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Dettaglio seduta n.389 del 16/09/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(Alle ore 15.14 il Vicepresidente Riba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



(La seduta ha inizio alle ore 15.49)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bussola, Cantore, D'Ambrosio Ghigo, Godio, Leo e Vaglio.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione della ricorrenza del 20 settembre 1870, anniversario della presa di Porta Pia in Roma


PRESIDENTE

Prima di procedere all'esame di altri punti all'o.d.g., su segnalazione richiesta dal collega Tapparo, il Presidente mi ha incaricato di svolgere una breve riflessione sulla data del 20 settembre 1870, di cui ricorre la scadenza tra qualche giorno.
Il 20 settembre 1870 fu un evento, da un lato, definitivo sul piano della composizione dello Stato nazionale italiano e, dall'altro, un evento di fatidica complessità politica, preceduto da un lungo periodo di duri confronti interni ed internazionali.
Occorre ricordare i fatti del 1867 e l'atteggiamento ondivago del Governo Rattazzi che, prima, sembrò approvare tacitamente l'iniziativa garibaldina per la liberazione o la presa - a seconda dell'ottica - di Roma e, poi, cedendo a Napoleone III, faceva arrestare lo stesso Garibaldi a Sinalunga. Rivendicata dall'Italia come propria capitale naturale e protetta dalla politica internazionale come appannaggio dello Stato Pontificio e simbolo di quel potere temporale che pure tante limitazioni e danni costituiva per l'immagine morale della Chiesa, Roma visse ancora l'impresa generosa e tragica di Enrico e Giovanni Cairoli che persero la vita a Villa Glori. Poco dopo, e dopo la vittoria di Monterotondo, la sconfitta di Mentana subita ad opera delle truppe francesi (tecnologicamente più attrezzate per via dei fucili a retrocarica "Chassepot"), anche Garibaldi veniva sconfitto, arrestato e confinato a Caprera.
Ma l'Italia fu, in conseguenza di questi fatti, scossa da un'ondata di indignazione sia contro i francesi, sia contro il Governo, il cui primo Ministro Menabrea (del momento) dovette dimettersi e fu sostituito dal piemontese e più fortunato Giovanni Lanza (che ebbe il suo uomo di punta nel Ministro delle Finanze Quintino Sella). Si trattava di un'ulteriore rinuncia ed umiliazione delle aspirazioni liberali dei romani, dopo la sconfitta della Repubblica Romana del 1849 retta da Mazzini, Saffi ed Armellini.
Il Governo Lanza godette di una situazione internazionale molto più favorevole. Il conflitto franco-prussiano costrinse i francesi a ritirare il proprio corpo di spedizione di stanza nel Lazio. La successiva sconfitta di Sedan, la caduta di Napoleone III e la proclamazione in Francia di una nuova Repubblica lasciarono all'Italia la piena e sovrana responsabilità di concludere il proprio percorso risorgimentale. Il 5 settembre 1870 il Governo italiano decise di rispondere positivamente alle attese di tutto il Paese, provvedendo a risolvere il problema che Giuseppe Ferrari (una delle maggiori figure repubblicane del Risorgimento) aveva pesantemente stigmatizzato all'epoca del trasferimento della capitale da Torino a Firenze, affermando l'impossibilità di convivenza delle due sovranità: quella del Papa e quella del Re.
La storia ricorda che il Conte Gustavo Ponza di San Martino fu inviato nella capitale con l'incarico di tentare di concordare una soluzione pacifica con Pio IX: il Re Vittorio Emanuele II offriva al Papa "tutte le garanzie necessarie all'indipendenza spirituale della Santa Sede". Dopo la liberazione (o conquista) di Roma, che non fu incruenta (al comando del Generale Raffaele Cadorna, morirono in quella operazione 19 guardie papaline e 49 soldati dell'esercito italiano), il 2 ottobre si svolse il plebiscito che sanzionò l'annessione di Roma e del Lazio all'Italia con 133.188 voti favorevoli su 135.188 votanti.
Il seguito fu il trasferimento della capitale da Firenze a Roma avvenuta il 27 gennaio 1871 e la conclusione di quel processo risorgimentale che, tuttavia, molti patrioti ed intellettuali considerarono fortemente compromesso, se non del tutto decapitato, per la mancata conquista della forma repubblicana (a quella tesi aderì successivamente anche Don Sturzo, fondatore del Partito Popolare). La storia successiva confermò il valore e i timori delle tesi mazziniane.
Le lacerazioni conseguenti all'atteggiamento di Papa Mastai-Ferretti nei confronti dello Stato monarchico-liberale costituirono un problema di dimensione storica, con un percorso di riconciliazione lento e complesso che produsse dopo mezzo secolo i Patti Lateranensi, ma che si può dire pienamente completato con l'impegno comune delle componenti laiche e cattoliche (liberali e cattoliche, socialiste e comuniste, azioniste) nella Resistenza e nella successiva costituzione dello Stato repubblicano, libero e sovrano, in cui si riafferma come sentire comune, e non solo come valore risorgimentale, il principio "libera Chiesa in libero Stato". Non solo Papa Giovanni, ma tutto il pensiero cattolico riconobbe in seguito la grande potenzialità del mondo cattolico e della struttura della Chiesa liberati dalle contraddizioni dell'essere contemporaneamente anche uno stato territoriale tra gli altri stati territoriali, però, colleghi, erano passati quasi cento anni.
Ricordare il 20 settembre significa assumere fino in fondo nella nostra cultura istituzionale tutto il percorso storico, le lotte, i sacrifici, i lutti, i successi e le contraddizioni che, dai Moti del 1821 fino al 25 aprile 1945 e al 2 giugno 1946, hanno segnato la storia dell'Italia verso la conquista, prima, dell'unità e della sovranità nazionale e, poi, della libertà e della democrazia della Repubblica nata dalla Resistenza.
Ed è proprio ripercorrendo questa lunga storia, non priva di limiti e contraddizioni, che siamo giunti ad essere partecipi e coautori del progetto di unità europea elaborata da protagonisti della Resistenza come Spinelli e da statisti della nuova Europa come Schuman, De Gasperi e Adenauer. Ma, in questa sede, consentitemi di concludere richiamando l'altra idea forte del percorso culturale e politico attraverso il quale si è formato il nostro Stato: il federalismo, ispiratore di una parte significativa del pensiero risorgimentale, riferimento fondamentale della Carta di Chivasso e cardine del processo di riforma in cui siamo impegnati in questa, ancora una volta assai complessa, fase della nostra vista politica ed istituzionale.
Vi ringrazio.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

La ringrazio, Presidente, per questo intervento.
Volevo chiederle se fosse possibile indicare al nostro Ufficio Stampa di dare adeguata informazione del suo intervento, per evitare che rimanga un messaggio criptico fra di noi, approfittando, a maggior ragione, che il Presidente della Repubblica oggi, con un forte intervento, ha esaltato il valore della scuola pubblica.
Chiedo, inoltre, se quanto svolto oggi in Assemblea, ed eventualmente la mia sollecitazione, potesse avere un adeguato spazio su Notizie Piemonte.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Tapparo, soprattutto per la sua sollecitazione.
Se la modestia del mio contributo è sostenibile rispetto all'importanza dell'avvenimento, senz'altro possiamo provvedere a chiedere che sia data notizia di questa ricorrenza così sottolineata dal Consiglio regionale attraverso le forme dovute, anche attraverso la comunicazione giornalistica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Grazie, Presidente.
Vorrei fare anch'io una piccola chiosa, ringraziando il collega Tapparo per la puntualità che, da tre anni a questa parte, usa nel richiamare quest'aula e la Presidenza di quest'aula a ricordare il 20 settembre 1870 Condivido, altresì, la richiesta formulata, che, se non erro, veniva tradizionalmente fatta proprio nei Parlamenti liberali: quando c'era un ottimo e alto intervento, mi dicono che si urlava: "Alle stampe! Alle stampe!".
Alle stampe!


Argomento: Commemorazioni

Presentazione ordine del giorno n. 812: "Commemorazione della strage dell'Hotel Meina", presentato dai Consiglieri Gallarini, Caramella e Toselli (rinvio)


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi

Ieri, insieme al collega Caramella, ho presentato un ordine del giorno per ricordare - e la invito, se ritiene, a farlo - la strage degli ebrei di Meina, in cui 54 ebrei, dopo l'8 settembre 1943, furono trucidati e gettati nel lago.
Perché questo ricordo ci sembra opportuno? Perché domenica scorsa si è tenuta, appunto a Meina, una manifestazione per ricordare questo evento in quanto ricorre il sessantesimo anniversario di quella strage, che fu la prima in Italia e, ovviamente, la prima nella nostra Regione.
Siccome in quell'occasione venne presentato un libro dal titolo "La strage dimenticata", abbiamo preso spunto da questo titolo per parafrasarlo in modo positivo, visto il Consiglio regionale di oggi, affinch dimenticata non sia.
Abbiamo formulato un'ulteriore richiesta al Presidente della Giunta e all'Assessore competente, ma fa parte della seconda parte dell'ordine del giorno che avremo modo di discutere con calma.
Ci sembrerebbe opportuno che oggi venisse ricordata questa strage attraverso le forme che la Presidenza del Consiglio riterrà, in occasione del sessantesimo anniversario. La ringrazio.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Gallarini.
Ne approfitto per informare il Consiglio, posto che alcuni colleghi non erano presenti, che nell'ambito del seminario di due giorni che abbiamo organizzato (molti erano presenti e li ringrazio ancora) sulle vicende dell'8 settembre - gli aspetti militari, gli aspetti italiani, gli aspetti tedeschi e la memorialistica - abbiamo dedicato una relazione puntuale alla strage degli ebrei dell'Alto Novarese - di Meina in modo particolare compiuta nelle adiacenze dell'8 settembre.
Pertanto, a conclusione di questo spazio dedicato a questi elementi proporrei senz'altro di osservare un minuto di silenzio in ricordo di quelle vittime, come ha proposto il collega Gallarini.
Volevo ricordare, altresì, che la prossima settimana (appena il calendario lo consentirà) convocheremo - naturalmente come Ufficio di Presidenza - una riunione dei Capigruppo e dei colleghi che fanno parte del Comitato per l'Affermazione dei Valori della Resistenza e dei Principi della Costituzione Repubblicana, per esaminare assieme l'impianto delle iniziative con le quali il Consiglio regionale, la Presidenza e il Comitato per l'Affermazione dei Valori della Resistenza e dei Principi della Costituzione Repubblicana, intendono segnare quel percorso che va dall'08 settembre 1943 fino al 25 aprile del 1945 (io penso fino al 2 giugno del 1946, ma altri naturalmente avranno il compito di proseguire). Anche perché si terrà, a breve, un'importante manifestazione alla quale parteciperà la Val d'Aosta e la montagna di tutta Italia sulla Carta di Chivasso.
Giovedì - ve lo ricordo, anche se ne avete ricevuto comunicazione - si aprirà la Mostra sui Gulag, che non riguarderà in senso stretto la vicenda italiana, ma è importante storia del Novecento fortemente connessa con i fatti che attengono alla nostra diretta competenza e che abbiamo ritenuto di promuovere come iniziativa assieme alla Provincia e al Comune di Torino.
Ha chiesto la parola il Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Grazie, Presidente.
Anche questo suo intervento, in effetti, coglie il respiro unitario della ricorrenza, le parole dette e la storia tutta.
È importante ricordare le tappe più rilevanti della storia nazionale.
Ma è altresì importante e proficuo sottolineare e raccoglierne il senso unitario. Non a caso, quelle forze che pur erano contrapposte in un quadro e in una lettura ovviamente adeguata ai tempi nel 1870, hanno poi dato, in definitiva, vita alla Costituzione circa ottant'anni dopo.
Per quanto riguarda il percorso, il convegno a cui prima faceva riferimento e le iniziative in scadenza, stanno a significare che un popolo può andare avanti e progredire quando si interroga su tutta la propria storia e quando comunque si unisce per la costruzione del futuro.



