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Dettaglio seduta n.378 del 22/07/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 16.05)



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la seduta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cattaneo, Ghigo, Godio, Mercurio e Pichetto Fratin.



PRESIDENTE

Sospendo brevemente la seduta.



(La seduta sospesa alle ore 16.10 riprende alle ore 16.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Come avevamo stabilito, passiamo alla votazione degli ordini del giorno sugli OGM, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Gli addetti stanno distribuendo l'ordine del giorno sugli OGM, sul quale si è trovata una formulazione che raccoglie i contenuti di diverse proposte.
Sull'ordine dei lavori, chiede di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Presidente, non mi pare il caso di sospendere la discussione di questi ordini del giorno. Chiederei semplicemente di acquisire il nuovo testo unitario, avere tre minuti per leggerlo, capire quali ordini del giorno sono stati ritirati su questo argomento e poi procedere alla votazione.



PRESIDENTE

La ringrazio per l'aiuto; in effetti, abbiamo bisogno di poterlo distribuire ed avere un attimo di valutazione.



PALMA Carmelo

Sempre sull'ordine dei lavori, ne approfitto per aggiungere una cosa.
Da fonti giornalistiche apprendiamo che sta succedendo qualcosa nella compagine e nelle attribuzioni della Giunta regionale. Io ritengo che se la Giunta, riunita, sta giungendo a delle determinazioni, immagino in una qualche misura relative e connesse al caso di cui abbiamo quest'oggi letto sui giornali, quanto meno dovrebbe avere istituzionalmente il dovere di riferire all'aula l'intervenuto cambiamento di alcune deleghe, che io ho appreso informalmente - e quindi potrei essermi sbagliato - da fonte giornalistica.



PRESIDENTE

Io invece apprendo da lei questa comunicazione, ma può darsi che in queste situazioni manchino degli elementi di comunicazione alla Presidenza dell'aula. In ogni caso, è sicuramente opportuno sospendere i lavori per alcuni minuti; intanto distribuiamo l'ordine del giorno sugli OGM ai diversi Gruppi e raccogliamo le firme.



(La seduta, sospesa alle ore 16.35 riprende alle ore 16.59)


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Norme generali sull'agricoltura - Produzione e trasformazione dei prodotti

Conclusione esame ordini del giorno nn. 14, 780, 796, 797, 798 e 799 relativi a "Organismi geneticamente modificati" ed esame ordine del giorno unitario n. 801 relativo a "Provvedimenti relativi alla diffusione e contaminazione di coltivazioni con organismi geneticamente modificati" ed interrogazioni ed interpellanze collegate (Interrogazione n. 2283 "Coltivazione di organismi geneticamente modificati a cielo aperto" presentata dal Consigliere Moriconi Interrogazione n. 2284 "Grave contaminazione OGM di colture piemontesi" presentata dal Consigliere Botta M. Interrogazione n. 2301 "Danni ai produttori agricoli a seguito di contaminazioni accidentali da OGM" presentata dai Consiglieri Bolla Toselli Interpellanza n. 2304 "Produzioni derivate da semi transgenici" presentata dai Consiglieri Riba, Manica, Marcenaro, Muliere, Placido, Riggio, Ronzani Suino Interrogazione n. 2309 "Saranno eliminate le piantagioni di mais senza avere le prove della loro pericolosità" presentata dal Consigliere Giordano)


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Do lettura dell'ordine del giorno unitario n. 801 relativo a: "Provvedimenti relativi alla diffusione e contaminazione di coltivazioni con organismi geneticamente modificati", presentato dai Consiglieri Riba Suino, Manica, Moriconi, Muliere, Valvo, Tomatis, Angeleri, Bolla, Dutto Rossi Giacomo, Deorsola, Costa Rosa Anna, Caracciolo, Chiezzi, Di Benedetto, Saitta, Botta Marco, Papandrea, Tapparo, D'Onofrio, Toselli Manolino e Cantore, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte preso atto delle comunicazioni del Presidente della Giunta effettuate in data 5 luglio 2003, relative all'ordinanza n. 63 dell'11 luglio 2003, con cui, per motivi di ordine legale di sicurezza ambientale, si ordina l'eliminazione di circa 380 ettari di mais proveniente da partite di semi in parte geneticamente modificati rilevato che il prodotto era stato introdotto nel nostro Paese normalmente commercializzato e in presumibile totale buona fede utilizzato dai coltivatori considerata la responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nella diffusione di semi vietati, a cominciare dai produttori di semi e dai successivi venditori constatato che, allo stato dei provvedimenti, le responsabilità per l'uso di semi transgenici gravano esclusivamente sui coltivatori, mentre le stesse responsabilità per l'illegale commercializzazione del prodotto dovrebbero essere attribuite ai responsabili della produzione e della commercializzazione rilevato, infine, che le misure di sicurezza ambientale perderebbero di efficacia qualora l'illecito non venisse ugualmente perseguito anche nelle Regioni contermini impegna la Giunta regionale a promuovere azioni giudiziarie nei confronti dei produttori e venditori di sementi per l'illecito compiuto con la diffusione di sostanze non consentite, per il recupero dei relativi danni causati alle imprese agricole e all'ecosistema regionale a provvedere all'indennizzo, salvo rivalsa, dei coltivatori destinatari dell'ordinanza di estirpazione delle piante di mais, motivata anche da ragioni di sicurezza ambientale, prevedendo la relativa spesa in sede di assestamento del bilancio 2003 a richiedere al Governo conferma della non sussistenza nelle altre Regioni di situazioni analoghe a quella individuata in Piemonte e, in caso positivo, l'adozione di analogo provvedimento di tutela ad intervenire presso il Governo italiano affinché si incentivino le ricerche presso l'Università e nei centri specializzati, in stretta collaborazione con gli Enti locali, su nuove forma di agricoltura indenni da prodotti di natura transgenica, favorendo le colture biologiche ed ecocompatibili a promuovere una campagna di informazione a tutela del consumatore portando a conoscenza ed alla identificazione degli alimenti geneticamente manipolati ad adottare gli atti di propria competenza, nonché a interloquire con il Governo nazionale perché la normativa europea in materia di OGM in agricoltura abbia un'omogenea applicazione in tutto il territorio comunitario a destinare maggiori risorse al sostegno dell'agricoltura di qualità per promuovere metodi alternativi di coltivazione ed allevamento che siano in sintonia con la tradizione della nostra Regione e la tendenza dei consumatori ad organizzare controlli supplementari da parte degli organismi regionali, in sintonia con quelli già di routine da parte degli organismi preposti, che possano costituire un'ulteriore garanzia per agricoltori e consumatori".
Ci sono delle richieste di intervento? Prego, Consigliere Chiezzi prenda pure la parola.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, mi è stato proposto questo ordine del giorno, che ho firmato. Le segnalo che nell'ordine del giorno n. 14, presentato il 16 giugno 2000, queste considerazioni erano già presenti all'80%. Io ho firmato anche il secondo ordine del giorno, però chiederei di mettere in votazione anche l'altro documento per un fatto storico, nel senso che tutte le cose che oggi unitariamente abbiamo firmato tre anni fa erano già state consegnate a questo Consiglio (nella disattenzione).
Chiedo quindi che l'ordine del giorno n. 14, il primo che ho firmato venga messo ai voti; se qualche collega ha avuto la gentilezza di leggerlo possiamo anche votare solo la parte che inizia con "impegna", che è esattamente coincidente con la parte dell'ordine del giorno ultimo.
Chiedo almeno di votarlo perché per la storia risulti che c'era un ordine del giorno di questo genere. La ringrazio, Presidente, e ringrazio anche i colleghi che eventualmente volessero magari votarlo.



