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Dettaglio seduta n.404 del 28/10/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


GALASSO ENNIO LUCIO



(Alle ore 10.01 il Consigliere Segretario Galasso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(La seduta ha inizio alle ore 10.36)



PRESIDENTE

La seduta è aperta


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Botta Franco, Costa Rosa Anna, Costa Enrico, Cota, D'Onofrio, Ghigo, Pedrale, Pichetto Fratin Scanderebech e Tomatis.


Argomento:

b) Nomina Presidenza e Vicepresidenza Gruppo consiliare


PRESIDENTE

Comunico che in data 20 ottobre 2003 il Consigliere Matteo Brigandì è stato nominato Vicepresidente del Gruppo della Lega Nord Piemont-Padania.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 458 dei Consiglieri Rossi, Cota, Brigandì e Dutto inerente a: "Piani regionali amianto"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interrogazione n. 458, presentata dai Consiglieri Rossi O.
Cota, Brigandì e Dutto.
Siccome è prevista la trattazione, in occasione di una successiva seduta della tematica dei lavoratori esposti all'amianto, chiedo all'Assessore d'Ambrosio se intende affrontare l'argomento congiuntamente all'interrogazione o intende discuterlo in un secondo momento.
L'Assessore D'Ambrosio ritiene di rispondere adesso all'interrogazione in oggetto.
Risponde l'Assessore D'Ambrosio



