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Dettaglio seduta n.354 del 27/05/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(Alle ore 10.02 il Vicepresidente Riba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.33)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Casoni, Costa Enrico Costa Rosa Anna, Deorsola, Galasso, Ghigo, Giordano e Pichetto Fratin.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Attribuzione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Ugo Cavallera


PRESIDENTE

Comunico che, con decreto n. 47/2003, il Presidente della Giunta regionale, Ghigo, ha attribuito temporaneamente le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, per la giornata di martedì 27 maggio 2003, all'Assessore Cavallera.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Informo l'Aula che, alla fine dello spazio dedicato alle interrogazioni e interpellanze, l'Assessore D'Ambrosio svolgerà le comunicazioni relative all'episodio verificatosi nella spiacevole giornata di sabato.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

In merito a questo ultimo punto, chiedo che sia dato uno spazio adeguato per il dibattito, pertanto non ci devono essere limitazioni quando si tratta di comunicazioni di rilievo come la materia che viene trattata e ci possa essere da parte dei presentatori delle interrogazioni, delle interpellanze o degli ordini del giorno lo spazio adeguato per la trattazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, chiedo, invece, che rispetto a questa comunicazione ci siano i tempi prefissati perché avevamo un ordine del giorno, è giusto che si dedichi attenzione rispetto a quanto è capitato e ci sia la possibilità di esprimere da parte di tutti i Gruppi presenti in questa Aula il proprio parere.
Mi auguro che questo non comporti un ulteriore slittamento dei lavori che stanno proseguendo sul disegno di legge del buono scuola.



PRESIDENTE

Comunico che invece del tempo previsto di due minuti assegnerò cinque minuti a Consigliere.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interpellanza n. 1748 dei Consiglieri Placido, Marcenaro e Suino inerente a "DGR n. 133-6965 del 5 agosto 2002 circa i provvedimenti della Regione Piemonte tesi alla promozione di azioni svolte volte all'arricchimento dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche statali e non statali paritarie, parificate e legalmente riconosciute"


PRESIDENTE

In merito al punto 2) dell'o.d.g.: "Interrogazioni e interpellanze" esaminiamo l'interpellanza n. 1748, presentata dai Consiglieri Placido Marcenaro e Suino.
Risponde l'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

In risposta all'interpellanza n. 1748 dei Consiglieri Placido Marcenaro e Suino inerente a "DGR n. 133-6965 del 5 agosto 2002 circa i provvedimenti della Regione Piemonte tesi alla promozione di azioni svolte volte all'arricchimento dell'offerta formativa delle Istituzioni scolastiche statali e non statali paritarie, parificate e legalmente riconosciute", si informa che il provvedimento è stato assunto prima della pausa estiva, secondo le indicazioni e la tempistica concordata con le componenti presenti al Tavolo di confronto. Ciò al fine di diramare il bando prima della riapertura delle scuole e consentire l'attivazione del progetto nell'anno scolastico 2002-2003, tenuto conto sia delle scadenze contabili (30 ottobre) e di programmazione delle Istituzioni scolastiche sia dei tempi necessari per l'istruttoria per l'assegnazione dei contributi, sia delle scadenze contabili della Regione legate al mese di novembre.
La decisione della Giunta regionale di riservare alle Istituzioni scolastiche non statali il 50% dei fondi stanziati intende favorire la realizzazione di un unitario sistema d'istruzione, comprendente le scuole statali e non statali, in aderenza ai principi della legge 62/2000 (parità scolastica), nonché lo sviluppo dell'offerta formativa che la Regione Piemonte ha assunto tra i suoi obiettivi previsti nel documento di programmazione economica finanziaria della Regione e nel programma di attività della Direzione Promozione Attività culturali, Istruzione e Spettacolo (2002-2004).
In particolare, quest'ultimo tra le sue azioni indica quella relativa allo sviluppo dell'offerta formativa integrata e del sistema scuola territorio, non solo per potenziare il processo di autonomia delle istituzioni scolastiche e di integrazione delle scuole non statali nel sistema formativo del Piemonte, ma anche per sostenere le iniziative di innovazione didattica e culturale, di crescita professionale dei docenti di partecipazione attiva dello studente e delle famiglie e di collaborazione ai vari livelli delle autonomie scolastiche e delle autonomie territoriali.
La decisione di destinare risorse regionali per l'arricchimento dell'offerta formativa per l'anno scolastico 2002-2003 è peraltro scaturita anche dalla discussione sulla legge relativa al bilancio di previsione 2002 (prima nella VI Commissione consiliare e poi nell'Assemblea regionale) con tutte le considerazioni e scelte emerse da quel dibattito.
Essendo vivamente interessato allo sviluppo di un unitario sistema d'istruzione, esprimo interesse ad una discussione approfondita sulle problematiche dell'istruzione, compresa quella relativa all'integrazione fra scuola statale e non statale, in aderenza ai principi della legge n.
62/2000.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

A tutto c'è un limite, sono pazientissimo. Chiedo scusa, colleghi, ma l'interpellanza che ho chiamato è a firma di tre Consiglieri (Placido Marcenaro e Suino) e in quel momento la Consigliera Suino era in Aula.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Non ho capito qual è il rimprovero che mi viene rivolto.



PRESIDENTE

Il rimprovero non è a lei, le spiego: è entrato in Aula il Consigliere Placido lamentandosi della procedura in ordine alla chiamata di questa interpellanza.



SUINO Marisa

Infatti, stavamo commentando che nel frattempo sarebbe arrivato.



PRESIDENTE

Infatti, nessun problema: tutto si risolve.



SUINO Marisa

Presidente, il problema è che non abbiamo assolutamente inteso quanto ha detto l'Assessore, proprio non abbiamo recepito nulla della lettura che ha fatto. Deduciamo da quanto lei ha detto che si tratta dell'interpellanza n. 1748, ma posso dire che il farfugliare della lettura - chiedo scusa Assessore - è stato incomprensibile a meno che siamo tutti quanti sordi.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Sono pronto a rileggere.



SUINO Marisa

La mia richiesta era di poter rileggere la risposta magari con un tono di voce che ci consenta di capire, in modo da poter rispondere ed esprimere anche la nostra opinione. Lei è d'accordo, Assessore?



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Sì.



SUINO Marisa

Allora, Presidente, facciamo questa replica.



PRESIDENTE

Va bene, così risolviamo il problema alla radice.
La parola all'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Cari colleghi, lo faccio volentieri, il fatto è che avevo la sensazione che, fosse, ahimè, e mi dispiaceva, un passaggio rapido in attesa di altre cose.



(Commenti della Consigliera Suino)



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Prima non mi ascoltava nessuno.



(Commenti della Consigliera Suino)



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Certo, uno si regola anche secondo l'uditorio.



