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Dettaglio seduta n.41 del 28/11/00 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 158 inerente a: "Aggressione al Presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto"


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, ho chiesto la parola per proporre, dopo quanto è avvenuto ieri, con l'aggressione del Presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto, che il Consiglio regionale del Piemonte, prima di procedere all'esame dei punti all'o.d.g., si esprima su questo fatto, prendendo una posizione di condanna di questa aggressione e di solidarietà nei confronti del Presidente della Regione Puglia.
Propongo un brevissimo ordine del giorno. Se i colleghi sono d'accordo penso che potrebbe essere iscritto all'o.d.g. e quindi discusso.
Tale ordine del giorno recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte esprime preoccupazione e protesta per l'aggressione della quale è stato vittima nella giornata di ieri il Presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto.
Il Consiglio regionale del Piemonte, mentre esprime al Presidente della Regione Puglia la propria solidarietà chiede che vengano accertate e perseguite le responsabilità per un atto così grave contro le istituzioni".
Propongo al Presidente e alla sua sensibilità di chiedere al Consiglio di poter approvare questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Consigliere Marcenaro, desidero informare i colleghi che la Presidenza d'intesa con i membri presenti, intendeva comunque sottoporre all'assemblea l'assunzione di un atto di solidarietà verso il Presidente della Regione Puglia e di responsabilità istituzionale.
L'indirizzo di solidarietà che viene proposto la Presidenza lo acquisisce e lo sottoporrà per l'iscrizione all'o.d.g. quando avremo accertato la presenza sicura dei 40 Consiglieri necessari per iscrivere nuovi argomenti all'o.d.g., che in questo momento non ci sono ancora. Sono presenti i membri sufficienti per svolgere la seduta, ma non ancora quelli necessari per iscrivere nuovi argomenti all'o.d.g.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Cantore, Casoni Cota, Cotto, Ghigo, Leo, Mancuso, Papandrea, Pichetto, Pozzo, Racchelli e Rossi Giacomo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Apposizione visto Commissario del Governo


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge vistati dal Commissario del Governo sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

d) Variazione denominazione Gruppo consiliare "Lista Insieme con Di Pietro" in "Gruppo Misto Lista Di Pietro - Italia dei valori"


PRESIDENTE

Comunico inoltre che, a far data dal 17/11/2000, il Gruppo "Lista Insieme con Di Pietro" ha assunto la denominazione "Gruppo Misto Lista Di Pietro - Italia dei valori".


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

e) Attribuzione funzioni temporanee di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Cavallera


PRESIDENTE

Comunico infine che per la giornata di oggi sono state assegnate le funzioni temporanee di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Cavallera, il quale era qui a prendere servizio già alle 9,30 con la puntualità e la solerzia che lo contraddistinguono e di cui la Presidenza gli dà atto.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, con particolare riferimento all'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno inerente a: "Preoccupazione per l'inasprimento dei contrasti tra le forze politiche e le istituzioni dello Stato" e alla richiesta di inserire il punto 18) all'o.d.g. dopo il punto


PRESIDENTE

3)



PRESIDENTE

Ho ricevuto da parte del Presidente del Gruppo I Democratici-L'Ulivo Consigliere Giordano, la richiesta di inserimento all'o.d.g. della seduta consiliare del 28/11/2000, ai sensi dell'art. 51, quinto comma, del Regolamento interno del Consiglio regionale, del punto definito come "Preoccupazione per l'inasprimento dei contrasti tra le forze politiche e le istituzioni dello Stato".
Trattandosi di richiesta di iscrizione di un nuovo argomento all'o.d.g., la porrò in votazione insieme a quella avanzata dal Presidente del Gruppo DS, Consigliere Marcenaro.
Ancora sull'o.d.g., colleghi, è necessario un ulteriore momento di valutazione.
L'o.d.g. definito dai Capigruppo lo avete ricevuto; non lo rileggo anche se è previsto dal Regolamento: mi pare superfluo.
Questa mattina dovremmo procedere all'esame di alcune interpellanze che proporrei di trattare fino alle ore 11; poi dovremmo proseguire con l'o.d.g. secondo gli argomenti che finora sono iscritti e nel pomeriggio svolgere il dibattito, prenotato da tempo, relativo all'encefalopatia spongiforme bovina (BSE), comunemente detta "mucca pazza", alla riapertura della seduta pomeridiana in modo che questo argomento di stretta attualità sia trattato entro la giornata di oggi.
C'è inoltre una richiesta di inversione dei punti all'o.d.g. avanzata dalla Giunta che deve essere posta in votazione. La Giunta richiede di inserire, dopo il punto 3) all'o.d.g., l'argomento attualmente iscritto al punto 18), che diventerebbe quindi 3 bis): "Esame disegno di legge n. 165: 'Disposizioni in materia di tasse di concessione regionale'".
Per questa inversione dei punti all'o.d.g. è sufficiente la maggioranza semplice. Ricordo che per la seduta di oggi il numero legale, in base ai congedi richiesti, è 25, che è il minimo previsto.
Ha chiesto la parola per illustrare tale richiesta l'Assessore Burzi ne ha facoltà.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e alle finanze

Se può servire, intervengo per completare le motivazioni della richiesta di anticipare l'esame del disegno di legge n. 165.
Come ho già informalmente comunicato alla maggior parte dei Capigruppo si tratta di un disegno di legge che propone l'abrogazione di nove tributi di competenza regionale; per le stesse ragioni, è stato velocemente esaminato dalla I Commissione. In questo modo, ci equipareremmo ad altre Regioni che in tal senso hanno agito, abrogando - appunto - nove tributi per complessivi 3 miliardi.
La ragione dell'urgenza è banale: l'approvazione di tale provvedimento consentirebbe all'Amministrazione regionale di non ordinare la modulistica relativa alla gestione di questi tributi, che - diversamente - saranno ancora operanti dall'1 gennaio; quindi, la ragione è quella di non sostenere un costo inutile rispetto all'obiettivo che il disegno di legge si propone.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione la proposta di inserire dopo il punto 3) l'esame del disegno di legge n. 165.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La proposta d'inversione dell'o.d.g. è approvata all'unanimità dei 31 Consiglieri presenti.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interpellanza n. 122 della Consigliera Suino inerente a: "Terapia elettroconvulsivante (TEC)"


PRESIDENTE

Non possiamo procedere all'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., perch non sono ancora registrate 40 presenze.
Passerei al punto 2) all'o.d.g. "Interrogazioni e interpellanze" quindi allo svolgimento di alcune interpellanze, procedendo - sulla base dell'elenco delle disponibilità - con quelle che vedono contemporaneamente presente l'Assessore che deve rispondere e il primo tra gli interpellanti.
E' presente l'Assessore D'Ambrosio, che può dunque rispondere all'interpellanza n. 122, presentata dalla Consigliera Suino.
Non vedo in aula la Consigliera Suino, ma mi pareva di averla vista.



PRESIDENTE

SUINO Marisa (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non avevo ancora firmato il registro delle presenze.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, collega, l'avevo vista, anche se non aveva ancora firmato.
Ha pertanto la parola l'Assessore D'Ambrosio per la risposta all'interpellanza n. 122.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Rispondo all'interpellanza n. 122 della Consigliera Suino, relativa alla terapia elettroconvulsivante, in merito alla quale preciso quanto segue.
La nota prot. 7072 del 31/5/2000, a firma del Responsabile del Settore Programmazione Sanitaria, non è una circolare, bensì la risposta ad alcune lettere pervenute al succitato Settore nei mesi di aprile e maggio. Queste richieste, ciclostilate e firmate in originale, esprimevano disappunto per le difficoltà incontrate dalla proposta di legge regionale n. 561 del 29/9/2000. La nota prot. 7072 del 31/5/2000 è la risposta a tali lettere datate 25/4/2000.
La risposta non è stata inviata a migliaia di piemontesi - così come si dice nell'interpellanza - bensì ad un totale di 76 cittadini. Di queste 76 lettere, 17 sono, tra l'altro, ritornate al mittente, perché gli indirizzi sono risultati inesistenti.
La succitata nota si riferisce alle lettere, ciclostilate e firmate in originale, tutte datate 25/4/2000, che sono pervenute al Settore Programmazione Sanitaria dell'Assessorato alla sanità.
Nella nota in questione si è erroneamente affermato - cosa della quale si è chiesto scusa agli interessati - che la legge in oggetto era stata respinta dalla Corte Costituzionale, anziché sottoposta al parere della stessa, in conseguenza del ricorso dell'Avvocatura Generale dello Stato per conto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Per opportuna conoscenza si comunica che tale imprecisione - ancorché grave - era stata rilevata nel corso dell'inoltro delle risposte e che si era provveduto a modificare il testo della lettera. Le risposte successive, infatti, contengono il seguente testo: in luogo di "respinta dalla Corte Costituzionale" si è scritto, doverosamente, "sottoposta all'esame della Corte Costituzionale".
L'errore presente nella comunicazione - ancorché grave, come dicevo poc'anzi - è stato sollecitamente corretto e pertanto non si sono ravvisati gli estremi di un procedimento legale nei confronti del Responsabile del Settore. C'è stato altresì un colloquio diretto con il Responsabile dell'Associazione ARPC ed alcuni associati, cui ho rinnovato le scuse e con i quali mi sono poi incontrato nuovamente per discutere la problematica attinente - appunto - all'elettroshock.
Così come sottolineato dalla Commissione Tecnica di Psichiatria riunitasi il 2/6/1999, la Giunta regionale ritiene che: le linee guida sulla terapia elettroconvulsivante, emanate dal Ministero della Sanità con circolare n. DPV.4/SM-F1/90 del 15/2/1999 e trasmesse agli Enti preposti con circolare dell'Assessore alla sanità ed assistenza della Regione Piemonte n. 3190/28.1 del 19/3/1999, sono ampiamente esaustive nel regolamentare l'applicazione della terapia elettroconvulsivante in Piemonte la TEC è una terapia praticamente non più impiegata (un caso negli ultimi due anni) e comunque è da tempo applicata secondo le raccomandazioni delle linee guida (consenso informato, solo per determinate patologie, in anestesia, ecc.).



