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Dettaglio seduta n.302 del 11/02/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



(Alle ore 10.05 il Vicepresidente Toselli comunica che la seduta avrà inizio alle ore 10.35)



(La seduta ha inizio alle ore 10.46)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta Franco, Costa Enrico, Cota e Ghigo.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Iscrizione ed esame all'o.d.g. della proposta di deliberazione n. 378: "Modifica agli articoli 23 e 26 del Regolamento interno del Consiglio regionale" (preavviso scritto ai sensi dell'articolo 51 del Regolamento interno). Presentazione richieste di iscrizione ed inserimento nuovi punti all'o.d.g.


PRESIDENTE

L'o.d.g. della seduta odierna è quello giunto presso le vostre sedi ed è così integrato per la seduta antimeridiana dell'11 febbraio 2003: "Decisioni in ordine al proseguimento dei lavori della Commissione speciale dello Statuto della Regione Piemonte" e "Proposta di deliberazione n. 378: 'Modifica agli articoli 23 e 26 del Regolamento interno del Consiglio regionale' (preavviso scritto ai sensi dell'articolo 51 del Regolamento interno)", qualora licenziato dalla Commissione. Così è avvenuto, per iscriverlo servono 31 voti.
Chiedo l'iscrizione della proposta di deliberazione n. 378, vi invito a prendere posto in Aula.
Colleghi, stiamo iscrivendo un punto all'o.d.g., se lo ritenete necessario lo pongo in votazione, ma vi ricordo che sono necessari 31 voti quindi, vi invito a prendere posto in Aula.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla proposta di iscrizione all'o.d.g. di tale proposta di deliberazione.
Il Consiglio approva.
Ricordo, altresì, che nella convocazione odierna, in merito alla modificazione della deliberazione del Consiglio regionale n. 176-25037 del 27 luglio 2000: "Istituzione Commissione speciale per lo Statuto della Regione Piemonte", è stata presentata una proposta di deliberazione.
Passiamo pertanto all'esame della deliberazione n. 378.
In ordine ai lavori della seduta odierna, comunico che sono state presentate richieste di iscrizione e di inserimento di nuovi punti all'o.d.g.
Richiesta n. 1 presentata dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Contu: "Situazione verificatosi al CTO di Torino".
Ricordo che può intervenire un Consigliere a favore e un Consigliere contro: vi invito a rimanere in Aula.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Li stanno fotocopiando, quindi, vi arrivano, li avete fatti voi e leggendoli credo che siano assolutamente comprensibili.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Chiezzi)



PRESIDENTE

Collega Chiezzi, mi sembra di essere assolutamente corretto. E' facilmente comprensibile a tutti quando leggo: "Si chiede di inserire dei nuovi punti all'o.d.g., uno pro e uno contro".
Distribuiamo i nuovi punti all'o.d.g., le cui richieste sono pervenute alla Presidenza.
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Signor Presidente, non sfuggirà che la presentazione di nuovi punti da inserire nell'o.d.g. pone ancora una volta l'attenzione dell'Aula all'organizzazione dei nostri lavori.
Io non lo so, Presidente, se oggi il tema più urgente da affrontare sia il Regolamento o il rinnovo della proroga dei lavori della Commissione Statuto. E' per questo che noi, invece, riteniamo opportuno invertire l'o.d.g. dei nostri lavori.
Credo che il problema della sanità rappresenti una priorità assoluta e naturalmente, all'interno del problema della sanità noi abbiamo situazioni specifiche e, in questo caso, la nostra attenzione riguarda il CTO.
Il CTO è un centro sicuramente di eccellenza, sicuramente di grande respiro e gradimento rispetto al livello nazionale; però, rispetto all'offerta sul territorio regionale, lei sa anche che siamo in prossimità di un evento: le Olimpiadi 2006. Questo evento condizionerà molto l'offerta di alcuni servizi.



PRESIDENTE

Il Consigliere Cattaneo intende intervenire contro l'inserimento di questo nuovo punto all'o.d.g.; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Credo che nel corso del dibattito che abbiamo svolto ieri in Commissione e in altre sedi le varie posizioni siano già state espresse in maniera esaustiva; pertanto mi limito semplicemente a esprimere il voto contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 1.
Il Consiglio non approva


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori chiede di intervenire il Consigliere Papandrea ne ha facoltà.



PAPANDREA Rocco

In data 10 febbraio ho ricevuto una comunicazione che dice: "L'o.d.g.
delle sedute consiliari dell'11, 12 e13 febbraio è così integrato...".
Vorrei capire qual è l'o.d.g. di oggi e cosa vuol dire integrato.
Secondo me, "integrato" significa che al fondo dell'o.d.g. vengono inseriti questi due ulteriori punti, non che gli stessi debbano essere posti in discussione subito.



PRESIDENTE

Nella seduta dei Capigruppo, i Capigruppo hanno detto e deciso che si provvedeva stamane con la Commissione Statuto e Regolamento. E' una decisione presa in sede di Conferenza dei Capigruppo quella che oggi si sarebbe provveduto a continuare rispetto invece alla sessione di bilancio.
La parola al Consigliere Papandrea solo per un chiarimento.



PAPANDREA Rocco

Io non ho partecipato ai Capigruppo, quindi non posso eccepire tuttavia, mi pare che la comunicazione...



PRESIDENTE

Era presente il Consigliere Contu; mi pare che lei sia dello stesso Gruppo.



PAPANDREA Rocco

Io sono un Consigliere che riceve una comunicazione in cui si legge di un'integrazione, non di una modifica dell'o.d.g. con l'inserimento ai primi punti di due nuovi oggetti.
Per molte altre questioni normalmente l'integrazione e l'inserimento non significano che immediatamente i nuovi oggetti vengano inseriti al primo punto. Credo che su questo debba decidere l'aula, perché, essendo la seduta convocata con un o.d.g. preciso, allo stato attuale noi abbiamo semplicemente una comunicazione che definisce l'o.d.g. e un'integrazione il che vuol dire che ai punti prestabiliti se ne aggiungono altri successivi, non vuol dire che i primi due punti da trattare siano quelli oggetto dell'integrazione.



PRESIDENTE

Le ho già spiegato che è un'integrazione decisa dai Capigruppo, che hanno avuto la volontà di discutere questo punto stamane.
Ad ogni modo, concedo due minuti per intervenire a chi lo desidera dopodiché proseguo con l'ordine dei lavori.
Ha chiesto la parola il collega Chiezzi; ne ha facoltà.



CHIEZZI Giuseppe

Presidente, conservi la sobrietà di comportamento che l'ha caratterizzata sino ad oggi, non si faccia inebriare da non so che. Lei sa benissimo che la Conferenza dei Capigruppo decide la programmazione dei lavori e consegna questa decisione al Presidente del Consiglio (o suo delegato). In sostanza, la Conferenza dei Capigruppo decide, suggerisce di mettere in agenda certe cose, ma è poi il Presidente del Consiglio che le mette in agenda ed è l'aula che, sentita la Conferenza dei Capigruppo, vota quanto alla Conferenza dei Capigruppo si è deciso.
Presidente, lei sa che alla Conferenza dei Capigruppo si può decidere a maggioranza e l'aula, sulla base di una decisione a maggioranza o meno della Conferenza dei Capigruppo, porta il tema in aula e lo vota. Di conseguenza, la Conferenza dei Capigruppo non è per nulla esaustiva di una decisione: la suggerisce, la propone, questo sì; se la proposta arriva in aula, in aula si decide di votarla.
Attualmente la votazione ha dato un esito di integrazione e l'integrazione, penso per prassi, è un'integrazione a quel che c'è, quindi viene dopo quel che c'è. Se una maggioranza del Consiglio vuole discutere prima un'integrazione, passa ai voti e decide di mettere l'oggetto integrato al primo punto, al secondo punto e così via, ma non effettui forzature in inizio di giornata, Presidente. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Credo che quello stiamo cercando di spiegare abbia il seguente contenuto. Noi abbiamo ricevuto un o.d.g. di convocazione in cui erano iscritti la legge finanziaria e il bilancio di previsione, successivamente così integrato: "Decisioni in ordine al proseguimento dei lavori della Commissione speciale dello Statuto della Regione Piemonte"; "Se licenziato dalla Commissione competente, sarà esaminato il seguente provvedimento: Proposta di deliberazione n. 378 'Modifica agli articoli 23 e 26 del Regolamento interno del Consiglio regionale'".
Abbiamo votato l'inserimento, però non è affatto chiaro quale sia l'ordine della discussione. Quale di questi quattro punti, oppure dei primi tre punti, essendo il proseguimento al disegno di legge n. 469 successivo al n. 465, dobbiamo trattare per primo? Tra il proseguimento dell'esame di legge n. 465, la deliberazione n. 378 e le decisioni sul proseguimento della Commissione speciale dello Statuto della Regione Piemonte, quale esaminiamo per primo? Perché, avendo votato un inserimento, poi decidiamo di procedere su uno di quei tre punti senza che l'aula sia chiamata a decidere quale dei tre punti bisogna trattare, su quale dei tre punti la discussione deve centrarsi? Credo che le osservazioni che stiamo facendo evidenzino un vuoto nell'indicazione di quale dei tre punti - che a livello di documenti scritti hanno tutti la stessa valenza per essere discussi nello stesso momento - l'aula dovrebbe decidere di discutere.



PRESIDENTE

Il Presidente del Consiglio ha deciso la modifica del calendario a seguito della riunione dei Capigruppo. Con protocollo 04345 del 10 febbraio 2003 è stata aggiunta un'integrazione formale: "L'ordine del giorno del Consiglio regionale è così integrato: per la seduta antimeridiana (quindi per la mattinata odierna) decisione in ordine al proseguimento dei lavori della Commissione Speciale dello Statuto della Regione Piemonte. Se licenziato dalla Commissione competente sarà esaminato il provvedimento n.
378".
Il provvedimento n. 378 doveva essere posto in votazione per l'iscrizione. Ciò è stato fatto; quindi ci ritroviamo a discutere su quanto è stato inserito dalla Conferenza dei Capigruppo ed integrato formalmente dal Presidente del Consiglio. Se per maggior cautela, l'aula ritiene di votare l'inversione dalla Finanziaria allo Statuto, non ho nessun problema a procedere.



PRESIDENTE

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PRESIDENTE

Ma non era stato deciso alla Conferenza dei Capigruppo?



PRESIDENTE

Sì, Consigliera Manica, effettivamente era stato deciso dalla Conferenza dei Capigruppo, ma dal Consigliere Chiezzi e da altri colleghi viene eccepito il fatto che sulla lettera l'integrazione formale c'è scritto che l'o.d.g. odierno è così integrato. Per integrarlo - sostengono i colleghi - occorre prima sospendere un punto e poi passare al punto seguente (quindi l'inversione con il primo punto che discutevamo inserito nell'o.d.g.).
La Commissione Statuto diviene il primo punto all'o.d.g. Se l'aula acconsente, non lo pongo neanche in votazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

L'inserimento all'o.d.g. della deliberazione, su proposta addirittura dell'Ufficio di Presidenza, o del Presidente del Consiglio, è avvenuta perché durante una seduta di Commissione Statuto (in cui non si era raggiunto il numero legale) si era posto il problema su chi dovesse essere titolare e proponente della proposta di deliberazione per il proseguo dei lavori.
Il Presidente del Consiglio, presente in Commissione, ha dichiarato che si sarebbe fatto carico di presentare egli stesso, in quanto Presidente del Consiglio, la proposta di deliberazione. Per quanto mi riguarda, tale proposta (se non ho inteso male, ma comunque ci sono i funzionari che possono darle un aiuto ad interpretare) era già stata decisa ed inserita nella Conferenza dei Capigruppo come punto regolamentare all'o.d.g..
Se la Presidenza interpreterà il tutto diversamente, sarò d'accordo di ascoltarla e di adeguarmi, ma non capisco la necessità di doverlo inserire all'o.d.g.



