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Dettaglio seduta n.312 del 20/02/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 15.29)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico che:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Bussola, Caramella, Cotto Godio, Marengo, Rossi Giacomo.


Argomento: Formazione professionale

Comunicazione del Presidente della Giunta regionale, Ghigo, sulla formazione professionale


PRESIDENTE

In apertura di seduta, ottemperando ad una richiesta emersa nel corso dell'ultima Conferenza dei Capigruppo, do la parola al Presidente Ghigo per comunicazioni.
La parola al Presidente della Giunta regionale, Ghigo.



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Cari colleghi, in relazione alla richiesta di una comunicazione su un'evenienza configurata in questa settimana, ho ritenuto opportuno, in apertura di seduta di Consiglio, rappresentare la posizione della Giunta sul tema relativo alla Formazione Professionale (tema ripreso anche dai giornali, seppure con qualche imprecisione - nulla di trascedentale o di grave), tentando di ricostruire la situazione, così com'è si è svolta.
Il 14 febbraio alcune Province piemontesi inviano una richiesta all'Assessore Brigandì e, in copia, anche al Presidente della Giunta regionale. Nella lettera - argomento non nuovo, che i Consiglieri conoscono perché dibattuto negli anni - si fa richiesta di rivedere i criteri per la formulazione dei bandi, dai quali discende l'assegnazione dei corsi e le risorse finanziarie per la loro gestione..
Il tema non è di poco conto e, come si suole dire, "polposo".
La richiesta veniva inoltrata anche alle Province non firmatarie del documento, ma organizzate, credo in modo spontaneo (come la Conferenza dei Presidenti delle Regioni) nel gruppo presieduto dalla Presidente Bresso.
Credo che la Presidente Bresso - non ho avuto modo di interloquire con lei ma immagino e penso - in soli sei giorni, non abbia avuto materialmente il tempo di identificare una data che vada bene a tutte le Province, per avanzare proposte o discutere relativamente alla questione, materia delegata, attraverso il decentramento amministrativo, alle Province. La Regione detta i criteri, ma l'assegnazione dei corsi di formazione professionale viene effettuata dalle Province.
Questa è la situazione nuda e cruda per come ho potuto ed avuto modo di analizzare con l'Assessore Brigandì.
In sostanza, cosa chiedono le Province firmatarie? CONTU Mario (fuori microfono) Quante sono le Province firmatarie?



GHIGO Enzo, Presidente della Giunta regionale

Sono quattro, ma fosse anche una sola, si tratterebbe, comunque, di argomento da prendere in considerazione.
Le Province firmatarie chiedono di rivedere i criteri di assegnazione e di punteggio. Se ritenete opportuno, l'Assessore Brigandì può relazionarvi sulle nuove metodologie poiché, in buona sostanza, si chiede di rivedere il criterio pregresso.
Considerando 1000 il punteggio, la presenza dell'istituto formativo sul mercato della formazione vale 300 punti di anzianità. Le Province chiedono di ridurre tale percentuale poiché ritengono che debba essere assegnato valore anche ad altri requisiti: il risultato dell'indice di occupazione rispetto ai formati, l'innovazione tecnologica, ecc. Insomma, vogliono che si ridiscuta la formulazione dei criteri.
Come Regione abbiamo intenzione di non lasciare cadere nel vuoto tale richiesta espressa da quattro Province e di confrontarci con tutte le altre, e con le rappresentanze sindacali. Come saprete, soprattutto nel capo della formazione professionale, le Associazioni sindacali - una in particolare - ricoprono un ruolo preminente che credo debbo essere riconosciuto nell'ambito delle consultazioni; tanto è vero che nelle giornate di sabato e domenica l'Assessore Brigandì riceverà sia le Province sia i sindacati, per elaborare un'ipotesi, che attualmente la Giunta non ha ancora definito, tanto meno assunto. Auspichiamo che le Province siano in grado di rappresentarci, in senso unitario, una proposta. Se così fosse, avendo decentrato questa funzione alle Province, saremmo disponibili a recepirne le istanze, così com'è accaduto per il fondo sanitario: le Regioni si sono accordate e il Governo ha recepito quanto formulato.
Aspettiamo l'esito dei due incontri: sabato con le Province e domenica con le rappresentanze sindacali.
Vi posso dire, senza alcun timore, che personalmente, tra oggi, domani e dopodomani, mi incontrerò con esponenti e rappresentanti di questo settore, in modo da potermi configurare un'opinione, e renderla comune nella discussione che affronteremo lunedì (non so se ci sarà un eventuale rinvio) in sede di Giunta, dalla quale dovrebbe emergere la decisione sui criteri da adottare nella deliberazione.
Il fattore tempo ha la sua importanza. Il fondo sociale europeo prevede infatti tempistiche particolari. Dobbiamo mettere le Province nella condizione di poter indire i bandi di assegnazione dei corsi entro giugno per poter usufruire del meccanismo premiale, che per la regione Piemonte vale circa 100 miliardi delle vecchie lire. Non dobbiamo lasciar trascorrere troppo tempo, per non rischiare di perdere l'incentivo del fondo sociale della Comunità europea.
Abbiamo comunque qualche giorno per discutere l'argomento con tutte le Province piemontesi e le organizzazioni sindacali, ma con la necessità, in tempi brevi, di assumere una decisione.
Grazie.



PRESIDENTE

Sulle comunicazioni del Presidente Ghigo, concedo due minuti per intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Mi sembra che il Presidente Ghigo abbia annunciato un'eventuale integrazione da parte dell'Assessore Brigandì. Pertanto, l'Assessore Brigandì dovrebbe essere presente...



PRESIDENTE

Chiedo scusa, colleghi. La richiesta avanzata ieri è stata quella di una comunicazione del Presidente Ghigo, il quale è presente...



CONTU Mario

Presidente, sarebbe come discutere di sanità senza l'Assessore D'Ambrosio!



PRESIDENTE

L'Assessore Brigandì sta arrivando, quindi potrà intervenire anche lui in chiusura di discussione. Prego, Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Due minuti sono proprio pochi, ma proverò ad esporre alcune questioni.
Presidente Ghigo, dico questo parlando in un regime di conflitto di interessi: sono un dipendente della Formazione Professionale. Lei sa che il conflitto di interessi è fatto abbastanza noto; ho paura che il conflitto di interessi che si sta paventando nell'area, con la modifica dei criteri sia più preoccupante di quello che può riguardare un dipendente della Formazione Professionale.
Le faccio notare alcune questioni: la prima è che Biella, Vercelli Novara e il VCO sono Comuni amministrati dal centrodestra. Dica, allora, in maniera molto chiara, le cose come stanno: la Formazione Professionale è retaggio della legge n. 845, che ha rappresentato una gestione nella suddivisione e nel consolidamento di enti storici nel campo della Formazione Professionale (alla torta mancano AN e Lega Nord).
La voglio mettere in guardia da questo dato: che cessi la politica di lottizzazione della Formazione Professionale, perché questo non aiuta il sistema, ma, soprattutto, non aiuta quelle migliaia di giovani che, con la riforma Moratti e con l'avvento dell'obbligo scolastico, rischiano di essere le vere vittime di un sistema perverso di gestione della politica della Formazione Professionale.
La Formazione Professionale è stata saccheggiata da tutti, ma oggi è uscita da quel tunnel e rappresenta, in Piemonte, un punto di eccellenza.
Se c'è stato un punto di caduta, riguarda i nuovi soggetti che si sono affacciati alla Formazione Professionale. Bastava avere camera e tinello e tanta voglia di richiamare qualche clientela politica, per poter mettere su un'agenzia formativa! Questa non è la formazione, soprattutto adesso che andiamo incontro ad un periodo - da noi non voluto - di spendibilità dell'obbligo scolastico nella Formazione Professionale.
Non si può consentire di saccheggiare la Formazione Professionale! Lo dobbiamo per rispetto dell'etica della politica, ma soprattutto per quei ragazzi che rischiano di essere le vere vittime degli appetiti delle forze politiche.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Brigandì, che integra la comunicazione del Presidente Ghigo.



