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Dettaglio seduta n.31 del 26/10/00 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il punto 3) all'o.d.g.: "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per la seguente nomina.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e valorizzazione dei Beni culturali ed ambientali - Sede di Verbania (art.
8, L.R. n. 20/89). Sostituzione della signora Matilde Pugnetti.
Proclamo eletta la signora Puricelli Carla.
Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e valorizzazione dei Beni culturali ed ambientali - Sede di Verbania (art. 8 L.R. n. 20/89). Designazione del Presidente.
Voi sapete che il meccanismo della votazione del Presidente è successivo alla ricomposizione della Commissione a seguito della necessità di sostituire un membro della Commissione medesima, votato nella persona della candidata Puricelli Carla, che ha ottenuto 36 voti.
Con la Commissione così ricostituita, il Consiglio regionale deve procedere alla designazione del Presidente.
Nomino scrutatori i Consiglieri Dutto e Muliere.



(Il Consigliere Segretario Pozzo effettua l'appello nominale)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Nel frattempo, in merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Cavallera, Ghigo e Rossi Giacomo.


Argomento: Variazioni di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 119: "Variazione al bilancio della Regione per gli anni 2000, 2001 e 2002"


PRESIDENTE

Proseguiamo ora l'esame del disegno di legge n. 119, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Do per noto il punto al quale era pervenuta la discussione. La Giunta ha chiesto di presentare, in apertura del dibattito, alcuni emendamenti che ritiene necessari per tradurre nelle poste della variazione di bilancio gli elementi di ordine finanziario che intende proporre all'approvazione del Consiglio in ordine agli eventi alluvionali di cui abbiamo più volte parlato.
La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e finanze

Riterrei utile, se i colleghi consentono, riassumere un insieme di provvedimenti, che assumeranno la forma dell'emendamento, che hanno lo scopo di cominciare ad agire nell'ambito della legge di bilancio oggi disponibile, quindi la variazione; in tal senso, utilizziamo gli emendamenti per operare, nel momento della ricostruzione, o dell'inizio della ricostruzione, dei danni della recentissima e gravissima alluvione.
Dando per noto - quindi non ripeto, perché credo che tutti i colleghi presenti in diverse sessioni sia di aula che di incontro con i parlamentari ne siano a conoscenza - l'atteggiamento che i diversi livelli di Enti istituzionali locali e il Governo stanno tenendo anche dal punto di vista procedurale, il problema che qui ci si propone di risolvere è quello di avere veloce disponibilità dei primi fondi, onde procedere velocemente all'erogazione degli stessi.
Da questo punto di vista, noi lavoriamo in tre direzioni.
Il primo emendamento riguarda specificamente la Regione Piemonte e prevede 50 miliardi: 10 sull'anno 2000, 15 sul 2001 e 25 sul 2002; è il primo contributo che deliberammo ancora nella prima Giunta di lunedì 17 ottobre.
Specifico già subito, ma riguarderà anche le altre voci, che dove indichiamo 2001/2002 evidentemente avremo il diritto-dovere di rivedere quanto prima questo periodo, a partire dalla prima legge finanziaria, che sarà quella previsionale 2001/2002/2003, ma poiché alcune attività possono già da oggi interagire con gli esercizi di competenza 2001/2002, li abbiamo qui evidenziati, onde consentire alle aree di competenza di poter effettuare prenotazioni su queste cifre.
Ripeto, come tutti i colleghi sanno, che avremo quanto prima in Giunta subito dopo in Commissione e quindi in aula, l'opportunità o la possibilità di effettuare delle modifiche, avendo anche più cognizione della dimensione dei fenomeni e delle cifre, per quanto attiene gli anni 2001/2002.
Ci sono inoltre due movimenti: uno sul capitolo 24084 ed uno sul capitolo 24102, ove tutte le destinazioni sono nei capitoli delle emergenze del pronto intervento, tutti in conto capitale e nell'area Protezione Civile, tutti di competenza dell'Assessore Cavallera.
Come dicevo, lavoriamo su due direzioni. In primo luogo, anticipiamo l'iscrizione di 50 miliardi in conto capitale sul capitolo 24084 ipotizzando un primo stralcio, un primo anticipo, una prima assegnazione di quanto sarà contenuto nell'ordinanza del Ministro Enzo Bianco, onde ripeto - velocizzarne la disponibilità.
Con la stessa logica, assegniamo su un altro capitolo dell'emergenza relativo al 2001, 150 miliardi di quelli previsti a mutuo nella stessa ordinanza, con copertura di assegnazione fondi e delle quote anche per quanto riguarda gli interessi in conto capitale, totalmente a carico dello Stato. Peraltro, queste cifre non rientreranno, né per quanto riguarda lo Stato né per quanto riguarda le Amministrazioni regionali o gli Enti locali coinvolti, nelle aree del Patto di stabilità, che è uno dei temi che la prossima finanziaria affronterà.
Infine, definiamo un utilizzo di economie - qui mi correggeranno i colleghi che nell'area dell'agricoltura hanno più competenza di me, a partire dal Presidente del Consiglio - su fondi di natura statale assegnati per competenza all'agricoltura, credo sulla base della legge n. 185 relativi ai fenomeni derivanti dall'alluvione del 1994 e che sono rimasti inutilizzati, per circa complessivi 18 miliardi. Li assegniamo a capitoli con destinazione "Utilizzo dell'alluvione" e finalizzati all'agricoltura si tratta di complessivi 17 miliardi e 429 milioni di economie di fondi statali che proponiamo di riutilizzare su capitoli di devoluzione dell'agricoltura, quindi il capitolo 2253 e uno di nuova istituzione, il cui numero verrà assegnato quanto prima come anticipazione all'agricoltura per i primi danni, perché non saranno certo soltanto queste le cifre derivanti dall'alluvione.
L'insieme di questi provvedimenti, che vedrete suddivisi per singoli emendamenti, ma mi interessava dare un quadro di sintesi, comporta 77 miliardi assegnabili subito ancora nel 2000, tutti in conto capitale, 165 miliardi nel 2001 e 25 miliardi nel 2002.
Ripeto, per quanto riguarda il 2001 e il 2002, le cifre verranno aggiornate quando le attività governative e ministeriali saranno state completate, unitamente alla stima dei danni e alla definizione dei provvedimenti, sia di legge che attuativi, che ci consentiranno l'utilizzo di tali fondi.
Una volta approvato quanto qui si propone, sarà sufficiente un'ordinanza bis o un'attuazione dell'ordinanza del Ministro Bianco - so che l'Assessore Cavallera e il Presidente Ghigo, in tal senso, con il Presidente del Consiglio e il Ministro Bianco hanno già raggiunto un'intesa che consenta l'immediata disponibilità delle cifre e quindi l'inizio dell'erogazione effettiva, tramite il sistema degli Enti locali, dei primi interventi per questa emergenza.



PRESIDENTE

Procediamo alla distribuzione degli emendamenti, appena pronte le fotocopie. Nel frattempo, propongo di riprendere il dibattito che, a questo punto, prevedeva un intervento dell'Assessore D'Ambrosio in relazione alle questioni poste dal dibattito sul problema del debito della sanità.
Se non ci sono osservazioni, do la parola all'Assessore D'Ambrosio.



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Per quanto attiene al bilancio finanziario delle Aziende sanitarie regionali, e quindi il fabbisogno finanziario necessario per pareggiare i costi delle stesse, vi comunico che chiuderemo le gestioni 1995/1996/1997/1998 (quindi a tutto il 31/12/1998) senza esborsi diretti regionali. Ciò in conseguenza delle nuove assegnazioni statali già intervenute; di quelle attese derivanti dall'accordo del 3 agosto e dall'utilizzo delle disponibilità di bilancio delle Aziende riferentesi al 1995 e 1996.
Questo, tra l'altro, è il motivo per cui sono stati tolti dal bilancio i previsti due mutui per complessivi 700 miliardi, così come vi ha detto l'11 ottobre scorso il collega Burzi: perché - appunto - non servono fondi fino al 1998.
Per quanto riguarda invece il bilancio 1999, sono arrivati i consuntivi in Regione e sono all'attenzione degli uffici competenti per una verifica completa degli stessi.
Non si può, ad oggi, anche volendo, facendo riferimento al dato emerso dal consuntivo del 1999, stabilire con certezza qual è la situazione a livello regionale.
Sapete che sono in corso i ripiani, sui quali, ovviamente, non c'è un accordo completo da parte delle Regioni. Siamo in attesa di questo decreto legislativo che fa riferimento all'accordo del 3 agosto.
Posso dire, comunque, alla luce delle previsioni derivanti dalle attribuzioni presunte al Piemonte, che il 1999 non si chiuderà con un passivo superiore ai 300, massimo 350 miliardi.
Presidente, mi interrompo qui.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Grazie, Assessore D'Ambrosio.
Passiamo ora all'esame dell'articolato.
ART. 1 Siamo passati all'esame dell'articolato perché, così come previsto l'Assessore D'Ambrosio ha svolto la sua relazione. C'era l'intesa che sull'art. 1 avremmo fatto una discussione un po' più ampia, quasi una discussione generale.
La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

Presidente, avevamo sollecitato questa discussione perché sulla situazione della sanità si era verificata una grossa polemica. Come l'Assessore ricorderà, tale polemica non è stata di natura elettorale essendosi originata ben prima delle elezioni, quando avevamo chiesto di sapere con precisione quali fossero i conti. Allora, era stata incaricata la Società Seymandi di fare una verifica sulla situazione. Tale verifica aveva incontrato numerose difficoltà, su cui, tra l'altro - l'Assessore lo ricorderà - avevamo convocato anche un Consiglio regionale straordinario.
Dopodiché qui in aula si era confessato che, sulla reale situazione dei conti, esistevano grosse incertezze. Allora, ci sono state presentate diverse cifre e, adesso, siamo in presenza di ulteriori nuove cifre. E' vero, esse sono in gran parte giustificate da iniziative intercorse che però, non modificano un "trend" che, di fatto, è molto pericoloso e va tenuto sotto controllo. Le cifre riportate erano arrivate addirittura ad un'ipotesi di 3.500 miliardi nel quinquennio, cioè dal 1996 fino al bilancio 2000 compreso. Apprendiamo ora che, grazie ad un contributo erogato dal Governo nazionale, non è più necessario accendere un mutuo da 700 miliardi per fronteggiare i disavanzi del 1995. Sappiamo però che quella relativa al 1995, di fatto, era una cifra assolutamente irrisoria: dobbiamo parlare delle cifre relative agli anni 1996/1997/1998, anni in cui la gestione della sanità è stata interamente del governo di centrodestra.
Inoltre, il disavanzo era sicuramente superiore ai 700 miliardi: come ha detto l'Assessore, infatti, le Aziende Sanitarie Ospedaliere faranno ricorso a risorse proprie. Avremmo la possibilità di sapere, finalmente quali sono le cifre del disavanzo.
Vorrei inoltre sapere dall'Assessore se è vero quanto è stato detto vale a dire che, in termini di bilancio, è stata compiuta una rivalutazione degli immobili sanitari. Effettivamente, si tratta di un'operazione contabile più che legittima che, di fatto, diminuisce la situazione di disavanzo. Ma, soprattutto, ci interessano altre due questioni.
L'Assessore afferma che, a quanto gli risulta, il disavanzo del 1999 non dovrebbe essere superiore a 350 miliardi. Il Presidente della Giunta Ghigo però, in una famosa riunione con i Direttori generali, aveva parlato di un disavanzo tendenziale di 1.110 miliardi per il 2000. Questo è quanto abbiamo appreso tramite le informazioni forniteci dalla stampa. Di questo mi dolgo: siamo costretti, come opposizione e come Consiglieri regionali ad utilizzare le informazioni che desumiamo dagli organi di stampa poich l'Assessorato sul disavanzo - e la Giunta regionale tutta - sono sempre stati reticenti. Non so se si tratta di una reticenza di carattere politico o di una reticenza dovuta alla difficoltà, per l'Assessorato stesso, di reperire le cifre esatte del disavanzo. Certo è che siamo in presenza di un fatto politico, perché il disavanzo non è un mero fatto contabile. E, ci che è importante dal punto di vista politico, è che siamo in presenza di un "trend", di una tendenza che deve essere valutata seriamente, perché ci impone di cambiare registro. Siamo in presenza di un aumento della domanda sanitaria, dovuto ad una serie di fattori negativi, ma, nello stesso tempo di fattori anche estremamente positivi, che hanno avuto origine dall'allungamento della vita media, dalla maggiore capacità di cura di patologie in passato mortali e oggi soltanto più croniche, da un maggior rispetto per i cittadini. Complessivamente, si tratta di fattori positivi anche se dobbiamo tenere conto di fattori negativi legati ad un consumismo sanitario deteriore e pericoloso. Questo aumento della domanda sanitaria mette sotto tensione la struttura sanitaria nel suo complesso. Di per s questo non è un fatto negativo, però ci impone un cambiamento. Lo impone lo richiede, lo rivendica, e noi possiamo fallire soltanto in due casi: nel caso in cui non siamo disponibili a mettere in discussione la struttura sanitaria e a farla cambiare, oppure nel caso in cui subiamo l'aumento della domanda e ad esso rispondiamo in modo supino con un aumento dell'offerta, che inevitabilmente porta ad un aumento della spesa sanitaria.
Se non mettiamo in essere questo cambiamento, portiamo al fallimento il nostro sistema sanitario. Se non cambiamo, non siamo in grado di rispondere ad un'accresciuta domanda sanitaria, che significa, seppure in modo non diretto, ma mediato, un aumento di salute. Ma falliamo ugualmente se, di fronte ad un aumento della domanda, rispondiamo in modo acritico con un aumento dell'offerta.
Come possiamo vincere, Assessore? Vinciamo se siamo in grado di governare la domanda. Questa è la sfida che abbiamo davanti: abbiamo bisogno di governare la domanda. Governare la domanda significa ridiscutere completamente il nostro modello, che è tutto centrato sull'ospedale: la spesa ospedaliera è sicuramente più complessa, anche in virtù di fatti positivi quali le innovazioni tecnologiche e la crescita del livello professionale. E' sicuramente una spesa maggiore. Tra l'altro, gli ospedali, per le condizioni del Piemonte e per la loro stessa natura, non sono in grado di rispondere ad un'aumentata domanda e, quindi, a fianco di un aumento della spesa, abbiamo un aumento delle persone in lista d'attesa ed un aumento dei tempi.
L'altra questione che verifichiamo, visto che non siamo in grado di scegliere con forza la strada del cambiamento, Assessore, è il fatto che non abbiamo solo un aumento della spesa sanitaria, il che potrebbe al limite essere un fatto virtuoso. Una Regione decide di destinare, per lo stato sociale, maggiori cifre e quindi spende di più in sanità. E' una scelta politica, valida. Di per sé può essere una cosa virtuosa, se non fosse che, siccome questo aumento della spesa deriva dalla nostra incapacità di governare la domanda, cioè di governare il cambiamento, noi subiamo l'aumento della domanda: lo subiamo in modo passivo, aumentando l'offerta o lo subiamo perché non cambiamo nulla.
A questo punto, ad un aumento della spesa non corrisponde un aumento di quelli che sono gli standard di salute, che sono poco verificabili. Nel senso che gli standard di salute, quelli più importanti, purtroppo, si possono verificare soltanto nel lungo periodo. Nel senso che è difficile verificare, nei cinque anni di governo del centrodestra, se la vita media si sia allungata, se l'attesa nelle regioni montane sia migliorata oppure no, se sia diminuita la mortalità infantile, sulla quale noi, come Piemonte, purtroppo abbiamo il record negativo per quello che riguarda le Regioni del Nord Italia. Su questi argomenti abbiamo scarsa possibilità di verifica, però abbiamo degli indicatori abbastanza precisi per quello che riguarda il miglioramento della salute. Questi indicatori sono: i tempi di attesa e la "fuga sanitaria" che avviene dalla nostra regione verso le regioni confinanti, verso la Francia, la Liguria e la Lombardia.
Effettivamente non siamo ancora in una situazione che ha modificato in modo consistente i flussi di utenza. Noi non siamo in grado di andare a cambiare, rispetto alla struttura sanitaria che abbiamo ereditato e che il governo di centrodestra non ha saputo intervenire per cambiare, in quanto l'ospedale è ancora il centro di tutto.
Proprio ieri mattina in Commissione Sanità abbiamo discusso gli interventi strutturali edilizi per la sanità. Su 2 mila miliardi, soltanto il 5% viene destinato ad interventi per il territorio e il 95% ad interventi per gli ospedali. Si parla moltissimo della necessità di diminuire l'affluenza agli ospedali, ma questa non può essere diminuita con un atto burocratico che chiude i piccoli ospedali e che taglia il numero dei posti letto. Se noi non abbiamo modificato la domanda, questa domanda da qualche parte dovrà avere una risposta; finirà, se il pubblico non gliela concede, per averla nel privato. In ogni caso, non abbiamo risolto il problema del governo della domanda. Come si può risolvere? L'Assessore conosce la risposta, la conosce sul piano teorico, però noi qui non ci stiamo a fare teoria. Noi siamo qui per varare degli atti conseguenti: come Consiglio regionale dal punto di vista legislativo e come Giunta regionale dal punto di vista esecutivo. Qual è il perno di tutto? Un intervento serio per quello che riguarda il territorio. Interventi seri che siano capaci di impattare le patologie sul territorio e diminuire il ricorso all'ospedale.
Di fatto, questo non è successo, anzi, al contrario, per quello che riguarda i livelli minimi di assistenza, la Regione Piemonte è andata indietro, non ha migliorato l'indice di ricorso all'ospedale; inoltre, la spesa sanitaria per la maggior parte è attestata - in contraddizione con quello che dicono le indicazioni del Piano Sanitario Nazionale soprattutto per quello che riguarda gli ospedali. Ecco che la questione del disavanzo non è una questione puramente di denaro contabile o burocratica.
La questione del disavanzo diventa una questione politica che sta ad indicare quale può essere il futuro della nostra capacità di governo del sistema sanità che significa qualcosa per quello che riguarda, in generale la nostra salute. Se noi non governiamo la domanda sanitaria, questa domanda sanitaria "anarchica" di per sé non produce più soldi e lo sappiamo tutti. Lo sa, a maggior ragione, l'Assessore che è anche un operatore sanitario. Diventa anche un problema di governo generale della Regione Piemonte, perché questo denaro che ha concesso il Governo nazionale per pareggiare il disavanzo del 1996/1997/1998, lo ha concesso ad una precisa condizione. L'Assessore deve dirlo. La condizione è che d'ora in poi le Regioni debbano provvedere con risorse proprie. Le risorse, si dice saranno solo 350 miliardi, ma già sono 350 miliardi. Non so se saranno "solo" 350 miliardi, ma in ogni caso è un segnale abbastanza importante. La questione del contenimento della spesa non può essere risolta con provvedimenti di tipo burocratico, tipo il Patto di buongoverno che poi ovviamente - l'avevamo detto in quest'aula, siamo stati facili profeti non poteva essere rispettato dai Direttori generali. Paradossalmente, mi sembra che lo abbiano rispettato i tre Direttori generali che sicuramente non sono nella "top ten" dei migliori Direttori generali: sono quelli che voi piemontesi chiamate "bogia nen", quelli che alla fine fanno di meno cioè significa che fanno patire di più i propri utenti. Il contenimento della spesa non si risolve con provvedimenti di carattere burocratico.
Diventa un problema molto grosso, perché 350 miliardi vengono sottratti allo sviluppo del Piemonte senza che questo produca "più salute" - questo è quello che voglio sottolineare, Assessore - senza che questo significhi diminuzione delle liste di attesa; senza che questo significhi diminuzione della fuga di utenza dal Piemonte verso altre regioni. Tutto questo merita una riflessione, che non è soltanto una riflessione sul bilancio.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale sull'art. 1.
Assessore D'Ambrosio, desidera intervenire?