PRESIDENTE

E' inserito all'o.d.g. dei lavori antimeridiani del Consiglio, quindi si tratta solo di un'inversione formale. Visto che si eccepisce sul passaggio della lettera inviata ai Consiglieri regionali e agli Assessori da parte del Presidente del Consiglio, laddove recita "E' così integrato" significa, a detta dei richiedenti, che è necessario invertire il punto all'o.d.g. con una votazione.
La parola al Consigliere Chiezzi sulla procedura.



CHIEZZI Giuseppe

La ringrazio di avere concordato con me sulla necessità di passare anche alla votazione per decidere a quale punto dell'o.d.g. va inserito.
Le chiedo solo se questa votazione non debba avvenire successivamente a quelle relative agli inserimenti di nuovi punti. Nella logica di impianto del nostro lavoro ci deve essere prima l'inserimento di nuovi punti e poi inseriti o meno, per quelli inseriti si dovrà passere alle votazioni per stabilire a che punto discutere un argomento e a che punto discuterne un altro.
Come logica mi sembra che prima si decida cosa inserire e poi, una volta inserito, si decide a quale punto metterlo.



PRESIDENTE

Credo che alla fine la sostanza non cambi, dal punto di vista procedurale. Possiamo tranquillamente mettere in votazione i nuovi punti all'o.d.g. e successivamente l'inversione dell'o.d.g..



CHIEZZI Giuseppe

Non è vero quello che dice, Presidente, perché se inseriamo dieci punti all'o.d.g., una volta inseriti abbiamo contezza dell'importanza dei 10 punti e possiamo, con ragione, decidere che un punto sarà messo prima di un altro. Se invece votiamo l'inserimento di un punto e poi subito dopo a che punto inserirlo, non possiamo sapere quali altri punti saranno messi all'o.d.g..
La logica istituzionale è quella di decidere prima che cosa inserire di nuovo e poi, avuto ragione di tutti gli inserimenti, decidere insieme l'ordine di inserimento. Non forzi la logica delle cose, Presidente.



PRESIDENTE

La discussione sullo Statuto è già inserita all'o.d.g., il resto sono solo nuovi punti.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Iscrizione ed esame all'o.d.g. della proposta di deliberazione n. 378: "Modifica agli articoli 23 e 26 del Regolamento interno del Consiglio regionale" (preavviso scritto ai sensi dell'articolo 51 del Regolamento interno). Presentazione richieste di iscrizione ed inserimento nuovi punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo con la richiesta di inserimento di nuovi punti all'o.d.g.
ma sia chiaro che la discussione sullo Statuto è già inserita.
Colleghi, visto che procediamo con le votazioni, vi invito a rimanere in aula.
Richiesta n. 2 presentata dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Contu: "Diniego all'utilizzo del suolo pubblico al CDA Babylon da parte del Comune di Bra".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Questa è una competenza che riguarda il Comune di Bra e che noi solleviamo in sede politica, stante la delicatezza della problematica.
Succede che il Comune di Bra usi due pesi e due misure quando si tratta di riconoscere il diritto di espressione: CDA Babylon. Infatti pone una delicatezza enorme sui criteri adottati dagli Enti locali per il diritto e le libertà di espressione delle proprie opinioni. In questo caso si tratta di una iniziativa assunta da un centro sociale di Bra, un centro giovanile in relazione ad iniziativa che doveva assumersi sul territorio. Non le nascondo, Presidente, che la richiesta di discussione su un punto come questo, è per noi motivo di grande imbarazzo perché il Comune di Bra non è amministrato da una Giunta di centrodestra, tuttavia occorre avere grande rispetto delle istituzioni.
La proposta di discutere in sede politica di una questione come questa prescinde dalle appartenenze politiche e, se di errore si è trattato, tanto vale che se ne possa parlare e capirne le ragioni. Il diritto di espressione delle proprie opinioni, è diritto tutelato dalla Costituzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bussola.



BUSSOLA Cristiano

Siamo contrari all'inserimento del nuovo punto all'o.d.g .



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 2.
Il Consiglio non approva Richiesta n. 3 presentata dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Contu: "Mancato convenzionamento tra ASL 12 e la Casa di Riposo di Vigliano Biellese (BI)".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi per l'illustrazione ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Chiedo l'inserimento di questo punto all'o.d.g. perché fa riferimento a quei problemi che i cittadini del Piemonte si trovano continuamente a dovere affrontare. Non so se i cittadini del Piemonte siano così entusiasti di sapere che noi vogliamo dedicare parte del nostro tempo a certe alchimie istituzionali.
I cittadini piemontesi aspettano delle risposta concrete a problemi e disagi che si evidenziano sul territorio. Uno di questi riguarda le gestione delle Case di Riposo e i rapporti con le ASL. Siamo ripetutamente interessati da problemi di questo genere.
Non si comprende perché sia stato impostato il discorso sul tema della modifica del Regolamento interno, senza avere prioritariamente affrontato il problema del proseguimento dei lavori della Commissione speciale Statuto. Se dobbiamo discutere di questioni riguardanti il funzionamento istituzionale del Consiglio regionale, affrontare questa mattina, come primo argomento, il proseguimento dei lavori della Commissione speciale Statuto mi sembra un punto prioritario sul quale aprire la discussione.
Sappiamo che la revisione dello Statuto della Regione Piemonte è una questione importante e chiedo ai Consiglieri perché non si pensa di iniziare la discussione proprio su questo punto.



PRESIDENTE

La parola al consigliere Bussola.



BUSSOLA Cristiano

Esprimo voto contrario all'inserimento di un nuovo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 3.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 4 presentata dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Contu: "Ristrutturazione alla SEAT Pagine Gialle".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Papandrea; ne ha facoltà



PAPANDREA Rocco

La Regione Piemonte è in una situazione di gravissima crisi. Su questo punto c'é una percezione completamente diversa tra la mia e quella all'Assessore Pichetto. L'Assessore, tutte le volte che interviene esprime soddisfazione per come vanno le cose, da un punto di vista economico.
Mentre io, semplicemente leggendo i giornali e ascoltando ogni mattina il Giornale Radio del Piemonte, sento parlare di chiusure di aziende, di messa in cassa integrazione, di perdita di posti di lavoro e in Consiglio invece,sento dire che tutto ciò non è vero, che l'occupazione cresce.
Evidentemente io e l'Assessore frequentiamo altri mondi, abbiamo altre percezioni. Mi pare che discutere di un altro pezzo significativo della storia industriale della Regione, della città, sia fondamentale.
Bisognerebbe avere una preoccupazione per il mantenimento di queste attività, ma la percezione che la Giunta ha della situazione in Piemonte è completamente diversa. Spero che discutere di queste cose serva almeno a fare rendere conto alla Giunta e all'Assessore Pichetto di qual è la situazione concreta.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bussola.



BUSSOLA Cristiano

Esprimo voto contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 4.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 5 presentata dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Contu: "Situazione dei posti letto inutilizzati presso l'IVR di Torino".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Presidente, questo problema è utilizzato come pretesto per porre all'attenzione dell'aula la necessità che l'Assessore competente, in particolare l'Assessore Cotto, possa riferire al più presto in merito agli obiettivi che la Regione intende perseguire sulla carenza cronica di posti nelle case di cura, nelle RAF e nelle RSA.
Noi sappiamo che la Regione Piemonte si è data un obiettivo: l'1 per mille. Mi ero illuso che, in una popolazione nella quale le speranze di vita crescono così notevolmente, si ponesse il problema di un numero di posti adeguato per quanto riguarda le RSA. L'obiettivo della Regione è invece quello dell'1 per mille.
Noi riteniamo che questo obiettivo oggi non risponda più alla forte domanda che insiste sul territorio per questo tipo di servizio. Sapere che esistono dei posti letto inutilizzati o delle convenzioni che non vengono attivate, con l'unico e solo obiettivo di ridurre la spesa, deve porci degli interrogativi.
L'opposizione non può sottrarsi a questo compito e deve porre all'attenzione degli Assessori, dell'esecutivo e dell'Aula la necessità di porre rimedio a questa situazione. Non è possibile fare altrimenti Presidente.
Lo ripeto: c'è un grido di allarme che arriva da migliaia e migliaia di famiglie in questa Regione, che non sanno come dare soluzione al problema dei propri cari, degli anziani, di chi oggi è costretto, in ambiti angusti a vivere in perfetta solitudine la propria vecchiaia. Questo è un dato di inciviltà che, in qualche modo, bisogna risolvere.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bussola.



BUSSOLA Cristiano

Mi dichiaro contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 5.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 6 presentata dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Contu: "Licenziamenti alla Filtrato di Torino".
La parola al Consigliere Papandrea per l'illustrazione.



PAPANDREA Rocco

Per molti versi valgono le considerazioni già fatte sul punto illustrato precedentemente. Aggiungo, però, alcune considerazioni, perch ci troviamo nelle dirette conseguenze della crisi che conosce il Gruppo FIAT e il settore auto. In questo caso il settore è più limitato, ma siamo al cuore del problema della crisi di questa Regione.
Il problema sul tappeto è quello delle conseguenze drammatiche che ha in questa fase, la crisi che investe l'auto, e che sono subìte soprattutto dall'indotto. Per quanto riguarda l'auto si sono innestati dei processi di utilizzazione degli strumenti di accompagnamento alla crisi, mentre l'indotto ne è privo o comunque è in difficoltà superiore.
Quello che emerge è il fatto che la situazione è estremamente drammatica, perché tutto l'indotto è colpito da crisi; aziende che avevamo pensato di avere sistemato rientrano in crisi (penso alla Fi.Co.Mirror di Venaria) e altre si aggiungono quotidianamente. Questo non ha nessuno rapporto con il modo in cui attualmente, nel corso delle ultime settimane è affrontata la questione FIAT. Queste cose dicono chiaramente che chi come noi, aveva denunciato la gravità e le ripercussioni che poteva avere questa crisi, avevano ragione.
Ci troviamo invece di fronte ad un ragionamento complessivo non solo da parte della Regione, ma anche dell'insieme delle istituzioni locali e di quelle governative: quello di fingere che tutto questo non ci sia più fingere che alla crisi Fiat sia stata trovata una soluzione.
Ciò mi pare molto preoccupante e grave, e se si potesse discutere di questo problema, ci permetterebbe di accendere un faro sull'insieme di questa situazione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Dutto.



DUTTO Claudio

Grazie, Presidente. Dichiaro che voteremo contro questa proposta.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 6.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 7 presentata dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Contu: "Nuova crisi alla O.P. Computers".



