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Dettaglio seduta n.301 del 05/02/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


POZZO GIUSEPPE



(Alle ore 15.26 il Consigliere Segretario Pozzo comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.50)



(La seduta ha inizio alle ore 16.08)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Angeleri, Botta Franco Maria Brigandì, Cantore, Cavallera, Cotto, Ghigo, Leo, Pedrale, Racchelli Vaglio.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Iscrizione ed esame della proposta di legge n. 487: "Integrazioni alla legge regionale 1 dicembre 1998, n. 39 (Norme sull'organizzazione degli Uffici di Comunicazione e sull'ordinamento del personale assegnato) e successive modificazioni"


PRESIDENTE

Propongo di iscrivere all'o.d.g. il seguente punto: Proposta di legge n. 487: "Integrazioni alla legge regionale 1 dicembre 1998, n. 39 (Norme sull'organizzazione degli Uffici di Comunicazione e sull'ordinamento del personale assegnato) e successive modificazioni" L'aula tacitamente acconsente.
La parola al Consigliere Gallarini per l'illustrazione della relazione.



GALLARINI Pierluigi, relatore

Grazie, Presidente. Più che leggere la relazione vorrei dire due parole per illustrare il provvedimento, che è molto semplice e sintetico, ma consente in modo efficace all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale di risolvere un problema urgente, attraverso uno stralcio dello stralcio della modifica della legge regionale n. 51.
In Commissione è stato illustrato sia dal Presidente Cota che dal Vicepresidente Riba, entrambi componenti dell'Ufficio di Presidenza, che ha predisposto il progetto di legge. Come dicevo, è stato esaminato in Commissione, è stato condiviso e licenziato all'unanimità.
Quindi, i componenti di tutte le forze politiche hanno ritenuto che l'Ufficio di Presidenza debba avere tra le mani questo strumento che consente, non solo la risoluzione di un problema immediato nel modo più semplice ed efficace, ma anche una snellezza e una tempestività maggiore per il futuro nell'intervenire su alcune questioni che riguardano il personale, nel campo specifico della comunicazione del Consiglio stesso.



PRESIDENTE

C'era una norma che discriminava i dipendenti interni rispetto agli esterni. Questo è l'oggetto del provvedimento.
ART. 1 Non essendoci interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 1.
Il Consiglio approva.
1) Emendamento presentato dai Consiglieri Cota e Gallarini: E' inserito l'articolo 1 bis (Dichiarazione di urgenza) "Art. 1 bis Dichiarazione di urgenza.
1. La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell'art. 45 dello Statuto ed entra in vigore il giorno della sua pubblicazione sul BUR" Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 1).
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione per appello nominale, mediante procedimento elettronico, sull'intero testo di legge come emendato.
L'esito della votazione è il seguente: presenti 31 Consiglieri votanti 30 Consiglieri hanno votato SÌ 30 Consiglieri Non ha partecipato alla votazione 1 Consigliere Il Consiglio approva.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 465 "Legge finanziaria per l'anno 2003"


PRESIDENTE

Proseguiamo i nostri lavori con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 465 "Legge finanziaria per l'anno 2003", di cui al punto 2) all'o.d.g.
All'art. 1 è stato presentato un emendamento dall'Assessore Pichetto.
1.1bis) Emendamento presentato dalla Giunta regionale a firma dell'Assessore Pichetto Fratin: Dopo l'articolo 1, è aggiunto il seguente articolo 1 bis.
"1 bis (Riduzione dell'imposta regionale sulle attività produttive) 1) L'aliquota dell'imposta regionale delle attività produttive per le cooperative sociali è ridotta come segue: di 0,50 punti per l'anno 2003 di 1 punto per l'anno 2004 di 2 punti a partire dall'anno 2005.
2) Il minor gettito è compensato con una riduzione di pari importo del fondo speciale iscritto alla UPB 09011".
La parola all'Assessore Pichetto Fratin per l'illustrazione.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Grazie, Presidente. Con questo emendamento, anche a seguito di un confronto avvenuto con i rappresentanti delle cooperative sociali, la Giunta ritiene di andare incontro ad una serie di richieste e di esigenze di attenzione verso il ruolo che svolgono sia sotto l'aspetto occupazionale, ma principalmente sotto l'aspetto sociale, le cooperative sociali nella realtà piemontese. Il minore gettito che la Giunta valuta sarà, in una prima fase, dello 0,50% nel 2003, per un importo di circa 3 4 milioni di Euro. Quindi, la diminuzione della quota è dello 0,50%, per poi aumentare progressivamente nel 2004 e nel 2005. Il massimo della riduzione è di due punti percentuali in base alla finanziaria, perché è possibile dimezzare.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Burzi; ne ha facoltà.



BURZI Angelo

Non ho seguito interamente l'illustrazione dell'Assessore Pichetto. Se ho ben capito, la riduzione di onere fiscale serve ad incentivare l'attività in termini di occupazione per i soggetti aventi diritto. Ho anche sentito che l'onere previsto è di circa 3-4 milioni di euro per quanto riguarda il primo esercizio finanziario.
Chiedo all'Assessore: poiché una minore tassazione potrebbe portare un certo numero di domande, che diversamente sarebbero inferiori, domando: è il caso di suddividere gli aventi diritto a una tassazione, e non invece qualora la Giunta e la maggioranza lo condividano - indirizzare verso gli stessi soggetti interventi di supporto a qualunque titolo, a pari importo?



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Cerco di ripetere ad alta voce il quesito che poneva il collega Burzi.
In termini banali: anziché una minore entrata di 3 milioni, non sarebbe stato più logico percorrere l'alternativa di un maggiore contributo di 3 milioni sulle azioni oggetto delle cooperative sociali? Devo dire che effettivamente, c'era questa doppia scelta. In questo caso, si è ritenuto di dare un segnale di differenziazione generalizzato, non fosse altro come stimolo per questa realtà in un momento di particolare difficoltà, anche per coloro che operano in un ruolo di ammortizzatore del disagio. Era una scelta possibile.
I colleghi che hanno seguito la questione, l'Assessore Cotto e Laratore in particolare, hanno ritenuto che questa scelta offrisse una maggiore efficacia come azione. Anch'io ho eccepito che ci costa di più, perché una minore entrata di parte corrente e tributaria determina automaticamente la perdita di mutualità, di conseguenza rispetto al gettito di investimento si perdono 7 milioni di Euro. Questo era uno dei ragionamenti che era possibile fare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Intervengo per dichiarare che condivido lo spirito di questo emendamento e mi pare giusta l'impostazione di intervenire a sostegno delle cooperative sociali in quanto tali, cosa che sarebbe stata più difficile attraverso l'utilizzo di strumenti quali quelli che venivano prima ventilati. I contributi possono essere dati magari in maniera selettiva.
In questo caso la scelta che avete fatto, se ho inteso bene, è quella di favorire, attraverso un intervento sull'IRAP che ne prevede una riduzione, le cooperative sociali in quanto tali, per valorizzarne l'attività e la funzione.
Questo vuol dire - mi ricollego a un ragionamento fatto questa mattina che volendo sull'IRAP è possibile intervenire. È giusto quello che sto dicendo? C'è la prova del fatto che ci sono materie sulle quali la leva fiscale la usiamo a ragion veduta, e siamo d'accordo, ma vi sono temi settori e materie sulle quali invece questa Giunta ritiene di non dover intervenire.
Sono particolarmente d'accordo con la proposta che viene formulata - se ho capito bene - perché la Giunta intende fare fronte al minore gettito che deriverà dalla riduzione dell'IRAP, intervenendo sui fondi speciali e in particolare, intervenendo sui buoni scuola.
Da questo punto di vista, mi pare un modo corretto per affrontare la questione. Ho visto che c'è tutto e ci sono i buoni scuola. Quando parliamo di fondi speciali e quando voi dite che il minore gettito è compensato con una riduzione di pari importo dal fondo speciale iscritto all'UPB 09011, se vado a leggere trovo i buoni scuola. Va benissimo. È giusto: svolgiamo l'operazione di finanziamento delle cooperative sociali attraverso una riduzione dell'IRAP, compensando questo minore gettito, che si verificherà per le casse regionali, attraverso una riduzione dei fondi destinati al finanziamento dei buoni scuola. Presidente, siamo d'accordo.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu.



CONTU Mario

Grazie, Presidente. Mi auguro che il Consigliere Ronzani abbia sbagliato la sua interpretazione. Non riesco a capire cosa sia l'UPB 09011.
un fondo indistinto, un fondo di riserva?