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Con deliberazione del 05.02.2001, la Giunta regionale ha approvato il "Piano regionale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dell'ambiente ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall'amianto" con questo Piano la Regione Piemonte, in ottemperanza a quanto disposto dalla legge 257/92, si è dotata di uno strumento la cui attuazione porta alla progressiva riduzione del rischio connesso alla presenza di amianto.
Il Piano, che si articola in 14 capitoli, prende in considerazione quanto disposto dalla legge 257/92 e, nella stesura, seguendo dettati dal decreto Presidente della Repubblica 8/8/94 e del decreto del ministero 6/9/94, aderisce alle metodologie tecniche per la valutazione del rischio il controllo, la manutenzione e la bonifica dei materiali contenenti amianto. Ogni capitolo, strutturato in tre paragrafi: Stato attuale Obiettivi e strategie, descrive, per quanto nota, la reale situazione presente sul territorio regionale e definisce sia gli obiettivi a carattere sanitario e ambientale da raggiungere sia le strategie da adottare e le azioni da intraprendere per ridurre effettivamente il rischio connesso alla presenza di amianto.
In particolare l'intero capitolo 11 del Piano, ricordando che il censimento è obbligatorio per gli edifici pubblici, per i locali aperti al pubblico o di utilizzazione collettiva e per i blocchi di appartamenti che contengono amianto libero o in matrice friabile, verte sul censimento degli edifici. Tra gli obiettivi di tale attività è posta attenzione alla registrazione di tutti i manufatti in cemento amianto al fine di eliminare o minimizzare l'esposizione per gli occupanti degli edifici e gestire attraverso l'utilizzo di apposito software - registro, le competenze assegnate alle ASL dalla legge 257/92 in relazione alla localizzazione di amianto floccato e in matrice friabile.
Le priorità nell'effettuazione del censimento sono già state emanata con nota circolare dell'Assessorato alla sanità del 16.11.98 prot.
12497/27.002 nella quale: scuole di ogni ordine e grado sia pubbliche sia private; ospedali pubblici; privati e case di cura; locali adibiti ad attività sanitarie; uffici della pubblica amministrazione; palestre piscine e grande distribuzione commerciale, sono indicate quali tipologie degli edifici pubblici cui dare priorità nel censimento.
Il ruolo del Centro Regionale Amianto, gli obiettivi e le strategie ad esso connessi sono individuati in un apposito capitolo. Il C.R.A. si configura quale struttura di controllo a livello regionale con obiettivi mirati ad attività analitiche e di ricerca. Di recente la struttura è stata potenziata, infatti, confrontando l'attuale dotazione di risorse umane e tecniche con quella del 1997 emerge il quadro che accenno brevemente.Nel 1997 c'erano due dirigenti così come nel 2001, i tecnici nel 1997 erano sette, nel 2001,15; un amministrativo nel 1997 e 2 nel 2001; i tecnici laureati non erano presenti nel 1997 e 1 nel 2001, un tirocinante in laurea chimica nel 2001 e nessuno nel 1997.
Il Registro dei Mesoteliomi Maligni (RMM) in Piemonte ha sede presso l'U.O.A. di Epidemiologia dei Tumori dell'Azienda Ospedaliera S.Giovanni Battista di Torino e la sua attività ha avuto inizio nel 1990 ed è estesa a tutto il territorio regionale. Il Piano Regionale Amianto individua gli obiettivi nel: calcolo dell'incidenza del mesotelioma maligno della pleura e del peritoneo al fine di identificare eccessi che possono fornire spunto per indagini di tipo analitico e, in collaborazione con gli SPreSAL nell'identificazione dell'esposizione ai fini di identificare le situazioni che possono avere comportato un'esposizione ad amianto e le modalità con cui questa può essere avvenuta. Nel registro, pertanto, confluiscono tutti i dati inerenti alle cause e le concause di morte legate alla vita lavorativa e all'esposizione all'amianto del decesso.
La tutela sanitaria dei lavoratori ex-esposti ad amianto deve essere finalizzata al controllo della salute degli stessi attraverso la loro presa in carico dal Servizio Sanitario Nazionale. La scelta, avvalorata da presupposti scientifici, è di non procedere per tutti i lavoratori ex esposti ad una sorveglianza sanitaria attiva tramite visite ed accertamenti diagnostici periodici.
La Sorveglianza Sanitaria, oggetto di particolare interesse nelle strategie, vede coinvolti i medici di base ed i medici competenti attraverso lo svolgimento di attività relativa all'informazione e al counselling da somministrare agli ex-esposti ad amianto.
