Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.337 del 06/05/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



(Alle ore 10.10 il Vicepresidente Riba comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.30)



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(La seduta ha inizio alle ore 10.56)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Approvazione verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Approvazione verbali precedenti sedute", comunico che sono stati distribuiti ai Consiglieri i processi verbali del 23 e 30 dicembre 2002. Se non vi sono osservazioni si intendono approvati.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Marco e Mellano.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Variazione Presidenza e Vicepresidenza Gruppo Consiliare Alleanza Nazionale


PRESIDENTE

Si comunica che l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, in data 29 aprile 2003, ha preso atto delle seguenti variazioni all'interno del Gruppo di Alleanza Nazionale: Presidente Marco Botta e Vicepresidente Cesare Valvo.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Problemi energetici - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interpellanza n. 1532 dei Consiglieri Riba, Muliere, Placido, Riggio Suino inerente a "Ipotesi di costruzione di centrale termoelettrica nel sito ex ACNA di Cengio"; interpellanza n. 2143 dei Consiglieri Riba e Muliere inerente a "Ipotesi di dimissioni del Commissario governativo dell'ACNA di Cengio"; interrogazione n. 1767 del Consigliere Giordano inerente a "Centrale Enipower dell'ACNA di Cengio"; interrogazione n. 1864 del Consigliere Tapparo inerente a "Una centrale elettrica a carbone nell'area dell'ex ACNA di Cengio"


PRESIDENTE

In merito al punto 3) all'o.d.g.: "Interrogazioni ed interpellanze" esaminiamo le interrogazioni e interpellanze inerenti l'ACNA.
La parola al Vicepresidente Riba che interviene in qualità di Consigliere, avendo trasformato l'interrogazione n. 2143 in interpellanza.



RIBA Lido

Grazie Presidente per avere acconsentito alla trasformazione dell'interrogazione in interpellanza, anche perché avevamo chiesto all'Assessore Cavallera - ed era questa l'impostazione che avevamo inteso dare - di discutere tutta insieme la questione dell'ACNA (che doveva costituire elemento di punto all'o.d.g.) includendo anche l'interpellanza urgente n. 2143 "Ipotesi di dimissione del Commissario governativo ACNA di Cengio", che credo sia a disposizione della...



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Riba, vorrei ricordare all'aula che sono state presentate altre interrogazioni sull'ACNA: la n. 1767 presentata dal Consigliere Giordano; la n. 1864 del Consigliere Tapparo e la n. 2164 del Consigliere Giordano.
Le riassorbiamo quindi tutte nel suo intervento, Consigliere Riba.



RIBA Lido

Apprezzo il merito, Presidente, perché mi pare assolutamente corretto.
Nelle scorse legislature, in merito alla situazione dell'ACNA, vi è stata una specie di procedura aperta in Consiglio regionale, quindi devo fare riferimento alla memoria storica di alcuni Consiglieri che ne hanno discusso per tutta la legislazione 1990-1995 e per buona parte della legislatura 1995-2000, vivendola personalmente e soggettivamente nei propri territori, in modo particolare i Consiglieri...



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Riba, se teniamo il tono di voce più basso riusciamo anche a sentirci.



RIBA Lido

Presidente, è anche il primo giorno di scuola dopo un lungo periodo di vacanza: sono nati degli amori, se ne sono chiusi degli altri e ognuno racconta un po' la sua storia. Sono cambiati dei Capigruppo, quindi è anche comprensibile che ci siano cose da raccontare. Facciamo, comunque, gli auguri a tutti per una buona ripresa e un proficuo lavoro in questa nuova sessione dopo le vacanze del lungo ponte (credo il più lungo della storia).
Molti colleghi ricorderanno la storia dell'ACNA, che richiamo soltanto con due elementi sintetici.
Nel 1922, per la prima volta il Prefetto ordina la sospensione dell'uso dell'acquedotto di Cortemilia perché, utilizzando acqua del fiume Bormida si utilizzava acqua pesantemente inquinata che metteva a rischio la popolazione. Dal 1922 in avanti, le vicende si sono susseguite con una situazione che ha comportato, dato il mantenimento di quel genere di attività di produzione chimica, l'accumulo di una quantità di elementi di inquinamento e di dissoluzione ambientale.
Negli anni '50 si scopre che il latte conteneva elementi inquinamenti di fenoli e l'economia zootecnica viene messa in crisi. Successivamente, si scopre che anche il vino, il famoso dolcetto della Valle Bormida, conteneva fenoli (cosa diversa dal metanolo, ma comunque elemento che ha messo in ginocchio l'economia vitivinicola, con la distruzione del sistema produttivo sia zootecnico sia vitivinicolo: le due caratteristiche della Valle).
Tralascio la parte più recente, dandola per maggiormente conosciuta fino alla definizione di chiudere definitivamente l'ACNA e di adottare un piano per la rinascita della Valle Bormida. Cito lo studio IRES degli anni '90, che mi riservo di presentare perché sia assunto agli atti del Consiglio regionale come elemento di riorganizzazione del sistema sociale e produttivo della Valle Bormida...



PRESIDENTE

Colleghi, vi chiedo di abbassare il tono di voce; non riesco a sentire il collega che sta intervenendo...



RIBA Lido

Alle volte il nostro Consiglio assume un carattere mercatale; non so se sia dovuto soltanto a elementi di esagerazione soggettiva o ad elementi contenutistici, pertanto non voglio sollevare il problema! Dicevo che nella seconda metà degli anni '90 un grande movimento delle tre Province riesce ad ottenere, prevalendo in parte su un movimento, non del tutto analogo, del territorio ligure, la chiusura dell'ACNA e l'avvio di un programma di riorganizzazione del sistema produttivo, previa la totale eliminazione degli elementi di inquinamento. Si apre il problema su cosa si debba intendere per disinquinamento; è del tutto evidente che l'ENI, oggi ritornata nella titolarità dei compiti e delle responsabilità riguardanti la gestione dell'ACNA, probabilmente intende la rimozione. Non so, al riguardo, quanto possa essere preciso l'Assessore Cavallera, perch credo che anche lui abbia qualche complessità nel proprio lavoro per desumere, dagli atteggiamenti e dagli atti, le vere intenzioni dell'ENI.
Tuttavia, siamo arrivati alla riaffermazione del fatto che l'inquinamento e la rimozione dell'inquinamento riguardano sia gli elementi di deposito: i materiali depositati nel sito dell'ACNA e, naturalmente, quelli depositati nel tempo, nel corso del fiume.
Il Commissario Leoni, che fu nominato dal Ministro dell'Ambiente come soggetto responsabile della gestire del programma di bonifica e di disinquinamento, poco tempo fa ha informato - lo apprendiamo da diverse fonti - di essere stato sollecitato dal Ministro stesso, On. Matteoli, a rassegnare le dimissioni. Poiché era stato confermato fino al 2004, la questione apre i seguenti gravi interrogativi: viene sollecitato a dimettersi perché ha individuato danni pari a 200 milioni di Euro, per i quali si richiede la responsabilità dell'ENI? Viene sollecitato a dimettersi perché non si vuole che, insieme alla bonifica del sito, si attui anche la bonifica del fiume? Gli si chiede di rimettere il mandato perché non è stato ligio riguardo ad alcune direttive - che non conosciamo bene - del Ministero dell'Ambiente? Sta di fatto che le sollecitate dimissioni sono state rassegnate dal Commissario Leoni esattamente in data 20 novembre 2003, dove dice: "Alla luce dell'opportunità..." ecc. "metto a disposizione il mandato".
Naturalmente, rispetto a questa questione se ne sono aperte molte altre perché finora ho parlato dei problemi dell'inquinamento ambientale del territorio e dei danni recati ai siti fisici e alle adiacenti aree inquinate da fenoli, rilevati sia nelle analisi sulla zootecnia sia nelle analisi sulle produzioni vegetali, ma vi è un punto molto più grave che riguarda i danni alla salute: il cancro alla vescica è una tipica conseguenza dell'aver lavorato in quella fabbrica, con quelle caratteristiche. Potrei richiamare la visita della Commissione Ambiente della Regione Piemonte avvenuta nella scorsa legislatura, la quale non ebbe dubbi nel giudicare un elemento particolarmente drammatico anche la situazione fisica dell'ACNA, la materiale organizzazione del sistema produttivo dell'ACNA, quando era ancora aperta, e i danni che si possono rilevare sulla persona, differiti di 10, 15 o anche 20 anni. Questo lo diranno alcuni colleghi, che conoscono meglio di me la situazione dal punto di vista sanitario: il cancro alla vescica e le situazioni cancerogene sono rilevati in maniera direttamente collegabile con le attività produttive sia a carico dei lavoratori sia nell'ambiente; quindi, l'apertura del confronto avviato dalle Organizzazioni e dai lavoratori, per ottenere un impegno a considerare quella conseguenza sulla salute delle persone come un elemento direttamente collegabile alla responsabilità, naturalmente civile ma anche penale, dei dirigenti dell'ACNA, per un periodo che si estende dall'epoca in cui ogni lavoratore ha operato nel settore, fino all'epoca in cui il danno può essersi materialmente e fisicamente verificato, in termini sanitari.
Siamo, quindi, in presenza di una questione sollevata aggiuntivamente in modo vigoroso e assolutamente documentato, che riguarda la salute dei lavoratori e della popolazione. In mezzo a queste tre grandissime questioni, che riguardano non la conclusione, ma soltanto la fase successiva all'immediata conclusione della fase attiva della gestione dell'ACNA, il lavoro - un buon lavoro - avviato tra le Amministrazioni e il Commissario governativo viene interrotto perché si richiedono le dimissioni al Commissario, il quale le rassegna con tutto il rispetto delle forme e naturalmente tenendo conto che si trattava di un incarico ricevuto dal Governo. Una volta rassegnate le dimissioni, riprende, sia nell'ambiente ligure sia in quello piemontese, un pesantissimo allarme rispetto a questo nuovo e pesante intervento del Ministero dell'Ambiente.
Concludo dicendo che la questione dell'insediamento della centrale nel sito ACNA mi pare, paradossalmente, meno allarmante di quella riguardante la salute, i trascorsi, le bonifiche e gli interessi finanziari, materiali industriali, personali e politici che si sono innescati in questa situazione e che sono riepilogati dalle dimissioni del Commissario.
So che la Giunta ha già detto di no all'insediamento di una centrale ma non vedo come si possa dire di sì rispetto ad un sito che deve essere totalmente bonificato e messo a disposizione di attività che corrispondano esse stesse, ad un elemento di dinamica economica e ambientale che costituisca un elemento di consolidamento della bonifica. Non vorrei che la nostra discussione deviasse su un elemento sicuramente importante e da non trascurare, e che rimanesse al merito di cosa c'è dietro a queste nuove manovre che hanno portato all'interruzione del processo di attività relativa al risanamento della Valle Bormida.
Aggiungo che abbiamo sbagliato, relegando questo argomento al ruolo di una discussione su interrogazioni e interpellanze, perché meritava un punto all'o.d.g.. Certamente ne richiederemo l'iscrizione in uno dei prossimi Consigli, perché la storia ha ben altro spessore e meriterebbe, anche da parte mia, un'illustrazione più puntuale. Mi scuso, pertanto, per la necessaria sommarietà.
Vogliamo anche capire come la Regione Piemonte darà seguito allo studio IRES e agli impegni a suo tempo presi per un intervento che significhi la ricostruzione dell'economia della Valle Bormida, pesantemente danneggiata dagli elementi che hanno eliminato i sistemi produttivi agricolo e agro alimentare, per cui dalla ricostruzione dei terrazzamenti, al rilancio del vino dei terrazzamenti, addirittura al vino biologico, come elemento di sfida, richiederemo la definizione di un Piano, da discutere in un'apposita riunione del Consiglio. Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Riba ha illustrato l'interpellanza n. 2143, quindi poteva intervenire. Le altre sono interrogazioni collegate allo stesso argomento: interrogazione n. 1532 del Consigliere Riba; interrogazione n.
1767 del Consigliere Giordano; interrogazione n. 1864 del Consigliere Tapparo; interpellanza n. 2143, testé illustrata.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Sull'ordine dei lavori, in particolare sull'ordine del giorno n. 757 inerente a "Commissario Straordinario per la bonifica dell'ACNA di Cengio dott. Stefano Leoni"


PRESIDENTE

Il Consigliere Chiezzi chiede la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Dato che si tratta di un tema sul quale, da parte del Gruppo di Rifondazione, dei Verdi e dei Comunisti Italiani, è stato presentato un ordine del giorno, chiedo che venga annesso alla discussione anche tale documento. Trattandosi in modo ampio del problema dell'ACNA, noi siamo intervenuti con un ordine del giorno, anche se avevamo già richiesto una comunicazione all'Assessore durante una riunione di Commissione sullo stesso tema.
Chiediamo di allegare l'ordine del giorno alla materia, perché si tratta di un documento anche più importante che non la semplice interpellanza, in quanto invita la Giunta a prendere delle iniziative.
Quindi, Presidente, le chiedo di poter intervenire anche a nome dei colleghi sul tema attraverso i meccanismi di Regolamento che annettono anche l'ordine del giorno in questa discussione sull'interpellanza.



PRESIDENTE

Il documento che lei ha richiamato non è a mie mani e adesso farò in modo che pervenga alla Presidenza; nel frattempo, mi consulto con l'Assessore.



(Il Presidente si consulta brevemente con l'Assessore Cavallera)



PRESIDENTE

Colleghi, la Presidenza ritiene di comportarsi in questa maniera.
L'ordine del giorno ha bisogno dell'iscrizione o era già stato iscritto ai Capigruppo? Innanzitutto verifichiamo se ha bisogno o meno dell'iscrizione che è un fatto tecnico, ma che si può ovviare nell'immediato. Diamo quindi per scontato, inventandoci man mano il percorso, di iscrivere l'ordine del giorno e in quest'oretta di interrogazioni e interpellanze, anzich procedere con interrogazioni e interpellanze di altro tipo, discutiamo anche l'ordine del giorno e chiudiamo il sindacato ispettivo sulla questione specifica dell'ACNA. Eventualmente potremmo trattare anche l'interrogazione del Consigliere Giordano, inerente alle precauzioni per la polmonite atipica.
Questa, secondo me, potrebbe essere una formula corretta, visto che vi sono numerose interrogazioni collegate e l'ordine del giorno presentato da una parte del centrosinistra potrebbe chiudere il cerchio della discussione nel suo complesso nella mattinata stessa.
Il Consigliere Cattaneo chiede la parola; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, signor Presidente. Una prima riflessione: il Consiglio regionale è iniziato con circa 35 minuti di ritardo rispetto al numero legale garantito dalla sola maggioranza e dall'intero Consiglio regionale lei questo lo sa.
Nella riunione dei Capigruppo - dove peraltro non ero presente, ma era presente a nome del mio Gruppo il Vice Capogruppo Emilio Bolla - era stato concordato che in questa sessione si facesse un'eccezione, su richiesta della maggioranza e accordata dalla Conferenza dei Capigruppo, nell'ambito dei tre giorni per affrontare la legge sui buoni scuola, relativamente a un'urgenza, sulla quale peraltro la Giunta regionale è fortemente impegnata, ovvero di affrontare in un'ora - fu detto questo - la situazione dell'ACNA di Cengio e le sole interpellanze collegate a questo tema.
Se ora si pensa, Presidente, di aggiungere la discussione di un ordine del giorno sullo stesso tema, che comporterà giustamente un tempo significativo, visto che io riterrei di dover intervenire e credo con me altri colleghi della maggioranza, e di aggiungere anche la questione altrettanto importante della SARS, la maggioranza non è d'accordo; non è d'accordo perché significherebbe finire la mattinata su quei temi, e forse non basterebbe neanche l'intera mattinata.
Noi non riteniamo questa una priorità, anche se riconosciamo che si tratta di temi molto importanti. A me sembra di avere inteso che il Consigliere Chiezzi abbia semplicemente chiesto alla Presidenza di trovare una modalità per intervenire sul tema; la Presidenza, se ritiene, la pu trovare, magari facendogli sottoscrivere in aula un'interrogazione o un'interpellanza; se i colleghi che l'hanno presentata danno la loro disponibilità, demandando così la discussione di quell'importantissimo ordine del giorno in un altro momento, anche per dare la possibilità a tutti i Consiglieri regionali di intervenire.
Lo stesso discorso vale anche per quanto riguarda la questione della SARS: sarebbe opportuno rinviare la discussione ad un momento successivo o ad una seduta del Consiglio regionale apposita, rispetto alla quale la maggioranza fin da ora si ritiene e dichiara di essere disponibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Voglio fugare ogni dubbio che può avere avuto il Consigliere Cattaneo in ordine ad una volontà, su questi argomenti, di non seguire l'ordine dei lavori e i tempi stabiliti dalla Conferenza dei Capigruppo, nella maniera più assoluta. Tuttavia ritengo che nelle due richieste ci sia un grado di ragionevolezza e di buon senso rispetto alle cose che stiamo discutendo che richiedono di poter operare qualche lieve modificazione nella nostra discussione.
Se stiamo discutendo la questione dell'ACNA, mi sembra abbastanza legittima la richiesta del Consigliere Chiezzi; non dico di arrivare al voto sull'ordine del giorno, ma quanto meno consentire a dei Gruppi che hanno presentato anch'essi documenti importanti in questa direzione di poter partecipare a una discussione importante. Mi sembra che non sia possibile eludere una richiesta come questa.
Per quanto riguarda l'altra questione relativa alla SARS, voglio solo far rilevare come questo sia un problema che abbia una certa urgenza, anzi l'ordine del giorno arriva dentro a un contesto di una situazione di allarme che è già cominciata da un certo periodo.
Debbo dire che approvare un ordine del giorno come questo in tempi troppo lontani rispetto all'emergenza che questa situazione determina avrebbe anche poco senso dal punto di vista della situazione in cui siamo ancora oggi sui giornali e sulla cronaca torinese sono state riprese vicende, dubbi, preoccupazioni relative a persone rientrate in Italia da Paesi considerati in questo momento a rischio. Siccome le nostre sedute si protrarranno a lungo su un argomento monotematico come quello dei buoni scuola, il fatto non poter esaminare un testo come quello adesso rischierebbe di farlo slittare troppo in avanti; pertanto il nostro Gruppo avanzerebbe una richiesta in questa direzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Concordo sull'opportunità di non stravolgere l'organizzazione dei lavori, così come programmata dalla Conferenza dei Capigruppo; è indubbio però, l'allarme sociale.
Condivido la richiesta del Consigliere Chiezzi, ripresa dalla Consigliera Manica, per due ordini di ragioni. La prima è che il tempo che abbiamo davanti per esaminare la legge sui buoni scuola è sufficientemente congruo, mentre incombe una serie di problemi, legati certamente all'amplificazione dei media; non metto in dubbio il fatto che, non potendosi più occupare di guerra, i giornali stiano amplificando in modo improprio la questione della SARS. E' evidente che l'allarme sociale che ha creato impone, a quest'aula la necessità di favorire in giornata una comunicazione dell'Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Valvo; ne ha facoltà.



VALVO Cesare

Gradiremmo che fosse rispettato l'impegno assunto durante la Conferenza dei Capigruppo per quanto riguarda l'o.d.g. della seduta di oggi.
Relativamente al discorso Sars direi che l'allarme non va alimentato la vigilanza da parte dell'Assessorato e della Direzione Regionale alla Sanità su questo problema è alto. Riteniamo, quindi, che possa essere sufficiente una comunicazione dell'Assessore D'Ambrosio nell'apertura della seduta di martedì prossimo.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Problemi energetici - Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interpellanza n. 1532 dei Consiglieri Riba, Muliere, Placido, Riggio Suino inerente a "Ipotesi di costruzione di centrale termoelettrica nel sito ex ACNA di Cengio" interpellanza n. 2143 dei Consiglieri Riba e Muliere inerente a "Ipotesi di dimissioni del Commissario governativo dell'ACNA di Cengio" interrogazione n. 1767 del Consigliere Giordano inerente a "Centrale Enipower dell'ACNA di Cengio" interrogazione n. 1864 del Consigliere Tapparo inerente a "Una centrale elettrica a carbone nell'area dell'ex ACNA di Cengio" (seguito)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giordano; ne ha facoltà.



GIORDANO Costantino

Solo per segnalare che, a mio giudizio, secondo la programmazione dei lavori quest'aula non può specializzarsi ad una bassa produttività: abbiamo iniziato i lavori del Consiglio parlando dell'ACNA di Cengio, l'Assessore alla Sanità, che è la persona sull'argomento Sars più autorevole a dare una risposta, dà la sua disponibilità nell'andare avanti con i lavori, non riesco a capire per quale motivo dobbiamo creare delle interruzioni estranee, dando luogo a produttività quasi zero.



PRESIDENTE

Direi di precedere nel seguente modo. Il Consigliere Chiezzi potrebbe perché nel merito non immagino vi siano fatti ostativi, porre la propria firma a due delle interrogazioni o alla stessa interpellanza presentata.
Fatto ciò, e avendo compreso l'intenzione di alcuni Consiglieri di approfondire meglio il tema, farei intervenire l'Assessore e poi, un Consigliere per Gruppo (rispettivamente chi ha firmato le interrogazioni) prende la parola per intervenire, così chiudiamo il punto.
Anche il Consigliere Moriconi intende firmare una delle interrogazioni e interpellanze? Allora la diamo per firmata.
La parola all'Assessore Cavallera.



PRESIDENTE

GIORDANO Costantino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Per l'interrogazione 1767 da me sottoscritta non c'erano degli interventi che lei aveva segnato?



PRESIDENTE

Sono state presentate una interpellanza e una serie di interrogazioni.
L'interpellanza può essere illustrata e il primo firmatario, il Vicepresidente Riba, l'ha illustrata. Io l'ho già richiamata la sua interrogazione, Consigliere Giordano, ma essendo una interrogazione lei non la può illustrare e si dichiarerà, dopo l'intervento dell'Assessore Cavallera, soddisfatto o non soddisfatto.
Le darò la parola successivamente all'intervento dell'Assessore.



GIORDANO Costantino (fuori microfono)

Non capisco, Presidente, per quale motivo il Vicepresidente Riba ha potuto illustrare l'interrogazione e io no.