PRESIDENTE

Mi sembra che la richiesta sia accoglibile; si tratta di proporre la votazione di un ordine del giorno che ha elementi di parziale diversità di formulazione. Gli altri proponenti diranno intanto se intendono ritirare i propri.
La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Presidente, la sua battuta finale anticipa la mia domanda. Vorrei capire quali sono gli ordini del giorno che rimangono in piedi, premettendo che l'ordine del giorno n. 796, a firma Palma e Mellano, rimane in piedi in quanto radicalmente diverso rispetto alle impostazioni emerse e anche in parte diverso da quest'ultimo ordine del giorno. Vorrei capire assieme su che cosa discutiamo e su cosa votiamo.



PRESIDENTE

Difatti, volevo fare un ripasso degli ordini del giorno allegati a questa delibera.
Chiede la parola il Consigliere Bolla; ne ha facoltà.



BOLLA Emilio

Vorrei solo segnalare una correzione per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 801 sottoscritto da più firme, dove abbiamo dimenticato di fare una modifica. Nell'ultimo passaggio della premessa, anziché "anche nelle Regioni contermini", noi avevamo indicato "nelle altre Regioni". E' solo una questione formale.



PRESIDENTE

Si, è un refuso: "altre " anziché "Regioni".
Ritengo che il Gruppo DS si riconosca in questo ordine del giorno avendo soprasseduto agli altri che stava per presentare.
Dunque, i documenti che abbiamo sono: l'ordine del giorno n. 14 resta relativamente alla parte deliberativa (si toglie tutta la premessa); gli ordini del giorno nn. 780, 797, 798 e 799 sono ritirati; resta l'ordine del giorno n. 796, presentato dai Consiglieri Palma e Mellano.
Do ora lettura di tali documenti secondo l'ordine di presentazione: ordine del giorno n. 14 relativo a "Introduzione in agricoltura degli Organismi Geneticamente Modificati", presentato dal Consigliere Chiezzi, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che: la progressiva introduzione nell'agricoltura piemontese degli Organismi Geneticamente Modificati hanno sollevato parecchi dubbi e perplessità non solo tra i Movimenti ed Organizzazioni che difendono e tutelano i consumatori, ma tra la stessa opinioni pubblica, perplessità dovute principalmente: per le conseguenze sulla salute dei cittadini che avrebbero a causa del consumo di prodotti ottenuto impiegando organismi geneticamente modificati per i rischi di danni anche irreversibili all'ecosistema piemontese, per l'ulteriore divario che si verrebbe a creare tra i Paesi 'ricchi' e quelli in via di sviluppo Considerato che: questo nuovo modello d'agricoltura è in netto contrasto con quello oggi attuato nelle campagne piemontesi, fortemente legate alle tradizioni ed alle caratteristiche morfologiche del territorio L'introduzione di coltivazioni provenienti di Organismi Geneticamente Modificati avrebbe gravi ripercussioni con il fragile, tessuto economico della nostra agricoltura, sradicando le popolazioni Piemontesi dalle loro matrici economico - culturali a favore di una completa massificazione L'uso, anche sperimentale, in agricoltura di Organismi Geneticamente Modificati non ha dimostrato che questi non siano pericolosi per la salute dei cittadini, per gli animali che a loro volta sono destinati all'alimentazione umana allevati con prodotto derivati da tali manipolazioni e per l'ambiente Con l'avvento dei brevetti su tali organismi l'agricoltore perderebbe la sua indipendenza diventando una sorta di 'contoterzista' alla mercé di pochi gruppi multinazionali Considerato inoltre che: Tendere ad uniformare l'agricoltura attraverso l'introduzione degli Organismi Geneticamente Modificati contrasta con il principio dalla "Biodiversità", che è alla base di ogni popolo e, quindi, di ogni cultura agro-alimentare locale La campagna antitrasgenica sta coinvolgendo un sempre maggiore numero di Enti locali, in modo particolare quei Comuni Piemontesi a forte vocazione agricola, di forze politiche e sociali nonché singoli cittadini Impegna la Giunta regionale Ad assumere una posizione contraria, per quanto di sua competenza all'introduzione nell'agricoltura piemontese degli Organismi Geneticamente Modificati nonché all'uso degli stessi negli allevamenti Ad intervenire presso il Governo italiano affinché si incentivino le ricerche presso le Università e nei centri specializzati, in stretta collaborazione con gli Enti locali, su nuove forme di agricoltura indenni da prodotti di natura transgenica, favorendo le culture biologiche ed eco compatibili A promuovere una campagna di informazione a tutela del consumatore portando a conoscenza ed alla identificazione degli alimenti geneticamente manipolati".
ordine del giorno n. 796 presentato dai Consiglieri Palma e Mellano relativo a "Per un'attuazione corretta e completa della normativa europea sugli OGM", il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte premesso che senza volere nulla eccepire sulla decisione della Regione Piemonte (che ad oggi, si può considerare addirittura obbligata sotto il profilo giuridico-amministrativo) sul caso del masi OGM di cui è stata disposta la distruzione, occorre prendere atto che, a partire dalla prossima stagione la normativa europea consentirà ai produttori, secondo principi di assoluta trasparenza, di scegliere le coltivazioni - siano esse OGM ed OGM free - e obbligherà i trasformatori ad assicurare la completa tracciabilità dei prodotti l'attuazione della direttiva europea, che dovrà essere recepita dalla legislazione nazionale e regionale, dovrà essere tale da assicurare il massimo di libertà e di responsabilità tanto per i produttori quanto per i consumatori occorre evitare che la decisione della Regione Piemonte rafforzi ed incentivi una propaganda anti-ogm caratterizzata da un atteggiamento tanto 'oscurantista' sotto il profilo scientifico, quanto 'cripto protezionistico' sotto il profilo commerciale una cosa è far valere l'attuale normativa in materia di autorizzazioni sull'uso degli OGM, altra e ben diversa cosa è lanciare una crociata cha associa la paura irrazionale per le innovazioni scientifiche ad una strategia 'anti-mercato' per la tutela dei prodotti tipici, prefigurando per il futuro dell'agricoltura piemontese e italiana uno scenario irrealistico, totalmente 'ogm free' , e ponendo le premesse per una politica commerciale difensiva, che cerca le sue giustificazioni non solo nella difesa militante degli interessi corporativi degli agricoltori locali, ma anche nella presunta tutela degli interessi ambientali diffusi.
Il Consiglio regionale impegna il Presidente e la Giunta regionale ad adottare gli atti di propria competenza, nonché a collaborare con il governo nazionale, perché la normativa europea in materia di OGM in agricoltura trovi una attuazione puntuale e coerente".
La parola al Consigliere Palma per dichiarazione di voto.



PALMA Carmelo

Sulla procedura. Assicurare le dichiarazioni di voto ai Gruppi sul complesso degli ordini del giorno penso che si possa fare senza problemi.



