Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.368 del 25/06/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 15.01 il Presidente Cota comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(La seduta ha inizio alle ore 15.34)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Bussola, Cantore Cavallera, Costa Rosanna, D'Ambrosio, D'Onofrio, Ghigo, Leo e Pichetto Fratin.


Argomento: Organizzazione turistica

Esame disegno di legge n. 531: "Integrazione della legge regionale 5 marzo 1987, n. 12 (Riforma dell'organizzazione turistica. Ordinamento e deleghe delle funzioni amministrative in materia di turismo ed industria alberghiera)"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 531 con la ripetizione della votazione sull'articolo 1.
Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) mediante procedimento elettronico, sull'articolo 1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato Sì 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

ART. 2 Comunico la presentazione di un emendamento aggiuntivo della dichiarazione d'urgenza.
2.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Racchelli: dopo l'art. 1 è aggiunto il seguente articolo: "Art. 2 (Dichiarazione di urgenza) La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'art. 45 dello Statuto ed entra in vigore il giorno successivo alla pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione Piemonte." Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo e altri) mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 25 Consiglieri votanti 24 Consiglieri hanno votato SÌ 24 Consiglieri Non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale e sospendo la seduta ai sensi dell'art. 52, comma 4 del Regolamento.



(La seduta, sospesa alle ore 15.38 riprende alle ore 16.03)



PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta con la ripetizione della votazione sull'emendamento 2.1).
Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo e altri) mediante procedimento elettronico, sull'emendamento 2.1).
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
La parola al Consigliere Muliere per dichiarazione di voto.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, già nell'intervento in dibattito generale avevo annunciato il nostro voto favorevole al disegno di legge, confermo tali dichiarazioni. Quanto affermato dal collega Cattaneo sottolinea quanto da me illustrato, cioè, il fatto che noi interveniamo su questa materia con ritardo, che, comunque, secondo me, pesa e ha pesato. In questi anni abbiamo assunto decisioni importanti, soprattutto, l'Assessorato al turismo ha preso decisioni molto importanti in previsione dell'appuntamento delle Olimpiadi, naturalmente, basate su dati e statistiche. Siccome si sa da tre anni che le Olimpiadi invernali del 2006 si svolgeranno in Piemonte, si sarebbe dovuto intervenire molto prima, anche con questa proposta, per avere dati certi e non approssimativi, come, invece, abbiamo avuto in questi anni.
L'intervento del Consigliere Cattaneo ha sottolineato il fatto che, in questi anni, in molte occasioni, ci siamo basati su dati incerti, perché le dichiarazioni dei gestori del settore turistico venivano fatte, ma queste dichiarazioni potevano anche essere evitate, visto che non esistevano dei provvedimenti dal punto di vista sanzionatorio.
Siccome credo sia utile un provvedimento che possa offrire a questo settore dei dati certi, confermo nuovamente, come ha ho già fatto nel precedente intervento, il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri, per dichiarazione di voto.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, annuncio ovviamente il nostro voto favorevole.
Questo disegno di legge, dal punto di vista organizzativo e strutturale, completa un quadro che, evidentemente, aveva bisogno di essere concluso.
Sicuramente lo si poteva concludere in tempi più stretti. Tuttavia siamo giunti oggi all'approvazione e, quindi, ad una integrazione della vecchia legge n. 12, che completa il quadro e la riforma della legge n. 75.
Lo riteniamo un elemento indispensabile non solo per le Olimpiadi del 2006, ma anche proprio per l'organizzazione turistica complessiva della nostra Regione.
Il voto del nostro Gruppo e della maggioranza sarà pertanto favorevole.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'intero testo di legge.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo della legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 Consiglieri votanti 26 Consiglieri hanno risposto Sì 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.


Argomento: Formazione professionale

Esame disegno di legge n. 162 "Collaborazione tra la Regione Piemonte e il Centro Internazionale di Formazione di Torino dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro"


PRESIDENTE

Esaminiamo il disegno di legge n. 162, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il relatore è il Consigliere Bussola, oggi in congedo; do quindi la parola al Consigliere Godio.



GODIO Gianluca, relatore

Illustre Presidente, Egregi Consiglieri, l'attività della Regione Piemonte in campo internazionale, che da anni è portata avanti attraverso progetti di cooperazione interistituzionale, comporta la necessità di sviluppare una serie di riflessioni legate all'osservazione di fenomeni che sempre più impongono la ricerca di soluzioni mirate alla ricerca di strumenti operativi destinati a garantire alla nostra Regione la presenza costruttiva all'interno di scenari in rapida evoluzione.
La globalizzazione sociale, culturale ed economica, tratto caratteristico dell'epoca contemporanea, comporta necessariamente un'apertura a problemi di dimensioni non meramente locali ma che determinano peraltro conseguenze che si avvertono sempre di più proprio a livello locale, come ad esempio i risvolti di carattere sociale e di ordine pubblico legati all'intensificarsi dei flussi migratori verso l'Italia.
E' necessario considerare la crescita delle responsabilità dei Paesi a maggiore livello di industrializzazione, e quindi anche dell'Italia, in ordine allo sviluppo dei Paesi più deboli dal punto di vista economico e della qualità della vita, filone che, nell'ottica della traduzione del principio di sussidiarietà, ha fatto registrare la tendenza, da parte del Governo italiano, ad un maggiore decentramento delle competenze in questo settore.
In questo volgere di anni si è potuto assistere ad una crescente richiesta di appoggio istituzionale e di rappresentanza politica da parte di imprese, enti e associazioni piemontesi che sono impegnati in contatti con realtà estere e che richiedono un sostegno non garantibile esclusivamente dalle strutture governative nazionali.
Di fronte a questo scenario la Regione ha definito una strategia globale di approccio alle politiche estere basata su molteplici linee di intervento.
Per un verso si è cercato di assicurare, anche attraverso accordi di collaborazione, un appoggio istituzionale e una rappresentanza politica ai soggetti impegnati in realtà estere e che si sono fatti portavoce delle istanze sopra ricordate.
In secondo luogo la Regione si è attivata per concretizzare rapporti con altre realtà regionali finalizzati alla promozione ed attuazione di progetti di comune interesse.
Al fine, inoltre, di favorire processi di decentramento amministrativo e di sviluppo economico, nonché per contribuire alla risoluzione di problemi sociali specifici e per sostenere le piccole e medie imprese nel loro processo di internazionalizzazione sono state poi avviati importanti progetti destinati a favorire l'accesso della Regione Piemonte a fonti di finanziamento legate ad organismi sovranazionali, quali l'Unione Europea e l'Organizzazione delle Nazioni Unite.
Un ultimo filone di interventi è stato poi orientato a valorizzare la ricchezza rappresentata dalla presenza in molti Paesi del mondo di comunità di cittadini piemontesi e di loro discendenti che hanno mantenuto vivi i rapporti con la terra di origine e che riconoscono nella provenienza piemontese un elemento essenziale del proprio patrimonio culturale.
La strategia globale di approccio alle politiche estere definita dalla Regione implica anche l'individuazione di aree di intervento prioritarie sulle quali si intende essere presenti attraverso l'azione coordinata di più soggetti.
Verranno pertanto attivate relazioni con i diversi Paesi o con le diverse realtà locali estere caratterizzate da un differente grado di intensità, in funzione sia della quantità di azioni da intraprendere sia dell'interesse politico che le aree stesse rivestono per la Regione.
All'interno di questa strategia assume particolare rilievo la collaborazione della Regione con organizzazioni internazionali, ed in particolare con quelle insediate nell'area piemontese, sia per lo sviluppo di specifiche azione a regia regionale sia per le attività a sostegno della cooperazione.
Tra gli organismi internazionali più attivi sicuramente è possibile annoverare il Centro internazionale di formazione dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (CIF-OIL), soggetto cardine di importanti esperienze internazionali che, attraverso gli oltre cinquemila partecipanti annui ai corsi di formazione attivati, diffonde nel mondo il modello italiano e, nello specifico, piemontese, di sviluppo tecnologico industriale, commerciale e sociale.
La Regione ha pertanto la volontà di avvalersi delle competenze del CIF OIL sia per far crescere la cultura di internazionalizzazione dei vari soggetti pubblici e privati piemontesi, sia per rafforzare e sostenere le attività di cooperazione e di scambio internazionale della Regione con Paesi terzi.
Oltre a valorizzare la risorsa rappresentata dal CIF-OIL, la Regione intende parimenti adoperarsi affinché il Centro possa utilizzare nell'esercizio delle proprie funzioni tutte le competenze presenti sul territorio regionale.
Gli ambiti in cui non solo è auspicabile, ma è concretamente possibile una collaborazione fra CIF-OIL e Regione, sono molteplici e comprendono la formazione di funzionari e di amministratori regionali e delle autonomie locali, la formazione di operatori di associazioni, di enti strumentali e dell'università, l'inserimento di interventi e di progetti del CIF-OIL nel quadro di programmi di cooperazione della Regione con specifici Paesi o gruppi di Paesi, la promozione, il sostegno e l'accompagnamento di iniziative di soggetti piemontesi che operano nell'ambito dei programmi di cooperazione internazionale predisposti dalla Regione.
Per il raggiungimento delle suddette finalità il disegno di legge assegnato in prima battuta alla sola VII Commissione permanente e poi riassegnato e licenziato in sede congiunta dalle Commissioni VI e VII, al fine di meglio evidenziare lo stretto connubio tra le finalità di formazione professionale e cooperazione internazionale, dopo aver proclamato l'adesione della Regione ai fini istituzionali del CIF-OIL individua in maniera precisa le azioni attraverso le quali si concretizza la collaborazione della Regione con il Centro, stabilendo altresì che la programmazione delle suddette attività svolte in collaborazione avvenga attraverso la definizione di direttive triennali individuate dalla Giunta regionale, previo parere delle competenti Commissioni consiliari.
Dal punto di vista finanziario la Regione, oltre agli oneri investiti a fronte della copertura delle spese sostenute per le attività svolte in collaborazione con il CIF-OIL, provvede al sostegno dell'organismo attraverso l'erogazione di un contributo annuale per l'adesione ai fini istituzionali del Centro, nonché attraverso l'erogazione di un contributo straordinario finalizzato al rinnovo ed alla ristrutturazione delle strutture piemontesi del Centro medesimo.
La norma finanziaria, in ossequio alle prescrizioni dell'ordinamento contabile regionale, individua, nell'ambito del bilancio preventivo annuale e pluriennale della Regione, le unità previsionali di base a cui imputare le diverse somme stanziate ed in precedenza definite.



PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

E' da molti anni che si dice che l'interrelazione tra la presenza della sede di Torino del Bureau International du Travail, dell'Organizzazione Internazionale del lavoro e il sistema economico culturale e sociale e le istituzioni del Piemonte, non interagisce in modo adeguato e si perdono delle opportunità. C'è una possibilità di reciproca utilità da rendere più contaminato il rapporto tra presenza di una struttura come quella del BIT a Torino e la nostra realtà. Però aldilà di un giro di parole lungo e una relazione molto ampollosa, poi in quanto ad operatività il disegno di legge non indica dei percorsi precisi.
Qualcuno potrebbe dire che dietro tutto questo giro di parole c'è un atto di stabilizzare un contributo di 300 milioni di vecchie lire all'anno verso questa presenza dell'ONU a Torino. Però vorrei ricordare che sarebbe stato opportuno vedere anche tutte le altre presenze ONU in Piemonte, per fare una politica complessiva.
Vorrei citare che giace da tempo - anzi è stato presentata più o meno negli stessi giorni in cui è stato presentato questo disegno una legge una mia proposta per riconoscere altrettanta attenzione necessaria da parte della realtà piemontese, all'Unicri, che è una parte dell'ONU che si dedica alla lotta alla criminalità e che è un centro molto importante di incontri e di elaborazione di politiche contro la criminalità, sia quella organizzata che i fenomeni diffusi.
Ora gli interrogativi che mi pongo sono: innanzitutto riesce questo disegno di legge a far sì che, nel fabbisogno di conoscenze formative di cui il BIT ha a Torino, possa attingere di più dalla presenza di realtà formative e di conoscenza, specie nel campo della formazione professionale ai diversi livelli? Questo disegno di legge può fare questa operazione? A me pare che, così com'è formulato, è molto debole in sostanza.
Come dicevo prevale dietro ad ampollose parole la finalità, che è quella che gli si danno i 300 milioni all'anno a questa presenza. Inoltre non sarebbe stato opportuno, mentre si faceva questo tipo di elaborazione nel rapporto con la presenza dell'ONU in Piemonte, cercare di avere un'operazione quadro generale e comprendere anche le altre parti delle agenzie specializzate che l'ONU ha a Torino - cito il caso dell'Unicri per citarne uno per tutti.
Quindi, voterò - per carità - perché non si può certamente non considerare il rapporto con questa presenza in Piemonte e il rapporto stesso con l'ONU e il riconoscimento storico che gli si è dato.
Devo però ricordare che è nata grazie alla messa a disposizione anche degli stand di Italia 61 e di aiuti corposi. Ricordo anche la prima Giunta di sinistra capeggiata da Novelli, che aveva con grande attenzione e grande investimenti favorito l'irrobustimento di questa presenza.
Però oggi manchiamo un'opportunità, perché con questo disegno di legge avremmo potuto cercare percorsi e rapporti più stretti. Siccome nel provvedimento non si rimanda molto a regolamenti o altre cose, rischia di essere un provvedimento zoppo.
Inoltre a me pare, Assessore - e lei lo sa bene perché è stato sollecitato in questo senso - che invece di fare un'operazione generale sulla presenza delle agenzie ONU in Piemonte, se ne fa per una parte.
Certamente è la parte più importante, ma si perde l'occasione di trattare tutte le presenze delle agenzie ONU a Torino.



PRESIDENTE

ART. 1 Non essendoci altri interventi, indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo e altri) mediante procedimento elettronico sull'articolo 1.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 29 Consiglieri Il Consiglio approva.
ART. 2 All'articolo 2 è stato presentato il seguente emendamento.
2.1) Emendamento presentato dal Consigliere Cattaneo: "Al comma 3 sostituire a euro 150.000,00 annuali, euro 200.000,00 annuali".
Chiede la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Manca una motivazione, non si dice ad esempio: "Siccome 150.000 euro non sono sufficienti a sviluppare questa politica di maggiore rapporto, vi è un aumento del contributo". In qualche modo, non vi è una collocazione di questo contributo all'interno di una politica, che comunque - come dicevo il provvedimento non riesce a esprimere, malgrado lo voglia fare.
Non ci si può opporre a ulteriori risorse verso la presenza di un'Agenzia dell'ONU benemerita, importante e che dà lustro a Torino e al Piemonte. Francamente, uno sforzo per collocare queste risorse all'interno di azioni un po' più incisive e un po' più visibili sarebbe importante.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Cotto, alla luce dell'intervento del Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



COTTO Mariangela, Assessore agli affari internazionali

Intervengo anche per le puntuali osservazioni che il collega ha esposto in precedenza. Ha ragione, ci sono altre presenze; ad esempio, c'è l'UNICRI, con il quale a volte abbiamo stipulato convenzioni, per probabilmente l'abbiamo utilizzato troppo poco rispetto alle potenzialità che può offrire.
Stiamo cercando, unitamente alla Provincia, al Comune di Torino e agli altri Enti, di fare un monitoraggio di tutte le presenze e vedere come impostare il sistema insieme.
Questo disegno di legge, lo vedete, è stato assegnato alla Commissione nel mese di ottobre del 2000 e quindi è datato rispetto al 2003. L'aumento di 50.000 euro deve essere comunque letto per una maggiore formazione.
Ad ogni modo, le osservazione che il Consigliere Tapparo ha esposto troveranno le risposte prossimamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi.
Ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Anch'io condivido la critica che l'aumento di un contributo dovrebbe essere legato a qualche ragione di merito, che viceversa non è esplicitata.
Un aumento di contributo senza ragioni è un aumento di contributo che ha una logica clientelare, non so come altro chiamarla. Se così non è, allora spiegate perché volete aumentare il contributo, cioè non potete fare le due parti in commedia.
La risposta dell'Assessore è stata evasiva: "Vedremo, poi spiegheremo".
Allora, finché l'Assessore non fornirà le dovute spiegazioni, su questo punto specifico esprimerò voto contrario, sempre che la maggioranza abbia i numeri per mantenere il numero legale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Presidente, non vorrei che la memoria mi tradisse, anche per il caldo.
Durante le audizioni e le discussioni avvenute in Commissione per esaminare questo provvedimento (non riesco purtroppo a risalire ai documenti che avevo conservato), abbiamo tutti insieme sostenuto l'esigenza che andasse rilanciata l'attività del BIT e che anzi andassero meglio definiti i rapporti tra la Regione e questo organismo; abbiamo anche sottolineato l'esigenza di avere successivamente un momento, come Consiglio, per intervenire sui programmi con i quali rafforzare questo rapporto di collaborazione.
Se non ricordo male, Assessore Cotto, gli emendamenti che avete presentato cercavano di ovviare a una riduzione di stanziamenti della Regione a favore del BIT, tant'è che durante le audizioni e durante il dibattito in Commissione convenimmo sull'esigenza che la Giunta non potesse arretrare rispetto ai contributi che destinava allo sviluppo di queste attività.
Quindi, Presidente, gli emendamenti che la Giunta presenta sono emendamenti che si giustificano con l'esigenza di ripristinare un contributo che prima esisteva e che inopinatamente era stato ridotto a fronte, viceversa, dell'esigenza che tutti abbiamo sottolineato durante il dibattito in Commissione di rafforzare o quantomeno consolidare il rapporto di collaborazione fra la Regione e questo tipo di organismo.
Naturalmente mi sarei aspettato che l'Assessore competente dicesse una parola chiara su questo punto, e quindi hanno ragione i colleghi Tapparo e Chiezzi a domandarsi le ragioni di questi emendamenti, che io però - se non ricordo male - colloco in questo contesto, e cioè come la conseguenza di una richiesta maturata in Commissione che la Giunta non arretrasse rispetto ai contributi che aveva stanziato a favore di questo tipo di attività e a sostegno di questi rapporti di collaborazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 2, come emendato.
Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale e sospendo la seduta ai sensi dell'articolo 52, comma 4 del Regolamento.



(La seduta, sospesa alle ore 16.32 riprende alle ore 16.58)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ripetiamo la votazione dell'articolo 2, così come emendato.
Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 2, come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri Il Consiglio approva.
ART. 3 Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo e altri) mediante procedimento elettronico, sull'articolo 3, nel testo originario.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri Il Consiglio approva.
ART. 4 Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo e altri) mediante procedimento elettronico, sull'articolo 4, nel testo originale.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 28 Consiglieri Il Consiglio approva.
ART. 5 All'articolo 5 è stato presentato un emendamento.
5.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cotto: "Al secondo comma dell'importo annuale di euro 750.000,00 alla dizione 4 trance sostituire '3 trance dell'importo di euro 1.000.000,00'" La parola all'Assessore Cotto per l'illustrazione.



