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Dettaglio seduta n.304 del 12/02/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 10.08 il Presidente Cota Roberto comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.45)



(La seduta ha inizio alle ore 15.50)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g. "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Brigandì, Bussola Casoni, Cavallera, Cotto, D'Onofrio, Ghigo, Pedrale, Racchelli, Rossi Giacomo.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 465 "Legge finanziaria per l'anno 2003"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 465, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Comunico un lavoro di riordino che ho svolto sugli emendamenti presentati. Sull'art. 2bis erano stati collocati una serie di emendamenti già pervenuti e altri che sono stati presentati questa mattina. Ritengo che questi emendamenti, per ragioni sistematiche, siano rubricati all'art.
7bis. Quindi, gli emendamenti nn. 20), 223), 21), 222), 22), 224), 23), 24) e 225) diventano emendamenti aggiuntivi al nuovo art. 7bis, mentre gli emendamenti rubricati nn. 256) e 257), in ordine di UPB, diventano emendamenti aggiuntivi al nuovo art. 3bis. Non ci rimangono emendamenti da esaminare all'art. 2bis, quindi passiamo all'esame dell'art. 3.
ART. 3 Apriamo il dibattito generale sull'art. 3.
La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Presidente e colleghi, mentre ci apprestiamo alla discussione dell'art.
3 vorrei svolgere qualche considerazione di carattere generale.
La Conferenza dei Capigruppo doveva nei suoi intenti approfondire in termini di merito, ma soprattutto di metodo le problematiche relative alla prosecuzione del nostro dibattito sul bilancio. Quali fossero le nostre posizioni su questioni sostanziali che vanno dalla spesa sociale a quella sanitaria e agli interventi sulle abitazioni penso siano noti, perch ripetutamente sono state illustrate da noi in quest'Aula. Abbiamo posto un'altra questione che, a nostra avviso, ha una qualche sostanza e che questa volta viene rappresentata in modo inusitato come una questione generale.
A noi è noto da parecchio tempo che compito di una maggioranza in occasione di un bilancio è presentare il corpo della sua proposta, che non è composta solo di numeri o di un rendiconto contabile, ma un progetto politico in ottemperanza a un programma elettorale che da questo punto di vista era stato presentato.
Sappiamo anche che c'è una condizione riservata all'opposizione di presentare emendamenti che delineano una manovra correttiva che, pur nella non condivisione generale delle linee della proposta della maggioranza tende però a determinare delle correzioni, altrimenti andremmo direttamente in piazza a manifestare le ragioni della nostra protesta e non vedremmo la ragione di continuare a frequentare quest'Aula.
Pensavamo invece che la frequentazione dell'Aula potesse determinare delle correzioni di una manovra, potesse spostare l'attenzione sulla spesa sociale, sui strati di popolazione che, a nostro avviso, sono guardati con un occhio non particolare benevolente da questa Giunta, quindi che avesse un senso stare nelle istituzioni e che questo senso si rappresentasse attraverso la presentazione di emendamenti che è l'unico modo fino a questo momento a noi noto - se ne esiste un altro potete suggerircelo - di rappresentare un'altra proposta politica. Se la maggioranza consiliare ha piena legittimità ad emendare, a suggerire e a modificare il documento presentato dalla stessa Giunta - facoltà da sempre usata - opta, invece per emendare gli emendamenti della minoranza, capite che rappresentare in questa sede il complesso del Consiglio, facendo cioè la maggioranza e l'opposizione allo stesso tempo, è cosa più complicata. Noi rifiutiamo questo principio, perché è sbagliato in sé, e riteniamo che il Consiglio lo debba sancire attraverso un dibattito chiaro.
Se poi tale questione viene utilizzata perché si vogliono evidenziare in modo più o meno esplicito e surrettizio, divisioni all'interno della maggioranza stessa, violando un principio di confronto e di regole democratiche, il problema è ancora più complesso.
Noi, in sostanza, vorremmo capire cosa faremo oggi pomeriggio: assisteremo ad uno scontro aperto all'interno della maggioranza, in cui si cercherà di utilizzare l'opposizione, che si sottrarrà però- ve lo anticipiamo sin d'ora - a questo gioco? Come abbiamo già ribadito durante la Conferenza dei Capigruppo, noi siamo pronti a discutere nel merito e sul metodo. Ma se si tratta di una vicenda che paralizza il bilancio del Consiglio perché si configura come il solito scontro-confronto all'interno della maggioranza, sarebbe meglio esplicitarlo (peraltro non abbiamo capito su quale grande questione di merito sostanziale si sviluppa, se riguarda ad esempio la questione delle Commissioni o altre problematiche), ma soprattutto sarebbe più corretto chiarire, nel nostro confronto, che la questione nodale dell'odierna assemblea è proprio questa. Pertanto, la riunione sarà completamente paralizzata e non porterà a nulla a causa di questo confronto, il cui merito reale a noi non è stato dato di capire.
Tutto questo complica l'andamento dei lavori e del confronto. Noi intendiamo ribadire con grande chiarezza che non vogliamo che la nostra proposta politica sia utilizzata al fine di uno scontro all'interno della maggioranza che finisca nel solito balletto a "tarallucci e vino", in cui il merito non appare mai sostanziale e, trovata una composizione sulle Commissioni, decade anche tutto il grande dibattito di bilancio sovvertendo un confronto vero tra maggioranza e opposizione.
Pertanto, su tale problematica, richiediamo un pronunciamento di carattere istituzionale e di funzionamento da parte del Presidente del Consiglio, e un pronunciamento nel merito da parte dell'Assessore competente al bilancio, Gilberto Pichetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Assessore Pichetto, credo che a lei non sfugga l'enormità di ciò che sta accadendo in quest'aula. Fino a questa mattina si stavano discutendo gli emendamenti dei Gruppi di opposizione: giusti o sbagliati che fossero vi era comunque una dialettica.
Finora la maggioranza, che ha avuto un mese e mezzo di tempo per presentare gli emendamenti, ha difeso in quest'Aula la manovra di bilancio che lei ha presentato. Analogo comportamento è stato assunto dai Consiglieri di maggioranza - tutti, nessuno escluso - durante il dibattito in Commissione.
ragionevole pensare che una dialettica interna alla maggioranza (che francamente considero un fatto positivo, se è vera) avrebbe dovuto manifestarsi sin dall'inizio della discussione sulla legge Finanziaria.
Così non è stato. Ora la questione è delicata. Ci troviamo, forse, in presenza di una farsa - e insisto di una farsa - e di un uso strumentale della discussione sulla legge Finanziaria, a cui altre volte questo Consiglio è stato, ahimè, abituato? Vi ricordate i mille emendamenti presentati dalla Lega Nord, per cui, ad un certo punto, si è rischiato di paralizzare per alcuni giorni i lavori del Consiglio? Poi tutto è rientrato, ma non perché si è svolta in aula una discussione e sono state accolte le richieste di questo o di quel Gruppo di maggioranza (che, in quel momento, esercitava un proprio diritto chiedendo una modifica della legge Finanziaria, anzi del Bilancio), ma perché nelle riunioni di maggioranza era stato trovato un accomodamento. Badate che si trattava di un accomodamento che, in quel caso, non riguardava l'oggetto del contendere, e cioè il bilancio, ma riguardava altro. Riguardava, infatti una discussione interna ai rapporti di forza della maggioranza. Questo è capitato allora, ma penso che stia capitando anche adesso, perché se così non fosse, il problema sarebbe politicamente ancora più grave. Per quale motivo? Perché un Gruppo di maggioranza solleva tali questioni, ma proprio questo Gruppo di maggioranza esprime un membro di Giunta, anzi due autorevoli membri di Giunta, che hanno - a mio giudizio - concorso a determinare questa manovra di bilancio. O sbaglio? Perché se così non fosse, si aprirebbe per voi un problema, nel senso che sarebbe difficile pensare che una manovra con queste implicazioni sia stata presentata senza concordarla con gli Assessori.
Prendiamo atto che l'Assessore Botta, con il suo Gruppo, presenta emendamenti che avrebbe dovuto più utilmente discutere e presentare nella fase in cui avete elaborato le manovre di bilancio, perlomeno sarebbe stato più logico, dato che vi caratterizzate come una maggioranza coesa e unita e non perdete occasione per rimarcare questo concetto: voi siete una maggioranza coesa e unita, che ha un turbo nel motore! E che turbo! Voi vorreste approvare l'esercizio provvisorio entro il mese di febbraio sennonché fa irruzione la questione dell'UDC. Allora, è legittimo il problema, Assessore Pichetto. Tale questione sarebbe stata posta? Badate che lo dico in maniera brutale, perché ha ragione la collega Manica: noi dobbiamo essere contrari ad un certo teatrino della politica.
Domando: tale questione sarebbe emersa se ieri avessero eletto Presidente di Commissione un certo rappresentante di questi Gruppi? Sarebbe emersa? Se questo è il problema, voi capite che questa discussione è viziata da qualcosa che non c'entra nulla con l'oggetto del contendere.
Io vorrei che il Consiglio regionale fosse utilmente e seriamente impegnato a discutere il merito delle questioni che stiamo esaminando come fanno i Gruppi di opposizione, a torto o a ragione. Qui il merito diventa la cartina tornasole per determinare una situazione che consente nella maggioranza, di risolvere problemi che attengono gli assetti interni del centrodestra che governa la nostra Regione.
Io lo giudico un teatrino della politica, naturalmente fino a prova contraria.
Ma la prova contraria sapete qual è? La prova contraria è che si votano gli emendamenti che sono stati presentati. Io non rivendico, Assessore Pichetto, il diritto di copyright, perché dovremmo stabilirlo per Regolamento, Presidente Cota. Dovremmo stabilire il diritto di copyright perché con il fatto che gli emendamenti vengono copiati all'ultimo minuto e presentati modificandone le quantità, è una cosa che, di per sé, qualifica un comportamento. Io all'ultimo minuto improvviso una serie di emendamenti li copio e li presento, modificandone i valori. Dovremmo stabilire Presidente Deorsola, il diritto, per chi ha presentato un emendamento, di rivendicare una compartecipazione di quell'emendamento, altrimenti, qui altro che le regole! Comunque, si tratta di verificare se questi emendamenti verranno votati oppure no.
Noi abbiamo una nostra linea che abbiamo sostenuto nelle discussioni e che sosterremo anche nei prossimi giorni, però, Presidente, non vorrei che noi seguitassimo a discutere di questioni che non afferiscono con il merito; se è così, è bene che la maggioranza vada ad un proprio chiarimento interno. Da questo punto di vista, il Consiglio non può essere preso in giro da discussioni che poco hanno a che fare con il piano di viabilità gli IACP, le Case popolari, il Fondo sociale, la politica industriale perché sono tutte questioni che, obiettivamente, sono al centro della nostra discussione e oggetto degli emendamenti presentati dal nostro Gruppo. Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio. Non ho interrotto l'intervento, però, ricordo che stiamo discutendo dell'art. 3 del Piano della viabilità.
La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Signor Presidente, le prometto che intervengo senz'altro sull'art. 3 relativamente alla viabilità. E' doveroso, mi consenta solo un minuto sul punto, mettersi d'accordo. Capisco l'abilità e anche le prerogative dei Gruppi che, probabilmente, essendo in una situazione di centro, anzich essere esclusi da una parte o dall'altra, come alle volte è capitato cercano, essendo inclusi nella maggioranza, di essere inclusi anche nell'opposizione. Questo tema è già stato trattato ne La fattoria degli animali di Orwell, nel senso che qui c'è chi è di maggioranza e chi è di minoranza, in un caso e nell'altro sono tutti uguali; poi ci sono quelli che sono più uguali, ma non dico altro perché La fattoria degli animali l'avete letta anche voi.
Orwell mi piace, se non altro perché era una persona che faceva le cose per decenza: aveva partecipato alla guerra di Spagna dalla parte della Repubblica e, essendosi sentito domandare se andava a farsi ammazzare in tal modo, rispose che lo faceva per decenza.
Allora, anche per decenza, ci sono cose che non dovrebbero raggiungere un determinato livello. Naturalmente, usare il termine "reati" sarebbe spiacevole, però, qui scegliamo tra il plagio e, se volete, la categoria giuridica del comparaggio, come farebbero i giuristi. Avendo individuato in giro questi materiali liberi o essendogli stati consegnati abilmente e surrettiziamente da qualche Assessore, mi pare ne abbiano uno in Giunta probabilmente, siamo addivenuti all'operazione che mi sembra più tollerabile, ma che rientra ugualmente nella categoria dell'illecito.
Presidente Cota, le chiedo se posso utilizzare la categoria del comparaggio - se quella del plagio è troppo intensa - per l'operazione condotta dai colleghi. Tra l'altro, essendo diventati sei, credo che, a questo punto, anche il Consigliere Tomatis gradirà essere ascritto nella chiarezza al Gruppo con il quale conduce le operazioni politiche più significative. Gli elementi sono molti: l'aumento del Gruppo, il plagio e il comparaggio: La fattoria degli animali, insomma! Cercheremo di districare questa operazione; però, essendo un problema che comprende la politica, la filosofia e la semantica, per voi si tratta di capire se intendete mettere sullo stesso piano l'opposizione con quella parte della maggioranza che rivendica per sé una maggiore uguaglianza; naturalmente questo ci renderebbe i comportamenti molto più complicati.
Per quanto riguarda l'art. 3 - ed era sufficiente come elemento di complicazione - in Commissione abbiamo fatto inserire il punto 2) che impegna la Giunta a sottoporre alla Commissione consiliare competente in materia di bilancio il Piano finanziario relativo al periodo di vigenza della viabilità, indicando per ogni esercizio gli impegni di spesa e la relativa copertura finanziaria. Questo è sicuramente un elemento di parziale rimedio ad un'operazione, per altri versi, credo impresentabile e soprattutto impresentata, in quanto, per quanto ne so, anche la Giunta non ha presentato un piano delle opere che si intendono realizzare, ma soltanto un piano delle spese.
Ora, rispetto al governo degli interventi che attengono alla rete viaria regionale - ancorché data in gestione per la manutenzione alle Province, come era giusto - la programmazione finanziaria dovrebbe seguire e non precedere quella di merito - giusto? Questa mattina ci hanno spiegato con tante articolazioni che la programmazione di merito è quella sulla quale si determinano le scelte, poi vedremo il project financing e tutta una serie di altri elementi.
Lei potrebbe fare anche il project financing, naturalmente, per questa viabilità. Questa mattina il Consigliere Cattaneo è intervenuto sul project financing, ma su questo punto ci dovremo ritornare. Se il project financing ha gli strumenti finanziari per far realizzare un'opera al privato e pagargli poi l'affitto, naturalmente nei termini che dia una redditività del capitale investito, dato il rischio di impresa attorno al 6%, come è la specie sulla quale abbiamo discusso, non riveste una questione particolarmente imbarazzante, è in quei termini, allora lo si potrebbe utilizzare per realizzare le opere di viabilità o quant'altro. Ci resterà da capire perché questo può, eventualmente, valere per le opere che riguardano la struttura sanitaria, con tutto l'impatto che ha sui costi per la collettività, e non potrebbe, eventualmente, valere come associazione e concessione per quanto riguarda altre opere che si collocano, dal punto di vista del meccanismo finanziario, sullo stesso piano.
Assessore, la domanda è di altro genere: è ragionevole che noi disponiamo di una programmazione finanziaria senza aver prima preordinato la programmazione degli investimenti o, se è preordinata, senza averla sottoposta all'acquisizione da parte dello stesso organismo che deve disporre l'operazione finanziaria? Noi abbiamo 1.900 miliardi di spese di cui non disponiamo (ne abbiamo già parlato in Commissione); arriveranno, ma soltanto in parte. Non sappiamo se questi 1.900 miliardi di spesa devono servire, ad esempio, per la realizzazione della Circonvallazione del Mottarone, visto che c'è l'idea per la costruzione di un trampolino - lo dico a caso, naturalmente, nella realtà non è così - o se, invece, devono servire per una rete di collegamento viario subregionale o per l'antico piano di collegamento delle città regionali o, ancora, per le strade intervallive.
A richiesta, mi è stato risposto che non lo si metteva per essere maggiormente liberi di fare quello che si preferiva. Se vuole glielo faccio ripetere, siccome la questione è stata detta così anche nei rapporti con gli Assessori provinciali: se lo scriviamo adesso, poi, dobbiamo fare quello, se invece non lo scriviamo, lo indichiamo solo come spesa, abbiamo lo spazio di azione di bilancio e non abbiamo il vincolo della realizzazione o del tipo di opera da realizzare. Noi ci siamo limitati ad ottenere in sede di Commissione una definizione di bilancio che indichi annualmente le operazioni.
Questo rende possibile un'altra operazione per la quale chiediamo il suo impegno, Assessore Pichetto, come coordinatore della programmazione: a fronte degli investimenti annuali dobbiamo prevedere quali sono le opere alle quali si intende far fronte, per quella base minima di programmazione che non è una programmazione dirigistica, rigida, sovietica, ma è il cronoprogramma con l'elenco delle opere individuate, a fronte della spesa complessiva per il decennio al quale si riferisce lo stanziamento. Per certi versi è una situazione paradossale, in quanto non possiamo prendere impegni finanziari oltre il triennio. Possiamo indicare il triennio, ma, in realtà, l'impegno è definito sui nove anni e allora, a maggior ragione occorre avere per il triennio (visto che i nove anni sono un carattere puramente politico e non rigidamente tecnico-finanziario) l'indicazione delle opere. Questo non sottrae niente alla concertazione tra la Regione e le Province per la definizione delle opere, però devono essere messe a conoscenza. La giustificazione che se lo scriviamo dopo diventano elemento di rigidità, francamente ci sembra evanescente e sfuggente.
Sul punto chiediamo che sia messo a verbale, da parte sua, l'impegno a presentare, entro i 60 giorni nei quali è prevista l'operazione di presentazione del piano finanziario triennale, l'indicazione delle opere alle quali serve lo stanziamento che prevediamo di anno in anno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

