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Dettaglio seduta n.386 del 31/07/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(Alle ore 21.36 il Vicepresidente Riba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 22.00)



(La seduta ha inizio alle ore 22.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Brigandì, Costa Enrico D'Ambrosio, Ghigo, Rossi Giacomo e Vaglio.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Il Consigliere Angeleri ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori. Ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Grazie, Presidente, anche perché sono stato interrotto in malo modo dal Vicepresidente Toselli. Penso che, rispetto alle cose che stavo dicendo lei, Vicepresidente Riba, non mi avrebbe interrotto in quel modo, pertanto chiedo che il Vicepresidente Toselli valuti un modo diverso di comportarsi in aula, nei confronti dei Consiglieri.
Stavo denunciando, poiché il collega Marcenaro ha legittimamente auspicato che, in quest'aula, ci vergognassimo di alcuni comportamenti dopo che lui ha auspicato questo...



PRESIDENTE

Era un auspicio, non un obbligo, comunque...



ANGELERI Antonello

E' stata una casualità, Presidente! Tant'è che, dopo aver letto questa lettera a firma di una certa professoressa Mercedes Bresso, mi sono veramente vergognato.
Volevo dire al Segretario regionale dei DS, al cui Gruppo mi pare appartenga anche questa professoressa, che mi vergogno di avere una Presidente della Provincia che scrive certe cose e lede l'autonomia di questo Consiglio regionale e di ogni singolo Consigliere.
Poiché la lettera è indirizzata all'On. Enzo Ghigo, il nostro Presidente della Giunta regionale, e al dott. Roberto Cota, il nostro Presidente del Consiglio, chiedo che essi rimandino al mittente le accuse che sono scritte in quella lettera, perché sono di una gravità estrema.
Non sto, ovviamente, a leggere la lettera; mi premurerò di farne una copia...



PRESIDENTE

Anche perché ha due minuti, per le questioni incidentali.



ANGELERI Antonello

Voglio rimanere nei due minuti, Presidente. Voglio solo dire che questo comportamento non aiuta il clima di quest'aula...



(Commenti dai banchi della minoranza)



PRESIDENTE

Colleghi, lasciate concludere il Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Dato che, ad un certo punto questa professoressa dice: "Non è ammissibile che la protervia di un gruppo di Consiglieri regionali..." ripeto: "la protervia di un gruppo di Consiglieri regionali impedisca l'attuazione di norme votate dal Parlamento...", ecc. - ho citato una riga potrei citare tutta la lettera, che è improntata con questo stile - chiedo al Presidente Cota, che è qui - e mi auguro arrivi anche il Presidente Ghigo - che rispondano immediatamente e rimandino al mittente queste accuse, perché questo Consiglio regionale ha ancora l'autonomia e la possibilità di dire, per la parte di ogni Consigliere, ciò che ritiene più opportuno, senza chiedere niente alla Presidenza di questa Provincia.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Per chiarimenti: vorrei sapere se si apre adesso un dibattito su questo punto. Ci dica, Presidente, cosa dobbiamo fare.



PRESIDENTE

Dichiaro che la comunicazione sull'ordine dei lavori era naturalmente impropria, per quanto riguarda il contenuto, come in genere succede. Nella prassi, non abbiamo sindacato sul contenuto, perché ci metteremmo più tempo a sindacare che non a sentire; naturalmente, non può avere un seguito perché non attiene all'ordine dei lavori del Consiglio. Pertanto, il collega ha usato, secondo una prassi, l'occasione di sollevare una questione incidentale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bolla; ne ha facoltà.



BOLLA Emilio

Grazie, Presidente. Visto che in quella lettera...



PRESIDENTE

Collega, la discussione su quella lettera è chiusa; se è di questo che vuole parlare, bisogna chiedere l'iscrizione di un punto all'o.d.g., ai termini del Regolamento e il Consiglio deciderà.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Non voglio affrontare nel merito il punto posto all'attenzione dell'Aula dal Consigliere Angeleri. Tra l'altro, non conoscevo quella lettera; ne sono venuto a conoscenza in questo momento, con l'intervento del Capogruppo dell'UDC.
Ritengo possa essere una modalità, visto che alla Conferenza dei Capigruppo abbiamo reciprocamente assunto l'impegno di affrontare una sessione con importanti provvedimenti, fra cui il Piano territoriale di Torino. Giustamente, il Presidente Cota lo ha calendarizzato, quindi quando arriveremo alla discussione sul Piano territoriale di Torino, anche quella lettera - che mi riservo di leggere - sarà uno dei temi di dibattito e di confronto sull'argomento.
Non ritengo opportuno aprire un dibattito, ancorché importante e rilevante, sulla comunicazione del collega, in sede di assestamento di bilancio.
E' facoltà di un Consigliere dire quello che crede in un intervento quel tema è sicuramente collegato e fa parte di un dibattito che affronteremo in occasione del Piano territoriale di Torino. Sarà quella la sede deputata, pertanto, quando avremo terminato l'assestamento e affronteremo gli altri provvedimenti, quando sarà il turno del Piano territoriale di Torino, parleremo anche di quella lettera.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Non conoscevo quella lettera, pertanto ho chiesto al collega Angeleri dopo che l'ha letta, quale fosse la data. Mi ha risposto, se non sbaglio che era datata 25 luglio.



