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Dettaglio seduta n.407 del 06/11/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(Alle ore 10.12 il Vicepresidente Toselli comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.45)



(La seduta ha inizio alle ore 10.45)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Botta Franco Maria, Botta Marco, Cantore, Cavallera, Costa Enrico, Cota, D'Onofrio, Ferrero, Ghigo Pichetto Fratin, Pozzo, Racchelli e Rossi Giacomo.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Assegnazione temporanea funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Mariangela Cotto


PRESIDENTE

Con decreto n. 132 del 3 novembre 2003, il Presidente della Giunta regionale Ghigo attribuisce temporaneamente le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, per la seduta antimeridiana del 6 novembre 2003 all'Assessore Mariangela Cotto.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 2385 dei Consiglieri Papandrea, Suino, Moriconi, Tapparo e Chiezzi, inerente a "Caldo estivo eccezionale: incremento dei decessi delle persone anziane"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interpellanza n. 2385, presentata dai Consiglieri Papandrea Suino, Moriconi, Tapparo e Chiezzi.
La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Per evidenziare la preoccupazione con la quale abbiamo seguito la fase post estiva su queste vicende.
Effettivamente, i dati sono inquietanti; anche l'ultima stesura dimostra come vi sia stato un gravissimo e pesante picco di mortalità, in concomitanza del pesantissimo caldo nella città, in particolare su Torino e provincia.
Abbiamo sollevato subito il problema, essendo inquietati anche dal gioco che c'è stato sui numeri; questi numeri sono aggiornati e confermano che la nostra preoccupazione ha dimensioni e dignità rilevanti.
Riteniamo che, in assenza di un progetto obiettivo sulla domiciliarità di un progetto obiettivo sugli anziani, in assenza di politiche mirate, al di là delle dichiarazioni d'intenti - peraltro sempre nobili, ma che poi non vengono seguite da fatti ed azioni politiche - si debba ricorrere ad un uso straordinario di intese e di sollecitazioni e vi debba essere, da parte del Consiglio, oltre che della Giunta, un'azione conseguente.
Dopo quanto è capitato con la mortalità degli anziani, e non solo avrebbe dovuto esservi un'azione perlomeno simile a quella avvenuta in Francia (cosa che non è capitata). Al di là delle dimissioni degli Assessori, in altre parole, avrebbero dovuto esserci delle azioni conseguenti nei confronti di funzionari e dirigenti.
Comunque sia, va studiato un piano straordinario che metta nella condizione, perlomeno i medici di famiglia, di poter operare, di essere in rete e di sapere quali sono i collegamenti, avere, in pratica, un monitoraggio sui loro pazienti.
Va creata una struttura che sia nella condizione di monitorare tutti i casi a rischio, tra gli anziani e non solo, perché ricordo che tra le persone decedute, vi erano anche delle persone che non erano in uno stato di cronicità né di età così avanzata, ma erano in una condizione di solitudine pesante.
Quindi, c'è il versante del monitoraggio, il rapporto con i medici e la rete di territorio, che sinora non è stata disciplinata e non ha un protocollo ad hoc.
Chiediamo la presenza di un protocollo ad hoc, di un progetto sulla domiciliarità, che vi sia un utilizzo serio e intelligente di quanto è avvenuto quest'estate, per far sì che non accada più, perché sono dati da quarto, quinto mondo e non rispondono a quello che è il sistema, che volendo, con delle scelte politiche adeguate, potrebbe rispondere perfettamente in questa città, in questa provincia e in questa regione.
L'altro versante è quello della sofferenza all'interno delle strutture.
Ci riferiamo, in particolare, ai nosocomi, alle strutture di degenza agli istituti nei quali vivono gli anziani.
Qual è il problema? Il problema è che, con l'ex articolo 20 e tutta un'altra serie di scelte che sono venute in questi anni, non si è messo mano in alcun modo al potenziamento e alla strutturazione di sistemi di aerazione all'interno degli ospedali. Nel mese di agosto, o fine luglio, le persone che erano ricoverate hanno dovuto sospendere le cure perché non reggevano, tra il caldo afosissimo esterno e il caldo afosissimo interno agli ospedali; persone soggette alla chemioterapia hanno dovuto sospendere perché non erano in condizioni di reggere le cure.
Sono fenomeni pesanti e gravi, che urlano vendetta ed impongono che la Regione destini dei fondi e faccia delle scelte, questa volta conseguenti e serie.
Vede, Assessore, non ci limitiamo a dire: "Andate tutti a casa", come peraltro è avvenuto in Francia! Lo diremo, ma lo diremo in un contesto ben più inquietante, generale e complesso.
Nella fattispecie, occorre che i fatti seguano le dichiarazioni politiche: un progetto per gli anziani, un progetto per la domiciliarità dei fondi per mettere la rete dei medici e delle strutture nella condizione di parlarsi, di colloquiare, di essere collegati, e mettere gli ospedali pubblici nella condizione di offrire un clima idoneo alla sopravvivenza che non gravi ulteriormente sulle mortalità. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Ritengo l'intervento della collega Suino molto chiaro, rispetto alle finalità che i firmatari hanno avuto con questa iniziativa.
Vorrei chiederle, Assessore, qualcosa in più in merito al monitoraggio di cui parlava la collega Suino. Statisticamente avete il controllo di questo fenomeno, perché la tesi di alcuni studiosi è che la punta che si è verificata ad agosto sia, in qualche modo, compensata da un'attenuazione della mortalità nei mesi successivi. Dunque le chiedo se le considerazioni di alcuni ambienti scientifici trovino una conferma e quindi, ripetendolo il quesito con un'interrogazione specifica o gentilmente, facendo lei un monitoraggio più generale, le chiedo di effettuare il controllo statistico della mortalità delle persone anziane, individuando come si è distribuita nell'arco dell'anno che si sta per chiudere.
Ci servirebbe anche analizzare il fenomeno. Noi sappiamo che in Francia questo fenomeno ha avuto delle punte notevolissime. Ho avuto occasione di leggere, in questi giorni, proprio nei quotidiani francesi che si sta cercando di fare uno studio, per verificare statisticamente come si articola questa mortalità, secondo una distribuzione non di brevissimo termine, ma in un periodo più lungo.
L'altro tema che è stato toccato dalla collega e che, nel dibattito introduttivo della legge quadro sull'assistenza, è emerso più volte, che l'approccio al problema degli anziani, al mondo degli anziani ammalati o portatori di difficoltà, oggi deve essere visto e studiato tenendo conto dell'atomizzazione delle famiglie, della perdita, spesso, del rapporto parentale e amicale, dell'isolamento della solitudine.
Come è avvenuto in Francia, anche da noi la morte di anziani è stata spesso scoperta dopo molti giorni proprio perché la mancanza di relazioni non solo rende gli anziani psicologicamente più vulnerabili, ma anche per altre ragioni, innanzitutto l'isolamento.
Dobbiamo pensare a nuove modalità di approccio nelle politiche di intervento a favore degli anziani, che non è solo assistenza. Io non sono depositario delle conoscenze, ma certamente il modo passato di rapportarsi con gli anziani appare insufficiente.
C'è poi un problema tecnologico. Solo venti-trenta anni fa l'aria condizionata era impensabile, oggi ha un uso diffuso. Se pensiamo che negli Stati Uniti il 99 % degli edifici sono dotati di impianti per l'aria condizionata è di uso ampio. Dobbiamo porci un interrogativo rispetto alla climatizzazione degli ambienti. In particolare, le strutture dove vi sono degli anziani dovrebbero essere considerate prioritariamente.
L'impianto delle considerazioni della collega Suino costituisce l'intelaiatura forte di questa nostra proposta. Ho voluto aggiungere alcuni elementi accessori, che possono esserle utili, Assessore, per dare una risposta più completa.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Ringrazio l'Assessore che risponde a questa nostra interpellanza, senza aspettare molti mesi, come a volte avviene. Nello stesso tempo, nel corso del mese di settembre, ma anche successivamente, abbiamo sentito più volte in quest'aula, ma anche da parte del Ministro della sanità, vantare una differenza tra la Francia e il nostro paese.
Credo che sia vero. In Francia avevano i dati su quanto era successo in tutta l'estate ai primi di settembre, invece qui in Piemonte si danno i dati, non su iniziativa autonoma dell'Assessorato, ma in risposta ad un'interpellanza di novembre.
Mi pare che ci sia una bella differenza di cui non vantarsi, come invece è avvenuto. Semmai, bisognerebbe provare un po' di vergogna per il fatto che in Piemonte si risponde a seguito di una sollecitazione, ma pare che a livello nazionale ancora oggi non abbiamo i dati complessivi, quindi a vantarci siamo molto bravi ad agire molto meno.
Sono molto curioso di apprendere dati che non conoscevo e faremo delle considerazioni anche alla luce dei dati stessi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riggio; ne ha facoltà.