PRESIDENTE

Il Vicepresidente Riba non ha illustrato una interrogazione, ma una interpellanza.
L'unica interpellanza presente. Procedo a norma di Regolamento.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Gli argomenti trattati dalle diverse interrogazioni ed interpellanze: la n. 1532 dei Consiglieri Riba, Muliere, Placido, Raggio e Suino; la n.
1767 del Consigliere Giordano, la n. 1864 del Consigliere Tapparo e la n.
2143 dei Consiglieri Riba e Muliere nell'ambito dell'annosa vicenda dell'ACNA di Cengio riguardano sostanzialmente due aspetti: la proposta di realizzazione di una Centrale termoelettrica all'interno del sito ed a cura di Enipower; l'ipotesi di dimissioni del Commissario Governativo dell'ACNA dott. Leoni.
Pare opportuno, prima di formulare specifiche risposte alle domande che riguardano la proposta realizzazione di una Centrale termoelettrica e le ventilate dimissioni del Commissario, fornire alcune informazioni sulla complessa attività di bonifica dell'area sulla quale insiste il più che secolare stabilimento dell'ACNA con tutti i suoi problemi.
Sul fronte delle numerose operazioni di messa in sicurezza d'emergenza messa in sicurezza permanente e di bonifica dell'area, le novità sono parecchie e, finalmente, anche positive.
Dopo tanti anni di lotta e di ferma posizione della Regione Piemonte contro il prosieguo delle attività nel settore chimico dell'industria insediata a Cengio da oltre 100 anni, lo stabilimento ha cessato ogni attività produttiva fin dal 1999. Nello stesso anno è stato nominato un Commissario delegato per gestire le complesse attività di bonifica del sito, finalizzate ad un'auspicabile reindustrializzazione dell'area con insediamenti ecocompatibili.
In oltre tre anni sono stati fatti moltissimi studi ed altrettante indagini per la caratterizzazione dell'area interna allo stabilimento e dell'area esterna che interessa le pertinenze del fiume Bormida di Millesimo.
A tale indagini hanno partecipato fattivamente le due Agenzie Regionali (piemontesi e ligure) coadiuvate dell'ANPA nazionale (oggi APAT).
Sulla base dell'Accordo di Programma sottoscritto in data 4 dicembre 2000 la proprietà dell'ACNA (oggi interamente ENICHEM) si è impegnata ha realizzare una serie di interventi finalizzati alla bonifica di parte dell'area e alla messa in sicurezza permanente della restante parte.
La messa in sicurezza permanente, che costituiscono gli interventi prioritari, comprende l'allontanamento e lo smaltimento degli otre 300.000 mc di reflui salini, in parte solidificati, in idonee miniere di salgemma dismesse che sono ubicate in Germania.
Sinteticamente: per la parte di proprietà privata ( a cura e spese della proprietà della Società ACNA): esecuzione e conclusione del piano di caratterizzazione sulle aree private (all'interno della recinzione che delimita la proprietà ACNA); esecuzione e conclusione della prima parte del piano di caratterizzazione anche nelle aree pubbliche (aree demaniali lungo il fiume Bormida); realizzazione e completamento del diaframma plastico e della trincea drenante (intervento imposto per la messa in sicurezza di emergenza); approvazione e avvio del progetto di smaltimento dei rifiuti stoccati nei lagunaggi (anche questi inseriti tra i progetti di messa in sicurezza di emergenza), la cui conclusione è prevista per il 2006.
Ad oggi, sono partiti 21 convogli, composti ciascuno da 16 vagoni, ed estratti quindi 30.000 metri cubi (circa un decimo della quantità totale) dei già richiamati rifiuti salini.
A seguito di alcune difficoltà tecniche riscontrate, compreso il crollo di una gru di tipo derrik alta quasi 100 metri, la tabella di marcia prevista in progetto risulta essere in ritardo, in quanto è stata raggiunta la potenzialità di produzione pari solo a due terzi di quella progettata. Per tale motivo, a decorrere dallo scorso dicembre, si è proceduto a condurre specifiche sperimentazioni presso l'impianto pilota di Milano (impianto dell'Enichem) per individuare soluzioni in grado di aumentare la capacità produttiva.
Si deve comunque prendere atto di un continuo sforzo di miglioramento del sistema complessivo di trattamento, insaccamento e spedizione che ad oggi, tuttavia, non ha ancora prodotto i risultati attesi (faccio presente che parliamo della prima, a livello nazionale ed internazionale, di bonifiche così complesse).
presumibile che nell'arco dei prossimi due mesi la capacità produttiva appunto raggiunga il 90% di quella prevista teoricamente contro l'attuale 75%, ai fini del mantenimento e del recupero dei tempi della bonifica.
Altre azioni ancora previste sono: l'approvazione del progetto e l'avvio della realizzazione di un muro, ovvero di un argine/diaframma, la cui conclusione è prevista nel 2005.
Infine, sempre a carico del privato, cioè dell'ACNA, sono previsti l'esame e l'approvazione del progetto preliminare di bonifica riguardante le parti di territorio privato. L'Enichem sta predisponendo il progetto definitivo.
Sono andato per sintesi, ma dietro a tutte queste azioni vi è un impegno costante. Abbiamo incaricato in via permanente l'Ing. De Giorgio (con la collaborazione di tutte le strutture del Settore Acque e del Settore Ambiente e Rifiuti) di seguire questa partita con innumerevoli riunioni tecniche, Conferenze dei Servizi, nonché i ricorsi dell'ACNA al TAR quando non gradisce le conclusioni delle Conferenze dei Servizi. Per fortuna, finora abbiamo sempre vinto i ricorsi, pertanto l'ACNA ha dovuto incamminarsi lungo la costosissima strada della bonifica. Alla fine della fiera, si presume che l'ACNA spenderà non meno di 500 miliardi di vecchie lire per raggiungere i famosi standard di bonifica che sono previsti dalle leggi vigenti.
Per quanto riguarda la parte pubblica, ovvero i terreni di proprietà pubblica - ricordo che il Commissario era stato previsto per due ragioni: per monitorare e seguire l'attività direttamente della parte privata, e quindi agire eventualmente con poteri sostitutivi qualora la parte privata fosse in ritardo, ma soprattutto per attuare gli interventi sulla parte pubblica - è previsto il completamento della prima fase di caratterizzazione in parte già fatta con la stessa operazione per la parte privata. Quando parlo di caratterizzazione, uso i termini tecnici utilizzati nel caso delle bonifiche; pertanto si parte dalla caratterizzazione e si passa alla messa in sicurezza di emergenza, alla bonifica integrale o alla messa in sicurezza permanente, a seconda delle conclusioni delle Conferenze dei Servizi. In secondo luogo, sempre per quanto concerne le aree pubbliche, è previsto lo svolgimento delle attività di approfondimento dei risultati della caratterizzazione già effettuata nella prima fase progettuale; la conduzione di test di bonifica per l'individuazione delle tecnologie ai fini della redazione del progetto di bonifica per le aree risultate inquinate in base ai risultati della prima caratterizzazione; l'inizio della seconda fase di caratterizzazione con l'individuazione delle tecnologie di bonifica per la parte di territorio la cui caratterizzazione può ritenersi conclusa ed esaustiva.
Apro una parentesi per ribadire che essendo questa una bonifica di interesse nazionale, è stata preceduta dalla definizione di un'area interessata, che, in prima battuta, è stata estesa fino alla confluenza dei due Bormina, di Millesimo e di Spigno, affinché ci fosse la possibilità di tenere sotto controllo tutto il bacino dell'alto Bormida e non soltanto il sito puntuale di Cengio e Saliceto. Pertanto, mentre risulta più facile, più chiaro e più evidente cosa occorre fare nel sito interno dell'Acna, è molto più problematico ragionare su sedimenti e su tracciati lunghi decine di chilometri.
Entrando nel merito dell'interrogazione e dell'interpellanza di cui all'oggetto, per quanto concerne l'ipotesi di realizzare nel sito una centrale termoelettrica, si riferisce quando segue.
La previsione di realizzare una centrale termoelettrica alimentata a metano e con raffreddamento ad aria nell'area sulla quale insiste lo stabilimento dell'Acna, è al momento una sola previsione, che, ancorch inserita nel Piano Energetico adottato dalla Regione Liguria, è rappresentata da una specifico progetto di fattibilità redatto dalla società Enipower. Resta ferma l'opposizione a tale progetto, anche in considerazione del fatto che nessun nuovo insediamento industriale è oggi possibile senza la preventiva bonifica del sito e la certificazione di idoneità ambientale dell'area. D'altra parte, le operazioni di bonifica finalmente avviate ed operative, necessitano di tempi non brevi, per cui qualsiasi previsione di nuovi insediamenti nell'area è quantomeno prematura.
La Regione Piemonte ha richiamato il Ministero dell'Ambiente e la Regione Liguria all'osservazione puntuale dell'Accordo di Programma sottoscritto in data 04 dicembre 2000. In particolar modo, all'art. 6 punto 4 di questo Accordo, è letteralmente previsto che "il riutilizzo della zona A2 (unica porzione di area eventualmente riutilizzabile per l'insediamento di attività ecocompatibili) potrà avvenire solo previa certificazione di idoneità ambientale".
Pertanto, preliminarmente si farà la bonifica, successivamente si certificherà l'area e si valuterà eventualmente cosa fare su questo sito.
Sull'argomento vi è stato un incontro nello scorso mese di giugno parliamo dell'anno scorso presso il Ministero dell'Ambiente e tutti i presenti hanno convenuto sulla necessità di anteporre la bonifica a qualsiasi previsione di nuovi insediamenti produttivi.
La proposta di Enipower di realizzare nel sito una centrale termoelettrica è pertanto una proposta che, come molte altre a livello nazionale (sono più di cento), dovrà essere sottoposta a tutte le valutazioni del caso, ivi compresa la valutazione di impatto ambientale alla cui determinazione concorrerà sicuramente anche la Regione Piemonte.
In questo senso, abbiamo anche chiesto di modificare - poi è stato modificato -il decreto legge cosiddetto 'sblocca-centrali', che prevede la possibilità, per le Regioni confinanti, di intervenire nelle procedure di autorizzazione.
Formalmente, con nota del 21 ottobre ultimo scorso, l'Enipower ha inoltrato richiesta di autorizzazione unica integrata ai sensi della legge del 09 aprile 2002, n. 55, per la realizzazione di una centrale elettrica a ciclo combinato, alimentata a gas naturale, sita all'interno dell'area industriale di proprietà Bormia S.p.A. (era il nome temporaneamente assunto dall'Acna. Oggi l'Acna è stata riassorbita all'interno dell'Enichem) in liquidazione e delle opere connesse ad essa necessarie (elettrodotto e metanodotto).
A chiusura di questa parte di risposta riguardante la centrale, vorrei ribadire il nostro parere negativo sia per la centrale da insediare a Cengio, sia - come richiamato dal collega Tapparo - ad una centrale a carbone; penso che il collega si riferisse all'ipotesi di centrale a carbone prevista a Cairo Montenotte, dove vi è l'italiana Coke. Lì è stata presentata un'altra richiesta di insediamento di centrale, giustificata peraltro con l'ipotesi di un miglioramento ambientale delle attività di cokeria svolte su quel sito. Anche in quel caso, proprio perché la centrale termoelettrica tradizionale è quella di Cairo, quindi è previsto anche l'utilizzo di acqua di raffreddamento, a maggior ragione la nostra posizione è maggiormente critica, pertanto abbiamo preannunciato, in tutte le sedi, la nostra posizione contraria.
Riteniamo che la Valle Bormida - parlo della Valle Bormida piemontese ma il giudizio si estende anche a quella del versante della Liguria - non debba essere sede di insediamento di centrali, perché le attività in essere richiedono bonifiche e risanamento ambientale, quindi attività ecocompatibili. La parola "ecocompatibile", prevista nell'accordo di programma con la Liguria e con il Ministero, va declinata in altro modo: attività produttive ecocompatibili, di cui dirò in conclusione, viste anche le iniziative che abbiamo intrapreso con il collega Pichetto Fratin Per quanto concerne la ventilata ipotesi di dimissioni del Commissario dott. Leoni, ampliata dagli organi di stampa con accenti giustamente preoccupati, ma che non hanno messo in adeguato risalto il ruolo propulsivo e di garanzia svolto dalla Regione, da questo Consiglio, dagli organi della Giunta e dagli Enti locali del Piemonte, che sono i primi a garantire che la bonifica comunque vada avanti, devo dire che il Commissario Leoni mi ha precisato la propria posizione; essendo, lui, anche un giurista, mi ha ricordato che nella sua posizione non può dare le dimissioni, nel senso che, essendo un Commissario delegato, deve assolvere alla funzione che gli è stata attribuita. Pertanto, in una comunicazione rivolta al Ministro dell'Ambiente, aveva dato la disponibilità a rivisitare la propria posizione all'interno del processo di bonifica dell'ACNA. Dunque, non si deve parlare di dimissioni del Commissario Leoni, perché lui non le ha date assolutamente.
Per quanto riguarda la posizione della Regione Piemonte, devo dire che a livello piemontese, la Regione non ha nulla da rilevare sull'operato del dott. Leoni, che si è sempre rapportato in modo corretto con la Regione stessa e con gli Enti locali piemontesi, e che ha ricevuto espressioni di apprezzamento sul proprio operato anche da parte di esponenti istituzionali del territorio della Valle Bormida piemontese. Tali espressioni di approvazione del suo operato sono sempre state finalizzate ad una richiesta generale di conferma dell'attuale Commissario.
Di conseguenza, non possiamo che confermare quanto esposto nella lettera dello scorso dicembre: la richiesta della proroga dello stato di emergenza a Cengio Saliceto e l'opportunità di confermare per un ulteriore periodo il Commissario delegato.
Come sapete, all'interno della bonifica dell'ACNA si è ritenuto opportuno procedere alla nomina di un Commissario di protezione civile dotato di poteri speciali; sottolineo che, se a dicembre è stato riconfermato lo stato di emergenza ed è stato riconfermato il dott. Leoni ritengo che l'innesco di questa decisione sia senz'altro dovuto a prese di posizione ufficiali di questa Giunta e di questa Regione, con una nota a firma del Presidente Ghigo.
Devo anche dire che, al momento, la Regione non risulta coinvolta in alcuna richiesta di parere o di intesa per un'eventuale modifica dell'ordinanza contemplante la sostituzione del dott. Leoni, a cui la nostra Regione, comunque, non darebbe l'intesa per tutte le motivazioni che ho riassunto e che ho avuto modo di esprimere in varie sedi, compreso un recente incontro con il dott. Bertolaso, il responsabile della Protezione Civile, che si è recato recentemente dalle nostre parti.
Per concludere, quindi, una posizione di netta contrarietà della Regione Piemonte per quanto riguarda la costruzione di centrali termoelettriche nell'alta Valle Bormida; una posizione di impegno per l'accelerazione delle bonifiche e del risanamento ambientale; una posizione di mantenimento del Commissario al proprio posto.
Devo anche dire che l'attività di bonifica non ha subito alcuna stasi perché il Commissario è rimasto al proprio posto e svolge quotidianamente la sua attività. Da parte nostra, se l'ordinamento prevede che le ordinanze debbano essere condivise tra il Ministero della Protezione Civile e le due Regioni, non vi è alcuna volontà di dare l'intesa per un'eventuale sostituzione del Commissario, perché non ve ne è alcuna ragione, almeno guardando dal fronte piemontese questa vicenda. Ciò non toglie che si tratta di una vicenda sulla quale occorre intensificare l'impegno anche per gli aspetti socio-economici; bisogna mantenere la vigilanza nei confronti della vicenda, perché sappiamo che i pareri sulle prospettive di sviluppo della Valle Bormida - versante piemontese e versante ligure - sono diversificati. E' una contrapposizione storica, che è stata mitigata e sulla quale si sono raggiunte delle convergenze, ma i punti di partenza sono diversi. Vi è stato un incontro in sede romana con l'Assessore Gatti della Regione Liguria (l'omologo dell'Assessore Pichetto Fratin); era presente anche l'Assessore Pichetto e posso dire che c'è la grande disponibilità ad usare gli strumenti dell'Obiettivo 2, dei Regolamenti comunitari nel senso dello sviluppo in Valle. Oltretutto, a Cengio hanno la possibilità di usare i fondi e gli strumenti del Regolamento comunitario 87 3C, per cui sono ammessi aiuti di Stato aggiuntivi rispetto a quelli ammessi nelle zone Obiettivo 2. Ricorderete che la Regione Piemonte aveva anche aiutato, insieme alle altre Regioni, la Regione Liguria ad avere una maggiore possibilità di utilizzo di fondi comunitari finalizzati a questo scopo, pertanto la strada non può che essere quella degli insediamenti produttivi ecocompatibili, che tengano conto della bonifica del sito, degli impianti di depurazione esistenti.
Voglio dire chiaramente che per noi "ecocompatibile" non è la chimica non è la produzione energetica di centrali. Questo lo abbiamo detto in tutte le sedi e lo ribadiamo in questa sede.
Per quanto riguarda il dott. Leoni, penso che di più non si possa dire: siamo contrari ad una sua sostituzione. Peraltro, prevedendo il concerto con la presenza della Regione Piemonte e mancando un'Amministrazione concertante, l'operazione si riterrebbe fermata.
Al di là delle notizie giornalistiche, non abbiamo ricevuto proposte concrete ed atti formali.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

L'impegno definito, anche con l'intervento in questo senso dei Gruppi della maggioranza, di discutere la prossima settimana gli ordini del giorno, quindi le decisioni politiche, sulla questione dell'ACNA mi sembra una cosa buona, anche perché venerdì 9 maggio è organizzato, da parte delle Organizzazioni Sindacali delle province di Cuneo e di Savona, ma credo del Piemonte e della Liguria, un incontro che ci consentirà di avere degli ulteriori elementi e di precisare ulteriormente gli impegni che devono essere assunti dalla Regione Piemonte per l'aggiornamento del nostro lavoro su questo punto.
Prendo atto - e la apprezzo - della contrarietà della Giunta regionale alla sostituzione del Commissario, operazione che avrebbe il sinistro significato di allontanare un operatore che - non unico, ma certamente da segnalare - pare che sia apprezzato da tutti i soggetti interessati per l'onestà e la competenza con la quale sta lavorando e anche per la sensibilità nel rapportarsi con le Amministrazioni locali. La persona di cui stiamo parlando ha avuto la capacità di rintracciare sul territorio parecchi elementi che richiedono ulteriori allocazioni sia finanziarie sia di funzione per poter rimettere in esercizio decorosamente e accettabilmente dal punto di vista ambientale e sociale quel sito danneggiato da ormai 120 (eravamo a fine '800), da quando era uno stabilimento per la dinamite (allora non era inquinante) a quando divenne uno stabilimento di colori.
Prendo anche atto della contrarietà all'utilizzazione del sito come centrale o altre attività di questo genere, che obiettivamente rappresenterebbero una prosecuzione dei tentativi dell'Eni-Enichem (prima Montedison) di ricavare una situazione di interessi finanziari, anche eludendo la responsabilità nei confronti del territorio.
Prendo inoltre atto della segnalazione che si tratta di cifre che partono da 500 miliardi in su; cifre che probabilmente non sono comprensive del danno emergente e del lucro cessante (il danno emergente forse, il lucro cessante no) per quanto riguarda tutti i bacini del Bormida.
Credo che dovremo ulteriormente portare avanti il tipo di lavoro che come mi ricordava poc'anzi Carla Spagnolo, è iniziato parecchi anni fa infatti la prima visita al sito la facemmo già nella legislatura '90-'95.
Quel lavoro era cominciato con un discreto supporto alla lotta delle popolazioni da parte della Regione, prima con elementi di incertezza, poi con un perfezionamento che oggi mi sembra più solido. Dobbiamo continuare a organizzare il progetto di ricostruzione della Valle Bormida anche sotto gli altri profili che l'Assessore in questo momento non ha evidenziato nella sua risposta, ma che debbono essere inseriti nella discussione della settimana prossima, in modo particolare la salute, il monitoraggio della salute, naturalmente gli indennizzi, ma soprattutto gli elementi di assistenza.
Seconda questione: la rinascita economica. L'avere il sito di Cengio lo status di zona Obiettivo 1 con la possibilità di aggiuntivi interventi nazionali consente alla Liguria di poter disporre di una grande opportunità; bisogna che al Piemonte si assicuri una possibilità che abbia il carattere sostanziale dell'analogia attraverso delle procedure che rientrino nella fattispecie utilizzata dall'Assessore Pichetto che, quando discutemmo delle nuove zonizzazioni, disse: "Là dove non ci saranno interverremo". Mi pare che questa sia la questione.
Vorrei far notare che si tratta di una valle tra le più belle, con i gradoni e i terrazzamenti. Forse devo citare il fatto che anche l'Assessore Laratore viene dalla Valle Bormida, essendo un cittadino di Torre Bormida lo so perché l'avevo incontrato in una festa dell'Unità, dove spiegava il marxismo ai miei amici, in mancanza di altre presenze. In quel momento visto che aveva discusso abusivamente rispetto al marxismo, ma legittimamente come cittadino della Valle Bormida, stava facendo un lavoro meritevole.
Tenuto conto di tutto ciò che dobbiamo alla Valle Bormida, per il dibattito della prossima settimana dobbiamo inserire anche gli elementi di recupero economico e gli elementi che attengono alla salute, sulla base di quello studio che credo sia nella disponibilità della Giunta sicuramente che riguardava le indagini, le ricerche, i progetti dell'Ires approvati all'inizio degli anni '90 su questo punto.



PRESIDENTE

Volevo avvisare i colleghi di maggioranza che in questo momento i Capigruppo di minoranza stanno ricevendo, nella Sala del Presidente, una delegazione di cittadini di Ceva per quanto riguarda la questione dell'Ospedale di Mondovì; per la Giunta è presente l'Assessore D'Ambrosio.
Se qualche Capogruppo di maggioranza intende parteciparvi, può farlo. Mi sembrava una comunicazione doverosa rispetto alla questione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giordano; ne ha facoltà.



GIORDANO Costantino

Molto telegraficamente, volevo segnalare che la risposta dell'Assessore risulta chiara e puntuale.
Per quanto riguarda questo territorio, che da oltre un secolo subisce attività negative in modo pesante, vorrei insistere sul fatto che non debbono essere organizzate attività che vanno anche ad inquinare l'aria.
Assessore, si tratta di un'occasione ghiotta per questo territorio dopo tanti anni di attività negativa. Usufruendo dei fondi comunitari statali, regionali ed inserendo nel circuito i 500 miliardi di vecchie lire dell'ACNA di Cengio, ritengo che il territorio, in questo momento, abbia tutte le condizioni per essere riqualificato e riportato all'onor del mondo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Anch'io, nel prendere atto della risposta dell'Assessore Cavallera esprimo alcune considerazioni di carattere generale.
La lunga vicenda dell'ACNA e della Valle Bormida dovrebbe servire come riflessione sul fatto che è sempre necessario prendere in seria considerazione il rapporto tra economia ed ecologia quando si decide la realizzazione di opere o infrastrutture, perché più volte si è verificata una situazione curiosa: considerazioni e osservazioni presentate da movimenti ecologisti o ambientalisti venivano respinte salvo poi accorgersi a distanza di anni che avevano motivo di essere presentate.
Questo dovrebbe aiutarci ad ascoltare di più le associazioni e i movimenti ambientalisti, per non dover poi riconoscere a distanza di anni quando ormai il danno è stato fatto e si sono create, situazioni che richiedono impegno e risorse per rimediare all'inquinamento e alla distruzione, che forse era davvero meglio evitare quell'intervento.
Sono abbastanza rassicurato dalle parole dell'Assessore sulla figura del Commissario straordinario per la bonifica, in quanto sappiamo che i cittadini della valle, e in particolare due associazioni: il WWF e l'associazione "La rinascita della Valle Bormida", erano estremamente preoccupati per la possibilità che la figura del Commissario venisse sostituita con un atto che "nasceva" negli Uffici di Roma al Ministero per l'Ambiente. Occorre, come Regione e come Consiglieri regionali, appoggiare le richieste provenienti dai cittadini della Valle, molto preoccupati che il procedimento di bonifica, con l'eventuale sostituzione del Commissario subisca ritardi e rallentamenti andando in una direzione diversa da quella che i cittadini, come ha illustrato anche l'Assessore Cavallera, auspicano.
Questo primo passo dovrebbe dar luogo ad uno successivo: l'approvazione di un ordine del giorno, ad esempio, che potremmo prevedere nella prossima settimana.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il dibattito sull'ACNA.


Argomento: Spesa socio - assistenziale

Interrogazione n. 1744 del Consigliere Giordano inerente a "Interventi che agevolino gli spostamenti di ipovedenti e non vedenti"


PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione n. 1744, presentata dal Consigliere Giordano.
Risponde l'Assessore Cotto.



COTTO Mariangela, Assessore alle politiche sociali e alla famiglia

Quanto sottolineato dal Consigliere Giordano è molto importante.
La materia dell'installazione di impianti semaforici appositamente attrezzati per non vedenti ed ipovedenti, non rientra tra quelle di competenza di questo Assessorato che ha deleghe afferenti servizi offerti in materia assistenziale alle persone disabili e non la predisposizione di apparecchi, impianti, strumenti simili per il miglioramento dell'autonomia di vita dei cittadini disabili. Tale materia può ricadere nelle competenze dell'Assessorato all'Urbanistica e qualche Comune, in via sperimentale, ha già realizzato qualche progetto.
Appare consono sottolineare che confermando la politica di interessamento a tutti gli aspetti della vita del disabile, questo Assessorato non può che essere favorevole ad ogni iniziativa che faciliti l'aumento dell'autonomia dei cittadini disabili e la loro piena partecipazione alla vita sociale e culturale.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Problemi del lavoro e della occupazione

Risposta scritta ad interrogazioni ed interpellanze: interpellanza n. 819 del Consigliere Chiezzi inerente a "Chiusura alto forno Fonderie Dongiovanni di Fossano"; interpellanza n. 986 del Consigliere Chiezzi inerente a "Rischio posti di lavoro alla Orograno di Cambiano" interpellanza n. 1001 del Consigliere Chiezzi inerente a "Cinquecento tagli alla Pininfarina"; interrogazione n. 1162 dei Consiglieri Marcenaro, Manica e Ronzani inerente a "Fondazioni ex bancarie"


PRESIDENTE

Comunico che è stata data risposta scritta da parte dell'Assessore competente alle seguenti interrogazioni e interpellanze: interpellanza n. 819 del Consigliere Chiezzi inerente a "Chiusura alto forno Fonderie Dongiovanni di Fossano" interpellanza n. 986 del Consigliere Chiezzi inerente a "Rischio posti di lavoro alla Orograno di Cambiano" interpellanza n. 1001 del Consigliere Chiezzi inerente a "Cinquecento tagli alla Pininfarina" interrogazione n. 1162 dei Consiglieri Marcenaro, Manica e Ronzani inerente a "Fondazioni ex bancarie"


Argomento: Commercio

Interrogazione n. 1222 del Consigliere Giordano inerente a "Dinamica dei prezzi al consumo e presunte tensioni inflazionistiche determinate dalla conversione del prezzi in Euro"; interrogazione n. 1252 del Consigliere Giordano inerente a "Rialzo sui prezzi"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare le interrogazioni n. 1222 e n. 1252 presentate dal Consigliere Giordano.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al commercio

