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Dettaglio seduta n.384 del 31/07/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


GALASSO ENNIO LUCIO



(Alle ore 10.02 il Consigliere segretario Galasso comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.33)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(La seduta ha inizio alle ore 10.34)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco, Brigandì, Costa Enrico, Dutto, Ferrero, Ghigo, Pichetto Fratin, Rossi Giacomo e Vaglio.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interpellanza n. 2134 dei Consiglieri Placido, Suino Raggio e Manica inerente a: "Regolazione del contratto di lavoro per i Direttori generali ASL e ASO"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo l'interpellanza n. 2134.
La parola al Consigliere Placido per l'illustrazione.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Arriviamo con qualche giorno di ritardo, ma assolutamente in tempi rapidissimi rispetto alla media delle risposte alle nostre interpellanze. Sembra quasi che sia già stata inserita la modifica di Regolamento che qualcuno propone relativamente alle risposte veloci.
Quello in discussione è un tema di grande importanza e naturalmente, in questa situazione, sorge qualche perplessità a parlarne, considerando i fatti che si sono verificati.
Tornando alla questione, la domanda è semplice, Assessore. Noi chiediamo di sapere se corrisponde a verità che la Giunta regionale ha preteso o ha proposto - veda lei qual è la formulazione che preferisce - ai Direttori generali la firma di una liberatoria per essere confermati nella carica di Direttori generali (una liberatoria per i Direttori delle ASL ed eventualmente delle ASO) e se, a loro volta, i Direttori generali si sono impegnati a fare la stessa cosa con i Direttori amministrativi e sanitari rispetto a eventuali pendenze, cause o azioni legali passate, presenti e future relativamente ad avanzamenti professionali o contrattuali anche passati.
Vogliamo sapere se queste liberatorie sono state firmate e da chi sono state firmate; se per le prossime nomine intendete ripetere la medesima procedura e se, a giudizio della Giunta, questo comportamento è legale dal punto di vista del Codice Civile.
Queste sono le domande a cui mi auguro che l'Assessore D'Ambrosio voglia rispondere. Lo ringrazio in anticipo, al di là della risposta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Grazie, Presidente. Cortesi colleghi, la risposta è ovviamente doverosa. Debbo dire che l'interpellanza è datata 16 luglio, per cui la risposta avviene in tempi solleciti.
Spero di rispondere ai quesiti posti in modo sufficiente e soddisfacente per gli interpellanti; quesiti che, come è stato sottolineato dal collega Placido, attengono alla nomina dei Direttori generali ex Commissari.
Debbo doverosamente incominciare col dire qual è la normativa vigente.
Il DPCM n. 319 del 31 maggio 2001, modificando l'articolo 1, comma 5, del DPCM n. 502 luglio 1995, ha rideterminato il trattamento economico annuo dei Direttori generali e, a cascata, dei Direttori sanitari e amministrativi delle aziende sanitarie. Il DPCM n. 319 però, disattendendo alle diverse aspettative in merito, nulla dispose circa l'eventuale riconoscimento di compensi economici arretrati. Nella stesura finale del decreto vennero infatti espunte le previsioni di retroattività contenute nelle bozze che via via erano state sottoposte alla discussione.
La decisione ministeriale di non fare retroagire gli adeguamenti economici si scontra con una considerazione di fatto che vedeva, a partire dall'anno 1999, i dirigenti medici accumulare un sostanzioso differenziale economico nei confronti dei Direttori aziendali.
La posizione della Regione Piemonte fu sin da subito ineccepibile da un punto di vista amministrativo, adottando tempestivamente gli atti di adeguamento economico e negando ogni riconoscimento di compensi arretrati.
Tale posizione, condivisa dal Consiglio di Stato in sede consultiva e dalla quasi totalità delle Regioni italiane con le uniche eccezioni del Veneto e della Toscana, è stata sostenuta nei giudizi amministrativi e condivisa dai Tribunali amministrativi del Piemonte e del Lazio, che in due diverse decisioni hanno riaffermato la legittimità del comportamento regionale.
Sul punto è da ritenersi fondamentale la sentenza che il TAR Lazio ha pronunciato nel mese di dicembre dell'anno 2002 (sentenza depositata solamente nel mese di aprile 2003), proprio perché vedeva coinvolte molte Regioni italiane. La sentenza, senza possibilità di fraintendimenti riconosceva la piena legittimità del rifiuto regionale al riconoscimento di provvidenze arretrate per gli anni dal 1995 al 2001.
Al momento della cessazione degli incarichi commissariali - per quanto attiene la Regione Piemonte, come sapete ciò è avvenuto il 30 aprile 2003 la situazione vedeva pertanto, da un lato, l'affermazione della correttezza dell'azione regionale e, dall'altro, la presenza di un contenzioso non ancora consolidato, attesa per esempio la possibilità di ricorsi giurisdizionali al superiore organo del Consiglio di Stato.