La Regione Piemonte nella fase di attuazione del Piano si propone di: istituire un gruppo di lavoro per l'approfondimento delle tematiche relative alla patologia derivante dalla esposizione di amianto. Favorire la creazione di momenti formativi diretti ai medici di base, medici competenti, medici specialisti, medici ospedalieri. Assicurare una corretta gestione degli elenchi nominativi dei lavoratori ex-esposti ad amianto in collaborazione con INAIL e INPS. Divulgare alla popolazione in generale le informazioni sulle patologie da amianto.
Le informazioni sulle patologie da amianto saranno divulgate attraverso iniziative di promozione della salute, da porsi in atto d'intesa tra la Direzione Sanità Pubblica e la Direzione Comunicazioni Istituzionali della Giunta regionale.
Per quanto attiene al secondo quesito posto, si rammenta che, nella seduta del 7 ottobre u.s., il Consiglio regionale ha adottato la D.C.R. n.
342-31701 "Modifiche al programma regionale di investimenti in edilizia sanitaria ex articolo 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67", con la quale sono stati assegnati, tra gli altri, 300.000 euro dedicati alla ristrutturazione e potenziamento del Centro Mesotelioma e Biologia Molecolare dell'ASO SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria.
Questo stanziamento dimostra la volontà regionale di istituire il centro valorizzando così le notevoli competenze maturate negli anni.
In riferimento al terzo quesito, si precisa che l'Assessorato alla sanità è in procinto di rilasciare l'anagrafe regionale degli assistibili (banca dati contenente i dati amministrativi di tutti i cittadini piemontesi), su cui si fonda il progetto dossier clinico dell'assistibile.
Il progetto prevede che il dossier clinico, collezione di tutti gli episodi sanitari di ogni residente in Regione Piemonte, contenga anche le informazioni inerenti alle cause e concause di morte. La collaborazione dei medici di famiglia, per gestire questo sottosistema informativo, come altri sottosistemi informativi, è ovviamente indispensabile.
Per questo, i medici di famiglia sono al centro di un progetto di informatizzazione che sta entrando in fase operativa e che vedrà, entro la fine della corrente legislatura, l'informatizzazione del 75% degli studi dei MMG e dei pediatri in libera scelta, nonché il loro collegamento alla RUPAR.
In virtù di queste realizzazioni, sarà possibile ottenere un quadro costantemente aggiornato anche sulle cause di mortalità, oltre che su quelle di morbilità, consentendo alle istituzioni preposte di assumere tempestivamente i necessari provvedimenti.
In riferimento al quarto quesito, premesso che l'Assessorato alla sanità, compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili, ha sempre cercato di valorizzare le competenze esistenti, potenziando, dove necessario, dotazioni organiche e strumentali, per quanto attiene al centro ricerche di Grugliasco non ci risulta siano state effettuate all'Assessorato alla sanità richieste specifiche in tal senso. Qualora ci dovesse avvenire, l'Assessorato procederà con le opportune valutazioni ed agirà conseguentemente all'esito delle stesse. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi Oreste, per la replica.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore per la risposta, che ritengo ampia ed esauriente, in particolare sui punti ai quali ha risposto in modo preciso e puntuale.
Vorrei solo permettermi di fare una segnalazione, così rimane agli atti, chiedendo all'Assessore se è possibile, di fare anche una verifica sullo stato di conservazione dell'ex istituto di coniglicultura, che si trova in Comune di Alessandria, in frazione San Michele, che è abbandonato da circa vent'anni. Si tratta di tettoie in materiale contenente residui di amianto, abbandonate da circa vent'anni alle intemperie, e si parla di circa 8000 metri quadri di tettoia. All'interno di questa struttura in abbandono, esiste ancora la casa del guardiano con la famiglia, che vive in mezzo a questi 8000 metri quadri di lastre di materiale contenente amianto sicuramente in cattive condizioni. Chiedo un controllo preciso su questa situazione, perché non so se sia positivo che questa famiglia continui a vivere in quella zona. Premetto che l'istituto è isolato da altre case l'unica casa è quella del guardiano, all'interno dell'istituto. Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione n. 2277, dei Consiglieri Placido, Suino, Riggio, Manica inerente a: "Assetto dei servizi sanitari a Venaria - ASL 6"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2277, presentata dai Consiglieri Placido, Suino, Riggio e Manica.
La parola all'Assessore D'Ambrosio, per la risposta.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