(Commenti della Consigliera Suino)



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

Rileggo tutto anche perché ci tengo e si collega con il dibattito che stiamo facendo sui buoni scuola, quindi, ha un'utilità, una ragione.
L'interpellanza recita: "Le ragioni che hanno determinato tanto fretta nell'adozione di un provvedimento di tale rilevanza, tenendo a rimarcare come il governo regionale dovrebbe ritirare la delibera e riprendere il normale percorso del bando dei POF, avviando una consultazione con le parti sociali".
Affrontando adesso il dibattito sui buoni scuola si comprende che senso abbia avuto questa determina e come, una volta andato a regime l'eventuale approvazione del buono scuola, si debba programmare un percorso diverso.
Ricordo che il provvedimento è stato assunto prima della pausa estiva secondo le indicazioni e la tempistica concordata con le componenti presenti al tavolo di confronto. Ciò al fine di diramare il bando prima della riapertura delle scuole e consentire l'attivazione del progetto nell'anno scolastico 2002-2003, tenuto conto sia delle scadenze contabili (30 ottobre) e di programmazione delle istituzioni scolastiche, sia dei tempi necessari per l'istruttoria per l'assegnazione dei contributi, sia delle scadenze contabili della Regione legate al mese di novembre.
Discutendo l'interpellanza tanto dopo, posso dire che tutte queste cose sono andate a posto e le scuole sono state soddisfatte.
La decisione assunta dalla Giunta regionale di riservare alle istituzioni scolastiche non statali il 50% dei fondi stanziati intende favorire la realizzazione di un unitario sistema d'istruzione, comprendente le scuole statali e non statali, nonché lo sviluppo dell'offerta formativa che la Regione Piemonte ha assunto tra i suoi obiettivi previsti nel documento di programmazione economica finanziaria della Regione e nei programma di attività della Direzione Promozione Attività culturali.
In particolare, quest'ultimo, tra le sue azioni, indica quella relativa allo sviluppo dell'offerta formativa integrata e del sistema scuola territorio, non solo per potenziare il processo di autonomia delle istituzioni scolastiche e di integrazione delle scuole non statali nel sistema formativo del Piemonte, ma anche per sostenere le iniziative di innovazione didattica e culturale, di crescita professionale dei docenti di partecipazione attiva dello studente e delle famiglie e di collaborazione ai vari livelli delle autonomie scolastiche e delle autonomie territoriali.
Per quanto riguarda la decisione di destinare risorse regionali per l'arricchimento dell'offerta formativa per l'anno scolastico 2002-2003 queste risorse furono assegnate grazie anche ad un intervento dei Consiglieri in VI Commissione. Perché il 50% alle scuole non statali? Perché ritenendo che questi fossero fondi prelevati dal fondo destinato per il buono scuola, nel tavolo di confronto, una serie di associazioni chiese che si desse la metà dell'importo alle scuole non statali. Ci fu un ordine del giorno della maggioranza che spingeva in questa direzione, per questo la Giunta ritenne, sulla base del tavolo di confronto, dei ragionamenti e dell'ordine del giorno della maggioranza e del fatto che i fondi fossero destinati alla parità scolastica, di orientarsi in quel senso.
E' ovvio che una volta dovesse essere approvata la legge sulla libertà di educazione, tutto questo andrebbe correlato in maniera completamente diversa, studiato in maniera completamente diversa previsto per tempo ecc.
Discutendo dopo tanto tempo c'é un vantaggio: le scuole sono state soddisfate dell' offerta formativa, sono arrivate anche numerose relazioni che vorrei produrre in Commissione Cultura per dimostrare quanto sia stato positivo questo percorso virtuoso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido, ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Ringrazio l'Assessore per aver ripetuto due volte l'illustrazione della risposta (questa interpellanza è stata sollecitata più volte in Commissione).
Leggo brevemente il risultato delle risorse distribuite: 2350 mila euro divisi a metà. Le scuole statali sono 594, con una media di 3956 euro per istituto. Le scuole non statali sono 132, con una media di 17803 euro.
Emerge, poi, un'altra serie di dati. Un istituto non statale ha ricevuto 60 mila euro per i Piani di Offerta Formativa (non so cosa dovessero formare, forse qualche missione da qualche parte, fosse così sarebbe meritoria, ma penso abbiano fatto altro, senza arrivare a cose non lecite). Al di là che con il proseguo della riforma Moratti incomincio a credere che in 18 ore non so se si riusciranno a fare i POF, questi erano possibile farli con la struttura scolastica attuale, cambiando, noi ci troveremo a non poter parlare di POF indipendentemente dalla volontà di finanziare o meno. Quando abbiamo presentato questa interpellanza, con questi dati, dove si evince chiaramente che dando il 50% alle scuole non statali sono enormemente penalizzate le scuole statali (ricevono 3900 euro a fronte di una media di 17800 per le scuole non statali), allora ci eravamo scandalizzati, adesso ci tocca rimpiangere quel provvedimento perché, comunque, le risorse andavano al 50% delle scuole statali, con il provvedimento che discuteremo fra poco, l'Assessore questo 50% lo fa diventare 5%. Ritorniamo a quel famoso 93% alle scuole private e 5% alle scuole pubbliche. Vedete come, in pochi mesi, cambia la situazione, da una preoccupazione, quasi incredulità, passiamo quasi a dover rimpiangere...



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Leo)



PLACIDO Roberto

Visti i risultati elettorali che premiano il centrosinistra, mettevi d'accordo.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione n. 2139 del Consigliere Muliere inerente a "Terme di Acqui S.p.A."


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 2139, presentata dal Consigliere Muliere Risponde l'Assessore Brigandì



BRIGANDI' Matteo, Assessore alle società partecipate

Non è necessario assumere alcuna iniziativa per garantire la costituzione come parte civile da parte della Terme di Acqui S.p.A., poich la società stessa ha comunicato di essersi già costituita parte civile, in data 14 febbraio 2003, avanti al GUP del Tribunale di Acqui Terme nel processo penale di cui si parla.
I progetti dei due immobili di cui trattasi non sono ancora in fase di realizzazione, perché il recupero degli immobili stessi è inserito nel piano generale di riqualificazione della zona, in corso di esecuzione da parte dell'advisor incaricato.
Per sua conoscenza, la informo che anche la Regione Piemonte ha provveduto a costituirsi parte civile, nel processo di cui si parla, avanti al GUP del Tribunale di Acqui Terme, con propria deliberazione di Giunta regionale n. 30-9259 del 5/5/2003.
Voglio specificare che questa decisione è stata assunta con il seguente criterio: noi riteniamo che le attività generalizzate delle società partecipate non siano mai di carattere imprenditoriale. Non si può pensare che la Regione svolga un'attività imprenditoriale, anche se ipoteticamente può avere dei momenti di lucro; tuttavia, nel momento in cui dovesse esserci il lucro, secondo noi, si rimettono le risorse nel mercato per dedicarle all'attività pubblica istituzionale. Questo fa sì che non si possa che pensare a quella di Acqui Terme come a una società partecipata che serve al rilancio della zona; ciò significa che ci sono degli interessi di carattere economico che sono difesi dalla società stessa, e questo è il motivo per cui la società si è costituita parte civile. Ci sono poi degli interessi di carattere pubblicistico che, a maggior ragione, sono valutati per un'autonoma costituzione da parte della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Ringrazio l'Assessore per la risposta. Ricordo che ho presentato questa interpellanza il primo aprile; lei mi ha detto e ho preso atto dai giornali, perché li ho letti, che la Regione si è costituita parte civile nel mese di maggio, quindi ho appreso con soddisfazione questa decisione da parte della Regione, mentre sapevo già che la società di Acqui Terme si era costituita parte civile per quanto riguarda questo importante processo.
Nell'interpellanza chiedevo a lei e alla Giunta chiarimenti sugli immobili; immobili acquistati in un modo alquanto strano, visto che poi sono diventati oggetto di una vicenda giudiziaria. Ricordo all'aula che questi due immobili sono stati venduti e acquistati nel giro di due ore con una differenza di costo di 500 milioni e la cosa è diventata una vicenda di carattere giudiziario, ma comunque il processo andrà avanti e ci sarà un esito.
Credo che sia importante riflettere sul perché questi due immobili acquistati pensando che avessero - e probabilmente lo hanno, non lo nego un ruolo strategico per il rilancio dell'attività termale della città di Acqui Terme, a distanza di tre anni, sono come prima, non sono stati ristrutturati, sono sempre più fatiscenti. Penso che, da questo punto di vista, sarebbe opportuno intervenire.
Poiché la Regione Piemonte ha un ruolo, ritengo opportuno intraprendere delle iniziative anche nei confronti della società delle Terme, perché di questi due immobili, che sono costati una cifra mi pare attorno ai 2 miliardi e 700 milioni e che, a detta della società, hanno un ruolo dal punto di vista del rilancio dell'attività termale nella città bisogna farne qualcosa.
Ecco perché nell'interpellanza, oltre alla questione della costituzione di parte civile, ho chiesto alla Giunta quali iniziative intende intraprendere. Mi pare che dalla risposta dell'Assessore non siano stata date delle delucidazioni in merito e quindi, per quanto riguarda questo aspetto, mi ritengo insoddisfatto.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Brigandì.



