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Dettaglio seduta n.358 del 29/05/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 15.03 il Presidente Cota comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.35)



(La seduta ha inizio alle ore 15.36)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Botta Franco, Brigandì Cantore, Caramella, Casoni, Cavallera, Di Benedetto, Ferrero, Ghigo, Godio Pichetto Fratin, Pozzo, Racchelli, Ronzani e Vaglio.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Proseguimento esame disegno di legge n. 252: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 29 aprile 1985, n. 49 (Diritto allo studio - Modalità per l'esercizio delle funzioni di assistenza scolastica attribuite ai Comuni a norma dell'articolo 45 del DPR 24 luglio 1977, n. 616 ed attuazione di progetti regionali)"


PRESIDENTE

L'esame del disegno di legge n. 252 di cui al punto 2) all'o.d.g.
prosegue con la discussione dell'articolato e degli emendamenti ad esso riferiti.
Emendamento rubricato n. 374 presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea: "La Regione garantisce la conoscenza e il rispetto del patrimonio idrogeologico regionale".
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Questo emendamento fa parte della grande creatività dei colleghi che lo hanno presentato, ma, certamente, c'è anche un fondamento, perché la cultura idrogeologica di rispetto del territorio e di attenzione alla criticità, specie in montagna e in collina, è un qualcosa che anche la scuola deve considerare come patrimonio da far recepire, certamente in senso critico, in una forma non di rigido formalismo, quindi, la ritengo una proposta interessante, compatibile con quanto stiamo discutendo. Ecco che, in qualche modo, si salda con alcuni emendamenti che abbiamo discusso in precedenza laddove si era introdotto il problema dell'autonomia scolastica. Certamente non può essere riprodotto meccanicamente, posto per posto; può darsi che, per l'ubicazione della scuola, per i caratteri che assume l'antropizzazione in certi posti e anche per le criticità storiche che possono emergere, si possa lavorare dal versante dell'autonomia scolastica anche su questo aspetto.
Non considero questo emendamento ozioso e marginale, ma fa parte di un quadro più generale che i colleghi hanno voluto proporci e che merita, in qualche misura, un'attenzione, ovviamente, collocandolo nell'insieme e non visto nella sua particolarità, perché potrebbe apparire anche più incomprensibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Volevo porre un quesito all'Assessore Leo: il tema dell'emendamento è molto semplice, nella nostra proposta riteniamo opportuna un'attenzione sapendo che l'Assessorato ha prodotto molto sul piano dell'imparare a convivere con il rischio. Quindi, tutta la problematica delle caratteristiche morfologiche e idrogeologiche del nostro territorio presuppone un attento coinvolgimento delle scuole, utilizzando la conoscenza come elemento di prevenzione.
Volevo approfittare dell'opportunità della discussione di un emendamento relativo a questioni culturali più generali, perché il Consigliere Caracciolo, discutendo informalmente, mi ha ricordato un aspetto che mi aveva colpito, che rientra alla lontana in questo argomento ma che richiamo, come elemento di presenza della scuola sul territorio come elemento di vitalità e di prevenzione al degrado sociale di un ambiente per sottolineare - so che è attento - la drammaticità in cui sono venute a trovarsi le famiglie, a seguito della chiusura della scuola dell'Ordine Mauriziano a Stupinigi. Assessore, l'Ordine Mauriziano è catalogato dalla statistica come scuola non statale, si adoperi, faccia qualcosa, forse, è una di quelle competenze nella quale potremmo operare in modo molto attento un esperimento di supplenza dello Stato, a carenza dello Stato. E' evidente che l'Ordine Mauriziano è intervenuto lì perché lo Stato non è stato in grado e non ha voluto dare quel tipo di risposta.
