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Dettaglio seduta n.310 del 19/02/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 15.11)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Botta F. Cavallera, Ghigo Marengo, Pedrale, Racchelli e Rossi G.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 465: "Legge finanziaria per l'anno 2003"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame degli emendamenti relativi al disegno di legge n.
465 inerente a "Legge finanziaria per l'anno 2003", di cui al punto 4) all'o.d.g..
Dovevamo ripetere la votazione dell'emendamento n.3.16), rubricato al n. 102), sul quale la Giunta aveva espresso il parere negativo. Ne do nuovamente lettura: 3.16bis) Emendamento (rubricato al n. 102) presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Placido, Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: "In ottemperanza da quanto stabilito dall'art. 10, comma 9, della legge regionale n. 7/2001, l'UPB 14012 (Opere pubbliche - Titolo II - Spese d'investimento) della spesa è aumentata di Euro 1.100.000,00 per l'anno 2003 e per ciascuno degli esercizi 2003 e 2004. La UPB n. 09012 (Fondo di riserva) è diminuita per pari importo.
Tali risorse sono destinate agli Enti locali per la manutenzione straordinaria delle strade comunali e vicinali".
Indìco la votazione palese mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.16bis).
Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale. Pertanto sospendo la seduta ai sensi dell'art. 52 del Regolamento del Consiglio regionale.



(La seduta, sospesa alle ore 15.14 riprende alle ore 15.50)



PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta.
Dobbiamo ripetere la votazione dell'emendamento n. 3.16bis).
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, su tale emendamento.
Il Consiglio non approva.
L'emendamento 3.17bis) (rubricato al n. 98) è uguale all'emendamento 3.18bis) rubricato al n. 228); pertanto verranno trattati insieme.
3.17bis) Emendamento (rubricato al n. 98) presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Placido, Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: "In ottemperanza a quanto stabilito dall'art. 10, comma 9, della legge regionale n. 7/2001, l'UPB n. 14022 (Economia montana e foreste - Politiche forestali - Titolo II - Spese d'investimento) della spesa è aumentata di Euro 2.600.000,00 per l'anno 2003. La UPB n. 09012 (Fondo di riserva) è diminuita per pari importo.
Tali risorse sono destinate al finanziamento e recupero del patrimonio abitativo alpino (conservazione modelli architettonici, fruizione a scopi turistici, agrituristici ed ecomuseali)".
3.18bis) Emendamento (rubricato al n. 228) presentato dai Consiglieri Angeleri, Tomatis, Scanderebech e Costa R.: "In ottemperanza a quanto stabilito dall'art. 10, comma 9, della legge regionale n. 7/2001, l'UPB n. 14022 (Economia montana e foreste - Politiche forestali - Titolo II - Spese d'investimento) della spesa è aumentata di Euro 2.600.000,00 per l'anno 2003. La UPB n. 09012 (Fondo di riserva) è diminuita per pari importo.
Tali risorse sono destinate al finanziamento e recupero del patrimonio abitativo alpino (conservazione modelli architettonici, fruizione a scopi turistici, agrituristici ed ecomuseali)".
La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Abbiamo discusso in più occasioni sul carattere, sul valore economico e sulle valenze ambientali, culturali, sociali e storiche del territorio alpino.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi! Prego, prosegua il suo intervento.



RIBA Lido

Parlare o non parlare è lo stesso, a seconda che l'Assessore ascolti o meno.



PRESIDENTE

Proseguiamo.



RIBA Lido

Lo dico seriamente, perché penso che parlare o non parlare è la stessa cosa se l'Assessore non ascolta.



PRESIDENTE

L'Assessore Pichetto da questa mattina alle otto è "iperbombardato" da tutte le parti, abbiate pazienza!



RIBA Lido

Tra le Regioni italiane, il Piemonte è quella che ha il più significativo sistema alpino: abbiamo il 62% del territorio alpino (cifra che le nostre due Province ricoprono in buona parte), nonché il 15% della popolazione e soltanto il 10% del reddito prodotto in quei territori, con una considerazione del territorio alpino molto ampia, che include anche una serie di fondi valle.
Tuttavia, la difficoltà che abbiamo sempre riproposto in questa sede è quella di offrire una valenza al territorio alpino, al suo patrimonio, alla sua produttività e alla sua capacità di essere un soggetto produttore di opportunità economiche (occupazione, reddito, turismo e richiamo). A tal proposito, farei un'annotazione all'Assessore Racchelli: per la verità frequenta poco l'aula (questa mattina abbiamo visto tutti il BIT di Milano con l'enoteca regionale e quant'altro), per cui dovremo trovare altre sedi in cui esporre allo stesso questi dati. La valorizzazione del patrimonio architettonico alpino è una delle condizioni che...
Chiederei almeno l'attenzione dell'Assessore.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

La capisco, Vicepresidente Riba, però cerchiamo di non metterci in reciproca difficoltà.
normale, anch'io devo fare più cose contemporaneamente, così come l'Assessore Pichetto Fratin.



RIBA Lido

Capisco, l'Assessore Pichetto ha tutto il mio affetto. Però, nello stesso tempo, potremmo cominciare ad intervenire tutti, perché anche questo è un lavoro che ci compete.



PRESIDENTE

Questo è vero.



RIBA Lido

Riprendendo questo aspetto, Assessore Pichetto, noi abbiamo un patrimonio che è composto da qualche migliaio di abitazioni che costituiscono, nel complesso, parecchie centinaia di unità particolarmente pregiate dal punto di vista del valore architettonico, storico e culturale.
Il progetto della memoria delle Alpi (progetto INTERREG, per il quale la Regione Piemonte ha avanzato una propria proposta, che si sta concludendo in uno dei capitoli che ho proposto con gli Assessori Vaglio e Leo) è proprio la ricostruzione della memoria delle Alpi, per la parte storica architettonica e culturale.
Per quanto riguarda la parte architettonica, nelle Alpi esiste il più grande insediamento di manufatti conservati e tradizionali; ci sono interi villaggi formati da case di legno, con i tetti di paglia, che hanno superato la sfida di un'epoca pluricentenaria, ma che ormai non resistono più perché sono cambiate le caratteristiche climatiche. Hanno, pertanto bisogno di essere sostenute e protette, o comunque di un intervento di manutenzione straordinaria e di tutela.
Questo emendamento si riferisce alla necessità di destinare una risorsa a questo tipo di esigenza. Abbiamo già provato a inserirla in alcuni capitoli, utilizzando diverse opportunità legislative: può essere inserito come intervento per la montagna, ma non in senso stretto; può essere una questione relativa alla legge sull'urbanistica o alla legge sul territorio ma non in senso stretto.
L'unica collocazione oggettiva di un intervento di questo genere è nell'ambito della legge finanziaria, che preveda un capitolo apposito.
Possiamo anche ridurre l'importo della cifra; si tratta soprattutto di segnalare un indirizzo, un'intenzione, Assessore Pichetto. L'importante è poter disporre di un capitolo di intervento, finalizzato alla tutela di questo patrimonio unico, fruibile per finalità turistiche, agrituristiche ecc. Si tratta di complessi che in passato avevano una valenza multipla e che adesso sarebbe importante collocare nell'ambito di una politica di recupero di ristrutturazione.
Potrebbero anche diventare elementi per residenze escursionistiche o turistiche di pregio; in quell'ambito interverrebbero le competenze delle Comunità montane, dei Comuni, degli Enti territoriali.
L'importante - ripeto - è poter disporre di un capitolo, perché in questo ambito non sono previste forme di intervento nemmeno da parte della Comunità Europea. Spetta alla Regione, nell'ambito di un INTERREG (e una parte si sta già facendo), prevedere un capitolo per avviare questa politica.
Sollecito, dunque, al di là della misura, l'iscrizione dell'intervento che ci consenta di avviare un atteggiamento costruttivo su questo progetto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie Presidente. Ringrazio il collega Riba e gli altri colleghi che hanno presentato questo emendamento, che chiede di inserire nella legge finanziaria un capitolo specifico, volto a tutelare un patrimonio architettonico in generale.
Condivido questa impostazione, perché il Piemonte, come altre regioni italiane, è sede di beni culturali, storici e architettonici di grande rilievo, sino ad essere beni meritevoli di vincolo (ma anche no), e comunque costituiscono un bene perché sono riconosciuti come patrimonio della cultura che si è sedimentata nel corso dei secoli, sul nostro territorio.
Siamo ricchi di questa cultura diffusa; ogni angolo di ogni nostra strada, di ogni nostro Comune (di pianura, di collina o di montagna), ha qualche piccolo tesoro storico ben presente agli abitanti. Bisogna tutelarlo...
Beh, se l'Assessore Pichetto si mette a telefonare...Non so cosa l'Assessore stia dicendo al telefono; non so a chi stia telefonando e non mi interessa saperlo; evidentemente è una telefonata molto importante altrimenti l'Assessore avrebbe evitato di telefonare e sarebbe stato ad ascoltare. Dato che l'Assessore Pichetto è un Assessore serio, sicuramente ha i suoi buoni motivi per fare altro mentre un collega parla, ma io continuo a dire che l'emendamento proposto dal collega Riba è importantissimo ed è condivisibile appieno.
Segnalo, poi, ai colleghi che esiste la possibilità di inserire questi fondi - spero ampi (meglio poco che nulla, Riba; meglio tanto che poco!) perché la Regione Piemonte dispone già dello strumento che permette di agire: la legge 35 n. del 1990.
E' una legge fatta su misura per i problemi che sono stati sollevati da questo emendamento; soprattutto per questi problemi riguardanti la difesa del patrimonio storico, culturale e architettonico del nostro Paese.
Aggiungo, pertanto, alle parole del collega Riba, l'informazione che non è necessario aspettare una nuova legge o essere imprecisi.
L'emendamento presentato dal collega Riba può essere reso immediatamente operativo ed efficace, posto come finanziamento della legge regionale n.
35/1990.
Invito, quindi, l'Assessore, nelle sue meditazioni, a rispondere all'emendamento del Consigliere Riba, politicamente in termini positivi e praticamente in termini efficaci, rispetto all'inserimento di queste risorse all'interno della legge n. 35/1990.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Signor Presidente, colgo l'occasione per comunicare all'Aula, per correttezza, un dato che ritengo importante. Noi avevamo presentato trentaquattro emendamenti, sostanzialmente, perché credevamo che questo potesse fornire, in termini di idee, un contributo importante per il bilancio 2003. Poi, all'interno della maggioranza, c'è stato un incontro che ha messo in chiaro alcuni aspetti che, precedentemente, non erano stati toccati dal bilancio della Giunta. Noi, rispetto a questo chiarimento, ci riteniamo ovviamente soddisfatti. L'Assessore Pichetto, insieme alla Giunta, si è assunto l'impegno ad intervenire sulle linee che noi abbiamo sottolineato.
Quindi, per correttezza nei confronti del Consiglio, colgo l'occasione per comunicare che, rispetto a questa assicurazione, ritiriamo i nostri trentaquattro emendamenti, che abbiamo presentato la scorsa settimana insieme ad altri Consiglieri del Gruppo del CDU e con i Consiglieri Tomatis e Scanderebech.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Signor Presidente, ho seguito con molta attenzione l'intervento del Consigliere Chiezzi, che mi sembra abbia indicato una strada. Ho anche ragione di credere che, al di là della defezione in corso d'opera degli emendamenti fotocopia, lei non abbia un atteggiamento prevenuto nei confronti degli emendamenti presentati dalle opposizioni. Quindi eventualmente, suggerirei un subemendamento che sia in grado di recepire e dare finalità a quell'emendamento di incremento del capitolo.
Consigliere Riba, non se se questa possa essere la strada, ma in presenza di una legge di riferimento e dovendo andare anche nella direzione di una semplificazione, comunque di un indirizzo un po' più preciso, se lei ritiene opportuno, proporrei un subemendamento.