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino, alla quale chiedo nuovamente scusa perché lei non aveva ancora firmato, ma io l'avevo vista in prossimità dell'aula e naturalmente, ottimisticamente, l'avevo segnata tra i presenti.
Prego, Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Va sottolineato il fatto che questa nostra interpellanza risale al 10 luglio e quindi aveva una pregnanza ed un'urgenza in quel periodo; la risposta è abbondantemente in ritardo. Comunque, prendiamo atto delle scuse che l'Assessore ha voluto esprimere al Consiglio regionale per questo incidente; di sicuro si tratta di un incidente di percorso, però è stato sgradevole, anche perché si è svolto questo iter di lettere.
Lei ne ha citate due, Assessore, ma ci sono state tre spedizioni: la prima di queste è stata proprio in campagna elettorale; le altre due sono state a ridosso, immediatamente dopo, e soltanto nell'ultima compare una smentita, con la formulazione che ha indicato lei, e cioè che il provvedimento è stato sottoposto al parere, che tuttavia non è ancora stato espresso. Questo però è avvenuto soltanto nell'ultima di queste comunicazioni; tutte le altre lettere hanno continuato a riportare una dicitura assolutamente falsa, oltre che scorretta.
Mi stupisce, tra l'altro, che questo fatto non abbia suscitato qualche perplessità anche da parte di altri colleghi, poiché il provvedimento al quale facciamo riferimento è la legge che ha visto l'unanimità del voto in quest'aula, con tutti i Gruppi presenti, in un'occasione peraltro non di un Consiglio fatto nell'ultima seduta della scorsa legislatura, durante la quale abbiamo cercato tutti quanti di far passare provvedimenti vari, ma in una seduta assolutamente normale, dopo un iter di dibattito, di discussione e di analisi serio. Si tratta quindi di un provvedimento che ha visto l'unanimità del consenso, in primis della sua persona. Non si capisce come un funzionario, un responsabile in questo caso - credo si chiami dott.ssa Colombano - possa scrivere una lettera che dice: "La legge fatta dalla Regione Piemonte non è valida, tant'è che la Corte si è espressa contro".
Queste lettere sono pubbliche, e partono - guarda caso - nel periodo elettorale.



(Commenti fuori microfono dell'Assessore D'Ambrosio)



SUINO Marisa

Ho detto partono, non arrivano. Lei, Assessore, dice che sono 76 lettere; mi verrebbe voglia di chiederle di dimostrare che sono state 76.
Tanti cittadini hanno firmato la petizione reiterata, con la quale da tre anni portavano avanti una battaglia per sancire un diritto - peraltro riconosciuto dalla nostra Regione, come poi la legge ha provveduto a fare e per eliminare una pratica che, per fortuna, è sempre meno diffusa.
Quindi, tentavano di sancire che la pratica dell'elettroshock sul nostro territorio, anche in concordanza con le linee guida del Ministero, non ha da esistere, per un fatto di civiltà. Infatti, non per niente, ha visto la totale unanimità dei Gruppi politici presenti in quest'aula.
Quindi, com'è possibile che un funzionario scriva una lettera di questo tipo e la mandi a tutti i cittadini - tra l'altro, come ci si permette di farlo? - che si sono presi la briga di organizzare vari banchetti. Io non ho mai fatto questi tipi di banchetti, ricordo di aver messo una firma, nel mio passato, come cittadino torinese sensibile a questi temi. Quindi, tutti i cittadini si vedono recapitare a casa una lettera dell'Assessorato alla sanità con la firma di un dirigente che dice: "Guardate che la Corte l'ha bocciata", quando la Corte deve ancora oggi prenderla in esame! Non solo; parte la prima lettera, e non vi sono state smentite o segnali di alcun genere. Assessore, ma lei dov'era? I suoi dirigenti dov'erano? Parte una seconda lettera e nemmeno quella viene smentita; ne parte una terza e solo allora viene fatta la smentita. Ma è assurda questa vicenda sull'elettroshock! Le sigle sulla lettera sono della dott.ssa Colombano e - credo - del dott. Zanalda, che penso sia un consulente nell'ambito della psichiatria.
Noi, appena entrati in carica, scriviamo al Presidente del Consiglio e all'Assessore, dicendo: "Attenzione, è successo qualcosa!".
Questa lettera, tra l'altro, si può configurare, dal mio punto di vista, come un danno d'immagine, ma anche come un danno economico, perch sono partite ripetutamente centinaia di lettere a spese dell'Amministrazione regionale, senza un "input", senza che vi sia stata una richiesta, senza che vi sia in tal senso uno scopo da perseguire riportando un dato falso: "la Corte ha bocciato la legge della Regione Piemonte"; la Corte magari la boccerà, ma deve ancora cominciare a fare questa analisi.
Non solo, abbiamo immediatamente scritto al Presidente una lettera, non un'interpellanza, dicendo: "Presidente Cota, è successo questo fatto.
Fermatelo e poi richiamate questo funzionario". Non è successo nulla! Poi, bontà sua, l'Assessore D'Ambrosio, a distanza di sei mesi, ha avuto la disponibilità di incontrare il Comitato - che conosco indirettamente - che si è fatto promotore di questa battaglia, ed è stata mandata l'altra lettera.
E' chiaro che c'è - e va detto ai colleghi Consiglieri - un esposto e una denuncia alla Procura della Repubblica per questo fatto, poiché i firmatari ravvisano un dolo d'immagine e chiedono che venga fatta giustizia di questa procedura.
E' grave che sia capitato su un fatto di civiltà, cioè sancire che l'elettroshock nella Regione Piemonte venga ritenuta una pratica da non svolgersi; questo non c'entra nulla con il fatto che sia stata praticata tanto o poco; è sancire un principio di libertà, di giustizia, di salvaguardia che ha visto - lo ribadisco nuovamente - l'unanimità dei Gruppi politici, dall'estrema destra all'estrema sinistra. Su questo ci siamo trovati d'accordo.
E' incidentale che io sia stata con la collega Cotto la prima firmataria; è incidentale, perché poteva essere l'ex Consigliere Griffini poteva esserlo lo stesso Presidente del Consiglio.
Abbiamo impiegato un po' di tempo, ma siamo arrivati a questo risultato. Poi può darsi che la Corte si pronuncerà dicendo che ci sono dei margini di difficoltà amministrativa. Può darsi, e in tal caso correggeremo il testo, ma questo non giustifica il fatto che un funzionario o dirigente non so cosa sia questa signora e non mi interessa - si possa permettere di scrivere quello che ha scritto. L'Assessore D'Ambrosio dov'era? I dirigenti del Settore dov'erano? Il Presidente Cota dov'era? Com'è possibile che avvenga un fatto del genere su un tema di questo tipo, e si impiegano sette mesi a rispondere, e si dice che è stato un incidente di percorso? Quindi, hanno fatto bene a procedere con una denuncia alla Procura e a chiedere conto. Hanno fatto bene, perché chiedono anche conto economico di questo danno, perché c'è stato un danno economico e un danno d'immagine in tal senso.
Per quanto mi riguarda non è mia abitudine fare questo tipo di iniziative. Capitano cose di questo genere, ci mancherebbe di perseguire in qualche modo lavoratori che in certi casi sono sicuramente messi in condizioni di difficoltà. Poi gli incidenti sul lavoro succedono, e sono incidenti di percorso. Però non quando si tratta di un tema di questo tipo non è stato un incidente: qualcuno ha ordinato a quel dipendente di scrivere quelle lettere, di ripeterle per tre volte e di spedirle con il timbro della Regione Piemonte, Assessorato regionale, con un testo che diceva: "La Corte ha bocciato la legge della Regione Piemonte". Falso: la Corte deve ancora cominciare a farlo e, se lo facesse, io conto sulla giustizia che c'è e ci deve essere in quest'aula, affinché tutti i Gruppi a quel punto si animino per trovare le soluzioni amministrative che vadano incontro a quella che potrebbe essere l'eccezione che potrà rilevare la Corte. Ma sinora non è successo.
Chiedo scusa per essere intervenuta più del tempo dovuto, e anche per la foga, però sentirsi dare una risposta sette mesi dopo fa un po' cadere le braccia, anche se l'Assessore si è scusato per quanto è accaduto - e di questo bisogna assolutamente darne atto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Vorrei dire che personalmente ho dato la mia disponibilità a rispondere immediatamente, ma se i lavori del Consiglio vanno in modo tale che alle interpellanze presentate da tempo non si dà corso, non è colpa mia.
Mi sorprende però non la passione della collega Suino con la quale ha esposto il problema, ma il modo come l'ha esposto.
Debbo dire che l'errore del funzionario c'è stato, ma devo sottolineare che l'Assessore non può vedere tutte le lettere che partono dalle Direzioni e dai Settori. La persona che lei ha citato è Responsabile del Settore, e ha fatto indubbiamente un grave errore, perché nel comunicare ha detto che la legge in oggetto era stata respinta dalla Corte Costituzionale.
Poi lei, Consigliera Suino, in un modo stranissimo, forse perché si avvicina un'altra campagna elettorale, ha fatto riferimento a campagne elettorali.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

SUINO Marisa (fuori microfono)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Ma io non c'entro comunque! Non sono candidata!



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Ma lei le cose le ha dette; come non c'entra?



(Proteste della Consigliera Suino)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

La risposta del Settore è stata fatta il 31/5/2000 e non mi risulta che ci fossero elezioni regionali o quant'altro.



(Ulteriori proteste della Consigliera Suino)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Ma lei le cose le ha dette! Poi le dico: ben venga la denuncia alla Procura nei confronti di questo Capo Settore. Però non vedo quali cose assurde siano state fatte, dal momento in cui - tra l'altro viene sottolineato dappertutto fortunatamente in Piemonte è stata fatta una sola terapia elettroconvulsivante negli ultimi cinque anni, e speriamo che sia stata l'ultima.
Perciò - ripeto - non essendoci grande motivo del contendere, mi sorprende la foga e la passione che lei mette in tutte le situazioni che attengono alla sanità, però debbo ribadire che la risposta alle lettere...
Le lettere sono state 76 perché 76 erano state quelle che erano arrivate in Assessorato, quindi anche in questo ho detto la verità. Poi, se l'Associazione ha ritenuto opportuno denunciare alla Procura, nelle sedi opportune si risponderà chiaramente.
Ho rilevato che non è stato assunto alcun provvedimento nei confronti del Capo Settore, ma ci siamo ampiamente scusati con l'Associazione per l'accaduto.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 223 dei Consiglieri Moriconi, Contu, Papandrea e Chiezzi inerente a: "Rappresentanze sindacali"


PRESIDENTE

Il combinato disposto della presenza degli interpellanti e degli Assessori ci consente di avere la possibilità di rispondere ad una sola delle ulteriori interrogazioni per le quali la Giunta aveva comunicato di poter rispondere oggi; d'altra parte, il tempo di dieci minuti non ci consentirebbe di trattare altre interrogazioni od interpellanze.
In questo momento è presente l'Assessore Burzi per rispondere all'interrogazione n. 223 dei Consiglieri Moriconi, Contu, Papandrea e Chiezzi.
Prego, Assessore, prenda pure la parola per la risposta.