Allora, perché non coinvolgere direttamente il Comune di Nichelino o il Comune di Moncalieri, che è territorialmente competente, affinché si assuma la competenza provvisoriamente, almeno fino al completamento del ciclo, in modo da non interrompere il percorso scolastico di questi bambini, che verrebbero sballottati nelle scuole di un'ampia area geografica, magari non trovando le stesse condizioni di contenuto relative a materie integrative, può essere la lingua o altro, o, magari, non trovando corrispondenza per difficoltà legate all'inserimento. Assessore, si faccia promotore dell'apertura di un tavolo con gli Enti locali, la Regione forse, potrebbe anche intervenire convocando il Sindaco di Nichelino, o di Carmagnola, come suggerisce il Consigliere Caracciolo, per provare un esperimento in cui il Comune si fa tramite della Regione per garantire l'apertura di una scuola primaria sino ad almeno il suo completamento del ciclo naturale, in attesa che lo Stato possa intervenire rispondendo a quel bisogno sulla base di una quantificazione. D'altronde, la stessa operazione di legislazione straordinaria noi la facciano, tra virgolette, con la legge ordinaria per evitare la frantumazione dell'offerta formativa in ambito montano.
Assessore, a naso, mi sembra una di quelle competenze che, se attuate coraggiosamente, lei potrebbe anche dimostrare che non è proprio tutto da un parte, ma che al centro pone i bisogni dell'utenza, il bisogno delle famiglie, il bisogno di dare una risposta sul territorio, e che su questo aspetto può qualificare anche l'intervento della Regione, dando ai Comuni le risorse necessarie per garantire provvisoriamente la risoluzione di un deficit, di un crac, perché di questo si tratta, che ha colpito l'Ordine Mauriziano.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Signor Presidente, noi non abbiamo sottoscritto questo emendamento, ma considerata l'importanza dell'emendamento stesso, riteniamo doveroso esprimere un'opinione nel merito. D'altro canto, recentemente, attraverso Il Sole 24 Ore siamo stati tutti quanti informati di come dai Piani delle Province emerga che quasi il 70% dei Comuni italiani presenti problemi di assetto idrogeologico. Non solo, non sono stati fatti praticamente da nessuna parte, sono pochissime le Regioni che possono vantare una evoluzione nel percorso di documentazione, che il cosiddetto PAI richiede quindi, ancora oggi, non risulta esservi nessun Piano di bacino approvato.
Questo per il Piemonte vuol dire avere un territorio che si aggira sui 3 mila chilometri quadrati, quindi attorno al 12%, in situazione di dissesto, quindi, in situazione di grave pericolo.
Detto questo, è un emendamento che evidenzia una priorità assoluta relativamente alla nostra Regione. Un emendamento di questo tipo ha anche la funzione di richiamare l'attenzione dei due Assessorati competenti perché questo potrebbe essere uno di quei capitoli sui quali spostare il budget previsto sul provvedimento dei buoni scuola su un'importante materia, di rilevanza prioritaria per il nostro territorio, per il Piemonte. Quindi utilizzare il fondo in modo ben più proficuo - perlomeno dal nostro punto di vista - rispetto all'utilizzo previsto dal disegno di legge.
La seconda componente importante di questo emendamento che ci convince nel merito è la necessità di implementare l'attività di informazione e di sensibilizzazione, vuoi nei Comuni, che hanno questo peso e questa responsabilità ma non hanno i fondi sufficienti per far fronte a quanto richiesto dalla normativa del PAI, vuoi della scuola, perché fornire l'informazione a tutte le giovani generazioni circa le condizioni di sicurezza e le metodologie per porsi in condizioni di sicurezza nei nostri vari Comuni è ritenuto uno strumento prioritario.
Sono due modalità di utilizzo di questi fondi che, dal nostro punto di vista, sarebbero certamente più utili in questo modo, considerato che è un'emergenza che esiste nel nostro Paese e che vede il Piemonte nei primi posti in questa complessa e problematica classifica del dissesto idrogeologico. Ecco perché ne condividiamo il merito. Grazie.