(Commenti della maggioranza)



MARCENARO Pietro

L'altro giorno, però, ho sentito un'osservazione del Presidente Ghigo il quale ha chiesto alcune cose.
Non conosco le abitudini degli altri, ma io, quando una corrispondenza è indirizzata ad alcune persone, aspetto che queste, se vogliono, ne diano comunicazione, nelle forme e nei termini che ritengono opportuni.
Non conosco altro modo di discutere di corrispondenza, se non quello che i destinatari - se desiderano e lo ritengono opportuno - pongano il problema. Altri modi non ne conosco e personalmente ho difficoltà ad immaginare una discussione su della corrispondenza che non sia proposta da coloro che di questa corrispondenza sono i protagonisti.


Argomento: Assestamento di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge 552: "Assestamento al bilancio di previsione per l'anno finanziario 2003"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 552 prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Subemendamento rubricato n. 22 all'emendamento n. 3, presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani, Muliere, Placido, Suino e Marcenaro: le parole "di euro 22 giornaliere" sono sostituite con "la paga giornaliera definita dal contratto nazionale di lavoro del pubblico impiego".
La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Presidente e colleghi, l'emendamento mi sembra chiarissimo: si spiega e si commenta da solo. Tuttavia, vorrei che risultassero a verbale, agli atti del Consiglio Regionale le tre forzature che avete compiuto per approvare questi provvedimenti.
La prima. Voi avete violato l'articolo 80 del nostro Regolamento, che impone di trasmettere alla Commissione di merito gli emendamenti che comportano un aumento di spesa. Avete cioè approvato un emendamento che costerà circa 4 miliardi, senza prima preoccuparvi né di quantificarne il costo né di indicarne in via preventiva la copertura finanziaria. Questa è la prima grave violazione avvenuta in questa discussione.
La seconda. Voi avete teorizzato che l'articolo 81 della Costituzione che stabilisce che non può esistere un provvedimento che non prevede una copertura finanziaria, valga per il bilancio dello Stato ma non per il bilancio regionale. Mi sembra un'enormità, e vorrei quindi che restasse a verbale il fatto che un Presidente del Consiglio Regionale abbia potuto sostenere quest'enormità, e cioè che una norma costituzionale possa valere per il bilancio dello Stato ma non per quello regionale. Mi sembra un affermazione che si commenta da sola.
In ogni caso, è questione che crea un precedente gravissimo dal quale non potremo prescindere in futuro, perché mi domando con quale coraggio potrete impedire a qualsiasi Consigliere presente in quest'aula di presentare un emendamento senza copertura finanziaria, invocando la norma che prevede tale copertura. Non potrete farlo, perché risulterà agli atti di questo Consiglio Regionale un voto espresso in presenza di un emendamento per il quale voi avete ritenuto di non richiedere la copertura finanziaria.
Terza violazione. Voi avete utilizzato l'assestamento di bilancio per proporre un aumento delle indennità, nonostante che la legge regionale n. 7 del 2002 stabilisca che lo strumento per disporre maggiori spese sia o la legge finanziaria o provvedimenti collegati alla legge finanziaria (nel caso specifico, la proposta di legge n. 553 che noi esamineremo dopo l'assestamento al bilancio).
Voi avete proposto un aumento, che derivava dal fatto che avevamo tre emendamenti che modificavano le indennità; ma lo strumento nel quale proporre questi aumenti era per l'appunto il provvedimento collegato alla legge finanziaria.
Naturalmente, tutto è possibile, ma io rimango sgomento di fronte ad un simile atteggiamento. Anche se è legittimo che una maggioranza decida dell'indennità, credo che la maggioranza ed i Presidenti di questo Consiglio Regionale dovrebbero preoccuparsi del fatto che quella politica e quelle scelte avvengano nel rispetto delle regole che ci siamo dati.
Potevate presentare degli emendamenti e fornire anzitempo la copertura finanziaria, il che avrebbe comportato il rispetto della Costituzione potevate trasmettere fin da subito i tre emendamenti alla Prima Commissione, evitando un pronunciamento dell'aula sul primo emendamento potevate esigere che i tre emendamenti venissero proposti con il provvedimento collegato alla finanziaria. Voi avete ignorato questi tre momenti, avete quindi compiuto una forzatura, difficilmente non contestabile, io credo.