PRESIDENTE

Mi pare corretto. Allora, facciamo un'unica dichiarazione di voto sapendo che rimangono: il deliberato dell'antico ordine del giorno del Consigliere Chiezzi, presentato nel 2000; l'ordine del giorno del Gruppo Radicale, che obiettivamente ha un contenuto diverso e di ispirazione più in linea con gli interventi che sono stati svolti dai colleghi Palma e Mellano; l'ordine del giorno a firma dei vari Gruppi, a cui si sono aggiunte adesso anche le firme dei colleghi Saitta e Di Benedetto. Tutti gli altri documenti sono ritirati La dichiarazione di voto si intende su tutti e tre gli ordini del giorno.
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

A me spiace che il pronunciamento ufficiale del Consiglio regionale su questa materia avvenga in un clima per un verso funestato da una vicenda giudiziaria, per altro verso del tutto disattento al merito della questione, senza il Presidente Ghigo in aula, senza l'Assessore competente in aula e con un testo di mediazione che, obiettivamente, non dice nulla.
Vorrei capire che cosa stiamo decidendo, posto che la nostra sia una decisione di indirizzo politico generale di impegno per la Giunta regionale.
Presidente, non la esigo, però gradirei la presenza in aula almeno dell'Assessore Cavallera, visto che si sta discutendo di una materia...



PRESIDENTE

In genere questa è un'esigenza alla quale normalmente è possibile rispondere positivamente.
Invito l'Assessore Cavallera a raggiungerci in aula.
Abbia pazienza, collega Palma, aspettiamo un attimo che rientri l'Assessore e poi potrà riprendere il suo intervento.
Bene, l'Assessore Cavallera ci ha raggiunti. Continui pure, collega Palma.