In questo primo scorso di dibattito pomeridiano ho ascoltato pari pari ripresentato anche per i colleghi non Capigruppo che non hanno avuto l'opportunità di partecipare alla Conferenza dei Capigruppo - alcune ragioni (quanto poi ci sia di ragionevole è un altro paio di maniche) rappresentate durante la sospensione di qualche ora fa: gli emendamenti presentati dalla maggioranza e il problema di una paventata copiatura da parte della maggioranza. Non mi riferisco agli ultimi 32 presentati essendo emendamenti legittimi che più Gruppi della maggioranza hanno presentato, e nella seconda parte del mio intervento esprimer considerazioni sul punto.
Alla Conferenza dei Capigruppo, ancor prima che venissero presentati questi emendamenti, è stato sollevato (com'era già stato sollevato in aula) il problema della "copiatura", da parte della maggioranza, di emendamenti della minoranza. Su questo punto vorrei esporre riflessioni e considerazioni, cercando di ristabilire, dal mio punto di vista l'oggettività.
Siamo giunti in aula con tutti gli emendamenti dell'opposizione valutati nella Commissione competente e poi respinti. L'hanno detto bene il Presidente Ghigo e l'Assessore Pichetto all'inizio della discussione. Bene ha detto l'Assessore Pichetto: alcune proposte di merito evidenziate dagli emendamenti dell'opposizione sono state recepite e quindi la Giunta avrebbe presentato (qualcuno l'abbiamo anche già votato) emendamenti che contenevano proposte di merito, evidenziate dall'opposizione.
Nella più completa e palese distrazione della maggioranza (io sono il primo ad essere stato distratto) è già passato un emendamento da 70 miliardi delle vecchie lire, su proposta dell'opposizione, che destina una parte delle risorse alle zone del Piemonte non ricomprese nelle zone dell'obbiettivo 2, quindi zone soggette ai finanziamenti del DOCUP. Non si può immaginare di introdurre la politica del "carciofo" andando avanti nella discussione del bilancio pensando - o sperando - in approvazioni singole di qualche emendamento. Siamo disponibili, con ragionevolezza e con rispetto, ad un discorso complessivo che ci vede discutere e confrontarci per argomenti, cercando, nel reciproco rispetto, di portare avanti una discussione di bilancio che possa contribuire, al Consiglio regionale l'approvazione del miglior bilancio e della migliore legge finanziaria, con l'ausilio di tutti e con il rispetto dei ruoli di ognuno di noi, sia in termini collettivi (opposizione e maggioranza) sia in termini singoli (ogni singolo Consigliere).
In questo quadro credo che sia legittima la presentazione di emendamenti da parte di alcuni Gruppi della maggioranza. Non vuol dire che voteremo favorevolmente, vuol dire che questi emendamenti, come gli altri, saranno presi in debita considerazione. Saranno valutati, ci confronteremo dibatteremo e, una volta ascoltato il parere della Giunta regionale (che sosteniamo), esprimeremo - solo ed esclusivamente in quel momento - il nostro voto. Per quanto riguarda il mio Gruppo, il voto sarà coerente con il parere della Giunta regionale: se la Giunta regionale dirà "sì" voteremo favorevolmente; se la Giunta regionale dirà "no", voteremo in modo sfavorevole, a prescindere che siano emendamenti presentati dall'opposizione, piuttosto che da Gruppi della maggioranza. Non è accettabile che ancora una volta si voglia mistificare un quadro reale affermando che abbiamo voluto (mi riferisco a quei pochi emendamenti presentati dalla maggioranza nelle scorse settimane) copiare idee di altri o sub-emendare emendamenti presentati dall'opposizione.
Tre esempi.
Primo esempio: la questione dei LEA. Siamo tutti d'accordo che i LEA debbano essere finanziati per il 2003, così come sono stati finanziati nel 2002.
Come abbiamo già ribadito negli ultimi mesi, esistono due modalità diverse per raggiungere l'obiettivo. Secondo l'opposizione occorre inserire ulteriori finanziamenti in bilancio; secondo la maggioranza, che sostiene la posizione della Giunta, nell'ambito della spesa sanitaria devono essere garantiti i LEA come lo scorso anno.
Secondo esempio: la questione dell'incremento dei posti per anziani ultra sessantacinquenni non autosufficienti. Obiettivo che ci ha visto coerenti, nel proseguo di questi mesi, trattandosi di un obiettivo estremamente importante da raggiungere. Anche qui ci sono due modalità diverse: la maggioranza si assume la responsabilità di sottoporre i piemontesi al pagamento dell'addizionale dell'IRPEF, destinandone il 10 come risposta sociale, all'incremento di questi posti. Parliamo di circa 35/40 miliardi di vecchie lire che garantiranno l'istituzione di circa 1500/1600 nuovi posti nelle RSA della nostra regione. L'opposizione ha proposto, ancorché coerenti con quell'obiettivo (votando insieme e proponendo un ordine del giorno nel luglio 2002) un'altra modalità. La differenza più evidente è costituita dalla differenza dei nostri emendamenti in ambito di edilizia sanitaria. Sono emendamenti completamente diversi: anzitutto non abbiamo copiato, o non siamo a rimorchio di nessuno compreso dell'opposizione. Questa maggioranza si è riunita il 23 gennaio votando, all'unanimità, un documento politico pubblico che è stato, per intero, pubblicato da una nota agenzia di informazione, l'ANSA, e in gran parte riportato dagli organi di informazione di questa regione dove precedentemente al deposito dei vostri emendamenti, abbiamo individuato fra le priorità della Giunta e della maggioranza regionale gli investimenti nell'ambito dell'edilizia sanitaria e abbiamo elencato, votato e scelto all'unanimità anche nel merito di ospedali che vogliamo finanziare da qui a fine legislatura. I Capigruppo di maggioranza, in rappresentanza di tutti i nostri colleghi, hanno presentato un emendamento. Un emendamento sostanzialmente diverso da quello presentato dalla minoranza, in cui si prevede un investimento che la minoranza non prevede, ma sappiamo essere d'accordo che è l'avviamento della procedura sulle Molinette 2, Città della Salute. La minoranza prevede l'ospedale dell'eporediese, la maggioranza non lo prevede. La maggioranza prevede che, in aggiunta ai 100 milioni di euro complessivi sul 2003-2004 già fissati ed individuati dal disegno di legge votato ed approvato dalla Giunta regionale, siano aggiunti 50 milioni di euro per l'anno 2005.
Riteniamo che complessivi 300 miliardi di vecchie lire siano sufficienti per la fase dello studio di fattibilità, della progettazione preliminare, della progettazione definitiva, dell'affidamento dei lavori e dell'avvio delle opere da qui al 2005. Lo ricordava coerentemente anche il Vicepresidente Riba anche se in una voluta, mi perdoni, confusione e doppiezza di intervento. Non possiamo certamente programmare gli interventi finanziari dal 2005 al 2010, lo dovranno fare altri.
Noi riteniamo che quella cifra sia sufficiente, possiamo confrontarci l'ho già detto alla Conferenza dei Capigruppo, nel merito della questione discutere delle Molinette 2, discutere perché non abbiamo inserito l'ospedale dell'eporediese, capire quali sono gli investimenti: su questo siamo disponibili. Altra cosa è immaginare di obbligare il Governo regionale, sostenuto da questo maggioranza, che certamente deve rispondere a tutto il Consiglio regionale, di bloccare complessivamente, in aggiunta ai 100 milioni già previsti, ulteriori 450 milioni di euro per complessivi 1100 miliardi di vecchie lire: non possiamo certamente, dal nostro scenario, responsabili di governo, bloccare fondi che abbiamo la matematica certezza di non poter spendere da qui al 2005. Oppure devo pensare che ci sia del dolo sotto e qualcuno vuol bloccare questa maggioranza e questa Giunta a non fare altro, con uno chiaro scopo deterioristico. Se noi blocchiamo quei soldi, non possiamo realizzare altri progetti: è una mia interpretazione, altrimenti mi dovete dire perché, a fronte dei 300 miliardi di vecchie lire da noi proposte che sono sufficienti, la minoranza vuole impegnarne 1100. Dobbiamo parlarci chiaro, siamo di fronte ad una scelta: il Piemonte ha bisogno del bilancio della Regione; ha bisogno della legge finanziaria perché mentre noi siamo chiusi nel nostro palazzo, fuori grazie alla ingessatura dei lavori del Consiglio Regionale, ci sono problemi importantissimi da affrontare. Abbiamo aziende che quotidianamente ricevono telefonate da direttori di banca che gli dicono "rientra o non rientra"; abbiamo aziende che non riescono a pagare gli stipendi; abbiamo aziende che hanno bisogno, come il pane, di quel fondo rotativo che la Giunta ha proposto e che vuole mettere nella piena operatività dopo l'approvazione del Bilancio della Regione Piemonte. La Giunta ha proposto e ha previsto 60 miliardi di vecchie lire di fondo rotativo per sostenere le piccole aziende: le aziende hanno bisogno di una risposta.
Per quanto ci riguarda, abbiamo il dovere di andare avanti e di confrontarci in aula e trovare una soluzione. Certamente l'opposizione non può ridere. E' grazie alla responsabilità della maggioranza che vi ha garantito di proseguire il confronto e arrivare così all'approvazione di quella deliberazione che garantirà la presenza delle opposizioni e delle minoranze negli uffici di Presidenza e nelle Commissioni permanenti. Lo abbiamo detto con coerenza e chiarezza (questo lo potete riconoscere), mi sembra che in quella occasione grande divisione e un grande disaccordo, non all'interno dell'opposizione o delle opposizioni, ma all'interno dello stesso centrosinistra, sia stato evidente rimarcato, ed evidenziato. DS e Margherita avevano una posizione, i Verdi e i Comunisti Italiani, quindi all'interno della stessa coalizione, un'altra.
Prima di dare lezioni alla maggioranza, guardate al vostro interno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Deorsola; ne ha facoltà.