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria (fuori microfono)

Avremo modo di sviluppare la discussione...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria (fuori microfono)

RIGGIO Angelino (fuori microfono)



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria (fuori microfono)

Abbiamo modo già oggi, Assessore!



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria

Non mi tiro assolutamente indietro.
Debbo dire subito al collega che non c'è alcuna reticenza da parte mia né oggi né in passato per quanto attiene i bilanci. Il Sottosegretario Giada mi ha detto, confermando quanto mi avevano già detto altri, che non c'è niente di più variabile che i bilanci della sanità. Purtroppo questo deriva da tutta una serie di questioni. Basti pensare al fatto che le Aziende presentano i consuntivi sei mesi dopo. Si è finalmente chiarita, in ambito nazionale, la situazione dei vari bilanci e stiamo, a mio modo di vedere, procedendo in modo sollecito ed ottimale. Lei ha sottolineato questioni che io condivido ampiamente e per le quali le assicuro che stiamo studiando i provvedimenti conseguenti.
Non posso essere d'accordo con lei quando dice che è addirittura diminuita l'offerta di salute della Regione Piemonte: questo non è assolutamente vero! Posso concordare sul fatto che vi sono liste d'attesa lunghe, ma le motivazioni sono svariate ed in questo senso prenderemo presto dei provvedimenti.
Per quanto riguarda la mobilità passiva - non solo interregionale, ma nazionale - quando mi sono insediato - nel 1995 - questa si aggirava intorno ai 380 miliardi, mentre oggi si aggira intorno ai 21 miliardi.
Purtroppo è un dato negativo, perché il Piemonte è l'unica regione del Centro-Nord ad avere ancora una mobilità in passivo. Presto questo "trend" si azzererà - mi riferisco soprattutto alle AA.SS.LL. di confine (l'ASL 13 di Novara, dove c'è una mobilità passiva di 53 miliardi, le AA.SS.LL. del Verbano Cusio Ossola e di Novi Ligure a causa dell'orientamento verso la Lombardia e la Liguria) - e nel giro di due anni dovremmo essere in attivo privilegiando anche altre specialità, perché è in quel senso che la Lombardia, che ha una mobilità attiva di 600 miliardi, agisce.
Sono stati fatti molti riferimenti alla sanità della Lombardia. Devo ribadire in quest'aula che la situazione della Lombardia è diversa, sotto tanti punti di vista, da quella del Piemonte. Una Regione come la Lombardia, dove il 30% delle strutture sono private, può assumere alcune decisioni e posizioni; quella piemontese, invece, è una sanità prevalentemente pubblica e, pertanto, il Piemonte deve seguire altri percorsi.
Il collega Riggio chiedeva come facciamo a stabilire che il passivo del 1999 si aggira intorno ai 300 miliardi. Le devo dire, collega, che, da un primo esame dei consuntivi, il passivo del 1999 dovrebbe essere di 723 miliardi, ma occorre tenere presente il ripiano, del quale non conosciamo ancora l'entità, sia per quanto attiene al riparto dei fondi per le singole Regioni, sia per quanto riguarda i ripiani del pregresso. Calcolando il nostro accesso al Fondo Sanitario Nazionale intorno all'8,2-8,4%, si presume che dovrebbero arrivare al Piemonte altri 450 miliardi. Ecco perch le dicevo che non supereremo i 300/350 miliardi di passivo. Certo, si tratta di passivo e su questo stiamo facendo le dovute riflessioni per adottare gli accorgimenti e i provvedimenti necessari.Devo sottolineare tra l'altro, che fino al 2001 ci sarà la possibilità di supporto governativo, mentre dal 2002 le Regioni che sforeranno dovranno ripianare il deficit con fondi propri. A maggior ragione, collega Riggio, sappia che siamo impegnati affinché questo non accada. Il collega ha sottolineato una questione che devo confermare: la sanità piemontese è eccessivamente ospedalocentrica. Per quanto riguarda il livello ospedaliero, spendiamo circa il 52-53%, a fronte di un'indicazione del 47-48%. Cercheremo di invertire il "trend", procedendo ad azioni individuate come manovre nel breve periodo e manovre nel lungo periodo. La manovra introdotta nel 1999 attraverso il cosiddetto "Patto di buongoverno", che si era sostanziata nella previsione di ridurre all'1% i costi diretti dell'Azienda sanitaria rispetto all'anno precedente, ha dimostrato indubbiamente i propri limiti derivanti dalla metodologia utilizzata, basata sul principio della standardizzazione. E' nostra intenzione procedere in modo diverso rispetto alla manovra adottata allora - la chiamerei "minimanovra" - stabilendo dei patti con ogni singola Azienda ed individuando i punti in cui ogni Azienda deve ridurre le proprie spese. Questo ulteriore patto con le Aziende (definito "Patto del breve periodo") verrà attuato entro la fine di dicembre. La manovra del lungo periodo verrà attuata attraverso il Piano sanitario regionale, prevedendo la revisione dell'assetto istituzionale del servizio sanitario, la razionalizzazione e la gerarchizzazione della rete ospedaliera piemontese. Quest'ultimo è un punto sul quale occorre essere molto chiari, sia con i Direttori generali sia, soprattutto, con gli Enti locali, perché ogni Sindaco vorrebbe che l'ospedale del proprio territorio fosse il migliore del Piemonte, ma occorre tenere presente che non tutte le strutture possono fornire tutti i servizi.
Adotteremo ulteriori provvedimenti, che illustreremo al momento opportuno, che comunque andranno realizzati entro la fine dell'anno.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Vorrei avanzare una proposta che forse può essere utile alla discussione sulle variazioni di bilancio relativamente alla partita della sanità. Non voglio riprendere la discussione generale, ma solo due annotazioni, anche alla luce della risposta dell'Assessore.
E' del tutto evidente che la partita complessiva, quella sull'ammontare reale del deficit e su quanto, di questo deficit, viene coperto da ulteriori trasferimenti dello Stato (che sono, ad oggi, 520 miliardi circa in quanto la politica che il Governo ha attivato è stata quella di ridefinire la spesa sanitaria complessivamente in tutte le Regioni italiane), è ancora aperta. Vedremo, al termine di questo processo, quanto era effettivamente il deficit della sanità piemontese, quanto un ulteriore trasferimento del Governo è riuscito a sanare e quanto permangono le cause strutturali del deficit, cioè quella separazione tra la gestione e il controllo che originariamente l'avevano generato. Di questa partita avremo modo di parlare accuratamente con grande attenzione e con le cifre reali alla mano, perché quelle significative sono relative al 1999, al momento in cui si discuterà complessivamente della partita di bilancio entro il dicembre di quest'anno. Ritengo che possiamo darci un appuntamento formale con l'Assessore Burzi e l'Assessore D'Ambrosio in questa direzione per quella data.
Continuiamo a mantenere le riserve e le osservazioni che molto opportunamente il collega Riggio ha svolto in questa direzione.
Faccio una proposta che riguarda l'oggi e quindi anche il testo relativo alle variazioni. L'Assessore D'Ambrosio, a mio avviso molto opportunamente, ha richiamato la deliberazione chiamata "Patto di buongoverno", cioè un'applicazione del Patto di stabilità alla sanità, che era stata attuata come misura straordinaria ed urgente nel momento in cui da parte della Giunta, era stato evidenziato un deficit sulla sanità che noi quantificammo in alcune cifre e che l'Assessore quantificò in altre (deficit comunque alto). Quella deliberazione, che noi definimmo illegittima ed inefficace sin dall'inizio e di cui chiedemmo il ritiro attraverso un Consiglio regionale urgente, oggi viene dichiarata inefficace anche dall'Assessore. Misurata la sua efficacia rispetto al 1999, anche l'Assessore ha potuto valutare che quel patto uguale tra diseguali, cioè tagliare l'1% a tutti nello stesso modo prescindendo dalle condizioni di spreco e di non spreco, di debolezza o di forza delle singole AA.SS.LL.
non solo ha aggravato le situazioni, in particolare quelle esposte verso la mobilità passiva di altre Regioni, ma nello stesso tempo non ha prodotto risultati efficaci sulle casse regionali. Devo dire che non solo per la sua inefficacia, ma anche per la sua illegittimità, perché il Governo ha dichiarato in modo assolutamente inequivocabile che il Patto di stabilità si può applicare a tutto, ma non alla sanità...



D'AMBROSIO Antonio, Assessore alla programmazione sanitaria (fuori microfono)

Questo dopo.



MANICA Giuliana

Assessore, si tratta di una deliberazione su tutto il 2000, che non solo lei definisce inefficace, ma che è anche illegittima, perché il Patto di stabilità non si applica alla sanità.
Richiedo, anche alla luce del testo che stiamo valutando, perché parte di queste cifre rientrano all'interno delle cifre della variazione, che venga, con il dibattito di oggi, testé ritirata, in quanto lei ci dichiara che è inefficace, ma è anche, come sappiamo per dichiarazione del Governo centrale, illegittima.
Su queste considerazioni, vorrei una risposta da parte della Giunta che ovviamente può essere sì o no. Siccome dobbiamo arrivare alla votazione della variazione, bisognerà assumere una posizione, però vorrei conoscere il vostro parere sull'inefficacia e anche sul punto relativo all'illegittimità, che è conclamata, e su come riteniate di poter procedere in presenza di una deliberazione illegittima.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame degli emendamenti.
Voglio ricordare ai colleghi che sono stati distribuiti gli emendamenti relativi alla giornata odierna, mentre nella precedente seduta erano stati distribuiti gli altri emendamenti. Se i Consiglieri, per qualche motivo non avessero più a loro mani i precedenti emendamenti, possono rivolgersi al banco della Presidenza per chiedere delucidazioni o per ottenerne ulteriore copia.
1.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: all'allegato A (prima parte) del disegno di legge n. 119 sono aggiunte le variazioni riportate nell'allegato al presente emendamento (Spesa: capitoli 10335 - 10882 - 11071 - 11093 - 11097 - 11099 - 11175 - 11400 - 11960 - 12100 - 12580 - 12581 - 12590 - 13768 - 13790 - 14602 - 15201 - 15735 - 15965 - 20145 - 20155 - 21020 - 21045 - 21047 - 23025 - 23100 - 23268 - 25619 - 27165).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 28 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
1.2) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: all'art. 1 sono aggiunti i seguenti capitoli: 15910 - 11725 - 11825 - 11610.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 23 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Deorsola.



DEORSOLA Sergio

Chiedo la verifica della votazione, perché ho contato un numero diverso.



PRESIDENTE

Dopo la proclamazione del risultato, ai sensi dell'art. 67, comma secondo, del Regolamento interno del Consiglio regionale, si può ordinare la ripetizione della votazione.
Immediatamente dopo l'esito, la votazione può essere soggetta a riprova se un Consigliere lo richiede.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Dispongo che, ai sensi dell'art. 67, comma secondo, del Regolamento interno del Consiglio regionale, si ripeta la votazione.



