSV".
La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione dell'emendamento.



SUINO Marisa

Non lo ritiriamo, perché riguarda i Centri di Servizio al Volontariato.
Riteniamo che la formulazione che proponiamo tenga conto anche delle osservazioni pervenute dal territorio. Consiste, sostanzialmente, nel riformulare il testo così come segue: "I Centri di Servizio al Volontariato, nell'assumere direttamente i costi per il finanziamento dei progetti elaborati...". Questa è la differenza, nel senso che esplicitiamo che gestiscono direttamente i costi per il finanziamento dei progetti elaborati proposti dalle organizzazioni di volontariato, a cui spetta la realizzazione, e garantiscono priorità ai progetti elaborati sul territorio. Ci sono realtà come quella Alessandrina dove i CSV si sono organizzati con un grande impegno anche in forme di auto/mutuo aiuto che sono assolutamente riconosciute legittime e che svolgono uno splendido lavoro sul territorio.
Questa riformulazione, senza nulla togliere al principio ispiratore dell'articolo, offre la possibilità di riconoscere un lavoro che viene svolto in quel territorio. Tra l'altro, sono tantissimi i centri dell'alessandrino che svolgono questo tipo di funzione come autocoordinamento. Qui ho solo la scheda dell'autocoordinamento per i poveri, ma esiste l'autocoordinamento per il disagio e così via, come il mio collega Muliere potrebbe descrivere nello specifico. Ci pare, quindi una formulazione che nulla toglie all'articolo, e noi la sosteniamo auspicando maggiore attenzione e flessibilità. Grazie.



PRESIDENTE

Sull'emendamento la Giunta esprime parere negativo.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 61.3, rubricato n. 525.
Il Consiglio non approva.
61.4) Emendamento rubricato n. 84, presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cotto: al comma 10, dopo le parole "gli enti locali" inserire le parole "le fondazioni." Anche questo emendamento è stato illustrato precedentemente.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 61.4) rubricato n. 84.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 61, che diventa articolo 62, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 62 Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Presidente e colleghi, vorrei fare un breve intervento per sottolineare l'importanza dell'articolo 62. Ritengo davvero opportuna la modifica che il testo proposto dall'Assessore apporta alla legge n. 45 del 1995. È una legge importante ed innovativa, che ha dato l'opportunità, agli enti locali, di utilizzare detenuti in semilibertà o ammessi al lavoro esterno per lavori in campo ambientale.
Alla base della gestione della legge di questi anni, l'Assessore introduce opportunamente alcune modifiche; chiunque sia stato in carcere e abbia parlato coi direttori o col volontariato, come gli educatori, sa che sono modifiche richieste e necessarie.
Mi permetto appunto di fare questo intervento, anche perché vedo che l'Assessore è giustamente stanca e vorrebbe arrivare alla conclusione del provvedimento, ma credo che l'aula farebbe male a non valutare appieno almeno i due punti significativi delle modifiche proposte, per le quali il Gruppo Radicale voterà sicuramente a favore: una prevede l'eliminazione del limite dell'utilizzo dei detenuti; non solo più detenuti utilizzati per lavori in campo ambientale, che aveva una sua ratio all'inizio come sperimentazione, ma che sicuramente adesso è visto come un vincolo negativo, che non permette agli enti locali di utilizzarli in altri settori, come i servizi tecnici del Comune. Un altro intervento importante prevede l'estensione della fascia dei destinatari: non solo detenuti in semilibertà o ammessi al lavoro esterno, ma anche detenuti che siano fuori dal carcere, in percorsi di reinserimento sociale e di affidamento ai servizi sociali.
Ritengo importante conservare la priorità degli interventi per gli enti locali che sono sede di carcere, perché è opportuno ribadire come il territorio debba farsi carico della presenza degli istituti di pena.
Vorrei sottolineare che se questo provvedimento fosse già stato attuato, un Comune come Saluzzo, che conosco bene, avrebbe probabilmente fatto quest'anno il progetto di inserimento lavorativo per i detenuti.
una città che vede, sul proprio territorio, il secondo istituto per importanza della Regione Piemonte, che non ha fatto il progetto di inserimento dei detenuti perché il servizio tecnico, da cui dipendeva il lavoro in campo ambientale, era contrario, mentre altri uffici erano favorevoli. Questo ha fatto sì che il Comune di Saluzzo sia l'unico ente sede di carcere, in Piemonte, che, per due anni di fila, non ha presentato progetti sulla legge n. 45. Lo voglio dire anche per stigmatizzare un comportamento di un'amministrazione locale che credo sia sensibile su altri punti, ma che in questo caso non ha saputo rispondere, con quella sensibilità dichiarata a parole, in atti concreti.
Annuncio, quindi, il voto favorevole. Ringrazio l'Assessore e gli uffici che hanno recepito le istanze che, dal mondo del carcere e dalla comunità locale che lavora ed è attiva sul carcere, provengono.