Ne derivava pertanto un quadro di oggettiva fibrillazione circa il sistema sanitario regionale, che nelle more dell'approvazione della nuova legge di Piano sanitario regionale si apprestava a stabilizzare il sistema degli incarichi direttoriali, trasformando i precedenti incarichi di Commissario in incarichi triennali di Direttore generale e, a seguire, di Direttore sanitario e amministrativo.
L'incarico di Direttore generale - giova ricordarlo - è un incarico di natura fiduciaria, fatti salvi i requisiti di carattere generale stabiliti dalla legge, ed è regolato da un contratto di diritto privato che lo qualifica come prestazione libero-professionale. La natura fiduciaria del rapporto implica che tra il nominante e il nominato - e con questo rispondo a uno dei punti più importanti sottoposti dal collega Placido non si frappongano elementi ostativi e sicuramente la presenza di liti pendenti, secondo un principio di tutta evidenza, rappresentava certamente un ostacolo all'avvio di un corretto e proficuo rapporto di collaborazione.
La stessa legge del nuovo Piano sanitario regionale, all'articolo 43 prevede espressamente l'incompatibilità alla nomina e/o alla prosecuzione dell'incarico per quei soggetti che si trovano in situazione dipendenza di lite tanto con l'Amministrazione regionale quanto con le Aziende sanitarie tale situazione di incompatibilità vale sia per l'incarico di Direttore generale che per quello di Direttore sanitario e amministrativo.
Per essere più preciso, l'articolo 43 del succitato disegno di legge n. 348, al comma 4 recita tra l'altro che "non può ricoprire la carica di Commissario o di sub-Commissario chi si trova nelle condizioni di cui all'articolo 15 della legge 9 marzo 1990, nonché chi abbia una lite pendente con l'Amministrazione regionale o con le ASL presso le quali gli incarichi debbono essere espletati, qualora la lite abbia attinenza con l'incarico da espletare".
In armonia con le proposte normative in merito, tutti i Direttori generali di nuova nomina hanno ritenuto di sottoscrivere una dichiarazione di rinuncia al contenzioso sugli arretrati economici. Tale dichiarazione è stata sottoscritta con una sola eccezione anche dai Direttori generali ancora in carica al momento delle nuove nomine, attesa la necessità evidente di assicurare, per quanto possibile, continuità istituzionale al servizio sanitario regionale. Come molti colleghi sanno, non tutti erano Commissari, alcuni erano Direttori generali le cui scadenze si concretizzeranno nel tempo, ad esempio vi è un Direttore generale che scade il 14 settembre e ve ne sono quattro che scadono il 14 gennaio 2004.
Analoga dichiarazione è stato sottoscritta dai Direttori sanitari e amministrativi, in ossequio ad un'evidente esigenza di ordinato svolgimento delle funzioni direzionali delle Aziende sanitarie, atteso che è improponibile che nello stesso soggetto convivano i ruoli di parte resistente e di parte ricorrente, in presenza peraltro di una situazione di oggettivo impedimento al riconoscimento di qualsivoglia pretesa e di procedimenti giudiziari con tempi di definizione molto lunghi e quindi incompatibili con il corretto andamento della sanità piemontese.
Ho terminato, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Ringrazio l'Assessore per la risposta e chiedo la copia scritta, anche se, al di là della curiosità dell'unico che non ha firmato, farò richiesta ufficiale di avere l'elenco nominativo di tutti...
Come dice, Assessore? Le Molinette? Bene, così mi evita di fare una richiesta scritta; la ringrazio ulteriormente.
Assessore, le esprimo anche la completa insoddisfazione, che mi dà grande preoccupazione, rispetto a quali sono i vostri consulenti legali. Ma poi si capiscono certe cose.
L'altra settimana - sono presenti in aula alcuni legali - ero a prendere un bicchiere di vino con l'amico e compagno sen. Zancan, il quale mi spiegava il sinallagma contrattuale. Ho cercato di capire come stanno le cose, dove le parti stabiliscono il do ut des e non ci può essere azione legale per quanto contrattato.
Assessore, lo ripeta ai suoi consulenti, io sono molto preoccupato: se non mi pagano lo stipendio, posso fare causa si o no? Le pongo una domanda semplicissima: in pendenza di rapporto, cosa faccio? Sono vincolato, cosa banalissima; oppure, se c'è una sentenza della Corte Costituzionale che dà ragione successivamente a un ricorrente cosa succede, vale quanto ho firmato o ha ragione la Corte Costituzionale? Sull'argomento, anche se lo ritengo delicato, lei, Assessore, ha detto chiaramente "contratto di diritto privato". Io ho presente come funzionano i contratti di diritto privato, perché ne ho firmati più di uno, con importanti Amministratori delegati, anche - come molti lo sanno - della parte qui alla mia sinistra per come è disposta, e so bene come vengono regolati. Siete voi che non sapete come funzionano, tant'è vero che siete riusciti a pagare il dott. Grando, perché se aveste...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Il tutto verrà deciso ad aprile 2004. Il dott. Grando non ha avuto una lira.