Ripeto, è legittimo che una maggioranza decida di affrontare questioni come queste. Io però mi sarei aspettato, tanto più in presenza del fatto che si affrontavano questioni che aprivano problemi nel Consiglio Regionale, che vi poneste il problema di fare tutto questo nel più rigoroso rispetto delle regole, che non sono un optional, ma sono - per qualsiasi assemblea elettiva - un punto di riferimento fondamentale.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Negli ultimi giorni, a livello nazionale è stata varata la manovra finanziaria. Al di là di tutta una serie di questioni che avrebbero dovuto trovarvi sede (sanità ed altro), l'impronta principale di questa manovra è fondata sulla lotta agli sprechi.
Noi, contemporaneamente, stiamo compiendo una manovra di tipo opposto (primo dato).
Secondo dato. Poiché siamo sull'emendamento relativo al pubblico impiego, dopo 18 mesi di lunga attesa da parte dei lavoratori di questo comparto importante si è conclusa la partita dei contratti relativi al pubblico impiego. Il varo della legge finanziaria dello Stato da parte del Consiglio dei Ministri ha di fatto sbloccato una trattativa lunghissima che aveva visto tutti i sindacati impegnati per molto tempo: manifestazioni, un anno e mezzo di scioperi, di manifestazioni, ecc. E che cosa ha concluso questa manovra, questo via libera allo sblocco del contratto relativo al pubblico impiego? Ha ottenuto e consentito per i dipendenti degli Enti pubblici un aumento dello 0,99%: questi sono i miglioramenti di produttività che sono stati accordati e concordati.
Perché dico questo? Perché tale percentuale corrisponde ad una cifra che si aggira intorno a 104 Euro di aumento. Un anno e mezzo di scioperi di proteste, una manovra bloccata, che riguarda personale importantissimo e vitale - perché potremmo fare un lungo elenco, riguarda quello delle Regioni, riguarda quello dello Stato, riguarda gli insegnanti, riguarda tutto il personale che ci mantiene in piedi e fa funzionare la baracca istituzionale; riguarda il personale medico, riguarda gli infermieri riguarda tutte quelle categorie che sono essenziali.
Allora, queste categorie impiegano una caterva di tempo con delle azioni politiche snervanti pesantissime, con dei rischi (perché oggi esistono anche questi nel pubblico impiego) ed ottengono uno sblocco pari a 104, 105, 106 euro in più, al mese.
Ragionate, colleghi, su cosa significhi dire la manovra che stiamo compiendo, in spregio a qualunque legge e norma vigente, quindi con una irrazionalità totale da questo punto di vista. Cosa significa quello che stiamo facendo in queste ore, nel giro di pochissimo tempo? Oggi dicevamo che la cifra che si è incassata in questa Regione dall'iniqua, ingiusta tassa sul pronto soccorso, la cifra che noi abbiamo chiesto ai cittadini piemontesi bisognosi o non, in stato di difficoltà o non, nel momento in cui si presentano nei pronti soccorsi degli ospedali piemontesi e che questi hanno pagato è all'incirca corrispondente a quella che noi ci metteremo in tasca "sic et simpliciter" nel giro di qualche ora da subito, una volta che questo provvedimento diventerà legge.
Tutto ciò a me pare di un'imparzialità, iniquità, assurdità, abusivismo eccezionali. Cioè di super, di più che straordinario non ci trovo niente perché siamo al massimo di quanto è possibile fare.
Potremmo entrare nel merito di altri elementi che riguardano altre categorie per noi indiscutibili, ma nessuna di queste categorie si pu permettere, non essendo casta come noi siamo, di ottenere questo tipo di risultato con un'autodecisione in proprio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Stiamo discutendo l'emendamento n. 22 di una serie di subemendamenti al terzo emendamento da voi presentato, che rivede la quota dell'emolumento giornaliero di gettoni erogati ai Consiglieri Regionali.
Dei tre emendamenti da voi presentati, pur non condividendone nel modo più assoluto nessuno, abbiamo ritenuto questo il più sconclusionato, grave e grottesco. Per cui abbiamo voluto presentare una serie di subemendamenti che mettesse in evidenza la struttura grottesca dell'emendamento da voi presento. E mi pare che la collega Suino e anche i colleghi che mi hanno preceduto, ad esempio il collega Ronzani, abbiano teso ad evidenziare questa struttura.