BRIGANDI' Matteo, Assessore alle società partecipate

Guardi, è evidente che lei non è mai contento, nel senso che la sua interpellanza ha avuto un risultato pressoché immediato, quasi in tempo reale: questo, quantomeno, avrebbe dovuto essere riscontrato dalla sua risposta con un minimo di termini di gradimento.
La costituzione di parte civile è intervenuta nella prima udienza possibile in cui si poteva fare la costituzione di parte civile, nel senso che cinque minuti prima non poteva essere fatta, perché in questo caso eventualmente potevamo essere considerati persona offesa.
In più, Consigliere, noi ci siamo costituiti parte civile in una posizione, se vogliamo perfino dubbia, tant'è che il senatore Zancan, che difende assiduamente gli imputati, ha formulato una eccezione in tal senso. Ciò nonostante, noi saremo presenti - poi deciderà il giudice - su tale punto.
Invece, in riferimento al problema specifico, non posso fare altro che fornirle delle notizie generiche; meglio avrebbe fatto lei a presentare l'interrogazione all'Assessore competente, Ettore Racchelli.
MULIERE Rocco (fuori microfono) Io ho presentato l'interpellanza alla Giunta; poi decidete voi chi risponde.



PRESIDENTE

Assessore, l'ho fatta intervenire solo per una questione che non è rituale, perché credevo potesse fornire un'indicazione ulteriore all'interpellanza del collega Muliere, però preciso che non vi è dibattito.



BRIGANDI' Matteo, Assessore alle società partecipate

Lei, Consigliere, solleciti, per quanto di competenza dell'Assessore la risposta; io non posso che darla nei termini delle mie deleghe, delle mie attribuzioni.
Comunque credo che ci troviamo in un momento di fattivo coordinamento di tutta la problematica della ristrutturazione della società; questo sia dal punto di vista economico che dal punto di vista gestionale.
Questo è quello che io so; se il Consigliere vuole ricevere informazioni più dettagliate, solleciti l'Assessore competente.



PRESIDENTE

Consigliere Muliere, se l'educazione nel rispetto dei singoli viene inteso come una libertà di non ottemperare al Regolamento...



(Commenti del Consigliere Muliere fuori microfono)



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Muliere, dica pure.



MULIERE Rocco

Presidente, non intervengo nel merito.
L'Assessore ha detto: "Si rivolga all'Assessore competente Racchelli".
Io ho rivolto l'interpellanza, come sempre, alla Giunta e all'Assessore competente; quindi non spetta a me decidere quale sia l'Assessore competente che debba rispondere.
Sarebbe opportuno, visto che l'Assessore ha detto che non è competente che l'Assessore competente in questione (a detta dell'Assessore Brigandì) Assessore Racchelli, risponda.



PRESIDENTE

Ha fatto bene, Consigliere, invito la Giunta regionale a prendere nota per dare risposta all'interpellanza, visto che è conseguente rispetto a quella presentata all'Assessore Brigandì.
La inseriamo nel calendario, per quanto riguarda l'elenco che la Giunta regionale provvederà a comunicare al Consiglio, rispetto alle risposte che gli Assessori intendono dare.


Argomento: Orientamento professionale - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione n. 2040 del Consigliere Caracciolo inerente a "Convenzione tra Consorzio Universitario di Economia Aziendale (CUEA) e Facoltà di Economia e Commercio di Torino"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare l'interrogazione n. 2040, presentata dal Consigliere Caracciolo.
Risponde l'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore all'Università

Ringrazio il Consigliere Caracciolo per avere portato l'attenzione su un tema che, purtroppo, i dibattiti di questi mesi hanno un po' trascurato anche se, in realtà, come Giunta stiamo seguendo molto: il rapporto importantissimo - come il collega Caracciolo sottolinea - con le nostre Università.
Ne approfitto per dare all'aula un'anteprima. Abbiamo presentato in Giunta regionale una legge per i 600 anni dell'università. Quindi, grazie al Consigliere Caracciolo, posso annunciare (non ho avuto modo di farlo prima) che abbiamo depositato e passato in Giunta regionale - quando potremmo ne discuteremo in Commissione - una legge per i 600 anni dell'Università di Torino (quella a cui lei fa riferimento) che è una delle più antiche d'Italia. Approfitto del dibattito in Commissione sulla legge per fare lo stato dell'arte e per illustrarla.
Si tratta di una legge importante, essendo un anniversario intorno al quale si faranno grandi ragionamenti (mi rivolgo anche al Consigliere Tapparo che sulla questione "Università" è sempre stato molto attento).
Abbiamo presentato un disegno di legge per i 600 anni dell'università e vorrei, quando sarà possibile, poterlo arricchire e valutarlo in Commissione. Mi pareva opportuno, trattandosi di un anniversario così importante, predisporre un disegno di legge e portarlo all'attenzione.
Mi pareva opportuno, quindi, cogliere questa occasione per ammodernare la nostra Università e predisporre investimenti, anche in conto capitale sulle strutture.
Ringrazio il Consigliere Caracciolo per aver sollecitato questa vicenda e, rispetto allo specifico dell'interrogazione (visto che chiedeva di attivarmi presso l'Università per avere garanzie), posso dire che la relazione che consegno al Consigliere Caracciolo è stilata personalmente dal Preside della Facoltà di Economia, prof. Sergio Conti che, peraltro, è disponibile ad incontrare l'interrogante, il sottoscritto e i colleghi di Pinerolo, per affrontare insieme la situazione.
Il prof. Conti precisa che, rispetto alle fonti giornalistiche, le considerazioni sono, per fortuna, più allarmistiche del reale e contengono alcune inesattezza, in quanto: l'accordo tra l'Ateneo e il CUEA per la promozione dei corsi universitari a Pinerolo è tuttora in vigore e resterà in vita sino a che non si addiverrà alla stipula di una nuova convenzione cui le parti stanno lavorando anche con l'appoggio della Regione (anzi, mi sono attivato proprio dopo l'interrogazione). A questo riguardo il Consiglio di Facoltà di Economia ha già deliberato all'unanimità, in data 26 febbraio 2003 (quindi dopo la sua interrogazione) una nuova proposta di convenzione discussa e accettata verbalmente dai rappresentanti del CUEA, volta a regolare e definire con superiore chiarezza ruoli e funzioni dei contraenti. La proposta è già stata invita al CUEA e ai competenti uffici dell'Ateneo: dei tre Corsi di laurea attivi presso la Sede di Pinerolo è stato attivato a Torino unicamente il Corso di laurea in Economia e gestione dei servizi turistici, corso decentrato dalla Facoltà di Economia. Rimangono in vigore invece, attivi ed esclusivi presso la Sede di Pinerolo i Corsi di laurea istituzionali in Economia e gestione delle imprese, ovvero il corso con più elevato numero di iscritti e maggiormente prestigioso e quello in Gestione delle amministrazioni pubbliche (corso, come lui giustamente evidenziava molto moderni ed attuali).
Quest'ultimo, nonostante il relativamente basso numero di immatricolati, è stato infatti ritenuto, dai rappresentanti del CUEA, strategico per il futuro del polo universitario pinerolese.
La decisione di attivare a Torino il Corso di laurea in Economia e gestione dei serviti turistici, corso decentrato della Facoltà di Economia (di cui il collega Caracciolo mi chiede opportunamente notizia) ha risposto a una serie di presupposti e in particolare ai seguenti: i vantaggi che derivano al bacino di utenza, dal momento che ben oltre la metà degli iscritti a Pinerolo a tale corso provengono già ora dall'area torinese e i conseguenti vantaggi che ne derivano allo stesso Ateneo con il verosimile accrescimento del numero degli studenti immatricolati (e oggi come il collega ben sa, il numero degli immatricolati fa la forza dell'Ateneo con l'autonomia universitaria) la richiesta proveniente dai rappresentanti delle istituzioni e delle forze economiche torinesi affinché il Corso venga attivata a Torino, anche alla luce delle ricadute economiche che si produrranno in seguito all'evento olimpico del 2006 (quindi un corso tempestivo rispetto al 2006). Questa consapevolezza è peraltro emersa nel corso di un incontro appositamente organizzato dalla Facoltà il giorno 9 gennaio 2003, cui hanno preso parte gli Assessori al Turismo della Città e della Provincia, l'Associazione Torino Internazionale, l'Agenzia ITP, i Presidi dei principali istituti alberghieri cittadini, l'Associazione Direttori d'albergo, il Comitato organizzatore dei giochi olimpici, oltre ai rappresentanti della SUMI e del CUEA. La decisione dei Consiglio di Facoltà ha nei fatti recepito l'istanza espressa a larghissima maggioranza dai soggetti intervenuti.
Rispetto, ancora, alla salvaguardia e al consolidamento dell'attività didattica del polo pinerolese, il prof. Conti ha espressamente sottolineato che dal quadro descritto deve evincersi non già il ridimensionamento del polo pinerolese, ma la sua ridefinizione proprio nella prospettiva di una più ampia strategia di razionalizzazione delle sedi universitarie decentrate, che mira ad evitare duplicazioni dell'offerta formativa e a fornire ai poli periferici superiori specializzazioni e identità nell'ambito della rete universitaria.
Aggiungo che facendo parte, in rappresentanza del Presidente Ghigo dell'alto Comitato di coordinamento universitario, costituito dai tre rettori dell'Università e dal Presidente della Regione (per effetto della riforma a suo tempo Berlinguer e quindi la Regione è coinvolta direttamente), mi sono fatto, in quella sede, carico di queste segnalazioni. Lo farò ancora.
Sono doverosamente a disposizione per tenere informato il collega interrogante, ma mi sono attivato anche per sostenere questa iniziativa di Pinerolo, sia in sede regionale sia in sede d'alto Comitato di coordinamento.
Sono a disposizione per qualsiasi altro chiarimento e ringrazio per questa interrogazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Caracciolo per la replica.