(Intervento fuori microfono della Consigliera Manica)



PRESIDENTE

Ha ragione la Consigliera Manica da un punto vista, come dire, morale perché i Consiglieri e gli Assessori sono invitati a stare in aula.
Da un punto di vista procedurale, ha ragione il Consigliere Deorsola.
Chi è favorevole all'emendamento n. 1.2) è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 30 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
1.3) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: all'Allegato A (prima parte) del disegno di legge n. 119 sono aggiunte le seguenti variazioni: Capitolo 24084 - Contributi diretti a fronteggiare danni conseguenti all'alluvione dell'ottobre 2000 Comp 2000: + 50.000.000.000 Res 2000: 0 Cassa 2000: + 50.000.000.000 Capitolo 980/E - Assegnazioni fondi per interventi urgenti di protezione civile Comp 2000: + 50.000.000.000 Res 2000: 0 Cassa 2000: + 50.000.000.000 Saldo Comp 2000: 0 - Res 2000: 0 - Cassa 2000: 0 Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 42 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
1.4) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: all'Allegato A (prima parte) del disegno di legge n. 119 sono aggiunte le seguenti variazioni: Capitolo 24080 - Interventi urgenti a tutela dell'incolumità calamità pubblica Comp 2000: + 10.000.000.000 Res 2000: 0 Cassa 2000: + 10.000.000.000 Capitolo 15965 - Fondo per spese da economie su fondi statali vincolati Comp 2000: - 10.000.000.000 Res 2000: 0 Cassa 2000: - 10.000.000.000 Capitolo 20570 - Interventi per l'incentivazione dell'attività produttiva degli emigrati che rientrano Comp 2000: + 30.000.000 Res 2000: 0 Cassa 2000: + 30.000.000 Capitolo 11016 - Contributi per iniziative in materia di pace Comp 2000: - 30.000.000 Res 2000: 0 Cassa 2000: - 30.000.000 Saldo Comp 2000: 0 - Res 2000: 0 - Cassa 2000: 0 Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 42 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
1.5) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: all'Allegato A (prima parte) del disegno di legge n. 119 sono aggiunte le seguenti variazioni: Capitolo 21045 - Contributi di cui all'art. 52, L.R. n. 21/99 Comp 2000: - 4.000.000.000 Res 2000: 0 Cassa 2000: - 4.000.000.000 Capitolo 15965 - Fondo per spese da economie su fondi statali vincolati Comp 2000: + 4.000.000.000 Res 2000: 0 Cassa 2000: + 4.000.000.000 Saldo Comp 2000: 0 - Res 2000: 0 - Cassa 2000: 0 Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 42 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
1.6) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: all'Allegato A (prima parte) del disegno di legge n. 119 sono aggiunte le seguenti variazioni: Capitolo 23594 - Contributi per il termalismo: - 2.000.000.000 Capitolo 25619 - Contributi per le strutture turistiche: + 2.000.000.000 Questo è l'ultimo emendamento distribuito oggi a firma dell'Assessore Burzi.
E' comunque relativo all'alluvione anche questo, Assessore Racchelli.
Ci sono interventi?



PRESIDENTE

CONTU Mario (fuori microfono)



PRESIDENTE

Lo può spiegare?



PRESIDENTE

L'emendamento n. 1.6) è relativo ai fenomeni...



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Se lo può spiegare...



RACCHELLI Ettore, Assessore al turismo

Questo emendamento non è relativo ai fenomeni alluvionali, ma ad un capitolo di spese in conto capitale sul termalismo che non è stato impegnato e che viene trasferito sui capitoli delle leggi a favore dei Comuni che hanno chiesto in misura maggiore interventi per quanto riguarda le ristrutturazioni delle aree turistiche, per cui le inseriamo all'interno del capitolo della legge n. 4, che è finalizzata agli Enti pubblici.
Comunque restano in capo al sistema pubblico, alla legge n. 4.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Cogliendo l'occasione della presenza dell'Assessore, vorrei soltanto porre una domanda di chiarimento.
Inizialmente, questi miliardi erano assegnati al capitolo relativo al termalismo e l'Assessore ci dice non sono stati compiutamente utilizzati.
Adesso viene proposto di stornarli in altra direzione dove, invece immagino ci siano richieste di fondi ulteriori, ma dall'esame che la Giunta ha fatto rispetto a questi capitoli di bilancio avete individuato la ragione di questa sopravvenienza attiva di una dimensione così consistente sulla voce del termalismo? E' dovuta ad una previsione sovrastimata fatta inizialmente nella presentazione del bilancio e dovuta a difficoltà di ordine gestionale, alla necessità di rivedere complessivamente la nostra politica relativa al termalismo? Data l'entità della cifra che storniamo, sarebbe utile avere un chiarimento in questa direzione. Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli.



RACCHELLI Ettore, Assessore acque minerali e termali

Noi abbiamo il dovere di far sì che questi fondi siano soprattutto destinati alle strutture pubbliche del termalismo, perché abbiamo un termalismo in capo al sistema privato ed un termalismo in capo al sistema pubblico. Quest'anno gli investimenti nel sistema del termalismo non sono stati ad un livello tale da esaurire totalmente il capitolo di spesa destinato al termalismo stesso. Dall'altro capo, invece, abbiamo avuto un'enorme richiesta da parte dei Comuni di interventi a favore di strutture finalizzate al turismo e alla fruibilità del turismo termale, ma non per quanto riguarda le strutture del termalismo nello specifico. Questo emendamento è nell'ottica di non penalizzare gli Enti pubblici che hanno della progettualità all'interno dello sviluppo dell'offerta turistica e, in base alle richieste, usare anche questi fondi che altrimenti non verrebbero impegnati per dare risposte al sistema degli Enti pubblici, sempre nell'ottica dell'offerta turistica alla quale comunque il termalismo si riferisce.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica per dichiarazione di voto.



MANICA Giuliana

Noi, come Gruppo, abbiamo difficoltà ad esprimere il voto rispetto a questo emendamento, per cui il nostro orientamento prevalente potrebbe essere nella direzione di una non partecipazione, perché - approfittiamo ancora in questo senso della cortesia e della presenza dell'Assessore - in merito a questi investimenti di ordine turistico che noi andremo a fare avremo la necessità di comprendere meglio a quali Comuni ci riferiamo, a quali strutture in particolare, a quali aree e realtà territoriali del Piemonte e per quali interventi saranno indirizzati questi miliardi.
Se l'Assessore fosse in grado di fornirci una quantificazione ed un'illustrazione renderebbe più semplice la nostra espressione di voto, che altrimenti sarebbe indirizzata nel senso in cui ho detto poc'anzi.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Racchelli per una breve replica.



RACCHELLI Ettore, Assessore acque minerali e termali

Consigliera Manica, per una richiesta specifica sono disponibile a presentarmi in Commissione e a presentarvi il percorso complessivo delle leggi di investimento nel settore turistico, quindi, soprattutto la legge n. 4, che è divisa in due segmenti: i progetti unitari e i progetti integrati.
Se lei mi chiede un'indicazione generale, che però vi prego di prenderla per quella che è, devo dirvi che, nell'ambito dei progetti presentati dagli Enti pubblici sulla legge n. 4, noi abbiamo avuto circa 75 progetti di carattere unitario e 128 progetti di carattere integrato che hanno espresso una potenzialità di investimento per circa 900 miliardi.
Logicamente, abbiamo una valutazione annuale nel 2000 di 30 miliardi e sui pluriennali di 40 e 40. Pertanto quest'anno impegneremo tutto quello che possiamo impegnare, sia del 2000 che dei piani pluriennali.
Ci è sembrato funzionale impegnare questi soldi, che altrimenti non sarebbero stati spesi. Avremmo potuto operare la scelta - e di questo mi faccio anche responsabile - di indirizzare questi fondi non sulla legge n.
4, ma sulla legge n. 18 (si tratta sempre di una legge per il sistema turistico, ma per il sistema delle imprese). Siccome abbiamo constatato che c'è una forte richiesta di sistema pubblico, anche con progetti molto interessanti, abbiamo immaginato e proposto tale emendamento proprio per il sistema pubblico, che è fortemente indietro rispetto alla potenzialità del sistema privato, che, invece, ha delle potenzialità espresse e delle risorse proprie che danno la convinzione che in questo bando che è stato chiuso, e che è tuttora in esame, ci siano gli elementi per considerare congrui gli investimenti che abbiamo destinato nel piano triennale.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Racchelli.
Non essendoci altri interventi, pongo in votazione l'emendamento n. 1.6).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 29 voti favorevoli e 12 contrari (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).


Argomento: Varie

Saluto alla delegazione della Commissione Lavoro e Politiche Sociali della Duma Russa


PRESIDENTE

Vorrei porgere i saluti alla delegazione della Commissione Lavoro e Politiche Sociali della Duma Russa, composta da sette parlamentari e da cinque alti funzionari, che più tardi incontrerà i Commissari della VII Commissioni. A voi il saluto dell'assemblea.


Argomento: Variazioni di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 119: "Variazione al bilancio della Regione per gli anni 2000, 2001 e 2002"


PRESIDENTE

Si proceda ora alla votazione dell'art. 1 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 46 votanti 41 voti favorevoli 31 voti contrari 10 non hanno partecipato alla votazione 5 Consiglieri L'art. 1 è approvato.
Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: al disegno di legge n. 119, dopo l'art. 1, è aggiunto il seguente nuovo articolo: "ART. 1 bis - Lavoro straordinario dei dipendenti regionali in occasione degli eventi alluvionali del 15 e 16 ottobre 2000.
1. Il lavoro straordinario effettuato dal personale regionale per fronteggiare lo stato di emergenza verificatosi in Piemonte a seguito degli eventi alluvionali del 15/16 ottobre 2000 viene retribuito anche in eccedenza ai limiti contrattuali vigenti.
2. Alla relativa spesa prevista in L. 150.000.000 si fa fronte sul capitolo 10135 del bilancio di previsione 2000, la cui modificazione viene modificata come di seguito indicato: 'Spese per il personale a seguito degli interventi nelle zone colpite dall'alluvione del novembre 1994 e dall'alluvione del mese di ottobre 2000'".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento, che diventa art. 2, è accolto all'unanimità dei 43 Consiglieri presenti.
ART. 2 2.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: all'allegato B del disegno di legge n. 119 sono aggiunte le variazioni riportate nell'allegato al presente emendamento (Entrata: capitolo 2700.
Spesa: capitoli 10395 - 10400 - 11960 - 12100 - 13768 - 13790 - 15910 20795 - 21020 - 23025 - 23100 - 23268 - 24360 - 24365 - 27165).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 30 voti favorevoli e 8 contrari (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).
2.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Ronzani, Riba e Muliere: all'allegato B (Bilancio pluriennale) del disegno di legge n. 119 sono aggiunte le seguenti variazioni: Capitolo 2700/E - Provento dei mutui 2001: + 500.000.000 2002: + 500.000.000 Capitolo 25010/U - Contributi per costruzione e sistemazione di strade 2001: + 500.000.000 2002: + 500.000.000 Saldo 2001: 0 - 2002: 0 La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

L'emendamento che abbiamo presentato è finalizzato a risolvere un problema annoso che riguarda il Comune di Varallo Sesia. Da tempo - e di questo sono a conoscenza gli Assessori competenti - il Sindaco e il Prefetto di Vercelli hanno insistito sull'urgenza di procedere alla costruzione del nuovo ponte che collega la frazione Morca al centro di Varallo Sesia. Esiste, a tal proposito, un impegno del Comune di Varallo ad investire un miliardo per questa opera.
Con questo emendamento, se otterrà l'approvazione del Consiglio cofinanzieremo in parte la costruzione di tale struttura, che risulta fondamentale per collegare, come ripeto, la frazione di un piccolo Comune dell'Alta Val Sesia al centro di Varallo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e alle finanze

