Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.336 del 17/04/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 10.55)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

La seduta è aperta.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Bussola, Caracciolo D'Ambrosio, Ferrero, Ghigo, Godio, Leo, Marcenaro e Pichetto Fratin.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà.



TAPPARO Giancarlo

Visto che il pomeriggio si sta configurando in un modo un po' incerto volevo chiedere se era possibile brevemente, prima di passare alla votazione, affrontare il punto 9) all'o.d.g. che potrebbe essere affrontato in tempi abbastanza rapidi. Questo per evitare il rischio di essere trattato nell'effervescenza dell'attività a recupero della fase di stanca precedente.



PRESIDENTE

Sono anch'io realista, nel senso che non abbiamo molte ore a disposizione, e c'è un clima un po' prevacanziero. Io non ho difficoltà, se l'Aula acconsente, a trattare il punto 9), e sul quale so esserci una convergenza.
Chiedo all'Aula se è possibile trattare il punto 9) e il punto 8) che riguarda l'ordine del giorno sulle Olimpiadi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo per chiedere un chiarimento. Il Consiglio, oggi pomeriggio è stato convocato per le ore 15. Insieme ad alcuni colleghi siamo rimasti in aula dalle ore 15 alle ore 16, senza che nessuna comunicazione ufficiale venisse data ai presenti circa il mancato inizio della riunione.
Alle ore 16 lei, Presidente, si presenta, apre la seduta e non ci dice alcunché. La pregherei di dirci qualcosa su questa ora, in assenza di qualsiasi tipo d'informazione. Grazie.



PRESIDENTE

E' vero, di solito vengono date delle comunicazioni, mentre oggi non è stato fatto. Erano convocate la seduta della Commissione Statuto e una riunione dell'Ufficio di Presidenza. Queste riunioni sono terminate con qualche minuto di ritardo e c'è stato un ritardo nei lavori dell'Aula. Ci in base al principio secondo il quale non si possono riunire, con l'attuale Regolamento, l'Aula e le Commissioni o altri organismi contemporaneamente.
I colleghi non erano a fare altro, ma stavano lavorando come Consiglieri regionali. Mi rendo conto che c'è stato un disguido e me ne scuso.
Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Volevo semplicemente sottolineare che abbiamo iniziato l'esame di un testo di legge ed è giusto proseguire il lavoro che abbiamo impostato in maniera seria, tra l'altro dialogando su posizioni diverse con l'opposizione e con chi sta presentando degli emendamenti. Tutto questo nel rispetto reciproco.
Non vedo dunque il motivo per cui dobbiamo cambiare argomento, anche perché il clima prevacanziero non dipende dall'argomento, ma rimane. Se andassimo con ordine, eviteremmo di accatastare argomento su argomento.
Questa è la mia opinione; poi, Presidente, lei decida in tutta libertà.



PRESIDENTE

Se non c'è il consenso dell'Aula, seguo l'o.d.g. Ho cercato di verificare le condizioni per un'eventuale trattazione del punto. Se non ci sono le condizioni, mi attengo all'o.d.g. e proseguo cercando di procedere il meglio possibile.
Ha chiesto ancora la parola il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Presidente, non vorrei dare un contributo negativo, ma se il Consigliere Tapparo, che ha seguito il punto 9) all'o.d.g., garantisce che c'è unanimità di consensi, sono ben disponibile. Però ci deve essere un ragionamento che vada in questa direzione, altrimenti non ha senso cambiare strada.



PRESIDENTE

Sono d'accordo. Era un po' questo lo spirito, nel senso che è prefigurato un ritorno in Commissione del provvedimento.


Argomento: Opere idrauliche ed acquedotti - Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame ordini del giorno n. 693 "Gestione servizi idrici ATO3" presentato dai Consiglieri Tapparo, Caracciolo e Suino e n. 728 "Moratoria sull'operatività degli ambiti territoriali ottimali relativi all'unificazione della gestione dei servizi idrici per salvaguardare quelle in economia con la modifica della L.R. n. 13/1997" presentato dai Consiglieri Tapparo, Caracciolo e Suino ed interrogazioni e interpellanze collegate (rinvio in Commissione ai sensi dell'articolo 93 del Regolamento del Consiglio regionale)


PRESIDENTE

Passiamo quindi all'esame del punto 9) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Credo che, sinteticamente, vada spiegato il senso di questa richiesta.
Quando il Consiglio regionale ha approvato la legge in attuazione degli spazi che le Regioni avevano in materia di servizi idrici a seguito dell'emanazione della legge Galli, era anche previsto che fossero disegnati sul territorio della Regione degli ambiti territoriali ottimali, ed istituite delle autorità per gestire questi servizi idrici, che comportano l'aspetto dell'acqua potabile, della depurazione e del trattamento delle acque.
Nella nostra legge abbiamo delegato le Province a questa funzione. Che cosa sta avvenendo (ed è per questo che è utile tornare in Commissione a fare una riflessione)? Un'attuazione, dal mio punto di vista, troppo decisionista, sta menomando l'impianto di tutti gli acquedotti comunali ed intercomunali, che ovviamente dovrebbero essere assorbiti da questa nuova entità, in una forma e in modi che stanno vedendo la reazione di molti Comuni e di molte associazioni di Comuni. Questo è il senso del ritorno in Commissione.
Io avevo anche richiesto una moratoria, perché vorrebbe dire riappropriare la Regione di una funzione, che oggi non la vede più presente. Infatti le Province hanno interpretato questo ruolo in modo quasi assoluto, al punto da non riconoscere più alcuna funzione di guida alla Regione. Il ritorno in Commissione significherebbe ridefinire il momento e la possibilità di fare degli interventi. So che alcuni grandi soggetti non sono d'accordo, però è una richiesta che certamente non altera nulla, se non quello di permettere alla Regione di ridefinire il suo ruolo in questa materia.



