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Dettaglio seduta n.338 del 07/05/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 10.00 il Presidente Cota comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



(La seduta ha inizio alle ore 10.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Botta Marco Cavallera, Costa Enrico, Ferrero, Mellano, Rossi Giacomo, Vaglio.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Proseguimento esame disegno di legge n. 252: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 29 aprile 1985, n. 49 (Diritto allo studio - Modalità per l'esercizio delle funzioni di assistenza scolastica attribuite ai Comuni a norma dell'articolo 45 del DPR 24 luglio 1977, n. 616 ed attuazione di progetti regionali)". Presentazione richieste di inserimento di punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

Possiamo continuare con il punto 2) all'o.d.g. "Disegno di legge n.
252: Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 29 aprile 1985, n. 49 (Diritto allo studio - Modalità per l'esercizio delle funzioni di assistenza scolastica attribuite ai Comuni a norma dell'articolo 45 del DPR 24 luglio 1977, n. 616 ed attuazione di progetti regionali)" Comunico che sono pervenute alla Presidenza richieste di inversione di punti iscritti all'o.d.g. e richieste di inserimento di nuovi punti al punto 2) dell'o.d.g.
Richiesta n. 48 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi Tapparo: si richiede l'inversione del punto 9 dell'o.d.g. generale (argomenti richiamati in aula e iscritti ai sensi dell'art. 34, comma 4 del regolamento). Proposta di legge n. 20 "Tutela della persona che lavora da violenze morali e persecuzioni psicologiche nell'ambito di attività lavorativa" al punto 4.
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Voglio segnalare all'attenzione dei colleghi che questa è una legge richiamata in aula, ai sensi dell'art. 34 del Regolamento. Non siamo mai riusciti ad apportare qualche correttivo al nostro Regolamento - almeno, questi tentativi si sono dimostrati titanici e spesso i Consiglieri devono utilizzare lo strumento dell'articolo 34 per porre all'attenzione dell'Aula provvedimenti che giacciono nelle Commissioni e che, per la loro importanza e delicatezza, assumono caratteristica di priorità. E' il caso di questa proposta di legge presentata dalle opposizioni e lasciata al palo, come tante altre proposte delle opposizioni.
Facevo prima cenno alla necessaria modifica del Regolamento, per garantire anche alle opposizioni una sorta di diritto di tribuna. Forse questo aiuterebbe a svelenire tutto quello che viene vissuto dalle opposizioni come atto di arroganza e di protervia da parte della maggioranza, nel definire la calendarizzazione delle proposte di legge e dei disegni di legge nelle Commissioni.
Questa è una proposta di legge che pone al centro dell'attenzione lo sfruttamento del lavoro minorile. Sappiamo quanto questa voce incida nella determinazione dei costi della produzione dei beni, quale atto gravissimo e di attentato alla dignità della persona - in questo caso ai minori, ai bambini - le logiche del mercato compiano nel momento in cui utilizzano il lavoro minorile e lo sfruttamento del lavoro minorile, per abbattere il costo della produzione delle merci. La necessità di mettere in campo dei deterrenti rende opportuna una proposta di legge come questa, che prevede l'obbligo della segnalazione che un bene di consumo non è stato prodotto e messo in commercio utilizzando il lavoro minorile.
Questo avrebbe un effetto deterrente enorme, se pensiamo che - per fare un parallelo - dallo scoppio della guerra in poi - ma possiamo dire anche nel periodo precedente la guerra - con una grande opposizione sul tema della globalizzazione da parte di movimenti diffusi, il Mc Donald's ha ridotto la propria attività commerciale del 30%. E' chiaro perché questa multinazionale dell'alimentazione così sofisticata sia stata al centro dell'attenzione e abbia subito gravi danni; altrettanto, bisognerebbe operare sul terreno della dissuasione, alle grandi multinazionali che sfruttano e utilizzano il lavoro minorile, dal continuare ad esercitare questa azione di sfruttamento, perché i danni economici che potrebbero subire con l'obbligatorietà dell'indicazione della filiera di produzione sarebbero enormi e, pertanto, rappresenterebbero un ulteriore deterrente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Rispondo al Consigliere Contu, in particolare, e non a tutta l'opposizione, dicendo che è curioso parlare di protervia ed arroganza di questa maggioranza, quando da due anni e mezzo si cerca di ostacolare l'approvazione di un disegno di legge che la maggioranza stessa ha discusso per giorni e giorni in aula, ma anche in Commissione. E' un po' difficile da spiegare, è complicato! Personalmente, ho delle difficoltà, perché - come mi suggerisce il Segretario dei DS - non sono perfetto! Cercare strumentalmente di non far portare avanti una parte del programma della maggioranza è un fatto che considero poco corretto, da un punto di vista etico e politico. Posso essere d'accordo sulla proposta di legge n. 20, che la Consigliera Suino ha presentato ormai due anni fa posso ragionare con la collega ed essere attento sui temi sollevati e sottolineati dal Consigliere Contu, ma a quest'ultimo voglio suggerire che probabilmente, in tutte queste sedute in cui abbiamo perso tempo, per non far approvare un provvedimento importante come questo, avremmo avuto modo di discutere anche di quegli argomenti.
Per questi motivi, non essendo disattenti alle questioni sollecitate dalla Consigliera Suino e dall'altra parte di maggioranza, che vuole approvare dei provvedimenti importanti, siamo contrari alla proposta del Consigliere Contu.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 48.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 49 presentata dai Consiglieri Contu, Moriconi: si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g. "Comunicazioni sull'interramento della linea ferroviaria Torino-Pinerolo" Richiesta n. 50 presentata dai Consiglieri Papandrea, Contu, Chiezzi Moriconi: si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.
"Comunicazioni sugli incontri avutisi con differenti interlocutori in merito alla TAV-TAC".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, proprio questa mattina - peccato che l'Assessore ai trasporti sia distratto - il giornale radio delle ore 7.20 ha dato una notizia sulle difficoltà che sta incontrando l'apertura del cosiddetto "corridoio 5". Ricordo che il corridoio 5 avrebbe l'ambizione di collegare il nord dell'Europa, via Lione-Torino, attraverso la Pianura Padana Trieste, sino a coprire i Paesi dell'est, in direzione di Kiev.
Sostanzialmente, la problematica per la realizzazione di questa opera faraonica può essere così suddivisa: un tratto di competenza sul versante francese, un tratto di competenza sul versante italiano e un tratto di competenza bilaterale che riguarda le due nazioni, Francia e Italia costituito da un traforo di 53 chilometri che dovrebbe collegare Maurienne con la Valle di Susa.
I mezzi di informazione amplificavano soprattutto le intervenute difficoltà con il Governo francese, anche perché il Governo francese nonostante le rassicurazioni al nostro Presidente del Consiglio da parte del Primo Ministro francese, ha un altro problema: nell'operare questa scelta, entra in urto con il Governo tedesco, che a sua volta minaccia di aprire il corridoio 6, tagliando terribilmente fuori la Padania.
D'altronde non si comprende neanche quali sarebbero i benefici di un attraversamento di queste aree, che verrebbero desertificate dalla linea ad alta velocità e non certamente implementate nelle attività produttive perché si insegue questa chimera della veicolazione delle merci sempre più rapida.
Credo che il tema sia di scottante attualità, e stupisce che da mesi in quest'aula consiliare non si parli più della questione della Torino-Lione.
La nostra assemblea regionale non affronta questa problematica; certo sta aspettando tempi migliori, sta aspettando che il dibattito in aula e il Parlamento francese possa sciogliere definitivamente i nodi, però la problematica c'è tutta, e noi abbiamo un Assessore ai rapporti internazionali, l'Assessore Brigandì, che su questa materia è latitante.
Non vorrei aver sbagliato, ma mi sembra che una delle deleghe attribuite all'Assessore Brigandì sia anche quella dei rapporti internazionali... Come dite? Commercio estero? A maggior ragione, su questa materia come viene giustificata un'opera faraonica che avrà un rilevante impatto ambientale con le nostre valli, che non valorizza le culture locali, anzi le trasforma, mutando anche la vocazione naturale delle valli, che è di natura turistica? Ebbene, rispetto a un'opera di quella portata, il Consiglio regionale è latitante. Allora, Assessore Cotto, commercio da una parte e rapporti internazionali dall'altra, la Regione faccia sentire il peso della propria voce. Si potrà chiedere che una delegazione venga ricevuta dal Governo francese e una delegazione venga ricevuta dal Governo tedesco; si facciano delle iniziative diplomatiche internazionali. Io mi auguro che queste iniziative diplomatiche possano avere come ritorno che il Governo francese non è interessato a un'opera come questa, perché se così fosse, è evidente che potremmo portare a casa un ultimo risultato: quello di salvaguardare l'inclinazione naturale delle nostre valli ed impedire un disastro ambientale dagli esiti imprevedibili.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Per le motivazioni che già ieri abbiamo espresso più volte durante il dibattito, voteremo in modo contrario alla richiesta di inserimento di questo nuovo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante sistema elettronico, sulle richieste n. 49 e 50.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 51 presentata dai Consiglieri Placido, Riba, Manica: si richiede l'iscrizione al punto 4 dell'odierno o.d.g. il seguente punto: "Ai sensi degli artt. 19 dello Statuto e 40 del Regolamento, Deliberazione di costituzione di una Commissione speciale di indagine conoscitiva sulla ricaduta nella regione Piemonte della recente legge di riforma delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, con particolare riferimento alla riduzione prevista di personale docente e non, attuata dal Governo nazionale" Richiesta n. 52 presentata dai Consiglieri Placido, Manica, Marcenaro Riggio, Ronzani, Suino: si richiede l'iscrizione al punto 4 dell'odierno o.d.g. il seguente punto: "Ai sensi dell'art. 30, comma 2 del Regolamento interno, Deliberazione di costituzione di una Commissione di indagine conoscitiva sulla ricaduta nella regione Piemonte della recente legge di riforma delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, attuata dal Governo nazionale" Richiesta n. 53 presentata dai Consiglieri Placido, Marcenaro, Manica Ronzani, Riba: si richiede l'iscrizione al punto 4 dell'odierno o.d.g. il seguente punto: "Ai sensi dell'art. 30, comma 2 del Regolamento interno Deliberazione di costituzione di una Commissione di indagine conoscitiva sulla ricaduta nella regione Piemonte della recente legge di riforma delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, con particolare riferimento alla riduzione prevista di personale docente e non, attuata dal Governo nazionale".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido, ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Non molto tempo fa era stato sollevato il problema della Formazione Professionale in quell'occasione avevo detto, non ricordo le parole che ho usato, che siamo pronti ad entrare nel merito, come sempre, a capire se ci sono delle novità, delle modifiche da apportare, se ci sono provvedimenti necessari da prendere. Per queste ragioni chiediamo che venga istituita una Commissione di indagine conoscitiva, in una materia come questa. Prima di prendere decisioni, prima di autorizzare dei provvedimenti è necessario intervenire, conoscere assolutamente bene la materia che è in continua trasformazione.
Noi stiamo ragionando su 18 milioni di euro, ma se consideriamo anche quelli delle borse di studio della legge n. 62, circa 6 milioni di euro e quelli della legge n. 49 dell'85 (legge regionale, mentre la legge n. 62 è nazionale) circa 11 milioni di euro, se facciamo la somma di queste ultime due cifre, non pareggiamo nemmeno i 18 milioni di euro che la Giunta intende stanziare solo sui buoni scuola. Per la parte Formazione Professionale, solo per quella parte, le risorse sono decisamente più consistenti. Per questo noi avevamo detto, allora, che non avevamo nessun problema a ragionare su eventuali modifiche, la nostra posizione si differenziava allora perché le regole non si cambiano mentre è in corso la partita. Non c'era nessuna indisponibilità, da parte nostra, ad entrare nel merito, a ragionare su cambiamenti.
A maggior ragione si ritiene possa essere utile, quanto mai interessante non solo e non tanto al dibattito che stiamo facendo oggi, ma anche a quelli che dovremmo fare in futuro, avere un fotografia precisa della situazione, sapere perfettamente come stanno le cose: fondamentale prima di deliberare e votare dei provvedimenti. In questo caso faccio ancora più fatica se penso che, bene o male, tutti i Consiglieri della maggioranza, se non altro per le innumerevoli sedute di Commissione e di aula che abbiamo dedicato, conoscono la materia non capisco, quindi, questa ostinazione, questa volontà molto differenziata, molto modulata. Molti Consiglieri della maggioranza, per certi versi qualche Consigliere dell'opposizione è molto più convinto di alcuni Consiglieri della maggioranza, sono convinti di questo provvedimento, al di là del voto che poi esprimeranno. Pur conoscendo l'argomento, si insiste nel volere dedicare delle risorse importanti alla minoranza.
Per concludere, riteniamo che sia utile una Commissione di indagine conoscitiva su questo argomento, perché ci possa permettere, non tanto in questo momento ma nel proseguo, di poter affrontare meglio un argomento sulla quale vengono utilizzate risorse ingenti. Per questo abbiamo presentato questo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà



CATTANEO Valerio

La maggioranza voterà contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulle richieste n. 51, 52, 53.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 54 presentata dai Consiglieri Papandrea, Contu, Chiezzi Moriconi: si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.
"Comunicazioni sulla situazione della protezione animali in Piemonte".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Questa problematica assume maggiore rilevanza anche alla luce di quanto è emerso dai mezzi di informazione nei giorni scorsi che hanno riportato la notizia gravissima relativamente ad un attentato che si è consumato contro la sede dell'ENPA. Un fatto senza precedenti. Almeno negli ultimi anni sembra ormai consolidata nella coscienza civile il grande rispetto che si deve a chi dedica una parte del proprio tempo, o anche totalmente, il proprio impegno sociale, alla protezione degli animali.
La Regione non può restare indifferente, anzi, sulla questione specifica preannuncio un ordine del giorno in relazione all'attentato e chiederò al Consiglio regionale di valutare l'opportunità di un piccolo contributo che ha, non tanto nella sua portata, un valore totalmente simbolico. Questa Associazione ha mobilitato intorno a se simpatie e attenzioni soprattutto da chi, in prima persona, è maggiormente sensibile alla problematica della protezione animale.
Preannuncio un ordine del giorno che mi auguro, e ci auguriamo possa trovare il consenso di quest'aula. Sarebbe un segnale piccolo ma significativo, da parte di questa Assemblea elettiva, condannare simili atti che attentano alla convivenza civile e mettono in discussione i diritti e l'impegno sociale degli aderenti a questa meritoria Associazione.
Approfitto dell'illustrazione della questione relativa alla protezione animali per far rilevare che bisognerebbe istituire un organismo per la protezione dei Consiglieri. Peccato che il Consigliere Angeleri non sia presente, perché respingo al mittente le accuse di non aver mai operato con delle proposte di merito.
Oggi i giornali hanno annunciato il "Logo Saitta", che, come ben sapete, è acqua calda.



(Commenti in aula)



CONTU Mario

Bisognerebbe chiedere al giornalista delle spiegazioni in merito perché acqua calda e non acqua fresca, proprio perché è una minestra già scaldata. Prima di tutto perché il Consigliere Cattaneo ha avuto la cortezza di escludere già i diplomifici nell'emendamento e nel subemendamento proposto.
Nell'emendamento proposto dall'Assessore Leo viene riconosciuta l'estensione dei benefici solo alle scuole paritarie, perlomeno così ho inteso.
Assessore Leo, mi conferma che l'interpretazione autentica dell'emendamento prevede che i benefici vengano destinati alle scuole paritarie?



CONTU Mario

PALMA Carmelo (fuori microfono)



CONTU Mario

Interpretazione autentica... c'è scritto!



LEO Giampiero, Assessore all'istruzione (fuori microfono)

Grazie, collega Palma!



(Commenti fuori microfono del Consigliere Palma)