DUTTO Claudio

La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Stiamo proponendo all'Aula l'inserimento di nuovi punti all'ordine del giorno che riguardano situazioni di estrema crisi che coinvolgono i cittadini piemontesi.
Credo che portare all'attenzione del Consiglio regionale la situazione di grave crisi che sta attraversando l'Eporediese sia più che opportuna in questo momento. Penso che i Consiglieri siano consci dei problemi occupazionali dell'Eporediese e la discussione su questo punto potrebbe anche dare l'occasione di approfondire un argomento presente in zona e che rappresenta molte problematicità. Mi riferisco al "Parco Millenium" che si vorrebbe far sorgere in un'area che preoccupa perché è a rischio esondazione. Si vorrebbe rendere edificabile una zona per costruire un parco di divertimenti che vede la contrarietà di tantissimi cittadini e di associazioni, che invece ha visto, anche recentemente, delle prese di posizioni da parte del Presidente Ghigo che preoccupano molto. Su questo argomento si sono assunti atteggiamenti che non condividiamo, con delle forzature da parte dell'Assessore Botta che ha in parte smentito la stessa CTU. Abbiamo una situazione estremamente problematica e credo che discutere di questo punto sarebbe oltre modo importante.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Esprimo parere contrario sulla richiesta n. 7.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 7.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 8 presentata dai Consiglieri Moriconi, Chiezzi e Contu: "Processo contro l'Olivetti per la vendita dell'O.P.Computers".
La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Credo che tutti ricordiamo come la crisi dell'Olivetti sia nata da lontano, dallo smembramento di un'industria che ha dato lustro a tutto il Piemonte e ha significato la speranza di un sistema produttivo diverso.
L'inserimento di questo punto all'ordine del giorno permetterebbe una discussione che potrebbe agganciarsi addirittura al problema della crisi FIAT. Anche se adesso la vicenda dell'Olivetti sembra tramontata, tutti ricordiamo come, ad un certo punto, sia stata proposta per la vicenda FIAT la figura dell'imprenditore Colaninno e di una sua possibile ipotesi per la soluzione della FIAT.
Devo dire che, sinceramente, ero preoccupato da un'ipotesi del genere e per coloro che in quei giorni, soprattutto da parte del centrodestra, si erano dichiarati favorevoli alle ipotesi Colaninno sarebbe stato sufficiente andare a rileggere le azioni che l'imprenditore ha assunto con l'Olivetti per constatare come l'intervento di questo impresario abbia significato lo smembramento e la fine di una fabbrica gloriosa.
Credo che sia utile e gratificante per il Consiglio discutere di questo punto all'ordine del giorno, perché potrebbe permettere di affrontare i problemi occupazionali, i gravi problemi di crisi che sono presenti in un'area importante della nostra Regione.
Invito il Consiglio a considerare con attenzione l'inserimento di questo punto all'ordine del giorno e, conseguentemente, a votare a favore per l'inserimento di questo punto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Esprimo parere contrario alla richiesta n. 8.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sulla richiesta n. 8.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 9 presentata dai Consiglieri Moriconi e Chiezzi: "Gravi disagi e situazione a rischio alle Molinette (TO)".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Devo dire che con questa interpellanza ci sarebbe l'opportunità di discutere dei problemi relativi alle Molinette, soprattutto in questo momento che l'ospedale è al centro dell'attenzione, non tanto per quanto concerne la questione degli scandali che si riferisce a una grande ASO del Piemonte o a una grande ASO a livello nazionale, ma in relazione al problema sicurezza: sicurezza degli impianti, disagi legati alla vetustà dell'edificio, problematiche legate alla modalità con la quale si è provveduto ad esternalizzare e a privatizzare una serie di servizi.
Credo che, in particolare per le Molinette, io abbia già presentato almeno cinque o sei interpellanze specifiche su argomenti diversi, però ne voglio sottolineare una, Presidente, alla quale sarebbe stata gradita una risposta: sta per essere realizzato un parcheggio multipiano, un grosso investimento che la Regione supporterà con ingenti finanziamenti. I benefici che ne trarrà l'ASO saranno risibili, ma ciò che più preoccupa è che questo avvenga nel momento in cui sta per essere approvato un emendamento, proposto dalla maggioranza, che decreta la chiusura delle Molinette e che verrà sostituito, nell'offerta dei servizi, come punto di eccellenza, dalla "Cittadella della salute", se ho capito bene nell'ex area dei mercati generali, dove nascerà il villaggio olimpico.
Questa sarebbe stata l'occasione per discutere anche di queste argomentazioni, di come e con quale attenzione l'Amministrazione regionale segua le problematiche legate alle presenze ospedaliere e dei servizi sul territorio.
Ritengo che, sul caso specifico delle Molinette, si sommino molti errori.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bolla.



BOLLA Emilio

Siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, richiesta n.
9.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 10 presentata dai Consiglieri Moriconi e Chiezzi: "Convenzione tra ASL 1 e privati all'Ospedale Oftalmico (TO)".
La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. Non le sarà sfuggito che molte richieste di inserimento di nuovi punti all'o.d.g. sono centrate sui problemi della sanità. Questo rispetta esattamente i problemi che tutti noi sappiamo essere presenti nella gestione della sanità della Regione Piemonte.
Sappiamo che esistono problemi che finora la maggioranza non è stata in grado di risolvere. Una delle preoccupazioni principali che la minoranza manifesta, riguarda il tentativo strisciante di conferire sempre più alcuni settori della sanità pubblica ai privati.
E' stato accennato - ma non riguarda questo punto specifico - il problema della "Cittadella della salute"; anche su questo progetto, come su altri, sarebbe opportuno discutere, per verificare quali sono le vere intenzioni e finalità che la maggioranza che governa questa Regione intende perseguire, se si crede ancora in una sanità pubblica nella quale investire, se si crede ancora che la sanità debba essere un bene sociale a disposizione di tutti o se, al contrario, si pensa di realizzare un sistema sanitario che favorisca chi è maggiormente in grado di pagare i servizi.
Queste discussioni sono fondamentali; è ormai trascorsa metà legislatura e la Regione non è ancora in grado di produrre una soluzione efficace riguardo alla sanità.
Questa Giunta non è ancora in grado di dare un governo soddisfacente alla sanità piemontese, non è ancora in grado di dare una visione sociale della sanità, quindi sarebbe fondamentale poter discutere della sanità oggi e non pensare alle alchimie istituzionali.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Albano.



ALBANO Nicoletta

Voteremo in modo contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 10.
Consiglio non approva.
Richiesta n. 11 presentata dai Consiglieri Moriconi e Chiezzi: "RSA di Via Plava 75 a Torino".
La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Presidente, ho avuto modo di visitare questa struttura. Non so se lei l'abbia fatto, in passato, ma le consiglio di visitarla, perché è una struttura abbastanza recente, che presenta caratteristiche interessanti dal punto di vista delle scelte progettuali, in materia di localizzazione e definizione degli spazi. Esiste un settore, in particolare, quello dell'Alzhimer, che rappresenta un punto di riferimento.
C'è una nota dolente, Presidente, che ritengo caratterizzi un po' tutto il sistema sanitario piemontese: la soluzione ai problemi economici e di bilancio che attanagliano il sistema sanitario obbliga sempre più ad affidare i servizi all'esterno, a delle cooperative, facendoci scoprire amaramente che, nel campo della prestazione dei servizi, quelli di emanazione pubblica presentano lavoratori e lavoratrici portatori di diritti diversi.
In genere, il meccanismo perverso che questa scelta di economicità nella prestazione dei servizi determina, fa sì che i lavoratori delle cooperative, che appaltano queste servizi, siano "figli di un Dio minore" non portatori di diritti. È sovrano lo Statuto e la Carta Sociale della cooperativa.
Presidente, posto che si tratti di un tema di attualità, come è possibile che quelli che noi chiamiamo "diritti" oggi vengano classificati come "privilegi", e che le scelte che si operano siano improntate sulla economicità dei servizi?



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Caramella.



CARAMELLA Luca Giuseppe

Presidente, siamo contrari.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 11.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 12 presentata dai Consiglieri Moriconi e Chiezzi: "Dismissione terreni soggetti al demanio a Biella".
La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente.
Noi chiediamo l'inserimento di questo punto all'o.d.g. perché riguarda un tema legato alla gestione ambientale che ci sta particolarmente a cuore.
Il problema nell'area Biellese, correlato alla gestione ambientale, si riferisce alla richiesta che è stata formulata da più parti di allargare un'area parco, al fine di rendere più difficile la realizzazione di impianti di discarica. Vi è, però, una questione connessa a tale iniziativa: mentre si vuole ampliare il parco, cosa che naturalmente non ci vede contrari, viene indicata, come ulteriore soluzione, la possibilità di far passare all'interno del parco un tracciato autostradale.
Questo è per noi motivo di grande preoccupazione, in primo luogo perch non comprendiamo come sia compatibile un tracciato autostradale con la definizione di parco. In secondo luogo - ragione di carattere più generale vediamo in questi atteggiamenti il riflesso di quello che è il sistema con cui, a livello nazionale, si affronta la politica dei parchi, che alcuni vorrebbero addirittura trasformare da aree protette per la salvaguardia della flora e della fauna in aree da sfruttare in vario modo come, del resto, tutte quelle che non sono sottoposte a vincolo.
Noi riteniamo che la politica ambientale, invece, richieda scelte ed impegni chiari e precisi.
A tal proposito, vorremmo che la Regione Piemonte, che è sempre stata la capofila per quanto riguarda la gestione delle aree tutelate, continui a svolgere questo ruolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera D'Onofrio.



D'ONOFRIO Patrizia

La maggioranza è contraria.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 12.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 13 presentata dai Consiglieri Moriconi e Chiezzi: "Situazione dell'Ospedale di Courgnè".
Richiesta n. 14 presentata dai Consiglieri Moriconi e Chiezzi: "Progetto ambulatorio all'ASO di Orbassano (TO)".
Richiesta n. 19 presentata dai Consiglieri Moriconi e Chezzi: "Nomina nuovo Direttore Generale delle Molinette".
La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione della richiesta n. 13.



MORICONI Enrico

Questi argomenti, come avevo già detto in precedenza, richiamano l'attenzione sui problemi della sanità che colpiscono la nostra Regione pertanto, chiediamo all'Assessore competente di fornire una comunicazione a tal proposito.
La gestione sanitaria nella nostra Regione, questione che interessa tutti i cittadini piemontesi, riteniamo che sia un punto prioritario dei lavori d'Aula.
Come ripeto, sono anni che la Regione Piemonte non riesce ad "uscire" da problemi gestionali connessi alla sanità, né riesce a "dotarsi" di una gestione sanitaria efficace; inoltre, non è in grado di offrire le risposte che i cittadini della nostra Regione si aspettano.
Noi chiediamo che si apra una discussione su questi argomenti in presenza dell'Assessore D'Ambrosio, e sollecitiamo tutti i colleghi a votare a favore dell'inserimento di questi punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

La ringrazio, posso dare comunque, qualsiasi questa sia, la stessa votazione per le proposte n. 13, 14 e 19? Grazie, colleghi.
La parola al Consigliere Dutto per esprimere parere contrario.



DUTTO Claudio

Signor Presidente, intervengo soltanto per annunciare che voteremo contro.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulle richieste n. 13, 14 e 19 che riguardano la situazione dell'Ospedale di Courgnè e il progetto ambulatorio all'ASO di Orbassano e la nomina del Direttore Generale delle Molinette.
Il Consiglio non approva.
Richiesta di inserimento n. 15 presentata dai Consiglieri Moriconi e Chiezzi: "Grave emergenza nelle Valli di Lanzo (TO)".
La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

Gli inserimenti dei punti all'o.d.g. che chiediamo sono tutti di estrema importanza per quanto riguarda i problemi che investono la nostra Regione.
Siamo tutti consci dell'importanza della gestione del territorio e di quanto, secondo noi, non viene fatto per quanto riguarda una programmazione utile per prevenire i problemi che ormai quasi periodicamente si abbattono sulla nostra Regione. Il problema delle Valli di Lanzo lo abbiamo vissuto così come abbiamo vissuto altri problemi in altre zone del Piemonte, a partire dal Cuneese.
Sarebbe importante che questa Aula si decidesse ad approfondire tutte le tematiche che riguardano la gestione del territorio, proprio perché ci troviamo ad adottare soluzioni tampone oppure soluzioni che non riescono a dare una vera sicurezza del territorio. Noi lavoriamo sempre sull'emergenza e non si riesce ad avere una pianificazione appropriata, a lungo termine, e che riesca a mettere in sicurezza le attività lavorative e le abitazioni dei cittadini.
Non considero inutile una discussione approfondita sulla gestione del territorio ed è per questo che, insieme agli altri presentatori di questa richiesta, chiedo che venga messo in discussione tale punto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valvo.



VALVO Cesare

Signor Presidente, nel comunicare che Rifondazione Comunista e i Verdi stanno ponendo in essere un duro attacco alla mia fede democratica, che sta vacillando, esprimo il parere contrario della maggioranza.



