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Dettaglio seduta n.305 del 13/02/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(Alle ore 10.17 il Presidente Toselli comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.50)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(La seduta ha inizio alle ore 11.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Albano, Botta, Brigandì, Casoni Cattaneo, Costa Enrico, Cotto, Ghigo, Marengo, Pedrale e Racchelli.


Argomento: Consulte, commissioni, comitati ed altri organi collegiali - Organizzazione regionale: argomenti non sopra specificati

b) Insediamento Commissioni permanenti e Commissione Speciale per le Olimpiadi


PRESIDENTE

Comunico che sono state insediate le otto Commissioni e la Commissione Speciale per le Olimpiadi in data 11 febbraio 2003.
I Commissione: Presidente Consigliere Pierluigi Gallarini (il Vicepresidente è da nominare) II Commissione: Presidente Consigliere Costa Enrico, Vicepresidente Consigliere Dutto Claudio.
III Commissione: Presidente Consigliera Albano Nicoletta; Vicepresidente Consigliere Botta Emilio.
IV Commissione: Presidente Consigliere Pedrale Luca; Vicepresidente Consigliere Rossi Giacomo.
V Commissione: Presidente Consigliere Cantore Daniele; Vicepresidente Consigliera D'Onofrio Patrizia.
VI Commissione: Presidente Consigliere Cattaneo Valerio; Vicepresidente Consigliere Bussola Cristiano.
VII Commissione: Presidente Consigliere Valvo Cesare; Vicepresidente Consigliere Godio Luca.
VIII Commissione: Presidente Consigliere Manolino Giuliano; Vicepresidente Consigliere Caramella Luca.
Commissione Speciale per i Giochi Olimpici 2006 "Sport Invernali": Presidente Consigliere Marengo Pierluigi; Vicepresidente Consigliere Placido Roberto.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

c) Assegnazione temporanea delle funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale all'Assessore Ugo Cavallera


PRESIDENTE

Con decreto n. 16 del 13/02/2003, il Presidente della Giunta regionale Ghigo, ha attribuito temporaneamente le funzioni di Vicepresidente della Giunta regionale, con delega a sostituirlo nella giornata del 13 febbraio 2003, all'Assessore Ugo Cavallera.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Tapparo.



TAPPARO Giancarlo

Presidente, volevo per l'ennesima volta portare alla sua attenzione la necessità di trovare un certo spazio per dedicarci alla funzione ispettiva anche in una situazione di emergenza come questa che stiamo vivendo nell'approvazione del provvedimento finanziario.
Se la programmazione dei nostri lavori necessitasse di un'intensa serie di sedute nella prossima settimana, credo che uno spazio andrebbe trovato nello spirito di non considerare l'attività ispettiva residuale del Consiglio, perché se viene così castrata comporterebbe la sua emarginazione.
Ci sono delle situazioni rilevanti che necessitano di emergere in quest'Aula: crisi aziendali, problema del Palazzo della RAI di Torino e altre situazioni di grande interesse.
Presidente, la pregherei, nel limite del possibile, di farsi interprete di questa esigenza, perché credo che sia sentita anche dai Consiglieri di maggioranza.
Chiedo di non stemperare ancora ulteriormente la nostra funzione ispettiva.



PRESIDENTE

Nelle riunioni della settimana prossima lasceremo uno spazio per il sindacato ispettivo.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 465 "Legge finanziaria per l'anno 2003"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il proseguimento del disegno di legge n 465, di cui al punto 2) all'o.d.g.
ART. 3 bis 3.7bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Papandrea, Contu e Chiezzi: "In relazione a quanto previsto all'art. 10, comma 9 della L.R. 7/2001 l'UPB n. 11021 (Programmazione Valorizzazione Agricoltura tutela valorizzazione prodotti agricoli. Titolo - I - spese correnti) della spesa è aumentato di Euro 800.000,00. La UPB n. 09011 (Fondo di riserva) è diminuita di pari importo. Tali risorse sono destinate a programmi di ricerca, sperimentazione, informazione e promozione di prodotti di agricoltura biologica di qualità".
La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Questo emendamento sostanzialmente l'abbiamo già illustrato ieri durante l'intervento a favore di un altro emendamento, cioè il rapporto che c'è tra il sostegno a questo tipo di attività agricola e il fatto che sostengono un tipo di prodotto di qualità, ma anche che tipo di rapporto esiste con una certa ipotesi di sviluppo della società stessa. Credo che non ci sia altro da aggiungere.
Devo dire che è strano che da parte della Giunta continui ad esserci una certa insensibilità rispetto a questioni di questo genere, perch normalmente vedono il Piemonte nelle sue attività rappresentative e iniziative fieristiche vantare una certa attenzione rispetto a questo tema.
Quello che voglio dire è che il Piemonte oltre a manifestare questa sua attenzione con depliant pubblicitari deve farlo anche in sede di bilancio scegliendo una politica chiara a sostegno dell'agricoltura biologica.



PRESIDENTE

La Giunta esprime parere contrario.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.7bis).
Constatata la mancanza del numero legale, dichiaro non valida la votazione.
Sospendo la seduta ai sensi del comma 4, dell'art. 52 del Regolamento.



(La seduta sospesa alle ore 11.08 riprende alle ore 11.40)



PRESIDENTE

Indìco nuovamente la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.7bis).
Il Consiglio non approva.



PRESIDENTE

3.8bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Placido Ronzani, Riggio, Muliere e Riba.
"In ottemperanza da quanto stabilito dall'art. 10, comma 9, della L.R.
7/2001, l'UPB 12022 (Sviluppo dell'agricoltura, sviluppo delle produzioni vegetali. Titolo - II - Spese d'investimento) della spesa è aumentata di Euro 10.000.000,00 per l'anno 2002 e per ciascuno degli esercizi 2003 e 2004. La UPB n. 09012 (Fondo di riserva) è diminuita per pari importo. Tali risorse sono destinate alla realizzazione di impianti antibrina e antigrandine".
La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