Già i due emendamenti precedenti rendevano evidente sia nel metodo che nel merito delle cose proposte il modo con cui si affronta in questo Consiglio Regionale un discorso complesso e difficile quale quello della revisione delle indennità dei Consiglieri Regionali; un modo assolutamente sbagliato, al di fuori di un provvedimento organico, al di fuori di qualsiasi criterio di equità, al di fuori di qualsiasi relazione tra ci che avviene qua dentro e ciò che la società da questo punto di vista è.
Noi abbiamo detto spesso che non abbiamo mai avuto, sulle questioni dei costi della politica, una posizione demagogica; però c'è una bella differenza tra il non avere una posizione demagogica e avere una posizione come la vostra, che trasforma quest'aula, che trasforma i Consiglieri Regionali in un ceto mandarino completamente staccato dalla società, dalle sue esigenze, dalla realtà, dai livelli di reddito dei cittadini e delle cittadine rispetto a ciò che svolgono e che producono all'interno della società.
Vi avevamo detto di fermarvi in questa direzione, di non procedere con una serie di emendamenti che snaturavano sia la struttura dell'assestamento che la stessa legge finanziaria, in quanto la mettevano a rischio e soprattutto si collocavano in una fase politico-amministrativa di questa Regione particolarmente grave. Vi avevamo ricordato come gli avvenimenti di questi giorni rendevano chiaro ed ancora più evidente che qui non c'è più una maggioranza vera, politica, programmatica: c'è solo una maggioranza dei numeri che non ha più niente a che fare con la società, dalla quale è sempre più staccata. E' una maggioranza che sopravvive a se stessa, e con questi emendamenti abbiamo voluto evidenziarlo.
Devo dire che la situazione è resa ancora più grottesca - se mi è consentito dirlo - dal fatto che noi abbiamo chiuso la seduta pomeridiana prima della pausa per riprendere la seduta serale e quella notturna con un roboante annuncio da parte del Capogruppo Cattaneo, il quale dichiarava non so quale ordine di riflessione interno alla maggioranza rispetto a questo emendamento.
Abbiamo ripreso la seduta dopo un'importante - penso - riunione in pizzeria esattamente nei termini con cui l'abbiamo conclusa. L'importante e consistente riflessione della maggioranza sulla struttura dell'emendamento presentato e sulle sue conseguenze erariali, così ben spiegate dal collega Riba e che avevano folgorato sulla via di damasco una parte della maggioranza, sono state stemperate dalla pizza e dalla birra. Di queste non abbiamo più avuto notizia.
Mi chiedevo se fosse successo qualcosa di particolare, se quell'annuncio fosse semplicemente propedeutico all'interruzione per la cena o se invece avesse da questo punto di vista una sostanza. Non so se la mia è una curiosità impropria che non può avere soddisfazione o se invece vi è una ragione.
Per concludere, con la presentazione di questo subemendamento che vi proponiamo di approvare vi chiediamo non tanto di approvare il corpo del subemendamento quanto di ripensare all'emendamento che avete presentato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Come vede, Presidente, ciascuno di noi interviene in questa discussione seguendo le proprie inclinazioni e le proprie attitudini: avete visto la stoffa dello statista che emerge dagli interventi del collega Ronzani l'anelito sociale che ispira gli interventi della Consigliera Suino o ancora la visione politica della Presidente Manica.
Io, riprendendo la mia vecchia pratica sindacale, cercherò di intervenire sul merito di questo provvedimento e sugli aspetti che questo comporta, sulla coerenza interna delle norme che vorrebbero essere, in questo modo, stabilite.
Come sapete, questo è uno degli aspetti più importanti dei provvedimenti che intervengono su questa materia. Ogni qualvolta si discute di retribuzioni, infatti, si fa riferimento non soltanto a fatti tecnici ma a relazioni sociali fra persone, fra categorie. Si costruiscono, cioè delle situazioni che hanno delle conseguenze che esulano dal piano tecnico.
Il fatto che queste misure siano improntate all'omogeneità, nel senso che siano ispirate agli stessi criteri (e non che tutti debbano essere trattati allo stesso modo), è un elemento che esprime equità.
Voi impedite, con questa discussione, che questo possa aver luogo.
Qualche mese fa mi scandalizzai quando lessi di misure e provvedimenti della Regione Sicilia, con i quali si mantenevano le condizioni previdenziali in essere, ovvero condizioni addirittura migliorative rispetto ai famosi 19 anni, 6 mesi, 1 giorno, per i propri dipendenti.