PRESIDENTE

Garantisco che anche la loro è fede democratica, magari vi è solo un'interpretazione più restrittiva oppure più ampia, ma non entriamo assolutamente nel merito.
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 15.
Il Consiglio non approva.
Richiesta n. 16 presentata dai Consiglieri Moriconi e Chiezzi: "Soppressione di treni su diverse tratte da parte delle FS".



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Sono dispiaciuto per il precedente intervento del Consigliere Valvo; mi dispiace che viva in questo modo il nostro atteggiamento. Faccio notare che il nostro atteggiamento è dovuto agli inserimenti ingiustificati nell'o.d.g. da parte di altri soggetti, indubbiamente da parte della maggioranza. Inoltre, il secondo punto che viene inserito, relativo all'aumento delle Vicepresidenze, non è urgente, viene affrontato in fretta e poi è una riforma non irrilevante che viene fatta allo scopo di allargare alle minoranze la partecipazione all'Ufficio di Presidenza. Essendoci il disaccordo di una parte della minoranza, tale provvedimento poteva non essere inserito e aspettare una diversa maturazione del medesimo. Invece si procede in tal senso e noi siamo costretti a fare i conti con questa proposta. Abbiamo anche accorpato una serie di proposte, quando erano omogenee, e rileviamo la presenza di questioni importantissime che non vengono affrontate. Per esempio, il Consigliere Valvo, che utilizza i mezzi pubblici, credo dovrebbe essere interessato alla questione che solleviamo in questo momento, che non è solo relativa alla soppressione dei treni, ma al fatto che tale soppressione sia avvenuta nei momenti in cui, per esempio, nella città c'era il blocco delle auto. E' un atteggiamento relativamente assurdo, secondo il quale nei momenti di maggiore necessità dei mezzi pubblici c'è una riduzione di tale servizio. Se discuteremo di tale provvedimento, potremo entrare molto più nel merito e specificarlo poiché riveste una questione di grande importanza.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Manolino.



MANOLINO Giuliano

Signor Presidente, esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 16.
Il Consiglio non approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

Richiesta n. 17 presentata dai Consiglieri Moriconi e Chiezzi: "Situazione Inceneritore Liri-Pont Canavese".
La parola al Consigliere Moriconi per l'illustrazione.



MORICONI Enrico

Grazie, Presidente. La richiesta d'inserimento di questo punto all'o.d.g. è, come molte altre presentate, di tipo eminentemente tecnico nel senso che solleva un problema che credo l'Assessore competente conosca bene.
L'inceneritore di Pont Canavese è stato oggetto di svariate segnalazioni relativamente alla produzione di gas inquinanti e rappresenta uno dei punti più problematici per quanto riguarda la gestione ambientale di queste strutture che si chiamano inceneritori, anche se alcuni talora preferivano il termine di termovalorizzatori quasi ad indicare una loro importante funzione economica, mentre da parte di molti che, invece contrari, si preferisce il termine di inceneritori.
Credo che la comunicazione dell'Assessore competente su questo punto sarebbe importante, anche perché darebbe modo di discutere e riflettere su tutto quello che riguarda la questione dell'incenerimento delle materie prime.
La combustione delle materie prime - l'Assessore all'ambiente lo sa bene - ha inevitabilmente ripercussioni sul piano ambientale. Qualsiasi combustione provoca delle emissioni, non solo di quei gas-serra che sono conosciuti perché più abbondanti, ma l'incenerimento delle sostanze (basta visitare l'apposito sito Internet per avere i dati precisi) rilascia nell'ambiente centinaia di molecole chimiche alcune delle quali hanno sicuramente azione cancerogena riconosciuta dagli studi medici.
Ebbene, perché discutere dell'incenerimento? Perché, ad esempio, nel primo documento reperibile della Giunta sul Piano energetico regionale non è assolutamente chiaro qual è la posizione della nostra Regione riguardo alla gestione di queste strutture. Non è chiaro se la Regione Piemonte intende affrontare la partita della combustione, della distruzione mediante calore delle risorse in maniera riduttiva, ovvero cercando di ridurre al minimo questa via, o se invece si pensa di utilizzarla a pieno titolo come una via percorribile e quindi incentivabile.
Questa è una discussione che sarebbe importantissima in questo momento perché, a partire dall'esempio concreto di un impianto che ci da dei problemi, noi potremmo affrontare il discorso che riguarda la gestione di tutta la partita della termodistruzione.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Albano.



ALBANO Nicoletta

Presidente, noi ci esprimiamo in modo contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 17.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori chiede di intervenire il Consigliere Palma; ne ha facoltà.



PALMA Carmelo

Grazie, Presidente. Voglio porre un problema che è insieme procedurale di ordine dei lavori e anche regolamentare.
Al primo punto dell'o.d.g. della seduta di oggi abbiamo iscritto il dibattito relativo all'andamento dei lavori della Commissione Statuto nella prospettiva di votare una delibera che proroghi i termini della Commissione, definendone in qualche modo i compiti e le funzioni.
Esiste un problema grave dal punto di vista regolamentare: sulla base della delibera adottata in sede di istituzione della Commissione, il termine previsto scade nella giornata di domani. Visto che all'o.d.g. del nostro Consiglio per la seduta di domani non è iscritto questo punto, o si trova una soluzione diversa oppure chiedo alla Presidenza, al termine della seduta antimeridiana, di convocare una brevissima Conferenza dei Capigruppo per consentire di iscrivere al primo punto dell'o.d.g. della seduta di domani il punto relativo alla Commissione Statuto. In caso contrario accetteremmo preventivamente che, prima ancora di discuterne, la Commissione Statuto decada semplicemente per scadenza dei termini.
Quindi, al di là dell'andamento dei lavori di questa mattina, su cui non ho intenzione di intervenire, esiste questo problema di aggiornamento dell'o.d.g. per la seduta di domani.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Siccome anche questa è una nostra preoccupazione, suggerirei il seguente percorso: potremmo fare una breve pausa, convocare la Conferenza dei Capigruppo e verificare tale possibilità, anche perché mi risulta che oggi siano già programmate le Commissioni di merito.



PRESIDENTE

Concordo sulla convocazione della Conferenza dei Capigruppo al termine della seduta antimeridiana. Potremo lavorare sino alle ore 14.30 (dopo sono convocate le Commissioni); valuteremo nel corso della mattinata.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Iscrizione ed esame all'o.d.g. della proposta di deliberazione n. 378: "Modifica agli articoli 23 e 26 del Regolamento interno del Consiglio regionale" (preavviso scritto ai sensi dell'art. 51 del Regolamento interno). Presentazione richieste di iscrizione ed inserimento nuovi punti all'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Richiesta n. 18 presentata dai Consiglieri Moriconi e Chiezzi: "Appalti senza gara ed estensione contrattuale".
La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Presidente, non so se il Consigliere Saitta abbia già fatto omaggio a tutti i Gruppi consiliari del proprio libro sulla sanità; comunque consiglierei ai vari Gruppi di acquistarne almeno una copia. E' certamente una sintesi illuminante che può essere estesa anche ad altri settori, non solo alla sanità. La questione degli appalti senza gara e le estensioni contrattuali hanno rappresentato, in molti settori dell'amministrazione regionale, la norma.
E' un aspetto sul quale occorre riflettere.
Non è vero, come ci dimostrano gli atti, che le gare e la regolarità delle procedure non sono mai state messe in discussione. Ciò che abbiamo riscontrato, anche nella Commissione d'Inchiesta, è l'ineccepibilità delle procedure; mentre é emerso, come aspetto negativo, le estensioni contrattuali o le varianti in corso d'opera che, come sappiamo, sono sempre state una pratica da Prima Repubblica. Sono aspetti importanti di un problema che ci inquieta, anche alla luce delle procedure semplificate messe in campo per quanto concerne le Olimpiadi 2006. Sappiamo, infatti che il Senato ha già varato un testo di legge che, in nome dell'urgenza semplifica molto le procedure.
Sappiamo anche come la questione degli appalti sia estremamente delicata e che non vi sono ragioni di urgenza tali da giustificare un abbassamento del livello di guardia sulla correttezza delle procedure. Gli appalti hanno pesanti conseguenze e ricadute, non solo sui danni all'erario (quando non rispondono a criteri di conduzione coerenti con l'obiettivo del contenimento della spesa), ma anche sul lavoro, sull' inquadramento dei lavoratori e sulla definizione dei diritti dei lavoratori.
E' un dato che ci deve sempre preoccupare e rispetto al quale dobbiamo prestare molta attenzione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallarini; ne ha facoltà.



GALLARINI Pierluigi

La maggioranza si dichiara contraria.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sulla richiesta n. 18.
Il Consiglio non approva.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Galasso sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GALASSO Ennio Lucio

Proporrei di affrontare prima le decisioni in ordine al proseguimento dei lavori della Commissione Speciale per la Riforma dello Statuto essendoci una proposta di deliberazione da parte dell'Ufficio di Presidenza della Commissione. Se siamo d'accordo, potremmo affrontare questo tema squisitamente istituzionale data la perenzione del termine della Commissione stessa, le cui ragioni sono note a tutti e quindi non mi dilungo.



PRESIDENTE

Consigliere Galasso, se il Consiglio fosse stato d'accordo non avremmo neanche iniziato a votare la richiesta dell'inversione dei punti all'o.d.g..
Vorrei ascoltare qualche parere, oltre a quello del Consigliere Galasso, sul ritiro delle richieste di inserimento dei punti all'o.d.g. per proseguire con i lavori, che vedono protagonista la Commissione sullo Statuto.
La parola al Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Ringrazio il Consigliere Galasso di questo suo intervento, però volevo informare l'aula di una riunione dei Capigruppo tenutasi ieri pomeriggio al quale erano presenti pochi Capigruppo, in cui si parlava di un'urgenza che consentirebbe all'aula, entro i lavori di questa mattinata (insieme alla questione della Commissione Statuto) di dare una risposta. Si tratta del disegno di legge dell'Esecutivo, sul quale convergono due proposte di legge: un disegno di legge della Giunta e una del Consigliere Giordano, che riguarda una modifica e l'integrazione al trasporto pubblico locale.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliere Contu, facciamo solo un po' di chiarezza.
Questa è rubricata con il n. 31 e segue un suo percorso; il Consigliere Galasso intendeva, in realtà, proseguire con lo Statuto. Lei sta dicendo Consigliere Contu - non citandomi neanche lo Statuto - che vorrebbe proporre...



CONTU Mario

Voglio arrivare a questo: se dobbiamo stravolgere l'ordine dei nostri lavori rispetto a com'è organizzato, occorre porre al centro due questioni importanti (ed è quello che sto suggerendo al Consigliere Galasso).
La prima riguarda la questione dello Statuto; la seconda la questione dei taxi.
Sono due provvedimenti abbastanza condivisi. Poiché il provvedimento è un disegno di legge, oltretutto dell'Esecutivo, che va integrato da due emendamenti (sui quali concorda la proposta del Consigliere Giordano e dell'Assessore) potrebbe essere esaurito nella giornata odierna.
E' per questo che avevo suggerito una pausa tecnica di cinque minuti: sarebbe utile convocare una Conferenza dei Capigruppo in cui esaminare le questioni nel merito. Visto che ci resta un'ora e mezza di lavoro, occorre organizzare il lavoro di questa mattinata.
Il suggerimento è proprio questo: dobbiamo riorganizzarci perché, forti di una proposta della Conferenza dei Capigruppo, potremmo trovare un punto di sintesi che ci consenta, entro i lavori della seduta odierna, di dare risposte sia alla questione della scadenza della proroga della Commissione Statuto sia alla questione di una legge attesa, per la quale vorrei ricordare che le Organizzazioni Sindacali dei taxisti hanno sospeso un'iniziativa di sciopero che, in un momento come questo, avrebbe creato molti disagi e problemi alla città.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Galasso, anche se è inusuale, ma è per fornire un aiuto.