PLACIDO Roberto

Presidente, lei sa che le interruzioni non mi creano nessun turbamento.
In un rapporto fiduciario di tipo privatistico viene riconosciuto un certo numero di mensilità. Naturalmente, verso i Dirigenti il rapporto si può interrompere in qualsiasi momento, purché chi interrompe il rapporto lo motivi in maniera adeguata, cercando di non offrire alla controparte tanto per essere realisti - la possibilità di poter chiedere un indennizzo ulteriore a quanto previsto dal rapporto privatistico, perché questo è quello che succede.
Venendo alla conclusione, Assessore, io ritengo illegittimo il comportamento della Giunta verso i Direttori generali e, a cascata, verso i Direttori sanitari e amministrativi, perché non si possono - non lo prevede il Codice - vincolare le parti sul futuro e nemmeno sul passato, al di fuori del rapporto di contratto che viene regolato. Ma la cosa più grave quella più discutibile, è che sul passato, in assenza di una contropartita economica, è evidente che la vostra richiesta rappresenta un vero e proprio ricatto. La chiusura di una pendenza da un rapporto in termini economici se non c'è una contropartita economica, rappresenta un ricatto. E il ricatto è la lettera che voi avete preteso che firmassero i Direttori nella costrizione di doverlo fare per forza, pena la non conferma della posizione.
Sul presente, se non cambiano le condizioni, quello che avete fatto firmare non vale; sul futuro è sicuramente illegittimo.



(Commenti in aula)