COTTO Mariangela, Assessore agli affari internazionali

E' un semplice discorso di semplificazione, anziché quattro sono 3 e si parte dal 2003.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 5.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 6 Comunico che è stato presentato un emendamento interamente sostitutivo dell'articolo 6.
6.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Cotto: "Art. 6 - (Disposizioni finali) 1. Per il finanziamento del contributo previsto dall'articolo 2 della presente legge di importo pari a 200.000,00 euro per l'anno 2004 si fa fronte con la dotazione finanziaria dell'unità revisionale di base (UPB) n.
S1041 (Gabinetto Presidenza Giunta Regionale Affari Comunitari spese correnti), che presenta la necessaria disponibilità, istituendo apposito capitolo con la seguente denominazione "adesione della Regione Piemonte ai fini istituzionali del CIF-OIL" 2. Per il finanziamento delle spese di collaborazione previste all'articolo 3 della presente legge di importo pari a euro 200.000,00 per l'anno 2004 si fa fronte con la dotazione finanziaria con l'unità revisionale di base (UPB) n. S1041 (Gabinetto Presidenza Regionale Affari Internazionali e Comunitari Titolo 1° spese correnti), che presenta la necessaria disponibilità, istituendo apposito capitolo con la seguente denominazione "Collaborazione fra la Regione Piemonte ai fini istituzionali del CIF-OIL" 3. Per il funzionamento del contributo previsto dall'articolo 5 di importo pari a euro 1.000.000,00 annuo e ricompreso nell'unità revisionale di base (UPB) n. S1042 (Gabinetto Presidenza Giunta Regionale Affari Internazionali e Comunitari Titolo 2° spese di investimento), si provvede per gli anni 2004- 2005- 2006 istituendo apposito capitolo con la seguente denominazione "Contributo straordinario al CIF-OIL finalizzato alla ristrutturazione e rinnovamento delle strutture, uffici, aule infrastrutture tecnologiche e di servizio di centro" 4. Alla copertura delle spese previste dai commi precedenti si provvede ai sensi ed in applicazione dell'articolo 30 della L.R. 04/03/2003, n. 2 (Legge finanziaria per l'anno 2003)".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 6, come riformulato.
Il Consiglio approva.
ART. 7 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 7, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto sull'intero testo del progetto di legge, il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Come ho detto nel mio intervento in sede di discussione generale, è difficile opporsi ad una proposta di sostegno alla presenza di un'agenzia così qualificata come il BIT. Tuttavia, il provvedimento è completamente inadeguato a raggiungere gli obiettivi che ambiziosamente sono stati dichiarati in sede di relazione.
Per quel poco che rimane ai Consiglieri regionali, provinciali o comunali, sarebbe stato utile e bello poter decidere questo provvedimento avendo informazioni di quali sono gli elementi, ad oggi, di interazione tra il sistema economico, le istituzioni, il sistema culturale del Piemonte e la presenza del BIT a Torino. Qual è? Oggi ho occasione di frequentare il BIT e anche di partecipare ad iniziative. Si susseguono classi di dirigenti o istruttori di paesi del Terzo Mondo in riqualificazione che, certamente, determinano gli effetti della permanenza sul territorio. Il sistema formativo, il sistema universitario del Piemonte come interagisce con il sistema di formazione professionale che è capo al BIT con la sede di Torino? Sarebbe utile capire che tipo di rapporto, di presenza, come lo vogliamo rafforzare.
Come ho detto, ho l'impressone che questa sia una legge, al di là delle tante discussioni, per dare un contributo al BIT. Di per sé è positivo, ma avremo potuto farlo fruttare in modo più adeguato. Ecco perché dico all'Assessore: o noi andremo produrre un altro provvedimento nel quale recuperiamo organicamente il nostro intervento nelle altre agenzie specializzate dell'ONU che sono a Torino, non ultima l'UNICRI; oppure l'Assessore, attraverso una funzione regolamentare, che nel provvedimento non è bene definita, riesce a dare sostanza al disegno di legge. Altrimenti questa è una classica leggina di finanziamento, cosa che non dovremmo mai fare o produrre al minimo. E' un'occasione perduta. Per carità, voterò in modo favorevole, ma voglio sottolineare che non riusciamo a capire oggi che tipo di rapporto c'è, non riusciamo a capire domani come miglioreremo questo rapporto che sia di reciproca utilità e non sappiamo se riusciremo a collegare anche le altre presenze dell'ONU a Torino.
Il mio è un voto favorevole, ob torto collo, dicendo che si è persa un'occasione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Testo unificato dei progetti di legge n. 383, n. 225 e n. 259 "Modifiche alla legge regionale 24 gennaio 2000, n. 3" Interventi finanziari per il miglioramento dei servizi complementari al trasporto pubblico locale


PRESIDENTE

Passiamo al punto 5) all'o.d.g.: Testo unificato dei progetti di legge n. 383, n. 225 e n. 259 "Modifiche alla legge regionale 24 gennaio 2000, n.
3 "Interventi finanziari per il miglioramento dei servizi complementari al trasporto pubblico locale" La parola al relatore, Consigliere Botta.



BOTTA Marco, relatore

Come è noto la legge regionale 24 gennaio 2000 numero 3, ha disposto interventi finanziari finalizzati a migliorare il trasporto pubblico, non di linea, effettuato con servizio taxi o servizio di autonoleggio con conducente.
Nella prima fase di applicazione della normativa, sono emerse difficoltà da parte dei potenziali beneficiari ad accedere ai contributi disposti dalla legge, come testimoniato dai dati relativi all'erogazione effettuati dalle province nel biennio 2000/2001 che ammontano soltanto a circa il 13% delle risorse complessivamente disponibili.
L'obiettivo di riduzione dell'inquinamento atmosferico ed acustico per la salvaguardia dell'ambiente, perseguibile attraverso la sostituzione delle vetture obsolete con autovetture nuove e di minore impatto ambientale, non può dirsi finora pienamente raggiunto e, pertanto, risulta necessario intervenire con una legge di modifica per eliminare le difficoltà riscontrate.
In particolare, si sono evidenziate nel tempo quattro diverse esigenze: quella di consentire che il beneficio sia concedibile anche per coloro circa un terzo dei taxisti - che sostituiscono l'autovettura attraverso contratti di leasing quella di rendere più appetibile il ricorso all'agevolazione aumentando il limite massimo di contributo concedibile: quella di restringere il periodo di anzianità dell'autovettura da sostituire in considerazione della notevole quantità di chilometri percorsi ordinariamente da tali mezzi attualmente previsto in cinque anni quella, infine, di svincolare il requisito dell'anzianità del mezzo dal periodo di possesso da parte del richiedente, assumendo, così, come parametro di riferimento, il periodo di vita effettiva del veicolo stesso calcolato a partire dalla data di immatricolazione dello stesso.
Sul generale tema del rinnovo del materiale rotabile, dall'inizio della corrente Legislatura, sono stati assegnati alla II Commissione consiliare diversi progetti di legge, alcuni specificamente riferiti al servizio taxi o noleggio con conducente, altri al rinnovo del parco autoveicoli di proprietà degli enti locali, dei consorzi operativi o delle società di servizio, altri ancora volti a stimolare lo sviluppo del trasporto pubblico filoviario.
Dopo le consultazioni con gli enti e le associazioni interessate al tema, la II Commissione ha deliberato la costituzione di un gruppo di lavoro, ai sensi dell'articolo 26 del Regolamento del Consiglio, con la finalità di pervenire, se possibile, ad un testo unificato dei progetti di legge.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano per il proseguimento della relazione.



GIORDANO Costantino, relatore

Signor Presidente e Signori colleghi, era necessaria un'integrazione della precedente legge sul lavoro che svolgono i taxi, in quanto non si dava la possibilità di sostituire l'autovettura in base alla percorrenza ma solo ed esclusivamente secondo l'età; con questo provvedimento legislativo si è compiuto un passo in avanti.
Chiedo scusa, Presidente, non sapevo che in Aula i due relatori si dovessero dividere i fogli, l'essenziale è imparare. Proseguo con la relazione.
Il gruppo di lavoro, al quale hanno partecipato, oltre ai Consiglieri delegati dai Gruppi, anche i primi firmatari dei progetti di legge, ha rassegnato le proprie conclusioni nella seduta plenaria di Commissione dello scorso 27 marzo formulando la proposta di limitare l'iniziativa legislativa al tema del rinnovo del materiale rotabile a favore dei servizi complementari al trasporto pubblico di linea e, quindi, al servizio svolto con taxi o autonoleggio con conducente.
La Commissione, a maggioranza, ha accolto la proposta ed il testo predisposto dal gruppo di lavoro. Sono così confluite nel disegno di legge n. 383 le proposte di legge n. 225 e n. 259 mentre continueranno un loro autonomo percorso le proposte di legge n. 297 e n. 431.
In particolare, il testo oggi all'esame di quest'Aula, che si caratterizza in toto come legge di modifica alla legge regionale vigente presenta le seguenti novità rispetto alla legge regionale n. 3/2000: modifica il quinquennio di riferimento spostandolo dal 2000-2004 al 2003 2007 (art. 1) consente l'acquisto di autovetture nuove di fabbrica anche tramite locazione finanziaria con un limite massimo di contributo in conto capitale o in conto canoni, a seconda della modalità di acquisto seguita, pari a 4.200,00 euro per vettura; resta fermo il tetto del 20% della spesa sostenuta (art. 2) aumenta di 2.000,00 euro il contributo, elevandolo quindi a 6.200,00 euro, qualora le nuove vetture siano a trazione elettrica oppure siano dotate di alimentazione esclusiva a metano o bifuel (art. 2) riduce a tre anni il periodo di anzianità dell'auto senza il vincolo di pari periodo di possesso da parte del richiedente; la nuova formulazione oltre a non penalizzare i soggetti che hanno intrapreso la professione di taxista/noleggiatore, da poco tempo, dà la possibilità di accedere ai benefici di legge anche a coloro che utilizzano per il servizio pubblico autovetture di seconda/terza mano, con i conseguenti danni all'ambiente per elevate emissioni di gas nocivi alla salute pubblica (art. 2) stabilisce la non cumulabilità del contributo con altri benefici previsti a favore esclusivo del richiedente (art. 3) introduce una clausola valutativa degli effetti della nuova norma rispetto agli obiettivi di salvaguardia dell'ambiente e di miglioramento dei servizi complementari al trasporto pubblico locale (art. 4).
Le modifiche contenute nel presente disegno di legge non comportano variazioni allo stato di previsione della spesa sul bilancio regionale.



