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Dettaglio seduta n.317 del 26/02/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 21.22)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Botta Marco, Brigandì Bussola, Cavallera, Ghigo e Rossi Giacomo.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 465: "Legge finanziaria per l'anno 2003" (ordini del giorno collegati)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame dell'articolato concernente il disegno di legge n.
465, di cui al punto 2) all'o.d.g.
ART. 8.
8.1) (rubricato n. 29) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica Marcenaro, Placido, Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: alla fine del comma 1, sono aggiunte le parole "fatti salvi gli obiettivi di salute e linee guida del vigente Piano Sanitario regionale".
L'emendamento è ritirato dai proponenti.
8.2) (rubricato n. 30) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica Marcenaro, Placido, Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: al comma 4, dopo le parole "aziende sanitarie" sono aggiunte le parole "sentito il parere della Conferenza programmatica".
L'emendamento è ritirato dai proponenti.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ART. 8 bis



PRESIDENTE

8 bis.1) (rubricato n. 10) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma degli Assessori D'Ambrosio, Cavallera e Pichetto Fratin: al comma 1, dell'articolo 4 della l.r. 24 ottobre 1995, n. 75 (Contributi agli Enti locali per il finanziamento di interventi di lotta alle zanzare) le parole "15 settembre" sono sostituite con le parole "15 ottobre dell'anno precedente a quello di intervento".



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 8 bis.1).
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ART. 9



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull' articolo 9.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ART. 9 bis 9.1) (rubricato n. 31) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica Marcenaro, Placido, Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba:



PRESIDENTE

"9 bis (Stanziamento straordinario a favore dei centri per l'impiego) A favore delle province piemontesi è destinato uno stanziamento aggiuntivo di euro 2.500.000,00 volto ad incentivare attraverso l'attività svolta dai centri per l'impiego la ricollocazione delle fasce più deboli della disoccupazione o delle aree maggiormente a rischio dell'occupazione (lavoratori in cassa integrazione) con particolare attenzione ai settori attraversati da processi di crisi a partire da quello dell'auto.
Per l'iniziativa di cui ai punti precedenti stanziati euro 3.000.000,00 che sono prelevati dai trasferimenti che lo Stato effettua ai sensi del d.lgs 112/1997"



PRESIDENTE

L'emendamento è ritirato dai proponenti.



PRESIDENTE

ART. 10



PRESIDENTE

10.1) (rubricato n. 193) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: al comma 2, le lettere c) e d) sono rispettivamente sostituite dalle seguenti: "c) fino a dieci componenti effettivi e fino a dieci supplenti designati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori comparativamente più rappresentative a livello regionale, purché sia garantita la pariteticità con i componenti di cui alla lettera d) d) fino a dieci componenti effettivi e fino a dieci supplenti designati dalle organizzazioni dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative a livello regionale, purché sia garantita la pariteticità con i componenti di cui alla lettera c)".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 10.1).
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin per svolgere alcune precisazioni.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore bilancio e finanze

Si tratta della Commissione regionale di concertazione, lei sa che abbiamo qualche difficoltà a vararla. In questo caso, si lascia una flessibilità nel numero, purché paritetica. A questo punto, la Commissione ha il compito di trovare la quadratura su otto, nove o dieci o sette.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 10, come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 11 11.1) (rubricato n. 184) Emendamento presentato dai Consiglieri Contu Papandrea, Chiezzi, Tapparo: Aggiungere il comma 6: "6. Il 25 per cento delle entrate derivanti dalla maggioranza dell'addizionale IRPEF, viene destinato ad un fondo di solidarietà denominato Settore auto e componentistica. Di tale somma quota parte di euro 2.500.000 viene destinato a titolo di contributo ai lavoratori di settore metalmeccanico auto che abbiano svolto e certificato almeno 40 ore di sciopero nel corso della vertenza Fiat. Le modalità di erogazione ed i criteri (limiti di reddito, carichi familiari, ecc.) di assegnazione dell'una tantum minima di euro 500 saranno definite fra le OO.SS e la Regione Piemonte".
Dichiaro superato tale emendamento.



PRESIDENTE

11.2) (rubricato n. 185) Emendamento presentato dai Consiglieri Papandrea Contu, Chiezzi: Aggiungere il seguente nuovo comma 6: "6. Il 25 per cento delle entrate derivanti dalla maggiorazione dell'addizionale regionale IRPEF viene destinato ad un fondo di solidarietà denominato 'Settore auto e componentistica'. Da tale fondo verranno ricavate le risorse necessarie a creare opportunità di formazione e riqualificazione professionale nonché alla creazione di cantieri di lavoro".



PRESIDENTE

Dichiaro superato tale emendamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 11 nel testo originario.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ART. 11 bis.



PRESIDENTE

11.bis.1) (rubricato n. 261) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Pichetto Fratin e dai Consiglieri Angeleri e Galasso: "Articolo 11 bis. (Attività contrattuale) 1. Entro 1 anno dall'entrata in vigore della presente legge, la Regione Piemonte adegua la propria normativa ai principi di cui all'articolo 24 commi 1, 2 e 5 della legge 27 dicembre 2002 n. 289 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato. Legge Finanziaria 2003).
2. Nelle more di tale adeguamento, la Regione, gli enti regionali strumentali, ausiliari o da essa dipendenti, nonché ogni altro organismo rispetto al quale la Regione esercita il controllo e che già risulti destinatario della normativa comunitaria in materia di appalti applicano la normativa regionale vigente alla data del 31 dicembre 2002".



PRESIDENTE

Si tratta dell'introduzione dell'articolo 11 bis che interviene sull'articolo 24 della legge finanziaria, in relazione al quale la Regione ad oggi, ha già presentato ricorso alla Corte Costituzionale sollevando conflitto di attribuzione.
Penso sia noto il contenuto dell'articolo: la Regione chiede di adeguarsi, fino all'approvazione delle nostre disposizioni di attuazione (che saranno oggetto di apposita legge), ai parametri della disciplina comunitaria.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 11.bis.1) Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ART. 12



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

ART. 13



PRESIDENTE

13.1) (rubricato n. 32) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica Marcenaro, Placido, Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: "L'articolo 13 è interamente abrogato".



PRESIDENTE

Tale emendamento è ritirato dai proponenti.



PRESIDENTE

Sugli emendamenti seguenti, ovvero i nn. 13.2), 13.3), 13.4) e 13.5) Assessore Pichetto, risulta essere intervenuto un accordo che è riassunto nell'emendamento n. 13.5): rubricato n. 2, presentato dall'Assessore Cavallera?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore bilancio e finanze

E' riassunto nell'emendamento dell'Assessore Cavallera, con eccezione dell'emendamento n. 13.3), rubricato n. 34, presentato dal Consigliere Ronzani e altri, che invece è accolto.
13.2) (rubricato n. 33) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica Marcenaro, Placido, Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: al comma 1 dell'articolo 13 le parole "con deliberazione della Giunta regionale" sono sostituite dalle parole "con deliberazione del Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 13.2).
Il Consiglio non approva.
13.3) (rubricato n. 34) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica Marcenaro, Placido, Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: al comma 2 dell'articolo 13 dopo le parole "i soggetti che gestiscono impianti di smaltimento di rifiuti pericolosi e non pericolosi" aggiungere le parole "compresi i liquidi (percolato)".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 13.3).
Il Consiglio approva 13.4) (rubricato n. 35) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica Marcenaro, Placido, Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: al comma 2 dell'articolo 13 le parole "con deliberazione della Giunta regionale" sono sostituite dalle parole "con deliberazione del Consiglio regionale su proposta della Giunta regionale".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 13.4).
Il Consiglio non approva.
13.5) (rubricato n. 2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Cavallera: "All'articolo 16 della legge regionale n. 24/2002 così come sostituito dall'articolo 13, comma 1 del ddl 465 è soppresso il comma 5".
Al comma 6 sono soppresse le parole "e 5".
Al comma 9 sono soppresse le parole "e 5".
Al comma 10 è soppressa la parola "5".
Al comma 10 la parola "7" è sostituita dalla parola "6".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Gradirei che l'Assessore Pichetto, avendo certamente le idee molto più chiare, mi spiegasse la situazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Anch'io, come il Consigliere Burzi, non ho ben capito; in più, se si tratta di un articolo di coordinamento normativo su un altro, non dovrebbe neanche esserci.
Non so se è il caso di recitarvi a memoria il testo della legge n. 7 però vi assicuro che usare in questo modo la Finanziaria, non solo è poco sensato, ma è anche illegittimo (visto che una nostra legge regionale di contabilità prevede che la Finanziaria sia un documento con alcune caratteristiche).
Gradirei una precisazione, sul contenuto finanziario della norma, da parte dell'Assessore.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore bilancio e finanze

Se si approva l'articolo 13 come visto in Commissione e giunto in aula con queste ampie spiegazioni (addirittura ha avuto un parere della III Commissione in merito) diventa automatico avere un nuovo articolo 13.
C'è, però, un problema di rinumerazione: l'emendamento, prendendo atto che l'articolo 13 del disegno di legge modifica l'articolo 16 della legge regionale 24/2002, automaticamente tutti i richiami esistenti all'articolo 24 devono essere sostituiti con il richiamo all'articolo 13 del disegno di legge in discussione. E' un automatismo, perché, o non lo approviamo oppure ci troviamo nella condizione in cui viene rinviato a questo famigerato articolo 16, che non esiste più, perché è sostituito dal primo comma dell'articolo 13 della legge.



PRESIDENTE

Bastava formularlo in maniera un po' più chiara: "E' soppresso il comma 5 dell'articolo 13". Questo ha attinenza con la legge finanziaria ed è chiarissimo; poi, si sono volute spiegare le conseguenze, ma il testo è questo. All'articolo 13 della legge che stiamo votando c'è un emendamento dell'Assessore Cavallera, che chiede di sopprimere il comma 5, perché è stata una dimenticanza della Commissione.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 13.5).
Il Consiglio approva Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 13, come emendato.
Il Consiglio approva.
ART. 14 Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
ART. 15 15.1) (rubricato n. 25) Subemendamento presentato dai Consiglieri Manica Marcenaro, Placido, Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: Sostituire le parole "previste dalla prassi" con "previste dalle norme sulla disciplina ed il controllo".
15.1) (rubricato n. 6) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: "all'articolo 15 è aggiunto il seguente comma: 0. Dopo il comma 3 dell'articolo 10 della l.r. 7/2001 è inserito il seguente comma 3 bis: 3 bis. La Giunta regionale, anche in attuazione dell'articolo 41, comma 2 della legge 28 dicembre 2001, n. 448 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge finanziaria 2002) utilizza gli strumenti operativi previsti dalla prassi dei mercati finanziari ai fini di una efficiente gestione del debito in relazione all'andamento dei rischi di mercato".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 15.1) integrato dal sub 15.1).
Il Consiglio approva ART. 16 La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Poiché sull'articolo 15 ci sono stati alcuni fraintendimenti, anche da parte dei Gruppi che avevano proposto l'emendamento in Commissione e che si sono astenuti in aula, preciso, per un problema di rapidità e mancata chiarezza, che la norma finale è stata introdotta in Commissione, su proposta del Gruppo radicale, con il consenso di altri Gruppi di opposizione. Essa modifica i meccanismi di autorizzazione legislativa di spesa, invertendo il meccanismo che è alla base dell'attuale legge finanziaria. Questo meccanismo prevede di ridurre o annullare, attraverso il documento della finanziaria, le autorizzazioni legislative di spesa introducendo un meccanismo inverso che accresce la chiarezza del documento di bilancio, che prevede che tutte le leggi per le quali è autorizzata la spesa, all'interno della Finanziaria, vadano esplicitamente indicate.
Questo, perché non avvenga, come avverrà per il prossimo esercizio, che tutte le leggi per cui non è stata ridotta l'autorizzazione legislativa di spesa siano, per questo solo fatto, rifinanziate nel documento di bilancio secondo l'ammontare della spesa storica.
E' quindi una modifica di carattere normativo, che ha un significato consistente sul piano finanziario, perché obbliga a rifinanziare tutte le leggi che non abbiano, al proprio interno, una norma finanziaria che ne autorizzi la spesa per gli esercizi di riferimento, sia del bilancio successivo sia del bilancio pluriennale.
Invitando caldamente al voto favorevole su questo emendamento, ho provveduto ad illustrarlo perché difficilmente i Consiglieri si sarebbero resi conto, in 15 secondi, della sua portata.