PLACIDO Roberto

Stavo terminando, Assessore, quindi ripeto le ultime tre cose.
Il vostro provvedimento - la vostra lettera, più che provvedimento - è un vero e proprio ricatto perché verte sul passato, che è la parte più discutibile. Mi chiedo se si possa o meno far firmare un documento come quello, in assenza di una contropartita economica. Perché se ci fosse la contropartita economica, "firma perché ti riconosciamo questo", il discorso avrebbe un certo senso; in assenza di una contropartita economica, è un vero e proprio ricatto, un chiaro ricatto, una pressione indegna di una Giunta regionale verso dei Dirigenti con un contratto privatistico regolato molto chiaramente, un rapporto fiduciario che si può interrompere in un qualsiasi momento, previo il riconoscimento di un certo numero di mensilità.
Se poi si esagera, uno può chiedere. Nelle aziende private si usa dire: "Se hai degli scheletri nell'armadio da presentare, puoi richiedere oltre quanto riconosciuto dal contratto di tipo privatistico".
Sul presente, se cambiano le condizioni - io ho fatto riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale - non vale; sul futuro è sicuramente illegittimo.
Assessore, io ho confessato a lei, ai colleghi, agli atti che il mio consulente è l'amico compagno senatore, uno dei principi del foro torinese.
Non so e sono preoccupato su quali siano i vostri consulenti. Il mio non costa niente, è gratis; il suo, i vostri, purtroppo - ahimè per tutti noi costano salatamente e fanno un pessimo servizio alla Regione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio che integra la risposta.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

In primo grado ha chiesto di essere pagato dando in garanzia la sua villa, perché il secondo grado ci sarà ad aprile 2004. Chiarisco questo.
Debbo dire che il secondo grado di giudizio ci lascia ben sperare considerando il precedente di Costamagna che ci ha dato già ragione; me lo auguro per la Regione, non per D'Ambrosio né per l'Assessorato.
Comunque ha avuto questo saldo, dando in garanzia la sua villa (beato lui, è una villa che vale 700 milioni).


Argomento: Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interpellanza n. 2149 presentata dai Consiglieri Placido e Suino inerente a: "Disegno di legge regionale n. 281/01 - contributi ai comuni per concorrere al funzionamento delle scuole materne autonome)"


PRESIDENTE

Abbiamo terminato la trattazione di questo argomento.
Mi rimetto all'Aula: se acconsente, possiamo svolgere l'interpellanza e l'interrogazione (rispettivamente la n. 2149 e la n. 2187) rivolte all'Assessore Leo.
Visto che si trattava di urgenze, do la parola all'Assessore per la risposta all'interpellanza n. 2149. Prego, Assessore.