In riferimento all'interrogazione presentata dai Consiglieri Placido Suino, Riggio e Manica, inerente a "Assetto dei servizi sanitari a Venaria ASL 6", comunico quanto segue: in realtà, il quesito attiene soprattutto all'eventuale ospedale di distretto o nuovo ospedale di Venaria. Non che io venga qua a promettere nuovi ospedali, ma in realtà...



CHIEZZI Giuseppe

Ne ha già promessi tanti...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Quelli promessi sono stati fatti, Consigliere Chiezzi. Gli altri bisogna vederli: li abbiamo previsti con l'ultima finanziaria, quindi non si possono inventare, però quanto sto per dire è un fatto concreto, se è vero come è vero che giovedì 6 novembre ci sarà l'accordo di programma in Comune, a Venaria, che c'è il consenso del Sindaco di Venaria e degli enti di Venaria per avere questa che è una struttura indubbiamente di minima perché coloro che si sono interessati alla situazione sanitaria di Venaria sanno benissimo che addirittura nel '90 era stato previsto un ospedale nella zona di Lucento, un ospedale che ritengo sarebbe stato importante, ma che per tanti motivi non è stato possibile programmare, soprattutto per la carenza e l'impossibilità di avere a disposizione un suolo idoneo.
Torno ai motivi dell'interpellanza, sperando di rispondere esaurientemente a quanto mi hanno sottolineato.
La delibera di Giunta del 21 dicembre 2001, in applicazione al decreto legislativo del 18 settembre 2001, convertito con legge 19 e 16 novembre 2001, n. 405, dettava gli indirizzi per la razionalizzazione delle attività di ricovero ed il recupero di efficienza gestionale da realizzarsi da parte dell'azienda sanitaria attraverso interventi di ristrutturazione della rete ospedaliera, sulla scorta di precisi standard di dotazione di posti letto e con riferimento alle previsioni della legge 28 dicembre 1995, n. 549.
Tale legge stabiliva che le Regioni potevano procedere alla ristrutturazione della rete ospedaliera operando, con criteri di economicità ed efficienza gestionale, le trasformazioni di destinazione gli accorpamenti e le riconversioni e le disattivazioni necessarie anche attraverso l'utilizzo di finanziamenti di cui all'articolo 20 dell'ormai famosa legge 11 marzo 1988, n. 67, che dovevano essere prioritariamente finalizzati ai progetti funzionali e al raggiungimento dei parametri indicati dalla medesima legge.
L'applicazione della citata delibera di Giunta n. 11-4878, nonch l'esigenza di attuare una gestione efficace ed efficiente, perseguendo l'equilibrio economico, avrebbe comportato a Venaria riduzioni di posti letto tali da compromettere l'esistenza stessa del presidio.
Poiché non rientrava nei progetti regionali aziendali la soppressione del presidio con il Piano di attività 2002, si è previsto il mantenimento a Venaria del Pronto Soccorso e della Chirurgia generale, con alcuni posti letto destinati alla ginecologia e della Medicina generale, oltre ai servizi di supporto.
La previsione citata non può ovviamente essere modificata aumentando l'attività di degenza per acuti, visto l'indirizzo programmatorio regionale di accentuazione del ruolo dei servizi territoriali, quali prestatori di assistenza primaria, al fine di ridurre il ricorso alla prestazione ospedaliera, considerando anche che l'attività ambulatoriale specialistica può sopperire in molti casi ai ricoveri.
Comunque, nell'ambito di un programma intraziendale di dimissioni protette, si può ipotizzare a Venaria un'area destinata alla riabilitazione.
Alla luce di quanto detto, l'ASL 6 ha redatto due ipotesi di allocazione dei servizi sanitari nell'area di Venaria. Io vi cito solamente l'ipotesi che ha soddisfatto maggiormente l'Ente locale e che è facilmente perseguibile, anche perché interamente finanziata.
La prima soluzione, questa dell'ospedale che forse impropriamente è stato definito ospedale di distretto, ma vi dico poi il perché, prevede di accentrare l'attività ospedaliera ed ambulatoriale nella nuova struttura di Corso Machiavelli. Si è reso finalmente disponibile un terreno che il Comune ha messo a disposizione, cedendolo all'ASL (poi, vedremo quali saranno gli accordi).
La seconda proposta prevedeva la permanenza dell'attività di ricovero nell'attuale Presidio ospedaliero, mentre l'attività ambulatoriale verrebbe svolta presso il nuovo poliambulatorio (Corso Macchiavelli).
Credo che coloro che conoscono Venaria sappiano dov'è allocato quest'ospedale e possano dunque comprendere l'impossibilità nel procedere alla ristrutturazione dello stesso, anche per i vincoli della Sovrintendenza e quant'altro. Pertanto, abbiamo optato per la prima soluzione.
Per quanto concerne le risorse finanziarie necessarie per portare a compimento il prescelto tra i due progetti, si ricorda che in applicazione della delibera del 30 dicembre 2002, n. 39-8158 ad oggetto: "Gestione nell'Azienda Sanitaria Regionale anno 2002 - equilibrio di bilancio" che stabiliva "che per le Aziende Sanitarie, che nel monitoraggio del terzo trimestre 2002 hanno presentato previsioni di chiusura in pareggio del conto economico, qualora il pareggio sia confermato nel preconsuntivo al 23 gennaio 2003 e nel bilancio consuntivo 2002, viene previsto un accesso prioritario ai finanziamenti 2003 per investimento, ..." con delibera di Giunta n. 100-10266 del 1 agosto 2003 - ho qui l'allegato - la Regione ha assegnato all'ASL 6, tra altre, la somma di euro 3.800.000 per investimenti.
Pertanto, la carenza di fondi che giustamente sottolineavano i colleghi, forse non a conoscenza di questa somma assegnata, (la carenza di fondi da finanziare era di 2.632.000 euro) è ampiamente coperta da questo finanziamento per investimenti di 3.800.000 euro.
Qual è il costo della struttura che si andrebbe a costruire? Anzitutto ricordo che sorge su una superficie di 7.000 metri quadrati e l'area, a struttura ultimata, sarà di circa 24.000 metri cubi. Il costo presunto della struttura è di 10.800.000 euro (circa 20 miliardi di vecchie lire).
I finanziamenti (articolo 20 della legge n. 67 del 1988) sono di 8.168.000 euro. Quindi, come avevano sottolineato i colleghi nell'interpellanza, c'erano da finanziare ancora 2.632.000 euro, che sono ampiamente coperti da quel finanziamento di 3.800.000 euro.
Per quanto riguarda la definizione di dettaglio e la realizzazione di quanto prospettato dall'ASL 6, l'Assessorato alla sanità ha accolto favorevolmente la proposta del Comune di Venaria di promuovere un accordo di programma tra Regione, ASL 6 e Comune stesso, e si è provveduto alla nomina del responsabile del procedimento, nella persona dell'Architetto Claudio Fumagalli. La prima riunione, come ho detto poc'anzi, è stata indetta per giovedì 6 novembre prossimo venturo; tale riunione è certamente aperta ai politici che vi vorranno partecipare.
Nell'ambito dello stesso accordo di programma sarà operata la scelta tra le due proposte - come dicevo poc'anzi, ho escluso la proposta di ristrutturazione del vecchio ospedale di Venaria - apportando gli eventuali e necessari correttivi. Da tale scelta dipenderà, ovviamente, la destinazione dell'attuale presidio, che, per la precisione, ad oggi conta non 140 posti letto, come hanno asserito gli interpellanti, ma solo 70.
Il nuovo ospedale di distretto disporrà di 84 posti letto così ripartiti: 46 posti per degenza di area medico-chirurgica; 20 di riabilitazione; 8 di dialisi e 10 di day hospital, per un totale di 84 posti letto.
Anche dal punto di vista della disponibilità dei posti letto, con la nuova struttura offriremo 14 posti letto in più rispetto ai 70 attuali.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Ringrazio il Presidente e l'Assessore. Intanto, per gentilezza chiederei se fosse possibile avere la risposta scritta. Mi è sfuggito inoltre, l'orario dell'incontro sull'accordo di programma.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Ore 10.00.



