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Dettaglio seduta n.392 del 24/09/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(Alle ore 10.09 il Presidente Toselli comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.40)



(La seduta ha inizio alle ore 10.49)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Botta Franco, Casoni Costa Enrico, Cota, Ghigo, Marengo, Pichetto Fratin, Pozzo e Racchelli.


Argomento: Opere pubbliche

Proseguimento esame disegno di legge n. 312: "Norme in materia di sbarramenti fluviali di ritenuta e bacini di accumulo idrico di competenza regionale" (ed esame ordine del giorno n. 818 collegato)


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 312, di cui al punto 4) all'o.d.g.: "Norme in materia di sbarramenti fluviali di ritenuta e bacini di accumulo idrico di competenza regionale", prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Dispongo il rinnovo della votazione palese dell'emendamento n. 2.3) mediante procedimento elettronico, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale e quindi sospendo la seduta fino alle ore 11.20.



(La seduta, sospesa alle ore 10.51 riprende alle ore 11.21)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco nuovamente la votazione nominale (richiesta dai Consiglieri Cutaneo Bolla e Caramella), mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n.
2.3).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 31 Consiglieri hanno votato Sì 6 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva 2.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: All'articolo 2, comma 1 dopo le parole: "... la Giunta regionale ..." aggiungere le parole: "..., sentito il parere della Commissione competente ...".
2.5) Emendamento presentato dai Consiglieri Riba, Muliere, Suino, Ronzani Manica e Mellano: All'articolo 2, comma 1 dopo le parole: "regolamento attuativo in merito" sono aggiunte le parole: "sentite le competenti Commissioni".



PRESIDENTE

Ricordo al Consiglio che relativamente all'emendamento 2.4) l'Assessore Ferrero ha proposto la seguente modifica "sentita la Commissione competente".
Il Consigliere Chiezzi chiede che l'emendamento 2.4) venga votato nel testo originario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.4) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.5) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Per problemi tecnici rinnovo la votazione di tale emendamento.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.5), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
2.6) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero: All'articolo 2, comma 1 aggiungere le parole: "sentita la Commissione competente".
Indìco la votazione nominale, richiesta dai Consiglieri Cattaneo ed altri mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 2.6).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato Sì 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
2.7) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2 comma 1 la lettera a) è abrogata.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
2.8) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2 comma 1 la lettera b) è abrogata.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
2.9) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2 comma 1 la lettera c) è abrogata.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
2.10) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2 comma 1 la lettera d) è abrogata.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.10), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
2.11) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2 comma 1 la lettera e) è abrogata.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
2.12) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2 comma 1 la lettera f) è abrogata.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.12), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
2.13) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 2 comma 1 la lettera g) è abrogata.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 3.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: L'articolo 3 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
3.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 3 il comma 1 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
3.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 3 il comma 2 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
3.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: All'articolo 3 è aggiunto il seguente nuovo comma 3: "3. Il catasto raccoglie e codifica tutte le informazioni provenienti dalle strutture regionali tecniche a seguito della approvazione del progetto esecutivo, del relativo collaudo, nonché delle risultanze dei controlli effettuati nel corso dell'esercizio." La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Per quanto riguarda la norma relativa al catasto degli invasi, il testo presentato in aula dalla Commissione è nuovamente un testo assolutamente generico, e potrebbe anche neppure esistere nei due commi; potrebbe bastare un comma solo. Non si dice nulla, si dice solo che si istituisce il catasto ed il regolamento vedrà.
Riteniamo invece importante che, almeno in legge, ci siano dei connotati di carattere generale che la legge assegna al catasto, perch attualmente la legge decide solo di istituire un catasto e si ferma lì demandando tutto al regolamento. Ci sembra sbagliato.
Una legge così priva di contenuti non è una buona legge. Quindi vorremmo per lo meno indicare a grandi linee i confini e il merito del lavoro che il catasto dovrà affrontare, e che puntualmente il regolamento di attuazione dettaglierà in ogni sua parte.
Eliminare qualsiasi indicazione di criterio, di indirizzo e di contenuto generale, ci sembra proprio una esagerazione ed uno svuotamento del ruolo del Consiglio inaccettabile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Utilizzo il tempo a mia disposizione per cercare di presentare le osservazioni di tipo ambientale che questo emendamento mi suggerisce, a partire dall'analisi che facciamo e che continueremo a ripetere durante la discussione.
Questo testo di legge è troppo scarno e non dà la possibilità di programmare, da un punto di vista ambientale, l'impatto delle opere. Noi continuiamo a ritenere che queste opere produrranno sicuramente dei problemi di tipo ambientale, ma tali problemi non vengono considerati.
Questa legge è una legge di tipo tecnico (se così si può definire) che porta con sé due gravissimi problemi.
Da un lato, ignora che le opere che costruiremo avranno delle conseguenze che vanno al di là della pura e semplice raccolta e contenimento di acqua; quindi, ha questa carenza, perché ignora le conseguenze che si determineranno quando si realizzeranno le opere previste.
Dall'altro, pur da un punto di vista tecnico, è carente perché manca di una serie di specificazioni che potrebbero quanto meno dare maggiori dettagli tecnici e, quindi, perlomeno permettere una migliore gestione, nel senso di limitare quelli che noi continuiamo a ritenere dei danni indotti che potrebbero discendere dalla sua applicazione.
Quindi questo emendamento va proprio nel senso di cercare di inserire qualche elemento in più relativamente a un testo che ci appare troppo scarno, troppo generico e troppo poco dettagliato.
Naturalmente questo fa parte del solito atteggiamento che noi vediamo ripetersi nei confronti degli ambientalisti che, quanto più vedono avverarsi le affermazioni che hanno fatto nel passato, tanto meno sono ascoltati quando parlano al presente. E' una contraddizione incredibile perché avere avuto ragione nelle affermazioni fatte in passato, non produce la conseguenza che sembrerebbe inevitabile, ovvero, ottenere maggiore attenzione circa le valutazioni per il futuro in materia di tutela e di difesa ambientale.
Questo è un elemento abbastanza strano, che meriterebbe qualche riflessione generale. Comunque, inserito nel discorso di una legge che sembra ignorare le conseguenze ambientali che indurrà, noi pensiamo che quanto meno una maggiore specificazione nelle prerogative normative contenute in questa legge, sembrerebbe il minimo che si possa richiedere.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 4, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 4.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: L'articolo 4 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 4.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Per problemi tecnici dispongo il rinnovo della votazione su tale emendamento.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 4.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
4.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 4 il comma 1 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 4.2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
4.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: All'articolo 4 comma 1 la frase: "... dall'emanazione del regolamento di cui all'articolo 2 ..." è soppressa ed è sostituita dalla frase: "... dalla data di entrata in vigore della presente legge, ...".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Ricordo la situazione attuale degli invasi esistenti in Piemonte: sono oltre 600, di cui oltre 300 fuori legge, fuori dalle condizioni di sicurezza prescritte dalle leggi vigenti. E' una situazione molto grave e preoccupante, che ai firmatari sembra non possa essere ulteriormente dilazionata.
In otto anni non si sono messi a posto oltre 300 invasi, quindi ci saranno situazioni che possono anche essere di pericolo non accertato perché mancano i certificati. Noi proponiamo di non attendere un anno dopo l'emanazione del Regolamento, che ha anche sei mesi di tempo, quindi con questa legge chi è fuori regola da otto, sei, quattro anni può ancora rimanere fuori regola per un anno e mezzo: ci sembra, a questo punto, che la data entro la quale devono essere messi in regola sia quella dell'entrata in vigore della presente legge.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 4.3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
4.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: All'articolo 4 comma 1 dopo le parole: "... perizia tecnica definitiva ..." aggiungere le parole: "... di cui all'articolo 9 legge regionale 11 aprile 1995, n. 58." La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Dato che quando il Consiglio regionale approva una legge vi è un compito d'ufficio di coordinamento tecnico, a volte puramente di sistemazione di articoli e di testi, penso che lei possa intendere questo emendamento nella forma testuale dell'articolo 9 citato. È un articolo citato, un testo noto, e penso che, per coordinamento, questo emendamento sia leggibile nel testo richiamato dall'emendamento stesso.
Quindi lei può presupporre, in calce, il testo dell'articolo 9 della legge 11 aprile 1995. Se mi concede un minuto di tempo, lo aggiungo, per chiarezza, nel testo dell'emendamento.
L'emendamento può non essere chiaro, però è certo.