Dichiaro in modo succinto che la Giunta è favorevole all'accoglimento di questo emendamento. Il tempo, ahimé troppo lungo, in cui le leggi rimangono nelle aule, ha consentito, almeno in questo caso, di approfondire con alcuni degli Assessori competenti in materia, e mi fa piacere il cenno di assenso del Vicepresidente Casoni.
Il parere della Giunta è pertanto favorevole a questo emendamento.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento n. 2.2).
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 28 voti favorevoli (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).
Propongo di terminare gli emendamenti all'art. 2, votiamo l'art. 2 e poi sospendiamo cinque minuti per dare modo ai componenti della VII Commissione di incontrare i rappresentanti della Duma Russa.
2.3) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: all'allegato B del disegno di legge n. 119 sono aggiunte le seguenti variazioni: Capitolo 21045 - Contributi di cui all'art. 52, L.R. n. 21/99 2001: + 4.000.000.000 2002: 0 Capitolo 2700/E - Provento da mutui 2001: + 4.000.000.000 2002: 0 Saldo 2001: 0 - 2002: 0 Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 27 voti favorevoli, 2 contrari e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).
2.4) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: all'allegato B del disegno di legge n. 119 sono aggiunte le seguenti variazioni: Capitolo 24080 - Interventi urgenti a tutela dell'incolumità calamità pubblica 2001: + 15.000.000.000 2002: + 25.000.000.000 Capitolo 2700/E - Provento da mutui 2001: + 15.000.000.000 2002: + 25.000.000.000 Saldo 2001: 0 - 2002: 0 Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 27 voti favorevoli, 2 contrari e 1 astensione (non hanno partecipato alla votazione 2 Consiglieri).
2.5) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: all'allegato B del disegno di legge n. 119 sono aggiunte le seguenti variazioni: Capitolo 24102 - Contributi diretti per danni alluvione ottobre 2000 Somma proveniente da mutuo 2001: + 150.000.000.000 2002: 0 Capitolo 2715/E - Provento da mutuo, con oneri a carico dello Stato, per finanziamento danni alluvionali 2001: + 150.000.000.000 2002: 0 Capitolo 972/E - Assegnazione fondi provenienti dallo Stato per l'ammortamento dei mutui contratti per alluvione 2000 2001: + 15.000.000.000 2002: 0 Capitolo 15806 - Quota interessi per l'ammortamento dei mutui 2001: + 8.500.000.000 2002: 0 Capitolo 30055 - Quota capitale per l'ammortamento dei mutui 2001: + 6.500.000.000 2002: 0 Saldo 2001: 0 - 2002: 0 Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto all'unanimità dei 44 Consiglieri presenti.
2.6) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: all'allegato B del disegno di legge n. 119 sono aggiunte e seguenti variazioni: Capitolo 13330 - Contributi per la redazione di progetti e per lo svolgimento di azioni promozionali 2001: + 2.500.000.000 2002: 0 Capitolo 15862 - Quote interessi per l'ammortamento dei mutui a pareggio del bilancio 1998 2001: - 2.500.000.000 2002: 0 Saldo 2001: 0 - 2002: 0 Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 29 voti favorevoli e 11 contrari (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Si proceda alla votazione dell'art. 2 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 40 voti favorevoli 29 voti contrari 11 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 2 (che diventa art. 3) è approvato.
Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: al disegno di legge n. 119, dopo l'art. 2, è aggiunto il seguente nuovo articolo: "ART. 2 bis - Scheda Fondo Investimenti Piemonte - Parchi tecnologici piemontesi.
1. Per l'anno 2001 è approvata la scheda Fondo Investimenti Piemonte (FIP) di cui alla L.R. 18/10/1994 n. 43 'Norme in materia di programmazione degli investimenti regionali', allegata alla presente legge".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento, che diventa art. 4, è accolto con 29 voti favorevoli e 11 contrari (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
ART. 3 3.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: all'art. 3 del disegno di legge n. 119 sono aggiunti i numeri dei capitoli di seguito elencati ad integrazione dell'Elenco 2 relativo ai pagamenti mediante apertura di credito: 11290 - 11590 - 11600 - 11615 - 11620 - 11630 - 11720 - 11745 - 11800 - 11805 - 11865 - 11867 - 20370 - 20390 - 20400 - 20402 - 20403 - 20425 - 20440 - 20450 - 20460 - 20462 - 20463.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 29 voti favorevoli e 11 contrari (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Si proceda alla votazione dell'art. 3 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 41 votanti 40 voti favorevoli 29 voti contrari 11 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere L'art. 3 (che diventa art. 5) è approvato.
ART. 4 4.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: all'art. 4 del disegno di legge n. 119 è aggiunto il capitolo 10360 ad integrazione dell'Elenco 1 relativo alle spese obbligatorie e d'ordine.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 29 voti favorevoli e 8 contrari (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 4 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 40 votanti 37 voti favorevoli 29 voti contrari 8 non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 4 (che diventa art. 6) è approvato.
ART. 5 5.1) Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: gli Elenchi 4, 5, 6, 7 e 8 di cui all'Allegato C del disegno di legge n.
119 sono sostituiti dagli elenchi allegati al presente emendamento.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' accolto con 29 voti favorevoli e 8 contrari (non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri).
Si proceda alla votazione dell'art. 5 come emendato, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 votanti 40 voti favorevoli 28 voti contrari 12 non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 5 (che diventa art. 7) è approvato.
ART. 6 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 votanti 40 voti favorevoli 28 voti contrari 12 non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 6 (che diventa art. 8) è approvato.
ART. 7 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 votanti 40 voti favorevoli 28 voti contrari 12 non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 7 (che diventa art. 9) è approvato.
ART. 8 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 votanti 40 voti favorevoli 28 voti contrari 12 non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 8 (che diventa art. 10) è approvato.
ART. 9 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 votanti 40 voti favorevoli 28 voti contrari 12 non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 9 (che diventa art. 11) è approvato.
ART. 10 - Si proceda alla votazione per alzata di mano, ai sensi dell'art.
44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 43 votanti 40 voti favorevoli 28 voti contrari 12 non hanno partecipato alla votazione 3 Consiglieri L'art. 10 (che diventa art. 12) è approvato.
Emendamento presentato dalla Giunta regionale, a firma dell'Assessore Burzi: al disegno di legge n. 119, dopo l'art. 10, è aggiunto il seguente nuovo articolo: "ART. 10 bis - Autorizzazione al riutilizzo di economie di fondi statali a destinazione vincolata per l'evento alluvionale del 13/16 ottobre 2000 ed alla parziale devoluzione delle stesse.
1. Le somme assegnate alla Regione sulla legge n. 185/92, iscritte nello stato di previsione della spesa del bilancio per l'anno finanziario 2000 derivanti da economie accertate con il conto consuntivo dell'esercizio 1999 e non utilizzate per esaurimento delle domande a seguito dei danni dell'evento alluvionale del 4/7 novembre 1994, possono essere utilizzate per far fronte ai danni provocati dall'evento alluvionale del 13/16 ottobre 2000, ai sensi della legge n. 185/92 e con le modalità previste dalla legge n. 22/95, dalla legge n. 35/95 e dalla legge n. 438/95.
2. E' autorizzata la devoluzione di L. 8.000.000.000 di economie accertate con il conto consuntivo dell'esercizio 1999 sul capitolo 22236 e di L.
7.000.000.000 di economie accertate con il conto consuntivo dell'esercizio 1999 sul capitolo 22963 verso il capitolo dello stato di previsione della spesa n. 22253 per complessive L. 15.000.000.000.
3. La denominazione dei capitoli dello stato di previsione della spesa nn.
21918, 22236, 22253, 22266 e 22963 è integrata prima del riferimento legislativo con le seguenti parole 'e dell'evento alluvionale del 13/16 ottobre 2000'".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento, che diventa art. 13, è accolto con 39 voti favorevoli (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Burzi: al disegno di legge n. 119, dopo l'art. 10 bis, è aggiunto il seguente nuovo articolo: "ART. 10 ter - Anticipazione di fondi regionali per interventi di primo ripristino per i danni in agricoltura derivanti dall'evento alluvionale del 13/16 ottobre 2000.
1. Per gli interventi di emergenza e di primo ripristino a favore delle aziende agricole, singole ed associate, comprese le cooperative per la raccolta, trasformazione, commercializzazione e vendita dei prodotti agricoli, individuate ai sensi dell'art. 2 della legge 14/2/1992 n. 185 nonché per il ripristino delle strutture, infrastrutture e delle opere di bonifica e di irrigazione, danneggiate dagli eventi alluvionali del 13/16 ottobre 2000, cui si applicano le disposizioni della legge n. 185/92 con le modalità previste dalla legge n. 22/95, dalla legge n. 35/95 e dalla legge n. 438/95, sono stanziate a titolo di anticipazione regionale sulle future assegnazioni statali L. 2.429.000.000 sull'esercizio 2000.
2. Alla spesa si fa fronte con la riduzione dello stanziamento di competenza e di cassa dell'esercizio 2000 dei seguenti capitoli e per i seguenti importi: L. 1.780.000.000 sul capitolo 21630, L. 449.000.000 sul capitolo 22050 e L. 200.000.000 sul capitolo 23530.
3. Nello stato di previsione della spesa del bilancio 2000 è istituito un capitolo con denominazione 'Anticipazione a carico del bilancio regionale di assegnazioni statali per interventi di emergenza e di primo ripristino in agricoltura a seguito dell'evento alluvionale del 13/16 ottobre 2000 (art. 55 della L.R. n. 63/78 e legge n. 185/92)'".
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
L'emendamento, che diventa art. 14, è approvato all'unanimità dei 40 Consiglieri presenti.
ART. 11 11.1) Emendamento presentato dal Consigliere Moriconi: l'art. 11 è soppresso.
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Come avevo già sottolineato al momento della discussione generale sul dispositivo legislativo, il mio Gruppo è chiaramente contrario all'inserimento dell'art. 11 nel disegno di legge in esame. Non si capisce la necessità dell'urgenza con cui questa variazione di bilancio viene inserita, in maniera un po' surrettizia e nascosta, all'interno di un provvedimento molto ampio ed articolato.
Su questo articolo ho dunque molte osservazioni da fare.
Incomincerò con la prima. La definizione "Sostegno alla conservazione e protezione del lupo italiano" è già altamente significativa nella sua incongruità, in quanto o si tratta di lupo o si tratta di altra cosa.
Come lupo si intende il "canis lupus" e non si intende altra specie di animale; in questo caso, la definizione così come è stata presentata, con le virgolette, sottintende il fatto che questo stanziamento andrebbe a sovvenzionare un Ente che si chiama Ente Tutela Lupo Italiano. In questo caso, le virgolette sono giustificate, ma ci rimane il dubbio di che cosa andiamo a sovvenzionare.
Noi andiamo a sovvenzionare un Ente che dice di tutelare il lupo Italiano, ma in verità il lupo italiano che questo Ente vorrebbe tutelare non si capisce bene cosa sia. Gli atti ufficiali con cui lo stesso Presidente dell'Ente Tutela Lupo Italiano presenta questi animali dicono che questa specie sarebbe nata da un incrocio avvenuto casualmente al Parco dell'Abruzzo tra una cagna pastore tedesco e un lupo. Se anche le cose fossero così, non si tratterebbe più di lupo italiano, ma di una razza canina che deriva da un incrocio con un lupo.
Come lupo, infatti, si intende quell'animale contenente al 100% il patrimonio genetico del lupo. Tra l'altro, mi spiace, ma dovrò approfondire molto questo argomento, e mi dispiace doverlo fare in un'occasione in cui stiamo per votare un provvedimento che prevede notevoli contributi per i danni provocati dall'alluvione. Sinceramente, mi dispiace dovermi dilungare su questo argomento, che potrebbe sembrare futile, però non è colpa mia se è stato inserito in questo provvedimento: io ho identificato questo problema e non posso fare a meno di sottolinearlo.
Il problema dell'apposizione o meno delle virgolette al termine "lupo" è anche fondamentale per un'altra considerazione. Questo animale - che, a questo punto, non so come chiamare - non ha altra certificazione che quella del Ministero delle Politiche Agricole. Voi sapete che, per quanto riguarda gli animali, in particolare i cani, esiste un organismo italiano - l'ENCI che riconosce le razze canine.
In questo caso, l'Ente Tutela Lupo italiano ha preso una strada diversa: non si tratta di un animale riconosciuto dall'ENCI, quindi non sarebbe un cane. Però non è neanche un lupo, e lo abbiamo detto chiaramente che non si tratta assolutamente di un lupo: nel momento in cui diminuisce il patrimonio genetico del lupo, non siamo più in presenza del lupo, perch tutti sappiamo che il cane domestico come quello che noi conosciamo nasce appunto da varie specie di cani, tra cui anche il lupo. Quindi, anche il cane domestico, poiché discende dal lupo, avrà all'origine una percentuale di DNA del lupo selvatico; però non ce l'ha più man mano che si avvicina a noi. Così è successo per questo animale che, se anche aveva la metà del patrimonio genetico del lupo italiano, nel corso delle successive generazioni ha perso questa particolare caratteristica.
In seguito, tornerò sul punto, in quanto ho preparato un certo numero di emendamenti; quindi, anche per non annoiare troppo sull'argomento in prima battuta, dico solo che non è assolutamente condivisibile la formula utilizzata in questo articolato.
Io penso che sarebbe una buona norma per la Giunta e per chi propone questo provvedimento quella di ripensare un attimo a questa formulazione: perché si è voluto introdurre in questo, che sicuramente è un disegno di legge che ha bisogno di passare con urgenza, la particolarità dell'ETLI (Ente Tutela Lupo Italiano), che non mi sembra congrua con tutto quello che riguarda il resto dell'articolato? Questi sono i problemi che volevo presentare nella discussione di merito sull'art. 11.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

In quanto proponente nella quarta legislatura - se non vado errato - di un disegno di legge per la tutela e la valorizzazione del lupo italiano quindi a sostegno dell'ETLI, vorrei brevemente esporre il mio punto di vista su questa vicenda. Una vicenda che ha avuto anche un percorso parlamentare, dopo che questa assemblea elettiva, in quella legislatura che vide la partecipazione di un Gruppo Verde più numeroso di quello attuale - attraverso un iter legislativo certamente faticoso e complesso era arrivata all'approvazione di una legge regionale.
Va notato che, tra l'altro, l'esperienza di questo Ente nasce e si sviluppa in Piemonte, ma si irradia poi in tutto il Paese; per esempio, le Guardie forestali utilizzano largamente il cane lupo italiano. Inoltre occorre rilevare che tale animale non è commercializzato o non è dato in proprietà, ma solo in affidamento, per cui vi è il controllo del branco per evitare incroci in modo che non si creino i problemi che il collega in precedenza evidenziava, cioè la perdita delle sue peculiarità originarie.
La caratteristica di questa specie è dunque quella di avere un gruppo chiuso e controllato anche nel DNA, attraverso un meccanismo complesso proprio per consentire - la commercializzazione l'avrebbe impedito - il mantenimento della caratteristica originale. Questa assemblea approv allora la legge. La legge, operante dal 1987/1988 (mi sfugge esattamente l'anno di approvazione), ha erogato finanziamenti previsti annualmente.
In Parlamento, sia nella XII che nella XIII legislatura, avevo presentato un disegno di legge con caratteristiche diverse per il livello nazionale che doveva assumere questa tutela e questa valorizzazione. Nella breve XII legislatura, la legge non è andata avanti, mentre nella XIII legislatura è stata approvata dal Senato, sia dalla Commissione che dall'aula. Sono state fatte consultazioni approfondite.
Un collega del Gruppo dei Verdi, in un notevole intervento che potr esibire con un resoconto di Commissione, che in Senato e alla Camera sono più di dettaglio e non con i caratteri che assumono in Regione, in quella sede, dicevo, ha sostenuto la validità di questa esperienza (il provvedimento ha avuto il conforto di altri colleghi, come la Sottosegretaria Rocchi).
Alla Camera, sotto la presidenza dell'on. Pecoraro Scanio, per l'ostilità di alcuni deputati della Commissione Agricoltura (ogni Gruppo ha le sue articolazioni) il provvedimento non è andato con la velocità che si auspicava (credo sia iscritto all'o.d.g. della Commissione Agricoltura della Camera, ma è bloccato dai lavori della legge finanziaria che ne congelano momentaneamente l'iter). Questo è un quadro del percorso legislativo in Parlamento.
Sul merito. Proprio per le caratteristiche di questo tipo di razza questo animale non è entrato nel controllo dell'ENCI, perché è un animale non commercializzato con un suo disciplinare. E' una razza ormai stabilizzata, ricordo che sono state così ampiamente confutate le tesi di coloro che dicevano che occorrono più di trentacinque anni per la stabilizzazione, ha spiccate caratteristiche utili ai compiti di protezione civile: infatti sono numerose le unità cinofile del lupo italiano, non solo in Italia, utilizzate soprattutto per i terremoti o per altre calamità. Ad esempio, il corpo delle Guardie forestali lo usa in modo sistematico (è chiaro che è un servizio gratuito); anche il Capitano dei Carabinieri dei ROS, soprannominato "Ultimo", oggetto di una nota vicenda contro la mafia utilizza un esemplare di lupo italiano.
Non ho presentato un emendamento, non pensavo di avere la forza per poterlo fare. Ricordo che questo animale ha un disciplinare, dell'allora Ministro dell'Agricoltura e delle Risorse Agricole attualmente, che lo scorpora dal controllo dell'ENCI, che opera un controllo delle razze canine commercializzabili. Questo, ripeto, è un animale non commercializzabile perché l'intento è di avere un branco chiuso e sotto controllo.
Il problema, ovviamente, è aperto, non voglio affrontarlo con carattere fondamentalistico; sono "laico" e quindi pronto a tutti gli approfondimenti.
Concludo con una battuta, direi infelice, riportata da un volantino che mi è stato consegnato dagli amici del Gruppo dei Verdi del mio Collegio elettorale, che recita: "Ci sembra un'ennesima storia di privati che rischiano i soldi pubblici". Conosco alcuni di questi privati che si sono impoveriti in quella che non vorrei chiamare missione - magari loro la chiamano così - impegnando tutto il proprio patrimonio, in certi casi anche miliardi, facendo condurre, ingiustamente, una vita di stenti alle loro famiglie perché hanno creduto in questo progetto, che riceve solo soldi pubblici per effetto della legge regionale.
Senza entrare in una disputa particolare, come dicevo, sono aperto a tutti gli approfondimenti - tra l'altro, non ho chiesto una cifra particolare - sulla validità della legge.
La battuta finale la rivolgo al Consigliere Moriconi: se si vuole essere coerenti, si contesti la legge, si presenti un emendamento e lo si discuta in modo più organizzato. Non sono, a priori, senza la volontà di approfondire il tema, dico solo che ci sono percorsi legislativi diversi per "attaccare" una legge della Regione Piemonte che è operante da molti anni.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Essendo un cinofilo, non posso non intervenire su un argomento come questo.
Vorrei ricordare che la tutela delle razze canine è affidata dallo Stato italiano all'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI), il quale, a sua volta, aderisce alla Federazione Cinologica Internazionale. Il riconoscimento di qualsiasi razza canina non può avvenire che tramite le procedure dettate da questo Ente, considerato che l'Ente per la Tutela del Lupo Italiano (ETLI) non provvede alla tutela di questo cane allo stato selvatico, ma provvede ad un vero è proprio allevamento in cattività.
Ritengo, a questo punto, che sia indispensabile, in futuro, fare pressioni presso questo Ente (visto e considerato che la Regione Piemonte eroga all'Ente stesso dei contributi) affinché attivi tutte le procedure stabilite dai regolamenti dell'ENCI per il riconoscimento ufficiale della razza. Diversamente, avremmo un riconoscimento della razza "lupo italiano" che potrei definire "politico" e non basato su presupposti tecnico scientifici.
Ho fatto queste premesse, considerato che mi trovo in una certa difficoltà perché ho informazioni contraddittorie.
Ho potuto verificare che le condizioni di allevamento dei cani sembrano non essere in linea con le disposizioni che tutte le AA.SS.LL. forniscono agli allevatori e a chi gestisce attività di pensione canina.
Voterò a favore del provvedimento non fosse altro che per il fine di ottenere un adeguamento da parte dell'ETLI della struttura stessa dell'allevamento.
Auspico che in futuro qualsiasi sovvenzione all'Ente non prescinda da questo presupposto: che la razza venga ufficialmente riconosciuta dall'Ente proposto dallo Stato italiano.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Valvo.
La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione dell'emendamento.