RIGGIO Angelino

Vorrei aggiungere il mio contributo a questa interpellanza. Non ho molto da dire in più rispetto a quello che è stato detto dai colleghi, in particolare dalla collega Suino, tranne alcune cose.
Assessore, è bene che facciamo un'analisi seria sui numeri, nel senso che è opportuno andare ad individuare fra questi morti le fasce di età, se c'erano o no patologie concomitanti, quanti sono morti in ospedale, quanti nelle strutture residenziali, quanti a domicilio e quanti, fra quelli a domicilio, in ADI o meno.
Dico queste cose perché, per costruire una strategia, è indispensabile fare un'analisi. Come diceva la collega Suino, è importante costruire un progetto specifico, che abbia delle caratteristiche precise rispetto a questa vicenda.
Intendo affermare che non dobbiamo preoccuparci di parare il colpo, di dire che siamo stati più o meno bravi degli altri, oppure che siamo stati nella media. Da sempre il periodo estivo è un periodo molto pericoloso per gli anziani malati, ma attraverso un percorso lento e faticoso potremmo riuscire a costruire una strada che porta a diminuire nettamente il numero dei morti.
D'estate accade che i medici di famiglia attivano più difficilmente l'ADI, Assessore, perché bisogna concedere le ferie agli infermieri che lavorano sul territorio. Questo significa che le assistenze domiciliari sono più difficoltose, e bisogna tener conto che anche l'assistenza è gravemente a rischio.
A proposito dei criteri di accreditamento, una delle caratteristiche che possiamo pretendere dalle strutture residenziali è che almeno una quota delle camere abbia l'aria condizionata e che, in un tempo dato, tutte le strutture residenziali abbiano l'aria condizionata.
Possiamo darci un obiettivo verificando nel tempo quali sono gli ospedali con l'aria condizionata e stabilendo che almeno una quota di essi ne sia dotata l'anno prossimo e che, in un tempo dato, si faccia in modo che tutti gli ospedali abbiano l'aria condizionata. Questo è un percorso che possiamo costruire ed è sua facoltà costruirlo, Assessore.
Si può, e questa è un'idea che io le metto a disposizione, lavorare sul serio per quello che riguarda, ad esempio, i country hospital, che possono essere un'ottima alternativa in un periodo in cui l'ADI è in difficoltà per la carenza del personale. Il personale può essere concentrato e lavorare d'intesa con i medici di famiglia. Si può ancora rafforzare l'intesa tra i medici di famiglia e le strutture residenziali, perché l'assistenza sanitaria nelle strutture residenziali, se è facoltativa nei periodi normali, diventa particolarmente stringente, obbligatoria e necessaria in questi periodi.
Personalmente mi sono permesso, Assessore, d'insistere presso il Presidente, perché penso che queste idee siano un contributo costruttivo.
Non ci interessa mettere alla gogna nessuno, non ci interessa dimostrare che siamo stati i migliori o i peggiori; c'interessa che facciamo una riflessione seria come istituzione e che da questa interpellanza scaturisca un progetto in cui, se possibile, siano contenute le proposte e i suggerimenti che mi sono permesso di dare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo sull'ordine dei lavori per chiedere se è prevista la presenza del Presidente Ghigo alla nostra riunione.
Può dare questa informazione al Consiglio?



PRESIDENTE

Il Presidente Ghigo risulta tra i Consiglieri in congedo comunicati in apertura di seduta.