BRIGANDI' Matteo, Assessore alla formazione professionale

Prendo la parola per spiegare tecnicamente quale sia il problema e quale la questione procedurale - se così si può chiamare - in riferimento al tema del punteggio da attribuire ai corsi formativi.
La Regione interviene nella Formazione Professionale approvando i corsi che le vengono proposti mediante un punteggio. Il punteggio, calcolato su base mille, viene diviso in quattro classi.
Cosa significa attività pregressa? Significa che l'attività che le aziende hanno espletato prima di adesso, ha una sua valutazione, un criterio di anzianità. Il criterio di anzianità comporta anche un criterio di affidabilità acquisita, che é valutato nella misura di 300, fatto base mille, quindi di un 30% ad oggi.
C'è, poi, un criterio di congruenza. Vorrei fosse chiaro, specie per coloro che scrivono sulla carta stampata, in riferimento al criterio di congruenza, che questo è un criterio per cui c'é un progetto e, in riferimento allo stesso, ci sono le capacità effettive di portarlo a termine. Non solo, quindi, un bel disegno sulla carta di un progetto, ma le strutture, le attrezzature, gli insegnanti, i corsi realizzandi in concreto, la visita alle sedi, ecc. Questo fa parte della congruenza e non dell'anzianità.
Terzo: vi è un criterio di priorità, che spiego in termini brevi. E' l'interesse dell'ente, normalmente Provincia, a che i corsi di formazione vengano realizzati. Faccio un esempio: se porto un progetto per l'allevamento delle stelle alpine o delle cozze e un'altra persona porta un progetto per la costruzione di un immobile ad uso sportivo (questo è il criterio di priorità), l'ente pubblico può decidere che per il Piemonte oggi è più importante avere la formazione di muratori, che provvederanno alla costruzione dell'immobile, piuttosto che una formazione diretta di allevatori di ostriche. Questo, per capire qual è il criterio applicato.
Un ultimo criterio è riferito all'innovazione metodologica: se si formano dei soggetti a lavorare al tornio, con dei torni in disuso, e si formano dei soggetti a lavorare al tornio, con torni di ultimissima generazione, evidentemente la possibilità che il soggetto abbia una formazione che si protrarrà negli anni è un valore che viene valutato.
Questi sono i quattro criteri sui quali la Giunta aveva predisposto, in maniera accettata da tutti, una direttiva che dava, grosso modo, il 30% di valutazione all'anzianità, il 35% sulla congruità, il 35% sulla priorità ed un punteggio piuttosto basso (50-60 residuo) sulla questione metodologica.
C'è stata una linea di tendenza, già scritta prima di me dall'Assessore Pichetto, che tendeva a diminuire la valutazione del mero fatto di anzianità per cercare di aumentare la valutazione sia della congruenza sia della priorità. La considerazione dell'opportunità d'indirizzare il criterio - poi bisogna valutare le dimensioni delle modifiche - è una considerazione elementare. Se noi dovessimo basarci sull'esclusivo fatto che le presenze consolidate di per sé fanno punteggio arriveremmo alla conseguenza che non ci sarebbe nessuna possibilità d'inserire delle nuove persone all'interno dei formatori, ancorché siano tecnicamente per attrezzature più valide rispetto ai vecchi.
Nella sostanza, ci troveremmo ancora oggi ad eleggere "Sofia Loren Miss Italia", come hanno fatto negli anni '50. Questo è il concetto.
A questo punto, c'è stata una lettera già all'inizio di febbraio - lei lo ha sottolineato e anche altri Consiglieri mi hanno rappresentato l'urgenza di definire questi problemi - da parte di alcune Province del Piemonte (Novara, Vercelli, Biella e VCO), le quali rappresentano un'esigenza - e per la verità la quantificano anche - d'intervenire su questi criteri, diminuendo la valutazione relativa all'anzianità e avanzando la valutazione degli altri criteri residui, che ho testé citato.
Il problema è che, a fronte di questa lettera, l'Unione delle Province piemontesi - peraltro presieduta dalla Provincia di Torino - non è riuscita a convocarsi e dare un parere unitario sul punto. Questo è il procedere.
Non è un problema della Regione: è un problema delle Province che nonostante sia trascorso molto tempo - dico molto in riferimento all'urgenza che abbiamo - non sono riuscite ad esprimere un parere unitario. Anzi, non sono riuscite nemmeno a convocarsi e non hanno neanche trattato il punto tra di loro.
Ciò detto, esiste una normativa già da tempo approvata e che non ha sollevato alcuna contestazione da parte di alcuna forza politica, anche perché è una normativa di estremo consenso e soprattutto perché è una normativa legata a Direttiva dell'Unione Europea e che quindi, ove non ottemperata ci farebbe veramente correre il rischio di farci perdere dei congrui finanziamenti. Tale normativa dice: "Per il principio dell'uniformità degli atti amministrativi provinciali e parità di trattamento per garantire, nel modo più ampio possibile, un livello di unitarietà nelle procedure di valutazione, di congruità dei costi e delle modalità di affidamento delle attività formative, saranno predisposti, in accordo con le Province" - e, ripeto, l'Unione delle Province non ci ha dato alcuna prospettiva di accordo, così come ripeto che la Presidenza delle Province piemontesi è della Provincia di Torino, per chiarire e anche per colorire le posizioni - "appositi atti amministrativi di dettaglio a cura della Direzione regionale del lavoro e di formazione professionale".
Che cosa significa? Significa che ho un obbligo giuridico, e se così non facessi andrei incontro a delle sanzioni, forse anche di carattere penale. Tuttavia, s prescindere dalle sanzioni, questa Giunta ha una sensibilità politica per la quale è costretta a decidere in materia. Così deve fare, se non in questi termini.
Falso è che vi sia stata una deliberazione proposta in Giunta e che questa deliberazione sia stata sospesa. Ed è invece vero che vi è stata una mera comunicazione in Giunta, e questa comunicazione è esattamente identica a quella che sto facendo a questo Consiglio regionale. Ci sono cioè questi criteri di formazione, criteri per i quali occorre stabilire dei numeri. Non abbiamo l'unitarietà delle Province che ci dicono qualcosa: qualche Provincia dice bianco, qualche Provincia dice nero. Vi dobbiamo provvedere e anche con urgenza. Questa esigenza è stata anche rappresentata da alcuni autorevoli Consiglieri dell'opposizione, perché evidentemente i rischi di non provvedere in tempi brevi sono grossi. Ragione per cui io ho già predisposto per lunedì una deliberazione. Questa deliberazione è già predisposta con le caselle in bianco per stabilire quanto si dovrà determinare in riferimento ai criteri di formazione. Può esserci che ci sia una forbice, lasciando uno spazio alle Province. Può essere che ci sia una determinazione numerica con una percentuale di cui le Province possono godere in variazione. Questo faremo dopo avere sentito, e quindi fatto opera di supplenza, un organo che non si è attivato come avrebbe dovuto attivarsi, nel suggerire a questo Assessorato i numeri per i quali deve deliberare.
Quindi, abbiamo convocato nella sede della Giunta regionale, nei giorni di sabato e domenica, gli esponenti di tutte le Province del Piemonte e gli esponenti di tutte le parti sociali, sindacati compresi. In quella sede prenderemo buona nota di quelle che sono le esigenze delle Province e delle parti sociali.
Quindi, lunedì la Giunta delibererà, in coerenza con le istanze sia delle Province sia delle parti sociali, tenendo conto - e concludo - che il fine ultimo della Giunta è quello che si persegua l'utile, intendendo come "utile" l'aumento dei posti di lavoro, o incoraggiando i nuovi ingressi dei giovani (aiutando, quindi, indirettamente la famiglia), o favorendo il reinserimento nei posti di lavori di coloro che sono stati estromessi per le note vicende che hanno caratterizzato questa Regione, e Torino in particolare, o favorendo la migliore formazione professionale affinché ciascun lavoratore, anche quello di più umili origini o di più umili mansioni, possa migliorare la propria attività lavorativa.
Questo è il fine della Giunta e in tal senso si muoverà. Non ritengo che potranno esserci degli stravolgimenti, anche perché noi consideriamo ottimo il lavoro sin qui svolto dalla Giunta, e crediamo che possa essere ancora migliorato offrendo un ridimensionamento (vedremo in che termini, se piccolo o meno piccolo; d'altronde c'è già stato e non è accaduto nulla) a quello che è il criterio della vera anzianità e favorendo la priorità, le strutture, e quindi la garanzia che, evidentemente, le aziende possono fornire alla Regione.
Non potranno esserci degli stravolgimenti anche perché "anzianità" significa che un'azienda è presente sul mercato e ha delle strutture.
Pertanto, ciò che non è valutabile in un senso, lo sarà nell'altro. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, innanzitutto vorrei subito dire che non ho ascoltato l'intervento del Consigliere Contu, e vorrei che rimanesse a verbale perch non ho capito di che "torte" o "fette di torte spartite" stesse parlando.
Vorrei solo annunciarlo affinché rimanesse a verbale. Probabilmente lui sa di quali torte si tratta. Io non lo so.
Prendo atto della comunicazione del Presidente e dell'Assessore. Lunedì verificheremo quanto è capitato e quanto capiterà negli incontri tra sabato e domenica.
Rispetto alla comunicazione dell'Assessore di lunedì in Giunta, volevo soltanto ribadire che la posizione nostra e dei nostri rappresentanti in Giunta era dettata da una semplice preoccupazione, non addebitabile voglio chiarirlo - a posizioni di difesa precostituite sulla formazione professionale, ma che faceva riferimento unicamente ad una recente ispezione audit della fine dell'anno scorso, i cui verbali, che peraltro possono essere visionati da tutti, esprimevano giudizi estremamente positivi sul merito della gestione della formazione professionale nella nostra Regione.
Questo, evidentemente, non avviene solo in campo europeo, ma anche in campo nazionale. Allora, rispetto a questo, c'é stata la nostra reazione che poi puntualmente è entrata nel merito, perché - e raccolgo il ragionamento che faceva poc'anzi l'Assessore Brigandì - per quanto riguarda la questione delle attività pregresse, per esempio, vi sono taluni aspetti che per noi sono una forma di garanzia: parlo del collocamento lavorativo dei partecipanti ai corsi, che mi pare un aspetto preponderante, i non abbandoni durante lo svolgimento dei corsi, l'assenza di irregolarità durante le ispezioni. Mi sembra che questi siano aspetti determinanti e sostanziali nella formazione, senza fare altre considerazioni.
Pertanto, con tutto il rispetto per le Province scriventi, il nostro obiettivo rimane ovviamente quello di veder formati e con un lavoro coloro che partecipano a questi corsi e non un'attenzione esclusiva nei confronti dei formatori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Discutiamo, Presidente, della Direttiva Europea sul mercato del lavoro.
Questo è un punto importante, come ha ricordato l'Assessore Brigandì perché discutiamo di risorse che vanno utilizzate sulla base delle indicazioni di questa Direttiva, oltre che dei Regolamenti Comunitari. In questo caso, discutiamo, altresì, di procedure che sono state approvate dal POR, e da questo bisogna partire.
Da questo punto di vista - sono d'accordo con chi l'ha ricordato prima di me, Presidente - la Regione ha un sistema collaudato per quanto riguarda la formazione professionale. E non dovremmo essere noi Consiglieri dell'opposizioni, a dover ricordare a questa maggioranza e a codesta Giunta che la Regione ha ottenuto, proprio su questo versante riconoscimenti importanti, se è vero che abbiamo ottenuto una patente di eccellenza.
In questo contesto, a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione dei bandi, cosa succede? Perché questo è il punto da cui bisogna partire.
Succede che due, tre o quattro Province piemontesi mettono in discussone i criteri che sono stati approvati sulla base di quelle procedure, e che sono stati collaudati e consolidati nel corso degli anni il che non vuol dire che non possano essere cambiati, ma questo è un altro aspetto della questione - e chiedono (le Province) di esercitare un maggior potere discrezionale, concorrendo, anche loro, ad individuare la agenzie che potranno accedere al mercato della formazione professionale.
I criteri consolidati sono quelli noti: riguardano, ovviamente, le attività pregresse svolte da queste agenzie formative, il rapporto tra formazione e sbocco professionale, riguardano la possibilità che i corsi effettuati vengano realmente svolti e abbiano ovviamente alcune caratteristiche di qualità.
Tutto questo avrebbe dovuto continuare a capitare. Io, badi Assessore sono assolutamente d'accordo con chi sostiene che noi potremmo anche porci il problema di andare ad una riforma di questo sistema. Non credo infatti, che non vi siano miglioramenti che possano essere, da questo punto di vista, avviati e introdotti. Pertanto, non troverà nel nostro Gruppo un atteggiamento di ostilità a discutere su come migliorare quelle procedure per rendere più trasparente e più efficace tutta l'attività di formazione e quindi il ruolo delle agenzie formative. Non è questo in discussione.
Ma qui, intanto, c'é un problema di tempi, che è fondamentale. Questa vicenda rischia di produrre danni irreparabili, perché noi stiamo pubblicando i bandi, Assessore Brigandì, e rischiamo, qualora non si rispettano i tempi che hanno importanza nella normativa europea...



PRESIDENTE

Concluda, la prego.



RONZANI Wilmer

No, Presidente, il timer era già partito, mi spiace.



PRESIDENTE

Ha due minuti a disposizione per l'intervento.



RONZANI Wilmer

Era comunque partito prima il timer.
Posso terminare, almeno?



