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Dettaglio seduta n.297 del 29/01/03 - Legislatura n. VII - Sedute dal 16 aprile 2000 al 2 aprile 2005

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE COTA



(Alle ore 15.21 il Presidente Cota comunica che la seduta avrà inizio alle ore 15.50)



(La seduta ha inizio alle ore 15.50)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo i Consiglieri Botta F., Cantore, Casoni D'Ambrosio, Ghigo, Marengo, Pedrale, Pozzo e Racchelli.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Proseguimento esame disegno di legge n. 465: "Legge finanziaria per l'anno 2003" (rinvio)


PRESIDENTE

Comunico i risultati del lavoro di riordino degli emendamenti. Gli emendamenti modificativi di UPB nell'importo con "finalizzazione dell'intervento finanziario" sono considerati tutti articoli aggiuntivi proposti dopo l'art. 3. Sono ordinati per numerazione di UPB all'interno di singole aree d'intervento, e queste aree d'intervento sono rubricate secondo l'ordine di numerazione delle Direzioni.
Tutti quelli aventi queste caratteristiche che erano stati rubricati come aggiuntivi dell'art. 1 bis, passano all'art. 3 bis, secondo queste modalità.
Prima d'iniziare l'esame dell'articolato procediamo alla distribuzione degli emendamenti articolo per articolo.


Argomento:

Sull'ordine dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Burzi.