RIBA Lido

Oggi l'Assessore è presente, ma la sua assenza, ieri, non ci ha consentito di avere un apporto di convergenza o una valutazione che deve essere svolta anche dall'Assessore stesso.
L'esigenza di disporre a favore delle coltivazioni arboree di pregio di frutta, di un sistema di adattamento e di utilizzazione delle nuove tecnologie è un elemento imprescindibile.
La produzione frutticola, che nel 1950-1960 rappresentava l'esordio del Piemonte, del Veneto e dell'Emilia Romagna sulle produzioni moderne, dopo 30 anni ha rappresentato una scuola diffusamente imitata.
A seconda delle situazioni climatiche, la produzione frutticola si è estesa; per quanto riguarda le mele, ad esempio, con una serie di piante geneticamente modificate (la frutta non è geneticamente modificata, ma la pianta viene ricavata da porta-innesti, che rappresentano piante più adattabili rispetto a quelle storiche). Oggi, pertanto, gli impianti di mele si estendono verso il nord dell'Europa (la Polonia, la Lettonia l'Estonia) e non hanno più limitazioni di tipo climatico, se non nelle zone dove manca il tempo per il ciclo vegetativo. Dove il ciclo vegetativo raggiunge i sei mesi, le varietà di mele sono tutte adattate.
Contemporaneamente, i Paesi dell'area mediterranea hanno utilizzato gli impianti sensibili alle temperature fredde per le pesche, gli agrumi, ma soprattutto (per quanto ci riguarda) le pesche e le nettarine, per cui oggi esiste una globalizzazione della produzione che salva soltanto quelle produzioni che hanno una situazione senza rischi climatici.
Infatti, le varietà di pesche e di nettarine sono coltivate in zone che non presentano rischi climatici relativi al freddo, mentre le mele sono coltivate nelle zone del nord. Noi siamo situati nella zona centrale abbiamo il clima adatto, ma anche il gelo e la brina e, soprattutto, siamo soggetti alla grandine, che caratterizza la Pianura Padana e quella propaggine della Pianura Padana riguardante le aree del vercellese dell'alessandrino e della provincia di Cuneo.
Pertanto, oggi, senza gli impianti anti-brina e anti-grandine, non saremmo in grado di produrre.
Annualmente spendiamo il 30% del valore, da 70 a 90 miliardi, per pagare i premi di assicurazione, per ottenere, nel migliore dei casi, un indennizzo, ma non recuperiamo certamente il prodotto e questo equivale dal punto di vista economico, alla perdita del mercato, della clientela e della presenza commerciale.
L'anno scorso abbiamo proposto degli importi più ridotti, che sono stati utilizzati non sulla legge organica, che è ancora da produrre, ma per interventi in quel settore. Pur con le limitazioni dell'anno scorso, le domande pervenute sono state tre volte superiori rispetto alla somma dei 5 miliardi che avevamo a disposizione. Per questo motivo, occorre prevedere sul bilancio in corso e sul bilancio pluriennale, una cifra che serva, non dico a risolvere completamente il problema, ma almeno a intervenire sulle zone più esposte e sulle aree a maggiore rischio.
Si tratta, dunque, di un emendamento destinato a fronteggiare una situazione di emergenza produttiva.
Posso immaginare la risposta: "Faremo la legge e prevederemo il finanziamento sulla legge", ma se non disponiamo di una riserva, di un accantonamento, di una prenotazione, avremo la legge, ma ci troveremo con una disponibilità finanziaria che potrà solo far irritare i produttori perché le domande saranno presentate , ci sarà il diritto ad essere risarciti, ma non ci sarà la possibilità materiale per farlo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, ma mi rivolgo soprattutto all'Assessore Picchetto attraverso la proposta di questo emendamento ho provato a verificare se vi è coerenza fra lo stesso e il Piano di sviluppo rurale per il 2000-2006 in Piemonte, così come definito dall'Amministrazione. Non sapendo dove andare a cercare, ho navigato sul sito Internet, dove ho trovato una bella immagine da Via col vento, che evoca paesaggi agricoli incredibili!. Ci che importa, comunque, è quello che abbiamo scritto ed è evidente che il portato di questo emendamento coglie un problema.
Non torno sulle argomentazioni già svolte dal presentatore dell'emendamento, ma, andando a vedere i vari capitoli e i vari impegni assunti dall'Amministrazione nel Piano di sviluppo rurale 2000-2006, non può sfuggire che il miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli è un elemento importante, ma che arriva a valle del processo produttivo. Prima vi è il problema dello sviluppo e del miglioramento delle infrastrutture e, soprattutto , vi è il problema di assumere quegli interventi preventivi che possano fare da volano alla commercializzazione successiva del prodotto.
L'Assessore sa benissimo che i prodotti agricoli danneggiati da eventi come quelli della brina, del gelo o della grandine sono prodotti a perdere o che attivano una rete commerciale minore, sicuramente non remunerativa per i costi sostenuti dagli agricoltori nella produzione dei prodotti stessi.
Se a questo si aggiunge la forte concorrenza in varie aree geografiche del nord Europa, per le ragioni indicate, credo che un'Amministrazione attenta e sostenibile debba sicuramente guardare ai mille problemi che la legge finanziaria deve affrontare, ma deve operare scelte coraggiose, che definiscano al meglio le priorità di intervento di spesa. Il dato ricordato qui è sicuramente importante e mi sembra di comprendere che il 30% degli agricoltori che hanno presentato domanda non hanno visto onorata e corrisposta una attenzione a causa dell'indisponibilità delle risorse.
L'emendamento proposto è certamente da noi sostenuto perché non dimentichiamo che oggi è in discussione lo sviluppo per la Regione Piemonte. Oggi è in discussione, è bene lo sa l'Assessore anche attraverso i suoi contributi al dibattito in quest'Aula, che alcuni settori traino del secondario, della trasformazione di prodotto e del settore dell'auto, sono fortemente in crisi.
La nostra risposta non si può certamente limitare ad evocare una svolta di tipo terziario dell'economia di questa Regione. L'agricoltura, i prodotti di qualità, la necessità di potenziare la rete commerciale e soprattutto, la necessità di fornire strumenti agli agricoltori, affinch possano immettere sul mercato prodotti di qualità, sono argomenti che devono stare a cuore a questa Amministrazione.
In questo senso, riteniamo che, coerentemente con il Piano di sviluppo si deve essere altrettanto coerenti e convincere l'Assessore che deve allargare i cordoni della borsa.
Lei ne potrebbe essere beneficiario indiretto rispetto al ruolo che l'esecutivo ha in relazione all'attuazione delle scelte operate in materia di legge finanziaria. Noi riteniamo che questo emendamento sia da votare.
Ci rivolgiamo alla maggioranza perché questo è uno di quegli emendamenti che non lascia scampo sul voto. Rispetto alle motivazioni addotte, dicano se c'è questo rinnovato impegno, anche della maggioranza, su un settore così importante come quello dell'agricoltura nella nostra Regione.
Questa è una opportunità, è proposta dalla minoranza, ma un voto della maggioranza sarebbe un segnale forte, non tanto di riconoscimento all'attenzione posta, in questo caso dal Gruppo dei DS, ad una tematica così importante, ma di riconoscimento ad un settore come quello dell'agricoltura alla quale tutti guardiamo con molta attenzione. Quindi Assessore, mi auguro che il suo parere su questo emendamento sia favorevole. Non glielo chiediamo perché a proporlo è una forza dell'opposizione, ma perché glielo chiedono migliaia e migliaia di agricoltori di questa Regione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera, che esprime il parere della Giunta.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Vorrei svolgere una piccolissima riflessione nei termini che sono consigliabili.
Prima di tutto, se mi è consentito, vorrei precisare che nel maxiemendamento presentato dalla Giunta, per quanto riguarda la promozione abbiamo un milione di euro in più. Si deve leggere, perché, a volte, avendo tanti emendamenti sfugge un'analisi integrata.
Sotto questo profilo, certamente, si può cogliere, ragionando sul consuntivo del 2002, che per l'impegno di tutti, anche della Giunta, l'anno scorso qualche risultato è stato raggiunto. Molte volte si dice che si vuole realizzare un intervento, poi, alla fine, si incontrano delle difficoltà nella realizzazione perché il cavallo non beve e il meccanismo non funziona. In questo caso, invece, il meccanismo ha funzionato.
Oggi, credo che si debba dare una risposta di questo tipo: prima di tutto si veda l'UPB 12022, lì ci sono 4 milioni di euro. E' una cifra che a mio avviso, consente di chiudere le code, che sono state prima richiamate, dell'intervento avviato per la difesa con reti antigrandine di tipo consortile, come attuazione da parte dei consorzi antigrandine. Poi, è stato presentato un disegno di legge che prevede sia gli interventi a livello individuale sia anche la realizzazione degli impianti antibrina.
L'ho già detto e lo ribadisco in questa sede, ritengo che questo disegno di legge debba andare in porto al più presto e che lo stesso possa essere dotato di risorse sufficienti nell'anno 2003 anche per risolvere quel problema. Dove si attingeranno le risorse? In primo luogo, si attingerà dal fondo delle nuove leggi. In secondo luogo, ricordo che in questa Finanziaria viene ribadita la possibilità di spostamento di fondi anche tra diversi UPB, ferma restando l'identità della materia.
Quando si parla di bilancio dell'agricoltura dobbiamo ragionare in termini di previsione non solo dei fondi che sono iscritti e già certi come fondi regionali, ma anche di tutti quei fondi che poi nel corso dell'anno arrivano in Regione sulla base di trasferimenti statali che, non essendo ancora andata regime tutta la partita della normativa Bassanini, hanno ancora mille rivoli e che, alla fine, fanno massa per poter raggiungere le finalità.
In conclusione, oggi, con lo stanziamento al capitolo 13022 facciamo fronte a quanto già avviato e chiudiamo le partite aperte. Possiamo aprire un nuovo capitolo a valle e in concomitanza dell'approvazione del disegno di legge sul quale abbiamo presentato degli emendamenti, che permetteranno a questo disegno di legge non solo la difesa attiva, ma anche il riordino della difesa passiva dalle avversità, su cui si sta lavorando anche a livello nazionale. Questo provvedimento sarà dotato, in termini annuali e pluriennali, di risorse a mio avviso sufficienti effettuando un prelevamento dal fondo delle leggi oppure facendo ricorso alla nuova normativa di gestione finanziaria. Naturalmente, con i combinati disposti di tutte le norme finanziarie si può anche attingere da altri settori che magari, momentaneamente, non hanno quella impellenza di erogazione finanziaria.
In epoca di risorse limitate, a mio avviso, si devono coniugare le priorità, quel gesto di coraggio a cui faceva riferimento il collega Contu che è alla base dell'emendamento, con la messa a disposizione di fondi per quei settori che poi effettivamente nell'anno li spendono, altrimenti rischiamo di creare tante belle idee e tanti bei capitoli con tanti residui passivi.
In questo settore questo non è avvenuto, pur in presenza delle leggi vecchie e in mancanza della nuova legge che consente l'intervento a livello individuale e l'impianto antibrina, però, si è provveduto già ad uno stanziamento e sono in corso le erogazioni.
Credo di poter ribadire che questo è un intervento prioritario per l'Amministrazione ed è largamente condiviso dal Consiglio. Si tratta di una buona novità per quanto riguarda l'iter veloce di quel disegno di legge che è giacente in Commissione a che, a mio avviso, deve procedere velocemente.
Relativamente alle risorse, ho tratteggiato delle ipotesi che non sono vaghe, ma concrete e quindi credo che anche nel 2003, a consuntivo, avremmo la possibilità di valutare positivamente l'operato svolto nel corso dell'anno, la chiusura dei programmi del 2002, sia per i nuovi programmi che verranno attivati, sulla base della nuova legge, sia per l'antibrina sia per la difesa individuale.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.8bis), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
3.9bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Papandrea, Contu, Chiezzi: "In relazione a quanto previsto all'art. 10, comma 9 della legge regionale n. 7/2001, l'UPB n. 12041 (sviluppo dell'agricoltura servizi di sviluppo agricolo Titolo - 1 - spese correnti) della spesa è aumentata di euro 100.000,00.
La UPB n. 09011 (fondo di riserva) è diminuita di pari importo.
Tali risorse sono destinate agli oneri per programmi di ricerca sperimentazione, informazione e promozione in materia di agricoltura biologica" La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Questa mattina, in occasione di un emendamento inerente la stessa materia, è mancato il numero legale. Poiché siamo depositari di un carico didattico (soprattutto lei, ora Presidente di turno) quando scolaresche vengono ricevute in quest'aula, il Presidente del Consiglio dovrebbe spiegare ai ragazzi cosa succede in aula. I ragazzi sono andati via confusi da ciò che era appena successo. Sarebbe stato...