Il Consigliere interrogante richiede di conoscere le misure che la Regione, di intesa con le Camere di Commercio, le Associazioni di categoria e di difesa dei consumatori, intende adottare al fine di evitare che dalla conversione dei prezzi dalla lira in euro si abbiano aumenti ingiustificati con conseguente pregiudizio a danno per i consumatori e creazione di indebite tensioni inflazionistiche.
Al riguardo si forniscono i seguenti elementi di risposta. Negli ultimi mesi è emerso ed è diventato pressante il dibattito sulla tensione inflazionistica che ha portato ad un generale aumento dei prezzi e delle tariffe. Fin dai primi mesi del 2002 la Regione Piemonte si è tenuta in contatto con il Comitato Provinciale per l'Euro (CEP) per una rilevazione di eventuali ingiustificati aumenti di prezzo in occasione del passaggio alla nuova moneta. Di questo Comitato hanno fatto parte anche le associazioni dei Consumatori, che hanno raccolto la segnalazione dei cittadini in merito agli aumenti.
Nel corso del 2002 vi è stata un'attenzione notevole della Regione e delle Associazioni dei Consumatori sul fenomeno, che è stato oggetto di monitoraggi e di relazioni. Nello specifico l'Ufficio Tutela del Consumatore della Regione ha compiuto diverse rilevazione nel corso dell'anno, che hanno evidenziato dei picchi di aumento in alcune province piemontese, quali Biella, Vercelli e Cuneo (ad esempio 30% in più sui prodotti farmaceutici per i quali sembra difficile ipotizzare che l'aumento sia dovuto all'effetto euro).
Le segnalazioni e le pressioni delle Associazioni rappresentative dei cittadini hanno portato ad un intervento di carattere nazionale da parte dei competenti organi istituzionali. In particolare la Commissione Attività produttive della Camera ha avviato un'indagine conoscitiva sui prezzi e tariffe, impegnandosi ad ascoltare i vertici dell'Istat, gli enti deputati alle rilevazioni e le Associazioni dei Consumatori. Nel proprio programma il Governo ha inserito il potenziamento dell'Osservatorio sui prezzi di Unioncamere e l'istituzione di un gruppo antispeculazione commerciale all'interno dei corpi di polizia municipale.
Da parte loro, le Associazioni dei Consumatori hanno promosso varie iniziative per contrastare il fenomeno, primo fra tutti il "patto sui consumi", che consiste in una accordo tra associazioni dei cittadini consumatori e commercianti. L'idea è quella di avere una lista di prodotti i qui prezzi siano controllati dai firmatari del patto.
In cambio le imprese del sistema distributivo che aderiranno riceveranno un ritorno di immagini e un aumento di fiducia da parte dei consumatori.
Inoltre, bisogna tenere conto che buona parte degli italiani sentono il caro vita a livelli più alti rispetto a quelli indicati dall'Istat, in quanto sono stati proprio i beni e i servizi acquistati dalle fasce di reddito medio-basse a subire una forte accelerazione, non attribuibile solo all'effetto Euro. In questo caso molti dei rincari non hanno uno stretto collegamento con l'euro.
L'azione della Regione, anche attraverso le Associazioni dei Consumatori, è stata soprattutto: di tipo informativo e preventivo, al fine di rendere consapevoli i cittadini dell'esistenza di comportamenti commerciali scorretti e di pratiche speculative che avrebbero potuto danneggiare i loro interessi; di stimolo nei confronti degli organi deputati a vigilare sui livelli di prezzi e tariffe; di collaborazione nell'attuazione di qualsiasi possibile intervento correttivo.
A gennaio 2003 è stata resa nota l'indagine statistica dell'EURISPES (in collaborazione con la Coalizione dei Consumatori) sui prezzi prodotti alimentari, dal titolo "Caro ...cibo". Tale indagine ha evidenziato una disparità fra gli incrementi inflattivi registrati dall'Eurispes e quelli forniti dall'Istat, dovuta a diverse metodologie di calcolo (l'Eurispes lavora sulla media delle variazioni dei singoli pressi, mentre l'Istat sulle variazioni dei prezzi medi), ma anche alla diversità di impostazione dell'indagine.
Secondo l'indagine dell'Eurispes l'aumento del costo dell'alimentazione per le famiglie italiane è stato nel 2002 del 29%, ben più quindi del 3.8 che, secondo l'Istat, sarebbe l'incremento inflativo fra novembre 2002 e novembre 2001 per la voce "Prodotti alimentari e bevande analcoliche".
In conclusione, nell'ambito di un panorama complesso e molto dibattuto si può concordare con l'affermazione che l'attuale spinta inflativa non è stata causata e non è imputabile esclusivamente all'introduzione dell'euro ma è il risultato di un sovrapporsi di fenomeni economici che hanno avuto conseguenze anche sul potere d'acquisto delle famiglie.
Resta il fatto che la Regione Piemonte dedicherà particolare attenzione allo studio e all'analisi del fenomeno inflativo sotto ogni suo aspetto.
Naturalmente, anche in rapporto con il sistema delle organizzazioni dei commercianti, vi è un impegno a promuovere una funzione educativa antispeculativa, proprio per una ragione di salvaguardia di quelli che sono gli interessi delle fasce più deboli.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Ringrazio l'Assessore per la risposta, ma rilevo che giunge con notevole ritardo.
Siccome i lavoratori in mobilità nel nostro territorio sono 12.600 secondo i dati da lei forniti, la nostra interrogazione, ovvero il lavoro svolto dalla minoranza, serve proprio per stimolare un pochino il sistema affinché vigili in tempo utile su tali questioni.
A nostro giudizio, infatti, risulta particolarmente grave, per gli abitanti di questa Regione, che su alcuni prodotti si sia riscontrata una variazione in aumento del 30%.
Tuttavia, se le risposte alle interrogazioni vengono date con notevole ritardo, il nostro lavoro serve a ben poco. Per quello che mi riguarda, non presento un'interrogazione per far perdere del tempo in aula, ma per cercare di stimolare il sistema.
Abbiamo seguito con attenzione il lavoro del suo osservatorio, ma non ho avuto l'impressione che la Regione abbia dato un input tale da far muovere qualcosa. Rileviamo soltanto le passività che si ripercuotono a seguito dell'introduzione dell'euro. Questa riflessione, però, andava fatta prima.
Quando ci sono fenomeni particolari, ritengo che lei debba osservare il territorio e non limitarsi a contare solo i guai che ne conseguono.
necessario un minimo di prevenzione per un ente che si rispetta come la Regione, che deve mostrare precisione operativa e celerità, ma al momento giusto. Questi sono problemi seri e lei, che riveste il ruolo di Assessore al lavoro, sa che in Piemonte ci sono circa 100.000 disoccupati, 12.600 lavoratori in mobilità e 24 milioni di ore di cassa integrazione tra ordinaria e straordinaria. Se il lavoro viene fatto dopo, non serve a nulla. Significa non offrire un aiuto a queste persone, che sono già in evidente difficoltà.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione n. 1391 del Consigliere Giordano inerente a "Crisi aziendale alla ILTE di Moncalieri" Vengono assorbite le seguenti interrogazioni e interpellanze: interrogazione n. 1241 del Consigliere Giordano inerente a "Crisi aziendale alla Contitech Ages"; interpellanza n. 1503 del Consigliere Giordano inerente a "Crisi Imbraco-Aspera"; interrogazione n. 1507 del Consigliere Giordano inerente a "Crisi alla New Box di Torino"; interrogazione n. 1585 del Consigliere Giordano inerente a "Chiude l'azienda di Scarmagno" interrogazione n. 1603 del Consigliere Giordano inerente a "Cassa integrazione alla EATON di Rivarolo"; interpellanza n. 1674 del Consigliere Giordano inerente a "Crisi aziendale alla Rambaudi"; interrogazione n. 1931 del Consigliere Caracciolo inerente a "Crisi editoria: aziende UTET ed ILTE"; interrogazione n. 2055 del Consigliere Giordano inerente a "Crisi alla IRCI di Venaria"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione n. 1391 presentata dal Consigliere Giordano.
Risponde l'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Risponderei all'interrogazione n. 1391 presentata dal Consigliere Giordano.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

MARCENARO Pietro (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

Presidente, qual è la data di questa interrogazione?



PRESIDENTE

Non ho la data.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al lavoro

datata 12 marzo 2002, ma è pronta - vergogna al Consiglio regionale! dal mese di aprile 2002. E' un anno che insistevo per rispondere a tale interrogazione, collega Marcenaro, ma la sua opposizione non mi ha permesso di dare questa soddisfazione al Consiglio.
Questa datata interrogazione, in riferimento alla ILTE di Moncalieri chiedeva se si era a conoscenza del pericolo di mobilità, gli interventi che si intendevano adottare per far fronte a questo non esiguo numero di licenziamenti, e se si era a conoscenza del piano che l'azienda vuole attuare, visto che in questi anni la stessa si è esposta con investimenti per centinaia di milioni, mentre ora, raggiunta la competitività sul mercato nazionale ed internazionale, decide di licenziare.
Rilevo che alla Direzione Formazione Professionale-Lavoro la ILTE S.p.A. non ha mai formulato ipotesi di apertura di procedure di mobilità.
Per contro, in data 09/05/2002 presso la stessa Direzione si è svolto un esame congiunto sulla domanda di concessione di cassa integrazione guadagni straordinaria per riorganizzazione aziendale che l'azienda ha presentato per un periodo di 24 mesi.
Il ricorso alla cassa integrazione straordinaria è stato motivato dall'azienda quale necessità per fronteggiare la perdurante criticità del settore grafico. Il piano di riorganizzazione prevede comunque ulteriori e consistenti investimenti, nuovi impianti produttivi e una nuova organizzazione del lavoro finalizzata a razionalizzare e a rendere più efficienti le strutture indirette di controllo.
L'intervento richiesto ha riguardato un numero massimo di 65 lavoratori, per i quali sono stati effettuati consistenti interventi di formazione finalizzati sia al miglioramento della professionalità del personale, sia alla riqualificazione finalizzata alla ricollocazione, su base volontaria, di quel personale, che, a seguito degli interventi di riorganizzazione, dovesse risultare in esubero nelle attività produttive aziendali o in aziende del gruppo.
Questo, al di là della risposta datata, mi permette di riallacciarmi ad una questione che riguarda la crisi del settore tipografico, grafico ed editoriale che sta colpendo molte delle aziende del settore esistenti sul nostro territorio. Questa crisi ha diverse nature, una delle quali è sicuramente una contrazione molto forte di quelle che sono le commesse che venivano dalla struttura della grande industria (non parlo solo della FIAT ma anche del sistema bancario). C'é stata una contrazione di quelle che erano le ordinarie commesse.
In secondo luogo, anche le imprese del settore risentono, per un gioco a cascata, delle difficoltà di ordine finanziario, perché devono pagare ai grandi produttori la materia prima - in questo caso la carta - in tempi certi e stretti, contro i pagamenti a lungo termine dei clienti (vorrei ricordare che lo stesso Gruppo FIAT paga a sei o a otto mesi). Tutto questo ha comportato una seria difficoltà a livello finanziario per molte imprese.
Per questi motivi, anche nel meccanismo del credito attraverso il sistema dei confidi, si è ritenuto di considerare anche questo tipo di imprese come imprese legate del settore Automotive, perché è un effetto della crisi del settore Automotive.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Giordano.



GIORDANO Costantino

Grazie, Presidente. Mi scusi, Assessore, non è che io stamattina ce l'abbia con lei, però è una rilevazione che tocca fare: lei oggi fa un ragionamento - quello relativo alla ILTAC - che io avevo fatto per vincere le elezioni a Moncalieri. Le elezioni le abbiamo vinte tanto tempo fa, ma la risposta all'interrogazione arriva oggi! Le chiedo se la considerazione che lei ha svolto riguarda anche le aziende di Scarmagno, la Eaton (di cui lei riceve interrogazioni da anni) la Rambaudi (che costruisce macchine meccaniche e dà la colpa alla FIAT) la UTET, il progetto EFA e la IRC di Venaria.
Questo per dire, Assessore, che nella nostra comunità lei ha un ruolo importante. Lei parlava della contrazione del credito, ma ha fatto qualcosa, ad esempio per il Basilea 2, per cercare di dare una mano a queste attività organizzate sul territorio? Voglio dire che di elenchi se ne possono fare molti; io non mi diverto - mi creda - a fare degli elenchi però si tratta di una situazione particolarmente debole: stiamo distruggendo quel poco che ci è restato sul territorio! Lei, che ha un potere forte nel gestire questa manovra, sa che non è che non ci siano i miliardi e non si faccia assolutamente nulla! Ho letto sul Piano di sviluppo di questo territorio, che si tratta di un'operazione che vogliamo attuare prendendo risorse dai privati. Lei vuole fare la pubblicità dietro le buste paga dei dipendenti della Regione Piemonte: ma è in questo modo che vuole sviluppare il territorio? O lo vuole sviluppare non rispondendo assolutamente a queste interrogazioni, che non sono sciocchezze, ma che vogliono sottolineare una situazione di degrado diffuso? Non si può dire: "Chiude la FIAT, chiudiamo tutti quanti". Io continuo a sostenere che lei ha un compito molto grande e che deve fare da trazione al territorio.
Questo lei non lo fa, perché risponde, dopo un anno, un anno e mezzo a dodici interrogazioni con lo stesso ragionamento.
Poiché lei ha già preparato la risposta relativa alla Rambaudi, voglio vedere cosa mi dirà a questo proposito: mi dirà la stessa cosa, ma non mi dirà cosa intende fare - e non lo deve dire a me, ma all'aula - per riqualificare quel territorio. E' questo il punto vero dell'interrogazione.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore all'industria

Una sola considerazione: per fortuna io, la Giunta regionale, il Presidente, quest'Aula, non abbiamo il potere di intervenire sulle aziende e sul sistema economico. Questa è la grande fortuna che ha fatto ricchi i sistemi capitalistici.



PRESIDENTE

Comunico che sono date per discusse le seguenti interrogazioni e interpellanze: n. 1241, n. 1503, n. 1507, n. 1585, n. 1603, n. 1674, n.
1931, n. 2055 inerenti lo stesso argomento.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Sull'ordine dei lavori, in particolare sull'interrogazione n. 2164 del Consigliere Giordano inerente a "Precauzione per la polmonite atipica"


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo, sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Non voglio certamente essere irrispettoso e irriguardoso nei confronti dell'amico e collega Giordano, pertanto rispetto all'interpellanza da lui richiamata, nulla osta. Invitiamo la Presidenza a chiudere la discussione delle interrogazioni e interpellanze perché siamo in una sessione speciale di tre giorni per discutere una legge importante, programma del Governo Ghigo, quindi della maggioranza che lo sostiene: la cosiddetta "legge sul buono scuola", il disegno di legge n.
252. Avevamo acconsentito ad inserire una sorta di finestra di un'ora per la discussione delle interrogazioni ed interpellanze; questa finestra ormai è diventata una porta finestra grande come un'intera parete di una magnifica villa, quindi direi di chiudere questo punto. La pazienza ha un limite e la disponibilità è senz'altro una caratteristica e una peculiarità di questa maggioranza; non vorrei, però, che se ne abusasse. Grazie.



PRESIDENTE

Discutiamo ancora l'interrogazione n. 2164; interverrà l'Assessore D'Ambrosio e concluderà il Consigliere Giordano. Se non la vogliamo discutere, lo si dica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Presidente, chiedo: la Conferenza dei Capigruppo ha un valore, oppure non ce l'ha? Ce lo dica in quest'aula, così noi non veniamo più. Perché non è possibile che si discuta e si decida che si dedica un'ora alle interpellanze ed interrogazioni, mentre siamo qui da due ore e mezza e continuiamo a fare interpellanze e interrogazioni. Ci si dica che non si riunisce più la Conferenza dei Capigruppo!



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il tempo dedicato alle interrogazioni e alle interpellanze; questa era l'intesa in sede di Conferenza dei Capigruppo.
Ricordo le determinazioni della Conferenza dei Capigruppo. In quella sede si era stabilito un termine di un'ora per le interrogazioni ed interpellanze e si era stabilita la finestra alle ore 19 per la discussione dell'argomento terremoto, previa comunicazione del Presidente della Giunta.
Detto questo, l'ora è abbondantemente trascorsa e io devo procedere con l'o.d.g., che prevede il proseguimento del disegno di legge sui buoni scuola.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Proseguimento esame disegno di legge n. 252 "Modifiche ed integrazioni ala legge regionale 29 aprile 1985, n. 49 (Diritto allo studio - Modalità per l'esercizio delle funzioni di assistenza scolastica attribuite ai Comuni a norma dell'articolo 45 del DPR 24 luglio 1977, n. 616 ed attuazione di progetti regionali)"


PRESIDENTE

Il Consigliere Placido chiede la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Presidente, le vorrei far notare, ma penso che se ne sia reso conto da solo, che molti Consiglieri non sono presenti in aula perché c'è qualche altro incontro. Quindi, prima di proseguire, la pregherei gentilmente di verificare la situazione. La ringrazio.



PRESIDENTE

Io ringrazio lei, ma ho già azionato la campanella e li ho richiamati in aula; non vi è alcuna riunione di Commissione o altra riunione ufficiale in corso, per cui chiedo che i colleghi ritornino in aula.
Vi sono delle richieste di inserimento di nuovi punti all'o.d.g., ai sensi del Regolamento. Alcune sono richieste di inversione, ma tecnicamente possono esserci soltanto richieste di inserimento dei punti all'o.d.g., perché l'o.d.g. in senso stretto prevedeva soltanto le comunicazioni del Presidente, la discussione delle interrogazioni ed interpellanze e quindi la discussione del punto relativo al proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 252. Dunque sono richieste di inserimento.
Comincio dalla prima richiesta di inserimento, che è numerata col n. 1 ricordando che può parlare un Consigliere a favore e uno contro. La richiesta è quella di inserire, prima della discussione sui buoni scuola l'esame del testo unificato del disegno di legge n. 375 e la proposta di legge n. 262 "Modifica alla legge regionale 2 luglio 1999, n. 16 - Testo Unico sulle Leggi sulla Montagna".
Il Consigliere Cattaneo chiede la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Presidente, la ringrazio anzitutto per aver iniziato la sessione relativa alla prosecuzione della discussione del disegno di legge n. 252 di iniziativa della Giunta regionale.
A questo proposito, avendo appreso dalla Presidenza che sono state depositate una serie di richieste di inserimento di nuovi punti all'o.d.g.
nella seduta odierna, la prima seduta in apertura della sessione dedicata al disegno di legge n. 252, chiedo di conoscere quante richieste di inserimento di nuovi punti all'o.d.g. sono state depositate e di averne copia al mio scranno. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Non so se il Presidente sia stato adeguatamente informato del fatto che in questo momento, nella Sala dei Presidenti, è in corso una riunione piuttosto affollata con una delegazione proveniente da Ceva, la quale sta ponendo il problema dell'Ospedale di Ceva alla presenza di una decina di Consiglieri regionali, tra cui l'Assessore D'Ambrosio, che in questo momento sta intervenendo.
Sono contemporaneamente in atto due momenti diversi; di solito, quando si riceve una delegazione, per quel periodo viene temporaneamente sospeso il Consiglio regionale in attesa che la riunione finisca. Siccome mi pare che, dopo le parole dell'Assessore D'Ambrosio, quella riunione possa avviarsi alla conclusione, per consentire di concluderla e avendo anche presente che ci sono alcune centinaia di persone di fronte al Consiglio regionale venute con il pullman e che vi è una situazione di un certo fermento davanti alla sede di Palazzo Lascaris, mi chiedo se non sia il caso di fare continuare e concludere quella riunione e, immediatamente dopo, iniziare la discussione in aula.
Se quella riunione è in corso, qualcuno l'avrà autorizzata. Io ho ricevuto dall'aula comunicazione che dovevo recarmi nella Sala dei Presidenti perché era in corso una riunione di questo tipo.
Chiederei di compenetrare le due cose e di far terminare questa riunione, per poi cominciare adeguatamente la seduta del Consiglio altrimenti temo che non riusciremo a raccapezzarci.



PRESIDENTE

Consigliera Manica, io non ho autorizzato nessuna riunione, nessun ricevimento di delegazione. Non so come sia andata; l'unica cosa che posso fare, perché sto riordinando le richieste di inserimento di punti all'o.d.g. e anche per dare una risposta ai colleghi che giustamente vogliono i numeri, è sospendere i lavori in aula per dieci minuti - non pu volerci più di tanto - e riprendere dalla discussione del punto.



(La seduta, sospesa alle ore 12.46 riprende alle ore 13.09)



PRESIDENTE

Colleghi, riprendiamo la seduta. Sto numerando le richieste: sono circa cento richieste di inserimento di punti all'o.d.g. Iniziamo dalla prima.
Chiede la parola la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Presidente, adesso riprendiamo la seduta; le chiederei se fosse possibile continuarla fino alle ore 13.30 e poi concederci uno spazio di sospensione, perché avremmo l'esigenza di fare una riunione di Gruppo che avevamo già calendarizzato prima che si stabilisse che il Consiglio non avrebbe avuto interruzione. Questa è la ragione, ma si tratta di una riunione relativa alla conduzione dei lavori sull'argomento in oggetto, che anche per noi ha una certa importanza. Quindi le chiederemmo se ci potesse garantire una sospensione che ci consenta di svolgere i lavori della riunione di Gruppo.



PRESIDENTE

Chiede la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Presidente, devo dire che sono un po' - per usare un termine garbato amareggiato, perché è da questa mattina che, per un motivo o per l'altro non voglio certo dare responsabilità o colpe a nessuno - non si riescono a cominciare i lavori di una sessione interamente dedicata ad un tema peraltro una sessione - ricordo, Presidente - concordata in sede di Conferenza dei Capigruppo.
Inizialmente avevamo stabilito di trattare l'argomento prima di Pasqua poi tra Pasqua e il I maggio, successivamente abbiamo deciso di far passare il 25 aprile e alla fine abbiamo tagliato la testa al toro, andando al 6 maggio, pensando che non fosse un problema e che, anzi, nel frattempo sarebbe passata anche la questione del referendum della Liguria, che era uno dei temi posto all'attenzione dall'opposizione. Con responsabilità abbiamo detto: "Va bene, si cominci il 6 maggio, facciamo questi tre giorni che avevamo calendarizzato e poi vediamo".
In seguito abbiamo aperto la finestra per le interrogazioni ed interpellanze, forse sbagliando, ma il mio Vice Capogruppo ha fatto lo stesso errore che avrei commesso anch'io (forse lui l'ha fatto con un po' più di buona fede, mentre io ho un po' più di esperienza come Presidente partecipando sempre alla Conferenza dei Presidenti). Abbiamo dato un'ora per le interrogazioni ed interpellanze, ma poi la discussione si è prolungata per due ore e mezzo abbondanti; invece di trattare un solo argomento, ne abbiamo trattati quattro o cinque, e se lei non avesse ripreso direttamente e personalmente la Presidenza dell'assemblea, ne avremmo magari anche discussi sei o sette.
C'è stato il problema della delegazione di Ceva, che sapevamo essere un'eccezione in Consiglio, ma va bene; lei, Presidente, con sensibilità istituzionale ha riaggiornato la seduta alle ore 13 ed ora c'è un'ennesima richiesta, sicuramente onorevole e con motivazioni significativamente e politicamente rilevanti, da parte della Consigliera Manica (d'altronde la difficoltà all'interno dell'opposizione degli stessi Democratici di Sinistra sta emergendo sul tema).
A questo punto proporrei, dando la possibilità a tutti i Consiglieri di andare a mangiare, di riaggiornare il Consiglio alle ore 14.30, dicendo subito, però, che per quanto mi riguarda (non so se posso interpretare anche la volontà degli altri colleghi della Casa delle Libertà) dalle ore 14.31 la maggioranza sarà qui presente e sarà indisponibile a qualsiasi finestra, finestrella, sospensione o quant'altro, perché mi sembra doveroso nel rispetto dell'Istituzione, cui tutti apparteniamo, e dei Consiglieri regionali dei vari Gruppi di opposizione e di maggioranza che sono qui presenti, con serietà, dalle 10 o 10.30 di questa mattina.
Se ritiene, Presidente, aggiorni alle ore 14.30, ma poi cominciamo la discussione sul disegno di legge n. 252. Per quell'ora gradirei anche sapere se quei 100 documenti presentati sono, in realtà, 97 o 107, per organizzare i lavori del mio Gruppo.



PRESIDENTE

Personalmente la penso come lei, Consigliere Cattaneo (addirittura lei è andato oltre) quindi riaggiorniamo la seduta alle ore 14.30, premettendo che, nonostante in un dibattito sono anche possibili brevi richieste di sospensione per motivi politici, mi auguro che questa sia una riunione di tutta la minoranza e non soltanto di un Gruppo, perché poi potrei avere richieste, da parte di svariati Gruppi, di altre sospensioni.
A questo punto la seduta è sospesa fino alle ore 14.30.



(La seduta, sospesa alle ore 13.14 riprende alle ore 14.30)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguiamo con le richieste di inserimento di nuovi punti all'o.d.g.
Richiesta n. 1 presentata dal Consigliere Contu, Chiezzi, Moriconi e Tapparo: "Si chiede l'iscrizione del punto 4) all'o.d.g. generale: Esame testo unificato disegno di legge n. 375 e proposta di legge n. 262 "Modifiche alla legge regionale 2 luglio 1999, n. 16 (Testo unico delle leggi sulla montagna)" - relatore Manolino e corelatore Riba".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Innanzitutto mi stupisce l'assenza dell'Assessore Vaglio, che più volte ha sollecitato la discussione sul Testo Unico delle leggi sulla montagna.
Non sfuggirà a nessuno che morfologicamente la nostra Regione, almeno per il 75-80% della sua estensione, è prevalentemente di carattere montano.
Credo che in assoluto questa sia Regione che ha, dal punto di vista amministrativo, il maggior numero di Comunità Montane.
La necessità della legge deriva dalla sua non dilazionabilità nel tempo dovuta al fatto che le alpi piemontesi, oggi più che mai, con l'avvento del governo di centrodestra sono diventate terreno di conquista o, meglio, di devastazione. Il Decreto Lunari, ad esempio, la legge sulle grandi opere apre tutta la problematica dei valichi e degli attraversamenti alpini: sappiamo della Torino-Lione; sappiamo di altri trafori sul fronte della Liguria; sappiamo di grandi progetti che possono arrecare grave danno alle nostre montagne, svolgendo un'imponente opera di devastazione ambientale alla quale guardare con grande preoccupazione.
La necessità di darci regole può essere fortemente condizionante da queste scelte; da qui la nostra proposta di immissione di questo nuovo punto all'o.d.g. che riteniamo debba avere carattere di priorità.
Assessore Leo non me ne voglia, non è un esercizio di...



PRESIDENTE

Non è inversione, ma inserimento.