LEO Giampiero, Assessore all'assistenza ed edilizia scolastica

Cari colleghi, l'interpellanza n.2149 recita: "Contributi ai comuni per concorrere al funzionamento delle scuole materne autonome". La leggo testualmente: "I sottoscritti Consiglieri regionali, verificato: che il Sistema Educativo della Città di Torino consta di 56 Scuole dell'Infanzia Convenzionale, su un totale di 197, frequentate da 5.350 bambini, pari a oltre il 26% degli alunni delle materne torinesi che la legge regionale 61/96 prevede l'erogazione di contributi ai comuni piemontesi non capoluogo di provincia che stipulano convenzioni con le scuole dell'infanzia che dal 21 marzo 2001 è all'esame del Consiglio regionale del Piemonte il disegno di legge regionale 281/01 che, modificando la legge 61/96, prevede l'estensione dei sopraccitati contributi anche ai comuni capoluogo di provincia, e pertanto anche alla Città di Torino interrogano il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente per sapere quali iniziative siano state promosse o si intendano intraprendere da parte del Governo regionale al fine di ottenere dal Consiglio regionale del Piemonte un rapido esame ed approvazione del provvedimento in questione (disegno di legge n. 287/01) i cui benefici a vantaggio della Città di Torino appaiono evidenti".
In proposito, oserei dire che, non solo appaiono evidenti alla Città di Torino, ma appaiono evidenti alle scuole materne, quindi, io non posso che essere favorevolissimo. Vorrei ricordare a chi ha memoria storica che, a suo tempo, la proposta di legge che presentammo prevedeva anche i Comuni capoluogo. Fu poi una mediazione di Consiglio - ricordate colleghi - che diede la precedenza agli altri; si disse "prevediamo solo i Comuni non capoluogo di provincia", ma la mia proposta iniziale comprendeva anche tutti i Comuni capoluogo. Tornando alla risposta all'interpellanza comunico che: "La legge 61/1996, nell'anticipare la legge sulla scolastica (legge n. 62/2000) si è mossa nell'ottica di qualificare l'offerta formativa all'interno del sistema educativo di istruzione e formazione, al fine di generalizzare la possibilità di frequentare la scuola dell'infanzia.
Già in fase di approvazione della legge 61/1996, si era convenuto sulla necessità di migliorare la sua attuazione di intervenire con eventuali modifiche migliorative, per aderire alle esigenze del territorio.
Il disegno di legge n. 281, prevede l'estensione dell'intervento anche alle scuole materne autonome dei Comuni capoluogo di provincia e una nuova suddivisione dei Comuni con cambiamento della soglia minima da 6.000 a 15.000 abitanti che comporta il raddoppio delle risorse (da 5 a 10 miliardi di lire)".
Collega Suino e collega Placido, ovviamente mi prendo tutto l'impegno di sostenere e sollecitare con grande piacere; anzi, ringrazio di aver posto la questione, perché completerebbe un quadro, un disegno. Quindi, io sono assolutamente favorevole anche a reperire le risorse, colleghi.
Il collega Chiezzi, noto "maître à penser" della Commissione, mi dice sempre. "Ricordati, collega Leo, che tu come Assessore entri in punta dei piedi in Commissione, sei un ospite, stacci delicatamente, non "violentare" la Commissione". Per carità, io non violenterei nessuno! Io posso dire che solleciterò senz'altro, in ogni modo, personalmente e con lettera scritta il Presidente della Commissione e i colleghi; mi sembra che la vostra richiesta non solo sia importantissima, ma molto positiva.
Se capisco ancora qualcosa di politica - ormai il mondo è strano e devo chiedere lumi - un'interpellanza vostra vorrebbe anche dire che, di fronte alla ripresa di questi lavori, ci sarebbe una convergenza sulla produzione legislativa. Ciò mi fa pensare a un iter diverso dal buono scuola e quindi a maggior ragione, io solleciterò.
Pertanto, giudico molto positiva questa interpellanza; me ne faccio carico immediatamente sia in sede di Giunta sia in sede di Commissione e ripeto - farò una richiesta ufficiale al Presidente della Commissione e anche al Vicepresidente. Anzi, al Vicepresidente, glielo chiedo subito, lo sollecito, gli presenterò anche un po' di suore delle scuole autonome in modo che possa essere sollecitato vieppiù. Non so se sia nelle sue massime aspirazioni, ma poiché mi ha detto di presentargli anche altre persone, io parto dalle suore in modo che anche il Vicepresidente sia sollecitato a prendere provvedimenti in questo senso.
Quindi, cari colleghi, una volta di più, vi ringrazio. Spero di avere un risultato migliore di quello della precedente interrogazione, perché ho sentito il collega Placido che ringraziava e poi ha detto: "Sono totalmente insoddisfatto": spero di avere miglior fortuna.



PRESIDENTE

La parola agli interroganti per i quali interviene il Consigliere Placido. Prego, Consigliere.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Io ringrazio l'Assessore Leo e non solo per una questione di educazione, come ho fatto prima con l'Assessore D'Ambrosio.
Inoltre, come l'Assessore sa, anch'io ho molte conoscenze tra le suore; non per questo mi possono accusare di essere catto-comunista: comunista sì, ma cattolico no. In particolare, Assessore Leo, le segnalo l'Istituto Fedeli Compagne di Gesù. Era una soddisfazione ascoltarle rispondere al telefono quando, per abbreviare, anziché dire "Istituto Fedeli Compagne di Gesù" rispondevano solo "Fedeli compagne" e io pensavo di telefonare in sezione.
Quindi un po' di conoscenze tra le suore ce le ho anch'io. Tornando all'interpellanza, la ringrazio della risposta. Ci auguriamo però - e questa è una richiesta - che quanto prima lei presenti un provvedimento che modifichi questa situazione che penalizza i capoluoghi di provincia, in particolare il capoluogo regionale che, fra l'altro, su questo problema, ha le problematiche più grosse. Vedrà da parte nostra - e con i suoi auspici sul Vicepresidente Bussola - ampia disponibilità, ringraziando anche le suore, quanto mai meritorie di accelerare l'iter.