(Intervento fuori microfono dell'Assessore Pichetto)



CONTU Mario

un fondo speciale. È difficile che l'Unità Previsionale di Base possa determinare un vincolo che non sia legato ad un capitolo e ad un riferimento di legge per la sua applicazione.
Presidente, mi aiuti a capire. Sulla finalità di questi soldi ho piena condivisione, tenendo conto che le cooperative sociali, qui non meglio precisate, rappresentano una realtà già sufficientemente penalizzata da provvedimenti legislativi in atto o da mancati trasferimenti da parte dello Stato per i servizi che le cooperative svolgono nei confronti, per esempio penso alla questione della scuola e ai servizi ausiliari. C'è un allarme drammatico, condiviso da tutto il Consiglio, sulle difficoltà di credito per le alte esposizioni che le cooperative sociali hanno nei confronti degli istituti di credito, perché i trasferimenti dello Stato ritardano di uno o due anni. Se tutto va bene, a febbraio si percepirà il 40% degli anticipi relativi ai servizi erogati nell'anno scolastico 2001-2002.
Stiamo parlando di situazioni al limite, cioè di realtà associative, di realtà di impresa e sociale taglieggiate da politiche di cassa da parte del Governo; però - ribadisco - a noi ci chiedete, sempre in modo specifico, di documentare, ed è questo il carattere della Finanziaria. Assessore, la Finanziaria, non nel Bilancio in sé, che se dovessimo emendarlo, proprio perché ha carattere indistinto lascia ampia discrezionalità alla Giunta di agire sull'Unità Previsionale di Base come meglio ritiene più opportuno. Il carattere della legge finanziaria è di formulare gli atti di indirizzo, che su istanza e con il voto dell'Aula l'esecutivo deve recepire per adeguare il bilancio a quanto votiamo nella legge finanziaria.
Mi sembra che ci sia un abisso fra le proposte di emendamento presentate, sulle cui finalità non discuto, e l'indeterminatezza che però è indicata quando l'opposizione, da una rapida scorsa degli emendamenti, è molta precisa, perché vincola agli UPB e ai capitoli di spesa e dietro ogni capitolo di spesa c'è un incremento di fondi statali o un utilizzo di leggi regionali vigenti. Aiutateci a comprendere, anche per esercitare il diritto di voto con cognizione di causa: queste risorse da dove vengono assunte? Questo ci potrà aiutare attorno ad una manovra, diciamo così, di attenzione, che è volta a ridurre un gravame sulle cooperative sociali.
Però è corretto che si dica qual è la voce in diminuzione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Contu.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo; ne ha facoltà.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente.
Quando abbiamo cominciato la sessione finanziaria, prima col DPEFR e successivamente con la legge Finanziaria e con il Bilancio che stiamo appunto affrontando in questi giorni, durante i discorsi di carattere generale, ma soprattutto nella relazione del Presidente e, in modo più puntuale, nella relazione dell'Assessore Pichetto, era stato detto, tra l'altro, che a fronte di una posizione politica e di una scelta tecnica della maggioranza e della Giunta che aveva espresso il parere, erano stati respinti tutti gli emendamenti presentati dall'opposizione in sede di I Commissione.
stato detto, altresì, che alcune proposte che erano state formulate erano state valutate dalla Giunta regionale e successivamente anche dalla maggioranza, ed erano state recepite con l'unica modalità possibile sotto l'aspetto istituzionale, ovvero con un emendamento o con una serie di emendamenti promossi dallo stesso Governo regionale, titolare del disegno di legge.
Credo che il merito di tale questione, com'è evidente, rientri in quel merito su cui c'eravamo confrontati e sul quale la Giunta e la maggioranza avevano preso, sotto un certo aspetto, buona nota durante i lavori di I Commissione.
Relativamente alla questione di dove prendere le risorse che vengono a mancare in seguito all'approvazione di questo emendamento, e dunque a quanto disposto dal comma 1 dell'art. 1 bis, essendo questo un articolo aggiuntivo, ognuno potrà fare le considerazioni che riterrà. Cercherò di usare i sostantivi, perché quando si usano gli aggettivi si va ad irritare la suscettibilità dei singoli.
L'UPB 09011, com'è noto, ha 30 milioni di euro assegnati, poco meno di 60 miliardi di lire. Il costo di questo emendamento - ho avvicinato l'Assessore Pichetto per avere un'indicazione ma lo aveva già detto, per chi fosse stato attento - in una previsione massima statistica è di 3 milioni di euro. È evidente che per un mero principio matematico 30 meno 3 fa 27 e "27" sono circa 53 miliardi di vecchie lire. Quindi, qualora fosse approvato il disegno di legge sui buoni scuola, c'è la copertura totale per finanziare un disegno di legge che è, e resta, una priorità di questa maggioranza, un punto fondamentale del programma elettorale prima e del programma di governo poi della Casa delle Libertà.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Mellano.



MELLANO Bruno

Vorrei fare una brevissima dichiarazione di voto a nome del Gruppo Radicale.
Voteremo questo emendamento, che riteniamo particolarmente significativo anche per come è stato motivato dall'Assessore Pichetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Contu per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Io non ho sentito la motivazione dell'Assessore.



(Commenti del Consigliere Mellano fuori microfono)



CONTU Mario

Voteremo a favore per le ragioni già esplicitate in sede di commento sul merito dell'emendamento, che non elude l'altro aspetto del problema che questo è un palliativo rispetto alla situazione di grave crisi in cui versano le cooperative sociali.
Da questo punto di vista, voteremo a favore.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 1.1bis).
Il Consiglio approva all'unanimità.
ART. 2 2.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Papandrea e Contu: All'art. 2, comma 3, le parole "è autorizzata" sono soppresse e sostituite dalle parole "può essere autorizzata, con delibera del Consiglio regionale," La parola al Consigliere Contu per l'illustrazione.