CARACCIOLO Giovanni

Esprimo la mia riconoscenza ritenendomi soddisfatto della risposta fornita dall'Assessore, ringraziandolo per il suo impegno. Chiederei solo se fosse possibile incontrarsi con il prof. Conti per dettagliare nei particolari. Eravamo un po' allarmati da notizie di giornali locali con cui veniva ventilata l'ipotesi di un mancato impegno dell'Università a Pinerolo. L'Assessore ci ha tranquillizzato e lo ringrazio dimostrando la mia riconoscenza al suo impegno.


Argomento: Caccia

Interrogazione n. 2117 dei Consiglieri Moriconi, Chiezzi, Suino e Contu inerente a "CA CN4 Valle Stura"; interrogazione n. 2144 dei Consiglieri Mellano e Palma inerente a "Caccia - Gestione e commissariamento del Comprensorio Alpino CN4 - Valle Stura"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame delle interrogazioni nn. 2117 e 2144, cui risponde congiuntamente l'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore alla caccia e pesca

Com'è noto l'articolo 18, comma 1, della legge regionale 4 settembre 1996, n. 70 definisce i Comitati di gestione degli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) e dei Comprensori alpini (CA) "strutture associative di diritto privato aventi personalità giuridica riconosciuta ai sensi del Codice Civile in considerazione delle finalità di interesse pubblico perseguite".
Quali organismi tecnico-operativi sono dotati di autonomia organizzativa, statutaria e finanziaria nei limiti stabiliti dalla citata legge regionale n. 70/1996 nonché dagli atti programmatici ed amministrativi della Regione e delle Province.
In particolare il Comitato di gestione, di nomina provinciale, è composto ai sensi del predetto articolo 18, comma 4, della legge regionale n.
70/1996, da: sei rappresentanti designati dalle associazioni delle organizzazioni agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, territorialmente presenti, scelti tra proprietari e/o conduttori di terrenti situati nell'ATC e nel CA sei rappresentanti designati dalle associazioni venatorie nazionali riconosciute, ove presenti in forma organizzata nel territorio, aventi residenza venatoria nell'ATC e nel CA quattro rappresentanti delle associazioni di protezione ambientale più rappresentative, territorialmente presenti, aventi residenza nella provincia quattro rappresentanti degli enti locali territorialmente interessati.
Il Comitato di gestione nomina, al suo interno, il Presidente dell'ATC e del CA. Dalla norma citata si evince che la composizione dell'organo direttivo degli ATC e dei CA è volta a coinvolgere nella gestione del territorio destinato alla caccia programmata tutte le componenti socio economiche in esso presenti e rappresentate.
Con DGR n. 10-26362 del 28/12/1998 si è provveduto, tra l'altro, a disciplinare il funzionamento del Comitato di gestione (articolo 5). In particolare il citato provvedimento stabilisce che le riunioni del Comitato di gestione sono valide con la presenza di almeno un terzo dei suoi componenti e che per la validità delle decisioni assunte è richiesto il voto favorevole della maggioranza dei presenti.
Si deve inoltre precisare che l'articolo 5, punto 4, dello Statuto tipo, approvato con DGR n. 5-24032 del 2/3/1998, stabilisce che "il Vice Presidente sostituisce il Presidente in caso di assenza o impedimento. Nel caso di dimissioni convoca entro 15 giorni il Comitato di gestione per l'elezione del nuovo Presidente". Nel caso del CA CN4 l'inapplicabilità delle disposizioni sopra richiamate ha determinato una situazione in cui era impossibile il regolare e corretto funzionamento dell'organismo di gestione, in relazione alla mancanza del numero minimo di componenti del Comitato.
Ciò stante si è applicato l' articolo 6, commi 8 e 9, della DGR n. 10 26362 del 28/12/98 che prevedono che "in caso d'impossibilità di funzionamento del Comitato di gestione il Presidente da comunicazione alla Provincia ed informa la Regione. Il Presidente della Provincia, previo parere favorevole della Giunta regionale, procede allo scioglimento del Comitato ed alla nomina di un Commissario, per un periodo massimo di 6 mesi, entro il quale l'organismo di gestione dovrà essere rinnovato".
Con proprio decreto n. 13801 del 12/3/2003 il Presidente della Provincia di Cuneo ha sciolto il Comitato in questione e contestualmente ha nominato il Commissario, su conforme parere della Giunta regionale espresso con DGR n. 66-8609 del 3/3/2003, individuandolo autonomamente nella figura dell'ex Presidente del Comprensorio.
Circa la situazione giuridico-amministrativa venutasi a creare nel Comprensorio in parola a causa del licenziamento del tecnico faunistico, si ritiene opportuno precisare che la Regione non è in alcun modo legittimata ad interferire nel rapporto di lavoro instauratosi tra un singolo dipendente ed il Comitato di gestione.
Va ricordato, infatti, che, come già precisato, quest'ultimo è, ai sensi del citato articolo 18, comma 1, della legge regionale n. 70/1996, a tutti gli effetti, una struttura associativa di diritto privato. In ordine all'acquisto del computer, donato alla Scuola elementare di Vinadio l'Osservatore regionale, a seguito del ricevimento del bilancio consuntivo 2002 in data 14 aprile c.a. ha chiesto, con nota del 17 aprile, elementi di informazione in merito al Comprensorio alpino.
Il Comprensorio alpino con nota n. 124 del 22 aprile c.a. ha fornito i chiarimenti richiesti e trasmesso la relativa documentazione.
L'Osservatore regionale in data 28 aprile ha trasmesso all'Assessorato la relazione al Bilancio consuntivo anno 2002 del Comprensorio nel quale evidenzia, per quanto riguarda l'acquisto del computer, che "l'operazione è stata effettuata e rappresentata con trasparenza ed è evidenziata nella relazione esplicativa di accompagnamento al bilancio" e che la donazione "non è attinente l'oggetto del Comparto".
L'iniziativa, infatti, non rientra tra i compiti del Comitato di gestione previsti dalla legge regionale n. 70/96 ed elencati all'articolo 7 della citata DGR n. 10-26362 del 28/12/1998, né peraltro è contemplata dall'articolo 3 che prevede le "Finalità del Comprensorio alpino" dello Statuto del CACN4. Pertanto, il provvedimento del CACN4 deve essere annullato.
