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Dettaglio seduta n.399 del 07/10/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 14.33 il Consigliere Segretario Galasso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.00)



(La seduta ha inizio alle ore 15.31)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Caramella, Casoni, Leo Mercurio, Pozzo e Rossi Giacomo.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Proseguimento esame disegno di legge n. 407: "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento"


PRESIDENTE

ARTICOLO 1 L'esame del disegno di legge n. 407, di cui al punto 4) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Dichiaro aperta la discussione generale sull'articolo 1.
1.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Placido Ronzani, Muliere, Chiezzi, Saitta, Tapparo, Papandrea, Contu, Riggio Marcenaro, Riba e Moriconi: Al comma 1 dopo le parole "(Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali)" sono aggiunte le parole "è impegnata nell'applicazione e nella realizzazione degli articoli 31 e 32 della Costituzione" La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Signor Presidente, stiamo parlando dell'emendamento relativo all'introduzione degli articoli 31 e 32 della Costituzione.
Quest'articolo è fondamentale, perché, di fatto, istruisce tutto quanto il sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali, ma riteniamo che, così come è stato licenziato dalla Commissione, presenti una mancanza, poiché, giustamente, si rifà agli articoli 117 e 118 della Costituzione, giustamente, richiama la legge quadro nazionale n. 328, ma non fa riferimento agli articoli 31 e 32 della Costituzione. Crediamo che tali articoli, su una legge di sistema e sul tema fondamentale di questa legge, che va dall'integrazione dei servizi sociali al riordino della legislazione di riferimento, siano fondamentali, pertanto, ne do lettura.
L'articolo 31 della Costituzione recita: "La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi , con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo". L'articolo 31 della Costituzione riprende alcuni capisaldi, che sono la famiglia, il sostegno alla maternità, all'infanzia e ai giovani.
L'articolo 32 recita: "La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana".
Trattasi per l'articolo 32 di un altro caposaldo che inerisce di più all'aspetto sanitario, ma partendo dal principio della salute, che comprende la difesa e la valorizzazione della stessa.
Il bailamme di questo momento ci preoccupa perché stiamo trattando l'articolo principale di questa legge di sistema. Noi proponiamo l'introduzione nel comma 1, dopo l'articolazione, il richiamo agli articoli 117 e 118 della Costituzione, e il richiamo alla legge quadro n. 328, il richiamo esplicito agli articoli 31 e 32 della Costituzione. Siamo convinti che la nostra Carta Costituzionale sia assolutamente moderna, sia assolutamente una splendida pagina di democrazia, sia assolutamente uno strumento importante e fondamentale in questa fase e in questo passaggio anche per questa legge di sistema.
Dopo varie teorie, che ci hanno visti parlare ripetutamente di famiglia, di giovani, di aiuto alle fasce sociali, di difesa della salute ma in modo sempre molto teorico e superficiale, è bene, avendo quest'occasione, dire nell'articolo 1 di questa legge di sistema e di riordino che, insieme agli articoli 117 e al 118 della Costruzione, citiamo come fondamento del nostro sistema, gli articoli 31 e 32 della Costituzione.
L'articolo 31 è quello che consente al nostro sistema di avere ben presente che una delle priorità in assoluto del sistema sociale è il sostegno alle famiglie e alle categorie in difficoltà, con l'obbligo di un sostegno economico, quindi, con l'obbligo che il sistema pubblico s'inserisca laddove c'è necessità di aiutare a sostenere le persone in difficoltà.
Per quanto riguarda l'articolo 32, è vero che questa legge fa riferimento alla parte dei servizi sociali, ma è altrettanto vero che affrontare temi così complessi di politica sociale, senza avere il riferimento a quella che è l'integrazione con il sistema sanitario e soprattutto, a quella che è la difesa della salute come concetto prioritario e privilegiato, è assolutamente necessario.
Confidiamo sull'accoglimento di questo primo articolo. Invito altri colleghi, poiché tutti gli emendamenti sono firmati da tutto il centrosinistra, ad aggiungere elementi a sostegno di quest'emendamento e a convincimento della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Credo che la Consigliera Suino abbia già sufficientemente illustrato con chiarezza le motivazioni di quest'emendamento; lo ritengo accoglibile.
Mi rendo conto che si potrebbe dire che si dà per scontato il richiamo alla Costituzione. Presumo sia vero e so benissimo che la Costituzione ha un valore anche quando non è citata nelle leggi.
In quest'articolo facciamo riferimento alla Costituzione, non si tratta di un articolo che non fa riferimento a nulla, si fa riferimento a una serie di norme per dire che abbiamo legiferato. Una serie di articoli cui fa riferimento la Costituzione sono quelli che ci danno il diritto di legiferare e che decentrano. Si può dire che si poteva legiferare senza citarli. Ovviamente, essendoci questo diritto, si legifera e non si va contro la Costituzione, però, una volta che si è fatta questa citazione credo, come ha detto la Consigliera Suino, sia utile riferirsi a quelli non alla Costituzione in generale, non a tutti gli articoli della Costituzione, che, in qualche modo, possono essere collegati alla legge in questione, ma, perlomeno, a quegli articoli che non solo demandano il potere di legiferare alla Regione, ma danno anche le indicazioni generali all'interno delle quali la Regione si deve mantenere per legiferare. Ci pare una citazione opportuna proprio per il modo in cui è costruito quest'articolo. Il primo articolo rimanda ai principi, spiega perché noi legiferiamo, ma credo sia utile indicare gli elementi precisi cui ci atteniamo e all'interno dei quali radichiamo questa legge. Mi sembrerebbe strano non farlo, proprio perché l'indicazione non è generica, ma è abbastanza puntuale; contiene proprio quegli articoli che hanno attinenza con i contenuti della legge, mentre quelli citati hanno più che altro attinenza con la possibilità normativa di legiferare.
Questo tipo di riferimento mi sembra importante, essendo una legge che tende anche a fornire un quadro generale. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, per una ragione molto semplice: probabilmente l'Assessore se non considera pleonastico questo tipo di intervento, ma ritiene che la legge non sia in contraddizione con la Costituzione, potrebbe agevolarci e aiutarci ad evitare la discussione su questo punto. Anche fornendo un'interpretazione letterale dei disposti degli articoli 31 e 32 l'Assessore dovrebbe motivare le ragioni per le quali ritiene non opportuno accettare quest'emendamento e, allora, palesemente, dovrebbe sostenere la tesi per cui la legge è in contrasto con quegli articoli, perché non riesco a comprendere le ragioni di un'eventuale ostilità all'accettazione di quest'emendamento, che non sia per una questione di principio.
Al di là delle questioni di principio (a proporre quest'emendamento è l'opposizione), se lei ritiene che lo spirito della legge non entri in contraddizione con i disposti degli articoli 31 e 32, inserisca questa legge. Precisare che le leggi regionali sono ispirate ai valori della Costituzione è un fatto che arricchisce il suo disegno di legge e non lo indebolisce. Tutto il resto rischia di essere pura retorica, perché credo conoscendo la sua scuola di pensiero e la sua storia politica, che mai e poi mai, in un momento di gravi attentati ai dettami costituzionali, lei sia approdato ad una sponda che la vede contraria al fatto che le leggi siano varate nel rispetto della Costituzione.
L'impegno del primo firmatario e la volontà dei sottoscrittori è di inserire nella legge un riferimento forte.
Mi fermo qui. Sono curioso di conoscere l'eventuale motivazione di un diniego a quest'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Mi associo a quanti hanno chiesto all'Assessore di considerare la possibilità di accogliere quest'emendamento, perché ritengo che il richiamo alla Costituzione, oltre a dare più forza all'articolato, potrebbe anche dare maggiore sostanza all'articolato stesso.
In questo senso: mi sembra ovvio che il disegno di legge che stiamo esaminando abbia un possibile limite oggettivo nelle risorse economiche e finanziarie che stanziamo per gestire questa legge. Se formuliamo, cioè solo dei buoni propositi, possiamo definire una serie pressoché infinita di impegni, ma, se non abbiamo le risorse economiche, non riusciamo a realizzare quegli impegni che ci assumiamo sulla carta.
Il richiamo a un articolo della Costituzione, che sottolinea fortemente il concetto della solidarietà, dell'equità e della giustizia nell'ambito dei rapporti sociali tra i cittadini italiani, potrebbe avere delle ricadute anche pratiche ed applicative notevoli; potrebbe dare maggiore forza nell'applicazione della legge, per chiedere che questa abbia la possibilità di essere dotata di risorse finanziarie sufficienti a realizzare ciò che si vuole realizzare.
Nel campo dell'impegno sociale, dobbiamo assumere degli impegni per poi poterli realizzare. Non mi nascondo che, per quanto riguarda l'articolo della Costituzione, possiamo dare delle interpretazioni diverse. Ad esempio, il richiamo alla famiglia contenuto nell'articolo della Costituzione, lo condivido nel momento in cui si pensa alle fasce deboli, e non solo quando si parla di famiglia. Il richiamo alle fasce deboli, cioè deve essere riferito anche a quelle persone che non vivono in una famiglia oppure a quelle famiglie "diverse", mononucleari, che ormai fanno parte del patrimonio sociale della nostra nazione e società. Capisco che questo sia un argomento correlato, ma non direttamente interessato; voglio richiamarlo proprio perché il concetto della famiglia mononucleare ci può richiamare a prestare attenzione alle tante povertà e alle tante emarginazioni presenti nell'attuale società.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Chiedo alla cortesia dell'Assessore se può, prima di definire la posizione della Giunta su quest'emendamento - che mi auguro essere contraria - aiutarmi rispetto alle motivazioni che vado ad esplicare.
Appartengo a quella forma di cultura che sostiene che, più le leggi sono chiare, più noi rispondiamo al tipo di contratto che abbiamo fatto con i cittadini che ci hanno eletto.
Questa legge, evidentemente, è un obbligo, quindi questa è una legge da attuare. Mi pare di capire, anche perché ne abbiamo discusso pochissimo tempo fa come Gruppo, che è il recepimento regionale del dettato nazionale (la legge 328), citato nell'ambito del primo articolo.
Chiedo, pertanto, di non aggiungere questioni inutili, perché - l'ha detto perfino il collega Papandrea - nessuno ha il sospetto che non si voglia rispettare il dettato, non solo della Costituzione vigente - sia essa splendida tanto, poco o così così - ma di tutto il tessuto delle leggi esistenti.
Chiedo, quindi, se, nel rispondere, può anche dirmi, nell'ambito dei paragrafi 1 e 2, dove sono citati sia la legge 328, come recepimento, sia se non ricordo male, il comma sette di un ulteriore tessuto legislativo che è il rapporto con il mondo della sanità precedente. Se anche nell'attuale scritto non ci siano cose ancora da togliere, non certamente da aggiungere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

L'articolo 31 della Costituzione recita: "La Repubblica agevole con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia in adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose. Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo". Questo articolo della Costituzione penso sia tra gli articoli che l'Assessore Cotto ritiene del tutto validi e aggiornati. Sappiamo che sulla Costituzione della Repubblica i pareri sono diversi e sappiamo anche che, in questi ultimi anni, il ventaglio dei pareri sull'attualità, giustezza e opportunità dell'attuale testo costituzionale, si sono un po' sventagliati. Sono uscite posizioni che chiaramente, contestano la Costituzione in vari aspetti, anche in punti principali e fondamentali. Ci sono pareri diversi che pensano ad un aggiornamento della Costituzione, per motivi di ordinamento, di rapporto tra i poteri - il titolo II - ma, Assessore Cotto, anche nei principi fondamentali, sappiamo che è in corso una discussione e che da parte di alcuni la Costituzione vuole mettere i piedi anche nelle questioni di principio affermate nella stessa. Sappiamo tutti che la Costituzione è un grande testo che lasciava ai posteri il compito di attuare quanto scritto.
Da oltre cinquant'anni, la Costituzione è stata attuata in parti importanti, ma altre parti importanti devono ancora trovare attuazione tutti i giorni, devono trovare ogni giorno delle volontà che si esprimono concretamente nel volerla attuare. Questi due elementi, e quindi il testo costituzionale che indica un principio, condiviso, e l'obbligo legislativo di dare le gambe a questo principio che ancora non è completamente attuato conducono, Assessore Cotto, alla utilità grande in questa legge, e su questo tema così difeso dalla Costituzione, di dare un'indicazione concreta di volerla attuare. Non è un fatto banale, è un fatto politicamente rilevante e qualificante a meno che, Assessore Cotto, l'articolo 31, non rientri tra gli altri che si ritiene, in un modo o nell'altro, da dovere rimettere in discussione.
Leggendo il testo dell'articolo per esteso, a me sembra di capire che su un testo di questo genere l'ultima persona che, politicamente intenderebbe contestarlo o modificarlo è l'Assessore Cotto. Non mi vedo l'Assessore Cotto - con la sua storia, la sua formazione culturale l'atteggiamento personale - persona che, di fronte ad una modifica costituzionale alza la mano e dice: "Cominciamo dall'articolo 31, perch scritto così non funziona". L'Assessore Cotto, semmai, è Assessore che letto l'articolo 31 comincia a remare per vedere in che modo, anche oggi l'articolo 31 possa inverarsi in politiche, in finanziamenti, in leggi.
Assessore Cotto, ho fatto questo intervento breve ma molto sentito.
Ritengo che la nostra Aula sia sempre un momento di verità e di confronto vero e non basato su pregiudizi o questioni già date per scontate. Non dare per scontato questo emendamento e questa interpretazione della Costituzione cha va sempre interpretata ogni giorno della nostra attività amministrativa. Il suggerimento è di inserire la volontà, e quindi di dire che l'articolo 31 va bene così com'é. C'è ancora molta strada da fare per renderlo realizzato, però siamo in quella strada e anche in questa legge lo riprendiamo perché è un articolo da salvaguardare così com'é, le cose da fare sono concrete nell'ambito di quell'articolo.
Suggerirei, ho la speranza che questo accada, che questa segnalazione che è una segnalazione tutta politica di espressione della volontà, venga accolta dall'Assessore Cotto. Non mi orienterei più se non succedesse questo, ma allora bisognerebbe aprire altri discorsi di contestazione, di questi punti di vista. Nutro questa speranza, Assessore Cotto.