MELLANO Bruno

Presidente



MELLANO Bruno

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Mi associo a quanto diceva il collega Mellano, sull'importanza di questo articolo e sulla necessità di presidiare, anche con le politiche di bilancio, la politica del carcere che la Regione può fare in una fase particolarmente complicata dal punto di vista istituzionale: mi riferisco all'assistenza post-penitenziaria.
Esiste un problema non solo dal punto di vista finanziario, ma anche dal punto di vista istituzionale, assolutamente aperto ed irrisolto, anche in sede nazionale, che è quello del finanziamento della medicina penitenziaria e del trasferimento delle competenze della medicina penitenziaria alle ASL competenti, in particolare, ma non solo, per quello che riguarda i detenuti tossicodipendenti.
Mi limito a segnalare un problema, che informalmente so essere affrontato dagli uffici, ma non essere ancora risolto in termini giuridici: ci sono circa ottocentomila euro per il trasferimento dai capitoli del Ministero di Grazia e Giustizia ai capitoli del Ministero della Sanità e da questi alle Regioni italiane, che non sono ancora stati formalizzati per l'anno 2004, da cui dipende la totalità dei servizi prestati sulle tossicodipendenze, all'interno del carcere.
C'è un problema di adeguamento di questo stanziamento, ma anche di riorganizzazione funzionale di questi servizi, che dovranno funzionalmente essere a carico delle ASL competenti.
Ricordo all'Assessore Cotto, in assenza dell' Assessore D'Ambrosio che su questo è già informalmente investito, che quello è un problema aperto che non possiamo semplicemente risolvere assicurando transitoriamente la continuità di quegli stanziamenti, ma che deve essere ridisciplinato, anche dal punto di vista normativo.
Immagino che ci saranno perlomeno delle delibere che la Giunta Regionale proporrà all'attenzione del Consiglio e della Commissione competente.
Sono apparentemente piccoli stanziamenti, circa ottocentomila euro all'anno, che dovranno essere adeguati al rialzo. Questa partita deve essere interamente presidiata e disciplinata, perché da queste irrisorie cifre dipende la totalità di quel tipo di assistenza. Il mio riferimento non è arbitrario, perché quel tipo di servizio è assolutamente preliminare rispetto agli interventi che noi discipliniamo con questa legge. Senza quel tipo di servizio non esiste nessuna continuità possibile degli interventi che con questa legge andiamo a disciplinare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 62, che diventa articolo 63.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 63, che diventa articolo 64.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 64 64.1) Emendamento rubricato n. 534, presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cotto: art. 64, comma 1.
La lettera "kk)" del comma 1 dell'art. 64 è abrogata.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 64.1), rubricato n. 534.
Il Consiglio approva.
64.2) Emendamento, rubricato n. 372 presentato dai Consiglieri Botta Marco D'Onofrio, Galasso, Godio e Valvo: all'articolo 64, comma 2, è aggiunto: "facendo salvi gli esiti giuridici delle suddette leggi e norme non in contrasto con la presente".
Comunico il ritiro dell'emendamento 64.2, rubricato n. 372.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Volevo fare un intervento prendendo spunto dall'articolo finale di abrogazione delle leggi regionali. Credo che sia importante per una razionalizzazione e per quel procedere, che tutti vorremmo, di semplificazione delle leggi e dell'apparato legislativo regionale, che ci siano due pagine di abrogazioni di leggi precedenti.
Per il Gruppo Radicale il voto è sicuramente a favore. Però, volevo approfittare di questa espressione di voto per sottolineare come giustamente, vengano proposte ad abrogazione anche la legge n. 11 del 1976 la legge n. 28 del 1977 e la legge n. 37 del 1984, che sono tutte leggi tematiche - il Presidente sa già dove voglio arrivare - di mantenimento di singole persone, ritenute meritevoli in base ad una valutazione soggettiva del Consiglio in quel momento, derivante da grandi eventi di cronaca nera.
Credo che il Consiglio Regionale non possa essere schizofrenico. Stiamo abrogando delle leggi che hanno fatto il loro effetto e possono essere superate. Però, so che in questi giorni si stanno raccogliendo le firme per presentare una proposta di legge identica, per il mantenimento della figlia del carabiniere piemontese, morto a Nassyria.
Credo che il Consiglio debba ragionare, nel momento in cui va ad abrogare leggi di questo tipo, sull'opportunità non dell'obiettivo, non di un'iniziativa, ma di uno strumento legislativo ad hoc su nomi e su persone specifiche. Forse è opportuno che il Consiglio si dia, e questa sarà la richiesta formale che il Gruppo Radicale ed anche di altri Consiglieri faranno, uno strumento generale e oggettivo che permetta poi una valutazione specifica dei singoli casi.