La Direzione competente attiverà la vigilanza sugli atti del Comitato con riferimento all'articolo 25 e seguenti del codice civile, anche ai fini delle procedure di recupero della spesa. Infine, circa le perplessità manifestate dall'interrogante su una presunta gestione "personalistica" del Comprensorio in argomento, si ritiene opportuno precisare che l'attuale normativa individua nel Comitato di gestione l'organo preposto all'attività dei CA e degli ATC.
Tale organismo, come già chiarito nella premessa, è composto da un totale di 20 componenti che sono espressione delle designazioni operate da associazioni venatorie, ambientaliste, organizzazioni di categoria ed Enti Locali. Ciò stante pare quanto meno singolare definire "personalistica" la gestione attuata nel Comprensorio in questione, così come in ogni altro ATC e CA.
Qualora, invece, si attribuisca tale eccesso di personalismo alla figura del commissario, va ribadito che a quest'ultimo si ricorre esclusivamente per gravi motivi ovvero quando il Comitato di gestione, per i più svariati impedimenti, non è in grado di svolgere le proprie funzioni.
In proposito va detto che il commissario, ad avviso di chi parla, debba essere persona super partes con il compito di garantire il funzionamento dell'ambito o comprensorio di caccia, nel pieno rispetto delle norme e disposizioni vigenti. Ribadisco però che la nomina la fa il Presidente della Provincia; noi abbiamo dato parere favorevole al commissariamento.
Va inoltre ricordato che lo spirito della legge regionale n. 70/1996 individua gli ATC ed i CA quali entità territoriali preposte alla gestione dell'attività venatoria ed alla tutela della fauna selvatica, in quanto tali detti organismi rappresentano la somma di realtà ambientali, sociali culturali ed economiche, che sono peculiari del territorio di loro competenza. Pertanto, una valutazione complessiva dell'operato degli ATC e dei CA deve tener conto della loro specifica territorialità, che può, in taluni casi, sfociare in un'eccessiva conflittualità, ma nella maggioranza delle realtà piemontesi è presupposto di una gestione efficace e positiva volta al perseguimento degli obiettivi fissati dalla Regione, nel rispetto degli indirizzi dalla stessa emanati.



PRESIDENTE

La ringrazio, Assessore Cavallera.
Ha chiesto la parola il Consigliere Morioni per la replica



MORICONI Enrico

Ringrazio innanzitutto l'Assessore per la risposta. Vorrei far rilevare che in alcuni punti l'Assessore ha praticamente confermato i dubbi che erano stati sollevati nell'interrogazione.
La vicenda riguarda la rappresentanza dei Comitati di gestione degli ATC e dei CA, questione sulla quale ci siamo già confrontati più volte.
Come sempre, l'Assessore si richiama alla legge nazionale.
Ciononostante, credo che si debba prendere atto del fatto che quello che era lo spirito che da più parti si auspicava - determinare una gestione trasparente, che in qualche modo tenesse conto di più soggetti interessati alla gestione della fauna selvatica - stia fallendo. Ci troviamo in una situazione sempre più grave, perché l'Assessore sa che le principali associazioni ambientaliste hanno già annunciato di non voler più partecipare a questi Comitati di gestione. Infatti, se la strutturazione interna prevede la presenza di quattro soggetti (gli amministratori pubblici, i cacciatori, le associazioni ambientaliste e gli agricoltori) se si esamina lo spirito, si evince che gli ambientalisti dovrebbero rappresentare tutti i cittadini che in qualche modo fruiscono dell'ambiente naturale.
In verità, cosa si verifica? Si riscontra - questo è il motivo per cui le associazioni ambientaliste hanno deciso di non partecipare più a questi enti di gestione - che gli ambientalisti sono sempre in una posizione estremamente minoritaria, e dovendo votare a maggioranza, la loro presenza è praticamente ininfluente. Di qui è nata l'idea di non partecipare più a queste gestioni. Naturalmente ci potranno essere delle associazioni come l'Ecoclub che cercheranno di inserirsi, ma certo non si potrà parlare di associazioni "maggiormente rappresentative".
Questo segnala, comunque, una grave situazione che non siamo in grado di risolvere, e dà luogo ad ulteriori quesiti, come si evince dall'interrogazione. Mi è sembrato, infatti, di cogliere che l'Assessore condivide alcune perplessità, come la scarsa democraticità di certe decisioni.
vero che l'Assessore sostiene che, come Regione, non contiamo nella nomina del Commissario, trattandosi di una nomina di origine provinciale però è quantomeno strano che un Presidente che non è più in grado di gestore l'ente, quindi dimissionario, venga scelto come Commissario.
Lo stesso Assessore sottolinea che il Commissario dovrebbe essere super partes, ma è chiaro che, nominando il Presidente dimissionario come Commissario, non si ha una figura super partes, perché sappiamo che il Presidente è eletto a maggioranza.
Esiste un vulnus nella nomina di questo Commissario super partes.
L'Assessore ha buon gioco nel dire che non è colpa nostra, bensì della Provincia, però mi sembra che questo particolare vada sottolineato.
Inoltre, sempre dal punto di vista della gestione, l'Assessore non pu fare a meno di rilevare come la donazione di un computer esuli dagli scopi e dalle finalità di un comprensorio alpino: mediante atti amministrativi si dovrebbe annullare il provvedimento.
L'annullamento del provvedimento dimostra che l'interpellanza riguardava un problema reale, e se non si interviene per garantire maggiore democraticità nella costituzione di questi comprensori alpini e degli ambiti territoriali di caccia per quanto riguarda gli strumenti della gestione, nessuno potrà impedire altri atti di questo genere. E chissà quanti ne avvengono in Piemonte di cui noi non siamo a conoscenza! Ho voluto quindi segnalare, attraverso questa interrogazione, due gravi situazioni, che sono state confermate dalla risposta dell'Assessore.
Entrambe, a nostro giudizio, nascono dalla carente democraticità della struttura di gestione dei comprensori alpini e degli ambiti territoriali di caccia.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano per la replica