PRESIDENTE

Se non ci sono altri interventi, la parola all'Assessore Cotto per il parere della Giunta.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Tutta la legge si richiama ai principi fondamentali della Costituzione, ribadito anche nel comma 1. Il richiamo a questi soli due articoli è limitativo: perché non l'articolo 38? Perché non l'articolo che tratta del lavoro e dell'istruzione? Perché non l'articolo 27 che tratta dell'inserimento dei detenuti? Di conseguenza, il parere della Giunta è di non accoglimento



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1.1).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Richiesta inversione dei punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Volevo fare una riflessione e una proposta al Consiglio. Dato che questo importante disegno di legge, sul quale ci siamo già espressi in termini favorevoli e argomentati come Gruppo (con l'intervento del relatore, del sottoscritto e di altri Consiglieri di maggioranza) è molto cospicuo, soprattutto per il numero significativo di emendamenti (se non ricordo male oltre 70), volevo chiedere se era possibile, anche per avere un ulteriore approfondimento sull'articolo 2, invertire l'ordine del giorno, sospendendo la trattazione di questo punto e passare al punto 8) all'o.d.g. (peraltro sollecitato sia dalla Giunta regionale sia da altri Gruppi non solo di maggioranza), relativamente al testo unificato delle proposte di deliberazione n. 274 e n. 411 in materia di sanità, sul quale l'Assessore D'Ambrosio aveva preso l'impegno in Commissione, attraverso i propri funzionari, di relazionare anche in apertura della trattazione del punto. Si tratta di una deliberazione del Consiglio regionale con la quale ripartire i fondi dell'ex articolo 20 su 18 interventi sollecitati più volte da questo Consiglio e in Commissione e, in particolare, per dare risposta definitiva ad un punto fondante del bilancio dello scorso anno relativo al nuovo ospedale di Alba-Bra per 15 milioni di euro. Ricordo che era una modalità individuata dalla Giunta regionale, in risposta anche ad un'istanza delle opposizioni, per chiudere quella partita.
Chiederei, se fosse possibile, la sospensione del disegno di legge riprendendolo martedì prossimo - ed affrontare la discussione, con l'eventuale approvazione da parte del Consiglio, del punto rubricato al n.
8) dell'odierna convoca.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, richiamo solo un particolare all'attenzione del Consigliere Cattaneo. Gli emendamenti 2 e 3 esaurirebbero tutte le materie collegate all'articolo 1, quindi chiedo se questa richiesta potrebbe essere avanzata dopo la discussione degli emendamenti nn. 2-3. Va bene.
Dopo questi emendamenti l'Aula acconsente o devo fare una votazione formale per passare alla discussione del punto 8) all'o.d.g.? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Noi le chiediamo comunque una votazione formale, Presidente trattandosi di una legge di sistema. Diventa, quindi, un po' imbarazzante.
Non ci sono problemi sull'ex articolo 20, essendoci adoperati in Commissione affinché il provvedimento venisse portato, in tempi celeri, in Aula, però ci pare corretto, trattandosi di argomento importante, porlo in votazione. Avendo oggi il Presidente Ghigo che consente il numero approfittiamone.



PRESIDENTE

Sulla richiesta di inversione dei punti all'o.d.g. possono intervenire un Consigliere a favore e uno contro.
La parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Dovrei dedurre che l'intervento della collega Suino sia l'intervento contro? Perché ci sia una votazione ci deve essere, come giustamente lei stava ricordando, un intervento contro. Vorrei sentire, qualora si arrivi a votare, chi svolge il ruolo del "contro", altrimenti non si può votare.



PRESIDENTE

No, si può votare perché non è obbligatorio l'intervento contro. È giusta la richiesta, ma non è obbligatorio.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta di inversione dei punti all'o.d.g.
Il Consiglio approva.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Proseguimento esame disegno di legge n. 407: "Norme per la realizzazione del sistema regionale integrato di interventi e servizi sociali e riordino della legislazione di riferimento" (seguito)


PRESIDENTE

1bis.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Placido Ronzani, Muliere, Chiezzi, Saitta, Tapparo, Papandrea, Contu, Riggio Marcenaro, Riba e Moriconi: è aggiunto l'articolo 1 bis dal titolo "Attività di prevenzione" "1. L'attività socio-assistenziale si svolge mediante interventi di sostegno del nucleo familiare e del singolo, nonché mediante interventi di sostituzione, anche temporanea, del nucleo familiare, ove quelli di sostegno risultino impraticabili. In particolare si svolge sotto forma di: a) assistenza economica b) assistenza domiciliare c) assistenza socio-educativa territoriale d) assistenza alla persona disabile ex articolo 9 legge n. 104/1992 e) affidamenti presso famiglie, persone singole o comunità di tipo familiare f) interventi per minori e incapaci nell'ambito dei rapporti con l'Autorità giudiziaria g) inserimenti in centri diurni socio-assistenziali h) inserimenti in presidi residenziali socio-assistenziali 2. Rientrano fra i precedenti anche gli interventi di cui all'articolo 23 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616.
3. L'attività socio-assistenziale comporta anche interventi, secondo le rispettive competenze, d'intesa con Enti e organismi competenti in altri settori, in particolare nel settore sanitario, scolastico, previdenziale giudiziario e penitenziario.
4. I livelli minimi delle attività socio-assistenziali sono stabiliti dal Piano." La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

L'articolo aggiuntivo 1 bis inerisce alle attività di prevenzione che riteniamo debbano essere esplicitate anche in questa legge - ed è questa la differenza - di modo che si distinguano dalle attività di assistenza, e che siano contemplate fin dall'articolo 1, articolo fondamentale in questo nuovo sistema che andiamo a delineare.
Entrando nel merito della questione, sosteniamo che l'attività di prevenzione, nel campo dell'assistenza, debba avere una serie di prerogative: "L'attività socio-assistenziale si svolge mediante interventi di sostegno al nucleo familiare e al singolo, attraverso interventi di sostituzione, anche solo temporanea, del nucleo familiare, dove quelli di sostegno risultino impraticabili. In particolare: l'assistenza economica l'assistenza domiciliare; l'assistenza socio-educativa territoriale l'assistenza alle persone disabili" - praticamente l'ex articolo 9 della legge n. 104 - "; gli affidamenti, presso le famiglie, di persone singole o comunità di tipo familiare; gli interventi per minori e incapaci nell'ambito dei rapporti con l'autorità giudiziaria e gli inserimenti in centri diurni socio-assistenziali e in presidi residenziali socio assistenziali".
Perché questo elenco? Perché chi opera nel campo dei servizi sociali sa bene come sia indispensabile avere dei chiari riferimenti. Questa è tutta la casistica che possiamo ritrovare in un buon servizio sociale che deve essere esplicitato, essendo un intervento, non di carattere esistenziale ma di carattere preventivo, andandolo a porre proprio nel caposaldo di questa legge: l'articolo 1.
Al comma 2 si afferma che in questo elenco di buone azioni del campo della prevenzione rientrano anche gli interventi di cui all'articolo 23 del decreto Presidente della Repubblica n. 616.
Al comma 3 cerchiamo di disciplinare quella che è l'attività socio assistenziale anche con riferimento ad interventi in integrazione e in sinergia con enti e con organismi competenti di altri settori. A cosa ci riferiamo, in particolar modo? Ovviamente al settore sanitario, al settore scolastico, al settore previdenziale, al settore giudiziario e penitenziario. Quindi, come avrà ben visto l'Assessore Cotto, in questo caso aggiungiamo una descrizione analitica delle funzioni, delle competenze e delle azioni che normalmente i nostri Servizi Sociali, ben operando svolgono nella quotidianità. Riteniamo, tuttavia, che proprio nell'articolo 1 sia opportuno un chiaro riferimento alla distinzione tra assistenza e prevenzione, e un esplicito riferimento a tutte queste azioni che si ritrovano frequentemente sul campo.
L'ultimo comma fa riferimento a quelli che sono i livelli minimi delle attività socio-assistenziali stabilite dal Piano.
Si tratta di un articolo ad integrazione che riteniamo possa aggiungere ricchezza a questa legge di sistema. Pertanto, ne chiediamo l'approvazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Assessore Cotto, nella discussione generale abbiamo dato credito all'importanza di questa legge. I nostri sono interventi di chi crede di fare un passaggio importante - forse il più importante - in questa legislatura.
Vorremmo capire dal suo atteggiamento, Assessore, se esiste la volontà che questa sia una legge del Consiglio, e non di una parte dello stesso.
Questo è il segnale che ci attendiamo, Assessore.
Vorremmo comprendere se questa è la legge del Consiglio regionale di questa legislatura, che, pur avendo la sua origine in una legge nazionale del centrosinistra (quindi in applicazione, a livello locale, da parte di un Governo di centrodestra), vuole avere un iter che comprenda le intelligenze e le volontà delle diverse parti politiche, valorizzando il ruolo dell'Assemblea e rappresentando, fino in fondo, una scelta della Regione Piemonte, oppure se è una legge che vuole caratterizzarsi come una medaglia che, in qualche modo, il centrodestra, molto povero di medaglie e più ricco di schizzi di altra natura, vuole dimettersi sul petto. Questo emendamento ha una sua logica naturale.
Per quanto riguarda la sanità (che considero lo "sposo naturale" dell'assistenza), oltre alle attività di cura e di riabilitazione intendiamo porre l'accento anche sulla questione della prevenzione.
importante, a nostro giudizio, definire gli interventi di prevenzione e le loro caratteristiche. Questa è la logica del nostro emendamento.
Non riusciremmo a capire, quindi, un atteggiamento di bocciatura sistematica. Vogliamo dialogare, così come abbiamo fatto in modo proficuo in Commissione.
Vogliamo verificare se esiste questa volontà di dialogo e se esiste la volontà di costruire una legge che sia del Consiglio regionale, e non solo di una sua parte.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Prima che l'Assessore esprima l'opinione della Giunta, anche in questo caso, se ho ben colto nell'ambito dell'intervento della collega Suino (sull'intervento del collega Riggio mi soffermerò nella seconda parte del mio brevissimo intervento), a noi pare evidente - perché è stato oggetto di recentissime discussioni - che ogni attività che questa legge potrà prevedere nell'ambito del mondo della prevenzione, non potrà che vederci istintivamente e politicamente favorevoli.
Peraltro, il primo articolo, così come oggi formulato, non limita n riduce il suo raggio di azione unicamente ad interventi di assistenza, ma li comprende tutti nell'ambito di un'applicazione regionale della legge n.
328 e degli altri tessuti legislativi che vengono correttamente richiamati nei commi 1 e 2.
Da questo punto di vista, quindi, non vedrei l'utilità di specificare aspetti che, al momento, non sono affatto esclusi nell'ambito, ampio e onnicomprensivo, dell'articolo 1.
Per quanto attiene, invece, l'intervento del Consigliere Riggio francamente non ne condivido le preoccupazioni, perché non mi pare che siano emerse in alcun modo dal dibattito, perlomeno da quello odierno.
Tuttavia, non sarebbe neanche la prima volta che non comprendo del tutto le dichiarazioni del collega Riggio, oppure che non ne sono del tutto consequenziali. Magari i prossimi interventi riusciranno a farci capire meglio il recondito pensiero, che adesso, francamente, non vedo.
Finora c'è stato un dibattito su due emendamenti previsti dal centrosinistra, mi pare anche in maniera molto compatta. Nessuno di noi ha ancora detto ai colleghi di centrosinistra che stanno adottando una tattica dilatoria; quindi non vedo, al momento, nessun elemento di preoccupazione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Non credo che si accennasse ad elementi di tattica dilatoria, bensì al contenuto degli emendamenti che, a nostro giudizio, dovrebbero essere presi in maggiore considerazione.
Riteniamo che questi emendamenti servano a dare, a questa legge, un testo più utile per la collettività, sia dal punto di vista dei principi cui ci si richiama, sia nel cercare di sostanziare più precisamente il tipo di interventi che vengono in qualche modo messi in evidenza come fondamentali.
Con questo articolo si cerca di conciliare il sostegno alla famiglia ma anche di sollecitare, laddove questo risulti impraticabile (stabilmente o anche solo per un determinato periodo), interventi magari concentrati o di durata particolare, che garantiscano assistenza alle persone che ne hanno bisogno.
Da questo punto di vista, mi pare che si cerchi di contemperare la presenza di un intervento collettivo con quello del nucleo familiare mettendo in rilievo la possibilità di coniugare i due aspetti senza dar per scontato che si insiste sull'aiuto alla famiglia e non ci si preoccupa sufficientemente di prevedere anche casi in cui questo non può avvenire perché si è in una situazione di impossibilità, magari anche solo temporanea.
Anche questo emendamento ritengo rientri completamente nella logica di questa legge e potrebbe benissimo essere accolto come elemento affinch chi leggere la legge, capisce le sue finalità, le sue scelte e gli interventi che vengono posti come essenziali e centrali.
Ritengo importante guardare questi emendamenti con uno spirito costruttivo, accogliendoli.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Come ha anticipato il collega Burzi, il discorso della prevenzione ci sta molto a cuore. Non pare corretto, però, inserire un articolo "attività di prevenzione" - tra l'articolo 1 - "oggetto della legge" - e l'articolo 2 - "principi generali della programmazione e organizzazione del sistema integrato di interventi ai servizi sociali".
Quell'articolo, semmai, troverebbe una più giusta collocazione al titolo IV, sulle prestazioni e i livelli essenziali e omogenei, quindi potremmo riprendere l'argomento in quell'ambito.
Faccio osservare che le attività elencate nell'emendamento non si possono identificare tutte come attività di prevenzione; l'inserimento in presidi, ad esempio, non si può certo definire un'attività di prevenzione.
Alcune attività elencate nell'emendamento, poi, sono già comprese tra quelle individuate dall'articolo 18 - "le prestazioni essenziali".
Gli interventi di cui al comma 2 sono già compresi nell'articolo 51 per quanto riguarda i detenuti e gli ex detenuti, mentre gli interventi a favore dei minori sottoposti a provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria si danno per scontati e compresi nelle prestazioni essenziali.
Quanto scritto al comma 3 dell'emendamento è già previsto all'articolo 3, comma c), e, per quanto attiene al comma 4, si prevede che i livelli minimi siano stabiliti con delibera di Giunta regionale, all'articolo 19.
L'emendamento, pertanto, non è accoglibile.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino, per dichiarazione di voto.



