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Dettaglio seduta n.369 del 01/07/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(Alle ore 10.00 il Vicepresidente Riba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.39)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g. "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 26 e 27 febbraio e 4 marzo 2003. Se non vi sono osservazioni si intendono approvati.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g., "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Ferrero, Ghigo e Marengo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Costituzione Gruppo consiliare UDC


PRESIDENTE

L'Ufficio di Presidenza, in data 27 giugno 2003, ha preso atto della costituzione, a far data dal 1' luglio 2003, del Gruppo UDC formato dai Consiglieri: Antonello Angeleri - Presidente Franco Maria Botta Rosa Anna Costa Deodato Scanderebech Vincenzo Tomatis Il Consigliere Sergio Deorsola prosegue l'attività di Consigliere come Gruppo Misto.
Dalla stessa data cessano le attività dei Gruppi CCD, CDU e le componenti "Insieme per il Piemonte" e "Movimento popolare per l'Europa" del Gruppo Misto.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Deorsola.
Ne ha facoltà.



DEORSOLA Sergio

Grazie, Presidente. Ho fatto pervenire alla Presidenza, non so se non le è già stata consegnata, la dichiarazione di voler continuare la mia attività come Gruppo Misto, con denominazione CDU-PPE.



PRESIDENTE

La sua comunicazione, Consigliere Deorsola, è pervenuta ieri al Presidente del Consiglio, ma non c'è ancora stata la presa d'atto da parte dell'Ufficio di Presidenza; trattandosi di un documento formale, ne do comunicazione. Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Grazie, Presidente, sull'ordine dei lavori. Voglio informare i colleghi Consiglieri che sto preparando un ordine del giorno, relativo ad un fatto che considero grave ed urgente, pertanto ne do immediata comunicazione e chiederò a tutti i Capigruppo di sottoscriverlo.
La notizia è di ieri: un giornalista belga, uno francese e uno americano, ma di origine laotiana, sono stati arrestati e condannati a 15 anni di carcere, in Laos, per aver svolto attività di reportage (hanno fatto delle foto).
In passato, questo Consiglio, anche a causa e grazie alla mia permanenza in quel Paese, si è occupato doverosamente di quella realtà e il Governo italiano, anche su stimolo del Consiglio regionale del Piemonte, si è attivato in modo molto egregio. Ritengo utile, opportuno e doveroso che il Consiglio affronti la questione con grande urgenza - come spero il Presidente voglia fare oggi pomeriggio - nel giorno in cui si inaugura il semestre italiano, esaminando l'ordine del giorno, scritto con grande moderazione e sensibilità generale, in apertura del Consiglio pomeridiano.



PRESIDENTE

La ringrazio. Le do atto del mantenimento del suo impegno di militanza attiva a favore delle libertà civili nello Stato del Laos, che le è anche costato un'avventura particolarmente impegnativa sul piano personale culturale e naturalmente politico. Grazie.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura - Problemi del lavoro e della occupazione - Immigrazione

Interrogazione n. 1321 del Consigliere Riba inerente a "Determinazione della quota massima di lavoratori stagionali stranieri in agricoltura per l'anno 2002"


PRESIDENTE

Passiamo allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Organizzerei i lavori in questo modo: sono presenti L'Assessore Leo e l'Assessore Pichetto, per i quali sono previste le risposte; inoltre l'Assessore D'Ambrosio ha comunicato di essere disponibile a rispondere all'interpellanza n. 2273, presentata da diversi Consiglieri, tra cui il sottoscritto, relativa a: "Procedure e tempi relativi al nuovo Ospedale Alba-Bra a Verduno (CN)" e all'interrogazione n. 2280, sullo stesso tema presentata dai Consiglieri Palma e Mellano.
Se il Consiglio conviene, dedicherei un'ora (fino alle ore 11.30) al sindacato ispettivo circa le interrogazioni dell'Assessore Pichetto; poi passerei alla questione riguardante la realizzazione dell'Ospedale Alba Bra.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin, per la risposta all'interrogazione n. 1321.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Colgo l'occasione di questa risposta al Vicepresidente Riba, per fare una valutazione rispetto alle interrogazioni e interpellanze di mia competenza. Rispetto ad alcune di esse, ho delle difficoltà a rispondere perché è passato talmente tanto tempo, che non mi sembrano più attuali. Ad esempio, rispetto ai 500 tagli avvenuti alla Pininfarina, ci sono già stati dei rientri, nuove assunzioni e probabilmente altri tagli.



RIBA Lido

La mia interpellanza è effettivamente datata, ma se lei mi dà una risposta anche breve...



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Non la sua, collega Riba; mi riferivo, in generale, all'Aula. Chiedo ai colleghi di valutare se è ancora opportuna una risposta ad alcune interrogazioni e interpellanze; sono disponibile a fornire la risposta scritta, ma alcune sono un po' superate.
Rispetto all'interrogazione n. 1321, del collega Riba, datata 12 febbraio 2002, ho la risposta pronta dal 19 febbraio 2002.
L'interrogazione riguardava la determinazione della quota massima di lavoratori stagionali, in agricoltura, per l'anno 2002. Il collega interrogante chiedeva se la Giunta non reputasse opportuno un intervento urgente presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per evidenziare la necessità di una correzione del decreto indicato in oggetto al fine di poter venire incontro alle legittime richieste del settore vitivinicolo piemontese, che intende mantenere rapporti consolidati con le proprie maestranze stagionali.
In risposta all'interrogazione, si precisa che, in base al decreto legislativo n. 469/97, la vigilanza in materia di lavoro dei flussi in entrata dei lavoratori non appartenenti all'Unione Europea rientra tra le funzioni proprie e i compiti dello Stato, ai sensi della legge n. 59/97.
La determinazione della quota massima di ingresso dei lavoratori stagionali stranieri non comunitari per l'anno 2002 è stabilita dal decreto ministeriale del 4 febbraio 2002, che escludeva la Macedonia dalle nazionalità contemplate nei flussi d'ingresso. Con decreto ministeriale del 12 marzo 2002 del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali vengono a cadere le pregiudiziali d'ingresso anche per i lavoratori stagionali relativi a quella realtà.
Il nuovo decreto recitava testualmente: "Le quote relative ai lavoratori stagionali non comunitari riguardano, oltre ai lavoratori subordinati stagionali non comunitari, provenienti dai Paesi di cui ai commi 1 e 2, anche i cittadini stranieri non comunitari, titolari di permesso di soggiorno per lavoro subordinato stagionale per l'anno 2001".
Con questo provvedimento si ritiene che il Ministero del Lavoro abbia inteso porre rimedio alla situazione che allora si era manifestata e stava diventando preoccupante per molte aziende italiane, in particolare per quelle del settore agricolo di alcune province piemontesi, tra cui la provincia di Cuneo, che a questo punto non potevano più ripetere la stagionalità con gli stessi lavoratori.
La questione si risolse, circa un anno fa, con questo provvedimento successivamente è entrata in vigore la nuova norma sull'immigrazione, per cui i meccanismi sono cambiati e oggi si ragiona con il nuovo meccanismo di immissione.
Comunque, la questione dei lavoratori stagionali è un tema che possiamo estendere dalla considerazione specifica, che giustamente il collega interrogante ha sollecitato in quel momento, mosso da un'emergenza che io ricordo si era verificata per un intoppo normativo - chiamiamolo così mentre il problema si pone annualmente sul settore agricolo. Quella delle quote è sempre una partita molto difficile a livello nazionale; d'altra parte la questione si sta ponendo anche per quel che riguarda i cantieri nella nostra Regione, in quanto molte delle attività manuali che riguardano il sistema cantieristico hanno difficoltà a trovare mano d'opera nell'ambito regionale o comunque del personale disponibile sul territorio nazionale.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Risposta scritta alle seguenti interrogazioni e interpellanze: interpellanza n. 1396 dei Consiglieri Contu, Papandrea inerente a "Licenziamenti alla Filtrauto Italia" interpellanza n. 1491 dei Consiglieri Contu, Papandrea inerente a "Annunciata chiusura dello stabilimento della New Box di Torino" interrogazione n. 1524 dei Consiglieri Suino, Marcenaro, Placido inerente a "Rischio di chiusura della New Box di Torino" interrogazione n. 1507 del Consigliere Giordano inerente a "Crisi alla New Box di Torino" interrogazione n. 1542 del Consigliere Tapparo inerente a "Chiusura dell'industria di imballaggi New Box di Torino".


PRESIDENTE

Si comunica che verrà data risposta scritta alle seguenti interrogazioni e interpellanze: nn 1396, 1491, 1524, 1507, 1542.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interpellanza n. 1509 dei Consiglieri Contu e Papandrea inerente a "Denuncia anonima di alcuni dipendenti dei Supermercati UNI di Novara"


PRESIDENTE

Passiamo ora ad esaminare l'interpellanza n. 1509 presentata dai Consiglieri Contu e Papandrea.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per la risposta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

L'interpellanza n. 1509 riguardava una denuncia anonima di alcuni dipendenti dei Supermercati UNI di Novara, infatti con una lettera anonima venivano denunciate inadempienze contrattuali e legislative nei confronti degli stessi dipendenti.
In merito a ciò e in riferimento all'interpellanza in oggetto, si segnala - più che della risposta vera e propria, dispongo della lettera che la Direzione e gli uffici mi hanno inviato - che la normativa vigente non assegna compiti specifici alla Regione in materia di vigilanza sui luoghi di lavoro. Tali compiti sono stati demandati dalla legge alla Direzione Provinciale del Lavoro - Servizio Ispezione Lavoro. La Direzione Lavoro ritiene di inoltrare a tale Ente per competenza copia della denuncia anonima pervenuta, in quanto lo stesso deve risultare tra i destinatari in questione, rimanendo a sua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Preparerò la risposta successivamente, perché di fatto il problema è stato segnalato all'Ispettorato del Lavoro, ma non so se l'Ispettorato del Lavoro in merito abbia agito. In sostanza, si tratta di chiedere all'Ispettorato del Lavoro cos'ha fatto.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea per la replica.



PAPANDREA Rocco

Ringrazio l'Assessore per il fatto che vi sarà un ulteriore approfondimento, che mi sembra necessario. Nei casi precedenti avevo chiesto risposta scritta perché era evidente che si trattava di problemi in gran parte superati; credo che le aziende di cui trattavano le interpellanze precedenti forse non esistono neanche più oppure i motivi per cui avevamo presentato l'interpellanza sono ampiamente superati. Invece questa interpellanza parla di qualcosa che forse diventa sempre più reale cioè di un clima che si instaura nei posti di lavoro, di minacce, di violazione delle regole che, credo, vengano ampliate e generalizzate dalle nuove normative che il Governo nazionale ha approvato. Uno degli effetti concreti della precarizzazione nel mondo del lavoro, dello smantellamento del sistema contrattuale e l'individualizzazione del rapporto di lavoro, ha ripercussioni molto pesanti e il controllo su quanto avviene assume un'importanza sempre più amplia.
L'Assessore afferma non essere di nostra competenza, anche se credo che sia competenza di una Regione, cui vengono trasferite tutta una serie di maggiori competenze, affrontare il problema o con il Governo o in altro modo. È necessario avere coscienza del fatto che esiste una situazione che da questo punto di vista, tende a peggiorare.
Tempo addietro ho esposto denuncia su un caso di lavoro minorile - ma pare non avere avuto grande seguito - di un artigiano che utilizzava il lavoro minorile (anche se c'era una notevole comprensione verso il personale).
Io stesso, prima di arrivare a fenomeni di questo genere, ci ho pensato seriamente, però ho trovato proprio negli uffici dell'Ispettorato del Lavoro... è vero, se si continua, si rovina questa persona, ma a monte ci sono determinati comportamenti.
Conosco persone che subiscono mensilmente furti dai datori di lavoro ricevendo una quota inferiore a quanto è scritto nella busta paga.
L'unico termine con cui riesco a definire questo fatto è "furto". Se mi tolgono dei soldi è un furto, non è un imprenditore in difficoltà che non sa come andare avanti. È un furto. Io ho una cifra, su cui pago le tasse e i contributi, e mi viene decurtata.
Personalmente, conosco un ragazzo che mi ha denunciato questo fatto, ma ormai è una situazione che si sente sempre più spesso in giro; così come le ore di straordinario non pagate (situazione sempre più diffusa).
Questa è l'altra faccia della precarizzazione che è - ne sono convinto in continua crescita nel mondo del lavoro. Lo smantellamento delle regole facilita tutti questi comportamenti.
Da questo punto di vista, al di là del rapporto che può esserci sulla questione (andare avanti o meno in questa strada, fissare dei parametri ricostruire dei rapporti di tutela più definiti) sono convinto che il problema dei controlli assuma un'importanza crescente e importantissima per impedire che questo tipo di comportamento, che potremmo definire una "delinquenza economica", si generalizzi.
Non siamo sufficientemente attrezzati ad affrontare il problema e spesso ci troviamo di fronte ad una sorta di comprensione nei confronti del "povero" datore di lavoro che è obbligato a tenere questo comportamento, altrimenti fallirebbe. Ma non c'è la medesima comprensione verso il "povero" lavoratore che fa tutto il possibile e poi subisce comportamenti di questo genere? importante affrontare, anche in sede legislativa, questo tema e quindi attendo, con curiosità, gli approfondimenti della risposta successiva.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Interpellanza n. 2105 dei Consiglieri Placido, Ronzani, Marcenaro e Suino inerente a "Pubblicazione avvisi pubblici per il conferimento di incarichi di direttore generale nei ruoli della Giunta regionale e del Consiglio regionale" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 2105 presentata dai Consiglieri Placido, Ronzani, Marcenaro e Suino inerente a "Pubblicazione avvisi pubblici per il conferimento di incarichi di direttore generale nei ruoli della Giunta regionale e del Consiglio regionale", cui risponde l'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al personale e sua organizzazione