PALMA Carmelo

Stiamo concludendo una discussione che ha avuto molto spazio all'interno di quest'aula e uno spazio ancora maggiore sugli organi di informazione, con un ordine del giorno unitario che definire doroteo è un complimento.
Siamo partiti dall'intervento del Presidente Ghigo, che - cito testualmente - ha dichiarato: "Alla base di questa decisione non c'è solo la preoccupazione per la salute dei consumatori, ma anche la difesa della libertà di coltivare ciò che riteniamo opportuno e non ciò che impongono le multinazionali. In Piemonte non vogliamo coltivazioni OGM".
In secondo luogo, sempre il Presidente Ghigo, ha detto: "L'ordinanza che ho firmato ritengo sia un gesto di autonomia e di libertà, primo vero gesto di federalismo". E ha ribadito: "Nella nostra Regione non vogliamo gli OGM, vogliamo un'agricoltura diversa".
Vorrei capire semplicemente l'orientamento. Irritualmente la Giunta potrebbe dare un parere sull'ordine del giorno, però io mi aspetterei che su questo argomento l'esecutivo intervenisse e si pronunciasse su una linea di indirizzo che, immagino, è attesa da tutti gli elettori piemontesi.
Vorrei capire se siamo fermi allo slogan "Piemonte OGM FREE" boicottaggio istituzionale della direttiva del 2001 dell'Unione Europea e del Regolamento, che è passato in seconda lettura al Parlamento, e che il Consiglio Europeo adotterà tra qualche settimana - o siamo in una situazione assolutamente incomprensibile.
Infatti l'ordine del giorno presentato da tutti i Gruppi consiliari dice tutto e il contrario di tutto. Dice che gli OGM fanno male alla salute, ma chiede un'applicazione uniforme sul territorio europeo, cosa abbastanza illogica, trattandosi di un Regolamento europeo che avrà un'applicazione uniforme sul territorio europeo.
Soprattutto continua, però, su una linea indirettamente eco terroristica, continuando ad attribuire agli OGM utilizzati in agricoltura un grave rischio e un grave pericolo per la salute pubblica, su cui bisogna intervenire pesantemente con iniziative come quelle adottate dal Presidente Ghigo; iniziative giuste se riflettono gli adempimenti di una normativa morente, ma del tutto ingiustificate ed improvvide se riflettono un'impostazione programmatica che deve valere per il futuro.
Si somma a tutto questo l'atteggiamento - che definire equivoco è poco del Ministro dell'agricoltura, che ha annunciato, a lettere ancora più chiare del Presidente Ghigo, il tentativo di boicottare l'adozione del Regolamento da parte del Consiglio Europeo.
Quindi, sarebbe auspicabile che da quest'aula emergesse, non già la posizione radicale - perché personalmente sarei presuntuoso a pretendere questo - ma almeno una posizione unitaria.
Rispetto alle questioni delle quali tutti - dall'Assessore Cavallera al Presidente Ghigo ai Capigruppo di maggioranza ed opposizione - parlano diffusamente sui giornali, vorrei capire se qualcuno si alza all'interno di quest'aula per dire, banalmente, se a partire dalla prossima stagione le coltivazioni OGM troveranno cittadinanza in quest'aula, secondo gli strettissimi meccanismi di autorizzazione previsti dal Regolamento Europeo.
Oppure se questo fronte composito slow-food (Coldiretti, editorialisti Presidente Ghigo, Lega Ambiente) abbia dettato una linea programmatica, che è assolutamente legittima, ma che andrebbe adottata in un documento ufficiale con un grado di chiarezza superiore.
Non so quale sia il giudizio dell'Assessore Cavallera su questo ordine del giorno. Ho solo capito che è redatto con un "copia e incolla" un po' impazzito di documenti diversi; per cui c'è, da una parte, chi rischia di morire, mentre dall'altra parte applichiamo la Direttiva Europea. Non mi pare un'indicazione di principio e d'impostazione programmatica particolarmente confortante.
La normativa europea - come l'Assessore Cavallera sa benissimo - dopo la seconda lettura data dal Parlamento il 3 luglio, ha consentito, con una modifica della Direttiva in sede di definizione degli indirizzi di regolamento, agli Stati Membri di adottare forme restrittive, rispetto all'immissione deliberata di sementi OGM, a tutela dei prodotti tipici.
Questa è cosa ben diversa dal dichiarare un'intera Regione, in tutte le sue zone, comprese quelle che non fanno produzione tipica o produzione di qualità, zona franca rispetto all'utilizzo degli OGM.
Quindi, sarebbe opportuno che la Giunta - e nello specifico l'Assessore Cavallera che su questo tema, e non solo sulla siccità, quotidianamente si confronta con il Ministro all'Agricoltura - si alzasse per spiegare la sua posizione in proposito e in quali termini porterà avanti la sua linea.
Se la Giunta Regionale facesse questo, francamente ne saremmo grati.
Un altro elemento va sottolineato in quest'aula.
Il Presidente Ghigo ha predisposto la distruzione di ettari di mais per evitare il rischio di contaminazione, che peraltro non esisteva perché i tempi necessari per l'impollinazione erano di gran lunga scaduti.
In effetti, ciò che ha ritenuto fosse contaminato, era già stato contaminato; infatti, leggendo il sito internet dell'ARPA, si rileva che dal 1996 al 2000, sono state autorizzate, attraverso il Ministero della Sanità, una serie di sperimentazioni di colture di mais transgenico esattamente nelle zone in cui il mais transgenico autorizzato è stato oggi distrutto.
Sarebbe auspicabile tentare di ricostruire con un filo di coerenza questa materia, e che la Giunta ci dicesse se l'impostazione è quella contenuta nella relazione che il Presidente Ghigo ha letto all'Aula, oppure se è quella, non esistente, dell'ordine del giorno firmato da tutti i Gruppi consiliari. Tutti quanti, a partire dai cittadini della Regione Piemonte, saprebbero cosa pensare.
O la Giunta è totalmente impazzita e ha deciso di dichiarare guerra all'Europa, oppure si acconcia, suo malgrado, a considerare il territorio regionale come territorio dell'Unione Europea, nel quale applicare le Direttive Europee nella maniera più coerente possibile.
Per queste ragioni daremo voto contrario al dispositivo della mozione presentata dal Consigliere Chiezzi, così come al dispositivo di una mozione che, secondo noi, dice tutto e il contrario di tutto, quindi non dice niente.
Inoltre voteremo contro a quella firmata da tutti gli altri gruppi consiliari, mentre voteremo a favore della mozione che il Gruppo Radicale ha presentato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Stamattina, sfogliando la rivista Nature, ho notato che circa il 70 della pubblicità presente nella rivista è dedicata alle nuove biotecnologie e che viene usata una pubblicità schiacciante a favore degli OGM.
E' chiaro che la parte produttiva interessata promuovere la diffusione delle nuove tecnologie ha in mano molti strumenti di informazione, e sicuramente sarà anche per questo motivo che circolano delle opinioni come quelle espresse dal Consigliere Parma.
L'approfondimento sui temi riguardanti gli OGM in agricoltura tralasciando l'utilizzo degli OGM in altri settori - sta dimostrando ormai in maniera inequivocabile che queste coltivazioni danno dei problemi.
Tralasciando per un momento le problematiche relative alla salute - che pure sono importanti - per non continuare a sollevare problemi già ampiamente conosciuti, è opportuno sottolineare dei nuovi elementi che purtroppo sono sfuggiti anche allo stesso Consigliere Palma.
L'uso delle sementi OGM, molto diffuso negli Stati Uniti d'America, sta ormai dimostrando inconfutabilmente che tutte le critiche avanzate hanno un fondo di verità.
L'utilizzo delle piante "rund up ready", ovvero piante create per resistere al rund up - che è poi il glifosato, un erbicida arancione usato in Vietnam - ha dimostrato che anziché diminuire l'uso degli erbicidi ne hanno aumentato l'uso.
D'altra parte è logico: se una multinazionale investe soldi e risorse per sviluppare un prodotto, non credo che lo faccia per poi avere una perdita e non un guadagno.
L'utilizzo delle piante modificate ha dimostrato che non è vero che c'è un aumento della produzione sia nel mais che nella soia modificata, non c'è un aumento della produzione per i contadini che la coltivano. Non solo, si sta già indagando su una malattia denominata "la morte improvvisa della soia", sviluppatasi negli ultimi tempi dopo la diffusione delle coltivazioni transgeniche. Quindi, il rischio, il pericolo e il sospetto che la morte improvvisa della soia sia collegata alle trasformazioni genetiche si sta diffondendo tra gli stessi studiosi.
Un altro elemento che determina un minor guadagno per gli agricoltori è il maggior costo di acquisto dei semi. Non può che essere così, perché i semi brevettati dalle multinazionali non possono essere venduti ad un prezzo inferiore, anzi, vanno incontro ad un aumento continuo del prezzo.
Tutto questo porta alla diminuzione del guadagno degli agricoltori che negli Stati Uniti, ha accelerato il processo, in atto da cinquant'anni della diminuzione del numero degli agricoltori, in quanto gli stessi hanno appezzamenti di terreno sempre più piccoli che sono costretti a vendere per passare ad altre attività, non riuscendo più ad avere un guadagno sufficiente per mantenere un tenore di vita accettabile.
Gli OGM hanno determinato una ulteriore accelerazione di questo procedimento e, alla fine, il guadagno è delle multinazionali, gli agricoltori hanno sempre minori ricavi dalla vendita dei loro prodotti agricoli, per sopravvivere e per guadagnare sono sostenuti dagli aiuti pubblici, che vanno direttamente a sostenere i maggiori guadagni delle multinazionali, che sono le proprietarie dei semi modificati e degli erbicidi chimici. Questo è il percorso che seguono gli OGM, al di là di tutto quanto concerne la salute delle persone. La possibilità che le parti modificate vengano assunte dalle persone è già dimostrato scientificamente come la possibilità che le sostanze modificate possano incidere sulla risposta immunitaria di chi le assume.
Credo che se la Regione decidesse di liberarsi del materiale transgenico non costituirebbe sicuramente una scelta di arretratezza o di ritorno al Medioevo, ma semplicemente si tratterebbe della tutela di tutti i cittadini, non solo, in questo caso, anche dei produttori agricoli che non ricavano alcun giovamento dalla coltivazione di questi semi modificati.
E' vero che la legislazione relativa agli OGM è oltremodo complicata e che riguarda più competenze. Le maggiori competenze sono sicuramente quelle a livello europeo, però, sappiamo che nelle ultime stesure delle leggi europee sarà prevista la possibilità per gli stati nazionali di dettare norme più severe per cercare di evitare impollinazioni incrociate, quindi la contaminazione delle coltivazioni non OGM da parte degli OGM.
Approviamo questo ordine del giorno che abbiamo sottoscritto, pur nel dubbio che comunque la battaglia contro gli OGM, per cercare di salvare le produzioni non transgeniche, sarà molto difficile. Lo stesso principio di separare le due filiere, OGM e non OGM, sarà un compito oggettivamente molto arduo, in quanto chi può dire qual è il confine che seguono gli insetti o il vento perché non ci sia una impollinazione incrociata? Sappiamo che l'impollinazione incrociata avrà conseguenze diverse a seconda del tipo di coltivazione di cui parliamo. Se il mais non ha piante parenti ai nostri climi, non è così la colza, ad esempio, l'impollinazione incrociata potrà creare delle piante infestanti e resistenti agli erbicidi per le quali sono create le piante transgeniche. Allora, nel giro di pochi anni, se vorremmo ottenere un raccolto, ci troveremo a dover introdurre altri erbicidi rispetto a quelli per cui le piante sono state modificate.
E' un percorso che già è stato intrapreso negli Stati Uniti dove i coltivatori della soia transgenica, dopo pochi anni, sono stati costretti ad introdurre, insieme al randap, altri diserbanti, proprio a causa di questo meccanismo dell'impollinazione incrociata.
Credo che questo ordine del giorno sia un passo necessario, forse, non sufficiente, ma indica la strada sulla quale dovremmo continuare a lavorare e ad impegnarci.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi Oreste.