MORICONI Enrico

Il problema legato al finanziamento è abbastanza semplice.
Non voglio assumere posizioni massimaliste, ma ci sono alcuni argomenti che è bene che l'aula conosca.
Ho saputo questa mattina che dal 1990 al 1998 all'ETLI è stato corrisposto un finanziamento dello Stato pari a 568 milioni. Questo dato segue ad un'interrogazione presentata dal Gruppo dei Verdi al Parlamento Italiano. Di questi 568 milioni, circa 300 sono stati finanziati nel 1998 per l'adeguamento delle strutture dei box dove vivono, ma i 300 milioni finanziati per realizzare migliorie per questi box non sono stati spesi: al Comune di Cumiana non risulta alcuna richiesta di lavori in corso, ma il Presidente dell'ETLI ha dichiarato al Parlamento italiano, nel marzo scorso, di aver concluso i lavori. Quindi, lui avrebbe utilizzato i 300 milioni avuti dal Parlamento italiano per migliorare i box: lavori che non sono stato fatti! Occorre dire che siamo in una situazione abbastanza interessante: l'ETLI rappresenta, veramente, il massimo esempio in Italia di trasversalismo, perché il Parlamento romano riesce ad essere trasversale dall'estrema destra all'estrema sinistra; in Italia si riesce ad essere trasversali e ad ottenere consensi dal consesso regionale, in senso verticale, secondo un trasversalismo che va dalla Regione fino a Roma, la mitica Roma. Questo è lo stato dei fondi, ma c'è anche un'altra particolarità: lo Statuto dell'ETLI.
L'ETLI è un'associazione privata. L'altra volta sono stato accusato forse, di avere delle preclusioni verso i privati. No, Assessore, non ho preclusioni verso i privati, ma conosco bene chi lavora con gli animali e con gli allevamenti. Chiunque è libero di mettersi sul mercato, ma è facile mettersi sul mercato avendo le spalle coperte dai soldi pubblici. Non ho alcuna difficoltà circa il fatto che il Consiglio regionale voti a favore di questo finanziamento. Però chi voterà a favore di questo finanziamento deve sapere che ci sono tanti volontari che stanno operando nei canili, che rinunciano alle ferie e al loro tempo libero per andare a raccogliere soldi per mantenere i cani randagi nei canili. E' gente che ha passato le notti durante l'alluvione, a spostare i cani dai canili, e che passa il sabato a raccogliere fondi.
Noi, a queste associazioni, a questa gente che impiega il proprio tempo libero, che fa fatica e che spende i soldi per i cani randagi, come Consiglio regionale, non diamo niente; non le riconosciamo neanche tra le associazioni del volontariato, dove pure devono stare a pieno titolo.
Inoltre, lo Statuto dell'ETLI ha un'altra piccola particolarità, molto interessante. Ovvero, esso prevede che - vi prego di ascoltarmi, perché è una particolarità abbastanza curiosa - trattandosi di un ente senza scopo di lucro, per essere soci effettivi bisogna possedere almeno un'azione di un'immobiliare che si chiama "SOLI S.p.A.". Questa immobiliare è la padrona dell'ETLI e, guarda caso, i suoi unici due soci sono il Presidente e la figlia.
Esiste ancora un'ulteriore particolarità. L'ETLI ha previsto nel proprio Statuto - e chiunque può controllare - la clausola che, in caso di fallimento o chiusura, i contributi che le sono erogati oggi devono essere dirottati alla "SOLI S.p.A.". Quindi, dobbiamo metterci al riparo dal fatto che noi oggi le stiamo dando, all'anno, 350 milioni. In Parlamento è in discussione una legge per erogarle 500 milioni all'anno. Può capitare che passate tutte e due le leggi, l'ETLI si sciolga: i soldi, in tal caso andrebbero tutti immediatamente alla "SOLI S.p.A.". E' una questione abbastanza interessante! Queste sono le questioni da chiarire dietro il problema "ETLI".
Per quanto riguarda l'utilizzo di questi cani, lo so che i cani sono stati utilizzati anche insieme ad altri cani. Però il cane che viene allevato a Cumiana è un cane che, come tutti gli altri cani, ha il naso, il fiuto e la capacità di utilizzarli! Il lupo italiano ha delle caratteristiche particolari, ma poi fa quel che fanno tutti gli altri cani! Colleghi - mi rivolgo a tutti voi - nel momento in cui votate, pensate al volontariato che vive di fatiche, che lavora utilizzando soldi propri, a cui non diamo niente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

E' una questione relativa all'ordine dei lavori.
La discussione su questo articolo si presenta complessa e anche di una certa durata. Dal momento che la delegazione russa sta attendendo da più di un'ora di essere ricevuta, non ritiene, Presidente, che sia il caso di sospendere per un po' il dibattito?



PRESIDENTE

D'accordo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17,43 riprende alle ore 18,31)


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti (seguito)


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ritornando al punto 3) all'o.d.g., procedo alla proclamazione degli eletti relativamente ai seguenti Enti.
Comitato regionale di coordinamento delle attività venatorie per la tutela della fauna selvatica (art. 24, L.R. n. 70/96). Nomina di 3 esperti di cui: 1 esperto in zoologia laureato in Scienze naturali o biologiche ovvero in medicina veterinaria, designato dall'Università; 1 esperto in problemi agrari laureato in Scienze agrarie o forestali, designato dall'Università; 1 esperto in tipica fauna alpina.
Proclamo eletti i signori Mussa Pier Paolo (esperto in zoologia), Currado Italo (esperto in problemi agrari) e Mottini Gian Mauro (esperto in tipica fauna alpina).
Commissione consiliare per i gemellaggi (art. 6, L.R. n. 4/80). Nomina di 8 Consiglieri regionali.
Proclamo eletti i signori Galli Daniele, Ghiglia Agostino, Angeleri Antonello, Costa Rosa Anna, Dutto Claudio, Chiezzi Giuseppe, Muliere Rocchino e Caracciolo Giovanni (gli ultimi tre in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, L.R. n.
39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale).
Commissione regionale per la cooperazione (art. 2, L.R. n. 24/78). Nomina di 5 Consiglieri regionali.
Proclamo eletti i signori Galli Daniele, Valvo Cesare Maurizio, Costa Rosa Anna, Saitta Antonino e Palma Carmelo (gli ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, L.R.
n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale).
Comitato misto paritetico Regione-Autorità militari sulla nuova regolamentazione delle Servitù militari (legge n. 898/87, mod. dall'art. 6 legge n. 104/90). Designazione di 7 membri effettivi e di 7 membri supplenti.
Proclamo eletti quali membri effettivi i signori Fazia Davino, Delli Paoli Saverio, Finesso Sergio, Pesce Guido, Pisano Pietro ed Enrichens Vincenzo (quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9. comma 7, L.R. n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale) e, quali membri supplenti, i signori Pomaro Francesco, Agostini Domenico, Coppo Marcello, Giovine Michele e Menolascino Pasquale. Con successiva votazione si procederà all'integrazione dell'organo di 1 membro effettivo e di 2 membri supplenti.
Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra uomo e donna (art. 3, L.R. n. 46/86 integrata dalle LL.RR. n. 33/91 e n.
77/95). Nomina di 15 membri (persone che abbiano riconosciute esperienze di carattere scientifico, culturale, professionale, economico e politico sulla condizione femminile nei suoi vari aspetti).
Proclamo elette le signore Barbero Chiara, Eula Monica, Fantini Silvana Mantini Anna, Minervini Calandri Marta, Pampuro Luciana, Rainero Antonella Rolle Giovanna, Siliquini Valeria, Picco Valeria, Cascarano Patrizia Corbisiero Barbara, Dessanay Ivana, Pellerino Mariagrazia e Simonetti Laura (le ultime cinque in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, L.R. n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale).
Consulta regionale per la difesa del consumatore (art. 5, L.R. n. 21/85).
Nomina di 2 rappresentanti del Consiglio regionale, di cui 1 della minoranza.
Proclamo eletti i signori Dutto Claudio e Tapparo Giancarlo (quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze ai sensi dell'art. 5 della L.R. n.
21/85).
Comitato consultivo del Centro "Gianni Oberto" (art. 3, L.R. n. 24/80).
Nomina di 4 membri con voto limitato a 2 (persone di provata competenza).
Proclamo eletti i signori Fontana Marco, Gallina Luigi, Miglietti Franco e Piovano Luca (gli ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi dell'art. 3 della L.R. n. 24/80).
Commissione per le attività di orientamento musicale (L.R. n. 49/91, mod.
con L.R. n. 21/95). Nomina di 3 esperti (persone competenti nel campo della musica).
Proclamo eletti i signori Sirianni Federico, Busca Pietro e Tonini Bossi Paolo (quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, L.R. n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale).
Agenzia Territoriale per la Casa - ATC Alessandria (art. 6, L.R. n.
11/93) - Collegio sindacale. Nomina di 2 Sindaci, di cui 1 con funzioni di Presidente.
Proclamo eletti il signor Mazzella Claudio quale Sindaco con funzioni di Presidente e il sig nor Bruno Paolo quale Sindaco.
Agenzia Territoriale per la Casa - ATC Asti (art. 6, L.R. n. 11/93) Collegio sindacale. Nomina di 2 Sindaci, di cui 1 con funzioni di Presidente.
Proclamo eletti la signora Caracciolo Marisa quale Sindaco con funzioni di Presidente e la signora Rodo Maria Josè quale Sindaco.
Agenzia Territoriale per la Casa - ATC Biella (art. 6, L.R. n. 11/93) Collegio sindacale. Nomina di 2 Sindaci, di cui 1 con funzioni di Presidente.
Proclamo eletti il signor Mello Rella Gabriele quale Sindaco con funzioni di Presidente e il signor Ianutolo Gros Franco quale Sindaco.
Agenzia Territoriale per la Casa - ATC Cuneo (art. 6, L.R. n. 11/93).
Collegio sindacale. Nomina di 2 Sindaci, di cui 1 con funzioni di Presidente.
Proclamo eletti il signor Rolando Sergio quale Sindaco con funzioni di Presidente e il signor Gaspari Lamberto quale Sindaco.
Agenzia Territoriale per la Casa - ATC Novara (art. 6, L.R. n. 11/93).
Collegio sindacale. Nomina di 2 Sindaci, di cui 1 con funzioni di Presidente.
Proclamo eletti il signor Cinquini Carlo quale Sindaco con funzioni di Presidente e il signor Melone Massimo quale Sindaco.
Agenzia Territoriale per la Casa - ATC Torino (art. 6, L.R. n. 11/93).
Collegio sindacale. Nomina di 2 Sindaci, di cui 1 con funzioni di Presidente.
Proclamo eletti il signor Tonini Maurizio quale Sindaco con funzioni di Presidente e la signora Oreglia Monica quale Sindaco.
Agenzia Territoriale per la Casa - ATC Vercelli (art. 6, L.R. n. 11/93).
Collegio sindacale. Nomina di 2 Sindaci, di cui 1 con funzioni di Presidente.
Proclamo eletti il signor Margara Fabio quale Sindaco con funzioni di Presidente e il signor Foglio Roberto quale Sindaco.
Consorzio per il Sistema Informativo Regionale - CSI Piemonte (art. 12 Statuto). Consiglio di amministrazione. Nomina di 2 membri.
Proclamo eletti i signori Di Giacomo Carlo e Grasso Massimiliano.
Consorzio per il Sistema Informativo Regionale - CSI Piemonte (art. 20 Statuto).
Collegio sindacale. Nomina di 1 Sindaco effettivo e di 1 Sindaco supplente.
Proclamo eletti il signor Tonini Maurizio quale Sindaco effettivo e il signor Paronzini Nicola quale Sindaco supplente.
Istituto di Ricerche Economiche e Sociali - IRES (art. 5, L.R. n.
43/91). Consiglio di amministrazione. Nomina di 9 membri.
Proclamo eletti i signori Penna Michelangelo, Santoro Mario, Secinaro Furio Camillo, Tosi Maurizio, Ferrero Paolo, Ravidà Maurizio, Monticelli Antonio Nerviani Enrico e Radicioni Raffaele (gli ultimi tre in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, L.R.
n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale).
Istituto di Ricerche Economiche e Sociali - IRES (art. 10, L.R. n.
43/91). Collegio dei Revisori. Nomina di 3 membri effettivi, di cui 1 con funzioni di Presidente, e 2 supplenti, di cui 1 della minoranza.
Proclamo eletti quali membri effettivi i signori Cavalitto Giorgio (con funzioni di Presidente), Marengo Mauro Loris e Cordaro Giancarlo e quali membri supplenti, i signori Marino Mario e Mosca Ugo. I signori Cordaro Giancarlo e Mosca Ugo in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, L.R. n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale).
Commissione tecnica per l'informazione (art. 11, L.R. n. 52/90). Nomina di 3 esperti dell'informazione, di cui 1 in materia giuridica, 1 in materia tecnica e 1 in materia pubblicitaria.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente, sta proclamando un esito importante in un'aula dove non c'è il numero legale!



PRESIDENTE

Il numero legale si chiede in votazione. Adesso richiameremo in aula i Consiglieri.



PRESIDENTE

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi, Presidente, non abbiamo capito il meccanismo...



PRESIDENTE

Ve lo spiego. Seguendo la legge, occorre nominare tre esperti dell'informazione, di cui uno in materia giuridica, uno in materia tecnica ed uno in materia pubblicitaria. Quindi, si nomina un esperto per ogni materia. C'è il meccanismo del voto limitato perché almeno uno di questi esperti deve essere in rappresentanza delle minoranze. Quindi si procede lo prevede la legge.