PRESIDENTE

Il subemendamento è inammissibile quando è in discussione l'emendamento, a meno che non intervenga l'accettazione da parte dei proponenti, ma, non essendoci queste condizioni, possiamo proseguire.
La parola al Consigliere Muliere.



MULIERE Rocco

Signor Presidente, prima di entrare nel merito dell'emendamento presentato dal Gruppo DS, vorrei svolgere almeno una riflessione su quanto dichiarato dal collega Angeleri poc'anzi. Per la verità, non ce n'eravamo neanche accorti che il Gruppo rappresentato dal Consigliere Angeleri aveva presentato gli emendamenti, perché in Aula abbiamo chiesto più volte di sentire la motivazione che aveva portato un Gruppo di maggioranza a presentare gli emendamenti, ma non abbiamo sentito nulla di queste motivazioni. Avevamo capito che, forse, c'era una questione legata a qualche Presidenza di Commissione.



(Commenti fuori microfono)



MULIERE Rocco

No, allora ci eravamo sbagliati, però, non abbiamo neanche capito la motivazione per cui avete ritirato gli emendamenti.
Consigliere Angeleri, abbiamo capito che avete presentato quegli emendamenti in modo strumentale, perché c'erano altre ragioni.
In quest'Aula, durante la discussione di una questione importante come quella del bilancio, avete fatto mancare più di una volta il numero legale e, oggi, ritirate gli emendamenti, perché, probabilmente, questa mattina avete raggiunto un accordo tra i Presidenti dei Gruppi di maggioranza e probabilmente, domani o dopodomani, leggeremo che l'UDC ha una Presidenza di Commissione.
Questa è la vera motivazione, Consigliere Angeleri, questo è il vero motivo. Siccome in quest'Aula non stiamo rappresentando una farsa, o almeno non dovremmo, in realtà, voi oggi dimostrate un'altra volta che in quest'Aula stiamo invece realizzando e rappresentando una bella farsa altro che dibattito serio! Avete presentato una quarantina di emendamenti, adesso, inviterei il Gruppo dell'UDC, come abbiamo fatto più di una volta, a votare i nostri emendamenti. Votateli i nostri emendamenti, se erano emendamenti seri i vostri, siccome i problemi rimangono in questa sede aperti; votate gli emendamenti presentati dall'opposizione, visto che erano uguali ai vostri.
Siccome gli emendamenti presentati sono stati presentati in modo strumentale, oggi, dimostrate questa strumentalità ritirando in blocco i vostri emendamenti, che avevano soltanto una funzione: tirare la corda con il resto della maggioranza per ottenere quello che volevate ottenere.
Non lo sappiamo se lo avete ottenuto, ci pare di capire di sì, perch avete ritirato gli emendamenti, ma questo è il senso del dibattito, questa è un po' la serietà e mi pare di capire che di serietà ve ne sia ben poca.
Detto questo, ritornando al merito dell'emendamento che noi abbiamo presentato, Assessore, credo che vada colta un po' la linea di continuità che abbiamo voluto seguire anche con questo emendamento illustrato dal collega Riba, cioè, cercare di valorizzare un patrimonio esistente su gran parte del nostro territorio e noi diciamo, come abbiamo già avuto modo di dire, anche a scopi turistici. C'è l'aspetto principale che interessa il recupero architettonico e urbanistico di aree che vedono la presenza di un patrimonio abitativo molto importante, dopodiché, come ha detto il Consigliere Chiezzi, a noi va bene un ulteriore finanziamento della legge n. 35, non è questo il punto. A noi interessa finanziare ulteriormente il recupero a scopo abitativo, a scopo turistico ed ecomuseale del patrimonio presente sul nostro territorio regionale.
Lo ritengo importante e, del resto, molti emendamenti che abbiamo presentato vanno in questa direzione. Purtroppo, devo dire che la Giunta regionale non ha colto questo invito, perché nessun emendamento è stato recepito, anche discutendo sulle cifre che noi abbiamo presentato, ma costituirebbe un segnale importante di un'espressione di volontà politica da parte della Giunta. Purtroppo, continuiamo a sgolarci, ma non viene raccolto alcun segnale e, da questo punto di vista, costituisce un elemento negativo, anche perché, Assessore, si fanno tante parole e leggiamo sui giornali queste grandi presentazioni nelle grandi fiere a livello europeo: vedo l'Assessore Racchelli brindare e il Presidente Ghigo bere insieme a Del Piero (che non può giocare e quindi probabilmente la Juve questa sera perderà ed io ne sono contento...



(Commenti in aula)



MULIERE Rocco

Vede come si fa ad attirare l'attenzione: se parliamo del patrimonio abitativo non interessa a nessuno, se invece parliamo del risultato della Juve, diventa questione interessante per tutto il Consiglio. Dopodich preciso che faccio il tipo per tutte le squadre italiane quando giocano.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Innanzitutto, devo ringraziare il Consigliere Chiezzi perché con le sue urla, quando ho chiamato mia moglie dopo aver visto tre sue chiamate non risposte sul telefonino, ho potuto dimostrarle che ero impegnato.
Addirittura ho avuto le scuse di mia moglie per aver disturbato i lavori del Consiglio.
Secondo punto: non so con che numero giocherà il Presidente Ghigo questa sera al posto di Del Piero; quindi non posso essere di aiuto.
Terzo: ringrazio il Gruppo dell'UCD per l'atto di ritiro degli emendamenti. E' stato un elemento di valutazione, nell'ambito della maggioranza, così come lo è stato questa mattina nella riunione con l'opposizione. Non so quali saranno le conclusioni che maggioranza ed opposizione a questo punto vorranno trarre, in merito ai temi trattati, ma colgo l'occasione per ribadire la necessità di una convergenza, almeno sul percorso, per licenziare il bilancio.
Per quanto riguarda l'emendamento in questione e gli interventi dei Consiglieri Riba, Chiezzi ed altri, ribadisco che il patrimonio delle nostre realtà, anche povere, è tema di assoluta importanza su cui occorre porre molta attenzione, anche da parte del collega Vaglio, gestore pro tempore dell'UPB in questione di trasferimento.
C'è una questione di capienza, ma l'UPB esiste, ha già una dotazione quindi ritengo che la Giunta possa cogliere come raccomandazione il segnale chiesto dai colleghi, impegnandosi a svolgere le opportune valutazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

In questa aula sono pochi i Consiglieri che, a nome di un Partito possono esprimere giudizi sulla serietà dei comportamenti in politica. Non è un'accusa nei confronti del Consigliere Muliere, a cui mi lega amicizia e stima, ma quando il Gruppo dei Consiglieri firmatari degli emendamenti ha presentato 34 emendamenti di merito, ha anche spiegato che erano stati valutati con attenzione, non solo rispetto ad un dibattito interno, ma anche rispetto ad una valutazione più complessiva degli emendamenti dell'opposizione. Voglio rimarcare quanto espresso dall'Assessore: il Consiglio deve discutere e dibattere con il contributo di tutti i Consiglieri singoli, di maggioranza e di opposizione. Abbiamo trovato, noi Consiglieri firmatari di quei 34 emendamenti, elementi di positività da parte di alcune valutazioni espresse anche da Consiglieri dell'opposizione.
Non siamo partiti con preconcetti e in modo precostituito; atteggiamenti che, purtroppo, in quest'aula spesso si vedono.
Nel centrodestra esiste - per fortuna - una capacità di dialogo che altrove non rileviamo in modo così marcato (capacità di dialogo che ogni tanto arriva un po' tardi, ma comunque esiste). L'abbiamo esercitata, è stata esercitata e ci ha portato alla convinzione che le assicurazioni della Giunta e dell'Assessore sul bilancio vadano nella direzione da noi richiesta.
Per questi motivi abbiamo deciso di arrivare in aula chiedendo il ritiro dei nostri 34 emendamenti. Questa è l'unica motivazione che, in dichiarazione di voto, volevo specificare.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Riba in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Vorrei assicurare l'Assessore Pichetto che anche la minoranza, nel caso venissero accolti tutti i nostri emendamenti, nella sostanza di un modifica del bilancio siamo disposti a concorrere. Sarei per dire che se non vengono accolti tutti nello stesso modo, siccome c'é un principio di uguaglianza che vorremmo invocare, dovremmo continuare in questo modo.
Sul merito della risposta dell'Assessore, riteniamo che essa segnali l'intenzione e la volontà della Giunta a tenere conto della proposta come raccomandazione per l'utilizzazione di queste risorse, per la realizzazione di un programma di intervento specifico finalizzato al recupero del patrimonio alpino. Se la Giunta ritiene che gli stanziamenti esistenti sull'UPB interessata siano sufficienti, ne prendiamo atto, tuttavia ricordo che quando facciamo interventi su un patrimonio che deve essere ristrutturato, in questo caso si tratta di tetti in losa che costano 500 mila al metro quadro, e tutte altre accortezze necessarie per intervenire su manufatti di antica data di edificazione in territori particolarmente delicati, sicuramente ci vogliono delle risorse significative.
Manteniamo l'emendamento e prendiamo atto della volontà espressa di attivare un programma in questa direzione. Chiediamo, inoltre, l'impegno ad aprire un percorso nell'ambito di una iniziativa di Giunta perché, allo stato di legislazione vigente, questo genere di intervento non è possibile deve essere previsto da una normativa che fissa gli interessi generali, la finalità pubblica, che salvaguardi gli interessi privati che sono rappresentati dalla proprietà e le modalità di utilizzo pubblico di interventi. E' un lavoro che non si può improvvisare sulla base della discussione di un emendamento.
Prima di concludere la discussione su questo punto, vorrei sentire esplicitamente un impegno a decidere un programma di intervento su questo specifico progetto. Può essere anche possibile utilizzare la legge n. 35 se la stessa consente questo tipo di interventi. Abbiamo un lavoro meno impegnativo dal punto di vista della predisposizione di un testo legislativo, abbiamo ugualmente bisogno di una disponibilità finanziaria collocata in una UPB che non è quella che abbiamo indicato, ma quella che sottende il finanziamento della legge n. 35.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, l'Assessore Vaglio che intervenire in qualità di Consigliere.