CHIEZZI Giuseppe

Dico solo due parole: "Grazie, peccato!".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore all'assistenza sanitaria

Grazie, Presidente e cortesi colleghi. In modo sentito ed affatto formale ringrazio i quattro Consiglieri intervenuti per il contributo.
La discussione su questa interpellanza stamattina è avvenuta in modo difforme da come normalmente succede in questo Consiglio, ma penso in modo molto positivo, perché effettivamente ci sono state una serie di proposte che sarebbe ottimale attuarle sollecitamente.
Però doverosamente debbo assumere alcuni impegni nei vostri confronti che poi sono impegni che si assumono nei confronti dei cittadini del Piemonte.
Do prima alcuni dati per quanto riguarda l'interpellanza, scusandomi fin da adesso se non sarò esauriente, ma non ho avuto ancora, nonostante i solleciti, i dati delle altre sette province.
Nei mesi di giugno, luglio e agosto in Piemonte, come in tutta Europa si sono verificate condizioni climatiche caratterizzate da temperature ed umidità elevate, straordinarie per intensità e durata. E l'augurio è che non si abbiano a verificare anche per i prossimi mesi estivi. L'evento climatico si è accompagnato con un aumento della mortalità giornaliera.
Nel periodo analizzato le stime degli epidemiologi riferiscono, per la Regione Piemonte, un eccesso di circa 1600 morti. Particolarmente colpita a causa della situazione demografica e del cosiddetto "effetto urbano", la città di Torino, con 592 morti in più rispetto all'atteso (208 tra gli uomini e 384 tra le donne).
Rispetto all'estate 2002, sempre nel torinese, area per la quale l'osservatorio epidemiologico di Grugliasco ha già fornito gli esiti di uno studio specifico, la differenza è stata di 502 decessi (anche nel 2002 si erano registrati 90 decessi in più rispetto all'atteso).
L'aumento di mortalità è stato rilevato principalmente nella popolazione delle fasce di età anziane (sopra i 64 anni) e molto anziane (sopra i 74 anni). Queste categorie, da sole, rappresentano rispettivamente il 93% e l'88% dei casi in eccesso.
Le spiegazioni sono da ricercare nella ridotta capacità di termoregolazione e nell'alta prevalenza di malati cronici maggiormente vulnerabili. La mortalità si è inoltre differenziata per sesso, con maggiore incidenza, in termini assoluti, nelle donne.
E' tuttavia necessaria, in assenza di dati specifici sulle cause di morte - e questi dati dovremmo averli quanto prima - una cautela nell'attribuzione di tutti i casi osservati in eccesso alla combinazione di alte temperature ed elevata umidità.
Io mi ripropongo una volta che ho tutta la mappatura di fare una comunicazione all'aula perché indubbiamente sono dati che interessano tutti, a prescindere dalle appartenenze politiche.
Vanno infatti attentamente considerati altri fattori (solitudine assunzione di farmaci legati a patologie croniche e/o a rischio, residenza in case di cura), anche di contesto (quartiere di residenza, disponibilità di assistenza domiciliare da parte dei familiari o dei pubblici servizi) che possono esercitare forte influenza. Da un punto di vista clinico, nel periodo del grande caldo, è stato osservato un fenomeno di disturbo della coagulazione ematica (ipocoagulabilità). Questo è un altro dato evidenziato.
I medici ospedalieri - ed è stato evidenziato soprattutto nei nosocomi di Torino - riferiscono che non è sufficiente ricoverare il paziente in un ambiente climaticamente protetto, ma che si tratta di un fenomeno complesso che risponde solo parzialmente alle terapie e che talora è irreversibile.
Dopo le prime avvisaglie della sfavorevole situazione, sia i servizi di assistenza sia la rete dei medici di famiglia hanno intensificato i propri interventi, nei limiti contingenti delle potenzialità operative.
Tutto questo senza un progetto ben definito, e ovviamente l'impegno deve essere quello di essere pronti per la primavera prossima ad avere un progetto ben definito, con una mappatura ben definita degli anziani, dove si trovano e delle concause cui ho fatto riferimento poc'anzi. Per il futuro si prevede la messa in atto di specifiche misure di prevenzione sia per la popolazione generale sia per i sottogruppi più sensibili, creando un raccordo tra tutti gli Enti e le organizzazioni interessate in modo da far scattare piani di intervento mirati, anche individuali.
E' inutile sottolineare che, in realtà, questa mappatura, questo progetto anziani che indubbiamente l'Assessore deve fare, insieme al progetto sulla domiciliarità, in questi progetti deve essere coinvolta in prima persona sia la collega, Assessore alle politiche sociali sia l'Assessore del Comune. In realtà da parte dei due Assessori c'è stata la massima disponibilità ad affrontare il problema, sperando che non si verifichi più quello che si è verificato nella scorsa estate.
Per la situazione di Torino è stato inoltre sperimentato un sistema di allarme, tra i più avanzati del Paese, che consente l'elaborazione dei dati metereologici e la previsione per le 72 ore successive, con la produzione di un bollettino giornaliero da rendersi disponibile, anche via internet, a tutti i soggetti interessati.
In questo caso i soggetti interessati sono le strutture ospedaliere, le case di riposo e tutte le strutture che ospitano soggetti anziani. Un piano d'intervento completo scaturirà dall'azione sinergica di Regione (Assessorato alle Sanità e alle Politiche sociali), Enti Locali, Organismi di Volontariato, ASL e ASO, gestori delle Case di Riposo e medici di medicina generale.
Saranno coinvolti anche i mezzi di informazione, indispensabili per una corretta comunicazione e gestione del rischio. Verso questo ambito si è indirizzata anche l'attenzione del Ministero della Salute con l'istituzione di un gruppo di lavoro con il compito di elaborare un documento in cui siano contenute linee guida da attuarsi in caso di una nuova emergenza climatica.
C'è stata una riunione l'altro ieri a Venezia nella quale sono stati individuati dei campi d'intervento dal gruppo di lavoro, costituito da esperti dell'Istituto Superiore della Sanità e delle Regioni. Il Piemonte il Veneto e Lombardia fanno parte di questa Commissione. A maggior ragione quindi, ci attiveremo per dare il nostro contributo.
I campi di intervento individuati sono riconducibili alle seguenti misure di prevenzione: individuare la popolazione a rischio (persone con più di 65 anni, sole, non autosufficienti, con scarsa assistenza sociale, affetta da patologie croniche con concomitante assunzione di barbiturici e digitatici) si prevede di attivare nei confronti di questa fasce di anziani non solo interventi di assistenza sociale, ma anche medici di monitoraggio e controllo dello stato di idratazione promuovere programmi di formazione per medici di famiglia e per sensibilizzarli sulle problematiche delle fasce a rischio predisporre il potenziamento delle strutture di pronto soccorso nei mesi estivi (a prescindere dalla carenza di infermieri e di medici che purtroppo, è un dato di fatto che si verifica durante l'estate in Italia) istituire modelli di previsioni meteorologiche-climatiche, estendendo su tutto il territorio nazionale il programma già attivo, a livello sperimentale, in Regione Piemonte stabilire degli indicatori di valutazione (di processo e conclusiva) degli interventi stessi.
La Regione Piemonte, facendo parte di questa Commissione nazionale, si attiverà in riferimento a quanto vi ho, seppure in modo sintetico prospettato.
All'inizio del mio intervento ho rivolto un grazie sentito ai Consiglieri dell'opposizione per aver sottolineato questioni sulle quali non può non esserci la mia condivisione. Giustamente, da parte vostra c'è l'attesa che quanto è stato sottolineato possa essere in gran parte (dico in gran parte, perché non tutto potrà concretizzarsi, ad iniziare dal condizionamento d'aria nelle strutture nosocomiali di Torino) realizzato.
Giorni fa, parlando con alcuni colleghi, ho spiegato che se alle Molinette, per esempio, non si ristruttura in toto un reparto, diventa impossibile installare l'impianto di condizionamento d'aria e occorrerebbe altresì, cambiare l'impianto elettrico.