PRESIDENTE

Nel frattempo, abbiamo ricostruito la storia di questo documento, che da emendamento è diventato articolo.
La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Ha fatto bene il collega Palma a richiamare tale questione, perché qui viene scritta come norma finale, ma in realtà è una norma di ridefinizione della portata della legge finanziaria, che fa assumere alla legge finanziaria regionale le stesse funzioni della legge finanziaria dello Stato. Naturalmente, non ho un'esperienza pratica, ma l'impostazione è questa. Tutte le leggi vengono riviste con la legge finanziaria, la quale finanzia esclusivamente ciò che è previsto dalle leggi o da spese obbligatorie; può rideterminarne l'importo, lo deve rideterminare per l'esercizio in corso, lo può aumentare rispetto allo stanziamento originale, lo può anche ridurre rispetto allo stanziamento originale.
Questo, per quel poco che capisco sotto il profilo tecnico, è abbastanza importante perché una legge che definisca degli stanziamenti pluriennali che vengono riportati in bilancio, senza una verifica annuale, pu concorrere a determinare la massa di residui o problemi di reimpostazione di partite interne.
Sotto questo profilo è dunque una normativa che riveste un'importanza significativa ed un elemento di grande modifica, in senso più confacente rispetto alla funzione che deve svolgere, alla nostra legge finanziaria.
Naturalmente, questo renderà molto più difficile ed impegnativo il lavoro; questo vorrà dire che ogni anno il bilancio inizia da capo, con le leggi già esistenti, con le spese obbligatorie. Niente di ciò che non è previsto nelle leggi già esistenti, può essere inserito nella Finanziaria: questa è un'altra questione assolutamente importante. Sotto questo profilo, il Consigliere Palma ha ragione sul fatto che alcune cose che abbiamo scritto in finanziaria, senza riferimento alle leggi esistenti decorreranno dal 2004.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Burzi.
Ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Per convenire sull'importanza della norma e per ricordare che è in linea con le discussioni che vennero fatte, almeno in sede di Commissione più che di aula, sulla legge n. 7 che è un po' l'impostazione del sistema finanziario dell'Ente Regione.
Non credo, nel votarlo a favore, di convenire con quanto diceva il Vicepresidente Riba che renderà più complesso il lavoro. Lo renderà, forse più evidente.
Ricordo che c'é stata un'evoluzione, non si sorprenderà il Consigliere Saitta, di quello che venne chiamato "budget a base zero", che tanto irrit alcuni Consiglieri alcuni anni fa: il tempo, ogni tanto, da ragione alle bontà delle idee, quando sono buone. Voto a favore dell'articolo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 688 "Sostegno economico alle lavoratrici e ai lavoratori colpiti dalla crisi dell'auto" (superato)


PRESIDENTE

Dobbiamo votare, ai sensi dell'articolo 78, gli ordini del giorno collegati.
Sugli ordini del giorno collegati abbiamo svolto un lavoro di coordinamento il quale ha dato i seguenti risultati: l'ordine del giorno n.
688 "Sostegno economico alle lavoratrici e ai lavoratori colpiti della crisi dell'auto" presentato dai Consiglieri Contu, Papandrea, Suino Chiezzi, Moriconi e Tapparo non è collegato al disegno di legge n. 465 quindi è superato.


Argomento: Problemi energetici

Esame ordine del giorno n. 696 relativo a "Indirizzi per la politica energetica della Regione Piemonte" (rinvio)


PRESIDENTE

Esaminiamo l'ordine del giorno n. 696 presentato dai Consiglieri Ronzani, Muliere, Suino, Manica, Riba, Placido, Tapparo e Papandrea, il cui testo recita: "Il Consiglio Regionale del Piemonte Vista la Legge regionale 7 ottobre 2002, n. 23 "Disposizioni in campo energetico. Procedure di formazione del piano regionale energetico ambientale. Abrogazione delle leggi regionali 23 marzo 1984, n. 19, 17 luglio 1984, n. 31 e 28 dicembre 1989, n. 79." considerato che per garantire l'efficacia e la realizzazione delle proprie scelte di programmazione energetica impegna il Presidente e la Giunta Regionale affinché si attivi presso il Governo nazionale per ottenere: la sospensione dell'efficacia delle autorizzazioni già concesse in Piemonte dal Ministero dell'industria, per consentire di collocare tutte le decisioni di merito nel contesto definito dal presente documento di indirizzo la sospensione degli iter autorizzativi tuttora in corso presso il Ministero dell'Industria la sospensione dell'efficacia del decreto-legge 7 febbraio 2002, n.5 "Misure urgenti per garantire la sicurezza del sistema elettrico nazionale", per riportare in capo alle Regioni la potestà decisionale in materia di scelte energetiche".
Ricordo, che questo ordine del giorno non è da considerarsi collegato alla legge finanziaria.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Riba, che intervenire in qualità di Consigliere; ne ha facoltà



RIBA Lido

Avevamo presentato questo ordine del giorno riferito alla materia, il fatto che non sia collegato, da un punto di vista finanziario, con l'attività degli altri aspetti della legge finanziaria ricordo che abbiamo anche tutta la materia dell'agricoltura che non era strettamente collegata l'articolo 13 sui rifiuti, ecc.
Si tratta di assumere una questione che richiede un indirizzo, ma se non è strettamente collegata questo è un giudizio di misura, ma non si pu stabilire che una materia di questo genere - che riguarda tutta una serie di questioni che implicano a loro volta delle conseguenze di tipo finanziario - non possa essere collegata. Aggiungo - ma questa è cosa nota all'Assessore Pichetto e a tutta la Giunta - che proprio in questo periodo continuiamo ad avere una serie di problemi sulla localizzazione di centrali termoelettriche distribuite su tutto il territorio. Io potrei essere d'accordo sulla decisione di iscrivere all'o.d.g. della seduta di domani le questioni riguardanti la centrale di Magliano e tutte le altre, ma dobbiamo decidere di iscriverle all'o.d.g. di domani.



PRESIDENTE

Accolgo la sua richiesta, anche perché oggi il Consigliere Palma ha presentato un ordine del giorno di contenuto analogo come argomento.
Quindi, calendarizzeremo una discussione sul tema dell'energia.



RIBA Lido

Però facciamolo domani, Presidente.



PRESIDENTE

C'é l'impegno di calendarizzarlo, anche se domani c'é già l'impegno di discutere sulla questione dell'Iraq.
Ha chiesto la parola il Consigliere Muliere. Ne ha facoltà.



MULIERE Rocco

Mi pare che la posizione del collega Riba sia ragionevole, però invito il Presidente a considerare il fatto che in questi giorni si stanno prendendo decisioni molto importanti da punto di vista, e rinviare la discussione fra 15 giorni non avrebbe più senso. Quindi, domani, dopo la discussione sui documenti che riguardano la pace, si potrebbe affrontare questo tema che è contenuto nell'o.d.g.



PRESIDENTE

Accorpiamo anche l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Palma.


Argomento: Spesa socio - assistenziale - Edilizia scolastica - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Esame e votazione dei seguenti ordini del giorno: n. 699 "Patrimonio immobiliare ASL/ASO" ordine del giorno n. 700 "Fondo nazionale per la concessione di contributo integrativo per il pagamento dei canoni di locazione" ordine del giorno n. 703 "Finanziamento della messa in sicurezza delle scuole della città di Torino"


PRESIDENTE

Ora passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 699 inerente a "Patrimonio immobiliare ASL/ASO" presentato dai Consiglieri Cattaneo Albano, Toselli, Gallarini, Bolla e Costa Enrico.
Tale ordine del giorno recita: "Il Consiglio Regionale impegna la Giunta Regionale a riferire in sede di IV Commissione precedentemente all'approvazione della Legge di assestamento di bilancio l'esatta consistenza del patrimonio immobiliare di ogni singola ASL/ASO nonché la relativa rendita qualora il bene fosse dato in locazione a terzi relativamente all'anno 2002".
Su questo ordine del giorno la Giunta ha espresso il parere favorevole.
Passiamo ora all'ordine del giorno n. 700 "Fondo nazionale per la concessione di contributo integrativo per il pagamento dei canoni di locazione" presentato dai Consiglieri Tapparo, Marcenaro, Contu, Suino Manica, Placido, Ronzani, Muliere, Caracciolo e Saitta.
Tale ordine del giorno recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte esaminata la legge 431/98 articolo 11 con cui è stato istituito il fondo nazionale per la concessione di contributo integrativo per il pagamento dei canoni di locazione; verificato che la norma non prevede alcuna limitazione riconoscendo solo alle Regioni la ripartizione delle risorse fra i Comuni visto che con comunicato pubblicato sul 3' Supplemento del BUR del 26/01/2000 sono state fornite le linee guida per l'erogazione dei contributi e che con successiva delibera del Consiglio Regionale n. 137 5625 del 13/01/2001 si è introdotto un criterio che non trova giustificazione nella norma e precisamente che "il canone da considerare è costituito dalla somma dei canoni effettivamente corrisposti.." tale limitazione non è prevista dalla legge che recita: "le somme assegnate al fondo... (omissis) ...sono utilizzate per la concessione, ai conduttori...
(omissis) ...di contributi per il pagamento dei canoni di locazione dovuti ai proprietari degli immobili, di proprietà sia pubblica sia privata...
(omissis)..." constatato che la stessa non trova giustificazione nella norma della L. 431/98 e che tale limitazione comporta di fatto l'impossibilità per coloro che, pur rientrando nei requisiti per l'accesso al contributo (incidenza canone/reddito superiore al limite previsto) non sono stati in grado di pagare i canoni a causa del loro basso reddito tutto ciò premesso il Consiglio Regionale invita la Giunta regionale a proporre la rettifica della delibera del Consiglio regionale n. 137-5625 del 13/01/2001 allo scopo di eliminare il punto in cui si stabilisce che il canone da considerare è quello effettivamente corrisposto, consentendo quindi di erogare il contributo sulla base del canone contrattuale".
Questo ordine del giorno è ammissibile e c'é il parere contrario della Giunta regionale.
Passiamo all'ordine del giorno n. 703 "Finanziamento della messa in sicurezza delle scuole della città di Torino" presentato dai Consiglieri Placido, Marcenaro, Manica, Muliere, Suino, Riba, Costa Rosanna e Deorsola.
Tale ordine del giorno recita: "Il Consiglio Regionale valutato il dibattito e le conclusioni relativi alla Legge Finanziaria regionale per l'anno 2003 considerato il fabbisogno di risorse finanziarie necessarie per la messa in sicurezza degli edifici scolastici pubblici di Torino, ammontante a circa 200.000.000,00 euro verificato come all'interno della Legge Finanziaria nazionale sono state destinate a tale scopo per l'edilizia scolastica risorse modeste e assolutamente non sufficienti impegna il Presidente della Giunta regionale ad adoperarsi presso il Governo nazionale al fine di reperire le risorse finanziarie necessarie per pianificare gli interventi necessari per mettere in sicurezza gli edifici scolastici pubblici della città di Torino, considerato che il termine ultimo previsto dalla legge nazionale è fissato all'anno 2004".
Su tale ordine del giorno la Giunta ha espresso parere contrario.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore bilancio e finanze