MELLANO Bruno

A mio giudizio, il Consiglio commetterebbe un grave errore se, nella disattenzione di questo inizio di seduta, valutasse le interrogazioni presentate dal sottoscritto e dal collega del Gruppo Verdi come mere interrogazioni di settore, legate ad un "animalismo" del collega Moriconi e al fatto che io, essendo della Provincia di Cuneo, mi interesso di questo particolare comprensorio alpino situato in provincia di Cuneo.
Sarebbe un grave errore, perché per quanto mi riguarda (ma anche nella risposta data dal collega Moriconi) la valenza di queste interrogazioni è generale.
Abbiamo puntualmente richiesto spiegazioni all'Assessore, e in parte mi ritengo soddisfatto per le risposte forniteci dallo stesso. Stiamo discutendo da molte sedute la riforma della legge sulla caccia e sarà argomento che prima o poi arriverà in aula. Occorre però capire cosa succede nella realtà. L'Assessore c i ha già detto che è forse la realtà più problematica e più complicata di tutto il Piemonte, però c'é un importante comprensorio alpino di caccia che da anni procede da Commissario a Commissario, da gestione litigiosa in gestione litigiose: io l'ho definita "gestione personalistica", perché ho voluto essere bravo e non incorrere in problemi che poi si riversano sull'aula.
Credo che ci sia qualcosa di più di una gestione personalistica. Da quel caso dovremmo fare un ragionamento complessivo su che cosa succede nei comprensori alpini e negli ATC. Purtroppo, molte volte si tratta di una gestione di potere, in cui il personalismo il gestire soldi pubblici o, in questo caso, degli associati, che riversano le proprie quote della caccia per finalità che non sono proprie dell'Ente. Il parlare della piccola cosa che è il regalo di un computer che un Comprensorio alpino fa ad una scuola materna, non è il segnalare una piccola inezia di un fatto che potrebbe essere anche trascurabile, viste le finalità sicuramente nobili di cui è ammantato. La lettura che faccio io, e me ne assumo la responsabilità, è la distorsione stessa delle finalità dell'Ente, c'è un Commissario che fa il Sindaco, che probabilmente ambisce ad alti ruoli politici della zona, che si permette di utilizzare i nostri soldi, i vostri soldi, per regalare cose che non ineriscono alla finalità dell'Ente, in previsione di alti ruoli politici, di altra carriera politica. Questo è il regalo di un computer da un comprensorio alpino ad una scuola materna, non è la distrazione benevola di un sindaco che, in qualche modo, pensa di fare del bene perché la scuola materna ha bisogno di un computer e il Comprensorio alpino prende i soldi della caccia per comprare il computer, bensì acquista il computer a quella scuola perché quella scuola rappresenta un elemento di propaganda e di promozione della sua figura istituzionale, magari, per ambire ad essere nominato Presidente di Comunità Montana.
Assessore, questo è il giudizio che manca nella sua risposta. Lei puntualmente, gliene do atto, ci ha detto che è inopportuno, ha ragione, e lo sapevamo che era inopportuno, era difficile riuscire a farlo rientrare in quei requisiti, ma anche questo lo voglio sottolineare, lei lo ha detto con un fare, mi permetta, so che per lei è un complimento, un po' democristiano, che, certo, si dovrebbe nominare un Commissario super partes. Questo, però, non è un Commissario super partes, questo è il Presidente dimissionato, messo in minoranza su questioni vitali di quel Comparto alpino; questo è un signore che è stato defenestrato dalla maggioranza del Comprensorio alpino e la Provincia di Cuneo cosa fa? Nomina, come nella volta precedente, per un anno e mezzo, la stessa figura a mio giudizio, per mantenere gli equilibri, che però non sono equilibri nobili, non sono equilibri di democrazia.
Nella sua risposta manca il giudizio complessivo, il giudizio su cosa succede, manca anche la giustificazione, che verbalmente ci ha già dato del fatto che quello è un caso eccezionale, ma temo che sia eccezionale per la gravità e anche per la sfrontatezza delle cose che avvengono in quelle situazioni. Ieri mi trovavo a Cuneo, come molti dei Consiglieri, e ho avuto la possibilità di parlare con ex Assessori provinciali alla caccia, con persone che si sono occupate direttamente di questo caso, che mi hanno detto: "Bravo, Mellano, continua, non ce la farai neanche tu, sono dieci anni che su quel Comprensorio facciamo lotte, denunce, iniziative di indagini", bisognerà pur dirlo che ci sono indagini in corso su quel tecnico faunistico. Per attirare l'attenzione, voglio farvi ridere: è un tecnico faunistico che, addirittura, presenta il certificato medico che attesta la sua inadeguatezza alla mansione a causa dell'allergia al pelo animale. Questo è un signore che, una volta dimesso, perché, finalmente, le maggioranze un po' strane che si sono create lì, ambientalisti e cacciatori insieme, sono riusciti a risolvere il contratto di lavoro con quel signore questo è il mio giudizio - riesce addirittura a commissariare il Comprensorio alpino, riesce addirittura a far nominare di nuovo Commissario il Presidente.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interpellanza n. 2088 della Consigliera Manica inerente a "Mostre d'Arte della città di Arona"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 2088, presentata dalla Consigliera Manica.
Risponde l'Assessore Leo.



LEO Giampiero, Assessore alla promozione delle attività culturali e dello spettacolo