PRESIDENTE

E' riuscito a leggere nei loro pensieri, Consigliere Contu? Non credevo che avesse queste facoltà.



CONTU Mario

L'hanno detto, hanno detto...



CONTU Mario

VALVO Cesare (fuori microfono)



CONTU Mario

Presidente, non è pertinente!



CONTU Mario

...hanno detto "Spiegateci che cosa è successo".



CONTU Mario

VALVO Cesare (fuori microfono)



CONTU Mario

Qual è la pertinenza?



CONTU Mario

La pertinenza è perché quei ragazzi, che sono il nostro futuro, sono destinatari dell'attenzione che la Regione dovrebbe porre su questioni importanti come lo sviluppo, sia dal punto di vista ambientale sia dal punto di vista sociale. E' necessario, quindi, che la Regione moltiplichi gli sforzi per far sì che l'agricoltura piemontese sia in grado di offrire a quei ragazzi e a quei cittadini piemontesi, prodotti di qualità organolettica che preservino e che siano una formidabile opera di prevenzione alle malattie degenerative.
Questo è il problema. L'attinenza è notevole perché oggi dobbiamo guardare all'attualità: stiamo parlando di una legge finanziaria che traccia linee di intervento su settori specifichi, in questo caso l'agricoltura. La coerenza che chiediamo non è un qualcosa di straordinario; non chiediamo di stravolgere, in modo non coerente con il programma di sviluppo dell'agricoltura, le linee di intervento. Gli obiettivi globali del piano sono proprio questi e lei, Assessore, l'ha posto al primo punto. E' uno sviluppo compatibile sia sul piano ambientale sia sul piano sociale. Sul piano sociale, ovviamente, si dovranno attuare interventi a sostegno della piccola, media e grande imprenditoria in campo agricolo; mentre sul campo ambientale si tratta di dare un sostegno alla trasformazione delle modalità di coltivazione della terra.
Questa è la grande scommessa e perché questi prodotti si affermino sul mercato, uscendo da un mercato di nicchia, hanno bisogno di un sostegno.
Mantenendo basso questo tipo di intervento, invece, si alimenta la speculazione sui prodotti. Al produttore e alla rete di commercializzazione poco importa che il prodotto biologico venga diffuso, le è più congeniale che resti un prodotto di nicchia che consenta altre redditività: piccole produzioni, alta domanda, scarsa offerta e il gioco di mercato è fatto.
Occorre invece invertire la tendenza e l'emendamento si muove proprio in questa direzione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

L'emendamento, per quanto riguarda l'agricoltura biologica, deve essere considerato con molta attenzione, perché l'aiuto che si dà ai prodotti biologici potrebbe servire per favorirne la produzione anche a livello di mense pubbliche e scolastiche.
Come ha ben spiegato il Consigliere Contu, se vogliamo aumentare la fruibilità dei prodotti biologici, occorre allargare la base produttiva ricordando che l'obiettivo è quello di arrivare ad una giusta educazione alimentare. Non è pensabile poter produrre, con il biologico, tutte quelle enormi quantità prodotte con sostanze chimiche, molte delle quali finiscono tra l'altro per essere distrutte.
Altro punto importante, oltre a questo argomento che si associa alle sempre più frequenti richieste delle famiglie di avere cibi biologici anche a livello di mense scolastiche, è che la coltivazione biologica non ha solo indubbi vantaggi per i consumatori finali che, ma anche indubbi vantaggi per il terreno e l'ambiente come ben sa l'Assessore Cavallera. Sovente in aula ci siamo trovati a discutere sui problemi legati alla aridificazione dei suoli, alla mancanza d'acqua. Quando parliamo della necessità di incentivare le irrigazioni, dobbiamo sapere che la necessità d'acqua delle coltivazioni viene continuamente incrementata dal fatto che l'agricoltura chimica, spoglia la terra dell'humus. Il 20-30% della superficie agricola della Pianura Padana è a rischio di aridificazione che poi deve essere ricostituito, quando si può, con la torba, o, nel futuro, con materiale di compostaggio di buona produzione.
Quando spogliamo la terra dell'humus aumentiamo la richiesta di acqua da parte del terreno stesso, perché il terreno non è più in grado di trattenere l'umidità, e quindi di trattenere l'acqua che si tratti di pioggia o di irrigazioni. Creiamo una di grave crisi idrica e mettiamo il terreno in condizione di aver bisogno di maggior quantità d'acqua per le coltivazioni.
Una motivazione in più per accogliere questo emendamento è che non si creano solo condizioni migliori per i consumatori, ma anche per la gestione del suolo e delle risorse idriche.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Ho ascoltato con attenzione gli interventi dei Consiglieri su questo emendamento. Noi abbiamo presentato un emendamento aggiuntivo su un altro UPB che verrà discusso successivamente, che tratta sempre delle risorse relative alle produzioni biologiche di pregio. Gli interventi dei Consiglieri, sembrano in linea con l'emendamento che abbiamo presentato successivamente. Non sto a sottolineare quanto sia utile andare in questa direzione perché mi sembra abbastanza evidente. Utile intervenire dal punto di vista economico, fin dalla fase iniziale del documento più importante della Regione che è appunto il bilancio.
Ovviamente non posso essere d'accordo su altre valutazioni fatte dai Consiglieri. Il Consigliere Contu ricordava agli alunni che hanno assistito questa mattina ai lavori d'aula la sua posizione in merito alla questione, vorrei invitare gli stessi allievi ad ascoltare gli interventi del Consigliere Contu, per esempio, sulla parità scolastica o sul buono scuola affinché si rendano conto della posizione fortemente illiberale del Consigliere Contu.
Volevo ribadire, a nome degli altri Consiglieri: apprezziamo lo sforzo e la segnalazione relativa all'emendamento sulle produzioni biologiche e di pregio.



PRESIDENTE

Consigliere Angeleri, lei ha richiamato l'emendamento collocato nel gruppo Economia Montana Foreste. Siccome cambia UPB lo vuole spostare cambiando l'ordine dell'UPB o lo vuole mantenere là dov'é. Lo mantiene dov'é, quindi ha dichiarato voto favorevole.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Cavallera; ne ha facoltà.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Giustamente l'emendamento a cui si riferisce il Consigliere è una UPB della Economia Montana e Forestazione.
Per quanto riguarda l'emendamento presentato dal Consigliere Papandrea ed altri, credo si debba fare una precisazione. Dobbiamo vedere il Piano di Sviluppo Rurale. Il Piano di Sviluppo Rurale prevede che le cosiddette misure agroambientali, pesino, nel Piano, per un terzo. Ragionando in termini di miliardi, per 600 miliardi complessivi. All'interno di queste misure agroambientali, la più rilevante è certamente la misura dell'agricoltura integrata, di una agricoltura che riduce, sempre più, i trattamenti chimici a favore di quelli biologici. E' stata una scelta tutta nostra, della Regione Piemonte. Sotto questo profilo vi è certamente un miglioramento di carattere generale, tant'é che quando si fanno i controlli sui residui chimici nella frutta, per esempio, si rileva che nelle produzioni della nostra regione, soprattutto nelle zone che hanno aderito a questa iniziativa, questi ultimi sono inferiori a qualsiasi altra regione italiana. In questo ambito vi è il percorso dell'agricoltura biologica che deve essere un percorso serio.
Noi siamo in una buona posizione, non dico che siamo i primi, ma certamente non siamo gli ultimi, e siamo in una posizione molto rilevante grazie anche ad una credibilità che deriva dal sistema di controllo, dal sistema della sanità pubblica, dal dipartimento alimenti dell'ARPA, ecc.
La scelta dell'assistenza tecnica è stata una scelta storica della nostra regione che ha contribuito alla crescita di una miriade di produttori la cui produzione è di qualità nel campo del vino, nel campo della frutta, e, più in generale, di tutte le produzioni agricole. Dobbiamo pensare al grosso sforzo che si fa per l'agricoltura integrata, alla serietà e all'adeguatezza delle risorse nel campo dell'agricoltura biologica, considerando non solo i magri stanziamenti (magri sotto un certo punto di vista, sarebbero magri se fossero solo quelli dell'UPB interessata, ma non sono 100 mila euro in più o meno che risolvono il problema), ma i miliardi che sono previsti nella misura agroambientali sezione f, del Piano di Sviluppo Rurale. Non dimentichiamo, è stato citato il discorso della fertilizzazione, che nel corso del 2002 abbiamo mandato avanti un'iniziativa, sfruttando il fatto che il sottoscritto è Assessore all'Ambiente e Assessore all'Agricoltura, per l'impiego del compost direttamente in agricoltura. "Produrre compost" è certamente positivo, ma il problema grosso è di avere la certezza dell'impiego. Noi abbiamo predisposto una misura che ha avuto la sua corrispondenza da parte del sistema, quando parlo di sistema intendo Province, Consorzi di gestione dei rifiuti, agricoltori, associazioni di agricoltori, creando un circuito virtuoso - ritengo sia tra i primi in termini di sperimentazione a livello nazionale - dove si ha davvero un compost di qualità. Naturalmente c'è poi tutto il resto del compost, che può essere usato per riempimenti, ma concordo con il Consigliere Moriconi sul fatto che bisogna andare avanti sotto questo profilo.
In sostanza, credo che le risorse ci sono; secondo me, sono le politiche e le gestioni che devono essere attente, considerato che il Piano di sviluppo rurale riguarda anche le Province.
Valutando complessivamente tutta la questione del bilancio e considerandola anche da un punto di vista relativo, a mio parere gli stanziamenti previsti in bilancio sono sufficienti. Comunque, se lo scopo anche indiretto dell'emendamento era quello di richiamare l'attenzione della Giunta e dell'aula, sotto tale profilo assicuro che questo è un filone prioritario di attenzione da parte mia, nella mia duplice qualità di Assessore all'agricoltura e di Assessore all'ambiente.
Ribadisco il parere contrario all'emendamento.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Prendo atto, Assessore, che la linea dell'esecutivo si sta concretizzando. Siamo in presenza di una convergenza importante - almeno nel merito e forse non sulla quantità - di emendamenti proposti anche da una parte della maggioranza. Lei ha detto no e credo che la cosa bisognerà...



