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Dettaglio seduta n.339 del 07/05/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(Alle ore 14.32 il Vicepresidente Riba comunica che alle ore 17,00 è convocata la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari, pertanto la seduta avrà inizio alle ore 17.30)



(La seduta ha inizio alle ore 17.46)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Comunico le risultanze della riunione dei Capigruppo. La riunione dei Capigruppo ha convenuto con la Presidenza la fissazione di un termine per la presentazione di emendamenti all'emendamento presentato dal Consigliere Cattaneo ed altri. Questo termine è stato fissato per le ore 20.15. Quindi dalle ore 20.15 alle ore 21.00, la Presidenza ordinerà tali emendamenti intorno alle ore 21.00 incomincerà la discussione.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Voglio segnalarle, Presidente, che ho ricevuto - come immagino tutti i Consiglieri - un documento avente come titolo "Parità scolastica, ultimo atto di una battaglia per la libertà". In tale documento, si dice che "sono compiaciuti del fatto che i rappresentanti della Margherita e i membri dei DS sembrano volersi smarcare dallo sterile ostruzionismo delle frange più ideologizzate, presenti in Consiglio regionale"; a parte questo, che è un giudizio, si aggiunge - non so se sia prevista la gogna o l'inquisizione che "si vigilerà sull'operato dei Consiglieri e non cesserà sino alla definitiva approvazione, anche attraverso la nostra presenza in Consiglio regionale durante il dibattito".
Spero che il collega Leo sia informato se eventualmente in piazza Castello stiano già preparando una catasta di legna, oppure no! Lascio questo documento agli atti, Presidente; pregherei lei, che mi pare sia un laico, anche se a volte è costretto a baciare la pantofola per il suo incarico, di valutarlo: qui ci sono degli elementi che sembrano dire: "Vaglieremo il comportamento dei vari Consiglieri e sapremo dare un giudizio su questo comportamento, manderemo uno dei nostri a vigilare". Non mi sembra un gesto distensivo, come quello da lei auspicato oggi e sul quale possiamo ragionare.
Ripeto: lascio il documento agli atti della Presidenza, ma ho voluto commentare questa cosa abbastanza commendevole!



PRESIDENTE

La ringrazio della segnalazione. Procediamo con le comunicazioni sul terremoto.


Argomento: Calamità naturali

Dibattito su situazione a seguito evento sismico dell'11 aprile 2003 in provincia di Alessandria. Esame ordini del giorno (nn. 760, 762) e interrogazioni ed interpellanze (nn. 2159, 2162) collegati


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Ferrero, per una comunicazione sul terremoto nell'Alessandrino.



FERRERO Caterina, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente. Ieri ho raccolto un paio di ordini del giorno che sono stati presentati ultimamente, che chiedono di fare il punto della situazione relativamente al post evento, al post ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, che - come sapete - a seguito della dichiarazione dello stato di calamità, è stata poi emanata il 30 aprile 2003. Un'ordinanza, come abbiamo già avuto modo di approfondire nel corso di riunioni fatte sul territorio, che delega al Presidente della Regione Piemonte tutti i compiti che attengono alla gestione dell'emergenza e del post emergenza, e quindi trasferiscono al Presidente della Regione una serie di atti e attività che in questi giorni si sono posti in essere.
E' dello scorso 5 maggio, lunedì scorso, il decreto del Presidente che conferisce alla sottoscritta, come Assessore competente in materia di Protezione Civile, la delega ad esercitare le funzioni che l'ordinanza a lui conferiva. In questo senso abbiamo attivato una serie di attività.
L'ordinanza stabiliva delle urgenze, che erano legate all'individuazione delle modalità per il pagamento dell'autonoma sistemazione; di fatto, con la firma e la pubblicazione dell'ordinanza che penso sia di questi giorni (non so se è già avvenuta) - si chiude tutta la parte legata al pagamento delle spese dell'emergenza e si apre il capitolo legato al pagamento delle spese nei confronti dei privati relativa all'autonoma sistemazione.
Non entro nel merito dei quantitativi messi a disposizione; in ogni caso, si tratta di contributi a fondo perduto che vengono messi a disposizione mensilmente per la famiglia che è situata fuori casa, tenendo conto, tra l'altro, di una serie di criteri aggiuntivi legati all'età del componente familiare (per esempio, se ha oltre 65 anni), legati al fatto che ci siano dei soggetti all'interno della famiglia portatori o meno di handicap, con problemi di invalidità e quant'altro. Questo aspetto fa scattare una serie di contributi aggiuntivi che abbiamo riassunto il giorno successivo all'emanazione del decreto da parte del Presidente Ghigo. Lunedì abbiamo infatti riassunto tali contributi in una scheda che è stata messa a disposizione di tutti i Comuni, che sono coloro che sono stati delegati alla gestione di queste attività (vale a dire la raccolta delle esigenze) in modo da provvedere al trasferimento delle risorse per l'autonoma sistemazione.
Queste schede sono, da quattro o cinque giorni, su Internet; i Comuni le stanno distribuendo e ci stanno dando man mano la situazione per poter incominciare a trasferire, entro fine mese, le prime risorse.
Per quanto attiene l'aspetto legato alle spese dell'emergenza, abbiamo ritenuto - perché l'ordinanza lo prevedeva - di avvalerci della Prefettura.