CONTU Mario

Difatti non ho detto inversione, ma inserimento di questo punto all'o.d.g. che pone e chiede una via privilegiata per l'approvazione di questo Testo che secondo noi ha maggiore priorità rispetto alla legge sui buoni scuola.
Assessore, lo sappiamo anche attento alle questioni ambientali per la sua storia, la sua tradizione, la sua cultura e come uomo di cultura credo che si possa ben coniugare la cultura con la valorizzazione delle culture.
Quale occasione migliore se non un Testo Unico sulla montagna che comprenda: aspetti paesaggistico-ambientale e la valorizzazione di quel patrimonio unico che rischia di essere travolto dalle imponenti opere infrastrutturali che riguarderanno la nostra Regione? Tali opere riguardano le Alpi e gli attraversamenti alpini. È evidente l'assenza dell'Assessore Vaglio, però faccio gli auspichi di rappresentanza della Giunta all'Assessore Pichetto Fratin.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Vorrei fare alcune considerazioni iniziali. Iniziamo, Presidente, un lungo percorso perdendo, per l'ennesima volta, l'occasione di confrontarci sul merito. Noi avevamo dato tutta la nostra disponibilità, sia in sede di Consiglio che in sede di Commissione, in quei giorni su cui ci siamo confrontati in una situazione ostruzionistica significativa che aveva avuto occasione, in qualche parentesi interessante, di fare dei ragionamenti sulla questione del buono scuola da un lato e, dall'altro, un'apertura da parte della maggioranza, per una discussione successiva alla materia del diritto allo studio, alla modifica delle leggi vigenti successivamente all'approvazione del buono scuola.
Sono state presentate una serie significativa di inversioni all'o.d.g.
anche se, in maniera corretta, la Presidenza del Consiglio regionale ha convocato il Consiglio in modo che non vi fosse la possibilità, così come peraltro aveva chiesto la maggioranza in Conferenza dei Capigruppo, di portare inversioni: sono state presentate oltre 130 richieste di inserimenti di nuovi punti all'o.d.g! Richieste che sono lo specchio di un'attività ostruzionistica che vuole mettere in condizione il Consiglio regionale di non affrontare una discussione e un confronto di merito: visione non solo di una parte dell'opposizione, ma di buona parte dell'opposizione. Anche alcuni Consiglieri del Gruppo dei Democratici di Sinistra, come vedremo andando avanti nell'affrontare punto per punto quanto proposto all'aula, hanno presentato una serie di inserimenti di nuovi punti all'o.d.g. riprendendo un'attività ostruzionistica che avevano abbandonato, questo lo riconosciamo, almeno negli ultimi mesi.
Lo riteniamo un atteggiamento irresponsabile, un atteggiamento che vuole semplicemente mettere in condizione la Casa delle Libertà, la maggioranza e il Governo regionale, di non applicare un punto importante del proprio programma elettorale. Un programma elettorale che è stato presentato ai piemontesi e che ha contribuito alla vittoria del Presidente Ghigo e dei partiti della Casa delle Libertà e della maggioranza che hanno sostenuto il Presidente nell' aprile 2000. Questo lo riteniamo qualcosa di grave, uno sgarbo istituzionale, qualcosa di ingiusto. Ricordava bene il Sindaco di Torino, Chiamparino - espressione di un segno politico opposto rispetto al nostro, esponente di primo piano dei Democratici di Sinistra che una maggioranza e una Giunta, sia essa regionale, comunale, provinciale o un Governo nazionale, deve avere sempre il diritto di governare.
A noi la piena responsabilità, in termini politici, della presentazione di un programma politico, della proposta e approvazione, da parte del Consiglio, di un programma istituzionale di Governo ad inizio legislatura con scelte chiare.
Voi, invece, volete impedirci di approvare questa legge, rifiutate un confronto nel merito su cui noi abbiamo avuto un'apertura con la presentazione di un subemendamento, l'emendamento della Giunta, che, come avete visto, tiene debitamente conto di alcune riflessioni che proprio l'opposizione, e in particolare il Consigliere Saitta della Margherita, ha posto all'attenzione della Commissione, tant'é che l'abbiamo riproposto all'aula.
Di questo ne siamo dispiaciuti. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità; democrazia vuol dire poter anche governare; noi la responsabilità di governo ce la sentiamo tutta, per quanto riusciamo cerchiamo di esercitarla nell'interesse della comunità e del territorio piemontese. L'opposizione, ancora una volta, ce lo vuole impedire: ne prendiamo atto, staremo qua con grande determinazione, con grande impegno per questa sessione fino a venerdì mattina, fino a quando siamo convocati e chiederemo anche il proseguo nelle settimane successive perché questo è era e resta, un punto fondante del nostro programma, un impegno con i nostri elettori su cui siamo determinati al raggiungimento.
Consiglieri, dovreste vergognarvi di questo atteggiamento perché non è democratico, è un atteggiamento irresponsabile verso l'istituzione a cui tutti noi apparteniamo.



PRESIDENTE

Indìco votazione palese, mediante ...



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, c'è un intervento a favore e uno contro, lei è arrivato a discussione già iniziata. Adesso siamo in votazione poi le dar la parola.



PRESIDENTE

CHIEZZI Giuseppe (fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo la parola adesso, se lei non me le da, sappia che l'ho chiesta prima della votazione.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 1.
Il Consiglio non approva.
La parola al Consigliere Chiezzi sull'ordine dei lavori



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, penso che la questione possa essere risolta con un chiarimento: stiamo parlando di immissione di nuovi punti all'o.d.g.?



PRESIDENTE

Sì.



CHIEZZI Giuseppe

Avevo capito male. Allora, non sollevo obiezioni.



PRESIDENTE

Colleghi, il primo plico di richieste che mi è pervenuto è a firma dei Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi, e altri, mentre ne è stato presentato un altro dal collega Marcenaro ed altri. Vi chiedo se è possibile alternare le richieste.



CONTU Mario

Certamente.



PRESIDENTE

Richiesta n. 2 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi Tapparo: "Si richiede l'iscrizione del punto 5) all'o.d.g. generale: Esame disegno di legge n. 437 'Modificazioni alla legge regionale 5 novembre 1987, n. 55 (Requisiti minimi dei laboratori di analisi di cui al DPCM 10 febbraio 1984)' - relatore Godio".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

un segno di cortesia nei confronti della maggioranza, che auspica un adeguamento di tutti i laboratori di analisi a quanto previsto dal Decreto Ministeriale del 10 febbraio 1984.
Nel segnalare la necessità di questa iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., vorrei far rilevare che ci sono mille e uno argomenti che ci obbligano a discutere del perché l'Aula si deve misurare in un braccio di ferro sulle questioni delle priorità. Probabilmente non saremmo giunti a questa discussione se le motivazioni nobili con le quali si è chiesto di tornare in Commissione sulla proposta di legge n. 252 per discutere il miniemendamento - che diventa maxi nella sua portata - fossero state ampiamente disattese in Commissione.
Assessore Leo, ho riletto con attenzione i vari comunicati sulla materia. Anche se lei mi ha fornito il verbale, vorrei ribadire che un conto è quello che è stato dichiarato in Aula, e un conto è quello che virgolettato, é stato trascritto dai giornali.
Nelle sue dichiarazioni in aula non vi é traccia delle argomentazioni portate dal Presidente di Forza Italia Cattaneo nel chiedere il passaggio in Commissione per discutere del mini-emendamento, che sostanzialmente ruotava su due punti: l'intervenuta modifica al Titolo V della Costituzione (e quindi, per certi aspetti, l'applicazione del decreto n. 112) sulla potestà regolamentare in capo alla Giunta, e la riforma Moratti, che apre un ventaglio di nuove competenze per le Regioni. Ribadisco, quindi, che nelle dichiarazioni ufficiali ai mezzi di informazione lei, Assessore Leo aveva motivato in modo condivisibile la necessità di rivedere il testo del disegno di legge n. 252 alla luce di questi due nuovi fatti.
Grande è stata la sorpresa nel trovarci di fronte al "gioco delle tre carte": un finto emendamento con un subemendamento che diventerà sostanzialmente la nuova legge sui buoni scuola. Questa mattina, prima di venire in Aula, mi sono fatto consegnare dal funzionario il quadro delle varie Regioni. La legge sui buoni scuola è stata approvata in dieci Regioni (poi a seconda della Regione, si chiamerà borsa di studio, buono scuola o contributo).
Ma entriamo nel merito del provvedimento, e quindi all'illustrazione delle motivazioni che ci hanno indotto a chiedere l'immissione di questo nuovo punto all'o.d.g..
La situazione nelle varie Regioni è estremamente confusa sui limiti di reddito, sull'esercizio della potestà regolamentare da parte della Giunta è variegata e non si presenta in un quadro univoco. In questa confusione la nostra richiesta è semplice, Assessore.
Non poniamo fretta al tempo! C'é modo di analizzare le varie realtà.
Nel frattempo, mentre in modo coerente lei giustifica e ci convince sull'opportunità di adeguare la riforma Moratti al nuovo testo, e sulla necessità di fare una legge quadro di riferimento sul titolo di studio, si dia priorità ad altre leggi che da tempo attendono di essere discusse in aula.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Dico subito che sarà uno degli Dico subito che sarà uno degli ultimi interventi che farò in termini articolati, perché è chiaro che dovendo affrontare, per economia di tempo, una pigna di documenti ostruzionistici opereremo una scelta diversa.
Vorrei fare alcune considerazioni in merito all'intervento del Consigliere regionale Contu. In primo luogo, non è vero che l'Assessore ha fatto una riflessione sterile di quel tipo, così come il collega ha fatto trasparire, quasi imbrogliando il Consiglio regionale, trincerandosi dietro a motivazioni di modifiche legislative di competenza nella proposta del Governo e nell'approvazione del Parlamento nazionale, semplicemente per andare in Commissione e fare il furbo.
Noi siamo andati in Commissione motivando anche con quella riflessione più generica che viene strumentalmente estrapolata, che il sottoscritto, ma in modo particolare l'Assessore Leo, ha fatto all'aula in quel momento.
Siamo andati in Commissione con la più ampia disponibilità a confrontarci ma non abbiamo fatto in tempo ad accomodarci che proprio il Consigliere Contu e soci hanno presentato una serie significativa - se non ricordo male circa 150 - di emendamenti ostruzionistici a quell'emendamento che la Giunta regionale aveva annunciato e poi regolarmente depositato, il cosiddetto maxi o miniemendamento (si può fare gli spiritosi sulla lunghezza del documento), ovvero l'emendamento sostitutivo rispetto al testo originario.
Anzi, va dato atto all'Assessore Leo e alla maggioranza di una grande trasparenza perché a puntuali domande del tipo: "Ma questo sostituisce la legge? Cosa farete con gli altri articoli?", si è risposto chiaramente che, così com'era avvenuto in altre Regioni, nondimeno la Liguria, la maggioranza e la Giunta regionale avrebbero presentato una legge formata da un unico articolo e successivamente avrebbero presentato degli emendamenti totalmente abrogativi degli articoli successivi al disegno di legge n. 252 partendo dall'articolo 3, cosa che puntualmente la Giunta regionale attraverso l'Assessore competente Giampiero Leo, ha fatto. Com'é noto sono depositati al protocollo del Consiglio regionale, e quindi a disposizione dell'aula, gli emendamenti abrogativi dall'articolo 3 all'articolo 14 compreso.
Nonostante tutto, in Commissione si è svolta un'interessante discussione. Sono state poste all'attenzione della Commissione alcune riflessioni, in particolare da parte dei Gruppi dell'opposizione, tra le quali la questione secondo cui l'emendamento sostitutivo era un po' stringato, ancorché in un unico articolo, e sarebbe stato necessario introdurre alcuni elementi e paletti - uso questo termine improprio, perch rende l'idea - regolamentari già nel testo di legge, non demandando solo alla Giunta la potestà regolamentare e l'applicazione dei principi compresi nel disegno di legge n. 252, qualora licenziato dalla Commissione e approvato dall'Aula, in un unico articolo. Tant'è che, con senso di responsabilità e di disponibilità verso la minoranza che ha avanzato questa proposta, abbiamo ritenuto di proporre un sub-emendamento all'emendamento originario della Giunta. E' la copia di quello messo a disposizione in Commissione, dove sono compresi alcuni paletti e alcune puntualizzazioni regolamentari, e non solo, tenendo debitamente conto, con sensibilità politica e istituzionale, di alcune proposte che erano state fatte informalmente in via politica e, formalmente, in via istituzionale all'interno della VI Commissione.
Mi sia consentito dire che quest'attività ostruzionistica è un'ulteriore dichiarazione di volontà, da parte dell'opposizione, di porre il Presidente Ghigo e la sua Giunta nella condizione di non governare, di non ottemperare agli impegni e agli obblighi elettorali del proprio programma elettorale e di governo, con una visione disturbata della democrazia. Si mette una maggioranza consiliare nella condizione di non arrivare ad approvare, anche dopo un aspro e utile confronto, una propria legge, sulla quale la maggioranza stessa assume, politicamente e istituzionalmente, la piena responsabilità e sulla quale, da sempre, avete assunto una posizione contraria. Questo non è un elemento di novità. Vi è stato un momento in cui ci è parsa una volontà al confronto (lo riconosciamo al Gruppo dei DS); non vorremmo che, dopo il grave insuccesso del referendum nella vicina Regione Liguria, vi fosse una nuova attività ostruzionistica, con la richiesta di inserimento all'o.d.g. di nuovi punti da parte del Gruppo dei DS, sottoscritta dalla Presidente Giuliana Manica.
Questo è uno degli ultimi interventi di merito, o comunque riflessivi (per quanto possa essere io riflessivo) che faccio. In seguito, a meno che vi siano stimoli particolarmente interessanti, per un'economia di gestione della risposta concreta all'attività ostruzionistica, ci limiteremo ad esprimere il nostro voto contrario alle proposte di inserimento di nuovi punti all'o.d.g. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 2.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 3 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Riggio, Suino, Muliere, Riba: "Si richiede l'iscrizione al punto a) dell'o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: Comunicazione della Giunta sullo stato di attuazione della legge 62/2000 alla data attuale e previsioni nella Regione Piemonte".
Richiesta n. 4 presentata dai Consiglieri Manica, Ronzani, Marcenaro Suino, Riba, Riggio, Muliere, Riba: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) all'o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: Ai sensi dell' art. 30 comma 2, del Regolamento interno Deliberazione di costituzione di una Commissione di indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della legge 62/2000 alla data attuale nella Regione Piemonte".
Richiesta n. 5 presentata dai Consiglieri Placido, Riba, Manica: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno ordine del giorno del Consiglio regionale il seguente punto: Ai sensi degli art. 19 dello Statuto e 40 del Regolamento interno, Deliberazione di costituzione di una Commissione speciale di indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della legge 62/200 alla data attuale nella Regione Piemonte".
La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Grazie, Presidente. Se il Consigliere Cattaneo è in grado di suggerire un altro mezzo per prendere la parola in questa discussione, che non sia quello di sottoscrivere l'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g., gliene saremo grati e terremo conto del suo suggerimento. Non ho trovato altri modi per partecipare a questa discussione e per cercare di chiarire attraverso gli interventi, il senso delle nostre posizioni e della battaglia che vogliamo intraprendere. Come vedete, dalle richieste di inserimento e dal materiale che abbiamo proposto, siamo al merito delle problematiche riguardanti la scuola e la questione del buono scuola.
Siamo interessati a due ordini di problemi, che vorrei rapidamente riassumere. Il primo riguarda le questioni di merito. Non abbiamo, su questo, particolari elementi di novità da dire rispetto a quanto abbiamo ribadito in una lunga discussione avvenuta in Commissione. Siamo disposti a contribuire alla ricerca di una soluzione che avvenga, da un lato sull'asse individuato dalla legge di parità, la legge 62/2000, contribuendo su quella linea, che vede insieme la scuola pubblica e la scuola privata ad una soluzione che riguardi l'insieme delle scuole, l'insieme delle famiglie e dei ragazzi. Questo è il primo punto per quanto riguarda il merito. Secondariamente, siamo interessati a fare questo nel quadro di un discorso generale sulle risorse che lo Stato, da un lato, e la Regione dall'altro, indirizzano e decidono per il diritto allo studio.
Abbiamo detto in Commissione - e lo ripetiamo qua - che, se esiste una questione di sostegno finanziario alle scuole private in difficoltà e, in particolare alle scuole cattoliche in difficoltà, è un problema che pu essere affrontato per altre vie, con altri strumenti di trasparenza; non capiamo perché la mano pubblica debba essere, quando lo ritiene necessario capace di sostegni a chi produce valvole, e non debba essere capace di sostegni a chi produce formazione e beni che non sono certamente di minore valore. Siamo dunque disponibili, anche su questo, alla ricerca di una soluzione.
Esiste, poi, Presidente - mi rivolgo a lei in particolare - una seconda questione che riguarda il tentativo di fare il punto della situazione.
Siamo di fronte, attraverso questo emendamento, ad una nuova proposta di legge: la Giunta ha ritirato la proposta di legge che aveva presentato e ne ha avanzata un'altra. Sappiamo cos'era la proposta di legge precedente e sappiamo cos'è questa: una proposta di legge delega. A nostro parere è una strada sbagliata e riteniamo che dovrebbero riflettere coloro che, con una posizione che non sta attenta alle condizioni politiche nelle quali si svolge, rischiano di spingere verso soluzioni più arretrate, piuttosto che verso soluzioni più avanzate.
Detto questo, siamo di fronte ad un quadro nuovo, che dovrebbe consentire la riapertura, almeno parzialmente, di quei termini di discussione generale che una nuova proposta di legge, come quella presentata dalla Giunta, comporta. Insieme a questo, consentire una discussione che sia di merito, mentre l'annunciata operazione della maggioranza, attraverso l'emendamento e il sub-emendamento, prospetta una soluzione che a noi pare tenda ad impedire una discussione di merito. E così, questa dinamica tra opposti estremismi impedirà, o rischia di impedire, una soluzione e una capacità di affrontare politicamente la questione e cercare delle soluzioni. Siamo disponibili a percorrere questa strada e ricerchiamo una soluzione di merito. Vi chiediamo di non seguire la strada della delega e ci impegniamo a sostenere una battaglia emendativa, che avvenga esclusivamente nel merito delle proposte e, su questa base, misuri le diverse posizioni e porti all'opinione pubblica la valutazione dei risultati di un confronto.
Questa è la nostra posizione e questo è il senso degli inserimenti che abbiamo presentato, inserimenti che possono cadere nel momento in cui venga garantita la possibilità di una discussione di merito, di una libertà emendativa sul testo, dove si possa andare a un confronto. Ovviamente siamo consapevoli del fatto che non è solo un problema vostro, ma che è anche un problema nostro: vogliamo una discussione di merito e non vi vogliamo regalare un argomento troppo comodo, cioè il fatto di non discutere del buono scuola, ma del diritto di una maggioranza a decidere.
Questo è fuori discussione e su questo sfidiamo la maggioranza ad un confronto sui contenuti e chiediamo lo spazio per poterlo esercitare diversamente, cercheremo, un po' surrettiziamente, il modo di guadagnarcelo. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Io non ho metodi alternativi da suggerire al collega Marcenaro e al Gruppo dei DS, anche se ritengo che - col massimo rispetto, ci mancherebbe sia un po' riduttivo giustificare una propria inversione di tendenza quando si è a conoscenza di un dibattito all'interno di quella forza politica, che riteniamo essere la forza politica di riferimento nel centrosinistra e nell'opposizione, che ha visto anche non senza poca segretezza o riservatezza una situazione quanto meno imbarazzante al suo interno, perché vi sono delle diverse posizioni, così come su altri temi.
Tuttavia credo che sia anche un aspetto utile, di arricchimento del dibattito politico all'interno di una forza politica, anche se espressione di una grande divisione sul punto.
Non ho certamente intenzione di commentare tutto questo, ma invece voglio recepire e rispondere ad alcuni stimoli interessanti che il collega Marcenaro ha posto all'attenzione dell'aula. Anzitutto parlare di una battaglia che vogliamo fare è già un termine che un po' ci irrigidisce perché vuol dire che di fatto si vuole, con la scelta precisa di un sostantivo, dare una definizione appropriata a una modalità che si è scelto di portare avanti, quella dell'inserimento di nuovi punti all'o.d.g. Noi mai, Presidente, ci siamo sottratti a una discussione di merito, e questo lo riconosciamo anche ai colleghi democratici di sinistra e a buona parte dell'opposizione. Abbiamo dato ampia disponibilità, a suo tempo, a discutere la legge n. 62, in particolare riguardo alla gestione delle risorse, nella visione d'insieme del quadro della legislazione del diritto allo studio sotto il profilo della legislazione regionale; ma ormai, dopo l'esperienza acquisita nel corso di due anni e mezzo e di quanto abbiamo vissuto sia in termini di interlocuzioni sia in senso generale da parte dell'opposizione, all'interno e fuori dall'aula, su questo tema, e vista l'esperienza di gestione dell'aula e le risultanze delle sedute d'aula e di Commissione, siamo molto prudenti e quindi - per dirlo in termini molto chiari - contrari ad andare a un confronto generale su una legge che possa essere una risposta a un punto importante del nostro programma elettorale facendo un discorso generale con le eventuali modifiche o comunque applicazioni della legge n. 62 e del diritto allo studio.
Questo, Presidente, non vuol dire che siamo indisponibili successivamente all'approvazione della legge n. 252 sul buono scuola, ad affrontare in una sessione apposita l'approfondimento della questione del diritto allo studio, anzi, se l'opposizione ce lo richiedesse, certamente noi ci assumeremmo la responsabilità e daremmo una risposta affermativa anche perché è interesse nostro andare presto a normare e ad approfondire la questione del diritto allo studio per cercare di migliorarla e in particolare per dare una risposta anche alla scuola pubblica.
Sul Corriere di ieri veniva riproposto un articolo che riprendeva le considerazioni fatte su un giornale francese di prestigio (Le Monde) proprio riguardo alla questione della scuola. In sostanza, si poneva una domanda: oggi, in una società moderna del terzo millennio, quale deve essere l'elemento da privilegiare? L'allievo o la famiglia? Ebbene, noi con convinzione - e qui voglio anche dare una risposta nel merito - riteniamo che l'elemento da privilegiare sia la famiglia. E non a caso la 252 è una proposta di legge che vuole dare una risposta importante di giustizia e di democrazia alle famiglie piemontesi, dando loro la possibilità di scegliere il percorso educativo per i propri figli in piena libertà. Quindi non si tratta assolutamente di una legge di sostegno alla scuola cattolica o alla scuola privata: è una legge a sostegno delle famiglie, che possono e debbono avere, dal nostro punto di vista, così come avevamo proposto nel nostro programma elettorale come Casa delle Libertà, la possibilità di scegliere in piena libertà il percorso educativo dei propri figli, a prescindere dal proprio reddito, a prescindere dalle proprie possibilità economiche. Questa è la finalità della nostra legge che ci dà pieno convincimento ad andare avanti in un percorso impegnativo per arrivare al termine di questa sessione all'approvazione della legge sul buono scuola, che non è una legge delega, Presidente; forse nella prima versione dell'emendamento sostitutivo della Giunta era una legge delega vera e propria. Ma - lo ripeto e chiudo - proprio nel rispetto di alcune considerazioni di merito emerse dal dibattito in Commissione nell'ambito istituzionale e nell'ambito politico con discussioni e incontri, magari informali, che abbiamo avuto anche con forze del centrosinistra e con forze moderate del centrosinistra, abbiamo tenuto conto di queste considerazioni, abbiamo tenuto conto di questi suggerimenti, abbiamo tenuto conto di queste preoccupazioni. Non a caso il suo emendamento, che di fatto è il testo base di legge all'attenzione dell'aula oggi, tiene conto di questo e, come avete potuto vedere perché è a vostre mani, ha comunque inserito o, meglio, inserisce diversi paletti nuove formulazioni e soprattutto limita il potere regolamentare della Giunta, individuando in modo più preciso e puntuale alcuni ambiti d'applicazione della legge.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese mediante procedimento elettronico, sulle richieste n. 3, n. 4 e n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 6 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi e Tapparo: "Si richiede l'iscrizione del punto 6) all'o.d.g. generale: Esame ordine del giorno n. 378 'Mascotte Olimpiadi invernali Torino 2006', presentato dai Consiglieri Cantore, Albano, D'Onofrio, Pedrale, Manolino, Tomatis Caramella, Mercurio, Scanderebech, Bolla, Tapparo, Gallarini, Costa R.
Bussola, Marengo, Dutto, Rossi O., Cattaneo e ordine del giorno n. 670 'Proposta della marmotta come simbolo per le Olimpiadi invernali Torino 2006', presentato dai Consiglieri Palma, Mellano".
Passiamo ora alla richiesta di inversione n. 3, che chiede di esaminare l'ordine del giorno n. 378 sulla mascotte delle Olimpiadi.
La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Certo questo è un problema piccolo, se si vuole, rispetto ai grandi temi che sottendono alla discussione sull'istruzione, ma questo ha almeno il vantaggio di essere un tema urgente - bisogna decidersi anche a fare questo - un tema molto concreto, risolvibile in pochi momenti, ed è senz'altro meglio risolvere almeno il problema della mascotte che continuare a esercitarsi in questo braccio di ferro.
Ora, se di questa proposta di legge relativa ai buoni scuola - e magari l'Ufficio di Presidenza potrebbe darci una mano a riflettere contassimo il tempo giocato, cioè quello passato a discutere quel che era in discussione, quindi il merito che c'era - il merito erano gli emendamenti? Bene, gli emendamenti che Cattaneo chiama ostruzionistici non è poi stato molto. A occhio e croce, penso che del tempo, quindi dei mesi, di quanto è passato, metà l'abbiamo sprecato per responsabilità della maggioranza e metà l'abbiamo impiegato a discutere gli emendamenti dell'opposizione.
Allora la prima osservazione che mi permetto di fare è questa: si decide o no questa maggioranza a credere nella proposta avanzata dall'Assessore Leo? Perché la mia convinzione rimane che una maggioranza di 40 Consiglieri su 60 nel Consiglio fa quello che ha deciso di fare, nei tempi necessari per farlo, e i tempi necessari per farlo dipendono da una dialettica politica, da un contrasto grande o piccolo.
Questo è sicuramente un provvedimento di grosso contrasto politico, di grosso contrasto sociale e ha mobilitato, dal nostro punto di vista (cioè da chi sostiene l'iniquità del provvedimento) forze esterne molto estese.
un provvedimento contrastato che "non si porta a casa" con le assenze e con il disinteresse. Quando il Consigliere Cattaneo si permetteva di fare commenti sulla democrazia vista in quest'aula, si è dimenticato di commentare anche la propria prassi democratica di maggioranza. Proprio mentre parlava, ad esempio, ho contato 22 Consiglieri presenti sui 40 di maggioranza. Allora dov'é tutta questa voglia e tutta questa convinzione? Personalmente, ritengo che i primi da convincere e da mobilitare, per sostenere questo iniquo disegno di legge, siano proprio i Consiglieri di maggioranza che, tra l'altro, non li vedo così coesi e compatti sul tema.
Questo è il primo elemento da risolvere: ma la maggioranza è convinta o no? E quali sono le responsabilità per cui siamo ancora a questo punto? La mia opinione è che la responsabilità sia della maggioranza che in tutti questi mesi, circa un anno e mezzo, quando si trattava di discutere il tema, è sempre scappata. È fuggita: forse qualcuno della maggioranza si vergognava di dover partecipare ad una distribuzione iniqua della risorse di tutti i contribuenti piemontesi.
Visione della democrazia o ostruzionismo? Niente affatto, respingo al mittente queste affermazioni. Stiamo combattendo una forte e determinata battaglia, convinti dell'ingiustizia che ci cela dietro queste scelte.
Sinora abbiamo lavorato bene, perché di fronte alla nostra opposizione la maggioranza si è, spesso e volentieri, squagliata. Proprio questo atteggiamento ha impedito alla legge di procedere nel merito.
A fronte di questa situazione, invece di compattare la maggioranza e chiedere le presenze attive, la maggioranza o l'Assessore Leo (perché non so di chi sia la responsabilità) ha tentato di mettere in alto una scelta golpista. Essendo terminato il tempo a mia disposizione, spiegherò il motivo negli interventi successivi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Il tema che il Consigliere Chiezzi - e con lui i colleghi firmatari della proposta - chiede di inserire all'o.d.g., è senz'altro un tema rilevante, sul quale anche il Gruppo consiliare che presiedo (in particolare alcuni Consiglieri) si è attivato per sollecitarne da sempre la discussione in Consiglio. Il Consigliere Cantore, in particolare, quale primo firmatario di un importante ordine del giorno sulla questione del simbolo delle Olimpiadi, chiede e sollecita mio tramite, in quanto Presidente del Gruppo a cui è iscritto, la discussione del punto da tempo tant'è che abbiamo ottenuto più volte l'iscrizione del punto in posizioni abbastanza "alte" dell'o.d.g. (settimo-ottavo punto), ma non si è mai riuscito a discuterlo.
Il Consigliere Chiezzi è, almeno nell'azione politica, socio di un Gruppo - il Gruppo dei Verdi - (nel senso corretto e propositivo del termine "socio") che da sempre osteggia la discussione di questo tema.
Prendiamo atto, con vivo piacere e soddisfazione, che oggi il Consigliere Chiezzi inverte la propria tendenza e quindi anticipo interpretando la sua richiesta, che nella prossima Conferenza dei Presidenti dei Gruppi per programmare i lavori dell'aula, chiederà di porre al primo punto all'o.d.g. del Consiglio la questione che riguarda la mascotte delle Olimpiadi, ringraziando di cuore la sensibilità politica del Consigliere Chiezzi che mi ha riportato all'attenzione un punto importante che crediamo sia giusto che il Consiglio regionale affronti e che aHimè non me ne voglia il collega Cantore e gli altri colleghi che hanno sollecitato nel mio Gruppo questo punto - avevo, in questo frangente dimenticato.
Altre considerazioni. Non abbiamo mai negato - e forse non potevamo farlo - la mancanza di organizzazione o di collimanza di presenze in aula per garantire il numero legale sul punto; alcune volte, addirittura, il numero legale su questo punto è mancato. Ma non è un mistero, ce ne assumiamo la responsabilità; quella stessa responsabilità che ci vede oggi convinti.
Consigliere Chiezzi, dato che lei sa contare molto bene, quando lei ne ha contati 22, in aula eravamo 29: le posso garantire che sono molto attento a verificare le presenze. I Consiglieri della maggioranza, quindi la maggioranza dei seggi assegnati a quest'aula, hanno votato la proposta di inserimento che ha preceduto questa nella votazione. Lei, quindi, che svolge attività ostruzionistica e che si contraddice nei suoi interventi (affermando chiaramente che ha il fine politico di non approvare questo provvedimento e questa proposta: posizione che noi rispettiamo) abbia per il coraggio di non trincerarsi dietro una falsa affermazione (peraltro smentita dal tabellone delle votazioni), di un voto espresso in quest'aula dalla maggioranza. Non può continuare a dire che è colpa della maggioranza che non crede nel provvedimento. La maggioranza oggi è qua presente; la Giunta regionale oggi è qua presente con il suo Presidente; il titolare del disegno di legge, l'Assessore Giampiero Leo, oggi è qua presente.
Questo è ingiusto, falso ed è, fortunatamente, smentito dai fatti e da un voto e non dalle mie preoccupazioni.