PRESIDENTE

GHIGLIA Agostino (fuori microfono)



PRESIDENTE

Quale legge?



PRESIDENTE

Adesso controllo.
Prego, Consigliere Ghiglia.



GHIGLIA Agostino

Grazie, Presidente. Se lo prevede espressamente la legge n. 52/90 è un conto. Diversamente, essendo tre tipologie differenti, di solito non si applica il voto limitato, tant'è che ognuno di noi ha tre righe su tre scelte, e non due righe su tre scelte, come nel voto limitato. Pertanto, o è la legge che lo prevede espressamente, oppure si dà per numero di voti e non valgono i due terzi. Lo pongo come problema, non ho detto di avere ragione.



PRESIDENTE

Sto cercando di verificare la legge; scusate, perché ci sono diverse interpretazioni e ho bisogno di qualche minuto.
La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Concordando con l'intervento del Consigliere Ghiglia, dico subito che, anche se fosse previsto per legge, contesto la formulazione della scheda. Infatti, laddove c'è il voto limitato, in tutte le votazioni c'è un numero di righe esattamente in rappresentanza dei candidati che possono essere eletti dalla maggioranza. Questo sarebbe l'unico caso in tutto il plico e doveva essere specificato.



PRESIDENTE

Ha ragione, Consigliere Cattaneo, ci siamo sbagliati, nel senso che l'art. 11 non prevede un voto limitato per questo organismo. Infatti, per un altro organismo succede quello che avevo annunciato. Qui no.
Pertanto, proclamo eletti i signori Goffi Alberto (esperto in materia giuridica), Varese Amedeo (esperto in materia tecnica) e Fabbio Piercarlo (esperto in materia pubblicitaria).
Consulta regionale dell'emigrazione e dell'immigrazione (art. 4, L.R. n.
1/87). Nomina di 3 Consiglieri regionali.
Proclamo eletti i signori Bolla Emilio, Ghiglia Agostino e Contu Mario (quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, L.R. n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale).
Comitato tecnico- scientifico di supporto alla politica regionale delle Aree protette (art. 21, L.R. n. 12/90). Nomina di 2 veterinari proposti dalla Facoltà di Medicina veterinaria. Nomina di 2 zoologi, 2 botanici e 2 geologi proposti dalla Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali. Nomina di 2 forestali e 2 agronomi proposti dalla Facoltà di Scienze agrarie e forestali. Nomina di 2 architetti proposti dalla Facoltà di Architettura, 1 storico, 1 geografo e 1 archeologo proposti dalla Facoltà di Lettere e Filosofia e di 5 esperti nelle materie e nelle specializzazioni sopra richiamate.
Proclamo eletti i signori Forneris Gilberto e Nebbia Carlo (esperti veterinari), Barbero Enrico e Rolando Antonio (esperti zoologi), Buffa Giorgio e Piervittori Rosanna (esperti botanici), Ajassa Roberto e Forno M.
Gabriella (esperti geologi), Battaglini Luca Maria e Pividori Mario (esperti forestali), Barberis Elisabetta e Reyneri di Lagnasco Amedeo (esperti agronomi), Comoli Vera e Gambino Roberto (architetti), Bordone Renato (storico), Segre Anna (geografo), Bagnasco Barra Marcella (archeologo) e, quali esperti scelti direttamente dal Consiglio, i signori Bianchi Marco, Memeo Gian Carlo, Sartori Gian Carlo, Pugno Luigi e Miglio Mario (gli ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, L.R. n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale).
Consiglio regionale di sanità ed assistenza - CORESA (art. 3, L.R. n.
30/84, mod. dall'art. 1 della L.R. n. 20/85). Nomina di 26 esperti.
Proclamo eletti i signori Cardesi Enrico, Baracchi Maria Letizia, Borzoni Gianpiero, Cannata Giuseppe, Cassin Sara, Cassini Paola, Cotroneo Giuseppe D'Amelio Savino, Gallo Federico, Gilli Vincenzo, Gramatica Paolo, Pavesio Dario, Perla Giancarlo, Rivarossa Alberto, Scagliotti Maurizio, Visentin Lina, Boldi Rossana Lidia, De Luca Santoro Marilena, Fornero Giulio Lucchiari Renzo, Palestro Giorgio, Benedetto Silverio, Ferrari Giuseppe Maffeo Carlo, Picco Cesare e Tortello Sparviero (gli ultimi nove in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9 comma 7, L.R. n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale).
Consiglio regionale di sanità ed assistenza - CORESA (art. 3, L.R. n.
30/84, mod. dall'art. 1 della L.R. n. 20/85). Nomina di 9 degli 11 esperti scelti sulla base di una rosa di tre nomi indicata dalle organizzazioni più rappresentative sanitarie ed assistenziali.
Proclamo eletti i signori Maffei Silvio (Ordine dei medici), Picchio Paolo (Ordine dei farmacisti), Griglio Bartolomeo (Ordine dei medici veterinari), Bugana Fiorenza (Collegio degli infermieri), Monticone Sergio (ANFFAS), Dematteis Luciano (ANPAS-CRI), Marescotti Giuseppe (AVIS-AVO Gruppo Abele), Ferraris Letizia Maria (Caritas), Ventura Giovanna (CISL).
Relativamente ai candidati UIL la votazione non è valida poiché nessuno di essi ha riportato i voti sufficienti. Con successiva votazione si procederà all'integrazione dell'organo.
Consiglio regionale di sanità ed assistenza - CORESA (art. 3, L.R. n.
30/84, mod. dall'art. 1 della L.R. n. 20/85). Nomina di 1 esperto designato dall'Università e di 1 esperto designato dal Politecnico.
Proclamo eletti i signori Palestro Giorgio (esperto designato dall'Università) e Calderale Pasquale Mario (esperto designato dal Politecnico).
Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta (L.R. n. 29/79). Consiglio di amministrazione. Nomina di 7 rappresentanti.
Proclamo eletti i signori Bruno Renato, Borsano Gregorio, Falardi Elio Micheletti Ugo, Olivieri Aldo, Blesio Aurelio e Pavan Oriella (gli ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, L.R. n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale).
Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta (L.R. n. 29/79). Collegio sindacale. Nomina del Presidente e di 1 membro supplente.
Proclamo eletti i signori Ellena Renato (Presidente) e Marello Adriano (supplente).
Istituto Zooprofilattico Sperimentale per il Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta (L.R. n. 29/79). Comitato tecnico-scientifico. Nomina di 1 esperto.
Proclamo eletto il signor Berzano Riccardo.
Museo Ferroviario Piemontese (art. 9 Statuto). Consiglio direttivo.
Nomina di 5 componenti.
Proclamo eletti i signori Disapio Paris, Gianti Giancarlo, Boschet Raimondo, Brasso Francesco Giuseppe e Pollone Giuseppe (gli ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9 comma 7, L.R. n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale).
Museo Ferroviario Piem ontese (art. 14 Statuto) - Collegio dei Revisori. Nomina di 1 Revisore dei Conti.
Proclamo eletto il signor Foglio Roberto.
Museo Ferroviario Piemontese (artt. 9 e 12 Statuto). Nomina del Presidente.
Proclamo eletto il signor Rossi Guido.
Comitato tecnico-consultivo in materia di risparmio energetico e sviluppo delle fondi rinnovabili di energia (art. 5, L.R. n. 19/84). Nomina di 4 esperti con voto limitato a due nominativi.
Proclamo eletti i signori Ferri Marco, Forgia Uberto, Arcis Gian Carlo e Varesio Franco (gli ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi dell'art. 5 della L.R. n. 19/84). Il signor Varesio, a parità di voti viene eletto in quanto più anziano di età ex art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Commissione tecnico-consultiva in materia di coltivazione di cave e torbiere (art. 6, L.R. n. 69/78, mod. dalla L.R. n. 6/80). Nomina di 6 esperti effettivi e di 6 esperti supplenti.
La legge regionale all'art. 6 dice: "Nomina di sei esperti effettivi: 1 esperto in geologia e giacimenti; 1 esperto in tecnica mineraria; 1 esperto in sistemazione idraulica forestale; 1 esperto in pianificazione territoriale; 1 esperto in ecologia e tutela ambiente; 1 esperto in materia giuridica". Di questi sei, due devono essere in rappresentanza della minoranza ai sensi dell'art. 6 della L.R. n. 69/78. Devo andare a prendere prima quelli in rappresentanza delle minoranze, poiché c'è un meccanismo di elezione con voto limitato. Quindi, devo prendere i due effettivi e i due supplenti della minoranza.
Comunico che hanno riportato voti quali esperti effettivi i seguenti signori: Belfiore Giorgio 36, Scansetti Pier Giuseppe 36, Voltolini Andrea 36, Accattino Giuseppe 15 e Odetto Gianluca 15 (gli ultimi due in rappresentanza delle minoranze).
Comunico che hanno riportato voti quali esperti supplenti i seguenti signori: Venaruzzo Luigi 36, Sessa Fabio 36, Molinari Maria Teresa 36 Goffi Alberto 36, Faule Dario 15 e Brizio Pierfranco 15 (gli ultimi due in rappresentanza delle minoranze).
La parola al Consigliere Cattaneo per alcuni chiarimenti.



CATTANEO Valerio

Vorrei che fosse citato, non per sfiducia, ma perché mi sembra strano che vi sia una norma che lo dica, anche se lei ha citato il concetto, il riferimento preciso alla L.R. n. 69/78, dove si dice che bisogna prendere prima, all'interno del contenitore - paradossalmente a mio giudizio, per sono qui per imparare e può essere un momento democratico che voglio poter assimilare se così fosse confermato - il candidato che ha preso meno voti in danno del candidato che ha preso più voti.



PRESIDENTE

Il riferimento normativo è relativo all'art. 6, lettera h), della L.R.
n. 69/78. Per combinato disposto dell'art. 6, L.R. n. 69/78, l'art. 72 comma terzo, del Regolamento interno del Consiglio regionale stabilisce: "Nel caso di nomine regolate da norme di legge che garantiscono una riserva di posti per le minoranze, sono eletti i candidati proposti, sostenuti dalle minoranze, nell'ordine dei voti riportati, fino a raggiungere la riserva dei posti predetta".



CATTANEO Valerio

Benissimo. La mia preoccupazione in questo senso è confermata da quanto lei ha detto. La legge non dice che bisogna garantire la minoranza all'interno dei singoli contenitori. Ci sono delle categorie su cui credo sia giusto che sia garantita la rappresentanza delle minoranze - ci mancherebbe! - ma è altrettanto giusto che si parta da chi, in questo caso ha preso meno voti; ma è ingiusto che venga penalizzato un candidato che ha preso più voti rispetto ad un candidato che ha preso meno voti e, quindi che si obblighi la maggioranza a scegliere un candidato all'interno del contenitore che rimane disponibile.
Contesto questo fatto, perché mi sembra molto, molto strano.



PRESIDENTE

Non ho altra via, Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Chiedo di non procedere alla proclamazione della Commissione tecnico consultiva in materia di coltivazione di cave e torbiere e di approfondire questa questione.



PRESIDENTE

Ho già approfondito in questi minuti.
Posso anche proclamare formalmente domani, ma non vedo altra soluzione.



CATTANEO Valerio

Scusi, essendo una scheda unica e complessiva, mi sembra strano...



PRESIDENTE

Non vedo altra via. Adesso vado avanti, ma mi rileggo la norma. Non vedo altra via.



CATTANEO Valerio

Le chiedo di approfondire ulteriormente la questione e mi scuso dell'insistenza, però può essere utile.



(Interruzione fuori microfono della Consigliera Manica)



CATTANEO Valerio

Non chiedo di violare la norma, Consigliera Manica, chiedo al Presidente non di convincermi, ma di essere sicuro di quanto ha detto.



PRESIDENTE

La esamino ancora, ma proseguo con la proclamazione degli eletti.
Commissione tecnico-consultiva per la tutela del patrimonio speleologico della Regione Piemonte (art. 8, L.R. n. 69/80). Nomina di 2 dei 3 rappresentanti previsti e di 2 esperti, sentita l'Università degli Studi di Torino.
Proclamo eletti i signori Toffoletto Alessandro e Viviani Milco e quali esperti, sentita l'Università degli Studi di Torino, i signori Giardino Marco e Motta Michele. Con successiva votazione si procederà all'integrazione dell'organo.
Centro interregionale di coordinamento e documentazione per le informazioni territoriali (artt. 4 e 5 del Protocollo di accordo) Comitato direttivo. Nomina di 1 rappresentante della Regione Piemonte.
Proclamo eletto il signor Botta Franco Maria.
Centro interregionale di coordinamento e documentazione per le informazioni territoriali (artt. 4 e 5 del Protocollo di accordo) Comitato tecnico-esecutivo. Nomina di 2 dei 3 esperti previsti.
Proclamo eletti i signori Gotta Cinzia e Mugni Alberto. Con successiva votazione si procederà all'integrazione dell'organo.
Comitato Regionale Opere Pubbliche - CROP (art. 27, L.R. n. 18/84) Sezione Opere Edili. Nomina di 5 esperti.
Proclamo eletti i signori Bachiorrini Fulvio, Menardi Giuseppe, Orso Andrea, De Silvestro Monica Eugenia e Gervasio Aldo (gli ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9 comma 7, L.R. n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento del Consiglio regionale).
Comitato Regionale Opere Pubbliche - CROP (art. 27, L.R. n. 18/84) Sezione Infrastrutture. Nomina di 5 esperti.
Proclamo eletti i signori Bellino Carlo, Cena Maria Rosa, Rogora Alfredo Bianchi Flavia e Di Bella Elena (gli ultimi due in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, L.R. n.
39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale).
Commissione tecnico-urbanistica - CTU (L.R. n. 70/91). Designazione di 8 esperti, di cui 6 devono garantire la specifica e comprovata competenza nelle discipline che interessano la pianificazione territoriale ed urbanistica, la viabilità e i trasporti, la geologia, l'ambienta e l'agricoltura.
Proclamo eletti i signori Bosia Ugo (esperto in pianificazione territoriale ed urbanistica), Fino Umberto (esperto in pianificazione territoriale ed urbanistica), Abate Giovanni (esperto in viabilità e trasporti), Anselmo Gianfranco (esperto in viabilità e trasporti), Muschiato Pier Luigi (esperto in materia di ambiente ed agricoltura), Camillo Antonio (esperto in pianificazione territoriale ed urbanistica), Rovere Sandra (esperta in pianificazione territoriale ed urbanistica) e Terzolo Paolo Maria (esperto in materia di agricoltura ed ambiente). Gli ultimi tre in rappresentanza delle minoranze ai sensi del combinato disposto dell'art. 9, comma 7, L.R.
n. 39/95 e dell'art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale).