DEORSOLA Sergio

Dagli interventi dei Consiglieri Manica, Riba e Ronzani sono emersi dei ragionamenti, dei discorsi ampi che non attengono solamente all'argomento di cui si sta parlando, il bilancio, ma anche al rapporto che ci dovrebbe essere secondo un'impostazione che noi respingiamo: il dibattito in aula deve essere un dibattito di difesa acritica dei provvedimenti. Per inciso voglio ricordare che nel dichiarare il voto in I Commissione sui provvedimenti, avevo anticipato delle possibilità di miglioramento in aula di emendamenti per ciò, per chi era presente, non può risultare come un fatto anomalo o non previsto quello che ci fosse una possibilità di miglioramento.
Il dibattito in aula dovrebbe svolgersi tra tre persone: il Presidente della Regione, o un suo delegato che rappresenta l'Esecutivo, e due Consiglieri che sostengono l'intervento a favore o contro rispetto al provvedimento. Ma non è così, altrimenti non si giustificherebbe una presenza di posizione articolata, pur riconducibile alla maggioranza o alla minoranza: tutti gli altri Consiglieri che intervengono, cosa dovrebbero fare? O fare interventi in appoggio, oppure tacere.
Noi siamo per un dibattito di aula e un rapporto tra le forze politiche che nel nostro Paese sono fortunatamente articolate. Ragion per cui abbiamo opportunamente presentato alcuni emendamenti non in prospettiva ostruzionistica perché sono in numeri illimitato, relativi ad aree di interesse tradizionale delle nostre forze politiche: la socialità, la piccola e media industria, i lavoratori - sia dipendenti che autonomi - le possibilità di insediamento di nuove iniziative imprenditoriali in ambiti che sono in difficoltà nella nostra realtà regionale. Tutte aree di interesse tradizionale, specifico, della nostra parte politica. Le modalità di votazione sui documenti che sono all'esame non sono un sì o un no acritico, ma sono una costruzione che se è lenta non è certo per demerito della nostra parte politica, ma è sui singoli punti. Chi è intervenuto prima dovrebbe dirci se difende sempre quelle ipotesi di emendamenti che ha proposto, anche se sono di altri, o il fatto che noi abbiamo presentato degli emendamenti su temi che sono condivisi da altre parte politiche, cioè fa sì che loro non difendono più quegli argomenti. Questo mi pare il punto oggetto di argomento e non elucubrazioni.
Caro collega Riba, sicuramente lei ha, per specifica competenza assessorile, un approfondimento maggiore di quanto abbia io su La fattoria degli animali; forse sono l'unico che non l'ha letto, perciò su questo non posso darle una risposta. Le farò avere del materiale sui concetti di plagio e di comparaggio, in modo che nei prossimi interventi possa essere più documentato, non facendo perdere tempo ad altri colleghi nell'andare a svolgere una ricerca. Sicuramente noi accetteremo gli emendamenti che sono stati proposti e ci auguriamo che possano essere recepiti dalla maggioranza, comunque la nostra posizione è chiara e semplice. Noi vogliamo apportare un contributo di approfondimento e di miglioramento, se sarà possibile, il documento di bilancio della nostra Regione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Intervengo come portavoce di una proposta del nostro Gruppo che permetta di uscire da questo contendere un po' vacuo perlomeno lo considero tale. Devo dire che io sono un insegnante e quando i miei allievi hanno poco voglia di lavorare usano un sistema antico, che conosciamo tutti, quello di ricalcare il disegno sovrapponendolo su un supporto trasparente. Garantisco che questo metodo fa impiegare un terzo del tempo per eseguire un lavoro. Qualche volta facevo finta di niente altre volte dicevo: "Accetto di farmi prendere per i fondelli, però c'è un limite a tutto".
Ritornando alla discussione in oggetto, devo dire che lo considero un falso problema. Presidente, lei riceve e ha ricevuto in un certo ordine cronologico degli emendamenti e come ci ha annunciato all'inizio dei lavori dell'Aula procederà ad un accorpamento per materie similari.
evidente che se l'emendamento sull'integrazione dell'handicap dei capitoli di voce relativa alle scuole medie inferiori è stato presentato dall'UDC, usando non solo le stesse parole ma la stessa testina rotante per battere il testo, lei avrà l'accortezza di unificarlo. Essendo uguale nella proposta, risulterà che a proporlo sono i Consiglieri di Rifondazione Comunista, i Consiglieri dell'UDC in calce, e dico che questa cosa va bene non mi spaventa, poi l'Aula è sovrana. Ognuno venderà come ritiene opportuno la propria proposta, a me interessa il merito.
Presidente, le suggerisco di uscire da questa empasse in un modo molto semplice. Gli emendamenti sono unificati, non si procede a votazione separata, perché sono praticamente uguali, tranne se qualcuno ha commesso l'errore di non riprodurre una virgola, dopodiché credo che questo problema sia risolto.



PRESIDENTE

Questi emendamenti fanno parte dell'art. 7bis. Consigliere Contu procediamo per ordine.