PRESIDENTE

Assessore Leo, mi aveva anticipato di voler fare un breve intervento.
Ne ha facoltà.



LEO Giampiero, Assessore all'assistenza ed edilizia scolastica

In merito alla richiesta formulata questa mattina dai Consiglieri Caracciolo e Contu, volevo soltanto dire che ho preso contatto e far questa riunione al più presto. Vi terrò informati.
Ci tenevo ad essere tempestivo nella comunicazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Galasso per dichiarazione di voto.



GALASSO Ennio Lucio

Vorrei fare un breve intervento per chiarire le posizioni che si stanno esprimendo. Se per un verso apprezziamo la sollecitudine del Consigliere Caracciolo, perché tiene un comportamento più adesivo alla proposta di legge che stiamo discutendo, meno apprezzabile mi pare quella del collega Contu. Anzi, mi pare sia l'unica considerazione che questi interventi meritano, che stanno a rappresentare la bontà della proposta di legge che stiamo discutendo proprio per le argomentazioni che prima svolgeva il collega Contu.
Quindi, mentre sottolineiamo l'interesse che la Giunta attraverso l'Assessore mostra, denunciamo ancora una volta la strumentalità della posizione di Rifondazione Comunista.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Ho ascoltato il collega Galasso - ancora colpito dagli avvenimenti di Manchester di ieri sera - nel cui intervento sosteneva come l'emendamento presentato dal collega Contu, sul quale, insieme ad altri colleghi, stiamo intervenendo, avesse un carattere strumentale.
Collega Galasso, la valutazione che potremmo fare è complessa e interessante. Se dovessimo sottoporre a qualsiasi cittadino piemontese il seguente ed elementare quesito, ovvero se ritenga in questo momento più urgente intervenire sulla situazione di tutela e di salvaguardia del territorio, stante il dissesto idrogeologico che questo subisce, stante che in seguito ad importanti modificazioni climatiche avvenute in questo periodo regolarmente si ripresenta ogni anno in Piemonte il rischio configurato dalle alluvioni, stante che i danni sono consistenti, stante che recentemente abbiamo anche assistito ad una vicenda particolare del terremoto che ha colpito l'alessandrino, o destinare 180 milioni di euro cioè 35 miliardi al 5% degli studenti piemontesi, quando il 95% di famiglie e di studenti frequentano già validamente altre scuole, secondo lei che risposta otterrebbe? Io non chiamerei neanche la Nexus che, come abbiamo visto, ha avuto esisti infausti nei sondaggi, e anche la Rai pensa di rescindere l'appalto. La risposta sarebbe lapalissiana e le direbbero che la questione del dissesto idrogeologico, dei rischi e della necessità di passare da una cultura dell'emergenza ad un strutturale intervento da parte della Regione di carattere preventivo per prevenire ulteriori problemi di ordine territoriale, sarebbero fondamentali.
Ritengo che siate così carenti in questa direzione e mi stupisco che un partito così importante della maggioranza non se ne preoccupi. L'unico Gruppo che ha presentato una proposta di legge organica nella direzione della salvaguardia del territorio è il Gruppo dei Democratici di Sinistra.
Anzi, avrei appezzato un intervento, magari dalla maggioranza, che continuando ad insistere su questa legge (a nostro avviso oltre che ingiusta anche poco utile da una serie di punti di vista), quantomeno prendesse in considerazione che questo è un problema reale, di grande dimensione, sul quale c'é ancora una forte inadeguatezza di questa maggioranza. Se non altro una proposito o una dichiarazioni di intenti poteva essere fatta in questa direzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Sono abbastanza convinto che gli argomenti che portiamo non convincano chi sostiene questa proposta di legge. Mi pare relativamente scontato.



(Intervento del Consigliere Galasso fuori microfono)



PAPANDREA Rocco

Non credo che gli argomenti che portiamo siano a vostro favore. Finora abbiamo sufficientemente dimostrato, nelle argomentazioni che portiamo gli effetti che non solo questa legge, ma l'insieme della politica che porta avanti la Giunta, sia destabilizzante nei confronti della scuola pubblica e nei fatti di forte privilegio di un certo tipo di istituto scolastico, prevalentemente quello confessionale. È ovvio, quindi, che gli argomenti che portiamo siano a sostegno di questa tesi e non siano invece, di altra natura.
Non ho ascoltato con attenzione il precedente intervento, ma mi pareva che andasse in questa direzione. Pertanto, non credo che possa convincere il collega Galasso a rimuovere le sue ostilità all'emendamento, perché se fosse convinto degli argomenti che portiamo, penso che il Consigliere Galasso si alzerebbe e direbbe che vota a favore. Mi pare che finora questo non sia avvenuto, neanche da parte di altri.
Noi, invece, voteremo a favore di questi emendamenti, perch sottolineano tutta una serie di problemi utili da conoscere e da affrontare per avere un sistema scolastico più efficace ed efficiente - e quando parlo di sistema scolastico, mi riferisco a quello che è l'essenziale del sistema scolastico, cioè la scuola pubblica.
E' per questo che ritengo importante riflettere meglio su queste nostre proposte ed accoglierle, accogliendo anche l'idea più generale di sospendere la trattazione su questa legge per discutere una legge che affronti la tematica più importante del diritto allo studio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caracciolo.



CARACCIOLO Giovanni

Vorrei dire la mia opinione sulla questione della scuola di Stupinigi.
Io, per la mia professione di pediatra, sono venuto a conoscenza da alcune mamme che questa scuola ha chiuso dalla sera alla mattina; questo a fronte delle pre-iscrizioni per l'anno prossimo, a fronte di situazioni di bambini che hanno già frequentato il quarto anno e che ora dovrebbero frequentare il quinto.
Ci sono una serie di considerazioni. Molte famiglie hanno scelto questa scuola o perché si trovano bene o perché sono vicini o per gli insegnanti.
E' sbagliato il metodo con cui si è attuato questo provvedimento, cio dalla sera alla mattina si avvisano i genitori che la scuola è chiusa e che, dall'anno prossimo in poi, non sarà più aperta.
Ho chiesto informazioni circa l'accaduto e che cosa si può fare per andare incontro alle mamme e alle famiglie per risolvere questi problemi.
Non entro nel merito del fatto se le scuole paritarie sono meglio delle scuole pubbliche, perché questo è un problema sociale e locale che interessa parecchie famiglie.
Ho chiesto quindi a lei, Assessore, che cosa si può fare, convocando anche le autorità degli enti locali di Nichelino. Questo per un problema di correttezza e serietà, perché non si possono lasciare così, dalla sera alla mattina, famiglie intere. Ad esempio, una mamma mi raccontava che la figlia ha frequentato in quella scuola quattro anni di inglese, ed ora è stata mandata in una scuola dove insegnano il francese. Questi sono problemi spiccioli che messi insieme diventano un grosso problema.
V'invito, quindi, a verificare come risolvere questo problema convocando anche il sindaco di Nichelino, il quale a domanda, risponde che non conosce nessuno. E' il sindaco, quindi deve approcciare; se non conosce nessuno, ci sarà qualche altro al posto suo che conoscerà!