(Commenti del Consigliere Chiezzi)



CATTANEO Valerio

Guardi, Consigliere Chiezzi, se lei è così "smargiasso" e sicuro di rappresentare qui l'interesse della Regione e dei piemontesi affermando, in modo sicuro: "Non bisogna approvare questa legge iniqua che va a distribuire delle risorse di tutti i piemontesi a poche famiglie che vogliono mandare i figli nelle scuole private", allora sia democratico corretto e si prenda le sue responsabilità istituzionali fino in fondo.
Lasci passare - tra virgolette - con un dibattito aspro e di confronto la legge in questa sessione del Consiglio regionale e sia il promotore di un referendum che dia la parola ai piemontesi se confermare o meno la legge che, eventualmente, il Consiglio regionale approverà in questa sessione.
Ma lei ha paura di quel referendum. È qui da solo. Vuole rappresentare l'interesse - a suo dire - dei piemontesi, sapendo che da quel referendum verrebbe smentito o dalla stessa non partecipazione, com'è successo nella Regione Liguria, o, come invece noi siamo convinti, da un voto popolare che confermerebbe la legge scelta da questo Consiglio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 7 presentata dai Consiglieri Papandrea, Contu, Chiezzi Moriconi: "In ordine ai lavori della seduta odierna si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.: 'Comunicazioni sull'attuale situazione della FIAT Auto'".
Richiesta n. 8 presentata dai Consiglieri Papandrea, Contu, Chiezzi Moriconi: "In ordine ai lavori della seduta odierna si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.: "Comunicazioni sulla vendita della FIAT-Avio".
Richiesta n. 9 presentata dai Consiglieri Papandrea, Contu, Chiezzi Moriconi: "In ordine ai lavori della seduta odierna si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.:'Comunicazioni sulla situazione dell'indotto automobilistico in Piemonte'".
Richiesta n. 10 presentata dai Consiglieri Papandrea, Contu, Chiezzi Moriconi.
"In ordine ai lavori della seduta odierna si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.: 'Comunicazioni sui riflessi nel comparto del commercio piemontese in relazione alla crisi FIAT ed indotto automobilistico'".
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Non mi dilungherò molto sul perché riteniamo utile una discussione su questo tema, in quanto, silenziosamente, negli ultimi mesi questa crisi ha fatto enormi passi in avanti; i problemi sono talmente grandi che hanno comportato il fatto che due aziende importanti del Gruppo Fiat sono passate sotto controlli diversi: la De Agostani è passata sotto la Toro, problema che ci preoccupa meno, mentre la Motori Avio è passata sotto il controllo di un Gruppo finanziario americano che ha, al proprio interno, falchi dell'Amministrazione americana, compreso lo stesso Presidente. Siamo molto preoccupati che un'azienda importante del Piemonte, sia passata sotto questo controllo.
La situazione è talmente preoccupante che, nelle scorse settimane persino il Sindaco di Torino, che fino ad allora non aveva espresso preoccupazioni riguardo alla possibile chiusura dello stabilimento di Mirafiori, ha espresso pubblicamente le sue preoccupazioni come conseguenza, questo fatto, delle scelte che il Gruppo Agnelli stava operando. Mi pare che ci sarebbe ben di cui discutere perché riguarda quello che è il principale pezzo dell'economia piemontese.
Non ho molto da aggiungere alle considerazioni espresse dal Consigliere Chiezzi che mi ha preceduto e dal Consigliere Marcenaro che, in qualche modo, ci si accusa di ricorrere a mezzi ostruzionistici. La scelta effettuata dalla Giunta e dalla maggioranza, è quella di tentare di attuare un doppio golpe istituzionale; si chiede una delega, in questo condivido le considerazioni espresse dal Consigliere Chiezzi quando diceva che il provvedimento non è sostenuto dalla maggioranza, si lascia solo una delega alla Giunta affinché operi.
Non si ha il coraggio di mantenere l'articolazione della proposta questo è un primo aspetto di vera e propria espropriazione della discussione che è inaccettabile, che ha già portato un rinvio in aula.
Un altro elemento è legato alla metodologia della discussione. Se si accetta che attraverso meccanismi regolamentari non si possa discutere il merito di una legge, l'unico modo per permettere di affrontare una discussione in aula è quello di utilizzare le possibilità che il Regolamento offre. Altrimenti ci saremo trovati di fronte ad una discussione già conclusa, su un tema che ha visto, a lungo, una discussione, una divisione nella società piemontese. Non pretendo di rappresentare il Piemonte, in Piemonte ci sono tante opinioni e anche gli interessi del Piemonte possono essere interpretati in vario modo, ma sicuramente, un pezzo consistente della sociètà piemontese ha espresso una forte opposizione a questo tipo di proposta.
Nascondersi dietro al fatto che un referendum fallisce perché non raggiunge il quorum, è un elemento che, secondo me, nasconde il fatto che esiste un'opposizione molto ampia sulla questione. Volendo, si potrebbe evitare questa fase di discussione realizzata in questo modo, utilizzando degli artifizi regolamentari per discutere, ripristinando, con chiarezza la possibilità di discutere i testi, di emendarli e fare la discussione fino in fondo.



PRESIDENTE

Per un intervento contro, ha chiesto la parola il Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

"La mamma è sempre la mamma", quindi capisco che il Consigliere Papandrea sia particolarmente interessato alla Fiat, ma la maggioranza è contraria alla richiesta del Consigliere.



PRESIDENTE

Indìco la votazione per appello nominale (richiesto dai Consiglieri Cattaneo, Bolla e Gallarini), mediante procedimento elettronico, sulle richieste accorpate.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 33 Consiglieri votanti 32 Consiglieri hanno votato NO 32 Consiglieri non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio non approva.
Do lettura delle seguenti richieste accorpate: Richiesta n. 11 Presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Comunicazione della Giunta - Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85 alla data attuale e previsioni nella Regione Piemonte'".
Richiesta n. 12 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4 dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85, con particolare riferimento agli interventi volti a potenziare i trasporti, alla data attuale e previsioni nella Regione Piemonte'".
Richiesta n. 13 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85, con particolare riferimento agli interventi volti a potenziare il servizio di mensa, alla data attuale previsioni nella Regione Piemonte'".
Richiesta n. 14 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85, con particolare riferimento agli interventi volti a sostegno delle scuole nei rapporti con le strutture extra-scolastiche ricreative, culturali e sportive, alla data attuale e previsioni nella Regione Piemonte'" Richiesta n. 15 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85, con particolare riferimento al concorso della Regione nella qualificazione del sistema scolastico in collaborazione con gli organi collegiali della scuola, alla data attuale previsioni nella Regione Piemonte'".
Richiesta n. 16 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85, con particolare riferimento al concorso della Regione nella qualificazione del sistema scolastico in collaborazione con le autorità scolastiche, alla data attuale e previsioni nella Regione Piemonte'".
Richiesta n. 17 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85, con particolare riferimento al concorso della Regione nella qualificazione del sistema scolastico in collaborazione con gli Enti locali territoriali, alla data attuale e previsioni nella Regione Piemonte'".
Richiesta n. 18 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85, con particolare riferimento ai progetti regionali volti a favorire la conoscenza dei musei e dei parchi, alla data attuale e previsioni nella Regione Piemonte'".
Richiesta n. 19 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85, con particolare riferimento ai progetti regionali volti a favorire l'inserimento nelle istituzioni scolastiche dei minorati fisici, psichici e sensoriali, alla data attuale e previsioni nella Regione Piemonte'".
Richiesta n. 20 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85, con particolare riferimento ai progetti regionali volti a favorire l'applicazione di strumenti informatici per la didattica e la ricerca, alla data attuale e previsioni nella Regione Piemonte'".
Richiesta n. 21 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85, con particolare riferimento ai progetti regionali volti a favorire la frequenza della scuola materna, alla data attuale e previsioni nella Regione Piemonte'".
Richiesta n. 22 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85, con particolare riferimento ai progetti regionali volti a favorire l'assolvimento dell'obbligo scolastico, alla data attuale e previsioni nella Regione Piemonte'".
Richiesta n. 23 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85, con particolare riferimento ai progetti regionali volti a favorire la prosecuzione degli studi oltre la scuola dell'obbligo da parte degli alunni capaci e meritevoli ancorchè privi di mezzi, alla data attuale e previsioni nella Regione Piemonte'".
Richiesta n. 24 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85, con particolare riferimento ai progetti regionali volti a favorire il completamento dell'obbligo scolastico da parte degli adulti e l'accesso dei lavoratori ai vari gradi di istruzione, alla data attuale e previsioni nella Regione Piemonte'".
Richiesta n. 25 presentata dai Consiglieri Manica, Placido, Marcenaro Ronzani, Muliere, Riggio, Riba, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85, con particolare riferimento ai portatori di handicap, alla data attuale e previsioni nella Regione Piemonte'".
La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Non ho voluto chiedere la parola sull'ordine dei lavori, utilizzo il tempo a disposizione per illustrare l'argomento come se fosse sull'ordine dei lavori. Mi spiego.
Capisco, dall'o.d.g. che questa sera non è prevista la notturna perch c'é un'importante partita che riguarda una squadra cittadina e una squadra di calcio di una capitale di uno Stato amico quale la Spagna, tuttavia vorrei ricordare, Presidente, che domani sera, ed è stato motivo di discussione in un'altra seduta, ci sarà un'altra importante partita fra le due squadre cittadine di Milano.
Prego il Presidente di prendere in considerazione la disparità di organizzazione dei lavori fra la serata di martedì e quella di mercoledì.
Non mancheranno, infatti, le sedute del mattino, del pomeriggio e della sera per poter recuperare la seduta serale di domani.
Sottopongo questa richiesta alla sua attenzione, sperando che incontri esito positivo.
Entrando nel merito della richiesta, Presidente, quali sono i due punti che sono stati accorpati?



PRESIDENTE

Le comunicazioni della Giunta le abbiamo accorpate. Pertanto, sono previste le comunicazioni della Giunta sullo stato di attuazione della legge n. 49 e la Commissione Speciale di Indagine conoscitiva.



PLACIDO Roberto

Va da sé che l'attuazione della legge n. 49 del 1985, come abbiamo già ribadito in molte sedute che si sono svolte in Consiglio sull'argomento del buoni scuola, ma anche durante la discussione sul bilancio, porta ad una situazione di assoluta inadeguatezza delle risorse destinate a questa legge. Erano previsti circa 10 o 11 milioni in fase di bilancio, noi abbiamo contribuito con un emendamento di 2 milioni o 2 milioni e mezzo di euro.
Riteniamo sia importante capire come venga applicata la legge n. 49 del 1985, sia a livello della disponibilità per quanto riguarda le scuole materne, le scuole elementari, le scuole medie inferiori e superiori, gli istituti professionali, la mensa, i corsi delle 150 ore, sia per quanto riguarda le richieste vere dei Comuni sulle singole voci e la disponibilità che questa maggioranza e la Giunta hanno deciso di stanziare rispetto alla necessità di finanziamento della legge n. 49 del 1985. Questo è il motivo che ci ha indotto a presentare questa richiesta di inserimento di un nuovo punto all'o.d.g..



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Grazie, Presidente.
Vorrei semplicemente sottolineare al Consigliere Placido che il calendario del Consiglio è stato deciso durante la Conferenza dei Capigruppo prendendo in considerazione anche l'opportunità di salvaguardare la salute del collega Placido, evitando al medesimo di incorrere nell'ennesima delusione sportiva.
Pertanto siamo contrari alla richiesta del collega Placido.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulle richieste n. 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 26 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi Tapparo: "Si richiede l'iscrizione del punto 7) dell'o.d.g. generale: Esame ordini del giorno su 'Situazione Iraq' (n. 741, presentato dai Consiglieri Chiezzi, Caracciolo, Di Benedetto, Manica, Moriconi, Saitta, Papandrea Tapparo, e n. 744 presentato dai Consiglieri Palma, Mellano, Burzi Cantore, Leo, Tomatis, Godio, Bussola, Cattaneo, Costa R., Deorsola Angeleri, Toselli, Caracciolo)".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Volevo ringraziare altresì l'Assessore Leo, perché con la sua trovata sulla potestà regolamentare ha aperto una strada che probabilmente attraverserà il nostro dibattito per un po', perché il meccanismo che lei ha individuato apre una questione statutaria. Quindi io voglio semplicemente preavvertire che il cammino che ha intrapreso è irto di difficoltà.
Devo dire che lei ci ha dimostrato grande disponibilità ed apertura perché sebbene sostenga di spogliare il Consiglio regionale delle prerogative regolamentari, nel farlo sostiene che in questo modo si snellisce l'attività amministrativa: sottrarre alla discussione d'aula la questione dei limiti di reddito e la questione degli aventi diritto in un panorama che si presenta complicato dal punto di vista della composizione sociale dei beneficiari, con una legge costituita da un unico articolo che delega tutta la materia alla Giunta, è evidente che rappresenta una grande garanzia per le prerogative dell'esecutivo.
Allora, Assessore, la invito a fare questa riflessione: lei è di scuola democristiana e credo che vada dato atto al suo partito d'origine di avere mostrato sempre un grande rispetto al rapporto che deve intercorrere fra la maggioranza e le opposizioni in Consiglio.
Con questo atto, Assessore, impedisce sostanzialmente alle minoranze di esercitare le proprie prerogative istituzionali nel modo più trasparente possibile, perché questa è la sede deputata, in quanto qua ci sono gli eletti del popolo - ho usato un termine che non piace più - coloro che in virtù di un mandato elettivo devono esercitare funzioni di controllo, ma soprattutto devono esercitare una possibilità di proposta.
Qui non abbiamo un diritto di tribuna, e lei lo sa bene. Non esiste statutariamente o per Regolamento un canale privilegiato affinché sia data priorità alle proposte di legge presentate dalle minoranze. Vorrei farla quindi riflettere sulla gravità che è dettata dall'esigenza di dare risposte a chi dall'esterno con forza le chiede che questa legge venga approvata.
Lei sta commettendo un crimine istituzionale: non ci consente, come minoranza, di poter dire la nostra su un provvedimento di legge che a lei sta a cuore.
Ammetto che ci sono alcune leggi di riferimento che le offrono la possibilità, ancorché in modo indiretto, di finanziarie le scuole private.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, la invito a parlare dell'Iraq. Ha fatto una premessa generale, ma almeno in questi ultimi secondi entri nel merito della sua richiesta.



CONTU Mario

L'Iraq è un problema di grande attualità e credo non le sfugga la necessità di discutere di guerra preventiva ed infinita.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mercurio.



MERCURIO Domenico

Presidente, intervengo, non tanto per parlare contro questa proposta ma perché mi sono un po' distratto, nel pomeriggio. Questa mattina lei non ha ammesso una serie di inversioni, dicendo che la Conferenza dei Presidenti di Gruppo aveva deciso l'esame di un solo punto all'o.d.g., e segnatamente il proseguimento del disegno di legge n. 252. Le chiedo pertanto, Presidente, che senso abbia discutere degli inserimenti di punti all'o.d.g., quando lei ha giustamente affermato che si sarebbe discusso il DDL 252, perché così avevano deciso i Presidenti dei Gruppi.
Propongo che lei valuti questa mie affermazioni e, nel caso, mi faccio promotore di mettere ai voti questa proposta.



PRESIDENTE

Consigliere Mercurio, lei sa che l'inversione di punti all'o.d.g. non è possibile perché siamo all'ultimo punto previsto per la seduta di oggi mentre l'inserimento di nuovi punti in apertura di seduta, ai sensi del Regolamento, è possibile.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 26.



(I Consiglieri Cattaneo, Gallarini e Bolla chiedono la votazione per appello nominale)



PRESIDENTE

Ho controllato, colleghi, e mi sono sbagliato nel concedere l'appello nominale prima. Chiedo scusa, ma sulla proposta di iscrizione di punti all'o.d.g. può chiedere di parlare, dopo il proponente, un Consigliere contrario e la votazione avviene per alzata di mano. Chiedo scusa per prima, ma si procede con la votazione per alzata di mano.
Indìco pertanto la votazione palese, mediante procedimento elettronico sulla richiesta n. 26.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 27 presentata dai Consiglieri Papandrea, Contu, Chiezzi Moriconi: "Si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.: 'Comunicazioni sulla cassa integrazione alla ex Olivetti Computer'".
La parola al Consigliere Papandrea, per l'illustrazione



PAPANDREA Rocco

Anche in questo caso, un altro pezzo di significativa esperienza industriale ed economica della nostra regione - che, tra l'altro, ha visto spesso discutere questo Consiglio regionale - è nuovamente entrato in una fase di difficoltà. Il settore si è drammaticamente ridimensionato ed è rimasto ben poco della produzione legata all'informatica. L'O.P. Computer è stata venduta a nuovi proprietari ed ha prodotto, negli anni successivi un'ulteriore divisione dell'azienda.
Per un certo periodo c'è stato addirittura dell'ottimismo, perché si è accelerato il percorso di rientro dalla cassa integrazione dei lavoratori coinvolti, ma da oltre un anno sono riemersi pesantemente i segnali di crisi, probabilmente collegati alla crisi economica generale che vive il mondo intero. Ne è seguita una nuova riduzione del personale, nuovamente cassa integrazione, nuovamente il verificarsi di fenomeni purtroppo conosciuti, probabilmente passati sotto silenzio o sotto una scarsa attenzione.
Sarebbe importante discutere questo problema, perché, se vogliamo un sistema formativo di alto livello, è impossibile che questo avvenga in un'area territoriale disastrata dal punto di vista economico, che assiste alla perdita di posti di lavoro anche di qualità. Occorre un percorso scolastico che preveda, alla fine della formazione, un'occupazione anche di buon livello. Questo, invece, non c'è.
Tra l'altro, potrebbe anche esserci un intreccio più forte tra la discussione sulla crisi di questo settore e il problema del diritto allo studio. Probabilmente, un intervento diverso e più efficace sul sistema scolastico, che ne aumenti la capacità formativa, potrebbe anche pensare come interagire con determinati settori economici e come un investimento sull'educazione e sulla formazione possa interferire e adire positivamente sulla crisi industriale.
Mi pare che questo sia considerato un tema di scarso interesse, così come avviene per il problema della sanità. Questa mattina è arrivata un po' di gente ad esprimere, magari in modo rumoroso e forte, le proprie preoccupazioni, la propria rabbia rispetto a quanto avviene, ma questo Consiglio probabilmente ritiene che questi temi siano poco importanti quindi non se ne occupa. Tutto questo, in un periodo in cui le competenze delle Regioni sono aumentate anche in questi settori. E' evidente che i dibattiti servano a poco, ma, in mancanza di proposte legislative della maggioranza, che ci dicano come si intende operare per affrontare situazioni di questo tipo, sarebbe importante avviare almeno un percorso di discussione al nostro interno.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bussola.