PRESIDENTE

Si tratta di un'assegnazione, ai sensi dell'articolo 93 del Regolamento, che prescrive: "Il Presidente del Consiglio, con il consenso dei proponenti, può assegnare la discussione di mozioni, di cui all'articolo 91, e ordini del giorno, di cui all' articolo 92, alla Commissione competente per materia, quando questi riguardino argomenti d'interesse settoriale. Nelle ipotesi di cui al comma 1 si applicano per quanto possibile le disposizioni degli articoli precedenti. La votazione finale dei documenti è comunque riservata al Consiglio. In tale sede sono consentite soltanto la replica della Giunta e le dichiarazioni di voto".
un articolo presente nel nostro ordinamento a cui pare che lei Consigliere Tapparo, si volesse richiamare. Posso, quindi, assegnarlo d'ufficio con il consenso dei proponenti. Potremmo in questo modo risolvere la situazione, preso atto del suo intervento, Consigliere Tapparo.
Con il consenso dell'Aula e dei proponenti l'esame in discussione viene assegnato alla Commissione, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 93 del Regolamento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bolla; ne ha facoltà



BOLLA Emilio

Visto che ho presentato un'interrogazione che nel merito tratta la stesso argomento, proporrei, se fosse possibile, di inserirlo contemporaneamente nella discussione in Commissione.



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere Bolla.


Argomento: Edilizia e norme tecnico-costruttive

Proseguimento esame disegno di legge n. 28 "Norme per il recupero funzionale dei rustici nonché delle superfici e dei volumi ubicati ai piani terreni, seminterrati ed interrati" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con la discussione dell'articolato e degli emendamenti della legge n. 28 ad esso riferiti, di cui al punto 4) all'o.d.g.
ARTICOLO 1 1.5) Emendamento rubricato n. 1 presentato dai Consiglieri Muliere, Riba e Manica: al comma 1 dell'articolo 1 sostituire la parola "promuove" con la parola "consente".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Mi scusi, Presidente, ci sono prima gli emendamenti che ho presentato.
Prima della parola "promuove"...



PRESIDENTE

Però sono aggiuntivi, noi seguiamo l'ordine: soppressivi, sostitutivi modificativi, aggiuntivi.
La parola al Consigliere Muliere per l'illustrazione.



MULIERE Rocco

Abbiamo trovato eccessivo il termine "promuove", in questo caso "La Regione consente" sarebbe più opportuno. Mi rendo conto che non è determinante, anche perché i punti salienti sono altri (quelli che abbiamo discusso nel dibattito generale questa mattina e quelli che discuteremo con gli emendamenti successivi), ma modificare il termine "promuove" con il termine "consente", lo ritengo più opportuno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Intervengo per una mozione d'ordine, Presidente.
Dato che si tratta di un emendamento importante, interessante e ad alto contenuto dialettico (oltretutto proviene dalla stessa parte del mondo in cui milito) chiederei cinque minuti di sospensione per parlare con i compagni che l'hanno presentato.



PRESIDENTE

Sospensione di cinque minuti accordata.



(La seduta, sospesa alle ore 16.11 riprende alle ore 17.03)



PRESIDENTE

La seduta è riprende.
Comunico che la Giunta ha presentato cinque emendamenti che vengono classificati con le lettere: a), b), c), d), e).
Do lettura del contenuto degli emendamenti, iniziando dall'emendamento rubricato con la lettera A, in quanto gli altri sono tutti di coordinamento a questo emendamento, dato che insistono sugli altri articoli del testo.
L'emendamento all'articolo 1 è interamente sostitutivo del comma 1 e lo sostituisce con "La Regione Piemonte, al fine di limitare il consumo di suolo e di favorire il contenimento dei consumi energetici, promuove il recupero dei rustici al solo scopo residenziale".
Gli altri emendamenti sono tutti di conseguenza e quindi, a fronte di questo emendamento, sono da considerare superati e/o ritirati Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Gradirei un chiarimento da parte dell'Assessore.
La finalità di limitare i consumi energetici - che di fatto è l'unica che permane - come si figura rispetto ai rustici? Lo comprendevo bene sulla questione dei pilotis, ma...