I reparti completamente ristrutturati hanno già l'aria condizionata.
Faccio riferimento, essendoci andato l'altro ieri, al reparto di Cardiologia del dott. Casaccia, dove tutte le camere a due letti sono dotate di aria condizionata, così come altri reparti.
Il problema non è di poco conto, ma per gli investimenti ci vogliano fondi che in questo momento non abbiamo (anche se ci sono segnali positivi). Tutte le Regioni, infatti, si sono attivate per chiedere questi fondi in fondo capitale.
Insieme all'Assessore Cotto stiamo studiando un progetto sugli anziani e sulla domiciliarità. È chiaro che questo progetto si dovrà concretizzare prima sulla carta e poi sul territorio, proprio nel momento in cui si discute del Piano Sanitario Regionale.
Ritengo - ne ho anche discusso ieri con il collega Lepore del Comune che la mappatura debba essere fatta quanto prima e proprio nella riunione convocata per la settimana prossima ci attiveremo per avviare il processo di mappatura degli anziani ultra sessantacinquenni e ultra settantacinquenni.
So di non avere risposto esaurientemente all'interpellanza, ma trattandosi di un problema che tocca tutti noi da vicino, io personalmente come Assessore, ma anche tutti coloro che hanno a cuore le sorti della sanità piemontese (non solo della sanità in questo caso) ci attiveremo per dare risposte ai cittadini.
Questa mattina, da parte mia c'è l'impegno ad agire in tal senso e spero che, quanto prima, si possano vedere anche risultati.
Collega Riggio, lei ha sottolineato il problema dell'ADI, problema che personalmente conosco. Indubbiamente, la carenza di infermieri in estate fa sì che questo processo sia scarsamente attivato. Mi sono appuntato con piacere la possibilità di avere posti letto disponibili in country hospital (ospedali gestiti dai medici di famiglia), però lei sa che in questi luoghi, soprattutto d'estate, c'è una notevole richiesta e quindi non avremmo molti posti.
Un'altra ipotesi - e concludo - è attivare, su tutto il territorio centri diurni, in cui i medici possono evidenziare le condizioni di salute degli anziani e seguirli in modo più diretto.
Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Assessore, non ci riteniamo - ho sentito anche gli altri colleghi firmatari - soddisfatti della risposta, anche se abbiamo fatto un passo avanti su questo delicatissimo argomento.
Stupisce che debbano essere dei Consiglieri di opposizione a sollecitare, sotto svariate forme (richiami in Aula, in Commissione, con interpellanze), un impegno ed un'azione, conseguente e congruente a quanto è capitato.
Prendiamo atto con piacere che c'è un "idem sentire" di necessità comune sulla vicenda e che vi é stato un impegno formale, da parte dell'Assessore, ad intervenire, ma per offrire un ulteriore contributo oltre a chiederle copia dei dati e della risposta che ci ha fornito evidenziamo ancora alcune questioni.
Partendo dal dato ormai noto a tutti, essendo stato più volte ripetuto dai climatologi, che il fenomeno del 2003 non è da intendersi sporadico, ma sarà, purtroppo, la regola per una realtà come la nostra (soprattutto quella torinese), nei prossimi anni andremo incontro, con assoluta veridicità, a situazioni di caldo eccessivo. Occorrerà quindi attrezzarci essendo un fatto legato al nostro sistema di vita. Di conseguenza, è necessario essere operativi.
Dato che lei sostiene di ritornare in Aula con una comunicazione sui dati, riteniamo che in quell'occasione, quando ci aggiornerà sul numero dei morti e su quanto ha inciso il fenomeno del caldo, ci debba essere anche un provvedimento.
Mi spiego meglio. Il provvedimento dovrà essere una deliberazione che si porta in contemporanea alla comunicazione che farà all'Aula e in sede di IV Commissione; una deliberazione che illustri un progetto operativo.
Ma i tempi sono stretti, Assessore, perché per mettere in funzione questa rete entro la prossima estate, occorre che siano pronti, al più tardi per gennaio o febbraio, fondi e linee guida. I nostri servizi sociali non hanno un'unità, o un dipendente, per caricare i dati in computer e collegare i dati tra gli anziani che seguono ai vari livelli e gli anziani seguiti dai medici.
Questo, lo preciso, non lo dico in modo provocatorio.
Prima di presentare l'interpellanza, ha personalmente visitato strutture torinesi, avendo in passato svolto un'attività di questo tipo sempre con funzione amministrativa-politico, quindi ho una certa conoscenza di questo mondo, non sarebbero in grado. Ci va tempo per caricare i dati per mettere in collegamento i medici con i servizi sociali, per affrontare il sommerso. Non possiamo soltanto avvalerci dei dati, dei casi di anziani a rischio, quindi la cronicità e così via, c'è il sommerso. Alcuni anziani morti quest'estate, magari si trovavano in una buona situazione economica ma si sono ritrovati in una situazione di deprivazione derivata da uno stato di solitudine e una difficoltà che li ha portati a non rendersi più conto che dovevano idratarsi. Non rendendosene più conto, pur avendo i mezzi per farlo, sono deceduti.
Una struttura di questo tipo è complessa e ci vanno dei mesi per metterla in piedi, quindi le suggeriamo, le consigliamo e le chiediamo: in occasione di questa comunicazione - che penso avverrà nel giro di qualche settimana - si presenti una delibera con un progetto operativo in IV Commissione, siamo a disposizione per dare tutti i contributi affinch questo progetto funzioni e dalla prossima estate ci sia area nuova per gli anziani a rischio delle nostre realtà piemontese.
Seconda questione: occorre il progetto obiettivo anziani, che è ben diverso. Uno è la delibera del progetto operativo, l'altro è il progetto obiettivo anziani. Assessore, abbiamo una bozza di Piano sanitario regionale che non ha nessun allegato, men che meno un allegato fondante quale è quello del progetto obiettivo anziani. Certamente l'Assessore ne è dotato, ma allora aggiungiamolo come allegato e facciamo una discussione a tutto tondo.
Terza questione. Le strutture che non hanno l'aria condizionata. Ma piantiamola lì di parlare soltanto di Molinette, abbiamo capito che gli abbiamo scaricato sopra miliardi e miliardi, ma, vivaddio, esistono anche tanti altri ospedali in questa città e in questa provincia che ricevono molto, ma molto, ma molto meno proprio perché abbiamo scaricato quei soldi sulle Molinette. Ci sono ospedali che hanno un alto tasso di utilizzo da parte dell'utenza, che rispondono a domande, ad un piano oggi ancora vigente e che ricevono molto meno di quanto riceve le Molinette. Allora nell'accreditamento, vogliamo inserire la voce che consenta di accreditare soltanto se esistono le strutture di condizionamento d'aria efficaci ed efficienti? Questo vale sia per le strutture pubbliche che per le private (anche se il privato, comunque, è favorito perché ha i mezzi e riesce ad arrivare prima).
Vogliamo stilare un elenco nel quale elenchiamo gli ospedali torinesi dell'area e della provincia di Torino - con quale scadenza prevediamo di metterli in rete per le strutture di aria condizionata? Per lo meno sapremo che nel 2004 metteremo a regime un tot di ospedale, nel 2005 un altro tot ecc. Vanno fatti di piani. Quello che serve alla sanità regionale all'assistenza piemontese è la pianificazione, linee guida, programmi pianificazioni. Sono suggerimenti, Assessori, espressi anche con enfasi perché siamo veramente preoccupati e convinti.
I country hospital. Assessore country hospital vanno realizzati, è quello il problema. I country hospital, l'Assessore lo sa benissimo dovrebbero essere realizzati uno per distretto: siamo un po' lontani da questa situazione. Anche li va pianificato, vanno create le condizioni.
Assessore, chiediamo uno sforzo straordinario, data la gravità del problema che per altro ha investito anche altre realtà territoriali europee; riteniamo che l'impegno possa essere, in occasione della prossima comunicazione in aula dell'oggettività dei dati, la presentazione in IV Commissione della delibera per il progetto operativo e del progetto obiettivo legato al Piano sanitario. Siamo a disposizione per contribuire in questo senso.