PLACIDO Roberto

Ore 10.00, grazie.
Innanzi tutto è opportuna una precisazione. Lei sa benissimo che l'area in cui era possibile realizzare l'ospedale tra il comune di Torino e il comune di Venaria in quegli anni era la superficie dove si è realizzato lo Stadio delle Alpi. Lì era previsto l'ospedale che doveva sostituire il Maria Vittoria e il vetusto e storico (come edificio) ospedale di Venaria.
Poi le cose sono andate come lei e molti altri in quest'Aula sanno, ma è inutile riprendere aspetti del passato.
Ma a parte questa precisazione, il problema riguarda la grave riduzione del numero dei posti letto nell'ospedale di Venaria. È un ospedale che attraverso una politica sanitaria più attenta e puntuale, avrebbe potuto risolvere il problema con molti anni di anticipo, evitando catene umane esasperazioni e manifestazioni che, mi creda, nessuno si diverte a fare.
Quando si organizzano manifestazioni e quant'altro, vuol dire che esiste un problema e la politica dovrebbe avere il compito e la responsabilità di anticipare i problemi e offrire delle risposte.
Se non fosse per questi aspetti, sarei ampiamente soddisfatto della risposta che l'Assessore ha fornito, questo a sfatare che da questa parte della sala non ci sono soltanto dei "no" o preclusioni aprioristiche rispetto alle interpellanze che proponiamo e che lei, con tutta sincerità ha riconosciuto essere nel merito e sollevavano problemi esistenti.
Se non vi fossero, come dicevo, questi problemi a monte, e verificando da parte nostra con il Comune di Venaria che il percorso iniziato va nella direzione che lei ha indicato e che il comune si auspica (c'è un accordo di programma come da richiesta, è stata individuata l'area e ci sono le risorse), la mia sarebbe stata assolutamente una dichiarazione di soddisfazione alla sua risposta.
Esprimo, quindi, una non soddisfazione per il passato, per la gestione e per quello che è stato, ma mi ritengo soddisfatto per l'indicazione che ha fornito, di prospettiva alla risoluzione del problema che riguarda non solo il comune di Venaria ma tutta quell'area che, in qualche modo, gravita sul comune e sull'ospedale di Venaria.
La ringrazio ancora, Assessore D'Ambrosio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Posso chiedere a qualche rappresentante della Giunta se per cortesia si prevede la presenza degli Assessori Cavallera, Picchetto o Racchelli? M'informano che l'Assessore Picchetto è in congedo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Ho chiesto la parola proprio in merito a questo punto, in particolare sull'assenza dell'Assessore Pichetto. Non metto in dubbio che anche oggi sia impegnato in importanti attività istituzionali, ma il problema è che per quanto ci riguarda ma penso anche per altri gruppi, abbiamo forse da sei sedute iscritta un'interrogazione a risposta dell'Assessore Picchetto cui non abbiamo avuto risposta.
In questi casi, la Giunta può anche provvedere demandando al Vicepresidente di turno la risposta all'interrogazione. L'unica cosa che non si può fare è rinviare, praticamente di due mesi, una discussione calendarizzata in Aula su un'interrogazione - per altro verso urgente almeno così la riteniamo - che, di volta in volta, salta perché l'Assessore competente è in congedo.
Chiederei nuovamente alla Presidenza del Consiglio di verificare con la Giunta modalità più efficaci di calendarizzazione delle interrogazioni.
Inoltre, rispetto all'Assessore Picchetto vi è un ulteriore problema: o viene la prossima volta e ne evade un po', oppure, da quello che so partirà e se ne andrà per quindici giorni all'estero. Si arriverebbe quindi, a tre mesi rispetto alle risposte che deve in Aula l'Assessore Pichetto. Chiederei intanto di assicurare la presenza in Aula dell'Assessore Pichetto per la prossima seduta e poi, in generale, di trovare una modalità che consenta di rispondere almeno alle interrogazioni calendarizzate, se non con l'Assessore competente, con il Presidente delegato.