BURZI Angelo

Ove non fosse previsto, chiedo all'Assessore di esprimere prima del dibattito la linea politica della Giunta sui 193 emendamenti, alcuni presentati anche dalla stessa.
Ascolto volentieri la parte pubblica, ma mi interessano soprattutto le considerazioni politiche sugli emendamenti.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Pichetto.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Il senso della mia replica ha come natura proprio lo svolgimento di alcune considerazioni sul dibattito, e la comunicazione sulla posizione della Giunta - e mi auguro della maggioranza - in merito agli emendamenti.
Peraltro sono stati presentati emendamenti anche dalla maggioranza, e non solo dalla Giunta.
Prima di parlare degli emendamenti, che lascerei come ultima considerazione, ringrazio tutti i colleghi intervenuti nel dibattito perché le annotazioni e le valutazioni apportate sono state importanti per tutti, soprattutto per la Giunta, per svolgere le valutazioni sugli emendamenti e sull'attività politica e gestionale futura.
Tra le osservazioni ascoltate negli interventi, la più importante fa riferimento alla struttura del bilancio e parla di bilancio rigido. E' un aspetto a cui alcuni colleghi hanno fatto riferimento; lo stesso collega Galasso stamattina ha citato questo modello.
Ho già avuto modo di dire in Commissione che condivido gli interventi che hanno manifestato ed evidenziato la necessità di una lettura non solo tecnica e procedurale del bilancio complessivo della Regione.
Mi rendo ben conto della difficoltà di un meccanismo di bilancio, che viaggia su finanza derivata, peraltro per il 50% del bilancio con somme a destinazione vincolata, che quindi non sono né determinate né discusse in questa sede, ma solo una volta ogni tanti anni.
Mi riferisco ad esempio a tutti i fondi di cofinanziamento che riguardano PORD, OCUP, INTERREG, URBAN. Questi sono documenti che peraltro nell'azione politica della Giunta regionale rappresentano un momento particolarmente importante, perché si tratta di miliardi di Euro che determinano l'azione della Giunta; quindi il semplice bilancio non da la visione d'insieme e il quadro complessivo.
Mi riferisco anche alla parte che conosco di più per ragioni di pratica, che è la parte di politica industriale o di politica del lavoro e della formazione: in questo momento hanno essenzialmente il 70-80% delle risorse con questa natura, cioè sono contenuti nei fondi strutturali e nei fondi sociali. Vedono dunque le linee d'intervento legate ad assi e misure che sono sì determinate con il concorso del Consiglio regionale, ma che nel 2000, a seconda dei documenti di cui parliamo e con le modifiche intervenute, sono assunte dal comitato di sorveglianza con il consenso dello Stato italiano, del governo e della CEE, e senza transitare dal Consiglio.
Su questa osservazione, c'è la più completa disponibilità della Giunta a svolgere le valutazioni - l'ho già detto in Commissione e lo ribadisco in aula - nelle sedi che si riterranno più opportune (anche se personalmente ritengo la Commissione la sede più opportuna).
Se i Consiglieri me lo consentono, informo che anche i miei colleghi sono disponibili a svolgere questo tipo di valutazione per le materie di loro competenza. Lo ritengo importante, ed è l'unico modo per avere una lettura completa dell'azione politica della Giunta regionale.
Questo, per quanto riguarda la necessità di avere una visione d'insieme, una valutazione complessiva di sistema. Si tratta di una questione importante, e il Presidente Gallarini lo sa bene; anche lui ha sollecitato più volte in I Commissione analisi di questo tipo, lasciando poi la valutazione, con i meccanismi che vorrà, alla Commissione e al Consiglio regionale.
L'altro elemento che ritengo di dover prendere in considerazione è relativo a diversi interventi svolti dall'opposizione, riferiti al fatto che si tratti di un bilancio ordinario (uso il termine più utilizzato) e che sia necessario svolgere, anziché un'azione finanziaria ordinaria, vista la condizione in cui versa la nostra Regione, vista quindi la situazione di difficoltà dei consumi, un'azione straordinaria, perché il momento è straordinario.