CONTU Mario

Grazie, Presidente.
Credo che non sfugga a nessuno che questo emendamento modifica, in modo decisivo, il portato dell'art. 2, perché riapre la polemica, già più volte affrontata in quest'Aula, sul ruolo dell'esecutivo.
Credo che in tutti gli atti amministrativi si continui a spogliare di prerogative il Consiglio regionale. Sempre più il Consiglio regionale assume questo ruolo, per il quale ci si trova poi in difficoltà a dover giustificare le aumentate competenze di questa assise, visto e considerato che atti importanti come questi sono ormai materia totalmente delegata alla Giunta. Mettiamoci d'accordo, Consigliere Mercurio. Lei è un assertore formidabile e coerente delle competenze del Consiglio regionale, tanto da giustificare la prerogativa ed i ruoli da parlamentari che di fatto vengono esercitati da questa assise, ma ormai scopriamo che sistematicamente ogni atto viene sempre più delegato ad un ruolo consuntivo dell'assemblea legislativa, mentre gli atti sostanziali vengono definiti dall'esecutivo.
Su questo, Assessore, diamo una delega in bianco, perché non mi risulta a meno che lei non mi convinca del contrario e allora ritirerei l'emendamento - che una volta votato, con queste modalità, il primo comma lei torni in Consiglio comunicando la rilevanza del mutuo acceso e l'eventuale destinazione.
E' su questa competenza che gioca il merito dell'emendamento.
Il nostro Gruppo ritiene che le prerogative del Consiglio debbano essere rispettate ed ampliate nella loro portata (e forse si potrebbe meglio ridefinire il nostro status), altrimenti si deleghi tutto alla Giunta. Tutto.
Possiamo anche innalzare il riconoscimento per le partecipazioni a questa assise, tanto non è più indispensabile parteciparvi, in quanto gli atti di competenza del Consiglio sono ridotti. Vale, quindi, la pena di compiere questo atto di delega.
Riteniamo che su questo aspetto particolare venga restituita la prerogativa al Consiglio regionale, chiedendo all'aula di votare l'emendamento.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Relativamente alle osservazioni del Consigliere Contu, preciso che trattandosi di una norma prettamente finanziaria, non c'é uno stretto collegamento tra la contrazione del mutuo e l'opera che sta a valle.
Potrebbe essere un disassamento tra la contrazione del mutuo, che avviene in tempi diversi rispetto all'attivazione di alcune opere, e la decisione di attivarle. Se lei ricorda, Consigliere, tutto questo era stato ben spiegato in Commissione dal dott. Lesca: il paradosso è stato il famoso mutuo sanità e deficit 2000, contratto nel mese di ottobre del 2002 su una norma del luglio 2002, i cui fondi sono stati richiesti, una volta attivata la richiesta, a dicembre 2002.
Si tratta di un periodo completamente disassato, in quanto l'utilizzo del meccanismo dell'attivazione del mutuo copre investimenti, creando condizioni di copertura di un fabbisogno esistente sulla cassa. Certamente occorre avere una correlazione singola e non di massa.
Questa è la sostanza, senza voler entrare nel merito delle prerogative di indirizzo, di funzione legislativa e di gestione. L'attivazione del mutuo è un puro atto di gestione, quindi non mi pare elemento di discussione consiliare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Diversamente dal Consigliere Contu, ritengo che stiamo discutendo del fatto che venga contratto un mutuo. Punto. Quindi considero improprio prevedere, nel comma 1, un riferimento al ruolo che può esercitare l'assemblea elettiva, cioè il Consiglio regionale.
Voglio seguire il ragionamento dell'Assessore Pichetto.
Secondo l'Assessore, non si può discutere il fatto che la Giunta sia autorizzata a contrarre un mutuo, essendo questo previsto nella legge finanziaria. La Giunta è autorizzata a contrarre un mutuo per finanziare i fondi investimenti.
Ritengo giusto, quindi, mantenerlo in questi termini: la Giunta è autorizzata a contrarre un mutuo.
Proprio perché seguo il suo ragionamento, Assessore Pichetto, mi sembra più giusto prevedere che ci sia un ruolo del Consiglio, laddove si stabilisce quali devono essere i prelievi delle somme. C'è un fondo investimenti che voglio utilizzare per compiere determinati interventi: innanzitutto stabiliamo, per legge, che per attivarli la Giunta regionale è autorizzata a contrarre un mutuo e, in seconda battuta, stabiliamo che la Giunta regionale possa utilizzare una parte dell'addizionale IRPEF (il 25 perché l'altro 75% è utilizzato per pagare il debito della sanità) per finanziarlo.
Mi sembra giusto, Assessore Pichetto, prevedere che i prelievi di somme dal fondo siano concertati e discussi sentito il parere del Consiglio regionale, perché si parla dell'allocazione delle risorse, cioè di atti con i quali decidiamo di attuare una politica neutrale di investimenti (dico neutrale perché potrebbe essere una piuttosto che l'altra). Sarebbe naturale prevedere, al comma 3, che i prelievi di somme dal fondo vengano disposti sentito il parere del Consiglio regionale o della Commissione competente.
Mi sembra un atteggiamento corretto. Non eccepisco sul fatto che la Giunta accenda un mutuo, ma vorrei solo, come Consiglio, esercitare una potestà o poterne discutere insieme quando, in ragione del DPEFR, cerchiamo di finalizzare una parte delle risorse, istituendo un fondo e contraendo un mutuo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Non ho riserve sul meccanismo di comunicazione.
La mia preoccupazione, in questo caso, riguarda la tempistica. Io metterei "comunicato al Consiglio regionale", che comporta una comunicazione, quindi la possibilità di una discussione.
Il Consiglio ha gli strumenti per la discussione e, nel contempo, gli Uffici possono proseguire proceduralmente, trattandosi di materia finanziaria.



PRESIDENTE

Se questo emendamento viene ritirato, se ne può presentare un altro che, al comma 1, aggiunga: "previa comunicazione alla competente Commissione consiliare". Do, pertanto, per ritirato l'emendamento del Consigliere Contu e presento un emendamento a mia firma.
2.2) Emendamento presentato dal Presidente Cota: All'articolo 2, il comma 3, dopo le parole "Giunta regionale", aggiungere le parole: "previa comunicazione alla competente Commissione consiliare".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento n. 2.2).
Il Consiglio approva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Mercurio, per dichiarazione di voto sull'art. 2; ne ha facoltà.



MERCURIO Domenico

Mi spiace, Presidente, che si voti un emendamento nel totale disinteresse del Consiglio regionale. Forse è un emendamento di poco conto però ritengo che il Consiglio regionale debba capire certi emendamenti anche perché si tratta di questioni di principio e, in modo non corretto di rapporti fra esecutivo e Consiglio regionale.
Presidente, lei sa meglio di me che l'emendamento proposto nella forma originaria non ledeva in alcun modo i poteri del Consiglio. Aggiungo che l'art. 2 poteva essere approvato regolarmente senza la dizione "è autorizzata", perché la Giunta non ha bisogno di autorizzazioni; la Giunta deve approvare il bilancio nei termini previsti, cioè 15 miliardi in termini di competenza e 18 miliardi in termini di cassa.
Entro questi limiti, la Giunta delibera, determina, fa cosa ritiene nelle forme che ritiene.
Certamente - caro Consigliere Contu e cari colleghi- c'è un ruolo del Consiglio, ma è a monte, non a valle. Mi sembra si stia adottando una forma pasticciata, compresa quella dell'emendamento proposto e approvato anche dalla maggioranza, senza che nessuno abbia seguito l'argomento, se non il sottoscritto, che non ha fatto in tempo a chiarire la propria posizione.
A me non interessa, nel momento in cui vi è una decisione programmatica o politica, di spendere 100 euro in un certo settore; quello che voglio è di incidere nella programmazione della spesa, nei singoli capitoli. Quindi prego l'Assessore di chiarire bene alcune questioni e la maggioranza di seguire.
Non c'è la necessità di scrivere "è autorizzata", perché anche se non lo si scrive, la situazione non cambia. Il mutuo dei 1000 miliardi, egregio Assessore, potevate farlo - e l'avete fatto - poi è stato portato in Consiglio, non per i poteri del Consiglio, ma perché esisteva una connessione con l'intervento delle ASL.
C'erano due tesi: una sosteneva che "anche con il contributo delle ASL si può fare una delibera di Giunta", l'altra diceva: "no, c'è distrazione".
Un'autorevole dottrina nazionale dice che non c'è distrazione nemmeno nei mutui di 1000 miliardi, figuriamoci in un bilancio che determina la cifra, i singoli capitoli; figuriamoci se c'è distrazione o viene a mancare il potere del Consiglio!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Contu, per dichiarazione di voto.



CONTU Mario

Voteremo contro questo articolo. Consigliere Mercurio, vorrei ricordare un particolare, che non è irrilevante: il Consiglio si deve poter esprimere la vicenda dell'accensione dei 1000 miliardi di mutuo lo dimostra - sulla capacità dell'indebitamento.
E' vero che deve intervenire a monte, ma, per farlo, deve agire nel momento in cui viene data la possibilità alla Giunta di operare su quel terreno.
Io non avrò capito niente, ma stiamo parlando di capacità di indebitamento, perché i mutui, sino a prova contraria, sono questo.
Ribadisco, pertanto, il voto contrario sull'art. 2.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico, sull'art. 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
2bis.1) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani, Riggio Muliere, Placido, Riba, Suino e Marcenaro: E' aggiunto l'articolo 2 bis così come segue: "2 bis Per gli anni 2003, 2004, 2005 e 2006 tutti i finanziamenti previsti dell'Assessorato al turismo sono ripartiti, su proposta della Giunta regionale, con deliberazione del Consiglio regionale".
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



