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Dettaglio seduta n.350 del 20/05/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(Alle ore 10.15 il Vicepresidente Toselli comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.45)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(La seduta ha inizio alle ore 11.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri, prima dell'inizio della seduta odierna, i processi verbali delle adunanze consiliari dell'11, 12, 13, 18, 19, 20 e 25 febbraio 2003.
Non essendovi osservazioni, si intendono approvati.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Caramella, Casoni, Cota Dutto, Ghigo, Leo, Manolino, Pichetto Fratin, Racchelli e Rossi Oreste.


Argomento:

b) Variazione di bilancio per l'anno finanziario 2003


PRESIDENTE

La Giunta regionale, in data 13 maggio ha trasmesso, per la comunicazione al Consiglio in ottemperanza al comma 7 dell'articolo 24 della legge 7/2001, n. 27 deliberazioni allegate, a disposizione presso gli Uffici dell'aula.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Presidente e colleghi, volevo far notare, in apertura dei lavori, che anche oggi abbiamo perso una buona occasione per organizzare, in modo normale e secondo il Regolamento, i nostri lavori.
Anche oggi incominciamo la settimana senza interrogazioni e interpellanza; forse è stata anche colpa mia perché l'altra sera, alle due di notte, non mi sono accorto che il Presidente Cota, nell'annunciare in modo volante i punti all'ordine di oggi, non parlava di interrogazioni e interpellanze.
Chiedo alla Presidenza di farsi portavoce di questa formale richiesta che, almeno a nome del mio Gruppo, vale per tutte le sedute. Occorre davvero ricavarsi un'ora settimanale. Come al solito l'economia delle ore non vale: abbiamo perso tempo qui in aula quando si poteva benissimo ottenere qualche puntuale risposta dagli Assessore.
Di questa mancanza mi dispaccio.



PRESIDENTE

Consigliere Mellano, la sua valutazione è ragionevole e condivisibile nel senso che almeno un'ora alla settimana dovrebbe essere dedicata al Sindacato Ispettivo. Riferirò senz'altro di questa sollecitazione, che credo sia condivisa da vari Gruppi, in modo che se ne tengo conto nelle riunioni dei Capigruppo che decidono, magari in via continuativa, le premesse delle discussioni di merito del Consiglio.


Argomento: Sport - Tempo libero: argomenti non sopra specificati

Esame dell'ordine del giorno n. 378: "Mascotte Olimpiadi Invernale 2006" presentata dai Consiglieri Cantore, Albano, D'Onofrio, Pedrale, Manolino Tomatis, Caramella, Mercurio, Scanderebech, Bolla, Tapparo, Gallarini Costa Rosanna, Bussola, Marengo, Dutto, Rossi Oreste, Cattaneo e Angeleri ordine del giorno n. 670: "Proposta della marmotta come simbolo per le Olimpiadi Invernali Torino 2006", presentata dai Consiglieri Palma e Mellano ordine del giorno n. 767 "Mascotte Olimpiadi Invernali Torino 2006" a firma dei Consiglieri Moriconi e Chiezzi ordine del giorno n. 768: "Il Grande Torino" presentato dai Consiglieri Marengo, Deorsola, Cattaneo, Di Benedetto, D'Onofrio, Vaglio, Cantore Tapparo, Rossi G., Giordano e Burzi


PRESIDENTE

Passiamo al punto 3) all'o.d.g. che riguarda: Esame ordine del giorno n. 378, "Mascotte Olimpiadi Invernali 2006"; ordine del giorno n. 670: "Proposta della marmotta come simbolo per le Olimpiadi Invernali Torino 2006"; ordine del giorno n. 767 "Mascotte Olimpiadi Invernali Torino 2006" ordine del giorno n. 768 "Il Grande Torino" La parola al Consigliere Cantore.



CANTORE Daniele

Grazie, Presidente. Colleghi e colleghe, a questo argomento viene data un'importanza rilevante: questa mattina, a rimedio delle sedute nelle quali non siamo riusciti ad affrontare l'argomento, viene dedicata un'intera seduta.
Ho appreso l'ordine del giorno dei Consiglieri Chiezzi e Moriconi, ma devo comunicare ai colleghi non informati (per non essere oggi antistorici discutendo oggi, 20 maggio, questa ipotesi di mascotte) che nel frattempo il TOROC ha predisposto un bando di gara per la mascotte e la presentazione ovviamente immagini - per partecipare al bando scade alle ore 14.00 di oggi.
Mi sono permesso, con i cofirmatari del mio ordine del giorno, di modificarlo - e il Presidente ha già a sue mani due miei emendamenti - nel senso che non chiede solo più il "Lupo Italiano" come mascotte, ma chiede che, qualora questo non dovesse avvenire (peraltro non possiamo intervenire sulla Commissione che sarà giudicatrice rispetto agli elaborati che arriveranno dal bando di gara) che il "Cane Lupo Italiano" venga utilizzato nelle immagini e nelle rappresentazioni delle Olimpiadi.
La proposta del "Cane Lupo Italiano" è nata un anno e mezzo fa.
Sono a conoscenza che è stata foriera di polemiche sia in Aula sia in Commissione: mi rivolgo in particolare al Consigliere Moriconi che, a fronte di una sua richiesta all'ordine del giorno in aula e poi ritornata in Commissione, si è aggiunto l'ordine del giorno dei colleghi Palma e Mellano e in Commissione, nel frattempo, al "Lupo Italiano" è stata aggiunta, su richiesta dai membri, la parola "Cane" al "Lupo Italiano".
L'iniziativa - che un tempo chiedeva che questa razza venisse usata come mascotte e oggi che venga utilizzata all'interno delle Olimpiadi 2006 ha una storia che nasce negli anni 1987-1988 con due decreti del Presidente della Repubblica. Ci sono poi diversi decreti del Ministero dell'agricoltura e foreste, per arrivare all'ultimo, nel 1994 all'emanazione del disciplinare dell'ETLI, Ente per la Tutela del Lupo Italiano.
Questo disciplinare, redatto dal Ministero dell'agricoltura e foreste stabilisce compiti e competenze dell'Ente; sancisce il valore ufficiale dei suoi atti; precisa la struttura e i compiti della Commissione Scientifico tecnica presente all'interno dell'Ente; consacra il protocollo di affidamento e la non commercializzazione, con divieto di riproduzione al di fuori dell'Ente.
Il fatto che il lupo italiano non fosse commercializzato, è stato elemento di discussione sin in Aula sia in Commissione.
Solitamente, le polemiche sono relative a episodi di lucro o di estrema commercializzazione su oggetti o soggetti; in questo caso, invece, la polemica è stata nel dire: "Ma come mai questo cane, questo "Lupo Italiano" non viene commercializzato?". Perché così è previsto da un protocollo del Ministero dell'agricoltura e foreste. Il Cane, difatti, non viene commercializzato, ma dato in affidamento.
Sulla veridicità - se possiamo usare questo termine - di questo nuovo soggetto entrato nell'universo degli animali, c'è stata anche verifica mediante l'esame del DNA. Ho a mie mani la documentazione del fatto che viene accertata una nuova razza, frutto dell'incrocio tra il cane ed il lupo selvatico, documentata dal Ministero dell'agricoltura e foreste, dal Ministero della sanità, da tutti gli esperti biologi e da altri settori sanitari o agricolo sanitari, che certificano che il "Lupo Italiano" è una nuova razza, presente sul territorio italiano, grazie all'allevamento che insiste sul Piemonte e sulla Provincia di Torino - alias a Cumiana. Animale che è stato ed è ancora oggi utilizzato come cane di soccorso, soprattutto in casi di valanghe, di animali feriti o dispersi; è utilizzato dalle Forze dell'ordine e dal Corpo forestale dello Stato, e da circa un anno è utilizzato anche dalla Provincia di Torino, dalle Guardie ecologiche volontarie.
Vorrei ricordare che la vicenda del "Lupo Italiano" per questo Consiglio Regionale, è datata 1989; il 3 aprile 1989 è stata varata una legge regionale dal titolo "Norme per il sostegno alla conservazione del lupo italiano", norme che successivamente hanno consentito alla Regione Piemonte di concedere contributi, anche se in misura ridotta all'associazione di Cumiana.
Vorrei anche ricordare sia che la razza è stata testata da esami del laboratorio Liga CNR, l'istituto titolato per l'esame del DNA sia che il corpo forestale dello Stato sta utilizzando questo cane ormai da diversi anni. Il dott. Furlan, commissario superiore del Corpo forestale dello Stato dichiara di utilizzare unità cinofile del cane lupo italiano. Tra l'altro, proprio a Torino, pochi mesi fa uno di questi cani ha salvato dalle acque del Po un giovane che aveva tentato il suicidio.
L'utilità di questi cani nel campo della Protezione Civile e della sicurezza, ha fatto scattare l'idea di proporre il cane "Lupo Italiano" come mascotte delle Olimpiadi. Ma c'é anche una motivazione sportiva; il lupo è stato anche protagonista sportivo: dal 1991 viene infatti utilizzato in una specialità chiamata "dog trekking": corsa svolta a livello mondiale ed europeo - e da alcuni anni anche in Italia - senza sfruttamento del cane. Infatti, non si tratta di un cane che tira una slitta, il cane fa coppia con il suo padrone in una corsa ad ostacoli, di solito in montagna in competizione con altre coppie di padroni e cani. E dal 1991, in queste corse, viene utilizzato soprattutto il "Lupo Italiano".
Ricordo l'intervento - rispetto al "Lupo Italiano" - del Presidente della Camera, Violante, qualche anno fa, e più recentemente del Presidente della Repubblica, nonché l'interessamento del Ministero agricoltura e foreste affinché l'associazione di Cumiana, non essendo a scopo di lucro e non potendo vendere animali, abbia un continuum di finanziamento.
Per rispondere in anticipo ad eventuali controversie, ricordo la polemica in aula che ha investito anche la Giunta per le elezioni. Ritengo che i colleghi debbano riconoscere che tutto il Consiglio, all'unanimità ha approvato la linea di condotta della Giunta delle elezioni. Gli argomenti di discussione non devono mai superare la dignità personale e politica, e nel nostro caso anche istituzionale: con quella deliberazione di Giunta abbiamo difeso il ruolo dell'istituzione.
Da parte mia, e dei colleghi firmatari, non c'é una campagna così violenta, da "O' Corral", affinché le nostre idee vengano accolte dal Consiglio. Ci proponiamo di renderle chiare: riteniamo interessante promuovere una razza canina nata all'interno del nostro territorio.
Ricordo la polemica sorta relativamente al trattamento di questi animali - mi rivolgo soprattutto al collega Moriconi che ha un passato da veterinario - ed approdata in IV° Commissione con un'audizione.
Successivamente, c'è stata una visita dell'ASL n.44 alla sede dell'allevamento del "Lupo Italiano", che il 6 novembre 2000 ha certificato che "lo stato strutturale dell'allevamento e di mantenimento degli animali è stato considerato buono"; qualsiasi elemento polemico viene a cadere.
In relazione alle polemiche sorte da parte di alcuni Consiglieri, ma soprattutto per non essere ridicoli verso noi stessi, propongo, com'è scritto negli emendamenti, che il "Lupo Italiano" diventi uno dei simboli delle Olimpiadi e non solo la mascotte, come nel testo originario.