ROSSI Oreste

Signor Presidente, avendo svolto un intervento pochi giorni or sono non voglio ripetermi in merito a tutte le motivazioni che portano il Gruppo della Lega Nord a sostenere fortemente la dura posizione assunta dal Presidente Ghigo circa la distruzione dei campi contenenti mais transgenico o OGM.
Siamo dell'idea che vadano assolutamente tutelate le produzioni agricole di qualità del Piemonte e non solo. Ovviamente, siamo a favore nonché firmatari, dell'ordine del giorno presentato da molti Consiglieri regionali, che racchiude un po' una serie di ordini del giorno presentati in precedenza, in cui ci recepiscono alcune richieste che avevo sollevato nello scorso Consiglio regionale, tra cui il fatto di arrivare ad un rimborso per i danni subiti dagli agricoltori che, senza alcuna colpa hanno usato queste sementi geneticamente modificate e che oggi si trovano a dover sopportare un danno non voluto, e il fatto di proporre, in particolare, una campagna di informazione a tutela dei consumatori anche a livello governativo per informarli sul contenuto del prodotto che comprano.
Questo vale dalla farina di polenta o di grano, fino alla marmellata, fino ancora al riso insacchettato, perché è giusto che il consumatore sappia a cosa va incontro.
Ancora di più, è giusto che il produttore che usa prodotti di qualità quindi non modificati geneticamente - e si attiene alle regole italiane più restrittive rispetto ad altri Paesi europei come la Francia, possa inserire in etichetta che il suo è un prodotto di alta qualità rispetto ad altri, perché altrimenti si cadrebbe nel settore della concorrenza sleale.
Infatti, se per un prodotto possono essere utilizzate sostanze più economiche in un Paese rispetto ad un altro, che garantiscono una produzione migliore o maggiore in un Paese rispetto ad un altro, è ovvio che il coltivatore che non può far uso di quei prodotti non sia agevolato anzi danneggiato. Se poi sul prodotto finale non risulta questo "in più" di qualità, cade tutto il castello e si è danneggiati da un sistema di informazione che, fino ad oggi, non ha funzionato. È indispensabile quindi, dare le informazioni ai cittadini.
Il nostro voto sarà favorevole all'ordine del giorno unitario; sarà negativo sull'ordine del giorno presentato dal Gruppo dei Radicali e sarà ancora positivo - anche perché va nello stesso senso - sull'ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiezzi.
Pertanto, esprimeremo il voto favorevole su due ordini del giorno e contrario sull'altro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