La ricerca dell'elemento di modernizzazione e di riforme di equità aveva spinto tutto il Paese a cercare un punto in avanti di unificazione delle condizioni e dei principi. Ma se adesso mi soffermo ad osservare le misure che proponete, mi accorgo che, in realtà, sono solo un po' più avanti di noi, perché almeno, anche se in un modo che considero sbagliato hanno l'idea di applicare al personale che lavora nell'ente regionale gli stessi criteri che applicano ai Consiglieri. Qui, invece, è esattamente il contrario.
Vi chiederete perché pongo questo esempio. Signor Presidente, non sarebbe una cosa completamente diversa se una discussione sull'adeguamento retributivo avvenisse riconsiderando una situazione previdenziale e una situazione pensionistica che faccia sì che in questa Regione, per i Consiglieri regionali, si possa ancora andare in indennità di quiescenza a 55 anni, e che l'età prevista per i nuovi Consiglieri - per nessuno di quelli in carica - sia quella di 60, di fronte ai 65 che sono previsti per l'insieme della popolazione? Non si può fare un'operazione sulla struttura retributiva, per così dire, o sull'indennità, senza intervenire e modificare in termini equi e socialmente accettabili, che corrispondono ad una semplice cosa: si applicano fra di noi gli stessi principi e gli stessi criteri che dichiariamo di voler applicare al di fuori di noi.
Di tutto questo non ce n'è traccia, né disponibilità. Questo, a mio parere, è un segno non solo e non tanto di egoismo personale, ma di grettezza politica, di mancanza di lungimiranza di chi deve sapere che non si guida una maggioranza - o una minoranza - semplicemente accarezzandole il pelo per il verso per il quale chiede di essere accarezzata, ma affrontando problemi di carattere generale. Mi pare che sia una questione seria e importante.
Rivolgo un saluto all'Onorevole Crosetto: spero soltanto che la situazione nella quale ci troviamo non sia la conseguenza di una risoluzione del comitato centrale di Forza Italia, ma una normale e modesta dialettica del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Andando a cena nell'intervallo del Consiglio, riflettevo su una cosa: ho visto una coppia di persone anziane che attraversava sulle strisce pedonali e uno di quei costosissimi fuoristrada, lanciato a tutta velocità costretto a rallentare e a fermarsi per far passare queste persone anziane.
Dicevo tra me: guarda la forza della legge! Parlo di "forza della legge" perché se dovesse valere soltanto il rapporto di forza fra queste due persone anziane e fragili che attraversavano la strada, e questa macchina superpotente e molto costosa sicuramente gli anziani avrebbero dovuto, come accadeva quando ero bambino io, attraversare di corsa, temendo per la propria vita. Vedi quanto è importante la forza della legge! Vorrei invitare il Presidente del Consiglio regionale a ricordarsi della forza della legge: avere la maggioranza non significa possedere o occupare le istituzioni. Voi siete soltanto degli inquilini, come vi ha ricordato una vostra forza di coalizione a proposito di un caso nazionale che è esploso di recente. Siete solo degli inquilini e avete l'obbligo di rispettare una serie di regole.
Il collega Ronzani - lo dico a lei, Presidente - ha voluto che fosse messo a verbale che sono state fatte delle violazioni al Regolamento e al dettato costituzionale. E lei si è fatto portavoce di queste violazioni Signor Presidente. Questa è una cosa che ha sicuramente una notevole gravità. A proposito delle cosce sciagurate accadute in questa legislatura non vorremmo annoverare anche questa, perché il fatto di violare le leggi in virtù del rapporto di forza, può sembrare inizialmente vantaggioso, ma a lungo andare si finisce nello stesso cappio che si è teso.
Rimango stupefatto del fatto che lei si stia dimenticando del suo ruolo istituzionale e non dia risposta alle questioni che sono state poste, così come sono veramente perplesso di fronte al fatto che il collega Riba prima della chiusura della seduta pomeridiana, ha detto delle cose importanti rispetto alla struttura di questo emendamento, che devono far riflettere. E anche queste non hanno avuto una risposta.
Ora io le chiedo, Signor Presidente del Consiglio, di utilizzare un momento di sospensione - probabilmente la cena non è bastata come occasione di sospensione e di riflessione - per riflettere...