PRESIDENTE

Grazie colleghi, riassumo i termini di questo punto all'ordine del giorno.
Abbiamo tre ordini del giorno. Naturalmente, facciamo un'unica discussione complessiva e successivamente la votazione separata dei diversi documenti e relativi emendamenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Il nostro ordine del giorno, scritto dal collega Moriconi e firmato anche da me, vuole svolgere una piccola riflessione, in occasione della necessità di individuare un simbolo grafico, a corredo delle Olimpiadi o delle attività che si svolgeranno in quell'ambito. E' un tentativo per costruire, anche partendo da una questione non così rilevante, un nuovo atteggiamento della Regione Piemonte (del Consiglio regionale, ma anche del governo regionale) nei confronti di ogni specie animale.
Riteniamo che le Amministrazioni debbano porsi, nei confronti delle specie animali, molti problemi di rispetto e tutela, da ogni punto di vista: il rispetto e la tutela degli animali in natura, il rispetto e la tutela degli animali in allevamento.
Nei confronti degli animali bisogna cambiare registro, così come occorre riflettere e mutare le condizioni di sfruttamento degli animali anche dal punto di vista dell'allevamento ai fini della produzione di cibo per gli esseri umani. Con questa iniziativa vogliamo anche sollecitare una riflessione sull'uso delle risorse naturali ai fini della nostra alimentazione, e questo comporta una riflessione parecchio complessa sui modelli economici, sulle strutture produttive, sugli interessi.
Con questo documento vogliamo spendere una parola per dire di non sfruttare l'immagine degli animali, in occasione delle Olimpiadi. E' una sorta di decisione di diritto alla tutela dell'immagine che hanno gli animali.
Perché utilizzare un animale per fare la pubblicità a un evento? La nostra proposta si distingue dalle altre, proprio per questa scelta di fondo: non utilizzare immagini di animali. Lasciamoli stare nella loro libertà e utilizziamo, invece, immagini e segni grafici che identifichino grossi momenti di bellezza del nostro Piemonte! Il Monte Monviso è, probabilmente, in tutto l'arco alpino (non solo in Piemonte) l'unico monte di singolare conformazione, visibile e apprezzabile, in quella sua particolare conformazione fisica, e probabilmente da tutta la Pianura Padana, fino a Venezia. Ci sono altri massicci che si possono godere dalla Pianura, ma con minore rilievo visivo. Il Monte Rosa è un altro complesso che può essere visto dalla Pianura Padana, ha anch'esso una bella conformazione, ma forse meno evidente e caratteristica di quella del Monviso, con i suoi triangoli che determinano un impatto visivo molto gradevole.
La proposta del Monviso, comunque, non è preclusiva di altre evenienze paesaggistiche. A noi è sembrato opportuno, perché nati in provincia di Cuneo o comunque molto contigui, per residenza, a tale provincia, spendere un omaggio a questa terra che ospita una così bella montagna.
Queste sono le motivazioni di fondo della nostra scelta, ma siamo aperti a discutere altre evenienze, purché paesaggistiche. Possiamo esaminarle tutte, però la discriminante è quella di incominciare ad avere rispetto per gli animali, anche dal punto di vista dell'utilizzo della loro immagine. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Grazie, Presidente e colleghi. Marmotta: Subordine: Ghiri; Ordine: Roditori; Famiglia: Sciuridi; Sottofamiglia: Sciurini; Sottospecie italiana: Marmotta, Marmota, marmota (tre volte, come il famoso "Resistere resistere, resistere", però questo l'ha individuato Linnaeus, nel 1758).
Il Gruppo Radicale ha deciso di presentare l'ordine del giorno n. 670 perché, facendo attenzione a quello che alcuni colleghi - in prima fila il collega Cantore - avevano predisposto per la discussione in aula, ci siamo resi conto che, al di là della scelta e delle valutazioni, era opportuno che il Consiglio regionale desse un'indicazione e facesse sentire la propria voce rispetto alla scelta della mascotte e del logo. Può sembrare secondario, rispetto all'evento olimpico, ma si tratta di un evento particolare che ha profonde ricadute sull'immagine, quindi sulla comunicazione, che è uno degli aspetti principali dell'evento olimpico.
Passeranno le Olimpiadi e tutto il "can can" che si costruirà attorno alle gare, ma rimarrà, se saremo stati capaci a implementare, insieme agli impianti, anche l'immagine del nostro territorio, una maggiore conoscenza del Piemonte, delle nostre zone, delle nostre valli e montagne.
Ritenendo inopportuna la scelta del cane denominato "Lupo Italiano" abbiamo deciso di presentare la proposta della marmotta, come alternativa.
L'idea della marmotta venne, nel 2000, a un nostro amico, conosciuto sicuramente da molti di voi, che è Silvio Viale, allora Capogruppo dei Verdi al Comune di Torino, che lanciò la proposta della marmotta in un opuscolo che trattava in generale la situazione delle Olimpiadi.
Pertanto, abbiamo formalizzato una proposta già esistente.
Ritengo importante spiegare perché consideriamo opportuna la marmotta come elemento identificativo di una zona. Sottolineo alcuni aspetti: la marmotta, questa sottospecie italiana, pare si sia definita oltre 100 milioni di anni fa; una cosa non da poco. Presenta alcune caratteristiche tra cui quella di essere particolarmente vulnerabile alla presenza umana.
Il fischio caratteristico che la marmotta vedetta lancia, per segnalare l'allarme della presenza umana nelle zone preferite dalle marmotte, in genere prive di grandi ricchezze prive di grandi ricchezze e prive di particolari culturali. E' un segno di come la marmotta possa essere vista anche come campanello d'allarme rispetto alle attività umane, un campanello d'allarme rispetto ad una nostra invasione umana in zone vergini, ancora incontaminate. Usare come simbolo l'immagine della marmotta è proprio nella difesa del patrimonio ambientale, nella difesa del contesto in cui andremo inserire i Giochi Olimpici. Il fischio della marmotta come un segnale di allarme, di attenzione sul fatto che l'evento olimpico deve avere la natura di sapersi inserire nel contesto ambientale, di saper difendere la presenza, o almeno non intaccare in modo violento l'ecosistema in cui anche la marmotta vive. La marmotta ha questo aspetto, questa immagine che pu essere particolarmente accattivante, particolarmente efficace per una riproduzione.
Non condivido l'impostazione rigida rispetto ad una difesa dell'animale dall'utilizzo che può essere commerciale, credo, invece, che l'utilizzo commerciale o di immagine della figura della marmotta possa essere, se la usiamo bene, un elemento di richiamo e di tutela rispetto a quei valori per cui possiamo identificare la marmotta come il campanello d'allarme di una situazione. Le marmotte che si spaventano, che si nascondono, che vivono gran parte dei loro mesi in letargo, ma che sono l'elemento identificativo delle nostre montagne. Chiunque di noi vada in montagna con difficoltà incontra altri animali più difficili da vedere, con un po' di fortuna le marmotte si vedono, sicuramente si sentono.
Cercando di ragionare su questo, ho anche scoperto che una importante APT, proprio quella saluzzese, negli anni scorsi, aveva identificato la marmotta come l'elemento simbolico di quelle zone del Monviso e si era già iniziato a produrre una serie di materiali particolarmente significativi richiamando l'utilizzo che se ne potrebbe fare adesso, ambientando la marmotta sugli sci, ambientando la marmotta nel gioco del tennis ambientando la marmotta in situazioni umane (qui qualcuno potrebbe essere contrario), ma particolarmente interessanti per la comunicazione.
Autore di quel logo era un importante grafico di nome Silvio Pautasso di Saluzzo che ha collaborato con importanti case di produzione di disegni animati torinesi - la Lanterna Magica, la Gabbianella e il Gatto, la Freccia Azzurra. Un logo che, per quanto ne so, è disponibile, perché l'APT è stata chiusa ed l'organizzazione e la produzione grafica è stata sostituita con altri elementi. Sarebbe davvero interessante utilizzare un lavoro che c'è già. Mi farò parte attiva per sollecitare quel grafico e per presentare la proposta entro le ore 14.00.
Il Consiglio regionale, per quanto riguarda questo primo intervento che vuole essere propositivo, può opportunamente valutare gli aspetti propositivi di una proposta come questa, cioè di individuare in un animale tipico, in un animale riconosciuto e riconoscibile che identifica un territorio, le zone montane fino ai 3000 metri dove preferisce vivere e ambientarsi, sappia anche dare valore ad un ordine del giorno Si dice che un ordine del giorno non si nega a nessuno, si dice che un ordine del giorno rimane anche scritto sulla sabbia e finisce per non avere rilevanza (anche per la dignità delle istituzione) noi, invece, dobbiamo dare valore agli ordini del giorno, dobbiamo, noi stessi, in prima istanza essere convinti che stiamo per esprimere un voto a nome del Consiglio regionale.
Spiegherò dopo le motivazioni per cui ritengo inopportuno scegliere il cane denominato "Lupo Italiano". I Consiglieri Cantore, Tapparo e altri che hanno avuto l'idea di proporre un ordine del giorno, individuando giustamente e sapientemente, un problema e una possibilità di intervento del Consiglio regionale, tuttavia non mi convince la loro proposta. Il Gruppo Radicale propone di individuare nella marmotta, un elemento più significativo, più pregnante, meno problematico e più carico di valenze positive e di valenze aperte ad una valorizzazione del nostro territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marengo, ne ha facoltà.