CONTU Mario

C'è scritto. Ma se si fanno delle proposte nuove, vuol dire che non è chiaro quello che è stato proposto dall'Assessore. Volevo avere solo conferma di questo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Credo che il collega Contu abbia introdotto una questione di merito che naturalmente ci vede da un lato convinti, essendo noi, come maggioranza e come Giunta regionale, proponenti di fatto dell'emendamento che costituisce l'essenza della nuova legge, cioè di un unico articolo.
Quindi, qualora vi fosse un ravvedimento - lo interpreto come una forma di apertura da parte del collega Contu - di ritirare questa attività ostruzionistica dell'inserimento di nuovi punti all'o.d.g. per arrivare finalmente alla questione di merito e confrontarci per analizzare bene le nostre proposte, rinnoviamo la piena disponibilità a confrontarci ed eventualmente ad accogliere alcune proposte che fossero avanzate da parte dei colleghi dell'opposizione. Questa potrebbe essere una modalità. Se invece si pensa, collega Contu, di proseguire nella discussione degli inserimenti dei nuovi punti all'o.d.g. - abbiamo già fatto ieri una discussione di merito in questa fase - intendiamo proseguire abbastanza speditamente per quanto ci riguarda, con la piena disponibilità a confrontarci nel merito vero, con tutto il Consiglio regionale, quando arriveremo, Signor Presidente, a discutere quell'emendamento e quindi a riavviare in questa fase - quindi maggio 2003 - il merito della legge n.
252, che abbiamo ampiamente fatto durante i lavori del Consiglio e della Commissione e anche, mi sia consentito (ma credo che tutti lo possano ben ricordare), nella giornata di ieri, anche se in modo non formale sotto l'aspetto del processo legislativo, in una somma di discussioni di cinque minuti degli inserimenti dei nuovi punti.
Voteremo quindi sfavorevolmente alla richiesta di inserimento di questo nuovo punto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 54.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 55 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Riba, Ronzani, Muliere, Riggio, Suino: si richiede l'iscrizione al punto 4 dell'odierno o.d.g. del seguente punto "Discussione e determinazione della metodologia di accoglimento degli emendamenti presentati con particolare riferimento al comma 4 dell'articolo 80 del Regolamento interno".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Signor Presidente e signori colleghi, con questo punto intendiamo richiedere a lei, oltre che al Consiglio, una risposta su tale questione che comunque il Consiglio sarà tenuto ad affrontare nelle fasi successive che riguarda la modalità con la quale si intende condurre questa discussione.
evidente che la discussione odierna è influenzata da un annuncio che la maggioranza ha fatto, con il quale ha espresso l'intenzione di condurre la discussione in una modalità che tende ad impedire, o comunque a limitare in modo consistente e serio, la possibilità di una discussione di merito che, attraverso lo strumento emendativo, realizzi un confronto attraverso il quale poi i provvedimenti trovano la loro seduta conclusiva.
Come ho detto ieri, per quanto ci riguarda questa richiesta di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g. è funzionale ad ottenere alla fine un chiarimento su questo, perché è evidente che se per noi si aprisse la possibilità di un normale confronto sugli emendamenti e sul merito della legge, verrebbe meno la ragione che oggi ci porta a proporre questa metodologia come l'unica attraverso la quale avanzare una serie di proposte.
Vorrei approfittare di questo intervento per sollevare una questione.
Più volte il Consigliere Cattaneo, durante i suoi interventi di ieri per dichiarazioni di voto, ha detto: "Riconosco che i problemi sollevati sono di una certa rilevanza. Ci impegneremo dopo l'approvazione di questo provvedimento ad avviare un confronto nelle sedi opportune".
Il problema che noi poniamo, e sul quale voglio insistere, è di come oggi, nel contesto di questo provvedimento, si apra uno spazio per un confronto di merito, che non avvenga esclusivamente al di fuori del Consiglio regionale.
Non mi scandalizzo affatto, perché ho letto anch'io sui giornali le iniziative del Consigliere Saitta. E' una cosa interessante di cui non c' cenno, diciamo così, nel confronto del dibattito, o, per meglio usare un'espressione formale, nei verbali di questo Consiglio regionale.
Questo è un problema, signor Presidente, che pongo a lei, al Consiglio, alla maggioranza e a tutti i colleghi dell'opposizione.
Anche noi, cari colleghi dell'opposizione, ci troviamo di fronte ad una battaglia politica, attenuti ad una valutazione e ad un bilancio. Su questo punto abbiamo opposizioni di principio: si ascoltano visioni e culture, ma c'è sempre, nella discussione di un provvedimento, il problema di trovare equilibrio tra una battaglia di principi e la capacità di entrare nel merito per modificare, condizionare, effettuare miglioramenti o - come afferma qualcuno - per ridurre il danno.
Se oggi dovessi fare un bilancio delle nostre azioni, altre a vedere i problemi della maggioranza e della loro politica, vedrei anche tutti i nostri problemi.
Un bel po' di tempo fa siamo "entrati" con un provvedimento che aveva certe caratteristiche e oggi si corre il rischio che si esca da quest'aula dopo due anni di durissima opposizione, con un provvedimento ancora peggio.
E' un aspetto che riguarda la responsabilità della maggioranza, ma nella quale anche noi non possiamo sottrarci ad una valutazione.
Per noi il problema è riuscire a trovare e conciliare una forte opposizione di principio con una discussione che tenda, sia pure parzialmente, ad ottenere e raccogliere risultati che segnino il ruolo di un'opposizione, nel limitare i punti sui quali ritiene che il provvedimento faccia un danno e nell'affermare certi interessi e certe valutazioni.
Non ci troviamo di fronte ad un rito che si consuma nell'attesa che passi il tempo; attendiamo una risposta sulla cui base determineremo il nostro comportamento (peraltro già annunciato nelle linee generali) per sapere se si apre o meno, e in che termini, uno spazio di confronto sul merito del provvedimento.
Continuiamo a conciliare, convinti che si possa fare, una battaglia di principio con un intervento concreto nel processo legislativo.
Questo, caro Consigliere Cattaneo, è un problema di oggi, non di domani dopo l'approvazione della legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Ho ascoltato con attenzione l'intervento del Consigliere Marcenaro, con il quale, peraltro, già nel dibattito pomeridiano di ieri abbiamo avuto occasione di confrontarci sul merito; confronto che lui stesso ha definito e che personalmente condivido - molto importante.
Quando nel mio precedente intervento ho detto che ci limiteremo ad affrontare il merito durante la discussione e la conseguente votazione delle richieste di inserimento di nuovi punti, intendevo dire che, avendo già avuto nella giornata di ieri la possibilità di confrontarci, qualora non vi fossero nuovi elementi di confronto (anche per economia di gestione d'aula, essendoci una serie significativa di richieste di inserimento di nuovi punti: attività legittima che rispettiamo, ma che riteniamo essere ostruzionistica), a fronte di un'azione di questo tipo dobbiamo difenderci e creare le condizioni per cercare di evadere nel minor tempo. È chiaro quindi, che si tratta anche di una battaglia di tempo: la discussione e la conseguente votazione di una serie (non so più quanti sono) di inserimenti di nuovi punti all'o.d.g..
Per quanto riguarda la questione del merito, ciò che è emerso dalla discussione di ieri è relativo ad un maggiore impegno della Regione sulla partita dell'edilizia scolastica, con un'eventuale revisione sulla legge n.
49, n. 62 e ulteriori chiarimenti (eventualmente anche altri provvedimenti) riguardo alla gestione ed incrementi di risorse per il diritto allo studio.
Abbiamo detto - e ribadiamo - che su questi temi è impegnata sia la maggioranza sia la Giunta regionale nel suo complesso (non solo l'Assessore Leo), tant'è che l'Assessore Leo porterà, per l'assestamento di bilancio 2003, una proposta sull'incremento dei fondi dell'edilizia scolastica. Ma non solo.
Se su questi temi si vuole aprire un confronto, dal nostro punto di vista si può fare.
Il Consigliere Marcenaro ha espresso una sua interpretazione sull'attività messa in atto dal Gruppo dei DS rispetto a quella della Sinistra più estrema, spiegandoci che la possibilità di parlare e di confrontarsi si può anche affermare con un'altra modalità: gli ordini del giorno.
E' vero che gli ordini del giorno non si negano a nessuno e che spesso in questo Consiglio regionale sono stati disattesi gli indirizzi e gli impegni vincolanti del Consiglio sul Governo regionale, ma credo che su questi temi (la scuola pubblica nella fattispecie, il diritto allo studio l'edilizia scolastica, la revisione della legge n. 49) nessuno possa permettersi, sotto l'aspetto politico (tanto meno la Giunta regionale) di "fare il furbo".
Posto l'impegno ad un ordine del giorno, per quanto riguarda il Gruppo che presiedo, ci sarà la massima serietà e disponibilità ad affrontare, in successione all'approvazione del disegno di legge n. 252, questi temi (un "pezzo" di edilizia scolastica, un "pezzo" di riforma della legge n. 49 o quant'altro). Temi per i quali permane comunque, la nostra contrarietà rispetto ad un loro inserimento nel provvedimento in esame, che ha altra natura: una legge sul buono scuola, al fine di dare la possibilità di libera scelta alle famiglie sul percorso educativo. Se si vuole, si pu fare una discussione di merito sul provvedimento.
Ricordo che il sub-emendamento della maggioranza contiene già alcune considerazioni e proposte fatte dall'opposizione in sede di VI Commissione e quindi, sia sotto l'aspetto del percorso legislativo nel suo alveo istituzionale sia nelle sollecitazioni politiche giunte da importanti Gruppi del centrosinistra in maniera chiara e pubblica, avremmo modo di confrontarci sul merito della discussione di questi emendamenti e sub emendamenti (a proposito ricordo che, a norma del Regolamento del Consiglio regionale, possono intervenire tutti i Consiglieri regionali).
Poiché il Consiglio regionale, dal mio punto di vista (ma sono sicuro di interpretare anche il punto di vista di tutti i miei 59 colleghi), è sovrano, solo nella discussione vedremo che cosa potrà fare. Su alcune proposte, che abbiamo recepito sotto il piano politico, siamo disponibili ad affrontarle con la dovuta attenzione per verificarle e analizzarle secondo il loro valore intrinseco, senza tenere conto se provengono da questo o da quel Consigliere dell'opposizione.
Questa è una posizione di responsabilità legislativa completa e complessiva, se vogliamo essere noi i primi ad affrontare quel merito che ricordo, abbiamo già affrontato molte volte in quest'aula e prima in Commissione, ma con un risultato, dal nostro punto di vista, abbastanza modesto e deludente.
Voteremo, rinnovando la nostra disponibilità, contro la richiesta di inserimento di questo nuovo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 55.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 56 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi: si richiede l'inversione del punto 10 dell'o.d.g. generale (argomenti richiamati in aula e iscritti ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento): Proposta di legge n. 51 "Istituzione del distretto floricolo per il Lago Maggiore" al punto 4.
La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Mi stupisce che l'Assessore Racchelli, appena si parla del distretto floricolo del Lago Maggiore, abbandona l'aula. Di questo, se ne assuma la responsabilità.
E' un provvedimento che giace da tempo all'attenzione del Consiglio regionale; è un provvedimento atteso, nell'ambito territoriale più ristretto, che rivitalizza un particolare settore dell'economia piemontese che non rientra, almeno per i grandi numeri, fra i settori sui quali la Regione Piemonte ha fondato il proprio sviluppo. E' uno dei tanti settori sui quali, in questo momento di crisi della nostra economia, basata sulla manifattura industriale, si potrebbe puntare per creare ricchezza e generare posti di lavoro in modo diffuso, perché è un settore che genera anche molte economie esterne. Pensiamo al turismo, alla formazione professionale, agli aspetti scientifici a cui esso conduce. Inventare nuove varietà di alberi, piante, fiori e via dicendo, costituisce una forma di inserimento del Piemonte in quell'innovazione tecnologica e scientifica individuata come un settore di punta, sul quale si può creare ricchezza e stare all'avanguardia dello sviluppo.
E', dunque, un provvedimento senz'altro urgente e utile da affrontare.
Viceversa, non riusciamo a farlo perché, in queste ultime settimane purtroppo avete fatto dei passi indietro. Ricordo ai colleghi di maggioranza che abbiamo avviato un confronto di merito sulla legge parecchio tempo fa. Questo confronto di merito non ha fatto procedere l'esame della legge stessa oltre l'articolo 1; di questo la maggioranza si lamenta (anche il collega Cattaneo ha citato i risultati modesti di questa cosa). Chiedo di riflettere sulla ragione della modestia di quei risultati perché sono stati risultati raggiunti in una situazione nella quale la maggioranza era tutt'altro che presente in aula a sostenere il provvedimento. Gran parte del tempo trascorso è stato tempo di non lavoro in quanto si è dovuto attendere il numero legale da parte della maggioranza.
Ho richiamato questo fatto, che non è marginale.
Assessore Leo, se vuole continuare a chiacchierare, vedrà che farà ancora più in fretta a portare avanti il provvedimento! Chiacchieri pure! Chiedo di non trascurare questo elemento, perché adesso, a gran voce senza grandi risultati, ma a gran voce, la maggioranza ha detto: "Siamo convinti, siamo qua", e ha magnificato il fatto che ieri, qualche volta erano presenti anche in 31, 32 o 33, a votare. Oggi siete nuovamente scesi a 27, 28, comunque...
La maggioranza ha cambiato registro? Dice e afferma di aver cambiato registro? Lo vedremo alla prova dei fatti, perché, se la maggioranza ha cambiato registro, non è che l'aula lo possa non riconoscere, quindi vedremo! Il passo indietro, però, sta anche in questo: a fronte di quelle difficoltà anche endogene, la maggioranza ha cercato di superare le proprie difficoltà con una leggina truffa e con comportamenti golpisti! Se la maggioranza ha deciso di cambiare idea e di sostenere questa legge come afferma, incominci a farlo, ma ritorni al confronto su un testo vero e non finto! Il collega Cattaneo dice: "Siamo pronti a discutere"; io chiedo al Presidente del Consiglio, perché non spetta né al Consigliere Cattaneo n all'Assessore Leo né ai 59 Consiglieri, ma tocca al Presidente del Consiglio, di farci capire, visto che la maggioranza dice: "Saremo qua notte e giorno, in 40; siamo pronti a discutere". Questo va bene, ma il Presidente del Consiglio vuole cortesemente spiegarci quale programma e contenuti di lavoro lui ritiene spettino al Consiglio regionale? Pu spiegarci, il Presidente del Consiglio, tutto il percorso di questa vicenda, sino al percorso in atto, cioè l'emendamento n. 1, l'emendamento n. 2 e gli emendamenti all'emendamento n. 1? Può illustrarci, dal suo punto di vista, come intende gestire questo confronto dialettico sino all'ultima riga? Potrebbe essere un elemento che chiarifica, non le astratte e non competenti disponibilità a discutere, che ci sono di qua e di là, ma, in punto di gestione della vicenda, che idea ha il nostro Presidente del Consiglio, che racconto ci fa sul lavoro che ci aspetta. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