Abbiamo dunque scritto alla Prefettura, chiedendo questa cortesia (ovviamente avendo concordato la procedura). La Prefettura si farà carico di raccogliere tutte le istanze relative alle spese sostenute ante ordinanza, che attengono alle spese tecniche, a quelle del volontariato alle spese legate al vitto e all'alloggio di coloro che erano fuori casa.
Queste spese sono pagate non con i criteri dell'autonoma sistemazione, ma sono un vero e proprio piè di lista, come è generalmente previsto in tutte le emergenze. Questa parte la cureranno le Prefetture. I Comuni verranno informati oggi, perché abbiamo terminato di fare una lunga lettera di spiegazione di quello che è avvenuto in questi giorni in base alle attività che mi erano state delegate. Di conseguenza, domani mattina tutti i Comuni che hanno l'esigenza di essere informati, potranno vedere riassunta in questa comunicazione le attività che abbiamo concluso.
Queste sono le questioni urgentissime, che attenevano ad un passaggio di procedura che comportava attività diverse.
Nel frattempo, in questi giorni e nei prossimi, si sta continuando la verifica dei danni.
La parte relativa alla verifica delle opere pubbliche, o delle opere di interesse pubblico, per i comuni che hanno segnalato di essere stati colpiti dall'evento sismico, è praticamente conclusa. Le richieste, invece di sopralluoghi legate ai privati, sono più numerose e complesse, quindi sono ancora in corso.
Fornisco qualche dato per capire la portata dell'evento: su 297 richieste di sopralluoghi nell'ambito di 19 COM coinvolti, le verifiche sulle opere pubbliche sono state concluse. Quelle sulle chiese sono in corso. La prossima settimana faremo un incontro congiunto - Servizio sismico, Sovrintendenza ai beni culturali e dipartimento della Protezione Civile - per concordare insieme la composizione del piano di ricostruzione, o messa in sicurezza, legata alla particolare tipologia di danni - quelli relativi agli edifici storico monumentali e quelli sui privati - per capire la portata delle verifiche che si devono effettuare.
A fronte di 6465 richieste, a ieri, siamo intorno a 4500 verifiche effettuate (c'é ancora un lavoro consistente che si concluderà nei prossimi giorni).
Le maggiori urgenze, quelle legate alle opere pubbliche, essendo concluse, ci permetteranno, a breve (la seconda importante scadenza), di porre in essere quel programma di ricostruzione e messa in sicurezza che nell'ambito dell'articolo 1, l'ordinanza ci dice essere prioritaria, che è di fatto, l'attività che abbiamo sempre svolto quando si sono verificati degli eventi. Nelle prossime settimane, saremo in grado di avere questo programma nel quale poter individuare le prime esigenze. L'ordinanza stabilisce anche un altro importante passaggio: stabilire attraverso quali criteri noi diciamo ai Comuni e ai privati di ricostruire o di mettere in sicurezza. L'ordinanza prevede che ci sia un accordo con il dipartimento della Protezione Civile, che è stato fissato nella giornata di martedì 13: da quella data in poi potremo riferire ai Comuni che stanno preparando le ordinanze di messa in sicurezza e ai privati che volessero, prima di eventuali contributi pubblici, iniziare ad impiegare una serie di risorse per ristrutturare le loro abitazioni, attraverso quali criteri ci si deve muovere per attivare la ricostruzione e la messa in sicurezza. Aspetto importante perché ci permette di quantificare quale può essere la portata del danno complessivo. Ricostruire sulla base di norme antisismiche comporta un onere e un costo superiore rispetto alla normale tipologia di costruzione. Questo è quanto si sta facendo.
Ricordo che, in una delle ultime discussioni, si era posta una questione importante che abbiamo tradotto, fattivamente, in un'ordinanza concordata con il Dipartimento: inserire o meno l'ordinanza di inagibilità.
Come avrete modo di leggere nell'ordinanza, per i privati non è necessaria la dichiarazione di inagibilità per aver titolo a ricevere o partecipare alla verifica dell'avere o meno titolo per ristoro dei danni.
Questo era un aspetto che nello scorso evento sismico aveva sollevato qualche problema, è stato inserito e quindi ci permetterà di potere individuare i migliori criteri di approccio nei confronti dei privati.
Questo è un vincolo, la giustificazione la si comprende immediatamente che è imposto e mantenuto come tale per quanto attiene al discorso relativo all'autonoma sistemazione. Prima di poter dire ad un cittadino di stare fuori casa e quindi di pagare un tot al mese per questo disagio, lo stesso deve essere in possesso dell'ordinanza di inagibilità, di sgombero deve avere la casa non utilizzabile. Per quanto riguarda il resto legato alla ricostruzione e alla messa in sicurezza, questo aspetto è stato eliminato.
Il passaggio delle prossime settimane sarà quello di raccogliere i danni sostanzialmente legati ai privati e alle attività produttive, che come dicevo prima, è un lavoro un po' più lungo perché, dai dati che ho fornito, avete potuto notare che mancano all'appello una serie di verifiche. La paura legata all'evento fa sì che si moltiplichino le domande di verifica, magari non così fondate, però ovviamente nessuno di noi se la sente di non rispondere a queste sollecitazioni, quindi risponderemo a tutti anche a costo di lavorare un po' di più.