PRESIDENTE

Colleghi, esplicitiamo l'intervento con riferimento all'emendamento.
Adesso ho dato per scontato che questo intervento si riferisse alla necessità d'integrare la legge, prevedendo una clausola a garanzia della conoscenza e del rispetto del patrimonio idrogeologico regionale.
Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 374 L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 25 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Ho ricevuto da più Consiglieri la richiesta di determinare l'orario di chiusura dei lavori di questa sera: come da accordi i lavori del Consiglio termineranno alle ore 17.00.
Emendamento rubricato n. 380 presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea (e connesso emendamento rubricato 381): E' inserito il comma 01 bis.
"La Regione Piemonte garantisce la conoscenza del patrimonio culturale storico ed architettonico del territorio regionale attraverso visite non rituali e scontate da parte degli studenti".
Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 380 L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 25 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 388 presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea: "La Regione garantisce l'insegnamento e l'educazione sessuale mirata al rispetto tra i sessi".
Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 388.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 26 Consiglieri votanti 24 Consiglieri hanno votato NO 23 Consiglieri si è astenuto 1 Consigliere non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 387 presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea (e connessi emendamenti n. 268, n. 269, n. 281 e n. 290): E' inserito il comma 01 bis.
"La Regione Piemonte garantisce nelle scuole di ogni ordine e grado la promozione di corsi per imparare a suonare uno strumento musicale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Questa è forse una delle modalità di accorpamento che non mettiamo in discussione, perché le discipline individuate riguardano un ambito di una estrema difficoltà che stanno incontrando gli enti locali, soprattutto per quanto riguarda le ulteriori opportunità educative.
Istituendo corsi di musica, di fatto gli enti locali cercano sopperire ad una carenza del sistema scolastico. Non vorrei citare i Paesi dell'est e la grande attenzione che il sistema scolastico ha sempre posto storicamente all'educazione musicale degli allievi, investendo risorse, mettendo a disposizione delle scuole e del sistema scolastico personale competente.
Oggi una parte di queste ulteriori opportunità formative che hanno limiti evidenti nella catalogazione dell'ora settimanale di musica, così come avviene normalmente negli ordinamenti curriculari, deve vedere protagonista anche la Regione. Il senso dell'emendamento è questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Di certo l'introduzione dello studio della musica porterebbe l'introduzione di maggiore qualità dell'istruzione. Per questo voter l'emendamento.
Viceversa sul tema della qualità dell'istruzione sentite cosa scrive l'Ufficio Diocesano della Scuola di Torino: "E' stato giustamente portato l'accento sul problema della qualità dell'istruzione, ma sarebbe quanto mai errato pensare che la qualità dell'istituzione sia un punto di controversia tra gestione statale e gestione privata delle scuole.
In realtà, non solo l'intervento del Governo per garantire concretamente la libertà di scelta di tutte le famiglie non andrebbe a detrimento dei beni e delle risorse delle scuole statali, ma anzi sarebbe destinare a migliorare l'intero standard dell'istituzione.
Intanto bisogna considerare alcuni elementi importanti per stabilire innanzitutto un rapporto tra l'attuale servizio scolastico e il suo costo.
Secondo le fonti ufficiali, ossia i dati della finanziaria 98 e i dati Istat pubblicati dal Censis, come abbiamo già riportato, la gestione statale della scuola costa a noi cittadini oltre 60 mila miliardi di lire annui.
Tale cifra ripartita sugli oltre 7 milioni e mezzo di studenti statali dalle materne alle superiori, significa che per ogni studente la gestione statale spende annualmente oltre 7 milioni di lire. Invece i dati relativi alle scuole di gestione privata aderenti alla FIDAI affermano che ogni studente costa in media meno di 4 milioni e mezzo di lire all'anno.
Alla scuola statale, per la pura gestione dell'attività, ogni alunno costa 3 milioni in più. Non intendiamo insistere troppo su questa differenza. Le spese sostenute dal Governo per le scuole che esso gestisce sembrano troppe, se si guarda agli sprechi, ma poche se si guarda alle carenze" - mio inciso, la musica.