BURZI Angelo, Assessore al personale e sua organizzazione

I colleghi mi perdoneranno se non ho il testo scritto della risposta in ogni caso, ricordo bene l'argomento, ma prego gli interroganti di volermi correggere qualora io lo ricordassi male.
Gli interroganti ponevano delle domande circa un incontro o una serie di incontri che avrebbero chiesto le rappresentanze sindacali, in particolare il motivo per cui tali incontri, all'epoca dell'interrogazione non si sono svolti.
Il testo scritto della risposta - ripeto, non l'ho qui, ma farò in modo che pervenga agli interroganti e agli uffici nella giornata di oggi semplicemente diceva che, alla data dell'interrogazione, non risultava richiesta alcuna specifica riunione in materia, per cui la risposta era negativa semplicemente in quanto non risultava evidenza formale della richiesta dell'incontro.
Devo peraltro aggiungere, perché anche la sostanza vuole la sua parte oltre la forma, che gli incontri che al momento dell'interrogazione non avevano generato una richiesta formale per cui la risposta della Giunta era negativa, hanno invece, nelle fasi immediatamente successive, avuto luogo numerosi e hanno portato, per quanto attiene al discorso delle qualifiche e quindi all'area delle qualifiche, anche alla sottoscrizione di un accordo integrativo in linea con il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro accordo che è stato siglato all'inizio della settimana scorsa. Questo nel merito dell'oggetto degli incontri.
Riconfermo che, per quanto riguarda la forma degli incontri, al momento dell'interrogazione la risposta scritta - che, ripeto ancora, non è disponibile, ma la farò pervenire ai colleghi interroganti e agli altri Consiglieri intervenuti oggi - era una risposta negativa, non essendoci stata evidenza formale della richiesta degli incontri.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Il problema delle rappresentanze sindacali in ambito regionale è un problema che, poco per volta, sta emergendo. Questo è un caso particolare sul quale siamo curiosi di vedere la risposta scritta per fare eventuali ulteriori deduzioni.
Effettivamente, ho potuto vedere un documento, che però non aveva i "crismi" della legalità; comunque è difficile negare che qualcosa sia avvenuto e che qualche documento sia circolato.
Questo è stato nient'altro che un primo segnale, un primo campanello d'allarme dei problemi che, secondo noi, si stanno verificando a livello della gestione del personale che lavora in ambito regionale.
Non posso che ritenermi non soddisfatto della risposta, soprattutto per il fatto che noi siamo convinti che ci sia comunque in atto una discriminazione verso alcune rappresentanze sindacali.



PRESIDENTE

Dobbiamo passare all'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., per la quale si richiede la presenza di 40 Consiglieri.
Pregherei i fare una verifica.
Sono presenti in aula solo 32 Consiglieri, per cui non è possibile procedere a tale iscrizione.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti idrici - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Proseguimento esame disegno di legge n. 121: "Disposizioni per la prima attuazione del D.lgs. 1/5/1999, n. 152 in materia di tutela delle acque" Esame connesso ordine del giorno n. 157


PRESIDENTE

Riprendiamo pertanto l'esame degli emendamenti presentati all'art. 2 del disegno di legge n. 121, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alle risorse idriche

Stavamo votando un emendamento della Giunta all'art. 2 che, dopo la parola "regionali", chiede di aggiungere la parola "incompatibili", in quanto - se non erro, chiedo conferma - l'emendamento n. 1) è stato respinto.
In sostanza, con questo emendamento intendiamo ulteriormente delimitare e far capire cosa intendiamo con "norme da abrogare". Per il resto, avevamo fatto una lunga discussione sull'art. 1, che inquadrava queste disposizioni transitorie in materia di competenze previste dalla normativa di tutela delle acque.
L'art. 2 tratta la delegificazione.
Alcuni emendamenti presentati all'art. 3 possono essere accolti, altri no. Se il Presidente è d'accordo, avendo la parola, darei un giudizio su tali emendamenti.
Riguardo all'emendamento n. 3.1) "all'allegato B), punto 5, comma primo, aggiungere alla fine della frase le parole "da emanare entro il 31/12/2000", che fa riferimento alla data del 31/12/2000, vi sarebbe una possibilità di accoglimento. Mi rivolgo soprattutto al collega Palma dicendo che probabilmente entro quella data la legge non sarà ancora emanata. Pertanto, pur accogliendo l'emendamento, per avere la sicurezza che la legge sia promulgata, inserirei la frase: "entro il 31/12/2001".
Per quanto riguarda l'emendamento n. 3.3), allegato B), punto 6 aggiungere alla fine della frase le parole "da emanare entro il 31/12/2000", vale lo stesso discorso. In questo caso, inoltre, la legge regionale modificherebbe un termine disposto dalla legge n. 152, quindi la nostra posizione è di non accoglimento dell'emendamento, poiché andremmo a spostare, in sede regionale, un termine previsto da una legge nazionale che, peraltro, abbiamo già sforato. L'emendamento, dunque, non viene accolto anche da un punto di vista "tattico".
Per quanto riguarda l'emendamento n. 3.4), allegato B, punto 2: aggiungere alla fine della frase le seguenti parole: "da emanare entro il 31/05/2001" e al punto 3 aggiungere alla fine della frase le seguenti parole "da emanare entro il 31/05/2001", il parere è negativo in quanto mancano ancora le linee guida statali dell'Autorità di Bacino, previste dalla legge n. 152. Pertanto, non possiamo emanare il Regolamento se non dopo questi adempimenti.
L'emendamento n. 3.5) allegato B, punto 7, comma secondo, aggiungere alla fine della frase le parole "da emanare entro il 31/05/2001", prevede di aggiungere, alla fine della frase, le seguenti parole: "da emanare entro il 31/5/2001". Questa è la motivazione per poter emanare questo Regolamento di concerto con quel provvedimento.
L'emendamento n. 3.6), che prevede di aggiungere alla fine della frase le parole "ed elaborazione di codici di buona pratica agricola con valenza regionale riguardanti l'irrigazione, l'uso di concimi contenenti fosforo e l'utilizzo di fitofarmaci", è accoglibile.
Relativamente all'emendamento n. 3.7), allegato B, aggiungere alla fine: "8. Individuazione di zone vulnerabili da prodotti fitosanitari e altre zone vulnerabili (art. 20 del d.lgs. n. 152/99) da emanare entro il 31/12/2000", invece, il nostro parere è negativo. Includere negli oggetti di disciplina regolamentare l'individuazione delle zone vulnerabili da prodotti fitosanitari ed altre zone vulnerabili, significherebbe sottrarre al Consiglio la funzione di pianificazione territoriale che gli è propria.
Consideriamo, pertanto, improprio inserire questo testo nel Regolamento e questo dimostra anche la nostra cautela a fronte dei ruoli che competono ai vari organismi.
Per quanto riguarda gli altri emendamenti, quelli indicati come "B" e "C", presentati dal Consigliere Chiezzi, il nostro parere è negativo.
La soppressione del punto 5) dell'allegato A, "Il procedimento di definizione delle aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano", è da tempo disciplinato da una delibera della Giunta regionale. La sua inclusione nell'allegato al disegno di legge n. 121 si giustifica per ragioni di omogeneità della fonte giuridica di disciplina di tutti i procedimenti relativi alla tutela delle acque. Esso, inoltre, necessita di aggiornamenti, alla luce delle nuove disposizioni della legge n. 152.
Rispetto all'emendamento definito "C)", non si rinvengono ragioni per escludere dalla disciplina regolamentare gli interventi di trasformazione e gestione del suolo e del soprassuolo, previsti nella fase di almeno 10 metri dalla sponda dei fiumi, laghi, stagni e lagune. Tale disciplina, cui si è già iniziato a porre mano, in collaborazione con la Direzione dell'Ambiente - questo, ovviamente, è il giudizio della Direzione Risorse Idriche - risulta particolarmente urgente in funzione della sua possibile applicazione nella fase di ricostruzione conseguente agli eventi alluvionali dell'ottobre 2000. Siamo pertanto contrari all'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cavallera, per aver illustrato la posizione della Giunta.
2) Emendamento presentato dall'Assessore Cavallera: dopo la parola "regionali", aggiungere la parola "incompatibili".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 35 Consiglieri presenti.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero art. 2.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Continuo ad avere delle perplessità sul meccanismo messo in moto e sostenuto dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 333 del 1995, di cui l'Assessore non ha fornito il testo. Non conosco, pertanto, le motivazioni di questa sentenza. In linea generale - sentenza o non sentenza - continuo ad avere dei dubbi che il rango regolamentare sia in grado, anche con sentenze, di delegificare. Mi sembra, anche se sbaglierò, uno sproposito perché sono due mondi differenti.
La mia opinione personale è che la delegificazione deve stare dentro una legge in modo preciso e poi il Regolamento la attua. Mi sembra incredibile, avendo due ranghi di provvedimento, confondere le acque in questo modo. Se è un problema di struttura, il fatto che il Regolamento pu delegificare, è un fatto di diritto che ha delle valenze generali. E' così.
Non diventa così per una legge, per una materia e non per un'altra: se noi in questa materia, diciamo che il Regolamento delegifica, va bene, vuol dire che in Italia la struttura del diritto è diventata così congegnata.
Mi sembra congegnata in modo un po' confuso, perché l'individuazione in via legislativa, delle norme da delegificare, è la delegificazione.
Assessore, continuo ad avere questi dubbi, ragion per cui voterò contro l'art. 2.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Devo dare atto all'Assessore Cavallera e ai suoi uffici di aver tentato di giustificare, in maniera coerente e documentata, la scelta fatta nell'art. 2. Ovviamente, non me ne vorranno se non accetto a scatola chiusa l'interpretazione della sentenza n. 333 del 1995 (che non ho letto, non so neanche esattamente a quale tipo di Regolamento si riferisca e all'attuazione di quale legge nazionale).
Confermo tutte le riserve rispetto ad un procedimento che consente, per via regolamentare, non di ridisciplinare la materia delegificata, ma delegificarla fissandone la disciplina sulla base di criteri generali stabiliti nella legge regionale. Continua a sembrare un'interpretazione confusa della gerarchia delle norme e, non facendone solo una questione di tipo informale, ma anche di tipo sostanziale, rischia di esporre il lavoro del legislativo ad equivoci ricorrenti e pericolosi.
Sappiamo che sul piano nazionale meccanismi di delega normativa all'esecutivo si prestano sempre ad interpretazioni particolarmente controverse. Quasi sempre le attuazioni delle leggi delega sembrano non sempre interpretare coerentemente e dare attuazione al dettato del legislatore. Ancora più grave mi sembrerebbe, in termini politici generali percorrere una strada per cui, sia pure con il suffragio e il conforto di una giurisprudenza che sembra esistere, si giungesse a legiferare in via ordinaria per via regolamentare.
Sul merito di questo articolo, continuo a mantenere le mie riserve.
Mantengo riserve di fondo sulla strada che la Giunta ha scelto e che sono ripeto, riserve non solo di forma, ma anche di merito.
Il mio voto su questo articolo sarà di astensione.