Sono stati fatti degli accenni, degli auspici, ai criteri di ristoro danni. Auspici molto legati a quelle che saranno le risorse disponibili.
Al momento non posso dire che daremo il 100% ai privati, mi sentirei di prendere un po' in giro queste persone, in questo momento abbiamo 30 milioni di euro disponibili, che è una cifra, come primo intervento assolutamente positiva e consistente che, dai dati che abbiamo, permetterà di realizzare una serie di messa in sicurezza di opere pubbliche consistenti (forse riusciremo a completare la parte degli interventi urgenti).
A livello nazionale ci si sta adoperando per verificare se esiste la possibilità, in occasione di decreti legge in fase di conversione, di inserire attività emendative che permettano di recuperare risorse aggiuntive, in ogni caso prevediamo un approccio simile a quello che è accaduto con lo scorso terremoto, vale dire: intanto prendere atto che l'ordinanza stabilisce una franchigia di 3000 euro, che è la stessa franchigia che abbiamo applicato per l'alluvione del 2002. Ad agosto 2000 la franchigia era 5 milioni, nel tempo, le varie attività, le varie ordinanze si sono un po' uniformate, non ci sembrava corretto che se per gli alluvionati del 2002 avevamo applicato una franchigia di 3000 euro applicare adesso una franchigia inferiore per i terremotati. Abbiamo ritenuto corretto mantenere una costanza di approccio su questo argomento.
Per il resto stabiliremo una quota di danni al di sotto della quale sarà possibile un pagamento più veloce senza perizia asseverata o quant'altro, purché il privato tenga da parte le pezze giustificative della spesa qualora fosse necessario dimostrare che le ha sostenute; per le spese superiori ad una certa cifra, quindi le vere e proprie ricostruzione si stabilirà la perizia asseverata, la dimostrazione del fatto che le spese siano avvenute, ecc. Questo è un po' in linea generale quello che abbiamo fatto, quello che stiamo pensando di fare, quello che, allo stato attuale stante la disponibilità delle risorse, è possibile fare nelle prossime settimane.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi Oreste.



ROSSI Oreste

Vorrei innanzitutto ringraziare l'Assessore Ferrero per la relazione che ha svolto. Ritengo, infatti, che sia stata estremamente precisa, anche se occorre al più presto che la Giunta predisponga la delibera attuativa se così vogliamo chiamarla, dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3284, ovvero quella che ha stanziato una cifra sicuramente modesta e inferiore alle necessità di circa 30 milioni di euro (circa 60 miliardi di vecchie lire).
Ovviamente sono i primi fondi per intervenire, quindi è fondamentale attivarsi da subito presso il Governo, tant'é che Parlamentari sia del Gruppo della Lega, sia di Forza Italia, sia di altri Gruppi, stanno già tentando di intervenire sui provvedimenti attualmente in esame alla Camera dei Deputati, addirittura su un provvedimento che era all'esame già questa mattina in Commissione - parlo ovviamente della Camera dei Deputati chiedendo la proroga della Tremonti Bis "Sospensione dei termini di obblighi legali e fiscali", nonché un contributo immediato di 140 milioni di euro per i primi interventi di ripristino.
Chiedo però all'Assessore di studiare un sistema per poter dare l'informazione ai cittadini, perché stando realmente in mezzo a loro (ma non solo, perché arrivano anche le telefonate dai cittadini) si capisce che regna uno stato di totale confusione, tant'è che negli uffici di alcuni Comuni viene detto che basta fare l'autocertificazione dei danni, mentre in altri Comuni, di cui non faccio il nome perché probabilmente non lo fanno in malafede, viene detto che non si può fare l'autocertificazione.
C'é poi la terza versione, secondo la quale l'autocertificazione la si pu fare solo fino ad una certa cifra, ma non si sa indicare quale.
Non solo. Ci sono ulteriori problemi con la modulistica: alcuni cittadini non sanno dove reperirla o non si sa dove consegnarla. A questo stato di confusione, si aggiunge una data entro cui va presentata la modulistica compilata, che è assolutamente improponibile, cioè il 16 maggio. Credo, infatti, che sia assolutamente impossibile consegnare i moduli a tutti i cittadini, spiegare loro quello che devono fare, valutare i danni e presentare le domande entro il 16 maggio. Credo, quindi, che la Regione debba immediatamente intervenire per allontanare e prorogare la scadenza del 16 maggio prossimo venturo.
Dobbiamo anche fare capire ai cittadini, quelli per intenderci allontanati dalle loro case perché dichiarate inagibili, a cosa hanno diritto, perché molti di questi sono stati mandati in hotel dicendo loro che le spese sarebbero state pagate con i fondi a disposizione.
Ma se andiamo a vedere l'ordinanza emanata dal Presidente del Consiglio dei Ministri, si evince che al nucleo familiare al massimo vengono concessi 400 euro mensili. È ovvio che una famiglia di quattro persone non spende 400 euro al mese in hotel, ma le spende al giorno. Questi cittadini che ancora oggi si trovano in hotel con informazioni di questo tipo non sanno cosa fare. Se si parla di quattro unità, il contributo raggiunge un importo massimo di 400 euro mensili, mentre se si parla di una sola unità o di due unità, il contributo è stabilito in 200 euro. Diventa quindi difficile pagare le spese di hotel, ma anche trovare degli alloggi in affitto con un contributo di questo tipo: vi ricordo che stiamo parlando di persone che si trovano con la casa inagibile, quindi inabitabile, e spesso con i beni all'interno che non possono recuperare o comunque seriamente danneggiati. Pensiamo, inoltre, alle attività produttive: per le stesse per gli interventi urgenti, si dà mandato alla Regione di autorizzare finanze disponibili sul bilancio regionale.