MARENGO Pierluigi

Premetto che quello che era stato presentato come emendamento è stato di fatto, trasformato in un ordine del giorno autonomo.
Perché questo ordine del giorno? Credo che sia una scelta, sulla base di quanto ha riferito prima il Consigliere Cantore, magari non eclatante magari non significativa sotto un profilo della significatività del simbolo, ma sicuramente importante per quello che nella nostra regione è la figura del "Lupo Italiano": una razza nata qui, nata dal lavoro di vari veterinari piemontesi.
A fianco di questo che attiene alla mascotte olimpica, ritengo che la Regione debba dotarsi, anche in previsione dell'evento olimpico, di un proprio simbolo dello sport piemontese.Un simbolo che sia pacificamente condiviso, un simbolo che rappresenti il momento più alto raggiunto dallo sport nella nostra regione.
Un po' per meriti sportivi, un po' per quanto il fato maledetto deciso quel pomeriggio, ritengo che il Grande Torino perito a Superga alle 17.03 del 4 maggio 1949 su quell'aereo Fiat che andò a schiantarsi contro il bastione della Basilica (per altro le ricorrenze del fatto sono incredibili: il pilota di quell'aereo si chiamava Gigi Meroni, così come quel giocatore del Torino che anni dopo perì in un incidente automobilistico) dicevo, credo che il Grande Torino possa, più di ogni altra squadra, più di ogni altro riferimento sportivo, essere l'emblema della Regione nel campo dello sport. Un emblema che le Olimpiadi porteranno alla ribalta internazionale, ma un emblema che porterà la città di Torino alla ribalta internazionale. Non dimentichiamo che a Manchester, un nome che in questi giorni gira, c'è un monumento dedicato al Grande Torino opera che a Torino non esiste. Ricordo che anche la città di Manchester ebbe a godere di sciagura simile: la sua squadra di calcio, in un incidente aereo in fase di atterraggio, perse metà dei suoi calciatori.
Credo sia un atto di coraggio, un atto di rispetto, un atto di orgoglio e un atto di amore se la Regione Piemonte adottasse il Grande Torino, quei magici giocatori, quei magici uomini, quei magici atleti capitanati dal grande Valentino Mazzola, come proprio emblema dello sport. Non penso che ci possa essere discussione sul Grande Torino, perché non vi è una scelta di squadra, ma rappresenta un simbolo. Il calcio divide, il Grande Torino unisce e deve unire.
D'altra parte, da quel tragico giorno in cui il grande capitano Valentino anziché portare alla vittoria i suoi uomini insieme a loro li portò contro quel maledetto bastione, cinquantamila persone hanno testimoniato il loro affatto. Cinquantamila persone alle ore 9.30 del mattino si sono radunate per manifestare l'affetto e l'amore che questa città, questo popolo e questa Regione ha ancora oggi, anche in coloro che non erano nati all'epoca, verso quel grande simbolo che fu il Grande Torino, forse la più grande squadra del mondo, sicuramente il ricordo sportivo più grande del mondo.
Allora, ecco il perché di questo ordine del giorno, unitamente ad un ordine del giorno relativo a una mascotte, su cui mi sono già espresso.
Chiedo che la Regione Piemonte si fregi di questo ricordo come emblema del suo sport. Il Grande Torino è un patrimonio di tutti e a tutti deve essere dato. Grazie.