PRESIDENTE

Io le chiederei di restare all'emendamento, Consigliere Riggio, perch abbiamo già dibattuto le pregiudiziali di legittimità.



RIGGIO Angelino

Non ho ancora terminato l'intervento. Ho il diritto di allargare il cerchio, ma garantisco che lo chiuderò nei cinque minuti.
La invito a fare una sospensione del Consiglio per riflettere su quanto è stato detto. Diversamente, poniamoci nella stessa condizione dei lavoratori nell'ambito pubblico - quali noi siamo - ricordandoci quanto espresso dalla collega Suino: i lavoratori del settore pubblico hanno avuto un aumento di 102 euro mensili, mentre noi proponiamo un aumento pari per una sola seduta di Commissione che, a volte, dura soltanto pochi minuti.
Se si vuole veramente cambiare qualcosa, lei, signor Presidente del Consiglio, garantisca, con una modifica del Regolamento, che l'attività di Consiglio sia molto più produttiva (non solo quando si tratta di aumentare lo stipendio dei Consiglieri regionali). Oggi, le sedute di Commissione sono di estrema superficialità che non durano nulla e che vedono molti colleghi della maggioranza firmare e andare via subito dopo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu.
Ne ha facoltà.



CONTU Mario

Grazie Presidente. Bene ha fatto il Consigliere Marcenaro a ricordare che occorre operare un riequilibrio su tutta una serie di altri provvedimenti di legge che riguardano il trattamento indennitario dei Consiglieri e gli elementi accessori, non ultima la questione dei vitalizi.
Se mi segue nel ragionamento, Presidente, dato che oggi lei ha inaugurato una prassi per cui, attraverso la legge di assestamento del bilancio, si possono apportare modifiche sostanziali al contenuto di leggi che normano alcune materie, oggi siamo in condizione di presentare, come commi aggiuntivi all'articolo 3, tutte le modifiche che riteniamo, comprese quelle su cui personalmente concordo.
Forse sarebbe opportuno rivedere le percentuali per un riequilibrio sul diritto ai vitalizi: abbiamo la possibilità di rideterminare le aliquote l'entità dei contributi che versano i Consiglieri regionali per avere diritto al vitalizio e la possibilità, in questa seduta d'Aula e con le modalità scelta dalla maggioranza di centrodestra, di presentare tutti gli emendamenti che possono sostanzialmente modificare le leggi di riferimento.
Credo che però questa prassi abbia un limite: non so se sia di competenza della Corte Costituzionale (perché dovrebbe essere il Governo ad impugnare le leggi), ma dato che oggi abbiamo l'invidiabile primato di far parte di un'Assise in cui i Consiglieri regionale hanno, in assoluto, la migliore indennità e i migliori trattamenti accessori di tutte le Regioni d'Italia, dovremmo almeno procedere nel rispetto delle norme e delle leggi che regolano tutta la materia.
Il nostro sforzo nei prossimi giorni sarà conoscere se la procedura messa in campo sia legittima e, se di fatto, il provvedimento approvato dall'Aula possa essere, in proprie sedi e nelle sedi competenti per giurisdizione, impugnato. La possibilità di impugnare questo provvedimento di legge che ha seguito una procedura così anomala, è un compito cui le opposizioni non possono e non devono sottrarsi.
Ben altra questione sarebbe stato se nella legge finanziaria, come normalmente avviene nella prassi parlamentare, si fossero adoperati interventi che potevano anche, per adeguare gli stanziamenti, intervenire sulla modifica sostanziale di alcune leggi.
Come abbiamo osato noi, non ha osato neanche la Regione Sicilia Regione a Statuto Speciale. La Puglia è passata al 75% dell'indennità; la Sardegna, Regione a Statuto Speciale, è all'80% dell'indennità; la Regione Lombardia all'81%; la Regione Calabria all'80'% (ma hanno aumentato anche le prerogative e le indennità accessorie come supporto all'attività dei Consiglieri).
Nell'articolo del Corriere della Sera del 3 marzo è scritto: "Non ci si accontenta; c'é qualche Regione che vuole andare avanti, fino ad arrivare al 100%". Vista la frammentazione delle rappresentanze dei Gruppi consiliari, i Capigruppo arrivano al 100% delle prerogative parlamentari il Presidente del Consiglio 120%; il Presidente della Regione 120% delle indennità parlamentari. Non ultimo, il Vicepresidente della Giunta regionale arriva a 115%.
Siamo un bel primato, complimenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Il Consigliere Cattaneo ha chiesto di intervenire; ci auguriamo che ci comunichi le decisioni assunte dalla maggioranza nella pausa.
Effettivamente, ci aspettiamo di iniziare la seduta serale con un intervento del Consigliere Cattaneo che non è avvenuto; quindi ci auguriamo che il Consigliere ci dica ciò che non ci ha detto in apertura.
Spero che ci dica che la maggioranza ha riflettuto, dopo i guai che ha combinato oggi, e ritiri l'emendamento n. 3. Cerchiamo di porre limite al disastro che avete combinato nella giornata odierna e nella giornata di ieri. Penso - spero - che al peggio ci sia un limite. Ci auguriamo che al peggio ci sia un limite e che la maggioranza ponga un limite affermando: "Abbiamo già combinato tanti guai, evitiamo di peggiorare la situazione".
Non so dove sia l'Assessore Pichetto o il Vicepresidente Casoni: ma fate un appello alla vostra maggioranza dicendogli di smetterla, di interrompere questa situazione. Gli altri due emendamenti hanno già portato elementi sufficienti per interrompere la situazione, per cui credo che ci siano elementi sufficienti.
Prima si rifletteva sul fatto che sei mesi fa, quando abbiamo discusso nuovamente della questione, con una forzatura della maggioranza, ad un certo punto, improvvisamente, la vicenda si è interrotta perché c'è stato un incontro con i cassaintegrati della Fiat. La maggioranza ha ritirato l'operazione che voleva condurre, ha messo fine a quella operazione e abbiamo chiuso la vicenda. C'è stato un contatto tra l'aula e la realtà esterna. Anche i Consiglieri di maggioranza si sono resi conto, che, forse non era il caso di continuare in quell'intento.