Abbiamo concordato per la risposta scritta.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 2114 del Consigliere Saitta inerente a "Selezione per individuazione del gestore per la sovvenzione globale misura D4 'Miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico' - Linea d'intervento 1 'Sostegno alla permanenza in impresa di titolari di dottorati ecc.'" e interpellanza n. 2082 dei Consiglieri Placido e Suino inerente a "Misura D4 del P.O.R OB. 3 FSE - periodo 2002 2003"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interrogazione n. 2114 presentata dal Consigliere Saitta e dell'interpellanza n. 2082 presentata dai Consiglieri Placido e Suino.
Risponde ad entrambe l'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Rispondo congiuntamente all'interpellanza n. 2082 e all'interrogazione n. 2114.
La Giunta regionale, con D.G.R. n. 23-7132 del 23/9/2003, ha stabilito di attivare la Linea di intervento 1 della Misura D4 del Programma operativo regionale (POR obiettivo 3 del Fondo Sociale Europeo 2000-2006) mediante il meccanismo della sovvenzione globale da assegnare ad un organismo intermediario.
Con Determinazione Dirigenziale n. 926 del 25/9/2002 è stato emanato il bando per l'individuazione dell'organismo intermediario. Il giorno 22/11/2002 alle ore 14,30 presso la sede di via Pisano, 6 si è riunito il nucleo di valutazione istituito con Determinazione n. 1092 del 22/11/2002 per l'esame e la valutazione delle domande prodotte da quattro candidati.
Prima di procedere all'apertura dei plichi, il nucleo di valutazione sulla base di quanto previsto dalla D.G.R. del 23/9/2003 e della Determinazione n. 926 del 25/9/2002 ha predisposto le proprie linee operative, redigendo il relativo Manuale di valutazione.
In tale Manuale, a fronte della genericità dei criteri contenuti nel bando, allo scopo di garantire una maggiore oggettività e trasparenza, il nucleo di valutazione ha discusso e approvato gruppi di indicatori per ciascun criterio, associando ad esse le relative sottoclassi del punteggio.
Non si tratta quindi di criteri aggiuntivi, ma di esplicitazione di criteri previsti dal bando.
Il nucleo di valutazione ha proseguito la sua attività prevedendo all'apertura dei plichi e alla verifica della regolarità, completezza e attinenza della documentazione prodotta da n. 4 candidati.
Terminate le operazioni preliminari, n. 2 candidati non sono stati ammessi alla valutazione di merito delle domande, in quanto la documentazione prodotta risultava incompleta, dal punto di vista formale e sostanziale, rispetto ai requisiti previsti dal bando.
Alla valutazione di merito relativa ai progetti presentati sono stati ammessi il Consorzio COREP e il raggruppamento d'impresa formato dalla Fondazione ALMA MATER, POLIEDRA Progetti Integrati S.p.A. e FEDERAPI Piemonte.
Le due domande sono state esaminate nel corso di n. 6 sedute tecniche.
Nella seduta del 17/12/2002, a seguito della valutazione della componente tecnico-economica dei progetti, sono stati attribuiti n. 82 punti al raggruppamento di impresa formato dalla Fondazione ALMA MATER, POLIEDRA Progetti Integrati S.p.A. e FEDERAPI Piemonte e n. 73 punti al Consorzio COREP.
Con la determinazione n. 1202 del 20/12/2002, il Direttore regionale della Direzione Formazione Professionale-Lavoro ha individuato nel raggruppamento di impresa citato l'Organismo intermediario per la gestione della Sovvenzione Globale, in attuazione della Linea d'intervento n. 1 della Misura D4 del POR Ob. 3 - FSE 2002-2003, rimandando l'affidamento dell'incarico, la stipulazione della convenzione, l'impegno e l'erogazione del corrispettivo previsto a successivi atti amministrativi, non appena costituito la Società Consortile Sinapsi, prevista dalla documentazione presentata dal suddetto raggruppamento così come verificatosi il 31/01/2003.
In merito all'impugnazione del provvedimento di individuazione dell'organismo intermediario avanti al TAR Piemonte, presentato dal COREP si espone quanto segue: il raggruppamento di impresa formato dalla Fondazione ALMA MATER



POLIEDRA Progetti Integrati S.p.A. e FEDERAPI Piemonte non può definirsi a

scopo di lucro solo per la presenza della POLIEDRA Progetti Integrati S.p.A, in quanto, al pari del COREP, esso è una struttura associativa creata per la gestione di un'attività (da ricordare che anche il Consorzio Corep comprende tra i suoi associati Società con fini di lucro); in merito all'ammissibilità dei raggruppamenti d'impresa ai bandi di gara, il Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato l'Avviso n. 1 al 7 agosto 2001, recante Interventi di formazione e sostegno per la Costituzione di 50 sportelli unici per le imprese nell'ambito del programma Rap 100 (Delibera CIPE del 29 agosto 1997), che prevedeva tra i possibili beneficiari i Raggruppamenti di imprese in data anteriore alla scadenza per la presentazione delle domande, è stato posto il quesito se un'impresa, avente finalità di lucro, poteva partecipare al bando di gara per la selezione dell'organismo intermediario al quesito è stato risposto, dopo una consultazione della citata Società affidataria del servizio di assistenza e consulenza tecnica alla gestione delle Misure POR, che l'impresa doveva far parte di un soggetto composito avente propria natura giuridica senza finalità di lucro, cioè un consorzio di attività esterna. A tale quesito ed alla seguente risposta è stata data opportuna pubblicità sul sito regionale creato per la Misura D4 da precisare che nel suddetto bando, al primo comma del paragrafo "Caratteristiche e requisiti dell'organismi intermediario", la dizione "senza fini di lucro" va riferita ai raggruppamenti e non ai singoli organismi che li costituiscono.
Si comunica infine che il citato ricorso amministrativo per l'annullamento, previa sospensione dell'efficacia della determinazione dirigenziale n. 1202 del 20/12/2002 e di ogni altro atto anteriore e successivo o comunque connesso, è stato respinto dalla Prima Sezione del TAR Piemonte in quanto è stato ritenuto infondato.
Si allega copia della relativa sentenza.
Relativamente a questo, colgo l'occasione per dire che è stato avviato il programma, che è di 3 milioni. La settimana scorsa, insieme a POLIEDRA ho visto lo stato di avanzamento. E' stato avviato il programma, che ha una dote di 3 milioni e 800 mila euro. Si prevedono, in questo caso, gli assegni di ricerca per un numero che potrebbe aggirarsi fino a 200 ricercatori. Questo può essere un esperimento importante nella nostra realtà, in quanto creerebbe i meccanismi affinché nel sistema delle strutture almeno delle medie imprese, se non di piccole imprese, si possano inserire giovani neolaureati della nostra università nello svolgere funzioni di ricercatore con una remunerazione annuale di circa 15 mila euro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Signor Presidente, ringrazio l'Assessore e chiedo se è possibile avere copia della risposta scritta.
Chiedo se è possibile avere, in Aula, da parte dell'Assessore la risposta all'altra interpellanza non scritta, la n. 2105.


Argomento: Stato giuridico ed economico del personale dipendente

Interpellanza n. 2105 dei Consiglieri Placido, Ronzani, Marcenaro e Suino inerente a "Pubblicazione avvisi pubblici per il conferimento di incarichi di direttore generale nei ruoli della Giunta regionale e del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 2105 presentata dai Consiglieri Placido Ronzani, Marcenaro e Suino.
Risponde l'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al personale e sua organizzazione