SUINO Marisa

Assessore, ci stavamo interrogando su un fatto che è nuovo per quest'aula: prima della risposta della Giunta c'è sempre il Consigliere Burzi che interviene e le dà la linea!



(Commenti fuori microfono del Consigliere Burzi)



SUINO Marisa

Sulle politiche assistenziali? Che strano! Forza Italia ha questo tipo di caratteristica; ci lascia imbarazzati e, a maggior ragione, imbarazzati con simpatia nei confronti dell'Assessore Cotto, con la quale stiamo dialogando e che continua a parlare ripetendo gli aggettivi del collega Burzi. Sinora ne abbiamo totalizzati quattro: il primo è "inutile" - ed era il richiamo all'articolo della Costituzione, l'articolo 3 - il secondo è "limitativo", il terzo è "superfluo" e il quarto è "pleonastico".
Crediamo non sia superfluo né pleonastico, Assessore Cotto, e lei lo sa molto bene. Certo, l'articolo 1 bis introduce elementi che possiamo ritrovare agli articoli 18, 51 e così via, ma la differenziazione che noi facciamo sta nell'ordine di un valore in più che vogliamo dare a questa legge, quindi a beneficio del sistema dei servizi sociali. La nostra impostazione intende prevedere da subito, già nell'articolo 1, un caposaldo di riferimento alla prevenzione, andando ad articolare le azioni, che forse sfuggono a chi è lontano da molto tempo dalla vita quotidiana normale; è come il fatto che bisogna provare a vivere con 1.000 euro di stipendio al mese e, poi, con un altro tipo di dimensione (vedi la dimensione che caratterizza quest'aula)! Sono azioni che, se non esplicitate, saranno sempre meno normali; già adesso, gli operatori dei servizi sociali fanno fatica a trovare i mezzi le modalità e i finanziamenti necessari a far sì che queste funzioni vengano salvaguardate e garantite.
E' questa la differenza! Di superfluo e pleonastico non vi è proprio nulla! Come dichiarazione di voto, confermiamo il nostro voto favorevole a questo emendamento e ci rammarichiamo di questo richiamo, ogni volta che l'Assessore deve manifestare una forma di disponibilità, tra l'altro anche imbarazzante, perché ci sono diversi emendamenti che potrebbero contribuire a rendere migliore questo provvedimento.
Non comprendiamo, pertanto, cui prodest, questo nuovo metodo che abbiamo visto oggi in aula. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea, per dichiarazione di voto



PAPANDREA Rocco

Probabilmente, il fatto che la Giunta viva una fase particolare e che quindi, si parli di possibili interventi sulla composizione della Giunta fa sì che ognuno cerchi di porsi in pole position! Oltre a ribadire il sostegno a questo emendamento, voglio riprendere una dichiarazione dell'Assessore, che, riferendosi a un punto da noi sollevato, ha chiesto: "Cosa c'entra con la prevenzione?". Secondo me Assessore, c'entra, e faccio un esempio: se quest'estate, a fronte di una situazione climatica particolare, si fosse previsto che questa poteva danneggiare pesantemente una serie di persone (anziani, ma non solo), si sarebbe potuto pensare a un intervento mirato, ad esempio comunicando con le persone interessate e rassicurandole rispetto alla loro assistenza prevedendo, ad esempio, la possibilità di un ricovero.
Pertanto, una logica di prevenzione più ampia ci sta benissimo.
Per quanto riguarda il resto, ribadisco il sostegno a questo emendamento - di cui, tra l'altro, siamo firmatari - quindi il nostro voto favorevole.
Chiediamo alla maggioranza di riflettere sulla possibilità di inserirlo nella legge e dare un'indicazione di voto diversa, da quella del Consigliere Burzi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Volevo intervenire perché vedo particolarmente allegro e spiritoso il centrosinistra, in particolare la Consigliera Suino, la quale prima ha apprezzato la presenza del Presidente, poi è passata ad attaccare, sia pure con garbo e stile molto femminile, oltre che gentile, come contraddistingue l'azione non solo politica, ma anche umana dalla Consigliera, l'Assessore Cotto.
La Consigliera Suino, rivolgendosi all'Assessore Cotto, ha detto qualcosa del tipo: "La linea politica adesso gliela dà il Consigliere Burzi".
Faccio alcune precisazioni. Quando chiesi la sospensione del provvedimento per trattare quel punto, mi sarà dato atto - forse nella distrazione dell'Aula è passato inosservato - che non mi sono nascosto dietro qualcosa cercando di fare il furbo, ma ho detto, e lo ribadisco, che il nostro Gruppo consiliare aveva la necessità di avanzare una proposta di emendamento all'articolo 2, allo scopo di migliorare il provvedimento.
Penso che un dibattito d'Aula su un provvedimento di 65 articoli, imponga ad ogni Consigliere, di confrontarsi in modo attento sul punto. Ripeto avevamo la necessità di un po' di tempo per formulare un emendamento. Lo chiesi e abbiamo ottenuto una sospensione: non c'è nessuna retrospettiva nessun trucco o condizionamento ma, semplicemente, un gioco di squadra, una necessità politica di un Gruppo, di perfezionare un articolo di una legge importante, fatta molto bene e presentata dall'Assessore Cotto.
Sono voluto intervenire in modo altrettanto garbato non tanto per difendere l'Assessore Cotto, che è capace di difendersi da sola, ma semplicemente, per fare alcune precisazioni. Non voglio accettare la provocazione contenuta in un'illazione, perché la Consigliera Suino non ne fa mai, ma ho ritenuto di intervenire, come direbbe qualche Consigliere più attento del sottoscritto, anche perché le mie dichiarazioni rimanessero a verbale.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino, cui concedo pochi minuti.



SUINO Marisa

Intervengo solo per interloquire velocemente con il Consigliere Cattaneo.
Se il problema è nei termini come ha esplicitato il Consigliere, siamo assolutamente disponibili, quindi si può anche sospendere la discussione del provvedimento, senza votazione, seduta stante, perché ne comprendiamo il merito.
Diverso è quanto ha sostenuto il Consigliere Burzi, che ha parlato di ostruzionismo o quant'altro. Di fatto, sono 66 gli articoli di questa legge, noi abbiamo presentato un emendamento per articolo (tra l'altro tutti emendamenti di merito), quindi di ostruzionismo non si tratta, per cui c'è la più ampia disponibilità da parte del centrosinistra.



PRESIDENTE

Chiederei cortesemente di votare questi due emendamenti, in modo da concludere la discussione sull'articolo 1. Successivamente, sospenderemo la discussione della legge e poi i Capigruppo potranno, se lo ritengono opportuno, confrontarsi al fine di verificare la definizione della legge in tempi rapidi, certi e seguendo un percorso chiaro.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1 bis.1) Il Consiglio non approva.
1 ter.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Manica, Placido Ronzani, Muliere, Chiezzi, Saitta, Tapparo, Papandrea, Contu, Riggio Marcenaro, Riba e Moriconi: è aggiunto l'articolo 1 ter così come segue: "In attesa della definizione dei livelli essenziali di assistenza sociale di emanazione del governo nazionale si riconosce come diritto esigibile per i cittadini quanto disposto dal comma 1, articolo 38 della Costituzione." La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

E' un emendamento importante. Già nel dibattito generale abbiamo avuto modo di richiamare, fin da subito, l'attenzione dell'Aula su alcune questioni: una era certamente quella dei diritti esigibili e dei LEA per la parte assistenziale, ma non solo, e questo è un emendamento che fa riferimento a questo aspetto.
Noi chiediamo che sia introdotto nell'articolo 1 - 1 ter, come lo abbiamo chiamato - ribadendo ed esplicitando che, in attesa della definizione dei livelli essenziali di assistenza sociale (di emanazione del Governo e quindi di carattere nazionale) la Regione Piemonte - che ha facoltà di far ciò - riconosca, come diritto esigibile per i cittadini quanto è solennemente disposto nel comma 1 dell'articolo 38 della Costituzione.
L'articolo 38 recita infatti: "Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale". Anche questo, forse, è ritenuto superficiale e pleonastico? Diremmo proprio di no. Ritenere superficiale e pleonastico in un provvedimento che inerisce alle politiche sociali, ciò che è il fondamento del diritto esigibile - una persona, uomo o donna che sia giovane o anziano, che non ha i mezzi economici per mantenersi - è un problema per questa società, è un problema per il suo nucleo, è un problema per se stesso. Va esplicitato che, indipendentemente dalle nostre modifiche, c'è l'obbligo costituzionale, sociale e politico, ma anche il diritto, da parte di questa persona, di essere aiutata e sostenuta (anche perché, aiutando e sostenendo queste persone prima, evitiamo di spendere molto di più dopo). A maggior ragione, in un momento in cui non sono definiti i LEA, né quelli assistenziali né quelli sanitari, siamo in una situazione caratterizzata da una certa vaghezza. E' importante ribadire che quelle funzioni vengono comunque salvaguardate, in quanto scelta politica della Regione e della Giunta.
Rimane troppo aperto il problema dei LEA, che il decreto Sirchia ha rimandato alle Regioni, e che la Regione Piemonte rimanda ad un successivo provvedimento. Riteniamo fondamentale, Assessori competenti, esplicitare nell'articolo 1 il principio del diritto esigibile e ancorarlo al dettato costituzionale, tenendo presente che la legge quadro nazionale non ha abrogato - e lo ha fatto per scelta - il Testo unico sulle leggi di pubblica sicurezza, né ha modificato l'articolo 38 della Costituzione.
Avrebbe potuto farlo. Ripeto, non sono stati modificati il Testo Unico delle leggi sulla pubblica sicurezza e nemmeno l'articolo 38. Quindi, a maggior ragione, va esplicitato e dichiarato.
Invece, constato come quasi si voglia sfuggire all'esplicitazione del diritto esigibile. Nella nostra Costituzione, il diritto alla salute e i diritti sociali sono diritti di cittadinanza, e noi siamo fieri di un gran risultato che le Istituzioni e la democrazia hanno raggiunto in questo Paese. Non sono un'opzione politica, Assessore Cotto, Assessore D'Ambrosio e Presidente Ghigo. Non sono un'opzione politica e noi faremo l'impossibile (ma siamo convinti di ritrovare sensibilità e attenzione in tal senso anche nella maggioranza) affinché non lo diventino. Guai a noi se il diritto esigibile del sostegno e del mantenimento d'aiuto alle persone in difficoltà diventi opzione politica in preda a liberalizzazioni e privatizzazioni (questo è sanitario, quell'altro è assistenziale, mancano i LEA, mancano i LIVEA). No, non può capitare; dobbiamo precisare ed esplicitare con chiarezza, forte dei nostri convincimenti, che si tratta di principi giuridici vincolanti. Questo è ciò che vi chiediamo. È un piccolo sforzo: due righe in più che danno una certezza. Il rischio, invece, è di scegliere di andare verso una sorta di destabilizzazione di tutto quanto l'impianto che costruisce la salute sul territorio. Attenzione, Assessore Cotto, non sottovaluti questo aspetto.
Aver detto "no" all'emendamento di prima che elencava le azioni fondamentali (l'inserimento nei centri diurni, nelle comunità alloggio e nelle famiglie, l'assistenza economica) è sbagliato.
Attenzione a questo passaggio: il diritto esigibile della persona in difficoltà economica ad essere sostenuta e mantenuta, non rimandiamolo a un vago "Ma intanto si fa". Non è così. Non abbia paura di questa dichiarazione. È una certezza che dobbiamo dare, altrimenti il rischio è di destabilizzare i territori. Mi creda, chi opera nel campo sociale fa una fatica tremenda e la povertà si sta allargando. Dobbiamo dare segnali di certezza ai nostri operatori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