PRESIDENTE

Comunico è stato presentato l'ordine del giorno n. 768 "Il grande Torino" dai Consiglieri Marengo, Deorsola, Cattaneo, Di Benedetto D'Onofrio, Vaglio, Cantore, Tapparo, Rossi G., Giordano e Burzi. Dunque, la proposta di adottare il "Grande Torino" come simbolo dello sport del Piemonte è diventato il quarto ordine del giorno (e non più un emendamento).
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Torniamo a parlare di problemi collegati alla razza canina denominata "Lupo Italiano" che ci ha già occupati per più tempo e ricordo che l'Aula ha dovuto votare, come ricordava anche il Consigliere Cantore, due volte per l'insindacabilità di alcuni Consiglieri, compreso il sottoscritto, per vicende che erano nate in quest'Aula e che avevano avuto degli strascichi in aule giudiziarie.
L'ordine del giorno che proponiamo relativo al Monviso nasce dalle motivazioni che in parte sono state spiegate dal Consigliere Chiezzi. Nel contrapporre il nostro ordine del giorno all'ordine del giorno a prima firma del Consigliere Cantore, devo rilevare un particolare a cui l'Aula dovrebbe prestare attenzione.
Un motivo di discussione era stato la definizione dell'animale stesso in quanto, come si ricorda, l'ente preposto alla tutela di questo animale si definisce Ente Tutela Lupo Italiano. L'idea è che si è creata una discendenza dall'unione di un lupo del parco dell'Abruzzo con un pastore tedesco, al cui interno del patrimonio genetico sarebbero contenuti dei geni di lupo dell'Abruzzo, quindi l'idea originaria che ritroviamo anche nello stesso Statuto e nei documenti che risalgono a qualche decina di anni fa sottolinea con enfasi che questa razza rappresenterebbe un lupo domestico.
Quello che veniva contestato era proprio il concetto di appartenenza al lupo piuttosto che ad una razza canina, perché il "Lupo Italiano" non è nient'altro che una variante domestica del lupo, qualsiasi razza canina deriva da un lontano parente del lupo, ma poi è diventata una razza domestica e, quindi, come tale è diventata una razza canina.
Anche la stessa vicenda del DNA, sulla quale abbiamo discusso a lungo viene riportata su tutto un altro aspetto se ragioniamo come viene proposto dall'ordine del giorno del collega Cantore, perché nell'ordine del giorno si parla della razza canina denominata "Lupo Italiano". Questa è una definizione che aiuta molto a chiarire l'aspetto della situazione e la stessa vicenda del DNA cambia prospettiva in questo senso. Ho sempre sostenuto insieme ad altri colleghi che per parlare di razza canina derivante dal lupo o, meglio, per parlare del "Lupo Italiano", così come veniva presentato, era necessario non già avere un pool di DNA come viene detto dallo stesso dott. Messi nei suoi documenti, bensì bisognava avere un raffronto tra quel DNA e il DNA del lupo. Per chiarire meglio il mio ragionamento faccio un esempio. Come sapete recentemente sono arrivati nelle valli del pinerolese dei lupi, pochi esemplari, sei o sette, tramite l'analisi del DNA si è potuto stabilire con certezza che questi lupi sono parenti dei lupi che vivono sul Parco Nazionale dell'Abruzzo. Questo è il motivo della discussione sul DNA. Nessuno può mettere indubbio che se preleviamo il DNA da questi animali avremo lo stesso DNA, quindi quei cani e la loro discendenza avranno tutti lo stesso tipo di DNA.
Quello che si voleva era un confronto tra quel gruppo di DNA e il DNA di un lupo selvatico per poter dimostrare effettivamente se eravamo in presenza di cane o di lupo. Se però, come diciamo in questo testo, parliamo di una razza di cane, allora il discorso è diverso e, anche la questione del DNA prende una forma diversa.
Da questo punto di vista viene fuori l'altro problema che lascia dubbi a me e altri colleghi, ossia per quale motivo la Regione Piemonte dovrebbe sostenere il progetto di difendere e tutelare la razza canina denominata "Lupo Italiano". Perché la Regione investe risorse economiche, ma anche di immagine; perché utilizzare la possibilità di offrire l'immagine ad un progetto di una razza canina, che può essere benissimo gestita a livello privato? Non si contesta il fatto che chiunque possa credere in un progetto creare una razza canina e lavorare per la diffusione di questa; quello che si contesta è il fatto di utilizzare delle risorse pubbliche per questo tipo di intervento.
Faccio un esempio: nell'ultima finanziaria della Regione Piemonte sono stati stanziati circa 50 mila euro per gli interventi riguardanti gli animali randagi (cani e gatti). Per la tutela del "Lupo Italiano", la Regione Piemonte stanzia, ogni anno, circa la metà di tale cifra. Ricordo che i cani randagi presenti nei canili pubblici piemontesi (più di 90 canili) sono circa 3000 (sui gatti non c'è un censimento attendibile). La Regione Piemonte, dunque, investe metà di quanto stanzia per tutti gli animali che popolano i canili.
Con un atto di questo genere, dimostriamo anche poca attenzione nei confronti del mondo del volontariato, che dedica gran parte del proprio tempo libero per accudire quegli animali.
Il mondo del volontariato non ha alcuna forma di rivalità nei riguardi di questa razza canina; si chiede, semplicemente, perché la Regione Piemonte sia così interessata a questo tipo di razza e si dimostri poco attenta alla popolazione della quale dovrebbe prendersi cura, anche in base alle leggi dello Stato, trascurando l'operato di gran parte del volontariato animalista.
Il problema che si pone non è tanto quello di riconoscere che, ad esempio, qualche cane dell'ETLI ha effettuato delle iniziative di soccorso è inevitabile che questo avvenga. Bisogna, però, anche dire che non sono stati presentati dei dati percentuali (ad esempio, rispetto alle unità cinofile, quante utilizzino questi cani). La valutazione è una cosa oggettiva, in cui si deve individuare quanti animali sono stati impiegati rispetto ad altre tipologie di cani, e valutarne i risultati.
Ritengo, pertanto, che quest'ordine del giorno non debba essere adottato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente e colleghi, si dice sempre che l'Assemblea è sovrana, anche se, col passare degli anni, la sovranità si riduce. Voglio ricordare che nella IV legislatura quest'Assemblea, attraverso un lungo dibattito, è arrivata all'approvazione di una legge, in questa materia.
Evidentemente, proprio perché l'Assemblea è sovrana, può modificare anche la storia del passato, ma lo deve fare con un atto. Altrimenti, si è investito da parte della Regione Piemonte, attraverso il suo impianto legislativo, una norma che non si considera, valorizza e tutela il "Cane Lupo Italiano".
Questo è un elemento sul quale occorre operare, se non si vuole mettere ogni cosa sempre in discussione.
L'impianto normativo di uno Stato ha il carattere di stabilizzare gli orientamenti, evitare che ogni mattina si formino la tendenza e le scelte di un Paese, di una comunità o di una regione.
Operiamo, quindi, in una situazione in cui c'è una legge regionale di tutela e valorizzazione del "Lupo Italiano", che lo finanzia annualmente.
Quindi la legge finanziaria prevede la provvista finanziaria connessa alla sussistenza di questa norma.
Evidentemente, tutto è possibile ridiscutere e i progetti possono essere diversi. Un'ipotesi è che questa specie animale ha trovato in Piemonte l'habitat di risorse umane che hanno visto l'impegno da parte di scienziati, universitari, volontari, veterinari, ecc. Volerlo simboleggiare è una proposta; certamente non ha un valore assoluto e totalizzante, per ha sicuramente alcune ragioni. La prima: esiste, ripeto, una legge regionale, discussa a lungo nella IV legislatura, che oggi fa parte del corpo legislativo regionale. L'impianto delle norme regionali ha in s anche quella relativa a questa specie. Come dicevo, ogni legislatura è sovrana e può anche mettere tale norma in discussione. Un giorno il Consigliere Valvo potrà decidere che non gli piace, presentare una proposta di legge di superamento, di abrogazione, di trasformazione, e l'Aula la discute.
Il carattere della democrazia e della nostra storia è un po' questo: un impianto di norme che rappresenta una proiezione dei comportamenti, sui quali ci possono essere delle evoluzioni.
Il fatto che questi cani non siano commercializzati, ma siano dati in affidamento (il corpo delle guardie forestali ne ha un numero notevole), è un elemento di valore.
Ma vediamo le altre proposte. Quella del collega Mellano: la marmotta.
Io che sono un po' montanaro, so che la marmotta è un animale estivo quando ci saranno le Olimpiadi estive, oppure le Olimpiadi sulla marcia sulla scalata, ecc., la marmotta potrà essere proposta. La marmotta la vedo sempre nei sentieri attorno a Bardonecchia: se sono in direzione di vento contrario, le marmotte non si accorgono dell'arrivo di qualcuno che si avvicina. La marmotta è un animale straordinario, simpatico, ma non mi sembra il classico simbolo delle Olimpiadi invernali.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno sul Monviso. Il Vicepresidente Riba sa che i romani pensavano che il Monviso fosse la montagna più alta delle Alpi, via via ci si accorse altro. Io le ho scalata più o meno tutte il Gran Paradiso è un massiccio tutto in territorio piemontese e valdostano, compreso anche il Monviso, non ha confine sulla cresta elemento questo, rispetto ad altre montagne come il Monte Bianco e il Cervino dove il confine passa sulla cresta, che ha una caratterizzazione.
Il Gran Paradiso è anche suggestivo, oppure il Monte Rosa dove la Capanna Margherita si vede, con un buon binocolo, da ogni parte della pianura padana occidentale.
Tra l'altro ricordo che il Monviso non raggiunge i 4000 metri, seppure sia una montagna straordinaria, ma di montagne suggestive ce ne sono molte: perché no la Torre di Lavina che sembra veramente una torre nelle montagne canavesane. Il Rocciamelone, simbolo straordinario della comunicazione Francia-Italia.
La proposta del "Lupo Italiano" per simboleggiare le olimpiadi, non è disdicevole. Tra l'altro si incarna attraverso una legge specifica che per adesso non è stata contestata e non ci sono atti di contestazione.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno sul Grande Torino, che ho firmato anch'io, anche questo ha un grande effetto simbolico, anche se il tempo, ahimé, macina tutto. Ho visto tifosi del Torino, da Craxi a Mancino perché in quegli anni del Grande Toro erano ragazzi di 15/16 anni quindi erano toccati dal questo fascino. Purtroppo, oggi, il fascino del Torino non c'è più, quindi è difficile pensare che ci siano nuovi tifosi del Torino in questi giorni. Tutto si sfuma.
Sono ancora viventi le generazioni che hanno vissuto l'epoca del Grande Torino, quando vivevo in Argentina negli anni 40/50 ho visto i film giornali che proiettavano questo fatto mitico che aveva coinvolto tutta la comunità non solo piemontese, ma anche italiana. Un fatto di grande suggestione, di grande valore, un grande momento.
Tra l'altro, ahimè, questo mito è andato a "cozzare" con un altro simbolo della torinesità, cioè Superga, la tragedia collega un filo di grandi suggestioni. Unirlo mi è parsa una intuizione importante di alcuni Consiglieri, per questo ho voluto firmare la loro proposta.
Senza fare tante guerre di vario tipo, mi sembra ragionevole proporre questo aspetto. Anch'io mi posiziono, del resto l'ho firmato, sul provvedimento di cui primo firmatario il Consigliere Cantore affinch l'Assemblea lo possa approvare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valvo; ne ha facoltà