Ho l'impressione che rimanere chiusi in quest'aula crei, davvero, una sorta di separatezza con l'esterno e con i problemi della società, con i problemi della nostra regione e con i problemi della gente comune.
Inizialmente era solo un'impressione, ma dopo la discussione di ieri e oggi non è più una impressione, ma una certezza. La maggioranza politica ha perso ogni contatto con i problemi veri della nostra regione. Per favore riprendete contatto con la realtà esterna, riflettete su quello che avete proposto e su quello che succede oggi nella nostra regione. Forse è utile ritornare con i piedi per terra. Come hanno ricordato altri Consiglieri dell'opposizione, ormai siete in una situazione di estrema difficoltà forse è il caso di approfittare di quello che ci rimane da adesso a fine legislatura per sistemare alcune questioni, una delle quali è il raddoppio dell'indennità, il raddoppio del gettone di presenza, ecc.
Gli altri due emendamenti che, purtroppo, sono stati approvati da voi sono più che sufficienti per dire basta e sono più che sufficienti per ritirare l'emendamento in esame come noi chiediamo da ore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Non è una monotona ripetizione, ma la costanza di una battaglia politica: dov'è il Presidente Ghigo? Le ore passano e, guardando i volti di alcuni Consiglieri della maggioranza, anche di qualche Assessore, si pu vedere come le accuse che vengono rivolte alla maggioranza di sostenere un emendamento indecente, lascino il segno su alcuni di questi volti. Segni di imbarazzo. Non piace a nessuno sentirsi dire le cose che ripetiamo da tempo: la vergogna di un provvedimento, l'indecenza, l'iniquità l'ingiustizia. Non può essere sopportato a lungo, da parte di alcuni componenti della maggioranza, sentirsi dire cose che si condivide nella sostanza, senza avere, al proprio fianco, il capo della maggioranza, il Presidente Ghigo, che abbandona tutta la sua maggioranza in un momento di grave difficoltà, o comunque, in un momento di confronto parecchio spinoso.
Ripeto, dov'è il Presidente Ghigo? Che opinioni ha il Presidente Ghigo nei confronti di questo emendamento? Lo sostiene? Non lo sostiene? Questa non è una domanda retorica, questa è una indicazione politica di insufficienza dell'azione di governo del Presidente Ghigo.
Così non si fa. In quest'aula a reggere lo scontro con la minoranza, su un tema così spinoso, dovrebbe sedere proprio il capo della maggioranza.
Non so se alcuni Consiglieri lo abbiano notato, ma io mi sono preoccupato di tenere calda la poltrona del Presidente Ghigo, e continuerò a farlo fino a quando il Presidente Ghigo, invece di scorazzare in giro a fare altre cose, decide di fare la prima cosa per la quale il Presidente stato eletto: governare il Piemonte. Per fare questo la prima cosa da fare è quella di essere presente in Consiglio regionale quando si discutono i suoi provvedimenti e, la primissima cosa da fare, è essere presente in Consiglio regionale quando si discutono provvedimenti importanti e, ancora prima essere sicuramente presenti quando la sua maggioranza propone provvedimenti sui quali vi è un eccezionale contrasto da parte delle minoranze. Senza questi elementi, a mio modo di vedere, non è possibile procedere.
Una strada c'è: ho rivolto, e lo rivolgo ancora, l'invito ai Presidenti dei Gruppi consiliari di maggioranza a ritirare l'emendamento. A ritirarlo spontaneamente perché è un provvedimento che, anche loro sanno, non pu essere sostenuto né in quest'aula né all'esterno. Facciano questo gesto rimuovano da quest'aula un inciampo al procedere dell'esame di importanti provvedimenti e, in questo modo, potranno sollevare maggioranza e opposizione da un confronto assolutamente improduttivo. Assumetevi la responsabilità di fare questo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire i Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, colleghi Consiglieri, avevo preso un impegno preciso di riferire all'aula, alle 21.35, alla ripresa dei lavori, riguardo un orientamento dell'intera maggioranza sul provvedimento. Anzitutto, non me ne vogliano in particolare i Consiglieri dell'opposizione, devo chiedere scusa al Presidente e ai Consiglieri di un fatto: non siamo stati in grado alle 21.35 di garantire il numero legale e di riprendere, così come previsto dalla convoca, i lavori del Consiglio regionale.
Devo confessare che siamo arrivati in ritardo, perché con un gruppo ristretto - poi mi riservo nel mese di agosto di invitare tutti sul lago Maggiore per fare una festa più importante - sono stato insignito di un'importante onorificenza. Questo non succede spesso a persone della mia età (ho solo 38 anni); non a caso l'ordinamento della Repubblica italiana prevede, anche per le onorificenze dei gradi più bassi - ad esempio, quella di Cavaliere - almeno 35 anni; normalmente, queste vengono concesse direttamente dal Capo dello Stato e non direttamente dal Capo dello Stato dopo la presentazione e la proposta del Governo.
Come dicevo, sono stato insignito dell'importante onorificenza del "cavalierato dell'Ordine dei mascalzoni d'Italia", di cui sono il primo insignito, perché, dopo essere stato vilipeso e insultato dal collega Marcenaro, che mi ha apostrofato quale "mascalzone", avevo detto e ribadisco, che oltre ad aver fatto una cosa che mi faceva anche piacere avrei portato, almeno per qualche ora, i simboli esterni di questa importante onorificenza.
Non mi sarei mai permesso di fare questo intervento, Presidente, ma visto che alcuni colleghi mi hanno sollecitato, dico che avevo semplicemente messo una coccarda; se questo infastidisce qualcuno, non è un problema...