GALASSO Ennio Lucio

Intervengo sulla controproposta, perché nella seduta di ieri, alla quale ho partecipato con altri Capigruppo, in occasione della consultazione delle rappresentanze sindacali dei taxisti, è emerso che vi è concordanza sull'urgenza di affrontare la questione. Poiché sono stati presentati un disegno di legge e due o tre progetti di legge, si pensa di organizzare un gruppo di lavoro per pervenire ad un testo unitario, elaborato in modo da accelerare i lavori sul punto in questione.
Così come ho affermato ieri in quella riunione, sono d'accordo affinch questo avvenga. Ribadisco, altresì, l'urgenza di affrontare il punto relativo alle "Decisioni in ordine al proseguimento dei lavori della Commissione per la riforma dello Statuto", che era stato calendarizzato per questa mattina ed anche per evitare ulteriori problemi. Questa, inoltre, è l'ultima seduta utile prima della perenzione dei termini, pertanto ritengo si possa affrontare subito il primo punto all'o.d.g.
Se siamo d'accordo, procediamo.



PRESIDENTE

Scusi, collega Galasso, può riassumere - non perché fossi distratto, ma per avere meglio il quadro generale - la sua proposta finale?



GALASSO Ennio Lucio

Ribadisco di affrontare subito il punto all'o.d.g. relativo alla proroga della Commissione Statuto, perché abbiamo una scadenza, quindi c'è una ragione di urgenza.
Concordo sul fatto che occorra dare accelerazione anche ai lavori relativi ai disegni di legge e progetti di legge riguardanti le problematiche dei taxisti.
Su questo siamo d'accordo e ricordo che è stata una proposta avanzata dal Presidente del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Mi sembra vi sia un accordo generalizzato, collega Contu, rispetto a quanto è rubricato al n. 31, cioè di dare un percorso preferenziale in Commissione al disegno di legge e al progetto di legge, decidendo eventualmente quali emendamenti formulare affinché l'Assemblea regionale possa decidere in tempi celeri e dare una risposta concreta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Contu; ne ha facoltà.



CONTU Mario

Brevemente, Presidente. La questione dell'urgenza si è determinata successivamente, quando si è avuta conferma che l'Assessore Casoni aveva richiamato in aula il provvedimento. Abbiamo già molte difficoltà e l'impegno assunto da parte del Presidente Cota è un impegno di grande riguardo.
Valutavo però una questione: verificando la convergenza delle varie forze politiche, oggi saremmo stati in grado di discutere sia un provvedimento che l'altro. E' questo che propongo, perché sono maturate le condizioni. L'unica incognita è rappresentata dalla presenza dell'Assessore Casoni, il quale dovrebbe essere presente in aula. Possiamo pensare Presidente - ma anche in questo caso l'Aula è sovrana - di passare al voto sulla Commissione Statuto e, nel frattempo, verificare se ci sono le condizioni per avere la presenza dell'Assessore Casoni.



PRESIDENTE

Questo mi sembra assolutamente accettabile da parte dell'Aula.
Terminiamo, dunque, il punto relativo alla Commissione Statuto e poi diamo via libera alla discussione del provvedimento che lei ha sollecitato.
Per iscriverlo, però, occorrono 40 voti e ricordo che non sono presenti 40 colleghi.
Si tratterebbe, pertanto, di fare una riunione dei Capigruppo al tavolo della Presidenza, decidere di iscriverlo immediatamente e procedere alla votazione.
Il Presidente garantisce, dunque, se è necessario, una riunione veloce dei Capigruppo per inserire il punto all'o.d.g. rubricato con il n. 31) riguardante la questione dei taxisti.
Consigliere Galasso, procediamo con il punto all'o.d.g. relativo alla Commissione Statuto.
Prima, però, chiedo ai proponenti della richiesta di inserimento di nuovi punti all'o.d.g. se intendono ritirarli.



CONTU Mario

Ritiriamo tutte le richieste di inserimento, ad esclusione delle richieste nn. 30 e 31.



PRESIDENTE

Sappia, collega, che la richiesta n. 31) deve avere, se lei vuole che la ponga in votazione, 40 voti. Poiché non ci sono 40 voti, l'Aula non accoglie tale proposta. Sarebbe meglio, pertanto, che lei ritirasse anche la richiesta di inserimento n. 31), con l'impegno dell'Aula di svolgere una riunione dei Capigruppo, al tavolo della Presidenza, ed iscrivere il nuovo punto all'o.d.g.
A questo punto, come le suggerivo, non sarebbero necessari i 40 voti perché vi è l'iscrizione d'ufficio.



CONTU Mario

Va bene, ritiriamo tutte le richieste presentate.



PRESIDENTE

Sono, dunque, ritirate tutte le richieste di inserimento di nuovi punti dal 19 al 30, ad esclusione del 31.


Argomento:

Proposta di inversione dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Chiedo all'Aula di inserire il punto all'o.d.g. relativo a: "Modificazione della deliberazione del Consiglio regionale n. 176-25037 del 27 luglio 2001 (Istituzione Commissione Speciale per lo Statuto della Regione Piemonte)".
L'Aula acconsente; ne prendo atto.


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame modificazione della deliberazione del Consiglio regionale n. 176 25037 del 27 luglio 2001 (Istituzione Commissione Speciale per lo Statuto della Regione Piemonte)


PRESIDENTE

Passiamo pertanto al punto relativo alle decisioni in ordine al proseguimento dei lavori della Commissione Statuto.
La parola al Consigliere Galasso, Presidente della Commissione Statuto per l'illustrazione.



GALASSO Ennio Lucio

Grazie, Presidente.
In occasione dei lavori della I Commissione, non potendosi deliberare per mancanza del numero legale, è stato affrontato il tema della proroga del termine in relazione al quale la Commissione stessa deve presentare un articolato di Statuto.
Si è dibattuto anche sui temi ritenuti principali, fondamentali, o comunque prioritari, per pervenire ad una prima redazione della bozza di articolato di Statuto da presentare in Commissione.
Alla luce di quei lavori, che hanno visto, pur con delle differenziazioni, i componenti della Commissione d'accordo nel presentare questa mattina in Consiglio, al fine di deliberare sui punti relativi alla proroga dei termini e su quelli che devono essere i temi da affrontare.
L'Ufficio di Presidenza ha provveduto a depositare una proposta di deliberazione, di modificazione della deliberazione del Consiglio regionale n. 176 del 27 luglio 2001 istitutiva della Commissione speciale per lo Statuto della Regione. I punti che l'Ufficio di Presidenza ha raccolto ritenendo di interpretare sostanzialmente le indicazioni provenienti dai commissari, sono quelli raccolti nella proposta.
In particolare, si è ritenuto che l'esame della Commissione debba concentrarsi sulle seguenti tematiche: principi generali; forma di governo e principi fondamentali di organizzazione e funzionamento; principi della legge elettorale ed istituti di partecipazione; equilibrio dei poteri (articolato in organi della Regione e reciproci rapporti); diritti delle opposizioni e Consiglio delle autonomie locali. Rapporto con i cittadini con gli Enti locali, lo Stato e l'Unione Europea. Inoltre il tema della sussidiarietà visto come politiche pubbliche e soggetti collettivi.
Altro punto è quello di modificare il punto sette della deliberazione sopra richiamata prevedendo che la Commissione presenti le proposte di articolati di cui al punto 1 entro il 30 settembre 2003.
Un altro aspetto evidenziato in Commissione riguarda il tema Torino e il Piemonte: una Regione e la sua capitale. Su questo, non essendo pervenuti, in sede di discussione di Commissione, o, comunque, tra i commissari presenti, ad una univoca impostazione, abbiamo ritenuto, come Ufficio di Presidenza, segnalarlo al Presidente del Consiglio: ma non è stato accolto nella deliberazione.
Non c'é nulla di innovativo. I punti che ho elencato come tematiche su cui la Commissione dovrà lavorare in ordine all'articolato, sono quelli già emersi nelle sedute precedenti la relazione che ho illustrato ad ottobre in Consiglio. Per quanto riguarda il termine indicato, ci sembra un termine congruo per opportunamente svolgere, in modo approfondito, il lavoro, ci sembra congruo anche rispetto alle scadenza e a tutte le problematiche legate alle ipotesi di referendum. Ovviamente, tutto questo muove da una esigenza fatta presente o sottolineata da tutti, cioè affermare, con lo Statuto, quei valori istituzionali e come metodo e come contenuti. Il venir meno agli appuntamenti qual è quello della redazione dello Statuto della Regione Piemonte, può comportare il rischio di un deperimento delle Istituzioni e di un depauperamento della credibilità nei confronti dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Altri interventi sulla proposta di deliberazione predisposta e licenziata? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Tapparo; ne ha facoltà



TAPPARO Giancarlo

In Commissione Statuto ho avuto occasione di illustrare la mia posizione relativamente la deliberazione. Mi sembra più opportuno dare un mandato ampio alla Commissione e non circoscriverlo in qualche modo o orientarlo come appare nel comma 1 della deliberazione. In modo da lasciare, da un lato, piena operatività, senza condizionamenti che possono derivare da questo tipo di articolazione e, dall'altro, evitare - entro su alcuni aspetti di merito della proposta - interventi che potrebbero anche non essere necessari. Mi riferisco, in particolar modo, alla materia elettorale perché, come è noto, è materia che si "muove" per legge ordinaria.
E' vero che c'é coerenza tra l'impianto istituzionale che si viene a delineare con l'elaborazione che la Commissione farà - forma di Governo ruolo del Consiglio regionale - e la legge elettorale. La legge elettorale è la materia più forte come incidenza nella vita politica sia nella dinamica che nella dialettica. Arrivare, attraverso la Commissione Statuto a redigere specifiche proposte di articolato, o comunque, specifiche proposte (non dovrebbe essere l'articolato ad emergere in questa sede infatti stiamo parlando dei principi della legge elettorale), potrebbe anche essere un elemento che, trattandosi di materia molto delicata, pu trascinare la discussione sullo Statuto in una forma tale da non permettere delle conclusioni positive o un'operatività fattiva. Immagino che a nessuno sfugga che nel caso in cui venisse accolta la proposta di portare il modello del sistema elettorale nazionale a livello regionale - creando per i tre quarti una elezione con liste proporzionali (oppure con collegi uninominali) e un quarto con liste bloccate, per il numero ridotto di Consiglieri regionali che vi sono, si determina una forma di barriera all'entrata estremamente rilevante, che può disarticolare il sistema politico regionale e locale. I partiti minori rischierebbero di non entrare in Consiglio regionale e il numero di Consiglieri attualmente esistenti non si può presumere che possa essere accresciuto. Credo che l'articolazione politica della nostra società non possa non avere un diritto di tribuna.
Introduco un tema che potrebbe essere un correttivo alle limitazioni che si determinano. Se investiamo la Commissione anche di questo compito rischiamo di generare un rallentamento di una elaborazione, che invece deve approdare a qualcosa. Propongo: primo, di dare un mandato analogo a quello che aveva avuto in origine; secondo, qualora si volessero predeterminare alcuni percorsi, in termini di limitazione dello spazio di azione della Commissione Statuto, per lo meno si tolga l'intervento sulla legge elettorale, proprio per evitare quel tipo di impedimento che si potrebbe determinare per la rilevanza e la delicatezza che ha questa parte che si muove per normativa ordinaria. Potrebbe quindi essere controproducente alla produttività dell'attività della Commissione.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiezzi.