PRESIDENTE

Grazie, collega Palma. Prendo atto delle sue considerazioni, che condivido. E' una sollecitazione già agli atti, affinché l'Ufficio di Presidenza trovi modo di avere una maggiore corrispondenza tra le interpellanze richieste ed iscritte ma, soprattutto, tra le interpellanze e gli Assessori che devono rispondere.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Colleghi, vorrei richiamare soprattutto l'attenzione del Presidente sul fatto che in questo momento, alle ore 11, l'Assessore Pichetto partecipa ad un'importante e significativa iniziativa sulla crisi del settore auto, organizzata dal suo Assessorato.
A livello parlamentare, i giorni di seduta di aula sono tre la settimana, quindi il Governo ed i vari Ministri possono organizzare durante la settimana, varie iniziative che altrimenti sarebbero impedite.
Siccome il Consiglio regionale si riunisce solo una volta la settimana organizzare proprio per il martedì mattina un'iniziativa dell'Assessorato su un tema importante, al quale potremmo anche avere l'interesse di partecipare, francamente mi sembra inopportuno.
Sollevo anche il problema che è da varie volte che l'Assessore Pichetto non risponde all'interrogazione: prima fa un viaggio, stamattina organizza un'iniziativa assessorile in contemporanea allo spazio che il Consiglio dedica allo svolgimento delle interrogazioni. Chiedo a lei, Presidente, di tutelare e di garantire l'attività dei Consiglieri.
Abbiamo un giorno solo alla settimana di aula. La mattina di tale giorno si fanno le interrogazioni . L'Assessore Pichetto una volta fa un viaggio (beato lui), stamattina il suo Assessorato organizza un convegno importante sull'indotto auto. Francamente, sono scelte che assumono il carattere non dico della provocazione ma dell'inopportunità. Pertanto Presidente Riba, questo problema deve essere segnalato con una lettera autorevole rivolta all'Assessore Secondo aspetto. L'Assessore D'Ambrosio ha risposto, ed io lo ringrazio, perché è una risposta importante sui temi legati all'amianto e sui piani in materia, previsti dalla normativa del 1992, una delle più avanzate in circolazione. Noi abbiamo presentato una serie di interrogazioni e di ordini del giorno sul problema del rapporto tra i lavoratori esposti all'amianto ed il meccanismo previdenziale, che nella Finanziaria è inserito attraverso il "decretone". In questa situazione di "gora morta", cioè con pochi Assessori presenti, chiedo se è possibile innestare un dibattito su questa importante risposta dell'Assessore avviando rapidamente una discussione sulle problematiche dei lavoratori che sono stati esposti all'amianto.



PRESIDENTE

Accolgo senz'altro l'invito e provvedo ad inviare una lettera alla Giunta per segnalare la condizione in cui ci troviamo periodicamente. Credo che questo sia un atto dovuto, perché la situazione non tende a risolversi in maniera naturale.
Per quanto riguarda le interrogazioni e gli ordini del giorno sull'amianto, oggi è assente tutto il Gruppo UDC. Tale assenza è motivata dal fatto che è in corso di svolgimento una loro iniziativa nazionale, per la Presidenza non ha potuto consentire un rinvio del Consiglio perché tale evenienza è prevista soltanto per i giorni di congresso dei partiti.
Diversamente, si creerebbe una situazione difficilmente gestibile.
A questo punto, possiamo riprendere la discussione del disegno di legge n. 407 "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento" tenuto conto che era stato richiesto, per via dell'assenza del Gruppo UDC di soprassedere sul disegno di legge n. 437 "Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55 Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984".


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Proseguimento esame disegno di legge n. 407 "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento" (richiesta di sospensione)


PRESIDENTE

Il Consigliere Palma ha chiesto la parola; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Non ho particolari ragioni di urgenza personale, o di Gruppo, per discutere questo provvedimento, però, nuovamente siamo di fronte allo stravolgimento dei punti all'o.d.g.
Ricordo che, a proposito di questo provvedimento, in particolare proprio il Gruppo oggi assente ed altri Gruppi di maggioranza avevano rivoluzionato un precedente o.d.g. concordato in occasione della Conferenza dei Capigruppo, sostenendone l'assoluta necessità ed urgenza.
Se, nel momento in cui manca un Gruppo, che non è né il Gruppo del relatore, né il Gruppo dell'Assessore competente rispetto a un provvedimento, salta la discussione del provvedimento stesso, si evincono due conclusioni; la prima è che il Gruppo UDC è politicamente molto interessato a questo punto, il che è legittimo; la seconda è che la discussione di un provvedimento è estemporaneamente affidata, di volta in volta, alle convenienze della maggioranza, che è in grado di modificare rivoluzionare, integrare o cancellare parti o interi segmenti dell'o.d.g.
Su questo, chiederei al Presidente, visto che invece eccepisco se la maggioranza ritiene di sospendere l'esame di questo provvedimento, di applicare uno strumento regolamentare: votare la sospensione dell'esame del provvedimento in questione e passare al punto successivo all'o.d.g. Di sicuro non si può non affrontare un punto all'o.d.g. perché un Gruppo interessato all'argomento, ma che non esprime il relatore e non esprime l'Assessore competente, non è oggi in Aula per ragioni di partito. Secondo questo principio, se fosse universalizzato, temo che non discuteremmo più nulla, perché ciascun Gruppo, di volta in volta, avrebbe un Consigliere assente ma particolarmente interessato all'approvazione ed alla discussione di un provvedimento. Chiedo, innanzitutto, ai Consiglieri della maggioranza, se intendono farlo, di chiedere la sospensione e di votare la sospensione dell'esame di questo punto, ed al Presidente di mettere in votazione questa richiesta, perché è una modifica dell'o.d.g., non concordata dai Capigruppo, su cui un Gruppo consiliare non è d'accordo.