Due sono i tipi di risposta che posso dare: la prima - permettetemi - è che i bilanci degli ultimi due o tre anni avevano già la caratteristica di delineare le scelte fondamentali sull'economia di questa regione, senza ignorare il fatto che avrebbe potuto crearsi una situazione di microcriticità (quando parlo di "micro", in riferimento all'economia generale, parlo di aziende, mentre quando parlo di "macro", faccio riferimento al sistema - non vorrei offendere FIAT e dintorni), non dico prevedendo - perché certamente non sono Frate Indovino, se lo fossi avrei fatto altro per godere delle fortune della mia vita - ma valutando la possibilità di situazioni di grande cambiamento del sistema, anche perch un cambiamento era in corso.
Questo, per trasformazione della nostra economia - l'ha accennato il Presidente ieri mattina - per trasformazione demografica del nostro sistema, per un cambiamento delle abitudini demografiche: quelle della crescita dell'occupazione femminile rispetto all'occupazione maschile o quelle della crescita dell'istruzione femminile rispetto all'istruzione maschile, il superamento di alcuni meccanismi di produzione che ci proiettano verso un'epoca post-industriale, se industriale consideriamo il meccanismo fordista, ma sempre industriale perché è su quelle tradizioni e conoscenze che si può applicare la legge dello sviluppo.
Il sistema auto-motive ha perso, nel giro di cinque o sei anni, su FIAT e indotto, la metà degli occupati, ma ha visto l'altro indotto, quello non strettamente legato alla FIAT, accrescere ed assorbire l'occupazione questa è una trasformazione che ha investito nell'area torinese uno spostamento di circa 70-80 mila persone.
E' una trasformazione che nell'area del torinese ha portato ad avere 50 mila occupati nella "ESSETI", quando erano 10 mila nel 1997.
Di tutto questo dobbiamo tenere conto, insieme al fatto che abbiamo 1000 avviamenti al lavoro al giorno, quando enfatizziamo situazioni da 1000 o 1500. Ne dobbiamo tenere ben conto anche quando chiediamo i provvedimenti straordinari, e lo dico anche ai miei colleghi di maggioranza, su iniziative che condivido e apprezzo - tipo il disegno di legge sul sistema dell'auto-motive e sull'indotto FIAT, perché in questo momento FIAT e indotto investono 3000 persone.
Mi rendo conto che dietro ad ognuno di questi numeri c'è una famiglia avendo provato personalmente, 40 anni fa, ad essere figlio di disoccupati senza cassa integrazione o mobilità.
Le persone in cassa integrazione o mobilità in Piemonte, in questo momento, sono circa 15000, non sono solo le 3000 di FIAT e indotto, sulle quali poniamo tutta la nostra attenzione, ma non bisogna dimenticare che ci sono altre situazioni di forte gravità.
Sono disponibile a svolgere tutte le relazioni che loro riterranno nella sede competente della Commissione.
Pertanto, quando si chiede l'azione sul lavoro e l'azione di intervento nella politica industriale, occorre fare una valutazione complessiva delle molte azioni di politica industriale e dei tanti settori. Pensate al settore tessile: la criticità più forte che avremo nel corso del 2003 sarà rappresentata dal tessile, che investirà un numero di persone e di aziende altissimo, molte delle quali in condizioni di microazienda o medioazienda.
E', quindi, necessario fare una valutazione complessiva degli strumenti che abbiamo a disposizione, che riguardano i fondi di cofinanziamento, i fondi dell'Unione Europea, i fondi dello Stato nazionale e il fondo unico con la quota di fondo unico trasferita dal livello nazionale, ma anche con 40 milioni di euro che la Regione Piemonte ha stanziato in questo bilancio ad integrazione del fondo unico nazionale.
In questo modo, la discussione la possiamo anche fare. Non ricordo più colleghi, chi ha fatto il discorso della legge 140 (il collega Tapparo o Ronzani); su questo una discussione la dobbiamo aprire.
Dove stanziamo i 150 miliardi delle vecchie lire del fondo unico (80 milioni di euro)? Su quali leggi andiamo a prevederli? Lo facciamo per sviluppare nuova impresa, per sviluppare ricerca, per sostenere chi è in difficoltà? E' questa la scelta politica che dobbiamo fare come Giunta e come Consiglio! La Giunta, su questo, è aperta. Un giorno, in Commissione, ho detto ad alta voce: "Non so se finanziare la legge n. 488 o meno". In questo momento, l'asse 2, misura 1 A del DOCUP ha una disponibilità di circa 70 milioni di euro destinati alla legge n. 488.