PRESIDENTE

Vi ringrazio per l'attenzione. Proporrei di concludere questo spazio dedicato ai passaggi della nostra storia con un minuto di silenzio per ricordare le vittime di Meina, e, più in generale, tutte le vittime delle stragi che riguardano la circostanza dell'08 settembre 1943 in Piemonte.



(L'Aula osserva un minuto di silenzio in ricordo delle vittime delle stragi dell'8 settembre 1943)


Argomento:

Questione sospensiva relativa alla proposta di deliberazione n. 409: "Modifica dell'articolo 13 del Regolamento interno del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Esaminiamo la proposta di deliberazione n. 409: "Modifica dell'articolo 13 del Regolamento interno del Consiglio regionale", di cui al punto 4) all'o.d.g, assegnata alla Commissione Regolamento e licenziata dalla stessa all'unanimità dei presenti in data 14 luglio 2003.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Esiste, secondo me, un problema procedurale, che vorrei porre anche alla Presidente della Commissione Regolamento.
Questo provvedimento pendente in aula è stato fatto oggetto di una proposta di modifica, da parte dell'Ufficio di Presidenza, relativamente alla definizione delle caratteristiche regolamentari del Gruppo Misto.
Questa proposta ieri è giunta in Commissione; una Commissione che si è riunita, ma non ha proseguito nei propri lavori perché non aveva il numero legale per poter deliberare.
Riterrei prudente che, pendente una richiesta di modifica dell'articolo 13 non da parte di un Consigliere, ma da parte dell'Ufficio di Presidenza si rimandasse la discussione della proposta di modifica dell'articolo 13 al momento in cui la Commissione Regolamento possa esaminare questa ulteriore modifica all'articolo 13 che alcuni Gruppi, in particolare alcuni Consiglieri membri del Gruppo Misto, hanno sollevato, ma l'Ufficio di Presidenza ha formalizzato con una proposta al Consiglio.
Troverei curioso che nella seduta di oggi noi si procedesse a modificare l'articolo 13, lunedì prossimo si riconvocasse la Commissione Regolamento per un'ulteriore modifica all'articolo 13 e martedì prossimo il Consiglio discutesse di un'ulteriore modifica all'articolo 13, visto che è un unico punto del nostro Regolamento e visto che, unicamente dal punto di vista procedurale, la seduta di ieri è andata deserta, non perché - da quanto mi consta - esistessero pregiudizi politici da parte di qualche Gruppo.
Chiederei al Presidente di rinviare l'esame di questo punto ed eventualmente all'aula di formalizzare il rinvio di questo punto.



PRESIDENTE

Vi è una richiesta di soprassedere alla discussione del punto all'o.d.g.
Su tale proposta di rinvio, vorrei sentire il parere della Presidente della Commissione e poi sentire un intervento a favore e uno contro.
La parola alla Consigliera Costa Rosa Anna.



COSTA Rosa Anna

Stamane, proprio in relazione all'impossibilità di ieri di svolgere la Commissione Regolamento per mancanza del numero legale, ho chiesto al Presidente quali erano le intenzioni relativamente a questo punto all'o.d.g. Il Presidente mi ha detto: "Questa parte intenderei comunque procedere a modificarla", in quanto l'ulteriore modifica proposta dall'Ufficio di Presidenza è incidente sull'articolo 13, ma è un comma in più, non ha nessuna rilevanza con quello che noi abbiamo modificato.
Dopodiché mi rimetto, Presidente, alla volontà dell'aula; non c'è nessun problema ostativo né in un senso né nell'altro, per cui credo che l'aula sia sovrana.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo.
Ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Sono abbastanza stupito: il Presidente di questa assemblea si è più volte preso l'impegno di affrontare in tempi rapidi il problema del funzionamento del Gruppo Misto e ora mi trovo, a sorpresa, di fronte al fatto che la discussione non comprende anche la regolazione del funzionamento del Gruppo Misto.
Proporrei anch'io quindi di soprassedere una settimana su questo punto così che la Commissione Regolamento possa riunirsi in modo da presentare una soluzione organica. Anche perché, collega Costa, se è vero che in qualche modo questo elemento non impatta sull'emendamento originario per il quale si interviene sull'articolo 13, certamente gli dà la piena organicità.
Sottolineo ancora, vice Presidente Riba, che il Presidente di questa assemblea, Cota, si era più volte, ancora in chiusura dei lavori il 31 luglio, impegnato per un rapido intervento per regolare la vita del Gruppo Misto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Noi riteniamo che sia estremamente importante - e lo abbiamo proposto in tempi non sospetti, come Gruppo e come maggioranza - affrontare e risolvere (nelle more di un nuovo Regolamento, sul quale peraltro vi sono già degli annunci e delle predisposizioni di discussione con una vigenza dalla prossima legislatura) le questioni inerenti ai Gruppi e al Gruppo Misto all'interno dell'articolo 13 dell'attuale Regolamento. Di questo siamo convinti, e lo abbiamo detto.
Il Gruppo Misto, dal nostro punto di vista - non me ne vogliano i Consiglieri appartenenti - è un ibrido. Infatti, alcuni Consiglieri sono dei mezzi Presidenti di Gruppo, in quanto Consiglieri normali facenti parte di un Gruppo che però non ha un legale rappresentante; teoricamente, non avendo le funzioni del Presidente di Gruppo, tali Consiglieri non potrebbero partecipare alla Conferenza dei Capigruppo, anche se sempre sono stati invitati. Giustamente, mai nessuno ha sollevato obiezioni né, nelle more di una regolamentazione, le solleverà (e ci mancherebbe).
E' ovvio, che tale situazione deve essere regolamentata al più presto ma - ripeto - mi sembra che nessuno abbia sollevato obiezioni sia in sede di Conferenza dei Capigruppo che in occasione del dibattito all'interno di una Commissione del Consiglio regionale. Tuttavia io credo che ciò non sia possibile nel giro di una o due sedute, ma probabilmente ci vorrà un po' di tempo (tre o quattro settimane) prima di mettere la Commissione Regolamento in condizione di fare una proposta all'aula.
A proposito della questione dei Presidenti di Gruppo, nel nostro Regolamento c'era una sorta di vacatio qualora non si fosse verificata una convergenza all'interno dei Gruppi stessi per l'elezione del Presidente.
Con grande difficoltà in Commissione Regolamento si è raggiunto un accordo (lo ribadisco, non senza difficoltà). Per esempio, il mio Gruppo aveva sollevato alcune difficoltà e aveva presentato alcune proposte alternative a quella licenziata anche con l'ausilio e con il nostro voto favorevole in Commissione.
Riteniamo che, qualora vi siano le condizioni, oggi si possa procedere alla votazione della deliberazione, anche per risolvere un problema all'Ufficio di Presidenza, che mi rappresenta e che ci rappresenta tutti dal Presidente del Consiglio regionale al Vicepresidente, ai singoli questori, indipendentemente se espressione dell'opposizione o della maggioranza. I membri dell'Ufficio di Presidenza si sono assunti una responsabilità, e io credo non che sia nostro dovere di introdurre una sanatoria - ci mancherebbe - ma di chiarire, con una scelta e con un voto una modifica regolamentare che disciplini, senza ombra di dubbio e senza alcuna possibilità di eccezione, una norma che, peraltro con il voto favorevole della maggior parte dei Commissari di questo Consiglio regionale, se approvato dall'aula, risolverà questo punto una volta per tutte, nelle more di un nuovo Regolamento che entrerà in vigore dall'VIII legislatura.
Siamo dunque disponibili a procedere, confrontarci e votare in aula la delibera proposta all'attenzione del Consiglio regionale nell'adunanza di oggi; con altrettanto impegno, anche se riconosciamo logica e buon senso alle proposte che abbiamo ascoltato, siamo disposti, sin dalla Commissione Regolamento di lunedì, ad affrontare il problema del Gruppo misto e, una volta arrivati ad una proposta, a portarlo in aula, se ce ne saranno le condizioni. Però andiamo avanti con questa deliberazione.
Pertanto, voteremo contro la sospensione e il rinvio; siamo disposti a confrontarci e, se il Consiglio regionale - che è sovrano - giungerà alla votazione, esprimeremo con serenità il nostro voto sulla proposta assegnata all'aula.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Indìco, dunque, la votazione, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta di sospendere la proposta di deliberazione n. 409, presentata dal Consigliere Palma.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Statuto - Regolamento - Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 409: "Modifica dell'articolo 13 del Regolamento interno del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Procediamo, dunque, all'esame della proposta di deliberazione n. 409 di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Costa Rosa Anna per l'illustrazione.