L'emendamento ampiamente illustrato dalla Consigliera Suino richiama il concetto dei diritti. Come parte politica riteniamo che sia fondamentale in questo momento di idee e di costruzione di una società basata su principi di liberismo, richiamare i concetti di una società dei diritti.
Oggi leggiamo sui giornali una notizia che si richiama fortemente alle parole della Consigliera Suino: le nuove povertà sono in aumento, non solo in quella parte del mondo dove siamo abituati a veder crescere la povertà ma anche nelle società occidentalizzate. Si prevede, oltretutto, che continuerà ad aumentare in maniera esponenziale.
Il richiamarsi ad un concetto di diritto, per quanto riguarda i cittadini - tutti i cittadini - è un argomento che, in un testo di legge come quello che andiamo a discutere, non può essere ignorato.
Capisco che ogni richiamo al tema dei diritti possa dare fastidio a quanti lavorano per costruire una società con pochi diritti (o addirittura senza diritti); capisco che in quest'Aula vi siano persone che puntano ad un tipo di società nella quale non siano riconosciuti i diritti fondamentali a tutti i cittadini, ma nel predisporre un testo legislativo di questo tipo non si può eludere il richiamo ai diritti.
Oltretutto - non mi stancherò mai di ripeterlo - se vogliamo costruire un tipo di società più giusta, la difesa dei diritti significa anche contrastare, dal punto di vista di difesa e di tutela, le linee che vengono dall'ambito internazionale.
Gli accordi "Gate" vorrebbero far sì che anche in tema di servizi passi la liberalizzazione più assoluta e senza regole. In altre parole, significa che tutti i servizi che gli Stati possono offrire devono essere messi sul mercato e ad essi possono partecipare anche gli Enti privati, in base a quella forma di concorrenza tra pubblico e privato che secondo alcuni potrebbe essere utile per garantire servizi migliori, ma per noi significa solo diminuire la possibilità, per i cittadini, di accedere ad un tipo di vita sociale.
Al di là delle spinte liberiste presenti anche in questo Consiglio ristabilire il concetto di un diritto da difendere per tutti i cittadini diventa fondamentale in questo tipo di legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Si tratta di un emendamento importante e già in fase di discussione generale avevo sottolineato come il problema del diritto esigibile fosse essenziale; tra l'altro, un diritto non esigibile è impreciso definirlo "diritto". E', quindi, fondamentale passare da un'indicazione generica ad un'indicazione precisa di diritto, altrimenti facciamo solo "belle" dichiarazioni di principio, ma senza operatività.
La salute e le condizioni di vita delle persone sono questioni essenziali, forse ancora di più del lavoro (che pure ha a che fare con la nostra vita in modo fondamentale). Sull'argomento lavoro, capisco che la destra - e non solo - si sia inventata come il lavoro flessibile e precario sia un bene, ma spero che non arrivi la stessa idea anche per la salute. Non si sa mai. Dato che per il diritto al lavoro, pur essendo sancito nella Costituzione con una grande enfasi, si è arrivati a sostenere che quello precario va meglio, spero non arrivi anche su altri terreni magari più delicati, ad avere una logica dello stesso tipo. Per evitare tutto questo, ma anche per fugare alcuni dubbi non tanto sul testo di questa legge, quanto sulla sua reale efficacia, mi pare sia importante accettare questo emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Assessore Cotto, lei conoscerà sicuramente le dinamiche che, al momento attuale, attraversano il mondo che fa riferimento al socio-assistenziale.
Devo dire che, a suo merito, lei è considerata un punto di riferimento per i Consorzi, perché da sempre l'assistenza è un po' la "cugina povera" della sanità: dopo otto anni di Presidenza Ghigo, è la cugina poverissima della sanità. In particolare, Assessore Cotto, lei conosce la dinamica che si è innescata intorno alla vicenda dei LEA.
I LEA indicano, appunto, i Livelli Essenziali di Assistenza, che per sono stati intesi come Livelli Minimi di Assistenza e riguardano, molto spesso, quella linea di confine fra sanità e assistenza.
Come saprà, a proposito dei LEA (al di là di come sono scritti) esiste un'interpretazione autentica che è all'oggetto di un tavolo tecnico. Non è un mistero, per gli addetti ai lavori, che in questo tavolo tecnico esiste uno scontro - perché bisogna chiamare le cose con il loro nome - per cui la sanità, in una certa misura, arretra e vuole scaricare sull'assistenza tutta una serie di costi, che, però, non possono essere scaricati, perché a livello regionale, per quello che riguarda l'assistenza, le risorse diminuiscono sempre più, mentre a livello di Autonomie Locali si è creata una situazione di difficile sopravvivenza dei contributi all'assistenza perché mentre crescono i costi per i servizi erogati, diminuiscono le risorse per gli Enti Locali, in quanto - chiedo scusa se l'ho già detto, ma non mi stancherò mai di ripeterlo - gli unici interventi strutturali fatti nelle Finanziarie dei Governi Berlusconi hanno riguardato la riduzione delle risorse per gli Enti Locali.
Questa è una verità incontrovertibile, a meno che l'Assessore in pectore all'assistenza non voglia nuovamente smentirmi. Questo è un dato di fatto.
Allora, questo doppio arretramento, quello oggettivo e quasi necessario da parte dell'assistenza, che ha meno risorse, e l'altro, quello della sanità, che cerca di scaricare sull'assistenza alcune competenze che sono previste nei LEA, crea una terra di nessuno, che si allarga sempre di più in cui le persone più disperate rischiano di rimanere.
Ecco perché quel discorso, nella discussione generare, sui diritti esigibili, che richiamiamo con questo articolo (d'altra parte, sono richiamati anche nell'articolo 38 della Costituzione) e che diventano fondamentali.
Lei deve farsi carico del ruolo che, bene o male, gli operatori dell'assistenza le hanno attribuito, che è quello di voler difendere le politiche dell'assistenza. E l'unica maniera per poterlo fare, è garantire quei diritti.
Partendo dal riconoscimento di queste garanzie di diritto, insieme a lei siamo disposti a combattere una battaglia affinché le risorse dell'assistenza, da parte della Regione, vengano implementate in modo generoso, come la comunità piemontese richiede.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Riggio.
La parola all'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e della famiglia

Com'è stato ricordato, il discorso sui diritti esigibili è stato preannunciato nella discussione generale, attraverso un dibattito a cui hanno partecipato tutti.
Lo stesso collega Angeleri aveva parlato del diritto soggettivo e del diritto alle prestazioni, e non sto a ripetermi. Vorrei leggervi, per l'articolo 22 della legge: "La Regione identifica nel bisogno il criterio di accesso al sistema integrato di interventi e servizi sociali e riconosce a ciascun cittadino il diritto di esigere, secondo le modalità previste dall'ente gestore istituzionale, le prestazioni sociali di livello essenziale di cui all'articolo 18, previa valutazione dell'ente medesimo e secondo i criteri di priorità di cui al comma 3. Contro l'eventuale motivato diniego è esperibile il ricorso per opposizione allo stesso ente competente per l'erogazione della prestazione negata".
Questo è il passo avanti che ci è stato riconosciuto rispetto alla legge n. 328 e rispetto alla "legge Turco".
I LIVEAS sono all'esame in questo momento dei vari Assessori alle politiche sociali e si terrà una riunione il 29 e 30. Stiamo seguendo con molta attenzione proprio il discorso del minimo che dev'essere garantito e stabilito dallo Stato, però non si esclude, qualora questo dovesse tardare di poter anticipare (ma non nella legge, ovviamente) quali sono i livelli essenziali di assistenza per la Regione Piemonte.
L'emendamento non è accoglibile.



PRESIDENTE

La ringrazio, Assessore Cotto.
Se non vi sono ulteriori interventi per dichiarazioni di voto, pongo in votazione l'emendamento.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 1 ter.1) Il Consiglio non approva.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Testo unificato delle proposte di deliberazioni n. 274 e n. 411 "Modifiche al programma regionale di investimenti in edilizia sanitaria ex art. 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67"