Dobbiamo cercare di dire ai cittadini esattamente come si devono comportare, e comunicarlo, altresì, ai Comuni interessati, dando notizie certe, chiare e precise. È necessario intervenire presso Roma, quindi presso il Governo, affinché sia ovviamente stanziata una cifra ulteriore per il terremoto, ma anche perché sia riconosciuto a tutti un rimborso sui danni subiti, e non solo a coloro colpiti da ordinanza di sgombero.
Volevo ricordare che dagli ultimi dati in nostro possesso - mi riferisco alla relazione fatta da Bertolaso questa mattina in Commissione a Roma - risulta che siano state fatte ben 7001 segnalazioni di edifici lesionati, che siano stati già effettuati 4765 sopralluoghi e 922 ordinanze di inagibilità. Sono dati assolutamente preoccupanti e nettamente superiori a quelli a cui si credeva e si pensava si dovesse arrivare all'inizio, tant'é che per l'ordine del giorno presentato dal Gruppo della Lega Nord abbiamo dovuto presentare degli emendamenti per sostituire i dati di allora, che erano assolutamente diversi. Le segnalazioni iniziali erano 2800, oggi sono 7000; 903 sopralluoghi, oggi sono 4700; 123 ordinanze di inagibilità, oggi sono 922. Anche la cifra iniziale prevista di 60 o 80 milioni di euro, oggi probabilmente arriva a 300, 400 o 500 milioni di euro necessari. E noi chiediamo veramente alla Giunta regionale che si impegni presso il Governo affinché non siano fatte discriminazioni fra danneggiati, perché nel caso del terremoto di Alessandria, ad esempio ricordo che sono stati rimborsati anche coloro che hanno avuto solo le cantine o i garage alluvionati, e non solo coloro che hanno avuto la casa alluvionata. Quindi non possiamo non prevedere per chi ha avuto la casa lesionata un ritorno economico, noi riteniamo del 100% del danno, o del 95% o comunque una cifra simile a quella che è stata riconosciuta ad altri eventi calamitosi, uno per tutti quello di Sarno, o ancora quello del Molise, ma anche altri eventi calamitosi recenti.
Con l'ordine del giorno chiediamo un intervento della Regione e del Presidente della Giunta regionale affinché sia data una risposta immediata e credibile ai cittadini.
Chiediamo, inoltre, in intervento presso il Ministero del Tesoro affinché siano sospesi fino al 31 marzo 2004, ovviamente per tutti i soggetti residenti nei territori colpiti dal sisma, i termini dei pagamenti fiscali, la prescrizione, la decadenza, quelli perentori, legali e convenzionali, sostanziali e processuali, anche previdenziali, comportanti prescrizioni e decadenze di qualsiasi diritto, perché non è possibile che queste persone, nelle condizioni in cui versano, debbano andare a pagare tasse o essere soggetti a scadenze che comporterebbero l'esborso di soldi che in moltissimi casi non hanno a disposizione. Questo è stato fatto per tutti gli eventi calamitosi, a partire dal 1994 sino ad oggi. Non possiamo non applicarle anche ai terremotati.
Concludo, Assessore, segnalandole che la nostra richiesta, come quella avanzata da parlamentari di altri Partiti (tra cui ricordo l'on. Renzo Patria di Forza Italia), sono richieste di un trattamento analogo a quello affrontato per le calamità che hanno colpito Soverato nel 2000, le Marche l'Umbria e più di recente Sarno.
Chiediamo che ai nostri concittadini piemontesi siano date le stesse provvidenze assegnate ad altri e, in più, che sia possibile prorogare la detrazione delle imposte, fino al 36%, delle spese sostenute per ristrutturazioni immobiliari che, come sappiamo bene, scadono in questi giorni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Ringrazio l'Assessore per la comunicazione, ma mi dispiace che questo dibattito, che ritengo importante trattandosi di questione delicata che ha colpito centinaia di famiglie della provincia di Alessandria, venga affrontato in un'aula dove regna il disinteresse totale.
Stiamo parlando di persone che hanno subito un evento calamitoso. Oltre i dati ricordati dal Consigliere Rossi: le 7 richieste di sopralluoghi e i 4765 sopralluoghi effettuati, stiamo parlando di 438 persone sfollate e di 207 nuclei familiari che oggi vivono fuori casa, essendo le loro abitazioni totalmente inagibili. E' una questione su cui non si può sorvolare; non è una situazione normale; è una situazione cui si deve porre fine nel più breve tempo possibile. Rispetto alla comunicazione dell'Assessore non c'è nulla da eccepire, vorrei solo esprimere alcune osservazioni.
Prima riflessione. A detta del Direttore Generale della Protezione civile e dalle valutazioni espresse dall'Assessore, i trenta milioni di euro previsti nell'ordinanza ministeriale sono insufficienti a coprire i danni subiti con l'evento sismico dell'11 aprile. Trenta milioni di euro sono insufficienti.