VAGLIO Roberto

Ricorro a questo escamotage tecnico perché, essendo in dichiarazione di voto, in qualità di Assessore non potrei dare una risposta.
Ricordo di aver dato, in merito alla questione, comunicazione alla Commissione competente che sul Piano di Sviluppo Rurale era stata tentata la strada di finanziare quello che veniva definito: "il recupero delle borgate". Ovviamente la Commissione Europea aveva dato parere negativo perché si configurava in questi interventi di Stato che non era possibile superare. Per questo motivo la Giunta ha presentato una legge opportunamente finanziata che inizia questo percorso finanziando o, per lo meno, contribuendo alla realizzazione dei tetti in pietra, in beola o in losa. Questo provvedimento, pur cospicuamente finanziato, è fermo in Commissione per interpretazioni diverse date dai Consiglieri.
La volontà della Giunta di procedere in questo senso mi sembra chiara ed esplicita, non dovevo sicuramente sottolinearla in questa sede, ma mi sentivo autorizzato ad intervenire a seguito dei Consiglieri che mi hanno preceduto per puntualizzare che questo è un impegno reale, che la Giunta conferma e che ci auguriamo possa trovare una conclusione di percorso nel più breve tempo possibile.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano, ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Solo per far sentire la mia voce su un tema che sta diventando interessante per i contributi che stanno giungendo alla discussione di questo emendamento.
Il Gruppo Radicale non parteciperà al voto di questo emendamento, ma il problema posto è serio, ha fatto bene ricordarlo il Consigliere Vaglio, e ne è investita la II Commissione. Abbiamo avuto parecchie interessanti consultazioni con soggetti locali, proprio per i vari progetti di legge che sono depositati in II Commissione che vanno in questo senso.
Voglio riagganciarmi anche alle questioni sostenute dal Consigliere Chiezzi prima; è orientamento anche del Gruppo Radicale che, prima di elaborare una nuova legge, occorra avere un quadro generale di quale sia il quadro normativo esistente. Il Consigliere Chiezzi ci ripete tutte le volte che esiste la legge n. 35 del 1990: una legge che abbiamo approvato in parte utilizzata e in parte no. Ho chiesto, so che gli Uffici stanno lavorando in quel senso, di predisporre una verifica di quello che è avvenuto, una verifica di cosa è successo con quella legge, se ha funzionato o meno. Caricare dei soldi su una legge che prevede il 50% a carico dei Comuni e poi prendere atto che i Comuni non sono intenzionati a mettere quel 50%, è uno sbaglio in sé. Rischiamo di fare un atto meramente propagandistico che poi rimane senza esito.
La mia posizione, che ho già sostenuto in II Commissione e che sosterr nei prossimi giorni quando valuteremo i vari disegni o proposte di legge, è che occorre essere disponibili a finanziare gli interventi da parte della Regione, ma occorre capire quali siano gli strumenti migliori per utilizzare nel modo migliore le leggi che abbiamo. Credo rientri nell'ottica di una modifica parziale della legge n. 35 far rientrare un canale di finanziamento opportunamente utilizzabile dai privati, ma soprattutto, dagli Enti locali a cui fanno riferimento tutte le istanze più specifiche e peculiari della difesa del patrimonio e del territorio partendo dalle risorse locali.



PRESIDENTE

Ricordo che il Consigliere Angeleri ritira l'emendamento n. 3.18bis).
Indico la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.17bis).
Ricordo il parere contrario della Giunta.
Il Consiglio non approva.
3.19bis) Emendamento (rubricato al n.99) presentato dai Consigliere Manica Marcenaro, Placido, Suino, Riggio, Muliere e Riba: "In ottemperanza da quanto stabilito dall'art. 10, comma 9, della L.R. n.
7/2001, l'UPB n. 14022 (Economia montana e foreste - Politiche forestali Titolo II - Spese d'investimento) della spesa è aumentata di Euro 1.100.000,00 per l'anno 2003 e per ciascuno degli esercizi 2003 e 2004. La UPB n. 09012 (Fondo di riserva) è diminuita per pari importo.
Tali risorse sono destinate allo scopo di sostenere lo sviluppo del sistema forestale e lo sviluppo della fiera del legno".
La parola al Vicepresidente Riba, per l'illustrazione, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Siamo un po' mortificati dal fatto che tutti questi emendamenti, di cui si riconosce la puntualità, la congruità e l'opportunità, vengano accantonati con un non più preciso e precisato: "non possiamo, non facciamo". Così non va bene.
Questi emendamenti non sono delle ipotesi sparse e disarticolate: rappresentano una modalità di proporre un'attenzione, se non particolarmente congrua, perlomeno percepibile nei confronti di un settore rispetto al quale le politiche che si stanno attuando, pur avendo avuto negli anni scorsi un certo tipo di attivazione grazie ad una nostra legislazione, si stanno oggi indebolendo rispetto a un contesto complessivo di necessità che sottolinea, invece, una situazione nella quale gli interventi diventano sempre più indispensabili.
Credo che gli Assessori abbiano tutto sotto mano, compreso l'ultimo censimento dell'agricoltura, che ne segnala completamente la scomparsa non soltanto nei territori alpini. Altro che DOP, altro che agriturismo, altro che prospettive connesse con la ricostruzione dell'azienda plurimodale dell'azienda a vocazione multipla, che riguarda anche la manutenzione del territorio, la gestione di tutte le opportunità, la costituzione di un'economia specifica! So benissimo che la politica del legno è una questione che affronta mille e una difficoltà. Le conosciamo e le abbiamo rilevate in altre circostanze.
Ancora una volta mi riferisco ad entrambi gli Assessori. Noi non possiamo svolgere una grande politica sul fronte della filiera del legno perché a differenza di altri settori, il legno non beneficia di alcuna forma di protezione in Europa, e tanto meno in Italia, perché continua ad esserci un certo atteggiamento.
Spero che il Consigliere Moriconi insorga - in quanto è più competente su questo campo - perché fa tanto comodo desertificare le foreste africane e le foreste equatoriali piuttosto che coltivare il legno dalle nostre parti. Così facendo, abbiamo una politica molto integrata: da un lato si desertificano le foreste equatoriali e le foreste dei paesi che avevano questa dotazione; dall'altro lato, si desertifica anche il nostro Paese perché non essendo interessante una politica del legno, evidentemente la filiera qui non si costruisce né si ricostruisce.
Inoltre, su un materiale puramente d'importazione e che cominciamo ad importare noi non possiamo realizzare un'operazione di filiera. Credo che non sia sfuggito a molti che ultimamente i nostri punti vendita soprattutto quelli della grande distribuzione, vendono massicciamente lavorati definitivi di legno provenienti dalla Thailandia e dalle zone che hanno le foreste. Quindi, c'è l'importazione di manufatti di legno dalle Filippine e dall'Indonesia.
Noi avevamo una storica rivendicazione di un'economia possibile ed utile che integrava le opportunità produttive dei territori alpini, dei territori marginali, dei territori che comunque sono utilizzabili per quel genere di produzione che implica un'attesa di redditività, soprattutto differita nel tempo, ma comunque non particolarmente speculativa.
Questo poteva cambiare, però io non ho visto cambiare il ragionamento politico, Assessore Vaglio. Abbiamo sempre detto che avevamo la possibilità di valorizzare i nostri impianti legnosi, a condizione che esistesse una filiera di lavorazione. Oggi non soltanto non esiste più la filiera di lavorazione, ma non esiste nemmeno la lavorazione, perché anche il prodotto finale comincia ad essere importato da quei Paesi che ovviamente, ci mandano il legno semilavorato, così come ha fatto la Francia nel campo della zootecnia. Prima ci mandava i vitelli a 80-90 chili, poi ce li mandava a 180, adesso ce li manda a 350-400: provate a farli crescere di qualche milligrammo! La stessa cosa la sta facendo la Polonia.
E' una delle situazioni che implicano un abbandono delle possibilità produttive di filiera, che avrebbero tra l'altro una grandissima influenza sotto il profilo delle politiche ambientali; le nostre e quelle del Terzo Mondo, che non possono subire un prelievo di prodotti legnosi nella misura in cui sta avvenendo, perché il patrimonio netto sta decrescendo in tutto il mondo. Siamo arrivati al punto che neanche più gli impianti di pioppi del Canada sono redditizi, tanto è basso il prezzo del materiale d'importazione.
Credo dunque che, in fase di bilancio, debba essere riservata un'attenzione ai problemi della filiera del legno. Un emendamento non è sufficiente per individuare una completa politica o per sostituire una legge sulla forestazione, alla quale stiamo pensando anche noi da alcuni anni e di cui non disponiamo ancora.
Ci sono poi tutte le responsabilità nazionali sulle foreste. Quindi un'indicazione finanziaria che implichi un disegno o una volontà d'intervento, la possibilità nel corso dell'esercizio di affrontare in modo più congruo il problema della filiera del legno si pone e si pone anche come politica di difesa e di valorizzazione del territorio montano. Un intervento in questo campo ha una valenza plurima ed aspettiamo una risposta che non sia di nuovo quella che abbiamo già sentito, cioè che l'argomento è giusto, ma che ne parleremo un'altra volta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Anche nella disattenzione che c'è, caro Riba, a volte emergono degli aspetti estremamente interessanti. Quello della filiera del legno è un aspetto per il Piemonte che rappresenta un'opportunità che noi non stiamo valorizzando ed utilizzando. Il fabbisogno di legno del Piemonte ha un saldo negativo, e noi invece abbiamo le potenzialità per essere esportatori. Noi importiamo dall'Austria e dalla Savoia, ma importiamo anche compensato dalla Spagna (quello per imballaggi agricoli). Si tratta di pioppo, campo in cui noi abbiamo, tra l'altro, una vocazione e abbiamo un istituto estremamente importante a Casale. Questo fa parte della politica, direi quasi agro-industriale, cioè rappresenta un aspetto importante.
E' chiaro che l'emendamento viene inserito nel contesto di un dibattito che ha una natura di contrapposizione. Però, se ogni tanto ci fosse anche una considerazione da parte della Giunta, la quale potrebbe essere non completamente d'accordo, ma potrebbe suggerire un progetto diverso: sarebbe comunque un contributo valido. Non sempre questi rilievi sono fatti tanto per fare passare il tempo.
Ritengo che in una situazione di riconversione del Piemonte, la filiera del legno (produzione e lavorazione) sia una delle grandi leve portanti che oggi è utilizzata per un quinto o un quarto delle sue potenzialità. Quindi fa bene il collega Riba ad enfatizzare questo aspetto.
Voglio solo dire che la filiera del legno genera un indotto notevolissimo, perché ci sono macchinari specifici per la lavorazione del legno. C'è un distretto a Boves che ha ormai un rilievo importante. Perch non considerare questi aspetti in una situazione di difficoltà? Oggi, Assessore Pichetto Fratin, è apparsa la notizia che si è sancita la fine del GFT, Gruppo Finanziario Tessile; oggi c'è stato proprio l'atto formale. E' un momento di lutto di quello che era il più importante gruppo dell'abbigliamento italiano fino al 1984.
Notizie di questo genere dovrebbero colpire l'Assemblea, che dovrebbe indicare un percorso, uno dei tanti - in questo caso la filiera del legno come un ambito nel quale la Regione Piemonte deve progettare, investire e lavorare, perché ha grandi opportunità.
Io raccomando, al di là del clima con cui questa proposta viene fatta di recuperarla in un altro momento, magari più sereno - lo dico anche all'Assessore Pichetto - ma è un aspetto da scavare.
Lo dico in modo costruttivo e non tanto per perdere tempo.
Ho colto questa opportunità che ha offerto il collega Riba per sottolineare un aspetto estremamente importante. Nelle mie attività professionali ho importato da altri Paesi quantità enormi di legno, da utilizzare, per esempio, per gli imballaggi agricoli in Italia.
Erano spazi ai quali il Piemonte poteva dare una risposta.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Vaglio per il parere della Giunta.