"Il rilievo serve esclusivamente a far comprendere che l'estensione a tutte le famiglie del costo attuale dell'istruzione statale, non deve affatto implicare delle sottrazioni di spesa alle gestioni delle statali.
Si tratta di aggiungere ai 60 mila miliardi di lire che attualmente vengono spesi per le statali, i 1328 miliardi in cui oggi consiste la spesa sostenute dalle gestioni private. Ognuno può ben vedere come la differenza sia, relativamente parlando, modesta.
Non si può davvero sostenere che il problema della parità sia solo un problema di soldi".
Ce n'è abbastanza per riflettere.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 387.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 29 Consiglieri votanti 27 Consiglieri ha votato SÌ 1 Consigliere hanno votato NO 26 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Comunico che gli emendamenti rubricati nn. 392, 396 e 398 non verranno posti in discussione perché identici agli emendamenti rubricati n. 533 534, 535 già respinti.
Quindi, passiamo all'emendamento n. 415.
Emendamento rubricato n. 415 presentato dai Consiglieri Contu, Papandrea Moriconi e Chiezzi: Al comma 1 dell'art. 1 è aggiunto il comma 1bis: "La Regione Piemonte garantisce la promozione di progetti di ricerca e di sperimentazione didattica".
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Siamo sempre nel campo di un emendamento che chiede più risorse per le scuole pubbliche, e su questo tema sentiamo cosa dice il documento dell'Ufficio Diocesano Scuola di Torino: "Naturalmente dobbiamo affermare che è quanto mai opportuno che i Governi si risolvano ad aumentare l'impiego delle risorse dedicate alla scuola in generale.
Il punto è: il rapporto tra esigenze del servizio scolastico e investimenti finanziari da parte dello Stato è adeguato? L'esercizio dell'autonomia previsto dall'articolo 21 della legge n.
59/97 investe anche il problema delle risorse finanziarie, almeno nel senso di attribuire una maggiore responsabilità di conduzione economica al Dirigente dell'istituzione scolastica.
In questo quadro emerge chiaramente il fatto che l'organizzazione delle scuole gestite dallo Stato tende a configurarsi sempre più in modo imprenditoriale, ossia in modo analogo" - e ripeto analogo - "a quello delle gestioni private.
E' un fatto che nelle scuole statali è sorto un nuovo spirito di concorrenza, che sostituisce il pesante garantismo con cui la burocrazia scolastica ha finora affrontato e risolto i problemi del funzionamento delle scuole. Molte scuole statali oggi ricorrono alla promozione dell'immagine e alla stessa pubblicità.
Si profila sempre di più una tendenza alla competizione che, presto o tardi, dovrà fare riferimento al miglioramento qualitativo e quantitativo dei propri servizi. Lo prova del resto l'esistenza di una Carta dei servizi che esige la partecipazione di tutte le componenti scolastiche.
E' giusto, allora, sostenere che lo Stato, nelle scuole che esso gestisce, dia vita anche al pre-scuola, all'inter-scuola e alle attività extrascolastiche, come avviene da sempre nelle scuole a gestione privata specialmente di ispirazione cattolica.
Non è una rivoluzione ancora, ma semplicemente la prova che, mentre la distanza tra gestioni statali e gestioni private diminuisce, sta affiorando lentamente la consapevolezza che anche la scuola dello Stato sente l'esigenza di chiamare in causa il vero soggetto di tutto il problema, cioè la famiglia.
Si potrà parlare di crescente spinta manageriale impressa alle singole scuole, ma non vi potrà essere davvero spirito imprenditoriale giusto nella scuola statale, se non quando verrà fatto pieno riferimento alle famiglie.
Ecco allora ancora un argomento che mostra che non solo la parità non sottrae risorse alle scuole statali, ma, semmai, è destinata ad accelerare la spinta, la modernizzazione di tutto il sistema scolastico.
La parità, che fa riferimento esclusivo al diritto originario di scelta delle famiglie, è la condizione perché sia data alla scuola, gestita dallo Stato, una vera efficienza e una migliore qualità. Proviamo ad intenderci.
Quando si parla di qualità dell'istruzione, non ci possiamo basare sulla burocrazia come se il problema fosse solo quello di uniformare il criterio di reclutamento del personale, della sua formazione iniziale e in servizio della sua retribuzione, della sua mobilità. Porre il problema in questo modo, significa guardare al nuovo con occhi incapaci di staccarsi dai vecchi schemi. Esiste un modo di porre uno standard di qualità paritario che non si basa sulla uniformità ma sull'analogia rispettosa delle differenze".
Consiglieri, c'è da meditare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