L'impegno nei confronti del Governo nazionale di reperire il maggior numero di risorse possibili riguarda non solo questo settore, ma tanti settori. Peraltro è un reperimento che deve fare riferimento a tutte le realtà regionali del Piemonte, non solo alla situazione che riguarda la città di Torino. Quindi, è un impegno costante.
Potrebbe essere riformulato in termini diversi, e potrebbe anche essere accoglibile, ma non certo per Torino.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo. Ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa per l'interruzione. Dobbiamo certamente proseguire nei lavori, ma la questione del parere della Giunta - e lo dice il Capogruppo del partito di maggioranza relativa che la sostiene - è autorevole, e quindi riteniamo certamente di doverlo ascoltare. Ma mentre ha un senso preventivo il parere quando l'ordine del giorno impegna la Giunta stessa, i Consiglieri regionali di maggioranza, con rispetto del parere della Giunta vogliono riservarsi una valutazione più completa e approfondita degli ordini del giorno, quando questi non impegnano la Giunta stessa.
Invece quando questi ordini del giorno impegnano la Giunta naturalmente la maggioranza che la sostiene non ha difficoltà ed è convinta di votare gli ordini del giorno secondo il parere della Giunta stessa.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame ordine del giorno n. 717 "Esame del nuovo Piano Sanitario Regionale"


PRESIDENTE

Passiamo all'ordine del giorno n. 717 "Esame del nuovo Piano Sanitario Regionale" presentato dai Consiglieri Manica, Giordano, Riggio, Caracciolo Saitta, Suino, Placido, Ronzani, Muliere, Riba e Marcenaro.
Tale ordine del giorno nel dispositivo recita: "Impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore alla sanità affinché entro e non oltre il mese di marzo venga portato all'esame della IV Commissione permanente il nuovo Piano Sanitario Regionale".
Tale ordine del giorno è accolto dalla Giunta come raccomandazione.
La parola al Consigliere Cattaneo sull'ordine dei lavori.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, lei ha ragione, ma il problema storico lo conosciamo e non voglio commentare, ma solo ricordare che, grazie a questo Regolamento, si può fino all'ultimo momento e quant'altro presentare qualsiasi tipo di documento.
Potrebbe essere una soluzione, in quanto la maggior parte degli ordini del giorno non sono numerati, quindi, abbiamo delle difficoltà, non vogliamo complicare le cose semplici. I primi quattro sono numerati, poi ce n'è sono una ventina scarsi, o poco meno, che non sono numerati pertanto, è difficile seguire i lavori.
Signor Presidente, proporrei di mettere in votazione gli ordini del giorno strettamente collegati alla Finanziaria, in modo che la si possa votare; nel frattempo, numerare quelli più generali e quelli legati ad altri impegni che voteremo prima della votazione finale sul bilancio e sulla Finanziaria. Diamo tempo a chi collabora con la Presidenza di preparare un elenco numerato di quegli ordini del giorno che non sono strettamente collegati alla Finanziaria, votando prima solo quelli strettamente collegati. In questo modo, credo che potremo recuperare molto tempo e, probabilmente, terminare in poco tempo i lavori dell'Aula.



PRESIDENTE

Ci sono dichiarazioni di voto sulla legge finanziaria oppure sono assorbite dal dibattito?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Sono assorbite.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Non ho capito il senso dell'interruzione, stavo riassumendo.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Numeriamo questi ordini del giorno.
Sospendo la seduta cinque minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 22.15 riprende alle ore 22.22)



PRESIDENTE

Prego distribuire gli ordini del giorno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Galasso; ne ha facoltà



GALASSO Ennio Lucio

Poiché sono appena arrivato ho bisogno di cinque minuti di sospensione per esaminare gli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Sospensione negata perché doveva arrivare prima.
Passiamo alla votazione degli ordini del giorno.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 699, già letto precedentemente. Ricordo il parere favorevole della Giunta.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 700, già letto precedentemente. Ricordo il parere contrario della Giunta Il Consiglio non approva.
In merito all'ordine del giorno n. 703, do la parola all'Assessore Pichetto Fratin per il parere della Giunta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore bilancio e finanze

Il parere della Giunta per l'ordine del giorno così come formulato, è negativo, tuttavia si possono apportare le seguenti modifiche: nell'oggetto le parole "della città di Torino", sono sostituite dalle parole "del Piemonte"; al secondo paragrafo le parole "di Torino ammontante a circa 200.000.000,00 euro" sono sostituite dalle parole "del Piemonte"; al terzo paragrafo le parole "e assolutamente non autosufficienti" sono abrogate; nel dispositivo sono abrogate le parole da "per mettere in sicurezza" fino a "all'anno 2004" e sostituite dalle parole "per mettere in sicurezza gli edifici pubblici del Piemonte"



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 703 così modificato.
Il Consiglio approva.
Sull'ordine del giorno n. 717 ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Ci dichiariamo a favore, auspicando in una rapida approvazione del Piano regionale sanitario, anche se in precedenza abbiamo votato emendamenti che, contenendo uno stralcio del piano e delle indicazioni, ne svuotano il lavoro e il valore.
Nonostante questo, auspichiamo ad una rapida discussione del piano.



PRESIDENTE

Non lo metterei neanche in votazione, posto che il piano sanitario è già stato approvato dalla Giunta regionale, quindi lo accogliamo come raccomandazione.
Se è già stato licenziato, è già all'esame della votazione.
Come Presidente del Consiglio accolgo l'ordine del giorno e lo assegno subito alla Commissione, anzi, è già assegnato - chiedo scusa.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame ordine del giorno n. 716 "Mantenimento dei livelli essenziali di assistenza"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 716: "Mantenimento dei livelli di assistenza" presentato dai Consiglieri Manica, Placido Marcenaro, Ronzani, Suino, Riggio, Muliere, Riba, Toselli, Cattaneo, Rossi Oreste, Scanderebech, Pedrale, Giordano, Saitta, Caracciolo, Deorsola Galasso, Godio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

La formulazione dell'ordine del giorno (riprendendo una discussione emersa in Commissione) sembra presumere, non solo l'esistenza di un impegno politico della Regione di garantire, sul piano delle prestazioni, i LEA (garantiti, peraltro, già nel corso del 2002), ma sembra dare per scontato che, al di là di ogni procedura di negoziazione istituzionale con gli enti locali, la Regione Piemonte metterà, a bilancio del proprio deficit sanitario, il finanziamento dei LEA per l'anno 2000. Scritto in questi termini, significa che esiste un capitolo di contabilità finanziaria in cui viene contabilizzato il deficit sanitario risultante dal finanziamento integrale dei LEA, a prescindere da qualunque forma di accordo o di non accordo che si possa trovare, già sull'esercizio 2003, con gli enti locali.
Pur comprendendo l'impegno politico e generale della Giunta di garantire, in questa fase e ancora una volta transitoriamente, la copertura finanziaria a quel livello di prestazione, trovo discutibile che si dia per scontato (senza una norma che ribalti l'indicazione nazionale che fissa incarico, non solo alle Regioni, ma anche agli enti locali, per il finanziamento dei LEA) che per l'anno 2003 i LEA siano finanziati con il deficit sanitario della Regione Piemonte.
Lo ritengo discutibile per una serie di considerazioni politiche: prime fra tutte, il fatto che l'onere del finanziamento di una prestazione spetti ad un'amministrazione diversa rispetto a quella nella quale il singolo Consigliere ricopre incarico di opposizione.
Poiché ritengo che, politicamente, l'indicazione e l'indirizzo rispetto agli enti locali piemontesi, non possa essere quello di garantire la copertura dei LEA nel deficit sanitario della Regione, mi dichiaro obiettivamente contrario a questa formulazione (che non fa nessun riferimento a forme di negoziazione istituzionale), al di là dell'indicazione che la Giunta fornirà in questa fase.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

La maggioranza voterà a favore dell'ordine del giorno, avendo già espresso, sia in Commissione sia in Consiglio, che l'intendimento della Giunta regionale - e della maggioranza che la sostiene - è quello di garantire, come per l'anno 2002, i livelli di assistenza.
In questo senso è da intendersi l'ordine del giorno.
Sono d'accordo con il Consigliere Palma: la Regione ha il dovere - e ne siamo convinti politicamente - di garantire ai piemontesi i LEA; ma vorrei anche ricordare che il Piemonte ha il merito di essere una delle regioni italiane con il massimo dei livelli di assistenza. In ogni caso l'amministrazione regionale ha il dovere di non rinunciare al principio di co-responsabilità nella gestione economica di questi servizi, anche da parte di enti e di autonomie locali, e di non chiudere il tavolo di concertazione, ma andare avanti anche per il 2003 (pur trovandoci in una situazione difficile con una copertura finanziaria già prevista).
Ha, quindi, il dovere di co-responsabilizzare amministrazioni locali che, ad oggi, non hanno ancora accettato di trovare soluzioni al problema.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deorsola; ne ha facoltà.



DEORSOLA Sergio

Proporrei, per maggior chiarezza, di inserire, dopo le parole "tutte le prestazioni relative ai LEA", le parole "come per l'anno 2002".
E' vero che nelle premesse si parla di mantenimento per l'anno 2003, ma forse, per maggior chiarezza, sarebbe meglio inserire le parole "come per l'anno 2002".



PRESIDENTE

Era già stato inserito.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 716.
Il Consiglio approva


Argomento: Trasporti su gomma

Esame ordine del giorno n. 719 "Incentivi per le aziende di autotrasporto che intendano sostituire il loro parco veicolare"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame del disegno di legge n. 719, presentato dai Consiglieri Manica, Muliere, Riba, Marcenaro C'è la disponibilità della Giunta ad accoglierlo come raccomandazione.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Come dice un vecchio proverbio cremonese "Piuttosto che niente, è meglio piuttosto!".


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Ordine del giorno n. 720: "Approfondimento piano territoriale regionale relativo all'area piemontese interessata dalla localizzazione dell'aeroporto di Malpensa"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 720, presentato dai Consiglieri Manica, Saitta, Racchelli, Gallarini, Caramella, Cota e Cattaneo, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte Preso atto che il potenziamento dell'aeroporto di Malpensa ha comportato per il territorio piemontese limitrofo gravi disagi senza peraltro trarre vantaggio dalla creazione di uno scalo di livello internazionale Verificata la mancanza di un piano territoriale regionale inerente al territorio dell'Ovest Ticino interessato dall'insediamento dell'aeroporto Tenuto conto delle numerose richieste di intervento avanzate più volte sia dagli Enti locali che dai comitati dei cittadini delle zone interessate Impegna La Giunta regionale alla formazione dell'approfondimento del piano territoriale regionale relativo all'area piemontese interessata dalla localizzazione dell'aeroporto di Malpensa".