VAGLIO Roberto, Assessore alle foreste

Volevo ricordare un dato, che sicuramente non è sfuggito ai colleghi: sul Piano di Sviluppo Rurale abbiamo previsto un forte finanziamento sulla filiera del legno. Parliamo di parecchie decine di miliardi, che sono state investite per ricreare le condizioni affinché ci sia effettivamente una filiera del legno nella nostra Regione.
Sapete meglio di me che la difficoltà di operare in foresta oggi è principalmente legata all'assenza di infrastrutture viarie, per cui occorreva partire con la realizzazione di piste forestali che consentissero, in modo economico, di accedere alla risorsa e poterla portare fuori bosco, per poter mettere gli assortimenti a disposizione del mercato.
Non solo, ma abbiamo cercato - e su questo ci siamo confrontati parecchie volte col collega Mellano - di incentivare ulteriormente la pioppicoltura sul nostro territorio regionale.
un'attività che sta languendo perché ovviamente ci sono costi da sopportare che in altri luoghi del mondo non esistono. Pertanto, supportare questa attività significa porre gli imprenditori nella condizione di avere maggior competitività.
Se il collega Tapparo, come ci ha ricordato, conosce bene il mercato del legno, saprà analogamente che non esiste imprenditoria in Piemonte che si occupi degli abbattimenti e degli assortimenti. Questa imprenditoria la stiamo ricreando attraverso un albo di imprese che dovranno operare nella nostra Regione solo ed esclusivamente in determinate condizioni, e dunque rispondendo ad una certa professionalità.
un percorso lungo che noi abbiamo intrapreso da parecchi anni, con il conforto del Consiglio e delle Commissioni. Credo che oggi dare una risposta meramente finanziaria sia del tutto riduttivo.
Gli impianti sono stati fatti, gli sforzi sono stati compiuti e i finanziamenti sono stati erogati, per cui il cavallo comincia appena adesso a bere. Mettere ulteriore acqua nell'abbeveratoio credo sia una forzatura.
Piuttosto è opportuno continuare a seguire con attenzione il Piano di Sviluppo Rurale, così come l'abbiamo concepito, e gli investimenti già a nostra disposizione, così come li abbiamo erogati. Ritengo, infatti, che tutto questo dimostri un'attenzione superiore a quella richiesta da questo emendamento.
Ricordo, fra l'altro, che noi abbiamo all'ordine del giorno del Consiglio, e non già della Commissione, il Testo Unico delle leggi regionali in materia forestale. È in quella condizione di stand by da circa due anni. Se si volesse dare un'ulteriore contributo alla filiera del legno, un'azione meritoria sarebbe quella di approvare una legge che consenta, attraverso la pianificazione, un intervento non casuale ma integrato, pensato e pianificato sul nostro territorio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Presidente e colleghi, anche su questo emendamento intervengo per dichiarare la non partecipazione al voto del Gruppo Radicale essenzialmente per i motivi che ha voluto ricordare l'Assessore Vaglio.
Come Gruppo abbiamo gratificato l'Assessore Vaglio di una certa attenzione sulle attività che il suo Assessorato ha intrapreso in questi anni in un progetto e in una prospettiva di finalità previsti dal Piano di Sviluppo Rurale sul legno di pregio e sul sistema forestale in generale.
La critica che muoviamo all'Assessore Vaglio non è tanto quella di non aver erogato finanziamenti o di non aver potuto agire su questo terreno con la necessaria disponibilità di mezzi. Piuttosto è una critica (che in parte, però, è servita ed è stata anche recepita) per aver sottovalutato quella filiera di interventi che la Regione Piemonte aveva opportunamente messo in campo (attraverso gli interventi fatti dall'IPLA, in particolare per la selezione e la cura delle particolari piante tipiche di legno di pregio in Piemonte) e di avere scelto, invece, una strada, almeno nella prima parte di attuazione del Piano di Sviluppo Rurale, più mirata alla pioppicoltura.
Condividendo in parte l'analisi dell'Assessore Vaglio, ritengo che questo emendamento sia un elemento di discussione interessante ma non utile nella realtà, perché il problema non è tanto avere più soldi, ma come si utilizzano.
Ritengo che il Piano di Sviluppo Rurale abbia messo a disposizione della Regione Piemonte una notevole serie di risorse, che è opportuno continuare ad utilizzare (nell'ottica di un'iniziativa ormai decennale della Regione Piemonte) proprio nella valorizzazione degli alberi per legno di pregio.
Noi chiediamo anche agli altri Gruppi di opposizione di aiutarci a sollecitare questa Giunta per ottenere, dal Piano di Sviluppo Rurale, il massimo degli interventi possibili, proprio per quegli alberi che non sono più produttivi rispetto ai cicli dell'agricoltura che vedono la necessità di un immediato incasso di denaro, come le noci, i castagni e le ciliegie che non si piantano più perché sono difficilmente redditizi a breve termine.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi per dichiarazione di voto.



MORICONI Enrico

Questo emendamento, a mio giudizio, mira alla tutela del patrimonio boschivo, o, perlomeno, alla predisposizione di situazioni di sfruttamento del patrimonio boschivo senza depauperamento.
A dir la verità, sono state le affermazioni dell'Assessore Vaglio a suscitare il mio intervento, in quanto le sue parole - non me ne voglia mi hanno ricordato l'intervento di Bush, l'ecologo, quando, per evitare gli incendi, propose di tagliare le piante.
L'Assessore Vaglio, infatti, la prima cosa che pensa, in tema di sfruttamento del patrimonio boschivo, è quella di abbattere le piante per fare delle belle piste. Che poi queste piste servano anche per raggiungere delle abitazioni oppure qualche luogo utile è un fatto assolutamente marginale.
Nella gestione del patrimonio boschivo, la prima cosa a cui pensa il nostro Assessore è di costruire delle strade, e questo mi spaventa e mi preoccupa molto.
Vorrei ricordargli quanto ha riportato il collega Tapparo in merito alla gestione dei boschi nella vicina Austria, dove la coltivazione non richiede la costruzione di strade. Ci sono delle metodiche, infatti, che potremmo benissimo utilizzare anche noi, come gli elicotteri ed altri sistemi. Nella vicina Austria non si costruisce neanche una strada.
L'Assessore non è d'accordo; presenterò all'Assessore, visto che li ignora, i progetti e i Piani riguardanti questo ambito, dove lavorano anche dei cittadini italiani. Noi, invece, se dobbiamo gestire un patrimonio boschivo, come primo intervento pensiamo di costruire delle strade.
Evidentemente, l'Assessore alla montagna si interessa più alle strade che alle piante! Questo ci spiega come le buone intenzioni vengano sempre stravolte, a seconda di chi è chiamato a cercare di interpretarle o di renderle attive e finiscano per diventare cattive azioni.
Ritengo che su questo Piano sarà difficile produrre iniziative utili pertanto mi auguro che la Giunta abbia un ripensamento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.19 bis).
Il Consiglio non approva.
3.20 bis) Emendamento (rubricato al n. 88) presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Placido, Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: "In ottemperanza a quanto stabilito dall'art. 10, comma 9, della L.R.
7/2001, l'UPB 14042 (Economia montana e foreste - Economia Montana - Titolo II - Spese d'investimento) della spesa è aumentata di euro 100.000,00 per l'anno 2003. La UPB n. 09012 (Fondo di riserva) è diminuita per pari importo.
Tali risorse sono destinate alla conservazione e valorizzazione del patrimonio naturalistico".
La parola per l'illustrazione al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Abbiamo delle modalità e delle possibilità, ma non abbiamo una normativa né un capitolo, una UPB, uno stanziamento per difendere il patrimonio naturalistico che - com'è noto - è una prerogativa particolare dei territori alpini.
Tutte le volte che si è posto il problema della salvaguardia di un modesto biotipo, o di un tipo vegetale, abbiamo dovuto realizzare un'area protetta, un parco. Non abbiamo altre forme di intervento per salvaguardare quegli elementi del patrimonio naturale che non sono sottoposti a forme di salvaguardia particolarmente rigide e complesse, che corrispondono a una lunga filiera istituzionale di normative comunitarie. Sto pensando, ad esempio, al sistema di protezione delle aree dei Roeri, questione che continua ad essere da molto tempo all'o.d.g., perché complicata e macchinosa.
Abbiamo bisogno di valorizzare diversi aspetti del patrimonio naturalistico: quello che è inserito nelle zone protette; quello che è inserito nelle aree di interesse; quello che rappresenta un elemento di significativo ornamento paesaggistico; quello che rappresenta il valore di una sorgente che, per essere valorizzata, ha bisogno di un contesto di tipo naturalistico; quello che ha bisogno di essere realizzato attraverso una protezione che escluda anche l'accesso.
Abbiamo bisogno di intervenire maggiormente su tutto quello che rappresenta una caratteristica storica, ambientale e naturale della nostra regione.
Tutti questi aspetti sono stati accorpati negli emendamenti riguardanti l'area della montagna; ce ne sono molti altri al di fuori di quelle zone.
Ad esempio, le risorgive del territorio pianeggiante di Centallo, che alimentano uno dei tanti canali Cavour, rappresentando un patrimonio naturale che dovrebbe essere oggetto di attenzione e protezione, anche se non può diventare un parco.
L'indicazione di questo stanziamento voleva integrare le destinazioni finanziarie già riferite alle aree tradizionalmente protette. Come sappiamo, sarebbero necessari maggiori stanziamenti; si tratta comunque di un'indicazione per realizzare un sistema di censimento e protezione di tutto ciò che rappresenta le ambientazioni.
C'è anche una legislazione riguardante la protezione di aree e ambienti naturali, anche se non inseriti nelle zone delle aree protette; ad esempio le aree collinari adiacenti ai centri urbani, le scarpate dei fiumi, ecc.
Ce ne sono veramente tantissime; io ho presente quella che dovrebbe diventare l'area del Parco naturale dello Stura, che comprende una ventina di chilometri del fiume Stura, che è fatto di scarpate, di manufatti e naturalmente, di ambienti fluviali naturali.
Abbiamo bisogno che tutto questo patrimonio possa disporre di un elemento finanziario di attenzione in questa fase. Anche qui, la cifra pu essere di tipo diverso, quello che chiediamo è il riconoscimento del fabbisogno. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin che esprime il parere della Giunta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Sono tutti temi interessanti e vale la risposta che ho dato nell'intervento precedente. Ahimé, là si deve fare di necessità virt semmai in quel riordino delle nostre spese, valutando legge per legge secondo l'emendamento che è stato accolto in sede di Commissione; quindi, è parte integrante alla legge finanziaria.
L'emendamento presentato dal collega Palma ci permetterà, anche nella fase di stesura, un'analisi e, forse, proprio per i meccanismi con cui si lavora ed è impostato il nostro documento contabile, il bilancio non è possibile. Può darsi che si liberino risorse o si possa anche approfondire ciò che oggi per ragioni oggettive, ancorché probabilmente alcune soggettive, non è possibile fare, ma qui si pesca sempre sulle UPB n. 09011 e 09012. La realtà è questa, mi dispiace.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma per dichiarazione di voto.