CHIEZZI Giuseppe

Grazie, Presidente. Svolgo la prima osservazione relativamente al lavoro fatto fin qui, perché dall'analisi del lavoro svolto posso dedurre alcune proposte per il futuro. Penso che il lavoro svolto sia sotto gli occhi di tutti: è stato molto deludente e non è approdato ad alcuna proposta concreta. Uno degli elementi che, a mio avviso, ha causato questo fallimento dei lavori della Commissione Regolamento è stata la scelta di avvio, che, insieme ad altri colleghi, ho cercato di correggere senza riuscirci, ovvero quella di lavorare nel chiuso del palazzo, all'interno della Commissione stessa. Per affrontare temi particolarmente difficili ed importanti come la riforma dello Statuto, avevamo suggerito di iniziare per tutt'altra strada, con una grande sessione di ascolto delle proposte delle esigenze e dei bisogni, che provenivano dal corpo intero della nostra società culturale, economica e associativa. Avevamo quindi proposto di avere un'immediata e forte proiezione esterna dei lavori di Commissione per acquisire elementi, suggerimenti e volontà culturali e politiche. Questo non è stato fatto. Ci siamo chiusi all'interno della Commissione e con metodi di gestione anche piuttosto spicci. Di conseguenza, non si è approdato a nulla.
Strada facendo, si è aggiunto un altro problema. Mi pare che in questo lasso di tempo, dall'inizio dei lavori della Commissione ad oggi, i rapporti politici che presiedono e determinano anche la possibilità di lavorare insieme per progetti di riforma si siano molto logorati. Rispetto all'inizio il clima è peggiorato visibilmente, fino al limite della rissa e del confronto più che aspro, nei comportamenti, nei toni, nelle dichiarazioni.
Si è anche deteriorato il rapporto generale a livello nazionale tra le forze politiche di maggioranza e di minoranza. Su alcuni provvedimenti parlamentari, dalle norme sui reati di bilancio, alla legge Cirami, alla riforma della Magistratura, purtroppo, il rapporto tra le forze politiche in merito all'assetto istituzionale del Paese, quindi in merito all'attuale Costituzione, alla sua vigenza, alla sua interpretazione ed attuazione ed alle leggi di riforma della stessa e leggi ordinarie del Parlamento, si è logorato.
Si è giunti ad una situazione in cui si dichiara - almeno dalla parte alla quale il mio partito appartiene, quella di opposizione - che, con la presenza di un Polo che sta governando in questo modo la Costituzione italiana e producendo altre leggi, è ben difficile pensare che si possa produrre qualcosa di buono in ambito costituzionale e che quindi sia possibile far fare passi in avanti alla Costituzione. Con questo Polo così schierato in attacco ai principi costituzionali, è ben difficile affrontare qualsiasi problema serio di riforma.
Abbiamo dunque un clima nazionale molto corroso da polemiche e da fatti che allarmano non solo le forze politiche, ma tante altre forze culturali sociali ed economiche che vedono in un disgregamento dei principi costituzionali un grave danno per tutti.
Se il clima politico generale è peggiorato; localmente non è andato in modo molto diverso, nel senso che la gestione del ruolo di governo, a seguito di un'elezione diretta da parte del Presidente Ghigo, per quanto mi sembra di potere osservare, ha offeso il ruolo del Consiglio, l'ha snaturato.
Il Presidente Ghigo ha fastidio per i lavori del Consiglio e non tiene conto dell'importanza di un rapporto stretto, tanto più perché è stato eletto direttamente, con l'assemblea elettiva. Vi è dunque una serie di circostanze, tutte dello stesso segno,che indicano l'insofferenza e il poco rispetto per il ruolo istituzionale del Consiglio regionale da parte del Presidente Ghigo.
Anche in Consiglio regionale, dal mio punto di vista, le cose sono peggiorate. Si poteva avere qualche speranza, considerata l'elezione di un Presidente del Consiglio senza esperienza, ma di età giovane, quindi persona capace di imparare, d'intendere, di incuriosirsi, di entusiasmarsi a un ruolo istituzionale così alto, ma mi sembra che l'interpretazione che ho sotto gli occhi del Presidente Cota sia stata, viceversa un'interpretazione molto entusiastica nell'affermare il proprio ruolo di Presidente regionale e nazionale della Lega, piuttosto che Presidente di tutti noi.
Non ha infatti perso occasione per caratterizzare pubblicamente la propria persona come colui che gestisce il partito della Lega in modo combattivo e polemico, deteriorando, dal mio punto di vista, la sua figura di Presidente del Consiglio, diventando difficile entrare in quest'aula e gestirla facendo dimenticare a tutti che si sta svolgendo un ruolo politico di parte, anche con grosse polemiche.
Anche a tale proposito, direi che istituzionalmente c'è stato un logoramento dei rapporti politici, dei quali non si può, per quanto mi riguarda, non tenere conto. Il complesso di queste due cose mi fa pensare che sia ben difficile che con questo centrodestra, a livello nazionale e a livello locale, si possa ottenere qualcosa di buono in termini di riforme.
La riforma dello Statuto e delle leggi elettorali sono le questioni più importanti e anche più difficili che un'assemblea elettiva pu affrontare. Per riuscire a svolgere un lavoro buono, e quindi istituzionale, non segnato da polemiche e contrasti politici, occorrono delle prove che vengono date da chi ha in mano le redini del governo Regione e del Consiglio, ma queste prove vanno in tutt'altra direzione.
Temo che non ci siano le condizioni per migliorare il nostro Statuto il nostro Regolamento e la legge elettorale; viceversa, vi è la volontà anche in dichiarazioni ripetute, di comprimere ulteriormente i lavori del Consiglio. Ascolto sempre più spesso appelli rivolti a un Regolamento che si considera la causa di tutti i mali, e non è causa di tutti i mali.
Avverto accenni di sofferenza che riguardano il numero dei Gruppi e la rappresentanza delle piccole forze politiche. Colgo cenni che mi preoccupano rivolti alle ipotesi di revisione della legge elettorale che prevedono delle forzature nella rappresentanza di quanto esiste in termini politici, sociali ed economici della nostra società. Vedo tutto questo e mi sembra che ci siano, almeno dal mio punto di vista, pochi spazi e speranze per riuscire a fare dei passi avanti.
Condivido le considerazioni del Consigliere Tapparo riguardo al fatto che è meglio fare un rinnovo sulla falsa riga del primo impianto. Ribadisco la richiesta al Presidente di cominciare con una larga consultazione, senza fare altro inizialmente della società nel suo insieme, ma ritengo che sia preferibile un impianto largo e non così enunciato.
Non so quanto durerà questa Commissione, non è scritto, ma, secondo me dovremmo assumere un termine, che può essere il termine della Legislatura o un termine anticipato. Bisogna che si stabilisca, perché una Commissione che ha semplicemente il termine del 30 settembre per rappresentare un articolato mi sembra veramente riduttivo.
In ogni caso, ad un impianto di questo genere e per i motivi che ho esposto, ritengo di essere contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Per quanto riguarda la proposta di deliberazione noi siamo favorevoli e abbiamo già espresso la nostra posizione durante la seduta della Commissione Speciale dello Statuto. Quell'incontro, bench mancasse il numero legale, a nostro avviso, ha avuto un esito estremamente positivo, perché ha creato le condizioni affinché entro la prima scadenza della Commissione Statuto, cioè entro il 13 febbraio, noi ci trovassimo in Aula per confrontarci su un'ipotesi di deliberazione da approvare.
Voglio sviluppare un intervento articolato ed entrare nel merito di alcune considerazioni che sono state poste in sede di Commissione. La prima considerazione, sollevata dal Consigliere Tapparo, riguarda l'eventuale possibilità di individuare negli obiettivi della Commissione, da questo momento fino al 30 settembre, i principi della legge elettorale e degli istituti di partecipazione.
vero che il collega Tapparo, a fronte dell'esperienza che appartiene a tutti noi dei lavori della prima fase della Commissione Statuto e non solo, ha proposto di non iniziare il confronto su quella parte, perch sicuramente avrebbe bloccato i lavori della Commissione.
Credo che sia difficile, Consigliere Tapparo, immaginare di avviare in VIII Commissione o in I Commissione - non sappiamo ancora bene quale sia la sede - una discussione sull'ipotesi di legge elettorale senza avere la certezza che le ipotesi o la ipotesi, che eventualmente dovesse scaturire dai lavori della Commissione, sia in linea con i principi statutari, e mi spiego meglio.
Noi abbiamo uno Statuto della Regione vigente che è surrogato paradossalmente dalla modifica della legge costituzionale n. 1/99. Il nostro Statuto prevede una elezione del Presidente della Giunta regionale da parte del Consiglio, ma con la modifica costituzionale della legge n.
1/99 dobbiamo invece eleggere il Presidente come fanno le altre Regioni cioè, in assenza di una legge elettorale e di principi diversi contenuti nello Statuto, direttamente con l'elezione a suffragio universale. Questo è il primo punto. A nostro giudizio, prima di arrivare a una discussione sulla legge elettorale, bisogna, in sede di Commissione Statuto confrontarsi e risolvere il problema sull'eventuale convergenza, che parrebbe esserci, ma bisogna verificarla istituzionalmente, sull'elezione diretta del Presidente.
L'altra questione è relativa al sistema elettorale. Si è parlato di elezione proporzionale senza preferenza, di elezione proporzionale con la preferenza, di revisione delle circoscrizioni piuttosto che di rappresentanza di tutti i territori, di un sistema misto di circoscrizioni e di lista proporzionale di partito a livello regionale e dei collegi uninominali. Ritengo che, prima di affrontare il discorso sulla legge elettorale nella Commissione prestabilita, sia opportuno fissare fra i principi dello Statuto, quindi in termini della legge elettorale, o comunque verificare in quella sede una larga convergenza sui principi, in modo da partire nella Commissione permanente tenendo conto di quella grande convergenza e di quelle ipotesi di principi che eventualmente sembrerebbero venire avanti.
impensabile giungere a un confronto nell'incertezza che vi sia una condivisione verificata istituzionalmente nella Commissione preposta sul sistema elettorale e, ancora di più, sulla volontà di perseguire l'elezione diretta del Presidente piuttosto che con l'elezione del Consiglio, avendo la potestà legislativa, con l'approvazione di un nuovo Statuto, quindi con una modifica allo Statuto vigente, di variare addirittura quanto disposto dalla modifica costituzionale della legge n. 1/99. Non voglio essere contraddittorio in questa mia esposizione di convincimento. Credo che il Consigliere Tapparo abbia espresso una preoccupazione condivisibile, ma sono altrettanto convinto che dobbiamo cogliere la sfida e l'impegno, in questa e in quella Commissione, di arrivare a una discussione proficua per una nuova legge elettorale, poi è altra cosa se riusciremo a realizzare questo obiettivo. Questo sarà estremamente difficile e le premesse certamente non sono delle migliori, però abbiamo il dovere, visto che dobbiamo adeguare lo Statuto alla legge 1/99, di approfondire i principi della legge elettorale e i principi relativi agli istituti di partecipazione. Mi sembra che ci sia una volontà unanime del Consiglio regionale di aumentare, incrementare e istituire istituti di partecipazione seri, ma ci sono delle grandi distanze nelle ipotesi che, ancorch informalmente o nell'ufficialità della Commissione da parte dei singoli sono state evidenziate.
Anche questo aspetto, a nostro avviso, deve essere verificato all'interno della Commissione Statuto, che certamente complicherà il nostro confronto.
Riteniamo che la proposta, così come posta all'attenzione del Consiglio, sia condivisa. Condividiamo, altresì, il metodo, perch ritornare in Commissione Statuto nel proseguo dei lavori fino al 30 settembre senza un impianto su cui confrontarsi e un impegno che già abbiamo ribadito di ipotizzare e concretizzare un articolato su cui confrontarci, difficilmente arriveremo al 30 settembre con un risultato positivo.
Noi riteniamo che l'obiettivo di dotare di uno nuovo Statuto la Regione Piemonte debba essere colto dalla Commissione, come ha proposto il Consiglio, entro quella data. Per chi ha lavorato...
Presidente, scusi, faccio fatica a proseguire, visto il brusio. Manca solo l'aperitivo coi salatini e poi...