PRESIDENTE

Sono sull'economia montana e foreste, quindi sono spostati sull'UPB 14012.



CONTU Mario

Riguarda UPB diversi, ma nel merito pone un'attenzione alla necessità di migliorare e potenziare l'intervento della Regione su questa materia.
Sulle considerazioni del Consigliere Angeleri, devo dire che in questo periodo ho partecipato ad almeno 20 assemblee nelle scuole autogestite, su invito degli studenti. Ho esteso questi inviti al centrodestra, perch potesse esprimere un proprio rappresentante.



(Commenti in aula)



CONTU Mario

CONTU Mario



CONTU Mario

Allora lo formalizzo, e trovo sempre più difficoltà ad avere degli interlocutori disposti a venire nelle assemblee plenarie degli studenti a spiegare la propria ricetta sulla riforma Moratti.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, cerchi di rimanere sul tema dell'emendamento.



CONTU Mario

E' utile quello che sto dicendo, perché in queste assemblee si discute non solo della riforma Moratti, ma anche dei modelli di sviluppo, in quanto le domande dei giovani riguardano questo problema. Quindi, questo è un tema di estrema attualità e queste realtà sono molto aperte al contributo e al confronto delle idee, e sinora devo dire che dall'altra parte non si sente...



GALASSO Ennio Lucio (fuori microfono)

Non è vero. Dica a chi ha fatto l'invito.



PRESIDENTE

Consigliere Contu, le ripeto di rimanere sul tema dell'emendamento. Mi sembrerebbe antipatico toglierle la parola.



CONTU Mario

E' un emendamento sostenuto da noi. Ci amareggia la posizione espressa dall'Assessore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.9bis).
Il Consiglio non approva.
3.10bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Papandrea, Contu e Chiezzi: Art. 3 bis "In relazione a quanto previsto all'art. 10, comma 9 della L.R. 7/2001, La U.P.B. n. 12041 (Sviluppo dell'agricoltura, servizi di sviluppo agricolo Titolo - I - spese correnti) della spesa è aumentata di Euro 130.000,00. La U.P.B. n. 09011 (Fondi di riserva) è diminuita di pari importo. Tali risorse sono destinate a contributi alle associazioni dei produttori agricoli biologici per l'assistenza interaziendale, la ricerca sperimentazione, le attività dimostrative ed informative".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Molto brevemente, perché questo è un altro aspetto del problema, ma sempre coerente con il Piano di sviluppo rurale. E' evidente che bisogna mettere insieme le sinergie - uso un termine moderno, che l'Assessore ha utilizzato spesso, anche se mi pare un termine del quale si stia abusando un po' troppo, perché io non sono molto sinergico con il Consiglio quando ci sono provvedimenti che rivestono carattere d'impopolarità - almeno dal nostro punto di vista.
Questo è uno di quegli elementi nei quali le sinergie dovrebbero essere cercate qui dentro, dal punto di vista dell'apporto, del voto dei Consiglieri di maggioranza, perché la misura proposta non è altro che una misura che incentiva ed invita gli agricoltori a forme di cooperazione incentiva a mettere insieme risorse, idee e strumenti che possono consentire di ottimizzare tutte le fasi del prodotto, da quella dell'impianto a quella della produzione vera e propria, al raccolto e alla rete di commercializzazione.
Sappiamo tutti che l'anello debole di un sistema commerciale è proprio quello della distribuzione, che interviene pesantemente, e a volte in modo vessatorio, sulla formazione del prezzo. E' chiaro che per rendere competitivo e remunerativo il prodotto occorre ottimizzare; non potendo combattere, è un'arma impari quella della lotta fra i produttori e i distributori, che sono coloro che realizzano il profitto e, a volte, una sorta di rendita parassitaria sul prodotto - tanto per citare in modo coerente la terminologia agricola.
Da questo punto di vista, il nostro emendamento chiede sostegno alle forme di associazione tra produttori, al fine di ottimizzare e rendere più economici i processi di coltivazione dei prodotti, per porsi nei confronti della rete di commercializzazione in un rapporto di forza, in quanto va tutelata in modo primario la fonte produttiva, quella del lavoro, del valore aggiunto, perché lì si possono determinare quei percorsi virtuosi che consentono al prodotto di arrivare sul mercato ad un prezzo accessibile.
Tutto questo va affrontato dalla Regione, non a valle, ovviamente cercando di affrontare anche a monte il problema delle forme associative da parte degli agricoltori.



POZZO GIUSEPPE



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
In linea di massima valgono tutte le considerazioni già formulate in precedenza.
Volevo, tuttavia, aggiungerne ancora una. Qui si tratta di sostenere soprattutto per il settore ortofrutticolo che abbiamo testé trattato, tutte le operazioni di concentrazione dell'offerta, perché sempre più si parla di grande distribuzione, nei confronti della quale il singolo produttore ha difficoltà ad interloquire.
Da tempo la Regione promuove dei provvedimenti che sostengono il consolidamento delle organizzazioni dei produttori e soprattutto il rafforzamento delle cooperative che agiscono in questo settore.
Sotto questo profilo, sono previsti due passaggi: il primo è un bando che abbiamo aperto, in base al quale non si sostiene più la singola cooperativa, ma si dà priorità alla concentrazione (questo creava molti problemi soprattutto nel settore del vino, ma anche in quello della frutta). In secondo luogo, abbiamo anche intrapreso delle iniziative a sostegno della ricerca. A tal proposito, richiamo le discussioni che sono state fatte in quest'Aula proprio in rapporto alle iniziative provenienti dalla Provincia di Cuneo, comparate a quelli che sono i fondi generali della ricerca.
Per cui, sotto questo profilo, confermo - fatte queste precisazioni il parere contrario.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, pongo in votazione l'emendamento.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.10bis).
Il Consiglio non approva.
Passiamo agli emendamenti afferenti il territorio rurale. Si tratta dell'UPB n. 13041.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu sull'ordine dei lavori



CONTU Mario

Presidente, questo vuol dire che, essendo uguale anche nella forma letterale, questo emendamento verrà unito ad un altro? Dunque, ci sarà un unico emendamento a firma dei colleghi Manica, Angeleri, Costa ed altri?



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Contu, noi adesso stiamo valutando l'emendamento n.
3.11bis).



CONTU Mario

No, ma sull'ordine dei lavori volevo chiedere se la procedura che sta utilizzando l'Ufficio di Presidenza prevede che l'emendamento, a firma del collega Angeleri, dal punto di vista formale può essere accorpato a quello presentato dal Gruppo DS, visto che è identico.



PRESIDENTE

nella prerogativa di ogni Consigliere presentare emendamenti.
Qualora fossero uguali, vengono accorpati e se ne voterà uno solo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Angeleri.