PALMA Carmelo

Intervengo solo perché invitato indirettamente dalle parole dell'Assessore Pichetto con una riflessione più generale.
La mia impressione è che gli elementi di rigidità del nostro bilancio non costituiscano semplicemente un vincolo rispetto all'azione di governo ma, purtroppo, un vincolo anche rispetto all'azione dell'opposizione. Con ogni evidenza, il complesso emendativo presentato in questa legge finanziaria non configura una contromanovra finanziaria, configura una serie di interventi spotting, messi l'uno dietro l'altro, ciascuno dei quali, se approvato, impedirebbe l'approvazione della legge finanziaria. Se tutti pescano dal fondo di riserva, sia sulla spesa corrente sia sul capitale, tranne rare eccezioni, si tratta con ogni evidenza non di una contromanovra finanziaria, ma di un intervento spotting, oppure un complesso di 200-300-400 interventi spotting.
Convenendo con l'Assessore Pichetto, che peraltro su questa impostazione aveva concordato con il mio Gruppo, ritengo che, a partire dal prossimo esercizio, una serie di manovre emendative, che oggi inevitabilmente finiscono per essere, lo dico nella maniera più cauta propagandistiche - si dice che ci vogliono 3 miliardi per questo, si pesca dal fondo di riserva, ci vogliono 10 miliardi per quello, si pesca dal fondo di riserva - diventino a quel punto delle misure che hanno una consistenza e una dignità politica anche superiore.
Con ogni evidenza, oggi, la rigidità di questo bilancio impedisce anche una strategia emendativa. O qualcuno decide di intervenire in maniera draconiana, però su un complesso di spese discrezionali relativamente limitato, non potendo intervenire sulla spesa rigida e non potendo ovviamente intervenire sulla spesa obbligatoria, oppure immagina, fingendo con se stesso e con il Consiglio, che il fondo di riserva sia il pozzo di San Patrizio in cui si può indefinitamente pescare tanto non andrà mai ad esaurimento.
Questa è una ragione, secondo me, ulteriore per approvare in questa Finanziaria quell'emendamento, già recepito in Commissione, che il Gruppo Radicale aveva proposto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.20 bis), sul quale è stato espresso il parere contrario da parte della Giunta regionale.
Il Consiglio non approva.
3.21bis) Emendamento (rubricato al n. 97) presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Placido, Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: "In ottemperanza da quanto stabilito dall'art. 10, comma 9, della L.R. n.
7/2001, l'UPB 14042 (Economia montana e foreste - Economia montana - Titolo II - Spese d'investimento) della spesa è aumentata di E 1.000.000,00 per l'anno 2003. La UPB n. 09012 (Fondo di riserva) è diminuita per pari importo.
Tali risorse sono destinate all'erogazione di contributi agli imprenditori agricoli per lo sviluppo del sistema di produzione e stoccaggio del foraggio nelle zone alpine, e per il miglioramento dei pascoli".
La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



RIBA Lido

Mi rivolgo al collega Palma dicendogli che ha ragione sulla rigidità del bilancio e su queste cose, ma, dato che noi non abbiamo la possibilità di intervenire nella prima stesura che prevede l'utilizzazione dei 25 mila miliardi, lasciamo la traccia di una segnalazione, naturalmente, persin meno che a futura memoria. Non lo facciamo per un'ipotesi spocchiosa perché, tutto sommato, poco di questo filtra oltre alla fatica di chi espone e di chi gentilmente ascolta e partecipa, però, rimane un'indicazione di esigenze che il bilancio avrebbe dovuto meglio considerare.
Segnalo, quale ultimo tentativo, se questo è l'ultimo emendamento della serie che riguarda il territorio montano, il fatto che il foraggio non viene più raccolto. Questo si verifica anche nel Biellese e all'Assessore che è un naturalista, non sarà mancata l'occasione di transitare attraverso alcune aree delle sue vallate, al di sopra dei 1.500 metri, e di osservare tale situazione. In quelle zone, fino ai 2.000-2.300 metri, c'era una produzione di foraggio (che la montagna fornisce senza alcun costo) che storicamente ci consentiva di alimentare, secondo una stima approssimativa almeno 50-60 mila capi di bestiame - parlo di bestie grosse, come le chiamano i montanari, quelle piccole sono costituite da capre e pecore, che erano meno censite.
Noi, oggi, dobbiamo intervenire con una forma di finanziamento specifico per riutilizzare questo tipo di patrimonio, che è fondamentale anche per la stabilità del terreno, si sa che il fogliame, e soprattutto il foraggio, non raccolto costituisce comunque un elemento di dispersione e di consumo di un patrimonio che si trasforma in un elemento di degrado ambientale; altrimenti non creiamo il volano che può rimettere in moto un'attività che, utilizzando quel tipo di produzione naturale, pu consentire una significativa quantità di allevamenti. Considerato che in montagna 50 bestie grosse o 200-300 bestie piccole costituiscono un posto di lavoro, possiamo fare il conteggio di alcuni elementi che potrebbero essere restituiti come esito positivo di questa lunga attesa e di questo lungo lavoro finalizzato a restituire produttività, vivibilità e copertura antropica ad una parte significativa del nostro territorio. Questo avviene in modo omogeneo su tutto l'arco alpino, italiano ed europeo, con la sola differenza che nella parte orientale dell'arco alpino queste politiche sono già state attuate. Gli emendamenti, quindi, si riferiscono all'opportunità di effettuare anche da noi atteggiamenti già attuati in Austria, in Svizzera, in Slovenia, nel Trentino Alto Adige e nel Friuli.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin per la replica.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Potrei far intervenire la Consigliera Manica o il Consigliere Bolla in quanto, in un viaggio un paio di mesi or sono, ho espresso le mie opinioni in merito al tema, non solo delle nostre valle (quindi della tutela del territorio e della montagna), ma anche per quanto riguarda la riconversione agricola della nostra regione. In tale sede, non fu una novità, per la collega Manica e il Consigliere Saitta, sfiduciarmi, ma ebbi la sfiducia proprio da parte di tutti, nel senso che fui messo in grande minoranza (anche se è vero che in quel momento aspiravo oltre, aspiravo ad avere la delega all'agricoltura).
Al di là di questa risposta (attaccata ai valori, ma senza soldi non posso accettare l'emendamento) ciò che mi permetto di dire in quest'aula solo ai fini del verbale, è che si tratta di un problema di impostazione del rapporto con tutto il territorio. Non è un problema di politica agricola, di salvaguardia dei pascoli o di impatto occupazionale. Di fatto o riabbandoniamo e ritorniamo a 500 anni or sono con tutta una serie di aree del nostro territorio alpino, o se vogliamo un minimo di presenza umana - e questo il collega Vaglio lo sa bene e si impegna in tal senso occorre occuparsi del territorio con una manutenzione assistita. Questa è la scelta, ma oltre l'arco alpino ci sono altre valutazioni da fare (e mi riservo di farle in un'altra sede, perché se già fui messi in minoranza quando erano in cinque, adesso che siamo in 60 sarebbe 59 contro 1).
E' questione da trattare non con un emendamento, ma con un dibattito più generale e con un'impostazione politica nazionale - e non regionale per capire come intervenire e come mantenere il territorio con condizioni di vita diverse da quelle che hanno determinato l'occupazione di quei territori, in particolare i territori alpini.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Riba in qualità di Consigliere per dichiarazione di voto.