E' un impegno che le Regioni a obiettivo 2 - peraltro quella trattativa la guidavo io - hanno assunto con il Governo nazionale e con l'allora Ministro dell'Industria, Letta, per cofinanziare l'intervento nazionale.
Peraltro, la legge n. 488 è una di quelle norme che ha una riserva dell'85 per il Sud, e qui si aprirebbe la questione sul federalismo, perché le leggi di tiraggio non dovrebbero avere le riserve.
Un giorno, in Commissione, ad alta voce ho detto che non sapevo se far partire subito tutte le misure della normativa n. 488, perché se siamo in crisi dovremmo mettere tutto subito su tale normativa e far partire i 70 milioni di euro; qualcuno invece, anche secondo le associazioni di categoria e i vari esperti, ha detto che non era conveniente, perché si sarebbe rischiato di provocare un ingolfamento e uno spreco, mentre sarebbe preferibile una divisione in due tranche.
Un'altra valutazione del rappresentante della Commissione europea qualche giorno fa, e del Comitato di sorveglianza è stata quella di dire: "Non è che mi servono su altri assi e, quindi, vado in riprogrammazione e ne tolgo a tutti una parte, un quarto?".
Credo che siano queste le valutazioni di politica industriale più che mettere il puntino sulla "i", aggiungere il milione o i cinque milioni di euro così sul Fondo unico. Peraltro, da Assessore all'industria e gestore del Fondo unico in cogestione con il collega Laratore, potrei dire egoisticamente che va anche bene, sarebbe come dire aggiungiamo un milione di euro sul Fondo di sviluppo rurale, l'Assessore Cavallera, che non dice mai di no, non direbbe certamente di no in questa sede; ma dobbiamo svolgere una valutazione politica sullo sviluppo e, di conseguenza, su quelli che sono i riflessi occupazionali.
I Consiglieri Papandrea, Contu e Marcenaro nei loro interventi hanno chiesto dei segnali e un'azione forte sul lavoro. Possiamo anche dare dei segnali, ma vanno visti come tali, non si tratta della gestione della politica per l'occupazione, ma solo di un titolo di giornale domani mattina.
Ad oggi non so quale sia la dotazione del Fondo occupazione del 2003 però, vi so dire che sono in trattativa al Governo nazionale per farmi svincolare una quota che abbiamo già assegnato e che è a destinazione vincolata, ad esempio, sugli LSU.
Questa Regione, con le parti sociali che si ritrova, fortunatamente, il bacino delle LSU lo ha svuotato, per quello che era svuotabile, poi, è chiaro che rimane una parte di difficile collocazione, della quale peraltro continuiamo a farcene carico, non l'abbiamo mai abbandonata. La quota di fondi differenziali che abbiamo di LSU deve essere destinata, in generale al Fondo occupazione, pescabile per i cantieri, che sono forse ciò di cui più necessitiamo nel secondo semestre dell'anno 2003. Da qui si arriva alla legge finanziaria con una norma che mi dia anche la possibilità di agire più velocemente sui cantieri.
Questo è per dire che nell'analisi dei singoli emendamenti possiamo anche svolgere delle valutazioni, ma la valutazione forte deve essere di scenario politico e di indirizzo. Su questo, se vorrà, potrà attivarsi la Commissione per approfondire questa parte perché il dibattito consiliare dovrà essere di sintesi e non analitico. Quindi, a questo punto, riguarda complessivamente le azioni, perché quando parliamo di occupazione parliamo di industria, di commercio, di artigianato, di turismo, di cultura e di sanità, perciò, se parliamo di investimenti su nuove produzioni, parliamo anche di questo.
Se ragioniamo di semplice legge finanziaria di bilancio, dovete ammettere che alcune risposte si possono dare, mentre altre non è possibile darne per la mancanza di disponibilità e di certezza, anche temporale, di alcuni fenomeni.
Colleghi, ho visto un emendamento, non so se di maggioranza o di opposizione, che chiedeva lo stanziamento ad hoc per alcuni interventi ospedalieri: Alba, Bra, Borgo Sesia, Novara. Io dico Novara, bene...