PRESIDENTE

Il Regolamento recita che se non ci sono osservazioni, le proposte di passare a nuovo punto all'o.d.g. sono accettate. Se lei formalizza la richiesta, ed è una sua prerogativa, in questo caso devo proporre all'Aula il passaggio al punto successivo con una votazione.
La proposta di non affrontare la discussione del disegno di legge n.
437 "Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55 Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984" era dettata solamente da motivi di cortesia.
Prego, Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Se permette, Presidente, io vedo la cortesia ma non vedo la necessità.
In secondo luogo, posso tranquillamente formalizzare una proposta di passaggio al punto successivo all'o.d.g., ma direi che la logica dovrebbe essere inversa, cioè dovrebbe essere qualcuno della maggioranza ad alzarsi e a chiedere il passaggio al punto successivo all'o.d.g. Diversamente, il Presidente non ha elementi per decidere il passaggio successivo.
Ora, consensualmente non si è deciso il passaggio al punto successivo.
Se la maggioranza sta dormendo, a me va benissimo, formalizzo la richiesta di passaggio al punto successivo all'o.d.g., ed ora si vota.



PRESIDENTE

Il Consigliere Angeleri faceva riferimento, mettendolo per iscritto, ad un contatto verbale col Presidente del Consiglio, il quale ha detto: "Una concomitante riunione a Roma del nostro Gruppo non ci consente di essere presenti in aula per la seduta di martedì 28. Devo scusarmi con te e con tutti i colleghi per l'assenza di domani. Ti chiedo di voler valutare l'opportunità di rinviare il punto di cui ti ho parlato, da me richiesto nell'ultima riunione dei Capigruppo", ecc.
Questa era la richiesta. Chiedo ai Capigruppo della maggioranza se sostengono questa richiesta. Io ne ho dato atto, pertanto dovremo procedere alla votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo sull'ordine dei lavori, Presidente. Sostengo e apprezzo l'intervento del Consigliere Palma, che, sotto traccia, a mio modo di vedere, denuncia una conduzione dei lavori del Consiglio regionale assolutamente inadeguata. Siamo privi di una guida stabile, perché il Presidente Cota si è comportato in questo modo, durante questi anni (non è un fatto di oggi).
Infatti, il Presidente Cota non è ancora riuscito a fissare, in modo stabile, il giorno di riunione della Conferenza dei Capigruppo, che insieme alla riunione del Consiglio e delle Commissioni, dovrebbe essere un punto fisso nel calendario dei lavori.
Siamo soggetti a riunioni dei Capigruppo convocate e sconvocate pertanto, Presidente di turno, non c'è una guida ai lavori di questo Consiglio. Il Presidente del Consiglio non presiede in tutte le ore in cui si svolge il Consiglio, quindi non sa mai cosa succede, non coordina i lavori.
Siamo privi di una guida: è una questione che ho sollevato più di una volta. Mi sono permesso di sollevarla nuovamente, perché gli inciampi che sollevava il collega Palma sono dovuti al fatto che quest'Assemblea ha due assenze capitali, che impediscono a quest'aula di diventare un luogo in cui si lavora seriamente. Sono la cronica assenza del Presidente Ghigo e l'altrettanto cronica assenza e disattenzione del Presidente Cota.
Senza i due vertici che funzionano, purtroppo siamo costretti a fare quello che lei bene sta facendo: cercare di ricucire, di realizzare qualcosa.
Sollevo, comunque, questo problema.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Chiezzi.
La parola al Consigliere Godio.



GODIO Gianluca

Grazie, Presidente e colleghi. Come relatore di maggioranza, anch'io sono stato informato dal collega Angeleri, ovviamente telefonicamente, non per lettera scritta, che in questa seduta il Gruppo dell'UDC non poteva essere presente.
Ritengo sia un atto di cortesia rinviare questo punto, perché mi pare che già in altre occasioni questo procedimento sia stato adottato.