CONTU Mario

Presidente, lei non ha interrotto il Consigliere Cattaneo che ha fatto una filippica di un quarto d'ora sulla questione di stile. Si tratta di questo. Se come opposizione presentiamo un emendamento e l'Assessore lo recepisce, prendo atto che è stato recepito dalla Giunta su proposta del Gruppo di Rifondazione Comunista. Se la tecnica legislativa permette che l'Assessore lo fa suo, io continuerò a ribadire che l'emendamento è stato fatto su proposta di Rifondazione Comunista.
Voglio entrare nel merito di alcuni emendamenti. Noi non abbiamo presentato un solo emendamento che chieda la costruzione di un nuovo ospedale nella Regione Piemonte, perché dubito che questo esercizio si possa praticare in mancanza del Piano Sanitario. Correttezza vuole che la rete ospedaliera e l'inserimento sul territorio di un ospedale ha ragione di essere in virtù di una serie di norme che regolano tutta la sanità piemontese. Suggerirei di convocare la Conferenza dei Capigruppo, ma prenda atto che anche alla luce dell'accordo intercorso fra la Conferenza delle Regioni ed il Governo in materia di riparto delle risorse per la sanità, si proceda contemporaneamente alla sospensione della discussione del bilancio e si portino in Aula due documenti essenziali: il Piano Socio-Sanitario e il riparto, perché è evidente che in funzione del riparto del fondo nazionale abbiamo un quadro economico che muta.
Presidente, non sto ponendo una questione di lana caprina, sto cercando di dare ordine a degli strumenti di cui ci dotiamo, uno e non ultimo il bilancio, che devono trovare coerenza senza rimandare a futuri assestamenti, oltre alla questione degli ospedali che è ancora più delicata. Rischiamo in modo improvvido di finanziare opere che alla luce del Piano Sanitario quest'Aula deve approvare o che potrebbe smentire o cancellare. Sarebbe un fatto veramente gravissimo, oltre che un servizio dannoso per le tasche dei cittadini.
Credo che bisogna dare ordine alla nostra discussione. Si può rimandare a una futura legge, ma come si fa oggi a finanziare la Cittadella della salute? Qualcuno ci spieghi come possiamo fare una cosa del genere, perch contemporaneamente, lei sa, Assessore, che l'Amministrazione si è già impegnata e ha stanziato i fondi per la costruzione del parcheggio multipiano alle Molinette. Mettiamoci d'accordo e decidiamo come si spendono i soldi dei cittadini, perché abbiamo questa grave responsabilità.
Se quello è l'obiettivo, cosa facciamo? Costruiamo un parcheggio all'interno della struttura delle Molinette che varrà abbattuta in sostituzione della Cittadella della salute? A questo punto, mi chiedo quale coerenza c'è all'interno della programmazione. Noi stiamo per discutere la Legge Finanziaria 2003 e il Bilancio pluriennale. Forse alcuni punti fermi meno propagandistici, che non sia la vendita della costruzione di questo o quel nuovo ospedale sul territorio, che non sia il miraggio della Cittadella della salute, che non sia altro in relazione al bisogno, non più rinviabile, di un Piano socio sanitario per la Regione Piemonte, credo che questo ci debba fare riflettere tutti.
Quindi, Assessore, lei è quello che ha i cordoni della borsa: li chiuda, se non c'è coerenza negli atti. Non saprei cosa dire, ma credo che ci voglia un atto di coerenza. Ci deve pur essere un riferimento normativo certo che non porti ad una situazione nella quale gli investimenti previsti, se realizzati, rischiano di essere assolutamente inutili. C' bisogno di fare il punto della situazione.
Ripeto, Presidente: la questione dell'accordo, raggiunto a livello nazionale, sul fondo nazionale di ripartizione della sanità riapre la questione dell'assestamento di questo bilancio. Abbiamo tutto il tempo per farlo. Qualcuno dice che occorre la deliberazione del CIPE. Si verifichino i tempi tecnici di questo adempimento, perché forse siamo ancora in tempo ad approvare il bilancio, by-passando l'esercizio provvisorio. Forse i tempi tecnici di assunzione di atti governativi ci potranno consentire di arrivare comunque al traguardo, senza bisogno di prolungare l'esercizio provvisorio.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Quando in Commissione avevamo affrontato il ragionamento e la discussione su questi temi, una parte dell'opposizione aveva presentato degli emendamenti e aveva affermato che non avremmo fatto la battaglia per sostenere un emendamento piuttosto che un altro.
Riteniamo infatti che questa legge di bilancio sia l'espressione della volontà di un Governo di centrodestra, che assolutamente non condividiamo.
Non pensiamo che l'eventuale accettazione di un emendamento piuttosto che un altro possa cambiare il nostro giudizio negativo sull'impianto di questo bilancio.
Nello stesso tempo, non vogliamo che l'eventuale accettazione di nostri emendamenti possa significare una nostra approvazione ad una manovra di bilancio, che non condividiamo assolutamente nell'impianto e nella scelta.
Perché dico questo? Perché dalle scelte del bilancio possono ricadere delle conseguenze pratiche e concrete. Prima è stato citato il campo sanitario, ma pensiamo cosa possa significare in campo ambientale.
Credo che la Giunta e l'Assessore sappiano benissimo quello che si sta vivendo nella Regione Piemonte, ad esempio, per quanto riguarda il problema degli inceneritori. Tutti siamo consci che continuando così il trend riguardante la raccolta dei rifiuti, procedendo su questo indirizzo, ci troveremo inevitabilmente di fronte alla necessità di costruire degli inceneritori. Ci sono delle interviste dell'Assessore all'ambiente, che parla di sei-otto inceneritori da costruire.
Cosa c'entra il bilancio? C'entra in modo fondamentale, perché noi non abbiamo stanziato risorse su quell'unico intervento che ci può permettere di superare il problema dell'incenerimento, che è quello di ridurre la produzione del rifiuto.
Come tutti ci siamo resi conto, non è solo questione d'incrementare la raccolta differenziata - sulla quale, in linea di principio, siamo tutti d'accordo - ma se vogliamo veramente fare una politica ambientale in questo campo, siamo inevitabilmente obbligati a pensare alla riduzione del rifiuto, cosa di cui si sono anche accorte nazioni come Germania e Francia.
Altrimenti, qual è la situazione che stiamo vivendo oggi in Italia? Aumenta la raccolta differenziata - e non stiamo a sollevare dubbi su come vengono calcolate le quote della raccolta differenziata, accettiamo tutto come un discorso più che corretto - ma contemporaneamente aumenta ancora di più, in maniera esponenziale, la quantità totale di rifiuto non differenziato. Lo dico per tutti gli osservatori e per coloro che analizzano questo problema.
Ciò è inevitabilmente legato alla mancanza di politiche serie e corrette relativamente alla riduzione del rifiuto. La riduzione del rifiuto non si può fare come una cosa calata dall'alto oppure chiedendo semplicemente un atto di buona volontà alle industrie produttrici. La riduzione del rifiuto richiede politiche serie, che devono essere sostenute economicamente. Pertanto, si devono prevedere tali politiche nell'ambito della predisposizione della legge finanziaria della Regione.
Allo stesso modo siamo molto perplessi sulla necessità di scendere in discussioni approfondite in ambito finanziario - ad esempio, su quale ospedale scegliere tra i nuovi da costruire - se non in presenza di un Piano socio sanitario che ci dica quale sviluppo la Regione prevede e come intende muoversi in campo sanitario. Se non si ha l'indicazione dell'obiettivo verso il quale vogliamo operare, se non sappiamo la finalità verso la quale ci muoviamo, può essere inutile discutere di dove e come fare delle nuove strutture ospedaliere, ma è importante, prima della discussione, avere a disposizione un Piano sanitario. Solo allora, si potrà discutere se fare le Molinette 2 - cosa che in questo momento non sembrerebbe così importante - o pensare di indirizzarsi verso la realizzazione di altre strutture sanitarie.
Mi sembra che questa discussione stia un po' uscendo dai contenuti più sostanziali di una legge finanziaria. Sarebbe importante uscire da questa empasse.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, ho sentito che i colleghi hanno svolto brevi considerazioni di carattere generale, che vorrei riproporre dal mio punto di vista.
Non riprenderei l'argomento delle "copiature" della maggioranza, perch si tratta di un'attività non nuova: infatti, oltre a copiare gli emendamenti, la maggioranza si è spinta fino a copiare le leggi, come sappiamo. Ma ognuno esprime quello che sa esprimere.
Viceversa, vorrei spendere poche parole, come ho già fatto in Commissione, sul comportamento che ha tenuto il mio Gruppo, insieme ad altri, nei confronti di questa vicenda, peraltro abbastanza nuova relativa alla discussione sui tre documenti fondamentali di cui oggi è dotata la Regione Piemonte, ovvero il Documento di Programmazione Economico Finanziaria, la legge Finanziarie e la legge di Bilancio.
La prima osservazione critica che ripeto in quest'Aula si riferisce al fatto che non ci troviamo di fronte ad un progetto di Governo, così come la realtà economica e sociale del Piemonte richiederebbe e così come le leggi vigenti della Regione Piemonte prevedono.
Noi ci troviamo di fronte ad un Governo che sta al di fuori delle previsioni di legge, e, dal punto di vista politico, aggiungo anche al di sotto delle aspettative che questa Regione ha in termini di risoluzione dei problemi sull'erogazione dei servizi, di sviluppo economico e via discorrendo.
Ci troviamo di fronte ad un'assenza di progetto di Governo che perdura ormai sulle spalle del Presidente Ghigo da sette anni. L'osservazione critica fondamentale che muoviamo a questi tre documenti é l'assenza del riferimento fondamentale che una Regione come la nostra deve avere per poter governare. Il riferimento fondamentale è il Programma Regionale di Sviluppo.
Questo documento di programmazione, che non esiste e di cui la Regione non si è dotata, rende ogni altra azione e provvedimento legislativo e di Governo epidermico e superficiale.
La Regione Piemonte si trova di fronte ad una serie di crisi profonde la più grave delle quali, ma anche la più nota e la più trattata in questi mesi, è quella relativa al comparto manifatturiero della FIAT.
Una crisi di questo genere - crisi contingente e soprattutto di prospettiva - avrebbe potuto essere affrontata se fosse esistita, da parte di un Governo regionale, la volontà di mettere insieme tutte le componenti dello sviluppo della Regione Piemonte e di analizzarle anni fa, quando la crisi FIAT era già sotto gli occhi di tutti, predisponendo, all'interno di questa attenzione, il proprio progetto per affrontare quel momento di difficoltà, per ridurne l'impatto e per individuare nuove vie di sviluppo.
Senza un progetto con questo livello di organicità e di profondità di analisi, si corre dietro ai problemi, come ha fatto la Giunta Ghigo. Senza Programma Regionale di Sviluppo non esiste né un programma né un progetto di Governo.
Il paradosso è che il primo dei tre documenti che stiamo analizzando ovvero il Documento di Programmazione Economico-Finanziaria - cita nelle sue prime righe il riferimento al Programma Regionale di Sviluppo, che non c'é.
Allora, dal mio punto di vista, la critica che esprimo nei confronti di questi tre documenti è che sono privi della base di appoggio prevista dalle nostre leggi, ma anche del buonsenso di un "buon padre di famiglia" che si pone al Governo di una Regione.
I tre documenti sono quindi privi di tutto questo.
Ma poi, a ben vedere, scendendo anche nei settori di intervento vediamo che questa assenza e questo deficit di capacità politica di governare investe vari settori: il primo fra tutti è senz'altro il settore della sanità, seguito dal settore socio-assistenziale.
Sarebbe cosa buona e giusta formulare un solo piano per sanità ed assistenza, visto che da qualche decennio ci aggrovigliamo dietro al problema di individuare i confini tra sanità e assistenza.
Ma va ricordato anche il piano dei trasporti: noi continuiamo a ricevere dal Governo regionale delle leggi o delle deliberazioni in cui si spendono somme elevate senza avere un piano dei trasporti. Si concedono contributi e si progettano trafori e autostrade senza un piano di trasporti.
Quando siamo di fronte ad un deficit di Governo di questo genere, noi lo critichiamo. Noi abbiamo anche presentato non dico un progetto alternativo, perché sarebbe cosa troppo grossa, ma un modo diverso di procedere. Pertanto, accanto alla richiesta del Programma Regionale di Sviluppo abbiamo voluto inserire nei tre documenti - DPEF, legge Finanziaria e Bilancio - una linea alternativa, almeno per punti (ricordo soprattutto quello della FIAT, con alcune proposte originali), nonch un'ipotesi di progetto di Governo differente.
chiaro che un progetto alternativo di Governo non nasce semplicemente dal seno dei Gruppi che hanno firmato questo emendamento, ma esige un lavoro a più ampio respiro e con più forze a disposizione. È il lavoro che l'opposizione dovrebbe svolgere da qua al 2005 per riuscire a presentarsi all'elettorato con un progetto di Governo. All'interno di questa alternativa, abbiamo chiaramente presentato degli emendamenti che abbiamo consegnato alla Giunta regionale, non per contrattare, ma per segnalare che sin d'ora siamo in grado, sulla base di filosofie e di progetti di Governo differenti, di giungere anche a proposte concrete.
Vedremo cosa autonomamente la Giunta regionale deciderà in ordine ai nostri emendamenti. Valuteremo successivamente se la Giunta regionale sarà in grado o meno di approvare alcuni di essi. Se lo farà, sarà un titolo di merito che noi esporremo ai piemontesi per aver proposto e vinto una battaglia. Perdura, tuttavia, la critica di fondo alla Giunta regionale per insufficienza di Governo. Accanto a questa, però, rimane l'auspicio nonché l'impegno da parte dei firmatari degli emendamenti, a lavorare per riuscire a fare molto di più e per giungere, in questi mesi e in questi anni che ci attendono, ad individuare un vero progetto di Governo alternativo a quello del Presidente Ghigo.



PRESIDENTE

Dichiaro chiuso il dibattito generale sull'art. 3.
3.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Ronzani, Suino, Riggio, Manica Marcenaro, Riba, Muliere, Saitta e Caracciolo: le parole: "Si provvede, anche per gli anni successivi alla durata del bilancio pluriennale," sono sostituite dalle parole "Si provvede per gli anni 2003, 2004, 2005".
La parola al Consigliere Ronzani per l'illustrazione.