MELLANO Bruno

PRESIDENTE:



MELLANO Bruno

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 64, che diventa articolo 65, come emendato.
Il Consiglio approva.



MELLANO Bruno

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 65, che diventa articolo 66.
Il Consiglio approva.



MELLANO Bruno

Siamo alla votazione finale.
C'era una richiesta da parte dei Consiglieri di chiudere alle ore 19.00. Riusciamo a fare l'ultima votazione? Non penso che ci siano particolari esigenze.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Presidente, noi abbiamo anche altri punti all'ordine del giorno. Non vogliamo, certamente, fare gli stacanovisti. Però, riteniamo che nelle ultime sedute di Consiglio regionale, ancorché siamo in un momento prefestivo, abbiamo terminato con un largo anticipo.
Quindi, chiederemmo di continuare a lavorare almeno fino alle 19.30.
Anche perché dopo c'è un altro provvedimento, quello degli sport tipici che eventualmente si può riprendere domani mattina. Anche se facciamo solo una parte di quel provvedimento, almeno cominciamo a reincardinarlo.



PRESIDENTE

Vorrei, innanzitutto, finire questo, infatti chiedevo se c'erano dichiarazioni di voto o se si poteva votare la legge, dando per acquisito il dibattito.
La parola alla Consigliera Suino per dichiarazione di voto sull'intero testo.