L'interpellanza in questione riguardava i meccanismi e le procedure di pubblicazione degli avvisi pubblici per il conferimento degli incarichi al direttore generale nei ruoli della Giunta regionale e del Consiglio regionale; gli interpellanti ponevano diversi quesiti.
In merito al quesito n. 1 dell'interpellanza in oggetto: "quali ragioni abbiano determinato l'individuazione della durata degli incarichi di direttore in quattro anni, ovvero a scavalco di due legislature distinte" si precisa che l'organo politico per quanto riguarda la durata degli incarichi direttoriali ha applicato, nella sua estensione massima, quanto disposto al comma 8 dell'articolo 26 della legge regionale n. 51/1997, il quale prevede che "la funzione di direttore regionale sia conferita con contratto di diritto privato a tempo determinato per un periodo non superiore a quattro anni, rinnovabile e revocabile in qualunque momento" operando una scelta coerente e congrua in relazione all'interesse pubblico concreto che è tenuto a perseguire nell'espletamento dell'azione amministrativa.
Ne discende che la durata degli incarichi in questione non è stata il frutto di una scelta, tra più scelte possibili, non è stata cioè ispirata dalla logica dell'applicazione di un criterio, fra più criteri applicabili ma, in modo più semplice, essa è stata determinata, in relazione alla tutela dell'interesse pubblico rilevante nella fattispecie in oggetto, in coerenza con un preciso disposto normativo.
Vi sono, inoltre, ragioni di stretta opportunità e coerenza con la legge regionale n. 51/1997 che, se è vero che al comma 8 dell'articolo 26 la norma consente l'attribuzione dell'incarico di direttore per un periodo non superiore a quattro anni, è pur vero che per i dirigenti regionali cosiddetti contrattualizzati ne stabilisce la durata in modo fisso pari a quattro anni.
Su tale base normative, che senso avrebbe attribuire alla Dirigenza massima (che ha la responsabilità del raggiungimento degli obiettivi politici e strategici) incarichi temporalmente più limitati rispetto a quelli degli altri Dirigenti per i quali è la stessa legge regionale n.
51/1997 a fissare rigidamente la durata? I Direttori, inoltre, esprimono parere sugli incarichi degli altri Dirigenti: ebbene, anche in relazione a questa circostanza, il parere vorrebbe essere espresso in ordine ad incarichi di durata superiore a quella dei Direttori, il che conduce alle stesse valutazioni di opportunità e di coerenza di cui si diceva innanzi.
Sulla scelta dei quattro anni giova comunque far rinvio alla nota protocollo del 18 dicembre 2002 per la Giunta regionale e alla nota protocollo del Consiglio regionale del 19 dicembre 2002, per il Consiglio regionale, nelle quali viene espressamente richiamato l'articolo 26, comma 8 della legge regionale n. 51/1997 in punto durata degli incarichi del Direttore regionale.
Nelle note sopracitate l'organo politico di riferimento, sulla base della logica sopradescritta, ha invitato i Direttori, competenti tra l'altro in materia di personale, per il ruolo della Giunta e del Consiglio regionale, ad attivare secondo i criteri di cui alla DGR del 20 ottobre 1997, le procedure di avviso interno ed esterno per pervenire alla copertura delle Direzioni per la durata di quattro anni.
A queste considerazioni di ordine normativo un'altra si può associare sotto il profilo del merito, con riferimento alla circostanza che gli avvisi erano diretti anche a persone estranee all'Amministrazione.
Queste circostanza di merito, anziché elidere, aggiunge spessore motivazionale alle osservazioni fatte in punto di diritto, in quanto si può supporre che la persona estranea all'ente, pur avendo un'esperienza generale nel settore della Pubblica Amministrazione, debba disporre del tempo necessario per comprendere in modo più efficace le particolarità di un ente pubblico come la Regione; per conoscere meccanismi e procedure di azioni e in definitiva per essere in grado di esercitare, in modo più responsabile, tutti i poteri che la legge attribuisce alla Dirigenza in sintonia con il raggiungimento degli obiettivi e con l'attuazione dei programmi definiti dagli organi di Direzione politica.
La previsione della durata degli incarichi direttoriali definiti in quattro anni in ordine alla fattispecie che si sta considerando, quella cioè della persona estranea all'ente, rappresenta un ulteriore elemento che motiva la scelta operata, in quanto la durata quadriennale degli incarichi ben si coniuga con l'esigenza di stimolare l'interesse alla partecipazione di esterni con professionalità altamente qualificata proponendo ai medesimi un modello di eccellenza all'interno del processo circolare coerentemente definito: ricorso all'esterno di figure professionali spendibili, integrazione di tali professionalità con gli interessi regionali, incremento qualitativo e quantitativo della partecipazione esterna, suscitando l'interesse dell'esterno a scegliere con convinzione e con consapevolezza il modello regionale.
In merito al quesito 2, che chiedeva "Quali modalità e quali criteri siano stati seguiti per determinare i diversi requisiti richiesti per le varie figure di Direttore regionale, in particolare per le Direzioni di cui agli allegati 4 e 20", diversamente dal che per il primo punto, è necessaria la spiegazione dell'iter logico seguito, e cioè dei diversi requisiti richiesti per le varie figure di Direttore regionale ed in particolare si impone la spiegazione logica sulle presunte difformità sotto il profilo quivi considerato, delle direzioni citate "si dice su materie che contengono entrambe le direzioni l'attività di programmazione".
Procedendo in ordine: "diversità di requisiti per le varie figure di Direttore ed in particolare per le direzioni 4 e 20".
La ratio della diversità dei requisiti va ricercata nell'applicazione di un criterio evolutivo: l'organo politico, muovendo dai criteri di cui alla DGR n. 38-22747 del 20 ottobre 1997, criteri elaborati per i primi provvedimenti di conferimento degli incarichi direttoriali in armonia con la legge regionale n. 51/1997 (si veda l'articolo 26, comma 1) e dalle modifiche introdotte nella stessa materia dalla DGR n. 17-29919 del 13 aprile 2000, ha, per così dire, perfezionato il metodo, rivisitandolo (pur confermandone nella sostanza la validità) al fine di contestualizzare il medesimo a tutte le modifiche intervenute in ordine ai compiti istituzionali delle, Regioni compiendo anche un'analisi mirata ed approfondita sulle singole attività definite nelle rispettive declaratorie dei settori, che costituiscono articolazioni delle Direzioni, declaratorie che hanno subito integrazioni e diversificazioni nei contenuti derivanti dai mutamenti legislativi, di legislazione ordinaria e di legislazione costituzionali intervenuti.
In sintesi, l'articolo 26, comma 1, della legge n. 51/1997 prevede che "la Giunta, previa intesa con il Consiglio, determini in via preventiva i criteri per l'affidamento e la revoca delle funzioni di Direttore regionale". Ciò è stato fatto con la DGR n. 38-22747 del 20 ottobre 1997 così come modificata dalla DGR n. 17-29919 del 13 aprile 2000.
I requisiti richiesti per la ogni Direzione, nell'ottica evolutiva di cui si diceva innanzi, per ogni Direzione e non solo per quelle indicate nell'interpellanza del 12/03/2003, sono state desunte tenendo conto: delle indicazioni fornite dalla Giunta regionale con nota protocollo n.
1807 del 18/12/2002 e dall'Ufficio di Presidenza del Consiglio, a firma del Consigliere referente nella materia di che trattasi, con la nota protocollo di Consiglio regionale n. 4/300 del 19/12/2002, con la quale l'organo politico di riferimento invitava le Direzioni regionali competenti, fra l'altro in materia di personale, per il ruolo della Giunta e per il ruolo del Consiglio regionale, ad attivare le procedure di avviso interno ed esterno per pervenire alla copertura delle Direzioni regionali secondo i criteri di cui alla DGR n. 38-22747 del 20 ottobre 1997 ed i requisiti (ritenuti ancora sostanzialmente validi) richiesti nei precedenti provvedimenti di nomina delle specifiche delle principali attività indicate nella declaratoria di struttura (individuate con la DGR n. 442-14210 del 30 settembre 1997) procedendo all'esame congiunto con le attività dei settori quali articolazioni delle Direzioni allo scopo cui si diceva innanzi di contestualizzare, in modo più concreto, i requisiti per ciascuna nomina direttoriale, considerando anche le modifiche delle attribuzioni nel frattempo intervenute e più in generale e le modifiche del ruolo che la Regione, in quanto Pubblica Amministrazione, sul pano delle attività istituzionali, ha conosciuto in queste ultimo periodo di riforme di quanto contenuto nei criteri adottati dalla Giunta per l'affidamento e la revoca della funzione di Direttore regionale, articolo 26, comma 1 della legge 08 agosto 1997, n. 51, definiti con la DGR n. 38-22747 del 20 ottobre 1997, così come modificati con DGR n. 17-29919 del 13 aprile 2000.
Veniamo, ora, alla secondo parte del quesito posto dagli interroganti: "si dice in sostanza che sono stati previsti criteri difformi a fronte di due Direzioni, la Direzione Programmazione Statistica e la Direzione Programmazione Sanitaria, ambedue titolari della materia della programmazione".
Qui, senza dubbio ed in modo in equivoco, va fatto rilevare che l'attività di programmazione delle strutture direzionali citate è, da un punto di vista ontologico, diversa: la prima esercita la funzione programmatoria in senso generale e con riflessi graduati nel tempo predisposizione del Piano regionale di sviluppo (supporto alla formazione dello scenario socio-economico piemontese, coordinamento e monitoraggio dei FIP. Osservatorio statistico, indicatori fisici degli enti locali, rapporti con società a partecipazione regionale ...).
La seconda Direzione connotata, invece, da un tipo di programmazione ad impatto immediato sul territorio piemontese (con tutta l'ecclatanza che ne deriva, per il controllo che le varie componenti sociali esercitano su di essa) che si estrinseca con la definizione di interventi di politica sanitaria che hanno diretti ed immediati riflessi suol livello e sulla qualità di uno dei più importanti servizi offerti alla collettività e cioè la tutela del bene, costituzionalmente rilevante, della salute: l'elaborazione del Piano sanitario regionale e la programmazione sanitaria a livello regionale e locale; la valutazione e il finanziamento dei progetti di edilizia sanitaria; il controllo di gestione delle ASO l'emergenza, con l'istituzione e la gestione del 118.
Come si può ben comprendere gli effetti sulla collettività piemontese delle due "programmazioni" sono di natura ben diversa è la programmazione sanitaria per la peculiarità del bene e dei servizi cui essa fa riferimento, caratterizzata da un forte impatto politico, come si diceva innanzi e da un controllo sociale, più attento e ponderato, da parte dei vari soggetti della società civile, sulle politiche sanitarie regionali.
In relazione ai due quesiti, durata quadriennale degli incarichi direttoriali e diversificazione dei requisiti richiesti per ciascuna Direzione, si può fare un'ulteriore considerazione di ordine generale che rende più chiara e motivata la procedura definita dall'organo politico.
Vale, infatti, la pena ricordare che l'Amministrazione, ben avrebbe potuto rinnovare tutti o in parte i direttori regionali in base al disposto normativo di cui all'articolo 26, comma 8, della legge regionale n.
51/1997.
Per converso, la scelta di prevedere avvisi per tutte le posizioni in scadenza, costituisce un chiaro segnale di trasparenza che va nella direzione di ampliare la sfera ed estendere l'orizzonte dei partecipanti anche esterni all'Ente.
La procedura prescelta sottende, inoltre, l'esigenza di individuazione di candidati i cui tratti professionali, comportamentali e di esperienza siano espressione di un profilo ideale di direttore regionale che consenta la radicazione, sul piano organizzativo, di un concetto di idoneità del partecipante mirata ed effettivamente qualificata a ricoprire il ruolo richiesto.
Terzo quesito: "quale sia l'organo o l'organismo che valuta la domanda ed in base a quali criteri..." La riposta al terzo quesito è insita nella stessa domanda, laddove si ricorda che l'articolo 26 della l.r. 51/1997, comma I, richiede che "la Giunta regionale determini in via preventiva i criteri stessi".
Qui giova richiamare i "criteri per l'affidamento e la revoca della funzione di direttore regionale ai sensi dell'articolo 26, comma I, della l.r. 51/1997" definiti con DGR n. 38-22747 del 20 ottobre 1997 così come modificati con DGR n. 17-29919 del 13 aprile 2000.
Sembrerà tautologico, ma per rispondere a questo quesito, si deve ritornare, ancora una volta, ai criteri definiti dall'organo politico negli allegati e negli atti deliberativi dianzi ricordati.
Tali atti, in sostanza, sul punto che qui si esamina, prevedono che le Direzioni Organizzazione della Giunta e Amministrazione del Consiglio, una volta acquisite le domande, valutino le medesime in termini di rispondenza ai requisiti di legge e le segnalino ai competenti Amministratori ai quali spetta l'individuazione della candidatura prescelta.
Ultimo quesito: mi viene richiesto di indicare le ragioni per le quali non è stato indetto l'avviso per la copertura dei posti di Direttore per le Direzioni Avvocatura e Museo Regionale di Scienze Naturali.
Anche in questo caso la risposta non presenta particolari difficoltà ed è rinvenibile in atti deliberativi già assunti da questa Amministrazione.
Mi spiego meglio, gli incarichi di responsabile delle Strutture citate sono state attribuiti ad interim al Capo del Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale con DGR n. 66-3050 del 21 maggio 2001. I medesimi avranno scadenza il 21 maggio 2005.
Va da sé che, se la Giunta regionale ha già espresso una scelta politica e gli incarichi sono stati attribuiti ad un suo dirigente unitamente alla considerazione che i medesimi hanno scadenza il 21.05.2005 sarebbe illogico e contraddittorio, rispetto a quella scelta politica attivare le procedure di copertura.
Inoltre va doverosamente aggiunto che la Giunta regionale con suo atto n. 31-7487 del 28.10.2002, ha proposto al Consiglio regionale la trasformazione della Struttura Speciale Museo Regionale di Scienze Naturali in settore e la collocazione dello stesso nell'ambito della Struttura Speciale Gabinetto della Presidenza della Giunta regionale. (Quindi c'era in itinere una valutazione che ineriva la stessa direzione).
E', comunque, discrezione dell'amministrazione il far venire meno, per revoca, l'incarico ad interim dato fino al 21 maggio 2005 e, mantenendo la struttura o modificando la struttura, procedere con un bando per la copertura anche di quelle direzione rette ad interim.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Ringrazio l'Assessore per la lunga risposta che non mi trova soddisfatto. Tralascio la parte relativa a Museo di Scienze Naturali, sul quale siamo ampiamente intervenuti e che ci vedrà intervenire ancora visto che la situazione rimane irrisolta.
Assessore, la risposta è burocratica, insoddisfacente e non entra nel merito di alcune questioni che ruotano ampiamente attorno alla legge n. 51.
L'Assessore non ha affrontato il cuore delle domande. Premesso che non troverei nulla di scandaloso se la Giunta scegliesse i direttori, lo riterrei una questione più che comprensibile in termini fiduciari.
Ciò che non si può condividere è il voler salvare la forma facendo un bando - noi lo avevamo definito così e se ne sono occupati anche gli organi di stampa - con "abiti su misura". L'Assessore lo sa meglio di me, ci deve spiegare perché, per una direzione, è richiesto un tipo di laurea specifica con comprovata, consolidata e notevole esperienza, mentre per un'altra direzione - forse ha dignità diversa - basta la sola esperienza. Cito solo questi esempi per dare un'idea all'Assessore, in quanto non ha risposto ai nostri quesiti, perché tutte le Direzioni hanno la stessa dignità indipendentemente dalla materia, altrimenti non si capisce perché, da una parte è comprovata, consolidata e verificata esperienza e, dall'altra, è solo esperienza.
Colleghi, non c'è tempo, fa caldo, non si ottiene alcun risultato, per sarebbe quasi simpatico entrare nel merito e provare a sollecitare la Giunta! Uno dei nodi centrali è la mancata modifica della legge 51. Assessore per essere equilibrato, le leggo i dati relativi a due Regioni governate dal centrodestra e due dal centrosinistra. La Lombardia, con 9 milioni di abitanti, ha 20 direttori (17 in Giunta e 3 in Consiglio); l'Emilia Romagna, con 3 milioni e 900 mila abitanti, ha 11 direttori; la Toscana con 3 milioni e 500 mila abitanti, ha 10 direttori; il Lazio, con 5 milioni e 200 mila abitanti, ne ha 20.
Una volta tanto, abbiamo un primato: il Piemonte, con 4 milioni e 200 mila abitanti, ha 37 direttori! Veda un po' lei, veda la Giunta! La legge l'avete fatta voi, la gestite voi, non c'è ostruzionismo becero o tentativo di non far lavorare.
Le cifre si commentano da sole, al di là del fatto che è passato qualche tempo dal momento in cui c'era molta fibrillazione e qualche iniziativa singolare dell'opposizione.
Rispetto alla nomina dei direttori - ripeto - non trovo niente di scandaloso sul fatto che la Giunta abbia scelto, perché anche i direttori scelti in termini fiduciari (sperando che non si ripeta la scelta dei direttori generali delle ASL, se non altro per i risultati) devono rispettare le leggi e i regolamenti.
Assessore, termino su questo, perché l'insoddisfazione è completa: c'è un quesito, che non era presente nell'interpellanza, ma che le avevo già sottoposto e che voglio riproporle.
Nella sua lunga risposta, lei ha citato una nota della Giunta regionale (la nota del 18/12/2002), ma in quella nota, contenente le firme di tutti gli Assessori (compreso il Presidente), si dava mandato alla Direzione Personale di preparare gli atti per tutte le Direzioni, tranne due. Una delibera della Giunta regionale di qualche giorno dopo, riprendeva, come parte integrante, la nota del 18/12, dove si diceva: "Preparate i bandi per tutte le Direzioni, tranne due". Passano due mesi, o poco più - non ricordo bene - e vengono preparati i bandi per tutte le Direzioni, comprese quelle escluse.
Quei bandi, allora, sono illegittimi. Il provvedimento non ha rispettato una nota ufficiale della Giunta, firmata da tutti gli Assessori (compreso il Presidente), e una delibera successiva, che ne riportava come parte integrante, non vale niente, per cui un Direttore di questa Regione conta molto più di voi! Diversamente, il provvedimento è illegittimo! E' chiaro? La curiosità è: dobbiamo ricorrere al TAR e far saltare tutto, perch quei bandi sono illegittimi, in assenza - ma se c'è chiedo scusa e il mio ragionamento non vale - di un altro atto ufficiale di modifica della delibera, che inseriva le due Direzioni? Nel momento in cui c'è una nota che dice come fare (cioè tutte le Direzioni, tranne due) e una delibera successiva della Giunta che riprende integralmente quella nota, ma a febbraio il Direttore del personale predispone il bando di selezione senza tenere conto di quella nota e di quella delibera successiva, quindi inserisce le due Direzioni non comprese mi dica lei - Assessore Picchetto - se vale la nota di tutta la Giunta (compreso il Presidente) e la successiva delibera di tutta la Giunta (compreso il Presidente), o se vale il provvedimento realizzato molto bene dal punto di vista professionale, dal Direttore al personale.
Quel provvedimento è illegittimo, perché non tiene conto dei vostri atti, oppure i vostri atti hanno valore e, di conseguenza, non ne ha il provvedimento preparato dal Direttore? Cosa deve fare un Consigliere di opposizione, in presenza di un'evidente illegittimità? Deve ricorrere al TAR, deve andare dallo Spirito Santo, deve andare alla Procura? Me lo dica lei, Assessore! La ringrazio in anticipo, perché, in base alla sua risposta, pur nella calura estiva e nell'afa opprimente, vedr come comportarmi.
Bastava presentare un provvedimento ulteriore, che modificasse la nota e la delibera della Giunta, ma, da quello che mi risulta - e se non è così chiedo scusa - non c'è stato alcun provvedimento ufficiale. Ci siamo trovati con un bando per Direttori illegittimo, perché va contro una nota ufficiale della Giunta e una delibera di Giunta regionale, che forniva delle indicazioni precise.
La ringrazio, Assessore, se ha la compiacenza di rispondermi, al di là dell'insoddisfazione completa.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al personale e sua organizzazione

Mi pare che la risposta sia insita nella domanda, perché il collega ha parlato di nota e non di altro provvedimento.
Collega Placido, gliela ricostruisco a memoria: effettivamente, in una prima valutazione avevamo ritenuto di non bandire tutte le Direzioni. Avevo ritenuto di raccogliere, su una nota, le opinioni dei colleghi.
Successivamente, in seguito ad una valutazione più approfondita, abbiamo ritenuto, come Assessorato al personale, in forza di una delega e non essendoci un atto giuridico da revocare precedentemente, di bandire anche le altre Direzioni. Peraltro, nonostante siano state bandite tutte le Direzioni, in alcune di queste non sono ancora state individuate le figure.
Pertanto, se ci fosse stata una delibera che indicava espressamente di non bandire qualche direzione, la Giunta avrebbe dovuto presentare un'altra delibera, ma le note sono un fatto interno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Placido. Consigliere, il Regolamento non prevede un suo intervento; le concedo la parola, perché so che interviene certamente in modo propositivo, però non mi chieda la replica dell'Assessore. Le concedo 30 secondi, poi, eventualmente, si confronti informalmente con l'Assessore.
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Assessore Pichetto, le chiedo attenzione: successivamente alla nota del 18/12, voi avete fatto una deliberazione di Giunta regionale che riprendeva la nota come parte integrante. Quindi, c'è una deliberazione di Giunta regionale e poi c'è stato il bando, difforme rispetto alla deliberazione di Giunta regionale, perché, fosse stata solo la nota, si poteva, ma c'è una deliberazione e voi non avete fatto un atto ufficiale che modificasse la deliberazione. Questo è il problema, non solo la nota, ma una deliberazione di Giunta regionale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

L'ho fatto volentieri, sapendo che lei avrebbe provveduto a proporsi in modo assolutamente chiaro e breve, come mi aveva promesso e come ha mantenuto.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 2273 inerente a "Procedure e tempi relativi al nuovo ospedale Alba-Bra a Verduno (CN)" e interpellanza n. 2280 inerente a "Problemi geologici per la localizzazione del nuovo ospedale di Alba-Bra a Verduno (CN)"