RONZANI Wilmer

Presidente, il nostro Gruppo ha presentato un emendamento che, come i colleghi potranno comprendere, non è soltanto tecnico.
Questo emendamento, infatti, non risponde soltanto alle esigenze di stabilire un rapporto di coerenza tra la norma che stiamo votando e lo strumento, cioè la legge Finanziaria, ma ha un ulteriore significato quello di introdurre, per quanto riguarda il Piano di investimenti delle viabilità, un elemento di chiarezza e di verità. Non sto a riprendere i concetti che ha ricordato poc'anzi il collega Riba.
Sostenere, come noi facciamo, con l'art.3 che le strade trasferite dallo Stato verranno costruite o rifatte con i soldi che lo Stato trasferirà su questo capitolo di bilancio significa affermare una ovvietà giusto? E' ovvio. Ci è stata trasferita la competenza su alcune strade che devono essere ristrutturate o costruite, se non esistono, attraverso le risorse che lo Stato trasferirà. Noi abbiamo approvato una deliberazione per il Piano della grande viabilità nella quale sono indicati gli interventi che si vorrebbero realizzare. Credo che abbia ragione il collega Riba a sostenere che voi avete fatto un'operazione un po' furbesca dovendo definire quel Piano, in quanto avete fatto un elenco di opere necessarie esattamente come ha fatto il Governo con la legge obiettivo. Il Governo per evitare di inimicarsi le Regioni, le ha convocate, ha fatto un elenco di grandi opere e, poi, adesso scopriamo che una parte di quelle opere non sono finanziate, perché la legge obiettivo, purtroppo, non ha le risorse necessarie per finanziare l'insieme di quelle opere.
Non è di questo che voglio parlare, esulando in questo momento dal mio emendamento, questo fa parte della polemica politica e noi sosteniamo che le risorse non ci sono per finanziare tutte queste opere.
Qui, però, mi pongo un altro problema. Assessore Pichetto, nella deliberazione che riguarda il Piano della grande viabilità noi, di vero sosteniamo che oggi siamo in grado di prevedere la copertura per le prime tre annualità - vero, collega Riba? - in quanto lo Stato oggi ci garantisce tali risorse, ma per quanto riguarda il resto mi pare che tutto sia indeterminato. Non devo spiegare a voi, colleghi della maggioranza, cosa significa discutere con lo Stato il trasferimento delle risorse. Noi discuteremo della sanità, ma sappiamo cosa ha comportato discutere, nei giorni scorsi, a Roma, delle risorse per il Fondo sanitario della Regione e sappiamo che con i chiari di luna che esistono è ragionevole pensare che le risorse che lo Stato trasferirà saranno via via in riduzione e non in aumento. In ogni caso, a prescindere da questo, noi abbiamo una garanzia possiamo prevedere in maniera ragionevole quali sono le risorse che lo Stato trasferisce per i tre anni che sono indicati nella legge e nella deliberazione approvata dal Consiglio regionale; il rimanente è tutto da costruire.
Quello che dico è così tanto vero, Presidente e Assessore Pichetto, che la deliberazione che abbiamo approvato garantisce per tre annualità, per quanto riguarda il resto, noi diciamo che rimane un punto interrogativo perché, come recita testualmente la deliberazione, si tratta di vedere quante risorse lo Stato trasferirà e, soltanto in quel momento, vedremo in quale misura potremo eventualmente reperire risorse proprie per finanziare il progetto della grande viabilità, cosa che faremo con le leggi finanziarie degli anni successivi. Questo è lo strumento: noi avremo le Finanziarie che, in rapporto all'esigenza di realizzazione di quel Piano e in rapporto alle risorse trasferite dallo Stato, decideranno quali risorse regionali eventualmente destinare a questo obiettivo, essendo magari insufficienti le risorse che lo Stato ha trasferito.
Tutto ciò premesso, si presenta un'esigenza: non ha senso scrivere questa norma così come l'avete scritta, non ha senso stabilire che noi da qui in avanti utilizzeremo le risorse che lo Stato trasferisce per la viabilità! No! Nella Finanziaria - faccio questo ragionamento perché parlo della Finanziaria, cioè di uno strumento che, per sua natura, riguarda un arco temporale ben determinato - siamo in grado di impegnare le risorse per le quali abbiamo la garanzia che verranno trasferite, che sono tre annualità e per questo presentiamo un emendamento che dice che la Regione Piemonte ha scelto con la Finanziaria di impegnare quelle risorse che risultano per il momento trasferite e basta. Mi pare una norma non solo tecnica - e l'ho ricordato - ma che introduce un elemento di chiarezza e di verità, facendo i conti con l'esigenza di introdurre e di prevedere in Finanziaria ciò che noi possiamo ragionevolmente prevedere. Eventualmente, saranno le prossime Finanziarie ad affrontare questo capitolo o per confermare che le risorse che vengono trasferite sono sufficienti per realizzare il Piano o per destinare risorse aggiuntive a questo scopo.



PRESIDENTE

La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Aggiungo poche cose brevemente, Assessore Pichetto, perché lei è al corrente del fatto che noi, da una parte, non abbiamo osteggiato un piano di intervento sulla viabilità, anzi, da qualche anno ci rivolgiamo, ma inutilmente, all'Assessore Casoni, che ultimamente ci onora molto poco della sua presenza e non vorremmo che questo tipo di atteggiamento finisse per invalere oltre che per il Presidente anche in quota parte per il Vicepresidente.



PRESIDENTE

Sul campo l'Assessore Pichetto è promosso Vicepresidente, anzi Presidente.



RIBA Lido

Questa è una deliberazione che ci sentiamo di approvare.
Questo punto necessita di un elemento di precisazione, essendo giunti all'ultima fase di questa discussione. Siamo partiti con un Piano di viabilità che non è tale, perché noi dobbiamo avere un Piano della viabilità che da tre o quattro anni è da discutere, come tante altre cose.
L'ultimo Piano della viabilità era ancora un documento impegnativo, al quale non sono seguiti gli aggiornamenti, se non tramite una deliberazione di Giunta, la quale fu a suo tempo comunicata all'ANAS tramite il Ministero. Tale documento è totalmente stravolto dal Piano delle opere che sono previste per quella parte e le altre sono indicate solo come cifra, ma non sono descritte a corredo di questo ennesimo Piano, sempre di Giunta che non è mai stato discusso in nessuna sede consiliare, anche se si tratta di una competenza del Consiglio.
Assessore Pichetto, su questo punto credo di non fare confusione: il Piano della viabilità è un elemento di programmazione che compete al Consiglio. Si tratta della stessa questione che, con molta meno indulgenza giustamente, è stata discussa a proposito del Piano della sanità. Ora però, uno alla volta, questi nodi vengono ad un pettine che non pu eludere.Il Piano della sanità non si cambia con una deliberazione della Giunta, l'Assessore D'Ambrosio lo sa, avendoci provato e avendone in qualche maniera riportato degli elementi di inevitabile avvertimento istituzionale.Il Piano della viabilità non si fa con una deliberazione di Giunta o con un elenco, si fa con una deliberazione di Consiglio, noi la stiamo ancora aspettando questa partita.
Questa è una elusione che non deve essere praticata e, probabilmente troveremo il modo di non lasciarla praticare fino in fondo, nel senso che presumo che individueremo insieme il percorso, e spero che ci sia una condivisione e un atteggiamento di tipo positivo rispetto al problema oggettivo e serio.
In merito ad un'ultima questione, abbiamo questo Piano novennale della viabilità relativamente al quale tralascio di ricordare che i corrispettivi di applauso sono già stati tutti riscossi nelle Province. L'Assessore Casoni, per carità, non si trattiene quando si tratta di spendersi sul territorio, lo fa con un'enfasi che raramente dimostra nei confronti del Consiglio. Anche altri Assessori lo fanno, ma ogni tanto hanno la modestia di venire in Consiglio o comunque di discutere le loro deliberazioni nelle deputate sedi istituzionali.
A questo punto, l'emendamento che ha quale primo firmatario il Consigliere Ronzani, che condivido e sostengo, credo che sia oggettivamente condivisibile. Sulla Finanziaria si ipotizza un comportamento dopo il triennio, che non è più di nostra competenza. Abbiamo appena finito di parlarne e anche il Consigliere Catteneo si riferiva a questo. C'è una contraddizione il Consigliere Cattaneo chiede come mai si vuole inserire qui quello che riguarda il dopo 2006. Ecco, perché le volete inserire qui se riguarda il dopo 2006? Quelle opere non si possono inserire perch anche come definizione di tempi, sono nel 2006. Sa cosa succede Assessore? Succede che in quell'elenco non viene scritto che le opere si attueranno nel 2006; ma vengono tutte classificate, codificate e presentate come opere a realizzazione di tipo immediato.
Abbiamo mantenuto un atteggiamento di serietà; lo sollecitiamo anche da parte dell'Assessore alla programmazione e al bilancio che in genere, anzi normalmente, non tenta di eludere facendo finta di non aver capito, non essendo situazione credibile. Dato che non è possibile indicare un aspetto che non si attuerà nel 2006, perché non si è possibile avvallare, in una legge finanziaria di bilancio, elementi che hanno una loro natura strettamente politica e propagandistica, qui riportiamo le definizioni e le decisioni fino all'anno 2005.
Questo è corretto. Per i periodi successivi si dovrà attuare un altro provvedimento legislativo e, se vogliamo, dall'anno prossimo si potrà continuare a prevedere il triennio successivo.
Più di questo non si può fare. E' corretto, quindi, l'emendamento che toglie ogni riferimento a ciò che non è di competenza di questa legislatura.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin per la replica.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

In merito all'articolo e all'emendamento appena discusso, l'art. 3 della Finanziaria prevede, in una prima fase, un vincolo di entrate, fisso sul triennio, destinato alla viabilità e ai trasporti (115 miliardi di lire); vincolo indistinto e trasferito dal 2005 in avanti, ai sensi del decreto legislativo n. 112. Questo lo stato del quadro normativo nazionale.
Con l'articolo si vincola, per gli anni futuri (per i nove anni o fino a copertura) la somma di 60 milioni di euro a copertura di determinati investimenti che hanno, al momento, una scansione temporale prevedibile nei nove anni. Relativamente alla loro ricaduta, una parte sarà sul bilancio 2004 con una quota di 103 milioni di euro; una parte sul bilancio 2005 con 216 milioni di euro. Il vincolo sull'entrata, a coprire un piano finanziario da presentare entro 60 giorni, è l'elemento di garanzia. E' un vincolo che copre tutto il piano e gli eventuali slittamenti, che si spera siano i minimi possibili. In ogni caso, si determina la certezza di entrata a garanzia di uscite che, ad oggi, stimo in un miliardo di euro, e del piano complessivo a copertura delle uscite che si verificheranno di anno in anno, in base ai cronoprogrammi delle singole opere.
Nel dibattito svolto in Commissione ho assunto l'impegno a presentare il piano entro 60 giorni, essendo ormai diventato interesse di gestione del bilancio.
Non siamo in presenza di UPB a gestione, a chiamata o ad accantonamento a chiamata da parte delle singole Direzioni. In questo caso, esiste corrispondenza precisa tra la norma di copertura che vincola fin d'ora nell'approvazione triennale, 319 milioni di euro, e coloro che saranno chiamati a redigere il bilancio 2006. Il vincolo sul bilancio 2006-2007 2008 è relativo alla quota annua di trasferimenti (in questo caso indistinto dal decreto legislativo n. 112) a copertura del piano finanziario di investimento, quindi della tabella finanziaria e del cronoprogramma, al comma 2 dell'articolo in questione.
Non si tratta di "furberia", così come definita da alcuni colleghi; è un quadro ben preciso di gestione della partita, un quadro che prevede una garanzia di copertura su tutto l'investimento. Naturalmente, si lascia la possibilità di autorizzare la Direzione bilancio a gestirsi tecnicamente entrate a copertura di opere con posizione anomala, fino ad un miliardo di euro. Vado oltre: tutto questo può addirittura determinare il verificarsi per alcuni anni, di un accumulo senza spesa (il dottor Lesca dice "sicuramente") oppure, di avere una spesa superiore all'accumulo.
Stiamo valutando, con gli Istituti di Credito internazionali, nuovi meccanismi di finanziabilità: mutui "strani" che prevedono il versamento della rata di ammortamento quando si è ancora in assenza di capitale. Sono meccanismi che, secondo il programma preparato (che presenteremo alla Commissione entro 60 giorni) ci permettono di affermare che 115 miliardi sono copertura congrua per l'intero sistema.
Il parere contrario all'emendamento è relativo al fatto che nel bilancio 2003/2004/2005 sono presenti, quindi è inutile andare a scrivere sull'emendamento. Questa è una norma che non fa l'iscrizione sul 2003-2004 2004 perché' è già contenuta. Questa è una norma che mi regola ed autorizza il Bilancio a fare una gestione su tutto l'arco temporale nel Piano degli investimenti. Vincolando una somma di entrata nel comma 1 si destina nel comma 2 a coprire il quadro complessivo degli investimenti.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

RONZANI Wilmer (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Così è pleonastico, ci mancherebbe ancora che non potessimo utilizzarlo ...