COSTA Rosa Anna

Presidente e colleghi, subito dopo la deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale di sospensione del Consigliere Mario Contu dall'incarico di Capogruppo di Rifondazione Comunista, i Consiglieri Palma e Mellano hanno richiesto la convocazione della Commissione per il Regolamento interno del Consiglio regionale, in data 25 marzo u.s., per esprimere un parere sul tema della interpretazione regolamentare del meccanismo di costituzione dei Gruppi consiliari.
In seguito a lettera del Presidente Cota, datata 26 marzo 2003, con cui si sottolineava l'opportunità di intervenire sull'articolo 13 con una norma integrativa in materia di costituzione dei gruppi e modifiche degli organi direttivi, si è proceduto a convocare la Commissione Regolamento in data 31 marzo u.s.
Durante la Commissione in cui si è discusso sull'articolo 13, si è innanzi tutto rilevata l'impossibilità di esprimere un parere su una fattispecie non contemplata in alcun modo dall'articolo 13. Allo scopo di colmare questa lacuna sono state presentate alcune proposte di modifica dello stesso articolo, in particolare da parte del Consigliere Palma, con la proposta di deliberazione n. 409 (del 28 marzo 2003) e da parte dei Consiglieri Cattaneo e Galasso, che hanno presentato un emendamento interamente sostitutivo della proposta n. 409, in data 14 aprile 2003, in sostituzione di un precedente emendamento del 3 aprile 2003, poi ritirato nell'ultima seduta. E' seguita una ulteriore proposta di deliberazione, la n. 410 del 2 aprile 2003, a firma del Consigliere Contu ed una proposta di modifica dell'articolo 13 (7 aprile 2003) presentata in sede di Commissione dai Consiglieri Chiezzi e Moriconi.
Nel corso delle nove sedute di Commissione si è discusso a lungo sia sulla necessità di salvaguardare l'autonomia interna dei Gruppi consiliari sia sulla opportunità di garantirne il funzionamento assicurando la presenza degli organi direttivi.
Proprio alla luce di tale esigenza la Commissione, dopo aver attentamente discusso ed esaminato l'emendamento interamente sostitutivo della proposta di deliberazione n. 409 presentato dai Consiglieri Botta Marco e D'Onofrio Patrizia durante la seduta del 7 luglio u.s., ha deciso all'unanimità dei presenti, di approvare tale modifica e ha proceduto al licenziamento del testo in data 14 luglio 2003.
Il testo approvato dalla Commissione prevede la modifica parziale del comma 5 e una modifica totale del comma 7, di cui sicuramente è giunta copia a vostre mani.
Presidente, se lo ritiene utile, posso leggere le modifiche dei commi.
Il comma 5 ha un'aggiunta; al punto in cui si dice: "nominando un Presidente ed eventualmente uno o due Vicepresidenti e un Segretario" si aggiunge "secondo quanto stabilito dai rispettivi Regolamenti interni, ove esistenti; qualora uno o più gruppi non abbiamo costituito i propri organi nei tempi stabiliti, si applica quanto stabilito dal comma 7".
Il comma 7, interamente sostituito, è così proposto: "Qualora nel corso della legislatura il Presidente non goda più della fiducia della maggioranza dei componenti del Gruppo o cessi dalla carica per qualsiasi altra causa, il Gruppo procede alla nomina del nuovo Presidente, secondo quanto stabilito dal proprio Regolamento interno, ove esistente. Qualora il Gruppo non sia in grado di indicare per la suddetta carica un altro componente, il Presidente del Consiglio regionale, presone atto, provvede entro i successivi 5 giorni a convocare il Gruppo consigliare e, se la situazione persiste, attribuisce la funzione di Presidente di Gruppo al componente più anziano di età".



PRESIDENTE

Sulla discussione generale, ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Colgo l'opportunità di poter intervenire in discussione generale, per sottolineare che questa operazione di aggiustamento e integrazione al nostro Regolamento ha una sua data e quindi non risponde a quelle che sono le esigenze del momento. Così come a volte si verifica un baco nei programmi informatici, c'è qualcosa che non funziona. Lo si è visto in una vicenda recentemente legata al Gruppo di Rifondazione, ma lo si è visto anche per il funzionamento del Gruppo Misto.
Io vorrei pregare il Presidente Cota e i colleghi di prendere in considerazione il fatto che ieri in Commissione Regolamento non si è raggiunto il numero legale solo per una ragione tecnica. Si doveva integrare il Regolamento per quanto riguarda la parte del Gruppo Misto.
L'ottimo lavoro svolto dagli uffici della Presidenza del Consiglio regionale aveva portato ad una formulazione di questo tipo: in Parlamento il Gruppo Misto ha un suo Capogruppo e una sua articolazione in cui emergono le varie rappresentanze:Verdi, SDI, UDEUR, ecc. Però c'è un rappresentante unico qualche capogruppo.
Oggi chi è nel Gruppo misto si trova spesso imbarazzato perché o nessuno va alla riunione dei Capigruppo o si va in due, tre, quattro rappresentanti del Gruppo Misto secondo quanti essi sono, ed è una cosa che non è corretta. E' chiaro dunque che noi dovremo, quando rinnoveremo lo Statuto compiere un'operazione profonda sul Regolamento.
Il Regolamento ha una propria logica forse andrebbe rivisto profondamente ed in modo equilibrato, rispetto allo Statuto. Ma sarà allora e credo che troveremo tempo alla fine di questa legislatura. Oggi sarebbe utile cogliere questa opportunità per evitare che i pochi - o i tanti appartenenti al Gruppo Misto si trovino in una condizione di imbarazzo menomati, e "vivano" solo per una graziosa attenzione e benevolenza da parte del Presidente.
Occorrerà un quadro generale di riforma, ma oggi, mentre si attua una riforma più limitata dell'articolo 13, si deve cogliere l'occasione, con un emendamento, di poter inserire la tematica del Gruppo misto. L'Aula è sovrana e può prende in considerazione - anche se non lo ha "visto" la Commissione Regolamento - un eventuale emendamento.
Non essendo in grado di presentarlo da solo, perché mancano altre due firme, chiedo ai colleghi se vogliono aggiungere la propria firma alla proposta che gli uffici hanno predisposto ieri per la Commissione Regolamento.



PRESIDENTE

Intervengo a precisazione, Consigliere Tapparo. Tecnicamente è possibile la presentazione di un emendamento che ha il contenuto della proposta dell'Ufficio di Presidenza perché siamo sullo stesso articolo 13 però, dal punto di vista dell'opportunità, si è scelto, di comune accordo nell'ultima Conferenza dei Capigruppo, di far passare il testo predisposto dall'Ufficio di Presidenza al vaglio della Commissione Regolamento, la quale non ha ancora esaurito i propri lavori, essendosi verificati ieri dei problemi.
Come Presidente del Consiglio regionale non presento oggi l'emendamento in Aula perché mi sono impegnato a trasmetterlo alla Commissione Regolamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marcenaro sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Chiederei una breve sospensione in aula per consultarci e provare a risolvere la questione. Non essendoci problemi di merito, mi sembra inutile sollevare altre questioni. Se è possibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

La sospensione potrebbe essere utile, però aggiungo: è vero che lei si era impegnato e noi avevamo condiviso - l'ho già detto quando sono intervenuto contro la sospensione del punto - che fosse la Commissione Regolamento il luogo più idoneo per cercare di "costruire" una norma regolamentare che aiutasse a capire e a rafforzare il ruolo e dare dignità politica al Gruppo Misto, ma è altrettanto vero che potrebbe essere interessante, nella sospensione - parlo per me in quando ieri, nella Commissione Regolamento non ero presente - visionare la proposta, a cui lei prima si riferiva, per valutare la possibilità di inserirla come emendamento, se tutti sono d'accordo, alla proposta all'attenzione dell'Aula.
Durante la sospensione, quindi, valuteremo la proposta dell'Ufficio di Presidenza per vedere se, nel merito, c'è una convergenza e una situazione che ci metta nella condizione di risolvere il problema.
Chiederei, se è possibile, avere la sua proposta.



PRESIDENTE

Viene subito distribuita la proposta.
Facciamo quindici minuti di sospensione.



(La seduta, sospesa alla ore 16.09 riprende alla ore 16.17)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La breve sospensione ha optato per l'esigenza di discutere la proposta dell'Ufficio di Presidenza in una prossima Commissione Regolamento che si terrà lunedì, con l'invito ad essere presente per garantire il numero legale e con l'impegno, da parte mia, di prenotare questa ulteriore proposta per l'Aula di martedì prossimo.
Andiamo avanti con la proposta di deliberazione n. 409 che, tra l'altro, ricordo essere stato licenziato all'unanimità.
Ci sono altri interventi? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu, sulla discussione generale. Ne ha facoltà.