BUSSOLA Cristiano

Grazie, Presidente. Pur essendo, anche noi della maggioranza, attenti e sensibili alle problematiche del lavoro, della formazione e dell'occupazione, ci esprimiamo in modo contrario rispetto alla proposta del Consigliere Papandrea.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 27.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 28 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi Tapparo: "Si richiede l'iscrizione del punto 8) dell'o.d.g. generale: Esame ordine del giorno n. 745 'Sulla necessità di adottare misure a salvaguardia del mercato corilicolo piemontese', presentato dai Consiglieri Toselli Cattaneo, Bolla".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Per questo punto vorrei essere aiutato dal presentatore, Consigliere Toselli.
E' indubbio, Presidente, che la nocciola piemontese è ormai pesantemente a rischio. Ritenevo che il settore dell'auto, per ragioni legate alla manodopera, ponesse tutta una serie di problemi di competitività a livello internazionale; invece siamo in presenza, anche in un mercato delicato come quello della nocciola, di una concorrenza, in particolare da parte della Turchia, che sta mettendo pesantemente in discussione il nostro prodotto.
La nostra nocciola è ormai diventato il supporto e l'ingrediente fondamentale nella valorizzazione dell'industria dolciaria (altra importante industria nella nostra regione), in quanto proprio la "Nutella" prodotto affermato nel mondo del Made Italy, ha come ingrediente base la nocciola. Ancora in questi tempi, gli ingredienti e la ricetta base continuano ad essere segreti industriali che, nonostante le mille ed una imitazione, non si sono ancora trovati concorrenti validi. Oltretutto, come uomo di sinistra non consentirei mai al centrodestra di occuparsi del problema della Nutella, prodotto che fa parte di una generazione, celebrata in film famosi del registra Nanni Moretti, che ha risolto molti dei nostri problemi esistenziali e delle esuberanze giovanili: quanti di noi hanno affogato nella Nutella le delusioni! Passando al tema principale, questa crisi del settore - lo dico con molta serietà - necessità di attenzione da parte del Consiglio regionale per le ragioni meglio esplicitate nell'ordine del giorno presentato dai Consiglieri Toselli, Cattaneo e Bolla.
Questo è uno di questi tanti provvedimenti non risolutivi; è un atto di indirizzo e proprio questo motivo sollecito un'attenzione da parte dell'aula.
Il merito, come già detto, va ai Consiglieri sopraccitati che hanno voluto sottolineare come le difficoltà in questo settore possano avere pesanti ripercussioni su culture che rappresentano fonti di reddito per tante famiglie attraverso le proprie aziende.
Per questo motivo, Presidente, sollecito l'iscrizione del punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Ringrazio il Consigliere Contu per avere richiamato un importante ordine del giorno inerente un tema che molto ci preoccupa (proposto dal Vicepresidente Toselli e sottoscritto da altri Consiglieri del Gruppo).
Nella prossima Conferenza dei Capigruppo chiederemo di inserirlo in coda all'ordine del giorno inerente la mascotte.
Lo ringraziamo e lo richiameremo per un prossimo Consiglio, fuori dalla sessione sulla legge 252 dei buoni scuola. Voteremo, quindi, contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 28.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 29 presentata dai Consiglieri Placido, Riba, Manica: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Ai sensi degli art. 19 dello Statuto e 40 del Regolamento, Deliberazione di costituzione di una Commissione speciale di indagine conoscitiva sullo stato di attuazione della legge regionale 49/85 alla data attuale nella Regione Piemonte'".
La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Il Consigliere Cattaneo ha fatto riferimento, nel proprio intervento alle "frange dei DS". Non credo che questa lettura della nostra posizione sulla questione sia corretta, avendo noi, come Gruppo, mantenuto in quest'aula una linea molto coerente. Non abbiamo mai dichiarato di essere contrari all'esame di un provvedimento come quello oggi in discussione.
Ricordo ai colleghi che stiamo discutendo una legge che prevede un finanziamento alle scuole private e che il Partito a cui mi onoro di appartenere ha approvato la prima legge sulla parità, a firma dell'allora Ministro Berlinguer. La stessa legge che voi non state finanziando colleghi della maggioranza.
Fate bene a discutere il provvedimento - dirò la mia opinione sul punto ma la coerenza avrebbe voluto che voi sosteneste con forza in quest'aula una critica al Governo centrale, il quale non ha ancora trasferito le risorse alla nostra Regione per finanziare e per attuare la legge sulla parità.
A questo punto sussiste un problema: se davvero è centrale questo tipo di intervento, non capisco per quale motivo in questo momento discutiamo di un provvedimento regionale dimenticandoci - e lei, Assessore Leo, dovrebbe fare un passo in questo senso - di protestare con il suo Ministro della Repubblica per pretendere il trasferimento delle risorse che consentono di finanziare le scuole comprese nella legge della parità.
Mi sembra naturale pretenderlo! Noi, comunque, non abbiamo mai assunto un atteggiamento pregiudiziale.
L'altro obiettivo è fare in modo che gli interventi sulla politica scolastica non siano contradditori, penalizzando la centralità e la scuola pubblica.
Sul punto, Assessore Leo, ricordo un suo intervento in aula, quando affermava che avremmo destinato alla scuola privata, attraverso la legge che volete approvare, risorse aggiuntive. Credo che non sia così.
E' un discorso che potrebbe svilupparsi in aula in maniera costruttiva attraverso un confronto serrato: io Regione, stabilito che non voglio ridurre le risorse che do alla scuola pubblica, intendo però destinare risorse aggiuntive alla scuola privata.
Con questo ordine del giorno abbiamo chiesto che sarebbe opportuno valutare, in realtà, quante sono le risorse da destinare alla scuola pubblica. La convinzione che abbiamo è che una parte delle risorse che volete destinare alla scuola private verranno sottratte alla scuola pubblica, che è nelle condizioni in cui voi sapete.
Ciò detto, sono d'accordo sul fare una discussione di merito. Il Partito - ripeto - il cui Ministro in Parlamento ha fatto approvare la legge sulla parità, non ha difficoltà a discutere in aula una legge che affronta questa questione. Avverto, comunque, un motivo di imbarazzo e di difficoltà evidente a tutti. Preferisco non discutere della Nutella; in questo momento non mi interessa discuterne, anzi, la ritengo una discussione fuorviante che offre alla maggioranza un alibi formidabile.
Vorrei, invece, sfidarvi sul merito della questione oggi in discussione.
La scelta che avete fatto, la delega, contraddice un'esigenza che personalmente avverto: l'esigenza che su una materia così delicata, vi sia i questo Consiglio, un libero confronto di opinioni. La delega - lo dico ai Consiglieri di maggioranza - nuoce a tutti, anche alla maggioranza, perch in questo modo i Consiglieri di maggioranza vengono privati della possibilità di portare un loro contributo alla legge.
Non credo sia positivo immaginare che un provvedimento con queste implicazioni possa essere delegato ad un Assessore, ad una Giunta, o ad un Presidente di Giunta. Nuoce all'opposizione perché la delega consente, o inibisce il Consiglio della possibilità di condizionare, entrare nel merito del provvedimento che stiamo esaminando. Questo è il punto vero.
Io, invece, vorrei potervi sfidare sul merito, ritengo però che la scelta che avete fatto sia in largo modo pretestuosa, quindi, spero, che voi possiate ravvedervi e consentire al Consiglio di fare, nel merito, una discussione, sulla quale siamo pronti a partecipare con le nostre proposte e le nostre idee.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo, ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Consigliere Ronzani, indubbiamente quando mi riferivo sull'aspetto, non dico di divisione, perché non ho usato questo termine, ma di dialettica interna al Gruppo di maggioranza dell'opposizione, non volevo, e nemmeno lei lo ha ripreso in questo senso, essere irridente e nemmeno offensivo verso i Consiglieri dei Democratici di Sinistra. Semplicemente ho detto, e ripeto salvo smentita, che vi è, al vostro interno, così come all'interno di ogni forza politica un arricchimento culturale e politico di ogni partito, un dibattito, con visioni diverse che sono evidenti.
Sorrido un po', in termini rispettosi, quando sento dire "non siamo contrari al confronto su questa legge", ma è stato usato il termine "contrari all'approvazione della legge", perché, comunque, contrari all'approvazione di una legge che riguarda solo ed esclusivamente il buono scuola: lo siete, lo siete sempre stati e non lo avete mai sottaciuto.
L'inserimento del punto all'ordine del giorno che i Democratici di Sinistra propongono, è un tema interessante sul quale abbiamo dato ampia disponibilità a confrontarci, ma non nella stessa sede e collegato al ddl n. 252. E' evidente, per l'esperienza vissuta in questi tre anni quando ci siamo trovati a confrontarci sia in aula che in Commissione su questo tema che non avremmo la possibilità di arrivare ad un provvedimento complessivo nell'interesse della scuola e, soprattutto, degli studenti, sia di coloro che scelgono di frequentare una scuola privata che di coloro che scelgono una scuola pubblica, perché andremmo ad inserire ulteriore merito che darebbe la possibilità, se non a voi, ma certamente ad altri, di inserire provvedimenti ed iniziative sostanzialmente ostruzionistiche che si pongono quale obiettivo finale quello di non far approvare al Consiglio regionale una legge su questa materia. In maniera più forte e più ampia quando si tratta solo del buono scuola, in maniera meno ampia e meno evidente quando si tratta di altri provvedimenti.
Relativamente alla legge n. 62, alla visione di insieme, sul quadro delle risorse del diritto allo studio, non diamo la disponibilità ad un confronto successivamente all'approvazione del ddl n. 252, ad un confronto serrato e urgente che veda la Commissione prima e il Consiglio regionale poi, confrontarsi sulla materia e cercare di elaborare un provvedimento di legge che possa essere la risultanza di un disegno presentato dalla Giunta o la risultanza di un disegno di proposte presentate dal Consiglio o da Gruppi consiliari, compreso quello delle opposizioni, sulle quali certamente noi siamo disposti a confrontarci. Non ci sottrarremo certamente ad un discorso di merito e ad una valutazione per il valore intrinseco delle proposte e non certamente tenendo conto da quale parte arrivano le proposte.
Non è corretto, proprio in senso etimologico del termine, dire che questo vuole essere una legge a favore delle scuola privata. L'ho già detto prima, citando un intervento ripreso ampiamente sul Corriere della Sera di ieri che faceva capo ad un articolo apparso su Le Monde in cui il cronista si chiedeva se nel terzo millennio, in materia di confronto sullo studio, e sul mondo della scuola, l'elemento da privilegiare sia il sapere, l'allievo o la famiglia. Noi riteniamo, e lo abbiamo sempre detto, che l'elemento da privilegiare sia la famiglia; la famiglia nella propria individualità dando la piena libertà alle famiglie piemontesi di scegliere liberamente il percorso educativo dei propri figli, a prescindere dal reddito.
Questa è semplicemente una legge, lo ribadiamo all'unisono come maggioranza e senza stancarci, lo diremo tutte le volte che sarà necessario, che noi vogliamo sostenere la libertà della scelta educativa delle famiglie. Questa non vuole essere una legge a sostegno di questa o di quella scuola privata, di questa o di quella categoria scolastica, ma semplicemente una risposta precisa ai piemontesi, alle famiglie, agli alunni appartenenti alle famiglie piemontesi che devono avere paritariamente il diritto di scegliere se frequentare una scuola statale o privata.
E' una visione diversa rispetto alla vostra, noi ne siamo convinti tant'é che lo avevamo inserito nel programma elettorale prima, nel programma di governo poi e siamo qua, compatti, con la maggioranza assoluta del Consiglio, la maggioranza presente e convinta (fino a poco tempo fa era presente anche il Presidente Ghigo e tornerà anche più tardi). Vogliamo arrivare all'approvazione della legge dando una risposta ai piemontesi ottemperando un nostro obbligo con gli elettori che ci hanno eletto nel 2000 rivendicando anche, come diceva il Sindaco Chiamparino, il diritto di governare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 29.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 30 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi e Tapparo: "Si richiede l'iscrizione del punto 2) dell'o.d.g. generale (Argomenti richiamati in aula e iscritti ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento) al punto 4: Proseguimento esame proposta di legge n. 229 'Diritto allo studio e all'apprendimento durante tutto il corso di vita'" La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Questo inserimento è particolarmente congruente con il tema che si intende affrontare: indica una strada alternativa alla proposta dalla maggioranza in ordine alla predisposizioni di leggi che organizzano il diritto allo studio nelle regione Piemonte. Diritto di studio organizzato in modo organico, rivolto a tutto l'insieme del sistema scolastico nazionale, che tenga conto di priorità nel perseguire la reale acquisizione delle possibilità di diritto allo studio uguali per tutti.
Questa è la strada per affrontare il problema. Viceversa, ci troviamo di fronte ad una proposta settoriale che, ricordo al Consigliere Cattaneo che forse preferisce dimenticarlo, corrisponde alla voglia dell'Assessore Leo di riuscire nella sua vita, almeno una volta, a finanziare le scuole cattoliche: suo grande sogno fin da quando era piccolo. Questa affermazione di cui l'Assessore Leo non sogna il ritrattamento - se volete posso fornirvi la documentazione cartacea - che avuto l'eco di cronaca su un noto quotidiano di carattere nazionale, è la vera ragione per cui siamo inchiodati qui a realizzare i sogni dell'Assessore Leo. Ma perché mai il Consiglio regionale deve realizzare i sogni che l'Assessore Leo ha in ordine al fatto di riuscire, una buona volta, a ad assegnare i soldi alle scuole cattoliche? Dal suo punto di vista, è senz'altro un'opera encomiabile, generosa e coerente.
Però se la realizzi lei, Assessore Leo! Se vuole dare un contributo alle scuole cattoliche, glielo dia. Viceversa, lei ha inserito questo suo contratto elettorale all'interno di una legge della Regione Piemonte. Dato che si tratta di contratto elettorale, o, meglio, di promessa elettorale mi pare che sia particolarmente doveroso, in tema così squisitamente collegato ad interessi elettorali, che la maggioranza sia presente - ma che lo sia in modo convinto - per sostenere questo sogno dell'Assessore Leo. Sino ad oggi - poi vedremo - dal punto di vista dei lavori che abbiamo svolto su questo tema così non è stato. Vedremo fra dieci ore, o fra dieci giorni. Finora non siete stati presenti in modo adeguato a dare la sensazione a tutti noi di essere portatori non di un sogno particolare ma di un progetto condiviso di impiego delle risorse a favore di pochi.
Le presenze odierne, al momento del voto, raggiungono cifre vicine ai tre quarti dei vostri Consiglieri assegnati: siamo quindi sempre con mancanze rilevanti di dieci o dodici Consiglieri, ma per voi, abituati ad avere al momento del voto 25, 26 o 27 voti, averne 32 rappresenta un momento di festa e di gioia. Ve lo concediamo, ma vedremo quanto durerà! Inoltre, segnalo comunque che questa grande convinzione non traspare perché non ci si può non accorgere che la presenza in aula con persone che corrono al loro banco per schiacciare un bottone e subito dopo si imboscano nei corridoi sia convinta. Penso che questa affermazione non sia sostenibile.
In realtà, di presenze costanti qua ce ne sono ben meno, 22 o 23, e questo denota, a mio giudizio, che siete ben lungi, come maggioranza, dal credere in modo coeso a questo disegno di legge.
Per questi motivi, continueremo a combatterlo con la speranza di riuscire a farvi cambiare idea e, ovviamente, a fermarlo



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente.
Avrei voluto iniziare il mio intervento dicendo: "Insomma, Consigliere Chiezzi, faccia il bravo, non dica le bugie", certamente in modo simpatico.
Invece, bisogna riconoscere l'abilità del Presidente Chiezzi - quattro legislature politiche di lungo corso - nell'aggiungere qualche accessorio al ragionamento che mi pone nelle condizioni di non dirlo. Pertanto, non comincerò in quel senso, perché lei ha detto: "in modo adeguato il vostro convincimento". Tuttavia, Signor Presidente, un po' di amor di verità mi induce a ribadire alcune situazioni.
In primo luogo, il Presidente della Giunta regionale è stato presente in aula da questa mattina alle ore 10.00. Avevamo stabilito di dedicare un'ora al sindacato ispettivo che sono diventate due ore e mezza; vi è stata, inoltre, una richiesta di breve sospensione da parte del Gruppo dei Democratici di Sinistra che è stata accolta; poi sono ripresi i lavori con la vostra attività ostruzionistica. Adesso il Presidente Ghigo ha un impegno, ma tornerà presto.
La maggioranza è presente. Mi rendo conto che lei ne sia dispiaciuto però ad ogni votazione ci sono stati almeno 32 o 33 Consiglieri di maggioranza di media, quindi la maggioranza assoluta dei seggi assegnati a Palazzo Lascaris. Siccome lei è ingegnere, presumo che per laurearsi avrà frequentato la scuola media superiore, le medie inferiori e le elementari e conoscerà sicuramente la matematica: 32 e 33 sono più dei tre quarti di 40, e non "quasi tre quarti". Non faccia il furbo! Menomale che con la complicità della tensione di oggi si è potuto fare un appello nominale Presidente, ancorché non previsto, quindi abbiamo anche la prova provata ai posteri di quello che sto dicendo, nonostante il tentativo raffazzonato di qualcuno - non mi riferisco certamente al Presidente Chiezzi - di mistificare in questo momento o in successione la verità dei fatti.
Invece lei a numeri è messo male, collega Chiezzi, e ne sono dispiaciuto, perché lei tre assenti li ha sempre. Durante la passata legislatura eravate in quattro; gli elettori vi hanno bocciato nel 2000 e in questa legislatura è qua da solo. Di questo ne siamo dispiaciuti, perch il confronto, il dibattito intelligente e gli elementi positivi che lei spesso porta al Consiglio - non in questo momento - con una presenza più ampia del suo Gruppo sarebbero potuti essere certamente maggiori e avrebbero consentito di promuovere tanti bei provvedimenti insieme certamente con un dibattito e un confronto, ma con la possibilità del Consiglio di legiferare.
L'Assessore Leo è un sognatore. Certamente! Ha il sogno, dopo tutti questi anni (in Comune prima e in Regione poi) di contribuire ad una battaglia di libertà. Libertà e verità sono due elementi fondanti di un movimento politico giovane come il nostro, a cui con grande entusiasmo fin dall'inizio ha aderito l'Assessore Leo. Libertà e verità sono ideali e valori comuni e non soltanto di Forza Italia o della Casa delle Libertà.
Credo che libertà e verità siano valori comuni degli uomini di buonsenso delle persone perbene, quindi di tutti noi che siamo seduti in quest'aula.
Ha la volontà, invece, di riconoscere questa libertà, così come la Giunta regionale e la Casa delle Libertà, alle famiglie piemontesi nel poter scegliere il percorso educativo per i propri figli, anche per coloro che non hanno le possibilità economiche, secondo i propri valori, le proprie convinzioni, o comunque secondo una scelta libera.
Ecco perché siamo sempre convinti che nell'ordine 'sapere, allievo famiglia', la famiglia rappresenti il primo punto. Questa legge non vuole sostenere o dare una risposta alle scuole non statali. È una legge che vuole offrire una risposta importante, sulla quale non abbiamo fatto promesse, Presidente Chiezzi, ma ci siamo impegnati coi direttori piemontesi, che ci hanno a loro volta ricambiati facendo vincere il Presidente Ghigo e la maggioranza che lo sostienne alla grande nell'aprile del 2000, e dando a questa Regione un'Amministrazione della Casa delle Liberta.
L'Assessore Leo è sfortunato, però, perché è un sognatore però è tra due fuochi: lei che lo accusa di voler dare i soldi alla scuola privata, e la sua maggioranza che spesso lo accusa di sostenere troppe iniziative culturali di sinistra, dei comunisti e quant'altro.
Allora, anche per questo, un po' di gratitudine, collega Chiezzi, sia un po' più gentile, democratico e permissivo! Dia la possibilità all'Assessore Leo di approvare una buona legge.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 30.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 31 presentata dai Consiglieri Papandrea, Contu, Chiezzi Moriconi: "Si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'ordine del giorno: 'Comunicazioni sulla situazione occupazionale del comparto tessile piemontese'".
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Tra le proposte presentate e sollecitate per discutere in alternativa ad un argomento che ci sembra meno urgente, inserisco anche questo punto che, come molti altri, rileva l'esigenza di una discussione complessiva sulla situazione economica e sociale della nostra Regione (argomento, tra l'altro, più volte votato in quest'aula) predisponendo una vera e propria conferenza del Consiglio; questione rimasta sospesa.
Sottolineiamo, quindi, l'esigenza più generale che particolare.
L'Assessore Pichetto sa bene che anche la sua provincia, che si trova in una situazione abbastanza positiva rispetto ad altre, comincia a conoscere segnali consistenti di un'inversione di tendenza o, perlomeno segnali che dovrebbero segnare un allarme. Questa provincia, che vede fortemente presente al suo interno il settore tessile, inizia a conoscere segnali. Se andiamo oltre, i segnali sono ancora più consistenti. La provincia di Torino, (come anche quella di Asti ed altre province che hanno stabilimenti tessili legati al gruppo finanziario tessile) ha avuto una precipitazione della crisi del settore ben più pesante. Nelle scorse settimane mi sono occupato di circa un centinaio di lavoratori e lavoratrici messe in mobilità che speravano in una soluzione che li "accompagnasse" alla pensione, con un provvedimento simile a quello adottato per i lavoratori del settore auto.
Purtroppo ciò non è avvenuto.
Un'attenzione diversa al problema, da parte della Giunta regionale avrebbe comportato la partecipazione alla trattativa tra parti sindacali e azienda e, successivamente del Governo e delle parti pubbliche: questo avrebbe permesso che almeno una parte dei lavoratori trovasse una soluzione con uno dei classici strumenti con cui vengono affrontate le crisi industriali per attenuarne gli effetti. Stranamente, invece, ci si è dimenticati di inserire una misura, come la mobilità lunga, che avrebbe dato fiato alla grave crisi dell'area nord di Torino, l'area di Settimo.
Questo non è stato fatto; ed è un'evidente segnale di disattenzione da parte degli Enti pubblici, della Regione e dell'Assessorato che si dovrebbe occupare sia del lavoro sia dell'industria.
In provincia di Biella sono ancora rari casi di questo genere, ma incomincia a conoscere fenomeni in cui emergono crisi e perdite del posto di lavoro. L'Assessore Pichetto ha spesso affermato che nella sua provincia i giovani terminano prima il percorso scolastico perché trovano abbastanza facilmente possibilità lavorative; credo che la situazione creata negli ultimi tempi farà sì che ci saranno meno possibilità di posti di lavoro e forse i giovani saranno più attenti al loro percorso scolastico.
L'Assessore Pichetto, quindi, potrebbe essere interessato ad un rilancio della scuola pubblica più efficace di quanto venga prospettato dai provvedimenti, che vuole adottare l'Assessore Leo, di finanziamento alla scuola privata a danno della scuola pubblica, dato che conosciamo tutti la situazione finanziaria in cui si trova la Regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deorsola.
Ne ha facoltà.



DEORSOLA Sergio

Annuncio la posizione contraria.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 31.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 32 presentata dai Consiglieri Placido, Manica, Ronzani Muliere, Marcenaro, Riba, Raggio e Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4 dell'odierno ordine del giorno del Consiglio regionale il seguente punto: 'Discussione circa le ricadute nella Regione Piemonte delle agevolazioni fiscali per coloro che frequentano istituti d'istruzione privata, previste nella Legge finanziaria nazionale'" La parola al Consigliere Marcenaro per l'illustrazione.



MARCENARO Pietro

E' una delle questioni che rientra nel quadro del quale discutiamo cioè la questione del buono scuola. L'Assessore Leo sa benissimo che si tratta di un provvedimento assunto con l'ultima legge finanziaria, un provvedimento che propone misure di detrazioni fiscali di parte delle spese sostenute per l'iscrizione alle scuole private, che si configura come un "mini" buono scuola deciso dalla legislazione nazionale. Questo provvedimento, insieme ad altre questioni che abbiamo sollevato che riguardano una verifica sull'applicazione della legge n. 62, una legge nazionale di parità, una verifica dell'applicazione della legge n. 49 dell'85. Leggi che riguardano, in generale, la verifica delle risorse attribuite alle politiche scolastiche e l'equilibrio che in queste risorse si determina tra quelle che vengono finalizzate alle scuole private a quelle che vengono finalizzate a problemi di interesse generale, come quello delle scuole pubbliche.
E' una discussione che avviene in un contesto di forte criticità. O l'Assessore Leo è convinto che i problemi sollevati, anche in questi ultimi giorni, da molti assessori di Comuni e Province siano motivati da pure prese di posizioni politica nei confronti della legge che oggi stiamo discutendo, oppure è a conoscenza che gli Assessori, le amministrazioni comunali e provinciali in Piemonte, sono di fronte a problemi molto seri e difficili, ad un vera e propria penuria di risorse. Voi, in questo momento dovreste rispondere a questa penuria di risorse, trovare soluzioni che pur facendo salvi i principi verso i quali volete muovervi, cerchino un equilibrio con le domande presenti che si esprimono ogni giorno nella società piemontese: punto significativo che dovrebbe far parte della discussione.
Una discussione nella quale ci sono aspetti diversi: un aspetto che riguarda diverse visuali culturali e diverse visioni, usiamo la parola ideologiche, ma c'é un altro aspetto che riguarda le risorse che un'amministrazione utilizza. Risorse finite, risorse limitate e decidere su questa materia un certo equilibrio, è materia di rilevanza.
Noi vi diciamo: prendete in considerazione questi problemi, tenete in considerazione che esiste già una legislazione nazionale di finanziamento alla scuola privata, una legislazione nazionale recente (parlo delle disposizioni che sono contenute nella legge finanziaria che il Parlamento italiano ha approvato alla fine dello scorso anno e che valgono per quest'anno). Questo è il senso della discussione, il senso di una discussione che si può fare se ci sono interlocutori interessati. Ci sono contrarietà e diverse impostazioni, su alcuni punti e su alcune questioni si cercano modifiche parziali, miglioramenti che possono consentire non all'opposizione di cambiare idea, ma di verificare che si è tenuto conto dei problemi sollevati. Se questo non esiste, a me pare che un confronto sia molto più difficile.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà



CATTANEO Valerio

L'intervento del Consigliere Marcenaro apre, per la seconda volta, un tema significativamente importante e di grande rilevanza, sul quale vi è un'attenzione da parte della Giunta regionale e della maggioranza che sostiene la Giunta Ghigo. Avevamo detto, sia in sede di Commissione e anche oggi alla ripresa dei lavori interpretando anche posizioni di altri Capigruppo e di Consiglieri di maggioranza, che da parte nostra vi è una ferma convinzione della non utilità reciproca, sia per la legge sul buono scuola, con la finalità di vederla approvata, sia con una eventuale modifica della legge n. 49 che dà risposte importanti nell'ambito scolastico più ampio e nella fattispecie della scuola pubblica, di accorpare la discussione conseguentemente ad un'ipotesi di un unico provvedimento.
Questo complicherebbe l'esperienza di questi anni che lo ha ampiamente dimostrato e certamente ci sarebbe un'ulteriore possibilità per quei Gruppi politici, non mi riferisco al Gruppo del Consigliere Marcenaro, per incrementare quell'attività ostruzionistica che è già ampiamente presente e radicata su questo testo - tutto sommato - mono-tematico. La legge sul buono scuola, è relativamente contenuta nella sua composizione essendo di fatto, in prospettiva, una legge di un unico articolo.
Ripeto, noi siamo fermamente convinti e quindi condividiamo quanto sollevato dal Consigliere Marcenaro. La Giunta si sta occupando di questo tant'è, come ha già detto in altre occasioni l'Assessore Leo, Assessore competente all'istruzione, porterà delle proposte in sede di assestamento di bilancio 2003, sulla necessità di incrementare l'impegno della Regione relativamente all'edilizia scolastica e all'assistenza scolastica e quindi anche ipotizzando una modifica legislativa della legge n. 49 sulla quale ci siamo resi già da oggi, ma non solo da oggi, disponibili a confrontarci con l'opposizione. Rinnoviamo la nostra disponibilità, una volta approvato il disegno di legge n. 252, quindi la legge sul buono scuola, ad aprire da subito prima in Commissione e poi in aula, un confronto su questo ritenendo altrettanto importate e doveroso trovare delle risposte su un impegno maggiore della Regione Piemonte sull'edilizia scolastica. L'Assessore Leo avanzerà delle proposte in questo senso, in senso di assestamento ritenendo doveroso e importante confrontarci insieme - maggioranza e opposizione - su un'ipotesi di modifica della legge n. 49 per dare delle risposte più ampie in materia di assistenza scolastica nell'ambito del diritto allo studio.
Detto questo. Nel merito, d'accordo sul tema, grande attenzione da parte della Giunta, grande attenzione da parte della maggioranza, ma voteremo contro l'inserimento solo per una questione temporale di metodo che prima ho espresso e esposto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 32.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 33 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi Tapparo: "Si richiede l'iscrizione del punto 6) dell'o.d.g. generale (Argomenti richiamati in aula e iscritti ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento): Proseguimento esame proposta di legge n. 288 'Norme in materia di diritto allo studio'".
Richiesta n. 34 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi Tapparo: "Si richiede l'iscrizione del punto 3) dello.d.g. generale (Argomenti richiamati in aula e iscritti ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento): Proseguimento esame proposta di legge n. 146 'Sistema formativo integrato per il diritto allo studio'".
Richiesta n. 35 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi Tapparo: "Si richiede l'iscrizione del punto 4) dell'o.d.g. generale (Argomenti richiamati in aula e iscritti ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento): Proseguimento esame proposta di legge n. 180 'Interventi per favorire l'esercizio del diritto alla libera scelta educativa'".
Richiesta n. 36 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi Tapparo: "Si richiede l'iscrizione del punto 5) dell'o.d.g. generale (Argomenti richiamati in aula e iscritti ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento): Proseguimento esame proposta di legge n. 184 'Norme per l'attuazione del diritto allo studio'".
Richiesta n. 37 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi Tapparo: "Si richiede l'iscrizione del punto 7) dell'o.d.g. generale (Argomenti richiamati in aula e iscritti ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento): Proseguimento esame proposta di legge n. 340 'Misure urgenti volte a favorire il diritto allo studio nell'anno scolastico 2001/2002'".
La parola al Consigliere Tapparo per l'illustrazione.