PRESIDENTE

Scusi Consigliere Ronzani, faccia andare avanti l'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Questa è un'autorizzazione a fare un'operazione di mutuo, di copertura e di gestione di tutto il pacchetto l'art. 3. E' chiaro che le somme trasferite potevamo iscriverle normalmente in bilancio, anno per anno: scrivevamo 115 miliardi oppure nel triennale: autorizzavamo il mutuo e le opere. Questo non ci permetteva di approvare complessivamente il Piano e comunque di attivare la programmazione, se non sempre con l'incertezza di inserirlo nel bilancio dell'anno successivo. In questo caso non c'é più una gestione. E' la Direzione Bilancio che mi assicura se un' opera deve partire nel 2006, faccio un esempio, è coperta. Automaticamente la Direzione Bilancio, con una procedura particolare, un meccanismo particolare di finanziamento, può contare su una fonte di entrata e su un meccanismo di uscita che copre l'opera. E' questo il senso dell'articolo sul bilancio triennale, sul pluriennale i fondi ci sono: 103 milioni di euro nel 2004, 216 milioni di euro nel 2005, ci sono 300 milioni di euro.
Naturalmente questo serve ad andare oltre il 2005 chiaramente determina il fatto che, nel 2006, è automatico che per l'Assessore è come avere una rata di ammortamento del mutuo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Noi votiamo l'emendamento, vorrà dire che la maggioranza lo respingerà.
Il discorso che ha fatto l'Assessore Pichetto, dire che noi con questa norma chiediamo l'autorizzazione ad accendere un mutuo con il quale finanziare il piano della grande viabilità altrimenti non si capisce perch immaginiamo un intervento di tale durata: nove anni. Lascia aperto e insoluto un problema. Potremmo, di anno in anno, decidere di impegnare le risorse che ci vengono trasferite dallo Stato. Accendiamo un mutuo, con la legge finanziaria diciamo che i trasferimenti statali servono per far fronte agli oneri che derivano dalla realizzazione del piano che può essere realizzato o attraverso i trasferimenti oppure attraverso il mutuo, ma lasciamo del tutto aperto, e non risolto, il problema che, invece prevediamo possa esistere nella deliberazione del Consiglio regionale delle eventuali risorse aggiuntive che noi dobbiamo stanziare qualora constatassimo che per una serie di ragioni i trasferimenti dello Stato non sono sufficienti a consentire che venga realizzato il Piano. Così come noi dovremmo, anno per anno, immaginare un intervento finanziario per ovviare a quei minori trasferimenti con i quali far fronte agli oneri non necessari per realizzare il Piano, immaginiamo questo nella deliberazione. Nella deliberazione immaginiamo che sia possibile un intervento diretto della Regione per sostituirsi, la Regione, con finanziamenti propri a minori trasferimenti dello Stato. Con questo articolo non risolviamo la questione che rimane completamente aperta. Sarebbe meglio e ragionevole immaginare che con la norma destiniamo e utilizziamo le risorse in base alle annualità per le quale esse ci sono state assegnate.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 3.1).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 3.
Il Consiglio approva Procediamo alla lunga serie di emendamenti aggiuntivi al nuovo l'art. 3bis.
ART. 3bis Comincio nel spiegare come sono stati sistemati gli emendamenti: gli emendamenti sono stati sistemati in ordine di UPB di riferimento sul quale intervenire. Sono stati accorpati per materie. Anzitutto do atto che è stato ritirato dai proponenti l'emendamento rubricato n. 71 e conservato agli atti. Cominciamo dagli emendamenti aggiuntivi inerenti alla ricerca scientifica.
3.1bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Placido Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: "L'elenco n. 3 di cui al disegno di legge n. 469 è modificato inserendo la voce 'Ricerca Scientifica' per euro 20.000.000,00 per l'anno 2003, e per euro 25.000.000,00 per gli anni 2004 e 2005, diminuendo per pari importo la voce 'Altro' di cui al capitolo 27170 (Conto capitale)".
3.2bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Placido Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: "L'elenco n. 3 di cui al disegno di legge n. 469 è modificato sostituendo alla voce 'Altro', di cui al capitolo 15910 (Spese correnti), la voce 'Ricerca Scientifica' (euro 5.000.000,00)".
Non c'é l'importo, perché la cifra di euro 5.000.000 è fra parentesi.
La voce del capitolo 15910 era 5 milioni, oppure era da intendersi la voce "Altro" con la voce "Ricerca Scientifica" per un importo pari a 5 milioni, che vengono sottratti? La parola al Consigliere Placido per chiarimenti sullo stanziamento.



PLACIDO Roberto

Grazie, Presidente. Se ricordo bene, sul capitolo 15910 non era possibile stanziare più di 5 milioni di Euro. Su questo chiedo la verifica.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

La voce "Altro" è la voce dei fondi a disposizione del Consiglio regionale per le nuove leggi. Se si azzera, il Consiglio regionale non ha più disponibilità per finanziare nuove leggi. Se fossimo al 28 dicembre, lo si potrebbe prendere in considerazione, ma al 28 febbraio forse non è il caso.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido per l'illustrazione dell'emendamento n. 3.1bis).



PLACIDO Roberto

Illustro l'emendamento n. 3.1bis) e nel frattempo verificheremo anche da parte nostra quanto diceva l'Assessore Pichetto sulla voce "Altro" rispetto al fatto di azzerare.
Se la maggioranza fosse d'accordo, si potrebbe trovare un accordo trasversale di azzerare i fondi del Consiglio. Non si sa mai, si è visto di tutto e si potrebbe anche vedere questo! Nell'attesa di questa verifica da parte nostra, volevo entrare nel merito dell'emendamento n. 3.1bis). Sommando gli anni 2003-2004 e 2005 arriviamo a 70 milioni di euro, cioè 140 miliardi di vecchie lire.
All'inizio di questo dibattito, il Presidente Ghigo aveva fra le voci principali - riprese anche dall'Assessore Pichetto - espresso l'intenzione di prestare attenzione alla ricerca, anche con risorse. La cosa ci ha favorevolmente impressionato, anche perché prima dell'intervento del Presidente avevamo presentato questo emendamento, che va precisamente nella direzione di dotare di somme importanti il capitolo della ricerca; quindi riteniamo che 70 milioni di euro (140 miliardi di vecchie lire) vadano in tale direzione.
Al di là poi di come utilizzare realmente queste risorse, abbiamo presentato questo emendamento per verificare se a dichiarazioni generali e generiche della Giunta, corrispondano poi degli atti concreti da parte del governo della Regione.
Questo è uno di quegli atti concreti: 70 milioni di euro su tre anni sono delle ingenti risorse.
La ricerca scientifica non si fa solo con dichiarazioni. E' possibile ottenerla investendo risorse considerevoli, e può essere - ripeto cose dette non solo dal Presidente Ghigo, ma anche da altri colleghi e da altri Assessori - uno dei settori, sui quali si misura la capacità di un Paese di essere all'avanguardia, ed anche di una Regione, in particolare una Regione come la nostra che vive un momento di difficoltà nel settore industriale legato alla FIAT e all'indotto dell'auto.
Quella della ricerca scientifica può essere una delle vie d'uscita per dare un segnale in controtendenza. Ma per effettuare questo non bastano dichiarazioni; bisogna far seguire degli atti concreti.
Uno degli atti concreti è quello di stanziare delle risorse certe risorse vere ed importanti.
Almeno nelle intenzioni, non vuole essere un emendamento demagogico potevamo inserire cifre ben più elevate, e si fa anche bella figura a sparare alto - ma è frutto di un ragionamento. A partire dal 2003 continuando nel 2004 e 2005, noi vogliamo misurare seriamente la volontà del governo della Regione Piemonte di dare un segnale chiaro ed inequivocabile sul settore della ricerca scientifica. Io sono curioso, e non solo su questo.
Assessore Pichetto, anche da parte sua sono stati citati alcuni settori molto chiari, e a tal proposito ho riletto l'intervento iniziale.
Su questi settori, uno dei quali è la ricerca scientifica, con i nostri emendamenti noi siamo pronti a misurare la vostra intenzione reale di dare un segnale forte e chiaro; e riteniamo che l'unico modo sia quello di stanziare cifre considerevoli.
Confesso con molta sincerità che sono curioso; è vero che "a pensare male, si fa peccato, ma poi s'indovina", ma confesso di non aver pensato male: sono realmente curioso.
In questo caso non sarebbe solo il fatto di avere dichiarato una volontà o una disponibilità, poi non tradotta nei fatti. E' una di quelle questioni che, rispetto ad una prospettiva di sviluppo, fa la differenza su come misurarci in un settore avanzato, oppure se questa Giunta pensa - uso un termine calcistico, essendo un amante di questo sport - di traccheggiare a metà campo.
Tornando, invece, all'emendamento aggiuntivo n. 3.1bis) - cercherò di concludere il mio intervento prima dei dieci minuti che ho a disposizione sono realmente curioso...



PRESIDENTE

Li illustra entrambi: sia l'emendamento n. 3.1bis) che il n. 3.2bis).
Per l'illustrazione degli emendamenti sono previsti, infatti, cinque minuti e l'ho lasciata proseguire in quanto credevo che li spiegasse tutti e due. Si avvii dunque alla conclusione.



PLACIDO Roberto

Confesso, Presidente, che nonostante siano trascorsi ormai due anni e mezzo, non sono molto preparato sulla tempistica. Li illustrerò entrambi collegando, dunque, l'emendamento n. 3.1bis) con l'emendamento n. 3.2bis): se i 5 milioni del capitolo 15910 comportassero il prosciugamento completo della disponibilità del Consiglio, noi saremmo pronti a ritirare l'emendamento n. 3.2bis), aggiungendo i 5 milioni di euro all'emendamento n. 3.1bis), tramutando, quindi, i 20 milioni di euro in 25 milioni di euro ossia 25, 25 e 25 - e cioè 75 milioni di euro distribuiti sui tre anni.
Non sia mai che si dica che il Consiglio regionale rimanga senza risorse per responsabilità dei Democratici di Sinistra, sarebbe troppo! Molti si dilettano ad attribuirci responsabilità, ma entreremo nel merito della questione successivamente.
Siamo pronti a ritirare l'emendamento n. 3.2bis) e a modificare il n.
3.1bis), nel senso di tramutare i 70 milioni di euro in 75 milioni di euro.
Sarei molto curioso di verificare la volontà vera (e non quella dichiarata), rispetto al problema serio sul quale si misura la capacità di una Regione, di essere all'avanguardia per quanto riguarda la ricerca scientifica.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Il Consigliere Placido ha posto con chiarezza un problema che sarà oggetto di emendamenti che discuteremo successivamente, quando si illustrerà il cosiddetto art. 7.
Si tratta, in altri termini, di un complesso di emendamenti con i quali cerchiamo di configurare un certo tipo di politica industriale, che prevede anche contributi per l'innovazione e la ricerca scientifica. Noi lo riteniamo del tutto ragionevole, però vorremmo sentire l'opinione dell'Assessore Pichetto.
Se stabiliamo che questa materia viene affrontata in quell'ambito com'è giusto che sia, all'art. 7 avremo un pacchetto di emendamenti: alcuni riguarderanno il fondo sociale, che non sto a riprendere, mentre altri riguarderanno contributi e risorse destinate all'innovazione, alla ricerca e a quant'altro.
Noi potremmo in questo modo risolvere il problema che giustamente solleva il collega Placido, anche perché saremo nelle condizioni di dirottare risorse spendibili immediatamente. Ho reso l'idea? Mentre ora immaginiamo che vengano accantonate delle risorse, per le quali occorrerà sempre fare una legge, configurandosi quantomeno un problema di tempi circa la loro concreta utilizzazione, potremmo invece risolvere il problema che il collega Placido ha posto con il consenso del nostro Gruppo riportando la questione delle risorse destinate alla ricerca scientifica all'interno di quel pacchetto di emendamenti sui quali stiamo discutendo con la maggioranza e con l'Assessore Pichetto, che dovremo affrontare quando si illustrerà l'art. 7.
Con questa proposta, potremo riportare la questione all'interno di un contesto unitario di sintesi, Presidente.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente.
Il tema affrontato dal collega Placido, come lui stesso ha ribadito poc'anzi, è una delle questioni che la Giunta regionale intende affrontare proprio in questo bilancio con una serie di azioni.
In apertura, lo stesso Presidente aveva precisato l'intenzione di contenere tutto all'interno del fondo globale, poi strada facendo è maturata la volontà di manifestarlo, non fosse altro per renderlo visibile non solo nell'ambito del Consiglio regionale, per contezza dei colleghi, ma anche esternamente, per illustrare quella che è l'azione maturata in Assemblea e in Commissione attraverso il confronto fra tutte le parti politiche.
Come ho già avuto modo di ribadire durante la Conferenza dei Capigruppo di questa mattina, una valutazione da parte della Giunta è stata fatta su questo tema attraverso un emendamento che sto valutando quando presentare per una serie di difficoltà a mettere insieme tutti i "pezzi". Prima infatti, chiedevo conferma al Dottor Lesca se tutti quelli sulla ricerca erano qui o se ce n'erano altri più avanti.
Peraltro, il tema della ricerca l'ho tenuto legato all'art. 7, a cui abbiamo rinviato gli interventi complessivi sullo stato di crisi.
Io ho un emendamento da presentare con un articolato che prevede un meccanismo di fondo che riguarda la ricerca e i fondi di garanzia, non a caso tenuti assieme. Ritengo opportuno anticiparlo ora, anche se lo ripeterò successivamente, perché chiederei ai colleghi il ritiro del loro emendamento in questa fase, con l'impegno a discuterne quando illustreremo l'art. 7 con l'altro pacchetto.
La mia previsione è di 35 milioni di euro complessivi sull'emendamento ricerca, fondo e garanzia, perché stiamo percorrendo la strada che dovrebbe portare dei fondi dal livello nazionale ai fondi di garanzia, su un riparto a livello nazionale. Peraltro, c'è il cofinanziamento regionale al Fondo unico delle imprese, che è di 40 milioni di euro, e ha quale legge principale la legge n. 140, che concerne la ricerca.
Come ho già detto nel dibattito svoltosi nei giorni scorsi, una delle valutazioni da fare sul campo - con questa espressione intendo la più ampia disponibilità e al momento opportuno la possibilità di discuterne in Commissione - concerne la verifica di dove si va quando si parla di ricerca, se si tratta di mantenere i fondi sulla legge n. 140 o spostarne una parte sulle nuove iniziative di ricerca. Quindi, diventerebbe un pacchetto complessivo contenente le somme stanziate al Fondo unico, che comprende anche la legge n. 140 e 40 milioni di euro regionali di integrazione, e le somme del Fondo rotativo di garanzia che, in aggiunta ad una parte destinata al Fondo per la ricerca, potrebbe aumentare di quanto dal livello nazionale viene trasferito sul Fondo di garanzia.
Relativamente a questa valutazione e cogliendo le motivazioni degli emendamenti, chiederei al Gruppo presentatore di questi emendamenti di ritirarli considerandoli assorbiti dai loro stessi emendamenti successivi peraltro ce ne sono di diversi Gruppi, anche della Giunta, perché va tutto a unirsi in quel punto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido.