PRESIDENTE

Esaminiamo le interpellanze n. 2273 presentata Consiglieri Riba Saitta, Moriconi, Manica, Caracciolo, Muliere, Chiezzi, Tapparo, Di Benedetto, Papandrea, Riggio, Marcenaro, Ronzani e Suino e n. 2280 presentata dai Consiglieri Mellano, Palma e Toselli.
Comunico la mia sottoscrizione all'interpellanza n. 2280.
La parola al Consigliere Riba per l'illustrazione, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Assessore D'Ambrosio, credo che questa interpellanza, rivolta al Presidente della Giunta e agli Assessori competenti, una volta tanto non solo a lei, in quanto c'è anche l'Assessore al territorio e pianificazione urbanistica, nasca da una preoccupazione assolutamente grave.
Il giorno 18 giugno 2003, in occasione della convocazione della Conferenza dei servizi, convocata dal responsabile del procedimento amministrativo nella persona di un funzionario che ha sempre dichiarato di essere, come in effetti è, il rappresentante personale e amministrativo del Presidente della Giunta regionale, per l'approvazione della variante al Piano regolatore di Verduno, del progetto dell'ospedale Alba-Bra e dell'accordo di programma tra gli enti interessanti per realizzare la suddetta opera, si sono presentati tre dei servizi della nostra Regione su convocazione del suddetto rappresentante. Gli Uffici della Regione rispettivamente per la parte geologica provinciale e per la parte geologica regionale, si sono presentati dando la sensazione di non avere esaminato e tanto meno condiviso le carte che lo stesso organizzatore del procedimento amministrativo aveva predisposto per gli atti di approvazione del procedimento, relativamente ad una questione che induceva problematiche di ordine geologico.
Assessore, lei sa quanto me, anzi più di me, perché, in genere, alle iniziative pubbliche abbiamo partecipato tutti, ma lei ha il supplemento dei rapporti diretti relativi al suo istituto, che, nell'anno 2001, l'Unità sanitaria di Alba e Bra, nella fase di predisposizione del progetto dell'ospedale, chiese ai Servizi geologici della Regione di rilasciare una certificazione di idoneità del sito individuato per la realizzazione del suddetto ospedale. Lo dico perché rimanga agli atti: in tutte le zone collinari e montane è evidente la presenza di problematiche di adattamento dei progetti alle caratteristiche geologiche, per la verità, ci sono anche in pianura. I dati forniti dal servizio geologico della Regione, sulla base di verifiche, appalti e accertamenti, furono tali per cui fu rilasciata una carta geologica, carta tematica, in base alla quale la localizzazione dell'ospedale era prevista in una zona che non presentasse problematiche di ordine geologico o, per lo meno, che non presentasse qualche elemento di inidoneità del sito.
Non solo, sempre i servizi regionali individuarono l'opportunità di uno spostamento di alcune decine di metri della localizzazione del manufatto.
Sulla base di tale precisa indicazione della Regione, l'ASL acquisì una nuova area, il Comune di Verduno ne predispose la variante urbanistica sempre sotto l'attenta guida degli uffici regionali della Regione, per quanto riguarda il merito, e, naturalmente, del responsabile del procedimento amministrativo, per quanto riguarda l'istruttoria della Conferenza dei servizi.
Tengo a precisare che lei stesso, Assessore D'Ambrosio, e più di lei il Presidente Ghigo, nel novembre dello scorso anno assicurò, avendo chiari tutti gli elementi della situazione - devo presumere, altrimenti si tratterebbe veramente di un'operazione di grave e pesante superficialità se non addirittura di manipolazione di dati, ma lo escludo totalmente - che entro dicembre il procedimento sarebbe stato avviato; in una riunione con tutti gli amministratori del territorio, il responsabile del procedimento confermò tale indicazione.
Il sottoscritto, presente tra il pubblico, ebbe a dire che sospettava che non fosse possibile realizzare le varianti e gli adattamenti in tempi così ristretti. Trascuro il fatto che fui quasi redarguito dal responsabile del procedimento che, dichiarandosi investito di tanta autorevolezza, come gli derivava dall'essere vostro rappresentante sul territorio, non riteneva cortese essere in qualche maniera richiamato a procedure di cui lui stesso si dichiarava più che informato.
In base a tutti questi elementi, abbiamo comunque utilizzato altri sei mesi di tempo. Non sarebbe un grave problema se alla fine di questi sei mesi di tempo non ci fossimo ritrovati nella sconcertante situazione di tre servizi della Regione che si presentano non con posizione particolarmente contraddittoria, ma inducendo elementi di ulteriori atti di rilevamento sulla geologia del territorio. Naturalmente, anche lei sa, come tutti noi che su un qualsiasi sito geologico più si mantengono elementi di rilevamento più si mantengono dei dati.
Per quanto si parli di elementi che non comportano problematicità, così è scritto sugli atti della Regione, tutti sappiamo che è stato richiesto un progetto adattato a tutte le eventualità e, a maggior ragione, è un progetto che ha fondamenti tali da superare non soltanto qualsiasi criticità progettuale, ma è particolarmente adatto alla situazione rilevata, ancorché particolarmente costoso; abbiamo poi ragionato su un aumento del costo di 15 miliardi, ne abbiamo discusso in questa sede e abbiamo anche reperito le risorse.
Assessore, visto che è lei che ne risponde, che cosa succede? Come interveniamo nei confronti di questa situazione? Certo non credo che sia intenzione della Giunta rimettere la responsabilità o la competenza di un provvedimento, che compete integralmente alla responsabilità e agli impegni assunti dagli Assessori dalla Giunta, sulla base dei quali e sotto la cui prescrizione sono stati redatti tutti gli atti da parte dell'ASL e da parte degli amministratori interessati all'organizzazione di questa parte preliminare alla procedura di avvio dei lavori.
Naturalmente, dopo la sua risposta, mi riservo di porre qualche ulteriore elemento, ne ho diritto e immagino che ne avrò anche la necessità.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Grazie, Presidente e colleghi. Intanto comincio con un'annotazione positiva di queste due interpellanze (quella appena illustrata dal collega Riba e la mia, che per chi l'ha letta è chiaramente e visibilmente collegata e in qualche modo successiva, in modo anche teorico all'interpellanza del centrosinistra): di aver finalmente configurato come effettiva un'interpellanza urgente.
Questa è un'interpellanza urgente perché urgente è il problema, urgente è la sensibilità del territorio, urgente è la risposta che su questo tema così delicato serve dalla Giunta per i Consiglieri, ma anche per l'opinione pubblica. Siamo riusciti - è riuscito il collega Vicepresidente Riba - a ottenere in quest'aula, a cinque giorni dalla presentazione, la risposta dell'Assessore. Ringrazio per questo l'Assessore per la sensibilità, ma ringrazio le pressioni sicure del Vicepresidente Riba per ottenerla, perch quando si vuole, si riesce ad essere oggettivamente sul problema oggettivamente vicini anche all'esigenza di attività dei Consiglieri per avere risposte urgenti a interpellanze urgenti.
Ricordo di aver firmato pochissime interpellanze urgenti; sicuramente hanno ottenuto risposte non urgenti, quindi ne prendo atto. E' possibile lo dimostra l'Assessore D'Ambrosio oggi - essere sul problema proprio quando l'efficacia e l'efficienza è parte della risposta, è parte anche spero - della soddisfazione nel sentire la risposta dell'Assessore.
Il mio interesse a questo caso non deriva tanto dal fatto di essere cuneese, ma dall'essere comunque cuneese che legge la stampa e che nella settimana scorsa s'è trovato a leggere un articolo della stampa, redazione di Cuneo, che riportava in modo abbastanza preoccupante, dal mio punto di vista, tutto quello che stava accadendo attorno al progetto del nuovo ospedale di Alba-Bra.
L'interpellanza che ho presentato è proprio per cercare di fugare i dubbi che mi sono venuti leggendo quegli articoli, ma anche leggendo l'interpellanza dei colleghi del centrosinistra. Obiettivamente credo che sia importante costruire l'ospedale e dare a quella zona del Piemonte, così attenta e anche così ricca di aspettative e di attese da questa Regione delle risposte puntuali, ma occorre farlo tenendo conto del quadro generale rispetto alla sicurezza e rispetto alle valutazioni in generale di impatto ambientale su quel territorio.
Quindi la mia interpellanza - che vedo firmata oggi anche dal Vicepresidente Toselli, e di questo lo ringrazio - è un'interpellanza volta a fugare i dubbi. Se ci sono dei dubbi su quel sito, su quel territorio occorre fugarli adesso, siamo ancora in tempo prima di ogni inizio improrogabile dei lavori. Ripeto: sulla valutazione rispetto alla struttura ospedale non intervengo - non ne ho neanche le capacità e la conoscenza specifica del territorio - ma leggendo i documenti, leggendo gli atti, vedo che le osservazioni e le valutazioni di impatto ambientale hanno fatto sì che il Comune di Verduno già in parte abbia cambiato la destinazione e acquisito nuove aree per spostare il progetto più a valle in una zona meno franosa o a meno rischio di frane. Occorre davvero che l'Assessorato, che l'Assessore, con una voce unica e con l'ausilio e la scorta di una valutazione tecnica in qualche modo non soggetta né a umori né a pressioni politiche né a pressioni di opinione pubblica, ma esclusivamente e squisitamente tecnica, ci dica - e in qualche modo se ne assuma poi piena responsabilità - che quello è il sito giusto, che quello è un terreno che adesso e nel futuro non ci potrà riservare delle brutte sorprese.
Di fronte a un'esigenza del territorio e anche ad un problema di governo complessivo del riassetto degli ospedali e delle strutture ospedaliere piemontesi, non ci possiamo sicuramente permettere il lusso di andare a innescare un progetto in una zona che non abbia tutte le carte a posto dal punto di vista della valutazione geomorfologia del territorio.
Credo e spero - e questo è il senso della mia interpellanza - che l'Assessore possa e sicuramente cercherà di fugare ogni dubbio, ma il fugare ogni dubbio è preliminare ad ogni altra valutazione rispetto alla necessità, urgenza e priorità del progetto, perché obiettivamente lo diciamo sempre, però la sicurezza e la valutazione di impatto ambientale devono essere il primo punto di partenza per ogni progetto, tanto più per un progetto di grande impatto ambientale come è questo.
Quindi rimango in attesa di una sicura tranquillizzante risposta dell'Assessore.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore D'Ambrosio che risponde ad entrambe le interpellanze.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Grazie, Presidente. Cortesi colleghi, così come è stato detto dal Presidente stesso, cercherò di rispondere ad entrambe le interpellanze nn.
2273 e 2280, presentate rispettivamente dai Consiglieri Riba e Mellano, i quali in parte le hanno già illustrate. Spero che la mia risposta possa essere soddisfacente.
Debbo preliminarmente rassicurare tutti i presenti in aula, ma soprattutto i cittadini della zona, che la Regione fin dall'inizio ha voluto questo ospedale e debbo dare atto che l'opposizione, sia nella passata che nell'attuale legislatura, si è detta concorde ed ha votato con noi i provvedimenti che abbiamo adottato.
Dall'esame dell'iter procedurale fin qui svolto, relativo alla costruzione del nuovo ospedale di Alba-Bra a Verduno, risulta che tutti gli Assessori regionali competenti sono intervenuti in più occasioni per coordinare e dare disposizioni ai propri servizi nel rispetto dell'autonomia tecnico-funzionale, affinché la procedura di approvazione del progetto non subisse ritardi ingiustificati.
Debbo comunicarvi che, in previsione della Conferenza del 24 luglio p.v., coordinerò personalmente le operazioni che porteranno alle proposte provenienti dai vari Assessorati, soprattutto dall'Assessorato per la pianificazione urbanistica, ma anche di quelle dell'Assessore al territorio.
Il finanziamento dell'opera, che ammonta ad un totale di 280.759.150.275 di vecchie lire (145,14 milioni di euro), ha avuto un iter complesso che ha trovato soluzione in sede di bilancio regionale, anche con la collaborazione della minoranza.
Non illustro nello specifico come si è arrivati a questi 280 miliardi di vecchie lire, però allego alla risposta scritta la documentazione del piano finanziario dell'opera, che in estrema sintesi si è concretizzato come segue: legge regionale 3 luglio 1996, finanziamento di 2 miliardi di vecchie lire articolo 20 L. 67/88, 60.799.000.000 legge regionale 24 marzo 2000 n. 24, 20.000.000.000 legge regionale 24 marzo 2000 n. 25, 60.000.000.000 legge regionale 4 marzo 2003 (finanziaria), 50.000.000.000 delibera Cipe 2/8/2002 articolo 55 legge finanziaria 2003 - anticipazione della Regione - Piemonte, 30.000.000.000 legge regionale 4 marzo 2003 (finanziaria), 29.044.050.000 quota in concessione di costruzione e gestione articolo 19 legge 109 28.916.100.275.
La legge 109 viene utilizzata un po' in tutta Italia; l'essenziale è non utilizzarla in modo ampio, ma le ristrettezze economiche sono a tutti note e, se non ci saranno ulteriori finanziamenti per investimenti, il problema sarà comune a tutte le Regioni che dovranno, in qualche modo provvedere. Tra l'altro, visto che il famoso articolo 67 risale al 1988 spero che quanto prima possa esserci un finanziamento per l'edilizia sanitaria.
Il totale di quelle cifre che ho detto poc'anzi ammonta a 280 miliardi e 759 milioni e 150.275.
La dilatazione dei tempi, che ha subito l'iter procedurale, è stata determinata dalla necessità di svolgere analisi approfondite circa l'idoneità geofisica del sito individuato per la costruzione di detto ospedale, sito, mi piace ricordarlo, individuato a Verduno (a metà strada tra Alba e Bra).
Quindi, c'è stata un'ottimale condivisione del sito da parte dei due sindaci, quello di Alba e di Bra, che ringrazio per aver dato a tutti noi un esempio di vera razionalizzazione: si vanno a chiudere due ospedali per farne uno, in una zona esattamente equidistante dai due centri.
Le analisi geofisiche comportano, come a conoscenza di molti di voi rilevazioni dei possibili movimenti del terreno nel tempo, che vengono effettuate da apposite centraline installate a diverse profondità del terreno stesso.
I risultati delle rilevazioni in un periodo triennale hanno consentito alla Direzione Regionale dei Servizi Tecnici di Prevenzione, di giungere alla determinazione che l'opera poteva essere realizzata a condizione che venissero predisposti opportuni lavori di bonifica e risanamento del sito.
Su questa base, l'ASL 18 ha incaricato un tecnico di redigere il progetto delle opere di consolidamento e ha deciso di convocare la Conferenza dei servizi in data 18 giugno 2003 - la Conferenza cui faceva riferimento il collega Riba - per chiudere la prima fase dell'accordo di programma e, quindi, consentire all'ASL 18 di procedere alla redazione del progetto esecutivo dell'ospedale e di avviare le procedure di appalto dell'opera.