PRESIDENTE

Non infastidisce nessuno, non è un simbolo di partito; possiamo restare all'emendamento?



CATTANEO Valerio

Infatti ho divagato; sa che tante volte sono prolisso, e le chiedo scusa!



(Commenti dai banchi della minoranza)



CATTANEO Valerio

Guardi che, se dà fastidio, siccome questa onorificenza l'ho nel cuore la posso anche appoggiare sul banco, non c'è problema...



PRESIDENTE

Lasciamo concludere il Consigliere Cattaneo...



CATTANEO Valerio

Tornando all'emendamento, dopo questa importante comunicazione, il Consigliere Muliere diceva che abbiamo perso contatto con il Piemonte, che viviamo un'altra realtà.
Beh, Consigliere Muliere, abbia almeno la compiacenza di permetterci con orgoglio, di essere convinti (saranno, poi, gli elettori a dire "sì" o "no", nel 2005, prima o dopo, non lo sappiamo), nell'affermare che il Piemonte è la Regione d'Italia che ha creato, dal 2000 ad oggi, oltre 100.000 posti di lavoro, diversificando la propria economia, che è una Regione che ha potuto affrontare, anche grazie all'intervento di questa Amministrazione Regionale, una crisi importante del settore industriale, in particolare della prima industria del Piemonte, la FIAT. Sulla sanità rispetto alla Toscana e all'Emilia Romagna, abbiamo rispettato le previsioni sul 2002; il Consigliere Saitta probabilmente dirà che non ci sono ancora le prove, ma noi ne siamo convinti. Vedremo, poi, il bilancio di previsione, dove abbiamo chiuso l'anno finanziario 2002, relativamente a quella partita, che è l'80% del nostro bilancio, in sostanziale pareggio centrando quei circa 70 miliardi di vecchie lire di deficit, come avevamo detto in sede di previsione.
La Toscana e l'Emilia Romagna, che sono sempre state prese a modello dai colleghi dell'opposizione, come è noto sono in situazioni ben diverse.
L'articolo 81 della Costituzione è un articolo della Costituzione forse la migliore legge - io ne sono convinto - di questa Repubblica. La Costituzione - l'ho già detto nella giornata di ieri e lo dicevano i padri costituenti - non deve essere interpretata: essa è chiara e cristallina e io l'ho interpretata così quando, con fermezza, ieri ho motivato la posizione della maggioranza sulle tre pregiudiziali che sono state poste all'attenzione di questo Consiglio regionale, discusse e votate nella libertà e nella piena democrazia di un'Assemblea legislativa, qual è il Consiglio regionale del Piemonte.
La questione dell'articolo 81 della Costituzione, quindi di una presunta illegittimità costituzionale relativamente agli emendamenti proposti, così come il riferimento regolamentare e statutario, con le eccezioni che sono state poste ieri e riproposte oggi, sono state evase con il voto di questa Assemblea, espresso in piena libertà, democraticamente che prima le ha motivate e poi le ha respinte.
Riguardo al nostro impegno di portare una posizione precisa della maggioranza, pongo una domanda e faccio una richiesta. La domanda: la maggioranza è disponibile a portare una propria posizione, ma qual è la posizione della minoranza? Non voglio dire che un matrimonio si deve fare in due, ma noi abbiamo presentato un emendamento e voi ne avete depositati 150, sull'articolo 3 del disegno di legge che è all'attenzione dell'aula! Siamo, quindi, disponibili a confrontarci, a palesare una nostra posizione, quando anche la minoranza, o meglio, i proponenti dei singoli emendamenti, rapporteranno anche la loro posizione.
Ciò detto, le chiedo, a questo proposito, una sospensione di trenta minuti.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro, per fatto personale. Lo esplichi ai sensi dell'articolo 53, del Regolamento.



MARCENARO Pietro

Lo esplico, perché il collega ha incominciato il suo intervento esibendo una cosa e riferendosi al mio intervento.
Poiché chiedo la parola, vorrei essere ascoltato. Prima ho usato, nei confronti del Consigliere Cattaneo, un'espressione della quale mi scuso: "Mascalzone". Espressione della quale - ripeto -mi scuso. L'ho fatto, me ne dispiace, chi mi ha conosciuto in questi anni ha conosciuto anche i miei difetti e sicuramente pochi miei pregi, e tra questi c'è una reazione che spesso mi coglie e mi porta a esagerare nell'uso delle parole. Di questo me ne dispiace.
Voglio dire, però, che ho usato quelle parole perché ho sentito offesa dalle parole del Consigliere Cattaneo, una persona che, non solo penso sia importante, e lo sia stata anche in questa istituzione, ma una persona alla quale voglio anche bene. Per questo motivo, ho reagito nel modo che ho detto.
Se mi sono sbagliato sulle parole del Consigliere Cattaneo - come io e tanti colleghi, però, abbiamo interpretato meglio così.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Innanzitutto, apprezzo l'intervento del collega Marcenaro, il quale mi ha ascritto un comportamento che rigetto. Non ho offeso alcuno, tant'è che ribadisco di aver pronunciato la categoria dei Consiglieri, o ex Consiglieri regionali, in successione e usando al plurale, il verbo "sembrare", nel tempo condizionale. E' stato il Consigliere Marcenaro che ha dato un'interpretazione non autentica del mio intervento, ascrivendo le mie affermazioni a una persona non presente in aula in quel momento.
Pertanto, dal mio punto di vista è stato - non me ne voglia - il Consigliere Marcenaro non dico ad offendere, ma certamente a mettere a disagio quella persona.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sul subemendamento n. 22.
Il Consiglio non approva.
Accordo la sospensione di 30 minuti, richiesta dal Consigliere Cattaneo, e pertanto, la seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 23.05)



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