Prima questione, quindi, è verificare la vera entità del danno degli edifici, non solo pubblici, ma anche privati. È questione essenziale per intervenire poi successivamente al Parlamento affinché si stanzi una cifra adeguata alla copertura dei danni. Come già affermato dal Consigliere Rossi, sulla necessità di posticipare la data del 16 maggio per verificare il danno ai privati, se non si verifica l'entità del danno si rischia di perdere tempo utile. Più si va avanti nel tempo e più il Parlamento si dimentica che l'11 aprile, nella zona della Provincia di Alessandria tra il tortonese e il novese, c'è stato un terremoto. È utile verificare l'entità reale del danno, anche approssimativo, in modo che Comuni e Regione possano intervenire facendo pressione sul Governo e sul Parlamento per "portare a casa" denaro sufficiente a coprire, nei limiti e con i criteri fissati l'entità del danno subito nelle strutture pubbliche e nelle strutture private.
L'ordinanza delega la Regione a stabilire un piano di interventi, per quanto riguarda gli edifici pubblici, e fissare criteri per coprire l'entità dei danni ai privati. Si tratta di un compito estremamente delicato e importante.
Prima di tutto, però, c'é la questione relativa ai tempi: occorre stabilire il piano e i criteri nel più breve tempo possibile. L'ordinanza concede alla Regione 60 giorni di tempo, dalla pubblicazione, per emanare il piano e i criteri. Ritengo che non si debbano utilizzare tutti i 60 giorni, ma cercare di accelerare i tempi, innanzitutto perché dobbiamo dare risposte certe ai cittadini (mi rivolgo soprattutto ai privati) che continuano: "Ma i soldi verranno dati soltanto a chi ha avuto l'ordinanza di inagibilità o parziale inagibilità, oppure verranno dati anche a chi ha subito danni che non hanno comportato l'inagibilità della casa?".
Sono domande alle quali oggi non sappiamo rispondere, anche se mi pare di aver colto un'indicazione nell'intervento dell'Assessore Ferrero: nell'ordinanza non viene specificato questo aspetto e si può considerare la possibilità di dare risposte, per quanto riguarda i rimborsi, anche a quelle famiglie che non hanno la casa inagibile o parzialmente inagibile.
Questa mi pare un'indicazione importante se viene confermata dall'Assessore.
Non utilizziamo quindi tutti i 60 giorni, ma cerchiamo di farlo nel più breve tempo possibile, prima questione. Seconda questione: per redigere il piano di interventi e per la stesura dei criteri sarebbe importante - ma credo che l'Assessore l'abbia già previsto - convocare i Comuni (e nell'ordine del giorno diamo proprio questa indicazione) che svolgono ruolo di coordinamento dei COM delle zone interessate al terremoto e la Provincia di Alessandria.
Questo è sicuramente un aspetto importante: una volta stabilita, anche in modo approssimativo, la cifra dell'entità del danno, occorre svolgere un lavoro di collaborazione con le amministrazioni interessate, per fare in modo che arrivino risorse necessarie per coprire non so quale percentuale dei danni, ma cercare di arrivare alla copertura più alta possibile del danno subito nella provincia di Alessandria.
In merito all'intervento del Consigliere Rossi: ognuno di noi auspica che si possa coprire il 100% dei danni, ma comunque bisogna fare il maggiore sforzo possibile per arrivare a questo risultato. In ogni caso, i cittadini della provincia di Alessandria chiedono di essere trattati come gli altri cittadini che in questi ultimi anni hanno subito - purtroppo - un evento calamitoso: né di più, né di meno. Credo che questa sia la richiesta che debba essere avanzata e fatta presente al Parlamento nazionale.
Voglio sottolineare in aula un'altra questione molto importante: la questione delle scuole. C'è la questione degli sfollati, molto importante ma c'è anche la questione relativa alle scuole. In particolar modo, vorrei far presente la situazione di Serravalle Scrivia, uno dei Comuni più colpiti dall'evento sismico. Oggi, le scuole elementari di Serravalle Scrivia sono totalmente inagibili.
Ritengo che, rispetto a questo, si debba intervenire nel più breve tempo possibile. Chiedo all'Assessore se è possibile incontrare gli Amministratori del Comune di Serravalle per valutare le possibilità di intervento rispetto a questa situazione che è abbastanza particolare, anche perché oggi siamo al termine dell'anno scolastico, ma a settembre dovranno riaprire le scuole. Oggi gli studenti delle scuole elementari sono stati sistemati in situazioni di fortuna, ma è chiaro che a settembre si riproporrà il problema, per cui dobbiamo affrontarlo nel più breve tempo possibile e cercare di risolvere questa situazione.
Termino dicendo che nell'ordine del giorno da noi presentato ci sono alcune richieste che, in parte, collimano anche con l'ordine del giorno e le richieste avanzate dall'on. Rossi. Mi riferisco in particolar modo alla possibilità, per le zone colpite dal sisma, di prorogare quel provvedimento fissato da una legge nazionale e che però scade a settembre, come previsto dalla Finanziaria, ovvero la possibilità di usufruire della detrazione del 36% per le ristrutturazioni edilizie. Sarebbe importante , per quanto riguarda quelle zone, prorogare la possibilità di utilizzare questo importante provvedimento. Credo sia una richiesta da avanzare, così come la richiesta, per le popolazioni colpite dal sisma, della possibilità di posticipare le scadenze fiscali. E' una modalità utilizzata anche in altre zone colpite da eventi calamitosi e pertanto credo sia una richiesta da avanzare.