Quasi in concomitanza con la data di convocazione della Conferenza, la lettura dei rilevamenti registrati dalle centraline di monitoraggio ha indotto i tecnici incaricati, di concerto con il competente servizio regionale, a richiedere un breve rinvio (la conferenza dei servizi è stata riconvocata per il 24 luglio p.v.), onde riesaminare il progetto di bonifica sulla base dei dati dell'ultima rilevazione. Fino ad ora questi dati non si discostano molto, per cui sono moderatamente ottimista per quanto attiene la soluzione della problematica il giorno 24 luglio.
Si è trattato, quindi, di uno scrupolo professionale doveroso soprattutto se si tiene conto della necessità, indubbiamente da tutti condivisa, di garantire la massima sicurezza per questa struttura.
Mi preme, inoltre, sottolineare come la Conferenza del 18 giugno u.s.
fosse stata convocata per raccogliere pareri e chiarire alcuni aspetti, per la cui sollecita definizione era necessaria la presenza contemporanea dei rappresentanti di diversi Enti e Amministrazioni. Fra i tanti, l'aspetto idrogeologico era soltanto uno e sarebbe comunque stato aggiornato con la prescrizione in Accordo di Programma dell'approvazione del progetto di bonifica da parte del competente settore regionale.
Non deve perciò essere sottovalutato il risultato, raggiunto nella Conferenza del 18 giugno, che è quello di avere acquisito in quella data importanti pareri favorevoli (quali quello dei Vigili del Fuoco, del Servizio Igiene dell'Abitato), impegni specifici da parte degli erogatori dei servizi (Acquedotto, Enel, Acque reflue), nonché l'analisi della variante urbanistica approvata dal Comune di Verduno con la raccolta delle osservazioni (Provincia, ANAS e Regione).
La Conferenza dei Servizi è stata poi aggiornata al 24 luglio p.v. ed in quella data si potrà acquisire il progetto di bonifica del versante collinare e procedere all'adeguamento dello strumento urbanistico, secondo le indicazioni emerse in sede di conferenza, per la sua approvazione e quindi per la chiusura dell'Accordo di Programma.
La Giunta Regionale è fermamente determinata a realizzare il nuovo ospedale di Verduno e, sulla base degli elementi di conoscenza in nostro possesso, non ritengo possano esserci ulteriori ritardi dovuti ai tempi delle decisioni amministrative.
Non risulta, infine, che i dati fin qui registrati, relativamente alla situazione geofisica del terreno, possano indurre a previsioni negative sulla pronta realizzazione dell'opera.
Devo dire al collega Riba che pensavamo di partire con l'inizio dell'anno 2003, ma ci sono state queste complicazioni di ordine amministrativo, dovute anche allo studio geofisico del terreno, che ci hanno portato a questo ritardo.
L'augurio che mi faccio, e che faccio soprattutto ai cuneesi che hanno a cuore questa costruzione, è che il 24 luglio possa essere risolto il tutto positivamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Vorrei sottolineare quanto già espresso dal collega Riba in partenza.
Innanzitutto, prendiamo atto della responsabilità di una risposta collegiale che l'Assessore D'Ambrosio si è assunto, essendo un'interpellanza rivolta ai vari Assessori competenti.
Per quanto mi riguarda, l'interpellanza, di cui sono primo firmatario ha un'impostazione di maggiore sensibilità rispetto al problema geologico una valutazione serena, accurata e tranquilla di un rischio che le cronache giornalistiche, e la cronaca dell'iter, ci hanno denunciato, e che anche l'Assessore D'Ambrosio, nella sua risposta, ha documentato con la ricostruzione dell'iter. Chiedo, quindi, di acquisire la risposta scritta.
Sono parzialmente soddisfatto della risposta dell'Assessore, perché non ha colto quanto stava in uno dei capoversi finali della mia interpellanza: avere una rassicurazione generale per una valutazione complessiva rispetto al problema. Una rassicurazione che, in qualche modo, sciolga i dubbi rispetto alla localizzazione dell'ospedale e che ne garantisca - a me come Consigliere regionale, ma anche come cittadino del Piemonte - la costruzione, evitando che la decisione finale sia dovuta ad una pressione legittima e lecita, dell'opinione pubblica, amministrativa e politica. Ci sono problemi geologici non risolti. L'Assessore ci ha detto che si sta monitorando, perché la segnalazione delle centraline degli ultimi tre anni ha dato alcuni riscontri che devono essere verificati e letti nel complessivo.
Avrei voluto avere - magari siamo ancora in una fase in cui la possiamo ottenere - una rassicurazione dell'Assessore volta a dire che, se bisognerà essere impopolari (per non essere antipopolari, come dice spesso Pannella) e se per quell'ospedale l'Assessore avesse dei dubbi, l'Assessorato e la Regione abbiano la forza di dire una parola chiara e definitiva in merito.
Non vorrei che, una volta iniziati i lavori, verifichiamo, in corso d'opera, che la zona non era così indicata, che il problema idrogeologico non era stato risolto definitivamente, che il consolidamento era più vasto e quindi più costoso del necessario, che la bonifica e il risanamento non erano stati sufficienti. Mi rendo conto che si configura come una specie di richiesta di giuramento, però ho l'impressione che molte volte, proprio per rispondere a lecite e legittime richieste del territorio, anche la nostra politica regionale non abbia la forza di dare delle risposte corrette o in qualche modo necessarie.
Spero che l'ulteriore analisi che sarà effettuata in questo mese che l'Assessorato ha ancora a disposizione per una valutazione complessiva fughi ogni dubbio e rassicuri completamente sia il territorio che l'istituzione regionale, che i nostri tecnici possano fare una valutazione definitiva e complessiva del rischio e che la partita abbia, in qualche modo, un punto di termine per l'istruttoria e possa finalmente cominciare la realizzazione del progetto.
Vorrei anche che l'Assessore mi garantisca o mi prometta una sensibilità rispetto ad una valutazione accurata e serena dei dati, perch è sicuramente una richiesta generalizzata di questo Consiglio e di tutti i Consiglieri: quello è il punto di partenza. Non possiamo permetterci di non valutare tutti i dati né di sottovalutare dei campanelli di allarme.
Dopodiché, siccome ho letto gli articoli di giornale e so quali sono le critiche o i dubbi che possono pervenire e che hanno spinto altri Consiglieri a presentare altre interpellanze, vorrei davvero che dietro alla costruzione di un ospedale, anche così importante e così atteso, non ci siano giochetti o dilazioni volte ad un ulteriore ritardo per rimettere in discussione il tutto.
Questo non è il mio obiettivo, né quello del Gruppo Radicale. Certo l'obiettivo è quello di chiedere, in qualche modo, l'attenzione necessaria.
So che molti dei firmatari dell'altra interpellanza condividono questa impostazione. Occorre ricordare che la valutazione di impatto geologico è sicuramente una valutazione su cui non si può prescindere. Sono felice che l'Assessore ci abbia riferito della costruzione di un monitoraggio di questa rete di centraline disposte sul territorio e di questa acquisizione di dati da valutare. Chiedo, però, che la valutazione di questi dati sia oggettiva, serena e squisitamente tecnica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Presidente e colleghi, l'Assessore ha richiamato la procedura.
Credo che per dovere di precisazione occorra dire che la minoranza perlomeno la minoranza di centrosinistra - non solo ha condiviso il progetto di Alba-Bra, ma è stata promotrice e sollecitatrice di questo ospedale anche per la parte relativa al finanziamento.
Ci tenevo a precisare che non si è trattato soltanto di condivisione ma di posizione attiva, perché se avessimo dovuto aspettare i tempi che erano stati adottati anche con meccanismi di procedura, chissà dove saremo.
Questo, però, fa parte evidentemente della politica.
Assessore, venendo alle questioni che sono state prima richiamate credo che sia grave il fatto che la Regione si presenti alla Conferenza dei Servizi con posizioni tecniche diverse. È un dato di enorme gravità che ha allungato tempi per l'avvio dei lavori, così com'era stato promesso da parte sua e da parte del Presidente Ghigo.
Questa è una responsabilità di carattere politico. Accogliamo evidentemente l'impegno che lei si assume nel dire che il 24 luglio prossimo tutto andrà bene. Lei sarà presente e tenterà di coordinare la Conferenza in modo che la posizione della Regione sia univoca.
Evidentemente non possiamo che associarci a questo auspicio (perlomeno lo intendo come auspicio).
Le questioni, però, sono sempre complesse. Non si lasci prendere dall'ottimismo che ogni tanto caratterizza il Presidente Ghigo. Le questioni sono complesse e per ottenere un risultato bisogna lavorarci seriamente.
Il dato di partenza che è stato rilevato dal collega Riba, che conosce meglio la materia, è che la Regione Piemonte non può dare il via libera ad una variante al Piano Regolatore, com'è capitato, sulla base del lavoro svolto dai servizi geologici e poi cambiare opinione. Non perché la nuova opinione non sia vera, ma perché non può lo stesso Ente avere due opinioni diverse.
Si consente di fare la variante e si fa la revisione del progetto sulla base delle indicazioni della Regione; si convoca la Conferenza dei Servizi e si dice: "No, ci siamo sbagliati; alcuni uffici hanno posizioni diverse".
Ci rendiamo conto della gravità? Per quello che conosco, i servizi geologici sono molto seri. Anzi, se c'é un rilievo che molti di noi hanno fatto è di essere molto severi, e non di essere leggeri. Il giudizio è sempre stato di eccessivo rigore.
Il fatto che si proceda ad una variate, alla realizzazione il progetto e poi si dica "No, non va bene", denota che c'é qualcosa che non funziona.
A questo punto sta alla Regione - autorità politica - presentarsi con una posizione univoca. Prima di riunire la Conferenza dei Servizi, gli Assessori e il Presidente Ghigo dovranno unire le diverse responsabilità e presentarsi con una posizione unica.
Con questo, non è che vogliamo contrapporre alle questioni tecniche una volontà politica, perché le questioni tecniche rimangono tecniche e vanno affrontate sul piano tecnico.
La Regione, quando si presenta all'esterno, deve avere una posizione sola. Non si parla di "Regioni", ma di "Regione Piemonte" e c'è sempre una responsabilità politica.
Le complicazioni che ci sono state non sono casuali, ma sono il frutto di una leggerezza politico-amministrativa della Giunta, la quale ritiene che le questioni si risolvano soltanto con l'annuncio, non lavorandoci e non seguendole con la dovuta attenzione.
Spero che il 24 luglio questa Conferenza sia utile e che si proceda con i lavori. Il nostro auspicio è che si agisca bene e in fretta.
Aspetteremo l'Assessore il 24 luglio e cercheremo di capire se il suo lavoro è stato utile per portare ad unità le diverse valutazioni di carattere tecnico degli uffici.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Assessore, come hanno già sottolineato i colleghi Mellano e Saitta prendiamo atto che non esistono dei veri problemi. D'altra parte non poteva che essere così, perché sulla base dei rilevamenti del nostro serio servizio geologico è stato richiesto un progetto che tenesse conto della situazione geologica del territorio, che addirittura ha un incremento di costi significativo perché ha un ancoraggio in profondità del terreno considerato di assoluta certezza e sicurezza.
Constato, altresì, che non essendoci dei veri problemi, si è rilevata in questa più che in altre situazioni, una confusione tra gli Assessorati.
Prendo atto che lei curerà personalmente la situazione (e non posso non rilevare questa sua affermazione, cortese e discreta come sempre verso i suoi colleghi, ma sicuramente chiara nella sostanza) perché c'é bisogno di un supplemento di attenzione, di competenza e di gestione di questa iniziativa.
Mi preoccupa il fatto che la Giunta - in particolare il Presidente Ghigo - abbia raccolto un consenso spesso eccessivo, per non dire in qualche passaggio abusivo perlomeno nei modi, sulla base di dichiarazioni che erano molto superficiali o non erano assolutamente superficiali, ma fatte soltanto per suscitare le note standing ovation di cui probabilmente non c'era l'opportunità, il merito e nemmeno la sostanza. Delle due l'una: o si è manipolata l'informazione, oppure si è ceduto, in seguito, a supplementi di iniziativa di coloro che l'ospedale non lo vogliono n allora né mai. Non è emerso niente di nuovo dagli esami geologici l'Assessore lo ha detto correttamente, ne devo prendere atto, tutto è stato fatto sulla base dei rilievi, sotto dettatura dall'acquisizione dei nuovi territori, alla definizione del progetto, fino alla indicazione delle varianti urbanistiche.
Devo preferire che si tratta di una confusione all'interno degli assessorati che ha portato la Regione ha fornire dei dati che la Regione stessa non conosce, per cui si è creata una confusione che non è supponibile, che non è tollerabile, che non è ammissibile e che soprattutto, è significatamene fuorviante.
L'Assessore ha detto: "ho collaborato con l'opposizione". No l'opposizione ha largamente promosso e ha imposto la realizzazione dalla prima delibera di 2 miliardi di cui, le ricordo, lei mi disse che questa volontà non c'era ancora, bisognava costruirla. Le devo dare atto che questa segnalazione fu preziosa. Di lì in avanti: la proposta di legge di 60 miliardi, i 30 miliardi del Ministro Rosy Bindi, gli ulteriori 30 miliardi inseriti dalla nostra proposta rispetto alla quale, da parte della maggioranza, c'era una forte reticenza ed è stata subita.
C'è un percorso di situazioni rispetto alle quali l'opposizione ha interpretato attivamente le volontà dei Comuni di Alba e Bra e dei territori di individuare un progetto profondamente innovativo, che meritava un iter particolarmente coerente con la qualità del progetto.
Siamo partiti nel 1996 siamo arrivati al 18 giugno 2003 per presentarci con una situazione in cui non sappiamo far altro che proporre un imbarazzante rinvio al 24 luglio.
Che cosa sarà successo dal 18 giugno al 24 luglio? L'Assessore dice: "l'adattamento del progetto". Non credo, non è stata data indicazione. Il progetto del consolidamento è stato realizzato da due anni, quindi niente di tutto questo.
Si è creata una situazione di confusione che rapporta un elemento di ulteriore imbarazzo per come si è gestita la partita da parte degli Assessorati della Giunta regionale, dio non voglia la pervicace capacità di coloro che, non essendo del tutto convinti del modello dell'ospedale pubblico, che l'Assessore mi pare condividere, hanno trovato modo di riproporre delle occasioni. Non si sa mai, col tempo e finché le cose non sono definitivamente stabilite, può sempre succedere qualcosa.
Vorrei concludere prendendo atto delle risposte dell'Assessore prendendo atto delle assicurazioni, ripetendo con il Consigliere Saitta che noi doverosamente saremo attivi affinché in quella data la Regione ponga riparo alla situazione di confusione che ha determinato gli allarmi che ha creato. Questo non solleva dalla responsabilità gli altri Assessori che per un'opera di questo genere, hanno delle responsabilità soggettive dirette avendo la manovra e la sovrintendenza degli strumenti tecnici e delle organizzazioni dei funzionari preposti a questi procedimenti.
Ripeto, noi staremo assolutamente attenti affinché il 24 luglio non sia un'ulteriore occasione di imbarazzanti distinguo e di intollerabili rinvii rispetto alla data di conclusione delle parte preliminare per poi passare all'appalto dei lavori.