PRESIDENTE

Essendo stata formalmente votata la sospensione dell'esame del disegno di legge n. 407, procediamo all'esame del Testo unificato delle proposte di deliberazione n. 274 e n. 411, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola all'Assessore D'Ambrosio per l'illustrazione.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Grazie, Presidente.
Cortesi colleghi, la proposta di deliberazione n. 274 attiene la variazione di assestamento al programma primo triennio di investimenti ex articolo 20, richiesta dall'ASL 7 e dall'ASL 9.
Per quanto attiene l'ASL 9, era preventivata la realizzazione, presso il Comune di Orio, di una RSA con 60 posti letto e di una comunità protetta, con 10 posti letto.
La variazione consiste nel fatto che non si fa più la RSA a Orio, ma si realizza un poliambulatorio presso il Comune di Ivrea e un completamento della ristrutturazione dell'edificio ex Bollo, sempre in Ivrea, per la realizzazione di un Centro di Terapie Psichiatriche.
Per quanto attiene alla richiesta dell'ASL 7, era prevista la realizzazione, nel Comune di Foglizzo, di una RSA con 60 posti letto invece, nello stesso Comune, verrà istituita una RSA con 42 posti letto e 18 posti letto per un Hospice.
Questo, per quanto attiene alla delibera n. 274.
Per quanto riguarda la delibera n. 411, essa si riferisce all'ultima trance di finanziamento dell'articolo 20. Come molti sanno, la legge 67/1988 aveva conferito un finanziamento di 30.000 miliardi di lire a tutte le Regioni. Il 23/12/2000, con la legge n. 388, erano stati aggiunti 4.000 miliardi, quindi 30.000 miliardi con la legge 67/1988 e 4.000 miliardi con la legge 23/12/2000, per un totale di 34.000 miliardi di lire.
La delibera CIPE del 16/10/2002 ha stanziato parte di quei 4.000 miliardi definiti dalla legge del 23/12/2000 e di questi 2.000 miliardi sono arrivati al Piemonte 98.644.387 euro, cioè 190 miliardi, 980.826 milioni.
Di questi 98.644.387 milioni, sono stati utilizzati, ad oggi, con la delibera che vi presento, solo 89.831.000, perché si è ritenuto di non ripartire nell'immediato l'intera somma di contribuzione statale, assegnata con la deliberazione precitata, riservandone una parte alle esigenze future.
Gli stanziamenti, che adesso vado ad elencarvi, sono in parte integrazioni o ampliamenti di opere già finanziate con le altre fasi dell'articolo 20, oppure con assegnazioni successive. Ovviamente, tutte concordate con le ASL e le Aziende ospedaliere e tutte sicuramente prioritarie.
Elenco, ora, gli interventi previsti con questa delibera di Giunta al Consiglio.
Nell'ASL 1 c'è l'acquisizione dell'immobile di Via Alassio, per lo SPRESAL, gli ambulatori e intramoenia, per un importo di euro 3.615.198,29.
Nell'ASL 4 ci sono attrezzature per sistemi di produzioni bioimmagini presso il P.O. "Giovanni Bosco" di Torino, per un importo di euro 4.679.103,00.
Per l'ASL 8, c'è il completamento e l'implemento del P.O. Santa Croce di Moncalieri, con realizzazione di nuova volumetria a monte del fabbricato storico, con un accesso diverso da quello attuale, che presenta problemi perché situato nel centro storico. Quest'opera, quindi, dà un accesso diverso all'ospedale e completa il progetto iniziale con camere chirurgiche e reparti definiti. L'importo totale è di 8.579.398,46 euro.
C'è, poi, un finanziamento integrativo per Elisuperficie e il Servizio 118 del nuovo P.O. di Borgosesia, per un importo di 2.000.000 di euro. Ci sono, inoltre, le apparecchiature per la radioterapia presso il P.O. di Vercelli, per un importo di 1.600.000 euro. Entrambi riguardanti l'ASL 11.
Per quanto riguarda l'ASL 14, c'è un nuovo centro di radioterapia presso il P.O. di Verbania, per un importo di euro 4.977.500,00.
Per l'ASL 15, ci sono opere di messa a norma e sicurezza nell'Ospedale di Cuneo, per un importo di euro 1.250.000,00.
Per l'ASL 18, ci sono i famosi 30 miliardi per l'Ospedale di Alba-Bra (15.493.707,00 euro).
Per l'ASL 19, sono stati stanziati 18.606.388,65, per attrezzature per il nuovo Ospedale di Asti.
Per quanto riguarda l'ASO Oirm/S.Anna, per adeguamento sicurezza e blocchi operatori presso i Presidi ospedalieri "Regina Margherita" e "S.Anna" sono stati stanziati 3.925.072,44 euro.
Per l'ASO CTO/CRF/M.Adelaide, è prevista una nuova centrale di sterilizzazione e sale operatorie blocco sub presso il Presidio ospedaliero CTO, per un importo di 4.455.473,66 euro, e la razionalizzazione del Centro di Medicina Iperbarica (che prima era alle Molinette e adesso passa al CTO), per un importo di 1.500.000,00 euro.
Per l'ASO Maggiore di Novara, c'è la realizzazione di gastroenterologia presso il Presidio ospedaliero "Maggiore della Carità" di Novara, per un importo di 4.900.000,00 euro.
Per l'ASO Croce e Carle abbiamo opere per la connessione tra gli Ospedali S. Croce e Carle di Cuneo, per un importo di 5.000.000,00 euro.
Per l'ASO SS.Antonio e Biagio e C. Arrigo, lavori di ristrutturazione e Centro Mesotelioma e Biologia Molecolare, per un importo di 300.000,00 euro; attrezzature sanitarie per il P.O. di "SS. Antonio e Biagio e C.
Arrigo", per un importo di 2.450.000,00 euro.
Infine, per l'ASO S. Giovanni Battista, Ristrutturazione del Blocco Operatorio 2' piano Padiglione Toracico Polmonare (alle Molinette), per un importo di euro 2.000.000,00; sempre alle Molinette, interventi di messa a norma Centrale Termica e impianto di riscaldamento, per un importo di euro 1.500.000,00; intervento di manutenzione straordinaria, messa a norma e umanizzazione di impianti, reparti vicari al P.O. Molinette, per un importo di 3.000.000,00 di euro.
Come ho detto, tutti gli interventi sono stati concordati con le ASL interessate e valutati positivamente, anche nell'ottica specifica della programmazione.



PRESIDENTE

La ringrazio, Assessore D'Ambrosio.
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Se l'aula vuole dedicare un po' di attenzione, si tratta di un provvedimento che viene presentato come marginale, per dare il tempo alla maggioranza di comporre le proprie questioni in merito all'articolo 2 della legge sull'applicazione della 328.
E' un provvedimento che viene utilizzato quasi come riempitivo. E' importante, comunque, ripercorrerne la storia: è stato approvato ai primi di aprile di quest'anno, dopodiché, misteriosamente, non è andato all'attenzione, né da parte della Giunta né da parte del Presidente della Commissione, dei Commissari della IV Commissione.
Di fatto, è stato uno dei tanti episodi di conflitto all'interno della maggioranza di centrodestra, per il possesso di questa importante cittadella, che è l'Assessorato alla sanità. Probabilmente, l'assedio sta per concludersi in modo abbastanza inglorioso e in mezzo a tanto fango.
Questo provvedimento è rimasto a lungo presso la Presidenza della Commissione, dopodiché, ad un certo punto, ad opera del collega Gallarini il provvedimento è diventato urgentissimo e doveva essere immediatamente discusso in IV Commissione. Trattandosi di denari che, in ogni caso, vanno a favore dell'ammodernamento del nostro patrimonio edilizio per la sanità pubblica, l'opposizione non si è sottratta. Abbiamo accettato che il provvedimento, pur non iscritto all'o.d.g., venisse discusso nei tempi più rapidi possibili. Dopodiché, ancora una volta, il provvedimento è andato in quiescenza, il Consigliere Cattaneo, avendo bisogno di un po' di tempo per chiarirsi con l'Assessore Cotto in merito all'articolo 2 della legge che stiamo discutendo e avendo bisogno di un riempitivo, a mo' di spot fa inserire di nuovo il provvedimento che è rimasto a languire ben tre settimane dopo essere stato licenziato dalla Commissione.
Questo per dare l'idea di come il provvedimento - provvedimento importante perché si tratta di cifre ragguardevoli che implementano la nostra edilizia sanitaria - sia stato trattato come argomento di mercanteggiamento fra le forze politiche della maggioranza, nonché usato scorrettamente, per l'ennesima volta, anche dall'Assessore alla Sanità.
Voglio ricordare, a proposito di tempistiche, che l'Assessore aveva presentato l'aggiornamento per quello che riguarda gli utilizzi del fondo dell'ex articolo 20 a proposito della discussione del bilancio, in discussione fino al 27 marzo. Vale a dire, sei giorni prima che in Giunta venisse presentato questo provvedimento che è ad integrazione del programma per l'ex articolo 20, senza che l'Assessore, nel dibattito facesse minimamente riferimento al provvedimento. Voglio dire che, per quello che riguarda il nostro Gruppo, noi non ci opponiamo al provvedimento, ma non lo consideriamo neanche un provvedimento neutro.
Non è un provvedimento neutro perché questi denari, se vengono utilizzati per una cosa, non vengono utilizzati per un'altra. Sono delle scelte estremamente importanti, perché in delibera ci sono dei "sì", ma per ogni "si" contenuto nel programma elencato nell'allegato, quanti "no" sono stati detti sul territorio? Possiamo immaginare quali sono i "no" e a chi sono stati detti. In un periodo preelettorale questi denari, che sono della collettività, anzi, per richiamare una discussione fatta in Commissione, sono denari che sono stati decisi dalla Ministra Bindi in aggiunta ai fondi dell'ex articolo 20 collegato alla vicenda dell'intramoenia, questi denari sono stati utilizzati per costruire consenso là dove questo può trasformarsi in propaganda elettorale. E' un vero peccato.
I soldi per l'edilizia pubblica sanitaria dovrebbero essere utilizzati secondo una logica ben più importante che quella di cercare di vincere le elezioni (al punto in cui siete, è ben difficile che possa accadere).
Dovrebbero essere utilizzati secondo un'altra logica, che è quella della programmazione. Programmazione significa essere coerenti nel costruire mura, rispetto a quello che è il progetto di sanità che noi abbiamo in mente.
Qual è il progetto di sanità che andrebbe costruito? L'Assessore alla Sanità richiama sempre il fatto che è cambiata la domanda sanitaria, e a livello nazionale tutti quanti ci richiamano rispetto all'importanza di potenziare il territorio. Quanti sono gli interventi che vengono destinati per il territorio rispetto a quelli per l'edilizia ospedaliera? Questo ci da la dimostrazione di come esiste una incoerenza fra le dichiarazioni pubbliche a favore del territorio, e l'utilizzo del denaro che è speso prevalentemente, se non quasi totalmente, per l'edilizia sanitaria ospedaliera. Non esiste una coerenza rispetto al rinnovo del parco ospedali sul territorio regionale.
Se ci fosse una programmazione seria - poiché un ospedale diventa obsoleto nel giro di 20/25 anni e considerato che la media dei nostri ospedali è di circa settant'anni - non andremmo ad immaginare, per esempio di investire grandi cifre per un edificio assolutamente obsoleto come l'ospedale di Moncalieri che è di difficilissima accessibilità e che presenta grosse difficoltà (che tra l'altro vede, per la terza volta, un intervento per quanto riguarda il Pronto Soccorso).
La logica della spesa nell'edilizia sanitaria, non può essere quella di accontentare questo o quel territorio, non si fa per ingraziarsi le popolazioni locali, ma per costruire un progetto di salute che sia più vantaggioso per tutto il Piemonte. A seconda di cosa realizziamo - un ospedale o un poliambulatorio, una ristrutturazione o un ospedale ex novo in un posto piuttosto che in un altro - significa che diamo più salute ai cittadini e che spendiamo di meno per dare una risposta coerente. Questa è la logica che vi avrebbe dovuto guidare, logica che purtroppo non c'è.
A fronte di tutte le irregolarità formali di cui ho parlato, il fatto che la delibera sia stata lasciata a dormire per mesi, che sia stata utilizzata nello scontro fra il Presidente della Commissione e l'Assessore per la conquista della cittadella dell'assessorato tra Forza Italia Alleanza Nazionale e gli altri partiti del centrodestra, il fatto che l'Assessore, pur avendo in atto la discussione sull'ex articolo 20, non abbia fatto minimamente cenno alla delibera che avrebbe approvato sette giorni dopo, il fatto che la delibera non sia figlia di alcuna programmazione, ci fa pensare che la delibera abbia grossissimi difetti di procedura.
Con tutti ciò, noi, responsabilmente, non possiamo e non siamo contrari al fatto che del denaro che potrebbe essere utilizzato per la sanità pubblica, non venga utilizzato. In modo sofferto - avete fatto proprio di tutto per farci votare contro una delibera che non poteva che essere positiva per il Piemonte - e malgrado tutto, noi daremo un voto favorevole al provvedimento.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Assessore, essenzialmente per richiedere una precisazione e un chiarimento sul piano finanziario di uno degli interventi che è finanziato parzialmente, con i fondi dell'articolo 20 e che, in realtà, è rientrato nella programmazione regionale degli investimenti sull'edilizia sanitaria anche nell'ultima Finanziaria: l'unico intervento dell'articolo 20 o comunque, dell'ultima fase dell'articolo, che riguarda la costruzione, ex novo, di un nuovo presidio e non l'ammodernamento di presidi esistenti o la costruzione di nuove strutture all'interno di vecchi presidi. Mi riferisco al nuovo ospedale Alba-Bra; il solo - tra virgolette - ospedale nuovo parzialmente finanziato con i fondi dell'articolo 20 e che rientra tra i cinque o i sei presidi ospedalieri che nell'ultimo bilancio pluriennale con investimenti 2005, sono stati rifinanziati, o finanziamenti più ampiamente, nell'ultima Finanziaria.
Gradirei sapere dall'Assessore se questo finanziamento, essendo l'ultimo riparto dei fondi dell'articolo 20, è semplicemente la prosecuzione di un finanziamento sul nuovo ospedale di Alba-Bra, o se è una nuova destinazione di fondi altrimenti concepiti per altri interventi? E qual è, complessivamente, il piano finanziario del nuovo ospedale di Alba Bra, considerando - almeno io l'ho inteso in questi termini - che i 15 miliardi dell'articolo 20 sono altri e diversi rispetto a "X" miliardi previsti sul piano di investimenti dell'edilizia sanitaria dalla legge Finanziaria? E' in grado di indicarci qual è il quadro degli investimenti in edilizia sanitaria sul polo Alba-Bra e qual è la ragione per la quale un fondo come quello dell'articolo 20, che nella logica della programmazione regionale non è stato utilizzato per la costruzione di nuove strutture (come si evince da questo documento), venga utilizzato per la costruzione di un nuovo presidio?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Molto è già stato detto dal collega Riggio, ma è doveroso aggiungere qualche altre considerazione.
Innanzitutto, una battuta all'Assessore Cotto. Nel caso si fosse distratta, Assessore, questo è il provvedimento che serve per trovare, nel frattempo, le giuste soluzioni in casa di Forza Italia e della maggioranza per il suo provvedimento. Nel caso si fosse distratta, gliel'ho ricordato.
Ma caspita, quanto vale! Vale 98 milioni di euro. Questo è significativo: siamo su un provvedimento non di spot, ma di sostanza.
Al di là delle battute, bene diceva il Consigliere Riggio: non è neutro.
La preoccupazione più grande, Assessore D'Ambrosio, è la questione della programmazione. Sono due provvedimenti; andiamo dal 14 novembre 2001 al 3 aprile 2003; poi stiamo fermi a "bagnomaria" e all'improvviso diventa urgenza.
Già questo, come modalità, è preoccupante, ma, nel merito, è la conferma che non c'è questa famosa e benedetta programmazione. Per ognuno di questi sì quanti no sono stati detti? Per ognuno di questi sì quanti no? E con che motivazione? La differenza è avere un piano con un'evoluzione e con una scansione temporale. Tutte le buone amministrazioni dovrebbero prevedere, ogni venti anni, il rinnovo, in progress, del parco edilizio, sanitario e tecnologico di modo che man mano che arrivano finanziamenti, si possa compiere questa operazione. È noto che strutture costruite 40/50/60 anni fa hanno queste esigenze, ma lo dovremmo fare proprio noi: centrodestra o centrosinistra.
Devono essere previsti aggiornamenti e modifiche in progress continuo, per il bene della sanità. È scontato, ma il problema è quando le questioni nascono come funghi - e va bene c'è Alba-Bra; e va bene c'è Asti; e va bene c'è Novara; e salta improvvisamente fuori Foglizzo; e salta fuori Orio.
Dopodiché, abbiamo considerato proprio tutto? Qual è allora il dubbio che sorge, caro Assessore D'Ambrosio? Ci sono dei "sì" che corrispondono al peso sul territorio; però ci sono territori che non valgono proprio niente.
Facciamo uno esempio, Assessore? Mettiamo il caso che ci sia un ospedale che serve tutta la Torino nord solo con i soldi qui accantonati. Tra l'altro, è pazzesca l'idea di accantonare ben dieci milioni di euro, perché saltano fuori così, a seconda dei momenti e delle richieste di questo o di quel territorio.
Assessore, con la penuria di finanziamenti che abbiamo su questo settore, ci permettiamo, come Regione Piemonte, di lasciare in cassa dieci milioni di euro e poi si vedrà? Con quella cifra, ad esempio, si poteva prevedere di dotare il più importante ospedale della Torino nord, che si occupa di quasi metà della popolazione torinese, di tutto quello che necessario per gli impianti di refrigerazione nei reparti.
priorità. Quanti sono stati i morti dovuti al caldo in questa Regione, in questa città, qualche mese fa? E se ci dicessimo che quell'ospedale non ha abbastanza "marchettari" a suo vantaggio, forse per scelta e per metodo, oltre che per merito? Se ci dicessimo che quell'ospedale è l'unico costruito in posizione sud-est ed ha tutte le camere di degenza e tutta la parte di intervento esposto perennemente al sole? E se ci dicessimo che hanno dovuto sospendere terapie oncologiche e chemioterapiche per tutto il periodo estivo perché a 40° ci restavano prima ancora di iniziare le terapie? Non era stata richiesta questa cosa o non è abbastanza protetto? Non servono nemmeno tutti i soldi messi a disposizione in cassa.
Per ogni sì quanti no, Assessore? Dopodiché, comprendiamo che si fa quello che si può. Molto è già stato detto e provvederà la nostra Capogruppo a fare una dichiarazione finale, ma c'è molta sofferenza ed imbarazzo. In Commissione abbiamo lasciato che il provvedimento andasse avanti senza presentare emendamenti come sarebbe stata ghiotta, su una tale questione, si impalla tutto.
Comprendiamo anche la difficoltà del momento, ma investimenti che arrivano sui territori, sulle ASL e sulle ASO sono comunque preziosi quindi va bene, ma non tiri questa coperta in un modo così vergognoso. E' normale che nella politica questo si verifichi, ma, affinché non accada, ci vuole la programmazione, ci vogliono le linee guida, ci vogliono delle regole. E' necessario il rispetto di tutto ciò.
Ecco cosa c'indigna di più, cosa ci fa soffrire di più! Con quei soldi che rimangono lei poteva risolvere uno dei maggiori problemi di questa città, che attualmente riguarda gli ospedali.
E' un esempio che faccio perché conosco bene la questione, ma, come ha visto, non ci sono né provvedimenti né ordini del giorno che accompagnino questo, dicendo "tiriamo questa giacchettina, alziamo il prezzo dei territori". Ecco perché urge la programmazione. Non posso essere contenta e soddisfatta. E' denaro pubblico, è importante, sono briciole per le necessità della sanità, però, non si gestisce così l'edilizia sanitaria.
Assessore, ci dispiace vederla in questa solitudine, comprendiamo sicuramente hanno anche contribuito scelte assolutamente errate da parte del comparto tecnico, ma, d'altronde, lo diciamo da molto tempo, quindi per noi non c'è nulla di nuovo sotto il sole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Assessore, quest'argomento è stato discusso in Commissione, come si ricorderà. Mi voglio rivolgere a lei come se fosse - lo è ancora ufficialmente - l'Assessore alla sanità della Regione Piemonte.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Valvo)