PRESIDENTE

Ci sono altre dichiarazioni di voto? La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Non posso che associarmi alle voci di quanti mi hanno preceduto.
Anch'io non sono assolutamente concorde sull'interpretazione in base alla quale la disciplina dei procedimenti amministrativi viene delegata ad una successiva interpretazione così come proposto.
In Commissione avevamo già espresso profondi dubbi su questo argomento e non mi sembra che gli indirizzi verso cui si va siano tali da risolvere i problemi che avevamo posto. Continuiamo a rilevare il fatto che, comunque non si prendono delle decisioni, non si stabiliscono delle scelte temporali: uno dei problemi che più ci stanno a cuore.
Una serie di emendamenti ha raccolto queste preoccupazioni. Non si pu pensare di parlare di un argomento che, comunque, riguarda la salute di tutti, non si può parlare di un argomento che ha una grande rilevanza ambientale, senza porsi dei limiti temporali, senza darsi delle scadenze entro le quali prendere delle decisioni. Come altre leggi di tipo ambientale approvate dalla Regione, anche questa ha un duplice aspetto: da un lato, evidenzia il problema e, dall'altro, non prende una decisione delega e pospone il momento decisionale.
Chiaramente, voteremo contro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Vorrei richiamare l'attenzione dell'assemblea a questo provvedimento che, apparentemente, sembra relegato ad un aspetto molto tecnico. E' invece, l'avvio di un'esperienza di delegificazione, che può segnare la strada, il corso, anche per altri casi. Questo dunque è un passaggio molto delicato. Tra l'altro, la delegificazione passa per un incerto confine. Non c'è una formula matematica o un algoritmo da applicare nel processo di delegificazione; sta un po' a questa assemblea legislativa mantenere alcune prerogative ed alcuni livelli di controllo. Quel certo entusiasmo, che porta ad una forte riduzione dell'attività delle assemblee elettive nelle materie secondarie, rischia di creare degli squilibri e dei problemi.
Assessore, non ci deve essere accanimento. Avevo percepito nell'Assessore la convinzione che si trattasse di un provvedimento che poteva passare con una certa semplicità. Oggi - e lo dirò in modo più dettagliato nella dichiarazione di voto finale - ci siamo posti alcuni problemi di come lei ha approcciato questo meccanismo di delegificazione perché rischia di creare un precedente in molte altre materie.
Dobbiamo stare attenti, stiamo compiendo un atto che predetermina un orientamento che rafforza fortemente la funzione regolamentare dell'esecutivo, non con i regolamenti espressi dalla legge (regolamenti attuativi che, secondo me, in molte materie, potrebbero ancora essere utilizzati).
Se noi usiamo regolamenti esecutivi attuativi, su molti campi potremmo centrare ugualmente l'obiettivo che noi oggi ci poniamo, trasferendo completamente in mano all'esecutivo una funzione in alcune materie che non credo possano essere considerate puramente tecniche.
Per questa ragione, ci asteniamo e speriamo che vi sia, da parte dell'Assessore, una particolare attenzione sul tema. Informo inoltre l'aula che stiamo compiendo un atto che va al di là della materia specifica sulle acque che stiamo approvando questa mattina.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, si proceda alla votazione dell'art. 2 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 votanti 25 voti favorevoli 25 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 2 è approvato.
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Palma, Giordano, Caracciolo Tapparo e Chiezzi: all'allegato B), punto 5, comma primo, aggiungere alla fine della frase le parole "da emanare entro il 31/12/2001".
Chi è favorevole all'emendamento è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 38 Consiglieri presenti.
3.2) Emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi: all'allegato B, il punto "6" è soppresso.
Tale emendamento viene ritirato dal proponente.
3.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Palma, Giordano, Caracciolo Tapparo e Chiezzi: allegato B), punto 6, aggiungere alla fine della frase le parole "da emanare entro il 31/12/2000".
La Giunta è contraria a tale emendamento.
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Intervengo per proporre una mediazione cumulativa su tutti gli emendamenti rigettati dalla Giunta. Per quello che riguarda gli emendamenti 3.3), 3.4) e 3.5), i problemi posti dall'Assessore Cavallera sono sull'individuazione del termine temporale, in mancanza di una serie di norme di indicazioni di piani provenienti da altri organi che impedirebbero di fissare, per vie legislative, il termine di emanazione di questi regolamenti.
La proposta di mediazione - l'Assessore Cavallera non lo deve interpretare come atto di sfiducia - è di individuare un termine perentorio entro i limiti in cui il termine perentorio può essere fissato in questa complessa disciplina, che potrebbe essere quello di individuarne uno a decorrere dall'acquisizione di piani di indirizzo e così via, per ciascuno di questi regolamenti.
Molto concretamente: 30 giorni dal recepimento delle indicazioni dell'autorità di bacino, non meno che dal recepimento di un'altra serie di atti che la Regione deve acquisire prima dell'emanazione delle norme regolamentari, sarebbe un termine perentorio, dal punto di vista legislativo, anche se non indicato in termini di calendario.
Propongo all'Assessore questo tipo di mediazione chiedendo alla Giunta di formulare, sulla base dei propri elementi, questi emendamenti. In caso contrario non c'è il problema tecnico della mancata individuazione della data, c'è il problema politico dell'assenza di un termine perentorio. Cosa grave e delicata in un provvedimento di questo tipo che, di fatto attribuisce, in maniera surrettizia, alla Giunta un vero e proprio potere legislativo su questa materia attraverso la strada regolamentare.
Chiederei all'Assessore Cavallera se, rispetto agli emendamenti n.
3.3), 3.4) e 3.5), si può giungere a questa formulazione in modo tale da distinguere, anche in termini di responsabilità, i ritardi della Regione dai ritardi delle altre autorità, istituzioni che concorrono, con la Regione, alla definizione di questa disciplina.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alle risorse idriche

Proporrei, in alternativa a quanto detto dal Consigliere Palma, un ordine del giorno che fissi a 30 o 60 giorni dall'assolvimento di tutti i piani che stanno a monte l'emanazione dei Regolamenti.
Per l'attuazione concreta di quanto il Consigliere Palma chiede essendo richiamate varie competenze, autorità di bacino, altri tipi di piani, diventa complicato in questa sede trovare attuazione, proprio perch il termine è perentorio. Da parte nostra non vi è nessuna volontà di svicolare, vogliamo assolvere, nella sostanza, l'impegno che ci assumiamo ma andrebbe formulato in modo adeguato. In questo momento non siamo in condizioni di assolvere questa funzione, vista la fase in cui si trova al discussione del provvedimento. Non ho alcuna difficoltà, in termini politici, ad accogliere un ordine del giorno che impegni la Giunta, su questo provvedimento, ad emanare regolamenti a trenta giorni dagli adempimenti delle altre autorità che stanno a monte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Prendo atto dell'impegno politico dell'Assessore. Non capisco che cosa osti inserire un comma due all'art. 3, prevedendo al comma due che per i regolamenti indicati all'allegato A) punti 6, 2 e 7, l'emanazione dei regolamenti. L'ordine del giorno è un'indicazione politica alla Giunta impegnativa in termini politici. Una norma legislativa è un'altra cosa: non impegna politicamente la Giunta. Anziché presentare un ordine del giorno cosa complicata politicamente, visto che stiamo discutendo una legge a cui potremmo presentare un emendamento di una riga e mezza, si accetta un emendamento di una riga e mezza, riportando testualmente le parole dell'Assessore sulla decorrenza e quant'altro. Non capisco qual è il problema: non è la prima legge al mondo che contiene una norma che afferma che le norme regolamentari sono emanate "entro trenta giorni dall'assorbimento di... ecc.".
Se il problema politico è risolto, quello tecnico mi sembra semplicemente risolvibile, rendendo "comma 2 dell'art. 3" ciò che l'Assessore chiede che diventi ordine del giorno.
Vorrei capire qual è il problema, se c'è un problema specifico.