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

E' una questione molto semplice: l'area del reparto di Malpensa è svincolata da qualsiasi regola; non esiste alcuno strumento, perché gli strumenti urbanistici territoriali (il PTR e l'area dell'Ovest Ticino) sono precedenti. Se si vogliono mettere regole e limiti a questo aeroporto e salvaguardare il territorio, occorre un Piano, uno strumento che regoli e limiti, cosa che questa Regione non ha mai attuato, mentre la Regione Lombardia sì, scaricandoci gli aerei sulla testa e prendendo i soldi. Solo con uno strumento che tuteli quel territorio non avremo più gli scempi che abbiamo avuto finora.
Questa è la ragione per la quale si chiede un Piano d'area; i comitati dei cittadini e gli Enti locali lo rivendicano da mesi, se non da anni.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 720, sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.


Argomento: Formazione professionale

Ordine del giorno n. 724: "Istituto regionale di formazione per l'amministrazione pubblica del Piemonte - IREFAP Piemonte"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 724, presentato dai Consiglieri Cattaneo, Deorsola, Manica e Angeleri.
A questo proposito, il Consigliere Deorsola chiede di poterlo modificare, attraverso un emendamento.
Il documento è, pertanto, modificato e diamo atto che, con il consenso di tutti i proponenti, vi è un nuovo testo, che recita: "Premesso che con legge regionale n. 27 del 4 novembre 1999, la Regione Piemonte, in considerazione dei profondi processi di trasformazione che investono, da alcuni anni, la Pubblica Amministrazione, ha individuato quale obiettivo primario delle proprie politiche e dei propri piani formativi, l'accrescimento della cultura e della formazione professionale sui temi concernenti i processi di gestione delle pubbliche amministrazioni.
Per il conseguimento di queste finalità, con la stessa legge la Regione ha stabilito di affiancare l'Università per l'attivazione, a partire dall'anno accademico 1999/2000, di un corso di specializzazione in Amministrazione Pubblica, autorizzando, al contempo, la spesa occorrente per lo svolgimento del corso per il detto anno accademico.
Il corso, svoltosi nel periodo ottobre 2000/giugno 2001, è stato frequentato, con elevatissima soddisfazione, da 19 allievi, numero ritenuto idoneo per assicurare il successo di un percorso di alta specializzazione quale quello attivato.
Dal termine di detto corso, continuano a pervenire all'Università di Torino richieste di informazione circa la sua reiterazione, non più avvenuta per svariate ragioni.
La Regione Piemonte ha, altresì, sottoscritto con l'Università di Torino e l'Università del Piemonte orientale, un protocollo d'intesa per l'attivazione di corsi di Formazione manageriale nel campo sanitario protocollo dal quale sono già scaturiti due interventi di formazione: il primo - già terminato da alcuni mesi - per la formazione manageriale dei Direttori generali e Commissari delle Aziende sanitarie del Piemonte in carica, ed il secondo - recentemente conclusosi, e per il quale è prevista la consegna dei diplomi il 4 aprile p.v. - per gli aspiranti alla stessa funzione.
La Provincia di Torino ha sottoscritto una Convenzione-quadro con l'Università di Torino - tuttora in corso - per la formazione dei propri dipendenti.
Il Comune di Torino ha sottoscritto, in data 21 febbraio u.s., una Convenzione con l'Università di Torino con la quale ha affidato all'Ateneo torinese la formazione del proprio personale per il triennio 2003-2005.
Tenuto conto: di così ampie esigenze formative, sicuramente presenti in tutte le altre amministrazioni pubbliche che hanno sede sul territorio piemontese, non esclusa l'amministrazione regionale.
Del permanere ed anzi dell'accrescersi dei bisogni formativi nelle aree della Pubblica Amministrazione, in conseguenza degli ulteriori processi di trasformazione e di modernizzazione del settore, con forti implicazioni derivanti anche dalle riforme istituzionali e dai fenomeni del federalismo.
Dell'ineludibile necessità di promuovere qualificati percorsi di formazione e di crescita culturale nella Pubblica Amministrazione, idonei a rendere competitivi e vincenti gli apparati pubblici del Piemonte nelle sfide che progressivamente si presentano non solo più a livello nazionale, ma anche internazionale.
Considerata l'esigenza di poter offrire una dirigenza di alto livello nella pubblica amministrazione, dirigenza che solo una specifica Istituzione pu offrire Impegna il Presidente e l'Assessore competente a predisporre entro 120 giorni un apposito disegno di legge avente ad oggetto la costituzione di una scuola di Pubblica Amministrazione in Piemonte".
La parola al Consigliere Deorsola, per l'illustrazione.



DEORSOLA Sergio

Grazie, Presidente. La parte dispositiva non cambia nella sostanza; c'è solo un'articolazione e una motivazione dell'esigenza di costituire una scuola di Pubblica Amministrazione in Piemonte.



PRESIDENTE

Posticipo la votazione dell'ordine del giorno per permettere ai Consiglieri di leggere l'ordine del giorno così modificato.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati - Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Ordine del giorno n. 695: "Riduzione fondi regionali da destinarsi a cultura ed istruzione"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 695, presentato dai Consiglieri Cattaneo, Galasso, Rossi Oreste, Angeleri, Deorsola e Mercurio il cui testo recita: "Premesso che la comunità piemontese ha individuato nella cultura nell'arte, nella comunicazione, nell'alta formazione e nella ricerca possibili, se non i principali, settori nei quali investire per il furto al fine di contrastare i rischi di un possibile declino economico di Torino e del Piemonte Premesso, altresì, che la Giunta regionale, attraverso la sua attività e i suoi progetti ha dato grande centralità al recupero, alla promozione e alla valorizzazione del proprio patrimonio culturale e al sostegno alle attività culturali e che da tempo è avviato un importante processo di sostegno alle trasformazioni che sono in corso nella scuola e nell'università, essenziali per l'investimento sulle persone Considerato che in tale settore sono attive migliaia di persone così da rendere tale attività un vero e proprio comparto produttivo; che è riconosciuta a livello nazionale una leadership del Piemonte quale regione in cui è più avanzata la sperimentazione di forme originali di gestione dei processi di produzione culturale e formativi Posta l'esigenza di completare i restauri in corso e la programmazione di manifestazioni ed eventi che dovranno promuovere il Piemonte in considerazione dell'esposizione che la nostra Regione avrà nei prossimi anni in vista delle Olimpiadi 2006, ma anche del Congresso Mondiale degli Architetti del 2008 e del 150' anniversario dell'Unità d'Italia del 2011 Considerato che è necessario non interrompere il processo avviato, che peraltro costituisce ormai un elemento essenziale della rinnovata identità di Torino e del Piemonte Pur consapevoli che difficoltà finanziarie della Amministrazione regionale hanno reso necessario introdurre una generale sensibile riduzione di spesa Constatato però che nel bilancio di previsione dell'anno 2003 è prevista una significativa riduzione della spesa corrente per la cultura e l'istruzione Rilevato, infine, che un contenimento degli investimenti finanziari in campo culturale da parte della Regione Piemonte può generare un conseguente effetto di una riduzione degli investimenti anche da parte di altri soggetti, pubblici e privati, in particolare delle Fondazioni ex bancarie Tutto ciò premesso, il Consiglio regionale esprime preoccupazione per le conseguenze che tali riduzioni determinerebbero nella vita culturale ed educativa ed in generale della regione invita la Giunta regionale a reperire in sede di variazione e/o di assestamento di bilancio le risorse necessarie per ripristinare quanto meno i livelli di spesa degli anni precedenti".
La Giunta ha espresso parere favorevole.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Questo ordine del giorno, presentato dalla maggioranza, vuole richiamare il ruolo della Regione come protagonista nella vita culturale ed educativa della comunità piemontese, che ha portato il Piemonte ad essere una regione estremamente importante nell'ambito del panorama culturale del Paese.
Come sapete, l'anno scorso la cultura piemontese ha dovuto sacrificarsi per far quadrare i conti del bilancio; certamente ci sarà un assestamento di bilancio e, proprio per non disperdere l'impegno dell'Assessorato su questa importante partita - la cultura - che ci viene riconosciuta anche dalle altre regioni, riteniamo doveroso impegnare la Giunta regionale qualora vi fossero gli spazi - e noi riteniamo di sì - in sede di variazione o di assestamento di bilancio, a reperire le risorse necessarie per ripristinare quantomeno i livelli di spesa degli anni precedenti, in particolare relativamente all'anno 2002.
Solo così potremo garantire la continuazione di un'azione importante solo così potremo garantire un ruolo da protagonista alla cultura piemontese e al Piemonte. Basti pensare alla grande partita del Museo del Cinema, che ha avuto grande attenzione, o ai premi e le attività culturali che hanno dato la possibilità al Piemonte di essere protagonista.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 695.
Il Consiglio approva.


Argomento: Spesa socio - assistenziale

Ordine del giorno n. 707: "Riconoscimento e valorizzazione della funzione educativa, formativa, aggregatrice e sociale svolta dalle Parrocchie, dagli istituti cattolici e dagli altri enti di culto riconosciuti dallo Stato attraverso le attività di oratorio"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 707, presentato dai Consiglieri Deorsola, Costa R., Angeleri, Cattaneo, Galasso, Rossi O.
Mercurio e Godio, il cui testo recita: "Il Consiglio regionale Vista la legge regionale 11 novembre 2002, n. 26 (Riconoscimento e valorizzazione della funzione educativa, formativa, aggregatrice e sociale svolta dalle Parrocchie, dagli istituti cattolici e dagli altri enti di culto riconosciuti dallo Stato attraverso le attività di oratorio) condividendo le finalità della legge e ritenendo insufficiente lo stanziamento attuale impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore competente a proporre in sede di assestamento di bilancio un incremento dell'UPB 30041 con un importo utile a garantire una dotazione finanziaria almeno pari a euro 5.000.000,00 per la legge regionale 11 novembre 2002, n. 26 (Riconoscimento e valorizzazione della funzione educativa, formativa aggregatrice e sociale svolta dalle Parrocchie, dagli istituti cattolici e dagli altri enti di culto riconosciuti dallo Stato attraverso le attività di oratorio)".
La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Non sono pregiudizialmente anti-democristiano; ritengo, però, come si dice normalmente, "est modus in rebus". Con un ordine del giorno di questa natura, che, con un atto di indirizzo, chiede alla Giunta di quintuplicare e di portare a 10 miliardi la dotazione finanziaria di una legge che ha già istituzionalmente una configurazione ibrida - e uso parole posate - che non è minimamente integrata nel quadro dell'assetto di riforma dei servizi socioassistenziali, che prevede delle erogazioni di contributi sostanzialmente cash a fronte di progetti non esaminati per via concorsuale. Immaginare che una legge di questo tipo abbia uno stanziamento di 10 miliardi all'anno, con un atto d'indirizzo che unanimemente tutti i Capigruppo di maggioranza hanno sostenuto, mi pare una cosa furba nella formulazione, ma poco seria politicamente. Noi qui abbiamo ragionato per 5 giorni su modifiche di bilancio di qualche centinaio di milioni contendendole da una UPB ad un'altra, definendo di qualche centinaio e qualche migliaio di Euro il finanziamento di UPB legate a spese sostanzialmente obbligatorie, ed ora con il concorso unanime dell'intera maggioranza - e forse con qualche contributo prezioso da parte dell'opposizione - si vuole...