PRESIDENTE

Intendendosi così, lo posso porre in votazione, collega Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

quello che le stavo suggerendo.



PRESIDENTE

Resta comunque a verbale quanto lei ha dichiarato.



CHIEZZI Giuseppe

Resta altresì a verbale, come coordinamento, il testo dell'articolo 9.



PRESIDENTE

La sua dichiarazione rimane a verbale.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 4.4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
4.5) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 4 il comma 2 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 4.5), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
4.6) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: All'articolo 4 comma 2 dopo le parole: "...vigilanza dell'impianto ..." aggiungere le parole: "... con personale idoneo e qualificato".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Vista l'importanza del comma 2, che prevede, nel caso in cui l'invaso sia gestito non dalla proprietà, l'individuazione di un responsabile, a tutti gli effetti, del corretto e diligente esercizio e della vigilanza sull'impianto, si riterrebbe utile inserire l'indicazione per cui questa responsabilità debba essere organizzata con personale idoneo e qualificato.
Anche per questo il Regolamento entrerà nel dettaglio, ma ci sembra una cosa utile specificare questa prescrizione di qualità al personale addetto a così importanti incombenze. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
L'emendamento appena illustrato dal collega Chiezzi, richiede una maggior formazione per il personale che dovrà dirigere l'esercizio e vigilare sull'impianto.
Questo disegno di legge, che vuole essere essenzialmente tecnico potrebbe avere delle ricadute non indifferenti sull'ambiente. Una delle conseguenze che si verificano, ad esempio, quando si effettuano gli sbarramenti, è l'interruzione del corso dell'acqua. È stato detto minimizzando, che uno degli interventi che sarà necessario fare (gli ambientalisti, infatti, hanno richiesto che vengano previsti), sono le cosiddette "scale di risalita", per consentire alla popolazione ittica di risalire e di passare oltre lo sbarramento. Ma questo è solo un punto.
Tra le opere di vigilanza e di gestione degli invasi, vi è anche il problema del rilascio. Tempo fa - grazie al nostro sistema di spezzettare tutti gli argomenti in pezzi più piccoli - si è parlato del problema del deflusso minimo vitale. In base alla legge, infatti, si deve garantire un deflusso minimo di acqua, che viene definito come la decima parte della media annuale di un corso d'acqua. Sappiamo benissimo - perché lo verifichiamo ripetutamente tutti gli anni - che in determinati periodi dell'anno, quando l'afflusso dell'acqua diminuisce sotto certi livelli tutta l'acqua che arriva a monte dell'invaso viene trattenuta nell'invaso e a valle non abbiamo più un rilascio d'acqua, proprio perché l'acqua che giunge serve appena per gli usi dell'invaso.
Dal punto di vista degli ambientalisti, sempre inascoltati, viene anche denunciato come il sistema di rilevazione e di indicazione del flusso minimo vitale sia assolutamente insufficiente a garantire la naturalità del fiume. Si tende ad affrontare il concetto di fiume come tante altre cose ovvero in modo meccanicistico, per cui il fiume è nient'altro che un tubo più naturale rispetto ad un tubo di cemento, sul quale possiamo agire proprio come si fa con un tubo: si inserisce un'interruzione e si crea una vasca, dimenticando che l'acqua che scorre nei fiumi, come ho sentito dire da alcuni colleghi, non è acqua che va persa, perché il fiume vive del fatto che l'acqua continua a scorrere.
Questo è un concetto che forse l'uomo ha perso e io ritengo che in questa regione, e in certe parti politiche, si sia perso più che altrove.
Noi affrontiamo questo argomento come se parlassimo di idraulica, ma ahimè, parliamo di idraulica anche senza termini tecnici e senza ascoltare gli esperti.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 4.6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 4, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 5.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: L'articolo 5 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 5.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 5, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 6.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: L'articolo 6 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 6.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva 6.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 6 il comma 1 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 6.2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
6.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 6, comma 1, la lettera a) è abrogata.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 6.3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
6.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 6 comma 1 lettera a) la frase: "da euro 1.500 a euro 8 mila ..." è soppressa ed è sostituita dalla frase: "da euro 2.000 a euro 10 mila ...".
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