VALVO Cesare

Quando si tratta, come nel caso di oggi, di decidere quale deve essere la mascotte di una manifestazione, una manifestazione importante come le Olimpiadi del 2006, ritengo che tutte le proposte abbiano una loro dignità e siano meritevoli di apprezzamento e di considerazione. Magari alcune potranno non trovare la condivisione della maggioranza, in questo caso del Consiglio regionale.
Le nostre montagne sono ricche di animali: abbiamo i camosci, gli stambecchi, i caprioli, i cervi, le marmotte. Per non parlare della rifauna, un po' meno conosciuta, selvaggina nobile, come il Gallo Forcello un magnifico tetraonide che pochi conoscono, uno dei più belli che vivono sulle Alpi. Per non parlare della Pernice Bianca, quel magnifico animale che cambia coloro dall'estate all'inverno, per non parlare di un altro animale, meno conosciuto, che è il Francolino di monte.
Alcuni di questi animali fanno parte della tradizione della nostra cultura. Chi va in montagna e si reca a visitare i negozi che vendono prodotti dell'artigianato tipico, spesso e volentieri, trova riprodotto il camoscio, il cervo, il gufo, l'aquila reale, la marmotta, lo stambecco difficilmente, anzi, mai, mi è capitato di vedere riprodotto il cane lupo italiano allevato nel centro di Cumiana ne, tanto meno, il cane lupo allo stato selvatico. Questo probabilmente perché da molti anni il lupo è sparito dalle nostre alpi, ed è tornato, pare sia stata accertata la presenza di qualche capo, solo di recente, sulle Alpi.
Per non parlare della cucina, non me ne vorrà il Consigliere Moriconi ma se frequentiamo i ristoranti, le trattorie e le locande delle nostre montagne, spesso e volentieri possiamo gustare polenta e camoscio, polenta e capriolo, polenta e cervo, e quindi, come vedete, sono animali che fanno veramente parte della nostra cultura e della nostra tradizione a 360 gradi.
Come dicevo all'inizio, tutte le proposte hanno una loro dignità possono essere più o meno condivise, io certamente voterò a favore dell'ordine del giorno firmato dal Consigliere Mellano ed altri che propone la marmotta; certamente voterò a favore dell'ordine del giorno firmato dai Consiglieri Moriconi e Chiezzi che propone il Monviso, deciderò se astenermi, o votare contro, l'ordine del giorno n. 378 proposto dal Consigliere Cantore ed altri per le ragioni che cercherò brevemente di esporre.
Nella illustrazione dell'ordine del giorno, il Consigliere Cantore ha parlato propriamente di nuova razza canina, ha parlato propriamente di incrocio, il Consigliere Moriconi ha sottolineato come questa nuova razza canina, denominato "Lupo Italiano", derivi da un incrocio tra un cane, non si sa bene se meticcio o qualcosa somigliante al pastore tedesco, con un lupo selvatico. Da questo incrocio è nata una cucciolata che, per quanto feconda possa essere la fattrice, sarà stata di 12 cuccioli.
Da questi cuccioli è stata selezionata la razza "Cane Lupo Italiano"" la selezione è avvenuta in strettissima consanguineità: il padre può aver coperto la figlia, il fratello la sorella, ecc. Si è andati avanti in strettissima consanguineità.
Ora, chi ha un minimo di conoscenze in materia, sa benissimo che procedendo in questo modo subentrano tare psichiche, genetiche, malattie, e presto il frutto di questa selezione diventa inutilizzabile, perchè particolarmente sensibile alle malattie. Evidentemente chi ha selezionato questa razza ha fatto ricorso a rinsanguamenti, utilizzando animali nati da altri accoppiamenti.
Le razze canine sono riconosciute dall'E.N.C.I., ente nazionale della cinofilia italiana, associato alla federazione cinofila internazionale, che prevede un regolamento ed una normativa strettissima per il riconoscimento di una nuova razza. Chiunque intenda far riconoscere una nuova razza canina deve seguire il regolamento dell'E.N.C.I.
Ricordo di avere visto delle fotografie portate dal collega Moriconi relative all'allevamento di Cumiana, ed avevo notato, per la mia modesta esperienza, che i cani non rispecchiavano tutti il medesimo standard: alcuni avevano le orecchie dritte altri le orecchie abbassate; qualcuno aveva gli assi cranio-facciali paralleli, altri un po' meno; l'altezza ed il colore del mantello erano diversi. Mi era sembrato - il collega Moriconi mi potrà confortare - di aver visto un cane tutto nero, e questo è comprensibile se si attinge a sangue esterno; occorrerebbe capire a quale sangue si attinge per rinsanguare questa razza. Può anche capitare che nascano soggetti totalmente neri - e mi chiedo che fine faranno questi soggetti.
Concludendo, per le ragioni che ho cercato brevemente di esporre deciderò se astenermi o votare contro l'ordine del giorno, che non propone come mascotte delle Olimpiadi 2006 il lupo allo stato selvatico, ma un cane allevato da un ente privato, che si fa i certificati d'origine in casa propria e non è soggetto ad alcun controllo.
Non polemizzare con il collega Tapparo, ma il fatto che il Consiglio Regionale abbia votato una legge all'unanimità non significa nulla; a mio avviso questa legge andrebbe riconsiderata, anche per le ragioni che esponeva il collega Moriconi: sarebbe perlomeno opportuno un minimo controllo ufficiale su chi ha il potere di riconoscere questa razza. Se portassi il "Cane Lupo Italiano" al Craf, l'esposizione canina più importante e blasonata d'Europa, non mi farebbero entrare, perché la razza non è riconosciuta: per le norme nazionali ed internazionali si tratta di un cane meticcio. Ha fatto il collega Cantore a parlare d'incrocio, a parlare di nuova razza, non riconosciuta.
Concludendo, mi auguro che questa bufala italiana non venga accolta dal TOROC - non siamo noi a decidere quale sarà la mascotte delle Olimpiadi 2006. Qualora il TOROC dovesse accogliere la proposta di individuare nel "Lupo Italiano" la mascotte delle Olimpiadi, la bufala italiana si trasformerebbe in bufala planetaria.



PRESIDENTE

Ha chiesto d'intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Un intervento molto breve per dire che non parteciperò alla votazione di alcuno degli ordini del giorno proposti con un'eccezione: essendo un ex calciatore, garantirò la mia presenza in aula durante la votazione dell'ordine del giorno sul "grande Torino", per consentire che la stessa abbia una sua regolarità.
La ragione per la quale decido di non partecipare a questo contendere è molto semplice: le Olimpiadi, non rappresentano quanto venduto nel periodo preparatorio all'evento, una ragione di sviluppo. Rappresentano invece un atto di violenza contro la valorizzazione dell'ambiente, della fauna e della flora - che qui si evoca per rappresentare nel mondo le bellezze della natura della nostra regione.
Mai rappresentazione simbolica ha assunto, come in questo caso carattere d'ipocrisia. E' evidente a tutti che il pesante indotto infrastrutturale necessario per garantire l'evento olimpico, segnerà una ferita permanente delle nostre valli e delle nostre montagne. Per questa ragione in coerenza con la nostra nota opposizione all'evento olimpico dichiaro la non partecipazione al voto.



PRESIDENTE

Ha chiesto d'intervenire L'Assessore Brigandì, che interviene in qualità di Consigliere.