PLACIDO Roberto

Noi accogliamo la richiesta dell'Assessore in quanto, più che confessare, devo dire che questi nostri emendamenti sulla ricerca scientifica sono assolutamente aggiuntivi in maniera importante rispetto per esempio, ad altri emendamenti che abbiamo presentato per quanto riguarda la ricerca scientifica di altri Assessorati, che poi esamineremo sempre a questo punto di discussione generale nell'art. 7. Si tratta di due cose separate, noi accogliamo la richiesta dell'Assessore, quindi, li facciamo confluire.



PRESIDENTE

Quindi, li spostiamo al 7 bis?



PLACIDO Roberto

Sì.



PRESIDENTE

Sia l'emendamento n. 3.1bis) che quello al n. 3.2bis)?



PLACIDO Roberto

Sì.



PRESIDENTE

Passiamo agli emendamenti inseriti nel gruppo 11) UPB 09011.
Tutti gli UPB che iniziano con il n. 11, area programmazione agricoltura del gruppo 11, rubricati 106, 107, 108, 109 e 179.
Trattiamo ora gli emendamenti relativi alla UPB n. 11021, 3.3bis) 3.4bis), 3.5bis), 3.6bis) e 3.7bis) rubricati rispettivamente con i nn.
106, 107, 108, 109 e 179, presentati a firma del Gruppo DS.
Pertanto credo che sia possibile un'illustrazione unica.
Passiamo agli emedamenti rubricati ai nn. 106 e 107.
3.3bis) presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Placido, Suino Ronzani Riggio Muliere e Riba: "In ottemperanza da quanto stabilito dall'art. 10 comma 9, della legge regionale 7/2001, l'UPB 11021 (Programmazione Valorizzazione agricoltura tutela valorizzazione prodotti agricoli - Titolo I - Spese correnti) della spesa è aumentata di Euro 2.500.000,00.
La UPB n. 09011 (Fondo di riserva) è diminuita per pari importo.
Tali risorse sono destinate allo sviluppo e sostegno dei sistemi e distretti agroalimentari".
3.4bis) presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Placido, Suino Ronzani Riggio Muliere e Riba: "In ottemperanza da quanto stabilito dall'art. 10 comma 9, della legge regionale 7/2001, l'UPB 11021 (Programmazione Valorizzazione agricoltura tutela valorizzazione prodotti agricoli - Titolo I - Spese correnti) della spesa è aumentata di Euro 500.000,00.
La UPB n. 09011 (Fondo di riserva) è diminuita per pari importo.
Tali risorse sono destinate allo sviluppo del sistema delle aree ecomuseali del territorio rurale".
La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere.



RIBA Lido

Cominciamo ad illustrarne uno.
Questo emendamento di 5 miliardi che abbiamo proposto, rispetto alla densità e al rilievo delle cifre sulle partite dell'agricoltura, concerne una risorsa praticamente per memoria.
Presidente Toselli, lei che conosce il mondo dell'agricoltura per una frequentazione diligente, il problema è il seguente: nell'anno 2004 si aprirà l'allargamento della Comunità Europea...
E' presente l'Assessore Cavallera?



PRESIDENTE

L'Assessore Cavallera è in congedo.



RIBA Lido

E' imprudente discutere di questi emendamenti in assenza dell'Assessore Cavallera. A differenza dell'Assessore Casoni che è assente e che, in genere, non si cura dei particolari, l'Assessore Cavallera, invece, si cura dei particolari.
Nel 2004, con l'allargamento della Comunità Europea, entreranno a far parte della Comunità una serie di Paesi comportando il raddoppio dell'area agricola di cinque volte il numero degli addetti all'agricoltura, per cui la nostra agricoltura si troverà in una situazione sicuramente di ulteriore difficoltà. Dagli elementi a nostra disposizione possiamo ritenere che il riso, che ha un prezzo internazionale di 16 mila lire al quintale contro le 55 mila lire del prezzo italiano, sia destinato in qualche tempo, speriamo lungo, a raggiungere quel valore finale di destinazione; il mais è destinato ad un ulteriore dimezzamento del prezzo. Già oggi le aziende cerealicole possono sopravvivere se dispongono di almeno 100-150 ettari contro una media delle superfici aziendali agricole piemontesi di 9 ettari ed è già tanto, c'è stato un grande ampliamento registrato con l'ultimo censimento. Quindi, siamo in presenza di una situazione tragica per quanto riguarda l'assetto dell'agricoltura tradizionale.
L'organizzazione dei sistemi e dei distretti rappresenta il modello organizzativo con il quale cercheremo di diffondere un progetto di protezione, non tanto per quanto riguarda la situazione tradizionale, ma per quanto riguarda gli assetti di filiera, che si possono radunare soltanto con finanziamenti a quella che chiamiamo integrazione verticale cioè l'organizzazione di un sistema che, partendo dalla produzione dall'assistenza tecnica, dalla performance commerciale, dalla protezione dei marchi, possa realizzare un insieme di elementi che intervengano, non tanto sui prezzi di consumo all'azienda, quanto sull'organizzazione di un'efficiente filiera.
L'emendamento tende a sensibilizzare l'impegno della Regione o perlomeno, a definire un impegno che per il momento non esiste (se non per la filiera del riso) nei confronti dell'operazione dei distretti.
L'emendamento rubricato al n. 107, invece, propone un miliardo di lire per ridefinire un sistema di aree ecomuseali del territorio agricolo. Le aree agricole sono, di per sé, testimonianza di una serie di elementi organizzativi e tradizionali che constano di fabbricati rurali e di manufatti di canali che dovrebbero essere protetti e conservati per migliorare e garantire l'attrattività del territorio, anche per finalità plurime (che definiamo agriturismo) ed altre pratiche.
Un'indicazione, Assessore Pichetto. Ci sono già molte proposte, a cominciare dai distretti del riso che dispongono di manufatti importanti da conservare, ai set cinematografici, ai territori delle Langhe, alle aree di fondo valle e alle aree montane. Destinare una somma per finanziare un sistema di manutenzione e conservazione degli elementi storici di identificazione e di testimonianza delle caratteristiche e delle tradizioni rurale, potrebbe oggi costituire elemento di sensibilità utile a non disperdere un patrimonio che domani non sarebbe più recuperabile. Mi riferisco ai trattori agricoli e a tutti quegli aspetti che si inseriscono nell'ambito dell'allestimento di ecomusei dell'agricoltura che oggi hanno bisogno di conservazione e di sistemi di canalizzazione.
Si tratta di elementi che possono convivere con trasformazioni, pur mantenendo un'identità complessiva. La cifra è minima e ci accontenteremmo anche di una cifra minore, purché ci sia l'affermazione di elementi di volontà e sensibilità verso un progetto già interessante per diverse aree agricole.
Sono due emendamenti estremamente importanti, su uno dei quali esiste un forte interesse per il futuro della competitività del sistema produttivo in ambito sia comunitario sia nella globalizzazione. I finanziamenti per la realizzazione dei distretti, per quanto se ne dica, non esistono o sono pochi. Capisco che destinare risorse può indurre il dubbio se si sta agendo correttamente, ma il problema è se abbiamo fatto bene a farne un numero così smodatamente politico e partitico di basso profilo.
Un finanziamento per gli ecomusei rurali darebbe un segno di sensibilità e di indirizzo in questa importante direzione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

I temi affrontati dal Vicepresidente Riba sono di grande attenzione: mi riferisco sia al guardare avanti con il concetto dei distretti agro alimentari (che ha avuto un primo avvio e ne vede altri) sia al richiamo ad una parte ecomuseale. Devo, comunque, eccepire qualcosa sulla parte ecomuseale. Se parliamo di cultura e di richiamo museale, il discorso essere ricondotto tutto nell'unico alveo: la cultura, altrimenti ogni settore avrebbe il suo fondo museale.
Gli emendamenti li ho visionati insieme all'Assessore Cavallera esprimendo anche una valutazione. In questo momento sapete bene quali sono le disponibilità e la capienza dell'UPB 09011, quindi le difficoltà che ci sono di "pescaggio" da questo UPB.
C'è l'impegno, da parte della Giunta e dell'Assessore Cavallera, di porre massima attenzione sia alla questione dei distretti agro-alimentari (e su questo richiamerei anche il distretto del riso che continuano a citare) sia ad una valutazione di conservazione della memoria, per quanto riguarda i distretti ecomuseali.
Limitandomi alla parte finanziaria, posso dire che è difficile dare segnali, avendo questa disponibilità. Dichiaro il segnale politico di disponibilità ad affrontare la questione (anche da parte dell'Assessore Cavallera oggi impegnato altrove) al di là di un segnale finanziario.
Esprimo, quindi, il voto negativo della Giunta regionale, per incapacità a far fronte, finanziariamente, in questo momento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.3bis).
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.4bis).
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'emendamento rubricato al n. 108.
3.5bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Placido Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: "In ottemperanza da quanto stabilito dall'art. 10, comma 9, della legge regionale 7/2001, l'UPB 11021 (Programmazione Valorizzazione agricoltura tutela valorizzazione prodotti agricoli - Titolo I - Spese correnti) della spesa è aumentata di Euro 300.000,00 La UPB n. 09011 (Fondo di riserva) è diminuita per pari importo.
Tali risorse sono destinate alla promozione e sostegno dei prodotti D.O.P." La parola al Consigliere Muliere per l'illustrazione.