E' difficile discutere di merito o meno, in questa fase, col Presidente Chiezzi. Ho ascoltato il suo intervento n. 11 e, ancora una volta legittimamente e politicamente rispettiamo la sua posizione, non nella questione di metodo che ho sentito fino ad oggi ("Siete solo 32, siete solo 28, siete solo 33, notte e giorno, cosa volete fare?"), cioè un discorso di metodo di procedura, ma nella questione di merito, anche se, al riguardo ho sentito poco. Da parte di altri colleghi è stato detto qualcosa in più quando ci sarà qualche evidenziazione di merito, naturalmente non avremo difficoltà a confrontarci anche col Presidente Chiezzi.
Si richiede l'inserimento all'o.d.g. della proposta di legge o delle proposte di legge riguardanti l'istituzione del distretto floricolo del Lago Maggiore. Un punto estremamente importante; ha ragione a ricordarlo il Presidente Chiezzi, anche se ha rapportato dei dati e dei giudizi sbagliati rispetto alla posizione del Piemonte. Nella giornata di sabato ho partecipato ad un convegno, insieme al Vicepresidente del Consiglio regionale, Riba, ed altri colleghi, organizzato dalle Province del VCO e di Novara, dove sono stati presentati altri dati. Questo settore rappresenta addirittura il 45% del mercato di produzione floricola a livello nazionale con un incremento significativo negli ultimi tre anni e, soprattutto, con un miglioramento della situazione.
Vi è stata una risposta precisa da parte di Amministrazioni della Casa delle Libertà (Provincia del VCO e Provincia di Novara), che hanno già fatto dei passi in avanti grazie a una delibera della Giunta regionale del Piemonte, portata dall'Assessore Cavallera, presentando sia il Piano di distretto che il progetto e quant'altro.
Questo distretto sarà istituito, come i Consiglieri sanno - era presente anche il collega Riba - grazie a una legge su cui ci stiamo confrontando in III Commissione, la legge sull'istituzione dei distretti agro-alimentari e dei distretti agricoli; riteniamo che la risposta definitiva - molto è stato già fatto in questa legislatura - sarà data entro il mese di giugno.
Stia pur tranquillo, collega Chiezzi: in modo interessato e interessante diamo fin da ora la disponibilità a confrontarci in III Commissione sul provvedimento che è già all'attenzione della Commissione da due lunedì; vedremo di valutare anche le sue proposte di merito con la dovuta attenzione e la disponibilità, se condivise, ad accoglierle.
Anche con queste motivazioni voteremo quindi contro la richiesta di inserimento di questo nuovo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 56.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 57 presentata dai Consiglieri Papandrea, Contu, Chiezzi Moriconi: si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.
"Comunicazioni sulla situazione museale in Piemonte".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Credo che si tratti di un tipo di comunicazione sicuramente necessaria per una valutazione complessiva; non solo una comunicazione, ma anche una discussione da vari punti di vista, perché spesso la situazione dei nostri musei è oggetto di discussione pubblica e di informazione per quanto avviene. In particolare, proprio uno dei musei che ci compete, il Museo di Storia Naturale, è spesso al centro di questa attenzione, ma in generale il discorso investe l'insieme del sistema, se pensiamo a tutti i problemi che riguardano, ad esempio, il Museo Egizio, che sicuramente è il più importante, anche se non l'unico, della nostra Regione.
A mio parere, ci sarebbe bisogno di una discussione generale anche in riferimento al 2006 e al fatto che ci saranno flussi turistici più ampi del normale per quanto riguarda la nostra Regione. Potremmo riflettere su come valorizzare questo settore, per fare in modo che coloro che verranno a visitarci possano assistere non semplicemente all'avvenimento sportivo ma abbiano la possibilità di verificare come in Piemonte vi siano altre interessanti attrattive dal punto di vista turistico. Alcune sono già note in particolare quella legata al turismo eno-gastronomico; credo che sia molto meno noto, invece, il resto del patrimonio storico e culturale della nostra Regione.
Penso che varrebbe la pena di avviare una riflessione seria su tutto questo, e in tempi utili, perché il 2006 è ormai alle porte; se si vuole impostare una politica su questo tema, credo che i tempi siano abbastanza stretti e quindi è necessario con urgenza avviare una discussione in questo senso. E' questo il motivo per cui abbiamo sollevato il problema.
Per quanto riguarda il dibattito generale, anch'io vorrei sentire da parte del Presidente una sua valutazione su come andare avanti rispetto alla discussione, su come andrà avanti la discussione, perché uno dei motivi per cui siamo oggi in discussione con questa modalità è esattamente la non chiarezza su questo punto.
Noi l'abbiamo già detto ieri ed è stato ribadito poco fa anche dal Consigliere Chiezzi: ci troviamo di fronte a un'incertezza su come si svolgeranno i lavori finita questa parte che riguarda gli inserimenti all'o.d.g. A fronte della presentazione di emendamenti e di emendamenti agli emendamenti - io continuo a chiamare così quelli che sono stati da altri definiti subemendamenti - cosa si può fare, sapendo che uno di questi emendamenti agli emendamenti è a firma di tutti i Capigruppo di maggioranza e ha la probabilità di diventare un emendamento accolto dalla Giunta? In questo caso per noi è importante capire se su quell'emendamento si lavora come su un testo della Giunta, quindi un testo su cui si pu lavorare in modo preciso, avanzando delle proposte di modifica e se queste possono essere accolte.
Credo che una chiarezza su questo potrebbe sicuramente favorire il rapido superamento dell'attuale modalità con cui sta avvenendo la discussione, cioè quella della richiesta di modifica dell'o.d.g. Se si dice che su quel testo non si può attivare alcuna modalità emendativa, ma si può semplicemente esprimere il proprio parere favorevole o contrario ciò significa che l'unica condizione per continuare a discutere del buono scuola, con tutte le sue implicazioni, è quello di perseguire la strada della richiesta di modifiche o inserimenti all'o.d.g.
Il Presidente farebbe bene, anche abbastanza rapidamente, a darci una risposta in tal senso, perché è lui che può farlo e non certamente altri.



PRESIDENTE

Prima di passare al prossimo intervento, volevo semplicemente non sottrarmi a questa chiamata in causa.
Io applicherò il Regolamento come lo sto applicando adesso. Da due giorni stiamo discutendo sulle richieste di inserimento di nuovi punti all'o.d.g.; quello che succederà non lo so, perché dipende dalle condizioni politiche. Quello che posso dirvi è che proseguiamo applicando il Regolamento, esaminando le richieste di inserimento di punti all'o.d.g.
Durante la pausa delle ore 13.30 farò un incontro con voi Capigruppo perché non ho difficoltà ad esaminare la situazione, se questo può essere utile.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi Oreste; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Siamo assolutamente contrari alla richiesta, in quanto crediamo d'aver già perso abbastanza tempo con un ostruzionismo veramente sterile, che non fa certo onore a questo Consiglio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 57.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 58 presentata dai Consiglieri Papandrea, Contu, Chiezzi Moriconi: si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.
"Comunicazioni sul futuro dell'editoria piemontese".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

E' un settore economico che ha conosciuto nelle scorse settimane e nei scorsi mesi diversi problemi. In particolare penso all'UTET, ma non solo se pensiamo al problema dell'editoria in generale, credo che la SEAT possa entrare appieno in questo settore. Ci siamo trovati con un fenomeno analogo a quello che conoscono altri settori dell'economia, settori che entrano in crisi, settori che conoscono dei momenti di crisi con ricadute occupazionali abbastanza significative e, contemporaneamente, anche la perdita di controllo da parte di aziende piemontesi. E' già avvenuto per aziende estremamente prestigiose come Einaudi, ma la cosa è continuata.
Citavo prima la Seat, anche qui abbiamo avuto non solo un passaggio insieme al passaggio di tutto il settore che lo controllava, cioè la Telecom, sotto il controllo di imprenditori non più piemontesi, ma soprattutto abbiamo avuto un passaggio di sede con tutta una serie di conseguenze e perdite di posti di lavoro di qualità. Varie volte ne abbiamo discusso in sede di dibattito, soprattutto attraverso risposte che venivano fornite dagli Assessori ad interpellanze presentate, ma una valutazione più complessiva non c'é mai stata. Così come manca una valutazione degli effetti che la crisi di questi settori economici ha su altri settori.
Dicevo prima che alcuni settori non solo sono legati alla ricerca, ma ci sono settori estremamente avanzati, settori collegati a quelli tecnologicamente avanzati, più innovativi, quelli che oggi possiamo considerare settori più trainanti dell'economia, che sono in crisi. In questi settori la nostra regione era sicuramente il punto di eccellenza del Paese: oggi si può tranquillamente dire che non è più così. Mi pare un fatto di enorme gravità, non solo per riflettere rispetto a quanto è accaduto, ma per guardare al futuro. Una riflessione servirebbe non solo per riflettere per il passato, ma per guardare al futuro.
Mi pare che questo specifico settore dell'economia, sia quello che sicuramente si intreccia maggiormente con la discussione sulla scuola, sul diritto allo studio. Stiamo parlando di aziende editoriali che hanno un forte rapporto con la scuola e con gli sbocchi occupazionali degli studenti che, dopo un percorso scolastico, trovano spesso in aziende di questo genere uno sbocco lavorativo positivo, uno sbocco di alto livello.
Mi pare che ci possa essere un rapporto, una maggiore importanza tra la discussione su questo settore con la discussione sul diritto allo studio attraverso la proposta che non ci trova concorde sui buoni scuola. Si potevano trovare altre forme di intervento allo studio che aiutassero di più l'insieme del mondo giovanili. Nello stesso tempo pensare come rapportare questa politica della Regione con un intervento in questo settore economico, per far sì che il settore non solo non viva una crisi ma abbia un rilancio.
Queste sono le ragioni che ci hanno spinto a presentare la richiesta di inversione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo



CATTANEO Valerio

La maggioranza voterà contro la richiesta di inserimento di questo nuovo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 58.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 59 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi: si richiede l'inversione del punto 11 dell'o.d.g. generale (argomenti richiamati in aula e iscritti ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento): Proposta di legge n. 211 "Sostegno e valorizzazione del sistema delle piccole librerie" (rinvio in Commissione) La parola al Consigliere Tapparo



TAPPARO Giancarlo

Chiedevo alla cortesia del Presidente e dei Consiglieri di approfittare della situazione della grande presenza in aula, per procedere ad una mia richiesta di trasferimento dall'aula alla Commissione di una proposta di legge: "Sostegno e valorizzazione del sistema delle piccole librerie del Piemonte".
Chiedevo se fosse possibile inserire questo atto nell'iter che è in corso di discussione sul provvedimento del buono scuola.



PRESIDENTE

C'é una richiesta di inserimento di discussione che, se l'aula acconsente, rimandiamo in Commissione.
L'aula acconsente.
Richiesta n. 60 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi: si richiede l'inversione del punto 12 dell'o.d.g. generale (argomenti richiamati in aula e iscritti ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento): Disegno di legge n. 295 "Modalità gestionali, organizzative e di funzionamento dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte della Liguria e della Valle d'Aosta".
La parola al Consigliere Contu



CONTU Mario

Presidente, più che illustrare il senso di questa proposta di Giunta vorrei approfittare dell'attenzione dell'aula perché già il Consigliere Chiezzi ha sollevato un problema, o perlomeno ha cercato di porre alla sua attenzione una questione non da poco, relativa all'organizzazione dei lavori, che mi pare lei abbia detto di voler approfondire e sviscerare durante la Conferenza dei Capigruppo.
La questione non è secondaria rispetto al merito del problema. Il Consigliere Cattaneo ha continuato ad accusare, facendo un po' il registro dei buoni e dei cattivi, fra chi nell'opposizione vorrebbe entrare nel merito e chi, invece, cerca di ostacolare una discussione di merito.
Collega Cattaneo, non sono assolutamente convinto che le cose stiano in questi termini, perché la debolezza nell'atteggiamento della maggioranza sta nell'avere voluto perseguire per due anni un solo aspetto del problema del diritto allo studio, ovvero quello della libera scelta educativa quando tutti concordano - l'Assessore Leo in testa - che non è più rinviabile un riordino complessivo della materia alla luce della complessità delle competenze che la Regione ha assunto e va assumendo a seguito della modifica del Titolo V della Costituzione. Non possiamo considerare la questione delle borse di studio oppure la questione della gratuità dei libri di testo come una partita di giro. Non possiamo considerare la questione dei trasporti e del sostegno ai trasporti scolastici per garantire il diritto allo studio come merce di scambio tra libera scelta educativa ed eventuale attenuazione del prelievo forzoso dalle tasche dei contribuenti di un'ingente somma da destinare alle scuole private. Questo è il motivo del contendere che abbiamo sollevato come questione di merito. Poi si potrà perdere sulla questione della libera scelta educativa, ma dentro un disegno complessivo di tutta la materia del diritto allo studio, che è letteralmente abbandonato.
Ieri il Consigliere Placido ha citato alcune cifre che rasentano il ridicolo. Il contributo che tramite lo Stato perviene alle scuole materne è qualcosa che merita vendetta: parliamo di otto centesimi pro-capite, che i Consigli di Circolo quando li ricevono dicono: "Cos'é questo affronto?".
Oggi ci sono le condizioni affinché, utilizzando risorse regionali, si possano riequilibrare o attenuare le gravi manchevolezze dello Stato in questo intervento. Oltretutto, per quanto riguarda la legge n. 49 nello specifico, parliamo di cifre che non hanno neanche recuperato il dato inflazionistico rispetto al 1975 (anno istitutivo): stiamo parlando di cifre assolutamente ridicole! E' assolutamente insopportabile una latitanza dello Stato rispetto alla quale, proprio in nome del federalismo, la Regione può svolgere un ruolo dinamico. Ci rendiamo conto che il sacrificio richiesto alla maggioranza è notevole, ma è dignitoso.
La maggioranza rinunci ad una marchetta elettorale, perché di questo si tratta.
Sapete benissimo anche voi che utilizzando strumentalmente le famiglie meno abbienti per trasferire quote di utenza dalle scuole statali a quelle private è una partita di giro, che non aiuta la libera scelta educativa perché rischia di rivolgersi proprio a quelle famiglie che hanno bisogno di ritrovare nella scuola statale il diritto allo studio, che è un diritto garantito a tutti. Hanno bisogno di un sostegno economico non di tipo assistenzialistico, ma finalizzato proprio all'estensione dei diritti ai minori di quei nuclei familiari. Questo è il motivo del contendere.
Credo, quindi, che le nostre discussione servano sostanzialmente a ricordare che sul merito c'è ancora molto da dire. Lo abbiamo dimostrato in Commissione. Oggi ci misuriamo con un braccio di ferro indotto da una situazione che è un po' un cul-de-sac, una via senza uscita.
Probabilmente porterete a termine questa vostra intenzione, ma a noi spetterà il compito di denunciare l'arroganza di questo atto che, per le sue dimensioni e per le sue caratteristiche, è profondamente iniquo nei confronti della popolazione scolastica piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente.
L'intervento del collega Contu mi sollecita ad affrontare una questione di metodo, una valutazione o considerazione politica, e una invece proprio sul merito del provvedimento.
Non ho, certamente, ambizione di stilare la lista dei buoni e dei cattivi. Primo, perché non è un ruolo che mi spetta; secondo, perché avendo una formazione cultuale e familiare liberale e democratica, questo sarebbe l'ultimo dei miei problemi. Potrei eventualmente evidenziare, sotto l'aspetto della corretta politica, le profonde differenze tra lei e me: differenze tra la forza politica a cui lei appartiene, Consigliere Contu, e quella a cui appartengo.
Altro aspetto: la debolezza della maggioranza.
In questi anni avete sempre tenuto la posizione, relativamente al provvedimento, di inserirvi alcune vostre proposte riguardanti, ad esempio il diritto allo studio. Questo lo sappiamo; ma oggi è una posizione differente. Mentre in allora era possibile "aprire" il disegno di legge n.
252 con questi aspetti (e lo abbiamo fatto dimostrandolo in più occasioni addirittura dando la possibilità di tornare in Commissione per confrontarci sul merito), oggi non siamo più in tempo, perlomeno in questa fase collega Contu.
L'esperienza su questo provvedimento è ormai così tanta - sia da parte vostra che da parte nostra - che è impossibile aprire una seria interlocuzione di merito che ci permetta di giungere ad una legge più complessiva. D'altronde, noi sosteniamo il Presidente Ghigo, la Giunta regionale e abbiamo sottoscritto un impegno con gli elettori: punto fondante del nostro programma elettorale.
Credo che sia questo l'aspetto in cui lei delineava i buoni e i cattivi. Ma non è questa la questione, semplicemente non c'è la possibilità di modificare il disegno di legge oltre misura, inserendo questi punti. Non vuol dire - e lo ribadisco quasi a diventare "ridondante" - che non diamo attenzione alla scuola pubblica; che siamo indisponibili ad una modifica della legge n. 49 (di contro, abbiamo dato la più ampia e piena disponibilità a confrontarci con tutti, compreso il Gruppo di Rifondazione e il Consigliere Contu); che non vogliamo approfondire la legge n. 62 o che non diamo attenzione ad una gestione migliore e più significativa da parte della Regione in materia di diritto allo studio; vuole dire ad esempio (come l'Assessore Leo ha annunciato a nome della Giunta regionale) che proprio sull'edilizia scolastica arriveremo con importanti proposte in sede di assestamento sul bilancio 2003.
Se si vuole aprire un confronto di merito separato (dato che oggi non siamo più in tempo rispetto alla 252) siamo pronti, disponibili e convinti di assumere un impegno, in tempi brevi, per giungere ad una modifica della legge n. 49 e aprire un dibattito più ampio sulla materia del diritto allo studio.
Se si pensa, Consigliere Contu, di convincere per l'ennesima volta la maggioranza a tornare in Commissione o a ritirare il sub emendamento per affrontare il tutto, noi - non me ne voglia - siamo indisponibili perch me ne sia consentito e me ne assumo la responsabilità personale e politica siamo abbastanza orientati a non cascarci più. Non si offenda, lo voglio dire con grande chiarezza. Qualora vi fosse, invece, una disponibilità precisa di tutta l'opposizione (compreso il Consigliere Mario Contu compreso il Gruppo di Rifondazione Comunista) ad individuare un percorso alternativo a questo (con una dichiarazione esplicita di tutta la minoranza) che veda, da una parte la maggioranza disponibile ad affrontare in modo serio le proposte di merito nell'ambito del buono scuola e della libera scelta educativa proposte dalla minoranza e, dall'altra, la minoranza pronta ad assumersi l'impegno a presentare una serie di emendamenti (venti/dieci/trenta o quaranta) di merito, fermarsi lì e dare la possibilità al Consiglio regionale, al Presidente Ghigo, alla Giunta regionale e alla maggioranza che la sostiene, di svolgere il proprio lavoro, finalmente otterremo una risposta precisa del diritto di governare come diceva il Sindaco Chiamparino qualche settimana fa.
Una proposta in questo senso non l'ho ancora sentita. Una proposta in questo senso sarà da noi ascoltata e attentamente valutata (quando dico "noi" intendo tutti i Gruppi della Casa delle libertà e la Giunta regionale) quando sarà ben delineata come impegno, non di una parte dell'opposizione, ma di un'unitaria e precisa posizione senza i distinguo (perché parliamo di una serie di emendamenti significativi) che sia in grado di dire: "passiamo al merito, rinunciamo a questi inserimenti ed eventuali articoli aggiuntivi, ma presentiamo dieci/venti/trenta o quaranta documenti". Vi confrontate seriamente su questo, valutate le proposte per il loro valore intrinseco e cerchiamo insieme di migliorarle.
Se è vostra intenzione comportarvi in questo modo, vedremo quali sono le proposte di miglioramento della legge, ma con l'impegno di tutti di arrivare alla votazione della stessa. Differentemente - non ne abbia a male - non ci caschiamo più.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 60.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 61 presentata dai Consiglieri Papandrea, Contu, Chiezzi Moriconi: si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.
"Comunicazioni sulla situazione metereologica e sulle ricadute sull'agricoltura piemontese".
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