PALMA Carmelo

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PALMA Carmelo

Nessun contributo dell'opposizione!



PALMA Carmelo

Quindi, senza contributi preziosi da parte dell'opposizione - una parte della quale aveva preziosamente contribuito all'approvazione di questa legge - si chiede di quintuplicare e di portare - non da mille lire a 5 mila lire - ma da due miliardi a 10 miliardi la dotazione finanziaria di questa legge. Trovo questa cosa totalmente scandalosa, poco seria e secondo me, assai poco seria per la Giunta accettarla; quindi, chiedo ai proponenti di ritirare l'emendamento, di rimandare all'assestamento di bilancio - che è un altro mercato politico finanziario che si apre per tutti noi - una valutazione rispetto a questa legge, ma non licenziare un ordine del giorno di questo tipo che potrà andare sulla carta da visita di qualche Consigliere. Questo non fa onore a quest'aula e, dal mio punto di vista, non fa onore neanche a chi l'ha proposta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Volevo dire al Consigliere Palma che i miei bigliettini da visita sono questi, e non intendo cambiarli - e così penso i miei colleghi firmatari.
Personalmente rispetto le valutazioni che il Consigliere Palma ha fatto in aula, che non sono né più né meno le valutazioni fatte in sede di Commissione consiliare. Le rispetto, ma non le condivido. Abbiamo sostenuto che questa legge era perfettamente integrata nei servizi socioassistenziali, nei servizi di prevenzione e nei confronti del disagio giovanile. E' una legge che abbiamo voluto fin dall'inizio di questa legislatura e che aveva previsto, negli ultimi due mesi del 2002, un milione di euro. La previsione del milione di Euro era relativa al fatto che avevamo approvato questa legge alla fine dell'anno, per cui l'intervento che ritenevamo realmente efficace sul territorio non poteva che prevedere una cifra pari a 5 milioni di Euro, che sono previsti in questo ordine del giorno. Questo è il frutto di un nostro impegno, non è un biglietto da visita che noi presentiamo; e non ci vergogniamo assolutamente di quanto abbiamo presentato. Anzi, visto che per due mesi valeva 1 milione di euro, se avessimo dovuto fare una moltiplicazione matematica, per 12 mesi avremmo dovuto stanziare 6 milioni. Quindi, abbiamo fatto addirittura uno sconto. Siamo orgogliosi di aver portato all'attenzione dell'Aula questo ordine del giorno, e non intendiamo ritirare nessuna firma. Peraltro l'ordine del giorno si integra perfettamente con gli ordini del giorno sui LEA e con gli ordini del giorno con i quali abbiamo voluto che una percentuale dell'ICI andasse nella direzione del sociale. Quindi, manteniamo con convinzione le nostre firme apposte sotto l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Manica.
Ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

Noi non parteciperemo alla votazione di questo ordine del giorno per una ragione molto semplice: a differenza di altri colleghi le nostre sono valutazioni assolutamente legittime. Quella legge noi l'avevamo votata in piena sintonia con una posizione nazionale del governo di centrosinistra che aveva fatto analoga cosa su analogo argomento. Nello stesso tempo per riteniamo che questa legge - votata l'11 novembre 2002, quindi esattamente tre-quattro mesi fa, e che quindi aveva al suo interno una sua struttura e conteneva anche una cifra a bilancio - non abbia avuto, rispetto a quella cifra, neanche due mesi di sperimentazione per poter dire se essa sia sufficiente o insufficiente. A neanche tre mesi dall'approvazione di una legge, modificare già la cifra in essa contenuta, senza neanche darsi un tempo di sperimentazione ragionevole per verificare se quell'allocazione finanziaria sia stata corretta e ha risposto alle esigenze e che è stata sufficiente o insufficiente, mi pare operazione difficilmente fattibile e realizzabile su una base di oggettività e di verificabilità oggettiva. La legge appena votata aveva al suo interno una allocazione finanziaria precisa; si verifichi il funzionamento della legge almeno su una annualità o su due annualità. Dopo di che a quel punto si interviene, ma solo a quel punto, su una legge e sulla sua adeguatezza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi.
Ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Grazie, Presidente. Voterò a favore dell'ordine del giorno e intanto sfato alcuni elementi di disinformazione, perché di me dicono che io abbia dei pregiudizi antidemocristiani e contrariamente non lo dicono del Consigliere Palma. Colgo l'occasione per smentirli. D'altronde non mi pare che ci sia nessuna ipotesi di libertà di voto su un ordine del giorno che porta le firme di tutti i Consiglieri di maggioranza. Mi permetto alcune considerazioni al collega Assessore al bilancio. Se non sono cambiati i tassi d'interesse, 10 miliardi all'anno comportano un mutuo di 100 miliardi per 15 anni, lira più lira meno; o di 150 miliardi per 30 anni. Rimaniamo sui 15 anni che e' un po' la media degli indebitamenti che finora la Regione Piemonte ha. Non so quali siano le disponibilità che l'Assessore prevede, e non credo che abbia ancora gli elementi per poterle prevedere perché credo che la Giunta non abbia nemmeno ancora approvato gli estremi del consuntivo 2002. In termini di assestamento, l'Assessore riferirà quando avrà gli elementi e nelle sedi competenti. Quindi, non credo che possiamo sapere se e in che misura ci saranno disponibilità. Certo, anche soltanto nella discussione di oggi, altri temi sono stati portati all'attenzione dell'aula e della Giunta. Ne cito uno, su cui sono anche intervenuto, ma che ha visto l'intervento di molti Consiglieri, non soltanto della maggioranza. Una delle problematiche è nell'ambito della sanità, del rapporto con l'ospedalità valdese e, collegata ad esso, con l'Ordine Mauriziano nella sua sopravvivenza, slegata da altri elementi di programmazione sanitaria o da altri interventi. Certo, per chi, come me ritiene che in primis bisogna difendere il patrimonio della Regione esistono delle priorità all'interno delle scelte che la Giunta dovrà fare nel prosieguo dell'attività finanziaria. Sono ragionevolmente certo che qualora le disponibilità ci saranno, questa Giunta saprà dirci quali priorità intende seguire nel proseguo di questa Legislatura.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Signor Presidente, anch'io, insieme alla collega Costa e ad altri colleghi di maggioranza, ho presentato questo ordine del giorno fin dall'11 febbraio. Non è un ordine del giorno frutto di un colpo di mano improvviso o una valutazione che si è manifestata nelle ultime ore, ma si tratta della volontà precisa di assegnare, in applicazione di quella legge regionale approvata nello scorso mese di novembre, una somma adeguata, considerando che l'operatività concerne le otto Province piemontesi.
Non dobbiamo aggiungere altro, ci auguriamo che il Consiglio regionale voglia approvare questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea.
Ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

Voteremo contro questo ordine del giorno che, purtroppo, azzera quanto avevamo temuto. Questi timori li avevamo espressi in fase di discussione della legge medesima, già allora avevamo prospettato come, una volta approvata questa legge, ci saremmo trovati negli anni successivi di fronte ad un deciso salto di qualità nella sua applicazione. Quindi, credo che questo fosse previsto ed evidente. Indubbiamente, il fatto che sia una legge che ha trovato una scarsa opposizione all'interno di questo Consiglio, aiuta questo tipo di comportamento.
Per quanto ci riguarda, noi avevamo votato anche contro la legge in Parlamento nazionale, anche se proposta dal centrosinistra, quindi, non faccio altro che rappresentare un atteggiamento di coerenza anche qui in Piemonte. E' un atteggiamento globale, che non cambia a seconda del luogo in cui ci troviamo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore bilancio e finanze

La Giunta è espressione della maggioranza, quindi, un ordine del giorno firmato da tutta la maggioranza rappresenta certamente un vincolo della Giunta, che accoglie l'ordine del giorno ed esprime parere favorevole.
Pertanto, in sede di assestamento, si porrà questo elemento tra le priorità e si svolgerà una valutazione nell'ambito dei vincoli che le priorità porranno.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 707.
Il Consiglio approva.



PRESIDENTE

Chiedo ai Consiglieri di rimanere al proprio posto.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ci sono due Consiglieri che erano chiaramente da un'altra parte e figurava il voto.



PRESIDENTE

Va bene, ripetiamo la votazione.
Indìco nuovamente la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'ordine del giorno n. 707.
Il Consiglio approva.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame ordine del giorno n. 702: "Istituzione servizio di medicina dello sport secondo applicazione l.r. 22/1985"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'ordine del giorno n. 702, presentato dai Consiglieri Rossi Oreste, Cattaneo, Galasso, Mercurio e Deorsola, che è stato modificato dai proponenti: sono state eliminate tutte le premesse fino a pagina 3, ed alcuni commi all'interno dell'ordine del giorno.
Quindi, il testo definitivo recita: "Il Consiglio Regionale vista la Legge Regionale del 25/3/1985 n. 22 (legge sulla tutela sanitaria delle attività sportive) che stabilisce: l'esistenza di un servizio (sezione) di Medicina dello Sport che questo servizio si occupi di visite d'idoneità, di educazione alla salute, di promozione dello sport, di doping che il servizio, solo e soltanto per le attività di certificazione d'idoneità, faccia riferimento al servizio di Medicina Legale visto che questa legge è stata talvolta disattesa dai servizi di Medicina Legale, rispetto a queste prescrizioni impegna la Giunta Regionale e l'Assessore alla Sanità ad intervenire presso le ASL affinché sia data piena applicazione alla L.R.
22 del 25/03/1985 e che siano istituiti i servizi di Medicina dello Sport autonomi in forma di struttura semplice per ogni ASL o con struttura complessa per ogni quadrante o area sovradistrettuale secondo quanto verrà indicato nel piano sanitario regionale e a prevedere apposito stanziamento finanziario in sede di variazioni di bilancio".
La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Vorrei sentire da parte del Presidente qual è l'attinenza di questo ordine del giorno con il bilancio. Perché se questo è attinente, mi pare che c'è lo spazio per presentare centinaia di emendamenti. Non mi pare proprio che abbia attinenza.
Se volete, posso anche intervenire nel merito, avendo letto le premesse che sono state eliminate. Questa è una questione complessa; stiamo parlando di strutture complesse (primariati) che vengono modificate e se ne fanno altre.



PRESIDENTE

L'attinenza c'è e la spiego.
La frase finale recita: "... e a prevedere apposito stanziamento finanziario in sede di variazioni di bilancio".



SAITTA Antonio

Ma è per fare nuove strutture. Noi decidiamo durante...



PRESIDENTE

L'ordine del giorno recita: "...impegna la Giunta regionale e l'Assessore alla sanità di intervenire presso le ASL affinché sia data piena applicazione alla legge regionale..."; inoltre "... siano istituiti i servizi di Medicina dello Sport autonomi in forma di struttura semplice per ogni ASL o con struttura complessa per ogni quadrante o area sovradistrettuale secondo quanto verrà indicato nel piano sanitario regionale e a prevedere apposito stanziamento in sede di variazioni per realizzare le finalità di cui sopra".
Quindi, è ammissibile.