RIBA Lido

Abbiamo presentato interpellanze su questo punto e occorre arrivare con l'Assessore Pichetto, ad un chiarimento. Tutta la partita delle attività connesse alle Olimpiadi (grosso modo 400 miliardi) non sono opere connesse, ma, la dicitura esatta è, "opere di accompagnamento", cioè interventi che devono essere realizzati. C'è una questione che non siamo riusciti ad iscrivere in bilancio in sede di discussione, sia nella III Commissione che ha, tra le sue varie competenze, anche il turismo, sia nella I Commissione. Mi era sembrato che in sede di I Commissione l'Assessore condividesse l'esistenza della questione, ma non avesse un'opinione precisa in quel momento e non avesse la possibilità, tecnica o politica, di risolvere il problema.
In realtà, in collegamento con le Olimpiadi, c'è un intervento, a quanto abbiamo letto sui giornali (sia in Commissione che in Consiglio regionale non abbiamo avuto notizie precise, a parte qualche notizia "clandestina" del nostro collega Placido che, in qualità di Vicepresidente della Commissione, riesce a carpire qualcosa sull'argomento) di circa 400 miliardi per le opere di accompagnamento. Sembra sia già pronta una deliberazione di Giunta nella quale sono inserite le modalità di utilizzo ed impegno di queste risorse. Siccome si tratta - si tratterebbe o si tratterrà - di risorse che transitano sui conti della Regione o sulla competenza politica e amministrativa della Regione, occorre che quei fondi siano debitamente iscritti come voce di bilancio. Abbiamo proposto di iscriverlo sul bilancio 2003-2005 affinché tutti gli esercizi abbiano l'iscrizione.
Riteniamo che si tratti di finanziamento a carattere pluriennale trattandosi di un intervento in conto capitale, probabilmente finanziato in parte in conto interessi, ma l'Assessore consentirà che la nostra informazione sia tale e quale l'abbiamo ricavata, in maniera molto mediata attraverso fonti giornalistiche (per di più tra loro eterogenee perch commentavano e comunicavano un'informazione verbale dell'Assessore).
Il succo è questo: come opere di accompagnamento sul territorio regionale, collegate alle Olimpiadi, ci sono una serie di interventi direttamente finanziati dalla Regione con fondi ministeriale. La relativa distribuzione, però, è destinata ad influire significativamente sugli interessi del territorio.
In un primo tempo, sempre secondo le nostre conoscenze, si trattava di opere correlate agli sport invernali, di adattamento del territorio interessato da attività sportive, in modo tale da non essere particolarmente posto in condizione di retrocessione e di ritardo, in funzione degli investimenti fatti in alcune aree del Piemonte. La prima filosofia era: se nella Valle di Susa e del Chisone ci sono investimenti puntuali, aumenta notevolmente la competitività e l'attrazione di quel sistema. Dato che in passato Albertville e l'Alta Savoia hanno avuto la stessa opportunità e la zona dell'Alto Nizzardo ha avuto altri interventi di questa natura, si trattava di mantenere un minimo di condizione di competitività per gli altri territori del Piemonte.
Ultimamente, sempre da notizie "clandestine", ma pur sempre verosimili sarebbero inserite anche le Terme di Acqui (tanto per non dimenticare un capitolo storico dell'interesse del Polo e della maggioranza, in questo caso soprattutto di Forza Italia, e in parte anche della Lega, che operano nel territorio) trovando il modo di rendere specifici e ascrivibili agli sport invernali, anche le attività termali (attraverso una lunga catena di connessioni si potrebbe anche arrivare all'enoteca di Acqui, considerato un certo tipo di relazione tra le varie attività).
Occorre, però, che questa materia sia messa nella disponibilità del Consiglio regionale e che sia, a tal fine, debitamente prevista nell'ambito del bilancio. Ringrazio il Presidente per aver "aggiustato" l'emendamento ma l'esigenza è, prima di tutto, politica e poi tecnico-finanziaria capire come si intende disporre per arrivare ad un'adeguata discussione in Consiglio delle linee di intervento e di utilizzo delle risorse per poi ascriverle nei capitoli di bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Placido; ne ha facoltà.



PLACIDO Roberto

Riprendo solo una parte, cercando di approfondirla, dell'intervento del Vicepresidente Riba, rispetto alla necessità di fare chiarezza e di provare a mettere qualche punto fermo sugli aspetti riguardanti le risorse delle Olimpiadi.
E' più di un anno che sentiamo promesse, fatte in lungo e in largo, per il Piemonte. Ci siamo esercitati, con qualche difficoltà, a fare l'elenco di quante risorse sarebbero state sufficienti per mantenere tutte le promesse: si superavano i due/tremila miliardi delle vecchie lire. Venendo a qualche cifra che potesse essere più credibile, l'indicazione è su 3/400 miliardi (150/200 milioni di euro).
La domande che poniamo è molto semplice: dove sono allocate le risorse? 300/400 miliardi di lire dove sono? Perché se sono i 100 milioni di euro stanziati dalla Finanziaria 2003 del Governo nazionale e legati alla legge n.285, occorre iniziare a dire, Consiglieri della maggioranza, che il rischio che le risorse non arrivino - e questo riguarda tutto il Consiglio è perché il Governo blocca la modifica della legge n. 285. Non c'è altro motivo, non è l'opposizione.
La legge 285 è bloccata in Commissione al Senato perché arrivano dal Governo continue richieste di informazioni, modifiche e aggiustamenti.
Questa situazione mi fa pensare che il Ministro Frattini, oltre a voler portare la pista di bob a Cortina d'Ampezzo, fuori dalla Valle di Susa fuori dalla Provincia di Torino e fuori dal Piemonte, (tentativo naufragato e contrastato anche da parte della maggioranza) è responsabile dei ritardi che arrivano dal Governo, perché il Ministro Frattini ha la responsabilità, la delega sulle Olimpiadi.
I 100 milioni di euro non ci sono finché non si modifica la legge n.
285; 100 milioni di euro che corrisponde a 200 miliari di lire che non coprono assolutamente le promesse, non dico per i 3-4 mila miliardi, ma neanche per i 300-400.
Però poi leggo, al di là delle estemporaneità, che l'Assessore Racchelli va a fare delle promesse nel VCO, dove è un po' un Viceré, oltre ad essere l'Assessore allo sport, ed impropriamente fa anche l'Assessore allo sport della Regione Piemonte. Devo dire che l'Assessore Racchelli mi ricorda - chi ha un po' di anni e arriva dalla sinistra lo può confermare il periodo in cui esisteva il "Movimento" e c'era molta "fantasia al potere". L'Assessore Racchelli di fantasia ne ha tantissima, perché è riuscito a promettere in Conferenza Stampa un trampolino di salto dal Mottarone. Capisco che vada a promettere la pista ciclabile, il ristorante per gli amici, l'impianto di risalita, ma un trampolino di salto dal Mottarone è la "fantasia al potere".
Noi non ci siamo riusciti, l'Assessore Racchelli sì! Non so se l'Assessore abbia dei trascorsi sessantottini; di sicuro in quel periodo frequentava le scuole superiori.
Chiariamo una cosa: di trampolini in Italia ce ne sono circa 10, tutti nel nord-est. Per le Olimpiadi se ne costruiranno due (K90 e K120 metri).
L'Assessore si accontenta incredibilmente, con un atto di modestia che è sospetto, di un K40-K60, che corrispondono ai metri: non so se si voglia lanciare direttamente sul lago con gli sci.
Noi costruiremo i K90 e i K100 per le Olimpiadi, ma i praticanti del salto con il trampolino, in Italia, sono circa 100, compresi quelli delle Forze Armate. Poi vi è l'Assessore Racchelli, neofita saltatore con il trampolino! Fateci sapere dove sono le risorse, come le volete spendere, e quante promesse avete fatto!



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ronzani.