In relazione all'interrogazione n. 2088 della Consigliera Manica inerente le "Mostre d'Arte nella città di Arona", è possibile specificare che negli ultimi anni i contributi assegnati al Comune di Arona sono stati assolutamente proporzionati sia alla portata culturale del programma espositivo presentato, sia all'entità dei contributi assegnati ad altri Comuni per attività analoghe.
Collega Manica, probabilmente, dovrei darle, magari anche in Commissione, i dati di tutte le altre mostre che abbiamo fatto negli altri Comuni, perché, dando solo Arona, potrebbe non essere compreso, per esempio, l'ultima mostra che abbiamo fatto sul Tibet a Rivarolo era un'altra grande mostra e ce ne sono tante altre. Rispetto alla dimensione del Comune, lei ha sicuramente ragione, rispetto alla proporzione delle iniziative, noi ci correliamo rispetto alla portata delle iniziative, alla grandezza e anche al budget che il Comune mette. Come lei evidenzia infatti, hanno messo dei budget talmente elevati da avere dei disavanzi significativi, che lei chiede come possano essere coperti.
Inoltre, la documentazione presentata ha sempre risposto ai criteri e alle modalità previste dalla legge regionale di riferimento e dal programma di attività della Direzione competente.
In tal senso si precisa ancora che l'Assessorato alla cultura, nel finanziare le iniziative organizzate nel biennio 2000/2002, ha avuto come interlocutore il Comune di Arona (non la FAM), che come Ente pubblico rispondeva pienamente ai requisiti previsti dalla legge regionale 58/78 per l'erogazione di sovvenzioni a sostegno di attività culturali.
Nel 2000 il contributo di £. 20.000.000 è stato assegnato per le seguenti mostre: Opere dello scultore Giacomo Manzù, Capolavori e opere scelte: 1930-1990; Renato Guttuso. Capolavori nelle collezioni piemontesi e lombarde; 2000 volte 2000. Arte per la pace in omaggio a Woytila.
Nel 2001 sono stati assegnati £. 15.000.000 per le mostre Giorgio de Chirico. Capolavori e opere scelte nelle collezioni piemontesi e lombarde La Nuova Figurazione in Europa; Omaggio ad Aligi Sassu - quindi, rispetto a mostre così grandi il contributo è stato minimo.
Nel 2002 è stato determinato un contributo di euro 103.000,00 per una mostra dedicata al grande maestro Ricasso, in considerazione dei costi relativi alla preziosità dei pezzi esposti.
Si precisa che i suddetti contributi sono sempre stati erogati sulla base di una documentazione giustificativa presentata dal Comune di Arona che comprendeva un rendiconto finanziario, una relazione artistica cataloghi, altri materiali prodotti e rassegna stampa, secondo quanto richiesto in determina.
Collega Manica, mi permetto di dire che il direttore, la dottoressa Marchiori, è nota per il rigore nel controllo delle giustificazioni infatti, a volte, anche per piccole cifre, ha richiesto conti ad associazioni non sospette di vicinanza all'opposizione, ma viceversa, e ha anche annullato contributi quando le spese non erano state conseguenti; ci fu addirittura una causa con un'associazione che si vide decurtare il contributo per non aver portato tutte le pezze giustificative e il Tribunale diede ragione all'Assessorato e alla dottoressa Marchiori.
Per il 2003, il Comune di Arona ha presentato un'istanza di contributo per due grandi mostre: "Splendori dell'800 ad Arona. Da Fattori a Segantini" (preventivo di spesa euro 242.700,00) e "Magico '900 ad Arona.
Changall, Mirò, Ricasso, Kandinskij e i grandi maestri dell'arte internazionale" (preventivo di spesa E 312.200,00).
Tuttavia, ad oggi, su questo non si è presa alcuna decisione perch come lei sa, i tagli alla cultura, in particolare alle mostre, sono stati significativi. Stiamo cercando con alcuni grandi centri (Torino, Cuneo e altri) una serie di accordi per mostre impegnative, quindi, su questo non mi sento di assumere alcun impegno, nel senso che non mi sento di prendere l'impegno alla realizzazione di queste mostre, dobbiamo svolgere una valutazione complessiva.
Ripeto che i conti sono sempre stati verificati con estremo rigore e penso che se potessi far avere alla collega copia scritta delle mostre significative che si sono svolte, magari non nei capoluoghi di Provincia ma nei Comuni di importanza analoga, si evincerebbe come il quadro tocchi tutto il Piemonte. Ne approfitto per dire che l'altro giorno abbiamo presentato Piemonte dal vivo in cinque località del Piemonte per oltre mille spettacoli, le quali sono state scelte in maniera calibrata con soddisfazione di tutte le Province, dalle quali abbiamo avuto il consenso e l'apprezzamento per questa edizione di Piemonte dal vivo.
Mi ricordo quando il Consigliere Tapparo era Presidente di Commissione e sosteneva che era importante che la Regione avesse una regia degli eventi e che figurasse. Ho fatto tesoro di quelle lezioni, "Piemonte dal vivo" è una regia completamente regionale con un coordinamento, abbiamo presentato punti di eccellenza in tutta la regione ad Exilles, la Fondazione Pistoletto a Biella, il Filatoio Rosso a Caraglio, ecc. C'é una regia regionale che si espande su tutta la regione, con punti di eccellenza, ma con un quadro visibile, un filo che la collega in cui Comuni e Province fanno la loro parte, ma il ruolo della Regione non è accessorio, non è una ruota di scorta, ma un ruolo di regia e di coordinamento. Credo che si potrebbe capire meglio se si potesse o per via scritta o in Commissione fare il quadro di come, sul territorio piemontese, specie nei centri "minori", abbiamo impostato questa politica.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica per la replica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Chiedo all'Assessore Leo di poter avere non solo il testo scritto della risposta all'interrogazione, ma anche i dati di cui mi ha parlato. Dati importanti su cui meditare e anche da comparare per città di dimensioni analoghe.
Continuo, rispetto alla documentazione che ho, a non essere convinta delle cose che l'Assessore ha detto, certamente i dati sono inoppugnabili da quelli si potrà evincere qual è la situazione. Certamente non siamo contrari alle mostre, alla cultura e al fatto che si promuovano soprattutto nei centri medio piccoli e non solo nelle grandi città: questo lo riteniamo importante e di grande rilievo.
L'elemento che ci preoccupa è se dentro la distribuzione di queste iniziative è legata una maggiore o minore dinamicità di alcune realtà magari ad appartenenze politiche, magari a tutta una serie di fattori che non sono un ordine di criteri oggettivi per promuovere iniziative culturali in modo dispiegato sulla regione, magari collegandole anche ad altri momenti e ad altri eventi. Per questa ragione noi abbiamo bisogno di avere dati più precisi.
L'Assessore capisce, questo è un caso, ma ce ne sono altri in cui il sospetto della discrezionalità o comunque della non programmazione seria di questi interventi, è venuto più volte. Questo è un caso eclatante, ma ne abbiamo potuto rilevare altri. Chiedo di potere esaminare attentamente i dati per avere un riscontro più preciso della situazione.
Nel frattempo le consigliamo di essere sempre molto attento, di avere un'attenta vigilanza sul fatto che tutte le iniziative culturali avvengano a seconda dei criteri oggettivi e dei bisogni reali e culturali del territorio, piuttosto che quelle dei singoli iscritti al suo partito.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Ho chiesto di fare questo intervento sull'ordine dei lavori approfittando della presenza dell'Assessore Leo. Alla data odierna non risulta ancora varato il calendario scolastico per l'anno 2003-2004.
Ricordo che in virtù delle modifiche intervenute al titolo V della Costituzione all'articolo 117, questa è una competenza esclusiva della Regione Piemonte come atto di Giunta, ma che investe il Consiglio attraverso la sua articolazione nella Commissione consiliare. Non uso la forma scritta, approfitto della comunicazione d'aula per sollecitare uno suo intervento nel richiamo di una competenza attendendo dall'Assessore Leo una risposta in merito.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione n. 2107 dei Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea inerente a "EDISU Piemonte ed erogazione di servizi agli studenti"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 2107, presentata dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Papandrea Risponde l'Assessore Leo