BRIGANDI' Matteo

Intervengo a titolo personale, per esprimere il voto favorevole all'ordine del giorno che si riferisce al "Lupo Italiano".
Questo per due ordini di motivi. Il primo è perché sono residente a Cumiana - le più belle donne piemontesi, secondo me, sono a Cumiana - il secondo è perché sono stato convinto dal Consigliere Valvo.
Relativamente a quanto detto circa la prospettazione nel rapporto con gli animali, potrebbe essercene una diversa, più naturalistica: un meticcio, almeno dal mio punto di vista, ha pari dignità di un cane di razza. Il secondo - e più importante - punto, è dato dal fatto che in Italia l'ENCI, specie per questo tipo di animali, non è la massima Autorità. Il pastore tedesco, cane estremamente popolare, ha subito lo stesso problema di cui parlava prima il Consigliere Valvo. Si è talmente diffuso che gli allevatori sono stati costretti ad incrociare i cani tra di lori; tant'è che lo standard della razza, rispetto a trent'anni fa, si è notevolmente ridotto, rispetto al cane d'origine tedesco, e gli stimatori della razza, in Italia, iscrivono i loro cani alla SAS (Società Amatoriale Shaferhunde) per differenziarli dai cani italiani dell'ENCI (che sono una spanna più piccoli).
E' comune, fra l'altro, l'esperienza che lo stesso pastore tedesco abbia i mantelli di qualsiasi colore: ci sono pastori tedeschi completamenti neri e pastori tedeschi completamente bianchi.
Siamo in una situazione di estrema instabilità, specie su questo tipo di razza.
Per altro verso, Presidente, è noto che ci sono razze di epoca recente: il Dobermann non credo abbia un secolo di vita e lo Snautzer gigante nemmeno ottant'anni. Anche queste razze non possono che essere nati da incroci e nulla ci dice che l'affinamento della razza del Lupo Italiano sia nato da lupo e da un pastore tedesco (personalmente credo che sia nato da più lupi e da più pastori tedeschi).
Per tali motivi, incrementare una razza autoctona che possa dire - o cerchi di dire - la sua, con cani che si sono dimostrati particolarmente robusti e affettuosi (la cui selezione discende da millenni: i mastini, ad esempio, cani che giunti all'età di cinque o sei anni sono già funzionalmente vecchi) è un dato positivo, sia in tema di cinofilia sia - e soprattutto - perché una risorsa di questo tipo (immaginiamo se il lupo italiano avesse uno spazio equipollente allo spazio del pastore tedesco) sarebbe una risorsa di carattere economica non trascurabile per il Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Il problema della mascotte delle Olimpiadi è un argomento che non mi entusiasma molto e credo che nel Gruppo cui appartengo ci sarà la possibilità di votare liberamente su un argomento ritenuto non fondamentale.
Non mi entusiasma perché - lo dico come informazione - la mascotte delle Olimpiadi verrà scelta dal TOROC (come diceva giustamente il Consigliere Cantore) tramite un concorso.
Mi lascia perplesso quanto sostenuto dal Consigliere Marengo relativamente al "legare" il Grande Torino, con tutta la sua storia (54 mila per 54 anni, mille per ogni anno) all'evento olimpico o al simbolo dello sport piemontese, perché c'entra molto poco. Ritengo che debba essere un altro il simbolo; non so quale potrà essere (perché è giusto che se ne occupano le agenzie predisponendo un l'inventario delle proposte a chi poi dovrà decidere) ma è, comunque, una discussione che non riesce ad appassionarmi.
Prima la votiamo meglio è. Non so se questo lupo è un ammasso pulcioso o una razza di cani nobili cani e quindi, non avendo molta esperienza di cani (a differenza del collega Moriconi) non posso dare un contributo tecnico in materia.
Considerando che sarà poi il TOROC a decidere, i nostri propositi sono pure esercitazioni che lasciano il tempo che trovano. Presumendo che sono già pronti gli adeguati bozzetti, con tutti i requisiti, da inviare al TOROC per concorrere, sia per la marmotta sia per il cane, dico: votiamola pura, io mi asterrò o non parteciperò neppure al voto, ma votiamola in fretta, tanto poi sarà la Commissione del TOROC che - presumo - non sceglierà né il lupo né la marmotta né il Monviso.
Stesso ragionamento vale per il Grande Torino che, con tutto il rispetto, e una cosa a parte che riguarda l'eventuale logo dello sport piemontese.
Su questo punto non vorrei che facessimo la fine delle Autorità: c'é il logo della Regione in cui ho visto, in questi due anni e mezzo, legarsi quattro o cinque loghi a seconda dell'Assessorato. Forse, se non si eccedesse anche nei loghi, rischiando di creare confusione, ma rimanesse solo quello della Regione, male non farebbe.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Il dibattito di oggi conferma il giudizio che anni fa ebbe a dire Marco Pannella parlando del rischio terremoto in Campagna: è ormai intollerabile la discrasia e il divorzio tra politica e scienza.
Voglio sottolineare alcuni interventi cha abbiamo ascoltato questa mattina (ad esempio dei Consiglieri Moriconi e Valvo) che hanno cercato di argomentare e dare notizie e informazioni a questo Consiglio, per una valutazione serena - ne apprezziamo i toni - e scientificamente motivata.
Si tratta di un ordine del giorno - come diceva adesso il Consigliere Placido - dal dubbio effetto e dalla dubbia efficacia, anche per i ritardi con cui siamo giunti al voto. Si tratta, comunque, di un ordine del giorno che esprimerà all'esterno un giudizio del Consiglio regionale.
Proprio per questo motivo, nell'illustrare il mio provvedimento, ho evitato di entrare in argomentazioni contrarie al provvedimento dei colleghi (primo firmatario Consigliere Cantore) sul "Lupo Italiano", ma che adesso non voglio esimermi dal commentare.
Mi sono trovato di fronte alla vicenda del "Lupo Italiano" nel mi ruolo di Presidente della Giunta delle elezioni. Com' è stato più volte detto sia la Giunta delle elezioni sia l'aula in ben due occasioni si sono dovuti confrontare con l'ETLI, essendo pervenute querele e denunce, per valutare l'insindacabilità o meno dei giudizi espressi da Consiglieri all'interno del loro mandato istituzionale.
Nel mio modo di condurre i lavori della Presidenza della Giunta delle elezioni, ho cercato di leggere tutto il materiale prodotto sia da una parte sia dall'altra e mi sono, obiettivamente, convinto su un fatto che voglio ora riversare qui in aula.
La vicenda dell'ETLI e del "Lupo Italiano" è una vicenda molto italiana come sosteneva il Consigliere Valvo - perché gioca sulle parole, gioca sulla non conoscenza e gioca su un certo buonismo, diffuso rispetto ad un animale che sicuramente è simpatico. C'è però un dato che emerge da tutti i documenti che ho letto. Il dato a cui faccio riferimento rileva che non è una razza registrata e non è una razza che è stata sottoposta a tutti i vagli previsti per il riconoscimento e l'identificazione.
Il collega Tapparo nell'argomentare il suo parere favorevole all'indicazione dell'ordine del giorno per il cane denominato "Lupo Italiano" ha fatto, secondo me, due errori.
Il primo errore fondamentale è stato quello di dirci: "Attenzione esiste una legislazione ed esiste una legge regionale. Non possiamo cambiare idea perché sono cambiati i Consiglieri". Non so se il Consigliere Tapparo fosse Consigliere regionale nel 1989, presumo di sì, comunque quel Consiglio regionale ha votato una legge che non parla del "Cane Lupo Italiano", ma di "Lupo Italiano". Non è un problema di nomi o di sostantivi, ma è la sostanza dell'argomento.
L'ordine del giorno presentato dal Consigliere Cantore, recependo le indicazioni della Commissione, ha corretto il tiro dando l'indicazione di cane lupo denominato "Lupo Italiano", perché su questo bisticcio di termini, a mio giudizio in modo anche molto capace, è stata creata un'attenzione e una opinione pubblica su un animale di cui non sappiamo dare bene un'identità. È un lupo? È un cane? È registrato? Le certificazioni fatte in casa anche da autorevoli professori - il Consigliere Tapparo citava il prof. Attilio Bosticco - possono essere e sicuramente sono di valore, ma non rappresentano riconoscimenti ufficiali.
Ci diamo delle regole? Ci diamo una certezza del diritto in modo da rispettare le regole? Non è un problema di cambiare la legge, ma di fare finta che le regole non ci siano.
La legge regionale è assolutamente da cambiare perché parla di un animale che nel frattempo ha cambiato addirittura nome, non è più il lupo italiano perché gli stessi promotori hanno capito che è un cane e che è un cane denominato "Lupo Italiano".
Il prof. Bosticco ha addirittura affermato in una lettera indirizzata al Presidente Cota e al Presidente Cantore della V Commissione come tutti i dibattiti relativi al cane lupo italiano sono essenzialmente caratterizzati dalla malafede e dalla più grassa ignoranza. Questo è il parere scientifico che l'ECLI ha presentato alla Commissione regionale quando si doveva discutere del "Lupo Italiano".