PRESIDENTE

E' aperta la discussione generale.
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Signor Presidente, questo provvedimento dimostra, semmai ve ne fosse bisogno, che i provvedimenti bipartisan sono, in assoluto, sempre i peggiori, sono ancora peggiori quando sono bipartisan e registrano una convergenza pressoché unanime essenzialmente sulla politica della spesa e di incremento della spesa. Comunque, secondo me, è oltremodo istruttivo constatare come, anche in momenti di accesissimo scontro politico fra le parti, con dati di prospettiva anche molto diversi, i provvedimenti di sussidio diretto dell'attività economica di Gruppi con una robusta rappresentanza corporativa ed una certa influenza politica registrino sempre consensi che, in genere, vanno molto al di là della rilevanza e del significato dell'intervento e molto al di là anche, ed è ragionevole, se per ragionevole noi dobbiamo o possiamo intendere una politica della spesa oculata e non di sperpero.
Chiederei al Vicepresidente Casoni di intervenire per chiarirci in questo quadro quanto costa, fra virgolette, con tutto il rispetto, questo giochino alle casse piemontesi ogni anno. Se non vado errato, ricordandomi grosso modo la discussione sul bilancio preventivo di questo esercizio circa 4 miliardi all'anno, se non mi sbaglio, in vecchie lire, nelle previsioni, poi, ci sono residui legati alla difficoltà di spesa.
La mia impressione è che nella prossima legge finanziaria inevitabilmente, qualcuno riterrà doverosamente di integrare ulteriormente queste provvidenze.
Il dato politicamente più significativo è che noi spendiamo, o decidiamo di spendere, grosso modo oltre 4 miliardi all'anno per sussidiare direttamente l'attività economica di qualche centinaio di persone nella nostra Regione. Di questo si tratta, con una giustificazione per aggirare i presumibili rilievi di illegittimità rispetto alla normativa che fa divieto agli aiuti pubblici all'attività di impresa, con una giustificazione di natura sostanzialmente ambientale, tutto questo non servirebbe per sussidiare direttamente i taxisti o i noleggiatori, ma per ridurre l'inquinamento atmosferico.
Secondo questo criterio, inviterei tutti i colleghi ad organizzare, ad esempio, corporazioni di panettieri che chiedono un intervento pubblico per sostenere la spesa delle cappe fumarie delle proprie panetterie o di locali pubblici che chiedono sussidi per migliorare la qualità degli ambienti e installare degli impianti di condizionamento.
Rimane un dato sostanziale: in questo caso, si interviene neppure a ridurre i costi dell'attività d'impresa, ma addirittura finanziando direttamente il capitale d'impresa rispetto ad imprese il cui capitale è costituito essenzialmente dal mezzo noleggiato o messo a disposizione del trasporto pubblico locale.
Rimane - questa è l'ultima considerazione - un altro dato sconfortante che non riusciamo a cogliere o ad apprezzare: abbiamo, anzi avete l'abitudine di intervenire con interventi di sussidio diretto proprio in quei settori in cui la difficoltà è rappresentata da un difetto di concorrenza. Cioè se esiste un problema rispetto al servizio di trasporto privato con finalità pubbliche (relativo cioè ai taxisti), si tratta essenzialmente di una questione di concorrenza e di mancata liberalizzazione del settore. Non esiste un problema di eccessivo aggravio dei costi per gli insider esistenti. Esiste il problema di aprire finalmente, un mercato che è straordinariamente corporativo e influente sul mercato elettorale.
Voi, quindi, su un mercato già di per sé più protetto da un sistema di licenze che permangono quasi isolate nell'intero panorama commerciale, con un sistema di chiusure molto corporative delle rappresentanze sindacali di questi operatori, che cosa decidete di fare? Non decidete di dare una spallata di liberalizzazione a questo sistema, ma scegliete di finanziare e di sussidiare direttamente gli operatori esistenti, cioè gli attuali taxisti contro i taxisti futuri, gli attuali operatori di autonoleggio contro gli operatori futuri.
Non è assolutamente un caso che questa legge, come tutte le leggi di sussidio diretto di operatori economici particolarmente influenti verificherà una convergenza pressoché unanime di questo Consiglio: vi siete votati una legge (che fortunatamente la Comunità Europea ha rimandato indietro) sulle carcasse animali; vi siete votati una legge per il sostegno economico rispetto a meccanismi che servono in agricoltura contro le calamità naturali; vi votate oggi una belle legge di sostegno dell'attività di taxisti e di autonoleggiatori.
Al di là di questa lettura banale e burocratica di relazioni scritte dagli uffici, vorrei che qualcuno mi spiegasse umilmente la razionalità fra virgolette, economico-politica di un'operazione di questo tipo, che mi pare chiarissima per i beneficiari, che fanno benissimo a rivendicare la protezione dei propri interessi, ma pessima per la collettività locale e forse anche per le casse della nostra Regione.



PRESIDENTE

Chiedo all'Assessore Casoni se vuole intervenire.



CASONI William¸ Assessore ai trasporti

Direi che è stata ampiamente discussa in Commissione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Grazie, Presidente.
Credo che le osservazioni fatte poc'anzi dal Consigliere Palma meritino qualche valutazione da parte dell'Assessore Casoni.
Tra l'altro, ritengo che siano osservazioni sulle quali sia giusto riflettere. Tuttavia, il problema che pone il Consigliere Palma sta a monte, perché effettivamente stiamo modificando una legge regionale già esistente sulla base di osservazioni che sono state avanzate in questi anni, in cui si è sperimentata la legge del gennaio del 2000.
In merito al testo redatto dal Gruppo di lavoro e dalla Commissione ritengo che vi possa essere un sostanziale accordo in Consiglio, perch per alcuni aspetti, va a migliorare quella legge.
Vorrei sottolineare un aspetto sul quale il nostro Gruppo ha posto l'accento in modo particolare, che è quello riferito ad un ulteriore contributo.
La finalità della legge è quella di migliorare il parco macchine dal punto di vista qualitativo in questo caso dei taxista. Si parla spesso del tentativo e degli sforzi che bisogna compiere per migliorare l'ambiente soprattutto nelle città: com'è noto, non solo a Torino ma in molte città del Piemonte e del nord, si chiude il traffico alla domenica. Ma sono soltanto dei palliativi rispetto agli interventi che bisognerebbe fare in modo drastico. Utilizzare un combustibile come il metano o il GPL pu sicuramente migliorare l'ambiente. Dunque, l'inserimento di un ulteriore finanziamento per chi acquista vetture con metano o GPL credo che sia un fatto positivo. E da questo punto di vista questo provvedimento di legge sicuramente migliora il testo avanzato. Ovviamente sarà necessario un gran lavoro per inserire e facilitare l'utilizzo di questi combustibili che potranno davvero migliorare la qualità del nostro ambiente.
Questo provvedimento, che si inserisce nella legge del 2000, è un fatto positivo. Sicuramente saranno necessari altri provvedimenti in questa direzione.
Quindi, rispetto alla legge già esistente, questa proposta sicuramente può facilitare il rinnovo del parco macchine dei taxisti.
Per questo motivo, la questione merita, da parte nostra, un'attenzione particolare. E nell'interpretare, credo, anche il pensiero del Gruppo dei DS, ritengo che si possa esprimere un voto favorevole al provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Casoni.



CASONI William¸ Assessore ai trasporti

Mi sembra opportuno, a questo punto, essendo intervenuto anche il Consigliere Muliere, dare alcune risposte ai dubbi sollevati poc'anzi dal Consigliere Palma.
indubbio che, se parliamo di liberalizzazione dei sistemi, la logica presuppone altri indirizzi e altre scelte strutturali, nelle quali, per non intendiamo inserirci, tanto è vero che si è specificato trattarsi di "Provvedimenti relativi al trasporto pubblico locale non di linea".
Allora dobbiamo, a mio avviso, omogeneizzare le politiche intanto dei trasporti di linea e non di linea, trattandosi ambedue di trasporto pubblico.
Faccio notare che il trasporto pubblico di linea usufruisce regolarmente da sempre di supporti che tendono a modernizzare il sistema tra l'altro, noi siamo la Regione capofila in Italia, quella che ha sostituito più autobus, che ha il parco autobus quasi totalmente dotato di aria condizionata, di pedane, di basse emissioni di gas nocivi, di sviluppo delle tecnologie rapportate al moderno.
E' indubbio anche un altro fatto: che specialmente il mondo del trasporto pubblico non di linea aveva la tendenza, per ottimizzare le proprie economie, ad utilizzare i mezzi sino alla loro naturale funzione.
Ciò vale a dire che io, tassista, se tenevo bene la carrozzeria, avevo interesse ad utilizzare il mio taxi fino alla fine fisica della sua vita perché economizzavo, non acquistavo un'auto nuova e praticavo comunque la stessa tariffa al cliente.
Fatto sta che questi automezzi si sono rivelati proprio - tra il trasporto pubblico di linea o non di linea - i più inquinanti, tant'è vero che l'età media del parco dei taxi è tuttora molto elevata. Nonostante la legge che noi abbiamo fatto, rimane una vita media e un livello di emissioni - proprio alla prova del bollino blu - superiore addirittura alla media delle auto private, quindi dobbiamo fare in modo che ci sia un sistema che incentivi proprio per dare benefici al settore ambientale e anche alla qualità del trasporto pubblico.
E' un trasporto pubblico non di linea, ma per esempio abbiamo previsto che di fatto questi contributi sono erogabili per auto comunque nuove, e sappiamo tutti che le auto nuove, le euro 3 e le euro 4, hanno livelli di emissione decisamente più bassi rispetto a quelli dei veicoli tradizionalmente utilizzati; anche solo rispetto ad auto di due o tre anni fa, il rapporto tra l'euro 3 e l'euro 2 è di emissioni tre volte tanto, nel senso che l'euro 2 ha emissioni tre volte superiori a un euro 3 e addirittura 5-7 volte superiori all'euro 4 che entrerà in vigore il prossimo anno.
Di conseguenza, questa non è un'iniziativa volta a tutelare il mercato che comunque rimarrebbe tutelato. Se noi non attuassimo nessun intervento questo mercato rimarrebbe comunque tutelato, le licenze ci sarebbero comunque, col semplice risultato che noi ci troveremmo dei tassisti o degli autonoleggiatori che hanno tutto l'interesse a girare con automezzi vecchi con emissioni altissime, praticando un rapporto qualità/prezzo non adeguato.
Noi riteniamo che questo debba essere in qualche modo un segnale che avvicini al trasporto pubblico di linea anche il trasporto pubblico non di linea, quindi altri sono i ragionamenti che potrebbero portare invece a una liberalizzazione del servizio. Io non sono tendenzialmente contrario ma è un altro piano di ragionamento.
Com'è noto, nel settore del trasporto pubblico locale negli anni a venire faremo le gare e personalmente non escludo che ciò avvenga, però per il momento abbiamo questo servizio. Sarebbe come dire: lasciamo le società di trasporto pubblico di linea con gli autobus decrepiti, che girino pure tanto a noi cosa interessa? Anche perché dando un contributo alla Sadem o a un'altra azienda, aiutiamo solo la Sadem a comprare un autobus in più.
Nel livello diverso del passaggio da automezzo pubblico di linea a non di linea - comunque è sempre un servizio di trasporto pubblico locale abbiamo tutto l'interesse a che questi mezzi siano i più sicuri, i meno inquinanti, i più incentivanti possibile per la clientela.



PRESIDENTE

Chiede nuovamente la parola il Consigliere Palma per precisazioni.