PRESIDENTE

Assessore, ai sensi del Regolamento non è previsto un suo intervento tuttavia se i Consiglieri firmatari delle due interpellanze mi assicurano che dopo non aprono una discussione, quindi non intervengono nuovamente e se siete d'accordo, do parola all'Assessore D'Ambrosio.
Ripeto, non apriamo nessuna discussione io do la parola all'Assessore perché credo sia utile, però se mi fate osservare il regolamento, lo applico.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Penso di poter dire che alla conferenza del 24 luglio può partecipare un rappresentate politico delle formazioni politiche presenti in Consiglio.
Al Vicepresidente Riba e al Consigliere Saitta debbo dire che assolutamente, il Presidente Ghigo non ha manipolato alcunché e non è venuto ad Alba e Bra per fare propaganda. Egli ha riferito quello che gli stato detto dai tecnici.
Forse il Vicepresidente Riba vuole che il Consiglio riconosca che l'ospedale di Alba Bra se si farà - e si farà - sarà solo ed unicamente merito suo...



(Commenti fuori microfono del Vicepresidente Riba)



PRESIDENTE

Consiglieri, tolgo la parola all'Assessore D'Ambrosio così abbiamo risolto il problema. Concluda, Assessore D'Ambrosio



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Scusi, ma io dovevo difendere doverosamente il Presidente Ghigo.
C'è stato qualche inconveniente che ha portato a questa dilazione dei tempi, qualche inconveniente di ordine amministrativo e tecnico.
Per quanto riguarda il progetto di Alba-Bra, bisogna dire che qualche rappresentante di altri territori potrebbe, a ragione, contestare il fatto che sia un progetto bellissimo, che è stato realizzato da un illustrissimo architetto che costruisce ospedali in tutto il mondo e che il costo di questa struttura, indubbiamente, è superiore a tutti gli altri ospedali.
Per cui noi abbiamo detto sì. C'è stato bisogno di aggiungere fondi quindi la necessità di rivedere il tutto nella finanziaria, ci sono state quelle due leggi del quale, nessuno non le dà atto, il Consigliere è stato tra i primi promotori, ma penso che senza l'assenso del Presidente Ghigo e del sottoscritto quelle leggi non sarebbero passate. Le proposte dell'opposizione possono essere le più legittime possibili, ma senza l'assenso della maggioranza non si concretizzano. Spero vivamente che il 24 sia il giorno buono per definire il tutto, senza sotterfugi e con una valutazione oggettiva e serena.
Ripeto che alla conferenza possono partecipare rappresentanti delle forze politiche presenti in Consiglio.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Spesa socio - assistenziale - Educazione permanente

Risposta scritta ad interpellanza n. 1950 del Consigliere Placido inerente a "Cooperativa produttori di latte fresco di Torino ABIT" e ad interrogazione n. 2222 dei Consiglieri Contu e Papandrea inerente a "Inseguendo il buono scuola, grave amnesia dell'Assessore Leo: ancora da varare il calendario scolastico 2003/2004"


PRESIDENTE

Comunico che, in accordo con i proponenti, verrà data risposta scritta all'interpellanza n. 1950 del Consigliere Placido inerente a: "Cooperativa produttori di latte fresco di Torino ABIT" e all'interrogazione n. 2222 dei Consiglieri Contu e Papandrea inerente a: "Inseguendo il buono scuola grave amnesia dell'Assessore Leo: ancora da varare il calendario scolastico 2003/2004".


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto di parlare il Vicepresidente Riba che interviene in qualità di Consigliere. Ne ha facoltà.



RIBA Lido

Per dire che, conclusa la replica - irrituale, ma ben accolta dell'Assessore D'Ambrosio sulla questione dell'Ospedale Alba-Bra, non possiamo accettare, in questa sede, delle contestazioni sulle eventuali caratteristiche e costi di un progetto, che è stato totalmente seguito e condiviso dalla Giunta regionale. Noi non abbiamo fatto obiezioni di quel genere, ma abbiamo posto alla Giunta dei quesiti specifici.
Non va bene riproporle adesso come elemento di parziale copertura rispetto a delle alte responsabilità che sono emerse, per la procedura che è stata seguita e per gli elementi di confusione che la procedura e l'atteggiamento assunti hanno arrecato all'iter di approvazione. Spero che il 24, con la nostra presenza, condivisa e autorizzata, si possa concludere il provvedimento avviato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Per chiedere al Presidente del Consiglio se è possibile fornire, con la stessa tempestività con la quale - giustamente - si è risposto al problema dell'Ospedale Alba-Bra, una comunicazione su un fatto molto grave riguardante la sanità, in particolare gli ospedali Valdesi.
Sui giornali, ne abbiamo lette di tutti i colori: vendita, acquisti situazioni che richiedono un minimo di comunicazione al Consiglio (anche subito, se è possibile), in modo che, prima che la Giunta assuma una decisione, ci sia, non dico una condivisione, ma, per lo meno, una dovuta informazione.
La questione è grave. Ritengo che la modalità con la quale viene gestita questa vicenda rischi di creare forti difficoltà agli operatori economici. Occorre chiarezza e determinazione, ma soprattutto vi è la necessità di fare riferimento ai capitoli di bilancio che finora erano stati indicati.
Anticipo la presentazione di un'interrogazione urgente, insieme agli altri colleghi, ma l'invito che rivolgo alla Giunta è di fornire una comunicazione al Consiglio, prima di prendere una decisione su questa vicenda.


Argomento: Rapporti con altre Regioni - Interventi per calamita' naturali - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.) - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Iscrizione all'o.d.g. degli ordini del giorno n. 781 inerente a "Emergenza idrica in Piemonte" (interrogazioni n. 2147, 2265 e 2274 collegate); n. 783 inerente a "Condanna inflitta a due giornalisti e al loro traduttore dal regime laotiano" e n. 784 inerente a "La Sardegna pattumiera nucleare del Mediterraneo?"


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Chiedo la cortesia all'Aula e alla Presidenza di verificare l'opportunità di esaminare l'ordine del giorno n. 781, riguardante la questione della siccità che ha colpito il nord del Piemonte, ma che - come è noto - si sta diffondendo sull'intero territorio regionale.
In questo ordine del giorno, si chiede di impegnare il Presidente della Giunta a chiedere lo stato di emergenza, limitatamente e di volta in volta per quei Comuni che si trovassero in quella condizione - cosa che, abbiamo appreso dalla stampa di oggi, è già stata fatta - e di istituire una sorta di task force - chiamiamola così, anche se il termine è molto forte - per aiutare gli Amministratori di quei Comuni, soprattutto quelli piccoli qualora in difficoltà, nonché di accelerare il processo di applicazione della legge regionale 13 del 1997 e della legge n. 21 del 1999, in materia di gestione delle acque e delle emergenze idriche.
Mi sembra che su questo ordine del giorno ci fosse una condivisione.



PRESIDENTE

Propongo dunque l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 781 presentato dai Consiglieri Cattaneo, Gallarini, Bolla, Marengo, Caramella, Cotto Toselli, Racchelli, Pedale e Manolino, il cui testo recita: "Premesso che In molti Comuni del territorio piemontese, a causa delle particolari condizioni climatiche degli ultimi mesi, si stanno registrando situazioni critiche, in alcuni casi di emergenza, relativamente al normale approvvigionamento idrico sul territorio In particolare, 15 Comuni della provincia di Novara e 9 Comuni della provincia del VCO stanno registrando una gravissima carenza idrica che rasenta il collasso e che in alcuni casi, ...fasce orarie è stato interrotto completamente alle abitazioni l'approvvigionamento delle acque Atteso che Spesso i Comuni sono impossibilitati ad istituire servizi di emergenza per l'approvvigionamento idrico o per questioni di organizzazione o per carenze finanziarie Impegna il Presidente della Regione e l'Assessore competente a chiedere al Presidente del Consiglio dei Ministri: di decretare lo stato di emergenza per quei Comuni piemontesi in cui la situazione è stata verificata essere particolarmente grave, con riferimento ai disagi e alle limitazioni per la popolazione, ai fini di poter istituire un fondo per l'elargizione di contributi straordinari ai Comuni colpiti, al fine di metterli in condizione di affrontare la gestione dei servizi idrici mancanti e dei servizi connessi in situazioni di emergenza di istituire una tasck force regionale, al fine di poter essere di ausilio e supporto alle Amministrazioni comunali che eventualmente lo richiedessero di accelerare la riorganizzazione dei servizi idrici sul territorio regionale, intensificando il percorso di attuazione delle cosiddetta legge ... e della legge regionale 13/1997, sviluppando l'attuazione della legge regionale 21/1999, in materia di riorganizzazione dei servizi di erogazione e bonifica sul territorio regionale".
Contestualmente a questo documento, possiamo iscrivere all'o.d.g. anche l'ordine del giorno n. 783, presentato dai Consiglieri Mellano, Angeleri Tapparo, Caracciolo, Cattaneo e Botta Marco avente ad oggetto: "Condanna inflitta a due giornalisti e al loro traduttore dal regime laotiano", il cui testo recita: "Il Consiglio regionale premesso che i giornalisti europei Thierry Falise (Belgio) e Vincent Reynaud (Francia) e il loro traduttore Naw Karl Mua (cittadino USA di origine laotiana) arrestati il 4 giugno in Laos mentre effettuavano un reportage, sono stati condannati ieri a 15 anni di prigione 'per resistenza all'esercizio del potere" due dei quattro laotiani arrestati per la stessa vicenda sono stati a loro volta condannati rispettivamente a 15 e a 20 anni di prigione richiamata la mobilitazione civile che vide accomunati, venti mesi fa, lo stesso Consiglio regionale, decine di sindaci piemontesi, migliaia di cittadini in sinergia con l'ambasciata italiana in Thailandia e con il sottosegretario agli Esteri Margherita Boniver - nel richiedere la liberazione immediata del consigliere regionale Bruno Mellano e di altri quattro militanti radicali (Olivier Dupuis, Silvja Manzi, Massimo Lensi e Nikolaj Kramov), arrestati il 26 ottobre 2001 in Laos per aver manifestato per la 'Democrazia, Libertà e Riconciliazione del Laos', condannati l'8 novembre 2001 a due anni di detenzione dopo un processo-farsa ed espulsi immediatamente dal Paese solo grazie alla mobilitazione suddetta e alla presenza e al lavoro dell'on. Boniver e dei diplomatici italiani impegna il Presidente della Giunta regionale ad attivarsi presso il Presidente del Consiglio dei Ministri, da oggi Presidente di turno dell'Unione Europea, affinchè il Governo italiano intervenga immediatamente: per la liberazione delle persone ingiustamente condannate per il rispetto e la difesa dei diritti umani per l'affermazione in quel Paese dei principi di libertà e di democrazia.
L'Europa, che ha responsabilità importanti per il peso della sua politica di aiuti, può svolgere per questi obiettivi un ruolo essenziale".
L'Aula, all'unanimità, acconsente all'iscrizione all'o.d.g. degli ordini del giorno n. 781 e n. 783.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Ringrazio i colleghi per l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 781.
Poiché mi sembra un documento condiviso - peraltro è aperto a chi voglia sottoscriverlo - penso si possa votare immediatamente, perché è chiaro che se apriamo una discussione, stravolgiamo i lavori del Consiglio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Chiedo l'iscrizione dell'ordine del giorno n. 784 sulla localizzazione delle scorie nucleari in Sardegna, perché è legato all'adesione del Consiglio regionale ad una manifestazione di protesta che si terrà venerdì, davanti alla Prefettura.
Tenendo conto della complessità dell'argomento, mi riservo di parlare con i Gruppi di maggioranza, per trovare una modalità che possa vedere la sua discussione nel pomeriggio.



PRESIDENTE

Abbiamo, pertanto, l'ordine del giorno sulla siccità - testé iscritto a firma del Consigliere Cattaneo e altri, con collegate interrogazioni nn.
n. 2147 "Emergenza idrica nell'Alessandrino causata dalla siccità e dalle gelate notturne" presentata dal Consigliere Botta M., n. 2265 "Richiesta di calamità per l'agricoltura a causa della forte siccità" presentata dal Consigliere Botta M. e n. 2274 "Emergenza acqua nel Vergante, Borgomanerese e Basso Cusio".
Il Consigliere Contu chiede di iscrivere l'ordine del giorno n. 784 che ha illustrato, inerente a "La Sardegna pattumiera nucleare del Mediterraneo?", presentato dai Consiglieri Contu, Cattaneo, Rossi O.
Tapparo, Papandrea, Botta M., Manica, Riggio, Riba, Ronzani, Di Benedetto Muliere, Caracciolo, Giordano.
Vogliamo accordare anche al collega Contu l'iscrizione dell'o.d.g.
previa la valutazione nel merito, e poi chiudiamo con le richieste della presentazione degli ordini del giorno?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

L'aula, all'unanimità, acconsente all'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 784, presentato dal Consigliere Contu e altri. Quindi restano iscritti tre ordini del giorno, presentati rispettivamente dal Consigliere Cattaneo, dal Consigliere Mellano e dal Consigliere Contu.
Ha chiesto la parola il Consigliere Botta Marco; ne ha facoltà.



BOTTA Marco

Presidente, intervengo soltanto per ricordare che, oltre all'ordine del giorno del Consigliere Cattaneo sulla questione siccità, vi erano anche altri ordini del giorno che chiaramente sono collegati.