L'emendamento cerca di aumentare l'incentivo, per i proprietari degli invasi, a rispettare la legge. Visto che si tratta di un settore non particolarmente diligente, aumentiamo gli incentivi affinché siano o diventino diligenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Poiché questo disegno di legge è stato presentato a giugno 2001 (parlare di inflazione in questi giorni è come andare a nozze), poiché il Consiglio, su indicazione dell'Assessore, ha respinto l'emendamento che il Consigliere Chiezzi aveva fatto sul vincolare ad un termine minore la presentazione della perizia tecnica, che è in ritardo di un secolo, forse incentivare maggiormente con una multa, una sanzione un po' più alta, è volere dare un senso al fatto che gli diamo un anno di attesa. Avrete sicuramente più di un mese per produrre il regolamento, fare delle cifre tonde non va a discapito di nessuno.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero per il parere della Giunta



FERRERO Caterina, Assessore ai lavori pubblici

Questo argomento lo avevamo affrontato in Commissione e la Giunta ha già aumentato tutti gli importi che voi vedete proposti nel disegno di legge, quindi riteniamo che questo sia già l'incentivo individuato dalla Giunta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 6.4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
6.5) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 6 comma 1 la lettera b) è abrogata.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 6.5), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
6.6) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 6 comma 1 lettera b) la frase: "da euro duemilacinquecento a euro 10 mila ..." è soppressa ed è sostituita dalla frase: "da euro tre mila a euro 15 mila ...".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 6.6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
6.7) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 6 comma 1 la lettera c) è abrogata.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 6.7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
6.8) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: All'articolo 6 comma 1 lettera c) la frase: "da euro cinquecento a euro 5 mila ..." è soppressa ed è sostituita dalla frase: "da euro mille a euro 8 mila ...".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 6.8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
6.9) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: All'articolo 6 comma 1, lettera c) dopo le parole: " ... al progetto approvato ..." aggiungere le parole: " ..., e sono tenuti comunque a realizzare le prescrizioni imposte." La parola al Consigliere Chiezzi, per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Anche questo emendamento tende a incentivare la diligenza dei proprietari e gestori degli invasi, precisando che, anche in caso di difformità, oltre alla sanzione sarebbe bene completare l'opera secondo le prescrizioni imposte e che questo elemento venga scritto nella legge. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Ritengo che i proponenti del disegno di legge non dovrebbero avere dubbi nell'accettare questo emendamento. Se non ci poniamo nell'ottica di garantire le prescrizioni, non è possibile pensare che questa legge riesca minimamente a rispondere al concetto di tutela ambientale.
Queste tre righe nascondono un problema fondamentale, poich significano che, pagando una multa, si può superare il concetto del deflusso minimo vitale. Sappiamo che, quando si operano degli sbarramenti è necessario rilasciare quella che ambientalmente è comunque una quantità minima di acqua (questo va detto); riguardo al deflusso minimo vitale bisognerebbe abolire la parola "vitale", perché è solo un deflusso minimo.
Che, poi, permetta o meno la vita, è ancora tutto da dimostrare, e noi sosteniamo che questo, dal punto di vista ambientale, non sia vero.
In queste tre righe - dicevo - è nascosto un trabocchetto, con il quale uccideremo i nostri torrenti. Nell'indifferenza del Consiglio regionale, permettiamo l'uccisione dei nostri corsi d'acqua, perché il significato di questo comma è che, chiunque gestisca un invaso, trovandosi nelle difficoltà che si ripetono in quasi tutti i periodi estivi, chiuderà le saracinesche che lasciano defluire l'acqua dall'invaso, sapendo che pagando 1 milione di vecchie lire, potrà tenere per sé tutta l'acqua, senza garantire più la vita del fiume.
E' questa la motivazione dell'emendamento presentato: secondo il sistema sanzionatorio - che dovremmo conoscere - per qualsiasi multa sanzionata, come in questo caso, da un minimo a un massimo, si può fare l'oblazione pagando - e chi sanziona con la multa è obbligato a farlo - nel modo più favorevole per il sanzionato, ovvero il doppio del minimo o un terzo del massimo. In questo caso, la forma più conveniente è il doppio del minimo, pertanto, con il doppio di 250 euro, cioè con 500 euro qualsiasi gestore di invaso potrà privare della portata idrica il corso d'acqua a valle del proprio invaso, sapendo che pagherà semplicemente questa multa.
Se non inseriamo il principio che le poche regole che vengono introdotte con questa legge devono essere rispettate comunque, se non poniamo una forma di garanzia di questo genere, non diamo certezza a nessuno e permettiamo qualsiasi tipo di comportamento, che andrà ad influire pesantemente sulla situazione a valle dell'opera.
Dobbiamo anche ricordare che parecchie valli alpine non hanno ancora dei sistemi fognari; penso alla Valle Chisone, che avrà un sistema fognario solo quando troveremo i fondi per realizzarlo.
Se priviamo i torrenti e i fiumi della portata d'acqua, inevitabilmente le reti fognarie dei paesi andranno a confluire nei fiumi, quindi avremo dei corsi d'acqua che saranno delle fogne a cielo aperto! Spero, dunque, che ci sia un ripensamento da parte della Giunta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Anch'io invito la Giunta a riflettere sulla necessità di fare in modo che la legge venga applicata, e non solo di prevedere una sanzione, in caso di mancato rispetto delle norme.
Bisogna individuare delle norme che prevedano l'applicazione della legge e, a fronte di atteggiamenti di boicottaggio, si intervenga affinch la legge funzioni e venga rispettata. Diversamente, siamo di fronte a un provvedimento pericoloso.
Non possiamo trattare i gestori degli invasi come se fossero degli automobilisti, che possono anche essere indisciplinati! L'acqua è un bene troppo importante, per accettare una logica di questo genere.
Ritengo si possa andare verso un'eliminazione di questo punto e individuare delle forme più costringenti, riguardo all'applicazione della legge, oppure individuare delle forme che garantiscano, ad esempio, che il tipo di multa applicato valga per ogni giorno in cui avviene la violazione.
Una multa di quel genere dovrebbe essere applicata per ogni giorno, mezza giornata o anche ora; per essere un deterrente la multa, dovrebbe creare un problema di danno effettivo ed esprimere che si sta compiendo qualcosa di enorme gravità. Non è come la violazione delle regole della strada su cui paradossalmente, sono state introdotte ulteriori regole molte più restrittive con la patente a punti (che oltre alla multa innesca un altro elemento di freno a comportanti non corretti). Parrebbe che, come minimo parlando di acqua dovremmo tenere un atteggiamento ancora più rigido sostanzialmente molto più liberarle, perché non credo che le cifre qui previste siano tali da preoccupare le società che gestiscono questi invalsi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Ho aspettato ad intervenire perché speravo in una risposta dell'Assessore, che non è avvenuta o è avvenuta in termini negativi.
Personalmente, credo che l'emendamento proposto dai colleghi Chiezzi e Papandrea sia convincente, in quanto la multa rischia di essere veramente ridicola, rispetto ad una costruzione in difformità del progetto, se non è collegato un ripristino del progetto originario con il costo dell'acqua e con la propria ricchezza. Una multa, anche il massimo della multa - anche i dieci milioni, caro collega Moriconi - sarà un'inezia rispetto al valore commerciale e produttivo dell'acqua. Costruire in difformità di un progetto regionale, e dare la possibilità di sanarla con una semplice multa di soli dieci milioni, vuol dichiarare che la legge la applica chi la vuole tendenzialmente i "fessi" - e gli altri pagano la multa da dieci milioni.
Per questo motivo, con un certo disappunto, voterò a favore dell'emendamento, anche se siamo ancora in tempo per cambiare l'orientamento. Mi auguro che l'Assessore suggerisca diversamente a questo Consiglio regionale disattento, per un voto che rischia di avere un impatto molto più grande di quanto la maggior parte dei colleghi si sta rendendo conto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero.