C'è poi un'altra situazione (ne abbiamo parlato in quella seduta in cui c'è stata la comunicazione dell'Assessore Ferrero sul sisma): lunedì 12 p.v. ci sarà una Conferenza dei Servizi per esaminare il progetto del terzo valico e le osservazioni dei Comuni. Mi pare che ci sia un'indicazione per prorogare questo termine del 12; in ogni caso, questo è un aspetto importante e lo voglio ribadire in Consiglio affinché il 12 ci sia questa disponibilità da parte della Regione a prorogare i termini, in modo che i Comuni colpiti dal sisma possano esaminare, anche alla luce di quanto è successo, il progetto del terzo valico.
Ritengo che la Regione debba dare delle indicazioni chiare anche da questo punto di vista, per quanto riguarda la ricostruzione e quello che succederà dopo che è stata fatta la riclassificazione. Per un caso, la riclassificazione delle zone sismiche è stata pubblicata il 20 marzo e purtroppo l'11 aprile c'è stato il terremoto. Bisogna fornire dei criteri per quanto riguarda la ricostruzione e per quanto riguarda le nuove progettazioni e la nuova edificazione, che ci sarà nei Comuni interessati alla riclassificazione. Questo è un aspetto importante; credo che si aprirà un lavoro, da questo punto di vista, e la Regione dovrà dare delle indicazioni precise.
Queste sono, in sintesi, le questioni che abbiamo sollevato con l'ordine del giorno, e sulle quali spero si possa concordare. Vorrei finire il mio intervento dicendo che oggi, soprattutto le famiglie che hanno avuto la casa inagibile o parzialmente inagibile, o che comunque hanno avuto dei danni dal terremoto aspettano da noi, dalle istituzioni pubbliche delle risposte. Adesso abbiamo gli strumenti, c'è l'ordinanza, ci sono i compiti della Regione; credo che davvero, nel più breve tempo possibile, dobbiamo dare queste risposte. Siamo nel mese di maggio, c'è la possibilità di utilizzare l'estate per i lavori di ricostruzione, credo che il tempo sia davvero prezioso.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Dichiaro assorbite le assorbite le interrogazioni n. 2159 "Richiesta dello stato di calamità per eventi sismici in Provincia di Alessandria" dei Consiglieri Botta M. e Albano e n. 2162 "Terremoto dell'11 aprile 2003 nell'Alessandrino" del Consigliere Rossi O.
Comunico altresì che sono pervenuti alla Presidenza due ordini del giorno: ordine del giorno n. 760 "Terremoto dell'11 aprile 2003 nell'Alessandrino" presentato dai Consiglieri Rossi O., Cota, Brigandì e Dutto ordine del giorno n. 762 "Terremoto dell'11 aprile 2003 nell'Alessandrino" presentato dai Consiglieri Muliere, Manica, Placido, Riggio, Suino Ronzani, Marcenaro e Riba.
Al testo dell'ordine del giorno n. 760 il Consigliere Rossi O. ha presentato il seguente emendamento: aggiungere al primo punto dell'impegno, dopo le parole: "a prevedere" "chiedendo un ulteriore indispensabile finanziamento al Governo" aggiungere, infine, il seguente periodo: "ad intervenire presso il Ministero del Tesoro affinché le disposizioni di cui all'articolo 4, comma 1, della legge 18 ottobre 2001, n. 383, siano prorogate fino al secondo periodo di imposta successivo a quello in corso alla data del 25 ottobre 2001, limitatamente agli investimenti realizzati fino al 31 dicembre 2003 in sedi operative ubicate nei comuni interessati dagli eventi sismici dell'11 aprile 2003, come individuati ai sensi dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, n. 3284 del 30 aprile 2003. Per gli investimenti immobiliari la proroga di cui al primo periodo riguarda quelli realizzati fino al terzo periodo d'imposta successivo a quello in corso alla data del 25 ottobre 2001, e, comunque, entro il 31 luglio 2004" alla premessa, al terzo punto, sostituire la parole "2.808" con la seguente parola "7001" alla premessa, al terzo punto, sostituire la parola "903" con la seguente parola "4765" alla premessa, al terzo punto, sostituire la parola "123" con la seguente parola "922" nell'impegno al secondo punto, dopo la parola "sospesi" aggiungere le seguenti: "fino al 31 marzo 2004" aggiungere, infine, il seguente periodo: "ad intervenire, sempre presso il Ministero del Tesoro, affinché siano prorogati fino al 31 marzo 2004 le detrazioni di cui all'art. 2, comma 5 della legge n. 289/02".
La parola al Consigliere Rossi Oreste per dichiarazione di voto.



ROSSI Oreste

Farò illustrazione dell'ordine del giorno n. 760 e dichiarazione di voto contemporaneamente.
Come ha già detto il Presidente, alcuni emendamenti sono semplicemente sostituzione di dati. I dati che avevamo prima erano quelli dei giorni immediatamente successivi all'evento, i dati qui riportati sono quelli forniti questa mattina nella Commissione competente della Camera dei Deputati dal Dottor Bertolaso.