Argomento: Formazione professionale - Educazione permanente

Interrogazione n. 2187 presentata dai Consiglieri Placido, Suino, Marcenaro e Riggio inerente a: "Corso di specializzazione insegnanti sostegno handicap (SSIS)"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

Questa, colleghi, è una risposta più tecnica e meno politica.
In risposta all'interrogazione 2187 dei Consiglieri Roberto Placido Marisa Suino, Pietro Marcenaro, Angelino Riggio inerente a "Corso di specializzazione insegnanti sostegno handicap (SSIS)", si evidenzia che dall'accertamento svolto per verificare quali azioni intraprendere per evitare "le discriminazioni nei confronti degli insegnanti" di sostegno all'handicap partecipanti al corso di specializzazione SSIS è emerso quanto segue.
Preciso che leggo la risposta, ma poi vorrei consegnare la copia scritta, in modo che il collega - così preciso al punto che qualche volta è lui che mi dà spiegazioni e mi aiuta comprendere - ne possa esaminarne attentamente i contenuti. Mentre la precedente risposta - collega Placido era una risposta di assunzione di responsabilità politica che avevo ben chiara e che ho preso ben volentieri, questa è una risposta tecnica che mi hanno fornito terzi (la scuola, appunto).
La norma sulla graduatoria permanente prevede che i titoli siano posseduti alla data di pubblicazione del bando, come previsto dalle indicazioni ministeriali; conseguentemente, gli insegnanti interessati non hanno potuto partecipare al bando.
Quest'anno, a differenza degli anni precedenti, non è stata data ai partecipanti ai corsi l'autorizzazione all'inserimento con riserva nella graduatoria.
La SSIS non ha potuto tecnicamente organizzare la conclusione dei corsi entro i termini previsti dal bando, avendo in precedenza espresso la propria indisponibilità a modificare l'organizzazione dei corsi.
E' stato presentato in questi giorni (il 13 c.m.) un ricorso amministrativo al TAR da parte degli insegnanti iscritti ai corsi di cui si attende l'esito, che potrebbe essere il seguente: accoglimento della sospensiva: in tal caso gli insegnanti saranno ammessi in graduatoria permanente con riserva non accoglimento della sospensiva: in tal caso la Direzione generale Ufficio scolastico regionale per il Piemonte ritiene di poter intervenire attraverso la comunicazione a tutte le scuole dell'elenco di tale personale insegnante affinché lo stesso, nelle graduatorie d'Istituto (I fascia d'istituto corrispondente alla III fascia provinciale), abbia precedenza rispetto agli altri iscritti.
L'Assessorato regionale all'Istruzione si impegna a tenere uno stretto contatto con la Direzione generale Ufficio scolastico regionale per il Piemonte affinché gli insegnanti possano vedere riconosciute le loro aspettative.
Aggiungo, collega Placido, che prima di rispondere a questa interrogazione, ho cercato di mettermi in contatto con il Direttore Catalano, il quale non è reperibile perché è in vacanza da lunedì; gli ho segnalato comunque l'importanza di riprendere la questione.
Come ho scritto nella risposta, starò dietro al Direttore Catalano e insieme seguiremo la vicenda. Mi permetterei di proporre anche un'audizione sull'argomento in Commissione, se il Consigliere Placido è d'accordo perché si tratta di una cosa specifica e concreta, e so che il collega è capace di interloquire molto bene con le istituzioni, in particolare il dott. Catalano.
Personalmente ho sollecitato, ho fatto presente, ho avuto questi dati e queste risposte dell'iter in corso, del ricorso al TAR, ecc., ma volevo ancora che il dott. Catalano mi fornisse ulteriori ragguagli; purtroppo è in ferie, ma mi hanno garantito che appena tornerà prenderà contatti per questa vicenda e quindi forse in I Commissione potremo portare dei dati più precisi.