CONTU Mario

Presidente, devo ringraziare l'Aula perché il votare questo provvedimento mette fine ad una situazione molto incresciosa che si è venuta a determinare nel Gruppo consiliare di Rifondazione Comunista, ma soprattutto, mette lei nella condizione di dare copertura regolamentare ad un atto che ha compiuto - personalmente continuo a ritenere in modo improprio - l'Ufficio di Presidenza con la deliberazione del 25 marzo.
Come avrà notato dal tabulato, ho votato "no" alla proposta di rinviare la discussione sul punto, perché prima si risolve la questione e meglio è.
Devo però precisare, Presidente, che questa è un'occasione mancata. È la prima volta che arriva all'Aula un provvedimento che, in modo così parziale, modifica il portato di un articolo, come l'articolo 13, che riguarda le prerogative dei Consiglieri e dei Gruppi nella loro rappresentanza.
Devo anche dire non ho nessuna intenzione di interrompere il naturale approdo di una trattativa, di un atto di compravendita che si è determinata su tutta la vicenda. Quando qualcuno si presenta a riscuotere l'incasso, è meglio che l'atto di compravendita diventi esplicito.
Mi limito a citare almeno tre Conferenze dei Capigruppo, nel corso dell'ultimo scorcio di lavoro dell'Aula, nei quali il mio atteggiamento sarebbe stato assolutamente non accondiscendente. Sulla vicenda dei buoni scuola, come lei sa, non avrei mai accettato che in una Conferenza dei Capigruppo, in sede extraistituzionale, quindi, in sede di accordo politico tra le componenti del Consiglio, si fosse operata una deroga al Regolamento, rinunciando alla prerogativa dei Capigruppo di presentare gli emendamenti in corso d'opera quando si discute la legge.
Presidente, mi sarei messo di traverso nella Conferenza dei Capigruppo in sede extraistituzionale, sulla vicenda degli aumenti delle indennità ai Consiglieri. Il Presidente Cattaneo è sempre stato chiaro sin quando rivestivo questa funzione. La proposta del Presidente Cattaneo era semplice: "Il centrodestra si assume l'onere della impopolarità sugli aumenti, l'opposizione faccia il suo mestiere, alla fine, il risultato lo portano a casa tutti".
Parlo di fatti, parlo di provvedimenti che si sono verificati: la legge sul buono scuola è stata approvata, la legge sugli aumenti delle indennità ai Consiglieri è stata approvata.
Non avrei accettato - terza situazione verificatasi nella Conferenza dei Capigruppo - mai e poi mai, rinunciando alle prerogative dei singoli Consiglieri, che la legge di finanziamento dei buoni scuola fosse l'atto di scambio con l'approvazione da parte dell'Aula del Piano territoriale di coordinamento. Cito tre fatti, tre esempi, non perché mi senta di aver agito in questo Consiglio in modo scorretto, ho sempre portato in modo leale un'opposizione di merito non accettando assolutamente atti di consociativismo o di desistenza per far passare provvedimenti di legge, che erano di impedimento alla normalizzazione del Consiglio, in vista del fatto che altri ben più impegnativi e interessanti provvedimenti sono all'angolo non ultima la legge elettorale.
Prendo atto che di questo si è trattato. Sono assolutamente favorevole a che questo atto si consumi e che, oggi, il pegno, assunto dal centrodestra, di normalizzare la questione del Gruppo di Rifondazione Comunista approdi in Aula e venga votato perché, finalmente, si fa chiarezza e ognuno può tornare a rivendicare le proprie prerogative di semplice Consigliere in quest'Aula.
In conclusione, Presidente, non mi sento assolutamente amareggiato da questa vicenda. Credo che a perderci complessivamente sia stata anche la sua correttezza nel dover svolgere un ruolo di Presidente di tutti i Consiglieri, che tutela le prerogative dei Consiglieri. Ha interpretato in modo improprio una carenza regolamentare, ha assunto dei provvedimenti, si è collocato nella vicenda di questo Consiglio, storicamente, in un "momento di crisi" - tra virgolette - e "di stallo" rispetto ad alcuni provvedimenti legislativi che stavano a cuore alla sua maggioranza. Anche relativamente a questo, sono le testimonianze a verbale e i fatti che parlano. Non credo che lei sia riuscito a distinguere la sua prerogativa di Presidente del Consiglio e di coordinatore di un partito, dimentico del fatto che i Consiglieri regionali arrivano in Consiglio regionale senza vincolo di mandato e che le tutele e le prerogative non vanno schiacciate quand'anche i partiti di riferimento dovessero invadere in modo improprio una sede tutta istituzionale.
I miei ringraziamenti all'Aula e ai colleghi Consiglieri. A lei Presidente, il mio biasimo per come ha condotto tutta la vicenda. Sono ben contento che questo provvedimento approdi al suo sbocco naturale.
Annuncio il ritiro di tutti gli emendamenti presentati: erano esemplificativi, per consentirmi di dire alcune cose, che ho detto in dieci minuti. Sono più che sufficienti, mi hanno dato la possibilità di esprimere il mio pensiero, quindi, ritiro anche gli emendamenti, votatevi pure questo provvedimento. L'approdo a questo provvedimento non fa onore a questo Consiglio.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione, mediante procedimento elettronico, sulla deliberazione, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame testo unificato del disegno di legge n. 488: "Disposizioni in materia di tasse automobilistiche" ed esame proposta di legge n. 501: "Disciplina della tassa automobilistica per i veicoli storici"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del testo unificato del disegno di legge n. 488 e della proposta di legge n. 501, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Gallarini.
Dispongo un attimo di sospensione per la distribuzione dei documenti.



(La seduta, sospesa alle ore 16.30 riprende alle ore 16.36)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al relatore, Consigliere Gallarini.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Signor Presidente, il disegno di legge in materia di tasse automobilistiche è frutto dell'esame congiunto con la proposta di legge che prevede la disciplina della tassa automobilistica per i veicoli storici. I progetti di legge in oggetto perseguono, quale scopo principale l'attuazione della legge n. 499 del 1997, che ha posto a carico delle Regioni, a decorrere dal 1° gennaio 1999, l'espletamento delle funzione tributarie relative alle tasse automobilistiche, quali la riscossione l'accertamento, il recupero, i rimborsi, l'applicazione delle sanzioni ed il contenzioso amministrativo.
In sede di Commissione si è proceduto a consultare i soggetti interessati e ad esaminare attentamente le disposizioni del testo legislativo.
Data l'importanza dei contenuti del disegno di legge in oggetto, la discussione è stata ampia e articolata, ed ha richiesto numerose sedute.
La I Commissione ha quindi approvato il progetto di legge nella seduta del 18 aprile 2003.
Nello specifico articolo 1, il disegno di legge definisce la competenza territoriale della Regione Piemonte in merito alla tassa automobilistica e alla tassa di circolazione. Si precisa che la tassa di circolazione regionale è dovuta in misura fissa per anno solare e non è rimborsabile.
Dal 01/01/2004 non potranno essere accettati versamenti che non contengano obbligatoriamente il codice fiscale del proprietario e la targa del veicolo.
Nell'articolo 2 si stabiliscono le modalità di pagamento della tassa automobilistica affermando il principio della sua mensilizzazione a partire dal mese di immatricolazione dei veicolo. Viene fissato il termine per il pagamento della stessa nell'ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione, semplificando e snellendo in tal modo, anche nei confronti del cittadino, la procedura di riscossione. Con questo sistema si unificano le scadenze della tassa e della revisione.
Si prevede, inoltre, un unico versamento per tutte le tipologie di veicoli, ad eccezione degli autocarri e dei complessi autotreni ed autoarticolati di peso complessivo a pieno carico pari o superiore a 12 tonnellate, per i quali rimane in vigore la facoltà della periodicità quadrimestrale.
La norma transitoria al comma 1 ha inserito in fase di prima applicazione della legge la possibilità di una clausola di salvaguardia con la quale si mantengono ferme le scadenze per il pagamento della tassa automobilistica ad oggi attribuite ai veicoli già registrati in archivio fino al verificarsi di fatti che comportino la sospensione dell'obbligo del pagamento della tassa automobilistica.
All'articolo 3 si definiscono le modalità di richiesta della compensazione e del rimborso per il contribuente che si trovi nella condizione di registrare la perdita di possesso di un veicolo per furto o rottamazione in corso di validità della tassa automobilistica regionale versata.
Nell'articolo 4 si stabiliscono nuove tariffe della tassa automobilistica regionale e quella di circolazione per il 2004, per categorie particolari di veicoli: 20 euro per i ciclomotori, esclusi i quadricicli normati dall'articolo 18, comma 2, della legge n. 289 del 2002 e 22 euro per i motocicli, a cui aggiungere 1 euro per ogni Kw per i motocicli di potenza superiore a 11 Kw.
Le riduzioni ed esenzioni sono disciplinate all'articolo 5, nel quale si esplicita la soppressione di tutte le riduzioni attualmente in vigore ad eccezione di quelle per cui resta invariata la percentuale. Al comma 2 dello stesso articolo, sono inoltre elencate le categorie di veicoli per cui sussiste l'esenzione dalla tassa automobilistica.
L'articolo 6 norma gli importi delle tasse automobilistiche dovute in relazione alla massa rimorchiabile e per trattori stradali, prevedendo delle variazioni rispetto alla precedente disciplina.
In particolare, il comma 2 dell'articolo 6 sancisce la facoltà, per coloro che erano oggettivamente nell'impossibilità di trainare oppure che si sono avvalsi della facoltà di richiedere l'annotazione come da circolare del Ministero delle Finanze n.12 del 31 gennaio 2001, di produrre autocertificazione o documentazione a comprova che la maggiorazione della stessa per la rimorchiabilità non era dovuta.
Gli importi della tassa automobilistica dovuti per le targhe di prova sono determinati all'articolo 7, quelli per le auto storiche e particolari categorie di veicoli all'articolo 8. Quest'ultimo articolo demanda alla Giunta regionale di stabilire con propria deliberazione le modalità da esperire per poter usufruire dell'agevolazione, nonché i centri specializzati idonei ad emettere la certificazione ed esaurisce parzialmente le finalità della proposta di legge citata in materia di auto storiche.
Con l'articolo 9 si prevede, in relazione all'interruzione degli obblighi di pagamento, che gli elenchi debbano essere trasmessi in formato elettronico alla Regione Piemonte dai soggetti abilitati.
Nell'articolo 10 vengono rigorosamente dettagliati i requisiti e le modalità di esenzione per i soggetti disabili.
L'articolo 11 delega la Giunta regionale alla gestione degli archivi all'attuazione del protocollo d'intesa in materia di tasse automobilistiche prevista dall'articolo 5, commi 1 e 2, del decreto del Ministero delle Finanze n. 418 del 1998 ed all'attuazione di ogni altro adempimento previsto dalla presente legge.
L'articolo 12 si occupa di normare le procedure per la definizione delle pendenze in materia di tassa automobilistica e il ravvedimento operoso effettuabile anche superato il termine annuale.
Entro 60 giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta regionale stabilisce con propria deliberazione i criteri e le modalità operative di attuazione delle norme contenute in questo articolo.
L'articolo 13, infine, relativo alla norma transitoria, al comma 2 individua i fatti che comportano la sospensione dell'obbligo di pagamento della tassa automobilistica nelle riduzioni ed esenzioni di cui all'articolo 5 e articolo 10, nella cessazione anche temporanea della vita del veicolo, nel sequestro e nel fermo amministrativo.
Segue, ovviamente, l'articolato che la Commissione ha licenziato complessivamente in una delle scorse sedute.



PRESIDENTE

Se non vi sono interventi in merito alla discussione generale, procediamo all'esame degli articoli e dei relativi emendamenti.
ARTICOLO 1 Non essendovi interventi, lo pongo in votazione.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 2.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: Il comma 2 viene così sostituito: "2. Il termine per il pagamento della tassa automobilistica è stabilito nell'ultimo giorno del mese successivo a quello di immatricolazione.
Per le scadenze successive alla prima il termine per il pagamento è fissato nell'ultimo giorno del mese successivo a quello di scadenza".
Si tratta di un emendamento tecnico, ma opportuno.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

E' una precisazione per quanto riguarda la scadenza dei pagamenti. Nel secondo comma, per le scadenze successive, si trattava di capire quando far partire il nuovo meccanismo di pagamento, quindi si è ritenuto di procedere in quel modo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Non essendovi richieste d'intervento, indico la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento n. 2.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 2, come emendato.
Constatata la mancanza del numero legale, dichiaro non valida la votazione.
Sospendo la seduta per trenta minuti.