SUINO Marisa

La dichiarazione di voto che rappresento riguarda il Gruppo dei DS così lasciamo che gli altri Gruppi valutino il da farsi.
Tornando al merito, come bilancio conclusivo si è trattato, di fatto di due sedute pomeridiane complete su questa importante legge e di tre ore di dibattito generale iniziale, con la difficoltà di richiamare l'attenzione - come avviene in questo momento - trattandosi di argomenti seri e complessi come le politiche sociali.
In questo caso, ci sono state ulteriori difficoltà per una legge l'abbiamo detto in premessa e lo riconfermiamo in chiusura, Assessore e colleghi della maggioranza - che presenta buoni condizioni e che avrebbe potuto essere totalmente sostenuta, qualora vi fosse stata una serie di altri emendamenti indispensabili e che ora vi elenco.
A monte di questa legge cosa manca? Mancano la risorse. Le risorse sono in capo ad una finanziaria nazionale, ma sono in capo anche alle scelte di questa maggioranza e di questa Giunta regionale. Di nuovo, nell'ultimo bilancio, le politiche sociali si sono riconfermate, in assoluto, la "Cenerentola" tra tutte le politiche scelte dalla maggioranza.
Nel momento in cui una finanziaria nazionale sta pesantemente tagliando su Enti locali o su Welfare, è evidente che la debolezza, che già si manifesta nella nostra Regione, assume connotati e dimensioni di maggiore preoccupazione.
A monte, quindi, mancanza di risorse; a valle mancanza di finanziamenti mirati. Non ci sono finanziamenti per i Piani di zona. (in apertura avevamo già posto una pregiudiziale) e per gli Enti locali che, inevitabilmente taglieranno, soprattutto su queste politiche.
Giustamente, il collega Riggio mi faceva notare che "la pratica praticata" è di scadimento progressivo e generale, con una disparità territoriale pesante. C'è difficoltà in questo settore, Assessore. Lei lo sa. Fanno fatica gli operatori; si fa fatica sui territori e, soprattutto abbiamo una non universalità rappresentata sull'intero territorio. Inoltre c'é una mancanza di vigilanza che continua ad essere assolutamente riconfermata. L'abbiamo vissuto sul versante sanitario, ma lo si vive anche sul versante assistenziale.
La vigilanza non c'é. Non è organizzata; non viene garantita.
In poche parole, Assessore, quali sono i due nodi fondamentali? La mancanza di un piano sanitario e la mancanza di un piano socio-sanitario.
Come mai buona legge sta diventando - e lo sarà - una bella cornice senza il quadro? Perché per ora manca un piano sanitario e un piano socio sanitario. Dopodiché, colleghi della maggioranza e della Giunta regionale vi metteremo alla prova quando presenterete il bilancio. Sarà in quella occasione che avremo il riscontro e la verifica. Quando avremo il nuovo Assessore alla sanità e il bilancio, vedremo come si vorrà fare sul serio l'applicazione di questo quadro che, per ora, è solo una gran bella cornice.
Tenuto conto di tutto questo, Assessore, avevamo posto delle pregiudiziali e, sinceramente, non ci sentiamo soddisfatti nelle risposte.
Le ripetiamo come i nostri emendamenti siano stati presentati mesi e mesi fa e di come la Giunta regionale sia stata messa nella condizione di poter dare risposte. Oggi, con imbarazzo, abbiamo trovato emendamenti presentati dalla maggioranza o da lei stessa.
Tenuto conto di tutto ciò, ci esprimeremo con un voto di astensione.
Già in questo c'è una grande attenzione e un forte rispetto che lei deve riconoscere a tutto il fronte della minoranza che ha fortemente voluto che questa legge andasse a conclusione, ma non possiamo fare diversamente dall'astenerci e richiamarvi alle prove del fuoco che ci saranno prossimamente.
Un ringraziamento al Presidente e al Vicepresidente Toselli per come hanno saputo condurre, nei due pomeriggi in cui di più si è entrati nel merito del provvedimento, alla conclusione della legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Oggi andiamo a votare - e presumibilmente ad approvare - una legge importante, ma per noi non condivisibile. Si tratta di uno dei pochi esempi, in questa legislatura, di come una legge interviene, in maniera più o meno tempestiva, ad applicare, in modo pertinente, una legge nazionale ed una serie di competenze trasferite alla nostra Regione.
Importante è l'ambizione della legge di riscrivere complessivamente l'ordinamento dei servizi e degli interventi sociali nella nostra Regione che parte da una legislazione regionale vecchia e precocemente invecchiata chiamata a tradurre, in termini pertinenti, una legislazione nazionale tutt'altro che vecchia ma che, rispetto ad una serie di indicazioni sicuramente non innovativa.
Riteniamo che il modo più onesto e onorevole, per la nostra convinzione e per quanti hanno condivo questo provvedimento, è di votare contro proprio perché la legge, con una serie di interventi (a volte anche molto pertinenti) interviene a razionalizzare una situazione di fatto, o un insieme di impianti e di assetti delle politiche locali e dei relativi strumenti, che, sostanzialmente, si muove nella linea della continuità storica. Sulle politiche del Welfare e dell'assistenza in particolare del nostro Paese grava pesantemente un'ipoteca di carattere ideologico.