PRESIDENTE

Proseguiamo con la proclamazione degli eletti.
Commissione provinciale per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 16, legge n. 865/71) - Provincia di Alessandria. Nomina di 2 esperti in materia urbanistica ed edilizia e di 3 esperti in materia di agricoltura e foreste scelti su terne proposte dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative.
Proclamo eletti quali esperti in materia urbanistica ed edilizia i signori Cellerino Fulvio e Pittaluga Giuseppe e, quali esperti proposti dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative, i signori Pastore Mariano (Confagricoltura), Pesce Domenico e Trussi Franco (Confederazione nazionale Coltivatori Diretti).
Commissione provinciale per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 16, legge n. 865/71) - Provincia di Asti.
Nomina di 2 esperti in materia urbanistica ed edilizia e di 3 esperti in materia di agricoltura e foreste scelti su terne proposte dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative.
Proclamo eletti quali esperti in materia urbanistica ed edilizia i signori Maccagno Mario e Bosia Ugo e, quali esperti proposti dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative, i signori Turello Renzo (Confederazione nazionale Coltivatori Diretti), Giaquinta Francesco (Confagricoltura) e Pippione Marco (CIA).
Commissione provinciale per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 16, legge n. 865/71) - Provincia di Biella.
Nomina di 2 esperti in materia urbanistica ed edilizia e di 3 esperti in materia di agricoltura e foreste scelti su terne proposte dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative.
Proclamo eletti quali esperti in materia urbanistica ed edilizia i signori Bruzzese Gianni e Mongilardi A nselmo e, quali esperti proposti dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative, i signori Grendene Paolo (Confagricoltura), Settone Paolo (Confederazione nazionale Coltivatori Diretti) e Fasanino Gianfranco (CIA).
Commissione provinciale per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 16, legge n. 865/71) - Provincia di Cuneo.
Nomina di 2 esperti in materia urbanistica ed edilizia e di 3 esperti in materia di agricoltura e foreste scelti su terne proposte dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative.
Proclamo eletti quali esperti in materia urbanistica ed edilizia i signori Colombero Paolo e Pugno Luigi e, quali esperti proposti dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative, i signori Bandiera Giancarlo (Confagricoltura), Pelazza Lauro Ezio (Confederazione nazionale Coltivatori Diretti) e Martino Dario (CIA).
Commissione provinciale per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 16, legge n. 865/71) - Provincia di Novara.
Nomina di 2 esperti in materia urbanistica ed edilizia e di 3 esperti in materia di agricoltura e foreste scelti su terne proposte dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative.
Proclamo eletti quali esperti in materia urbanistica ed edilizia i signori Brandoni Enrico e Tettoni Alessandro e, quali esperti proposti dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative, i signori Vercelloni Stefano (Confagricoltura), Porzio Enzio (Confederazione nazionale Coltivatori Diretti) e Ferraris Giuseppe (CIA).
Commissione provinciale per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 16, legge n. 865/71) - Provincia di Torino.
Nomina di 2 esperti in materia urbanistica ed edilizia e di 3 esperti in materia di agricoltura e foreste scelti su terne proposte dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative.
Proclamo eletti quali esperti in materia urbanistica ed edilizia i signori Barone Stefano e Dal Degan Roberto e, quali esperti proposti dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative, i signori Dentis Paolo (Confagricoltura), Bertolino Giuseppe e Casasso Ernesto (Confederazione nazionale Coltivatori Diretti).
Commissione provinciale per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 16, legge n. 865/71) - Provincia di Verbania.
Nomina di 2 esperti in materia urbanistica ed edilizia e di 3 esperti in materia di agricoltura e foreste scelti su terne proposte dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative.
Proclamo eletti quali esperti in materia urbanistica ed edilizia i signori Bianchi Marco e Maggi Mario e, quali esperti proposti dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative i signori Iaria Lorenzo (CIA) e Minocci Giuseppe (Confederazione nazionale Coltivatori Diretti).
Con successiva votazione si procederà all'integrazione dell'organo.
Commissione provinciale per la determinazione del valore agricolo medio dei terreni edificabili (art. 16, legge n. 865/71) -Provincia di Vercelli.
Nomina di 2 esperti in materia urbanistica ed edilizia e di 3 esperti in materia di agricoltura e foreste scelti su terne proposte dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative.
Proclamo eletti quali esperti in materia urbanistica ed edilizia i signori Buffa Francesco e Mugni Alberto e, quali esperti proposti dalle associazioni sindacali agricole maggiormente rappresentative, i signori Ronco Piero Alberto (Confagricoltura), Tagliabò Bruno (Confederazione nazionale Coltivatori Diretti) e Monti Giovanni (CIA).
In merito alla nomina del Presidente della Sezione decentrata della Commissione regionale per la tutela e valorizzazione dei Beni culturali ed ambientali - Sede di Verbania (art. 8, L.R. n. 20/89) proclamo eletto il signor Barbini Alberto.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Preliminarmente devo risolvere, in via definitiva, il problema degli esperti in seno alla Commissione tecnico-consultiva in materia di coltivazione di cave e torbiere.
Confermo quanto ho detto in precedenza: per combinato disposto dell'art. 6 della L.R. n. 69/78 e dell'art. 72, comma terzo, del Regolamento attualmente in vigore, devo prima proclamare eletti i rappresentanti delle minoranze.
Pertanto, proclamo eletti come esperti effettivi in rappresentanza delle minoranze i signori Accattino Giuseppe e Odetto Gianluca; come esperti supplenti i signori Faule Dario e Brizio Pierfranco.
Proclamo eletti come esperti effettivi per la maggioranza i signori Belfiore Giorgio, Scansetti Pier Giuseppe e Voltolini Andrea; come esperti supplenti i signori Venaruzzo Luigi, Sessa Fabio, Molinari Maria Teresa e Goffi Alberto.


Argomento: Variazioni di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 119: "Variazione al bilancio della Regione per gli anni 2000, 2001 e 2002"


PRESIDENTE

Riprendiamo la discussione in merito all'emendamento soppressivo dell'art. 11 del disegno di legge n. 119, presentato dal Consigliere Moriconi, già illustrato in precedenza.
La parola alla Consigliera Suino.



SUINO Marisa

Grazie, Presidente. Non abbiamo avuto la possibilità di vedere nel dettaglio l'emendamento, ma probabilmente si riferisce alla necessità di procedere alla soppressione della proposta.
Credo che sia giusto sottolineare alcuni aspetti, perché, come hanno sostenuto alcuni colleghi intervenuti precedentemente, sarebbe opportuno forse, riprendere queste argomentazioni.
Probabilmente, della vicenda legata al lupo italiano c'è ben poco poiché si tratta di una vicenda di carattere amministrativo, che riguarda questioni come i contributi, questioni di ordine economico e di controllo.



(Brusìo in aula)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e alle finanze (fuori microfono)

Stiamo ascoltando con attenzione.



SUINO Marisa

Riguarda, come dicevo, la questione di un potenziamento di finanziamenti, a fronte di un Ente che, ad oggi, non risulta essere stato né mai controllato su questi finanziamenti, né mai controllato su quelle che sono le attività che svolge.
Ci spieghiamo meglio: si tratta di un Ente privato con uno Statuto che prevede che non vi sia scopo di lucro, alla cui organizzazione non ci si può iscrivere come singoli cittadini, poiché soltanto poche persone hanno titolo per essere iscritte e tesserate? E' un Ente che si richiama, nei propri scopi fondativi, a quella che è una società immobiliare che ha, come primo scopo statutario, l'allevamento di animali che può vendere e mettere in commercio? Già soltanto questi aspetti creano una serie di preoccupazioni che inducono a ritornare non tanto su tutta la vicenda (la legge che il nostro Parlamento ha provveduto ad emanare, la proposta che nel 1989, come Consiglio regionale, abbiamo presentato in questa istituzione), quanto piuttosto su un emendamento che prevede il passaggio da 50 milioni già assegnati a 300, in assenza di qualunque forma di controllo. Ma avrà presentato da qualche parte lo Statuto, il Regolamento, la carta in base alla quale viene riconosciuto? Non è pensabile che in tanti anni (è dal 1989 che esiste in Regione un provvedimento in tal senso, la L.R. n. 18/89 che stabiliva che la Regione Piemonte decideva di concorrere alle spese dell'Ente prevedendo una serie di misure) non sia mai stata fatta una sorta di verifica, e adesso, d'"embleée", si possa pensare di potenziare un contributo in questo modo. Come mai l'ETLI non si è mai reso disponibile a far verificare il DNA, il fondamento genetico quindi, degli animali che si ritrovano nel suo allevamento? Perché ci troveremmo dinnanzi al fatto che in questa storia il lupo non c'entra niente! Non c'entra niente! Da non confondere, ovviamente, con gli aspetti positivi di tutta la campagna di sensibilizzazione che negli anni è stata portata avanti a difesa e valorizzazione di questa specie: sono due aspetti assolutamente distinti.
E' un problema di leggi di mercato e di controlli che non vengono espletati nei confronti di un contributo che ha veramente del preoccupante, al di là della cifra in sé! E che fa gridare vendetta nei confronti delle leggi e delle proposte di legge che abbiamo ferme in questa Regione a tutela salvaguardia e valorizzazione di specie animali! Sono sette le proposte ferme! Ci sono associazioni che si occupano di randagismo, ci sono associazioni che si occupano di gatti e di una serie di specie che hanno delle necessità e che non ricevono centomila lire!



PRESIDENTE

La invito a concludere, collega.



SUINO Marisa

Concludo, Presidente. E noi andiamo a potenziare, di colpo, senza fare controlli! E' una proposta di buonsenso, la nostra: si faccia il controllo del caso, si faccia una verifica, anche a tutela di tutti quanti noi, e con il prossimo bilancio si provveda ad onorare, laddove è ritenuto necessario ma certi di onorare un Ente che si occupa di animali!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano; ne ha facoltà.



MELLANO Bruno

Semplicemente per dire, a livello totalmente personale, che sono colpito dalle motivazioni addotte dal collega Moriconi e da ultimo dall'intervento della collega Suino. Io davvero inviterei l'Assessore a riflettere o a trovare delle soluzioni, delle modalità, che possano permettere a noi Consiglieri di votare con più tranquillità questo provvedimento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Anch'io sono venuto a conoscenza solo oggi dei fatti citati dal collega Moriconi e dalla collega Suino, fatti che reputo preoccupanti e gravi.
Mi piacerebbe sapere, se non è ancora stato detto, se si è fatto avanti il proponente dell'aumento di contributo a questo Ente, cioè se c'è qualche soggetto identificabile con un Assessore.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e alle finanze

Sono io.



CHIEZZI Giuseppe

E' proprio Burzi. Allora, l'Assessore dovrebbe spiegarci come mai, dopo aver predisposto una legge nella passata legislatura e ancora in quella precedente, ha accolto questa idea di un allevatore che probabilmente abbiamo assecondato con una certa superficialità, perché ha portato qui una mezza dozzina di cani presentati come lupo italiano. Il Consiglio lo ha accolto - è vero, Consigliere Gallarini - con benevolenza, nel senso che nessuno ci ha spiegato alcunché, gironzolavano in cortile questa mezza dozzina di cani...



CHIEZZI Giuseppe

GALLARINI



CHIEZZI Giuseppe

E i cani non hanno abbaiato!



CHIEZZI Giuseppe

Era il lupo italiano. Adesso scopriamo che il lupo italiano geneticamente non esiste, che probabilmente è un'invenzione commerciale uno dei tanti prodotti che evidentemente si voleva brevettare in qualche modo. Scopriamo che il lupo italiano, in realtà, è alla lunga fonte di finanziamento per una società immobiliare, il che francamente il lupo italiano non merita.
A questo punto, dovremmo capire come mai l'Assessore Burzi, oltre ai 50 milioni di rito che questo Consiglio ha sempre dato a questo Ente, vuol portare il contributo a 300 milioni, in presenza di contestazioni così chiare, così preoccupanti, che meriterebbero forse da parte dell'Assessore che ne è venuto a conoscenza, non solo il ripensamento su questa elargizione, ma anche qualche...



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e alle finanze

Le dimissioni?



CHIEZZI Giuseppe

No. Qualche atto a tutela della Regione Piemonte! Perché a questo punto mi sembra che il rischio di finanziare un'immobiliare sia un rischio concreto sulla base degli argomenti sollevati. Quindi, chiedo per cortesia all'Assessore di spiegare quale sia la sua posizione.



PRESIDENTE

Prima di passare alla votazione, ha facoltà di replicare l'Assessore Burzi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e alle finanze

La passione denotata dagli ultimi due interventi - acconsentirà il Consigliere Mellano se non lo accomuno all'appassionata esibizione, in senso politico, della Consigliera Suino e soprattutto a quella, peraltro più motivata, del Consigliere Chiezzi che, come ha detto, essendo stato assente non ha potuto seguire tutto il dibattito precedente...



(Commenti del Consigliere Chiezzi e di alcuni Consiglieri della minoranza)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e alle finanze

Il Consigliere Chiezzi viene disturbato dalla minoranza. Si lamenti Consigliere Chiezzi, dato che viene significativamente disturbato dalla sua minoranza, ma tant'è...



PRESIDENTE

Invito i Consiglieri a prendere posto nei propri banchi.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e alle finanze

Io non sarei contrario a provvedere con sanzioni disciplinari, anche indiscriminate.
Tornando ad argomenti seri, Consigliere Chiezzi, le ricordo che la legge nazionale è stata votata all'unanimità dal Senato della Repubblica italiana, accompagnata da un ordine del giorno - lei pensi! - votato a suo tempo all'unanimità da questo Consiglio regionale.
Con questo, non penso certo che ciò risolva tutti i problemi di conoscenza, ma la parte del dibattito che lei si è perso ha testimoniato l'esigenza indubbia, già manifesta, di approfondire, ma senza fare in modo che queste esigenze di approfondimento sulla disattenzione della Regione Piemonte, che ha fatto questa legge, se non sbaglio, nel 1989, quindi undici anni fa, e non ha mai adeguato i contributi, vengano meno.
Oggi questa realtà, a conoscenza della Giunta, è a rischio di prematura senza essere stata approfondita la conoscenza - dipartita.
Pertanto, quello che la Giunta ritiene di dover suggerire e che è trasversalmente oggetto di condivisione, come credo che i Consiglieri presenti al dibattito abbiano vissuto, è provvedere alla sopravvivenza.
Dico alla sopravvivenza, non alle speculazioni che comunque non competono a questa Giunta, in nessun caso, né per cifre di questa entità né per altre minori e maggiori, perché queste analisi spettano agli organi deputati al controllo. Noi emaniamo leggi e controlliamo che vengano rispettate per la parte di nostra competenza.
In fine di sessione, colgo l'occasione per ribadire al Consigliere Moriconi che non sono affatto un cinofilo e non ho esperienza di genetica ma mi occupo di far sì che le realtà della Regione Piemonte che da leggi regionali applicabili, da applicarsi (il Presidente Chiezzi più volte ha richiamato questa assemblea all'utilità che le leggi vengano applicate)...



CHIEZZI Giuseppe

E più volte non le avete applicate, però!