PRESIDENTE

Consigliere Cattaneo, richiamo sovente l'Aula alla cortesia di un silenzio generalizzato, che permetta ai colleghi di poter svolgere i loro interventi.
Colleghi, per cortesia, abbassiamo il tono di voce!



CATTANEO Valerio

Indubbiamente il 30 settembre - ma è una nostra valutazione - riteniamo che sia il termine ultimo per tentare, mi sia concessa questa definizione impropria, di dotare la Regione Piemonte di un nuovo Statuto, perch qualora dovessimo avvicinarci troppo agli appuntamenti elettorali del 2004 o del 2005, partendo proprio dai principi delle leggi elettorali e con la presunzione di ognuno di noi di creare una legge, la migliore possibile per rivincere le elezioni e per garantirsi il proprio posto, difficilmente riusciremmo a dotare la Regione Piemonte di un nuovo Statuto e di una nuova legge elettorale.



PRESIDENTE

La ringrazio, Consigliere Cattaneo.
Ha chiesto la parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Certamente non considero un fatto positivo la richiesta di una proroga soprattutto perché siamo consapevoli che i lavori che sono stati svolti non sono "grandi".
Constatiamo, pertanto, una nostra incapacità nell'aver posto al centro della nostra iniziativa e della nostra azione la revisione dello Statuto per poi non essere stati in grado di applicarla. E credo che le ragioni siano molteplici, compresa una certa insufficienza di programmazione dei lavori stessi.
Il fatto di riconfermare la scelta di istituire otto Commissioni permanenti, ritengo non aiuti in una visione futura, così come non ha aiutato il lavoro di una Commissione che si è aggiunta alle altre e che non è riuscita, finora, a ricoprire quel ruolo centrale che le veniva attribuito. Mi sembra che, in qualche modo, questa delibera segni una presa d'atto di questo fatto, tanto è vero che propone una limitazione del campo di azione della Commissione stessa.
Questa limitazione, come altri colleghi prima di me hanno sottolineato è un primo elemento che non mi convince, innanzitutto per le precedenti considerazioni che ho esposto, in secondo luogo perché mi pare che questa delimitazione della Commissione sia allo stesso tempo troppo ampia e troppo limitata. Mi spiego meglio: non riuscendo ad individuare pochi filoni mantiene una serie di elementi abbastanza corposi, ma, allo stesso tempo non si comprende perché limiti tutti quei temi; a quel punto, è inutile fare una limitazione. Se veramente si intendono affrontare i temi in delibera, che si affrontino tutti nei fatti. Non riesco a capire questa scelta di una delibera di indirizzo con queste caratteristiche.
Sarebbe meglio, come già altri colleghi hanno ribadito, concedere una proroga sulla base del mandato originario, facendo sì che sia la Commissione ad affrontare in modo più approfondito quelle che sono le tematiche da analizzare e a scartare quelle che non è in grado di esaminare. Con queste caratteristiche, invece, non mi convince.
Anch'io ritengo che l'aver fatto trascorrere oltre due anni dal momento in cui si é insediata questa Commissione sia un elemento che, nei fatti costituisce un forte ostacolo al futuro della Commissione stessa, perché se questi due anni fossero serviti a presentarci un lavoro corposo effettivamente potevamo affrontare insieme l'ultimo percorso in discesa e risolvere la questione. Invece noi non siamo in queste condizioni, e dati i tempi ridottissimi che abbiamo di fronte, mi pare che si possa ipotizzare che difficilmente questa Commissione riuscirà a partorire non solo una modifica dello Statuto, ma nemmeno una modifica nei limiti del mandato che le affida questa delibera.
Condivido anche la perplessità nell'affrontare in modo parziale dei temi spinosi come quello della legge elettorale. Proprio in merito alle leggi elettorali, noi ci siamo abituati, negli ultimi anni, ad una serie di legiferazioni con determinate caratteristiche, ovvero l'imperativo di fare in fretta e con degli obiettivi parziali, nel senso che si modificava la legge perché si individuavano alcuni elementi (ad esempio per garantire la governabilità o altro) con un obiettivo e non con una visione d'insieme.
Mi pare che siano stati commessi dei clamorosi errori. Pensiamo alla legge nazionale: credo che sia un esempio di estrema gravità il fatto che il Parlamento italiano non sia ancora composto da 630 Parlamentari a distanza di un anno e mezzo dalle elezioni. È tuttora incompleto. Anche questo ritengo sia frutto di un'eccessiva urgenza. E proprio questa fretta ha portato ad elaborare delle norme che poi non si riescono ad applicare oppure ad interpretare.
Mi pare che entrambe le leggi che hanno modificato la legge regionale siano piene di difetti: anche in questo caso, la fretta ha influito sul risultato. Ci siamo trovati a dover decidere, fissando dei criteri, se doveva essere eletto "Picchioni" piuttosto che "Tomatis". Di fronte a delle leggi che non offrivano certezze, abbiamo cercato di interpretarle al meglio.
Una legge che, nella sua ultima versione, elegge parallelamente un Presidente e un Consiglio, ma non ne regola in modo preciso i rapporti, è un altro esempio di pessima legge elettorale, anch'essa frutto dell'urgenza, e di questo sono molto preoccupato.
Volendo creare, a tutti i costi, una nuova legge elettorale, temo che si combini, invece, un pasticcio, perché poi dovremo entrare in trattative e in meccanismi per farla approvare con un consenso sufficientemente ampio, correndo un alto rischio di errore.
Introduco un elemento di riflessione: è meglio una buona legge che una legge a tutti i costi, proprio perché in materia elettorale abbiamo alle spalle delle leggi malfatte. E' anche vero che se noi non ne produciamo una nuova non riusciamo a correggere gli errori di quella precedente, ma la nuova legge deve avere caratteristiche vere di correzione e di stabilità cioè di durata nel tempo senza subire rapide modifiche, altrimenti è meglio affidarci al sistema con il quale si è votato finora. Ancora un'ultima considerazione: non riesco a capire a quale livello istituzionale facciamo scattare la partecipazione con il voto elettorale, perché "partecipazione" vuol dire non affrontare solo il tema della maggioranza e della governabilità, ma affrontare il problema della rappresentanza degli eletti cioè avere degli eletti che sono rappresentati. Oggi noi eleggiamo solo 48 Consiglieri con il sistema proporzionale, vuol dire che il 2% dei cittadini piemontesi può eleggerne uno.
Sulla base di quale criterio decidiamo che il 2% dei cittadini piemontesi che hanno una idea, un progetto o un'ipotesi non devono essere rappresentati? Al Governo prevale il tema della rappresentanza, nei Comuni prevale la governabilità e la rappresentanza non trova mai spazio se non sulla carta e nelle frasi.
Credo che questo sia un elemento sul quale dobbiamo riflettere. Poich ritengo che la partecipazione sia fondamentale per la democrazia, occorre una legge con un forte carattere proporzionale, essendoci un piccolo numero di Consiglieri da eleggere e contenendo già l'attuale sistema elettorale un elemento di sbarramento significativo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Noi voteremo a favore di questa proposta di deliberazione del Consiglio regionale che modifica la deliberazione precedente istitutiva della Commissione speciale dello Statuto, da un lato, perché temporalmente porta a settembre il termine della Commissione stessa affinché possa ultimare i suoi lavori e, dall'altro lato, perché con una operazione importante e realistica dimensiona le tematiche, dopo un lungo confronto su cui la Commissione si deve concentrare, su alcune problematiche che hanno sempre fatto parte di un dibattito importante nostro, del centrosinistra e di un confronto che abbiamo avuto anche nell'Ulivo, con la Margherita e con lo SDI. Soprattutto, riteniamo che sia di grande rilievo che uno Statuto parta dalla scrittura di principi generali importanti che riaffermino alcune problematiche relative ai diritti e ai valori di grande rilievo per uno Statuto regionale, per una Carta Costituente.
Riteniamo che l'altro problema da definire in modo chiaro sia relativo alla forma di governo e ai suoi principi fondamentali e che solo da questo possano scaturire i principi di una legge elettorale ed istituti di partecipazione. E' prioritario e determinante definire la forma di governo per sapere verso quale legge elettorale noi andiamo e con quali caratteristiche, ritenendo questa un'altra delle urgenze. Nel nostro dibattito, tra le questioni che ci sembravano fondamentali nel momento in cui si apriva una fase costituente, ritenevamo importante mettere mano all'equilibrio dei poteri. La legge di introduzione dell'elezione diretta dei Presidenti delle Giunte regionali e della rideterminazione di nuovi e diversi poteri tra un Governatore eletto direttamente, quindi tra gli esecutivi, e le sedi consiliari ha operato questo spostamento senza determinare elementi di riequilibrio, che sono di grande rilievo e importanza, ad esempio, in direzione del Consiglio regionale, cioè una ridefinizione dei reciproci rapporti degli organi così come una legge maggioritaria di questo tipo necessita, come in ogni sistema maggioritario moderno di spiegata democrazia, della scrittura dei diritti delle opposizioni.
C'è poi da esaminare un altro elemento di riequilibrio di grande rilievo concernente il Consiglio delle Autonomie Locali e la scrittura di tutte le parti relative ai rapporti con i cittadini, gli altri Enti locali tra virgolette, sott'ordinati, lo Stato e l'Unione Europea, tra virgolette sovraordinati, così come tutta la problematica relativa alle politiche di sussidiarietà. Noi non crediamo ad un federalismo monco o ad un federalismo da abbandono anche quando parte dallo Stato e dà poteri alle Regioni. Come Regione non vogliamo sostituire il centralismo romano con il centralismo torinese in direzione del resto degli Enti locali della nostra Regione.
Per queste ragioni, sulle quali riflettiamo da sempre e con grande serietà all'interno dell'Ulivo, noi riteniamo che inserendo questi punti come punti da consegnare all'attenzione per una fase, a questo punto redigente della Commissione Statuto ci sia, da un lato, un forte principio di realismo, avendo fatto tesoro del lavoro di questi mesi nelle sue parti più produttive e in quelle che abbiamo più sottoposto a critica nella fase di questi lavori, e, dall'altro lato, ci sia l'assunzione di alcune problematiche importanti che, come opposizioni, abbiamo sostenuto da sempre.
Queste, sinteticamente, sono le ragioni per cui noi riteniamo di votare a favore di questa deliberazione.
Relativamente alle regole, noi abbiamo una posizione preoccupata nei confronti della maggioranza di Governo e dell'Onorevole Berlusconi che pensa, a volte, in modo autocratico o con rigide direzioni monocratiche che le questioni delle regole siano questioni delle sole maggioranze. Non è vero! Le questioni delle regole delle Carte Costituenti sono questioni delle intere assemblee, delle maggioranze e minoranze, qualunque esse siano, costituite in quel momento e in quella fase.
Per questa ragione, riteniamo che si debba affrontare in questo modo la fase costituente avendo criticato ampiamente, invece, una direzione sotto questo punto di vista autocratica di sola maggioranza compiuta su questioni analoghe dal Governo nazionale.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Moriconi.