Sarò breve. Ho firmato questo ordine del giorno, anche se confesso di avere molte remore su un argomento in cui c'é ancora molto da analizzare e da sapere per comprendere cosa possono rappresentare, per la salute, le mutazioni genetiche attuate per produrre gli alimenti OGM.
Onestamente, al di là di qualsiasi altro calcolo, mi interessa principalmente che sia palese e chiaro il rapporto tra salute e alimento.
Allo stato attuale, è opportuno ribadire dire che non si hanno ancora dati chiari e nemmeno presunzioni di ipotesi. Si pensi a quanto ha sostenuto il Prof. Veronesi, che è stato Ministro della sanità: per quanto riguarda la cancerogenesi, cioè l'origine dei tumori, non hanno proprio nessuna influenza. Tutt'al più, come diceva il collega Moriconi, possono avere importanza nella genesi o nel causare lo scatenamento di manifestazioni allergiche, potendo dar luogo, nel processo di gestione, a sostanze con grosse molecole che, attraversando la mucosa intestinale possono comportarsi come allergeni e ledere il sistema immunologico.
Attualmente queste sono le conoscenze per quanto riguarda il rapporto salute-alimento.
In realtà, si tratta di manipolazioni genetiche che apportano una diversa combinazione, a livello di proteine, tra aminoacidi. Non si tratta però, di fare nascere nuovi aminoacidi. Gli amminoacidi sono quelli che sono e attraverso la stimolazione genetica si promuovono reazioni enzimatiche che danno luogo ad un epifenomeno, cioè ad un nuovo organo, che differisce, rispetto a quello naturale, solo per l'aspetto morfologico.
Per quanto riguarda la salute, quindi, in questo momento il problema non si pone. Questo mi ha concesso qualche remora. Sorge, però, la domanda: perché le multinazionali hanno investito così massicciamente su questa attività industriale se non per ricavare grandi utili? Questo è il punto.
Io ho dato la mia adesione per auspicare una legislazione chiara, non aspettando che i buoi siano usciti dalla stalla per poi chiudere le porte.
Altrimenti, invocando motivi in ordine alla salute, mi sembra che si sia trattato di una mera caccia alle streghe. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Grazie, Presidente.
Voterò a favore dell'ordine del giorno che ho sottoscritto, dando un segnale di attenzione anche per gli altri due ordini del giorno, che non considero totalmente contrastanti (anche quello del Gruppo Radicale).
L'ordine del giorno sottoscritto da molti Consiglieri è, in qualche modo, dovuto, secondo un'interpretazione che può sembrare, tra virgolette un po' burocratica.
Il problema degli OGM è ben lontano dall'essere compreso in tutta la sua portata. Vorrei solo rilevare che la normativa italiana ha delle smagliature e dei contrasti. Quando parliamo di "tolleranza zero" non facciamo riferimento con precisione ai dettati normativi, ma parliamo per slogan: la "tolleranza zero" non esiste in Italia, nel senso che c'é una tolleranza dello 0,5% prevista per farine di importazione. Perciò, da una parte vi è il divieto di coltivazione, ma dall'altra esiste la possibilità di utilizzo, poiché non viene sanzionata la presenza dello 0,5% di farine provenienti da semi transgenici.
Credo che debba essere, per prima cosa, eliminata questa smagliatura nella normativa. Mi auguro che la scienza e la tecnica possano offrirci maggiori sicurezze sull'utilizzo di questi prodotti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Voteremo a favore dell'ordine del giorno da noi sottoscritto, il cui testo ci ha consentito di non presentarne un altro come Gruppo; del resto al termine del dibattito su questa problematica avevamo auspicato che ci fosse una soluzione più forte e più condivisa da parte del Consiglio regionale, stante le caratteristiche del dibattito e delle posizioni che potevano essere condivise.
Voteremo a favore dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiezzi il 16 giugno 2000; mentre voteremo contro quello presentato dai colleghi del Gruppo Radicale.
L'ordine del giorno sottoscritto dai vari Consiglieri ci sembra un testo - ovviamente ognuno esprimerà le proprie valutazioni - equilibrato (a differenza di ciò che pensa il Collega Palma in questa direzione).
Sulla complessa questione relativa agli OGM si intreccia un dibattito di ordine scientifico con posizioni differenziate e controverse e una fase di ricerca non giunta ad elementi definitivi in questa direzione.
La scienza - considerando il fatto che guardando alla scienza occorre partire dalla coscienza del limite della stessa - non può imporre una scelta, ma può indicare una direzione di marcia La posizione assunta, non avendo, nella struttura produttiva del Piemonte, impellenti necessità sia di ordine produttivo (sottolineo l'elemento di incertezza della scienza per la qualità dell'ambiente e per i rischi alla persona che potrebbero esserci) sia della qualità della vita e sia occupazionale della Regione stessa, non trova spiegazioni nella scelta nell'andare in una direzione di questo genere.
A questo punto, riteniamo che si possa tenere aperta una riflessione e la possibilità di non andare nella direzione di un elemento cogente. Ci pare, quindi, che l'ordine del giorno abbia, nei vari aspetti, un carattere equilibrato, sia per quanto riguarda la vicenda contingente legata alla scelta operata in Piemonte sia per una visione di prospettiva.
Per questa ragione lo sosteniamo e voteremo a favore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, vorrei esprimere soddisfazione per essere riusciti a rappresentare un ordine del giorno quasi unitario. Sicuramente è un segnale importante che consegniamo nelle mani del nostro Presidente, cui riconosciamo il coraggio di avere assunto decisioni importanti.
Ad oggi non sappiamo molto sugli organismi geneticamente modificati, ma tra i nostri compiti c'é anche la tutela preventiva della salute dei cittadini e, soprattutto, un'economia agricola, come quella piemontese legata e basata su eccellenze.
Bene ha fatto il Presidente della Giunta regionale ad assumere quei drastici provvedimenti, soprattutto dopo aver constatato che non esistevano responsabilità per l'uso dei semi transgenici da parte dei coltivatori mentre ha capito perfettamente che, ad oggi, le responsabilità sono principalmente legate al commercio illegale di prodotti transgenici.
Probabilmente c'è, nel nostro ordine del giorno (firmato da gran parte dei Consiglieri) questo tipo di valutazione. C'è un preciso impegno del Governo, anche nei confronti della Comunità Europea, nella direzione di un'agricoltura di qualità e di un intervento che destina maggiori risorse al tipo di agricoltura cui siamo, come piemontesi, particolarmente legati.
Ovviamente voteremo a favore del nostro ordine del giorno, ma devo riconoscere al collega Chiezzi di aver presentato tre anni fa un ordine del giorno quanto mai attuale e quindi, proprio per questo motivo, voteremo l'impegno che lui voleva segnalare e segnalerà all'attenzione della Giunta sul tema. Ci asterremo, invece, sull'ordine del giorno presentato dal Gruppo dei Radicali.
Non condividiamo le valutazioni espresse dal Consigliere Palma: per noi questo non è un collage, è una valutazione che abbiamo voluto, in questi termini estremamente chiari (secondo noi) e con un impegno altrettanto chiaro, rivolto alla posizione della nostra Regione, con il Governo e con la Comunità Europea.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Avendo anche noi sottoscritto l'ordine del giorno, voteremo a favore così come voteremo a favore dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Chiezzi, mentre voteremo contro quello presentato dei Consiglieri Radicali.
Il motivo è semplice: questo ordine del giorno ha, come posizione quella espressa da molti anni da Rifondazione Comunista sugli organismi transgenici e quindi è naturale che lo approviamo.
Tra i vari aspetti legati al problema dei cibi transgenici, su cui c'è un ampio dibattito e un'ampia letteratura, vorrei sottolineare l'aspetto relativo alla salute e all'ambiente. Per questo tipo di ricerca si pu dire, come è stato detto per decenni nei confronti dell'amianto o del fumo che non ci sono prove di nocività.
Per costruire strade a Casale, ad esempio, veniva utilizzato tranquillamente amianto; solo successivamente si è scoperto che era dannoso.
Su tante questioni ci sono voluti decenni per provare che qualcosa avesse effetti nocivi.
In questo caso, per poter dire, con un minimo di garanzia, se nuoce o meno alla salute e all'ambiente, ci sono una serie di problemi di trasmissione dal terreno e di trasmissioni ad altre specie animali, di effetti indotti dall'uso di queste tecnologie e i tempi di sperimentazione sono molto lunghi. Non si può permettere che un'azione che, potenzialmente potrebbe avere degli effetti terrificanti, venga introdotta senza una lunghissima fase di sperimentazione che ci tranquillizzi. Altrimenti il processo diventa tragicamente irreversibile.
Un altro aspetto è legato al controllo economico che gravita intorno a queste tecnologie, quello che può portare la diffusione del transgenico e il fatto che il mercato alimentare, che resta il mercato fondamentale, più importante del mondo, venga concentrato nelle mani di pochissime multinazionali - meno di dieci - con tutti i rischi che questo comporta.
Non mi si venga a dire, poi, che queste tecnologie aiutano la lotta contro la fame nel mondo. Prima di tutto i Paesi poveri hanno più diffidenza di noi verso queste tecnologie, secondo queste multinazionali - che spesso sono anche multinazionali farmaceutiche, hanno anche un ramo farmaceutico diffuso e sviluppato, dimostrano, con la ricerca e l'individuazione di farmaci efficienti, di contrastare malattie che sono presenti nel mondo dimostrano quanto siano poco sensibili ai problemi dell'umanità quando quelle medicine, come quelle per combattere l'AIDS, cercano di non diffonderle là dove la malattia è più diffusa. Quello a cui mirano è avere un monopolio delle tecnologie, per poter imporre i loro prezzi e loro condizioni e ottenere maggiori profitti.
Infine, un altro aspetto che giustamente è sottolineato in questo ordine del giorno, riguarda l'informazione. Può darsi sia un atteggiamento non comprensibile, oscurantista quello che guida molti consumatori tuttavia non capisco perché le case alimentari che utilizzano cibi transgenici abbiano paura dirlo. Hanno paura che là dove vado a comprare il prodotto, non sia segnalato con grossa evidenza. Non lo vogliono fare perché sanno che il mercato li "farebbe fuori", quindi manipolano intervengono per impedire che ci sia anche un livello di informazione che può essere legato ad atteggiamenti che possono essere considerati irrazionali e oscurantisti da parte dei consumatori, ma che io invece credo siano una sana diffidenza.
Se nei cibi per bambini trovassimo scritto sull'etichetta "prodotto con farine transgeniche", quel tipo di prodotto non avrebbe un grande successo. Allora si cerca di nasconderlo, di scriverlo piccolo.
Anche questo è un aspetto contenuto nel nostro ordine del giorno: una battaglia importante avere un'informazione che sia chiara ed evidente. Per tutte queste ragioni votiamo a favore di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bolla; ne ha facoltà.



BOLLA Emilio

Annunciamo il nostro voto favorevole all'ordine del giorno che ha visto più sottoscrittori: frutto e sintesi di alcuni ordine del giorno presentati nella seduta del Consiglio precedente. Votiamo favorevolmente a questo ordine del giorno perché, in primis, rimarca la correttezza del comportamento della Regione nel merito della questione evidenziata e dall'altra parte, perché accoglie il contenuto di un nostro ordine del giorno relativo all'indennizzo dei danni che hanno subito gli agricoltori.
Vorrei anche ringraziare la Giunta che si è fatta promotrice annunciando un emendamento, per quanto riguarda l'assestamento di bilancio, con uno stanziamento iniziale di 500 mila euro (ancora da verificare se non sbaglio).
Credo che questo sia un primo segnale importante nei confronti degli agricoltori che hanno dovuto distruggere il mais e quindi hanno subito un danno immediato. Non vorrei tornare su argomenti sui quali siamo già intervenuti nella precedente discussione del Consiglio. Ribadiamo il nostro voto favorevole a questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Passiamo alla votazione degli ordini del giorno nn. 14, 796 e 801, di chi ho dato precedentemente lettura.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, dell'ordine del giorno n. 14 solo per la parte relativa al dispositivo.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, dell'ordine del giorno n. 796.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, l'ordine del giorno n. 801.
Il Consiglio approva.
Dichiaro pertanto assorbite le seguenti interrogazioni e interpellanze: interrogazione n. 2283 inerente a "Coltivazione di organismi geneticamente modificati a cielo aperto", presentata dal Consigliere Moriconi interrogazione n. 2284 inerente a "Grave contaminazione OGM di colture piemontesi" presentata dal Consigliere Botta Marco interrogazione n. 2301 inerente a "Danni ai produttori agricoli a seguito di contaminazioni accidentali da OGM", presentata dal Consigliere Bolla interpellanza n. 2304 inerente a "Produzioni derivate da semi transgenici", presentata dai Consiglieri Riba, Manica, Marcenaro, Muliere Placido, Riggio, Ronzani e Suino interrogazione n. 2309 inerente a "Saranno eliminate le piantagioni di mais senza avere le prove della loro pericolosità", presentata dal Consigliere Giordano.