(La seduta sospesa alle ore 16.52 riprende alle ore 17.23)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ripetiamo la votazione palese sull'articolo 2, così come emendato, mediante procedimento elettronico.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 3, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 4, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 5.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Ronzani, Riggio, Riba e Placido: Al comma 2 dopo la lettera A, aggiungere il seguente punto A bis: "i veicoli dei quali risultano proprietari le cooperative sociali iscritte all'apposito Albo regionale, le Organizzazioni del volontariato iscritte all'apposito albo regionale, le IPAB che svolgono in via esclusiva attività nei confronti dei minori, degli anziani, dei portatori di handicap fisici e psichici nonché le aziende pubbliche di servizio alle persone".
5.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Toselli, Cattaneo, Bolla Gallarini, Pedale e Burzi: Dopo la lettera g) del comma 2 dell'articolo 5 (Riduzioni ed esenzioni) è aggiunta la seguente lettera: "h) i veicoli delle Organizzazioni di volontariato, iscritte al registro regionale di volontariato del Piemonte ai sensi della legge regionale n. 38 del 1994, utilizzati esclusivamente per l'attività propria di volontariato".
Non è possibile farne uno unico. Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Ricordo ai colleghi che abbiamo modificato l'emendamento originario escludendo dall'esenzione le ONLUS. Prevediamo, viceversa, che siano soggetti ad esenzione queste altre realtà associative: il volontariato, le cooperative, le IPAB, se svolgono questo tipo di attività, e le aziende pubbliche di trasporto di persone.
Ci sembra che l'emendamento assorba quello presentato dai colleghi del Gruppo di Forza Italia ed estenda ad una serie di soggetti che hanno eguale diritto - se mi si consente - la possibilità di non pagare la tassa automobilistica.
La scelta ha un duplice significato: ha un valore sociale ed un costo sopportabile; se non ricordo male, il costo aggiuntivo che l'emendamento comporta è stimabile in 3 miliardi e mezzo di vecchie lire, in larga parte compensato dall'aumento lieve - ahimè - del gettito che si verifica per effetto dell'avvenuta rimodulazione delle tariffe. Abbiamo escluso le ONLUS, perché questo avrebbe determinato dei problemi maggiori.
Mi pare quindi che ci siano le condizioni per votare l'emendamento.
Poiché non voglio piantare un "bandierino" - lo dico francamente al collega Toselli - credo che su questo emendamento, la cui formulazione da noi proposta mi sembra più corretta, sia possibile trovare un accordo. Non lo faccio perché voglio portare a casa un risultato; lo faccio perché mi sembra corretto, nel quadro delle esenzioni, immaginare che questi soggetti siano esentati dal pagamento delle tasse per ragioni di valore sociale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Pichetto Fratin.
Ne ha facoltà.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Invito i colleghi Ronzani e Toselli a trovare un accordo, perch condividiamo il ragionamento. Gli uffici hanno fatto una stima di circa un milione e mezzo di euro; è chiaro che questo presuppone valutazioni diverse su altri versanti, ma lo faremo più avanti. Comunque, se i primi firmatari degli emendamenti si accordano, possiamo quantificarlo.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Toselli, che interviene in qualità di Consigliere.



TOSELLI Francesco

Chiedo la sospensione del Consiglio di un minuto, in modo che io e il Consigliere Ronzani ci possiamo avvicinare al fine di chiarire la questione.



PRESIDENTE

D'accordo, sospendo pertanto la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 17.31 riprende alle ore 17.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Gli emendamenti 5.1) e 5.2) sono quindi ritirati e sono sostituiti dalla seguente nuova formulazione: 5.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Toselli, Pozzo, Ronzani e Cota: "h) i veicoli delle Organizzazioni di volontariato, iscritte al registro regionale di volontariato del Piemonte ai sensi della legge regionale 438/94, utilizzati esclusivamente per l'attività propria di volontariato delle cooperative sociali iscritte all'apposito registro regionale, delle aziende pubbliche di servizio alla persona e delle IPAB che svolgono in via esclusiva attività nei confronti dei minori, degli anziani, dei portatori di handicap fisici e psichici".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 5.3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere positivo.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 6.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: Al termine del comma 2 viene aggiunto: 2 - "Non è comunque ammesso il rimborso a favore di chi abbia eseguito il pagamento della maggiorazione".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 6.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 7, nel testo originario. Il Consiglio approva.
ARTICOLO 8 Comunico la presentazione la presentazione dei seguenti emendamenti: Emendamento 8.1) presentato dai Consiglieri Cota, Rossi, Brigandì e Dutto: Al primo comma sostituire le parole "trenta anni" con le seguenti parole: "venti anni".
Emendamento 8.2) presentato dai Consiglieri Cota, Rossi, Brigandì e Dutto: Al comma 1 sostituire le parole "trenta euro" con le parole "venti euro".
Emendamento 8.3) presentato dai Consiglieri Cota, Rossi, Brigandì e Dutto: Al comma 1 sostituire la parola "ventidue" con la parola "dieci".
Emendamento 8.4) presentato dai Consiglieri Cota, Rossi, Brigandì e Dutto: Sopprimere il comma 2.
Emendamento 8.5) presentato dai Consiglieri Cota, Dutto, Botta Marco e Cattaneo: Al comma 1 sostituire: "ventidue" con "venti".
La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Ritiriamo tutti gli emendamenti presentati dalla Lega Nord e, in sostituzione, manteniamo l'emendamento 8.5) all'articolo 8, appena presentato, firmato, oltre che dai componenti del gruppo Lega Nord, anche da tutti i Capigruppo di maggioranza.



PRESIDENTE

L'emendamento chiede: al primo comma sostituire "ventidue" con "venti", per quanto riguarda i ciclomotori con più di trent'anni o vent'anni e rientrano nella categoria.



DUTTO Claudio

Esatto, chiediamo una riduzione della tassa automobilistica per i ciclomotori: da ventidue a venti euro. Tenuto conto che la tassa automobilistica per le auto è di trenta euro, ci sembrava giusto allargare la differenza fra le due categorie. Ci sembra più proporzionata.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e alle finanze

Con sofferenza la Giunta accoglie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Non dovremmo discutere, in un'Aula come questa, tasse automobilistiche altrimenti si apre una discussione infinità. Un conto è presentare un emendamento che esenta dal pagamento della tassa, per ragioni sociali alcune categorie (associazione, volontariato, cooperative sociali), ma che il Consiglio regionale si metta a discutere di scontare, o di aumentare, di un euro la tassa automobilistica, francamente mi sembra improprio.
E' un modo di affrontare la questione che rischia di aprire ulteriori problemi dentro un provvedimento che era stato pensato - immagino - sulla base di una certa logica e di certi criteri.
Ciò detto, sul merito segnalo il problema che si possa concretizzare il rischio di stabilire il principio secondo il quale il proprietario di una moto storica paga venti euro - e in aula gli facciamo uno sconto di due euro - mentre il ragazzino con il motorino ne paga ventidue. È giusto Assessore Pichetto? Corriamo questo rischio? Tutto questo perché dobbiamo pensare ad un provvedimento in termini unitari. Non escludo che le ragioni che hanno deposto a favore dell' emendamento presentato abbiano un qualche fondamento; rilevo che il risultato dell'emendamento è creare questo scompenso.
Avendo segnalato questo problema, sarebbe utile fare uno sforzo per ricondurre a sintesi il ragionamento, altrimenti avremmo questo paradosso Assessore Pichetto: il proprietario di moto storiche pagherà venti euro e il figlio di qualche Consigliere ne pagherà ventidue. Francamente, non so se è giusto e non so se questo obbedisca a logiche e criteri unitari.
Per questo motivo annuncio il voto di astensione del nostro Gruppo.
Inviterei i colleghi, dato che il provvedimento è stato approfonditamente discusso in Commissione, di evitare di discuterlo, in queste condizioni, in Aula, per non rischiare di creare squilibri dentro un provvedimento che aveva una propria logica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Intervengo, non tanto perché uso una Vespa che ha ventidue anni, ma perché sono in possesso di una Lambretta del 1951 (chi ha qualche anno in più penso la ricordi: due sellini e il fanale sul manubrio che gira al contrario). Non riesco a capire perché la tassa di proprietà sull'autovettura o sul motoveicolo si è obbligati a pagarla sempre, ogni anno. Per i motoveicoli e le auto storiche non c'è l'obbligo di pagare il bollo. Sulla mia moto storica, iscritta regolarmente al Registro ASI pago il bollo se voglio, se non la uso, non lo pago. Chi ha un motoveicolo o un'auto storica è perché si può togliere questo divertimento. Io la Lambretta la uso quattro volte all'anno, se va bene, pago già un'assicurazione ridotta, perché, essendo moto o auto storica, c'è un'agevolazione anche sull'assicurazione.
Al di là di quanto diceva il collega Ronzani, che si riferiva ai ragazzini, che siano o meno figli del Consigliere è relativo, credo che chi tranquillamente può permettersi di pagare un bollo facoltativo, perché se non circola non lo paga, possa pagare tranquillamente 22 euro.
Mi rivolgo al collega Dutto e, principalmente, all'Assessore Pichetto: noi siamo preoccupati delle esangui casse della Regione Piemonte. Se il problema è la sproporzione tra i 30 euro del bollo delle auto storiche e i 22 euro delle moto storiche, al di là del fatto che ritengo che di questo non se ne debba discutere in Aula, si può sempre pensare di aumentare il bollo delle auto storiche. Chi ha certi tipi di auto - mi auguro che qualche collega della maggioranza abbia qualche auto storica; io, più modestamente, ho solo una Lambretta del 1951 - può pagare tranquillamente se decide di farlo, perché può tenere l'autovettura in garage per quattro anni senza mai pagare il bollo, se da 22 a 30 c'è poca differenza, 32 e 52 euro, che, comunque, è sempre molto meno di quanto pagano tutti i possessori di auto normali, avendo anche la riduzione sull'assicurazione.
Questa è la condizione di chi ha una moto o un'auto storica.
Veramente, non riusciamo a capire e mi permetto di segnalare al collega Ronzani, a cui va tutta la mia stima, che su questo argomento sarei non per astenerci, ma per votare contro. Assessore rifletta, conosce meglio di noi lo stato delle casse della Regione. Non riusciamo a capire la necessità di questa riduzione, e lo dice chi ha una Lambretta del 1951 iscritta al Registro ASI, quindi, se voglio, non pago né l'assicurazione né il bollo così anche per le auto storiche.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



PLACIDO Roberto

Se non la usi, puoi anche non pagarla.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cattaneo)