PRESIDENTE

Prima di dare la parola all'Assessore Botta, vorrei verificare gli altri emendamenti, per capire quello che resta in piedi e per discutere il provvedimento.
L'emendamento che recita: al comma 1 sostituire la parola "promuove" con "consente" viene ritirato; l'emendamento n. 83 viene ritirato l'emendamento n. 117 viene ritirato... Chiedo scusa, quali emendamenti volete mantenere? Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere; ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Essendo d'accordo sulla proposta della Giunta, che avevamo auspicato nel dibattito svoltosi in queste sedute, apprezziamo il fatto che la Giunta abbia ascoltato le proposte dell'opposizione.
Relativamente all'emendamento della Giunga che elimina le altre parti b) e c), l'emendamento (non so a che numero è rubricato) che recita: "dopo le parole 'idrogeologico ed idraulico' aggiungere la parola 'sismico'" tanto più dopo la nuova classificazione del territorio piemontese, è evidente che i Piani Regolatori dovranno tener conto di questo vincolo.
Questo è utile anche se è riferito soltanto ai rustici.
L'altro emendamento era all'articolo 3, che recita: "aggiungere la parola 'sismico' all'articolo 3, comma 1, lettera c)".
Invece, l'altro emendamento, che è utile anche per quanto riguarda i rustici, era aggiuntivo: all'articolo 3, dopo il comma 2, proponevamo di aggiungere, nel caso di rustici serviti da strade classificate vicinali "l'autorizzazione al recupero a fini abitativi è subordinata all'impegno di concorrere alla relativa manutenzione sulla base della normativa vigente".
Questo era un altro emendamento utile, che si collega alla questione dei rustici.
L'ultimo emendamento conseguente, se viene approvato, sempre relativo alla classificazione sismica: "all'articolo 6, aggiungere, dopo la parola 'idrauliche', la parola 'sismiche'".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Signor Presidente, per quanto riguarda i miei emendamenti, suggerirei all'Assessore e all'Aula un modo di lavoro che tuteli la buona riuscita di un testo. Politicamente mi sembra che siamo in grave disaccordo, ma è un disaccordo che ha trovato un punto di confronto esplicito e inequivoco, che è quello rappresentato dall'emendamento presentato dalla Giunta.
Suggerirei di mettere in votazione questo emendamento con cui si riscrive l'articolo 1. Approvato questo emendamento, chiedere all'Assessore di verificare i testi e gli emendamenti presentati, in modo tale da arrivare, nella prossima seduta, in modo meditato, senza che sia sfuggita nemmeno una virgola, ad avere il testo riscritto dai tecnici e poterlo votarlo.
A quel punto, do mandato di ritirare tutti i miei emendamenti, perch penso che nessuno dei miei emendamenti rimanga in vita. Però, visto che non c'è problema politico, assumendo che l'articolo 1 venga fissato alla lettera a), suggerirei di verificare con calma. I suggerimenti del Consigliere Muliere vanno tutti beni, però, non ritengo tanto giusta la modalità di lavorare adesso in fretta e, risolto il problema politico affrontare anche in fretta i problemi tecnici conseguenti; preferirei poterli affrontare in modo più meditato, magari su proposta dell'Assessore.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Chiezzi, ma abbiamo ancora tre ore di lavoro dunque abbiamo tutto il tempo per risolvere anche questi problemi tecnici durante questa seduta.
Consigliere Chiezzi, cosa vuole fare, vuole dirmi quali emendamenti mantiene e quali no? Va bene, procediamo con l'emendamento della Giunta.
Dichiariamo ritirati tutti gli emendamenti sull'articolo 1, che rappresenta già un lavoro importante.
1.6) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Botta Franco: all'articolo 1, il comma 1 è sostituito dal seguente: "1. La Regione Piemonte, al fine di limitare il consumo di suolo e di favorire il contenimento dei consumi energetici, promuove il recupero dei rustici a solo scopo residenziale" Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sul tale emendamento.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 2 Comunico che sono stati presentati due emendamenti.
2.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Muliere, Riba e Manica: al comma 1, lettera a), le parole 'od aperte' sono sostituite dalle parole 'su almeno tre lati'.
2.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Botta: al comma 1, alla lettera a) sono soppresse le parole "alla data di entrata in vigore della presente legge". Le lettere "b) e c)" sono soppresse.
La parola al Consigliere Muliere per l'illustrazione dell'emendamento 2.1).



MULIERE Rocco

Intervengo brevemente. Così come proposto nel disegno di legge "rustici delimitati da tamponamenti o aperti" significa che una semplice tettoia può essere recuperata, perché viene intesa come rustico.
Con l'emendamento proponiamo che, invece di considerare questo rustico aperto completamente, sia tamponato almeno da tre lati, in modo tale che non viene inteso come una semplice tettoia, è un rustico vero, una tettoia non può essere considerata come un rustico. Quindi, la nostra proposta "tamponata almeno su tre lati" ha un significato, s'intende in quel modo un vero rustico e non una tettoia, perché rischiamo di recuperare e di dare la possibilità di costruire a uso abitativo delle tettoie, e non è il caso.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Vorrei aggiungere soltanto una breve considerazione per indurre l'Assessore Botta ad una riflessione.
Assessore Botta, bisogna conoscere questi aspetti nella loro concretezza. Gli edifici antichi e storici agricoli prevedevano un tamponamento su tre lati. Chiedo scusa, ma aspetto che l'Assessore presti attenzione. Non intendo sollevare una polemica, ma ritengo che occorra capirsi su una questione così importante.
Insistiamo su questo punto, come ha ribadito poc'anzi il collega Muliere, perché gli edifici antichi...
Continuate pure la vostra discussione, ne parleremo dopo.



PRESIDENTE

Consigliere Riba, prosegua pure.



RIBA Lido

Richiedo però l'attenzione dell'Assessore Botta.
Quando parliamo di manufatti rustici agricoli ci riferiamo ad abitazioni rurali adibite ad uso agricolo, che, dismesse, hanno l'opportunità di essere diversamente utilizzate.
Il manufatto rustico agricolo era sempre tamponato su tre lati per il semplice fatto che non essendoci il calcestruzzo, non reggevano se non esistevano almeno tre lati portanti. Questa era la ragione concreta.
Il manufatto era costruito in quel modo: le capriate reggevano su tre lati e davanti, normalmente, c'erano gli archi, sotto i quali sostavano i carri, mentre sopra vi era il fienile. Quello era il rustico agricolo.
I manufatti che si sono costruiti successivamente hanno utilizzato il calcestruzzo, magari con delle capriate in ferro integrato (non so se anche a Precetto è così, ma sicuramente il resto del Piemonte e della Lombardia sono fatti in questo modo. D'altra parte non pretendo che tutti conoscano questi aspetti, anche se sono noti).
vero che nella legge è scritto che si escludono comunque le semplici tettoie in materiale prefabbricato o ferro, ma si tratta di materiali utilizzati soltanto negli ultimi quindici anni. All'epoca del Piano Verde (1963-1965) non esistevano ancora queste capriate e quando hanno cominciato a farle, le hanno utilizzate per le stalle, con i tamponamenti laterali.
La maggior parte degli edifici che non sono tamponati sui lati - e parlo di una situazione che conosco bene - sono stati costruiti con dei manufatti prefabbricati sulle cime delle colline, dove non era possibile fare i tamponamenti per questioni di tipo paesaggistico: infatti, era già grave che ci fosse la tettoia, ma era inammissibile che ci fosse anche il tamponamento. Reggono perché sono di materiale prefabbricato e calcestruzzo, con montature e capriate in ferro, con integrazioni di cemento che le renderebbero compatibili.
Prevedendo la riutilizzazione di edifici tamponati su tre lati, si suppone, in qualche maniera, l'utilizzo di edifici che erano destinati a portici, a stalle, a fienili o a tettoie. Ma devono avere questo tipo di caratteristiche. Allora questo, con un po' di forzatura sul concetto di "fabbricato rurale", può in qualche maniera rientrare nella definizione. Ma guai a noi se rinunciassimo al concetto del tamponamento su tre lati perché in quel modo non avremmo un manufatto, ma una semplice infrastruttura agricola: sarebbe come se un capanno di caccia o di pesca lo facessimo diventare una costruzione!