E' indubbio che la Regione Piemonte sia dotata di un sistema di previsione meteorologica avanzato che permette di intervenire su situazione di criticità climatologica. Tuttavia, proprio per la trasformazione del clima che ormai appare strutturale, occorre pensare, come valutazione di fondo, che alcune trasformazioni (lunghi periodi di siccità, piovosità repentine e molto intense) richiedano un approccio nuovo alle politiche territoriali. Colgo l'occasione per inserirli nel dibattito.
Non è vero che non ci sono proposte alternative (pur non riconoscendola e ritenendola ambigua) alla vostra, per quanto riguarda la libertà di scelta. Una tesi, che cerco di dimostrare e di sostenere, è che l'innalzamento forte del sostegno al diritto allo studio (che taglia quindi, trasversalmente e universalmente la platea delle nostre famiglie) riduce il condizionamento di reddito alla - uso questo termine che ritengo improprio - libertà di scelta.
dunque un altro percorso. Il Consigliere Contu ha fatto l'esempio estremo (non conosco il caso, ma cito per quello che evidenziava il collega) che addirittura vengono girati gli assegni, attraverso un meccanismo di rapporto diretto, con il sistema scolastico convenzionato. E' chiaro che ci troviamo ad un punto estremo, del meccanismo del finanziamento diretto alle scuole. Cercavo di dimostrare che è una strada pericolosa, che può ingenerare il sorgere di tante segmentazioni nella società; cercavo di dimostrare che in una situazione come la nostra, che necessita di coesione, di contaminazione tra culture, religioni, ecc. Tutto ciò è sbagliato. Il nodo è questo, collega Cattaneo: non è con qualche modifica alla vostra proposta di legge che possiamo venir meno a quello che è, almeno per parte mia, un grosso giudizio negativo nei confronti del tipo di logica, che ha portato in molte Regioni ad indire dei referendum. Che poi, il referendum non sia andato bene, è un altro aspetto. In Liguria, ad esempio, l'iniziativa del referendum è stata circondata da un quasi totale silenzio, pertanto il 25% dei partecipanti al voto mi sembra comunque un risultato significativo.
Il mio obiettivo sarebbe quello di far approvare il provvedimento il più tardi possibile, sapendo che avete il diritto di approvarlo. Sarebbe ottimale per me che ciò avvenisse l'ultimo giorno di questa legislatura, in modo che nel corpo elettorale si potesse parlare di questa proposta e trovarne degli elementi elettorali di valutazione.
Voi, al contrario, volete approvare il provvedimento al più presto; il punto di scontro è questo, perché, al di là di alcune manutenzioni del vostro testo, che ormai è anche abbastanza dotato, esso non è emendabile.
Da parte mia, collega Cattaneo, c'è proprio una differenza, un discrimine di natura di fondo. E' un provvedimento che ci divide e ritengo appartenendo ad una cultura laica, che non abbia la valenza e la suggestione di altri provvedimenti, quali la riforma urbanistica, la legge di riforma del sistema dello smaltimento dei rifiuti, le politiche del lavoro, ecc.).
Ovviamente, conto per un sessantesimo all'interno di questa Assemblea elettiva e, per quello che può contare un Consigliere, la mia è una battaglia che cerca di attenuare la forma ostruzionistica tradizionale. Ho presentato 110 emendamenti, che illustrerò e sui quali farò la dichiarazione di voto. Se li moltiplichiamo per quei enne minuti a disposizione, avrete 1000 minuti di mia illustrazione , comprendono anche gli interventi in dichiarazione di voto.
Questo è il meccanismo che metto in campo (che certamente si esaurirà perché non posso continuare all'infinito), è il mio contributo a questo tipo di lotta, perché ritengo ci sia una risposta alternativa al vostro approccio, proprio per rendere più libera la famiglia, per poter fare una scelta, senza dare un maggiore grado di libertà ad alcuni, piuttosto che ad altri.
Il mio principio - torno a dirlo - è quello di innalzare fortemente gli interventi per il diritto allo studio a tutte le famiglie bisognose o a basso livello di reddito del Piemonte. Questa è la chiave; non possiamo girarci attorno e, se ci saranno delle mediazioni, non potranno far leva sulla mia modesta e marginale presenza, perché la divaricazione su questo punto è molto forte.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Ringrazio il collega Tapparo, che ho ascoltato con attenzione, per aver dato, in modo trasparente e chiaro, una prima risposta; risposta autorevole, essendo un Consigliere regionale dell'opposizione. Il collega Tapparo ha dichiarato di non essere molto disponibile, dicendo che il suo obiettivo è quello di veder approvare la legge nell'ultimo giorno della legislatura e, nel merito, di aver presentato enne emendamenti, prevedendo 1000 minuti di interventi vari.
E', dunque, una risposta chiara, che non frena il mio entusiasmo perché l'entusiasmo ormai è molto poco, ma che mi irrobustisce nell'atteggiamento di prudenza e diffidenza verso un eventuale percorso alternativo.
Dopo tre anni, collega Tapparo, sentiamo il peso e la responsabilità di un ritardo sufficientemente ampio. Rivendichiamo il diritto di governare il Presidente della Giunta regionale si è presentato alle elezioni, e con lui le forze politiche che lo hanno sostenuto, con un programma che parlava di una legge a sostegno delle famiglie, per la libera scelta educativa.
Non condividiamo la valutazione dei colleghi che considerano, questa una legge di privilegio né condividiamo il teorema che il collega Contu ha messo a disposizione dell'aula, sostenendo che questa legge voglia finanziare le scuole. Le scuole non statali, nella fattispecie le scuole cattoliche, non hanno bisogno del contributo economico della Regione; le scuole hanno bisogno di allievi, ma, soprattutto, gli allievi e le famiglie piemontesi hanno bisogno di poter scegliere, secondo i propri ideali e valori, in piena libertà il percorso educativo dei propri figli.
Questa è una modalità, pertanto non ingigantiamo la questione, perché è certo che alla fine queste risorse andranno alle scuole, ma attraverso le rette pagate dagli studenti, anche quelli provenienti da famiglie meno abbienti, grazie a questa legge.
Mi sembra una motivazione leggera e un'architettura di un impianto molto strano, per non dire disturbato, il voler dimostrare che con questo provvedimento si vogliono finanziare le scuole e non le famiglie. Ma questa sarà una valutazione che tutti i piemontesi potranno fare.
Il collega Tapparo ha citato il referendum della Liguria. Quel referendum è andato male, dal vostro punto di vista, perché sono andati a votare tutti gli iscritti di Rifondazione Comunista, qualcuno dei Comunisti Italiani e dei Verdi, un po' dei DS e qualcun'altro che passava di lì per caso! Su questo vi sfidiamo, perché dobbiamo essere sinceri e corretti: prima di quel referendum del 26 aprile, c'era, anche da parte di quei colleghi più fermi, un atteggiamento di apertura e un riconoscimento, per questa maggioranza, di governo e di concretizzazione del proprio programma elettorale. Riconosco che alcuni colleghi hanno promosso il referendum in modo esplicito, corretto, in Commissione e poi in Consiglio, per rimanere un anno sulla breccia della comunità piemontese e sui media, sperando di vincere. Oggi, invece, avete paura di questo referendum, perché potrebbe essere perso anche in Piemonte. Se veramente credete in quegli ideali di libertà, di democrazia, perché non permettere a questo Consiglio di legiferare, riconoscere a questa maggioranza il diritto di governare e poi dare la parola ai cittadini? A noi questo terreno non spaventa e siamo disposti, anche fuori da questo palazzo, a fare una battaglia per sostenere e non vedere abrogata ma confermata, questa legge, qualora approvata dal Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante sistema elettronico, sulla richiesta n. 61.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori chiede la parola il Consigliere Marcenaro; ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Avanzo una proposta che potrebbe risolvere tutto, almeno secondo il nostro Gruppo.
Se il Presidente Cattaneo, che ha parlato del referendum, è disposto a impegnarsi - e con lui la Giunta e la maggioranza - a fissarlo, in modo da poter sentire l'opinione dei piemontesi, il giorno delle elezioni provinciali e delle elezioni europee, questa potrebbe essere una cosa risolutiva della nostra discussione.