L'ipoteca secondo la quale la strutturazione del sistema dei servizi rappresenta l'ossatura del sistema dei diritti, in cui complessivamente i diritti sono riconosciuti e garantiti nella misura in cui esistono, in qualche misura entificate, strutture pubbliche atte a garantirli. Noi abbiamo la convinzione, al contrario, che, proprio rispetto agli interventi sociali, il mercato dei servizi sociali abbia dimostrato non elementi semplicemente di dinamismo economico, ma anche potenzialità di equità sociale. Tutto quello che la Regione avrebbe dovuto fare rispetto ad un mercato, che è un mercato reale, un mercato di scelte delle famiglie ed è in costante evoluzione, avrebbe dovuto essere un intervento collegato alle dinamiche di questo mercato piuttosto che alle comprensibili dinamiche burocratiche degli enti che fino a questo momento sono stati chiamati a gestire gli interventi sociali, salvo alcuni esempi. Uno riguarda un emendamento che abbiamo votato nella giornata odierna. Alla larga maggioranza che ha condiviso l'impostazione di questo intervento è mancato il coraggio di andare più avanti ed immaginare un sistema commisurato non alla realtà della cultura e della struttura dei servizi sociali in questo momento, ma alla realtà dell'evoluzione sociale e demografica di una Regione, che, proprio da questo punto di vista, mostra evidenti e numerose difficoltà.
In assenza di tutto questo, il modo più onesto per approcciarsi ad un provvedimento importante è quello di apprezzarlo nella sua importanza con un voto importante.
Noi avevamo di fronte un'alternativa, scegliere su questo la strada dell'innovazione, della liberalizzazione del mercato, che è la strada che noi non abbiamo scelto, che la maggioranza non ha voluto e che la maggioranza del centrosinistra si è ben guardata dall'imporre. D'altra parte, invece, avevamo la possibilità di procedere in maniera prudente e intelligente, anche molto ragionevole, alla razionalizzazione dell'esistente.
Questo è quello che questo Consiglio regionale ha fatto. Questa legge secondo me, nasce non solo povera, come dice la Consigliera Suino, ma innanzitutto, vecchia nella sua impostazione. Si è facili profeti nel ritenere che tra pochissimi anni la manutenzione legislativa dovrà provvedere ad intervenire sugli articoli che andiamo questa sera ad approvare, perché questi mostreranno, inevitabilmente, la corda. Comunque è importante che la nostra Regione abbia comunque scelto di affrontare con un disegno ambizioso, ancorché marcatamente conservatore, una materia di questo tipo, dimostrando che è un'Assemblea che non si limita a discutere la rassegna stampa dei giornali, ma rispetto ad alcune materie anche a intervenire con la propria iniziativa legislativa.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Signor Presidente, con il disegno di legge regionale oggi in discussione si richiede all'Aula consiliare una sollecita approvazione finalizzata sia a definire la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali, secondo i principi fondamentali definiti dalla legge n. 328/2000 e dai relativi atti governativi di indirizzo e coordinamento, sia a delineare un riordino della legislazione regionale di settore.
L'intento è senza dubbio condivisibile, a livello di principio, ideale poiché mira a garantire al cittadino una migliore assistenza e copertura delle esigenze da parte delle Istituzioni.
Questo disegno di legge individua e definisce gli ambiti di intervento delle singole politiche settoriali regionali che si estendono dalla tutela materna infantile alla promozione degli interventi per famiglie, per le persone anziane, per le persone disabili, per i soggetti senza fissa dimora e con problemi di dipendenza, infine per le persone detenute ed ex detenute.
Tutto ciò premesso, il suddetto disegno di legge regionale è oggetto da parte nostra di astensione in quanto privo delle indispensabili risorse finanziarie.
Leggi di questo genere possono essere condivise a patto che non rimangano nel regno delle buone intenzioni, senza alcuna possibilità di realizzazione pratica e di effettivo vantaggio per i cittadini, che hanno necessità di risposte semplici, pratiche e dirette da parte di un Ente regionale troppo spesso visto come qualcosa di astratto e lontano.
Un ultimo esempio, Assessore Cotto: sotto il profilo legislativo poteva essere condivisibile il provvedimento legislativo, però, nell'ultimo accordo che lei ha fatto con le associazioni di categoria (mi riferisco all'assegno familiare, è stato tolto il famoso assegno di cura domiciliare.
Ciò vuol dire che noi continuiamo a fare della propaganda elettorale senza dare un vero aiuto a coloro che hanno effettivamente bisogno, a coloro che sono i più deboli di questa comunità e di questa società.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, intervengo a nome della maggioranza. Giustamente raccolgo l'invito che lei ha fatto prima: il dibattito, insomma, fa testo dell'appoggio non incondizionato, ma dell'appoggio partecipato, credo che sia estremamente positivo, della maggioranza al disegno di legge della Giunta.
Voteremo a favore di questa legge anche perché la riteniamo non voglio dire epocale, essendo un termine molto importante, ma una tra le più importanti di questa Legislatura, che coglie l'attenzione di questa Regione e di questa Amministrazione regionale in un ambito estremamente importante e delicato, sia sotto l'aspetto istituzionale che sotto l'aspetto sociale come quello del socio-assistenziale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, sarò brevissimo.
Come Lega, ad un certo punto, eravamo stati abbastanza critici su questa legge con la presentazione di numerosi emendamenti. In parte siamo stati convinti a ritirarli, qualcuno è stato accettato, di questo ringraziamo Giunta e maggioranza. Su quelli che sono stati respinti resta qualche perplessità. Però, dobbiamo dare atto, a livello fondamentale, che questa legge riconosce il ruolo della famiglia, che è il concetto base anche della politica della Lega. Pertanto, vediamo a livello essenziale di questa legge dei punti che condividiamo pienamente, voteremo quindi a favore.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mercurio.