PALMA Carmelo

Due questioni: la prima inizio a porla in attesa della non discussione del non articolo finanziario di questa legge; la seconda è in risposta al Vicepresidente Casoni.
Qui esiste un problema - mi rivolgo anche al Presidente, chiedendogli un attimo di attenzione - perché noi interveniamo modificando una legge del 2000, la cui norma finanziaria prevedeva stanziamenti a valere sui bilanci preventivi annuali e pluriannuali fino al 2004. Se noi interveniamo dal punto di vista normativo con un'estensione del periodo di corresponsione di questi benefici spostandolo dal 2004 al 2007, non possiamo semplicemente modificare gli articoli di disciplina normativa della legge n. 3/2000, ma dobbiamo inevitabilmente modificare anche l'articolo finanziario della legge del 2000, perché non possiamo avere una legge che, da una parte stabilisce, all'articolo 1, che i contributi sono concessi per il periodo 2000-2007 e, dall'altra parte, avere una norma finanziaria che prevede un meccanismo di autorizzazione legislativa di spesa che si ferma al 2004.
Quindi un problema formale, ma istituzionalmente significativo. Bisogna semplicemente - e invito i proponenti a farlo - ricopiarsi la dicitura con cui normalmente si procede ad approvare le norme finanziarie, diciamo in questo periodo di vacche magre, rinviando la determinazione dello stanziamento alla prossima legge finanziaria.
L'unica cosa che non possiamo fare è tenere una legge che ha un articolo di disciplina normativa che stabilisce finanziamenti fino al 2007 e un articolo di copertura finanziaria che prevede stanziamenti fino al 2004.
Non so se sono stato chiaro; Presidente, spero di non averla annoiata.
Se così non fosse, sarebbe uno straordinario precedente; però, se è uno straordinario precedente, è un precedente, cioè vale ogni volta, non vale discrezionalmente e allora si interviene su una qualunque legge su cui non esiste un'autorizzazione legislativa di spesa e, se la Presidenza accetta questa formulazione dai proponenti, accetterà per sempre questo tipo di formulazione dei proponenti, cosa che io ritengo imprudente anche dal punto di vista istituzionale.
Andando invece su una considerazione più di merito, il parallelo coi servizi di trasporto pubblico locale dell'Assessore Casoni non è pertinente perché, rispetto a questi servizi, la clausola che assicura il mercato e la concorrenza più o meno praticata - in realtà laddove esistono affidamenti diretti è non praticata - è garantita dal meccanismo di aggiudicazione di questi servizi e, laddove interviene il finanziamento pubblico, il finanziamento pubblico interviene cofinanziando le tariffe che graverebbero sugli utenti di questi servizi, non finanziando il capitale d'impresa degli aggiudicatari.
E' vero che esistono contributi per i servizi di trasporto pubblico locale per l'acquisto o l'ammodernamento degli autoveicoli, su questo non c'è dubbio, ma all'interno di un sistema in cui il "mercato" è garantito dalla procedura di aggiudicazione che, in linea teorica - e non solo teorica - dovrebbe essere sempre più concorrenziale all'evidenza pubblica.
Qui non ci troviamo in una situazione di questo tipo, cioè noi non finanziamo in questo modo, attraverso il finanziamento degli autoveicoli una diversa tariffa per gli utenti: noi finanziamo direttamente il capitale d'impresa di questa azienda e sostanzialmente ne finanziamo la valorizzazione patrimoniale. Con interventi di questo tipo non è che andare da Torino a Giaveno costerà di meno, mentre rispetto al trasporto pubblico locale andare da Torino a Giaveno con i finanziamenti regionali costa di meno all'utente finale di questo servizio, che non paga, all'interno della tariffa che viene praticata, il costo del rinnovo del parco degli autoveicoli e così via.
In questo caso ci troviamo di fronte ad un sistema di tariffe che rimane sostanzialmente immutato, con un finanziamo diretto - ripeto - al capitale d'impresa dei noleggiatori. Quindi anche da questo punto di vista non esiste un parallelo pertinente, perché da una parte ci troviamo in un meccanismo più o meno praticato di mercato e, dall'altra parte, ci troviamo all'interno di un meccanismo di non mercato, garantito da un lato dal sistema delle licenze e, dall'alto, da forme di incentivo economico che la Regione in questo modo stabilisce unicamente a favore degli operatori esistenti. Perché non è vero che non esista un costo di mercato per il tassista esistente nel non intervenire rispetto al proprio autoveicolo.
Perché una gestione dissennata del proprio capitale lo espone all'interno di un sistema assai poco concorrenziale, comunque in parte ai venti della concorrenza. In un sistema in cui noi, agli attuali operatori, finanziamo il parco degli autoveicoli in una misura molto consistente (il 20%) con un contributo aggiuntivo nel caso di alimentazione a metano o bifuel, ci troviamo di fronte ad un provvedimento che ha un significato affatto diverso e che non contribuisce in nessuna misura a ridurre le emissioni e l'inquinamento atmosferico. Vice Presidente Casoni, lei dovrebbe portare qualche dato per spiegare in quale misura lo 0,00001% dell'ambiente piemontese è migliorato dalla riduzione dell'inquinamento atmosferico prodotto dai nuovi taxi acquistati con il contributo della Regione.
Bisognerebbe anche tentare di giustificare perché lo 0,00001% deve costare quattro miliardi ai contribuenti piemontesi.



PRESIDENTE

Rispondo alle istanze presentate dal Consigliere Palma, dicendo che, a mio avviso, questa legge è ammissibile così com'é stata formulata, in ordine agli impegni finanziari. Innanzitutto perché è una legge che si inserisce come modifica di una precedente legge e, quindi, come tale, va assolutamente valutata. E quali modifiche apporta? Apporta due ordini di modifica: la prima con riferimento al periodo di validità della legge.
Possiamo anche dire questo, perché una legge può anche prevedere un periodo di applicazione, e ovviamente lasciando inalterato il criterio del quinquennio, se si partiva dal 2000 nella vecchia formulazione, oggi si parte dal 2003. Poi interviene con riferimento ai criteri per i quali viene concesso il contributo e ai soggetti del quale beneficiano; Però non interviene con riferimento alla parte finanziaria. Infatti questa legge non contiene una norma finanziaria, perché in tutto e per tutto rimanda alle disposizioni della precedente legge e poi rimanda, come tutte le leggi alle previsioni di bilancio di anno in anno per la loro copertura. Quindi questa è la mia risposta in merito.
ART. 1 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ART. 2 Passiamo ora all'esame dell'art. 2.
Ha chiesto la parola il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Prendo atto della spiegazione del Presidente. Questo vuol dire che ogni qualvolta s'interverrà su una legge nella quale l'autorizzazione legislativa di spesa si ferma a una certa data - e in questo caso si ferma al 2004 perché non esiste autorizzazione legislativa di spesa oltre al 2004 è possibile con una legge di disciplina prevedere stanziamenti, e quindi finanziamenti anche per gli esercizi successivi. Se questo le sembra ragionevole dal punto di vista istituzionale, lo faccia pure. L'unica avvertenza con un piccolo monito a cui la richiamo è che ogni volta che lei si troverà emendamenti o proposte di legge che intervengono rispetto a provvedimenti in cui l'autorizzazione legislativa di spesa o è scaduta o è in scadenza, lei li tratterà negli stessi termini. Qui c'é una legge in cui la norma finanziaria, che rimane in piedi,si ferma al 2004. L'Assessore Casoni le potrà spiegare che nell'annuale e nel pluriennale lui ha inserito nei capitoli della Direzione competente questi finanziamenti fino al termine stabilito dall'articolo finanziario, che ricordo è l'art. 6 e 7 della legge n. 3/2000. Questa è la situazione. Non lo avrebbe potuto inserire nel pluriennale, a meno che, con una norma della finanziaria, non si intervenisse esattamente sull'autorizzazione legislativa di spesa. Se lei accetta una formulazione di questo tipo per non prendersi banalmente la briga di ricopiarsi un qualunque dispositivo finanziario di una qualunque legge che abbiamo approvato dal primo gennaio fino a questo momento, lo faccia pure. Rimane però il problema che, ogni qualvolta, qualunque Consigliere interverrà su una qualunque legge, in cui esiste una certa spesa stabilita in una certa misura per un certo periodo, e quel Consigliere interverrà accrescendola ed estendendola per un periodo diverso, lei riterrà ammissibile un emendamento di questo tipo. Io ne prendo atto, se lei conferma questa scelta la conferma istituzionalmente.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ma rimango fermo sulla mia posizione. La legge è da intendersi nel suo complesso, e quindi c'é la norma finanziaria ed è quella della precedente legge. E' come se fosse qui interamente ricopiata. Io ho questa opinione. Non pretendo di avere sempre ragione, però questa è la mia opinione.
Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese, tramite procedimento elettronico, sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
ART. 3 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 3, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
ART. 4 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 4, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Per dichiarazione di voto ha chiesto la parola il Consigliere Palma.
Ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Riassumo brevemente il senso della mia opposizione molto blanda e non ostruzionistica a questo provvedimento, che mi pare essere un'opposizione di merito. Poi si può giudicare anche in modo diverso, con un'ostilità preconcetta nei confronti della categoria dei tassisti, ma non penso sia un caso di questo tipo. Prendo semplicemente atto che noi su questo provvedimento stiamo facendo dal punto di vista tecnico una cosa discutibile, molto discutibile. E io non voglio neanche discutere, ma prendo semplicemente atto - lo ripeto per l'ennesima volta - che quando le arriverà un emendamento di questo tipo su una qualunque legge, da parte di qualunque Gruppo, senza uno schieramento diffuso a sostegno, non della discussione, ma del voto del provvedimento, lei lo tratterà negli stessi termini. Quindi, è passato il principio che l'autorizzazione legislativa di spesa 2004, è possibile seguire una disciplina normativa che rimanda al 2007. Noi ne prendiamo atto molto tranquillamente.
La seconda considerazione, invece, è più propriamente politica. Prendo atto che, in una giornata in cui per una intera seduta l'opposizione non ha tenuto il numero legale alla maggioranza, su nessun provvedimento, neanche su quelli condivisi, su questo provvedimento, invece, di sostegno dell'attività economica dei tassisti, sostanzialmente, non l'intera opposizione, ma una buona parte dell'opposizione del centrosinistra, ha tenuto il numero legale alla maggioranza. Che, secondo me, è molto significativo non solo del significato politico, ma dalla logica di provvedimenti di questo tipo. La logica di provvedimenti di questo tipo è la logica che costringe all'accattonaggio le categorie economiche costringendo tutte quanti le corporazioni avvenire, tentando di mettere d'accordo tutti i Gruppi politici e tentando di farsi sostenere dallo schieramento più ampio di tutti i Gruppi politici, e mette istituzionalmente, i Gruppi consiliari e i singoli Consiglieri nella posizione non dei legislatori, ma degli elargitori di provvidenze. Laddove esistono provvidenze da elargire, ripeto, a categorie molto significative ed influenti dal punto di vista elettorale, oltre che molto organizzate dal punto di vista sindacale, non esiste più opposizione.
Un provvedimento di questo tipo se avesse interessato settori o attività economiche di tipo diverso, sarebbe stato discusso in maniera molto più problematica sia da parte della maggioranza che da parte dell'opposizione. Questo provvedimento, che è da manuale di sostegno, di riconoscimento del potere corporativo di un settore e di riconoscimento di un ruolo anomalo dell'istituzione, registra una convergenza così ampia.
Ne prendo atto, e annuncio il voto contrario, penso isolato, del Gruppo Radicale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Noi abbiamo votato perché siamo firmatari del provvedimento di legge prima non eravamo firmatari, pur condividendo il testo, quindi mi pare che fosse logico il nostro atteggiamento.
Del resto credo sia stato determinante il voto del Gruppo Radicale per l'approvazione della legge sul buono scuola e noi abbiamo contestato il merito, ma non il fatto che il Gruppo Radicale contribuisse a mantenere il numero legale su un provvedimento che il Gruppo riteneva importante. Credo che il Consigliere Palma abbia posto una questione merito, tuttavia vorrei ricordare al Consigliere che se noi stiamo contribuendo a sostenere il patrimonio della categoria dei tassisti, ricordo anche che la Regione contribuisce non soltanto al mantenimento di tratti di linee perch svolgono uno servizio pubblico le aziende che gestiscono il servizio autobus in alcuni territorio della regione, ma la Regione contribuisce al rinnovo del parco macchine di quelle aziende. Non possiamo usare due pesi e due misure.
Dopodiché, se vogliamo discutere di una questione importante come quella che ha posto il Consigliere Palma, discutiamo, però siamo in presenza di una legge che è entrata in vigore nel 2000, quindi è chiaro che io intervengo sulla modifica che stiamo attuando. Se vogliamo, invece intervenire sul merito della legge del 2000, dobbiamo modificarla in altro modo, cioè eliminandola perché si interviene contribuendo al rinnovo del parco macchine, in questo caso della categoria dei tassisti.
Se vogliamo evitare di usare due pesi e due misure, se contribuiamo come Regione, al mantenimento delle linee o al rinnovo di parco macchine di aziende che gestiscono trasporto pubblico di linea, in questo caso interveniamo nel trasporto pubblico non di linea come sottolinea anche la legge. Mi pare che sia una discussone di principio che si può fare, ma non in questo caso e proprio per questo ribadisco il nostro voto a favore del provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valvo per dichiarazione; ne ha facoltà.