Potrei anche impegnarmi, se non è eccesso di zelo e di disturbo anche durante il periodo di pausa delle vacanze - siccome non conto di andare in villeggiatura, non mi piace andare in vacanza, andrò al Meeting di Rimini, andrò ai Campi dell'Azione cattolica, ecc., quindi è più che una vacanza - di mandare al collega Placido tutti gli aggiornamenti sulla questione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Assessore, in termini di assoluta simpatia, la inviterei a prendersi una meritata vacanza, non voglio dire peccaminosa, ma almeno godereccia: penso che le farebbe bene al fisico e alla mente; vacanza più che meritata da lei e dalla sua gentile signora (magari si scoprono nuovi orizzonti nuove situazioni). I ritiri spirituali li dovrebbe fare qualcun altro; lei Assessore Leo, meriterebbe una lunga vacanza, magari ai Caraibi. Oppure invece di andare a Rimini, sempre restando sulla costa romagnola, vada a Riccione, almeno lì ci si diverte, basta spostarsi di qualche chilometro.
Ovviamente dico queste cose per alleggerire una situazione che, al di la delle convinzioni, non è piacevole per nessuno.
Venendo al merito della questione, la ringrazio, Assessore, perch tramite lei ho avuto occasione di incontrare e lavorare insieme al dott.
Catalano con un ottimo risultato.
Ho sentito il dott. Catalano anche per questo problema; nonostante il suo impegno, che andava nella direzione di risolvere il caso in questione si è dovuto scontrare con la chiusura completa del Ministero, del Ministro Moratti e del Sottosegretario Aprea.
Chi ha visto il telegiornale di ieri sa che c'è stata una rumorosa manifestazione dei precari SSIS davanti al Ministero, perch incredibilmente e inopinatamente le iscrizioni dei corsisti SSIS, che venivano fatte con riserva in attesa del risultato (il bando chiude a giugno, il corso finisce a luglio, poi viene inserito chi supera il corso) quest'anno per la prima volta, a differenza degli altri anni, non sono state accettate. Quindi si chiude un bando a giugno quando il corso finisce a luglio, il che ha dell'incredibile (solo in Italia possono succedere certe cose), e in Piemonte il caso riguarda 250 persone.
Il ricorso al TAR è stato respinto non perché non esiste il problema ma per - adesso non ricordo bene - un vizio di forma. Di conseguenza, ci troviamo in una situazione incredibile per cui c'è assoluta necessità di questi insegnanti e ci sono degli insegnanti che, pur avendo superato il corso, non rientrano nelle graduatorie.
La notizia che ha dato il dott. Catalano è che lui ha pregato le istituzioni scolastiche di partire da chi ha superato il corso, ma quando viene a mancare anche il buonsenso si dà l'idea del livello del Governo nazionale, e poi ci sono le manifestazioni. Meno male che ci sono le manifestazioni, anche se bastava il buonsenso per continuare, buonsenso che il dott. Catalano ha dimostrato nella questione, dopodiché si è dovuto scontrare con le chiusure dei suoi diretti superiori.
Assessore, la ringrazio della risposta e anche della documentazione scritta; in particolare, la ringrazio da parte dei corsisti che ho incontrato per quello che potrà fare per modificare la situazione.
Mi permetta di chiudere, Assessore, con un consiglio: vada in vacanza in una località dove ci si possa divertire. Mi rincresce dirlo, visto che ho cercato di fare il possibile perché non passasse, ma quest'anno (anche gli altri anni) di sicuro la vacanza se l'è meritata.



PRESIDENTE

Abbiamo esaurito la trattazione di queste due interpellanze.
Adesso facciamo solo qualche minuto di sospensione in aula, per poi riprendere l'argomento per il quale avevamo interrotto ieri il Consiglio.



(La seduta, sospesa alle ore 11.20 viene rinviata alle ore 11.26)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Comunico un'ulteriore sospensione della seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 11.26 viene rinviata alle ore 11.42)



PRESIDENTE

Comunico che i lavori consiliari sono aggiornati alle ore 15.00.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 11.43)



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