PLACIDO Roberto

Sull'auto normale, essendo una tassa di proprietà, il bollo si è costretti sempre a pagarlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, intervengo solo per far notare al collega Ronzani che il suo ragionamento di confronto tra la tassa di una moto storica e la tassa di un motorino che circola non regge. E' logico e sacrosanto che un motorino che viene usato tutti i giorni -dal figlio di chiunque - paghi più di una moto storica. Facciamo lo stesso confronto con le auto storiche: le auto storiche pagano 30 euro di bollo, un' auto normale, di cilindrata medio alta, che circola tutti i giorni, paga 200-250 euro di bollo. E' logico, perché una circola tutti i giorni e viene normalmente utilizzata l'altra viene utilizzata una volta o due all'anno per la gita; così succede per le moto. Pertanto, non si può fare questo confronto, anzi, facendo il confronto del Consigliere Ronzani dei 20 euro di una moto storica a confronto dei 22 euro di una moto che circola tutti i giorni dovremmo ulteriormente ridurre il bollo della moto storica, lasciamolo così perch 20 euro sono già una stupidaggine.
La concezione è proprio quella: un conto è il mezzo circolante che viene utilizzato per qualsiasi scopo; un conto è il mezzo storico che resta in garage 360 giorni all'anno su 365, che, se esce, è per essere visto.
Ribadisco che mi sembra logico che, a fronte di 30 euro per un'automobile, un motociclo ne paghi solo 20. Sarebbe logico che pagasse ancora meno, però, veramente, diventerebbe ridicolo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Più che sulla misura, voglio intervenire sul merito dell'emendamento e di alcuni concetti, svolgendo a mia volta alcune considerazioni rispetto all'intervento del collega Ronzani, che, in gran parte, non condivido, ma certamente vede il mio rispetto, e del collega Placido.
Ho sottoscritto questo emendamento: tra 22 e 20 euro c'è poca differenza per l'utente, sono quattro mila lire, forse, andava bene anche 22, comunque, i colleghi della Lega e la maggioranza hanno presentato 20 va bene, portiamo avanti 20.
Ho sentito alcune precisazioni: si è parlato di motorino e di motociclo, il motorino, ancorché storico, non deve essere penalizzato perché il motorino (il 50) paga 18 euro, quindi, in ogni caso, non gli conviene fare il bollo storico, ma, costando di meno, il bollo ordinario.
Gli interventi dei Consiglieri Ronzani e Placido meritano alcune considerazioni: l'iscrizione all'ASI sia per le autovetture che per i motoveicoli comporta alcuni costi, è ovvio che, per avere l'iscrizione ai registri storici, i motocicli e le autovetture devono rispettare certe condizioni, devono essere valutate e deve esserci anche una perizia, poi comunque, vi è un'imposta sostitutiva della tassa di circolazione. Il rilascio della targa numerica dell'immatricolazione ASI e la tassa annuale ASI comportano un esborso da parte del proprietario del veicolo o del motoveicolo storico ben differente e maggiore rispetto alle cifre che noi qui andiamo a prevedere (l'iscrizione all'ASI si paga annualmente).
Svolgo alcune considerazioni: rispetto a chi ha una Lancia Flaminia che vale 30 milioni di vecchie lire, o una Mercedes decappottabile, che vale 50 milioni di lire, di 20, 30, 40 anni, credo ci sia poca differenza anche se queste auto fanno parte, insieme ad altre, del patrimonio storico della nostra Regione, del nostro Paese e dell'industria automobilistica europea. Ecco perché voglio richiamare la vostra attenzione: questa norma agevola i possessori di auto o moto storiche di valore contenuto, pensiamo alla produzione nazionale della FIAT, che proprio per numero di veicoli superstiti, ha veicoli che valgono poco (una FIAT 2003 di 35 anni fa vale circa un quinto o un decimo rispetto ad un'auto di minore produzione come una Mercedes o un'auto francese).
L'abbattimento del costo è posto a salvaguardia del patrimonio della nostra industria nazionale, dell'industria piemontese e di quei veicoli che, differentemente, potrebbero essere anche radiati o addirittura demoliti dai proprietari. Chi ha una vecchia 600 che vale poco e che rimessa in ordine o restaurata potrebbe valere qualche migliaio di euro costando "x" all'anno, potrebbe decidere di radiarla o demolirla.
Queste misure sia di contenimento del costo del bollo per quelle autovetture storiche o prettamente di valore industriale che hanno venti o trenta anni di età, di minor valore, che per i motoveicoli, è una norma dal nostro punto di vista intelligente, che salvaguarda anche un principio generale della cultura e della tradizione di questa Regione, oltre che del nostro Paese, perché chi è meno fortunato, o comunque ha un motoveicolo non di collezione ma semplicemente vecchio, che però potenzialmente potrebbe essere recuperato da quello o da altro proprietario, lo mantiene.
Differentemente, se deve pagare un bollo maggiore, non potendola o non volendola immatricolare e registrare all'ASI o al Registro delle moto storiche, potrebbe scegliere sia la via della radiazione, in una prima fase, o addirittura, in una seconda fase o direttamente, la via della demolizione.
Vi inviterei, quindi, a riconsiderare la vostra posizione, anche sull'esperienza di quanto diceva il collega Placido, che è un qualcosa che ci accomuna, perché ho anch'io una Lambretta del 1951; il primo proprietario era mio padre.



PRESIDENTE

Pertanto gli emendamenti nn. 8.1), 8.2), 8.3) e 8.4) sono ritirati Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 8.5), sul quale l'Assessore Pichetto Fratin ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
8.6) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: All'inizio del comma 2 viene aggiunto: 2 - "A decorrere dal 1 gennaio 2004".
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Intervengo soltanto per precisare che gli emendamenti nn. 8.3), 8.4) e 8.5) riguardano la correzione di date dovuta ai tempi. Si tratta, quindi di un dato puramente tecnico.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 8.6).
Il Consiglio approva.
8.7) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: Nel comma 4: 4 - Le parole "l'anno 2001 e seguenti" sono sostituire con le parole "gli anni 2001, 2002 e 2003".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 8.7).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 8, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 9 Emendamento 9.1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: Al comma 1 vengono sostituite: 1 - Le parole "1 maggio 2003" con "1 gennaio 2004".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 9, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 10 10.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Cattaneo, Botta, Angeleri e Rossi: "Modalità di esenzione per i soggetti disabili".
Viene aggiunto un ulteriore comma: "7. Ai soggetti individuati ai commi 1, 2 e 3, che non debbano presentare dichiarazione dei redditi o che conseguentemente alla stessa risultino comunque esenti dal pagamento dell'IRPEF, è data facoltà di richiedere il rimborso alla Regione Piemonte della quota Bonus Fiscale maturata in base ai criteri della L.R. n. 9 del 23.04.2001, titolata 'Disposizioni fiscali per l'acquisto delle benzine in territori regionali di confine', che ha istituito tale agevolazione ".
10.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Cattaneo, Botta, Angeleri e Rossi O.: Dopo l'articolo 10 è inserito il seguente articolo: Articolo 10 bis: "Modalità di rimborso Bonus Fiscali ai soggetti beneficiari di cui alla legge regionale n. 9 del 23.04.2001 che non possono recuperarlo all'atto della presentazione della dichiarazione dei redditi".
Ai cittadini che usufruiscono dei benefici previsti dalla legge regionale n. 9 del 23.04.2001, che non debbono presentare la dichiarazione dei redditi con il Modello UNICO (ex Mod. 740) o che conseguentemente alla stessa risultino comunque esenti dal pagamento dell'addizionale IRPEF Regionale, è data facoltà di richiedere alla Regione Piemonte il rimborso della quota di Bonus Fiscale maturato, eccedente la detrazione effettuata all'atto del pagamento della tassa automobilistica dovuta".
Consigliere Cattaneo, questi due emendamenti sono pressoché uguali: uno prevede un comma aggiuntivo, l'altro istituisce un nuovo articolo. Ce n'è uno in cui il più contiene il meno.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente.
La ratio - su questo ha certamente ragione - prevede che il più contenga il meno, però abbiamo ritenuto di presentare due distinti emendamenti perché mentre nel primo caso viene inserito un comma aggiuntivo il comma 7 - all'articolo 10, titolato "Modalità di esenzione per i soggetti disabili", concedendo appunto ai soggetti disabili la facoltà, di fatto, di presentare l'istanza di rimborso in quanto notoriamente esentati, per legge dello Stato, dal pagamento della tassa di circolazione nel secondo caso ho ritenuto di istituire il nuovo articolo 10 bis, anche per non far ricomprendere, all'interno di un articolo titolato "Modalità di esenzione per i soggetti disabili, modalità di esenzione per i soggetti non in questa condizione, essendo i primi sei commi dell'articolo 10 esclusivamente riguardanti i soggetti disabili.
Riprendiamo con la stessa ratio la questione, non per il recupero totale ma per il recupero dell'eventuale parte eccedente, tenendo conto se si legge con attenzione l'emendamento si evince questo aspetto - della obbligatorietà di dedurre, in via prioritaria, del Bonus maturato la parte principale dal bollo. Altrimenti la Regione dovrebbe avere una maggiore esigenza di contabilizzazione, perché i soggetti disabili, sotto l'aspetto numerico, sono fortunatamente una parte minoritaria, mentre la parte dei nostri concittadini che non fanno il Modello Unico è una parte significativa, perché molti lavoratori dipendenti o pensionati che non hanno proprietà immobiliari o altri redditi, com'è noto si limitano a presentare l'ex Mod. 730. Questa scelta è dovuta, principalmente, proprio per un rispetto dell'articolo, perché si andava ad introdurre la questione.
Se la Giunta, con la saggezza che contraddistingue, sia in senso collettivo, sia in senso esclusivo, l'Assessore al Bilancio, vorrà formulare una proposta alternativa, la ascolteremo con attenzione.



PRESIDENTE

Il problema, come avrà certamente colto il collega Cattaneo, è che se viene approvato l'emendamento istitutivo dell'articolo 10 bis, decadrebbe l'altro emendamento, perché sarebbe già contenuto.
Allora, l'unica cosa che posso fare è riclassificare l'emendamento n.
10.1) come un articolo 10 bis, e far votare prima il 10.2).
Se viene approvato l'emendamento n. 10.2), decade il n. 10.1) e rimane il testo dell'emendamento n. 10.2). Sentiamo comunque il parere dell'Assessore Pichetto.