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati - Fondi sanitari - Tossicodipendenza

Risposta scritta all'interpellanza n. 2458 dei Consiglieri Palma e Mellano inerente a "Ingenti fondi anti-droga assegnati indebitamente al Presidio sanitario Gradenigo dove opera il Presidente della Commissione Regionale sulle tossicodipendenza" e all'interpellanza n. 2479 dei Consiglieri Palma e Mellano inerente a "Attuazione della deliberazione n. 25-6388 del 25/6/2002 (Criteri e modalità di assegnazione Fondo Nazionale di intervento per la lotta alla droga)"


PRESIDENTE

Adesso darei notizia di due interpellanze presentate dai Consiglieri del Gruppo Radicale Palma e Mellano: la prima, la n. 2458, inerente a "Ingenti fondi antidroga assegnati indebitamente al presidio sanitario Gradenigo", dove opera il Presidente della Commissione regionale sulle tossicodipendenze; la seconda, la n. 2479, sempre dei Consiglieri Palma e Mellano, inerente a "Attuazione della delibera 256388 del 25.6.2002.
Criteri e modalità di assegnazione, fondo nazionale di interventi per la lotta alla droga".
Conformemente a quanto avevano già annunciato i Consiglieri chiedono la risposta scritta. Assessore, naturalmente la preghiamo di volerla consegnare.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Avevo alzato la mano perché volevo intervenire sull'interpellanza precedente, la n. 2385, essendo tra i firmatari, ma il Presidente non ha visto la mia segnalazione.
Ho ascoltato la relazione dell'Assessore D'Ambrosio e le repliche dei Consiglieri. Mi riconosco totalmente in quanto è stato detto da chi mi ha preceduto, in particolare dalla Consigliera Suino. Vorrei sottolineare un punto in particolare. Da un lato mi sembra di aver inteso dall'Assessore che mancano ancora i dati di alcune province: mi sembra un fatto particolarmente strano che, a distanza di alcuni mesi, non siamo ancora in possesso di tutti i dati.
Questo potrebbe essere visto anche come un segnale di un sistema di rilevamento dati che non funziona come dovrebbe. Si tratta di un fatto importante e grave, non avere, a distanza di mesi, tutti i dati, mi sembra un punto che merita di essere sottolineato. L'altro argomento che vorrei sottolineare che ricorreva nelle parole della Consigliera Suino, è il problema legato al clima. E' stato sottolineato, anche dall'Assessore, come questi eventi tragici, gravi, l'aumento della mortalità sia chiaramente da mettere in relazione ad un cambiamento climatico, oltre che all'aumento dell'anzianità della popolazione. Si dice: "si allunga la speranza di vita", ma si allungano anche i periodi di malattia delle persone - come ricordava l'Assessore - attribuendo, tra le cause di aumentata della mortalità, anche i problemi della cronicità delle patologie. Quello che vorrei sottolineare è che manca in aula un approccio metodologico che fatti come questo, segnalano in maniera chiara ed evidente. Ovvero, noi tendiamo ad esaminare tutte le questioni a blocchi separati, in particolare le scelte produttive le vediamo sempre separate dalle conseguenze climatiche. Dico questo perché è chiaro che, almeno secondo i modelli statistici fino ad ora disponibili - se poi interverranno mutamenti diversi, se la scienza dirà, come in altri campi a volte succede che il mutamento climatico non è conseguenza di scelte sbagliate in campo produttivo che provocano un aumento dei gas clima-alteranti, e rivedremo questi modelli. Ad ogni modo, i modelli attuali concordano tutti sul fatto che il deterioramento del clima e il riscaldamento della superficie terrestre è provocato dall'aumento delle emissioni di gas a effetto serra.
In quest'aula non dovremmo parlare dei gas a effetto serra solo quando parliamo dei morti che aumentano. Peraltro, in questo caso, tra le tante colpe che solitamente attribuiamo a D'Ambrosio, questa non gliela possiamo sicuramente attribuire.
In questo momento stiamo solo vedendo le conseguenze che si verificano a causa delle scelte discutibili - che personalmente ritengo sbagliate che sovente facciamo in campo produttivo: l'Assessorato alla sanità e quello all'assistenza non possono fare altro che verificare le conseguenze di quelle che - ripeto - sono scelte profondamente sbagliate che continuiamo a fare in questo e in altri campi.
Pertanto, a tutte le parole - che, ripeto, condivido - pronunciate dai Consiglieri che mi hanno preceduto, vorrei solo aggiungere che dovremo ricordarci di questa situazione e di questi problemi quando, in altri momenti, affronteremo il problema degli inceneritori, delle centrali termoelettriche e di tutte quelle scelte produttive che, anziché andare verso una riduzione delle emissioni dei gas clima-alteranti, continuano a provocarne un aumento.
Sarebbe oltremodo interessante una presenza più costante del Presidente della Giunta ai nostri dibatti, in quanto diventa ancora più negativo il fatto che il soggetto che ha la più alta responsabilità nella scelta degli indirizzi della Giunta sia in queste occasioni impegnato in ben altre occupazioni e quindi non possa riflettere sulla globalità delle scelte e sulle conseguenze globali delle scelte che noi compiamo.