PRESIDENTE

Consigliere Marcenaro, non penso che si possa fare il referendum il giorno delle elezioni, a meno di approvare una legge regionale; non lo so questa è una questione da approfondire.
Al di là della battuta, il collega ha detto una cosa interessante: non so se vi sia qualche disposizione della legge statale che prevale sulla nostra legge regionale e che impedisce la celebrazione di referendum regionali il giorno delle elezioni amministrative; forse no.
La parola al Consigliere Contu sull'ordine dei lavori.



CONTU Mario

Presidente, se questo fosse, dovremmo approvare la legge in mezz'ora.
Oggi siamo al 7 maggio, ci sono 15 giorni per la pubblicazione e poi bisogna raccogliere le firme per il referendum...



PRESIDENTE

Penso nel 2004.



CONTU Mario

E' vero. Dunque non è possibile, Presidente.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Proseguimento esame disegno di legge n. 252: "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 29 aprile 1985, n. 49 (Diritto allo studio - Modalità per l'esercizio delle funzioni di assistenza scolastica attribuite ai Comuni a norma dell'articolo 45 del DPR 24 luglio 1977, n. 616 ed attuazione di progetti regionali)". Presentazione richieste di inserimento di punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Esaminiamo ora le seguenti richieste.
Richiesta n. 62 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi Tapparo: si richiede l'inversione del punto 13 dell'o.d.g. generale (argomenti richiamati in aula e iscritti ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento): Disegno di legge n. 232: "Disposizioni finanziarie per l'anno 2001. Modificazioni alla legge regionale 18 gennaio 1995, n. 8 (Finanziamento, gestione patrimoniale ed economico finanziaria delle unità sanitarie locali e delle aziende ospedaliere)" Richiesta n. 63 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi Tapparo: si richiede l'inversione del punto 17 dell'o.d.g. generale (argomenti richiamati in aula e iscritti ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento): Proposta di legge n. 381 "Norme in materia di selezione e nomina dei direttori generali delle aziende sanitarie regionali" Richiesta n. 64 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi Tapparo: si richiede l'inversione del punto 19 dell'o.d.g. generale (argomenti richiamati in aula e iscritti ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento): Proposta di legge n. 108 "Integrazione al Piano Sanitario regionale - Progetto obiettivo: 'Disciplina dei distretti'".
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Faccio una premessa, restando nel tempo a mia disposizione, arrivando poi a quanto indicato nell'inversione del punto all'o.d.g., per dare un'integrazione a quanto diceva prima il collega Marcenaro.
Mi rivolgo al Presidente della Giunta regionale, ritenendolo uomo devoto ma non pio - questa è un'opinione personale - rispetto all'opportunità di svolgere un referendum il giorno delle elezioni europee e provinciali del 2004.
E' stato fatto un sondaggio, da parte dell'Abacus - così il collega Cattaneo questa volta non può minacciare sanzioni su chi fornisce i sondaggi senza citarne la fonte - nel marzo 2003. Rispetto al problema del finanziamento alle scuole private, fra le persone che vanno a messa tutte le domeniche, il 56% è poco o niente d'accordo, il 39% lo è molto o abbastanza. Se la stessa domanda la rivolgiamo anche dall'altra parte, i partiti del centrosinistra (dalla Margherita a Rifondazione) superano tutti abbondantemente il 70% di contrarietà. Per quanto riguarda l'elettorato della Casa delle Libertà, Presidente Ghigo e colleghi della maggioranza, il 47% dei piemontesi è poco o niente d'accordo a finanziare la scuola privata. Presidente Cota, per quanto riguarda la Lega Nord, i dati si attestano sul 56% (la vostra base, andategliela a spiegare); lo stesso vale per il sequestrato Botta della destra sociale. Al riguardo chiederemo a "Chi l'ha visto?" dov'è finito il Consigliere Botta. Sarà in qualche segreta, con la chiave buttata via...
Dicevo, per quanto AN siamo al 46 %, come per Forza Italia. Allora queste cifre sono dati forniti dai sondaggi, e so che in particolare i colleghi del centrodestra e di Forza Italia sono attenti ai sondaggi, mi auguro non solo quelli del buon Crespi e di DataMedia, che è l'house-organ della Casa delle Libertà; comunque, con il compagno Crespi abbiamo avuto frequentazioni nella federazione giovanile comunista italiana, per cui lo conosciamo bene. Allora, avendo attenzione ai sondaggi, dico: facciamo il referendum non in un periodo balneare, vacanziero o di ponte più o meno lungo, ma in una giornata dove veramente - e noi siamo pronti anche ad ammettere una sconfitta - con un'informazione seria, i piemontesi possano compiutamente essere informati delle varie posizioni, tutte legittime tutte non condivisibili, ma rispettabili, e possano scegliere effettivamente se finanziare con 18 milioni la scuola paritaria privata o se contribuire a finanziare la scuola pubblica.
Il Consigliere Cattaneo ha più volte citato il Sindaco Chiamparino.
Ebbene, se c'è una persona in quest'aula che ha sempre difeso il Sindaco Chiamparino, quello sono io, ma il Sindaco Chiamparino non lo si può citare solo quando conviene e non quando conviene un po' di meno.
Il Sindaco Chiamparino - il Presidente della Giunta, Ghigo, lo sa come lo sa anche l'Assessore Leo - ha invitato, in qualità di Presidente dell'ANCI di tutti i Comuni piemontesi, a mettere risorse aggiuntive sulle borse di studio della legge 62, perché non sono assolutamente sufficienti.
Avete fissato un tetto di 500 euro per le scuole medie e le scuole elementari e 750 euro per le scuole superiori, ma le risorse disponibili non arrivano neanche a 200 euro.
La nostra disponibilità ad indire un referendum serio in una data dove tutti possano essere informati. Mettete le risorse a disposizione a chi ha necessità, siamo partiti con finanziamenti alla scuola privata, non paritaria, adesso le risorse si rivolgono anche alla scuola paritaria, noi invece, siamo d'accordo a predisporre risorse sulle borse di studio della legge n. 62 e che vadano a tutti: scuola statale e scuola paritaria.
Ricordo che il Sindaco Chiamparino ha scritto al Presidente Ghigo di rifinanziare le borse di studio sulla legge n. 62.
Un'ultima curiosità, Consigliere Cattaneo: non potete dire "noi siamo disponibili a mettere i soldi sulla legge n. 49, sulla legge n. 62 sull'edilizia scolastica" ricordo che l'Assessore Picchetto in una stanza chiusa, dove abbiamo provato a trovare una quadra su un emendamento nella Finanziaria, ha detto che non ci sono i soldi. Ripeto, non avete i soldi! Avete fatto i salti mortali per inserire 2 milioni di euro sulla legge n.
49 e 2 milioni e mezzo sull'edilizia scolastica, alla faccia dell'handicap.
Facciamo un referendum serio, e noi siamo pronti.
Aggiungo. Citiamo i sindaci delle città capoluogo sempre e non sono quando fa comodo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonio

Mi ero prefissato di non intervenire in questa fase tuttavia, essendo stato richiamata l'opinione dell'elettorato della Margherita, in quanto appartenente a questo raggruppamento, volevo esprimere un'opinione più diretta anziché mediata da un Consigliere di un altro partito, e mediata attraverso i sondaggi come ha fatto poco fa il Consigliere Placido.
Rispetto alla questione, volevo cogliere questa opportunità per evidenziare un grande equivoco che c'é attorno al dibattito. L'equivoco, mi pare sia emerso anche nell'ultimo intervento, è che si confonde, in qualche maniera, o perlomeno, si ritiene antitetica, la scuola paritaria rispetto a quella pubblica. Questo è il ragionamento che non regge.
La scuola paritaria, già di per se, fa parte del sistema pubblico integrato a tutti gli effetti: questa è la differenza. Mi pare, invece, che con una grandissima leggerezza si passa dal ritenere che la scuola è paritaria e poi privata. Non è così. La scuola paritaria fa parte del sistema pubblico integrato. Non è una questione irrilevante, non è soltanto una questione di definizione, vuol dire che già la legge n. 62 sulla parità è entrata in funzione.
In questi giorni cade il 25° anniversario della scomparsa di Moro. Mi è capitato di leggere in questi giorni (lo leggo perché mi sembra importante per richiamare qualcuno di autorevole come padre della Costituzione) un intervento di Moro durante il dibattito che ci fu attorno all'articolo 33 il famoso di cui abbiamo discusso diverse volte. In quell'occasione Moro disse (lo ripeto a chi faceva delle osservazioni del tipo "voi cattolici volete difendere la scuola privata, la scuola confessionale"): "Si dice che noi democristiani vorremo umiliare lo Stato per sostenere la scuola privata. Non è vero. Noi attribuiamo allo Stato e alle sue istituzioni, e quindi alla scuola di Stato, una straordinaria importanza nella vita umana noi crediamo nello Stato che, pur con tutte le sue insufficienze che sono adesso connaturate, resta una forma elementare ed essenziale di solidarietà umana alla quale non possiamo rinunciare. A noi sembra essenziale perché vi sia una vera libertà, in materia di educazione, che sussista accanto all'iniziativa statale. Una molteplicità di iniziative educative e una possibilità effettiva di scelta da parte di coloro i quali sono interessati al processo di educazione". E' questa l'impostazione, ed è il motivo per cui noi abbiamo assunto questa posizione intorno alla proposta fatta.
Aggiungeva ancora Moro "Non posso riconoscere allo Stato il monopolio dell'educazione, una capacità quasi esclusiva di educare. Accanto alle esigenze di universalità che lo Stato sa far valere quando è democratico quando rispetta l'uomo, vi sono forse altre esigenze di universalità che sono altrimenti proposte".
La nostra è una proposta coerente, che tiene conto di questa posizione che non mi pare sia di tipo confessionale (molto spesso si dice: paritaria, privata, confessionale).
Aggiungo, per chi si scandalizza del fatto che i beneficiari - lo dico in riferimento al Consigliere Tapparo che su questo mi pare determinato riprendendo una tradizione politica importante - le scuole cattoliche possono avere un vantaggio da questa legge, che questo vantaggio io non lo vedo. Nel senso che: se riteniamo che sono scuole paritarie e fanno parte del servizio integrato pubblico, prima di tutto devono essere oggetto di sostegno. Secondo. Se la proposta educativa delle scuole cattoliche è una proposta, sicuramente lo è perché ha una sua specificità, il giudizio che può essere dato, da parte delle istituzioni, attorno al progetto educativo delle scuole cattoliche riteniamo che possa essere un giudizio negativo? I riferimenti di carattere ideale che vengono assunti nel progetto educativo delle scuole cattoliche, è un riferimento che siamo in grado di dire che non ci appartiene? I riferimenti di fondo sono contro la nostra Costituzione? Contro la concezione che abbiamo dello Stato? Contro la concezione che abbiamo della società? Non mi pare che siamo in questa situazione. In ogni caso, il riferimento alla parità vuol dire sempre un riferimento di coerenza con i principi fondanti dello Stato. Mi pare che sotto questo aspetto, questa discussione che si sta avviando, deve essere smussata di alcune imprecisioni che mi pare ogni tanto emergono.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulle richieste n. 62, 63, 64.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 65 presentata dai Consiglieri Contu, Moriconi: si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g. "Comunicazioni sulle irregolarità nei bilanci 2001 delle ASR piemontesi".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo per un'unica illustrazione.