(Commenti del Consigliere Cattaneo fuori microfono)



RIBA Lido

La mia è una rozza e contadina interpretazione di "costruzione rurale" perché con le innovazioni che sono intervenute successivamente, il concetto di edificio non tamponato su tre lati non esisteva.
Nella prima concezione venivo già incontro al collega Manolino dicendo che non era il caso di limitare gli edifici urbani alla sola riutilizzazione ai fini di attività direzionali, artigianali e commerciali.
Io avrei inserito anche le attività agricole per par condicio. In questo modo, se qualcuno avesse desiderato allevare un maiale, due galline o qualche coniglio poteva tranquillamente farlo utilizzando i manufatti costruiti, ad esempio, nel Lungo Po Antonelli, o nelle zone limitrofe.
Però, visto che si è deciso di ritornare al punto, Assessore, credo che sia opportuno parlare di edifici tamponati su tre lati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Così non andiamo avanti, perlomeno questa è la mia impressione, perch dopo aver deciso che questa legge riguarda i rustici a scopo residenziale sarebbe opportuno, a mio giudizio, che la Giunta regionale rileggesse l'intero testo e desse coerenza, negli articoli successivi, a quanto abbiamo deciso adesso.
Gli articoli successivi (compreso l'articolo 2 che stiamo discutendo adesso) contengono delle descrizioni che richiamano tutte le fattispecie che erano previste nell' articolo 1, ovvero i rustici, le superfici, i volumi, e via dicendo. Pertanto nella terminologia degli articoli successivi, quando si parlava di questo se ne parlava sapendo che erano citate delle fattispecie.
Adesso di quelle fattispecie rimangono solo i rustici da destinare a residenza.
Sarebbe opportuno, quindi, che l'Assessore prendesse tutti gli emendamenti, esaminasse il nuovo testo e precisasse quale definizione assegnare ai rustici e quale destinazione attribuirvi. Altrimenti tutto diventa vago.
Nell'articolo 2 che stiamo esaminando si definisce il "rustico". Ma che cosa è il "rustico"? Definiamolo bene, perché se prima poteva esserci anche una descrizione slabbrata (in quanto si prevedevano rustici, superfici volumi, insomma di tutto), adesso che la legge si limita ai rustici occorre essere precisi. Allora, anche sulla base di una consulenza coi tecnici vuole l'Assessore verificare quale definizione esiste per "rustico"? Sono convinto che una definizione di rustico esiste già da qualche parte.
Utilizziamo allora quella definizione, senza inventarne una nuova, perch quella scritta in questo articolo è incongruente. L'articolo 2 recita: "Ai fini della presente legge si intendono: per rustici, le superfici...". Ma il rustico non è una superficie! Non può essere definito come una superficie utile. Il rustico è un manufatto edilizio, aperto su un lato ecc. bisogna ricorrere all'aiuto dei tecnici e chiedere loro: per rustico cosa si intende? Dateci 10 definizioni, poi la politica sceglierà quale di queste dieci.
Per rustico si intende una superficie utile? Ma che definizione è. Una superficie utile è un sistema di misurazione di un'area, non ha nessun senso: superficie utile a cosa? Anche il termine "superficie utile" è riferito a superficie di pavimento, al netto dei muri, ecc. Il concetto di superficie utile si riferisce alla misurazione dell'interno di un manufatto in cui un solaio ha una superficie utile e lorda. Ma è il solaio di un edificio. Il rustico non è una superficie utile, è un'altra cosa. Ma dobbiamo inventarla noi politici la definizione di rustico? Visto che non c'é più contenzioso sul fatto che i rustici, a scopo residenziale, saranno privilegiati da questa legge, chiedo di fare un bel lavoro e di dire all'Assessore: verifichiamo. Altrimenti devo anch'io inventare un emendamento, che presenterò, in cui proverò a dare una definizione di rustico: il rustico è un manufatto edilizio aperto lungo un lato. Non va bene questa definizione? Discutiamo. Ha ragione il Vicepresidente Riba. Non si possono piantare quattro pali, mettere una toppa e dire che quello è un rustico. Se è si allora discutiamo...



CATTANEO Valerio (fuori microfono)

Voi ingegneri, se non c'è cemento armato ...