PRESIDENTE

L'attività di sindacato ispettivo si intende esaurita per mancanza di altri Assessori in Aula.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Proseguimento esame disegno di legge n. 407 "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 407, di cui al punto 3) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Eravamo arrivati all'articolo 18, sul quale sono stati presentati alcuni emendamenti.
ARTICOLO 18 18.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Riggio Placido, Marcenaro, Ronzani, Muliere, Riba, Tapparo, Papandrea, Contu Chiezzi, Saitta e Moriconi: Il comma 1 è così interamente sostituito: "1. Il sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali fornisce risposte omogenee sul territorio finalizzate: a) al sostegno e alla promozione a favore dell'infanzia, dell'adolescenza e delle responsabilità familiari b) a contrastare la povertà nei riguardi dei cittadini impossibilitati a produrre redito per limitazioni personali o sociali c) al sostegno e all'aiuto domestico, familiare finalizzati a favorire l'autonomia e la permanenza nel proprio domicilio di persone non autosufficienti d) alla tutela presso strutture residenziali e semiresidenziali di adulti ed anziani con limitazione dell'autonomia non assistibili a domicilio e) a favorire l'inserimento sociale e la massima integrazione possibile di soggetti affetti da disabilità o patologia psicofisica e da dipendenza sulla base di progetti individuali anche sostenuti con interventi di carattere economico, fatto salvo quanto previsto dalla normativa in materia di diritto al lavoro dei disabili f) a garantire ogni altro intervento qualificato quale prestazione sociale a rilevanza sanitaria ed inserito tra i livelli di assistenza secondo la legislazione vigente".
La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

L'emendamento può essere parzialmente accolto. Il punto a) potrebbe sostituire la nostra lettera d), in quanto aggiunge solo la parola "dell'adolescenza" che nella lettera d) non era compresa. I punti b), c) d), e) erano già scritti. Per quanto riguarda il punto f), può essere accolto e inserito alla lettera i) del nostro testo.
Va bene per chi ha presentato l'emendamento?



SUINO Marisa

Va bene.



PRESIDENTE

Allora, l'emendamento n. 18.1) viene ritirato e sostituito con il testo presentato dall'Assessore Cotto, di cui la Consigliera Suino dichiara di essere a conoscenza: 18.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cotto: all'articolo 18 la lettera d) è sostituita dalla seguente: "al sostegno e alla promozione dell'infanzia e dell'adolescenza e delle responsabilità familiare".
Dopo la lettera h) è aggiunta la seguente lettera i): "garantire ogni altro intervento qualificato quale prestazione sociale a rilevanza sanitaria ed inserito tra i livelli di assistenza secondo la legislazione vigente" Devo considerare inserite le firme dei presentatori dell'emendamento ritirato o solo quella dell'Assessore?



SUINO Marisa

Apponiamo anche le nostre firme, Presidente.



PRESIDENTE

Pongo dunque in votazione l'emendamento n. 18.2), proposto dall'Assessore Cotto in sostituzione dell'emendamento n. 18.1), ritirato dai proponenti.



(I Consiglieri Cattaneo e Bussola richiedono l'appello nominale)



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, di tale emendamento.
Constatata la mancanza del numero legale, dichiaro non valida la votazione.
Passiamo ad altro argomento.



PRESIDENTE

SUINO Marisa (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma scherziamo, Presidente?



PRESIDENTE

Colleghi, se c'è accordo, passo ad altro argomento; se non c'è accordo aggiorno la seduta.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente e colleghi Consiglieri, in sede di Conferenza dei Capigruppo era stato deciso, come il Presidente Riba certamente saprà essendo il Presidente di turno dell'Assemblea, che nella mattinata odierna in successione al sindacato ispettivo, si sarebbe dovuta affrontare la trattazione di alcuni ordini del giorno, mentre l'esame della legge relativa all'assistenza - che è, e rimane, una priorità per la maggioranza e per la Giunta regionale - si sarebbe avviato nella seduta pomeridiana.
Ho proposto di procedere ad altro argomento per ottimizzare questa mezz'ora di tempo, visto che questa era la programmazione, e non certamente, collega Suino, per accantonare l'esame di quella legge che come ribadisco, è e rimane una priorità di questa Giunta e di questa maggioranza regionale.
Mi corre l'obbligo ricordare all'Aula che fino ad oggi vi è stata la partecipazione dell'opposizione sulle votazioni di questa legge e di questi emendamenti. Ricordo ancora per i più distratti che abbiamo esaminato e votato un emendamento sostitutivo di una proposta emendativa della stessa opposizione, la quale ha legittimamente ritenuto di far mancare il numero legale, in quanto, sempre legittimamente, non ha ritenuto di votare una proposta di merito iscrivibile ad essa stessa. Ecco perché ho proposto di passare ad altro argomento, Presidente, e qualora questo argomento fosse uno degli ordini del giorno, così come avevamo stabilito, potrebbe essere una modalità utile per proseguire i lavori, concluderli questa mattina su quei punti e riprendere, nel pomeriggio, la legge sull'assistenza, così come avevamo deciso.
Alternativamente, la Presidenza dell'Assemblea farà una valutazione che, come sempre, rispetterò. Ricordo che la maggioranza questa mattina registra un numero non indifferente di congedi, e non ci trinceriamo sicuramente dietro a questo punto. Peraltro questa difficoltà era già stata palesata durante la Conferenza dei Capigruppo.
La invito, quindi, ad operare una scelta - come sempre ha fatto, glielo riconosco - nell'utilità dei lavori di questa Assemblea.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Presidente, la prima questione è la seguente: la seduta è sospesa o no?



PRESIDENTE

La seduta non era stata ancora sospesa, perché c'è stata una richiesta di intervento sull'ordine dei lavori.



SUINO Marisa

Benissimo, allora ho facoltà di intervenire e di procedere.



PRESIDENTE

Credo di dover decidere se sospendere la seduta o se passare ad altro argomento.