CATTANEO Valerio

Chiedo scusa se anticipo l'Assessore, ma almeno potrà fare un intervento esaustivo e risolutivo della questione.
Forse prima mi sono espresso male, anche perché c'é difficoltà a seguire la questione a causa del disordine. L'articolo 10 bis - oltre naturalmente alla questione alla quale mi riferivo prima, cioè di non prevedere un articolo interamente dedicato alle modalità di esenzione per i soggetti disabili - intende introdurre con chiarezza il concetto che un soggetto che vuole il rimborso dalla Regione per il bonus deve comunque dedurre la parte prioritaria all'atto del pagamento del bollo.
Diversamente, incentiviamo il cittadino, o per pigrizia o per comodità o quant'altro, a fare direttamente la domanda di rimborso; in questo anziché semplificare una norma, aggraviamo gli uffici regionali di una contabilità che, sulla dell'esperienza del primo e del secondo anno di sperimentazione di quella legge, non è di poco conto.



PRESIDENTE

Colleghi, invito a riscrivere l'articolo 10 bis.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Rifletto ad alta voce, così lo ripeto una volta sola. Mi baso sull'esperienza della mia prima vita, tentando di rinvenire alcuni concetti, anche se vi sarà qualche lacuna dettata dall'ignoranza. Ai fini Iva, ad esempio. è consentito scalare o chiedere il rimborso (o almeno, era consentito quando facevo quel mestiere).
L'emendamento del Consigliere Cattaneo propone "ai cittadini che usufruiscono dei benefici di cui alla legge n. 9/2001, è altresì data facoltà di richiedere alla Regione Piemonte il rimborso della quota del bonus fiscale".
E' chiaro che chi presenta la dichiarazione trae vantaggio nello scalarlo subito, perché prende i soldi subito. Io non starei a dividere a compartimenti stagni. La possibilità di richiedere direttamente il rimborso è alternativa alla dichiarazione.



PRESIDENTE

Mi sembra una soluzione ragionevole.
Comunico il ritiro degli emendamenti 10.1) e 10.2) e la presentazione del seguente nuovo emendamento: 10.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Cattaneo, Angeleri, Botta e Rossi O.: Dopo l'articolo 10 è inserito il seguente articolo: Articolo 10 bis "Modalità di rimborso Bonus Fiscali ai soggetti beneficiari di cui alla legge regionale n. 9 del 23.04.2001 che non possono recuperarlo all'atto della presentazione della dichiarazione dei redditi".
"1. Ai cittadini che usufruiscono dei benefici previsti dalla legge regionale 23 aprile 200, n. 9 data facoltà, in alternativa alla compensazione fiscale mediante modello unico, di richiedere alla Regione il rimborso della quota di bonus fiscale maturato, eccedente la detrazione effettuato all'atto del pagamento della tassa automobilistica dovuta".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 10.3).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 10, come emendato.
Il Consiglio approva.
Scusate, pensavo che l'emendamento fosse aggiuntivo di un comma dell'articolo 10 (io l'ho interpretato in questo modo); è per questo motivo che l'ho messo in votazione: in pratica, si è agganciato su un emendamento aggiuntivo di un comma. E' così, Consigliere Cattaneo? Altrimenti, devo ripetere le votazioni.
Rinnovo, dunque, le votazioni, sull'emendamento 10.3) e sull'articolo 10, in quanto l'emendamento 10.3) è istitutivo di un nuovo articolo 10 bis.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 10, nel testo originario Il Consiglio approva.
Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 10.3) che istituisce il nuovo articolo 10 bis (che diventa articolo 11), come richiesto dai Consiglieri Cattaneo e altri).
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri Il Consiglio approva.
ARTICOLO 11 (che diventa articolo 12) Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 11 (che diventa articolo 12), come richiesto dal Consigliere Cattaneo ed altri: L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri Il Consiglio approva ARTICOLO 12 12.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: Articolo 12: "Definizione delle pendenze in materia di tassa automobilistica e ravvedimento operoso".
A partire dall'anno di pagamento 2002, il contribuente pu regolarizzare la propria posizione, sempre che non siano in corso procedure di accertamento o procedimenti contenziosi, mediante il pagamento della tassa o maggiore tassa non versata maggiorata del dieci per cento. Restano fermi i termini e le modalità per il ravvedimento di cui all'articolo 13 comma 1, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472 (Disposizioni generali in materia di sanzioni amministrative per le violazioni di norme tributarie, a norma dell'articolo 3, comma 133, della legge 23 dicembre 1996, m. 662).
Le pendenze in materia di tasse automobilistiche, relative ai periodi per il quali il pagamento doveva essere eseguito negli anni 1999, 2000 e 2001, possono essere definite dai soggetti nei confronti dei quali non siano in corso procedure di accertamento o procedimenti contenziosi mediante il versamento, entro il 30 novembre 2003, della tassa, o maggiore tassa non versata, maggiorata del dieci per cento.
Le pendenze in materia di tasse automobilistiche, relative ai periodi per i quali il pagamento doveva essere eseguito negli anni 1999, 2000 2001, possono essere definite dai soggetti nei confronti dei quali siano in corso procedure di accertamento o procedimenti contenziosi mediante il versamento, entro il 30 novembre 2003, della tassa, o maggiore tassa non versata, maggiorata del trenta per cento.
Le pendenze relative ai versamenti tardivi possono essere definite, per gli stessi periodi o nel termine di cui al comma 2 ed anche nei casi in cui siano in corso procedure di accertamento e procedimenti contenziosi mediante il pagamento di una somma pari al dieci per cento della tassa tardivamente versata.
Il pagamento entro il 30 novembre 2003 da parte del contribuente della tassa o maggiore tassa di cui ai commi precedenti comporta la sospensione dei procedimenti di accertamento in corso. Tale pagamento comporta la sospensione delle procedure di riscossione coattiva non ancora estinte.
Entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale stabilisce, con propria deliberazione, i criteri e le modalità operative di attuazione delle norme di cui al presente articolo".
La parola all'Assessore Pichetto Fratin, per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e alle finanze

E' interamente sostitutivo solo perché diventava difficile intervenire sull'articolo. C'era stato uno "scivolone" durante la Commissione, in cui il concetto del ravvedimento operoso si era ribaltato. L'intenzione della Giunta regionale - allora della Commissione - era di mandarlo in avanti nel senso di agevolare coloro che volontariamente si mettevano in regola mentre nel testo deliberato dalla Commissione si guardava indietro.
Il concetto previsto dalla Commissione è riformulato correttamente per rifuso di ordine topografico. In questo caso abbiamo cambiato i termini per il ravvedimento del 2002: dal 30 settembre al 30 novembre, per una ragione di tempi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, tale emendamento, interamente sostitutivo dell'articolo 12 (che diventa articolo 13).
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 13 Emendamento 13.1) presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: Articolo 13 "Norma transitoria" L'articolo viene così sostituito: "Le scadenze attualmente attribuite ai veicoli presenti in archivio restano in vigore fino a che non si verifichino condizioni che interrompano l'obbligo del versamento della tassa o l'uscita da un regime di riduzioni e/o di esenzioni (articolo 5. 9. 10 della presente legge) e che comportino pertanto l'applicazione di quanto previsto al comma 1 dell'articolo 2".
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e alle finanze

Anche in questo caso abbiamo riformulato il testo licenziato dalla Commissione per una questione di chiarezza. Il problema è tra la scadenza attuale e i nuovi meccanismi di scadenza. "Le scadenza attualmente attribuite ai veicoli presenti in archivio restano in vigore fino a che non si verificano condizioni che interrompono l'obbligo e a questo punto l'uscita e il regime di riduzione. " e a quel punto partono quei nuovi meccanismi di scadenza. Era un tentativo di formulazione un po' più chiaro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 13.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 13 (che diventa articolo 14), come emendato.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo di legge.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato sì 33 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Mellano. Ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Volevo sollevare l'attenzione del Consiglio sull'urgenza, che personalmente ritengo assoluta, di procedere, una volta almeno ogni sei mesi, alla fase delle nomine. Siamo in arretrato da tantissimo tempo.
Il problema, in questo caso, è procedere alla nomina dei tre rappresentanti del Consiglio regionale nell'organismo di cui abbiamo parlato stamattina, Piemontesi nel Mondo, che avrà, all'inizio di ottobre un evento unico nella gestione delle sue attività; ma forse neanche oggi riusciremo a fare.
L'altra questione che sollevo - lo dico qua ma lo ribadirà il Capogruppo dei Radicali in Conferenza dei Presidenti - abbiamo in arretrato alcune importanti nomine, come quelle relative al Comitato di aiuto sociale, per cui il Tribunale di Torino sollecita da tre anni la nomina.
Stessa questione vale per altri Comitati di aiuto sociale, tipo quello di Mondovì.
Era prevista una fase di nomine finale, ma essendo già le 18.30, il Presidente sa bene che c'è il rischio concreto di non passare neanche a quella relativa a Piemontese nel Mondo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Mi sento di intervenire anche se stava presiedendo il Vicepresidente Riba. Ho sollecito questo problema nell'ultima Conferenza di Capigruppo e ho detto che, in questa seduta, avrei posto in votazione d'ufficio tutto il pacchetto delle nomine. Mi è stato chiesto di porle in votazione nella seduta di martedì 23, quindi, ho acconsentito a questa proposta per evitare di avere oggi una votazione nulla, perché, evidentemente, non c'erano ancora state le consultazioni sui nomi.
Annuncio pubblicamente che nella seduta di martedì 23 tutto il pacchetto delle nomine verrà posto in votazione, poi, i Consiglieri si determineranno come credono, se votare oppure no, io lo porrò in votazione anzi, chiedo che, una buona volta, tutti questi rappresentanti vengano indicati.
Quanto alla votazione odierna, chiedo assolutamente di svolgerla, non essendoci grossi problemi. Possiamo anche farla seduta stante, se il Vicepresidente Riba è d'accordo, sono necessari due minuti.
Dopo l'intervento del Consigliere Cattaneo, se non vi sono elementi ostativi, possiamo anche procedere alla votazione dei "Piemontesi nel mondo", salvo votare martedì tutto il pacchetto.
La parola al Consigliere Cattaneo.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, lo abbiamo detto nella Conferenza dei Presidenti di Gruppo e lo ribadiamo in questa sede: come maggioranza, non tanto perch non eravamo pronti, ma per una questione di riavvio di Consiglio regionale essendo il primo - mi dispiace, probabilmente, il collega Mellano non è stato informato dal suo Capogruppo o non ha avuto modo di parlarne avevamo concordato alla Conferenza dei Capigruppo che il punto "nomine" sarebbe stato inserito quale ultimo punto all'o.d.g. dell'adunanza odierna con l'intesa di affrontare il pacchetto nomine martedì prossimo. La maggioranza conferma la disponibilità e martedì prossimo sarà responsabilmente pronta, quindi, signor Presidente, può stare tranquillo procederemo all'elezione regolare di tutte le nomine relativamente a quel pacchetto - mi perdoni il termine - che ci ha fatto pervenire ai Gruppi prima della pausa estiva. Abbiamo detto e lo abbiamo ribadito anche questa mattina che siamo disponibili, disposti e pronti ad effettuare la nomina dei "Piemontesi nel mondo" oggi stesso, dovendo sostituire due colleghi (Galli e Ghiglia), che sono stati eletti al Parlamento nazionale e, non essendo più Consiglieri regionali, non possono più far parte di quell'organismo.
La maggioranza ha due candidati, se anche l'opposizione è pronta, noi non abbiamo alcuna difficoltà, votiamo i tre candidati.
Chiedo, però, se è possibile proseguire almeno incardinando il provvedimento successivo, in modo che si possa ottimizzare il nostro tempo non cominciamo già dal primo Consiglio ad andare a casa a quest'ora avviciniamoci all'orario canonico delle ore 20.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Procediamo al punto 11) all'o.d.g. che reca: "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per la seguente nomina:


Argomento: Nomine

Premio Internazionale Piemontesi nel Mondo (articolo 2, l.r. 46/1992) Commissione Giudicatrice - nomina di 3 Consiglieri regionali (Divenuta DCR 294-29182)


PRESIDENTE

Prego un Consigliere Segretario di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Galasso effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

E' stato svolto lo scrutinio delle schede.
Proclamo nominati i signori Bolla Emilio, Galasso Ennio e Tapparo Giancarlo (quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'articolo 9, comma 7, l.r. 39/1995 e dell'articolo 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale).


Argomento: Opere pubbliche

Esame disegno di legge n. 312: "Norme in materia di sbarramenti fluviali di ritenuta e bacini di accumulo idrico di competenza regionale"


PRESIDENTE

Mentre è in corso lo scrutinio delle schede, esaminiamo il disegno di legge n. 312, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Relatore è il Consigliere Bolla, che ha facoltà di intervenire.



BOLLA Emilio, relatore

Ringrazio il Presidente e i colleghi se vorranno prestare un attimo di attenzione nell'ascoltare questa relazione al disegno di legge n. 312 relativo a "Norme in materia di sbarramenti fluviali di ritenuta e bacini di accumulo idrico di competenza regionale".
La legge regionale 11 aprile 1995, n. 58 in materia di sbarramenti fluviali di ritenuta e bacini di accumulo idrico di competenza regionale come modificata ed integrata dalla legge regionale 24 luglio 1996, n. 49 regola la materia degli invasi di competenza regionale, con altezza di sbarramento inferiore a 15 metri e volume di invaso inferiore ad 1 milione di metri cubi.
Dalla sua entrata in vigore sono stati censiti 626 invasi sul territorio regionale piemontese: 135 nella Provincia di Alessandria, 71 nella Provincia di Asti, 229 nella Provincia di Cuneo, 16 nella Provincia di Biella, 174 nella Provincia di Torino e uno nella Provincia di Vercelli.
I proprietari o gestori dei suddetti invasi hanno presentato alla data del 31.12.1996 la prescritta autodenuncia corredata da perizia tecnica tale da consentire la prosecuzione dell'esercizio.
Successivamente doveva essere presentata, entro 1 anno dalla data citata, ulteriore documentazione tecnica, così come specificato nella legge, a corredo del collaudo finale dell'opera.
La scadenza di tale termine non era di carattere perentorio, per cui attualmente risulta che solo il 50% dei proprietari degli invasi censiti ha provveduto alle suddette incombenze di legge, nonostante i solleciti inviati dagli uffici regionali. Non è inoltre prevista nella legge una specifica sanzione per tale violazione.
Si rende pertanto necessario nel nuovo provvedimento legislativo definire in modo certo e perentorio la data definitiva di presentazione della perizia tecnica definitiva relativa al collaudo e la relativa sanzione per gli inadempienti.
Vengono, inoltre, recepite nel presente disegno di legge le nuove competenze assegnate alla Regione dall'articolo 89 del d.lgs 112/98 in merito ai piccoli invasi a servizio di grandi derivazioni, che prima erano di competenza statale.
Si è ritenuto, quindi, di dover procedere ad una completa revisione della normativa in materia di sbarramenti fluviali di ritenuta e bacini di accumulo idrico di competenza regionale, procedendo all'abrogazione delle vigenti leggi di settore n. 58/1995 e n. 49/1996, di cui si sintetizzano nel presente disegno di legge i principi generali e le linee di indirizzo e prevedendo, per le rimanenti parti da regolamentare, in ottemperanza alla delegificazione prevista dalle "leggi Bassanini", un successivo regolamento attuativo. In tal modo si provvederà ad individuare norme di carattere procedurale finalizzate al conseguimento degli obbiettivi contenuti nella nuova legge.
Nel corso dell'esame presso la III Commissione consiliare, sono state indette consultazioni con gli enti e le organizzazioni interessate.
La Commissione ha notevolmente accentuato la delegificazione prevista con atto amministrativo ampliando i contenuti del regolamento di cui all'articolo 2, aggiungendo: la classificazione in categorie degli sbarramenti di ritenuta e dei relativi bacini di accumulo la possibilità di determinare con esso ulteriori esclusioni dal campo di attuazione del disegno di legge attraverso le valutazioni del rischio connesso alle opere l'indicazioni in merito alle competenze relative alle sanzioni la definizione dei contenuti del catasto la modificazione o la demolizione delle strutture.
Considerato, quindi, l'ampliamento delle materie che devono essere normate dal regolamento, sono stati allungati i termini per la sua emanazione, da tre a sei mesi dopo l'entrata in vigore della nuova legge.
Modifiche significative sono state apportate anche all'articolo 4: individuando nei proprietari degli invasi già esistenti, i soggetti tenuti alla presentazione della perizia tecnica definitiva, e allungando fino ad un anno il termine perentorio per tale presentazione togliendo l'obbligo di aggiornare e ripresentare periodicamente la perizia tecnica alle competenti strutture regionali portando alcune precisazioni sulla responsabilità in merito al corretto esercizio ed alla vigilanza dell'impianto.
La Commissione, valutando che la scelta delle opere da finanziare per la costruzione di nuovi e specifici invasi finalizzati alla laminazione delle piene a fronte di eventuali eventi alluvionali sia in riferimento ad altre leggi del settore difesa del suolo e rientri in altre programmazioni ha ritenuto opportuno sopprimere la norma sui "Contributi per nuove costruzioni", prevista all'articolo 7 del testo assegnato.
La Commissione, inoltre, ha approfondito la tematica relativa alle sanzioni, sia in rapporto alla legge 24 novembre 1981, n. 689 (Modifiche al sistema penale), sia alla prassi regionale. È stata rilevata l'opportunità di graduare sempre le sanzioni tra un minimo ed un massimo, anche quelle relative alle violazioni pregresse di cui alla norma transitoria, al fine di consentire una valutazione più corretta, in sede di determinazione concreta della sanzione, delle fattispecie che rientrano nel comportamento sanzionato. Ha, quindi, ritenuto opportuno rivedere, aggiornandoli, gli importi previsti per alcune sanzioni.
All'articolo 6: per coloro i quali non presentano la perizia tecnica definitiva entro il termine ultimo, ha elevato la sanzione massima fino a 8 mila euro, quasi raddoppiandola per coloro i quali realizzano e mantengono in esercizio le opere di competenza regionale, ha elevato la sanzione massima fino a 10 mila euro per coloro i quali realizzano opere di competenza regionale in difformità al progetto approvato, ha elevato la sanzione massima fino a 5 mila euro quasi raddoppiandola per coloro i quali gestiscono opere di competenza regionale senza rispettare le prescrizioni dettate con l'autorizzazione e durante l'esercizio, ha elevato la sanzione massima fino a 2.500 euro.
All'articolo 7, relativo alle violazioni pregresse: per coloro i quali, ai sensi della l.r. 58/1995, non avendo presentato la denuncia, non hanno provveduto alla demolizione dello sbarramento entro il termine indicato, ha ridotto la sanzione massima a 1.500 euro per coloro i quali hanno presentato la denuncia di cui all'articolo 12 della l.r. 58/1995 in maniera incompleta, ha ridotto la sanzione massima a 750 euro.
Particolare attenzione è stata posta alla tecnica legislativa, sia per quanto riguarda il drafting ed il coordinamento interno tra le norme, sia per quanto riguarda la strutturazione del testo. Sono state spostate in apposita Norma transitoria (articolo 7) tutte le norme che presentano richiami alle disposizioni della legge regionale 58/95, di cui si propone l'abrogazione. Si tratta delle disposizioni relative all'esonero per i proprietari e i gestori degli invasi esistenti dal presentare perizia tecnica definitiva, e delle fattispecie sanzionatorie relative ad adempimenti previsti dalla legge regionale n. 58/95 e di altre norme ad esse correlate.
Analogamente la Norma finanziaria (articolo 9) è stata adeguata accogliendo la proposta della I Commissione, alla legge regionale 7/2001 con i riferimenti alle Unità previsionali di base.
Infine, considerati i molti rinvii al regolamento di attuazione, per non incorrere in un vuoto normativo, l'abrogazione delle leggi regionali 11 aprile 1995, n. 58 e 24 luglio 1996 n. 49, è stata fatta partire dall'emanazione di tale regolamento.
Al termine di un esame approfondito, la III Commissione ha, infine licenziato a maggioranza il disegno di legge ed ora ne raccomanda un sollecito esame all'Assemblea regionale.
Vorrei soltanto accennare una questione che avevo già proposto, che era scaturita durante la discussione in Commissione.
A tal proposito, richiederei soprattutto l'attenzione dell'Assessore nonché della Giunta, che poi avrà il compito di redigere il regolamento.
La questione che riguardava la possibilità di porre un vincolo sul rilascio di queste concessioni in merito all'utilizzo della risorsa acqua in caso di emergenza, a fine di Protezione Civile o di Antincendio Boschivo.
Rinnovo questa raccomandazione perché ritengo possa essere utile prevedere - o attraverso un emendamento da inserire nella legge o nella regolamentazione -l'obbligo nei confronti del concessionario di dare accesso ai mezzi di emergenza (per esempio Antincendio) in caso di necessità.



PRESIDENTE

Prima di terminare i lavori, vi ricordo che domani alle ore 13.00 è convocata la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.
(La seduta ha termine alle ore 18.44)



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