FERRERO Caterina, Assessore ai lavori pubblici

Le considerazioni che abbiamo svolto mentre voi discutevate, sono di altra natura rispetto all'approvazione o meno dell'emendamento.
Se prevedete che sia necessario mantenere le prescrizioni imposte venendo incontro alla preoccupazione che si condivide quando c'è una realizzazione in difformità dal progetto approvato, ci si chiede come mai in presenza di una conseguenza più grave per la mancanza dell'autorizzazione regionale, non si devono rispettare le prescrizioni.
Il ragionamento, se è possibile, è di andare avanti con la discussione e sospendere il voto su questo emendamento per trovare una dicitura più generica che coinvolga addirittura questioni peggiori rispetto a quella che avete individuato; una dicitura generica che esprima: "Il pagamento delle sanzioni non esclude il rispetto delle prescrizioni". Direi, quindi, di andare avanti con il resto.



PRESIDENTE

Sospendiamo per cinque in minuti la seduta e vi pregherei di rimanere in aula.



(La seduta, sospesa alle ore 12.19 riprende alle ore 12.29)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta.
Relativamente all'emendamento n. 6.9) c'è la proposta dell'Assessore Ferrero di sostituirlo con l'emendamento n. 6.13): "Al comma 2 aggiungere: il pagamento delle sanzioni di cui alla presente legge non esclude l'obbligo di osservanza delle eventuali prescrizioni imposte".
L'emendamento n. 6.9) viene quindi ritirato.
6.10) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 6 comma 1 la lettera d) è abrogata.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 6.10), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

6.11) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: All'articolo 6 comma 1, lettera d) la frase: "da euro duecentocinquanta a euro duemilacinquecento ..." è soppressa ed è sostituita dalla frase: "da euro 500 a euro 5 mila ...".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 6.11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

6.12) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 6 il comma 2 è abrogato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 6.12), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