PRESIDENTE

E' una procedura inconsueta, ma mi sembra utile per dirimere quest'ultima questione prima dell'approvazione dell'art. 3 della legge.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alle risorse idriche

In tutte le questioni si fa la ricognizione degli adempimenti a monte dopodiché c'è l'atto che viene richiamato. In questo caso, nel momento in cui si deve adottare un termine perentorio, è chiaro che dobbiamo fare la ricognizione di tutti gli adempimenti a monte a cui facciamo riferimento.
Qui si dice "mancano ancora le linee guida statali, e manca il provvedimento dell'Autorità di bacino, ai sensi della L. 142/90". Devo dirvi che, per quanto riguarda l'Autorità di bacino, abbiamo avviato le discussioni su come attuare il decreto legislativo n. 152. Vi sono due strade che l'Autorità di bacino può percorrere: una, molto interventista per cui l'Autorità medesima emanerebbe direttive molto specifiche; l'altra minimalista, che comporterebbe l'emanazione di direttive di carattere generale, demandando alle Regioni una serie di funzioni.
Ora, le due soluzioni comportano percorsi amministrativi molto diversi anche se noi, come Regione Piemonte, propendiamo più per la seconda, quella per cui l'Autorità di bacino fissa le regole e demanda alle Regioni la responsabilità della loro attuazione.
In questo caso, potremmo doverci rifare al famoso Piano di tutela, o ad almeno un "piano stralcio" del Piano di tutela. Come faccio, adesso, ad ipotizzare quale sarà la soluzione che sceglierà l'Autorità di bacino? Poiché siamo in una fase in cui dobbiamo indicare le procedure in modo minuzioso, partendo dagli stessi presupposti del collega Palma, posso dire: "Fissiamo delle scadenze". Io penso di poter fissare, entro 30 giorni da quando gli adempimenti sostanziali dell'Autorità di bacino saranno stati espletati, il limite temporale dell'intervento assessorile. Tuttavia, non è solamente l'intervento dell'Autorità di bacino a essere a monte, ma anche la pianificazione di quadro, che potrebbe dipendere dalla stessa Autorità di bacino o da un provvedimento che dovrebbe essere adottato dal Consiglio.
Pertanto, credo sia meglio metterci d'accordo sulla sostanza e demandare la verifica della forma ai comportamenti, perché non abbiamo alcuna intenzione di dilazionarla o di tirarla per le lunghe. Questa è la sola ragione, non c'è alcun retropensiero o nessun'altra recondita motivazione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Cavallera.
Pongo in votazione l'emendamento n. 3.3).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.



(A gran parte dei Consiglieri sfugge l'inizio della votazione)



PRESIDENTE

E' mio dovere segnalare che se non votate né contro né a favore, viene di nuovo a mancare il numero legale e, questa volta, sarebbe ancora più inconsueto per la nostra tradizione! Quindi, chi è contrario o favorevole all'emendamento in votazione è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 14 voti favorevoli e 23 contrari.
3.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Palma, Giordano, Caracciolo e Chiezzi: allegato B, punto 2: aggiungere alla fine della frase le seguenti parole: "da emanare entro il 31/05/2001" e al punto 3 aggiungere alla fine della frase le seguenti parole "da emanare entro il 31/05/2001".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 14 voti favorevoli e 23 contrari.
3.5) Emendamento presentato dai Consiglieri Palma, Giordano, Caracciolo Tapparo e Chiezzi: allegato B, punto 7, comma secondo, aggiungere alla fine della frase le parole "da emanare entro il 31/05/2001".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 14 voti favorevoli e 23 contrari.
3.6) Emendamento presentato dai Consiglieri Palma, Giordano, Caracciolo Tapparo e Chiezzi: allegato B, punto 7, comma primo, aggiungere alla fine della frase le parole: "ed elaborazione di codici di buona pratica agricola con valenza regionale riguardanti l'irrigazione, l'uso di concimi contenenti fosforo e l'utilizzo di fitofarmaci".
L'emendamento è accolto dalla Giunta regionale.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 36 Consiglieri presenti.
3.7) Emendamento presentato dai Consiglieri Palma, Giordano, Caracciolo Tapparo e Chiezzi: allegato B, aggiungere alla fine: "8. Individuazione di zone vulnerabili da prodotti fitosanitari e altre zone vulnerabili (art. 20 del d.lgs. n.
152/99) da emanare entro il 31/12/2000".
La parola al Consigliere Palma per l'illustrazione.



PALMA Carmelo

Mi sono consultato con gli altri presentatori, e abbiamo convenuto che la ragione addotta dell'Assessore è convincente: l'emendamento sottrarrebbe ulteriormente all'area del legislativo una competenza che gli è propria e la ritrasferirebbe all'area regolamentare.
E', ovviamente, una questione di merito rispetto al problema proposto. Non è questa la strada, quindi ritiriamo l'emendamento.



PRESIDENTE

Tale emendamento è pertanto ritirato.
Si proceda alla votazione dell'art. 3 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 26 voti favorevoli 25 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 3 è approvato.
ART. 4 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 38 voti favorevoli 38 L'art. 4 è approvato.
ART. 5 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 votanti 25 voti favorevoli 25 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 5 è approvato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo della legge.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

In precedenza ho richiamato i colleghi e l'Assemblea in merito al rilievo dell'atto che stiamo compiendo, che solo apparentemente è un elemento tecnico. In qualche modo, rappresenta il porre le fondamenta di un orientamento che, naturalmente, il Parlamento ha espresso attraverso un processo teso, mediante la delegificazione e la semplificazione, a valorizzare alcuni aspetti di funzionalità dell'impianto normativo.
Tuttavia, noi abbiamo presentato degli emendamenti e ci siamo dimostrati - spero non accaniti - attenti per evitare che quella in corso fosse un'operazione apparentemente tecnica. Così non è. E' un atto rilevante: c'è il trasferimento di determinate discipline dalla sede legislativa a quella regolamentare; noi abbiamo cercato di inserire alcuni paletti per evitare che questo processo di trasferimento non sia corretta.
Poi, ovviamente, vi sono delle valutazioni politiche.
Dal mio punto di vista, credo che i processi di delegificazione e di semplificazione siano stati affrontati con eccessivo entusiasmo. La norma può anche avere strumenti tradizionali, prima accennavo ai regolamenti esecutivi e attuativi, perché - è ovvio - su materie molto tecniche non è possibile un puntuale lavoro, non sarebbe nemmeno utile da parte dell'assemblea elettiva.
Il problema affrontato oggi, ma varrà prossimamente per altre situazioni, riguarda il livello ottimale dell'attività normativa secondaria non più espletata attraverso la legge. Questo è un aspetto importante. Oggi cito soltanto un esempio - a livello nazionale, si è passati da una proliferazione dell'uso dei decreti legge - poi con una sentenza della Corte Costituzionale è stato posto il divieto alla loro reiterazione - ad una forte produzione di decreti legislativi.
Credo che l'adozione di regolamenti delegati o autorizzativi non sia poca cosa, qui si disciplina una materia che prima era completamente riservata alla legge. Noi, attraverso emendamenti puntuali - poi dopo abbiamo anche accolto alcune indicazioni dell'Assessore - abbiamo cercato di trovare delle mediazioni. Devo ringraziare il Presidente che, con una forma irrituale, ha permesso una dialettica, però, forse, si deve tenere conto di questo delicato passaggio.
L'Assessore, svolgendo il suo intervento introduttivo di presentazione del provvedimento, lo ha esaltato dicendo che, per tenere conto delle rapidità di intervento in determinate materie e della complessità, si riesce ad operare in una forma adeguata attraverso la semplificazione dei processi amministrativi.
Invito l'Assessore a tenere conto del fatto che questa giustificazione non è vera in assoluto, perché potrebbe determinarsi avere un intasamento di regolamento dovuto ad una super produzione, proprio perché sono facili da modificare, più rapidi e più immediati. Una produzione regolamentare molto forte di trasformazione, oltre a svalutare il dato normativo, anche nel rapporto che la comunità ha con la legge, rischia di ricreare attraverso i meccanismi regolamentari, gli stessi difetti che aveva la proliferazione della produzione legislativa.
Credo che il nostro impegno, qui, non sia stato ostile al merito della norma, bensì sia stato un richiamo al governo e all'assemblea in quanto tale per cercare di circoscrivere il margine d'azione della futura attività regolamentare.
Colleghi, mi pare che questa sia una legittima preoccupazione da parte di un'assemblea elettiva. Anche il collega Chiezzi, che si è battuto con grande puntiglio, mi pare abbia precisato questo aspetto: non lasciare alla futura attività legislativa un margine d'azione molto indeterminato. Si deve dare in qualche modo un mandato forte e anche un'indicazione politica affinché non si faccia un uso esasperato dello strumento regolamentare altrimenti è facile per l'esecutivo operare sfuggendo ad ogni controllo.
Quindi, per alcuni aspetti, riteniamo questo passaggio necessario, ma con dei limiti. Credo si sarebbe potuto circoscrivere ancora più puntualmente e, forse, da parte della Giunta, anche precisare attraverso una valenza politica l'atto che stava facendo. Invece, l'Assessore, che io dico essere un tecnico provetto, si fa risucchiare eccessivamente proprio dal momento tecnico rispetto alla evidenziazione politica dell'atto che sta compiendo. Questo è un atto forte e importante; questo è il motivo per cui doveva sottolineare la caratura politica che voleva attribuire a questo atto, ed è proprio questo aspetto che abbiamo ritenuto insufficiente.
In questo contesto, esprimo per il mio Gruppo una posizione di astensione dicendo che siamo in corso d'opera, quindi non ci faremo sorprendere nei processi di delegificazione che seguiranno questo.
Vorremmo ribadire con precisione che la Giunta non ha un'operatività indiscriminata, ma deve sapersi autoregolare e stabilire dei confini per la propria futura attività regolamentare, che le verrà consegnata attraverso il processo di delegificazione.
Riconfermo il nostro voto di astensione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Tapparo.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, condivido tutte le osservazioni svolte dal collega Tapparo, ne aggiungo soltanto una dedicandola proprio all'Assessore.
Queste nostre preoccupazioni in merito all'avvio di un processo di delegificazione troppo ampio trovano in questa specifica proposta una preoccupazione in più: questo disegno di legge così confezionato non permette di capire in modo preciso quali sono gli atti e le norme che vengono delegificate.
Assessore, questo è un fatto grave, perché leggendo questo disegno di legge e gli allegati, mi chiedo se c'è qualche persona in buonafede che votando a favore sa cosa succederà.
Assessore, quando si assumono decisioni di questo genere, per correttezza e rispetto, si dovrebbe fare in modo che almeno tutti i passi i procedimenti e gli atti che vengono delegificati venissero dettagliatamente descritti nel provvedimento, perché a valle di questo provvedimento non sapremo più nulla. Lo sapremo solo se qualche organismo o qualche cittadino, ci segnalerà, mentre governerete, ciò che non funziona a dovere, ma noi non vedremo più nulla.
Assessore, dal punto di vista del rispetto e della comprensibilità ritengo questo provvedimento impresentabile e indecifrabile. Visto che questo provvedimento fa scuola non vorrei che, non assumendo un atteggiamento di critica fondata su questo tema, la Giunta prendesse questa prassi per buona e in altre occasioni si presentasse con altri disegni di legge così confezionati. Secondo me, il disegno di legge, per permettere a tutti noi di capire, doveva essere confezionato dettagliando i passi uno per uno; così non è.
Per verificare se è possibile non avere una superficialità di questo genere, chiederò ai colleghi se non è il caso, mi rivolgo anche al Presidente del Consiglio, che questo disegno di legge venga contestato avanti al Commissario di Governo, perché incomprensibile ed illeggibile.
Noi consegniamo ampi poteri, fin di delegificare alla Giunta con dei Regolamenti, almeno abbiate la cortesia di farci capire tutto fino all'ultima riga, pur rimanendo eventualmente contrasti sull'ampiezza della delegificazione. Per questo motivo, il mio Gruppo voterà contrario, per le considerazioni esposte dal Consigliere Tapparo, ma anche perché è poco comprensibile.
Mi riservo con i colleghi di valutare se è il caso di fare un breve esposto al Commissario di Governo, affinché esamini molto bene se in questa legge tutti gli elementi di decisione sono stati evidenziati con cura e diligenza.