ANGELERI Antonello

Questi due emendamenti hanno ovviamente la stessa finalità.
Pertanto, chiederei che venissero accorpati.



PRESIDENTE

Di quale emendamento sta parlando, collega Angeleri?



ANGELERI Antonello

Sto parlando del nostro emendamento aggiuntivo, quello relativo alla copertura...



PRESIDENTE

Difatti è già accorpato, perché sono due emendamenti uguali.



ANGELERI Antonello

quello di cui stiamo discutendo adesso?



PRESIDENTE

Adesso discuteremo dell'emendamento 3.11bis).



ANGELERI Antonello

Chiedo scusa, ma con questi UPB non si comprende più niente.
Vorrei solo capire se questo emendamento è quello relativo alla copertura dei danni causati dalla fauna selvatica (cinghiali).



PRESIDENTE

Quello successivo.



ANGELERI Antonello

Va bene.



PRESIDENTE

3.11bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro Placido, Suino, Ronzani, Riggio, Muliere, Riba: Art. 3 bis "In ottemperanza da quanto stabilito dall'art. 10, comma 9, della l.r.
7/2001, l'UPB n. 13041 (Territorio rurale- Caccia e pesca -Titolo - I Spese correnti) della spesa è aumentata di euro 1.250.000,00 per l'anno 2003. La UPB n. 09011 (Fondo di riserva) è diminuita per pari importo.
Tali risorse sono destinate a favore delle Comunità Montane per il trasferimento della quota dovuta dei proventi della caccia e della pesca".
La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



RIBA Lido

La legge nazionale n. 97 del 1994 stabilisce testualmente - chiamo a testimoniare l'Assessore Vaglio, che conosce la legge meglio di me - che sono risorse dei territori montani i prodotti della caccia, della pesca del sottobosco e di una serie di altri elementi.
Assessore Cavallera, non è una partitella, perché la legge stabilisce che i prodotti della caccia e della pesca (per la verità specifica anche quelli del sottobosco, quindi i mirtilli, funghi, tartufi e altro) rappresentano risorse dei territori montani.
Chiedo scusa, ma chiederei maggiore attenzione da parte di tutti i colleghi, perché non si tratta di una questione banale.
Sono anni che dobbiamo dare corretta applicazione alla legge n. 94 del 1997 sulla montagna. Si tratta di una legge votata da tutti i Gruppi a livello parlamentare, come quella dei piccoli Comuni. Questa normativa prevede che i prodotti della caccia, della pesca e del sottobosco siano risorse dei territori montani.
Naturalmente la legge, in questo caso, è come la Costituzione, cioè detta un principio che dev'essere applicato. Se sono considerati dei valori i prodotti dei territori montani, è chiaro che il provento dev'essere ridistribuito fra i territori montani stessi.
Assessore, dati i rapporti di diritto privato che regolano l'esercizio della caccia e della pesca, nel senso che il cacciatore può prelevare un determinato numero di capi: cinghiali, fagiani, ecc... È chiaro che in un certo senso è un suo diritto.
Se questo punto venisse liquidato semplicemente con una votazione contraria, premetto che lo riproporremo in adeguate sedi, perché un tema così importante non può essere liquidato molto banalmente.
Rispiego il tutto, e chiedo al Presidente qualche minuto in più, perch ho bisogno dell'attenzione degli Assessori ed è compito del Presidente fare in modo che siano a disposizione di chi interviene, altrimenti mi siedo e aspetto che l'Assessore mi stia a sentire. Non è possibile che un problema di questo tipo sia considerato banalmente.



PRESIDENTE

Assessore Cavallera, cortesemente vorrei che fosse disponibile ad ascoltare il Consigliere Riba, anche se non ho dubbi che lei stesse ascoltando.



RIBA Lido

Naturalmente avremo altre sedi per porre la questione, visto l'inutilità di quest'Aula. Dal momento che questa sede non può essere oltrepassata senza che ci sia un pronunciamento, ricomincio il mio intervento.
La legge n. 94/97 afferma che i prodotti della caccia e della pesca sono risorse dei territori montani. La legge sulla caccia sulla quale molti si stanno adoperando in questo periodo prevede esattamente che nell'esercizio della caccia, a fronte del pagamento di una tassa, i cacciatori possono prelevare un certo numero di capi di cinghiali, di porcelli, di conseguenza il prodotto della caccia viene pagato dal cacciatore il quale paga una tassa di concessione per esercitare il diritto alla caccia. L'incasso che lo Stato realizza e che la Regione realizza sulla base di quella concessione di prelievo costituisce esattamente il provento della caccia, naturalmente vale anche per la pesca. Quel tipo di provento deve essere restituito in quanto tale, non nell'ambito di un altro fondo generale, ma deve essere restituito al territorio montano. Noi abbiamo la legislazione certa che dice che la rappresentanza del territorio montano, in quanto montano, e la comunità montana, non c'é dubbio da punto di vista giuridico nell'ordinamento giuridico della Regione Piemonte, per cui giuridicamente siamo in una situazione perfetta e ineccepibile. Il Presidente Toselli, se fosse attento, mi darebbe ragione.



PRESIDENTE

Consigliere Riba, io sono attento e l'Assessore Cavallera non si è distratto, e anche se fosse credo che capiti a tutti un momento di distrazione.
Consigliere Riba, la sua enfasi denota un'attenzione particolare rispetto al problema.



RIBA Lido

Presidente Toselli, è una questione importante. Esigo una certa attenzione verso questo problema. Questa è una mia opinione, lei si comporti come ritiene opportuno.
Ritengo di dover utilizzare tutto ciò che oggi a disposizione, compresa la dovuta attenzione istituzionale sul fatto che stiamo violando una legge che stabilisce dei diritti per la montagna, perché il ricavato della concessione di caccia è esattamente il corrispettivo che i cacciatore pagano per prelevare dai territori montani ciò che la legge stabilisce essere un patrimonio delle montagna il cui prelievo deve determinare un corrispettivo per la montagna. Quindi, non si tratta di dire che nel fondo della montagna c'é tutto, ma si tratta della restituzione di uno specifico elemento che contrattualmente la Regione gestisce per il combinato disposto della legge sulla caccia e della legge sulla montagna è un elemento che spetta al territorio montano.
Se in questa sede l'argomento non potrà avere un ulteriore considerazione, me ne rammarico, ma certamente solleveremo la questione con i territori montani. Non si tratta tanto di restituire il danno dei cinghiali, che è quello che i cacciatori pagano ai comprensori per esercitare, mentre la concessione è quella che dà diritto di avere un determinato numero di cinghiali, galli e porcelli, quindi siccome i danni per i galli e porcelli non si pagano, come è noto, abbiamo una specie che deve essere oggetto di una risposta giuridica in questo caso non soltanto politica.
Grazie e scusate per l'insistenza, ma come sempre succede il territorio montano in funzione del diradamento della popolazione ha anche ridato la sua rappresentanza politica e istituzionale. Un tempo questo argomento avrebbe avuto ben altri, in termini di numero e di capacità, rappresentati.
Accontentatevi di quello che cercato di fare, ma non liquidate la questione come un semplice emendamento dell'opposizione.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola media statale "Manta" di Manta


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola media "Manta" di Manta in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 465 "Legge finanziaria per l'anno 2003" (seguito)


PRESIDENTE

Continuiamo i nostri lavori con l'esame dell'emendamento 3.11bis).
La parola all'Assessore Cavallera per la replica.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Certamente è un emendamento che richiama un problema importante quale quello del collegamento dei territori nei quali si origina la selvaggina con quella che è l'attività venatoria o i proventi dell'attività venatoria.
Come sapete, abbiamo tre questioni che devono essere esaminate, cioè tre fattori da combinare: il regime giudico, in base al quale nel nostro Paese la selvaggina è definita un bene della comunità; la disciplina che riguarda le zone montane, ed è quella a cui riferimento il Vicepresidente Riba e la normativo specifica del settore venatorio.
Noi procediamo con difficoltà nella III Commissione, nel senso che la materia è complessa e, quindi, richiede degli approfondimenti e credo che proprio in sede di questa discussione su alcune modifiche alla legge della caccia penso che le questioni poste dal Vicepresidente Riba potranno essere organicamente affrontate.
Credo che sia una questione difficilmente risolvibile in questa sede con un emendamento, perché, come dicevo, per potere dare risposte alle questioni poste da questo emendamento occorre combinare le tre normative all'interno anche della Legge Quadro nazionale sulla disciplina della caccia e la tutela della fauna.
Ritengo che si possa trovare con altre modalità e in altre sedi, non rimandando alle calende greche l'affrontare questo problema, le questioni poste dal Consigliere Riba. Per quanto riguarda l'emendamento per ragioni legate al tipo di lavoro che stiamo svolgendo in questa sede che è la discussione della finanziaria e del bilancio confermo il parere negativo all'emendamento, ma dichiaro la disponibilità come credo tutti i colleghi che hanno a cuore una ordinata disciplina della tutela faunistica e dell'attività venatoria di affrontarlo nella sede opportuna, che è quella della III Commissione di discussione e delle eventuali norme modificative dell'attuale legge sulla caccia.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.11bis).
Il Consiglio non approva.
3.12bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Placido Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba.
3.13bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Angeleri, Deorsola Tomatis, Scanderebech, Costa Rosanna: Art. 3 bis "In ottemperanza di quanto stabilito dall'art. 10, comma 9, della L.R.
7/2001, l'UPB n. 13041 (Territorio rurale - Caccia e Pesa - Titolo I Spese correnti) della spesa è aumentata di Euro 2.600.000,00 per l'anno 2003. La UPB n. 09011 (Fondo di riserva) è diminuita per pari importo.
Tali risorse sono destinate agli indennizzi per l'agricoltura per la copertura dei danni causati dalla fauna selvatica (cinghiali)".
Dichiaro questi emendamenti, essendo identici, accorpati.
La parola all'Assessore Cavallera.