MERCURIO Domenico

Signor Presidente, solo trenta secondi per ricordare che la Giunta, in occasione degli aumenti dell'IRPEF, si era impegnata a dirottare una parte dell'aumento IRPEF all'assistenza, ciò in considerazione del programma della stessa Giunta di passare dall'1 al 2% delle risorse.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Non avevo ascoltato la dichiarazione del Consigliere Cattaneo che ovviamente, mi rappresenta, ma solo per esprimere, come gruppo dell'UDC la nostra soddisfazione rispetto ad una legge che ha visto un grande dibattito prima in Commissione e poi all'interno del Consiglio, e anche una grande collaborazione delle forze politiche.
Questo, sicuramente, è sintomo di grande maturità del Consiglio, ma soprattutto, la soddisfazione di vedere la centralità della famiglia ancora rappresentata all'interno di una legge regionale.



PRESIDENTE

Prima di votare il testo della legge, vorrei ringraziare tutti i Consiglieri per la discussione della legge che è stata veramente approfondita.
Indìco la votazione, per appello nominale, sull'intero testo di legge.
Presenti 42 Consiglieri Votanti 41 Consiglieri Hanno votato Sì 28 Consiglieri Hanno votato NO 4 Consiglieri Astenuti 9 Consiglieri Non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.



TOSELLI PIETRO FRANCESCO


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Proseguimento esame proposta di legge n. 338 "Valorizzazione degli sport tipici del Piemonte"


PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE TOSELLI

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 338, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Bussola