PLACIDO Roberto

Non ho alcun'intenzione di far ridere, perché la questione è seria.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Valvo)



PRESIDENTE

Colleghi, cerchiamo di svolgere la discussione senza provocazioni.



PLACIDO Roberto

Presidente Cota, lei dovrebbe essere anche un po' più preciso rispetto alla parte da cui arrivano le provocazioni.



PRESIDENTE

Ovviamente, parlo in generale!



PLACIDO Roberto

Mi rivolgo all'Assessore D'Ambrosio come se fosse a tutti gli effetti e lo è - l'Assessore alla sanità.



(Commenti fuori microfono dell'Assessore D'Ambrosio)



PLACIDO Roberto

Sono stato interrotto.



(Commenti fuori microfono dell'Assessore D'Ambrosio)



PRESIDENTE

Per cortesia, Consigliere Placido, prosegua l'intervento.



PLACIDO Roberto

Assessore D'Ambrosio, non era mia intenzione svolgere un intervento di un certo tipo, perché l'ho già svolto la volta scorsa. Però, se mi sollecitate, non ho nessun problema ad intervenire in termini diversi anche perché dovreste vergognarvi ad affermare certe cose quando parliamo di sanità, non siete nelle condizioni di poterlo fare! Se mi sollecitate non ho nessun problema! Voglio ritornare all'argomento sul quale dovremmo intervenire, anche perché non mancherà l'occasione purtroppo di ritornare sul problema della sanità, intendo in quest'Aula (le altre sedi, personalmente, non mi riguardano e non mi preoccupano).
Non voglio ripetere quanto hanno già detto i colleghi che mi hanno preceduto, ma voglio riprendere quanto abbiamo detto in Commissione. Sono perplesso e sconcertato: su un argomento così importante voglio prendere per buona che questa era - cara collega Suino - la migliore lista possibile, queste sono le più urgenti priorità in termini strutturali sugli edifici della sanità piemontese. Non vorrei creare, nuovamente, processi alle intenzioni; prendo per buona che questa era l'emergenza.
Mi rivolgo a lei, Assessore D'Ambrosio, e al Presidente della Commissione. Voglio colpevolizzare anche il collega Gallarini nel non avere sollecitato prima l'opera, anche meritoria, perché la sollecitazione proviene dal collega Gallarini.
Vi sembra decente mantenere così, in stand by, o, se preferite, a bagnomaria, 90 milioni di euro su un capitolo relativamente ad un problema così importante? Ritiro il "colpevole".
In Commissione - ed è agli atti, l'ho detto anche l'altra volta - noi avevamo fatto una sollecitazione; poi, erano stati distribuiti i compiti si prova anche a giocare in squadra - e a me era toccato sollecitare le risorse sull'articolo 20. Mi ricordo, Assessore: prima fase e seconda fase mi ero anche fatto dare una spiegazione. Sono rimasto alla prima e seconda quella volta era solo la prima e la seconda.
Proprio su questo avevo sollecitato per sapere se c'erano le risorse per sapere com'era la situazione: non c'erano problemi e il provvedimento arriva d'urgenza il 9 aprile da parte della Giunta; poi, colpevolmente, in maniera indecente, rimane fermo per mesi e, se non ci fosse un problema sull'articolo 2 della legge che stavamo discutendo prima, restava al punto 8) all'o.d.g., dopo tre settimane. La settimana scorsa abbiamo avuto due giornate di Consiglio e gli argomenti sono stati pescati dal cilindro non come Giucas Casella, ma come il Mago Otelma, secondo i giorni e delle situazioni. Quest'argomento era al punto 8) all'o.d.g., se non ci fosse stata la necessità di sospendere questi 90 milioni. Non era necessario urgente e indispensabile votarli. Qualcuno, in Commissione, ha provato anche a far passare, al di là delle elezioni programmatiche - non vedo il collega Burzi che ci dispensa tutte le volte dai nostri doveri, tanto è vero che ai colleghi in Commissione sanità avevo affermato che, se fosse stato un free-lance, lo avremmo assunto per redigere il programma del centrosinistra per la prossima campagna elettorale.
Noi siamo qui, qualcuno ha provato anche a far passare l'idea che noi volessimo provare a fermare e a votare contro delle risorse. Abbiamo disquisito anche di quale governo erano e, se ricordo bene, la precisazione proveniva dal Presidente Cattaneo.
Sulle altre questioni che attengono e riguardano la sanità piemontese purtroppo, dovremmo ritornarci.
Voglio fermarmi solo a questo problema. Assessore, le chiedo una risposta, se è un in grado di darmela, possibilmente, con un'unica versione, nel senso che possa riguardare la Giunta e la maggioranza - e quando dico "la maggioranza" mi riferisco al Presidente della IV Commissione, il Consigliere Pedrale - una sola risposta: quali sono le motivazioni, se si sente colpevole e responsabile o chi è che sciaguratamente e colpevolmente, ha fermato questo provvedimento di 90 milioni di euro, per tutti questi mesi e ancora per qualche settimana.
Non voglio prendere il posto del mio Capogruppo; voteremo in base alla dichiarazione che lei farà, e presumo che tutti abbiano capito come voteremo. Le chiedo solo, gentilmente, di togliermi questa curiosità, in modo che io possa rispondere a quei cittadini piemontesi che incontro e mi pongono delle domande.
Stamattina - e presenterò un'interpellanza al riguardo - mi sono recato presso un poliambulatorio pubblico della città di Torino, per verificare la situazione in cui si trovano i nostri anziani. Quando dico "i nostri anziani", cari colleghi della maggioranza di Torino, ma non solo, mi riferisco anche ai vostri anziani, perché non abbiamo il primato e l'esclusiva di rappresentare gli anziani! Preoccupatevi di questo! Non prendete sotto gamba o con leggerezza questi problemi: basta recarsi in qualche poliambulatorio, dove c'è da vergognarsi! Io mi sono vergognato, come Consigliere regionale di minoranza; figuratevi voi, e in particolare l'Assessore (ma, più che l'Assessore, il Presidente della Giunta, che oggi, ancora una volta, ha fatto una fugace apparizione, come se fosse una bella donna - e purtroppo non lo è!). Il Presidente Ghigo, quando bisogna affrontare i problemi seri scompare: è quasi un fantasma o un UFO! La ringrazio in anticipo, Assessore, se sarà in grado di rispondere a questa mia curiosità, con una risposta univoca, della Giunta e della maggioranza, sperando che, non tanto il Consigliere Burzi, ma soprattutto il Presidente Pedrale non dia una versione diversa o riveduta e corretta perché - e concludo - c'è da vergognarsi: 90 milioni di euro, quando le strutture della sanità piemontese si trovano in situazioni problematiche.
Andate nei poliambulatori e ve ne renderete conto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Botta Marco.