RONZANI Wilmer

Il collega Placido ha fatto un intervento colorito, che ci ha fatto sorridere. Io però mi domando: è possibile che noi affrontiamo questa questione in assenza dell'Assessore Racchelli? E' concepibile che l'Assessore Racchelli, che non brilla per presenza in Consiglio regionale non senta l'esigenza di essere presente in quest'aula quando discutiamo della legge finanziaria e di un pacchetto di emendamenti che riguardano direttamente il suo Assessorato? Preliminarmente, propongo dunque di accantonare questi emendamenti e di riprenderli la prossima settimana, alla presenza dell'Assessore Racchelli.
Ora vengo al merito: le risorse stanziate per questi interventi ammontano a 100 milioni di Euro, a cui si aggiungono 30 milioni di Euro di quota di cofinanziamento a carico degli Enti locali (250 miliardi di vecchie lire).
Questo è il problema. Cos'ha fatto la Giunta e l'Assessore Racchelli? Hanno fatto un pellegrinaggio nelle Province piemontesi e, insieme ad alcuni Presidenti delle Province e agli Assessori competenti, hanno individuato una lunga serie di interventi ritenuti finanziabili.
Non vi è alcun rapporto tra le risorse disponibili e gli interventi ritenuti ammissibili e finanziabili. Quindi cosa hanno fatto i Presidenti delle Province? Hanno fatto giustamente la "lista della spesa", cioè hanno detto: "Noi pensiamo che le opere di accompagnamento" - che non sono le opere connesse - "debbano essere a Novara circa sei, a Biella altre 5-6 opere", e via dicendo.
Cos'ha detto l'Assessore Racchelli, concludendo quella riunione? Poich l'Assessore Racchelli è convinto per primo - e non può non esserlo - che le risorse che ha a disposizione non basteranno (e con i chiari di luna che ci sono è difficile pensare che il Governo voglia destinare altre risorse per realizzare opere di accompagnamento), cos'ha detto a Verbania? Che nel protocollo d'intesa fra Regione, Enti locali e Province possono essere ricompresi soltanto quegli interventi che disporranno del progetto preliminare.
Chi ha esperienza di amministrazione pubblica si rende conto che questa è una follia, perché pensare che un'amministrazione comunale o provinciale possa predisporre in 20 giorni un progetto preliminare è demenziale! Così com'è demenziale pensare che un'amministrazione comunale possa garantire il suo 30% di quota-parte - perché questo chiede l'Assessore Racchelli - senza la garanzia di avere il finanziamento.
I problemi, quindi, sono diversi: si chiede il progetto preliminare e in seconda battuta, si fissa il termine del 25, che è diventato il 28 a Biella (ed ho appurato, attraverso gli Uffici, che l'Assessore ha annunciato date diverse). Inoltre, le risorse disponibili non consentono di finanziare tutti i progetti e non si capisce per quale motivo l'Assessore Racchelli individui come criterio discriminante quello del progetto preliminare. E poiché "pensare male, è peccato, ma molte volte si indovina", io ho il dubbio che questo sia un modo intelligente per finanziare quei progetti che non c'entrano nulla con le opere di accompagnamento e che vengono invece finanziati con questa operazione.
Se è così, è grave, Presidente, perché diventa un modo come un altro per finanziare surrettiziamente progetti che chiamiamo "opere di accompagnamento", ma che hanno scarsissima attinenza con le Olimpiadi e relative opere di accompagnamento.
Credo dunque che si imponga una pausa di riflessione, per cui la proposta di congelare questo emendamento per discuterlo alla presenza del diretto interessato, mi sembra il minimo.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Noi abbiamo presentato questo emendamento alla legge finanziaria relativamente ai finanziamenti previsti dall'Assessorato al turismo, perch abbiamo un duplice ordine di preoccupazioni. Questa mattina abbiamo avuto modo di discutere dei ruoli della Regione, delle Province e dei Comuni e del fatto che la Regione spesso, da un ruolo di programmazione, si sostituisce a compiti gestionali. Questa preoccupazione, in particolare per quanto riguarda questo Assessorato, e la ripartizione di questi fondi è da noi particolarmente sentita.
Da quanto abbiamo potuto capire, non esistono precisi atti di programmazione adottati in qualsiasi forma e in qualsiasi sede di questa Regione in particolare dalla Giunta regionale. Esistono delle intenzioni pure intenzioni - dell'Assessore, il quale, dilatando a dismisura il finanziamento a disposizione per le opere di accompagnamento alle Olimpiadi, ha fatto un elenco di opere possibili da realizzare in ogni Provincia e reclamizzandole, in quelle Province, come cose fatte, come se fossero deliberate, finanziate, e inserite in un elenco di priorità, in un piano o in una programmazione regionale.
Ma gli elementi di preoccupazione che ci hanno spinto a presentare questo emendamento sono due: il primo si riferisce ai fondi, che non corrispondono minimamente al conteggio della somma dei fondi promessi dall'Assessore in giro per le Province piemontesi. Splafoniamo di alcune centinaia di miliardi di vecchie lire, tra le promesse e quanto oggettivamente ci è dato di conoscere sulla cifra esistente trasferita o trasferibile.
La seconda preoccupazione si riferisce al fatto che in quell'elenco di opere ci sono criteri che non riusciamo ad individuare in modo oggettivo, a meno che il criterio non sia uno dei seguenti: eseguire opere nel VCO oppure eseguire opere esclusivamente nelle Province governate dal Polo oppure ancora eseguire opere nei Comuni esclusivamente governati dal Polo a partire dai più importanti fino ad arrivare ai più piccoli, salvo eccezioni per il VCO (perché lì si eseguono in tutti i Comuni).
Se questi sono i criteri di ordine oggettivo che sono stati stabiliti per assegnare questo ordine di finanziamento e costruire queste priorità i nostri elementi di preoccupazione diventano ulteriori in questa direzione.
Con questo emendamento, in sostanza, chiediamo di rimettere ordine in questa vicenda, e di rimettere un ordine di duplice natura: sulle cifre da un lato e sulla programmazione degli interventi dall'altro. Perché noi allora, avremmo un Piemonte a due, a tre o a quattro velocità, a seconda delle maggioranze politiche che lì si sono istituite. E non é detto che si vadano ad eseguire opere nei luoghi in cui veramente queste opere servono. Ci sono esempi eclatanti, dove coincide la stessa maggioranza in Provincia e nel Comune capoluogo; mi riferisco, ad esempio, alla Provincia di Novara: siccome bisogna accontentare entrambe le maggioranze, si promettono due Palazzetti dello Sport e due campi sportivi, cioè un villaggio da una parte e un Palazzetto dello Sport dall'altra, ben due opere a pochi chilometri di distanza.
Noi riteniamo che si debba mettere ordine in modo assoluto in questa direzione e che si debbano stabilire cifre certe e atti di programmazione certi (stessa storia con gli ospedali) e che la legge Finanziaria, essendo strumento importante (è la prima volta, infatti, che davanti a noi vi è un testo di legge Finanziaria con queste vere e proprie caratteristiche compiute, perché in fondo i testi discussi negli anni precedenti non avevano questi elementi di completezza né queste peculiarità), sia l'occasione per segnare un elemento in questa direzione.
Su questo tema abbiamo presentato, oltre agli emendamenti, anche una serie di interrogazioni estremamente dettagliate per conoscere il merito della situazione. Ma il problema sarebbe compiutamente risolto se facessimo adesso questo atto.
Darebbe una mano anche all'Assessore Pichetto, così impegnato a reperire fondi ad esempio per coprire l'intera spesa sanitaria, se ad esempio eliminassimo la spesa significativa di cui parlava poc'anzi il collega Placido, relativa allo scivolo sul Mottarone. Dallo scivolo sul Mottarone potremmo passare, invece, a consistenti interventi sull'edilizia sanitaria.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente.
Chi conosce il Mottarone, e soprattutto lo scenario e il panorama che si può ammirare dal Mottarone, sa che è un posto bellissimo. Devo dire che la questione del trampolino non la conoscevo neanche io. Presidente, sono anche preoccupato per due motivi. Lei sa che dal Mottarone (lo sa perch conosce la zona del Verbano-Cusio-Ossola) si può ammirare un lago magnifico con queste tre isole, ma nelle giornate particolarmente serene si pu ammirare, com'è noto, anche la Madonnina sul Duomo di Milano. Può capitare tre o quattro volte all'anno, quando è particolarmente sereno, che dalla vetta del Mottarone, sotto l'antenna della RAI, a 75 o ad 80 chilometri di distanza in linea d'aria si veda brillare la Madonnina di Milano. Se è vero, perché non l'ho mai sentito ma non ho elementi per dubitarne, sono preoccupato perché se è un trampolino per far atterrare qualcuno sul tetto del Duomo...
Ma veniamo alle considerazioni che vorrei fare sull'emendamento.
Innanzitutto l'Assessore Racchelli, che ho sentito oggi per altre questioni - ma non lo dico per giustificarlo - è a Roma proprio dal Ministro Frattini, il quale, oltre ad essere Ministro degli Esteri, ha ottenuto la delega sulle Olimpiadi. Pertanto, presumo che l'Assessore non sia andato a fare una passeggiata, ma ad occuparsi proprio di queste cose.
Lo presumo, ma certamente è a Roma per un incontro con il Ministro Frattini, e su questo non vi è alcun dubbio.
C'è, inoltre, un discorso di ordine politico. Dall'intervento che ha svolto prima il collega Mercurio, si potrebbero estrarre alcune parti ed applicarle a questo, ma non lo voglio fare perché sono considerazioni politiche. Volevo, invece, fare una considerazione più generale e una più tecnica. Comincio da quest'ultima.
La legge n.166, che è la legge Finanziaria dello Stato, all'art. 21 prevede che queste opere (o opere connesse di accompagnamento, definitele come meglio credete), saranno finanziate su programma approvato con delibera della Giunta regionale. Quindi l'emendamento, dal mio punto di vista, non è già di per sé accoglibile, in quanto non è compatibile con quanto disposto dalla legge Finanziaria dello Stato.
Altra cosa mi sembra siano le due esigenze che sono state poste. Per quanto riguarda la prima, potremmo affrontare il merito di questo emendamento con la presenza dell'Assessore competente.
Qualora nel percorso del bilancio si trovassero emendamenti su questioni di merito, dopo che sono state affrontate sia in Commissione di merito che in I Commissione, sarebbe quantomeno strano ed anomalo che, in assenza dell'Assessore competente, vi sia una sorta di congelamento dell'emendamento, in attesa che l'Assessore sia disponibile ad essere in Aula. Quindi, per quanto mi riguarda - ma è una considerazione e certamente non vuole essere una provocazione - diventa difficile, anche proprio nel rispetto delle regole del Consiglio regionale, immaginare di non votare questo emendamento e di ripescarlo in una fase successiva.
Altra questione è il merito che viene evidenziato e argomentato dall'opposizione, e qui faccio una considerazione, oltre che tecnica, anche politica. Dal nostro punto di vista non tanto di maggioranza ma proprio di condivisione della riforma costituzionale che vi è stata e del nuovo ruolo della Giunta regionale, non ritengo che si possa mettere una briglia al Governo regionale. Non vogliamo trincerarci esclusivamente dietro al disposto della Legge Finanziaria dello Stato, però credo si possa immaginare - questo sì, deve essere presente l'Assessore - perch trascorreremo ancora qualche giorno insieme prima di arrivare alla votazione della Finanziaria e del Bilancio. La discussione e l'eventuale approvazione dell'ordine del giorno potrebbe essere una via di uscita, ma penso che questo non possa avvenire senza una sorta di comunicazione al Consiglio da parte dell'Assessore Racchelli, visto l'importanza di queste opere e degli investimenti per il futuro del Piemonte.
In buona sostanza, per quanto ci riguarda, poi sentiremo l'opinione della Giunta regionale, la maggioranza è contraria a questo emendamento ed è contraria al differimento della sua votazione. La maggioranza ritiene che quanto sollevato e messo a disposizione del Consiglio regionale come merito e come proposta sia degno di attenzione, quindi diamo fin da ora la disponibilità a confrontarci sull'ordine del giorno ed eventualmente, nel rispetto della legge finanziaria dello Stato che indica che quel programma deve essere approvato con delibera di Giunta, coinvolgendo il Consiglio su questa partita e con la presenza dell'Assessore Racchelli, lo discuteremo e approveremo qualora presentato.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Il parere della Giunta non è positivo, perché queste opere complementari sono finanziate dall'art. 21 della legge n. 166 che prevede espressamente, per legge dello Stato, che sia la Giunta a presentare il programma.
Chiederò al collega di dare, nella sede competente di Commissione, la più ampia comunicazione sui metodi e sulle procedure, perché in questo momento la Giunta ha solo adottato un atto di largo indirizzo, manca completamente un percorso procedurale che serva poi anche ai soggetti attuatori, agli Enti, Province, Comuni, Comunità Montane o soggetti privati che compartecipino ad attuare il piano; peraltro, vincolare i meccanismi di ripassaggio in Consiglio per l'individuazione rispetto al reparto sugli UPB per il turismo sarebbe un comportamento discriminante nei confronti di tutti gli altri UPB del bilancio regionale.
Per questo motivo, la Giunta ritiene di esprimere un parere negativo ribadendo l'impegno da parte dell'Assessore al turismo di dare ampia comunicazione in merito.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Placido per dichiarazione di voto.