SUINO Marisa

Mi scusi, Presidente, comprendo la difficoltà, però considerato che era venuto a mancare il numero legale e che lei stava dicendo che non vi erano le condizioni per procedere e quindi ci saremmo aggiornati tra mezz'ora capisco l'autorevolezza, l'importanza, il prestigio e la simpatia del collega (pure infortunato, quindi non aggraviamo la situazione), però se la seduta è sospesa, è sospesa; se non lo è, proseguiamo i lavori. Per allora, mi dovrà spiegare se quella votazione non è da rifare. Questa è la prima questione.
Inoltre, semplicemente in risposta al gentile e simpatico collega della maggioranza, è soltanto una questione di venire qua e lavorare nient'altro! Noi ci siamo; abbiamo deciso di mettervi alla prova per valutare se facevate lo sforzo di fare sul serio almeno in qualche passaggio relativo al tema "politiche sociali"; dopodiché, è questa maggioranza che decide che prima c'è il Sindacato ispettivo, poi si interrompe, si incardina un provvedimento, si passa ad un altro provvedimento: ma vi pare una cosa seria?



SUINO Marisa

CATTANEO Valerio (fuori microfono)



SUINO Marisa

L'ha deciso la Conferenza dei Capigruppo, non la maggioranza!



SUINO Marisa

Per carità! Se la Conferenza dei Capigruppo ha stabilito una priorità diversa, si segua quella priorità. Io mi sento chiamare sul provvedimento n. 407 e arrivo col mio emendamento di merito firmato da tutta l'opposizione, che mettiamo a disposizione; l'Esecutivo ne recepisce pure una parte significativa nel merito. Siamo a disposizione. Voi fate lo sforzo di essere presenti in Aula e di procedere.
Se le priorità, caro collega Cattaneo, erano diverse, si proceda su altri punti come avete deciso. Siete voi che avete chiamato il provvedimento n. 407 . Noi, più che essere qui a disposizione....
Dopodiché, Presidente, era stata sospesa la seduta perché era venuto a mancare il numero legale?



PRESIDENTE

Colleghi, do lettura dell'ultimo comma dell'articolo 52 del Regolamento, che testualmente recita: "Il Presidente, qualora abbia accertato l'impossibilità di procedere ad una votazione per mancanza del numero legale, rinvia la prosecuzione del dibattito sull'oggetto in esame ad una successiva seduta. Passa quindi ad altro argomento dell'ordine del giorno o sospende la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti qualora lo richieda un Gruppo consiliare".
A questo punto, se un Gruppo consiliare richiede la sospensione, sono tenuto ad applicare tale regola. In caso contrario, passo ad altro argomento.
C'è qualche Gruppo consiliare che intende richiedere la sospensione della seduta?



PAPANDREA Rocco

Presidente, un chiarimento: lei ha testé letto quel comma. Ma questo significa che, qualora passassimo ad altro punto all'o.d.g., in questa seduta non si potrà trattare successivamente il provvedimento n. 407? Si rinvia l'esame in questione?



PRESIDENTE

Si potrà trattare nella seduta pomeridiana.



PAPANDREA Rocco

Oggi pomeriggio è considerata un'altra seduta?



PRESIDENTE

Sì, o si sospende l'esame del provvedimento n. 407 per 30 minuti oppure si rinvia ad altra seduta: "Passa quindi ad altro argomento dell'ordine del giorno o sospende la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti qualora lo richieda un Gruppo consiliare". Naturalmente la seduta è sempre stata sospesa senza aspettare che lo richiedesse un Gruppo consiliare, ma ricordo che non è facoltà del Presidente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Vorrei fare una proposta utile, se lei ritiene, Presidente.
Applicando il Regolamento, chiederei che si sospenda la trattazione del provvedimento n. 407 per rinviarla ad altra seduta, intendendo per "altra seduta" quella di oggi pomeriggio. Si potrebbe iniziare la seduta pomeridiana con la trattazione dell'esame del provvedimento n. 407 come primo punto all'o.d.g..
Mi permetto, Presidente, senza voler essere particolarmente spiritoso (ma lo faccio in modo utile), di suggerire che probabilmente lei non era stato informato del fatto che durante la Conferenza dei Capigruppo c'era stato un accordo diverso e giustamente, in buonafede, ha annunciato l'esame del provvedimento n. 407, come da o.d.g. scritto a nostre e a sue mani.
Potremmo evitare la sospensione della seduta e affrontare l'esame degli ordini del giorno (non ricordo quali fossero) durante la mattinata, per riprendere alle ore 14.30 la seduta pomeridiana.
In questo modo, non si sospende la seduta, si affrontano altri due punti così com'eravamo d'accordo, e si procede col provvedimento n. 407.
Credo che l'Aula possa acconsentire, anche in funzione del fatto che era un accordo preso durante la Conferenza dei Capigruppo. Non sono l'unico Capogruppo presente, pertanto gli altri potranno eventualmente smentirmi o confermare quanto ho detto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Noi eravamo qui per esaminare il provvedimento.
Se l'accordo dei Capigruppo prevedeva, questa mattina, di fare il Sindacato ispettivo e poi sospendere la seduta, avremmo dovuto, terminata l'attività di Sindacato ispettivo (anche perché mancavano alcuni Assessori che avrebbero dovuto rispondere ad interrogazioni che, per la verità, sono depositate da tempo), aggiornarci al primo pomeriggio. In quel caso avremmo preso atto di questo accordo.
Noi abbiamo sollevato la questione perché si è proseguito, com'era giusto che fosse, nell'esame dell'ordine del giorno; a quel punto, abbiamo ritenuto che occorresse proseguire. Se, come risulta, in Conferenza dei Capigruppo si era convenuto di dedicare l'intera mattinata al lavoro del Sindacato ispettivo, ne prendiamo atto. Però, a questo riguardo, segnaliamo solo un problema: poiché abbiamo deciso di dedicare la mattinata al sindacato ispettivo, sarebbe stato corretto e giusto che questo avvenisse e che gli Assessori fossero presenti sul banco della Giunta. Se abbiamo stabilito questo, così deve essere. Per esempio, sono da qualche giorno in attesa della risposta ad un'interpellanza. Prendo atto che interrompiamo anzitempo, perché, nonostante avessimo deciso di destinare la mattinata alla risposta delle interrogazioni, andiamo ad esaurimento, perch purtroppo, gli Assessori non sono presenti. Questo è il problema Presidente.