PRESIDENTE

Ma certo, non ho mica detto che le toglievo la parola.



RONZANI Wilmer

Dicevo, Presidente, che il problema dei tempi diventa fondamentale perché noi rischiamo di perdere, come ha ricordato in questo caso il capo della Giunta, i contributi che derivano per effetto del Premio di Performance, che noi in questa fase rischiamo di vedere annullati.
Allora - e concludo - qual è il vero problema, Presidente? Perché noi sfuggiamo alla questione vera di questa polemica e di questa vicenda. Qui non c'é soltanto la volontà di riformare le procedure e i criteri, c'è qualcos'altro. Queste tre Province, rivendicando un maggior potere discrezionale, hanno voluto porre - lo dico ai Consiglieri di Alleanza Nazionale - un'altra questione. Questo è il punto vero, e qui c'è qualcosa che aleggia ma che nessuno dice. Qui c'é il tentativo di utilizzare questa polemica per rivendicare un potere discrezionale che deve servire a far posto ad agenzie formative "amiche". Questo è il punto: agenzie formative amiche.
Presidente, noi abbiamo un problema che riguarda i tempi. Naturalmente le risorse non possono non essere impiegate e utilizzate, non possiamo ovviamente, come Regione, compromettere la possibilità di utilizzare risorse fondamentali per una Regione che ha i problemi che conosciamo. Non si tratta di questo, mancano i tempi tecnici per una riforma delle procedure, che deve essere compiuta con tutto il tempo necessario ricercando il consenso di tutte le organizzazioni interessate, tanto più che siamo in presenza non del tentativo di riformare le procedure, ma di far posto a qualche agenzia formativa amica.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Marcenaro.



MARCENARO Pietro

Sono stato per tanti anni segretario di un sindacato, la CGIL, che non ha agenzie formative di riferimento, perché sono convinto che ci sia una contraddizione tra il partecipare alle decisioni importanti che riguardano l'assegnazione di decisioni in materia di formazione professionale e l'avere proprie agenzie di riferimento.
Anche per questo sono titolato a dire che - inizio da quanto detto dal collega Ronzani - siamo di fronte ad un tentativo che non ha nulla a che fare con un problema di riforma della formazione professionale. Siamo semplicemente di fronte al tentativo di fare spazio ad agenzie amiche nel campo della formazione professionale mettendo a rischio quanto è stato detto: le risorse, la possibilità e la partenza regolare.
Dico solo due cose: non è vero, Assessore Brigandì, che si parla di un criterio di anzianità - lo ha ricordato prima anche il Consigliere Angeleri si parla di criteri che riguardano parametri concreti: la regolarità contabile, la capacità di spesa effettiva, la quantità e la percentuale di abbandono dei ragazzi, le quantità di collocazione al lavoro una volta conclusi i corsi di formazione; si tratta di punteggi individuali che cambiano di anno in anno per le diverse agenzie, a seconda del sistema di valutazione utilizzato.
Invece, siamo di fronte ad un'altra questione e il fatto sconsolante di questa faccenda è che non c'è nulla di nuovo. Siamo semplicemente alla ripetizione di una fotografia che abbiamo visto tante volte in tanti campi cioè, l'idea di una utilizzazione privata, a mio parere, di risorse pubbliche che diversi soggetti si propongono e dei quali la Giunta o parte della maggioranza si fa canale e tramite.
E' contro questa situazione che noi oggi alziamo la nostra protesta come l'hanno alzata tutte le associazioni coinvolte in questa questione.
Non sono prevenute tutte le associazioni industriali e tutte le organizzazioni sindacali che, ieri, contro questa vostra posizione, hanno assunto una posizione così ferma.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

In merito al potere sostitutivo, le Province non hanno trovato un accordo.
Suppongo che sia un fatto di una certa rilevanza che noi, come Assemblea, liquidiamo frettolosamente con un dibattito in cui ogni Consigliere interviene per due minuti. Sarebbe stato opportuno che la Commissione di merito potesse su un tema così delicato e su un'assunzione così importante anche riflettere e dare un contributo. Lei, Assessore, è una persona intelligentissima e preparata, ma arriva in questi giorni ad una materia estremamente delicata che alle proprie spalle ha in qualche modo una storia, a partire dal fatto che le Regioni hanno ereditato dallo Stato la formazione professionale, che formava per il mercato e non finalizzando, e arrivando ad una nuova politica che tende alla finalizzazione; finalizzazione vuol dire tecnicamente cercare di collocare.
Poi, c'è anche la coerenza, in quanto non si deve solo cercare una collocazione, ma una collocazione al posto giusto, se un soggetto si forma quale rettificatore poi non deve andare a fare il panettiere. Anche questo si verifica ed è un parametro che non ho sentito evocare. E' chiaro che quando un'azienda qualunque fa un'offerta, presenta le sue referenze, cioè quello che ha fatto nel passato, ed è un titolo importante in un'offerta per poter avere valore.
Voi state togliendo quello che rappresenta il valore delle referenze.
Ci sono una serie di agenzie formative storiche (ENAIP, IAL, Salesiani) che in qualche modo vedono il patrimonio di gestione, di conoscenza e di rapporti pesare di meno, e pesano di più delle cose che hanno anche il carattere fantomatico, Assessore, perché l'innovazione metodologica di cui lei parlava, facendo l'esempio delle macchine più moderne, dovrebbe stare nella congruenza, l'innovazione è un'altra cosa.
Attraverso un bilanciamento diverso, si rischia un'emarginazione di agenzie storiche che hanno competenze radicate per aprire uno spazio a nuove agenzie di cui sulla carta non abbiamo ancora indicazioni.
Misurando il parametro della finalizzazione, cioè, l'occupazione che si crea, si rischia di emarginare quelle agenzie che sono le più libere dal rapporto con il sistema delle imprese. Chi invece è all'interno del circuito delle imprese e forma i suoi associati, è chiaro che dà un vantaggio maggiore.
Assessore, le chiedo di prendersi ancora una settimana di tempo, venga un pomeriggio in una seduta di Commissione, concediamoci tre ore di riflessione, forse le potremo fornire alcune esperienze e notizie utili per assumere una decisione che sia maggiormente fondata e non affrettata.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso.



GALASSO Ennio Lucio

Ho colto degli interventi appassionati e sono certo che nessuno vuole essere conservatore di sistemi consolidati. Ritengo che tutti possiamo salutare positivamente chi intende portare nuova linfa o criteri che possano costituire nuova linfa a questi istituti.
Però devo dire che certi riferimenti esposti, in modo un po' rozzo, da chi ha consuetudine ad usare un linguaggio forbito e pregevole, non rende buona grazia a tanto.
Breve considerazione.
Secondo quanto riferito dall'Assessore, i criteri forniti (etimologicamente vuole dire che sono sempre soggetti a valutazioni ed hanno, ontologicamente, i connotati dello studio dell'adeguatezza) non hanno nulla di sconvolgente. Non solo, mi pare che si voglia conservare una valutazione premiale nei confronti di chi ha bene operato, favorendo i vecchi assetti e rischiando di essere discriminante, a parità di condizione, nei confronti dei nuovi. Come succede nella vita di ogni giorno e nella vita delle Istituzioni, si paga il prezzo della serenità.
Rendere il premio più modesto non solo non discrimina, ma continua a favorire chi ha bene operato e consente nuovi ingressi a chi è nelle condizioni di operare bene.
Non capisco, quindi, questo livore conservatore che - mi pareva doveva essere escluso e rimosso dalle varie introduzioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi Oreste; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Innanzitutto, rispondo alle accuse lanciate dal Consigliere Contu in merito alla legge Moratti. Non credo assolutamente che tale legge peggiori l'istruzione nel nostro Paese, anzi, crea due filoni di istruzione ben distinti: l'avviamento universitario e l'avviamento al lavoro, lasciando libertà di passaggio da un filone all'altro. Si tratta, quindi, di una modifica importante e utile per i giovani. Per quanto riguarda il discorso principale, sono perfettamente in linea con quanto segnalato dal Presidente Ghigo e dall'Assessore Brigandì in merito al pensiero della Giunta. Come ho già detto in aula in occasione di un caso analogo (mi riferisco al fatto che i Sindacati, ogni volta che si vota nelle fabbriche, si vedono regalare, per legge, il 33% dei voti anche nel caso in cui non prendessero voti), si "regala" il 34% per valore pregresso, a chi ha già tenuto corsi di formazione. Secondo noi non è democratico. Va bene dare un riconoscimento, ma non credo sia logico regalare a chi ha già tenuto un corso il 34% del punteggio (parliamo di ben 340 millesimi su mille millesimi). Affidiamo un premio, ma non così elevato, altrimenti togliamo la possibilità, a chi vuole inserirsi portando idee, strumenti o strutture nuove, l'impossibilità di lavorare in quel settore.
D'altronde, se chi ha già fatto formazione si mantiene a livelli ottimali, come qualità degli insegnamenti, dei corsi proposti e della strumentazione ai propri studenti, non credo abbia problemi nell'ottenere un così alto premio di diritto.
Se chi si è già occupato di formazione ha certi livelli e qualità, non avrà problemi ad ottenere nuovamente il diritto di occuparsi di formazione.
Non vorrei che questo appiattimento, che forse vale solo per alcuni istituti che operano nella formazione, diventi elemento garantito per cui sapendo di avere a disposizione 340 punti regalati, non innovano, non migliorano, non qualificano i corsi.
Crediamo che si debba attribuire un punteggio preferenziale a chi migliora le proprie strutture, a chi dà un'adeguata preparazione e a chi può garantire risultati, dal punto di vista occupazionale, agli studenti che escono dai corsi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Non è mia intenzione pensare male delle Province. Non abbiamo alcun problema a migliorare una legge esistente e, come noi, anche i sindacati gli Enti che si occupano di formazione e le stesse Province che non hanno chiesto la modifica. Non c'é alcun problema.
Consigliere Galasso, tuttavia c'é una regola che vale sempre: non si cambia in corso d'opera. Il regolamento non si cambia quando la partita è già iniziata, altrimenti si creano danni. Ma se volete proseguire in questa direzione, ve ne assumete la responsabilità? Non c'é nessun problema e nessuna preclusione, siamo pronti a collaborare: noi, le Province, i sindacati e gli Enti di formazione. Non voglio pensare che si cerchi di favorire qualcuno: non lo penso e non ci credo. C'è da migliorare...



GALASSO Ennio Lucio (fuori microfono)

Ma la richiesta è giunta dalle Province.



PLACIDO Roberto

C'è da migliorare, non c'é problema.



GALASSO Ennio Lucio (fuori microfono)

Sono le Province.