PLACIDO Roberto

La dichiarazione di voto è ovvia avendo presentato l'emendamento, per voglio svolgere una riflessione sul problema. Senza volere fare polemiche ma, molto serenamente, devo dire che ho cominciato più di un anno fa il pellegrinaggio nelle Province, impegnandomi con delle promesse in maniera imbarazzante, perché sono state alimentate delle illusioni e delle speranze che non troveranno riscontro nella realtà delle risorse disponibili. Nel libro dei sogni sono state alimentate le richieste più incredibili. Al di là di questo, sorge un problema.
La mia polemica non vuole riferirsi a quando i colleghi di Forza Italia hanno fatto le riunioni di collegio tagliando completamente fuori Alleanza Nazionale, la Lega e altri Gruppi. Questo è successo a Sestriere ed è documentato dai giornali e da interpellanze. Sto citando fatti passati, ma ufficiali.



(Commenti in Aula)



PLACIDO Roberto

Ci sono anche i nomi. È trascorso ormai un anno.
Quando si gira per le Province, indicando come tempi strettissimi la fine di febbraio pena la decadenza all'impossibilità a partecipare a un meccanismo di investimenti legati alle opere d'accompagnamento delle Olimpiadi su delle risorse che sono vincolate alla legge n. 285 che è bloccata in Parlamento, non mi viene il sospetto, ma chiediamo, Assessore Pichetto, che ci sia almeno il rispetto di fare conoscere anche ai Consiglieri regionali cosa pensa di fare la Giunta, con quali risorse e su quali capitoli vuole intervenire rispetto alle opere di accompagnamento.
Non penso sia una richiesta estremista quella che il Consiglio regionale le Commissioni competenti siano informate delle intenzioni della Giunta rispetto agli interventi e al criterio adottato per decidere su che Province intervenire. Noi siamo convinti che le Olimpiadi non possono essere solo della provincia di Torino e della Valle Chisone e sottolineo che il 70% della provincia di Torino non è interessata all'evento olimpico ma anche altre province.
Per cortesia, chiedo sommessamente, con la massima educazione possibile, portateci a conoscenza dei fatti, non teneteci all'oscuro fateci sapere quali sono le vostre intenzioni, con quale risorse e su quali capitoli avete intenzione di intervenire.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 2bis.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
2bis.2) Emendamento presentato dai Consiglieri Manica, Ronzani, Riggio Muliere, Placido, Riba, Suino e Marcenaro: aggiunto l'articolo 2/bis con il seguente testo: "1. è costituito il fondo per gli interventi nelle aree depresse del Piemonte escluse dall'elenco dei Comuni ammessi a beneficiare degli interventi comunitari per il periodo 2002/2006. Il fondo, conformemente agli impegni assunti dalla Giunta regionale, dovrà essere dotato di fondi di investimento per complessivi 150.000.000,00 di Euro inderogabili nel periodo 2003/2007.
2. Il fondo di cui al comma 1 è finanziato con le entrate addizionali di cui all'art.1.
3. La Giunta emanerà le norme applicative della disposizione di cui al presente articolo sentita la I Commissione consiliare".
La parola al Vicepresidente Riba, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