TAPPARO Giancarlo

Li illustrerei uno per volta, oppure con un tempo maggiore, perch l'omogeneità sussiste soltanto nelle tre proposte legate al diritto allo studio, mentre gli altri due punti precedenti sono diversi. Quindi se vi una proposta di accorpamento, deve lasciare a chi li illustra il tempo adeguato. Posso anche accettare che più punti omogenei possano avere un'unica illustrazione, ma con un tempo doppio.
Vorrei segnalare, però, che i primi due punti non sono omogenei con il diritto allo studio.



PRESIDENTE

Mi sembrava che fosse stato concordato in questo modo con il Presidente Cota.
Dato che sono ugualmente accorpati, potremmo fare due o tre interventi, tenendoli accorpati in questo modo.
Prevediamo allora un'unica votazione, ma con due interventi illustrativi.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Intervengo per dimostrare alla maggioranza che la nostra è un'opposizione ferma, dura e intransigente, ma qualche volta siamo anche clementi.
Vorrei segnalare che probabilmente questo sarà uno dei provvedimenti che più marcherà e segnerà una differenza e una distanza tra maggioranza e opposizione. Qui c'é un intervento sull'impianto e sul significato del ruolo dell'istruzione che non ha nulla a che vedere con la libertà di scelta. La riduzione del vincolo del reddito a condizionare le famiglie e gli allievi nelle loro scelte lo possiamo ridurre alzando fortemente l'intervento del diritto allo studio.
Sul finanziamento alle famiglie per accedere ad una scuola che potremmo chiamare correttamente ancora privata, ma che con la riforma scolastica introdotta dal centrosinistra vengono ad assumere un carattere diverso, almeno da parte di un settore abbastanza ampio dell'opposizione c'é una netta obiezione, perché si va ad alterare quello che è l'impianto di fondo, che forse è frutto della cultura dell'illuminismo e della rivoluzione francese.
Capisco che il neorevisionismo tenda a rivedere le conquiste dell'illuminismo e della rivoluzione francese, ma qualcuno cerca appunto di non tornare in certi casi all'Ancien Regime e fa, come cerco di fare io una propria battaglia.
Con la realizzazione del Novecento, si è iniziato a considerare l'istruzione come un patrimonio che dev'essere dato dal sistema pubblico evitando delle divisioni e delle segmentazioni interne. Queste divisioni e segmentazioni interne sono oggi tanto più significative per due ragioni: in primo luogo per favorire la coesione della nostra società, perché se c' qualcuno che ha l'opportunità di frequentare altre scuole, evidentemente si possono creare dei meccanismi formativi diversi; in secondo luogo, in una società multiculturale, con rapporti con altre culture sempre più stretti con una forte immigrazione, rischiamo di favorire un meccanismo che, presto o tardi, vede, insieme alle scuole confessionali cattoliche, quelle protestanti, quelle musulmane e altre ancora. Allora, avremo la comunità musulmana che manda i propri figli nella scuola musulmana; e se la famiglia è povera, riceverà i soldi per fare questo tipo di operazione.
Noi, invece, dobbiamo creare un meccanismo che integri e che non elevi barriere, ma che crei una contaminazione forte e significativa. Anche nel sistema economico ci può essere la tentazione che, per coloro che vogliono valorizzare il pensiero unico, ci siano le scuole del sistema economico che vogliono riconoscere questo sistema di valori. Badate che si pu correre un pericolo forte anche in quel senso, perché il pluralismo lo si ritrova nella scuola pubblica, in quella scuola pubblica. Questa libertà di scelta di cui vi riempite la bocca, in fondo è semplicemente un'operazione che spezza la società, mentre potrebbe essere garantita libertà di scelta alzando il plafond di intervento del diritto allo studio a tutti, a quelli che vogliono mandare i figli alla scuola pubblica e a quelli che vogliono mandare i figli nella scuola confessionale.
Noi, in qualche modo, portiamo avanti questa battaglia perché ciò che volete fare è un atto forte. Non credo che ci siano altre leggi che passeranno in questa legislature con un simile carico ideologico e strategico per l'organizzazione di una società; non certamente la modifica della legge urbanistica, non certamente la legge sui sottotetti, non certamente qualsiasi altra legge. Questa segna ideologicamente due percorsi diversi, ed è per questo motivo che dovete ammettere un certo livello di opposizione più dura e più forte. Non potete scandalizzarvi se usiamo tutte le armi. Non voglio arrivare all'estremo.
Il provvedimento passerà, ma spero il più tardi possibile. E' un vostro diritto farlo passare, ma è anche un mio diritto cercare di resistere il più possibile, proprio per evitare...
Scusi, Presidente, non ho capito che accordo abbiamo trovato? Che io parlo...



PRESIDENTE

Se ho capito bene, dovevano esserci due interventi: uno suo e uno del Consigliere Contu di cinque minuti. Se a lei servono dieci minuti accorpiamo anche l'altro e facciamo dieci minuti, dando cinque al Consigliere Contu. Questa era l'intesa.



TAPPARO Giancarlo

Va bene, allora continuo solo per terminare il senso della nostra opposizione, almeno come personalmente la interpreto.
Capisco che la maggioranza abbia il diritto di "far passare" un suo provvedimento, ma l'opposizione ha il diritto, su un provvedimento così carico di valore ideologico, di cercare di spingerne il più avanti possibile l'approvazione. Non ci deve essere scandalo: do per scontato che passerà, però dovete accettare il gioco forte dell'opposizione.
Ho presentato un centinaio di emendamenti tra i quali anche quelli - lo anticipo - di fare entrare in vigore...
Forse il collega non ha capito che illustro tre punti contemporaneamente e ho dieci minuti, altrimenti mi fermo, parlo per cinque minuti e faccio quindici minuti di intervento...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, si tratta di cinque interpellanze che abbiamo raggruppato in quindici minuti suddivisi in questo modo.



TAPPARO Giancarlo

Con questo provvedimento - lo ripeto al Consigliere Cattaneo - fate politicamente, un atto di maggiore carica ideologica in questa legislatura.
Vendete, come libertà di scelta, un'operazione che crea ulteriori divisioni nella nostra società, riduce la coesione sociale, crea barrire. Domani la Comunità mussulmana potrà creare le proprie scuole e orientarne i giovani mussulmani in esse, come magari anche la Comunità scientology. Vi meritate anche questo. Invece di promuovere una "contaminazione" di culture, di religioni e di valori, con questa operazione create steccati, compartimenti stagni e ulteriori divisioni all'interno della società.
questo il motivo per cui mi batto ferocemente: non è contro la scuola confessionale, è contro la vostra logica che, per aiutare un settore della scuola confessionale, scardinate la necessità di un rapporto di solidarietà, di coesione e di contaminazione di culture che con questo provvedimento danneggiate.
E' per questo che, personalmente, cercherò di farlo approvare il più tardi possibile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

La discussione su questi punti - che lei bene ha fatto ad accorpare pone un problema centrale all'aula. Assessore Leo, ha visto che cosa sta uccidendo il suo maxi emendamento? Sta uccidendo sei proposte di legge. Lei sta mortificando la capacità, tanto dell'opposizione quanto della maggioranza, di chiederle, anziché un intervento fazioso che privilegi una parte delle famiglie di questa Regione, di affrontare il problema della legge unica sul diritto allo studio. Qualcuno, per una ragione molto semplice, potrebbe dire che verrà fatto in seguito. Lei, Assessore, non ha osato tanto; come invece è successo nella Regione Friuli Venezia Giulia dove la legge è spudorata e si contraddice: vengono dati i buoni scuola alle famigli meno abbienti.
Sa dov'è il trucco? Che alle famiglie meno abbienti, a cui necessita un sostegno economico, viene imposta la girata sull'assegno direttamente alla scuola privata. Abbia il coraggio di fare questa scelta perché ciò che proponete in Piemonte non è diverso da quello che succede in Friuli Venezia Giulia: espropriate, sui criteri e sulle modalità, il Consiglio regionale della possibilità di incidere nelle scelte.
C'é da aspettarsi di tutto: una "furbata" com'è successo nel Friuli Venezia Giulia; una "furbata" come nella Regione Puglia dove, in barba all'articolo 33 della Costituzione, i contributi vengono erogati direttamente alle scuole private per favorire la frequenza e l'iscrizione delle famiglie meno abbienti.
Questa mattina, durante una chiacchierata con un rappresentante della scuola salesiana, ho riconosciuto - anche per esperienza professionale che nel campo della formazione quella scuola ha raggiunto punti di eccellenza. Proprio per questa condizione, e per evitare ciò che è già stato bene esplicitato dal Consigliere Tapparo, è improprio richiedere aiuti e contributi allo Stato. Il rischio è che la distruzione della scuola pubblica, intesa come scuola di tutti, passi attraverso il favoreggiamento di una miriade di scuole confessionali di ogni credo che potrebbero pullulare ed espandersi come elemento che disintegra l'integrazione culturale e religiosa.
Questa è la vera preoccupazione, altrimenti non faremmo oggi questa battaglia d'aula.
Forse sono queste sedute consiliari che restituiscono dignità all'aula perché oggi, ad armi pari, si affronta a viso aperto un problema in cui la maggioranza - e di questo va dato atto - presente in aula interviene nel dibattito. Questo è un dato di grande civiltà istituzionale.
Oggi stiamo affrontando una battaglia nella quale si confrontano posizioni e il cui scontro - su questo dobbiamo essere garanti tutti - è supportato da una legge che espropria il Consiglio regionale di una sua prerogativa: interloquire minoranze con la maggioranza per definire il contenuto regolamentare della legge.
Questo è un campanello d'allarme per tutti, soprattutto per la maggioranza che domani potrebbe trovarsi ad essere minoranza e ad invocare un diritto di partecipazione democratico alla costruzione delle leggi.



PRESIDENTE

Effettivamente tutto il dibattito condotto fino ad ora è stato di merito sia nelle esposizioni che nelle risposte da parte dei Consiglieri che hanno altre opinioni.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Brigandì, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BRIGANDI' Matteo

Penso che non si possa non dare una risposta all'abile ed intelligente intervento del Consigliere Tapparo. Abile e intelligente intervento perch ci spiega i pericoli di una eventuale scuola islamica. Voglio dire: da che parte stiamo? E' evidente che nessuno della maggioranza intende fare della legge in esame, una legge che serva a tutelare un certo tipo di scuola confessionale, contro un altro tipo di scuola confessionale, o contro un tipo di scuola non confessionale, generalizzata. Il principio è un principio diverso, ed è quello che non necessariamente la scuola pubblica sia il "verbo". Ognuno ha il sacrosanto diritto costituzionale di educare i figli come meglio ritiene opportuno e quindi ben venga la scuola islamica ben venga il soggetto regolare islamico che lavora, che manda suo figlio nella scuola islamica (purché il tutto sia all'interno delle leggi dello Stato). Ben venga che ognuno mandi i propri figli dove meglio ritenga opportuno e non sia obbligato e vincolato da una forma esclusivamente pubblica, che è chiaro ha sollevato un'esigenza recepita come programma da una maggioranza che ha vinto le elezioni. La maggioranza ha vinto su questo programma, e quindi deve fare questo lavoro.
E' chiaro che l'esigenza nasce da una inadeguatezza della scuola pubblica, o di una visualizzazione di un tipo di educazione di scuola pubblica che non è coerente con l'universo modo di pensare. Tanto per capirci. Si discute sull'art. 18 ma non perché la legge sia sbagliata come criterio generale, ma perché a parere di molti, compreso il mio, è applicata male da coloro che hanno il dovere di applicarla. Si discute sulla scuola non perché ci siano dei criteri generali, probabilmente a parere di molti, compreso il mio, ma perché non è coerente con quello che si vorrebbe dare ai propri figli. Per cui noi non cadiamo nel tranello dell'attenzione che avete per la scuola islamica, ben vengano le scuole islamiche se gestite da islamici regolari, che lavorano e che predicano un islamismo in coerenza con le leggi dello Stato. Questa è la prima questione.
La seconda questione. Voglio segnalare una piccola ipocrisia Consigliere Tapparo: non siamo alla Camera dove vigono regolamenti fissi e seri fatti da Luciano Violante, quindi regolamenti che danno una produzione certa. Siamo di fronte ad un provvedimento che viene esaminato in un Consiglio regionale che, sappiamo tutti, può essere bloccato. Non ci può essere un interesse a che passi dopo: il provvedimento passa o non possa e non può che passare, certo, dopo una discussione approfondita dove le minoranze devono dire quello che vogliono, ma certamente con il consenso tacito delle minoranze che potrebbero prolungare questo discorso all'infinito.
Ecco perché mi lamento. Mi lamento perché ben vengano 20 giorni di discussione in cui si dice tutto quello che c'é da dire, ma un ostruzionismo becero che non serve a nulla perché può essere portato all'infinito, è una perdita di tempo per tutti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Galasso; ne ha facoltà.



GALASSO Ennio Lucio

Rilevo in tutti gli interventi da quelli più finemente espliciti del Consigliere Chiezzi a quelli più ruvidi del Consigliere Contu, che vi è una incomprensione di fondo. Non si comprende che mantenere l'impegno elettoralmente assunto, è una categoria della democrazia. La scelta di insistere in questo momento, o meglio, da lungo tempo, non è strumentalmente elettorale perché è lontano dalle elezioni, ma è la conseguenza di un patto con gli elettori. Rispettarlo significa porci nell'alveo della democrazia e della esaltazione istituzionale.
Venendo all'ipotesi di girata della legge del Friuli cui faceva riferimento il Consigliere Contu, debbo osservare, dando per buona la circostanza che riferiva il Consigliere, che costituisce un controllo preventivo nell'interesse pubblico, quindi la garanzia della giusta destinazione dell'erogazione. Invocare la mancanza di interlocuzione su questo disegno di legge da parte di una parte dell'opposizione, mi pare un'audacia assolutamente insostenibile per le vicissitudini che sono state laboriose e lunghe. Vi è stata una continua disponibilità da parte della Giunta e della maggioranza. Si ha avuto, in più, un ritorno in Commissione quindi mi pare che riproporre questo tema non possa che avere fini ostruzionistici.



PRESIDENTE

Facciamo una votazione unica sulle richieste accorpate? La parola al Consigliere Tapparo



TAPPARO Giancarlo

Chiedo al Presidente se fosse possibile fare una votazione per volta perché su alcune richieste mi asterrei, su altre non partecipo alla votazioni e su altre ancora voto contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 33.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 34.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 35.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 36.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 37.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

TAPPARO Giancarlo (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ci sono sei Assessori e sette voti da parte del Governo!



CHIEZZI Giuseppe

Contestiamo l'esito della votazione! Chiediamo di ripetere la votazione sulle richieste n. 35 e n. 37.



PRESIDENTE

La votazione è annullata. Ripetiamo la votazione sulle richieste n. 35 e n. 37.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 35.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 37.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 38 presentata dai Consiglieri Placido, Manica, Ronzani Marcenaro, Riba, Muliere, Riggio, Suino: "Si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.: Discussione sulla ricaduta nella regione Piemonte della recente legge di riforma delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, attuata dal Governo nazionale".
Richiesta n. 39 presentata dai Consiglieri Placido, Manica, Ronzani Marcenaro, Riba, Muliere, Riggio, Suino: "Si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.: Discussione sulla ricaduta nella regione Piemonte della recente legge di riforma delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, con particolare riferimento alla riduzione prevista di personale docente e non, attuata dal Governo nazionale".
La parola alla Consigliera Manica per l'illustrazione.



MANICA Giuliana

Abbiamo presentato la richiesta di inserimento di questo punto perch abbiamo, in questo momento, una forte preoccupazione. In questo Consiglio regionale stiamo discutendo di queste problematiche relative al diritto allo studio, in particolare sulla proposta, se così possiamo chiamare per velocizzare il nostro dibattito, del buono scuola, da un certo periodo di tempo. Quando abbiamo cominciato a discuterne (mi riferisco, in particolare, agli anni precedenti) eravamo in un contesto nazionale parzialmente diverso. Parlavamo di questa proposta in un contesto in cui erano appena avvenute, per effetto del Governo precedente, alcune riforme che riguardavano la scuola; era stata introdotta anche la legge n. 62 relativa alle norme per la parità scolastica e le disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione, e si era realizzata, da parte del Governo nazionale, un certo tipo di politica nei confronti dell'istruzione e un certo tipo di politica anche dal punto di vista dei contributi e delle erogazioni finanziarie in direzione del diritto allo studio e dell'istituzione relativa alla pubblica istruzione nel nostro Paese. Quello era il contesto in cui abbiamo cominciato a discutere di questa proposta.
Già in quel contesto ritenevamo particolarmente preoccupante una discussione che separasse l'ordine di intervento e che si rivolgesse esclusivamente ad un certo tipo di scuole e che quindi snaturasse le stesse caratteristiche che aveva avuto la legge del 10 marzo 2000 n. 62 in ordine appunto alle norme per la parità scolastica, in ordine ai criteri e ai requisiti che venivano indicati per individuare le scuole paritarie e in ordine all'intervento finanziario che si realizzava attraverso borse di studio e contributi in questa direzione.
Già ci sembrava che quella proposta non stesse dentro questo alveo e quindi non si rivolgesse nello stesso modo alle scuole statali e alle scuole paritarie, così come veniva affermato. Ma non solo. Questo, dicevo avveniva in un contesto di erogazione finanziaria al complesso del sistema di istruzione pubblica di ordine diverso.
Ci ritroviamo in questa sede a ridiscutere per effetto delle decisioni e delle misure assunte da questo Governo, ma anche per un ordine di decisioni e di dibattito realizzato dal Ministro Moratti. Alcune sono decisioni già assunte, altre, molto significative, stanno nel contesto della legge finanziaria nazionale. Da un'attenta lettura della legge finanziaria nazionale abbiamo tutta l'entità dell'ordine di riduzione di stanziamenti per quanto riguarda l'istruzione nel nostro Paese, che è elemento di una certa rilevanza.
Ci troviamo sempre in un contesto regionale, quello invece della legge n. 49 del 29 aprile 1985 sul diritto allo studio, che, rispetto alle modalità per l'esercizio delle funzioni di assistenza scolastica attribuite ai Comuni, continua ad avere un ordine di stanziamento che non ha una progressione significativa in questa direzione, ma che è inchiodato agli stanziamenti dei primi momenti dell'attuazione della legge e non ha trovato una rivalutazione finanziaria degli stanziamenti stessi che ad oggi sono assolutamente insufficienti.
Se collochiamo tutta la discussione nel contesto della normativa nazionale, delle scelte dell'ultima Finanziaria, delle decisioni assunte dal Ministro Moratti e poi ratificate (alcune assunte dal Consiglio dei Ministri e altre ratificate dal Parlamento) e allo stato di attuazione di stanziamento alla legge n. 49, capiamo che la situazione è di ordine estremamente preoccupante.
Per questa ragione abbiamo chiesto di inserire all'o.d.g. una discussione sull'attuale contesto, sullo stato di finanziamento delle scuole pubbliche e sulle attuali misure di Governo. Se guardiamo questa vicenda contestualizzata rispetto alla fase e alle decisioni, il provvedimento che andiamo ad assumere potrebbe essere molto diverso. Un ordine di discussione come questo consentirebbe di assumere una scelta più equilibrata. L'inserimento di questo punto non è una richiesta di ordine strumentale, ma è una richiesta motivata dalla diversa situazione nella quale ci troviamo e che, pure avendo noi opinioni diverse rispetto all'azione del Governo, dal punto di vista federalista e regionalista sia l'Assessore Leo sia la Giunta regionale del Piemonte sia le Regioni (così come hanno fatto i Comuni e gli istituti scolastici) sono costretti a riconoscere che la riduzione, in questa direzione, è stata effettiva. Sul punto vi è stata (quindi non solo sulle riduzioni della spesa sanitaria) una vera e propria presa di posizione delle Regioni.
Per questa ragione, chiediamo di contestualizzarlo nell'ambito di quelle misure.



PRESIDENTE

Considererei accorpate le due iscrizioni con contenuto analogo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Ci dichiariamo contrari ad entrambe.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulle richieste n. 38 e n. 39.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 40 presentata dai Consiglieri Contu, Moriconi: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Comunicazioni sulla crisi della Ditta Trust srl (ex Weber) di Asti'".
Richiesta n. 41 presentata dai Consiglieri Contu, Moriconi: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'odierno o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Comunicazioni sul ricollocamento dei lavoratori della Ficomirrors'".
Richiesta n. 42 presentata dai Consiglieri Contu, Moriconi: "Si richiede l'iscrizione al punto 4 dell'odierno ordine del giorno del Consiglio regionale il seguente punto: 'Comunicazioni sulla situazione dell'Elba di Leinì'": Il Consigliere Chiezzi aggiunge la sua firma alle richieste n. 40, n.
41 e n. 42 e le illustra.



CHIEZZI Giuseppe

Parlare di problemi di lavoro, di chi lo sta perdendo e chi rischia di perderlo, dovrebbe essere una delle priorità di questo Consiglio regionale e invece, per merito della maggioranza, continua a occuparsi di come distribuire, in modo ingiusto ed ineguale, i soldi dei contribuenti a vantaggio di scelte ideologiche e confessionali. Sono scelte pericolose.
Condivido chi pensa che questa società abbia bisogno di una politica di coesione e non di divisione. In merito a ciò pongo, alla mia attenzione e all'aula, un intervento esemplare sul tema: coesione o divisione nella nostra società.
L'intervento dell'Assessore Brigandì - che spero non sia passato inosservato - lo ritengo chiarificatore dei profondi guasti e del grosso pericolo che l'utilizzo dei soldi dei contribuenti, a favore di una parte ideologicamente chiusa della società, potrebbe generare.
Avete ascoltato l'intervento dell'Assessore? A fronte del ragionamento del Consigliere Tapparo, nel quale si paventava che andando di questo passo (finanziando questa ideologica, questa confessione, poi quest'altra ideologia, e quest'altra confessione) alla fine si finanzia tutto: si pu finanziare la scuola cattolica, la scuola scientology, la scuola islamica e via dicendo.
Il collega Tapparo si è dimenticato - ma lo farò io - di ricordare che purtroppo questo comportamento ha già visto la luce, con una maggioranza straboccante, in questo Consiglio regionale. In quest'aula è stato già approvato un provvedimento unicamente mirato ad intervenire a favore delle confessioni religiose. Provvedimento sbagliato, ma è stato approvato con amplissima maggioranza.
Andando avanti di questo passo si giungerebbe a finanziare scuole di ogni ordine ideologico e confessionale. Immediatamente, l'Assessore Brigandì, entusiasta, si è alzato in piedi e ha chiesto la parola (mi sembra che non era fosse ancora intervenuto) dicendo: "Sì, viva le scuole islamiche".



CHIEZZI Giuseppe

BRIGANDI' Matteo (fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Questo io non l'ho detto. Ho detto una cosa diversa.



CHIEZZI Giuseppe

No, adesso spiego. Non ha detto "Viva le scuole islamiche" l'interpretazione sintetica è nel senso che l'Assessore Brigandì non si è preoccupato di una situazione nella quale si possa finanziare la scuola islamica, anzi, ha detto: "Certo, si potrà giungere anche a quello e perch no". Perché no. Ognuno si faccia la sua scuola. Al limite si è giocato ad invertire una convenzione e lo stesso Brigandì ha affermato: "Va bene, si potrà anche finanziare una scuola islamica".
Questo elemento, secondo me, denuncia con chiarezza a quale tipo di società possiamo arrivare con una concezione dell'utilizzo del denaro pubblico di questo tipo. Sappiamo bene che la parte politica che esprime un Consigliere, come il Consigliere Brigandì, è una parte politica che, con le scuole islamica, non vuole avere nulla a che vedere e spartire. Una parte politica che vede di buon occhio non una forma di utilizzo della fiscalità pubblica pesa la coesione sociale, ma vede di buon occhio una forma di utilizzo della fiscalità pubblica che segmenti la nostra società in circoli chiusi.
Dal punto di vista del Consigliere Brigandì si può capire questa convenienza perché ci sarà un retropensiero che dice "tanto vinciamo noi saremo segmento più forte e li buttiamo fuori". Vedete il pericolo che c' pericolo che è determinato da una società che qualcuno vuole spezzare in mille luoghi ideologici e confessionali, sperando poi nella battaglia, nel confronto o nella competizione tra luogo e luogo, di fare una certa pulizia. Attenzione Assessore Leo, che questa non è assolutamente la strada da percorrere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Galasso; ne ha facoltà.