PLACIDO Roberto

Non c'è problema, Consigliere Galasso, però le regole non si cambiamo mentre è in corso la partita, altrimenti si rischia di creare danni a tutti.
Dopodiché, tralasciando il fatto che "fioriscono" nomi, Enti di formazione e quant'altro, si termini la partita così com'è iniziata e, in previsione di una prossima, cerchiamo di migliorarla. Ci possono essere aspetti che non funzionano, sono convinto che non tutto funzioni bene, pu esserci qualche Ente di formazione che non forma come dovrebbe, ma non si cambiano le regole mentre si sta giocando la partita.
Non si è mai visto; mentre è gia la seconda volta che accade in questo Consiglio, prima riguardava la...



(Commenti del Consigliere Galasso fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Galasso, se interferisce mi obbliga a doverla richiamare e non mi sembra il caso. Avrà modo di chiarirsi successivamente con il Consigliere Placido.
La prego di avviarsi alla conclusione, Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Consigliere Galasso, è con simpatia che le dico che un certo nervosismo non si capisce.



(Commenti del Consigliere Galasso fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Galasso mi scusi, intende fare un dialogo direttamente con il Consigliere Placido? In tal caso vi offro il caffè e lo fate al bar. Se invece vogliamo procedere con il Consiglio regionale, lasciamo terminare il Consigliere Placido. Lei resti della sua opinione, ma non interferisca nelle argomentazioni del Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Termino velocemente il mio intervento, per non abusare del tempo concessomi, dichiarando che siamo più che disponibili: vi sfidiamo, siamo pronti a collaborare e a modificare, ma per la prossima partita, perché di eventuali problemi e danni dovranno assumermi le responsabilità chi concorre a modificare, in corso d'opera, una situazione esistente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Non ho né avvertimenti né sfide da lanciare, voglio semplicemente fare alcune considerazioni. Non credo sia corretto dire, come ho sentito da più parti, che la Regione intenda introdurre un potere sostitutivo rispetto alle Province. Credo sia più corretto dire che la Regione abbia la possibilità e il dovere istituzionale di coordinare la partita e di trovare una soluzione.
Sono soddisfatto della relazione del Presidente e dell'Assessore Brigandì, mi sembra vi sia un cambiamento storico e certamente importante: finalmente si guarda più ai formati che ai formatori. Questo è un passo in avanti che, dal mio modo di intendere, dal mio ideale e ambito politico avvicina certamente il Piemonte alla gestione della Formazione Professionale come si intende in alcune altre Regioni del Paese e come si intende a livello europeo. Sono pochi gli Stati e le Regioni europee che guardano, nella loro politica della formazione professionale principalmente, o prioritariamente, ai formatori rispetto ai formati: questo è un grande passo in avanti sotto l'aspetto politico.
Non faccio un distinguo tra le quattro Province: le più piccole, le più grandi, amministrate dal centrodestra o dal centrosinistra, credo che abbiamo anche il dovere di fare un'analisi attenta, anche sotto il profilo istituzionale, della Regione e delle Province. E' un dato di fatto. Abbiamo visto che l'UPI, presieduta dalla Presidente Bresso, non ha dato grandi risultati in questi quattro anni. Da un lato forse perché, rispetto alla passata legislatura, ci sono segni diversi che arrivano dalle amministrazioni provinciali: prima erano amministrate tutte dal centrosinistra. Dall'altro anche perché vi è stata una rivitalizzazione delle differenze, delle esigenze dei territori, delle piccole province rispetto a una provincia significativamente importante ed industriale come quella di Torino.
Credo che la Regione debba giocare un ruolo fondamentale, Assessore Brigandì. Mi sembra di aver sentito annunciare dall'Assessore Brigandì che incontrerà le Province, i Sindacati e le Associazioni. Chiedo all'Assessore di incontrare Province, Associazioni e Sindacati e trovare, visto che autonomamente le Province non l'hanno trovato, con un ruolo importante e significativo della Regione, una posizione mediata che sia in linea, quello deve essere il faro, con l'interesse dei formati e non dei formatori: su questo non transiga, Assessore!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiezzi; ne ha facoltà



CHIEZZI Giuseppe

Condivido le preoccupazioni di alcuni Consiglieri su questo improvviso cambio di rotta. Non mi convincono per nulla anzi, mi preoccupano parecchio perché le considero demagogiche e ipocrite, le considerazioni espresse dal Consigliere Cattaneo che fa "gargarismo" con il fatto che adesso, finalmente, ci si occupa della qualità dei formati, più che dei formatori: frase priva di senso razionale. La qualità dei formati non è del tutto indipendente dalla qualità dei formatori. Dire che ci si vuole occupare della qualità dei formati, ma dove si formano i formati? Dai formatori. Allora vi occuperete anche della qualità dei formatori, oppure no? Dal vostro cilindro pescate, chissà come, strutture nate l'altro ieri che siete sicuri che daranno una qualità ai formati: che dio ve la mandi buona! Buona fortuna! Le osservazioni che facevano alcuni Consiglieri paiono, invece, più plausibili. Forse siete così convinti di questa bontà, non in base ad una storia comprovata, ma a delle questioni vostre, che sapete. Questo non è garanzia del fatto che funzioneranno meglio.
Esprimo preoccupazione sui ritardi. Non vorrei, almeno come Gruppo essere coinvolto in iniziative che lasciano la corda lunga e possibilità di effettuare ritardi in questo settore: se ritardo ci sarà, è una responsabilità della Giunta regionale. Mi affianco alle considerazioni espresse da altri, in particolare dal Consigliere Ronzani.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valvo; ne ha facoltà



VALVO Cesare

Questo è un tema molto delicato e mi dispiace che si debba discuterlo in così breve tempo e senza preavviso nella seduta odierna. Mi spiace anche che non sia presente l'Assessore ...



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo Consigliere: preavviso c'e stato perché è stato definito nella Conferenza dei Capigruppo.



VALVO Cesare

Il Presidente deve dare atto che il calendario dei lavori del Consiglio, non è così limpido da consentire ad ogni Consigliere di potersi organizzare o preparare preventivamente.
Dicevo, è una materia che ritengo particolarmente delicata, non mi meraviglia che la bomba sia esplosa all'improvviso, per le ragioni che cercherò di sintetizzare in un minuto e mezzo. Tutti sappiamo che la Formazione Professionale, mi spiace non sia presente l'Assessore Pichetto è sempre stata gestita in regime di monopolio. Regime di monopolio vuol dire che beneficiari dei contributi da parte della Regione e dell'Unione Europea, sono sempre stati determinati centri di Formazione Professionale.
Questa non è una critica, è un dato di fatto che tutti potranno riconoscere. Cosa è avvenuto? E' avvenuto che negli anni scorsi i centri di Formazione Professionale hanno sempre organizzato corsi preconfezionati che andavano bene tanto per il lavoratore che svolgeva una determinata mansione in un'azienda, quanto per il lavoratore che svolgeva una mansione in un'azienda di un diverso settore. Centri di Formazione che avevano formatori che necessitavano, a loro volta, di essere formati; centri di Formazione che avevano delle strumentazioni, delle strutture obsolete.
Tutti sappiamo che le aziende metalmeccaniche sono in possesso di torni e macchine a controllo numerico e tutti sappiamo che c'erano apprendisti che andavano presso i centri di Formazione ad imparare a lavorare su torni a mano che qualche azienda aveva regalato loro trenta o quarant'anni prima.
Sono stati fatti dei passi avanti, per carità, però è successo che, di fatto, la situazione non è mutata di molto e le Province, che sono quelle che hanno il contatto diretto con i lavoratori e con le aziende, stanno ricevendo delle forti pressioni perché questo sistema non può più andare avanti in questo modo. Il tentativo della Regione è di consegnare alle aziende dei buoni che le aziende possono spendere presso enti di formazione a loro scelta.
Mi ha fatto piacere l'intervento del Consigliere Ronzani il quale diceva di essere disponibile e di non avere preclusioni. Questi criteri devono essere oggettivi e rigorosi.
La bontà di un ente di formazione si misura dalla qualità dei docenti e dalla qualità delle attrezzature, prima di tutto. Poi ci possono essere i criteri e le priorità sui corsi.
Se non andiamo a modificare questi criteri, ci troviamo nella situazione del gatto che si morde la coda, cioè della Regione che dà i voucher all'azienda che può spenderli presso il centro di formazione che ritiene migliore sul territorio, ma dall'altra parte non avere la possibilità di scelta del centro, perché i centri di formazione sul territorio sono sempre quelli.
Quindi, le Province, a parte Torino, maggiormente industrializzate oggi si trovano sotto pressione, perché le aziende non sono più disponibili ad andare avanti in una situazione di questo tipo.
Concludo rivolgendo un appello all'Assessore Brigandì. Assessore faccia un monitoraggio, un'indagine sul grado di soddisfazione delle aziende e specialmente dei lavoratori apprendisti che stanno partecipando ai corsi di formazione extra-aziendali. Faccia un'indagine, venga in aula e ci relazioni sul risultato di questa indagine. Vedrete l'urgenza di mettere mano ai criteri per l'accreditamento dei centri e dei corsi di formazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Mi pare che ci troviamo non di fronte alla situazione descritta dal Consigliere Valvo, ma di fronte ad un'altra situazione. Non credo che, per giustificare una presa di posizione, occorra immaginarsi dei motivi.
Parto dall'ultima considerazione: a me non risulta che siano le associazioni delle imprese che hanno agito per chiedere una modifica. Sono le Province, o meglio una serie di Province. Le imprese non hanno detto che non si trovano bene. A chi l'hanno detto? Attraverso chi l'hanno detto? Hanno mandato delle lettere? Questo contrasta con i dati di chi invece ha sollevato una protesta che esprime una preoccupazione per il fatto che ci si trova di fronte ad una richiesta non di nuove regole, ma di discrezionalità, che è l'opposto di nuove regole. Le regole non sono una richiesta di discrezionalità, ma sono la richiesta di riscrivere determinati aspetti, affinché siano trasparenti. Invece la discrezionalità è la possibilità di poter scegliere al di fuori di regole precise e fissate.
Per questo motivo anche noi ci associamo alla preoccupazione per quanto sta avvenendo. Ci pare una situazione molto preoccupante, che tenda invece a dare potere alle Province in questo caso, senza capire perché e senza riscrivere regole che ci permettano di identificare i motivi per cui alcune cose non sono andate bene e come possono essere migliorate.
In ogni caso, mi pare che non possiamo inventarci delle cose che non esistono, perché non ci risulta che le imprese abbiano fatto sentire la loro voce nella direzione che citava il Consigliere Valvo, ma semmai anch'esse si sono lamentate e si sono unite al coro di chi protestava per le decisioni che venivano prese.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Marcenaro ne ha facoltà.