PRESIDENTE

Per quanto riguarda le valutazioni esposte dal Consigliere Chiezzi, non in quanto riferite alla questione che concerne l'indirizzo della Giunta, ma in quanto richiamo alla chiarezza del procedimento legislativo, mi pare che sia opportuno da parte della Presidenza recepire, nei termini possibili questa segnalazione e raccomandazione, per seguire l'ordine della chiarezza, della leggibilità e dell'individuazione non interpretabile delle volontà politiche. Da questo punto di vista, ringrazio il Consigliere Chiezzi per aver esposto queste considerazioni al Consiglio.
Non essendovi altre dichiarazioni di voto, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Di Benedetto effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 35 hanno risposto SI' 26 Consiglieri hanno risposto NO 2 Consiglieri si sono astenuti 7 Consiglieri La legge è approvata.
Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 157 "Disposizioni per la prima attuazione del decreto legislativo 11 maggio 1999 n. 152 in materia di tutela delle acque", collegato al testo appena votato, a firma del Consigliere Palma, il cui testo recita: Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale ad emanare i regolamenti di cui ai punti 2, 3, 7 secondo capoverso dell'allegato b) del disegno di legge n. 121 "Disposizioni per la prima attuazione del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 in materia di tutela delle acque", entro 30 giorni dall'adempimento da parte di altre Autorità e Istituzioni degli atti necessari e preliminari alla definizione della disciplina regionale.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità dei 30 Consiglieri presenti.


Argomento: Rapporti con altre Regioni

Iscrizione ed esame ordine del giorno n. 158 inerente a: "Aggressione al Presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto"


PRESIDENTE

Prima di procedere alla discussione dell'ordine del giorno per il quale abbiamo votato l'inversione, vorrei proporre, trattandosi del momento centrale della presenza in aula nel corso della mattinata, l'iscrizione ...



(Forte brusìo in aula)



PRESIDENTE

Posso ottenere la vostra cortese attenzione solo per un attimo, signori Consiglieri? E' la premessa per ottenere l'arrivo di quelli che sono fuori! Ripeto, dato che questo è il momento che registra la migliore presenza nel corso della mattinata, io riterrei, prima di passare alla discussione del provvedimento per il quale abbiamo votato l'inversione, di proporre l'iscrizione dei due punti proposti a inizio di seduta rispettivamente dal Consigliere Marcenaro e dal Consigliere Giordano.
Propongo pertanto l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 158 presentato dai Consiglieri Marcenaro, Giordano, Brigandì, Cattaneo, Palma Caracciolo, Saitta, Di Benedetto, Ghiglia, Deorsola, Mercurio, Chiezzi, per la quale, ricordo, che occorrono 40 voti.
Ne do lettura ai fini dell'orientamento di votazione per l'iscrizione.
"Il Consiglio regionale del Piemonte esprime preoccupazione e protesta per l'aggressione della quale è stato vittima nella giornata di ieri il Presidente della Regione Puglia, Raffaele Fitto il Consiglio regionale del Piemonte mentre esprime al Presidente della Regione Puglia la propria solidarietà chiede che vengano accertate e perseguite le responsabilità per un atto così grave contro le istituzioni".
Chi è favorevole all'iscrizione è pregato di alzare la mano.
L'ordine del giorno è iscritto con 40 voti favorevoli.
Se non vi sono obiezioni, lo porrei anche in votazione. Mi pare che l'ordine del giorno sia molto chiaro. La Presidenza ritiene che un ordine del giorno di questo genere, se approvato, debba essere immediatamente diramato tramite le agenzie e fatto pervenire al Presidente Fitto che avrà ricevuto altri atti di solidarietà, ma credo proprio che siano dovuti da parte delle istituzioni e lo inoltrerei anche agli organi di informazione per la comunicazione, se lo ritengono, ai notiziari in corso nell'intervallo per il pranzo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Deorsola; ne ha facoltà.



DEORSOLA Sergio

Dato che noi condividiamo le finalità di questo ordine del giorno chiediamo al collega Marcenaro se possiamo firmare anche noi l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Se posso interpretare il pensiero di tutto il Consiglio, penso che la firma sia considerata aggiunta da parte di tutti i Gruppi che intendono sottoscriverlo. Vedo cenni di assenso da parte degli altri Capigruppo della maggioranza; faccio quindi circolare il documento per la raccolta delle firme.
Non essendovi altre richieste di parola, pongo in votazione tale ordine del giorno.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' approvato con 40 voti favorevoli.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori, e in particolare sulla richiesta iscrizione all'o.d.g. ordine del giorno inerente a: "Preoccupazione per l'inasprimento dei contrasti tra le forze politiche e le istituzioni dello Stato"


PRESIDENTE

Procediamo ora all'iscrizione del punto proposto ai sensi dell'art. 51 del Regolamento da parte del Presidente del Gruppo consiliare I Democratici L'Ulivo, Consigliere Giordano, che recita: "Preoccupazione per l'inasprimento dei contrasti tra le forze politiche e le istituzioni dello Stato".
Questo punto non potremo discuterlo adesso, ma chiediamo i voti per l'iscrizione. Anche in questo caso ne occorrono quaranta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Vorrei prima leggerlo e poi decidere, perché il tema è tanto vago quanto vacuo e delicato, per cui prima di decidere vorrei leggere almeno il testo.



PRESIDENTE

Se il Consigliere Giordano intende illustrare brevemente la sua proposta gli do la parola.
Prego, Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

La richiesta di questo ordine del giorno è la seguente.
Siccome durante la settimana sono successi parecchi disguidi e dato che il nostro obiettivo è quello di cercare di discutere sui fatti e sugli argomenti mantenendo sempre in equilibrio quelli che sono i rapporti politici, sarebbe opportuno un chiarimento su tutte le vicende che si sono susseguite durante la settimana.
L'obiettivo è quello di non inasprire il clima, ma invece di essere sempre distesi senza però perdere di vista quelli che sono gli obiettivi politici indipendentemente dal credo politico.



PRESIDENTE

Credo che il Presidente Giordano abbia comunicato l'intenzione politica che sottintendeva alla sua richiesta di iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Mi spiace, ma io voglio intervenire come mozione d'ordine sull'ordine dei lavori. Questo non è un ordine del giorno: non c'è nessun impegno, non c'è nessun invito, abbia pazienza! Questa è una lettera! Io non posso iscrivere una lettera! Glielo faccio presente. Quando verrà stilato nelle forme che un ordine del giorno richiede, lo iscriveremo, anche perch vorremmo capire che cosa dobbiamo votare visto che c'è la firma di Giordano ad una lettera che dice "di fronte a... ecc.": non è un ordine del giorno.



PRESIDENTE

Presidente Ghiglia, accolgo l'osservazione, nel senso che il Consigliere Giordano ha inteso, richiamando un punto del Regolamento proporre l'iscrizione di un dibattito. L'Ufficio di Presidenza, ma in modo assolutamente non impegnativo della volontà dello stesso proponente, ha trasformato questa proposta in un indirizzo che potrebbe essere "Preoccupazione per l'inasprimento dei contrasti tra le forze politiche e le istituzioni dello Stato".
Tuttavia ritengo che il Presidente Giordano intendesse segnalare questo argomento come urgente ed eventualmente proporlo nel modo rituale per l'iscrizione all'o.d.g. del prossimo Consiglio.
Se il Presidente Giordano accogliesse questa interpretazione, che anch'io ritengo in qualche maniera che raccolga la sua volontà di proporre il dibattito, ma esiste l'esigenza di formulare la proposta attraverso una procedura più rituale, potremmo considerare proposta la questione, senza sottoporla adesso a votazione e sottoponendola poi come iscrizione di un punto all'o.d.g. nella seduta della prossima settimana.
Prego, Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Non ho difficoltà nel formalizzarla come ordine del giorno. E' un questione di celerità, perché capita sempre che l'aula vada fuori argomento, cioè dal momento in cui si propone al momento in cui si discute passa troppo tempo, per cui si perde l'efficacia del lavoro che l'aula dovrebbe fare.
Comunque sono disposto a formalizzare la richiesta in un modo diverso senza alcun tipo di problema.



PRESIDENTE

Per la prossima seduta.
La parola al Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Mi permetto di segnalare, a lei, in qualità di Presidente dell'assemblea, e a tutto l'Ufficio di Presidenza, che questo modo di operare - lo segnalo con molto garbo - è assolutamente irrituale. Pongo invece, un altro tipo di ragionamento. Personalmente, ragiono per esempi: io, oggi, mando cinque lettere all'Ufficio di Presidenza, ritenendo che questi argomenti siano assolutamente urgenti. L'Ufficio di Presidenza le prende e le porta in aula. Su cinque lettere si dice: "Questa volta si voleva solo segnalare che il problema c'è, poi verranno formalizzate in un ordine del giorno".
A me questa procedura sembra del tutto irrituale e la questione non è sull'oggetto, di cui siamo pronti a dibattere e anche ad approvare se fosse trasformato in ordine del giorno, ma è proprio sull'ordine dei nostri lavori.
C'è una Conferenza dei Capigruppo, che stabilisce delle priorità; che stabilisce quali punti devono essere discussi. E' chiaro che un ordine del giorno urgente può essere presentato anche all'ultimo momento: se viene iscritto con 40 voti, se viene votato può anche essere discusso; però non possiamo arrivare, noi, alla prediscussione di una cosa che non è ancora un ordine del giorno, ma che lo diventerà.
Domani - lo dico per non creare un precedente, non voglio farne un caso politico - potremmo trovarci di fronte a dieci lettere, cioè a dieci richieste. Presidente, lo dico proprio per i nostri lavori, senza polemica.