La lettura del Consigliere Chiezzi, rischia di ampliare enormemente lo spettro di problematiche che l'emendamento dei Consiglieri ha attivato. In effetti, per più modestamente circoscrivere questo aspetto, le utili letture del Consigliere Chiezzi sarebbero necessarie oggetto di un approfondimento. Esiste già un impianto ideologico che quasi vuol sostituirsi, c'é già una preparazione che tratta della burocrazia pubblica non pensando che esiste anche una burocrazia ecclesiastica, una burocrazia delle grandi organizzazioni. Non perché la burocrazia ecclesiastica sia negativa, ma perché là dove ci sono grandi organizzazioni, si determina un processo, probabilmente necessario. Parlo di burocrazia anche in termini positivi nella visione weberiana.
La lettura del Consigliere Chiezzi è significativa perché da un disegno come se ci sia una forza che sta per prendere in mano - i tempi della chiesa seno più lunghi dei nostri - il patrimonio scolastico che in secoli di lotte, di sacrifici, di azione era stato dato ad una funzione pubblica.
In questa sfida - perché è una sfida autentica che ci viene posta l'emendamento più circoscritto dei Consiglieri vuole invitare ad una capacità di auto progettualità della scuola pubblica. Solo cinquant'anni fa il quadro degli stimoli culturali, dell'innovazione tecnologia e sociale era profondamente diverso, ma oggi, l'epoca di interrelazioni profonde tra Paesi e tra sistemi regionali (pensiamo al rapporto culturale in un'area come quella degli Stati Uniti che si viene a determinare) da al corpo insegnante e alla famosa burocrazia pubblica, la necessità di misurasi. Ma come? In un corpo unico? In un corpo che deve trovare nella sua unitarietà queste nuove soluzioni? Oppure affidando, anche a forme di autogestione, la capacità di trovare percorsi innovativi, anche differenziati? E' significativo che la lettura del Consigliere Chiezzi si concluda con la preoccupazione che le forme di autogestione sfuggano di mano anche alla futura nuova gestione, che gli estensori di questo documento pensino, in qualche misura più o meno grande, di avere per il futuro degli standard di qualità che non debordino oltre una certa misura. Proprio l'autonomia scolastica, questa forma di autogestione, sfuggirebbe alla "mordacchia" che, bene o male, è anche insita in quel documento. Si parla di una "mordacchia" statale, burocratica, ma lì c'é già il segno e il percorso di una chiave etico culturale dalla quale non bisogna sfuggire. Concludo dicendo che la discussione cadenzata dalle letture del Consigliere Chiezzi sono estremamente utili perché ci danno uno scenario più generale rispetto alla micro azione che tendiamo a fare.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Per rispondere alle affermazioni fatte dal Consigliere Galasso in merito alla sollecitazione rivolta all'Assessore Leo sulla questione di Stupinigi: proprio qui sta l'essenza del contendere.
Se hanno proliferato le scuole non statali è perché lo Stato è latitante. La genesi del radicamento delle scuole private è determinato dal fatto, oltre che da scelte, che ci sono state offerte mirate ad un certo tipo di utenza e dal fatto che lo Stato è latitante perché non ha aperto in modo uniforme su tutto il territorio nazionale, scuole di ogni ordine e grado come imponeva la Costituzione.
L'anomalia di situazioni come quella di Stupinigi deriva da questo: è un agglomerato urbano significativo, c'é una domanda che insiste, compito primario dello Stato non è consentire che fosse l'Ordine Mauriziano a fornire una risposta al bisogno e alla domanda che proveniva dal territorio, ma quello di aprire proprie scuole. Tanto che, l'ordine di scuole coperto, è quello delle materne, che è ordinamento scolastico, e quello della scuola elementare, scuola primaria dell'obbligo.
Al sud, il quadro è più drammatico; al nord - per fortuna - questo dato è un po' attenuto. Analizzando il Comune di Torino si nota un'anomalia: le scuole materne municipali sono 89; le scuole convenzionate sono 54 e le scuole statali sono 52. Le scuole non statali, quindi, intervengono a supplire una carenza dello Stato e una violazione del dettato Costituzionale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 415 L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 25 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 612 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea Contu e Moriconi (e connessi emendamenti rubricati n. 626, n. 627, n. 628 n. 629, n. 630, n. 631, n. 632, n. 633, n. 634, n. 635, n. 636, n. 637 e n.
638): Dopo il comma 1 è introdotto il comma 1 bis: 1 bis: "Per le finalità di cui al comma 1 la Regione Piemonte favorisce lo studio delle lingue".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Dal mio punto di vista, va bene un'unica discussione su tutti questi emendamenti, tranne il n. 628 che chiederei di discutere da solo.