CHIEZZI Giuseppe

Guardi, Consigliere Cattaneo, c'é una mostra sul cemento armato, sulla plasticità del cemento armato.
Non ci si deve vergognare del cemento armato, invece ogni tanto ci si vergogna e si fanno delle cose molto onerose, sprecone e ipocrite. Il cemento armato quando serve lo si usa e non lo si nasconde. Invece la tendenza è usarlo e nasconderlo.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, ha presentato correttamente il suo emendamento ammissibile, che discuteremo successivamente. La sua richiesta è a verbale, ma le ricordo che questa legge si occupava del recupero dei rustici fin dall'inizio, da quando è stata presentata, nel 2000.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Manolino; ne ha facoltà.



MANOLINO Giuliano

Dopo questo trattato di urbanistica del Consigliere Chiezzi, di cui sono grato alla platea per aver ascoltato gli indirizzi e le norme davvero interessanti e anche sconvolgenti, voglio precisare che, in parte, concordo con quello che diceva il Consigliere Chiezzi sul fatto che i rustici non sono superfici: mi sembra evidente. Non posso però non ricordare al Consigliere Chiezzi che l'articolo "parla" non solo di tamponamenti, ma anche di strutture. Vorrei ricordare che proprio l'architetto Ferrero, che è stato citato prima e che è intervenuto con un ottimo intervento chiarificatore in Commissione, aveva precisato qual era la definizione di rustico. L'architetto sosteneva che con il termie rustico non si intendeva rurale, si intendeva non completato, si intendeva dire opera edilizia non completata di tutti gli accessori - pertinenze ed impianti utili - da considerarla destinazione finita, per uso abitativo o altro.
Il fatto che qualcuno, non dico il sottoscritto in modo ragionieristico (l'espressione usata dal Capogruppo del mio partito è stata spiritosa), in modo così generalizzato, ci inviti a riflettere sul fatto che se una struttura è chiusa da due lati non è un rustico, se è chiusa da tre sì, mi permetto di dire che non è vero. Non è vero che le strutture e le capriate sono relative ai due o tre lati, - e qui voglio sgombrare il campo dalla facile ironia di cui faceva riferimento il Vicepresidente Riba, quindi non voglio parlare di Pecetto, parlo della Provincia di Torino. Le costruzione delimitate da due lati che per una funzione operativa e razionale nell'ambito di una azienda non dovevano essere delimitate da tre lati perché non avevano più una possibilità di ingresso e avevano la staticità sufficiente con un solo muro a volte e una fila di pilastratura davanti venivano considerati fienili, tettoie, ricovero per attrezzi agricoli ecc. La differenza è una soltanto: ai fini urbanistici di Piano regolatore una costruzione delimitata da tre lati, fa volumetria, quindi fa cubatura una costruzione delimitata solo da due lati, fa tettoia. Questa differenza, che è di carattere volumetrico, non costituisce differenza come destinazione. Un fabbricato rustico lo è tanto che faccia volumetria ai fini urbanistici, tanto che costituisca solo superficie coperta.
Vorrei pregare l'Assessore di mantenere ferma l'ipotesi che la proposta di legge, ancorché depurata dei commi b) e c) che riguardano le attività artigianali produttivi, non deve escludere aprioristicamente i rustici chiusi da due lati di mattoni o di muratura. Vorrei infine ricordare che in questa proposta di legge c'é già una esclusione chiara e tassativa dei prefrabbricati che tutti in Commissione avevamo riconosciuto come costruzioni pericolose, da un punto di vista ambientale, ai fini del recupero. Fermo restando l'esclusione dei prefrabbricati, credo che un tamponamento o due di un rustico non costituiscano differenza sostanziale.



PRESIDENTE

2.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Chiezzi, Moriconi e Contu: Al comma 1, lettera a), dopo "rustici", inserire le parole "i manufatti edilizi aperti lungo un lato" al posto di "le superfici utili".
Suggerisco di fare un'unica discussione sull'emendamento presentato dal Consiglieri Muliere, 2.1), e sull'emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi, 2.2).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Contu; ne ha facoltà



CONTU Mario

Il Consigliere Manolino ci sta portando sul difficile. Di fatto, nella sua esposizione, ha operato un salto immaginifico trasformando, e prendendo a pretesto le obiezioni del Consigliere Chiezzi, le superfici in volumi. Ed è questo che non è assolutamente ammissibile.
Non so perché il Consigliere Chiezzi le abbia dato questo pretesto. Se pensiamo alla tettoia della quale stiamo parlando, che è la condizione strutturale, dal punto di vista architettonico, più ricorrente, le tettoie di cui stiamo parlando, dicevo, sono quelle che molto spesso hanno un tetto alla lombarda o alla piemontese, con delle capriate alla lombarda o alla piemontese; molto spesso appoggiato su un muro dell'edificio esistente e dal punto di vista strutturale, reggono su due pilastri: un muro e due pilastri agli opposti e tre lati aperti. Questo è il rustico che non è tale, ma è la pertinenza classica dei fabbricati rurali, normalmente destinati a ricovero di attrezzi agricoli e manuali, e non mai il fienile che, invece, è questione che necessita altre caratteristiche.
Oggi, Consigliere Manolino, è una data storica: viene battuta l'ipotesi, da lei propugnata e sostenuta, di abolire i cinque punti fondamentali della nuova architettura, così come dettate da Le Corbusier: scompare la questione dei pilotis. Lei sa cosa sognava Le Corbusier: piante a croce sostenute da pilastri, giardini sul tetto, giardini nelle aree circostanti e le pertinenze sotto la struttura urbana come luogo di passaggio e di collegamento per garantire la distanza dal terreno per far circolare l'aria ed evitare l'umidità, oltre che, dal punto di vista paesaggistico, restituire il pieno utilizzo degli spazi.
Oggi tutto questo è stato sconfitto - per fortuna - grazie al Consigliere Chiezzi che ha offerto un contributo importante, quasi decisivo.
Non vorrei, però, che quello che è uscito dalla porta principale rientri dalla finestra; o viceversa: quello che è uscito dalla finestra rientri dalla porta principale.
Questo è ciò che si sta operando sull'aspetto residuale. Si definisca al meglio la questione del rustico. Ho inteso bene: c'è una serie di edifici che per varie ragioni, anche agglomerati urbani, presentano la caratteristica di rustico. Le ragioni per cui le abbiano mantenute sono a noi ignote. Molte di queste costruzioni in ambito urbano - se ci limitiamo a quelle - sono fabbricati non completati, ma che erano già titolari di una concessione. Il problema in ambito urbano difficilmente si pone. Si pone invece, in ambito dei manufatti agricoli.