RIBA Lido

Su un argomento così importante ci vorrebbero politiche nazionali che però, non credo siano in linea con la cultura liberista che tende a ridurre la disponibilità di risorse pubbliche, costringendo questi territori a farne per primi le spese. Non c'è quindi speranza.
Il territorio, la montagna, l'agricoltura e le foreste sono politiche che riguardano la Regione, quindi siamo d'accordo sulla necessità di un seminario per la valorizzazione economica e il recupero produttivo dei territori marginali. Prendiamo in parola l'ipotesi e promuoviamolo come Regione. Il territorio che attualmente non viene utilizzato per la produzione di foraggio è perché non facilmente accessibile. Posso anche trasportare le mucche e gli alberi abbattuti con l'elicottero, però il costo di tale servizio è talmente elevato che non basterebbe neppure vendere il terreno in pianura per far fronte a tale spesa. Occorre creare strade di accesso compatibili con l'ambiente che automaticamente creerebbero possibilità di sfruttamento e di utilizzo economico di quella parte del territorio.
Sistemare i pascoli o gli alpeggi significa creare condizioni migliori per la permanenza fisica in quei territori.
Se cominciamo a predisporre, in sede di bilancio, una scelta di tipo finanziario, abbiamo già le idee e gli strumenti tecnici. Il capitolo relativo alla risistemazione dei pascoli alpini esisteva già nella legge n.
63/77, ma al momento opportuno non intervengono adeguati piani di valorizzazione e di sfruttamento delle possibilità.
Si tratta, ad esempio, di prevedere un capitolo con un'indicazione aperta sullo stoccaggio del fieno, ecc. Attualmente, nelle zone dove la "pianura" decide di promuovere un suo interesse per lo sfruttamento di una localizzazione zootecnica - come può essere attualmente l'area del Castelmagno - arrivano significativi investimenti privati che creano accessi e possibilità di sviluppo intensivo.
Il problema è che non volevamo una montagna, a suo modo rappresentativa di una colonizzazione, ma una montagna che si promuovesse attraverso l'utilizzo della parte migliore e necessaria da riprodurre: cultura l'insieme delle tradizioni e dei valori.
Questi elementi rappresentano, classicamente, una delle politiche per l'infrastrutturazione del territorio, ma restano elementi che ci limiteremo ad indicare come una possibilità che il bilancio avrebbe potuto affrontare e che invece ha, colpevolmente, eluso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mellano per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Visto che il clima è sufficientemente sereno da permettere un dialogo fatto anche di battute, annuncio che il nostro Gruppo, per le stesse ragioni che abbiamo espresso per gli emendamenti precedenti, non parteciperà al voto.
Ringrazio i Consiglieri per aver presentato una serie di emendamenti anche come elenco di problematiche che il Consiglio dovrebbe affrontare e che poi, invece, finiscono nel dimenticatoio.
Volevo fare una battuta all'Assessore Pichetto dicendo che il sottoscritto, componente di un Gruppo di minoranza nella minoranza vorrebbe un Assessore, che si dichiara liberale, che abbia il coraggio di essere minoranza nella propria Giunta e non esprimere solo in Australia certi pareri. Magari, qualche visione generale come quella che abbiamo inteso più volte in aula quando l'Assessore ha avuto la possibilità di esprimersi, non sarebbe così arrischiata; l'Assessore non dovrebbe temere di essere 1 a 59, magari potremmo essere 2 o 3 a 56, 57.
Il problema è che alla fine si rinuncia, di fronte all'accusa facile che il liberismo queste cose non le può risolvere, ad enunciare una strada diversa, ad enunciare una soluzione diversa, quindi rimangono le soluzioni storiche, tradizionali, fallimentari (fallimentari anche in altri Paesi), e rinunciamo persino a disegnare un possibile diverso panorama.
Un incoraggiamento una battuta: va bene in Australia, va bene nei colloqui con Consiglieri in giro per il mondo, ma sarebbe molto più interessante in Piazza Castello a Torino.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 3.21bis), sul quale è stato espresso parere contrario dalla Giunta Il Consiglio non approva 3.22bis) Emendamento (rubricato al n. 208) presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea: "Incrementare l'UPB 15091 (cap. 11100) di euro 2.000.079 per finanziare gli interventi in materia di formazione-lavoro al fine di incrementare la spesa per i cantieri di lavoro (L.R. n. 55/84).
Alla copertura della spesa si provvede per gli esercizi 2003, 2004 e 2005 con riduzione di pari importo della UPB 09011 (Bilanci e Finanze Bilanci Titolo I - spese correnti)".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Questa è materia che riguarda in particolare l'Assessore Pichetto.
Da tempo era stata promessa all'aula una normativa e una revisione della legge n. 55, che cito testualmente: "impiego temporaneo e straordinario dei lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro di Enti locali". Chiedo all'aula di prestare attenzione al fatto che la legge di riferimento è la legge regionale 18 ottobre 1984. Non sfuggirà a nessuno che la data di questa legge corrisponde alla data successiva alla crisi FIAT degli anni '80. Questa legge, che davamo per esaurita nelle sue modalità, invece aveva consentito, in quegli anni, di svolgere un ruolo di ammortizzatore sociale senza precedenti perché, attraverso questo strumento, si è consentito di uscire da una fase di crisi acuta. All'epoca gli Enti locali hanno rappresentato una formidabile valvola di sfogo agli esuberi FIAT, ai 20 mila cassa integrati. Questa legge è stata messa sotto tiro per anni perché definita assolutamente di tipo assistenzialistica, invece ha dato sollievo temporaneo, ma è stato anche lo strumento che, attraverso una serie di percorsi mirati, ha consentito agli Enti locali di svolgere quel ruolo di supplenza che il privato non era in grado di svolgere. Siamo attorno agli anni '80, la legge è andata ad esaurimento. Ultimamente abbiamo provveduto in aula alla sua approvazione rispetto al trasferimento delle risorse agli Ente locali, ma a "babbo morto", sei mesi dopo che le relative determine erano state approvate. In quella occasione l'Assessore Pichetto ci portò una scheda riepilogativa nella quale, in modo convincente, ci disse attraverso quei dati che la questione dei cantieri lavoro era aspetto talmente residuale, che la legge doveva essere modificata. Invece succede un fatto non previsto: la crisi FIAT. Ventitre anni dopo ci ritroviamo in analoga situazione, ma dagli esiti imprevedibili, nel senso che questa crisi, oltre che essere una crisi di prodotto, colloca l'Italia nella geografia produttiva a livello internazionale che, in modo diverso, la colloca in modo assolutamente residuale: non più ruolo trainante nel settore dell'auto, ma ruolo assolutamente marginale nell'assemblaggio del prodotto auto. D'altronde la Fiat è oggetto di scorrerie, quelle più o meno aperte da parte della General Motors. Sappiamo che è azienda di marchio sicuramente appetibile ma che non restituisce in prospettiva quel ruolo che ha avuto nel panorama produttivo a livello europeo ed internazionale.
Quindi, Presidente, credo che se non si sancisce l'uscita da questa crisi anche una legge vetusta, che ha svolto un ruolo nei decenni passati, torna nuovamente ad essere uno strumento importante. Per questo il nostro emendamento si pone un obiettivo: incrementare quella parte di finanziamento sulla legge n. 55, ma per quali finalità? L'art. 2 di questa legge è estremamente chiaro nella sua enunciazione: "I Comuni o loro consorzi e le comunità montane, nelle quali si riscontri un particolare squilibrio tra l'offerta e la domanda di lavoro, con conseguente elevato tasso di disoccupazione, possono promuovere iniziative per l'impiego temporaneo e straordinario di lavoratori disoccupati, nella realizzazione di opere di pubblica utilità, attraverso l'apertura e la gestione di cantieri di lavoro, di cui all'art. 1 della presente legge. Gli oneri finanziari per le iniziative di cui al comma precedente sono a carico degli Enti locali proponenti, fatti salvi gli eventuali contributi di cui al successivo art. 4".
Si tratta d'inventare delle risposte, e per fare questo non c'è bisogno di pensare a chissà quale inversione di rotta dagli esiti imprevedibili sulla vocazione e sul tipo di sviluppo di questo territorio della Regione Piemonte.
La virata verso lo sviluppo del terziario è in itinere, ma ha esiti imprevedibili, anche perché è collegata ad eventi come quelli delle Olimpiadi, sui cui risultati c'è ancora molto da scommettere o, per lo meno, sul quale niente e nessuno può dire che quella è la strada da imboccare. Per ora si tratta invece d'intervenire in modo significativo dal punto di vista economico, per dotare gli Enti locali di quegli strumenti in grado di dare risposte ad una crisi occupazionale senza precedenti.
Questa non è la crisi degli anni 80: chi è rimasto dentro la realtà produttiva, non ha più la certezza dell'occupazione; chi è fuori difficilmente potrà essere reinserito. Quindi, si tratta non di inventare nuovi strumenti, ma di finanziare le leggi delle quali la Regione Piemonte si è dotata.
Questa sui cantieri di lavoro, rivisti nelle modalità, può essere uno degli strumenti. Non l'unico, Assessore Pichetto, se ha ascoltato la parte del mio intervento. Questa legge lei l'aveva data per morta e sepolta, e si stava lavorando per una sua revisione, ma oggi, in mancanza di strumenti alternativi, può essere ancora uno sfogo temporaneo che, di certo, non aggiusterà le cose, e forse è di tipo assistenziale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Noi puntiamo particolarmente all'utilizzo dello strumento dei cantieri di lavoro. Infatti, in un articolo successivo della legge finanziaria è previsto anche uno snellimento e una velocizzazione dei tempi dell'utilizzo della legge n. 55/84.
In un momento particolare dell'economia piemontese, quale quello che stiamo vivendo su alcune realtà, diventa una necessità, una valvola di sfogo, una temporaneità importante. Finora abbiamo coperto tutti i cantieri di lavoro. L'attuale stanziamento previsto con disponibilità al pescaggio ci ha permesso sempre di dare copertura completa ai cantieri di lavoro.
Quindi, respingo l'emendamento incrementativo dell'UPB 15091, ma come Giunta assumo l'impegno coprire tutti i cantieri di lavoro, perché sono comunque un passaggio, un'esigenza primaria, cioè va in precedenza ad ogni altra iniziativa, perché è un'emergenza. Al limite, anche con il pescaggio dalle altre azioni che sono comprese nell'UPB, quindi con atto amministrativo.
L'importo dell'anno scorso era di 2 milioni di euro, che ha coperto tutte le richieste dei cantieri sul territorio. Ritengo che quest'anno snellendo la procedura e quindi mettendoci in condizione di essere più tempestivi nella risposta, si possa creare qualche iniziativa in più.
Rispetto al meccanismo storico dei cantieri che partono tutti insieme dopo la lunga procedura, la possibilità di attivarli in modo più flessibile, probabilmente, ci consentirà di attivarne qualcuno in più.
Quindi, assumo l'impegno che con l'UPB 11400 diamo copertura a tutte quelle che sono le esigenze in merito.
Ritengo l'emendamento una raccomandazione che viene totalmente accolta per questo motivo, anziché metterlo in votazione e respingerlo, ne chiederei il ritiro, con questo impegno che poi è una realtà.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Non so se questa mattina ha aperto i giornali o la Rassegna stampa. L'Osservatorio regionale ha diffuso i dati occupazionali del 2002 riguardanti l'Astigiano.
Mi limito a questo, perché ho letto solo questa pagina. "In un anno persi 2 mila posti di lavoro"; poi, leggendo l'articolo, la notizia non assolutamente sorprendente è che, guarda caso, nell'occhio del ciclone, tra gli elementi di grande crisi, troviamo quello che ancora resta della filiera dell'auto.
Io colgo, Assessore, lo spirito della sua proposta. Pur tenendo conto che questa normativa non è più adeguata, interloquendo con i suoi Uffici e con i Funzionari, avevo da tempo preannunciato la necessità di rivedere questa materia.
Devo dire con soddisfazione che alcuni degli operatori scolastici della scuola che frequentano i miei figli provengono dall'esperienza dei cantieri di lavoro e hanno ottenuto l'inserimento lavorativo attraverso questo percorso. Si tratta, quindi, di uno strumento sicuramente da adeguare ma ancora valido.
Prendo atto della dichiarazione politica dell'Assessore e dell'impegno sostanzialmente assunto a verbale. A questo punto, potremmo studiare, nel prosieguo del dibattito sul bilancio, un ordine del giorno di impegno in tal senso. Pertanto, ritiro l'emendamento in questione.