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Svolgo una considerazione preliminare che potrebbe anche costituire il parere della Giunta sugli emendamenti, qualora venissero confermati.
Per quanto riguarda i danni causati dalla selvaggina alle coltivazioni agricole e, più in generale, i danni causati dagli ungulati, vi sono vari filoni di intervento. Un primo intervento riguarda i Parchi e le riserve naturali, cioè le aree protette. Vi è, infatti, un capitolo apposito gestito dalla direzione dei Parchi, pertanto in questo settore non ci sono grossi problemi.
In questi anni si è sempre provveduto a gestire tale ambito con criteri di rigore: viene presentata la richiesta dei danni e le strutture tecniche dei Parchi controllano le perizie e provvedono alla liquidazione.
Per quanto riguarda i danni causati alle attività agricole nelle zone di protezione faunistica - le cosiddette oasi o zone di ripopolamento e cattura - dislocate sul territorio dalle Amministrazioni provinciali, anche qui vi è un capitolo apposito.
Sulla base della L.R. n. 9, è stata rafforzata in generale, ma soprattutto in modo mirato, la potestà di intervento da parte delle Amministrazioni provinciali. Al mantenimento dell'equilibrio faunistico nel corso del periodo venatorio, sono stati affiancati i cosiddetti Piani di contenimento, che possono essere attuati attraverso una nuova figura che, sulla base di un'attestazione di idoneità, provvede, col coordinamento delle varie direzioni dell'attività venatoria delle Province, ad attuare i Piani di contenimento.
Vi è, poi, la questione relativa ai danni arrecati soprattutto dagli ungulati, sulle strade pubbliche, in seguito a collisioni con gli automobilisti. Questo problema è stato risolto definitivamente attraverso una polizza assicurativa. Nel primo anno in cui si è parlato di un intervento regionale, abbiamo corrisposto, per ragioni di tipo sociale, un indennizzo, così come prevede la l.r. n. 9.
La richiesta avanzata il primo anno era di 200 milioni; il secondo anno si è andati oltre i 500 milioni e vi erano prospettive, per l'anno corrente, di arrivare addirittura a 2 miliardi. Probabilmente in passato il cittadino non sapeva di poter presentare una domanda per avere l'indennizzo; in ogni caso, la questione stava assumendo un carattere preoccupante. Infatti, un sistema nel quale un soggetto - la Provincia determina la valutazione del danno e un altro soggetto - la Regione - paga senza collegare, nello stesso soggetto, la responsabilità di valutazione del danno e la responsabilità del pagamento, avrebbe determinato delle situazioni assolutamente ingestibili. Abbiamo, pertanto, individuato una polizza tipo; è stata espletata una gara, dove i Loyds si sono assicurati una polizza del costo di 500 mila euro. Dal 1' novembre dello scorso anno pertanto, siamo coperti da questa polizza. Vi sarà una tempestività di segnalazione e di sopralluogo, perché si parla di collisioni per condotta incolpevole da parte del conduttore dell'autoveicolo; naturalmente, sono stati invitati tutti gli Enti proprietari delle strade a collocare i segnali adeguati.
Rimane la grossa partita dei danni che la fauna selvatica arreca all'agricoltura, nelle zone dove la caccia è ammessa (cioè gli ATC e i CA).
Ho voluto fare questa premessa per circoscrivere e interpretare correttamente l'emendamento.
Nelle zone dove la caccia è ammessa, i danni alle attività agricole non vengono arrecati solamente dai cinghiali, ma anche dalle altre specie cacciabili. Pertanto, il problema è complesso.
In questi due anni, grazie anche ai precedenti assestamenti di bilancio, abbiamo aumentato le somme a disposizione. E' nostra intenzione proporre alla Consulta Regionale della Caccia una delibera di responsabilizzazione degli ATC e dei CA nella gestione di questa partita in quanto vi è la tendenza a dividere l'attività degli ATC e dei CA per settori, per cui le contribuzioni che diamo come storno di una quota di quella pagata dai cacciatori, vengono soprattutto intese come un finanziamento teso al ripopolamento e non alle esigenze complessive di gestione di quelle zone.
Ritengo che l'attività venatoria possa essere più o meno sviluppata, a seconda della condotta degli ATC e dei CA, perché, ad esempio, laddove vi è un maggiore ripopolamento, vi potranno essere maggiori danni. E' giusto che il fondo origini da coloro che traggono beneficio dall'abbondanza della fauna, nel senso che è chiaro che si deve attingere a quei fondi per pagare i danni.
Vi è anche un problema di tipo fiscale; abbiamo chiesto alla Direzione Regionale delle Entrate come devono essere considerati questi trasferimenti e ci è stato risposto che nel momento in cui il finanziamento ha un carattere generale, cioè, riguarda tutte le attività complessive delle ATC e delle CA, non è da assoggettare a ritenuta di acconto; sarebbe da assoggettare ad un regime fiscale diverso nel momento in cui ci fossero dei finanziamenti mirati per un determinato intervento. Si deve assolutamente mantenere il finanziamento di tipo complessivo per non aggravare la situazione anche dal punto di vista fiscale.
Morale della favola: se l'esigenza posta dai colleghi è quella di dotare le ATC e le CA delle risorse necessarie a fronte dei danni certificati sono d'accordo, atteso che le altre partite sono sotto controllo, quella tramite le Province, quella tramite i parchi e quella degli incidenti sulle strade, con la polizza di assicurazione. Per insieme con il collega Pichetto, con il quale mi sono consultato, sarei dell'idea di spostare questo capitolo di riferimento sulle spese obbligatorie, cioè, quelle spese che sono garantite dalla possibilità di prelievo dal fondo di riserva. Secondo me, sarebbe negativo dare un segnale di aumento delle cifre a disposizione, in quanto tutte le volte che abbiamo aumentato in questa partita dei danni le somme a disposizione, poi, c'è stata una trasformazione nel momento in cui non vi era una identità tra il soggetto che liquida e il soggetto che paga; si deve attivare un sistema in base al quale, a fronte della richiesta certificata di danno, ci deve essere la corrispondente erogazione. Fate attenzione perché la richiesta deve anche essere tempestiva. Questo è garantito da quel ristretto novero di capitoli che rientrano sotto la definizione di spese obbligatorie, cioè gli stipendi e le spese di funzionamento.
Da un punto di vista tattico, chiedo ai colleghi di consentire una gestione un po' rigorosa di questa partita e assicuro la massima attenzione a questo problema. Ho dimostrato che lo abbiamo affrontato efficacemente per gli incidenti stradali, le collisioni sulle strade pubbliche, l'abbiamo affrontato per i parchi, lo stiamo affrontando con le Province. Attenzione: le province per i danni nelle oasi sono quei soggetti che hanno titolo a predisporre i piani di contenimento. Per quanto riguarda i danni all'agricoltura nelle zone di caccia normale, zone ATC e CA, con questo inserimento nelle spese obbligatorie, avremo la possibilità di...



PRESIDENTE

Quindi, lei chiede che venga ritirato?



CAVALLERA Ugo, Assessore all'ambiente

Chiederei ai colleghi di ritirare l'emendamento e di passare ad un emendamento che è già stato predisposto nel bilancio, che concerne la legge successiva, dove inseriamo questo capitolo tra le spese obbligatorie.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Non so che emendamento hanno presentato, perché non li ho ancora visti.



PRESIDENTE

Lo ha presentato lei, è uguale...



RIBA Lido

Non ho visto quello della maggioranza.



PRESIDENTE

E' uguale.



RIBA Lido

E' uguale?



PRESIDENTE

E' identico.



RIBA Lido

L'emendamento è uguale a questo?



PRESIDENTE

Sì, infatti, è unica votazione.



RIBA Lido

Io non lo ritiro, questo è sicuro, perché, intanto, c'è un atteggiamento...



PRESIDENTE

E' identico nel testo, parola per parola, riga per riga, virgola per virgola, è uguale, è lo stesso emendamento.