PRESIDENTE

Stiamo discutendo, insieme, l'emendamento Muliere e l'emendamento Chiezzi. Quest'ultimo dovremmo porlo in votazione prima dell'emendamento Muliere, in quanto è collocato anteriormente.
Non l'ho dichiarato inammissibile perché è del medesimo oggetto facciamo un'unica discussione, ma lo votiamo prima.
Prima di dare la parola al Consigliere Mellano c'è una proposta di ritiro del Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Non ho avuto la possibilità di leggere l'emendamento Chiezzi, non essendo stato ancora distribuito, ma per quanto riguarda l'emendamento da me presentato, insieme ad altri colleghi, la soluzione che propongo è terminare la frase eliminando "od aperte", cioè delimitate da tamponamenti senza individuare se sono su un lato, due o tre lati, ma delimitate da tamponamenti.
Questa è la proposta che potrebbe essere, per quanto mi riguarda risolutiva.



PRESIDENTE

Comunico che c'è stato il parere favorevole della Giunta regionale quindi diamo per superato il suo intervento, Consigliere Mellano? Va bene grazie.
Consigliere Chiezzi, mantiene il suo emendamento o lo ritira, a seguito di questa proposta di emendamento del Consigliere Muliere che chiede di sopprimere "od aperte", con il parere favorevole della Giunta? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto.



CHIEZZI Giuseppe

No, no, intervengo per protesta.
Continuo a protestare contro questo modo di lavorare; un modo che ritengo possa produrre errori o testi poco calibrati e poco meditati.
Mi sento di richiamare e di protestare contro questo modo di lavorare perché non mi sembra che Consiglieri regionali, che sanno leggere e scrivere e basta, in assenza di un contributo di tecnici, che pure sono presenti sia in Commissione sia in Giunta, debbano improvvisare - io stesso l'ho fatto - correzioni ad un testo, dal punto di vista tecnico, di propria iniziativa e senza alcun supporto. Questo non è, secondo il mio modesto avviso, il modo in cui si possono fare bene le leggi.
Dato che su questa legge il contenzioso politico è chiuso, ed è chiaro cosa si vuole fare e quali sono i limiti e confini, mi appello anche al Presidente della Commissione, oltre che all'Assessore, per non costringere una parte di noi (almeno il sottoscritto) a lavorare in questo modo superficiale, farraginoso, inventando, io stesso, emendamenti correttivi di cui non sono sicuro al 100%; figuriamoci se sono sicuro di quello del Consigliere Muliere.
Invito anche lei, Presidente, se ritiene di tenere conto di questo fatto. Questo correre in fretta, secondo me non aiuta.
Cosa faccio del mio emendamento? Non lo so, Presidente. Non so cosa faccio perché non capisco questo modo di lavorare. Veda un po' lei, lo metta ai voti, non lo so.



PRESIDENTE

Consigliere Chiezzi, stiamo lavorando sulla legge e le faccio presente anche se non ci sarebbe bisogno in quanto lo sa già, che questa parte era già presente nel testo di legge dal 2000.
In ogni modo non c'è problema perché stiamo lavorando.
Mettiamo in votazione prima l'emendamento Chiezzi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano per dichiarazione di voto sugli emendamenti in discussione; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

L'emendamento di Chiezzi è molto semplice: "I manufatti edilizi aperti lungo un lato". Volevo parlare già prima a favore dell'emendamento proposto dal Consigliere Muliere, tanto più lo faccio a favore dell'emendamento del Consigliere Chiezzi. Credo che la definizione rimasta in questo testo così sforbiciato "Le superfici utili, tamponate o aperte" lasci davvero uno spazio troppo ampio di interpretazione e di valutazione. Ognuno ha portato da persona non tecnica, proprie esperienze e proprie visioni del nostro paesaggio. La dizione attualmente presente nel testo, che parla di rustici come di superfici aperte o tamponate, permetterebbe il recupero dei pagliai. Le quattro colonne che una volta reggevano il pagliaio è una superficie delimitata da quattro colonne, da quattro pilastri, e sarebbe addirittura permesso il suo recupero.
Sono favorevole all'emendamento Muliere se lo conserva; sono favorevole all'emendamento Chiezzi dove c'é una definizione almeno di manufatto chiuso su tre lati. È certamente una versione restrittiva, rispetto al testo sforbiciato e cambiato in corso d'opera, però è una restrizione utile e necessaria, proprio per non permettere stravolgimenti eccessivi del territorio.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Botta per esprimere parere della Giunta regionale.
sul seguente



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Per quanto riguarda l'emendamento presentato dal Consigliere Chiezzi posso anche convenire per la prima parte "manufatti edilizi" invece di "superfici utili", ma non sul resto, cioè aperti lungo un lato, in quanto è una definizione che abbiamo approfondito, valutato ed analizzato in oltre due anni di lavoro in Commissione. Ben venga, quindi, la proposta.
Aggiungerei un sub emendamento 2.3): al comma 1, lettera a) dopo "rustici" inserire le parole "i manufatti edilizi"