Per quanto riguardo l'emendamento che recita "sospesi fino al 31 marzo 2004" questa è la data di conclusione dello stato di emergenza, quindi ha un suo senso logico. L'altro emendamento, quello di cui ha parlato anche il Consigliere Muliere, che recita "il 36% delle spese sostenute per le ristrutturazioni immobiliari" riguarda la proroga per le ristrutturazioni immobiliari, quindi sconto del 36% per le zone colpite dal terremoto.
Per quanto riguarda l'emendamento più lungo, si tratta della richiesta di applicare alle aree terremotate, la legge Tremonti bis, per intenderci la detassazione del reddito di impresa e lavoro autonomo.
L'ultimo emendamento pervenuto, va incontro a quanto diceva l'Assessore Ferrero. E' ovvio che 30 milioni di euro sono assolutamente insufficiente a coprire il 100% dei danni, noi chiediamo con questo emendamento un ulteriore ed indispensabile finanziamento dal Governo. Ci sono emendamenti presentati da parlamentari, tra le mania ho quello dell'on.
Renzo Patria, che chiede 140 milioni di euro. Siamo coscienti che non è possibile pagare il 100% dei danni, con 30 milioni di euro disponibili. Se a quasi 30 milioni di euro il Governo da ulteriori fondi, come ci auguriamo, potremmo avere, per i nostri terremotati, le stesse garanzie date ad altre popolazioni colpiti da eventi alluvionali o comunque calamitosi, in altre parti d'Italia che hanno avuto il 100%.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno, ovviamente essendo nostro voteremo a favore, siamo però disponibile, se l'Assessore ritiene di fare qualche modifica, a valutarlo.
Per quanto riguarda l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Muliere, voteremo a favore perché in alcuni punti è perfettamente compatibile con il nostro. Credo sia interessante studiare il terzo valico al di fuori di essere d'accordo o meno sulla costruzione dello stesso, per indubbiamente nelle opere di progettazione del terzo valico, dovremmo tener conto della possibilità di un evento sismico.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Muliebre per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Credo che sia utile, per quanto può contare, dare un messaggio alla provincia di Alessandria sull'unanimità del Consiglio regionale nell'affrontare questa situazione.
Per quanto ci riguarda, come Gruppo, voteremo l'ordine del giorno presentato dal Gruppo della Lega Nord. Ho ascoltato con piacere le valutazioni del Consigliere Rossi che giudicano positivo anche il nostro documento, del resto molte cose sono simili e nascono dall'aver ascoltato in queste settimane, gli amministratori e i cittadini.



PRESIDENTE

Comunico che l'Assessore Ferrero ha espresso parere favorevole su entrambi gli ordini del giorno.
Indico votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 760, il cui testo recita: "Premesso che: il terremoto che ha colpito l'11 aprile la provincia di Alessandria, pur non avendo causato fortunatamente vittime, ha provocato ingenti danni complessivi al patrimonio pubblico e privato, in particolare nei territori di Novi Ligure, Carezzano, Sant'Agata Fossili, Gavazzana, Sardigliano Castellania, Serravalle Scrivia, Villalvernia, Costa Vescovado, Tortona Arquata Scrivia e nelle valli Curone, Grue, Ossona, Alta Val Lemme e Ovadese in attesa delle specifiche segnalazioni dei comuni, secondo le prime stime effettuate dall'amministrazione provinciale, i danni si calcolano tra i sessanta e gli ottanta milioni di euro ad oggi su 7001 segnalazioni di edifici lesionati, per la maggior parte nei centri storici, sono stati effettuati 4765 sopralluoghi, sono state emanate 922 ordinanze di inagibilità e sono stati registrati 438 sfollati, ospitati in strutture messe a disposizione dai comuni i mezzi di stampa hanno annunciato la prossima dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio dei Ministri, come già chiesto dal Presidente della Regione Piemonte, e l'emanazione di un'apposita Ordinanza della protezione civile per far fronte alle opere di ricostruzione il decreto-legge 279 del 2000, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 365 del 2000, cosiddetto decreto Soverato, ha stabilito le percentuali di risarcimento dei danni per le imprese e per i privati colpiti dai fenomeni alluvionali del 2000, tenendo conto delle percentuali utilizzate per fronteggiare precedenti fenomeni calamitosi, come il terremoto di Marche e Umbria o i fenomeni idrogeologici di Sarno, prevedendo in particolare per i privati e per le imprese già colpiti da precedenti eventi alluvionali, rispettivamente, contributi fino al 100% della spesa necessaria per la riparazione dei danni alle abitazioni principali e 60 per ogni altra unità immobiliare e fino al 100% dei danni subiti nell'attività d'impresa diversamente da quanto disposto dal sopra menzionato decreto-legge n. 279 in occasione del precedente terremoto che ha colpito la provincia di Alessandria sono stati risarciti i danni soltanto ai soggetti proprietari di abitazioni interessate da ordinanze di inagibilità, mentre non è stato riconosciuto alcun risarcimento ai cittadini che avevano subito lesioni meno gravi alle proprie abitazioni e ciò ha creato forti discriminazioni tra i soggetti danneggiati i territori colpiti dal sisma dell'11 aprile sono stati ripetutamente e duramente provati da precedenti fenomeni calamitosi e disastri idrogeologici, verificatisi nell'ultimo decennio, e ciò crea una situazione di particolare disagio per i privati cittadini e per le attività imprenditoriali della zona che