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione

Prima rispondo al Consigliere Contu il quale ha ragione, è una competenza delle Regioni anche importante, mi sono confrontato anche con i Consiglieri delle altre Regioni per fare una comparazione e un ragionamento.
Il parere della Regione è gia pronto, attendevamo ancora una risposta che sta un po' tardando - della Direzione regionale scolastica. Conto di portarla in Giunta lunedì o anche prima. Portarlo in Commissione al più presto e poi in Consiglio. Ha ragione il Consigliere è una questione importante, su quel poco o tanto che viene dato alle Regioni, bisogna esercitare la massima solerzia e il massimo impegno. Un ragionamento sul calendario che lei aveva già fatto l'anno scorso sul fatto che sarebbe opportuno che le scuole avessero un coordinamento fra di loro affinché le famiglie non abbiano delle difficoltà. Pensavo di inviare, concordandolo con la Commissione, un invito, un suggerimento, una raccomandazione alle scuole a muoversi nella direzione che avevo suggerito l'anno scorso.
All'interrogazione in esame rispondo che. Con riferimento all'interpellanza di cui all'oggetto, si comunica che il problema posto dalla stessa è stato affrontato con molta attenzione dall'Assessore e dall'EDISU, proprio in considerazione delle diverse determinazioni assunte dai vari Atenei, rispetto alle scadenze previste, ai sensi del DPCM 9 aprile 2001, nel Bando dell'EDISU pubblicato nel mese di giugno 2002.
L'EDISU, in sede di bando per la concessione delle borse relative all'anno accademico 2002/2003, diversamente da quanto fissato dal DPCM 9 aprile 2001, aveva già previsto un termine di scadenza per le domande degli iscritti alla laurea specialistica successivo a quello della laurea fissandola al 31.12.02. Soltanto, a seguito delle prime richieste poste dagli studenti, è stato accertato che l'Università degli Studi di Torino diversamente dagli altri due Atenei, aveva nel frattempo reso possibile, in via eccezionale, l'immatricolazione, sotto condizione, al corso di laurea specialistica agli studenti che avessero conseguito la laurea entro il 5 maggio 2003. Nonostante le inevitabili problematiche organizzative, ma con lo scopo di garantire a tutti uguali opportunità, d'intesa con la Regione il Consiglio di Amministrazione dell'EDISU ha approvato la pubblicazione di un bando straordinario con l'assegnazione di borse di studio riservate agli studenti iscritti al primo anno della laurea specialistica dopo il 31.12.2002 ed entro il 5/5/2003 e cioè nel secondo semestre dell'anno accademico. Ovviamente con il bando straordinario saranno messe a concorso le intere borse annuali, nel rispetto dei criteri economici e di merito approvati dalla Giunta regionale e recepiti nel Bando EDISU pubblicato nel giugno 2002. In considerazione del fatto che l'iscrizione in una fase così avanzata dell'anno accademico possa rendere arduo il mantenimento della borsa annuale, agli studenti che dovessero perderne il diritto e fossero stati assegnatari per lo stesso anno accademico del settimo semestre relativo al corso di laurea, quello cioè riservato a chi non si laurea nei tempi legali, tale semestre sarà conservato.
Non è quindi previsto nessun dimezzamento della borsa, ma non è neppure prevista, in uno stesso anno accademico, l'erogazione di un importo pari ad una borsa e mezzo. La borsa di studio è infatti annuale, coincide cioè con l'anno accademico (1 ottobre - 30 settembre), è erogata in due rate ed ha lo scopo di contribuire per quell'anno ai costi di mantenimento dello studente; conseguentemente, nello stesso anno accademico, uno studente non può essere sia beneficiario della borsa semestrale riservatagli in qualità di "fuori corso" rispetto al corso di laurea sia beneficiario della borsa annuale riservatagli come iscritto al primo anno della laurea specialistica.
Si fa presente che nessun altro Ente in Italia risulta aver approvato analogo bando straordinario, in conformità con quanto normato dal DPCM. 9 aprile 2001 per l'uniformità di trattamento sul diritto allo studio universitario, che fissa per tutti i corsi - laurea e laurea specialistica la scadenza in coincidenza con l'inizio dell'anno accademico.
Tale scadenza è adottata in Piemonte dall'Università degli Studi del Piemonte Orientale, prorogata al massimo a febbraio dal Politecnico di Torino e fatta slittare a maggio dall'Università degli Studi di Torino.
In attesa degli indirizzi nazionali che potranno essere assunti per l'a.a. 2004/05 dal nuovo DPCM, d'intesa con gli Atenei si è convenuto nei criteri regionali di prossima assunzione di prevedere anche per l'a.a.
2003/04 un bando straordinario, riservandolo agli studenti che si iscrivono alla laurea specialistica entro il 31 marzo 2004, cioè entro il primo semestre dell'anno accademico.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Morioni per la replica



MORICONI Enrico

Ringrazio l'Assessore per la risposta; credo che mi fornirà il testo scritto per poter verificare le sue affermazioni.
Devo prendere atto che l'Assessore ha considerato i problemi che noi abbiamo posto, ma nell'attesa di valutare con calma i dati forniti, rimane comunque una perplessità sul balletto delle date. Al riguardo, credo che anche il problema di dare sicurezza agli studenti sia da tenere in considerazione; se la Regione ha preso questa decisione, è una decisione utile, però il fatto che lo studente deve attendere fino all'anno nuovo per sapere quale sarà la sua posizione credo che possa creare dei disagi in caso di famiglie che appartengono alle cosiddette fasce deboli. Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso lo spazio per le interrogazioni e le interpellanze.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bussola; ne ha facoltà.



BUSSOLA Cristiano

Grazie, Presidente. Intervengo sull'ordine dei lavori e chiedo a lei gentilmente e anche ai colleghi dell'aula, prima dell'inizio della seduta ordinaria con le comunicazioni dell'Assessore D'Ambrosio, così come era stato annunciato, e con il successivo dibattito, di sospendere per una mezz'ora i lavori del Consiglio per dar modo di svolgere un incontro tra i Consiglieri di maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonio

Presidente, io mi rendo conto di tutto, però sarebbe anche opportuno che l'Assessore fosse presente e svolgesse la sua relazione, dopodiché si possono fare tutte le riunioni. Non vorrei che iniziasse una serie di rapporti più o meno confessabili in cui anche la relazione dell'Assessore fosse in qualche maniera misurata più sulle esigenze di carattere politico che sui fatti realmente svolti.
Di conseguenza, credo che bisogna continuare ad andare avanti, chiamare l'Assessore a svolgere la relazione, a raccontarci come sono accadute le cose, a esprimerci la sua opinione, così pure anche il Presidente Ghigo dopodiché si possono fare le sospensioni. Questa è l'opinione che volevo esprimere.



PRESIDENTE

Non è necessario. Chiedo scusa, Consigliere Saitta, lei non era presente all''apertura della seduta, quando ho comunicato che mi stavo accingendo ad organizzare questa relazione dell'Assessore D'Ambrosio, che ritengo assolutamente doverosa, anche perché richiesta da diversi Gruppi politici in Consiglio regionale; ho detto che l'avrei organizzata in apertura della seduta ordinaria, anche per dare modo ai colleghi di non essere colti di sorpresa - non una cosa fatta alla chetichella, alle 10.10, con metà aula assente, lei stesso non era presente all'inizio dei lavori - e quindi mi sembra giusto che questa organizzazione ricomprenda anche la presenza di tutti i Consiglieri proprio per poter ascoltare la relazione anche da parte dei componenti di Giunta.
In questo senso accolgo la richiesta di sospensione di qualche minuto per poter organizzare adeguatamente questa comunicazione.



(La seduta, sospesa alle ore 11.55 riprende alle ore 12.37)



PRESIDENTE

Visto il protrarsi della riunione di maggioranza in corso, aggiorniamo i lavori alle ore 15.00.
Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Abbiamo capito che è in corso una riunione della maggioranza rispetto alla vicenda relativa ai patti di Saluzzo, su cui noi abbiamo richiesto una comunicazione urgente da parte dell'Assessore D'Ambrosio in aula capiamo anche che si tratta di una questione che mette fortemente in imbarazzo la maggioranza per la responsabilità collettiva della Giunta in ordine a questa direzione, ai tagli indiscriminati sulla sani tà.
Mentre si annuncia questa convocazione del Consiglio alle ore 15 stante la spaccatura e l'imbarazzo molto forte della maggioranza e siccome a noi pare che siamo in una condizione molto particolare per quanto riguarda il Consiglio, riterremmo utile che l'opposizione di centrosinistra in questo momento si riunisse urgentemente per capire quale sia la conduzione del Consiglio nel pomeriggio, ripeto, stante l'attuale situazione.



PRESIDENTE

Bene, quindi mi rivolgo ai Consiglieri regionali del centrosinistra per ricordare loro, su richiesta della Consigliera Manica - vi informo solo per educazione - che è immediatamente organizzata una riunione.
Consigliera Manica, volevo solo dirle che non sono a conoscenza delle questioni in essere della riunione e che mi è stato detto di ricominciare fra 15 minuti; tuttavia, ritengo preferibile e corretto, visto che sicuramente fra 15 minuti saranno tutti ancora impegnati, che la seduta venga rimandata al pomeriggio alle ore 15.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.38)



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