VALVO Cesare

Ci accingiamo a votare un provvedimento atteso dalla categoria dei tassisti. Voglio ricordare che i tassisti svolgono un servizio pubblico non a caso il provvedimento che ci accingiamo a licenziare parla di interventi finanziari per il miglioramento dei servizi complementari al trasporto pubblico locale. Non è una legge nuova, quindi mi meraviglio dell'intervento del Consigliere Palma, non andiamo ad approvare una legge nuova, ma una modifica ad una legge del 2000 che aveva previsto un trasferimento di fondi alle Province. Dopo due anni di applicazione della legge, abbiamo potuto verificare come la categoria dei tassisti non potesse beneficiare a pieno del provvedimento in quanto, i criteri che in esso erano stati indicati, non rispondevano alla situazione oggettiva in cui versano i conduttori di taxi.
Per le ragioni che sono già state esposte, sono stati migliorati questi criteri e quindi crediamo che il parco auto dei tassisti della regione Piemonte possa essere migliorato con l'acquisto di autovetture a basso tasso di inquinamento.
Il Gruppo di Alleanza Nazionale saluta con favore il provvedimento e naturalmente il nostro voto sarà a favore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo di legge.
L'esito della votazione è il seguente: Presenti 40 Consiglieri Votanti 39 Consiglieri hanno risposto Sì 38 Consiglieri ha riposto NO 1 Consigliere non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Informo i Consiglieri sull'ordine dei lavori. Proseguirei i lavori del Consiglio con la trattazione dei punti 6), 7) 8) all'o.d.g. e incardinerei il punto 9) anche perché il Vicepresidente Riba, che aveva seguito questa legge unitamene all'Assessore Vaglio, oggi è fuori Torino. Concluderei poi la seduta. Non so a che ora finiremo la trattazione dei punti, tuttavia se siete d'accordo su questo programma nel giro di un paio d'ore è previsto di concludere i lavori del Consiglio e, quindi provvederei a sconvocare la seduta serale.


Argomento: Disciplina prezzi - Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Esame ordine del giorno n. 775 "Crisi settori turistico in Europa e negli USA e proposte per il rilancio dello stesso (deducibilità dell'IVA per il turismo)"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 775, di cui al punto 6) all'o.d.g., presentato dai Consiglieri Cattaneo, Angeleri, Costa Rosa Anna, Deorsola, Botta, Vaglio, Mercurio, Tomatis, Rossi Oreste, Saitta e Caracciolo.
La parola al Consigliere Cattaneo per l'illustrazione.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, abbiamo promosso tale ordine del giorno, ma abbiamo aperto la sottoscrizione da parte di altri Consiglieri, alcuni lo hanno fatto, anche dell'opposizione, altri hanno comunque già espresso una loro attenzione quanto meno al tema che proponiamo all'attenzione del Consiglio.
Il tema è il seguente: come è noto, dall'11 settembre 2001, prima, e poi, per un'evoluzione mondiale, nonché anche con il periodo pre, durante e post guerra in Iraq, vi è stata una contrazione del mercato turistico che di fatto, ha provocato, in particolare, in Europa, un danno significativo e una riduzione importante del mercato turistico.
In queste settimane, il Governo nazionale ha aperto un dibattito all'interno del Consiglio dei Ministri e all'interno del Parlamento per iniziative, sia da parte del Governo e sia da parte del Parlamento nazionale, relative al sostegno dell'economia e al rilancio dei consumi.
Di fatto, l'ordine del giorno mira a chiedere al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore al turismo di sensibilizzare il Governo nazionale su due temi importanti, che, da un lato, hanno un costo significativamente contenuto e, dall'altro lato, hanno una grande valenza a sostegno del turismo e del mercato, quindi, anche della stessa occupazione.
Sono sostanzialmente i seguenti: il primo, che è quello più importante chiede al Governo nazionale, nell'ambito delle proprie iniziative, e al Parlamento di rendere, così com'è stato fino a pochi anni fa e com'è tuttora in tutti gli altri Paesi dell'Unione europea, deducibile l'Imposta sul Valore Aggiunto per le imprese e i professionisti che organizzano e partecipano ai congressi.
Questo vuol dire che potrebbe esserci un rilancio del turismo congressuale che, in particolare, è un turismo importante nel nostro Paese e nella nostra Regione. Ricordo che nella nostra Regione vi sono tra i centri congressi e aziende alberghiere con annesso centro congressi più importanti o fra i più importanti del Paese.
Questo non comporterebbe un danno, tutt'altro, e non creerebbe alcun documento al bilancio dello Stato; è evidente che con il rilancio del mercato, qualora il Governo dovesse sostenerlo, e il sostegno al settore del turismo ci sarebbero un maggiore volume d'affari e minori problemi su un'eventuale crisi occupazionale, quindi, un rilancio degli stessi consumi.
Il secondo intervento concerne la sensibilizzazione del Governo relativamente ad una riduzione dell'aliquota IVA dall'attuale 10% al 7% per le aziende alberghiere ed extralberghiere. Il 7% è l'aliquota della maggior parte dei Paesi dell'Unione europea ed è l'aliquota del Regno di Spagna che è uno dei mercati turistici principalmente concorrenti con il mercato italiano, è certamente un mercato molto simile al mercato italiano e piemontese. Come è noto, anche la Spagna ha un'offerta turistica molto simile alla nostra che spazia dai mari, ai laghi e alle montagne soprattutto, è il secondo Paese, dopo l'Italia e in Europa, ad avere delle attrattive culturali e paesaggistiche che ne fanno un mercato simile. C'è una sorta di concorrenza sleale, ma, soprattutto, vi è una sperequazione che mette in condizione l'Italia di partire con un'offerta al turista, che oggi, per ovvi motivi, è molto attento al costo del soggiorno, del 3%, che è esattamente il differenziale dell'Imposta sul Valore Aggiunto.
Concludo l'intervento con la seguente riflessione: è ovvio che noi sosteniamo questa richiesta, sostenuta anche da altre Regioni, perché non può che essere, naturalmente, un provvedimento nazionale, in quanto la competenza fiscale è competenza esclusiva dello Stato ed è logico che anche se così non fosse, non potrebbe essere una Regione concorrente o maggiormente conveniente per privilegi, tra virgolette, anche se questi non sono privilegi, rispetto ad altri.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 775, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale atteso che in Europa e negli USA, in seguito al noto evento dell'11 settembre 2001, è in atto una grave crisi del settore turistico peraltro aggravatasi successivamente alla guerra in Iraq premesso che il turismo italiano nel 2002 ha fatturato 72 miliardi di euro, perdendo quasi 3 miliardi di euro per spese turistiche degli stranieri nel nostro Paese che le previsioni, elaborate dai Centri Studi delle Associazioni di Categoria, prevedono una minor spesa per vacanze estive 2003 degli italiani di oltre 3 miliardi di euro ed una perdita di entrate valutarie nei primi mesi del 2003 pari già ad 1 miliardo di euro considerato che di fronte ad una situazione così difficile le aziende alberghiere, che costituiscono uno degli elementi portanti dell'economia turistica della nostra regione, nonché del nostro Paese, concorrendo per quasi un terzo al giro nazionale di affari del settore, vivono un momento di grave difficoltà impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore al Turismo a rappresentare la situazione in sede di Governo, chiedendo al Consiglio dei Ministri di disporre: la deducibilità dell'IVA per il turismo congressuale, segmento turistico in espansione e capace di destagionalizzare il settore la riduzione dell'Iva per gli alberghi dal 10% al 7%, allineandola a quella della Spagna, diretto competitore con il mercato turistico italiano." Il Consiglio approva.


Argomento: Opere pubbliche

Esame proposta di legge n. 359: "Interventi speciali in favore di piccole e medie imprese commerciali, artigiane e di servizi economicamente danneggiate dai cantieri per la realizzazione della metropolitana, del passante ferroviario e delle infrastrutture per i XX giochi olimpici invernali 'Torino 2006'"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora la proposta di legge n. 359, di cui al punto 7) all'o.d.g.
I relatori sono i Consiglieri Marcenaro e Saitta.