GALASSO Ennio Lucio

Dichiaro tutte le richieste non ricevibili perché sono strumentalmente ostruzionistiche, infeconde e umiliano il lavoro dell'assemblea regionale.
Detto questo voglio rispondere alle domande del tipo: si finanzia una ideologia? Si finanza una confessione? No. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo.
Lascio solo questo telegrafico messaggio.
Si finanzia chi ha bisogno e non ha la possibilità di scegliere. Con questa legge si offre la possibilità a chi vuole scegliere offrendogli delle risorse che, evidentemente, non ha. La libertà di scelta vuol dire riconoscere l'esercizio di un diritto e non semplicemente enunciarlo. E' una legge rivolta ai più deboli nella libertà di scelta, lo dobbiamo ripetere, a fini educativi. Così la società si compone, non si spacca e non si divide. Invece con le proposizioni ideologiche che abbiamo appena udito la società resta divisa nelle sue componenti più essenziali.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulle richieste n. 40, n. 41 e n. 42.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 43 presentata dai Consiglieri Placido, Riba, Manica, Suino: "Si richiede l'iscrizione al punto 4) dell'o.d.g. del Consiglio regionale il seguente punto: 'Deliberazione di costituzione di una Commissione speciale di indagine conoscitiva sulle realtà e caratteristiche dell'istruzione privata nella Regione Piemonte'".
La parola alla Consigliera Suino per l'illustrazione.



SUINO Marisa

Questa proposta nasce dalla necessità di proporre alla Giunta e alla maggioranza del Consiglio regionale di fare il punto su tutti i contributi che sono pervenuti alla Regione nel merito dei finanziamenti sulla legge n.
49 e sulla legge n. 62. Fare il punto dei finanziamenti per rispondere ad una prima questione.
Già alcuni Consiglieri avevano evidenziato negli interventi precedenti questo gap che sta capitando alla Regione Piemonte. Noi, di fatto, ci ritroviamo in questi estenuanti Consigli a discutere nel merito di una proposta definita: "Sogno dell'Assessore Leo", di un finanziamento massiccio, corposo rivolto al 5% della popolazione piemontese, a fronte di una non avvenuta riscossione di quanto spetta alla Regione in applicazione della legge n. 49 e della legge n. 62. Ecco perché proponiamo una sorta di sito privilegiato. In questo caso, utilizzando l'articolo 30 del Regolamento, proponiamo una Commissione speciale per fare il punto su tutti questi finanziamenti.
Se è come riteniamo e come le nostre informazioni ci ipotizzano, la Regione non ha riscosso fino ad ora tutti i finanziamenti previsti e riconosciuti dallo Stato, quindi dal Governo nazionale, ne in applicazione della legge n. 49 e nemmeno in applicazione della legge n. 62, in sostanza sul diritto allo studio. La massiccia carenza di finanziamenti dovrebbe essere la prima questione da porre come argomento di comune decisione politica in questa assise e come priorità da porre al Governo nazionale.
Assessore Leo, non c'é nessuna richiesta seria avanzata nei confronti del Governo Berlusconi circa la riscossione di quanto ci è dovuto come Regione Piemonte, ma c'é un dispendio di energie e di costi. Queste sedute costano queste sono energie in tutti i termini per sortire un provvedimento che noi continuiamo a giudicare iniquo. Iniquo perché rivolto ad una parte minoritaria della popolazione, iniquo e sprovveduto perché, con una buona applicazione della legge n. 62 del 2000, si è assolutamente in grado di andare ben oltre quanto previsto dalla vostra proposta. Aggiungo purtroppo, ben oltre, ben sapendo che fu una legge quadro cardine presentata dal Ministro allora in carica. C'è necessità, a questo punto, e ve lo consigliamo fortemente prima di procedere con questa sorta di pregiudiziale che voi stessi imponete a quest'aula con una legge delega. Se poi è vero che verrà presentata con un subemendamento, siamo proprio fuori da ogni regola e da ogni buona norma.
Con questo vostro provvedimento intendete elargire una serie di finanziamenti ad una parte della popolazione - insignificante come numero mentre non vi ponete in alcune modo il problema di predisporre quella che è la legge di applicazione della legge quadro nazionale. Teniamo conto che nel frattempo c'é stata la riforma Moratti, che dovrebbe essere assolutamente confacente con le vostre scelte. Alcune Regioni lo hanno già fatto, altre stanno predisponendo il provvedimento. Il Piemonte non si pone questo obiettivo. Né vi ponete il problema di andare a riscuotere i soldi che devono essere assegnati, quelli che sono stati previsti per la Regione Piemonte ma che finora non sono stati riconosciuti a questa Regione.
Assessore Leo, su queste due questioni si deve porre una priorità.
Allora abbiamo ben ragione di chiedere una Commissione speciale, perch evidentemente avete smarrito il controllo delle finanze per quanto riguarda la scuola. Si avverte dunque la necessità di una Commissione speciale che faccia il punto della situazione. Ecco perché abbiamo proposto questo inserimento di un argomento di merito assolutamente acronistico, perch riguarda una necessità di questi giorni e di queste settimane, e potrebbe essere utile innanzitutto alla Giunta che governa la Regione, e poi all'intero Consiglio. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Suino.
Ha chiesto la parola l'Assessore Brigandì che interviene in qualità di Consigliere.



BRIGANDI' Matteo

Intervengo per esprimere il parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 43.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 44 presentata dai Consiglieri Contu, Chiezzi, Moriconi Tapparo: "Si richiede l'iscrizione del punto 8 dell'ordine del giorno generale (Argomenti richiamati in aula e iscritti ai sensi dell'art. 34, comma 4 del Regolamento): Proposta di legge n. 11 'Istituzione di un marchio etico di certificazione dei prodotti ottenuti senza impiego di lavoro minorile e lavoro nero'".
La parola al Consigliere Tapparo per l'illustrazione.



TAPPARO Giancarlo

Ritengo che questo sia senz'altro un punto interessante ed importante ma con scarsa incidenza da parte della nostra operatività.
Con il passare degli anni, la crescita di questa sensibilità generale nelle Assemblee elettive e nei Parlamenti ha incominciato ad incidere su quello che era lo spregiudicato comportamento di molte multinazionali, che trasferivano i loro stabilimenti nel Sud-est asiatico, in Indonesia o in Malesia, per produrre i loro prodotti.
Pensate alla gloriosa azienda Superga, che aveva ottenuto dal Comune di Torino dei benefici, almeno secondo un autorevole rappresentante della maggioranza in Consiglio comunale. Dice questo autorevole Consigliere: "A suo tempo - due o tre anni fa - con la Superga eravamo riusciti a trovare un punto di equilibrio affinché l'aziende potesse continuare la sua operatività a Torino con degli spazi in materia immobiliare. Ma passati due o tre anni, questa azienda si trasferisce da Torino in altra zona d'Italia". La gloriosa Superga, che aveva radici e storia qui a Torino, la perde anche dopo avere in qualche modo preso in giro le autorità comunali.
un esempio questo, perché la Superga da molti anni - cito questo caso per avere un elemento emblematico - aveva trasferito nel sud-est asiatico la produzione dei prestigiosi prodotti (il marchio Superga è marchio un importante, prestigioso e rilevante). Per quanto concerne l'utilizzo di manodopera a basso costo e di manodopera minorile emblematico è l'incendio avvenuto in una delle grandi città della sud-est asiatico, dove si fabbricavano giocattoli. All'interno di quello stabilimento trovarono morti decine e decine, se non centinaia, di bambini, che lavoravano evidentemente in condizioni irregolari: questo si chiama dumping sociale.
pur vero che la rivoluzione industriale dell'occidente è avvenuta attraverso l'utilizzo della manodopera femminile. Nelle filande inglesi dell'ottocento, ma anche forse in miniera, lavoravano in sostanza i bambini che le madri portavano con loro, e gli facevano fare il turno di lavoro insieme. Quindi la reazione di molti di questi Paesi che oggi utilizzano il dumping sociale è quella di dire che la nostra rivoluzione industriale si sia avviata sfruttando la manodopera minorile. Questo è un elemento che forse varrebbe la pena di essere affrontato. Capisco che nel "mucchio" delle cose che trattiamo possa anche perdersi, ma correi dargli un significato ed esaltarlo in questo scontro di carattere forte ed ideologico.
Quando sento i colleghi che si accalorano nella liberta di scelta, mi viene da ridere. Quella libertà di scelta la diamo a chi é oppresso da una condizione di reddito bassa: la diamo a tutti innalzando il contributo del diritto allo studio. Poi, però, non finanziamo invece scuole pseudo private, con quello che la configurazione della legge nazionale gli viene a dare, che non le configura come scuole private. Noi li liberiamo dal condizionamento del reddito innalzando l'intervento del diritto allo studio per tutti e non solo per quelli che vogliono frequentare una scuola confessionale o una scuola gestita da interessi economici.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Alzare il contributo, significa soltanto rispondere ad un'esigenza di bisogno, sacrosanta, è vero. Ma noi poniamo il problema sotto un duplice profilo: il bisogno e la libertà di scelta. Sono due valori che rispettiamo, che si esaltano e che, essendo complementari, non è possibile distaccare.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 44.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 45 presentata dai Consiglieri Papandrea, Contu, Chiezzi Moriconi: "Si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.: 'Comunicazioni sullo stato dei lavori relativamente alle infrastrutture per le Olimpiadi Invernali del 2006'".
Richiesta n. 46 presentata dai Consiglieri Papandrea, Contu, Chiezzi Moriconi: "Si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'ordine del giorno: 'Comunicazioni sulle ricadute ambientali determinate dai lavori per le Olimpiadi Invernali del 2006'".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi per l'illustrazione.



CHIEZZI Giuseppe

Il problema riguardante le Olimpiadi, dal punto di vista dell'utilità e dei benefici attesi da questi "giganteschi" investimenti che inondano la nostra Regione, è un tema ancora del tutto aperto, dal punto di vista della certezza dei risultati. Al di là dei problemi inerenti i tempi di realizzazione di questa o quella struttura o infrastruttura, rimane aperto il beneficio che saremmo in grado di indurre per i piemontesi, per la nostra economia e per l'assetto dei servizi sociali e dei beni.
quindi, molto più urgente discutere questo argomento, di quanto invece siamo costretti a fare, da questa maggioranza, che ha intrapreso una strada sui buoni scuola di nuovo perdente. Ad ogni votazione pare che diminuisca il numero dei Consiglieri di maggioranza presenti in aula; il Capogruppo di maggioranza relativa fatica sempre di più a tenere i colleghi di maggioranza in aula, scorazzando di qua e di là acciuffandoli per il colletto della giacca e si vede qualche mano lesta che vota al posto del vicino che non c'é. Insomma, torniamo alle solite (vedo un Consigliere di maggioranza che ha già fatto le valige e se ne va). Per 35/40 minuti avete resistito; adesso, pur essendo convinti, come nei mesi scorsi, di questo disegno di legge, dimostrate poca volontà di "portarlo a casa". Una maggioranza di quaranta Consiglieri porta a casa tutto quello che vuole e quello in cui crede; porta a casa di meno quello in cui non crede, tanto più se si tratta di un provvedimento profondamente ingiusto, iniquo e - mi permetta Consigliere Galasso - anche sbagliato dal punto di vista dell'impianto di una società.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi del Consigliere Galasso e ora mi permetto di commentarli brevemente. La prima volta, facendo parte di una maggioranza, occorre dire certe cose - e va beh, lasciamogliele dire ma poi c'è una seconda volta, una terza volta e via dicendo (non vorrei che si infervorasse un po' troppo, Consigliere Galasso). Non credo che un punto di vista, molto lontano dal mio ma riferibile alla sua formazione politica possa travalicare ogni ragionamento razionale pensando, impunemente, di affermare che ormai la società è costituita da individui atomizzati con i loro "bisogni".
C'è un bisogno. Il bisogno è giusto, ma un conto è considerare i bisogni atomizzati, un conto è decidere come spendere i soldi dei contribuenti. Si possono anche spendere per bisogni relativi e atomizzati ma addirittura tessere, ideologicamente, che le strutture e le scelte dello stato debbano essere riferiti a scelte individuali su bisogni individuali il passo è ancora molto lungo. Siamo nella separazione tra Stato e confessione. In questi cinquant'anni, nel nostro Stato repubblicano abbiamo fatto, con impegni sociali molto forti, grandi passi in avanti che hanno creato una larga coesione sociale. Sicuramente non è perfetta, ma in questo modo abbiamo inserito, nella nostra società, un sistema scolastico con finalità comuni per moltissimi versi. Questo non può essere scardinato dal ragionamento del Consigliere Galasso sul fatto che una famiglia, per il proprio bambino, vuole scegliere una certa scuola. È un bisogno e una scelta che rispettiamo, ma non si tratta di discutere se la scelta è buona o no, se è legittima o meno; stiamo discutendo se sostenere quella scelta a danno della scuola pubblica. È questo il problema: la scuola pubblica è pluralista. Si potrebbe dire: "Ma la scelta è giusta, il bisogno..." invece no, dobbiamo discutiamo se le risorse vanno impegnate per qualificare una scuola per tutti, in cui dentro possano convivere tutte le idee, tutte le culture, tutte le finalità e le opzioni religione confrontandosi. Lì dobbiamo spendere tutti i soldi dei contribuenti lasciando la libertà a chiunque di fondare scuole, di gestirle a di iscrivere i propri figli.
Sono un po' stupito di un ragionamento che si ferma prima; occorre confrontarci per capire se vale la pena stornare questi fondi a favore di pochi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Galasso.
Ne ha facoltà.



GALASSO Ennio Lucio

Esprimo gratitudine al Consigliere Chiezzi per l'attenzione che dedica al problema, ma dico subito che non mi infervoro per la semplice ragione che sto trasmettendo meri telegrammi sui problemi o, meglio, sto indicando soltanto l'indice dei problemi, ma perché dovendo ancora indugiare sul punto, non voglio contribuire a fare ostruzionismo in combutta con l'opposizione. Voglio anche precisare che per visione culturale e politica non immagino una società atomizzata, ne individualistica anzi, quello che ho detto fino ad ora, milita a favore dei corpi sociali. La famiglia non è un accidente, la famiglia è una cellula fondamentale della società.
Immaginare i bisogni della famiglia non è un fatto ideolologico è un atteggiamento di concretezza che volge l'attenzione ai problemi concreti veri, che è l'atteggiamento di una destra seria, di una destra, questo sì sotto un profilo ideologico coglie il "senso", ma non nel senso di ideologia come camicia di forza che ci porta lontano dai problemi, ci fa innamorare di tesi astratti che nulla hanno a che vedere con la famiglia con i buoni scuola, con i bisogni e quindi con la libertà di scelta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulle richieste n. 45 e n. 46 Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Metto all'attenzione dell'aula un aspetto anche per controbilanciare il fatto che insieme al Consigliere Marengo e al Consigliere Cantore siamo riusciti a portare 50 mila persone in piazza domenica per festeggiare il grande Torino, quindi stasera c'é una partita della Juve, uno dei motivi per cui è stato richiesta la fine dei lavori alle ore 19.00. Riteniamo di valutare se far fare adesso all'Assessore Ferrero la comunicazione sul terremoto, che era stata richiesta, o se ultimare i lavori alle 19,00, come previsto, e prevedere la comunicazione in apertura di seduta domani mattina. Riteniamo, da una valutazione consiliare inter-partitica e bipartisan che mi sono permesso di fare, grande difficoltà mantenere il numero legale.
Poiché so che l'Assessore Ferrero domani mattina non sarà presente bisogna prevedere di fare adesso la comunicazione sul terremoto, se il Presidente ritiene di proporre all'aula e se l'aula acconsente e condivide.
Propongo di fare la comunicazione subito oppure giovedì mattina in apertura di seduta.



PRESIDENTE

Se non ci sono obiezioni possiamo aprire la discussione adesso, ma ho l'impressione che un'ora non sia sufficiente considerato che ci sono degli ordini del giorno.
La proposta del Consigliere Cattaneo è di fare subito la comunicazione nell'ambito di un'ora, oppure giovedì mattina. Infatti penso che discutere adesso in mezz'ora dell'evento sismico sia un po' poco.
Confermo che giovedì mattina, in apertura dei lavori, discuteremo dell'evento sismico e adesso proseguiamo fino alla presenza del numero legale, quindi la seduta delle ore 19.00 è sconvocata.
La parola al Consigliere Cattaneo



CATTANEO Valerio

Mi chiedevano i Consiglieri se era possibile interrompere i lavori alle 18.30 in modo da poter riprendere in orario domani mattina.



PRESIDENTE

Se questo serve per essere puntuali domani mattina, allora va bene.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Proseguimento esame disegno di legge n. 252 "Modifiche ed integrazioni ala legge regionale 29 aprile 1985, n. 49 (Diritto allo studio - Modalità per l'esercizio delle funzioni di assistenza scolastica attribuite ai Comuni a norma dell'articolo 45 del DPR 24 luglio 1977, n. 616 ed attuazione di progetti regionali)" (seguito)


PRESIDENTE

Richiesta n. 47 presentata dai Consiglieri Placido, Riba, Manica: "Si richiede l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.: 'Deliberazione di costituzione di una Commissione speciale di indagine conoscitiva sulla ricaduta nella Regione Piemonte della recente legge di riforma delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale, attuata dal governo nazionale'".
Ha chiesto parola la consigliere Placido, per l'illustrazione.
Ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Non so se la sospensione sia dovuta all'azione dell'opposizione all'imminente partita, ai postumi del terremoto, o al corona virus. Mi far promotore di una raccolta di firme, anche con i Consiglieri della maggioranza, affinché si trovi un'altra sistemazione. Questa sala non fa bene alla salute, non solo dei Consiglieri, ma anche di coloro che ci devono stare in particolare in queste giornate lunghe; pare addirittura che favorisca la diffusione di epidemie contagiose.
Tornando all'argomento in discussione, il Consigliere Cattaneo in diversi interventi ha detto: "Noi siamo pronti. Siamo pronti ad intervenire sulla legge n. 49, siamo pronti ad intervenire sulla legge n. 62, siamo pronti...". Collega Cattaneo, potevate già farlo e non lo avete fatto. Ma ritorneremo sulla questione.
Per quanto riguarda la legge n. 49, con i fondi stanziati dalla Giunta regionale, alla scuola materna spetta un importo pro-capite di euro 11.65.
Chi è stato Sindaco sa cosa vuol dire scuola materna: 11.65 euro. Scuola elementare: pro-capite 2.08 euro. Scuole medie inferiori: 18.55 euro.
Scuole medie superiori: 6.85 euro. Istituti professionali: 14.10 euro.
Mensa: 8.18 euro. Per le 150 ci sono cifre più importanti, perché sono in pochi ad usufruirne.
Non si tratta di cifre buttate, perché esiste una percentuale rigida di destinazione delle risorse. A nostro giudizio, la legge n. 49 sarebbe da riformare e ritengo che l'opposizione possa essere in grado di dare un segnale evidente.
Consigliere Cattaneo, se volevate dare un segnale, avete avuto occasione durante il bilancio: avevamo presentato degli emendamenti precisi in materia.
Se si esamina la legge n. 62, è peggio che andare di notte! Questo è per rispondere anche alla questione dell'ostruzionismo: ma quale ostruzionismo! Ma dov'è! L'ostruzionismo, se mai ci sarà, è un'altra cosa.
Perché non avete rifinanziato la legge n. 49 quando vi è stata l'occasione per poterlo fare? Oggettivamente, come si può andare a spiegare ai genitori dei figli che frequentano le scuole pubbliche, ma anche quelle paritarie, che per gli scolaretti ci sono pro-capite 2.08 euro? E si pensa di assegnare 18 milioni di euro diviso circa 20.000 allievi? Non c'è bisogno neanche della calcolatrice! Su questa cifra vi invito a riflettere, perché quando snoccioleremo gli altri dati sulla legge n. 62, mi auguro che torni il Capogruppo di Alleanza Nazionale esponente della destra sociale, perché voglio capire come andrete a spiegare ai vostri elettori quei dati.
Avremo occasione di riprendere l'argomento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Caro collega Placido, dove sta l'ostruzionismo? Anzitutto sta in questi quattro centimetri di fogli formato A4 di richieste, di cui quaranta sottoscritte anche da lei e dal suo Presidente di Gruppo. Questo è un esempio di ostruzionismo.
Riconosco una cosa ai Democratici di Sinistra: mentre altri colleghi chiedono di inserire dei punti che non c'entrano nulla con l'argomento in discussione, le richieste di inserimenti dei quaranta nuovi punti firmati dalla Presidente Manica e dai colleghi del DS puntualmente ripropongono di porre all'attenzione dell'aula degli argomenti inerenti al disegno di legge n. 252, dalla legge n. 49, alla legge n. 62 ad altre situazioni.
Non esprimo voti né giudizi, ma riconosco un'altra serietà e un altro stile in un ostruzionismo più garbato e più qualificato. È pur vero che si tratta sempre di ostruzionismo, perché comunque il collega Marcenaro non mi ha convinto quando ha detto che è l'unico modo per poter parlare, anche se riconosco che è una delle modalità. Comunque poco importa, perché a fronte dei quaranta inserimenti ne abbiamo altri 150 o 160 di altri Gruppi quindi certamente non è questo il punto.
Il collega Placido, nel proprio intervento, ha sollevato alcune riflessioni di merito sulle quali vorrei puntualmente rispondere o quantomeno ribattere. Questa non è una legge a sostegno della scuola, come si diceva poc'anzi, che si propone semplicemente di dare un contributo tout-court all'allievo. Ci assumiamo la piena responsabilità di questa legge e l'abbiamo proposta agli elettori, sapendo che ci sono anche delle forze di centrosinistra che condividono tra l'altro questa finalità, per poter dare la possibilità alle famiglie di scegliere liberamente, anche quando non hanno la possibilità economica, un percorso non alternativo al percorso formativo della scuola statale, ma un percorso diverso. Perché a fronte di alcune esperienze, ideali, convincimenti o quant'altro, scelgono ad esempio di mandare alla scuola cattolica il proprio figlio. Anche quelle famiglie che non hanno un reddito sufficiente per fare questa scelta dovranno in futuro poterlo fare grazie a questa legge sui buoni scuola. È una risposta alle famiglie e in quella scala di priorità che dicevo prima offre loro la possibilità di una scelta libera del percorso educativo.
Sulla legge n 49 e sulla legge n. 62 certamente ci sono state delle proposte in occasione della finanziaria e del bilancio 2003 da parte dell'opposizione e da parte dei DS. Noi rinnoviamo la disponibilità a riesaminare la questione dell'edilizia scolastica, sulla quale peraltro la Giunta porterà delle risposte importanti in sede di assestamento, o la questione della distribuzione delle risorse in materia di diritto allo studio e quant'altro. Se l'opposizione avesse una posizione quantomeno compatibile, offrendo la possibilità di interloquire nel merito, potrebbe esserci un simile ragionamento. Ma così non è, perché sappiamo che l'opposizione ha le proprie divisioni, legittime e importanti in termini di dialettica del dibattito politico, ma che non permettono, di fatto, di arrivare ad un testo unificato sui due ambiti.
Però siamo certamente disposti, successivamente alla votazione del disegno di legge n. 252 (legge sul buono scuola), a confrontarci su questo, come ho poc'anzi ribadito all'aula.
Credo, tuttavia, che un po' di volontà ostruzionistica ci sia, almeno dagli interventi che ho ascoltato, anche se non ritengo spetti a noi esprimere giudizi sul comportamento dell'opposizione o l'opposizione giudicare, a sua volta, il comportamento della maggioranza, come fa il Consigliere Chiezzi. Dobbiamo affrontare e proseguire con serenità il dibattito anche nella giornata di domani e nelle altre giornate convocate.
Mi auguro Presidente, che si possa arrivare, nel merito, a migliorare la situazione attuale. Quest'aula ha bloccato situazioni che sembravano facili e ne ha sbloccate altre più complesse e più difficili.
Riconosciamo, oltre alla maggioranza, anche al Gruppo dei Popolari, a La Margherita e ai Radicali, la volontà di arrivare all'approvazione della legge, anche con le eventuali modifiche apportate dal Consiglio.
Da parte nostra c'è l'impegno, con piena e sincera disponibilità, a verificare anche un'eventuale modifica della legge n. 49 e a confrontarci sull'applicazione della legge n. 62. L'obiettivo fermo della Casa delle Libertà è arrivare, alla fine di questa sessione, all'approvazione della legge sui buoni scuola, ottemperando, non una marchetta, non una promessa, non un regalo a qualcuno, ma un preciso e specificato impegno che è stato, all'onor del mondo, detto, spiegato e comunicato a tutti i piemontesi che in maggioranza, com'è noto, ci hanno premiato alle elezioni dell'aprile 2000. A loro, e a tutte le famiglie piemontesi che vogliono potenzialmente, mandare in una scuola alternativa alla scuola statale i propri figli, dobbiamo dare questa risposta. Qui non si vuole dare pochi soldi a poche persone e non darli alla scuola statale e a chi la frequenta, perché è utile ricordare - ed è giusto che sia così - che ogni studente nella scuola statale costa, in termine di tassazione, dai 10 ai 12 milioni all'anno, a fronte di quella media di 7/8 milioni all'anno che costa uno studente in una scuola non statale. Una differenza: i 10 o 12 milioni li pagano, giustamente (ed è doveroso che così sia) tutti gli italiani per ogni singolo studente, mentre la scelta che viene fatta dalla famiglia, la paga la famiglia dello studente che frequenta la scuola non statale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 47.
Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.30)



< torna indietro