(Commenti del Consigliere Contu fuori microfono)



PRESIDENTE

Allora la richiesta di comunicazione in merito alla irregolarità dei bilanci la tengo da parte. Accorpo le altre e non quella.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

chiaro che la richiesta è tesa ad affrontare, in modo approfondito questo delicato tema. Su questo aspetto non apro una polemica, credo piuttosto di approcciarlo nel senso della necessità, da parte di quello che è il potere di controllo residuale di un'Assemblea elettiva come la nostra, di poterci dedicare a fondo a questo aspetto.
Approfittando dell'intervento del collega Saitta, vorrei fare alcune precisazioni.
Credo che nessuno abbia rivendicato una specie di monopolio dell'istruzione pubblica. Del resto la Costituzione pone, come principio fondamentale che l'istruzione è libera. Il nodo o la polemica di fondo è che ognuno può organizzare un percorso formativo rispettando dei requisiti. Oggi, col sistema delle scuole paritarie, questo aspetto, che in precedenza era lasciato a regole più difficili da controllare, è diventato massimo. Il problema è sul finanziamento.
Adesso - schematizzo molto - si ritiene che sia un modo surrettizio per finanziare quella che è la libertà sì dell'istruzione, ma senza contributi pubblici, perché, giusto o sbagliato che sia, nella storia delle società europee e occidentali si è determinato un processo di centralità del ruolo della scuola pubblica, e in quella privata - vediamo il sistema francese addirittura gli insegnanti sottostanno al concorso pubblico in modo tale da evitare che vi possano essere alterazioni al riconoscimento del valore che la scuola privata può avere nel sistema formativo.
Vorrei insistere su questo discorso. Abbiamo un problema di accesso ad un'istruzione solida e tranquilla anche da parte di quei giovani che appartengono alle fasce della società più pressata da condizioni di reddito limitate, che portano in qualche modo ad interrompere i percorsi formativi o a scegliere - non so se al collega Leo interessa molto - il filone della formazione professionale come area di serie B, residuale. Va ricordato che il nostro compito, in questo caso, sarà quello di rendere di pari rango anche il percorso scolastico della formazione professionale.
Il nostro impegno dovrebbe mirare a limitare questa soglia di condizionamento del livello di reddito, affinché queste famiglie vengano liberate, in qualche modo, da un vincolo che può condizionare il percorso formativo dei loro figli.
E' ovvio che questo tipo di meccanismo riduce il condizionamento alla scelta, perché la famiglia che riceve, dal punto di vista economico, più benefici di oggi, nel suo bilancio se entrano più risorse dal diritto allo studio avrà meno condizionamenti a poter scegliere. È chiaro che non c' un rapporto diretto con la retta.
Quello che voglio colpire, fra virgolette, è il meccanismo della retta: io devo aiutare un cittadino a risentire il meno possibile della sua condizione di reddito e a farsi un progetto di vita scolastica. Per fare questo, non uso lo strumento del buono scuola, ma uso lo strumento del diritto allo studio e rendo libera - anche se vorrei muovere qualche critica su questa libertà di scelta che viene enfatizzata - quella famiglia di scegliere magari una scuola confessionale dove mandare il proprio figlio, perché gli ho dato più risorse e gliele ho date in modo da poter fare quella scelta. Ma dov'é l'elemento che ci distingue? Io penso di dare queste risorse attraverso il diritto allo studio, e non risorse destinate alla retta per la scuola privata. Se noi troviamo un punto d'accordo su questo aspetto, sarei d'accordo a discutere del vostro buono scuola. Rompiamo il meccanismo col quale, attraverso il buono scuola, si va a finanziarie automaticamente la retta scolastica. Noi intendiamo far uscire la famiglia da quel condizionamento di reddito dandogli più risorse attraverso, ripeto, il canale del diritto allo studio e rendendo quindi più libera la famiglia a mandare eventualmente alla scuola confessionale o ad un altro tipo di scuola il proprio giovane.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente.
Vorrei fare alcune considerazioni in merito agli elementi che sono stati sottoposti all'attenzione dell'aula.
Anzitutto - mi spiace non sia presente il collega Placido - non ritengo di aver mai esposto né a lui né ad altri minacce.
Il collega ha infatti sostenuto che ho minacciato che non si possono dare risultati di sondaggi senza citare le fonti. Invece, in termini molto cortesi, in una discussione privata un giorno ho detto: "Guardate che sono usciti i dati di un vostro sondaggio; siccome di tanto in tanto mi occupo per la forza politica a cui appartengo, anche di questi aspetti, rilevo che non è stato citato sul sito e c'é una violazione. Potete anche farlo o meglio il giornale che lo pubblica, in termini di sanatoria". Ma è stato detto proprio in termini di amicizia e di collaborazione. Mi spiace che il collega, a fronte di una discussione e di un discorso privato molto costruttivo e gentile, abbia ritenuto di interpretarla come minaccia. Ma avrò certamente modo, in termini privati, di chiarirmi col collega Placido.
La questione del referendum il giorno delle elezioni europee è una provocazione, perlomeno così la voglio classificare, anche se aggiungo l'aggettivo "interessante", da parte collega Marcenaro, con un'interpretazione autentica a microfoni spenti, indire un referendum il giorno stesso di elezioni più generali, dove quindi arriva una convocazione e quant'altro.
Credo che questo possa essere un elemento di confronto e di dibattito qualora la legge fosse approvata e qualora ci fosse un dibattito in Consiglio regionale, perché ricordo che una delle modalità per indire un referendum è proprio quella di una richiesta da parte, se non erro, di un quinto dei Consiglieri regionali, in sostituzione dell'altra modalità o della modalità alternativa della raccolta firme, sulla quale, se ce ne fosse richiesta da parte di alcuni Consiglieri, ci confronteremo. Non lo chiederemo noi il referendum; lo consideriamo, sotto un certo aspetto elemento di debolezza. Posso capire che in un fine politico ci sia anche del buon senso e un certo interesse, ma se qualcuno è veramente convinto (anche dai sondaggi proclamati precedentemente dal Consigliere Placido: il centrodestra è abbastanza contrario, il Gruppo La Margherita è quasi tutto contrario e il Gruppo DS è totalmente contrario) non avrei, con queste certezze e con l'aggiunta di ideali e valori, magari diversi ma sempre patrimonio dei singoli Partiti e quindi condizione di reciproco rispetto dubbi o esitazione a presentarmi con una richiesta di referendum classico promuoverlo, svolgerlo e magari anche vincerlo.
Questo aspetto, comunque, farà parte di un altro dibattito.
Sono ancora un po' "scottato" dalla risposta, che rispetto ma che considero molo perentoria, del Consigliere Tapparo. Rinnoviamo la nostra disponibilità, con un atteggiamento di prudenza, a trovare una modalità in cui confrontarci sul merito, anche se, come già prima espresso, qualora vi sia una posizione, non di contenuti (perché è auspicabile che siano diversi, purché non divergenti) all'interno dell'opposizione. Daremo la stessa attenzione e volontà di valutazione a prescindere da chi propone valutando il valore intrinseco della proposta, senza tenere conto da chi o da quale Gruppo viene formulata.
Riteniamo, però, che per trovare un percorso serio ci debba essere la condizione di un'uniformità di tutta l'opposizione. Ribadiamo la nostra piena disponibilità, ma qualora si voglia trovare questa nuova modalità, ci deve essere, come elemento fondante di questo percorso, un impegno di tutta l'opposizione a dire: facciamo proposte di merito (trenta/quaranta o cinquanta) e voi seriamente - e lo faremo - date la piena disponibilità ad un confronto di merito e poi, esaurita questa fase, si passa alle dichiarazioni di voto alla discussione dei documenti collegati (qualora vi fossero) ed entro giovedì sera, o venerdì mattina, approviamo la legge n. 252, così come modificata dall'aula.
Se non vi fosse questa disponibilità, è chiaro che l'unica modalità resta quella che stiamo affrontando e sareste stati voi, non riuscendo a trovare unitarietà, non sul merito delle proposte integrative e migliorative al nostro disegno di legge, ma sull'impegno preciso di dare a questa maggioranza, al Presidente Ghigo e a questa Giunta regionale, il diritto di governare, a metterci in questa condizione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 65.
Il Consiglio non approva.
Convoco la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 12.55)



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