PRESIDENTE

Chiederei cortesemente agli uffici di preparare gli ordini del giorno che sono correlati alla siccità e che si occupano di questa materia nello specifico. Quindi darei già per iscritti tutti gli ordini del giorno che sono collegati di fatto a quello presentato dal Consigliere Cattaneo.
Colleghi, vogliamo entrare nel merito adesso e discutere di questi ordini del giorno? Però dovete dare tempo agli uffici di cercarli, così abbiamo il pacchetto completo. Vediamo di trattarli nella giornata, verso fine serata, dopo aver espletato un po' di altre questioni, così diamo modo a tutti i colleghi di conoscere quali sono gli ordini del giorno e di valutare le eventuali modifiche.
Mi pare che sarebbe utile per ottimizzare i lavori della giornata verificare su quali ordini del giorno c'è convergenza e così si va verso quella direzione, accantonando eventualmente quelli su cui non c'è condivisione.
Dovrei dare una risposta al collega Saitta, ma non ho ancora conferito con l'Assessore D'Ambrosio e quindi non so se vi siete parlati in merito alla situazione degli Ospedali Valdesi, ma le posso dire che l'Assessore D'Ambrosio si è impegnato.
Consigliere Saitta, cortesemente ricordi lei, alla prossima riunione dei Capigruppo, di far segnare la questione, che io personalmente faccio segnare qui onde evitare di dimenticare questo impegno.
Tornando agli ordini del giorno collegati al problema della siccità ivi compreso quello presentato dal Consigliere Cattaneo, li diamo tutti ai Capigruppo, e solo ai Capigruppo, i quali decideranno se convergere su un testo piuttosto che un altro, per fare in modo che ci sia anche, magari dopo una breve discussione, un'approvazione o un diniego rispetto all'ordine del giorno che il Presidente di turno porrà in discussione.
Invito cortesemente il collega Riba a prendere posto alla Presidenza.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati - Edilizia e norme tecnico-costruttive

Proseguimento esame proposta di legge n. 359: "Interventi speciali in favore di piccole e medie imprese commerciali, artigiane e di servizi economicamente danneggiate dai cantieri per la realizzazione della metropolitana, del passante ferroviario e delle infrastrutture per i XX giochi olimpiaci invernali Torino 2006"


PRESIDENTE

L'esame della proposta di legge n. 359, di cui al punto 4) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad essa riferiti.
Ricordo che il relatore, Consigliere Marcenaro, aveva già relazionato poi era stata richiesta una sospensione non strumentale - così era stata identificata - dai Consiglieri Cattaneo e Angeleri, benché nel merito si fosse già approvato l'articolo 1; l'articolo 2, nella fase di discussione si chiese di sospenderlo per un approfondimento in attesa dell'Assessore Pichetto. Sull'articolo 2 intervennero soltanto i Consiglieri Angeleri e Cattaneo, per cui adesso partiamo certamente dal dibattito generale sull'articolo 2.
ARTICOLO 2 La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Per quanto riguarda la valutazione sul testo di questo articolato, mi permetto di ribadire le considerazioni che erano state fatte in Commissione.
Le considerazioni fatte in Commissione erano state di questo tenore: "Va bene, possiamo licenziarlo e mandarlo in aula, semmai poi lo unifichiamo con l'altro disegno di legge che è stato licenziato dalla Commissione di un articolo che fa riferimento proprio all'esigenza di animare per favorire il consumo e quindi il mantenimento dei livelli reddituali nelle aree dei cantieri e che è in integrazione alla legge 28".
Già in Commissione ebbi modo di dire che questo disegno di legge ripeteva una parte di azioni che la stessa legge n. 28 già prevede, anzi c'è una delibera con la costituzione del fondo già approvata dalla Giunta regionale che a tutt'oggi ha già valutato 55 domande di commercio e 8 di artigianato, per un impegno complessivo di 1 milione 245 mila euro sul commercio e 135 mila euro sull'artigianato, che prevede i meccanismi di finanziamento agevolato e quindi può essere conto interessi inteso come conto interessi del progetto di legge.
La differenza tra questo articolato e la normativa che abbiamo è la differenza di una scelta politica che aveva fatto il Consiglio regionale nella passata legislatura (se vogliamo, poi ci è arrivato anche il Parlamento nazionale con la legge finanziaria): svolgere più azioni di sistema e meno interventi puntuali, vista la difficoltà anche dell'intervento come contributo in conto capitale a fondo perduto.
Tra l'altro, se la volontà del Consiglio regionale è quella di un intervento di questo tipo, la Giunta si adegua a quella che è la volontà che il Consiglio regionale esprime e dunque attuerà quella che è la norma nella direzione voluta, peraltro ribadendo proprio che due di queste direzioni sono già del tutto applicate, già attuate e quindi per alcune parti è perfettamente sovrapposta - non voglio usare il termine inutile alle azioni che già stiamo svolgendo. Mi pare che gli stessi uffici abbiano fatto una memoria, su richiesta di alcuni colleghi di opposizione, forse il collega Saitta, per la parte sovrapposta.
Un'opinione che vorrei esprimere è questa: si intendeva agire, sempre per evitare proliferazioni di leggi, al limite in integrazione alla norma base, che è la 28; adesso è chiaro che, allo stato dell'arte, raggiunto l'articolo 2, rispetto alla parte procedurale e normativa la valutazione è del Consiglio, della struttura del Consiglio, non spetta certamente alla Giunta. Rispetto alla parte sostanziale, la Giunta prende atto che il Consiglio ha la volontà di procedere anche col conto capitale e quindi che apre una nuova linea di azione negli interventi delle aree dei cantieri. In questo caso, riguarda i cantieri solo delle Olimpiadi e non tutto l'altro sistema. Invece, la deliberazione della Giunta regionale riguarda le aree di cantiere di tutta la Regione Piemonte laddove si verificano determinate situazioni previste con la deliberazione della Giunta regionale.
Questo volevo esprimerlo come posizione della Giunta, in quanto è stato espresso in Commissione; per il resto, mi rimetto alle valutazioni che il Consiglio vorrà fare.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Signor Presidente, abbiamo sentito le dichiarazioni dell'Assessore e mi pare che si sia deciso di non ostacolare il completamento della discussione e del voto su questo provvedimento. Naturalmente, le preoccupazioni e i problemi che l'Assessore ha sollevato sono del tutto legittimi, siamo sensibili a questi temi e anche al fatto che la stessa caratteristica formale della legislazione sia tale da non moltiplicare una legislazione per singoli episodi, ma di inserirsi in un contesto generale.
Nei giorni scorsi, anche per questo, abbiamo svolto una verifica con i soggetti interessati a proposito della situazione esistente, abbiamo controllato se le deliberazioni già assunte non potessero essere tali da coprire le esigenze manifestatesi. La risposta che emerge è negativa; c'è una forte attesa per un provvedimento che, naturalmente, concerne una situazione di emergenza.
In fondo, Assessore, nella discussione che facevamo ieri con i soggetti interessati (Circoscrizioni e commercianti) emergeva, in qualche modo, un parallelismo fra la misura straordinaria, che abbiamo assunto per il sostegno delle persone in difficoltà sul fronte dell'occupazione dipendente, e una misura straordinaria che, questa volta, a fianco di cantieri che determinano una situazione del genere, si assume per sostenere esercizi commerciali, sulla base di criteri che la legge indica in modo sufficientemente preciso. Non stiamo parlando degli esercizi che risiedono genericamente in una zona, ma di quelli che, sulla base di una verifica del fatturato di un anno con l'altro, possono dimostrare di essere stati seriamente danneggiati.
Siccome si tratta di una situazione che presenta, in molti casi caratteri di logoramento, l'attesa per l'inserimento di questo provvedimento in un quadro più generale, come lei sollecitava, pu contraddire con queste esigenze. Naturalmente, non è così. E' un riordino che, successivamente, non sarà impossibile fare in fase di discussione quando arriveremo alla conclusione della discussione della legge sul commercio.
Ritengo che, oggi, la strada più corretta sia l'approvazione di questo provvedimento nei termini in cui è stato licenziato dalla Commissione; in questo modo, secondo noi, si darebbe una risposta positiva alle attese.
Mi rivolgo all'Assessore e ai colleghi degli altri Gruppi: mi pare che esistano tutte le condizioni affinché questo provvedimento emerga e appaia come un provvedimento fatto sulla base di una convergenza di tutto il Consiglio e senza alcuna connotazione di parte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Anch'io non posso che apprezzare l'apertura fatta dall'Assessore.
Volevo solo svolgere un paio di considerazioni perché credo che, quando si approva un provvedimento, occorra anche una certa convinzione sugli obiettivi e sugli strumenti. Questo è sicuramente uno strumento specifico e ad hoc, che riguarda i cantieri delle Olimpiadi, com'è stato richiamato, ma anche i cantieri sulla metropolitana e sul passante ferroviario.
E' uno strumento che si pone alla soluzione di un problema puntuale preciso, a termine, che nasce dal presupposto e dalla constatazione che i benefici che derivano dalla realizzazione di queste grandi infrastrutture saranno destinati alla collettività nel suo complesso. Il danno oggi viene subito dagli operatori economici, quindi, è giusto che la collettività si faccia carico di un danno che viene creato in funzione di un beneficio nei prossimi anni.
Diverse volte abbiamo parlato con l'Assessore e con gli Uffici di questi rilievi. L'Assessore ritiene che gli operatori situati vicino alla stazione di una metropolitana, in fondo, ne trarranno un vantaggio. E' vero, il problema riguarda questi anni, in quanto, se non si interviene molte attività rischiano la chiusura e non saranno più presenti nel momento in cui saranno completati i lavori; in più, non tutte le attività commerciali e produttive sono vicine alle stazioni ferroviarie, perché i cantieri riguardano tutta l'infrastruttura.
Assessore, non condivido un'osservazione, lo dico con molta franchezza: è stato detto che, in fondo, il contributo in conto interesse è un contributo che permette di risolvere i problemi. Non è così. Il contributo in conto interesse è uno strumento sicuramente utile per chi intende pensare al futuro con serenità e intende fare investimenti, ma per un'attività imprenditoriale, commerciale o artigiana o di piccola e media impresa, che ha ridotto il fatturato, è un contributo che non risolve il problema.
Quanto vedo qui è stato fatto con il fondo di emergenza della normativa n. 28 ed è uno strumento anche interessante, ma permette di avere degli aiuti in conto interesse, quindi, per mutui, per l'acquisto di apparecchiature informatiche, per le spese di consulenza o per la formazione imprenditoriale, che non rientrano in questo caso, anche l'acquisto delle scorte non rientra in questo caso. Noi dobbiamo partire dal presupposto che i cantieri determinano un danno di durata limitata quindi, in qualche maniera, si deve intervenire sulla riduzione di fatturato.
Mi rendo conto che questo è un problema complesso, ma, venendo delegato molto alla Giunta, sta a quest'ultima stabilire i meccanismi per poter affrontare il problema. D'altronde, lo strumento che qui viene proposto non è solo lo strumento in conto capitale, c'è tutta una fascia, l'importante è focalizzare il tema, è questo un po' il significato, non è soltanto il conto capitale.
Per quanto riguarda i rilievi alle risposte fornitami dall'Assessore o dagli Uffici, voglio soltanto dire, anche per una certa omogeneità di comportamenti, che lo strumento del conto capitale è uno strumento che la Regione adotta in modo diffuso. L'Assessore può anche non essere d'accordo però, non posso immaginare che questa Giunta regionale abbia un atteggiamento diverso a seconda che si tratti di operatori turistici o di operatori commerciali.
Ho letto il volume I contributi della Regione Piemonte e mi sono fatto sottolineare dai miei collaboratori quali sono le leggi che prevedono un contributo in conto capitale: è risultato essercene per i tre quarti.
Quindi, posso capire che, forse, sia necessaria una rivisitazione complessiva degli strumenti di intervento, ma, oggi, non posso determinare una differenza di comportamento tra operatori turistici e operatori commerciali. Lì, operatori turistici vogliono investire; qui, operatori commerciali sono danneggiati.
Sicuramente, lo strumento indica alcune linee, prevede non soltanto il conto capitale, prevede una fascia di interventi. D'altronde, anche gli operatori (l'ASCOM e il CNA), nel momento in cui abbiamo fatto le consultazioni in Commissione, hanno dato dei suggerimenti, anche alla Giunta, affinché negli strumenti concreti di attuazione ci sia quella dovuta attenzione. Evidentemente, non si tratta di regalare dei quattrini cosa impossibile e che, sicuramente, la Giunta non farà, ma di tenere conto delle situazioni veramente gravi che vanno definite attraverso uno strumento di concertazione con le Amministrazioni comunali. Sono questioni complesse che comportano un maggior lavoro per gli uffici e qualche meccanismo in cui occorre individuare a chi far gestire (se la Finpiemonte).
Mi rendo conto che è difficile fare riferimento al fatturato d'altronde partiamo da un dato certificato che può anche non essere vero ma sappiamo che quello che viene detto è vero. L'Iva è vera. Si tratta quindi, di organizzare la struttura e le collaborazioni affinché questo lavoro avvenga.
uno strumento puntuale per un problema particolare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Apprezzo, a nome della maggioranza, l'apertura che l'Assessore Pichetto Fratin ha espresso nei confronti del Consiglio e dei Consiglieri che hanno lavorato a questo progetto di legge e, nello stesso tempo, riconosco alla Giunta regionale di essersi attivata ed aver lavorato già in questa direzione.
abbastanza chiaro ed evidente che, laddove si chiedono sacrifici condivido l'analisi dell'Assessore - ci siano indubbi vantaggi; ed è altrettanto vero che attualmente queste categorie, almeno in alcuni tratti sono messe in ginocchio da una situazione che vede ormai Torino, su quest'asse, con un cantiere unico.
Chiederei che l'Assessore, oltre a riconoscere quest'apertura, nel momento in cui si procede con il provvedimento si faccia referente e riordini tutta la materia.
In questo senso volevo esprimere un riconoscimento alla Giunta regionale, nella persona dell'Assessore Pichetto Fratin, perché mi pare che abbia posto la giusta attenzione nei confronti di un problema che mette veramente in ginocchio un'intera categoria.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 5 Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
Non vi sono altre dichiarazioni di voto.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è la seguente: presenti 38 Consiglieri votanti 36 Consiglieri hanno votato Sì 36 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Esame proposta di deliberazione n. 220: "Modifica alla deliberazione del Consiglio regionale n. 442-14210 del 30 settembre 1997: nuova declaratoria del settore promozione del patrimonio culturale e linguistico (n. 32.5) della direzione regionale Promozione attività culturali, istruzione e spettacolo (n. 32)" (Divenuta DCR n. 288-21772)


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 5) all'o.d.g.: Esame proposta di deliberazione n. 220, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Leo per l'illustrazione



LEO Giampiero, Assessore alla promozione delle attività culturali e dello spettacolo

Con D.G.R. n. 42-2170 del 5 febbraio 2001 la Giunta regionale metteva in esaurimento nove Settori della Giunta e del settore del Consiglio sulla scorta delle votazioni espresse dal nucleo di valutazione e non verificate successivamente con i Direttori.
Tra questi settori era compreso quello relativo alla promozione del patrimonio culturale e linguistico afferente alla Direzione 32 (Promozione attività culturali, istruzione e spettacolo) facente parte del mio Assessorato.
Tengo a precisare che, come più volte da me sottolineato in numerose occasioni, questo Settore, lungi dal poter essere considerato in esaurimento, ha in questi anni ampliato la propria sfera di attività tenendo alto il livello qualitativo delle proposte culturali, costituendo un positivo e costante punto di riferimento per gli enti e le associazioni che operano in questo ambito.
Si aggiunga a questo che la legge nazionale n. 482/99 di recente approvazione e che riconosce per il Piemonte tre minoranze linguistiche mediante la stipulazione di un protocollo d'intesa tra lo Stato e la Regione Piemonte, ha investito quest'ultima di un ruolo strategico sia nella programmazione degli interventi sia nella gestione finanziaria dei fondi dello Stato.
Questo fatto rende ancora più necessario che il Settore in questione sia salvaguardato a tutti gli effetti, consentendogli di raggiungere una sua piena operatività.
Mi permetto ancora di ricordare che, a seguito della messa in esaurimento del settore, è stata registrata una massiccia presa di posizione da parte di innumerevoli Comunità Montane, Comuni, Enti ed Associazioni, che hanno espresso la loro contrarietà nei confronti di un atto che veniva interpretato come una scelta dell'Amministrazione regionale volta a negare la necessaria visibilità alle tematiche relative alla difesa della lingua piemontese, occitana, franco-provenzale-walser.
Ringrazio, in proposito, il Consigliere Rossi per la sua sollecitazione.
A seguito di questa presa di posizione è stata inviata una lettera a tutte le Comunità Montane e ai Comuni interessati, nonché agli Enti e alle associazioni che esplicano la loro attività in questo ambito culturale, a firme congiunte del Presidente della Giunta Regionale, on. Enzo Ghigo, il Consigliere Burzi e il sottoscritto, con la quale si dava ampia assicurazione della precisa volontà della Regione Piemonte di dare un impulso ancora maggiore alla tutela e promozione delle lingue e delle culture minoritarie, nonché del patrimonio etnografico e culturale nelle sue molteplici specificità.
Tutto questo non poteva trovare realizzazione se non attraverso il potenziamento delle competenze del settore. In tale lettera si affermava altresì che è proprio in questo intendimento e il presupposto per il superamento del problema del settore posto ad esaurimento.
Alla luce di tutto questo, nonché delle valutazioni politiche emerse in data 12 marzo 2001 è stata assunta dalla Giunta Regionale una deliberazione con la quale si proponeva al Consiglio regionale di approvare una modifica alla declaratoria del settore che, attraverso il riconoscimento dell'avviamento di competenza, consentisse il superamento del suo ruolo ad esaurimento.
Questa proposta ha ottenuto il parere favorevole delle competenti Commissioni consiliari I (personale) e VI (cultura) ed è stata ammessa nell'o.d.g. del Consiglio Regionale del Piemonte ed è stata ripetutamente segnalata ai Capigruppo dalle urgenze e dalla presenza di ordini del giorno presentati del Consiglio regionale, dove, peraltro, è stata presentata innumerevoli volte senza mai giungere a discussione.
Ritengo importante la sua approvazione, in quanto il recente trasferimento dei fondi statali relativi alla legge nazionale sul tema delle minoranze linguistiche e storiche registra un settore in piena attività e operatività; inoltre perché credo non si debbano ulteriormente disattendere le aspettative così chiaramente espresse da tutti i soggetti che operano in questo ambito.
Ringrazio in particolare il Consigliere Rossi Oreste, Presidente della Commissione cultura, che su questo ha ottenuto l'unanimità, nonché i Consiglieri delle Commissioni cultura e personale, che avevano espresso questa posizione.