MORICONI Enrico

Signor Presidente, anch'io credo che si debba arrivare alla votazione di questa proposta di deliberazione, però, devo presentare alcune perplessità che mi riguardano sulla formulazione della deliberazione stessa.
Chi ha assistito alle riunioni della Commissione Statuto, non può non aver rilevato alcuni problemi che si sono evidenziati con estrema chiarezza. Nel corso delle discussioni di questi mesi si è manifestata chiaramente una difficoltà nel scegliere tra un indirizzo, tra una possibilità di procedere a delle modifiche statutarie profonde, oppure a pensare solo a modifiche di lieve entità.
Allo stesso tempo, la discussione che abbiamo anche in parte ripreso questa mattina sui sistemi elettorali troppo spesso è stata congedata da parte di alcuni Consiglieri con il sospetto che dietro certe posizioni ci possano essere delle preoccupazioni più o meno interessate di singoli Consiglieri riguardanti la possibilità di prossima o futura elezione o non rielezione.
Io credo che invece troppo poco si sia fatto su questo punto, a livello di discussione, per riflettere su quale rappresentatività noi vogliamo dare alle posizioni ideali presenti sul territorio. Possiamo anche immaginare come credo a qualcuno piaccia, un sistema elettorale ridotto a uno, due o tre più o meno grossi simboli elettorali sotto cui tutti forzatamente dovranno poi convergere, ma ciò non toglie che nella società ci sono posizioni ben diverse e quindi credo che un'assemblea, nel momento in cui pensa di fare un lavoro per il futuro, deve preoccuparsi di aprire la rappresentatività delle posizioni presenti sul territorio piuttosto che pensare di chiudere su questi punti.
Penso che la Commissione Statuto abbia evidenziato una difficoltà a individuare i temi su cui concentrarsi; abbiamo avuto delle discussioni ambigue, siamo scivolati da un punto all'altro, siamo passati da un argomento all'altro senza riuscire ad avere dei punti che emergessero rispetto altri. Ciò forse anche perché - com'è stato sottolineato - non si è proceduto ad ascoltare le voci presenti sul territorio, non sono state fatte le audizioni, non ci si è potuti confrontare con la società civile la società che vive sul territorio.
Devo dire, anche come posizione personale, che trovo un problema nel presente e nel futuro della Commissione rispetto all'interpretazione che ognuno di noi dà al ruolo che svolge in questa sede. Una Commissione che deve riscrivere lo Statuto e che in fondo dovrebbe rappresentare una carta super partes, una regola del vivere per tutti, e non solo per una parte dei cittadini, richiederebbe che ciascun partecipante si spogliasse del ruolo di maggioranza o minoranza, tenendo presente - come talvolta viene detto ma poco praticato - che chi è in maggioranza oggi potrebbe essere in minoranza domani e viceversa. La conseguenza la scontiamo inevitabilmente sulla difficoltà di riformare.
Tra l'altro, in italiano dovremmo fare qualche esame linguistico sul termine "riforma", in quanto molto spesso questo termine viene usato, a mio modo di vedere, in modo improprio: qualsiasi mutamento di un qualcosa viene chiamato riforma, anche se questo mutamento - lo vediamo a livello nazionale - molto spesso, anziché essere un'evoluzione, è un arretramento rispetto alla situazione che stiamo vivendo.
A parte la discussione semantica, credo che vi sia un altro problema: la verifica della volontà di tutti i Consiglieri di costruire una riforma che sia frutto di una discussione oggettiva e obiettiva. La difficoltà che potremmo avere - non lo nascondo - è quella di una maggioranza che passando dalla discussione all'atto politico conclusivo (il voto), sia tentata, come già altre volte ha fatto di fronte ad affermazioni di puro buonsenso, di far valere la rigida norma dei voti.
In sostanza, la difficoltà che potremmo avere è quella, passando dalla discussione al momento della decisione, di trovarsi di fronte a una maggioranza che pensa di procedere utilizzando quello che è comunque uno strumento democratico: il voto. Ma se la forza numerica è giustificata laddove la maggioranza pensa di realizzare il proprio programma - anche se personalmente ritengo che il programma di una maggioranza debba sempre tener conto che si governa tutto un pezzo di società, quindi si governa anche l'opposizione, per cui le regole democratiche non sono carta straccia il problema fondamentale rimane quello che, passando dal momento della discussione al momento della decisione, la maggioranza faccia valere la propria forza numerica, smentendo con ciò quella che è la regola principale di uno Statuto, ovvero di scrivere una carta per tutti e in qualche modo condivisa da tutti.
L'altro timore che avverto - non esito a dirlo - è che, mentre ci apprestiamo a rinnovare la Commissione sullo Statuto con tutta una serie di indicazioni per la discussione, magari poi ci ritroviamo a discutere semplicemente di legge elettorale; in un modo o nell'altro, una legge elettorale che finirebbe, secondo alcune formulazioni presentate e che girano fra i corridoi, per porre dei paletti a danno di quelle forze politiche che sono poco significative numericamente, ma che rappresentano delle importanti posizioni presenti nella società.
Allora credo che sarebbe importante rinnovare questa Commissione tenendo conto di tutti questi aspetti nella delibera. Voterò comunque contro questa delibera, se rimane concepita così com'è stata presentata.
Com'è stato da detto da altri Consiglieri, sarebbe necessario procedere semplicemente al rinnovo della delibera così come era stata scritta nella sua prima stesura, aggiungendo in questo caso un termine, che può anche essere la scadenza della legislatura. Ad ogni modo, penso che sia fondamentale arrivare ad un rinnovo della delibera così come era stata scritta nella sua prima stesura.



PRESIDENTE

La discussione di carattere generale è terminata; possiamo passare agli emendamenti presentati dal collega Tapparo. I numeri 1 e 3, così rubricati sono accorpati perché trattano la medesima questione, lo stesso oggetto nella premessa e nel dispositivo.
Do pertanto lettura dei seguenti emendamenti accorpati: 1) Emendamento presentato dal Consigliere Tapparo: nella relazione, circa le tematiche oggetto dei lavori della Commissione eliminare "i riferimenti relativi ai contenuti indicati al punto 1".
3) Emendamento presentato dal Consigliere Tapparo: nel dispositivo eliminare il punto 1.
La parola al Consigliere Tapparo che li illustra.



TAPPARO Giancarlo

Un'unica illustrazione, Presidente, sui due emendamenti, per ribadire alcuni aspetti emersi dal dibattito generale. Predeterminare la deliberazione con l'attuale configurazione, sembra quasi voler sottolineare la nostra impotenza e l'incapacità, della Commissione, di portare a compimento un lavoro di carattere generale.
Relativamente alla tecnica di elaborazione del contenuto dello Statuto ho l'impressione che l'operazione "chirurgica" che viene proposta (operazione che limita un raggio di azione rispetto alla precedente deliberazione) possa creare contraddizioni. Le diverse parti dell'impianto dello Statuto sono tra loro coerenti; sarà difficile operare senza toccare spazi normati nel 1970.
La mia proposta è lasciare un certo spazio di autoregolazione alla Commissione, che ha già svolto un grosso lavoro preliminare, senza pre limitazioni.
In questo contesto, do anche un'indicazione, quasi un consiglio da "vecchio Consigliere": se introduciamo il fattore estremamente delicato relativo ai principi della legge elettorale cui si atterrà l'elaborazione, trattandosi di legge ordinaria (elaborazione della Commissione di merito) rischiamo di introdurre un meccanismo, una tensione, un qualcosa che potrebbe degradare la nostra attività. Non ci si può nascondere dietro un dito.
Nell'ultima seduta della Commissione Statuto alcuni colleghi hanno delineato alcuni principi. In un sistema bipolare, costituito da forze "forti", si tende a determinare un meccanismo elettorale che rafforza i singoli poli. Comunque, non si elimina la rappresentanza dei piccoli Partiti, che si può garantire in mille modi (ad esempio, nelle elezioni al Senato si riarticolano i Partiti, malgrado un'elezione bipolare estremamente netta), ma si crea una barriera in entrata. Nuove energie emerse nella società, non fortissime o non supportate da quotidiani o da sistemi di pesanti interessi, resteranno al palo.
Rischiamo di comprimere la dialettica democratica, costringendo energie sociali e politiche ad assumere - per poter emergere comportamenti oltre le regole della dialettica democratica. Tenendo presente questo aspetto, potremo procedere più tranquillamente.
Da parte nostra, dovrà comunque esserci un'autoregolazione; d'altronde abbiamo svolto molto lavoro preliminare. Sarà difficile, Consiglieri Galasso e Caracciolo, ripetere il rituale di quest'anno: probabilmente riusciremo a fare meglio.
A mio parere, c'è stato un momento in cui avremmo potuto procedere ad uno scorporo e ad un'operazione emendativa sul vecchio Statuto, istituendo da subito l'Assemblea delle Autonomie. In tal caso, avremmo potuto attenuare la tensione che si sta determinando con una Commissione che "viaggia" senza interrelazioni esterne o consultazioni, approdando a qualcosa di concreto.
Ultima battuta: nel momento in cui il semilavorato sarà pronto per l'aula, dovremo trovare la modalità per rapportarci con l'esterno, senza aspettare consultazioni. All'esterno, infatti, ci sono tensioni, curiosità e desideri di poter entrare nel procedimento di elaborazione di questa Carta costituzionale: tema che coinvolge diverse energie presenti nella società. Ovviamente, chiedo all'aula un voto favorevole (anche se mi rendo conto che non è posizionata in questo senso); in ogni caso, mi è sembrato utile intervenire, anche come testimonianza preliminare alla ripresa del lavoro della Commissione Statuto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Moriconi; ne ha facoltà.



MORICONI Enrico

Dichiaro, anche a nome del Consigliere Chiezzi, il voto favorevole all'emendamento. Non c'é da stupirsi, in quanto già nel precedente intervento ho sostenuto la necessità di arrivare ad una deliberazione che non specifichi, ma si limiti a riproporre la deliberazione precedentemente emanata.
Sarebbe la soluzione migliore e più logica, anche se molte volte purtroppo - la logica non viene ascoltata; quindi invito tutti i Consiglieri a ripensare alla deliberazione proposta. Questa riscrittura, da una parte più ampia e generica e, dall'altra, riduttiva in quanto pone dei confini, non pare una deliberazione adatta a recepire il percorso della Commissione Statuto; percorso che ha evidenziato elementi più facilmente ritrovabili in una deliberazione che rinnova quella precedente, ponendo anche un limite temporale al funzionamento della stessa. Da parte nostra una scelta di questo genere sarebbe sicuramente più saggia.
Non credo che gli emendamenti proposti dal Consigliere Tapparo vadano nel senso di arrivare ad una scrittura più consona al clima politico e alla situazione generale che abbiamo vissuto in Commissione Statuto.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE RIBA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Papandrea.



PAPANDREA Rocco

Gli emendamenti presentati dal Consigliere Tapparo vanno nella direzione delle dichiarazioni che ho svolto in sede di dibattito, pertanto ci trovano d'accordo.
Voglio far notare brevemente alla maggioranza che l'accoglimento di questi emendamenti porterebbe ad una richiesta di proroga della Commissione col mandato originale, quindi non sarebbe un fatto grave.
Se la maggioranza lo accettasse, troverebbe probabilmente un voto più ampio rispetto all'intera delibera. In quel caso, infatti, ci sarebbe da parte nostra un voto positivo nei confronti della stessa. Al contrario potrebbe anche esserci una non partecipazione al voto.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sugli emendamenti associati ai nn. 1 e 3.
Il Consiglio non approva.
2) Emendamento presentato dal Consigliere Tapparo: nella relazione, circa le tematiche oggetto dei lavori della Commissione eliminare "principi della legge elettorale" 4) Emendamento presentato dal Consigliere Tapparo: nel dispositivo eliminare nel punto 1, lettera a): "principi della legge elettorale".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sugli emendamenti nn. 2) e 4).
Il Consiglio non approva.
Indìco, infine, la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'intera proposta di deliberazione, il cui testo, a mani dei Consiglieri, verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Credo di aver raccolto sufficienti considerazioni per dichiarare chiusa la seduta del Consiglio.
Ricordo che oggi, alle ore 14.30, è convocata la I Commissione e successivamente, le altre Commissioni per gli adempimenti previsti dall'ex art. 23, comma 1, del Regolamento.
Sono, dunque, convocate le Commissioni, a partire dalla I, per la loro ricostituzione.



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