RIBA Lido

Vorrà dire che questo valeva una manifestazione di condivisione perché, se c'è un emendamento che viene presentato dopo in un testo assolutamente identico a quello presentato in precedenza, rappresenta semplicemente una condivisione.



PRESIDENTE

Per precisione, c'è una votazione unica, non ci sono due votazioni, è un solo emendamento.



RIBA Lido

Perfetto, ma io facevo una precisazione perché la questione è importante sotto l'aspetto tecnico-politico.
Se qualche collega condivide un emendamento che è già stato presentato evidentemente, lo voterà, se poi non si fida sufficientemente di chi lo ha presentato e pensa che lo potrebbe ritirare, lo presenta anch'esso per maggiore sicurezza. Questa è l'unica ragione per la quale si può presentare un emendamento a fronte della presenza di un altro emendamento. Trattandosi di maggioranza e opposizione magari si considera non elegante sottoscrivere gli stessi emendamenti, ma tant'è, va bene che questo emendamento sia condiviso da parte della maggioranza.
Per quanto riguarda gli Assessori Cavallera, Pichetto e Vaglio, la risposta che avete dato sui diritti della montagna relativamente ai proventi della caccia e della pesca, la riproporrò in altra sede. Credo che abbiate commesso anche un errore politico perché sotto questo profilo siamo in ritardo e colpevoli. Questa era l'occasione per ripristinare una situazione di diritto e, allora, l'atteggiamento riguarda maggiormente un atto di arroganza e di disinvoltura. Avete presentato un emendamento, ma per noi la questione, se non si traduce in un atto di ostruzionismo, si ha per non proposta. Non va bene mettere le cose sotto questo piano, si sta al merito delle questioni che si propongono.
Su questo punto, Assessore Cavallera, la situazione è assolutamente grave, perché noi continuiamo a gestire la caccia, per la parte di nostra responsabilità, in una maniera che consente l'aumento della popolazione dei cinghiali, magari un bel giorno dovranno essere cacciati anche in Piazza San Carlo e non vorrei che, per un eccesso di comodità, qualcuno pensasse che devono arrivare direttamente in Via Alfieri.
La popolazione di cinghiali oggi particolarmente sproporzionata rispetto alla compatibilità con il territorio fa sì che i danni prodotti abbiano un carattere continuativo ed esponenziale fino a costituire una minaccia effettiva per quei territori dove tali animali hanno un habitat più naturale, ovviamente, si tratta di animali che, al di là degli eufemismi, possono vivere un po' dappertutto, quindi, tale popolazione deve essere in qualche maniera controllata.
E' chiaro che i cacciatori non hanno alcun interesse a ridurre la popolazione dei cinghiali, tant'è che quando dovremo discutere della legge sulla caccia si potrà dire, anziché due, di prelevarne tre, è meglio che aumentino a dismisura perché così si prendono anche con il laccio, questo è assolutamente vero.
(Commenti fuori microfono del Consigliere Valvo)



RIBA Lido

Se vuole intervenire, collega, mi farà piacere sentire la sua opinione altrimenti, ritengo la mia sufficientemente argomentata dagli esperti di cui mi avvalgo, anche a sinistra ci sono dei cacciatori, ci sono anche degli ambientalisti, a destra, magari, ci saranno solo dei cacciatori sentirò la sua opinione se è più circostanziata.
La popolazione dei cinghiali aumenta a dismisura e questo corrisponde all'interesse dei cacciatori, sono più facili da catturare, non c'è bisogno di controllarli, è sufficiente uscire per trovarli, ma il numero dei cinghiali non è compatibile con il territorio, in quanto non sono più animali selvatici, essendosi addomesticati. Praticamente, si tratta di un allevamento brado di animali che dovrebbe essere controllato compatibilmente con il territorio.
A questo punto, due sono i problemi che si presentano: il primo concerne il controllo della popolazione dei cinghiali, così come quella dei corvi, e quello rappresenta un discorso da fare in sede tecnica; il secondo concerne la conseguenza. Io ho un numero elevato di richieste di liquidazione di danni, che il perito di parte ha valutato in due milioni il perito locale un milione e 500 mila e qui sono stati liquidati per un milione e 200 mila, se si vuole è così, altrimenti non ci sono i soldi e si aspetta.
Questo, evidentemente, è un altro modo per sopraffare il diritto di quei produttori che devono ospitare sul territorio delle loro aziende coltivate, le popolazioni di cinghiali per una serie di condizioni diventate incompatibile, dannose e costose.
A questo punto, quanto meno, indennizziamo la gente e riduciamo le popolazioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Non mi intendo molto, come il Vicepresidente Riba, dell'argomento "cinghiali" e quindi, probabilmente, non sarò all'altezza della situazione ma proprio in questi giorni mi sto togliendo una serie di soddisfazioni non di carattere materiale ma di carattere morale, tra le quali si è aggiunta quella appena enunciata dal Vicepresidente Riba.
Nella scorsa legislatura ho presentato, anche in modo simpatico portando dei peluche in aula, una legge sui cinghiali che fu fortemente osteggiata dal Consigliere Riba. Noi, proprio con le argomentazioni espresse oggi dal Consigliere Riba, cercavamo di affrontare un'emergenza che stava distruggendo le coltivazioni degli agricoltori piemontesi.
(Sono piccole soddisfazioni che si aggiungono una dopo l'altra).
Ecco perché abbiamo presentato questo emendamento. Dopo aver letto l'emendamento dell'opposizione ci siamo immediatamente affrettati a copiarlo integralmente (copiarlo nel senso di condividerlo), in quanto era il nostro emendamento, era il frutto di una battaglia che nella scorsa legislatura ci aveva portato, dopo mesi e mesi di Commissione, ad approvare una legge che cercava di arginare il pericolo espresso ora dal Consigliere Riba, ovviamente esagerando, "Guardate che se continuiamo così, avremo cinghiali anche in Piazza San Carlo".
Assessore Cavallera, ascoltando le richieste delle province, andando e verificare in giro che questi danni continuano ad esserci e che l'immissione - purtroppo - di cacciatori di cinghiali e di porcastri scorretti continuano ad esserci, siamo per aumentare questo capitolo.
Essendo fortemente motivato questo nostro emendamento, che condivide le posizioni del Vicepresidente Riba, siamo intenzionati a mantenerlo. Ci spiace, Assessore, ma siamo fortemente convinti che ci debba essere un intervento più pesante in questo senso. Gli agricoltori di alcune zone particolari (parlo, ovviamente, della provincia di Torino che conosco di più, ma non è la sola) sono veramente danneggiati da questa situazione.
Alcune province, addirittura, lo sono maggiormente per la non corretta applicazione della legge regionale che nella passata legislatura abbiamo attuato.
Voteremo, quindi, a favore dell'emendamento, ovviamente sia del nostro sia dell'opposizione ravveduta "sulla via di Damasco".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Non credo che sia, Vicepresidente Riba, una questione di arroganza. Ho ascoltato con attenzione l'intervento dell'Assessore Cavallera e mi sembra che non sia stato, visto che è intervenuto come Giunta...



CATTANEO Valerio

RIBA Lido (fuori microfono )



CATTANEO Valerio

Mi riferivo a quello di prima.



CATTANEO Valerio

La ringrazio, perché ritengo che l'Assessore Cavallera - e lo vedremo abbia fatto un'apertura puntuale.
Portando la mia modesta esperienza di pochi mesi come Assessore alla Caccia in una piccola Provincia, vi posso garantire che il problema dei cinghiali c'é sempre stato, a partire dagli ultimi 15/20 anni. Voglio però, tranquillizzare il Consiglio regionale: difficilmente i cinghiali possono arrivare in piazza San Carlo, sono animali abbastanza intelligenti ma certamente "buongustai" (di norma mangiano radici e patate) quindi ho una certa difficoltà ad immaginarli in piazza San Carlo a mangiare cubetti di porfido.
Non ero presente nella passata legislatura, ma oggi siamo di fronte ad un ravvedimento operoso del Consigliere Riba che dice: "Ho cambiato idea le ragioni di allora non ci sono più, oggi voglio fare questa proposta" e propone quattrini. Questa è la situazione.
Entrando nel merito della questione, ritengo che nello scenario di amministratore regionale e della Giunta regionale, l'Assessore Cavallera abbia dato una risposta puntuale e concreta, addirittura da buon amministratore regionale. Non ha detto: non condivido questa preoccupazione o ha negato l'esistenza del problema, ha semplicemente posto il problema se due milioni di euro fossero pochi o tanti.
Non lo so; so che dovremmo occuparci del problema, quindi respingiamo l'emendamento inserendo, con un emendamento nel bilancio successivo alla legge finanziaria, questa partita nelle spese obbligatorie.
Se i danni saranno 50 affronteremo il problema per 50; se i danni saranno 100 affronteremo il problema per 100; se i danni saranno 150 affronteremo i problemi per 150.
E' una risposta corretta rispetto a quanto presentato sia dal centrosinistra sia dall'UDC. E' una risposta precisa di un buon amministratore che si vuole occupare del problema, che non ne nega l'esistenza e che dice molto di più. Se non bastassero, paradossalmente questi due milioni di euro in aggiunta nella spesa obbligatoria (quindi noi ci impegniamo a votare l'emendamento sulla legge di bilancio) diamo la garanzia che la Regione si occuperà di tutti i danni che i cinghiali causeranno sul nostro territorio regionale, a prescindere dalla loro quantità.
La ritengo, addirittura, una proposta migliorativa rispetto a quella da voi proposta. Per questo motivo, invito i proponenti a riflettere ed eventualmente a ritirare l'emendamento, perché credo che la risposta della Giunta sia puntuale e migliorativa. Se così non fosse, alla maggioranza non resterà che votare sfavorevolmente gli emendamenti proposti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Scanderebech; ne ha facoltà.