SAITTA Antonio

Presidente, allora intervengo sul merito per sostenere che non è ammissibile.
Qui non è che si tratta di finanziare una legge o di rifinanziare una legge con più finanziamenti.
E' un ordine del giorno con il quale si chiede di intervenire sull'autonomia dei Direttori per chiedere di modificare l'organizzazione tra strutture semplici e strutture complesse. Parliamo di primariati attraverso un ordine del giorno. E' così: si modifica l'organizzazione delle ASL, per quanto riguarda questi servizi.
Prima di procedere in azioni simili, vi invito ad illustrarcelo per capire cosa cambia, cosa s'intende con il termine "finanziamento" e quali sono gli obiettivi. Un atteggiamento di questo genere impegna e modifica l'organizzazione prevista, tra l'altro, nel piano sanitario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Oreste

Presidente, vorrei intervenire sull'attinenza.



PRESIDENTE

L'ho già dichiarato ammissibile e quindi si interviene sul merito.



ROSSI Oreste

Perfetto, Presidente, allora intervengo sul merito.
Innanzitutto, vorrei spiegare al Consigliere Saitta che esiste - ed è scritto nel testo tolto per semplicità - la legge regionale n. 22 del 25 marzo 1985, sulla tutela sanitaria delle attività sportive, che stabilisce l'esistenza di un servizio "Sezione di medicina dello sport", senza specificare come debba essere costituito.
Nell'ordine del giorno s'intende dare un'indicazione. Non vogliamo infatti, istituire una nuova legge: chiediamo all'Assessore di intervenire sulle ASL affinché sia data piena applicazione alla legge regionale prima citata e di istituire servizi autonomi di medicina dello sport. Autonomi...



ROSSI Oreste

SAITTA Antonio (fuori microfono)



ROSSI Oreste

Sa cosa vuol dire "struttura complessa"?



ROSSI Oreste

Per autonomi s'intende...



ROSSI Oreste

SAITTA Antonio (fuori microfono)



ROSSI Oreste

Primariati.



ROSSI Oreste

... ovviamente a livello di quadrante, oppure semplicemente. a livello di ASL.
Riteniamo che le motivazioni avanzate siano assolutamente lecite, in quanto non è possibile procedere mescolando le competenze di medicina legale con quelle di medicina dello sport.
Riteniamo, inoltre, che medicina dello sport sia estremamente importante, essendo un servizio rivolto, in particolare, ai giovani, ai bambini, ai ragazzi che praticano sport; spesso, è l'unica possibilità di visita e controllo sul loro stato di salute. E' fondamentale, quindi, che il medico...



(Commenti del Consigliere Saitta fuori microfono)



ROSSI Oreste

...che pratica medicina dello sport...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, propongo una modifica...



ROSSI Oreste

... sia competente in merito. Cari colleghi, attualmente, se un medico intende dedicarsi alla medicina dello sport, deve superare il concorso in medicina legale. Attenzione: è una cosa nettamente diversa.
Vi porto il caso di Alessandria - che conosco bene. Lo scorso anno si è ritenuto di chiudere il settore medicina dello sport nei mesi di luglio e agosto (parte del mese di luglio, di agosto e di settembre) costringendo le persone a rivolgersi a Tortona. Credo, invece, che sia importante reperire fondi, con una variazione di bilancio, per rendere meglio funzionanti queste strutture di medicina dello sport (funzionanti già lo sono) e almeno come strutture autonome in forma semplice.
L'ordine del giorno è un'indicazione che si dà alla Giunta: se si riuscisse ad avere strutture complesse, a livello di quadrante o a quello com'è specificato - che si prevederà a livello di piano sanitario (secondo quanto verrà indicato nel piano sanitario regionale) dal nostro punto di vista sarebbe più che corretto.
Ricordatevi che si tratta di un'esigenza che arriva dai genitori, dalle famiglie e dai bambini che vogliono praticare sport. E' una necessità.
L'attinenza con il bilancio è chiara: se si istituiscono definitivamente questi servizi, occorreranno fondi.
Ecco, quindi, la motivazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Manica; ne ha facoltà.



MANICA Giuliana

L'ulteriore confusione determinata dall'illustrazione del primo firmatario (ritengo anche estensore di questo complesso ordine del giorno) richiamerebbe alla prudenza e alla necessità di stralciare il documento dal dibattito di questa tarda ora notturna e rinviarlo ad una fase successiva magari in IV Commissione per un ulteriore approfondimento di merito.
Pur da un'affrettata lettura (tralasciando le prime tre pagine probabilmente scritte da qualche medico dello sport che vuole diventare primario: la scrittura è chiara e la conosciamo bene avendo visto una marea di testi simili) la parte del dispositivo risulta chiara.
Scrivere che si intende organizzare una struttura complessa per ogni quadrante o area sovradistrettuale, non significa soltanto voler fare quattro primari, quanti sono i quadranti. Infatti, "area sovradistrettuale" è area più piccola della provincia: se non se ne fanno otto, se ne possono fare da sedici a venti, a venticinque, a quaranta.
Capisce Assessore D'Ambrosio? Diciamo che si tratta di un concetto elastico.
In questo testo si scrivono quattro pagine di grandi esigenze sulla medicina dello sport, per poi "cadere", semplicemente, sull'istituzione di un numero non meglio definito di primariati.
Volete dire che la riorganizzazione dei servizi di medicina dello sport è legata a questo? È forse legata alle relazioni interne alle ASL o al numero di personale? La chiusura di un reparto ad Alessandria - in un certo periodo del mese di agosto - forse è dovuta ai pochi medici che, per andare in ferie, non riescono a turnarsi in modo sufficiente, obbligando le persone a dirigersi a Tortona. Questo non vuol dire che manca il primario Consigliere Rossi; con i soldi con cui si paga un primario, non ha idea di quanti medici dello sport si potrebbero assumere in Piemonte per garantire il servizio. Non ne ha neanche la più pallida idea.
Dare l'indicazione alla Giunta di moltiplicare i primariati - e non di aumentare i servizi! - è molto negativo. Si aumentano i primariati e le risorse, diminuendo i servizi e la struttura nel suo complesso: un primario costa di più e non serve, in quanto dipende da un altro dirigente della struttura dell'ASL. Cosa deve fare il primario se non ha neanche un reparto? Cosa deve fare il primario? Concludendo, la questione è molto grave. Abbiamo già valutato, in altre sedi, come in questa regione si sia assistito alla moltiplicazione dei primariati; ad un certo punto, a qualcuno era stato assegnato addirittura un letto e mezzo/un letto e tre quarti, perché si ricoveravano "persone di piccole dimensioni"...: evitiamo di creare nuove situazioni d'ilarità...
Vi chiediamo, quindi, di stralciarlo, di ritirarlo: diversamente, la discussione diventa assai complessa



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore D'Ambrosio sul punto.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Comunico ai Consiglieri, e soprattutto ai firmatari dell'ordine del giorno, che quest'ultimo viene accettato come raccomandazione e che si predisporranno gli atti per recepire la legge n. 22, che negli anni è stata disattesa. Si è parlato di unità operative non autonome, per cui sicuramente il primariato non ci sarà.
Aggiungo: "in forma di strutture semplici e per ogni ASL, o con struttura complessa per ogni quadrante"; quindi non si stabilisce sin da ora che ci saranno quattro primari, così quanti sono i quadranti.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

SAITTA Antonio (fuori microfono)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

E' un ordine del giorno della Giunta?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

No.



PRESIDENTE

No, no, colleghi, ho già annunciato le modifiche mentre lo stavo...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Tutta la premessa scompare e, in realtà, l'ordine del giorno inizia...



PRESIDENTE

Anche nella parte dispositiva c'era stata una modifica. Leggo testualmente: "Si impegna la Giunta regionale e l'Assessore alla sanità ad intervenire presso le ASL affinché sia data piena applicazione alla L.R. n.
22 e siano istituiti servizi di Medicina dello Sport autonomi, in forma di struttura semplice, per ogni ASL o con struttura complessa per ogni quadrante o area sovradistrettuale, secondo quanto verrà indicato nel Piano sanitario...



(Commenti dai banchi dell'opposizione)



PRESIDENTE

Stiamo dicendo un'altra cosa, colleghi: alla luce del dibattito e di questa proposta, la Giunta assume tale proposta come raccomandazione e chiede di non votarla. Tradurrà poi questa raccomandazione in atti...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Scusi, Presidente, togliamo anche le parole "quelli autonomi", così è più chiaro. Diventa: "...e siano istituiti servizi di Medicina dello Sport in forma di struttura semplice per ogni ASL...".



PRESIDENTE

Colleghi, la Giunta accoglie questo ordine del giorno come raccomandazione, così come accoglie come raccomandazione le istanze che sono emerse dal dibattito.
Predisporrà, in seguito, gli strumenti idonei per accogliere questa raccomandazione, compatibilmente con il programma della Giunta regionale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi Oreste; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Presidente, mi dichiaro soddisfatto della proposta dell'Assessore anche se prendo atto, con rammarico, che alcune forze dell'opposizione (in particolare DS e Popolari), sono contrari a potenziare il servizio di Medicina dello Sport, dichiarandosi contrari alla loro autonomia funzionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Colleghi, questo ordine del giorno era stato sottoscritto anche dal nostro Gruppo consiliare. Riteniamo che la scelta di chiarezza compiuta dal primo firmatario, On. Rossi Oreste, Capogruppo della Lega Nord, cioè quella di sgombrare il campo, togliendo le prime tre pagine, sia stata opportuna. Se il Consiglio fosse stato più attento e avesse ascoltato il Presidente, avendo chiaro che le tre pagine sono state tolte, molte polemiche non sarebbero state fatte.
Voglio fare una breve considerazione: anche noi riteniamo corretto e utile immaginare, e poi realizzare, un potenziamento del servizio di Medicina dello Sport.
Al di là della questione "primari sì, primari no; c'è sotto qualche trucco per fare il primario", sono testimone che quando è stato predisposto questo documento, quello non era certamente l'obiettivo posto.
Riteniamo estremamente importante creare una condizione di chiarezza e operatività della Medicina dello Sport, soprattutto in un momento in cui l'Amministrazione regionale rivolge grande attenzione allo sport piemontese, considerando i giovani che si avvicinano allo sport come protagonisti, anche in funzione del prossimo evento olimpico. Non a caso Presidente, i firmatari avevano introdotto, nel dispositivo, una sorta di norma di salvaguardia.
La polemica sui primari - a mio giudizio - è stata inutile, in quanto era ben chiaro che dovesse essere subordinata all'organizzazione di questo servizio di medicina sportiva, autonomo rispetto a una medicina legale o dipendente, in un'organizzazione più ampia, dal Piano sanitario che è all'attenzione della Commissione regionale. Quella era una norma di salvaguardia, pertanto la polemica è stata inutile.
Considero, al contrario, utile la proposta avanzata dall'Assessore D'Ambrosio, il quale, a nome della Giunta - e per noi firmatari va certamente benissimo - accetta di ricevere la raccomandazione dei Capigruppo della Casa delle Libertà (nella fattispecie, del primo firmatario) di occuparsi di questa materia, inserendola a pieno titolo nella programmazione della riorganizzazione della sanità piemontese.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonio

Voglio innanzitutto dire al collega Rossi che siamo convinti dell'utilità del servizio di medicina. Non è questo il problema.
Interpretare in questa maniera significa non avere ascoltato quanto abbiamo detto in ordine alle implicazioni che un'organizzazione diversa del servizio può avere in termini di crescita di primariati. Il problema è unicamente questo.
Voglio anche dire, poiché questo ordine del giorno viene inteso come una sorta di raccomandazione, che mi dissocio completamente da tale raccomandazione. Mi sarei aspettato che anche l'Assessore D'Ambrosio si dissociasse e portasse l'attenzione più sul servizio che sui distinguo strutture semplici o strutture complesse - perché, in base ai suggerimenti dell'Assessore riguardo all'interpretazione di questo fatto, non mi sembra un problema di funzionamento di servizi, ma di risposta a un'esigenza di una parte della classe medica. Mi sarei aspettato che l'Assessore, anzich ispirare questo ordine del giorno (mi pare che i termini siano questi) assumesse una posizione di attesa. Sarebbe stato più corretto se l'Assessore avesse detto: "E' un tema che ha queste caratteristiche, che riguarda un settore più importante; lo affronteremo nel Piano sanitario".
L'Assessore, dunque, avrebbe dovuto dare questa risposta e non rimettersi al servizio di un'indicazione di parte. In ogni caso, siamo perché il servizio venga potenziato; un servizio, però, non lo si potenzia con nuovi primari, ma con i medici che svolgono il proprio lavoro.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame ordine del giorno n. 725 "Sostegno economico all'emergenza abitativa"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 725 presentato dai Consiglieri Angeleri, Deorsola, Cattaneo, Galasso, Riba, Manica Saitta Cota.
Il parere della Giunta è favorevole.
Tale ordine del giorno recita: "Il Consiglio regionale premesso che nel capoluogo piemontese esiste una forte domanda di edilizia sociale considerato che nell'ultimo bando del comune di Torino sono state presentate 7.600 richieste di alloggi di edilizia popolare valutato che la disponibilità annua è quantificabile in 600 alloggi dei quali il 70 assegnati su riserva di casi sociali e sfratti esecutivi considerato che nell'ambito dei siti olimpici nelle zone di trasformazione urbana sono disponibili delle aree per edilizia sociale considerato oltremodo che l'inserimento di alloggi di edilizia sovvenzionata in contesti destinati ad una sicura riqualificazione, consentono di conseguire quel mix sociale più volte perseguito ma difficilmente ottenibile in un contesto urbano consolidato impegna il Presidente della Giunta regionale e l'assessore competente a reperire nel bilancio regionale risorse pari a euro 13.000.000,00 (tredici milioni) da destinare alla realizzazione di alloggi di edilizia sovvenzionata delle zone di riqualificazione urbana nell'ambito del complesso di aree destinate ai siti olimpici".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 725 Il Consiglio approva.


Argomento: Polizia rurale, urbana e locale

Esame ordine del giorno n. 722 "Istruttorie e finanziamenti relativi alle politiche ed azioni in favore della sicurezza"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 722, presentato dal Consigliere Marco Botta, D'Onofrio, Godio, Valvo e Galasso.
Tale ordine del giorno recita: "Il Consiglio regionale del Piemonte Viste la proposta di legge n. 65 (primo firmatario Botta Marco) la proposta di legge n. 250 (primo firmatario Botta Marco) la proposta di legge n. 306 la proposta di legge n. 308 (primo firmatario Toselli Francesco) la proposta di legge n. 326 (presentata dal Comune di Alessandria) la proposta di legge n. 398 (primo firmatario D'Onofrio Patrizia) tutte relative alla necessità di attuare politiche ed azioni in favore della sicurezza Condividendo le finalità del provvedimento Impegna le Commissioni consiliari competenti a concludere le relative istruttorie in tempo utile per l'approvazione del provvedimento in aula entro il 30 settembre 2003 l'ill.mo Signor Presidente della Giunta e l'Assessore competente ad accantonare sul fondo globale uno stanziamento per l'anno 2003 non inferiore ai 2 (due) milioni di Euro." Colleghi, chiedo di modificare tale documento, perché il comma 1 della parte dispositiva è irrituale. Non possiamo dare un termine alle Commissioni per approvare il provvedimento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Si tratta della quota "n" della torta degli ordini del giorno. Al di là dell'irritualità di fissare un termine per i lavori di Commissione, vorrei capire cosa significa un ordine del giorno che pre-approva dei disegni di legge; infatti, viste le proposte di legge e condividendo le loro finalità impegna ad approvarle.
Se vogliamo discutere delle proposte di legge, ci mettiamo a discutere di questo; se vogliamo fissare un termine indicativo per la discussione delle proposte di legge, lo fissiamo. Non si può dire che ci sarà un passaggio, rappresentato dall'iter in Commissione, ma che già con l'ordine del giorno abbiamo approvato il provvedimento.
Pertanto, Presidente, la prego di valutare anche questo profilo di legittimità, perché non possiamo condividere, prima dell'esame delle proposte, la finalità del provvedimento.
Questo è un intervento sulla procedura; mi riservo di intervenire sul merito.
Non ho nulla in contrario, visto che noi ormai auspichiamo qualunque cosa, sul fatto che si possa augurare anche una rapida discussione di queste proposte di legge, ma per favore non pre-approviamole in sede di ordine del giorno.



PRESIDENTE

Vista la mole di documenti che sono arrivati oggi, non ho potuto effettuare un approfondito esame sull'ammissibilità, però chiedo ai proponenti di valutare l'opportunità di ritirarlo e di agire in tutte le sedi politiche perché queste proposte di legge abbiano un iter spedito.
Direi che vale come testimonianza politica e in tutte le sedi politiche vedremo di velocizzare l'iter di questo provvedimento.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Esame ordine del giorno n. 718: "Finanziamenti l.r. 49/1985 sul diritto allo studio"


PRESIDENTE

Passiamo ora all'esame dell'ordine del giorno n. 718 presentato dai Consiglieri Placido, Manica, Giordano, Riggio, Riba, Suino, Ronzani Muliere, Saitta, Marcenaro.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per il parere della Giunta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore bilancio e finanze

Chiederei, come per gli altri, visto tra l'altro che vi è il vincolo delle cifre, una raccomandazione.



PRESIDENTE

Il Consigliere Placido chiede la parola; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Volevo ricordare all'Assessore Pichetto che, nell'ambito di un ragionamento sulla spesa corrente che creava qualche problema, c'era un impegno sugli anni successivi. Era una questione sulla quale ci eravamo trovati concordi.
Apprezzo la raccomandazione, ma mi aspettavo, rispetto al ragionamento fatto, una condivisione e un impegno della Giunta, come concordato, se vogliamo essere più espliciti.



PRESIDENTE

Allora accetta di ritirarlo?



PLACIDO Roberto

No.



PRESIDENTE

Provo a spiegare che cos'è la raccomandazione. La raccomandazione è una richiesta della Giunta di ritirare il provvedimento e di non porlo in votazione, in cambio di una condivisione politica del contenuto dello stesso provvedimento. Questo è un impegno a tenerne conto, ed è normale che ci sia una richiesta di ritiro, con l'impegno a tenerne conto nella rispettiva competenza della Giunta. Questo è il significato.
Chiedo scusa, poniamo in votazione tale ordine del giorno? No, allora vale come raccomandazione; d'accordo.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno n. 724 esaminato precedentemente.
Il Consiglio approva.
Passiamo ora alle dichiarazioni di voto sulla legge finanziaria.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Come ho già detto in precedenti interventi, annuncio che voterò contro questo provvedimento, perché questa legge finanziaria è la legge finanziaria della Giunta e del governo di centrodestra della Regione Piemonte. Ci sono state delle modificazioni sull'allocazione di alcune risorse finanziarie, le abbiamo constatate, le abbiamo viste, abbiamo visto anche il percorso con cui si è arrivati al cambiamento di alcune risorse che però non cambia assolutamente l'impianto e l'impostazione di una legge finanziaria che è la legge finanziaria del centrodestra della Regione Piemonte.
Questa legge finanziaria non arriva, né in conseguenza di un piano di sviluppo regionale (che dovrebbe indicare le linee di sviluppo che la Regione intende darsi) né a seguito di una programmazione che riteniamo indispensabile.
Prendiamo atto come alcuni emendamenti da noi presentati abbiano dato luogo a cambiamenti di allocazione di risorse da parte dell'Assessore, ma il giudizio negativo sulla legge finanziaria non cambia: è un modello di sviluppo economico di governo che non condividiamo. Tutto questo oltretutto, avviene in un'aula che ha visto approvare il documento di programmazione di governo in assenza del suo Presidente. Il Presidente Ghigo non ha ritenuto di partecipare alla discussione, dimostrando, ancora una volta, quanto il Consiglio regionale venga esautorato: lo vediamo più frequentemente sui giornali o in televisione, che non in aula.
Ma questa è una considerazione politica che lascio ai singoli Consiglieri.
Il nostro voto contrario è giustificato dalle tante considerazioni espresse, soprattutto relative alla sanità. Sono stati approvati emendamenti che, di fatto, istituiscono una progettazione, sull'edilizia sanitaria, svincolata da qualsiasi piano sanitario regionale. Si va a cambiare un piano sanitario regionale che risale al 1997, senza avere certezze sul quando, sul come e su che tipo di nuovo piano sanitario andremo a fare. Si va, quindi, a modificare un piano ormai obsoleto inserendo una progettazione sull'edilizia sanitaria.
Il particolare che più ci preoccupa è contenuto nel finanziamento di progetto che potrebbe far "saltare" tutte le regole per l'affidamento dei progetti e dei concorsi pubblici. Nell'emendamento è stata votata l'alienazione dei beni regionali che ci aveva visto, tempo addietro opporci: stasera si è votato senza grossi ripensamenti o riflessioni.
Il nostro voto contrario, quindi, è ampiamente giustificato, poich riteniamo che con una tale progettazione non si andrà molto lontano.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Saitta; ne ha facoltà.