MULIERE Rocco

Gli emendamenti che si inseriscono sul tema dell'agricoltura sono di una certa rilevanza, come quelli che ha presentato il Vicepresidente Riba: mi auguro che almeno su questi la Giunta possa dare un segnale e prenderli in considerazione. L'emendamento rubricato al n. 108 recita "risorse destinate alla promozione e sostegno dei prodotti denominazione di origine protetta". Credo che su questo settore ci debba essere un impegno particolare. Sappiamo molto bene che nella nostra regione una promozione di questi prodotti è di estrema importanza, si sono destinate anche delle risorse importanti, mi riferisco in particolare modo al Salone del Gusto.
Sappiamo molto bene che la promozione e l'incentivo turistico del nostro territorio passa anche attraverso la valorizzazione dei prodotti di origini protetta. Ci sono prodotti del nostro territorio, settori della nostra agricoltura e persone che hanno dedicato risorse proprie per promuovere prodotti della nostra agricoltura che erano dimenticati e che sono stati riproposti al mercato in eventi, come ricordavo prima, come quello del Salone del Gusto. Credo sia molto importante la valorizzazione e la promozione di prodotti particolari dell'agricoltura del nostro territorio credo sia utile da una parte per favorire lo sviluppo della nostra agricoltura, dall'altra per promuovere il nostro territorio e per incentivare l'attività turistica della regione. Sono questioni legate tra di loro e credo, in particolare modo, destinare risorse per questi prodotti particolari,speciale del nostro territorio sia utile. Noi abbiamo proposto un emendamento con una cifra, credo che la Giunta possa accoglierlo.
Abbiamo inserito una cifra, ma possiamo sentire, vedere se la Giunta sia disponibile ad accogliere l'emendamento proposto dal nostro Gruppo, oppure accoglierlo rivedendo la cifra.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin per la replica.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

L'intervento del Consigliere Muliere e la pacatezza che ho apprezzato particolarmente mi mettono in difficoltà da un lato a respingere gli emendamenti, dall'altro a dire che su questi ci sono una serie di stanziamenti previsti sia dal bilancio regionale che dal Piano di Sviluppo Rurale. Queste iniziative di promozione hanno, a giudizio della Giunta, a giudizio dell'Assessore competente, una copertura nel bilancio che ha una capienza tale da soddisfarle. Lo stesso Assessore Cavallera (me lo ha spiegato in tre ore e manifesto la mia difficoltà a tradurre e riportare le motivazioni) mi ha elencato, in modo articolato, una serie di meccanismi opportunità ed iniziative che l'Assessore si è dichiarato disponibile a discutere anche in Commissione con i proponenti. Gli emendamenti in questione, sono riconducibili ad iniziative che l'Assessorato ha già in previsione sia con i fondi diretti dei capitoli al bilancio regionale sia con il Piano di Sviluppo Rurale e che va previsto per l'esercizio.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 3.5bis), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Passiamo all'emendamento rubricato al n.109.
3.6bis) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Marcenaro, Placido Suino, Ronzani, Riggio, Muliere e Riba: "In ottemperanza da quanto stabilito dall'art. 10, comma 9, della legge regionale 7/2001, l'UPB 11021 (Programmazione Valorizzazione agricoltura tutela valorizzazione prodotti agricoli - Titolo I - Spese correnti) della spesa è aumentata di Euro 500.000,00 La UPB n. 09011 (Fondo di riserva) è diminuita per pari importo.
Tali risorse sono destinate all'educazione alimentare ed alla lotta alle sofisticazioni ed edulcorazioni e contrabbando di sostanze alimentari".
La parola al Consigliere Muliere per l'illustrazione



MULIERE Rocco

Devo dire che chiedevamo qualche segnale da parte della Giunta.
Sappiamo anche noi - come ha detto l'Assessore Pichetto - che il piano di sviluppo rurale prevede dei finanziamenti, che vanno nella stessa direzione a cui abbiamo indirizzato i nostri emendamenti.
Quindi, sono emendamenti aggiuntivi per cercare di portare delle risorse aggiuntive a quelle già destinate dal piano di sviluppo rurale e dal bilancio. Sappiamo che l'Assessore Cavallera è persona sensibile, e quindi ha cercato di convincere l'Assessore Pichetto, il quale però non si è fatto convincere.
Anche l'emendamento rubricato al n. 109 propone di destinare delle risorse all'educazione alimentare e alla lotta alle sofisticazioni, alle edulcorazioni e al contrabbando di sostanze alimentari. Un'attenzione particolare all'educazione alimentare è fondamentale, e le ragioni sono note.
Sappiamo bene che un'educazione alimentare è importante non soltanto per garantire la salute dei cittadini; e garantire la salute dei cittadini significa prevenire per risparmiare in futuro.
Credo che questo aspetto coinvolga l'Assessorato all'agricoltura, ma nello stesso tempo anche l'Assessore D'Ambrosio, perché educare e prevenire è importante per risparmiare. Quindi, spendere qualche risorsa in più in questa direzione, significa risparmiare in futuro.
Per quanto riguarda l'educazione alimentare, sappiamo bene che cosa significa, soprattutto per i nostri bambini e per i nostri ragazzi investire in questa direzione. Quindi, credo sia importante spendere di più da questo punto di vista. Anche per quanto riguarda la lotta alle sofisticazioni e al contrabbando credo sia utile soffermarsi, e soprattutto sulla lotta alle sofisticazioni in campo alimentare.
E' necessario impegnarsi in questa direzione; quindi, la Giunta faccia un atto di buona volontà da questo punto di vista.
Investire qualche risorsa in più in questa direzione credo che non faccia male, anche se - come dice l'Assessore D'Ambrosio - siamo già una Regione attenta a questi argomenti. Infatti non stiamo dicendo che non ci sia un impegno finanziario da parte della Giunta, ma impegnare ulteriori risorse credo possa essere utile.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Il tema della sicurezza alimentare mi vede particolarmente attento, ed è da parecchi anni che mi occupo di questo tema.
Credo che parlare di educazione alimentare sia uno dei cardini, uno dei principali argomenti che ci possono aiutare per il raggiungimento di una maggiore sicurezza alimentare.
Però il tema della sicurezza alimentare e dell'educazione alimentare va condotto tenendo ben presenti i punti di partenza, i punti all'origine ovvero un certo sistema della produzione alimentare.
Noi, tante volte, tendiamo a spostare tutto il complesso che riguarda la sicurezza alimentare sul binomio "più sicurezza più controlli", o al contrario "più controlli più sicurezza".
In verità - come dimostrano sempre più frequentemente le vicende riportate dalle testate giornalistiche - il nostro Paese, come tutti gli altri Paesi occidentalizzati, si sta indirizzando verso sistemi produttivi sempre più tecnologici ed industrializzati.
Fare sicurezza alimentare significa insegnare come vengono prodotti gli alimenti, come vengono trattati, manipolati e preparati.
Se non vogliamo fare solo dell'accademia, dobbiamo ricordare che il nostro sistema agro-zootecnico si sta indirizzando pesantemente e fortemente sull'esempio di quanto avviene negli Stati Uniti. Siamo già arrivati al 30% di consumo dei prodotti carnei nei fast-food. Un terzo di tutta la carne consumata in Italia, viene consumata nei fast-food, mentre negli Stati Uniti la percentuale arriva all'80-90%. Se i Consiglieri leggessero il testo intitolato "Fast-food Nation" - che è tradotto in italiano, ma che racconta la realtà degli Stati Uniti - vedrebbero come in quel Paese più di mezzo milione di persone ogni anno deve ricorrere all'ospedale per problemi d'intossicazioni legate all'assunzione di carne nei fast-food. Negli Stati Uniti ogni anno 2500-3000 persone muoiono in seguito a questi problemi.
Sono molto lieto che si parli di educazione alimentare, se per istituiamo dei programmi di educazione alimentare, con i quali spieghiamo ai cittadini (o agli studenti) che possono mangiare tranquilli perché ci sono i controlli, facciamo un cattivo lavoro, in quanto il tema della sicurezza alimentare si affronta seriamente solo ridisegnando gli attuali sistemi produttivi, solo arrivando ad allevamenti diversi e ad un consumo differente da parte dei consumatori finali.
Finché in Italia, in Europa e in tutti i Paesi occidentali si consumeranno dai 90 ai 120 chilogrammi di carne pro-capite all'anno, saremo obbligati ad allevare gli animali in allevamenti intensivi e a somministrare loto tutta una serie di prodotti chimici, dagli antibiotici alle sostanze vietate (ricordo che il 30% dei vitelli a carne bianca in Piemonte viene sottoposto a sostanze vietate), oppure a trattare i cibi una volta preparati, con sostanze non consentite. Per chi volesse ricordarlo, poco tempo fa abbiamo avuto il caso dei nitriti e dei solfiti nella carne macinata. Parlare di sicurezza alimentare, calandola dall'altro, senza collegarsi a tutto il sistema produttivo e alle scorrette abitudini alimentari nel nostro Paese, sarebbe fare pura accademia.
Mi auguro che si possa veramente affrontare un discorso serio sulla sicurezza alimentare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente.
Ovviamente condivido l'intervento del collega Moriconi, che si è svolto, tanto per cambiare, in un'Aula semivuota e distratta.
Però inviterei il Presidente del Consiglio a suggerire a tutti i colleghi presenti e distratti, nonché agli assenti, di rileggere l'intervento del collega Moriconi, perché riuscirebbero a trarne utili informazioni che potrebbero indurli a benèfici mutamenti di comportamento nella loro dieta alimentare, contribuendo a risolvere alcuni dei problemi che affliggono questo nostro mondo.



PRESIDENTE

Ho ascoltato con attenzione l'intervento. Infatti, quando il collega Moriconi avrà la disponibilità di dedicarmi informalmente qualche minuto era mia intenzione chiedere chiarimenti su quel 30% di carne consuma nei fast-food. Mi pareva una percentuale molto alta e volevo chiederne contezza.
Ha chiesto la parola il Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Noi abbiamo presentato degli emendamenti collegati, a sostegno dell'agricoltura biologica, ovvero di un'agricoltura che tenta di offrire prodotti più sani.
Indubbiamente, una politica seria che favorisce questo genere di agricoltura, caratterizzata da cibi e prodotti più sicuri, più garantiti e più sani, si deve accompagnare ad un'azione di controllo, affinché chi produce o smercia prodotti con caratteristiche negative ne sia scoraggiato.
Da questo punto di vista, siamo favorevoli all'emendamento, che rientra in una logica finalizzata a promuovere un'agricoltura alternativa, che potrebbe anche comportare un differente modello di sviluppo che valorizzi maggiormente la qualità, il lavoro e altri aspetti di questo genere. Per fare questo, però, credo che occorra rafforzare ancora di più l'azione della nostra Regione in questa direzione, senza accontentarci dei risultati sin qui raggiunti.
I vantaggi di un'azione che abbiamo condotto su questo terreno si sono già visti, ma occorre rafforzarli ulteriormente. Vale dunque la pena incrementare gli sforzi, perché mi pare che si possa fare ancora molto.
Noi appoggiamo questo emendamento, ma sarebbe utile che la Giunta prendesse seriamente in considerazione questa tematica.
A conclusione del mio intervento, concedetemi una battuta: al "Salone del gusto", iniziativa promossa dalla nostra Regione, la valorizzazione di questa impostazione era molto forte. Sarebbe bene non affidarla soltanto al Salone del gusto, ma svilupparla attraverso una politica consolidata.
Tra i Consiglieri che pubblicano più testi, ricordo proprio il collega Moriconi, che finora non ha mai presentato il libro con l'ufficialità e il sostegno della Regione.
Magari, in una prossima occasione, potrebbe valorizzare quest'azione che lui conduce a sostegno di una corretta alimentazione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Si tratta dell'emendamento sull'educazione alimentare, vero?



PRESIDENTE

Sì, quello che recita: "Tali risorse sono destinate all'educazione alimentare ed alla lotta alle sofisticazioni ed edulcorazioni e contrabbando di sostanze alimentari".



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Su questo tema, a parte le conclusioni e le considerazioni già svolte per gli emendamenti precedenti, ricordo che la Regione Piemonte, a livello nazionale, si trova ai primi posti (se non addirittura al primo posto) sia per le iniziative che avvia sotto l'aspetto della promozione agricola, e quindi della qualificazione agricola, sia per il ruolo che assume (o ha assunto) nel campo dell'igiene, settore più propriamente sanitario.
L'impegno che già c'é in bilancio con le varie iniziative è congruo.
Anche questo, purtroppo, si configura come un pescaggio del capitolo 9011 che, in questo momento, non può essere ulteriormente intaccato. Ma ribadisco la completa sensibilità della Giunta sul tema illustrato.



PRESIDENTE

La ringrazio, Assessore Pichetto.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 3.6bis), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Prima di dichiarare chiusa la seduta odierna, ricordo soltanto ai colleghi che è stata convocata la Conferenza dei Capigruppo in Sala A.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.44)



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