6.13) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ferrero: Articolo 6, al comma 2 aggiungere: "il pagamento delle sanzioni di cui alla presente legge non esclude l'obbligo di osservanze delle eventuali prescrizioni imposte".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Volevo lasciare agli atti del lavoro di questo Consiglio un ringraziamento all'Assessore Ferrero, perché ha colto in zona Cesarini un sollecito che era venuto da questi banchi. Abbiamo svolto un buon lavoro recuperando quella che poteva essere una svista grave.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 6.13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 6, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 7.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: L'articolo 7 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
7.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 7 il comma 1 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
7.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 7 il comma 2 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
7.4) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 7 comma 2 la lettera a) è abrogata.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
7.5) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: All'articolo 7 comma 2, lettera a) la frase: "da euro cinquecento a euro millecinquecento ..." è soppressa ed è sostituita dalla frase: "da euro duemila a euro 10 mila ...".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.5), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
7.6) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 7 comma 2 la lettera b) è abrogata.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
7.7) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: All'articolo 7 comma 2, lettera b) la frase: "da euro duecentocinquanta a euro settecentocinquanta ..." è soppressa ed è sostituita dalla frase: "da euro 500 a euro 1500 ..." Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
7.8) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 7 il comma 3 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
7.9) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 7 il comma 4 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
7.10) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ferrero: all'articolo 7 dopo il comma 4 viene aggiunto il comma 5: "5. Sono esclusi dall'obbligo di cui all'articolo 7, comma 1, i proprietari degli invasi esistenti che hanno già ottemperato ai disposti di cui all'articolo 18 della legge regionale 11 aprile 1995, n. 58 (Norme in materia di sbarramenti fluviali di ritenuta e bacini di accumulo idrico di competenza regionale)".
La numerazione degli articoli 7 e 8 viene invertita.
L'emendamento n. 7.10) viene ritirato e sostituito con il seguente emendamento: 7.11) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Ferrero: Al comma 1 dell'articolo 7 dopo le parole: "articolo 13" aggiungere: "e articolo 18".
La parola all'Assessore Ferrero per l'illustrazione.



FERRERO Caterina, Assessore ai lavori pubblici

La sostanza dell'emendamento, forse, era più chiara con la vecchia dicitura, ma, nella realtà, dalle osservazioni fatte, era solo necessario aggiustare il comma 1 dell'articolo 7. Nel senso che escludiamo dal pagamento delle spese di istruttoria coloro che hanno già pagato ai sensi della legge n. 58 con la procedura che si era cominciata. E' soltanto una modalità che evita di fare pagare due volte le spese di istruttoria a coloro che sono ricompresi nelle procedure.



PRESIDENTE

Indico la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 7.11), presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Ferrero.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 7, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 8.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: L'articolo 8 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 8.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
8.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 8 il comma 1 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 8.2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
8.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 8 il comma 2 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 8.3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Non essendoci interventi indico la votazione palese, mediante procedimento elettronico, dell'articolo 8, nel testo originario Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento 9.1) presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: L'articolo 9 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 9.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
9.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 9 il comma 1 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 9.2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
9.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 9 il comma 2 è abrogato.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 9.3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Prima di passare alla votazione dell'articolo 9 devo dare atto a verbale che alla seconda e terza riga del comma 2 le parole "anno 2002" sono da intendersi "anno 2003". La stessa cosa vale alla terza riga del comma 2.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 9, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 10.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: L'articolo 10 è abrogato.
Tale emendamento è ritirato.
Emendamento 10.2) presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 10, comma 1, la lettera a) è abrogata.
Tale emendamento è ritirato.
10.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: all'articolo 10, comma 1, la lettera b) è abrogata.
Tale emendamento è ritirato.
Non essendoci interventi indico la votazione palese, mediante procedimento elettronico, dell'articolo 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Prima di passare alla votazione dell'intero testo della legge procediamo all'esame dell'ordine del giorno 818 "Norme in materia di sbarramenti fluviali di ritenuta e bacini di accumulo idrico di competenza regionale", collegato al disegno di legge n. 312, a firma dei Consiglieri Mellano e Palma.
In base all'articolo 78 del Regolamento tale ordine del giorno deve essere posto in votazione prima della votazione dell'intero testo della legge. Il Regolamento non stabilisce nulla circa le dichiarazioni di voto.
Su tale ordine del giorno la Giunta ha espresso parere favorevole.
Indìco quindi la votazione palese, mediante procedimento elettronico dell'ordine del giorno n. 818, il cui testo recita: "Udita la relazione del Consigliere Emilio Bolla nel presentare il disegno di legge 312 "Norme in materia di sbarramenti fluviali di ritenuta e bacini di accumulo idrico di competenza regionale" ed apprezzata, in particolare, la conclusione del relatore laddove auspicava la previsione di un vincolo per l'utilizzo dell'acqua invasata per eventuali scopi di protezione civile ed antincendio il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a considerare tale preciso orientamento nella redazione del Regolamento attuativo previsto dall'articolo 2 del suddetto disegno di legge".
Il Consiglio approva.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto dell'intero testo della legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Non sono intervenuto prima della votazione dell'ordine del giorno, ma ritengo positivo il fatto che l'Aula abbia voluto approvare anche l'ordine del giorno collegato al disegno di legge.
Tale documento prendeva atto della relazione fatta dal collega Bolla e accanto ad una relazione tecnica e dettagliata di spiegazione del provvedimento, auspicava che fosse tenuto conto dell'esigenza di un utilizzo anche pubblico dell'acqua invasata degli impianti che si andranno ad autorizzare con regolamento regionale.
Quindi, semplicemente l'ordine del giorno votato chiede alla Giunta nella redazione del regolamento attuativo, di tenere conto di questo auspicio, di questo utilizzo pubblico a fine di protezione civile e antincendio dell'acqua invasata negli impianti che autorizzeremo.
Ovviamente sarà compito della Giunta trovare le forme e le modalità ritenute migliori per sancire, se non un vincolo, almeno una prerogativa d'interesse pubblico.
Sul provvedimento 312 in complessivo, il Gruppo Radicale alla fine si asterrà. Ci asterremo perché riteniamo che la legge, peraltro in molti aspetti utile e sicuramente necessaria per chiarire e definire con più puntualità un argomento delicato - come avevo detto all'inizio dell'apertura di questo lungo dibattito - lasci comunque, almeno a noi, un margine di incertezza, di non soddisfazione, che però probabilmente è un combinato disposto di leggi nazionali e di leggi regionali per cui noi andiamo sicuramente ad autorizzare un Regolamento della Giunta regionale che riguarderà invasi piccoli e invasi che sono considerati piccoli, ma di grande impatto.
Dicevo all'inizio che personalmente - è anche una questione di sensibilità, come ricordava qualcuno - un invaso di 15 metri d'altezza, di un milione di metri cubi di capienza è un invaso importante, è un invaso su cui dovremo fare molta attenzione, su cui il Regolamento dovrà fare molta attenzione.
Poi ci sono altri punti che voglio qui sottolineare, come l'articolo 4 su cui ci siamo soffermati poco, ma grazie a un emendamento del collega Chiezzi lo si è potuto evidenziare. Con grande ritardo di tutto il Consiglio, andiamo ad approvare una legge che dà comunque ancora un anno di tempo a chi ha costruito gli invasi per adeguarsi alla legge che stiamo costruendo. L'auspicio che qui voglio formulare è che, almeno per quanto di nostra competenza, per quanto di competenza dell'Assessorato, si proceda celermente alla redazione del Regolamento, proprio perché non sarà facile.
Ricordo che, se l'Assessorato si prende sei mesi di tempo, diventeranno sei mesi più un anno e quindi per un altro anno e mezzo avremo assenza di perizie tecniche definitive degli invasi.
Quindi, apprezzando peraltro il lavoro che abbiamo fatto ieri e anche stamattina in aula con una capacità di attenzione e di ascolto da parte dell'Assessore e dell'Assessorato, noi, come Gruppo Radicale, ci asterremo sul complesso del provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi per dichiarazione di voto.