PRESIDENTE

In questo senso, quindi, è accolto.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 2.3), come riformulato dalla Giunta regionale.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.1) come riformulato dal Consigliere Muliere, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Votiamo ora l'emendamento soppressivo dell'Assessore Botta che toglie le lettere b) e c) e che sopprime alla lettera a) del comma 1 le parole "alla data di entrata in vigore della presente legge".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.2).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 2, nel testo emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 3.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Muliere, Riba e Manica: al comma 1, lettera c). dopo le parole "idrogeologico ed idraulico" aggiungere la parola "sismico".
3.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Muliere, Riba e Manica: dopo il comma 2, aggiungere il seguente comma 2 bis: "nel caso di rustici serviti da strade classificate vicinali l'autorizzazione al recupero a fini abitativi è subordinata all'impegno di concorrere alla relativa manutenzione sulla base della normativa vigente".
Esiste inoltre un terzo emendamento dell'Assessore Botta che per coordinamento sopprime il comma 6 e che, ovviamente, si riferisce alle fattispecie che non ci sono più perché già abrogate.
Cominciamo con l'emendamento n. 3.1).
La parola all'Assessore Botta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Stiamo parlando dell'emendamento proposto dal Gruppo DS?



PRESIDENTE

Stiamo parlando dell'articolo 3, comma 2, emendamento n 3.2).



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Questo è conseguente alla soppressione...



PRESIDENTE

No.
Articolo 3, comma 2: "il recupero dei rustici non serviti dalle opere di urbanizzazione primaria può essere consentito a condizione che i fabbricati siano in possesso dei servizi in forma diretta e autonoma nei termini previsti dalle normative di settore". E questo va bene.
L'emendamento del Consigliere Muliere chiede di aggiungere un'ulteriore condizione, cioè, che, nel caso di rustici serviti da strade classificate come vicinali, l'autorizzazione al recupero a fini abitativi debba essere subordinata all'impegno di concorrere alla relativa manutenzione sulla base della normativa vigente.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Per quanto riguarda le strade vicinali, per intenderci, esprimo parere favorevole.
Invece, per quanto riguarda l'emendamento che chiede di aggiungere dopo le parole "idrogeologico e idraulico", la parola "sismico", ritengo che questa aggiunta non sia propria in questo contesto, in quanto l'aggiunta della parola "sismica" impedirebbe il recupero dei rustici nei Comuni sismici. Questo emendamento, che poi viene riproposto successivamente al comma 6, determina la non pertinenza con la problematica, in quanto diverse tipologie di rischio determinano la necessità di porre in essere attenzioni diverse.
Mentre il recupero dei rustici in zone a rischio idrogeologico non è ammesso, in area sismica, come avviene per le altre costruzioni normalmente, si può costruire, ma secondo le leggi che prescrivono tutta una serie di cautele, quindi, doppi pareri da parte del settore geologico.
Qui, non lo ritengo opportuno, pertanto, o viene ritirato, oppure...



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

MULIERE Rocco (fuori microfono)



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

Lo ritiro.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Quindi, abbiamo ritirato l'emendamento che aggiungeva la parola "sismico" alle parole "idrogeologico ed idraulico".
Rimane l'altro emendamento, 3.2), che recita: "Nel caso di rustici serviti da strade classificate vicinali, l'autorizzazione al recupero a fini abitativi è subordinata all'impegno di concorrere alla relativa manutenzione sulla base della normativa vigente".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
3.3) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Botta Franco.
"il comma 6 è soppresso".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.3).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 3, così come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 4 I proponenti ritirano gli emendamenti presentati all'articolo 4.
Indìco dunque la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 4 .
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 5 5.1) Emendamento presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Botta Franco Maria: al comma 2 sono soppresse le parole "per le parti rustiche".



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

5.2) Emendamento presentato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Botta Franco Maria: "E' soppresso il comma 3".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 5.1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 5.2).
Il Consiglio approva.
5.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Muliere. Riba e Manica: "Il comma 4 è abrogato." La parola all'Assessore Botta Franco Maria per il parere della Giunta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

L'emendamento presentato dal Gruppo DS comporterebbe la riduzione dei contributi di cui al comma 2.
Il comma 4 dell'articolo 5 recita: "Il contributo di cui al comma 2 è ridotto nella misura del 70 per cento...". È una norma analoga a quella prevista per i sottotetti di riduzione dei contributi concessori: per i sottotetti è del 50%, mentre qui è del 70%.
Abrogando tutto il comma, praticamente non si concederebbero tali riduzioni e agevolazioni. Se questo è il senso, esprimo il parere negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 5.3).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 5 come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 6 6.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Muliere, Riba e Manica: al comma 2 dopo la parola "idrauliche" aggiungere la parola "sismiche".
La parola all'Assessore Botta Franco Maria per il parere della Giunta.