BOTTA Marco

Stiamo assistendo a una discussione abbastanza kafkiana, perché i toni roboanti che ho sentito in quest'aula, con termini quali "vergogna" "vergognatevi", "mancanza di programmazione" (chi più ne ha, più ne metta) si sostanziano e si concludono con un voto positivo sul provvedimento.
Questo costituisce un fatto per lo meno anomalo e forse consiglia, a chi ha usato questi toni nei propri interventi, di prenderla - come si suol dire in gergo - un po' più bassa! La giustificazione di argomentazioni così forti con un voto positivo lascia qualche dubbio. Ma rimaniamo ai fatti: questo è un provvedimento significativo, che porta quasi 90 milioni di euro alle ASL piemontesi; è un provvedimento che rientra in una programmazione regionale che naturalmente deve fare i conti con le risorse che ha a disposizione.
Siamo d'accordo con voi, cari Consiglieri di minoranza, quando affermate che il nostro patrimonio ospedaliero è vecchio e necessiterebbe di interventi importanti, ma devo ricordarvi, ancora una volta, che fino a due anni e mezzo fa governavate voi il Paese e mantenevate il settore della sanità in ristrettezze economiche, destinando ad esso non più del 5,7-5,8 del PIL (mi dicono, addirittura, il 4%). Sono percentuali bassissime, a livello europeo: ultimi, preceduti soltanto dalla Grecia.
Con quali risorse si potevano modificare, ristrutturare e ricostruire gli ospedali, come oggi voi chiedete, quando i vostri Governi, che non sono durati due anni e mezzo, ma 45 anni, non ne destinavano su quei capitoli? Abbiate almeno un po' di buonsenso, prima di partire con discorsi di altissimo pregio, ma che hanno un po' le gambe corte! Collega Suino, l'Assessore regionale, probabilmente come tanti di noi è abituato a dire più no che sì; probabilmente qualcuno riesce a dire più sì che no - fortunato lui o fortunata lei - però, in questo caso, il provvedimento va salutato con favore.
Lo saluto con favore, in generale rispetto a tutti gli interventi, ma in particolare - mi si permetterà - per quelli riguardanti la provincia di Alessandria; nel merito, per il lavoro di ristrutturazione del Centro di mesotelioma e biologia nucleare dell'Ospedale di Alessandria.
E' una conquista importante, perché il mesotelioma è un problema di grandissimo significato per quella provincia e la destinazione di 300 mila euro, pur essendo una cifra che si perde negli 89 milioni di stanziamento significa molto. Con questa cifra verrà creato un Centro clinico, il primo Centro clinico di studio del mesotelioma, che porrà il Piemonte come Regione capofila a livello italiano, dimostrando una grande attenzione e senso di responsabilità, da parte dell'Assessore D'Ambrosio, della Giunta regionale e del Presidente Ghigo, nei confronti delle migliaia di alessandrini che, purtroppo, soffrono di questo problema ed hanno bisogno di risposte come queste. Risposte di fatti e non di parole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Questo provvedimento presenta una serie di caratteristiche, evidenziate dagli interventi che mi hanno preceduto, e arriva con un metodo che lascia abbastanza perplessi.
Evidentemente, si può anche pensare che parecchi di questi interventi abbiano una logica, vista la situazione complessiva del patrimonio immobiliare esistente nella sanità, però presentano anche tutti quei difetti che sono stati ricordati.
Tra l'altro, sono presenti degli elementi di contraddizione: c'è un intervento nei confronti dell'Ospedale di Novara, certamente positivo, che va nella giusta direzione di salvaguardare quella struttura sanitaria e non tanto inventarsene di nuove. Uno dei tanti elementi di contraddizione dentro la politica sanitaria di questa regione che promette di tutto e di più e poi qualcosa fa. Il tutto senza un minimo di organicità, di programmazione e di politica sanitaria effettiva.
Per queste ragioni voteremo contro, non perché pensiamo che ogni singolo intervento non vada bene, ma perché non si può dare un giudizio positivo per il modo in cui il provvedimento è arrivato in aula e per la totale mancanza di programmazione e di organicità nell'intervento.
Ribadisco il nostro voto contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Come ha preannunciato il Consigliere Riggio, voteremo a favore del provvedimento, pur ritenendo che esso sia stato assunto in modo tardivo e insufficiente. Penso sia noto a tutti i Consiglieri in quest'aula che quando utilizziamo fondi dell'ex articolo 20 per l'edilizia sanitaria utilizziamo fondi che ci vengono destinati a livello centrale attraverso una suddivisione tra le Regioni per il fabbisogno.
Al di là della diatriba molto interessante sulle cifre se sia il governo precedente o il governo Berlusconi ad aver aumentato la spesa sociale sanitaria (avrei qualche dato, ma non voglio aprire una polemica sulla questione, personalmente non ritengo che i dati siano quelli indicati dal Consigliere Botta, che sia il contrario, ma non è questo l'argomento), un dato è certo: stiamo ragionando di fondi trasferiti dallo Stato del governo precedente (Ministri Bindi e Veronesi). Non solo ci fu allora questo trasferimento, ma il problema legato ai ritardi è il tempo che la Regione ha impiegato da quel momento di decisione del trasferimento, a farli diventare interventi concreti. Questa è la prima spiegazione concreta, materiale, delle ragioni del ritardo.
La seconda riguarda l'insufficienza. Certamente c'è l'ex articolo 20 rispetto ai bisogni, c'è da capire quanto la Regione, per i singoli capitoli e per le singole cose, riesca o voglia investire sull'edilizia sanitaria. Se tutto è come quei miliardi che abbiamo prenotato per quanto riguarda nuove strutture sanitarie all'interno del Piemonte, ma prenotiamo non progettiamo e non spendiamo, capite che, nel momento in cui, invece il patrimonio sanitario edilizio invecchia sempre più e ha bisogno di interventi (di cui il Consigliere Placido ed altri facevano riferimento) certamente ci troviamo in condizione di insufficienza.
Stante questo e sapendo quali sono le realtà territoriali piemontesi nella delibera vedo interventi come quello del nuovo ospedale di Alba-Bra di cui penso che se ne stia parlando in Consiglio già dalla scorsa legislatura - dico: finalmente arriviamo ad un ulteriore intervento che non è quello che forse consentirà di completare definitivamente la situazione.
La ragione del nostro voto favorevole è che almeno questo c'è, anche se con ritardo e in modo insufficiente. Riteniamo, invece, che si debba fare di più e spero che anche il nostro voto sia uno stimolo in questa direzione.
Tuttavia, le nostre preoccupazioni su interventi non programmati, o se programmati non realizzati, è una preoccupazione reale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

Non ho intenzione di parlare a lungo su tutta la questione, parlo in modo specifico su alcune affermazioni. Il Consigliere Papandrea, ad esempio, ha tirato in ballo l'ospedale di Novara affermando che sembrava assurdo, avendo deciso la Giunta regionale e il Consiglio di stanziare in bilancio preventivo sul 2003 25 milioni di euro per lo studio preliminare di fattibilità, spendere ulteriori 4 milioni sull'ASO di Novara, così come citato nel provvedimento. Innanzi tutto diciamo che, per quanto riguarda l'ospedale di Novara, un po' tutti, opposizione e maggioranza, siamo stati concordi nel dire che nella migliore delle ipotesi ci vorranno dai cinque ai dieci anni perché quell'ospedale venga realizzato. E' ovvio che, in questo periodo di tempo, gli utenti non possono rivolgersi a strutture sanitarie site in Lombardia (oltre al fatto che già vanno per alcune questioni essendo Novara un'ASL di confine). Ragion per cui è giustificato l'intervento dei 4 milioni visto il fatto che questo intervento dovrà sopperire ad alcune carenze (in realtà non si tratta di carenze, ma di migliorare la qualità di un servizio).
Colgo anche l'occasione per dire che - visto che in aula abbiamo il Presidente Cota, il Consigliere Godio e la Consigliera Manica e il sottoscritto novaresi - nonostante quei 25 milioni di euro contenuti nel bilancio 2003 che la Regione ha approvato entro il 28 febbraio, a sette mesi di distanza il Comune di Novara - lo dico responsabilmente sapendo di essere iscritto ad un partito politico che ha la maggioranza relativa che governa il comune di Novara - non ha ancora scelto l'area per realizzare la struttura. Penso che debba arrivare dalla Regione un segnale corretto e responsabile. Corriamo il rischio (già serio in forte percentuale oggi), se passeranno altri otto o nove mesi, che quei soldi vadano a residuo. Con i tempi che corrono, non so se i residui potranno ancora mantenere la destinazione iniziale o se invece, a fronte di esigenze, carenza di fondi per altre strutture che stanno partendo, sarà possibile e dignitoso sostenere che quella finalità iniziale venga mantenuta. Speriamo che possa essere mantenuta senza che si debba essere eccessivamente disinvolti nel sostenerla fra qualche mese.
L'intervento per l'ospedale di Novara contenuto in delibera ci sembra non in contraddizione, come diceva il Consigliere Papandrea, ma pienamente giustificato dai tempi che ancora mancano per la realizzazione della nuova struttura.
Per quanto riguarda la questione dello stanziamento, ho voluto solo cogliere l'occasione perché ognuno di noi, responsabilmente, presso le proprie forze politiche che governano la città con ruoli diversi, si decida su quell'area altrimenti quei rischi diventano reali.
La terza questione riguarda la rivendicazione del tipo: "I novanta milioni di euro vengono dal Governo di sinistra, dal governo D'Alema".
Diciamola tutta, questi 90 milioni di euro vengono dall'articolo 20 della finanziaria del 1988.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Riggio)



GALLARINI Pierluigi

Si, non no, Consigliere Riggio. Sono convinto e pronto a dimostralo ma non qui perché non voglio far perdere tempo all'intero Consiglio, ma al bar davanti ad una tazza di caffè. Sono pronto a dimostrarlo, dato che gli elementi sono di una chiarezza analitica incontrovertibile. Vengono dalla Finanziaria del 1998, quindici anni fa, tant'è che...



(Commenti fuori microfono della Consigliera Manica)