PRESIDENTE

La ringrazio, collega Contu.
Viene ritirato l'emendamento n. 3.22bis), pertanto non verrà posto in votazione.
3.23bis) Emendamento (rubricato al n. 176) presentato dai Consiglieri Papandrea, Contu e Chiezzi: "In relazione a quanto previsto all'art. 10, comma 9, della L.R. n. 7/2001 l'UPB n. 15091 (Formazione professionale lavoro occupazione promozione sviluppo locale - Titolo I - Spese correnti) della spesa è aumentata di euro 1.000.000,00. La UPB 09011 è diminuita di pari importo.
Tali risorse sono destinate per l'assegnazione di somme alle Province per la concessione di contributi ai Comuni, o loro consorzi, ed alle Comunità montane per l'impiego temporaneo straordinario di lavoratori disoccupati in cantieri di lavoro (L.R. n. 55/1984)".
simile al precedente. Lo considera illustrato?



CONTU Mario

Lo ritiro.



PRESIDENTE

dunque ritirato anche l'emendamento n. 3.23 bis).
Passiamo ai successivi emendamenti.
3.24bis) Emendamento (rubricato al n. 177) presentato dai Consiglieri Papandrea, Contu e Chiezzi: "In relazione a quanto previsto all'art. 10, comma 9, della L.R. n. 7/2001 l'UPB n. 15091 (Formazione professionale, lavoro, occupazione, promozione e sviluppo locale Titolo - I - Spese correnti) della spesa è aumentata di euro 500.000,00. La UPB n. 09011 è diminuita di pari importo.
Tali risorse sono destinate a contributi per l'inserimento lavorativo di soggetti in difficoltà occupazionale (L.R. n. 28/1993)".
3.25bis) Emendamento (rubricato al n. 211) presentato dai Consiglieri Contu e Papandrea: "Incrementare l'UPB 15091 (cap. 11176) di euro 103.290 per finanziare gli interventi in materia di formazione - lavoro al fine di incrementare i contributi per soggetti svantaggiati (L.R. n. 22/1997).
Alla copertura della spesa si provvede per gli esercizi 2003, 2004 e 2005 con riduzione di pari importo della UPB 09011 (Bilanci e Finanze - Titolo I Spese correnti)".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione di entrambi gli emendamenti.



CONTU Mario

Cosa recita questa legge, Presidente? In pratica, sono misure straordinarie rivolte all'inserimento di soggetti svantaggiati e successive azioni tese a favorirne l'inserimento nel mondo del lavoro.
I Colleghi Palma e Mellano credo abbiano da dire la loro su questa materia, perché stante l'impegno mi pare abbastanza consolidato verso il problema del carcere, questo è uno di quegli strumenti del quale la Regione si è dotata, ed è uno dei filoni di intervento.
Assessore Pichetto, devo riuscire ad interloquire con lei: questa legge, fra le tante azioni previste, all'art. 8 offre agli enti pubblici e privati la possibilità, per poter usufruire di incentivi finalizzati all'occupazione, di accedere a questi contributi, con l'impegno di assumere, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, soggetti appartenenti alle seguenti categorie: lavoratori e lavoratrici di età superiore a 50 anni, iscritti da almeno dodici mesi nella prima classe delle liste di collocamento (probabilmente occorrerà prestare attenzione alle modifiche intervenute per quanto concerne le modalità di iscrizione all'Ufficio di Collocamento), ex detenuti che abbiano terminato di scontare la pena da non oltre cinque anni dalla data di presentazione della domanda, condannati in regime di semilibertà, tutta una serie di altri requisiti secondo la normativa prevista in materia di misure alternative allo sconto della pena, e poi ancora invalidi civili riconosciuti dalla Commissione competente regolarmente iscritti, e poi continua tutta una lunga serie di interventi.
Questo è uno strumento formidabile, se gestito in modo accorto da parte della Regione. Anzi, la stessa Regione Piemonte su questi aspetti pu svolgere un ruolo mica da poco. Le procedure concorsuali sono normate da limiti, ma per determinate categorie non è da escludere che la Regione già in passato abbia ricorso a questi strumenti. Quindi, tanto vale praticarli.
Ma gli stessi Gruppi consiliari, nell'ambito della loro prerogativa (che chiamano in causa quindi il Presidente del Consiglio regionale) possono svolgere un ruolo attivo in quanto datori di lavoro, ai quali non è data - bisogna ricordarlo per correttezza - la possibilità di trasformare questi rapporti di lavoro in rapporti di lavoro a tempo indeterminato.
Quindi assumerebbe un carattere estremamente politico ma di sensibilità e di attenzione nei confronti di questa problematica.
Assessore, io credo effettivamente questa sia una legge in grado di operare sullo svantaggio sociale, cioè su quella fascia di lavoratori ultraquarantenni (in questo caso ultracinquantenni), ai quali è preclusa ogni possibilità di reinserimento nel mondo di lavoro attraverso i canali tradizionali, che a volte rappresentano l'unica possibilità per ottenere una copertura assicurativa previdenziale che altrimenti sarebbe loro preclusa.
Ebbene, Assessore, non mi dica che di questo emendamento si pu chiederne il ritiro, perché lei si impegna a dare una risposta allo svantaggio sociale. Attendiamo un segnale, invece: si chiede un incremento di quella UPB in grado di dare maggior respiro a questa azione significativa e di intervento mirato, tesa a combattere uno svantaggio sociale molto spesso determinato da condizioni socio-economiche e culturali pesanti, e, dall'altra, dall'inevitabile espulsione dal ciclo produttivo perché non più necessari, non più flessibili, non più sufficientemente riconvertibili in un mercato del lavoro che non pone al centro la persona, ma solo il profitto.
Stiamo parlando di fasce sociali svantaggiate, in una situazione di pesante crisi di settori finora trainanti, dove le aziende che si trovano in grave difficoltà operano una scrematura, proprio partendo da queste realtà. Mi riferisco a quelle realtà produttive che non hanno altre protezioni o altri ammortizzatori sociali, altri strumenti.
Sono curioso di vedere come l'Assessore motiverà un eventuale parere contrario ad un emendamento che pone al centro dell'attenzione la necessità di interventi concreti, non di parole, ma di atti in grado di dare risposta al fabbisogno occupazionale determinato dalla crisi che attraversa la nostra regione.
E' uno strumento, certamente non è l'unico (abbiamo visto quello dei cantieri di lavoro), ma è un intervento mirato, che incentiva le aziende e gli Enti pubblici, attraverso l'azzeramento o il contributo per la copertura degli oneri riflessi. E' uno strumento sicuramente agile e flessibile - per usare un termine moderno - al quale le aziende possono attingere.
Se oggi l'Assessore dovesse rispondere negativamente all'incremento di questo capitolo, non avremmo perso tutta la risorsa, ma un'opportunità grande. L'Assessore, però, potrebbe risultare un Assessore attento e non un Assessore prigioniero della sua maggioranza, rispetto ad opzioni altre.
Questo è un terreno pratico, concreto, un terreno sociale sul quale misuriamo anche la vostra affidabilità di governo, almeno per quanto concerne l'attenzione ai problemi sociali.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Palma.



PALMA Carmelo

Molto più brevemente e diversamente dal Consigliere Contu. Non voteremo a favore di questo emendamento, per una ragione di metodo. Si può ritenere che esistano milioni di ragioni per ritoccare la dotazione finanziaria di questa o di quell'altra UPB; si può ritenere, legittimamente, che gli stanziamenti previsti dalla legge 28 possano o debbano essere adeguati; non è credibile - questo è l'orientamento che stiamo seguendo nella nostra lista di voto - pensare di utilizzare, in un bilancio di questo tipo, il fondo di riserva come un tappabuchi, buono per ogni buco e per ogni ragione buona come qualunque altra ragione.
Ci troviamo in una situazione nella quale nessuno sta proponendo variazioni di bilancio serie e politicamente dignitose; tutti stanno ritenendo di segnalare, con un ricorso nominale al fondo di riserva, una serie di priorità politiche, di esigenze sociali, discutibili o non discutibili - come sicuramente non discutibile è questa - indicando in un emendamento alla finanziaria queste priorità ed esigenze.
Ritengo che le finanziarie si facciano al contrario, impostando la legge finanziaria in modo tale che, in sede di redazione normativa, si individuino le priorità e, in sede di traduzione contabile, nel documento contabile di queste priorità, si individuino le dotazioni. Non si fa il contrario, cioè prevedere uno scenario totalmente e completamente ingessato, ritenendo che ci sia un pozzo da cui, di volta in volta, si possa, più o meno liberamente, pescare per questa o quell'altra esigenza.
Nella nostra lista di voto ci sono alcuni pareri favorevoli ad alcuni emendamenti che "pescano" dal fondo di riserva, ma, a fronte di emergenze obiettive che giustificano l'utilizzo del fondo di riserva, e non di esigenze o priorità sociali condivisibili, perché molti di questi emendamenti sollevano e amplificano esigenze o priorità sociali del tutto condivisibili, non è condivisibile la traduzione legislativa che di questi emendamenti viene fatta.
Pertanto, tutti gli emendamenti che comportano uno spostamento dal fondo di riserva a un'UPB di spesa sono tutti metodologicamente sbagliati.
Sono corretti quelli che "pescano" dal fondo di riserva per provvedere ad un'emergenza obiettiva, alla quale non si può provvedere con altri fondi.
In secondo luogo, riguardo a questa legge, il problema non è quello di aumentare la dotazione finanziaria, ma quello di assicurarne il funzionamento.
Il precedente esercizio l'abbiamo chiuso con un avanzo su queste UPB pertanto non abbiamo il problema di spendere più soldi per l'inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati; abbiamo il problema di far funzionare una macchina che oggi non assicura neppure l'utilizzo degli incentivi previsti.
Da questo punto di vista, abbiamo già ritoccato la legge n. 28 (su iniziativa radicale), ampliando la platea dei beneficiari anche ai tossicodipendenti; il problema è quello di utilizzare questa risorsa al meglio, non ritenendo ogni volta che un incremento delle risorse significhi un incremento della qualità politica del provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea per dichiarazione di voto.