MARCENARO Pietro

Assessore Brigandì, a nome del nostro Gruppo - e non so se anche a nome di altri - visto lo stretto tempo rilevato da molti per una discussione che ovviamente deve essere semplificata, tenendo conto che è previsto questo incontro che si svolgerà nella giornata di sabato, chiediamo a lei alla Giunta la disponibilità a convocare lunedì la VII Commissione per fornire informazioni sullo stato dell'arte. In questo modo, potremo avere in quella sede una discussione, collega Valvo, meno schematica e meno improvvisata di quella che possiamo fare in quest'aula.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Brigandì.



BRIGANDI' Matteo, Assessore alla formazione professionale

Rispondo per ordine a quest'ultima richiesta, per poi aggiungere alcune cose. Poiché sono state dette delle cose imprecise e sono state poste delle domande, mi pare opportuno rispondere, anche solo per una questione di cortesia.
In riferimento alla richiesta di una comunicazione in VII Commissione do la mia ampia disponibilità. Credo che lunedì mattina non ci sarà nessuna novità, nel senso che, come ho detto prima e poi spiegherò meglio, la mia è un'attività dettata della legge a supplenza di un'attività che l'Unione delle Province non ha svolto. Quindi, io mi sono limitato a convocare le Province sabato, le parti sociali domenica, per poi riferire quello che mi diranno lunedì in Giunta.
Poiché più parti, specialmente di opposizione, hanno lamentato il fatto che siamo in ritardo, non intendo oltre passare il limite di lunedì - che è un limite fisiologico - per assumere un provvedimento in Giunta. Quindi questa prima preoccupazione dell'opposizione cade, perché il provvedimento verrà preso certamente lunedì. Questo perché abbiamo aspettato quasi un mese le Province - il cui Presidente è il Presidente della Provincia di Torino - le quali non hanno ritenuto di convocare, nonostante l'urgenza della Regione...



(Commenti del Consigliere Marcenaro)



BRIGANDI' Matteo

A me non risulta, e quand'anche così fosse, a questo Assessorato e alla Giunta non è arrivata nessuna determinazione da parte delle Province. La legge mi obbliga a fare la supplenza, nel caso in cui questa prerogativa non venga esercitata. Rassicurerò tutti che questo atto di supplenza non è un atto isolato, ma verrà fatto per tutto l'anno in riferimento a tutte le verifiche e agli atti ispettivi che le Giunte delle Province devono fare.
Se non saranno fatte dalle Province, saranno fatte da questo Assessorato.
Per cui, io non posso fare nient'altro che convocare le persone. Inoltre convocare la Commissione, non rientra nei poteri dell'Assessore. Quindi se ne valuti l'opportunità. Io sono disponibile a venire in qualsiasi momento anche domenica; evidentemente, essendo lì, un'ora in più o un'ora in meno non mi crea alcun tipo di problema, anche perché, tra l'altro, mi pare che addirittura alcune Province mi abbiano scritto dicendo di avere dei pregressi impegni, per cui, forse, non sarebbero venute.
Credo che il primo dovere dell'Assessore alla formazione sia quello di occuparsi di formazione. Quindi non riesco ad intravedere un impegno pregresso più importante, per un Assessore alla formazione, che occuparsi di formazione. Ma, evidentemente, ognuno è libero di fare ciò che ritiene opportuno.
Detto questo sulla convocazione, vorrei spiegare alcune cose, perché è importante che emergano.
Intanto le agenzie di formazione non nascono come funghi, ma hanno un meccanismo che si chiama di accreditamento, per il quale occorre dimostrare che si abbiano determinati requisiti per meritarlo. Pertanto, non è che ci si può alzare al mattino e dire: "Io sono del Partito del Canavese Libero e quindi domani mattina prendo la mia agenzia di formazione e...". Ci sono delle agenzie di formazione già canonizzate, perché sono state accreditate e ce ne sono di tutti i coloro politici. Vi pongo un esempio: l'Inforcoop certamente non appartiene al sindacato, ma dal nome mi sentirei di poter sostenere che difficilmente è dell'area leghista (fosse "Coopinfovalpadania" probabilmente lo sarebbe).
Il primo momento tutelante è l'accreditamento, che comunque qualcuno deve avere.
Come ripeto, l'intenzione della Regione non è quella di smontare un giocattolo per buttar via i soggetti che hanno lavorato e lo hanno fatto bene fino ad oggi. Lavorare bene significa creare una referenza, com'è stato detto da alcune parti della maggioranza e da tutta l'opposizione.
Questo non significa che il sottoscritto - o la Giunta - voglia annullare la referenza, però è evidente che la referenza di aver ben operato, forse non può valere il 34%. Non significa che vale il 2% o lo 0% o il 50%, ma significa che non può valere il 34%.
Ponevo l'esempio (che è veritiero) che in un concorso di bellezza probabilmente chi vince non raggiunge il 35% dei voti: se così fosse Sophia Loren sarebbe ancora oggi Miss Italia.
Vi state fasciando la testa prima che succedano gli eventi. Vorrei respingere seccamente e fermamente le insinuazioni, anzi, le affermazioni che la minoranza ha fatto dicendo che questa Giunta intende esplicitare un tentativo per inserire agenzie amiche. Questa è un'affermazione che respingo al mittente, perché ciò non rientra né nelle intenzioni della Giunta, né del sottoscritto, né di alcuno.
Se un provvedimento, evidentemente, può dare un valore aggiunto a questo tipo di attività, ben venga questo provvedimento, che potrà migliorare quello che è già buono.



(Commenti del Consigliere Marcenaro fuori microfono)



PRESIDENTE

Assessore Brigandì, lunedì sarà convocata la Giunta alle ore 15.00? Generalmente è convocata per quell'ora? Lo chiedo proprio perché se lei offre la disponibilità, si potrebbe convocare la VII Commissione lunedì lasciandola libero per le ore 15.00 per i lavori di Giunta.
Lei, intanto, è in possesso di quella documentazione richiesta? È in grado, cioè, di dare queste risposte lunedì?



BRIGANDI' Matteo, Assessore alla formazione professionale

Di cosa dovrei essere in possesso, scusi?



PRESIDENTE

Le chiedevo se fosse in grado di rispondere lunedì rispetto alle considerazioni sollevate dal Consigliere Marcenaro, unitamente ad altri colleghi. In tal caso, si potrà convocare la VII Commissione, altrimenti no.



BRIGANDI' Matteo, Assessore alla formazione professionale

Presidente, forse non mi sono spiegato. Quando viene convocata una Commissione - e non spetta a me farlo - io che cosa faccio? Posso forse non andare? È mio dovere intervenire nelle Commissioni, quindi interverr certamente.
Sto semplicemente dicendo che le deliberazioni della Giunta non potranno che intervenire dopo una relazione su ciò che diranno le parti sociali e le Province sabato e domenica.
Io, in maniera del tutto sterile, mi limiterò a riferire esattamente ciò che verrà detto sabato e domenica fra le parti sociali e le Province che probabilmente sarà letto sui quotidiani di lunedì.
Io, evidentemente, non posso che essere a disposizione del Consiglio e della Commissione. Pertanto, se si convocherà, é chiaro che sarò presente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Stante l'estrema disponibilità dell'Assessore, e visto che prima ha citato delle date, chiedevo se poteva mettere a disposizione la richiesta delle Province, nonché l'elenco delle agenzie formative.



PRESIDENTE

Collega Brigandì?



BRIGANDI' Matteo, Assessore alla formazione professionale

Le Province hanno scritto personalmente all'On. Enzo Ghigo, a me e all'Unione Province Piemontesi.
Avendo ritenuto di scrivere personalmente a me e personalmente all'On.
Enzo Ghigo, quest'ultimo, essendo presente, risponderà per sé, mentre io lo troverei indelicato, tenendo conto che l'Unione Province Piemontesi...



CONTU Mario

sull'accesso degli atti.



BRIGANDI' Matteo, Assessore alla formazione professionale

Non è un atto, è una lettera, Collega Contu. Le lettore non sono atti amministrativi. Quindi non c'entra nulla con l'accesso agli atti.
Nell'accesso agli atti, uno si alza e dice: "Fai un atto amministrativo".
Io credo che potrà ben richiedere la copia di questi atti o in base al principio dell'accesso agli atti a coloro che hanno prodotto l'atto, cioè alla Provincia di Biella, o, eventualmente, all'Unione delle Province Piemontesi che l'hanno ritenuto.
Per quanto riguarda l'elenco delle agenzie formative, essendo pubblico non vi è alcun problema e lo fornirò a chi ne avesse bisogno.



BRIGANDI' Matteo, Assessore alla formazione professionale

PAPANDREA Rocco (fuori microfono)



BRIGANDI' Matteo, Assessore alla formazione professionale

Le hanno scritto personalmente o come Assessore?



CONTU Mario

Presidente, le chiedo di rispettare la prerogativa dell'accesso agli atti dei Consiglieri, perché se non è materia segretata, è materia sottoposta all'accesso, proprio per le caratteristiche ufficiali del tipo di comunicazione. Non vi è riservatezza alcuna.
una richiesta rispetto alla quale se n'é discusso in Aula e in Senato. Io chiedo la verifica dell'accesso agli atti amministrativi perch essendo...



PRESIDENTE

Guardi che è già previsto l'accesso agli atti da parte dei Consiglieri durante l'istruttoria.



CONTU Mario

Allora la prego di ricordarlo all'Assessore.



PRESIDENTE

Lei formalizzi la richiesta per iscritto.



CONTU Mario

L'ho formalizzata qua. L'Assessore ne è in possesso e dice che non la dà.



PRESIDENTE

Adesso ci faremo dare la normativa, la leggeremo e avremo risolto il problema. Quindi darò comunicazione successivamente.



(Brusìo in Aula)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia!



CONTU Mario

Se le hanno scritto presso la Lega Nord va bene.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, cortesemente lo verificheremo. Se vi è, come credo il diritto di accesso agli atti (e quindi la possibilità di chiederne copia) anche in corso di istruttoria, non vedo dove stia comunque la difficoltà. Se è una prerogativa del Consigliere, di fatto sarà mantenuta.
La parola al Consigliere Valvo sull'ordine dei lavori, non certo più sulla formazione professionale.



VALVO Cesare

Dovendo comunque all'Aula una risposta, in qualità di Presidente della VII Commissione, mi sia consentito fornirla.
Dalla replica dell'Assessore, mi è parso di capire che è deciso lunedì a riferire in Giunta sull'esito degli incontri di sabato e di domenica. Mi è parso, se non ho capito male, di capire che non è detto che lunedì la Giunta assuma una decisione, per cui non vorrei convocare una Commissione in fretta e furia a mezzogiorno quando l'Assessore è poi impegnato alle ore 15 per discutere di aria fritta.
La VII Commissione è già convocata per giovedì, alle ore 15.15 all'o.d.g. c'è la voce "varie", invito l'Assessore a partecipare ai lavori della VII Commissione di giovedì e a relazionare in merito a quanto verrà discusso in Giunta lunedì pomeriggio.