PRESIDENTE

Colleghi, per la forma c'è un parere favorevole e una richiesta di votazione, non so se parere contrario.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Non voglio confondere ulteriormente le idee ai Consiglieri, però credo che l'intervento del Presidente Palma sia ineccepibile, sotto il profilo della procedura, sotto il profilo dell'impegno e del ruolo del Consiglio regionale. Così come nella consuetudine di questo Consiglio regionale, ci sta - voglio usare questo termine - la richiesta del Presidente Angeleri.
Dal mio punto di vista, anche se mi rendo conto che intervenire dopo il parere favorevole e quello contrario dei colleghi può essere quanto meno ritenuto inopportuno da parte della Presidenza, diventa imbarazzante esprimere un voto su una mozione: andiamo avanti o non andiamo avanti perché è ovvio che se dovessimo esprimere un voto non potremmo che esprimere un voto secondo la linea determinata dal Presidente Palma, che è la più logica e corretta, sulla procedura dei lavori del Consiglio, così come il Presidente Angeleri, che è autorevole Presidente di un Gruppo di cinque Consiglieri regionali della maggioranza, credo che si potrebbe acconsentire di rimandare questo punto, anche perché da informazioni giunte da questo Gruppo consiliare sembrerebbe che su ogni provvedimento all'o.d.g. della giornata di oggi, ivi compreso il punto 3), "Proseguimento esame disegno di legge n. 437: 'Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55'", vi sia una serie significativa di emendamenti.
Credo che in caso di non ritiro di questa serie significativa di emendamenti su questo o su quel provvedimento, difficilmente questo o quel provvedimento potrebbe essere votato o meglio arrivare a una votazione finale nella giornata di oggi da parte del Consiglio regionale.
Ecco perché - e mi sono permesso di dare questa informazione all'aula mi sembra che ci stia una e l'altra cosa, nel senso che difficilmente potremo arrivare al voto del disegno di legge 437 "Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55 Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984", così come del disegno di legge 407 "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento", tanto vale se non c'è il ritiro di questi emendamenti - chiedo al Consiglio di fare un'ulteriore valutazione - di acconsentire alla richiesta del Presidente Angeleri, come mero atto di cortesia.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Non ho capito, rispetto alla proposta del collega Cattaneo, se era una proposta di rinvio semplicemente del punto 3) all'o.d.g., o se era una richiesta di rinvio di entrambi i provvedimenti, cioè di questo e di quello successivo che avevamo già incominciato ad esaminare, il provvedimento dell'Assessore Cotto.
Non sono riuscita a capire se il rinvio è collegato solo al disegno di legge n. 437 "Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55 Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984" ...



PRESIDENTE

Se vuole intervenire per precisare, le do la parola, Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Se dobbiamo votare, è ovvio che votiamo secondo l'intendimento del Presidente Palma, perché se il Consiglio regionale ci mette in condizione di votare, è sovrano, siamo qui per lavorare; un Gruppo formato da cinque persone poteva lasciare qua la sentinella! Se invece - ed è quello che io chiedo - c'è un ripensamento come atto di cortesia, visto che i provvedimenti sono tutti gravati da emendamenti e che difficilmente saremo in condizione di arrivare a un voto finale, sia sul disegno di legge n.
437 "Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55 Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984" sia sul disegno di legge n. 407 "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento", chiederei di non affrontare il disegno di legge n. 437 "Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55 Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984" e di affrontare il disegno di legge n. 407 "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento", solo come mero atto di cortesia verso il Presidente Angeleri.
Se c'è il voto, è ovvio che voteremo per affrontare il disegno di legge n. 437.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Visto che si tratta, a questo punto pirandelliano, di una mia richiesta di sospensione del punto all'o.d.g. per passare al punto successivo ricordo che chi vota "sì" vota per la sospensione, ovvero per non affrontare subito il tema dei laboratori d'analisi, mentre chi vota "no" vota per confermare l'ordine del giorno così com'è stato licenziato dalla Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Questa era la considerazione che avrei dovuto fare io, la ringrazio per avermi preceduto. Non la ripeterò per non confondere ulteriormente le idee.
Si tratta di una richiesta sospensiva di un punto; pertanto, votando "sì" si procederà all'esame del disegno di legge n. 407, votando "no" si proseguirà come prevede l'ordine del giorno.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta di sospensione.
Constatata la mancanza del numero legale, ai sensi dell'art. 52, comma 4 del Regolamento, sospendo la seduta.
Vedremo, nel frattempo, di valutare coi Capigruppo come s'intendono proseguire i lavori. Convocherei, quindi, una riunione coi Capigruppo nella sala dei Presidenti, al piano terreno.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.25 riprende alle ore 12.04)



PRESIDENTE

Possiamo riprendere la seduta. Non mi pare sia necessaria una riunione coi Capigruppo, non essendoci ulteriori elementi significativi.
Dobbiamo perciò riprendere dalla votazione sulla quale era mancato il numero legale.
Permanendo, quindi, la richiesta sospensiva già formulata agli atti ricordo che voteremo per soprassedere alla discussione del provvedimento n.
437 "Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55 Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984" dei laboratori e passare alla discussione del provvedimento n. 407: "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento".
Votare "sì" significa passare al provvedimento n. 407, relativo al sistema integrato dei servizi sociali, votare "no" significa discutere del provvedimento n. 437 relativo ai laboratori.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale richiesta.
Constatata la mancanza del numero legale, ai sensi dell'art, 52, comma 4 del Regolamento, aggiorno la seduta alle ore 15.00.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 12.08)



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