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e alle finanze

Allora, quello che noi suggeriamo, quello che abbiamo suggerito ed è già stato ripetuto, ma in fine sessione è utile ripeterlo, è che si provveda, non bloccando inutilmente una legge che ha ben altre ambizioni come tutti hanno riconosciuto, a far sì che questa struttura comunque possa, visto che i famosi larghi fondi promessi non sono certo stati necessari a mantenere le speculazioni (basta andare a visitare il centro se qualcuno vorrà), continuare ad operare. Invece è possibile effettuare tutti gli approfondimenti di merito nelle sedi più opportune: suggerisco la III Commissione, competente in materia, prima che la nuova legge finanziaria della Regione Piemonte, che riguarda il 2001, prossima ad arrivare alle sedi competenti, sia approvata - spero vorrete apprezzare che questo è stato definito come contributo, non è un provvedimento che prevede erogazione indiscriminata della legge.
Credo che si tratti di approfondire il tema in III Commissione (se qualcuno lo vorrà proporre). Mi pare che in un autorevole intervento del sen. Tapparo si sia detto che c'è una legge regionale: le leggi regionali sono fatte per regolamentare la materia. La legge regionale c'è: è emendabile, è modificabile, è ampliabile e sopprimibile, come il Consiglio regionale vorrà. Nel frattempo, questa Giunta non vuol prendersi la responsabilità di far morire un'iniziativa che da moltissime parti è ritenuta meritevole. Io non sono né magistrato né cinofilo, ma dico che i temi sono almeno meritevoli di approfondimento, senza che questa iniziativa, per semplice disattenzione, muoia. Noi, per ora, provvediamo alla sopravvivenza dell'iniziativa, seguendo una legge, seguendo il parere del Consiglio regionale e del Senato della Repubblica. Credo che accetterei degli impegni, se in quel senso mi venissero suggeriti, una volta liberata la legge, a far sì che la sede della Commissione competente approfondisca valuti e definisca quale debba essere l'atteggiamento del Consiglio regionale, quindi della Giunta, nei prossimi anni, a partire dal 2001.
Quindi, concludendo: il procedimento che suggeriamo è quello legittimamente prescritto; da questo punto di vista, non si vede il motivo visto che si vuole approfondire, di non procedere all'approvazione della legge stessa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi per dichiarazione di voto ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Quello che non si capisce, Assessore, è come mai sia lei ad occuparsi di questa materia. Questo, francamente, non è comprensibile: perch l'Assessore al bilancio si deve occupare del lupo italiano? Non c'è delega specifica - l'Assessore al bilancio si occupa del bilancio - per cui questa materia non doveva essere in capo a qualcun altro? Dovrebbe essere l'Assessore D'Ambrosio o l'Assessore al turismo o l'Assessore alla cultura o l'Assessore Cotto, ma l'ultimo a cui pensare è l'Assessore Burzi che dall'alto del suo Assessorato, dà soldi a tutti gli Assessori secondo le proprie politiche. Mi stupisce che l'Assessore Burzi abbia promosso una politica per la tutela del lupo italiano: questo non lo capisco. Se non è così, l'Assessore Burzi ci dica chi gli ha suggerito questo, in modo che possiamo parlare direttamente con l'Assessore competente. Sarà l'Assessore D'Ambrosio, perché i problemi veterinari sono di sua competenza. Assessore D'Ambrosio, ci vuole illuminare sul problema del lupo italiano? Cosa ne pensa lei, dal punto di vista del suo Assessorato? Ovviamente, voterò a favore dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Intervengo per dichiarazione di voto. Invito nuovamente alla ragionevolezza. Trovo incredibile dover discutere di questo argomento nell'ambito di un provvedimento che prevede dei fondi per l'alluvione, che tutti vogliamo deliberare e licenziare al più presto.
Non ha senso dover discutere di questo argomento, però non si può non rispondere all'Assessore, tranquillizzandolo. I cani presenti nel canile di Cumiana sono circa 80; con 50 milioni all'anno che gli stiamo dando i cani sopravvivono benissimo, se solo si ha voglia di prendersene cura. Quindi, è una scelta che va contro ogni logica.
Tra l'altro, la situazione è tale per cui in questo canile non si riesce neanche ad entrare. Se l'Assessore volesse far visita al canile vedrebbe che, a differenza di tutti gli altri canili gestiti dal volontariato, per cui si arriva, si suona alla porta e si entra, lì bisogna telefonare a Torino e far venire il titolare dell'ETLI che venga ad aprire.
E tutti tollerano questa situazione, anche i servizi veterinari. E' una situazione un po' strana.
Inoltre, ho recepito le osservazioni svolte sul fatto che dobbiamo guardare la nostra situazione, ma noi non siamo dei palombari che vivono nello scafandro, senza vedere cosa succede attorno.
Ripeto: negli ultimi due anni sono stati erogati all'ETLI finanziamenti per 360 milioni (anche se non da noi); tuttavia, a parte la preoccupazione che i cani possano morire di fame, con i 360 milioni non è stato messo un mattone, né un albero o un metro di ghiaia nell'allevamento.
Quindi, vi chiedo: non vi viene la curiosità di sapere come questi soldi si sono volatilizzati? Io, fuori da questa sede, farò la mia parte; so che 350 milioni nel bilancio della Regione (25 mila miliardi) non sono una somma esorbitante ma ritorniamo al discorso di poc'anzi. Chi va a dire a quei volontari che lavorano gratis, che passano le notti gratis, che il sabato e la domenica raccolgono i soldi per sterilizzare cani e gatti, che noi della Regione non li paghiamo? Dobbiamo dirlo ai volontari. Io, a chi mi chiederà cosa abbiamo fatto in Regione, dirò che, mentre loro al sabato sono a fare il banchetto per raccogliere soldi, noi i finanziamenti li diamo ad una persona che non va neanche a vedere i suoi cani. Non potrò non dire queste cose! Dirò che noi come Regione, non diamo una lira per sterilizzare tutti i gatti che ci sono in giro, mentre i volontari mettono i soldi di tasca loro. A coloro che trascorrono le domeniche a contattare la gente, a sorridere alla gente che li tratta male, ad essere gentili con tutti, dirò che non diamo loro niente, perché i soldi che abbiamo li diamo ad un signore che è venuto qui a far vedere degli animali, che non si sa bene cosa siano (se avete voglia andate a leggere i documenti scientifici).
Noi non possiamo credere alla prima persona che viene qui e presenta degli animali, dicendo lui che cosa sono, senza accettare che gli altri controllino scientificamente! Ma se è una cosa scientifica, si pu controllare scientificamente! L'emendamento è abrogativo perché potrebbe dare luogo ad una riflessione. Non è a me che dovete dare una risposta: io sono da solo.
Pensate alle persone che sono fuori, pensate al mondo del volontariato! Voi, in questo momento, date uno schiaffo al mondo del volontariato. Non stiamo dando un bell'esempio, perché nel momento in cui devolviamo dei soldi in un certo modo, li neghiamo ad altre persone. So che c'erano dei momenti in cui la situazione poteva essere diversa e l'argomento poteva non essere stato visto nella sua complessità, però oggi ci sono dei fatti concreti. Non si tratta della mania di un veterinario di provincia, che è contro il lupo italiano: assolutamente no! Io sono a favore di tutti gli animali, cerco di difendere e tutelare tutti gli animali, l'ambiente e la qualità della vita delle persone. Cerco di muovermi in un'ottica di giustizia.
L'ottica di giustizia, secondo me, non è privilegiare un intervento puntuale di questo tipo, trascurando tutti coloro che "mettono l'anima" per salvare tutti i cani e i gatti che non hanno un padrone. In questa battaglia sono da solo, non posso cambiare le sorti del mondo e nemmeno di questo Consiglio.
Bisogna avere il coraggio di valutare l'importanza di questo voto quindi chiedo a tutti di votare a favore dell'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Saitta.



SAITTA Antonino

Confesso che avevo un giudizio complessivamente favorevole sulla proposta della Giunta, ma le questioni che i colleghi hanno sollevato soprattutto quelle dei Consiglieri Moriconi e Suino - sono di una certa importanza. I colleghi hanno indicato problemi che hanno una rilevanza non soltanto di carattere politico. Nel momento in cui alcuni colleghi fanno rilievi sull'utilizzo del denaro pubblico passato e futuro, un amministratore pubblico non può assolutamente ignorare questi fatti. Se non è così, l'Assessore al bilancio ci deve dire che le questioni sollevate dai Consiglieri Moriconi e Suino non sono vere. L'amministratore pubblico deve essere in grado di dare delle risposte nel momento in cui vengono sollevate delle problematiche. Deve essere in grado di dire: "No, non è così, non è vero, il Consigliere Moriconi ha sbagliato, la Consigliera Suino ha detto delle cose prive di senso, i soldi vengono spesi bene, gli animali sono trattati bene, le cose che avete detto sono falsità. Riteniamo sia utile passare da 50 a 350 milioni, c'è un progetto che permette di ottenere questi risultati, ecc.".
Se la posizione della Giunta fosse questa, la capirei perfettamente e vorrei valutarla. Mi pare di capire, però, che la posizione della Giunta non sia questa; c'è la volontà di stanziare 350 milioni senza sapere quali sono le questioni sollevate e senza dare delle risposte.
Invito tutto il Consiglio, in modo particolare la Giunta, prima di andare avanti su questo emendamento, di valutare bene; se le questioni sollevate sono vere, sono gravi anche dal punto di vista amministrativo.
Diamo soldi, secondo il parere dei colleghi, a qualcuno che non li ha spesi bene e non intende spenderli bene.
Credo sia importante l'osservazione sollevata dal Consigliere Chiezzi che invita l'Assessore D'Ambrosio a dirci qualcosa, è l'Assessore alla sanità che ha la competenza in merito e dovrebbe dirci se intende privilegiare questa partita e passare da 50 a 350 milioni e quali obiettivi si pone la Regione. Ripeto, si tratta di un problema che riguarda l'Assessore alla sanità.
C'è una terza questione sollevata dal Consigliere Moriconi, il quale ha detto: "Diamo 350 milioni a qualcuno che, secondo i colleghi, non ha speso bene i soldi fino ad oggi e non diamo delle risposte ai volontari che gestiscono i canili". Conosco anch'io questo mondo, è un mondo di persone che paga di tasca propria la gestione dei canili e c'è un problema anche di equità in modo che tutti quanti siano attrezzati per dare delle risposte.
Cosa fanno i volontari? Conosco questo mondo (mia figlia fa volontariato) e so che si portano tutto da casa. Sono questioni non banali non c'è un pregiudizio. Vorrei che il Consiglio regionale, in modo particolare la Giunta, desse delle risposte puntuali anche per convincermi su un voto.
Da come sono andate le cose fino ad ora, mi convinco che la posizione della Giunta non è chiara, nel senso che non è giustificata la sua scelta a meno che non si voglia fare un regalo, ma a quel punto lo faccia senza il mio voto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Vorrei fare alcune sottolineature perché i toni mi sembrano assai appassionati.
Stiamo parlando di un argomento che, sul finire della IV legislatura con un lavoro legislativo che può avere molti limiti, ma comunque approfondito e poi votato, aveva riconosciuto, a fronte anche di un altro riconoscimento pubblico, un disciplinare che estraniava questo tipo di intervento da quello che è tradizionalmente fatto in materia canina (una forma di intervento in un campo dove c'è la commercializzazione dei cani di diverse razze) il ruolo del cane lupo italiano.
Ripeto, è stato avviato già, nella passata legislatura parlamentare, un iter legislativo abbastanza approfondito, che è stato votato ora in uno dei due rami del Parlamento, anche con il conforto unanime di tutte le forze politiche. Sono stati fatti approfondimenti per quanto riguarda lo statuto dell'ETLI, ci sono state richieste di modifiche.
Bisogna tenere conto che in queste strutture organizzative ci sono delle spese di mantenimento, ovvero gli animali devono essere alimentati hanno bisogno di cure mediche, solo una parte degli interventi sono effettuati da veterinari volontari, dunque alcuni interventi necessitano di spese strutturali. I finanziamenti erogati dal Ministero delle Risorse Agricole sono a fronte di progetti e non sono stati distribuiti in modo indiscriminato. Tra l'altro, questo Ente non ha risorse proprie perché non vive commercializzando l'animale.
Di fronte a questi fatti, dove non credo ci siano grandi speculazioni al di là che si possono fare degli approfondimenti, invito i colleghi contrari a questo provvedimento ad aprire una procedura legislativa di modifica o di "abbattimento" della legge esistente, portando il tutto allo scoperto. Se portiamo allo scoperto il tutto, possono saltare fuori cose anche spiacevoli, conflitti personali, storie che dovremmo tenere fuori.
Qui non c'è un gruppo che tenta di forzare una proposta di finanziamento.
Per ultimo, volevo sottolineare che questo Ente, l'ETLI, ha un Comitato scientifico presieduto dal prof. Bosticco dell'Università di Torino rappresentante del CNR, specialista nello studio del DNA. Questo Comitato scientifico, quindi, certifica e garantisce con persone impegnate pubblicamente e che si espongono. Non sono uno specialista in materia quindi posso aver recepito queste considerazioni come indicazioni generali, ma mi pare sufficiente.
C'è una legge regionale che prevede un finanziamento, la Giunta fa una proposta aggiuntiva di mantenimento di questa struttura che non è finalizzato ad un progetto (costruire baracche nuove, oppure fare un ricovero), ma è legato alla sopravvivenza, in attesa di una progettualità che può arrivare, forse in modo più ampio, con una legge nazionale che mi auguro venga approvata entro fine legislatura essendo, come già detto, in discussione presso la Commissione Agricoltura della Camera.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, pongo in votazione l'emendamento soppressivo dell'art. 11, presentato dal Consigliere Moriconi.
Chi è favorevole è pregato di alzare la mano.
E' respinto con 4 voti favorevoli, 29 contrari e 3 astensioni (non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere).
Si proceda alla votazione dell'art. 11, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 25 votanti 21 voti favorevoli 21 non hanno partecipato alla votazione 4 Consiglieri Chiede la parola l'Assessore Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e alle finanze

Presidente, siccome è evidente che alcune argomentazioni sostenute dal Consigliere Moriconi nel corso della discussione suscitano apprensione perché c'è una trasversalità non di natura politica, ma di "conoscenza" assunto che il provvedimento è stato preso, c'è l'impegno dell'Assessore in quest'aula, a non erogare l'intera cifra se non per la misura che nascerà dal bisogno. Secondo una stima approssimativa (mi impegno a riferirne in III Commissione o nelle sedi competenti) dovrebbe trattarsi comunque, di 200 dei 350 milioni originari.
Faccio mia una parte delle promozioni di conoscenza, invito i membri della Commissione competente, che immagino la III o la IV, comunque le Commissioni competenti, a voler, con l'impegno della Giunta regionale aumentare il livello di conoscenza, perché credo che tutti i Consiglieri al di là delle posizioni politiche, dovrebbero prendere atto che il Consiglio regionale di questa Regione si è espresso all'unanimità...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e alle finanze

Il Consigliere Chiezzi c'era già, perché - ahimé! - alcune componenti si mantengono durevoli come radici dell'edera e ne mantengono la memoria...



(Intervento fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



BURZI Angelo, Assessore al bilancio e alle finanze

Di questo, Consigliere Chiezzi, si discuterà in un altro dibattito sulla democrazia! Come dicevo, mi impegno ad "autolimitare" l'erogazione dei contributi onde consentire che non ci siano polemiche prima che la conoscenza sia completa.



PRESIDENTE

Ho dubbi sull'esito della votazione, per cui la dispongo nuovamente.
Si proceda alla votazione dell'art. 1, per alzata di mano, ai sensi dell'art. 44, comma secondo, dello Statuto.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 28 votanti 27 voti favorevoli 26 astensioni 1 non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Dichiaro non valida la votazione per mancanza del numero legale essendo presenti in aula 28 Consiglieri, anziché 30 (sono in congedo 4 Consiglieri).
Chiedo all'assemblea di riprendere do-mani i lavori dalla votazione di questo articolo, per riuscire ad approvare il provvedimento - stante l'urgenza - domani stesso.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 20,01)



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