SAITTA Antonio

L'opinione contraria sia alla legge sia alla proposta di bilancio è già stata ampiamente espressa prima in Commissione e poi in aula.
Colgo l'occasione per porre ai colleghi una considerazione in ordine alla legge sulla contabilità. Circa due anni fa, l'Assessore al bilancio fu il promotore della nuova legge sulla contabilità con la quale ci illudemmo probabilmente, che oltre ad avere effetti positivi sulla gestione della contabilità regionale, avrebbe consentito un salto di qualità nell'esaminare il bilancio, essendo preceduto da documenti più complessivi e di carattere più generale.
Al punto in cui ci troviamo, cioè due anni dall'applicazione della legge sulla contabilità, non è possibile ignorare che, per quanto riguarda la parte relativa al bilancio e alla legge finanziaria, i risultati aspirati non sono stati raggiunti. Non so se i colleghi concordano, ma abbiamo una grande difficoltà di lettura dei documenti, soprattutto in ordine al raffronto con le spese di competenze alla fine dell'esercizio precedente. Diventa veramente difficile entrare nel merito.
Non credo, altresì, che sia possibile ignorare il fatto che lo spirito contenuto nella legge sulla contabilità, all'articolo 8, sia stato disatteso. La Giunta regionale che lo ha proposto, ha immediatamente mutuato tutti i difetti del Governo nazionale, per quanto riguarda la legge finanziaria. L'articolo 8, così come proposto dall'allora Assessore Burzi assegnava, alla legge finanziaria, compiti precisi e determinati. Recitava: "Variazione delle aliquote e di tutte le altre misure che incidono rifinanziamento delle leggi di spesa regionale; riduzione, per ciascuno degli anni considerati dalla legge finanziaria, di autorizzazione all'utilizzo di spesa".
Questo era il compito, mentre qui - è ormai chiaro - si utilizza la legge finanziaria come strumento in cui si collegano elementi che non c'entrano nulla con la legge finanziaria: penso alla questione della finanza di progetto, penso alla parte della sponsorizzazione e di accordi di collaborazione, penso alle parti prima esaminate sull'impiego del lavoro temporaneo e penso alla parte relativa all'Assessore Cavallera.
Diventa uno strumento dove si collegano tante esigenze, perdendo di vista la sostanza. E' un aspetto che deve essere valutato dal Consiglio perché si è perso lo spirito. Lo stesso ispiratore della legge non può che constatare che anche il raccordo tra legge finanziaria e DPEF, che avrebbe dovuto esserci, non esiste.
Mi pare di capire, per quello che ho inteso, che si tratta di un documento di carattere generale generico, la cui coerenza con la legge finanziaria non esiste; non esiste perché non ci poniamo neppure il problema di verificarne l'esistenza.
Questo è un rilievo, per quanto riguarda questo strumento, a cui forse occorre apportare qualche accorgimento.
Per quanto riguarda il documento, il voto, evidentemente, è contrario perché, ancora una volta, ad esempio, per quanto riguarda la parte relativa alle spese correnti (parlo di spese correnti come le intendiamo noi), c'è il rifiuto da parte della Giunta ad un riesame delle spese di funzionamento e delle spese correnti, ritenendo che tutto sia essenziale e obbligatorio senza una rivisitazione dell'impianto dell'organizzazione che permette di liberare risorse. Quindi, questo bilancio, come quello degli anni passati è un bilancio incrementale. Si aggiunge qualcosa perché c'è l'aumento di questo e di quello, ma un ripensamento su tutto, e in particolare sulle utilità, non avviene; poi, in più, evidentemente, c'è la parte sulla sanità sulla quale altri colleghi si sono soffermati. Questo bilancio contiene delle poste dico non veritiere, per intenderci, ma quando nel bilancio viene scritto che la spesa sanitaria del 2003 è di 5 miliardi e 500 (quello che è) e poi si dice che la spesa sanitaria nel 2004 è minore (5 milioni 475 mila) e nel 2005 la spesa è ancora di 5 miliardi e 475 mila, vuol dire scrivere delle cose non vere. Non è immaginabile che la spesa sanitaria possa ridursi rispetto al 2002 e nel 2004 rispetto al 2003, mi sembra obiettivamente, una cosa priva di senso.
Per cui, questo documento lo abbiamo sostanzialmente ridotto - questo è un esempio - ad un atto puramente formale. Non contiene molte poste, e molte poste sono a zero, ci mettiamo a posto la coscienza con un documento che, poi, viene variato attraverso gli assestamenti e con variazioni che non riguardano più il Consiglio regionale.
Ho l'impressione che la legge sulla contabilità, che aveva degli obiettivi interessanti, alla fine, abbia delegato un grande potere nella parte gestionale, evitando quel controllo, secondo me di carattere politico e di dibattito, che è un elemento fondamentale dell'assemblea legislativa: abbiamo meno potere del passato.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Nemmeno l'Assessore Burzi era riuscito a fare peggio di così, il che è tutto dire, però, vedete, l'Assessore Burzi, almeno, aveva l'intenzione di scolpire, magari a mezzo busto, una propria politica; l'Assessore Pichetto ha rimestato una minestra, c'è una bella differenza: là avevamo ancora avuto un confronto tra politiche, discussioni, c'era ancora un senso sui fondamenti di una politica; qui si è perso un po' tutto. Qualcuno se n'è accorto, altri non se ne sono accorti, complimenti all'Assessore D'Ambrosio che è riuscito a firmare un maxiemendamento insieme ad una parte delle opposizioni. Questo è un complimento che le è dovuto anche da parte di chi forse più altri, ha sempre chiesto convintamente le sue dimissioni. Ora vedete, c'è chi non ha la bussola ed è il Presidente Ghigo.



(Commenti fuori microfono)



CHIEZZI Giuseppe

Collega Manolino, la bussola è il programma.
Senza un programma si governa per cose, per scelte singole, si galleggia benché vada, ma non si governa, ad esempio, una crisi economica che poi sfocia, come quella della FIAT, non si governa un deficit della sanità; si va sui giornali, si taglia qualche nastro, si dà qualche contributo, si dice di fare qualche ospedale. La bussola la si può anche perdere.
La mia opinione è che, ad esempio, da un punto di vista di sinistra, la bussola principale di un governo che si richiama a interessi di carattere generale sia riferire la propria azione ad atti di programma fondati sulle leggi vigenti, la programmazione è quanto distingue una politica che si riferisce ai contenuti della sinistra rispetto ad una politica di destra che corre dietro alle cose e, correndo dietro alle cose così come sono privilegia gli interessi dominanti che, di volta in volta, si affacciano nella scena amministrativa.
Purtroppo, oggi abbiamo assistito ad una decisione del Consiglio: in Regione Piemonte - penso l'unica Regione in Italia - si è sancita, con una larghissima maggioranza, la possibilità di decidere la costruzione dei due nuovi ospedali più grandi del Piemonte al di fuori di una politica sanitaria; che questo lo dicesse il Presidente Ghigo lo sapevo, che questo sia diventato un patrimonio più ampio è un fatto che, secondo me, fa riflettere. Non tutti si sono collocati su questa posizione, c'è ancora chi pensa che la programmazione sia l'asse principale di una politica. Quindi il sottoscritto, insieme ad altri Gruppi, ho negato la possibilità di smontare le Molinette e l'altro grande ospedale di Novara (il secondo del Piemonte), così, un con tratto di penna, al di fuori di un Piano sanitario.
E' un momento di distinzione dell'esistenza che meno male che è esistito e che durerà, perché la sinistra può solo rigovernare, dal mio punto di vista, se tiene fermi questi principi.
In conclusione, Vicepresidente Casoni, porti i miei complimenti anche al Presidente Ghigo che, con un comportamento ostinato di sottovalutazione del ruolo del Consiglio, è riuscito nella giornata di oggi a raccogliere larghissime maggioranze, a farsi approvare, dopo il DPEF, anche la legge finanziaria, dimostrando che, evidentemente, ha ragione lui, per ora, nel senso che di questa Aula lui, pur non essendo presente, sembra poter disporre a proprio piacere. Io e altri colleghi continueremo ad opporci.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tomatis.



TOMATIS Vincenzo

Signor Presidente, la fase di valutazione e discussione del documento di programmazione regionale della finanziaria e del bilancio è senz'altro un momento cruciale della vita dell'Ente che rappresentiamo. Questi documenti che abbiamo esaminato e discusso coincidono con un sistema economico, occupazionale ed istituzionale in continuo e veloce cambiamento dunque, con certe ed inevitabili variazioni in corso d'opera.
Le cifre che ci sono state presentate, che tutti abbiamo esaminato con attenzione, costituiscono, però, l'elemento da cui partire per progettare il futuro della nostra Regione.
E' proprio nell'ottica di una valutazione sulle prospettive future prima che per una disamina di quanto sin qui realizzato, che ritengo necessario leggere questo bilancio e il documento di programmazione. Sono due documenti che, in sintesi, mi sento di definire a luci e ombre, che necessitano senz'altro di essere contestualizzati.
Questo bilancio e questa legge finanziaria devono fare di più, se si vuole che si tenga in debito conto la difficile situazione occupazionale sociale ed economica della Regione.
Pertanto, la nostra Regione deve oggi più che mai fare uno sforzo per inserirsi in un quadro economico e sociale internazionale.
Dalla situazione italiana ed europea, prima di tutto, il Piemonte deve trarre opportunità ed impegno e, allo stesso tempo, dovrà essere capace di contribuire in modo rilevante alla loro definizione.
E' una responsabilità che il sistema Piemonte ha ormai da tempo deciso di assumersi, in virtù della propria forza economica e imprenditoriale politica e culturale, ma che ancora stenta a far decollare.
Guardiamo al contesto, allora: è stato un anno difficile, ne siamo tutti consapevoli. La congiuntura economica non favorevole ha indiscutibilmente influito anche sulla nostra Regione ed ha pesantemente orientato gli impieghi delle risorse dell'Ente.
Possiamo definire in crisi, per semplicità di ragionamento, e trascurando tutti i distingui del caso, alcuni settori portanti della realtà manifatturiera e il loro indotto (l'auto, prima di tutto, poi i distretti tessili e delle rubinetterie, solo per citarne alcuni).
Sono assolutamente consapevole delle difficoltà di reperire i fondi in questa fase, ma ritengo altresì che per il rilancio della nostra produzione manifatturiera sarebbe stato indispensabile investire di più, mettere in campo politiche innovative che garantiscano per il prossimo futuro sbocchi alternativi a quelli tradizionali. E' chiaro, allora, che guardando al 2003 sarebbe stato irragionevole aspettarsi un risultato amministrativo roseo a tutto campo.
E' compito, pertanto, di ogni buon amministratore nutrire e trasmettere delle aspettative ponderate e fortemente radicate alla realtà contingente.
Ciò nondimeno, penso che chi ha il compito di amministrare un sistema strutturalmente forte, qual è il Piemonte, debba garantire anche in un clima di mancata crescita, la tenuta complessiva del sistema stesso e la costruzione delle conduzioni per il rilancio.
La domanda cruciale, allora, è: sono state fatte le scelte più giuste nell'allocazione delle risorse pubbliche? Sarebbe stato possibile compiere scelte più efficaci? Prendendo in considerazione alcuni capitoli salienti del bilancio, è mia opinione che su alcune aree la tenuta obiettivo base del 2003 ci sia. Altrove sono certo che sarebbe stato possibile fare meglio.
Luci ed ombre, quindi, per un bilancio che considero interlocutorio, in una fase della vita piemontese che va esaminata su un arco temporale più esteso e con una visione globale di sistema.
Il nostro obiettivo prioritario di Consiglieri doveva essere lo sviluppo integrato, per garantire spazi e opportunità di crescita a tutti quei settori produttivi che sono in grado di generare occupazione. Dobbiamo puntare sul sistema Piemonte, sulla sua capacità di saper interpretare e anticipare le esigenze del mercato. Il fatto, poi, che quest'aula abbia saputo esprimere democraticamente la convergenza su molti emendamenti presentati dalla Giunta e dai vari Gruppi consiliari è un fatto positivo.
L'idea alla quale tutti noi dobbiamo ispirarci, e che dobbiamo perseguire con i fatti, è quella di un federalismo regionale consapevole moderato, capace di valorizzare il nostro patrimonio sullo scenario italiano ed internazionale.
Per questi motivi esprimo un voto di astensione.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Tomatis.
Colleghi Consiglieri, dichiaro chiusa la seduta e procedo con la riapertura della seduta notturna. Vi chiedo la cortesia di rimanere seduti il funzionario passerà a raccogliere le firme, in modo da proseguire con i lavori.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 00.16)



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