MARCENARO Pietro, relatore

Do per letta la relazione, il cui testo recita: "La presente proposta di legge si pone l'obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali e produttivi delle piccole e medie imprese commerciali, di servizi e artigiane che risentano di decrementi del volume d'affari in relazione ai disagi connessi alla realizzazione della metropolitana automatica di Torino, del passante ferroviario torinese nonché delle opere e delle infrastrutture previste su tutto il territorio regionale per i XX Giochi olimpici invernali 'Torino 2006'.
I rilevanti investimenti in infrastrutture ed opere pubbliche necessarie per i prossimi Giochi olimpici invernali, così come la realizzazione di grandi progetti relativi alla mobilità collettiva (quali la linea 1 della metropolitana automatica torinese e lo stesso passante ferroviario), avranno senza dubbio notevoli e positive ricadute sull'economia dell'intera Regione, sulla capacità di attrazione turistica del Piemonte nonché sulla possibilità di movimento dei cittadini.
Gli interventi citati, in corso di realizzazione o progettazione rappresentano dunque un'occasione importante per la modernizzazione ed il rilancio della nostra Regione ed il loro compimento nei tempi prefissati costituisce un'esigenza primaria per l'intero sistema piemontese delle autonomie locali.
Considerato che dalla realizzazione delle opere sopra ricordate è lecito attendersi esternalità positive per tutto il territorio regionale si ritiene tuttavia non equo far subire degli inevitabili danni ad un ristretto gruppo di imprese collocate fisicamente in prossimità dei cantieri.
La presente proposta di legge, riconoscendo la valenza eccezionale delle opere e delle infrastrutture in via di realizzazione, prevede pertanto interventi di tipo speciale a salvaguardia dei livelli occupazionali e produttivi delle imprese commerciali, artigiane e di servizi che subiscano un decremento del volume d'affari direttamente imputabile alla realizzazione delle predette opere pubbliche.
Le precedenti esperienze, ed in particolare quella relativa alla prima tratta del passante ferroviario torinese, testimoniano infatti che la chiusura di alcune arterie automobilistiche, la deviazione dei percorsi dei mezzi pubblici, le difficoltà di parcheggio, il disagio di avvicinamento ad aree con lavori in corso producono un calo sensibile dei fatturati degli esercizi commerciali, artigiani e di servizi, con ripercussioni tanto più rilevanti quanto minore è la dimensione dell'impresa.
Si ritiene che la passata esperienza possa ragionevolmente ripresentarsi, ed in forma peggiore, nella realizzazione delle opere citate nella presente proposta di legge, atteso che alcune aree della Regione (e specialmente l'area urbana torinese) saranno oggetto di numerosi interventi, necessariamente contestuali, con tempi di completamento molto ridotti.
Al fine pertanto di tentare di porre rimedio, almeno parzialmente, ad una prevedibile sofferenza produttiva ed occupazionale delle piccole imprese interessate da tali opere, viene prevista l'istituzione nel bilancio regionale di un fondo rischi speciale che consenta di concedere, a favore delle imprese danneggiate, contributi in conto capitale o in conto interessi, garanzie sui prestiti o finanziamenti agevolati.
La proposta di legge affida infine alla Giunta regionale il compito della definizione di tutti gli aspetti attuativi, compresa la determinazione delle tipologie di imprese potenzialmente beneficiarie degli interventi e gli ambiti territoriali dei comuni interessati cui applicare i benefici della presente iniziativa legislativa.
Si procede di seguito ad una breve descrizione degli articoli contenuti nella proposta di legge.
L'articolo 1 precisa le finalità del provvedimento in esame, che consistono, come già ricordato, nella salvaguardia dei livelli occupazionali e produttivi delle piccole e medie imprese commerciali, di servizi e artigiane messi in pericolo da decrementi nel volume d'affari collegati ai disagi derivanti dalla realizzazione della metropolitana automatica e del passante ferroviario di Torino, nonché delle opere e delle infrastrutture previste per i XX Giochi olimpici invernali 'Torino 2006'.
Con l'articolo 2 vengono identificati i destinatari degli interventi nelle piccole e medie imprese, come definite dalla normativa vigente operanti nei settori suindicati ed aventi sede negli ambiti territoriali dei comuni interessati dalla opere pubbliche, che dovranno essere individuati in modo specifico con deliberazione della Giunta regionale. E' altresì specificato che, qualora l'impresa abbia sede legale fuori di tali ambiti, per 'sede' deve comunque intendersi anche la sede operativa o l'unità locale operativa ricadente negli ambiti stessi.
Per le finalità della presente proposta di legge viene istituito dalla Regione, ai sensi dell'articolo 3, un fondo rischi speciale, alimentato dai finanziamenti regionali, dagli interessi maturati sugli stanziamenti non utilizzati e dai rientri, per capitale e interessi, delle somme anticipate a titolo di finanziamento, oltre che da eventuali disponibilità finanziarie assegnate alla Regione da normative statali e comunitarie. Possono inoltre confluire nel fondo contribuzioni di soggetti pubblici e privati erogate per le medesime finalità. Il fondo, costituito presso la Finpiemonte Spa, è articolato in sezioni corrispondenti alle diverse tipologie di intervento previste dalla proposta di legge, e le sue risorse costituiscono patrimonio della Regione: pertanto, al termine delle opere in relazione alle quali sono disposti gli interventi disciplinati nel provvedimento, le somme residue dovranno essere restituite all'ente regionale per il loro utilizzo ai fini di promozione e sviluppo delle categorie di imprese interessate.
Con l'articolo 4 si procede all'individuazione delle tipologie di intervento, le quali, in relazione all'entità e alla gravità del decremento del volume d'affari subito dalle imprese, possono consistere in contributi in conto capitale o in conto interessi, nella concessione di garanzie sui prestiti oppure in un finanziamento agevolato.
Inoltre, dopo avere chiarito il concetto di 'decremento del volume d'affari' - basato sulle dichiarazioni IVA delle imprese - si precisa che: i benefici del presente provvedimento sono cumulabili con quelli previsti, per le medesime finalità, da altre norme comunitarie, nazionali o regionali l'impresa che ha beneficiato di uno degli interventi può presentare ulteriore domanda per gli anni successivi solo nel caso in cui permangano nei suoi confronti le condizioni di disagio, e purché l'intervento richiesto appartenga ad una tipologia diversa rispetto a quello già ottenuto nel precedente anno i benefici possono essere richiesti per la sola parte dell'anno (purch non inferiore a novanta giorni) in cui l'impresa ha subito un decremento del volume d'affari riconducibile a disagi connessi alla realizzazione delle opere pubbliche.
Come già ricordato, la definizione degli aspetti attuativi della presente proposta di legge è affidata, ai sensi dell'articolo 5, alla Giunta regionale che, entro sessanta giorni, deve determinare i criteri e le modalità degli interventi a favore delle imprese aventi titolo, nel rispetto del principio comunitario del 'de minimis' di cui al regolamento (CE) n. 69/200 della Commissione ed in osservanza di quanto stabilito dal decreto legislativo n. 123/1998, relativo a disposizioni per la razionalizzazione degli interventi di sostegno pubblico alle imprese.
La Giunta regionale è inoltre tenuta al monitoraggio degli interventi concessi, al fine di verificare lo stato di attuazione degli stessi rispetto alle disponibilità del fondo. Sulla base di tali dati, l'organo esecutivo deve inviare una relazione al Consiglio regionale entro il mese di giugno di ogni anno, contenente tra l'altro il fabbisogno finanziario del fondo, l'esigenza eventuale di ulteriori e nuove forme di intervento o la segnalazione della necessità di apportare modifiche all'entità dei benefici erogabili.
Le disposizioni finanziarie contenute nell'articolo 6 autorizzano, per l'attuazione della presente legge nell'anno 2003, una spesa ammontante ad un milione di euro. Per gli anni 2004 e 2005 l'autorizzazione di spesa sarà disposta con la relativa legge finanziaria regionale. Infine, l'articolo 7 prevede la clausola d'urgenza per l'entrata in vigore del presente provvedimento.Considerato l'approfondito esame di cui la proposta di legge è stata oggetto in sede di Commissione consiliare, anche con lo svolgimento di ampie consultazioni con i soggetti interessati, se ne chiede una rapida approvazione da parte dell'Aula consiliare.



PRESIDENTE

Non essendoci interventi, passiamo alla votazione dell'articolato di tale proposta di legge.



PRESIDENTE

ART. 1



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ART. 2



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Presidente, probabilmente presi dalla foga di questo ordine del giorno che sta sfornando altri ordini del giorno, leggi, disegni e progetti di legge, non ci siamo soffermati sulla proposta di legge n. 359.
Per una questione di correttezza, essendo in Consiglio regionale volevamo richiedere, come maggioranza, il parere della Giunta, e quindi degli Assessori competenti su questa materia.
Mi sembra doveroso, posto che questa partita dovrà comunque essere gestita anche dalla Giunta.



PRESIDENTE

L'intervento della Giunta è sempre auspicabile. Devo però riscontrare che in Commissione vi è stata una votazione...
La parola al Consigliere Cattaneo sull'ordine dei lavori.



CATTANEO Valerio

Presidente, volevo fare un intervento sulla questione posta all'attenzione dell'aula, quindi su questa proposta di legge. In effetti anche se non sono Commissario, di tanto in tanto, per ovvi motivi, mi capita di presenziare ai lavori della VII Commissione, così come ho fatto in occasione di questa proposta di legge. E come i colleghi ricorderanno fu fatto non dico un patto, ma fu detto in Commissione che si sarebbe licenziata questa proposta di legge - era, se non ricordo male, il 22 maggio 2003 - anche se l'Assessore Pichetto, presente in Commissione, aveva ricordato e informato la Commissione che, anche in considerazione della presentazione di questa importante proposta di legge e del dibattito che ne era scaturito in Commissione e non solo, era stato già assunto un atto amministrativo da parte della Giunta regionale, la quale, con propria deliberazione, aveva di fatto anticipato e superato (anche perché erano stati introdotti altri interventi oltre a quelli proposti) quanto previsto da questa legge.
In buona sostanza, quanto previsto dalla legge nel merito è già di fatto vigente ed operativo, perché con atto amministrativo della Giunta regionale è già stato fatto, lo dico in maniera molto semplice. Anzi, è stato fatto molto di più.
chiaro che questa è una proposta di legge. Ed essendo in fase di discussione in questo Consiglio regionale, qualora confermata, dovrà avere un suo prosieguo ed essere posta regolarmente in votazione. Non vorrei che dovessimo fare oggi in aula quello che abbiamo fatto il 22 maggio in Commissione, cioè che nella consapevolezza che quanto previsto è già vigente con atto amministrativo (quasi per la prima volta nella storia della Regione o quantomeno in questa legislatura, visto che io, come la maggior parte dei colleghi, sono arrivato qui nel maggio del 2000), si vada a convertire, anche se mi rendo perfettamente conto di dire qualcosa di grande, un decreto legge della Giunta regionale, che non può essere così definito, perché è semplicemente un atto amministrativo; è una deliberazione della Giunta regionale.
Chiederei, quindi, un approfondimento su questo punto. Quantomeno senza voler raggirare niente e nessuno, chiederei anch'io che fosse presente l'Assessore competente Pichetto qualora non vi sia la volontà di ritirare questa proposta di legge, in modo che ci possa essere un confronto proprio nell'interesse e nel pieno rispetto dei proponenti di questo provvedimento, che è, e resta, una proposta che deve rimanere all'attenzione dell'aula.
Con la presenza dell'Assessore Pichetto, credo che si possa affrontare in modo più organico e completo quello che forse, in modo non completo (perché non sempre partecipo ai lavori della VII Commissione), ho cercato di dire.