PRESIDENTE

Collega Valvo, siccome il Presidente Cota sta provvedendo a convocare il Consiglio per martedì, mercoledì e anche giovedì, può darsi che la VII Commissione, di fatto, così come le altre, slittino. Allora, lei cortesemente, essendo in Aula, verifichi la disponibilità dei colleghi per la giornata di lunedì, soprattutto per l'ora, e, poi, formalizzi la convocazione; l'Assessore Brigandì riferirà in merito agli incontri di sabato e di domenica.
Per quanto riguarda quanto richiesto da alcuni colleghi, relativamente alla normativa sul diritto di accesso e di informazione dei Consiglieri regionali, c'è il testo coordinato della normativa sul diritto di accesso e di informazione dei Consiglieri regionali, ai sensi dell'art. 12 dello Statuto della Regione Piemonte e dell'art. 2, comma 1, del Regolamento interno del Consiglio regionale, approvato con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 4 aprile 2001, n. 81, modificata ed integrata con deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 15 gennaio 2003, n. 11, che potete ovviamente leggere e che avete ricevuto tutti; se ne volete copia io la lascio qui.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Contu)



PRESIDENTE

Lei, collega Contu, se la legge, vuole mica che mi metta a leggerla! Ho già detto che è una prerogativa del Consigliere, come credo vi sia la facoltà da parte di qualsiasi Consigliere di poter richiedere la documentazione anche in corso di istruttoria, che è regolata dalla normativa sul diritto di accesso e di informazione dei Consiglieri regionali. Le ho anche detto quando è stata approvata, le aggiungo anche che, se vuole copia, gliela faccio. Come vede le sto venendo incontro, più che aiutarla così non mi chieda di leggergliela tutta.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 465: "Legge finanziaria per l'anno 2003"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 465, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Esaminiamo le UPB in merito alla formazione professionale.
Sono stati presentati i seguenti emendamenti che insistono tutti sui portatori di handicap e disabili: ART. 3 bis 3bis.26) Emendamento (rubricato al n. 209) presentato dai Consiglieri Contu, Papandrea: Articolo 3bis (Altri interventi) "incrementare l'UPB 15091 (capitolo 11165) di euro 4.511.189,00 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare i contributi agli Enti che svolgono attività rivolta al sostegno e alla integrazione lavorativa dei disabili (L.R. 51/2000).
Alla copertura della spesa si provvede per gli esercizi 2003, 2004 e 2005 con riduzione di pari importo dalla UPB 09011 (Bilanci e Finanze - Bilanci Titolo I spese correnti".
3bis.27) Emendamento (rubricato al n. 207) presentato dai Consiglieri Contu, Papandrea: Articolo 3bis (Altri interventi) "incrementare l'UPB 15091 (capitolo 11090) di euro 1.000.000,00 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare la spesa per i servizi di assistenza tecnica per l'occupazione dei disabili (L.R. 51/2000).
Alla copertura della spesa si provvede per gli esercizi 2003, 2004 e 2005 con riduzione di pari importo dalla UPB 09011 (Bilanci e Finanze - Bilanci Titolo I spese correnti)".
3bis.28) Emendamento (rubricato al n. 182) presentato dai Consiglieri Contu, Papandrea e Chiezzi: "In relazione a quanto previsto all'art. 10, comma 9, della l.r. 7/2001 l'UPB 15091 (Formazione professionale lavoro occupazione promozione sviluppo locale - Titolo I - Spese correnti) della spesa è aumentata di Euro 60.000,00. La UPB 09011 (fondo di riserva) è diminuita di pari importo.
Tali risorse sono destinate a interventi per il sostegno all'impiego dei soggetti non vedenti e dei portatori di handicap fisico motorioalle spese per i servizi di assistenza tecnica per l'occupazione dei disabili (L.R.
27/1997)".
3bis.29) Emendamento (rubricato al n. 183) presentato dai Consiglieri Contu, Papandrea e Chiezzi: "In relazione a quanto previsto all'art. 10, comma 9, della l.r. 7/2001 l'UPB 15091 (Formazione professionale lavoro occupazione promozione sviluppo locale - Titolo I - Spese correnti) della spesa è aumentata di Euro 260.000,00. La UPB 09011 (fondo di riserva) è diminuita di pari importo.
Tali risorse sono destinate alle spese per i servizi di assistenza tecnica per l'occupazione dei disabili (L.R. 51/2000)".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione complessiva degli emendamenti.



CONTU Mario

Signor Presidente, questa legge la potremmo definire di alto profilo sociale, certo è che provo un po' di difficoltà a parlare di una legge avendo ancora presente l'audizione del Presidente del CSI, il dottor Carlo De Giacomo, che, a domanda specifica, in sede di Commissione competente sul perché il CSI, Ente partecipato della Regione Piemonte, della Provincia e del Comune di Torino, avesse monetizzato il mancato inserimento di 32 portatori di handicap all'interno del proprio organico di circa 900 dipendenti (se non ricordo male ha pagato una cifra intorno a 500 milioni in base quanto previsto dalla legge 68/99 quando il datore di lavoro decide di non utilizzare lo strumento) ha risposto che in quel momento l'inserimento dei portatori di handicap sarebbe stato di ostacolo allo sviluppo dell'azienda.
A mia richiesta di approfondimento della risposta - già così eloquente è stato aggiunto che i portatori di handicap non sono in possesso di quei requisiti di alta competenza e professionalità di cui abbisogna l'azienda e che si vedrà poi nel momento in cui verrà aperto un call center ad Ivrea.
Un discrimine del genere lo considero ampiamente offensivo per i tanti portatori di handicap, affetti da problematiche di handicap fisico, che sono in possesso di requisiti funzionali alle esigenze di quell'ente, come ad esempio conoscenze in materia informatica. Com'è noto, è forse uno dei settori nei quali diventa più consistente l'intervento di recupero e di reinserimento lavorativo dei portatori di handicap, soprattutto affetti da handicap di tipo fisico. La mia denuncia pubblica - che espongo in quest'aula proprio in occasione della discussione sul bilancio - non ha colto l'attenzione del Presidente della Giunta, delle forze politiche (che bene farebbero a richiamare il CSI) e nemmeno dell'Assessorato competente che partecipa e vigila su quell'organico.
Mi rivolgo a lei, Presidente, in cerca di un aiuto per questa mia denuncia ufficiale: il CSI non assume 32 portatori di handicap e, per non assumerli, ha avviato una conciliazione con la Provincia di Torino. Siccome non esiste separazione tra il controllato e il controllore (visto che la Provincia di Torino partecipa al CSI ed è l'organismo che vigila sull'applicazione della legge 68/99) si faccia viva la politica, cioè metta mano ad una sua prerogativa. Di fronte ad una trattativa di tale portata l'Assessore Brigandì riconosce che si tratta di un diritto di acceso amministrativo agli atti.
Le rivolgo un appello, Presidente: si assuma, nella sua prerogativa di Consigliere, un'iniziativa in tale direzione ed io, come secondo firmatario, le farò da spalla.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Vorrei porre questioni sul funzionamento e sulla gestione dei nostri lavori. O si parte dal presupposto che le questioni sollevate dal nostro Gruppo (come dal Gruppo di Rifondazione o da altri Gruppi) sono come acqua sul vetro, nel senso che vengono poste, ma poi non c'é risposta o se invece, riteniamo che la discussione possa avere un senso e produrre un cambiamento di atteggiamento da parte della Giunta regionale, è evidente che non si può discutere senza l'Assessore competente. E' assurdo: stiamo discutendo di disabili, il Consigliere Contu ha posto un problema di rifinanziamento di una legge regionale che prevede un fondo specifico in cui confluiscono anche le risorse delle imprese...



PRESIDENTE

Sull'argomento è preparato l'Assessore Cavallera.



RONZANI Wilmer

Ho capito, però l'Assessore Cavallera è Assessore all'ambiente...



PRESIDENTE

Ho avuto l'assicurazione della Giunta che su questi emendamenti...



RONZANI Wilmer

Non c'è dubbio che l'Assessore Cavallera sia preparato, quindi non ho dubbi sul fatto che sappia rispondere anche su queste questioni, però...



PRESIDENTE

Ovviamente Assessore pro tempore alle formazione professionale e al bilancio...



RONZANI Wilmer

Ho capito, conosco le capacità dell'Assessore Cavallera e so che lui domina molte questioni, quindi è fuori discussione il fatto che lui risponda al merito dei nostri problemi, ma c'è un problema ...



PRESIDENTE

Avrà colloquiato con gli Assessori di riferimento, altrimenti non credo che si offrirebbe ad intervenire. Ascolteremo poi la risposta dell'Assessore dopo il dibattito generale.



RONZANI Wilmer

Allora intervengo sul merito.
Nonostante sia stato incaricato l'Assessore Cavallera a discutere della questione, ritengo opportuno che sul merito di questi emendamenti si pronunci l'Assessore competente, cioè l'Assessore Pichetto (tra l'altro impegnato in un'altra riunione).
Il mio intervento non é una critica, dico solo che dovendo organizzare i nostri lavori, avendo perso tanto tempo nel discutere la legge finanziaria (il più delle volte abbiamo perso tempo non per colpa della minoranza, ricordo ai colleghi che abbiamo cominciato questa settimana in un certo modo, per cui abbiamo davvero passato ore ed ore senza neanche discutere) il paradosso è rappresentato dal fatto che ora discutiamo di provvedimenti e di emendamenti di merito in assenza degli Assessori che dovrebbero rispondere.
Ciò detto, l'emendamento presentato dai colleghi di Rifondazione dai Consiglieri di Rifondazione Comunista, offrirebbe all'Assessore competente anche se non è questa propriamente la sede, noi abbiamo più volte sollecitato l'Assessore a fornirci una risposta e a fare un bilancio della legge n. 68 in Commissione - di affrontare alcune questioni che si pongono relativamente l'applicazione concreta della legge sui disabili che prevede il cosiddetto collocamento mirato.
Il fondo regionale lo abbiamo istituito noi nel 2000 con legge e prevede una serie di interventi. In parte viene finanziato con i soldi delle imprese le quali finanziano il fondo per effetto del fatto che, sulla base delle convenzioni che fanno con le Province, ottengono gli esoneri.
Noi pensiamo, in effetti, che stante la delicatezza della questione e l'importanza di avviare al lavoro i disabili per una Regione come la nostra avendo riformato con la legge n. 68 l'impianto complessivo dell'avviamento al lavoro dei disabili - sarebbe oltre modo necessario in questa fase non solo fare un bilancio di come ha funzionato la legge, non solo capire se le risorse che abbiamo destinato e che sono oggi in dotazione al fondo sono sufficienti per far fronte alle finalità per le quali il fondo è stato istituito, ma anche ragionevolmente immaginare, come chiedono i Consiglieri di Rifondazione Comunista, di andare ad un finanziamento del fondo.
Tutti i Consiglieri in questi giorni hanno ricevuto un documento molto interessante. Il documento che abbiamo ricevuto contiene un monitoraggio dei primi mesi di applicazione della legge n. 68, è un documento che offre uno spaccato della realtà regionale articolata per le singole Province.
Ciò che emerge da quel documento è che vi è il problema di imprimere una accelerazione al collocamento mirato dei lavoratori disabili, pur in una situazione nella quale siamo in presenza di una legge, che sta producendo nella nostra Regione risultati significativi e positivi. Per questo pensiamo che uno dei modi con i quali imprimere questo processo di accelerazione, sia quello di dotare il fondo delle risorse necessarie e sufficienti per far fronte alle finalità per le quali abbiamo istituito con legge regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà



PAPANDREA Rocco

Volevo interloquire con il Presidente sulla modalità dei nostri lavori.
Se chiedo la parola non è perché risulti a verbale che sono intervenuto, ma perché ho la presunzione di portare argomenti che l'Assessore Pichetto potrebbe prendere in considerazione. Il Presidente ci ha comunicato che era presente il Presidente Ghigo, poi il Vicepresidente Casoni, infine c'é stato precisato che c'era l'Assessore Cavallera a rispondere ed argomentare i nostri emendamenti, ma la mia impressione è che, al massimo, l'Assessore Cavallera abbia una serie di emendamenti su cui c'é scritto "no, no, sì".
Una discussione che viene fatta per ascoltare e valutare gli argomenti, articolata in questo modo non serve a nulla, tanto vale decidere quanti emendamenti discutere e votare da adesso ad una certa ora, così evitiamo questo inutile esercizio. O é presente l'Assessore competente che assiste il dibattito e decidere se accogliere o meno gli emendamenti oppure è finito tutto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Frattin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Sono pronto a fornire tutti i dati alla Commissione relativi alla ricognizione effettuata sulla legge n. 68 e sul suo funzionamento.
Ho fatto fare un monitoraggio all'agenzia circa due mesi fa.
Effettivamente ci sono una serie di difficoltà da parte delle strutture parapubbliche ad assumere. Non è in questo momento una questione di fondo ma una questione per demotivare i versamenti al fondo. Paradossalmente siamo in una condizione rovesciata.
E' intenzione dell'Assessorato e della Giunta regionale fare una sorta di pressione - usiamo questo termine - su tutto il sistema pubblico perch per primo, deve dare l'esempio nei confronti del privato dove, invece, non in tutte le province, il trend sembra comunque soddisfacente a livello di occupazione dei disabili.
Probabilmente ci sono ancora alcuni meccanismi da mettere a punto nel passaggio tra - non ricordo il termine tecnico preciso - le commissioni ex prefettizie, ora ASL, e gli uffici di collocamento anche per quanto riguarda il flusso delle certificazioni e dei passaggi. Questi sono problemi di ordine burocratico che spero trovino una solerte soluzione per valutare, con una certa immediatezza, la richiesta e la certificazione dello stato di disabilità, la successiva codificazione secondo le modalità del sistema di classificazione dei servizi per l'impiego, la disponibilità la gamma di opportunità che i servizi per l'impiego non possono offrire ai disabili e, dall'altra parte, anche il sistema delle imprese.A livello piemontese, avendo partecipato ad una riunione a livello nazionale di verifica dello stato d'attuazione della legge n. 68, a livello piemontese non siamo nella fascia inadempiente. Anzi, è una delle realtà - in particolare anche la Provincia di Torino e onestamente devo dare atto delle condizioni - dove i risultati sono discreti. Questa è la valutazione che faccio. Per cui, nel respingere gli emendamenti sugli stanziamenti, lo giustifico proprio con il fatto che noi non dobbiamo fare degli stanziamenti, quando abbiamo un fondo che cresce perché versano. Noi dobbiamo disincentivare i versamenti, per creare le condizioni per le assunzioni dei disabili, cioè rovesciare completamente il sistema.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Assessore, posso proporle una cosa? Che rapporti ha la Regione Piemonte con la Banca Sella? PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono) E' solo sua vicina di casa.



CONTU Mario

Ma non ha nessun rapporto con la Regione Piemonte, nemmeno creditizio?



CONTU Mario

PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze (fuori microfono)



CONTU Mario

No.



CONTU Mario

Peccato, perché era l'occasione per sfidarla su questo terreno. Pensi che la Banca Sella paga annualmente oltre un miliardo di vecchie lire per le penali relative al mancato inserimento dei portatori di handicap. Credo che sarebbe opportuna qualche azione di boicottaggio assunta dall'Ente pubblico su un atto così grande di inciviltà. E' incredibile! La Banca Sella è quella che, in assoluto, nell'elenco che abbiamo ricostruito lo scorso anno, è più esposta da questo punto di vista.
Trovo che sia l'occasione per un ordine del giorno di questo Consiglio regionale, affinché venga spiegato ai cittadini che un eminente istituto di credito di questa Regione - mi assumo la responsabilità di quello che dico - è inadempiente volutamente su un terreno così delicato come l'inserimento dei portatori di handicap. Lo voglio segnalare.
Non so se l'Assessore Cavallera mi ha risposto, in quanto ero assente sulla questione del CSI.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 3bis.26), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 3bis.27), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 3bis.29), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
E' aperta la discussione sull'emendamento 3bis.28) La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Presidente, discutere di un incremento di capitolo su questa legge non esclude la necessità di pensare seriamente se la Regione Piemonte e questo Consiglio regionale, quanto prima, non debbano andare nella direzione di una semplificazione legislativa.
Scorrendo velocemente la legge, non mi sembra che questa sia stata varata in applicazione di una legge quadro nazionale, nell'ambito di una materia delegata. Invece mi sembra, Presidente, che sia l'esempio lampante di come, sempre più, un'assemblea elettiva trovi difficoltà a districarsi nella manovra finanziaria, quando il riferimento generico è quello di una unità previsionale di base che, in modo indistinto, copre un intervento su uno spettro di leggi molto alto. Qui stiamo parlando di soggetti in difficoltà portatori di un handicap fisico. Poco prima siamo stati portati a fare una trattazione separata, perché questo affronta in particolare il problema di una categoria. Di qui la necessità, Assessore, fermo restando il riparto delle risorse e tenendo conto della prevalenza di questo o quel handicap, di riportare il tutto ad una norma quadro di riferimento.
Operare nella logica della semplificazione vuole dire limitare un po' le prerogative dell'esecutivo, però sicuramente impronta un rapporto di chiarezza, dà una fonte certa e consente al cittadino di conoscere quali sono i suoi diritti e quali sono le previdenze di cui può godere senza districarsi in un meandro di leggi che trattano, per categorie, la stessa problematica.
Leggo qui: "Misure straordinarie per incentivare l'occupazione mediante l'approvazione e il sostegno di nuove iniziative imprenditoriali e per l'inserimento di nuovi posti di lavoro rivolti a soggetti svantaggiati".
Se leggiamo la precedente, la n. 51 del 2000, "Fondo regionale per l'occupazione dei disabili", forse tratta materie affini, però mi rendo conto che quella, in modo più specifico, tratta il riparto dell'eventuale impianto sanzionatorio.
Mentre la legge precedente n. 51 tratta il problema dell'utilizzo delle risorse derivanti dall'impianto sanzionatorio messo in moto per la normativa n. 69/1999 ma ha le stesse finalità, il suggerimento o l'opera che mi sentirei di consigliare - ci sono più leggi che insistono su questa materia - è di riportare il tutto ad un Testo Unico regionale in materia di sostegno alla disabilità mediante il recupero e il reinserimento occupazionale dei soggetti svantaggiati.



PRESIDENTE

Assessore Pichetto, il parere della Giunta?



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanza

Mi pare che la UPB 15091 - adesso, però, non ho verificato il dato abbia una cospicua dotazione. Semmai si può fare una valutazione nell'ambito della UPB nella suddivisione dei capitoli e nell'indicazione sulle varie leggi, se recupero al limite si può fare, su alcune azioni che riguardano la partita formazione, perché il collega sa che ci sono anche dei residui di ritorno, nel senso che esistono degli sfridi sul sistema delle direttive.
Mi rendo conto del significato del segnale; è una delle criticità che riconosciamo.
Posso accogliere come raccomandazione a questo, nell'ambito degli sfridi, lo spostamento di 50.000 euro su quel capitolo.
Le chiedo di ritirarlo, perché 50.000 o 60.000 euro sulla UPB 15091 sposta molto poco. Ma su questo vi è un impegno - è verbale, ma appena arriverà il Dottor Lesca lo farò annotare, in modo che sarà uno degli impegni assunti, e naturalmente ne risponderò in Commissione e in Aula, o dove il collega vorrà - a porre attenzione proprio a questa criticità con il relativo importo da trasferirsi.



CONTU Mario

Ritiro l'emendamento.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 3bis.28) viene ritirato, pertanto non verrà posto in votazione.
Do lettura dei seguenti emendamenti.
3bis.30) Emendamento (rubricato n. 210) presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea: Articolo 3bis (altri interventi) "incrementare l'UPB 15091 (capitolo 11175) di euro 2.949.370,00 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare i contributi per inserimenti occupazionali (l.r. 22/1997).
Alla copertura della spesa si provvede per gli esercizi 2003, 2004 e 2005 con riduzione di pari importo della UPB 09011 (Bilanci e Finanze - Bilanci Titolo I spese correnti)".
3bis.31) Emendamento (rubricato al n. 212) presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea: Articolo 3bis (Altri interventi) "incrementare l'UPB 15091 (capitolo 11178) di euro 516.456,00 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare i progetti di ricollocazione (l.r. 22/1997).
Alla copertura della spesa si provvede per gli esercizi 2003, 2004 e 2005 con riduzione di pari importo della UPB 09011 (Bilanci e Finanze - Bilanci Titolo I spese correnti)".
3bis.32) Emendamento (rubricato al n. 214) presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea: Articolo 3bis (Altri interventi) "incrementare l'UPB 15091 (capitolo 11172 di euro 2.000.000,00 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare i contributi per spese di avvio progetti di impresa (l.r.
22/1997).
Alla copertura della spesa si provvede per gli esercizi 2003, 2004 e 2005 con riduzione di pari importo della UPB 09011 (Bilanci e Finanze - Bilanci Titolo I spese correnti)".
Consigliere Contu, le chiederei cortesemente di procedere ad un'unica discussione su questi tre emendamenti che insistono sulla medesima UPB nonché sulla stessa legge.



CONTU Mario

Li ritiro.