PRESIDENTE

La ringrazio, anche per questa corretta segnalazione di una posizione che mi sembra del tutto corretta.
La lettera è indirizzata al Presidente e io, non l'Ufficio di Presidenza, ho ritenuto di sottoporla all'aula.
In effetti, il suo ragionamento serve anche ad evitare che si instauri una procedura sulla quale anch'io non potrei convenire. Quindi, se mi consente, la ringrazio per questo tipo di collaborazione.
Desidera ancora intervenire il Consigliere Brigandì; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Presidente, volevo soltanto far rilevare, oltre al discorso metodologico estremamente corretto del Consigliere Ghiglia, che questa lettera appare zeppa di anacoluti; quindi chiederei che, immediatamente, si prendessero quanto meno dei provvedimenti per dare contezza.



PRESIDENTE

Grazie per il suo altrettanto utile contributo a definire la deontologia della conduzione dei lavori.
Considerato che la proposta è, in qualche maniera, trasferita ad una procedura rituale, passerei alla discussione del provvedimento di legge n.
165 "Disposizione in materia di tasse di concessione regionale" richiamato dalla Giunta.
Sull'ordine del lavori ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo sempre su questo punto, perché è chiaro che all'Ufficio di Presidenza è giunta una semplice lettera; però, questa lettera chiede che oggi il Consiglio regionale sia chiamato a pronunciarsi su una questione.
Tuttavia, se in aula il Consigliere in questione propone di inserire il punto - come mi sembra sia - con una richiesta, siamo nell'ambito dell'art.
51 del Regolamento.
La richiesta va dunque valutata, non questa lettera. Questa lettera ha espresso l'intenzione di far pronunciare il Consiglio; se questa intenzione, dalla lettera diventa la richiesta di inserimento di un punto all'o.d.g., con un titolo, questa deve essere messa ai voti e, di conseguenza, approvata o respinta.
Mi sembra dunque che si tratti proprio dell'inserimento di un nuovo punto all'o.d.g.; il nuovo punto può essere "Pronunciamento del Consiglio regionale su..." (sul fatto che si ritiene).
Direi che manca solo l'espressione formale della volontà, annunciata con lettera, all'Ufficio di Presidenza; se manca quel pezzo, è chiaro che prendiamo atto che c'era una richiesta. Ma se nessuno, né il Consigliere n altri Consiglieri, leggendo questa lettera, ritengono di impegnare il Consiglio in una votazione, la lettera rimane una lettera; se invece qualche collega o il Consigliere Giordano intende farlo pronunciare, pu farlo con la procedura prima accennata.



(Commenti del Consigliere Salerno)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deorsola: sentiamo la sua valutazione.



DEORSOLA Sergio

Intervengo per mozione d'ordine. Chiederei di portare questa lettera alla prossima riunione dei Capigruppo e di proseguire nell'o.d.g.
concordato.



PRESIDENTE

Questa è la proposta.
Nel frattempo, il Consigliere Giordano ha mandato al Presidente del Consiglio questa richiesta: "Al Presidente del Consiglio regionale, (in questo caso del Presidente pro-tempore): chiedo che venga iscritto all'o.d.g. della seduta il seguente punto: 'Pronunciamento del Consiglio regionale sui ripetuti attacchi alle istituzioni repubblicane da parte di vari esponenti'" (in questo caso, del centrodestra).



PRESIDENTE

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Non ne dubitavamo: era pleonastico.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Faccio distribuire il testo e chiedo soccorso agli uffici: devo metterlo in votazione ai sensi dell'art. 51?



(Commenti del Consigliere Giordano)



PRESIDENTE

Gli uffici mi dicono che, in questo caso, la procedura rituale trattandosi della proposta di iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g., ai sensi dell'art. 51 del Regolamento, prevede un proponente che si esprime a favore, e si è già espresso, ed un eventuale intervento contro; dopodich si procede alla votazione e, se si raggiungono i 40 voti, è iscritto altrimenti rimane come un elemento che ha impegnato qualche minuto di procedura.
Qualcuno chiede di intervenire? Se non ce ne sono altri, consideriamo come parere già espresso per la procedura quello del Consigliere Deorsola e procediamo alla votazione per alzata di mano.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
La proposta di iscrizione è respinta con 14 voti favorevoli e 23 contrari.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 165: "Disposizioni in materia di tasse regionali"


PRESIDENTE

Procediamo, senza ulteriore indugio, all'esame del disegno di legge n.
165, di cui al punto 18) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Angeleri, che ha facoltà di intervenire.



ANGELERI Antonello, relatore

La I Commissione ha esaminato nella seduta di venerdì 17 novembre c.a.
il disegno di legge relativo alle disposizioni in materia di tasse di concessione regionale.
Con tale provvedimento si propone la soppressione di 10 voci della tariffa allegata al decreto legislativo 230/1991. In particolare si sopprimono le tasse in materia di: pubblicità sanitaria, scarichi industriali, autorizzazioni all'impianto di vivai e quelle legate ai trasporti, materie che risiedono in larga parte, dal punto di vista amministrativo, nella sfera di competenza comunale e provinciale e quindi si intende favorire anche un doveroso processo di semplificazione per aziende e liberi professionisti, che potranno usufruire, oltre che dei risparmi d'imposta (per altro abbastanza modesti) di risparmi gestionali indotti.
Al mancato gettito, stimato in circa tre miliardi, si farà fronte con dei risparmi di gestione, ottenibili attraverso una razionalizzazione delle spese.
L'art. 2 prevede, nell'ambito e nei limiti dei poteri attribuiti alla Regione dall'articolo 3 della legge 281/1970, una riduzione dell'imposta versata dalle aziende faunistico-venatorie e agro-faunistico-venatorie essendosene constatato l'effettivo eccessivo gravame sulle stesse.
La I Commissione consiliare ha licenziato a maggioranza il testo del disegno di legge e lo ha rimesso all'Aula per la sua approvazione.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di parola, passiamo all'esame del relativo articolato.
ART. 1 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 26 voti favorevoli 26 L'art. 1 è approvato.
ART. 2 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 34 voti favorevoli 34 L'art. 2 è approvato.



PRESIDENTE

Poiché l'art. 1 comprendeva anche la votazione del relativo allegato A si può procedere alla votazione dell'intero testo.
Ha chiesto la parola l'Assessore Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e alle finanze

Desideravo solo ringraziare i colleghi della minoranza, i quali sia in Commissione che in aula, hanno aiutato la sollecita approvazione del disegno di legge, che ha, oltreché lo scopo di razionalizzare i tributi della Regione, equiparandoli ad altre Regioni, di consentire - visto che dalla data odierna saremo in grado di farlo - di non predisporre la modulistica necessaria, contribuendo ad un risparmio di costi dell'Amministrazione pubblica.
Di questo ringrazio l'aula e i colleghi della minoranza in maniera specifica.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste di parola, si proceda alla votazione per appello nominale dell'intero testo della legge.



(Il Consigliere Segretario Di Benedetto effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 36 votanti 35 hanno risposto SI' 34 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere La legge è approvata.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Darei un'indicazione riguardo all'ordine dei lavori: apriremo la seduta pomeridiana con il dibattito sulla questione della "mucca pazza", che non sarà lunghissimo, ma deve essere accorpato. Adesso, pertanto, abbiamo, al punto 4) dell'o.d.g...



PRESIDENTE

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi, Presidente, l'o.d.g. prevedeva la discussione sulla questione di informazione "Riforma CO.RE.COM."? Chiedo semplicemente che questo punto venga mantenuto seguendo l'ordine.



PRESIDENTE

Ho soltanto detto che è intenzione della Presidenza proporre la discussione sulla mucca pazza alla ripresa dei lavori del pomeriggio mentre adesso abbiamo il tempo per avviare un nuovo punto all'o.d.g.
Ha chiesto la parola l'Assessore Vaglio; ne ha facoltà.



VAGLIO Roberto, Assessore alle politiche per la montagna

Vista l'ora ed anche l'importanza della discussione di oggi pomeriggio se i colleghi sono d'accordo, la Giunta propone di anticipare il punto 22) all'o.d.g., relativo alla delibera per l'identificazione delle fasce altimetriche di marginalità, che è atto dovuto, previsto dalla legge n. 16 del 1992, in base alle elaborazioni fatte dall'IRES ed ovviamente recepite dalla Giunta.
Chiedo, pertanto, Presidente, l'inversione dell'o.d.g., trattandosi di un provvedimento sufficientemente condiviso.



PRESIDENTE

E' una questione di procedura. Su tale richiesta è prevista l'espressione di un parere a favore e di un parere contrario.
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Vorrei che in quest'aula, se non per il dibattito politico, almeno ad uso dei verbali, quando si chiede l'inversione dell'ordine dei lavori la si giustificasse con motivazioni reali e non secondo criteri palesemente falsi ed omissivi.
E' la seconda volta che viene richiesta surrettiziamente la sospensione dell'esame di un provvedimento, sul quale si era raggiunto un accordo in sede di Commissione, poi saltato in Conferenza dei Capigruppo. Non voglio entrare nel merito della questione, che esamineremo quando la maggioranza ci farà la grazia di poterla esaminare, ma è la seconda volta - ripeto che l'esame di un provvedimento viene sequestrato con ragioni false; la volta scorsa dal Consigliere Cattaneo, questa volta dall'Assessore Vaglio che sostiene l'assoluta urgenza dell'esame del provvedimento sulle fasce altimetriche.
Assessore, quello è un provvedimento fondamentale, ma le faccio presente che lei chiede l'inversione dell'o.d.g. a fronte di un provvedimento ancora più fondamentale, perché esiste un organismo ...



VAGLIO Roberto, Assessore alle politiche per la montagna (fuori microfono)

Non so quale sia.