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

MANICA Giuliana (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Abbiamo preso in parola il Presidente della Giunta.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

No, infatti, ne siamo convinti, certo.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

CONTU Mario (fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

E' la proposta di Ghigo che l'opposizione ha recepito.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Bene, questa Giunta ha intenzione di mandare avanti Alba, Bra, Borgo Sesia, Novara, ma relativamente allo stanziamento sul 2003 specifico, se vogliamo dare il segnale, andiamo a vincolare dei fondi; come Assessore al bilancio mi è anche comodo perché almeno c'è una riserva, non si sa mai.
Ritengo questa azione perfettamente inutile, perché mi pare che su Novara sia importante individuare l'area, individuare il percorso, fare la legge che prevede, così come abbiamo fatto con l'articolo 3 della Finanziaria sulla parte...



(Commenti fuori microfono)



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Sì, però, prima bisogna averlo. Dobbiamo individuare il percorso e tutti i meccanismi, ma tutto questo vale anche per la questione che riguarda la Città della salute. Per il momento la comunicazione è dell'avvio di un procedimento che dovrà definire i meccanismi di intervento di una scelta politica di questa Amministrazione, che avvierà anche i contatti con il Governo italiano, in quanto, essendo un'area demaniale, si dovrà capire se dal Demanio si può ottenere l'uso per cento anni e allo scadere del termine con due euro si può rinnovare per altri cento anni, che sarebbe la soluzione migliore e la più interessante. Si devono individuare i meccanismi di rapporto e di compartecipazione con i privati, e quale soluzione propone, in questo caso, il Comune di Torino per tutto il vecchio comparto.
Di conseguenza, vedete che sono elementi di scenario politico generale ma l'effetto immediato su quello che è il bilancio diventa di forte difficoltà. Peraltro, su queste azioni c'è un accantonamento, c'è un fondo a disposizione, che ammonta a 60 milioni di euro. In questo bilancio, ci sono 60 milioni di euro sull'UPB 28021, destinati all'edilizia sanitaria per l'avvio di queste azioni, relativamente alla quota che viene destinata al 2003; non mi riferisco alla Città della salute, che ha un'altra valutazione, ma ad Alba, Bra, Borgo Sesia e agli interventi più puntuali.
Le risposte a tutto questo ci sono, ma con i piedi per terra per quello che può essere la necessità e l'esposizione nel corso dell'anno 2003.
Per quanto concerne un'altra considerazione, gran parte del dibattito si è incentrato sulle questioni riguardanti i LEA, le RSA e la partita sanitaria. In questa sede non ho né titolo né conoscenza per svolgere un dibattito di politica sanitaria; la sede opportuna sarà la discussione sul piano sanitario, attuale o integrato o reintegrato. In questa sede, invece ritengo di dover svolgere una valutazione che riguarda la parte di bilancio.
Sulla parte di bilancio posso dire che, per quanto riguarda i LEA, la copertura è stata possibile effettuarla nel corso del 2002 ed è continuata ad inizio 2003. E' ancora aperta la trattativa con gli Enti locali che spero arriverà ad una conclusione positiva, prevedendo almeno una riduzione rispetto all'esborso complessivo della Regione a livello di LEA. Non sono in grado di dire se si tratta di una trattativa che ha un riferimento sui livelli di intervento regionale, lasciando libera l'integrazione, o se invece è proprio una ripartizione equa, come precisa il decreto Sirchia sui LEA (mi pare 50 e 50 preveda il meccanismo di intervento, tipo sulle RSA).
La copertura è comunque garantita almeno fino all'accordo con gli Enti locali e, una volta raggiunto, valuteremo le condizioni. A livello di bilancio, garantire questo significa garantire, com'è successo nel 2002, i livelli dei LEA.
Stesso discorso vale per le RSA. Sulle RSA dichiaro la disponibilità della Giunta a trovare meccanismi di integrazione finanziaria, o di vincolo finanziario (che poi valuteremo puntualmente tramite emendamenti) per trovare una garanzia di copertura di quello che deve essere una logica crescita della percentuale di soggetti non autosufficienti. La situazione demografica che stiamo vivendo - fortunatamente per noi - ci deve spingere ad affrontare questo settore.
Altro elemento che posso sottoporre alla vostra attenzione è di aiutare il sistema, ad esempio quello che svolge una funzione sociale importante (parlo delle cooperative sociali) con un aiuto di natura fiscale. E' stato chiesto un intervento del sociale: bene, la valutazione che posso fare che faccio come Giunta con un emendamento - è di prevedere una progressione, nel triennio 2003-2005, di riduzione dell'IRAP sulle cooperative sociali. Questo è un sistema che vive le proprie difficoltà come le vive complessivamente l'economia.
Vedete, quindi, come una serie di azioni vengono portate avanti. Non ci sono fondi occulti; non ci sono riserve. C'è stata una scelta da parte mia come indegno e pro tempore gestore di questa materia, di offrire il quadro complessivo.
Gli spostamenti si fanno sui numeri che ci sono. Spero di avere riserve occulte: un'esclusione dei redditi tale da raddoppiare l'imponibile e quindi avere un maggior gettito, ad esempio dell'addizionale IRPEF, che si raddoppia. Lo spero, ma non è, secondo il trend dell'economia che stiamo vivendo, prevedibile al momento.
Le nostre azioni devono tenersi nell'ambito di questo quadro, con spostamenti, con correzioni di quelli che possono essere considerati errori o errate valutazioni, e con la presa di coscienza, da parte della Giunta o della maggioranza, degli elementi non colti in prima fase.
Quindi, ad alcune richieste specifiche rispondo: sulla partita dei LEA e delle RSA la discussione è possibile; sulla partita dell'IRAP è possibile un'azione nei confronti di una categoria ben specifica, quali le cooperative sociali, che svolgono un ruolo sociale e di impresa importante.