PRESIDENTE

Comunico la presentazione di un emendamento ed il parere favorevole della Giunta regionale sullo stesso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Intervengo semplicemente per fermare le bocce, ragionare un attimo con calma per poi eventualmente votare.
Ricordo di aver seguito il provvedimento quando era giunto in Commissione. Avevo cercato di capire come mai fosse così importante modificare una declaratoria. Per me era una cosa nuova, quindi avevo cercato di chiedere informazioni. A tal proposito, ricordo che avevo parlato sia con i funzionari dell'Assessorato, sia con l'allora Assessore al bilancio Burzi, per cercare di comprendere l'importanza dell'argomento (il collega Marcenaro traduce: "Cosa c'era sotto!").
Cosa c'era sotto non l'ho capito più di tanto. Ho capito che sicuramente si trattava di un cambiamento lessicale e di formulazione che però aveva delle conseguenze dirette - e qui mi fermo nella constatazione e nella sottolineatura - rispetto all'organizzazione dell'Assessorato.
Qui non è che possiamo votare con grande leggerezza, anche se a volte lo facciamo, atti e provvedimenti.
Votando questa nuova declaratoria cambia nell'organizzazione...



LEO Giampiero, Assessore alla promozione delle attività culturali e dello spettacolo (fuori microfono)

Si ritorna indietro.



MELLANO Bruno

Si ritorna indietro.
Quello che volevo capire - era di questo che volevo sostanzialmente investire il Consiglio, per la stima che nutro sicuramente per l'Assessore Leo, ma anche per la stima razionalizzatrice, moralizzatrice, di intervento anche drastico e non sempre gradito proprio dagli uffici dell'ex Assessore Burzi - è come mai si torna indietro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Questo è un intervento che potrei tranquillamente svolgere da questi banchi, oppure sedendomi al fianco del collega Mellano: va di fortuna che non mi pare che l'aula sia particolarmente attenta, quindi esaurirò il mio obbligo di coscienza lasciando che l'aula, nell'assoluto disinteresse svolga la materia.
Quello che dice il collega Mellano si riferisce ad un aspetto tecnico della mai così disattesa legge n. 5, disattesa non nella forma, ma nello spirito anche dalle minoranze, che, al momento dell'approvazione della stessa, fecero un'opposizione tutt'altro che semplicemente formale.
In questo momento in Regione ci sono 203 settori. Ricordo a tutti noi che in quest'aula, quando venne approvata la legge, fu detto : "Sono tanti 203 settori!". Ricordo altresì - lo condividevo allora come Assessore, a maggior ragione lo condivido oggi come Consigliere - che quando li approvammo c'erano 350 dirigenti per 203 settori. Esisteva, quindi, un problema che perfino l'opposizione di allora comprendeva di rendere lo strumento in qualche misura meno difficile.
Sono passati degli anni e alcuni di questi settori l'allora Assessore al personale li dichiarò in esaurimento. Dichiarare un settore in esaurimento significa dichiarare che un settore non ha più strutturalmente la dignità per essere tale, indipendentemente dalla materia che tocca il settore, indipendentemente dai dirigenti e dalle strutture che a questo settore sono dedicate.
"Esaurimento", evidentemente, è un termine non politically correct.
Alcuni - direi tutti - si risentirono credo erroneamente da un punto di vista tecnico, ma del tutto comprensibilmente da un punto di vista politico. Tra gli altri, si risentirono anche gli amici della Lega, non perché il settore in se stesso avesse un qualche minimo interesse per loro ma perché uno di questi settori - credo proprio quello di cui oggi si sta non casualmente parlando - toccava temi a cui il Gruppo della Lega da sempre è sensibile (gli aspetti di lingua piemontese).
Nei fatti c'erano e ci sono due strade. Una di quelle era di segnalare che un'attività può essere considerata strategica da una Giunta - una qualunque - o da un Consiglio, senza che questa trovi necessariamente una struttura ad essa dedicata. Le Olimpiadi in Regione hanno trovato una struttura flessibile dedicata, ma non mi pare che per questo nessuno abbia mai avuto dei dubbi ad attribuire importanza strategica alle Olimpiadi e al ruolo che la Regione, attorno a questo percorso olimpico, può, deve e dovrà svolgere.
Questa probabilmente poteva essere la strada, finanziando iniziative sviluppando investimenti, coinvolgendo progetti e creando accordi di programmi. Qui si è scelto, sicuramente a ragion veduta, perché non ho motivo per dissentire né da un punto di vista tecnico né politico (d'altronde l'Assessore ha già detto, nel rispondere al collega Mellano che si torna indietro) di tornare indietro.
Il tornare indietro è una delle due possibilità che una persona ha quando sta in un posto: può andare avanti o può tornare indietro. Qui si è scelta una modalità tecnicamente ineccepibile, politicamente soddisfacente per i Gruppi della maggioranza, e non credo grave nemmeno per l'aula perché poteva essere più importante anni fa.
Oggi, chi si vuole occupare della legge n. 51 - il clima dell'aula ben connota l'interesse che maggioranza e minoranza in questa fase annettono al tema - dovrà farlo magari prendendo gli spunti (non dico altro) da un tentativo di legge che l'allora Assessore Burzi - non parlo di me in terza persona, perché fortunatamente allora ero Assessore - tentò di proporre all'attenzione dei colleghi di aula.
La legge è sempre in I Commissione e le audizioni sono terminate. Se e quando il Consiglio vorrà, la legge esaminerà. Trovo anch'io che forse non ci siano tutti gli estremi perché la legge oggi venga seriamente esaminata.
Vorrà dire che si farà quando sarà possibile. Non è questo passaggio, pur non necessariamente e politicamente perfetto, che migliora o peggiora l'assetto comprensivo della legge n. 51.
Con questo credo di aver chiarito al collega Mellano cosa intesi dire allora, e al collega Marcenaro che anche in questo caso c'é poco sotto (oppure c'é molto sopra, ma poco sotto). D'altronde, lui è uno dei responsabili dell'opposizione. Poi, se non erro, ha svolto ruoli di non poco momento nel mondo del sindacato. Credo che l'interesse del mondo del sindacato, che lui ha molto autorevolmente rappresentato attorno alla revisione di una legge così importante per la Regione, troverà altri momenti per esprimersi.
Non credo valga la pena di scaldarsi più di tanto per questa declaratoria, che è tecnicamente ineccepibile: è un passaggio indietro che dà attenzione - ahimè per ora solo formale - ai temi a cui gli amici della Lega non da ora attribuiscono invece un'attenzione strategica.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi Oreste.



ROSSI Oreste

Grazie, Presidente.
Volevo far notare alcuni aspetti al collega Burzi, che è intervenuto in modo così polemico. Innanzitutto il settore della cultura, in particolare della promozione del patrimonio culturale, linguistico e teatrale, credo non sia un "tornare indietro", semmai una difesa della nostra cultura e della nostra tradizione. Ne è prova che la richiesta di ridare dignità a questo settore, io dico, erroneamente "cassato" da quelli primari, è arrivata da tutte le associazioni che di cultura e di patrimonio linguistico in Piemonte si occupano, non solo di lingua piemontese, ma anche di altre lingue riconosciute sia a livello nazionale che regionale, di qualunque estrazione politica, quindi da quelli di estrazione di sinistra, fino arrivare a quelli di destra. Ne è prova che l'idea di dare dignità a questo settore è stata approvata, a larghissima maggioranza, dalle Commissioni competenti perché ci si è resi conto che in un momento di riscoperta, di tradizioni e valori regionali non si poteva far morire un settore esistente.
Il Consigliere Burzi, mi spiace che sia andato via, non può raccontarci storie di "rava e di fava", cosa c'entra l'evento olimpiadi, che è un evento unico nel suo genere, con un tempo ben limitato di operatività, con il settore "promozione del patrimonio culturale linguistico" che già esisteva e che deve continuare ad esistere, mi auguro, per sempre? Quella è una normale amministrazione, non è un evento eccezionale come sono le Olimpiadi, quindi un evento a tempo. Ben diverse sono le condizioni: un conto è l'evento a tempo che può essere gestito come un qualcosa di esterno, come un qualcosa di dedicato, un altro, invece, la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale e linguistico del nostro territorio. Probabilmente c'è chi crede che lo studio, la scoperta e le difese delle nostre radici siano una barzelletta e chi, invece, siano un fondamento culturale per dare dignità alla nostra gente, ma anche a chi viene qui e ha il diritto di conoscere la nostra storia. Continuiamo ad insistere che oggi, dopo mesi e mesi che il provvedimento è fermo all'o.d.g., dobbiamo ridare dignità a quel settore.



ROSSI Oreste

1) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi: nella scheda allegata aggiungere dopo le parole "del teatro in lingua" le parole "del teatro di figura e del teatro popolare".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Sono contento di essere intervenuto e di aver sollevato la discussione anche se non ho apprezzato i toni del Consigliere Rossi, non perché non ne condivido l'esito finale, ma perché, secondo me, non ha saputo valorizzare un intervento che io ho trovato, stranamente, pacato e sottilmente ironico come quello del Consigliere Burzi: un intervento dialogante, un intervento di precisazione, di ricostruzione storica. Per altro dicendo che non stiamo per fare chissà quali sfaceli o altro, ma ricostruire una vicenda all'interno della quale si inserisce il provvedimento.
La vicenda è di così alto respiro istituzionale, di governo della macchina regionale che, secondo me, Consigliere Rossi, non si può solo rispondere dicendo: è importante la difesa della lingua. L'unico problema è discutere se l'esistenza di un settore all'interno dell'Assessorato, sia uno strumento utile e necessario agli obiettivi.
Di fronte ad una costruzione (le ricostruzione delle storie possono essere condivise o meno) era opportuno spiegarci perché un settore sia necessario, indispensabile per quei fini su cui capisco un'intera e importante forza politica della maggioranza di centrodestra ha caratterizzato la propria presenza e la propria visibilità, quasi lo scopo dell'essere dentro ad una maggioranza di governo, di essere in appoggio alla Giunta regionale.
Avrei preferito e avrei gradito, per motivare il voto favorevole al provvedimento, che mi si spiegasse perché modificare quel testo per riottenere l'onore di un settore con quelle finalità. A fronte di una polemica strumentale, e anche un po' rozza, il Consigliere Burzi ci ha spiegato, con cortesia, qual era il corso della vicenda. Queste sono diverse sfumature caratteriali e di stile per cui ognuno se le gestisce.
Devo dire che, al momento, tra il faro dell'Assessore Leo e il faro del Consigliere Burzi, oggi, scelgo la versione del Consigliere Burzi e voterò no al provvedimento. La declaratoria, così com'è, non capisco perch ci dovrebbe garantire di più rispetto agli obiettivi, che peraltro condivido, di valorizzazione, di difesa della cultura, della lingua, del teatro, della ricchezza linguistica piemontese. Non capisco perch dobbiamo arricchirci e ristrutturarci con una burocrazia, che è pur sempre la burocrazia regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà



PLACIDO Roberto

Questa mattina avevamo ripreso il tema della legge n. 51, è evidente che un governo serio della Regione dovrebbe mettere mano alla legge n. 51.
Che questo Governo sia ampiamente impotente su molti temi, è cosa notoria.
Venendo all'argomento: fra il faro del Consigliere Burzi e il faro dell'Assessore Leo non abbiamo dubbi quale faro scegliere.
Le sollecitazioni del Consigliere Rossi ci spingerebbero a votare no se noi dovessimo basare il nostro voto sulle dichiarazioni del Consigliere Rossi voteremmo no. Tuttavia voteremo sì al provvedimento anche perch abbiamo presentato una proposta di legge che cerca di chiarire e approfondire il problema delle minoranze linguistiche. Minoranze linguistiche che non sono solo quelle riconosciute dalla legislazione regionale, ma anche quelle riconosciute, e a quella si rifà la nostra proposta di legge, dalla legge nazionale che chiarisce con pre cisione quali siano le minoranze linguistiche storiche, quindi non solo quelle "indigene" o autoctone, ma anche altre. Ci sarà occasione di entrare nel merito quando la nostra proposta di legge sarà discussa in Commissione e, ci auguriamo, in Consiglio.
Al di là di questo voteremo sì al faro chiaro, trasparente, e no a quello scuro e non sempre trasparente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (richiesta dai Consiglieri Cattaneo, Manolino e Albano), mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 1) sul quale la Giunta, attraverso l'Assessore Leo, ha espresso parere favorevole.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 31 Consiglieri hanno votato Sì 31 Consiglieri Il Consiglio approva



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sulla deliberazione, il cui testo - emendato verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 34 Consiglieri votanti 33 Consiglieri hanno votato Sì 32 Consiglieri ha votato NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva Ricordo che il Consiglio è convocato per le ore 15.30.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta ha alle ore 13.30)



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