PRESIDENTE

Il collega Contu ritira gli emendamenti n. 3bis.30, n. 3bis.31 e n.
3bis.32).
3bis.33) Emendamento (rubricato al n. 213) presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea: Articolo 3 bis (Altri interventi) "incrementare l'UPB 15101 (capitolo 11150) di euro 400.000,00 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare i contributi alle cooperative per spese di formazione (l.r.
67/1994).
Alla copertura della spesa si provvede per gli esercizi 2003, 2004 e 2005 con riduzione di pari importo della UPB 09011 (Bilanci e Finanze - Bilanci Titolo I spese correnti)".
3bis.34) Emendamento (rubricato al n. 175) presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea.
"In relazione a quanto previsto all'art. 10, comma 9 della l.r. 7/2001 l'UPB n. 15102 (formazione professionale lavoro sviluppo dell'imprenditorialità - Titolo II Spese d'investimento) della spesa è aumentata di euro 1.000.000,00. La UPB n. 09012 è diminuita di pari importo.
Tali risorse sono destinate ai finanziamenti a tasso agevolato alle cooperative per l'attuazione degli investimenti (l.r. 67/1994)".
Questi due emendamenti trattano lo stesso settore.
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione di entrambi.



CONTU Mario

Presidente, qui siamo in una fattispecie specifica. Il riferimento è chiaro.
Il mondo della cooperazione sta attraversando, ritengo, un momento difficile. Non ho sottomano il testo della legge n. 67 di riferimento, che è del 1994, ma se non erro riguarda tutta la problematica degli incentivi per la cooperazione. Credo che sia la stessa legge che istituisce l'albo delle cooperative.
A tal proposito, vorrei segnalare subito un problema: la sussidiarietà orizzontale. Non so se sia il termine usato, ma i massicci processi di esternalizzazione, messi in atto in particolare dagli ente locali investono la cooperazione e il mondo della cooperazione, a volte con effetti devastanti sulle stesse ragioni di essere dell'impresa sociale.
Guardi, Assessore, non c'è appalto che si rinnovi che non parta da un presupposto, una lira che sia una lira, ma sempre meno di quanto realizzato nell'anno precedente. Mi limito alla lira o all'euro, per dire che sostanzialmente, nel frattempo, sono trascorsi tre anni e si sono determinati dei passaggi, magari contrattuali, o degli adeguamenti.
Il mondo della cooperazione svolge un ruolo insostituibile nel campo dell'integrazione, soprattutto dei soggetti svantaggiati, mi riferisco soprattutto alle cooperative sociali di tipo "b", che attraversano da anni un periodo di gravissima crisi sotto la stretta creditizia imposta loro molto spesso, da logiche di mercato; sono sul mercato delle imprese sociali e concorrono al mercato dei servizi e dell'assistenza alla persona, e per far fronte alla quotidianità devono indebitarsi nei confronti del sistema creditizio. Ne cito uno per tutti, è eclatante: il panorama scolastico della Città di Torino e della Provincia non ha pari a livello nazionale, in quanto non esistono gli operatori scolastici statali, se non in parte residuali e sono per l'implemento alla didattica, ad eccezione di qualche scuola, svolgono un servizio di pulizia e, a volte, chiavi in mano prestano tutti i servizi che tradizionalmente erogava l'Ente locale. Ancora oggi attendono dal MIUR (Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca), quella che dovrebbe essere la Pubblica Istruzione, il pagamento del 40% degli emolumenti relativi ai servizi erogati nell'anno scolastico 2001-2002.
Qui stiamo parlando di finanziamenti a tasso agevolato per gli investimenti, perché quello dei servizi è un campo, ma molti si sviluppano su altri campi di attività artigianali. Allora, Assessore, questo è un terreno al quale si deve prestare attenzione. Credo che una politica miope molto spesso, abbia portato gli Enti locali a vedere la realtà della cooperazione come una delle risorse che gli consentivano di risparmiare sui costi dell'erogazione dei servizi; dico in modo cieco, perché il meccanismo perverso della cooperazione, di cui dicevo prima, immessa sul mercato rischia di soccombere sotto le leggi di mercato. Le leggi di mercato sono inequivocabili, ne va delle retribuzioni, di essere competitivi, ma per essere competitivi si deve incidere sulla quantità del lavoro prestato e sulla quantità della retribuzione, che non è direttamente proporzionale, è inversamente proporzionale.
Sono meccanismi perversi e non so se ci dobbiamo fare complici nell'alimentarlo, però, credo che all'interno di quelle realtà ci siano delle persone, ci sono portatori di diritti, è necessario che, in qualche modo, la Regione presti attenzione a questo campo di intervento, perché è vitale.
Il terzo settore - ahimé - nel bene e nel male, sta svolgendo molto spesso il ruolo di supplenza laddove lo Stato o gli Enti locali sono latitanti o dove lo Stato e gli Enti locali non sono in grado di intervenire. Allora, la Regione, utilizzando le leggi che ha a disposizione, deve andare in soccorso di questa realtà, la meritano tutta poi ci sono cooperative buone, ci sono cooperative ben amministrate, per credo che noi dovremo prestare questa attenzione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

La dotazione del conto capitale della legge n. 67, essendo peraltro un fondo che gira, mi risulta al momento sufficiente, quindi, certamente i problemi che pone vanno oltre quella che può essere la dotazione di un fondo capitale o di un fondo rotativo che serve all'investimento nel sistema cooperativistico.
La questione riguarda i meccanismi e le regole di un'economia di mercato che deve vederci attrezzati nell'attutire quelli che possono essere i traumi dell'immediato. Fin qui penso che potremmo essere d'accordo, ma c'è anche una parte sulla quale, forse, non siamo proprio d'accordo e che il sottoscritto ritiene che non si possa limitare, in quanto è solo una condizione di mercato sulla quale tutti devono confrontarsi.
Sull'emendamento esprimo il parere negativo della Giunta per la capienza, il resto costituisce materia sulla quale discutere.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 3bis.33), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 3bis.34), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
3.bis.35) Emendamento (rubricato n. 174) presentato dai Consiglieri Contu Papandrea, Chiezzi: "In relazione a quanto previsto all'art. 10, comma 9, della l.r. 7/2001 l'UPB 15102 (Formazione Professionale lavoro sviluppo dell'imprenditorialità - Titolo II - Spese d'investimento) della spesa è aumentata di Euro 2.000.000,00. La UPB 09012 è diminuita di pari importo.
Tali risorse sono destinate ai finanziamenti e contributi in conto capitale alle cooperative per l'attuazione di progetti di sviluppo (art. 4, comma 1 e artt. 5 e 14 l.r. 28/84)".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 3bis.35), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
3bis.36) Emendamento (rubricato al n. 215) presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea: Articolo 3 bis (Altri interventi) "Incrementare l'UPB 15991 (capitolo 11357) di euro 1.000.013,00 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro per spese per il cofinanziamento regionale delle azioni previste dal P.O. obiettivo 3 F.S.E.
(Regolamento CE 1260/99).
Alla copertura della spesa si provvede per gli esercizi 2003, 2004 e 2005 con riduzione di pare importo dalla UPB 09011 (Bilanci e Finanze - Bilanci Titolo I spese correnti)".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Dopo aver ascoltato la comunicazione dell'Assessore Brigandì, mi auguro che ci sia la sua totale attenzione sull'emendamento.
E' un emendamento di incremento dell'UPB su un terreno sul quale l'Assessore Brigandì ha dimostrato oggi, in quest'aula, di avere trovato strumenti idonei a far sì che le proposte e i piani formativi vengano ripartiti in una platea di concorrenti più vasta. Approfittando della cortesia dell'Assessore, vedo che lei, in modo sistemico, ha annotato affianco all'elenco delle agenzie formative, le appartenenze (industriali piccole industrie e formazione): ASSOCAM Scuola Camerana (Industriale Unione Industriale di Torino); Associazione Scuole tecniche San Carlo (Funzionario Sanna); C.I.O.F.S (Salesiani) - sono tutte agenzie che operano nella formazione professionale - Case di Carità (Religiosi); CNOS FAP (Salesiani); Consorzio Interaziendale Canavesano-C.I.A.C. (Industriali più Ciriè e più Rivarolo); CSEA (Funzionari); ENAIP (Acli); FO.R.UM.SCRL (Industriali e Unione Industriale Ivrea); IAL (Cisl); Immaginazione e lavoro (Comunicazione e liberazione); INFORCOOP (Coop) ed infine MITO Piemonte, che viene cerchiato. Se dovessi ragionare con la logica dei "circoli", un'agenzia cerchiata potrebbe indicare un'area di riferimento.
Personalmente sfido, nel panorama letto, il fatto che la formazione professionale possa ancora essere terreno di conquista o di discrimine.
Nonostante il quadro e le diffidenze che derivano dalla lettura semplicistica degli ambiti di appartenenza, e quindi di consensi, il nostro Gruppo mantiene l'emendamento, in quanto non si pone al centro i bisogni delle agenzie formative o i loro eventuali padrini, ma il diritto dei giovani, dei disoccupati, dei cittadini in difficoltà per l'inserimento nel mondo del lavoro, ossia il diritto alla formazione.
Rafforzare l'UPB con un intervento aggiuntivo è sicuramente un atteggiamento corretto che deve essere perseguito con la cautela, da parte degli altri Assessori, che le decisioni di Giunta non siano penalizzanti a chi è portatore di esperienze professionali formative significative e consolidate nel tempo, i cosiddetti "Enti storici".
La mia non è una difesa d'ufficio; sono stati posti dei limiti, ma sono quelli che, rispetto allo standard del 30%, hanno i requisiti per operare legittimamente in questo campo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Brigandì.



BRIGANDI' Matteo, Assessore alla formazione professionale

Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 3bis.36), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
3bis.37) Emendamento (rubricato al n. 216) presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea.
Articolo 3bis (Altri interventi) "Incrementare l'UPB 15991 (capitolo 11400) di euro 41.612.421,00 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare i contributi a Enti pubblici e privati per attività di formazione professionale (l.r. 63/1995).
Alla copertura della spesa di provvede per gli esercizi 2003, 2004 e 2005 con riduzione di pari importo dalla UPB 09011 (Bilanci e Finanze - Bilanci Titolo I spese correnti)".



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Brigandì.



BRIGANDI' Matteo, Assessore alla

formazione professionale Il parere della Giunta regionale è negativo.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 3bis.37), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Prima di terminare i lavori odierni, comunico che il Consiglio regionale è convocato per i giorni: martedì 25 febbraio 2003 alle ore 10.00, 14.30 e 20.00; mercoledì 26 febbraio 2003 alle ore 10.00, 15.00 e 20.00 (fino alle ore 24.00) e giovedì 27 febbraio 2003 alle ore 00.01 10.00, 14.00 e 20.00.
Vi arriverà comunque comunicazione.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.01)



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