PRESIDENTE

Dove richiedete di approfondire la seconda lingua?



CHIEZZI Giuseppe

Sì, chiedo di discuterlo separatamente. Gli altri emendamenti vanno bene accorpati, questo no.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere Chiezzi, la Presidenza e l'Assemblea, unanime accoglie la sua richiesta.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

In un precedente intervento ho affermato che l'Assessore Leo, nella prima esperienza di utilizzo dei progetti dell'offerta formativa, aveva collocato l'insegnamento della lingua e dell'informatica tra i principali capisaldi. In questi emendamenti sosteniamo qualcosa in più.
Prima di tutto, superata la visione schematica dell'uso dei POF dobbiamo - e credo che l'autonomia scolastica possa metterci molto del suo vedere l'intero impianto dell'aspetto linguistico, comprese le minoranze linguistiche (tema già toccato in altri emendamenti, ma in questo blocco di emendamenti gli viene dato, quasi involontariamente, una certa organicità: salvo il n. 628 sul quale il Consigliere Chiezzi ha chiesto di trattarlo a parte, essendo fondamentale per poter procedere).
Sarebbe interessante che su alcuni passaggi ci sia, da parte vostra, la possibilità di dare una risposta. Si tratta di un tema apparentemente consolidato nella nostra conoscenza (credo che non ci siano grandi diversità tra destra e sinistra) però c'é una serie di punti ed elementi anche per quanto riguarda le minoranze linguiste, che dovrebbero avere una trattazione significativa.
Capisco il motivo che spinge il Consigliere Chiezzi a voler affrontare da solo l'emendamento n. 628: se fossimo in una situazione ordinaria l'Assessore direbbe, magari in venti secondi, come inquadra il problema, ma non avendo questo piacere, dobbiamo aspettare la fine per vedere se cerca di recuperare, motivandole, queste proposte.
Questo "pacchetto" di emendamenti, quindi, è molto importante, salvo l'esclusione richiesta dal Consigliere Chiezzi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Suino; ne ha facoltà.



SUINO Marisa

Non condivido quanto proposto e richiesto dal Consigliere Chiezzi perché in questo accorpamento complesso ci sono, secondo me, significative differenze tra ben altri emendamenti. L'imbarazzo c'è - e va bene - ma era l'equivalente del chiedere di ritirarli, in quanto si passa da emendamenti relativi alla didattica: i sussidi dibattiti. Quest'ultimi hanno una componente importante nella spesa per la scuola e, quindi, varrebbe la pena affrontare il discorso in modo diverso. Tra l'altro, è un discorso che riguarda le statali, ma anche le non statali.
Abbiamo, poi, tutta una serie di emendamenti: 31-32-33 che si riferiscono alle attività culturali extrascolastiche, in particolare soggiorni e scambi, che sono quelle attività, che saltano completamente in assenza del finanziamento dei POF, e con questa triste vicenda sulle 18 ore, che, come eco di cronaca, forse, non ha dato dei contenuti sufficientemente esplicitabili nei confronti dei cittadini, ma la vicenda non è tanto quella delle 18 ore, quanto il fatto che si intervenga su quelle ore aggiuntive che sono ritenute indispensabili, soprattutto sulle scuole superiori. E' proprio l'insieme delle ore aggiuntive, le 15 più 3 che nelle scuole superiori, messe a disposizione con un budget comune consentono di svolgere le attività extrascolastiche.
L'intervento sulle 18 ore inibisce lo svolgimento di queste attività oltre ad essere un intervento che, per la prima volta, mette mano direttamente ad un contratto, modificando quanto concordato tra le parti.
Sinora non era mai capitato, adesso capita per i dipendenti pubblici, oggi tocca a quegli insegnanti, domani toccherà ai funzionari, ai dirigenti delle Regioni e dei Comuni, e così via, man mano si arriva.
Poi, ci sono gli interventi relativi alle mense scolastiche e al tempo pieno, che, probabilmente, da settembre non saranno più a disposizione di tutte le famiglie piemontesi, ma soltanto di coloro che potranno pagare questa attività come servizio extra. A parte la storia, in quanto questi servizi sono nati qui in Piemonte alcuni decenni fa come sperimentazione poi divenne curricolare, oggi, tocca agli Assessori dire che il combinato disposto dei provvedimenti del Governo e della Regione fa sì che il tempo pieno non sia più fruibile da parte delle famiglie piemontesi. Presidente sono accorpamenti che imbarazzano Poi, c'è un'altra serie di accorpamenti che riguarda le attività sportive, le attività ludico-ricreative, cioè abbiamo compreso di più altri accorpamenti che mantenevano lo stesso merito, lo stesso argomento. In questo caso, effettivamente, si tratta almeno di una decina di questioni rilevanti per il mondo della scuola, che vengono così accorpate.
Ecco perché non abbiamo compreso e, quindi, dissentiamo dal metodo.
Considerato il merito, era molto più elegante proporci di ritirarli, fare una votazione veloce ritirandoli, probabilmente, i colleghi sarebbero stati disponibili.
Nella sostanza, si fa una forzatura proprio su questioni vitali, perch le famiglie che non potranno più iscrivere i figli al tempo pieno, insomma avranno a che fare con una realtà diretta, altro che i buoni scuola!