BUSSOLA Cristiano, relatore

Molto brevemente per rendere noto ai Consiglieri le decisioni che sono state assunte nell'ultima seduta di VI Commissione in relazione alla proposta di legge. Per quanto riguarda l'articolo 1 è stato accolto un accorpamento. Gli articoli 1 e 2 saranno sostituiti da un nuovo articolo 1.
Tra i dati più interessanti e significativi si introduce la dizione di "pantalera", assente nel precedente testo di legge, per dare maggiore importanza alle tradizioni sportive tipiche della regione.
Un'altra modifica riguarda l'articolo 3 che è stato sostituito accogliendo un emendamento, da un nuovo articolo 3.
Differenze rispetto al testo precedente. Vengono introdotte anche le Federazioni e gli Enti di promozione sportiva riconosciute dal CONI per quanto riguarda l'attività che viene favorita da parte della Regione Piemonte. Un'ulteriore modifica riguarda l'articolo 4 che viene così emendato da un nuovo articolo. Tra i dati significativi che riguarda il nuovo testo, sono state apportate due aggiunte. Una riguarda l'introduzione di uno o più musei regionali della pallapugno o della palla tamburello l'altra modifica concerne l'introduzione della cartellonistica che indichi la presenza, nel territorio piemontese, di impianti in cui vengono praticati gli sport sferici.
Un emendamento soppressivo è stato accolto e riguarda l'articolo 5 dove erano presenti le parole "un regolamento attuativo della presente legge contenente...": non è più possibile utilizzare questi termini in base ad una sentenza della Corte Costituzionale. Per quanto riguarda l'articolo 6 sono da aggiungere al II Comma di tale articolo le seguenti parole: "i contributi e le federazioni di cui all'articolo 7" che è poi la norma finanziaria, alle lettere b) e d) "non possono superare il 5% del totale dei finanziamenti." Altre modifiche alla lettere b) e d) dell'articolo 7: "Vengono aggiunti, oltre ai contributi a favore delle Federazioni degli Enti di promozione sportiva e degli enti locali, anche le comunità collinari". Mentre alla lettera d) vengono aggiunte: "Le associazioni sportive, proprietarie degli impianti" e come nella lettera b anche "le comunità collinari". Ovviamente sono già stati approntati gli emendamenti in relazione alle modifiche che vi ho appena citato.



PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE TOSELLI

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RIBA Lido

E' una legge sulla quale abbiamo discusso in molti, ne abbiamo discusso in V Commissione, l'abbiamo riconvocata: è una legge che richiede di fare un minimo di valutazione. Abbiamo richiesto, in tutti i modi, che si esaminasse con un po' più di tempo: non mi pare corretto, e soprattutto neanche possibile, esaminarla adesso, a quest'ora. Tra l'altro, nel nostro Gruppo, mancano i rappresentanti che erano presenti in Commissione.



PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE TOSELLI

La parola al Consigliere Cattaneo



CATTANEO Valerio

E' stato chiesto dall'opposizione di chiudere i lavori dell'aula alle 19.30: non è la prima e l'ultima volta che si acconsente a chiudere prima.
Alcune volte lo abbiamo chiesto noi, altre volte lo si è fatto per la risultanza del numero legale, o per necessità. Non vorrei che emergesse un problema che non esiste in questa fase. L'avevo già detto: noi ritenevamo giusto e corretto - e mi sembra che sia stato fatto con la relazione del Consigliere Bussola - che fosse incardinato il provvedimento. Nel senso che il provvedimento era stato rinviato in Commissione con la responsabilità del sottoscritto che aveva acconsentito, in assenza del primo firmatario della proposta di legge, il Consigliere Enrico Costa, presente oggi in aula. Si faccia almeno cinque minuti di lavoro, perché è chiaro che non riusciamo ad esaminare il provvedimento entro le ore 20. Sia chiaro, ed è l'obiettivo che ci ponevamo nel rispetto del primo firmatario e del Gruppo che lo ha presentato e nel rispetto dei lavori di questa assemblea, che domani mattina questo sarà il primo punto all'o.d.g..
Nelle due ore che saranno necessarie approveremo il progetto di legge nella giornata di domani.



PRESIDENZA DEL VICE PRESIDENTE TOSELLI

E' intendimento del Presidente seguire l'o.d.g. dei lavori che prevede di fatto, la discussione di questo punto. Nella giornata di domani chiudendo oggi su questo provvedimento - a meno che non si richiedano inversioni di o.d.g. - si riprenderà dalla proposta di legge n. 338.
Se vi è questo accordo, ribadito all'unanimità da parte dell'aula riprenderemo domani mattina i nostri lavori partendo dal provvedimento n.
338 e partiremo avendo già dato la parola al Consigliere Bussola che ha illustrato i lavori della Commissione per rendere più veloce successivamente, l'approvazione del testo in aula.
La seduta è tolta



(La seduta chiude alle ore 19.17)



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