MORICONI Enrico

Svolgo questa dichiarazione di voto a nome del Gruppo dei Verdi, dei Comunisti Italiani e di Rifondazione Comunista.
Devo dire, in prima istanza, che stamattina, all'ultimo momento abbiamo evitato quello che poteva essere un grave errore che avrebbe procurato sicuramente un danno sicuramente; per questo è da sottolineare con attenzione il fatto che l'Assessore ha comunque compreso il passaggio che poteva essere foriero di gravi danni, se non fosse stato raccolto.
Ugualmente va messo in risalto l'ordine del giorno - per quanto sappiamo che gli ordini del giorno hanno l'importanza che hanno e che sovente non sono applicati - che sottolinea un uso pubblico sicuramente condivisibile per quanto riguarda l'acqua raccolta negli invasi che noi con questa legge, andiamo ad autorizzare.
Qui, però, finiscono le note parzialmente positive, perché il nostro voto sarà sicuramente contrario, per i motivi che abbiamo illustrato durante tutta la discussione.
Parlando di invasi e di sbarramenti fluviali, ci sembra che non sia possibile non affrontare l'argomento da un punto di vista globale: gli invasi e gli sbarramenti servono per raccogliere l'acqua, e il problema è rappresentato dalle conseguenze che noi generiamo facendo questo atto.
L'esempio che abbiamo ricordato e di cui abbiamo parlato in questi giorni - ieri mattina ce ne ha dato l'occasione anche la vicenda della Vallemme - è che, in base a questo disegno di legge che andiamo ad approvare, non si pone nessun problema sulla realizzazione dell'invaso in Vallemme e in Valle Rio Acque Striate, invaso contro cui tutta una parte consistente della popolazione interessata si era mobilitata fino ad avere ragione. Ma, come si dice da ieri mattina, ha avuto ragione non già dal punto di vista politico, ma dal punto di vista giudiziario, e questa noi la riteniamo di nuovo una sconfitta della politica.
Riteniamo che stamattina stiamo rifacendo lo stesso percorso, perch pensiamo agli invasi e agli sbarramenti semplicemente come a delle opere che vanno costruite, senza che neanche l'aula abbia fatto un minimo di riflessione su che cosa significhino queste opere. E io voglio ricordare perché nessuno lo ha fatto, che gli invasi non rendono poi quello che promettono nella fase di progettazione.
Ormai lo dicono numerosi esperti internazionali - mi scuso con gli esperti che sono presenti qui in Consiglio, ne ho visto passare uno, è un esperto di costruzioni - che ammettono quali sono le conseguenze negative che poi ci troviamo a vivere: c'è un'evaporazione estiva del 40% del contenuto dell'acqua che viene sempre ignorato in fase di progettazione; le opere presentano un insabbiamento che è sempre più veloce di quello che viene previsto in fase di realizzazione. Questi due effetti combinati fanno sì che poi gli invasi rendano molto, molto meno rispetto alle ipotesi formulate.
Inoltre, non è stato affrontato il problema degli usi plurimi. Sovente si dice: "Facciamo un invaso", ma poi potremmo usarlo per usi plurimi.
Anche l'ordine del giorno che abbiamo approvato non ci toglie da questo dubbio: l'acqua invasata potrebbe essere usata per usi plurimi.
Ricordo che ci sono degli usi plurimi che confliggono tra di loro e non possono coesistere. L'abbiamo visto questa estate: per produrre più energia elettrica, bisognava tenere l'acqua, ma per avere acqua da irrigare bisognava farla defluire dalle paratie.
Quindi anche in questo caso abbiamo avuto la dimostrazione palese che alcuni principi che sono alla base della costruzione di questi invasi non possono poi essere rispettati.
Abbiamo sottolineato anche come il problema degli invasi ci porta inevitabilmente a ragionare sul deflusso minimo vitale.
Abbiamo evitato che, all'ultimo momento, il problema del deflusso minimo vitale si superasse semplicemente con il pagamento di una piccola multa quasi irrisoria.
Inoltre c'è il problema di come è costruito questo disegno di legge.
Infatti come è stato sottolineato dalla maggioranza dei Consiglieri dell'opposizione, si tratta di una struttura legislativa, nella quale il testo è solo una cornice quadro che verrà poi riempita dalla Giunta, come avviene in molti testi che noi approviamo.
Riteniamo che, anche se è stato accolto il passaggio, deve comunque essere sentita la Commissione, perché questo modo di procedere va nella direzione di un continuo depauperamento dei poteri del Consiglio, proprio in una fase in cui si parla di equilibrio di poteri tra Giunta e Consiglio.
Mi sembra che l'indirizzo che si vuole assumere sia effettivamente quello di diminuire il potere di controllo del Consiglio.
Quindi, da parte dei tre Gruppi consiliari, per i quali faccio la dichiarazione di voto, il voto non può che essere contrario, proprio perch questa partita non è una costruzione. Tutte le costruzioni hanno delle conseguenze sull'ambiente, ma in questo caso temiamo che tali conseguenze non sono state valutate a sufficienza.
E' chiaro che questo testo è solamente tecnico, però non è possibile pensare a questo argomento solo come ad una costruzione che sia poi ininfluente.
L'ultimo problema, che non è stato affrontato, è che l'invasamento di acqua in determinate zone, a seguito dell'evaporazione che si genera provoca inevitabilmente dei cambiamenti nel microclima.
Sono tutte condizioni che si ritiene non possano essere tenute in considerazione in un testo tecnico. Personalmente invece sostengo che proprio per le caratteristiche dell'opera si realizzerà, è necessario, anzi indispensabile, prevedere nella legge delle norme di garanzia prima della realizzazione di queste opere, che altrimenti avrebbero gravi conseguenze ambientali.