PALMA Carmelo

Mi spiace che lei non sappia qual è, ma penso che anche lei sia fornito dell'o.d.g. e possa vedere che è iscritto il punto relativo all'istituzione del CO.RE.CO.IN., provvedimento ancora più urgente perché da alcune settimane esiste un organismo abusivo, formato da componenti abusivi, che esercita abusivamente una serie di funzioni attribuite da una legge ormai scaduta, che continua a funzionare disciplinando una materia delicata come quella dell'accesso agli spazi di informazione e comunicazione radiotelevisiva, in particolare all'attuazione delle delibere della Commissione di vigilanza sulle tribune elettorali e politiche.
Se la Giunta e la maggioranza continuano a non ritenere urgente il fatto che un organismo, che - ripeto - è abusivo e di cui l'Ufficio di Presidenza dovrà occuparsi prima o poi, continua abusivamente a disciplinare una materia che non gli spetta più, e continua a ritenere fondamentale, invece, l'esame di altri aspetti, vorrei che fosse chiaro che la maggioranza e la Giunta, in questo caso per bocca dell'Assessore Vaglio non vogliono esaminare quel provvedimento.
Non entro nel merito del provvedimento e neppure della questione che continua a sollevare la richiesta di sospensione. Faccio presente alla Giunta e alla maggioranza che, se esiste ragione di urgenza, mi sembra esistere una ragione di urgenza anche giuridicamente più fondata a proposito del meccanismo di funzionamento del CO.RE.RAT.
Chiedo ufficialmente al Presidente di questa assemblea di portare la questione all'Ufficio di Presidenza che, dal punto di vista istituzionale è un organismo di garanzia nella vecchia e nella nuova normativa del funzionamento del CO.RE.RAT.
Tutti i Gruppi politici continuano a ricevere corrispondenza, ad esempio da parte della concessionaria pubblica, rispetto ad una serie di diritti di accesso, sulla base di sorteggi, registrazioni e decisioni di un organismo che non dovrebbe esistere, che è decaduto e rispetto al quale andrebbe emanato un decreto di nomina perlomeno da parte del Presidente del Consiglio regionale.
Penso che non si possa andare avanti in questo modo, in attesa che qualcuno risolva la questione politica che sta tanto a cuore alla maggioranza di questa Regione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Palma.
Siamo agli interventi relativi alla procedura. C'è una richiesta di modifica dell'o.d.g. e il Regolamento prevede, oltre alla proposta l'espressione di un parere contrario, che è già avvenuta.
Su una questione di procedura credo che possa intervenire il Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Presidente, non mi esprimo sulla richiesta dell'Assessore Vaglio, che sicuramente ha le proprie motivazioni per poterla avanzare. Mi appello soltanto alle decisioni che abbiamo assunto tutti insieme in una riunione dei Capigruppo, dove c'era l'impegno che oggi avvenisse la discussione sul CO.RE.CO.IN.: credo che sia importante, per le questioni che sono state prima richiamate dal collega Palma.
Inoltre volevo ricordare che, come per le fasce altimetriche - adesso non ricordo il risultato della votazione in Commissione - anche su questo punto c'è stato un consenso da parte di tutta la Commissione. E poiché il consenso è unanime, suppongo che la discussione sarà breve.
C'è stato questo consenso e quindi si potrà procedere sicuramente anche all'esame di un punto indicato dal collega Vaglio immediatamente dopo l'approvazione della proposta di legge sull'istituzione del CO.RE.CO.IN.
per cui chiedo di attenerci agli impegni che abbiamo assunto in diverse riunioni dei Capigruppo.
Volevo ricordare, appunto, che c'è un voto unanime da parte della Commissione, che lascia intravvedere evidentemente anche un consenso e quindi un tempo di esame del provvedimento veloce, alla stessa maniera delle fasce altimetriche.



PRESIDENTE

Dovrei mettere in votazione la procedura.



PRESIDENTE

SAITTA Antonino (fuori microfono)



PRESIDENTE

C'è l'o.d.g., Presidente.



PRESIDENTE

Ripeto, alla Conferenza dei Capigruppo, che definisce l'o.d.g., si è deciso di dividere l'o.d.g. in due elenchi: quello degli argomenti per i quali si prevede la discussione nella prima seduta e quello degli argomenti che comunque sono iscritti, ma non previsti per la discussione nella prima seduta, che costituisce o.d.g. a parte.
Ora, dal punto di vista dell'applicazione dell'art. 51 del Regolamento tutti gli argomenti sono iscritti, nel senso che politicamente si è deciso di discutere i primi, lasciando iscritti gli altri. Sentendo gli uffici e seguendo i precedenti, anche gli argomenti che non sono nel primo elenco possono essere richiamati ai sensi dell'art. 51, naturalmente. Tuttavia non spetta a me fare una valutazione di merito sul piano politico: io mi attengo alla procedura. Se si tratta di un argomento comunque iscritto nell'o.d.g. vasto che a fine legislatura poi diventa addirittura un volume tutti gli argomenti lì possono essere prelevati con la procedura.
Se la Giunta insiste sulla sua richiesta, nonostante le obiezioni dovrei metterla in votazione; tuttavia vorrei anche sentire la disponibilità comunque a passare alla discussione del provvedimento sul CO.RE.CO.IN. nel corso della giornata, in modo che possiamo regolare i tempi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ghiglia; ne ha facoltà.



GHIGLIA Agostino

Intervengo a favore dell'inversione dell'o.d.g., ma vorrei dire anche un'altra cosa, Presidente Riba. Tutte queste formazioni di o.d.g. hanno una storia un po' complessa e io non voglio entrare nel merito della questione dico semplicemente e vorrei ricordare ai colleghi che nell'ultima riunione dei Capigruppo su questo argomento il Presidente Cota, che è quello che dovrebbe fare eventualmente i decreti di nomina per il nuovo organismo, si era preso i tempi, tra un Consiglio e l'altro, per venirci a dare i risultati dei suoi approfondimenti.
Ricordo che il dibattito era "nomina dell'organismo vecchio con nuovi criteri di incompatibilità oppure nomina dell'organismo vecchio con vecchi criteri di incompatibilità". Il Presidente Cota si era riservato degli approfondimenti, delle decisioni che ci avrebbe comunque dovuto comunicare.
Il Presidente Cota non c'è, e siamo di fronte a questa mancanza di approfondimenti e di una tesi (alla quale poi noi ovviamente ci atterremo).
Rispetto a quello che il Presidente del Consiglio si era impegnato a fare ripeto, il Presidente del Consiglio che è l'organo che dovrà poi procedere alla nomina tramite decreto - a nostro avviso, non possiamo procedere oggi sulla discussione di questo tema della legge, fino a quando il Presidente Cota non sarà presente e ci dirà le valutazioni sui suoi approfondimenti dopodiché decideremo in piena libertà, come abbiamo sempre fatto.
Ho detto che sono a favore dell'inversione dell'o.d.g. e quindi ...



GHIGLIA Agostino

SAITTA Antonino (fuori microfono)



GHIGLIA Agostino

Per non discutere della proposta!



GHIGLIA Agostino

Io ho detto quello che dovevo dire, Consigliere Saitta: lo interpreti come vuole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Constato che ci sono degli sviluppi positivi della discussione, perch almeno si arriva alla verità, e se questa fosse detta e discussa in modo esplicito, si potrebbero considerare le ragioni che premono in una certa direzione, in quanto in realtà non c'è nessuna ragione di urgenza: c'è solo il problema di posticipare la discussione di una legge su cui la maggioranza non è pronta e gli Assessori vengono usati a questo fine.
Questo è quanto emerso, e fin qui pazienza.
Personalmente non ho niente in contrario rispetto al Presidente Cota che effettivamente nella riunione dei Capigruppo si era impegnato a provare a gestire, nella maggioranza di cui si ritiene evidentemente rappresentante, problemi di questa natura. Dico solo che quando noi abbiamo fissato questo o.d.g. - riunione nella quale era presente la Giunta, i Capigruppo, l'Ufficio di Presidenza - si sapeva già quali erano gli impegni del Presidente Cota sul calendario e si sapeva già, quindi, che in quest'occasione il Presidente Cota non sarebbe stato presente (non so se rientrerà nella giornata di oggi e se comunque rientrando, tra un "jet-lag" e l'altro, sia riuscito a costruire quella mediazione politica non facilissima di cui dovrebbe essere protagonista).
Ripeto una cosa che ha detto già il Consigliere Palma: la questione è molto urgente. La situazione politica in cui siamo è una situazione di sostanziale illegittimità e siamo di fronte - dico una cosa che sono in grado di certificare - ad un uso di parte della struttura esistente da parte del suo attuale Presidente: questo richiede, per quanto mi riguarda una urgenza particolare.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, naturalmente è uno scambio di opinioni con le migliori intenzioni sia da una parte che dall'altra per affermare le proprie ragioni; faccio però una valutazione e mi rimetto all'aula.
E' quasi l'una e credo di rilevare che tutti convengano sul fatto che bisogna riaprire il pomeriggio con la discussione sulla mucca pazza tuttavia - ma è una procedura, io indico una procedura - ai fini di una riflessione sulle questioni che sono state poste, aven do anche sentito che non necessariamente il provvedimento sulle fasce altimetriche è di reve discussione, potremmo fare l'intervallo adesso e ricominciare un po' prima col dibattito sulla mucca pazza. Poi vediamo se su questo punto si è trovata un'intesa nel senso che venga ritirata la proposta di inversione.



PRESIDENTE

SAITTA Antonino (fuori microfono)



PRESIDENTE

La Giunta ha espresso le sue esigenze nella riunione dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Consigliere Saitta, propongo di fare adesso l'intervallo, che comunque va fatto, e di riprendere il punto che avevamo condiviso di discutere nel pomeriggio, vedendo nella pausa se l'Assessore Vaglio ritiene di ritirare la sua proposta per procedere sulla base dell'o.d.g. Credo che però questo lo si possa fare nell'intervallo.
Quindi, se non ci sono obiezioni sulla mia proposta, sospenderei la seduta adesso per riconvocarla alle ore 14,30 precise.


Argomento:

Annunzio interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno


PRESIDENTE

I testi delle interrogazioni, interpellanze, mozioni e ordini del giorno pervenuti alla Presidenza del Consiglio regionale verranno allegati al processo verbale dell'adunanza in corso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12,51)



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