GALLARINI Pierluigi

Scusi, Consigliera Manica, se vogliamo dirla giusta, gli stanziamenti sarebbero dovuti esserci nel 1988, quando quei trentamila miliardi furono inseriti in legge. Non c'erano. Vivemmo poi tutti, commentando Tangentopoli, che addirittura in alcuni casi furono spartite questioni relative a quei trentamila miliardi che non c'erano.
Questa è la realtà; poi, è chiaro che sono stati trovati nel corso degli anni, dal 1988 in poi, ma se vogliamo essere precisi, nel 1988 quando la legge, che approvò il Parlamento e non il Governo, stanziò quei trentamila miliardi, c'era un Governo di Pentapartito.
Non si tratta di affiggere all'occhiello il distintivo A o B. La realtà è questa. Se c'è qualcosa di scandaloso, in tutta la vicenda, è che stiamo parlando di una legge che quindici anni fa ha stanziato fondi che oggi siamo oggi a destinare.
E' vero, ho sollevato in IV Commissione la questione - d'accordo con il capogruppo Cattaneo - perché ce ne siamo accorti pochi giorni prima esattamente a luglio, quando l'assestamento di bilancio ha occupato tutte le sedute, sia di Commissione sia di Consiglio.
Le Commissioni hanno ripreso a lavorare il giorno 8 settembre e in allora lo abbiamo sollevato; quindi, in tempo utile alla ripresa delle Commissioni di settembre.
E' vero che si sono persi tre mesi sulla questione e c'è una responsabilità da parte della Giunta, del Consiglio, ma stiamo parlando di tre mesi a fronte di un percorso che ha impiegato quindici anni per portare queste risorse.
Anche questo va detto, perché ogni tassello, collocato nel mosaico complessivo, lo si legge meglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Finalmente - o meno male - siamo qui per confrontarci, augurandoci di approvare questo testo unificato di proposta di due deliberazioni importanti: la prima, sulla variazione per l'assestamento del programma degli investimenti dell'articolo 20 della legge n. 67/88 (dove vi è anche la compartecipazione, in alcuni casi, di Comuni con capitali propri di RSA) e la seconda più importante, sia per il numero di interventi (che abbracciamo l'intero territorio piemontese) sia per lo stanziamento di 89 milioni di euro abbondanti, pari a circa 180 miliardi di vecchie lire.
Vorrei essere ancora più preciso del collega Gallarini, che notoriamente è uno tra i più attenti Consiglieri, forse maggiormente su un tema importante come la sanità che lo vede impegnato, da anni, nei vari ruoli che ha ricoperto sia all'interno del Consiglio sia all'interno della Giunta regionale.
Il collega Gallarini ha ragione. Abbiamo ricostruito l'aspetto degli stanziamenti e non vi è dubbio che l'articolo 20 discenda da una legge del 1988, in piena gestione del Pentapartito. Da allora, è stato elaborato un programma pluriennale oltre le legislature (un programma decennale) e di volta in volta, i Governi che si sono succeduti - in allora, per chi ricorda, i Governi erano abbastanza frequenti, perché dopo la parentesi del Governo Craxi e De Mita si era ripreso a cambiare Governo ogni sei o sette mesi - facevano le scelte di governo proponendo al Parlamento, di finanziaria in finanziaria, questo o quel stanziamento.
Tutto questo per dire che, al di là del Pentapartito, dell'attuale Governo Berlusconi o del Governo che lo ha preceduto (i tre Governi del centrosinistra) questi sono soldi degli italiani. Quindi, che problema c'è? Pongo una riflessione all'opposizione: sono soldi, come tutti quelli che vengono gestiti dagli Enti pubblici e, in primis, dal Governo nazionale (quindi dallo Stato centrale) che derivano dall'impostazione e dalla tassazione che riguarda ognuno di noi. Ogni italiano - compresi i bambini al di là che ci sia quel "cattivo" di Berlusconi al Governo o quel "bravo" di D'Alema, incomincia, indirettamente o direttamente, a pagare tasse e, alcune volte, addirittura imposte.
Il ritardo dovuto a noi lo vedo come una corresponsabilità della Giunta e del Consiglio, della Commissione e della maggioranza, e della maggioranza e dell'opposizione.
Eravamo tutti presenti quando, in occasione della legge finanziaria abbiamo discusso della soluzione dell'ospedale Alba-Bra e di dove si andava a prendere i quindici milioni e mezzo mancanti. Abbiamo visto l'alleanza dei Consiglieri cuneesi (altra Provincia fortemente rappresentata, sia come Consiglieri di maggioranza sia di opposizione: il Vicepresidente della Giunta regionale è espressione di quel territorio); abbiamo visto l'alleanza Toselli-Riba; abbiamo visto i Radicali che, sia pure con parere diverso, portano all'attenzione dell'Aula questo punto e abbiamo deciso insieme, con gli stanziamenti per i 1600 posti delle RSA (uno dei punti di sblocco della discussione del bilancio e della finanziaria) di scegliere di finanziare l'ultima parte dei fondi necessari per garantire la realizzazione dell'ospedale di Alba-Bra. La proposta dell'Assessore D'Ambrosio fu: "Mettiamo questi quindici milioni sui fondi dell'articolo 20, ci rivediamo subito dopo la Finanziaria in Commissione e facciamo questo programma".
La Giunta Ghigo ha ottemperato all'impegno. Il 25 marzo ha approvato la delibera, con l'allegato A in allora, oggi diventato B in quanto testo unificato, con la quale sono state confermate una serie di interventi: 14 interventi che abbracciano un intero territorio.
La Direzione - perché non è sempre solo colpa dell'Assessore l'Assessore, la Giunta regionale, il Consiglio, la maggioranza l'opposizione e la Commissione, della questione (forse prese dal buono scuola e dalla sessione di bilancio per la Finanziaria per l'assestamento e quant'altro) ce ne sono dimenticati.
Lo dico in maniera molto chiara: ce ne siamo dimenticati e, per quota parte, anch'io, per un sessantesimo, potevo ricordarmi. In quel dibattito dove sono stato protagonista insieme a quasi tutti voi, ci siamo confrontati sulla sanità, in particolare. Ce ne siamo ricordati solo a fine luglio; tant'è che proposi - e l'Assessore D'Ambrosio me ne può dare atto alla Giunta regionale questa soluzione: dato che ormai siamo a fine luglio vi è l'urgenza, secondo noi, di assumere una deliberazione con poteri sostitutivi del Consiglio, una deliberazione che, legittimamente, la Giunta regionale può assumere, e che deve essere confermata, entro 60 giorni, dal Consiglio regionale.
Successivamente, l'Assessore D'Ambrosio, per un atto di attenzione verso il Consiglio regionale, per la delicatezza del tema e per l'importanza dello stanziamento di 190 miliardi di vecchie lire (o poco meno), ha deciso di affrontarla in Commissione, cosa che è puntualmente avvenuta. Il Presidente Pedrale, infatti, l'ha inserita nell'ordine del giorno, e in data 17 settembre, se non ricordo male, è stata licenziata con il parere favorevole. Oggi ci troviamo in questa sede perché la maggioranza, in particolare il Gruppo che presiedo, in un ritaglio di questo Consiglio regionale, ha manifestato l'esigenza di discuterne. Mi auguro, quindi, di approvarla.
Vorrei tuttavia portare la questione anche nel merito e nella dimensione del provvedimento, perché non si può solo far rilevare che siamo in ritardo, che si poteva fare meglio, che i soldi li ha messi il Governo di centrosinistra, che il Presidente Berlusconi c'entra poco, o che, alla fine, la matrice di tutto questo provvedimento è riconducibile addirittura al Pentapartito, alla Prima Repubblica, al 1988 e al Governo di allora.
Bisogna anche ricordare che vengono risolti i problemi in corso d'opera di 4 importanti interventi, che vengono finanziati 14 importantissimi interventi che risolvono altre 14 importantissime necessità su 12 o 13 ambiti, abbracciando l'intero territorio di questa Regione. Si danno delle risposte epocali - perché dobbiamo usare anche degli aggettivi ridondanti qualche volta per portare nella dimensione il provvedimento - a questa Regione! Con questo provvedimento, oggi, si risolve il problema, o, meglio, la questione aperta del nuovo ospedale di Alba-Bra, completandone il finanziamento; si risolve il problema o, meglio, la questione aperta per le attrezzature dell'ospedale di Asti per 18 milioni di euro, per dare operatività a quell'ospedale; si danno risposte importanti, come ricordava il collega che mi ha preceduto, sull'ospedale di Novara, che si aggiungono ad uno stanziamento fatto in legge Finanziaria per la realizzazione del nuovo ospedale in quella città; si dà una risposta importante all'ASL'14, territorio del Verbano-Cusio-Ossola, con il finanziamento della Radioterapia, dove c'è stata una convergenza politica a 360 gradi, perché è una provincia tristemente famosa, in Piemonte, come l'Assessore saprà (credo sia stato uno degli elementi di valutazione dell'Assessorato), per il più alto numero di casi di malattie neoplastiche si danno delle risposte importantissime, come il finanziamento integrativo della elisuperficie del servizio 118 di Borgo Sesia. Il 118 è un'eccellenza; è sicuramente uno dei vanti della sanità di questa Regione.
Il 118 piemontese viene osservato ed ammirato anche da altre Regione. Il servizio 118 piemontese della rete emergenza, in particolare la eliambulanza, è modello per l'intero Paese, e noi andiamo a finanziare il completamento di una base che serve due terzi del nostro territorio regionale.
Allora - e concludo, Presidente - non dobbiamo parlare solo del ritardo o della matrice originaria del finanziamento.
Credo che il Consiglio stia per approvare un Piano importante confermando una scelta di Governo della Giunta regionale del finanziamento di 14 interventi importanti e del completamento della soluzione di altri 4 in corso d'opera, in un momento in cui la sanità sta vivendo indubbiamente un momento difficile, perché le polemiche superano tutto ciò che funziona.
Ci sono stati ancora dei momenti difficili. La sanità, però, in Piemonte non è solo arresti, scandali, malfunzionamenti o episodi spiacevoli, ma sono anche donne e uomini che lavorano al servizio dell'intera comunità piemontese, un'Amministrazione regionale che dà delle risposte importanti che ha fatto delle scelte che il Consiglio regionale andrà - mi auguro confermando. La sanità piemontese è anche il miracolo di riuscire ad ultimare un trapianto di fegato quando in tutto il Paese c'è un black out.
Credo che questo provvedimento si possa annoverare in una pagina positiva degli interventi della Giunta regionale e della sanità in questa Regione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Cattaneo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Sarò brevissimo, Presidente, un po' tirato in causa dal collega Cattaneo, un po' tirato in causa dal collega Placido.
Al collega Placido devo dire che, onestamente, non avevo capito che al termine di un intervento così animano e, forse, anche un po' animoso, il voto fosse favorevole. Probabilmente non ero stato così attento a tutti i passaggi logici. Certo, l'aveva già detto lui e l'aveva probabilmente argomentato anche la collega Suino.
Fra tutti gli interventi di questa serie - è il motivo per cui ho chiesto la parola - quello che ritengo obiettivamente significativo per un'analisi in questo momento è l'ospedale di Alba-Bra, ma non perché faccio parte di quella componente lobbistica cuneese che mi ha visto, anche in quest'aula, intervenire sullo stesso ospedale di Alba-Bra, ma perch ritengo che l'attenzione che in più occasioni il Consiglio e autorevoli esponenti di questo Consiglio hanno riservato a quell'ospedale, mi fa pensare che obiettivamente ha ragione la collega Suino quando dice, come critica di fondo a questo provvedimento, che c'è il rischio di rispondere più che ad un quadro o ad un disegno complessivo della sanità piemontese ad una serie di piccole o grandi pressioni di opinione pubblica o di partiti e di eletti di territorio. Io non conosco le altre realtà. Vedo l'ospedale di Novara, che hanno già citato, ma certo anche l'ospedale di Alba-Bra, che risponde alle esigenze di un territorio, è sicuramente stato inserito in questa fase anche perché c'era un'efficace lobby consiliare che, in qualche modo, aveva acceso i riflettori su quella realtà. Io questa è la risposta che volevo dare al Consigliere Cattaneo - mi sono occupato di quell'ospedale non tanto perché ritengo sia una scelta sbagliata costruire un nuovo ospedale. Anzi, credo che la razionalizzazione che porta all'accorpamento di due vecchi ospedali in una nuova struttura sia un passo importante e giusto, richiesto, come ripeto, anche dalla società civile. Di quell'ospedale mi aveva colpito il fatto che c'era un'analisi strutturale della collina su cui doveva essere costruito, che non era stata messa in discussione da nessuno (contrariamente a Novara dove il sito non lo trovavano). Il sito lo avevano individuato e avevano già comprato i terreni (mi dicono che sono stati comprati dalla Curia Vescovile ad un prezzo superiore alle quote di mercato). L'importante, poi era trovare i soldi e costruire quella rete di finanziamenti per l'ospedale.
Questo è un provvedimento che chiude una vicenda. Garantirà alla cittadinanza un ospedale nuovo. Magari, nel frattempo, perverranno le richieste delle due cittadine (Alba e Bra) per ottenere finanziamenti integrativi per mantenere il livello attuale di sanità, perché nell'attesa della costruzione del nuovo ospedale ci si sta già preoccupando di un possibile degrado delle prestazioni offerte dalla sanità pubblica.
Questo mi aveva colpito. Per queste ragioni avevo partecipato più volte al dibattito, presentando anche interrogazioni ed interpellanze a cui l'Assessore ha sempre risposto in modo puntuale, proprio per capire e per verificare cosa stava accadendo all'interno di un progetto importante e di grande impatto ambientale, che rientra, a mio giudizio, in uno di quei giochi in cui, alla fine, prevale anche un po' la capacità di ascolto, di farsi ascoltare, di lobby politiche e istituzionali che, soprattutto sul terreno della sanità, fanno sentire la propria voce.
Concludo ricordando che l'atteggiamento del nostro Gruppo è un atteggiamento di non partecipazione al voto. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio, per le considerazioni della Giunta sul dibattito generale.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Grazie, Presidente e cortesi colleghi.
Parlando di articolo 20, non posso esimermi dal ricordare l'On. Donat Cattin, che, con la finanziaria del 1987, volle fortemente l'articolo 20 con il quale venivano stanziati 30 mila miliardi di lire per la ristrutturazione e le attrezzature degli ospedali. Trovo altresì doveroso anche se le appartenenze politiche sono diverse, ricordare il Ministro Veronesi, che con la legge del 2000 ha stanziato altri 4 mila miliardi di lire per la sanità.
Oggi, abbiamo discusso proprio di quota parte di quei 4 mila miliardi.
Come al solito, quando si parla di sanità in quest'aula, la polemica diventa esasperata e animosa. Non rispondo ad alcuni menagrami di professione; convengo - e sarà fatto - che parte di quei miliardi che sono stati accantonati possano essere ripartiti sul territorio, perch l'obiettivo precipuo di questa Giunta - e lo andremo a valutare col Piano sanitario - è il rilancio della sanità a livello territoriale, cosa sulla quale tutti possono essere d'accordo.
Devo dire al collega Palma che i 30 miliardi di lire, per la precisione i 15.493.707 euro, stanziati per l'Ospedale di Alba-Bra, facevano già parte del Piano finanziario dei 280 miliardi, con il quale l'Ospedale di Alba-Bra dovrà essere costruito.
La collega Suino, che è sempre precisa nei suoi interventi, oggi mi è parsa quantomeno contraddittoria nei confronti dei suoi colleghi di partito, perché ha chiesto ulteriori fondi per un ospedale che non sta a cuore solamente a lei. Devo dire che, avendo già stanziato 4.679.103 euro per quell'ospedale, certamente non potevamo aggiungere altri fondi.
Collega Placido, lei ha chiesto notizie sulla delibera in questione: la delibera è stata assegnata alla IV Commissione il 9 aprile 2003 e licenziata - come lei sa - il 17 settembre 2003. Chiedo al Presidente Pedrale, col quale c'è un rapporto ottimale, di testimoniare quante volte la IV Commissione si è riunita (non certo per colpa del Presidente Pedale) nel corso del 2003. Normalmente, il Consiglio regionale si riunisce il martedì e il mercoledì; inoltre, si sono verificati diversi problemi che hanno portato all'approvazione di questa delibera - che considero importante - solamente il 17 settembre 2003.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione per appello nominale mediante procedimento elettronico, sulla deliberazione, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: Presenti 38 Consiglieri votanti 35 Consiglieri Hanno votato sì 33 Consiglieri Hanno votato NO 2 Consiglieri Non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio approva.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Colleghi, sto scorrendo l'o.d.g. e non mi pare sia necessario riunire la Conferenza dei Capigruppo, prevista per domani; martedì prossimo avremo già molto lavoro da affrontare con il provvedimento sull'assistenza, quello sulla sicurezza e il provvedimento dell'Assessore Cavallera.
Comunico, pertanto, che domani la seduta dei Capigruppo non avrà luogo.
La prossima seduta del Consiglio si terrà martedì prossimo. Chiedo di segnalare le interrogazioni e le interpellanze in forma scritta, per poterle trattare.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.25)



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