PAPANDREA Rocco

Non capisco le obiezioni che sono state fatte; posso anche condividere alcuni aspetti metodologici, ma abbiamo deciso di affrontare una discussione che metta insieme gli articoli di bilancio, pertanto la discussione deve assumere questo aspetto.
Abbiamo, dunque, la possibilità di suggerire di andare ad individuare alcuni aspetti della legge che riteniamo possano essere migliorati.
Soprattutto in questi ultimi emendamenti, abbiamo messo in rilievo alcuni punti significativi, riguardanti anche leggi che hanno funzionato e che possono essere, soprattutto da un punto di vista finanziario ulteriormente incrementate. L'Assessore potrebbe prendere in considerazione un suggerimento, tenendo conto che, ovviamente, si va a toccare laddove c'è la possibilità di farlo. Si decide di investire maggiormente in un settore andando ad individuare i punti in cui si può andare a modificare e utilizzare i fondi. Non possiamo fare altro, anche perché non intendiamo sviluppare una manovra finanziaria da contrapporre a quella della Regione.
Un percorso di questo tipo è stato fatto, seppure parzialmente riguardo al documento di programmazione. In questo caso, ci pareva di dover dare più dei suggerimenti puntuali, che operare una manovra globale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Per sottolineare la fase finale dell'intervento del Presidente Palma che ha riguardato la questione di metodo (non so se sia stata giustamente intesa dal collega Papandrea).
Io, invece, sottolineo l'aspetto di merito di questo emendamento.
Grazie ad una piccola legge correttiva, siamo riusciti ad inserire all'interno della legge 28, modificata con la legge n. 22, anche quelle fasce rappresentate dagli alcool-dipendenti e tossicodipendenti, in modo da poter utilizzare quei fondi che già c'erano e non erano opportunamente spesi per le fasce di handicappati, detenuti ed ex detenuti.
In questa fase, il problema non è tanto, secondo noi, come anche su altri argomenti, rimpinguare un capitolo che rischia, o rischiava negli anni passati, di essere già fin troppo abbondante rispetto all'effettivo utilizzo della legge, ma verificare cosa è successo della legge, anche dopo la modifica che abbiamo apportato l'anno scorso.
Assessore, annuncio una interrogazione - è già pronta nel mio ufficio ma non l'ho ancora depositata - per capire cosa è successo. Informalmente so dagli Uffici che le domande sulla legge n. 28 sono raddoppiate con il nostro intervento, che ha ampliato la platea dei beneficiari. L'importante è capire come sta funzionando e come ha funzionato. In Commissione abbiamo apportato una modifica e in Aula all'unanimità abbiamo deciso di modificare la legge n. 28/1997, direi che, per correttezza e onestà, occorre capire cosa è successo di quella legge modificata, per poi, opportunamente andarla a rinsanguare, se fosse necessario.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Ringrazio i colleghi per le considerazioni che hanno svolto.
Da un lato, considero importante l'attenzione che i colleghi del Gruppo di Rifondazione Comunista hanno verso le leggi n. 22/1997 e n. 28/1993 per la creazione d'impresa; dall'altro lato, condivido pienamente, però, le osservazioni dei colleghi Palma e Mellano.
Ci sono due tipi di considerazioni. In primo luogo, in ordine alla gestione del bilancio o alla gestione della partita "nuova imprenditoria" o all'inserimento lavorativo, il combinato che avremo nel corso dell'anno 2003 tra le leggi n. 22/1997, n. 28/1993 e la n. 215, che comunque elimina una parte delle leggi n. 22/1997 e 28/1993, convogliando una serie di domande delle legge n. 22/1997 e 28/1993 sulla legge n. 215 nazionale; la D3 del POR e FSE, penso che, sostanzialmente, ci porti a stimare capiente la dotazione che diamo alle leggi n. 22/1997 e 28/1993.
Ho steso un documento recante due versioni; appena terminato questo tour comincerò ad affrontare anche questi argomenti e opererò la scelta tra le due versioni per la presentazione di un disegno di legge che dovrebbe assorbire e diventare la nuova norma post leggi n. 22/1997 e 28/1993. Tale testo fa particolare riferimento ai meccanismi di funzionamento, perché, ad esempio, una delle questioni importanti da prendere in considerazione è il fatto che grazie alla legge n. 22/1997, la legge n. 28/1993 è stata migliorata con una serie di passaggi, quale il tutoraggio, e una serie di accompagnamenti, che con gli anni l'hanno resa più puntuale ed efficiente.
Purtroppo, sconta ancora una procedura decisionale un po' lunga. Quindi, al di là dello stanziamento che in questo momento ritengo sufficiente respingo i due emendamenti che riguardano queste norme. Apprezzo le considerazioni dei colleghi e l'attenzione al funzionamento della norma e di quella che dovrà essere una valutazione anche qualitativa sul cambiamento e sulla nuova norma.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Signor Presidente, credo che le argomentazioni proposte dai Consiglieri Palma e Mellano siano avvincenti. Nel momento in cui abbiamo cercato di portare un contributo di modifica alla legge finanziaria, probabilmente, ha prevalso l'aspetto politico su quello di contenuto e di merito; pertanto l'utilizzo del fondo di riserva amplifica questo aspetto. La sfida è interessante, perché, se la trovassi in sintonia con questo approccio sarebbe un invito ad incrementare gli emendamenti facendo l'operazione che andrebbe fatta, cioè, ci sono alcune UPB ridondanti, mentre altre, magari sulla scelta di incremento di questo o di quel capitolo, necessitano di un aggiustamento.
Allora, potremmo avvalerci dell'altra operazione: utilizzare il fondo riserva per le grandi emergenze e provare a cimentarci con una correzione della manovra che modifichi l'impostazione della maggioranza; pertanto l'operazione non potrebbe essere diversa che da quella di operare in diminuzione su alcune UPB e incrementarne altre.
Ho paura che se dovessimo raccogliere questo invito, l'esercizio provvisorio, predisponga pure l'atto deliberativo, è indubbio che verrebbe prorogato.
Quindi, da questo punto di vista, Assessore, se dovessimo cimentarci sulla manovra, sarebbe opportuno che lei presentasse già l'atto deliberativo per la proroga dell'esercizio provvisorio.
Qui, invece, c'è un atto di responsabilità, che consiste nel dire: "Attenzione, noi solleviamo i problemi, dopodiché, è sul problema che ci interessa la risposta di merito".



(Commenti fuori microfono dell'Assessore Pichetto)



CONTU Mario

Che risolvono questa cosa qui.
Ben venga questa analisi un po' più dettagliata, mi auguro in Commissione bilancio, sulla legge n. 22/1997 così modificata, perché la Regione un ruolo lo può svolgere per quanto riguarda l'avvio al lavoro degli ex detenuti e i vari regimi previsti dai Tribunali di sorveglianza.
Questo è un punto di caduta per quanto riguarda l'inserimento degli ex tossicodipendenti; allora si deve procedere ad un approfondimento e verificare quali sono le condizioni che, magari, hanno portato ad un residuo nel bilancio precedente.
Concordo con questa impostazione e mi auguro che quanto prima in Commissione si possa fare questo approfondimento, starò attento alla sua calendarizzazione perché sono molto interessato.
Assessore, nel merito, le chiedo un segnale. Lei ha già espresso il suo "no", ma per dare spessore al senso della nostra proposta politica manteniamo gli emendamenti e mi auguro che il buonsenso prevalga nella maggioranza. E' un segnale che non preclude la possibilità dell'approfondimento, quindi, la disamina attenta sull'applicazione di quella legge, ma che può dare una risposta concreta e uno stimolo nuovo per operare su questo terreno.



PRESIDENTE

Comunico che la Giunta regionale ha espresso parere contrario sui seguenti emendamenti.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.24).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.25).
Il Consiglio non approva.
Comunico all'Aula, prima di chiudere i lavori odierni, che domani alle ore 9.45 è convocata la Conferenza dei Capigruppo alla presenza degli Assessori Cotto e D'Ambrosio. Alle ore 10 è convocato il Consiglio regionale, che inizieremo a termine della riunione dei Capigruppo.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo sull'ordine dei lavori.



CATTANEO Valerio

Signor Presidente, intervengo per dare un'utilità e un'operatività piena ai lavori consiliari, nel rispetto anche dei colleghi Consiglieri che, non essendo Presidenti di Gruppo, non partecipano alla Conferenza e quindi, si troverebbero inevitabilmente parcheggiati qui per un'ora e mezza. Questa mattina le due riunioni separate dei Capigruppo di maggioranza e di minoranza, e quella generale, hanno avuto una lunga durata come credo avranno la partita di merito sulla delega dell'Assessore D'Ambrosio e la partita dell'Assessore Cotto, anche se ormai sembra delinearsi una soluzione, ma ritengo che, in termini di aggiustamenti e quant'altro, dovremo dedicargli del tempo pertanto, propongo alla valutazione del Presidente del Consiglio regionale la riunione dei Capigruppo alle ore 9.45, o alle ore 10, quando ritiene, ma la seduta consiliare alle ore 11.30, in modo che i Consiglieri siano liberi e abbiano un orario certo di inizio dei lavori.



PRESIDENTE

Va bene, se i Capigruppo e i Consiglieri acconsentono, alle ore 9.45 è convocata la Conferenza dei Capigruppo e alle ore 11.30 la seduta consiliare.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.09)



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