Argomento: Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale)

Proseguimento esame proposta di legge n. 263: "Salvaguardia delle caratteristiche e tradizioni linguistiche e culturali delle popolazioni Walser della Val d'Ossola e Val Sesia"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di legge n. 263, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Avevamo terminato il dibattito generale. Sono pervenuti diversi emendamenti, che verranno distribuiti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Mi rivolgo principalmente al collega Valvo: con grande serenità e cordialità, volendo riprendere una parte del suo intervento dell'ultima seduta...



PRESIDENTE

Scusi, collega, il suo intervento riguarda questioni incidentali quindi deve sollevare una questione di merito e non rivolgersi al collega Valvo, anche perché in generale bisogna rivolgersi al Presidente.



PLACIDO Roberto

Mi scusi, mi rivolgo sempre e senz'altro alla Presidenza, ma anche ai colleghi e, in particolare, al collega Valvo. Non so neanche se in termini di Regolamento sia possibile, ma richiedo la sospensione della discussione sul provvedimento, perché confluisca con un altro già presentato e si proceda al richiamo in aula del progetto di legge n. 538 "Integrazione della legge regionale 10 aprile 1990, n. 26 'Tutela, valorizzazione e promozione della conoscenza dell'originale patrimonio linguistico del Piemonte' e sue successive modificazioni apportate con legge regionale 17 giugno 1997, n. 37 in applicazione della legge 15 dicembre 1999, n. 482 'Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche") Su questo, voglio velocemente riprendere le parole del collega, che ha detto: "...pertanto chiesi ai colleghi di giungere all'approvazione di questo provvedimento di legge, manifestando anche l'intenzione di non sollecitarne l'approvazione in aula, se non decorsi almeno 3, 4 mesi dalla sua approvazione. Questo, perché volevo verificare l'effettiva volontà degli altri Consiglieri regionali di presentare i provvedimenti che avevano annunciato, a tutela di altre minoranze linguistiche, per pervenire eventualmente all'unificazione dei testi...", ecc.
In termini un po' meno eleganti, d'altronde il personaggio lo conosciamo - ma lo dico, anche in questo caso, con simpatia, le stesse cose le aveva dette il Presidente del Gruppo di Forza Italia, Valerio Cattaneo: "Noi, la proposta di legge l'abbiamo presentata, è agli atti (la n. 538) che si propone di modificare la legge n. 26, o comunque la potremmo integrare con l'altro provvedimento".
Non è nostra intenzione stravolgere la proposta di legge presentata però sono ufficialmente a chiedere la sospensione della discussione, per procedere a una verifica; non ho dubbi nel ritenere che, essendo un collega che svolge il proprio lavoro con la massima serietà, il Consigliere Valvo voglia venire meno a quanto ha detto ed è agli atti - e penso altrettanto nei confronti del collega Cattaneo - e si arrivi a unificare i testi, così come assunto l'impegno in Commissione, o arrivare alla modifica della legge n. 26.
Senza voler stravolgere niente, il nostro intento è quello di dare un contributo per affrontare in maniera organica il problema riguardante le minoranze linguistiche, siano esse storiche, o meno, della nostra regione.
Ecco perché, al di là di quello che prevede il Regolamento (non sono assolutamente ferrato in termini regolamentari), questa è la richiesta: qualche minuto di sospensione, per verificare la possibilità che non si prosegua, entrando nel merito del testo della proposta di legge n. 263 valutare la possibilità di uniformare i due testi presentati o eventualmente - come auspichiamo - arrivare alla modifica della legge n.
26. Grazie.



PRESIDENTE

Assumiamo questo, come un intervento di procedura, perché le questioni sospensive dovrebbero essere proposte prima dell'inizio della discussione di un argomento, come prevede l'articolo 63 del Regolamento.
La richiesta di trasferimento in aula del provvedimento del Gruppo DS mi pare non possa avere corso, perché non sono decorsi i 90 giorni richiesti dal Regolamento. Pertanto, dal punto di vista delle procedure non esiste un'ipotesi positiva rispetto alla proposta formulata.
Naturalmente, il relatore può sempre avere un'opinione di disponibilità quindi, se il collega Valvo, che è primo presentatore, vuole esprimere la propria opinione su questa ipotesi, può farlo. Prego, Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Grazie, Presidente. Prendo atto del tono cortese della richiesta del collega Placido. Tuttavia, mio malgrado, sono costretto a dire di no, per queste ragioni: come ho avuto modo di dire in Commissione VI e in aula nella scorsa seduta, questo provvedimento è stato licenziato dalla VI Commissione il 22 gennaio 2003 e, mantenendo fede alla promessa che avevo fatto in sede di Commissione, non ho sollecitato l'esame di questo provvedimento, se non trascorsi sei mesi dal 22 gennaio 2003.
Con questo, intendo mantenere fede all'impegno assunto, cioè di non accelerare la procedura di esame del provvedimento, tant'è che oggi siamo arrivati al mese di luglio. A settembre si celebreranno i 750 anni di insediamento delle comunità Walser sulle montagne della Val Sesia e del Verbano Cusio Ossola, e gradirei che questa proposta di legge venisse approvata prima.
D'altra parte, da una lettura molto veloce degli emendamenti che mi sono appena stati consegnati, mi sembra di rilevare che, se questi emendamenti rispecchiano il contenuto della proposta di legge presentata in VII Commissione, di fatto, snaturano il provvedimento, che mi vede primo firmatario a dire di no.
Rilevo anche che queste modifiche non vanno nella direzione di una modifica della legge n. 26, ma del testo di legge presentato dal sottoscritto insieme ai colleghi Cattaneo, Pedrale e Pozzo.
Infine devo dire che con il relatore del provvedimento, collega Cattaneo, abbiamo inteso recepire il suggerimento del collega Riba, cioè di prevedere un organismo diverso dalla Consulta dei walser. E in tal senso ci era parso di capire che ci sarebbe stata una disponibilità del gruppo DS a discutere e a votare il provvedimento.
Abbiamo apprezzato la disponibilità manifestata dal collega Riba e già nella seduta scorsa abbiamo presentato un emendamento sostitutivo dell'articolo 4, che trasforma la Consulta dei walser in una Commissione interprovinciale Novara-Vercelli. Più di tanto francamente non si pu chiedere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Intervengo per fatto personale.



PRESIDENTE

E' compito mio ravvisare il fatto personale, e le assicuro che è difficile ravvisarlo nella situazione data. Intervenga sull'articolo 1.