SCANDEREBECH Deodato

Ho necessità di intervenire, indipendentemente dalla presentazione dell'emendamento del Gruppo UDC, perché avendo fatto ricoperto la carica di Assessore questo problema l'ho vissuto in modo molto più importante e delicato di quanto non se ne stia parlando oggi in aula. Non c'é solo un problema economico e civile, ma anche penale. Dal momento in cui, ad esempio, la Regione ha delegato alle Province la viabilità, queste, ogni qual volta succede un incidente automobilistico, ne riversano la responsabilità alla Regione. Questo è un primo punto che deve essere chiarito e su cui mi sono battuto, avendoli tutti contro. Esiste una legge la legge n.4, che ha delegato alle Province, queste, così come si prendono i soldi, si devono assumere l'impegno e la legalità della responsabilità.
L'aula del Consiglio viene investita di responsabilità quando c'é un problema; vedasi il caso FIAT: si sono fatti i "porci comodi" e poi quando si trattava di salvare ciò che non era più salvabile, la responsabilità è ricaduta sulla Regione.
Questo è un punto veramente importante, non si deve vedere solo il lato economico, i danni. Consigliere Cattaneo, questo punto è così importante che io, quando ero Assessore all'Agricoltura (per la prima volta parlo del mio operato da Assessore, ma avremo modo di parlarne nei prossimi mesi di tutto quello che ho fatto) e sono scesi in piazza i 4500 Coldiretti con il berretto giallo su cui c'era scritto "Scanderebech cretino", "Scanderebech deficiente"; "Scanderebech analfabeta; "Scanderebech albanese" ne ero orgoglioso. Assessore, il giorno in cui scenderanno in piazza le Province con tutti i movimenti possibili ed immaginabili, vuol dire che lei si sta imponendo veramente per svolgere il ruolo istituzionale e amministrativo che le compete come Assessore della Regione Piemonte, perché rappresenta tutti noi. Questo è un punto importante. Cari Consiglieri, altro che cinque milioni di euro, dobbiamo mettere in chiaro, una volta per sempre, qual è la responsabilità degli amministratori regionali e qual è la responsabilità dei Presidenti e degli amministratori provinciali. Ogni volta che si parla di rifiuti, ambiente, ecc, la responsabilità è sempre della Regione. E' importante elaborare un testo unico in cui eliminare quelle leggi e leggine che sono a vantaggio di certi enti, di certe associazioni, di certe cooperative e di certi consorzi. E poi quando la Regione Piemonte deve affrontare problemi economici e sociali di tutto l'intero comparto, anche con le proprie responsabilità, mancano i fondi come è successo in questo caso.
La Regione Piemonte deve svolgere il suo ruolo istituzionale ma soprattutto, può fare ancora le veci di garante, di mediatore, nelle controversie, ma non si deve prendere in carico economicamente, civilmente e penalmente le responsabilità. Consigliere Riba, sono battaglie che ci competono tutti, ma soprattutto ci competono non come maggioranza, ma come Consiglieri Regionali. Voterò sicuramente a favore dell'emendamento. Ogni volta che ho sentito parlare di agricoltura sono stato zitto, ma avremo modo nei prossimi mesi di parlare anche del mio operato e di tutto quello che è successo nei miei confronti.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Angeleri; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Per sottolineare che non ritireremo il nostro emendamento e voteremo a favore. Vorrei dire al Consigliere Cattaneo che senza gli stati gli emendamenti di alcuni Consiglieri di maggioranza, e di opposizione probabilmente non si sarebbe arrivati alla proposta dell'Assessore Cavallera che ci sta bene ma che verificheremo in seguito. E' giusto che la nostra proposta rimanga e su questa ci sia una corretta votazione. Siamo quindi parzialmente soddisfatti e la soddisfazione la verificheremo all'atto che ha appena annunciato l'Assessore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Per fatto personale voglio ringraziare il Consigliere Scanderebech per la citazione e rispondere che sarò particolarmente lieto di discutere del suo operato come Assessore all'Agricoltura, a cominciare dalla costituzione e dalla gestione dell'enoteca regionale dall'impresa nel promuovere il film Vino, patate e mele rosse come grande impresa dell'enoteca regionale del Piemonte. Ma questa eredità compete all'Assessore Cavallera il quale lo invito a fare un po' più di attenzione sui programmi di merito dell'Enoteca regionale.
Ripeto, dato che sono state citate le imprese dell'ex Assessore Scanderebech, non vorrei che all'Assessore Cavallera sfuggisse che tra queste c'é l'Enoteca regionale al cui apice dell'impresa c'é la promozione del famoso film Vino, patate e mele rosse, come elemento di promozione della viticoltura piemontese di derivazione normanna.
Nel merito, Assessore Cavallera, non posso essere d'accordo sulla futuribile considerazione del problema che ha già un lungo decorso, i termini in cui si manifesta il problema dei cinghiali lo abbiamo appena detto. Per esempio i produttori di nocciole hanno sottoposto alla nostra attenzione i danni che vengono causati alle loro produzioni dalla diffusione di una specie di roditori, gli scoiattoli, non intrappolati nelle gabbie che aveva messo il precedente Assessore alla Caccia. Poi c' la popolazione dei corvi che stanno producendo non pochi danni, anche lì perché sono popolazioni incontrollate. C'é da riorganizzare il sistema degli interventi, ma quello non potrà che avere tempi lunghi e le spiego anche perché, Assessore Cavallera. Il conteggio è stato fatto sulla base di una situazione di danni di cui si percepisce già l'esistenza, anche se ci saranno dei provvedimenti migliorativi della situazione e riduttivi della popolazione di animali: le conseguenze si verificheranno fra qualche anno.
Nell'anno 2003 già in corso, tutte le popolazioni di cinghiali, scoiattoli corvi e di altri elementi nocivi, continueranno ad operare. Per cui e qui che bisogna affrontare la questione oggi che si decidono le destinazioni finanziarie. Decidendo oggi le destinanzioni finanziare, il problema va affrontato oggi in presenza di un fatto che è destinato a non regredire nel 2003, questo è sicuro. Ammesso che approviamo dei provvedimenti diversi o che diamo delle disposizioni diverse, queste opereranno a partire concretamente dall'anno 2004. Noi abbiamo il carico, noi abbiamo la necessità di impostare il bilancio e noi dobbiamo dimostrare un atto di coerenza e di consequenzialità. Per noi l'emendamento deve rimanere e riteniamo anche che una eventuale non accettazione è sicuramente in linea con la cultura del Governo Berlusconi: noi non spendiamo e le conseguenze le facciamo pagare a qualcuno, siano essi utenti della salute, siano essi utenti del loro patrimonio come produttori agricoli che non tuteliamo più.
L'anno scorso i rimborsi sono stati fatti al 60, 70% dei danni. Se vogliono i produttori danneggiati possono intraprendere una causa, ma per come vanno queste faccende non prenderanno più niente in tempi ragionevolmente utili per i conti aziendali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi Oreste; ne ha facoltà.



ROSSI Oreste

Voteremo contro questo emendamento, coerentemente con quanto deciso nelle riunioni di maggioranza e in accordo con la Giunta. Il bilancio è stato predisposto in accordo, per cui voteremo contro gli emendamenti che intendono modificarlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Contu. Ne ha facoltà.



CONTU Mario

Esprimo il voto favorevole per onorare il "patto del cinghiale".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valvo. Ne ha facoltà.



VALVO Cesare

Grazie Presidente, intervengo molto brevemente. Noi condividiamo le puntuali osservazioni fatte dall'Assessore Cavallera. Condivido l'intervento puntuale e preciso del collega Cattaneo. Mi limito a osservare che il collega Riba "predica bene, ma razzola male", perché i problemi legati ai nocivi - quindi ai cinghiali, ai corvi, alle nutrie alle poiane e a tutto il resto - sono risolvibili accelerando l'esame della legge sulla caccia, che è attualmente in discussione in III Commissione.
Quindi, è quella la sede più idonea a risolvere i problemi che ha sollevato il collega Riba.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, ognuno esprime una posizione politica.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti nn. 3.12bis e 3.13bis) Il Consiglio non approva.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 13.30)



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