Possiamo affermare di tutto e la politica in genere è il luogo peggiore per approfondire discussioni serie e approfondite, ma il fatto che mi sorprende è che un signore che in quattordici anni è riuscito ad avere da questo Consiglio quindici provvedimenti in bilancio, più una legge regionale di finanziamento con fiori di milioni non abbia trovato il tempo per chiedere un riconoscimento. Trovo che questo fatto sia strano.
Ritengo - l'ho detto all'inizio - che questa proposta sia inopportuna perché occorre fare una valutazione vera di cosa stiamo parlando altrimenti andiamo ad avvalorare una campagna stampa fatta di autorevoli dichiarazioni. È stato presentato alla Giunta delle Elezioni, però è agli atti di tutti i Commissari, quindi agli atti del Consiglio, un faldone pieno di dichiarazioni di analoga scientificità sottoscritte - l'ho detto l'altra volta - da arcivescovi o da soubrette, da sottosegretari o da ministri, da giornalisti e importanti sportivi piemontesi, cioè di fronte a un appassionato, come sicuramente è il signor Mario Messi, convinto di fare del bene rispetto all'ambiente che chiede una dichiarazione di sostegno, è quasi come gli ordini del giorno, nel senso che una firma non si nega a nessuno. Alla fine, però, su quella firma e su quel sostegno, dato a mio giudizio un po' alla leggera, ricadono soldi dalla Regione Piemonte e dal Ministero. Dando per scontata la buona fede, non ci sono sicuramente problemi né di gestione né di lucro dell'associazione, ma c'è una sostanziale inopportunità nell'avvallare anche con un voto del Consiglio regionale un meccanismo per cui ognuno le regole se le fa per se stesso e se trova delle sponde autorevoli, anche se - ripeto - in buonafede e senza mettere in dubbio il valore e il significato degli atti proposti dai colleghi Consiglieri a me lasciano davvero interdetto.
Spero che su questo punto si arrivi ad una libertà di voto almeno per i colleghi di maggioranza, non perché sia un atto fondamentale, ma ne vale la dignità di questo Consiglio. Ritengo che in quest'Aula alcuni colleghi hanno detto delle cose precise, puntuali e che sottoscrivo, ad incominciare dal Consigliere Cesare Valvo che come sempre apprezzo per la precisione.
Credo che l'alternativa della marmotta che nasceva proprio come proposta alternativa anche di dialogo, di discussione e di confronto individua dei problemi di una zona montana e anche se si tratta di un animale estivo durante i nostri Giochi Olimpici sarà nelle proprie tane in letargo, sperando di uscire e ritrovare un ambiente in cui vivere in modo tranquillo, quindi rispetto al Monviso è una proposta interessante; tra l'altro, avevo adottato questa proposta quando lavoravo al Comune di Saluzzo, utilizzandolo come logo di un servizio di informazione. Sostengo che questa sia una proposta interessante da considerare unitamente ad altre che abbiamo esaminato.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Il mio intervento assomma anche la dichiarazione di voto che dovrebbe fare successivamente il Gruppo, in modo da definire già la nostra posizione. Il Gruppo dei Democratici di Sinistra si comporterà secondo il principio della libertà di voto dei singoli Consiglieri, applicando quel principio a cui ha chiesto di attenersi anche il Consigliere Mellano.
Mi sembra assolutamente conseguente al tipo di discussione per alcune ragioni. Il primo è che noi facciamo difficoltà a comprendere come siamo arrivati a questo dibattito e a questo numero di ordini del giorno in questa sede quanto la sede che deve decidere in ordine alla mascotte delle Olimpiadi non è questa, al massimo questa seda ha il compito di discutere proporre e avanzare delle ipotesi che hanno il valore delle ipotesi che pu avanzare chiunque altro.
Detto questo, sappiamo tutti che quando si sceglie una mascotte per un evento così importante di livello internazionale come le Olimpiadi del 2006 la questione di grande rilievo è l'impatto grafico, pubblicitario, di marketing del simbolo. Quindi, non è la questione dell'emozione e degli affetti personali di qualcuno; è qualcosa che deve avere un impatto più generale e che deve rappresentare Torino nel mondo, l'evento olimpico nel mondo. Dire che svolgiamo il lavoro di altri, che pensiamo di essere lo Studio Testa, mi sembra veramente complicato, anche perché non ne abbiamo la professionalità. Rappresentare Torino nel mondo, come simbolo delle Olimpiadi, richiede, da parte nostra, la preoccupazione che questo venga fatto al massimo livello delle professionalità. Si esprimono delle opzioni delle opinioni, delle emozioni e degli affetti, ma quello della professionalità deve essere lo spirito con cui si guarda la questione.
Mi sembra, invece, che siamo nel più arcaico artigianato, cosa indegna per un Consiglio regionale.
Questa è la prima ragione per cui non partecipiamo con grande passione a questo dibattito, anzi lo consideriamo un dibattito male impostato.
Per quanto riguarda le proposte, svolgo un intervento esclusivamente personale, sul quale non coinvolgo il resto del Gruppo. Ho anch'io qualche dubbio al riguardo, in quanto il dibattito sul "Lupo Italiano" ha già tanto funestato questo Consiglio regionale, coinvolgendo alcuni Consiglieri e la Giunta. Pensavo che questo argomento fosse concluso a tutti gli effetti.
Per quanto riguarda le considerazioni sull'aspetto simbolico, oltre che sulla realtà dell'animale proposto, ho anch'io qualche dubbio. Qualora non ne avessimo di sufficienti, basterebbe interrogare "Cappuccetto Rosso", sul significato simbolico che il lupo ha agli occhi di tante persone, in una serie di realtà! Fosse poi un lupo vero, reale, che abbiamo trovato nelle nostre montagne e nei nostri boschi! Detto questo, se proprio dovessi scegliere un animale, sceglierei la marmotta, perché nell'immaginario ha un significato diverso. Dopodich rimangono prioritarie le considerazioni che ho svolto prima: mi sembra che ci stiamo occupando di una materia di cui non ci dovremmo occupare e, tra l'altro, ce ne stiamo occupando male.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi, per dichiarazione di voto.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Anch'io ritengo che su questo argomento l'Aula dimostri poca attenzione. Concordo pienamente con le affermazioni della Consigliera Manica: non credo che il Consiglio regionale del Piemonte dovrebbe occuparsi di tale questione. E' una discussione inutile, che non porterà grossi vantaggi e non farà avanzare le conoscenze di questo Consiglio.
Alcuni Consiglieri hanno sottolineato con chiarezza i problemi reali riguardanti questa vicenda; mi fa piacere ricordare come lo stesso Consigliere Mellano, di cui tutti apprezzano e conoscono la preparazione abbia potuto verificare, semplicemente dalla consultazione delle carte relative alla nota questione del doppio voto e dell'insindacabilità che è stata richiesta all'Aula, il portato di realtà che avevano alcune affermazioni fatte dai colleghi Consiglieri, tra i quali anche il sottoscritto.
Ritengo importante sottolineare che siamo in presenza di un cambiamento evidente della situazione. L'aver cambiato la definizione in "Cane Lupo Italiano" è un atto molto importante, che ha delle conseguenze di cui dobbiamo prendere atto. Dico questo, perché sui giochetti lessicali si gioca molto di questa partita.
Sovente i giornali scrivono: "Il Lupo sta tornando nelle nostre valli" (non ho l'articolo del giornale che parlava di questo, ma ho tenuto la documentazione, per dimostrare come sul problema linguistico si giochi molto di questa situazione).
Il Lupo che sta tornando in Piemonte (si parla di circa sette esemplari presenti sopra Pragelato) è un Lupo che proviene direttamente dal Parco Nazionale dell'Abruzzo.
Questa razza canina, qualora fosse liberata sul territorio probabilmente non sarebbe neanche in grado di sopravvivere, perché avrebbe grossi problemi di adattamento, essendo stato preso da un allevamento e portato in montagna.
Come hanno detto i colleghi Mellano e Valvo, dovremmo prendere in considerazione la legge che prevede uno status di sostegno da parte della Regione Piemonte all'ETLI. L'ETLI (Ente Tutela Lupo Italiano) dovrebbe quanto meno cambiare il nome in "Ente Tutela Cane Lupo Italiano". Questa non è una questione da poco; certo, l'Aula è distratta, siamo presi da altri problemi, il contributo che la Regione concede all'ETLI non è un grande contributo, quindi non merita discutere più di tanto. Se, per facciamo il paragone, il contributo concesso all'ETLI è esattamente il 50 di quanto viene dato quest'anno, con un atto unico, per una sola volta, per gli interventi sulla popolazione di cani randagi (che sono circa 3000 in Piemonte), presenti nelle strutture pubbliche. Si tratta di strutture che devono essere sostenute dallo Stato, per le quali molte associazioni del volontariato si impegnano, dedicando tempo, lavoro e fatica. Il cambio di denominazione è molto importante, ed è ancora più importante il fatto che noi ragioniamo sull'effetto di pubblicità che noi faremo adottando questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cantore per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