PLACIDO Roberto

Il fatto personale potrebbe diventare del Consigliere Valvo.
Rinnovo le parole di correttezza verso il collega, ma ero convinto che avrebbe mantenuto fede a quanto detto, accettando di aspettare l'altra proposta di legge, anche perché non si era posto il termine preciso entro 90 o 120 giorni, ma si era parlato di diversi mesi, e da gennaio a maggio giugno mi sembra siano passati diversi mesi.
Per quanto riguarda l'anniversario dei 750 anni che riguarda le popolazioni walser, se il problema è celebrare un degno anniversario non credo che, in fase di assestamento di bilancio, i colleghi della maggioranza - visto che è presente anche l'Assessore Leo - faranno mancare il loro sostegno ad un adeguato assestamento alla cultura, dove si possano trovare anche le risorse per i 750 anni della comunità walser.
Dichiaro che noi siamo pronti già da oggi a votare un ulteriore assestamento alla cultura dove possano essere comprese anche le popolazioni walser.
Concludo invitando, perché questo non diventi veramente un fatto personale, a valutare la possibilità di attendere l'altro provvedimento o comunque mettere mano alla legge n. 26 in maniera articolata, anche perch altrimenti saremo costretti, per sostenere le altre minoranze, a presentare altri due provvedimenti identici che riguardano le popolazioni franco provenzali e catalane.
Quindi, con questo avremo non tre consulte, ma tre organizzazioni di 24 persone che coinvolgeranno circa tre Consigli provinciali. Mi sembrerebbe eccessivo.



PRESIDENTE

Passiamo agli emendamenti presentati all'articolo 1.
ARTICOLO 1 1.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Suino, Muliere e Placido: "L'art. 1 è abrogato".
Ha chiesto la parola il Consigliere Placido per l'illustrazione; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente.
Per certi versi mi auguro che questo emendamento non sia accolto perché non voglio contraddire quanto detto negli interventi precedenti.
Dopodiché se si è costretti, si può proseguire anche su un percorso che non avremmo voluto affrontare.
Se saltasse l'articolo 1, venendo meno le finalità, verrebbe meno anche la proposta di legge n. 263 che si rivolge alle popolazioni Walser.
Magari sarò smentito dai fatti perché la certezza in quest'aula è sempre difficile da avere, ma sono convinto che i colleghi dell'opposizione condividano le cose che sto per dire.
Con il Consigliere Mellano seduto dietro di me, in assenza della izquierda unida, che è quanto mai disunita, confortato dal mio Segretario generale e Capogruppo e anche dal portavoce del Gruppo La Margherita, penso di essere assolutamente tranquillo nel dire che l'opposizione mi sosterrà nelle parole che dico.
Mi auguro che anche una parte dei colleghi della maggioranza riflettano su questo nostro emendamento, che non vuole penalizzare le popolazioni walser. Ci mancherebbe! La mia compagna è altoatesina, quindi di madrelingua tedesca: come potrei essere contrario! Il ceppo linguistico è sempre lo stesso, di conseguenza, se non altro per non avere problemi quando stasera tornerò a casa, farei fatica ad essere contrario a priori.
Entrando seriamente e con più precisione nel merito, invitiamo anche i colleghi della maggioranza a votare l'emendamento che abbiamo presentato a malincuore, perché se dovesse essere accolto, saltando l'articolo 1, è evidente che si porrebbe in discussione tutto l'impianto della proposta di legge e ci metterebbe nelle condizioni di potere attendere o il progetto di legge che abbiamo presentato sulla modifica della legge n. 26 o, meglio ancora, un lavoro serio e congiunto. E sono convinto che, con i presentatori di questo provvedimento e con altri colleghi che si volessero aggiungere, saremmo in grado di presentare un'adeguata proposta di legge con l'obiettivo di modificare la legge n. 26 che, oltre gli anni passati dell'agenzia del 1990 e delle successive modifiche, sarebbe quanto mai utile.
Si sente la necessità di porre mano per arrivare ad una modifica sapendo che in questo - al di là dell'imparzialità che gli viene dalla carica - troveremmo anche il Presidente Riba disponibile ad entrare nel merito di un miglioramento della legge n. 26/90 che riguarda le minoranze linguistiche, avendo ben più che un contributo da dare, conoscendolo per la sua provenienza, ma anche per i suoi studi.
Sono testimone che, per quanto riguarda le minoranze provenzali, il Presidente Riba mi ha ripreso più di una volta rispetto ad alcune cose che ho detto sulle quelle comunità. Mi ha salvato il fatto che avendo qualche frequentazione in quei territori ho acquisito qualche benemerenza, per cui l'atteggiamento del Presidente Riba nei miei confronti è stato un po' più indulgente.
Ho cercato di chiarire qual è stato il motivo che ci ha portato a presentare un emendamento abrogativo dell'articolo 1 che - come dicevo abbiamo presentato a malincuore.
Se non c'è disponibilità, mi auguro che ci sia un ripensamento.
Invitiamo anche i colleghi della maggioranza a votare il nostro emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Intervengo per non lasciar solo il collega Placido: potrebbe sembrare una questione personale del Consigliere Placido con questa legge, ma non è così.
Volevo motivare perché, avendoci riflettuto questa settimana e avendo in qualche modo cercato d'interloquire la settimana scorsa, mi oriento a rappresentare la posizione del Gruppo rispetto a questi articoli in modo negativo. Ciò in quanto, alla fine dei conti, prevale il timore, la certezza che questo sarà un cavallo di troia utilizzato in modo pericoloso a mio avviso - dal Gruppo della Lega Nord.
Credo che il collega Tino Rossi possa sicuramente confermare che il voto favorevole che si accinge a dare a questa legge è un voto strumentale sicuramente favorevole, ma strumentale - per poi aprire un discorso e un contenzioso più vasto rispetto alla lingua e alla difesa della cultura piemontese.
Pertanto, con lo stesso rammarico del collega Placido - che sicuramente, condivide con me l'apprezzamento e anche qualche cosa in più rispetto ai walser e alla cultura italiano-tedesca - voterò contro questo primo punto. Pur sapendo che l'aula è sovrana e che, se i numeri non sono una teoria vana, voterà favorevolmente ed approverà questo disegno di legge, temo che faccia dei danni rispetto alla legislazione di tutela delle tradizioni linguistiche piemontesi in generale.



PRESIDENTE

Colleghi, adesso, procediamo alla votazione di questo primo emendamento. Non so se abbiamo il numero legale (sì, verrà effettuata per appello nominale), ma ritengo che se possiamo andare avanti ancora una mezz'oretta, la situazione non cambi profondamente, ma sarebbe una buona utilizzazione della seduta odierna.
Indìco la votazione nominale, (richiesta dal Consigliere Bolla ed altri) mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1.1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 Consiglieri votanti 23 Consiglieri hanno risposto Sì 2 Consiglieri hanno risposto NO 21 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Constato la mancanza del numero legale, dichiaro pertanto non valida la votazione.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Il numero legale è 28. Non abbiamo la presenza del numero legale: cosa facciamo? Aggiorniamo di mezz'ora come prevede il Regolamento? Il Regolamento è abbastanza rigoroso.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Va bene, colleghi. Il Consiglio è riconvocato per venerdì; i Capigruppo sono convocati alle ore 9.45, ma vi sarà ulteriormente confermato a domicilio, grazie.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.23)



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