PRESIDENTE

Si può porre una questione sospensiva, anche perché abbiamo votato soltanto la finalità, quindi il resto degli articoli è votabile discutibile e, con il nostro emendamento, anche emendabile. Lei, quindi chiede di rinviarla alla prossima seduta, quando sarà presente l'Assessore Pichetto, per la discussione degli articoli. Su questo punto possono intervenire un Consigliere a favore e uno contro. Oppure interviene sull'ordine dei lavori.
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Lei non ha dato la parola al Consigliere Cattaneo sull'ordine dei lavori ma in merito all'articolo. Lo dico semplicemente perché se qualcun altro volesse intervenire, ovviamente non siamo in una fase procedurale di ordine dei lavori.
Francamente, Presidente, spero che nella sua funzione ci dia atto che sarebbe un po' singolare se le cose fossero andate come il Consigliere Cattaneo ha riferito, cioè se si fosse approvato all'unanimità, dopo un lavoro in Commissione, un testo di legge, per chiederne, poi, il ritiro in aula nel momento in cui viene posto in discussione. Siccome sento adesso questa ipotesi, non posso che manifestare più che una contrarietà una certa sorpresa e un certo stupore per una cosa della quale non comprenderei il significato.
Naturalmente esistono i modi per una maggioranza per contrastare una proposta se la ritiene non solo sbagliata, ma anche pleonastica, superflua o sostanzialmente retorica. Se questa è la vostra opinione, sapete come si fa.
Se dopo una procedura viene approvato un progetto di legge, penso che questo sia fatto perché l'aula possa valutarlo e, esprimendo un giudizio di merito, confermare la sua valutazione. Per noi esistono le condizioni per cui questo provvedimento sia conclusivamente approvato. Se la maggioranza si prenderà la responsabilità di non approvarlo, ne prenderemo atto e rientrerà semplicemente nell'ordine delle valutazioni che faremo.



PRESIDENTE

Esistono due opzioni: potremmo fare un dibattito sull'art. 2 e poi porre in votazione la questione sospensiva, oppure potremmo non votare la questione sospensiva e stabilire, se l'aula acconsente, di riprendere l'esame di questa proposta di legge nella prossima seduta.



MARCENARO Pietro

Come credo lei abbia sentito - spero che risulti a verbale - il Consigliere Cattaneo prima della sospensione ha chiesto ai presentatori di ritirare il provvedimento.



PRESIDENTE

Dico quello che ho capito io.
Io ho capito che si chiedesse che questa discussione, e segnatamente la discussione degli articoli centrali, dal n. 2 in poi, avvenisse alla presenza dell'Assessore Pichetto. Perlomeno io ho capito questo.
La parola al Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Presidente e colleghi, in qualità di Presidente della VII Commissione vorrei ricordare che questo provvedimento è stato votato a maggioranza dalla stessa Commissione. Nelle more dell'approvazione di questo provvedimento, peraltro, sono state apportate anche delle modifiche alle leggi n. 28 e n. 21 sul commercio e al Testo Unico sull'artigianato prevedendo l'istituzione della cosiddetta Sezione Emergenze, che riguarda proprio le imprese che sono destinatarie di questo provvedimento.
Vorrei ricordare, altresì, che sul bilancio della Regione del 2003 sono stati stanziati 23.5 milioni di euro per il credito alle piccole imprese commerciali, di cui 2 milioni sono specificamente destinati alle aziende situate nelle aree coinvolte dai cantieri della metropolitana del passante ferroviario. Quindi, come Alleanza Nazionale, chiederei ai colleghi di sospendere l'esame di questo provvedimento e di attendere la presenza dell'Assessore Pichetto per le opportune verifiche, per evitare di andare ad approvare una legge che, di fatto, potrebbe risultare superata.



PRESIDENTE

La richiesta è chiara.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Non comprendo come mai il Presidente della VII Commissione, di fronte ad un provvedimento nel quale era stato scritto "Approvato all'unanimità" oggi debba dire "Approvato a maggioranza".
Vorrei sapere il perché.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, rettifichiamo che è stato approvato all'unanimità.
Consigliere Cattaneo, se l'Aula acconsente votiamo la sospensiva.
La parola al Consigliere Cattaneo per precisare la propria richiesta di sospensiva.



CATTANEO Valerio

Innanzitutto, nessuno vuole calpestare il diritto dei presentatori di andare avanti, o del Consiglio regionale di esaminare la proposta.
Come ho già espresso in premessa, si tratta di una proposta di legge a tutti gli effetti (peraltro firmata da Consiglieri appartenenti a molti Gruppi); avevo solo affermato che sarebbe stato più utile, proprio per confrontarci e per assumere decisioni con serenità e convinzione, avere la presenza dell'Assessore Pichetto Fratin (che certamente può argomentare e porre il Consiglio in condizione di confrontarsi in modo più concreto su quanto ho espresso) e del primo firmatario e co-relatore del provvedimento Antonio Saitta, che l'ha seguito in Commissione. Molte volte (alcune volte strumentalmente, ma non è questo il caso) un decreto legge non è stato trattato perché assente l'Assessore competente. Ciò detto, siamo disponibili a trattarlo nel prossimo Consiglio regionale, garantendo che l'Assessore Pichetto Fratin, per quanto comporta alla maggioranza e alla Giunta regionale, sia presente. Non si vuole creare nessun incidente o alcuna furbata. Su questo credetemi: lo vogliamo fare per essere convinti e quanto io stesso ho riferito è una visione parziale, avendo avuto la fortuna e l'opportunità di essere presente quel giorno alla VII Commissione, non sono Commissario, ma come Presidente di Gruppo. Ritengo che con la presenza dell'Assessore si possa avere tutti gli elementi utili per confrontarci e per permettere al Consiglio regionale di assumere una decisione seria e convinta, qualunque essa sia.



PRESIDENTE

Possiamo, quindi, trattarla come primo punto nel prossimo Consiglio regionale.
Rinvio, quindi l'esame della proposta di legge n. 359 alla prossima seduta consiliare.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Proposta di deliberazione n. 220 "Modifica alla deliberazione del Consiglio regionale n. 442-14210 del 30 settembre 1997: nuova declaratoria del settore promozione del patrimonio culturale e linguistico (n. 32.5) della direzione regionale Promozione attività culturali, istruzione e spettacolo (n. 32)" (rinvio)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 8) all'o.d.g. "Modifica della deliberazione del Consiglio regionale n. 220." L'Assessore Leo è assente perché impegnato altrove, quindi rinvio alla prossima seduta l'esame della proposta di deliberazione n. 220.


Argomento: Comunita' montane - Montagna

Esame testo unificato disegno di legge n. 375 e proposta di legge n. 262 "Modifiche alla legge regionale 2 luglio 1999, n. 16 (Testo unico delle leggi sulla montagna)"


PRESIDENTE

Il Vicepresidente Riba ha comunicato che possiamo iniziare a leggere la relazione del testo della legge e poi sospendere il provvedimento.
Prima di proseguire riassumo brevemente la situazione: martedì prossimo riprenderemo i punti 7) e 8) all'o.d.g. per arrivare al punto 9) all'o.d.g..
Oggi, il Consigliere Manolino svolgerà la relazione.
La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano, relatore

Trattandosi di una relazione prevista in comproprietà con il Consigliere Lido Riba, essendo stato così deciso in sede di Commissione la darei per letta. Poiché mi pare che l'intendimento del Consiglio sia di riuscire ad incardinare il testo, cominciando a comunicare i principi fondamentali della legge, la leggo brevemente, in modo da offrire ai colleghi commissari un'ipotesi di lavoro, anche mentale, per poterla poi discutere nelle prossime sessioni.
Nel febbraio 2001 sono state assegnate alla VIII Commissione proposte di legge di iniziativa consiliare nn. 251 e 252, relative alle modifiche delle zone omogenee ai sensi della legge n. 265/99, cogliendo le indicazioni avanzate dagli Enti locali.
La proposta di legge n. 251 aveva, come finalità, il riconoscimento dell'appartenenza del Comune di Murazzano all'Alta Langa; la n. 262 proponeva di ridelimitare i confini delle Comunità Montane della Bassa e dell'Alta Valle Elvo, al fine di comprendere, in quest'ultima, il Comune di Zubiena.
Successivamente, è stato presentato dalla Giunta regionale il disegno di legge n. 375, conseguente all'entrata in vigore del decreto legislativo n. 267 e, in armonia con i nuovi principi, il ddl proponeva di consentire un largo margine di autonomia agli Enti montani.
Il disegno di legge è poi stato assegnato, in sede referente, alle Commissioni III e VIII e il 13 maggio 2002, pur decidendo di indire consultazioni con i soggetti interessati, si è rilevata l'opportunità di chiedere l'assegnazione, in congiunta, con la III Commissione.
Il punto sostanziale riguarda il problema di fondo: con l'esame di queste norme, per quanto riguarda la delimitazione delle zone omogenee (il cui esame era stato rinviato in attesa che l'Assessore alla montagna svolgesse gli opportuni approfondimenti con i soggetti istituzionali interessati) è stato definito quanto segue: i Comuni Villa del Bosco e Brusnengo, in provincia di Biella, sono tolti, rispettivamente, dalle zone omogenee in cui erano stati proposti. Il Comune Murazzano in provincia di Cuneo rimane nell'attuale zona omogenea delle Valli Mongia, Cevetta e Langa Cubana; i Comuni di Cossano e Santo Stefano Belbo, in provincia di Cuneo sono inseriti nella zona omogenea dei Comuni di Langa, Valli Bormida e Uzzone.
Al termine dell'esame di questo pro getto di legge, acquisita la disponibilità dei proponenti, è stato approvato a maggioranza un testo unificato del disegno di legge n. 375 e della proposta di legge n. 262, mentre rimane giacente presso le due Commissioni la proposta di legge n. 251, il cui contenuto non è stato recepito nel testo licenziato.
Se ne raccomanda, ora, una sollecita approvazione da parte di questa Assemblea.



PRESIDENTE

Come da accordi, rinviamo l'esame del provvedimento alla prossima seduta.
Raccomando ai colleghi il fatto che si prevede di trattare tutti i punti nella prossima seduta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proposta di legge n. 108: "Integrazione al Piano sanitario regionale Progetto obiettivo: 'Disciplina dei distretti'" (rinvio)


PRESIDENTE

Mi pare ci sia l'esigenza di rimandare la proposta di legge n. 108 in Commissione per trattare unitariamente l'aspetto dei distretti sanitari. Se l'aula acconsente rinviamo la proposta di legge in Commissione L'Aula acconsente Dichiaro chiusa la seduta.



(La seduta termina alle ore 18.24)



< torna indietro