PICHETTO FRATIN Gilberto, Assessore al bilancio e finanze

Sul resto delle osservazioni e degli emendamenti, a questo punto mi sia permesso dire una cosa: io ero aperto, come ho già detto nel mio intervento di apertura di dibattito (pur non avendo la certezza e la convinzione di essere il più giusto al mondo nei propri interventi, ma cercando di esserlo per pace del mio cuore) ad accogliere osservazioni che la maggioranza e la Giunta di questa Regione ritenevano, nel proprio disegno, compatibili. E' con il più profondo rispetto delle opinioni dei singoli Consiglieri e delle parti politiche di opposizione che ho detto che nell'emendamento di Giunta presentato erano colte, con una risposta che poteva essere giudicata buona ottima, insufficiente o carente, alcune osservazioni che venivano dagli 87 emendamenti che l'opposizione ha presentato in Commissione. Ho sentito un apprezzamento da parte del collega Contu (anche da altri colleghi, la stessa Consigliera Manica) ma fatico a capire i 200 emendamenti. A questo punto, quindi, pongo una questione, perché una valutazione complessiva di 200 emendamenti vorrebbe dire che siamo tutti a maggioranza (non so chi ci guadagna e non mi pronuncio). La disponibilità a discutere ancora alcune situazione mi pare di averla data; non penso sia corretto aggiungere i puntini sulle "i". L'apertura è stata fatta e c'é un maxi emendamento che prevede una serie di cose, che può ancora essere modificato ed emendabile però dobbiamo essere chiari.
Ritengo che la civiltà e la serietà con la quale questa Amministrazione, i Consiglieri e le forze politiche hanno affrontato il dibattito in Commissione e in Aula, ci devono portare, entro la giornata odierna oppure entro domani - ma sapete che non ne faccio mai una questione di tempo - a trovare un percorso per esprimere, in qualche modo delle valutazioni più puntuali su quelli che sono i grandi temi in questione.
Poi vedremo, nel prosieguo, come comportarci. Tutta una serie di emendamenti sarà probabilmente non accoglibile, perché in alcuni casi non ci sarà la capienza (perché quasi tutti attingono sempre dal 9011 o 9012 la sostanza è questa). Altri emendamenti, invece, possono essere accoglibili e, dunque, pienamente integrabili con quello che è il disegno della Giunta regionale.
Vorrei fare un'ultima considerazione in merito alle richieste di chiarezza e certezza sui conti della sanità pervenute da alcuni Consiglieri. C'é un articolo della Finanziaria che prevede la contabilità finanziaria su tutto il sistema sanità. Questo permetterà di ripartire in modo chiaro le poste di entrata e di uscita.
intenzione del sottoscritto (il quale, se non espropriato, preparerà il modello di Bilancio finanziario di previsione e il rendiconto finanziario) non avere tantissime poste, ma averne 50 o 60, chiare, che ci permettano una lettura d'insieme e permettano anche, a questo punto, un meccanismo di controllo, non di gestione e quindi non di riferimento di efficienza e di efficacia, perché sulla gestione sanitaria è altra cosa (cioè non è comprimendo né controllando i numeri). Ma il controllo dei numeri in ogni settore, non solo in quello sanitario, è uno degli elementi che dobbiamo prendere in considerazione. Altrettanto, la Giunta regionale andrà avanti nel valutare tutta una serie di poste di parte corrente che devono subire una riduzione, che possono essere fatte meglio, spendendo meno.
Questo è un lavoro che probabilmente impegnerà l'Assessorato al bilancio e la struttura per qualche tempo, ma è un impegno che il sottoscritto ha assunto in Giunta e in Consiglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Assessore, la ringrazio per la replica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cattaneo.



CATTANEO Valerio

Grazie, Presidente.
Ringrazio, altresì, l'Assessore Pichetto per la replica. Nella fattispecie, ha dato puntualmente alcune risposte ai quesiti e alle proposte che avevamo formulato.
Volevo fare una riflessione all'Assessore, anche se naturalmente, dal suo scenario di governo regionale, ha già espresso una posizione, se non esaustiva, quantomeno di indirizzo, rispetto al comportamento di questa o di quella proposta, citando correttamente sia l'attività emendativa delle opposizioni sia quella della maggioranza, ancorché, ovviamente, molto limitata.
Tuttavia, volevo porre all'attenzione dell'Assessore questa riflessione. Sono stati presentati complessivamente - buona parte nella giornata di oggi - 204 emendamenti.
Io gli ho dato una scorsa velocissima e non ravvedo, anche se la quantità è significativa, una volontà esplicita di ostruzionismo. Però mi sembra - e lo dico in modo garbato, senza voler offendere nessuno - che si sia passati un pochino dall'attività ostruzionistica all'attività strumentale. Siamo qui da due giorni e ricordiamo perfettamente il dibattito di ieri - pongo questo esempio - in occasione del confronto e della discussione sul Documento di Programmazione Economico-Finanziaria Regionale (così il Presidente è contento, perché inseriamo anche la "r").
Facendo alcune riflessioni proprio nell'ambito della sanità e dei nuovi ospedali, qualcuno dall'opposizione ci contestava, da un lato, la politica degli annunci, e, dall'altro, ci richiamava ad un puntuale percorso legislativo che vedesse, così come in passato, dei disegni o delle proposte di legge specifiche per i singoli investimenti sanitari, con una copertura finanziaria e quant'altro.
Allora, di fronte ad un emendamento di 150 milioni di euro, cioè poco meno di 300 miliardi di lire, a copertura di alcuni investimenti (la cui proposta politica, questo almeno ci sia consentito, è totalmente e responsabilmente in capo a questa maggioranza e a questa Giunta, ed è stata presentata nelle varie sedi, sia politiche che istituzionali), vediamo già una proposta di finanziamento ad esempio di 150 milioni di euro per l'ospedale di Novara, Verbano-Cusio-Ossola e quant'altro. Voi capite che noi potremmo fare subito un bel sub-emendamento da 150 milioni e un euro...



CATTANEO Valerio

MANICA Giuliana (fuori microfono)



CATTANEO Valerio

Ma stiamo discutendo sull'ordine dei lavori o su cosa? Qual è la richiesta sull'ordine dei lavori?