PRESIDENTE

Riepilogo la situazione: non so, perché qui non risulta scritto, ma i funzionari mi comunicano che alla Conferenza dei Capigruppo era stato detto che questa mattina sarebbero stati discussi gli ordini del giorno indicati come integrativi.
Colleghi, chiedo se, per cortesia, volete seguire, altrimenti, non possiamo definire come procedere: i funzionari riferiscono che effettivamente, alla Conferenza dei Capigruppo, si era convenuto di discutere questa mattina i tre ordini del giorno, che sono stati indicati dal Presidente Cota come integrazione all'ordine del giorno. Essendo indicati come integrazione, se c'è l'intesa, si possono discutere in qualsiasi momento, in quanto il Regolamento lo consente; se non c'è l'intesa, si devono mettere in votazione eventuali inversioni dell'o.d.g.
perché anche questa è la procedura con la quale si può passare alla discussione di un ordine del giorno, che, formalmente, non risulta iscritto tra i primi.
In ultima analisi, il Regolamento dice chiaramente che, quando viene a mancare il numero legale su una votazione, se richiesto da un Gruppo, si sospende per 30 minuti, altrimenti, la procedura è che si passa ad altro argomento.
A questo punto, sospenderei la seduta per cinque minuti, per darci la possibilità di verificare qual è esattamente la situazione.



(La seduta, sospesa alle ore 11.57 riprende alle ore 12.01)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Questa pausa ha dato l'opportunità ai colleghi di discutere, al fine di individuare una soluzione. Da quanto mi è stato riferito, l'Aula è pronta a passare alla discussione degli ordini del giorno: il n. 839 - quindi l'Aula acconsente: "Esposizione del Crocifisso nei locali regionali" presentato dai Consiglieri Angeleri, Costa Rosa Anna, Scanderebech e Tomatis, collegato all'ordine del giorno n. 842, presentato dal Consigliere Galasso e altri; l'ordine del giorno n. 821: "Pesanti disagi sull'autostrada Torino-Milano", presentato dai colleghi Chiezzi, Moriconi Papandrea e Suino.
Ci fermiamo qui, sono i due ordini del giorno di integrazione all'o.d.g. complessivo del Consiglio.
La parola al Consigliere Tapparo sull'ordine dei lavori.



TAPPARO Giancarlo

Gli ordini del giorno aventi ad oggetto, rispettivamente, il Crocifisso e i disagi in autostrada si discutono contemporaneamente? C'è un nesso di fondo?



PRESIDENTE

Ho soltanto elencato, rispetto all'integrazione, che sono questi due gli argomenti di integrazione, unitamente ad un terzo, che è il disegno di legge n. 535.
Mi sembra che l'Aula acconsenta a discutere separatamente i due ordini del giorno e gli ordini del giorno collegati rispetto al n. 839, per quanto riguarda la questione dell'esposizione del Crocifisso, e l'ordine del giorno n. 821, riguardante i disagi sull'autostrada Torino-Milano.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Volevo un'informazione: il Presidente Cota sta bene? E' tutto a posto? Non lo vedo frequentemente in Aula nella funzione di Presidente. Va tutto bene? Scusi, sono un semplice Consigliere e sono preoccupato, non vedendo spesso il Presidente del Consiglio, che è preposto a certe funzioni. Chiedo se tutto va bene. Mi è sufficiente che lei mi dia una rassicurazione.



PRESIDENTE

La rassicuro, mi informerò, ma credo che il Presidente del Consiglio se non è presso il Palazzo, sia in arrivo. Ha avuto qualche problema e ha chiesto se si poteva risolvere la questione della seduta antimeridiana.
Ovviamente, lo si è fatto volentieri, anche per rispetto verso le Istituzioni, in qualità di vicario, per quanto mi riguarda.
La parola al Consigliere Papandrea sull'ordine dei lavori.



PAPANDREA Rocco

Nella giornata dell'altro ieri mi sono presentato alla riunione dei Capigruppo alle ore 14, così come convocata; poi, la riunione non è iniziata, se non parecchie decine di minuti dopo e, avendo già programmato un impegno...
Signor Presidente, sto parlando con lei!



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Papandrea, sa che la seguo sempre con molta attenzione. Se mi sono distratto un attimo, come può ben notare, ho avuto qualche ragione, le chiedo scusa.



PAPANDREA Rocco

Stavo dicendo che la riunione è iniziata con molto ritardo ed è subentrato un impegno che avevo assunto precedentemente, pertanto, ho dovuto lasciare la riunione e non ho potuto esprimermi nel merito delle proposte che erano state fatte. Ne prendo atto, però, chiedo che, essendo stato aggiunto questo punto all'o.d.g., se viene introdotto ai primi punti si faccia la votazione per l'inserimento al punto.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, collega Papandrea, per l'inversione, eventualmente?



PAPANDREA Rocco

Se si vuole discutere quello e non i punti immediatamente successivi.



PRESIDENTE

Se l'Aula non acconsente all'unanimità...



PAPANDREA Rocco

Essendo uno...


Argomento:

Inversione argomenti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Indìco la votazione, mediante procedimento elettronico, all'inversione dell'o.d.g., inserendo quanto integrato all'o.d.g. generale.
Chi è d'accordo, vota "sì": vengono inseriti di fatto al primo punto l'ordine del giorno n. 839, inerente a "Esposizione del Crocifisso nei locali regionali" e l'ordine del giorno n. 842, inerente a "Questione Crocifisso".
Chi vota "no" è perché non è d'accordo a discutere quanto i Capigruppo hanno chiesto come integrazione all'o.d.g. generale.
Se vogliamo discutere i due ordini del giorno, si deve votare "sì".
Il Consiglio approva.
Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 842, presentato dal Consigliere Galasso, e l'ordine del giorno n. 839, presentato dai Consiglieri Angeleri Costa Rosa Anna, Scanderebech e Tomatis.
La parola al Consigliere Angeleri per l'illustrazione.



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo una verifica.



(Commenti dei Consiglieri Cattaneo e Contu fuori microfono)



PRESIDENTE

C'è un non votante. Non avendo chiesto l'appello nominale, collega Contu...



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo la verifica del voto. Si proceda alla verifica del numero legale.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, si evince dal tabellone: i quadratini verdi, rispettivamente al tipo di votazione dei singoli Consiglieri. Compare, nell'altro quadrante, un collega contrario che non compare sul tabellone.
Verifichiamo, dunque, non il numero legale, ma se vi è qualche problema nel sistema, dal punto di vista tecnico. Poiché procederemo successivamente ad altre votazioni, tanto vale farlo una volta e risolvere il problema.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta di inversione dell'o.d.g.
La votazione non è valida, poiché siamo in assenza del numero legale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Voglio solo dire, Presidente, che il Gruppo dell'UDC abbandona la seduta.



PRESIDENTE

Come da convocazione, i lavori del Consiglio riprenderanno alle ore 14.30.
La seduta è tolta



(La seduta termina alle ore 12.11)



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