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 612.
L'esito della votazione è il seguente: presenti e votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 3 Consiglieri hanno votato NO 25 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 628 presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: Dopo il comma 1 è introdotto il comma 1 bis: 1 bis: "Per le finalità di cui al comma 1 la Regione Piemonte favorisce la conoscenza approfondita della seconda lingua" La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, doppia lingua, doppio insegnante, quindi, il sistema di reclutamento.
Vediamo sul sistema di reclutamento cosa dice il documento dell'Ufficio Diocesano Scuola di Torino: "Il discorso del reclutamento del corpo insegnante è delicato e deve essere affrontato nel rispetto delle realtà di cui si difendono i diritti. Senza la garanzia della preservazione della identità non c'è garanzia di diritti e, quindi, di libertà.
Proprio il riferimento allo spirito dell'autonomia e al suo referente principale, la famiglia, pone il rapporto tra le scuole sul terreno della analogia, non su quello dell'uniformità - questo è un passaggio fondamentale, è un mio inciso.
Infatti, come si potrebbe garantire la libera scelta sulla base dell'uniformità? Solo rispettando ciò che il nucleo familiare esige, almeno sul piano dei principi educativi può essere data una reale garanzia della libera scelta.
La qualità dell'istruzione non può assolutamente prescindere dalla identità della singola scuola e dal progetto educativo che l'ispira progetto educativo: "p" maiuscola ed "e" maiuscola - anzi, deve, prima di ogni altra cosa, farvi riferimento, là dove tale identità comporti, come nel caso delle scuole di ispirazione cattolica, un progetto educativamente definito, la parità di qualità dovrà necessariamente consistere nella garanzia della scelta di docenti motivati e adeguati al progetto".
Presidente, mi consenta di ripetere questa frase, in quanto la trovo veramente fondamentale: "là dove tale identità comporti, come nel caso delle scuole di ispirazione cattolica, un progetto educativamente definito la parità di qualità dovrà necessariamente consistere nella garanzia della scelta di docenti motivati e adeguati al progetto".
Colleghi, qui mi fermo, perché una pausa di riflessione è opportuna.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

L'ultima frase che ha letto il collega Chiezzi - lo dico senza humour è inquietante e rappresenta il completamento del disegno che abbiamo sempre detto essere il rischio che potrà determinare questo punto di partenza che sono i buoni scuola.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'emendamento.
Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 628.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 24 Consiglieri ha votato SÌ 1 Consigliere hanno votato NO 23 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 619 presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: Dopo il comma 1 è introdotto il comma 1 bis: 1 bis: "Per le finalità di cui al comma 1 la Regione Piemonte favorisce lo sviluppo di adeguati servizi di supporto al sistema educativo" Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'emendamento.
Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 619.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 24 Consiglieri ha votato SÌ 1 Consigliere hanno votato NO 23 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 620 presentato dai Consiglieri Chiezzi e Papandrea: Dopo il comma 1 è introdotto il comma 1 bis: 1 bis: "Per le finalità di cui al comma 1 la Regione Piemonte garantisce il normale funzionamento delle mense scolastiche in base alle differenze alimentari degli alunni" Non essendovi interventi, pongo in votazione l'emendamento.
Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 620.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 24 Consiglieri ha votato SÌ 1 Consigliere hanno votato NO 23 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Emendamento rubricato n. 621 presentato dai Consiglieri Chiezzi, Papandrea (e connessi emendamenti rubricati n. 622, n. 623, n. 624 e n. 625): Dopo il comma 1 è introdotto il comma 1bis."1 bis Per le finalità di cui al comma 1 la Regione Piemonte favorisce la gratuità del pre-scuola".
Indìco la votazione nominale (richiesta dal Consigliere Cattaneo ed altri) mediante procedimento elettronico, sull'emendamento rubricato n. 621.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 27 Consiglieri votanti 24 Consiglieri ha votato SÌ 1 Consigliere hanno votato NO 23 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 16.45)



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