PRESIDENTE

Chiedo scusa, Consigliera Manica, qual è la richiesta sull'ordine dei lavori?



CATTANEO Valerio

Mi scuso, perché facendo un esempio forse ho sollevato un elemento di polemica, che era l'ultima questione che volevo introdurre nella discussione. Fate finta, quindi, che non abbia parlato di quel merito in questi ultimi secondi.
Faccio però una riflessione, e concludo il mio intervento, sui 204 emendamenti non ostruzionistici, qualcuno strumentale: c'è tanto merito sul quale vogliamo esprimere delle valutazioni e confrontarci.
Chiediamo un'adeguata sospensione dei lavori di oggi - ma riteniamo che anche la Giunta la debba fare, poi è una volontà autonoma ed esclusiva del Governo regionale prendere le decisioni - proprio per dimostrare una volontà, esplicitare quindi una nostra non apertura ma serietà nel voler confrontarci sul merito delle vostre proposte. Abbiamo bisogno, Signor Presidente, di qualche ora, a livello di Capigruppo e non solo, per fare una valutazione e avere, quindi, la cognizione di quanto proposto. E domani essere disponibili, con responsabilità, ad un serio confronto sulle vostre proposte, come voi dovrete esserlo - e avete dimostrato più di una volta di esserlo - sulle nostre.
Credo che questa sia una richiesta condivisibile che mi permetto di sottoporre alla Giunta e all'Aula da parte di tutti i Capigruppo e di tutti i Gruppi della maggioranza consiliare.



PRESIDENTE

La ringrazio per l'intervento, Consigliere Cattaneo.
Le esprimo la mia opinione: io non sono per nulla preoccupato del numero degli emendamenti, perché ritengo che un provvedimento così importante è normale che abbia una serie di emendamenti e che gli stessi emendamenti si discutano con la dovuta profondità. Anzi, nelle passate discussioni, vedevo un elemento negativo nel fatto che gli emendamenti alla fine, non venissero presentati né discussi, oppure venivano definiti in altre sedi.
In secondo luogo, ritengo invece corretto che, a fronte degli emendamenti che sono stati presentati, vi sia un giusto approfondimento sul contenuto degli stessi e venga resa nota anche la posizione della Giunta sui vari emendamenti, perché questo favorisce certamente la discussione ed evita che la stessa venga fatta in ordine sparso. Evita, altresì, che la Finanziaria non abbia né capo né coda, come spesso succede in alcune parti della Finanziaria (come abbiamo visto nella Finanziaria nazionale).
Pertanto, accolgo questa richiesta di sospensione. Se ho bene capito volete aggiornare i lavori a domani mattina? O preferite sospendere per un paio d'ore?



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Io chiarivo il senso dell'intervento.
Consigliere Angeleri, vorrei sentire la sua opinione; ne ha facoltà.



ANGELERI Antonello

Presidente, è stata avanzata una proposta, intervengo a favore come Consigliere di maggioranza.
Volevo specificare che da parte nostra non c'é nessuna preoccupazione in ordine al numero degli emendamenti presentati, per ché riteniamo che sia legittimo rispetto ad un documento, anzi a due documenti come la finanziaria e il bilancio così importanti e determinanti per l'anno 2003 che segnano la partita più importante da decidere in questo Consiglio regionale.
Accolgo in pieno la sua soddisfazione espressa a margine del termine dei lavori della mattinata quando ha constatato la capacità di recepimento di questo Consiglio regionale e dei Consiglieri regionali che siedono in quest'Aula. Noi siamo soddisfatti, ma per essere consapevoli e affrontare come lei diceva prima, altrettanto consapevolmente questo dibattito e dare il nostro contributo in pieno vorremmo poter visionare questi emendamenti con la dovuta tranquillità.
Sarebbe utile, secondo me, che la seduta del Consiglio regionale di oggi si chiudesse in questo momento e domani mattina, dopo il lavoro svolto con i colleghi oggi pomeriggio e questa sera, con il contributo che verrà attraverso l'analisi dei nostri emendamenti e degli emendamenti dell'opposizione, si possa arrivare in quest'Aula con un maggior contributo per svolgere un lavoro che sia il migliore possibile.



PRESIDENTE

Aggiorniamo la seduta a domani mattina.
La seduta è tolta.



(La seduta ha termine alle ore 16.42)



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