BOTTA Franco Maria, Assessore all'urbanistica

In questo articolo accogliamo la richiesta di aggiungere alla parola "idrauliche" la parola "sismiche". Pertanto, la Giunta esprime il parere positivo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 6.1).
Il Consiglio approva.
Comunico all'Aula che i rimanenti emendamenti all'art. 6 sono stati ritirati dai proponenti e conservati agli atti.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 6 come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
Vi sono richieste di dichiarazione di voto, prima di procedere alla votazione dell'intero testo di legge? Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Richiedo che questa dichiarazione di voto venga addebitata anche ai colleghi Enrico Moriconi e Papandrea.
Questa legge rimane una vergogna. Come ho precisato all'inizio, rimane una vergogna per i rapporti istituzionali che instaura di dominio e di comando contro i Comuni. All'inizio della discussione avevo parlato di "porcata" legislativa, e sono stato giustamente richiamato per questo termine, che però efficacemente qualifica la natura di questa legge. E' una legge che ha un contenuto negativo di gran lunga inferiore a quello iniziale, grazie alle battaglie fatte da tutti i colleghi dell'opposizione e anche a qualche lume di ragione che siamo riusciti ad inserire nei meno riottosi componenti della maggioranza, a cominciare dall'Assessore. E' stata quindi una battaglia che ha avuto un certo esito.
Continuiamo a protestare e ad indignarci contro questa legge, che contraddice tutti i proclami che, quasi all'unanimità, i Consiglieri regionali e le forze politiche presenti in Consiglio fanno in ordine alla necessità che la Regione Piemonte smetta di gestire le cose minute, che si dedichi alle grandi programmazioni e alle grandi leggi.
Noi, con questa legge, imponiamo alla Regione Piemonte di occuparsi delle destinazioni d'uso dei fabbricati rustici, scavalcando i Comuni.
Spero che su questa vicenda si possa tornare, e in modo da smascherare questo modo di governare che riduce la Regione Piemonte ad un ruolo improprio e condanna i Comuni a bere le amare medicine che la Regione Piemonte propina loro. Voterò contro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Presidente e colleghi, pur apprezzando sia la disponibilità dell'Assessore Botta sia la disponibilità palesata in questi momenti, anche confusi e caotici, dalla maggioranza, il testo rimane, a nostro giudizio non approvabile. Il problema che ho tentato di porre molto modestamente senza grandi conoscenze di causa e sicuramente senza le competenze di alcuni dei Consiglieri che professionalmente si occupano di questi temi, è quello del paesaggio, che viene toccato da questa legge e che, a nostro giudizio, non verrà toccato in modo positivo.
Le dichiarazioni di principio, anche in questa fase, condivisibili ed opportune sul fatto di economizzare l'utilizzo del territorio rimangono comunque delle dichiarazioni di principio. Anche la clausola di salvaguardia rispetto al ruolo dei Comuni è una clausola di salvaguardia che rimane scritta sulla carta, ma che difficilmente vedrà i Comuni avere la forza di un'attivazione positiva e consapevole della salvaguardia che è loro riservata.
Quindi, senza nessun particolare problema, voteremo contro.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

La maggioranza oggi è soddisfatta, perché in questa ultima settimana di Quaresima il Consiglio regionale, dal nostro punto di vista è messo nelle condizioni di approvare una buona legge. Una legge che è senz'altro una risorsa e una risposta di civiltà, Consigliere Chiezzi, sia per il Piemonte sia per i piemontesi.
Credo anche che sia un primo passo - Consigliere Chiezzi - di una politica legislativa importante, che porti una risposta concreta alla politica urbanistica, che dovrà vedere certamente nella fase più alta l'approvazione della nuova legge urbanistica, che è e resta un obiettivo prioritario della maggioranza e della Giunta regionale.
Credo inoltre che sia una legge con un importante valore sociale, anche perché non dobbiamo dimenticare che questa legge è un'importante risposta per una politica ambientale che resta una nostra priorità. Non a caso, una delle finalità di questa legge è quella di normare meglio l'uso e, alcune volte, l'abuso dell'utilizzo del suolo, e quindi di contenere l'utilizzo del suolo. Non mette certamente fine al problema, ma certamente contribuisce a normare e ad incentivare il recupero dei rustici esistenti che, a volte, sono un patrimonio paradossalmente indisponibile sia dei privati, ma anche della collettività.
Quindi, Consigliere Chiezzi, visto che lei è un ingegnere e visto che si facevano i riferimenti anche un po' simpatici ad alti professionisti presenti in Consiglio regionale (d'altronde il Consiglio regionale rispecchia la comunità del Piemonte e quindi è giusto che in Consiglio regionale siedano anche geometri e ingegneri) io dico che poco importa se da domani, soprattutto fuori dalle città, si userà un po' meno cemento armato e ci sarà invece la possibilità di recuperare quegli edifici, che oggi sono indisponibili e che, se ristrutturati, danno una risposta importante al patrimonio edilizio, al patrimonio estetico-ambientale dei Comuni piemontesi.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Interverrò molto brevemente. Abbiamo iniziato questa discussione con un'opinione contraria a questo disegno di legge. Io credo che sia stato molto utile, come sempre del resto, aiutare il confronto in aula, perch penso che porti sempre dei risultati utili. Quando ci si confronta, quando si ascoltano le opinioni di tutti i Consiglieri e, in questo caso dell'opposizione, si possono migliorare anche i disegni di legge.
Migliorati nel senso che sono state tolte le parti che non condividevamo.
Quindi, da questo punto di vista credo che abbiamo fatto un lavoro importante. Ritengo rilevante anche l'atteggiamento tenuto dalla maggioranza e dall'Assessore competente, il quale ha saputo confrontarsi ed ascoltare le opinioni dell'opposizione, che erano partite con una posizione decisamente contraria a questo disegno di legge. Ci sono stati dei miglioramenti. Il nostro voto di astensione va proprio nella direzione di un apprezzamento nei confronti dell'atteggiamento migliorativo di questo disegno di legge rispetto ad una posizione iniziale decisamente contraria da parte nostra.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico sull'intero testo della legge, come emendato L'esito della votazione è il seguente: Presenti e votanti 36 Consiglieri Hanno votato Sì 27 Consiglieri Hanno votato NO 4 Consiglieri Si sono astenuti 5 Consiglieri Il Consiglio approva.
Ricordo che per il giorno 30 aprile, alle ore 13.00, è convocata la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.13)



< torna indietro