PRESIDENTE

Faccio una nota di coordinamento di cui gli uffici hanno constatato l'opportunità. Avendo approvato l'emendamento che introduce il riferimento all'articolo 18 della legge regionale n. 58/95, occorre per coerenza introdurre all'inizio del comma 1 dopo le parole "in riferimento all'articolo 4 della legge in votazione"anche le parole "in riferimento all'articolo 8 comma 1 della legge in votazione".
Non essendoci osservazioni in merito, il Consiglio ne prende atto all'unanimità.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Il nostro Gruppo si asterrà su questo provvedimento.
Ci sono molte considerazioni da esprimere, e molte di queste sono già state espresse dal collega Riba in apertura del dibattito, quindi non voglio ripeterle. Naturalmente nel corso del dibattito alcuni correttivi sono stati portati, alcuni dei quali importanti, come quelli ricordati dal collega Moriconi.
Con questo provvedimento prendiamo atto del trasferimento di competenze alla Regione; era giusto farlo, ma sicuramente si poteva osare di più.
C'è una questione di fondo sulla quale è aperto un dibattito; ci sono opinioni differenti all'interno del Consiglio, all'interno anche delle stesse forze dell'opposizione rispetto alla possibilità e all'utilizzo di raccolta dell'acqua, quando c'è, attraverso le strutture degli invasi.
Su questo dovremmo ulteriormente approfondire il nostro dibattito.
E' chiaro che raccogliere una risorsa importante come l'acqua, lo si può fare nel rispetto dell'ambiente, garantendo la sicurezza ai cittadini e rispettando certi criteri. Quindi, dobbiamo lavorare in questa direzione.
C'è una questione di fondo presente nel dibattito su questa legge, ed è una questione che non si chiuderà al termine della discussione, ma rimarrà aperta. Ci sono opinioni differenti da questo punto di vista, però dobbiamo lavorare per raccogliere questa risorsa, utilizzarla nel miglior modo possibile, garantendo prima di tutto il rispetto dell'ambiente e la sicurezza per i cittadini.
In ogni caso, sul provvedimento, come Gruppo, ci asterremo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo per dichiarazione di voto.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, Assessori e colleghi, rimango della convinzione che si poteva fare un'elaborazione legislativa diversa, che offrisse all'Assemblea qualche predeterminato canale vincolante ai comportamenti regolamentari futuri della Giunta, più ampi è più marcati.
Ho l'impressione che, con la legge che stiamo per votare, confermiamo una linea di tendenza che mi vede molto perplesso: quella di leggi essenziali che generano un potere regolamentare estremamente esteso da parte dell'esecutivo. Su tale potere non c'è alcun modo preordinato dei canali da percorrere o degli alvei, magari ampli, che condizionino la libertà data alla Giunta con la funzione regolamentare.
L'avevo già detto in introduzione, e qualcosa si è riusciti a fare anche con l'accoglimento di alcuni emendamenti. Di questo voglio dare atto all'Assessore, che si è collocata in modo molto aperto nella discussione anche se evidentemente non sono stati accolti emendamenti pesanti.
Senza dubbio l'aver votato l'ordine del giorno proposto dal collega Mellano dà il segno dei vuoti che si cercano di colmare.
Per quanto riguarda un'altra considerazione di fondo, in merito a questi poteri crescenti della Giunta e in queste materie, si è persa l'abitudine, la consuetudine e anche la tecnica di dare un respiro programmatorio. La materia che trattiamo ha interconnessioni vastissime. Ho l'impressione che l'approccio culturale presente in questa proposta legislativa sia il settorialismo, cioè non tiene conto della nostra storia quando, negli anni Settanta e Ottanta, si incominciò in Regione a parlare dell'uso plurimo delle acque.
Qui, come ho cercato modestamente e umilmente di evidenziare in sede di dibattito generale, non abbiamo predisposto uno strumento che sappia interagire, ad esempio, per quanto riguarda l'uso delle acque per scopo turistico e sportivo, ho citato il fiume Sesia per la pratica della canoa.
Dobbiamo capire che noi stiamo per dare all'impianto legislativo regionale un altro elemento, ma che sappia automaticamente saldarsi a tutti i comportamenti nominati. Non dobbiamo solo andare a tirare la giacchetta all'Assessore al turismo e allo sport per ricordargli che ci sono certi vincoli e certi comportamenti da rispettare o aspettare che lo stesso Assessore al turismo e allo sport tiri la giacchetta all'Assessore che ha competenza in questa materia, quindi, basarci sulla benevolenza e sulla sensibilità dei vari Assessori. La capacità di produrre una legge a sensibilità programmatoria concerne la creazione di qualcosa che sappia interagire laddove ci sono competenze che, in queste materie dell'uso delle acque, si muovono e intrecciano.
Capisco che sia una tecnica difficile, non è facile, ed è anche una cultura con una valenza politica che negli anni Novanta , quell'ubriacatura liberista, abbiamo smarrito. Il collega Chiezzi chiede sempre se è stato fatto il Piano regionale di sviluppo, che era il cardine della programmazione. No, perché si è persa questa esigenza di avere un impianto seppure leggero, seppure di orientamento , ma generale. Oggi, ognuno viaggia per se stesso. Ogni Assessore è un Assessore feudatario, che ha la sua competenza, e il Presidente Ghigo, "Governatore", viaggia in una dimensione siderale, in rapporti interplanetari. Questo è quanto abbiamo creato. Abbiamo creato un Presidente delle astrazioni e tanti Assessori che hanno la loro cosa da gestire, uso volutamente il termine "cosa".
Per questa ragione, il mio è un voto di astensione, in quanto, da un lato, si è continuato nel peccato, per me grave, di produrre delle leggi troppo leggere, che danno un potere regolamentare pesante alle Giunte senza predisporre dei canali sufficienti in cui muoversi in questo processo regolamentare; dall'altro lato, si perdono le occasioni per inserire nella produzione legislativa degli elementi di programmazione che non sono solo un fatto culturale, ma un fatto anche per far funzionare meglio materie che, come accennavo, sono sempre più interdisciplinari.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bolla per dichiarazione di voto.