RIBA Lido

L'Assessore Pichetto sa di cosa stiamo parlando. Devo fare ammenda perché c'è un dossier su questo argomento costituito dagli avvenimenti dell'estate del 2000 quando furono decise le definizioni dei territori ammessi ad usufruire degli interventi previsti dai fondi comunitari sul nuovo Obiettivi 2 per il periodo 2000-2006. In quella definizione di territori risultarono escluse delle aree particolarmente significative e tra l'altro, delle aree che usufruivano in precedenza degli interventi di cui all'obiettivo 5B, ma essenzialmente aree rappresentanti territori di assoluta marginalità.
Questo per l'adozione, da parte della Giunta regionale, di un provvedimento (che si dice essere stato proposto dall'IRES, ma mentre l'IRES è un ente strumentale, qui si parla di scelte, di decisioni e di volontà politiche).
Nella ripartizione di territori furono inserite alcune aree che il senso comune e gli indici di redditività non collocavano in una condizione di particolare disagio: addirittura furono inserite aree ad alta densità di sviluppo e di insediamenti produttivi. Non so fino a che punto si sia trattato di un errore.
(Questa è una situazione particolarmente strana: l'Assessore Pichetto riesce a telefonare e a parlare, mentre l'Assessore Pichetto, appena tornato dalle ferie, abbronzantissimo, sta ancora telefonando per salutare...naturalmente la mia è tutta invidia, parlo soltanto a questo titolo).
Ricordo perfettamente lo stato di angoscia con il quale l'Assessore Casoni "correva" per il suo territorio elettorale - che casualmente è anche il mio - per rassicurare i Comuni poveri esclusi dall'inserimento nel nuovo obiettivo 2, magari a fronte dell'inclusione di Comuni meno disagiati perché tanto c'era già l'accordo con la Giunta, con l'Assessore Pichetto, e soprattutto con il Presidente Ghigo, per lo stanziamento di 300 miliardi.
Ho molti testimoni: sicuramente il Consigliere Cattaneo non era testimone in quel momento, ma il Consigliere Gallarini lo era (e credo anche Cattaneo). Avete tutti giurato e spergiurato sui giornali che si stanziavano 300 miliardi di lire per intervenire nelle zone disagiate escluse dall'obiettivo 2. Se volete le prove, dato che dobbiamo intervenire anche su altri aspetti, consentiteci il tempo minimo necessario per cercarle e portarle, dato che furono rilasciate interviste da parte del Presidente Ghigo e dell'Assessore Pichetto. Prima si rilasciano interviste di questa portata, si dà la parola d'onore: "State calmi, ci sono già i soldi" e poi vengono "turlupinati". Ma la gente intanto aspetta (perch tanto c'erano già i soldi) ed anche i Presidenti delle Comunità montane che avevano organizzato un minimo di iniziativa, l'hanno subito ritirata.
Da allora stiamo ancora aspettando.
Assessore Pichetto, prima di termine la discussione sul bilancio ritengo necessario definire una responsabilità e un minimo di riparazione per quel tipo di inadempienza e di bugia.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani; ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Cosa successe in quell'occasione, Presidente? Successe - mi raccontava il Vicepresidente Riba - che alcuni amministratori protestarono perché si sentirono ingiustamente esclusi dai fondi europei dell'Obiettivo 2 che come i colleghi sanno, proprio in questo periodo furono decisi.
In questi giorni abbiamo ricevuto un elenco degli interventi, che rientrano nell'obiettivo 2, che verranno finanziati in molte province piemontesi. Sono interventi significativi, anche se non dimentico mai di ricordare che le risorse investite nei quattro o cinque anni in Piemonte sono all'incirca 1500 miliardi che diventano, per una serie di interventi di co-finanziamento, 2000 miliardi. Parliamo di una cospicua quota di investimenti in una Regione nella quale ogni anno si realizzano investimenti nell'ordine di qualche decina di miliardi. In ogni caso, le risorse vengono utilmente impiegate per una serie di obiettivi previsti nel complemento di programma, i famosi "assi".
Allora cosa capitò? Che gli amministratori, che a torto o a ragione vennero esclusi dall'obiettivo 2, protestarono con il governo regionale ritenendosi discriminati rispetto alle decisioni assunte. In quell'occasione poteva capitare che la Giunta in carica dicesse: "Badate questa questione è risolta così: c'erano dei criteri, mi rendo conto che vi sono zone che avrebbero titoli e requisiti per avere finanziamenti, stante la loro condizione economica, territoriale e sociale, ma tuttavia badate che le risorse e i criteri erano quelli".
Non è avvenuto questo: ad un certo punto il governo regionale, tramite gli Assessori, per tranquillizzare, per tacitare o per "dare il contentino" a queste amministrazioni, ha detto: "Guardate che però noi provvediamo perché è vero che le vostre realtà sono state escluse dai fondi dell'obiettivo 2, ma riteniamo che il bilancio regionale possa destinare risorse affinché anche le vostre realtà possano beneficiare di finanziamenti per affrontare e risolvere i problemi dello sviluppo di una parte di queste realtà, giacché è evidente che il rischio che si profila è quello di un Piemonte (con tutti i problemi che sappiamo e che abbiamo discusso durante il dibattito generale) in cui si accentuano gli squilibri tra aree forti e aree deboli".
Da questo punto di vista, gli interventi che allora alcuni Assessori regionali promisero agli amministratori avevano l'obiettivo di fare in modo che risorse aggiuntive, allocate e destinate a questi obiettivi, dalla politica regionale, consentissero a queste realtà, escluse dai fondi europei, di poter contare su risorse per affrontare questioni che attengono allo sviluppo delle realtà del nostro Piemonte. Da quando sono Consigliere regionale, e sono ormai due anni, sistematicamente il Vicepresidente pone questa questione, rivendicando e chiedendo alla Giunta un gesto di coerenza rispetto a quell'impegno. Sono ormai due anni che, durante la discussione sul bilancio, l'Assessore competente non nega il problema, ma non muove un dito per affrontarlo.
Le risorse previste nel nostro emendamento sono eccessive, perché vi è un problema di vincoli di bilancio? Vi è un problema di compatibilità con i saldi che abbiamo individuato nella manovra finanziaria della Regione? Discutiamo la quantità di risorse! Immaginiamo che, da qui a tre anni sia possibile concentrare in quelle realtà del Piemonte risorse aggiuntive perché quelle zone non sono state comprese nei fondi europei (nell'obiettivo 2), ma voi avevate ritenuto di intervenire con politiche di sviluppo e con risorse.
Tale questione mi sembra difficilmente contestabile e aggirabile.
Potrete dirci di no, perché, anche qui, il malvezzo impera: se esplode un problema, la cosa migliore è dire: "Lo risolveremo"; io avrei preferito che la Giunta regionale avesse detto: "Non lo affronteremo, il problema, perch non abbiamo le risorse per farlo". Sarebbe stato un gesto che avrei certamente criticato, considerando sbagliata quell'esclusione, ma avrei apprezzato il rigore di una classe dirigente che non promette, se non pu mantenere.
Siamo di fronte al fatto che promettete e non potete mantenere! Non potete neppure scomodare - come fate sul piano nazionale - i Governi precedenti, non potete recitare la cantilena "Noi non c'eravamo, abbiamo ereditato una situazione tale per cui le risorse che abbiamo oggi non ci consentono di operare questi interventi", perché quella situazione l'avete creata voi, quindi dovete rispettare l'impegno assunto. Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione l'intervento del collega Ronzani, che, sotto lo spirito del buonsenso e delle buone intenzioni, può essere in parte molto minima condiviso.
Mi corre l'obbligo di fare alcune precisazioni e considerazioni di carattere politico. La prima, senza volere calpestare né certamente limitare l'attività emendativa e propositiva dei singoli Consiglieri regionali (ivi compresi quelli della minoranza), è che considero strano che, a prescindere dalla proposta di merito, si preveda, come finanziamento, la destinazione totale o quasi del complessivo gettito IRPEF che, coerentemente, con una posizione politica storica in Commissione e in Aula, nel 2000, 2001 e anche quest'anno, si contesta come modalità di reperimento delle risorse.
Abbiamo detto di voler sostenere con il gettito IRPEF, e lo vogliamo confermare - non a caso è già stato approvato l'art. 1 della legge finanziaria della Regione Piemonte - un programma significativamente importante di investimenti, dove la Regione sarà messa in condizione di accendere dei mutui, quindi annualmente dovrà affrontare delle rate di ammortamento importanti. Dall'altra parte, abbiamo avanzato alcune proposte, anche sotto l'aspetto sociale: ad esempio, quella di elevare al 10% del gettito IRPEF (ma lo vedremo nella discussione di emendamenti successivi) circa 35 miliardi di vecchie lire di entrate, l'incremento del fondo per aumentare i posti convenzionati per gli ultra sessantacinquenni non autosufficienti.
Collega Ronzani, non vogliamo dire no alla questione di merito, ma è difficile accettare che un gettito di cui abbiamo la piena responsabilità politica, dentro e fuori dall'aula, venga totalmente annullato con una proposta di merito da parte dell'opposizione.
Non voglio certamente semplificare, ma l'IRPEF la decidiamo noi pertanto stabiliamo noi come spenderla; sarebbe quantomeno anomalo che si accettasse di vincolare la totalità del gettito ad una precisa uscita, su proposta dell'opposizione.
Alcune considerazioni sul merito dell'emendamento: quando nel 1995 il Presidente Ghigo divenne per la prima volta Presidente della Regione eletto dal Consiglio regionale, il Piemonte aveva una disoccupazione assestata sul 10,6-10,7%. Abbiamo visto che la disoccupazione nel 2000 era del 5,1%, quindi meno della metà. Il 2002 ha avuto un'inversione minimale di tendenza (il 5,2%), relativamente al fatto che vi è stato un nuovo avvicinamento al mondo del lavoro da parte di una serie di persone, e comunque si tende a quella disoccupazione frizionale del 3% che è pienamente nella media rispetto al Paese.
Si potrà dire tutto quello che si vuole, ma questo è un dato di fatto: dal 1995 al 2003 la disoccupazione in Piemonte si è dimezzata.
Sappiamo (e non lo diciamo solo noi, lo dicono anche le associazioni di categoria del mondo delle imprese) che gli interventi previsti dai DOCUP che non a caso erano destinati dalla Comunità Europea alle aree più depresse, hanno contribuito a rilanciare l'economia del Piemonte, con investimenti sostenuti sia nell'ambito pubblico sia nell'ambito privato che hanno permesso, tra l'altro, di creare 100 mila nuovi posti di lavoro dal 2000 ad oggi.
Il legislatore regionale - che era già attento nella precedente legislatura - ha previsto doverosamente (dal nostro punto di vista) particolare attenzione a quelle zone del Piemonte che non erano ricomprese dai DOCUP, perché non si poteva immaginare un Piemonte a due velocità, dove chi è a disagio e ha delle difficoltà, grazie agli interventi del DOCUP recupera e "supera" - anche se il termine è improprio - la normalità regionale.
Faccio alcuni esempi, collega Ronzani: la legge n. 21 dell'artigianato, la legge n. 28, del commercio, tutte le leggi dell'Assessorato al turismo prevedono che, a parità di condizioni, siano privilegiate, giustamente e per scelta di questa Giunta regionale e della maggioranza che la sosteneva anche nella passata legislatura, le zone che non sono ricomprese nel DOCUP.
Spesso è stata tirata la giacca al Presidente Ghigo, dicendo che non veniva data attenzione a questo aspetto, grazie a una legislazione ordinaria e con questo distinguo, l'attenzione è, nei fatti, data.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riggio.