non riescono a sollevarsi dalle perdite subite e a ritornare nelle normali condizioni di vita è stata emessa ordinanza di pronto intervento del Presidente del Consiglio dei Ministri per fronteggiare i primi interventi che delega la Regione Piemonte alla attuazione degli stessi il Consiglio regionale impegna il Presidente e la Giunta regionale a prevedere, chiedendo un ulteriore indispensabile finanziamento al Governo, un risarcimento almeno per l'abitazione principale dei soggetti colpiti dal sisma dell'11 aprile scorso e per le attività d'impresa, pari al 100% dei danni subiti, indipendentemente dalla dichiarazione di inagibilità ad intervenire presso il Ministero del Tesoro affinché siano sospesi, fino al 31 marzo 2004 per i soggetti che alla data dell'11 aprile 2003 erano residenti nei territori colpiti dal sisma, i termini dei pagamenti fiscali e altro, prescrizione, decadenza e quelli perentori legali e convenzionali sostanziali e processuali, anche previdenziali, comportanti prescrizioni e decadenze da qualsiasi diritto, azione ed eccezione, in scadenza nel periodo di vigenza della dichiarazione di emergenza ad intervenire presso il Ministero del tesoro affinché le disposizioni di cui all'articolo 4, comma 1, della legge 18 ottobre 2001, n. 383, siano prorogate fino al secondo periodo di imposta successivo a quello in corso alla data del 25 ottobre 2001, limitatamente agli investimenti realizzati fino al 31 dicembre 2003 in sedi operative ubicate nei comuni interessati dagli eventi sismici dell'11 aprile 2003, come individuati ai sensi dell'Ordinanza del Presidente del Consiglio del Ministri, n. 3284 del 30 aprile 2003. Per gli investimenti immobiliari la proroga di cui al primo periodo riguarda quelli realizzati fino al terzo periodo d'imposta successivo a quello in corso alla data del 25 ottobre 2001, e, comunque entro il 31 luglio 2004 ad intervenire sempre presso il Ministero del tesoro, affinché siano prorogati fino al 31 marzo 2004 le detrazioni di cui all'articolo 2, comma 5 della legge 289/2002".
Il Consiglio approva Indico votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 762, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale esprime solidarietà alle popolazioni colpite dall'evento sismico dell'11 aprile scorso.
Premesso: che la violenta scossa di terremoto ha provocato ingenti danni alle abitazioni private, ed edifici pubblici (scuole) e di culto che ad oggi le richieste di sopralluoghi sono 7001 e quelli effettuati sono stati 4765 che le ordinanze di inagibilità totale sono state 468 e quelle di inagibilità parziali sono state 442 che le persone sfollate sono 438 e i nuclei familiari 207 che il Consiglio dei Ministri ha proclamato lo stato di emergenza per tutta l'area interessata al sisma che a firma del Presidente del Consiglio dei Ministri è stata emanata l'ordinanza per l'attuazione di primi interventi urgenti finalizzati a fronteggiare l'emergenza in atto che tale ordinanza incarica il Presidente della Regione Piemonte ad attuare gli interventi previsti nell'ordinanza stessa che il sistema di protezione civile ha dimostrato un notevole grado di efficienza, segnalando tuttavia un serio limite sul versante delle comunicazioni ringrazia tutti coloro che si sono prodigati nei giorni successivi al sisma, ed in particolare i Sindaci e le Amministrazioni locali, le associazioni di volontariato, le squadre della protezione civile provinciali e regionali il Corpo dei Vigili del Fuoco, i vari capi della Polizia Municipale, gli ordini professionali e i professionisti impegna la Giunta regionale a redigere nel più breve tempo possibile (molto prima della scadenza dei 60 giorni fissata dall'ordinanza), il piano dei primi interventi straordinari per il ripristino degli edifici pubblici e delle infrastrutture danneggiate e i criteri per la concessione dei contributi per il ripristino degli immobili danneggiati ed ai titolari delle attività produttive danneggiate a riunire per redigere tale piano e per la stesura dei criteri, la Provincia di Alessandria e i Comuni a capo dei COM a lavorare perché il Parlamento decida di stanziare, oltre alla cifra ancora insufficiente di 30 milioni di euro previsti per i primi interventi nell'ordinanza di cui sopra, le risorse sufficienti per finanziare i danni subi ti dai privati e dalle attività economiche, a prescindere dall'accertamento di inagibilità degli immobili danneggiati a prorogare i termini per l'espressione del parere sul progetto preliminare del Terzo Valico ferroviario, a riaprire (per le sole zone colpite dal sisma) il bando per la presentazione delle richieste di finanziamento in base alla legge regionale 4/2000 a fare in modo che vengano sospese temporaneamente le scadenze fiscali per le popolazioni colpite dall'evento sismico; ad avanzare la richiesta di proroga oltre il mese di settembre, come previsto dalla Finanziaria 2003 approvata dal Parlamento, del provvedimento che prevede la detrazione del 36% delle spese sostenute per le ristrutturazioni edilizie a far sì che vengano rifinanziati gli interventi di edilizia residenziale pubblica a far chiarezza, sulla base della recentissima riclassificazione delle aree interessate nella mappa del rischio sismico, per la fase di ricostruzione e per le nuove progettazioni che verranno realizzate nelle aree interessate".
Il Consiglio approva Comunico che la seduta avrà inizio alle ore 21.00.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.41)



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