BOLLA Emilio

A nome del nostro Gruppo, volevo esprimere la soddisfazione per essere giunti all'approvazione di un provvedimento che riteniamo importante.
Ringrazio la Giunta, l'Assessore e i funzionari che hanno lavorato a questo provvedimento e anche i colleghi dell'opposizione che hanno contribuito all'approfondimento di tanti temi importanti che sono contenuti in questo disegno di legge che, oggi, diventerà legge.
Esprimo questa soddisfazione perché, dal mio punto di vista, uno degli elementi più importanti di discussione, che abbiamo avuto anche modo di approfondire in questo periodo, è legato al discorso di una materia fondamentale, ancor più oggi, alla luce degli eventi che abbiamo vissuto negli ultimi anni per la nostra Regione, quale l'acqua.
Dal mio punto di vista, è fondamentale determinare delle norme che consentano di governare questo fenomeno. Ci dà più certezze, soprattutto ci dà una garanzia di controllo importante dei fenomeni ad essi connessi ma consente anche lo sviluppo di quelle attività economiche che ancora sono fondamentali per la nostra Regione.
Ringrazio l'Assessore e il collega Mellano per aver voluto sottolineare una proposta che era già emersa in Commissione per consentire una forma di utilizzo di questa risorsa per la Protezione civile e per l'Antincendio.
Ritengo che il fatto di poterla inserire nel Regolamento attuativo, insieme a tante altre proposte pervenute dai colleghi Consiglieri, costituisca un'opportunità importante e, credo, utile.
Nonostante tutto il bene che voglio al mio concittadino Enrico Moriconi, non sono tanto d'accordo sui temi che ha trattato relativamente all'ambiente, pur essendo, come tutti i colleghi in quest'Aula, molto rispettoso dell'ambiente. Credo che l'amico Moriconi immagini il suo ambiente come una giungla, nel senso che non prevede l'esistenza dell'uomo e della sua capacità e volontà di sviluppare, avendo a disposizione delle risorse, quella che è l'attività lavorativa ed economica.
Al di là della battuta, credo che si debba sempre porre attenzione agli aspetti ambientali delle nostre vallate e pianure. Governare, per esempio un fenomeno come quello degli sbarramenti fluviali e dei bacini non vuol dire pregiudicare l'ambiente, vuol dire governare questi fenomeni, quindi governare anche l'impatto ambientale che questi procurano sul territorio.
Ritengo che questo provvedimento, grazie al lavoro dell'Assessore, dei funzionari e del Consiglio, possa veramente darci un'opportunità importante per assecondare, da un lato, il discorso di sviluppo economico, dall'altro il discorso della sicurezza, che è legata comunque a queste infrastrutture, dall'altro ancora ristabilire un po' di ordine in un campo che, effettivamente, necessitava di una norma chiara.
Con il Regolamento ritengo che la Giunta potrà ancora intervenire su tante osservazioni che sono pervenute anche dai colleghi. Mi auguro che con questo si possa completare il buon lavoro che oggi sono convinto riusciamo a fare.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Angeleri per dichiarazione di voto.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, vorrei esprimere, in un minuto, il voto convinto a favore di questo disegno di legge, essenzialmente per tre motivi: primo perché si procede finalmente ad un processo di delegificazione quanto mai richiesto; secondo, perché era utile riorganizzare le norme in questa materia; terzo, perché lo si doveva fare tenendo conto di quella tutela ambientale che oggi, purtroppo, è quotidianamente all'ordine del giorno per quanto accade anche nella nostra Regione.
Questo, con gli emendamenti che sono stati presentati in quest'aula, e con il contributo offerto da tutti i Consiglieri di maggioranza e di opposizione, ritengo sia stato fatto .
Governare una materia come quella sugli sbarramenti fluviali, non è cosa semplice. Mi pare che sia stato messo un tassello importante in questa direzione.
Anche noi, come UDC, volevamo esprimere il convinto assenso a questo disegno di legge.
Grazie per il lavoro dell'Assessore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 39 Consiglieri hanno risposto Sì 26 Consiglieri hanno risposto NO 4 Consiglieri si sono astenuti 9 Consiglieri Il Consiglio approva.
La seduta è tolta.
(La seduta ha termine alle ore 13.22



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