RIGGIO Angelino

In apertura, Presidente, mi corre l'obbligo di contestare alcune affermazioni fatte dal collega Cattaneo. Il collega Cattaneo ha detto che l'addizionale IRPEF l'hanno decisa loro e che se la gestiscono loro.
Ricordo al collega che l'addizionale IRPEF non può essere utilizzata per gli investimenti per più del 25% - il collega Gallarini annuisce - e che il riferimento presente nell'emendamento è di 300 miliardi, che sarebbero ricompresi nel restante 75%. Le risorse e le disponibilità dunque, ci sono.
Quand'anche fosse vero il discorso relativo all'addizionale IRPEF, qui si tratta di responsabilità politiche, di una responsabilità politica rispetto alle dichiarazioni che sono state svolte.
Il discorso è più ampio, perché si tratta di collegare il ruolo degli Assessori al ruolo degli "agit prop", che girano per il Piemonte facendo campagna elettorale permanente con le risorse della collettività, e con quelle che dovrebbero essere le risorse destinate alle funzioni di governo.
Apparentemente sembra diverso rispetto a quello che abbiamo discusso prima a proposito dell'Assessore Racchelli. Nella sostanza, si tratta della stessa questione. Si tratta di governare e di parlare con responsabilità di tipo istituzionale, avendo il senso dello Stato, il senso dell'istituzione non facendo riferimento, ogni volta, alla propria appartenenza, al proprio schieramento e al proprio partito.
Anche le dichiarazioni che ha fatto il Consigliere Cattaneo fanno riferimento più al proprio schieramento che non a responsabilità di tipo istituzionale. Il riferimento inserito nell'emendamento, è un riferimento che riguarda i territori.
Vale la pena ricordare ogni tanto, a proposito dell'Obiettivo 2, la battaglia portata avanti da una persona a cui il Piemonte deve parecchio che è Rinaldo Bontempi, grazie al quale gran parte del Piemonte è rientrato nell'Obiettivo 2.
Coerentemente, presentiamo un emendamento che può essere un elemento di volano per la nostra Regione e che la maggioranza dovrebbe essere in difficoltà a rifiutare visto che è coerente con le questioni affrontate.
Vale la pena ricordare e contestare quanto affermato dal Consigliere Cattaneo, cioè che quando si è insediato per la prima volta nel 1995 il Presidente della Giunta regionale, Enzo Ghigo, in Piemonte c'era il 10% di disoccupati, nel 2000, ne avevamo la metà. Ricordo che questo è un trend che si è verificato a livello nazionale. In quei cinque anni c'é stato un Governo di centrosinistra che ha permesso all'Italia di rientrare finalmente al di sotto della cifre a due zeri per quanto riguardava la disoccupazione. E' stato fatto uno sforzo di dimensioni gigantesche che adesso rischia di essere vanificato, malgrado il grandissimo numero di badanti extracomunitarie che vengono regolarizzate e che appaiono come nuovi posti di lavoro, che ahimé, di fatto, non ci consentono di cantare vittoria, ma indurre ad un meccanismo di preoccupazione.
Che cosa fare, di fronte a questo? L'emendamento vuole richiamare soprattutto, non solo a degli impegni elettorali assunti qua e là da "agit prop" travestiti da assessori o assessori travestiti da "agit prop".
L'emendamento vuole richiamare ad un modo di governare e di dichiarare al di fuori dell'istituzione regionale. Bisogna ragionare in termini di programmazione, in termini di equità di sviluppo per quello che riguarda il territorio, bisogna ragionare rispetto agli interessi della collettività nell'obiettivo di fare crescere la stessa e non il proprio budget elettorale.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TOSELLI



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ronzani, ne ha facoltà.



RONZANI Wilmer

Abbiamo tenuto conto delle osservazioni fatte dal collega Cattaneo, il quale ha proposto ai Gruppi di opposizione questo ragionamento: "Voi prevedete uno stanziamento di 300 miliardi per finanziare gli interventi in queste aree, ma dovete capire che c'è il problema delle risorse con le quali realizzare l'intervento".
Noi ci rendiamo conto che questo problema esiste, anche se gli interventi che immaginiamo debbano essere realizzati in queste realtà sono significativi per evitare il Piemonte a due velocità.
C'è una soluzione: noi immaginiamo che il fondo degli investimenti che abbiamo istituito con l'art. 2 e che prevede risorse ed investimenti per 300 miliardi, abbia in parte questa finalità. Quindi proponiamo che il 20% delle risorse di questo fondo - che esiste perché l'abbiamo istituito quindi non si pone il problema di trovare una copertura - venga destinato agli interventi in queste aree.
Non è ciò che avremmo voluto, perché le risorse che andavano mobilitate avrebbero dovuto essere superiori, ma è evidente che diamo una prima risposta a un problema aperto da anni. E la diamo tenendo conto dei vincoli di bilancio e del fatto che abbiamo, con l'art. 2, creato un fondo per gli investimenti.
Chiediamo semplicemente che una parte di queste risorse venga destinata a investimenti e interventi in queste aree.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Richiamo l'intervento del Consigliere Cattaneo ed anche le considerazioni precedenti.
Devo precisare che, nel passato Consiglio, quando è stato approvato il Piano degli interventi della legge n. 9, non c'era un'area in "Obiettivo 2 Fesinaut": erano tutte aree fuori obiettivo 2, sia quelle nella Provincia di Cuneo sia nelle altre Province di Novara e Biella. Questo comportamento era stato attuato fin dal 1999. Quindi, non è che ci siamo dimenticati delle altre aree.
Io sono ben cosciente che la zonizzazione a "Obiettivo 2" è stata fatta sui dati del 1996; di conseguenza, c'è attenzione da parte della Giunta regionale anche nei comportamenti.
Il fatto di vincolare il 20% del fondo di quell'art. 2 ad azioni che riguardano tutto questo territorio della Regione Piemonte, che non gode di alcuna riserva, è una precisa intenzione della Giunta. Quindi, accolgo l'emendamento che sancisce questa destinazione alle aree che non godono di benefici particolari - lo dico anche ai fini del verbale - ma dobbiamo valutarne l'equilibrio e la compatibilità con la normativa comunitaria e con l'individuazione delle relative aree.



PRESIDENTE

Quindi il Consigliere Ronzani ritira l'emendamento n. 2bis.2) e lo sostituisce con l'emendamento 2bis.3) che recita: 2bis.3) Emendamento presentato dai Consiglieri Ronzani, Riba, Suino e Manica: "Il 20% delle risorse previste dal Fondo istituito con il precedente articolo 2, vengono destinate a finanziare gli insediamenti nelle aree depresse non interessate dall'Obiettivo 2".
Indìco la votazione palese, mediante procedimento elettronico sull'emendamento 2bis.3).
Il Consiglio approva.
La parola all'Assessore Pichetto Fratin.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e alle finanze

In merito agli emendamenti riguardanti la crisi, chiederei soprattutto alla Presidenza del Consiglio e ai proponenti - di valutare se iniziare adesso la discussione o trovare un meccanismo di semplificazione del sistema. C'è comunque la disponibilità della Giunta a valutarli complessivamente.
Stavo valutando come inserirli nell'art. 10, che è quello relativo ai cantieri di lavoro. Se potessimo rinviarli alla prossima seduta, mi permetterebbe, anche per ragioni di ufficio, di fare una valutazione di ordine giuridico, per valutare dove sistemarli: sarebbe più opportuno.
Altrimenti, presi singolarmente, diventa difficile fare una valutazione completa: potremmo solo fare un dibattito generale che abbiamo fatto altre volte nel merito della situazione crisi.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Manica.



MANICA Giuliana

Accogliamo la proposta dell'Assessore, perché condividiamo la valutazione che l'in tero corpo di questi emendamenti richieda un approfondimento e una discussione, essendo un elemento particolarmente rilevante.



PRESIDENTE

Sospendiamo dunque la discussione.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 18.07)



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