CANTORE Daniele

Volevo dire, forse qualche Consigliere non era in aula quando abbiamo iniziato la discussione, che saremo artigianali un po' tutti, ma il senso della storia ce l'abbiamo. L'ho detto all'inizio il mio intervento.
Oggi scade il bando per la presentazione della mascotte, bando indetto dal Toroc. Per altro se questo ordine del giorno, parlo di quello di cui sono primo firmatario, fosse stato discusso un anno e mezzo fa, quando è stato presentato, probabilmente, questa antistoricità o astoricità non ci sarebbe stata. Si sono aggiunti altri ordini del giorno, oggi se n'e' aggiunto uno sul Monviso, io sono consapevole che questo ordine del giorno ed è per quello che l'ho modificato, non può che essere un'indicazione del Consiglio regionale nei confronti dell'attività del Toroc. Infatti ho presentato due emendamenti che non propongono più il "Lupo Italiano" come mascotte, perché non avrebbe senso, ma propongono il "Lupo Italiano" come possibile immagine e rappresentazione da qui alle Olimpiadi e anche durante il corso delle stesse. Il Toroc, lo sappiamo tutti, ma è bene ricordarlo, è l'organismo titolato a decidere sulla mascotte e sull'immagine delle Olimpiadi. E' chiaro che al bando che scade oggi, certamente, avranno partecipato studi, soggetti titolati - siccome è un bando molto complesso a rappresentare la mascotte La mia idea, voglio arrivare all'ordine del giorno, era quella ritengo, simpatica, originale, ma anche legata alla storia che ha raccontato il Consigliere Tapparo del Consiglio regionale, di prendere il "Lupo Italiano" e di poterne fare un simbolo all'interno della regione anche a livello nazionale. Con l'intenzione, in corso d'opera, e lo possiamo fare da oggi in avanti, di migliorare questa razza, di meglio definire questo soggetto, questo nuovo animale che è apparso sullo scenario piemontese e nazionale.
Ai Consiglieri che prima sono intervenuti, ad alcuni devo riconoscere una grande simpatia. Simpatia perché? Perché l'ordine del giorno nasce senza la denominazione: "Cane Lupo Italiano". In Commissione, dopo un lungo dibattito, viene chiesto questa aggiunta che viene accolta, ma, al di là del riconoscimento dell'ENCI, c'è un riconoscimento nazionale e c'è un protocollo realizzato dal Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste titolato al riconoscimento delle razze, che parla dello standard di questa razza.
Ho già citato prima i riconoscimenti sul DNA su cui non voglio addentrarmi, ma mi permettano di dire i Consiglieri Moriconi e Valvo che loro saranno molto esperti, io sono meno esperto di loro, ma ritengo che tutti noi siamo meno esperti di più o meno autorevoli scienziati che si occupano della materia.
Ho documentazione che riferiscono della bontà della razza e del fatto che sia stata la prima che ha potuto, tramite il DNA, verificare le eventuali consanguineità, tuttavia non voglio addentrarmi in questo ragionamento che oggi ritengo inutile. Inutile perché penso che si possa benissimo prevedere che l'immagine del lupo italiano, che peraltro parte dalle nostre terre, possa diventare un'immagine delle Olimpiadi, così svolgere un ruolo, a livello nazionale ed internazionale. Il lupo italiano non sarà bello, forse è vero, il lupo italiano forse è a metà tra essere un animale selvaggio e una nuova razza canina, questo può anche essere vero sta di fatto che dal 1971 esiste nella nostra regione.
Voglio anche ricordare che il lupo italiano viene utilizzato dal Corpo Forestale dello Stato, dalla Protezione Civile di diverse regioni ed è utilizzato dalla Provincia di Torino, dalle sue guardie ecologiche, mi pare che non si possa definire tutti questi soggetti sprovveduti.
Il voto del Gruppo di Forza Italia sarà a favore di questo ordine del giorno, sugli altri ordini del giorno valuteremo di vola in volta. Quello che riguarda il Grande Torino, personalmente l'ho firmato, ma vorrei precisare che è altra cosa dagli altri ordini del giorno mirati alle Olimpiadi invernali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà



MORICONI Enrico

Sulle argomentazioni appena presentate dal Consigliere Cantore, ritorno solo su un concetto: abbiamo di fronte un soggetto privato e ritengo che non sia corretto fornirgli la possibilità di una pubblicità indiretta quale si verrebbe a verificare con l'approvazione di questo ordine del giorno. Abbiamo appurato che sarà difficile che si possa realizzare il fatto della mascotte, ma anche qualora questo si verificasse e venisse usato in associazioni a tutte le manifestazioni delle Olimpiadi sicuramente noi faremo un effetto di pubblicità per un soggetto privato.
In questo caso immaginata cosa potrebbe succedere se noi utilizzassimo un simbolo della Fiat come simbolo delle Olimpiadi: è chiaro che ci sarebbe un effetto di traino e di pubblicità per questo soggetto rispetto ad altri.
Non credo che faremo un'azione utile se si votasse a favore di questo ordine del giorno, personalmente voterò contro l'ordine del giorno che ha come primo firmatario il Consigliere Cantore, voterò a favore dell'ordine del giorno sulla marmotta e anche a favore dell'ordine del giorno del Grande Torino.
Le parola usate nel primo intervento dal Consigliere Chiezzi mi trovano perfettamente concorde, non ritengo sia giusto utilizzare gli animali anche solo come sfruttamento dell'immagine. Trovo molto condivisibile volendo usare gli animali, le parole usate dal Consigliere Valvo. La figura del Gallo Forcello è una figura che noi potremmo utilizzare favorevolmente.
Come ricordava il Consigliere Valvo è un animale bellissimo, che rappresenta la montagna, in via di estinzione. Ritengo sia veramente un'occasione che perdiamo nel non valutare questa opzione anche perché, se votassimo a favore dell'ordine del giorno proposto dal Consigliere Cantore faremo una dubbia operazione di traino per un'attività privata rispetto ad un'azione pubblica, quale le Olimpiadi.



PRESIDENTE

Comunico che sono stati presentati i seguenti emendamenti dai Consiglieri Toselli e Cantore: Emendamento n. 1: al primo capoverso dopo "Torino 2006" aggiungere "e altre immagini per la valorizzazione delle medesime" Emendamento n. 2: sostituire tutto l'ultimo capoverso dopo "Belmondo" con "il Toroc a prendere in considerazione il cane lupo italiano come eventuale mascotte e/o utilizzarlo nelle altre immagini, iniziative, rappresentazioni atte a promuovere le Olimpiadi".
Comunico che il Consigliere Angeleri ha aggiunto, con il consenso del primo firmatario, la firma all'ordine del giorno in votazione.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'ordine del giorno n. 378, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale valutato che in vista dei Giochi Olimpici bisognerà individuare la figura che rappresenterà la mascotte di "Torino 2006" e altre immagini per la valorizzazione delle medesime considerato che si tratta di Giochi Olimpici invernali e che la maggior parte delle gare si terranno nella Valle di Susa e nella Val Chisone visto che il cane denominato "lupo italiano" è la mascotte della Protezione Civile, ed è infatti utilizzato per compiti sociali ed interesse pubblico tant'è che per le sue caratteristiche uniche al mondo è anche utilizzato dal Corpo Forestale dello Stato, ed è allevato soltanto nel centro di Cumiana considerato che il cane denominato "lupo italiano" non può essere venduto come un cane normale ma soltanto dato in affidamento a chi rispetta il rigoroso disciplinare (come appunto il Corpo Forestale) considerato che la vetrina mondiale delle Olimpiadi può dar modo di conoscere un animale unico al mondo per le sue caratteristiche invita il TOROC, aderendo all'iniziativa della campionessa del mondo Stefania Belmondo, a prendere in considerazione il cane denominato "lupo italiano" come eventuale mascotte e/o ad utilizzarlo nelle altre immagini iniziative, rappresentazioni atte a promuovere le Olimpiadi".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 35 Consiglieri votanti 34 Consiglieri hanno votato SÌ 25 Consiglieri hanno votato NO 6 Consiglieri si sono astenuti 3 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 670, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale valutato che in vista dei Giochi Olimpici Invernali "Torino 2006" sarà senza dubbio, individuata una mascotte come figura rappresentativa dell'evento e della zona di svolgimento considerato che si tratta di olimpiadi invernali e che la maggior parte delle gare si terranno in località alpine delle montagne piemontesi vista la significativa presenza della marmotta alpina (Marmota marmota) nella zona alpina di svolgimento dei giochi olimpici valutato che la distribuzione originaria della specie in Italia in tempi storici era segnalata solo sulle Alpi settentrionali e centrali considerato che la distrubuzione e densità di popolazione della marmotta si è andata progressivamente riducendo a causa del disturbo antropico considerata l'indubbia attrattività di un animale che ben si presterebbe a diventare simpatico simbolo di un evento alpino considerato che sarà il TOROC a dover individuare le forme e gli strumenti della promozione e del marketing dell'evento olimpico invita il TOROC a considerare come possibile mascotte per le Olimpiadi invernali "Torino 2006" la marmotta alpina (Marmota marmota)." Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'ordine del giorno n. 767, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale ritenuto opportuno individuare un simbolo grafico che accompagni le manifestazioni olimpiche previste in Piemonte nell'anno 2006 ritenuto importante rilevare una mascotte che richiami visivamente elementi salienti del paesaggio piemontese ritenuto inopportuno lo sfruttamento di tempi di qualsivoglia specie animale per la suddetta mascotte invita il TOROC ad individuare come mascotte per le olimpiadi invernali Torino 2006 la sagoma del Monviso".
L'esito della votazione è il seguente: presenti 30 Consiglieri votanti 28 Consiglieri hanno votato SÌ 7 Consiglieri hanno votato NO 17 Consiglieri si sono astenuti 4 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'ordine del giorno n. 768, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale valutato che è opportuno che la Regione, sia in relazione all'evento olimpico che per le normali attività e manifestazioni, disponga di un logo simbolo dello sport regionale piemontese considerato che il Grande Torino, perito a Superga il 4 maggio 1949, è la squadra sportiva che maggiormente ha dato prestigio alla Regione Piemonte e che, per il tragico evento, è divenuta simbolo internazionale dello sport, tant'è che la città di Manchester ebbe a dedicarle un monumento ed in occasione del 50° anniversario dalla scomparsa vari stati europei ed americani ebbero ad onorarne il ricordo con emissioni filateliche e altre iniziative considerato che lo sport piemontese, anche in relazione alla grande vetrina mondiale che verrà generata dall'evento olimpico, attraverso il riferimento al Grande Torino, può assumere una valenza internazionale di notorietà e prestigio quale nessun altro riferimento è in grado di assicurargli dispone di adottare quale emblema dello sport piemontese il Grande Torino riproducendone l'immagine come da allegato logo.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 29 Consiglieri hanno votato SÌ 24 Consiglieri hanno votato NO 3 Consiglieri si sono astenuti 2 Consiglieri non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.07)



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